L’ospite

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SAVERIO SICILIANO

L’OSPITE

Testo tutelato dalla S.I.A.E. posizione N° 206203

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L’OSPITE

Commedia in due atti di Saverio Siciliano

PERSONAGGI


Davide

Valsecchi

Pierina

John = Giovanni Toccafondi

Barbone


Padrone di casa

Commissario

La vicina

Inquilino

Amico di John


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Descrizione dei personaggi

Davide: Giovane di 35/38 anni. Lavora per un editore come correttore di manoscritti. Veste consobrietà ed è un po’ timido.

Valsecchi: Commissario di polizia, è una via di mezzo tra Colombo e Maigret, ha un’età di circa 50anni ed è un po’ grassoccio. Veste con un loden, ha i baffi, porta il Borsalino e fuma la pipa. Quando cerca il taccuino o la penna, passa in rassegna tutte le tasche e riesce a trovarlo sempre nell’ultima tasca. Si lascia all’abilità dell’attore altri gesti per il cappello e la pipa.

Pierina: Vicina impicciona di circa 55/60 anni, grassoccia trasandata nel vestire è sempre a origliare,sa tutto di tutti.

Giovanni Toccafondi: Detto John, anche lui apparentemente di 35/38 anni. Di solito veste con jeanse giubbotto nero. Ricorda molto Fonzie.

Barbone: Persona di 60/65 anni, indossa un frac molto logoro. Ha modi raffinati da nobile.

Scenografia

La scenografia dovrebbe rappresentare l’ingresso/soggiorno di una casa moderna. Al lato sinistro la porta d’ingresso, dalla parte opposta una finestra e la porta della cucina, sul fondo ci sarà la zona notte che farà immaginare due camere e un bagno. Sarà arredato con un divano, un tavolo con delle sedie, qualche mobile, un tavolino, libreria, televisore. Al scenografo la disposizione di altri elementi.

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ATTO PRIMO

All’apertura del sipario, la scena è vuota, subito dopo entrerà Davide dalla porta d’ingresso che sta parlando al telefono. Ha in mano una busta grande che dovrebbe rappresentare l’involucro che contiene un manoscritto. Una volta entrato appoggerà distrattamente la busta e le chiavi sul tavolo.

Davide: … Senti con la crisi che c’è, non so più come tirarea fine mese. Gli editori non vendonolibri, non vendendo non stampano nuovi titoli ed io ho poco lavoro. … Ad esempio in questo mese ho corretto due manuali e guadagnerò al massimo duecento euro. … Tu dimmi come farò a vivere solo con duecento euro? …. (ascolta quello che dice l’amico) … Si, si ho cercato di fare un altro

lavoro, ma con tutti gli extra comunitari che ci sono, non riesco a trovare nemmeno un posto di lava piatti. …. (ascolta) Non dirlo a me, continuano ad arrivare bollette sempre più alte e non so come

fare a pagarle. …. (ascolta) non ci crederesti, è una settimana che ho messo l’inserzione per affittare

una camera, e fino a questo momento non ha telefonato nessuno. … Si, si non chiederò molto. Penso di chiedere almeno 300 euro. … Tu cosa dici: è poco? … Mi accontento, non riuscirò a pagare le bollette, però riuscirò a mangiare. … (suonano alla porta) Scusami ora ti devo lasciare stanno suonando alla porta, ciao ti devo lasciare. (Si avvia verso la porta.) Ciao, ciao ci vediamo uno di questi giorni.

Davide apre la porta e appare John.

Davide: Sì, cerca qualcuno?

John: l’annuncio.

Davide: Nell’annuncio non avevo scritto l’indirizzo.

John: (Con un braccio sposta Davide ed entra)dov’è la camera?

Davide: Studente, impiegato, operaio?

John: (Guardandosi in giro)Quanto al mese?

Davide: La camera non è adatta per lei, potrebbe trovare di meglio.

John: Fammi vedere la camera poi ti dirò se va bene.

Davide: Di là, quella a destra.

John va a vedere e torna in scena:

John: Ok. … Però bisogna darle una rinfrescata, non mi piace il colore.(Nel frattempo gira per lastanza e tocca tutto quello che gli capita sotto le mani).

Davide: Deve proprio toccare tutto?

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John: Allora quanto vuoi? … Ti posso dare del tu?  … Tanto condivideremo la stessa casa.

Davide: Io non la conosco e preferisco darle del lei.

John: Come vuoi tu; dammi pure del lei.

Davide: La camera costa 600 euro.

