Lo scheletro nell’armadio

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"LO SCHELETRO NELL'ARMADIO"

di

Aurelio Ungaro

Via Leonardo Bianchi, 13/e

80131

- Napoli

Codice SIAE:915341A

Cell:

3334588127

aurelio.ungaro@fastwebnet.it


Personaggi


LORETTA

LBERTO

FABIO

MELANIA

GREGORIO

TOMMASO

BEATRICE

NICOLETTA

PASQUALE

NONNO

LUISA

DEBORAH


I-1.

Un Salone-soggiorno di una casa ben arredata del quale ne è difficile intravedere l'agio. Vestiti buttati alla rinfusa sulle sedie, calze sparpagliate per terra, bottiglie e bicchieri sul tappeto. Insomma tutto il tran-tran che lascia presagire che in quella casa si sia da poco consumata una "megafesta" di quelle che i giovani, negli anni ottanta, amavano organizzare quando i genitori non erano presenti.

ATTO PRIMO

TRACK 01

Entrano dalla porta Alberto e Loretta. Hanno delle valigie tipo trolley. Davanti allo spettacolo che gli si presenta ambedue si girano guardandosi intorno.

SCENA 1

Loretta, Alberto

LORETTA: Di'... credi che quando si dica Casamicciola s'intendaquesto?

ALBERTO: Sembra essere esplosa la bombola del gas!

Loretta lascia la valigia.

LORETTA: Già, non fosse per il fatto che abbiamo il metano giàda un bel pezzo.

ALBERTO: Saranno entrati i ladri.

Loretta poggia la borsa su di una credenza spostando un paio di lattine di birra.

LORETTA: E pensi che le abbiano lasciate loro queste.

ALBERTO: (breve pausa)Io una mezza idea di cosa possa esseresuccesso l'avrei.

LORETTA: Spero non sia la stessa che ho avuto io?

Un rumore di chiavistello interrompe i loro commenti. Loretta ed Alberto si girano e guardano in silenzio verso la porta d'ingresso dalla quale entrano Fabio seguito da Melania che parlano e ridono. In mano hanno una busta da pasticceria nella quale si desume abbiano dei cornetti per la colazione. Appena dentro Fabio si ritrova i genitori davanti e rimanendo di stucco smette immediatamente di ridere, Melania è sorpresa.

SCENA 2

Loretta, Alberto, Fabio, Melania

ALBERTO: (ad Alberto mostrando i due)Era questa la tua idea?


I-2.

LORETTA: Precisamente!

ALBERTO: Anche la mia!

FABIO: Mamma! Papà! Ma voi non dovevate tornare con l'aereo didomani.

ALBERTO: Abbiamo dovuto anticipare il volo a causa di nonno.

FABIO: Cos'altro ha combinato?

LORETTA: Poi ti spiega papà.

ALBERTO: Tu invece non hai niente da spiegare?

FABIO: (imbarazzato)Io? Sai com'è? Ho invitato un po' diamici a vedere la partita. Ho fatto qualcosa che non va?

LORETTA: Sta' tranquillo, tanto già lo sapevamo che non sarestirimasto da solo in questi giorni.

ALBERTO: Il fatto è che non ci aspettavamo che li avrestitrascorsi con un reggimento di fanteria.

LORETTA: (al marito)Forse qualche nottata in gattabuia a tuopadre non avrebbe fatto male!

ALBERTO: (presentandosi a Melania)Comunque, visto che non cipensa lui a presentarci, io sono Alberto, il papà di questo giuggerellone.

LORETTA: E io sono la mamma.

MELANIA: (presentandosi)Melania.

LORETTA: (ironica)No, Loretta.

FABIO: Spiritosa...(breve pausa) comunque non preoccupartiper la confusione, adesso mettiamo tutto a posto.

LORETTA: Faresti lavorare anche un ospite?

MELANIA: Comunque avremmo dovuto provvedere noi.

FABIO: Come abbiamo disfatto così faremo.

ALBERTO: Ancora?!

LORETTA: È quello che mi preoccupa...

ALBERTO: Va be' dai, non infierire... lasciati aiutare.

LORETTA: Hai visto cosa c'è in giro? Secondo te se erano capacidi mettere in ordine, avrebbero creato questo disordine?

ALBERTO: Ma quanti eravate?


Fabio e Melania rispondono insieme ma in modo diverso.


I-3.

FABIO: Una decina di persone.

MELANIA: Una quindici persone.

Dopo una breve pausa Alberto e Loretta si guardano tra loro.

FABIO: (tenendo Melania per un braccio)Quindici, eravamoquindi amici.

LORETTA: E tutti qui?

ALBERTO: 'A curva B! Su, su, adesso è fatta... piuttostoorganizziamoci.

FABIO: Lascia papà. Non sia mai detto che tu tolga la miaconfusione.

ALBERTO: Infatti, ho detto organizziamoci. Io vado a tirare il

nonno fuori dai guai e voi date una mano a ripulire quello

che ne resta della casa.

MELANIA: (prendendo alcune lattine esce per la comune)

Comincio a buttare qualcosa...

LORETTA: (a Melania prendendo anch'essa della roba e uscendo)Aspetta, ti aiuto.  (a Fabio) È già di casa vedo...

SCENA 3

Alberto, Fabio

ALBERTO: (al figlio)Ma non si chiamava Stefania?

FABIO: Caterina...

ALBERTO: Caterina? Mi sono perso qualche passaggio?

FABIO: Tra Caterina e Stefania?

ALBERTO: Credo...

FABIO: Laura, Paola, Beatrice, Marina e Teresa...

ALBERTO: (ironico)Solo...

FABIO:(pensandoci) Ahh, no, no, tra Marina e Teresa c'èstata Anna.

ALBERTO: 'O calendario praticamente! E dell'ultima che nemmenomi ricordo come si chiamava, che ne è stato?

FABIO: Siamo in pausa di riflessione.

ALBERTO: (breve pausa)L'ho sempre sospettato ch'eri un tipomolto riflessivo.

FABIO: Coi tempi che corrono bisogna esserlo.


I-4.

SCENA 4

Alberto, Fabio, Melania

Melania rientra con un grosso sacchetto per la spazzatura.

MELANIA: Non possiamo andare avanti e indietro. Raccogliamotutto qua dentro.

FABIO: (cominciando a togliere disordine)Hai ragione.

Alberto notando una scarpa che fuoriesce da sotto al divano si china a raccoglierla.

ALBERTO: Qualcuno dev'essere tornato a casa con una scarpa sola.

FABIO: (girandosi la toglie dalle mani del padre)È di Bruno,la riconosco dall'odore.

MELANIA: (con un espressione di ribrezzo)Ehaaa... Glielariporti tu!

Alberto alza i cuscini del divano.

ALBERTO: Qui sotto ci finisce sempre qualcosa.(sodisfatto, tira fuori un pantalone) E infatti. (allusivo a Fabio) Qualcun altro dev'essere andato a casa in mutande...

Strano modo di guardare una partita!

MELANIA: (fa cenno a Fabio)Fabio...

Fabio toglie il pantalone dalle mani del padre.

FABIO: Questo dev'essere di Gianluca...

ALBERTO: L'hai dedotto dalla puzza?

FABIO: Papà! È la sua marca preferita, ed è della sua taglia.

MELANIA: (ad Alberto)È il più alto del gruppo...

ALBERTO: Ci sarà qualcuno che è tornato a casa completamentevestito?

FABIO: Ma tu non dovevi andare dal nonno?

MELANIA: (a rimprovero)Fabio!

ALBERTO: (a Melania)Ha ragione... forse è meglio che vadaprima di scoprire che quello tornato a casa in mutande non indossava neanche quelle!

SCENA 5

Alberto, Fabio, Melania, Loretta


Loretta rientra con un block notes dal quale strappa un foglio e lo porge a Fabio.


I-5.

LORETTA: Visto che avete saccheggiato anche la dispensa, quandoscendi compra questa roba.

Fabio prende il foglio e gli da un veloce sguardo.

Loretta nel frattempo prende dalla credenza la sua borsa, quindi la valigia e si avvia verso la comune.

FABIO: Tutta questa roba? Non ce la farò da solo!

Loretta si ferma.

LORETTA: Credo che a Melania non dispiacerà darti una mano...

ah, l'ho invitata a cena.

ALBERTO: A cena va bene, ma farle portare la spesa mi sembraeccessivo.

FABIO: (preoccupato)Ma quà cena, i suoi l'aspettano sempre

la sera...

Melania prende la nota dalle mani di Fabio e dandole uno sguardo si avvia per la comune per andare a prendere il soprabito.

MELANIA: (leggera con contentezza)Oh non importa, vengovolentieri, a me fa piacere dare una mano.

SCENA 6

Alberto, Loretta, Fabio

LORETTA: Vedi?

ALBERTO: (a Fabio)Questa non te la devi far scappare.

FABIO: Dai papà... vai a vedere il nonno cos'ha combinato.

Alberto alza le braccia al cielo, quindi si avvia alla porta.

ALBERTO: Era solo un consiglio.

Loretta esce dalla comune.

LORETTA: Io cercherei di ascoltarlo!

TRACK 02 BUSSATA DI CAMPANELLO

Alberto che è già nei pressi della porta apre.

ALBERTO: Chi è?

SCENA 7

Alberto, Fabio, Gregorio


Gregorio entra sventolando una missiva.


I-6.

GREGORIO: (baldanzoso)Professò, complimenti... questa voltace l'avete fatta!

ALBERTO: (La prende con impeto)Già l'he letta?

GREGORIO: Professò, scherzate?

Alberto nota che la busta è già aperta.

ALBERTO: (rassegnato)L'hai letta!

GREGORIO: Si, ma solamente perchè viene dall'istituto, quindinon poteva che essere la nomina che stavate aspettando.

ALBERTO: Ma non è legale!

GREGORIO: Va be' nun esaggeramme mo'...

ALBERTO: (amareggiato)M'he luvate pure 'o sfizio da leggere!

GREGORIO: Ve lo dico io quello che c'è scritto.

ALBERTO: Te l'he mparata a memoria?

Alberto legge velocemente.

GREGORIO: (con disappunto)So' sulo ddoie parole, s'hannesprecate!

ALBERTO: (approvando)Hai ragione!

SCENA 8

Alberto, Gregorio, Loretta, Melania, Fabio

Loretta entrando si avvede di Gregorio e lo saluta.

LORETTA: Buongiorno Gregorio.

GREGORIO: Bentornata signora Loretta.(con enfasi) Ilprofessore questa volta c'è l'ha fatta!

ALBERTO: (quasi arrabbiato)Pure 'o sfizio di essere io acomunicarglielo m'he levato!

GREGORIO: So' troppo contento per voi... e pure per me.

ALBERTO: E tu che c'entri?

GREGORIO: Professò, vuie stiveve aspettanno a sei annel'incarico. Io con i dirigenti che abbiamo avuto fino a mo' all'istituto, è da quando ho preso il posto che sto aspettando un rettore come voi...

ALBERTO: (a Loretta)Bisogna festeggiare! Prepara qualcosa dispeciale per stasera, solo la famiglia si intende, ma deve essere speciale! (a Melania) Ovviamente sarei contento se ci fossi pure tu.


I-7.

LORETTA: Se ti ho appena detto di averla invitata a cena!

FABIO: (intervenendo per sviare)Sarà difficile, lei devestudiare.

ALBERTO: Per una sera non può fare un' eccezione?

MELANIA: (partecipando all'euforia)Verrò con vero piacere.

Loretta apre il notes e comincia a scriverci sopra.

LORETTA: Servirà dell'altra roba...

FABIO: (allarmato)Ancora!

LORETTA: Se non aveste consumato pure lo champagne e i gelati,adesso non occorrerebbe altro.

FABIO: Si ma, come la portiamo tutta questa roba?

LORETTA: Ti fai dare le chiavi della macchina da papà.

ALBERTO: S'era già capito.(a Melania) Fallo andare piano,mi raccomando.

MELANIA: Non dubiti... con me in auto non ha mai corso.         (fa

cenno con la mano alle mazzate) Se no...

Loretta strappa il foglio dal notes e lo porge a Fabio. LORETTA: (estasiata)Comme me piace sta guagliona! GREGORIO: Posso essere d'aiuto?

ALBERTO: Ma quanne mmaie, lloro hanno svuotato la dispensa, eloro devono provvedere a riempirla.

LORETTA: Fabio pui andare.

FABIO: (prende la lista rassegnato)Certo...(ironicamente fa segno al padre che gli servono soldi) Sine pecunia necantantur missae!

ALBERTO: Ovviamente!(quasi seccato prende il portafogli e da dei soldi a Fabio) Se conosci la tua materiauniversitaria come il latino per cercare soldi stamme apposto!

LORETTA: La festa è maggiormente tua, non fare il taccagno! Iovado a disfare la mia valigia.

FABIO: (prende i soldi)Noi andiamo! Il tempo di fare la spesae torniamo.

Loretta esce dalla comune.


Fabio esce dalla porta seguito da Melania.


I-8.

SCENA 9

Alberto, Gregorio

GREGORIO: Professò, non immaginate comme so' cuntento.(in preda ai ricordi) Simme crisciute assieme. E quanten'avimme cumbinate!

ALBERTO: Lo so... e proprio per questo ti ho sempre detto didarmi del tu.

GREGORIO: Vi ringrazio, ma nun me vene. Io sono nato da unbidello e bidello sono rimasto.

ALBERTO: Gregò, mo' me vulisse vedè 'e chiagnere? No perchèt'avviso ca nun songhe 'o tipo.

GREGORIO: (ricordando con dolcezza mielata)Me ricordo ancora'o ghiurno del vostro addio al celibato.

ALBERTO: Ecco!(serio) Chille facisse meglio a t''o scurdà!Me meraviglio che nun l'he fatto ancora.

GREGORIO: Va be', ma di che vi preoccupate? Tutti hanno unoscheletruccio nell'armadio!

ALBERTO: Ti ringrazio, sei sempre un caro amico.

GREGORIO: (sognante)Professò... che femmina Deborah Gentile!Nun me dicite che nun ce pensate cchiù?

ALBERTO: (serio)E non lo posso dire Gregò!(pentito) C'aggia pensà per forza! (sicuro) Ah ma io so' tuosto tu 'o saie! Il giorno dopo risolsi il problema. (grave) Gregò so' ventisei anni che nascondo quel cadavere nell'armadio!

GREGORIO: (rabbuiandosi preoccupato)Professò... ma, veramentedicite?

ALBERTO: (serio)Non mentirei mai su un fatto del genere!

GREGORIO: (passandosi una mano sui capelli)E con la puzzacome avete fatto?

ALBERTO: (ironico, spiega)L'ho messo in un sacchetto diplastica con la naftalina.

GREGORIO: Tipo nu vestito?

ALBERTO: Esattamente! Poi quando so' rimaste sulo l'ossa, l'hotirato fuori, l'ho lucidato e l'ho appeso ad una gruccia.

GREGORIO: Comm'a 'na giacca...

ALBERTO: Esatto! Così mi sono fatto anch'io il mio scheletronell'armadio.


I-9.

GREGORIO: (Impaurito)Madonna, che dicite? E vostra moglie?

ALBERTO: (con aria superiore sentenzia)Il mio armadio non loapre mai! (richiamandolo) Gregò', tu sulo 'o bidello putive fa'. (spiegando) È un modo di dire!

GREGORIO: (sgonfiandosi)Fiuu!(senza forze) S'erascuagliate 'o sanghe 'ncuorpo professò!

ALBERTO: (ribadendo)È come dire che uno ha un segretonascosto che non rivelerebbe mai a nessuno.

GREGORIO: (avvertendo)Io lo so però...

ALBERTO: E si ne faie parola cu qualcuno, faie 'a stessa fine.

GREGORIO: D''o scheletro?

ALBERTO: Precisamente! Gregò, non voglia mai esca fuori questastoria.

GREGORIO: Chella d''o scheletro...(correggendosi) mhhhchella 'e Deborah Gentile?

ALBERTO: Bravo! Io sono rovinato! Addio posto di lavoro, addiofamiglia e addio rispettabilità, mi sono spiegato? Nemmeno una parola!

GREGORIO: E chi parla!

ALBERTO: Vedo che hai capito!

GREGORIO: Insomma avete rimosso tutti i ricordi di quella sera?

ALBERTO: (perenne)Io di quella sera non ne tengo di ricordiGregò'! (avvisando) E facisse bbuono a nun ne tenè nemmeno tu!

GREGORIO: Quindi, neanche a Pamela Villoresi vi ricordate?

ALBERTO: (irato)T'aggio ditto 'e no!

GREGORIO: Pur'essa professò... che donna.(asserendo) Certo

che quanno eravamo giovani professò', tenevemo 'na cumpagnia e belli femmene. Lei si avvinghiò addosso a voi prima di Deborah, possibile che veramente non vi ricordate?

ALBERTO: Gregò, t'aviss''a credere che sto pazzianno? Mefacisteve bere talmente tanto che si me tiravano 'o sanghe chella sera, ce putevano fa' 'a grappa!

GREGORIO: No, no... vi credo.

ALBERTO: Invece mi ricordo perfettamente i sacrifici fatti perguadagnarmi la stima della direzione per poter avere il posto da preside. Nun vulesse buttà tutto a mare per una storia vecchia e sepolta.


I-10.

GREGORIO: Su, su, so' passate tant'anne, vedrete che oramai nonpuò succedere più niente.

ALBERTO: Ancora cu stu vuie? Gregò, mi devi dare il tu, he capito?

GREGORIO: Come vuoi! Albè, si fossero tutte comm'a tte...

ALBERTO: Oh... vedo che hai capito. Io prendo l'incarico dalunedì, sii puntuale, mi raccomando!

GREGORIO: (mentre esce)Accumminciamme buono! Era meglio site devo 'o vuie... t'hanne appena fatto preside e già ti imponi?

ALBERTO: Ma chi s'impone! Sulo che si nun vaie tu a scola nunpo' trasì nisciuno. 'E tiene tu 'e chiavi!

GREGORIO: Ah già, è overo!   (esce) A più tardi allora...

SCENA 10

Alberto, Loretta

ALBERTO: (asserendo chiude la porta)È andato...

LORETTA: (entrando chiede meravigliata)Ma... sei ancora qua?

ALBERTO: Mi sono intrattenuto a parlare con Gregorio.

LORETTA: E papà te lo sei dimenticato?

ALBERTO: (ricordando si passa una mano in testa)Porca miseria!In tutta questa euforia me n'ero quasi scordato.

LORETTA: Quasi?

ALBERTO: Vuoi pensare tu al mio bagaglio? Io scappo a vedereche cosa è successo a tuo padre.

LORETTA: A chest'ora l'avranno già arrestato! Piuttosto, mentreesci vuoi bussare alla porta di Beatrice e gli chiedi se mi viene a dare una mano?

ALBERTO: Certo... ci vediamo dopo.

Esce lasciando la porta aperta in quanto la sorella della moglie abita nell'appartamento affianco al loro.

TRACK 03 SQUILLA IL TELEFONO

SCENA 11

Loretta, Beatrice

Loretta cerca di prestare attenzione da dove arrivi il suono, alza i cuscini del divano,quindi gli si porta dietro e si abbassa a guardare di sotto, ma il telefono all'improvviso smette di suonare.


I-11.

LORETTA: (da dietro al divano)Ma addò cacchio è fernuto 'stucaspita 'e telefono?

Beatrice entra dalla porta che Alberto aveva lasciata socchiusa e non si accorge di Loretta abbassata dietro al divano.

BEATRICE: Lori...

Loretta alza il braccio da dietro alla spalliera del divano per farsi notare.

LORETTA: Qua...

BEATRICE: (meravigliata)Che stai facendo?

LORETTA: Sto cercando il telefono.

BEATRICE: Sotto al divano?

LORETTA: È da qua che sembrava venire lo squillo.

BEATRICE: 'A cagnate posto?

LORETTA: Fabio, ieri sera ha invitato qualche amico.

BEATRICE: E che c'entra cu 'o telefono?

LORETTA: (alzando la testa da dietro alla spalliera)Lo saiche sti benedetti cordless se ne vanno cammenanno e nun stanno maie 'o posto lloro!

