Lunedì ore 13.30

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LUNEDI’ ore 13.30

ATTO UNICO
di
Sarah Bogatti




Tre amiche. Si incontrano tutti i lunedì nella pausa pranzo, su di una panchina, in un parco.
Ognuna con il suo carattere, il suo lavoro e i suoi problemi.
Si parla, ci si racconta, ci si confida. E si sa, l’argomento preferito delle donne sono gli uomini: quando ci fanno soffrire, quanto sono diversi da noi, ma anche quanto ci piacciono e ci fanno innamorare.
E tra un battibecco, una risata e anche qualche lacrima quello che prevale è l’amicizia, una bella amicizia, che sa ascoltare, mettere in guardia quando serve, ma, soprattutto, sa accettare le scelte dell’altra, sempre, qualsiasi esse siano.


SCENA 1

VALERIA – Mi piace l’idea di incontrarci il lunedì a pranzo.
VITTORIA – Almeno chiacchieriamo un po’. Per una cosa o per un’altra non riusciamo mai ad organizzarci una seratina tutte tre insieme..
VALENTINA – (passeggia leggendo una rivista) Siete sempre voi ad avere qualcosa da fare, per me una sera vale l’altra.
VITTORIA – Non è vero anche tu hai da fare tra tua madre, tuo fratello, il corso di ceramica..
VALERIA – Va beh, comunque aver scelto il lunedì è l’ideale così possiamo raccontarci cosa ci è successo il week-end.
VALENTINA – (ironica) Ah fantastico! Da quando non sto con Paolo il sabato e la domenica li passo davanti la televisione.
VALERIA – Beh dai non sarà sempre così.. Gli astri girano…
VALENTINA – Per gli altri.
VITTORIA – Come stai giù oggi figlia mia..
VALENTINA – Beh non mi va bene niente, vorrei vedere te.
VALERIA – Dai smettetela tanto la ruota gira.
VITTORIA – Mi porti sfiga?
VALERIA – Perché? 
VITTORIA – Beh dici che gira proprio adesso che a me sta andando un po’ meglio.
VALERIA – Intendevo dire a Valentina che prima o poi le cose miglioreranno.
VITTORIA – Certo e peggioreranno per me…
VALENTINA – Beh anche se fosse, non faresti un piccolo sacrificio per un’amica?
VITTORIA – Ma cosa c’entra? Non siamo mica noi a decidere.
VALENTINA – Appunto allora per cosa te la prendi, stavamo solo parlando…
VALERIA – Come siete pesanti.. Sembrate il mio capo, oggi mi ha fatto correggere e ristampare un precetto 10 volte. Non andava mai bene, o per una virgola, o per un’interlinea…
VITTORIA – Ma a lui perdoni tutto… Com’è che lo chiamano?
VALERIA – Il Principe del Foro.
VALENTINA – Hai detto che è bello vero?
VALERIA – Bellissimo.
VITTORIA – E sposato..
VALERIA – Con 4 figli!
VALENTINA – E gli piaci.
VALERIA – Macché, per lui sono solo la sua impiegata.
VITTORIA – Meglio così, sul posto di lavoro avresti solo problemi.
VALENTINA – Magari nella prossima vita.
(VALERIA si massaggia la tempia)
VITTORIA – Cos’hai?
VALERIA – Mal di testa.
VALENTINA – Che c’è sei depressa?
VALERIA – Non serve mica essere depresse per avere mal di testa.
VITTORIA – Ti sta arrivando l’influenza.
VALERIA – Ma no! Ho solo dormito poco.
VITTORIA – Hai passato la notte a ..
VALERIA – Rigirarmi nel letto.
VALENTINA – Con un uomo?
VALERIA – No, con i crampi allo stomaco.
VITTORIA – Avrai mangiato un sacco come sempre.
VALERIA – E invece no, solo frutta.
VITTORIA – Che tipo di frutta?
VALERIA – Frutta.
VALENTINA – Ha ragione Vittoria, ci sono tanti tipi di frutta…
VALERIA – Una mela e due arance e allora?
VITTORIA – Ma sei pazza?
VALERIA – Perché? C’è qualche malattia anche nella frutta?
VALENTINA – Le arance sono oro al mattino, argento il pomeriggio, piombo la sera.
VITTORIA – Vedi lo sa anche Miss Depressione…
VALERIA – Non lo sapevo. Non lo farò più.
VALENTINA – Magari se le spremevi…
VITTORIA – Sempre arance erano!
VALENTINA – Si ma più leggere.
VITTORIA – Guarda che il “materiale” è sempre lo stesso spremuto o no, uno mica mangia la buccia.
VALENTINA – Già. Però l’idea del liquido, mi sembrava più leggero.
VITTORIA – Un’altra volta, se vuoi stare leggera, mangia uno yogurt.
VALERIA – Si quello acido magari.
VITTORIA – Si chiama neutro.
VALERIA – Beh sempre acido è! Mi fa schifo!
VALENTINA – Metti un po’ di zucchero.
VITTORIA – Brava così cosa le serve?
VALERIA – Beh possibile che parliamo sempre di cibo e diete.
VITTORIA – E di cosa vuoi parlare? Dei BOT e CCT o dell’indice NASDAQ?
VALENTINA – Certo siamo donne, parliamo di diete e vestiti.
VALERIA – Ah quelli lasciamoli perdere, finché non dimagrisco 5 chili, non mi compro più niente!
VALENTINA – Io invece mi sono comperata un vestito carinissimo.
VALERIA – Beata te. Com’è?
VALENTINA – Era di un campionario.
VALERIA – Si taglia 2.
VALENTINA – No 40.
VALERIA – A me entrerebbe una coscia, non ricordo d’aver mai avuto il 40, credo di essere passata direttamente al 44 e dopo al 46.
VALENTINA – Te lo devo far vedere, bellissimo, marrone con dei fiori...
VALERIA – Ah il marrone mi sbatte.
VALENTINA – Quest’anno va un sacco il marrone.
VALERIA – Lo so, ma a parte la moda, bisogna anche guardare cosa ci sta bene. 
VITTORIA – Ma come fai a comperarti tutti sti vestiti, hai due stipendi? Giusto con i saldi posso permettermi qualcosa.
VALENTINA – Quando una ha il fisico, anche una cosetta del mercato sta bene.
VALERIA – Vedi le magre che vantaggi, a volte non mi entra neanche la L, solo in negozio posso andare.
VITTORIA – Parliamo di qualcos’altro..
VALENTINA – Tipo?
VITTORIA – Di uomini.
VALENTINA – Io me ne vado. (si alza di scatto)
VALERIA – Ma dove vai? (la tiene per un braccio e la fa sedere) 
VALENTINA – Io con gli uomini ho chiuso.
VITTORIA – (sfottente) Si Paolo, lo sappiamo. Hai dato tutto e non hai ricevuto niente…
VALENTINA – Io mi sono dedicata a lui per 3 anni, gli ho dato tutta me stessa… per cosa?
VALERIA – Dai fa parte della vita, a volte va male. Sono esperienze.
VITTORIA – Dai, vi racconto una storia andata a finire bene.
VALENTINA – (triste) Si, Cenerentola.
VITTORIA – No, vera! Di una che ho conosciuto l’altro giorno.
VALERIA – Dai, dai così ci tiriamo su di morale!
VITTORIA – Sta tipa convive da due anni con uno e sapete dove l’ha conosciuto? In biblioteca!
VALENTINA – Non ci vedo niente di speciale.
VALERIA – Anch’io quello stronzo di Michele l’avevo conosciuto in biblioteca!
VITTORIA – Si, ma non in quella biblioteca!
VALENTINA – Cioè?
VALERIA – Che aveva di speciale?
VITTORIA – Era legata all’università pontificia, insomma frequentata dai futuri preti! Lei aveva avuto un permesso per vedere un particolare testo che avevano solo lì a Roma.
VALENTINA – Ah e lui era lì.
VITTORIA – Ci è andata un po’ di volte e… piano piano…
VALERIA – E com’è?
VITTORIA – Lei?
VALENTINA – Ma no, lui no!
VITTORIA – Alto, biondo. Occhi verdi. 
VALERIA – E voleva farsi prete? Che spreco!
VITTORIA – Eh.
VALENTINA – E per amore ha mollato la sua carriera…
VITTORIA – Vocazione.
VALENTINA – Va beh, quella.
VITTORIA – Romantico no?
VALERIA – Succedesse a me una cosa del genere.. per me non hanno mai lasciato niente, la moglie poi non ne parliamo…
VITTORIA – Anche tu però, ti scegli quelli sposati…
VALERIA – Non li scelgo, capitano.
VITTORIA – Diciamo che è un modo per non impegnarti troppo in un rapporto, è il tuo inconscio che…
VALERIA – Tu e la tua psicologia da quattro soldi. Leggi sempre quella roba?
VITTORIA – Mi fa capire di più le persone…
VALERIA – Oh! 
VALENTINA – E Corrado?
VITTORIA – Finita.
VALENTINA – Già?
VITTORIA – Beh due settimane, mica proprio poco!
VALERIA – Questione di punti di vista.
VALENTINA – Perché è finita?
VITTORIA – Voleva solo quello, una volta avuto..
VALERIA – Ah tu eri quella che capisce la psicologia delle persone…
VITTORIA – Delle persone, non di quelli che strisciano.
VALERIA – Ah.
VALENTINA – Strisciano?
VALERIA – I vermi!


