L’IMMAGINARIO MALATO
DI MOLIERE
di Cecilia Calvi
Liberamente ispirato a
“Il Malato immaginario”
di Molière
Gennaio 2017
Tutti i diritti riservati
SIAE 922365A
L’immaginario Malato di Molière
Venerdì 17 febbraio 1673, quarta replica de “il malato immaginario”. Molière è molto malato, e ‘la troupe duRoi’ non vuole andare in scena senza di LUI. Il pubblico preme e Charles La Grange, attor giovane e braccio destro del maestro, per salvare lo spettacolo, organizza una prova con dei dilettanti, dalla serva al suggeritore, dal medico alla sarta, la cuoca, all’amministratore e perfino alle suore della carità.
Personaggi della vita di Molière
E interpreti della commedia: “Il Malato immaginario”
IL DOTTOR DE MAUVILLAINè ARGANTE
(medico personale di Molière)
LA CUOCA LAFORETèTONINA, la serva
LA SERVA LEFEVREèLOUISE, l’alter ego di Tonina
JULIE LA SARTA è ANGELICA, FIGLIA DI ARGANTE
La MADRE SUPERIORA è BELINDA, MOGLIE DI ARGANTE
del convento delle Suore della Carità
SUOR ALPHONSINE è LUIGINA, FIGLIA DI ARGANTE
del convento delle Suore della Carità
CHARLES DE LA GRANGE è CLEANTE, INNAMORATO DI ANGELICA
IL DUCA D’ARMAGNAC è NOTAIO BONAFE’
MONSIEUR LE SOUFFLEUR è DOTTOR EPATICUS
MADAME FRANCOISE è TOMMASO, FIGLIO DI EPATICUS
Cortigiana
HAUTEROCHE, è BERALDO FRATELLO DI ARGANTE
Amministratore di compagnia
Inoltre: Dottor Fleurant farmacista (Madame Francoise) il dottor Purgone (monsieur le souffleur), Assistente del dottor Purgone (Suor Alphonsine)
PROLOGO
Un faro illumina una scrivania posta a destra, dietro cui c’è La Grange, un attor giovane che, con penna e calamaio, scrive su un grosso registro. Dietro di lui, nella penombra, le silhouette di sei donne disposte a semicerchio sedute su sgabelli.
LA GRANGE
(scrivendo)
Parigi, PalaisRoyal, venerdì 17 febbraio 1673,
quarta replica de “Il malato immaginario”.
La ‘Première’ è stata un successo eclatante
E con pari entusiasmo sono stati accolti
il secondo e il terzo spettacolo.
Ma il quarto…
(fa una pausa e sospira)
…temo che non ci sarà.
Molière è molto malato e non è in grado di recitare.
Per la prima volta nella sua vita.
E senza di lui non potremo andare in scena.
In quel momento, dalla quinta di sinistra entra agitatoHauteroche, l’amministratore di compagnia:
HAUTEROCHE
Monsieur La Grange!
Il pubblico si sta ammassando all’entrata, che facciamo?
LA GRANGE
Quanti sono?
HAUTEROCHE
Quasi il doppio dell’incasso di ieri.
LA GRANGE
Non possiamo perderlo.
E sai cosa ha detto il Maestro?
“Non voglio che operai e attori mi mandino al diavolo
perché li ho costretti a perdere la paga di una sera.”
HAUTEROCHE
Giusto! E allora?
LA GRANGE
(Si alza e dice deciso:)
Andremo in scena, con o senza di lui!…
HAUTEROCHE
Impossibile! Gli attori, senza Molière, si rifiutano di recitare.
LA GRANGE
Faremo senza.
Lo spettacolo lo faranno loro!
(Indica le donne immobili in penombra)
HAUTEROCHE (Incredulo)
Chi? La cuoca, la sarta, la serva, una cortigiana e due monachelle?
LA GRANGE
Abbiamo giusto il tempo per una répétition,
tu vai a tener buono il pubblico!
HAUTEROCHE
Ci prenderà a mazzate! Non ce la faremo mai!
Fa per uscire sempre più agitato, quando La Grange lo chiama:
LA GRANGE
Hauteroche…
Hauteroche si ferma e si gira. La Grange, con un sorriso:
LA GRANGE
Il teatro è un mistero
E lo spettacolo un miracolo
E alla fine, il sipario si alza sempre.
Schiocca le dita, si alza
la luce e le sei
donne si animano. Due suore, una ex cortigiana, una sartina,una domestica, una
cuoca. Ognuna, dicendo le battute, compie un’azione: la sartina cuce, la cuoca
“monta” qualcosa in una ciotola, la serva lucida un pezzo di argenteria, la
madre superiora ha in mano un breviario, la suora scrive qualcosa su un quadernetto,
la ex cortigiana agita un ventaglio.
Le donne recitano male e svogliatamente il monologo iniziale di Argante, diviso
poche battute ciascuna.All’estrema sinistra, in fondo, un uomo, il
suggeritore, è appisolato.
Intanto, La Grange, segue la prova delle donne.
PRIMO TEMPO
ATTO PRIMO, SCENA I°: IL MONOLOGO DI ARGANTE
SUOR ALPHONSINE
Tre più due cinque, e cinque dieci, e dieci venti.
JULIE LA SARTA (declama)
«E inoltre, in data ventiquattro, un piccolo enteroclisma insinuativo,
preparatorio ed emolliente, per ammorbidire, umettare e
rinfrescare le viscere di sua Signoria.»
LOUISELEFEVRE LA SERVA
Quel che al padrone piace del suo farmacista,
è che le sue ricette sono sempre scritte con molta eleganza:
«le viscere di sua Signoria…»
LAFORET LA CUOCA
Sì, ma non basta l’eleganza,
bisogna anche esser ragionevoli, e non scorticare i pazienti.
SUOR ALPHONSINE
Quanto scrivo?
JULIE LA SARTA
Trenta soldi.
LAFORET LA CUOCA
Trenta soldi per un lassativo!
LOUISE LA SERVA
Le altre volte lo aveva messo venti soldi, e venti soldi nel linguaggio
dei farmacisti vuol dire che ce ne guadagna la metà;
MADRE SUPERIORA
Quindi, dieci soldi.
SUOR ALPHONSINE
(scrive)
Dieci…
MADAME FRANCOISE LA EX CORTIGIANA (declama)
«E inoltre, alla stessa data, di sera, un giulebbe epatico, soporifero
e sonnifero, preparato per facilitare il sonno a sua Signoria, Trentacinque soldi.
MADRE SUPERIORA (a suor Alphonsine)
Scrivi dieci soldi.
SUOR ALPHONSINE(scrive)
Dieci…
LAFORET LA CUOCA
Questo ha funzionato, perché l’ha fatto dormire propriobene.
JULIE LA SARTA (declama)
«E inoltre, in data venticinque,
una buona medicina purgativa e corroborante,
per espellere ed evacuare la bile di sua Signoria
composta di cassia fresca e senna levantina,
secondo la ricetta del dottor Purgone… Quattro franchi…
LOUISE LA SERVA
Ma il dottor Purgone, questa ricetta non l’hai mai fatta!
E i quattro franchi non c’erano!
LAFORET LA CUOCA
Non è la prima volta che il farmacista
Si approfitta del padrone!
MADRE SUPERIORA
Dieci soldi, basta e avanza.
SUOR ALPHONSINE(scrive)
Dieci.
MADAME FRANCOISE LA EX CORTIGIANA (declama)
«E inoltre, lo stesso giorno, una pozione analgesica e astringente,
per contenere le viscere di sua Signoria, trenta soldi.»
SUOR ALPHONSINE
Allora scrivo quindici, la metà… (Guarda la superiora e poi corregge)
Dieci!
JULIE LA SARTA (declama)
«E da aggiungere, una pozione contenente dodici grani di bézoard,
sciroppo di citroneemelagrana, cinque franchi.»
MADRE SUPERIORA (scandalizzata)
Cinque franchi?
LOUISE LA SERVA
Se il farmacista se ne approfitta così,
a nessuno converrà più di ammalarsi.
MADRE SUPERIORA
Che si accontenti di quattro franchi.
SUOR ALPHONSINE(conta)
Tre più due cinque, e cinquedieci, e dieci venti.
MADRE SUPERIORA
Sessantatré franchi, quattro soldi e sei denari.
MADAME FRANCOISE LA EX CORTIGIANA
Così, questo mese ha preso una, due, tre, quattro, cinque, sei,
sette e otto medicine;
SUOR ALPHONSINE
E uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette,
otto, nove, dieci, undici e dodici clisteri;
LAFORET LA CUOCA
E il mese scorso, ben venti clisteri e invece di otto, tredici medicine…
La Grange, che aveva seguito la prova fino a quel momento, si avvicina alla cuoca e la corregge imperiosamente:
LA GRANGE(correggendola e rimproverandola:)
Quindici! Quindici! Non sai leggere?
LAFORET LA CUOCA
No, non so leggere, sono analfabeta! Sto andando a memoria!
LOUISE LA SERVA
Ma ragionate, La Grange!
Non possiamo farlo noi,il monologo di Molière!…
LA GRANGE
E invece sì!
MADAME FRANCOISE LA EX CORTIGIANA
Voi siete semplicemente pazzo, monsieur La Grange…
LAFORET, LA CUOCA
Io non sono un’attrice, sono una cuoca!
LOUISE LA SERVA
E io una domestica!
JULIE LA SARTA
E io una sarta!
MADAME FRANCOISE LA EX CORTIGIANA
E io…
LOUISE LA SERVA
Lasciamo perdere…
LAFORET LA CUOCA
Lo sappiamo bene quello che sei stata…
MADAME FRANCOISE LA EX CORTIGIANA
Mi sono redenta…
LOUISE LA SERVA
Da cortigiana di palazzo ad attrice,
l’inferno è assicurato.
MADAME FRANCOISE LA EX CORTIGIANA (piccata, a Louse)
Gli attori li seppelliscono fuori della terra consacrata,
le cortigiane, no.
(Da sinistra rientra trafelato e agitato Hauteroche:)
HAUTEROCHE
Allora, come vanno QUESTE prove?
Il pubblico sta spingendo per entrare!!
LA GRANGE
(Alle donne)Sentito? E, se alle quattro precise il sipario non si alzerà,
dovremo rimborsare gli spettatori.
HAUTEROCHE (deciso alle donne)
Quindi non possiamo assolutamente rimandarli indietro… Chiaro?
JULIE LA SARTA
Bé, Non è affar nostro!
MADAME FRANCOISE LA EX CORTIGIANA
Ci pensassero gli attori della compagnia a guadagnarsi la giornata!
LA GRANGE
Lo sapete benissimo che senza Molière, si rifiutano di andare in scena!
LOUISE LA SERVA
Né Baron, né Boileau, né Madame de Brie
E neppure sua moglie Armande!?
HAUTEROCHE
Nessuno!
LA GRANGE (alle donne)
Quindi lo dovete fare voi!
SUOR ALPHONSINE
Ma noi… noi non potremmo neanche avvicinarci ad un teatro!
Ci scomunicheranno…
MADRE SUPERIORA
Siamo umili monache della carità del convento di Sainte Claire…
HAUTEROCHE
Generosamente ospitate negli appartamenti di Molière…
E, altrettanto generosamente, onorate della sua carità per i vostri poverelli…
LA GRANGE
Volete restare a mani vuote e far morire di fame i bisognosi?
SUOR ALPHONSINE
Monsieur La Grange, voi ci chiedete l’impossibile…
HAUTEROCHE
Tutto è possibile, in teatro!
LA GRANGE
Allora… Laforet e Louise,
Voi vi dividete la parte della serva Tonina,
Angelica la farà la nostra giovane sarta,
Voi, Hauteroche, farete la parte di Beraldo…
LAFORET
Lui, l’amministratore di compagnia?
HAUTEROCHE
Ho sentito! Lo faccio solo per salvare l’incasso!
LA GRANGE(alla madre superiora)
Voi, Madre Superiora, sarete Belinda…
MADRE SUPERIORA
La seconda moglie di Argante! No!
LA GRANGE (A suor Alphonisine)
Voi sarete Luigina, la seconda figlia…
SUOR ALPHONSINE
Ma nel copione ha solo otto anni!
LAGRANGE
Bé, voi ve ne calerete un po’ e darete al personaggio
quella candida ingenuità di chi è cresciuto nel corpo e non nella mente…
SUOR ALPHONSINE
La figlia scema! Grazie!
LA GRANGE (al suggeritore)
Il nostro suggeritore farà il dottor Epaticus…
LA GRANGE
…e suo figlio… (si guarda intorno e poi indica Madame Francoise)
suo figlio Tommaso lo farete voi!
MADAME FRANCOISE LA EX CORTIGIANA
Io? Una donna?
LA GRANGE
Gli uomini hanno sempre fatto la parte delle donne,
e ora non si può fare il contrario?