BEATRICE: Ha miso 'e cosce?

LORETTA: Ma tu ieri sera non c'eri in casa?

BEATRICE: No, siamo andati a casa di amici a giocare a carte esiamo tornati verso le due...

LORETTA: E quando sei tornata ti è sembrato tutto normale?

BEATRICE: (guarda la sorella)Ma perchè, come doveva essere?

TRACK 04 BUSSATA DI CAMPANELLO

LORETTA: (alzandosi da dietro al divano)Mo' mi spiegomeglio... aspè, apro prima la porta

BEATRICE: Mah...

Loretta va ad aprire la porta e Nicoletta, la portinaia.

SCENA 12

Beatrice, Loretta, Nicoletta

NICOLETTA: Ben tornati...


I-12.

LORETTA: Grazie. Accomodatevi signora Nicoletta.

NICOLETTA: Tutto bene?

LORETTA: Ah si, si... un posto incantevole.

NICOLETTA: No, io dicevo in casa, Avete trovato tutto a posto?

BEATRICE: (a Loretta ripensando)Ma perchè, come doveva trovare?

LORETTA: (spiegando)Fabio non essendoci noi, si è dato un po'da fare.

NICOLETTA: Un poco?(affermando) Scusate signora Loretta maquà ieri sera pare che è passata la cavalleria rusticana!

LORETTA: (leggermente interrogativa)Per qualche amico che hainvitato mio figlio a vedere la partita?.

Nicoletta gli porge un foglio molto sottile e ripiegato più volte su se stesso.

NICOLETTA: 'A partita? A questo proposito...

BEATRICE: Che cos'è, la lista della spesa?

NICOLETTA: Ma che...

LORETTA: La bolletta del supermercato?

NICOLETTA: Nemmeno.

LORETTA: (srotolando il lungo foglio di carta)Ma allora diche si tratta?

NICOLETTA: È la lista dei reclami che hanno fatto gli inquiliniquesta mattina.

LORETTA: Questa mattina? Scusate, ma non vedo il nesso.

NICOLETTA: Lo hanno visto gli abitanti del palazzo però. Esoprattutto lo hanno sentito! (drammatica) Il casino che ha fatto vostro figlio con i suoi amici ieri sera? Nun ne parlamme!

BEATRICE: Ecco!

LORETTA: (alla portiera)Volete dire che mio figlio ieri seraha dato una piccola festicciola?

NICOLETTA: No, no... ha dato proprio na festa cu' e controfiocchi!

BEATRICE: (a Loretta)Mo' si spiegano 'e domande!

LORETTA: Cose da pazzi. Non ci posso credere.

NICOLETTA: (srotolando la lunghissima lista)Guardate voi stessa!


I-13.

LORETTA: (la prende e legge alcuni nomi)L'avvocato Paranza,

Gentile...

BEATRICE: Be' mica tanto...

NICOLETTA: Lasciatela finire.

LORETTA: Gentile Vincenzo, Formisano Gennaro, Ciotola Luigi...

NICOLETTA:(fermandola) Va be' poi ve la leggete con calma,magari stasera quando andate a letto.

BEATRICE: L'ha pigliato pe' rumanzo!

NICOLETTA: (dando una breve scorsa alla lunghezza)'O nummerod''e pagine è quello!

LORETTA: (guardando dove arriva il foglietto)Mamma mia...

NICOLETTA: Per la verità, mio marito si è scusato con tutti anome vostro proprio per evitare le denuncie. Glielo ha detto che voi non sapevate niente e che se lo aveste saputo sicuramente non lo avrestre permesso.

LORETTA: E che hanno risposto?

NICOLETTA: Che nun le passava manco p''a capa!

BEATRICE: Ma 'stu caspita 'e Fabio che tene dint''e cervelle?!

NICOLETTA: (allusiva portandosi una mano al petto)Secondo me?

LORETTA: (drastica, interrompendola)Signora Nicoletta, viringrazio, e vi chiedo di perdonarmi per tutto il danno arrecato da mio figlio.

NICOLETTA: Ah per me... io fortunatamente da dove sta laportineria ho sentito poco, ogni tanto arrivava un po' di musica. (imitando il ritmo) Bunghete bunghete, bunghete bunghete, bunghete bunghete...

LORETTA: Bunghete bunghete?

NICOLETTA: Sapete, queste musiche moderne.

BEATRICE: Ah, il suono! Il basso, la batteria e i piatti.

NICOLETTA: Nun 'o saccio si abbasso ce steva 'a batteria d''epiatte... saccio sulo che ncoppa il cav. Nicotera, ha dovuto togliere i paralumi dai comodini e i quadri da faccia al muro pecchè abballavano pure lloro.

LORETTA: Il cavalier Nicotera?

NICOLETTA: Eh! E al signor Passante che sta di sotto, se n'ècaduto 'o lampadario!

BEATRICE: Addirittura?


I-14.

NICOLETTA: 'A faccia! E mo' sta tutto ngrifato che pare 'nagatta quanno scioscia!

LORETTA: (sentendosi venire meno)Oh mamma mia! Ma perchènessuno è intervenuto per farli smettere?

NICOLETTA: E vi pare che non ci hanno provato? Bussate dicampanello, bussate di citofono, colpi dati alla porta d'ingresso, ma niente da fare e che vuo' sentì, cu' chella musica dint''e recchie! Ce vulevano sulo 'e cannunate!

LORETTA: Gesù, mi pare assurdo quello che dite...

NICOLETTA: E dovete ringraziare che a mezzanotte hanno finito,se no sicuramente qualcuno avrebbe chiamato i carabinieri e li avrebbe fatti arrestare.

LORETTA: (mettendosi le mani in faccia)Che vergogna!

NICOLETTA: Be' io vi ho portato l'imbasciata... adesso chesapete e state preparata a qualunque cosa, me ne posso anche scendere.

BEATRICE: Ha fatto 'o servizio in camera. Ha purtate 'acolazione e se ne va!

NICOLETTA: (guardandola strano)Era mio dovere informaredell'accaduto!

LORETTA: Signora Nicoletta ho un piacere da chiedervi...

NICOLETTA: Se posso.

LORETTA: Non dovreste dire niente a mio marito, io lo avvisopiano piano, un po' alla volta...

NICOLETTA: 'A puntate insomma. Va bene, come volete.(uscendo) Ma piccoli intervalli mi raccomando, perchè non so quando può tardare il dilagarsi della notizia.

BEATRICE: Il tempo che scendete in guardiola!

LORETTA: (zittendo beatrice, accompagna nicoletta all'uscio)Non vi preoccupate, troverò io il modo di dirglielo.

Nicoletta esce.

BEATRICE: L' attaccamme primma mane e piedi!

SCENA 13

Loretta, Beatrice

LORETTA: Mo' si spiega il casino che abbiamo trovato per la casa.

BEATRICE: Meno male che siamo tornati tardi. Vide che c'avimmescansato!


I-15.

LORETTA: Adesso bisognerà trovare il modo di mettere tutto aposto.

BEATRICE: E che ci vuole solo un poco di pazienza... anche sevedo che già è quasi tutto in ordine. S'adda truvà sulo 'o telefono che ha miso 'e cosce!

LORETTA: Io dicevo di mettere tutto a posto nel senso di tuttoa tacere, se si dovesse venire a sapere a scuola di Alberto, sai che chiacchiere! Ma dico io, che tiene quel ragazzo in testa...

BEATRICE: Quello che aveva pensato la portinaia!

LORETTA: (meditando)Cose da pazzi!

TRACK 05 BUSSATA DI CAMPANELLO

SCENA 14

Loretta, Beatrice, Fabio, Melania

Loretta va ad aprire, è Fabio che rientra con un sacchetto per la spesa pieno.

BEATRICE: Ccà sta pure Turiddu...

FABIO: Turiddu?

LORETTA: (tagliando)No, riguarda 'a cavalleria rusticana...

FABIO: E che ce azzecca mo'?

BEATRICE: Pare che ieri sera sia passata di quà, non te ne seiaccorto?

FABIO: No.

BEATRICE:     (ironica e allusiva) E Santuzza?

FABIO: (capendo risponde all'ironia con ironia)Sta facenne'o ricamo... vene chiù tarde!

BEATRICE: (accusando il colpo)'O ricamo?

FABIO: Eh! 'O ricamo, non si può?

BEATRICE: Certo... come no.

LORETTA: E Melania?

FABIO: L'ho accompagnata a casa, viene stasera.

BEATRICE: (guardandolo)Io 'o posto touie me facesse fa' pure'na maglia 'e lana!

FABIO: (sempre più ironico)Pedalini, guanti, cappelli per laneve... tutto già fatto!


I-16.

BEATRICE: (nervosa mentre esce)Bravo! Accussì nun te mancaniente pe' l'inverno! (a Loretta) Ci vediamo dopo.

LORETTA: Ok.(in tono da richiamo) Fabio, tu alla zia deviportarle rispetto!

Loretta esce dalla porta della cucina.

FABIO: Ma pecchè nun se fa nu mumento e fatte souie.(con voce da venditore ambulante) Avanti il prossimo!

TRACK 06 BUSSATA DI CAMPANELLO

Gueh, ma io steve pazzianne!

SCENA 15

Fabio, Alberto

Fabio va ad aprire.

ALBERTO: Mamma?

FABIO: Adesso è andata di là. Piuttosto con il nonno hai risolto?

ALBERTO: Apposto. Aveva tirato un vaso con i fiori ad un vicinodal balcone perchè, non voleva spegnere la radio durante il suo riposino pomeridiano.

FABIO: Nientemeno?

ALBERTO: Il fatto mi è costato trecento euro di verbale perchèsono intervenute le forze dell'ordine. Fortunatamente il vicino ha ritirato la denuncia.

FABIO: Uh anema da' miseria! Secondo me, il nonno è da teneresotto controllo.

ALBERTO: È come?

FABIO: Ah non lo so. Una badante?

ALBERTO: (lo guarda)Tre ghiuorne e le zumpasse ncuollo!

FABIO: Allora 'o fatto è serio?

ALBERTO: Più di quanto si possa immaginare... e tra l'altro puòmettere a repentaglio anche la mia reputazione.

FABIO: Addirittura?

ALBERTO: Se di queste cose dovessero venirne a conoscenza nellamia scuola, non solo perderei la carica di direttore scolastico appena ricevuta, ma addirittura rischierei il posto di lavoro, mo' capisci?

FABIO: Accidenti! E qui bisogna trovare una soluzione.


I-17.

ALBERTO: Magari ne esistesse una...

FABIO: Ci sono! Trovagli compagnia...

ALBERTO: Ma che dici? A quell'età?

FABIO: Tu non sai quanta gente c'è che vuole compagnia aquell'età.

ALBERTO: (riflette)Però! Non hai mica detto una cavolata.

Pensandoci bene...

FABIO: È un ipotesi.(pausa) Mo' sa che faccio? Vado a vederesu internet se trovo qualcosa.

ALBERTO: Bravo! Potrebbe essere la soluzione! Come si dice...

trovare ad ogni malattia la giusta medicina.

Fabio esce dalla comune di sx mentre Loretta entra dalla cucina con in mano due bottiglie, una di spumante l'altra di champagne.

SCENA 16

Alberto, Loretta

LORETTA: Hai risolto con papà?

ALBERTO: Certo.

LORETTA: Dopo mi racconti...

mostrando le bottiglie ad Alberto.

quale metto in frigo?

ALBERTO: (sceglie lo spumante)Questa, non esageriamo...

LORETTA: Mi era sembrato di capire che volessi farlo...

comunque come vuoi

Si avvia per uscire ma viene fermata da Alberto.

ALBERTO: No, va be', fa' una cosa metti l'altra.

LORETTA: (ironica)Allora esagerariamo?

ALBERTO: Ma si, l'avvenimento è importante possiamo ancheesagerare.

LORETTA: Ok, vada per lo champagne.

Loretta esce per la cucina mentre Fabio rientra con un notebook in mano.

SCENA 17

Alberto, Fabio


I-18.

FABIO: Quale pensi che sia l'età minima che debba avere?

ALBERTO: Di sicuro non meno di cinquantacinque, non vorreidover correre di nuovo al commissariato.

FABIO: Uha, ma 'stu nonno che tene? Ato che demenza senile...

chesta è veemenza senile!

ALBERTO: L'hai detto! Mentre tu operi, io vado a raccontare amamma del nonno.

Alberto esce per la porta della cucina.

SCENA 18

Fabio

Fabio sedendo sul divano comincia a digitare sulla tastiera del notebook.

FABIO: Vai, vai...(sedendo sul divano) io cerco il calmanteper il nonno. (digita e parla) Fatto, il cerchio si restringe. (guarda fisso lo schermo con aria di sorpresa) All'anema d''o restringimento! A quanto pare 'o nonno non è l'unico a soffrire di veemenza senile! E ca' ce vo' 'na jurnata sana per scorrerli tutti. (riprendendo a digitare) Devo mettere qualche altro filtro si no nun ce spicciamme cchiù. Ecco fatto. (aspetta un attimo) Perfetto! Questa sembra perfetta. Mo' gli combino un bell'appuntamento nel locale più in della città con tanto di cena a lume di candela. Che c'è di più romantico...

TRACK 07 BUSSATA DI CAMPANELLO

Ma te pare maie possibile? Proprio mo' stu caspita 'e campaniello!

Poggia il notebbok sul divano e va ad aprire.

SCENA 19

Fabio, Tommaso

Entra Tommaso "scuro" in volto.

TOMMASO: (serio)Chiamami Papà...

FABIO: (ironicamente dubbioso)Se proprio ci tieni...               (lo

abbraccia) Papà...

TOMMASO: (scostandolo)Ma ch'he capito? Chiammame a patete!

FABIO: Ahhh...    (prende un biscotto da una scatola che è sul

mobile) sissignore. (guarda Tommaso) Ne vuoi uno?

TOMMASO: Magari potessi! Eh figlio mio, nun te fa maie viecchio.Tutte queste cose non si possono mangiare più!


I-19.

FABIO: Eh va be, ci stanno altre cose no?

TOMMASO: Comme no... 'e scarole, 'e barbabbietole, 'a menesta...

e tutte rigorosamente senza sale, se no, si induriscono le arterie!

FABIO: Perchè, a te si induriscono le arterie?

TOMMASO: (lo guarda in malo modo)Guagliò, chiammame a pateto!

FABIO: È successo qualche cosa?

TOMMASO: Si, ho incontrato un fantasma!

FABIO: (lo guarda non capendo)Pecchè, tu ce crede?

TOMMASO: Se sono in carne ed ossa si!

FABIO: (ironico)Se sono in carne ed ossa, che fantasmi sono?

TOMMASO: Del passato!

FABIO: Pecchè, ce stanno pure quelli del presente?

TOMMASO: Sono quelli del passato che si presentano nel presente!

FABIO: (guardandolo incredulo)Quindi, nel futuro?

TOMMASO: Ho detto nel presente.

FABIO: Già, ma per il passato, il presente è futuro, quindi?

TOMMASO: (spazientito)Ahhh, guagliò, nun pazzià! Patete chesta facenno?

FABIO: E che ne so!

TOMMASO: Nun saie che sta facenno?

FABIO: Ieri lo sapevo, ma oggi nutro dei seri dubbi su cosapossa stare facendo domani!

TOMMASO: (incavolato senza aver capito)Aggio capito...

FABIO: Veramente? Pecchè io no!

TOMMASO: Aggio capito che è meglio che m''o chiamme io!

FABIO: Ecco... chesta è l'unica cosa sensata 'e stu discorso!

TOMMASO: (mettendosi una mano sulla fronte)Mamma d''o Carmeno,chisto è peggio do' fantasma! (chiamando a voce alta) Albè, Alberto...

FABIO: (prende il notebook dal divano ed esce)Lo vado achiamare... tsè, ancora crede 'e fantasme!


I-20.

SCENA 20

Alberto, Loretta, Melania

LORETTA: (entrando)Ciao Tommaso.

TOMMASO: Ciao, e Alberto?

LORETTA: Adesso viene... ci vediamo questa sera?

TOMMASO: Questa sera?

LORETTA: Si, abbiamo organizzato un piccolo rinfresco in famiglia.

TOMMASO: (con aria timorosa)Rinfresco? Eh va bene...

(innervosito) Fammi il favore, solleciteresti Alberto,gli devo parlare.

LORETTA: Certo.

mentre si avvia Alberto entra dalla cucina Eccolo quà.

Loretta esce dalla comune.

SCENA 21

Tommaso, Alberto

ALBERTO: (entrando preoccupato)Ma ch'è stato?

TOMMASO: (preoccupato)Albè, è la catastrofe!

ALBERTO: Calmati, accomodati...(vedendolo alquanto agitato) ti verso qualcosa di forte.

TOMMASO: Chiù forte 'e chello ca' te sto pe' dicere, nun me puòda' niente!

Alberto versa del whisky in due bicchieri e ne porge uno a Tommaso.

ALBERTO: (preoccupato)Ma ch'è succieso?

TOMMASO: Albè, tu non ci crederai, ma io vedo i fantasmi!

ALBERTO: (breve pausa, poi lo guarda)Tommà, te siente buono si?

TOMMASO: E chello è 'o bello, mai stato meglio in vita mia!

ALBERTO: E allora?

TOMMASO: La quiete prima della tempesta!

ALBERTO: La quiete viene sempre dopo.


Tommaso restituisce il bicchiere ad Alberto


I-21.

TOMMASO: 'O saccio, ma quà, sta per finire!

ALBERTO: Uh anema! Ma se po' sapè che cacchio t'ha pigliato?

TOMMASO: Albè... lo sai chi ha preso casa proprio a due isolatidalla scuola?

Alberto poggia il bicchiere che gli ha ridato Tommaso.

ALBERTO: No, chi?

TOMMASO: Deborah Gentile...

ALBERTO: (sputa il sorso di whisky che aveva messo in bocca)Che stai dicenne? Non stava a Torino?

TOMMASO: Stava! La società dove lavorava è fallita e se n'ètornata a Napoli.

ALBERTO: E ha trovato casa proprio a due isolati dalla nostrascuola!

TOMMASO: Vedo che hai recepito.

ALBERTO: E comme no! Adesso devo smaltire.(pensandoci) Matu comme faie a sapè 'sti cose?

TOMMASO: (imbarazzato)L'ho incontrata per caso e ci siamomessi a parlare del più e del meno, ci siamo persino scambiati i numeri di telefono. (prende il cellulare) Te lo passo...

ALBERTO: (bloccandogli le mani)Che n'aggia fa! Forse

dimentichi che io sono sposato con la sorella di tua moglie!

TOMMASO: E che c'azzecca? Sempre amici d'infanzia siamo.

ALBERTO: (scostandosi)Ecco, io da quando mi avete combinatoquel piattino, comincio a dubitare sull'amicizia!

Tommaso armeggia con il cellulare e manda un mms con la foto di Deborah ad Alberto.

TOMMASO: Ecco quà. Ti ho spedito la foto, così ti rendi contodi come sia cambiata poco.

ALBERTO: (arrabbiato)Ma che cacchio staie facenno? Non miinteressa! (innervosito) Non sia mai la vede Loretta!

TOMMASO: Ma dai, per favore. Io invece da buon amico hoascoltato la sua storia. Lo sapevi che dopo quel periodo, vinse un concorso e dovette trasferirsi a Torino con una bambina appena nata per non perdere il posto?

ALBERTO: Una bambina appena nata?

TOMMASO: Si, aveva cinque mesi.


I-22.

ALBERTO: E quando si trasferì a Torino?

TOMMASO: Quattordici mesi dopo che tu ti sposasti.

ALBERTO: (impietrito)Nove e cinche...

TOMMASO: (infierendo)Quattuordece!

ALBERTO: (si appoggia alla spalliera del divano)Sicuro?

TOMMASO: Albè, la matematica non è un opinione... nove e cinchefanno quattuordece!

ALBERTO: No, dico, si sicuro che t'ha ditte proprio accussì?

TOMMASO: (sodisfatto)E certo, vuò che nun me ricordo?

ALBERTO: (sarcastico)Vi siete trattenuti poco...

TOMMASO: Lo sai, una parola tira l'altra...

