LINVITO A CENA
di Paolo Maria Puntoni
Personaggi:
Regista
Annibale
Biagio
Monica, moglie di Biagio
Maddalena
Tiziana, cameriera
Concetta, cuoca
ATTO I
[un soggiorno, Monica indossa gli occhiali da sole]
Monica: Allora, Biagio, tra poco arriveranno gli altri. Mi raccomando, dobbiamo comportarci come se questa fosse casa nostra, l'unica finzione di questa cena, il resto , come dire, a nostra discrezione. Tutto bene?
Biagio: S, cara, l'unica cosa che non capisco perch abbiano scelto proprio noi: siamo una coppia cos normale! A meno che non fossimo l'unica!
[Spot su Biagio. Flash-back provino Biagio]
Regista: Il prossimo!
Regista: Buongiorno.
Biagio: Buongiorno, dottore, buongiorno.
Regista: No, guardi, lasci stare il dottore, non si preoccupi... come si chiama?
Biagio: Biagio.
Regista: Signor Biagio.. dunque, lei mi aveva inviato una piccola scheda... leggo qua, vediamo se tutto giusto... oppure preferisce presentarsi da solo?
Biagio: No no, dottore, quello che c' scritto nella scheda, insomma... legga, legga, preferisco che legga lei.
Regista: Bene. Allora lei si chiama Biagio Griganti, sposato. Nella scheda non mi ha scritto se eventualmente anche sua moglie vorrebbe partecipare a questa messa in scena, perch stiamo proprio cercando una coppia di persone sposate, realmente sposate.
Biagio: Beh, veramente...
Regista: Mi dica, non aveva detto nulla a sua moglie di questo provino?
Biagio: No, no! Dottore, no! Il fatto che stata proprio mia moglie a compilare la scheda per partecipare a questa cena.
Regista: Ah, bene. E come mai sua moglie non venuta se cos interessata? Bisogner visionare anche lei.
Biagio: Perch, sa... mia moglie dice che sono io l'uomo, in famiglia, e per cui, insomma, ha mandato avanti me.
Regista: E sua moglie pensa che io in questo modo mi convinca? Sua moglie dovrebbe essere qui con lei!
Biagio: Non so dottore, mi dica lei, se vuole me ne vado...
Regista: No no. No no, giacch siamo qui... facciamo finta di ricominciare daccapo il colloquio. Dunque: lei si chiama Biagio ed sposato... e che mestiere fa, signor Biagio?
Biagio: Io gestisco... posseggo... diciamo... ho ereditato da mio padre una piccola attivit; un negozio, via...
Regista: Un commerciante... interessante. E di che genere di negozio si tratta?
Biagio: E' un negozio di piccoli elettrodomestici, eseguiamo riparazioni.
Regista: E lei bravo nel suo lavoro?
Biagio: S s, certo, effettivamente i clienti sono contenti, mi dicono che sono bravo... e poi coi clienti ci so fare abbastanza, vengono volentieri da me.
Regista: Ohhhh, signor Biagio, finalmente vedo che sta cominciando a sciogliersi, forse parlare di cose che la riguardano pi direttamente le fa bene. Adesso che abbiamo rotto un pochino il ghiaccio... mi parli un po' di sua moglie. Come si chiama?
Biagio: Mia moglie? Monica.
Regista: E siete sposati da molto, vanno bene le cose fra voi
Biagio: Beh... con mia moglie... veramente... s, direi che le cose vanno bene, s s. Siamo sposati da vent'anni...
Regista: Mi dica, come vi siete conosciuti?
Biagio: Mah, sa, io non che abbia mai fatto tanta vita mondana. Ecco... successo che... insomma, una volta mia moglie venuta... non era ancora mia moglie, venuta in negozio da me per farsi riparare un asciugacapelli.
Regista: Ah! E per cui da cosa nasce cosa... lei si dato un po da fare... ha visto che... carina sua moglie?
Biagio: Mia moglie... mia moglie... ha dei bei capelli.
Regista: Dunque rimasto affascinato dai particolari! E quindi cosa successo? L' ha invitata ad uscire?
Biagio: Veramente no. Insomma... l'asciugacapelli...
Regista: Cosa successo, non funzionava bene? Ha fatto apposta a ripararlo male?
Biagio: No, l'asciugacapelli funzionava bene, solo che, diceva mia moglie... Monica, diceva che non funzionava, e allora...
Regista: Allora cosa successe, mi dica?
Biagio: Mah... mi ha detto che probabilmente qualcosa non funzionava a casa sua, forse la presa di corrente nel suo bagno... che l'asciugacapelli andava bene, l'aveva provato in salotto... e per cui...
Regista: Per cui?
Biagio: Io le ho detto di chiamare un elettricista per farsi aggiustare l'impianto di casa.
Regista: Ah! E quindi?
Biagio: Alla fine la signora... Monica, insisteva che non conosceva nessun elettricista... e insomma... alla fine mi ha convinto ad andare io stesso a casa sua.
Regista: Addirittura ha dovuto convincerla! Cio lei ha sposato una donna che l' ha pure dovuta convincere per uscire con lei! Ma non le piaceva questa signora, sua moglie, voglio dire.
Biagio: Mah... Le ripeto... mia moglie... s. Ha dei bei capelli.
Regista: Ho capito, ma mica sar la sola cosa che ha visto di sua moglie, no? Cos' ha, una cascata di capelli che la copre da capo a piedi? Le avr visto gli occhi.
Biagio: Mia moglie? Gli occhi di mia moglie?
Regista: S! Ecco, mi dica, di che colore ha gli occhi sua moglie?
Biagio: Beh... sa... mia moglie... come dire... difficile...
Regista: Come difficile? Non sa di che colore sono gli occhi di sua moglie?
Biagio: Sa, porta spesso gli occhiali da sole, per cui...
Regista: Mi vuol dire che non ha mai visto gli occhi di sua moglie? Non vi siete mai guardati negli occhi, mano nella mano, bacini, pci pci...
Biagio: ...S... s... direi di s... qualche volta successo, mi ricordo... mi ricordo.
Regista: Si ricorda cosa? Quando successo?
Biagio: Beh... quando ci siamo sposati. In chiesa era senza occhiali.
Regista: E quindi le avr visto gli occhi.
Biagio: Beh... difficile dirlo... aveva il velo.
Regista: Un velo? Quindi neppure in quell'occasione ha visto gli occhi di sua moglie? Ma guardi che mi sembra una favola questa, eh? Lei mi sta prendendo in giro!
Biagio: Beh... Magari li ho anche visti... per... non me li ricordo. Dovrebbero... mi sembra... sono chiari... s, sono chiari, chiari, ha gli occhi chiari!
Regista: Oh, santiddio, almeno sappiamo che sono chiari! Ma celesti, verdi, grigi... di che colore?
Biagio: Mah... non mi ricordo, non saprei...
Regista: Guardi, lasciamo perdere questa conversazione, cambiamo argomento. Piuttosto le dico gi di avvertire sua moglie che se per caso dovesse venire alla nostra cena non si sogni di venire con gli occhiali da sole! Mi sembrerebbe anche scortese nei confronti degli altri! E poi un personaggio si valuta molto anche dagli occhi, dalla loro espressione.
Biagio: Mah, sa... per quello, mia moglie... direi che molto espressiva.
Regista: Insomma, a parte questo... e sua moglie cosa fa?
Biagio: Mia moglie... la parrucchiera.
Regista: E certo, dovevo immaginarmelo, con quei bei capelli! Va bene, basta cos, per ora. Se sar interessato le far sapere, cos incontrer anche sua moglie.
Biagio: Grazie e arrivederci... anche se non dovesse sceglierci... grazie comunque, dottore.
[fine flash-back. Luce piena]
Monica: Ecco che ti butti gi come il tuo solito! Ma non coinvolgermi nella tua mediocrit, tesoro. Ah, se non ci fossi stata io nella tua vita, non avresti proprio concluso niente di buono...
Biagio: Il fatto che non mi hai mai dato molta scelta, coi tuoi modi di fare; e poi con te difficile addirittura parlare, figuriamoci avere ragione!
Monica: Ma che dici? Su tesoruccio, sentiamo cosa avresti mai da lamentarti della tua mogliettina! Dai, prometto di ascoltarti buona buona!
Biagio: Beh, tanto per cominciare... [suonano]
Monica: Oh, caro, hanno suonato!
Tiziana: Signora, arrivato il signor Annibale [esce]
Biagio: E questa chi ?
Monica: Cosa ti sembra? E' la cameriera, no?
Biagio: Ah! Pure la cameriera, abbiamo. Alla Faccia del reality!
Monica: Biagio, ti prego, non parlare cos, che il regista si arrabbia! Questo non un reality, ma una prova, la traccia per una commedia.
[Spot su Monica. Flash-back provino Monica]
Regista: Buongiorno. Dunque lei sarebbe la moglie di... Biagio.
Monica: Come "sarebbe"? Sono la moglie di Biagio!
Regista: Dunque... ehm, parlando con suo marito venuto fuori, quasi per caso, che quella che ha spinto, diciamo, la situazione, stata lei.
Monica: Sarebbe?
Regista: S, insomma, voluta venire lei qua a fare questo provino.
Monica: Beh, s, in effetti la cosa mi interessava, visto che poteva essere una cosa bella, e poi tutto sommato...
Regista: Signora, intendiamoci, qua ci vuole un pochino di vanit, nel senso che chi viene qua si espone, si fa vedere, lo avr fatto anche per quello.
Monica: Beh, s per, ecco, io guardo molta televisione, e mi rendo conto che oggi come oggi mancano determinati valori, tante cose che a me invece piacerebbe far risaltare, io sa, sono un po una donna di una volta, anche se sono sempre una donna giovane, per sono di sani princpi, casalinga, poi lavoro anche, ho la mia famiglia...
Regista: S, suo marito ci ha riferito che in effetti lei una donna molto forte, molto...
