L ' O N O R E
D I
B I C E
giallo vergognosamente comico in 2 A T T I,
u n p r o l o g o e u n' a n t e p r i m a,
di
Giacomo Romano D A V A R E
PREMESSA DELL’AUTORE
Questo soggetto dall’andamento scanzonato ha una matrice cosciente e razionale.
Talune situazioni sono, infatti, tratte da Uomo e galantuomo di Edoardo Defilippo, che a sua volta segue il canovaccio di un vaudeville francese.
La commedia di De Filippo è incentrata in un equivoco amoroso, risolto alla Pirandello con l’innamorato che per salvare la vita si dichiara pazzo.
Nel primo atto è presentato la vita di un albergo agli inizi del ‘900 dove una compagnia d’attori girovaghi sta provando una commedia per la sera e il giovane Alberto porta avanti una relazione con una non meglio conosciuta Bice.
Il secondo atto si volge nel salotto del dottor Tolentano, al quale il capocomico chiede soccorso per la medicazione dei piedi ustionati sul finire del primo atto.
Si scopre a questo punto che il dottore è anche il marito Bice.
Ma, Alberto, ignaro della situazione si presenterà proprio a casa del dottore per chiedere la mano di Bice alla madre di lei che vive nell’appartamento del non più giovane genero.
Scoperto dal marito dell’amante, si finge matto e viene arrestato.
Il terzo atto si svolge in commissariato, dove tutti cercano di spiegare i loro motivi al commissario Lampetti. Verranno fuori lettere compromettenti del dottore che consentiranno ad Alberto di non fingersi più pazzo.
Della commedia di De Filippo mi sono sembrati interessanti due filoni:
-L’atmosfera di equivoci dell’originale vaudeville;
-la rappresentazione scenica della vita di una compagnia girovaga in Italia ad inizio secoloLa mia commedia deve all’opera di De Filippo due filoni: l’intrigante relazione di Bice e la prova che effettua la compagnia in albergo, per il resto propone un ordito originale che prevede::
-Due soli atti (secondo i nuovi gusti del pubblico) che si svolgono in un’unica scena:il salotto di un albergo stile Liberty.
-Un maggiore spazio alla vicenda degli attori della compagnia, ironizzando sulla loro professionalità e sull’uso della gestualità nella recitazione (come quando Doralice racconta le sue vicende amorose al tenente di polizia). Si è ceracto di far entrare lo spettatore nel clima degli ambienti delle compagnie itineranti di inizio ‘900 , spesso costrette a recitare la sera una commedia provata alla bene e meglio durante la giornata e con un cast ridotto rispetto alle parti del copione (si pensi che la compagnia Almirante in un anno ebbe a presentare oltre cento diverse commedie).
-Un proliferare di equivoci, secondo la migliore tradizione del vaudeville francese (per intenderci sullo stile de La Cagnotte di Labiche), che coinvolgeranno la giovane suocera di Bice e l’attrice Doralice (che il fratello chiama Bice, apportando nuovi equivoci alla già ingarbugliata vicenda).
-Un’equa suddivisione dello spazio scenico tra i vari protagonisti ed un incremento delle parti femminili che nel mio soggetto sono cinque: Bice, Doralice, La suocera, Nina (cameriera) e Filomena (locandiera).
Naturalmente le situazioni sono sempre - sopra le righe -.
Per meglio indirizzare la lettura da dare al testo, ho predisposto un’anteprima che può essere trascurata in fase di messa in scena.
Per questo spettacolo ho composto, con l’aiuto dei musicisti Matteo Scavotto e Marco Pisoni una tarantella che costituisce l’ouverture ed il leit motiv della commedia.
L’onore di Bice è stata messa in scena dal gruppo che dirigo,Il Piccolo Teatro delle Valli, con una prima al teatro Excelsior di Chiasso (Svizzera) e oltre venti repliche in Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia dove, all’Arena delle Rose di Castellammare del Golfo, il 20 agosto 1997, abbiamo registrato il massimo di spettatori con oltre due mila presenze.
-P e r s o n a g g i
NINETTA : Giovane cameriera di locanda. Sveglia, intelligente ed
intraprendente.
BICE (poi, Carmela) : Giovanissima signora. Un po' svitata,
avvenente e apparentemente ingenua.
ROBERTO : Giovane di bella presenza e belle speranze. Perde
facilmente la testa per le belle donne. Capace di
ragionare (e sragionare) secondo le circostanze.
FILOMENA : Locandiera di mezza età. Dai modi artatamente
gentili, zitella impenitente, non indifferente
al fascino dei soldi e della galanteria.
EVARISTO : Capo-comico di chiara origine mediterranea.
Sagace nelle battute, regista meticoloso quanto
scalcinato. Come uomo, ha cuore, sensibilità,
ma poca concretezza.
DORALICE : Attrice per necessità, un po' (vistosamente) incinta,
svenevole, indolente; piacente come donna.
BIAGIO : Suggeritore della compagnia. Umile, servizievole,
conscio dei suoi limiti; di poche parole. Uomo
maturo che dell'arte di arrangiarsi ha fatto una
filosofia di vita.
RAFFAELE : Fa "numero" come attore. Viene adoperato come
comparsa per poche battute.
Ma giovane e di buone gambe può essere utile per
le commissioni ed i cambi di scena.
Prende tutto allegramente. Non è scemo, ma poco ci
manca, tanto da potersi considerare un filosofo del futile.
SALVO : Fratello di Doralice, che lui insiste a chiamare
Bice, è sanguigno e con un’inflessione vocale ed una
sottolineatura gestuale marcatamente siculi.
Ha un debole per le uova alla "coque".
MASSIMO : Attempato onorevole che, nonostante abbia la moglie
giovane, non disdegna le avventure galanti.
Uomo di successo. Un successo che, però, deve pagare.
ASSUNTA : Giovane vedova, madre di Carmela, inguaribilmente
Sentimentale. Si considera una donna fatale.
Ma gli uomini le sfuggono con la stessa velocità con
cui li trova. E' anche sufficientemente.. venale.
TENENTE : Giovane prestante e deciso nei modi. Interpreta
il delicato ruolo di funzionario di polizia, con esagerata
intelligenza. Coscienzioso e integerrimo, ma dal cuore
tenerello.
D'EVARISTO : Giovane un po' svanito. Di origini venete, come
appuntato dei carabiniere è il prototipo del personaggio,
secondo la tradizione popolare.
AMLETO : Principe di Danimarca.
Non compare mai in scena.
Ma deve stare sempre dietro le quinte, per far numero;
senza di lui i personaggi sono 13, e porta male.
La vicenda si svolge in una locanda d’inizio secolo ma i personaggi ragionano come quelli di fine secolo.
I vestiti sono stile anni '20, ma le tangenti si pagano con il cambio del marco a lire 1000. ( Mille, e non più mille !)
N. d. A. Si ringraziano la guardia regia, il disciolto esercito
borbonico e il costituendo battaglione padano per
quanto hanno saputo ispirare all'autore nei riferimenti
Para-mount-demenziali.
B U O N D I V E R T I M E N T O
S C E N A A N T E P R I M A
Il sipario si aprirà solo parzialmente. Un segui-persona illumina la parte del palcoscenico visibile. Una ragazza entra nel campo illuminato. E' vestita con completo rosso quadrettato con sopra un grembiule bianco. Continueerà a spolverare.. non si sa cosa.-
VOCE (di Biagio, da dietro le quinte) :
L ' onore di Bice, giallo vergognosamente comico in 2 atti, un prologo e un'anteprima libertinamente tratto da un altra commedia. Scena anteprima: << Adoperare il Mouse. Premere Alt per scegliere altri comandi. >>
VOCE (di Evaristo da dietro le quinte)
Ma cosa leggi ! Quella è una pagina del manuale d'informatica. Noi proviamo e lui ripassa l'informatica ! Prendi.. l'altro foglio !
VOCE (di Doralice, da dietro le quinte)
Se non avete attori siete già a buon punto.
VOCE (di Evaristo da dietro le quinte)
(imitando la voce di Doralice) .. virgola, chiusa parentesi, punto esclamativo. Brava!
(con voce normale) Ma cosa leggi, Doralice ? Quelle sono le mie notazioni sul testo.
Continua, Biagio.
VOCE (di Biagio, da dietro le quinte) :
Il sipario si apre ..ma non si vede niente !, anzi no, ora un riflettore illumina ..uno spettatore..
VOCE (dal pubblico):
Mi tolga quel riflettore dagli occhi !
VOCE (di Biagio, da dietro le quinte) :
Ah!, ecco: si vede, sulla destra della scena, cioè a sinistra
di chi guarda..
VOCE (di Raffaele)
Ma chi sta guardando ? Ah, lo spettatore in terza fila: buon divertimento !
VOCE (di Biagio, da dietro le quinte) :
Una ragazza o qualcosa del genere. Ha un piumino in mano e porta un grembiule bianco su un vestito di cui non si capisce bene il colore. (brevissima pausa) Scusi maestro; cosa fa col piumino ?
VOCE (di Evaristo da dietro le quinte)
Perché mi stai vedendo con il piumino in mano ?
VOCE (di Biagio, da dietro le quinte) :
Non lei, la cameriera..
VOCE (di Evaristo da dietro le quinte)
Ma che ne so. Questo è teatro dell'assurdo, signori ! Si deve capire che non si capisce !
La ragazza si rivolge al pubblico, che so.. allo spettatore di terza fila, e gli parla come se fosse un suo dirimpettaio.
VOCE (di Raffaele)
Di quale piano ?
VOCE (di Evaristo da dietro le quinte)
Ma un piano qualunque.
(riprendendo) E' come se fosse dinanzi ad un balcone..
VOCE (di Biagio, da dietro le quinte) :
Chi è che si mangia il calzone ?
VOCE (di Evaristo da dietro le quinte)
Ma cosa ti scappa dalla bocca. Continua a leggere la didascalia e non fare domande idiote!
VOCE (di Biagio, da dietro le quinte) :
Quello che adesso si sente non è però la ragazza ma un cantante (si sentirà un cantante che intona la celebre - Malafemmena-) accompagnata .. da che strumento ?
VOCE (di Evaristo da dietro le quinte)
Da uno qualunque. Quello che riuscite a trovare.
Dovrebbe cantare Frou- Frou del Tabarin. Ma il musicista non la conosce e lei canta un'altra cosa.
VOCE (di Biagio, da dietro le quinte) :
Adesso si sente parlare, sarebbe meglio dire sproloquiare, la ragazza.
NINETTA : (si vedrà nel cono di luce)
Come dice signora Palmina ?
VOCE (di Biagio, da dietro le quinte) :
Tende l'orecchio - è un modo di dire n.d.r. -
NINETTA
Eh, si!, il lavoro non manca..
VOCE (dal pubblico) :
No, no, taglia questa battuta se no i sindacati contestano !
NINETTA :
Come sono i clienti della locanda ? Strani, ignoranti e villani..
VOCE (dal pubblico)
Cambia !; meglio romani. Strani, ignoranti e romani.
VOCE (dal pubblico):
Meglio napoletani. Quelli non si offendono.
NINETTA
(apostrofando lo spettatore che interviene)
Senta, mi lascia parlare con la signora Palmina ?
VOCE (dal pubblico):
Faccia pure.
NINETTA
Cosa dice signora ? (si porrà in ascolto per un breve attimo)
Eh, si, la nostra è una locanda di quarta serie..
VOCE (dal pubblico):
Andrebbe meglio demodé.
NINETTA
(dopo un gesto di insofferenza verso lo spettatore che interrompe, riprenderà)
Chi vuole che venga da noi..
VOCE (di Evaristo da dietro le quinte):
Ma così è uno schifo. A me piace il teatro tradizionale. Chiudete il sipario, ricominciano daccapo.
F I N E DELL' ANTEPRIMA.
N.d.a. : L’anteprima nasce dall’esigenza dell’autore di scrivere qualche idiozia in più. Se non vi diverte ( normalmente non diverte) non fatela recitare. Ma fatela provare. Servirà a far cogliere agli attori il clima o, se proprio vogliono metterlo in scena, .. gli ortaggi.
P R O L O G O
S C E N A P R I M A
All'apertura del sipario ( solo parziale) apparirà una ragazza
illuminata dal segui- persona. Ha un piumino in mano e porta un
grembiule bianco su un vestito rosso, quadrettato.
E' la cameriera della locanda "Mira lago e monti".
Si rivolgerà al pubblico come stesse parlando ad una dirimpettaia, dal balcone.
All'apertura del sipario si sentiranno per un po' le note di una tarantella, poi, si intoneranno le note del celebre brano da operetta "Oh, Cincilla!", a mo' di serenata, in strada.
- Ninetta -
NINETTA :
Come dice signora Palmina ? (tende l'orecchio) -Eh, si!, il lavoro non manca.. (tenderà ancora l'orecchio)
Come sono i clienti della locanda ? Strani, ignoranti e villani.. Cosa dice signora ?..Cosa vuole, la nostra è una locanda di quarta serie.. Chi vuole che venga da noi !
Quel distinto giovane in strada ? Frequenta anche lui la nostra locanda.
Ma è l'eccezione che conferma la regola.
Ma non è che stia da noi a pensione. Viene saltuariamente per incontrarsi con una donna..
Affittano una stanza per due giorni, ma vanno via dopo poche ore.
(tendendo ancora l'orecchio)
Cosa dice la mia padrona, la signora Filomena ?
Che deve dire: lui gli allunga qualche bigliettone .. e ogni argomento si chiude.
(fa come per spolverare qualche mobile, poi si sporge ancora dall'ipotetico balcone. Dalla strada qualcuno sta ancora cantando Oh!, Cincillà!)
Sente che bella serenata ?
(tendendo ancora l'orecchio) Cosa dice: chi è la signora cui accennavo? Lui, (indica verso il pubblico, come puntasse qualcuno in strada) la chiama Bice ..
VOCE (di Filomena) :
Ninetta, vieni che devo mandarti a fare una commissione..
NINETTA
(sempre rivolta alla signora Palmina)
Eh !, una commissione! Stanno arrivando i due piccioncini.
Ora devo andare , ci vediamo dopo.
(fa per chiudere le imposte) No !, lascio aperto, cosi si gode lo spettacolo.
(Ninetta uscirà dal cono di luce)
VOCE (di Filomena) :
Ninetta !
VOCE (di Ninetta) :
Arrivo, arrivo !
S C E N A S E C O N D A
-Nel cono di luce entreranno Roberto e Bice che si tengono per mano, si sentiranno ancora le note di "Oh! Cincillà !" -
- Roberto e Bice -
(I due personaggi parleranno inizialmente con le cadenze tipiche del “carosello” degli anni sessanta – si ricordi la pubblicità di Doufourt con Lia Zopelli -)
ROBERTO
Fatto t'ho la serenata ! Con il cuore l'ho cantata !
BICE
Ti ringrazio micio caro. Ma, ora ho fretta, devo andare.
ROBERTO
Tu vai sempre via di fretta, tu mi sfuggi, ma perché ?
BICE
Perché il cielo è sempre blé e la gamba l'é attacada al pé !
ROBERTO
Ho capito, micettino, ti diverte prenderti gioco di me !
BICE
Ma no !, è che tu non credi a me !
ROBERTO
Ma se non parli mai di te !, non so ancora tu chi sei, cosa fai.. dove stai ?
BICE
Qui con te, ogni sabato alle tre !
ROBERTO
Son tre mesi che mi ami e non so come ti chiami ! Dimmi almeno dei parenti !
BICE
Lascia stare, siam prudenti.
Ho un terribile fratello, se ci scopre è la rovina !
ROBERTO
Io non so che ti succede, non sei più quella di prima.
(breve pausa)
Che esagerazione ..Stiamo parlando come quelli della pubblicità !
Bice, Bice !, tu mi fai perdere la testa ! (dopo una pausa) Dov'è che abiti ?
(sfumeranno le note della musica)
BICE
Dentro i miei abiti !
E adesso smettila. Ho ben altro da comunicarti: cose più urgenti e più importanti..
ROBERTO
Importanti.. di che si tratta ?
BICE
Non noti niente in me ? Dicono che queste metamorfosi nelle donne si notano subito..
ROBERTO
Metamorfosi ? Ti sei tinta i capelli !
BICE
Gli uomini..
VOCE (dal pubblico) :
che mascalzoni !
ROBERTO
Cosa hai detto ?
BICE
(gridando) Che c'è stato un cambiamento in me.
ROBERTO
E non gridare ! E, che non ricordo l’ultima volta che vestito avevi..
BICE
Ma non si tratta del vestito.
(accarezzandosi la pancia, con dolcezza) E' qui dentro il cambiamento..
ROBERTO
Oh, Dio!, (quasi barcollando) tu ..io..
BICE
Ma che c'entri tu. Solo io.
ROBERTO
Ma si, volevo dire..(fa un saltello e prendendo per le mani Bice le fa fare una giravolta) che sono felice ..felice.
BICE
Fermo, mi fai girare la testa..
ROBERTO
Oh, scusa!, nelle tue condizioni. Quando l'Hai saputo ?
BICE
Qualche giorno fa.
ROBERTO
Te l'ha detto il medico ?
BICE
Non ho bisogno di andare dal medico, ce l'ho già in casa..
ROBERTO
Già, tuo fratello !
BICE
Quale fratello ?
ROBERTO
Quello terribile..
BICE
No, quello non è medico.
ROBERTO
Allora, il medico chi è ?
BICE
Il marito di mia sorella.
ROBERTO
Non mi avevi detto che hai una sorella.
BICE
Perché, tu me l'hai mai detto, che hai una sorella ?
ROBERTO
Ma io, non ho nessuna sorella!
BICE
Ma lo stesso, non mi hai detto che non ce l'hai !
ROBERTO
Che ragionamenti. Ascolta data la situazione è d'obbligo che io mi presenti ai tuoi: spiegherò ogni cosa e chiederò la tua mano. Sono un galantuomo io.
BICE
Né ho già a sufficienza di uno, di – Galantuomo – in famiglia!
ROBERTO
Tuo fratello ?
BICE
Ma sei fissato con questo mio fratello ! Comunque, tu la mia mano non puoi chiederla.
ROBERTO
Come, non posso ? Posso e devo ! Tu tra qualche mese sarai mamma !
BICE
Perché una donna si sposa quando diventa mamma ?
ROBERTO
No, di solito si sposa prima.
BICE
Visto ? Quindi non puoi sposarmi.
ROBERTO
Ma cosa dici ! Tu credi che io ti lasci così.. Cos’è vuoi diventare una ragazza madre ?
BICE
E secondo te dovrei permetterti di dire tutto a mia madre..(assumendo un' aria afflitta) morirebbe dal dolore la mia povera vecchia mamma. E mio fratello ci ucciderebbe tutte e due: te e me.
ROBERTO
Ma il mio intervento è necessario proprio per giustificare la tua .. mancanza.
BICE
Mancanza, mancanza ..come sei tragico. In fondo, cosa abbiamo fatto, poi, di male ?
ROBERTO
Cosa abbiamo fatto ? Ma Bice !..
BICE
Ma sono cose che vanno così ! Tu mi piacevi, io ti piacevo.. la passione si è destata..
ROBERTO
E s'è fatta la frittata !
BICE
Insomma!, sarò padrona di farmi una creatura mia !
ROBERTO
Ma Bice non stai parlando di un supplì o di un bijou, alla moda delle frou-frou .
BICE
(volgendogli le spalle) Quando mi fai la morale, non ti sopporto.
ROBERTO
Io non voglio farti nessuna morale. Ma pensa a quando se ne accorgerà tua madre..
BICE
Mia madre non se ne accorgerà. Mi sono già rivolta a zia.. Margherita. Abita in Toscana ed è vedova. Le ho confessato tutto in una lettera e le ho chiesto di aiutarmi..
Lei ha subito scritto a mia madre chiedendole il favore di mandarmi da lei per sette mesi.
Dopo che sarò stata sette mesi da zia ..Maria..
ROBERTO
Che c'entra zia Maria ? Non avevi scritto a zia Margherita ?
BICE
Si, però vado da zia Maria che sta in Umbria. Così sono più lontana. Lì avrò ogni assistenza. Perché mia zia ..Marianna ha un cugino dottore.
ROBERTO
Ma non era zia Maria ?
BICE
Uffa!, ma tu non mi segui. Quella è in Umbria, questa abita vicino mia madre. E' lei che mi ha fatto visitare..
ROBERTO
Bice dove abiti ?
BICE
Non te lo dico. E poi, tra qualche giorno dovrò partire e a casa mia non mi troveresti ugualmente.
ROBERTO
Ma io voglio parlare a tuo padre..
BICE
(con ostentata afflizione) Mio padre è morto. E se ti arrischi a parlare con mia madre, finirò per restare orfana..
ROBERTO
Bice, mi stai raccontando la verità ?
BICE
(Fa come per andarsene) Se non mi credi, allora è inutile parlare.
ROBERTO
(Prendendola per la mano e tirandola a se)
Non fare così. Io, che ne so ? Tutte queste zie, tua madre vedova, il fratello terribile..
(Prenderà la ragazza per la vita) Bice, dimmi la verità: mi ami ancora ?