ALBERTO: Comm''e cerase.

TOMMASO: Esatto.

ALBERTO: (grave si passa una mano in testa)Sono rovinato!SCENA 22

Tommaso, Alberto, Fabio

Mentre sta per parlare entra Fabio con il notebook aperto in mano.

FABIO: Papà, quanno l'he fernuto cu' 'o gosthbuster's ti devofar vedere una cosa.

ALBERTO: (a Tommaso)L'he ditto pure a isso?

FABIO: Detto cosa?

TOMMASO: No! Gli ho detto solo che ho visto un fantasma.

FABIO: E dalle cu 'o fantasma!

ALBERTO: Quindi, non sa di quale fantasma se tratta?

TOMMASO: Assolutamente!

FABIO: Papà, nun me di' che cride pure tu 'e fantasme?

ALBERTO: Dipende... si so' in carne e ossa.

FABIO: Mo' accumminciamme d''o capo!(irandosi) Si so' incarne e ossa, che fantasma so'? M''o dicite?


I-23.

ALBERTO: (realizzando)Hai ragione, devo fare qualcosa al piùpresto! (come posseduto) L'accide! E' l'unica soluzione possibile!

FABIO: (sempre guardando Tommaso)Mo' 'o vo' accidere...

(cercando di spiegarsi) si è fantasma significa che giàè muorto!

TOMMASO: (indicando a Fabio di sorvolare)Shhh...

ALBERTO: Calma, calma, calma... ragioniamo...          (piegandosi su

di un fianco amareggiato) Ahè, pare facile...

FABIO: Papà, ti senti bene?

Alberto rimane immobile sempre ripiegato su di un fianco come folgorato da un'idea.

ALBERTO: (lamentandosi)Ahhh... 'sta maledetta sciatica...

FABIO: Accidenti! Chiamo mamma?

ALBERTO: No, non ti preoccupare... l'ho avuta già altre volte,va e viene.

TOMMASO: Comm' a' nu pullmànne?

FABIO: Ma quà pullmànne, chesta è 'na funicolare!

ALBERTO: (fingendo dolore)E perchè fai lo spiritoso?

FABIO: Tu hai detto di non preoccuparmi...

ALBERTO: (innervosito)Non è il caso di fare battute!

FABIO: Allora mi devo preoccupare?

ALBERTO: (infervorendosi)T'aggie ditto che non devi!

FABIO: Non devo fare battute o non mi devo preoccupare?

ALBERTO: (nero)Te ne vaie si o no!!!

FABIO: Si ma tu la prossima volta cerca di essere più chiaro.

TRACK 08 BUSSATA DI CAMPANELLO

ALBERTO: (spazientito)No chisto farà murì a me! Va' arape 'aporta muoviti!

FABIO: Vado, vado.

TOMMASO: Va buo', mo' cerca di calmarti.


Fabio apre la porta d'ingresso.


I-24.

SCENA 23

Tommaso, Alberto, Fabio, Loretta, Beatrice

Beatrice entra e si blocca ad osservare la scena.

LORETTA: (entrando dalla comune)Ma che sta succedendo, si puòsapere?

ALBERTO: Impara nu poco d'educazione a tuo figlio he capito!

LORETTA: (guardando Fabio)A mio figlio?

FABIO: (da dietro alle spalle di Alberto fa cenno)Sta nervoso.

BEATRICE: So' arrivata giusto in tempo.

FABIO: Si, sta per cominciare l'ultimo spettacolo.

BEATRICE: (a Fabio)E che d'è st'ironia?

ALBERTO: (a Loretta)He visto?

LORETTA: (accorgendosi che Alberto è piegato)Ma che t'èsuccesso? Me pare 'o gobbo 'e Notre Dame.

TOMMASO: (dissensiente)Mhhh, chiù a torre 'e Pisa.

BEATRICE: Pecchè ce steva pure nu gobbo 'a torre 'e Pisa?

FABIO: Si, erano dduje frate, uno emigrò in Italia!

ALBERTO: E bide si 'a fernesce! Comunque nun è niente... hofatto un cattivo movimento e mi è venuto uno strappo alla schiena.

FABIO: (si raddrizza)Nun era sciatica?

ALBERTO: (prende un cuscino dal divano e glielo tira)E bidesi se ne va!

TOMMASO: Però pure tu, cirche 'e te decidere.

BEATRICE: O sciatica, o strappo, non fare movimenti bruschi.

LORETTA: (lo trattiene e lo invita)Siediti sul divano,riposati un poco...

ALBERTO: (fingendosi spazientito)Ma che devo sedere, io sto'nguaiato! (correggendosi) Ehmm, è peggio.

TOMMASO: (ad Alberto sottovoce)Tranquillo, tanto non lo sadove abiti.

ALBERTO: (grida approvando)Bravo!

LORETTA: Per che cosa?


I-25.

ALBERTO: Peeer.. il suggerimento che mi ha dato...

LORETTA: Che suggerimento?

ALBERTO: Quello di sedere un poco sul divano a riposare.

LORETTA: E' lo stesso che aveva dato io!

ALBERTO: Si... ma lui l'ha detto in un altro modo.

FABIO: Gesù... forse ha preso pure alla testa!

BEATRICE: Chiama un medico.

LORETTA:     (a Fabio) Sulla rubrica ce sta 'o nummero 'e Giacca.

FABIO: E a che me serve? Mica aggia chiammà 'o sarto?

LORETTA: Smettila e chiama il dottor Giacca!

ALBERTO: Ma quando mai! Vi ho detto di non preoccuparvi.     (a

Loretta) So io come fare quando mi prendono questiattacchi di artrosi.

TOMMASO: (capendo l'errore)Bonanotte!

FABIO: (c.s.)Artosi? Simme partute 'a 'na sciatica, po' simmepassate pe' nu strappo e mo' stamme a n'attacco d'artrosi... 'e chistu passo, quanto primma rimane parallizzato!

BEATRICE: Sono i sintomi, una diagnosi precisa 'a po' fa' sulonu miedeco.

ALBERTO: (incavolato nero)Ma nun tiene niente'a fa' ogge? Nunabbasta 'o dulore reumatico...

FABIO: (interrompendolo dandosi una manata in fronte)DoloreReumatico? Aggio capito tutte cose! Mo' è meglio che me

ne vado se no anzicchè in Entomologia me laureo in medicina! BEATRICE: Ma che stai dicendo?

FABIO: Che in cinque minuti m'aggie mparato 'o nomme 'e quattro

malattie diverse... per oggi basta! (mentre esce) Io esco, vado a prendere Melania!

SCENA 24

Alberto, Tommaso, Loretta

LORETTA: Ma dico io, proprio adesso che hai avuto la nominadovevi farti venire questo dolore alla schiena?

Tommaso, che regge Alberto, lo lascia di colpo scostandolo per passare e lo fa sedere sul divano

TOMMASO: (non capendo)Che nomina?


I-26.

ALBERTO: (fingendo dolore)Ahh! All'anema 'e chi t''e bbive...

BEATRICE: (richiamandolo)Tommaso!

LORETTA: La nomina a direttore scolastico, lo avremmo detto atutti questa sera, abbiamo organizzato un rinfresco in famigla.

ALBERTO: A proposito 'e segrete!

TOMMASO: (siede visibilmente scosso)Si ehh?

LORETTA: Vado a vedere nel mobile dei medicinali se c'è qualchecosa che possa farti passare il dolore...

BEATRICE: Ci vorrebbero delle goccie di antidolorifico, ne tieni?

LORETTA:(a Beatrice) Non lo so, accompagnami, tu ne capiscipiù di me.

BEATRICE: Io so' pratica di antidepressivi. Comunque andiamo.

Anche se sarebbe meglio una visita del medico.

LORETTA: Non vuole, comunque siccome ha spesso questi attacchi,qualche prodotto per i dolori ci deve essere, solo che non mi ricordo quale...

Mentre escono osservate dai due.

BEATRICE: Voltaren, Toradoll...

LORETTA: (esce anche lei)Eh, una cosa del genere...

SCENA 25

Tommaso, Alberto

Alberto vedendo lo sconforto di Tommaso che aspirava anche lui alla nomina cerca di farlo riprendere e alzandosi dal divano si porta la tavolinetto bar invitando Tommaso a sedere.

ALBERTO: Tommà... questa volta lo prendi un liquorino?

TOMMASO: Penso proprio che ce vo' qualcosa 'e forte.

ALBERTO: (versando del whisky in due bicchieri)Bene!

Si avvicina al divano e dà il bicchiere a Tommaso, quindi siede anche lui.

TOMMASO: Allora... congratulazioni. Stavolta ce l'he fatta?

ALBERTO: Tommà, erano almeno sei anni che stavo aspettando.

TOMMASO: Sei? Io erano otto!


Alberto alza il braccio invitando Tommaso al brindisi.


I-27.

ALBERTO: Mi dispiace. Senza rancore...

Tommaso non risponde al brindisi e lasciando Alberto brevemente con il bicchiere per l'aria beve.

TOMMASO: Senza rancore!

ALBERTO: (abbassando il braccio)Già!(facendo finta di niente beve) Prosit.

TRACK 09 SQUILLA IL TELEFONO

'O telefono...

Mentre Alberto posa il bicchiere sul mobile bar, Tommaso con un riflesso condizionato come se stesse a casa sua, in preda ad un momento di vuoto mentale si alza e va a rispondere, Alberto lo segue in silenzio.

TOMMASO: Pronto...(quasi assente) Si casa Festa... con chivuole parlare... Con la signora Loretta Di Girolamo... Ve la chiamo subito...

ALBERTO: Chi è?

TOMMASO:     (ad Alberto) Vogliono tua moglie.

ALBERTO: Ma chi?

TOMMASO: (riprendendosi leggermente)Non ho capito bene, mi

pare l'ospedale di Cernusco sul Naviglio...

ALBERTO: (drizzandosi)Milano?

TOMMASO: Eh, Milano.

ALBERTO: Caterina!

TOMMASO: (riprendendosi)P''a miseria, e che sarrà succieso?

ALBERTO: Vado subito a chiamare Loretta!(mentre esce) Speriamo che non sia niente di serio.

TOMMASO: (all'apparecchio)Pronto? La signora adesso arriva,io sono il cognato, ma che è successo? Caterina Di Girolamo? Ma è grave? Ah, tutte le ossa? Braccia e gambe...

meno male! (correggendosi) No volevo dire meno male che non è in pericolo di vita!

SCENA 26

Tommaso, Loretta, ALberto, Beatrice LORETTA: (entrando come una furia)Ma cosa è successo? BEATRICE: Che è stato?

TOMMASO: Calma, calma... nulla di grave per fortuna.


I-28.

LORETTA: (prendendo il telefono dalle mani di Tommaso)Pronto?Sono la signora Loretta Di Girolamo... (agitandosi) si è mia sorella, ma ch'è successo? (visibilmente scossa) Un incidente stradale? (trasalendo) Mio Dio, e come sta? Ingessata busto, braccia, gambe...

BEATRICE: Santi numi!

ALBERTO: È rimasto qualche cosa 'e sano?

TOMMASO: (ad Alberto)Non è grave...

ALBERTO: È uno piezzo 'e gesso! Pe' te essere grave che significa?

LORETTA: Daccordo, cercheremo di arrivare quanto prima. Grazie(chiude il telefono) Albè, io devo andare da mia sorella.Sta tutta ingessata e il marito non può lasciare il negozio chiuso, quindi ci vuole qualcuno che gli dia una mano.

TOMMASO: Magari si potrebbe richiedere l'assistenza di qualcunoche gli stia vicino almeno durante il giorno quando il marito è in negozio.

BEATRICE: A questo penseremo dopo, adesso urge la nostra presenza.

TOMMASO: (impietoso e quasi contento)Addio festeggiamenti!

ALBERTO: Non posso certo festeggiare senza la presenza di Loretta.

LORETTA: Mi dispiace...

ALBERTO: Di che cosa?

LORETTA: Pure tu in questo stato.

ALBERTO: Vai, non preoccuparti, io me la caverò benissimo,prendo le solite goccie e passa lo sai, non è la prima volta... festeggieremo al tuo ritorno.

BEATRICE: Chiamiamo Sara, prenotiamo sul primo volo.

Prende il cordless, l'agenda e siede sul divano, legge, quindi compone un numero.

LORETTA: (attende la risposta)Pronto?Vorrei parlare con Sara Tommasi sono una sua amica... si, aspetto. (agli altri) È il metodo più veloce. Tramite agenzia avremo ibiglietti pronti. (all'apparecchio) Sara... vorrei sapere il primo volo utile per Milano devo andare da mia sorella perché ha avuto un incidente... no fortunatamente niente di vitale, grazie... (pausa) attendo...

mentre aspetta una risposta fa cenno di prendere qualcosa su cui scrivere un promemoria.

Alberto prende un notes ed una penna dal cassetto di un mobile e glieli porge.


I-29.

Si... (scrive) volo AZ-8587 Alitalia... alle dodici e quindici. (guarda l'orologio) Prenotami due posti, anticipa tu, poi quando torno passo da te. (breve pausa) Io e mia sorella Beatrice. (pausa) Daccordo, gate 9 un ora prima per l'imbarco, grazie. (chiude la chiamata) Non ci resta che preparare i bagagli.

BEATRICE: Ok vado...

Beatrice esce per la porta d'ingresso.

LORETTA: Io faccio la stessa cosa.

Loretta esce per la comune di dx.

SCENA 27

Alberto, Tommaso

TOMMASO: (ad Alberto)Le accompagni tu all'aeroporto?

ALBERTO: Io?(guardandolo in malo modo) A parte che sto inquesto stato...

TOMMASO: Ah già non ci pensavo. Niente panico, chiamo io iltaxi, è un mio nipote. Non si può rifiutare perchè la licenza glielo girata io, era a nome mio!

ALBERTO: Oh bravo!(prendendolo per un braccio) Po' mespieghe che significa!

TOMMASO: È certo!

Tommaso compone un numero al cellulare.

(alla risposta) Pronto... Pasquà sei tu? Comme chi sò,sono zio Tommaso, zi zi... ecco appunto, mi devi fare un grosso favore, devi venire subito dove abito io, mia cognata e mia moglie hanno bisogno di raggiungere l'aereoporto il prima possibile. In quanto puoi stare quà? Subito? Comme sarebbe? (ad Alberto) L'interno...

ALBERTO: Sette.

TOMMASO: (sempre al cellulare)Interno sette. Che significaapri la porta?

TRACK 10 BUSSATA DI CAMPANELLO

ALBERTO: Uha! Che velocità! Ma chi è spider man!

TOMMASO: (guarda l'orologio compiaciuto)Un minuto esatto!

(perplesso tra se) Ma comme cacchio avrà fatto!

ALBERTO: (aprendo)Non è possibile che sia lui!


I-30.

SCENA 28

Alberto, Tommaso, Pasquale

PASQUALE: (entrando)Eccomi quà.

TOMMASO: 'Overo faceva!

ALBERTO: Ma come avete fatto?

PASQUALE: Teletrasporto...(guarda i due) sto scherzando.Quando mi è squillato il cellulare stavo già fuori alla porta 'e zi zi, perchè ieri si è dimenticato l'agendina nella mia macchina, e gliel'ho riportata.

ALBERTO: (a Tommaso con superficialità)Volevo ben dire.

TOMMASO: Uh... ecco perchè non la trovavo! Grazie.(la sfoglia quindi si ferma su un foglio e la richiude) M'he salvatouno piezzo! Tu non sai il favore che mi hai fatto. Tengo dei numeri importantissimi qua dentro.

PASQUALE: Addirittura?

TOMMASO: (con tenacia mostra l'agendina ad Alberto)Hai visto?E' un tipo molto preciso. Vado a dare una mano a Beatrice così si sbriga prima...

Tommaso infila l'agendina in una tasca ed esce.

SCENA 29

Alberto, Pasquale

ALBERTO: Pasquale, vero?

PASQUALE: Sissignore...

ALBERTO: Posso darti del tu.

PASQUALE: Ci mancherebbe, l'amico di mio zio è anche amico mio.

ALBERTO: (lo guarda)Bene, Pasquà, stammi a sentire...

PASQUALE: Dite pure, vi ascolto.

ALBERTO: Le signore quell'aereo lo devono assolutamente prendere.

PASQUALE: Apposta si va all'eroporto, no?

ALBERTO: Non mi sono spiegato. Tu le devi seguire passo passofino all'imbarco e devi essere sicuro che sono salite su quall'aereo.

PASQUALE: Alla Marlowe il detective?

ALBERTO: Esattamente, devi essere la loro ombra.


I-31.

PASQUALE: E ma io so uno, chelle so ddoje...

ALBERTO: Non scherzare. Nel malaugurato caso che per un motivoqualsiasi, dovessero rimanere a terra, tu mi devi immediatamente avvisare. Mi sono spiegato?

PASQUALE: Come volete. Solo... come vi avviso?

ALBERTO: Nu cellulare nun 'o tiene?

PASQUALE: Se l'è preso mia figlia.

Alberto prende il suo cellulare e glielo porge.

ALBERTO: (con tolleranza)Eccoti il mio, è carico e c'ècredito. Va bene?

PASQUALE: Va bene. E quanto c'è di credito?

ALBERTO: 50 Euro, ma pecchè?

PASQUALE: Per vedere se bastavano!

ALBERTO: Pe' 'na telefonata 'e pochi secondi? Bastano, bastano.

Tu ddoje parole devi dire.

PASQUALE: (sufficiente)Alle volte...

ALBERTO: (mentre apre la porta)Mi raccomando acqua in bocca

con chiunque!

PASQUALE: Ci mancherebbe...

ALBERTO: Vado a vedere se mia moglie è pronta...

Alberto esce dalla comune.

TRACK 11 BUSSATA DI CAMPANELLO

Pasquale, rimasto da solo va ad aprire la porta.

SCENA 30

Pasquale, Tommaso

TOMMASO: (entrando)Beatrice ha quasi finito di prepararsi...

mio cognato?

PASQUALE: È andato a vedere se la moglie era pronta.

TOMMASO: (Breve pausa, quindi a Pasquale)Pasquà, sentimi bene...

PASQUALE: Sono tutt'orecchi.

TOMMASO: Mia cognata quell'aereo lo deve perdere, hai capito?

PASQUALE: (correggendolo)Prendere...


I-32.

TOMMASO: Perdere Pasquà, perdere.

PASQUALE: (guardandolo strano dopo un attimo di pausa)Generalmente mi chiedono il contrario.

TOMMASO: E questa volta è il contrario del contrario.

PASQUALE: Obbì che tenevo ragione, lo deve prendere l'aereo.

TOMMASO: Dalle! Perdere Pasquà, perdere! Il contrario delcontrario he capito?

PASQUALE: Gesù... se generalmente l'aereo lo devono prendere,il contrario significa che lo devono perdere, quindi, il contrario del contrario e prendere o no?

TOMMASO: (fa finta di tirargli uno schiaffo)Mo te faccioprendere nu schiaffo 'o cuntrario va buò?

PASQUALE: (schernendosi)Ehhh... e va bene. Ma posso sapè perchè?

TOMMASO: Fatti miei.

PASQUALE: Deve partire pure il marito?

TOMMASO: Che ce azzecca 'o marito?

PASQUALE: E ho pensato, 'o marito parte, la moglie perdel'aereo e zi zi... (fa cenno con le dua dita indice accostandole) Agguazza cu 'a cainata.

TOMMASO: He penzate 'na scemità! Non è quello il motivo, e poiil marito non va da nessuna parte... almeno spero.

PASQUALE: (raddrizzandosi)Nun me dì che vulisse agguazza cu'o marito?

TOMMASO: Uhh Pascà!(fa cenno di mandata a quel paese) Tudevi solo fare quello che ti dico.

PASQUALE: (titubante)Va bene. Ma comme faccio, ce vonnoquindici venti minuti al massimo p'arrivà all'aereoporto da quà.

TOMMASO: E tu ci devi mettere almeno un 'ora, piglia 'e stradecchiù trafficate, fatte nu giro cchiù luongo, vide tu insomma.

PASQUALE: E va bene.

