L’ultima lettera

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Massimo Valori

L’ULTIMA LETTERA

Tre atti brillanti in vernacolo empolese

Personaggi:

Giuliana Mariotti

Osvaldo Mariotti, suo padre

Valeria Benassai, sua cugina

Mauro Ciampolini

Paride Borsellini

Ivano, fidanzato di Giuliana

Emilio Cecchini

Carmine Sindoni, un commilitone di Mauro


Opera tutelata dalla SIAE - Tutti i diritti riservati


Massimo Valori – L’ultima lettera

PRIMO ATTO

1942, in un paese dell’Empolese. Una piccola locanda, un ristorantino, gestito dalla famiglia Mariotti. Sala con una porta a destra e una a sinistra. Due tavoli con sedie, entrambi apparecchiati; un campanellino di chiamata accanto alla porta di destra; alla parete di fondo una credenza con tre vasi sul ripiano più alto; sempre alla parete di fondo una riproduzione del quadro “Colline senesi”, olio su tavola di Giovanni Fattori (vedi); nella stanza qualche quadro del regime fascista.

Primo pomeriggio, gli avventori se ne sono già tutti andati, tranne uno. Seduto al tavolo a destra c’è Emilio Cecchini. Sul tavolo piatto, posate (che non usa), pane e salsiccia, un fiasco di vino e un bicchiere, che riempirà e vuoterà più volte.

1 - Emilio.(sui vent’anni; classica camicia nera; scontroso, arrogante, strafottente, maleducato e sguaiato; mangia disordinatamente e bevea volontà)

2 - Valeria.(pure sui vent’anni; di bell’aspetto; per certi versi di carattere simile a Emilio: cinica ed egocentrica, opportunista e voltagabbana, la classica ragazza che per il buon matrimonio sacrificherebbe qualsiasi sentimento, e che per proprio tornaconto darebbe contro a chissiunque; lavora alla locanda, ma non è una grande lavoratrice; entra da sinistra) Fame?

3 - Emilio.Le salcicce di Briachella farebbero resuscita’ ‘ morti. E questo vinellino qui...(beve ancora)Quante cose bone c’è dai’ Mariotti! (osserva Valeria) Perché tu sta’ costaggiù?

4 - Valeria.Aspetto che tu abbia finito.

5 - Emilio.(fa cenno che può portare via)

6 - Valeria.(si avvicina al tavolo, prende il piatto e vi mette gli avanzi dello spuntino di Emilio; fa per prendere anche il fiasco)

7 - Emilio.Oh! I’ mommo no, quello lascialo!

8 - Valeria.‘Un ti fara’ male tutto codesto mommo?(si avvia voltando le spalle a Emilio)

9 - Emilio.Qui se c’è quarcheduno che i’ mommo gli da‘ noia gliè i’ Mariotti, i’ padron di casa. Seno perché tutti lo chiaman Briachella? E poi... Sa’ assa’ te icché mi fa male a me! (tocca il sedere diValeria)

10 - Valeria.(si volta)Oh!


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17 - Emilio.Mi garba la roba di casa, di marca Mariotti!ostentatamente la cenere per terra)

15 - Emilio.

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11 - Emilio.Eh, quante cose bone c’è dai’ Mariotti!

12 - Valeria.Sì, ma ‘un sono tutte a disposizione!

13 - Emilio.I’ cliente ha sempre ragione, nina.

14 - Valeria.I’ cliente farebbe bene a sta’ bono. Tutto codesto vino ti dà ai’ capo.

(afferra Valeria e la tira a sè) Lo sa’ icché mi dà ai’ capo a me? Eh?

16 - Valeria.(si libera, tutt’altro che bruscamente; piano piano inizia a cedere alle avances di Emilio)Gnamo, Emilio...

(estrae un pacchetto di sigarette e ne accenderà una; scuoterà

18 - Valeria.Ecco, allora ‘ntanto tu ha’ a sapere che di casa io qui ‘un ci sto, io qui ci lavoro. E Mariotti ‘un sono: son su’ nipote. Giuliana, la mi’ cugina, gliè Mariotti; io son Benassai, Valeria Benassai.

19 - Emilio.Allora viva la marca Benassai! Perché la tu’ cugina... ‘Un lo so, ‘un mi ce la dico, ecco.‘Nvece con te... (aspira dalla sigaretta) Senti, dopo s’era detto d’anda’ a fa’ una girata... Con questa bella giornata, si poteva anda’ a fa’ merenda a Capocavallo.

20 - Valeria.Piano, piano... O dongiovanni, costì!

21 - Emilio.‘Un siamo mica soli, eh! Si va con de’ mi’ amici, ragazzi, figliole... Siamo una bella combriccola. Ti passo a piglia’.

22 - Valeria.Me le ‘mmagino le tu’ combriccole.

23 - Emilio.Con me ‘un tu ha’ da ave’ paura di nulla. Tu lo sa’ chi sono io.

24 - Ivano.(venticinque anni; bel ragazzo, tutto il contrario di Emilio; serio, educato, gentile, ma fermo e risoluto; non ha per nulla insimpatia Emilio e le camicie nere; entra da sinistra, infilandosi la giacca; all’anulare della mano sinistra porta l’anello che le ha regalato la fidanzata Giuliana) Buongiorno. (guarda Emilio) A tutti.

25 - Emilio.Che è questa l’ora d’anda’ via?

26 - Ivano.O che io lavoro da te?

27 - Emilio.(sorride)Ma i’ genero di’ Mariotti pole. Se no, che genero è?

28 - Ivano.Ah, son io quello che pole, eh?(a Valeria)Che ha preso?

29 - Valeria.Nulla, Ivano, du’ sarciccie.

30 - Ivano.(a Emilio)Che si fa, si segna?

31 - Emilio.Segna, segna...(sempre sorridendo, come a dire “tanto anche se segni, io a pagare manco ci penso”; a Valeria)VediGiuliana come sta bene a ave’ un bravo ragazzo come Ivano? Tutto perbenino, a modino... Segna, Ivano, segna. Quande ‘un ti basta più i’ foglio tu me lo dici.

32 - Ivano.(scatta)Bada Cecchini...

33 - Emilio.(si alza)Bada icché? Eh? Bada icché? Che volevi di’, sentiamo?

34 - Ivano.(decide di soprassedere, per non incorrere in conseguenze; si volta, furibondo, ed esce a destra)

35 - Emilio.(rivolto alla porta di destra)Vai vai, lavoratore, vai. E segna, eh...(a Valeria)Vedi, nina, a sta’ conme ‘un tu dovresti ave’ paura di nessuno. L’ha’ visto come scappano?

36 - Valeria.Te ‘une scappi mai?

37 - Emilio.Io no.(si avvicina a Valeria)E te?

38 - Valeria.(si allontana)A vorte...

39 - Emilio.Si scappa da’ pericoli, mica da chi ti vole bene.


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40 - Valeria.(ride)Tu corri un po’ troppo. Pe’ oggi ti basti icché tu ha’ bell’e preso.(si avvia per uscire asinistra)

41 - Emilio.(si siede nuovamente e si mesce altro vino)

42 - Valeria.(si sofferma a guardarlo, maliziosamente; poi esce a sinistra)

43 - Emilio.(si volta verso la porta da cui è uscita Valeria, quasi come se avesse visto la sua occhiata; sorride e beve, soddisfatto)

44 - Giuliana.(entra da sinistra; caratterialmente è la copia al femminile di Ivano, dolce e intelligente, romantica e sensibile, ma senzafarsi mettere i piedi in testa; lavoratrice; elegante e gradevole d’aspetto; all’anulare della mano sinistra porta un anello, regalo del

fidanzato Ivano) Cecchini, che c’ha’ ancora dimorto? Ci garberebbe da’ una pulita.

45 - Emilio.Ti do noia, eh?

46 - Giuliana.A parte la noia che tu mi dai, gliè che son più delle due e a quest’ora di solito ‘un c’èpiù nessuno e si pulisce. Oggi ‘nvece tu ci se’ te a strasciconi e... (vede la cenere per terra e prende in mano ilposacenere) Che a casa tua ‘un te l’hanno ‘nsegnato che è questo?

47 - Emilio.(si alza; annuisce, e spegne la cicca per terra)

48 - Osvaldo.(sui sessant’anni, bonario e tranquillo, la classica brava persona, che non pesta i piedi a nessuno; entra da sinistra eascolta)

49 - Giuliana.Tanto ‘nsegna’ agl’imbecilli gliè tempo perso.

50 - Emilio.Ehi, ehi! Bona, bambina.

51 - Giuliana.Perché sennò?

52 - Osvaldo.(la richiama)Giuliana...

53 - Emilio.Oh, guarda chi c’è! Ecco Briachella!

54 - Giuliana.‘Un manca’ di rispetto ai’ mi’ babbo, giovanotto!

55 - Emilio.Ragazzina, ma lo sai che se io trovo uno che porta ‘ pantaloni che mi parla come te gli fodu’ occhi così (mima)?

56 - Giuliana.Quelli che picchiano le più vorte son quelli meno forti.

57 - Emilio.(sogghigna, versandosi un altro po’ di vino)Domandaglielo a Briachella, se quelli che picchiano sonforti o no... (a Osvaldo) Eh, che dici? Diglielo un po’.

58 - Giuliana.(a Osvaldo)Babbo, ‘un è aria. Ritorna di là, tanto ora va via anche lui.(a Emilio)Vero?

59 - Emilio.Pe’ di’ la verità da qui si va via marvolentieri. Con tutte le cose bone che c’è.(beve, osservandoil bicchiere) ‘Un mi sorprende che a Briachella gli garbi tanto questo vino qui.

60 - Osvaldo.Guarda, Cecchini, che ora gliè tanto che io...

61 - Emilio.(interrompe)E tu fa’ bene. Tu fara’ dimorto bene. Però ricordati che quella vorta che... Cheti si fece capi’ come stanno le cose, ‘un era pe’ i’ rosso di’ vino. Gliera pe’ i’ rosso che tu ha’ ni’ capo, Mariotti.

62 - Giuliana.Che lo lasci fare codesto poer’omo? Che ‘un beve più come prima gliè vero, da quellavorta ‘un gliè successo più!

63 - Emilio.E... Pe’ i’ resto?

64 - Osvaldo.Cecchini, via... ‘Un tu ti preoccupera’ mica di uno come me? O che noia ti do io?

65 - Emilio.Che noia tu mi da’ te?(ride ancora)Che noia mi vo’ da’, venvia, Briachella. Va’ di là, da’retta alla tu’ figliola.

66 - Osvaldo.(abbassa gli occhi, rassegnato)

67 - Giuliana.(dolce, a Osvaldo)Via, babbo. Dopo quand’ho bisogno ti chiamo io.

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(si avvicina a Giuliana)

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68 - Osvaldo.(esce a sinistra, mestamente)

69 - Giuliana.Che gusto tu ci troverai a rifattela con chi è meno di te!

70 - Emilio.Che vorresti di’? Io mi metto anche contro quelli più grossi di me.

71 - Giuliana.Ha’ voglia! Però ‘un vu siete mai meno di sett’o otto!

72 - Emilio.(pausa)Lo sa’ che a vorte tu mi garbi quasi più della tu’ cugina? ‘Un tu fossi così rustica...

73 - Giuliana.Son anche fidanzata, se gliè pe’ codesto.

74 - Emilio.Codesto sarebbe i’ meno. Pensi, te, d’esse’ contenta così?                                                                  ‘Un tu lo sa’

mica te che vor’ di’ ave’ accanto un omo vero.

75 - Giuliana.(guarda Emilio, sarcastica)No. Ora proprio no.(gli volta le spalle, per andarsene)

76 - Emilio.Bellona!(le tocca il sedere)

77 - Giuliana.(si volta e fa per tirare uno schiaffo a Emilio)

78 - Emilio.(afferra la mano di Giuliana in tempo)Oh, oh... Guarda come si rigira!(divertito)‘Un è mica ricotta,che ci rimane la ditata!

79 - Giuliana.(riesce a liberare la mano; minacciosa, ponendo la mano davanti al viso di Emilio; con voce sostenuta)No, ‘un èricotta, gliè ciccia! E la ditata rimane da un’antra parte!

80 - Emilio.Che caratterino.

81 - Valeria.(entra)Ehi, ehi, oh! Che fate?

82 - Giuliana.(sempre fissando Emilio)Nulla. ‘Un si faceva nulla.

83 - Valeria.Giuli, ci penso io qui, vai a aiuta’ i’ tu’ babbo di là...(pausa; nessuno si muove)Via, gnamo!

84 - Giuliana.(senza profferir parola e con lo stesso atteggiamento, esce a sinistra)

85 - Valeria.(prende il fiasco e il bicchiere, fa per seguire Giuliana)

86 - Emilio.‘Ndo’ vai?

87 - Valeria.(si sofferma; vorrebbe fare l’offesa, ma durerà molto poco)Te ne ‘mporta quarche cosa?

88 - Emilio.(si accende una sigaretta e fa per andarsene a destra)

89 - Valeria.Che va’ via?

90 - Emilio.Fo come tu ha’ fatto te.

91 - Valeria.Ridimmi... Ridimmi un po’ di quella girata che tu volevi fa’.

92 - Emilio.Una pedalata fin’a Capocavallo e una merenda con quello che c’è. Io, te e attri cinqu’ osei.

93 - Valeria.Io, te... Che ne sai?

94 - Emilio.Senti. Ho parlato più con te ‘n un’ora sola che co’ la mi’ mamma e la mi’ sorella n’unasettimana. Vo’ veni’ o no?

95 - Valeria.(sospira; poi annuisce)

96 - Emilio.Alle quattro ripasso di qui.

97 - Valeria.(annuisce ancora)

98 - Emilio.(butta un bacio a Valeria ed esce a destra)

99 - Valeria.(rimasta sola, si accerta che Emilio si sia allontanato e poi esulta) Emilio, Emilio, Emilio! I’ Cecchini!

Neancora ‘un ci posso credere!


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100 - Giuliana.(entra con la scopa e la cassetta, per spazzare la cenere lasciata da Emilio, nota l’allegria di Valeria)Che ha’ fatto?

101 - Valeria.Nulla.

102 - Giuliana.Come nulla, tu sembri la vispa Teresa!

103 - Valeria.Son contenta. Perché, ‘un si pole?

104 - Giuliana.Che t’ha detto quarche cosa i’ signor simpatia?

105 - Valeria.Te tu leticheresti con tutti.

106 - Giuliana.Ah son io, eh? E lo sapre’ io, vai, i’ posto pe’ quella gente lì!

107 - Valeria.E farà quello che deve fa’. Quando si ricopre una carica... Bisogna agi’ di conseguenza.

108 - Giuliana.Poero ciccio, vero? Difendilo, sa’!

109 - Valeria.Lo difendo sì.

110 - Giuliana.Come sarebb’a di’?

111 - Valeria.Nulla.(cerca di dissimulare)

112 - Giuliana.C’è quarche cosa che ‘un so?

113 - Valeria.No. O aimmeno... Neancora no.

114 - Giuliana.Coi’ Cecchini?

115 - Valeria.(fa spallucce, come per dire “chissà”)

116 - Giuliana.Guardami un po’!

117 - Valeria.Perché?

118 - Giuliana.Che ha’ fatto coi’ Cecchini?

119 - Valeria.Ma nulla! O pe’ chi m’ha’ preso?

120 - Giuliana.E allora?

121 - Valeria.E allora, dopo vo...

122 - Giuliana.Dopo tu vai? Indove tu vai?

123 - Valeria.A fa’ una girata co’ un po’ di gente.

124 - Giuliana.E chi son queste gente?

125 - Valeria.So assai.

126 - Giuliana.C’è anche lui?

127 - Valeria.M’ha ‘nvitato, gli ho detto di sì.

128 - Giuliana.Gli ha’ detto di sì?

129 - Valeria.Oh, allora! Mi par d’esse’ a ragiona’ co’ la mi’ mamma!

130 - Giuliana.Pe’ l’amor di Dio!... Per me tu po’ fa’ quello che ti pare, eh, figurati! Tu se’ grande evaccinata, se ti pare d’anda’ coi’ Cecchini, vai vai... Auguri!

131 - Valeria.Grazie.

132 - Giuliana.Quello che dicevo io era... In casa tua, diglielo ‘ndo’ tu vai.

133 - Valeria.(non risponde)

134 - Giuliana.Glielo dici?

135 - Valeria.Tanto si va e si torna.


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136 - Giuliana.Vale, ‘un tu po’ anda’ a giro senza di’ nulla, loro pensano che tu sia qui da noi!

137 - Valeria.(interrompe) ‘Un veni’ te a fammi la paternale ora! Tanto t’ho coperto una vorta e viaquando tu se’ andata co’ Ivano là pe’ la viottola!

138 - Giuliana.(guarda verso la cucina)

139 - Valeria.Sì, eh? Sta’ attenta se viene babbo!

140 - Giuliana.‘Un è la stessa cosa! E ‘un urla’!

141 - Valeria.Gliè propio uguale ‘nvece! E urlo quante mi pare!

142 - Giuliana.Ma i’ Cecchini...

143 - Valeria.(interrompe)Emilio gliè uno come quell’attri, com’i’ tu’ Ivano!

144 - Giuliana.Poer’a te! C’è un po’ di differenza e via!

145 - Valeria.‘Nsomma ora tocca a me.

146 - (voce fuori campo).(d.d.)Postaaa!

147 - Giuliana.Ecco, allora visto che tocca a te va’ te, vai...(si mette a spazzare)

148 - Valeria.(esce e rientra con una busta, la osserva)Uhm... I’ sordatino di piombo.(butta la busta sul tavolino)Ohiohi

che passione...

149 - Giuliana.(volta le spalle e non vede cosa ha fatto Valeria)Avéllo di ciccia e baciallo di cartone! Eh? Ma conlui codesto detto ‘un torna, le fotografie ‘un vu ve le siete ma’ scambiate! Lui tu po’ di’ che tu lo baci di foglio! (ride; pausa) Che dice?

150 - Valeria.Boh. Guarda.

151 - Giuliana.Che guarda! Io?... ‘Un è una lettera di’ Ciampolini?

152 - Valeria.(la riguarda sul tavolo, disinteressata; conferma)Uhm.

153 - Giuliana.E ‘un la leggi?

154 - Valeria.(fa spallucce)Ora ce l‘ho di ciccia, vòi che stia dietro a lui che gliè... Di foglio?

155 - Giuliana.Ma che scherzi o fa’ sui’ serio?

156 - Valeria.(non risponde)

157 - Giuliana.(incredula)Vale, gliè Mauro!

158 - Valeria.(interrompe)I’ Ciampolini, i’ soldatino di piombo. O ‘un lo so, che me lo vo’ di’ a me?

159 - Giuliana.E perché ‘un tu vo’ apri’ la lettera?

160 - Valeria.(rifà spallucce)Aprila te, se ti garba.

161 - Giuliana.Vale, ma che dici?

162 - Valeria.Giuli, via... Che lo so se poi i’ mi’ fidanzato approverà certe cose.

163 - Giuliana.Chi? Quale fidanzato?

164 - Valeria.Quello di ciccia.

165 - Giuliana.E ‘ndo’ l’hai?

166 - Valeria.Giuli, ho da anda’ a preparammi.(fa per uscire a sinistra)

167 - Giuliana.Vale! Falla finita e piglia codesta lettera! Pigliala!

168 - Valeria.(sbuffa)

169 - Giuliana.Ma come! Ma con tutte le vorte che vu vi siete scritti!

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170 - Valeria.Eeh... Tutte le vorte! Due. Du’ lettere!

171 - Giuliana.E allora? Foss’anche una, ti pare i’ modo codesto?

