L’onorevole con la "p"… minuscola

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L’onorevole con la “p”… minuscola               - 2 atti di Santo Capizzi

L’onorevole con la

“p”…minuscola

Commedia in due atti

di

Santo Capizzi

Santo Capizzi

Cell. 347 80 60 577

santocapizzi1@alice.it

www.santocapizzi.it


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L’onorevole con la “p”… minuscola           - 2 atti di Santo Capizzi

A te,

se ci sarai.

S.C.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

Questa storia è semplicemente frutto della fantasia, pertanto ogni riferimento a persone, fatti e luoghi è del tutto casuale.

S.C.

Sinossi

Un politichetto di quartiere aspirante onorevole, accetta di “intercedere” affinché un giovane e brill ante laureato, trovi quella sistemazione che nonostante gli sforzi ed i requisiti posseduti non riesce a scorgere perché perennemente scavalcato dai solitiraccomandati.

La politica, quella con la “p” minuscola, entra in scena sotto richiesta della madre del laureato, che vi si rivolge per evitare che il figlio evidentemente scorato, faccia qualche sciocchezza.

Il politichetto di quartiere, amico d’infanzia di lei e del marito, non rifiuta il suo interessamento e prendendo la palla al balzo lo subordina imprescindibilmente a delle condizioni, la più importante delle quali è che il padre del giovane, segretario di un sindacato, lo aiuti ad essere eletto alle imminenti elezioni regionali.

Ma il politichetto e la madre del giovane, non hanno fatto i conti con l’acerrima rivalità che il mari to e l’aspirante onorevole coltivano sin dall’infanzia.

La ricerca dell’accordo passerà attraverso l’evolve rsi di situazioni divertenti che non mancheranno di denunciare il malcostume di cui si veste la nostra società, quando è guidata da persone inadatte.

Il padre ad un certo punto si piegherà sotto lo sch iacciante peso della responsabilità verso il figlio , mettendo “la sua dignità dentro un cassetto”; ma qu ando il figlio scoprirà casualmente di avere ottenuto un lavoro con le sole proprie forze e quindi sarà improvvisamente cambiata la prospettiva delle cose, si prenderà la sua rivincita nei confro nti dell’avversario di sempre.

Nota dell’autore

Spaccato della società, quest’opera vuole essere ri lettura analitica di una fotografia della realtà, proposta in chiave umoristica mediante una comicità che trasuda ironia in ogni sua scena, in ogni su parola. Commedia brillante, divertente e scorrevole, che non perde pero’ l’opportunità di essere anche denuncia. Commedia che già nel titolo rivela chiaro il filo tematico che l’attraversa: il paradosso!

Paradossale e’ la “p“ minuscola del titolo, “p” di quella parte della politica che appare inadeguata, approfittatrice, ammaliatrice, quella politica che il personaggio di turno si cuce addosso come un abito personale che vuole vesta a pennello solo se stesso.

E quando l’ombra di questa politica si allunga sulla gente che disperata vi si aggrappa, diventa paradossale l’essere costretti a mettere in un cassetto la propria dignità, in un canto propri valori, dovere mendicare un aiuto a coloro che avrebbero il compito istituzionale di allontanare dalla “miseria”.

Questa commedia nel suo divenire farà ridere, farà sorridere ed anche pensare, regalando un finale nel quale il riscatto sociale e’ ancora possibile.

Scena unica


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Personaggi

Daniele Fortuna………

………………

Il laureato

Ezio Fortuna …………………………

Padre di Daniele

Margherita ………………….……….

Madre di Daniele

Attilio Pignataro………

…………

…..

Politico

Silvana ………………………………

.Amica di Margherita

Salvo………………………………

….

Fratello di Daniele

Segretario……………………………

Segretario di Pignataro

Note di caratterizzazione

Ezio: personaggio dal carattere indomito, impetuoso, dinamico.

Salvo: nel primo atto sarà un personaggio imperturbabile, indifferente a tutto, lento nei movimenti enel parlare. Nel secondo atto avrà una personalità rapper.

Segretario: personaggio stralunato che vive in un modo proprio, parallelo alla realtà. Pare stordito eparla in maniera atona e come se stesse facendo proclami.


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ATTO PRIMO

Salotto di una casa del ceto medio.

Scena I

(Salvo, Margherita, Ezio,)

Ad apertura sipario si vedono Margherita che rammenda e Salvo comodamente seduto che sta facendo le parole crociate.

SALVO:  9 verticale: il dolce più delinquente che c’è. (Pensa)questa è difficile. Mamma tu la sai?

MARGH: qual’è?

SALVO:    qua, dice: il dolce più delinquente che c’è.

MARGH:                    dai a mamma, questa è facilissimo! Se non indovini queste, meglio che smetti di fare le parole incrociabili.

SALVO:    e quale sarebbe questo dolce facilissimo?

MARGH: ovvio no? Il dolce più delinquente e’(pausa per enfatizzare)la caramella carruba!

SALVO:    la caramella carruba? Ma qua non ci entra.

MARGH: e tu levaci la carta, guarda che ci entra.

SALVO:  dai ma che dici? Chiamo il cieco per indicarmi la strada… Senti, senti quest’altra: cosaindica un segnale stradale triangolare, rosso e con una mucca disegnata dentro?

MARGH: che a 100 metri c’è una macelleria.

SALVO:    va bene l’ho capito, oggi sei spiritosa!

Ezio entra in casa e con veemenza tenta di chiudere fuori alcune mani (sono i vari vassalli dei candidati politici) che cercano di farsi strada per imbucare volantini elettorali. Ezio riesce a respingerli sbattendo la porta ma per farlo chiede aiuto al figlio.

EZIO:            (urlando innervosito) via, allontanatevi fetenti. Via iene malefiche. A nessuno! A nessunoglielo do il voto! (Si rivolge al figlio, mentre cerca di chiudere la porta) presto Salvuccio, vieni qua a darmi una mano.

SALVO:    (non dandogli conto) 5 orizzontale: essere inerte agli stimoli ripetuti.

EZIO:       rintrucillito!

SALVO: ma rintrucillito non ci entra.


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EZIO:         bestia preistorica, il rintrucillito sei tu. Te le vuoi schiodare le natiche dal divano? Presto vieni a darmi una mano a sigillare questa porta, presto che mi sto stancando.

Salvo con estrema lentezza si alza dal divano ed ancora più lentamente si avvia verso il padre.

EZIO:       (ironico) piano mi raccomando. Piano non vorrei che ti slogassi il mignolino del piede.

SALVO:  e che premura c’è. Ti sembra che la porta scappa? Non può scappare e’ piantata al muro.

EZIO:         qua se c’è una cosa che si e’ piantata definitivamente è il tuo cervello. (Rivolgendosi a chi sta fuori) andatevene farabutti. Via, andatevene, siete solo un pugno di lestofanti, avvoltoi, ladriapprofittatori, truffaldini. (Mima uno sputo verso la porta) ppu…gente di sfaccendata che non siete altro. Allontanatevi da dietro la mia porta, via altrimenti vi macino. (Alla moglie) Margherita sbrigati vai a prendere il manico della scopa, forza che a questi disgraziati li sistemo io per le feste.

Da fuori la porta si sente: presto andiamo, questo e’ malintenzionato!(Vanno via).

MARGH: ma che c’e’ Ezio? Cosa sta succedendo?

EZIO:        (dopo avere chiuso la porta con diverse mandate) oh, finalmente hanno mollato la presa;cani famelici! (Alla moglie) sta succedendo che da quando e’ cominciata questa maledetta campagna elettorale, non si sta capendo più niente. Non si può camminare più tranquilli per le strade. E chi ti ferma a destra, chi ti ferma a sinistra, chi ti porge un volantino, chi ti insegue fini a dentro casa. Li hai visti quegli animali, se non li chiudevo fuori, ci mancava poco che occupavano la casa e si accampavano qua nel mio salotto e lo facevano diventare una segreteria politica.

MARGH: certo, in effetti sono un poco, invasivi.

EZIO:            altro che un poco vasini, quelli sono tutti cessi! Sono un pugno di sanguisuga. Si attaccano al collo e se non gli dici che gli dai un voto, non ti mollano più. E non è che gli basta la parola. No! Vogliono sapere anche dove abiti oppure il numero della sezione dove voti. (Ironico) perché i signori non si fidano, alle volte un libero cittadino che può votare per chivuole li imbroglia e vota per qualcuno altro!

MARGH: e va bene, cosa ci vuoi fare? Alla fine questo è il loro lavoro.

EZIO:            ma quale lavoro? E quando mai hanno lavorato quelli? Quelli sono dei magnaccia, dei papponi. Mangia pane a tradimento! Sono sfruttatori di popolame. E i peggiori, i più agguerriti sono lecchini di quel poco di buono e perdi giorno di Attilio Pignataro.

MARGH: Ezio per favore, lasciamo stare questo discorso, che sono almeno 50 anni che non vi potetesopportare.

EZIO:         e cosa vuoi da me? La colpa è sua. Quall’animale ha interrotto nel nascere una carriera che poteva essere strepitosa. Cara mia, se non era per quell’infamone, il nostro paese avrebbe conosciuto un nuovo De Gasperi, un nuovo Pertini, un nuovo grandissimo statistico.


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SALVO:  (che nel frattempo e’ arrivato alla porta)  eccomi qua sono arrivato, cosa ti serviva?

EZIO:        (alla moglie) lo senti questo scimunito? E’ arrivato. L’ho chiama to per darmi una mano cheancora doveva scoppiare la prima guerra punifica ed e’ arrivato che avevano eletto papa, il presidente del consiglio.

SALVO:  ma il presidente non è papa.

EZIO:        tranquillo ci vuole poco, è solo questione di mesi. (Cambio tono) certo e’ che una povera persona potrebbe morire, potrebbe restare steso stecchito in terra, anzi per parlare come pali tu, potrebbe fare…l’uno orizzontale. (Alla moglie) lo stai vedendo come mi e’ finita? A perdere tempo con questo rimbecillito di tuo figlio, mentre invece poteva germogliare un grande statistico se non era per quel Pignataro, pentola pignata senza coperchio.

MARGH: a parte il fatto che il figlio lo abbiamo fatto in società perciò è pure il tuo, no dico io, chisarebbe questo grande statistico che non e’ potuto sbocciare per colpa di Pignataro?

EZIO:          io, chi altrimenti! (Quasi commosso) ah, e se penso chi e’ stato il complice di Pigna.

MARGH: (infastidita)e come può essere, ogni volta la stessa solfa. Ezi o, avevamo 7 anni ed eral’elezione del capo classe per la seconda elementare. Va bene, in quell’occasione ha vinto Pignataro e tu non l’hai potuto fare, ma mi sembra che a questa storia dai un peso decisamente troppo eccessivo.

EZIO:              (incalzando la moglie) perché da quel momento, quell’essere immondo non perde occasionedi rinfacciarmelo. (Tragicomico) e poi la cosa più grave, la cosa più gravissima, è che ho perso per un solo voto, uno solo. Nel momento più importante della mia vita, una persona che credevo cara, (pausa poi) mi ha abbandonato.

MARGH: e però dopo qualche anno ti ha sposato!

EZIO:          si ma il voto in seconda elementare lo hai dato a Pignataro!

MARGH: (esasperata)all’inferno! Per questo me ne andrò all’inferno, m e lo ha confermato padreAgostino. Non ti basta come pena?

SALVO: (che nel frattempo molto lentamente si è rimesso a sedere)12 orizzontale: animale subdolo emaligno che si trova spesso nei centri urbani.

EZIO:         (immediatamente) il politico. Lo puoi scrivere: l’animale malefico e subdolo che infesta lecittà peggio dei sorci di fogna è il politico. Esemplare sfaticato che non fa niente dalla mattina fino alla sera e campa a sbafo attaccato come per una patologica simbiosi a quella povera cittadinanza che per giunta lo deve mantenere da gran signore.

SALVO:  ma politico non ci entra.

EZIO:        (alla moglie) ma tuo figlio c’è o ci fa?


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MARGH: che cosa?

EZIO:        il deficiente. (Pausa) ma a proposito di sfaticati, di bestie, di scrocconi e di mangia pane a

tradimento: Salvo, nemmeno oggi ce n’e’ stata scuol a?

SALVO:    no oggi c’e’ stato sciopero.

EZIO:         e con oggi sono due settimane di sciopero, la scuola e’ cominciata da tre di settimane! Certo che non né mangiate manco a brodo. E senti oggi percosa avete scioperato, per protestare contro l’unghia incarnita del preside, oppure perché non vi e’ piaciuto il nuovo colore dei capelli della professoressa di educazione fisica?

SALVO:  nasa. Oggi si scioperava contro il ministro e contro la riforma universitaria.

EZIO:        la riforma universitaria?

SALVO: sisa!

EZIO:       ma quale sisal e sisal, se sei al terzo superiore!

