L’uomo in disparte

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L'Uomo in disparte

L'UOMO IN DISPARTE

due atti

di

Alberto Bassetti

PERSONAGGI:

TOMMASO

CLARA

PIETRO

FILIPPO

SONIA

GIANLUCA

TERESA

PRIMO ATTO

La scena è completamente buia. Improvvisa una luce su un vecchio fonografo sul quale gira un disco a settantotto giri che riproduce la struggente voce di Enrico Caruso. Solo quando l'aria finisce, si illumina la scena, mostrandoci il bel prato ondulato sul quale il fonografo è poggiato; così come due biciclette di colore chiaro; lo sfondo è di paesaggio collinare, cielo pulito, sensazione di spazio aperto. Di schiena, mentre rimirano questo panorama: un bel signore di quarantacinque anni, con abito coloniale e cappello di paglia. Accanto a lui una ragazza: venti anni, l'aspetto vivace,, sano. Abbigliamento, biciclette, fonografo, danno l'impressione di essere all'incirca all'inizio del ventesimo secolo

CLARA                     Che bello!

TOMMASO               come immerso nei propri pensieri ... Cosa?

CLARA                     Come 'cosa?' ...Questa voce, questa musica!

TOMMASO               Sì, Caruso è il più grande.

CLARA                     Andare ai concerti, ai teatri d'opera...

TOMMASO               con un alzata di spalle  Nei teatri si va per sfoggiare i vestiti, per incontrare gente... Poi, l'obbligo di commentare durante l'intervallo: "Come la trovate?... Vi piace?". E bisogna dire cose intelligenti, concise, sintetiche...

CLARA                     Mi piacerebbe.

TOMMASO               Meglio qui: questa musica, quest'aria, questo panorama. Niente colpi di tosse, fischi, o applausi  scherzoso ... Tutt'al più qualche uccellino che vuole mettersi in concorrenza!

CLARA                     si gira, ridendo, provocandolo, indica il grammofono  Ma quello è un mezzo del progresso... 'La riproducibilità dell'arte'. Dove finirà l' 'aura' del tuo caro Walter Benjamin?

TOMMASO               si gira anch'egli  Non sarà uccisa da questo grammofono.

CLARA                     Dunque: godiamocelo!

TOMMASO               Ma sì, che problemi dà? E' autosufficiente, innocuo... E ci permette di rallegrare le nostre giornate...

CLARA                     Perché: senza, sarebbero tristi?

TOMMASO               No, per carità... Anzi... Il progresso va bene, finché mantiene il contatto colle cose umane... La sensibilità, il tatto, la capacità di plasmare, montare, unire colle proprie mani. Prendiamo queste biciclette: non sono splendide?

CLARA                     con l'aria di prenderlo affettuosamente in giro  Splendide: e non devono mangiare né bere come i cavalli.

TOMMASO               Già: più nessuna violenza al cavallo. Niente morso, sella, speroni. Solo il leggero cigolio della catena, ed eccoci qui in dieci minuti, ancora più appartati, a contemplare il mondo, lontano da tutto e tutti...

CLARA                     Come stiamo bene...  prendendolo dolcemente sotto braccio

TOMMASO               Vero?

CLARA                     Come ogni giorno.

TOMMASO               ripete  Come ogni giorno.  sorride bonariamente

CLARA                     Mi piace stare con te.

TOMMASO               Certo che ti piace: leggiamo, suoniamo il piano, ti parlo del grande teatro... Ma tu, queste cose, ormai hai bisogno di viverle.

CLARA                     Posso... Potremmo farlo insieme.

TOMMASO               Non ne ho più voglia. Ma continuerò a guidarti come un padre.

CLARA                     Già ce l'ho, un padre...

TOMMASO               Giusto, e dovrò parlarci. Non può tenerti sempre con sè, chiusa in questo paradiso...

CLARA                     Perché? Tu mi hai insegnato tanto. Ed ora mi spingi a quella vita che tu non vuoi più fare...

TOMMASO               ... Io ho vissuto: mi va bene così... Ma è giusto tu veda il resto, e con me, cosa vuoi... La gente è maligna, chissà cosa penserebbe...

CLARA                     Che t'importa della gente?

TOMMASO               Nulla, hai ragione...  la guarda in viso  Hai quasi venti anni. Da quanto morì tua madre, ed io venni qui, credo di averti insegnato più di quanto sappiano molte delle ragazze che frequentano i licei di città. Ed ora voglio iscriverti all'università.

CLARA                     Non voglio!

TOMMASO               Ma devi! Poi sceglierai cosa fare, come vivere. Ma dev'essere una tua scelta...

CLARA                     Non voglio andarmene... Avevo quattordici anni quando rimasi orfana. Mio padre mi tolse da scuola, e senza di te sarei restata una contadina ignorante.

TOMMASO               Non dirlo! Il contadino vive, ha contatto colla terra e colle stagioni, con le cose: non è mai ignorante

CLARA                     Allora, ti dispiace di avermi insegnato...

TOMMASO               Ma no, no... Tu ora hai una buona cultura, ed è un bene, un gran bene: è l'unica cosa che possa elevarci, rendendoci consci, consapevoli, anche e soprattutto dei nostri limiti... E' la cultura che può farci apprezzare tutto questo  indica tutto lo spazio intorno,  altrimenti non ne avremmo che un leggero sentore, intriso di solo sentimentalismo... La cultura è l'unico bene veramente nostro, personale, che mai nessun voltafaccia, menomazione, dittatura, nulla potrà toglierci finché avremo vita....

CLARA                     Se vado via diverrò pazza, e tutta la mia cultura non servirà più a nulla!

TOMMASO               Al contrario: quando sarai pazza, anziché immaginare di essere una capra, sognerai di essere un grande personaggio!  scherzoso

CLARA                     Non mi diverti!  mette il broncio

TOMMASO               Meglio così: avremo meno problemi quando il calesse ti porterà via coi tuoi bagagli...

Tommaso va a mettere un altro disco: il concerto per piano e orchestra n. 5 opera 73, "L'Empereur" di Beethoven. Poi prende un grasso libro da una sacca della bicicletta. Le va vicino, lei si gira dall'altra parte, ancora col muso, ma lui le mette davanti il volume, e la prende per un braccio invitandola a sedere. Lei si lascia subito convincere, prendendogli la mano. Seduti su un panno disteso sull'erba, sfogliano il libro lentamente, mentre la musica, dalla splendida dolcezza dell'inizio, passa alla trionfale maestosità del suo momento centrale. (la logica richiederebbe che, durando i vecchi dischi a settantotto giri un massimo di sette minuti, Tommaso si alzasse a girare il disco: personalmente, ritengo il particolare del tutto ininfluente). Durante quest'intervallo di tempo i due discutono, e la musica è tutta un gioco di sottofondo, alternata a momenti in cui diviene protagonista.

CLARA                     Che meraviglia! "Notte stellata"

TOMMASO               Ma è solo una foto... Averlo di fronte...

CLARA                     Il grande Vincent... Pensare come ha vissuto, e com'è morto...

TOMMASO               Due colpi di pistola... E' duro vivere in una società che non ti accetta.

CLARA                     Ti sei commosso? Lì, nel museo?

TOMMASO               Sì, e non me ne vergogno... Emozionarsi, riuscire a scuotersi anche fisicamente di fronte al bello... Un bello così atteso, che vedi una volta e nemmeno sai se potrai rivedere, ma puoi giurare che ti resterà impresso, dentro, tutta la vita, più che a possederlo, più che ad averlo dentro casa e rimirarlo tutt'i giorni...  silenzio

CLARA                     ... Dimmi ancora cos'hai provato...

TOMMASO               ... Sensazioni. Avevo gli occhi lucidi davanti a quel paesino così piccolo, così indifeso dietro quei foschi cipressi... La maestosità delle montagne, l'immensità di quell'incredibile cielo stellato, quei vortici di colore che diventano luce attorno ad ogni astro  ...Specie attorno alla luna....

CLARA                     Sì: ne ha ispirate di cose belle il chiaro di luna... Mi piace tanto vederlo riflesso nel pozzo, quando la luna è piena, e vado di sera a tirare su l'acqua... Rimango per minuti a fissare quella luce, mi sembra che venga su, dentro il secchio... Fin quando papà non mi richiama perché ho dimenticato di portargli l'acqua...

TOMMASO               Non è difficile trovare la felicità, o almeno la serenità, quando si vuole, si sa vederla...

CLARA                     recitando   "Quale soprannaturale meraviglia, e che miracolo è questo! Io tiro l'acqua dal pozzo, e porto la legna!" gli sorride

TOMMASO               Com'è colta la mia piccolina, che cita le poesie dei maestri 'zen'...

CLARA                     Senza di te, neanche saprei cosa vuol dire... Il mio maestro...

TOMMASO               La mia piccola allieva romantica.

CLARA                     Mi trovi sciocca?

TOMMASO               E perché mai?

CLARA                     Non so, certe volte... Anche in quello che leggo, mi sembra di avere dei gusti...

TOMMASO               Ahi, ahi: via questi dubbi! Sii te stessa, ad onta di tutto e tutti!

CLARA                     Già...

TOMMASO               E poi, dovrei preoccuparmi io, che ho trasferito in te tutto il mio amore per la cultura tedesca... E tu hai apprezzato soprattutto quella  in tono recitativo  "esaltazione del sentimento, delle passioni, delle forze istintive della vita, anelito verso l'infinito e l'eterno, divinizzazione della natura spontanea e libera",  che tante enciclopedie menzionano alla voce: ''Romanticismo'.

CLARA                     Sì: ed io sono il giovane Werther...

TOMMASO               come non la avesse sentita, immerso nei ricordi .. Quanto amo quei paesini dalle vie ordinate, le case dai colori tenui, piene di legno, di fiori, di verde, colla piazzetta raccolta attorno al campanile...

CLARA                     Come me...

TOMMASO               sorridendole ... Quando penso a queste cose, a quella vita, so che anch'essa è solo un'idea... Potrei passarci, potrei viverci, ma sempre da solitario,  da 'lupo della steppa'.

CLARA                     Anche il 'lupo della steppa' ha bisogno di una compagna per non perdersi, per non restare soffocato dalla propria indipendenza... Si può uscirne, tornare alla vita....

TOMMASO               Beh, io nella vita già mi ci sento, in pieno, e qui. E l'amore, mia piccola Clara, è spesso più affascinate nelle lettere del povero Werther che nella vita reale.

CLARA                     Che vuoi dire?...

TOMMASO               recitando "Tutto in lontananza diventa poesia: monti lontani, uomini lontani, eventi lontani, tutto diventa romantico"...

CLARA                     Novalis...

TOMMASO               Cosa vuoi... Convivere è difficile... Svegliarsi la mattina col mal di schiena e la bocca impastata: non è un grande spettacolo...

CLARA                     Son cose che si superano...

TOMMASO               Può darsi... Ricordo mia moglie che dormiva a bocca aperta. Restavo a guardarla a lungo... Mi infastidiva quel senso di appagamento, quasi beatitudine, da buona borghese colla coscienza sociale a posto. Quante volte ho pensato di infilare in quella fessura sbuffante una minuscola, ma efficace, compressa di cianuro...

CLARA                     Addirittura!

TOMMASO               Ma no, scherzo...

CLARA                     E poi, se il problema è quello di dormire assieme, basta avere stanze separate!

TOMMASO               E il fatto è proprio questo: che il problema non è tutto nel dormire, anzi... Le stanze separate servirebbero durante il giorno!

CLARA                     Come sei cattivo!

TOMMASO               Eh, che è sincero rischia spesso di esserlo: solo l'ipocrita è sempre buono!

CLARA                     E'  che tu sei preso solo dalle tue cose!

TOMMASO               Già: proprio perché sono le mie cose. Pensa se fossi preso da quelle degli altri, com'è per la maggioranza della gente!

CLARA                     Ce l'hai sempre colla gente: quando la nomini, sembri parlare del diavolo!

TOMMASO               Chi? Il diavolo? ... Quel povero angelo che per aspirare ad un minimo di indipendenza fu scagliato all'inferno dal più grande dei megalomani? Quello è un povero disgraziato!

CLARA                     Quando fai così il cinico non ti sopporto!

TOMMASO               Vedi? Perché hai l'idea di me, come persona, come tu mi vorresti. Andando a scavare, si scopre che non c'è quasi mai motivo di stimarsi tanto...

CLARA                     Ma nessuno cerca i motivi...

TOMMASO               E allora lasciami parlare!... Tu sai che non è vero che odio le persone, l'individuo in sè... E' la massa, la 'gente' che mi atterrisce... Ma io non la odio, o meglio: non voglio odiarla! Per questo cerco di starne lontano...

CLARA                     Invece, io voglio dare al prossimo, avere dei figli...

TOMMASO               Brava... Per quanto mi riguarda, ho già dato il mio contributo al perpetuarsi di questa razza folle e guerrafondaia.

CLARA                     I  miei figli cresceranno diversi... Saprò creargli degl'ideali...

TOMMASO               Perché indottrinare?

CLARA                     Ho parlato di ideali.

TOMMASO               Ideali! Che parola! E poi, quali ideali?

CLARA                     Lo sai! I miei, i tuoi... son gli stessi!

TOMMASO               Come sei ingenua... per questo mi fa paura il mondo... perché ciascuno di noi vede solo ciò che vuole? Mi angoscia pensare che è così per tutti, allora anche per me!

CLARA                     Il mio cuore vede più in là del tuo cervello!

TOMMASO               Semplicemente linguaggi diversi...

CLARA                     Non dirlo! Amiamo le stesse cose, andiamo d'accordo su tutto...

TOMMASO               sorridendo  Mi ricordi Miranda nell'isola di Prospero. Ma vedrai. com'è più bello il principe Ferdinando, del povero Calibano.

CLARA                     Che dici? Quello era figlio di una strega... Tu sei il mio...

TOMMASO               giocando  Uhmm: cosa? Pigmalione?

CLARA                     No... Il mio Goethe.

TOMMASO               ride  Ah, questa è bella!  serio, dopo una breve pausa ... Sto solo cercando un mio equilibrio, una motivazione alla vita...

CLARA                     E non era il suo ideale? E' una delle prime cose che mi hai insegnato.

TOMMASO               Già: quante parole ti ho messo in testa!

CLARA                     Parole... Le parole dei classici, dei grandi... Non sono esse la realtà, se hanno potuto sopravvivere agli anni, ai secoli, se noi stessi siamo oggi qui a parlarne, se i teatri si riempiono di persone che accorrono ad ascoltarle, se leggerli è ancora uno dei piaceri della vita?... Assieme a questi quadri, assieme a questa musica.  indicando il libro che hanno in mano, e poi il

fonografo.

TOMMASO               A volte mi spaventi: mi mostri il mondo come io lo vorrei! Ma non so se sarebbe il migliore...