LAFORET LA CUOCA(allusiva)
D’altronde chi conosce meglio di una cortigiana il genere maschile?…
LOUISE LA SERVA
Ne avete frequentati talmente tanti e di tutte le specie…
Nel dialogo che segue tutti cambieranno la scena, portando via gli sgabelli e piazzando nel centro la poltrona del Malato. Poi, Julie, la sarta, si avvicina a La Grange:
JULIE LA SARTA (A La Grange, innamorata)
E l’innamorato di Angelica, Cleante?
Lo farete voi, come sempre?
LA GRANGE
Non posso recitare con dei dilettanti come voi…
Lo farà… Torquato!
JULIE LA SARTA
Torquato… (delusa)Torquato lo stalliere?
LA GRANGE
È giovane, sveglio, di bella presenza…
LOUISE
Balbuziente…
HAUTEROCHE
Anche Molière è balbuziente.
LA GRANGE
Bene! Allora ci sono tutti…
JULIE LA SARTA
Ci sono tutti, tranne… Lui!
LAFORET LA CUOCA
Sapete bene che nessuno avrà il coraggio prendere il suo posto…
HAUTEROCHE
La cuoca ha ragione…
Chi mai si azzarderà di fare Argante?
(In quel momento, da destra, entraJean Armand de Mauvilland, il medico personale di Molière, con una borsa da dottore.)
JEAN ARMAND DE MAUVILLAIN/ARGANTE
Dov’è Molière?
Mi è appena giunta notizia che non sta affatto bene!…
LA GRANGE (illuminandosi e indicandolo)
Ecco chi! Jean Armand de Mauvillain, il suo medico personale!
HAUTEROCHE
È vero… Chi meglio di lui?
Cominciano a spogliarlo dei suoi vestiti da medico e vestirlo da Argante: camicia da notte, pantofole e berretto di lana.
JEAN ARMAND DE MAUVILLAIN/ARGANTE
Di cosa state parlando?
LA GRANGE
Voi conoscete a memoria lo spettacolo, vero?…
JEAN ARMAND DE MAUVILLAIN/ARGANTE
Parola per parola…
Sapete bene che ho assistito a tutte le prove… Perché?
LA GRANGE
Il maestro sta molto male…
Ha tossito tutta la notte…
HAUTEROCHE
E non è ragionevole farlo recitare in mezzo alle correnti d’aria
Del palcoscenico e i camerini…
LA GRANGE
…Sudare con il vestito di scena e il calore del pubblico.
JEAN ARMAND DE MAUVILLAIN/ARGANTE
Non capisco… Voi volete che… che io faccia… la parte di…?
HAUTEROCHE
Cosa osta?
LA GRANGE
Nulla osta!
JEAN ARMAND DE MAUVILLAIN/ARGANTE
Ma io sono un dottore!…
LA GRANGE
Non conosco medico che non abbia sognato,
almeno una volta, di salire su un palcoscenico….
(Il medico, terminata la metamorfosi in Argante, si siede e Louise gli consegna un campanello:)
LOUISE LA SERVA(Esce a sinistra)
Ecco il campanello, cominciate a suonare…
JEAN ARMAND DE MAUVILLAIN/ARGANTE
Eh?
LAFORET LA CUOCA(Esce a sinistra)
Forza, su… Agitate quel coso e facciamo questa prova…
LA GRANGE
Ed ora ammalatevi…
(Il medico si incurva)
Di più… Ancora di più…
E adesso tossite… (Tossisce)ancora… (Tossisce ancora)più forte… (esegue)Bravo, così…
Cominciamo!
Suonate il campanello!
(Il medico - Argante comincia suonare il campanello)
Ora le battute! Dite le battute…
(De Mauvillan lo guarda sperduto, allora suggerisce)
Tonina!
Louise!
SCENA II°: TONINA, LOUISE, ARGANTE
ARGANTE
Tonina! Louise!
La cuoca e la serva entranoda sinistra nei ruoli della commedia:
TONINA (LA CUOCA LAFORET)
Eccola qua.
LOUISE (LOUISE LEFEVRE LA SERVA)
Presente!
Argante si gira verso La Grange e gli chiede incredulo:
JEAN ARMAND DE MAUVILLAIN/ARGANTE
La cuoca e la serva di Molière?Dov’è l’attrice che faceva la parte?!
LA GRANGE
Non c’è. Vi dovrete accontentare di loro, signor medico…
(Il medico si alza scandalizzato e protesta:)
JEAN ARMAND DE MAUVILLAIN/ARGANTE
No, monsieur La Grange, con loro non lo faccio!
LA GRANGE
Sedetevi e andate avanti! (Lo fa sedere e suggerisce le battute:)
“È un’ora che chiamo!”
ARGANTE
(Si rassegna e riprende a recitare)
È un’ora che chiamo!
Mi avete fatto sgolare… (tossicchia)
Ecco, sento che la voce se ne sta andando…
LOUISE
Allora smettete di gridare!
TONINA
Cosa volete?
Argante indica il vaso da notte sotto la poltrona:
ARGANTE
Su… su… Portate via questa roba…
L’enteroclisma di stamattina ha fatto effetto?
LOUISE
Il clistere?
ARGANTE (A Tonina)
Sì. Ho buttato fuori della bile?
TONINA
E lo chiedete a noi?
LOUISE
Tocca al farmacista metterci il naso,
visto che è lui che ci guadagna.
ARGANTE
Tenetemi pronto un brodo caldo,
per l’altro enteroclisma che dovrò fare tra poco.
LOUISE
Il signor farmacista e il dottor Purgone si danno un bel
Da fare col vostro corpo;
TONINA
Hanno trovato una bella vacca da mungere;
LOUISE
Mi piacerebbe tanto chiedergli che razza di malattia avete,
per darvi tutte queste medicine.
ARGANTE
Taci, ignorante, non spetta a te sindacare le prescrizioni dei medici.
Piuttosto, voglio che mia figlia Angelica venga qui,
devo dirle una cosa.
La Grange, sempre in scena a controllare la prova, schiocca le dita per chiamare Angelica
TONINA
Eccola che viene: vi ha letto nel pensiero.
(Julie la sarta/Angelica viene spinta in scena. È molto timorosa)
SCENA III°:– ANGELICA, TONINA, LOUISE, ARGANTE
ARGANTE
Avvicinati, Angelica; arrivi a proposito: devo parlarti.
ANGELICA
Dite padre mio.
ARGANTE (correndo al gabinetto)
Aspetta. Datemi il bastone. Torno subito.
TONINA (scherzando)
Di corsa, signore, di corsa.
LOUISE(ad Angelica)
Il signor farmacista ci tiene molto occupati.
(Argante esce in quinta mentre Julie-Angelica, esce dalla parte e dice timorosa:)
ANGELICA
Madame Armande non mi perdonerà mai di aver preso la sua parte!
LOUISE
L’hai già sostituita in prova una volta…
ANGELICA
Infatti, poi me l’ha fatta pagare.
TONINA
Se non facciamo spettacolo e non incassiamo,
sarai tu a non essere pagata.
(Angelica cambia immediatamente tono, rientra nella parte e inizia a recitare sopra le righe con un sorriso ebete)
SCENA IV° – ANGELICA, TONINA, LOUISE
ANGELICA
Oh,Tonina!Oh, Louise!… Non potete immaginare quanto sono felice!
La Grange si avvicina e la redarguisce:
LA GRANGE
Troppo felice, sembrate un’idiota!
ANGELICA
Meno?
LA GRANGE
Meno!
ANGELICA (Cambia espressione, un po’ più credibile e chiede conferma:)
Meglio?
LA GRANGE
Meglio!
ANGELICA(Tornando nella parte)
Indovinate un po’ di cosa ho voglia di parlare?
TONINA E LOUISE
Del nostro giovane innamorato…
TONINA
Sono sei giorni che non si parla d’altro.
LOUISE
Voi non state bene se non ne parlate di continuo.
ANGELICA
Non pensate che c’è la mano del cielo, la volontà del destino,
ad avermelo fatto incontrare?
TONINA E LOUISE (Pazienti, insieme)
Sì.
ANGELICA
E non trovate, che sia molto bello?
TONINA LOUISE
Bellissimo.
ANGELICA
E che abbia un nobile portamento?
TONINA E LOUISE
Sì.
ANGELICA
E che il suo modo di parlare, i suoi gesti, hanno qualcosa
di estremamente raffinato?
TONINA E LOUISE
Sì.
ANGELICA
E che non esistono parole più appassionate di quelle
che mi dice?
TONINA E LOUISE
Sì.
ANGELICA
E che mi ama davvero quanto dice?
LOUISE
Ssssì… NO! Eh, eh! Queste cose, qualche volta, vanno prese con beneficio
d’inventario. Le smorfie d’amore assomigliano molto alla verità;
TONINA
E in questo campo ci sono molti grandi attori.
LOUISE
Comunque, se fa sul serio,
lo saprete se e quando vi chiederà in moglie…
SCENAV° – ARGANTE, ANGELICA, TONINA, LOUISE
Argante rientra da sinistra eva a lavarsi le mani in un catino con caraffa a destra.
ARGANTE
Dunque, figlia mia, voglio darti
una notizia che probabilmente non ti aspetti:
mi è stata chiesta la tua mano.
ANGELICA (Entusiasta alle serve)
Già l’ha fatto! (poi, al padre)
È mio dovere, padre mio, assecondare il vostro desiderio…
ARGANTE
Ah, non ti facevo così obbediente.
Meglio così, perché la cosa è già conclusa,
visto che ti ho già promessa.
ANGELICA
Non mi resta che obbedire ciecamentealla vostra volontà.
ARGANTE
Mia moglie, la tua matrigna, voleva che ti facessi far la suora,
Ed ha insistito pure parecchio!
LOUISE (a bassa voce)
Quella bestiaccia ha le sue brave ragioni.
TONINA
Molte ragioni! (Fa il gesto dei soldi)
ARGANTE
Ma io l’ho spuntata, e ho dato la mia parola per il tuo matrimonio.
ANGELICA
Ah, padre mio, siete troppo buono!
ARGANTE
Io non ho ancora visto la persona; ma mi hanno assicurato
che piaceràa me e piacerà anche te.
ANGELICA
È sicuro, padre mio!
ARGANTE
Perché, lo conosci?
ANGELICA
Sì, no!… ma il caso ha voluto che ci incontrassimo, sei giorni fa,
e ‘Una certa inclinazione’è corsa subitotra di noi.
ARGANTE
Questo non me l’avevano detto. Comunque, meglio così.
Pare sia un gran bel ragazzo.
ANGELICA
Sì, papà.
ARGANTE
Bel portamento.
ANGELICA
Proprio così!
ARGANTE
Aspetto piacevole.
ANGELICA
Verissimo.
ARGANTE
Simpatico.
ANGELICA
Simpaticissimo.
ARGANTE
Giudizioso e di buona famiglia.
ANGELICA
Assolutamente.
ARGANTE
Molto per bene.
ANGELICA
Perbenissimo.
ARGANTE
Che parla correntemente sia il latino che il greco.
ANGELICA
Ah… Questo non lo sapevo.
ARGANTE
E che ha già preso la laurea in medicina.
ANGELICA
Chi?
ARGANTE
Lui. Non te l’ha detto?
ANGELICA
No. E a voi chi l’ha detto?
ARGANTE
Il dottor Purgone.
ANGELICA
Il dottor Purgone lo conosce?
ARGANTE
Che domanda! È suo nipote: vuoi che non lo conosca?
ANGELICA
Cleante è nipote del dottor Purgone?
ARGANTE
Cleante? Chi è questo Cleante?
Io sto parlando del giovanotto che ha chiesto la tua mano.
ANGELICA
Anch’io!
ARGANTE
Ebbene, è il nipote del dottor Purgone,
ed è figlio di un suo cognato medico, il dottor Epaticus;
e questo figlio si chiama Tommaso, non certo Cleante;
ANGELICA
Cosa?
ARGANTE
Abbiamo concluso il matrimonio stamattina,
e domani il promesso sposo verrà qui, accompagnato da suo padre.
ANGELICA
No!
ARGANTE
Come no!?
ANGELICA
È che voi parlavate di una persona, e io di un’altra.
(Va in un angolo a piangere, sostenuta dalle serve)
ARGANTE (alle serve)
Perché adesso piange?
TONINA
Perché volete farla sposare a questo Epaticus!
LOUISE
Con tutto quel che possedete, farla sposare ad un medico!
ARGANTE
Certo! Perché io, infermo e malato come sono,
voglio avere un genero medico e dei parenti medici,
in modo d’avere tutti i consulti, le visite e le ricette
senza più doverle pagare.
LOUISE
Bene, questa è senz’altro una buona ragione!
Se foste davvero ammalato!
ARGANTE
Disgraziata, come se fossi ammalato? Se io fossi!?
LOUISE
Va bene, siete ammalato, non litighiamo per questo;
TONINA
Molto malato, e più ammalato ancora di quanto non crediate: contento?