SALVO: oggi! Ma metti che domani mi vorrebbi iscrivere all’università.

EZIO:      a ti (enfatizzare) vorrebbi…iscrivere all’università; ma dove devi and are se non sai nemmeno coniugare un verbo? Se riuscirai per puro caso e fortuna a diplomarti, alla santa porterò un cero con una circonferenza che deve essere almeno quanto il giro vita di tua madre: 3 metri e ventidue.

MARGH: ma quanto sei simpatico! Dai, ora lascialo stare al piccolino.

EZIO:      a, e’ piccolino? Però per andare sbaciucchiars i con la fidanzata non e’ piccolino.

MARGH: ma perché tu alla sua età non ce l’avevi la fidanzata?

EZIO:          ce l’avevo, ed era pure bella…a quei tempi.

MARGH: perché cosa vorresti dire che oggi non sono più bella!

EZIO:        bella, sei bellissima, assomigli ad un elefante che ha tamponato una carrozza dell’euro star.

MARGH:  certo che quanto a delicatezza tu ed un gorilla siete proprio uguali!

EZIO:        e comunque la mia fidanzata di quando avevo la sua età , (enfatizzare) non era la figlia del più acerrimo nemico di mio padre. Non era la figlia di Attilio Pignataro.

MARGH: e basta, adesso finiscila, non lo infastidire più il piccolino. Non vedi che lo ferisci nel suosubconscio?


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EZIO:        Ma quale sotto coscia e sotto coscia, io lo ferirei per bene ma a centro di testa con un bel colpo di legno, cosi una volta per tutte o si sistema o si sfascia.

SALVO: basta papà mi stai noiando.

EZIO:       ma lo senti come parla? Nanasa. Sisa, noiando. Sei irrecuperabile. Perso completo!

SALVO: va bene l’ho capito,io me ne sto andando nell’al tra stanza a farmi una partita di sudoku, perché qua tira una brutta aria. (Esce).

EZIO:         (ironico) si vai a giocare, e non sudare troppo o papà hai c apito? Alle volte ti venisse lafebbre. Ah, gioventù bruciata; di studiare non ne vogliono sapere, il lavoro nemmeno sanno cosa vuole dire, si seccano pure a parlare: sisa, nasa, fbi. Oh uniscono pure le parole per non consumare il fiato. Sudoku! Perché se diceva: vado nell’altra stanza così gioco e sudo un poco. No! Loro parlano con un linguaggio che capiscono solo loro: Nasa, sisa, sudoku.

MARGH. ma cosa vai dicendo? Sudoku e’ il nome del gioco.

EZIO:          a si?

MARGH: sisa caro mio, sisa.

EZIO:        (parla come se stesse continuando un discorso mai interrotto) e per non parlare poidell’antipatia che mi fa quel fetente.

MARGH: ma chi tu figlio?

EZIO:          no, ma che c’entra quel figlio perso? Sto parlando di Pignataro.

MARGH: ma sempre li hai la testa?

EZIO:        a te sembra giusto che riempiano un’intera città di carte e cartacce? Guarda cosa ho trovato dentro la buca delle lettere. (Butta sul tavolo le buste con i fac-simile elettorali, in mezzo c’è la lettera del CNR per il figlio). La cassettina era cosi’ piena che non ci entrava manco unaspilla, stava per scoppiare. Credimi, questi volantini di quei galantuomini non le ho buttate in strada solo per civiltà.

MARGH: ah, per questo hai ragione.(Prende in mano i foglietti e li scorre)ci sono mille sigle: udc,pcc, abc, tft, ddt, guarda ce n’e’ anche una che no n ho mai sentito, (pausa, poi scandendo bene le lettere) CNR. Ma chi sa cosa vuol dire?(Prende le carte, compresa la lettera, e le posa su di un mobile a vista). È un peccato sprecare tutta questa carta. Per ades so la mettoqua, più tardi la strappo e ne faccio coriandoli per i bambini.

EZIO:        cose dei pazzi; una persona è bella tranquilla per la sua casa e questi per forza devono farla innervosire. Senti Margherita, io sto uscendo un poco per tranquillizzarmi perché mi hanno fatto davvero incavolare. Se per pranzo non sono ancora tornato, vienimi a cercare alla caserma dei Carabinieri, perché di sicuro qualcuno di questi scimuniti candidati mi avrà fatto perdere le staffe e gli avrò rotto qualche se dia del bar della piazza in testa.


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MARGH: (ironica)calmati, non versare troppo sangue, lo sai che sono un tipo impressionabile.

Ezio esce di casa.

Scena II

( Margherita, Daniele, Salvo)

MARGH: (parlando fra se)ah Eziuccio mio, ma quali Carabinieri e sedie in testa? Tu non saresticapace di fare del male nemmeno ad una mosca.

DANIELE: (entra in casa  molto demoralizzato)ciao ma.

MARGH:  oh, ecco qua il nostro fisico nucleare. Com’è andato il colloquio?

DANIELE: e come poteva andare! Come al solito.

MARGH:    cosa e’ successo questa volta?

DANIELE: raccomandati! Specie in via di espansione. Specie protetta.

MARGH:    i soliti raccomandati che zitti zitti fanno strada, vero?

DANIELE: no; ma quali zitti zitti mamma, ormai i raccomandati hanno preso coraggio e sono bellivispi e spavaldi. Una volta stavano zitti, non si facevano riconoscere, insomma si confondevano nella folla; oggi problemi non se ne creano più.

MARGH: in che senso?

DANIELE: semplice, ora ti racconto. Arrivo davanti al capo del personale, un fisico anche lui equesto, questo dottore, tenendo in mano il mio curriculum mi dice: ah dottore Fortuna leggo nel suo curriculum che lei pur essendo giovanissimo e’ laureato in fisica nucleare con 110 e lode e pure un encomio della commissione. Bravo!

Conosce perfettamente l’inglese, ha un dottorato di ricerca, diverse pubblicazioni, ed e’ stato anche assistente di un professore, il professore Calascibetta; non lo conosco. Bene mi pare proprio che lei sia la persona giusta per la posizione libera nella nostra azienda. Un giovane fisico brillante e di promettente avvenire.

MARGH: (felice)ma allora ti hanno assunto?

DANIELE: aspetta, ancora non ho terminato. Insomma, io ero tutto contento e nella mia testa midicevo: Daniele vuoi vedere che finalmente e’ terminato il calvario della disoccupazione, del precariato, dei lavoretti a giornata per potere tirare a campare.

MARGH: (disillusa)e invece?

DANIELE: e invece proprio mentre il dottore mi stava porgendo un contratto da firmare, ha squillatoil telefono: pronto; fa il dottore. Oh (scandire bene e lentamente le parole onorevole e carissimo) onorevole carissimo, come sta? (E’ una conversazione telefonica, dunque infarcita delle opportune pause) io non mi lamento…i fondi regionali? Si sono arriv ati,


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sono arrivati grazie al suo interessamento…lo so, l o so che lei ci pensa sempre e che ci vuole bene…la vogliamo bene anche noi. A proposito si è divertito in quel villaggio turistico a Cuba dove abbiamo avuto il piacere e l’onore di averla nostro ospite? Ah si? mi fa tanto piacere. Come? Come dice? Ah, si sta attivando per fare mettere nel bilancio preventivo una cospicua somma per la ricerca scientifica da destinare alla nostra società; ma lei è un angelo, un mecenate…come il bilancio pe rò sarà approvato dal governo eletto alle prossime imminenti elezioni e lei spera di potere avere la possibilità di essere rieletto per poterci aiutare ancora. Ma certo carissimo onorevole, ma che ci sono dubbi? Conti pure sul nostro sostegno, da tutti i punti di vista. Come le serve una cortesia? Ma io servo suo sono. C’è un suo parente, un fisico appena laureato che cerca lavoro e lai ha pensato a noi. E senta quanti anni ha il ragazzo? Ah, 37. E con quanto si e’ laureato? Ah, 66, ottimo voto. Conosce l’inglese? No. Altre esperienze lavorative? No. No, ma che dice, ma quali problemi. Perfetto, è perfetto. E’ la persona che stavamo cercando. Faccia conto che l’abbia assunto. Va bene ci sentiamo, arrivederci, i miei rispetti alla signora.

MARGH:  e allora com’e’ finito?

DANIELE: a niente; e’ finita a niente! Appena ha chiuso il telefono, mi ha strappato il contratto dallemani e mi ha detto: caro dottorino, lei è una persona di valore e con grandi prospettive. Sono convinto che non faticherà a trovare un altro lavoro. Questo purtroppo è già stato assegnato.

MARGH:  al parente del politico?

DANIELE: per l’appunto.

MARGH:  ma certo che questi politici hanno un potere!

DANIELE: io comincio a perdere le speranze di trovare un lavoro serio. Dopo tanti anni di università,tanti sacrifici, il massimo dei voti, master di qua e corsi di là, ad un anno dalla laurea ancora non si vede niente di serio.

MARGH:  non disperare. Vedrai che prima o poi la tua strada la trovi.

DANIELE: certo se fosse prima, sarebbe meglio. Mamma senti e’ arrivata posta per me? Lo sai cheaspetto la risposta del concorso che ho fatto al Consiglio Nazionale delle Ricerche. Quello sarebbe un posto di oro. Prestigioso, statale, con una possibilità di carriera assicurata. Se vincessi questo concorso, finalmente potrei cominciare a pensare di sposarmi con Federica.

MARGH:  no a mamma, purtroppo non e’ arrivato niente.

DANIELE: ma sei proprio sicura? Mi sembra strano. Di solito per questi concorsi una lettera arrivasempre sia che si vinca sia che non si vinca.

MARGH: tranquillo che non e’ arrivato niente. Che fa non te lo dicevo? Sono con gli occhi aperti. Epoi per non sbagliare questo nome me lo sono scritto in un pezzo di carta e me lo tengo sempre con me così non me lo scordo. Guarda qua (esce dalla tasca un pezzo di carta con una scritta) Consiglio Nazionale delle Ricerche. Giusto?


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DANIELE: si giusto. Comunque per favore stacci attenta perché dovrebbe arrivare in questi giorni esperiamo che porti buone notizie perché io non ce al sto facendo più, sono arrivato al limite di sopportazione.

MARGH:  tieni duro a mamma, tieni duro.

SALVO:     ciao fratellone. Mamma non trovo i miei jeans chiari.

MARGH:    e ci fosse una volta che trovi qualcosa. Aspetta, te li vado a prendere io.

DANIELE: senti mamma io sto uscendo; mangio da Federica e poi vado al lavoro al ristorantedirettamente da casa sua. Hai visto fratellino, anni di studi per poi finire a portare pizze ai tavoli. Ma se continua così…

MARGH: tranquillo cuore mio, tutto si sistema. Io sono a casa, aspetto che passi Silvana. Mentre vaal mercato, mi faccio portare un po’ di cose (esce).

SALVO:     è pazzesco, c’è questa definizione di tre paroleche non riesco a trovare. E’ una mattinata intera che mi scervello, ma niente, non mi viene.

DANIELE: e cosa chiede di così difficile?

SALVO:      allora, dice: lo dicono nei films i personaggi che vogliono farla finita.

DANIELE: dai ma è di una facilità inaudita.

SALVO:      e che sarebbe?

Margherita entra con in mano i jeans gusto in tempo per sentire Daniele che mentre esce dice al fratello..

DANIELE: la faccio finita!(Esce).

MARGH:  (sconvolta)cosa ha detto? Cosa ha detto tuo fratello?

SALVO:    la faccio finita. Ah, li hai trovati i jeans (glieli toglie dalle mani) grazie. Sto uscendo (esce).

MARGH:  la Madonna ti accompagni.

Scena III

( Margherita, Silvana )

MARGH:   (si siede preoccupata sul divano e riflette a voce alta) ma cosa voleva dire con la facciofinita. Vuoi vedere che Danieluccio se non trova presto un lavoro fa qualche fesseria. Ma guarda, guarda una madre che cosa deve sopportare per colpa di quattro raccomandati ignorantoni con la faccia di...faccia da fessi. È i ncredibile, vanno avanti solo i raccomandati ed i lecchini; e invece i ragazzi che si sono tolti la vita a studiare e si sono laureati con il massimo dei voti non trovano lavoro.


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Suonano alla porta.

MARGH:    ah, Silvana sei tu?

SILVANA: e chi ti pareva che fosse  Margherita, qualche bello spasimante?

MARGH: si scherza, scherza. Beata te che hai l’animo di scherzare.

SILVANA:      o e che e’ ti hanno morso le api? Oppure ti e’ mort o il gatto che non hai? (Porgendo un mazzo di volantini elettorali) tieni guarda cosa ti ho portato.

MARGH:  per cortesia butta via questi volantini che ne siamo pieni fino al collo.