172 - Valeria.Ma come fo, se mi fidanzo!

173 - Giuliana.Ammesso che succeda, cosa t’impedisce di legge’ quella lettera? Tu gli rispondi, tu glispieghi che ora ‘un tu gli potra’ più scrivere...

174 - Valeria.E a che serve?

175 - Giuliana.Vale, se ‘un tu apri quella lettera...

176 - Valeria.Icché?

177 - Giuliana.Ma che cuore hai, eh? Ma ‘un ci pensi a qui’ poero ragazzo? Con tutte le belle cose cheti scrive sempre, sarà là che aspetta una risposta...

178 - Valeria.Sie... Lui deve pensa’ a ‘ndo’ dev’anda’, fra le pallottole, gl’importa assa’ delle lettere!

179 - Giuliana.Ma ti scrive, vor’ di’ che gliene ‘mporta anc’a lui!

180 - Valeria.Giuli, Giuli, te tu vivi ni’ tu’ mondo delle favole, delle moine, delle tattamée... La vita glièdifferente! Cosa vo’ che contino du’ fogli scritti con delle belle paroline? La ciccia gliè quella che conta. E gliè tutta un’antra cosa!

181 - Giuliana.Eh, già. Tanto ora tu se’ bell’e a posto, no? Tu va’ a fa’ la tu’ girata con qui’ corvaccionero, che te ne ‘mporta di chi pensa a te, eh? Ora tu c’ha’ la ciccia, t’importa assa’ di’ foglio!

182 - Valeria.Uhm! Allora tu ha’ capito, tu se’ più ‘ntelligente di quello che mi credevo.

183 - Giuliana.(minacciosa)Vale! Apri quella lettera!

184 - Valeria.(torna sui suoi passi, prende la busta e, platealmente, la strappa a metà; poi ributta i due pezzi sul tavolino)Ecco, l’hoaperta. Se’ contenta, ora? (poi esce a sinistra)

185 - Giuliana.(resta incredula, osservando Valeria che esce; poi prende le due metà della busta; lentamente, estrae i due pezzi dellalettera e li dispone sul tavolo; inizia a leggere mentalmente; poi si siede)

186 - Mauro.(d.d.)“Cara signorina Valeria, la ringrazio per la sua lettera. C’è una novità: ci hanno dettoche siamo nell’ARMIR, che vorrebbe dire Armata Italiana in Russia. Si deve partire per la Russia, tutti. Qui non si vede l’ora di andar via, le prime tradotte sono già partite. Ma dice che siamo tanti, chissà a me quando mi toccherà. Quando sarò laggiù non so se le potrò scrivere, dicono che non sia tanto facile. Quindi intanto la ringrazio per tutte le lettere che mi ha scritto finora, e anche per quella che spero vorrà scrivere ora e che sarei contento di ricevere prima di andar via. Qui siamo tutti convinti che la vittoria non potrà mancare, ma questo non vuol dire che tutti torneranno, qualcuno ci sarà che resterà laggiù. Io spero di no, ma potrebbe anche toccare a me. Chi è stato in Russia dice che non è poi tanto diversa dalla Toscana, solo un po’ meno verde. La Toscana, la mia Toscana. Chissà quanto la rivedrò, se la rivedrò. Quando ci ripenso provo tanta nostalgia. Gli voglia bene, Valeria. Gli voglia bene alla nostra cara terra, quanto gliene voglio io da qui e da dove mi porterà la tradotta. Saluto caramente lei e la sua famiglia e attendo la sua prossima risposta. Arrivederci. Mauro Ciampolini, Caporale del Regio Esercito dell’Impero.”

187 - Giuliana.(ripiega le due mezze parti della lettera e riunisce anche i pezzi della busta)Poero ragazzo. Attendi, attendila risposta di quella scema! Sa’ quante tu aspetti!

188 - Osvaldo.(entra, a capo chino; ha due buste in mano; ha bevuto, non è proprio ubriaco, ma insomma)

189 - Giuliana.Vieni, babbo. Gliè andato via, qui’ disgraziato, vieni.

190 - Osvaldo.(si avvicina)L’ha’ sentito come... Come trattano i’ tu’ babbo?

191 - Giuliana.Detti da lui son complimenti, ‘un te ne piglia’.

192 - Osvaldo.Sì, te tu dici bene. Aimmeno avessi i’ coraggio pe’ rispondigli.


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193 - Giuliana.Sì, meglio! Codesto gliè i’ meno. Che vo’ perde’ tempo a risponde’ a quella gente lì?

194 - Osvaldo.O figliola, o che me lo dici proprio te, che tu gli ribatti sempre fico fico boccon boccone?

195 - Giuliana.Sì, però io...(non vuole finire la frase)

196 - Osvaldo.(capisce quello che Giuliana stava per dire)Però te ‘un tu n’ha toccate da loro. Eh?

197 - Giuliana.(abbraccia Osvaldo)Scusa, babbo, scusa...(si accorge che ha bevuto)Babbo! Che ha’ bevuto?

198 - Osvaldo.Pochino, Giuliana. Proprio perché qui’ bellimbusto m’ha fatto... ‘Nsomma m’ha fattoun po’ ‘nvarvola’, ecco.

199 - Giuliana.Ma codesto ‘un è i’ sistema pe’ affronta’ ‘ problemi, babbo! Non si fa a codesto modo,‘un serve a nulla!

200 - Osvaldo.E ‘nvece, a vorte...

201 - Giuliana.Da quande morì mamma, eh?

202 - Osvaldo.Ogni tanto una spintina mi ci vole.

203 - Giuliana.Con codeste spintine, ci sta ma di batte’ una musata ‘n terra!

204 - Osvaldo.Du’ gottini, che vo’ che siano.

205 - Giuliana.E poi a te, che ti da’ ai’ capo subito!

206 - Osvaldo.Ma che capo... Io darei ma quarche cosa ni’ capo a quell’esartati, sa’... Sa Iddio chi sicredan d’esse’... Ma finirà, eh! Ci sarà un Padreterno che sistemerà le cose, prima o poi!

207 - Giuliana.Speriamo, babbo, speriamo. Ma che hai in mano?

208 - Osvaldo.(le mostra le buste)Son tue, queste? L’ho trovate ni’ sudicio.

209 - Giuliana.No... ‘Un ci posso credere.(prende le buste ed estrae due lettere)Ni’ sudicio?

210 - Osvaldo.Ma che lettere sono? Chi te l’ha scritte?

211 - Giuliana.‘Un son mia, babbo. Son di Valeria. Ma guardate quell’imbecille... ‘Un ha mica persotempo, ‘ccident’a lei, l’ha di già buttate via!

212 - Osvaldo.E perché la mi’ nipote viene a butta’ via la roba qui? ‘Un la potrebbe butta’ via a casasua?

213 - Giuliana.Sì, ma le’ aveva dato quest’indirizzo qui, e le su’ lettere le teneva qui...

214 - Osvaldo.Qui? Quest’indirizzo? O che... Come sta questa faccenda?

215 - Giuliana.‘Un ti s’era detto...

216 - Osvaldo.No! Io di quello che vu fate voi ‘un so ma’ nulla!

217 - Giuliana.Allora te lo spiego io. Fu più o meno... Se’ mesi fa. Venne qui i’ prete e disse che eravenuto a trovallo un cappellano militare amico suo, che stava pe’ ritorna’ co’ l’esercito. Cercava un po’ d’indirizzi di ragazze... Libere, che ‘un fossero fidanzate, pe’ dalli a’ sordati che ‘un avevano fidanzate a casa, pe’ scrivigli, così pe’ mettili ‘n contatto... Faceva pe’ da’ un po’ di morale a que’ ragazzi.

218 - Osvaldo.Bravo. Gli fa onore codesta cosa, ‘un lo sapevo mica. Gliè una bell’idea.

219 - Giuliana.E venne anche a senti’ qui. Io gli dissi di no, sa’, co’ Ivano... Valeria disse di no anchelei, ma poi io insistetti, coi’ fatto che lei gliera libera... E allora lei l’indirizzo lo dette, ma lo dette di qui, pe’ ‘un fa’ sape’ nulla a casa. E difatti si sapeva solo noi.

220 - Osvaldo.Però vu me lo potevi di’ anc’a me.


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221 - Giuliana.Lo sa’ perché ‘un ti s’è detto? Perché i’ prete ci disse che quest’usanza di scambiassil’indirizzi fra scapoli gliè... Gliè un’idea di baffino.

222 - Osvaldo.Baffino chie?

223 - Giuliana.Baffino di Germania. L’hanno ‘nventata ‘ tedeschi questa storia.

224 - Osvaldo.Ah, lo fanno loro?

225 - Giuliana.Dice. Ora ‘un ti sembra più una bell’idea, eh babbo?

226 - Osvaldo.Le cose che fanno que’ biondacci mi son sempre garbate poco. Tutte.

227 - Giuliana.Ma questa, via, babbo, ‘un è una brutt’idea. No?

228 - Osvaldo.Lasciamo fare.

229 - Giuliana.Lo vedi perché ‘un ti si disse nulla? Pe’ codesto. Tu se’ bell’e cambiato di colore, tu ha’bell’e sbollito anche que’ du’ gottini che tu ha’ bevuto! Ma io lo dissi. Dissi “se lo sa i’ mi’ babbo ci piglia a funate tutt’e due”!

230 - Osvaldo.‘Nsomma, poi com’è andata a fini’?

231 - Giuliana.È andata a fini’ che lui ha scritto e lei gli ha risposto, pe’ du’ vorte. Poi oggi è arrivata laterza lettera e Vale l’ha strappata perché... (non vuole finire la frase)

232 - Osvaldo.Perché?

233 - Giuliana.Perché...(esita)O ‘un lo sai come gliè la mi’ cugina, piglia le fittonate pe’ una cosa, poiva da un’antra... Questa poi, figurati, ‘un la voleva fa’ neanche! E oggi ha detto basta, ha strappato la lettera e... Toh, ha buttato via anche quell’attre due.

234 - Osvaldo.(annuisce)O chi è codesto che gli scrive?

235 - Giuliana.Si chiama Mauro Ciampolini, deve sta’ dalle parti di Castello. Gliè caporale. Io l’ho lette le lettere. Scrive bene. Si sente che gliè una persona ‘ntelligente. Poero ragazzo, magari aspetterà la risposta... In questa che ha scritto ora dice che ha da parti’ co’... (cerca sulla lettera) l’ARMIR, ecco. ARMIR, ARMIR... Che parola brutta. Eh? ‘Un promette nulla di bono.

236 - Osvaldo.La guerra di bono ‘un porta ma’ nulla. Ha voglia a bocia’ qui’ capone da qui’ terrazzo!

237 - Giuliana.Babbo! Abbassa la voce!

238 - Osvaldo.L’ARMIR son quelli che vanno ‘n Russia. Uhm. ‘Un lo ‘nvidio punto, poero ragazzo. Esa’, c’è un po’ e via a anda’ da qui a laggiù! Pensa’ che a me mi sembrò di già lunga anda fin’a Venezia ‘n viaggio di nozze co’ la tu’ poera mamma! (pausa) Un po’ di sostegno gli farebbe bene, gli farebbe, e quella ciuccarella ‘un gli vole scrivere. Son cose serie, ‘un c’è da ruzzacci sopra. A parte che... Dalla tu’ cugina codeste cose ci si possano aspetta’.

239 - Giuliana.(vorrebbe difendere Valeria) Ora, ‘nsomma babbo, via... (pausa; guarda Osvaldo; cambia tono) Tu ha’ragione.

240 - Osvaldo.Ho ragione sì. Eh, poero caporale di Castello! Forse gliè meglio, se no magari s’innamorava, poi sa’ come si ritrovava!

241 - Giuliana.(ride; pausa; pronuncia questa battuta in contemporanea con la prossima battuta di Osvaldo) Quasi quasi glirispondere’ io.

242 - Osvaldo.(vedi note battuta precedente)Perché ‘un tu gli rispondi te?

243 - Giuliana.Come?

244 - Osvaldo.Che ha’ detto?

245 - Giuliana.No dicevo... Nulla, pensavo che... Ma te che ha’ detto?


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Massimo Valori – L’ultima lettera

246 - Osvaldo.Ho detto che... Che tu gli potresti risponde’ te. Però...

247 - Giuliana.Però icché?

248 - Osvaldo.Dicevo, si vedrà la differenza di scrittura.

249 - Giuliana.Io e Valeria? O se si scrive uguale! A scuola ci si scambiava ‘ compiti e ‘un se n’è maiaccorto nessuno.

250 - Osvaldo.Che vu vi scambiavi?

251 - Giuliana.(ride) Tanto ormai... Ci si scambiava i compiti. Io facevo italiano anche per lei e leifaceva matematica anche per me.

252 - Osvaldo.Ah, gliè così che tu ha’ studiato matematica, eh?

253 - Giuliana.O che vo’ che sia, ‘gnamo. Si campa uguale anche senza sape’ che sette per nove facinquantasei.

254 - Osvaldo.Eh, difatti! Proprio a codesta maniera!

255 - Giuliana.(ride)Dài babbo, lo so... Fa sessantotto. No... Sessantatré, sessantatré.

256 - Osvaldo.Cambiamo discorso perché guarda, se no...

257 - Giuliana.Oh, se ero brava i compiti ‘un li facevo fa’ a lei, li facevo da me!

258 - Osvaldo.‘Nsomma si diceva di codesto ragazzo. A italiano aimmeno allora...

259 - Giuliana.Sono ‘n una botte di ferro. Anc’un libro potre’ scrivere, io.

260 - Osvaldo.Per ora basterà che tu scriva du’ mezze pagine a codesto ragazzo. Ma scrivigliele, da’retta ai’ tu’ babbo.

261 - Giuliana.(sospira)E Ivano?

262 - Osvaldo.Tanto ‘un lo sa, tu ha’ detto.

263 - Giuliana.No, babbo. Lo sa anche lui.

264 - Osvaldo.Ah! Ero proprio rimasto attro che io di fòri, eh?

265 - Giuliana.(non risponde; guarda le lettere)

266 - Osvaldo.Senti, pe’ una lettera ti dirrò. Che vo’ che sia, tu la scrivi, du’ minuti, tu ti firmi comeValeria... E tu gli dici che ora tu ha’ trovato i’ fidanzato e che ‘un tu gli po’ scrive’ più. E poi tu butti via ugni cosa e bonanotte.

267 - Giuliana.Poerino, però.

268 - Osvaldo.Figliola, fa’ come ti dice tu’ pa’. E’ mi dispiace anc’a me, poero ragazzo, ma sennò...

Sennò come fai? (tende la mano) Dammele, vai, vo io a ributtalle ni’ sudicio.

269 - Giuliana.(fa per consegnare le buste intere e quella rotta, poi ci ripensa)No babbo, le butto via io dopo, vai. Se glidevo scrive’ mi fanno comodo, no?

270 - Osvaldo.Fa’ come ti pare. (esce a sinistra)

271 - Giuliana.(rimasta sola, prende il vaso al centro del ripiano della credenza, vi mette le tre buste con le lettere e lo ripone al suo posto;poi dal cassetto prende il necessario per scrivere e si accomoda a un tavolo; pensa per qualche attimo, poi si mette a scrivere, osservando il quadro di Fattori alla parete; lentamente inizia a chiudersi il sipario)

FINE del PRIMO ATTO


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Massimo Valori – L’ultima lettera

INTERMEZZO, A SIPARIO CHIUSO

1942, in una caserma dell’esercito italiano.

Si ode in lontananza un plotone in marcia.

272

- Voce fuori campo.(d.d.)Compagnia... Aaalt!

Il rumore si arresta: il plotone si mette sull’attenti.

273

- Voce fuori campo.(d.d.)Rompete le righe!

Passi e voci indistinte, che poi si affievoliscono.

274

- Mauro.(sui venticinque anni; ragazzo di carattere, gioviale e romantico; veste da soldato; fa capolino dietro al sipario all’estrema

destra del palco, come cercando un posto dove sedersi; fucile in spalla, esce dal sipario e si siede sul bordo del palcoscenico, posando il fucile

a parte; si fruga, cerca una sigaretta, la trova e la accende)

275

- Sindoni.(è un soldato siciliano che lo sta cercando per consegnargli la posta; d.d., parla con la calata classica dei siculi)

Castiglion Fiorentinooo... Castiglion Fiorentinooo... Oh!

276

- Mauro.Rieccolo!(risponde)Sindoni! Sindoniii! Son qua!

277

- Sindoni.(fa capolino dalla parte opposta)Castiglio’! C’è posta pe’ ttia!

278

- Mauro.Tu se’ poco Castiglione... Vien qua, venvia.

279

- Sindoni.(si avvicina)

280

- Mauro.No Castiglion Fiorentino, Sindoni. Castelfiorentino.

281

- Sindoni.‘Unn’è ‘a stessa cosa?

282

- Mauro.No, nini,(gli fa il verso)‘unn’è ‘a stessa cosa. Io sto a Castelfiorentino, se tu mi vòi tu mi

devi chiama’ così.

283

- Sindoni.Io tengo una cuggina che se sposò a Castiglion Fiorentino. Credevo che ‘u paese tuo

fosse!

284

- Mauro.No, ‘un è. E se poi ‘un tu vòi fa’ tanto casino, tu mi po’ sempre chiama’ pe’ cognome,

perché ci ho anche quello, eh... Ciampolini! Capito?

285

- Sindoni.Ciampolini. Speriamo che nun mo ‘o scordo.

286

- Mauro.Speriamo.(tende la mano)Mó.

287

- Sindoni.Come?

288

- Mauro.Mó, la posta! Dammela!

289

- Sindoni.E pàlla italiano, pàlla, che ‘n se capisce nente!(consegna una busta a Mauro; sbaglia l’accento)Mò,

mò! Che minchia è ‘sto mò?

290

- Mauro.(mentre osserva la posta e aprirà la busta)No, no mò. Mó. Vor’ di’ “dammi”.


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Massimo Valori – L’ultima lettera

291 - Sindoni.E poi voi toscani pretendete d’insegnare l’italiano!

292 - Mauro.E tu sara’ bono te, allora, co’ l’italiano.

293 - Sindoni.(allude alla lettera)‘A fidanzata tua te scrisse?

294 - Mauro.‘Un è la mi’ fidanzata. Gliè una che mi scrive così, tanto pe’ fa’ du’ chiacchiere. Quandoancora te ‘un tu c’eri, passò da noi un cappellano militare d’Empoli... Vicino a ‘ndo’ sto io, no? E questo cappellano aveva degli indirizzi di ragazze che volevano scrive’ a de’ sordati come noi. Lui chiese se c’era quarcuno senza fidanzata, io mi feci avanti, mi dette quest’indirizzo e...

S’incominciò a scrivisi.

295 - Sindoni.E che ve dite?

296 - Mauro.Ma che vo’ che ci si dica... Io gli dico di me, le’ mi dice di lei... ‘Un è che di quello chedice poi me ne ‘mporti più di tanto. L’ultima volta mi disse che era stata ai’ mercato a comprassi una camicia nova, che vide un cappellino che gli garbava... Son donne, Sindoni, che ti vo’ spera’. Fo tanto pe’ passa’ un po’ di tempo. Se no qui tutt’i’ giorno che si fa?

297 - Sindoni.Mò ce lo trovano da travagliare, Castiglio’. A noi tocca. Resta svegghio, che ‘a prossimaadunata ‘a nostra è.

298 - Mauro.Come resta sveglio? O che è tardi?

299 - Sindoni.(annuisce)Fra un po’ suona o’ selenzio. L’ultima volta che lo sentiamo è.

300 - Mauro.Ce lo soneranno da quarche attra parte.