TOMMASO: Ah dimenticavo... una volta arrivati, tu nun te 'amovere 'a llà.

PASQUALE: E so' duje! E c'aggia fa' all'aereoporto?

TOMMASO: Siccome la signora sicuramente avrà perso l'aereo,pecchè l'avrà perso l'aereo no Pasquà?


I-33.

PASQUALE: (titubante)E spero 'e si...

TOMMASO: Non lo devi sperare, adda essere accussì e basta seno me piglio n'ata vota 'a licenza!

PASQUALE: (sicuro)L'avrà perso sicuramente!

TOMMASO: Ecco, così quando uscirà di nuovo dall'aereporto tifarai trovare li fuori, e ti offrirai di riaccompagnarla a casa. Intesi?

PASQUALE: Intesi. Di nuovo a casa.

TOMMASO: Finalmente...

PASQUALE: E che ce vo'. Casa, aeroporto, aeroporto, casa...

TOMMASO: Ohì comm'è bello quando uno te capisce.

PASQUALE: Ma che vuò capì! Io faccio solo quello che mi haichiesto, ma nun aggio capito niente! Ma se po' sapè pecchè tutte 'sti tarantelle?

TOMMASO: Te l'ho già detto, è affar' mio.

Tommaso si guarda intorno, quindi posa l'agendina sul mobile bar e fa finta di niente.

SCENA 31

Pasqule, Tommaso, Alberto, Loretta

Alberto entra seguito da Loretta che trascina la valigia tipo trolley con la quale è entrata ad inizio commedia.

ALBERTO: (entra)Loretta è pronta.

LORETTA: Nemmeno il tempo di disfarla che l'ho dovuta rifare.

Esce per la porta del bagno

ALBERTO:     (a Tommaso) Beatrice?

TOMMASO: È qua.    (a Pasquale) Prendi tu la valigia.

PASQUALE: Certamente.   (salutando) Allora mi avvio alla macchina.

Pasquale esce dalla porta d'ingresso dopo aver preso la valigia in consegna.

SCENA 32

Alberto, Loretta, Beatrice, Tommaso

BEATRICE: (entrando)Ci sono...(a mo' di richiamo ad Alberto) Comportatevi bene. Tu e Fabio, intesi?

ALBERTO: Giuarda che non è più un bambino.


I-34.

Loretta esce dal bagno con uno specchietto in mano mentre si da un'ultima veloce guardata e lo posa nella borsa.

LORETTA: (a Tommaso)Noi andiamo.(lo abbraccio e lo bacia) Mi raccomando a Fabio stacci attento.

ALBERTO: Ancora!

LORETTA: Adesso avviso anche Nicoletta di darvi una mano incaso di necessità, visto le tue condizioni.

ALBERTO: Ma lascia stare. Perchè disturbare gli altri, tantolo sai, due goccie e via.

LORETTA: Va be' io l'avviso lo stesso. Quando rientreremo vifaremo sapere a che ora arriviamo.

ALBERTO: Ok. Come vuoi.   (aprendo la porta) Fa buon viaggio.

LORETTA: (salutando Alberto)Allora... ciao, mi raccomando,vedi di stare a riposo con quella schiena.

ALBERTO: Lo farò.

BEATRICE: (esce con un ultima raccomandazione)Mi raccomandosiate seri.

ALBERTO: Ancora!

TOMMASO: (esce prendendo la valigia di Beatrice)Albè, portola valigia di Beatrice giù, ci vediamo più tardi.

TRACK 12

SCENA 33

Alberto

Alberto chiude la porta e nel girarsi nota l'agendina di Tommaso sul mobile bar. La prende e cominciando a ragionare da solo. La sfoglia cercando di trovare il numero di telefono di Deborah.

ALBERTO: Quasi quasi...   (pausa) sarebbe l'unica soluzione!

La chiamo e gli dico di venire qua. Voglio chiarire questa faccenda una volta e per sempre. Non posso rischiare tutto quello che ho costruito per una colpa che non ho commesso... o perlomeno non volontariamente e non per colpa mia.


Trovato il numero prende il telefono cordless e lo compone, dopo una breve pausa parla all'apparecchio


I-35.

Pronto... Deborah... sono Alberto. Bene e tu? Ho saputo che sei tornata, mi fa piacere. A tal proposito volevo parlarti, non è che ci potremmo incontrare? No, quà indirizzo... esatto via Salgari, è casa mia vedo che già lo sai... Ah, è stato Tommaso a darti l'indirizzo...

(allontanando il microfono) E bravo a Tummaso! (ripensandoci, di nuovo al telefono) Credo che invecesarebbe meglio vederci al bar Dragoni... esatto quello a due isolati da qui con i separè... (allontanando l'apparecchio) Uah! Sape pure chesto! (conferma e chiude) Ti andrebbe bene tra dieci minuti? Ok ti aspetto la.

chiude la telefonata, quindi ci pensa su un attimo e si avvia verso lo studio.

Forse è meglio lasciare un biglietto ai ragazzi...

Entra e chiude la porta.

SCENA 34

Fabio, Melania

Entrano dalla porta salutando, senza sapere che in casa non c'è nessuno.

FABIO: Papà, mamma, noi siamo quà...

MELANIA: Sembra non ci sia nessuno.

FABIO: Effettivamente...

MELANIA: E che facciamo?

FABIO: (con malizia)Nessuna idea? Andiamo in cucina,prendiamo prima qualcosa da bere e poi ti porto a vedere la mia collezione di farfalle.

MELANIA: Seh, farfalle!

FABIO: Certo, farfalle.(ammiccante) Hai dimenticato chestudio entmologia?

MELANIA: Vero.(coscienziosa) Ma se dovesse arrivare tuopadre nel frattempo?

FABIO: Lasciamm''e farfalle e gli veniamo a dare una mano perla cena! (languido tira Melania per una mano) Dai, il nonno è sistemato a ristorante con la sua nuova fiamma, papà non sappiamo a che ora torna...

MELANIA: Dai...

Fabio la prende per una mano e la tira in cucina. Escono.

SCENA 35

Alberto


I-36.

Esce dallo studio con un foglio in mano, mette il foglio in bell'evidenza sullo stesso mobile cercando di fissarlo in modo che si veda, gli mette delle banconote affianco e gli poggia sopra un gingillo per fermarle, quindi esce.

ALBERTO: Penso dovrebbe essere abbastanza chiaro. Adesso èmeglio che vada.

Esce dalla porta d'imngresso.

SCENA 36

Fabio, Melania

Fabio esce con una due lattine di coca cola in mano.

FABIO: Adesso abbiamo tutto possiamo andare.

MELANIA: (notando la lettera la mostra a Fabio)Fabio...

FABIO: Cos'è?

MELANIA: Non so, era quì...

FABIO: Prima sembra che non c'era.

MELANIA: Forse non l'abbiamo notata...

FABIO: (aprendo il foglio legge a voce alta)La cena e ifesteggiamenti sono saltati a causa di un incidente d'auto che ha visto coinvolta zia Caterina di Milano e che ha costretto la mamma e zia Beatrice a partire subito per darle una mano. Non ti preoccupare non è nulla di grave...

è solo tutta ingessata e ne avrà per almeno una settantina di giorni.

MELANIA: E meno male che non è grave.

FABIO: (continuando la lettura)Io sono dovuto uscire per unimpegno improvviso, non so a che ora farò ritorno. Ti lascio dei soldi... porta Melania da qualche parte e divertitevi, papà.

MELANIA: (trova i soldi dove era la lettera ma sotto una foto

che li regge) Questi...

FABIO: (li conta)Per la miseria... potremmmo davverodivertirci. (guarda Melania, quindi con voce titubante) Oppure... potrebbero servirci per il viaggietto che abbiamo programmato.

FABIO: Dai, risparmiamoli e restiamo qua.

MELANIA: (facendo una debole resistenza)Aspetta...

FABIO: Cosa?

MELANIA: Mi fai vedere la tua collezione però!


I-37.

Fabio poggia la lettera dov'era.

FABIO:     (tirandola dentro) Certo, ho una colezione bellissima!

MELANIA: (convintasi, esce)Ok, andiamo a vedere questafamigerata collezione.

I due escono per la comune a sx.

SCENA 37

Nonno, Luisa

TRACK 14 BUSSATA DI CAMPANELLO

siccome nessuno va ad aprire, il campanello suona ancora.

TRACK 15 BUSSATA DI CAMPANELLO

dopo poco si ode il rumore della serratura, e dalla porta entra il nonno con Luisa.

NONNO: (entrando con fare baldanzoso)Meno male che avevoconservato una copia della chiave. Forse siamo un po' in anticipo per la cena.

LUISA: Sembra non ci sia nessuno.

Il nonno trovando la lettera diretta a Fabio la prende e si porta sotto la luce per leggerla, quindi a Luisa

NONNO: Vedi se ci sono dei soldi li sopra.

LUISA: (squadrando palmo palmo)Niente! Perchè, ci dovevanoessere?

NONNO: Vuol dire che li hanno già presi e sono andati, comedice il biglietto. Comunque non ti allarmare, anche se non lo sapevo, siamo soli in casa.

LUISA: (con finta paura)A questo punto credo sia meglio andare.

NONNO: (accarezzevole)Dai, accomodati, i soldi del ristoranteche risparmiamo possiamo farne dell'altro... ho capito subito che saremmo andati daccordo.

LUISA: (ruffiana)Ho capito subito che eri un pepetolino!

NONNO: Il fatto è che mi sono reso conto di quanto la vita siabreve e soprattutto, che a una certa età, va vissuta...

LUISA: (con enfasi)Alla grande!

NONNO: Appunto.

LUISA: Ma adesso cosa ceniamo?


I-38.

NONNO: Non ti preoccupare.(malizioso) Prima ti mostro lacasa, poi pensiamo allo stomaco.

LUISA: (accattivante)E grande?

NONNO: Lo stomaco?

LUISA: La casa sciocco!

NONNO: Abbastanza... sono due appartamenti in uno. Ti facciovedere tutte le camere degli ospiti che abbiamo.

LUISA: Quante sono?

NONNO: Almeno quattro. Ma nell'ultima non ci andiamo, mionipote ci ha sistemato la sua collezione di farfalle.

LUISA: La collezione di farfalle?

NONNO: Studia entmologia.

LUISA: (maliziosa)Sicuro?

NONNO: No!(invitando Luisa ad uscire dalla comune) Ma nonmi va di scoprirlo!

Escono per la comune a sx.

SCENA 38

Alberto

Rientra con il cellulare in mano e con il volto incupito, si versa da bere.

ALBERTO: Dovevo immaginarlo che non sarebbe venutaall'appuntamento.

beve un sorso, posa la bottiglia e poggia il bicchiere sul mobile mentre si allarga il nodo alla cravatta e la toglie.

Comunque le devo assolutamente parlare, in qualsiasi modo...

si fruga nelle tasche cercando l'agendina che ha dimenticato Tommaso ma non la trova.

dove diavolo l'avrò messa?

esce per la comune a dx.

SCENA 39

Fabio


Fabio esce dalla comune e si dirige in cucina. Mentre va, nota il bicchiere col whisky, si avvicina e lo beve tutto d'un sorso, scrollando le spalle per la reazione all'alcol.


I-39.

FABIO: Uhao! È bello forte...

posa il bicchiere ed entra in cucina.

SCENA 40

Nonno

il nonno entra e mentre si reca in cucina si ferma e simula il gesto di dover fare un bisognino, quindi va verso il bagno.

NONNO: Quanno ce vo' ce vo'!

esce per la porta del bagno.

SCENA 41

Alberto

entra Alberto dalla comune dx.

ALBERTO: (pensieroso)Cavolo, ero sicuro di averla lasciata

in camera...

prende il bicchiere e si accorge che è vuoto, quindi grattandosi in testa, si gira intorno interrogandosi. Non ricordando se ha bevuto tutto o meno, si versa dell'altro whisky. Beve un sorso, mentre beve gli sembra di ricordare dove possa aver lasciato l'agendina.

Mhhh... ci sono! È nello studio...

posa il bicchiere ed esce per la porta dello studio a dx.

SCENA 42

Fabio

esce dalla cucina con una bottiglia di coca cola in mano FABIO: Meno male che c'è n'era ancora.

nota il bicchiere con il whisky, lo prende, si da uno sguardo intorno dubbioso, quindi scrollando le spalle beve.

Whow! Comincia a fare caldo...

posa il bicchiere ed esce per la comune a sx.

SCENA 43

Nonno

il nonno entra dal bagno e si reca in cucina.

NONNO: Ahh... Quanno ce vo, ce vo...


I-40.

esce per la porta della cucina.

SCENA 44

Alberto

entra Alberto.

ALBERTO: Niente nemmeno nello studio... ma dove diavolo l'avrò

messa...

prende il bicchiere e si accorge che è vuoto, quindi allarga le braccia, si gira velocemente intorno, indi si versa dell'altro whisky e mentre sorseggia dal bicchiere cerca di fare mente locale, quindi come prima, ri-posa il bicchiere.

Ok, è in camera da pranzo...

esce dalla comune a dx.

SCENA 45

Nonno

entra dalla cucina recando una bottiglia di spumante si avvede del bicchiere di whisky e si blocca, quindi si avvicina al mobile bar e lo beve.

NONNO: (scrollando le spalle)Oh oh.... Quanno ce vo' ce vo'!

SCENA 46

Alberto

entra Alberto con l'agendina in mano mentre la sta sfogliando. Si avvicina al bar. Si ferma su di una pagina, e tenendo l'agendina aperta con una mano, con l'altra prende il bicchiere e mentre lo porta alla bocca si accorge che è vuoto. Sempre più dubbioso si guarda intorno con sospetto, quindi con fare indagatore si avvicina alla porta dello studio ma prima che vi entri suonano alla porta.

TRACK 16 BUSSATA DI CAMPANELLO

Alberto, che è preso da tutt'altri pensieri avendo capito di non essere solo in casa, ha un sobbalzo di paura.

SCENA 47

Alberto, Nicoletta

ALBERTO: Chi è!

NICOLETTA: (da fuori la porta con dolce allegria)Yuhh uhh...


I-41.

ALBERTO: (sempre teso)Non è possibile! Ho aspettato un'oragiù al bar!

nervosamente si avvia alla porta

Meglio così! Almeno chiariamo... una volta per tutte.

ne apre appena l'uscio.

Nicoletta con la mano spinge la porta ed entra con vemenza investendo in pieno Alberto che colpito grida di dolore.

Ahhhh! E che dulore!

NICOLETTA: (con superficialità)So tutto... so tutto!

ALBERTO: (pausa)Ma 'e che?

NICOLETTA: Del gobbo di Notre Dames...

ALBERTO: Il gobbo? Ah, il gobbo!  (rinvenendo si porta una mano

al fianco e torna a lamentarsi) Ahhi, ahi, ahi...

NICOLETTA: (lo guarda)Mhh... no, no... tiene ragione lasignora... questa è più la torre di pisa che il gobbo di Notre Dames!

ALBERTO: (si ferma)Non viene bene eh?

NICOLETTA: Ma che! E po' vuie nun tenite nemmeno 'o scartiello!

ALBERTO: Se è per questo, si può rimediare... voi uscite,bussate di nuovo, io apro e vuie me date 'n'ata botta comme e chella 'e primme, doppe vedite che scartiello!

NICOLETTA: (capendo)Uh, Scusatemi...(rimproverandosi) nonl'ho fatto apposta, mo' mi sfuggiva che voi siete cionco.

ALBERTO: Ma quà ciunco e ciunco! Nicolè, è una lombosciatalgia.

NICOLETTA: Quello che è, io sto quà per darvi una mano.

ALBERTO: Scusate, ma a fa' che?

NICOLETTA: Quello che vi serve. 'N tazza e brodo? 'Na tazza 'è

brodo! 'Na cagnata 'e lietto? 'Na cagnata 'e lietto!

ALBERTO: Ma qua' tazza 'e brodo e cagnata 'e lietto!

NICOLETTA: Gesù, non lo sapete che dopo il brodo caldo, dentroal letto si suda, come si dice, si scatarra, e quindi il letto va cambiato?

ALBERTO: Il letto sta bene così com'è, perchè io non tengo ilcatarro, il brodo non lo piglio, quindi non sudo e non c'è bisogno di cambiarlo... e mo' mi fareste la cortesia? Mi devo andare a coricare...


I-42.

NICOLETTA: Io sto quà apposta!

ALBERTO: Pe' me curcà?

NICOLETTA: E avvolgervi le coperte...

ALBERTO: (prendendola per un braccio l'accompagna all'uscio)

E magari me cantate pure 'a ninna nanna...

NICOLETTA: Se così siete abituato.

ALBERTO: (ironico e snervato)No, no... io sono il tipo chesi mette il dito in bocca. Me vulisseve mettere 'o dito 'mmocca?

NICOLETTA: Eh io mettevo 'o dito 'mmocc''a isso!

ALBERTO:     (spingendola letteralmente fuori) Allora

arrivederci e grazie!   (chiude la porta) Ma cos''e pazze!

'A ninna nanna...

TRACK 17 BUSSATA DI CAMPANELLO

Alberto apre la porta con fare scocciato.

NICOLETTA: (dall'uscio)Un bicchiere di latte caldo?

ALBERTO: (intollerante)Soffro di gastrite, mi farebbe unbrutto effetto!

Alberto da una leggera spinta alla porta che lentamente si va a chiudere

NICOLETTA: (voce fuori scena mentre le si chiude la porta infaccia) 'Na passata 'e Vicks Vaporub?

ALBERTO: E insiste sa!

poggia l'orecchio alla porta per essere sicuro che se ne sia andata.

(soddisfatto) Ahh! Finalmente se ne ghiuta!

torna al bar e si versa ancora del whisky

(pensieroso) Devo per forza incontrarla! (è nervoso, beve) Una figlia... ma che scherziamo! E proprio a me lavuoi affibbiare! No, è deciso, a costo di darle dei soldi ma deve sparire nuovamente! E se non è cambiata molto, lo farà!

TRACK 18 BUSSATA DI CAMPANELLO

(Alberto è infuriato) Dalle! Ma mo' me sente però!

(mentre apre) Nun 'o voglio 'o latte!


I-43.

SCENA 48

Alberto, Gregorio

GREGORIO: (entrando come una furia)Ma quà latte?

ALBERTO: (breve pausa per la sorpresa, sempre collerico)Chello 'e mugliereta!

GREGORIO: Muglierema tene 'o latte?(breve pausa) E 'o da a te?

ALBERTO: Ma c'he capito? Chella caspita 'e Loretta quando èpartita gli ha detto di prendersi cura di me e di Fabio...

e mo'pe' forza me vo' fa' bere 'o latte, dice che fa bene. GREGORIO: E allora temo che non basti ne Nicoletta ne 'o latte! ALBERTO: Che vuò di'?

GREGORIO: Albè... il tuo scheletro è uscito da dentro

all'armadio, se fatto nu giro e mo' sta saglienne p''e scale!

ALBERTO: 'E scale?

GREGORIO: Appena l'ho vista entrare dal portone, ho presol'ascensore prima di lei... pe' te veni' a di' 'e te mettere in salvo, poi arrivato qua ho lasciato le porte aperte. Adda salì pe' forza appede pe' scale!

ALBERTO: Che curaggio! Sei piani a piedi!

GREGORIO: (spingendolo verso la porta)Fa' ampressa ja...

trase dint''all'ascensore e fuie!

ALBERTO: (cercando di calmarlo)Sta' tranquillo... nonm'aspettavo che sarebbe venuta qua, ma è meglio così.

GREGORIO: Comme sarebbe?

ALBERTO: Debbo chiarire.

GREGORIO: Ma allora overo si scemo!

ALBERTO: (rimane di sasso)Gueh!

GREGORIO: (accortosi di aver esagerato)Volevo dire che non

mi sembra una buona idea...

ALBERTO: (con tono di rimprovero)Ah... così va meglio!

GREGORIO: E se po' sapè come mai hai fatto questra stron...

pensata?

ALBERTO: Gregò, devo assicurarmi che sia innoqua. Che non possanuocere ne a me, ne alla mia famiglia, mi devo liberare di questo scheletro.


I-44.