BICE
Ma certo, ti amerò sempre!
ROBERTO
E dove abiti ?
BICE
Dentro i miei abiti !
ROBERTO
Lasciami parlare con tua madre..
BICE
Ma allora non vuoi capire!, (assumendo un'espressione afflitta) quella, anche se mettiamo tra mezz'ora torna a casa e non mi trova :
- Bice, dove sei ? Bice, dove sei ?- .. le viene uno svenimento..
ROBERTO
E muore !
BICE
(seccata) Proprio così !, ed ora lasciami andare.
ROBERTO
Prima dammi un bacio.
(torneranno a sentirsi le note di "Cincilla")
BICE
E va bene, però chiudi gli occhi !
(Roberto esegue, sporgendo in avanti le labbra per riceve il bacio)
Togli le mani .. (si svincola dalla stretta e a lenti passi va indietro sparendo nell'oscurità oltre il cerchio di luce)
S C E N A T E R Z A
- Filomena e Roberto -
ROBERTO
(A tentoni cerca il corpo di Bice. Trova quello di Filomena, che nel frattempo è entrata nel cono di luce, e, ancora con gli occhi chiusi, tira a se la donna con una rapido movimento e la bacia)
FILOMENA
(si divincola e dà uno schiaffo a Roberto) Come si permette ?
ROBERTO
(aprendo gli occhi)
Signora Filomena ! Lei ? Sono mortificato, io credevo..
FILOMENA
(contemporaneamente a Roberto)
Signor Roberto ! Lei ? Sono mortificata, io credevo..
(Dopo una pausa d'imbarazzo, aggiustandosi con un pizzico di civetteria i capelli )
Se vuole continuare..
ROBERTO
(Confuso) No, grazie ! Vado a farmi assegnare una camera da Ninetta.. ero qui per questo..
(Uscirà dal cono di luce)
FILOMENA
Ma la servo io !, ci mancherebbe. La servo io !
(Lo seguirà, e nel contempo chiamerà a gran voce:)
Ninetta, Ninetta, vieni a chiudere questo balcone.
(Uscirà dal cono di luce)
S C E N A Q U A R T A
- Ninetta, poi le voci di Marcello, Biagio, Evaristo, Doralice -
NINETTA
(Tornando dentro il cono di luce, sempre rivolta verso il pubblico)
Siete ancora qui, signora Palmina ?
Avete visto che bella coppietta ? Ho scoperto una cosa!.. ma non posso fermarmi a raccontarvelo. La padrona mi chiama.
(Fa come per chiudere un battente del balcone)
Chi lo sa che questa locanda non diventi improvvisamente famosa !?
VOCE (di Raffaele)
Ma noi quando andiamo tutti a tavola ?
VOCE (di Biagio)
A me dovete dirlo per tempo..
VOCE (di Evaristo) Eh, già !, lui deve precedere.
VOCE (di Doralice)
Qui se ce n'è una che ha diritto di precedenza sono io.
VOCE (di Raffaele) Ieri sera in scena, purtroppo, sei stata seguita.. dalle pernacchie !
(In sala, si sentiranno risate, trambusto e uno schiaffo)
NINETTA
(Sempre rivolta al pubblico) Stanno arrivando gli attori. Sono gli unici nostri clienti.
(Tendendo l'orecchio) Cosa dice, se mi piacerebbe fare l'attrice ? Credo proprio di si. Almeno per una recita.
E qui si sta preparando una recita importante !, a soggetto, e se va a segno, mi sistemo per tutta la vita. Arrivederci. Si stia bene.
(Fa la mossa di chiudere completamente le due porte- finestre del balcone. Il seguipersona si spegne, la scena rimarrà al buio, calerà di nuovo il sipario)
S C E N A Q U I N T A
- Sipario chiuso -
(Il segui- persona inquadra, in sala, tra il pubblico, Evaristo,
Raffaele, Biagio e Doralice. )
- Raffaele, Biagio, Evaristo, Doralice -
EVARISTO :
Come si permette, screanzato !, di fare una pernacchia ad una mia attrice.
BIAGIO
Maestro, lasci perdere.
VOCE (dal pubblico)
E domani sera gliene faccio un'altra !
EVARISTO
Come si permette ! Lasciatemi, lasciatemi !
(Evaristo è trattenuto e portato via, a viva forza, dagli altri. Doralice piange. Tutti usciranno dalla sala per la porticina che immette sul palco. Si intoneranno le note della tarantella “passeggiando per il corso VI aprile”, che nelle successive didascalie chiameremo soltanto Tarantella)
A T T O P R I M O
S C E N A P R I M A
Continuano a sentirsi le note della tarantella. Il sipario si aprirà lentamente.
La scena rappresenta il salotto di una locanda.
Øa destra,
-la comune, comunicante con l'androne d' ingresso che si intravede dalla porta d'accesso;
Øa sinistra:
-in prima quinta un muro dove è addossato un divano con davanti un tavolinetto;
-in seconda quinta un arco dal quale si accede alla scala che porta alle camere dei piani superiori.
ØSul fondo:
- a destra, una porta cui si accede ad uno stanzino.
In scena, al centro, un tavolo, con tre sedie. Sulla sinistra un divano tipo dormosetta.
Addossato al muro di destra un piccolo scrittoio con una sedia.
Quadri e altri oggetti d'arredamento tipici di una locanda di inizio secolo ('900).
Al levarsi del sipario Roberto, in un elegante spezzato chiaro, è seduto, pensieroso, sul divano.)
- Roberto, poi Filomena -
FILOMENA
(Entra con un vassoio sul quale vi sono due tazzine di caffè) Lo gradisce un caffè ?
ROBERTO
(Destandosi dai suoi pensieri) Si, grazie.
FILOMENA
Vi disturbo se lo prendo anch'io con voi ?
ROBERTO
Figuratevi.. (prende il suo caffè dal vassoio che Filomena ha poggiato sul tavolinetto)
FILOMENA
Posso sedere qui vicino a voi ?
ROBERTO
(scostando la tazza dalla bocca) liberamente..
FILOMENA
(Sederà… accanto a Roberto. Poi prenderà… la sua tazza di caffè in mano) Poco fa..
S C E N A S E C O N D A
- Ninetta e detti -
NINETTA
(Ha una tazza di caffè in mano ) Signora c'è un signore che cerca di voi.
FILOMENA
(Seccata) Tu non gli andavi bene ?
(A Roberto, con un sorriso) Vogliate scusarmi.
ROBERTO
Liberamente.
NINETTA
Vi disturbo, se prendo il caffè con voi ?
ROBERTO :
(Dopo un breve attimo, in cui tradirà il suo nervosismo, posando la sua tazzina di caffè)
Affatto ..e vi potete sedere anche qui vicino a me !
NINETTA
Grazie.
(Fisserà Roberto con civetteria. Roberto risponderà con sorrisi sforzati che lasceranno intendere come mal sopporti l'intraprendenza di Ninetta)
Vi piacerebbe sapere qualcosa della donna misteriosa, vero ? (si smorzeranno le note della musica)
ROBERTO
(sorpreso) Voi ne sapete qualcosa..
NINETTA
No, ma potrei fare qualcosa per voi..
ROBERTO
E’ vero, come mai non ci avevo pensato prima.
Potete farmi un’inserzione !
NINETTA
(balzando in piedi) Cosa vi devo fare ?
ROBERTO
Un’inserzione sul giornale.
NINETTA
Ah, sul giornale !
ROBERTO
Un appello alla madre di Bice.
(Nel dire la frase che segue mimerà con le mani lo stampo tipografico delle lettere)
“Cercasi madre, vedova, di certa Bice.
-Signora devo assolutamente parlarvi. Fatevi vedere all'albergo Mirabilia..- “
Certo, è così che fanno i cuori solitari che si cercano.
NINETTA :
(Riflettendo) Che idea ! Quasi, quasi ve la copio !
ROBERTO
Ma che copiare e copiare ! Io vi sto chiedendo di andare materialmente alla direzione del giornale - La Gazzetta- per fare questa inserzione.
Sapete, è meglio che non mi esponga personalmente..
NINETTA
(Alzandosi) Si, si, vi servo subito. Vado io.
- Cercasi disperatamente cuore solitario.. (mimerà con le mani anche lei la tastiera di una macchina da scrivere, ma aprendo e chiudendo le mani ad intermittenza, dando il senso della pulsazione del cuore)
ROBERTO
Ma quale - cuore solitario- ? - Madre di Bice, vedova -.
(Dirà le battute ripetendo i movimenti delle mani di Ninetta, nella prima frase, e i suoi nella seconda.)
NINETTA
Si, scusate, mi ero lasciata portare dal sentimento .. vado subito.
ROBERTO :
Ma avete capito tutto ?
NINETTA :
Quasi tutto, ma non preoccupatevi. Vi servirò come meritate. Resterete sorpreso voi stesso !
(tra sé) Molto sorpreso !
ROBERTO :
(Perplesso, prenderà alcuni banconote dal portafogli li darà a Ninetta) Tenete, credo basteranno.
NINETTA
Grazie, signor Roberto.
(Lo bacia, e si dirige velocemente all'uscita di destra) L'inserzione, ecco l'idea ! (esce)
S C E N A T E R Z A
- Roberto, poi Salvatore -
(Si inizierà a sentire il suono di un marranzano e le note di un motivo sulla falsa riga del leit motiv de "il clan dei siciliani")
SALVO
(Entrerà con espressione contrariata e, camminando lentamente per la sala, parlerà tra se con voce quasi lamentevole. Avrà un accento vistosamente siculo. Noterà Roberto ma lo ignorerà)
Bice, Bice !, questa storia non può continuare, con l'onore tu non ci devi scherzare, Bice !
ROBERTO
(trasalendo, rivolgendosi a Salvo) Scusi, ma lei dice: Bice?
SALVO
(guarderà in modo bieco Roberto)
E lei, perché lo ridice ? Cosa da spartire, lei, con Bice ?
ROBERTO
Beh, io..
(tradendo un certo imbarazzo) Scusi, mi stavo domandando se lei è per caso il fratello di Bice.
SALVO
(Seccato) Si, per caso. Un giorno, mia madre andò al mercato a comprare un chilo di arance, e tornò a casa con me. E mi presentò a Bice.
ROBERTO
Mi scusi. Io con "per caso", intendevo "vuoi vedere che ho l'imprevista fortuna di trovarmi personalmente alla presenza del fratello di Bice?"
SALVO
(con un sorriso ironico) Ma lei dov’è che si esercita, alle Nazioni Unite ?
ROBERTO
A far cosa ?
SALVO
Queste traduzioni simultanee.
ROBERTO
(divertito) Sapete che siete un tipo strano ?
SALVO
Strano ? No !, perché‚ strano. Normalissimo. Con qualche accesso di bile quando si tratta dell'onore di mia sorella Bice.
(Nel dire la battuta sarà preso come da tremori e sussulti che gli faranno contorcere il busto)
ROBERTO
Ma vi prego, sedetevi.
SALVO
Grazie, molto gentile.
(Siede sul divano accanto a Roberto)
Ditemi: secondo voi io sono un tipo che quando qualcuno gli pesta i piedi,
lascia correre, oppure reagisce ?
ROBERTO
Non saprei, reagite ?
SALVO
No, lascio correre ! Ci sparo in movimento.
Perché‚ sono sportivo (irrobustendo la voce) e perché‚ ho una doppietta che centra uno spillo a 40 metri.
ROBERTO
Vede io vorrei dirle..
SALVO
(alzandosi e con tono sostenuto, quasi minaccioso)
Ma che cosa mi vuole dire, lei ! Questo è il mio naturale. La mia indisposizione, la mia quinta escrescenza. La mia scemenza, come la chiamava il mio povero papà.. (singhiozzerà…)
ROBERTO
E, già !, ho saputo: vostro papà… è morto, e vostra madre è rimasta vedova..
SALVO
Com’è che ora mette in mezzo pure a mia madre, che fa, la conosce, per caso ?
ROBERTO
No, ma spero di conoscerla presto ..
SALVO
(Risentito) Non ho capito: e perché vuole conoscere mia madre ?
ROBERTO
Per avere l'onore di chiamarla anch'io: mamma !
SALVO
(Alzandosi) Non capisco: ma lei cos'è, stanco della vita ?
ROBERTO
Ma cosa dice ? Io parlo seriamente.
SALVO
(parlerà… come gli fosse andato qualcosa di traverso) Pure che parla seriamente, dice !
ROBERTO
Ma è per via di Bice.
SALVO
Cosa c'entra Bice ?
ROBERTO
Non dovrò chiamare -mamma- sua mamma, se la sposo ?
SALVO
Lei vuole sposare mia mamma e chiamarla mamma ?
Ma che minchia dice ?
ROBERTO
Non sua mamma, Bice.
SALVO
Stia a sentire gentile signore, mi sembra che stiamo facendo un po’ di casino. Azzeriamo. Calma e gesso.
Ora le faccio una domanda precisa e lei mi faccia la cortesia di rispondere senza sotterfugi o risvolti ironici perché‚ a me può venire il morbo di luparinson.
(dopo una breve pausa, durante la quale squadrerà Roberto dalla testa ai piedi)
Lei sta cercando di dirmi che vuole sposare mia sorella Bice?
ROBERTO
Certamente!
(scandendo le sillabe) Io voglio sposare sua sorella Bice.
SALVO
(Dopo un attimo di sbigottimento, lo abbraccerà e lo bacerà)
Beddu, bruno, simpatico e nello !
(Dopo una breve pausa, pensieroso) Ma voi sapete che lei..
(con le mani mimerà una rotondità sulla pancia, come dire: è in cinta)
ROBERTO
Ma è evidente che lo so !
SALVO
E ve la sposate ugualmente ?
ROBERTO
Il più presto possibile.
SALVO
(Torna a riabbracciarlo) Snellissimo, biondo e simpaticissimo.
ROBERTO
E per questo che vorrei, innanzi tutto, conoscere vostra madre.
SALVO
Ma vi ci porto io da mammà.. Io, Salvo, fratello di Bice.
Però la mammà non sta qua. Si trova a Milano. Perciò dobbiamo prendere il treno.
ROBERTO
(Precipitandosi verso la porta) Corro a casa a prendere la borsa da viaggio e vi raggiungo subito. (esce a destra)
SALVO
Aspettate, dove andate ? Io a voi non vi conosco, ditemi almeno chi siete..
(lo rincorre, ma mentre sta per uscire s’imbatte in Doralice)
S C E N A Q U A R T A
- Salvo, Doralice, poi Evaristo, Biagio e Raffaele-
DORALICE
Salvo ? Tu qui ? Cosa fai ? Cosa vuoi ?
SALVO
Bice !
DORALICE
Quando la smetterai di chiamarmi Bice, non sono più una bambina..
SALVO
E, si vede..
(vedendo sopraggiungere Evaristo) Ancora questo "guitto" senz'arte né parte ti porti dietro ?
EVARISTO
Per tua norma e regola, l'arte lo sempre avuta. E con l’arte ci ho sempre guadagnato.
SALVO
Tu ci guadagni se stai zitto.
Per te, che risparmi la voce e per me che non devo sprecare le mie energie fisiche per farti.. (fa un gesto con le mani come per dire: ti faccio un sedere).
BIAGIO
Signore !, si moderi. D'innanzi ad una signora !
SALVO
Questa è mia sorella, e signora non lo è ancora. Ma lo sarà presto. Perché‚ quel distinto signore ch'era qui poco fa, se la sposa.
EVARISTO
Ma che andate dicendo ? Quale signore ?
SALVO
Per la verità, non si è presentato..
EVARISTO
Ma senti, senti.. Ha promesso la sorella in sposa ad uno che non si è neanche presentato. Ma smettila con le tue butade !
S C E N A Q U I N T A
- Ninetta e detti -
NINETTA
(guardandosi attorno) Chi è il signor Salvo ?
SALVO
Io sono !
NINETTA
Il signor Roberto mi prega di riferirle che non deve andare direttamente alla stazione, ma deve aspettarlo qui.
SALVO
Grazie. (Ninetta, fa un gesto di saluto e torna indietro da dove era entrata.)
Ecco chi era !, il signor Roberto.
EVARISTO
Cosa ? Chi ? Il signor Roberto ?
(a Doralice) Ma tuo fratello sta farneticando !
Figuriamoci se il signor Roberto..
E, poi, dovrebbe legittimarsi una mia creatura ! Ed io non posso permettere.
SALVO
(a Evaristo) Perché sei tu che devi permettere ?
(a Doralice) Stammi a sentire, Bice..
DORALICE
E dalle con ‘sta Bice..
SALVO
Questa è la tua fortuna e non puoi rinunciarci.
(A Evaristo) E tu Pullicinella, non intralciarle la strada perché ti dipingo il viso all'Arlecchino.
(A Doralice) Vado a fare un giro. Tra mezz'ora sono qua e si parte. Con il signor Roberto. Prepara le tue cose.
EVARISTO
Puoi fare i giri che ti pare. Ma io a Doralice non rinuncio.
(guardando con tenerezza Doralice) Né Dora vorrà rinunciare a me.
DORALICE
Non precipitiamo. Il signor Roberto è un bell'uomo, giovane.. a me non dispiace, anzi ..
EVARISTO
(bisbigliando) Che zoccola !
(poi, con voce normale) Come, tu abbandoneresti il padre di tuo figlio ?
DORALICE
No, soltanto il figlio di tuo padre !
SALVO
Brava Bice, così mi piace ! Mi raccomando: quando torno, valigia pronta, e via !. (esce a destra)
EVARISTO
Ingrata !, fare questo a me, che ti ho dato l'amore, l'arte, il pane..
DORALICE
Le lenticchie..
EVARISTO
Le lenticchie ?
DORALICE
(tenendosi ad una sedia come se stesse svenendo) Mi è tornata la voglia di lenticchie..
EVARISTO
Ma ti sembra il momento ? Noi ci siamo riuniti qui per fare la prova generale
RAFFAELE
Alle voglie non si comanda.
(gridando) Ninetta !
S C E N A S E S T A
- Ninetta e detti -
NINETTA
(entrerà da destra) Comandate..
BIAGIO
Le lenticchie..
NINETTA
Calma, calma. Le avevo già messe a scaldare. Doralice è come un
cronometro con le sue voglie.
EVARISTO
E nel frattempo che si scaldano le lenticchie, possiamo fare queste benedette prove ?
(Nessuno risponde) Cos'è, parlo al muro ?
DORALICE
(Sbadigliando) E facciamo queste prove..
(va a sdraiarsi sul divano)
NINETTA
(a Doralice) Si sente bene ? (va a sedersi accanto a lei)
EVARISTO
(prendendo una sedia che piazzerà al centro della scena) Ci siamo tutti ?
RAFFAELE
Manca la Monica..
DORALICE
(con ironia) Quella difficilmente la vedrete tornare.. sarà meglio eliminare il ruolo della cameriera..
NINETTA
(timidamente) Se volete, potrei provare io..
EVARISTO
(squadrandola) Potreste .. Intanto, sedetevi sul divano e guardate. Quand'è il vostro turno vi spiego io.
Bene. Allora cominciamo dalla mia entrata..
(Metterà una mano sotto il mento, tradendo un aria pensierosa. Poi si girerà dalla parte di Biagio).
BIAGIO
(Rivolto a Evaristo, piano) Prendi la sedia..
EVARISTO
(lancia un occhiata di rimprovero a Biagio)
Cominciamo : Doralice, cioè a dire Assunta Spina, sta qui (indica un punto della stanza) in piedi..
(si gira ancora dalla parte di Biagio, come a sollecitarne l’intervento)
BIAGIO
(Rivolto a Evaristo, piano) Prendi la sedia..
EVARISTO
(lancia una nuova occhiata di rimprovero a Biagio) No, meglio.. qua (indica un altro punto della stanza, intanto Doralice prende posizione. Evaristo si gira ancora dalla parte di Biagio).
BIAGIO
(Rivolto a Evaristo, piano) Prendi la sedia..
EVARISTO
(Sbottando) E prenditela tu, la sedia ! Cosa vuoi la servitù ?
BIAGIO
No, io vi stavo suggerendo la battuta..
EVARISTO
Ma cosa suggerisci la battuta.. prima bisogna dire:
- Signori cominciano le prove, tutti ai loro posti -.
Poi tu annunci la scena che stiamo provando e si comincia !
BIAGIO
(Con solennità…, rimanendo in piedi vicino a Evaristo)
Signori cominciamo le prove. Tutti ai loro posti.
- Assunta Spina di Salvatore Di Giacomo, rifacimento di Evaristo Calzetta,
atto terzo, scena quinta -.
EVARISTO
(con tono da recitazione) Prendi una sedia -
BIAGIO
(seguendo il copione) e siedi accanto a me.
EVARISTO
(Distrattamente, senza guardare Biagio) Si .. Prendi una sedia e siedi accanto a me.
BIAGIO
(guardando verso Doralice) Non voglio.
EVARISTO
(che sta guardando Doralice, rivolto a Biagio, con tono deciso) Prendi una sedia e siedi accanto a me.
BIAGIO
(guardando verso Doralice) Non voglio.
EVARISTO
(con tono minaccioso, girandosi verso Biagio) E tu, invece, la prendi.. e ti siedi accanto a me !