SILVANA: ma questi sono speciali! Sono dell’amico del cuore di tuo marito. Me li ha dati lui inpersona proprio qua sotto, davanti il portone del palazzo. E mi ha detto: signora Silvana visto che sta salendo a casa Fortuna, che fa glieli porta questi al mio amico del cuore Eziuccio. E poi ha cominciato a ridere, ma non risate, risatone belle piene. devi figurarti che tanto era preso da queste risatone a crepa pelle che ad un certo non respirava piu’, e’ diventato tutto rosso paonazzo, poi blu; Tanto che ho avuto paura che morisse.

MARGH: e queste saranno state le iettature che ogni sera gli manda mio marito. Lui, Ezio, ogni seraprima di mettersi a letto ha un pensiero, con una mano fa il rosario e con l’altra chiede al cielo, sventure per Pignataro.

SILVANA: e mi sa che questa volta le sue richieste stavano per essere esaudite, stavano facendoeffetto.

MARGH:   la verità è che quei due sono come due bambini. Mi sembrano don Camillo e Peppone moderni. Mio marito segretario del sindacato dei lavoratori e Pignataro presidente del consiglio di quartiere e come dici Ezio, politico amico dei padroni. Comunque sia litigano come cani e gatti ma alla fine quando hanno bisogno l’uno dell’altro si corrono vicendevolmente in soccorso.

SILVANA: mi sa tanto che il tempo dei litigi sta per terminare.

MARGH:    e perché?

SILVANA: a non lo sai?

MARGH:  no, che cosa?

SILVANA: sembra che gli amici Pignataro, i padroni come li chiama tuo marito, hanno deciso difargli fare il salto di qualità. Lo stanno candidan do come onorevole al parlamento regionale.

MARGH: niente di meno! Guardo un po’ a lui, sembrava un fessacchiotto e invece…beh vorrà sire che hai padroni serve nel capoluogo.


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SILVANA: ma te lo immagini quell’ignorantone come onorevole regionale. Due parole consecutive initaliano non le sa dire e intanto vedi che potere che va a prendere.

MARGH: certo che siamo nelle mani di nessuno.(Pensandoci)ma, perché prenderà potere?

SILVANA: come perché? Ma perché i deputati regionali, gli onorevoli, sono ammanicati troppo benein tutti i campi. Loro sono messi lì dagli amici, capisci a me, vivono come tanti signorotti ed il loro unico motivo di esistere e’ quello di fare i burattini per chi tira le fila. Approvano un progetto per un’autostrada qua, firmano una legge per il condono edilizio là, distribuiscono soldi pubblici a destra ed a manca ed in cambio tutto quello che chiedono agli “amici”, lo ricevono.

MARGH:  davvero?

SILVANA: a no? E che ti pareva che lo facevano per la patria. Amica mia, ma ancora credi allefavole?

MARGH:   ma non me lo credevo che erano così potenti. E perciò possono fare tutto quello che vogliono?

SILVANA: tutto.

MARGH:  vogliono un appartamento in centro…

SILVANA: glielo procurano.

MARGH:  una macchina nuova…

SILVANA: hanno solo l’imbarazzo della scelta.

MARGH:  (dopo avere riflettuto)e…senti, lavoro! A lavoro come sono combinati?

SILVANA: a no, lavoro niente! Di tutto gli puoi parlare ma di lavoro no, per favore. Non ne mangianomanco a brodo!

MARGH:  no ma cosa hai capito? Volevo dire, ce l’hanno il potere di sistemare qualche persona, che

ne so…diciamo…un giovane, magari laureato…intellige   nte, assennato.

SILVANA: ma dico, stai scherzando? Non hanno limiti ti dico. Se vogliono sistemare qualcuno, bastauna telefonata e a dieci minuti il ragazzo è sistemato.

MARGH: una telefonata vero? Questo lo sapevo purtroppo! Certo però che questi onorevoli sarannopotentissimi, ma non è che possono accontentare tutti, tutti.

SILVANA: questo e’ vero; tutti no, ma quelli che dicono loro, si!

MARGH:   e poi a questi onorevoli chi sa quante richieste arrivano, chi sa quanta gente conoscono e quante promesse fanno.


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SILVANA: a centinaia, ma che dico a migliaia, a decine di migliaia, ma che dico a milioni di migliaia.

MARGH:  e non e’ che possono rispettare tutte le milionate di promesse, gli onorevoli.


SILVANA: no certo.

MARGH: però, se uno…una cosa se la fa promettere quando aquando sono ancora…presidenti del consiglio di quar


ncora onorevoli non sono… diciamo tiere…forse la potrebbero mantenere!


SILVANA: aspetta, aspetta. Ora le sto capendo tutte queste domande: e quanto potere hanno, el’appartamento in centro, e potrebbero sistemare un laureato. E non mi dire, il laureato chi sarebbe tuo figlio vero? E il futuro onorevole che dovrebbe aiutarlo invece, Pignataro.

MARGH:   Silvana, Daniele cerca lavoro da un anno, e non lo trova non perché non ne abbia le capacità o i titoli, ma perché i raccomandati lo sorpassano sempre. Sino a questa mattina, la telefonata di un politico ed il contratto che aveva bello e pronto fra le mani, glielo hanno strappa davanti agli occhi. Poco fa e’ uscito dicendo: la faccio finita. Vuole farla finita, hai capito? Se non trova presto un lavoro, temo che faccia qualche fesseria. Visto che siamo alla frutta, cosa mi costa giocare pure questa carta!

SILVANA: certo se le cose stanno così, tutti i torti non ce li hai. Ah, cosa non inventerebbe una madreper aiutare un figlio! Ma come glielo vuoi chiedere ad Attilio Pignataro questo favore? Non è che puoi scendere qui sotto nella sua segreteria politica e gli puoi parlare tranquillamente, se ti vede tuo marito che stai parlando con Pignataro, prima gli piglia un colpo secco e poi dopo essersi ripreso ti butta fuori casa con l’accusa di tradimento intellettistico.

MARGH: mia cara amica, se Margherita non può andare da P ignataro, sarà Pignataro a venire a casadi Margherita.

SILVANA: Tu sei pazza! E se rientra tuo marito, finisce a patatracchete’, prima lo butta fuori a calci epoi svende la casa perché si schifa a continuare adarbitrarci perché puzza di politico.

MARGH:    Ezio non ne saprà niente,  allora tu perché ci sei?

SILVANA: io? Io sto andando al mercato, anzi meglio che mi sbrighi perché si e’ fatto tardi.

MARGH:  quale mercato? Cambio di programma cara amica mia.

SILVANA: senti non mi immischiare in queste cose.

MARGH:  ormai ci se dentro.

SILVANA: a si, e non ne sapevo niente?

MARGH:   adesso lo sai! Guarda che fai, adesso vai alla segreteria di Pignataro e gli dici che gli devo parlare con una certa ungertazione e lo fai salire.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

SILVANA: e se quando torniamo c’è Ezio in casa?

MARGH:    tu appena arrivi bussi in codice.

SILVANA: in codice? E quale sarebbe questo codice?

MARGH:  batti tre volte la porta, così(mima)ticchiti, tacchiti e tocchiti.

SILVANA: tocchiti, ticchiti e tacchiti.

MARGH:   bravissima. Così col bussaggio in codice, io so che siete tu ed Attilio e se tutto è a posto vengo ad aprire. Altrimenti ti faccio capire di passare fra dieci minuti. Questa operazione segreta la chiameremo: operazione “ti sistemo io”.

SILVANA: la voglio vedere come finirà questa operazione segr eta. Mi sa che l’operazione dovrannofarla a Pignataro per riunirne i brandelli se Ezio lo trova qua.

MARGH:  tranquilla, non ti preoccupare, andrà tutto bene.

SILVANA: e se capitano imprevisti?

MARGH:    li risolvo io. Li conosco i miei polli.

SILVANA: allora che faccio, vado?

MARGH:    vai e chiamalo. Vi aspetto.

SILVANA: oh la prossima volta che ti serve qualcosa al mercato, puoi andarci da sola. Io il favore dipassare da qua non te lo faccio più. Guarda un po’ in quale situazione ingarbugliata mi sono infilata. (Esce).

Scena IV

( Margherita, Ezio, Daniele )

MARGH: avanti, vediamo se questa è la volta buona per far trovare lavoro a mio figlio. D’altro cantocon Attilio ci conosciamo da quando ancora tiravano su il moccio su col naso, perciò questa cortesia se me la può fare me la fa’. Certo speria mo solo che mio marito non torni presto oggi.

Entrano Ezio e Daniele continuando una conversazione che avevano intrapreso fuori. Ezio tiene in mano alti volantini elettorali.

EZIO:        ed io te l’ho detto sempre: Daniele nel mondo gente cattiva e senza scrupoli ce n’e’ assai,ma i politici, ah come i politici non ce ne sono. Sono i peggiori, la feccia!

MARGH: ecco appunto. Oh sta giornate intere infilato al sindacato per sbrigare carte e cartuzze, eoggi che mi serviva fuori di casa, non mi sta spuntando fuori orario?


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

DANIELE: e cosa possiamo farci papà.Vado a prendere un libro che ho dimenticato ed esco di nuovo. (Esce per andare in un’altra stanza).

EZIO:            (ripetendo accalorato la frase del figlio) cosa possiamo farci? Una bella rivoluzione permandarli tutti a casa, oppure compriamo 300 quintali di carbonella e li mettiamo al rogo, a fuoco lento. Oh Margherita, Daniele mi ha raccontato il colloquio di questa mattina e com’e’ andato a finire.

MARGH:    e va bene cose che capitano.

EZIO:            e questa è la consolazione dei fessi.

MARGH:    e meno male che di furbo ci sei almeno tu.

EZIO:         queste cose capitano solo qua da noi, perché in altre nazioni, in continente a quest’ora gli avrebbero fatto fare le corse al direttore ed al politico. A se solo fossimo in continente…ma a proposito di incontinente, devo andare la bagno.

MARGH: e che sei tornato dal sindacato per andare al bagno?

EZIO:        no, sono tornato per prendere certi documenti, ma mentre sono qui, me la faccio una bella seduta di gabinetto.

MARGH: e vatti a fare questa seduta, sbrigati.

EZIO:        oh e che è questo tono? Sei arrabbiata per quello che e’ capitato Daniele?

MARGH: un poco in effetti…

EZIO:          non farti il sangue acqua. Quanti anni sono che ci conosciamo, 90?

MARGH: si certo, girno più giorno menu.

EZIO:        e non te l’ho detto sempre: (con fervore) i politici non sono persone, sono truffatori della

peggiore                                                                                                                        specie,           sono     perdi                                                                                                                                      giorno,           sono     falsi,                                                                                                                                      ingannatori,   traditori,                                                                                                                                      mangia           pane     a

tradimento…sono il cane che non conosce il padrone,     so…

MARGH: basta, basta non incominciare con la solita tiritera. L’ho capito, non li puoi vedere! Avanti,non dovevi andare a quella seduta di gabinetto? Forza sbrigati prima che ti blocchi.

EZIO:        certo che per eleganza e finezza sei sempre stata unica, una principessa. A te la regina d’Inghilterra ti fa un baffo. Io vado.

MARGH: e vai vai.(Vedendo il malloppo di fogli che tiene in mano)cosa sono tutti quei fogli?

EZIO:        e cosa potrebbero essere? I soliti volantini elettorali. Questi per giunta sono del tuo caro amico delle scuole elementari, Attilio Pignataro.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

MARGH: e dove te li stai portando in bagno?

EZIO:          certo, non è un peccato sprecarli?

MARGH: e cosa devi farne? Dalli a me che ne faccio coriandoli per i bambini.

EZIO:        cosa devo farne? Con questi fogli con la fotografia di Attilio Pignataro, dopo la seduta di gabinetto, io mi ci…

MARGH: (interrompendolo)  l’ho capito, basta non mi dire altro; l’ho capito.

EZIO:          brava. Per questa volta coriandoli ne farai di meno (esce di scena).

DANIELE: (entrando di corsa)va bene mamma io me ne sto andando. Ciao(esce).

MARGH: ciao gioia il Signore ti protegga sempre. Ah figlio mio, speriamo che si possa realizzaretutto quello che desidera il tuo cuore. E speriamo che Pignataro qualche cosa la possa fare veramente.

EZIO:          sono al sindacato.

MARGH: e che è, ti e’ finito tutta l’incontinenza?

EZIO:         mi hanno telefonato dalla segreteria, devo scappare d’urgenza. I padroni hanno licenziato un operaio senza motivo. Solo perché gli ha detto che avrebbe votato un candidato che era diverso da quello che è amico del titolare. Sarà battaglia!

MARGH: e durerà assai questa battaglia? Insomma mangi a c asa?