CLARA                     Sì che lo sarebbe!

TOMMASO               Son certezze che si perdono, superata una certa età!

CLARA                     Sono certa che il nostro mondo è il migliore... Me ne accorgo quando ti vedo allo scrittorio, davanti a un mucchio di fogli di carta... I calamai con tanti inchiostri diversi... Vorrei entrare in quel tuo mondo...

TOMMASO               Già ci sei...

CLARA                     Ma no: vorrei sapere cosa scrivi...

TOMMASO               Resteresti delusa: non sono che idee, pensieri...

CLARA                     Verrà fuori qualcosa di grande!

TOMMASO               Non sarai venuta a leggermi nottetempo?

CLARA                     No, ma ho la fortuna di conoscere personalmente l'autore...

TOMMASO               Ah, questo è veramente un privilegio!... Ma si tratta solamente di un miscuglio di frasi cui cerco di dare un po' di forma... Una cosa per me, esclusivamente per me, egoisticamente per me!  le sorride

CLARA                     Te la ruberò, un giorno, e la porterò ad un editore!

TOMMASO               Non la pubblicherà, se non a tue spese...

CLARA                     Io dico che lo farà!

TOMMASO               Non ha storia, senza finale...

CLARA                     Il finale lo aggiungerò io!

TOMMASO               Allora, immagino quale potrà essere...

CLARA                     ... Un lieto fine...

TOMMASO               Grazie per la buona volontà. Non nutro sogni di gloria, ma è giusto che tu ne abbia: sognare è bello, ad ogni età...

CLARA                     Anche alla tua...

TOMMASO               Sì, ma si sogna in modo diverso... L'importante è volare, spaziare, guardare lontano... indica il cielo, lo scruta

CLARA                     guardando anche lei in alto   Guarda!

TOMMASO               Sì,, è proprio un'aquila... Che spettacolo, non ne vedevo da tanto...

CLARA                     Com'è grande...

TOMMASO               Maestosa...

CLARA                     Chissà se lei ci sta osservando...

TOMMASO               Certo... Le aquile hanno una vista .... Aquilina!

CLARA                     Già: allora vedrà anche le pecore... Devo andar giù a controllare, ci sono fuori gli agnellini.

TOMMASO               Ma no, ci sarà Pietro...

CLARA                     Non credo: stamane ha preso il mulo, penso sia andato alle Piane.

TOMMASO               Beh, speriamo bene...

CLARA                     Lasciamo fare alla natura?

TOMMASO               Le poche volte che si può... L'agnellino è indifeso, ma anche l'aquila... I grandi spazi si restringono, spazi vitali...

CLARA                     L'ultima volta l'ho vista impagliata.

TOMMASO               ...Mi torna in mente il Grande Nord... Ce n'è di spazio... Ore ed ore di viaggio attraverso mari, oceani, cieli infiniti di boschi... Sempre verde, sempre piante: ma non mi stancava... Allora era una gioia vedere una casa, quasi sempre in riva ad uno stagno, o a un lago... Gli uomini spaccavano legna... La donna badava alla casa, la cucina, il fuoco... Faceva freddo! Le capre avevano un pelo folto, bellissimo Ci offrivano formaggio, latte...

CLARA                     Com'è  diversa la vita cambiando clima, viaggiando...

TOMMASO               Era così diversa per me, a quel tempo...

CLARA                     Oggi, ci sei un po' più vicino...

TOMMASO               Già...

CLARA                     Anche senza andare nel Grande Nord...

TOMMASO               Il mio è un Nord interiore... E questo sole affascina anche me... Che giornata

CLARA                     Splendida! Adoro il sole, la luce, i colori!... Proprio ieri riguardavo le cartoline che mi hai sempre spedito, da tanti posti... Quante ce ne sono, piene di neve... Quanti tramonti...

TOMMASO               Già: ti ho spedito la prima che non avevi ancora un mese...

CLARA                     Ho rivisto anche quella... Mia madre le conservava con tanta cura... Sono ancora nella scatola dei biscotti dove le teneva lei...

TOMMASO               Una bella collezione...

CLARA                     ... Loro ci tenevano a te... Non venivi spesso, ma ogni volta per noi era una festa... Mamma, poi, entrava in stato di agitazione!

TOMMASO               Domani portale, le cartoline... Voglio rivederle...

CLARA                     ... Sono scritte così fitte... Ci mettevi dentro tante cose: descrizioni, nomi di posti, disegni...

TOMMASO               Sono un imperdonabile grafomane...

CLARA                     Imperdonabile? No: semmai adorabile...

TOMMASO               Come preferisci... Ammetto che anche questa definizione mi sta a pennello; forse un po' limitativa...  scherzoso

CLARA                     E' così bello che tu, da sempre, mi abbia tenuta in una tale considerazione...

TOMMASO               Avevo un grande affetto per tua madre... E tuo padre... E per te...

CLARA                     Ci metti tutti allo stesso livello!

TOMMASO               Ma no, no: tu sei in cima ad ogni graduatoria!... Va bene così! ... Ah!  indicando verso il disco che sta ora mandando il suo momento trionfale .. Ascolta...

Restando accanto, seduti su delle pietre. Lei si appoggia alla sua spalla, e godono a pieno, rapiti, la musica nella sua potenza: essa è ora la protagonista, esprimendo la sua alternanza di dolcezza e trionfalismo, fino al secondo attacco del 'Rondò'. Improvvisamente da dietro, spaccando il fondale, piomba rombante sul prato verde una moto di grossa cilindrata, con su dure persone in tuta di pelle nera e casco integrale; si ferma vicino a loro (solo ora scopriamo che la vicenda si svolge ai nostri giorni!)

TOMMASO               fingendo il terrore, abbraccia Clara  Dio! I marziani!

FILIPPO                    sollevando la visiera del casco  Finalmente: ti cerco da un pezzo!

TOMMASO               Oh, il mio caro Filippo! Scusa se ti ho fatto perdere tempo, ma io non giro col... Come si chiama? 'Rintracciabile in ogni momento', come le persone importanti, come te...

FILIPPO                    alla persona dietro di sè  Lo senti? Già comincia a sfottere!

TOMMASO               va verso il grammofono  Io spengo questo: tu spegni la moto! in effetti, tutto questo scambio di battute si era svolto urlando sopra il rumore della moto ed il suono della musica... Oh, un po' di pace. E se non vi dispiace, vorrei vedervi in faccia!  Filippo toglie il casco, ha i capelli folti ed arruffati  Beh, forse facevi meglio a tenerlo!  scherzoso; poi osserva l'altra persona: una giovane donna, un bel viso vivace, un moderno taglio di capelli Tu no: decisamente meglio senza!

FILIPPO                    Sonia, questo è mio padre, Tommaso. Lei è Clara.

TOMMASO               Ciao Sonia, Benvenuta.

SONIA                       Salve. Ciao Clara.

CLARA                     Ciao.

FILIPPO                    scende dalla moto, imitato da Sonia, e osservò il motore parlando tra se'  Accidenti.. Hai sentito che rumore? Devo essermi giocato qualche pezzo: accidenti che strada!

TOMMASO               Fai come noi: quando la strada è troppo dura, solleviamo la bicicletta, e non si rovinano neanche le gomme, davvero!

FILIPPO                    Che spiritoso: Ma così è mio padre!  finalmente va ad abbracciarlo  Come stai, papa?

TOMMASO               Bene, bene.

FILIPPO                    E tu, Clara?

CLARA                     Anch'io, grazie.

SONIA                       si è avvicinata a Clara, sedendole accanto  Che nello! Adoro Matisse...  sfogliano insieme il libro

TOMMASO               La famiglia? Tutto a posto?

FILIPPO                    Sì, grazie per l'interessamento.

TOMMASO               Dovere!

FILIPPO                    Per quello che lo consideri tu, il tuo dovere!

TOMMASO               Già: ma per fortuna c'è la mamma che mi compensa, no?

FILIPPO                    Subito! Ricominceresti subito!

TOMMASO               Non ricomincio: reagisco, è diverso...

FILIPPO                    Ma sì, sì: lasciamo stare... E' sempre la stessa storia... Sonia, perché ti sei seduta, dai, dobbiamo andare!

TOMMASO               Di già? Le tue visite non sono frequenti, ma almeno quando vieni sei di gran compagnia!

FILIPPO                    Stavolta non scappo. Non subito, insomma: ti devo parlare. Ma non qui.

TOMMASO               Già: qui c'è troppa confusione...

FILIPPO                    Sul serio, papà: cose importanti... Io ti precedo, ti aspetto a casa.

TOMMASO               Come vuoi.

Filippo e Sonia rimettono il casco, salutano, e ripartono. Tommaso resta in piedi ad osservarli, mentre il rombo si allontanò. Clara lo guarda e, alzandosi, va ad abbracciarlo, da dietro. teneramente.

TOMMASO               Ma quello, è mio figlio?

CLARA                     Sì, ed è il tuo favorito...

TOMMASO               Eppure nel vederlo arrivare, così, non ho provato alcun piacere, anzi... E non lo vedevo da mesi!

CLARA                     Lui era emozionato, quando ti ha abbracciato.

TOMMASO               Può darsi... Ma era più interessato alla moto che a me... E in fondo è giusto...

CLARA                     Niente rimorsi: non hai nulla da rimproverarti!

TOMMASO               Chissà... Forse proprio per Filippo mi dispiace... E' così fragile... Avrei dovuto essergli più vicino. Ma il mio mondo è lontano da tutti... Clara si stacca  Lui l'ha capito, prima degli altri. Perciò mi è sempre sfuggito.

Silenzio. Clara si gira, come avvertendo dei rumori, e torna a sfogliare il libro, mentre l'altro continua a fissare in lontananza. Appare dall'altro lato un uomo, evidentemente un contadino, vestito umilmente con il cappello in mano.

PIETRO                     Buongiorno, Sor Tommaso.  con un cenno del capo saluta Clara, che si alza, lo bacia sulla guancia, e torna a sedere .

TOMMASO               si gira, destandosi dai propri pensieri  Buongiorno, Pietro. Come va?

PIETRO                     Bene, Sor Tommaso, grazie. Venivo ad avvisarvi che vostro figlio vi cerca.

TOMMASO               Grazie, mi ha già trovato.

PIETRO                     Lo so, ho sentito la motocicletta.

TOMMASO               Ah... Allora, grazie, per l'avviso!  sorridendo  ... Comunque, hai fatto bene a venire: devo parlarti.

PIETRO                     Dite, Sor Tommaso, dite.

TOMMASO               Volevo parlarti del futuro di Clara.

CLARA                     chiude il libro  No, Tommaso, non ora.

TOMMASO               E invece è proprio giunto il momento! Pietro, un'altra estate è passata, e Clara non può restare qui un altro inverno.

PIETRO                     Perché, Sor Tommaso, qui sta bene, non manca di nulla. Finché c'è suo padre... E poi ci siete voi!

TOMMASO               Poi? Che dici, Pietro? Quale 'poi'? Ho solo pochi anni meno di te, lo sai bene: ho passato tante estati qui, da ragazzo; abbiamo condiviso tante cose...

PIETRO                     Per me, era un onore poter stare col signorino: ma voi siete sempre stato così buono ...

TOMMASO               Al contrario: tu eri buono con me, mi facevi conoscere tante cose!

PIETRO                     Ma via! Le cose della vita, della natura... Siete voi che ora insegnate a Clara tante cose difficili, importanti...

TOMMASO               Lascia stare.. Io ho fatto quel che ho potuto, ma ora bisogna decidersi.

CLARA                     interrompendolo  Tommaso, tuo figlio ti sta aspettando!

TOMMASO               Lascialo aspettare! Prevedo guai, noie: non ho alcuna fretta! Ma c'è qualcos'altro che richiede fretta...  fissando Clara

PIETRO                     E cos'è?

TOMMASO               Clara deve studiare!

PIETRO                     Certo! Sono così fiero quando mi dice qualche parola in inglese... In tedesco un po' meno , mi ricorda troppo la guerra... E ogni tanto mi dice una poesia, o mi racconta un fatto di storia... E lo deve a voi!

TOMMASO               Già: ma non son se sia un bene o un male. Hai voluto toglierla dalla scuola appena terminata quella dell'obbligo.

PIETRO                     Non potevo restare solo, avevo appena perso mia moglie

CLARA                     Povera mamma, così giovane.

TOMMASO               Già: povera Isabella...

PIETRO                     E poi, dove la mandavo? Le suole medie bastano, io non ho fatto neanche quelle! E bisognava mandarla in città!

TOMMASO               Sì, sì, va bene. Però, se non me ne fossi interessato io, oggi saprebbe solo mungere le mucche, in attesa di qualche bel fusto di paese che venisse a portarla via!

PIETRO                     E' sempre stato così: che c'è di male?

TOMMASO               Di male? Niente, per carità, nulla di male: sono io il primo ad affermarlo! Ma c'è di bene che ora Clara può pretendere molto di più: è una bella donna, intelligente, preparata...

CLARA                     Senti bene me, adesso: sono intelligente, preparata, però tu vuoi decidere per me!

TOMMASO               No, Clara, mi hai frainteso. Voglio solo tu abbia i mezzi per poter decidere da sola: perché per giudicare, per decidere, anche solo per poter dire 'no!, è indispensabile conoscere. Per dire 'sì', non serve molto. Si accetta quel che viene, che ci propongono, si dice: "Così è la vita"... Dire 'no!!!' è più difficile...

CLARA                     Ma tu...

TOMMASO               Lascia stare: io sono un caso a parte, ma vado verso una direzione che non è quella del resto del mondo.  pensoso; poi guarda Pietro, gli sorride  In paese, perfino il prete non usa più le campane vere.

PIETRO                     E' dura suonare le campane!

TOMMASO               Proprio così, Pietro! Fortunatamente oggi è tutto più facile, meno faticoso e Clara deve approfittarne...

CLARA                     Non voglio! Non voglio!

PIETRO                     Clara!

TOMMASO               Dovrai sposarti, avere dei figli...

CLARA                     Vigliacco: proprio tu questi discorsi! è ancora seduta, affonda la testa tra le ginocchia

PIETRO                     Clara: non ti permettere queste parole!

TOMMASO               Non preoccupati, Pietro. Clara ha ragione, sono un po' sadico quando dico certe cose: ma ti assicuro che è per il tuo bene...  le si accoccola vicino, carezzandole la testa Su, non prendertela...

CLARA                     Perché vuoi cacciarmi, perché?

TOMMASO               Ma possibile tu non abbia curiosità per quello che c'è fuori? Lo hai detto anche prima, no? I teatri, i concerti...

CLARA                     Io, io...  sollevando il viso e guardandolo cogli occhi pieni di lacrime  Io ti amo, pazzamente, follemente: non poi mandarmi via!  torna a coprirsi il viso  

PIETRO                     Clara, Clara, ma come ... Cosa?!?