GREGORIO: (svignandosela)Spero che ci riesci. Nel frattempoper evitare che tu ti metta nei guai io me ne scendo...

ALBERTO: Azzo! Così vuoi evitare il peggio?

GREGORIO: E certo, niente testimoni, niente prove!

Gregorio esce chiudendo la porta.

SCENA 49

Alberto

Alberto rimane basito e dubbioso.

ALBERTO: (torna al mobile dei liquori e si versa un altrowhisky) Ma che avrà capito? (guarda il bicchiere) Forsesto esageranno... (sempre nervoso) Be', speriamo di toglierci presto questo pensiero.

Entra nella porta dello studio.

TRACK 13

CHIUDE IL SIPARIO


45.

SECONDO ATTO

TRACK 19 BUSSATA DI CAMPANELLO

Alberto esce dallo studio. E' indeciso se aprire oppure no, quindi si reca alla porta lentamente.

SCENA 1

Alberto, Deborah

DEBORAH: (voce fuori sscena)Lo so che sei in casa... dai apriho una sorpresa per te.

ALBERTO: (ha un sussulto)'A bì lloco 'a bi! Accumminciammebuono! (apre la porta lentamente e con voce tremante) Chi... è?

Deborah spalanca la porta con la mano senza entrare subito DEBORAH: Non mi riconosci?

Alberto ha un moto all'indietro e si avvicina al divano ALBERTO: (timidamente)Deborah?

La si vede entrare che allunga una gamba attraverso uno spacco, quindi, una volta dentro, con il tallone del piede chiude la porta e rimane con la gamba che trapela dallo spacco appoggiata alla porta.

DEBORAH: Hai visto che bella sorpresa che ti ho fatto?

Alberto fa un altro passo indietro, mentre Deborah si spinge in avanti mostrando una camicietta molto scollata.

ALBERTO: (interdetto)Deborah!

DEBORAH: Si, sono io...

ALBERTO: (interdetto)Deborah!

DEBORAH: Aho, e che palle! Ti ho detto che sono io!

ALBERTO: (deglutendo)Vedo! Nemmeno nu poco d'affanno?

DEBORAH: (Compiaciuta, imitando la zampata di un felino)Ma

quale affanno! Ahhhrrr....

ALBERTO: (Traballante si sposta verso il divano)Nun... fa

accussì...

DEBORAH: (andando verso di lui)Dove scappi!

ALBERTO: (si sposta di nuovo)Non scappo...


II-46.

DEBORAH: A no? Mi era sembrato...

ALBERTO: Sono le gambe che si muovono.

DEBORAH: E allora fermale.

ALBERTO: Non posso, è il cervello che le comanda...

Debora siede sul divano accavallando le gambe, poi con voce tenera.

DEBORAH:     (vezzosa) Ah, ahhh. Ho capito.

guarda Alberto che è dietro alle sue spalle e gli fa cenno di sedere accanto a lei battendo la mano sul divano in modo malizioso.

Tu non vieni vicino a me?

ALBERTO: (deglutendo)Si, aspè'... dopo. Ti offro qualcosa?

DEBORAH: Un Whisky grazie.

ALBERTO: Andiamo sul pesante?

DEBORAH: Bisogna riscaldare un po' l'ambiente!

ALBERTO: Nun me pare che fa' tutto 'stu fridde...

versa il whisky in un bicchiere e glielo porge tenendosi a distanza.

A te. Torno subito.

DEBORAH: (mielense)Ma dove vai?

ALBERTO: A vedere se la caldaia dei termosifoni è spenta.

mentre esce dalla comune

Nun vulesse ca' schiattammo 'e calore.

Deborah si alza, va vicino allo stereo, lo accende, sceglie un CD con musica da relax e lo mette in funzione, quindi va di nuovo a sedere sul divano in modo abbastanza sexy.

Alberto che si era fermato sotto l'arco di una comune spiandola e pensando al da farsi, rientra asciugandosi con un fazzoletto. Sentendo la musica in sottofondo, rallenta e titubante si ferma.

Deborah vedendolo si spiega.

DEBORAH: Ho messo sù un po' di musica... fa' atmosfera.

Alberto scatta, spegne lo stereo, si infila il fazzoletto in tasca e si mette di fianco al divano.


II-47.

ALBERTO: (preoccupato lancia un grido smorzandolo)Ma qualeatmosfera! (abbassando il tono) Se qualcuno ti scopre quà, chi sa che se po' credere!

DEBORAH: (alzandosi in modo provocante)Scoprirmi? Che bellaidea... perchè non lo fai tu?

ALBERTO: (affranto)N'ata vota!(cercando di farla ragionare) Deborah, ascolta, io ti volevo incontrare perche...

TRACK 20 BUSSATA DI CAMPANELLO

Alberto si blocca e Deborah cerca di agguantarlo senza riuscirci perchè Alberto si defila velocemente.

DEBORAH: (imbronciata)Uffa...

ALBERTO: (atterrito)Porcamiseria!

DEBORAH: E mo' chi è?

ALBERTO: Che ne cavolo ne so! Ma proprio oggi a tutti quanti èvenuto 'o prurito ncopp''a ponta 'e l'indice e s''o rattano ncoppa 'o campanillo mio!

DEBORAH: (con calma)Niente panico! Dimmi dove possonascondermi...

Alberto la prende per una mano e l'accompagna alla porta dello studio.

ALBERTO:(trepidante) Entra qui, io liquido lo scocciatorechiunque sia, e sono da te!

DEBORAH: E se fosse tua moglie?

ALBERTO: (si raddrizza di colpo)Sudo freddo al solo pensiero!(dopo averci ripensanto con tono sollevato) Ah già, èimpossibile, il cellulare non ha squillato

DEBORAH:

Che cellulare?

ALBERTO:

Dopo ti spiego.  (mentre va ad aprire) L'ho dato a

chi

ha portato mia moglie in aereoporto.

DEBORAH:

Non so' cosa tu voglia dire, ma effettivamente credo

che

non sia lei.

ALBERTO:

Come fai a dedurlo?

DEBORAH:

Non ha le chiavi?

ALBERTO:

Hai ragione...  (realizzando) Cielo! Questo è ancora

più

sconcertante!

DEBORAH:

Perche?


II-48.

ALBERTO: Metti che per una ragione qualsiasi abbia persol'aereo e torni a casa? Sarebbe la fine!

DEBORAH: Non essere pessimista.

ALBERTO: (pentendosi)Hai fatto una sciocchezza!

Alberto ritorna sui suoi passi, riprende Deborah per un braccio e strattonandola la accompagna verso la porta d'ingresso.

Te ne devi andare immediatamente!

DEBORAH: (opponendo resistenza)Come faccio ad uscire se c'èqualcuno fuori la porta?

ALBERTO: (bloccandosi)Anche questo è vero...

la spinge nuovamente verso la porta dello studio.

entra e chiudi la porta, io vedo chi è.

Deborah entra nello studio e si chiude la porta alle spalle.

Alberto si sistema e anche se impaurito, va ad aprire la porta.

SCENA 2

Alberto, Pasquale

PASQUALE: (vove fuori scena, abbastanza incavolato)Arapite o'no?

ALBERTO: Ma chi è?

PASQUALE: (c.s.)Il tassista, chillo do' cellulare!

ALBERTO: 'O cellulare?(ricordandosi) Ah, 'o tassista! (apre) Dunque, sei tu?

PASQUALE: Sissignore.

ALBERTO: (facendolo entrare)Trase, stavo sopprappensiero.

Pasquale ha un occhio tumefatto, come se avesse ricevuto un pugno.

PASQUALE: (annusando per aria)Una donna? Non vi preoccupate,so mantenere i segreti.

ALBERTO: Ma quà segreti. Niusciuno segreto. Quà, non ci sonodonne.

PASQUALE: (guardandolo in modo strano e allusivo)Ahhh,capisco. E vi mettete pure il trucco e le calze di nylon?

ALBERTO: Ma che cacchio staie dicenne?


II-49.

PASQUALE: (rassicurante)Non vi vergognate. Io pure tengo uncugino che...

ALBERTO: (interrompendolo in malo modo)Mo' si nun te ne vajete jetto pe' tutt''e scale!

PASQUALE: Ehh, e che ho detto? Siete irascibile... così facendo,clienti niente.

ALBERTO: (sempre più incazzato)Ma quà clienti! Ma che te simiso 'ncapo?

PASQUALE: Io? Io niente. Voi piuttosto...(annusando ancora con il naso per aria) Chesto è Channel N.5, prettamentefemminile. Mo' ddoje so' 'e cose: o siete voi che vi sfezziate quando state solo, oppure quà, c'è una donna!

ALBERTO: Chiste nun so' cacchie d''e tuoie va buò! Mo' damme'o cellulare e vattenne!

PASQUALE: Allora 'o bbì che tengo raggione?

ALBERTO: Ma ragione 'e che?(spazientito) Oh Santa... è ilprofumo che mette mia moglie. L'hai accompagnata tu stesso all'aereoporto, poco fa, perciò si sente ancora nell'aria.

PASQUALE: Vostra moglie se 'mprufuma 'e chesta manera? Non mipareva...

ALBERTO: Ne ma a te che te ne 'mporta?

PASQUALE: No così. A me paresse strano si mia moglie jessecammenanno 'mprufumata 'e 'sta manera.

ALBERTO: (incavolato amaro)E se vede che le piace è puzzà!

Ma vuie vedete nu poco!

PASQUALE: E perchè offendete? La donna onesta, odora di acquae sapone!

ALBERTO: Ma tu da dò' viene... do' medio evo!?!

PASQUALE: No, a Casapesenna.

ALBERTO: E se vede!

PASQUALE: Se vedarrà pure, ma corna nun ne tenimme!

ALBERTO: E che vulisse di', ca io tengo 'e corna?

PASQUALE: E ie che ne saccio...

ALBERTO: (aprendo la porta d'ingresso)Siente, famme 'opiacere, damme 'stu benedetto 'e cellulare e vattenne se no finisce male.

PASQUALE: Ehh, come siete permaloso. Che ho detto di male?


II-50.

ALBERTO: Tutto! Nun he' ditto 'na cosa bbona!

PASQUALE: Tenete la coda di paglia!(mentre si avvia all'uscio) Me ne vado, ma dite alla donna della foto sul cellulare, che poi sarebbe la vostra amante, 'e se 'mprufumà di meno si nun vulite essere acchiappate da vostra moglie! A rimaste a scia...

ALBERTO: E' visto tutti i fatti miei insomma?

PASQUALE: Ma per chi mi prendete? E' stata una combinazione. Èapparsa all'improvviso...

ALBERTO: Ma che stamme a Lourdes! Non mi piace, oggi troppeconbinazioni. E quell'occhio? Mi pare alquanto mal ridotto. Ma ch'he cumbinato?

PASQUALE: Io? Niente! Le signore sono rimaste alquanto malenell'apprendere che forse avrebbero perso l'aereo...

ALBERTO: (Inbufalito)Hanno perso l'aereo?

PASQUALE: Ero appena partito, quando all'improvviso dalla miamacchina è cominciato ad uscire fumo da tutte le parti.

ALBERTO: Gesù, s'è appicciata 'a macchina? E mia moglie?

PASQUALE: No lei no, sta bene non vi preoccupate...

ALBERTO: Almeno ha preso l'aereo?

PASQUALE: Non credo, con la macchina in quelle condizioni hodovuto procedere a passo d'uomo per non finire di rovinarla.

ALBERTO: E tu adesso me lo dici? Allora avimmo pazziate?(prendendolo per il bavero) Mo è meglio che te ne vaiem'he 'nguaiato!

PASQUALE: (divincolandosi)Eh... e che maniere, per un aereoperso.

ALBERTO: (facendosi minaccioso)Un aereo? No! tu non lo sainemmeno quello che sto per perdere per colpa tua...

PASQUALE: (capendo la minaccia si precipita ad uscire di corsa)E m''o dicite 'a prossima vota!

ALBERTO: (rincorrendolo)Addò vaie, fermate! T'aggia fa' purechill'ate uocchie niro!

Alberto appena fuori la porta si accorge che Pasquale è già scomparso, quindi desiste dall'inseguimento e rientra in casa.

(mordendosi una mano) Ahh, ma mo' che acchiappo a Tummaso!


II-51.

SCENA 3

Alberto, Deborah

Alberto si avvicina alla porta della camera dove Deborah si è nascosta e mentre poggia la mano sulla maniglia per aprirla Debora apre uscendo fuori e gli sbatte involontariamente la porta addosso.

DEBORAH: (suadente)Tesoro?

ALBERTO: Ahhhh!!!

DEBORAH: Accidenti! Scusa non volevo...

ALBERTO: (dolorante si siede sul divano)Ahhi, ahi, ahi!Perchè hai aperto la porta?

DEBORAH: Ho sentito che era andato via e volevo raggiungerti.Che ne sapevo che avresti pensato contemporaneamente la stessa cosa! Ci vorrebbe una pomata per le contusioni, dove la trovo?

ALBERTO: In bagno nell'armadietto del pronto soccorso.

DEBORAH: Resta li, faccio in un attimo!

ALBERTO: Ma che resta li!(andando verso la porta) Te ne deviandare immediatamente! Loretta potrebbe ritornare da un momento all'altro.

DEBORAH: Ma ti voglio far passare la bua...

Una nuova bussata di porta però, anticipa il suo intento.

TRACK 21 BUSSATA DI CAMPANELLO

ALBERTO: (impietrito)No! Lo sapevo!

DEBORAH: (andandosi a nascondere di nuovo nello studio)Calma,distraila mentre io me la svigno!

SCENA 4

Alberto, Loretta

Alberto apre la porta, e Loretta entra come un ciclone visibilmente arrabbiata.

LORETTA: Non parlare, ti prego non parlare!

ALBERTO: (inpaurito)E chi parla!

LORETTA: A quello stupido del nipote di Tommaso si è incendiatal'auto e ci ha fatto arrivare in ritardo all'aeroporto!

ALBERTO: Che peccato...


II-52.

LORETTA: Lo puoi ben dire! Quell'idiota!

ALBERTO: Non crederai che l'abbia fatto apposta?

LORETTA: A giudicare dal percorso che ha fatto per andareall'aeroporto, giurerei proprio di si.

ALBERTO: È perchè avrebbe dovuto farlo?

LORETTA: Non lo so, ma per qualche oscuro motivo l'ha fatto.

Per fortuna che il nostro volo è stato cancellato. ALBERTO: Ha si?(sarcastico)Che fortuna!

LORETTA: È certo, altrimenti avremmo dovuto rifare i biglietti,invece così, sfrutteremo quelli in nostro possesso.

ALBERTO: Almeno chesto! E adesso come farete?

LORETTA: Fortunatamente, il prossimo volo per Milano e tra dueore.

ALBERTO: Due ore? E perchè sei tornata a casa?

LORETTA: Perchè nella foga di andare, cambiando borsa, ho toltoil portadocumenti e l'ho dimenticato a casa! Meno male che me ne sono accorta, altrimenti non sarei potuta partire.

ALBERTO: (sempre più preoccupato)Meno male...

LORETTA: (avviandosi verso lo studio)Il bello che non miricordo nemmeno dove l'ho lasciato!

ALBERTO: (per evitare che entri)No! La no!

LORETTA: Che ne sai?

ALBERTO: (sudando)Perchè... perchè prima di partire... seiandata in camera da letto, ecco, l'ultimo posto dove sei stata è la camera da letto, quindi...

LORETTA: Però... che memoria!  (esce) Vado a vedere in camera.

ALBERTO: Ecco, brava... vai in camera!

SCENA 5

Alberto, Deborah

Portandosi alla porta dello studio la apre ed invita Deborah ad uscire.

DEBORAH: È andata?

ALBERTO: Svelta, svelta... su!

DEBORAH: Chisto è 'o mumento!


II-53.

Deborah esce dallo studio e dimentica la borsa.

ALBERTO: Si.. fa presto...

DEBORAH: (spazientita, dritta sulla schiena e con passo normale)Va be che nella vita bisogna rischiare un po', ma quando

è troppo è troppo!

Alberto nota la borsa ed entra nello studio, la prende e richiama Deborah per dargliela.

ALBERTO: 'A borza!

Deborah che nel frattempo aveva raggiunto la porta d'ingresso si vede costretta a tornare indietro.

DEBORAH: Accidenti... me l'ero scordata.

ALBERTO: Ma ddo 'a tiene 'a capa?

Deborah afferra la borsa e si riavvia verso la porta d'ingresso.

DEBORAH: Prova a indovinare!

dalla comune arriva la voce di Loretta che sta rientrando.

LORETTA: (voce fuori scena, alterata)Allora vuoi prendermiin giro?

Deborah fa una giravolta su se stessa e si riavvia verso lo studio.

DEBORAH: Ophs! N'ata vota!

ALBERTO: E che cacchio!

Alberto chiude la porta dello studio appena Deborah vi è entrata e appena in tempo prima che Loretta si affacci dalla comune.

SCENA 6

Alberto, Loretta

LORETTA: (gridando)Ma bravo! Ti sembra bello?

ALBERTO: (sudando si asciuga con un fazzoletto)Che-co-sa?

LORETTA: L'ultimo posto dove sono stata era la camera da lettovero?

ALBERTO: Noo?

LORETTA: No! E' il bagno! Adesso mi sono ricordata...


II-54.

ALBERTO: Meno male...

LORETTA: (uscendo dalla porta del bagno)Non riuscirai a farmiimpazzire!

SCENA 7

Alberto, Deborah

ALBERTO: (in crisi)Tu a me inevece si!

DEBORAH: (facendo capolino)Via libera?

Alberto la respinge in camera e chiude la porta ALBERTO: (smorzando il grido)Trase d'inte e statte zitta!

SCENA 8

Alberto, Loretta

LORETTA: (rientra con una busta in mano)Lo vedi? Era comedicevo!

ALBERTO: Lassa fà    a...

LORETTA: Piuttosto... come mai non ti lementi più. E' passatotutto il dolore?

ALBERTO: Tutto mo'... un poco!

LORETTA: Tutto, tutto. Ricordo che prima che io uscissisembravi in delirio.

ALBERTO: Vedo che la tua memoria sta migliorando?

LORETTA: Già! A tal punto che mi ricordo persino che tu eripiegato in due per il dolore, o sbaglio?

ALBERTO: Però! E' decisamente migliorata!

LORETTA: E allora? E' già passato tutto?

ALBERTO: No, ma che passato. cerco di non darlo a vedere va bene?

LORETTA: Ti sei preso almeno le gocce che ti ha prescritto ildottore?

ALBERTO: E' quello che stavo per fare.

LORETTA: Bravo! Prendile e vattene a letto.

ALBERTO: (guardandolo in malo modo)Ma quale letto!

LORETTA: Non fare lo stupido, io vado sperando che non succedanient'altro che mi impedisca di prendere questo benedetto aereo! Ho il taxi giù che mi sta aspettando e mi costerà un'occhio. (uscendo ad Alberto) E mettiti a letto!


II-55.

Loretta esce dalla porta d'ingresso.

ALBERTO: (prendendosi una pausa)Mo', mi devo sedere un poco,se no cado a terra! Che ghiurnata!

SCENA 9

Alberto, Debora

DEBORAH: (uscendo con la testa da dietro alla porta)Via libera?

ALBERTO: Si! Vieni, adesso credo si possa parlare.

DEBORAH: (andando a sedere al suo fianco)Ma che tengono oggi,tutti?

ALBERTO: È stato un errore, dovevi venire al bar.

DEBORAH: Ho avuto un contrattempo con la macchina, non è partita.

ALBERTO: Pure a te! Per lo stesso motivo nemmeno mia moglie èpartita e ha rischiato di beccarci senza sapere che non stavamo facendo niente di male. Cosa le avrei detto?

DEBORAH: La verità, che mi volevi parlare.

ALBERTO: L'argomento non credo che le sarebbe piaciuto.

TRACK 23 BUSSATA DI CAMPANELLO

DEBORAH: (alzandosi con voce da parco giochi)Altro giro,altra corsa... Ormai, non saprei vivere diversamente!

corre di nuovo alla porta dello studio e vi entra. Alberto aspetta che Deborah abbia chiuso la porta dello studio e va ad aprire.

