L’uomo dai calzoni rotti

Stampa questo copione

AL BAR

L'UOMO DAI CALZONI ROTTI

PERSONAGGI

CLIENTE

CAMERIERE

PROPRIETARIO

GIORNALAIO

SCENA:  sala ristorante.

cliente — (seduto al tavolino di un ristorante ha terminato di mangiare). Non è stata una colazione pantagruelica, ma ci vuoi altro... (chiamando) Cameriere!

cameriere — Comandate, signore!

cliente — Il Conto.

cameriere — Subito. (scrivendo) Coperto... pane... (al clien­te). Siete stato soddisfatto?

cliente — Così... La minestra era troppo cotta.

cameriere — Come si fa ad accontentare tutti... chi la vuol cotta e chi cruda.

cliente — Ed era anche maledettamente insipida...

cameriere — Lì c'era il sale appositamente per salarla... ve ne sarete servito!

cliente — Per forza.                                            

cameriere — (scrivendo). Sale... lire 15.

cliente — Toh, fate pagare anche il sale qui?

cameriere — Certo... forse che a noi lo danno gratis?... Vino?

cliente — Quattro quinti.                                    

cameriere(scrivendo)Un litro... 200 lire.

cliente — Quattro quinti a casa mia non sono un litro.

cameriere — Avete ragione, signore... quattro quinti lire 250.

cliente — Come?... Come?

cameriere — Sicuro. All'ingrosso è un prezzo, al minuto un altro.

cliente — Benone!

cameriere — Acqua?

cliente — Fate pagare anche quella?

cameriere — Si capisce... costa fior di quattrini...

cliente — Per tua norma io non bevo mai acqua... l'acqua è un castigo di Dio... mi fa pensare al diluvio.

cameriere — Acqua non consumata... lire 100.

cliente — Straordinario!

cameriere — 2 e 1 uguale tre, tre più quattro uguale sette, sette e otto fanno 16.

cliente — Quindici, prego.

cameriere — Ah, già. Quindici e dieci, venticinque e dieci uguale quarantasette e uno uguale quarantotto... facciamo cifra tonda e viene 3.000. Percentuale del 10 per cento e viene 4.000.

cliente — Senti giovanotto, tu dovevi studiare matematica, sei bravissimo.                                                

cameriere — Eh, sì:  a scuola avevo sempre 6... una volta ho avuto anche 12. Ecco il conto.

cliente — A morire ed a pagare c'è sempre tempo, diceva mio nonno. Pagherò...

cameriere — (fra sé) Pagherai sì...

cliente — (cercando). Dove diamine ho messo il portafoglio? L'ho dimenticato? l'ho perduto? me l'hanno rubato? Ah! forse nel soprabito. (alzandosi lancia un grido e mostra un enorme strappo ai calzoni).  Un chiodo. Ecco qui e che finestra!

cameriere — Possibile signore?

cliente — Guardare per credere... Come si fa adesso?

cameriere — Con qualche spillo ed una buona mancia, si­gnore.

cliente — Oh disgraziato! Chiamate il proprietario... il di­rettore... il padrone. Un paio di calzoni nuovissimi... non sono nemmeno 10 anni che li porto; costarono la bellezza di 5.000 lire.  

proprietario — (accorrendo). Che cosa succede?

cliente — Abbiate la compiacenza di guardare.

proprietario — Bella figura. Mi compiaccio.

cliente — No... guardate lo strappo...

proprietario — Visto. Una cosa da niente,

cliente — Lo dite voi. Non vedete quello che si vede?

proprietario — Vedo...

cliente — Guardate anche qui... questo chiodo nella sedia.

proprietario — Protesterò col fornitore.

cliente — Protestate con chi volete, intanto o voi mi indennizzate o io...

proprietario — Non gridate tanto forte... del resto può esse­re colpa della stoffa...

cliente — Che stoffa o non stoffa... siete una bella stoffa voi che menate il can per l'aia.

proprietario — Questo poi...

cliente — O voi mi pagate o io faccio un macello.

proprietario — Calmatevi... quanto costano?

cliente — Li pagai 5.000 lire. 5.000 per quelli che ho rotti e 5.000 per quelli che dovrò comperare sono 10.000.

proprietario — Cosa avete detto?

cliente — Non facciamo i sordi. O voi mi pagate o vi faccio vedere chi sono. Non si trattano cosi gli abitués.

proprietario — È la prima volta che venite qua dentro...

cliente — Cosa vuol dire... Sarà anche l'ultima se... E poi voi non sapete chi sono io, ma ve lo farò vedere. Vi farò citare... oltre a tutto pagherete anche le spese. Avvocati... giudici... sentenze... rinvii... carta bollata e chi più ne ha più ne metta. Tutto a scapito del vostro albergo dove si paga anche l'acqua che non si beve e dove nascono i chiodi sulle superfici che debbono accogliere il... passato remoto dei clienti.

proprietario — Calmatevi, calmatevi, io non mi rifiuto di pagare. Vediamo di accomodare.

cliente — Mi calmo un corno e mi accomodo niente affatto. Potevo pungermi a rischio di morire; sapete... il tetano, le infezioni... Brrr...

proprietario — Vediamo di accomodarci, trovare una via di transizione... quanto avete detto?                                 

cliente — 10.000lirette... 5.000 per i calzoni rotti e 5.000 per quelli nuovi.

proprietario — Scherzi a parte!       

cliente — Non scherzo per nulla. 10.000... Tic, tac... o io...

proprietario — Beh, sentite: fate quello che volete. Qui ci sono 2.000 lire.

cliente — 2.000 lire?

proprietario — Se le accettate bene, se no...

cliente — Beh! Per farla finita voglio dimostrare di essere accomodevole anch'io. Vada per le 2.000 lire e per la cola­zione... ma state attento ai chiodi...

proprietario — Più chiodo di voi...

cliente — Tra me e voi non saprei. (di dentro) Cameriere! Cameriere!

proprietario — Mi rifarò con altri clienti.

cliente — Lo credo bene. (infila il soprabito aiutato dal ca­meriere)

cameriere — E a me proprio niente!

cliente — Ti regalerò una tavola pitagorica per imparare a fare le somme... Arrivederci. (via)

proprietario — Ma vai dunque, tartaruga!

cameriere — Vado:  speriamo che non si tratti di qualche altro chiodo.

giornalaio — Il corriere... ultime notizie della cronaca... L'uomo dai calzoni rotti...

proprietario — Ehi, giornalaio... (prende il giornale e leg­ge) Nuovo genere di truffa all'americana... l'uomo dai cal­zoni rotti... albergatori all'erta. (lascia cadere il giornale) Oh, me l'ha fatta!