SCENA 2

(musica Jessica Rabbit)
VITTORIA – Wow sei dimagrita, stai una favola!
VALERIA – Si vede?
VALENTINA – Eh si.
VALERIA – Meno male, sto impazzendo.
VITTORIA – Dieta ferrea?
VALERIA – Beh per me si, mi sono tolta i dolci, me li concedo solo la domenica.
VALENTINA – E il resto?
VALERIA – Mangio tutto in quantità ridotta.
VITTORIA – Beh se riesci a dimagrire così, bene.
VALERIA – Ma la novità è un’altra!
VALENTINA – VITTORIA – Che cosa?
VALERIA – Ho un uomo.
(baci abbracci e urli di gioia)
VALENTINA – Ti sei fidanzata?
VALERIA – Beh fidanzata… diciamo che…
VITTORIA – Ha scopato!
VALERIA – Perché devi minimizzare tutto! 
VITTORIA – Chiamalo minimizzare, avessi io uno con cui scopare…
VALERIA – Beh non è solo questo.
VITTORIA – O Dio le piace!
VALENTINA – Vi siete innamorati?
VALERIA – Beh non lo so, è presto per dirlo… vedremo
VALENTINA – E chi è?
VALERIA – No, non voglio dirvi niente.
VITTORIA – Come? Prima: che bello avere due amiche come voi, i lunedì ci raccontiamo i week-end, e poi non racconti?
VALENTINA – Lo conosciamo?
VALERIA – No.
VALENTINA – E allora dicci qualcosina.
VALERIA – No. Racconto sempre tutto e mi va sempre male, stavolta non dico niente.
VALENTINA – Scaramanzia.
VALERIA – Ecco brava!
VALENTINA – Dai, qualcosa.
VALERIA – E’ vegetariano.
VITTORIA – Qualcos’altro di più eccitante, tesoro.
VALERIA – Beh per me è una novità anche questa. Non ero mai stata a letto con un vegetariano.
VITTORIA – Ce l’ha verde?
VALENTINA – Punto a suo favore, noi vegetariani, siamo d’animo sensibile.
VALERIA – Speriamo.
VITTORIA – Come si chiama?
VALERIA – Non ve lo dico.
VITTORIA – Dai ti prometto che non proviamo a vedere se i due nomi stanno bene insieme.
VALERIA – Si proprio voi che l’altra volta avevate addirittura preparato un facsimile di partecipazione al matrimonio.
VITTORIA – Al computer mica in tipografia.
VALERIA – Si, per risparmiare.
VALENTINA – Era solo uno scherzo.
VITTORIA – Di bell’augurio...
VALERIA – Infatti mi ha portato sfiga!
VALENTINA – Ma quello non dipende da noi.
VITTORIA – Era stronzo!
VALERIA – Si sempre così, possibile che tutti gli stronzi capitino a me?!
VITTORIA – No, anche alle altre.
VALENTINA – Ce n’è per tutte!
VALERIA – Beh comunque, non vi racconto niente!
VITTORIA – Beh non si può fare così, allora la prossima volta neanch’io..
VALENTINA – Dai, almeno dove l’hai conosciuto.
VITTORIA – Così ci andiamo anche noi! Magari ce ne sono altri di liberi!
VALENTINA – Ha un fratello? Organizziamo un’uscita in 4?
VITTORIA – E io scusa?
VALENTINA – Magari ha un altro fratello.
VITTORIA – Eh magari. Non capisco perché se ne ha uno è per te, se ne ha due allora ce n’è uno anche per me. Sei forte sai! E poi tu non sei quella che con gli uomini ha chiuso!?
VALENTINA – Beh siete voi a dire che devo reagire. Comunque se ha un fratello è più facile che piaccia a me.
VITTORIA – Perché?
VALENTINA – Perché se questo tizio piace a Valeria, visto che di solito abbiamo gusti simili, il fratello mi può piacere, gli assomiglierà no?
VITTORIA – Non è detto.
VALENTINA – Beh a te piacciono quelli strani.
VITTORIA – Quelli che lo “fanno strano” semmai.
VALENTINA – Comunque il mio sesto senso…
VALERIA – Bastaaaa! – silenzio - E’ figlio unico!
VALENTINA – (triste) Nooo.
VITTORIA – Oh per carità.
VALERIA – Mica ho detto che è sieropositivo, eh!
VALENTINA – Anche Paolo era figlio unico.
VITTORIA – Stanne lontana finché sei in tempo.
VALENTINA – I figli unici qualche problemino in più ce l’hanno sempre.
VITTORIA – E poi la madre…
VALERIA – Cosa c’entra la madre?
VITTORIA – La madre di un figlio unico.. te la raccomando!
VALERIA – Sua madre è carina.
VALENTINA – Già la conosci?
VITTORIA – Ti ha portata in famiglia?
VALERIA – No, ne parla lui e poi l’ho vista in foto!
VITTORIA – Beh almeno sei stata a casa sua.
VALERIA – No, non ancora, è venuto lui da me.
VALENTINA – E la foto dov’era scusa?
VALERIA – Nel suo portafoglio.
VITTORIA – (secco) Ah.
VALENTINA – (delusa) Ah.
VALERIA – Non significa niente, anch’io ho la foto dei miei in portafoglio.
VITTORIA – Si ma i tuoi abitano a 600 km da qui.
VALENTINA – Sua madre vive a Roma no?
VALERIA – Nell’appartamento a fianco.
VITTORIA – Oh povera te.
VALERIA – Non si può giudicare una persona da un dettaglio.
VITTORIA – Chiamalo dettaglio.
VALERIA – Per questo non vi racconto niente. Rovinate la magia.
VITTORIA – Ok magia. Parlaci almeno di quello.
VALENTINA – Come lo fa?
VALERIA – Benissimo.
VITTORIA – Figuriamoci, quando perdi la testa ti sembrano tutti chissà che, poi si scopre che hanno un sacco di problemi e quelle che credi loro fantasie, sono perversioni sessuali. 
VALERIA – Non è vero.
VITTORIA – Si come quello che lo faceva sul divano!
VALENTINA – Beh è bello anche sul divano, anche con Paolo…
VITTORIA – Si ma questo solo sul divano, a letto non riusciva, poco trasgressivo.
VALERIA – Beh quello aveva qualche problemino di erezione.
VITTORIA – Si perché quell’altro? Lo trovavi romantico perché ti baciava soltanto tutta la sera.
VALENTINA – Bello! Come due ragazzini.
VITTORIA – Macché, mica solo al primo appuntamento, anche dopo. Non gli funzionava! Poi si è scoperto.
VALERIA – Se è per questo, non sai quello di quest’estate. L’ho fatto un po’ sospirare, quando la serata mi sembrava adatta, eravamo lì lì.. lui si blocca “No stasera non mi va…”
VITTORIA – Non gli…
VALERIA – Si, si era tutto pronto. Non so, non me lo spiego.
VALENTINA – Forse era una piccola vendetta perché l’avevi fatto aspettare.
VALERIA – Ma che si fanno queste vendette!? Per fare un dispetto, rinuncia? 
VALENTINA – Certo che più vi sento parlare di questi uomini, e più rimpiango il mio Paolo.
VITTORIA – (ironica) Oh si, l’uomo perfetto.
VALENTINA – (si alza e se ne va)
VALERIA – Sei la solita acida, l’hai ferita! (si alza e corre a raggiungerla) Valentinaaa..
VITTORIA – Certo io sono acida, e loro sceme che si fanno fregare! (PAUSA) Ma dove andate? Mi lasciate qui da sola?? (scappa a raggiungerle)


