Lo zio d’America è tornato… purtroppo

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“LO ZIO D’AMERICA E’ TORNATO..PURTROPPO”

                                     

COMMEDIA IN TRE ATTI

 

DI


                                               PERSONAGGI:

                                               LUIGI CEVASCO                                   detto Luigino

                                               ROSETTA                                                sua moglie

                                               FILIPPO                                                   il figlio

                                               TERESA PARODI                                   vicina di casa

                                               ALESSANDRO CHIESA                       amico di famiglia

                                               VITTORINA CHIESA                            moglie di Alessandro

                                               GIO BATTA CEVASCO                        detto Baciccia - zio di Luigi

                                               CAPUTO SALVATORE                         Brigadiere dei carabinieri

                                               APPUNTATO LO PREVITE                  carabiniere                                  FATTORINO                                           delle poste

                                               DUE LADRI                                                 -      -

                                               A Genova attorno agli anni ottanta      

UNAVALIGIA PIENA DI VENTO

ATTO PRIMO

Tipico salotto moderno con divano sulla destra, due poltrone, tavolo rotondo con quattro sedie, posacenere, telefono. Sullo sfondo: parte di vetrata con cucinino. Uno slargo funge da ingresso da fuori. Attaccapanni a stelo. Orologio alla parete. Sulla sinistra una porta conduce al corridoio e alle camere. La scena sarà la stessa per tutti tre gli atti

SCENA I

(Luigino – Rosetta)

                        Luigi Cevasco, detto Luigino, trentacinque - quarant’anni  circa, è seduto su di una poltrona e legge il giornale. Scuote ogni tanto il capo negativamente alla lettura delle notizie. La moglie armeggia in cucinino.

LUIGINO      :- “Eh, la miseria che prezzi .. va sempre peggio.. aumenta sempre tutto. Come si fa, dico io, ad andare avanti così”

ROSETTA      :- (apparendo sulla soglie del cucinino) “E te la stai a prendere? Se non si può andare avanti.. andremo indietro.. Luigino, vuoi un po’ di caffè”

LUIGINO      :- “Sarà meglio andarci piano con il caffè.. Con quello che costa” (additando il giornale) “Altro aumento della luce, del gas, del telefono.. è meglio rinunciare al caffè e poi fa anche male”

ROSETTA      :- “Ma non esagerare. Non sarò certo una tazzina in più o in meno che farà male” (rientra in cucinino)

LUIGINO      :- In meno forse no, ma in più fa male anche alla tasca” (legge) “ Ma, hai letto qui?”

ROSETTA      :-“Chi è morto?”

LUIGINO      :- “Ma che morto e morto; prezzi della verdura.. Nemmeno fossero bistecche!.. Una volta un buon minestrone, con tanta verdura, risolveva il bilancio di molte famiglie, adesso è diventato un piatto troppo costoso.” (piega il giornale, lo ripone e si alza passeggiando) “Prima che guadagnavo meno ci potevamo permettere, di tanto in tanto si capisce, un paio di scarpe nuove, adesso, che ti pare di guadagnare di più, devi stare attento a come spendi i soldi e non trovi nemmeno un buon calzolaio che te li ripari come si deve.. Se getta via tutto”

ROSETTA      :- (entra col vassoio e le tazzine del caffè e tutto il necessario che pone sul tavolo)  “E la civiltà dei consumi”

LUIGINO      :- (va a sedersi accanto al tavolo, prende la tazzina e vi mette lo zucchero, poi alla moglie, scherzando) “Senti un po’.. se dovessi ammalarmi.. mi fai riparare o mi cambi con due giovani di venti anni?”

ROSETTA      :- (siede anch’essa a sorbirsi il caffè)“Dici le stesse scempiaggini che dice tuo figlio”

SCENA II

(Luigino – Rosetta – Filippo)

                        (Filippo, figlio dei due, circa diciotto anni, entra sveltamente facendo sussultare i genitori e poi, con tono ironico) “Mamma, accendi la T.V. in cucina; c’è la puntata di fantascienza dell’orrore con Gold-Space, l’incredibile giustiziere dello spazio”

LUIGINO      :- (salace) “Quelli sì che sono istruttivi.. Ancora qualche puntata e diventerai: Filippo, l’incredibile cretinetti dell’Ospizio!” (pausa) “Quante volte t’ho detto di non entrare a catapulta come un indiano sul sentiero di guerra.. Ci fai spaventare”

ROSETTA      :- (prendendo le difese del ragazzo) “Ma è solo un ragazzo” (a Filippo) “Un’altra volta fai più piano. Ora vai in cucina e guardati il tuo programma, ma dopo, vai in camera tua a studiare, capito?”

LUIGINO      :- (agguanta per un braccio il figlio e rivolto alla moglie) “Scusa sai?.. Non è per fare il bastian contrario.. ma non sarebbe meglio fare prima il compito e poi guardare la televisione?. Prima il dovere e poi il piacere..”

FILIPPO         :- “E bravo, così perdo la puntata dell’orrore”

LUIGINO      :- “Sai che perdita! Chissà cosa succede se perdi qualche scena di ..squartamento al laser o qualche coltellata al gargarozzo.. Bella roba!”

ROSETTA      :- (al figlio) “Giovanni, dopo a studiare, eh?”

FILIPPO         :-“Uffa.. “ (andando in cucinino) “Okej” (esce)

LUIGINO      :- “E tu dagli corda.. Almeno noi ci divertivamo con cose più innocenti.. la trottola.. la lippa.. Topolino.. Mandrake..”

ROSETTA      :- (si alza e ripone le tazzine nel vassoio) “Perché allora non c’era la televisione..”

LUIGINO      :- (riprende il giornale e lo apre. Dalla cucina arriva un urlo agghiacciante, spari, frenate di ruote. Luigino ha un sobbalzo e Rosetta riesce a malapena a rimettere il vassoio sul tavolo per sedersi spaventata)  “L’hanno criccato!”

ROSETTA      :-(mano sul cuore, respirando a fatica)“Filippo!.. Abbassa quella televisione maledizione!”

LUIGINO      :- “Ahimemì!.. Sembrava che l’avessero strangolato..”(prende dalla tasca le sigarette e ne accende una, poi alla moglie) “Gliele dai troppo vinte.. Cosa vuoi che impari con quei programmi.. meno li vede e meglio è..” (pausa) “Ma lo sai cos’ha fatto l’altro giorno?.. Roba da matti.. Era nella sua cameretta che parlava.. da solo.. Scosto l’uscio e lo sorprendo che faceva lo sceriffo.. Ti faccio vedere“ (si alza in piedi ironizzando un ipotetico pistolero) “John.. se al calar della sera non avrai portato via la tua sporca pellaccia.. ti seppellirò con la mia colt..”(finge di estrarre con rapidità una pistola)  “..sulla collina degli stivali” (pausa) “Non sapevo se aprire del tutto la porta o meno.. Se mi avesse scambiato per quello John?.. Mi sparava!”

ROSETTA      :- “Ma non dire stupidaggini”

LUIGINO      :- “Rosetta.. ha diciotto anni.. sono altre le pistole con le quali giocare!”

ROSETTA      :- (seccata) “Luigi! Ti sembrano cose da dire del.. del mio bambino?”

LUIGINO      :- “Rosa.. il tuo bambino, fra poco lo chiamano alla visita di leva!”

ROSETTA      :- (pensando) “Forse si sentirà troppo solo”

LUIGINO      :- (si avvicina alla moglie cingendola con un braccio e poi, con comicità) “E allora.. diamogli un fratellino al tuo bambino, così non è più solo”

ROSETTA      :- (riprende il vassoio e si alza) “E perché no? Basta che lo faccia tu.. mi sa che hai bevuto”

LUIGINO      :- “Sì, il caffè che mi ha tirato un po’ su”

ROSETTA      :- (si avvia alla cucina) “Va bene, va bene.. andrà a fare il compito”

LUIGINO      :-  “Vuoi dire che, come al solito, glielo farai tu”

ROSETTA      :-(entrando in cucina)“Filippo, spegni la televisione e vai a fare i compiti, per favore”                        

LUIGINO      :- “Non insistere troppo, non vorrei che ti prendesse in parola”

ROSETTA      :- (rientra con uno strofinaccio a nettare il tavolo) “ Hai bisticciato con qualche gonnella in ufficio che te la pigli con me?”

LUIGINO      :- “Gonnella?.. Ma perché.. ci sono ancora delle donne che portano la gonna?.. Se mai ci sono quelli dell’altra sponda..” (fa comicamente le movenze dell’effeminato) “E poi non ho bisticciato con nessuno”

ROSETTA      :- “Io porto la gonna.. e non sono dell’altra sponda”

LUIGINO      :- “Sai benissimo cosa intendevo dire”

ROSETTA      :- (si slaccia il grembiule)“Devo scendere a comperare qualcosa. Questa sera vengo-

                        no Alessandro e Vittorina”

LUIGINO      :- “Ma cosa vengono a fare .. sono sempre qui a scroccare”

ROSETTA      :- “Lo sai che vengono volentieri.. A Vittorina piace il nostro salotto”

LUIGINO      :- (con ironia) “Altroché.. le piace il nostro salotto.. il nostro caffè.. i nostri  pasticcini..”

ROSETTA      :-“Ma cosa dici..qui si sentono un po’ più al largo.. In casa loro sono talmente stretti”

LUIGINO      :- “E vengono ad allargarsi qui?.. Sono stretti nel portafoglio, altro che in casa”

ROSETTA      :- (continuando) “.. e poi, non dimenticare, che quando ci siamo sposati,  ci hanno fatto un bel regalo”

LUIGINO      :- “Sì.. un tagliauva.. che è molto utile.. E poi, Rosetta, sono passati quasi vent’anni”

ROSETTA      :- “Va bene, va bene.. vado a comperare altrimenti viene tardi” (si avvia all’uscita)

LUIGINO      :- (ironico) “Non dimenticare i biscottini.. lo sai che hanno la bocca delicata!”

SCENA III

( Luigino – Filippo)

LUIGINO      :- (sulla soglia del cucinino, al figlio) “Ne hai ancora per molto con la televisione? “ (alzando la voce) “Che la pianti e vai a studiare!”

FILIPPO         :- (da fuori) “Uffa!.. “ (entra e con mosse da karatè) “Peccato che non l’hai vista la puntata. Gold-Space ha sgominato gli alieni e salvato l’umanità!”

LUIGINO      :- (con aria di compatimento) “E meno male.. Se non era per lui a quest’ora saremmo stati invasi dagli extraterrestri e tu.. non dovevi studiare”

FILIPPO         :- “Che pizza!” (esce verso le camere)

LUIGINO      :- (siede ed apre il giornale brontolando) “..che pizza..”

FILIPPO         :- (rientra a valanga e sbatte la cartella sul tavolo facendo sobbalzare il padre)

LUIGINO      :- “Ma mi vuoi fare venire un infarto?”

FILIPPO         :- “Mi aiuti a risolvere un problema?”

LUIGINO      :- “Perché non ti fai aiutare da.. Gold-Space il giustiziere dell’ospizio!”

FILIPPO         :- “Dello spazio” (insistendo)“Dai.. che per tè che sei ragioniere è una cosa semplice”

LUIGINO      :- “Non lisciare”

FILIPPO         :- (si siede, estrae un libro) “Ce n’è uno di matematica finanziaria e questo problema di agilità mentale” (legge)“Una vasca da bagno contiene litri 100 virgola 87 d’acqua;  quanto impiega a riempirsi sapendo che il rubinetto ha un getto di litri 1 virgola cinque, ogni due secondi?”

LUIGINO      :- “E cos’è? Un idrante dei pompieri?”

FILIPPO         :- “..poiché la vasca ha un foro..”

LUIGINI        :- “L’avrei giurato”

FILIPPO         :- “..e perde un decimo dell’acqua versata alla velocità di centilitri tre virgola sette al secondo..”

LUIGINO      :- “Ammazza, che foro..”

FILIPPO         :- “.. quanto impiega la vasca riempirsi ed a svuotarsi una volta chiuso il rubinetto?”

LUIGINO      :- (salace) “Ma non facevano prima a chiamare un idraulico?”

FILIPPO         :- (guardando il padre) “Allora?”

LUIGINO      :- (non sa che pesci pigliare. Ripiega il giornale ed è imbarazzato) ”Ehm.. ma.. sei tu che lo devi fare.. interrogano te, mica me.. Ti devi sforzare” (redarguendolo con intenzione) “Ah, già.. hai la mamma che te li fa”

FILIPPO         :- (sornione) “Se non lo sai fare ce n’è un altro in alternativa” (legge)”Due treni partono da stazioni opposte fra loro e distanti 283 km virgola diciotto..”

LUIGINO      :- (nervoso) “Come mi danno fastidio quelle virgole!”

FILIPPO         :- “..il treno A, corre alla velocità di..”

LUIGINO      :- (trilla il telefono e Luigino, visibilmente soddisfatto dell’interruzione, va a rispondere) “Pronto?.. Chi?.. Ah, sei tu Giovanni” (pausa) “Mi spiace ma questa sere viene gente”(pausa)“Ah, senti un po’, tuo figlio l’ha già fatto il problema?”(pausa)“Quel- lo della vasca” (pausa) “Figurati; Filippo l’ha fatto in un momento e poi.. ci sarei sempre stato io a dargli una mano” (titubante) “Così, per curiosità.. qual è il risultato del problema?.. Solo per vedere se viene uguale a quello svolto da mio figlio” (pausa) “Ah!. Tuo figlio ha risolto anche quello del treno e quello di matematica finanziaria.. Ma che bravo!” (pausa) “Vuoi sapere a che chilometro si incrociano i treni per vedere se è uguale a quello di tuo figlio….Sì, sì, capisco.. anche tu per curiosità..” (comico) “Ma che curiosi che siamo noi genitori, vero?.. Combinazione non posso esserti utile perché mio figlio si è.. si è portato via i quaderni..” (pausa) “Lo immaginavi?” (pausa) “Nessun disturbo, figurati Giovanni, anzi, mi ha fatto piacere sentirti, ciao” (posa il ricevitore)

FILIPPO         :- “Ma papà.. che balla gli hai raccontato? Se non ne abbiamo risolto nemmeno uno”

LUIGINO      :- (con occhi furbeschi) “Nemmeno lui, sta tranquillo!”

FILIPPO         :- “Allora, facciamo quello dei treni?”

LUIGINO      :- “Facciamo?.. FAI..il voto lo prendi tu, mica io.. Semmai svolgi quello della vasca.. con i treni non si sa mani.. magari sono in sciopero!” (suonano alla porta)

SCENA IV

(Luigino – Filippo – Rosetta - Teresa)

LUIGINO      :- (va ad aprire. E’ Rosetta che entra)

ROSETTA      :- (posa la borsa della spesa sul tavolo. Si toglie la giacca del tailleur che posa)

LUIGINO      :- (mani in tasca, oziando) “Guarda che TUO figlio non sa fa nemmeno i problemi della terza media altro che esami a luglio”

ROSETTA      :- “Tu che sei ragioniere potresti aiutarlo”

LUIGINO      :- (polemico e comico) “Stesse parole sue!.. Stessa scuola”

ROSETTA      :- “Intanto preparo la cena” (prende la borsa e va in cucinino)

LUIGINO      :- (grattandosi la nuca imbarazzato, si avvicina al figlio che lo guarda con aria interrogativa) “E così.. caro Luigino.. l’hai preso nello stoppino” (suonano alla porta e Luigino, soddisfatto dell’interruzione, va ad aprire. E’ Teresa, vicina di casa)

TERESA         :- (capelli bianchi, sulla sessantina o poco più) “Scusami Luigino se vengo a disturbarti a quest’ora..”

LUIGINO      :- (interrompendo) “Ma che disturbo” (guarda il figlio e poi comico) “Anzi.. Ma entrate pure signora Teresa..”

FILIPPO         :-(ha uno scatto di nervoso e sottovoce, scimmiotta il padre) “Ma che disturbo.. anzi”                            

LUIGINO      :- (molla uno scappellotto al figlio, Poi a Teresa) “Posso esservi utile?”

TERESA         :-“Non mi funziona la luce.. sarà saltata una valvola.. Io non me ne capisco di queste cose.. potresti dargli un’occhiata ?.. Accendo una candela per farti un po’ di chiaro“

LUIGINO      :- (soddisfatto) “Vengo subito! Non si può stare senza luce” (al figlio che è scocciato, allargando le braccia intimamente soddisfatto) “Pazienza” (chiama) “Rosetta!”

ROSETTA      :- (rientra asciugandosi le mani in una salvietta) “Oh, Teresa.. scusate.. sto preparandola cena”

TERESA         :- “Chiedo scusa io ma.. non mi funziona la luce e sono venuta a vedere se Luigino..”