Monica: Come forte?
Regista: S, insomma, via, tiene un po le redini della...
Monica: Come le redini? Guardi, mio marito una persona che, insomma, via, se gli si dice, di... di... insomma, l'uomo uomo... siamo una famiglia affiatata, unita.
Regista: Signora, era quello che intendevo dire. Quindi lei sarebbe disposta a fare questa...
Monica: S. S s.
Regista: Se le nostre informazioni sono giuste lei fa la parrucchiera, vero?
Monica: S. Anche quello un mestiere che bisogna conoscere, bisogna sapere andare incontro alle clienti, io sono parrucchiera per signora.
Regista: Quindi lei abituata ad intrattenere, a parlare con le clienti.
Monica: S, non mi mancano certo gli argomenti... niente politica, eh! Nel mio negozio non si mai parlato di politica! Tutt'al pi se qualche ministro entrato nelle nostre conversazioni solo per come si veste o per dire se simpatico o caruccio, ma le idee sinceramente sono sempre rimaste fuori dalla porta.
Regista: Ho capito. Comunque star poi ad ognuno di voi partecipanti di incanalare la situazione, non che noi vi diamo una direzione, sarete voi a sceglierla. Poi ovviamente noi... diciamo cos: ora sapete gi che noi vi "usiamo" fra virgolette per creare il testo di una commedia, per cui...
Monica: Va bene, d'accordo... mi piace tanto anche il teatro, recitare...
Regista: Ah, signora, per gli occhiali da sole, mi raccomando...
[fine flash back Monica. Luce piena, Monica si toglie gli occhiali]
Biagio: Quindi qui tutto finto: questo Annibale finto, non solo non nostro amico, ma non lo conosciamo neppure. E poi la casa, la cameriera...
Monica: La cuoca...
Biagio: Anche la cuoca? Ma Allora questa non una casa, un ristorante, un albergo!
Monica: E allora? Mica paghi tu, no? Vorr dire che la produzione ha capito che siamo gente di un certo livello...
Biagio: Non gli avrai mica raccontato la storia che i tuoi bisnonni erano nobili? Non si sa neppure se vero...
Monica: Biagio, non vorrai mica mettere in dubbio la parola della mamma!
Biagio: S, tua mamma...
Monica: Cosa hai da dire sulla mamma, sentiamo!
Biagio: Beh, tanto per cominciare...
Annibale: Buonasera!
[luce spot su Annibale, flash-back sul suo provino]
Regista: Buongiorno, lei venuto qua per il casting, vero?
Annibale: S, per il casting di quella cena... dicono sia memorabile poterci andare.
Regista: Ma lo sa che da quello che uscir fuori faremo una commedia, vero?
Annibale: S. Ma la riprenderete per filo e per segno dalla cena che faremo?
Regista: Beh, certamente no, dovremo adattarla teatralmente, cambiare qualche battuta...
Annibale: Ho capito... ma... io cosa ci guadagno?
Regista: Adesso non ne faccia subito una questione di soldi, si ricordi che lei sta facendo un provino, per cui gi comincia male...
Annibale: Mmmh... va bene, proviamo, semmai di soldi ne parleremo dopo...
Regista: Dunque, lei chi ?
Annibale: Io sono Annibale Calzarotti.
Regista: Questo ci interessa poco, tanto poi il personaggio verr sicuramente cambiato di nome, mica possiamo chiamarlo Annibale Calzarotti!
Annibale: Ma infatti io mica le ho dato il mio nome, eh! Le ho dato un nome che mi sono inventato.
Regista: Ah, furbo l'amico! Bene... allora, signor Annibale Calzarotti, giusto chiamarla cos a questo punto, cosa fa lei di professione?... quella vera per intendo!
Annibale: Mah, io veramente sarei...
Regista: Cos', disoccupato?
Annibale: Ma no! No, no!
Regista: E allora che fa?
Annibale: Beh, non so...
Regista: Su, mi dica che mestiere fa, non si vergogni, cosa fa, il netturbino, oppure lavora in una agenzia di pompe funebri?
Annibale: E come ha fatto ad indovinare?
Regista: Signor Annibale, ma mi sta prendendo in giro oppure la verit? Perch finch si scherza si scherza, ma poi...
Annibale: Guardi... io non la sto prendendo in giro, comunque indipendentemente da questo, non questione di scherzo o non scherzo, se lei ha bisogno di idee per una commedia, a lei cosa interessa se io racconto quello che vero o quello che non vero?
Regista: Mi interessa s, perch la storia deve essere credibile, se io gi mi baso su fandonie, fandonie e fandonie, si immagina in fondo cosa salta fuori?
Annibale: Non ha tutti i torti.
Regista: Ohhh, finalmente cominciamo a capirci! Allora, signor Annibale, che poi non si chiama Annibale, lavora in una agenzia di pompe funebri, s o no?
Annibale: Beh, insomma... veramente io faccio il sarto.
Regista: Il sarto? E perch prima mi aveva detto che lavora in una agenzia di pompe funebri?
Annibale: Beh, insomma... non che le ho detto proprio una bugia bugia, ogni tanto lavoro anche per questa agenzia, cucio i vestiti per le salme.
Regista: Ah, ecco! Per cui lei voleva un attimino... perch secondo lei magari potrebbe essere pi interessante una persona che lavora in una agenzia di pompe funebri che non un sarto! Perch secondo lei una agenzia di pompe funebri vede molti pi sviluppi per un'opera teatrale! Una persona che va a cena e dice che lavora per le pompe funebri, ecco fatto, attira subito l'attenzione, secondo lei? Oppure al contrario viene considerata in maniera un po'... distaccata, proprio per il lavoro che fa?
Annibale: Ha ragione, per possono nascere degli spunti interessanti, si immagini questa persona che magari potrebbe essere piacente, insomma, come mi ritengo io, affabile, come mi ritengo io, che per fa un mestiere come lavorare per le pompe funebri, insomma, non deve essere facile per lui introdursi nella serata.
Regista: Potrebbe avere anche ragione, per se non le dispiace vorrei deciderlo io! Lei poi a questa cena dovr parlare anche di argomenti inerenti il suo lavoro; e riguardo alle pompe funebri lei cosa sa? Sapr senz'altro pi di sartoria che di pompe funebri.
Annibale: Questo vero, per non che sia proprio digiuno dell'argomento.
Regista: Ma insomma, lei sarebbe disposto a mentire pur di partecipare a questa cena! Ma cosa ci trova di tanto interessante, cos' che cerca?
Annibale: Beh, veramente... non so, sono appena stato lasciato da mia moglie, per cui...
Regista: Per cui? Questo gusto per il macabro viene fuori dal fatto che appena stato lasciato dalla moglie?
Annibale: No, che magari... sa, se venisse fuori.. in genere a queste cene, insomma, negli spettacoli teatrali, magari... si possono incontrare delle belle donne.
Regista: Ahhh, lei gi pensa... ho capito! Quindi non un derelitto, nel senso, abbandonato dalla moglie, depresso...
Annibale: Io? No, veramente no, mi sento tranquillo, s s.
Regista: E cosa le fa pensare che lei possa convincermi a farla partecipare a questa commedia? Dopo che mi ha raccontato cos tante bugie cosa pensa di riservarmi di interessante?
Annibale: Beh, non lo so, in realt mi sono reso conto solo adesso che mi ero costruito dei pensieri, come dire, una maschera per rendermi pi accattivante... essere un po' misterioso. Per se lei, dottore, ritiene che sia pi interessante un sarto, insomma, l ne ho di cose da raccontare, come esperienza...
Regista: Ho capito. E allora lei come si chiama veramente, mi dica?
Annibale: Gliel' ho detto: Annibale Calzarotti!
Regista: Ma vuole scherzare! Ancora con le sue balle?
Annibale: No, no, questo veramente il mio nome.
Regista: Ma guardi che lei proprio un bel tipo, sa? Per non manca di inventiva, magari potrei tenerla in considerazione.
Annibale: Grazie, grazie tante.
[fine flash-back ; luce piena]
Monica: Oh, finalmente, buonasera, Annibale, venga, si accomodi, le presento mio marito.
Biagio: Piacere, Biagio.
Annibale: Piacere. Ma che bella casa, hanno fatto le cose in grande, vedo. Ho appena visto la cameriera... una personcina fine. Mi ha detto che davvero cameriera, e finora ha lavorato solo per gente nobile... [Monica si atteggia col marito] vi confesso che sono un po' agitato, non mi sono mai trovato in una situazione neppure simile a questa, con persone appena conosciute, seppure amabili come voi [guarda Monica], in un ambiente nuovo, osservato come una cavia, chiuso qui, col buio intorno, senza poter uscire, chiuso come in una bara... [guarda perso nel vuoto].
Biagio: Su, su, non la prenda cos, vedr che si trover bene con noi, siamo gente perbene, anche se non siamo nobili, siamo gente semplice... e dica, Annibale, lei che mestiere fa?
Annibale: Vesto i morti. [si rianima]. Oh, scusate, immagino che detto cos faccia una certa impressione. In realt io sarei sarto, sarto per signora [Monica inorridisce], ma mi capitato talvolta di cucire vestiti per dei morti, e cos mi sono, come dire, specializzato.
Monica: Ma non si deve mica vergognare, sa? Il lavoro lavoro... Io per esempio faccio la parrucchiera. Beh, dopo una cert'ora da me vengono tutte le prostitute che la sera lavorano sul viale a mare... cosa dovrei fare, mandarle via? Poverine, vittime della degenerazione degli uomini [squadra il marito come se lo avesse sorpreso con una puttana]... e vuoi o non vuoi mi raccontano quello che a volte succede coi clienti... ci facciamo certe risate! [a sua volta Biagio guarda male Monica]
Annibale: Ma io non mi vergogno affatto del mio mestiere, sono tranquillo perch lo faccio con coscienza. Mi dispiace solamente averlo detto in quel modo... ma ditemi, sbaglio o dovremmo essere in quattro a questa cena? Mi avevano parlato di un'altra donna.