TOMMASO               Scusa, Pietro, non preoccuparti... Non è colpa sua, nè mia... Su, piccola mia, calmati... E calmati anche tu, Pietro. D'altra parte, la colpa maggiore è proprio tua!

PIETRO                     Colpa mia?

TOMMASO               Sì, tua, scusa la franchezza... Clara è sempre vissuta qui, non frequenta gente della sua età, altri ragazzi come lei.... E' un processo logico: si è innamorata del proprio 'professore'. Succede spesso alle ragazze.

PIETRO                     Beh, se lo dite voi...

TOMMASO               E' così! E proprio per questo, ora, è importante che vada.

CLARA                     Dove? Perché? Non andrò via da qui: piuttosto mi ammazzo!  alzandosi in piedi

PIETRO                     Non dire certe cose che è anche peccato!  solleva la mano per darle uno schiaffo, ma Tommaso improvvisamente abbraccia Clara

TOMMASO               No, no, non colpirla!... Tenera, povera, indifesa... Ma devi imparare a conoscerlo, questo mondo che ti fa tanta paura!

Buio. La luce torna ad illuminare soltanto il vecchio grammofono. Si risente forte la musica con l'aria cantata da Caruso. Sipario.

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

Interno di una casa ben arredata: un ampio soggiorno con molti libri, un pianoforte a coda, una scrivania con un bel lume a petrolio, un tavolo da pranzo, comodi divani di fronte ad un largo camino. La stanza prende luce dalla porta a vetri e dalle finestre, ed adesso è vuota. Suona una campanella, e dopo qualche secondo appare una anziana donna che apre la porta. Appaiono Filippo e Sonia.

FILIPPO                    Ciao, Teresa!

SONIA                       Buongiorno.

TERESA                    Buongiorno.

FILIPPO                    abbracciando Teresa con trasporto  Pensa, Sonia: la mia Tata... Ma non sei contenta di rivedermi?

TERESA                    Eh, che vuoi alla mia età la memoria comincia a perdere colpi, e quando una persona non si fa viva per mesi...

FILIPPO                    Hai ragione, Teresa. Ma sapessi che ritmi di lavoro ho io: non è facile liberarsi...

TERESA                    Certo, certo...

FILIPPO                    E poi, siete così lontani...

TERESA                    Volete bere qualcosa?  In tono formale

SONIA                       Oh, non so...

FILIPPO                    Ora no, grazie. Semmai tra un po'.

Teresa va di là. Filippo resta pensieroso, mentre Sonia si guarda intorno, attenta ed incuriosita dopo aver tolto la tuta, restando con un grazioso, semplice vestitino, piuttosto corto. Anche Filippo ha tolto la tuta, restando in jeans e maglietta.

SONIA                       E' molto bello, qui: tuo padre ha buongusto.

FILIPPO                    Già

SONIA                       E non mi è sembrato nemmeno così strano... E' un bel signore: elegante, gentile, spiritoso.. Una persona affascinante!

FILIPPO                    Beh, è pur sempre mio padre...  ironico

SONIA                       Se è per questo... Me lo avevate dipinto come... Non so: un mezzo orso, uno stralunato rincoglionito che vive più o meno come un barbone, che ha rinunciato alle comodità.

FILIPPO                     interrompendola  Barbone? No, per carità anzi: è un raffinato, forse un 'decadente'... Però voglio risentirti tra  po', verso sera, quando comincerà ad accendere queste lampade ad olio...

SONIA                       Sarà romantico...

FILIPPO                    Romantico davvero! Ti eccita perché è come un gioco... Che bello! Ce serata romantica ci aspetta! Se ci invita a cena mangeremo perfino a lume di candela!... Solo che per lui non è un gioco, o forse sì: ma è per giocare questo gioco che cinque anni fa ha abbandonato tutto e tutti!

SONIA                       Non lo so... Sulla tua famiglia sei così riservato... Ma mi sembra che anche voi figli siate sistemati bene, e tua madre...

FILIPPO                    Cosa? Mia madre: cosa!?

SONIA                       Voglio dire: se lo amava così tanto, poteva anche seguirlo, no?

FILIPPO                    E perché? Isolarsi dal mondo, vivere nel duemila come all'inizio del secolo... Decidere di trasformare la propria vita, le proprie abitudini, gli amici... E poi mia madre, figurati: lei che se non sente i figli almeno una volta al giorno...

SONIA                       Già, questo lo so: ti rintraccia ovunque...  lui la guarda male  Come l'ha presa?

FILIPPO                    E come doveva prenderla?... Forse non andavano sempre d'accordo, ma ti rendi conto? Appena Luca e Valerio si sono sposati, sono usciti da casa; quando mamma aveva più bisogno di qualcuno vicino a sè, lui l'ha abbandonata!

SONIA                       I tuoi fratelli si sono sposati, per forza sono andati via; e tu stesso non potrai restare sempre con tua madre!

FILIPPO                    Io... Per quello che posso darle, io... Solo dispiaceri...

SONIA                       Non ricominciare coi complessi di colpa!

FILIPPO                    Non nutro complessi di colpa: sono solo realista! Mio padre dovrebbe averne: sì la scusa di venire qui è stato il mezzo per scaricarla; ha ristrutturato questo casale in tempo record.

SONIA                       Naturale: quando non si ha bisogno di idraulici, elettricisti, e compagnia....

FILIPPO                    No: è che quella casa gli bruciava sotto...

SONIA                       Non si vedono mai?

FILIPPO                    Sì, a Natale: il grande momento del cenone... Arriva col treno, poi a piedi fino a casa. Il primo anno lo andai a prendere, ma non volle salire in macchina.... Non usa nemmeno l'ascensore, e arriva a casa già stanco morto...

SONIA                       Neanche l'ascensore? Strano, perché anche nella 'sua epoca' c'erano!

FILIPPO                    Già, non ci avevo pensato... Beh, lo vedi? Per lui è un modo in più per sbatterci in faccia la sua diversità, il suo distacco... Durante la cena è gentile,  ci fa domande, sempre superficiali, si vede che non gli importa, che non vede l'ora di andarsene....

SONIA                       E voi, che domande gli fate? Avete mai provato a capirlo?

FILIPPO                    Ma stai zitta! Che ne sai?  guardandola con rabbia  

Silenzio. Si sente una chiave aprire la porta d'ingresso. Entra Tommaso, la faccia pensierosa, non si avvede subito di loro, ma quando lo fa, sfoggia un sorriso aperto.

TOMMASO               Allora, Sonia, ti piace la tana dell'orso?

SONIA                       Sì, molto: stavo appunto dicendolo a Filippo, che non sembra per niente la tana di un orso. Ooh...  fingendo le sia scappata la frase, involontariamente

FILIPPO                    Fai meno la scema!

TOMMASO               Su, Filippo, non usare queste parole con la tua amica, solo perché è spiritosa... Prova ad esserlo anche tu!

SONIA                       Hai sentito? Sei tu l'orso!

TOMMASO               Evviva: una persona non ipocrita! Quanto a me, cara Sonia, la parte di orso mi è sempre piaciuto recitarla; anche se, purtroppo, non ci sono mai riuscito fino in fondo...

SONIA                       Ha una casa bellissima, lo sa? Ma come fa a viverci tutto l'anno?

FILIPPO                    Lascia stare: ti ho detto come devi comportarti!

SONIA                       Ma che vuoi? Non posso parlare con tuo padre?

FILIPPO                    No, e non ora! Dobbiamo parlare noi, di cose molto più importanti!

TOMMASO               Filippo, ma cos'hai? Non essere così aggressivo! Lasciaci parlare: un minimo di forma, no? Il quarto d'ora di conversazione galante, prima di quella che, lo immagino da tuo tono, riguarderà argomenti senz'altro più concreti...

FILIPPO                    Sì, sì, scusa... Scusate, sono un po' nervoso...

SONIA                       gioiosa, allontanando ogni tensione  Mi dice, per esempio, come fa senza frigorifero?

TOMMASO               Deve sapere, Sonia, che un tempo nelle case esistevano le cantine: sì, proprio quelle che oggi sono un optional nei condomini, quelle stanzette buie ed anguste dove si accatasta la roba inutile. Ecco, un tempo quello era il frigorifero della casa. E lo è nella mia, se dopo vorrà visitarla: c'è frutta, vino, olio ... Tutto perfettamente conservato, così come è avvenuto per secoli.

SONIA                       E... anche il latte?

TOMMASO               No, abbiamo ancora due mucche, tra i pochi animali rimasti... Me lo porta la mattina Clara, la ragazza che era prima con me.

SONIA                       Ah, ma ... e la lavatrice?

TOMMASO               Per quella, mi è bastato rinunciare al bianco più bianco del bianco, se ricordo bene le pubblicità. Qui tempo ce n'è, il bucato può state in ammollo nell'acqua, essere lavato, steso in giardino...

SONIA                       Mah, forse perché non deve farlo da sé...

TOMMASO               Può darsi: non discuto sulle ipotesi. Ma può darsi che, pur di non sentire il baccano infernale di una lavatrice, sarei disposto a girare con collo della camicia un po' più scuro...

SONIA                       A proposito di lavare: come si può rinunciare a certe cose? Non so: girare la manopola, ploff, un getto d'acqua calda sul corpo!

TOMMASO               Sì, è bello, e soprattutto rapido. Che pazienza invece attendere che l'acqua nella pentola sia bella calda per gettarla nella vasca profumata...

SONIA                       Un punto per lei!... E non le manca la televisione?

FILIPPO                    Smettila con questo gioco cretino!

TOMMASO               Perché? Queste sono domande cui mi piace rispondere: sono una piccola parte di quelle che, forse, avrei voluto sentirmi chiedere almeno da te, se no da Luca o Valerio... Mi piace poter spiegare, cercare di far capire, Sonia, che noi abbiamo ormai una strana concezione del 'progresso'. Per secoli, è stato qualcosa che ci ha aiutato, ci ha migliorato la vita: la ruota, i nostri avi, capivano subito a cosa serviva e quante schiene dolenti poteva risparmiare!... Oggi, mi sembra che molto di esso serva solo ad autoalimentare se stesso, a superarsi, ad indurre a sempre nuovi bisogni: risolve un problema creandone subito un altro, così, a catena... fino al punto di un vero terrorismo psicologico, per il quale ecco una ragazza come te, credere che sia impossibile vivere rinunciando a cose che, basterebbe pensarci un attimo, non avevano già i nostri padre, i miei sicuramente, ma forse neanche i tuoi...  vivevano, bene o male non so, ma questo indipendentemente dalla quantità di elettrodomestici disponibili...

SONIA                       Come sarei curiosa di passare un periodo così!... Vedere come si viveva cinquanta, cento anni fa.

TOMMASO               Oggi, Sonia: io ci vivo oggi! E non sono un fantasma. Guarda qui,  indica il pianoforte a coda  Non c'è cosa al mondo che io ami più della musica. Purtroppo, nella vita non ho sempre avuto il coraggio di fare le mie scelte, e anziché musicista, o comunque artista, ho condotto una vita più o meno borghese. Finché non ho deciso, appunto, che io volevo un soggiorno con un bel pianoforte a coda!

FILIPPO                    Papà, non ricominciare con questi discorsi.

TOMMASO               Stai zitto, tu, che si l'unico che avrebbe condiviso le mie idee, i miei desideri... Ma tu, più di me, hai sempre represso i tuoi istinti, la tua natura, colla tua voglia di far contenta tua madre...

FILIPPO                    Non è vero!

TOMMASO               No? Allora non ricordi quando andavamo ai concerti senza dirglielo? Avevi dei problemi in qualche materia, che scandalo rischiare di essere rimandati! Allora, fingevi di andare a ripetizione, e invece andavamo a suonare il pianoforte, insieme, ricordi?

FILIPPO                    Sì, erano momenti molto belli...

TOMMASO               Già... Ma poi tornavamo a casa, il cui salotto era troppo piccolo per un pianoforte come questo, ma c'era posto per un mobile col televisore e tutti quegli aggeggi che comperava Luca... Posto per lo stereo con quelle enormi casse assordanti... Posto perfino per l'angolo bar con un minuscolo frigorifero...

FILIPPO                    E' che tu in casa non c'eri mai, col tuo lavoro... La mamma faceva quello che pensava fosse giusto...

TOMMASO               Già, studio, lavoro, guadagno. Vi ha ben allineati tutti e tre! E per quanti anni c'è riuscita anche con me! E nessuno ha deviato dalla linea imposta alla famiglia, una linea degna dei "Buddenbrook".

SONIA                       " I Buddenbrook": l'ho visto!

TOMMASO               Ecco gli effetti della televisione! Sì, è uno sceneggiato TV. Un tempo, invece, era solo questa cosa qui,  prende dalla libreria un volume, porgendoglielo

SONIA                       Certo, Thomas Mann! Lo sapevo, ho anche letto "Morte a Venezia"!

TOMMASO               Meno male! Almeno sai che non è solo un film...

SONIA                       sorride  A proposito: c'è più stato al cinema, o a teatro, in questi anni? Voglio dire: è uscito?

TOMMASO               Ci ho provato una volta, anni fa, con Clara... c'erano ancora due cavalli, nell'azienda. Feci sistemare il calesse, e ci avviammo. Una giornata tremenda: mi sono così vergognato, per quanto assurda mi sia poi apparsa quella vergogna! Sembravamo così fuori luogo, capisci? Noi, fuori luogo! Non quelle persone sedute in scatole di lamiera che avanzano spingendo un pedale e scaricando fumo nero! No quella gente pigiata come sardine in una corriera che ci superò strombazzando col clacson! No: noi eravamo ridicoli, irreali, fuori luogo. Proprio noi che eravamo con un mezzo così semplice, antico, non artificioso... Rigirammo appena giunti al paese dove si sarebbe svolta una rappresentazione estiva...

FILIPPO                    Povero papà: ma perché no vai in Pennsylvania Dutch?

SONIA                       Cos'è?

TOMMASO               Mio figlio si riferisce ad un luogo che visitai anni fa, nell'est degli Stati Uniti, Una comunità Amisch che vive come quando arrivò in quella terra, la Terra Promessa, tanti anni fa... Ma lo fanno per motivi religiosi, vestono sempre in nero, cappello e barbone, sono bigotti. No, Filippo, non fa per me! Sto bene qui: questa è la mia terra!

FILIPPO                    Ne sei così sicuro?

TOMMASO               Che vuoi fare?

FILIPPO                    Quello che sono venuto a dirti, riguarda proprio questa terra!

TOMMASO               Allora, parliamone subito!

SONIA                       Scusate, vi lascio soli. Voglio fare una passeggiata.

FILIPPO                    Sì, Sonia, è meglio.