EZIO:        non lo so Margherita, non lo so. Qua si sta parlando di un padre di famiglia che ha perso il lavoro. E’ una lotta fra stati sociali. Da una parte il popolo lavoratore dei compagni e dall’altra i politicanti e i loro burattinai, i padroni.

Scena V

( Margherita, Ezio, Segretario, Silvana)

Si sente bussare la porta e nel contempo dire a voce alta.

SILVANA: ticchiti, tacchiti e tocchiti.

EZIO:            cosa e’ stato questo rumore?

MARGH:    (in difficoltà)  ru…rumore? Quale rumori, io non ho sentito niente.

SILVANA: ticchiti, tacchiti e tocchiti.

EZIO:           di nuovo! Lo hai sentito questa volta?


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

MARGH:  veramente no. Ma cosa vai dicendo?

EZIO:            Stai cominciando a diventare sorda?

MARGH: senti amore mio, io ci sento benissimo e se ti dico che non ho sentire nessun rumore vuoledire che non ho sentito alcun rumore!

SILVANA: ticchiti, tacchiti e tocchiti.

MARGH:   (sbottando verso la porta) lo abbiamo capito, basta così. (Al marito) adesso l’ho sentitopure io. Saranno gli inquilini che abitano sopra.

SILVANA: ticchiti, tacchiti e tocchiti.

MARGH:     le mani, ti devono seccare le manine.

EZIO:            la porta, stanno bussando alla porta (va ad aprire).

MARGH: (urlando)fermo!

EZIO:          oh e non gridare. Non lo senti che stanno buttando la porta a terra!

MARGH: ci vado io.

EZIO:        si, che caso mai se apro io mi slogo il polso (apre la porta).  (Come sorpresa) Silvana eri tu

che bussavi e gridavi: ticchiti, tacchiti e tocchiti?

Silvana ed il segretario entrano in casa.

SILVANA: e si…è un…un...un nuovo esercizio…che mi ha insegna

to il mio istruttore di yoga. Si il

mio istruttore di yoga.

EZIO:

e che senso ha?

SILVANA: e che…che senso ha? Ha…

ha il senso…ha il senso di agevolare lo sbacantamen  to delle

emozioni  represse  e  agevolare  lo  scarico  delle  pulsioni  negative  dello  stress  che

accumuliamo durante i feticci giorni di saliente agonia sedimentata nell’interiorizzazione

dell’io represso! Ecco a che serve.

EZIO:

addirittura! Io non c’ho capito niente.

SILVANA: e nemmeno io.

EZIO:            ma se ti aiuta a sbacantare pressi fetenti delle interiora del tuo rappreso, meglio per te. E il signore chi è il maestro che gioca?

SEGRET:  io, ragioniere Carpino, sono segretario e rappresentante di P…


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

MARGH:  (interrompendolo)di pentole. Rappresentante di pentole.

EZIO:          ma cosa vuole questo?

MARGH: lo ha portato Silvana per presentarci una batteria da cucina. Ma prego accomodatevi, entrateSilvana, rappresentante.

Silvana entra, mentre il segretario sembra come assente, bloccato.

EZIO:        oh e che e’ rimasto bloccato? Mi sembra che la batteria nuova serve a lui perché si e’ scaricato tutto in una volta. Alle volte gli e’ venuta una botta! (Lo chiama) ragioniere, signor coppino, cucchiaio di legno, forchettone! Che le e’ successo, si e’ bloccato?

SEGRET: (come svegliatosi di colpo)a si si. Dunque mia cara signora Margherita, qua parliamo di

una cosa sola: voti.

EZIO:           voti?

MARGH:  voti…

SILVANA: voti certo voti. Il ragioniere prima di dinventare rappresentativo, stava prendendo i voti!

MARGH:  certo, stava prendendo i voti. Anzi li ha presi!

EZIO:           ma allora è un coppino rappresentativo parrino!

SILVANA: no. Non esattamente, nel senso che aveva preso i voti, ma poi…poi ad un certo punto…

MARGH:    lo hanno bocciato.

SILVANA: si, lo hanno bocciato si!

MARGH:    lo hanno bocciato all’esame finale.

EZIO:            all’esami finale? Perché c’è l’esame finale per diventare prete?

SILVANA: esami? Un esamone! Tre miracoli, per diventare prete, uno deve fare tre miracolialtrimenti niente, se ne può tornare da dove e’ ven uto.

EZIO:            e lui non li ha fatti questi tre miracoli?

MARGH:    il terzo. Purtroppo gli e’ fallito il terzo.

EZIO:           peccato.

Il segretario ancora una volta sembra estraniato da ciò che sta accadendo.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

EZIO:            certo poveretto che ci sara’ rimasto male davvero; mi pare che ancora non sia ripreso del tutto. (Al ragioniere) Ragioniere, prelato, coppino, scola pasta. Niente, assente. Ma sentite, questo fa il rappresentante di pentole, senza pentole?

SILVANA: nella macchina. Le ha in macchina.

MARGH:   e si, certo ovvio. E che fa porta in ogni casa dove va tutta la batteria di 47 pezzi? No! Lui entra, s’informa su cosa serve e poi torna in macchina e porta il necessario.

EZIO:           certo logico.

MARGH:   ma senti, amore mio, ma non stavano licenziando un padre di famiglia? Non dovevi andare in battaglia? Popolo, padroni, burattini, settebello, a cavallo di coppe?

EZIO:            vero, meglio che me ne vada, si e’ fatto tardi. (Uscendo) Mi raccomando Margherita non spendere soldi. (Al ragioniere) arrivederci eccellenza. (Non avendo risposta) va bene appena si sveglia me lo salutate voi. (Esce).

SILVANA: mamma mia, sono morta. Margherita siamo appena uscite da sotto un camion. Ma non miavevi detto che tuo marito era fuori casa? Che pensavi tu a tutto? Il bussaggio in codice…

MARGH:   il bussaggio, appunto. Ti avevo giusto detto di bussare e non di accompagnare        la bussata

con la cantata:  ticchiti, tacchiti e tocchiti. Ma che ci cantavi?

SILVANA: oh tu me lo hai detto.

MARGH:    comunque lasciamo perdere. Piuttosto chi è questo stralunato? E dove è Pignataro?

SEGRET: io sono ragioniere Carpino e sono segretario e momentaneamente in questo momento sonoil rappresentante del candidato Pignataro.

MARGH:     Silvana, gli hai dato la corda per la ricarica?

SILVANA: senti Margherita, Pignataro aveva paura di venire direttamente e visto quello che stavasuccedendo ha fatto bene a non venire. Io gli ho raccontato per filo e per segno tutta la storia e lui ha mandato in avanscoperta questa meraviglia di segretario.

SEGRET:  io sono ragioniere Carpino e sono segretario e  momen….

MARGH:   ragioniere lo abbiamo capito chi è lei. E che gli si e’ bloccato il disco! Cosa mi manda a dire Pignataro?

SEGRET: il candidato alle elezioni regionali come deputato al parlamento regionale della regioneSicilia…

SILVANA: stiamo sembrando a miss Italia,(indicando il ragioniere)lui sembra la brutta copia diPippo Baudo. Margherita stai attenta, fra poco dirà la vincitrice.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

MARGH: per favore Silvana, lui che mi pare non ci stia molto con la testa, tu ci scherzi sopra, mi pareche oggi non concluderemo nulla. Continui Coppino, continui.

SEGRET: (assume una posizione da proclama)il candidato Pignataro, venuto a conoscenza delproblema che affligge la signora Margherita Fortuna, elettrice presso la scuola media Lepanto sezione 3, primo piano, stanza 23 seggio 4b, si rammaricava della situazione disperata. Altresì ripresosi dal passeggero scoramento, con fantesco spirito e onniveggenza onirica, richiamava a raccolta le sue intellettive capacità e relazionava il sottoscritto parlante che parla, assegnandogli il gravoso e risolutivo compito di dare notizia alla summenzionata elettrice della realizzazione in essere della possibilità di risolvere il problem a per mezzo delle potere conferitogli dal suo auspicato seggio onorevolistico parlamentarico regionalistico. Pertanto alla elettrice Margherita, promette l’equo scambio travaglio\voto. Se quanto detto sarà accettato dalla elettrice medesima, il compito assegnatomi sarà terminato ed un incontr o con il candidato Pignataro sancirà l’accordo testé promulgato.

SILVANA: (con enfasi)cittadini, evviva il re.

MARGH:   insomma, tutta questa gran tiritera per dirmi che Pignataro per sistemare mio figlio vuole il mio voto?

SILVANA: non solo il tuo, vuole pure quello dei tuoi figli e…e di tuo marito. E in più mi ha detto checi sono altre condizioni che ti dirà di presenza.

MARGH:  addirittura! E quando ha intenzione di dirmele queste altre condizioni?

SILVANA: anche adesso. È qui sotto, un fischio e sale.

MARGH:    un fischio?

SILVANA: un fischio.

MARGH:    e allora fischiamo Silvana, fischiamo.

SILVANA: segretario, segretario(si avvicina e lo scuote)ragioniere Coppino, sveglia.

SEGRET: (come di soprassalto)son desto.

SILVANA: a me non pare. Comunque, vada a chiamare il candidato, presto.

SEGRET:  mi precipito ad adempiere al mio dovere.(Esce).

SILVANA: stia attento a non precipitare dalle scale.(A Margherita)  questo cade di sicuro.

Da fuori si sente il rumore del segretario che inciampa e rovina per le scale.

SILVANA: hai visto? Che ti avevo detto?

MARGH:  ma dove lo ha trovato questo imbranato sul postal market? È rintronato      completo.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

SILVANA: e che ne so io, mi ha detto solo: me la ho assegnato il partito.

MARGH:   qua l’unico partito e’ lui, il segretario, ma par tito di testa. Senti, ma Pigna te le ha dette queste altre condizioni quali sono?

SILVANA: per niente. Mi ha detto che te le avrebbe dette di persona.

SEGRET: (da fuori la porta)ticchiti, tacchiti e tocchiti. ticchiti, tacchiti e tocchiti.

MARGH:    ma chi e’?

SILVANA: e chi potrebbe essere, se non quello svitato del segretario.

MARGH: ma allora è di fuori veramente?

SILVANA: come un balcone; ma perché avevi ancora dubbi?

Margherita va ad aprire la porta.

Scena VI

( Margherita, Segretario, Silvana , Pignataro )

Il segretario entra da solo con una valigetta in mano. Con fare circospetto ma lentissimo, controlla comicamente la stanza, sotto il divano, sotto le lampade, dietro i soprammobili, etc…(sia accerta che non ci sia Ezio). Terminato il controllo si porta al centro della stanza e tira fuori dalla valigia una trombettina da carnevale.

SEGRET: vota Attilio Pignataro, perché con Pignataro è tutta un’altra musica.

Il segretario comincia a suonare una melodia stonata da annuncio, poi si mette sugli attenti e parla.

SEGRET:  signora e signora, dal cor straripa la gioia, lo spirito e’ pronto ed ardente e l’emozion m’ammanta; l’animo con fiero orgoglio annuncia: (in crescendo) il solo, l’unico, l’inimitabile, l’ineguagliabile, l’imprescindibile, l’insuperabile…

Da fuori si sente Pignataro urlare.

ATTILIO: datti una mossa.

SEGRET:  insomma, il candidato onorevole al parlamento regionale, Attilio Pignataro.

Entra Pignataro con incedere fiero e tronfio; petto gonfio e pancia in dentro. Saluta con le mani un pubblico inesistente di ipotetici estimatori. Indossa una fascia tipo quelle da sindaco, ma fatta del materiale con cui si fanno gli striscioni delle ghirlande e dunque nera, con scritto sopra in oro: presidente del consiglio di quartiere. Il segretario accompagna questa entrata trionfale suonando la tromba ed eventualmente piccolo tamburo o dei piatti improvvisando una banda rionale.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

ATTILIO: (dopo la breve esibizione del segretario)cittadina Margherita….

SEGRET:  (sonori applausi)     bravo, bis…bis…

MARGH: e che e’, si e‘ sbloccato all’improvviso?

ATTILIO: cittadina Margherita, la presente quandunquemente per informarti del quale il qui ascrittocandidato onorevole Pignataro, e’ onoratamente e nello medesimo tempo stupitamente, che tu lo abbi faciuto entrare in casa tua stessa. Ciò non di meno ché equalemente nonostante la sorpresa e la paura di incontrare tuo marito che se mi trova in codesto salottino mi scianca tutte e due le gambe, che io fossi venuto lo stessamente fino a casa tua, qualoramente della tua richiesta mi faccio partecipatamente e per sistemazionare le cose vediamo che cosa posso fare.

SEGRET:   (applausi scroscianti) bravo, bravo. Se possibile si enfatizzi il contrasto tra il gesto dell’applauso iperdinamico e la solita parlata atona e lenta.

