L’INNAMORATO
Un atto
di g. martinez sierra
(Traduzione di Gilberto Beccari).
PERSONAGGI
PRIMO GENTILUOMO
SECONDO GENTILUOMO
UN MAGGIORDOMO
Commedia formattata da
Un salotto di un palazzo reale. Eleganza somma con apparenza di semplicità. Quando si alza il sipario la scena è vuota. Di fuori vengono grida come se fosse accaduto qualche cosa... Poi, rumori diversi e confusione. Dopo un momento entrano la Regina e la Dama. La Regina è una bella donna, molto elegante. E' vicina alla quarantina, ha i capelli nerissimi, ma un ricciolo bianco, ribelle, che ella non tenta nascondere con nessun artificio, mette un interrogativo a rovescio sulla sua fronte regale. E' vestita come per una festa ufficiale, di gran pila, e indossa il manto. La Dama ha invece una sessantina di anni ed è piuttosto brutta. Anch'essa è vestita di gala.
La Regina - (allontanandosi dalla Dama che vuole sostenerla) Lasciami, non è nulla. Stobenissimo.
La Dama - E' proprio vero che Vostra Maestà non si è fatta ornale?
La Regina - Sul serio.
La Dama - Ma l’ emozione, lo spavento... Vostra Maestà si segga. (L'aiuta a togliersi il manto regale). Vostra Maestà riposi. Beva almeno un bicchier d'acqua di fiori d'arancio.
La Regina - (sedendo su di un seggiolone) Vada per l'acqua ma senza fiori d'arancio... (La Dama va a prendere l'acqua da una bottiglia che è su di un tavolino) No, non ci voglio nemmeno zucchero: come Dio l'ha fatta. La
Dama - Stia attenta Vostra Maestà che l'acqua è molto fredda, e Vostra Maestà è accaldata.
La Regina - (prendendo il bicchiere dalle mani della Dama) Dammi, dammi... perché tremi? La
Dama - Ah, Vostra Maestà non può immaginare il mio spa vento e quello di tutto il seguito, nel vedere impennarsi i cavalli... la carrozza ribaltata, e Vostra Maestà per terra!...
La Regina - (sorridendo) Meno male che c'è stato chi ami ha impedito di cadere tanto in basso... Fortuna, devi dire, che quel signore (sorridendo), il mio cavaliere errante... era vicino! La
Dama - (di cattivo umore) Certo... " "
La Regina - (guardandola e ridendo) Ah, ah, ah! Che faccia hai fatto! Bisognerà dargli una croce, una gran croce a questopaladino. La
Dama - Maestà...
La Regina - Sul serio. Che cosa ne dici? La
Dama - Io dico che quest'uomo, è un bell'impertinente... e che Vostra Maestà non deve scomodarsi... E' stato un atto di scorrettezza imperdonabile... Prendere fra le braccia Vostra Maestà con tanto ardire!
La Regina - Avresti preferito che quel signore, per non venir meno alle regole dell'etichetta, mi avesse lasciato rompere graziosamente la testa?... Eh? Non si dà tutti i giorni' ad una donna, per regina che essa sia, l'emozione di trovarsi in pericolo e di potersi salvare tra le braccia di un uomo galante... La
Dama - Vostra Maestà si burla di me.
La Regina - Un poco, ma senza malizia... Pover'uomo! Parlane anche male, se credi, dopo il suo atto di coraggio!
La Dama - Non ne parlo male; trovo scorretto e importuno, questo sì, che egli segua Vostra Maestà dappertutto.
La Regina - (ridendo) Come un'ombra!
La Dama - Come un maleducato; non facendo caso né di consegne né di etichette. Vostra Maestà non può uscire un giorno dal palazzo senza che egli non si trovi sul marciapiede di faccia; non c'è chiesa, passeggiata, teatro, festeggiamento pubblico- dov'egli non si trovi in prima fila, e a volte anche più in là... Oggi, per esempio.
La Regina - Per mia fortuna.
La Dama - Mi permetta Vostra Maestà asserirle che non sarebbe mancato un fedele servitore per precipitarsi in aiuto di V. M.
La Regina - (bonariamente) Sì, sì, ho visto che quando si sono imbizzarriti i cavalli, si sono pure messi a correre una mezza dozzina di duchi, ma fra l'etichetta che li teneva a rispettosa distanza, e la gotta che impediva loro di correre quanto si doveva, si è trovata in gran pericolo (ridendo) l'incolumità della mia augusta persona! E ripeto, se non c'era lui!...