BIAGIO
(con calma) Ma, voi dicevate a me ?..Io pensavo che ripetevate la battuta del copione. (Evaristo lo fulmina con lo sguardo) Scusate.. (prende la sedia vicino allo scrittoio e la piazza vicino a quella di Evaristo che nel frattempo si è girato dalla parte di Doralice.)
EVARISTO
Prendi una sedia..
BIAGIO
L’ ho presa..
EVARISTO
..e siedi accanto a me.
BIAGIO
(Si siede) Mi sono seduto..
EVARISTO
(torna ad infuriarsi con Biagio) Deficiente!, non parlo con te, sto dicendo le battute del copione ! ..
Lasciamo perdere.. partiamo dalla scena precedente.
(a Doralice che si è distratta) Dora.. (gridando) Doralice..
DORALICE
Si ?
EVARISTO
Tu, devi stare in cucina..
DORALICE
(farà per alzarsi) Sarà meglio, così mangio le mie lenticchie..
EVARISTO
Ma cosa vuoi andare a mangiare ? In cucina nella scena..
DORALICE
E dov'è ?
EVARISTO
Da una parte qualsiasi ! Mettiamo all'altezza di quello scrittoio o anche del tavolo.
NINETTA
(balzando dal divano) Le lenticchie.. ho scordato le lenticchie sul fuoco.. si brucia la padella..
S C E N A S E T T I M A
- Filomena e detti -
FILOMENA
(entrerà… in scena, da destra, con il grembiule, un tegame in una mano ed un mestolo a cucchiaio nell'altra) E si bruciava, se non me ne accorgevo io.
DORALICE
(precipitandosi a prendere il tegame e il mestolo dalle mani di Filomena) Oh !, grazie. (Comincerà.. a mangiarle con voracità..)
EVARISTO
Ed ora tu cosa fai, provi mentre mangi ?
DORALICE
Non devo essere in cucina ? Sto assaggiando la pietanza..
EVARISTO
Eh, già ! Visto che ci siamo, facciamo finta di essere alla scena ottava, io sono già morto, entra il brigadiere..
RAFFAELE
(immediatamente, gridando) Tutti a tavola.
EVARISTO
(A Raffaele) Ma fossi scemo ?
RAFFAELE
Voi avete detto: - entra il brigadiere- ed io ho detto la mia battuta che segue..
EVARISTO
Lasciamo perdere..
FILOMENA
Maestro, potrei assistere alle prove..
EVARISTO
(sconsolato) Accomodatevi pure !
NINETTA
Sedete accanto a me. (con una certa eccitazione) Il maestro ha promesso che mi farà provare una parte.
EVARISTO
Proviamo a ricominciare queste prove !
(contorcendosi, per ottenere meglio l'effetto del verso che fa) Ah-ah-ah-ah-ah-ah..
(Tutti si precipiteranno su Evaristo, anche Doralice che poserà, prima, la padella sulla tavola. Evaristo, travolto, finirà disteso sul pavimento)
FILOMENA
Maestro, che avete ?
EVARISTO
(rialzandosi) Fate largo, fate largo.
FILOMENA
Che avete avuto, un dolore allo stomaco ? Cosa vi fa male, la milza ? L'appendice ?
EVARISTO
(rialzandosi, visibilmente seccato) A me ?
BIAGIO
Già voi !, abbiamo sentito che vi lamentavate: ah,ah,ah,ah,ah..
EVARISTO
(sottovoce) Ma che deficienti..
(gridando) Quello era il rumore della porta che si apriva ! Porte solida ma vecchia, dai cardini cigolanti..
FILOMENA
(Scoppierà… a ridere, seguita dagli altri)
Era il cigolio !,..ed io invece..
(agitando la palma della mano) voi attori !,..una ne pensate e cento ne fate..
EVARISTO
Adesso che vi siete fatta la risata, possiamo continuare ?
Facciamo così.. andiamo alla scena terza..
(A Doralice, che riprende a mangiare le lenticchie) Tu confessi a Emilia la tua relazione con il tuo amante..
(a Ninetta) Ecco tu puoi interpretare Emilia. Alzati, vieni qui, mettiti davanti a lei..
NINETTA
Dice a me ? Oh che emozione..
(si alza, prende dalla tasca del grembiule lo specchietto ed una scatoletta con la cipria e se ne mette un po’ nel viso)
Aspetti che mi do un'aggiustata. Che dice sono presentabile ?
EVARISTO
A chi ?
NINETTA
Al pubblico !
EVARISTO
Ma quale pubblico !, si tratta di una prova. Le spiego il suo ruolo: lei è una signora amica di Assunta Spina..
NINETTA
Che tipo di signora ? Quanti anni ha ? Di che posizione sociale ? Dove abita ? Da quanto tempo non si vedono con la sua amica ?
EVARISTO
(rifacendone il verso) Che vestito indossa ? A che età ha fatto la varicella ?
Quante sorelle ha ? Cosa mangiato a mezzogiorno ? A che ora è partita da casa ?
(con tono iroso) Ohhhh ! Ma chi si crede Sherlock Holmes ? Lei nel contesto non ha personalità, va bene ? Deve solo dire una battuta. Se ne starà qui, ad ascoltare cosa dice Assunta e poi le risponderà come le suggerisce Biagio.
NINETTA
Io volevo capire il personaggio..
EVARISTO
Ma cosa vuol capire, si metta li davanti.. Questi neofiti sono la disperazione di noi professionisti ! Avanti, cominciamo !
(a Biagio) Inizia dal suo monologo.. (indicherà Doralice)
BIAGIO
Emilia, voi lo sapete..
DORALICE
Emilia, voi lo sapete..
BIAGIO
Voi siete l'unica persona (a voce bassa) che lo sapete..
DORALICE
Voi siete l'unica persona che ci vedete..
EVARISTO
E già !, perché gli altri personaggi sono tutti orbi ! Ma cosa dici !
DORALICE
Io a quello non lo sento ! (continuando a mangiare le lenticchie)
EVARISTO
Per forza. Se continui a mangiare lenticchie!
(a Biagio, con rassegnazione) Continua, continua ..
BIAGIO
Federico viene qui quando le mie figlie non ci sono.. la mamma di Michele..
DORALICE
Federico viene qui (mette una cucchiaiata di lenticchie in bocca) e la mamma va da Michele..
EVARISTO
(a Dora) Ma che ti esce da quella bocca.. E tu cosa stai suggerendo..
BIAGIO
Quello che c'è scritto..
EVARISTO
(prendendo in mano il copione) Deficiente, il punto, qui c'è il punto !
BIAGIO
Scusi, io devo leggere : Federico viene qui quando le mie figlie non ci sono, e c'è il punto ?
EVARISTO
Devi fermarti. Al punto c'è una pausa. Alla punteggiatura ci si deve fermare. Al punto una fermata piena, ufficiale.. alla virgola una fermata..
BIAGIO
Da brigadiere..
RAFFAELE
Tutti a tavola ! (Evaristo lo fulmina con lo sguardo)
Scusi non ha detto : il brigadiere ..no.. eh.. ? Scusi (scoppia a ridere) !
FILOMENA
(divertita) Ma sapete che questa commedia è davvero comica. Avrete successo..
EVARISTO
(seccato) Signora !, stiamo provando un dramma di Salvatore Di Giacomo! Biagio, continua.. passiamo alla battuta di Emilia.. Signorina Ninetta, tocca a lei..
BIAGIO
(guardando Ninetta) Tenetevi forte.. alla sedia..
(Ninfetta si aggrapperà alla spalliera della sedia)
BIAGIO
(guardando Ninetta) Tenetevi forte.. alla sedia..
(Ninetta stringerà con più vigore la spalliera della sedia)
BIAGIO
(guardando Ninetta) Tenetevi forte.. alla sedia..
NINETTA
Più di così non riesco..
EVARISTO
(capito l’equivoco, spazientito) Signorina !, non dovete tenervi alla sedia, ma dire la battuta che Biagio vi si sta suggerendo.
BIAGIO
(guardando Ninetta) Tenetevi forte.. alla sedia..
NINETTA
(imbarazzata, guardando Evaristo) Tenetevi forte.. alla sedia..
EVARISTO
Non dovete guardare me.. ma la signora Assunta.. lei, Doralice..
NINETTA
Scusate..
EVARISTO
Ho capito. La signorina ha bisogno di aver spiegato, prima, alcune elementari regole teatrali. Lasciamo perdere, andiamo avanti .
(a Ninetta) Lei, si rimetta a sedere.
Iniziamo da quando arrivo io..
(Ninetta torna a sedersi, si sentirà suonare il campanello dell'ingresso)
FILOMENA
Scusate, arriva qualche cliente. (si alza ed esce di scena dalla comune)
EVARISTO
Dunque !: io ho già tirato fuori dalla tasca un paio di lettere (estrae due buste dalla tasca), ora le poggio sul tavolo davanti a te (indica Dora)
BIAGIO
(Guardando verso Evaristo) Non è il caso che fai la commedia con me..
EVARISTO
Non è il caso che fai la commedia con me..
BIAGIO
Se ci fosse bisogno di prove, ci sono queste.
EVARISTO
Se ci fosse bisogno di prove, ci sono queste.
(indicherà le buste, che rappresentano le lettere)
BIAGIO
(guardando verso Doralice) Queste..
EVARISTO
(guardando in modo truce Biagio) L'ho detto!
(riprendendo) Se ci fosse bisogno di prove, ci sono queste..
BIAGIO
Queste..
EVARISTO
(perdendo la calma) Biagio il suggeritore precede l'attore !
BIAGIO
Ed io ho preceduto..
EVARISTO
Non è vero.
(riprendendo) Se ci fosse bisogno di prove, ci sono queste.
BIAGIO
Queste..
EVARISTO
Ma allora lo fai apposta !
BIAGIO
No, maestro.. e che c’è un altro: queste. (indicando Doralice) lo deve dire lei.
EVARISTO
E, allora, indica ! Un suggeritore esperto, indica !
Ricominciamo.
(Con tono da recitazione) Se ci fosse bisogno di prove, ci sono queste.
BIAGIO
(Indicando Doralice) Queste..
DORALICE
Queste..
BIAGIO
Queste..
EVARISTO
(guardando in modo truce Biagio) Ma, sei scemo ?
BIAGIO
N'è uscito un altro.
EVARISTO
E dillo prima, no !
(Rivolto a Doralice) Alla mia battuta, tu ti senti offesa e reagisci con due : queste ! D’altra parte le lettere sono due: quindi due queste: queste. queste !
Le dici da agitata, come a voler intendere: " e che vuoi concludere" ? Capito ? (Doralice annuisce)
(Con tono da recitazione) Se ci fosse bisogno di prove, ci sono queste.
DORALICE
(dimenando la pancia) Queste ? Queste ?
BIAGIO
(guardando verso Doralice) Queste..
EVARISTO
(guardando in modo truce Biagio al quale si avvicinerà con fare minaccioso) Io faccio un omicidio, un omicidio faccio !
S C E N A O T T A V A
- Roberto e detti -
ROBERTO
(Entrerà velocemente in scena, da destra, e afferrerà per le spalle Evaristo, come per bloccarne i movimenti)
No signor Evaristo, vi prego, calmatevi. Non prendetevela con una donna indifesa e per di più in cinta !
EVARISTO
(Girandosi di scatto verso Roberto) Ma che fate ?
ROBERTO
(incerto) Voi dicevate..
EVARISTO
Signor Roberto che voi mi portiate via la donna e va bene, ma che veniate a rompermi ..le prove, questo non ve lo concedo !
ROBERTO
(serio) Ma cosa state dicendo ?
BIAGIO
Lasciate perdere, quando si prova il capocomico è teso come una corda di violino.
ROBERTO
Ma, scusate !, entro, sento che lui (Indicando Evaristo) vuole ammazzarla, ho ritenuto legittimo intervenire..
EVARISTO
Eh, già !, (alzando la voce ) E' arrivato il brigadiere !
RAFFAELE
(scattando in piedi) Tutti a tavola !
EVARISTO
(Mettendosi le mani sulla testa, per la disperazione) Io mi sparo, mi sparo !
ROBERTO
(rivolto agli attori, mentre Evaristo si accascia su di una sedia) Ma che è diventato pazzo ?
(nessuno risponde, dopo una breve pausa) Avete visto il signor Salvo ?
DORALICE
(Che stava guardando con insistenza e con sguardi languidi Roberto)
Non è ancora arrivato, ma vi prego accomodatevi qui accanto a me.
ROBERTO
Grazie.
(Si siede nel divano dove si è intanto accomodata Doralice, facendo alzare Ninetta)
EVARISTO
(lancerà uno sguardo di disappunto verso Doralice, che gli risponderà mimicamente:
- eh, allora ?- Poi si dirigerà verso Biagio e gli strapperà dalle mani il copione)
Dammi questo copione.
(Doralice continuerà a rivolgere sorrisi ammiccanti a Roberto che si mostrerà imbarazzato)
EVARISTO
(Dopo aver brevemente consultato il copione, inveirà nei confronti di Biagio)
Tu sei un analfabeta del teatro. Non leggi le didascalie !
Al mio : - queste -, affermativo, lei risponde con un: -queste- ?, che è
interrogativo. Allora, io replico con un terzo - queste !- che è esclamativo, e lei chiude con un quarto - queste.. – sospensivo !
(mettendo il copione sotto il naso di Biagio) Lo vedi che è seguito dai puntini ?
Qui tu devi allungare.. perché i sospensivi creano l'atmosfera d'attesa. Infatti il quarto -queste- sottintende: non provano niente !
(innervosito dalle moine che Doralice indirizza nei confronti di Roberto, si avvicina minaccioso alla ragazza)
E tu lo vuoi posare questo tegame ? Alzati e torna al tuo posto.
(Si inizierà a sentire il suono di un marranzano e le note di una musica cupa stile "il clan dei siciliani")
Riprendiamo da quando io ti vengo minaccioso addosso ma, ricordandomi il bene che ti ho voluto, ti abbraccio.
(Esegue, e in quell'attimo entra Salvo)
S C E N A N O N A
- Salvo e detti -
SALVO
(scaraventadosi su Evaristo) Te l'avevo detto di lasciare stare mia sorella.
ROBERTO
(intervenendo in difesa di Evaristo) Signore, cosa fate ?
SALVO
A me chiedete che faccio ? Mi meraviglio veramente ! Come voi permettete a questo guitto di baciare la vostra donna in vostra presenza !
ROBERTO
La mia donna ?
SALVO
(minaccioso) Ehilà !, giovanotto, non facciamo lo gnorri !; poco fa non mi avete detto che vi sposavate mia sorella Bice ?
ROBERTO
E' vero.
SALVO
E quella, non è mia sorella Bice ?
ROBERTO
No, quella è la signora Doralice, la donna del capocomico.
(Dodalice, delusa, tornerà a sedersi sul divano)
SALVO
Cos'è, vi siete messi d’accordo per prendermi in giro ?
Ma io come la polvere da sparo sono. Appena mi avvicino al fuoco esplodo.
(Salvo si avventa contro Evaristo che cerca di sfuggirgli. I due si rincorrono per la scena travolgendo le sedie e scontrandosi con gli altri che tentano di fermarli. D'improvviso sulla soglia della comune appare Filomena)
S C E N A D E C I M A
- Filomena e detti -
FILOMENA
Ninetta, porta questa pentola d'acqua bollente al signore della stanza ventitre.
(gli arriverà addosso Evaristo, a Filomena sfuggirà dalle mani la pentola
e l'acqua bollente si rovescerà sui piedi del capocomico. )
VOCE DI EVARISTO
Ah, i miei piedi, il fuoco.. il fuoco mi s'è appiccicato..
(Scena al buio per qualche minuto. Si sentiranno le note di una tarantella )
S C E N A U N D I C E S I M A
- Filomena ed Evaristo -
(E' passata qualche ora dalla scena precedente.
Al riaccendersi delle luci, Filomena ed Evaristo, che è in ciabatte, stanno scendendo gli ultimi gradini sotto l'arco.)
FILOMENA Fate attenzione..
(accompagnerà Evaristo fino alla poltrona) Accomodatevi .
EVARISTO
Certi pazzi dovrebbero tenerli al manicomio. E io, questa sera, come recito ?
In scena bisogna muoversi con rapidità… ! Che guaio ! Che guaio !
S C E N A D O D I C E S I M A
- Massimo e detti -
MASSIMO
(Ha un garofano all'occhiello entra di fretta, poi visto Evaristo, si ferma vicino la porta d'ingresso)
EVARISTO
Mi ci vorrebbe un unguento miracoloso..
FILOMENA
Forse, ho ciò che fa per voi. Aspettate !(esce dalla sinistra, dopo aver dato un'occhiata a Massimo)
MASSIMO
La sala delle riunioni della locanda è questa.
(guarderà l'orologio, tirandolo fuori dal taschino) Mancano solo cinque minuti.
(Notando Evaristo) Quel seccatore non ci voleva.
EVARISTO
(all'indirizzo di Massimo, per attirarne l'attenzione)
Così va la vita, caro signore!
MASSIMO
Dite a me ?
EVARISTO
Perché, secondo voi, dico a me ?
MASSIMO
Scusatemi ma non ho il piacere di conoscervi..
EVARISTO
Nemmeno io. Per questo vi ho dato del - signore -.
MASSIMO
Signore !, può darsi che io non abbia voglia di parlare con voi.
EVARISTO
E chi vuole parlare con voi. Io ho detto semplicemente: così va la vita !
MASSIMO
Aggiungendo - caro signore- !
EVARISTO
Certamente, per educazione. Ma chi vi cerca.. a me serve un dottore..
MASSIMO
(tra sé) Questo da qui non lo sposta nessuno!.. devo fare qualcosa..
(a Evaristo) Se è per questo, io sono un dottore ! Non esercito da molti anni, però..
EVARISTO
Vi hanno radiato dall’albo, eh ?
MASSIMO
(offeso) Ma che radiato.. sono in aspettativa..
EVARISTO
Voi ? Ma fatemi il piacere..
MASSIMO
(Seccato) Mi spiegate per quale motivo io non potrei essere in aspettativa ?
EVARISTO
(Guardandolo con scherno) Perché non siete una donna !
MASSIMO
Sono in aspettativa per mandato elettorale, sono un parlamentare, un onorevole.
EVARISTO
Oh, Oh, Oh ! (Si mette a ridere, sbatte i piedi a terra facendosi male) Ah!, Ah!, Ah!..
MASSIMO
Cos’avete da ridere ?
EVARISTO
Mi fa ridere il paradosso !: siete un parlamentare.. ma non avete voglia di parlare..
MASSIMO
Lasciamo perdere.. Se volete, posso visitarvi. Qual'è il problema..
EVARISTO
Il problema è che due ore fa, su al 22 avevano bisogno di fare impacchi d'acqua calda. Noi, qui, abbiamo iniziato a scaldarci un po' e c'è stato il - mezzogiorno di fuoco !-
MASSIMO
Lasciate perdere quello che c'è stato, qual è la parte offesa ?
EVARISTO
Io, caro signore. Mi si è dato del - guitto!-, mi si è persino minacciato di..
MASSIMO
Intendevo - dov'è che avete male ?-
EVARISTO
oh!, scusate. Ai piedi. Mi si è rovesciata addosso dell'acqua bollente..
MASSIMO
Bene.. andiamo nell'infermeria dell'albergo, e vi visiterò.
EVARISTO
Lo conoscete bene quest'albergo, a quanto pare ?
MASSIMO
Ci venivo in passato..
EVARISTO
Prima di diventare onorevole. Ora le trasferte le paga lo stato e quest'alberguccio non fa più per voi..
MASSIMO
Ma come vi permettete ? Io sono di origini nobili, non ho mai avuto alcun problema economico. E, adesso muovetevi !
(tra sé) Ma guarda che tipo intrigante ! Non vorrei scoprisse qualcosa.
EVARISTO
Muovetevi !, una parola. Io ho bisogno di un sostegno.
MASSIMO
(guarderà nervosamente l'orologio)
Chiamate la cameriera, così vi potrete appoggiare.
EVARISTO
Fatemi la cortesia chiamatela voi: la fonazione dipende da tutti gli organi del corpo, e con i piedi addolorati..
MASSIMO
Ho capito, ho capito..
EVARISTO
Si chiama Ninetta. Sia chiaro che state facendo tutto di vostra iniziativa..
MASSIMO
(sempre più innervosito) Va bene, va bene.
(A voce bassa) Ninetta..
EVARISTO
Ma ce l'avete nel taschino sotto il garofano ?
MASSIMO
Chi ?
EVARISTO
La cameriera ! La chiamate con un filo di voce !
(gridando) Ninetta !
S C E N A T R E D I C E S I M A
- Ninetta e detti -
NINETTA
(a Evaristo) Comandi signore ?
EVARISTO
Io niente ! Vedi cosa vuole il signore..
MASSIMO
Aiutate costui. Dobbiamo portarlo nell'infermeria per medicarlo. Mi occorreranno delle bende e della garza per una fasciatura.
Presto, andatele a prendere.