LUIGINO      :- “Dai una mano al ragazzo intanto”

ROSETTA      :- “Chissà come ti dispiace.. vorrà dire che cenerai più tardi”

LUIGINO      :- (avviandosi all’uscita con Teresa) “Va bene, va bene.. non si può rifiutare un aiuto alla nostra vicina di casa” (esce con Teresa)

ROSETTA      :- “La sai lunga..” (al figlio) “Vai almeno in cucina a girare col mestolo nella pentola.. non vorrei che si attaccasse tutto”

FILIPPO         :- (esegue)

ROSETTA      :- (legge e poi) “Non è così difficile..”  (chiama) “Filippo!”

FILIPPO         :- (rientra) “Eccomi”

ROSETTA      :- (che prosegue nello scrivere degli appunti) “Questo è il procedimento che devi eseguire. Adesso vai in camera tua e lo fai”

FILIPPO         :- (visibilmente contento) “Grazie mamma” (esce alla sinistra)

ROSETTA      :- (sta per rientrare in cucinino quando suonano alla porta. Va ad aprire. E’ il marito)

SCENAV

(Luigino – Rosetta - Filippo)

 ROSETTA     :- “Come sei stato rapido.. Se lo sapevo ti lasciavo l’esercizio da fare”

LUIGINO      :- (entra, non vede Filippo e tira un sospiro di sollievo) “E Filippo?”

ROSETTA      :- (rientrando in cucinino) “E di sopra a fare il problema.. Non era poi così complicato”

LUIGINO      :- “Eh.. lo immaginavo.. comunque c’ero anch’io.. ”

ROSETTA      :- (ironica) “Sì.. di là..” (accenna fuori scena)

LUIGINO      :- “Allora, si mangia?”

ROSETTA      :- “Aiutami a preparare almeno la tavola.. La tovaglia è di là in cucina” (escono)

LUIGINO      :- (rientra dalla cucina e pone la tovaglia sul tavolo. Prende dalla credenza, posate, bicchieri, piatti e dispone per tre. Parla intanto con Rosetta che è fuori scena) “Che brava donna la Teresa.. Te l’avevo già detto vero che m’ha visto crescere in questa casa” (pausa) “Credo che se la intendesse con lo zio Baciccia.. prima della guerra”

ROSETTA      :- (da fuori) “Fammi il piacere, non parliamo di tuo zio Gio Batta o Baciccia. Che se ne stia pure là dov’è.. in America!”

LUIGINO      :- (pensoso) “Chissà perché non si sono sposati..”

ROSETTA      :- (entra con zuppiera e serve nei piatti) “Siedi ch’è pronto”

LUIGINO      :-  ( a voce alta chiama il figlio) “Ehi.. studente.. la <süpa l’è còta>”

FILIPPO         :- (entra) “Stavo scendendo” (siede)

LUIGINO      :- (comico, con voce delicatamente sarcastica) “Non te le lavi le manine?”

FILIPPO         - (sbuffa, si alza ed esce)

ROSETTA      :- (dopo aver dato un’occhiataccia al marito) “Lascialo stare, poverino”

LUIGINO      :- (scimmiottando) “Poverino.. il sapone gli consuma il manino..”

ROSETTA      :-(cambia discorso; guarda l’orologio)“Fra poco arriveranno Vittorina e Alessandro”

LUIGINO      :- (con ironia) “Speriamo che abbiano già cenato”

ROSETTA      :- “Capirai.. ci avrebbero avvertito. Lo sai che stanno volentieri in nostra compagnia”

                            (suonano alla porta) “Chi suona a quest’ora..? Non credo che siano già qua”

LUIGINO      :- (comico e ironico) “Saranno le guardie”(al figlio fa cenno di aprire)

SCENA VI

(Luigino - Rosetta – Filippo – Brigadiere – Appuntato)

FILIPPO      :- (apre e sull’uscio appare un brigadiere dei carabinieri ed un appuntato. Filippo tra il divertito ed i serio li addita a Luigino) “Papà!”

LUIGINO    :- (gli va il boccone di traverso e tossisce malamente. Si netta col tovagliolo e si alza incredulo) “I.. i carabinieri?”

BRIGADIERE:- “Possiamo entrare?”

ROSETTA   :- (si alza a sua volta lentamente, preoccupata)

LUIGINO    :- (facendosi loro incontro) “Prego.. ma per cosa..”

BRIGADIERE:- (legge un foglio tolto da una cartella) “Abita qui un certo.. Cevasco Gio Batta?”

ROSETTA   :- (risentita) “No!.. Qui abita Cevasco Luigi”

LUIGINO    :- (sorpreso) “E’ mio zio.. Ma è in America da tanti anni.. ma come mai..”

CARABINIERE:- (interrompendo) “Questo però è il suo vecchio indirizzo”

BRIGADIERE:- “Sappiamo, come risulta dall’anagrafe, che è emigrato in America.. anche senza aver regolarizzato il suo espatrio

LUIGINO      :- “Ma si può sapere cos’è accaduto.. Forse.. una disgrazia?”

ROSETTA      :- (al marito, con sarcasmo) “Quello ha sette vite come i gatti” (al Brigadiere)”E’ in California.. ha un grosso ristorante e ci scrive di tanto in tanto..” (salace) “..una cartolina.. ma perché lo cercate da noi?”

LUIGINO      :- “Si tranquillizzi signora.. è solo una formalità burocratica.. una pratica da verificare prima di archiviarla”

CARABINIERE:- “Se vi giungessero notizie.. se rientrasse in Italia..”

ROSETTA      :- (soprappensiero) “Ci mancherebbe altro”

BRIGADIERE:- “Nel caso.. ditegli di rivolgersi alla stazione dei carabinieri della vostra zona.. al brigadiere Salvatore Caputo ”

LUIGINO      :- “Capito”

BRIGADIERE:- “No, Caputo!”

LUIGINO      :- “Capito, Caputo”

BRIGADIERE:- “Così sistemeremo una delle tante pratiche rimaste insolute”

LUIGINO      :- (alla moglie) “Scommetto che sarà una contravvenzione non pagata perché non portava il distintivo del fascio.. a quei tempi sai..”

CARABINIERE:- (quasi a sembrare una minaccia) “Allora.. intesi eh?!”

BRIGADIERE:- “Scusate ancora.. non vorremo avervi recato disturbo..”

LUIGINO      :- “Si figuri: stavamo solo cenando” (li accompagna alla porta e chiude)

SCENA VII

(Luigino – Rosetta – Filippo)

FILIPPO         :- (si precipita a tavola a mangiare)

ROSETTA      :- (al marito, sospettosa) “Come facevi a sapere che erano i carabinieri?”

LUIGINO      :- “E come potevo saperlo?”

ROSETTA      :- “Quando hanno suonato alla porta hai detto: Saranno le guardie!”

LUIGINO      :- “Ma è stato un caso.. l’ho detto tanto per dire..”

ROSETTA      :- “Mah.. sarà..” (siede, si appresta a mangiare e poi respinge il piatto)”M’è passato l’appetito”

LUIGINO      :- “A me no!” (si mette a mangiare)

FILIPPO         :- (che ha terminato, si mette a fantasticare) “Papà.. avrà fatto fuori qualcuno in America ed ora lo sceriffo.. lo starà inseguendo”

LUIGINO      :- (ironico) “Sì.. a cavallo di un pony-express!.. Mangia e non dire stupidaggini.. sceriffo..”

FILIPPO         :- (continuando) “Ci sono! Sarà un caso di spionaggio e l’F.B.I, lo sta cercando attraverso l’Interpol”

LUIGINO      :- (alla moglie) “Guarda che se non la smette gli mollo un ceffone che non lo trovano  nemmeno all’anagrafe sai?”

ROSETTA      :- (spazientita) “Filippo, per piacere.. smettila.. ho già la testa piena di pensieri”

LUIGINO      :- (salace) “Piena?.. Ma ci stanno?”

ROSETTA      :- “Ti ci metti anche tu?”

FILIPPO         :- “Ho trovato!.. Lo zio d’America è implicato nel traffico di droga!”

LUIGINO      :- (si alza di scatto per mollargli un ceffone)

FILIPPO         :- (lesto, se la squaglia verso le camere)

LUIGINO      :-“A te, ti rovina la televisione” (si risiede adirato)

ROSETTA      :- (guarda l’orologio e si alza agitata) “Fra poco saranno qui i nostri due amici.. Intanto tu comincia a sparecchiare”

LUIGINO      :- “Ma io.. non ho ancora finito.. “ (vedendo lo sguardo severo della moglie) “Ho capito.. dieta.. “ (scherzando) “Del resto se ci vedono a tavola corriamo il rischio che ci facciano compagnia”

ROSETTA      :- “Ma non avere di queste ansietà.. vengono DOPO cena.. Non capisco il perché te la prendi a questo modo”

LUIGINO      :- (aiuta la moglie nell’andirivieni, tra sala e cucina) “Io non me la prendo.. Sono loro che prendono.. sono degli scrocconi.. Saranno anche delle brave persone.. timorate di Dio..” (sarcastico) “Ma hanno una lingua che taglia e cuce..”

FILIPPO         :- (appare sull’uscio)”Pà.. c’è F.B.I. – Operazione spionaggio in T.V.. forse .. c’è lo zio Baciccia”

LUIGINO      :- (adirato) “Se non la spetti ti taglio la lingua e.. qualcosa d’altro!”

ROSETTA      :- (redarguendo il marito severamente) “Luigi!”

FILIPPO         :- “Ma come te la prendi.. scherzavo.. Però.. non sa mai!” (fugge non appena il padre accenna ad inseguirlo)

ROSETTA      :- “Non capisco a chi assomigli TUO FIGLIO” (prosegue allo sgombero del tavolo)

LUIGINO      :- “Ma dimmi un po’.. perché quando fa lo scemo è MIO FIGLIO e quando, anche se raramente, fa cose tranquille e studia, è TUO FIGLIO?”

ROSETTA      :- (teatrale) “Ha preso dalla tua razza.. non certo dalla mia”

LUIGINO      :- (congiungendo le mani a mo’ di preghiera) “Ma si capisce; tutti stinchi di santi i tuoi”

ROSETTA      :- “Assomiglierà a tuo zio..” (sarcastica) “..l’americano!”

LUIGINO      :- (mimando il rimescolare della solita zuppa) “Hai girato e rigirato attorno all’argo- mento che.. ZAC!.. Comunque meglio che assomigli alla mia razza che non a quella imparentata con tuo cugino Adriano.. “ (salace) “O dovrei chiamarlo.. Adriana?.. Povero cocco.. Si è innamorato del domatore del circo ed è fuggito di casa..”

ROSETTA      :- (imbarazzata) “Cambiano discorso che è meglio”

LUIGINO      :- “E ti pareva.. “(imitando Rosina nel Barbiere di Siviglia) “Ma se mi toccano, dov’è il mio debole.. divento vipera..”

ROSETTA      :- (adirata) “Luigino ..piantiamola lì..” (suonano alla porta, lei va in cucina)

LUIGINO      :- (ironico) “Arrivano i nostri!” (va ad aprire)

SCENA VIII

(Luigino – Rosetta – Vittorina – Alessandro)

LUIGINO      :- “Ciao.. Vittorina.. Alessandro.. che piacere.. accomodatevi”

ALESSAND. :- (sulla quarantina, stempiato, giacca scura, porta spessi occhiali da vista. E’ un po’ balbuziente) “Buo.. buona sera”

VITTORINA:- (vestita di scura anch’essa. Comportamento da santarellina) “Come va?”

LUIGINO      :- “Abbastanza bene.. ma accomodatevi” (ironico, accennando al divano) “Sapete già dove.. al vostro solito posto.. fate conto di essere in casa vostra”

ALESSAND. :- “Ma-magari!” (siede prima Vittorina e poi Alessandro il quale, essendo molto miope, siede sul bracciolo e sta per perdere l’equilibrio. La moglie l’aiuta a farlo ..scivolare dal bracciolo ai cuscini del divano)

ROSETTA      :- (rientra) “Vittorina.. Alessandro” (bacia l’amica e porge la mano ad Alessandro.

                         I due amici appaiono tristi, scuri in volto)

LUIGINO      :- (squadrandoli, ironico) “Ma che facce allegre!”

ROSETTA      :- “Vi faccio il caffè?”

LUIGINO      :- (ironico) “Ma ti sembrano domande da fare?”

VITTORINA  :- (che non ha compreso l’ironia di Luigi) “Sempre gentile tuo marito.. ma veramente il caffè.. prima di cenare..”    

LUIGINO      :- (ha uno scatto comico e guarda la moglie preoccupato. Se ne avvede Vittorina)

VITTORINA  :- “.. ma non abbiamo appetito..”

ALESSAND. :- (interrompe cercando di protestare con la moglie) “Veramente io...”

ROSETTA      :- “Dovete ancora cenare?” (cerca di tacitare in silenzio il marito)

ALESSAND. :- (mogio) “Pur-purtroppo sì.. Abbiamo fatto ta-tardi ..per via dell’avvocato”

ROSETTA      :- (stupita) “Dall’avvocato?”

LUIGINO      :- (comico) “Vi separate?. Vittorina si è fatta l’amico?”

VITTORINA  :- (offesa) “Io quelle cose.. non le faccio!.. E’ peccato!”

LUIGINO      :- (ironico) “E’ peccato per chi?.. Per l’altro” (vedendo la reazione della donna) ”Scherzavo, scherzavo, si capisce”

ALESSAND. :- “Certi modi di scher-scher.. scherzare non mi vanno a  ge-genio”

LUIGINO      :- (dà una gomitata amichevole ad Alessandro e sottovoce) “Vai, che vorresti.. così avresti la scusa per mollarla”

ALESSAND. :- “Be-bell’amico che sei!”

VITTORINA  :- (triste) “Abbiamo dovuto andare dall’avvocato perché il proprietario dell’apparta- mento ci ha mandato lo sfratto..” (piagnucolando) “..dopo più di vent’anni che ci abitiamo”

ROSETTA      :- “Oh.. come mi dispiace..” (va accanto all’amica cercando di consolarla)

ALESSAND. :- “Ha de-detto che si sposa la sua ba-bambina”

LUIGINO      :-“Un momento. Per quanto ne so, ha una figlia che si doveva sposare già tanti anni fa”  

VITTORINA  :- (laconica e comica senza volerlo) “E’ sempre quella”

LUIGINO      :- (salace) “Come bambina.. è un po’ stagionata!”

VITTORINA  :- (con aria da vittima) “Che almeno il Signore toccasse loro il cuore”

LUIGINO      :- (con comica enfasi) “E si vede che.. alla bambina ..hanno toccato qualcosa d’altro” (pausa) “Che coraggio però: è brutta come la fame”

VITTORINA  :-“Non sappiamo più dove battere la testa. Non si trova un appartamento con un affitto abbordabile per noi”

ROSETTA      :- (comprensiva) “Coraggio Vittorina; spero proprio che arriviate ad un accordo”

LUIGINO      :- (vivace)  “Può anche darsi che la.. bambina.. resti sedotta e abbandonata un’altra volta .. Sono vent’anni che ci prova”

ROSETTA      :- “Avete provato a proporgli un aumento ?”

ALESSAND. :- “E’ la pri-prima co-cosa che abbiamo fa-fatto. Sarebbe stato un grosso sa-sacrificio per noi,  ma tant’è.. vuole l’appar..tamento e basta”

VITTORINA  :- “Beati voi che non avete di questi problemi.. Siete in casa di vostro zio e lui.. è in America” (sospiro)

ALESSAND. :- (con aria malignetta a Luigino) “A meno che non de-decida di ri-ritornare!”

LUIGINO      :- (con grande comicità, si volta e si tocca.. ferro, fa le corna)

ROSETTA      :- “Allora.. vi preparo qualcosa?”

VITTORINA  :- “No, grazie; sarebbe troppo disturbo”

ROSETTA      :- (vedendo la faccia contrita del marito gli dà una gomitata)

LUIGINO      :- “Ahi!”

ROSETTA      :- Anche Luigino insiste.. VERO LUIGINO CHE INSISTI          ?”

LUIGINO      :- “Eh?.. Ah, sì, sì,.. e come che insisto” (si massaggia dove ha ricevuto la gomitata)

VITTORINA  :- “Siete dei veri amici..” (con tono rapido, come una sferzata) “Spero proprio che non debba accadervi quello che accaduto a noi!”

LUIGINO      :- (ritoccando..ferro) “A ridagliela..”

ROSETTA      :- “Mi auguro proprio di no. Abbiamo già speso parecchio in questa casa per rimodernarla” (dando un’occhiata a Luigino) “Soldi che avrebbe dovuto spendere il padrone di casa”

LUIGINO      :- “E come no!Vedi Alessandro.. noi abitiamo in casa dello zio gratuitamente, però.. se il padrone di casa..” (dà un’occhiata significativa alla moglie) “.. ci facesse anche lo sconto, non sarebbe una brutta idea, ti pare?”

ALESSANDRO:- “Be-beato te che hai voglia di sche-scherzare”

ROSETTA      :- (ribadendo il proprio concetto) “Intanto i soldi li abbiamo spesi noi”

LUIGINO      :- (ironico “E già. E magari lo zio ci manda a dire dall’America che ritorna, perché..”