John: Va bene!

Davide: (Stupito)Va bene, cosa?

John: Ci sei o sei in qualche altro posto? … Mi hai chiesto 600 euro d’affitto,ti ho detto che mi vabene, ora dammi le chiavi di casa.

Davide: … Ma per lei non è troppo caro? Potrebbe trovare qualcosa più a buon mercato.

John: Per me va bene, se per te è caro, vuol dire che mi farai lo sconto.

Davide: No, io non faccio nessuno sconto. Se per lei va bene 600 euro, va bene anche per me.

John: Tu devi sapere che con John si va sempre d’accordo. Ora dammi le chiavi.

Davide: (Dando il mazzo di chiavi).Eccole qua.

John: (Le prende le guarda e mentre le mette in tasca)non ho visto la chiave della posta.

Davide: Infatti, non c’è.

John: Fammi una copia.

Davide: Ma che posta vuol ricevere se è appena arrivato?

John: (sdraiandosi sul divano).No si sa mai, potrebbe arrivare posta per me.

Davide: Quando arriverà, se arriverà, la ritirerò io.

John: Visto che dobbiamo convivere nella stessa casa, dimmi come ti chiami.

Davide: Io mi chiamo Davide, e lei?

John: Gli amici mi chiamano John.

Davide: Io non sono amico suo, mi dica come si chiama.

John: Anche quelli chenon sono amici miei mi chiamano John. …(Come se ricordasse in quelmomento qualche cosa) Ah senti, mi porteresti dentro le mie valige!

Davide: Quale valigie?

John: Quelle che sono fuori sul ballatoio. … Anzi c’è anche un mio amico, fallo entrare.

Davide: (Incredulo)Lei ha portato anche le valigie?

John: Beh, se devo alloggiare qui, dove vuoi che porti le mie valige, alla stazione?

Davide: E se non ci mettevamo d’accordo con il prezzo?

John: Con John tutti si mettono d’accordo.

Davide apre la porta, entra il barbone.

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Davide: E questo chi è?

John: E’ il barone, è un mio amico.

Davide: Come l’ha chiamato?

John: Lo chiamo barone, perché dice che è un “barone” caduto in disgrazia.

Davide: Nel chiamare questo individuo “barone” c’è un errore. Infatti, manca laB fra la R e la O.

Lui è un bar-b-one.

Barbone: Io sono un barone, ma le avverse circostanze della vita, mi hanno ridotto in questo stato.

Anche se il mio attuale aspetto non è raffinato, però ho i miei nobili natali.

Davide: Caro barone, dei Natali non le è rimasto più nulla, lei è un petardo che è scoppiato a fineanno. … (A John) Comunque perché non si fa aiutare dal suo amico qui presente a portare dentro le valigie?

Barbone: No, non fate conto su di me perché non posso …e poi non sono avvezzo a certe fatiche.

John: (Alzandosi dal divano)Dai Davide dammi almeno una mano! Non stare a cavillare su tutto.

Davide: Io non cavillo su niente, ma sarebbe bene incominciare a darci delle regole per la pulizia delbagno, per lavare i piatti e le faccende di casa.

John: Hai ragione, bisogna avere delle regole per evitare che si faccia tutte e due la stessa cosa. Pernon sbagliare, è meglio che fai tutto tu.

Davide: Allora, lei ha sbagliato casa, qui ognuno di noi deve contribuire a tenere in ordine la casa.

John: (Rassicurante)Non ti preoccupare con John tutti si mettano d’accordo … e non ti arrabbiareper niente.

Nel frattempo, John e Davide, portano le valigie in camera. Nel frattempo il barbone si è seduto comodamente sul divano e prende un giornale dal tavolino.

Davide: Che cosa fa, questo barbone rimane qui?

Barbone: No, mi dispiace lei non può avere il piacere della mia presenza in questa casa, io houn’altra dimora in cui andare. I miei amici mi stanno aspettando per la cena. … E poi non ci sto in una casa, dove mi si continua ad offendermi chiamandomi barbone. Io sono un nobile! (fa per uscire).

John: Barone, aspetta un momento.

John si avvicina al barbone confabula un attimo. John mette la mano in tasca e gli dà dei soldi.

Barone parte.

John: Allora, questa sera cosa c’è per cena?

Davide: Perché questa sera mangia qui?

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John: Perché? Vuoi andare fuori a mangiare? Per me, starei in casa così risparmiamo … Ah non tipreoccupare per me, io sono di bocca buona mangio tutto. Se non vuoi cucinare compra pure qualcosa in rosticceria. Così festeggiamo l’inizio della nostra convivenza.