La Dama - Ridicolmente nascosto dietro un cespuglio, come un innamorato da operetta...
La Regina - L'amore non sceglie i luoghi... e si fa molto male a mettere in ridicolo gli innamorati che si nascondono. E poi... poi lui era dietro a un lauro più verde di quello cantato dal Petrarca... Mi sono limaste alcune foglie nel vestito. (Ne riunisce due o tre) Guarda, se ne potrebbe fare una corona per il mio salvatore...
La Dama - Vostra Maestà crede all'amore di quell'uomo?- ,
La Regina - Tu, no?
La Dama - Per me è un pazzo e chi sa che non sia qualcosa di peggio.
La Regina - Un anarchico?... Buono a nulla, in tal caso, se in questi venti anni che mi sta dietro non ha saputo trovare l'occasione di...
La Dama - (con terrore) Maestà!
La Regina - (ridendo) Di mancarmi di rispetto...
La Dama - A V. M. sembra poca mancanza di rispetto questa inaudita persecuzione?
La Regina - E dov'è, ora? Che cosa è avvenuto di lui?
La Dama - Lo hanno arrestato.
La Regina - Arrestato? Come! E perché?
La Dama - Perché si è introdotto furtivamente nei giardini del palazzo reale.
La Regina - Per salvare la vita della sua regina. Il fine giustifica il mezzo!
La Dama - Maestà: quell'uomo non poteva essere indovino e sapere che la carrozza sarebbe ribaltata proprio nei giardini del palazzo,
La Regina - Non credi ai presentimenti del cuore?
La Dama - Sono già vecchia; io...
La Regina - (con un po' di malinconia) Anch'io, del resto...
La Dama - Vostra Maestà?...
La Regina - Sta' zitta! Lo sappiamo abbastanza, io e te, e il mondo intero,, l'età che ho! Le regine non hanno come tutte le altre donne il conforto di potersi togliere gli anni!.,. (Guardandosi in uno specchietto) Che onore!
La Dama - Vostra Maestà è un prodigio di giovinezza!
La Regina - Appunto! Un prodigio non può durare molto... Ogni volta che mi guardo allo specchio mi spavento pensando alle rughe che dovrò avere fra poco... Me le immagino prima che arrivino... (Indicandosi gli occhi e la bocca). Qui, dove mi vengono quando, rido. Come può ridere tranquillamente una donna a vent'anni! (Lascia lo specchio) Ora, per ridere debbo nascondere la faccia nel ventaglio!... E quando avrò passato i quarant'anni, ordinerò che si rompano tutti gli specchi del palazzo, (Declamando con Semplicità alla dama che la guarda trasognata) « Quando quaranta inverni daranno l'assedio alla tua fronte » così dice Shakespeare «quando quaranta invece daranno l'assedio alla tua fronte, e scaveranno profondi solchi nel campo della tua bellezza, le orgogliose grazie della tua gioventù, che ora tanti contemplano, non avranno più alcun valore, come roba straccia. E se qualcuno ti domanderà: Dov'è la tua bellezza? Dove giace il tesoro dei tuoi giorni floridi? sarà una vergogna ed un orgoglio inutile rispondere: Dentro questi occhi affondati!... Quanta maggior lode meriterebbe l'impiego della tua bellezza se tu potessi dire: Questo figlio mio è il saldo del mio conto e la scusa della mia vecchiaia. E fosse la sua bellezza eredità della tua! Questo sarebbe rinascere... ». (Sorridendo) Oh! Se avessi un figlio!...
La Dama - (affettuosamente allarmata) Augusta signora... non pensi a certe cose V. M.
La Regina - Hai ragione. (Sorridendo un'altra volta). Credi che sia un poeta quell'uomo?
La Dama - Perché dovrebbe essere un poeta?
La Regina - Perché non dovrebbe esserlo? In ogni modo, usciremo da questo dubbio.
La Dama - E come?
La Regina
La Regina - Domandandoglielo.
La Dama - Vostra Maestà ha intenzione?...
La Regina - Di mandarlo a chiamare...
La Dama - E' uno sconosciuto, Maestà.
La Regina - Così lo conoscerò... e lo i ingrazierò.
La Dama - Il Governo della Maestà Vostra incaricherà di ringraziarlo per via ufficiale.
La Regina - Egli mi ha salvato... di persona, e personalmente voglio ringraziarlo... Dai ordine che lo facciano entrare...
La Dama - Maestà...
La Regina - E che entri solo...
La Dama - Come V. M. dispone. (Esce).