EVARISTO
(si toglie la giacca) Sempre a nome del signore mi farete togliere la macchia dal colletto di questa giacca di scena che mi farete anche stirare, mettendo tutto sul conto al signore. Non perdete tempo perché questa sera mi serve in teatro..
MASSIMO
(abbozzando un sorriso, tra sé) Un attore !, avrei dovuto capirlo.
(a Ninetta) Facciamo presto..
EVARISTO
Ma quale presto. Mi meraviglio di lei onorevole che dovrebbe conoscere, da medico, i diritti dell’ammalato. Piano, Ninetta piano.. e mi raccomando la giacca..
NINETTA
(ad Evaristo) Il signore sarà servito come merita..
EVARISTO
Sei una gran brava ragazza. Ce l'hai una casa tua ?
NINETTA
(arrossendo) No, signore..
EVARISTO
Presto ne avrai una, con veranda, giardino, vasche e pesciolini di lillà, te l'assicuro io..
MASSIMO
(indispettito) Muoviamoci.. (escono)
S C E N A Q U A T T O R D I C E S I M A
- Filomena, poi Ninetta -
FILOMENA
(entrando) Eccovi l'unguento..
(si guarderà in giro) Dov'è finito ? E meno male che non poteva camminare. Io non ho tempo da perdere, lo lascio qui.. Ninetta, Ninetta !
NINETTA
(entrando) Comandi donna Filomena..
FILOMENA
Dov'è finito l'attore ?
NINETTA
L'ho accompagnato in infermeria.
FILOMENA
In infermeria ?
NINETTA
Si, è arrivato il dottore.
FILOMENA
E' arrivato il dottore ? E chi l'ha chiamato ? (muovendosi verso Ninetta)
Questa è ancora più bella ! Vengo a vedere.. (esce, seguita da Ninetta)
S C E N A Q U I N D I C E S I M A
- Assunta, poi Filomena -
ASSUNTA
(entrando da sotto l'arco, dal fondo) Mancano solo pochi minuti. Chissà se ho fatto bene a seguire il consiglio di Ninetta ed a lasciargli fare un’inserzione nella rubrica - cuori solitari-
(leggendo un biglietto) "Donna piacente, libera, circa quarantenne, cerca anima gemella: preferirebbe uomini maturi, possibilmente con incarichi pubblici. Come segno distintivo metterete un garofano all' occhiello.
Vi aspetto nella hall della locanda Mirabella, lunedì alle ore 15"
E’ stata davvero una fortuna, per me, conoscere la cameriera di questo albergo dalla quale ho scoperto alcuni altarini di mio genero, l'esimio onorevole Massimo Galantuomo.
Mi ha riferito che circa otto mesi fa veniva in questa locanda con una giovane donna.
Lo ha provato mostrandomi lettere d'amore scritte da mio genero a quella signorina, che mi sono fatte restituire. Pagandole, naturalmente.
Le ho già consegnate a mia figlia.
Tutte, tranne una, che prova di certe tangenti intascate da lui e dai suoi amici del governo.
Così, d’accordo con Ninetta gli abbiamo combinato questo tranello. Ninetta è convinta che leggendo l’inserzione si presenterà. Da domani vivrà stabilmente a Roma e una compagnia femminile potrebbe fargli comoda.
Povera la mia bambina che ha sposato un uomo di trent’anni più vecchio ed anche libertino.
E poi mi fa rabbia che lui si gode la vita, ed io povera vedova.. Se proprio deve tradire mia figlia, almeno ne potrei usufruire io .. Rimarrebbe tutto in famiglia !
(dopo una breve pausa) Ma se non arrivasse mio genero e, al suo posto, si presentasse un sconosciuto ?
Mi tremano le gambe al solo pensarci.
(sederà, tremante sul divano. Dopo qualche secondo, rasserenata)
Certo, che se fosse un bell'uomo, magari giovane e piacente..
(si alzerà dal divano) Ma si, chi se ne frega!, se arrivasse un giovane, Champagne !. (si intensificheranno le note di - tace il labbro - dalla "vedova allegra").
FILOMENA
(rientrerà dalla comune)
Cose da pazzi. Come ha fatto quel dottore a sapere dell'incidente
(vedendo Assunta) signora desidera qualcosa ?
ASSUNTA
Sono la signora dell'inserzione, non ve l'ha detto Ninetta ?
FILOMENA
Ah !, la signora Assunta. Mi ha parlato di voi la mia cameriera.
Scusate se stanotte al vostro arrivo non sono venuta a ricevervi personalmente, ero troppo addormentata ! Vi immaginavo meno giovane. Siete davvero una bella signora..
ASSUNTA
Dovevate vedermi da giovane!, ma anche solo qualche anno fa, prima che si sposasse la mia unica figlia. Pensate : due anni or sono si innamorò di me, pazzamente !, un grande attore drammatico. Poi uno spettacolo gli andò a male.. io glielo avevo finanziato, e non potendo restituirmi i soldi.. non ebbe il coraggio di farsi più vedere..
FILOMENA
E già, gli artisti sono troppo sensibili..
ASSUNTA
Ho paura abbia fatto qualche sciocchezza..
FILOMENA
Signora, con tutto il rispetto, la sciocchezza l'avete fatto voi a dargli i soldi..
ASSUNTA
(agitata) Ascoltate è ormai l'ora stabilita..
FILOMENA
Vado, vado ! Ma quel signore come lo riconoscerete ?
ASSUNTA
Avrà un garofano all' occhiello.
(allungandole alcuni biglietti da 10 mila lire) Prendete.. un piccolo pensiero..
FILOMENA
Grazie !, ..per qualunque evenienza chiamatemi. (esce)
S C E N A S E D I C E S I M A
-Massimo e Assunta –
MASSIMO
Ecco!, finalmente mi sono liberato di quel rompiscatole.
Certo nella mia posizione di uomo pubblico.. e sposato ! ..rispondere ad un’inserzione sul giornale dei cuori solitari ! Ma, io non so resistervi. Le avventure sono sempre piaciute.
Ho già prenotato la camera (mostrerà la chiave della camera che riporrà in tasca).
Chissà che non si tratti di una attrice !, come nove mesi fa.
(Nel girarsi gli cade il garofano che porta all'occhiello. Lo raccoglie e nell'alzare lo sguardo dinanzi a lui scorge Assunta che, nel frattempo era andata a sedersi sul divano.) Voi ?
ASSUNTA
(girandosi contemporaneamente) Voi ?
MASSIMO
(tra sé) Mia suocera la donna dell'inserzione !?
(terrà il garofano nella mano sinistra che nasconderà dietro la schiena )
ASSUNTA
Voi, mio genero l'uomo del mistero ! Vergognatevi ! E siete anche più vecchio di me !
MASSIMO
Non mettetela così dura. Mi ricordo ancora, i primi tempi che venivo a casa vostra, come mi facevate gli occhi dolci.
ASSUNTA
Credevo faceste la corte a me. Più giovane di voi e nella mia condizione di vedova.. non potevo non restarne lusingata. Ma questa me la pagate. La mia povera Carmela !
Ha per marito un uomo che gli può venir padre.. e dove sopportare anche di essere tradita..
MASSIMO
Ma che tradire e tradire. Proprio di vostra figlia cercavo. Mi hanno detto di averla vista qui e così sono venuto ad appurarmi di persona cosa fa e per quale motivo vi si trovi. E potete immaginare quanto mi costi questo disguido, alla vigilia della mia nomina a Ministro del Regno.
ASSUNTA
Ma come, voi non siete qui per la mia inserzione ?
MASSIMO
(simulando sorpresa) Quale inserzione ?
ASSUNTA
Già, non avete nemmeno il garofano all'occhiello !
(Massimo getterà lontano da se, alla sua sinistra, il garofano che finirà vicino l’uscio della comune)
ASSUNTA
Con voi non finisce qui. Cenerete con me questa sera. Ho da farvi vedere qualcosa d’importante. In quanto a mia figlia, e qui per accompagnare sua madre.
Ed ora, visto che non siete voi l'uomo dell'inserzione mi fareste la cortesia di lasciarmi sola.
MASSIMO
Con vero piacere. Intanto vado a darmi una rinfrescata in camera. Se vedete vostra figlia ditele, comunque, che la cerco.
(farà alcuni passi, poi, prima di uscire sulla sinistra, si girerà a salutare)
Buona fortuna mamàn..
(tra sé) Ho paura aspetterete inutilmente. (esce)
S C E N A D I C I A T T E S I M A
- Roberto e Assunta -
ROBERTO
(Entrerà mentre sta uscendo Massimo. Assunta che segue con lo sguardo il genero, non si accorgerà del suo arrivo. Scorto il garofano per terra, lo raccoglie e distrattamente se lo mette all'occhiello)
Chissà se questa madre di Bice leggerà la mia inserzione e risponderà all’appello.
ASSUNTA
(girandosi scorge Roberto, con il garofano all'occhiello)
E' lui.. Che bel tipo.. e come è giovane..
(avvicinandosi a Roberto) Signore, perdonate l'ardire, voi sareste per caso l'uomo dell' inserzione ?
ROBERTO
(tra sé) L'hanno già pubblicato questa mattina stessa ?
(fa un passo verso Assunta) Signora, forse voi siete..
ASSUNTA
(intrecciando le mani con Roberto) Ebbene sì !
ROBERTO
(tra sé, rivolto al pubblico, tradendo un'intensa emozione) La mamma di Bice!
(ad Assunta) Signora, ma siete proprio voi ?
ASSUNTA
Cos'è ? Mi immaginavate diversa ?
ROBERTO
Non vi facevo così giovane..
ASSUNTA
Già, una vedova..
ROBERTO
E con una figlia grande..
ASSUNTA
L'avete già saputo ? La ebbi che avevo appena sedici anni e, confidenza per confidenza, non ero ancora spostata.
ROBERTO
(tra sé, al pubblico) Deve essere un vizio di famiglia.
ASSUNTA
Naturalmente quell'uomo, con il quale, nel candore dei miei anni, posso affermarlo dinanzi al mondo intero !, non avevo fatto alcunché di male, tranne dargli il mio amore -, mi sposò.
ROBERTO
(tra sé, al pubblico) Sembra di sentire parlare la figlia !
ASSUNTA
Ma subito dopo, con un sospiro) morì !
ROBERTO
(si avvicinerà a scatti verso Assunta che intanto indietreggerà verso il divano, dove finirà quasi per sdraiarsi)
Signora !, mi appello alla vostra esperienza. So che il vostro cuore è debole.. la ragione mi suggerirebbe delicatezza.. ma la passione mi spinge ad osare..
(travolto dall'impeto sarà quasi sopra ad Assunta)
ASSUNTA
Vi prego, può arrivare qualcuno da un momento all'altro..
ROBERTO
Appunto !, sarà meglio non tergiversare e arrivare subito al sodo..
ASSUNTA
Giovanotto voi mi turbate..
ROBERTO
Signora chiudete gli occhi e abbandonatevi .. più rilassata sarete, meno male vi farò..
ASSUNTA
(confusa, lusingata, desiderosa e agitata) Vi prego !, sono di carne anch'io, ma abbiate più pudore..
(Lo abbraccerà con vigore. Roberto perderà l'equilibrio ed ambedue rotoleranno per terra)
ROBERTO
(sollevandosi) Voi tra non molto sarete.. sarete nonna !
ASSUNTA
(riprendendosi dall'agitazione, sorpresa, tornando a sedere)
E' vero, come fate a saperlo ?
ROBERTO
Come, voi lo sapete già ?
ASSUNTA
Certo che lo so !
ROBERTO
Però non conoscete il padre della creatura che deve nascere.
ASSUNTA
Volete scherzare ? Certo che lo conosco !
ROBERTO
Ma, allora, mi conoscete ?
ASSUNTA
Voi ? Per niente. So solo dell'inserzione..
ROBERTO
Hanno messo nell'inserzione che io ho messo vostra figlia incinta ?
ASSUNTA
Ma cosa state mai dicendo ?
ROBERTO
E, allora, da chi lo avete saputo ? Ho capito!, zia Marianna.., vostra sorella..
ASSUNTA
Ma quale sorella Marianna..
ROBERTO
Zia Margherita, vostra sorella, quella che abita in Umbria..
ASSUNTA
Ma quale Margherita !
ROBERTO
Maria, almeno di vostra sorella Maria vi ricorderete..
ASSUNTA
Io sono figlia unica, caro giovanotto..
ROBERTO
Ma voi siete o non siete la madre di Bice?
ASSUNTA
Bice? Mia figlia, l'unica figlia che ho, si chiama Carmela.
ROBERTO
Scusate, io ero convinto ch'eravate la madre di Bice..
Ma allora l'inserzione..
ASSUNTA
L'inserzione non poneva come condizione che si avesse una figlia di nome Bice .
ROBERTO
No, signora !, questa condizione c'era. Ed allora io cosa faccio, sposo tutte le ragazze incinte di questo paese ? Voi obietterete che in fondo le nascite sono in calo..
ASSUNTA
Ma era per me !, l'inserzione matrimoniale, non per mia figlia..
ROBERTO
Come, come, voi pretendete che l'amante di vostra figlia sposi voi ?
ASSUNTA
Giovanotto lei sta dicendo un cumulo di sciocchezze..
ROBERTO
Questa è bella, adesso quello che dice le sciocchezze sono io..
S C E N A D I C I O T T E S I M A
- Bice e detti, poi Massimo -
BICE
(entrando in scena, dalla comune, si troverà difronte la madre)
Mamma, cos'è questa storia delle lettere che Ninetta mi ha raccontato al telefono ..
ASSUNTA
Carmela!, ma chi ti ha detto di venire ora ?
ROBERTO :
(Andandole incontro e prendendole una mano)
Bice, Bice, non potevo sbagliarmi.. tua madre mi ha mentito.. mi ha detto un sacco di bugie : che ti chiami Carmela; che sa chi è il padre del figlio che aspetti e che non sono io ..
Confessale la verità, dille che da tre mesi sei la mia amante, che mi ami e mi vuoi sposare..
MASSIMO
(Sbucando da sotto l'arco) Dovrebbe, quanto meno, prima, divorziare..
ROBERTO : E voi chi siete ?
MASSIMO:
Il marito della signora: l'onorevole Massimo Galantuomo, sottosegretario di stato e da domani Ministro del Regno d' Italia. E come è vero Iddio, mi darete soddisfazione.
(a Carmela) Allora Carmela, conosci quest'uomo ? E' vero quello che dice ?
CARMELA
(Mettendosi a piangere) Sei un mostro, un vero mostro. Come puoi pensare di me una cosa del genere.
MASSIMO
E' perfettamente inutile che cerchi di dissimulare. Cosa facevi in questo albergo ?
CARMELA
Sono arrivata appena adesso chiamata dalla cameriera che mi ha detto che mia madre aveva bisogno delle lettere..
ASSUNTA
(prevenendo la figlia) Lascia perdere cara.
(rivolgendosi al genero) E tu, hai il coraggio di chiedere a lei cosa fa in questo albergo ?
MASSIMO
Si, ho il coraggio di chiederlo . E se la risposta che mia ha dato non sarà comprovata dai fatti, sarò capace di qualunque pazzia..
ROBERTO
(che se n'era rimasto trepidante ed esterrefatto, intuisce d’improvviso che simulare di essere pazzo può toglierlo da quella imbarazzante situazione) La pazzia, la sorella della zia !
ASSUNTA
(a Roberto) Lei mi faccia il piacere di star zitto.
(a Massimo) Non permetterti di trattare così la mia povera bambina..
ROBERTO
Ma allora era cugina della zia ?
CARMELA
(correndo tra le braccia della mamma) Avrei dovuto ascoltarti: me lo dicevi che era un uomo senza cuore.
Non rispetti nemmeno questa tua creatura che io.. oh, oh! (sviene)
ASSUNTA
Carmela, Carmela !
ROBERTO
(preso dall'impeto, alla vista dello svenimento)
Bice, Bice.. la nostra creatura.. (fa per soccorrere la ragazza, ma viene fermato da Massimo)
MASSIMO
Calma, giovanotto. Prima di ogni cosa mi dia le sue generalità e l'indirizzo della sua fissa dimora. Di modo che io abbia la possibilità di scegliere se rovinarla, denunziarla o ammazzarla. (Nel frattempo, Bice rinviene)
ROBERTO
(Calcando i toni) Ma lei si prende troppo disturbo caro padre Priore. Oh!, birichino, lei lo fa ma non lo dice !
(rivolto ad Assunta) Vero Bice, mia tentatrice ? Mi hai trapassato il cuore come fa il bisturi con l'appendice.
ASSUNTA
Ma quest'uomo è pazzo !
ROBERTO
Si, pazzo per te. Lui (indicherà Massimo) non è più niente per me. Da quando sei la mia amante non so che farmene del suo spumante, Biciona mia.
(rivolgendosi a Massimo) A te darò la mia invenzione:trita-latte con basilico e pomodoro, radice cubica a base quadrata, e sta bella cornice che t'è spuntata. (farà il gesto delle corna con le dita)
MASSIMO
Ma costui è pazzo !
CARMELA
L'hai capito, finalmente ! Mentre venivo qui a cercare mamàn ho notato che mi seguiva in modo sospetto per la via !
ROBERTO
Ma perché sei la gioia mia. Io ti sposerei anche di nascosto di tua zia.
(a Massimo) Signor Priore ci sposi subitaneamente, se no, le spacco qualche dente.
MASSIMO
Ma questo è un pazzo furioso ! Mamàn portate Carmela via di qui e telefonate alla polizia.
(porgerà la chiave della sua camera) Tenete, andate nella mia camera. Io, intanto tengo a bada questo matto.
ASSUNTA
Pensa che poco fa mi era saltato addosso con veemenza !
(dopo aver data un’occhiata a Roberto) Vieni con me, bambina mia.
(esce dal fondo, a sinistra, con Carmela)
ROBERTO
Non faccia una mossa falsa se no’ la sommergo con materiale piroclastico. Io vi ho riconosciuto subito: voi siete il fantino del cavallo di Carlo Alberto e ogni mattina scendete dalla Scala di Milano per unirvi al coro dei lombardi per portare la spremuta di pompelmo a Giuseppe Garibaldi.
(Massimo controllerà le mosse di Roberto che, però, gli sarà addosso con una mossa improvvisa)
ROBERTO (con voce grave)
Voi siete un garibaldino pompelmaro !, che del gaucho della Brianza avete una perfetta somiglianza. Ed io voglio ballare il tango con voi..
(lo prende come si fa con una dama per un ballo, e fa come per fare qualche passo di danza)
MASSIMO
(scrollandosi dalla presa e dando uno spintone a Roberto)
Lasciatemi, aiuto, aiuto !
(In un primo momento Roberto farà per avventarsi ancora su Massimo, poi si fermerà al sopraggiungere di Evaristo al quale indirizzerà dei gesti per attirarne l'attenzione)
S C E N A D I C I A N N O V E S I M A
- Evaristo e detti -
EVARISTO
(entrerà appoggiandosi ad un bastone)
Ma lo sapete che voi siete un mago. Avete fatto male a lasciare la
professione. Io vi farò una grande propaganda. A proposito, voi come vi chiamate ? Sapete, essendo un onorevole camerale potreste avere bisogno di farmi un favore ed io vi verrei a trovare volentieri a Quel-rinale !
ROBERTO
(Continuando a fare cenni a Evaristo) Signore, voglio assolutamente che restiate a pranzo con noi.
MASSIMO
(avvicinandosi a Evaristo) Assecondatelo..
EVARISTO
Se proprio me lo chiede, onorevole !; mi sento obbligato.. rimarrò a pranzo con voi.. e pure a cena dopo lo spettacolo. Anzi potrei portare tutta la compagnia..
ROBERTO
(con voce cupa) Si ma dovete arrivare puntualmente alle quarantatré..
EVARISTO
(credendo ad una battuta scherzosa)
Facciamo una mezz'orina prima.. verso le trentatré..
ROBERTO
Lo stufato lo porto io, voi trascinerete la statua del commendatore, la faremo fritta -
EVARISTO
(divertito) - con la mozzarella. Fritto misto con convitato di pietra..
MASSIMO
(ad Evaristo) Assecondatelo è pazzo.
(Roberto inizia a danzare per la stanza)
EVARISTO
Pazzo, quello ? Onorevole, che state a dire, io lo conosco..
ROBERTO
(precipitandosi verso Evaristo) Signore voi siete stata la mia amante per tre mesi..
EVARISTO
Ragazzo, porto i pantaloni !, e ben schermati.. Ma guarda certa gente. Chi lo avrebbe detto : eterosessuale ! Stamattina se la faceva con una certa Bice..
ROBERTO
(facendogli segno di tacere) Perché l'attrice ha spinto la trattrice..
EVARISTO
Trentatré trattosi trentini entrarono a Trento trottando, trottando ..
ROBERTO
Sopra la panca alla capra ..corna, sotto la panca alla capra.. (facendo il gesto delle corna), pure..
EVARISTO
Ma lo sapete che voi avete l'indole del guitto.. Via che scherzate, voi amate Bice..
ROBERTO
(dandogli un calcio agli stinchi) Scemo chi lo dice, scemo chi lo dice !|
EVARISTO
Ah, Ah, (crollando sulla poltrona) Onorevole, ma questo è pazzo.