SCENA 10

Alberto, Nicoletta

Nicoletta entra con una ciotola fumante ed una scodella in mano.

NICOLETTA: Ho capito, se non ci penso io, qui non si va avanti.Ecco qua 'o bbi... professò una ciotola di latte caldo con il miele dentro, è quello che ci vuole per questo catarro.

ALBERTO: Ma qua' catarro! Nicolè, è una lombosciatalgia.

NICOLETTA: Fa l'istesso...

ALBERTO: (spazientito)Ma qual'istesso! Io nun tengo bisogno'e niente, comme ve l'aggia dicere!

NICOLETTA: Sembra a voi. Ognuno ha sempre bisogno di qualcunoe di qualcosa, c'è sempre bisogno, ricordate.


II-56.

ALBERTO: E' arrivato Confucio!

NICOLETTA: (sodisfatta)Eh? Che ve ne pare? Mio marito michiama la filosofa.

ALBERTO: (rassegnato)Va buò, mettete quà il latte, che adessome lo prendo e me ne vado a letto.

NICOLETTA: Ohhh, finalmente l'ha capito che per il raffreddoreci vuole il caldo.

ALBERTO: Lombosciatalgia.  (aumentando il volume)

Lombosciatalgia!

NICOLETTA: E' lo stesso, sempre malattie del freddo sono.

ALBERTO: Ma quà' friddo!

NICOLETTA: Questo è il periodo che bisogna stare più attenti,basta 'na corrente d'aria che si cade malati.

ALBERTO: (spingendola fuori dalla porta)Ho capito, ho capito!Grazie e arrivederci.

NICOLETTA: (uscendo)Professò, qualunque cosa, ricordate.

ALBERTO: E comme m''o scordo, voi non fate altro che ricordarmelo!

NICOLETTA: Mi racomando, andate a letto.

ALBERTO: (chiudendo la porta)Dalle!SCENA 11

Alberto, Deborah

DEBORAH: (uscendo)Che giornata!

ALBERTO: Hai ragione! Tutti i problemi si sono datiappuntamento nello stesso posto e nello stesso momento.

DEBORAH: Speriamo che siano finiti.

ALBERTO: Credo di si, perchè adesso tu te ne vai! I mieiproblemi sei tu!

DEBORAH: Io da sola ti creo più di un problema?

ALBERTO: (andando verso la camera da letto)Aje voglia! Nonne hai proprio idea.

DEBORAH: Pensavo che ci fosse almeno un po' di sentimento daparte tua...

ALBERTO: Ma che cosa?

DEBORAH: Siamo stati a letto insieme, il giorno prima del tuomatrimonio... speravo non fosse stato solo uno sfizio!


II-57.

ALBERTO: Ma che stai dicendo? Mi avete preso con l'inganno!Prima, i miei CARI AMICI mi hanno fatto ubriacare e poi tu mi hai sedotto. Io non ricordavo nemmeno chi ero quella sera!

DEBORAH: Hai ragione. Ti abbiamo preso con l'inganno. Ma eral'unico sistema che io avessi per poterti avere... anche se per una sola notte.

ALBERTO: Non dirmi che sei stata tu ad escogitato tutto?

DEBORAH: Stai scherzando? Solo, non pensavo mi rimanesse unaferita così profonda...

ALBERTO: Ma come ti saltò in mente dico io? Loretta era la tuamigliore amica!

DEBORAH: Lo sò. Ma io ti amavo!

ALBERTO: Anche lei, ed io la amo.

DEBORAH: (implorante)Scusa, scusa, scusa... se si potessetornare indietro rifarei tutto quanto, allo stesso modo, ma solo perchè ti amavo. Questo però, non significa che voglio rovinarti la vita, anzi, ti chiedo di perdonarmi...

ALBERTO: (addolcendosi)Non c'è l'ho con te. Dopo tanti anni

ho già perdonato. Solo non vorrei che questa storia

venisse a galla. Loretta non capirebbe e non mi

perdonerebbe, anche se io non ho colpa di nulla.

DEBORAH: (pentita)Hai ragione, sono stata una stupida...

ALBERTO: (entrando in camera)Cerca di capirmi. Non mi seiindifferente, ma amo lei.

DEBORAH: Capito...    (seguendolo) Ti do una mano e poi vado.

ALBERTO: (voce fuori scena)Non l'avere a male.

DEBORAH: (voce fuori scena)Ma quando mai...

ALBERTO: (voce fuori scena)Io e lei stiamo insieme dalleelementari, capisci?

DEBORAH: (voce fuori scena)Lo so. lo so...

ALBERTO: (voce fuori scena)Ne è passato di tempo, ma la amoancora come allora.

DEBORAH: (voce fuori scena)Certo, come no?

ALBERTO: (voce fuori scena)Che fai?

DEBORAH: (voce fuori scena)Niente...

ALBERTO: (voce fuori scena)Lascia stare il pantalone!


II-58.

DEBORAH: (voce fuori scena)Come vuoi metterla la pomata?

ALBERTO: (voce fuori scena)È la schiena che mi fa male!

DEBORAH: (voce fuori scena)E sta un po' fermo...

ALBERTO: (voce fuori scena)E dalle.... ma che vuo' fa'?

DEBORAH: (voce fuori scena)Ti faccio passare la bua!

ALBERTO: (voce fuori scena)No... chesto non puoi farlo!

DEBORAH: (voce fuori scena)E chi lo dice?

ALBERTO: (voce fuori scena)Lo dico io!

DEBORAH: (voce fuori scena)Io no però!

ALBERTO: (voce fuori scena, allarmato)Non la toglierai sulserio?

DEBORAH: (voce fuori scena)Ma no, ma no...

ALBERTO: (voce fuori scena)Lo stai facendo!

DEBORAH: (voce fuori campo)Cosa te lo fa credere?

ALBERTO: (voce fuori scena)Smettila!

DEBORAH: (voce fuori scena)Vieni quà, dove scappi!

ALBERTO: (esce correndo dalla camera con una mutandina in testa)

E vide si 'a finisce!

DEBORAH: (uscendo dalla camera mentre si sistema la gonna)

Allora non vuoi proprio capire?

ALBERTO: No sei tu che non vuoi capire!(si gira verso la

porta) Te ne devi andare!

Apre la porta per farla uscire, ma dalle scale arriva la voce di Loretta che esce dall'ascensore.

LORETTA: (voce fuori scena)Porca miseria zozza!

Alberto tira dentro Deborah e richiude la porta infilandosi la mutandina in tasca.

ALBERTO: Questa volta siamo fritti!

DEBORAH: Ma che ci fa ancora quà?

ALBERTO: Che cavolo ne so! Presto, infilati nello studio.

DEBORAH: (trafelata)Ricomincia la giostra... Signori si parte!


II-59.

SCENA 12

Alberto, Loretta

Loretta apre la porta con le chiavi e si ritrova Alberto davanti.

LORETTA: (innervosita)Non è possibile, non è possibile!

ALBERTO: Che altro è successo?

LORETTA: Hanno cancellato il volo per Milano a causa delmaltempo. Il primo utile è domani mattina alle sette.

ALBERTO: (sconvolto)Non è possibile, non possibile!

LORETTA: (si ferma interdetta, quindi si gira e lo guarda)L'ho detto prima io.

ALBERTO: Hai ragione...(incavolato) Porca miseria, porcamiseria!

LORETTA: (stupita)Ma che hai?

ALBERTO: Io? Niente! A quest'ora saresti già dovuta partire! Einvece...

LORETTA: E invece?(interrogativa) Ma che ti prende? Sembraquasi che ti dispiaccia che io sia ancora quà!

ALBERTO: (impappinandosi mette la mano in tasca tirando fuori

le mutandine comincia ad asciugarsi il sudore) Ma no...

che cosa dici... mi dispiace per te che ci tieni tanto a

tua sorella...

LORETTA: (lo guarda meravigliata e incuriosita)Stai sudandodi nuovo.

ALBERTO: Fa un po' caldo... non trovi?

LORETTA: No.(vedendo qualcosa di strano in mano ad Alberto) Ma con cosa ti stai asciugando?

Alberto da una rapida occhiata al pezzo di stoffa, quindi resosi conto, lo rimette velocemente in tasca.

ALBERTO: (affannando)Con il fazzoletto...

LORETTA: Di pizzo?

ALBERTO: (impacciato)Ohh, no, è il velo di una bomboniera che

mi aveva dato uno studente, l'avevo dimenticato in tasca... LORETTA: (fingendo indifferenza)Quindi è tutto a posto?


II-60.

ALBERTO: (agitato)Tutto a posto... Ma scusa, non potevateprendere un volo per Torino per poi da li raggiungere Milano in treno, in taxi, insomma... (infervorandosi) con un accidenti di mezzo utile qualsiasi?

LORETTA: (guardandolo sempre con meraviglia)OK... Allora...

(timidamente finge di uscire dalla comune) prenoto ilprimo volo per Torino.

Alberto si precipita in camera da Deborah.

ALBERTO: (impaurito)E mo' comme se fà!

Loretta rientra, guarda la porta dove è entrato Alberto quindi va verso il divano e scorge sul mobile bar un bicchiere macchiato, lo prende e osservandolo si accorge che la macchia è di rossetto, quindi si gira verso la porta della camera.

SCENA

13

Deborah,

Nonno

entra il nonno e non

curandosi

della presenza di Loretta,

con disinvoltura, va

al mobile

bar prende un bicchiere,

la bottiglia di whisky, quindi

si avvede del bicchiere che

ha in mano Loretta e

glielo toglie.

NONNO: Ti serve? Grazie, sai ho un ospite...

esce di nuovo dalla comune mentre Loretta rimane

impietrita. Il nonno

dopo aver

realizzato, breve pausa e

lentamente si riaffaccia dalla

comune.

Ma tu non dovevi essere a Milano da tua sorella?

rientra lentamente con la bottiglia in una mano e i bicchieri nell'altra.

LORETTA: E tu come fai a saperlo?

NONNO: C'era scritto sul biglietto.

LORETTA: Che biglietto?

NONNO: (indicando con la mano che regge la bottiglia)Quello.

Loretta si avvicina al mobile e prende il biglietto.

LORETTA: Ma cosa sta succedendo qui?(legge) È di Alberto.

NONNO: A quanto pare...

LORETTA: (con livore)Ha fatto prima del previsto se è gia incasa.


II-61.

NONNO: Alberto è in casa?

LORETTA: (cominciando a montare)E temo che non sia da solo...

Il nonno poggia la bottiglia e i bicchieri sul mobile.

NONNO: Bene... vado a chiamare la persona che è con me. Forsesarà meglio andare al ristorante.

Loretta ascolta e lo guarda in silenzio non capendo cosa intenda dire.

Alberto rientra, si accorge della moglie e del nonno che sentendo la porta si era fermato, fa dietrofront e rientra di nuovo nella stanza.

ALBERTO: Ohpps...

NONNO: E so' duje!

Loretta incavolata gli si fionda dietro.

LORETTA: Dove credi di andare tu!

Mentre Loretta si avvicina alla porta da dove è uscito Alberto, entra Fabio dalla comune e vedendo la madre e il nonno, esegue la stessa manovra di Alberto, dietrofront e via per la comune

SCENA 14

Loretta, Nonno, Fabio, Melania FABIO: Ohpps... via!

LORETTA: (sentendo la voce si gira repentinamente e Grida)FABIO!

FABIO: (affacciandosi lentamente dalla comune con candore)Si,mamma?

NONNO: E so tre! Ato che sule... cca stamme all'upim!

LORETTA: Cosa state combinando, si può sapere?

FABIO: Ma tu non dovevi essere a Milano da zia Caterina?

LORETTA: (nervosa)Non rispondermi con un'altra domanda! Cosastate combinando?

NONNO: Io niente. Noi dovevavo andare al ristorante prenotatoda Fabio?

Loretta guarda Fabio

FABIO: Sai sempre per trovargli un calmante...

NONNO: Poi ci abbiamo ripensato. Dice e perche?


II-62.

FABIO: Già perchè ci hai ripensato?

NONNO: Per non farti spendere molti soldi.

FABIO: Se è per quello me li aveva dati papà.

NONNO: Sarebbe stato un peccato lo stesso. Era un ristorantedi lusso, sai di quelli dove si cena a lume di candela con gli arazzi attaccati ai muri, il maître in divisa e la guardia del corpo che appena finisce il vino subito ti riempie il bicchiere che praticamente si tiene sete, alla fine dell'antipasto già staje mbriaco?

FABIO: L'avevo scelto così apposta.

NONNO: Pe' me fa mbriacà?

FABIO: No, per farti fare bella figura con la nuova compagna.

LORETTA: (gridando nervosa)Ma insomma!(cercando spiegazioni) Che state dicendo? E poi che Compagna?

NONNO:(vedendo che Loretta comincia a spazientirsi) Semprequella che Fabio mi ha trovato su internette...

Loretta riguarda Fabio.

FABIO: Faceva parte del piano anti denuncie...

NONNO: E così, siamo venuti a cenare qua. Ma siccome nonabbiamo trovato nessuno, mentre aspettavamo il rientro di qualcuno volevamo prenderci un aperitivo.

LORETTA: (sbotta)Non ho capito un accidente di quello cheavete detto! E comunque un aperitivo con il Whisky? Ma chi è la persona che ti accompagna, Mata Hari?

NONNO: Adesso la chiamo e te la presento...

via di corsa dalla comune a sx.

SCENA 15

Loretta, Fabio

LORETTA: Non so cosa stiate combinando, ma so che non mi piace!Il nonno appartato in casa con una donna... Ma siete tutti ammattiti?

FABIO: Ma no, era per farlo stare buono, io e papà abbiamopensato che se avesse avuto una compagna forse avrebbe combinato meno pasticci.

LORETTA: E avete scambiato casa mia per un albergo di infimoordine! E tu perchè sei scappato appena mi hai visto?

FABIO: (impacciato)È... stato... un riflesso condizionato.

Sapendo che in casa non c'era nessuno mi sono spaventato...


II-63.

LORETTA: (ironica)Coraggioso eh?(guardando la porta dov'è Alberto si infervorisce) Mo' vediamo tuo padre ilcoraggio che tiene!

FABIO: Papà? E che c'entra?

LORETTA: C'entra, c'entra!(mentre si avvia alla porta) Adesso vedi se c'entra!

In quel momento, Alberto esce dallo studio chiudendosi la porta alle spalle.

SCENA 16

Loretta, Fabio, Alberto

Fabio avvedendosi della presenza del padre in casa si raddrizza e porta una mano alla fronte.

FABIO: Ohpps!

ALBERTO: (visibilmente agitato)Loretta... io e te dobbiamoparlare.

LORETTA: Sono tutt'orecchi!

ALBERTO: (cercando le parole)A volte, succedono cose, che

sembrano diverse da quello che sono in realtà...

LORETTA: Si?

FABIO: (giustificando)Si, il nonno, ti ho spiegato no?

LORETTA: (in malo modo)Tu statte zitte!

ALBERTO: So che quello che vedrai ti sembrerà... insolito...

LORETTA: Si? Insolito?

FABIO: Certo, 'o nonno con una donna...

ALBERTO: Tu statte zitto!

LORETTA: Avanti continua.

ALBERTO: I fatti non sono come credi, tutto si può spiegare.

LORETTA: (facendo cenno alla porta)Fammelo spiegare da quellalà!

FABIO: (meravigliato, non capendo)Chi?

Alberto e Loretta gli lanciano un'occhiata fulminante, lui anticipando i genitori si autozzittisce.

Tu statte zitto!


II-64.

ALBERTO: Ecco, vedi, adesso cerca di calmarti e di ponderare

bene i fatti...

LORETTA: (scoppiando)Ma quà fatti!(si avvicina alla porta e cerca di aprirla) E tu iesce da lloco ddinte!

Mentre fa il gesto di aprire la maniglia, la porta si apre ed esce Deborah.

SCENA 17

Loretta, Fabio, Alberto, Deborah

FABIO: (meravigliato)Ahh!

LORETTA: (vedendo Deborah rimane interdetta, breve pausa)Tu!

DEBORAH: (con non chalance)Ciao. Che piacere rivederti.

LORETTA: (di ghiaccio)Non posso dire altrettanto!

ALBERTO: Guarda che non è come pensi.

LORETTA: Ah no?

DEBORAH: (ad Alberto)Perchè, che ha pensato?

ALBERTO: (turbato)Non lo so...  (a Loretta) che hai pensato?

LORETTA: (indignata)Prova a indovinare? Torno all'improvvisoper una casualità e scopro mio marito chiuso in camera con un'altra donna che, guarda caso, era una sua...

(insistendo) vecchissima fiamma di non so più neppurequanti anni fa.

ALBERTO: Be' non esageriamo...

LORETTA: No esageriamo! Esageriamo! Secondo te che dovreipensare eh?

FABIO: Be effettivamente...

ALBERTO: (a Fabio)Ma tu cu chi staje?(a Loretta) Guardache io e Deborah, non abbiamo fatto niente.

DEBORAH: E pe' forza, aggie passato tutto 'o tiempo a trasì easci' 'a dint''o studio!

FABIO: (alla madre cercando di giustificare)He visto? Subitopiense a male. Giocavano a nascondino.

LORETTA: E alla fine l'ha acchiappata!

ALBERTO: (a Fabio)Ma te faie 'e fatte tuoie si o' no!(a Loretta) Loretta, guarda che sei in errore...


II-65.

DEBORAH: Difatti, si tu che c'è acchiappati a nuie!

Loretta molla uno schiaffo ad Alberto.

ALBERTO: (dolorante)Ahhh...

FABIO: Mamma per favore!

DEBORAH: Stavo scherzando...

ALBERTO: Ma che cacchio vaie dicenne! Chella s''o crede veramente!

LORETTA: Chella?(gli molla un altro schiaffo) Staie parlandocon la tua amichetta?

ALBERTO: Ahhh! Loretta, ti giuro che non è come può sembrare...

lasciaci spiegare...

LORETTA: E che c'è da spiegare? È tutto chiaro!

FABIO: (ad Alberto)È meglio che te staie zitto, si no mammàte manna 'o spitale!

SCENA 18

Loretta, Fabio, Alberto, Deborah, Melania

Melania vedendo che Fabio non rientrava più in camera esce a cercarlo e si trova di fronte a tutti, tra i quali la madre.

MELANIA: (dal corridoio)Fabio, mi hai lasciato da sola...

(entrando si avvede degli astanti) Ohpps...

DEBORAH: (meravigliata)Melania?

MELANIA: (basita)Mamma...

LORETTA: (rassegnata)Ecco!

ALBERTO: (incredulo)Mamma? Che vuol dire mamma?

DEBORAH: Vi presento mia figlia Melania.

LORETTA: Già ci conosciamo.

DEBORAH: E come vi conoscete?

ALBERTO: (Agitato)Nu mumento, nu mumento... vuoi dire cheMelania è tua figlia?

DEBORAH: È quello che ho detto.

LORETTA: (a Fabio)Avevi ragione...(allusiva) ha preso purealla testa!

FABIO: Papà, non dirmi...


II-66.

ALBERTO: Tu statte zitto!(realizzando) NO! L'he fatte vedè'a collezione 'e farfalle?

FABIO: (meravigliato)Non dovevo?

Alberto sentendosi mancare si avvicina al divano e vi si appoggia.

ALBERTO: (disperandosi)NO! Ch'è cumbinato!

FABIO: (sempre più meravigliato)E ch'aggio cumbinato?

DEBORAH: Ma quale collezione è farfalle?

ALBERTO: (afflitto)Tu non puoi sapere la tragicità del tuogesto!

LORETTA: Ma 'a vuò fernì o no? Parli proprio tu che ti dovrestivergognare?

SCENA 19

Loretta, Fabio, Alberto, Deborah, Melania, Nonno, Luisa

Il nonno entra dalla comune seguito da Luisa.

NONNO: Allora noi si andrebbe...

Tutti si girano a guardarlo.

LUISA: (timidamente)Buonasera a tutti

NONNO: (vedendo che le persone in casa sono aumentate)Azz!

Ato che upim, ca stamme all'Auchan 'e Giugliano!