- (La regina prende lo specchietto e torna a miniarsi; per istinto di donna si ravvia un po' i capelli, e nasconde il ricciolo bianco. Poi ride di se sl'essa e posa lo specchio- ripetendo sottovoce: « Quando quaranta inverni daranno l'assedio alla tua fronte!... » - Appariscono mila porta la Dama e il Salvatore, quindi la Duma si ritira. L'Innamorato ha quaranta unni: è vestito di nero ne bene né male, ha i capelli un. po' lunghi che gli cominciano a imbiancare; è, molto turbato).
L'Innamorato - Maestà...
La Regina - Avanti.
L'Innamorato - (avanzando un passo e facenti una riverenza) Maestà...
La Regina - Avvicinatevi.
L'Innamorato - Maestà...
La Regina - Vi ho fatto venir qui per ringraziarvi.
L'Innamorato - Non c'è di che... Sempre gli ordini della Maestà Vostra.
La Regina - E' stata una felice combinazione clic vi trovaste così vicino...
I,"Innamorato - Sì, Maestà.
La Regina - Ve ne sono riconoscentissima.
L'Innamorato - Ma no, Maestà...
La Regina - Vi dico di sì!...
L'Innamorato - Come a V. M. piaccia.
La Regina - Ma come avete fatto a entrare nei giardini reali?
L'Innamorato - In un modo semplicissimo;.
I.\ Regina - Ma non c'era la mia guardia?
L'Innamorato - La guardia... non ne ha colpa. Ho scalato il muro di cinta dalla parte del castello...
La Regina - In pieno giorno?
L'Innamorato - No, ieri notte... Non si spaventi la Maestà Vostra...
La Regina - Il muro è molto alto lì... e avete rischiato la vita...
L'Innamorato - Ci sono abituato.
La Regina - Ci siete abituato?!...
L'Innamorato - Sì, Maestà... lo faccio tutti i sabati... Siccome la domenica la fabbrica rimane chiusa...
La Regina - (interrompendolo) E passate tutta la notte all'aperto... in giardino?...
L'Innamorato - Ora, in estate, è un piacere! ...
La Regina - Vale a dire che in inverno?...
L'Innamorato - Anche in inverno). (Ella fa un gesto di orrore) Ma quando nevica e fa freddo, mi rifugio nella casetta dell'orangutan... che Vostra Maestà ha fatto costruire dall'altra parte del parterre... Non si spaventi!... Siamo molto amici io e l'orangutan... gli piacciono tanto i biscotti!... Di modo che...
La Regina - Gesù mio! Ma siete pazzo?
L'Innamorato - No, Maestà.
La Regina - Disgraziato! E che cosa ne ricavate dallo stare alle intemperie o in compagnia... così poco simpatica?
L'Innamorato - Non so, veramente... se debbo azzardarmi a dirlo...
La Regima - Parlate pure.
L'Innamorato - Vostra Maestà tutte le sere, prima di ritirarsi, e tutte le mattine, quando si alza, è solita, durante la bella stagione, venire sulla terrazza' sulla quale danno i suoi appartamenti. Di notte Vostra Maestà guarda il cielo; e la mattina dà da mangiare ai colombi...
La Regina - E' vero... Povere bestiole, mi sono tanto care! Mi piace dare ad esse con le mie mani...
L'Innamorato - Il granturco!
La Regina - Come fate a saperlo, ?
L'Innamorato - Ne cade sempre qualche chicco fuori della terrazza...
La Regina - E voi lo raccogliete?
L'Innamorato - Sì, Maestà... quando mi è possibile, il che accade ben poche volte. Perché di giorno spazzano il viale del giardino e di notte non ve ne sono più chicchi...
La Regina - E li conservate?
L'Innamorato - Sì, Maestà. Ho un museo di reliquie: chicchi di granturco, una piuma che un giorno il vento le portò via dal cappello' mentre V. M. era in carrozza... una codina di ermellino che il carnevale scorso rimase attaccata alla ringhiera di una tribuna... una monetina che gettò V. M. dalla carrozza a un bambino che chiedeva l'elemosina... una forcina di tartaruga che cadde una mattina in giardino insieme a dei ch'echi di granturco... un paio di guanti e unpaio di «carpini che comprai dalla cameriera di una dama di corte... e tante altre cose... Come ho detto a V. M., un vero museo! Un inglese mi aveva offerto mille sterline!
La Regina - (con interesse) E voi non gli avete dato ogni cosa?
L'Innamorato - Maestà... il cuore non si vende!