MASSIMO
E mezz'ora che cerco di farvelo capire !
EVARISTO
Oh, povero giovane. E sapete, esimio onorevole, chi ne avrà un gran dolore ? Questa Bice..
ROBERTO
(dandogli un altro calcio agli stinchi) Stai zitto monaco infelice..
EVARISTO
(gridando) Stai zitto lei.. oh!
(a Massimo) Ai pazzi, caro onorevole, bisogna dargli in testa.
MASSIMO
E la smetta !, di chiamarmi onorevole..
EVARISTO
Non volevo offenderla, me l'ha detto lei che è in aspettativa..
MASSIMO
Mi dica piuttosto di questa Bice.. Poco fa chiamava così mia moglie..
ROBERTO
Non aprire quella boccaccia Muzio Scevola..
EVARISTO
(a Roberto) Chiudi la tua.. Cachigola..
(rivolto a Massimo) Non abbiate timore. Quella Bice, non può essere vostra moglie. Figuriamoci !, potrebbe venirvi figlia ! A occhio le dareste vent'anni..
ROBERTO
A te, invece, devono dare l'ergastolo.. perché hai strangolato il mostro di Londra.. (aggredisce Evaristo)
S C E N A V E N T E S I M A
- Raffaele, Biagio e detti -
EVARISTO
(cercando di divincolarsi) Oh, Oh !, aiuto, aiuto !
(entrano Biagio e Raffaele che difenderanno Evaristo, bloccano Roberto)
EVARISTO
Tenetelo stretto, è pazzo.
BIAGIO
Eppure, stamattina stava bene..
MASSIMO
Quindi stamattina stava bene..
EVARISTO
Certamente !Ve lo può confermare il mio attore.
RAFFAELE
A proposito !, ho scoperto che quella signorina non si chiama Bice, ma..
(Roberto gli da un calcio negli stinchi)
Oh, Ohi!, ma questo è pazzo.
EVARISTO
Ed io che ti avevo detto ! Ma guarda che attori deficienti che ho..
MASSIMO
(guarda Roberto con intenzione) Ho capito, ho capito.. Non preoccupatevi, si calmerà presto non appena arriverà il delegato di polizia per trasportarlo in manicomio.
Perché io pretendo che costui, essendo pazzo, sia trasportato in manicomio.
(A Roberto) E lo volete anche voi, vero ?
ROBERTO
Si, ma prima voglio ballare la tarantella con Pulcinella !
(Guarderà biecamente Evaristo)
EVARISTO
(alzandosi in piedi, dimentico del male) Che balli, che balli ? Ahi, Ahi, Ahi ! Mi ero dimenticato dei piedi !
BIAGIO
(lasciando la presa di Roberto si precipita ad aiutare Evaristo) Cos'avete maestro ?
ROBERTO
(tenuto dal solo Marcello cerca di divincolarsi per aggredire Massimo che si muove di concerto formando con gli altri due una specie di balletto)
EVARISTO
(a Biagio che gli ha pestato i piedi) Ma che fai, stai fermo.. tu devi precedere..
(si alza e si siede ad intermittenza imitato da Biagio)
S C E N A V E N T U N E S I M A
- Tenente e detti -
TENENTE
Fermi tutti sono il tenente Masetti..
RAFFAELE
(Tutti si fermano, lui lasciando per un attimo Roberto, istintivamente) Tutti a tavola..
EVARISTO
Ma fossi scemo ? Tu non hai il senso del tempo teatrale..
RAFFAELE
(che ha ripreso per un braccio Roberto) No, scusatemi bene, nel copione c'è scritto
chiaramente: dopo l'ingresso del brigadiere..
EVARISTO
E non lo vedi che quello è un tenente..
RAFFAELE
E che ne so che se s'è vestito da tenente. Lui non l’ho visto provare mai..
MASSIMO
Ma stia zitto, qui non si capisce più chi è il pazzo tra tutti voi. E state facendo impazzire pure me..
BIAGIO
Maestro si potrebbe cambiare la battuta.. forse è quella che porta male..
EVARISTO
(minaccioso) Sei tu che porti male..
S C E N A V E N T I D U E S I M A
- Ninetta e detti, poi Filomena -
NINETTA
Gesù, Gesù.. scusatemi ho dimenticato la vostra giacca sotto il ferro da stiro e s'è fatto un buco. (Mostra la giacca che ha un foro sulla manica)
EVARISTO
(portando la mano sinistra sull'avambraccio destro)
Lo vedi, lo vedi : così lunghi devono essere i topi che infesteranno la casaccia tua !
ROBERTO
(a Evaristo) San Pietro, gli angeli aspettano..
TENENTE
Insomma volete lasciarmi parlare ?
FILOMENA
(entrando di corsa e gridando)
Hanno telefonato che è entrato un pazzo furioso in albergo !
(Si farà silenzio, poi, tutti guardano verso il Tenente, si sentiranno le note del refrain di "Oh, Cincillà !")
TENENTE
(vedendosi osservato, guardando verso il pubblico) Vuoi vedere che il pazzo sono io ?
C A L E R A ' i l S I P A R I O
A T T O S E C O N D O
Stesso ambiente del 1° atto. Il tavolino sarà, però in posizione più centrale e avanzata rispetto al proscenio
S C E N A P R I M A
Filomena e Ninetta stanno spolverando il tavolinetto e sistemando le sedie: una dietro e due davanti. Assunta è seduta sul divano.
- Filomena, Ninetta e Assunta -
FILOMENA
Che scandalo, che scandalo ! La reputazione di questo albergo va a farsi friggere.
NINETTA
A proposito di friggere; al tenente, le uova come gliele faccio ?
FILOMENA
Strappazagliele un po'.. e servigli quel bel vino nostrano che abbiamo in cantina.
ASSUNTA
Me lo sentivo, me lo sentivo. Il mio Evi me lo diceva sempre : tu sei come Assunta Spina !
FILOMENA
Questo Evi era il vostro primo marito ?
ASSUNTA
No, il mio spasimante, l'attore.
FILOMENA
Ah, il piccione viaggiatore.. quello che s'è portato via i vostri soldi..
ASSUNTA
E' facile per voi parlare così ! Ma al cuore non si comanda. Nonostante il suo silenzio in tutti questi anni, nonostante mi abbia portato via tutti i miei soldi.. se mi apparisse improvvisamente davanti..
FILOMENA
Cosa gli direste ?
ASSUNTA
Gli direi.. gli direi..
S C E N A S E C O N D A
- Evaristo e dette -
EVARISTO
(entrando dalla comune) Scusate signora, il tenente..
ASSUNTA
(tradendo un improvviso sgomento, balzando in piedi)
Disgraziato, delinquente, faccia tosta..
(le manca il respiro e sviene sulla poltrona)
FILOMENA
(non si è accorta dell' ingresso di Evaristo) Ma, come ? Dicevate di amarlo ancora e..(accorgendosi che è svenuta) Signora, signora..
(si girerà attorno, poi correrà verso la cucina) Ninetta, Ninetta, porta una boccetta di profumo..
EVARISTO
(precipitandosi verso Assunta) Assunta !
(arrestandosi, tra se) Che faccio la soccorro o me la squaglio velocemente ?
(si guarda, perplesso, i piedi) Con questi piedi.. Mettiamola sul drammatico.
Lei andava pazza delle mie scene drammatiche. Tutto il pubblico si sbellicava dalle risate, e tirava anche i pomodori.. ma a lei veniva da piangere..
(prende una mano di Assunta, che intanto sta rinvenendo)
Assunta, Assunta, rispondimi, non ferire così il mio cuore. Lontano da te sono stato nient'altro che una larva vivente, anzi morente..
ASSUNTA
Evi.. (riprendendo le forze) miserabile !, che hai fatto tutto questo tempo ?
Lasciarmi sola, con la mia piccola Carmela..
EVARISTO
Aspetta, ma allora, quella che si è fatta passare per Bice, è tua figlia Carmela ?
ASSUNTA
Che ne sai tu di questa storia di Bice ?
EVARISTO
Per via di Roberto, quello che è uscito pazzo.
ASSUNTA
Già, quell’altro bell’imbusto ! Ma tu dici che sia uscito pazzo, davvero ?
EVARISTO
Se ti devo dire la verità, io credo che faccia finta di essere pazzo..
ASSUNTA
E la sua relazione con mia figlia ?
EVARISTO
Quella è concreta, tangibile. Tutto vero, tutto documentato.
ASSUNTA
Ho piacere. Non l'ho mai sopportato quell'onorevole.
Però questo Roberto è venuto a rompere le uova nel paniere. A meno che.. A meno che.. (guarda insistentemente Evaristo che mostra un certo imbarazzo)
Non pensare di farti passare per pazzo anche tu, bello. Tu non mi scappi. Adesso: o mi ridai fino all'ultima lira o mi sposi o farai quello che ti dirò.
EVARISTO
Ma vedi io..
FILOMENA
(entra con una boccetta di profumo in mano) Vedo che la signora si è ripresa.
ASSUNTA
Si, Filomena. E se la mia stanza è pronta, vorrei andare a risposarmi un po'.
FILOMENA
Si accomodi, pure, signora.
ASSUNTA
(avviandosi verso la scalinata) A proposito, questo signore ti ha già pagato la sua stanza ?
FILOMENA
No, signora, e nemmeno i suoi attori.
ASSUNTA
Ah !, E’ con tutta la compagnia ? Bene, bene. Filomena pretenderai che ti paghi entro stasera. E se non lo fa, denuncia lui e i suoi attori. Esigo che tu lo faccia.
O avrai guai con la tua locanda. Mio genero da domani sarà ministro delle finanze. (si avvia)
EVARISTO
Aspetta Assunta. (le va dietro) Farò tutto quello che vorrai..
ASSUNTA
Bene, vieni con me che ti spiego. Sbrigati, abbiamo poco tempo.
(a Filomena) Dite a Ninetta di venire da me e di portarmi quelle cose che sa.
(esce seguita da Evaristo)
FILOMENA
Ma guarda quante sorprese. Oh, ecco che arriva l'onorevole.
S C E N A T E R Z A
- Massimo e Filomena-
MASSIMO
Filomena, vorrei che mi facessi un piacere: voglio parlare con il signor Roberto.
FILOMENA
Non posso, onorevole. Il tenente mi ha detto di non farlo uscire dalla sua stanza. La chiave l'ha presa lui.
MASSIMO
(Le passa alcuni biglietti da 10 mila) Ma tu hai il passpartous. E' questione di un attimo.
FILOMENA
Ma è pericoloso, potrebbe scappare..
MASSIMO
Non preoccuparti, non è pericoloso. E ti garantisco che non scappa..
FILOMENA
Ma io..
MASSIMO
(gli da altri biglietti da 10 mila) Te lo chiedo per cortesia.
FILOMENA
Certo, quando uno chiede con cortesia .. e, poi, vostra suocera mi ha detto che mi potete dare una certa protezione con la finanza..
MASSIMO
Ritienila una cosa fatta; ma aprimi quella porta..
FILOMENA
E va bene.. (apre la porta in fondo) Uscite signor Roberto, l'onorevole vi vuol parlare..
ROBERTO
(affacciandosi, con aria spiritata e voce contraffatta) Cosa c’è ? Vuoi giocare tre numeri al lotto ? 25, 40 e 38. E se metti lo zucchero nel caffè, gioca pure il ventitré ! (facendo strani gesti) Corna, cornetto e un bel salsicciotto !
MASSIMO
(a Filomena) Lasciateci soli un momento, vi prego.
FILOMENA
Come volete, ma fate attenzione (esce)
MASSIMO
Non è il caso che continuiate questa commedia. Mia moglie mi ha confessato tutto.
Sono qui per mettermi d’accordo con voi.
ROBERTO
(riprendendo una voce normale, con molta serietà) Quando è così, sono a vostra disposizione.
MASSIMO
Via, via!, non crederete che voglia battermi con voi ? Sono qui soltanto per darvi un consiglio.
ROBERTO
Troppo buono.
MASSIMO
Va da se, che io non posso nutrire per voi alcuna simpatia.
ROBERTO
Se la vostra antipatia per me - va da se -, la mia per voi va per tre !
MASSIMO
Ma sono anche riconoscente per come avete salvato il mio onore.
ROBERTO
Se onore ho salvato, io ho inteso salvare quello di Bice.
MASSIMO
Appunto: Bice non esiste. (calcando il tono) Non è mai esistita. E, con questo, avete data la
prova che siete pazzo. Ed il mio onore è salvo.
ROBERTO
Perché a voi preme soltanto non essere coinvolto in uno scandalo..
MASSIMO
Vedo che capite subito. Voi vi rendete certamente conto che io, con le mie amicizie, posso rovinarvi completamente. Ma non lo faccio. Piuttosto, crepo !
ROBERTO
E, crepate.
MASSIMO
No, che non crepo. Vivrò abbastanza per venirvi a trovare ogni tanto al manicomio..
ROBERTO
Perché, io, secondo voi, dovrei andare al manicomio ?
MASSIMO
Solo per qualche mese. Il tempo che la gente scordi questa commedia. Poi cambieremo il finale. Voi guarirete e tornerete alle vostre occupazioni. Cosa vi costa.
A occhio e croce avete vent'anni meno di me..
ROBERTO
Anche trenta.
MASSIMO
(minaccioso) Signor Roberto !, lei si è fatta di me un’idea sbagliata. Sappia che io discendo da una famiglia nobile. Nella mia scala di valori l' onore prevale sulla posizione sociale. Pertanto, il giorno in cui lei riuscisse a convincere una sola persona che la sua pazzia è stata una finzione e che la fantomatica Bice è mia moglie Carmela.. io la farò ammazzare. Ho già dato il suo nominativo ai servizi segreti: non mi sfuggirà.
ROBERTO
Voi sareste così miserabile da tirare in ballo i servizi segreti per una questione personale ?
MASSIMO
Quando si tratta del mio onore, si !
ROBERTO
E l'onore di Bice chi lo salva ?
MASSIMO
Bice è una favola. Al massimo vi faranno un vaudeville, un caffè concerto.
ROBERTO
E voi sareste un uomo ?
MASSIMO
Un uomo ed un Galantuomo. Protetto dai servizi segreti.
ROBERTO
(gridando) Filomena, Filomena !
MASSIMO
(preoccupato, tira fuori una rivoltella dalla tasca)
Cosa credete di fare ? Io prima vi sparo e poi faccio arrivare i servizi segreti. Tanto, il tenente è in cucina a fare colazione. Crederà a quanto dirò io.
ROBERTO
Calma, calma. Voglio solo tornarmene nella mia stanza.
MASSIMO
(minacciandolo ancora con la pistola) Da pazzo ?
ROBERTO
Da pazzo. (Si avvia. Dopo qualche passo, si ferma e si gira verso Massimo, con un sorriso ironico) Io, però, lo abbiamo convenuto, dalla pazzia guarirò. Ma voi, dalle corna, mai. (ride)
S C E N A Q U A R T A
- Filomena e detti -
MASSIMO
Ridete, ridete. A proposito: non è vero che mia moglie mi avesse raccontato qualcosa. Diciamo che vi ho fatto un trabocchetto; e voi ci siete cascato.
(a Filomena che sopraggiunge, riponendo il revolver in tasca)
Accompagnate il signore nella sua camera.
ROBERTO
(con risentimento) Non finisce qui caro onorevole.. girerà storta anche per voi prima o poi.
(entra nella camera, Filomena chiude la porta a chiave)
MASSIMO
Filomena avete preparato la mia camera ?
FILOMENA
Si, signore.
MASSIMO
Bene, vado a riposarmi. Se il tenente ha bisogno di me, fatemi chiamare. (esce dal fondo, su per la scalinata)
FILOMENA
(Indicando la stanza dov'è rinchiuso Roberto)
Il signor Roberto sembra proprio abbastanza scosso.. Oh, ecco che arriva il signor tenente .
S C E N A Q U I N T A
-Tenente, Filomena, poi D'Evaristo e Carmela –
-
TENENTE
Filomena, da ora in poi non fate passare alcun avventore. Io devo procedere agli interrogatori. Avrei voglia di portarmeli tutti in questura.
Ma sai l’onorevole mi ha chiesto questo favore.. Quello domani diventa ministro. E, mia cara la legge è uguale per tutti, ma per qualcuno è più uguale.
Comunque adesso e arrivato l'appuntato D'Evaristo a darmi una mano.
Appuntato!
FILOMENA
E per fare un favore all’onorevole, arresterete quel giovane ?
APPUNTATO
(affaciandosi) Comandi tenente !?
TENENTE
(rivolgendosi a D’Evaristo) Fate passare la signora Carmela.
(rivolto a Filomena) Non lo so ancora. Prima bisogna capire se è veramente pazzo.. Qua di pazzi sembra ce ne siano tanti..
APPUNTATO
(rientra in scena accompagnando la signora Carmela) Prego signora.
TENENTE
(alla signora Carmela) Venga avanti signora.
(all’appuntato) Voi restate di guardia e non fate passare nessuno.
(A Filomena)Filomena, preparami una bella bibita fresca e me la fai portare da D'Evaristo.
FILOMENA
Va bene signor Tenente. (esce, seguita da D’Evaristo)
TENENTE
(si siede da un lato del tavolo e indicherà la sedia davanti al suo tavolo alla signora) Sedetevi, vi prego.
CARMELA
(siede di fronte al tenente) Grazie.
TENENTE
Quindi, voi sostenete che quel Roberto De Santis non è pazzo. Ma, allora, ammettete di essere quel fantomatica Bice il cui onore, francamente, non ne
esce bene..
CARMELA
Lasciamo perdere l'onore di Bice. Se mi ascoltate cinque minuti, vi dimostrerò che l'unico vero colpevole, in tutta questa storia, è mio marito.
TENENTE
Questa è bella !
CARMELA
(contrariata) Si sa che voi militari siete dei maschilisti.
Signor Tenente, guardatemi .. (si alzerà e assumerà una posa da modella)
TENENTE
Vi sto guardando..
CARMELA
(ferma in "posa") Io, come sono ?
TENENTE
Ma cosa volete che ne sappia dei fatti vostri..
CARMELA
(dopo aver spostato la sedia dalla parte del tenente, tornerà a sedere)
Intendo dire: come mi trovate ? Bella, brutta..
TENENTE
Non ce che dire: siete una bella signora..
CARMELA
E giovane..
TENENTE
E giovane..
CARMELA
Ora vi pare possibile che io debba essere tradita da mio marito che ha ben quindici anni più di me ?
(tirerà fuori dalla borsa alcune lettere)
Guardate : questa è una corrispondenza amorosa che risale a circa nove mesi fa, pochi mesi dopo il nostro matrimonio. Mi ha tradito persino durante la luna di miele.. (singhiozza, ma senza lacrime)
TENENTE
Incredibile !, un uomo della sua statura, maturo..
CARMELA
Dite anche vecchio !.. Caro tenente, io ho mancato si, ma perché ? (avvicinandosi, con la sedia, al tenente) per picca..(come prima)..per ripicca..
( come prima ).. per puntiglio (adesso è faccia a faccia con il tenente).
TENENTE
(guardando imbambolato la signora negli occhi) Per pippa.., ciccia.., cioè.. ripicca..
(imbarazzatissimo) Signora !, scostatevi un po’..
CARMELA
(scostando la sedia) Voi capite che io, provocata da questo essere disumano,. decisi di rendergli - pan per focaccia -. Mi sarei contentata anche di un uomo vecchio, brutto. Che colpa ne ho se mi è capitato quel Roberto che è anche piacente .. che altro potevo fare !
(con un espressione sofferta) Ecco signor Tenente, questo è il mio dramma.
TENENTE
Alla faccia del dramma !
(Si alza dal tavolo e fa qualche passo verso sinistra girando le spalle alla signora)
D' EVARISTO
(entra reggendo un piccolo vassoio sul quale sarà un bicchiere pieno, parlerà a voce bassa guardando la signora. Poserà il bicchiere sul tavolo, proprio
davanti la signora.) Tenente, ecco la bibita.
(esce)
CARMELA
(verso il tenente) Grazie, non dovevate disturbavi.
(Beve la bibita. Masetti che era sopra pensiero, si girerà in quel punto)
TENENTE
Vede signora..(accorgendosi che la signora beve) Ma è la mia bibita..
CARMELA
(Posando il bicchiere vuoto sul vassoio) Cosa ?
TENENTE
Niente, niente.. D'Evaristo !
D'EVARISTO
Comandi Tenente.
TENENTE
Portatemi una bibita.
D' EVARISTO
(osservando il bicchiere vuoto) Un’altra ?
TENENTE
(seccato) Un' altra.
(D'Evaristo prende il vassoio con il bicchiere ed esce)
(a Carmela) Va bene, signora, s’è questo che volete..
Però, rifletteteci bene. Naturalmente io posso agire soltanto se concedete materialmente il possesso del vostro corpo del (sta per dire reato ma viene interrotto da Carmela che fraintende le parole del tenente)
CARMELA
Tenente, mi meraviglio di voi..
TENENTE
Signora, voi me l'avete offerto spontaneamente..