MARGH: Attilio, per cominciare ti ringrazio per avere accettato l’invito. Noi ci conosciamo da unavita e sai bene che quando ne ho avuto la possibilità ti ho sempre aiutato. Ti ricordi che grazie al mio voto in seconda elementare ti hanno eletto capo classe? E da allora e’ cominciata la tua carriera politica!

ATTILIO:  mi ricordo, equamente.

MARGH: poi dopo essere stato capo classe, sei diventato addirittura rappresentante di istituto allascuola media e alla fine la tua meravigliosa carriera ti ha portato alla prestigiosissima carica istituzionale di presidente del consiglio di quartieri. E oggi, oggi sei candidato alle elezioni regionali. Ah, pare ieri che giocavamo in strada io, tu e Ezio, e oggi, oggi guarda quanta strada hai fatto.

ATTILIO: appropriativamente.

MARGH: Silvana ti ha raccontato il fatto e tu mi stai dicendo che forse qualcosa la puoi fare, ma chehai delle condizioni. Quali sarebbero queste condizioni? Per il bene di mio figlio andrei a piedi fino alla luna senza fermarmi nemmeno per bere un sorso di acqua.

ATTILIO:  cittadina elettrice Margherita, inverosimilmente e qualunquemente, parlando onorevolmente…

MARGH: senti Attilio, con me finiscila di fare l‘onorevole e parla chiaramente.

ATTILIO: appuntamente, che forse e’ megliamente. Dunque cara Mergherituccia mia, con te voglioessere sincero. Lo sai che noi politici promettiamo, promettiamo e poi una volta ci scordiamo di tutti! Ma credimi, a te se sarò eletto questo favore di sistemare tuo figlio te lo faccio con tutto il cuore, pero’…

SILVANA: pero’ ci sono delle condizioni.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

MARGH: e dille Attilio, dille.

ATTILIO: prima condizione: riconoscimento ufficiale di tuo marito del fidanzamento fra i nostri figlie consecutivo appellativo di compare verso la mia persona!

MARGH: e per questo non dovrebbero esserci problemi. Ad Ezio, nonostante le continue lagnanze,tua figlia piace, mi dice sempre: Matilde e’ una brava ragazza non capisco come possa essere nata una figlia così assennata ed intelligente a quella bestia di Pignataro? Secondo me l’hanno scambiata in ospedale!

ATTILIO: dice così?

MARGH: testuali parole.

ATTILIO: seconda condizione: Ezio mi deve chiedere scusa per come si e’ comportato in questi annicon me e mi deve abbracciare come un fratello.

MARGH: questo mi pare un poco più difficile,  ma vediamo cosa posso fare.

ATTILIO: terza condizione: in quanto futuro onorevole, Ezio mi deve baciare la mano.

MARGH: questo invece mi pare impossibile, ci vorrebbe un miracolo. Ma adesso ci attrezziamo.

ATTILIO: ultima condizione, che in realtà e’ più una supplic a: per essere eletto ed essere sicuro dipotere aiutare tuo figlio Daniele, devo battere il mio avversario di circoncisione.

SILVANA: di che?

ATTILIO:    volevo dire di circoscrizione. Margherita devo abbattere Filippo Ippolito detto il bello. Quello e’ appoggiato molto bene, insomma per farla breve, a me per essere eletto servono i voti del sindacato.

MARGH: Silvana, quanti sono i miracoli per diventare santo?

SILVANA: tre.

MARGH: allora se a me riescono questi quattro che mi sta chiedendo l’onorevole mi fannodirettamente Angelo serafino?

ATTILIO: impegnati cara mia, impegnati.

MARGH: ma queste condizioni devono essere per forza rispettare tutte?

ATTILIO: non ne deve mancare manco una. Io ho parlato. Segretario, andiamo.

Il segretario riprende a suonare la musica da banda, mentre escono. Pignataro esce salutando ancora l’ipotetica folla.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

SILVANA: avanti Margherita tranquillizzati, il grosso è fatto.

MARGH: no Silvana, il grosso deve ancora arrivare! Adesso devo trovare il modo per dirglielo a miomarito senza farmi tirare il collo!

FINE PRIMO ATTO


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

ATTO SECONDO

Stesso salotto, qualche giorno dopo.

Scena I

( Margherita,  Ezio )

Margherita ha raccontato ad Ezio il suo piano per sistemare il figlio e cosa chiede in cambio Pignataro. Entrano in scena continuando una conversazione precedentemente intrapresa.

EZIO:        (alterato) cheee? Ma tu sei uscita fuori di testa, sei impazzita del tutto! Io, che faccio entrareun politico, per giunta in compagnia elettorale, in casa mia!

MARGH: ma è per il bene di nostro figlio.

EZIO:        Margherita, tu 85 anni non li devi più fare e ancora credi a tutte queste fesserie che ti promettono quei ciarlatani, quei venditori di fumo. Ciuffoli! Quelli promettono la luna e alla fine quando sono belli comodi nella loro poltrona danno ciuffoli a tutti! E a te quel Pignata darà i più belli dell’assortimento, darà ciuffoli f ormato gigante in confezione regalo!

MARGH: senti Ezio, parla potabile perché io tutte queste metafore non le capisco.

EZIO:e allora visto che la signora non le capisce o non le vuole capire, te lo dico bello e chiaro. Quelli là con tutte le loro belle parole che sputan o a valanga, tutti quei sorrisi a 97 denti, tutte quelle promesse che fanno alla povera gente, non fanno altro che alimentare la speranza di quei poveri disgraziati che non sanno più dove aggrapparsi perché per un motivo o per un altro, sono arrivati al capolinea. Insomma come te lo devo dire ancora: prendono per la gola la gente sconfortata che per disperazione o per ignoranza beve tutte le loro fandonie come allocchi.

MARGH: ma questo è un caso diverso; stiamo parlando di Pignataro; siamo cresciuti insieme,e mi ha detto che a noi questo favore lo fa.

EZIO:      ma quale favore? Quale siamo cresciuti insieme? Non lo capisci che ti vuole sfruttare per farmi poi rodere il fegato? Il comparato, l’abbraccio fraterno, la baciata delle mani, e che era diventato vescovo? Per non parlare poi dei voti che vuole dal mio sindacato!

MARGH: e va bene, ma che ti costa?

EZIO:      la faccia. Mi costa la faccia e l’onore; ecco cosa mi costa. Come faccio a presentarmi al sindacato chiedendo agli iscritti di dare il voto a quell’aborigeno di Attilio?

MARGH: ma tu sei il segretario provinciale, di te hanno stima e ti ascoltano.

EZIO:        e appunto perché sono il segretario provinciale, devo dare l’esempio.

Cara mia, la stima che ti sembra che si raccolga sopra agli alberi? E no. Si semina con il proprio comportamento, si cura e si fa crescere dando l’esempio, e poi, solo alla fine si raccolgono i frutti.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

MARGH: ma fallo per tuo figlio!

EZIO:        e ci torna! Ma che esempio do a mio figlio, se sono io il primo a piegarmi al potere dei politicanti? Con le sue forze, ce la deve fare con le sue forze! Lui è in gamba e vedrai che prima o poi arriverà dove desidera.

MARGH: e se fa qualche fesseria? Te le ho dette le parole che gli ho sentito pronunciare: la facciofinita.

EZIO:        ed io ti ho detto che nessuno entrerà in casa mia a ricattarmi, specialmente quel brigante abbindolatore di popoli di Pignataro… che fra le altre cose fa pure puzza! Se lo facciamo entrare poi dobbiamo disinfestare tutto il palazzo.

MARGH: ma che dici? Se ha la segreteria proprio qui sotto.

EZIO:     e infatti, non lo senti che puzza insopportabile che arriva quando c’e’ vento di scirocco?

Scena II

( Margherita, Ezio, Salvo, Daniele )

Salvo entra cantando vestito da rapper, jeans larghi, felpa, cappello.

SALVO: (rappando)sono un ragazzo fortunato…

EZIO: sei fortunato che ancora non ti ho spaccato quella testa malata che ti ritrovi. Ma come seivestito? Come ti sei conciato? Ti sei comprato i vestiti in crescenza?

Salvo risponde rappando le parole ed accompagnandole con un balletto rap.

SALVO: (rappando)ciao babbo, ciaciao babbo, babbo cià, cià, cià babb  ooooo…

Ezio gli da uno scappellotto in testa.

MARGH: dai finiscila, così fai male al piccolo.

EZIO:          no, è che si era bloccato il disco.

SALVO: (ancora rap)ehi papy, tu mi picchi papy, lo scappellotto per me è una violenza, dammenemezza di questa tua violenza, viva l’amore e la libertà. Ehi babbo, ehi babbo. Ehi!

EZIO:         (imita il figlio in un tentativo parodiato di rap) sentimi caro ti dico figlio bello, se non lasmetti di prendermi per babbo, altro che mezza ti do una violenza, che per aggiustarti ci vuol l’autoambulanza. Ehi ehi, l’hai capito ora? E hi.

MARGH: (anche lei rappando)e che son belli, ma guarda padre e figlio, sembran la volpe cheinsegue un coniglio; e senti Ezio vedi se puoi mollare, perché di cose più importanti dobbiam parlare.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

SALVO: (ancora rap)ma è troppo ganzo la mamy che mi rappa, e poi c’è il papy che in testa c’ ha lagrappa, (vedendo Ezio che va verso di lui con fare minaccioso) ma adesso vado che vedo nubi fosche, prima che oggi io mi piglio due cazzottoli. (Uscendo) buscali buscali, ehi, buscali tu.

Si riprende a parlare normalmente.

EZIO:           questo non lo recuperiamo più; ormai lo abbiamo perso definitivamente.

Daniele rientra vistosamente scorato dopo l’ennesim o fallimentare colloquio.

DANIELE: ciao.

MARGH:    ciao Tesoro. Da dove arrivi?

DANIELE: da un colloquio. L’ennesimo.

MARGH:    ma non lo sapevo che oggi avevi un colloquio.

DANIELE: mamma io ne faccio almeno due al giorno questo e’ diventato il mio lavoro. Ormainemmeno ve lo dico più quando ci vado.

MARGH:    e perché?

DANIELE: per non darvi altri dispiaceri.

MARGH:  ma quali dispiacerei, che vai dicendo! E senti, senti a mamma questo, l’ultimo che hai fatto, com’e’ andato?

EZIO:       certo che a te Sherlock Holmes ti fa un baffo; cogli immediatamente tutti i particolari.

MARGH:  perché?

EZIO:           non lo vedi com’è scuro in viso!

MARGH:    ma perché e’ andato male.

DANIELE: no, male no. Io ho risposto a tutte le domande che mi hanno fatto, e loro come al solito mi

hanno detto: le faremo sapere.

MARGH:    e allora di che ti preoccupi? Daglielo un poco di tempo.

DANIELE:   ma che tempo e tempo? Appena sono uscito, e’ entrato un ragazzo che aspettava nell’anticamera. Appena l’esaminatore lo ha visto, feste, festone che gli ha fatto: Michele, finalmente ti sei deciso ad accettare la proposta che avevo fatto a tuo padre, il mio carissimo amico, e hai accettato questo posto di lavoro che era qui bello e pronto ad aspettarti.

EZIO:              ma come? Il posto attendeva e lui lo schifava?


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

DANIELE:  il Signore manda il pane a chi non ha i denti!

MARGH:     e poi?

DANIELE: e poi l’esaminatore dice alla segretaria: Elsa, puoi mandare tutti gli aspiranti a casa,abbiamo appena trovato il nostro nuovo impiegato. Io non so più che fare! Non sa come mi finirà! Comunque, ora vado da Federica, ci vediamo questa sera (esce).

Scena III

( Margherita, Ezio, Salvo )

Per le prossime 4 battute (Margh-Ezio-Margh-Ezio) si crei una tensione emotiva (anche per mezzo delle luci) che rifletta la reale drammaticità del momento.

MARGH: ma non lo vedi? Non lo vedi in che stato di desolazione è tuo figlio? E tu ancora pensi allatua bella faccia, alla reputazione, all’onore. Ma s cendi, scendi da quel piedistallo dove sei salito che mi sembri un pappagallo sopra il trespolo, torna nel mondo reale e accetta la triste realtà. Guarda come vanno veramente le cose. Non è tempo di ideologie nobili, oggi sono battaglie perse, ora è tempo di portare un pezzo di pane a casa. E tempo di campare!

Ezio riflette.

