Monologo
di Lucio De Felici
da COSA DITE?
Editrice Tusculum Frascati
PERSONAGGI:
Lo scapolo
LO SCAPOLO
(Si presenta sulla ribalta un uomo sulla quarantina, vestito malamente, trasandato, sporco: l'abito gli sta giù come un saio. La barba è di molti giorni, visibilmente stanco: la vita gli pesa sulle spalle. Prima di parlare, tossisce, poi si rischiara la voce, quindi comincia a parlare)
Nessuno crede che io abbia ancora trentacinque anni, signori miei, nonostante ne dimostri quaranta e più. La maggior parte delle donne mi giudica male, poiché ho rinunciato a quel prezioso bene che è il matrimonio. Vogliamo un po' parlarci chiaro? Bene. Allora debbo dirvi in tutta confidenza ch'io sono l'uomo più felice della terra, e lo sono dal giorno in cui ho deciso di non prendere moglie. Infatti la virtù non consiste nel fare una cosa, ma nel rinunciarvi... Perciò, signori miei, io sono l'eroe, colui che si è sacrificato per non sacrificare qualche figlia di madre!...
A restare scapoli ci sono dei vantaggi incalcolabili! Pensate semplicemente al fatto ch'io non vedo e non vedrò mai i conti della sarta, della modista, della stireria e della lavanderia. Le mie uscite mensili sono calcolate. Ve le leggo, almeno le più importanti:
Carne conservata: duecentoventi scatole.
Uova: trecento, di cui duecento di gallina e cento di struzzo.
Grissini: due chili.
Benzina per smacchiare: cinque litri.
Fettine di vitella: cinque etti senza ossa e senza grasso.
Pomodori: una canestra.
Vino: una damigiana da cinquanta litri.
Patate: mezzo quintale.
Pedalini: tre paia di fibra vegetale.
Barbiere: abbonamento mensile.
Ed altre spese minute... Insomma con centomila lire al mese, io ho risolto il problema dell'esistenza. Se penso a quei disgraziatissimi padri di famiglia che con cinquanta o sessantamila lire debbono tirare avanti la baracca (moglie compresa), io posso benissimo farmi una risata. (ride)
I figli mi fanno paura... Non si sa mai per quale verso debbono essere presi. Un figlio di un mio amico ha detto lo altro giorno a suo padre: « Papà, l'anno venturo ti farò economizzare del denaro! ».
«E in che modo, figlio mio? »
«Ripeterò la classe, così non avrai bisogno di comprarmi i libri nuovi ».
Questo è niente. Mio nipote l'altro giorno non faceva altro che piangere. «Cos'hai, Mariuccio? », gli dico. « Piango e prego Gesù - mi risponde - che faccia sì che Roma diventi la capitale della Turchia! ». « Perché mai vuoi che Gesù... »« Perché l'ho scritto sul compito di geografia », mi risponde.
No, no, meglio restare scapoli. La solitudine piuttosto che il disordine.
Voglio raccontarvi quest'altra storiella, eppoi credo non ci sia più nulla da obiettare su questo punto. Un giorno la suocera di mio fratello poveretto, come s'è ridotto con quel fagotto di sua moglie! dunque... dicevo: la suocera di mio fratello un giorno sgridò Annetta, la nipotina. Tanto carina, ma così viziata, così impertinente che quando mi vede mi canta sempre questa canzoncina:
Zitellone, zitellone,
se ti sposi sei un beccone!
Sposa subito,
altrimenti morirai di patimenti!
Chissà chi gliel'avrà insegnata! Sua madre certamente! Beh, tralasciamo! Dunque... dicevo... la suocera stava sgridando quel campione di Annetta: « Domanda subito perdono di quello che hai detto alla nonna, se no chiamo il diavolo che ti porti via ». E l'Annetta, con fare impertinente (proprio sua madre) risponde: « Ah, se è per questo non me ne importa un bel fico! ». « E perché, piccola sfrontata? »« Perché, risponde l'Annetta, sento sempre papà che dice parlando di te: che il diavolo se la porti via, e tu invece stai sempre qui ».
Il finimondo! Non vi racconto quel che accadde! La suocera cominciò ad inquisire, se veramente il diavolo doveva portarsela via. Mio fratello, affermava che era vero: aspettava da due anni, ma che ormai non credeva più ai diavolo. La fine accadde all'ospedale, per cui ve la risparmio.
Ho trentacinque anni, non ho mai altercato, non ho mai fatto a pugni per difendere una donna, non ho mai preso le difese di una ragazza in difficoltà. I miei amici mi assicurano che, queste, sono cose di ordinaria amministrazione: è impossibile uscire di casa con la moglie bella e una altrettanto bella figliola, senza pensare di non dover fare a pugni con qualche banda di giovinastri! Io sono il solo in tutta la città che ha ragione può gridare: Viva la libertà! Viva gli scapoli! Chi dice donna dice danno!
Scusatemi, ora debbo proprio andarmene! Debbo andare a prendere il latte, un bicchiere di varecchina, e un bottone giallo per la camicia da notte. Ci vediamo!
125