SCENA 3

(VALERIA pensierosa da sola, musica ‘Tu si ‘na cosa grande per me)
(arrivano VITTORIA e VALENTINA)
VITTORIA – Che fai qui tutta pensierosa?
VALERIA – Niente.
VITTORIA – (le prende le mani) Che cos’hai? Ti sono venute le stimmate?
VALERIA – No, ieri sera sono inciampata.
VALENTINA – Come hai fatto?
VALERIA – Sono caduta lunga sul marciapiede. Stavo scrivendo un messaggino.
VITTORIA – Certo per un messaggino potevi romperti qualcosa. Hai il vizio di scriverli camminando, un giorno o l’altro finirai sotto una macchina.
VALERIA – Tiè.
VALENTINA – (guardandole le mani) Ti resteranno i segni.
VALERIA – Beh non importa. Mi ricordano di lui.
VITTORIA – Allucinante!
VALENTINA – Continua la storia allora!
VALERIA – E’ stupendo! Ho paura di innamorarmi.
VALENTINA – Ma lo vedi sempre?
VALERIA – Beh no.
VITTORIA – Il segreto per far funzionare i rapporti.
VALENTINA – E ti telefona spesso?
VALERIA – Beh spesso no.
VITTORIA – (gesto come per dire che è ovvio) 
VALENTINA – E allora?
VITTORIA – Avrà un’altra.
VALERIA – Smettila! Sono io che non voglio essere pressante. 
VALENTINA – Certo ha ragione, all’inizio meglio essere un po’ distaccate, un po’ misteriose, non devono avere certezze d’averti!
VITTORIA – Ti sento preparata.
VALENTINA – Beh ho letto un sacco su queste regoline di comportamento, le so tutte.
VALERIA – Si anch’io ma poi quando sono lì lì, non le metto mai in pratica.
VALENTINA – Tu Vittoria non le sai di sicuro.
VITTORIA – Beh campo lo stesso.
VALENTINA – (come un elenco) Parlare poco di sé, non telefonargli, non accettare un invito per sabato se non lo fa prima di mercoledì, attaccare per prima quando ti telefona.
VITTORIA – Mamma mia, scommetto che quando andavi a scuola non eri mai così preparata!
VALENTINA – Beh, si vede che questa materia mi piace.
VALERIA – Il problema è sempre lo stesso. Non so come ci si comporta. Se chiami allora pensa che sei già pazza di lui, se non chiami però può pensare che non me ne frega niente.
VITTORIA – Un po’ e un po’, il bastone e la carota.
VALENTINA – Si anche le regole parlano di questo essere dolci quando serve, ma non deve dare mai niente per scontato.
VALERIA – E poi dicono che sono le donne a decidere. E’ una stupidata. Noi decidiamo se starci o no, il problema è il dopo.
VITTORIA – Dopo che gliel’hai data!
VALERIA – Si, lì sono loro a decidere. Noi stiamo ad aspettare, non sai mai quando ti telefonerà. 
VITTORIA – Soprattutto se ti telefonerà e non ti telefona.
VALERIA – Beh no in genere mi telefonano, ma è lì che si decide come impostare il rapporto. Se non ti telefona il giorno dopo, per esempio, già è indicativo.
VITTORIA – Magari anche lui lo fa per tecnica.
VALENTINA – No non credo.
VALERIA – E’ un segnale. 
VITTORIA – Di non farti un film, insomma.
VALERIA – E che adesso ci sono i telefonini, una volta ci rovinavamo l’esistenza a casa ad aspettare che telefonasse.
VITTORIA – E’ vero lo facevo anch’io.
VALERIA – Adesso almeno usciamo. Naturalmente un ristorante viene scartato se non c’è campo.
VALENTINA – Le vedi subito quelle che aspettano una telefonata, il telefonino sul tavolo…
VITTORIA – Oppure ogni due minuti a tirarlo fuori dalla borsa per controllare, perché magari non l’hai sentito e allora non mangi...
VALERIA – A proposito (subito a cercarlo nella borsa).
VITTORIA – Eccola là.
VALERIA – No è che in ufficio avevo abbassato la suoneria e adesso potrei non sentirlo.
VITTORIA – Come no.
VALERIA – Lo so sono grave. Come mi sono ridotta.
VITTORIA – Ma non dicevi che volevi vivere questa cosa senza farti tante pippe mentali?
VALERIA – Si, quando ho iniziato ero tranquilla. Non è quello che immagino al mio fianco per tutta la vita.
VITTORIA – Pensi che esista?
VALENTINA – Beh ognuna sa come lo vorrebbe, Paolo per esempio..
VITTORIA – Si, lo sappiamo, era quello che avevi sempre cercato. Sentiamo qualcosa di nuovo per una volta?
VALERIA – Lui è molto più grande di me, pensavo ad una storia poco impegnativa.
VITTORIA – E invece?
VALERIA – Invece mi piace più del previsto.
VITTORIA – E quindi sei in paranoia?
VALERIA – Si.
VALENTINA – Beh bisogna solo capire se per lui è lo stesso.
VALERIA – Non so. Non so niente. Magari è già finita e non lo so.
VITTORIA – Magari non è mai cominciata e non lo sai.
VALERIA – Si per lui potrei essere stata solo una tacca. 
VALENTINA – Beh hai detto che non è un ragazzino.
VITTORIA – Ancora peggio, deve dimostrare a se stesso di piacere ancora anche se sono passati gli anni. 
VALENTINA – Non essere così negativa. 
VALERIA – Ha ragione Vittoria, non ho niente di certo, due notti di passione non significano molto.
VALENTINA – Non c’è due senza tre.
VITTORIA – C’è, c’è, c’è, c’è (come un eco).
VALENTINA – Ma se va bene, perché lui dovrebbe smettere di chiamarti?
VALERIA – Perché gli uomini sono così. I single incalliti, quando sentono nell’aria che tu speri in qualcosa di più.
VALENTINA – E tu non fargli pensare niente del genere.
VALERIA – Lo so, ma ho paura che capisca. Quando lo guardo, secondo me si capisce.
VALENTINA – Ma no. Tu capisci cosa pensa lui?
VALERIA – No.
VALENTINA – Appunto. Mica leggiamo nel pensiero.
VITTORIA – Ma immagino come lo guarda lei, con gli occhi languidi.
VALERIA – Si un po’, si. Non mi so controllare.
(suona il telefonino, VALERIA con affanno lo cerca nella borsa, lo trova subito e sta per rispondere)
VITTORIA – Non rispondere subito!
VALERIA – Perché? E’ lui, aveva detto che mi chiamava oggi a pranzo.
VITTORIA – Se rispondi subito, sembra che stavi lì in attesa.
VALENTINA – Si, aspetta.
VALERIA – Si e quanto?
VITTORIA – Almeno al quinto trillo.
(fatto il quinto, fa cenno: ”Posso?” dopo l’approvazione generale, risponde)
VALERIA – Pronto? (mielosa) Ciao. Si. Si. Ok. A più tardi. Ciao.
(silenzio)
VITTORIA – Ti sembra il modo di rispondere?
VALERIA – Perché?
VITTORIA – Anche i sassi hanno capito che sei cotta di lui.
VALERIA – Sono stata spontanea.
VALENTINA – Beh si, eri tutta miele.
VALERIA – Lo so. Vi ho detto che non so controllarmi.
VITTORIA – Pazienza. Stiamo a vedere come si comporta lui.
VALENTINA – Cosa sai di lui?
VALERIA – Poco.
VITTORIA – Ti ha dato il numero di casa?
VALERIA – Si.
VITTORIA – Beh almeno non è sposato.
VALENTINA – Non è mica detto. Uno me l’aveva dato, io ero tranquilla, invece poi ho capito che essendo luglio, la moglie era al mare con i ragazzini.
VITTORIA – Beh ma poi è tornata.
VALENTINA – Si ma nel frattempo lui mi aveva piantata! Tutto calcolato! 
VITTORIA – Carino.
VALERIA – Non siamo a luglio. 
VITTORIA – Va beh il numero di casa ce l’hai.
VALENTINA – Che lavoro fa?
VALERIA – Perché lo vuoi sapere?
VALENTINA – Per valutare che tipo è, anche la professione è indicativa.
VITTORIA – I medici per esempio sono dei gran puttanieri.
VALERIA – Non è medico. Ma non mi va di dirvelo.
VITTORIA – Ok non c’ha una lira.
VALENTINA – Sei troppo materiale.
VITTORIA – Ah già due cuori e una capanna, si usa.
VALENTINA – Com’è?
VALERIA – Non è bellissimo.
VITTORIA – Ok è ciospo!
VALENTINA – Sarà affascinante.
VALERIA – Infatti!
VITTORIA – E’ come dire che una.. è simpatica.
VALERIA – A me i belli non interessano.
VITTORIA – Si dice sempre così, voglio vedere se prenderesti il gobbo di Notre-Dame…
VALENTINA – Beh quello ha charme…parla francese!
(Risate imitando un gobbo) 
VALENTINA – E’ alto?
VALERIA – Non molto.
VITTORIA – Figuriamoci.
VALERIA – Beh mi sono comprata delle ballerine, vanno anche di moda.
VITTORIA – Ma se tu adori i tacchi!
VALERIA – Beh, se stai bene con una persona puoi fare anche qualche sacrificio. (acida) E poi, se lo vuoi sapere, non è che camminiamo molto.
VALENTINA – Andate in macchina?
VALERIA – No a letto.
VITTORIA – Oh beh.
VALENTINA – I capelli?
VALERIA – E’ moro.
VITTORIA – Ah li ha!
VALERIA – E’ a te che piacciono quelli calvi!
VALENTINA – Anche Sean Connery è calvo.
VALERIA – Si ma lei di solito, non esce con Sean Connery.
VITTORIA – E neanche tu con Richard Gere, mi sembra.