301 - Sindoni.(c.s.)Ciao, Castiglio’.(esce)

302 - Mauro.Sì, Castiglione ... Fa rima!(apre la busta, vede la lettera e si stupisce nel vedere che è piuttosto lunga; la legge, senzasapere che l’ha scritta Giuliana; si stupirà via via che legge e verso la fine si commuoverà)


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Massimo Valori – L’ultima lettera

303 - Giuliana.(d.d.; durante questa battuta si udrà in lontananza il “silenzio”)“Caro soldato Ciampolini. Mi spiacedirglielo, creda, ma questa che le scrivo è la mia ultima lettera. Finora potevo scriverle tranquillamente perché ero sola, ma ora non lo sono più, e non so se il mio futuro fidanzato capirebbe. Anche lei del resto mi disse che dalla Russia non è facile scrivere. Quindi, comunque vada, non mi risponda più. Avrà notato che questa lettera è un po’ più lunga delle altre: visto che

èl’ultima, ho pensato di metterci tutto quello che penso. Mauro, le dirò che l’ultima sua lettera mi ha un po’ rattristata. Quando mi dice di aver saputo di essere nell’ARMIR la sento contento, entusiasta, fiducioso nella vittoria. Ma quando parla della nostra terra si sente uno spirito diverso, come se fosse stato assalito da un brutto presentimento. Non deve lasciarsi andare, Mauro. Lei mi chiede di voler bene alla Toscana come gliene volete voi? Ecco, ora allora le dico che anche lei deve volere bene a se stesso, quanto ve ne vogliamo noi tutti. Voi non siete soli. Tutti voi avete tanti cari che vi pensano e pregano per voi ogni giorno, aspettando il giorno in cui tornerete. Sì che tornerete, Mauro. Ma a volerlo più di tutti dovete essere voi. Deve essere lei, a crederci. Pensi a casa sua, Mauro. Non me l’ha mai descritta, casa sua. La mia non ha niente di speciale, è in paese, accanto alle altre, non è proprio la casa che vorrei. A me piacerebbe una casa di campagna, che si intraveda appena dietro un frutteto, con una quercia secolare e un vecchio cipresso che sembrano messi lì come sentinella, e le nostre colline sullo sfondo, e uno spicchio di cielo, quel nostro bel cielo che mi piace tanto guardare. Forse penserà che sia un po’ matta a scriverle queste cose. Ma io ho una grande vitalità dentro, un grande coraggio, che mi fa andare avanti giorno dopo giorno. E questo coraggio sa chi me l’ha dato? Lei, Mauro. Proprio lei, nelle sue lettere passate. Tanto che mi sentivo quasi in colpa, mi dicevo ‘ma come, dovresti essere te a sostenere lui, e invece è lui che fa coraggio a te?’ Bene, ora è il momento di sdebitarmi. Ora sono qui, Mauro, pronta a ridarle tutto il coraggio che mi ha dato, con gli interessi. Guardi sempre avanti, come io guarderò avanti da quaggiù. Non ci scriveremo più? Non importa: gli amici veri non si perdono mai, Mauro. Mi pensi, mi dica le cose, parli con me anche se non ci sono. E se qualcuno le dirà se per caso è diventato pazzo... Lasci fare. Questo mondo è molto più pazzo di me e di lei, e dobbiamo lottare per migliorarlo, io da qui, e lei da laggiù. La abbraccio forte e le auguro buona fortuna. Valeria.”

304 - Mauro.(si asciuga una lacrima; osserva la lettera incredulo e annuisce soddisfatto)

305 - Voce fuori campo.(d.d.)Adunata! Adunataaa!

306 - Mauro.(bacia la lettera, la rimette nella busta e se la sistema nella giacca; prende il fucile e torna dietro il sipario)

FINE dell’INTERMEZZO


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Massimo Valori – L’ultima lettera

SECONDO ATTO

1945. Stessa scena del primo atto. Sono spariti i quadri fascisti alle pareti, ora vi sono manifesti del CLN e di sinistra.

La scena è vuota. Pomeriggio.

307 - Emilio.(entra da destra; non è più vestito da camicia nera e non ha più l’atteggiamento del primo atto; ha una valigia in mano;suona il campanellino; attende qualche istante)

308 - Osvaldo.(entra da sinistra, camminando all’indietro e recando un vassoio con delle stoviglie; dà le spalle, sa che è entrato qualcuno,

ma non ha visto chi è) Arrivo eh... Buonasera, scusi sa...

Stavo riportando un po’ di roba di qua... Oggi

s’è avuto un monte di gente a desinare... (vede Emilio; cambia tono) Ah. Se’ te, Cecchini?

309

- Emilio.Buonasera, so’ Mariotti.

310

- Osvaldo.Valeria gliè di là, te la vo a chiamare.(si avvia)

311

- Emilio.Aspetti. Aspetti, so’ Mariotti. Ci avevo...

C’ho da dàgli una cosa. (posa la valigia) So’

Mariotti... Senta... (non sa cosa dire)

312 - Osvaldo.Cecchini, ‘une ‘mporta. Vo a chiama’ Valeria.

313 - Emilio.No! No, so’ Mariotti, pe’ piacere! Come trovai i’ coraggio di fa’ tutte quelle bischerate,devo trova’ anch’i’ coraggio di fa’ le cose serie! So’ Mariotti, io... Come vede sono ‘n partenza. Ormai qui ci son troppe cose che... ‘Un posso più sta’ qui. Gliè difficile per voi e gliè difficile per me. (pausa) So’ Mariotti, lei lo sa che io mi son comportato male. Dimorto male. Forse lei gliè uno di quelli che lo sa più di tutti.

314 - Osvaldo.(annuisce, serio)

315 - Emilio.Io... Dovre’ nasce’ e mori’ un’antra vorta pe’ ave’ i’ tempo pe’ chiedigli scusa. E forse ‘unbasterebbe. Però per ora ‘un posso fa’ attro. Posso fa’ questo solo: chiedigli scusa. Lei le mi’ scuse ‘un l’accetterà di certo, e fa bene. E allora... (trae di tasca una busta) Allora la prego d’accetta’ questi. Mi son fatto fa’ i’ conto da quelle figliole. M’hanno detto che tutto tutto ‘un avevan segnato, un po’ son andate a memoria. Ma ci son tutti, tutti quelli che m’hanno detto. Ci avevo un po’ di risparmi. Li prenda. (si avvicina deciso a Osvaldo e gli mette la busta in mano) Son sua, so’ Mariotti, ‘un son mia. (torna vicinoalla valigia) Gli volevo di’ solo questo. (pausa) Ora... Se c’è Valeria, la volevo saluta’ prima d’anda’ via.

316 - Osvaldo.(non si aspettava un gesto simile; si avvia verso la porta a sinistra; poi torna sui suoi passi, soppesando la busta)E... Tuva’ via pe’ anda’ ‘ndove?

317 - Emilio.A Montelupo. Là mi conoscano lo stesso, lo sanno chi ero, ma... Cioè...

318 - Osvaldo.‘Un tu ha’ dato noia a nessuno.

319 - Emilio.Ecco, diciamo così. Là posso prova’ a ricomincia’ daccapo. E poi... Boh...

320 - Osvaldo.(si avvia ancora verso la porta; poi torna ancora sui suoi passi; pausa; soppesa ancora la busta)Senti, Cecchini. Ioti ringrazio, però... Ascorta. Dato che si da’ i’ caso che tu possa diventa’ mi’ nipote acquisito, io

credo che... (si avvicinerà a Emilio e gli metterà la busta in mano, più lentamente di quanto aveva fatto lui) Io ho apprezzato i’ gesto che tu’ ha’ fatto, ti fa... Ti fa onore. Però... Ai’ debito che tu avevi con noi ‘un ci pensa’ più lo stesso, gliè tutto sistemato. E questi... Questi faranno più comodo a te che a noi.

321 - Emilio.So’ Mariotti, io... Così mi’ fa pensa’ che ‘ sòrdi d’uno come me gli faccino schifo.


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Massimo Valori – L’ultima lettera

322 - Osvaldo.I sòrdi di quello che tu eri m’avrebbero fatto schifo, e no poco. ‘Nvece i sòrdi di’ Cecchini che vedo ora... Son differenti. Son sòrdi rispettabili. Però penso che n’abbia più bisogno lui di noi. (sorride) Gliè un modo pe’ auguratti bona fortuna a Montelupo.

323 - Emilio.Allora... (si avvia verso Osvaldo per stringergli la mano) So’ Mariotti, veramente io ‘un so come ringrazialla...

324 - Osvaldo.(lo ferma)Ehi, ehi, ehi, bono costì. Pe’ codeste cose gliè ancora troppo presto. La mano tela darò se mai riuscirò a perdona’, o a dimenticare. Ora...

325 - Emilio.(comprende)Ha ragione. Ha ragione, so’ Mariotti, mi scusi. Grazie lo stesso.


326 - Osvaldo.(si avvia verso la porta)

327 - Emilio.Oh.

328 - Osvaldo.In bocca ai’ lupo.


Ti vo a chiama’ Valeria. (sulla soglia, si volta) Emilio!

(esce)


329 - Emilio. Crepi...(guarda a lungo verso la porta, poi lentamente intasca la busta)

330 - Valeria.(entra da sinistra; ha un paio di orecchini; non saluta Emilio; ostentatamente annoiata, non lo guarda neanche)

331 - Emilio.O Vale, ciao.

332 - Valeria.Che mi volevi?

333 - Emilio.Son passato a salutatti, perché... Io vo via, Vale, come t’avevo detto. Vo a sta’ da que’parenti della mi’ mamma a Montelupo, sa’... Ti ricordi?

334 - Valeria.Bon viaggio.

335 - Emilio.Grazie, però... Valeria...

336 - Valeria.Uhm.

337 - Emilio.Ecco, io ero venuto pe’ ditti se...(esita)Perché ‘un tu vieni anche te con me?

338 - Valeria.Indove?

339 - Emilio.La mi’ zia ci avrebbe posto pe’ tutt’e due, e ‘ndo’ son loro hanno di bisogno, lavoro cene sarebbe. Che c’entra, mica ora... Quande mi son sistemato io, si fa passi che c’è da fa’, se mai...

Ci si potrebbe anche sposa’...

340 - Valeria.Io? Con te?

341 - Emilio.  Pensa a come sarebbe bello, Vale. Laggiù, lontano da tutti i discorsi, da tutto...

Quest’astio...

342 - Valeria.Ma dici sui’ serio?

343 - Emilio.T’ho fatto una sorpresa, eh? Sapevo che tu saresti stata contenta. Ora però ‘un di’ nulla anessuno, lasciamo passa’ un po’ di tempo, poi un giorno tu m’accompagni a casa tua... (si interrompe)

344 - Valeria.(ride sguaiatamente)Io e te? A me tu mi sembri tutto bischero!

345 - Emilio.Come... No?

346 - Valeria.Ma con te? Ma ‘un se ne parla neanche!

347 - Emilio.Valeria, lo so. Io stavo dalla parte sbagliata, lo so. N’ho combinate un monte e sarebbegiusto che pagassi, lo so, me lo dican tutti, ogni giorno che passa! Cioè, pe’ di’ la verità ora forse c’è uno di meno che lo dice, io e i’ tu’ zio s’è fatto... ‘Nsomma, no, la pace ‘un s’è fatta, però...

Però lui un passo l’ha fatto. E se l’ha fatto lui, Vale... Valeria, io con te... Io lo so che mi potrò fa’ vale’ pe’ quello che sono! Te tu lo sai che ‘n fondo io... Io ‘un sono qui’ delinguente che pensan tutti. O no? Eh, Vale?


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(pausa; lo

Massimo Valori – L’ultima lettera

348 - Valeria.Allora ‘un tu ha’ capito nulla, Cecchini. Ma nulla. Io con quello che tu se’ te, coi’ Cecchini d’ora, con codest’Emilio costì, mi ci pulisco i’ naso.

349 - Emilio.(resta impietrito)

350 - Valeria.Io stavo bene coll’Emilio di prima, quello de’ tempi di prima, che tutti abbassavano i’capo quande passava! Quello gliera l’omo che mi garbava a me! Ora, con tutti codesti discorsi uso libro “Cuore”... (ride) Tu mi sembri un conigliolino! Che ci vengo a fa’ co’ uno come te? A fa’

passerottini di nido, pio pio pio... Di tipi come te c’è pieno, Cecchini, sa’ quanti ne trovo!

squadra da capo a piedi) Vai vai... Vai a Montelupo. Fascistuccio. (riprende a ridere, sgarbata)

351 - Emilio.(prende la valigia e si avvia verso la porta di destra; si sofferma sulla soglia; si toglie l’anello dal dito; si volta)Vale...

Signorina, questo è i’ su’ anello. Glielo rendo.

352 - Valeria.I’ tuo l’ho dato ‘ndietro pe’ prende’ queste buccole.(le indica)

353 - Emilio.(resta sulla porta, senza parole)

354 - Valeria.E tu perdi i’ treno se tu aspetti dell’attro, Cecchini!

355 - Emilio.(posa l’anello su un tavolino ed esce a sinistra, mestamente)

356 - Valeria.(appena Emilio è uscito va a prendere l’anello, lo osserva compiaciuta, lo prova a un dito, poi ad un altro, poi rimira tutta lamano, soddisfatta; si siede e si accende una sigaretta)

357 - Giuliana.(entra da sinistra)Che rifumi?

358 - Valeria.(non risponde)

359 - Giuliana.Tutti i vizi t’ha attaccato, qui’ bono a nulla!

360 - Valeria.Io fumavo anche prima di’ conoscilo.

361 - Giuliana.Ma no così tanto, tu fa’ sempr’un puzzo dappertutto... Come lui! (pausa) Ma che m’hadetto mi’ pa’? Va via?

362 - Valeria.Va a Montelupo, da certi su’ parenti. Ma ‘un va a trovalli, eh. Ci va pe’ stacci, pe’ sempre.

E’ scappa.

363 - Giuliana.Ma fa anche bene, fa. Gliè i’ meno che possa fare, Montelupo gliè anche troppo vicino.E te?

364 - Valeria.Io che?

365 - Giuliana.Che gli ha’ detto?

366 - Valeria.Gli ho detto arrivederci. Che gli dovevo di’?

367 - Giuliana.Ti toccherà sistema’ la bicicretta, anda’ laggiù con quell’arcolaio che tu hai...

368 - Valeria.(interrompe)‘Un c’è di codesti pericoli. S’è fatto festa.

369 - Giuliana.Festa? Vu vi siete lasciati?

370 - Valeria.Perché? Che credi che tutte le coppie sian perfette, come te e Ivano? Son cose che succedano, sa’!

371 - Giuliana.Poer’a te! E se era per me, sa’ quant’era che era successa codesta cosa! Io son contenta!A te invece, eh?

372 - Valeria.Icché?

373 - Giuliana.Bell’e passata, così, eh? Tre anni vu siete stati ‘nsieme, e poi... Ciao nini, stammi bene!Eh?

374 - Valeria.Io ‘un capisco. Ma sei o ‘un se’ contenta?


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Massimo Valori – L’ultima lettera

375 - Giuliana.E’ sono, e’ sono. Però mi pare che te... ‘Un lo so, par che d’anima ‘un tu ce n’abbiapunta, ecco. Anche qui’ sordato... Come tu lo pigliasti e come tu lo lasciasti!

376 - Valeria.I’ sordatino di piombo... Già! Però lui ‘un l’avevo mica preso. Ci si scriveva.

377 - Giuliana.Finché t’è parso, vu vi siete scritti.

378 - Valeria.O ‘un lo disse anche lui che ‘un poteva più?

379 - Giuliana.‘Un cerca’ le scuse, tu smettesti perché tu ci avevi quell’attro! E qui’ poero ragazzo sarebbe stato sempre lì a aspetta, se ‘un gli avessi... (si interrompe)

380 - Valeria.Se ‘un tu gli avessi?

381 - Giuliana.(sospira; pausa; si risolve)Senti Vale, io c’ho da ditti una cosa. ‘Un so se ti farà piacere, forsetu t’arrabbiera’ anche, ma te la devo di’. Però mi raccomando, prima di tutto: che ‘un ti scappi parola co’ Ivano. Perché lui ‘un sa nulla.

382 - Valeria.‘Un sa nulla di che?

383 - Giuliana.Quande tu strappasti la lettera senza leggila, e poi tu buttasti via anche quell’attre...

384 - Valeria.Eh.

385 - Giuliana.Le presi io e... Gli risposi io.

386 - Valeria.Te?

387 - Giuliana.A nome tuo.

388 - Valeria.A nome mio? E perché?

389 - Giuliana.Ma come perché! Perché ci vole i’ core tuo pe’ lascia’ un ragazzo che ha bisogno diconforto così, come se nulla fosse! E io ‘un potetti stare! Lì per lì gli volevo scrive’ solo di’ fidanzamento, poi... Poi mi lascia’ un po’ prendere...

390 - Valeria.Prendere?(ridacchia col suo solito fare sguaiato)

391 - Giuliana.No prendere, ‘nsomma... Gli scrissi un po’ di cose, quello che pensavo. Mi raccomando, perché Ivano ‘un lo sa.

392 - Valeria.(a presa di giro)E poi? Ti rispose?

393 - Giuliana.No, gli dissi che ‘un doveva risponde’ più. ‘Un ho saputo più nulla.

394 - Valeria.(sempre sogghignando, volta le spalle)Giuliana, Giuliana... Come ti garban codeste romanticherie,eh? Poera Giuliana!

395 - Giuliana.Le rivo’ te le su’ lettere? Ce l’ho sempre! Te le ridò!

396 - Valeria.‘Un ci penso neanche. Per me tu le po’ lascia ‘ndo’ sono.(sarcastica)Il soldatino di piomboe la bella promessa a un antro... L’amore ‘mpossibile sullo sfondo della tragedia della guerra... (ride) Perché ‘un tu ci scrivi un libro?

397 - Giuliana.Vale...

398 - Valeria.O sennò sa’ icché? Va’ a cercallo! Eh? Stava... ‘Ndo’ stava, a Castello? Anche pe’ sape’ sel’eroe di mille battaglie è tornato o c’ha tirato i’ carzino!

399 - Giuliana.Come ti permetti di parla’ così! Tu gli dovresti porta’ rispetto a tutti que’ poeri ragazzi,a quelli vivi e a quelli morti! ‘Gnorante!

400 - Valeria.Cosa, intanto abbassa la voce, capito?

401 - Giuliana.‘Ccident’a quande te l’ho detto!


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419 - Mauro.

418 - Paride.

417 - Mauro.

Massimo Valori – L’ultima lettera

402 - Valeria.E poi scusa, o vo’ Mariotti ‘un vu dovresti esse’ contenti che s’è perso la guerra! O ‘unera quello che vu volevi?

403 - Giuliana.‘Un fa’ discorsi a bischero! Qui si parla della vita di ragazzi come noi, che ci son morti,che son rimasti invalidi...

404 - Valeria.E allora? Che me ne dovre’ fa’ un problema io? Ci si dovrebbe preoccupa’ noi? S’hannoa preoccupa’ chi ce l’ha mandati e loro che ci son andati!

405 - Giuliana.Lo sa’ che ti dico? Che gliè meglio che ‘un tu gli abbia più scritto! Te ‘un tu ti meritinemmeno che ti guardi di sguincio, uno a quella maniera!

406 - Valeria.I’ prode guerriero che scrive alla ragazza senza cuore...(ride; poi cambia tono)E perché ‘un tugliel’ha detto, a Ivano?

407 - Giuliana.Perché no! S’arrabbierebbe di certo, se lo sapesse!