La Regina - Siete ricco, allora.
L'Innamorato - No, Maestà... lo fui... voglio dire che me la passavo bene... ma ora sono piuttosto povero...
La Regina - Vi siete rovinato?...
L'Innamorato - Sì, Maestà: ma non parliamone, che non ha importanza per la M. V.
La Regina - Al contrario... m'interessa moltissimo sapere... se non sono indiscreta...
L'Innamorato - Come ho sprecato la mia fortuna?... Non è un'indiscrezione, ed anche se lo fosse, venendo da V. M.... Me la sono finita, incredibile, ma vero, in biglietti ferroviari, in traversate di mare e in camere d'albergo. V. M. ha viaggiato tanto!...
La Regina - Per seguire me? (Egli afferma con la testa) Non può essere!
L'Innamorato - Sì, Maestà, i viaggi costano cari... Fino a che non si esce d'Europa, meno male; ma siccome V. M. è andata in India, all'esposizione di Chicago e in pellegrinaggio nei Luoghi Santi...
La Regina - Perfino in India mi avete seguita?
L'Innamorato - V. M. ricorderà che quel viaggio lo fece per motivi di salute... I medici dissero che da quel cambiamento di clima poteva dipendere la vita o la morte... V. M. guarì grazie a Dio, ma poteva morire per la strada!... V. M. comprende che in tali circostanze non potevo rimanere in Europa...
La Regina - Ma io non posso permettere che voi abbiate potuto perdere la vostra fortuna... per questo...
L'Innamorato - Non si preoccupi V. M... si trattava di poche magliaia di scudi... La fabbrica che ho avuto l'onore di nominare pocanzi, la « Senza Rivali », fabbrica di burro e di formaggio!, fornitrice della Real Casa... era mia, Maestà... ed ora ha un altro padrone... questo è tutto.
La Regina - E voi?...
L'Innamorato - Io sono impiegato lì come aiuto del cassiere... curo la contabilità...
La Regina - Ma questo deve rendervi poco.
L'Innamorato - E' un modesto impiego... Ora che non sono più padrone, potrei benissimo stare alla direzione della fabbrica, ma..,
La Regina - Ma?...
L'Innamorato - Ma... non si offenda V. M.„ 1 io ho bisogno della giornata libera... perché... Insomma... ho scelto questo impiego che mi dà abbastanza per vivere e non mi porta via che due ore: dalle nove e mezzo alle undici e mezzo, Proprio le ore che V. M. dedica, di solito, ai 1 suoi ministri... V. M. mi comprende...
La Regina - (ridendo) Oh! Così che siamo in ufficio alle stesse ore!
L'Innamorato - No. V. M. ha male interpretato il mio pensiero. Io non ho mai osato pensare certe cose... E' semplicemente che durante questo tempo posso lavorare tranquillo, perché sono sicuro che V. M. non esce di palazzo.
La Regina - Mio Dio! E pensate di seguitare per molto tempo a fare codesta vita?
L'Innamorato - Fino a che posso, e V. M. non disponga altrimenti. V. M. non si offende, vero, per quello che .dico?
La Regina - Offendermi, noi... Ma... dovete esser molto infelice!
L'Innamorato - Questo no; sono felice, invece, molto felice... Ora non tanto, perché quando V. M. lascia la Corte, non sempre posso assentarmi anch'io... Maledetto denaro!... Per fortuna, oria V. M. viaggia meno! D'altra parte non tutto può riuscir bene... e bisogna contentarsi... Io, del resto, con quello che è accaduto stamani... sono ricompensato dì tutto ciò che ho dovuto soffrire in vita mia... Non può figurarsi V. M. la gioia che ho provato nel poter... Ma non si figuri V. M. che io mi rallegri perché la carrozza... Avrei dato la vita per evitarle quello spavento... V. M.. mi comprende...
La Regina - Sì, sì. Tranquillizzatevi. Anch'io sono molto contenta che siate stato voi colui che...
L'Innamorato - Maestà!...
La Regina - Perché... vi conoscevo da tanto tempo. Vi ho visto tante volte!
L'Innamorato - V. M. si era accorta?... Mi aveva notato?
La Regina - Naturalmente!
L'Innamorato - V. M. avrà creduto che io fossi il corrispondente di qualche giornale...
La Regina - No, questo no; credevo che foste un poeta.
L'Innamorato - Per carità!
La Regina - Non avete mai scritto versi?
L'Innamorato - (desolato) A V. M. piacciono i versi?
La Regina - Molto.