SCENA 4

VITTORIA (sola legge “le donne vengono da Venere, gli uomini da Marte”) a voce alta legge un passo….
VALERIA – Ciao. (VITTORIA mette via il libro) Valentina deve ancora arrivare? 
VITTORIA – Ha detto che ritardava qualche minuto oggi.
VALERIA – Cosa leggevi?
VITTORIA – (vaga) Ah una cosa per il corso d’aggiornamento in ufficio.
VALERIA – Ah. Oh, mi raccomando oggi è il 17, non dirle niente, è un anno che Paolo l’ha lasciata.
VITTORIA – Fossero due mesi.. ma un anno, ancora con questa storia…
VALERIA – Guarda che non è facile sentirsi dire da uno con cui stavi da 3 anni che non ti ama, anzi che forse non ti ha mai amata. Una cosa del genere mica la superi tanto facilmente.
VITTORIA – Ok, starò attenta. Eccola.
(musica Love Story per pochi secondi)
VALERIA – Ciao.
VITTORIA – Ciao.
VALENTINA – (triste) Ciao. Scusate ho fatto tardi.
VITTORIA – Anch’io oggi ho così tanto lavoro che non riesco neanche ad andare in palestra.
VALERIA – Ma ci vai tutti i giorni?
VITTORIA – Si.
VALERIA – Come fai…
VITTORIA – Volontà!
VALERIA – Io non ci riesco, sono pigra.
VITTORIA – Beh si vede.
VALERIA – Cosa vuoi dire?
VALENTINA – Non badarla e poi agli uomini piacciono in carne!
VALERIA – Sai cosa me ne frega degli uomini, io voglio piacere a me!
VITTORIA – Allora un po’ dovresti dimagrire. Vieni almeno a correre.
VALERIA – Dove?
VITTORIA – A Villa Ada la domenica mattina.
VALERIA – Presto?
VITTORIA – No alle 9.30.
VALERIA – L’alba insomma, io a quell’ora dormo così bene…
VITTORIA – E allora cosa vuoi da me!? Resta così!
VALERIA – Sto così male?
VALENTINA – No, non badarla.
VITTORIA – Come sei ipocrita. Le amiche devono dire la verità.
VALENTINA – Ma io la trovo sempre bella.
VITTORIA – Perché vorresti le sue tette, sei peggio degli uomini, guardi sempre lì!
VALERIA – Se potessi te ne darei un po’, così potrei mettermi quei bei completini che arrivano solo alla 4°.
VALENTINA – Io li metto, ma non è poi così sexy sulla Pianura Padana.
VITTORIA – Non ti dico io con le cascate del Niagara…
VALERIA – La verità è che non siamo mai contente, come i capelli chi li vuole ricci chi lisci
VITTORIA – Altro tasto dolente, a me non stanno in nessun modo.
VALENTINA – No, raccolti ti stanno carini, sembri una giapponese.
VITTORIA – Ah domani è il 18 inizia quella rassegna di cinema giapponese….
(VALENTINA scoppia a piangere, VALERIA la consola e getta un’occhiataccia a VITTORIA)
VITTORIA – (mortificata) Se non ti piace facciamo a meno.
VALENTINA – (piangendo) Oggi è il 17….(musica Love Story)
VALERIA – (a VITTORIA) Stupida! (a VALENTINA) Dai non fare così, ne troverai uno migliore!
VALENTINA – (piange) E’ un anno che penso tutti i giorni a lui.
VALERIA – Perché non hai ancora trovato uno che ti piace.
VALENTINA – Io non riesco ad avere storie così tanto per averle come fate voi.
VITTORIA – Invece un po’ di sano sesso fa bene anche alla pelle.
VALERIA – Sono d’accordo, mica bisogna per forza essere innamorate per farlo.
VALENTINA – Prima di Paolo facevo così, ma poi a casa mi sentivo uno schifo e mi strafogavo di cioccolata.
VALERIA – Tipico. A volte è successo anche a me. Diciamo che non dev’essere solo sesso, uno per il quale hai anche un certo affetto, una simpatia.
VITTORIA – Non avevi conosciuto uno carino al corso di ceramica?
VALERIA – Già è vero, quello col naso aquilino.
VITTORIA – Beh tanto carino non era allora!
VALERIA – Ma dai, lo sai che più grande è il naso…
VITTORIA – E’ una diceria… Il naso non fa caso.
VALERIA – No, no lo fa. Ho verificato! Coincideva tutte le volte.
VITTORIA – Comunque le dimensioni non sono tutto.
VALERIA – Si lo so, però sei già a metà dell’opera!
VALENTINA – Una mia amica invece del naso, guarda le vene del braccio.
VALERIA – In che senso?
VALENTINA – Si devono vedere bene, essere in rilievo.
VITTORIA – Si e che fai se è inverno? ‘Scusa ti spogli un attimo che devo controllare una cosa?’
VALERIA – Beh si meglio il naso, è più a portata di vista..
VALENTINA – Ma insomma vi interessa di quello del corso di ceramica o no?
VITTORIA e VALERIA– Si, si.
VITTORIA – L’hai visto e vi siete scambiati i numeri di telefono.
VALENTINA – Si.
VALERIA - E allora?
VALENTINA – Lui non chiamava così ho telefonato io.
VALERIA – E le regole?
VALENTINA – Siamo nel 2002 questa parità di diritti esiste o no?
VITTORIA – Hai ragione, hai fatto bene. E allora?
VALENTINA – Gli ho telefonato. Mi ha risposto l’amico con cui divide l’appartamento, ha detto che era in doccia, così gli ha portato il telefono per farlo rispondere.
VITTORIA – E poi?
VALENTINA – Beh pensava fosse entrato per insaponargli la schiena, sentissi che porcherie gli ha detto… (piange)
VALERIA – Porca miseria anche il gay hai beccato!
VITTORIA – Beh non è poi tanto strano.. un corso di ceramica non di arti marziali…
(VALENTINA si dispera)
VALERIA – Dai, magari è bisex. (musica)
VALENTINA – Che schifo!
VALERIA – Può essere un’esperienza diversa!
VALENTINA – Che schifo!
VALERIA – Beh, io non lo escluderei.
VALENTINA – Andresti a letto con uno che sai che va anche con gli uomini?
VALERIA e VITTORIA – (si guardano e sorridono) Penso di si.
VALENTINA – Che schifo!
VALERIA – Beh perché, credi che gli uomini non andrebbero con una lesbica?
VALENTINA – E’ un po’ diverso.
VALERIA – Mica tanto. E ti dirò di più: se scoprissi il mio uomo a letto con una donna lo lascerei, mentre se lo trovassi con un uomo..
VALENTINA – Non gli diresti niente?
VALERIA – Beh niente no, ma non è detto che lo lascerei.
VITTORIA – Non ti darebbe fastidio insomma.
VALERIA – Com’è che non capite? Se va con un’altra donna è tradimento, se va con un uomo vuol dire che vuole un’emozione diversa che io non gli posso dare.
VITTORIA – Ho capito, non ti ha sostituita con una donna, non ha trovato una meglio di te.
VALERIA – Ecco, vedi che hai capito. E’ un ragionamento che non fa una piega.
VITTORIA – E poi dillo che ti metteresti a guardare...
VALENTINA – (piange) Dopo tanto tempo finalmente mi piace uno e l’ho becco gay, e voi, le mie amiche, invece di consolarmi parlate di queste cose schifoseee (piange)
VALERIA – Si hai ragione piccola. (a VITTORIA) Insensibile!
VITTORIA – (a VALERIA) Perversa!!