CARMELA
Tenente !, vi siete fatta un'idea sbagliata di me.
Si, è vero !, (intendendo Roberto) sono stata io ad offrirglielo spontaneamente, ma a costo di quali sofferenze ? (si rimette a singhiozzare)
Voi siete un uomo sadico; approfittate del vostro grado..
TENENTE
Signora!, io non capisco perché la prendete così.
Fatela finita una buona volta con questa tragi-commedia, e spogliatevi..
CARMELA
(ancora equivocando le parole del tenente, lanciando un grido) Ah! ,Non un altra parola o io..
S C E N A S E S T A
- Assunta e detti, poi D’Evaristo -
ASSUNTA
(entrando dal fondo, da dietro l'arco)
Carmelina, figlia mia !, cosa succede ?
CARMELA
(alzandosi e correndo verso la madre)
Mamma, mamma, il tenente mi vuole violentare.
ASSUNTA
(con tono di rimprovero) Signor Tenente !, mi meraviglio di voi. Compromettervi con una signora così giovane.
(con civetteria) Ancora, ancora con una vedova come me..
TENENTE
(rivolto a Carmela)
Signora, cosa vi state inventando ?
CARMELA
Inventando ? Voi lo avete detto chiaro e forte: datemi il vostro corpo !
TENENTE
(stupito) Io ho chiesto il vostro corpo ?
(dopo una veloce riflessione, capito l'equivoco, sorridendo)..ma no !, voi avete equivocato.. non mi avete fatto finire la frase. Io ho detto: datemi il corpo del reato -.. !
CARMELA
Appunto.. il mio corpo che si era..
TENENTE
Appunto, un corno ! Io alludevo a quello di vostro marito..
ASSUNTA
Depravato..
TENENTE
(al limite della sopportazione) Non di corpo, ma di – reato -..(prendendo in mano le lettere) Questo - corpo di reato -: le lettere.
ASSUNTA
(scoppiando a ridere) Per baccolina, ma che hai capito, Carmelina ?
Lui parlava delle lettere e tu..
CARMELA
(sbottando a ridere, a sua volta) Il corpo del reato erano le lettere ?
TENENTE
(si allontanerà, ancora, come prima, dal tavolo, volgendo le spalle alle donne)
E facciamoci pure una bella risata !
D'EVARISTO
(entrerà ancora con il vassoio che poserà, come prima, sul tavolo.
Guarderà con insistenza le due donne, stupito dal loro comportamento, bisbiglierà appena la sua battuta)
Signor Tenente vi ho portato un’altra bibita.
ASSUNTA
Il corpo del reato è un modo di dire, mia cara..
CARMELA
Io invece pensavo fosse un modo di fare.. (non riuscirà più a trattenersi dal ridere)
D'EVARISTO
(tra sé) Le serà uscite pazze anche queste due signore ?
(uscirà, allargando le braccia)
ASSUNTA
(accorgendosi della bibita, all'indirizzo di d'Evaristo che sta per uscire) Grazie.
(beve la bibita)
CARMELA
(si avvicinerà al Tenente e lo prenderà affettuosamente per il braccio.)
Perdonatemi signor tenente. Tenetevi pure le lettere. E fatene l'uso che riterrete opportuno.
TENENTE
(allontanando il braccio della signora e tornando a suo posto, sempre più imbarazzato)
Va bene, va bene... Andate pure tutte e due.
ASSUNTA
Per la verità, dovrei parlarvi.
TENENTE
Dopo, signora. Adesso vorrei sentire quell'attore..
ASSUNTA
Evaristo ?
TENENTE
Ah, lo conoscete ?
ASSUNTA
E' su, in camera mia, ve lo chiamo. Tu vai nella hall che poi ti raggiungo, cara. (si avvierà verso sinistra)
CARMELA
(avviandosi verso destra) Ancora mille scuse, tenente. Quando avete bisogno
di me, disponete pure.. (esce dalla comune)
ASSUNTA
(che non avrà ancora lasciato la scena) .. e anche di me !
(esce imboccando la scalinata sotto l'arco)
TENENTE
Troppo gentili tutte e due. Arrivederci..
(si accorgerà del bicchiere vuoto) Non me l'ha più portata ?.. (gridando) D'Evaristo !
S C E N A S E T T I M A
- D' Evaristo, Tenente, poi Evaristo, Assunta e Ninetta -
D'EVARISTO
Comandi, tenente !
TENENTE
Me la portate questa bibita ?
D'EVARISTO
Ve l'ho portata.
TENENTE
Ne avevo chiesta un altra !
D'EVARISTO
Ancora, un'altra ?
TENENTE
Ti seccano le gambe ? Di alla signora Filomena che me ne prepari un altra !
D'EVARISTO
Come volete.
(D' Evaristo esce e nel contempo entra Evaristo, sorretto da Ninetta e accompagnato da Assunta)
ASSUNTA
Eccovi l'attore, signor Tenente.
(si sederà al tavolo, a destra del tenente)
EVARISTO
Buon giorno signor Tenente. Come vedete sono ancora claudicante.
TENENTE
Accomodatevi, pure.
EVARISTO
(a Ninetta) Vedete ? Il signor Tenente ha considerazione di me. Potrei quasi dire che ormai mi considera un suo amico.
TENENTE
(Arrabbiandosi) Ma che amico e amico ! Ho fatto, forse, qualcosa per voi ? Si accomodi.
(poi, rivolto a Ninetta) Lei può andare..
(Evaristo si siede) Io vi ho fatto chiamare per via di quel Roberto. La moglie dell'onorevole ha confermato la sua impressione: la pazzia potrebbe essere una finzione.
Il movente di questo comportamento, sarebbe da ricercare in una relazione che la donna ha confessato di avere con il giovane, e che ha giustificato
con una corrispondenza fedifraga del marito..
EVARISTO
Non ho capito una parola..
TENENTE
Eh, già !, io parlo arabo..
EVARISTO
No, voi parlate in perfetto italiano. Ma non ho capito - una parola -. E si vede che, come diciamo noi teatranti, è una parola chiave, quella cioè che fa capire il significato del discorso..
TENENTE
Invece di farmi una lezione di teatro, mia dica qual è questa parola.
EVARISTO
Non mi ricordo.. Si potrebbe fare così: ricominci daccapo..
TENENTE
(alzando la voce) Ma che ricominciare daccapo !
Stavo cercando di dirvi che la moglie dell'onorevole è stata qua poco fa e mi ha portato queste lettere del marito.. tutta una corrispondenza fedifraga -
EVARISTO
-Ecco !, questa è la parola: - fedifraga -. Io avevo capito – pedigrafa -.
Adesso è tutto chiaro. l'onorevole ha un amante.
ASSUNTA
Ebbene, si!, abbiamo le prove di una relazione tra mio genero ed una certa Bice.
EVARISTO
Oh, guarda !, è uscita un'altra Bice. E chi è quest’altra Bice ?
ASSUNTA
E chi può dirlo ? Sappiamo solo che s'incontravano in questo albergo circa sette mesi fa. E' stata la cameriera a trovare le lettere incautamente abbandonate dalla sua amante. A questo punto il signor Roberto, non più alcun motivo di fingersi pazzo: il nostro caro onorevole non può sopportare uno scandalo alla vigilia della sua nomina a ministro.
Signor Tenente rilasciate pure il giovane.
(con un sospiro) Provvederò io a consolarlo !
TENENTE
Dipende da lui. Ora lo faccio condurre qui e sentiremo cos’ha da dire.
Voi, signora Assunta fatemi la cortesia di far venire vostra figlia.
(Assunta esce, il tenente si avvia, raggiunge la porta in fondo, mette la chiave nella serratura e apre la porta) Uscite !, signor Roberto. Devo parlarvi.
D'EVARISTO
(mentre il tenente è girato di spalle entrerà con il vassoio e lo poggerà sul tavolo)
Ecco la bibita che avete ordinato. (Tornerà indietro ed uscirà)
EVARISTO
(all'indirizzo del tenente che, però, guarda Roberto) Per me ? Grazie.
(Beve la bibita)
S C E N A O T T A V A
- Roberto, Evaristo e Tenente -
ROBERTO
(sbucando dalla porta) Ciao bella francesina. (si mette a cantare) Un bel dì andando in Francia..
TENENTE
Senta signor Roberto, è inutile che continuate a fingere con me..
ROBERTO
Ma che colpa ne ho io se il cane si è messo d'accordo con la preda ? Lei vuole fare il cacciatore ?
E che caccia ? La faina se messa d 'accordo con i punti cardinali e hanno rubato il fucile al cacciatore per dare l'assalto a forte
Apache.. (farà il verso degli indiani) Ah, ah, ah !
TENENTE
(sconsolato) Signor Evaristo, diteglielo voi..
EVARISTO
Signor Roberto, voi dovete andare via di qui. Il signor Tenente è dalla vostra parte. Voi gli stringete la mano e lui vi manda a casa.
TENENTE
Perché voi non siete pazzo.
ROBERTO
D ' accordo. Come volete. Ma se appena esco fuori, per strada, il primo che incontro io l'ammazzo.. mettiamo l'onorevole.. la responsabilità sarà vostra.
Perché io sono pazzo e voglio andare al manicomio !
TENENTE
Ed io vi accontenterò. Ora mi avete seccato abbastanza. Tornate nel vostro camerino, e quando arriverà la pattuglia vi farò condurre direttamente al manicomio. (spinge Roberto dentro la stanza)
ROBERTO
E non spingete ! (rientra nello stanzino)
TENENTE
(Dopo aver chiuso a chiave la porta dello stanzino, torna verso il tavolo) Niente da fare.
(scorto il bicchiere vuoto) Ma, l'avete bevuto voi ?
EVARISTO
Era per voi ? (mortificato) Scusate..
S C E N A N O N A
- Evaristo, Tenente, Carmela, poi D'Evaristo -
CARMELA
(entrando) Dov'è il signor Roberto ?
TENENTE
(a Evaristo) Sentite, fatemi il piacere, andate di là.
EVARISTO
Non vi siete mica offeso..
TENENTE
No, che non mi sono offeso ! Andate.
(Evaristo si avvia) D' Evaristo !
EVARISTO
Volete che resti ? Avete bisogno di confidarmi qualcosa ?
TENENTE
Ma cosa dite ? Andate. (Evaristo riprende il cammino verso l'uscita)
(A Carmela) Accomodatevi, Signora.
(gridando) D'Evaristo !
EVARISTO
(si fermerà ancora) E poi dice che uno fa resistenza ad un pubblico ufficiale.
(farà per tornare indietro)
TENENTE
(notando Evaristo che torna indietro) Ma vi volete levare dai piedi ?
EVARISTO
Ma se continuate a chiamarmi !
TENENTE
Io, a voi ?
EVARISTO
Si voi a me. Ma mi credete scemo ? Continuate a gridare: Evaristo, Evaristo..
TENENTE
Ma no, che non vi sto chiamando. Non sentite che dico D'Evaristo ?
EVARISTO
Ah !, voi fate la non chiamata, cioè a dire: quando mi chiamate, mi chiamate Evaristo; quando non mi chiamate, mi chiamate D' Evaristo.
TENENTE
Ma che sciocchezze andate dicendo. Fatemi la cortesia d' andarvene. Io sto chiamando l'appuntato: D'Evaristo !
D'EVARISTO
(entrando) Comandate.
EVARISTO
Andate pure, il tenente non ha chiamato voi, voleva non chiamare me !
TENENTE
Ma stia zitto e se ne vada una buona volta.
(Evaristo esce, allargando sconsolato le braccia)
(a D'Evaristo) Dove ti eri cacciato.
D'EVARISTO
Ho dovuto bloccare un tizio che dice di essere il fratello di un'attrice. E' di astrazione italico inferiore e parla con inflazione sicula.
E ha detto che vuole ucciderle il suo amante.
(Carmela scatterà in piedi)
TENENTE
Suo, di chi ?
D' EVARISTO
Della sorella.
TENENTE
Ma quale sorella ? Insomma, ora questo siculo dov'è ?
D' EVARISTO
L'ho tralasciato appo il loculo cuciniero dalla signora Filomena.
Il teste gestante e forneticante, grazie alle depressioni insinuative del
sottopostoscritto, si è del tutto scalmanato. L' ho lasciato che Filomena gli scaldava le uova.
TENENTE
(tra sé) Non pensavo che la pazzia fosse contagiosa !
(sconsolato, rivolto a D'Evaristo) Torna di là a controllarlo e portami una bibita.
D'EVARISTO
(sbalordito) Un'altra ?.. Tenente, lasciate perdere, vi gonfia lo stomaco. State esagerando.
TENENTE
So io quello che devo fare ! Portami un’altra bibita !
(D'Evaristo si avvia lentamente)
(rivolto a Carmela) Signora ho parlato con il signor Roberto..
CARMELA
Si, ne parlava con mia madre quel capo comico (calcando la voce) Evaristo..
D'EVARISTO
(fermandosi di scatto) Comandi signora.
TENENTE
La signora ha detto Evaristo, intendendo il comico !
D'EVARISTO
Lo devo chiamare ?
TENENTE
No, te ne devi andare.
D'EVARISTO
Io facevo così, per educazione.
TENENTE
Continuate signora.. (tra sé) e poi, qualcuno si lamenta della lentezza della giustizia..
(a Carmela) Purtroppo il Signor Roberto continua a dichiararsi pazzo.
CARMELA
Ma voi gli avete rivelato il particolare delle lettere ?
TENENTE
Per la verità, no !
CARMELA
Allora è chiaro. Filomena mi ha confidato che in vostra assenza mio marito a parlato con lui. Sicuramente l'avrà minacciato, e quel povero giovane..
TENENTE
(con ironia) Naturalmente, anche il suo un gran dramma !
(dall'esterno si sentono rumori e voci)
VOCE
(di Doralice) Io ti ammazzo, ti ammazzo.
TENENTE
(dirigendosi verso la porta) D'Evaristo, correte..
S C E N A U N D E C I M A
- Doralice, D'Evaristo, Assunta, Ninetta, Raffaele, Biagio, Evaristo e Tenente -
DORALICE
(tenuta per un braccio dall'appuntato, con in mano un coltello) Lasciatemi, lasciatemi, voglio ammazzarli tutte e due.
ASSUNTA
(entrando dietro a lei, trattenuta a sua volta da Evaristo)
Chi ammazzi ? In galera ti faccio andare, in galera !
NINETTA
(entrerà interponendosi tra le due donne per tenerle distanti) Smettetela !
TENENTE
(con una mossa rapida si avvicina a Doralice e le toglie il coltello dalle mani)
Intanto togliamo di mezzo questo arnese. (lo mette sul tavolo, poi, rivolto alle donne)
Ed ora sedetevi e calmatevi, se no vi faccio mettere le manette. Dunque, cos’è successo ?
DORALICE E ASSUNTA
(contemporaneamente) Questa signora..
TENENTE
Una per volta ! Chi comincia ? Vogliamo dare la precedenza alla signora Assunta, per rispetto all'età ?
ASSUNTA
Sfacciato, darmi della vecchia ! Non ci tengo affatto a questo rispetto !
(si siede al posto della figlia che le cede il posto restandosene in piedi)
TENENTE
Ma io non volevo.. (a Doralice) Cominci lei; e per prima cosa si presenti.
DORALICE
(si alza e si avvicina al tavolo tendendo la mano al tenente) Piacere di fare la sua conoscenza io sono..
TENENTE
(Stizzito, a Doralice) Ma stia seduta..
EVARISTO
(al tenente) Scusi lei le aveva detto di presentarsi..
DORALICE
(a Evaristo) Tu stai zitto !
TENENTE
(all'indirizzo di Doralice) Silenzio.
(a Evaristo) Lei stia zitto.
DORALICE
Come avevo detto io.
TENENTE
(sempre più indispettito) Mi dia le sue generalità e mi dica per quale motivo si trova qua.
DORALICE
Alla signora, l'ha già chiesto per quale motivo si trova qua ?
ASSUNTA
(si alzerà di scatto per lanciarsi contro Doralice, ma sarà bloccata da Evaristo) Questa mi fa fare una pazzia..
DORALICE (si sarà alzata anche lei per avventarsi su Assunta, ma sarà trattenuta da Ninetta, sotto lo sguardo impassibile dell'appuntato) Lei lo è gia, una povera pazza !
TENENTE (dando un pugno sul tavolo) Basta !, ora vi faccio portare tutti in questura, ne ho abbastanza.
EVARISTO
Su via Tenente, non se la prenda, le scusi. Tra poco arriva l’onorevole e si sistema tutto. Non glielo vogliamo fare questo favore all’onorevole ?
TENENTE
Ma che scusare e scusare. Che modi sono questi. Mi meraviglio di voi : due signore !
(rivolto all'appuntato) E tu, stai attento se muovendoti ti viene l'ernia al disco.
D'EVARISTO
Mi scusi, signor tenente. Io mi tenevo pronto a bloccare una eventuale fuga.
TENENTE
Bravo !, infatti se si ammazzavano vedi che fuga dovevano fare !
EVARISTO
Ah, ah, ah!
TENENTE
Lei cos'ha da ridere ?
EVARISTO
Ho colto l'ironia..
TENENTE
(in piena crisi di nervi, guardando l'attore) D'Evaristo, vai a prendermi la bibita. Se non bevo qualcosa, mi viene un accidenti.
(l'appuntato intento a guardare Assunta e Doralice, non sentirà il tenente)
EVARISTO
Come la vuole al mandarino o al tamarindo ?
TENENTE
Cosa ?
EVARISTO
La bibita.
TENENTE
La signora Filomena sa come deve farla.
(a Doralice) Fuori le generalità.
(Evaristo si incammina verso la cucina)
TENENTE
(a Evaristo) E lei non si muova, deve restare qui, per l'interrogatorio.
EVARISTO
Ma scusi, non mi ha detto di andarle a prendere una bibita ?
TENENTE
L'ho detto a D'Evaristo !
EVARISTO
Ah, già !, lei aveva fatto una non chiamata !
TENENTE
Ma non dica idiozie ! (alzando la voce) D'Evaristo è l'appuntato!
D'EVARISTO
Comandi, signor Tenente !
TENENTE
Cosa stai facendo ?
D'EVARISTO
Sto controllando le due donne. Pronto ad intervenire.
TENENTE
(sconsolato) Lo hai detto alla signora Filomena di portarmi la bibita ?
D'EVARISTO
Oh, mi scusi !, nel trambusto me ne sono dimenticato.
TENENTE
Ed allora, vacci.
D'EVARISTO
E se queste signore si muovono ?
TENENTE
Ninetta, vai tu che è meglio. Fatti dare una bibita dalla signora Filomena. Dille che nonostante me ne abbia già mandate tre, non ho ancora avuto il piacere di berne una. (Ninetta lascia la stanza)
D'EVARISTO
(sbottando a ridere) Come, voi non avete ancora bevuto ? Ora capisco..
TENENTE
Appuntato ci sono già troppe barzellette in giro.. tacete. (a Doralice) Signora cominciate..
DORALICE
Io ho avuto un infanzia difficile..
TENENTE
Signora cominciate dal fatto..
EVARISTO
(con tonalità d'attore) Ma vede signore, un fatto è come un sacco, vuoto non si regge..
TENENTE
Lei parli quando sarà interrogato !
EVARISTO
Ma ho citato Pirandello !
TENENTE
Con tutti questo "citati" che ho davanti, ci manca solo che lei ci aggiunga Pirandello..
EVARISTO
Ah, ah !
TENENTE (paonazzo) Ricomincia ?
EVARISTO
E' per l'ironia, rompe l'atmosfera..
TENENTE
No ! rompe qualche altra cosa. Se dice un'altra parola o fa un'altra risata la faccio portare subito in questura.
EVARISTO
Mi scusi.
TENENTE
(a Evaristo) Si sieda.
(a Doralice) E lei cominci. Dal fatto.
(Evaristo siede nella poltrona. Per tutta la durata del monologo si sentiranno le note di un violino che eseguirà il brano - Reginella -, per rendere l'atmosfera ancora più sdolcinata)
DORALICE
Ed io dal fatto voglio cominciare. (toccandosi la pancia) Questo fatto !
Vede signor tenente, il mio dramma sta nel fatto di essere un'inguaribile sentimentale !
TENENTE
E siamo al terzo dramma !, scusi, continui.
DORALICE
Abbandonai la mia casa per seguire un uomo che diceva di amarmi. Un signore !
Io ricamavo là nella veranda, (mimerà il gesto con le mani), e lui passava
con il calesse per la mia strada..(mimerà il gesto di condurre le redini del calesse, facendo schioccare la lingua per fare il verso del trotto del cavallo) e alzava gli occhi verso le mie serrande. (mimerà l’azione)
Un giorno quell'uomo fermò il suo calesse proprio sotto le mie finestre.
Io mi affacciai ..e lui mi fece un gesto con le mani (agiterà la mano destra, con il palmo semichiuso, mimando il gesto che vuol dire: andiamo ?).
Io gli feci, sempre con le mani (mima): che vuoi ?
E lui mi rispose (mima puntando il dito indice in avanti): a te.