L'Innamorato - (illuminato) Non servo versi, ma... so a memoria quasi tutti quelli che pulii)]icario i giornali in onore della nostra Augusto sovrana. Li saprà anche V. M.?...
La Regina - (sorridendo) No, veramente.
L'Innamorato - No?
La Regina - Non vi preoccupate per questo! Anche senza scrivere versi1 si può essere poeti. I versi si l'anno o si vivono...
L'Innamorato - Si vivono?...
La Regina - (un po' turbata) Sì... Nell'abnegazione di se stessi, nell'illusione, nel sacrificio della vita verso un ideale o un impossibile, r'è pure poesia... e di quella buona, di quella vera. Non vi pare?...
L'Innamorato _______ - (senza comprendere) Certo... quando lo dice V. M
La Regina - Voi per esempio, siete un gran Meta della realtà...
L'Innamorato - Tutto merito di V. M. se...
La Regina - E per ciò... io... per ricordare pesto giorno... che è anche per me eccezionale, miiii i darvi un ricordino, perché andasse ad au-ineiitorc quella collezione che dite di avere... Ma non so se... data la vostra delicatezza... vorrete accettare da me questo... (Vuole dargli un gioiello che ha appuntato sul seno).
L'Innamorato - Questo no, Maestà... questo, mai... un gioiello no!
La Regina - Perché?
L'Innamorato - Perché è una cosa di valore,., e io sono disinteressato...
La Regina - Ma io non ho mica intenzione ili offendervi!...
L'Innamorato - Non è questo... Se V. M. si degnasse invece darmi un ricordo personale di questo giorno...
La Regina - Subito...
L'Innamorato - Se V. M. mi desse codesto specchietto... dopo esservisi guardata un momento... (Lo regina si guarda e glielo dà) Ecco... mille grazie... V. M. mi permette che le baci la mano?... (Gliela bacia) Grazie, grazie...
La Regina - Anch'io vi sono molto riconoscente e vi chiedo un favore.
L'Innamorato - Un favore da me V. M.? Onesto è troppo!
La Regina - Se avete bisogno di qualche cosa e può esservi utile la mia influenza sovrana, mi farete un gran piacere a ricorrere a me.
L'Innamorato - (con voglia di chiedere) Maestà...
La Regina - Anche subito... Ditemi qual'è il vostro desiderio... E' possibile che non desideriate nulla?...
L'Innamorato - Maestà... Giacché V. M. è così gentile... Se V. M. si degnasse interporre la sua influenza presso il Ministro delle Opere Pubbliche, perché...
La Regina - Per che cosa?
L'Innamorato - Perché mi concedesse un biglietto permanente di circolazione su tutte le ferrovie del regno...
La Regina - Ma oggi stesso... Vi contentate di ben poco!... Come vi chiamate?
L'Innamorato - Mattia... Mattia Gutierrez y Fernandez, e sono sempre agli ordini della Maestà Vostra, umile e fedele suddito e servitore.
La Regina - (ripetendo per fissarlo nella mente) Mattia Gutierrez y Fernandez... Lo avrete stasera... Potete ritirarvi quando credete... (Suona il campanello d'argento) E di nuovo tante grazie. (Alla Dama che si presenta) Fate accompagnare questo signore a prender nota del suo indirizzo... (S'inchina per salutare l'Innamorato).
L'Innamorato - Maestà.. (S'inchina profondamente e si avvia verso la porta; quando è sulla soglia si volta) Non importa che il biglietto sia di prima classe! (Esce).
La Regina - (passeggiando su e giù, turbata, senza sapere se ridere o piangere) Ah, mio Dio!... Mattia Gutierrez y Fernandez!... (Alla Dama che ritorna) Se n'è già andato?...
La Dama - Sì, Maestà... Ma che cosa ha V. M.? Quell'uomo ha commesso qualche sconvenienza ?
La Regina - No, no; al contrario. Povero disgraziato!...
La Dama - E' un poeta?
La Regina - Un poeta? no... cioè sì... a modo suo... Figurati!... Ti devi immaginare che quel pover'uomo mi ha dato la vita!...
La Dama - La vita?!
La Regina - Sì, perché per lui la fabbrica di' burro e formaggi era la vita!...
La Dama - Maestà...
La Regina - Ma quattro secoli fa si sarebbe battuto per i miei colori, avrebbe conquistato un regno per me, avrebbe scoperto un mondo per darmelo, e ora, ora... per vedermi gettar granturco ai colombi, dorme, figurati, con l'orangutan! ...
FINE