TOMMASO               A dopo, Sonia.  va verso la porta che dà alla cucina  Teresa: per favore, porta il rosolio con due bicchieri. Se dobbiamo parlare, almeno non facciamolo a bocca asciutta.

FILIPPO                    Grazie, ma si che non amo gli alcolici.

TOMMASO               Non preoccuparti: è dolce e leggero. Lo preparo io, che come te non vado pazzo per i liquori.

FILIPPO                    Già: sei l'esempio della vita sana e morigerata.

TOMMASO               Devo prenderla come un'offesa?

FILIPPO                    Fai tu!

Entra Teresa. Porta un vassoio con una bottiglia e due bicchieri. Li poggia sul tavolo davanti al divano dove vanno a sedersi Tommaso e Filippo.

FILIPPO                    Teresa, ce l'hai ancora con me? prendendole una mano

TERESA                    No... E come potrei?...Eccovi qui, insieme. Ero in casa di tuo padre quando è nato... Ed ho visto nascere anche te... Solo, vorrei vedervi più spesso, come oggi.

FILIPPO                    Già, proprio come oggi!  guarda il padre, che intanto versa il liquore

TOMMASO               Prendi un bicchiere. Teresa, brinda con noi.

TERESA                    No, grazie, è meglio che io non beva fuori pasto. E poi voglio lasciarvi soli: chissà quante cose avrete da dirvi!  si allontana

TOMMASO               Eh, sì, molte cose, se ho capito bene...

FILIPPO                     imbarazzato  Beh... Io sono anche un portavoce... Le cose non le ho decise solo io...

TOMMASO               Ah: dunque si tratta di cose già decise...

FILIPPO                    Insomma... Sono qui per parlarne...

TOMMASO               Fatti coraggio!

FILIPPO                    Che strano: tu fai coraggio a me, che devo dirti cose che certamente ti addoloreranno... Buffo, no?

TOMMASO               Neanche tanto, in fondo. E' molto che cerco di farti coraggio, più o meno da quando quel coraggio l'ho avuto io. Fai le tue scelte, accettati, è un tuo dovere, il primo dovere è verso se stessi! E se qualcuno proverà dolore, per quella scelta tua, personale, l'unica via che possa realizzarti... Beh, è lui in errore... E' suo l'egoismo... Tu non ne hai colpa...

FILIPPO                    ... E' che io sono un debole...

TOMMASO               Anch'io., ti assicuro.. In fondo, non sono che un esule...

FILIPPO                    Già... E' che noi coviamo , coviamo tutto, dentro"

TOMMASO               Perché il dentro siamo noi... L'esterno è pelle, capelli, sorriso, vestiti, parole...

FILIPPO                    Stai parlando con me, papà! Non ricominciare colle tue astrazioni, colle tue teorie! No venirmi a adire che siamo maschere, lascia perdere Pirandello!

TOMMASO               Pirandello? Nietzsche già si definiva: "Io sono la maschera"!

FILIPPO                    Lascia stare: me ne frego dei tuoi filosofi!

TOMMASO               Pirandello? Cent'anni prima Schopenhauer scrisse: "il mondo come volontà a rappresentazione"!

FILIPPO                    Smettila, papà!!! Non puoi parlarmi citando i titoli dei libri!!!

TOMMASO               E perché? Ognuno usa gli strumenti che ha, le conoscenze che ha. E' un peccato utilizzare ciò che si ama? Perché non lo fai anche tu, dài: parlami il tuo linguaggio!

FILIPPO                    Il mio linguaggio?... Il mio linguaggio è un sospiro lieve, un sussurro, il mio

linguaggio...Già... Il linguaggio di un debole!

TOMMASO               Chiunque abbia una sensibilità al di sopra del comune è un debole, se non riesce a svilupparla... Ed è impossibile farlo se si resta soggiogati da una madre come la tua!

FILIPPO                    Non rispondere questi discorsi! Lascia stare la mamma!

TOMMASO               "Lascia stare la mamma" E' la frase di un bambino delle elementari!

FILIPPO                    Perché dici questo? Perché ti diverti a farmi soffrire?

TOMMASO               E' tua madre che ti fa soffrire. Tu stai soffrendo dal momento in cui sei arrivato, e so che sei qui, oggi, solo perché tua madre te lo ha ordinato!

FILIPPO                    E sbagli! Ecco qui!  si alza, prende un tubo contenitore e lo mette sul tavolo da pranzo

TOMMASO               si alza anche lui, va al tavolo  Cos'è?

FILIPPO                    Guardalo: sono dei progetti che ho fatto io, disegnato io, firmato io!

TOMMASO               Già, immagino...

FILIPPO                    Non li guardi?

TOMMASO               No, grazie.

FILIPPO                    E invece sì!  apre il tubo, estrae alcuni plichi che apre sul tavolo   Guarda!

TOMMASO               torna a sedere in poltrona, riprende in mano il bicchiere, riempendolo. Parla senza più guardare il figlio, in tono più impersonale  Credo che oggi berrò più del solito...

FILIPPO                    Papà... gli siede vicino  Ti prego, non rendermi ancora più difficile il compito... gli mette una mano sul braccio

TOMMASO               Ci proverò... Ma non mostrarmi disegni e progetti... Parlami...

FILIPPO                    ...Sai... Questa nuova moda... L'agriturismo...

TOMMASO               No, non lo so!...

FILIPPO                    ... La riscoperta della campagna...

TOMMASO               Già, l'amore per la terra... Per voi è turismo.. Il verde, le piante, la terra da cui siamo nati e di cui ci siamo nutriti per qualche miliardo di anni... Oggi sono solo oggetti da vedere, oggetti rari, da turista, strani... Come la Tour Eiffel, o il Colosseo...

FILIPPO                    E' molto bello questo ritorno alla natura...

TOMMASO               Ritorno alla natura, per domenica e festivi.. E' l'ultimo passo verso la fine...

FILIPPO                    Nessuna fine, anzi... Diverrà tutto più bello, più abitabile.

TOMMASO               Già, per venirci a vivere riproponendo tutte le comodità della città... Che senso ha?

FILIPPO                    Beh, queste sono le tue idee. La realtà è che ora questa terra, questi cinquanta ettari, possono valere molto di più!

TOMMASO               Di più? Impossibile: per me sono già tutta la vita!

FILIPPO                    Già, ma questa tua vita costa un po' troppo!

TOMMASO               Troppo? Vi ho lasciato tutto, non ho preteso nulla, e qui vivo di quello che produce la terra, sapete che è poca roba...

FILIPPO                    E' proprio questo il problema: non è quello che spendi, per carità! E' quello che questa terra non rende, ad essere un costo insostenibile. Un valore immobiliare come questo, da anni non rende un soldo!... E' condotta come cent'anni fa, e fortuna che quel Pietro abbia accettato di restarci!

TOMMASO               Un altro matto come me!

FILIPPO                    Papà: basterebbero due trattori!

TOMMASO               Perché finisse la pace qui dentro!...

FILIPPO                    Bisogna razionalizzare!

TOMMASO               Sarebbe? Tagliare i boschi, far fuggire lepri, fagiani, anatre. Schiacciare i ricchi, le talpe...

FILIPPO                    Le talpe, poi, sai che danno! Coi guai che combinano!

TOMMASO               Povere bestie, solo perché scavano quelle piccole gallerie... Allora noi cosa siamo, che scaviamo le montagne?

FILIPPO                    Oh, è inutile parlare con te! Fatto sta, che qui c'è il progetto del villaggio, e di alcuni frazionamenti. Se vuoi partecipare, cercheremo di accontentarti su molte cose... Ho già previsto un insediamento modello che ti potrà piacere: costruzioni basse a misura d'uomo, materiali locali, pannelli per energia solare, e tanto, tantissimo verde.

TOMMASO               Che bello... Sembrerà di stare in campagna...

FILIPPO                    Fai bene a scherzarci su... Ormai non si può tornare indietro... Ma ti prometto che sarà tutto secondo natura... Anche per il cibo, sarà quasi tutto autosufficiente: ci saranno galline per le uova, mucche... Oltre i cavalli per il maneggio.

TOMMASO               Secondo natura... I cavalli!...

FILIPPO                    Ora ce l'hai anche coi cavalli! E' per questo che li hai venduti?

TOMMASO               La verità è che non concordo con Cartesio, per il quale l'animale è 'machina animata'. Nè coi cristiani, che vedono l'uomo privilegiato da Dio, ed il resto come una cosa a sua disposizione... Io penso che uno dei momenti più alti dell'umanità, sia stato il giorno in cui Nietzsche, a Torino, vedendo un cavallo frustato dal cocchiere, gli si gettò al collo piangendo, chiedendogli perdono.

FILIPPO                    Al cavallo? Ma è pura follia!

TOMMASO               Questa follia è esattamente la distanza incolmabile che ci divide!

FILIPPO                    Papà, ragiona: mi rendi l'esempio di un grande uomo d'accordo, ma che non a caso è morto pazzo!

TOMMASO               Ed io, per voi, non sono un pazzo? Accendo candele, getto legna nella stufa, giro la manovella per sentire la musica... Tutte azioni che voi avete sostituito con il semplice premere un pulsante: non è follia, questa?

FILIPPO                    Non provocarmi, papà: sarei troppo tentato di rispondere di sì!

TOMMASO               Fallo: non mi offenderò, anzi, concorderò pienamente con te! Da anni non provo più a difendermi da questa accusa. Sono pazzo! Ma è così bello versare l'acqua nella tinozza prima di immergersi!

FILIPPO                    Una fissazione: è la seconda volta che fai questo esempio della tinozza! Se ti sembrava così eccitante, potevi farlo anche in città: anche lì c'è la stufa, le pentole, e la vasca!

TOMMASO               No... Molti credono che sia così, ed p proprio per questo che il progresso ci incastra, ci tarpa, non puoi farne a meno... E' come il telefono: la continua consapevolezza, nel caso mio il terrore, di poter essere raggiunti in qualunque momento.. Quante volte provavo a staccarlo: mentre eravamo a pranzo, ma guai, c'erano i vostri amici che dovevano chiamare... O quando volevo far l'amore con tua madre, ed alzavo la cornetta; più di una volta vi sentivamo urlare da di là, pensando che stessimo parlando con qualcuno: "Papà, mamma! Mi serve il telefono!" E se la sera c'era un film che volevo vedere in TV, beh, ero io a farmi prendere dai rimorsi: potrebbero chiamare per lavoro, oppure i figli, stasera sono usciti, potrebbero aver bisogno di aiuto, che so, un guasto alla macchina, o altro... E poi, tua madre, non me lo avrebbe fatto staccare lo stesso!

FILIPPO                    Il telefono è utile, fai male a non averlo, qui! Se ci prendesse un colpo, a me, a mamma, insomma, neanche ti potremmo avvisare!

TOMMASO               Meglio: avreste più tempo per avvisare l'autoambulanza!

FILIPPO                    Davvero spiritoso!

TOMMASO               Grazie, ma non aspiro a tanto: diciamo realista! Se fossi avvisato subito, o

dopo qualche ora mediante telegramma, non cambierebbe molto. E poi trovo assurdo condizionare la propria vita in base all'idea della morte improvvisa, che è un evento eccezionale, e come eccezione non può dal ruolo a formulazione di regole. E questa è una regola che puzza tanto di tua madre...

FILIPPO                    Certo, perché lei ci vuol bene, ci segue, si informa; non fa come te!

TOMMASO               Padre o figlio, ciascuno è un essere umano che ha il dovere, prima ancora che il diritto, di vivere la propria vita. Senza far del male a nessuno, per carità. Allevando i figli che ha deciso di mettere al mondo, fin quando questi non sappiano andare per conto loro. Poi, torniamo tutti persone, con caratteri e cervelli indipendenti. Ed è giusto sia cos: necessario, indispensabile. A quel punto, se non si ha nulla in comune oltre il cognome, o 'il sangue', non si ha nessun obbligo di seguire una persona che non può darti nulla... Luca, per esempio, è mio figlio: ma cosa ho da spartire con un imbroglione come lui?

FILIPPO                    Imbroglione?!? Ma ... Alla sua età è già uno dei più quotati.

TOMMASO               Interrompendolo  Lascia stare. Lo sai come ha fatto strada: la sua capacità di conoscere sempre le 'persone giuste', le telefonate di tua madre, le spinte del suocero... E Valerio, la talpa, sempre sui libri, a studiarsi legge e leggine,  metodico e preciso come un certosino...

FILIPPO                    Dài, papà...

TOMMASO               Non è vero? Quante volte lo invitavo a fare una passeggiata, a venire con me da qualche parte, ma lui no, doveva studiare... Il piacere di potermi poi un giorno dire, colle lacrime agli occhi, che aveva preso sessanta alla maturità: l'unico della sua classe... Ma a me non importava nulla, perché sapevo che non era mai stato ragazzo e non lo sarebbe mai stato... Ma per tua madre era l'orgoglio di famiglia. Con quale trasporto annunciò al mondo la prodezza del figlio!

FILIPPO                    Tanti genitori ne sarebbero orgogliosi!

TOMMASO               Già: tua madre giustappunto! La vostra rovina, e tu lo sai! Tu sei l'unico che può saperlo, che deve saperlo! Ma ti reprimi, non vivi, non sai liberartene!

FILIPPO                    Ma cosa vuoi? Che dici? Di che dovrei liberarmi?

TOMMASO               Di lei, del suo perbenismo, della sua borghesia coi paraocchi!

FILIPPO                    Basta, papà! Con te è inutile stare a discutere!

TOMMASO               Ma perché? Tu sei l'unico con cui potrei parlare tra i miei figli: se solo accettassi te stesso!

FILIPPO                    Che vuoi dire, che vuoi dire?... No, non voglio sentirti... Devo telefonare! Questa casa maledetta senza neanche un telefono! Ma lo sapevo che sarebbe andata così. C'è Gianluca che mi aspetta in paese alle cinque e mezza. Tornerò con lui, deve parlarti dell'aspetto legale, c'è qualcosa da chiarire, non so...

TOMMASO               Tutto predisposto: hai scomodato pure Gianluca! Ma se io non fossi stato in casa, oggi? Se io avessi già un impegno mondano per questa sera?

FILIPPO                    Tu? Figurati! Ma come fai ad essere così, a scherzare su tutto?!?

TOMMASO               Basta capire certe cose; imparare a conoscere la gente, il mondo; non dico imparare a non scottarsi, ma almeno tenere sempre con sè una pomata contro le scottature... La mia pomata è l'ironia...

FILIPPO                    scuotendo la testa  Ciao!  ha rimesso la tuta ed il caso. Esce di casa .

TOMMASO               Ciao, vai, vai pure... Sempre colla tuta in moto, mi raccomando, sennò si prende freddo: "... E mamma si dispiace...".