Davide: Io preferisco festeggiare la fine della nostra convivenza.

John: Porta pazienza che festeggeremo anche quello. … Sai, bisogna iniziare per poi finire. … Nonsi può festeggiare la fine se non abbiamo nemmeno incominciato. … Che cosa abbiamo in frigo?

Davide: Non abbiamo niente bisogna andare a comprare tutto.

John: Beh? Che cosa aspetti? Vai a comprare qualcosa.

Davide si mette le mani in tasca e tira fuori una banconota da 50€. John le nota.

John: Si, cinquanta euro sono sufficienti. Vai, vai che io metto in ordine le mie cose. … Ah, non tidimenticare di comprare una buona bottiglia di vino.

Davide esce dalla porta d’ingresso e John, va nella sua camera. Poco dopo si sentono dei rumori di spostamento di mobili, John fa andirivieni dalla camera alla scena, trascinando a una alla volta le sue valige e appoggiando altro materiale dappertutto. Subito dopo si sente il suono del campanello della porta. John va ad aprire ed entra il barbone con una latta di pittura e un sacchetto di plastica e consegna il tutto a John.

John: Ah bravo barone. … Hai preso tutto?

Barbone: Si, tutto quello che hai chiesto.

John: (Da un’occhiata nella borsa di plastica)Bravo, bravo, ora va ci vediamo uno di questi giorni.

(lo accompagna all’uscita).

Barbone: Quando hai bisogno di me, sai dove trovarmi. Ciao.

John va in camera sua con il materiale appena ricevuto. Si abbassano le luci fino al buio totale in scena. Al riaccendersi delle luci, si sente la chiave nella toppa della porta che si apre ed entra Davide con dei sacchetti della spesa. Nel vedere il disordine.

Davide: Che cosa è successo qui? … John, John dove sei?

John Entra in scena con una tuta sporca di pittura, un capellino di carta e in mano un rullo per dipingere le pareti.

John: Sono qui, che cosa c’è da gridare? Che cosa è successo?

Davide: Sei tu che mi devi dire che cosa è successo. … Ma guarda che disordine … e poi cosa staifacendo con quel rullo in camera?

John: Ah, allora mi dai del tu? Siamo diventati amici?

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Davide: Non siamo amici! Ti ho dato del tu perché sono incazzato nero! Rispondi alla domanda: checosa stai facendo di là?

John: Niente di speciale, sto pitturando soltanto le pareti. Non mi piacciono le pareti bianche,sembra di essere in un ospedale, invece con questo color verde è più rilassante. … Se non ti piace questo colore, lo possiamo cambiare.

Davide: No, no, per carità va bene questo colore.

John: Hai visto? Con John si trova sempre un accordo. Con John vanno tutti d’accordo. … Dai,prepara la cena e quando è pronto mi chiami.

Davide: (Sarcastico) Il signore desidera altro?

John: No va bene così, se avrò bisogna di qualcosa te lo chiederò.

John rientra nella sua camera, mentre Davide va in cucina con le borse della spesa borbottando. Subito dopo inizia a fare l’andirivieni fra la sala e la cucina portando il necessario per preparare la tavola e continuando a borbottare per il comportamento del suo ospite.

Davide: E’ pronto, venga a mangiare.(Rientra in cucina a prendere le pietanze).

John:(Uscendo dalla camera).Che cosa hai preparato di buono.(Davide mette sul tavolo un piattocon un insalatiera). Pensavo che avresti fatto di meglio. Che cosa mangiamo solo prosciutto, salamee crescenza?

Davide: Con i soldi che avevo, è già tanto quello che c’è in tavola. … Poi la sera è meglio stareleggeri.

John: Sembra la cena delle case di riposo. … Tu sei già vecchio, invece devi vivere la vita. … menomale che hai preso il vino! (versa nei bicchieri) Dai facciamo un brindisi.

Davide: A me poco, non bevo molto e mi ubriaco presto.

John: Ooooh, quante storie …(versando il vino nei bicchieri)bevi! Si vive una volta sola. … Allanostra amicizia.

Davide: Alla fine dell’incubo.(Beve tutto di un fiato il suo bicchiere di vino. Iniziano a mangiare).

John: (Riempiendo il bicchiere di Davide)Dovremmo parlare di soldi noi.

Davide: Sì, parliamone! … Quando cominci adarmi un acconto?

