LUOMO DEL SUD
Monologo
di ALDO NICOLAJ
PERSONAGGI
PEPPINO
Commedia formattata da
Un interno borghese, tipicamente meridionale. Peppino, sui 55 anni, capelli molto neri, baffi neri, vestito nero. in piedi, davanti a una porta, alla quale picchia con discrezione.
PEPPINO
Adele? Per favore, Adele? Ti prego, almeno la mia casa, la nostra casa, devi rispettarla devi rispettare il nome che porti Non puoi continuare cos io non mi controllo pi e faccio una strage Non rispondi? (si sente di dietro la porta una risata di donna) Ridi? No, Adele, per favore, non ridere pazzo, mi fai diventare pazzo, Adele. Come posso combattere contro di te? (si allontana dalla porta e va a sedere su di una panchina. Sconsolato) Tutte le sere cos. Tutte le sere. E pensare che era una ragazzina dolce onesta remissiva Un uomo non poteva rivolgerle la parola, senza che lei avvampasse di rossore Perfino quando parlava con suo padre arrossiva. Perch del maschio aveva rispetto timore ne sentiva la superiorit. Quando l'ho conosciuta; mi sono detto la moglie che fa per me!. Perch io in amore sono passionale, perci esclusivista. Geloso. Come un autentico uomo del Sud. Nella nostra famiglia quello che ha sempre contato pi di tutto l'onore. La donna che sposiamo deve essere nostra, anima e corpo, non possiamo ammettere che un altro possa sfiorarla nemmeno col pensiero La donna per noi una propriet esclusiva. Il nostro onore siamo pronti a difenderlo anche con il delitto. Siamo nati gelosi perch siamo nati maschi. Come altri nascono ladri o poeti. Noi, del Sud, siamo la quintessenza del maschio. Dicono che in ogni individuo, anche il pi sano, ci sia una parte di ormoni maschili e una parte di ormoni femminili. Sfido chiunque a trovare nel mio organismo un solo ormone femminile. Se un solo ormone femminile fosse capitato, per caso, dentro di me, non so cosa gli sarebbe successo con l'esercito di ormoni maschili che lo governano Ho soltanto ormoni maschili, perch sono maschio, dalle radici dei capelli alle unghie dei piedi, uomo completo, uomo al cento per cento, come pu esserlo un vero uomo del Mediterraneo, un uomo del Sud. Bevo, sparo, sudo, vado a cavallo, bestemmio. Niente mi fa paura. Sono forte come un toro. Con un pugno sfondo qualsiasi porta (guarda la porta a cui prima stava bussando ed umilmente) ma quella porta non voglio sfondarla, preferisco rimanga chiusa. Perch dietro a quella porta c' Adele. Adele femmina al cento per cento, tutta fatta di ormoni femminili, senza nemmeno uno maschile, femmina come io sono maschio. Eravamo fatti per amarci, capirci, vivere insieme. Quando le dissi che volevo sposarla, mi svenne tra le braccia. Fidanzamento lampo. Lei diciassette anni, io cinquantadue. Una coppia meravigliosa. Lei in bianco, io in nero, in una chiesa che profumava di fiori d'arancio. Lei pura, intatta, come la volevo, anche se la prima notte non mi fu possibile averne la prova, perch l'emozione mi paralizz. Fu emozione e soltanto emozione, perch mi ripresi la notte successiva, ma mi lasci un piccolo complesso. Quel complesso che gli uomini del Sud possono angosciosamente sentire, quando la loro sfacciata virilit diventa all'improvviso inaspettata debolezza. Ma ci amammo, oh se ci amammo, dopo il gelo della prima notte. Cos tanto che io cominciai a sentir vergogna della mia esuberanza. Ed un forte esaurimento nervoso. Cos che dovetti inventare pretesti di lavoro inesistente, per rinchiudermi la notte nel mio studio e lasciare che Adele sola, nel grande letto matrimoniale, trovasse il meritato riposo. Noi, uomini del Sud, anche se forti e virili, siamo sensibili e delicati e se necessario, pur amando una donna, sappiamo anche rispettarla. E io, Adele, la rispettai, quanto la mia et e le mie forze lo imponevano. Dovevo per concederle altre diversioni per compensarla del mio rispetto, a volte eccessivo. Cos le permettevo di andare sola dal parrucchiere, sola a fare le sue spese, sola dalla sarta, sola in macchina ed anche, qualche volta, senza di me, al cinema. Avevo le mie occupazioni, la sera ero stanco e dovevo riposare. Noi, uomini del Sud, proprio perch sappiamo quale importanza abbia il lavoro, ne sentiamo maggiormente la fatica. Oltretutto, dovevo spesso assentarmi per andare in campagna a sorvegliare le mie propriet e non potevo obbligare Adele alla solitudine. Al ritorno la ritrovavo allegra e serena, felice di raccontarmi quello che aveva fatto, i film che aveva visto, parlarmi delle persone, che aveva incontrato Fu a questo punto che comparve Giorgio. Un giovanottello spento, la cui bellezza efebica poteva turbare solo vergini non avvezze all'amore. Non so come venne a trovarsi nel nostro giro di amici e soprattutto come divent assiduo di Adele. Noi, uomini del Sud, non crediamo all'amicizia tra i due sessi e la combattiamo, ma Giorgio mi pareva inoffensivo, non potevo considerarlo un avversario. La nostra serva Annunziata, ad esempio, coi suoi peli e i suoi muscoli, sembrava pi virile di