Sul rombo della moto che si allontana, entra Teresa. Guarda il divano, va a ritirare i due bicchieri.

TERESA                    Filippo se n'è andato?

TOMMASO               Sì, ma tra un po' torna.

TERESA                    Tommaso, lo sai che vi ho visto nascere tutti e due... E sai che non mi intrometto mai nelle tue cose...

TOMMASO               Sì, Teresa cara, lo so. Sei sempre discreta, e se ora vuoi dirmi qualcosa, fallo pure...

TERESA                    Beh, vi ho sentito discutere... Sempre discutere... Padre e figlio, lo stesso sangue...

TOMMASO               Per metà, solo metà: l'altra parte di sangue, è della madre!

TERESA                    Insomma, per una volta che vi vedete, perché non cercate di andare d'accordo?

TOMMASO               Eh, sembra così facile a dirsi: ma non lo è! Non è venuto per una semplice visita... Porta messaggi, novità...

TERESA                    Io questo non lo so... Ma non potrebbe almeno fermarsi a cena? Per una volta, stare in compagnia, e di tuo figlio, poi, ti farebbe bene...

TOMMASO               Lo so, Teresa, che ti prendi pena per me, che credi che io sia solo, anche se non lo dici mai...

TERESA                    Un uomo non può essere felice senza la moglie e i figli accanto!

TOMMASO               Forse può esserlo facendo come te: rinunciandoci!

TERESA                    Mah, io ringrazio il Signore per quello che mi ha dato: ma non è che sia poi tanto! Tu invece avevi tutto.

TOMMASO               Su, Teresa... Lo so che mi hai seguito per 'badare a me', e non perché condividessi la mia scelta. Ma io non devo convincere nessuno, e nemmeno tu... Per favore.  prendendola teneramente per le spalle

TERESA                    Sì, sì, hai ragione... Che poi, in fondo, lo vedo che stai meglio, qui... Sei più sereno, fai tante cose... All'altra casa avevate tutti il muso, tutti colla fretta: sbrigarsi a mangiare, uscire,  telefonare,  andare... Tu sai quello che fai!

TOMMASO               Grazie, Teresa...

TERESA                    sta per allontanarsi, si ferma, si rigira .. Ma digli almeno di restare per cena!...

TOMMASO               ...Sì, mi hai convinto: questa è una buona idea! Però, festa alla grande: si prepara per sette! Avviserò Clara, contribuirà anche lei.

TERESA                    Oh, meno male. Son contenta!  esce

TOMMASO               Beata te! Spero potrai esserlo anche dopo cena...

Si avvia verso la porta d'ingresso, per uscire, ma questa viene aperta da Sonia. I due quasi si scontrano.

SONIA                       Oh, signor Tommaso...

TOMMASO               Sonia...

SONIA                       Che fa, esce?

TOMMASO               Io sì. E lei che fa: entra?

SONIA                       Adesso mi dà del lei?

TOMMASO               Eh, adesso siamo soli... Sa: una forma di timidezza!...

SONIA                       Ah, com'è simpatico, signor Tommaso. Oggi non speravo proprio di conoscere una persona come lei.  lei entra, lui resta alla porta, tenendola aperta

TOMMASO               Oggi siamo una razza rara...

SONIA                       Ma no, voglio dire... Quasi non venivo, sa? Chissà che mi aspettavo! Invece lei è così piacevole, e il luogo ... Dio: è incantevole!

TOMMASO               Già: ed immagino ne avrà visto ben poco... Se tornerete a trovarmi, vi mostrerò il bosco, il laghetto, le sorgenti d'acqua...

SONIA                       "Se tornerete"... A Filippo non piace poi così tanto... E se tornassi da sola?

TOMMASO               Ma, per me... Mi farebbe piacere. Ma non le dispiacerebbe stare senza Filippo?

SONIA                       Mah... Saprei sopportare il distacco...

TOMMASO               Perché, se ho ben capito, siete fidanzati, no? Insomma, voglio dire, state insieme, no?

SONIA                       Sì, sì, certo... Ma dov'è?

TOMMASO               Filippo? E' andato a prendere il nostro caro amministratore di famiglia. Una razza che speravo estinta per quanto mi riguarda, e invece...

SONIA                       Perché, lei non ce l'ha un suo commercialista? Ne conosco uno bravissimo.

TOMMASO               No, no, per carità. Quando son venuto via dalla vita civile, mi son liberato di tutto, ma proprio tutto, sa. Ho lascito ogni cosa a mia moglie, ai figli, ho fatto in modo di non dover avere più contatti con uffici delle tasse, rimborsi, dichiarazioni, controlli... Ho solo tenuto l'usufrutto su questa terra... Almeno ho provato a mettere la coscienza a posto. Sa, non ho saputo essere nè un buon marito, nè un buon padre...

SONIA                       Non credo, altrimenti Filippo non le vorrebbe così bene...

TOMMASO               Lei trova?

SONIA                       Sì... Ma perché sta ancora sulla porta? Non possiamo conversare seduti? si accomoda sul divano  

TOMMASO               E' che dovrei andare da Clara.  però richiude la porta e siede sul divano

SONIA                       E' per lei che ha lasciato sua moglie?

TOMMASO               Cosa? Ah, questa è bella! Quando sono venuto qui aveva quattordici anni!

SONIA                       Beh? Io a quell'età stavo con uno di trenta! Sa, ero già molto sviluppata...

TOMMASO               Ahi, ahi... Sono cose da dirsi a un futuro suocero?

SONIA                       Ah, tanto Filippo lo sa: ci diciamo tutto!

TOMMASO               ... Proprio tutto?

SONIA                       Tutto!

TOMMASO               Questo è molto bello per una coppia... Ma non siete gelosi?

SONIA                       E di che? Mica sempre ce n'è motivo...

TOMMASO               Per carità, sempre no... Ma quella volta che accade, come reagite?... Mi interessa capire i giovani.. Filippo, per esempio, è geloso?

SONIA                       Sì, molto. Ogni tanto mi picchia!

TOMMASO               Davvero? Filippo?

SONIA                       Non ci credete? Guardi qui!  alza la gonna, già di per sè sopra il ginocchio, mostrando un livido sulla coscia

TOMMASO               Ah, beh, ma lì... Via: "Son pizzichi d'amore, non fanno male"...

SONIA                       Altroché! Mi da i pizzichi, e a volte mi prende a schiaffi!

TOMMASO               Ma su, non ci credo!

SONIA                       E' vero! Sembra tanto buono, invece... Sa, da una parte ha ragione: a me gli uomini piacciono tanto!

TOMMASO               Filippo non le basta?

SONIA                       Sì, sì... E' così impetuoso, sensuale... Ma io talvolta desidero più dolcezza, maturità, raffinatezza... Ecco, ma badi che è solo un esempio: un tipo come lei, mi incuriosisce da morire.

TOMMASO               A che lo dice! Sapesse quanta curiosità provo io per me stesso!

SONIA                       Potrebbe provare con uno psicanalista!

TOMMASO               Sì, è quello che sto facendo. Mi psicanalizzo da solo... In questi cinque anni ho imparato a fare molte cose da solo.

SONIA                       Sarebbe a dire?

TOMMASO               Sa, Teresa è molto anziana, adesso è arzilla perché è autunno, ma d'inverno certi giorni resta a letto, e devo fare tutto io.

SONIA                       E' una brava massaia?

TOMMASO               Chi, Teresa?

SONIA                       sorridendo, scherzosa  Ma no,  lei!

TOMMASO               Io? Ah, mica tanto. So giusto cucinarmi. Per il bucato e le altre faccende, beh, preferisco aspettare, o al limite girare un giorno di più colla stessa camicia.

SONIA                       E per le donne?

TOMMASO               Ma cos'è: un interrogatorio?

SONIA                       Su, mi dica la verità... Lei non me la racconta giusta, con quella bella ragazza vicino...

TOMMASO               Perché non prova lei a farsi psicanalizzare? Mi sembra ossessionata dal sesso!

SONIA                       E chi lo nega? Per questo non ho bisogno di analisi: in quel campo sono perfettamente realizzata.

TOMMASO               Complimenti! A proposito, mi parli di lei... Perché mio figlio la ha portata qui?

SONIA                       Mi ama, follemente, e non può stare un giorno senza di me... So affascinarli gli uomini, io!

TOMMASO               Sonia, facciamo un patto: io le dico come faccio per il sesso, e lei mi dice la verità sul suo rapporto con mio figlio.

SONIA                       Quale verità? Siamo fidanzati: ecco tutto!

TOMMASO               "Ecco tutto"! Tutto il falso... Giù la maschera: sono l'unico in famiglia a comprendere Filippo, ma lui non vuole aprirsi, con nessuno, neanche con me... Continua a recitare la sua commedia.

SONIA                       Ciascuno di noi recita una parte...

TOMMASO               Lei, poi, sembra proprio uscita da un palcoscenico...

SONIA                       Pirandello, magari?

TOMMASO               Perché, lo conosce?

SONIA                       Per che mi ha preso?

TOMMASO               Per quello che ha tentato di figurare finora!

SONIA                       Va bene, giù la maschera... Inizi lei a rispondere.

TOMMASO               Qual'era la domanda?

SONIA                       Lo sa benissimo: le ho chiesto delle donne...

TOMMASO               in tono recitativo  "L'abbraccio dell'orgasmo dura qualche secondo; quello del cuore può durare una vita"... Per il momento non mi serve nessuno dei due!

SONIA                       Cos'è? Un epigramma di sua composizione?

TOMMASO               Più o meno... Diciamo il mio poema sull'amore...

SONIA                       Un po' breve come poema, mi pare.

TOMMASO               Si, è il mio metodo di scrittura. Miro a sottrarre, asciugare, rendere essenziale... Alla fine, mi son rimaste due righe...

SONIA                       sorride  ... Comunque non mi ha risposto!

TOMMASO               Ma sì, che le ho risposto! Che devo dirle di più?... Un abbraccio è troppo

breve per interessarmi; e l'altro è troppo lungo, impegnativo...

SONIA                       E con Clara?

TOMMASO               riflette per qualche istante  Le voglio molto bene, ma confesso il mio limite:

sinceramente, non saprei amarla. Come donna, come femmina, intendo... La vedo come una figlia, una bambina... E non voglio rapporti, come le ho appena detto, duraturi... Dunque, ora mi parli di lei, del suo rapporto con mio figlio... Ma stia attenta alle bugie: io so già quello che deve confessarmi.

SONIA                       Beh, non si tratta di confessare... Ma è un po' un tradimento: siamo amici, lui mi tratta molto bene, mi porta nei bei posti.

TOMMASO               A fare numero: un'accompagnatrice di bella presenza, non c'è dubbio... Forse

di lingua un po' lunga...

SONIA                       No, di solito mi trattengo, ma oggi... Era tanto che sentivo parlare di lei... Parla sempre di lei o di sua madre.

TOMMASO               Già: la mamma è il suo idolo! Un marito fuggito via! Gli altri due figli ormai sposati! Che resta a consolare la mamma, se non lui? Una vera mamma italiana! Buona, affettuosa, premurosa, pensa a tutto, si preoccupa di tutto, vive per i figli... La rovina dei figli!

SONIA                       Sono convinta che lui lo so, dentro di sè. Ma ha una tale reverenza per la madre!

TOMMASO               Sa ricattarlo! Il ricatto dell'amore: il più sottile, il più egoistico, spesso il più efficace... La conosco. E Filippo è costretto ad inventarsi le fidanzate piuttosto che darle 'il' dispiacere...

SONIA                       Ma lei già lo sapeva?

TOMMASO               Certo, coloro che in un qualche modo si sentono isolati, differenti dagli altri, non importa in che modo o in che cosa... Si capiscono, si comprendono... Ma questo non ha alcuna importanza, non gli dà alcun aiuto, perché gli sarà sempre troppo difficile comunicare, anche con un proprio simile, un proprio pari... Due, cento, mille solitudini... Cosa ci potrà mai essere al di là di una sottintesa solidarietà?...

SONIA                       Non riesco a seguirla...

TOMMASO               E' appunto quello che sto cercando di dire... Il mondo là fuori non mi è mai piaciuto: trovo le sue azioni insulse, strane, volgari, inconcepibili. Ma decidersi a venire qui...  per la terza volta si sente il canto di un gallo  Per cosa, in fondo?... Per poter sentire il canto del gallo...  si alza, e si avvia alla finestra. Guarda fuori  La notte non prendere sonno per l'urlo di una civetta... Annusare l'umore della terra dopo la pioggia... Per infangarsi...  torna a guardare Sonia con un bel sorriso

SONIA                       avvicinandosi a lui  ... Per poter essere quello che lei è: una persona... Incantevole... Ohm che termine scemo... Non so... Nn so usare le parole tanto bene quanto lei...

TOMMASO               Sa, cerco di usare le parole giuste... Per provare a farmi capire... Ma gli do poco peso, in fondo, convinto come sono che siano, tutto sommato, inutili... Forse per questo, fanno un certo effetto...

SONIA                       Non deve pensare che nessuno possa comprenderla... La conosco da un'ora, e sento di conoscerla meglio di quanto conosca gente che frequento da anni...

TOMMASO               E' perché vivo un po' più allo scoperto.  si interrompe all'improvviso,   rabbuiandosi, pensieroso ... Quello che Filippo non ha il coraggio di fare!

SONIA                       Filippo... Stavolta mi picchierà per davvero!

TOMMASO               No, lei non c'entra, Sonia. Questa sera avrei agito in ogni caso... Anche se lei avesse continuando a mentire. Sarà una serata importante: vuole essere dalla mia parte?

SONIA                       ... Che poi sarebbe quella di Filippo...

TOMMASO               Proprio così.  paternale, le prende la mano  ... Ma avrei bisogno di un'alleata!

SONIA                       Beh, assisterò allo spettacolo... E cercherò di rendermi utile... Ma solo se promette di darmi del tu: ora siamo amici, no?

TOMMASO               Affare fatto!  si danno scherzosamente la mano  Il sole sta calando.  torna alla finestra, e dall'esterno viene effettivamente molta meno luce  Abbiamo parlato a lungo, e non sono andato ad avvertire Clara...

SONIA                       Oh, mi dispiace, ma posso andarci io: ho una tale voglia di star fuori, prima che sia notte... Posso prendere la bicicletta?

TOMMASO               La strada la sai?

SONIA                       Certo: ci siamo passati prima, in moto.

TOMMASO               Va bene. Ma dille che deve farsi bella, più bella ancora... E deve venire anche suo padre... E che portasse una bella crostata, dei buoni dolci, e altre cose che ha già pronte... E che...