John: Mi devi dare cento euro.

Davide: (Incredulo)Io devo dare a te cento euro? Forse hai scambiato i ruoli; sei tu che devi pagarel’affitto. … E poi per quale motivo pretendi cento euro?

John: Per il materiale che ho comprato per dipingere la camera.

Davide: Tu sei pazzo! Io non ti ho chiesto di dipingere la stanza, è stato una tua iniziativa. Non pagouna cosa che non ho mai richiesto.

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John: La casa è tua e la camera rimane a te. … Anzi, per dirla tutta, non ho calcolato la manod’opera. Quella c’è la metto io. … Come vedi, ti ho fatto risparmiare! Se chiamavi un operaio, avresti pagato il doppio … io te l’ho fatto gratis.

Davide: Con te non si può discutere. Lasciamo stare. … Va bene, te lo sconterò sull’affitto.

John: Hai visto che con John si va sempre d’accordo?(Versa ancora del vino a Davide)Dai bevi,vedrai che noi andremo sempre d’accordo. (Dopo una pausa) … ah, senti, non volevo mischiare il conto dell’affitto con quello che mi devi. Tu mi rimborsi quello che ho speso, io ti pagherò per intero l’affitto.

Davide: (Un po’ confuso, prende dalla tasca delle banconote)Ma veramente a me mi è rimasto solo…

John: (Velocemente prende i soldi)Per il momento vanno bene questi. … Quanti sono? … Sono 30euro, il resto lo darai domani. (Versa ancora del vino) Dai bevi, festeggiamo.

Davide: (Ridendo)Ma si beviamo, non ha mai bevuto così tanto vino, ma questo è proprio buono. …Senti, ma tu di cosa ti occupi?

John: Ah io faccio un po’ di tutto. Ho dei soci che facciamo: Traslochi, sgombriamo cantine, box,prelievi, sottrazioni, divisioni e tutto quello che ci capita.

Davide: Guadagni bene?

John: Dipende, alle volte ci va bene, altre volte no. … E tu che lavoro fai?

Davide: Correttore di romanzi. Mi pagano a pagine. Più i romanzi sono lunghi e più mi pagano.Adesso mi danno da correggere solo manuali, le pagine sono poche e io guadagno poco… Certo che tu fai un lavoro strano, me lo dovresti spiegare meglio. … (Alzandosi) No, questa sera no perché mi gira la testa e non capirei niente, … me lo spiegherai domani. Io ora vado a dormire. Sono stanco. (Esce barcollando)

John: Vai, io più tardi devo uscire, ho una riunione con i miei soci. Buona notte.

Davide: Ciao, buona notte.

John: Certo che sei strano! Come fai a non reggere un bicchiere di vino. … Vai, vai ci vediamodomani mattina.

John prende i piatti dalla tavola per portarli in cucina. Si chiude il sipario.

Dissolvenza in chiusura e apertura

Stessa scena di prima. Davide entra in scena dal fondo in pigiama, va in cucina e subito dopo rientra con un vassoio con la tazza da caffè e la zuccheriera.

Davide: Quello lì russa come un ghiro. … Ohi, ohi, oggi ho un mal di testa! Sarà stato il vino di ierisera! (suonano alla porta) Chi sarà a quest’ora? (apre la porta) Ah, è lei Signora Pierina!

Pierina: Buon giorno Signor Davide, è ancora in pigiama?

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Davide: Sì, mi sono svegliatoappena adesso, devo prendere ancora il caffè … e lei già di buonmattino va a svegliare le persone?

Pierina: Ma se sono le nove e mezza! … lei a che ora si sveglia di solito, a mezzo giorno?

Davide: Sono già le nove e mezza? Oh madonna, sono in ritardo. … Signora mi dica il perché dellasua visita, ha bisogno di qualcosa?

Pierina: Ha saputo che questa notte hanno ucciso la signora Giulietta?

Davide: E chi è la Signora Giulietta?

Pierina: Quella Signora anziana che abita nella casa qui di fronte. Andava in giro sempre con ilbastone.

Davide: Ah! Si, l’ho vista qualche volta. … E lei, è venuta per darmi questa bella notizia inanteprima?

Pierina: Si, perché alle quattro del mattino un testimone ha visto un uomo che attraversava la stradae entrava in questo palazzo. … Lei cosa faceva alle quattro del mattino?

Davide: Ma che domande sono? Alle quattro di notte io dormo, non vado certamente in giro. Anziquesta notte ho dormito profondamente.