Monica: S, ma non capisco perch le si illumini il viso in quel modo, se non la conosce neppure...
Annibale: Beh, sa, in genere nel mondo dello spettacolo ci sono dei canoni per scegliere le persone: c' chi fa un mestiere particolare, c' la coppia in crisi, e poi c' la bellona di turno...
Monica: Coppia in crisi, bellona di turno, ma cosa sta dicendo? Lei partito col piede sbagliato, sa? Io e mio marito non siamo affatto in crisi... e se si aspetta una bellona, beh, si sbaglia, perch io l' ho gi conosciuta e mi dispiace per lei, ma rimarr molto deluso... [sotto lo sguardo di Annibale perde sicurezza]... in crisi... cosa le venuto in mente! Certo, come ogni coppia abbiamo i nostri alti e bassi, ma noi siamo sposati da pi di vent' anni...
Biagio: Ma proprio per quello, proprio perch siamo sposati da pi di vent'anni che ormai... [suonano].
Monica: Ah, suonano, deve essere lei. Bene, cos vedremo, si render conto della infondatezza delle sue teorie!
Tiziana: Signora, la "signora" Maddalena.
Monica: La faccia entrare, cara, il signor Annibale non vede l'ora di incontrarla!
Annibale: Via, signora, non mi sembra il caso, adesso, che insistiate in questo vostro atteggiamento...
Monica: Mi dispiace, mio caro, ma per me una questione di principio, e vorrei che vi rendeste conto da subito che vi siete sbagliato nel giudicare le persone solo sulla base delle vostre congetture... [Entra Maddalena: vestita in modo vistoso, al limite del decente, troppo giovanile rispetto alla sua et]
Maddalena: Buonasera, buonasera a tutti. Finalmente, che piacere conoscervi, cara, come sta? Perch quella faccia, siete ancora emozionata? Su, non da padrona di casa...[Tutti seguono esterrefatti l'ingresso e le movenze di Maddalena. Monica combattuta tra lo stupore per la avvenenza di Maddalena e il dubbio che le congetture di Annibale siano vere]
Annibale: Piacere, che piacere, io sono Annibale; ma prego, si accomodi, qua siamo tra amici, non il caso di usare troppi convenevoli...
Biagio: Piacere, Maddalena, io sono Biagio, il marito di Monica. Perdoni mia moglie, sa, non abituata a sbagliarsi, e di grosso, in questo caso.
Maddalena: Sbagliarsi di grosso? Avete per caso fatto una scommessa? Su cosa? Adesso mi avete incuriosito... su, ditemi... mi dica lei, Annibale, su cosa stavate scommettendo?
Annibale: Ehm, s, in effetti stavamo scommettendo proprio su di lei...
Monica: ...Sul suo vestito, cara, stavamo scommettendo sul suo vestito... io avrei giurato che sarebbe venuta vestita in modo meno... in modo pi...
[spot su Maddalena. Maddalena si mette in testa un foulard scuro che le conferisce un' aria dimessa. Flash back provino Maddalena]
Regista: Buongiorno.
Maddalena: Buongiorno caro.
Regista: Buongiorno. Dunque, signora...
Maddalena: Macch signora... Maddalena, mi chiami pure Maddalena.
Regista: D'accordo, Maddalena, come venuta a conoscenza di questa...
Maddalena: Stavo parlando con una mia amica, eravamo dal parrucchiere, mi ricordo, e mi stava dicendo che una sua amica le aveva raccontato di una cugina... e cos eccomi qua. Da una mia amica, insomma.
Regista: E mi dica, allora, cosa le interessa di questa esperienza?
Maddalena: Mah, a me piace conoscere gente, con la gente ci sto bene, e insomma... farmi conoscere, conoscere persone nuove... sempre interessante, nonostante io poi non abbia una grande cultura, per ho la lingua abbastanza sciolta, per cui non ho nessun problema a socializzare, tutte le persone che conosco potrebbero dirglielo, addirittura tutta la mia citt. S s, posso dire che mi vogliono tutti un bene... perch poi anche io cerco di fare del bene, cos, senza interesse...
Regista: S, occhei, aspetti, va bene! Ho capito. Insomma, in conclusione, le interessa partecipare a questa cena per conoscere gente. Lei dunque da quel che ho capito non sposata?
Maddalena: Beh, sposata no, lo sono stata, ero sposata, e adesso sono separata. Per...
Regista: Non c' mica niente di male.
Maddalena: No, per, sa... a volte si potrebbe pensare...
Regista: Non si preoccupi, se vuole dirmi qualcosa dica pure. E poi i tempi sono cambiati, ognuno pu fare quello che vuole della propria vita. Dunque, lei separata. Ha dei figli?
Maddalena: S, una bimba. Carina.
Regista: E la bimba quanti anni ha, cinque, sei?
Maddalena: S, no, dieci anni. Per non vorrei parlare di lei...
Regista: Non si preoccupi, tutti i suoi dati personali rimarranno riservati. Senta, ma col suo ex marito i rapporti come sono?
Maddalena: Ah, quello... Mah, sa, cos... direi buoni, buoni, s s, perch sa, ci siamo lasciati bene, sono stata io a lasciarlo, eh! Insomma, non era proprio il mio tipo di uomo, e poi arrivata ad una certa et mi sono resa conto che non avevo visto niente della vita, nonostante questo uomo che... uomo... via non era proprio... non so come spiegarle... ecco, abbiamo fatto una figlia proprio per misericordia, perch io l' ho voluta e l' ho cercata, perch altrimenti guardi che, insomma...
Regista: Mi sembra di avere capito un po' quale sia stata la causa di questa separazione.
Maddalena: Ma guardi che mio marito un brav' uomo, eh? Per carit, non abbiamo mai litigato n niente, non ha neanche mai alzato la voce... per, insomma, sa, arrivava a casa la sera, stanco, io magari mi avvicinavo, in quel periodo facevo la casalinga, mi occupavo della casa e quindi non facevo altro che preparare il nostro nido d' amore, e quindi si immagini le mie aspettative... e lui diceva sempre che era stanco, che aveva lavorato tutto il giorno, che doveva portare i soldi a casa...
Regista: Ho capito. E quindi suo marito ha preso di buon grado questa cosa anche perch da come mi ha detto un po, come dire, un mollaccione... una brava persona, via. Ma con sua figlia si comporta bene, vi passa i soldi per il mantenimento?
Maddalena: Ma guardi, all'inizio era cos depresso che aveva addirittura perso anche il lavoro, e io non ho trovato il coraggio di chiedergli nulla. Ho cercato di aiutarlo in tutti i modi anche dopo la separazione. Addirittura, guardi, gli ho trovato la casa... abita sotto a mia sorella, si figuri come siamo rimasti in buoni rapporti!
Regista: E quindi lei da suo marito non prende nulla...
Maddalena: Beh, poi pian piano si sistemato, mi sta dando qualcosina, niente di... cinquecento euro al mese.
Regista: Non sono proprio pochi, dipende anche da quanti ne guadagna.
Maddalena: Lavora come operaio specializzato, guadagna abbastanza bene... sempre a lavorare, eh! Brav' uomo. E poi, sa, a dire la verit, lavora, lavora lavora ed sempre innamorato di me, eh?
Regista: Ho capito. Quindi tutto sommato questi cinquecento euro al mese se li pu permettere.
Maddalena: S, oggi come oggi cosa vuole che siano cinquecento euro. Poi per fortuna mi passa qualche extra quando c' qualche spesa in pi per la bimba, oppure quando c' da fare qualche lavoro in casa...
Regista: Ah, perch suo marito frequenta ancora casa sua?
Maddalena: S s! Si figuri che i primi tempi che eravamo separati dormiva da me quando voleva vedere la bimba perch non sapeva dove andare. Io mi sono ritrovata a volte a dormire in cantina, perch sa com', l'uomo uomo, poi sembrava che il fuoco fosse spento, e quando io volevo spegnerlo del tutto, come si dice, uno usa l'acqua, e invece sbaglia, io ho usato l'acqua e questo fuoco si ripreso. E per cui cosa succedeva, mi sono dovuta chiudere tante volte in camera con la bimba, e mi veniva a bussare!
Regista: Quindi lei dormiva in camera di sua figlia oppure gi in cantina.
Maddalena: Si eh, d' estate qualche volta ci ho dormito, in cantina.
Regista: Ho capito. E poi cosa successo? Lei avr pur detto a suo marito le cose chiare come stavano.
Maddalena: S, ma cosa vuole, lui insiste...
Regista: E non si mai rifatto una vita?
Maddalena: Sa, trovare una come me non mica facile oggigiorno, eh! Un po lo capisco. Siamo veramente in buoni rapporti. A volte deve lavare anche quegli abiti pesanti che indossa sul lavoro, macchiati, sporchi, da solo poverino non ce la farebbe.
Regista: Ah, gli lava anche i vestiti?
Maddalena: S, qualche volta... mi prendo cura di lui, in fin dei conti il padre della mia bambina... ogni tanto gli sistemo anche i piedi. Sa, io sono estetista.
Regista: Ah, quindi lei ha uno studio...
Maddalena: No no, lavoro privatamente.
Regista: E lei, che cos... scusi il termine, focosa, non si rifatta una vita con un altro uomo?
Maddalena: Mah, guardi, io... mi sono trovata, avevo pensato di aver trovato l'amore, una persona, guardi, talmente viva, vitale, mi sembrava di essere passata dalla tomba al paradiso, dalla tomba al fuoco. Ho trovato un personaggio che mi ha conquistata con questa sua energia... poi per dopo anche lui.. un personaggio troppo... troppo! Non riuscivo...
Regista: Cosa sta cercando di dire signora? Una persona focosa come lei... ma troppo in che senso?