                        (ironico) “..vuole convolare a giuste nozze.. a settant’anni suonati” (pausa) “Rosettalui sta bene la dov’è, in California.. Sarà anche pieno di dollari. Possiamo essere contenti, dai retta a me..con i tempi che corrono.. Vedi loro, poveracci?” (suonano)

ROSETTA      :- “E chi c’è adesso?” (va ad aprire)

LUIGINO      :- (sorridendo con ironia) “Sarà lo zio che annuncia il suo arrivo”

SCENA IX

(Luigino – Rosetta – Vittorina – Alessandro - Fattorino)

FATTORINO :- (sulla soglia) “Buonasera.. Il signor Cevasco Luigi?”

LUIGINO      :- (si avvicina sospettoso) “Si..”

FATTORINO :- “Telegramma..” (porge un registro) “Firmi qui”

ROSETTA      :- “Un telegramma?”

FATTORINO :- “Dall’America, signora”

ROSETTA      :- (a Luigino, con noncuranza) “Che sia accaduta qualche disgrazia a tuo zio?”

LUIGINO      :- (ironico) “Non essere così addolorata.. Fammi leggere prima”

FATTORINO :- (che attendeva la mancia) “Allora.. posso andare?..”

ROSETTA      :- (sottovoce, alla moglie) “Dagli la mancia”

LUIGINO      :- (al postino) “E’ pagato per fare il postino?”

FATTORINO :- “E ci mancherebbe anche che non mi pagassero”

LUIGINO      :- “Allora.. se permette.. chiudo la porta altrimenti mi scappa il gatto” (chiude)

ROSETTA      :- “A parte che gatto non ne abbiamo, perché non gli hai dato la mancia?”

LUIGINO      :- “Sarebbe stata corruzione di pubblico ufficiale” (legge il telegramma e lemme, lemme passa il telegramma alla moglie; in silenzio)

ROSETTA      :- (legge e poi si siede affranta) “Ah!”

VITTORINA :- (che assisteva alla scena e commentava col marito) “Qualche.. disgrazia?”

ROSETTA      :- (smarrita) “Peggio!”

ALESSAND. :- (curioso) “Ma si p-può sapere cos’è su-successo?”

LUIGINO      :- (cercando di fare l’indifferente) “Non è successo niente di particolare.. Arriva solo lo zio dall’America”

VITTORINA  :- (che non nasconde la soddisfazione) “E.. vuole l’appartamento?”

ROSETTA      :- (scocciata) “Spero di no!.. Dove andremmo noi?”

ALESSAND. :- (pronto) “Dall’avvocato!” (dà un’occhiata di soddisfazione alla moglie)

ROSETTA      :- (triste) “Questa non ci voleva”

LUIGINO      :- (cercando di minimizzare) “Avrà nostalgia della sua città”

ROSETTA      :- (nervosa, al marito) “Tu.. è meglio che non fai previsioni.. Prima hai detto: <saranno le guardie> e zacchete.. arrivano i carabinieri..”

ALESS. E VITT:.- “I carabinieri?” (si guardano come a dire <che gente!>)

ROSETTA      :- “..dopo hai detto:< sarà lo zio che annuncia il suo arrivo> e.. zacchete, il telegramma.. “(si alza e passeggia nervosamente) “Non dire più nulla per favore”

ALESSAND. :- “Potresti fare il ca-ca-cartomante”

LUGINO        :- “Ma è stata solo una combinazione”

ROSETTA      :- “Semmai due combinazioni”

LUIGINO      :- “Vorrà dire che mi tapperò la bocca”

VITTORINA  :-(melliflua)“E così.. dopo più di trent’anni.. arriva tuo zio dall’America..bene, bene”

ROSETTA      :- “ Bene un corno!”

LUIGINO      :- “Se fosse stato in Francia.. sarebbe arrivato dalla Francia”

VITTORINA  :- “Vi auguro che non vi dia lo sfratto.. “ (suonano alla porta)

SCENA X

(Luigino – Rosetta – Alessandro – Vittorina – Teresa)

LUIGINO      :- (spazientito) “E adesso chi c’è?”

ROSETTA      :- “Non dire nulla per favore” (va ad aprire. E’ Teresa)

TERESA         :- (vestita per uscire a comprare, entra) ”Oh, Rosetta, scusi sa ma.. ho visto il postino in un’ora insolita.. tutto bene vero?

LUIGINO      :- “A gonfie vele!.. Arriva solo mio zio dall’America”

TERESA        :- “Meno male.. Credevo che fossero cattive notizie”

ROSETTA      :- (scocciata) “Perché? Le sembra una buona notizia questa?”

TERESA           :-“Mah.. direi di sì.” (agli altri) “.. scusate se vi ho interrotti ma.. mi sento di casa qui.. Luigino l’ho visto crescere e mi ci sono affezionata.. Oh, naturalmente anche a Rosetta, si capisce”

LUIGINO         :- “Teresa è stata come una zia per me.. anzi, da piccolo la chiamavo zia Teresita”

TERESA           :- (come trasognata) “E così Bacicia rientra in Italia.. bene, bene..”

ROSETTA        :- (agitata) “Fa presto a dire: bene, bene.. mi saprebbe dire dove potremmo metterlo?” (pausa) “Nella cameretta ci dorme il ragazzo; in quella ch’era di mia suocera c’è la nostra camera.. poi ci siamo fatti lo studio e.. proprio non so dove e come..”

LUIGINO         :- (sarcastico indicando un ipotetico salto dalla finestra) “Si può sempre farlo passare dalla finestra”

TERESA           :- “Ma vi ha precisato il giorno del suo arrivo e se ha l’intenzione di fermarsi?”

LUIGINO         :-“Sul telegramma, oltre all’annuncio del suo arrivo imminente, c’era: segue lettera”

TERESA           :- (con tenerezza) “Quanti anni sono passati da quel lontano 1943..” (sospira) “L’avevano fatto prigioniero gli americani in Sicilia e poi.. dopo tanto tempo, mi aveva scritto dall’Algeria che faceva il cuoco in un campo di prigionia..”(sorridendo) “Chissà che pranzi.. non sapeva cuocere neppure un uovo.. Dopo, l’hanno deportato in America e, col tempo.. ha deciso di fermarsi là”

VITTORINA    :- “Ma allora, vi scriveva spesso”

LUIGINO         :- “Sapeva scrivere!”

TERESA           :- “Spesso no.. Arrivava, di tanto in tanto, una cartolina attraverso la Croce Rossa, poi, finita la guerra, qualche rara lettera, fotografie, finché un giorno.. più nulla” (a Luigino) “Pensa un po’ che testa matta.. se l’era presa con me perché avrebbe voluto che lo raggiungessi in America.. ma.. non mi bastavano mai i soldi per il viaggio.. con la pensione che mi ritrovo.. mi servivano per tirare avanti..”

LUIGINO         :- “Volevate bene a mio zio, vero?”

TERESA           :- “Eravamo giovani e avevamo tanta voglia di vivere, tante speranze.. dopo.. sono capitate le peripezie della guerra.. Era un birichino.. Chissà cos’avrà combinato in America”

ROSETTA        :- (un po’ dura) “Qualcosa di certo avrà combinato visto che poco dopo cena sono venuti due carabinieri a cercarlo..” (seccata) “Come mai quelli non li avete visti?”

TERESA           :- “Forse non ero in casa. Adesso vi lascio.. vado a fare una briscola dalla mia amica Ofelia.. State tranquilli per i carabinieri..di sicuro si tratta di un equivoco..un errore”

LUIGINO         :- (rinfrancato) “Ma sì, è quello che sostengo anch’io. Se dal 1943 non è più rientrato in Italia, che cosa volete che abbia combinato.. O borsa nera o una barzelletta contro Mussolini..”

VITTORINA    :- (sottile) “E.. arriva solo.. o con la moglie?”

ALESSAND.    :- (rincarando la dose) “Magari con dei figli”

LUIGINO         :- (spazientito) “.. forse anche con dei nipoti!” (pausa) “Nel telegramma non c’era scritto.. Vedremo e quando arriverà la lettera..” (ironico) “..vi terrò informati!”

TERESA           :- (che sorrideva) “Oh, quello.. non credo proprio che si sia sposato”

LUIGINO         :- (scherzando) “Magari.. ogni tanto..”

VITTORINA    :- (scandalizzata) “Ma Luigino!”

LUIGINO         :- “E cosa c’è di male?.. Non mi dirai che tu e Alessandro in letto direte solo.. il rosario, no?” (a Teresa, passandosi una mano sull’orecchio) “A meno che non sia.. dell’altra sponda..” (voltandosi verso la moglie) “..come un certo Adriano.”

TERESA           :- (ridendo) “Oh, quello proprio no..

ROSETTA        :- “E come fa a saperlo?.. Le ha scritto?”

TERESA           :- “Lo conoscevo abbastanza bene” (cambiando discorso) “Beh, vado e tolgo il disturbo” (apre la porta e si volta) “Allegri, eh?” (esce)

SCENA XI

( Rosetta – Luigino –Vittorina – Alessandro)

ROSETTA      :- “C’è poco da stare allegri”

VITTORINA :- (si alza seguita dal marito) “Ce ne andiamo anche noi”

ROSETTA      :- “Se vi fermate vi preparo qualcosa”

LUIGINO      :- “Ma, hanno già detto di no”

VITTORINA :- “Grazie.. non abbiamo appetito, vero Alessandro?”

ALESSANDRO:- “Non ha appe-appettito e allora.. bisogna andare per fo-forza” (suonano alla porta)

ROSETTA      :- (seccata) “Oggi la mia porta sembra un convento. E chi c’è ancora?”

LUIGINO      :- “Se non apri non lo saprai mai.. Avrai mica paura dei ladri..”

ROSETTA      :- (avviando) “I ladri qui.. se non ne portano loro, qui non c’è nulla da rubare”(apre)

                        (ENTRANO DUE LADRI CON CALZAMAGLIA IN VISO E PISTOLE PUNTATE. ROSETTA GRIDA DALLO SPAVENTO E SVIENE CADENDO SUL DIVANO. ALESSANDRO AUMENTA LE BALBUZIE     E CERCA DI SCAPPARE. VIENE AGGUANTATO PER IL COLLETTO DA UN LADRO E SBATTUTO A MANI ALZATE SULLA POLTRONA. LUIGINO, GOFFO HA LE MANI IN ALTO)

(SI CHIUDE IL SIPARIO)

                                  

FINE DEL PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

SCENA I

(Filippo – Luigino – Rosetta)

FILIPPO         :- (entra in scena, si guarda attorno, e constatato che è solo va al telefono e compone un numero) “Pronto Stefania? Sono io..Sei sola?” (pausa) “Anch’io..Sono andati dai carabinieri per quel trambusto dell’altra sera con i ladri” (pausa) “No; non ho sentito nulla. Studiavo e in più avevo le cuffie dello stereo perché stavo ascoltando musica rock” (pausa) “Riesco a concentrarmi lo stesso” (pausa) “Mi devi dire una cosa importante?” (pausa) “Allora mi hai pensato..” (pausa) “Se in casa sapessero che qualche volta andiamo per i fatti nostri anziché a scuola.. sai che ridere.. Stefi. perché non vieni tu da me?” (pausa) “Ma te l’ho detto, sono andati dai carabinieri.. almeno così hanno detto” (pausa) “Non so per quanto ne avranno” (pausa) “Allora senti, facciamo così.. vengo io da te” (pausa) “Sì, subito” (si apre la porta ed entrano Rosetta e  Luigino. Danno un’occhiata al ragazzo, si mettono in libertà. Filippo cambia tono) “D’accordo Mario.. vengo da te.. ciao” (posa il ricevitore)

LUIGINO      :- (sornione) “Chi era?”

ROSETTA      :- “Non hai sentito?.. Era Mario”

LUIGINO      :- (c.s.) “Ah!.. Mario.. Siccome l’ho visto cambiare di colore.. mi chiedevo se..”

ROSETTA      :- (preoccupata, al figlio) ”Ti senti male?”

FILIPPO        :- (seccato) “Ma che male.. Sto benissimo”

ROSETTA      :- (al marito) “Studia troppo”

LUIGINO      :- (sarcastico) Altroché.. Gli verrà l’esaurimento.. con Mario!”

FILIPPO         :- (cambia discorso) “Dove siete stati?”

ROSETTA      :- “Te l’avevamo detto: dai carabinieri”

FILIPPO         :-“E.. c’erano anche la signora Vittoria col signor Alessandro?”

LUIGINO      :- “Li abbiamo incontrati che ci stavano andando”

FILIPPO         :- “Cosa vi hanno i chiesto i carabinieri?”

ROSETTA      :-“Se avevamo dei sospetti su qualcuno in particolare, dal momento che, a quanto sembra, i ladri sarebbero andati a colpo sicuro” (pausa) “Mi hanno preso anche la spilla che tuo papà mi aveva regalato per il nostro anniversario” (siede accorata)

LUIGINO      :- (al figlio) “E’ mai possibile che tu non abbia sentito nulla?” (siede)

FILIPPO        :- “Beh, sai avevo le..” (mima che aveva le cuffie)

LUIGINO      :- (ironico) “Ah, già.. studiavi con..” (mima anch’esso le cuffie) “Avresti dovuto vedere com’è accaduto.. siedi che ti racconto” (siede e gli fa cenno di sedere)

FILIPPO         :- (interrompe per squagliarsela) “Pà.. me la racconterai un’altra volta.. devo proprio andare..” (si avvia all’uscita)

LUIGINO      :- (ironico) “Da Mario!”

FILIPPO         :- “Ma te l’ho detto, no?”

LUIGINO      :- (c.s.) “.. a studiare..”

FILIPPO         :- “Beh, sai.. ci sono gli esami..”

LUIGINO      :- “Ma gli esami non scappano. Siedi due minuti che ti racconto..”

FILIPPO        :- (scocciato, sbuffa) “Ascolto anche in piedi”

LUIGINO      :- (seccato a sua volta) “Ho capito, vai, vai.. vai da Mario.. Tanto i carabinieri ritorneranno a farci visita a casa”

FILIPPO         :- (apre l’uscio) “Ciao, vado”

LUIGINO      :- (sornione e comico) “Da Mario..”

ROSETTA      :- “Ma te l’ha detto no, sei sordo?” (trilla il telefono e Filippo anticipa precipitosamente il padre, alzando la cornetta)

LUIGINO      :- “Che fulmine!”

FILIPPO         :- (imbarazzato) “Sì, sì.. MARIO.. sto uscendo.. Sei.. sempre solo?” (pausa) “Sì, vengo a prendere quegli appunti” (pausa. Guarda i genitori) “No.. non si può”

LUIGINO      :- (guarda la moglie e con comicità) “.. non si può..”

FILIPPO         :- “Appunto!.. Ci vediamo, ciao” (posa il ricevitore e indossa il giubbotto) “Ciao”

LUIGINO      :- ”E dimmi un po’.. gli appunti.. te li scrivi su una mano?”

GIOVANNI   :- (preso contropiede) “Beh, un foglio l’avrà anche lei.. volevo dire..anche lui” (esce)

SCENA II

(Luigino – Rosetta)

LUIGINO      :- (perplesso, scimmiottando il figlio) “Anche lei.. anche lui.. Mah..”

ROSETTA      :- (agitata) “Se penso all’altra sera.. Che spavento.. Non si può stare tranquilli nemmeno in casa propria.. Che tempi!”

LUIGINO      :- (si alza) “Devo revisionare i conti dell’ufficio.. lunedì c’è l’assemblea dei spedizionieri e ci sono tante di quelle rogne.. “ (prende un registro lo apre e siede) “Speriamo che continuino ad arrivare delle navi.. altrimenti addio lavoro.. Le fabbriche licenziano.. e le navi.. navigano in cattive acque..” (serio) “Andiamo a fondo”

ROSETTA      :- .. e il ragazzo deve studiare..”

LUIGINO      :- “Deve.. deve un bel fico secco.. Se non potrà continuare gli studi andrà a fare il facchino”

ROSETTA      :- “E figurati se il mio Filippo va a portare dei pesi..”

LUIGINO      :- “Perché no?..  Sono molti i giovani che si mantengono agli studi facendo i lavori più disparati.. Studiare.. Se andiamo avanti così dovremo studiare tutti, ma per vivere!.. Sa che ti dico?.. Sarà bene cominciare a fare delle economie..”

ROSETTA      :- “Più economie di così!.. Non usciamo quasi mai.. Alla sera ci piazziamo davanti alla televisione e non si parla.. Se parliamo è solo per accaparrarsi il telecomando, finiamo così col vedere un po’ di tutto e non capirci nulla”

LUIGINO      :- “Che solfa!.. Lo so che sei parsimoniosa” (si alza e passeggia) “Anche Filippo cer- ca di non spendere.. non va in compagnia di amici perché non ha soldi..”

ROSETTA      :- “Ci mancava anche che ci rubassero quel poco oro che avevamo in casa..”