Pierina: E, il suo amico?(facendo allusioni e allungando il collo per vedere oltre.)

Davide: Come corrono le voci, è appena arrivato e già lo sa tutto il vicinato.

Pierina: Io l’ho saputo per caso. … Ieri sono uscita per buttare la pattumiera e ho visto il suo amicoche portava dentro le valige. … Ha fatto bene sa! (Maliziosamente) Alle volte … si ha bisogno di una compagnia.

Davide: (Alterandosi)Ma, ma lei cosa sta insinuando? … Non è mio amico, gli ho solo affittato unacamera!

Pierina: Sa che il ladro prima di rubare i gioielli e i soldi ha violentato la vecchia?

Davide: E la miseria! Doveva essere proprio affamato.

Pierina: Beh, ognuno ha i suoi gusti, c’è a chi piacciono le donne e chi invece …

Davide: Signora, cosa sta dicendo? Non sono gay! A me piacciono le donne. Lo tenga bene a menteprima che si divulghino notizie sbagliate.

Pierina: Esi, gliel’ho detto a Valsecchi che lei è un bravo ragazzo.

Davide: E chi è Valsecchi?

Pierina: A si, è il commissario di polizia. Questa mattina è venuto a fare domande a tutti gli inquiliniper chiedere se qualcuno ha visto o sentito qualcosa. Ha suonato anche alla sua porta, ma lei non ha risposto.

Davide: Non ho sentito niente, dormivo proprio profondamente.

Suonano alla porta e Pierina va ad aprire.

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Pierina: Buongiorno commissario. Prego si accomodi! … Il Signor Davide si è appena svegliato. …Sa lui è giovane, fa le ore piccole di sera.

Valsecchi: Buongiorno. Signora. Mi sembra di averla già interrogata questa mattina.(cerca iltaccuino nelle tasche). Ho sbagliato appartamento? Volevo interrogare il Signor Davide …

Pierina: Non si è sbagliato il Signor Davide abita qui. Io sono stata già interrogata. Io le ho dettotutto quello che sapevo! Io con la polizia collaboro.

Valsecchi: (Guardando il taccuino)Lei è la Signora Piera? …  (rimette il taccuino in tasca).

Pierina: Si sono proprio io.

Valsecchi: Lei abita in questo appartamento?

Pierina: No io abito in quello a fianco.

Valsecchi: Allora, la prego di tornare nel suo appartamento. Non è necessaria la sua presenza.

Pierina: Non posso stare ad assistere? Forse potrei essere utile.

Valsecchi: Non ho bisogno d’assistenza.(Apre la porta e la fa uscire)Prego s’accomodi.

Pierina: Se ha bisogno di qualcosa, sa dove trovarmi.

Valsecchi: Va bene Signora, vada pure. …(A Davide)Or dunque. Stavamo dicendo?

Davide: Veramente non stavamo dicendo niente.

Valsecchi: Ah sì è vero. Quella signora mi ha mandato in confusione.(Cerca il taccuino)Sa chequesta notte hanno assassinato una vecchia signora nella casa di fronte.

Davide: Sì l’ho saputo in anteprima dal notiziario condominiale.(Alludendo alla Signora Pierina).

Valsecchi: Il ladro è entrato senza forzare la porta e sapeva esattamente, dove aveva i gioielli e isoldi. … Mi dica dov’era questa notte alle tre?

Davide: A quell’ora già dormivo intensamente.

Valsecchi: (Prendendo nota)e non ha visto o sentito niente.

Davide: Commissario, le ho già detto che dormivo intensamente, come facevo a vedere e sentire!

Non dormo mica con gli occhi aperti e con le orecchie tese!

Valsecchi: Questa è una giusta osservazione. … Sa noi chiediamo sempre, perché può succedere chequalcuno soffra d’insonnia … ma lei dormiva.

Davide: Certo, dormivo e anche pesantemente. Ieri sera ho bevuto il vino più del necessario e misono addormentato immediatamente.

Valsecchi: Con lei vive qualcuno?

Davide: (Titubante)Beh … si … un mio amico.

Valsecchi:(Prendendo sempre nota) Ha denunciato al comune che questo “amico” vive con lei?

Davide: E’ appena arrivato ieri, non ho avuto tempo!

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Valsecchi: Se prende l’affitto, lo sa che deve denunciare anche alla finanza? Altrimenti le sanzionisono molto elevate.

Davide: Ma se non ho preso nemmeno un centesimo, anzi sono io che ho dato dei soldi a lui.