408 - Valeria.(provocatoria) Ma che vo’ che s’arrabbi. Capace t’aiuta anche a anda’ a cercallo. Guarda,dopo quande viene glielo dico io.

409 - Giuliana.Vale! Vale no! Vale, pe’ piacere, tu mi rovini! ‘Un lo di’ neanche pe’ scherzo!

410 - Valeria.(sarcastica)Uh mamma, pe’ l’amor di Dio ‘un glielo dire... E’ ‘un glielo dico, no!

411 - Giuliana.Vale, davvero, mi raccomando...

412 - Valeria.Oh, se t’ho detto di no gliè no! ‘Un le fo le cose di nascosto,(marcato)io! Ma ti vedi cometu se’ redicola, Giuliana, ti vedi? Eh? Vu siete tutte uguali, con codesto coricino romanticone, con codesta paura dell’òmini, mamma mia mamma mia... A me ‘un ci sarà omo che mi ridurrà così, poco ma sicuro! (fa per uscire a sinistra, altezzosa; ma tornerà sui suoi passi per spegnere la sigaretta in uno dei portacenere;osserverà Giuliana)

413 - Giuliana.(fra sé)A te? Disgraziato chi ti piglia. Ammesso che ci sia, uno che ti piglia.(non si accorge cheValeria non è uscita) Certo che era ‘un pezzo che ‘un ci ripensavo. Chissà se quelle lettere son semprelassù. (prende una sedia; ci sale sopra davanti alla credenza; prende il vaso centrale estrae le tre lettere di Mauro, le guardacompiaciuta). Eh. Un po’ polverose, ma ci son sempre. (ci soffia sopra, le rimette a posto; rimetterà tutto come stava)

414 - Valeria.(esce silenziosamente a sinistra)

415 - Giuliana.(senza essersi mai avveduta della presenza di Valeria, esce pure lei a sinistra)

(breve pausa a scena vuota)

416 - Paride.(sui trent’anni; un po’ sempliciotto, ma allegro e buono di cuore; entra dalla porta di destra, con un voluminoso mazzo di fioriin mano; si guarda intorno; è contrariato; si rivolge all’esterno della porta di destra) Oh! ‘Gnamo, ‘un c’è nessuno!

(vestito civile; entra dalla porta di destra e si guarda intorno, sorridendo; a Paride) Paride, questa gliè la trattoria.

(sarcastico) Davvero. L’avevo presa pe’ la stazione di’ treno.

(emozionato) Forse lei m’ha scritto da uno di questi tavoli qui.

420 - Paride.Mauro, ascorta. Io te lo dico pe’ l’urtima vorta...

421 - Mauro.Ecco. Ma che sia l’urtima pe’ davvero, però. Via, forza.

422 - Paride.Esci e ritorna ‘n macchina a aspettammi.

423 - Mauro.No.

424 - Paride.Mauro, io...

425 - Mauro.Eh! Oh! Com’ha’ detto? L’urtima vorta. Ora, basta! Si fa come s’è detto!


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Massimo Valori – L’ultima lettera

426 - Paride.Ma che bisogno c’è di vedella, questa figliola! Gliè fidanzata, ci sta che succeda un putiferio!

427 - Mauro.Paride, io la devo conosce’. Devo vede’ come gliè la donna che m’ha sarvato la vita!

428 - Paride.Sì, ma...

429 - Mauro.Io lo so che ‘un tu capisci. Lo so! ‘Un tu capisci perché ‘un tu po’ capire! Io ‘un posso,nessuno pole spiega’ a parole icché s’è passato noi pochi, pochi, che siamo tornati di laggiù! Gliè stato i’ Padreterno, gliè stato Dio ‘n persona che ci ha voluto fa’ vede’ come gliè fatto l’inferno, ci ha mandato là e poi ci ha ritirato fòri! Ma se io ‘un ci avevo lei... (estrae le tre buste con le lettere ricevute) Se io ‘un ci avevo la signorina Valeria Benassai che mi scrisse, ero rimasto là! Ero uno di que’ tanti fagottini nella neve, che andavan giù e ‘un si tiravan più su! Sa’ quanti n’ho visti? Eh? Sa’ quanti? Tanti, Paride. Troppi!

430 - Paride.Mauro, io ‘un dico codesto. Codesto ‘un lo discute nessuno! Ma tu la dovevi lascia’ costìsopra codesta signorina, su codeste lettere! T’ha fatto torna’? T’ha dato la forza pe’ arriva’ a casa? Bene! Basta, fine! Perché tu gli vo’ da’ seguito?

431 - Mauro.Perché sì, Paride. Perché voglio così. E poi te l’ho detto, io ‘un mi voglio mica rivela’, fofinta d’esse’ da te a lavora’, a ‘mpara’ i’ mestiere... No? ‘Un s’è detto di fa’ così?

432 - Paride.S’è detto di fa’ così, sì.

433 - Mauro.Allora, via, forza. Costì c’è un campanello, sonalo.

434 - Paride.(si avvia per eseguire)

435 - Mauro.No, aspetta.

436 - Paride.Oh, dimmi che tu ci ha’ ripensato!

437 - Mauro.No, gliè che... Aspetta.(si siede)

438 - Paride.Che hai? Oh! Ti senti male?

439 - Mauro.Nulla, nulla. Mi sento anda’ un po’ via, gliè l’emozione. Ora mi passa.

440 - Paride.Chiamo quarcheduno?

441 - Mauro.No.(si alza, fa un respiro profondo; prende i fiori dalle mani di Paride)Allora, io sono da te ‘n prova. Vabene?

442 - Paride.Vo?

443 - Mauro.Vai, vai.

444 - Paride.(si avvia, ma non farà in tempo a suonare)

445 - Giuliana.(entra da sinistra)Buongiorno, ‘un v’avevo sentito...(alludendo ai fiori)Uh, belli...

446 - Mauro.(resta fulminato, si volta verso Paride, a bocca aperta)

447 - Paride.(prende una sedia svelto e la pone dietro a Mauro)

448 - Giuliana.(non capisce la mossa)

449 - Paride.No, sa signorina... (allude al mazzo) Siccome gliè peso, ‘un vorrei che ‘un ce la facesse...

Buonasera, io... Noi siamo della ditta “Fiori e Piante Borsellini”, si deve fa’ una consegna... (attendeche parli Mauro)

450 - Mauro.(si volta verso Giuliana, emozionatissimo, senza riuscire a dire niente)

451 - Paride.Allora? Tocca a te, eh! Che c’ha’ costì, bracioline?(rimetterà la sedia a posto)

452 - Mauro.Bracioline? No, che bracioline. Son fiori.

453 - Paride.Scusi signorina, sa, lui gliè novo di’ mestiere.


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Massimo Valori – L’ultima lettera

454 - Mauro.(a Giuliana)Ci avevo da... Consegnare un mazzo di fiori. Questo qui.

455 - Paride.Eh. E pe’ chi è?

456 - Mauro.(c.s.)Per chi è?

457 - Paride.Gliè pe’ lei?

458 - Mauro.(c.s.) Gliè pe’ lei?

459 - Giuliana.A me me lo domanda?

460 - Mauro.(a Paride)Che glielo domand’a lei?

461 - Paride.Guarda sui’ biglietto, no? Pe’ chi è?

462 - Mauro.No, ma lo so pe’ chi è. Gliè pe’ la signorina Valeria Benassai.

463 - Giuliana.Pe’ Valeria? Accipicchia! Aspettate ve la vo a chiamare. (esce svelta a sinistra)

464 - Mauro.(a Paride)Ba’... Allora ‘un è lei.

465 - Paride.Eh, vedrai. Se va a chiamalla.

466 - Mauro.Ohiohi Paride, eccola...

467 - Paride.Addio...(riprende la sedia e la rimette dietro a Mauro)

468 - Valeria.(entra)De’ fiori... Uh mamma che mazzone!

469 - Giuliana.(segue Valeria)L’ha’ visto! Che meraviglia!

470 - Valeria.Grazie!(li prende dalle mani di Mauro; li annusa e li ammira)Belli sono! Li vo a mette’ ‘n vaso!(a Paridee Mauro; avviandosi a sinistra) Grazie, eh, arrivederci!

471 - Mauro.Signorina...

472 - Valeria.Eh?

473 - Mauro.Che ‘un guarda chi glieli manda?

474 - Paride.(dà una gomitata a Mauro; sottovoce)E’ son sua, farà come gli pare. ‘Gnamo.(in tono normale)Lascifare, signorina, lui è ‘n prova, sa assai lui... Arrivederci a voi, tante cose. Vieni, si va via.

475 - Giuliana.E sa’, tanto ci vole dimorto a ‘ndovinallo!

476 - Mauro.(raggiante, a Paride)Lo sanno anche senza legge’ i’ biglietto!

477 - Giuliana.Poero Cecchini, va a fini’ che l’avevo giudicato male pe’ davvero! L’ha’ visto che be’fiori che t’ha mandato?

478

- Mauro.Cecchini? Che Cecchini?

479

- Paride.(altra gomitata a Mauro; sottovoce)E ‘un si sa noi che c’è scritto ni’ biglietto, ‘gnamo!(in tono normale)

Di novo, arrivederci. (afferra Mauro e cerca di tirarlo verso l’uscita)

480

- Giuliana.Via, leggi i’ biglietto, giù, son curiosa!

481

- Mauro.(a Paride, liberandosi dalla sua stretta; contento)E lo legge, lo legge!

482

- Valeria.(a Paride e Mauro; non ha capito)Eh?(aprirà il biglietto)

483

- Mauro.No, dicevo... E lo legge, si sente anche noi che dice. Tante vorte...

484

- Paride.(fra sé)E ti ci avre’ bell’e preso a lavora’ da me!

485

- Valeria.(legge il biglietto)“Un piccolo pensiero alla donna che mi ha salvato la vita. Con eterna

devozione, Mauro Ciampolini”!

486

- Giuliana.(stupita, ma contenta)Mauro?

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Massimo Valori – L’ultima lettera

487

- Valeria.(non ha ancora afferrato)Mauro...

488

- Giuliana.(a Valeria)Mauro!

489

- Valeria.(non capisce ancora)

490

- Giuliana.Vale! I’ sordatino di piombo!

491

- Valeria.Ah...

492

- Mauro.(a Paride; sottovoce)Come m’ha chiamato?

493

- Paride.(a Mauro; c.s.)Sordatino di piombo!

494

- Mauro.Sordatino di piombo?(a Giuliana)O lei, costaggiù!

495

- Giuliana.Eh?

496

- Paride.(intuendo la reazione di Mauro, cercherà di trattenerlo)

497

- Mauro.Perché sordatino di piombo?

498

- Giuliana.No, facevo pe’...

499

- Mauro.(interrompe; si infervorerà sempre più nel discorso)‘Un è bello che una ragazza giovane come lei manchi

di rispetto a codesto modo.

500

- Giuliana.Sì, ma mi lasci spiegare...

501

- Mauro.(c.s.)Macché spiegare, si vergogni, invece!

502

- Giuliana.Ma io ‘un volevo dire...

503

- Mauro.(c.s.)‘Un l’avea a di’ se ‘un lo voleva dire! Gliè codesto i’ sostegno che avrebbe dato lei a

de’ ragazzi che a vent’anni rischiavan la vita tutti giorni, tutti i minuti? Eh?

504

- Giuliana.Mi scusi, io...

505

- Mauro.(c.s.)Impari da questa figliola qui(allude a Valeria)che ci ha un cuore grande così, che se ‘un

era pe’ lei sa Iddio ‘ndo’ ero io a quest’ora! Impari a sta ai’ mondo da chi ha più gnegnero di lei

centomila vorte!

506

- Paride.(afferra Mauro)Falla finita, andiamo via!

507

- Mauro.(a Paride)Lasciami fa’!

508

- Paride.Basta, Mauro!

509

- Valeria.(si rende conto)Mauro?

510

- Giuliana.(c.s.)

Mauro?

511

- Mauro.Mauro, sì! Mauro!

512

- Giuliana.Ma...

Gliè proprio lei?

513 - Mauro.Son io, sì. Son io! E lei sarebbe cosa... La cugina di Valeria, come si chiamava...

514 - Giuliana.Giuliana. Però gli volevo dire...

515 - Valeria.(interrompe; intende approfittare della situazione)Via, Giuliana, che vo’ che ci sia da dire! La migliorcosa che vu potete fare è lascia’ perdere. Chiedigli scusa.

516 - Giuliana.Io mi son bell’e scusata, pe’ di’ la verità. Però bisogna anche che lui sappia come stanno le cose!

517 - Valeria.(fa gli occhiacci a Giuliana)Ma perché? Che cose, o ‘un s’è bell’e detto tutto?

518 - Giuliana.No davvero! Eh! ‘Un s’è detto tutto!


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avvicina a Mauro)

Massimo Valori – L’ultima lettera

519 - Mauro.Che c’è ancora da di’? Che aveva quarche attro nomignolo pe’ i’ sottoscritto?

520 - Giuliana.Mauro, lei deve sape’ che...

521 - Ivano.(a tempo, entra dalla porta di destra)Oh! Vi si sentiva di fòri! Che lavoro è?

522 - Giuliana.(si volta, e resta in silenzio)

523 - Paride.(pensa che sia il fidanzato di Valeria)Vai, ecco i’ fidanzato! Ora si sta lustri!(a Ivano)Bonasera. No,noi s’era venuti a consegna’ de’ fiori e... Poi lui... Gliè troppo complicato.

524 - Mauro.Io aspetto di sape’. Allora? Sentiamo!

525 - Valeria.(guarda Ivano; poi si rivolge a Giuliana, sarcastica)Che dovevi di’ quarcosa?

526 - Giuliana.(nega)

527 - Valeria.Allora, l’ha’ visto? Mauro, sa... Sono stati momentacci pe’ tutti, la mi’ cugina ‘un volevamanca’ di rispetto a nessuno! Gliè una brava figliola, sa? Lo domandi ai’ su’ fidanzato, quello lì, no... Gliè i’ su’ fidanzato. (a Ivano) Vai, andate di là, ci resto io qui.

528 - Paride.(fra sé; allude a Giuliana)Ah, gliè i’ fidanzato di quella là! Meno male!

529 - Ivano.Ma che è successo?

530 - Valeria.E te lo spiega Giuliana di là, che è successo, vero Giuli?

531 - Giuliana.(annuisce)

532 - Ivano.Mah.(si avvia a sinistra)

533 - Giuliana.(fa per uscire a sinistra, desolata e contrariata)

534 - Valeria.Giuli Giuli Giuli!

535 - Giuliana.(si volta)

536 - Valeria.(le porge i fiori)Che ci pensi te?

537 - Giuliana.(senza dire nulla, prende i fiori da Valeria ed esce a sinistra)

538 - Ivano.Ma che ha?

539 - Valeria.Nulla, Ivano. Vai, vai.

540 - Ivano.E anderò.(esce a sinistra)

541 - Valeria.Allora, Mauro! È contento di conoscimi? Via, ‘un ci pensi a quello che gli ha detto quellascema...

542 - Mauro.Mi scusi se mi son lasciato un po’... È che pensavo a questo momento come un

momento... ‘Un lo so... Magico. E ‘nvece...

543 - Valeria.Facciamo conto d’essisi conosciuti ora, allora. Come se la mi’ cugina ‘un esistesse. (si

Che gli pare? Son come m’immaginava?

544 - Mauro.Valeria, lei... Lei... Paride!

545 - Paride.Oh.

546 - Mauro.Rimetti la seggiola!(franerà a sedere)

547 - Paride.(fa appena in tempo ad eseguire)

548 - Valeria.Che si sente male?

549 - Mauro.Io?... No no. Mai stato meglio di così.

550 - Paride.Allora che vo’ sape’ quande tu ti senti male come tu se’ messo.


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Massimo Valori – L’ultima lettera

551 - Valeria.Mi dica quarche cosa di lei. Chi è, che fa...

552 - Mauro.Chi sono io? Sono uno che gli deve la vita, signorina. Se ‘un c’era lei, per me era bell’efinita.

553 - Valeria.Ma no, ma che dice!

554 - Mauro.Che dico? La verità, dico. Creda che ci sono stati certi momenti in cui... Se ‘un mi fosserorisonate ni’ capo le frasi che mi scrisse lei... Le su’ belle parole... Eran proprio belle, sa?

555 - Valeria.No no, ma io... Ci credo.

556 - Mauro.M’hanno sempre dato quella stilla di forza che mi mancava pe’ anda’ avanti. ‘Rivavo lì lìpe’ di’ basta, pe’ fermammi anch’io, poi... Poi mi riveniva a mente un discorso... Mi rileggevo quella lettera... Ce l’ho sempre tutte, sa, le su’ lettere?

557 - Valeria.Davvero? Ce l’ha tutte?

558 - Mauro.(le trae di tasca)Tutt’e tre, guardi! Guardi qui! L’ho conservate!

559 - Valeria.Ma guarda! Posso?

560 - Mauro.Prego!(consegna le lettere a Valeria)

561 - Valeria.(si allontana un po’; esamina quella scritta da Giuliana; fra sé)Madonna quante scrive la mi’ cugina...

562 - Mauro.(a Paride)Gliè contenta, gliè contenta! Eh? C’ha avuto piacere!

563 - Paride.(a Mauro)Parrebbe.

564 - Valeria.Senta, che gli posso chiedere un favore?

565 - Mauro.Diamine, tutto quello che vole.

566 - Valeria.Son così emozionata a rivede’ queste lettere, a pensa’ tutta la strada e la trafila che hannofatto... Che me le lascia fino a quande ‘un ritorna? Mi farebbe tanto contenta!

567 - Mauro.Ha voglia lei! Gliele lascio sì!

568 - Valeria.Davvero? Grazie, grazie di cuore, guardi, gli assicuro che gliele tengo per benino. Un attimo che le porto di là, eh! (esce subito svelta, a sinistra)

569 - Mauro.(guarda Paride, soddisfatto della richiesta di Valeria)

570 - Paride.(a Mauro, perplesso)Di solito, però, ognuno tiene le sua.

571 - Mauro.Ma io po’ le rivoglio, eh!

572 - Paride.Sì sì.(non capisce, ma lascia perdere; consulta l’orologio)Mauro, se ‘un si va via se ne tocca tutt’e due!Gliè tardi, si doveva consegna’ fiori e via, ‘nvece gliè più d’un’ora che siamo qui! Mi’ pa’ mi rivernicia di fresco!

573 - Mauro.Si va, si va. Ora si va.

574 - Paride.E, dicevo... No, siccome mi par che tu sia bell’e ‘n brodo di giuggiole... Chiarisci perbeneun’antra cosa. Lei ha detto che le lettere te le ridà e te tu le rivoi, no? Ma che ci ritorni, qui, te?

575 - Mauro.Ora che so ‘ndo’ sta, ci posso... Ah, già. Gliè fidanzata. Eh?

576 - Paride.Ecco. Gliè fidanzata, sicché gliè un affaraccio.

577 - Valeria.(rientra)Eccomi!

578 - Mauro.(si alza)Signorina, noi ora si va via perché gliè tardi. Pe’ le lettere magari si troverà i’ mododi...

579 - Valeria.(interrompe)Andate via? Uh, peccato! Però voglio spera’ che ci si riveda, prima o poi, eh!

Ora che l’ha ‘mparata la strada, ritornerà a trovammi quarche vorta!

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(a Paride)

Massimo Valori – L’ultima lettera

580 - Mauro.Bah, signorina... Io tornere’ anche tutti i giorni, io problemi ‘unn’ho. Io.

581 - Valeria.‘Un capisco.

582 - Mauro.‘Ntendevo di’: io ‘un ho problemi, perché io sono... ‘Nsomma, son libero, ecco. ‘Nvecemi risulta che lei...