LUIGINO      :- “Beh.. meglio quello che una brutta malattia..” (avvicinandosi) “E per la spilla che ti stava tanto a cuore.. non preoccuparti.. ne compreremo una simile appena possibile.. magari pagandola a rate” (cambiando discorso e con ilarità) “Hai visto dove hanno infilato la nostra denuncia?” (mima un paio di spanne) “<la metterò qui in evidenza>, dice il brigadiere, “in evidenza?.. Allora possiamo stare tranquilli che prima che arriviate al nostro fascicolo non vedremo più niente”

ROSETTA      :- “Anche loro faranno quello che possono. Chissà quante altre grane avranno”

                             (suonano alla porta)

 

SCENA III

(Luigino – Rosetta – Vittorina – Alessandro – Teresa)

LUIGINO      :- “Arrivano i nostri” (va ad aprire. Entrano Vittorina ed Alsessandro) “Avanti, avanti”

ROSETTA      :- “Come va?.. Tutto bene?”

ALESSAND. :- (contrito) “Eh.. siamo qui..”

VITTORINA  :- (ostenta una spilla sul bavero del tailleur) “Non c’è male” (pausa) “Non sono ancora arrivati i carabinieri?”

ROSETTA      :- “No, e nemmeno Teresa”

ALESSAND. :- “E.. co-come mai vengono i ca-carabinieri qui?” 

LUIGINO      :- “Vengono a fare un sopralluogo in sito, hanno detto” (suonano alla porta)

LUIGINO      :- (prevenendo la moglie) “Stai, apro io” (apre ed entra Teresa)

TERESA         :- “Disturbo?””

LUIGINO      :- “Affatto. Riunione di famiglia.. con i carabinieri” (sta per chiudere la porta ed intravede i carabinieri e li fa accomodare)

SCENA IV

(Luigino – Rosetta – Vittorina – Alessandro – Teresa – Brigadiere Caputo – carabiniere)

BRIGAD.       :- (entrando col carabiniere) “E’ permesso?”

LUIGINO      :- “Avanti c’è posto!”

CARABIN.    :- “Buongiorno”

BRIGAD.       :- “Possiamo dare subito un’occhiata all’ambiente?”

ROSETTA      :- “Vi faccio strada” (esce con i carabinieri)

VITTORINA  :- (che ostenta sempre la spilla per farla notare) “E così.. siamo tutti qua..”

TERESA         :- (che ha seguito l’intento di Vittorina) “Sempre elegante la signora Vittorina..” (ad Alessandro) “E.. come va per la casa?”

ALESSAND. :- (sospirando) “Eh.. stiamo sempre cercando..” (rientrano i carabinieri e Rosetta)

ROSETTA      :- “La casa è tutta qua”

LUIGINO      :- (offre le sedie ai militari ed indica il divano ai due amici) “Accomodatevi, prego”

BRIGAD.       :- (sedendo al tavolo) “Grazie”

CARABIN:    - “Grazie.. preferisco stare in piedi” (sta dietro alle spalle del superiore)

ROSETTA      :- “Posso offrirvi un liquorino?”

BRIGAD.       :-  “Molto gentile, ma in servizio preferisco di no”

ALESSAND. :- (guardando la moglie e poi Rosetta) “Io in servizio non ci sono” (riceve una gomitata da Vittorina) “Ahi!.. “(a Rosetta) “E’ meglio di no.. mi fa male” (si massaggia il fianco)

BRIGAD.       :- (estrae delle carte dalla borsa) “Scusate ma dobbiamo sbrigarci.. Ho altre grane sul mio tavolo.. Ci siete tutti?”

ROSETTA      :- “Manca mio figlio.. è andato..”

LUIGINO      :- (interrompendo e con ironia) “..da Mario.. un suo amico.. a studiare”

BRIGAD.       :- “E’ solo un colloquio informale che facciamo e dalle risultanze potrebbero emergere degli elementi utili, nel qual caso ci indirizzeremo nel modo che riterrò più opportuno” (pausa) “Appare del tutto evidente, visto che non è stato rovistato quasi nulla nei cassetti, come i ladri SAPESSERO dove mettere le mani. Ora io dico: <come mai>?” (tutti si guardano interrogativamente e fanno scena)

ROSETTA      :- “Signor Maresciallo”

BRIGAD.       :- “Non ancora.. solo brigadiere per adesso”

ROSETTA      :- “Brigadiere.. io non me ne capisco di gradi.. se non ha nulla da obbiettare io andrei a fare qualche faccenda di casa.. Posso?”

BRIGAD.       :- “Prego, faccia pure”

CARABIN.    :- “Comunque si tenesse a disposizione, ah?”

ROSETTA      :- “Sono solo di la” (esce)

BRIGAD.       :- (apre una cartella, osserva, estrae un fascicolo) “La signora.. Pittaluga Vittoria”

VITTORINA  :- (si alza lentamente e con voce tremolante) “Sono.. io”

BRIGAD        :- “Non si agiti signora.. mica la mangio”

LUIGINO      :- (ironico) “Poi per digerirla ci vuole il Fernet!”

BRIGAD.       :- “Dunque: Pittaluga Vittoria..”

VITTORINA  :- “Sono sempre io..”

BRIGAD.       :- “.. in Chiesa..”

VITORINA    :- (equivocando) “Sempre.. quasi tutte le mattine e le feste comandate”

BRIGAD.       :- “Come sarebbe a dire?”

VITTORINA  :- “Sarebbe adire che tutte le mattine vado in chiesa a sentire la Santa Messa”

BRIGAD.       :- (sorridendo) “Ma no signora, cos’ha capito, intendo dire se è coniugata in Chiesa”

VITTORINA  :- (risentita) “Certo che sono coniugata in chiesa.. mica in municipio” (al marito) “E che cerimonia.. vero Alessandro?”

ALESSAND  :- (distratto) “Eh?.. Come?.. Ah, sì”

BRIGAD.       :- (spazientito) “Ma signora!”

VITTORINA  :- (impaurita dal tono brusco) ”Ma perché.. non va bene?”

BRIGAD.       :- “Lasciamo perdere.. Suo marito si chiama Chiesa Alessandro, no?”

VITTORINA  :- “Sì”

BRIGAD.       :- “Ora, con calma, mi racconti i fatti così come li ricorda..”

VITTORINA  :- “Ma.. l’ho già detto in caserma”

CARAB.         :- “E lei glielo ripetesse ancora”

VITTORINA  :- “Come le avevo già detto, stavamo per andare a casa a cenare.. quando suonano alla porta.. Rosetta va ad aprire e..”

BRIGAD.       :- (interrompe) “Fin qui lo sappiamo.. Corrisponde al vero che il signor Cevasco abbia detto: <sono i ladri?>”

VITTORINA  :- “Si e no..”

BRIGAD.       :- “Si spieghi meglio”

VITTORINA  :- “Siccome la Rosetta diceva: <e adesso chi c’è?”> .. il Luigino ci ha detto: <ci sono stati i carabinieri, ci mancano solo i ladri”

BRIGAD        :- (severo) “Davvero ha detto così?”

LUIGINO      :- “Brigadiere, ci ha fatto il buon peso come i bottegai”

VITTORINA  :- “Sa.. più o meno ha detto così.. Però ci ha indovinato.. è un INDOVINOSO..”

LUIGINO      :- (sarcastico, imitando una endovenosa) “Sì.. una FLEBO”

VITTORINA  :- “Sì, sì.. è un indovinoso, perché deve sapere caro capitano..”

CARABIN     :- “Gli dicesse che brigadiere è”

VITTORINA  :- “.. che ci aveva indovinato anche prima..” (a Luigino) “Me l’avete detto voi.. in occasione del telegramma: Ha detto: <sarà lo zio Baciccia che scrive che arriva dall’America>”

BRIGAD.       :- (guardando Lugino) ”Sempre più interessante. Si accomodi signora” (a Luigino) “Signor Cevasco.. che cosa le ha scritto suo zio Cevasco Gio Batta?”

LUIGINO      :- (risentito) “Veramente sarò un INDOVINOSO, come dice.. la signora, ma sapere quello che ci sarà nella lettera che NON  ho ancora ricevuto è un po’ difficile”

BRIGAD.       :- “Ma ha scritto si o no?”

LUIGINO      :- “Un telegramma.. ma la lettera non è ancora arrivata”

BRIGAD.       :- “Mi spieghi allora come faceva a sapere che c’erano notizie di suo zio”

ALESSAND. :- “E’.. è più bravo di un ca-cartomante”

LUIGINO      :- “Sarà meglio che ti cuci la bocca.. Signor brigadiere.. mi spieghi un po’.. è venuto qui per i ladri o per mio zio?.. E poi, mi scusi sa.. ma se io fossi un ‘indovinoso’ come dice quella.. la signora Vittoria.. mi farei un bel tredici al totocalcio.. Io ho detto così per dire una freddura.. per scherzare..” (si guarda attorno) “Ma mi pare che voglia di scherzare non l’abbia nessuno..”

BRIGAD.       :- (conciliante) “Non se la prenda signor Cevasco.. non se la prenda..”

LUIGINO      :- “Ha un bel dire ‘non se la prenda’ “

BRIGAD.       :- (legge sul fascicolo) “Chiesa Alessandro”

ALESSAND. : - (distratto come al solito) “Eh? Chi?.. Chiesa Alessandro?.. Ah, si, sono io.. presente” (si alza)

LUIGINO      :- “Ha risposto all’appello”

BRIGAD.       :- “Confermate la versione degli altri in merito ai fatti accaduti l’altra sera?”

ALESSAND. :- (confuso) “Eh.. sì, sì.. confermo”

BRIGAD.       :- “Saprebbe riconoscere quei tipi?”

ALESSAND. :- “Con quelle calze sul viso sarà un po’ difficile.. Sembravano due birilli”

BRIGAD.       :- “Mmm.. capisco.. stia comodo”         

ALESSAND. : (siede sul bracciolo del divano e la moglie l’aiuta a sedersi meglio)

BRIGAD.       :- (scorrendo il suo foglio) “Parodi Teresa”

TERESA         :- “Sissignore”

BRIGAD.       :- “Allora lei è..”

TERESA         :- “Teresa”

BRIGAD.       :- (legge) “Dunque.. Parodi Teresa nata a..”

TERESA         :-. “Genova”

BRIGAD.       :- “Mi dica signora, come..”

TERESA         :- (interrompendo) “Signorina, prego”

BRIGAD.       :- “Ah.. allora signorina Parodi, lei, ieri sera, era qui in casa Cevasco”

TERESA         :- (divertita) “In.. casa Cevasco?”

LUIGINO      :- (che si era seduto accanto a lei, sottovoce) “Ma si.. qui da noi”

TERESA         :- “Ah.. sì, ero qui da Luigino.. Mi scusi ma non sono abituata a sentire dire ‘in casa Cevasco’. Ci sono quasi sempre.. abitiamo sullo stesso pianerottolo”

BRIGAD.       :- “Che ora era?”

TERESA         :- “Ma.. glielo avevo già detto l’altro giorno, no?”

CARABIN:    :- (in piedi, impettito) “E anche lei glielo ripetesse un’altra volta”

TERESA         :- “Sì, sì.. per carità.. tanto non costa niente.. Mi ci faccia pensare” (riflette) “C’era il telegiornale della sera ma il mio televisore era guasto.. erano quindi le otto..”

CARABIN.    :- “Di sera?”

TERESA         :- (ironica) “Di solito il telegiornale della sera non lo danno al mattino”

CARABIN:    :- (sta per replicare ma viene bloccato dal brigadiere)

BRIGAD.       :- “Lascia perdere Lo Previte”

TERESA         :- “Io uscivo per andare a fare una partita a carte da una mia amica”

BRIGAD.       :- “Ah. E così lei usciva di sera, sola, per andare a giocare a carte”

TERESA         :- “E cosa c’è di male?.. Ho provato a giocare a briscola da sola..ma vinco sempre io”

ROSETTA      :- (rientra con un cabaret, bicchieri e bottiglia d’acqua) “Beva signor Brigadiere.. avrà sete”

BRIGAD.       :- “Grazie” (a Teresa) “Così lei è uscita un po’ prima che arrivassero i ladri”

TERESA         :- “Questo non lo so. Quando c’ero io, in casa c’era Lugino, la Rosetta e quei due.. sì insomma i signori Alessandro e sua moglie”

BRIGAD.       :- “Quando è scesa ha notato per caso qualcuno, qualche viso sospetto per le scale?”

TERESA         :- “Salvatore. E’ un nostro casigliano.. ma quello è sospetto tutto l’anno” (pensando) ”Però.. adesso che ci penso.. ho visto salire due giovanotti, eleganti.. con una borsa da dottore.. E ma quelli, se vedeva subito che erano due signori distinti”

BRIGAD.       :- “Interessante.. Questo prima non ce lo aveva detto. Li saprebbe riconoscere?”

TERESA         :- “Sarà un po’ difficile. L’amministratore non ha ancora fatto cambiare le lampadine nelle scale; sono così deboli che non andrebbero bene nemmeno al camposanto al posto dei moccolotti”

BRIGAD        :- (mentre sui versa da bere offrendone anche al carabiniere che accenna di no) “Passi da noi; le mostreremo alcune foto segnaletiche; chissà che non riconosca qualcuno.. malgrado le lampadine deboli” (beve; poi con aria insidiosa a Teresa) “E ora, cara signora.. Pardòn, signorina.. c’è dell’altro!”

TERESA         :- (agitandosi sulla sedia) “De.. dell’altro?”

BRIGAD.       :- (come il gatto col topo) “Intendo parlare di CEVASCO GIO BATTA” (da un’oc- chiata d’intesa al suo aiutante)

TERESA         :- “E cosa c’entro io.. non sono mica una sua parente”

CARABIN.    :- “C’entrasse signorina.. c’entrasse..”

BRIGAD.       :- “Il Cevasco Gio Batta.. E’ IN CASA SUA!”

TUTTI             :- (fanno scena)         

BRIGAD.       :- “E allora?”

TERESA         :- (imbarazzata) “Ma.. chi ve l’ha detto?.. Come fate a saperlo?” (col pianto in gola) “E’ quasi sempre stato chiuso in casa per non farsi vedere.. Usciva molto di rado”

TUTTI             :- (brusii, commenti)

RIOSETTA    :- (salace) “Capito quest’acqua cheta.. L’ha nascosto pure a noi..”

BRIGAD.       :- (fa cenno di zittire) “E come mai non è venuto qui, dai suoi nipoti.. A quanto ci risulta questa casa è sua e qui ha il recapito”

TERESA         :- (confusa, dispiaciuta, imbarazzata) “Cosa vuole che le dica.. era in attesa di..”

BRIGAD        :- (chiama con un cenno l’appuntato e gli parla in un orecchio)

CARABIN     :- “Subbito brigadiè” (esce)

BRIGAD.       :- (a Teresa) “..allora.. vogliamo dare una spiegazione?”

TERESA         :- (mogia a capo chino) “Sono.. tre giorni che è da me”

TUTTI             :- “Tre giorni?”

TERESA         :- (tormentando le proprie mani in grembo) “..il telegramma.. la lettera.. ci pensavano dei suoi amici laggiù, in America a spedirgli.. lui li aveva già predisposti” (pausa) "Signor brigadiere.. è per via dei nipoti..” (guarda sottecchi, imbarazzata Rosetta e Luigino) “.. per la casa… Io cercavo di preparargli il terreno.. voleva sapere se sarebbe stato bene accolto o se... doveva andare in un ricovero per anziani.. Purtroppo, molte volte, si è constatato che per le persone di una certa età.. non c’è posto fra i giovani..”

TUTTI             :- (fanno scena)

CARABIN.    :- (rientra e richiude l’uscio che aveva lasciato socchiuso. Riferisce al brigadiere all’orecchio)

BRIGAD:       :- (a Teresa) “A quanto pare il signor Cevasco non c’è.. sa dove è andato?”

TERESA         :- (che si sente colpevole) “Sarà andato in giro per la sua Genova.. sui moli o in piazza Banchi per ritrovare dei suoi amici di un tempo.. Era felice di averne trovato in piazza Colombo e me ne parlava..”

BRIGAD.       :- “Beh, adesso si riprenda e gli dica di passare da me appena può.. in caso contrario, ritornerò” (si alza e saluta) “Togliamo il disturbo”

TERESA         :- (con voce contrita) “Posso andare?”

BRIGAD.       :- “Vada tranquilla ma, si tenga a disposizione per quelle foto..”

TERESA         :- “Quali foto?”

CARABIN.    :- “Quelle segnaletiche, non si ricorda?”

TERESA         :- “Ah, sì.. verrò..” (con lo sguardo a terra) “Ciao Luigino..”

LUIGINO      :- (la sorregge amorevolmente accompagnandola alla porta) “Buona notte Teresa”

TERESA         :- (riceve una pacca sulle spalle da Luigino ed esce)

SCENA V

(Luigino – Rosetta – Vittorina – Alessandro – Brigadiere – Carabiniere)

                      (il Brigadiere ed il carabiniere, si appartano con Luigino e parlottano fra loro)

ROSETTA      :- (si avvede della spilla che Vittorina continua ad ostentare e si avvicina) “Che bella spilla… Posso vederla?”