EZIO:        vedi Margherita mia, io in tutta la mia vita ho fatto l’operaio, mi sono alzato alle 5 del mattino per portare, come dici tu, un pezzo di pane a casa. Ho sempre lavorato onestamente e con dignità, senza mai farmi mettere i piedi in f accia da nessuno, padroni o non padroni. Vedi cuore mio, e’ stata una vita dura, faticosa, e lo sai cos’e’ che ogni mattina mi faceva alzare contento ed in pace con la coscienza? I nostri figli, tu, la mia dignità! Non sono stato il lecchino o lo zerbino di nessuno, e per questo tutti mi rispettano, perché non sono mai sceso a compromessi. E ai miei figli, ai miei figli ho trasmesso questi valori. Adesso tu mi dici che per il bene di Daniele li devo rinnegare tutti i miei valori, per il suo bene devo conservare dentro ad un cassetto la mia dignità e m i devo piegare, devo fare la riverenza a Pignataro, politico della piu’ bassa specie. Ed io, io cosa possa fare secondo te? Si, ho l’onore, una reputazione, una faccia, insomma sono un uomo, ma fiato mio, prima di tutto sono un padre, e un padre per il figlio va a morire. Muore con il corpo e con lo spirito; muore soffrendo, ma lo fa contento. Io accetto le tue parole, oggi muoio ma con la speranza che mio figlio incominci a campare.

MARGH: (commossa)grazie Ezio, grazie.

EZIO:        non c’è niente da ringraziare, piuttosto manda a chiamare Pignataro così facciamo quello che dobbiamo fare.

Clima di nuovo leggero.

MARGH: Salvuccio, Salvuccio.

SALVO: (Rappando)si mamy si mamy, dimmi mamy, yho!


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

MARGH: Salvuccio per cortesia, vai sotto da Pignataro e digli che salga subito per quella faccendache lui sa.

SALVO: (Rappando)Pignataro, ma che dici? Ci finisce a Tortorici, con il papy che c’è qua granbattaglia ci sarà.

MARGH: non ti preoccupare, fai come ti ho detto e stai tranquillo che non succederà nulla .

SALVO:  (Rappando)vado mamy, vado vado mamy(esce).

EZIO:        hai detto onorevole regionale?

MARGH: pare di si.

EZIO:        ma cose che non ci si può credere. Come possono far e deputato regionale uno a cui se chiedi qual’e’ la capitale della nazione risponde Capri, e se gli chiedi qual’ è il vulcano attivo più grande d’Europa risponde che è suo cognato Paolo.

MARGH: Paolo? E perché?

EZIO:       perché quella bestia pesa quanto una montagna, qualche 165 chili, e rutta da mattina a sera.

Comunque, cerchiamo di fare in fretta perché io nonso quanto posso resistere.

MARGH: va bene faremo in un lampo.

EZIO:    anzi lo sai che faccio adesso? Vado a preparare un poco di acqua e bicarbonato

MARGH: perché, ti fa male la pancia?

EZIO:   per adesso no! Me la preparo preventisticamente, non si può mai sapere alle volte  vedendoquel coso brutto di Pigna, mi si scombussola lo stomaco e mi viene da vomitare!

Scena IV

(Margherita, Ezio, Pigna, segretario, Salvo)

Entra Salvo con al seguito il segretario.

SALVO: (Rappando)ehi papy, ehi mamy, eccoci qua. Questo è il segretario, Pigna resta fuori, diceche per ora e meglio stare lì.

EZIO:        ma come il segretario? Questo non era il prete bocciato che vende pentole?

MARGH: poi ti spiego!

EZIO:        poi mi spieghi? Poi tutti e due facciamo i conti!

Il segretario entra vestito come una guardia del corpo: occhiali da sole e grosse cuffie auricolari a cerchietto. Con passi decisi va verso Ezio e lo perquisisce.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

EZIO:          (ridendo a causa del solletico) ah, aah, aaah…     dai padre e parroco, cosa fa? Fermo che mi

sto solleticando. Aah, aah! Gli ho detto di fermarsi, mi si stanno drizzando tutti i peli della schiena.

MARGH: non voglio immaginare lo spettacolo!

SEGRET:  (dopo avere finito di perquisire Ezio, portandosi un polso alla bocca come se avesse un microfono) libero!

EZIO:           a che libera? Che libera? Fermati fermo là dove se i! E poi dico io, che gli sembrano modi educati e civili? Perciò, arriva vestito in questa maniera che mi sta sembrando un becchino, occhialini neri che pare il cieco di Sorrento, radio cuffia che pare stia ascoltando la partita e soprattutto arriva con quella gran faccia da fesso e vuole liberare i suoi istinti areofagi animaleschi in casa mia? Scommetto che ha pure mangiato ceci, e con una soffiata liberica a fffiiilippo stermina una famiglia intera. Fermo là! Incroci le gambe, stringa i budelli intestiniferi, e rimandi il momento liberatorio a quando sarà accoffolato nel suo personale accogliotore universalmente riconosciuto e stimato, di immarazzamenti.

SALVO:    in poche parole la  tazza di casa sua!

SEGRET: ma cosa ha capito?

EZIO:           cosa ho capito? Cosa voleva fare lei! Lei ha appena dichiarato che voleva liberare, insomma voleva sganciare, anche se non ho capito bene se voleva mollare una bomboniera oppure uno striscione. Comunque sia, si voleva liberare lo stomaco!

SEGRET:  magari fosse così semplice, magari le sue parole arrivassero in cielo! Io son sempre stato stitico…

EZIO:          veramente?

SEGRET: stiticone.

EZIO:          e allora libero cosa vuol dire?

SEGRET: è un messaggio in codice che usiamo noi(distorcendo la pronuncia)boddry gard

EZIO:          baddi che ?

SEGRET: si, insomma noi guardie del corpo. Libero vuol dire che ho perquisito il sospetto, e lui erapulito da qualsiasi arma ferente, contundente e astruppiante.

EZIO:           e lei con questa faccia che pare quella della scimmia della villa comunale e con quel fisico che pare uno scarafaggio anemico, sarebbe una guardia del corpo? Caro amico ci vorrebbe qualcuno che guardasse lei!

SEGRET: si, sono anche guardia del corpo. E adesso per completare la mia ispezione pre introduttivadell’onorevole, dovrei perquisire la signora.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

MARGH: senti agente doppio zero…come la farina, se non tiallontani prima di subito, io prima ti rompo i catenacci vertebristici del collo, dopo ti schiaffeggio ed alla fine ti ballo sulla pancia il ballo della mattonella! Mi ho spiegata chiara?

SEGRET: come il sole a mezzogiorno.

EZIO:        e senti Ginos Bons dei poveri, dov’è il tuo capo, così la finiamo con questa farsa!

SEGRET: lo presento subito.(Prende la solita trombetta e comincia a suonare).

EZIO:e che e’ arrivato il circo equestre? Mancano solo due elefanti ed una giraffa e siamo al completo.

SEGRET: signora e signore, elettristici…

MARGH: si stagnini.

SEGRET: la lacrima dall’occhio mi scende, il mocco del naso mi cola, l’ascella mi suda fremente,perché ora annuncio l’aurora…

EZIO:           o certo che è un poetas, a confronto le rime di Franco il pescivendolo quando portas il pesce fresco sono fruscoli. Margherita, ma a questo dove lo ha preso al mercatino delle pulci?

SEGRET:  (in crescendo)il grande, il mitico, il plus e l’ultra…

EZIO:        si e l’extra vergine di oliva! Oh te la vuoi dare una mossa?

SEGRET: il fra poco onorevole, Attilio Pi-gna-ta-ro!

Da fuori si sente…

ATTILIO: posso entrare?

SEGRET: si certo onorevole, entri.

ATTILIO: siamo sicuri?

EZIO:        entra forza, non ti mangia nessuno.

ATTILIO: mangiare no, ma magari qualche morso!

Il segretario ricomincia a suonare, mentre Pignataro entra col solito incedere fiero e tronfio. Saluta con le mani il solito inesistente pubblico d’ipotetici estimatori.

EZIO:           eccolo Margherita, e’ arrivato l’elefante, ora il c irco e’ al completo!

ATTILIO: Ezio, Eziuccio mio del cuore,

EZIO:           si del fegato!


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

ATTILIO: finalmente dopo tutto questo tempo temporalmente che è passatamente passato, mi onoro,onoratamente di essere accogliuto in questa tua domiliciarmente, dimoristicamente, casa.

SEGRET:  (applausi scroscianti)bis… bis…

ATTILIO: e per il lieto giorno che staticisticamente sono ritrasuto nella tua casa, ho portato perfesteggiare  alla  fine  di  tutto  quello  che  dovemo  dirci,  delle  paste  e  una  bottiglia  di

spumante fresco, fresco. Segretario consegni i dolciferi alla signora Margherita.

EZIO:           (con una freddezza palesemente in contrasto con il calore affettato di Pignataro)                  coso,

siediti e parla anzi, spara.

ATTILIO: sparo? E che cosa?

EZIO:        quelle  grandissime  min…

MARGH: (interrompendo Ezio)Attilio, mio marito sa tutto, dunque possiamo andare subito alnocciolo della questione.

ATTILIO: sarò sintattico e diuretico.

EZIO:           mi ha detto mia moglie che tu per aiutare mio figlio hai posto delle condizioni!

ATTILIO: e si mio caro…

EZIO:            il caro puoi cominciare a toglierlo.

ATTILIO: ecco appunto! La prima condizione, ma non chiamiamola condizione…

EZIO:           a no? Allora la vogliamo chiamare col suo nome? L a chiamiamo ricatto!

ATTILIO: condizione, va bene condizione. Dunquemente, la prima condizione, è che tu riconosciufficialmente il fidanzamento tra i nostri figli.

EZIO:           fidanzamento riconosciuto. (Guardando Salvo che in un cantuccio sta ballando ascoltando un walkman). Eccolo là, guarda com’è bello quel fustino di tuo g enero.

ATTILIO: bene, anzi benissimo, non potevamo cominciare megliamente. Ora c’è anche una sottorichiesta. Tu caro Ezio, da ora in poi mi devi chiamare, compare!

EZIO:        cosa? E che hai sbattuto la testa contro un eurostar in corsa?

MARGH: Ezio per cortesia, ne avevamo parlato. È per il ben e di nostro figlio!

EZIO:          per il bene di nostro figlio.

MARGH: si.

EZIO:       guarda cosa devo sopportare. (Balbettando fino a non farsi capire) compare laaa…


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

ATTILIO: ah?

EZIO:        (ancora balbettando fino a non farsi capire) compare laaa.

ATTILIO: come?

EZIO:               (a voce alta) co…com    …(accompagnando il gesto con la mano)           compare…la mano,

scompare la mano!

MARGH: dai Ezio! Non ti preoccupare Attilio, dagli il tempo di metabolizzare.

ATTILIO:  orchestra. Ora la seconda condizione. Questa è una condizione, come dire sentimentalistica. Ezio tu, mi devi chiedere scusa per come ti sei comportato nei miei confronti in tutti questi anni e…e mi devi abbracci are come un fratello.

EZIO:            ma guarda un po’ questo, gli dai un dito e ti divora la mano anzi tutto il braccio! Ha cominciato con il comparato ed in nemmeno tre minuti siamo diventati fratelli! Magari la prossima richiesta è che passiamo un romantico fine settimana in uno chalet di montagna?

ATTILIO: ma quanto sei burlone, fratello mio. Allora me le fai queste scuse?

EZIO:        (bisbigliando) scusa.

ATTILIO: come?

EZIO:          scusa.

ATTILIO: non ho sentito, non ho sentito le scuse.

MARGH: forza Ezio, non fare il bambino.

EZIO:         a il bambin vero? Per giunta! Attilio ti chiedo scusa per come mi sono comportato in questi ultimi anni.

ATTILIO: ma che dici Ezio? Ma quali scuse, non ce n’era di abbisogno!

EZIO:     come no? Ma se proprio ora ora mi hai detto…    (alla moglie) ma allora è cretino completo!

ATTILIO: non voglio nessuna scusa da parte tua, anzi ti dirò  di più.

EZIO:           di più?

ATTILIO: e si, proprio di più.

EZIO:           si Attilio, ma se ci incastriamo in tutti questi più, non ce ne usciamo più. Dimmi quello che mi devi dire e non ne parliamo più!


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

ATTILIO: giusto. Caro compare fraternico Ezio, sono io, io Attilio Pignataro che ti chiedo scusa e apartire da oggi assepolgo l’ascia di guerra.

EZIO:            (ironico) bhi, sono troppo commosso. Credimi sono così commosso che oggi non pranzero‘dalla felicità.

SEGRET: ma sono le 5 del pomeriggio.

EZIO:        veramente? E va bene sarà per la prossima volta.

ATTILIO: e ora, ora fratellino mio, abbracciamoci.

EZIO:           Margherita, prepara l’acqua ossigenata.

MARGH: perché?

EZIO:          così dopo mi sdisinfetto tutto.

ATTILIO: vieni frate, abbracciami e baciami.

EZIO:            Attilio, io ti bacio, ma appena provi anche solo a fare la mossa di darmi un bacio, io ti scianco!

Mentre si abbracciano, giubilo generale e musica del segretario.