583 - Valeria.Io?

584 - Mauro.Lei gliè fidanzata, no? E ‘un lo so se i’ su’ fidanzato approverà che uno venga qui a

trovalla...

585 - Valeria.(interrompe)Fidanzata io?

586 - Mauro.Bah. Me lo scrisse lei.

587 - Valeria.Ah, sì, glielo scrissi io!

588 - Mauro.Eh! Nell’urtima lettera, si ricorda?

589 - Valeria.Ah... Eh! Come no, vole che ‘un me lo ricordi?

590 - Mauro.E allora?

591 - Valeria.No, gliè che io... Coi’ mi’ fidanzato ho fatto festa.

592 - Mauro.Festa? Vi sposate?

593 - Valeria.No, no festa ‘n qui’ senso lì. Festa ni’ senso che...(fa azione)

594 - Paride.Mauro, e’ si son lasciati! Abbia pazienza, signorina, ma oggi lui gliè un po’ svanito.

595 - Mauro.                       Lasciati? Si son lasciati?

596 - Paride.Eh.

597 - Mauro.(c.s.)Davvero?

598 - Paride.E che me lo domand’a me, chiediglielo a lei, no?

599 - Mauro.Signorina! Vi siete lasciati?

600 - Valeria.(annuisce)

601 - Mauro.Sicché se dicessi di ritorna’... ‘Un c’è problemi, ecco.

602 - Valeria.(nega)

603 - Mauro.Ora poi ho da veni’ a ripiglia’ anche le lettere, bisogna che ritorni pe’ forza!

604 - Valeria.(annuisce)

605 - Mauro.Eh! Pe’ forza.(a Paride)Eh!

606 - Paride.Allora ci ritorni?

607 - Mauro.Ci ritorno sì!

608 - Paride.Allora guardiamo se si va via, se no mi fanno du’ occhi così!

609 - Mauro.Si va, si va. Signorina Valeria... Mi permetta di ridigli una cosa che ‘un so quante vortegliel’avrò da ridi’, ma bisogna che mi sopporti.

610 - Valeria.Dica, dica pure.

611 - Mauro.Grazie. Grazie, signorina, pe’ avemmi riportato a casa. Grazie anche da i’ mi’ babbo edalla mi’ mamma.

612 - Valeria.Ora lei mi mette ‘n imbarazzo. Io ‘un ho mica fatto nulla.


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Massimo Valori – L’ultima lettera

613 - Mauro.No, lei ha fatto tanto ‘nvece. ‘Un se lo ‘mmagina nemmeno lei. Senza di lei e’ ‘un tornavo.

614 - Valeria.Macché, e’ ritornava lo stesso, sì! Si vede che lei gliè un tipo sveglio, ‘un è mica cometutti que’ brodi che si son fatti chiappa’ e ci hanno tirato i’ carzino!

615 - Paride.(si schiarisce rumorosamente la voce)

616 - Mauro.(resta interdetto, guarda Paride e poi Valeria)

617 - Valeria.Comunque ora gliè meglio se vu andate pe’ davvero, c’ho da fare anch’io. Arrivederci.Tornate presto. (porge la mano a Mauro)

618 - Mauro.(stringe la mano di Valeria)Arrivederci.

619 - Valeria.Arrivederci.(esce a sinistra)

620 - Paride.(a Mauro)Arrivederci?

621 - Mauro.Perché?

622 - Paride.(si avvia verso la porta di destra)Come, a quella di prima perché t’ha detto “soldatino di piombo”tu l’ha’ ‘nfilata ‘n un carzinotto! Questa ha mancato di rispetto a tutti i caduti, Dio l’abbia ‘n gloria, e te ‘un tu dici nulla?

623 - Mauro.(segue Paride)No, ma... Avrà scherzato.

624 - Paride.Se’? Che ti sembran cose da scherzacci sopra codeste?

625 - Giuliana.(entra)So’ Ciampolini!

626 - Mauro.Chi è?(si volta)Ba’, rieccola!

627 - Giuliana.Aspetti un minuto, un minuto solo e la mando via.

628 - Paride.Basta fa’ una cosa di giorno, signorina. Io a quest’ora rischio di già tutti i denti davanti!

629 - Giuliana.Una cosa gli voglio di’. Una cosa sola. Mauro... So’ Ciampolini... Io mi scuso pe’ quelloche ho detto dianzi, vorrei che... Che dimenticasse, ecco. Per me sarebbe ‘mportante perché...

Creda, io ho i’ più grande rispetto pe’ lei, pe’ tutti quelli che hanno passato quello che ha passato lei e pe’ tutte l’anime sante che c’hanno lasciato la vita. I’ sacrificio che vu avete fatto gliè così grande che noi ‘un siamo degni neanche di spolvera’ la strada ‘ndo’ vu camminate. E se davvero c’è un aldilà, l’urtimo di que’ ragazzi che ‘un son tornati più merita di sta’ cento cieli più ‘n su di ‘ndo’ sarà una come me. Ecco, basta. Gli volevo di’ solo questo. Questo.

630 - Mauro.(apprezza) Va bene. Va bene, signorina, dimentichiamo quello che è successo. Grazie,arrivederci. (si avvia verso la porta di destra). ‘Gnamo Paride, gliè tardi.

631 - Giuliana.Arrivederci.

632 - Paride.(è rimasto fulminato dalle parole di Giuliana)Arrivederci!(a Mauro)Ma ha’ sentito che ha detto? M’hafatto veni’ bordoni, m’ha fatto!

633 - Mauro.Gliè una che sa chiacchiera’.

634 - Valeria.(entra da sinistra; a Giuliana)Che ‘un n’ha’ voglia di lavora’ stasera? Guarda che io di là da mesola ‘un ce la fo, eh...

635 - Paride.“Cento cieli più ‘n su d’una come me”... O chi è? La nipote dell’Alighieri?

636 - Mauro.Ma che vo’ sape’ te delle donne, venvia...(ha intravisto Valeria)Di novo, signorina Valeria,arrivederci!

637 - Valeria.Scusate, credevo che vu fossi bell’e andati via. Arrivederci.

638 - Mauro.Arrivederci, tante cose...


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Massimo Valori – L’ultima lettera

639 - Paride.Moviti!(esce a destra)

640 - Mauro.Arrivederci.(c.s.)

641 - Valeria.Arrivederci.

642 - Giuliana.Arrivederci.

643 - Valeria.O che salutava te? Guarda, cosa, che salutava me.

644 - Giuliana.(si rivolta come una vipera)Te! Te tu se’ l’essere più spregioso, più cattivo, più bastardo che cipossa esse’ ai’ mondo! (si avvia per uscire a sinistra)

645 - Valeria.(afferra Giuliana)Oh, bellina! A me codeste parole ‘un tu me le dici, capito?

646 - Giuliana.Lasciami!(si libera)Lasciami fa’, se no te lo fo vede’ io! Carogna!

647 - Valeria.Sare’ proprio curiosa di sape’ che tu mi vo’ fa’ vedere, guarda!

648 - Giuliana.Vale, ‘un mi provoca’ perché se no...

649 - Valeria.Ma cosa brontoli, ma di che t’arrabbi? Eh? O se tu mi dovresti ringrazia’!

650 - Giuliana.Ringrazia’ di che?

651 - Valeria.Pensa se lo sapeva i’ tu’ Ivano! Te lo ‘mmagini che lavoro? ‘Nvece ora torna proprio bene: Valeria Benassai gli ha scritto le lettere, Valeria Benassai son io...

652 - Giuliana.Ma a Valeria Benassai di qui’ ragazzo ‘un gliene fregava proprio nulla!

653 - Valeria.E ora gliene frega! E allora?

654 - Giuliana.Come ti riesce a te approfitta’ dell’occasioni bone, eh?

655 - Valeria.Ai’ mondo ‘un conta essici, conta sapecci stare.

656 - Giuliana.Bada, nina, che se voglio...

657 - Valeria.Se tu vòi icché? Guarda che io ‘ conti li so fa’ bene, sa’! Se ti scappa anc’una parola sola i’tu’ Ivano tu lo rivedi dai’ buco della chiave!

658 - Giuliana.(resta senza parole)

659 - Valeria.‘Un tu sa’ che dire, eh?

660 - Giuliana.E lo so, lo so che dire. Bona fortuna! Ma no a te. A lui!

661 - Ivano.(entra)O vo’ due! Ma che confusione fate, eh?

662 - Valeria.Io? Gliè tutta lei, mica io!

663 - Ivano.E lo so, lo so. Oggi la tu’ cugina ha le cheche.

664 - Giuliana.(fulmina Ivano con un’occhiata, poi esce a sinistra furibonda)

665 - Ivano.Paghere’ a sape’ che tu hai stasera...(esce a sinistra)

666 - Valeria.Mah, a vorte la mi’ cugina ‘un la capisco... (si avvia per uscire a sinistra, poi torna sui suoi passifurtivamente; prende una sedia, vi sale sopra e prende dalla credenza il vaso centrale, dove sono le lettere; le prende, le osserva soddisfatta) I’ sordatino di piombo... (intasca le lettere, rimette tutto come stava ed esce a sinistra)

FINE del SECONDO ATTO


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Massimo Valori – L’ultima lettera

TERZO ATTO

1946. Stessa scena del secondo atto.

Èmattina. In scena ci sono Ivano e Paride, seduti a un tavolo, che dormono. Sul tavolo ci sono tre tazzine di caffè e una caffettiera.

667 - Mauro.(entra da destra; è in abiti da lavoro, è giardiniere alle dipendenze di Paride; osserva i due addormentati) La seraleoni... (nella caffettiera c’è rimasto il caffè solo per lui; se lo versa tutto e se lo berrà; prende una sedia, la alza piano e la sbatte perterra, facendo rumore)

668 - Paride e Ivano.(si svegliano di soprassalto, a soggetto)Oh! Che c’è? Che è stato?

669 - Paride.(vede Mauro e si rende conto)Ma ci vai ‘n qui’ posto, accident’a te! Bada che ti licenzio, eh!

670 - Mauro.Tu l’ha’ bell’e ritrovati operai come me! O se fu la tu’ fortuna!

671 - Paride.Pensa’ che si cominciò pe’ scherzo, e po’ dissi anche che ‘un tu n’eri bono a nulla...

672 - Mauro.‘Nvece, l’ha’ visto? Guarda: fin’a prova contraria, quello che gliè bell’e pronto pe’ lavora’son io. Te, caro so’ padrone, prima che tu carburi ti ci vole mezza giornata.

673 - Paride.Poero citrullo. Guarda, mi basta un caffè(fa per versarsene un po’, ma non ce n’è più).

674 - Ivano.E s’è bell’e preso. Gliè che ‘un c’ha fatto nulla. Io ho più sonno che mai.

675 - Mauro.Però io una cosa bisogna che la dica, eh.(a Ivano, indicando Paride)Finché certe cose le fa lui,che gliè uccel di bosco; ma te tu se’ fidanzato, o che vor’ di’ spassassela a codesto modo! ‘Ndove siete andati iersera?

676 - Paride.S’è fatto la festa a una bottiglia di grappa, di quella fatta ‘n casa.

677 - Mauro.Codesto di solito gliè quello che viene dopo. Ma prima?

678 - Paride.Prima? Eh, prima...

679 - Mauro.Dalla sora Annina. Eh?

680 - Paride.Ieri sera ce n’aveva una nova.

681 - Mauro.L’avete rinnovata voi?

682 - Paride.(nega; indica Ivano)Lui.

683 - Mauro.Ma che ti pare sistema, Ivano? Per me fa’ come ti pare, ma... Io penso che Giuliana ‘unsia persona da portagli così poco rispetto.

684 - Paride.Eeh... O che te ‘un ci se’ ma’ andato?

685 - Mauro.Ci son andato sì. Ma prima di fidanzammi. Ora certe cose ‘un le fare’ di certo.

686 - Paride e Ivano.(si guardano, senza ribattere)

687 - Mauro.‘Nsomma, io lo volevo di’ e l’ho detto.(a Paride)So’ padrone, io vo a lavorare. Si degni diveni’ anche lei prima d’un par d’ore, se no quella magnolia ‘un si finisce. Tanto gliè poco arta! Va bene?

688 - Paride.Va bene, va bene... Ora vengo, va’ te ‘ntanto.


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Massimo Valori – L’ultima lettera

689 - Mauro.(annuisce ed esce a destra)

690 - Paride.(fa nuovamente per versarsi il caffè)

691 - Ivano.E ‘un ce n’è più.

692 - Paride.Ah già.(pausa)Però un po’ gliè vero, eh.

693 - Ivano.Gliè vero sì, ‘un ce n’è più.

694 - Paride.E’ ‘un dicevo di’ caffè. Dicevo di te. Un po’ ha ragione Mauro.

695 - Ivano.E’ mi son fidanzato troppo presto, Paride.

696 - Paride.Sì, eh?

697 - Ivano.S’era du’ bambinetti. Mica che ci sia quarche cosa di male, ci mancherebbe. Ma poi, vedi, auno gli mancano tante cose... A me queste serate qui mi mancano, mi mancavano. Son tutte cose che scopro ora, prima ‘un sapevo nemmeno che ci fossero. E ora, vedi...

698 - Paride.Tu ha’ i’ collare ai’ collo, e ti garberebbe ‘un avello.

699 - Ivano.Preciso. Anche perché... E’ vedo Mauro con Valeria, vedo quello che fanno loro, come sicomportano quande sono ‘nsieme... Io e Giuliana ‘un siamo mica così. Siamo più amici che fidanzati. Sa’ quant’è che ‘un mi dà un bacio?

700 - Paride.A vedetti ora ‘un sembra tanto strano.

701 - Ivano.‘Une scherza’, son cose serie! O che una coppia dovrebbe sta’ tanto così senza... Senzaave’ un po’... D’intimità?

702 - Paride.E te?

703 - Ivano.E io icché?

704 - Paride.Voglio dire, te quant’è che ‘un tu gli da’ un bacio?

705 - Ivano.(annuisce, ammettendo)

706 - Paride.Sicché, ‘nsomma... Dico, ‘un è solo lei che... S’astiene. Anche te.

707 - Ivano.E’ te l’ho detto prima. Forse s’era sempre troppo ragazzi.

708 - Paride.E se lei... Si fa pe’ dire, eh, Ivano... Se lei ti dicesse che... Di te ‘un ne vole più sapere?

709 - Ivano.(pausa)Magari me lo dicesse, Paride. I’ male ‘un sarebbe mica codesto, anzi! Gliè che ‘unme lo dice, figurati! Lei ormai mi vede com’i’ su’ omo vitam eternam.

710 - Paride.Vitam eternam. E’ tu ha’ detto nulla!

711 - Ivano.Gliè lunga, eh?(ride; poi smette, tenendosi la testa)O mamma mia che mal di capo... Dio boninocom’era quella grappa! Mi girava ugni cosa già ai’ primo bicchiere! Ma a torna’ a casa come s’è fatto?

712 - Paride.Boh. Io so solo che stamani se ‘un c’era Mauro che guidava... Da Castello a qui me la sondormita tutta.

713 - Ivano.A me la mi’ mamma pe’ svegliammi m’ha versato l’acqua sui’ viso! E poi, quand’ha vistola camicia... Maremma come gliera ‘nvelenita!

714 - Paride.La camicia? Ah, i’ rossetto!

715 - Ivano.Eh! Lei lo sa che Giuliana ‘un l’adopra... ‘Nsomma, no tanto ‘n quella maniera. Se n’è ammoscata subito. Quante me n’ha dette!

716 - Paride.Anche lei.

717 - Ivano.Anche lei.


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Ah, già... Maremma, son proprio di fòri, eh...

Massimo Valori – L’ultima lettera

718 - Paride.Ma se tu sta’ bene scapolo, perché ‘un tu glielo dici?

719 - Ivano.A chie?

720 - Paride.A Giuliana.

721 - Ivano.Ma che scherzi! Quella fa tutt’una corsa fin’ai’ ponte e si butta ‘n Arno!

722 - Paride.Che ne sai...

723 - Ivano.Paride, siamo sempre stati ‘nsieme, da quande s’era all’asilo, sempre du’ anime ‘n un nocciolo! Giuliana ni’ su’ mondo vede attro che me, se la lascio lei rinciucchisce! Ma che scherzi! No no no...

724 - Paride.Ma vu siete tant’amici, tu ha’ detto, no? Se tu glielo dici perbene...

725 - Ivano.Ma a te ti s’è ‘mbacato i’ cervello!

726 - Paride.E allora tu ce l’avra’ bono te, i’ cervello, a sta’ pe’ forza co’ una che ‘un tu ti ci senti più!Io ‘un lo so, vo’ ‘nnamorati vu vi fate certe cheche pe’ sugo di nulla... Chiacchierare, bisogna! Te tu ti metti lì, ma se gli dico, ma poi lei fa... Diglielo, no? Quande tu gliel’ha’ detto tu se’ a posto!

727 - Ivano.E tu la metti facile te.(si alza; verifica se riesce a stare in piedi)Ohiohi, vediamo un po’.... ‘Nsomma,

via, credevo a peggio.

728 - Paride.Fai come ti pare.(prende la caffettiera; allude al caffè, si è nuovamente dimenticato)Ne vo’ più?

729 - Ivano.(ride)Di che?

730 - Paride.Di che, di caffè!(si ricorda; posa la caffettiera)

731 - Giuliana.(entra da sinistra; apparecchierà un altro tavolo per due con pane, prosciutto e un fiasco di vino) BuongiornoParide. Ciao Ivano.

732 - Paride.Bongiorno.

733 - Ivano.Ciao Giuli.

734 - Giuliana.O ‘n che condizioni siete?

735 - Ivano.Eh, ieri sera a qui’ torneo di briscola...

736 - Paride.(fra sé)Gliera scopa, ‘un era briscola.

737 - Giuliana.Ma avete vinto quarche cosa?

738 - Ivano.Macché! Sa’ come dice i’ detto: sfortunati ai’ gioco...(esce a sinistra)

739 - Giuliana.Paride, lei me lo vizia, i’ mi’ omo.

740 - Paride.(si alza; l’andatura non è delle più maestose)Io? Noo. Un torneino di briscola, che vole che sia...

741 - Giuliana.Ma che sta bene, Paride?

742 - Paride.Io? Mai stato meglio.

743 - Giuliana.‘Un la fa un po’ di colazione? Offre la casa, s’è sbarimesso i’ prosciutto iersera.

744 - Paride.Grazie, Giuliana, troppo gentile. Ma ora ‘un mi ci va, magari fra un pochino. Ho bevutoi’ caffè, mi basta.

745 - Giuliana.I’ caffè?

746 - Paride.Me lo ricordo poco, ma l’ho bevuto. Dice. A poi, bellona.(esce a destra)

747 - Giuliana.Mi mandi Mauro, se ‘ntanto vole fa’ colazione lui!(termina di apparecchiare; andrà sulla soglia dellaporta di destra e ci resterà)

748 - Mauro.(entra)Buongiorno, Giuliana.

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753 - Giuliana.Bravo.

Massimo Valori – L’ultima lettera

749 - Giuliana.(fa passare Mauro)Venga, v’avevo preparato un po’ di roba.

750 - Mauro.Eeh, anche l’apparecchiatura! Grazie, ‘un si doveva disturba’.

751 - Giuliana.Che disturbo! Io mi levo presto, la mattina qui c’è da fa’ i’ giusto... E poi iersera s’èavuto anche poca gente, sicché... Si metta a sedere, ‘un faccia complimenti! Anche se, vero, ‘un è roba che si ghiaccia!

752 - Mauro.Complimenti io? Ah, no no...(si siede e inizierà a mangiare e bere)I’ miglior ringraziamento è faglionore! No?