SCENA 5

(musica “Cercami”) 
(tutte 3 con il telefonino in mano, ognuna intenta a scrivere un messaggino)


SCENA 6

VALERIA – Avete sentito di quel nuovo centro commerciale? Dicono che sia bellissimo.
VITTORIA – Si ma sta in culo alla luna.
VALERIA – Erminio ha detto che si prende un pomeriggio di permesso e mi accompagna.
VALENTINA – Erminio qual è che non mi ricordo?
VALERIA – Quello biondino con gli occhialini, l’hai visto una volta al bar con me.
VITTORIA – Si, il suo uomo-zerbino.
VALENTINA – Quello che fa tutto quello che gli dici.
VALERIA – Beh si, posso sempre contare su di lui.
VITTORIA – Uomo-zerbino. Quello sta lì e spera, spera, spera.
VALENTINA – Ma non ti piace?
VALERIA – Sei matta? Ma l’hai visto? Secondo me non lo fa da anni.
VITTORIA – Magari è anche vergine.
VALENTINA – E’ innamorato di te.
VALERIA – Senza speranze.
VALENTINA – Ma non ci ha mai provato?
VALERIA – Nooo.
VITTORIA – E dove lo trova il coraggio?
VALERIA – Una volta mi ha detto che sono e resterò sempre la sua dea inaccessibile (musica “Carmen” di Bizet).
VALENTINA – Che tenero, sa che non ha speranze.
VITTORIA – Però gliela potresti dare.
VALERIA – Perché? Se non mi piace.
VITTORIA – Anche quando compri tante merendine, raccogli i punti e ti danno un premio.
VALERIA – Non sono un premio fedeltà. E poi secondo me neanche ci pensa.
VITTORIA – (ironica) Oh!
VALERIA – Io poi gli racconto tutte le mie storie.
VALENTINA – Chissà come ci soffre.
VITTORIA – Almeno impara qualcosa e si sveglia un po’.
VALERIA – E il tuo capo ci prova ancora?
VITTORIA – Mica ci prova.
VALERIA – Ma se una volta ti ha messo una mano sul sedere.
VITTORIA – Si dice culo.
VALERIA – Lo sai che non mi piace dire parolacce, si quello.
VITTORIA – (dispiaciuta) Non l’ha più fatto.
VALENTINA – Avrà capito che non ci stavi.
VALERIA – O non gli è piaciuto,(divertita) magari lo pensava più sodo.
VITTORIA – Che stronza! Penso che quella volta l’ha fatto per sbaglio.
VALENTINA – Non credo.
VALERIA – Neanch’io. Mai comunque come quello in ospedale.
VALENTINA – L’ortopedico che ti piaceva?
VALERIA – No quello era un signore, non mi ha neanche chiesto il numero di telefono.
VALENTINA – Etica professionale.
VALERIA – Si.
VITTORIA – Ah non ti passa per la mente che in quello stato potevi non piacergli?
VALERIA – No, ci piacevamo un sacco. Mi portava in radiologia sempre lui invece delle infermiere.
VALENTINA – A bracetto per le corsie del Policlinico?
VALERIA – Si, magari, spingeva la sedia a rotelle, io mica potevo camminare.
VITTORIA – Tutta rotta, pallida e in sedia a rotelle, l’avevi conquistato?
VALERIA – Eh.
VITTORIA – L’autostima dove può portare.
VALERIA – Si vedeva ad un miglio che gli piacevo. Tu cosa vuoi capire. 
VITTORIA – Cosa intendi?
VALERIA – Lo sai.
VITTORIA – Perché non lo faccio da mesi?
VALERIA – Eh.
VITTORIA – Piuttosto di farlo e poi pentirmi.
VALERIA – Prima dovresti farlo, non è detto che poi te ne penti. Ti dò questa notizia: a volte è pure bello!
VALENTINA – Dai smettetela! Racconta.
VALERIA – Oltre alla spalla fratturata, avevo rotto anche un ossicino del piede per cui dovevano ingessarmi. Mi hanno portata in sala gessi per farmi il gambaletto. Beh c’erano sempre un sacco di ortopedici quando c’ero io.
VITTORIA – Si perché ti rifacevano spesso anche la fasciatura alla spalla e quindi venivano a godersi il panorama.
VALERIA – Infatti poi ho capito, mi sono lamentata e allora mettevano un paravento. Comunque ero lì per il piede. E’ arrivato uno che si è messo lì a dire la sua e si è avvicinato così tanto al lettino che con il piede sano, finivo a toccare proprio lì.
VITTORIA – Il cazzo, insomma.
VALENTINA – (rimproverandola) Vittoria!
VITTORIA – Beh era quello!
VALERIA – Pensa che schifo, si era proprio appoggiato.
VALENTINA – E tu?
VALERIA – Non potevo fare molto, ho spostato il piede e lui ha cambiato aria.
VALENTINA – Anche in ospedale porci.
VITTORIA – Oh sai quanti!
VALENTINA – Ah Valeria, hai fatto quel provino di pubblicità?
VITTORIA – Che fai anche pubblicità?
VALERIA – Mah, così, ho un’amica che ha aperto un’agenzia, le ho portato qualche foto e quando le capita, mi chiama.
VALENTINA – Cos’era?
VALERIA – Era la pubblicità di una pillola per dimagrire, quelle che bruciano i grassi… Era un dialogo fra due amiche, una non era dimagrita e l’altra si grazie a queste piccole.
VITTORIA – (acida) Tu eri quella che non era dimagrita.
VALERIA – Eh! Ma non serve che lo dici con quel tono! E comunque sono stupidi loro perché era più logico che fossi io quella che aveva perso 4 chili e non quelle anoressiche che c’erano.
VITTORIA – Magari ti prendono.
VALENTINA – Certo che non fai un figurone, si capisce che devi dimagrire.
VALERIA – Beh non è che sia un segreto di Stato, si vede, eh.
VITTORIA – E’ sempre lavoro.
VALERIA – Pagano anche bene.
VALENTINA – Quanto?
VALERIA – 2 milioni al giorno, più i diritti.
VITTORIA – Io per quella cifra farei la pubblicità anche della pasticca per la diarrea.
VALENTINA – (molla il panino disgustata).