LOUISE
Ma è vostra figlia che deve prendere marito, che non è contenta;
e siccome lei sta benissimo, non è necessario
che sposi proprio un medico.
ARGANTE
Ma è necessario per me!
LOUISE
In coscienza, signore, volete che vi dia un consiglio?
ARGANTE
No.
LOUISE
Ed io ve lo do lo stesso! Non pensate più a questo matrimonio.
TONINA
Vostra figlia non acconsentirà mai.
ARGANTE
Ah, no? Sappiate che questo giovanotto è un ottimo partito!
L’unico erede di suo zio, il dottor Purgone,
che gli lascerà ottomila franchi, belli e puliti, di rendita.
TONINA
Deve averne ammazzata di gente, per essere così ricco!
LOUISE
Signore, questo è tutto bello e buono, ma permettete:
Angelica non lo vuole.
ARGANTE
O se lo prende, o la chiuderò in un convento.
TONINA
Non ne avrete il coraggio.
LOUISE
Voi siete d’animo buono.
ARGANTE (con uno scatto d’ira)
Non sono buono un bel niente,
e quando voglio, so essere molto cattivo!
LOUISE
Piano, signore: vi dimenticate che siete ammalato?
ARGANTE
Hai ragione! Meglio che mi sieda! (si accascia sulla poltrona)
Lo so, mi farete morire.
Un attimo di pausa, Angelica/Julie si guarda intorno ed esce dalla parte:
ANGELICA (JULIE, fuori dalla parte)
Ora non dovrebbe entrare sua moglie BELINDA?…
LA GRANGE
Dov’è Belinda?
SECONDO FUORI SCENA
(La madre superiora entra dalla quinta di destra senza abito monacale e con quello molto femminile di BELINDA. Fa un gran respiro e dice:)
MADRE SUPERIORA OVVERO BELINDA
(Agitatissima)
Eccomi, eccomi! Sto arrivando!
(Dietro di lei entra subito Suor Alphonsine con un paio di scarpe in mano , e, da sinistra, Madame Francoise portando dei gioielli)
DUOR ALPHONSINE
Un momento, madre!
Non potete entrare senza scarpe!
MADAME FRANCOISE
E senza orecchini!
(Julie e suor Alphonsine si chinano ai piedi di Belinda per metterle le scarpe)
BELINDA
Ma ho fatto voto di umiltà!
Non so proprio come riuscirò ad entrare questo personaggio.
JULIE
Intanto cercate di entrare nelle scarpe…
MADAME FRANCOISE (Mettendo gli orecchiniBELINDA)
E poi, non eravate sposa di un ricco commerciante prima di farvi monaca?
MADRE SUPERIORA OVVERO BELINDA
Sì, ma quando mio marito è morto, invece di prendere le sue ricchezze,
ho preso il velo e donato tutto ai poverelli!
JULIE
E sempre ai poverelli dovete pensare!
SUOR ALPHONSINE
Ricordate, madre, abbiamo anche fatto voto di carità…
JULIE
Fate lo spettacolo e loro avranno una percentuale dell’incasso…
E adesso andate, su…
MADAME FRANCOISE
E ricordatevi di fare la smorfiosa col notaio…
JULIE
È con lui che tradite vostro marito Argante…
SUOR ALPHONSINE
A proposito, chi lo farà, il notaio!?
JULIE
Oddio, Monsieur La Grange, ci siamo scordati del notaio!
LA GRANGE(entrando da destra)
È vero! (chiama)Hauteroche! Siamo nei guai! Non abbiamo il notaio!
(Hauteroche entra agitato da sinistra:)
HAUTEROCHE
Santo cielo! E adesso dove lo troviamo?
LA GRANGE
Occorre un uomo di cultura che sappia parlare,
che si sappia muovere sulla scena…
HAUTEROCHE
Il duca D’Armagnac!
MADAME FRANCOISE
Il duca D’Armagnac? Siete pazzi?
BELINDA
No, per favore, il duca, no!
JULIE
State parlando di quello che ha partecipato a tutti gli intermezzi danzati
Di tutte le commedie della compagnia?
HAUTEROCHE
Sicuramente è qui fuori in mezzo al pubblico,
lo vado a chiamare! Sarà felice di salire sul palcoscenico. (esce a sinistra)
MADAME FRANCOISE
Ma non sarà felice di scendere!
Quello lo devi cacciare dalla scena a calci!
SUOR ALPHONSINE
E poi sa solo danzare e non si ricorderà neanche una battuta!
LA GRANGE
Sa leggere, no? Leggerà.
Ora forza, andate via!
SUOR ALPHONSINE
Coraggio, madre!
MADRE SUPERIORA OVVERO BELINDA
Che vergogna…Fare pure la smorfiosa col duca d’Armagnac!
Non si può cambiare almeno questa parte della parte?
MADAME FRANCOISE
Una volta che si deve fare un peccato,
tanto vale farne uno grosso!
Esce a destra seguita da Julie e Suon Alphonsine.
MADRE SUPERIORA OVVERO BELINDA(a Madame Francoise)
Certo, dal vostro punto di vista di cortigiana…
(Va al centro della scena e raggiunge Argante, dicendo tra sé:)
MADRE SUPERIORA OVVERO BELINDA
Che il cielo mi perdoni!
SCENA VI°:BELINDA, ARGANTE,TONINA, LOUISE.
ARGANTE
Ah, moglie mia, venite qui.
Vi prego, consolatemi! Quelle due serve mi hanno fatto arrabbiare!
BELINDA
Che cosa vi hanno fatto?
ARGANTE
Hanno avuto il coraggio di dirmi che non è vero che sono ammalato.
BELINDA
No!
ARGANTE
Sì!
BELINDA
Ma che cosa ne sanno, loro, di come siete ridotto!
ARGANTE
Appunto! Quelle due bestie mi faranno morire!
BELINDA
Su, Su! Non prendetevela così, vi fa male!
Adesso ci penso io! (chiama)Tonina! Louise!
Tonina e Louise entrano da sinistra.
TONINA
Signora!
LOUISE
Madame!
BELINDA
Si può sapere perché fate arrabbiare mio marito?
TONINA(Fingendo)
Noi? È lui che vuol fare sposare ad Angelica il figlio
del dottor Epaticus!
LOUISE
E noi gli abbiamo risposto che è senz’altro un buon partito,
ma sarebbe molto meglio metterla in convento.
TONINA
In convento, certo!
BELINDA
Trovo che Louise e Tonina abbiano ragione.
ARGANTE (agitato)
Amore mio, non ci credete! Hanno detto tutta un’altra cosa!
Adesso mi ci vorranno almeno otto medicine e dodici clisteri,
per rimettermi a posto.
BELINDA
Va bene, credo a voi, ma per favore, calmatevi.
(poi alle serve)
E voi, se fate arrabbiare ancora mio marito, giuro che vi caccio di casa!
Forza, datemi lo scialle e dei cuscini, che voglio
sistemarlo bene nella sua poltrona.
(a lui) Siete tutto mal messo.
(Sistema i cuscini che mette attorno ad Argante)
ARGANTE
Ah, monamour, se non ci foste voi, in questa casa!
BELINDA
Su, calcatevi bene il berretto sulle orecchie. I peggiori colpi d’aria
sono quelli che si prendono alle orecchie.
(Gli calca il cappello sulla testa)
ARGANTE
Grazie, amoruccio mio, voi siete l’unica mia vera consolazione.
E per ricompensarviho deciso,
come già vi ho detto, di fare testamento.
BELINDA(fintamente tragica)
AH! Non parliamo di questo, ve ne prego!
La sola parola ‘testamento’ mi fa trasalire dal dolore.
ARGANTE
Vi avevo chiesto informare il vostro notaio. L’avete fatto?
BELINDA(Fa cenno di no, invece poi dice:)
È lì fuori, lo faccio entrare?
ARGANTE
Fatelo entrare, monamour…
(Belinda va verso la quinta di sinistra da cui arriva la voce adirata del Duca:)
TERZO FUORI SCENA
VOCE DUCA D’ARMAGNAC/NOTAIO BONAFE’
Io senza la musica non entro!
(Il duca D’Armagnac/Notaio si affaccia sulla quinta di destra seguito da Hauteroche)
HAUTEROCHE
Per favore, duca!
DUCA/NOTAIO BONAFE’
O fate suonare quel diavolo di clavicembalo,
o io non faccio il notaio Bonafé…
LA GRANGE
Che succede?
HAUTEROCHE
Il duca pensa che sia uno degli intermezzi dello spettacolo e vuole danzare…
DUCA/NOTAIO BONAFE’
Vi ricordo che IO ho danzato nella Suite Reale del Louvre,
insieme a sua Maestà Luigi XIV°!
Lui nel ruolo di primo egiziano
E io, modestamente, in uno dei quattro diavoli!
Era l’ intermezzo del secondo atto
Del “Matrimonio per forza”
LA GRANGE
Ricordiamo perfettamente il vostro immenso talento,
ma ora dovreste solo recitare…
DUCA/NOTAIO BONAFE’
O entro in scena con la musica
O vado via…
ARGANTE (dal suo posto, fuori dalla parte)
Accontentatelo o qui non si va avanti…
LA GRANGE
Vi servo subito, duca D’Armagnac!
(La Grange schicca le dita e comincia una musica, un pezzo ballabile da intermezzo. Il duca entra e fa qualche passo di danza, fino a quando Argante lo chiama:)
SCENA VII°: IL NOTAIO, BELINDA, ARGANTE
ARGANTE
Avvicinatevi, signor di Bonafé.
(Continua a danzare)
Prendete una sedia, vi prego.
(Continua a danzare)
Sedetevi, di grazia!(spazientito)
(Finalmente il notaio si siede)
Oh! Mia moglie mi ha detto che siete persona di grande fiducia, e molto amico suo;
e l’ho incaricata di interpellarvi per un testamento che vorrei fare.
IL NOTAIO
La signora mi ha detto di quello che vorreste fare per lei;
ma a questo proposito devo dire che a vostra moglie,
per testamento, non potrete lasciare nulla.
ARGANTE
Nulla?
IL NOTAIO
La consuetudine di Parigi lo vieta.
L’unica cosa che si può fare tra coniugi,
è una donazione reciproca, ma solo tra vivi.
ARGANTE
Dunque prima che io muoia?
BELINDA(fa finta di tapparsi le orecchie)
Ahimè, queste cose non le voglio neanche sentire!
IL NOTAIO
Ma è necessario che non vi siano figli,
né dei due coniugi, né di uno solo dei due,
al momentodel decesso di quello tra i coniugi che muore per primo.
BELINDA(Indica il marito)
Lui!
ARGANTE
Io…
IL NOTAIO
Voi!
ARGANTE
Mi sembra assurdo che un uomo non possa lasciare niente
alla donna da cui è tanto amato, e si prende tanta cura di lui.
Forse è meglio consultare
il mio avvocato, per vedere come potrei fare.
Si alza, ma il notaio lo blocca.
IL NOTAIO
Fermo! Niente avvocati! Ci sono qui io,
che meglio di ogni altro conosco le regole e quindi…
so anche come aggirarle.
ARGANTE
Mia moglie me lo aveva detto, che siete un galantuomo.
IL NOTAIO
Modestamente…
ARGANTE
Come posso fare, allora, per lasciare tutte le mie sostanze a lei,
senza dover dare niente alle mie figlie?
IL NOTAIO
Avete tre opzioni:
Primo: Potete scegliere, con calma, un amico fidato di vostra moglie
(indica sé stesso)
e lasciargli per testamento tutto quello che vorrete;
e questo amico, dopo, le renderà tutto.
BELINDA(Indica il notaio)
Lui
IL NOTAIO
Io
ARGANTE
Voi?
NOTAIO
Secondo: Potete far figurare di aver prestato dei soldi
Ad un prestanome (indica sé stesso) il quale,
una volta voi deceduto,li potrà restituire a vostra moglie.
ARGANTE
Voi?
IL NOTAIO
Io
BELINDA(Indica il notaio)
Lui
NOTAIO
E terzo, potete, prima di morire, consegnarle materialmente del danaro contante,
e quei titoli al portatore che per caso avete. L’ avete?
BELINDA
L’ avete?
ARGANTE
Ce li ho!
BELINDA(fintamente tragica)
Ma io non li voglio! Se mi venite a
mancare, cuoricino mio, io al mondo non ci sto più.
ARGANTE
Come sei cara…!
BELINDA
Se avrò la disgrazia di perdervi...
(guarda con amore il notaio)
Non mi importerà più nulla della vita.
E vi seguirò, per farvi vedere quanto grande è l’amore che vi porto.
IL NOTAIO
Queste lacrime sono premature, non siamo ancora a questo punto.
(Argante fa un gesto come per dire: “quasi”)
BELINDA(ad Argante, continuando ad amoreggiare col notaio)
Ah, signore, voi non sapete che cosa vuol dire amare
tanto il proprio sposo!