SONIA                       interrompendolo con un bacio sulla guancia  Non dica altro, che tanto non lo ricorderei... Ciao. esce

Tommaso la guarda uscire sorridendo. Poi fa qualche passo qua e là, come meditando. Finisce vicino al pianoforte come per caso, lo osserva, si siede, e comincia a suonare una musica intensa, armoniosa, romantica. La luce esterna affievolisce sempre più, mente la musica cresce. Ora suona senza che dall'esterno provenga lacuna luce, praticamente al buio... Fin quando entra Teresa recando la luce di un lume.

TOMMASO               smettendo di suonare  Teresa, che c'è? Lo sai che quando suono voglio star solo.

TERESA                    Hai ragione, figliolo. Ma tu non ti accorgi del tempo che passa. E' buio, gli invitati dovrebbero essere già qui, ed io non ho potuto ancora apparecchiare...

TOMMASO               Uh, è vero, Teresa...  va verso la finestra  Stasera non c'è neanche la luna. Per questo, si saranno tutti sperduti...

TERESA                    Meglio per noi: almeno avremo il tempo di apparecchiare.

Teresa prende la tovaglia dalla bella credenza vicino al tavolo, e comincia ad apparecchiare; mentre Tommaso accende lampade e candele sul tavolino del divano, sul camino, infine sulla tavola apparecchiata. I due agiscono con calma, godendo del loro operato.

TOMMASO               Però, che bello spettacolo...

TERESA                    Manca solo una cosa...

TOMMASO               Hai ragione: provvedo subito!

Tommaso esce dalla porta d'ingresso, rientrando dopo pochi istanti con in mano una rosa che deposita in un calice al centro della tavola.

TERESA                    Eh, sì...

I due rimirano ancora la tavola per qualche secondo. Deboli luci dall'esterno, rumori, Tommaso va subito ad aprire. Teresa torna di là. Entrano Sonia e Clara, che ha in mano dei pacchi, senz'altro roba da mangiare.

SONIA                       guardandosi intorno  Che bello! E l'albero di Natale, dov'è?

TOMMASO               ... Se lo son portato via i Re Magi... Ben arrivate!

SONIA                       Scusaci per il ritardo, ma Clara è così carina... Ci siamo raccontate un sacco di cose... Anche che oggi le hai dato un dispiacere...

CLARA                     Sonia, ti prego...

SONIA                       Sì, non voleva venire, ma io ho insistito: farete la pace!

TOMMASO               Clara...  andandole vicino e carezzandole il viso  Ma quale dispiacere?... Io cerco solo di fare il tuo bene... Ma come si bella...

CLARA                     con un sorriso un po' sforzato   Grazie.

TOMMASO               E dov'è tuo padre?

CLARA                     Qui fuori...

SONIA                       Già, anche lui ha fatto un po' di storie...

CLARA                     Non ha fatto storie... E' imbarazzato per l'invito...

TOMMASO               va subito ad aprire la porta. Si intravede Pietro con una lanterna in mano  Che fai, Pietro? Dai, entra, non è la prima volta... Certo, stavolta è un invito ufficiale, perché è una serata importante, si parlerà di cose che ci riguardano tutti, specie voi che avete assecondato fino ad oggi questo pazzo...

PIETRO                     entrando   Buonasera.

Clara va di là, a lasciare le sue cose. Rientrerà poco dopo.

TOMMASO               Accomodatevi. Cosa bevete?

SONIA                       dopo qualche secondo  Visto che nessuno vuole bere, a spettiamo gli altri! Anche se qualcosina che mi mettesse un po' caldo... Incredibile, ma ho quasi freddo!

TOMMASO               Eh, sì, qui la sera rinfresca parecchio. Accendo il camino, guardare la fiamma è una cosa che adoro.

SONIA                       Oh, anche io!  va ad aiutarlo, armeggiano un poco, e dal camino viene la luce della fiamma  

TOMMASO               Allora, Pietro: tra un po' si ricomincia coll'uva.

PIETRO                     Come no! Sono stato anche stamane a vederla: è una buona stagione. Se Dio ci risparmia la grandine!

SONIA                       Che bello: posso venire quando c'è la raccolta? Vi posso aiutare: sono forte e volenterosa!

TOMMASO               Paga sindacale?

SONIA                       No: vitto e alloggio!

TOMMASO               E' salata come mano d'opera! Lo sai che oggi fare agriturismo è di moda e perciò costa come andare in Costa Smeralda?

SONIA                       Ma dai!

PIETRO                     Due braccia in più fan sempre comodo!

CLARA                     Bisogna vedere quali: ce ne sono alcune che sembrano non servirvi più!

PIETRO                     Vedremo, figliola mia, vedremo... Ma rispetta le decisioni del tuo babbo!

SONIA                       La spremete ancora coi piedi?

TOMMASO               No, ci siamo civilizzati. E abbiamo anche un aggeggio per ricavare un'ottima grappa...

SONIA                       Uh, voglio venire!

PIETRO                     Dovrebbe venire quando si tira giù l'oliva! Li sì che c'è da lavorare!

SONIA                       Se Clara viene in città, possiamo tornare spesso qui assieme. Potrebbe stare da me. Dividevo  casa con una scema! Clara è così dolce...

CLARA                     Grazie: ma non capisco perché tutti vi sforziate tanto a fare piani per me!

SONIA                       Beh, cerco solo di conciliarvi... Son fatta così: una vera rompiscatole, ma devo vedere tutti allegri!

TOMMASO               Allora, non so se questa sarà la serata per te!

SONIA                       Perché? E' tutto così bello, c'è una tale armonia...

Da fuori, il rumore di un'automobile, di cui si intravede la luce di fari.

TOMMASO               ... C'era...

I presenti restano in silenzio, quando entrano Filippo e Gianluca.

FILIPPO                    Oh... Quanta gente... Buonasera a tutti! gli altri rispondono

GIANLUCA              Salve. Salute, Tommaso!

TOMMASO               Gianluca, che gioia!  con esagerato entusiasmo, va ad abbracciarlo  Carissimo, ma che piacere rivederti! A che devo tanto onore?

GIANLUCA              un po' imbarazzato  ... Certo che è tanto che non ci vediamo. Mai una volta che mi avessi invitato in questo paradiso!

TOMMASO               Credimi, Gianluca: un sacco di volte stavo per telefonati, mi ci svegliavo perfino di notte! Poi mi alzavo, giravo per casa, e mi ricordavo che non ho telefono!

GIANLUCA              Ah, ah... Vedo che non hai perso il tuo spirito.

TOMMASO               E perché avrei dovuto? Semmai l'ho riguadagnato. Ma accomodatevi, fate da voi le presentazioni, io preparo qualcosa da bere, visto che è già ora di cena.  prende a preparare qualcosa

Gianluca si accomoda sul divano, presentandosi.

FILIPPO                    Dovete scusarmi, ma la colpa è mia; anzi, della moto, o meglio di queste strade. Quel rumore che avevo già sentito... Si è bloccato quasi all'uscita della proprietà. Ho dovuto fare quattro chilometri a piedi.

TOMMASO               Tutta salute!

FILIPPO                    Già! Ma ho dovuto lasciarla lì: sarà sicura, no?

TOMMASO               Più o meno. A meno che qualche volpe, donnola, o civetta, non decida di smontarla per venderne i pezzi...  servendo da bere

GIANLUCA              Cos'è?

TOMMASO               Assaggialo! Un cocktail di mia invenzione, e semplice a prepararsi: si prende un avvocato, un architetto, si aggiungono due schizzi di notaio e due di commercialista un bacio di Giuda e uno di Clitennestra... E' un po' velenoso, ma ti piacerà...

FILIPPO                    Sempre più spiritoso, papà. O forse vuoi darci l'impressione del Grande Scettico che ride su tutto e tutti?

TOMMASO               Fate voi!

GIANLUCA              Questo Tommaso: sempre bizzarro... Anche dopo l'università: che strano, tu, già allora così amante della vita libera, dell'arte. Quel brevetto da pilota! E lo hai scelto come lavoro, proprio tu" E ora rifiuti perfino la corrente elettrica!

TOMMASO               Perché strano? "Gli estremi si toccano": una della poche verità universali che condivido! E poi, il pilota d'aereo è costretto a vivere tra le nuvole, per di più in continuo stress nervoso: probabile che il cervello gli salti...

GIANLUCA              Mai detto che ti sia saltato il cervello!...

TOMMASO               Ma sì, via, lo pensate un po' tutti... O forse pensate io giochi, con la mia vita. le mie rinunce per ripicca, per provocazione. Eppure, per me è esattamente il contrario... I vostri giochi mi sembrano folli, e per di più inutili, pericolosi...

GIANLUCA              Ma via, Tommaso; il mondo non va poi così male! Certo, se si comincia a pensarle tutte, analizzare, spaccare il capello: ma non si può capire tutto!

TOMMASO               Lo vedi? E' tutto un non capire, e c'è sempre qualcun altro che capisce cose a noi negate. Dal meccanico al medico: devi fidarti della sua diagnosi. Tu devi solo pagare...

GIANLUCA              Mi sta bene: purché, adesso, il mezzo vada!

TOMMASO               Vada dove? Hai capito perché l'uomo è andato sulla luna? Ma voliamo più basso: il gioco tuo, o di un commercialista. voi che studiate leggi e leggine, le interpretate allo scopo di far guadagnare o risparmiare qualcuno. o convincere un giudice a dar ragione all'uno o all'altro, e vince chi meglio sa far valere quelle regole.

GIANLUCA              Non sempre: ogni tanto vince anche chi ha ragione, ti assicuro! E quelli come me, per fortuna, nelle società civili ci son stati sempre: perché è la società, noi, che abbiamo scelto quelle regole!

FILIPPO                    Ma sì, papà, dai, son discorsi vecchi! Ora tirerai fuori che le banche sono strozzini legalizzati, le pubblicità sono inutili, la storia è scandita solo dalle guerre...

TOMMASO               Ti sembra poco?

GIANLUCA              Sono aspetti di una società, come logico, imperfetta: ma che funziona...

TOMMASO               Funziona perché pullula di ipocriti... Ma avete ragione... Certe cose si hanno dentro, si sentono, sono solo emozioni, sensazioni A spiegarle, analizzarle, raccontarle: perdono il valore... Me ne rendo conto io per primo, mentre ne parlo, che è solo retorica, inutili parole, lingua morte... E' difficile spiegarsi Impossibile... Inutile!

FILIPPO                    Scusami: sono stato un maleducato...

TOMMASO               No, per una volta che hai espresso qualcosa di vero, di tuo... Per questo, voglio dirti un'altra cosa.... Un altra mia emozione impossibile a descriversi... Parlo della felicità che mi prendeva a stare su, nel cielo... Ma non perché volavo, o perché attraversavo le nuvole... No, era quando guardavo di sotto, specie al momento del decollo, o dell'atterraggio... Guardavo, e vedevo la terra, le linee di demarcazione dei terreni, vedevo le strade a delimitarli, e tutto sembrava così squadrato, preciso, perfetto... Perfino le città più caotiche, viste dall'altro, hanno questa netta separazione tra edifici, strade, viali, prati, fiumi... E i campi coltivati sembrano zebrati, rigati da una mano ordinata e geometrica. Era in quei momenti, proprio allora, che sempre più insistentemente mi si poneva una domanda, un'idea, un perché:  pausa  "Perché il mondo, visto dal finestrino di un aereo, appare così ordinato?"  pausa  ... Bastava qualche minuto, e più scendevi più ti accorgevi che quella zona verde non era poi così verde: l'erba magari rada, rinsecchita, oppure fangosa, o piena di cartacce, rottami... E le case, quella serie di case ordinate, belle: più ti avvicinavi più notavi le antenne sui tetti, gli intonaci rovinati, i cassoni dell'acqua, o comunque tubi, mattonati non finiti... E da lì il grigio brillante dei fiumi, il blu dei laghi, non ci dice che i loro pesci stanno morendo... Perfino il grigio delle strade sembra bello, dall'alto...

GIANLUCA              dopo attimi di silenzio  Tutto qui?

TOMMASO               Già: vi avevo premesso che non era gran chè

FILIPPO                    concentrato, come rivolto a se stesso  Non è vero: è...  Sembrano i miei sogni notturni... Sogno di volare, di essere in alto, ed il mondo è diverso...

SONIA                       In psicanalisi.

GIANLUCA              interrompendola Scusate, ma smettiamola di volare: case, fiumi, laghi, so così belli anche da quaggiù!

TOMMASO               riacquistando la sua ironia  Per forza: la tua stessa anima, se ne avessi, sarebbe inquinata!...

GIANLUCA              Ah, è per quello: sei più drastico degli ecologisti! L'inquinamento non è il male più grande!...

TOMMASO               Infatti: prima c'è il problema di quelli come te!... Il problema sono gli uomini, non i fiumi!

GIANLUCA              Ma allora hai qualche tara mentale!

TOMMASO               Evviva: sono anni che ve lo ripeto!

FILIPPO                    Papà, smettila con queste arie da incompreso... Non credere che nessuno possa avere le tue stesse sensibilità: non siamo tutti Gianluca!

GIANLUCA              ironico   Grazie per la citazione!

TOMMASO               Figlio, che ti succede? Cominci a darmi ragione? Devo preoccuparmi? Eh, sì; perché io a fare l'incompreso mi diverto troppo... Sentirti incompreso, sapere che ti manca quello che lui chiamerebbe: 'pelo sullo stomaco', quella non troppo rara capacità di accettare di buon grado lo schifo che c'è intorno. Ma l'animale uomo è giunto fin qui proprio grazie alla sua straordinaria capacità di adattamento, quindi...

GIANLUCA              ... Ho ragione io...

TOMMASO               Sì, e che non ce l'ha è un diverso, un debole, e soccombe...

SONIA                       Non sia così pessimista...

TOMMASO               E' solo realismo! E la vita reale è banalità, squallore. L'unica spiritualità è l'arte, l'unica scaletta per sollevarsi dalla nostra bestialità, ormai irrimediabilmente perduta nella sua ingenua innocenza primitiva. Allora: spirito, spirito, spirito! E l'arte è spirito. E tu sei la materia!  indicando Gianluca con gesto caricato, sarcastico, teatralmente dispregiativo

GIANLUCA              Già: viviamo d'arte! Poi mangiamo un bel cesto di frutta del Caravaggio a colazione!

TOMMASO               Spirito o materia?... Il dilemma che affliggeva Atene che spendeva più per il teatro che per le navi...

GIANLUCA              Infatti, è stata sconfitta da Sparta!

TOMMASO               Perderò anch'io! Ci sto!  silenzio

FILIPPO                    Tanto, prima o poi perisce anche Sparta...

TOMMASO               ...La terza volta che mi dai ragione... guardando il figlio con attenzione

Segue un momento di silenzio, in cui ognuno sembra pensare tra sè finché Sonia non interrompe con allegria.

SONIA                       Clara, perché non suoni qualcosa al pianoforte?