Il commissario si avvicina alla finestra e guarda fuori.

Valsecchi: Venga a vedere.(Davide si avvicina anche lui alla finestra)Vede la finestra qui di frontedove ci sono quelli della scientifica che prendono le impronte?

Davide: Si li vedo, e allora?

Valsecchi: Vede, di qua si vede benissimo cosa succede in quell’appartamento.

Davide: E’ vero! Ma anche dagli appartamenti di sopra, sotto e di fianco si vede l’appartamento difronte.

Valsecchi: E’ vero! Dall’appartamento di sotto, si vede il soffitto, da quello di sopra si vede ilpavimento e da quello di fianco, le finestre sono dalla parte opposta. Questo è l’unico appartamento da cui si vede benissimo quello che succede in quell’appartamento.

Davide: Non vorrà mica insinuare che …

Valsecchi: Io non insinuo nulla, io sto facendo le indagini e prendo nota di tutto, poi tirerò lesomme. … Mi svegli il suo amico che devo fare qualche domanda anche a lui.

In quel momento dal fondo esce John indossando un pigiama a fiori. Si comporta come se nella stanza non ci fosse nessuno. Si stira, sbadiglia e va verso la cucina. Valsecchi e Davide seguono la scena ammutoliti. Poco dopo rientra in scena John con la caffettiera in mano.

John: Bravo Davide che mi hai preparato il caffè. Al mattino se non prendo il caffè non mi sveglio.

Davide: Veramente quel caffè era mio solo che non ho avuto tempo di berlo. … John, qui c’è ilcommissario Valsecchi che ti vuol fare qualche domanda.

John: (Dopo aver bevuto il suo caffè)Oooh, ora mi sento meglio.(Con un fare un po’ effeminato)Commissario vuole anche lei un po’ di caffè? Ne è rimasto per una tazzina.

Valsecchi: No grazie! Questa mattina ho già preso il caffè.

John: Le dirò che quello che ho bevuto non era tanto buono. Era già freddo. Di solito Davide lo fameglio.

Valsecchi: (A John)come si chiama lei?

John:Per gli amici mi chiamo John.

Valsecchi: (Cerca il taccuino e scrive)Per gli amici John … e per i non amici, come la chiamano.

John: Sempre John. … Tutti michiamano John.

Valsecchi: Signor John cosa ha fatto ieri sera.

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John: Ho cenato quicon il mio amico Davide, poi all’una lui è andato a letto e io sono andato in unbar non lontano da qui a bere una birra.

Valsecchi: A che ora è rientrato?

John: Beh, saranno state, tre e mezzo/ quattro.

Valsecchi: A quell’ora ha incontrato qualcuno?

John: No, non ho incontrato nessuno! … Aspetti, ora che ci penso. Sull’angolo di questa casa difronte, ho urtato un signore anziano che andava di fretta, aveva una specie di sacchetto che con l’urto gli è caduto. Ho cercato di raccoglierlo, ma lui fulmineo, l’ha raccolto ed è andato via di corsa. … Perché di tutte queste domande?

Valsecchi: C’è stato un omicidio con furto.(Ad entrambi)Favoriscano i loro documenti.

John: E noi cosa centriamo?

Valsecchi: E’ la prassiche interroghi tutti, non bisogna lasciare nulla al caso. Venga qui.…Comepuò vedere da quella finestra si vede tutto quello che succede sul luogo del delitto è mio dovere raccogliere più informazioni possibili.

John: Il mio amico Davide può testimoniare che io non centro, come io posso testimoniare che luiieri sera è andato a dormire presto. … Sa ieri sera abbiamo festeggiato. … Vado a prendere i miei documenti.

Davide: Anch’io.(A John)Sei un bastardo, perché ti sei messo a fare il gay, il commissario penseràveramente che siamo gay.

John: (Ancora più accentuato)Dai caro andiamo a prendere i documenti.

Nel frattempo che i due vanno a prendere i loro documenti, l’ispettore si guarda in giro e torna a guardare dalla finestra.

John: Ecco qua la mia patente.

Valsecchi: Ha solo la patente? Non ha la carta d’identità?

John: No, ho solo questa. … Perché non va bene? È ancora valida.

Valsecchi ricerca nelle tasche il taccuino e scrive i dati di John e Davide.

Valsecchi: (A John)La residenza è quella scritta su questo documento?

John: Si, quella è quando abitavo con i miei genitori … da ieri … sono venuto a vivere con il mioamico Davide.

Davide lo fulmina con gli occhi.