ATTILIO: (asciugandosi le lacrime)Ezio, non puoi capire quale felicità tu mi stai da ndo oggi, e poiquesto abbraccio è stato l’ipsicosi delle emozioni.

EZIO:           a me lo dici? Ancora ho tutte le carni arricciate.

ATTILIO: belle, belle emozioni veramente. Avanti e ora la mia terza condizione.

EZIO:           sentiamo quest’altra.

ATTILIO: in quanto futuro onorevole…Ezio, mi devi baciare la    mano.

EZIO:           e chi eri il corsaro nero?

ATTILIO: no, un prossimo onorevole.

EZIO:            che è quasi la stessa cosa. Attilio io la mano non te la bacio nemmeno se scende dal cielo l’Arcangelo Grabriele con tutti i filistei. Te lo puoi levare dalla testa.

MARGH: Ezio, non fare capricci, eri d’accordo anche a questo.

EZIO:        ma si deve fare per forza?

MARGH: si


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

EZIO:        per forza per forza?

MARGH: per forzissima.

EZIO:        ma cose dei pazzi! Io che in vita mia la mano non l’ho baciata nemmeno a mia suocera il giorno del matrimonio, la devo baciare a questo coso brutto qua.

ATTILIO: allora accetti?(Gli porge la mano).

Ezio senza parlare chiude gli occhi e schifato gli bacia la mano.

ATTILIO: Ezio non puoi capire che gioia e che soddisfazione che oggi mi stai dando…

EZIO:            senti amico bello, cerca di finirla con questa novena della gioia e della soddisfazione perché ti sei fatto liscio. Avanti dimmi qual’è l’ultimo desiderio cosi’ la finiamo.

SALVO:  (ridendo)l’ultimo desiderio? E che stava morendo?

EZIO:        speriamo che il Signore  se lo raccolga il più presto possibile.

MARGH: dai ma che dite padre e figlio?

ATTILIO: tranquilla Margherita, sono giorni di vita che aumentano. Allora, il mio ultimo desiderio,come lo hai chiamato tu, è che mi aiuti con i voti del tuo sindacato a battere il mio avversario nel quartiere, Filippo detto il bello.

EZIO:           per questo mi impegnerò, ma non posso garantirti n ulla.

ATTILIO: e a me basta solo il tuo impegno, caro compare Ezio.

EZIO:            si ma con questo compare non ci allarghiamo troppo. Insomma va, non spargiamo troppo la voce.

SALVO:  (Rappando)ehi papy, io esco papy papy, io vado a sgenzo dalla ganza papy  (esce).

EZIO:          divertiti. Attilio hai visto che vanto di genero che ti ritrovi?

ATTILIO: è un tipo simpatico e poi e’ sempre allegro, sempre che canta. Ma senti, cosa vuol dire asgenzo dalla ganza?

EZIO:          che sta andando a divertirsi con tua figlia!

ATTILIO: ma, come?

MARGH:  tranquillo Attilio, i ragazzi hanno la testa a posto.

EZIO:           io non mi preoccuperei della testa!


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

ATTILIO: come?

EZIO:        niente, niente. Piuttosto, tu allora ti impegni ad aiutare mio figlio a trovare un lavoro?

ATTILIO: da adesso stesso medesimamente medesimo.(Al segretario che in un cantuccio si eraappisolato) segretario, segretario!

SEGRET: (ridestatosi)  si, che c’è, comandi!

ATTILIO: appena in ufficio mi raccomando, chiamiamo subito quell’amico.

SEGRET: si onorevole. Onorevole, ma quale amico onorevole?

ATTILIO: quello, quello là …in quella posizione lì…capisci a      me!

SEGRET: ah capisco a lei?

ATTILIO: si bravo, capisci a me!

SEGRET: e va bene!(Al pubblico)ma quale amico? E quale posizione? Mah, io non o capito niente.A parte il fatto che il personaggio più importante che conosciamo Nicola il macellaio all’angolo, a cui fra l’altro dobbiamo dare ancora 30 euro. Quello se prima non saldiamo altro che favore, ci fa fare le corse.

ATTILIO: bene allora mio caro Ezio, mia cara Margherita, adesso il segretario ed io torniamo nellamia segreteria politica a preparare il contratto nel quale verbalizzeremo quanto detto fino a questo momento.

EZIO:          ma come verbalizzare? E allora fino ad ora che abbiamo giocato? Non abbiamo fatto niente?

ATTILIO: questo era un accordo verbalico, ma lo sai come si dice: verbu avvolam mentris scritticumrestas.

EZIO:          e l’abbraccio, ed il baciamano!

ATTILIO: quelle erano le prove generalizzate. Ma tranquillo, adesso porto una bella macchinafotografica di quelle elettrodomestiche, così immortaliamo il momento rachitico. Segretario andiamo. Cari noi andiamo, scriviamo e torniamo.

Attilio ed il segretario escono.

EZIO:           ma cose, cose…e allora fino ad ora abbiamo solo per    so tempo? Abbiamo giocato! E tu, tu

Margherita lo sapevi di questo contratto?

MARGH: assolutamente no, te lo giuro.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

EZIO:        e certo c’era da immaginarselo. Quello Pignataro, è un truffaldino senza dignità, è un politico di quelli con la p minuscola. Ma vedi un po’ un padre cosa deve sopportare per il bene di un figlio. Meglio che mangi una pasta perché ho la bocca amara come il veleno. Ti pare, questa e’ la bile fedifraga!

MARGH: ma che dici? Quale bile fedifraga!

EZIO:        si bile è del fegato, ascolta me che mene intendo. Questa amarezza bocchifera e’ causata dalla bile nera che sgorga dal fegato martoriato dal nervosismo che ho.

Ezio apre il pacco con i pasticcini.

MARGH: aspetta Ezio, non lo hai sentito quello che ha detto Attilio: questi pasticcini li mangeremoappena sancito l’accordo.

EZIO:        ma che mi conti! Io faccio quello che voglio e quando voglio, oppure guarda che quella bestia di Pigna secca deve comandare in casa mia! (Prende un pasticcino in mano) eccolo, lo vedi com’e’ bello? Mi ammucco questo con la pann a alla faccia di Attilio, del segretario e dei padroni burattinai che muovono le fila.

Scena V

( Margherita, Ezio, Daniele, Salvo)

Daniele mentre sta rientrando a casa,  incontra il fratello che gli racconta cosa sta succedendo.

Ovviamente non è d’accordo dunque rientra in fretta per cercare di fermare quello scabroso accordo,

Salvo lo segue.

DANIELE: (entrando)  fermi, fermi !

Ezio che stava per mordere il pasticcino resta bloccato in una posa comica.

EZIO:            porcaccia miseria oh, questo pasticcino non me lo sono più potuto mangiare!

DANIELE: cosa state facendo?

Nel frattempo entra Salvo che mentre si svolge l’az ione resta nella stanza ballando con le cuffie alle orecchie. Ad un certo punto comincia a frugare fra le carte e i volantini elettorali posati su di un mobile.

EZIO:            veramente stavo cercando di mangiare questo bignè in santa pace, ma mi pare che posso levarci mano. Lo sapevo io, questi dolci sono disgraziati come quello che li ha portati.

DANIELE: cosa avete fatto? Vi siete venduti a Pignataro?

EZIO:            tua madre. È tutta colpa di tua madre. Io non c’ entro niente, sono stato costretto per cause di forza maggiore.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

DANIELE: mamma, proprio tu mi fai queste cose? Perciò, mi av ete cresciuto con una dignità erettitudine morale che nemmeno un principe designato. Mi avete insegnato sin da piccolo l’importanza dei sacrifici, del lavoro duro ma leale, il valore della propria onestà che non deve mai e sottolineo mai, essere barattata con niente, nemmeno con un pezzo di pane quando stai morendo di fame, e poi che mi combinate…vi vendete a Pignataro!

EZIO:        lei, colpa tua madre, te l’ho detto.

DANIELE: no papà, se questa cosa e’ successa è pure per volo ntà tua. Anzi sono particolarmentemeravigliato di te. Ma come, tu sindacalista convinto, da tutta la vita contro le soverchierie dei potenti, cedi alle promesse senza criterio di un politichetto da quattro soldi che conta quanto il due coppe quando la briscola e’ a mazze! Ma allora in tutti questi anni mi hai raccontato fesserie, menzogne!

MARGH: no Daniele, no! Tuo padre non ti ha mai raccontato fesserie, credimi te lo dico con il cuoredi madre in mano. Se siamo arrivati a tanto, se siamo arrivati addirittura a metterci nelle mani di Pigna, e’ stato solo per il tuo bene. Credimi Daniele, ci piange il cuore nel vedere un ragazzo come te di valore, assennato e che ha fatto tantissimi sacrifici per prendersi una laurea, che non trova una degna sistemazione per colpa di tutti quei fetenti raccomandati.

DANIELE: e allora avete ben pensato di fare diventare un raccomandato fetente anche me!

MARGH: si, cioè no. No, tu fetente non sarai mai, tu sei un angelo di persona, e la raccomandazioneche stiamo cercando non è per avvantaggianti rispetto agli altri, ma è solo per darti le stesse possibilità.

EZIO:         Daniele, ma tu veramente credi che sia facile per noi fare quello che stiamo facendo? Ed in particolare per me; io ho dovuto baciare la mano a quel puzzolente e disgustoso di Attilio, la persona più ripugnante e più schifosa della faccia della terra. Io ho dovuto piegare la mia dignità; come una mogliettina lacera che non serve più, sono stato costretto a metter di canto il mio onore, i miei valori e zitto mi sono dovuto sopportare questa pagliacciata e tutto solo per te, perché non posso sopportare di vederti comeun’anima in pena.

DANIELE: (calmatosi)mamma, papà, io lo capisco quello che state facend o e vi ringrazio per il beneche mi dimostrate, ma questa situazione non la posso accettare. Sono veramente amareggiato per questa società che porta la gente o nesta e con valori saldi come voi ad essere costretta a fare certi gesti disperati. Sappiate che anche se Pignataro mi dovesse aiutare, cosa che non credo, io l’eventuale posto di lavoro da lui non lo accetto. Io voglio continuare a camminare con la testa alta come mi avete insegnato. Ah, se solo il mondo fosse un altro, se solo fosse un mondo giusto, tutto questo non sarebbe successo!

EZIO:             ancora non e’ successo nulla, perché (con ironia) l’onorevole deve portare il contratto.

Vuole scritto nero su bianco il nostro accordo, come lo chiama lui.

DANIELE: per giunta!

EZIO:            a no? E addirittura, questo memorabile momento lo vuole pure immortalare con tante belle foto.


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

DANIELE: ah, se solo arrivasse la lettera del CNR…

SALVO:      (rappando) cnnr, cnr.

EZIO:           cos’hai tu da lamentarti?

SALVO: (rappando)ehi tu, caro frateltone, il posto fisso vai rincorrendo, ed un concorso hai fattoassai contento, e la risposta che stai aspettando, eccola qua arriva sorridendo.

DANIELE: che vuoi dire Salvuccio, non ti sto capendo?

EZIO:           e certo, come potresti mai capirlo. Adesso gli e’ presa la fissa di parlare cantando, come se fosse un cardellino.

SALVO:   (sventolando la lettera del CNR e sempre rappando) ecco la lettera che tu tanto aspettavi, edice che il dottore Danieluccio, ha superato i test ed il concorso, e l’hanno assunto al cnr, ccnr.

DANIELE: (va da Salvo e prende la lettera)ma cosa mi stai dicendo, vediamo?(Legge la lettera)egregio dottore Fortuna, con piacere la informiamo che lei ha vinto il concorso come strutturato presso il consiglio nazionale delle ricerche. Potrà cominciare il suo lavoro con decorrenza immediata. Cordiali saluti dottore Litrico, direttore del personale.

MARGH:     e che vuole dire Daniele?

DANIELE: (felicissimo)vuole dire che ho vinto il concorso e mi hanno assunto come dottore alconsiglio nazionale delle ricerche.

MARGH:    ed è buono a mamma? Che è un posto fisso?

DANIELE: fisso? Fississimo mamma! È un posto statale, non m i possono buttare fuori manco acannonate!

Giubilo generale, tutti si abbracciano.

EZIO:            e allora non c’è più bisogno di quell’animale della giungla di Pignataro?

DANIELE:  non papà, no. Ormai mi sono sistemato e con le sole mie forze e capacità!

MARGH:      questa e’ stata la Madonna che ha ascoltato le mie preghiere. Grazie Madonnina bella, grazie.

DANIELE: esco, io esco.

EZIO:            e dove vai?

DANIELE: da Federica a dirle del lavoro ed a chiederle di sposarmi!(Esce).


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L’onorevole con la “p”… minuscola   - 2 atti di Santo Capizzi

MARGH:   sono al settimo cielo. Finalmente non dobbiamo chiedere favori più a nessuno. Anzi Salvuccio, vai alla segreteria e digli a tuo suocero che non occorre più che porti contratti e rullini fotografici. L’accordo è scordato!