SCENA 7

VALERIA – (in piedi fa dei passi) Guarda così!
VITTORIA – Un corso di salsa e merengue, mah io dopo due minuti di quella musica m’appallo.
VALENTINA – No, invece è carino. Quasi quasi ci vengo anch’io: lunedì e mercoledì no?
VALERIA – Si dai vieni, ci divertiamo ancora di più insieme.
VALENTINA – Ma ci vuole il partner?
VALERIA – No lì siamo misti, lo trovi lì.
VALENTINA – Vieni anche tu Vittoria, dai!
VITTORIA – Non mi piace quella roba!
VALENTINA – Magari conosci anche qualcuno.
VITTORIA – Uno che balla quella roba non mi fa neanche sesso.
VALERIA – Non è vero, c’è uno che se lo vedi.. si muove in un modo..
VITTORIA – Beh ve lo lascio. 
VALENTINA – Ma il tuo lui non viene?
VALERIA – (fa cenno di no triste)
VALENTINA – E’ successo qualcosa?
VALERIA – Finita!
VALENTINA – Ti sei stancata?
VALERIA – No, stavolta io non fatto niente.
VITTORIA – Si è stufato lui!
VALERIA – Neanche, è che è tornata la sua donna.
VITTORIA – Ma aveva una, allora!
VALENTINA – Ma tu lo sapevi?
VALERIA – Non ero sicura. C’erano voci.
VITTORIA – Ma tu non ci credevi…
VALERIA – Beh, sai pensi sempre che la gente non sia informata bene.
VITTORIA – Eh certo, e invece bisogna sempre dare ascolto alle voci, se l’avessi fatto anch’io quella volta di Aldo.
VALERIA – Sapevo di questa, ma credevo fosse finita, non me l’ha mai nominata.
VITTORIA – Vorrei vedere!
VALERIA – E invece tornata lei, ciao, chi si è visto si è visto. Che delusione!
VALENTINA – Ma era partita?
VALERIA – Si, un mese e mezzo all’estero. Tu cosa capiresti? Che si sono lasciati o per lo meno sono in crisi.
VITTORIA – Invece era una specie di pausa di riflessione.
VALERIA – Non lo so, non ho indagato. Ci sono rimasta così male.
VALENTINA – Forse era solo un viaggio di lavoro.
VALERIA – Non credo. Io non sarei partita così, lasciando il mio uomo da solo, in balia di tentazioni.
VITTORIA – Tentazioni…
VALERIA – (si alza in piedi e si apre il cappotto) Beh mi hai vista?
VALENTINA – Ma questa è meglio di te?
VALERIA – No.
VALENTINA – Allora portaglielo via!
(musica “Carmina Burana” mi illumino all’idea, luci rosse)
VALERIA – Queste cose non fanno per me, lei c’era da prima e poi mi fa anche un po’ pena.
VITTORIA – Non lo sai? Lei è ancora quella: Non desiderare l’uomo di un’altra… 
VALERIA – Beh un po’ di morale ce l’ho anch’io!
VALENTINA – I bisex si e gli uomini delle altre no?
VALERIA – Ma è un comandamento!
VITTORIA – Non sei coerente! E poi è un fatto di matematica, siamo più donne, se non desideri quello di un’altra, chi guardi? La guerra è guerra!
VALERIA – Non mi convinci.
VALENTINA – E’ giovane?
VALERIA – Credo abbia la mia età, ma non è quello. E’ carina, ha il viso dolce, buona, magra…Sai gli uomini al fianco vogliono quelle.
VALENTINA – (guardandosi il fisico) Beh magre non è un dato significativo.
VALERIA – So solo che io finisco sempre per fare l’amante!
VITTORIA – Beh anche tu, non è che stai attenta a capire se uno è libero o no.
VALERIA – Un amico mi ha detto che è la mia struttura fisica.
VALENTINA – Cioè?
VALERIA – Il mio fisico è da amante non dà sicurezze. Non è da moglie fedele che sta a casa a fare la calza! 
VITTORIA – Alla quale può mettere tutte le corna che vuole.
VALERIA – Appunto.
VALENTINA – Beh preferiresti essere così scema?
VITTORIA – E cornuta?
VALERIA – A volte si, almeno avrei uno che rincasa la sera invece sono sempre sola. Tu almeno vivi con i con i tuoi, anche tu.
VITTORIA – Ti dirò che bello a 34 anni suonati!
(VALERIA prende di scatto la borsa, cerca qualcosa, poi tira fuori il telefonino e legge un sms)
VALENTINA – E’ lui?
VALERIA – No la TIM per l’addebito.
VITTORIA – Cosa? Speri che ti chiami ancora? Allora vuoi proprio fare l’amante a vita!
VALERIA – Magari adesso che è stato con me, la sua non gli piace più e la lascia.
VITTORIA – Si ti telefona e ti dice che ha capito che ama te.
VALERIA – Eh perché ti sembra impossibile che uno s’innamori di me?
VITTORIA – No è che quelli che hanno una, è difficile che la lascino.
VALENTINA – Succede solo nei film.
VITTORIA – Americani. Quelli italiani ultimamente parlano solo di disgrazie e quindi le donne sono sfigate anche lì.
VALERIA – A volte ho sentito dire che dopo un tradimento, il rapporto ufficiale addirittura si rinforza.
VITTORIA – Facciamo anche del bene insomma.
VALERIA – Dice che non vuole farla soffrire, ma che soffro io non gli importa mai a nessuno!
(VALENTINA consola VALERIA)
VITTORIA – Perché tu sei forte.
VALERIA – Io fingo di essere forte, da sempre, e sono diventata così brava che tutti ci credono.
VALENTINA – Così nessuno approfitta di te.
VALERIA – E nessuno si prende cura di me o si preoccupa se soffro.
VALENTINA – Nella vita bisogna sempre fingere.
VITTORIA – Anche al lavoro. Fingiamo di essere perfette, io invece combino dei casini incredibili.
VALENTINA – Anch’io. L’altro giorno dovevo far vedere un appartamento ad un possibile acquirente, ho dimenticato le chiavi, così ho scavalcato e sono entrata dal terrazzino. Una figuraccia, proprio in quel momento passavano tutti.
VITTORIA – E’ normale non essere perfetti. (mette una mano sulla spalla a VALERIA) Quello che sei, sei. Almeno in amore bisognerebbe cercare di essere se stessi.
VALENTINA – Si pensate a quella che abita sopra di me.
VALERIA – La sudamericana?
VALENTINA – Si. Quella si che è coerente con se stessa. Le è morto il marito che aveva 30 anni più di lei, ha ereditato tutto e ora si è già risposata con un altro.
VITTORIA – Di 80 anni.
VALENTINA – No è più giovane dell’altro e ancora più ricco.
VALERIA – L’ho vista una volta, niente di che, è anche bassina.
VITTORIA – Eh ma quelle di quei paesi ci sanno fare…
VALERIA – Sta stronzata non l’ho mai capita! Ogni volta che ci penso non riesco ad immaginare che cosa può fare una ad un uomo che non so fare anch’io.
VALENTINA – Forse li fa sospirare un sacco finché non la sposano.
VALERIA – Non credo che un uomo sia così fesso da aspettare, con tutte le donne disponibili che ci sono in giro! (al pubblico in sala)
VITTORIA – Ma no dai che lo sai.. agli uomini piace tanto fare quella cosa lì.
VALENTINA – Quale? Ah.
VALERIA – Beh lo facciamo tutte no?
VALENTINA – Io no.
VITTORIA – Beh non avevo dubbi, con Paolo…
VALERIA – Beh una volta neanch’io lo facevo, poi un mio amico con cui ogni tanto…
VITTORIA – Scopavi…
VALERIA – Eh, mi ha detto che quello è un bel regalo da fare ad un uomo e che prima o poi quello di cui ero innamorata si sarebbe stufato di me se non..
VALENTINA – E tu?
VALERIA – Mi ha convinta.
VITTORIA – (ironica) Com’è stato bravo!
VALERIA – Ma non volevo fare brutte figure.
VITTORIA – E allora hai fatto pratica con lui.
VALERIA – Che perspicace!
VALENTINA – Che schifo!
VALERIA – Beh era un amico, almeno avevo confidenza.
VALENTINA – Che schifo!
VITTORIA – E da allora lo fai.
VALERIA – Se mi va, mica con tutti!
VALENTINA – Comunque la sudamericana è il secondo riccastro che si prende, tu nonostante quello… chi ti sei presa?
VALERIA – Beh prima o poi…
VALENTINA – No, secondo me quelle hanno delle tecniche di seduzione particolari.. magari certi massaggi.. Sarei proprio curiosa di sapere cosa gli fa!
(musica indiana)
VALENTINA – Quasi, quasi glielo chiedo!


SCENA 8

(tutte sulla panchina seguono con lo sguardo imbambolato qualcuno che passa davanti a loro)
VALERIA – (lenta in estasi) Se a Villa Ada ci sono tipi così, mi sa che domenica vengo a correre..


SCENA 9

(musica “Grande, grande, grande” di Mina. VITTORIA e VALERIA consolano VALENTINA che continua a piangere e gettare fazzoletti a terra)


SCENA 10

(musica “Lago dei cigni”. VALERIA e VALENTINA parlano, VITTORIA saltella e fa ginnastica)

SCENA 11

VITTORIA – Giusy si sposa.
VALERIA – Ma lui diceva che non si voleva sposare.
VITTORIA – Lei è stata categorica: o mi sposi o ti lascio.
VALERIA – Un ultimatum insomma.
VALENTINA – Che donna!


SCENA 12

VITTORIA – Giusy non si sposa più.
VALERIA – Davvero?
VALENTINA – Ma se aveva già fissato la data?
VITTORIA – Lui le ha telefonato: “Non mi sposo più”.
VALERIA – Ah neanche “non ci sposiamo”, “non mi sposo”, che carattere!
VITTORIA – Che stronzo!
VALENTINA – Lo dicevo io che gli ultimatum in amore, non funzionano! (sguardi di disapprovazione di VITTORIA e VALERIA)


SCENA 13

(VALERIA e VITTORIA in piedi sulla panchina ballano reggae, VALENTINA seduta in un angolino triste. La invitano a ballare, sale anche lei in piedi ma nella foga della danza la spingono e cade per terra, tutte a soccorrerla, lei si alza, facendo capire che non si è fatta niente)


SCENA 14

(musica “Primavera” di Vivaldi. Tutte con cartoni argentati, immobili a prendere il sole sul viso)


SCENA 15

VALERIA e VITTORIA – Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Valentina, tanti auguri a te.
(le porgiamo uno scatolone che era a terra. VALENTINA lo apre, ma una dentro l’altra ci sono scatole sempre più piccole, noi ridiamo)
VALERIA – (al pubblico) Ho sempre sognato di fare una cosa del genere.
(finalmente trova una scatolina e dentro un completino intimo molto sexy)
VALENTINA – Forse avete sbagliato regalo, io..
VALERIA – Invece è proprio per te
VITTORIA – Della serie: “Datti una svegliata”.


SCENA 16

(scena buia, voci off.)
VALERIA – Valentina? Ciao. Senti, il tempo lo vedo incerto, forse è meglio se non ci vediamo.
VALENTINA – Si, infatti, ti stavo telefonando anch’io.
VALERIA – Ok, ci sentiamo. Ah avvisi tu Vittoria?
VALENTINA – Si, si.
Musica

(scena buia, voci off.) 
VALENTINA – Senti Vittoria ha il telefono spento, non ho potuto avvisarla.
VALERIA – Ah sarà ancora al catasto, va beh immaginerà che non ci vediamo, sta anche cominciando a piovere.
VALENTINA – Ok, ci sentiamo. Ciao.