VITTORINA  :- “Bella vero?.. Me l’ha regalata..” (titubante) “Alessandro”

ALESSAND. :- (colto di sorpresa) “Che cosa?” (la moglie indica la spilla) “La spilla?.. ah.. certo.. bella vero?”

ROSETTA      :- “Me la daresti i un po’ in mano?”

VITTORINA  :- (eseguendo) “Mi fa piacere che tu l’abbia notata”

ROSETTA      :- (la osserva con scrupolo e, colta da un sospetto, chiama il marito) “Luigi.. la spilla che mi avevi regalato, aveva anch’essa questo difetto?”

LUIGINO      :- (si avvicina seguito dai due carabinieri)

ROSETTA      :- (mostrando) “Questo, vedi?”

VITTORINA  :- (imbarazzatissima, si porta le mani al viso, guarda il marito come a cercare aiuto)

LUIGINO      :- (controlla la spilla) “Direi proprio lo stesso difetto.. anzi.. qua c’è anche il segno lasciato dalle pinzette quando ho cercato di aggiustarla..” (guarda sospettoso Vittorina) “Non può essere un’altra spilla.. questa E’ QUELLA CHE TI HO REGALATO E CHI HANNO RUBATO L’ALTRA SERA!”

BRIGAD.       :- (prende la spilla e l’osserva) “Ne siete proprio sicuri?”

VITTORINA  :- (si porta una mano alla gola come se le mancasse il fiato e con l’altra mano si tiene alla spalliera della sedia) “No.. non è possibile.. non può essere.. Alessandro..”

ALESSAND. :- (ha uno scatto comico) “Ah no è?.. Mi hai me-messo in me-mezzo senza che io né sape-sapessi niente.. sbri-sbrigatela da sola”

ROSETTA      :- (furibonda) “QUESTA SPILLA E’ LA MIA!.. Te l’avevo fatta vedere in camera mia tempo fa.. quando mio marito me l’aveva regalata”

CARABIN.    :- (si avvicina a Vittorina e la tira sgarbatamente per un braccio) “Ci volesse dare qualche spiegazione?”

VITTORINA  :- (con voce tremolante, confusa) “.. ma.. non mi ricordo..” (siede e singhiozza)

BRIGAD.       :- “Signora, mi dispiace ma dovrà venire con noi e darci delle spiegazioni. Capirà che le circostanze appaiono abbastanza singolari”

ALESSAND. :- (adirato con la moglie) “..anche plu-plurali, direi”

VITTORINA  :- (singhiozzando) “Oh, Signore.. chi l’avesse mai detto..”

ALESSAND. :- (sempre incavolato) “Eh, già.. chi l’avesse mai direbbe.. Anch’io aspetto qua-qualche spiegazione.. per levarmi dal ce-cervello certe voci.. come quelle che mia moglie vrebbe una re-relazione..”

VITTORINA  :- (aumenta comicamente il singhiozzo)

LUIGINO      :- (ironico) “Vittorina.. una relazione?.. Ma no.. lei QUELLE COSE NON LE FA.. E’ PECCATO..”

VITTORINA  :- (altro colpo di singhiozzo)

ROSETTA      :- (dispiaciuta per l’amica, si avvicina incoraggiandola) “Su, Vittoria.. almeno spiegati..” (le si siede accanto) “Racconta..”

VITTORINA  :- (sempre col singhiozzo alla gola e tirando su spesso col naso) “Oh, Rosetta.. che figura.. che vergogna” (singhiozza) “Non sapevo.. non potevo immaginare che..”

ALESSAND. :- “Allora?.. Vogliamo andare con i ca-carabinieri o preferisci co-continuare questa bella sce-sceneggiata?”

VITTORINA  :- (a Rosetta) “Vedi Rosetta.. io voglio bene a mio marito.. anche se, per dire la verità mi trascura un po’.. sempre indaffarato per il lavoro.. per seguire la figlia.. e così c’era un uomo che me lo trovavo ovunque andassi..” (al marito) “Ma senza far nulla di male.. senza mai essere soli..”

ALESSAND. :- (inviperito, sta per lanciarsi sulla moglie, trattenuto a stento dal carabiniere)

VITTORINA  :- “..parlava così bene.. un uomo molto educato.. gentile..”

BRIGAD.       :- “Continui”

ALESSAND. :- (comico) “E sssì.. continua.. vai a-avanti” (mima col mani come dire ‘ammucchia)

VITTORINA  :- “Una volta ha avuto la sfacciataggine di mandarmi a casa un mazzo di rose, con un biglietto..”

ALESSAND. :- (scattando) A-allora non te l’aveva ma-mandato Rosetta“

VITTORINA:- “Alessandro, ti chiedo scusa.. ma non potevo dirti che me l’aveva mandato uno che neppure conoscevo.. e poi sul biglietto c’era uno scarabocchio al posto della firma.. Tu non mi avresti creduto”

ALESSAND. :- “Sta a ve-vedere che adesso la co-olpa è mia!” (trattenuto dal carabiniere) “E dopo.. l’HAI CONOSCIUTO PIU’ MEGLIO?”

VITTORINA  :- “Un giorno, al mercato, m’accorgo che mi viene appresso, si avvicina e mi dice: <Signora.. ho pensato tanto a lei che non ho potuto chiudere occhio..>”

LUIGINO      :- (comicamente mima il dire di Vittorina)

ALESSAND. :- (sarcastico) “Po-poverino.. gliel’avrei chiusi io tutti e due invece di uno.. a anche a te.. TANARDA!” (fa per avvicinarsi alla moglie, sempre trattenuto dal carabiniere)

CARABIN.    :- “Si calmasse, si calmasse..”

ALESSAND. :-“E va bene.. MI CALMASSI”

BRIGAD.       :- “Prosegua signora; forse abbiamo trovato il bandolo della matassa”

VITTORINA  :- “..e così mi domandava dove andavo.. cosa facevo..:<così la penso in ogni ora della sua giornata ed in ogni suo movimento>.. Voleva anche sapere com’era la casa che frequentavo.. se era bella.. com’erano disposte le camere..” (comprendendo) “Ah.. ora mi rendo conto.. Che gente che c’è al mondo!”

ALESSAND. :- (nervoso) “E’ quello che dico anch’io... Ma cosa credevi che facesse il cascamorto per la tua bella silouette?”

CARABIN.    :- “Su, stia bbuono”

ALESSAND. :- “Ma ti sei guardata bene allo specchio?.. Si rompe!”

BRIGAD.       :- “Ha ragione suo marito.. o per carità, non riguardo alla sua, diciamo, silouette, ma riguardo alla sua dabbenaggine. Quel tipo cercava di carpirle delle informazioni”

ALESSAND. :- (scimmiottando la moglie) “..era gentile.. educato..”

BRIGAD.       :- “Signora, vuole seguirci per favore?.. E Anche lei signor Chiesa, se crede”

ALESSAND. -(allarga sconsolato le  braccia) “Eh, andiamo”

LUIGINO      :- “Coraggio Alessandro”

VITTORINA  :- (impaurita) “Ma.. non vorrà mettermi in prigione spero. Io non sapevo che..”

BRIGAD.       :- “Ma no, stia tranquilla. Dovrà firmarmi una deposizione e poi la manderò a casa”

CARABIN.    :- “Si tenesse però a disposizione”

VITTORINA  :- (come un cane bastonato si avvia lemme, lemme alla porta senza salutare nessuno)

BRIG.E CARAB.: “Arrivederci”

SCENA VI

(Rosetta – Luigino – Filippo)

LUIGINO      :- (sconcertato) “Hai capito che coma sono le cose?”

ROSETTA      :- (incredula) “..la Vittorina..”

LUIGINO      :- “Eh, già.  Non s’è resa conto che ha fatto da basista al ladro, svampita com’è. Ha accettato in regalo la spilla pensando che fosse un dono di quel tipo.. e lei, ingenua,  c’è caduta come una pera matura”

ROSETTA      :- “E la Teresa con tuo zio?..”

LUIGINO      :- “Eh, già.. Tutti e due di la, sullo stesso pianerottolo e noi di qua a fare congetture, sul dove, sul come e sul quando” (pausa) “quasi quasi vado di la.. in America.. a farmi dare la lettera che deve arrivare dagli Stati Uniti” (gli viene un’idea) “Vado a prendere il suo ritratto che ci ha mandato dalla California e l’appendo” (esce)

ROSETTA      :- (a voce alta) “Ci appenderei l’originale io.. altro che ritratto”

LUIGINO      :- (rientra con martello, ritratto e chiodo, Sale su una sedia per provvedere alla bisogna) “Ci vorrebbe un gancio più grosso.. Comunque è meglio fargli buona impressione, non si sa mai.. se fosse pieno di dollari” (scende dalla sedia) “Ecco fatto”

                       (suonano alla porta e Rosetta va ad aprire)

FILIPPO         :- (entra mogio; blusotto sulle spalle; non parla. Da un’occhiata ai genitori e va nello studio del padre)

LUIGINO      :- (guarda la moglie e poi ironico) “Ma era Filippo o no?”

ROSETTA      :- “E chi dovrebbe essere?”

LUIGINO      :- “Eh, già.. se non è lui dovrebbe essere un altro” (pausa) “L’oroscopo l’aveva detto” (siede) “Giornata movimentata!.. E che movimenti!”

ROSETTA      :- (verso la porta dello studio) “Filippo?.. Vieni un po’ qui per favore”

FILIPPO         :- (entra adagio, mani in tasca e capo chino)

ROSETTA      :- (preoccupata) “Cos’hai?.. Stai poco bene?”

FILIPPO         :- (scrolla le spalle e non parla)

LUIGINO      :- (credendo di sapere, ironico) “Hai bisticciato con.. diciamo.. Mario”

FILIPPO         :- (irrequieto e imbarazzato) “Ma non ho nulla.. niente..”

ROSETTA      :- (comprensiva) “Sei senza soldi?”

LUIGINO      :- “Se è per quello siamo in due”

FILIPPO         :- (titubante) “Si tratta di.. Stefania”

ROSETTA      :- (messa in sospetto) “Stefania? E quando l’hai vista?”

FILIPPO         :- (c.s.) “Oggi”

LUIGINO      :- (sottile) “Ma.. non eri da Mario a studiare?”

FILIPPO         :- (levandosi un peso) “E’.. INCINTA!”

LUIGINO      :- (sbottando) “MARIO?!”

ROSETTA      :- (sorpresa) “La Stefania?” (disgustata) “Tutto sua madre: TALIS MATER TALIS FILIA!”

FILIPPO         :- (preoccupato) “E un bel guaio”

LUIGINO      :- (con tenerezza) “Capisco che forse ci avevi fatto un pensierino ma.. fregatene.. Il mondo è pieno di belle ragazze”

FILIPPO         :- (accorato) “Ma papà.. non posso fregarmene, perché..”

ROSETTA      :- (interrompendolo) “Forse si era impegnata con te?.. Ma è sempre una ragazzina e poi, ormai.. Ma te l’ha detto chi è stato?”

FILIPPO         :- “GIA’! Me l’ha detto.. e ora DOVREMO AFFRONTARE LE CONSEGUENZE!”

LUIGINO      :- (ha uno scatto) “DOVREMO?.. Ho capito bene?”

ROSETTA      :- (non volendo capire) “Filippo.. non mi dirai per caso che ha dato la colpa a te, vero?”

FILIPPO         :- (amareggiato) “Mamma.. non fare finta di non aver capito.. SONO STATO IO!”

ROSETTA      :- (spaventata delle conseguenze, piagnucolando) “Ma.. come hai potuto.. come hai fatto?..”

LUIGINO      :- (con comicità) “Rosetta!”.. Non farmi fare di queste figure; se gli dici <come hai fatto> di chi sono padre io?.. Tsè.. come hai fatto..” (salace, al figlio) “E meno male che la ragazza dormiva nell’ingresso, eh?”

FILIPPO         :- (tentando di giustificarsi) “Io e Stefania ci vogliamo bene; siamo cresciuti assieme, da sempre andiamo a scuola assieme..”

ROSETTA      :- (accorata e incredula) “Ma siete due ragazzi”

LUIGINO      :- (ironico) “Mica tanto.. visto il risultato..”

ROSETTA      :- (che non si da pace) “Ma come è successo.. dove..”

FILIPPO         :- (innervosito) “Ma che importa dove, come e quando.. è successo e basta”

ROSETTA      :- (siede singhiozzando) “E no. Questo non doveva succedere”

LUIGINO      :- (conico e salace) “Sarà finita per oggi ci sarà un’altra puntata?”

ROSETTA      :- (piangendo) “Che giornata.. la Vittorina con la mia spilla; i carabinieri; lo zio Bacicia di la..” (con una punta di fierezza contro il marito) “.. in America!.. E adesso la Stefania..” (si alza sbottando) “Non ne posso proprio più!”

FILIPPO         :- (incuriosito) “Cosa centra la signora Vittoria con la tua spilla?”

LUIGINO      :- (ironico) “C’entra, c’entra.. te lo dico io.. che c’entra” (passeggia pensoso)

GIOVANNI   :- “Mamma, papà.. aiutatemi voi.. cosa debbo fare?”

LUIGINO      :- (pronto) “Nulla…” (ironico) “..hai fatto fin troppo.. Prendiamo fiato e rilassiamoci, ragioniamo meglio. Cappello a cilindro da prestigiatore non ne abbiamo” (si ferma e si avvicina al ragazzo stringendogli le spalle) “Vedi Filippo.. oggi, fra tutte le grane che ci sono piovute addosso, tu, sei diventato un uomo!.. Ma intendiamoci, non perché hai messo in cantiere un bambino, ma perché cominci a chiedere consiglio ai tuoi.. Per fare poi magari a modo tuo, ma l’hai chiesto!” (pausa) “Qualcosa faremo.. qualcosa di giusto ed onesto. Non si fugge di fronte alle proprie responsabilità.. Sono quelle che fanno diventare uomini” (pausa) “Sei certo di voler bene a Stefania?”

FILIPPO         :- “Beh.. sì”

LUIGINO      :- “E allora sistemeremo questa faccenda; tu, per adesso, ragazzo mio, dacci dentro a studiare”

SCENA VII

(Rosetta – Luigino – Filippo – Vittorina)

                    (Suonano alla porta. Rosetta va ad aprire e, come una catapulta, si precipita dentro Vittorina avvicinandosi a passo da bersagliera, a Filippo apostrofandolo)

VITTORINA  :- “COS’HAI FATTO A MIA FIGLIA?”

FILIPPO         :- (colto di sorpresa, balbetta) “Ma signora Vittoria.. io.. io..”

ROSETTA      :- (salace, si frappone fra i due) “Avrà imparato da sua madre..”

FILIPPO         :- “Signora Vittoria, io e Stefania ci vogliamo bene..”

VITTORINA  :- (accorata, mani al cielo) “Che vergogna, che vergogna” (siede accogliendo il muto invito di Filippo) “A mio marito per poco non gli viene un colpo!”

LUIGINO      :- (salace) “Per la Stefania o.. per la tua faccenda?”

VITTORINA  :- (adirata, alzando la voce) “Parli bene tu, perché hai un maschio!”

ROSETTA      :- (sibillina) “A Stefania, il mio maschio, è piaciuto però” (squadrandola con severità) “Perché.. quello che ti manda le rose non è forse un maschio?”

VITTORINA  :- (fazzoletto alla mano e singhiozzo facile) “Tutte a me dovevano capitare.. lo sfratto la spilla.. la Stefania.. ih, ih, ih..”

ROSETTA      :- (dispiaciuto si avvicina all’amica rincuorandola) “Su, calmati adesso..”

VITTORINA  :- (piagnucola) “Hai un bel dire <calmati>.. Ma ti rendiconto che guaio?”

LUIGINO      :- “Mi pare che dei guai ce ne siano stati per tutti. Non voglio dire con questo che dobbiamo esserne contenti.. “ (a Vittorina) “Tu per un verso.. “(ironico) “Anzi.. facciamo tre versi, perché oltre allo sfratto e Stefania, hai anche in sospeso la denunzia dei carabinieri..”

VITTORINA  :- (sospira comicamente e aumenta il piagnisteo) “Ih…”

LUIGINO      :-“.. e noi per.. due versi.. Filippo e mio zio Baciccia” (cercando di prenderla con un sorriso) “Ne abbiamo da passarsi il tempo.. La questione della spilla per noi è superata.. crediamo alla tua ingenuità e.. per quanto riguarda i nostri figli.. cercheremo di risolverla nel miglior modo.. Finiranno entrambi gli studi e poi Filippo si cercherà un lavoro. Dobbiamo aiutarli adesso che ne hanno bisogno;  cercare di capirli e perdonarli. Tutti nella vita commettiamo degli errori” (allusivo) “Dico bene Vittorina?”