SALVO:    (rappando) vado mamy, vado.

EZIO:        fermo! Dove vai?

MARGH: ma come dive va? A dire a Pigna che non se ne fa più niente.

EZIO:        e che premura c’è? (Ironico) come, quel poverino si scomoda a venire fino a casa nostra per portarci il contratto e stampare quattro belle foto ricordo, e tu vuoi togliergli questo piacere.

MARGH: non ti sto capendo Ezio.

EZIO:         fra poco capirete. Mi raccomando a tutti e due, adesso che il verme torna, non ditegli niente del nuovo lavoro di Daniele. Reggetemi il gioco e tranquilli che ci fare mo quattro risate.

MARGH: come dici tu.

SALVO:    (rappando) io per non sbagliare ora me ne vo (esce).

EZIO:       ecco bravo, vattene che fai la cosa giusta.

Scena VI

( Margherita, Ezio, Pigna, segretario)

Tornano Pignataro ed il segretario.

ATTILIO: c’è permesso?

EZIO:            (con tono conciliante ed affettuoso) certo, come no! Prego comparuccio mio, entra, questaormai è casa tua.

ATTILIO: grazie, grazie. Caro compare Ezio, vedo con sommistico piacere che hai pigliato di cuoree ben volere la nostra riappacificazione.

EZIO:         un altro, da quando abbiamo fatto la pace mi sento un’altra persona. Più felice, più sollevato, più … raccomandato, insomma mi sento meglio, e questo grazie a te onorevole Attilio Pignataro bello del mio cuore di creatura.

ATTILIO: ma quanto mi fa piacere!Vedendo la scatola con le paste aperta) Ma come, hai aperto ipasticcini? Ti avevo detto che erano per festeggiare l’accordo?

EZIO:        e che vuoi caro compare, facevano un cosi’ bell’odo re che non ho saputo resistere e mene sono calato uno. Non è che per caso ti sei offeso?


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ATTILIO: ma no, ma quale offeso! Hai fatto bene ad ammuccartene uno; bravo.

EZIO:           grazie. Ma senti compare bello, dolce e zuccherato, lo hai portato il contratto?

ATTILIO: eccolo.

EZIO:     e la macchina fotografica? Non mi dire che te la sei scordata perché ci resto male!

ATTILIO: l’ho portata, tranquillo, l’ho portata.

EZIO:          no, sai com’e’? Ho temuto che non potevamo fare la foto mentre ti baciavo la mano.

ATTILIO: stai tranquillo ti dico, adesso la facciamo quella foto.

EZIO:            e senti comparello mio affezionato, forse ti chiedo troppo, insomma forse mi sto sbilanciando un poco, ma non è che di questa foto immortalistica del baciamano ne puoi fare una copia formato posteri! Lo sai vorrei incorniciarla ed appenderla nel salotto proprio vicino alla laura di mio figlio Daniele. Tanto hanno lo stesso valore per me. Si, la laura tanto sudata di mio figlio ed il baciamano ad un futuro onorevole della regione, che oltre tutto e’ mio compare. Ma vedi che fortuna!

ATTILIO: certo e che ci sono problemi? Ma alla sola condizione che le spese di sviluppo e diincornacizzazione siano a carico mio.

EZIO:          se ne hai il piacere!

ATTILIO: immenso.

EZIO:            e va bene. Ma senti, che facciamo lo leggiamo questo contratto così poi ti libero, perché sono sicuro che avrai tanti impegni impellenti.

ATTILIO:  si hai ragione, ho tanti impegni suppellettili. Allora segretario (il segretario si è appisolato) segretario, oh! Sempre che dorme questo, ma si deve perdere il mio nome seappena sarò eletto e diventero’ onorevole a questo non lo rottamo e mi faccio una bella segretaria carina e sveglia. Segretario svegliamoci, segretario.

SEGRET: presente!

EZIO:          si, scemo chi ci crede.

ATTILIO: forza leggiamo il contratto, veloce.

SEGRET: do lettura: in data odierna al cospetto della signora Margherita Fortuna e di me stessomedesimo segretario, avanti detti testimoni, avviene l’accordo fra il futuro onorevole della regione Attilio Pignataro ed il segretario provinciale del sindacato Ezio Fortuna, finalizzato alla ricerca e concessione di un posto, dicasi uno, di lavoro per il figlio del suddetto Fortuna. Tale posto sarà omaggiato in camb io del riconoscimento dello zitaggio fra il figlio piccolo del Fortuna e la figlia dell’onorevole, delle scuse del Fortuna nei


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confronti dell’onorevole, del baciamano immortalato in una fotografia appresso allegata a questo contratto, e l’impegno del Fortuna a procurare i voti per battere l’avversario quartieristico dell’onorevole, tale Filippo Ippolito detto il bello. Letto, accettato, firmato e controfirmato, le parti.

ATTILIO: com’è, ti piace?

EZIO:           meraviglioso, è  la fine del mondo. Lo hai scritti tu, vero?

ATTILIO: modestamente.

EZIO:       è inutile Attilio, qua al quartiere sei sprecato, alla regione devi andare è quello il tuo posto!

SEGRET: e ora per formalizzare tutto oltre alle firme ci vuole la foto del baciamano da allegare. Lafacciamo?

EZIO:           certo! Ovvio, immediatamente!

SEGRET: perfetto, allora mettetevi in posa.

EZIO:        ma senta segretario, prima di quella del baciamano, non la possiamo fare una bella foto mentre l’onorevole ed io ci abbracciamo forte forte e stretti stretti?

SEGRET: si, direi che si può fare.

EZIO:          e allora vieni qua fratello al portico ritrovato, abbracciamoci.

Ezio abbraccia fortissimo Attilio fino a non farlo respirare.

ATTILIO: Ezio, capisco il ritrovato affetto, capisco la fotografia abbracciati forti forti, ma così, misconquassi tutto quanto; non sto potendo respirare più. Sto per morire soffocato.

EZIO:            ma che vai dicendo? Tu campi cent’anni, se la morte non ti viene a prendere prima. E poi caro mio, nella foto più stretti siamo abbracciati, e più si vede che ci vogliamo bene.

ATTILIO: ma sei sicuro?

EZIO:           sicurissimo.

ATTILIO: come dici tu. Segretario però sbrighiamoci a fare q uesta fotografia. Forza, veloce che stogià sentendo un cracchite nella scatola toracistica , non vorrei si fosse lineata qualche costola !

Ezio mentre abbraccia Attilio, gli fa le corna dietro la testa.

SEGRET:(vedendo le corna)ma signor Ezio, veramente quelle cose all’onorevole non mi pare stiamotanto bene.


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EZIO:           zitto e scatta, sono perfette! Sembra che le abbiano inventate apposta per il caro onorevole Pignataro.

SEGRET: mah, a me pare che non renda bene.

ATTILIO: (che sta soffocando a causa dell’abbraccio e non ce  la fa più)segretario scatta, sono

perfetto. Scatta, scatta prima che io schiatti!

SEGRET: come comanda lei.

Dopo    che       il       segretario     ha     scattato      la       foto,     Attilio      si       libera     dall’abbraccio      di

Ezio e annaspando cerca di prendere aria.

EZIO:          bellissima, questa sarà la foto dell’anno. Appena è pronta dammela una copia che la  faccio

stampare sul postal market.

ATTILIO: (ancora ansimante)non mancherò, non mancherò.

EZIO:          aspetta, aspetta che ho avuto un’altra magnifica idea. Ora ne facciamo una mentre ti lustro le scarpe.

ATTILIO: ma no, mi sembra eccessivo.

EZIO:           insisto

ATTILIO: dai Ezio non mi pare il caso. Mentre mi lustri le scarpe!

EZIO:          Attilio vedi che mi offendo eh!

ATTILIO:  e se ti offendi! Segretario scatta.

Ezio dopo essersi genuflesso con un solo ginocchio, prende un piede di Attilio e lo appoggia sulla coscia.

EZIO:     segretario, come siamo? Si vedi bene che gli sto lustrando le scarpe all’onorevole?

SEGRET: magnificamente! Ora fermi mi raccomando, al mio tre io scatto. Uno, due e tre.

Al tre del segretario, Ezio alzandosi, solleva il piede di Attilio fino a fargli perdere l’equilibrio. Con un tonfo Attilio cade in terra.

ATTILIO: ahi, ahi, ahiahi. Mi hai sconcentrato tutto quanto. La schiena, mi sono sconquassato laschiena.

Il segretario accorre ad aiutare Attilio.

EZIO:       mi devi scusare Attilietto, non l’ho capito bene. Mi pareva che al tre io mi dovevo alzare.


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ATTILIO: (rialzatosi ed ancora dolorante)non ti preoccupare Ezio, la colpa è delsegretario che è più rintronato di una campana vecchia. Senti, facciamo questa benedetta foto mentre mi baci la mano per allegarla al contratto e siamo a posto. Che ne dici?

EZIO:          va bene. Segretario, scattiamo!

Ezio si mette in ginocchio nella stessa posizione di prima, ma questa volta prendendo la mano di Attilio.

ATTILIO: Ezio, c’è pericolo che mi scaraventi in terra un’altra volta?

EZIO:            tranquillo, questa volta io so che al tre il rintronato scatta ed io non mi devo alzare. Segretario siamo messi bene?

SEGRET: magnifici. Allora…uno…due…e…

Mentre il segretario conta, Ezio stringe la mano di Attilio fortissimo fino a farlo urlare di dolore.

EZIO:           e tre!

ATTILIO: ahi, la mano, mi hai fracassato la mano!

Ezio si alza ed ancora stritolando la mano di Attilio, lo costringe ad inginocchiarsi.

EZIO:            tutto ti fracasso, tutto! Pezzo di animale fetente e puzzolente più di un mille piedi schiacciato. E tu che pensavi che io Ezio Fortuna, nemico numero uno dei padroni, m’inginocchiavo ai tuoi piedi e ti baciavo la mano? Tu ti devi mettere in ginocchio, coso fituso. Tu devi inginocchiarti ma non ai miei piedi, ma a quelli di tutti quelle povere persone che disperate ti elemosinano un lavoro; sei ai piedi della povera gente senza istruzione che crede a tutte le fandonie che racconti; sei ai piedi di tutta la gente che si aggrappa a quelli come te con speranza ed invece viene puntualmente fregata. Scusa, chiedi scusa a tutti loro, altrimenti ti lascio a marcire in terra.

ATTILIO: scusa, scusa a tutti, scusa. Ma ora lasciami la mano perché il dolore non lo sopporto.

Fammi alzare per favore, fammi alzare.

Ezio gli lascia la mano e gli consente di alzarsi.

ATTILIO: (ripresosi)ma come, e allora il favore che mi hai chiesto per tuo figlio?

EZIO:            non me ne servono favori da te. Mio figlio ha trovato un magnifico lavoro con lei sue sole forze e senza raccomandazioni. A mio figlio lo hanno preso al cml…pms…dlf, insomma

lo hanno assunto in un posto statale. E ora via, fuori immediatamente dalla mia casa, prima che mi arrabbi davvero. Via, pussa via animale!

ATTILIO: ma come, il perdono, il comparaggio? Io ho portato pure le paste.

EZIO:          e lo sai dove te le puoi mettere le tue paste? Via fuori!


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SEGRET:  andiamo onorevole, scappiamo perché la situazionenon mi piace per niente.

ATTILIO: segretario hai ragione, forse è meglio che scappiamo di corsa. Lo sai che forse tantoaddormentato non sei!

Attilio ed il segretario escono di corsa.

Scena VII

( Margherita, Ezio, Salvo)

EZIO:          ah, mi sono passato un gran piacere. Sono tutto appiacerato!

MARGH: ma non credi di avere esagerato un poco?

EZIO:        ma quale esagerato! Quello si meritava di essere trattato cento volte peggio.

MARGH: sarà…

SALVO: (rappando)ehi papy il Pigna se n’è andato, e ho sentito che male l’hai trattato, forse sta voltaha capito la lezione, e la finisce di fare il furbacchione. Ehi papy, ehi papy, ehi.

EZIO:        (rappando) e caro figlio purtroppo il mondo è questo, se non c’è Pigna c’è un altro pezzodi…bip. Quello che conta è avercelo il coraggio, di non poggiarsi nelle mani di un pagliaccio. La strada è lunga e certe volte dura, e l’uomo sempre si scoraggia per natura. Non ti fidare di chi offre strade facili, la faccia bella ha e l’animo di pece. Cammina dritto e la testa tieni alta, che vuole dire che mantieni dignità.

MARGH: Ezio lo sai che canti benissimo! Perché non ti presenti al festival di Sanremo.

EZIO:          ci penserò sopra, basta che questa volta pero’, tu   voti per me.

SIPARIO


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