ARGANTE
Il testamento, amore mio, bisogna farlo come dice il
signor notaio; ma, per precauzione, voglio darvi con le mie mani
i ventimila franchi d’oro che ho in uno stipo della mia camera
da letto, e due ricevute, pagabili al portatore....
BELINDA(fintamente tragica)
No, no, non li voglio neanche vedere! (Poi, cambiando tono)
Ah, quanto avetedetto che c’è nella vostra camera da letto?
ARGANTE
Ventimila franchi.
BELINDA(fintamente tragica)
Ah! Non parlatemi di soldi, vi prego. (Poi, cambiando tono)
E di quanto sono le due ricevute?
ARGANTE
Una di quattromila franchi, e l’altra di sei.
BELINDA(fintamente tragica)
Tutto l’oro del mondo, amor mio, non è niente inconfronto a voi.
IL NOTAIO
Allora, volete allora che procediamo al testamento?
ARGANTE
Sì, signore; ma staremo meglio nel mio studio.
Prego, di qua.
Escono a sinistra, mentre da destra entra Angelica:
SCENA VIII°: ANGELICA, TONINA, LOUISE
ANGELICA
Tonina, Louise, dov’è mio padre?
TONINA (entrando da sinistra insieme a Louise)
È di là con un notaio, e ho sentito parlar di testamento.
LOUISE
La vostra matrigna non dorme micada piedi,
e certamente statramando contro i vostriinteressi.
ANGELICA
Dei suoi soldi facciapure quel che vuole,
purché non pretenda di disporre anche del mio cuore.
Come vedete, lei lo tiene in pugno!
Non abbandonatemi, vi prego, in questa situazione disperata.
TONINA
Abbandonarvi? Faremo di tutto per aiutarvi!
LOUISE
Lasciate fare a noi:
ma per aiutarvi dovremo cambiare tattica,
e fingere di esser dalla parte di vostro padre e della vostra matrigna.
ANGELICA
E cercate, vi supplico, di avvertire Cleante di questo
matrimonio che è stato deciso.
TONINA
Sarà fatto. Fidatevi di noi!
LOUISE
Ed ora andate a coricarvi serena.
Le due donne escono a sinistra. Resta Angelica che si guarda intorno e poi chiede a LaGrange seduto al suo tavolino:
ANGELICA(Uscendo dalla parte)
Mi corico?
La Grange annuisce e Angelica rientra a destra.
QUARTO FUORI SCENA
LA GRANGE
La notte! Fate passare la notte!
(Si guarda intorno, ma non arriva nessuno)
Perché la notte tarda ad arrivare?
Entra da sinistra Hauteroche:
HAUTEROCHE
Non troviamo la mezza luna… Abbiamo solo due stelle e una nuvola…
Entrano da destra Angelica, Madame Francoise la cortigiana, suor Alphonsine vestite da stelle e nuvola.
LA GRANGE
Ma che fine ha fatto?!
Entra il duca d’Armagnac vestito da luna a passo di danza
DUCA D’ARMAGNAC/LUNA (declamando)
Eccomi, pronta a rischiarare il buio della notte, a sorgere in tutto il mio splendore…
HAUTEROCHE
Ecco dov’era!
LA GRANGE (sbrigativo)
D’accordo, signor duca, potrete fare la Luna, ma durante lo spettacolo…
Il vostro talento vi dispensa da farne ora, una prova…
DUCA D’ARMAGNAC/LUNA
Dovrò improvvisare?
LA GRANGE
Siete maestro, in questo.
HAUTEROCHE (Spingendo fuori scena il Duca)
Passaggio della notte, come fatto…
Andiamo avanti!
LA GRANGE
Passiamo all’entrata di Cleante… Dov’è Torquato?
JULIE/ANGELICA
Torquato non c’è, l’ho cercato ovunque.
SUOR ALPHONSINE
Sta spalando lo sterco dei cavalli…
Molto pubblico è arrivato in carrozza…
MADAME FRANCOISE
E i cavalli non chiedono il permesso per imbrattare l’ingresso..
HAUTEROCHE
Tanto meglio! Tanta merda, tanto incasso!
JULIE (Innamorata, si rivolge a La grange, è evidente che le piace)
Toccherà a voi fare Cleante, l’innamorato di Angelica,
che poi è stato sempre il vostro ruolo…
LA GRANGE
Sì, ma con un’altra Angelica e un ben altro Argante…
JULIE (seccata)
Abbassatevi alla nostra ‘cagneria’, anche se vi sarà difficile…
HAUTEROCHE (preoccupato)
Dovete farlo, La Grange! Stanno per arrivare!…
JULIE
Allora? Lo farete il mio innamorato che si presenta al palazzo
fingendosi il supplente del mio maestro di musica?
LA GRANGE (Ob torto collo)
Lo farò! (poi, cambiando tono)Argante in scena!
SCENA I° e II° del secondo atto: ARGANTE, TONINA, LOUISE, CLEANTE
(Torna la luce illuminando Argante che passeggia da sinistra a destra sulla scena seguito da Tonina)
ARGANTE
Il dottor Purgone mi ha detto di passeggiare ogni
mattina in camera mia, avanti e indietro, dodici volte;
ma mi sonodimenticato di chiedergli se per il lungo o per il largo.
TONINA
Signore, c’è qui...
ARGANTE
Non gridare, bestia, che mi fai scoppiare il cervello.
Non lo sai che ai malati bisogna parlare piano… molto piano…
TONINA (pianissimo)
Volevo dirvi, signore...
ARGANTE
Eh?
TONINA
Volevo dire che... (Fa finta di parlare)
ARGANTE
Cosa dici?
TONINA (forte)
Che c’è un signore che vuol parlare con voi.
ARGANTE
Fallo entrare!
(Tonina fa segno a Cleante ed entra da destra seguito da Louise)
CLEANTE
Signore...
LOUISE(ironicamente)
Non parlate così forte! Volete fargli scoppiare il cervello?
CLEANTE
Signore, sono lieto di constatareche state molto meglio.
TONINA (fingendo d’essere in collera)
Come «che sta molto meglio»?
LOUISE
È falso: il signor Argante sta sempre male.
CLEANTE
Ho sentito dire che era migliorato, e trovo infatti che ha una bella cera.
TONINA
Ma quale cera! Il signor Argante non è mai stato peggio.
ARGANTE
Ha ragione.
LOUISE
Cammina, dorme, mangia e beve come chiunque altro,
ma questo non gli impedisce di essere molto malato.
ARGANTE
È esattamente così.
CLEANTE
Signore, vengo da parte del maestro di
canto di vostra figlia Angelica.
Non può venire e mi ha pregato di sostituirlo affinché la signorina
possa non dimenticare quello che già ha imparato.
ARGANTE (a Tonina)
Benissimo. Va a chiamare Angelica.
TONINA
Secondo me, signore, è meglio accompagnare il signore in camera sua.
ARGANTE
No: che venga qui lei.
LOUISE
Ma faranno un gran baccano;
E non vi fa bene, con il mal di testa che avete!
ARGANTE
Macché, macché; mi piace la musica…
Ah, eccola qua! Andate, andate pure…
(Le serve escono a destra)
SCENA III°: ARGANTE, ANGELICA, CLEANTE
ARGANTE
Vieni, figlia mia; il tuo maestro di musica non può venire
e ha mandato il signore a farti lezione al suo posto.
ANGELICA (Vedendo Cleante)
Oddio!
ARGANTE
Cosa c’è?
ANGELICA
Niente… È che... Ho sognato stanotte una persona in tutto
simile a questo signore, per questo sono stata sorpresa di vedere colui che,
per l’intera notte ha occupato la mia immaginazione.
CLEANTE
Occupare i vostri pensieri, sia nel sonno che nella veglia,
è per me un grande onore e…
Tonina lo interrompe entrando da destra ed esclamando:
SCENA IV° – TONINA, CLEANTE, ANGELICA, ARGANTE
TONINA
I dottoriEpaticus, padre e figlio!
ARGANTE
Falli accomodare.
(a Cleante, che fa il gesto di andarsene)
Non andatevene. Sto per maritare mia figlia
e per l’appunto sta arrivando il suo promesso sposo,
che lei ancora non conosce.
CLEANTE
È per me un grande onore, signore,
essere testimone a un sì piacevole incontro.
ARGANTE
È il figlio di un bravissimo dottore,
e il matrimonio si farà fra quattro giorni.
CLEANTE (tra i denti)
Quattro giorni!
ARGANTE
Fatelo sapere anche al suo maestro di musica, che sia presente alle nozze.
CLEANTE
Non mancherò.
ARGANTE
Naturalmente siete invitato anche voi.
CLEANTE
Molto onorato.
Tonina rientra con il dottor Epaticus(il suggeritore) e suo figlio Tommaso (Madame Francoise vestita da uomo) con in mano un grosso libro che appoggia sul tavolo, seguiti da Louise.
TONINA (ai dottori)
Prego, signori Epatici…
SCENA V° – IL DOTTOR EPATICUS, TOMMASO EPATICUS, ARGANTE,
ANGELICA, CLEANTE, TONINA, LOUISE
ARGANTE (porta la mano al berretto senza toglierselo)
Perdonate, ma il dottor Purgonemi ha proibito di scoprirmi la testa.
Voi che siete del mestiere, ne conoscete le conseguenze.
IL DOTTOR EPATICUS
Scopo di tutte le nostre visite è portare sollievo
ai malati, non il disagio.
(Si volge al figlio e gli dice)
Tommaso, figlio mio, pronuncia il tuosaluto.
TOMMASO EPATICUS
(Èpiuttosto goffo e scemo. )
Inizio con il padre?
IL DOTTOR EPATICUS
Sì.
TOMMASO EPATICUS
Signore, io sono qui per salutare, omaggiare, vagheggiare e a riverire
in voi un secondo padre;
ma un secondo padre al quale, oserei dire, mi sento più debitore
che non al primo.
Il primo mi ha generato, ma voi mi avete scelto.
Lui mi ha accolto perché non poteva farne a meno,
voi mi avete accettato per bontà vostra.
Quindi tanto più io sono vostro debitore, e tanto più considero preziosa
questa futura filiazione per la quale oggi anticipatamente vi rendo
umilissimi e rispettosissimi omaggi.
TONINA
Accidenti che eloquenza!
TOMMASO EPATICUS
È andata bene, papà?
IL DOTTOR EPATICUS
Optime.
ARGANTE (ad Angelica)
Su, saluta il signore.
TOMMASO EPATICUS(al padre)
Proseguo?
IL DOTTOR EPATICUS
Prosegui.
TOMMASO EPATICUS(ad Angelica)
Signora, a ben ragione il Cielo vi ha concesso il nome di madre della sposa...
ARGANTE
No… Questa non è mia moglie: è mia figlia.
TOMMASO EPATICUS
Oh, scusate! E lei dov’è?
LOUISE
Viene subito.
TOMMASO EPATICUS
Devo aspettarla, papà?
IL DOTTOR EPATICUS
Avvantaggiati e passa al saluto per la signorina.
Mentre Tommaso parla, il padre muove la bocca insieme a lui e ogni tanto suggerisce:
TOMMASO EPATICUS
Mademoiselle, come dalla statua di Memnone
si sprigionava un armonioso suono allorché la illuminavano
i raggi del sole,
così un dolce trasporto mi coglie allorché mi
appare il sole delle vostre beltà.
E come i naturalisti hanno osservato
che il fiore detto eliotropo si rivolge senza sosta all’astro diurno,
così il mio cuore d’ora in avanti si rivolgerà sempre
verso gli astri risplendenti dei vostri adorabili occhi,
come verso il suo unico polo.
Tollerate or dunque, madamigella, che io appenda
oggi all’altare delle vostre grazie, l’offerta di questo cuore,
che non respira né ambisce altra gloria che quella di essere
per tutta la vita, Mademoiselle, il vostro umilissimo,
obbedientissimo, fedelissimo sposo.
TONINA (con ironia)
Ecco le belle cose che si imparano, a studiare.
ARGANTE (a Cleante)
Eh, che ve ne pare?
CLEANTE (Tra i denti)
Che se il medico è all’altezzadell’oratore
sarà un piacere esser curato da lui.
LOUISE
Assolutamente! Sarà un piacere ammalarsi,
se le cure assomiglieranno ai suoi discorsi.
ARGANTE
Voi vedete, signore, come tutti ammirano vostro figlio,
penso che siate davvero fortunato ad avere un ragazzo come questo.
IL DOTTOR EPATICUS
Signore, non perché io ne sia il padre,
ma posso dire d’aver buone ragioni d’essere orgoglioso di lui.
Egli è stato sempre ed è totalmente privo di ogni malvagità d’animo,
nonché di quella fervida fantasia e di quello spirito brillante
che mi avrebbero fatto sperare nelle sue capacità di diagnostica,
tanto necessarie nell’esercizio della nostra arte medica .