VITTORINA  :- (tira un sospirone)

LUIGINO      :- “..e i nostri errori non dobbiamo rinfacciarseli a vicenda, altrimenti rischiamo di perdere quello che vogliamo tenere stretto.. L’amore vero, quello che sa di rugiada come quello dei nostri figli, si perdona. Hanno sbagliato..” (comico) “Diciamo che non sono stati accorti..” (riprendendo seriamente) “Comunque al loro.. sbaglio, metteranno riparo”

ROSETTA      :- (che al dire del marito annuiva compiaciuta) “Hai proprio parlato bene! Hai proprio ragione” (all’amica) “Non fa peccato chi pecca, ma chi non sa fare ammenda”

LUIGINO      :- (a sua volta compiaciuto) “Hai parlato bene pure tu, Rosetta” (cercando di risollevare il morale) “Amici, facciamoci su le maniche perché, come già è stato detto, domani è un altro giorno!”

FINE DEL SECONDO ATTO

ATTO TERZO

SCENA I

(Stessa scena dei primo atto)

(Rosetta - Luigino – Filippo)

FILIPPO         :- (entra in scena dopo l’apertura del sipario. Si guarda attorno per accertarsi di essere solo, poi va al telefono e compone un numero) “Stefania?.. Sei sola?” (pausa) “Sì, è vero, rompono ma in fondo ci danno anche una mano, bisogna riconoscerlo” (pausa) “Si capisce che ora, più che mai, dobbiamo finire gli studi e poi cercheremo un lavoro, uno qualunque al momento, anche se diventa sempre più difficile con la disoccupazione che c’è.. Però dobbiamo affrontare le nostre responsabilità” (suonano alla porta) “Hanno suonato; saranno i miei che hanno dimenticato le chiavi. Arrivo il più presto possibile; ciao” (posa il ricevitore e va ad aprire)

                        (SULLA PORTA APPARE TERESA CON BACICCIA. QUEST’ULTIMO HA IN TESTA UN CAPPELLO A LARGHE TESE ED AL COLLO UNA CRAVATTA SGARGIANTE)

TERESA         :- “Ciao Filippo. Sei solo?”

FILIPPO         :- “ I miei sono fuori, ma prego.. entrate”

TERESA         :- “Filippo” (indica Baciccia) “Questo è lo zio di tuo papà e quindi anche tuo zio”

FILIPPO        :- (stupito) “Lo zio d’America!”

BACICCIA    :- (porgendogli la mano e sorridendogli) “Oh, yes.. ma forse non nel modo che intendi tu..Sono Gio Batta Cevasco, il fratello di tua nonna Adelaide.. Baciccia insomma, come mi hanno sempre chiamato fin da piccolo. Così tu sei il figlio di Luigino”

FILIPPO         :- “Esatto! Papà parla spesso di te e anche la mamma..” (sornione) “..specialmente in questi ultimi tempi..”

BACICCIA    :- “In bene, spero. E come sta Rosetta.. tua madre.. “(malinconico) “L’ho vista solo in fotografia”

FILIPPO         :- “Sta bene, grazie ma.. accomodatevi” (indica le sedie o le porge. Baciccia siede)

TERESA         :- “Io devo andare di la a mettere in moto la lavatrice e poi.. ho un po’ da fare. Baciccia può attendere qui i tuoi, se non disturba”

FILIPPO         :- “E perché dovrebbe disturbare? Ci mancherebbe altro”

TERESA         :- (avviandosi alla porta) “Ciao Filippo.. Baciccia, mi raccomando eh?”

BACICCIA    :- “Tranquilla..”

TERESA         :- (esce accompagnata alla porta dal ragazzo)

FILIPPO         :- “Vorrei tanto stare a parlare con te ma.. devo andare.. a studiare da un mio amico.. Stavo infatti per uscire quando avete suonato”

BACICCIA    :- “.. sorry.. Mi dispiace dare del disturbo” (accenna ad alzarsi) “Posso anche andare da Teresa”

FILIPPO         :- “Ci mancherebbe altro. Stai pure comodo.. anzi, fammi un favore.. quando vengono i miei riferiscigli che sono andato dal mio amico Mario a studiare, ti dispiace?”

BACICCIA    :- “Se vuoi.. ma io posso anche andare di la e venire dopo”

FILIPPO         :- “Ma non è il caso” (ironico) “Fa conto di essere IN CASA TUA!”

BACICCIA    :- “E allora.. FARO’ CONTO!”

FILIPPO         :- (indossa il giubbotto) “Ci vediamo.. bay..” (esce)

BACICCIA    :- “..bay..”

SCENA II

(Baciccia – Maresciallo)

BACICCIA    :- (pensieroso) “Mi pare di essere in prestito” (si alza e in silenzio si guarda attorno) ”La mia casa.. quanti ricordi… che malinconia..” (vede il proprio ritratto) “Che sorpresa! Il mio ritratto in salotto. Mi fa proprio piacere” (suonano alla porta) “E chi sarà?.. ” (apre e sulla soglia appare il brigadiere dei carabinieri)

BRIGAD.       :-  “Il signor Cevasco Gio Batta?” (entra)

BACICCIA    :- (stupito) “Si.. ma..”

BRIGAD.       :- “Posso entrare?”

BACICCIA    :- “Veramente è già entrato.. Mio nipote non c’è.. stavo aspettandolo”

BRIGAD        :- “Mi ha detto la signorina Parodi che l’avrei trovata qui”

BACICCIA    :- “La signorina Parodi?.. Ah, la Teresa.. e in che cosa posso esserle utile?”

BRIGAD.       :- (indicandola sedia) “Permette?”

BACICCIA    :- “Prego”

BRIGAD.       :- (siede, estrae da una cartella un foglio che legge) “Lei è emigrato in America il..”

BACICCIA    :- (interrompendolo) “Emigrato.. Fatto emigrare!” (lontano col pensiero) “Mi hanno fatto emigrare assieme a tanti altri poveretti fatti prigionieri” (con tristezza) “..imbar-cati su di una Liberty saldata in una maniera che alla prima grossa ondata si spezzava a metà.. Se non basta siamo stati anche silurati.. e dopo aver visto tanti miei compagni sparire in mare, siamo arrivati in America.. insomma, per farla breve, dopo la guerra mi sono fermato. Ho fatto il cameriere, il cuoco per diversi anni, finché ho potuto aprire un ristorante mio” (siede sospirando)

BRIGAD.       :- Signor Cevasco, ho parecchie domande da porle” (controlla fra i suoi incartamenti) ”Ecco qua: c’è un ordine di risarcimento danni dell’allora Ministero della Guerra, per aver smarrito, durante il periodo bellico, un oggetto di proprietà della Stato..”

BACICCIA    :- (meravigliato) “Eilà.. e cos’ho smarrito?”

BRIGAD.       :- (in evidente imbarazzo) “Beh.. una baionetta del fucile ’91 in sua dotazione, tra il 7 e l’8 luglio 1943”

BACICCIA    :- (incredulo) “Cosa?..”

BRIGAD.       :- “Una baionetta del suo fucile..”

BACICCIA    :- “Brigadiere.. non mi dirà che mi cercava per raccontarmi una barzelletta, vero?”

BRIGAD.       :- “Mi rendo conto;  in realtà lo cercavamo per un’altra questione che le dirò” (pausa) “Riguarda questo.. Ecco, legga lei stesso” (porge un foglio)

BACICCIA    :- (lo prende e lo posa sul tavolo) ”Un momento che pulisco gli occhiali” (prende un fazzoletto dalla tasca e provvede, intanto conversa) “Non sapevo che fossero i carabinieri a raccontare delle barzellette.. Allora..” (legge) “<Durante il bombardamento aereo alleato avvenuto sulla costa sud-orientale della Sicilia, la notte fra il 7 e l’8 luglio 1943..> Com’ero giovane allora..”

BRIGAD.       :- “A chi lo dice”

BACICCIA    :- (proseguendo) “<Il fante Cevasco Gio Batta..>” (commentando) “Veramente ero fante scelto..< si ritirava leggermente ferito smarrendo la propria baionetta. Addebitatagli tale mancanza, il fante Cevasco Gio Batta mi rispondeva con parole scurr… scurrili> (guarda in brigadiere e ripete:) “ ‘scurrili?’<dicendo al sottoscritto, suo superiore, di andare a DARE DEL…puntini, puntini”> (al brigadiere) “Cosa vuole, a volte capita di dover mandare qualcuno a dare del.. puntini, puntini.. ” (legge) “<Propongo pertanto una punizione adeguata ed il risarcimento della somma di lire 16 e 45 centesimi per la perdita della suddetta baionetta. Firmato Caporale Maggiore Pesce Bruno”> (incredulo, al brigadiere) “Pesce?.. Ma brigadiere, lo sa che..il Pesce Bruno quando bombardavano se la faceva sotto?.. Guardi che non è un modo di dire, sa.. Era proprio un suo modo di fare!” (con amarezza) “Capito gli amici?.. Ma se mi capita sotto mano..”

BRIGAD.       :- “Non se la prenda signor Cevasco. Questa pratica è ormai caduta in prescrizione” (mostra con dito in calce al foglio) “Ecco; firmi qui sotto per presa visione in data odierna” (gli offre la penna)

CEVASCO     :- (esegue) “..lire 16 e 45 centesimi.. “ (pausa)  “A parte le 16 lire, che sarebbe già difficoltoso metterle assieme.. sono i 45 centesimi che non digerisco. Ma se li ricorda lei i centesimi?”

BRIGAD.       :- “Li ricordo, li ricordo”

BACICCIA    :- “Ma mi faccia capire.. Vuole darmi ad intendere che su otto milioni di baionette che c’erano nel nostro esercito, mancava proprio la mia alla fine della guerra?”

BRIGAD.       :- (ritirando il foglio firmato e sorridendo) “La burocrazia, sa..”

BACICCIA    :- (sospettoso, si alza) “Era mica un trucco per farmi mettere una firma?”

BRIGAD.       :- “Nessun trucco, stia tranquillo..”

BACICCIA    :- (con comicità) “Meno male.. sa, non vorrei che mi addebitassero anche le spese di guerra.. E’ vero che sono stato in America ma.. “ (triste) “..è anche vero che ne sono ritornato senza il becco di un quattrino”

BRIGAD.       :- “E adesso permetta che arriviamo alla VERA QUESTIONE per la quale lo stavamo cercando”

BACICCIA    :- (timoroso) “Oh, santa pazienza.. c’è dell’altro?.. Ho perso un carro armato?”(siede)

BRIGAD.       :- “Abbiamo ricevuto, tramite il Ministero degli Esteri, un fonogramma del Consolato Italiano da Sacramento, in California, dove lei svolgeva la sua attività. Sappiamo che lei è stato derubato di tutti i suoi averi, di tutte le sue sostanze”

BACICCIA    :- (sconsolato) “Mi hanno portato via tutti i soldi della vendita del ristorante.. tanti anni di sacrifici e di rinunce..  Speravo di ritornare  a Genova con delle palanche per poter vivere la mia vecchiaia in discreta agiatezza.. invece..” (sospirando) “Sono ritornato anche perché qui ho casa mia..” (amareggiato) “..casa mia.. Speriamo..”

BRIGAD.       :- “Signor Baciccia.. permette che lo chiami così?”

BACICCIA    :- “Certo”

BRIGAD.       :- (con soddisfazione) “Il Consolato italiano le fa sapere, tramite nostro, che hanno acciuffato i ladri e recuperato, quasi per intero, i suoi risparmi”

BACICCIA    :- (scattando) “Da.. davvero?”

BRIGAD.       :- “DUECENTOMILA DOLLARI CIRCA”

BACICCIA    :- “Due.. duecento mila..”

BRIGAD.       :- “Non è che li possa avere dall’oggi al domani, si capisce, però..”

BACICCIA    :- (entusiasta) “Questa si che è una bella notizia” (con ironica comicità) “Brigadiere, speriamo che la burocrazia non ci metta tanto tempo come per la baionetta”  (siede)

BRIGAD.       :- “Spero che i possa avere al più presto, così da trascorrere in Patria, nella sua Genova, il resto della vita in tranquillità”

BACICCIA    :- (pensando a voce alta) “E soprattutto senza aver bisogno di nessuno..” (quasi incredulo) “.. i miei risparmi.. duecentomila dollari..” (al brigadiere) “Ehi, dico, siamo sicuri che con la baionetta siamo a posto?”

BRIGAD.       :- “Ma sì, stia tranquillo signor Baciccia”

BACICCIA    :- (si alza stancamente) “Brigadiere.. le domando una cortesia.. non dica nulla, a nessuno delle palanche.. nemmeno ai miei nipoti” (pensoso) “Sono arrivato solo, con una valigia piena di vento e di crucci.. voglio sapere se mi accettano per quel che sono e non per quello che potrebbero avere un giorno..” (con comicità) “Sempre che decidessi di lasciargliene”

BRIGAD.       :- (si alza e posa affettuosamente una mano sulla spalla di Baciccia) “Sarà un segreto fra noi due, va bene?”

BACICCIA    :- “Grazie. Quando arriveranno le palanche, per festeggiare, la inviterò a mangiare le trenette al pesto.. o preferisce i ravioli?”

BRIGAD.       :- “Accetto fin d’ora.. quello che vorrà”

BACICCIA    :- (ironico, tra sé) “E ti pareva che non accettasse..”

BRIGAD.       :  (scambiando una stretta di mano) “Adesso tolgo il disturbo”

BACICCIA    :- (comico) “Se mi porta di queste notizie mi disturbi pure quando vuole”

BRIGAD.       :- (sorridendo) “Ci vedremo appena saprò qualcosa di preciso. Lei si tenga in contatto”

BACICCIA    :- (si avvia anch’esso alla porta; sornione) “Esco anch’io.. Sarà meglio che vada di la, da Teresa” (escono)

SCENA III

(Rosetta – Luigino)

                     (poco dopo l’uscita di Baciccia e del brigadiere entrano Rosetta ed il marito)

ROSETTA      :- (chiama verso la porta che va alle camere) “Filippo!”

LUIGINO      :- “A quanto pare..è uccel di bosco” (ironico) “Sarà andato a studiare.. DA MARIO!”

ROSETTA      :- (agitata, passeggia nervosa) “Come faremo a uscir fuori da questa situazione..”

LUIGINO      :- “Che spostamenti d’aria! Fermati un istante.. mi fai girare la testa”

ROSETTA      :- “Sono preoccupata.. per la casa” (redarguendolo) “Tu te ne stai li, bello tranquillo.. e non pensi a queste cose”

LUIGINO      :- (ironico) “Bello lo sono sempre stato..”

ROSETTA      :- (scattante) “Ma mi sai dire se viene tuo zio dove lo sistemiamo?” (pausa) “E se ci desse lo sfratto?”

LUIGINO      :- (con comicità) “Avremmo la comprensione di Alessandro, di Vittorina e forse.. anche dell’avvocato”

ROSETTA      :- “Non farmici pensare” (si ferma e.. come sentenziando) “Intanto deve andare dai carabinieri e con loro non si scherza”

LUIGINO      :- “Solo nelle barzellette”

ROSETTA      :- “.. e una volta li non si sa mai come va a finire..” (sibillina) “..dipende da quello che ha combinato!”

LUIGINO      :- (sempre ironico) “Gli faranno cià-cià sul culetto”

ROSETTA      :- “E sii serio almeno una volta.. se lo cercano gatta ci cova. Comunque noi, con le sue grane non c’entriamo.. a me interessa solo la casa..” (redarguendo il marito) “Tu non hai mai pensato a farti un tetto sulla testa.. “(scimmiottando il marito) “A che serve.. tanto abbiamo la casa di mio zio e lui è in America.. “ (estrae dalla borsetta una lettera e la sbandiera sotto il naso al marito) “Ecco la lettera dall’America!.. Faceva prima a darcela a mano, visto che era di la!”

LUIGINO      :- “E’ stato di parola: Aveva detto: <segue lettera>”

ROSETTA      :- “Sì, scherza pure. Dice che vuol formarsi una famiglia.. A SETTANT’ ANNI!”

LUIGINO      :- (sbottando) “E SI VEDE CHE L’ARTIGLIERIA GLI SPARA ANCORA!”

ROSETTA      :- (immagonata) “Magari è già sposato e arriverà anche la moglie”

LUIGINO      :- (salace, rincara la dose) “Magari una di colore!”

ROSETTA      :- “In questa casa dove ho cresciuto mio figlio”

LUIGINO      :- (divertito) “E io che pensavo che fosse anche mio figlio..”

ROSETTA      :- “Possibile che non prendi seriamente la questione?”

LUIGINO      :- (si avvicina affettuoso) “Rosetta, se mi agito anch’io.. diventa tutta un’agitazione e poi ci portano al manicomio.. Aspettiamo prima i fatti.. calmati “(sorridendo) “Pensa un po’ se ti vedesse Vittorina..“ (tirando una frecciatina) “Come si fregherebbe le mani .. dispiaciuta” (suonano alla porta e va ad aprire)

SCENA IV

(Rosetta – Luigino – Teresa – Baciccia)

LUIGINO      :- “Oh, Teresa.. altre grane?.. Coraggio.. intanto che il ferro è caldo”

TERESA         :- “Spero che non siano delle grane. C’È TUO ZIO BACCICIA!” (si sposta e lascia passare Baciccia) “Ci vediamo dopo”  (se ne va)

BACICCIA    :- (appare sull’uscio. In testa un cappello a larghe tese. Porta una valigia)

ROSETTA      :- (nervosa e altera) “E’ già qui?!”