TERESA                    entrando Se vi volete accomodare...

TOMMASO               Sì, Teresa, grazie.  invita gli altri al tavolo. Teresa resta in piedi per servire, ma lui prende la zuppiera in mano   No, stasera servo io gli ospiti. Tu siedi con noi: sette posti, le c'è il tuo.

TERESA                    Grazie, ma devo stare in cucina, ho tutto sotto mano.

TOMMASO               No, per una volta facci compagnia! Stasera parliamo di cose che ci riguardano tutti.  comincia a servire nei piatti  

GIANLUCA              Ma che bella minestra: avevo proprio voglia di ortaggi.

TOMMASO               Sei nel posto giusto : qui siamo vegetariani.

SONIA                       Lei farebbe la gioia di un mio amico, un ecologista: devo presentarglielo!

TOMMASO               Cerco semplicemente di rifiutare cibi violenti.

GIANLUCA              ironico  Quelli con troppo peperoncino?

TOMMASO               No: quelli che hanno richiesto spargimento di sangue per poter finire nelle nostre pance!

SONIA                       Allora devo presentarle un mio amico di Napoli, che da due anni si è fatto Hare Krishna.

TOMMASO               Grazie, ma non cerco alleati... E poi magari mi convincerebbe a radermi la testa, vestire di arancione... Crede sarei proprio bruttino...

SONIA                       Lei starebbe bene comunque...  si accorge che Clara ha quasi un sussulto e la fissa. Sorride tra sè  Comunque questa minestra è squisita!

TOMMASO               Merito di Pietro. Tuta roba d'orto, vero?  guarda Pietro  

PIETRO                     un po' imbarazzato  Sì, signor Tommaso... Tutta roba sana... Noi non si usa veleni o quell'altre robe...

GIANLUCA              E insomma, Tommaso, ti sei sistemato bene: non puoi lamentarti!

TOMMASO               Io? E chi si lamenta?

GIANLUCA              Quando intendi ornare? Ci hai pensato?

TOMMASO               Sì! Sai quelle notti in cui mi svegliavo per telefonarti? Ecco: cominciavo a pensarci! E decidevo di tirare avanti fino al duemila, e poi prendere una decisione...

GIANLUCA              Davvero irresistibile il tuo umorismo: mai pensato di lavorare in un circo?

TOMMASO               Come no? Avevo pronto anche un numero, si intitolava: "L'avvocato". Ma la censura me lo ha bocciato!

GIANLUCA              Ma scusa, fai il serio un attimo: possibile non ti venga mai, dico mai, la voglia di tornare?

TOMMASO               Devo rispondere seriamente?... No, non potrei tornare! ... Non saprei più camminare cercando di non essere urtato o investito, aspettando che un semaforo mi dica se posso muovermi!... Non potrei pranzare sapendo di  avere sotto di me, a due metri o poco più, altra gente che mangia con me e che io non conosco!... Non voglio che nessuna persona controlli se ho pagato bollo e assicurazione!... Non voglio più aspettare le venti per accendere la televisione e sapere cos'è successo nel mondo!... e non saprei più dormire in una casa i cui muri sono attraversati da tubi che trascinano la cacca di quelli di sopra!... Perdonatemi l'ultimo esempio...

GIANLUCA              Per carità, sei stato chiarissimo... Ma una ragazza come lei, Clara, come può viverci?

CLARA                     Benissimo!  e guarda Tommaso

SONIA                       Sì, sì, anche io ci vivrei... Certo, non per sempre...

PIETRO                     Scusate se mi permetto, ma io qui ci vivo da quando sono nato, e se non fosse per la disgrazia della povera Isabella, devo dire che ho sempre vissuto bene, e il lavoro non è mai mancato.

TERESA                    Ma, io qui dentro sono la più vecchia, e allora scusate tanto, visto che son stata invitata a tavola, voglio dire la mia. E' cambiato tutto troppo in fretta. Quando sono nata io erano tempo duri, certo si stava peggio... Era finita la grande guerra, e son cresciuta davvero con poco. Ma ci bastava. E se non ci bastava si andava presso qualche famiglia...

GIANLUCA              S servire: scusi, ma non mi pare gran ché!

TERESA                    Non sto dicendo che è bello, ma tanto ci dovrà sempre essere che serve e che è servito.

SONIA                       Anche se oggi si deve far venire dall'Africa o dalle Filippine.

GIANLUCA              Solo perché da noi le cose son migliorate, c'è più benessere.

TERESA                    Signori, io posso solo dirvi la mia idea, semplice come può essere l'idea di una donna che ha fatto la vita che ho fatto io. Che probabilmente non è stata peggiore di altre: sono stata trattata come una di casa, ingiustizie non ne ho mai subite. E di cose ne ho viste tante... Quando tornavo al paese, e magari raccontavo che in città avevo visto una radio, mi prendevano per pazza a dire che da una scatola uscivano le voci di uno che parlava: qualcuno diceva che

c'era il diavolo...

SONIA                       Poverini...

GIANLUCA              Già, che ignoranza!

TERESA                    Sì, non era un gran vivere... Ma da allora, in pochi anni, al mio paese sono entrate non solo le radio, ma mille altre cose. E oggi, quando ci torno, trovo che mia sorella più piccola ha la macchina, anche se la usa solo per arrivarci alla piazza dove c'è la chiesa. ... Ha il frigorifero pure se lo spaccio ce l'ha al portone accanto e ci passa tutta la mattina, in conversazione colle altre donne... Mentre gli uomini sono tutti al bar, a bere e giocare a carte, oppure a sfottere quello di loro che passa stanco e sporco al ritorno dalla giornata in campagna. Perché i più, la maggior parte, hanno pensioni, cassa integrazione, o cos'altro non so, e preferiscono oziare mentre la terra è abbandonata o serve alle case di villeggiatura.

SONIA                       Beh, Teresa, non se la prenda: è un periodo di passaggio, il nostro, di mutamenti...

GIANLUCA              Il colpo parte: bisogna solo aggiustare il tiro!

TOMMASO               Il fucile ci è scoppiato tra le mani!

GIANLUCA              Opinioni... Comunque devo dare ragione alla signora sotto alcuni aspetti.... Anche io trovo orribili questi contadini disoccupati o i loro figli che imitano i cittadini agghindandosi come loro, usando la macchina come ieri il mulo, e vestendosi magari con jeans e magliette pieni di marchietti, etichette e bollini... Per fortuna, vedo che non è il suo caso, signorina Clara...

CLARA                     Infatti, e il merito è di mio padre, che non ha sostituito il mulo con la macchina!

GIANLUCA              Ah, che risposta pronta: complimenti!

CLARA                     E già: "Contadino, scarpe grosse e cervello fino"!

GIANLUCA              Oh, non intendevo questo: tu sei prevenuto!

TOMMASO               Vedi, Clara, perché è importante ce tu conosca il mondo? Anche per non sentirti mai presa in giro da uno che passa le giornate a tramare il modo migliore per far spolpare la maggior parte d'osso a due cani che litigano... O come togliere la proprietà ad un e amico troppo in buona fede...

GIANLUCA              Assolutamente! Io non ho inteso prendere in giro nessuno!

TOMMASO               Scusa, scusa, non ti alterare... Ma in campagna si è abituati a stare all'erta colle vipere...

GIANLUCA              fa per alzarsi   Beh: adesso basta!

TOMMASO               Ma dai, siedi... Sto scherzando Ammetto che ho la coda di paglia colla tua

categoria, e simili nobili professioni: ma credo di averne il diritto almeno stasera, no?

GIANLUCA              sedendo  Preferirei parlarne dopo, con maggiore calma.

TOMMASO               Son cose che ci riguardano tutti!

TERESA                    Però adesso stimo pranzando! Datemi i piatti, porto i secondi.  raccoglie i piatti, va di là; Clara si alza per aiutare

SONIA                       imitando le altre due  Ecco, a cosa sono servite le nostre lotte! Anni di collettivi, di assemblee, ed eccomi qui a ritirare i vostri piatti.

TOMMASO               Eh, l'istinto materno: non potete fare a meno di vederci come poveri cucciolotti da accudire.

SONIA                       Cucciolotti... Come tanti volponi...  scherzosa

GIANLUCA              Lasciamo stare il femminismo. Stiamo già affrontando il tema della decadenza dell'Occidente... Mi sembra un tema già sufficientemente pregno...

SONIA                       Accidenti se lo è! va di là

TOMMASO               Argomenti molto interessanti... Solo Filippo non sembra interessato.

FILIPPO                    riprendendosi dai suoi pensieri ... Cosa? ... Scusate...

TOMMASO               A cosa pensi? Da quando siamo seduti non hai aperto bocca...

FILIPPO                    Hai ragione... Non mi sento troppo bene...

TOMMASO               Cos'hai? Tardivi rimorsi di coscienza? O forse il trauma di avermi dato tre volte ragione?... In quest'ultimo caso non preoccuparti: tua madre non verrà a saperlo...

FILIPPO                    Non ricominciare colla mamma!

TOMMASO               Per carità: chi te la tocca?

GIANLUCA              Mi sembra giusto... Quella povera donna, almeno rispettarla...

TOMMASO               Già; misera e abbandonata... Che dici, Gianluca, possibile non riesca a trovare chi la consoli?

GIANLUCA              Consolare... Ah, che bel termine... Quest'è bella!

TOMMASO               Bellissima, specie detta da te!

FILIPPO                    Che vuoi dire, papà?

TOMMASO               Nulla, nulla...  silenzio. Quando il discorso sembra caduto, riattacca all'improvviso  Non saresti contento, Filippo, che tua madre si sistemasse, riavesse un'altra persona accanto a sè... Tu non puoi restarci per sempre... Pensa come starebbe bene con Gianluca!

FILIPPO                    Hai bevuto troppo?

GIANLUCA              Maria Luisa mi ha già accanto, lo sapete tutti e due. Sono come un fratello per lei.

Rientrano le donne, ciascuna recando una portata.

GIANLUCA              con entusiasmo forse eccessivo  Uh, quanta varietà! Allora non è poi così faticoso fare il vegetariano!

TOMMASO               Per carità, anzi: e si può perfino fare la spaghettata di mezzanotte!

SONIA                       Rinunciare a qualcosa non è poi così duro!

GIANLUCA              Che bella insalata: cosa c'è?... Pomodoro, carote, ah, e questa cos'è?

TOMMASO               Foglie di spinaci, crude. E poi c'è anche l'uovo, fresco di giornata: vedrai che ti riprenderai un po'.

GIANLUCA              Ringraziando Dio, non sto poi così male!

TOMMASO               Davvero? E' un miracolo: hai una cera...

GIANLUCA              Trovi, sul serio?

TOMMASO               Eh, sì... Giusto un po'' di colorito, forse residuo dei bagni di sole: ma sotto hai certe occhiaie... Vero, Sonia?  le fa l'occhietto

SONIA                       Beh, non so, non lo ho mai visto prima... Ma è molto che ha lasciato l'ospedale?

GIANLUCA              Ma... Quale ospedale?...

Tommaso scoppia a ridere, imitato da Sonia.

GIANLUCA              Ah, capisco, tutti spiritosi qui... Grazie!... Ed io che mi stavo preoccupando sul serio!

TOMMASO               E di che? Gli uomini come te, non vanno ogni sei mesi a fare il check-up, magari in Svizzera?

GIANLUCA              No, veramente sono anni che non lo faccio...

FILIPPO                    intendevo un po'' inopportunamente, palesando insofferenza  Non potreste cambiare argomento?

SONIA                       Perché? La salute è importante!

TOMMASO               Ahi, ahi, scusate se intervengo, ma come futuro suocero... Sonia: non dovresti contraddire il tuo fidanzato in pubblico!... A proposito, Filippo, quand'è che vi decidete?

FILIPPO                    Chi?

TOMMASO               Come "chi"? Voi!

FILIPPO                    Voi chi?

TOMMASO               Come "Voi chi"? Tu e Sonia!

FILIPPO                    Ma papà...

TOMMASO               Oh, scusa, sono così indelicato... Scusatemi anche tu, Sonia...

SONIA                       Ma di che, via...

TOMMASO               quando l'argomento sembrava chiuso ... Perché Sonia mi diceva che vorrebbe tanto sistemarsi ed avere dei bambini.

FILIPPO                    quasi mandando il cibo per traverso, tossisce ... Scusate... Sonia, cos'è questa storia?

SONIA                       Embeh, che c'è di male? E' la verità! D'altronde, voi uomini, pretendete solo di spassarvela!

FILIPPO                    Sonia!

TERESA                    Questo è vero: ma è sempre stato così!

PIETRO                     Già, è che oggi questi giovani fanno tutto più allo scoperto!

CLARA                     Beati loro!

PIETRO                     Clara! Che dici?

CLARA                     Che se mi mandate via, vedrete se anch'io non saprò fare le cose mie... allo scoperto!

PIETRO                     alzandosi  Vieni subito a casa, che te ti sistemo io!

TOMMASO               alzandosi anche lui  No, no, Pietro, siediti, non preoccuparti. Lo dice solo per vendetta, per farci rabbia... Ci vuole troppo bene, non vuole abbandonarci, neppure soltanto per qualche tempo...

SONIA                       Può venire a stare da me, state tranquilli!

PIETRO                     ormai quasi fuori di sè  Allora sì! Clara, vieni a casa! Una volta tanto decido

io: sulla mia figli non v'è padroni!

CLARA                     E invece no!  alzandosi ma sempre fissando il suo piatto Qui siete tutti padroni! Tutti padri, tutti padroni! Ed io cerco solo qualcuno che mi dia l'amore!

PIETRO                     Ma che si impazzita?!?

TOMMASO               Lo troverai, tesoro, lo troverai.

CLARA                     L'ho trovato, l'ho già trovato invece!

TOMMASO               E allora, se gli vuoi bene, siedi e mangia. Ti prego. E prego anche te, Pietro: non ti ordino, ma ti prego di sedere... Risolveremo i problemi di Clara... Voglio dire: daremo il nostro contributo affinché ella, autonomamente, li risolva... Ma ora siedi... E' una serata troppo importante: ti prego! lo riconduce alla sedia. Torna anche lui a sedere Allora, riprende la festa! Champagne! Vai a prendere i dolci, Teresa. Io andrò in cantina: tornerò con il migliore champagne di questa casa, cioè del mondo! E sentirai, Sonia, com'è fresca la mia cantina!  esce

Restano tutti seduti, tranne Teresa che va in cucina. Sonia va a sedere accanto a Clara che tiene gli occhi bassi, e prende a  coccolarla. Gianluca, Filippo e Pietro, si guardano impacciati. Filippo specialmente, dà segni di insofferenza, finché si alza, va al pianoforte, e comincia con un dito, esitante. a premere qualche tasto.