(osserva Mauro; pausa)

754 - Mauro.(intento a mangiare, non si avvede subito che Giuliana lo guarda; poi se ne rende conto)Dica.

755 - Giuliana.No no, ‘un volevo nulla. Ora vo di là, la lascio ‘n pace.

756 - Mauro.No no no, che di là. Resti qui, mi faccia compagnia.(le indica una sedia al suo stesso tavolo)

757 - Giuliana.(annuisce, sempre sulla soglia; si volta ancora verso l’esterno; aspira a pieni polmoni l’aria che viene da fuori; si allontana)Bello però, vero?

758 - Mauro.Chie, Paride?

759 - Giuliana.No. (ride; si siederà alla sedia che le ha indicato Mauro) ‘Un parlavo di lui. Parlavo... D’ora, della stagione. Si comincia a senti’ la primavera, nell’aria c’è un profumo... ‘Un lo so. Come di... Di bono, di benaugurante. Questo gliè i’ periodo dell’anno ‘ndove sembra che andrà tutto bene, che ‘un pole succede’ nulla di male. No?

760 - Mauro.(annuisce, poi si immusonisce un po’)Oddio, a vorte... Le primavere ‘un sono sempre portatrici dicose belle. Anche quande partii io era primavera.

761 - Giuliana.Me lo ricordo.

762 - Mauro.Valeria gli faceva legge’ le mi’ lettere anc’a lei, sicché lo sa.

763 - Giuliana.(annuisce, seria)

764 - Mauro.Però gliè vero quello che ha detto. Anche noi quande si partì... S’era tutti contenti, s’eratutti entusiasti, s’era convinti d’anda’ vincere e ritorna’, come diceva la canzone. Si sapeva assai icché ci aspettava lassù. (si è fatto serio anche lui; breve pausa; sospira) E ridai! Cara Giuliana, io ormai son segnato finché campo. Lo vede? Son qui, davanti a tutto questo ben di Dio, accanto a una figliola bella e ‘ntelligente come lei, è primavera, ci sarebbe un monte di cose di cui si potrebbe parla’... E ‘nvece ci son sempre questi ricordi maledetti di que’ giorni d’inferno, che rovinano ugni cosa! Io ‘un ce la fo a dimentica’, ‘un ce la fo! Tutti mi dicano che i’ tempo è galantomo, che piano piano passa ugni cosa... E qui ‘nvece gliè sempre peggio! Io ‘un son neanche libero d’annusa’ l’aria della primavera com’ha fatto lei! Mi ritorna subito a mente tutte quelle cose... (pausa) Poero Mauro Ciampolini! I’ corpo gliè tornato, ma l’anima... L’anima gliè rimasta là. (abbassa gli occhi)

765 - Giuliana.Codesto ‘un è vero. Di lei, Mauro, è tornato i’ corpo e è tornata anche l’anima. Perchésenz’anima codesti discorsi costì ‘un si possan fare. Mauro, quando parla si sente che lei ce l’ha, l’anima. L’ha costì dentro, ‘un l’ha lasciata là. (sospira) Senta, che gli posso di’ quello che penso?

766 - Mauro.(guarda Giuliana, senza annuire)


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Massimo Valori – L’ultima lettera

767 - Giuliana.(si alza; alzerà via via il tono del discorso)Lei ha ragione, gliè segnato finché campa. È toccato alei. È toccato a voi, tanti quante vu eri su que’ treni che andavan via lontano. Noi si vedevano ai’ cinematografo tutti que’ visi sorridenti, le mani che sventolavano ‘ fazzoletti, con quella musichina ‘mbecille e quella vociaccia che diceva che vu eri i novi legionari che difendevano l’impero. Noi qui si sapeva che glieran tutte bischerate, e poi s’è visto anche da com’è andata a fini’. Ma la vostra vita, le vite di tutti quelli come lei che vu siete andati là, quelle ‘un son bischerate. Son cose serie. Ancora più serie se si pensa che tante di quelle vite là ci son finite. (sospira) Lei ‘un deve dimentica’, Mauro. Lei ‘un ha diritto di dimentica’. Lei ‘nvece ci deve pensa’,se le deve ricorda’ tutte quelle facce di quelli che ‘un son tornati più, ce lo deve racconta’ a noi che ‘un si sa, lo dovra’ racconta’ a’ figlioli, a’ nipoti! Per questo gliè segnato lei, Mauro! Questo gliè i’ su’ destino! Lei ha vissuto un’esperienza terribile, forse la più terribile di tutte! Ma gliè tornato, però. È andato giù fino ‘n fondo, ma è ritornato su. Anche ni’ toccare i’ fondo c’è ’ su’ lati positivi: per lo meno si sa che più ‘n giù di lì ‘un si pole anda’. No? Si sa che da lì si pole attro che migliora’! E allora forza, Mauro! Che gli fa paura a lei ora, di questo mondo qui? Chi ci pol’esse’ più forte di lei, che gliè tornato su dall’inferno! E allora l’adopri questa forza, si porti dietro anche tutti quelli che son rimasti là, se li porti dietro ne’ ricordi, ne’ racconti! Se no saranno morti pe’ nulla, pe’ davvero!

768 - Mauro.(si alza)

769 - Giuliana.(come riavendosi, indietreggia pensando che Mauro si arrabbi)Scusi... Scusi se ho detto quarche cosa che

‘un va, io ‘un volevo...

770 - Mauro.(afferra una mano di Giuliana e se la stringe al petto)Grazie.(vorrebbe dire qualcos’altro, ma non gli vengono le parole)

Grazie, Giuliana. Grazie. (pausa; entrambi resteranno fermi)

771 - Paride.(entra; vede Mauro e Giuliana che si guardano mano nella mano; annuisce come per dire “lo sapevo, io”; poi, secco) Bausette!

772 - Mauro e Giuliana.(saltano su, spaventati)

773 - Mauro.Bà! O che eri te?

774 - Giuliana.O Paride, dica     ...

775 - Paride.Quest’aria frizzantina m’ha messo fame. M’è toccato scende’ dalla scala pe’ veni’ a vede’

se c’era sempre quarche cosa. Ma se do noia          ...

776 - Mauro.No, s’era qui che.. Si faceva du’ chiacchiere.

777 - Giuliana.Du’ chiacchiere, sie.

778 - Paride.Diavolo, diavolo. Difatti, quande son’entrato, un bocìoVu parlavi fitto fitto.

779 - Giuliana.(imbarazzata)La roba gliè lì, se vu avete bisogno di quarcosa.. Chiamate. (esce a sinistra)

780 - Paride.Sì sì, se s’ha bisogno di quarcosa. (a Mauro, sarcastico) Che s’ha bisogno di quarcosa, noi?

781 - Mauro.Ehm... Assaggia i’ prosciutto, gliè bono.

782 - Paride.(si siede al tavolo apparecchiato)Io assaggio i’ prosciutto, ma te         ...

783 - Mauro.(non si siede)Io?

784 - Paride.Ah no, già..... Tu eri (marcato, sarcastico) a fa’ du’ chiacchiere. E tu fa’ le paternali ai’ su’

fidanzato, te?

785 - Mauro.Cioè?

786 - Paride.Mettiamo che ‘nvece di’ Paride Borsellini fosse entrato lui. Secondo te che t’avrebbe

detto?

787 - Mauro.(annuisce, ammette che Paride ha ragione)

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Massimo Valori – L’ultima lettera

788 - Valeria.(entra dalla porta di destra; ha un anello all’anulare della mano sinistra)E io dicevo “o che ‘un c’è nissunistamattina?”... Ciao, Mauro.

789 - Mauro.Ciao, Vale.

790 - Paride.Bongiorno, signorina.

791 - Valeria.Sono ‘n ritardo, dormivo così bene! ‘Un mi levere’ mai!

792 - Paride.Vero? E ‘nvece c’è anche chi gliè digià bello sveglio di mattinata, l’ha visto?

793 - Valeria.Chie?

794 - Paride.Come chie, la su’ cugina, che c’ha fatto trova’ colazione. Dice c’è i’ prosciutto bono. Eh,Mauro?

795 - Mauro.Gliè bono, gliè bono pe’ davvero.

796 - Valeria.Vo’ che ti porti quarcosa anc’a te?

797 - Mauro.No, io ho bell’e mangiato.

798 - Paride.Ha mangiato i’ prosciutto!

799 - Mauro.(si schiarisce la voce, per troncare il discorso)Come si sta bene fòri stamattina, eh? Si sente che arrivala primavera!

800 - Valeria.Siamo a metà aprile, gliè un po’ che doveva esse’ ‘rivata. Avevo una voglia di rinnova’questa camicia qui... Guarda! Ti garba?

801 - Mauro.Bellina, ti sta bene.

802 - Valeria.Vero? ‘Un resistevo più. Paride, a lei gli garba?

803 - Paride.Valeva la pena d’aspetta’ la primavera. Eh?

804 - Valeria.Ah, sì sì. ‘Un vedo l’ora d’anda’ nell’armadio a ritira’ fori tutta la roba leggera! A me laroba pesa mi sa di vecchiume, con qui’ tanfo di carbonina... Vero?

805 - Paride.Ha ragione, la roba da inverno gliè più...

806 - Valeria.(interrompe)Però ora quande viene fòri la roba da bella stagione voglio anda’ anche a fa’ ungiro ai’ mercato. (a Mauro) Se no tu mi vedi sempre uguale, poi ti vengo a noia!

807 - Mauro.Sì, Vale, gliè ‘mportante anche codesto, ma io credo che nella gente sia meglio guarda’quello che ci hanno...

808 - Valeria.(interrompe)Sì sì sì sì. Se no po’ la gente ci vede a giro e dice “o i’ Ciampolini che ci fa conquella cosina scipita vestita sempre uguale da un anno a un antro”! No, eh! Bisogna difendila la tu’ reputazione!

809 - Mauro.Ma che reputazione, figurati se io...

810 - Valeria.(c.s.)No no, ‘un sento ragioni.(dà un’occhiata frivola verso l’uscita a sinistra, alludendo a Giuliana)Cometutti qui invidiano me... Voglio che invidino anche te! A dopo! (esce a sinistra)

811 - Mauro.(pausa; è preoccupato; si gratta la testa e si siede)Paride.

812 - Paride.(a bocca piena)Oh.

813 - Mauro.Ti ricordi i’ giorno che si venne qui la prima vorta?

814 - Paride.Chi se lo scorda! Un anno fa!

815 - Mauro.Ti ricordi che prima d’anda’ via tu mi dicesti... Che secondo te era quasi meglio Giulianadi Valeria?


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Massimo Valori – L’ultima lettera

816 - Paride.Mi ricordo sì che te lo dissi. Po’ tu mi dicesti d’un entra’ più nell’argomento, e io ‘un cison più rientrato.

817 - Mauro.E se ti ci facessi rientra’?

818 - Paride.Ti dirrei che Giuliana ‘un è quasi meglio di Valeria: gliè dimorto assai un sacco e una sporta da benedi’ e santificare diecimila vorte di più meglio di Valeria. E ‘un so se rendo l’idea.

819 - Mauro.Paride...

820 - Paride.(interrompe)E che ora a vole’ sposa’ Valeria tu fa’ una bischerata, ma dimorto grossa.

821 - Mauro.Ascorta...

822 - Paride.(c.s.)E che se Giuliana ‘un fosse fidanzata tu ti ci dovresti butta’ a pesce, perché fra l’attromi sa che tu ci troveresti anche morvido.

823 - Mauro.Paride...

824 - Paride.(c.s.)Lo so, lo so, mi devo fa’ l’affari mia, ma siccome tu se’ uno zuccone e io son amicotuo, Paride ‘un ce lo vole ave’ i’ rimorso d’un avetti detto nulla!

825 - Mauro.E tu ha’ ragione! Ha’ capito che ho detto? Ragione, tu hai! E dimorta!

826 - Paride.(resta interdetto)Ho... Ragione?

827 - Mauro.Io c’ho un debito troppo grosso con quella ragazza, Paride. Ho sempre detto che se fosse stata libera, se mi voleva io... Io l’avre’ sposata, anche gobba, zoppa e coi’ collo torto!

828 - Paride.Senti benino! Comunque, a di’ la verità, da qui’ punto di vista ‘un tu saresti cascato male.

829 - Mauro.Eh?

830 - Paride.Volevo dire: attro che gobba e zoppa, Valeria gliè una figliola che... Ci viene ma a noi i’collo torto, a girassi a guardalla!

831 - Mauro.E lo so, e lo so! Ma io ero convinto che anche dai’ punto di vista dello gnegnero... Unanimo da pote’ scrive quello che m’ha scritto Valeria ‘un poteva esse’ d’una ‘mbecille! Eh! E ‘nvece...

832 - Paride.Gliè ‘mbecille!

833 - Mauro.Eh?

834 - Paride.Dicevo: gliè ‘mbecille!

835 - Mauro.(riluttante)E gliè. Gliè! Gliè proprio ‘mbecille. Ha un cervello che a fallo fritto ‘un tu ti levila fame, da come gliè piccino! ‘Un l’ha’ sentita co’ le camicine, la roba fine, la roba pesa... Gliè questo che gli fa veni’ ‘n mente la primavera, a lei! (pausa) Prima, quande ‘un tu c’eri te, ho parlato della primavera con Giuliana...

836 - Paride.Tutt’un’antra cosa.

837 - Mauro.Eh?

838 - Paride.Mauro, ma te li se’ lavati l’orecchi stamani? Ho detto che Giuliana gliè tutt’un’antra cosa!

839 - Mauro.Giuliana, Giuliana gliè la ragazza che sognavo! Porco boia, Paride, quande ragiona lei mipare... Mi sento... Che ti devo di’! Mi fa vola’!

840 - Paride.E allora? Finisci l’opra che tu ‘ncominciavi dianzi. Tu lasci una e tu pigli quell’attra.

841 - Mauro.Ma che dici? Prima di tutto lei gliè di già fidanzata. Poi i’ su’ fidanzato lo conosco.

842 - Paride.Codeste son cose che volendo ci si pole passa’ sopra.


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Massimo Valori – L’ultima lettera

843 - Mauro.‘Un è vero nulla, son cose che vanno tenute di conto, ‘nvece. E comunque, ha a esse’come vole, sono ‘mpegnato con Valeria. Ormai... Ormai l’ho detto.

844 - Paride.Ecco, e allora per me tu se’ scemo.

845 - Mauro.Paride, ma te ‘un tu po’...

846 - Paride.(interrompe; si alza) ‘Un posso capi’, lo so! Tu me l’avra’ detto ‘un so quante vorte, misanguina l’urecchi tutte le vorte che tu me lo ridici! Però, con tutt’i’ rispetto pe’ icché tu ha’ passato, io ‘un vedo la ragione pe’ fa’ un fioretto con quella scema! T’ha fatto torna’? Se’ tornato? Gli ha’ detto grazie? Basta, no?

847 - Mauro.No. E ‘un basta.

848 - Paride.Deunaffare come tu se’ duro.(si avvia verso la porta di destra; resta sulla soglia)

849 - Giuliana.(entra e ascolta, non vista dai presenti)

850 - Paride.Ma ‘un lo vedi che Giuliana ha occhi attro che per te? Che basta che tu faccia così(schioccale dita) e lei lascia i’ fidanzato pe’ veni’ con te, eh?

851 - Mauro.Codesto gliè tutto da dimostra’. E po’ sarebbe un atto disonesto.

852 - Paride.No! Sceglie lei, e sceglie chi gli garba! ‘Un ci sarebbe nulla di disonesto! I’ mondo ha sempre funzionato così!

853 - Mauro.E poi, anche se fosse, ‘un posso! ‘Un posso! Paride, Giuliana gliè un angelo di Paradiso,la creatura più bona, più bella, più meravigliosa che abbia ‘ncontrato ‘n vita mia. Ma io, se son qui, se la vedo, se la sento, se ci parlo e ‘un lo devo a lei. Lo devo a Valeria. Io son vivo solo grazie a Valeria. Questa vita, la mi’ vita, gliè più sua che mia di già ora, e io la voglio dedica’ a lei.

(si avvia a destra per uscire)

854 - Paride.Fa’ che ti pare(si attarderà per bere un bicchiere di vino).

855 - Mauro.Gnamo, Paride, se no ‘un si finisce.(esce a destra)

856 - Giuliana.(vorrebbe dire qualcosa, avanza verso la porta di destra, ma si trattiene; si siede, poi sbotta a piangere, accasciandosi sultavolino)

857 - Paride.(si è avviato per uscire a destra; al pianto di Giuliana si volta e resta interdetto; fa un’espressione come per dire “ma guardateche mi tocca fare”; prende una sedia e si siede al tavolo dov’è Giuliana; fra sè) Po’ dice che gliè bello esse’ ‘nnamorati! (darà un tovagliolo a Giuliana, a mo’ di fazzoletto)

858 - Giuliana.(si avvede di Paride)Che ci fa qui lei?

859 - Paride.Son qui.

860 - Giuliana.Che ‘un lo sa che è maleducazione spia’ la gente di nascosto?

861 - Paride.Allora. In primis, io ‘un son nascosto, ma son qui a sede’. E poi, mi fa l’idea che sia statalei la prima a ascorta’ senza fassi vede’. O sbaglio?

862 - Giuliana.(esita)No.

863 - Paride.Mauro. Eh?

864 - Giuliana.(annuisce)

865 - Paride.(annuisce, grave; fra sé)I’ bello gliè che la soluzione ci sarebbe, ma... ‘Ta’ a senti’ eh...(a Giuliana)E che problema c’è? Si faccia avanti, no?

866 - Giuliana.No, Paride, che dice. O co’ Ivano come fo?

867 - Paride.(si alza)Ecco! Poi ditemi che gl’innamorati ‘un si fanno le cheche! Ma io qui, ma io là! Mavu chiacchierassi, benedetti voi, invece di sta’ a rimugina’ tanto!

868 - Giuliana.Perché?


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Massimo Valori – L’ultima lettera

869 - Paride.Perché sì, perché bisogna parlare! Da stamani in qua l’avrò detto settanta vorte!... Se leico’ Ivano... ‘Nsomma, se si rende conto che ‘un è più aria, si levi i’ peso, glielo dica! Pe’ forza ‘un si fa neanche l’aceto, Giuliana!

870 - Giuliana.Ma siamo sempre stati ‘nsieme...

871 - Paride.(interrompe)Vu siete du’ anime ‘n un nocciolo, lui vede i’ mondo solo con lei, chissà come lapiglia... Eh?

872 - Giuliana.Eh.

873 - Paride.Gliè la solita musica, e vu l’avete cantata ‘n due, stamani!

874 - Giuliana.‘Un capisco.

875 - Paride.M’intendo da me, nelle mi’ orazioni!(fra sé)Vo? Io vo. Se no, se mi fo le cheche anch’io e’fo come loro, eh! No. No no no...

876 - Giuliana.Paride, ma si sente bene?

877 - Paride.Io? Io sì. Io sto bene! Voi no, ma io sto bene! E siccome a me mi garba che si stia benetutti... (va all’uscita di sinistra; chiama) Ivano! Ivanoo!

878 - Ivano.(d.d.)Oh!

879 - Paride.Vien qua, subito!

880 - Ivano.(entra, col grembiule)Che ha’ fatto?

881 - Paride.Mettit’a sede’.

882 - Ivano.C’ho i’ soffritto di cipolle sui’ foco...

883 - Paride.Ma che cipolle! Mettit’a sede’, t’ho detto! C’è da parla’ di cose serie e lu’ pensa alle cipolle!

884 - Ivano.(si siede)Ma se si bruciano...

885 - Paride.(si trova nel mezzo tra Ivano e Giuliana)Ci penserà quarchedun’antro.