LUIGINO      :- (gli va incontro con tenerezza) ”Zio.. zio Baciccia” (lo abbraccia) “Vieni.. ti presento Rosetta, mia moglie”

BACICCIA    :- (posa la valigia e si toglie il cappello. Porge la mano) “Finalmente posso conoscerti di persona.. ”

ROSETTA      :- (salace) “Non venite certo da tanto lontana.. due passi  da noi..”

BACICCIA    :- (un po’ imbarazzato) “Capisco.. ma Teresa vi ha spiegato..”

ROSETTA      :- (risentita) “Se è per quello si è spiegata molto bene”

LUIGINO      :- “Siedi, zio”

BACICCIA    :- (siede) “Grazie.. Sono venuto prima ed ho conosciuto Filippo”

ROSETTA      :- “Prima.. quando?”

BACICCIA    :- “Eravate usciti ed il ragazzo.. forse dovrei dire giovanotto..”

LUIGINO      :- (quasi tra sé) “Sì.. ragazzo moderno.. che però fa i figli all’antica..”

BACICCIA    :- “Scusa, dicevi?.. Non ho capito”

LUIGINO      :- “Nulla, nulla.. mi capisco da solo..”

BACICCIA    :- “Ha detto che andava a studiare..” (pensa) “..da un certo Mario, mi pare”

LUIGINO      :- “E ti pare giusto.. Con quel Mario studia un po’ troppo”

ROSETTA      :- “E Filippo se n’è andato prima di voi?”

BACICCIA    :- “Sì.. aveva insistito perché vi aspettassi e che facessi conto..” (con sottile ironia) “..di essere IN CASA MIA”

ROSETTA      :- (che cerca di trattenersi) “Ah, sì?”

BACICCIA    :- “Un ragazzo molto educato.. Ho atteso un po’.. ho visto anche il mio ritratto”

LUIGINO      :- (pronto) “L’abbiamo messo subito appena ce l’ha spedito”

BACICCIA    :- “Ne ho piacere..  Poco dopo hanno suonato alla porta”

ROSETTA      :- “Chi era?”

BACICCIA    :- (con finta noncuranza) “Un brigadiere dei carabinieri”

LUIGINO      :- “Chissà che sorpresa per lui trovarti qui”

BACICCIA    :- “Proprio per niente.. L’aveva informato Teresa.. e abbiamo parlato..”

ROSETTA      :- “E perché vi cercava?” (si apre la porta ed entra Filippo)

SCENA V

(Rosetta – Luigino – Baciccia – Filippo – Teresa)

FILIPPO         :- (entrando) “Ciao zione; allora come va?”

BACICCIA    :- “Bene.. malgrado alcuni doloretti.. e tu.. hai studiato?”

LUIGINO      :- (ironico) “DA MARIO.. Studia.. psicologia prenatale“

ROSETTA      :- (richiamandolo severamente) “Luigino!”

LUIGINO      :- “Zio.. vuoi vedere l’appartamento?”

FILIPPO         :-“Ci penso io”

BACICCIA    :- “E allora fami strada giovanotto” (escono verso le camere)

ROSETTA      :- (agitata, batte il piede per terra) “E adesso che facciamo?”

LUIGINO      :- “prepariamo il divano letto nel mio studio e poi.. poi si vedrà” (suonano alla porta)

ROSETTA      :- (va ad aprire ed entra Teresa)

TERESA         :- (si ferma un attimo sulla soglia. Vestita sgargiante sembra ringiovanita)           

ROSETTA      :-“Salve Teresa..” (la osserva meravigliata) “Come siete sgargiante.. Siete rifiorita”

TERESA         :- “Eh, bisogna tenersi un po’ su..” (osserva in viso Rosetta) “Rosetta.. si sente male?.. E’ bianca come un lenzuolo”

ROSETTA      :- (esprime il proprio cruccio) “Oh, Teresa.. perderemo la casa”

TERESA         :- “La casa?.. E come mai?”

ROSETTA      :- (indicando con severità il marito) “Domandatelo al nipote dell’americano!”

LUIGINO      :- (recitando con comicità) “Ho già prenotato una panchina da barbone in stazione.. CapiràI.. può darsi che sia sposato.. e magari con una donna di colore”

TERESA         :- (ride di gusto) “Ah, ah, ah.. Ma ve l’ha detto lui?”

ROSETTA      :- “Be.. proprio detto no.. Ma dice di formarsi una famiglia.. a settant’anni suonati”

TERESA         :- (alterandosi) “E perché?.. Una persona a settant’anni, sola, non può formarsi una famiglia?.. Deve tirarsi una schioppettata?”

ROSETTA      :- (angustiata) “Ma qui non ci stiamo tutti.. l’appartamento non è poi così grande e in giro non se ne trova di abbordabili”

TERESA         :- “Beh, adesso non mettete il carro davanti ai buoi” (pausa) “Ero venuta a dirvi che ho riconosciuto quei due giovanotti che erano nelle scale l’altra sera.. Mah,  ci sono sempre delle sorprese.. Arrivederci” (esce accompagnata alla porta da Luigino)

SCENA VI

(Rosetta – Luigino – Filippo - Baciccia)

BACICCIA    :- “Veramente ben tenuto.. brava Rosetta” (col pensiero lontano) ”Mi avete fatto andare indietro nel tempo.. a quando tu, Luigino, eri un trottolino che correvi per casa..” (a Rosetta) “Avete fatto delle belle trasformazioni, per quanto io ricordi” (a Luigino) “Complimenti, hai sposato una brava donna”

ROSETTA      :- (imbarazzata) “Ehm.. grazie” (al figlio) “Filippo vai pure di la a studiare.. ti chiamo a ora di cena”

FILIPPO         :- (di malavoglia) “Okey..” (esce)

LUIGINO      :- “Zio, siedi che parliamo”

BACICCIA    :- (siede)

LUIGINO      :- “Quando sei arrivato?”

BAICCIA       :- (imbarazzato) “La.. la settimana scorsa.. da Londra”

ROSETTA      :- “E come mai avete deciso di rientrare in Italia?.. Ci avevate scritto che avevate fatto fortuna in America” (ironica, mimando i soldi) “La circolano i dollari..”

LUIGINO      :-(salace) “Ma si capisce.. la è tutta una circolare”

BACICCIA    :- (tristemente) “Perché sono rientrato in Italia?.. Diciamo perché avevo il desiderio di vedervi.. perché gli anni passano.. perché avevo voglia di ritornare alle mie radici.. Se avessi avuto famiglia forse, sarei rimasto in California, ma così.. solo..”

ROSETTA      :- (come rinfrancata) “Allora.. laggiù non avete parenti..”

BACICCIA    :- (con un velo di malinconia) “No..”

ROSETTA      :- (tira un sospiro di sollievo) “Così.. avete pensato di ritornare” (pausa) “E  dov’è la vostra roba?”

BACICCIA    :- “La mia roba?..” (indica la valigia) “Li..”

ROSETTA      :- “Tutto.. in una valigia?”

BACICCIA    :- (salace) “Non volevo ingombrarvi la casa”

LUIGINO      :- (con affetto) “Zio, dormirai di la, dove c’è il mio studio per adesso.. poi troveremo una sistemazione migliore”

BACICCIA    :- “Vi ho già recato troppo disturbo..” (si alza) “Comunque.. grazie” (pausa) “Okey, mi farò un bagno se posso e poi.. vorrei andare a riposare.. sono veramente stanco”

ROSETTA      :- (con poco garbo) “Non cenate?”

BACICCIA    :- “Troppe emozioni oggi.. non mi sento” (avviandosi alle stanze) “Permettete?”

LUIGINO      :- “Ma non dirlo nemmeno. Il bagno hai visto dov’è..”

BACICCIA    :- (uscendo) “Si”

SCENA VII

(Rosetta – Luigino – Baciccia)

ROSETTA      :- “Mi sento male”

LUIGINO      :- (pensieroso) “Non c’è altro che il mio studio al momento.. altrimenti dove lo mettiamo?”

ROSETTA      :- (cattivella) “Al ricovero per vecchi!”

LUIGINO      :- “Parla piano..”(pausa) “Gli porto la valigia” (alza la valigia e la soppesa stupito)

ROSETTA      :- (se ne accorge) “Cosa c’è che non va?”

LUIGIA         :- “La valigia.. mi sembra.. PIENA DI NIENTE”

ROSETTA      :-(alza a sua volta la valigia) “Altro che niente..Qui dentro non c’è nemmeno quello”

                          (alterandosi) “Sta a vedere che ci toccherà pure di mantenerlo!”

LUIGINO      :- (sottovoce) “Calma Rosetta e parla piano.. ti può sentire”

ROSETTA      :- (mani ai fianchi) “E che mi senta pure!.. Dove li ha messi tutti i suoi dollari?”  

LUIGINO      :- (ironico, indicando la valigia) “Certamente non qui dentro”

BACICCIA    :- (appare non visto e si ferma sull’uscio)

ROSETTA      :-“Vorrei sapere che ne ha fatto del ristorante? Se l’è giocato a Las Vegas?..” (pausa)

                           “Mi sa tanto che la storia con i carabinieri sia tutta da chiarire”

BACICCIA    :- (si fa sentire rischiarandosi la voce. Prende la valigia. E’ avvilito) ”I carabinieri volevano notificarmi un addebito di guerra da parte del Ministero”

LUIGINO      :- “Un addebito di guerra?”

BACICCIA    :- (avvilito e salace) “Pare che abbiamo perso la guerra anche perché ho perso la mia baionetta”

LUIGINO      :- “Questa poi..”

ROSETTA      :- (diffidente) “E volete darci da intendere che sono venuti qui per quello?”

BACICCIA    :- (addolorato e deciso) “Si vede che la burocrazia è più forte dell’affetto di qualche parente” (esce deciso con la valigia verso le stanze)

SCENA VIII

(Luigino – Rosetta – Filippo)

LUIGINO      :- (amareggiato) “Si può sapere perché l’hai trattato in questo modo?”

RPSETTA       :- (scrolla le spalle; prende la giacchetta dall’ attaccapanni e l’indossa) ” Lui non vuol cenare e io non ho voglia di farne”

LUIGINO      :- “Ma anche se lui non cena, io ho appetito lo stesso”

ROSETTA      :- “Benissimo..  andiamo fuori a cena, va bene?”

LUIGINO      :- “Perché? Al ristorante ti viene appetito?.. Non si fanno più economie?”

ROSETTA      :- (accanto alla porta d’uscita, con strafottenza) “Allora?”

LUIGINO      :- (rassegnato) “Eh.. allora.. Se si vuol cenare.. andiamo” (nervoso, indossa una giacca) “Chiama il ragazzo”

ROSETTA      :- “Filippo!”

FILIPPO         :- (entra) “Sì?”

ROSETTA      :- “Tuo padre vuol portarci fuori a cena”

LUIGINO      :- (comico) “Sì caro.. non vedevo l’ora..” (alla moglie) “Chi paga?

FILIPPO         :- (che nel frattempo aveva indossato un giubbotto) “Io no!” (escono)

SCENA IX

(Baciccia – Teresa)

BACICCIA    :- (entra poco dopo dalle camere. Indossa la giacchetta del pigiama. Si guarda attorno e chiama, prima verso la cucina, poi verso le stanze) “Luigi?.. Rosetta?.. Filippo..” (con tristezza) “E’ cattivo il navigare contro corrente” (suonano alla porta e Baciccia va ad aprire) “Luigino, sei tu?” (apre; è Teresa) “Oh, Teresa.. entra, entra”

TERESA         :- (osservandolo) “Come mai già in pigiama?.. Hai cenato?”

BACICCIA    :- (malinconico) “No.. non avevo appetito e poi.. sono stanco” (siede)

TERESA         :- (si avvicina da dietro e le mette le mani sulle spalle) “Stanco.. dentro, vero?” (si guarda attorno) “Dove sono?”

BACICCIA    :- (sconsolato allarga le braccia) “Spariti”

TERESA        :- “E dove sono andati?”

BACICCIA    :- “Non saprei”

TERESA        :- (con tenerezza) “Vieni di la.. Ho dello stufato .. so che ti piace”

BACICCIA    :- “Grazie Teresa ma non mi sento. Siedi” (amaro) “Tanto non c’è nessuno..”

TERESA        :- (siede) “Ti aspetto domani a pranzo”

BACICCIA    :- (accenna di si col capo) “Parlami di loro“

TERESA         :- (calma) “In fondo sono delle brave persone.. Hanno solo timore di essere buttati fuori casa, di perdere la loro tranquillità, le loro abitudini..” (sorridendo) “Pensa un po’.. avevano timore di vederti arrivare con moglie.. magari di colore”

BACICCIA    :- “E di che colore?”  

TERESA         :- “Vedo che ritorna la tua ironia.. Riguardo alla casa, capirai.. i loro amici, Vittorina e Alessandro avevano appena ricevuto l’ingiunzione di sfratto, quando giunge il tuo telegramma dove dice che arrivavi.. anche se eri già di la da me.. E poi il desiderio di farti una casa.. sapendo che questa casa è tua.. si sono allarmati e sono sulle spine..”

BACICCIA    :- “Se fossi arrivato carico di dollari non si sarebbero allarmati” (pausa) “Dovevi vedere che faccia hanno fatto quando hanno preso in mano la mia valigia”

TERESA         :- “Non te la prendere.. tuo nipote è un brav’uomo e anche Rosetta.. si capisce che sono preoccupati. Arrivi in casa dopo oltre quarant’anni e con i tempi che corrono si chiedono come andrà a finire”

BACICCIA    :- “Sanno che non ho niente”

TERESA         :- “Niente non direi.. Intanto potresti riscuotere la pigione, invece di lasciare la casa  gratuitamente”

BACICCIA    :- (guardandosi attorno) “L’hanno tenuta bene… “(sconsolato) “Che bello eh?.. Ritornare a casa e scoprire che.. era meglio che fossi annegato quando ci hanno silurato i tedeschi..”

TERESA         :- (dolcemente severa) “Non dire così” (si alza) “Questo non devi nemmeno pensarlo.. Ora vai a riposare e domani sarai meno pessimista”

BACICCIA    .- (come colto da un lampo di genio, si alza) “Teresa.. mi servirebbe un sacchetto..” (misura con le mani un sacchettino piccolo)

TERESA         :- (stupita) “Un.. sacchettino?.. Andrebbe bene una federa del cuscino?”

BACICCIA    :- (furbetto) “Sì, sì.. ottima.. e poi mi servirebbero.. “ (le parla in un orecchio)

TERESA         :- (sempre più sorpresa) “E per farne ché?..” (sorridendo) “Vorrai mica sprecarli?”

BACICCIA    :- “Ce l’hai?”

TERESA         :-“Non capisco il perché ma vedrò di accontentarti” (esce e lascia la porta socchiusa)

BACICCIA    :- (si frega soddisfattole mani, poi si sofferma davanti al proprio ritratto e lo squadra) “Però il mio ritratto l’hanno messo e questo mi da una certa soddisfazione”

TERESA         :- (rientra e porge una federa mezza piena di.. oggetti tintinnanti) “Ecco qui..” (mostra il contenuto) “Vanno bene?”

BACICIA       :- (prende il sacchetto, lo soppesa, lo scrolla per udirne soddisfatto il rumore) “Sì, grazie.. Ora vado a metterlo in cassaforte.. sotto il materasso”

TERESA         :- “Ancora non riesco a comprendere”

BACICCIA    :- (l’accompagna, quasi spingendola, alla porta) “Capirai, capirai”

TERESA         :- “E non spingere.. Ho capito.. me ne vado.. Buonanotte”

BACICCIA    :- “A domani”

TERESA         :- “A domani.. Ciao”

BACICCIA    :- (richiude l’uscio e si dirige verso lo studio)

                           (LE LUCI SI ABBASSANO GRADATAMENTE; FINE DEL PRIMO QUADRO)

QUADRO SECONDO

SCENA X

(Luigino - Rosetta – Baciccia)

LUIGINO      :- (seduto, legge il giornale e brontola)“La solita storia..altro aumento della benzina.. si attaccano sempre alle auto.. Cassa integrazione.. porto senza traffico..marca male”

                        (trilla il telefono. Si alza e va a rispondere) “Pronto?” (pausa) “Ciao Alessandro” (pausa) “No, mio zio è da noi” (pausa) “Mi fa piacere che il Pretore vi abbia dato una proroga, almeno avrete un po’ di respiro..” (pausa) “D’accordo.. vi aspettiamo” (posa il ricevitore e torna a sedere)

BACICCIA    :- (si presenta in scena pronto per uscire. Ha in mano un sacchetto che fa tintinnare)

LUIGINO      :- “Ciao.. già alzato?”