Maddalena: No, non capisca male, per... come dire... selvaggio, senza un minimo di rispetto, di educazione, di pulizia... all'inizio questo suo atteggiamento lo attribuivo alla focosit... ma poi c' da litigarci...
Regista: E quindi cosa successo, lo ha lasciato perdere...
Maddalena: S, ma lui mi cerca sempre, ce l' ho sempre intorno...
Regista: Signora, ma cosa vuol dire, sempre intorno?
Maddalena: Ho avuto anche paura che andasse a finire in un certo modo, sa?
Regista: La picchiava, era una persona violenta?
Maddalena: Pi che altro mi minacciava.. poi sa, viene da un ambiente, insomma... ci sono tante persone che non sono proprio raccomandabili.
Regista: E con chi si era messa, con un mafioso?
Maddalena: No, una persona, come dire, non so se il caso di parlarne...
Regista: Va bene, non si preoccupi, per tenga presente che durante la cena probabilmente qualche domanda verr fuori... lei non potr rimanere troppo sul vago se qualcuno le far delle domande precise...
Maddalena: Beh, s, vedremo, so io come rispondere...
Regista: Comunque adesso libera...
Maddalena: Io? S sono libera, libera di spirito, soprattutto.
Regista: Cosa intende dire, libera di spirito?
Maddalena: E sa, c' questo personaggio che mi gira intorno...
Regista: Non mi dica che anche lui frequenta ancora casa sua!
Maddalena: Beh, sa, come dire... ci sono legata, purtroppo, sa i compromessi della vita... mi ha prestato dei soldi.
Regista: Per cui lei in debito con questa persona.
Maddalena: Effettivamente lo sono, per cui...
Regista: E quindi cosa succede, continua a frequentarla, state insieme, o non state insieme, o state insieme saltuariamente...
Maddalena: No, no, cosa va a pensare! No, no... che ogni tanto lui, sa, con tutti i giri che fa... si appoggia.
Regista: Ah, quindi ogni tanto viene a casa sua e, come ha detto lei, si appoggia.
Maddalena: E poi anche lui ha una famiglia... viene da una famiglia che non lo stima molto, per cui...
Regista: Ho capito: quindi lei avrebbe questi due uomini che gravitano intorno alla sua... che le girano intorno, per cos dire.
Maddalena: Fossero solo due! Ho anche il chimico, poi Carlino...
Regista: E chi sono tutti questi uomini?
Maddalena: Beh, adesso sarebbe lunga da spiegare, ma insomma, due persone adorabili, eh! S s... e poi sa, sono uomini, per cui, chiaro che sono attirati da un personaggio come me, non indifferente.
Regista: Ah, quindi lei, come poter dire, signora... signorina, a lei piace essere al centro dell'attenzione di tutte queste persone.
Maddalena: Insomma, via, diciamo che effettivamente... poi, sa, da una persona come me, impossibile non essere colpiti! Anche lei la vedo, da quando cominciata questa intervista, che mi guarda in un certo modo.
Regista: Beh, lasciamo perdere... signora, guardi, la scritturo a patto che per la cena lei si vesta un po' pi, un po' pi...
[fine flash back Maddalena. Luce piena]
Maddalena: Pi elegante? No, io non sono il tipo, io sono cos come mi vedete, mi metto indosso due cencetti, semplici semplici, che per, come dire, mettano in risalto la figura... oggi ero al mercatino, e quando la commessa mi ha visto indosso questi pantaloni da dieci euro rimasta a bocca aperta, ha detto che meglio che a me non stavano indosso neppure al manichino in vetrina!
Annibale: Non c' da stupirsene... quasi un peccato invitarla a sedersi...
Biagio: Mi ha proprio tolto le parole di bocca...
Monica: E ti usciranno tutte, le parole, se continui a tenerla aperta, quella bocca... ma cara, si accomodi, la prego, venga qui, si sieda accanto a me... e mi dica, lei mi ha proprio stupito, sa? L' ho incontrata l'altro giorno insieme al regista e mi aveva dato l'impressione di essere una persona, come dire, un po' dimessa, sembrava quasi una religiosa in abiti civili...
Maddalena: Ah, s, ricordo, ero appena uscita da far servizio in casa del parroco, e non avevo fatto in tempo a cambiarmi. Sa, anche i preti sono uomini, meglio non stuzzicarli troppo...
Monica: E qual' il suo lavoro?
Maddalena: Io mi occupo di pedicure e di pulizie domestiche. Sono molto ricercata, sa? Soprattutto per la mia precisione e pulizia. Non lascio nulla, dove passo io pu stare tranquilla che il guanto rimane bianco... sissignora, con la Maddalena non si scherza... e poi dove non arrivo con le mani arrivo con la lingua...
Monica: Mi immagino, "cara", mi immagino...
Annibale: Mia cara, lei sarebbe affascinante anche con indosso uno scafandro, sono convinto.
Maddalena: Non sono sicura, sa, che esista una corazza con le curve al posto giusto... ma la ringrazio della sua galanteria; e mi dica, lei che mi apprezza cos tanto, di cosa si occupa, di abbigliamento nautico?
Annibale: Io? Ehm, s, proprio di abbigliamento mi occupo, ma non di scafandri o corazze, io sono sarto, sarto per signora.
Maddalena: Meno male... sa, non mi ci vedo con indosso uno scafandro, mi sentirei rigida come un cadavere!
[Annibale e Biagio si guardano imbarazzati e complici, Monica scoppia a ridere]
Monica: Ah, ah, ah, ah, [Maddalena la guarda e non capisce] scusi se rido, sa, che mi venuto in mente che le corazze stanno dritte anche da sole: uno potrebbe essere morto e rimanere lo stesso in piedi... non vero, Annibale?
Annibale: [imbarazzato] Non lo so, non me ne intendo, di corazze, e in quanto ai morti, meglio lasciarli stare dove sono...
Maddalena: Le fanno cos impressione, i morti?
Annibale: No, no, che, insomma, siamo venuti qui per una cena, e non mi sembra che sia l'argomento di conversazione pi adatto...
Biagio: Ma s, ha ragione, parliamo d' altro... io, per esempio...
Tiziana: Signori, con permesso, vi ho portato gli aperitivi.
Maddalena: Ma che bella questa ragazza, vero, signori? Che eleganza, questo suo vestito, e poi il portamento...
Tiziana: [un po' scocciata] Lei mi imbarazza, signora...
[Spot sulla cameriera. Flash back provino Tiziana]
Regista: Buongiorno.. signorina....?
Tiziana: Tiziana.
Regista: Lei stata scelta per interpretare il ruolo della cameriera.
Tiziana: Ma io sono cameriera!
Regista: E' stata scelta proprio per questo. Scelta non ancora definitivamente, per, ecco, dal suo curriculum abbiamo potuto gi farci un'idea abbastanza completa che possa essere lei la nostra cameriera. Vuole aggiungere qualcos'altro?
Tiziana: Ma no... sa, io sono abituata a lavorare, per cui io non...
Regista: Ma lei, ecco, leggo qua che lei ha servito prima nel bar di famiglia, poi dopo praticamente ha fatto una sorta di carriera, sempre come cameriera: prima in un locale, un ristorante pi grande di quello di famiglia, poi ha fatto la scelta di andare a servizio in una casa signorile.
Tiziana: S, in effetti io sono sempre stata affascinata dal mondo dei nobili, dei signori, dove a tavola si tiene un certo contegno, ad un certo ambiente, famigliare, ma nello stesso tempo... insomma... non so se ho reso l'idea. Servire al ristorante oppure al bar un'altra cosa, un' esperienza che mi servita, per entrare in una casa signorile sempre stata la mia aspirazione.
Regista: E per venire a sostenere questo provino e per arrivare alla cena ha dovuto chiedere un permesso particolare?
Tiziana: No, ho preso un periodo di aspettativa... ovviamente se poi loro vogliono confermarmi dovr prolungarla, per i miei padroni sono...
Regista: Ah, parla proprio di padroni...
Tiziana: S, mi sento parte della famiglia, ma io so mantenere le distanze, ecco, non che posso pretendere... sono dei signoroni quelli per cui lavoro! Anche io ho una certa cultura, sono diplomata, non sono una contadina, per so mantenere le distanze, almeno sul lavoro. Mi cosidero di famiglia, per loro sono i padroni.
Regista: Bene... Va bene. Quindi lei abituata a servire in divisa, a cene con portate di un certo tipo...
Tiziana: Direi che sono perfetta per questo ruolo. Cercher di mantenere questo atteggiamento anche durante la cena. Certamente le persone che servir non saranno dei nobili, per...
Regista: Bene, grazie, le faremo sapere.
[fine flash back. Luce piena]
Maddalena: Via, non mi dica che non abituata a ricevere complimenti...
Tiziana: Non nelle case in cui ho prestato servizio, n dai miei padroni n dai loro ospiti. Con permesso... [esce]
Maddalena: Non so se era pi imbarazzata o pi offesa. Ma perch?
Biagio: Lei forse non lo sa, ma la nostra cameriera sempre stata al servizio di famiglie altolocate...
Maddalena: E la puzza sotto al naso gliela hanno insegnata l o se la portata da casa? Una pulce una pulce, sia che abiti su di un cane di razza o su di un bastardino trovato per strada...
Monica: E lei invece che animale crede di essere?
Maddalena: Io? Una gatta...
Annibale: S, una gattina...
Biagio: Una gattina graziosa...
Monica: S, che fa le fusa con tutti...
Maddalena: Con tutti no, signora, bisogna sapermi accarezzare, altrimenti tiro fuori le unghie!
Biagio: Simpatica questa Maddalena.
Monica: Vero che simpatica? Ma sicura che non ci siamo gi viste? Mi sembra cos strano di non averla mai incontrata nel mio negozio di parrucchiera... non so, magari verso sera...