886 - Ivano.Paride, ma...(allude a Giuliana)‘Un è che tu gli vo’ di’...

887 - Giuliana.(a Paride; allude a Ivano)Mi raccomando, ‘un gli dica quello che ci siamo detti...

888 - Paride.Guardate. Guardàteli! Da quanta paura hanno di fa’ di’ male a quell’attro, si fanno male

per sé! Allora ascortate me. Stamattina noi (a Ivano), prima noi (a Giuliana) e poi noi, s’è fatto un certo discorso ‘nsieme, vero?

889 - Giuliana e Ivano.(minimizzano, a soggetto)

890 - Paride.Sentite, bambini, a me ‘un mi garba neanche fa’ certe cose! È che quande vedo du’ bischeri che si rendan conto che gliè nera e la voglian fa’ vede’ bianca... Io son amico vostro, sono! Anche se gliè un anno solo che ci si conosce, vi voglio bene a tutt’e due! Da amico, s’intende. E da amico, vi dico: parlate. Parlate, che vi si secchi la lingua! E ‘un vu ve ne pentirete! Forza!

891 - Ivano.Bah... Parliamo.

892 - Giuliana.Ma di che si deve parla’?

893 - Ivano.Boh.

894 - Paride.Come boh!

895 - Ivano.Giuli, parliamo di quarche cosa, se no ce le da’ a tutt’e due!

896 - Giuliana.Ma da dove s’incomincia?


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911 - Valeria.

Massimo Valori – L’ultima lettera

897 - Paride.Vi dico una cosa sola, e poi rivò fòri. In qui’ discorso che dicevo prima, che s’è fatto inseparata sede, diciamo... Voi, tutt’e due, vu m’avete detto la stessa identica cosa! Chiaro?

898 - Ivano e Giuliana.(rimuginano; iniziano a comprendere)

899 - Paride.Più di così, ragazzi, che vi devo di’!(si avvia per uscire a destra; fra sé, sulla porta)Che fatica!(esce)

900 - Ivano.Perché, te che gli ha’ detto?

901 - Giuliana.Gli avrò detto... Quello che tu ha’ detto te, se s’è detto la stessa cosa.

902 - Ivano.Io gli ho detto che... Che mi dispiacerebbe fatti sta’ male, Giuli.

903 - Giuliana.Anch’io. Anch’io gli ho detto così. E gli ho anche detto che ora... Ci sarebbe una cosache ti potrebbe fa’ sta’ male, e allora io cerco di... Di non falla succedere.

904 - Ivano.Preciso, come me. Perché gliè tanto che ci si conosce, siamo cresciuti insieme e ora... Orapenso che te, se io ti dicessi... Se ti dicessi che da un po’ di tempo...

905 - Osvaldo.(entra da sinistra)E’ brucia le cipolle! O vo’ due!

906 - Ivano e Giuliana.(si alzano di scatto; a soggetto)

907 - Osvaldo.O che vi pare questo i’ momento di fa’ cibicì? ‘Gnamo di qua, tutt’e due!(esce a sinistra)

908 - Giuliana.Però finiamo questo discorso, eh?

909 - Ivano.(annuisce)Si finisce, si finisce. Ce n’è di bisogno.(esce a sinistra)

910 - Giuliana.(esce c.s.)

(entra c.s.; guarda più volte verso l’uscita di sinistra, perplessa; si accende una sigaretta; si siede, pensosa) Tira un’aria

strana, stamattina. Occhio, Valeria... Se gliè vero che ‘ndo’ tona piove...

912 - Emilio.  (entra da destra; è diventato garzone di pasticceria; reca una torta tipo Saint Honoré, che poserà su un tavolo)

Permesso? C’è nessuno?... (vede Valeria) Oh, buongiorno a lei.

913 - Valeria.Ba’! Guarda chi si rivede, dopo tanto! Tutto bene?

914 - Emilio.‘Un mi lamento. Lei?

915 - Valeria.O Emilio, venvia... Che mi da’ di’ lei?

916 - Emilio.Preferisco.

917 - Valeria.O che neancora ‘un t’è sbollita? Se’ sempre ‘nnamorato di me, eh? (ride)

918 - Emilio.Grazie a Dio ho trovato di meglio.

919 - Valeria.A Montelupo? Son bone a sta’ alla conca.

920 - Emilio.Ognuno sa fa’ i’ suo.

921 - Valeria.Uhm, come siamo diventati filosofici! Che differenza da qui’ Cecchini che era ne’ giovani fascisti! Meno male me n’accorsi in tempo. ‘Un sarei felice come sono ora.

922 - Emilio.S’è sistemata? L’ho caro per lei.

923 - Valeria.Se tutto va bene un antr’anno ci si sposa.

924 - Emilio.Spero che vu venga a piglia’ la torta da noi.

925 - Valeria.È tutto quello che tu ha’ da dire?

926 - Emilio.Auguri e figli maschi. Gli dirrò anche questo.

927 - Valeria.E te, te come stai dimm’un po’?

928 - Emilio.Io volevo parla’ coi’ su’ zio.


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Massimo Valori – L’ultima lettera

929 - Valeria.Bene come quande tu eri con me ‘un tu sta’ di certo.

930 - Emilio.Sto meglio.

931 - Valeria.(chiama)Ziooo! Ti voglianooo!...

932 - Emilio.Grazie.

933 - Valeria.Ti ricordi di quande tu lo chiamavi Briachella?

934 - Emilio.Fo di’ mi’ meglio pe’ scordammene.

935 - Valeria.Poero zio, come tu lo trattavi! Comunque ora sta bene, eh? Riga diritto, ‘un beve più.Forse tu fosti propio te a fallo smettere, quella sera. L’unica bona azione che tu ha’ fatto ‘n tutta la carriera! (ride)

936 - Osvaldo.(entra da sinistra)Chi c’è? Ba’... O te? Che giri?

937 - Emilio.Buongiorno, so’ Mariotti!

938 - Osvaldo.Aspetta un po’... Montelupo... ‘Un mi di’ che tu lavori pe’ la pasticceria!

939 - Emilio.Preciso. Son venuto a consegna’ la torta che vu volevi.

940 - Osvaldo.Bella, davvero, complimenti! Ma che va messa ‘n fresco?

941 - Emilio.No, se vi serve pe’ i’ desinare gliè meglio lascialla fòri.

942 - Osvaldo.Allora si lascia proprio lì ‘ndo’ è, fa anche figura. Allora, Cecchini? Come stai? Valeria,va’ a piglia’ da be’ pe’...

943 - Emilio.(interrompe)So’ Mariotti, grazie, ma... Devo rianda’ via, ho un’antra commissione qui.

944 - Osvaldo.Senza complimenti!

945 - Emilio.Grazie, davvero.

946 - Valeria.O che ‘un ti garba più i’ mommo?

947 - Emilio.(non sa cosa dire)

948 - Valeria.Ciao Cecchini. Ritorna a trovammi quarche vorta, e salutami Montelupo.(esce a sinistra)

949 - Osvaldo.‘Nsomma, lavora’ tu lavori, eh?

950 - Emilio.Sto bene, via, ‘un mi lamento. Gliè quasi un anno che lavoro lì. Sto dalla mi’ zia, ‘n casasua... Tiro avanti, so’ Mariotti.

951 - Osvaldo.Son contento. Davvero, eh, son proprio contento. Emilio.

952 - Emilio.(imbarazzato)

953 - Osvaldo.Senti, io c’ho da fa’ di là, stare’ qui volentieri a fa’ du’ chiacchiere, ma...

954 - Emilio.Ma che scherza, anzi. C’ho da anda’ via anch’io.

955 - Osvaldo.Allora... Allora ci si vede, eh?

956 - Emilio.(guarda se Osvaldo gli porge la mano)Arrivederci, so’ Mariotti.

957 - Osvaldo.(gli tende la mano)

958 - Emilio.(esita, poi la stringe)Ma ‘un son neancora degno, so’ Mariotti.

959 - Osvaldo.(emozionato, gli fa cenno di tacere)

960 - Emilio.(esce a destra, senza dire nulla, commosso)


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(si avvicina)

(si sciolgono dall’abbraccio e ridono)

Massimo Valori – L’ultima lettera

961 - Osvaldo.(trae un fazzoletto di tasca e si asciuga gli occhi; commosso, al pubblico)Vo’ ‘un vu ci crederete, ma stomeglio di prima. (si avvia verso l’uscita a sinistra; gli sovviene) Ma pagare? S’è scordato di riscotere! (esce correndo adestra)

962 - Giuliana e Ivano.(entrano, entrambi commossi, ma felici; si sono resi gli anelli l’un l’altra)

963 - Giuliana.Ivano, ma se’ sicuro che...

964 - Ivano.Tranquilla, Giuli. Tu fa’ bene a fa’ quello che tu vo’ fare. Però io... Io vo via, torno stasera.

Sta’ qui’ a fa’ lo spettatore a codesta cosa costì... Mi sentire’ ‘n imbarazzo, ecco.

965 - Giuliana.Gliè vero. Anche per me gliè più facile se...

966 - Ivano.E allora, vo via, dài, Giuli. Oh, allora... In bocca ai’ lupo, eh?

967 - Giuliana.Crepi, Ivano, crepi!(lo abbraccia, felice)

968 - Osvaldo.(rientra)Gliè bell’e ito. E’ ritornerà, vedrai se ‘un c’ha ‘ sòrdi se n’accorge, vai!(vede Ivano eGiuliana, abbracciati) Oh, stamani ‘un vi si spiccica, vo’ due, eh! Ma che v’ha pinzato?

969 - Giuliana e Ivano.

970 - Osvaldo.Che ridete?                                                            Vu avete l’occhi tutti rossi! Che avete fatto? Avete pianto?

971 - Giuliana.Anche te tu ha’ pianto!

972 - Osvaldo.Le mia son lacrime di contentezza!

973 - Giuliana.Anche le nostre.

974 - Ivano.Sarà meglio spiegaglielo anc’a lui.

975 - Osvaldo.Spiegammi icché? Che è successo?

976 - Ivano.(a Giuliana)Se tu permetti, ci penso io. Te... Tu ha’ da fare.

977 - Giuliana.(annuisce)

978 - Valeria.(entra da sinistra e resta sulla soglia, osservando la scena)

979 - Osvaldo.Spiegare? Che avete fatto?

980 - Ivano.Osvaldo, s’è fatto una cosa che... Forse ci rimarra’ un po’ male, ma... Creda, gliè meglioper tutti! Io son contento, e Giuliana anche! Vero?

981 - Giuliana.(conferma)

982 - Osvaldo.Che c’è di novo?

983 - Ivano.(prende Osvaldo a braccetto e se lo porterà fuori a destra)Ora glielo spiego. Intanto gli volevo chiede’ i’permesso d’anda’ via e ritorna’ stasera, ma questo gliè i’ meno. Perchè deve sape’, Osvaldo, che io e Giuliana... (esce a destra)

984 - Osvaldo.(esce a destra)

985 - Giuliana.(si asciuga gli occhi)

986 - Valeria.Giuli.

987 - Giuliana.Oh.

988 - Valeria.(si avvicina a Giuliana, ma non le dice nulla)

989 - Giuliana.Che c’è? Volevi quarche cosa?

990 - Valeria.(sospettosa)Volevo sape’ che tu avevi.

991 - Giuliana.Nulla, nulla. È tutto a posto. Ora gliè tutto a posto. Io e Ivano s’è...

992 - Valeria.Vu avete?


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Massimo Valori – L’ultima lettera

993 - Giuliana.S’è parlato un po’, come ‘un si faceva da chissà quanto. Ci siamo chiariti su tante cose es’è detto... ‘Nsomma, s’è preso una decisione.

994 - Valeria.Che decisione?

995 - Giuliana.Ci siamo lasciati.

996 - Valeria.Che avete fatto?

997 - Giuliana.Ci siamo lasciati, Vale.

998 - Valeria.(afferra la mano sinistra di Giuliana; nota l’anello)

999 - Giuliana.Ce li siamo ridati. Ci siamo lasciati pe’ davvero, Valeria. Si voleva la stessa cosa da tanto tempo, tutt’e due, ma ‘un s’aveva i’ coraggio di’ disselo. ‘Un s’è mica leticato, anzi. Anzi, forse ora a Ivano gli voglio più bene di quante glie n’ho sempre voluto. E anche lui a me!

1000 - Valeria.(già si immagina cosa sta per succedere; strafottente)E allora?

1001 - Giuliana.Allora nulla, ora fo quello che prima ‘un potevo fa’. Dico la verità a Mauro.

1002 - Valeria.La verità... A Mauro?

1003 - Giuliana.Ho raccontato tutto a Ivano, pe’ filo e pe’ segno. E anche lui m’ha detto che gliè lacosa giusta da fa’.

1004 - Valeria.(ride)Ma io lo sapevo che andava a fini’ così! Tu ha’ fatto tutto pe’ via di Mauro, eh?

1005 - Giuliana.Vale, lui sta con te perché...

1006 - Valeria.(interrompe) Sta con me perché ci sta. E ci starà ancora. Perché ‘un crede’ che io abbia‘ntenzione di tirammi indietro.

1007 - Giuliana.Ma lui pensa...

1008 - Valeria.(c.s.)Quello che pensa pensa. Mauro gliè mio, vole bene a me.

1009 - Giuliana.No! Lui ‘un vole bene a te! Lui vole bene a quella che gli scrisse...

1010 - Valeria.(interrompe)Che era Valeria.

1011 - Giuliana.‘Un era Valeria! Ero io!

1012 - Valeria.Era Valeria! E io lo griderò ‘n faccia a tutt’i’ mondo, ‘un mi fermerò davant’a nulla! Vai,vai! Vo’ anda’ a diglielo? Vai! Voglio vede’ a chi darà retta! Sarà la mi’ parola contro la tua, cosina! La mi’ parola contro la tua! Io ‘un lo lascio anda’, dovessi passa’ sopra a te, a tutti quelli che son qui dentro e a tutto questo porco paese!

1013 - Giuliana.Perché tu se’ così cattiva?

1014 - Valeria.Ah, io, eh? Sare’ io cattiva? E te, che tu butti all’aria du’ coppie pe’ piglia’ quello che tigarba, che sei? Eh?

1015 - Giuliana.‘Un è così, e tu lo sai.

1016 - Valeria.È proprio così invece!

1017 - Giuliana.Mauro ‘un aspetta attro!

1018 - Valeria.Mauro gliè con me e ci resta! Con me! Va’ a chiamallo! Diglielo, prova a diglielo! ‘Un ticrederà mai. Mai! ‘Un ti mette’ contro di me, nina, perché ‘un tu ce la fai! ‘Un tu ce la fai!

1019 - Giuliana.E si guarderà, se ‘un ce la fo!(va all’uscita di destra; chiama)Mauro! Mauro! Venga qua!(torna alcentro della scena)

1020 - Valeria.Tu se’ sempre ‘n tempo a fermatti, Giuliana. Non ti mette’ contro di me. Non ti metterecontro di me!


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Massimo Valori – L’ultima lettera

1021 - Giuliana.(da’ un’occhiata a Valeria, sprezzante)

1022 - Mauro.(entra; si metterà fra Giuliana e Valeria) Che c’è? Mi voleva, Giuliana? (avverte l’atmosfera tesa) Che èsuccesso?

1023 - Valeria.Mauro vieni qui. Qui, vicino a me.(da qui Valeria avrà una doppia faccia; tenera e patetica con Mauro,arrogante e beffarda con Giuliana)

1024 - Mauro.Che c’è, Vale?

1025 - Valeria.Quanto bene mi vòi, eh? Dillo, dimmelo ancora!

1026 - Mauro.Ma dài, Vale... ‘Un siamo mica soli.

1027 - Valeria.Te tu sta’ con me, vero? Tu sta’ sempre con me. È vero?

1028 - Mauro.Ma sì, Vale, ma... Che ti piglia?

1029 - Giuliana.Mauro, ascolti me un minuto.

1030 - Valeria.Mauro! Mauro non la sta’ a sentire, capito? Quello che ti dice lei son tutte bugie! Quellagliè una bugiarda matricolata! Capito?

1031 - Mauro.Ma che dici...

1032 - Valeria.Mi credi? Dimmi che tu mi credi, Mauro! Te tu devi da’ retta a me, solo a me! A me ebasta!

1033 - Giuliana.Lei pole da’ retta a chi vole, Mauro, ma dopo che ha sentito quello che gli devo di’!

1034 - Mauro.Io ‘un capisco... Vi date una carmata, tutt’e due? Ma che avete?

1035 - Giuliana.Mauro, c’è una cosa che gli devo di’. ‘Un so che effetto gli farà, ma lei deve sape’ comeson andate le cose.

1036 - Mauro.Che cose?

1037 - Valeria.‘Un è vero, Mauro! Gliè tutt’una finta!

1038 - Mauro.Vale, ho capito! Ho capito. Ora sento che m’ha da dire lei, va bene?

1039 - Valeria.Mauro...

1040 - Mauro.Sta’ tranquilla. Eh?

1041 - Valeria.(annuisce)

1042 - Paride.(entra; a Mauro)No, ora a me tu mi devi di’ se gliè possibile lavora’ a questa maniera...

1043 - Mauro.(non ascolta Paride; a Giuliana)Dica, sentiamo.

1044 - Paride.Fatti porta’ anch’i’ tè co’ biscotti! Ma guardate!(poi si interesserà al discorso)

1045 - Giuliana.Quelle tre lettere che lei ha ricevuto da Valeria.

1046 - Mauro.Eh.

1047 - Giuliana.‘Un son tutte di Valeria. Le prime due le scrisse lei, la terza...

1048 - Valeria.‘Un è vero!(continuerà a negare, sommessamente)

1049 - Giuliana.La terza gliela scrissi io!

1050 - Mauro.Lei?

1051 - Paride.Come come come?(prende una sedia, si siede e seguirà, attento, compiacendosene)


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Massimo Valori – L’ultima lettera

1052 - Giuliana.Valeria s’era appena messa co’ Emilio Cecchini, uno che era ne’ giovani fascisti. Quand’arrivò la su’ lettera, lei la strappò e ‘un la lesse nemmeno, e poi buttò via anche quell’attre due! Io gli dissi che gli rispondesse, ma lei ormai aveva i’ novo fidanzato ni’ capo, e disse di no. Allora gli scrissi io. E gli scrissi quella lettera famosa, l’urtima, quella che lei rammenta sempre!

1053 - Valeria.Bugiarda! Bugiarda! Mauro ‘un gli da’ retta! Lei ha perso l’omo, s’è lasciata ora co’ Ivanoperché ha messo l’occhi su di te! Capito?

1054 - Paride.Senti che lavoro...

1055 - Mauro.Giuliana, io... ‘Un so che dire... Gliè un’affermazione grave questa. E io... Io ‘un possoda’ retta a quello che dice lei. Gliè troppo grossa. Scusi, ma... (a Paride) ‘Gnamo Paride. (si avvia verso laporta di destra)

1056 - Paride.(deluso, si alza; segue Mauro)

1057 - Giuliana.Io posso prova’ quello che dico, Mauro.

1058 - Mauro.(si volta)Lo pole prova’?

1059 - Paride.E allora lo dica subito, ‘nvece di facci girà pe’ la camera senza ciabatte...(torna a sedere comeprima, con lo stesso atteggiamento)

1060 - Giuliana.Diamine che lo posso prova’. Gli domandi a Valeria se sa ‘ndo’ sono le su’ lettere. Gliel’ha ma’ domandato?

1061 - Mauro.No.

1062 - Giuliana.Ecco, provi ora. Gli domandi se sa ‘ndo’ sono.