ALBERTO: (basito)Signora Luisa.

LUISA: Caro Alberto...

NONNO: Ma vi conoscete?

ALBERTO: E certo, è la sorella del signor Armando, uno dei socidell'istituto dove insegno.

LUISA: Dove insegnava...

ALBERTO: 'O sapevo!

LUISA: Ora ne è il preside.

ALBERTO: (abbattuto)Ancora per poco!(al nonno) Te ce si'miso pure tu pe' me nguaià!

NONNO: Io? C'aggio fatto? Ha cumbinato tutte cose tuo figlio!

FABIO: Un momento! Io ho solo dato una mano a papà, affinchènon dovesse più preoccuparsi di tirarti fuori dai guai.


II-67.

LUISA: Allora sei tu l'artefice?

LORETTA: Come sarebbe?

LUISA: Ci siamo conosciuti su internet.

ALBERTO: (a Fabio)Proprio lei dovevi contattare?

FABIO: (contrariato)Ma che ne sapevo io chi era!

LUISA: Be' ragazzo mio, ti devo ringraziare... era da tanto chedesideravo conoscere una persona come tuo nonno.

Debora che ha ascoltato il tutto seduta sul bracciolo del divano si alza e va in mezzo mettendo le braccia sulle spalle di Alberto e Loretta che in quel momento si trovano fianco a fianco

DEBORAH: (da paciera)Su, su, vedete? In fondo non tutti imali vengono per nuocere.

LORETTA: (con un gesto di stizza si divincola)Non mi pare diaver finito con voi due!

ALBERTO: Loretta, cerca di capire...

MELANIA: (stupita guarda Fabio)Ma che sta succedendo?

FABIO: (intuendo)Temo che mio padre abbia mostrato la suacollezione di francobolli a tua madre.

Melania capendo lancia un urlo strozzandolo con una mano davanti alla bocca.

MELANIA: No!

LORETTA: Comincia a cercare un posto dove andare!

ALBERTO: Che dici?

DEBORAH: Non preoccuparti, c'è sempre casa mia.

LORETTA: Vedi? L'hai già trovato!

ALBERTO: Ma che state dicendo? Non scherziamo!

MELANIA: Mamma, che cavolo ti è venuto in mente?

LORETTA: (sarcastica e allusiva)In mente?

ALBERTO: Loretta! Anche scurrile adesso.

FABIO: Io con la mia collezione di farfalle non sono maiarrivato a tanto!

ALBERTO: Ma te faie 'e fatte tuoie si o no!


II-68.

NONNO: (a Luisa)Be' credo che sarebbe meglio andare prima discoprire qualcosa di spiacevole.

LUISA: Caro Alberto, se ho ben capito, non siete sulla stradagiusta.

LORETTA: No, no... l'ha persa proprio 'a strada!

ALBERTO: Loretta, che dici? Così mi rovini!

DEBORAH: Cchiù 'nguaiato 'e chesto me pare difficile.

ALBERTO: E dalle! Nun te ce mettere pure tu!

LUISA: Dovrò meditare su questo fatto.

Il nonno cingendo Luisa con un braccio sulla vite cerca di rabbonirla.

NONNO: (accomodante)D'accordo, d'accordo. Ci penseremo piùtardi.

facendo l'occhiolino ad Alberto porta fuori Luisa uscendo dalla porta d'ingresso.

Adesso c'è una magnifica cena che ci sta aspettando...

SCENA 20

Loretta, Fabio, Alberto, Deborah, Melania

LORETTA: (ad Alberto, dura)Fareste bene ad andare anche voi!

Non tollero più la vostra presenza in casa mia!

ALBERTO: Ma che d'è mo' me daie 'o vuie?

LORETTA: (infervorendosi indica Alberto e Deborah)Tua e sua!Io vado a fare una doccia. Quando esco voglio trovare la casa sgombra, anche dai tuoi effetti personali.

ALBERTO: Non ragioni più!

LORETTA: Io ragiono benissimo, chi ha cominciato a dare segnidi sragionamento mi sembra che sia tu. Portati solo il necessario, il grosso lo verrai a prendere con calma, quando io non sarò in casa.

DEBORAH: Loretta dai, non è giusto. Non l'hai nemmeno lasciatogiustificarsi.

FABIO: Mamma, ma non ti sembra di esagerare?

LORETTA: (a Fabio)Vuoi che sbatta fuori anche te?

FABIO: (ad Alberto)Ma dico io... proprio con la mamma diMelania?

ALBERTO: Ma che staie dicenno?


II-69.

LORETTA: O lei o un altra non sarebbe cambiato niente. Non cisono scuse per quello che ha fatto!

ALBERTO: (a Fabio)Non dovresti intrometterti. Tu non sainemmeno in quale guaio ti sei cacciato! Spera che davvero ci sia qualcuno lassù e che possa perdonarti per quello che hai fatto!

FABIO: Io? Ma che ho fatto? Mica sono sposato! Per me ènaturale fare certe cose.

DEBORAH: Neh ma quali cose?

MELANIA: Fabio! Non dovresti infierire.

ALBERTO: Dice bene. Perchè quello che hai fatto oggi è moltoinnaturale.

LORETTA: Come quello che hai fatto tu!

ALBERTO: È diverso!

LORETTA: Che c'è di diverso?

ALBERTO: Non conta quello che fai, ma con chi lo fai! E conquesto ho detto già troppo e non parlo più.

LORETTA: Fai bene.(uscendo dalla comune) E non tidimenticare di lasciare le chiavi sulla mensola.

SCENA 21

Fabio, Alberto, Deborah, Melania

DEBORAH: (seriosa)Ma 'e che state parlanno, ma che hanno fatto?!

ALBERTO: (duro)Sarebbe stato meglio se non fossi mai entratada quella porta!

DEBORAH: (seria)E hai ragione. Non ne sono più stata capacedi uscire! Ma che de', 'na trappola sta casa? (a Melania dura) Io vado, tu che fai?

FABIO: Sarebbe meglio che tu l'accompagnassi.

MELANIA: Ok. Ci vediamo stasera?

ALBERTO: Ma che vedervi e vedervi! Che altro vorreste combinare?

FABIO: Andare a mangiarci un panino, perchè, non si può?

ALBERTO: Ah, un panino? Quello si, come due fratelli!

DEBORAH: Ma che stai dicendo Alberto?

FABIO: Fratelli?

ALBERTO: Eh, fratelli. Fratello e sorella...


II-70.

FABIO: Comme 'o film?

MELANIA: Che film?

FABIO: Fratello sole sorella luna. Un po' vecchiotto ma bello!

DEBORAH: Non fateci caso è un po' sconvolto.

ALBERTO: E certo che lo sono, cu chelle che sta succedendo.

TRACK 24 BUSSATA DI CAMPANELLO

...e a quanto pare ancora nun è fernute!

DEBORAH: Melania, andiamo...

MELANIA: (smarrita)Fabio...

FABIO: (aprendo la porta)Papà, io le accompagno e torno.

Deborah, Melania e Fabio escono mentre entra Gregorio che gli da strada.

SCENA 22

Alberto, Gregorio

GREGORIO: Mi sono perso qualcosa?

ALBERTO: Maledetta nomina. Pare comme se qualcuno l'avessepresa a male e me la stesse facendo pagare! (sbottando) Mia moglie mi ha beccato con Deborah?

GREGORIO: Sacripante! Ma chesta è sciorta nera!

ALBERTO: E non è finita... Nella casa contemporaneamente a mee a Deborah, c'erano acquattati pure il nonno con Luisa...

GREGORIO: Se l'he scelto 'o mumento!

ALBERTO: Non hai capito... Luisa!

GREGORIO: Oh capito, ho capito, Luisa...           (ripensando) Luisa?

Ma chi 'a sora d'Armando, 'o socio 'e l'istituto?

ALBERTO: Proprio lei! Ha intuito tutto, e mo' sicuramente

riferirà al fratello e addio nomina se non addirittura

addio posto.

GREGORIO: Forse dovrei cominciare a starti un po' alla larga...

ALBERTO: E non è tutto...

GREGORIO: Ah no?

ALBERTO: Gregò, ora viene il peggio...

GREGORIO: Me pare difficile... peggio 'e chesto?


II-71.

ALBERTO: Molto probabilmente, la figlia di Deborah è mia figlia!

GREGORIO: (superficiale)Nun pazzià...

ALBERTO: Che vuò pazzià, le date coincidono tutte!

GREGORIO: (incredulo)Quindi, non solo il lavoro, t'he giucatopure 'a famiglia?

ALBERTO: E non è finita...

GREGORIO: Ancora? Ato che un po' alla larga, da oggi ie e te,nun ce cunuscimme proprio!

ALBERTO: Gregò, Fabio e Melania, stavano pure loro acquattatidentro casa!

GREGORIO: (allarmato)Ma che casa e casa, Mamma d''o Carmeno...

chisto è nu casino! Quindi me staie dicenno che a loro insaputa... (accostando i due indici delle mani) fratello e sorella...

ALBERTO: (affranto)Gregò, tutto è perduto!

GREGORIO: Ma sei sicuro?

ALBERTO: Gregò, stavano di la, e mio figlio ha confessatocandidamente di avergli fatto vedere la collezione di farfalle.

GREGORIO: E questo che significa? Pecchè, io la mia collezionedi figurine di calciatori non la faccio vedere con orgoglio? E po' che c'entra 'a collezione 'e farfalle con quello che hai pensato? Scusa, ma 'o guaglione non studia entmologia?

ALBERTO: Si Gregò, si...

GREGORIO: E allora che le doveva far vedere?

ALBERTO: Gregò, quello stuppolo di mio figlio la collezione difarfalle la tiene tatuata sul corpo.

GREGORIO: Comme comme?

ALBERTO: Eh! Parte dal torace e finisce la...

GREGORIO: (breve pausa)Addò pens'io?

ALBERTO: Proprio la!

GREGORIO: Che figlio 'e bbona femmena!

ALBERTO: Capisci? La mia vita è rovinata...

GREGORIO: Non lo so, ma 'sta storia me puzza nu poco... non haiqualche cosa che ti possa aiutare a dimostrare se tutto ciò è vero oppure no?


II-72.

ALBERTO: Alludi?

GREGORIO: A un test del DNA per esempio! Quando si vieneaccusati per delle colpe delle quali non ci si ricorda, la prima cosa da fare è accertarsi tramite esami che sia vero.

ALBERTO: (realizzando)Gregò, sei un genio!

GREGORIO: È solo esperienza personale.

ALBERTO: Perchè, pure tu?

GREGORIO: Pamela! Anche lei ebbe una bambina dopo nove mesi daquella maledetta festa.

ALBERTO: Altro che addio al celibato, chella festa fu unidillio al procreato!

GREGORIO: Io feci eseguire il test che per fortuna escluse ognimia responsabilità.

ALBERTO: E chi po' essere stato allora?

GREGORIO: E chi lo sa... quella sera fu una bolgia!

ALBERTO: Io acchiappasse a chillo che l' organizzaie...

GREGORIO: (tagliando)Va be' comunque ci vuole qualcosa chesi possa analizzare.

ALBERTO: Ma io non credo di avere del materiale organico diMelania a diposizione.

GREGORIO: Pensaci bene. In quale camera sono stati lei e tuofiglio? Non può essere che sta guagliona non abbia potuto perdere un capello non so? Basterebbe anche quello.

ALBERTO: Hai ragione. Accompagnami, andiamo a guardare.

BUIO

Ètrascosrso un mese. Alberto ritorna a casa per prelevare il resto della sua roba

LUCE

SCENA 23

Alberto, Loretta

TRACK 25 BUSSATA DI CAMPANELLO

Loretta esce dalla comune e va ad aprire la porta.

LORETTA: Alberto... vieni entra.


II-73.

ALBERTO: (entrando, con discrezione)Non ti disturberò molto,il giusto per racimolare un po' di cose, quelle essenziali, il resto lo puoi anche buttare, tanto...

LORETTA: Dovrai farlo tu, io non toccherò niente.

ALBERTO: Come vuoi. Ma ci vorra un po' più di tempo.

LORETTA: Puoi metterci il tempo che vuoi, fa con calma, non c'èfretta.

Alberto la guarda come se non si trovasse di fronte alla moglie che lo ha cacciato di casa.

ALBERTO: Daccordo... allora, vado?

LORETTA: Sta attento, in corridoio ho passato della cera perravvivare un poco il pavimento.

ALBERTO: (incredulo, mentre esce)Ok, starò attento, grazie.

Poco dopo si ode un grido da parte di ALberto ed un tonfo.

Ahhhh!

LORETTA: (allarmata)E meno male che te l'avevo ditto che sesciuleava!

Corre alla comune ma Alberto si affaccia e la rassicura.

ALBERTO: Tutto a posto...  (mantenendosi un fianco) sto bene...

LORETTA: Sicuro?

ALBERTO: Sicuro, sicuro...

via per la comune.

SCENA 24

Loretta

Loretta rimasta sola prende il citofono e chiama la portineria, e precisamente Gregorio.

LORETTA: Gregò, diamogli un quarto d'ora e dopo sali. Non tipreoccupare, se dovesse metterci di meno lo intratterrò io ok?

Riaggancia il citofono si avvicina al mobile dove c'è il cordless e lo prende, compone un numero e resta in attesa di risposta.

Pronto... Fabio, tra venti minuti. Mi raccomando porta Melania, ciao.


ricompone un altro numero e attende la risposta.


II-74.

Beatrì, Tommaso è in casa? Ti dispiacerebbe venire tra una ventina di minuti a casa mia? No, non occorre che vieni subito, tra venti minuti esatti, e porta Tommaso. Che succede? Niente, Alberto è venuto e riprendere la sua roba e vuole salutare tutti prima di andar via ok? Ok!

Chiude la telefonata e posa il cordless sulla sua base.

LORETTA: Saranno le ore più lunghe della mia vita!

TRACK 26 SQUILLA IL TELEFONO

Loretta si precipita a rispondere.

Pronto? Deborah, si, ti avevo chiamato, ma era sempre occupato... (molto calma) no, stai tranquilla, tanto ormai è superato. Alberto? È proprio di questo che ti volevo parlare, oggi doveva venire a ritirare il resto della sua roba, ma non si è ancora visto, se mai dovessi incontrarlo... come, nemmeno tu lo hai più visto? Ti credo, ti credo, tanto, se è come penso, conoscendo i suoi tempi di ritardo tra una ventina di minuti sarà qua. No, che vai pensando... lo so che non vi vedete, era solo perchè non avendo più contatti da circa un mese ho cercato di attivare tutti quelli che potevano averlo incontrato per farlo tornare a prendersi quello che gli spetta...

daccordo, scusami per la chiamata, ciao.

Chiude la telefonata.

Anche questa è fatta! Se nel frattempo non è cambiata, tra venti minuti sarà quì...

SCENA 25

Loretta, Alberto

Alberto rientra dalla comune di sx con una tuta da ginnastica in mano.

ALBERTO: Tu non sai la comodità che si prova ad indossare unadi queste.

LORETTA: Sono ventisette anni che ne ho capito i benefici chene traevi!

ALBERTO: (la ripiega)Indossarla è un piacere...

LORETTA: (sarcastica)Soprattutto se non ci devi fare ginnastica!

ALBERTO: (accusando)Vado a finire di raccattare...


Esce dalla comune di dx.


II-75.

TRACK 27 BUSSATA DI CAMPANELLO

SCENA 26

Loretta, Nonno

LORETTA: (affaticata va ad aprire)Decisamente saranno le orepiù lunghe della mia vita!

NONNO: Allora, che è successo?

LORETTA: Ancora niente.

NONNO: E perchè m'he fatto correre a casa toia?

LORETTA: Non essere impaziente, tra poco saprai tutto.Piuttosto, la signora Luisa?

NONNO: Sarà quà tra dieci minuti. Non so cosa'hai in mente, mami fido di te. Io vado in cucina a mettere qualcosa nello stomaco, sta cominciando a brontolare.

LORETTA: Ci devono essere dei biscotti nella credenza, la primaporta in alto a destra.

NONNO: Mi accontenterò...

SCENA 27

Loretta, Alberto

Alberto rientra con un scatolo in mano dentro il quale vi ha riposto alcune delle cose a cui tiene e che non pesano molto. Qualche foto in cornice della famiglia e alcuni oggetti pregiati che gli ha regalato Loretta. Avanza e poggia lo scatolo sul tavolo.

ALBERTO: Il grosso è nello scatolone di la, farò venirequalcuno a prenderlo, pesa troppo. Nel frattempo porto via questo, non contiene granchè, è leggero.

Loretta si avvicina alla scatola e piano piano ne estrae quasi tutto da dentro, un pezzo per volta, e commentando lo poggia sul tavolo mentre Alberto la sta a guardare.

LORETTA: Questa penna te la regalai appena fosti assunto comeinsegnante.

ALBERTO: Tra poco sarà l'unico ricordo di quel lavoro.

Tira fuori un maglione di un colore obbrobbrioso.

LORETTA: (con nostalgia)Il maglione di cashmere... Il primoinverno trascorso insieme. Ma dove lo tenevi. Non pensavo lo conservassi ancora.

ALBERTO: Solo per farti vedere i gusti che avevi prima diincontrarmi.


II-76.

LORETTA: (tira fuori la loro foto in cornice)Non porterai viaanche questa?

ALBERTO: So' venuto per niente allora?

LORETTA: (poggia la foto sul mobile aprendola)No, questa stameglio quà.

Alberto tira fuori dallo scatolo una statuetta d'argento che lui adoperava come fermacarte e lo porge a Loretta.

ALBERTO: Tiè!

LORETTA: (con gioia poggiandolo su di un mobile)Oh, ecco cosasta bene in questo spazio vuoto. Mi chiedevo sempre cosa poterci mettere. Grazie.

ALBERTO: (sorpreso)E quella ci sta proprio bene...

Loretta va allo scatolo e ne strae una sciarpa fatta a mano abbastanza orribile.

LORETTA: (delicata)Nooo, questa non puoi portartela, è il mioprimo tentativo di lavorare a maglia.

ALBERTO: Fortunatamente è stato anche l'ultimo. Ma mi servequalcosa per riparare la porta dagli spifferi.

LORETTA: Quale porta?

ALBERTO: Quella della casa che ho trovato in affitto per nondormire nella sala d'attesa della stazione!

LORETTA: Dopo ti darò io qualcosa da metterci.(ancora pesca nello scatolo e tira fuori un orologio) Il Cartier cheti regalai... (meravigliata) ma... non lo indossi?

ALBERTO: Con quello ci facevo sempre tardi a lavoro, indossouna copia fatta a Forcella.

LORETTA: (poggiandolo sul tavolo)Be' lo conserverò per Fabio.

Alberto prende lo scatolo vuoto e lo rovescia sbattendolo.

ALBERTO: Non è rimasto più niente...(ironico) che fai prenditutto? Per il prezzo possiamo sempre accordarci!

SCENA 28

Loretta, Alberto, Nonno

Il nonno rientra con un tovagliolo alla gola e un bicchiere di vino in mano.

NONNO: Non ce n'è più di salsiccia avanzata di ieri?

ALBERTO: Papà...


II-77.

NONNO: Albè, sapisse comm'era sapurita.

ALBERTO: Vedo, vedo...

LORETTA: Ma non dovevi prendere dei biscotti?

NONNO: Ie so' viecchio, mica rincoglionito!(ad Alberto) Tuche avisse pigliato 'o posto mio?

LORETTA: Lui avrebbe preso i biscotti.

ALBERTO: Veramente cu ha famme che tengo avesse pigliato pur'io'a salsiccia!

NONNO: He visto? Bravo! Ed io, quello ho fatto!

LORETTA: Va be', va be'... mo' vatti a sistemare che tra pocosi comincia.

ALBERTO: Si comincia cosa?

NONNO: 'O spettacolo...

Il Nonno si toglie il bavetto improvvisato con il tovagliolo, beve il vino e posa il bicchiere sul mobiletto bar asciugandosi la bocca, quindi va a sedere sul divano.

ALBERTO: Ma che stamme a teatro?

NONNO: Io so' pronto.

ALBERTO: S'a pigliato 'o posto in prima fila!(a Loretta) Mache sta succedendo?