Maddalena: No, signora, io la sera vado a letto molto presto. Con tutto quello che ho da fare durante il giorno devo essere riposata. La sera sono cos stanca che spesso ceno con una bella tazzona di latte e poi mi infilo sotto le coperte senza neppure alzarle e mi accoccolo l al calduccio...
Annibale: Ah, il latte...
Biagio: Ah, il calduccio...
Monica: Le studia tutte pur di attirare l'attenzione, eh?
Maddalena: Cosa ci vuole fare, cara. Da ragazzina mi mettevo certi maglioni lunghi per coprire tutto quello che si vede, ma era inutile... pi ti copri, e pi ti vorrebbero scoprire! Pi avanti, crescendo, ho imparato che era inutile nascondere, e allora ho cominciato a tirar fuori... e lei, Biagio, che se ne sta sempre in disparte e parla poco, non ci racconta nulla di lei?
Biagio: Sa, c' gi mia moglie che parla tanto... e a me non piace parlare a vanvera.
Maddalena: Ma come mai lei quando parla non guarda mai gli altri negli occhi, se ne sta l, con lo sguardo basso, sempre intento a far qualcosa...
Biagio: Lo ha gi notato? Purtroppo un mio difetto, lo so. Il fatto che, sa, io ho un laboratorio, riparo elettrodomestici, e mi sono talmente abituato a continuare a lavorare mentre ascolto le persone che oramai diventata una abitudine... brutto, lo so, a volte si passa per maleducati, ma otto o nove ore di lavoro tutti i giorni ti trasformano, ti cambiano le abitudini, la vita [alza lo sguardo], i desideri... si finisce per non desiderare altro che il lavoro vada bene per poter ingrandire l'attivit, e in realt gli orizzonti si restringono, rimangono confinati l dentro, dietro quel bancone... per fortuna ho mia moglie, la famiglia...
Monica: Ah, per me invece il lavoro una gioia, mi piace stare a contatto con la gente, conoscere persone nuove, e poi il mio lavoro cos basato sulla leggerezza, la fantasia... cosa c' di meno concreto di una acconciatura?
Maddalena: Su questo le do ragione, ed una mia piccola vanit. Rinunciare a mangiare s, al parrucchiere mai!
Annibale: Ah, le sottili trame dell'apparenza, trasparenti e solide come la tela del ragno, e altrettanto efficaci nel catturare prede...
Maddalena: Prede? No, Annibale, siamo noi le deboli prede di voi uomini prepotenti, e poi mentre noi ci agghindiamo, ci facciamo belle, a voi basta uno sguardo per farci innamorare... chiss un bell'uomo come lei quante ne ha fatte cadere ai suoi piedi...
Monica: Stecchite.
Maddalena: Perch dite cos? Non trovate anche voi che Annibale sia un uomo affascinante? Per quanto anche vostro marito, quando di tanto in tanto alza lo sguardo, illumina tutto intorno.
Monica: L'unico modo in cui mio marito illumina qualcosa con le sue lampadine, e le accende tutte a casa sua!
Biagio: Via, cara, Maddalena voleva essere gentile, non penserai veramente...
Monica: Io non penso, io vedo, valuto, constato; e certe donne bisogna tenerle lontane dai propri mariti.
Biagio: Via, sapr ben difendermi, io.
Monica: Difenderti? Ma guardati, non ti ho mai visto cos agitato da quella volta in cui sei riuscito a comprare il fondo accanto al tuo negozio!
Concetta: Signori buonasera, vi ho portato qualcosa per calmare gli animi e scaldare i cuori...
Annibale: Una camomilla?
Concetta: No, un bella zuppa di pesce.
ATTO II
[Spot su Concetta. Flash-back provino Concetta]
Regista: Buongiorno signora.
Concetta: Oh, buongiorno, caro.
Regista: Allora, lei la signora Concetta D'Amato.
Concetta: S. Cuoca.
Regista: Ohhh, certo, era proprio quello che ci aspettavamo. Lei sarebbe l'ultima componente, e fra le pi importanti, del nostro gruppo, anche se in effetti durante la messinscena lei comparir poco, comunque noi ci teniamo a rendere il pi verosimile la situazione saremo dotati di una vera cameriera e di una vera cuoca, anche per rendere l'ambiente pi famigliare.
Concetta: Oh, capito, ha fatto bene, bel giovane! Ma anche lei partecipa?
Regista: Io no, signora, mi dispiace.
Concetta: Che peccato, le avrei fatto volentieri un bel brodino... Ma e quale sarebbe il suo mestiere?
Regista: Io sono il regista, per cui, diciamo che se durante le fasi della preparazione della commedia per un qualche motivo uscirete da quello che stato un po, come dire, programmato no... se c' qualcosa che proprio non va io intervengo, perch poi per il resto voglio lasciare liberi tutti quanti di poter lavorare ed esprimersi, pi che altro. Vogliamo proprio la verit, il contatto umano, quello che solitamente negli spettacoli non si dice.
Concetta: Va bene, ha fatto molto bene! Lei un bel giovane... gradirebbe un piccolo spuntino? E' gi bell' pronto, ho sempre qualche stuzzichino con me... un po di pat?
Regista: No signora, grazie. Piuttosto, ci hanno detto che lei esperta in cucina casalinga, per di un certo livello, diciamo.
Concetta: S, io faccio tutto, tutto quello che me chiedono io faccio, basta che non siano cose troppo complicate, poi per il resto...
Regista: Va bene. Grazie. Io le far sapere se i nostri ospiti allergico a qualche cibo o se ha delle esigenze particolari, ma per il resto la lascerei sbizzarrire.
Concetta: Io non mi sbizzarrisco, faccio le cose semplici, cos come sono io, cos come mi vede io faccio le mie cose.
Regista: Certo signora, per deve tener presente che per dare una certa struttura al ruolo...
Concetta: Cosa sarebbe questa struttura?
Regista: Per dare una certa struttura al ruolo diciamo cos che faremo finta che lei sia a servizio di queste persone.
Concetta: Ah, ho capito, a devo far finta che siano i miei padroni... mmm, ho gi lavorato sotto padrone, non facevo la cuoca, ma le pulizie. Comunque, insomma, far finta cos come dice lei.
Regista: Va bene signora, le faremo sapere.
[fine provino Concetta. Luce piena]
Concetta: Mia nonna mi diceva sempre che la zuppa di pesce rappresenta la vita... ci sono tanti sapori, come nella vita... [la cameriera rintuzza i tentativi dei commensali di cominciare a mangiare].
Annibale: Mio dio quanta retorica...
Maddalena: Ha ragione, proprio delle belle parole, non vero, Biagio?
Biagio: [mangiando] S, s, proprio delle belle parole.
Concetta: Si chiama zuppa del pirata... Bisogna lavare bene le cozze, le vongole, il polipo, le seppie e i moscardini... togliere bene i semi e i filamenti dai peperoni e i semini dai peperoncini, che vanno anche sbriciolati ben bene, altrimenti il piccante arriva tutto insieme e il gusto si rovina... io nel pesce ci metto anche l'aglio, quando posso lo uso sempre, un ingrediente molto importante nella mia cucina... e poi maggiorana, timo, basilico, salvia, erba cipollina... la pentola deve essere di coccio eh! Lasciata a bagno nell' acqua se un po che non viene usata... prima la verdura con le erbe con un bicchiere d' olio e uno di vino rosso. Poi si aggiungono il polipo e le seppie, i moscardini e mezzo bicchiere di rum. Quasi a fine cottura si aggiungono le cozze e le vongole. Bisogna mescolare, ma piano eh, e coprire subito. Quando i gusci delle cozze si sono aperti si spegne il fuoco, si aggiunge un po' di noce moscata, grattugiata fine fine eh, se piace, e poi si porta a tavola il tutto. Buon appetito. [esce]
Annibale: Ma anche la cuoca era a servizio dei nobili? Da come parla...
Monica: No, ma la sua una famiglia di cuochi da generazioni. Si dice che i suoi antenati abbiano accompagnato Goffredo di Buglione alle crociate...
Annibale: E sono anche riusciti a tornare, pare.
Monica: E da quelle terre hanno portato gusti e sapori per arricchire le ricette di famiglia. Le hanno anche offerto di pubblicare dei libri, ma lei ha sempre rifiutato. Dice che i suoi piatti li pu cucinare solo lei, dopo aver conosciuto i suoi ospiti, e a seconda delle situazioni.
Biagio: Ma se ci ha visti solo adesso!
Monica: Il regista le avr parlato di noi. E poi avr seguito la nostra conversazione.
Maddalena: Questa zuppa davvero buona... calda, sensuale, passionale...
Annibale: Mi sento osservato come un pesce nella boccia di vetro.
Maddalena: Ah, ah... come un pesce... ah, ah...
Monica: Buona davvero, mi devo far scrivere la ricetta.
Maddalena: Ma via, tanto non le riuscir cos. E poi nella vita le cose bisogna gustarsele, non cercare di conservarle, di serbarle per chiss quale occasione. Bisogna assaporare tutto, dare il meglio di noi, mettersi sempre il vestito pi bello come se fosse l'ultimo giorno della nostra vita! Non vero, Annibale?
Annibale: E' vero, purtroppo ho visto usare il vestito pi bello sempre troppo tardi [proprio l'ultimo giorno]...
Maddalena: Cosa volete dire?
Annibale: Volevo dire che io ho visto tanti morti. Ho vestito tanti morti. E quello che gli confezionavo io era davvero il pi bel vestito che avessero mai avuto. Che spreco!
Monica: Beh, bisogna pensare che il vestito che si indossa per l'eternit!
Maddalena: E dunque voi vi occupate di vestire i morti, oltre ai vivi, cos? Capisco, deve essere spiacevole.
Annibale: Spiacevole no. Doloroso, semmai. Ma anche catartico. Ci sono persone che acquistano bellezza solo con la morte, come se la morte in realt avesse avuto piet di loro.
Maddalena: Che strano; mi rendo conto che ascoltandovi mentre parlate di morte, mi fa meno paura.