(tuoni. VITTORIA da sola sulla panchina con l’ombrellino aperto e la faccia sconsolata)


SCENA 17

(VALERIA raggiunge le altre già sedute sulla panchina, resta sullo schienale)
VALERIA – Ciao a tutte.
VALENTINA – Ciao.
VITTORIA – (secca) Ciao.
VALERIA – Sei ancora arrabbiata per lunedì scorso?
VITTORIA – Beh mi avete lasciata qui come una scema.
VALERIA – Mica è colpa nostra se avevi il telefono scarico e non hai ricevuto neanche il nostro messaggio.
VITTORIA – Beh una di voi due poteva venire qui a dirmelo di persona.
VALERIA – Così ci bagnavamo in due allora tanto valeva vederci. E poi come facevamo a sapere che venivi lo stesso, di solito sei più sveglia.
VITTORIA – Ah grazie. 
VALERIA – Cosa mangiate di buono?
VALENTINA – Gallette di riso.
VALERIA – Cioè?
VALENTINA – Riso soffiato.
VALERIA – Ah quindi oltre a non saziare, non sanno di niente. E’ come mangiare aria fritta.
VALENTINA – E’ buono, vuoi assaggiare?
VALERIA – No, grazie, preferisco vivere. (va a sedersi e tira fuori una cioccolata) 
VITTORIA – Che fai mangi cioccolata? Non è domenica.
VALERIA – Mi sono stancata della dieta, una fatica enorme per perdere due chili di cui nessuno si accorge.
VALENTINA – Ma dai poi ne avresti persi altri, dovevi portare pazienza.
VITTORIA – Almeno per quest’estate al mare.
VALERIA – Beh tanto non ho ferie, lavoro luglio e agosto, andrò qualche week-end con voi in qualche spiaggia isolata.
VITTORIA – Si, i week-end su qualche spiaggia isolata.. dove su Marte?
VALERIA – Beh troveremo un posto meno affollato degli altri, no?
VALENTINA – Ma si dai, sei bella anche così.
VITTORIA – Tu sempre lì guardi!
VALERIA – Ah Vittoria, anche se ti faccio sempre arrabbiare, mi faresti un favore.
VITTORIA – (sconsolata) Sentiamo.
VALERIA – Ho macchiato una gonna di lino che mi piaceva tanto, tu che sei capace, me la tingeresti?
VITTORIA – Ok, portamela. Che macchia è?
VALERIA – Quest’estate sono andata a vedere uno spettacolo all’aperto. C’erano un sacco di insetti. Durante lo spettacolo ho sentito qualcosa che saliva lungo la gamba..
VALENTINA – Che schifo!
VALERIA – Era anche piuttosto grosso, credo fosse un grillo. Non potevo alzarmi, insomma non so come.. (gesto di strizzare la gonna)
VALENTINA – Che schifo! (molla quello che stava mangiando)
VITTORIA – Beh vediamo che si può fare. Di lino hai detto.. di che colore?
VALERIA – Verde. 
VITTORIA – Beh anche il grillo è verde.
VALERIA – Si ma il sangue no!
VALENTINA – Che schifo! Mentre si mangia.


SCENA 18

VALERIA – Vittoria, scusa mi passi la borsa?
VITTORIA – Questa? (sollevandola) Ammazza come pesa, che ti porti dietro?
VALERIA – Beh, la solita bottiglietta d’acqua.
VITTORIA – No, non può essere quella, (tirandola fuori) è mezza vuota.
VALERIA – Ah allora saranno gli euro.
VALENTINA – Mica pesano così tanto.
VALERIA – Dipende da quanti ne hai (tira fuori un sacchettino di stoffa).
VITTORIA – (lo prende, lo scuote) Sembrano sassi.
VALENTINA – Perché ne hai così tanti?
VALERIA – Non so voi, ma io non mi sono ancora abituata, così ogni volta dò quelli di carta e con il resto mi riempiono di monete.
VITTORIA – Beh e te li porti dietro?
VALERIA – Spero sempre di usarli, invece quando compro qualcosa sono sempre di fretta e non sto lì a contare le monetine.
VALENTINA – Così lo fanno i negozianti per darti il resto.
VALERIA – Almeno loro sono più pratici di me.
VITTORIA – Beh io mi deciderei ad usarli, saranno cento mila lire ormai.
VALENTINA – (guardando dentro) Anche di più ci sono anche quelle da 2 euro.
VALERIA – Va beh, li userò (se lo riprende e lo mette in borsa). Sentite, sto organizzando una seratina con un po’ di amici giovedì, venite?
VALENTINA – Giovedì ho il corso di ceramica.
VALERIA – Beh quando finisci, tanto è un dopocena.
VITTORIA – Che si festeggia?
VALERIA – Mi sono fatta un regalo. Giovedì mattina me lo portano.
VALENTINA – Cos’è?
VALERIA – Un caminetto.
VALENTINA – Che bello!
VITTORIA – Vero?
VALERIA – Si, ho sempre sognato d’averlo. Erminio mi ha portato da NOME DITTA in VIA.
VITTORIA – Ti sarà costato un occhio della testa.
VALERIA – Macché e chi poteva permetterselo, se no. L’ho ordinato e in TOT GG, me lo vengono a montare.
VALENTINA – Pensa che bello stare lì con il tuo uomo, su un tappeto.
VALERIA – Beh si, quello è il massimo, quando sarà. Intanto, ci facciamo qualche bella serata con gli amici. E poi almeno scalderà il salone.
VITTORIA – Ah si casa tua con quei soffitti alti è sempre così fredda.
VALERIA – Dai allora venite? Ci facciamo le castagne.
VITTORIA – Le castagne?
VALERIA – Va beh, le patate al cartoccio.
VALENTINA – Le patate al cartoccio?
VALERIA – Ah già tutto troppo calorico per voi, Ok, pannocchie. L’importante è che veniate. 
VITTORIA – Ok, voglio vedere questo caminetto, così convinco anche i miei a metterlo nella casa in campagna.
VALERIA – Eh ci starebbe bene. Il titolare è una persona gentilissima, magari riusciamo a farci fare anche uno sconticino. 
VALENTINA – Ok, arriverò sulle 10.
VALERIA – Benissimo. Dai che ci divertiamo, magari giochiamo a Trivial.
VITTORIA – Oh no quello no, mi sento così ignorante, so solo quelle di spettacolo e neanche sempre.
VALERIA – Allora giochiamo a tombola.
VITTORIA – Eh con le tue monetine.
VALERIA – Eh invece dei fagioli che rotolano via, i centesimi sono perfetti. Hai visto che abbiamo trovato come usarli? (ridono) 
VALENTINA – (seria) Vi devo dire una cosa.
VITTORIA– Non sai ancora quanto vale un euro.
VALENTINA – Non scherzare sempre.
VALERIA – Dai, (a Vittoria) non vedi che è una cosa seria?
VALENTINA – Ho scritto una lettera a Paolo.
VALERIA – Noo.
VITTORIA – Ma sei scema?
VALERIA – Cosa pensi di risolvere?
VALENTINA – (piange) Non lo so, ma mi manca così tanto.
VALERIA – Ragiona. Non ha detto che ci deve pensare, ha detto che è finita.
VITTORIA – Un po’ di orgoglio femminile: NON TI VUOLE!
(VALENTINA piange, sguardo severo di VALERIA a VITTORIA)
VALERIA – Non ti merita. Quello starà solo tutta la vita.
VITTORIA – Con la madre e il cane.
VALERIA – Adesso è passato tanto tempo e ti sei dimenticata i lati brutti della storia.
VALENTINA – Stavo così bene con lui.
VITTORIA – Una volta ogni tanto.
VALERIA – Pensa a quando non ti telefonava per giorni.
VITTORIA – O quando diceva ‘ti chiamo dopo’ e non chiamava.
VALENTINA – Si addormentava sul divano, lavorava troppo.
VALERIA – O si dimenticava proprio di chiamarti.
VITTORIA – Non ti diceva neanche: ti amo.
VALENTINA – Diceva che mi voleva tanto bene, è lo stesso.
VALERIA – No, non è lo stesso.
VALENTINA – L’importante non sono le parole, ma i fatti.
VITTORIA – Ma neanche quelli erano di uno innamorato, dai!
VALERIA – Eh si ha ragione Vittoria, non ha mai fatto un progetto a lungo termine con te.
VALENTINA – Beh ma quando lo lasciavo, poi faceva in modo di riincontrarmi o mi telefonava con qualche scusa.
VALERIA – Si, sicuramente gli piacevi, ma non pensava ad un futuro con te.
VALENTINA – Ma io l’amavo tanto (piange).
VALERIA – Lo so, passerà.
VALENTINA – Mi manca tutto di lui, anche i litigi, persino il cane.
VITTORIA – Beh quello si era carino con te, ti faceva sempre le feste.
VALENTINA – Più del padrone.
VALERIA – Dicono che cane e padrone finiscono per assomigliarsi, il cane era così dolce, lui invece.
VALENTINA – A volte ci parlavo.
VITTORIA – Col cane?
VALENTINA – Si, dopo.. lui andava in bagno ed io restavo sola col cane e ci parlavo, sembrava che capisse tutto.
VALERIA – Ma il cane stava sempre lì?
VALENTINA – (fa un sorrisetto ricordando) Si. (musica “Memory” da Cats) La prima volta che l’abbiamo fatto, il cane si avvicinava un po’ troppo, io ero imbarazzata così gli ho chiesto: “Ma il cane deve stare qui?”
VITTORIA – E lui?
VALENTINA – “E’ casa sua!”
VITTORIA – Che risposta del cazzo!
VALERIA – Dai Valentina, uno che ti risponde così. Poteva essere più carino e farlo uscire dalla stanza, era anche la vostra prima volta.
VALENTINA – Eppure non sai cosa farei, per essere ancora lì su quel divano.
VITTORIA – Sul divano?
VALERIA – Si perché la camera era vicina a quella della madre e quindi poteva sentirli.
(VITTORIA scuote la testa)
VALENTINA – Non lo dimenticherò mai.
VITTORIA – Oh senti smettila. Non ve l’ho mai raccontato. Adesso mi sembra il momento. (pausa) Io ho convissuto sei anni.
VALERIA – Davvero? 
VITTORIA – Si, eravamo innamoratissimi. Poi, siccome a tutti due piaceva la Spagna, abbiamo deciso di trasferirci, lui aveva delle offerte di lavoro lì.
VALERIA – E poi?
VITTORIA – Io dovevo concludere il mio contratto qui, così intanto lui è partito da solo. Dopo due settimane mi ha lasciato un messaggio in segreteria “Ciao Vittoria, non ho tempo di chiamarti. Ora vivo con un’altra donna”.
VALENTINA – Dopo sei anni?
VITTORIA – Di convivenza!
VALENTINA – Ti ha lasciata per telefono.
VITTORIA – No, per segreteria.
VALERIA – Mi dispiace, non lo sapevo.
VITTORIA – Quindi non voglio più sentirti lamentare, Paolo non ti aveva mai promesso niente e se sono riuscita a dimenticare il mio, puoi riuscire anche tu con il tuo.
VALERIA – Si Valentina, hai già spedito la lettera?
VALENTINA – (fa cenno di no)
VITTORIA – Buttala, non ha senso pensare ancora a lui.
VALERIA – Meritiamo di essere amate.
(VALENTINA estrae la lettera, la guarda, guarda le amiche e la strappa in 4 pezzi)
VALERIA e VITTORIA – Brava!
VALENTINA – E poi (allegra) “Domani è un altro giorno!”.
(canticchiano allegre la musica di Via col Vento)