Già da piccolo, non si è mai dimostrato quel che si suole dire
un bambino sveglio e vivace.
Non parlava mai,
abbiamo passato le pene dell’inferno per insegnargli a leggere;
A nove anni, non distingueva ancora le lettere dell’alfabeto.
«Bene» dicevo a me stesso:
«dagli alberi tardivi nascono i frutti migliori;
incidere sul marmo è molto più arduo che scrivere sulla sabbia,
ma una volta incise, le parole rimangono impresse molto di più;
e questa sua lentezza a capire
questa pesantezza dell’immaginazione,
è il segno di una futura solidità di giudizio.»
Quando è entrato in collegio,
ha faticato molto, ma, a forza di battere, battere il chiodo, ce l’ha fatta,
ed ha ottenuto gloriosamente la sua laurea;
E ora, posso dire, senza falsa modestia,
che da quando siede sui banchi universitari,
non c’è stato candidato che ha fatto più scalpore di lui,
in tutte le dispute d’esame della nostra Facoltà
e non vi è argomento
nel quale egli non sostenga caparbiamente e ad oltranza la tesi contraria.
Nelle discussioni è categorico, granitico nei suoi principi
E non demorde mai, seguendo una sua logica fino allo stremo.
Ma soprattutto, quel che piace in lui,
e in questo egli segue il mio esempio,
èil cieco attaccamento alle vecchie teorie,
e il perenne, cocciuto, rifiuto di capire
o anche solo di ascoltare
le argomentazioni sulle pretese scoperte dell’età moderna,
come ad esempio la bizzarra idea sulla circolazione del sangue,
o altre simili assurde teorie.
TOMMASO EPATICUS
Contro le nuove teorie ho composto un saggio del quale,
(Prende il pesantissimo libro che ha portato
e lo scaraventa sulle ginocchia del malato)
col permesso del signor Argante,
faccio omaggio a Mademoiselle,
affinché possa apprezzare il mio talento.
ANGELICA
Vi credo sulla parola!
TONINA
Date qua, date qua, lo utilizzeremo per fermare la porta quando sbatte per il vento!
Tonina porta via il pesantissimo librone.
TOMMASO EPATICUS
Sempre con il permesso del signor Argante,
vi invito ad assistere, mademoiselle, uno dei prossimi giorni, per vostro divertimento,
alla dissezione di una donna, con mio personale commento.
TONINA
Daje a ride!
LOUISE
E dire che un altro l’avrebbe portata a teatro!
IL DOTTOR EPATICUS
E quanto al resto, per ciò che concerne
La riproduzionedella specie,
egli possiede un lodevole grado di virtù prolifica
e il giusto temperamento per
generare figli sana e robusta costituzione.
CLEANTE (seccato)
Se permettete io vorrei congedarmi…
Cleante esce a sinistra, facendo cenno ad Angelica di seguirlo.
ARGANTE
Andate pure… (Poi, a Epaticus)
Non avete mai pensato, dottor Epaticus, di dargli una spintarella
e di fargli avere un qualche incarico di medico di corte?
IL DOTTOR EPATICUS
A dirvela con franchezza, ai grandi nobili,
abbiamo sempre preferito la gente del popolo.
LOUISE
Democratico…
IL DOTTOR EPATICUS
No. La gente del popolo è più accomodante,
e di quello che fate, non dovete rispondere a nessuno;
e non c’è alcun bisogno di preoccuparsi per le eventuali conseguenze.
TONINA
Ah, ecco…
IL DOTTOR EPATICUS
Mentre il gran fastidio con le persone importanti è che quando si
Ammalano, pretendono a tutti i costi che il dottore li guarisca.
TONINA
Che pretese assurde!
LOUISE
Come se farli guarire fosse compito vostro!
TONINA
Guarire tocca ai malati, se ce la fanno.
SCENA VI° - IL DOTTOR EPATICUS, TOMMASO EPATICUS, ARGANTE,
ANGELICA, CLEANTE, TONINA, LOUISE, BELINDA
Da sinistra entra Belinda facendo un profondo inchino ai suoi ospiti.
BELINDA
Signori…
ARGANTE
Ah, ecco mia moglie!
Amore mio, ti presento il promesso sposo di Angelica.
TOMMASO EPATICUS(A Belinda)
Signora, a ben ragione il Cielo
vi ha concesso il nome di madre della sposa…
(Si ferma perché non ricorda il seguito)
BELINDA(interrompendolo, sbrigativa)
Grazie. Onorata di fare la vostra conoscenza…
ARGANTE
Su, figlia mia, porgete la mano al signor Tommaso,
e giurategli eterna fedeltà.
ANGELICA
Padre mio, di grazia, non precipitate le cose.
Dateci almeno il tempo di conoscerci,
e far in modo che nasca in noi quella reciproca inclinazione
così necessaria ad un’unione perfetta.
TOMMASO EPATICUS
Per quel che mi riguarda, mademoiselle, l’inclinazione
in me è già nata, (Si inclina verso di lei)
e non ho bisogno d’aspettare altro.
ANGELICA
Se voi siete già inclinato, io no!
e vi confesso che tutti i vostri meriti non hanno ancora prodotto
nella mia anima nessun sentimento ragguardevole!
ARGANTE
Oh beh, beh! Per ‘i sentimenti’ avrete tutto il tempo
una volta sposati.
ANGELICA
Il matrimonio è una catena cui non bisogna legare un cuore con la forza;
e se il signore è un uomo per bene, sicuramente non vorrà accettare
una persona che diverrebbe sua soltanto perché costretta.
TOMMASO EPATICUS
Non vedo cosa osta…
ANGELICA
Sappiate esser paziente: se davvero mi amate,
non potete che volere ciò che voglio io.
TOMMASO EPATICUS
Sì, ma compatibilmente con
gli interessi del mio amore.
ANGELICA
Ma la vera prova d’amore è quella di piegarsi alla volontà
Di colei che si ama.
TOMMASO EPATICUS
Ma chi lo dice?
BELINDA(al marito)
Quello che è chiaro, marito mio, è che vostra figlia
sta rifiutando la vostra proposta di matrimonio…
E se fossi in voi, lo so io, quello che farei!
ANGELICA
Conosco bene le vostre intenzioni su di me.
BELINDA
Le vostre invece sono quelle di scegliere il marito
secondo la vostra ‘inclinazione’....
ANGELICA
Se mio padre non vorrà darmene uno che mi piaccia,
spero almeno che non mi costringa a sposare uno
che non potrò mai amare.
IL DOTTOR EPATICUS
Sarebbe lui?
TOMMASO EPATICUS
Sarei io?
ARGANTE
Ma no, no…Si fa per parlare..
Mia figlia non sta dicendo sul serio…
ANGELICA
Ogni donna, sposandosi, ha un suo scopo.
Il mio, è di amare di vero amore e per tutta la vita.
Vi sono delle donne, invece,
(Guardando Belinda)
che si sposano solo per una questione di interesse,
passando senza scrupoli da un marito all’altro.
Queste donne, è chiaro, non fanno tante storie;
per loro un uomo o un altro è lo stesso.
BELINDA
Cosa volete dire, con questo?
ANGELICA
Esattamente quello che ho detto!
BELINDA
Non so come faccio a sopportarvi.
Non vi è nulla che eguagli la vostra insolenza.
ANGELICA
E allora mi tolgo dalla vostra vista. (esce a sinistra)
ARGANTE (Ad Angelica)
Tu sta a sentire, non esiste altra scelta:
entro quattro giorni ti sposi!
O il signor Tommaso o in convento.
(Angelicaesce. Lui va dalla moglie che finge di piangere)
Non preoccupatevi, la sistemerò io.
Intanto passate dal notaio, che
faccia in fretta quello che sapete.
(La moglie esce a sinistra)
IL DOTTOR EPATICUS
Signore, noi prendiamo congedo.
ARGANTE
Vi prego, prima, volete dirmi come sto?
IL DOTTOR EPATICUS(gli tasta il polso)
Su, Tommaso, prendete il braccio del signor Argante.
(Prende il polso sinistro, e il figlio lo stesso braccio)
No, l’altro! (Tommaso prende il destro)
Quid dicis?
TOMMASO EPATICUS
Affirmoche il polso del signor Argante è
il polso di un uomo che non sta affatto bene.
IL DOTTOR EPATICUS
Esatto!
TOMMASO EPATICUS
Che è rigido e legnoso, per non dire esanime.
IL DOTTOR EPATICUS
Molto bene.
ARGANTE (commenta)
Insomma…
TOMMASO EPATICUS
Tambureggiante.
IL DOTTOR EPATICUS
Giusto.
TOMMASO EPATICUS
Anche un po’ caprioleggiante…
IL DOTTOR EPATICUS
Optime.
TOMMASO EPATICUS
Il che è sintomo di uno scompenso del parenchima
splenico, ovvero milza.
ARGANTE
Milza? Il dottor Purgone ha detto che è il fegato!
IL DOTTOR EPATICUS
È uguale. Chi dice parenchima dice l’uno e l’altro,
Vi avrà prescritto senz’altro di mangiare molto arrosto.
ARGANTE
No, solo bolliti.
IL DOTTOR EPATICUS
Bé, è la stessa cosa e voi non potreste essere in mani migliori.
ARGANTE
Signore, quanti grani di sale bisogna mettere su un uovo?
IL DOTTOR EPATICUS
Sei, otto, dieci, sempre in numero pari;
così come per le medicine, sempre in numero dispari.
TOMMASO EPATICUS
Ossequi!
(Epaticus e suo figlio escono a destra, mentre Argante considera:)
ARGANTE
Ottimo partito questo giovane medico…
Certo, Angelica ha fatto un po’ di resistenza,
ma se è vero, come si dice, che:‘chi disprezza, compra’,
lei è già bella che cotta e innamorata di questo Tommaso Epaticus!…
Mentre Argante dice queste parole, dalla quinta di sinistra a quella destra, alle sue spalle, passano Angelica e Cleante, per mano, più innamorati che mai.
Appena scompaiono, entra il duca da sinistra declamando:
DUCA D’ARMAGNAC
“Notte e dì v’amo e v’adoro,
cerco un sì per mio ristoro…”
Da sinistra, esce dietro di lui anche Hauteroche che si rivolge seccato al duca:
HAUTEROCHE
Duca, cosa state facendo in scena?
DUCA D’ARMAGNAC
L’intermezzo. Non siamo alla fine del primo atto?
HAUTEROCHE
Intermezzo come fatto! Dieci minuti di pausa! Sipario!
IL SIPARIO SI CHIUDE.
SECONDO TEMPO
Quando si apre il sipario, Il duca è in penombra, seduto sulla sedia di Argante, con una candela in mano. Mentre declama, alle sue spalle, da destra a sinistra passano innamorati Cleante ed Angelica con delle candele in mano:)
DUCA DI ARMAGNAC
Sono tutte consumate le candele della notte
E il giocondo mattino, sulla punta dei piedi,
si affaccia alle cime dei monti
dietro un velo leggero di brume…
(Entra Hauteroche spazientito da sinistra:)
HAUTEROCHE
Di nuovo in scena! Duca, cosa diavolo statedeclamando?…
DUCA D’ARMAGNAC
Il grande Shakespeare!…
HAUTEROCHE
Shakespeare!…
DUCA D’ARMAGNAC
Perché, ho sbagliato commedia?
(Hauteroche sospira e caccia dalla sedia il duca dicendo:)
HAUTEROCHE
Andate via! Forza, riprendiamo!
Fine della pausa!
Entra La Grange e si va a sistemare al suo tavolino a destra.
LA GRANGE
Argante in scena!
Entra Argante e si siede sulla sua poltrona. Si sistema. Subito dopo entra Belinda da sinistra.
SCENA VII° del secondo atto – BELINDA, ARGANTE
BELINDA
Piccolino mio…
Prima di uscire, vi volevo avvisare di una cosa
a cui dovreste prestare molta attenzione.
Passando davanti alla camera di Angelica,
ho visto con lei un giovanotto,
che, appena si è accorto di me, è fuggito.
ARGANTE
Un giovanotto con mia figlia?
BELINDA
Sì. E l’altra vostra figlia Luigina, era con loro.
Potrà confermarlo e darvi notizie in proposito.
ARGANTE
Mandatemela subito qui!.
(BELINDA esce a sinistra)
Ecco perché Angelica si impuntava tanto! C’è un altro…
SCENA VIII° – LUIGINA, ARGANTE
(Arriva Luigina da sinistra, interpretata da suor Alphonsine. È completamente idiota ed ha buffa voce nasale)
LUIGINA
La mia matrigna mi ha detto che mi volete parlare.
ARGANTE
Sì, vieni avanti.
Vieni qui… Girati di qua…
Voltati… alza gli occhi
(Lei guarda il soffitto e lui tra sé:)
È proprio cretina!
Ma no, guarda me, in faccia.