Rimasi quasi paralizzata dall'emozione. Lui mi guardò ancora intensamente, poi diede una frustata al cavallo e ripartì. - Ma come, te ne vai ? - , pensai.
L'indomani, alla solita ora, mi feci trovare già in strada, pronta, con la valigia.
(una breve pausa)
E all’ora solita lui arrivò: mi rifece la proposta di andare con lui ed io, con il cuore in subbuglio, gli risposi:
(parlerà con tono di voce pieno e gracchiante, rompendo l’atmosfera melodrammatica)
- aiutami a tirar su la valigia, almeno !-
TENENTE
Signora, vuole venire al - fatto- quello di oggi, vale a dire la sua aggressione nei confronti di questa signora ?
DORALICE
Ma senza l'antefatto non si può capire.
TENENTE
Ma questo non è un antefatto, lei ci sta raccontando un romanzo d'appendice..
DORALICE
E fu infatti a causa di un'appendice. Quell'uomo, il mio Max, si era, finalmente, deciso a sposarmi !.. (si fermerà, assumendo un aria "rapita")
Doveva vederlo signor Tenente, là in una buttic vicino il nostro nido d'amore, quell'abito bianco esposto in vetrina !, io ci perdevo gli occhi..
TENENTE
(spazientito) Il fatto !
DORALICE
Ci arrivo, ci arrivo !
Insomma, quasi alla vigilia del matrimonio fui ricoverata in ospedale per un improvviso attacco d'appendicite.
Quando, guarita, tornai nella garzonniè dove dividevo con Max gioie e dolori, trovai un biglietto con su scritto: - perdonami, ma devo lasciarti !,
E ne sposò un'altra.
Così, capisce !, su due piedi, così come m'aveva portato via.
(Si passerà il fazzoletto sugli occhi e tirerà su il naso) Passarono alcuni giorni.
Una sera, disperata !, vagavo come un automa per le vie, quando incontrai lui: (rafforzando la voce, con disprezzo) Evaristo !
D'EVARISTO
Comandi signora.
EVARISTO
Ha detto Evaristo, non De..varisto.
TENENTE
(dopo aver lanciato un' occhiata all'attore, rivolto a Doralice) Continui.
DORALICE
Signor tenente, si rende conto del mio dramma in quel momento ?
Come non fidarmi un uomo che in quel momento di disperazione mi fece mille promesse di lavoro, come capocomico.
TENENTE
Quindi le diede un posto di lavoro..
DORALICE
Così credevo io. Ma le sue mire erano ben altre.
ASSUNTA
(A Evaristo, che sarà seduto accanto a lei, dandogli uno schiaffo) Depravato !
DORALICE
Per farla corta mi lusingò, mi tentò, mi sedusse ! Io, cosa vuole, nelle mie condizioni, l'accettai, con rassegnazione e da quel giorno, con riconoscenza gli sono stata al fianco, sfidando le difficili platee di provincia.
RAFFAELE
Dove ti fanno le pernacchie !
TENENTE
Non interrompa !
BIAGIO
Le voleva far capire il tipo di difficoltà
TENENTE
(spazientito, rivolto a Doralice) Continui..
DORALICE
Ed ora, come vede, (toccandosi la pancia) ho anche un altro tipo di appendice..
(indica Evaristo) E lui mi aveva promesso che dopo la nascita del bambino ci saremmo sposati. E, un momento fa.. (singhiozzando) trovo questo disgraziato che fa lo smorfioso con questa.. (indicherà Assunta)
CARMELA
Non si permetta di chiamare mia madre - questa - !
DORALICE
(Alzandosi dalla sedia, con tono minaccioso) Perché, senno’, che succede ?
RAFFAELE
Ti fanno le pernacchie !
(contemporaneamente : Doralice batterà sulla testa di Raffaele; Assunta su quella di Evaristo che cerca di bloccarne l’azione; Biagio, che in tutta la scena se ne sarà stato seduto allo scrittoio a parete, continuerà, disperatamente, a cercare di individuare la scena nel suo copione)
TENENTE
Signore, signore, un po' di contegno.
(Le signore si fermeranno e si daranno una sistemata a capelli e abiti)
(a Doralice) E, voi, signora, calmatevi. Dobbiamo risolvere una questione ben più importante.
(a D' Evaristo) Appuntato fate uscire il signor Roberto dallo stanzino.
(darà all' appuntato la chiave. D'Evaristo va ad aprire la porta. Appare Roberto sulla soglia)
CARMELA
Mi meraviglio di te, Mamma. Mettersi con dei commedianti !
ASSUNTA
Sempre meglio degli onorevoli che frequenti tu !
S C E N A D O D I C E S I M A
-Roberto e detti –
TENENTE
(alla donne) Silenzio !
(A Roberto che è comparso sulla soglia della porta)
Signore, lei continua a fare il pazzo. Quindi, io ho l'obbligo di farla internare in un manicomio. Ma prima di telefonare a chi di dovere, per scrupolo, debbo chiederle se questo suo atteggiamento sia eventualmente dovuto a minacce ricevute dall'onorevole Galantuomo.
CARMELA
Roberto !, sappi che ho consegnato al tenente le prove di una relazione extraconiugale di mio marito.
Se ti dovesse fare qualcosa, io gli rovinerò la reputazione. Non credo gli convenga.
ROBERTO
Prove ? Quali prove ?
TENENTE
Delle lettere. (prende le lettere e le mostra)
EVARISTO
Tutta una corrispondenza fornigrafa !
TENENTE
Fedifraga !
EVARISTO
AH !, fra..-ga !, a me veniva gra..- fa !
RAFFAELE
In-per-su-con-tra-fra ! Sono bravo, vero ?
TENENTE
Silenzio !
ROBERTO
A questo punto, signor tenente, non ritengo più opportuno simulare la pazzia. Le garantisco che sono perfettamente sano di mente.
S C E N A T R E D I C E S I M A
- Massimo e detti, poi Filomena -
MASSIMO
(entrando dal fondo, a sinistra)
Ah !, lei sostiene di essere sano si mente ? E magari che è stato l'amante di mia moglie.
ROBERTO
Non di sua moglie, ma di Bice.
DORALICE
(indicando Massimo che si sarà intanto avvicinato al tavolino)
Max, Max !, è lui Max. Oh, Oh .. ! (sviene)
MASSIMO
(sbiancando in viso, bisbiglierà) Bice ? No, non è possibile !
FILOMENA
Ecco la sua bibita, signor tenente.
EVARISTO
Dora, Dora..
(la sorregge, adagiandola la testa sulla sedia. Intanto Filomena ha poggiato il bicchiere sul tavolo)
Qualcosa, qualcosa per farla rinvenire..
(si guarda attorno, vede il bicchiere e lo prende) Bevi Dora, bevi !
TENENTE
(Tradendo un attacco di bile) La mia bibita !
FILOMENA
Gliene vado a preparare un'altra ! (esce)
CARMELA
(a Massimo) E, adesso non cercare di negare. Anche la tua amante ti ha riconosciuto.
DORALICE
(rinvenendo) Signor Tenente, posso dare un'occhiata a quelle lettere. (istintivamente si avvicinerà alle lettere per guardarle meglio)
CARMELA
Ma neanche per sogno ! Tenente, non l'autorizzo..
DORALICE
(quasi con un grido, dopo aver preso le lettere sullo scrittoio) Ma sono le mie lettere, queste !
TENENTE
Queste ?
DORALICE
(ribadendo con decisione) Queste !
CARMELA
(portandosi al tavolo e prendendo le lettere in mano) Sono sue ?
BIAGIO
No !
TENENTE
Stia zitto. Cosa ne sa, lei delle lettere della signora ?
BIAGIO
Non è per via delle lettere, ma della battuta. La signora ha detto: sono sue ?, invece ci stava un quarto : queste ?-
TENENTE
(a Biagio) Ma cosa dice, stia zitto.
(a Doralice) Sono firmate Bice..
DORALICE
Ed io, signor Tenente, sono Bice. Da piccola mi chiamavano così, come diminuitivo di Doralice.
ROBERTO
Ecco perché mi avevi detto di chiamarti Bice, per una ripicca nei confronti di tuo marito.
TENENTE
Già, per picca, per ripicca..
RAFFAELE
Pappa e ciccia ! (ride)
TENENTE
Come si permette ?
RAFFAELE
Volevo fare una battuta, mi scusi !
TENENTE
Ma guarda un po' che situazione. E, lei, onorevole cos'ha da dire ?
MASSIMO
Non lo so, questa Bice, la conobbi circa un anno fa..
DORALICE
Prima mi sedusse, poi mi lasciò.
MASSIMO
E va bene, va bene, ma facciamola finita.
S C E N A Q U A T T O R D I C E S I M A
- Salvo e detti -
SALVO
(entrerà da sinistra, mentre si sentiranno le solite note del –clan dei siciliani-) Sorellina che hai ?
(ad Evaristo che è ancora accanto a Doralice) E tu, ancora qui sei ? Per forza guai cerchi ?
EVARISTO
(facendo finta di non aver sentito Salvatore) Dora, te lo chiedo una sola volta : il figlio è suo o mio ?
DORALICE
(indicando con il dito Massimo) Suo.
SALVO
Cosa ? Non fu Evaristo ? Questo coso fu che ti usò violenza ?
(Tira fuori dalla tasca un coltello) Lo ammazzo, lo ammazzo.
TENENTE
Fermatelo !, Evaristo.. D'Evaristo !
(l'appuntato, Raffaele e Biagio bloccano Salvatore)
SALVO
(dimenandosi) Lasciatemi !, l'onore di Bice devo salvare. Io, Salvo !, suo fratello.
TENENTE
(a Salvo) Si calmi.
(a Doralice) Lei ha intenzione di esporre denuncia nei confronti dell'onorevole ?
ASSUNTA
Certo che vuole. Del resto, lei ha già le prove..
CARMELA
Il corpo del reato.
RAFFAELE
La corrispondenza calligrafa !
EVARISTO
Fallifraga, deficiente.
TENENTE
Basta !, mi sono stufato di tutta questa storia. D'Evaristo !, prenda ogni cosa, compresi i coltelli, e portiamo tutto al commissariato.
(rivolto all'onorevole) Ci rivedremo in tribunale.
MASSIMO
Signor tenente, la prego! Nella mia condizione non posso rischiare la pubblicità di un processo..
SALVO
Non si preoccupi onorevole, non ci sarà nessun processo !, perché io l'ammazzo prima.
(farà per divincolarsi tra il parapiglia generale. Poi tornerà la calma)
TENENTE
Lei non ammazza nessuno. E se persiste in queste minacce, la faccio sbattere subito dentro.
SALVO
Singor Tenente, voi mi potete mettere in galera. Ma, prima o poi esco.
E l'ammazzo. (c. s.)
ASSUNTA
Via, via !; voi siciliani siete troppo focosi. Il delitto d'onore non va più di moda. La nostra è una comunità civile e noi siamo tutte persone a modo.
SALVO
Gente civile o no, l'onore si paga !
ASSUNTA
E, l'onorevole.. lo paga !
(rivolto a Massimo) Diciamo, cento milioni ?
DORALICE
Diciamo.. duecento !
MASSIMO
Maman, da voi non me lo sarei mai aspettato ! Questo, è un ricatto !
TENENTE
Avete ragione. Ed io non posso permetterlo. Sono un tutore dell'ordine.
Se l'onorevole ha sbagliato, pagherà ! Ma nei modi previsti dalla legge.
ASSUNTA
Via, tenente.. la legge ! Vorreste uno scandalo istituzionale ?
FILOMENA
Ecco la bibita, signor tenente.
(Fa per posarla sul tavolo e Evaristo, Raffaele e Biagio fanno il gesto di impossessarsene)
TENENTE
Grazie. Anzi, no ! E meglio che la riportiate di là.
D'EVARISTO
Vi è passata la sete ?
TENENTE
Appuntato se vi potessi mandare dove dico io, passerebbe a voi la sete. Per sempre.
BIAGIO
Ah, ah.. (il tenente gli indirizzerà uno sguardo truce) Ho colto l'ironia.
TENENTE
Andiamo Filomena, prima che colga me.. un accidente. La bibita vengo a berla, in santa pace, nel salotto. E a voi, do cinque minuti per comporre i vostri litigi. Altrimenti telefono in commissariato e si continuerà tutto in questura. (esce)
DORALICE
(rivolta a Massimo) Allora ? Me lo concede questo risarcimento ?
(Massimo preleva dal portafoglio il blocchetto degli assegni)
ASSUNTA
Un momento, cara signora, non precipitiamo. (Fissando Evaristo) Evaristo..
D'EVARISTO
Comandi signora !
EVARISTO
Ha detto E-varisto senza de..
ASSUNTA
Sposi me o sposi lei ?
EVARISTO
Cosa posso dirti Assunta.. sposo te ?
SALVATORE
Bravo! Così, appena l'onorevole firma l'assegno, io prometto di non dargli più fastidio. Mi lasciano libero, e ammazzo te !
ASSUNTA
Visto ? Devi sposare la tua Bice. Vuol dire che come riparazione nei miei confronti, dei duecento milioni,.. cento, il mio caro genero li darà a me.
MASSIMO
Maman !, ma io provvedo già a voi !
ASSUNTA
Carino !, devo farmi una mia dote personale se voglio darmi una mossa !
(farà la "canonica" mossa -d'anca- tipica delle - chanteuse – napoletane).
DORALICE
E avreste il cuore di togliere cento milioni a questa piccola creatura che deve nascere ? (si accarezza l'addome)
ASSUNTA
Non fate la melodrammatica. Il vostro Evaristo mi deve già i cinquanta milioni che gli prestai a suo tempo. E, poi, voi avrete un marito. Vorrete pur lasciare qualcosa a me !
Voi siete giovane e desiderata, non sapete cosa significhi stare sola !
SALVATORE
Che dite signora, voi siete una donna di classe, io per voi farei pazzie !
ASSUNTA
Dite sul serio ? Appuntato: lasciatelo pure libero. Lo prendo sotto la mia protezione. Non nuocerà più.
Vieni qui, cocco.
(Salvo, liberato dall'appuntato, va a sedere accanto Assunta. Questa si rivolgerà a Massimo)
Visto l'effetto della dote ? Suvvia Maxim, siete o non siete Galantuomo ? Fate anche l'uomo: firmate i due assegni,(gridando) o mi metto a gridare !
SALVO
(ad Assunta) Tesoruccio mio !, che è ? Te lo devo ammazzare ?
MASSIMO
D'accordo, d'accordo, (rivolto alla suocera) ma risparmiatemi le vostre scenate..
ROBERTO
Un minuto. Anch'io ho i miei diritti ! E non mi fraintenda ! A me non importa niente dei soldi. Ma al bambino, al mio bambino !, io non rinuncio.
MASSIMO
Ma lo sa che lei ha una bella faccia tosta ? Il bambino, se è vero che è suo, per me sarà un tormento per tutta la vita. Tormento morale ed economico. Non penserà, magari, che io abbia favorito la cosa perché impossibilitato a procurarmi da me un erede ?
CARMELA
Calmatevi tutte e due. (tirerà fuori un foglio dalla borsetta)
Queste sono le analisi che ho ritirato stamattina in ospedale: non sono incinta ! Ho paura che per capitalizzare un erede dovrete ricorrere tutte e due al - conto terzi -!
MASSIMO
(Prendendo le analisi e guardandole) Strano !; eppure i sintomi..
CARMELA
Tu fai schifo: sia come marito, che come medico ! Solo il ministro puoi fare !
ROBERTO
Questo facilita le cose. Perché, sappiatelo !,
(guardando prima Massimo, poi Carmela) siete fatti l'uno per l'altro.
(a Carmela) Ed io, non tengo minimamente a voi. (farà per andare)
CARMELA
(con un sorriso) Forse terrai al posto di segretario particolare di mio marito..(Roberto si fermerà)
MASSIMO
Tu mi chiedi di portare in casa mia il tuo amante !?
DORALICE
Potrete sorvegliarlo meglio. E statene certo che lui sorveglierà vostra moglie meglio di voi.
ASSUNTA
(Avvicinandosi a Massimo, parlandogli all'orecchio) Idiota !, segui il consiglio di mia figlia.
Non capisci che quello, una volta messo piede fuori di qua, spiffererebbe ogni cosa ? Ora, diventando tuo segretario particolare, se lo facesse, sarebbe nel torto -lui- per essersi approfittato della tua generosità !
EVARISTO
(Avvicinandosi a Roberto e parlandogli all'orecchio)
Non fate il superbo. Prendete i soldi dal marito di Carmela e continuate la relazione con Bice..
ROBERTO
(dopo aver rivolto uno sguardo di disprezzo a Evaristo, si rivolgerà a Carmela)
E' tutto inutile ! Esco di scena a testa alta e con la mia dignità ! (si avvia)
MASSIMO
(a Roberto) Sarebbero cinque milioni al mese..
ASSUNTA
Con un mese di ferie e gli extra..
BIAGIO
coniugali..
RARRAELE
Ricamo, taglio e cucito !
CARMELA
(a Roberto, prendendolo per un braccio)
Vi prego, accettate ! Vi chiedo pubblicamente scusa. E, vedrete che con le amicizie di mio marito troverete una donna più interessante di me da poter sposare. In quanto a me vi sarò sempre buona amica.
Quanto a te marito mio, per mostrarti i segni della rappacificazione,
(Prenderà le lettere da tavolo) ti restituisco le lettere con cui questa signora e maman volevano ricattarti.
ASSUNTA
Figlia degenere ! E’ proprio vero, chi pratica i politicanti, impara a politicare !
EVARISTO
Signor Roberto, fate vedere anche voi che siete superiore a queste robette da romanzo da milza, accettate !
ASSUNTA
Appendice, non è la milza !
RAFFAELE
Però i gatti mangiano la milza.
EVARISTO
(a Raffaele) Ma che ti scappa dalla bocca !
(ad Assunta) E voi non fate tanto l’istruita. Hanno capito tutti che ha fatto un jeux d’esprit come dicono i francesi.
ROBERTO
(confuso) Non so che dire.
BIAGIO E MARCELLO
Accettate !
CARMELA
Io devo recarmi a prendere i bagagli al Grand Hotel, dove siamo sistemati -ufficialmente- io e mio marito. Posso andare Massimo ?
MASSIMO
Vai pure.
CARMELA
(Da un bacio al marito, poi alla madre. I due sono rimasti vicini) Ciao, Maman !
MASSIMO
(a Roberto) Signore, se accettate l'incarico, vi chiedo la cortesia di accompagnare mia moglie. E confido sul vostro senso dell'onore !
ASSUNTA
(all'orecchio di Massimo) Bravo, questo è comportarsi da uomo di stile.
ROBERTO
E, va bene ! Esco di scena a testa alta.. e al braccio della signora Carmela.
CARMELA
(prende il braccio di Roberto ed esce con lui dalla comune, sottovoce parlerà a Roberto) In privato, continuami a chiamare Bice.
MASSIMO
Ed ora che non c’è più mia moglie, (Metterà le lettere nella tasca della giacca), e le lettere sono sicuro, cara signora o signorina presunta Bice, non avrete da me: lei e quell’arpia di mia suocera, che un mio grazioso dono di un milione ciascuno, se non mi mostra queste prove compromettenti.
(Doralice si mostrerà alquanto imbarazzata)
DA FUORI
(Voce del Tenente) D'Evaristo.
S C E N A Q U I N D I C E S I M A
- Ninetta e detti -
NINETTA
Appuntato, il tenente vi chiama. (D'Evaristo esce)
(a Doralice) Signora avevate lasciato di là la vostra borsa.
DORALICE
La mia borsa ?
NINETTA
(mostrando la borsa che ha in mano) La vostra borsa ! Questa.
(la poggerà sul tavolo vicino a Doralice)
DORALICE
Questa ? (guarderà perplessa la borsa)
NINETTA
Questa.
ASSUNTA
Se non ci fai gli assegni darò la notizia ai giornali.
BIAGIO
(Che aveva contato i – questa -, farà un gesto di stizza per il quarto -questa- che non è stato detto) No !
MASSIMO
E con quali prove ?
(a Doralice, sorridendo, con sufficienza) Avete forse la lettera che vi scrissi in un momento di smarrimento dove promettevo a questa fantomatica Bice che l’avrei sposata ?
NINETTA
Quella che voi portate sempre nella borsa..
DORALICE
(dopo un attimo d'incertezza, dopo una sguardo d'intesa con Ninetta che le indicherà di guardare nella borsa, l'aprirà e ne tirerà fuori una lettera che mostrerà a Massimo con titubanza) Questa ?
NINETTA
(piano) Questa !
MASSIMO
(prenderà la lettera e dopo averla osservata, impallidirà, poi con un fil di voce) Questa !
BIAGIO
(che aveva contato i -questa- con trepidazione,deluso)
No, ci vuole un altro questa !
DORALICE
(ormai padrona della situazione)
L'ho portata sempre con me. Mi ero illusa che fosse sincera.
MASSIMO
Ed allora, perché non rispondeste ?
DORALICE
(tradendo imbarazzo, ma riprendendosi la lettera) Secondo voi, perché ?
MASSIMO
Forse perché avete il dubbio che il padre del bambino fosse quel guitto.(indicherà Evaristo) E' così ?