Annibale: Ma non parliamo di morte, adesso anzi... non posso fare a meno di notare che avete un bell' aspetto giovanile, cara Maddalena! Certo bisogna proprio dire che il suo fisico alquanto, come dire...
Maddalena: Come dire da lingua di fuori? Non necessario che faccia troppi giri di parole, ci sono abituata, sa? Sapesse che fischi, per strada.
Monica: Oddio, vero che veste forse in un modo... sgargiante!
Biagio: Non come veste, cara, non so se mi spiego...
Annibale: Non capisco perch ne facciate una questione. Se la natura l' ha dotata...
Monica: Non parli cos, nella vita bisogna mantenere un contegno, una dignit...
Maddalena: Mi dispiace contraddirla, signora, ma col contegno non si mangia...
Monica: Vorrebbe dire che lei si vende? Vende il suo corpo?
Maddalena: Io non vendo il mio corpo pi di quanto lei non venda la sua dignit o il suo perbenismo... Se gli uomini sono gentili con me non certo per quello che pensa lei, ma per ben altro...
Monica: Mi dica, sono proprio curiosa di sapere cosa d lei agli uomini, oltre a quello che si vede...
Maddalena: E' semplice: essendo io donna... donna, chiaro che con me gli uomini si sentono uomini... uomini!
Monica: Sarebbe a dire? Capisco: lei sventola la mercanzia e gli uomini corrono come i cani su un bell'osso.
Maddalena: Non la metta n su questo tono n su questo piano, stiamo solamente parlando di schermaglie, di chiacchiere, di abbassare uno sguardo oppure di farsi vedere belle, femminili... come vede niente di quello che lei pensa, signora!
Monica: Ma se ha appena detto che lei mangia proprio grazie a quello che mostra...
Biagio: Monica, tu non capisci, o non vuoi capire... la signora parlava di ben altro.
Monica: Anche tu sei caduto nella sua trappola, eh? Dunque ti senti uomo... uomo? E io, non sono abbastanza donna, per te?
Biagio: Veramente non ci ho mai pensato...
Annibale: Ah ah, buona questa! Comunque, la capisco.
Biagio: Ma no, io intendevo dire che non ne ho avuto mai veramente il tempo... la famiglia... il lavoro...
Monica: Su questo sono d'accordo con te: il lavoro ti ha sempre molto... preso.
Maddalena: Poverino, come lo capisco [ironica] deve essere difficile accontentare una moglie cos!
Monica: Ma cosa crede? Guardi che io mi sono sempre mantenuta da sola, sa? Io alludevo ad altro...
Maddalena: Anch'io, cara signora, anch'io. Con una moglie come lei difficile pensare a certe cose.
Annibale: La signora s che sa usare la lingua... e il cervello, anche.
Monica: Ma allora lei vuole distruggermi! Niente conta per lei, non crede pi in niente?
Maddalena: Dopo quello che ho passato io, signora, difficile credere ancora a qualcosa, o a qualcuno.
Monica: Dal suo tono capisco che lei non crede neppure in dio... e mi chiedo come una donna del genere possa avere sofferto, visto che non ha neppure un'anima! Ma certo, forse quello che ha sofferto stato il suo bel corpicino, visto che la sua vita passa tutta di l!
[Rientra Concetta per sentire i pareri sulla zuppa]
Concetta: Allora signori, avete gradito?
Monica: Signora cuoca, s, veramente, questo piatto proprio buono, e soprattutto mi piaciuto quello che ha detto, che nella zuppa di pesce c' la vita, c' tutto...
Concetta: S, certamente, si dice che la vita nata nel mare, no? E ci sono anche i caratteri delle persone... il polipo per esempio pu essere un uomo di carattere, vigoroso, intelligente..
Annibale: Mi ci vedrei proprio in un bel polipo, con tutti quei tentacoli...
Concetta: Ma no, cosa dice, mio marito s che era un polipo, lei tutt'al pi un moscardino !
Biagio: Dite, cara Concetta, la nostra Maddalena qua cosa sarebbe, una succosa vongola?
Concetta: Eh no, caro il mio signor Biagio. La signora Maddalena un po come il peperoncino, un po dappertutto, insaporisce la vita...
Monica: Si, ma quando troppo troppo!
Concetta: ...E insaporisce la vita sia degli uomini che delle donne, perch mentre gli uomini la guardano magari anche sbavando, le donne cercano di scoprirne i segreti e di muoversi e vestirsi come lei. La vongola, che voi ci crediate o no, la nostra cara Tiziana, succosa, giovane, bella, che si aprir solamente per chi vorr lei.
Biagio: E diteci allora, mia moglie cosa sarebbe, la cozza, suppongo?
Concetta: S signor Biagio, ha proprio ragione.
Monica: Ma come si permette, ma cosa sta dicendo?
Concetta: No, non si arrabbi Monica, non deve prenderla male. La cozza chiamata lo spazzino del mare, vero, ma trasforma anche le cose pi sporche in cose pure e saporite. Anche lei Monica, nella sua piccola bottega, un po' riesce a cambiare il mondo che ha intorno, le donne emarginate, di malaffare, quando entrano da lei sono semplicemente donne, sono semplicemente persone, magari con la voglia di ricevere qualche coccola in pi dalle mani esperte di una parrucchiera. Non si deve vergognare, quindi, di essere una cozza.
Biagio: Una cozza! Hai sentito cara? Sei una cozza, te l' ho sempre detto anche io.
Concetta: Biagio, Biagio, non si approfitti della situazione...
Annibale: Io sono stato zitto finora perch rispetto la sua et e perch ci ha cucinato queste buone cose, non vorrei trascendere... ma comunque io.. ecco... mmhh
Concetta: Vede che ho ragione? Lei non un polipo, un moscardino, si spaventa da nulla, si fa mettere i piedi in testa da una donna...
Biagio: Ma via, basta! Non questo il modo di trattare le persone.
Concetta: Ecco, lui! Lui gi pi un uomo polipo.
Annibale: Lui? Ma se si fa comandare dalla moglie...
Concetta: Per sa quello che vuole, o che vorrebbe, e magari sa anche come ottenerlo...
Biagio: La storia di questa cena sta prendendo una piega che non mi piace per niente.
Monica: Ma cosa pretendevi di andare ad un ballo in maschera? Adesso sei qua e devi ballare, devi tirare fuori un po di palle, caro mio, un po di te stesso, altrimenti sarai solo un personaggio di contorno.
Maddalena: Ah, ah... io a queste cose ci passo sopra con la mia lingua e col mio savoir-fair... io vado avanti.
Monica: Eh lo so bene che lei va avanti, si butta avanti, e anche dietro, a quanto vedo... ma fino a quando pensa che potr durare questa situazione? Quando le cadranno un po di cose qua e l, come far?
Maddalena: Cara mia, si far come si potr, vedr che il sistema lo troveremo, certo non sto mica pensando di rifarmi questo o quello, le tette o il culetto, non si preoccupi, noi donne, diciamo cos, di fascino, ce la caviamo sempre.
Monica: Ah s, magari trover qualche vecchio bavoso.
Maddalena: Ma cosa sta dicendo, signora, via.
Biagio: Cara, su, un pochino di contegno, perch te la prendi sempre con Maddalena, cosa ti ha fatto? E' fatta cos...
Teresa: Prego i signori di andare a prendere gli amari in terrazza.
[Gli uomini vanno a bere e fumare in terrazza. Al pubblico rimangono a vista entrambi gli ambienti]
Annibale:Veramente una bella cenetta, vero, Biagio?
Biagio: Direi proprio di s, una buona cena mette tutti d'accordo. Io mi devo scusare per il comportamento di mia moglie...
Annibale: No, ma cosa dice, anzi, guardi, con sua moglie non ci si annoia certamente, e con la signorina Maddalena, poi... e sinceramente l' ho anche provocata, la sua signora, semmai dovrei essere io a dovermi scusare...
Biagio: Guardi non occorre, veramente, non certo con me, e poi a volte mia moglie proprio insopportabile!
Annibale: Oh! Guardano di qua, non vorrei che ci avessero sentito...
Biagio: Ma che sentano pure... io comincio ad essere stufo di questa situazione... com' difficile la vita di chi ha una attivit in proprio come la nostra... io sto tutto il giorno a parlare con le televisioni che aggiusto o tutt'al pi con qualche cliente... ma capir, coi clienti non sono mai parole vere, ma di cortesia... non posso certo parlare dei fatti miei.
Annibale: Io invece ai miei dico tutto, ci faccio certe chiacchierate... ma lo sa che a volte ho l'impressione che mi ascoltino, che mi stiano a sentire? Ci sono quelli con la faccia burbera, e con quelli si possono fare solo discorsi seri, ma ci sono quelli che sembrano cos sereni... a quelli racconto anche le mie pene, e loro sembra che mi vogliano consolare...
Monica: Ebbene Maddalena, adesso che siamo faccia a faccia possiamo parlarci un po' pi chiaro... la avverto, lasci stare mio marito... se proprio vuole, le lascio quel sarto da operetta...
Maddalena: E non gridi, che ci possono sentire...
Monica: Ma cosa vuole che sentano... e poi mio marito anche un po' sordo, sa, a forza di riparare televisori... quanto ad Annibale proprio strano, parla meglio coi morti che con le persone normali...
Annibale: Allora, adesso che siamo soli di cosa vogliamo parlare, di politica, di calcio o di donne?
Biagio: Come?
Annibale: Di solito noi uomini fra noi parliamo di queste cose, sono argomenti che in genere ci interessano.
Biagio: Beh, di calcio non me ne intendo, non mi interessa, sono praticamente diventato allergico al verde aggiustando televisori, non si vede altro in tv, e per regolare bene le immagini sa quante partite mi sono sorbito senza capirne un'acca? Di politica... beh... non credo sia il caso... non si pu parlare di politica in una commedia, e siamo qui per questo, no? Per una commedia.