Più giù… Più su… su… su… Ferma! Così…
Allora?
LUIGINA
Allora??
ARGANTE
Non hai niente da raccontarmi?
LUIGINA
Potrei raccontarvi la favola di Pelle d’Asino,
o anche quella del Corvo e la Volpe....
ARGANTE (interrompendola)
Non intendevo questo.
LUIGINA
Ah no?
ARGANTE
Lo sai benissimo quel che voglio dire.
LUIGINA
No, papà.
ARGANTE
Non ti avevo raccomandato di venire sempre a raccontarmi
tutto quello che vedevi?
LUIGINA
Sì, papà.
ARGANTE
E lo hai fatto?
LUIGINA
Sì, papà. Vi sono sempre venuta a dire quello che avevo visto.
(Protesta verso La Grange, seduto al suo tavolo)
Oltre che scema, è pure spiona!
ARGANTE
E oggi non hai visto niente?
LUIGINA
No papà…(scuote la testa)
ARGANTE
No?
LUIGINA
(scuote la testa)
ARGANTE
Sicura?
LUIGINA
Sicura.
ARGANTE
Non hai visto niente, eh?! Adesso te lo faccio vedere io, qualcosa.
(Va a prendere il suo bastone.)
LUIGINA
No, papà il bastone no!
(Lei corre via e lui la insegue)
ARGANTE
Non hai forse visto
un uomo in camera di tua sorella!?
LUIGINA
No, papà!
ARGANTE
Ancora! Adesso ti insegno io, a dir bugie.
LUIGINA
(si getta in ginocchio)
Perdono, papà!
È stata mia sorella a dirmi di non dirvi niente; ma adesso vi dico tutto.
ARGANTE
Prima la punizione e poi la delazione. (alza il bastone)
LUIGINA
Vi prego, non mi picchiate!
ARGANTE
E invece sì.
(Il padre sta per picchiarla quando la ragazzina, con un grido, si accascia per terra.)
LUIGINA
Ah. Muoio!
ARGANTE
Ma se non ti ho neanche toccata!
(Luigina finge di essere morta. Il padre, sconvolto, si china su di lei)
ARGANTE
Luigina, Luigina!… Ah, mio dio!
Devo averla colpita senza accorgermene…
Oppure è morta di paura!
Sono un infame assassino, io ho ucciso la mia bambina!
Mia povera, dolce, piccola Luigina.
(La ragazzina si tira su)
LUIGINA
Su, su, papà, non disperatevi tanto,
non sono proprio morta del tutto.
ARGANTE
Disgraziata! Per poco non facevi morire me!?
Sono scherzi da fare?
Sei proprio una stupida!
E ora dimmi, per filo e per segno,
Cosa hai visto in camera di tua sorella.
LUIGINA
Va bene, papà.
ARGANTE (mostra un dito della mano)
E sta molto attenta, perché questo è un mignolino
che sa tutto, e che mi avverte se dici bugie.
Luigina va verso La Grange seduto al suo tavolino e protesta:
LUIGINA (fuori della parte)
E poi la scema sono io!
Non posso parlare con un dito! È assurdo!
LA GRANGE
Non fate storie, sorella, e tornate nella parte!
LUIGINA
Uffa! (Poi al padre:)
Ebbene… mentre ero in camera di Angelica…
è entrato un uomo.
ARGANTE
E poi?
LUIGINA
Io gli ho chiesto che cosa voleva,
e lui mi ha detto che era il suo maestro di canto.
ARGANTE
E dopo?
LUIGINA
Dopo è arrivata mia sorella.
ARGANTE
E cosa gli ha detto?
LUIGINA
Gli ha detto: «Uscite, uscite, uscite, mio dio, uscite!
Volete ridurmi alla disperazione?».
(Lo dice malissimo e Argante fa una smorfia di disgusto.
Le fa anche ripetere la frase)
ARGANTE
E lui?
LUIGINA
E lui non voleva andarsene.
ARGANTE
E che cosa le diceva?
LUIGINA
Le diceva… delle cose.
ARGANTE
E cioè?
LUIGINA
Le diceva di questo e di quello, e che l’amava, e che lei
era la più bella del mondo.
ARGANTE
E poi?
LUIGINA
E poi, le si è inginocchiato davanti.
ARGANTE
E poi?
LUIGINA
E poi, le ha baciato le mani.
ARGANTE
E poi?
LUIGINA
E poi, la matrigna si è affacciata alla porta, e lui è scappato via.
Fine della storia.
ARGANTE
Non c’è altro?
LUIGINA
No, papà.
ARGANTE
C’è qui il mignolino che sta dicendo qualcosa.
(Porta il dito all’orecchio)
Torna da La Grange a protestare:
LUIGINA (fuori della parte)
Ricominciamo con questa storia del dito parlante?
ARGANTE
Il mignolino mi dice che c’è qualcosa che hai visto
e cheperò non mi hai detto.
LUIGINA (fuori della parte)
Io ad un mignolo non gli rispondo!
LA GRANGE
Quando si fa una parte, bisogna seguire il copione!
Dite subito la vostra battuta!
LUIGINA (Torna nel suo personaggio)
Ah, papà, quel mignolino è un gran bugiardo.
Non credetegli, sta mentendo!
ARGANTE
Bene, questo lo vedremo! Adesso va pure,
e, mi raccomando, occhi aperti! Va’.
(Luigina esce danzando a destra)
Ah, che giornata! Non ho avuto neanche un attimo di tempo di pensare alla mia malattia.
(Ritorna in poltrona)
SCENA I° del terzo atto – BERALDO, ARGANTE, TONINA, LOUISE
(Entra, da destra, Beraldo, il fratello di Argante, interpretato da Hauteroche)
BERALDO
Ebbene, fratello mio, come vi sentite oggi?
ARGANTE
Malissimo!
Sono in uno stato di tale debolezza,
che non ho neppure la forza di parlare. Tutta colpa di mia figlia!
BERALDO
Che cosa è successo?
ARGANTE
La voglio maritare e lei ha rifiutato il mio buon partito!
BERALDO
E chi è?
ARGANTE
Il nipote del dottor Purgone, medico e figlio di medico.
(parlando con veemenza e alzandosi in piedi)
È una maleducata, una sfrontata, e tempo due giorni la chiuderò in convento.
BERALDO
Mi fa piacere, fratello mio, vedere che un po’ di
energia vi è ritornata.
ARGANTE
Infatti già mi sento male!
Un momento di pazienza, fratello mio, torno subito.
(Va verso il bagno, in fondo a sinistra, da dove in quel momento entranoTonina e Louise)
LOUISE (ad Argante, prendendo il bastone e porgendoglielo)
Signore, vi dimenticate sempre che senza bastone non
riuscite a camminare…
ARGANTE
Hai ragione.
(Argante afferra il bastone e, ora, zoppicando, si allontana. Le due serve si avvicinano a Beraldo con aria cospirativa:)
SCENA II° – BERALDO, TONINA, LOUISE
TONINA
Per piacere, signor Beraldo, difendete gli interessi di vostra nipote.
LOUISE
Bisogna assolutamente impedire questo ridicolo matrimonio
che vostro fratello si è ficcato nella testa!
TONINA
Angelica si è innamorata di un bravissimo giovanotto e di buona famiglia!
LOUISE
Fatelo ragionare, magari a voi vi ascolterà.
BERALDO
Ci proverò.
Da sinistra rientra Argante, le serve restano in fondo al palco a seguire i discorsi.
BERALDO
Già fatto?
SCENA III° – ARGANTE, BERALDO
ARGANTE
Falso allarme.
Di cosa stavamo parlando?
BERALDO
Di vostra figlia Angelica…
ARGANTE
Oddio! Un momento…
(Sta per correre di nuovo in bagno ma cambia idea)
Dicevate?
BERALDO
Come mai, fratello mio, con tutti i soldi che avete,
vi è venuto in mente di metterla in convento?
ARGANTE
E come mai, fratello mio, in casa mia non sono padrone di fare
Quello che credo meglio?
BERALDO
E per quale ragionevolete farle sposare il figlio di un medico?
ARGANTE
Per la semplice ragione di procurarmi il genero di cui ho bisogno.
BERALDO
Ma l’uomo che deve sposare, lo si sceglie per lei o per voi?
ARGANTE
Lo si sceglie sia per lei che per me,
visto che un medico in casa mi farebbe molto comodo…
BERALDO
Ma è possibile che voi dobbiate essere così schiavo di medici e farmacisti,
e che insistiate tanto a essere ammalato!
ARGANTE
Io non insisto! Sono!
BERALDO
Avessi io, la vostra salute!
ARGANTE
E io la vostra! E non cercate di convincermi che sto bene!
BERALDO
La prova che voi scoppiate di salute e avete un fisico perfetto,
è che con tutte le cure che avete fatto
e con tutti gli intrugli che avete preso,
ancora non siete morto!
ARGANTE
Non sono ancora morto proprio perché mi curo!
Il dottor Purgone dice che se stessi solo tre giorni
Senza medicine, andrei subito all’altro mondo!
BERALDO
E voi gli credete?...
ARGANTE
Perché, secondo voi, quando ci si ammala, che cosa si deve fare?
BERALDO
Fermarsi e riposare.
E sarà la natura stessa che, a lasciarla fare, un po’ alla volta si
risolleverà dal disordine in cui era caduta.
ARGANTE
Beato voi!
BERALDO
Quello che guasta tutto è la nostra inquietudine, la nostra impazienza;
TONINA
…La nostra paura.
ARGANTE
La paura?
LOUISE
È la paura di stare male che a volte ci fa ammalare.
BERALDO
E spesso le persone non muoiono mica per la malattia,
ma per le cure che gli propinano!
ARGANTE
Ma cosa stiamo dicendo!
(esce dal personaggio e torna ad essere il dottor De Mauvillain)
Basta, non voglio sentire più queste scempiaggini!
(Comincia a spogliarsi dalli vesti del malato)
Anche se Moliere ha scritto queste parole, io sono un medico e non posso dirle!
Denigrare la mia categoria!
Mettiamo fine a questa farsa!
Me ne vado!
(Fa per uscire verso destra, ma La Grange lo blocca)
LA GRANGE
Fermo! Non potete andarvene. Avete un favore da rendere a Molière…
ARGANTE
Un favore?
LOUISE
Già. Vi ricordate cosa ha fatto il maestro per voi, dottore?
TONINA
O meglio, per vostro figlio?
ARGANTE
È un ricatto!
BERALDO
Un Do ut des.
LA GRANGE
Ho qui per caso la minuta della lettera di raccomandazione che il maestro ha mandato al re:
(tira fuori una lettera e legge)
“Sire, uno stimato medico del quale mi onoro di essere paziente,
cioè voi,
promette di allungarmi la vita di altri trent’anni,
se otterrò, per lui, una grazia da vostra maestà…
La grazia in questione riguarda il posto di canonico presso la cappella reale di Vincennes,
al momento scoperto.
BERALDO
Il re convocò Molière e chiese:
LA GRANGE
“Cosa fa per voi questo medico?”
BERALDO
“Conversiamo del più e del meno. Di tanto in tanto si premura di prescrivermi delle medicine, e io mi premuro di non prendere i rimedi che lui mi prescrive. Così torno sempre in salute.”
LA GRANGE
Il re scoppiò a ridere e vostro figlio ottenne il tanto sospirato incarico.
Durante queste frasi Molière - De Mauvillain si è messo di nuovo gli abiti del Malato. Intanto…
Entra da destra il dottor Fleurant, il farmacista, interpretato da madame Francoise:
SCENA IV° – ARGANTE, BERALDO, FLEURANT IL FARMACISTA, TONINA A E LOUISE
IL FARMACISTA SIGNOR FLEURANT
(Con in mano una siringa per clisteri)
Dov’è il nostro malato?! Siamo pronti?
ARGANTE
Pronti! (a Beraldo) Col vostro permesso, caro fratello...
BERALDO
Ma proprio non potete stare un attimo, senza clisteri e medicine?
Ditegli di ripassare, e statevene un po’ tranquillo.
IL FARMACISTA SIGNOR FLEURANT (a Beraldo)
Di che cosa vi impicciate, voi,
come osate mettere in discussione il mio intervento,
e impedire al signor Argante di curarsi?
Non sono qui per perdere il mio tempo,
ma per ordine del dottor Purgone,
che non sarà affatto contento di sapere
che mi è stato impedito di eseguire la sua prescrizione
e di svolgere la mia funzione.
(Escea destra seguito mentre Tonina e Louise se ne vanno a sinistra)
ARGANTE
Ecco, mi avete rovinato…
BERALDO
Ma possibile che non ci sia
modo di guarirvi da questa mania dei medici,
e che vogliate starvene per tutta la vita seppellito sotto le loro ricette?
ARGANTE
È comodo parlare male delle medicine quando
si scoppia di salute.