lui. E, poi, Giorgio era cos poco uomo. Non parlava di cavalli e di motori, ma di poesia e di pittura. Non urlava e non bestemmiava: cantava motivi del Settecento. Non fumava e non beveva: mangiava canditi e cioccolatini. I suoi discorsi erano fragili come il suo corpo acerbo di adolescente, non poteva dare ombra a un uomo come me. Ma a lungo andare mi cominci ad infastidire la sua assiduit con Adele. Pregai mia moglie di toglierselo dai piedi, ma lei, si divertiva della mia assurda gelosia e mi sfidava, continuando a vederlo. Insistetti ancora, ma senza risultato. La gente, in un piccolo paese come il nostro, pettegola e l'assiduit di Giorgio veniva commentata dai sorrisi ironici degli amici e dei conoscenti. Per tutelare il mio onore decisi di passare alle vie di fatto. E, dopo aver io stesso pregato Giorgio di smetterla di frequentare mia moglie, un giorno che lo sorpresi a casa mia, estrassi la pistola e gli sparai. Adele non batt ciglio. Si chin su Giorgio per raccoglierne l'ultimo respiro, poi si volt verso di me, dicendomi che il mio era stato un delitto stupido, perch a quel ragazzo non aveva mai concesso n un bacio, n un pensiero, n un sospiro. Come avrei potuto giustificare il mio delitto? Quando le dissi che sarei andato a costituirmi, lei mi guard in viso e mi promise di venire a testimoniare in mio favore. Provai un profondo senso di orgoglio e mi sentii felice di aver scelto come compagna della mia vita una donna come Adele, fiero del mio onore intatto. Venne in Tribunale per il processo vestita di nero ed improvvis la sua difesa per salvarmi. E lasciandomi sbigottito, mentendo, confess di avermi tradito e che io avevo ucciso Giorgio per difendere il mio onore. Scese persino a particolari intimi, che nessuno le aveva richiesto. Cercai di farla tacere, ma inutilmente. Fu cos convincente nel raccontare il suo tradimento, che i giudici, convinti che avevo ucciso per motivi d'onore, mi dovettero assolvere. Cos mi ritrovai libero. E cornuto. Libert vigilata, e corna di dominio pubblico. Appena arrivai a casa cercai di spiegare ad Adele come il suo sacrificio mi avesse commosso, ma lei tronc il mio discorso dicendosi contenta di aver avuto la possibilit di farmi tornare in libert. Rifiut, per, ogni intimit: tra lei e me c'era un morto. E io, come un vero uomo del Sud, non potevo che ammirare la sua dignit e la sua fierezza ed il mio amore per lei aumentava. Parenti ed amici, per, mi guardavano con compatimento. Perch per tutti io ero un marito tradito, anche se mi ero riscattato lavando nel sangue il mio onore. Io sapevo che Adele aveva mentito per salvarmi e mi sentivo pieno di gratitudine. Ma Adele rifiutava ogni intimit. Ripeteva che io avevo ucciso per difendere il mio onore, perci, potevo camminare a testa alta, guardando negli occhi amici e nemici. Ma, per favore, alla sera la lasciassi in pace: mi vietava l'ingresso in quella che era stata la nostra camera nuziale. Finch una sera, non resistendo pi all'amoroso digiuno, sentendo dentro di me scatenarsi quella passione, che fa impazzire un autentico uomo del Sud, bussai come una furia alla sua porta, scongiurandola di lasciarmi entrare. Mi rispose secca, di non disturbarla. Non era sola, c'era un uomo con lei. Diventai un demonio, diedi pugni e calci contro la porta, mi lamentai come una bestia ferita, piansi, bestemmiai, impugnai la pistola. Allora Adele, fragile e minuta, comparve sulla porta in camicia da notte, pregandomi di smetterla. Di uomini ne avevo gi ucciso uno, il pi inoffensivo, il pi innocente. Lo avevo fatto per lavare il mio onore. Ma, siccome lei, prima, il mio onore non lo aveva macchiato, lo macchiava ora, per mettersi alla pari. E siccome, macchiare il mio onore la divertiva, per favore la lasciassi in pace. Me ne stessi col mio onore pulito, lei avrebbe continuato a macchiarlo, con discrezione e tatto; lo faceva anche perch io non sentissi eccessivi rimorsi per quel mio stupido inutile delitto. Del resto, perch avrei dovuto sparare ancora? Un secondo delitto mi avrebbe mandato irrimediabilmente in galera, tenendomi cos lontano da lei e senza avere nemmeno pi la possibilit di controllare quell'onore che, me lontano, lei avrebbe avuto ancora pi motivo di macchiare. (si avvicina alla porta. Si sentono voci, brevi risate) Anche ora di l con un uomo. E io, pur disprezzandola, non posso fare a meno di amarla. E la amo rabbiosamente, disperatamente, come pu amare un uomo del Sud, che si strugge d'amore, ma ha paura della galera. Un uomo del Sud che ha avuto il torto di lavare in anticipo quel suo onore, che non era stato ancora macchiato. Perci anche inutile, ormai, che mi umili davanti alla sua porta. Adele fa le cose con grande discrezione. In paese nessuno sospetta. Tutti ci credono felici. E io cammino per il paese a fronte alta, perch quelle corna, che la gente crede lei mi abbia messo, allora, sono vendicate. E di queste nessuno sa nulla. Oh, Adele
FINE
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