Valsecchi: Mi potrebbe descrivere meglio la persona che ha urtato in strada ieri notte?

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John: Non le posso dire molto perché era buio e non l’ho visto bene in viso … ah ecco, l’unica cosache le posso dire, che era calvo e aveva i capelli lunghi bianchi legati a coda di cavallo. La statura era all’incirca come lei e il peso sarà stato come lei.

Valsecchi: Se sto qui ancora un po’, mi dirà che sono proprio io.

John: Si ma lei non ha la coda di cavallo.

Valsecchi: Va bene, è tutto. Vi ringrazio della vostra collaborazione.(Apre la porta d’uscita e subito

si volta) Ah dimenticavo: mi raccomando non fate notti brave.

Davide: Commissario, non sono gay! Se lo metta bene in mente.

Valsecchi: Dicono tutti così. … Arrivederci.(Esce)

John: Commissario se ha bisogno, ci venga a trovare.

Davide: Brutto cretino perche ti sei messo a fare il pervertito davanti al commissario? Ora quellopensa che sono gay.

John: Ma dai, non fare così stavo solo scherzando. … Non hai visto che lo prendevo in giro?

Davide: Adesso ho fretta perche devo andare dall’editore, e lui il sabato lavora fino a mezzo giorno.Se non consegno il lavoro, non mi paga. Fammi un grande favore, quando torno non ti voglio più trovare. Hai capito? Anzi a mezzo giorno non ci sarò e tu arrangiati. (esce)

John: Eeeeh, quante storie. Se oggi concludo un affare, vado via senz’altro non voglio che misopporti. … Vedrai che quando me ne andrò, ti pentirai. Con John si guadagna sempre. … Tu sei un bravo ragazzo, dovresti vivere qualche tempo con me per insegnarti come si fa a vivere.

Davide: (Dall’interno)Fino adesso ho vissuto bene, non ho bisogno delle tue lezioni balorde.

Si abbassano le luci, al riaccendersi la scena è la stessa, ma sul tavolo c’è un mazzo di chiavi. Poco dopo si sente trafficare con la serratura alla porta d’ingresso ed entra Davide con un sacchetto con la spesa.

Davide: Quel cretino ha lasciato la porta aperta. John, John dove sei?(Appoggia il sacchetto sultavolo e vede le chiavi) Le chiavi? Forse qualche santo mi ha fatto la grazia, ha mantenuto la parola. (Va verso la camera di John) John, John! Ha portato via tutte le sue cose. … (Buttandosi sul divano) Ooooh, finalmente se ne è andato! … E’stato qui tre giorni, e mi è sembrato una vita.

Suonano alla porta.

Davide: Chi sarà? Spero che non sia tornato un’altra volta! … Metto la catena, se è lui non lo faccionemmeno entrare. … (Prima di aprire). Chi è?

Pierina: (Dall’esterno)Sono io Signor Davide apra che le devo dire una cosa.

Davide: Cosa c’è ancora?(Apre)Hanno ancora violentato un’altra vecchia?

Pierina: No non hanno violentato nessuno. … Non so perché queste fortune capitano sempre allealtre!

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Davide: E lei chiama fortuna essere violentate?

Pierina: Beh, se qualcuno mi prendesse con la forza, non farei nessuna resistenza. … No, non lofarei purché mi piaccia, ma facendo resistenza mi potrebbe ammazzare com’è successo a quella vecchietta dell’altro giorno.

Davide: Lasciamo stare questo macabro argomento … mi dica cosa voleva dirmi.

Pierina: Sono due notti che non dorme qua, dov’è stato?

Davide: Sono stato da … Perché devo dire gli affari miei a lei? Sono stato, dove mi pare. … Vabene? A lei non deve interessare nulla.

Pierina: Ha litigato con il suo amico, eh?

Davide: Non era mio amico e sembra che se ne sia proprio andato. … Lei sa qualcosa?

Pierina: Ieri, mi trovavo per caso sul pianerottolo quando è uscito con le valigie.

Davide: Ah, si dimenticavo, che lei si trova sempre per caso sul pianerottolo. È sempre un caso …ma guarda che caso.

Pierina: E’ stato così gentile, mi ha salutato dandomi i bacini. Ha detto di salutarla e di dirgli cheandava all’estero poi le manderà una cartolina. … Ah, dimenticavo. Ha anche detto che ha lasciato i soldi dell’affitto in camera sua.

Davide: Va bene signora, mi doveva dire altro? Se non le dispiace, ora devo lavorare.