SCENA V° – IL DOTTOR PURGONE, IL FARMACISTA DOTTOR FLEURANT, UN ASSISTENTE , ARGANTE, BERALDO
(Entra il dottor Purgone, interpretato dal Souffleur, insieme al farmacista signor Fleurant, il un assistente del dottore interpretato da suor Alphonsine)
IL DOTTOR PURGONE
Ho appena saputo, qui da basso,
che ci si fa beffe delle mie prescrizioni,
e che ci si rifiuta di prendere i rimedi che avevo prescritto.
ARGANTE
Dottor Purgone, mi spiace, ma...
IL FARMACISTA SIGNOR FLEURANT
Grandissima audacia, incredibile ribellione
di un paziente contro il suo medico curante.
IL DOTTOR PURGONE
Un rimedio che ho avuto il piacere di comporre
Con le mie stesse mani!
ASSISTENTE DEL DOTTOR PURGONE
Ideato e realizzato secondo tutte le regole dell’arte medica.
IL FARMACISTA SIGNOR FLEURANT
E che avrebbe prodotto nelle viscere prodigiosi effetti.
IL DOTTOR PURGONE
Respingerlo con disprezzo!
ARGANTE (Indica suo fratello)
È stato lui...
IL FARMACISTA SIGNOR FLEURANT
Un’ azione inconcepibile.
ASSISTENTE DEL DOTTOR PURGONE
Un infame attentato alla medicina.
IL DOTTOR PURGONE
Un crimine di lesa Facoltà per il quale non c’è punizione che basti.
Dichiaro quindi che tra me e voi tutto è finito.
ARGANTE
No!...
IL DOTTOR PURGONE
Sì! E che non ci sarà più nessuna parentela tra noi.
ARGANTE
Voi non potete…
IL DOTTOR PURGONE
Posso! Eccome se posso!
(mette sotto il naso di Argante un documento)
E per porre termine a ogni nostro rapporto,
ecco la donazione che avevo fatto in favore di mio nipote
per il suo matrimonio.
(La straccia)
ARGANTE
È stata tutta colpa di mio fratello!
IL FARMACISTA SIGNOR FLEURANT
Disprezzare un mio clistere!
ASSISTENTE DEL DOTTOR PURGONE
Vi avrebbe rimesso in sesto in poco tempo.
ARGANTE
Preparatelo, lo prenderò subito.
IL DOTTOR PURGONE
Troppo tardi!
E visto che non avete voluto guarire per mano mia...
ASSISTENTE DEL DOTTOR PURGONE
Visto che vi siete sottratto alla cieca obbedienza che si deve
al medico curante...
IL FARMACISTA SIGNOR FLEURANT
Visto che vi siete ribellato alle cure prescritte...
IL DOTTOR PURGONE
Dichiaro di abbandonarvi alla vostra cattiva salute,
alle intemperie delle vostre viscere,
al vostro sangue corrotto,
alla torbidezza della vostra bile
e alla flatuenza delle vostre secrezioni.
ARGANTE
Mio dio!
IL DOTTOR PURGONE
E decreto che entro quattro giorni voi cadiate
in uno stato di assoluta incurabilità!
ARGANTE
Misericordia!
IL DOTTOR PURGONE
E che precipitiate nella bradipepsia.
IL FARMACISTA SIGNOR FLEURANT
Dalla bradipepsia alla dispepsia.
ASSISTENTE DEL DOTTOR PURGONE
Dalla dispepsia all’apepsia.
IL DOTTOR PURGONE
Dall’apepsia alla cacofonia...
IL FARMACISTA SIGNOR FLEURANT
Dalla cacofonia alla dissenteria...
ASSISTENTE DEL DOTTOR PURGONE
Dalla dissenteria all’idropisia...
IL DOTTOR PURGONE
E dall’idropisia alla privazione della vita,
cui la vostra follia vi avrà condotto.
Addio!
(Escono tutti e tre a destra)
SCENA VI° – ARGANTE, BERALDO, TONINA LOUISE, LA GRANGE
ARGANTE
Ah, dio mio, sono morto! Fratello, mi avete rovinato.
BERALDO
Non dite sciocchezze…
ARGANTE
Sciocchezze?
Non avete sentito le terribili malattie di cui mi hanno minacciato?
Hanno detto che fra quattro giorni sarò incurabile.
BERALDO
E chi ha parlato, l’oracolo?
A sentir voi, si direbbe che il dottor Purgone
tenga in mano il filo della vostra vita
e che abbia l’autorità suprema di allungarlo o di accorciarlo a suo capriccio.
Pensate invece che le leggi della vostra vita sono dentro di voi,
e che non sarà né l’assenza del dottor Purgone a farvi morire
né tantomeno le sue medicine da farvi vivere.
ARGANTE
Parole, solo parole!
Sento già la medicina che si sta vendicando!
BERALDO
Per favore, tornate in voi e non date troppo spazio
alla vostra fantasia.
(Rientrano da sinistra Tonina e Louise)
TONINA
È l’eccesso di fantasia che uccide!
ARGANTE (distratto dal suo malessere)
Ma cosa state dicendo?
LOUISE
Che la troppa immaginazione, a lasciarla libera,
chissà dove vi porta!
TONINA
Perché se poi va dalla parte sbagliata del cervello,
dove si trova la melanconia,
lì ci resta e cresce, come la pasta con il lievito…
LOUISE
E diventa un’ossessione di pensieri malsani…
Che conduce ad una malattia che non c’è…
ARGANTE
No, no! La malattia c’è eccome! Infatti sento un rimestìo di viscere
che si stanno ribellando alle vostre parole!
Presto, il mio bastone!
(Esce di corsa a sinistra verso il bagno.)
BERALDO
Non c’è niente da fare! Ostinato nella sua malattia
E ostaggio dei suoi medici ciarlatani.
LOUISE
Ce ne vorrebbe uno che gli facesse passare questa fissazione,
che screditasse il dottor Purgone e tutti i suoi rimedi…
TONINA
Ho un’idea! Facciamo un bello scherzo al nostro padrone!
BERALDO
E cioè?
TONINA
Lasciate fare a me. Ho il medico giusto che fa per noi…
Intanto voi continuate per la vostra strada.
Vieni, Louise…
(Tonina esce con Louise a destra, mentre rientra Argante che dice al fratello:)
ARGANTE
Falso allarme!
BERALDO
Un altro?
ARGANTE
D’altronde mi avete fatto rifiutare l’enteroclisma!
Ora come farò senza il mio medico personale!
BERALDO
Sarà una buona occasione, per trovarvene un altro
che vi faccia correre un po’ meno rischi.
ARGANTE
Ah, fratello mio, il dottor Purgone conosce il mio corpo
Come le sue tasche, e sa come trattarlo.
E poi un altro, dove lo trovo?
SCENA VII° – TONINA, ARGANTE, BERALDO
TONINA
Signore, c’è un medico che chiede di vedervi.
ARGANTE
Che medico?
TONINA
Un medico di medicina.
ARGANTE
Ti ho chiesto chi è.
TONINA
Non lo conosco; so solo che assomiglia preciso identico a Louise.
ARGANTE
Fallo venire. (Tonina esce)
BERALDO
Siete fortunato: un medico vi lascia e un altrosi presenta…
SCENA VIII° – LOUISE vestita da medico, TONINA vestita da assistente, ARGANTE, BERALDO
MEDICO/LOUISE
Signor Argante, consentitemi di offrirvi i miei servigi
per tutti i salassi e le purghe di cui possiate aver bisogno.
ARGANTE
Grazie dottore, vi sono molto obbligato.
(al fratello)
Davvero spiccicato a Louise!
BERALDO
Due gocce d’acqua.
MEDICO/LOUISE
Sono venuto per conoscere l’illustre malato
La cui fama ormai corre ormai per tutta Parigi
ARGANTE
Sono diventato famoso!
Ma la vostra medicina sarà all’altezza della mia malattia?
MEDICO/LOUISE
Che età credete ch’io abbia?
ARGANTE
Direi che dovreste avere non più di quarant’anni.
MEDICO/LOUISE
Novanta.
ARGANTE
Novant’anni?
(In quel momento entra da destra TONINA anche lei vestita da medico che esclama:)
MEDICO/TONINA
Certo! Frutto delle sue medesime personali cure!
ARGANTE
E voi chi siete?
MEDICO/TONINA
Il suo assistente! Ogni medico che si rispetti ce ne ha uno!
ARGANTE (al fratello)
È tale e quale a Tonina!
BERALDO
Incredibile!
MEDICO/TONINA
E lui è il miglior medico che c’è in tutta la Francia…
MEDICO/LOUISE
Lo so, sono troppo bravo!
Per questo vado alla continua ricerca di casi difficili,
diciamo incurabili…
MEDICO/TONINA
Lui non si abbassa a trastullarsi con le comuni malattie,
reumatismi, febbriciattole, debolezze, emicranie...
MEDICO/LOUISE
Io chiedo malattie impegnative:
belle febbri croniche e febbri petecchiali,
MEDICO/TONINA
una bella peste, una idropisia a regola d’arte…
MEDICO/LOUISE
…una grave pleurite con infiammazione dei polmoni:
e spero che voi ne abbiate una di mio interesse,
per non annoiarmi e dimostrarvi la bontà dei miei rimedi…
ARGANTE
Signore, spero di potervi accontentare…
MEDICO/LOUISE
Molto bene. Datemi il polso. (Glielo dà)
MEDICO/TONINA
Anche a me! (Argante lo dà anche a Tonina)
MEDICO/LOUISE
Non è possibile!
ARGANTE (impaurito)
Cosa?
MEDICO/LOUISE
Il polso mi dice che siete già morto!
ARGANTE
Non lo sapevo! Sicuro?
MEDICO/LOUISE
Sicurissimo, il cuore non batte!
MEDICO/TONINA
Come vi sentite?
ARGANTE
Adesso molto preoccupato…
MEDICO/LOUISE
Io vi salverò!
(Scuote il braccio)
Su, batti come si deve.
Adesso lo regolo al tempo giusto.
Ecco, ha ripreso…
Chi è il vostro medico?
ARGANTE
Il dottor Purgone.
MEDICO/TONINA
Mai sentito.
MEDICO/LOUISE
Dove dice che siete ammalato?
ARGANTE
Lui dice al fegato, altri dicono alla milza.
MEDICO/LOUISE
E voi, cosa sentite?
ARGANTE
Sento, ogni tanto, dei dolori alla testa.
MEDICO/TONINA (A Louise)
Sente dei dolori alla testa…
MEDICO/LOUISE
Ho capito. E poi?…
ARGANTE
Qualche volta mi sembra di avere un velo davanti agli occhi.
MEDICO/LOUISE E MEDICO/TONINA
Normale
ARGANTE
E di tanto in tanto delle fitte al cuore.
MEDICO/LOUISE E MEDICO/TONINA
Tipico
ARGANTE
E sempre una specie di stanchezza in tutto il corpo.
MEDICO/LOUISE E MEDICO/TONINA
Ovvio…
ARGANTE
A volte dolori al ventre, come se avessi una colica.
MEDICO/LOUISE E MEDICO/TONINA
Da manuale.
ARGANTE
È grave?
MEDICO/LOUISE
Gravissimo. Voi, mio caro signore, siete malato di ipocondria…
ARGANTE
Ipocondria? Che cosa vuol dire?
MEDICO/LOUISE
Che non avete scampo. Che non state bene se non state male,
E quindi non guarirete mai!
MEDICO/TONINA
A questo punto mangiate, bevete e godetevi la vita il più possibile,
visto che siete spacciato.
A questo punto Argante esce dalla parte per ritornare il dottor De Mauvillain:
ARGANTE (a La Grange)
Ipocondria? Questo non è scritto sul copione… Che male è?
QUINTO FUORI SCENA
LA GRANGE
È un male ancora non riconosciuto dalla medicina ufficiale.
BERALDO
Ma Molière lo conosce bene perché ne è schiavo!
E sa di cosa parla…
LA GRANGE
Perfino voi, dottor de Mauvilland, piuttosto versato per l’arte medica,
avete avuto difficoltà a diagnosticare ciò da cui era afflitto.
MEDICO/LOUISE
Le mal d’esprit: la depressione.
ARGANTE
Depressione?
LA GRANGE
La fatica di vivere,
senza un istante di tregua, mai.
BERALDO
Le continue avversità,
MEDICO/LOUISE
le delusioni e le amarezze,
MEDICO/TONINA
Le critiche malevole,
LA GRANGE
i voltafaccia di Racine
BERALDO
l’ira dei nobili e borghesi
di cui rappresentava i vizi…
MEDICO/LOUISE
i tradimenti dei suoi attori
MEDICO/TONINA
e di sua Moglie Armande…
LA GRANGE
E l’inquietudine della sua fantasia,
Un immaginario malato, quello di Molière
che ha intaccato la sua anima e devastato il suo corpo.
(Entra da destra il Duca protestando:)
DUCA D’ARMAGNAC
Ma che tristezza questa commedia, che pesantezza!