FILIPPO                    Quanto tempo...

Siede dietro il piano, e comincia a suonare, molto lentamente, quasi impacciato, un famoso brano, probabilmente di Tchaikovsky. Poi, come prendendo coraggio, suona con maggiore passione, addirittura con foga, seppure senza un tecnica eccelsa. Gianluca va a sedere sul divano: prende un libro e lo sfoglia indifferente; Pietro resta al tavolo ma segue con attenzione, quasi reverenziale, la musica; le due donne si avvicinano al pianoforte ed ascoltano con trasporto. Rientrano anche Teresa, che mette due grossi dolci sulla tavola; e Tommaso, recando un vassoio con due bottiglie e sette calici. Gianluca a parte, tutti ascoltano con attenzione Filippo che però, quando se ne rende conto, smette di suonare, imbarazzato.

SONIA                       Bravo!  applaude, spontanea, imitata da Clara, Teresa, e subito dopo anche da Pietro   Bravo: non sapevo che sapessi suonare il pianoforte.

TOMMASO               Io sì!  fissandosi col figlio   Perché hai smesso di suonare?

FILIPPO                    Non lo so... Mi stavate tutti guardando...

TOMMASO               Non guardavamo te: ascoltavamo la musica, e se anche ti avessimo guardato... Pensi che stavi facendo qualcosa di male?

FILIPPO                    imbarazzatissimo, quasi faticando a parlare ... Ma no ... Ma no...

TOMMASO               Per una volta che sembravi mio figlio! Ma quando imparerai ad essere te stesso?!?

I due restano a fissarsi, finché Filippo abbassa gli occhi. Interviene Gianluca allentano la tensione.

GIANLUCA              Brindiamo?

SONIA                       Sì, facciamo un bel brindisi! Che bei dolci: brava Teresa!

TERESA                    Uno solo l'ho fatto io, la crostata l'ha portata Clara. E' brava a fare i dolci!

SONIA                       tagliando a fette i dolci  Mmmh... Ingrasserò come un porcellino!

TOMMASO               Ma sì: allegria, allegria! Comunque vada il mondo: allegria!  stappa una bottiglia e versa nei calici lo champagne. Ciascuno riprende il proprio posto intono al tavolo, ancora in piedi per brindare, mentre Teresa passa i piatti del dolce  Allora, Filippo, non si dei nostri?

SONIA                       vedendo Filippo completamente assente, a guardare nel vuoto  Filippo, amore, tieni.  lo raggiunge al pianoforte, porgendogli un bicchiere  Amore, su, prendilo...

FILIPPO                    ridestandosi all'improvviso, schiaffeggia il bicchiere che va a scaraventarsi in terra   Macché amore, amore! Amore? Quale amore?!?

SONIA                       Filippo, cos'hai? ... Filippo...

FILIPPO                    Basta! Facciamola finita con questa pagliacciata! Basta!!!

GIANLUCA              autoritario  Filippo, ti prego: controllati!

FILIPPO                    Ma piantala tu, che vuoi da me?... Finiscila di darmi ordini!  quest'ultima frase, in particolare, detta con sforzo, quasi tra i denti

GIANLUCA              Ordini? Quest'è bella! E chi mai ti ha dato ordini?

FILIPPO                    Tu, mia madre, Luca, Valerio! Tutti! E perché sono qui, oggi, perché, se non per obbedire a voi? Perché?

GIANLUCA              Io sono qui perché mi è stato richiesto! Non è certo un piacere venire qui a dare certe notizie a un vecchi amico. Altrimenti posso anche andarmene!  si alza, ma Tommaso interviene deciso rimettendolo giù

TOMMASO               No, non andartene, resta ancora a farci compagnia! E tu, Filippo, vieni pure tra noi! Sonia, su, il brindisi si deve fare!

SONIA                       Eccoci.  prende sottobraccio Filippo, chiuso in se stesso, che riprende il proprio posto al tavolo  

FILIPPO                    alzando il calice che Teresa gli porge  Salute a tutti... E scusatemi.

TOMMASO               Filippo: basta chiedere scusa!  i due si guardano, fissandosi a lungo  Basta!!!... Adesso devi vivere... Per te!

FILIPPO                    E come... Come faccio?!?

TOMMASO               Come ho fatto io! Il coraggio delle proprie scelte, per vivere la propria vita!

GIANLUCA              Adesso vi dico io di finirla: che spettacolo state dando?

TOMMASO               rabbioso, a Gianluca  Problemi di etichetta? Proprio tu: che sei lo spettacolo più indegno di tutti!

FILIPPO                    E' vero... E' Gianluca che...

GIANLUCA              a Filippo  Attento!

TOMMASO               gettandogli in faccia lo spumante  Attento tu! Non provarti mai più ad intimidire mio figlio!

GIANLUCA              Ma... Inaudito!...

TOMMASO               Sempre poco per un ricattatore!

GIANLUCA              Ricattatore?... Ma di che parli, sei pazzo?... Voglio andarmene, non sono mai stato trattato in questo modo: tu sei pazzo!

TOMMASO               Non ti muovere: io so tutto, ma non voglio fare da balia a Filippo. Ora è lui che dovrà liberarsi di tutti, d'ogni madre e d'ogni tutore!

FILIPPO                    Ma che devo dire?... Di che devo liberarmi?... Sì, certo papà, Gianluca mi ha ricattato, io non volevo venire, e ora... Ora... Ora dirà tutto a mamma... Le dirà ... Le dirà...  non ha il coraggio di andare avanti

SONIA                       cercando di essergli vicino, gli si stringe ad un braccio  ... Che siamo solo dei buoni, ottimi amici...

FILIPPO                    Sì, e che ho sempre girato con ragazze... Le portavo a casa, da mia madre... Non volevo che scoprisse... Che soffrisse perché sono... Sono...

TOMMASO               Uno che non ha il coraggio di vivere!!! E perché, cosa temi? Nessuno ti prenderebbe per folle, come fanno con me!... Tu hai paura solo di tua madre! Quella donna che vuole tutto inscatolato, sistemato, sicuro, conforme all'etichetta! Alle sue regole!

GIANLUCA              Ti ricordo che stai parlando di una donna che è un esempio di vita!

TOMMASO               Certo, e proprio quello è il suo guaio: voler essere un esempio! Ma di cosa? E per chi?

GIANLUCA              Per la gente che sa apprezzarlo!

TOMMASO               Come te, per esempio, che stai con lei da tanto tempo...

GIANLUCA              Ma...

TOMMASO               Non preoccuparti: mi hai sempre fatto un favore. Io ero sempre in giro, non sono mai stato un buon capofamiglia, lo so, e sapere che lei si consolava della mia vita disordinata, delle mie continue scappatelle ed avventure, era un sollievo per la mia anima... Che poi, come potrei essere io geloso di te?

GIANLUCA              Tra me e Maria Luisa c'è un vero amore. Voleva solo aspettare che anche Filippo fosse sistemato, per divorziare e poterci sposare.

TOMMASO               Ridicolo! Se io gioco a vivere nella bella époque, mia moglie vive proprio nel

Medio Evo!

GIANLUCA              Ancora oggi ci sono le persone per bene, che tengono anche allo forma!

TOMMASO               Già, è tipico della mentalità borghese... Pensa che quando mi sono accorto di voi, l'ho ammirata per un certo periodo... Da quando l'ho sposata, costretto a farlo per via di Luca, l'avevo sempre vista così precisa, seria nel suo impegno familiare, nella sua missione, come dovesse scontare chissà quale peccato... Quando seppi di voi, mi sembrò più umana colla sua 'debolezza': almeno è una donna, femmina, ha passione nel sangue! Con me la passione l'aveva persa da quando era rimasta incinta, costretta a rivelare l'infamia ai suoi... Vedi, Filippo, non sei la prima vittima dei timori borghesi, della famiglia... Sembra stano oggi, alle soglie del duemila, ma siamo ancora lontani dall'essere evoluti, che si abbia o no l'elettricità in casa...

FILIPPO                    Sì, è vero.. Quante cose, fatti che non sapevo, che non capivo... Perché nessuno parlala mai? ... O mente?... Già... E' buffo che a chiedermelo sia io... Ma ora... Ora non portò più tornare indietro: mia madre saprà, in ogni caso... Voi sapete... Hi, hi... ride nervosamente  E' così facile, in fondo... Così naturale... Hi, ah, ah!...  giunto al limite, ride e piange. Sonia gli va vicino, lo stringe, lui reclina il capo sul suo petto e piange senza ritegno. Lungo silenzio  Scusate... Scusa, papà...

TOMMASO               Di cosa?... Di quante cose dovrei scusarmi io?

TERESA                    avvicinandosi a Filippo  Povero figlio, vatti a riposare Ti preparerò il letto, sei stanco...

TOMMASO               No, lascialo stare!

TERESA                    Gli farà bene, stare qui qualche giorno... Come puoi non volerlo?

TOMMASO               Lo vorrei... Lo vorrei!  profondo, convinto  Ma cosa risolverebbe restando qui? Diverrà anche lui con un risolino forzato  un rifugiato?...  prende sottobraccio Filippo, lo conduce al divano, siedono, lo abbraccia  Qui sarai sempre il benvenuto... Ma no ora... Ora tornerei a casa, affronterai tua madre... Non hai bisogno di padri!... Io potrò esserti amico: un vero amico! ...

 alzandosi

SONIA                       Ma, forse, sarebbe il caso

TOMMASO               interrompendola Il caso che decida da sè. Stasera o mai più!

SONIA                       E un metodo rischioso...

TOMMASO               Rischierà! Non deve fuggire... La libertà, è a casa di sua madre: deve correre a prenderla!

FILIPPO                    Sì, sì, andrò...

TOMMASO               Gianluca, ti dispiace accompagnarli tu?

GIANLUCA              Ma che dici? Col bene che gli voglio... Sono sconvolto! Ho sempre cercato di aiutarlo... Anche questa idea, era nata più che altro per lui: suoi i disegni, la direzione dei lavori... Anzi, prima di avviarci, de volessi mettere soltanto una firmetta... Solo per una richiesta al catasto... Burocrazia... Poi tornerò con più calma, parleremo

Va alla sua borsa, che è sul tavolo accanto ad divano. La apre, ne tira fuori una cartellina. Filippo, che era rimasto chiuso in sè, si scuote, gli strappa la cartellina dalle mani, e la getta nel fuoco.

FILIPPO                    Il discorso è chiuso!  guardando Gianluca in viso

Nella tensione che pervade tutti, Sonia esplode in un rumoroso applauso. Tutti la guardano, lei si gratta il naso imbarazzata.

FILIPPO                    prende il rotolo dei suoi progetti  Questa terra non si tocca! Lo dirò io ai miei fratelli, e a mia madre!  getta i suoi grossi fogli nel fuoco

TERESA                    correndo vero il camino, che ora sprizza scintille  Finiremo per bruciare tutto, Signore Dio!

Sonia e Clara si guardano, e prendono a battere le mani.

PIETRO                     Ben detto! Io non so di cosa parla il signorino, ma la terra non si tocca!  prende ad applaudire anche lui

GIANLUCA              Va bene, va bene... Comunque sia andata, sarò l'unico a cercare di rimanere in termini civili... Chi ti tira champagne addosso, chi brucia le tue carte, chi applaude come a una fiera... Qui non stiamo indietro di cinquant'anni: siamo proprio tra i barbari!

TOMMASO               Visti i cristiani...

GIANLUCA              già alla porta, aperta  Andiamo!  a Filippo  ... Se vuoi venire, se non ti è parso un ordine o una minaccia...

FILIPPO                    lo guarda   Ormai non ti temo!

GIANLUCA              Lo credo bene: potrei esserti padre!

TOMMASO               andando ad abbracciare il figlio   Allora, guardatene bene!

GIANLUCA              Buonanotte!  esce

TOMMASO               Filippo...

FILIPPO                    Stai tranquillo, papà... I miei problemi non li ho certo risolti, ma ti assicuro che voglio provarci...

TOMMASO               Bene, figliolo... E torna presto...  sta quasi per commuoversi  Se non altro, per riprendere la moto...

FILIPPO                    Ciao... A tutti!  esce

SONIA                       che nel frattempo ha salutato gli altri, specialmente Clara, va a baciare Tommaso sulla guancia  Ciao...

TOMMASO               Mi raccomando...

SONIA                       Non lo perderà d'occhio... Beh, ho tenuto fede al nostro patto, no?

TOMMASO               Torna anche tu, quando vuoi...

SONIA                       Accompagnerò Filippo a riprendere la moto... O vorrete stare soli... Comunque, a presto  esce

Tommaso resta un po' sulla porta, finché il motore non si sente più. Allora, va a sedere sul divano, facendo accomodare anche Pietro, mentre Teresa e Clara sparecchiano.

TOMMASO               con voce tesa, sforzandosi a scaricare tensione  Eh, caro Pietro, questo sarebbe proprio il momento per un buon sigaro!

PIETRO                     Ma voi non fumate!

TOMMASO               Già, e nemmeno tu: che fortuna, eviteremo di appestare la casa!  sorridono ambedue, un po' forzatamente

PIETRO                     Se mi permettete, sor Tommaso, se ci ho capito qualcosa, qui volevano vendere tutto.

TOMMASO               Più che altro, trasformarla...

PIETRO                     Ma non è vostra la roba?

TOMMASO               Sì, ma non solo mia... Vedi, quando son venuto qui, non ho badato molto all'aspetto legale. Comunione dei bei, separazione, son tutte cretinate. Ma possono dare molto fastidio. Stavolta è andata bene... Per quanto? ... La vita non è il teatro: son rare le catarsi, e durano poco...

PIETRO                     'lanciandosi' nell'ironia  Peccato: che son belle, le 'catarsi'!

TOMMASO               Ora ho più speranza, ora che so di avere un figlio, di avere finalmente Filippo!

TERESA                    sentendolo, facendo avanti e dietro dalla cucina  Tu hai tre figli, tre! Quando te ne ricorderai?

TOMMASO               Non prima che se ne ricordino loro!... Presto, spero... Ma perché forzare la mano? Le cose, qui, vanno meno peggio che altrove!... Lo capiranno...

CLARA                     andando dietro a Tommaso, e ponendogli le mani sulle spalle  Vanno bene così? Sicuro? Non è che poi ci ripensi?

TOMMASO               Che dici, Pietro, lasciamo le cose così?

PIETRO                     Come avete detto a vostro figlio! Ognuno sia se stesso e decida. Se Clara vuole andare, sennò...

TOMMASO               (guardandola, sempre seduto) Deciderai tu!

Silenzio. Tommaso si alza e va a suonare. Clara siede accanto a Pietro, prendendogli la mano. Arriva anche Teresa che si ferma, in piedi, a guardare Tommaso. Su una dolce musica di pianoforte, si chiude il sipario.