TRACK 28 BUSSATA DI CAMPANELLO LORETTA: Tra poco lo scoprirai.

Loretta va ad aprire. Entra Gregorio con una busta formato A4 in mano.

SCENA 29

Loretta, Alberto, Nonno, Gregorio GREGORIO: Sono in tempo?

ALBERTO: Si, ancora adda cumincia 'o primm'atto!

GREGORIO: Albè...(lo abbraccia e lo bacia) Ma che cavolo haifatto? Siamo stati in pensiero.

ALBERTO: Siamo?

LORETTA: Si tutti quanti.

GREGORIO: Ma dove sei stato? Loretta non era più capace dichiudere occhio la notte dopo che gli ho raccontato tutto.


II-78.

ALBERTO: (con stupore)Che gli hai raccontato?

LORETTA: Tutto, tutto, fin nei minimi dettagli. Fin dal giornoprima del nostro matrimonio.

ALBERTO: (a Gregorio)T'hanna accidere!

GREGORIO: Ma che cosa? Solo così potevi essere riabilitatodavanti a tutti.

LORETTA: Aspettiamo che arrivino gli altri.

ALBERTO: Gli altri?

NONNO: Nun vide che 'a sala è vacante?

ALBERTO: Quali altri?

TRACK 29 BUSSATA DI CAMPANELLO

LORETTA: Gregorio, vuoi fare tu gli onori di casa?

GREGORIO: (andando ad aprire)Certamente.

SCENA 30

Loretta, Alberto, Nonno, Gregorio, Fabio, Melania.

Fabio entra seguito da Melania.

FABIO: (entrando)Ancora non c'è nessuno?

NONNO: Comme sarebbe? Noi allora non siamo nessuno?

FABIO: Volevo dire nessuno di quelli che sono importanti.

GREGORIO: (tossisce per finta, quindi a Fabio)Ma che vaie

dicenno...

ALBERTO: (a Loretta sconsolato)Ma ancora ce l'he 'mparà nupoco d'educazione a figlieto? Nuie nun cuntamme niente, simme scieme?

LORETTA: Ma nossignore, Fabio voleva dire gli attori della storia.

NONNO: E senz'attore niente spettacolo!

MELANIA: A volte si esprime in modo superficiale... buongiornoa tutti.

LORETTA: (in modo affettuoso)Buongiorno cara.

ALBERTO: (meravigliato)Cara?

FABIO: Sono diventate grandi amiche.

ALBERTO: (sempre più meravigliato)Mi fa piacere.


II-79.

TRACK 30 BUSSATA DI CAMPANELLO GREGORIO: Provvedo io.

SCENA 31

Loretta, Alberto, Nonno, Gregorio, Fabio, Melania, Luisa.

LUISA: Buongiorno.

LORETTA: Buongiorno, prego si accomodi vicino al suo spasimante.

NONNO: Vieni, siediti qui.

LUISA: (non capendo)Ma cosa sta succedendo?

NONNO: Non lo so... ma presto lo scopriremo.

ALBERTO: (con timore reverenziale)Signora Luisa...

LUISA: (ad Alberto tranquillizzandolo)Non si preoccupi,ancora non ho parlato con mio fratello.

NONNO: Almeno mettimmo nu poco 'e musica.

FABIO: 'O no', ma che staie 'a balera.

NONNO: Gueh! Allora ave ragione pateto?

MELANIA: Fabio! Ma che modo di esprimersi.

FABIO: Ma pecchè che aggie ditto?

LORETTA: Basta.    (sminuendo) Sono sciocchezze.

TRACK 31 BUSSATA DI CAMPANELLO

GREGORIO: (andando ad aprire la porta)Eccomi qua.

SCENA 32

Loretta, Alberto, Nonno, Gregorio, Fabio, Melania, Luisa, Beatrice, Tommaso

BEATRICE: Buongiorno a tutti. Lori siamo quà.

TOMMASO: (ironico)C'è riunione a quanto vedo.

BEATRICE:(andando ad abbracciare Alberto) Alberto... comestai?

ALBERTO: In attesa.

FABIO: Ma che d'è incinto!

MELANIA: A volte sei insopportabile.

ALBERTO: Tene ragione.


II-80.

LORETTA: Aspettiamo l'ultima persona e poi possiamo cominciare.

FABIO: Pare 'e sta' dal notaio per una apertura 'e testamento.

MELANIA: Finiscila.

NONNO: (alterato)Fosse 'o mio?

ALBERTO: Ma insomma quanno 'a fernisce?

LORETTA: Fabio, non esagerare.

MELANIA: Hanno ragione.

FABIO: Ma 'e che?

NONNO: Te piacesse eh, io non ti lascio niente.

FABIO: 'O nò ma che dici? Tu staje cca... quanno maie nutestamento si è aperto alla presenza di chi lo ha scritto?

GREGORIO: (assenziente)Questa volta tiene raggione.

ALBERTO: (accondiscendente)Anche se mi riesce difficile, devoammettere che è così.

TRACK 32 BUSSATA DI CAMPANELLO GREGORIO: (va ad aprire)Ci siamo. LORETTA: Stiamo per iniziare.

NONNO: Stutate 'e luce, lo spettacolo inizia.

ALBERTO: (a Loretta)Mo' aggio capito 'a chi 'a pigliatoFiglieto!

Entra Deborah con il suo solito modo provocante di fare. C'è un attimo di silenzio durante il quale il Nonno scatta impiedi dal divano, Alberto si alza dalla sedia, Tommaso si porta una mano alla fronte e se la passa su per il capo e Beatrice la guarda con aria di sufficienza dovuta dall'invidia.

SCENA 33

Loretta, Alberto, Nonno, Gregorio, Fabio, Melania, Luisa,

Beatrice, Tommaso, Deborah

DEBORAH: (stupita)Ma... che sta succedendo?             (a Melania)

Melania...

MELANIA: Mamma!

BEATRICE: (a Loretta)Ma chi è?

LORETTA: È Deborah.


II-81.

BEATRICE: Quella Deborah?

LORETTA: Precisamente.

DEBORAH: (a Melania)Tu che ci fai qui?

MELANIA: È quello che sto cercando di scoprire.

BEATRICE: La conosce?

LORETTA: (chiedendo silenzio)Un attimo di silenzio per favore,c'è bisogno di una piccola introduzione.

LUISA: (al Nonno allusiva)Ce l'ha con te!

NONNO: (la guarda in malo modo)Ma che cacchio staie dicenno?

TOMMASO: La nostra presenza è indispensabile?

LORETTA: Altrochè!

TOMMASO: No perchè avrei un po' da fare...

LORETTA: Non ti tratterremo molto, abbi pazienza. Prego,accomodatevi tutti.

Deborah va a sedere con fare provocante attirando tutte le attenzioni.

NONNO: Be', tutto sommato a mio genero lo capisco!

LUISA: (gli molla una gomitata)Stai sbavando!

LORETTA: Gregorio...

Gregorio gli porge la busta e si mette in disparte. ALBERTO: Ecco, ci siamo!

LORETTA: (mostrando la busta)In questa busta c'è lamotivazione di questa insolita riunione.

FABIO: A fatto pure 'a rima...

MELANIA: (gli da un pizzicotto ad un fianco)Smetti!

LORETTA: È stato compiuto un atto che io definisco tanto miseroquanto ignobile ai danni di una persona che si è sempre distinta per la sua serietà e per il suo attaccamento sia alla famiglia quanto al lavoro.

BEATRICE: Ma che stai dicendo? Chi è?

LORETTA: Ci arrivo. Questo gesto, ragionandoci sopra, ho capitoche è stato determinato dal livore e dalla gelosia covata per anni ed esplosa come il più meschino degli attacchi che sia mai stato portato ad una persona.


II-82.

NONNO: Veniamo al dunque...

LORETTA: Il dunque è in queta busta. Ma prima voglio dire

ancora una cosa. È stato fatto credere a quest'uomo...

(indicando Alberto) con un atto premeditato nei minimi

particolari...    (indicando Melania) che fosse padre di

questa ragazza...

Melania rimane basita.

MELANIA: Io?

FABIO: (Saltando)Che cosa? Saremmo fratelli?

LORETTA: No! Lo ha creduto tuo padre perchè così gli è statofatto credere... e questo lo ha portato ad una crisi di nervi, per la sofferenza che provava sapendo del rapporto che c'era tra di voi.

Tutti cominciano a rumoreggiare facendo dei commenti.

TOMMASO: È finita questa farsa?

LUISA: (al nonno)Ma che sta cercando di dire?

NONNO: Non lo so, ma credo che tra po' ci divertiremo.

MELANIA: Io che c'entro in questa storia?

LORETTA: Tua madre ventisette anni fa, esattamente nove mesiprima che tu nascessi, partecipò alla festa di addio al celibato di mio marito, e gli fu concessa in dono come all'epoca si usava in tali feste.

MELANIA: Mamma!

DEBORAH: (a Loretta)Io non ti permetto!

LORETTA: Tu sta' zitta! Tacendo hai dato modo di credere che

fosse vero. Non lo so' perchè lo hai fatto, ma sei altrettanto colpevole di chi ha organizzato tutto questo.

MELANIA: È vero mamma?

DEBORAH: Ma non dar retta...

ALBERTO: È tutto vero, mi dispiace...

FABIO: Papà, azzo però! Pure tu...

BEATRICE: Non capisco perchè tutto questo lo stai raccontandoa noi. Io e Tommaso che c'entriamo in questa storia?

LORETTA: Ad organizzare quella festa fu Tommaso!

BEATRICE: (a Tommaso)Tu?

TOMMASO: Ma so' passate tant'anne, che storia è chesta mo'?


II-83.

ALBERTO: Tu come lo sai?

LORETTA: Te l'ho detto... Gregorio mi ha raccontato per filo eper segno come si svolse la serata.

TOMMASO: Tutto?

GREGORIO: Eh, tutte cose va be'!

BEATRICE: Tommaso, ma che sta tentando di dire Loretta?

TOMMASO: Qualche sciocchezza inventata di sana pianta!

LORETTA: (a Deborah)Tu non hai niente da dire?

DEBORAH: Io? Cosa dovrei dire?(guardando Melania sbotta con fare altezzoso) È tutto vero, quella sera ho giaciuto conAlberto!

MELANIA: Mamma!

LORETTA: (aprendo la busta)Che però era ubriaco fradicio, atal punto, da non poter consumare nessun rapporto. Così uno dei suoi cosiddetti amici pensò bene di sostituirsi a lui nel piacere, lasciandogli solo un gran mal di testa che ha accusato il giorno dopo, senza che ricordasse minimamente cosa fosse successo!

MELANIA: Mamma! Ma non ti difendi?

GREGORIO: Non può!

FABIO: (a Melania cingendola con un braccio sulle spalle)Mi

dispiace...

TOMMASO: E basta, finiamola di dire cavolate!

BEATRICE: Loretta, che c'è in quella busta?

LUISA: Già, perchè non ci fa vedere il suo contenuto.

NONNO: Mo' vene 'o bello obbì...

LORETTA: (estraendo un foglio di esame cliniche dalla busta)Questo è l'esame del DNA di Melania e di Alberto.

Tutti rimangono a bocca aperta e in silenzio per un attimo stupiti. Melania è colpita.

MELANIA: Che cosa?

TOMMASO: (impaurito cerca di raggiungere la porta)No... iome ne vado!

GREGORIO: (gli si para davanti)E no bellu mio! Tu 'a cca nunte muove fino a che nun avimme fernuto!

DEBORAH: Questo è un abuso! Io vi denuncio!


II-84.

LORETTA: Nessuno te lo vieta.

FABIO: Ma come avete fatto a trovare il DNA di Melania?

ALBERTO: È bastato uno dei capelli che c'erano nella tuastanza... e non specifico dove.

MELANIA: Non è giusto!

LORETTA: (leggendo il responso)Esame del DNA eseguito sucampioni appartenenti a Melania Ferri e Alberto del Giudice. Il risultato è... non compatibile!

ALBERTO: (stringendo i pugni)Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo!

(con amore) Loretta!

LUISA: Allora, tutto cambia. Non ha compiuto nessun attoritenuto indegno dal nostro istituto!

ALBERTO: (a Luisa)Grazie!

LUISA: Il suo posto è salvo e nulla è cambiato. Anche perchènon avrò nulla da dire a mio fratello... e le confesso che mi fa piacere. Mi sarebbe dispiaciuto perderla dopo tanti anni.

ALBERTO: La ringrazio...

Deborah rassegnata e frustrata prende Melania per un braccio e cerca di trascinarla via per uscire dalla casa.

DEBORAH: Andiamo!

LORETTA: Lei non ha colpa di niente! Non rimani per il finale?

ALBERTO: (si alza e va a trattenere Deborah)Scusa, ma adessomi sento più leggero... (a Melania) spero che tra noi non cambi niente?

DEBORAH: Siete ammattiti in questa casa?

BEATRICE: Torno a ripetermi... noi che c'entriamo con questastoria?

LORETTA: Adesso viene il colpo di scena.

NONNO: Uah, ato che Shakespeare!

LORETTA: (mostrando un altro foglio)Questo è un ulterioreesame del DNA.

ALBERTO: (a Tommaso)L'ho prelevai dal bicchiere dove bevestiil whisky quando sapesti della mia nomina e ti crollò il mondo addosso, ti ricordi?

BEATRICE: (guradando Tommaso, stupita)Che sta tentando di dire?

LORETTA: È l'esame del DNA di Tommaso... ed è compatibile!


II-85.

Tutti lanciano un urlo di meraviglia.

MELANIA: (basita)Ma che state dicendo?

BEATRICE: (incredula)Che cosa?

GREGORIO: (fermo)Hai capito benissimo.

TOMMASO: (giustificandosi)Non crederai a queste stupidate?

GREGORIO: Quando capì che Tommaso era... insomma hai capito,

quasi dormiente, pensò bene di approfittare della situazione.

TOMMASO: Ma tu che ne saie?

GREGORIO: Io c'ero ti sei dimenticato?

BEATRICE: (inalberandosi)Dimmi che non è vero!

MELANIA: (smarrita)Mamma! Dì qualcosa... ti prego!(incredula) Sono cresciuta tutti questi anni sapendo chemio padre era morto prima che io nascessi. E adesso mi ritrovo figlia di quel... coso che non so' nemmeno come si chiama!

TOMMASO: (offeso)Gueh... coso... un po' di rispetto!

BEATRICE: (gli molla uno schiaffo)Rispetto? Per uno come te?(lo prende per un braccio e gli fa fare un giro su se stesso) Ma famm''o piacere! Grandissimo fetente!

NONNO: Ma che ne faie 'e Giulietta e Romeo!

FABIO: Chesta nun me l'aspettavo.

DEBORAH: (a Melania)Dobbiamo andare!

MELANIA: Va tu!    (delusa) Io con te non ci vengo!

DEBORAH: Melania! Tu fai quello che ti ordino di fare!

MELANIA: Stai scherzando vero? Dimentichi che ho ventisetteanni! Io rimango quì.

DEBORAH: Qui? Con quelli che ti stanno facendo soffrire?

MELANIA: (dura)Sei tu che mi stai facendo soffrire...

(inveiendo) e hai ingannato anche loro... per tanti anni!

BEATRICE: Se c'è qualcuno che soffrirà...(indica Tommaso) viposso assicurare che sarà lui!

TOMMASO: (uscendo di corsa)Ma che ti prende? Non è veroniente...

BEATRICE: (lo insegue)Ah no? E lo puoi dimostrare come hannofatto loro?


II-86.

DEBORAH: (a Melania)Se tu vuoi rimanere fa pure...

(sentenziando esce) ma ricordati che sono sempre tua madre!

SCENA 34

Loretta, Alberto, Nonno, Gregorio, Fabio, Melania, Luisa

LUISA: (a Loretta)Grazie per la serata. Ho visto e sentitoquello che dovevo. (uscendo ad Alberto) Alberto, ci vediamo in istituto. (al Nonno) Con te invece al gambero rosso domani sera.

NONNO: Per la miseria se ci sarò!SCENA 35

Loretta, Alberto, Nonno, Gregorio, Fabio, Melania

Fabio cerca di consolare Melania che è alquanto scossa da quello che è successo.

FABIO: Dai, adesso è normale che tu sia un po' spiazzata... mapasserà, ti sarò vicino io!

MELANIA: (piangendo si appoggia al petto di Fabio)Accompagnami da qualche parte, qualsiasi parte, basta che adesso usciamo da qui!

ALBERTO: (prendendo dei soldi li passa a Fabio)Questi sonoper la serata. Falla svagare... (prende le chiavi della macchina e gliele porge) Mi raccomando, va piano.

FABIO: Grazie papà!(cinge Melania con un braccio sulle spalle) Andiamo...

MELANIA: (esce senza salutare nessuno continuando a piangere)Si...

SCENA 36

Loretta, Alberto, Nonno, Gregorio

NONNO: A questo punto credo che lo spettacolo sia finito... mami fa piacere per l'epilogo! A chella carogna non l'ho mai potuto sopportare.

LORETTA: Papà, mi devi capire, era doveroso fare chiarezza.Dovevo salvare il mio matrimonio, la nostra vita. Non volevo rovinare la loro, solo che come avrei potuto fare?

NONNO: Lascia stare. Hai fatto bene. Lui non ha cercato dirovinare la vostra? (esce) Io l'ho sempre detto a tua sorella di non sposare quel coso. Non avere scrupoli!

LORETTA: Grazie!(ad Alberto) Vado a prendere una bottigliadi champagne. Ricordi? (con enfasi uscendo) Adesso è arrivato il momento di brindare!


II-87.

SCENA 37

Alberto Gregorio

ALBERTO: Gregò, grazie di tutto, ti debbo molto.

GREGORIO: Aspè, prima non ho potuto parlare, ma ti devo dareanche una brutta notizia...

ALBERTO: In che senso?

GREGORIO: Questo è l'esame del DNA della figlia di Pamela

Villoresi. L'avevo conservato, non si sa mai...

ALBERTO: Ma si scemo? E se l'avesse trovato tua moglie?

GREGORIO: Questo è un altro discorso. Quando ho fatto compararequello di Melania con il tuo, l'ho fatto anche con quello della figlia di Pamela.

ALBERTO: (infervorendosi)E pecchè he fatto 'na cosa del genere?

GREGORIO: Nun ho saccio 'e cervelle che mi hanno detto. Volevoscoprire qualcosa di più su quella serata, dare una mano a Pamela, a sua figlia, insomma, forse una semplice curiosità...

ALBERTO: (annuendo capisce)T'hanna acciderere... spara!

GREGORIO: È compatibile!

ALBERTO: (strappa via il foglio dalle mani di Gregorio)Mo'

accumminciamme d''o capo?  (serio) Lo sa nessuno?

GREGORIO: Ma che si pazzo?

ALBERTO: Ecco! Gregò... e nessuno lo deve sapere mai! Se nochesta vota 'o scheletro d'int''a l'armadio m''o faccio overamente... (serissimo) 'o tuoie!

SCENA 38

Alberto, Gregorio, Loretta

Mentre Alberto comincia a mangiare i pezzi del foglio con l'esame che ha strappato Loretta entra baldanzosa dalla comune con la bottiglia di champagne in mano, la poggia sul tavolo e prende i bicchieri dalla credenza.

LORETTA: Et voilà! Adesso ci vuole proprio un bel brindisi...

GREGORIO: Ma che scherziamo, con quello che avete rischiato.Cose da pazzi, Alberto con una figlia naturale... tse!

ALBERTO: (celando il suo nervosismo)Tse! Te l'immagini...

all'improvviso t'arriva 'na figlia già cresciuta dentro casa?


II-88.

LORETTA: (ride)Ahh, ahh, ahh, alla luce dell'esperienza fatta,vorrei veramente vederti in queste condizioni...

TRACK 39

Alberto continua a mangiare i pezzettini di carta, si gira da un lato e, abbassando il capo, beve per farli scendere giù passandosi una mano sullo stomaco in segno di dolore e sacrificio necessario. Gregorio fa lo stesso. Ambedue nascondono gli sguardi.

CHIUDE IL SIPARIO

FINE