SCENA 19

(tutte 3 intente a guardare una rivista, poi scoppiano in una gran risata)
SCENA 20

(in scena sedute sulla panchina tutto con le spalle al pubblico)
VALERIA – Certo che questa panchina non è come la nostra!
VALENTINA – La visuale è diversa.
VITTORIA – E che ci devo fare se la nostra era occupata!?


SCENA 21

VITTORIA – Un luogo incantevole.
VALERIA – Panorami ridenti.
VALENTINA – Andiamocene.
VITTORIA – Non si può.
VALENTINA – Perché?
VALERIA – Aspettiamo Giovanni.
VALENTINA – Già è vero.
VITTORIA – Sei sicura che sia qui?
VALERIA – Cosa?
VALENTINA – Che lo dobbiamo aspettare.
VALERIA – Aveva detto su questa panchina.
VITTORIA – Dovrebbe già essere qui.
VALENTINA – Non ha detto che verrà di sicuro.
VALERIA – E se non viene?
VITTORIA – Torneremo domani.
VALENTINA – E magari dopodomani.
VALERIA – Forse.
VITTORIA – E così di seguito.
VALENTINA – Insomma…
VALERIA – Fino a quando non verrà.


SCENA 22

(VALERIA e VALENTINA provano un passo di tango)
VITTORIA – (arrivando le guarda) Ma che fate?
VALENTINA – Proviamo un passo.
VITTORIA – State dando spettacolo, io ve lo dico.
VALERIA – Lascia che guardino.
VALENTINA – Tutta invidia.
VITTORIA – Ma cos’è? Non mi sembra ballo latino-americano.
VALERIA – Infatti è tango argentino.
VITTORIA – Ma non andavate a salsa e merengue?
VALENTINA – Abbiamo cambiato.
VALERIA – Questo ci piace di più.
VALENTINA – Stai a vedere.
(parte un tango di Astor Piazzolla. Ballano, VALERIA finisce con un gancio su VALENTINA)
VALERIA – Beh che ne pensi?
VALENTINA – E’ così coinvolgente…
VALERIA – E’ come se sentissi la musica.
VITTORIA – Ah immagino. E ballate sempre tra voi?
VALERIA – No il maestro fa a turno un po’ con tutte.
VALENTINA – Vedessi che sensuale.
VALERIA – Si chiama Armando.
VALENTINA – Con quello lo farei.
VITTORIA – Beh contente voi. Comunque anch’io ho una novità.
(si siedono di scatto)
VALERIA – Dai!
VITTORIA – Ho una storia!
VALENTINA e VALERIA – Evviva! (baci e abbracci)
VALERIA – Racconta.
VITTORIA – E’ successo ad una festa.
VALENTINA – Mai che ci porti a queste feste.
VITTORIA – Dai era da mia cugina.
VALERIA – Ah quella antipatica che crede d’averla d’oro?
VITTORIA – Si.
VALENTINA – E allora?
VITTORIA – Abbiamo parlato..
VALERIA – Eh, racconta.
VITTORIA – Beh che dire? E’ successo!
VALENTINA – Cosa?
VITTORIA – Tutto!
VALENTINA – La sera della festa?
VITTORIA – Si.
VALENTINA – Però!
VALERIA – In macchina?
VITTORIA – No a casa sua.
VALENTINA – Però!
VITTORIA – Ho anche dormito lì.
VALERIA – Buon segno, io non dormo mai con uno di cui non me ne frega niente. Gli piaci proprio allora!
VITTORIA – Direi di si.
VALERIA – E state proprio assieme? Cioè non stai come sto sempre io con mille dubbi.
VITTORIA – No, no abbiamo parlato chiaro.
VALENTINA – Wow!
VALERIA – Cioè? Spiegami così imparo.
VITTORIA – Non ci sono regole. Noi cercavamo un rapporto stabile e ne abbiamo parlato. 
VALERIA – Incredibile!
VALENTINA – Finalmente! 
VALERIA – Beh c’è speranza anche per noi.
(VITTORIA la guarda male)
VALERIA – No, mica perché tu.. no nel senso che ci sono ancora persone che fanno sul serio.
VITTORIA – Di esperienze ne abbiamo avute tutti due. Adesso cerchiamo un po’ di stabilità.
VALERIA – Però.
VALENTINA – E dal punto di vista..
VITTORIA – Sesso? Sembra un sogno… E poi anche nel resto: da mangiare ci piacciono le stesse cose.
VALERIA – E già questo è un miracolo.
VITTORIA – Ma anche nel vestirsi, i colori, lo sport. Pensate va a correre a Villa Ada.
VALENTINA – Magari vi eravate già visti.
VITTORIA – E poi ama il mare, come me, va anche a vela. Domenica abbiamo passeggiato per ore sulla spiaggia deserta, mano nella mano a parlare, ridere, correre…
VALENTINA – (sognante) Che meraviglia!
VALERIA – Non sembra neanche la Vittoria che conosciamo! Non ti ho mai vista così romantica..
VITTORIA – Non scherzo, sembrava di vivere un film.
VALERIA – No ci credo, solo che tu di solito tra noi, sei quella che ha più i piedi per terra!
VITTORIA – Si è vero, mi sento proprio diversa questa volta.
VALENTINA – E’ come se camminassi a mezzo metro da terra, vero?
VITTORIA – (fa cenno di si con la testa, intimidita)
VALERIA – Ma si dai questa volta ti sei innamorata anche tu.
VALENTINA – Ha un fratello?
VALERIA – Sei la solita!
VITTORIA – Veramente ne ha due.
VALERIA – Davvero?
VALENTINA – Dai è fatta!
VALERIA – E quanti anni ha?
VITTORIA – 36 a fine luglio.
VALERIA – Un leone, bene, bene, tutto fuoco.
VALENTINA – Due anni di differenza, vanno bene. 
VALERIA – Perfetto, tu non sei per le grandi differenze d’età.
VITTORIA – Infatti.
VALENTINA – Che bello!
VALERIA – Dai che una è andata! 
(baci e abbracci tra VALERIA e VALENTINA)
VITTORIA – Ragazze?
VALERIA – Eh?
VALENTINA – Che c’è?
(silenzio)
VITTORIA – Si chiama Carolina!
(silenzio)
(una ad una cominciano a ridere, fino ad una gran risata finale di tutte tre)

FINE