Pierina: Ah, sì, volevo dire anche, che hanno arrestato l’assassino della vecchia. È venuto ilcommissario Valsecchi a dirlo, ma lei non c’era.

Suonano alla porta. Pierina va ad aprire.

Pierina: Buon giorno commissario, stavamo parlando proprio di lei.

Valsecchi: Brava signora, lei è una fonte d’informazione lo fa autonomamente e gratuitamente.

Pierina: Quando c’è da fare del bene, io lo faccio … sa per così poco lo faccio volentieri.

Davide: La signora stava uscendo. Vero, signora?

Pierina: Si, si un attimo che saluto il commissario.(Al commissario)Commissario, quando habisogno, mi venga a trovare quando vuole. (esce)

Valsecchi: Va bene, signora.(A Davide)Abbiamo preso l’assassino della vecchia.

Davide: L’ho saputo dalla Signora Pierina. … Chi è stato?

Valsecchi: E’ stato un pensionato che faceva da garzone al negozio di alimentari che sta sull’angolo.Lui con la scusa di portare la spesa a domicilio, s’introduceva nelle case e quando le signore pagavano, vedeva da dove prendevano i soldi e poi di notte tornava a derubarle. Questa signora aveva il sonno leggero, si è svegliata e l’ammazzata. (Prende il taccuino) Anzi sono venuto a dire al Signor Giovanni Toccafondi …

Davide: Forse lei si sbaglia, qui non c’è nessuno che si chiama Giovanni Toccafondi.

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Valsecchi: Ma si, il suo amico che abita qui con lei. Quello che si fa chiamare John.

Davide: Ora capisco; Giovanni, John. … Ora non abita più qua, e andato via. La Signora Pierina miha detto che ieri è partito, infatti ha portato via tutte le sue cose.

Valsecchi: Mi scusi, la signora Pierina le ha detto, ma lei non era presente quando GiovanniToccafondi è andato via? Dov’era ieri?

Davide: Sabato sono uscito, ho portato il libro corretto all’editore, poi ho incontrato un’amica, siamoandati a pranzo, abbiamo girato un po’ in città, la sera siamo andati a cena e poi sa com’è, siamo finiti a casa sua e abbiamo passato la nottata. Ieri, domenica abbiamo passato tutta la giornata e la nottata insieme e questa mattina lei è andata al lavoro e io sono tornato a casa.

Valsecchi: Allora lei non è …(si tocca l’orecchio).

Davide: No, commissario, non sono gay come glielo devo dire!

Valsecchi: Comunque sono andato a controllare nell’archivio della polizia a riguardo di GiovanniToccafondi, ho scoperto che è un bel elemento. Ha una lista di reati lunghissima. E’stato tante volte in carcere per furto, per truffa ed è stato denunciato per rissa. Lei non sapeva niente del suo passato?

Davide: No commissario, gliel’ho già detto che non lo conoscevo prima.

Valsecchi: E’ stato fortunato che sia andato via, altrimenti l’avrebbe messa nei guai. Ok, ora tolgo ildisturbo. (Sulla soglia della porta torna indietro) Ah dimenticavo. Ero venuto qui per interrogare Toccafondi perché ieri hanno svaligiato una banca da queste parti con la tecnica del buco. Con molta probabilità lui sa qualche cosa. … Se lui non c’è, non mi resta altro da fare che andare. Se si farà vivo, mi chiami. (Esce)

Davide: Va bene commissario, ma spero che non si faccia vivo.(Chiude la porta. Sedendosistancamente sul divano.) Meno male anche questa brutta esperienza è passata. La prima cosa chedevo fare, è cancellare immediatamente l’inserzione, non vorrei che mi arrivi un altro tipo come quello … e poi cosa ci ho guadagnato? … Ah già la Signora Pierina mi ha detto che ha lasciato i soldi dell’affitto in camera sua. Andiamo a vede cosa mi ha lasciato quel delinquente. (Si alza dal divano, va in camera e torna con un busta grande rigonfia. Tira fuori una mezzetta da 100 euro).Mamma mia, quanti soldi! C’è anche una lettera. (legge la lettera):

“Caro amico, per il disturbo che ti ho arrecato e per la tua ospitalità, ti lascio 50mila euro. Ti dirò che come affitta camere sei molto caro. … Hai visto che con John si va sempre d’accordo?”

(Davide tutto contento butta per aria i soldi che gli cadono addosso come pioggia).

Chiusura sipario.

FINE

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