Annibale: Ho l'impressione che lei non voglia parlarne per altri motivi.
Biagio: Pu darsi... mi dice lei cosa si potrebbe dire parlando di politica se non che i nostri governanti sono tutti dei farabutti e che noi ce li meritiamo, dal momento che li eleggiamo?
Annibale: Beh, la cosa un po' pi complessa di cos...
Biagio: Appunto! E proprio per questo mi sembra inutile parlarne... non mi faccia aggiungere altro, la prego, cambiamo argomento.
Monica: Maddalena, perch cerca di seminare zizzania tra me e mio marito, solo per mettersi in mostra? Non si rende conto che gli uomini sono cos stupidi che cedono senza ritegno al fascino, anche il pi volgare come il suo... e lei, lei ci sguazza dentro, non ha vergognaaa [piange], oddio! Getta il fango come una scrofa che si rotola per terra.
Maddalena: Ma no, Monica, cosa dice, ma lei si proprio fissata in questi discorsi! Io stavo solo facendo dei complimenti, cercavo di tirare su il morale a suo marito, sembrava cos avvilito, cercavo di creare un po' di allegria... perch la prende in questo modo? E poi pensa che gli uomini abbiano solo noi in testa?
Annibale: Ah, allora rimane il mio argomento preferito, le donne.
Biagio: Sar il suo argomento preferito, ma non il mio.
Annibale: E come mai, non le interessano le donne?
Biagio: S che mi interessano, ma non mi sembra il caso di parlarne, o per lo meno mi sembra inutile...
Annibale: Caro Biagio, lei uno che parla poco, vero?
Biagio: Sa, con una moglie come la mia uno si abitua ad ascoltare...
Annibale: Lei per si sar fatto un'idea...
Biagio: S, certo. Di che cosa, scusi?
Annibale: Non so, un'idea di questa cosa che stiamo facendo... cosa ne pensa?
Biagio: Mah, io come al solito sono stato trascinato da mia moglie... comunque a dire il vero mi sto divertendo.
Annibale: Non si direbbe, sa? La vedo sempre l serio, compassato...
Biagio: Le ripeto, a me piace stare quasi in disparte, mi piace notarle, le cose, non essere io al centro dell'attenzione... mi perdoni se l' ho lasciata a combattere contro due donne...
Monica: Fa la gentile con me, eh? Ma io, io... io non ci casco, si tolga la maschera, si tolga quella maschera! Chi veramente? E' tutta una finzione, la sua, io, io... la sua tutta una finzione, una posa!
Annibale: No, no, ma si figuri. Piuttosto, dica la verit, cosa ne pensa della signora Maddalena? Affascinante creatura, vero?
Biagio: Beh, s, certamente...
Annibale: Ma su, si sbilanci, siamo fra uomini..
Biagio: S, proprio una bella donna, ma col tempo ho imparato a guardare anche aldil dell'aspetto fisico... in Maddalena ho colto qualcosa... vedo in lei qualcosa di finto, mi sembra una persona depressa che fa di tutto per non esserlo, che si tiene su a tutti i costi, persino con la forza o il dolore.
Annibale: Anch'io sono abituato a notare certe cose, so che il corpo solo un involucro, quello che conta dentro. Sa una cosa, forse ho capito come mai hanno scelto proprio due persone come me e Maddalena per questa cena. Perch Maddalena, in tutta la sua bellezza, in tutta la sua avvenenza, spigliatezza, attaccamento alla vita... come poter dire, in tutta la sua femminilit, rappresenta proprio l'aspetto rozzo della vita, non solo superficiale, esteticamente bello. Io invece... a me sembra di essere come il fiume in cui tutti scorriamo, una sorta di avviso, un segnale, che tutti dobbiamo fare i conti col tempo che passa, e certe cose prima le capiamo e meglio .
Biagio: Maddalena per me come un incrocio di mille strade, in quell'incrocio pu succedere di tutto... o almeno, quello che un uomo sogna, quando incontra una donna cos. Siete proprio un bel contrasto, la vita e la morte... per sa... non vi vedo poi cos distanti.
Annibale: E' vero, la vita e la morte sono mescolate, non c' una divisione netta e distinta, ci sono tanti pezzettini di vita e di morte nella nostra esistenza.
Monica: Lei una donna senza cuore! Non vede che mi sta togliendo il marito? Il mio povero marito [piange] che una persona semplice, un animo gentile.
Maddalena: Scusi, ma lei suo marito lo prende proprio per uno stupido, una persona che non sa giudicare con chi stare... non siete forse sposati da vent'anni? Di cosa ha paura, di me? Io sono solo una semplice donna che deve difendersi in questo mondo cos maligno... non si rende conto? Io non attacco nessuno, io posso essere solo un poco di miele nella vita di un uomo, oppure di tutti gli uomini, o anche donne, che incontro. Ma la mia una situazione, come dire, un contatto superficiale, non deve prenderla come uno schock che sconvolge le vite delle persone.
Biagio: Beh, comunque bisogna proprio dire che il nostro regista ci ha visto lungo a mettere insieme due persone come voi... C' una ricetta secondo lei per essere allegri o per essere felici?
Annibale: Una ricetta, dice? Beh.. non saprei...
Biagio: Io ho la mia idea. Vede, oggigiorno chi ha un bisogno si vede vendere una merce... cos che funziona la societ dei consumi, perch ad ogni bisogno corrisponde una merce, e la merce di per s destinata a consumarsi, per cui noi avremo bisogno solo e sempre di merce... pu essere una sigaretta, un tiro di coca, un film... il nostro sistema non ci offre altro... non ci rendiamo neppure pi conto che noi abbiamo bisogno delle altre persone, non di oggetti... penso proprio che queste cose verranno tagliate dalla commedia, sa? Cosa vuole che interessi alla gente che viene a teatro sentire parlare di queste cose? Anche loro stanno fruendo di un prodotto, anzi, nel caso in cui invece per qualche motivo superassero l'imbarazzo del primo pezzo di palco, chiedo scusa al pubblico, se ho insistito.
Annibale: Ma adesso la sua presunzione, sa? Magari se ne saranno gi andati! Cosa possono volere da noi? Si saranno gi annoiati. Hanno visto Maddalena uscire e hanno detto: "basta, andiamo via! Cosa ci interessa di quei due spaventapasseri l sul palco! Stanno l e si guardano negli occhi; posso farlo anche a casa con mio cognato, o con mia moglie, tanto somiglia ad uomo...". Comunque, vedo che quando vuole lei riesce anche ad essere spiritoso.
Biagio: Mi basta stare cinque minuti lontano da mia moglie e mi ritorna il buonumore...
Annibale: Ah, Ah... ma come mai lei, che dimostra anche di avere del carattere, una mente arguta, come mai lei cos remissivo nei confronti di sua moglie?
Biagio: All' inizio stato cos perch ero innamorato... o comunque forse mi illudevo che potesse chiamarsi amore... adesso forse una questione di abitudine, forse perch ognuno ha il proprio ruolo, io sono fatto cos, lei cos, e ognuno ha i suoi spazi, s, deve essere cos, un po' anche per il quieto vivere, un po' perch io esco di casa la mattina e torno la sera... trovo pronto da mangiare, il letto fatto, le camicie pulite, la casa pure... io mi accontento di poco...
Annibale: A questo punto non mi resta che una curiosit, non so se posso...
Biagio: Mi dica...
Annibale: E a letto?
Biagio: A letto, beh, intende il sesso?
Annibale: S.
Biagio: Le dir che anche l una questione di abitudine, come una minestra riscaldata, che suppongo sia sempre meglio che saltare il pasto... un p come la certezza che trovi sempre qualcuno che ti aspetta tornando a casa.
Maddalena: Eh s, proprio una bella casa questa, eh, Monica! Ha visto il bagno? Come piacerebbe avere anche a me a casa un bagno cos, ah s.
Monica: Allora guardi, il prossimo uomo che accalappia, perch non se lo fa fare da lui, il bagno?
Maddalena: Oh, ma lei ce l' ha proprio con me!
Monica: S, mi urta per come si comporta, perch lei una donna... perch io quando vedo una donna che si comporta in questo modo, che svilisce tutte le altre donne, io non posso sopportarlo, non posso stare zitta a guardare.
Maddalena: Insomma lei mi critica perch pensa che io non sia una donna degna di questo nome.
Monica: Mah, non la prenda cos, io non intendevo dire proprio questo, ma insomma, via, non ci si comporta cos con gli uomini. Guardi come si veste, guardi come cammina, come si atteggia, guardi come parla con gli uomini... Lei vestita in questo modo e per come si muove sembra una di quelle prostitute che vengono a farsi i capelli da me.
Maddalena: Ah s? E anche a loro fa la ramanzina come a me?
Monica: No, non mi permetterei mai, sono clienti. Certamente con alcune scappa qualche confidenza... con la Alberta, per esempio, gran donna, ha dovuto tirare su la famiglia dopo che il marito l' ha lasciata e non sapeva come fare... ma una eccezione: io sto al mio posto e loro al proprio.
Maddalena: S, eh? E' facile per lei essere generosa, l'importante che i miserabili siano al loro posto, che le puttane una volta fatta la permanente e due chiacchiere tornino sul marciapiede, ma non il suo, per!
Annibale: Oh, ecco la nostra cameriera. Allora, cara, cosa ci racconta, come andata la serata in cucina?
Tiziana: Signore, che cosa vuole che le dica, quella cuoca mi sembra una pazza, distribuisce i suoi ingredienti dappertutto a piene mani come se fossero coriandoli, e poi alla fine accade questa sorta di miracolo, i sapori si mischiano senza sovrapporsi, e tutto si ricompone quasi per magia. E io che fino ad un minuto prima osservavo sdegnata quello che stava facendo, mi devo completamente ricredere, e ammettere che i suoi piatti sono squisiti... Mi scusi signore di questa confidenza... non succeder pi.