Rallegriamola con qualche frizzo, con qualche lazzo…
Con un bell’ intermezzo danzato…
LA GRANGE
Dopo duca, dopo! (Spinge fuori il Duca)
DUCA D’ARMAGNAC (uscendo spinto da La grange)
Almeno lasciatemi declamare!
“Notte e dì v’amo e v’adoro,
cerco un sì per mio ristoro…”
(La Grange lo spinge fino alla quinta si sinistra e poi riappare)
LA GRANGE
Forza continuiamo!
MEDICO/LOUISE
Giusto! Signor Argante, che cosa ve ne fate di questo braccio?
ARGANTE
Come?
MEDICO/TONINA
Questo è un braccio inutile, fatevelo tagliare.
Non vedete che si prende per sé tutto il nutrimento?
MEDICO/LOUISE
E avete anche un occhio destro che mi farei strappare…
Danneggia l’altro!
ARGANTE
Non c’è fretta.
MEDICO/LOUISE
Ora devo andare.
Ricordate, braccio e occhio, zac!
MEDICO/TONINA
Uno a destra e uno a sinistra. Zac!
(Escono a destra)
BERALDO
Questo dottore mi sembra molto bravo.
MEDICO/LOUISE
Sì, ma un po’ troppo frettoloso.
BERALDO
Tutti i grandi medici sono così.
ARGANTE
Però, aspetterei a tagliarmi un braccio e strapparmi un occhio…
Magari lasciamoli prima peggiorare…
SCENA IX° – TONINA, ARGANTE, BERALDO, LOUISE
TONINA (entra da destra, vestita da serva e parlando verso la quinta)
Insomma, fermo con quelle mani!
ARGANTE
Che cosa c’è?
TONINA
Il vostro medico, bella roba, voleva tastarmi… il polso!
ARGANTE
Ma guarda un po’, a novant’anni!
BERALDO
E adesso, fratello mio, visto che il dottor Purgone,
ha annullato il matrimonio, non volete che vi parli
di un buon partito per mia nipote?
ARGANTE
No, fratello: ormai ho deciso di metterla in convento,
e non se ne parli più!
BERALDO
Scommetto che ve lo ha consigliato vostra moglie…
ARGANTE
Ecco, lo sapevo! Subito addosso a quella povera
donna: lei è la causa di tutto, e tutti ce l’hanno con lei.
BERALDO
Quel che non riesco a sopportare in voi,
oltre alla vostra mania per la medicina,
è l’aver perso la testa per quella donna,
e il vedere come siate cieco davanti a tutti i trabocchetti
in cui precipitate mani e piedi…
TONINA (Fingendo)
Ah, signore, non parlate così della signora!
È una donna assolutamente sincera
E che ama devotamente suo marito!
ARGANTE (al fratello)
Giusto! Chiedete anche all’altra serva come mi cura
E quante carezze mi fa.
(chiama) Louise!
(Louise entra da destra)
LOUISE
Signore!?
ARGANTE (al fratello)
È proprio uguale al medico!
ARGANTE
Di’ a mio fratello quanto mia moglie si preoccupa per la mia salute.
LOUISE
Si occupa e si preoccupa…
E sacrifica la sua vita per lui!
LOUISE (A Beraldo)
Volete vedere quanto la signora vuol bene al padrone?
TONINA (Ad Argante)
Signore, dateci la possibilità di dimostrarglielo!
ARGANTE
Come?
TONINA
Un modo c’è: fate finta di essere morto.
LOUISE
Così potrete costatare tutta la sua disperazione.
ARGANTE
Buona idea!(si avvia, ci ripensa e dice preoccupato:)
Ma non sarà pericoloso a far finta d’esser morto?
TONINA
Che pericolo volete che ci sia?
LOUISE (a Beraldo)
E voi, nascondetevi, in quell’angolo là.
LOUISE
Forza, su…chiudete gli occhi.
TONINA
Ecco la signora. Morite!
Di più! Di più!
(Le serve scoppiano a piangere, entra Belinda da sinistra)
SCENA X° – BELINDA, TONINA, LOUISE, ARGANTE, BERALDO
TONINA (grida)
Ah, che disgrazia!
LOUISE
Povero signor Argante!
BELINDA
Che cosa è successo?
LOUISE
Vostro marito è morto.
BELINDA
Mio marito è morto?
TONINA
Ahimè, sì! Il povero defunto è spirato.
BELINDA
Siete sicure?
TONINA e LOUISE
Sicurissime.
LOUISE
Se n’è appena andato tra le nostre braccia.
TONINA
Guardate, eccolo lì stecchito sulla poltrona.
BELINDA
O grande, grande, grandissima…
(cambia tono) fortuna!!
Finalmente libera!
Tonina, Louise, basta così.
Finitela di disperarvi!
TONINA
Ma io, signora, credevo che bisognasse piangere.
BELINDA
Per chi, per lui? Non ne vale la pena…
Vi pare una grande perdita?
TONINA e LOUISE
No?
BELINDA
Diciamo le cose come stanno…
Tanto, che cosa ci stava a fare, a questo mondo?!
Un uomo fastidioso, sporco, disgustoso,
con la pancia sempre piena di clisteri e di medicine,
che non faceva che soffiarsi il naso, scatarrare, sputacchiare,
depresso, noioso, di cattivo umore,
e che sbraitava di continuo, contro tutti e tutte.
LOUISE
Ma che bella orazione funebre.
BELINDA
Ora bisogna portarlo a letto e non dire niente a nessuno,
finché non avrò sistemato certe cose…
TONINA
Quali cose?
BELINDA
Ci sono dei soldi e delle ricevute
In uno stipo della sua camera da letto,
che spettano a me e solo a me,
perché non è giusto che io abbia trascorso
accanto a lui i miei anni più belli
senza un qualche minimo vantaggio.
Prendetegli le chiavi dalla tasca…
LOUISE
Il marito è vostro, fatelo voi…
(Belinda, timorosa, infila le mani nelle tasche della vestaglia di Argante quando lui ‘resuscita’ spaventando la moglie)
ARGANTE (alzandosi bruscamente)
Cosa fate?
BELINDA (sorpresa e spaventata)
Ah!
TONINA
Guarda un po’, il defunto non è morto del tutto!
ARGANTE (a BELINDA)
Ridatemi le mie chiavi! (Lei gliele ridà)
È così che mi amate, eh?
Bugiarda, traditrice, infingarda!
Finalmente ho capito di che pasta siete fatta!
Uscite subito dalla mia casa!
BELINDA
(Belinda esce di corsa a sinistra, dicendo al pubblico)
Che vergogna! Io questo personaggio non lo volevo fare!
BERALDO (uscendo dall’angolo in cui si era nascosto)
Ebbene, fratello mio, avete visto!
ARGANTE
Parola mia, non l’avrei mai creduto.
LOUISE
Padrone, sta arrivando vostra figlia.
Fate di nuovo il morto e vediamo come la prende…
Così potrete conoscere i veri sentimenti di tutta la famiglia.
TONINA
Morite! (Argante finge di essere morto) Di meno! Di meno! Ecco, così!
SCENA XI° – ANGELICA, ARGANTE, TONINA, BERALDO
TONINA (grida)
Oh cielo! Ah, terribile evento!
LOUISE
Ah! Giorno sciagurato!
ANGELICA (Entrando da sinistra)
Che cosa è successo? Perché piangete?
TONINA
Vostro padre è morto.
ANGELICA
Mio padre è morto?
TONINA
Sì, eccolo lì.
È appena spirato, per un mancamento improvviso.
ANGELICA
Oh padre mio! Che disgrazia! Proprio oggi che eravate in collera con me!
Come potrò mai perdonarmelo?
SCENA XII° – CLEANTE, ANGELICA, ARGANTE, TONINA, LOUISE, BERALDO, LUIGINA
(Entra da sinistra Cleante)
CLEANTE
Angelica, amor mio…
ANGELICA
Cleante!
CLEANTE
Perché queste lacrime?
ANGELICA
Piango per aver perso il bene più prezioso della mia vita:
mio padre!
CLEANTE
Vostro padre? E io che ero venuto a pregarlo di predisporre
Il suo cuore a concedermi la vostra mano!
ANGELICA
Ah, Cleante, non parliamo più di matrimonio…
Lui voleva che mi facessi suora e io gli obbedirò
Perché senza di lui, non voglio più fare parte del mondo!
(Entra Luigina da destra)
LUIGINA
Che cos’è tutto questo piagnisteo?
ANGELICA
Sorellina mia, nostro padre è morto…
LUIGINA
Ma no, fa finta… Papà, paparino,
potresti resuscitare come ho fatto prima io?
ANGELICA
Povera Luigina è proprio scema…
LUIGINA
Dategli un bacio, e lui si sveglierà…
ANGELICA
Non è una favola, Luigina…
LUIGINA
Provate, vi ho detto!
ANGELICA
Ecco padre mio, l’ ultimo bacio che testimoni i sentimenti
che provo per voi.
ARGANTE (si alza)
Ah, figlia mia!
ANGELICA (spaventata)
Ah!
LUIGINA
Che ti avevo detto?
Bravo papà sembravi proprio morto!
ARGANTE
Vieni, Angelica, abbracciami. Non aver paura.
E anche tu, Luigina, mia piccola figlia scema!
CLEANTE (si getta in ginocchio)
Signore, ora che siete di nuovo vivo,
lasciatevi commuovere dalle nostre preghiere,
e non opponetevi al matrimonio…
BERALDO
Adesso non potete più dire di no!
ARGANTE (a Cleante)
D’accordo, ma ad una condizione:
Fatevi medico e io vi darò mia figlia.
CLEANTE
Se è solo questo… diventerò dottore, e anche farmacista.
Farei qualsiasi cosa pur di sposare Angelica…
BERALDO
Mi è venuta un’idea: perché, fratello mio, non vi
fate medico anche voi? Sarà ancora più comodo,
l’avere in voi stesso tutto quello che vi occorre.
TONINA
È vero. Ed è il modo migliore per guarire subito:
LOUISE
Quale malattia avrebbe il coraggio di prendersela
con un medico in persona?
LUIGINA
Che bello! Un papà medico!
(Angelica e Luigina cominciano a spogliarlo degli abiti del Malato)
ARGANTE
Non vi burlate di me! Vi pare che alla mia età
possa mettermi a studiare?
BERALDO
Bah, studiare! Ne sapete molto più di quei signori.
Avete sperimentato tutte le malattie sul vostro corpo.
Occorre solo catalogarle e metterle in ordine alfabetico..
(Entra Belinda con la giacca del Medico e la infila ad Argante)
ARGANTE
Ma bisogna farlo in latino e greco…
TOMMASO EPATICUS (Entrando da destra)
Potrete usare il vocabolario…
TONINA (Entrando da sinistra con un parruccone)
E mettervi una parrucca, perché una bella parrucca
è già mezzo medico fatto.
BERALDO
E quando vi daranno la toga e il cappello da medico,
diventerete subito più esperto di quanto mai possiate immaginare.
(Termina la trasformazione e Argante torna ad essere il dottor de Mauvillain)
ARGANTE
Come? Basta indossare quell’abito, e si è in grado di
discutere su tutte le malattie?
BERALDO
È come in teatro, si è ciò che si diventa.
CLEANTE
Anche voi, signor De Mauvillain, da medico di Molière siete diventato malato
E alla fine dello spettacolo tornerete sano e dottore.
LUIGINA
Si va e si viene, si entra e si esce.
LOUISE
Come Molière, che è diventato ipocondriaco, come il suo personaggio…
CLEANTE
O il suo personaggio si è impadronito di lui…
LUIGINA
Basta rispettare i confini e restarci dentro.
ARGANTE
Va bene, farò il medico di me stesso!
CLEANTE
Bene! Allora proviamo la scena finale! Siete pronti?
DUCA D’ARMAGNAC (entrando da sinistra)
Ah, finalmente si balla! Musica!
CLEANTE
Che la festa cominci!
SESTO FUORI SCENA
(L’ombra gigantesca di Molière si materializza in fondo al palcoscenico in controluce. Oppure arriva dal fondo della sala e si ferma davanti al palcoscenico, applaudendo ironico:)
MOLIERE
Ma bravi, complimenti!
Che bella compagnia scalcinata!
(Tutti tengono la testa bassa, vergognosi)
E così, pensavate di fare lo spettacolo senza di me…
HAUTEROCHE
Era per salvare l’incasso…
MADRE SUPERIORA/BELINDA
Per dare qualche soldo ai poverelli…
MOLIERE
Giusto!La Grange…
LA GRANGE
Maestro…
MOLIERE
Chiama gli attori, quelli veri, e fate entrare il pubblico,
fra cinque minuti si comincia!
Non sia mai detto che Molière salti una replica!
Piuttosto ci muoio, sul palcoscenico!
Sipario!
Il sipario si chiude