DORALICE
Si. (con esagerato trasporto) Oh, Max !
(singhiozzando, si avvinghierà al collo di Massimo. Evaristo tradirà il suo disappunto) Se mi vuoi ancora..
MASSIMO
(tra sé) Per carità meglio pagare.
Suvvia, asciugate le lacrime, (le porgerà il fazzoletto)
(compila l'assegno e lo porge a Doralice) Ecco l'assegno.
DORALICE
(guardando l'assegno)
Ma questi, sono ce.. cento milioni, veri ?
MASSIMO
Nella - mia banca- ho una copertura di tre miliardi.
DORALICE
Veri, veri ? Ah..! (sviene)
SALVO
Bice, Bice ! (La soccorre, aiutato da Ninetta, mentre Assunta con mossa veloce si è impossessata della lettera)
NINETTA
Portiamola di là in cucina. (a Raffaele) Raffaele, muoviti fai la tu parte !
RAFFAELE
(sovrappensiero) Tutti a tavola !
BIAGIO
(guardandolo con aria di rimprovero)
Cretino, aiutaci !
(Ninetta, Raffaele, Salvo e Biagio portano via Doralice per la comune; Evaristo siede sconsolato)
ASSUNTA
(A Massimo) Ed ora sbrigati a darmi il mio assegno. Perché, come vedi, la lettera, ora è in mano mia. Anzi, no, firmane due : uno da settantanta ed uno da trenta, lo devo dare a Ninetta.
MASSIMO
La vostra complice, vero ?
(siede al tavolo e compila gli assegni)
Fatevi un lungo viaggio. Con quello che vi dò, ho diritto di non avervi tra i
piedi almeno per cinque anni.
(Massimo porgerà gli assegni ad Assunta che li riporrà nella borsetta, consegnandogli, a sua volta la lettera)
ASSUNTA
(a Massimo) Levami una curiosità, Maxim : stamattina eri venuto qui a causa della mia inserzione, vero ?
MASSIMO
Ebbene si!, lo confesso. Tanto, più di quello che mi è costato !
ASSUNTA
E, perché non avevi il garofano all'occhiello ?
MASSIMO
L' avevo. Ma nell'accompagnare .. l'artista, mi cadde..
EVARISTO
E lo raccolse Roberto !, che stava cercando la madre di Bice.
(con un sorriso ironico) I casi della vita !
MASSIMO
(a Evaristo) A voi non sfugge niente. E’ già siete un capo-comico voi ! Avete nel sangue la capacità di osservare le persone per farne dei personaggi !
ASSUNTA
Grazie genero. Auguri per per la tua investitura di domani. Io torno in camera, mi sento agitata.
(Assunta si avvia ed esce di scena dal fondo, a sinistra, attraverso l'arco. Nel frattempo, Evaristo si sarà portato al proscenio e, a gesti, avrà considerato che tutti hanno avuto soldi mentre a lui non rimane che attaccarsi al bastoncino che ha avrà in mano !)
MASSIMO
(alzandosi) Ed ora è meglio che vada. Mia moglie mi aspetta.
EVARISTO
Un momento onorevole: dimenticate i miei attori. Quelli sono peggio degli alisei: spifferano! Fate conto che si stia recitando la Moglie ideale di Marco Praga. Un mio attore interpreta la parte di Costanzo; appena Gustavo confessa che la moglie di Andrea è la sua amante ci aggiunge: tale è quale è capitato al dottor Massimo Galantuomo,quello che è diventato ministro.
E via con i particolari. E non potete nemmeno denunciarli: finzione scenica!
MASSIMO
Ho paura che qui sia stata tutta una finzione. La scena si è sostituita alla vita rendendola, incredibilmente più reale.
EVARISTO
Io ve lo devo dire un'altra volta. Voi avete talento. Questa osservazione sulla scena non la tirerebbe fuori nemmeno il grande Salvini !
Ma, per tornare a noi, dovete fare in modo di mettere a tacere i miei attori.
-Come ?-, direte voi. Semplice: con un contratto. Quale attore potrà mai
sparlare del proprio impresario ? Ed io ho già in mente un soggetto che metterà in risalto la vostra onestà politica: Il ministro galantuomo.
Come vedete io non sono come vostra suocera: io non vi ricatto. Vi metto a disposizione una nuova arma politica: propaganda attraverso la comunicazione di massa del teatro.
Perché oggi noi siamo una compagnia di periferia, ma con i vostri soldi potremo recitare nei migliori teatri del vostro collegio elettorale.
Ed alla fine dello spettacolo, applaudendo noi, il pubblico applaudirà anche il personaggio principale: il ministro galantuomo. E questo aggettivo finirà per venire associato al vostro cognome. E diverrete popolare !
(a gran voce) Biagio, la borsetta !
MASSIMO
Nonostante tutto mi siete simpatico. E sono sicuro che a voi non interessi molto dei miei soldi come persona. La vostra preoccupazione costante è il teatro, l’unico mondo dove riuscite a vivere veramente.
Vi confesserò che a me lo stesso effetto lo fa la politica.
Vediamo, quanto mi costerebbe questo contratto ?
EVARISTO
Soltanto cinquanta milioni. E vi garantisco 25 serate.
MASSIMO
(ironicamente, intendendo i soldi) Soltanto ?
EVARISTO
(pensando si riferisca alle serate) Si potrebbero farne anche trenta, volendo.
S C E N A S E D I C E S I M A
- Biagio e detti -
(Biagio entra con la borsetta che avrà tenuto, nelle scene precedenti, per le
mani. La consegnerà a Evaristo che, tra i copioni teatrali, tirerà fuori un doppio foglio, intermezzato dalla carta carbone. Biagio resterà in piedi dietro
il tavolo).
MASSIMO
D’accordo, ma facciamo presto.
EVARISTO
Siediti al tavolo, prendi la penna e scrivi.
(Porge a Biagio il facsimile di contratto che ha preso dalla borsa) In bella grafia, mi raccomando. Devi fare un rogìto..
BIAGIO
(Imbarazzato) Non ce la faccio, maestro. Al massimo posso fare un ruttino.. non ho la voce per il ruggito..
EVARISTO
Deficente, un rogìto è un contratto !. Comincia con le frasi di rito..
BIAGIO
(a voce alta) Due punti, virgola. -Il sotto firma- .. No !, - chi è sotto firma..
EVARISTO
Lascia perdere, lascia perdere. Detto io ! –
Il sottoscritto onorevole Massimo Galantuomo, nato -.. onorevole dove siete nato ?
MASSIMO
A Gaeta il 4 aprile 1876.
ERVARISTO
(a Biagio) Scrivi: -a Gaeta, il 4 aprile 1876- ingaggia la compagnia
-Piccolo Teatro dei galletti euganei -, per una serie di trenta spettacoli, per cinquanta milioni che l'onorevole paga in pari data mediante assegno nominativo.
La compagnia accetta, appurato l'onorabilità del Galantuomo..- e qui aggiungiamo..- (calcando la voce con malizia) marito esemplare.
- Visto e firmato.. la data..
(guardando il foglio, rivolto a Biagio)
Non hai messo nemmeno un punto ! Dammi, ne metto qualcuno io.
(dopo aver corretto, a Massimo) Ora, firmate voi.
MASSIMO
Un minuto !, lo spettacolo lo realizzerete davvero, ma nelle sedi che deciderò io.
(rivolto a Biagio) Quindi, occorre una postilla..
(Biagio si alza e si dirige verso la porta) Dove andate ?
BIAGIO
(fermandosi) A prendere la postilla. La chiedo alla signora Filomena. Le locandiere tengono di tutto.
MASSIMO
Ma no, la postilla è un' aggiunta che si fa al contratto.
BIAGIO
Ah, Ah !, scusate.. (torna al suo posto, e siede)
MASSIMO
Scrivete, in calce..
BIAGIO
(alzandosi, di nuovo, perplesso) Onorevole, non si potrebbe continuare ad inchiostro ?
MASSIMO
Cosa ?
BIAGIO
La scrittura. Voi avete detto di scrivere con la calce..
EVARISTO
(furioso) Togliti, togliti..
(si siede al posto di Biagio che rimarrà in piedi) Dettatemi la postilla !
MASSIMO
La commedia dal titolo “Il ministro galantuomo”, dovrà essere preventivamente esaminata ed approvata dall’onorevole Galantuomo, che si riserva la facoltà di indicare almeno dieci località dove la compagnia dovrà rappresentare l’opera.
Anche il periodo dovrà essere deciso dal sottoscritto onorevole. Nel caso la compagnia non fosse in grado di mettere in scena la commedia il capocomico.. come vi chiamate ?
EVARISTO
Evaristo De Sofocle.
MASSIMO
Avete un cognome teatrale. Bene, il capocomico Evaristo De Sofocle pagherà una penale di..
EVARISTO
Ma così mi mettete una spada di Damocle addosso..
Facciamo così. Se lo spettacolo non è di vostro gradimento, lo facciamo per conto vostro e noi vi paghiamo in natura: tutta la compagnia sarà a vostra disposizione per un mese durante la prossima campagna elettorale.
Va bene ? (scrive)
Piuttosto vi pregherei di farmene tre assegni uno da quaranta che conserverò per le spese dell’allestimento, uno da cinque che mi servirà per le spese degli attori, ed un altro da cinque che potrò dare a Filomena, con la quale ho qualche debituccio arretrato.
MASSIMO
Ma sì, sì, facciamola finita. Ecco qui, gli assegni.
(Compila progressivamente gli assegni e li porge ad Evaristo che a sua volta dopo aver firmato il contratto lo porge a Massimo per la contro firma)
EVARISTO
(consegnerà a Massimo una copia del contratto)
Vedrete che questo spettacolo vi renderà famoso e si parlerà di voi come un mecenate !
BIAGIO
E vi faranno le serenate ! (ad Evaristo che lo fulmina con uno sguardo) Fa rima !
EVARISTO
(girandosi in modo brusco verso Biagio) Tu sei la rovina mia e della compagnia..
MASSIMO
Bene. E adesso, finalmente, posso andare a raggiungere mia moglie. Arrivederci.
(Farà per uscire, poi si fermerà e si rivolgerà al pubblico. Le luci in scena si attenueranno, mentre Galantuomo sarà illuminato dal segui-persona)
Voi avete capito cosa è successo qui ? No ? Io ho capito tutto e mi sono divertito come un pazzo. Loro credono di avermi fatto fesso. La verità è che con tutte le fregature che noi politici diamo alla gente, ogni tanto bisogna pure che loro bidonino noi. Alla vigilia di una nomina a Ministro del Re, poi, rimette a posto la coscienza.
Mi rifarò presto con qualche piccola tangente.
Ho, poi, in mente una nuova tassa sul grattugiato in alternativa a quella sul macinato, ed una manovrina bis e magari ter, per consentire qualche bel lavoro pubblico, magari il ponte sullo stretto di Messina.
Una delle prime cose da promettere per un governo è il ponte sulla stretto. Fa tanto unità d’Italia. Sempre che non si scopra che gli interessi del paese sono strettamente lombardi o piemontesi.
(assumerà una posizione impettita) Viva il Re, viva il Re, viva il Re, le trombe in alto squillano !
(Le luci si riaccenderanno; Evaristo è ancora seduto in contemplazione degli assegni, Biagio è, in piedi, vicino a lui)
Tenente !
S C E N A D I C I A S S E T T E S I M A
-Tenente e detti –
TENENTE
Eccomi, onorevole.
MASSIMO
Caro tenente tutto risolto. Tornate pure al comando la vicenda si è favorevolmente conclusa.
TENENTE
Capisco, ma io devo pur fare un rapporto..
MASSIMO
Sentite, facciamo così: vengo con voi al comando è faccio una breve dichiarazione che voi confermerete. Bene, andiamo.
Arrivederla, caro attore.
EVARISTO
Ancora auguri onorevole; e i miei omaggi al tenente !
TENENTE
Arrivederci. (gridando) D’Evaristo ! (esce, assieme a Massimo)
EVARISTO
(scattando in piedi) Comandi ?
BIAGIO
D.., maestro, ha detto D’Evaristo.
EVARISTO
Ho capito, ho capito..
S C E N A D I C I O E T T E S I M A
-Assunta, Doralice, Evaristo, poi Salvo, Ninetta e Filomena -
(Assunta entra da sinistra, tutti gli altri da destra)
EVARISTO
(a Doralice) Hai ancora il coraggio di comparirmi davanti ? E magari sei convinta che solo perché hai in tasca cinquanta milioni io voglia sposarti !
Chi tradisce una volta è pronta a tradire una seconda volta. E a mentire, soprattutto. Perché non era assolutamente vero che ti avessi abbandonato.
ASSUNTA
Ma avevi abbandonato me.
EVARISTO
E’ questo che c’entra ?
ASSUNTA
C’entra. Perché abbiamo messo insieme le storie di Bice, Assunta e Doralice e
ne abbiamo tratto questo romanzo d’appendice che Doralice ha magistralmente
interpretato.
EVARISTO
Cosa ? Tu hai recitato ? Era tutta una storia inventata ?
ASSUNTA
E tu saresti un regista ? Cambia mestiere senti a me ! Doralice è una grande attrice. Ha bisogno di un buon regista: come me !
EVARISTO
Non ce che dire sei stata veramente brava. Quand’è così ti devo i miei complimenti come uomo di teatro e le mie scuse come amante. Sei la donna che mi darà un figlio e sento la responsabilità di marito e di padre.
SALVO
(entrando al braccio di Filomena) Andiamo calmi con questo marito. Io non vi ho ancora autorizzato. Anzi sappiate che se non saldate il vostro conto alla signora Filomena potete preparare le valigie e ve ne potete andare. E siamo anche generosi che non vi denunziamo.
ASSUNTA
(rivolto a Salvo) Guarda, guarda, siete diventato il cavaliere protettore della signora Filomena ?
SALVO
Mi deve scusare signora Assunta, ma sapete com'è: ero a digiuno da un giorno..!
FILOMENA
Ed io gli ho offerto l' uovo alla coque !
RAFFAELE
E voi ve lo siete succhiato !
SALVO
No, ci ho abbagnato il grissino !
ASSUNTA
Ed è bastato un uovo alla coque per farvi dimenticare la promessa che mi avevate fatta !
SALVO
(ad Assunta) Scusatemi, ma voi siete vedova.. io che ne so ? Filomena, invece donna illibata è, e fimmina di casa.. brava in culinaria.. e passionaria. Micetta, torniamo di là in cucina ad accendere il fuoco !
FILOMENA
Aspetta, prima questo signore mi deve pagare..
EVARISTO
(a Filomena) Non si preoccupi, quanto le devo per tutta la compagnia ?
FILOMENA
Quasi quattrocento mila lire !
EVARISTO
Ecco qua un assegno di cinque milioni firmato dal sottosegretario in persona: per i giorni passati, presenti e futuri.
FILOMENA
Cinque milioni ? Potete restare l' intero mese anzi fermatevi fino a primavera.
ASSUNTA
Visto, signorina Filomena? Cosa le dicevo: è un generoso.
Non preoccuparti Evaristo, se la tua attrice ha altre mire, qui c’è sempre una donna pronta a dividere con te la sorte e le spese degli spettacoli, non so se mi spiego.
DORALICE
Calma, signora, io non ho per niente altre mire. Anzi, sono una donna che se lo tiene ben stretto.
SAVO
Un momento sorella..
FILOMENA
Via, Salvo, tua sorella è grande e svezzata. Adesso anche tu hai a chi pensare.
SALVO
Scusa micetto, è vero. Torniamo in cucina (escono)
EVARISTO
( A Doralice) Dunque, Doralice, tu mi ami ancora ? E quelle moine a Roberto ?
DORALICE
Sarò sincera: per un momento, pensando al nostro bambino, avevo accarezzata l’idea di lasciare questa vita fatta di espedienti.
EVARISTO
(commosso) Vieni qui. Noi stiamo bene insieme.
(dopo un abbraccio) Però, non riesco a capire come facevi ad avere la lettera dell’onorevole nella borsetta.
S C E N A D I C I O T T E S I M A
- Ninetta e detti, poi D’Evaristo -
NINETTA
L’ho messo io. Doralice non ne sapeva niente. La lettera me l’aveva dato la signora assunta che l’aveva avuta dalla figlia. Anch’io, modestamente, ho recitato bene la mia parte. Mi sembra, maestro, che ho meritato di essere presa in compagnia ?
I soldi per farmi il guardaroba ce li ho, vero signora Assunta ?
EVARISTO
Mia cara, io vorrei fare una grande compagnia. Ma mi mancano gli attori maschi..
NINETTA
Uno ve l’ho procurato io. Venite brigadiere.
RAFFAELE
Tutti a tavola !
EVARISTO
Ecco qua che attori mi ritrovo !
D’EVARISTO
Maestro se voi mi prendete in compagnia sono disposto a lasciare l’arma.
A me il teatro piace. Da giovane ho recitato in oratorio. E, poi, so suonare la fisarmonica !
EVARISTO
Le fisique du role non ti manca. Ti assumo. Però da ora ti chiameremo per nome e non più D’Evaristo. Come ti chiami ?
D’EVARISTO
Marcello, signore !
ASSUNTA
Marcello, che bel nome !, venite qui giovanotto..
NINETTA
(Marcello fa per raggiungere Assunta, ma Ninetta s’interpone) Signora Assunta, andateci piano con il brigadiere. Le uova per lo spuntino gliele ho strapazzate io !
BIAGIO
Alla coque, non gli piacevano ?
NINETTA
Datemi l'assegno piuttosto.
ASSUNTA
(con un sospiro) Eccovi i vostri trenta milioni.
(Porge l'assegno a Ninetta che lo ripone nella tasca)
RAFFAELE
Donna Assunta, perché non venite in compagnia anche voi ?
ASSUNTA
(mettendogli immediatamente gli occhi addosso) La cosa mi stuzzica !
L'arte drammatica mi ha sempre tentato. Ma sapete che a guardarvi bene siete un bel ragazzo.
Avvicinatevi. (Raffaele si avvicina ad Assunta)
FILOMENA
(da fuori) Raffaele..
RAFFAELE
Scusate, signora (esce)
ASSUNTA
(Con stizza) Ma possibile che quando entro in scena io non si riesce ad andare avanti !
BIAGIO
Signora, alla bisogna c’è sempre qui il suggeritore. Potete disporre di me a vostro piacimento, e sono ben attrezzato anche di postilla in calce !
EVARISTO
Ma cosa ti scappa dalla bocca!
D’EVARISTO
(Che è ancora in attesa della risposta) Allora maestro ?
EVARISTO
Un musicista in un gruppo teatrale ci vuole. Sei assunto.
D’EVARISTO
(esultando) Grazie maestro ! vado subito a prendere la fisarmonica. (esce)
S C E N A D I C I A N N O V E S I M A
- Raffaele e detti meno D’Evaristo -
RAFFAELE
(entrando) Tutti a tavola !
EVARISTO
Ma tu, fossi davvero un pochino squilibrato ?
RAFFAELE
No, non è la battuta. La signora Filomena dice di andare a tavola che la cena è pronta.
TUTTI
Finalmente si mangia !
BIAGIO
Signora Assunta volete darmi il braccio ?
ASSUNTA
Grazie. E fatemi un favore, prendetemi la borsa.
BIAGIO
Questa ?
NINETTA
Questa, questa !
ASSUNTA
Questa !
BIAGIO
(travolgendo con una braccio Assunta) Brava, brava !
ASSUNTA
Piano, piano. Che temperamento focoso, non l’avrei detto..
EVARISTO
Bene, Ragazzi, gustate il giusto le pietanze ma non vi addormentate sulle portate, c’è ancora molto da fare.
MARCELLO
Recitiamo un altra commedia a soggetto ?
EVARISTO
Si !, il mio matrimonio con Doralice e voi siete tutti invitati.
BIAGIO
Io faccio la parte del prete.
DORALICE
Che fai tu ? Io voglio sposarmi in chiesa e con un prete vero.
EVARISTO
Certo che sarà vero.
(abbracciando Doralice) Il matrimonio è una cosa seria e ancora di più lo sono i figli.
Non ci si sposa perché ci si ama, ma perché si è pronti ad amare, per tutta la vita.
TUTTI
(applaudono) Evviva gli sposi.
S C E N A D I C I A N N O V E S I M A
-D’Evaristo e detti –
D’EVARISTO
Se si tratta di matrimonio ci vuole una bella musichetta.
(inizia a suonare l’aria “donne, donne” dalla Vedova allegra)
NINETTA
(dopo aver controllato bene l'assegno) Trenta milioni !
EVARISTO
Cinquanta milioni !
ASSUNTA
Settanta milioni !
DORALICE
Cento Milioni !
(Si metteranno tutti a danzare)
S C E N A V E N T E S I M A
-Filomena e detti –
FILOMENA
Oddio !, non ho messo il sale nell’arrosto.
(tutti si fermeranno)
EVARISTO
Non importa, signora Filomena, si rimedia. Il sale lo mette il pubblico. Perché il sale della commedia sono gli applausi del gentilissimo pubblico.
(riprenderanno tutti a danzare sempre sulle note di - donne, donne - della vedova allegra)