BACICCIA    :- “Devo andare in banca” (scrolla il sacchetto) “..a fare un deposito”

LUIGINO      :- “Non so come sarà in America ma qui in Italia le banche, al sabato, sono chiuse”

BACICCIA    :-(con noncuranza)“E allora ci andrò lunedì”(rientra alle stanze scrollando la federa)

LUIGINO      :- (sorpreso) “Saranno stati tutti dollari d’argento.. o d’oro?”

BACICCIA    :- “Nipote.. esco.. vado a trovare il mio amico brigadiere.. a vedere se ci sono delle novità.. Ciao, ci vediamo questa sera”

LUIGINO      :- “Come sarebbe a dire?.. Non vieni a pranzo?”

BACICCIA    :- (tirando una frecciatina) “No, grazie.. andate pure al ristorante.. io sono invitato” (esce sveltamente seguito dallo sguardo di Luigino)

LUIGINO      :- (ripone il giornale e chiama) “Rosetta” (silenzio. Alza la voce) “Rosetta!”

ROSETTA      :- (entra con fazzoletto in testa, grembiule, piumino per spolverare) “Cos’hai da alzare la voce?.. Sei nato al primo dolore?”

LUIGINO      :- “Fra poco arrivano Alessandro e Vittorina”

ROSETTA      :- “Ah!” (si guarda attorno) “E tuo zio.. dov’è?”

LUIGINO      :- “E’ uscito.. mi ha detto che non viene a pranzo perché è stato invitato”

ROSETTA      :- “E da chi?”

LUIGINO      :- (nervoso) “E che ne so?.. Lui non me l’ha detto ed io non gliel’ho chiesto”

ROSETTA      :- (alterandosi) “Non avrà preso questa casa per un albergo, spero” (pausa) “Vado a finire di mettere in ordine” (esce di scena. Trilla il telefono)

LUIGINO      :- (sbuffa e va a rispondere) “Pronto?.. Oh, brigadiere” (pausa) “No, è uscito” (pausa) “No, non so dove.. Ah, si.. ha detto che andava a trovare il suo amico brigadiere per sapere se c’erano delle novità, quindi, se non cambia idea, dovrebbe essere li fra poco” (pausa) “Si figuri..a risentirci” (posa il ricevitore, siede e riprende il giornale)

SCENA XI

(Luigino – Alessandro – Vittorina - Rosetta)

                      (suonano alla porta. Luigino va ad aprire brontolando) “Ma anche al sabato non mi lasciano in pace” (apre ed entrano Alessandro e Vittorina) “Eilà.. che rapidi!”

VITTORINA  :- “Fin che abitiamo a due passi.. la strada è breve” (chiedendo)  “Rosetta?”

LUIGINO      :-“Sta riassettando la casa...sedete pure..” (ironico) “Al vostro solito posto!”

VITT. E ALESS.: (eseguono. Vittorina pilota a sedere il marito)

LUIGINO      :- (con comicità, ruota l’indice verso di loro e poi) “UN CAFFE’?!”

ALESSAN.    :- (rapido) “SI, GRAZIE”

LUIGINO      :- (altrettanto rapido) “PREGO!” (comicamente flemmatico) “Ve lo vado a fare” (esce)

VITTORINA  :- (sottovoce al marito) “Glielo dici tu che abbiamo visto Baciccia andare da carabinieri?”

ALESSAND. :- (c.s.) “As-spettiamo che ci sia a-anche Rosetta.. fa pppiù colpo”

ROSETTA      :- (rientra dalle camere) “Salve.. scusatemi ma stavo riordinando le camere.. m’è rimasto da fare il divano - letto di Baciccia..”

VITTORINA  :- (con malizia) “A proposito..” (da una gomitata al marito che risponde lamentandosi) “..l’abbiamo visto entrare dai carabinieri… Dimmi la verità.. cosa c’è sotto ancora?”

ROSETTA      :- (titubante) “No so.. forse mio marito..”

ALESSAND. :- “E’ di la a fa-fare il ca-caffè”

VITTORINA  :- (come prima) “Allora.. si stabilisce qui?”

ROSETTA      :- “Per il momento sì..” (deviando il discorso) “Invece voi.. come va con lo sfratto?”

ALESSAND: : “Il pre-pretore ci ha co-concesso una pro..roga” (tirando la frecciatina) “No-noi non abbiamo la zio.. con l’a-l’appartamento”

ROSETTA      :- (severa) “E non l’avete neppure in casa.. E come mai da queste parti?”

VITTORINA  :- (con vocina sottomessa) “Sono venuta a scusarmi ancora per la faccenda della spilla”

ROSETTA      :- “Non ci pensare più.. sta solo attenta alle amicizie..” (come un sermone) “.. non guastarti quelle buone” (pausa) “E Stefania come sta?”

VITTORINA  :- “Per adesso.. abbastanza bene..”(piagnucolando) “Quando penso alla mia bambina  che aspetta un figlio… così giovane..”

LUIGINO      :- (entra dalla cucina con cabaret, tazzine, caffè, zuccheriera, ecc.) “Beh.. anche Filippo si preoccupa.. oltre a noi, s’intende..”

ROSETTA      :- “Hanno visto tuo zio andare dai carabinieri.. ne sai niente tu?”

LUIGINO      :- (porgendo le tazzine) “Andava a trovare il suo amico brigadiere.. così mi ha detto”

ALESSAND. :- (mentre Luigino parlava con la moglie, si serve abbondantemente dalla zuccheriera versando numerosi cucchiaini nella tazzina)

LUIGINO      :- (se ne avvede e lo osserva spostando il capo come ad osservare una partita di tennis, dalla zuccheriera alla tazzina e poi sbotta salace) “NON SAPEVO CHE TI PIACESSE IL CAFFE’ AMARO!”

ALESSAND. :- (con aria contrita) “Che vuoi.. devo metterci poco zucchero per via del diabete..”

LUIGINO      :- “Non dirmi che soffri di diabete”

ALESSAND. :- “Purtroppo..”   

VITTORINA  :- (insinuante) “E così.. Baciccia è andato dai carabinieri.. Eh.. quando si va da loro c’è sempre sotto qualcosa ..”

LUIGINO      :- (salace) “Lo hai provato a tue spese, vero?”

VITTORINA  :- (zittisce di colpo)

ROSETTA      :- “Scusate ma ho da fare..” (gli ospiti accennano ad alzarsi) “No, no.. voi state pure; finisco di sistemare lo studio e poi andrò a comprare che domani, è domenica e i negozi sono chiusi”

VITTORINA  :- (che ha posto la tazzina con quella di Alessandro) “Andiamo via anche noi.. Eravamo passati solo per chiederti ancora scusa e.. per avere notizie di vostro zio..”

ROSETTA      :- (seccata) “Bene; le notizie le avete ce le siamo scambiate..ci vediamo” (esce) 

SCENA XII

(Luigino – Vittorina – Alessandro – Rosetta – Baciccia – Teresa - Filippo)

ALESSAND. :- (alzandosi si avvede del quadro di Baciccia) “E da dove esce questo ritratto?”

LUIGINO      :- (ironico) “Dal museo!”

VITTORINA  :- (maliziosa) “Appeso al momento giusto! ..Avrà avuto effetto su tuo zio”

LUIGINO      :- (come prima) “Se gli abbia fatto l’effetto del ‘guttalax’ non saprei.. Comunque.. era nel mio studio e l’ho solo spostato..” (ironico) “Così fa effetto anche su di voi”

ROSETTA      :- (rientra in scena furibonda. Ha in mano il sacchetto di Baciccia e guarda severamente il marito esclamando) “Ecco qui!”  (scrolla la federa)

LUIGINO      :- “Ti ha morsicato una tarantola?.. E cosa ci fai col sacchetto dei soldi dello zio?”

VITT. e ALESS.:- (stupiti, balbettano) ”So-soldi?”

LUIGINO      :-  (severo) “Sei andata a frugare fra la sua roba?”

ROSETTA      :- (con voce alterata) “Ci sono andata per rifargli il letto e QUESTI..” (mostra il sacchetto aperto oppure ne rovescia parte del contenuto sul tavolo) “SONO I DOLLARI DI TUO ZIO L’AMERICANO!”

LUIGIN         :- (alla vista del contenuto, scatta in piedi esterrefatto) “BOTTONI??”

VITT. e ALESS.: (si danno delle gomitate tappandosi la bocca per trattenere le risa)

ROSETTA      :- (esasperata) “Sì.. bottoni.. BOTTONI! “ (siede piangendo) “Ci ha presi in giro..”

ALESSAND. :- (palesemente soddisfatto, sogghigna) “Non sapevo CHE I DOLLARI FOSSERO FATTI COSI’!”

LUIGINO      :- (a tono) “Se è per quello, non sai nemmeno come siano quelli veri” (con affetto, alla moglie)  “Delusa, vero?”

ROSETTA      :- (si rialza e piangendo posa una mano sulla spalla del marito) “Oh, Luigi.. che cosa abbiamo fatto..”

LUIGINO      :- (cerca di consolarla) “Non te la prendere.. C’è ancora un po’ di caffè, lo vuoi?”

ROSETTA      :- (scrolla il capo negativamente) “Ci siamo comportati male anche noi con lui..”

LUGINO        :- “Anch’io?”

ROSETTA      :- “Ma non intendevo essergli ostile.. avevo paura per la casa..”

FILIPPO         :- (ENTRA, APRE LA PORTA SEGUITO DA BACICCIA E TERESA CHE GLI FANNO CENNO DI NON PARLARE. STANNO SULLA SOGLIA NON VISTI)  

ROSETTA      :- (continuando col nodo alla gola) “Un pover’uomo che ha lottato tutta la vita, che ricorre a questo imbroglio, a questo trucco per farsi tenere accanto.. per invogliarci c a.. “(accorata) “.. mi sento come se qualcuno mi avesse sferzato in viso con una frusta, mettendomi di fronte ad una realtà che un domani., se avremo la fortuna di campare, potrebbe essere anche la nostra..” (pausa) “Quando si è giovani non si pensa che un giorno anche i nostri capelli diverranno color cenere.. Vedi Luigino, è come se avessi visto una nostra dura realtà che speriamo non ci capiti mai.. e allora, di colpo.. ho capito” (abbraccia il marito) “Ti chiedo scusa per non essere stata comprensiva” (allontanandosi un poco) “I nostri vecchi hanno dato tutto, hanno subito privazioni, guerre, hanno pensato al nostro avvenire e ora..” (trattenendo il pianto) “..gli toglievamo anche il nostro affetto.. “

LUGINO        :- (commosso a sua volta) “Rosetta.. non fare così.. Porco mondo vuoi fare piangere pure me?” (si soffia il naso per nascondere la propria emozione)

ROSETTA      :- (con tenerezza e decisione) “Se tuo zio avrà bisogno della casa.. l‘avrà”(con fierezza) “Ho ancora due braccia buone e cercherò un lavoro.. ci faremo una casa nostra e tuo zio potrà vivere gli anni che gli resteranno in tranquillità, senza pensieri e.. con la donna che vorrà”

BACICCIA    :- (dopo aver fatto scena con Teresa, avanza commosso) “Rosetta..” (le prende le mani e le porta al petto)

ROSETTA      :- (sorpresa) “Ma.. ma.. zio dov’eravate.. Dov’eri?”

BACICCIA    :- “Lo sapevo che mio nipote aveva sposato una donna come si deve.. Anche Teresa me lo aveva detto.. In fondo Luigi mi assomiglia.. Per niente è figlio di mia sorella buon’anima, che le ha fatto anche da padre..”

LUIGINO      :- (commosso ma composto) “Zio.. siamo pronti.. quando vorrai.. Dacci solo il tempo di cercare”

VITTORINA  :- (che nel frattempo aveva assistito e fatto scena col marito, si rivolge a Rosetta con una punta di malignità) “Chissà.. può darsi che troviate casa vicino a noi..”

LUIGINO      :- (sarcastico) “E vi comprate un salottino così verremmo noi tutti i giorni a prendere il caffè da voi!” 

BACICCIA    :- (posa con affetto le mani sulle spalle dei nipoti) “Vedete.. bisogna tener sempre presente che veniamo al mondo tutti allo stesso modo.. Apriamo gli occhi alla vita con i pugni chiusi..” (toglie le mani dalle spalle dei nipoti e mostra i pugni chiusi) ”..come se sapessimo già che dobbiamo lottare per vivere, per farsi una posizione, per avere un buon lavoro che ci permetta di formarsi una famiglia.. e non bisogna dimenticare che un giorno.. quando sarà il nostro turno.. lasceremo tutto e con le mani aperte” (apre le mani) “Non potremo stringere più nulla.. e lasceremo ogni cosa..”

ROSETTA      :- (dolcemente) “Zio, non dire queste cose” (bonaria) “Non sapevo che eri anche filosofo”

BACICCIA    :- “Non c’è meglio suola che la vita.. se da essa ne sappiamo ricavare un giusto insegnamento.. Se non la sprechiamo.. se mettiamo da parte il troppo orgoglio ed avere anche un po’ di umiltà.. se ricaviamo esperienza dall’esperienza degli altri”  (va verso Teresa che ascoltava compiaciuta) “Rosetta, Luigino.. Per la casa il problema è risolto.. ci potete abitare fin che vorrete!”

VITTORINA  :- (alla quale spiace la conclusione) “Ma.. ma come mai?”

BACICCIA    :- (guardando teneramente Teresa) “Io e Teresa abbiamo deciso di mettere su.. il nostro nido”

ALESSAND. :- (non riesce a trattenere l’invidia ed accenna, mimando con eloquenza, alla fortuna) “Ma che CU.. che fortuna” (Vittorina e Alessandro non riescono a reprimere la propria delusione per la fortuna degli amici)

ROSETTA      :- (contenta, verso Teresa) “Teresa, sono proprio contenta per lei”

VITTORINA  :- (invidiosa) “Lo credo bene che è contenta!”

TERESA         :-(dando un’occhiata significativa a Vittorina e Alessandro) “Vi vado bene come zia .. DI COLORE?” (dando un buffetto affettuoso sulla guancia di Baciccia) “Mi ci sono voluti quasi quarant’anni per mettere nel sacco questo bellimbusto di vostro zio”

BACICCIA    :- (a Teresa, con tenerezza) “Tu mi hai aperto la porta anche se la mia valigia era solo piena ..di vento”

VITTORINA  :- (nervoso, al marito) “Capito che commedia?”

ROSETTA      :- (sorridendo a Teresa) “E così, quando pensavo che lui arrivasse con moglie..”

TERESA         :- (interrompendo comicamente) “Negra e con dei figli..”

BACICCIA    :- (fregandosi soddisfatto le mani) “E adesso.. c’è un’altra sorpresa!”

TUTTI             :- (fanno scena)

BACICCIA    :- “Non vi ho ancora detto cos’ho saputo dal mio amico brigadiere Caputo” (pausa che si gode) “La mia valigia non è più piena di niente.. eh, eh, eh.. sono stati recuperati quasi tutti i miei risparmi ricavati dalla vendita del mio ristorante e quanto prima.. arriverà un piccolo acconto di..”

ALESSAND. :- (che non ne può più) “E a-avanti.. di-dica!”

BACICCIA    :- “Di  QUARANTAMILA DOLLARI SUI DUECENTO PREVISTI!”

ALESSAND. :- (scattando) “Du-due centomila.. do-dollari?” (siede affranto) “Era me-meglio se non lo di-diceva”

VITTORINA  :- (malignetta) “Piove sempre sul bagnato!”

TERESA         :- (sorpresa) “Ma io.. non ne sapevo nulla”

BACICCIA    :- “Sarà il regalo per il nostro matrimonio..”

ALESSAND. :- “Du-duecentomila..”

LUIGINO      :- “CHE BOTTONI, EH, ALESSANDRO?”

ALESSAND. :-  (intontito) “Bo-bottoni?.. Ah, già.. bottoni”

BACICCIA    :- (ai nipoti) “Se volete continuare ad abitare in questa casa.. che tra l’altro avete tenuto molto bene, ci potete stare senza ansietà, come vi ho già detto” (a Teresa, con comicità) ”Non credo che io e Teresa avremo dei figli..”

TERESA         :- (ironica) “Potevi aspettare ancora un po’..”

BACICCIA    :- “Però carta canta e villan dorme.. Faremo un contrattino e pagherete la pigione.. non vi prenderò certo per il collo.. e tu  Filippo,  studia un po’ meno con la Stefania.. Siete ancora giovani come l’acqua.. va bene che l’amore risolve tante cose ma l’amo- re da solo, è un po’ come il fumo.. non riempie la pancia”

FILIPPO         :- “Tranquillo zione..”

LUIGINO      :- “Come va il mondo.. A volte le cose che sembrano brutte si voltano al meglio”

VITORINA    :- (nervosa) “Per voi..”

ROSETTA      :- “Facciamo un brindisi agli sposi”

TERESA         :-  “Mi fate diventare rossa.. Ma anch’io sono contenta perché.. anche se non abbiamo più la verve dei vent’anni abbiamo però un’altra cosa.. CHE AMORE VECCHIO NON FA RUGGINE” (abbraccia Baciccia mentre il sipario si chiude)

F I N E