1063 - Mauro.(non dice nulla)

1064 - Paride.(a Mauro)O domandaglielo! Com’ha detto?

1065 - Valeria.Io lo so ‘ndo’ sono, le lettere di Mauro. Te se’ sicura di sapello?

1066 - Giuliana.(presa in contropiede)Lo so sì. Te,  no che ‘un tu lo sai. Perché tu dici a codesta maniera?

1067 - Valeria.Perché io lo so, ‘nvece. E dimorto bene.(ride, beffardamente)

1068 - Giuliana.(per tutta risposta prende una sedia e prenderà il vaso dove erano le lettere)

1069 - Valeria.Mauro, lo vedi? Son tutti mezzucci pe’ vede’ di separacci, pe’ mettiti i’ tarlo ni’ capo...

Gliè un’arpia, le prova tutte pe’ vede’ di faccela, ma con noi ‘un ci riuscirà, vero? ‘Un ci riuscirà

mai!

1070 - Mauro.Però sembrava convinta di quello che...

1071 - Giuliana.(ha trovato il vaso vuoto; interrompe, inviperita)  In do’ sono? In do’ l’ha’ messe? Disgraziata!

Ridammele! (con voce rotta) Son mia, son mia! ‘Un son più tua! (scende dalla sedia) Ridammele!

1072 - Valeria.Vedi? Fa come ‘ bambini piccini, fa le bizze.(schernisce Giuliana)Ghiri ghiri ghiri...

1073 - Giuliana.(ha uno scatto rabbioso verso Valeria, fra le lacrime; ma desiste subito)

1074 - Paride.Ora la morde!

1075 - Giuliana.(si siede, singhiozzando)

1076 - Valeria.‘Gnamo Mauro, si vede che alla mi’ cugina la primavera gli fa un effettaccio. Vieni, si vafòri. (si avvia verso la porta di destra con Mauro)

1077 - Paride.(si alza, contrariato; si avvia per seguire Valeria e Mauro)A lavora’, si va, signorina.

1078 - Mauro.(si sofferma)Ma perché fa a quella maniera?

1079 - Valeria.O che ti devo di’, Mauro, dianzi m’ha preso e m’ha ‘nventato tutte quelle novelle... Ora,ti pare che io gli facevo scrive’ la lettera a lei?


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Massimo Valori – L’ultima lettera

1080 - Osvaldo.(entra)Ma che baccano fate, eh?

1081 - Paride.Sor Osvaldo, ha ragione. Ma ora si va a finire, eh, ‘un si preoccupi!

1082 - Giuliana.(scatta in piedi)I’ mi’ babbo! Anch’i’ mi’ babbo lo sapeva!

1083 - Paride.Maremma bona!(fa dietrofront e si rimette seduto c.s.)Sor Osvaldo, si finisce fra un antro pochino!(a Mauro) Ven qua, te! Lo senti ‘un ha finito?

1084 - Mauro.(torna sui suoi passi, con Valeria)

1085 - Giuliana.(a Valeria)Le lettere che tu buttasti via le trovò lui!

1086 - Valeria.O Giuliana, o via... O falla finita...

1087 - Giuliana.Babbo! Babbo diglielo te! Diglielo di quella sera che tu trovasti le su’ lettere ni’ sudicio!

Di quande tu mi dicesti di scrivigli! Diglielo!

1088 - Osvaldo.Sì, ma sta’ carma...

1089 - Giuliana.Diglielo, vai! Mauro, stia a sentire!

1090 - Paride.Mauro, sta’ a senti’!(pende dalle labbra di Osvaldo, speranzoso)

1091 - Osvaldo.(insicuro, non si ricorda)Giuliana... Io magari l’avrò anche fatte tutte codeste cose, ma tu losai... A que’ tempi... ‘Un lo so, forse... Mi pare... Ma quella sera che tu dici te era quella vorta che c’era anche i’ Cecchini?

1092 - Giuliana.Sì, babbo, te lo ricordi? Eh? Te lo ricordi?

1093 - Osvaldo.Quella sera, Giuliana... Fu una dell’urtime sere che io... ‘Nsomma, avevo bisogno d’unpo’ di sostegno, e... (fa azione come per dire “bevvi”) Nina, ‘un mi ricordo tanto bene... Mi sembra che si parlò di quarche cosa, ma...

1094 - Paride.(al gesto di Osvaldo si è “sgonfiato”, deluso)

1095 - Valeria.Gliera ‘briaco, come sempre! Vedi, quella ‘nfame? Anche delle disgrazie di’ su’ babbo s’approfitta! Che vo’ che si ricordi lui delle buste, di’ sudicio... Tutte le prova, quella scellerata!

1096 - Giuliana.Gliè come dico io, e tu lo sai! Babbo, diglielo!

1097 - Valeria.(ride, sguaiatamente) Ma che vo’ che dica, poer’omo! (a Mauro) Briachella! Gliè così che lochiamavan tutti, lo sapevi?

1098 - Mauro.Briachella?

1099 - Valeria.I’ mi’ zio gliera uno che gli garbava i’ mommo! ‘Briaco fisso dalla mattina alla sera! Eanc’ora, eh? Anc’ora, ‘un c’ha’ ma’ fatto caso a che occhi ha, ogni tanto? Gliè perché... (fa azione comeper dire “beve”)

1100 - Osvaldo.Che dalla mattina alla sera! Che dici?

1101 - Mauro.No, a me veramente lui ‘un m’ha ma’ dato l’impressione...

1102 - Valeria.Eh, perché tu lo conosci poco!

1103 - Giuliana.Chetati, disgraziata!

1104 - Osvaldo.No, eh! Noe! Codeste cose ‘un tu l’ha’ a dire.

1105 - Valeria.Ma come, zio, ma se anche l’attro giorno ti trovai coi’ bicchiere pieno!

1106 - Osvaldo.Ma chie?

1107 - Valeria.Te, zio, chie!(a Mauro)E poi, lo vedi come succede, beve e po’ ‘un si ricorda nulla!

1108 - Osvaldo.Ma chi beve? Gliè un po’ che ‘un tocco più i’ vino, io! Ma che dici?

1109 - Valeria.Zio, sta’ zitto!


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Massimo Valori – L’ultima lettera

1110

- Giuliana.Non parla’ così ai’ mi’ babbo!

1111

- Valeria.Anche te, stai zitta! State zitti tutt’e due!

1112

- Osvaldo.Oh, a me ‘un tu mi parli con codesto tono, capito?

1113

- Valeria.E’ ti parlo come mi pare! Briachella!

1114

- Osvaldo.Com’ha’ detto?

1115

- Paride.(a Valeria)Codesto modo d’agire gliè scorretto, eh, signorina...

1116

- Valeria.(aggredisce verbalmente Paride, inviperita)Si cheti, lei! Che c’entra, lei? Si faccia l’affari sua!

1117

- Paride.(intimorito, si spenzola dalla sedia per allontanarsi)Maremma... Mauro reggila!

1118

- Valeria.(a Mauro, svenevole)Mauro, andiamo via, vedi, son tutti contro di noi... Andiamo via...

1119

- Mauro.Via? E ‘ndo’ si va?

1120

- Osvaldo.Ti mando via ma io, sciagurata! Cattiva! Va’ fòri! Va’ via e ‘un torna’ più!

1121

- Paride.Ecco, bravo!(approverà ancora, a soggetto)

1122

- Giuliana.Babbo! Babbo carmati! Va’ di là! Va’ di là, pe’ l’amor di Dio!

1123

- Osvaldo.Ma ha’ sentito che m’ha detto?

1124

- Giuliana.E’ gliè così, si sa! Gliè la mi’ cugina! Va’ di là, ci penso io! Vai!

1125

- Osvaldo.(cede)Ma lei che si levi da tre passi, eh? ‘Un la voglio più vede’!

1126

- Giuliana.E’ va, e’ va. Vedrai che ora va.

1127

- Valeria.E te ‘ndo’ vai, Briachella? Va’ a consolatti coi’ mommo, eh? (a Mauro) Mauro vieni via,

qui siamo ‘n una casa di ciucchi! Si son messi tutti d’accordo pe’ facci lascia’, perché tu vada con

lei!

1128

- Osvaldo.Questa gliè una casa rispettabile, muso di nana! Capito?

1129

- Giuliana.Babbo pe’ piacere! Va’ di là, ‘un complichiamo le cose!

1130

- Osvaldo.‘Un ti fa’ più vede’ qui dentro, eh? Mai più!(esce a sinistra)

1131

- Giuliana.Ma ‘un ti vergogni, infame che ‘un tu se’ attro, a rifattela coi’ qui’ poer’omo, eh?

1132

- Valeria.Tu ce l’ha’ tirato te ni’ mezzo! Tu avevi a fa’ a meno! Te l’ho detto dianzi: quand’ho

ragione, io passo sopra a tutti! ‘Un mi ferma nessuno!

1133

- Giuliana.Quande tu ha’ ragione?(si dispera)Quande tu ha’ ragione?(non sa più cosa fare, si sente impotente;

piange)

1134

- Valeria.Ma guardala, Mauro! Guardala come raglia! Guarda quale gliè la donna che vorrebbe sta’

co’ uno come te! Eh? Ma che ti vo’ perde’ dietro a lei?

1135

- Mauro.Io...(è indeciso)

1136

- Valeria.Ma te mi credi, vero? Tu credi a me, ‘un è vero?

1137

- Giuliana.Mauro no...

1138

- Valeria.Rispondi! Rispondimi!

1139

- Mauro.(non risponde, è imbarazzato e indeciso)

1140

- Paride.Via, o rispondigli!(spera che Mauro rinneghi Valeria; alla risposta di Mauro si “sgonfierà” nuovamente, deluso)


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Massimo Valori – L’ultima lettera

1141 - Mauro.(breve pausa; poi si risolve)Vale, io... Io son con te. Come prima, come sempre. Mi sento un po’responsabile pe’ tutto questo bailamme, ma... Giuliana, mi dispiace che stia male per me, ma io la ‘nviterei a... Ecco, pensi meglio a quello che dice, lei ha mosso dell’accuse gravi alla mi’ fidanzata, ‘un son cose che si dicono così alla leggera...

1142 - Giuliana.(con voce rotta)Mauro. Quella lettera la scrissi io! Io! La mi’ cugina ‘un è capace di scrive’quelle cose, nemmeno se va a ripetizione! A italiano ero io che gli passavo ‘ compiti, s’ha la calligrafia uguale, s’è sempre fatto!

1143 - Valeria.(cerca di portare via Mauro) Andiamo, Mauro. Tu ha’ da fini’ la magnolia. (a Paride, secca) Dicobene? (poi si avvierà a destra con Mauro)

1144 - Paride.Che magnolia? Ah, sì, la... Cosa... C’è da finilla, sie. Gnamo, vai.(si alza, deluso; segue Valeria eMauro)

1145 - Mauro.(si lascia trascinare, ma ascolta Giuliana)

1146 - Giuliana.Quande gli scrissi che lei doveva vole’ bene a se stesso, se lo ricorda? Lo scrissi io!

1147 - Valeria.Che tu dovevi vole’ bene a te stesso come ti volevan bene quell’attri! Io! Lo scrissi io, nolei! ‘Un gli da’ retta!

1148 - Giuliana.Quande gli scrissi di’ coraggio che le’ m’aveva dato, Mauro, se lo ricorda?

1149 - Valeria.Di’ coraggio che tu m’avevi dato nelle tu’ lettere! Lo scrissi io, bugiarda! Com’eran bellele tu’ lettere, Mauro! Ce l’ho io, ce l’ho tutte io!

1150 - Giuliana.(plateale) E di quande gli scrissi della casa che mi sarebbe garbato ave’, co’ i’ fruttetodavanti...

1151 - Valeria.(interrompe)E la quercia, i’ cipresso, e i colli didietro... Come mi garberebbe ave’ una casa ‘nqui’ modo, Mauro! Gliè la casa de’ mi sogni!

1152 - Giuliana.‘Un è vero!

1153 - Valeria.Gliè vero! Gliè la casa che ho sempre sognato da bambina!

1154 - Giuliana.No!

1155 - Valeria.Sì, invece! Me la son sempre ‘mmaginata ‘n qui’ modo, io ho sempre avuto tanta fantasia! Anche ‘n tutti i disegni che facevo a scuola...

1156 - Giuliana.(interrompe; urla, risoluta) No! No! ‘Un è vero! ‘Un pole esse’ vero! (in tono normale) Gliè unabugia, Mauro, ‘un gli creda!

1157 - Mauro.Ma perché?

1158 - Giuliana.Perché ‘un è un paesaggio ‘nventato! Gliè i’ paesaggio di qui’ quadro lì!(indica il quadro diFattori al muro)

1159 - Mauro.(si libera dalla stretta di Valeria e si avvicina al quadro, osservandolo)

1160 - Giuliana.Ma siccome quella lettera ‘un l’ha scritta lei, ‘un lo poteva sapere!(implorante)La scrissi io,Mauro!

1161 - Valeria.(china il capo e stringe i pugni)

1162 - Mauro.(rammenta la lettera)“Una casa di campagna, che si intraveda appena dietro un frutteto, conuna quercia secolare e un vecchio cipresso che sembrano messi lì come sentinella, e le nostre colline sullo sfondo, e uno spicchio di cielo, quel nostro bel cielo che mi piace tanto guardare...” (guarda Giuliana) Allora... Allora gliè vero?

1163 - Giuliana.Gliè vero.

1164 - Mauro.(felice)Gliè vero?

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(a torta spiaccicata, si mette a piangere, si pulisce un

1169 - Valeria.Lei, sempre lei! Vanno bene tutt’a lei!

Massimo Valori – L’ultima lettera

1165 - Giuliana.Gliè vero!

1166 - Mauro.Gliè vero!(abbraccia Giuliana)Gliè vero!

1167 - Paride.(esulta)Gliè vero! Gliè vero! Sìii!

1168 - Mauro e Giuliana.(si guarderanno commossi, poi seguiranno lo scontro tra Valeria e Paride, e poi con Emilio)

(digrigna i denti, esasperata)

1170 - Paride.(a Valeria, con veemenza)Bene! L’ho caro! Bifera!

1171 - Valeria.(con rabbia, cercherà di dare uno schiaffo a Paride, senza riuscirci)Gliè tutta corpa sua che gliè entrato ni’mezzo! Perché ‘un s’è fatto l’affari sua?

1172 - Paride.Cuccia, Bobi...

1173 - Valeria.Ma sì, che se lo prenda qui’ romanticone! I’ sordatino di piombo! (si toglie l’anello che haall’anulare e lo sbatte su un tavolino vicino a Mauro e Giuliana, con mal garbo) Tenga! A lei! Se lo metta lei,principessa! Piglialo, pigliatelo, così aimmeno ‘un tu rompi più l’anima! M’importa assai a me!

1174 - Paride.Mancava la novella della volpe e l’uva, vah!

1175 - Valeria.(ride, sguaiata)Che sarebbe, la morale, codesta?

1176 - Paride.E’ sarebbe. Ma a lei gliè inutile parlagli... Di morale! Gliè una parola che ‘un capisce!

1177 - Valeria.Come vi riesce, eh? Come vi riesce fa’ discorsi a effetto, a tutti! Bravi, bravi, continuate.E che vi sperate, di smonta’ Valeria Benassai a codesta maniera? Poeri ‘mbecilli, tutti!... Lo sa’ quanti ne trovo io, anche meglio di’ sordatino di piombo? (fa azione) Ce n’ho così, se voglio! Così!

1178 - Emilio.(entra da destra)Scusate...

1179 - Valeria.(si volterà verso gli altri come per dire “visto? che vi avevo detto?”; arrogante)Valeria Benassai casca sempreritta, cari signori! (svenevole, a Emilio) Emilio! Come mai tu ci risei? Se’ tornato per me?

1180 - Emilio.Eh?(poi guarderà la torta che aveva portato prima)

1181 - Valeria.(c.s.) No, pensavo... Io lo so che... ‘Un tu m’ha’ dimenticato mai... Vero? Lo so che cisono state tante cose brutte, ma la prima qualità che deve ave’ un omo, secondo me, è quella di cambiare le su’ opinioni, e agire secondo quello che sente dentro, quande si rende conto che...

1182 - Emilio.(interrompe)Lo sa’ icché? Tu ha’ ragione!

1183 - Valeria.Ho ragione? Ma allora, Emilio... Allora è vero? Se’ tornato per me? (guarda ancora gli altri,soddisfatta)

1184 - Emilio.Davvero, Vale.

1185 - Valeria.O ‘un mi davi di’ lei, prima, Emilio?

1186 - Emilio.Son tornato per te. Son tornato proprio per te. Agisco secondo quello che sento dentro,come tu ha’ detto te. (a Paride) Che me lo fa un piacere?

1187 - Paride.(guarda la torta e capisce)Che vo’ che te la regga?

1188 - Emilio.Preciso!

1189 - Osvaldo.(entra, osserverà la scena, divertito)

1190 - Paride.Ha’ voglia!(esegue, afferrando Valeria da dietro)

1191 - Emilio.(prenderà la torta e la spiaccicherà in faccia a Valeria)

1192 - Valeria.(sulle prime non capisce)Paride, che fa? Che fa?... Emilio, ‘ndo’ vai? Emilio... Che ‘ntenzioni

hai? (si rende conto) Emilio... Emilio sta’ bono! Emilio no! Noo!

po’ ed esce a destra)


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Massimo Valori – L’ultima lettera

1193 - Tutti.(ridono e commentano a soggetto)

1194 - Emilio.E’ rivò via. Ero venuto pe’ riscotere, ma... Bisogna che vada a pigliavvene un’antra!

1195 - Osvaldo.Cecchini, te la pago lo stesso! Mettimela ‘n conto, perché te la pago lo stesso!

1196 - Emilio.(ride)Va bene, so’ Mariotti. I’ cliente ha sempre ragione! Vo e torno, eh!(esce a destra)

1197 - Paride.(a Mauro e Giuliana)O voi, scusate se ‘nterrompo codest’idillio costì, ma... No, e’ ci sarebbeda fini’ quella magnolia. Se lo sa mi’ pa’ che ‘n una mattinata ‘un siamo neanche a mezzo, e’ mi disossa i’ groppone!

1198 - Mauro.È vero, è vero. C’è da lavora’.(a Giuliana)Scusi, ma...

1199 - Giuliana.Scusi?

1200 - Mauro.(sorride)Volevo dire... Scusa. Scusa, ma dev’anda’ a lavorare, se no...

1201 - Giuliana.Vai vai, diamine.(lo osserva mentre esce)

1202 - Mauro.A dopo.(esce a destra)

1203 - Osvaldo.O figliola!

1204 - Giuliana.Eh.

1205 - Osvaldo.E’ tu ha’ da lavora’ anche te, eh, ‘un te lo scorda’. Se comincia a arriva’ gente ora si stalustri! Bisogna assodagli un ovo!

1206 - Giuliana.Sì, babbo, vo.(dà un bacio a Osvaldo ed esce a sinistra)

1207 - Osvaldo.Eh, le figliole femmine, come son rufiane quande gli pare...(esce a sinistra)

1208 - Paride.(rimasto solo, fa per uscire a destra anche lui; poi si ferma sulla soglia della porta, torna sui suoi passi e rimette a posto lasedia sulla quale si era seduto; guarda verso il pubblico, e gli si rivolge, con complicità) Pensa’ che una vorta quande unofaceva mette’ ‘nsieme un ragazzo e una ragazza gli regalavano una camicia... (guarda verso le due porte,sorridendo) A me che mi dovrebbero regala’?... E’ mi dovrebbero rinnova’ tutt’i guardaroba! (ride ed esce a destra, mentre si chiude il sipario)

FINE della COMMEDIA


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