Annibale: Ma no, si immagini... qui in fin dei conti siamo una grande famiglia, bisogna conoscerci tutti un po' meglio... non vero Biagio?
Biagio: Ma s, signorina. Ci dica... stavo appunto per chiederle... sposata, ha qualcuno a casa che la aspetta, ha dei figli?
Tiziana: Senta signore, io sono stata sin troppo condiscendente perch la rispetto, per queste domande cos personali, la prego, non sono proprio necessarie, e direi che in questo contesto sono proprio fuori luogo. Con permesso.
Biagio: Mi scusi, signorina, non volevo certo mancarle di rispetto, mi consenta almeno una domanda che non riguarda lei personalmente. Lei che stata al servizio di famiglie importanti, altolocate... come giudica questa cena, cucina a parte.
Tiziana: Beh, ecco, per la verit ho capito una cosa. Le persone che sono qua, dal momento che ci sono, evidentemente devono avere qualche problema, altrimenti non verrebbero in un reality... con permesso...
[Tiziana passa col vassoio dalla terrazza in soggiorno]
Monica: Cara, cara, cara la nostra cameriera, venga, non si faccia scrupoli, venga... non stavamo litigando, sa? Stavamo solo conversando amichevolmente su questa cena... secondo lei come mai... cosa ne pensa, via...
Tiziana: Le do la stessa risposta che ho dato poco fa a suo marito e al signor Annibale. Io penso che le persone che partecipano a questi reality devono avere dei problemi, altrimenti non si butterebbero in una avventura del genere...
Monica: Lo sa cara che lei ha assolutamente ragione? Oddio, sento che tutto mi sta franando addosso proprio in questo momento... oddio...
Maddalena: S, cara, lei avr sicuramente ragione, per, ci dica... il suo problema qual', perch anche lei sta partecipando a questo reality, se ancora non se ne fosse accorta...
[Biagio e Annibale tornano in soggiorno per i saluti]
Annibale: Eccoci dunque arrivati alla fine della nostra serata... spero che le signore abbiano fatto pace, sarebbe un peccato per questi bei visini andarsene via col broncio... suvvia, cerchiamo di portarci via un bel ricordo prima di tornarcene a casa... Stanotte mi sentir pi solo del solito. A volte la notte prima di andare a letto mi spoglio lentamente, in silenzio, ascolto persino il fruscio dei vestiti mentre li sfilo, quando sollevo le coperte per infilarmi nel letto... allora mi immagino che quando mi fermo l immobile, prima di addormentarmi, e non faccio alcun rumore, potrei benissimo essere morto, potrei non risvegliarmi pi, essere come uno di quei cadaveri che vesto. I veri fantasmi invece vengono a trovarmi mentre lavoro, quando sono l davanti ai morti e devo cucire i loro vestiti in fretta, in fretta, devo fare in fretta, prima che il loro corpo diventi rigido, rigido. Cosa devo pensare, cosa devo pensare della vita in quei momenti? Non c' pi vita, se ne andata, cosa siamo? Ecco cosa mi viene da pensare facendo il sarto dei morti, prendo misure, costruisco vestiti perfetti, paraventi, paraventi, semplici paraventi per dare ancora naturalezza allo squallore.
Maddalena: Ma cosa sta dicendo, caro, io penso che a lei stare troppo vicino alla morte abbia dato un po, come dire, alla testa... o sar stato il vino? Ma non si preoccupi, siamo qua noi a tenerla allegra, su, sorrida, e non ci pensi troppo, alla morte, tanto quella viene anche se non la aspettiamo, su, non ci pensi, pensi a qualcosa di allegro... mi dica Annibale, quale l'ultima cosa divertente che le capitata?
Annibale: Veramente io...
Maddalena: Su... va bene, le racconto io una cosa: ieri stavo stendendo i panni. Lei deve sapere che io i panni li stendo in un certo ordine: prima le ciabattine, poi le ciabatte, poi le scarpe, poi le mutandine, poi i reggiseni, poi le fruit, poi le maglie, poi le camicie, poi i pantaloni, e insomma tutto in questo ordine, e allora sa che cosa successo oggi? Un signore mi ha chiesto il permesso di fotografare i miei panni stesi. Gli ho detto guardi che qui costa caro eh? Poi i miei panni sono stesi in propriet privata, mica si possono fotografare cos impunemente... le risate che ci siamo fatti, e lui rideva come uno stupido.
Biagio: Ma non rideva mica per i panni, chiss cosa stava guardando.
Maddalena: Sa, quando mi vesto in un certo modo...
Annibale: Avete ragione, sto diventando patetico. Forse giusto fare un brindisi alla nostra padrona di casa, anche se non lo veramente non importa, facciamo finta: alla nostra gentile signora Monica, che ci ha cos bene accolti nella sua casa, e a voi, il suo splendido marito, ossequioso, servizievole, bravo, direi, e a voi, Maddalena, che tutto sapete fare in maniera che non si pu definire impeccabile, ma alla vostra particolare e unica maniera, ma tutto sapete fare, e soprattutto sapete fare cose sublimi e inaspettate.
Maddalena: Le sue parole mi lusingano, sa? Ma non sono mica il personaggio di un romanzo. Io devo vivere e mangiare tutti i giorni.
Annibale: E' vero, ma si lasci descrivere: lei, Maddalena, una di quelle entit perdute che vagano nel limbo dei sentimenti... non pu pi rinunciare al suo mondo fatto di uomini, alle loro lusinghe, al potere che esercita su di loro... lei una sorta di religiosa della vanit, ha preso i voti sull'altare dell'apparenza...
Maddalena: Ma adesso i fantasmi li ha nella testa!
Annibale: Pu darsi, ma confermo la mia impressione: dopo la separazione da suo marito lei non pi capace di amare.
Biagio: Ma perch non cambia lavoro, se il suo le fa questo brutto effetto? Io uno di questi giorni vendo la mia bottega, saluto i miei clienti e me ne vado via, non mi va pi di restare... da un po di tempo a questa parte ho cominciato ad alzare gli occhi da quel bancone... mi capita di prolungare sempre di pi le passeggiate quotidiane che faccio prima di tornare a lavorare il pomeriggio... sto assaporando certi nuovi piaceri che prima non solo non cercavo, ma non pensavo neppure che esistessero, e invece di sentirmi sempre pi vecchio mi sto sentendo sempre pi giovane... come strana la vita...
Annibale: Monica, non dite nulla al vostro bravo soldatino? Lei cara ha capito tutto... proprio una di quelle donne dalle quali mia madre voleva mettermi in guardia... ma non la biasimo, sa? Per come vanno le cose oggi proprio cos bisogna fare, proprio come lei, lavorare, lavorare a testa bassa, avere in mente un obiettivo preciso, una vita tranquilla, qualche soldo per campare, qualcuno in pi, magari, da lasciare ai propri figli o per godersi la vecchiaia, un marito serio, scrupoloso, bel lavoro, che non abbia tanti grilli per la testa... coltivare dei princpi, avere qualche idea in pi? No, questo no, a che serve, non serve a niente, e poi per cosa, quando trovare il tempo, l'energia, soprattutto, andare contro un sistema che oggi come oggi l'unico piatto in cui si pu mangiare, non serve lottare, sarebbe come gettare una goccia di bianco in un oceano di bianco.
Monica: Biagio, cos' questa storia che vuoi vendere tutto? Non me ne avevi mai accennato... ma forse meglio se ne parliamo a casa con pi calma, ti vedo agitato, caro, vedrai che dopo un buon sonno queste strane idee ti passeranno...
Biagio: E invece io voglio parlare adesso, subito! E' il momento per me di dire due o tre cosette che avrei dovuto decidermi a dire prima. Anzitutto, cara mogliettina, tu hai rovinato la mia vita. Ho rinunciato a tutti i miei sogni, uno ad uno, e questo da quando ci siamo conosciuti. Che potevo farci? Ero innamorato, e ho ceduto persino volentieri a qualsiasi tua richiesta, qualsiasi capriccio. E io non ero pi io, in questo modo. Sembrava che tu sapessi quello che volevo, e anche adesso credi di sapere quello di cui ho bisogno! La tua piccola morale da bottega... e io sono l, che scruto, e capisco, e sopporto, e vedo che tanta gente come me capisce, scruta, e sopporta... sopporta... non viviamo poi tanto male, in questa melassa densa, che ci avvolge e ci nutre... Ma adesso basta!
Monica: Caro, ma calmati, non mi sembra il caso adesso...
Biagio: Ho deciso che vado via di casa.
Monica: Ma come sarebbe a dire che vai via di casa? E dove vai a vivere? Non sei neppure capace di farti un uovo al tegamino, o di stirarti due panni... ti ho dovuto curare e coccolare io in tutto e per tutto... ma come possibile, te ne vai cos? Un momento... non te ne vai da solo... scappi con qualcuna, eh? Scappi con qualcuna, con una sgualdrina, con una di quelle clienti che ti fanno gli occhi dolci, tanto non le ho mai viste in negozio da te, eh? Allora chi quella? Quella sgualdrina, quella troia, quella puttana? Avanti, dimmelo! Non puoi tenermelo nascosto, avanti, dimmelo!
Biagio: Se mi lasci parlare te lo dico...
Monica: Allora, forza, chi quella troia puttana?
Biagio: ... La Alberta.
Monica: La Alberta?
Biagio: S, la Alberta Portolasi...
Monica: La Alberta Portolasi, quella che viene a farsi i capelli da me? Ma una puttana!
Biagio: Beh, mezz'ora che lo stai dicendo...
Regista [entrando]: Bene, stop, puoi spegnere! Grazie signori, grazie, il vostro aiuto ci stato veramente utile, potete andare [spinge fuori i quattro], grazie, grazie, passate pure dalla mia segretaria, come d'accordo ... andate andate... [li guarda uscire. poi rivolto al pubblico], rovinate pure la vostra vita, basta che non mi rovinate lo show!
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