Lustrini, pajettes… e ottoni!

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ATTO PRIMO

Lustrini, pajettes...  e ottoni!!!

di Nico Manghisi

PERSONAGGI ED INTERPRETI

(PER ORDINE DI ENTRATA IN SCENA)

PIERETTI, carabiniere                                                                    GIAMPIERO AQUILINO

MOLINARI, carabiniere                                                                  CLAUDIO PINTO

BORGINI, carabiniere                                                                     GIUSEPPE PASCALE

SEBASTIANO CONTE, Maresciallo dei carabinieri                     FRANCO VINELLA

MARINELLA CONTE, sua figlia                                                    ARIANNA LEONE

LUCIA CONTE, sua moglie                                                             CARMELA ANDRESINI

ZIZI’, cameriera                                                                               ANITA FESTINO

VIOLETTA JOU JOU, attrice di varietà                                         ELVIRA SPARTANO

VITO LAVERMICOCCA, Sottosegretario alla Difesa                   DINO LORIZIO

OTTAVIO RAIMONDI, il suo segretario                                       EMANUELE CAPUTO

FRANCESCA, dattilografa al Ministero                                         MARIA PASCALE

NANDO, usciere al Ministero                                                          ONOFRIO DE MICHELE

MORELLO, funzionario al Ministero                                             CLAUDIO PINTO

ANGELINA, amante del Sottosegretario                                        ARIANNA LEONE

GIULIETTA, cassiera dell’Albergo Impero                                    MARILISA MANGHISI

Due facchini:                                                                                     LUIGI DE LUCIA

                                                                                                           SIMONE MORDINO

ATTO PRIMO

(il salotto del Maresciallo SEBASTIANO CONTE. Ambiente provinciale. La comune in fondo. Due porte a sinistra: quella in secondo piano esce in giardino (porta-finestra). A destra, in primo piano una porta e in secondo(ad angolo) il caminetto. Sulla cappa è appeso un ritratto di Cadorna. Dinanzi al caminetto uno scrittoio con poltrone. Un divano a sinistra. Sui mobili diversi oggetti in rame o in ottone.)

ALL’APRIRSI DEL SIPARIO SONO IN SCENA MOLINARI, PIERETTI E BORGINI, TRE CARABINIERI IN DIVISA. I PRIMI DUE SONO SEDUTI AI DUE LATI DELLO SCRITTOIO, IL TERZO SONNECCHIA SPROFONDATO SUL DIVANO.

PIE

(COL TONO SCOCCIATO DI CHI ASPETTA GIA’ DA DIVERSO TEMPO)  Sono già le otto e mezza ed il signor Maresciallo non si vede ancora…

mol

(DOPO BREVISSIMA PAUSA, SCUOTENDO LA TESTA) Che palle ‘sto rapporto del sabato sera…

pie

Devi dire che palle ‘sto Maresciallo che ci ritroviamo! Bigotto e baciapile, pesante, rompiballe, buono soltanto a far prediche e predicozzi. Non gli va mai bene niente, se li vuoi sono solo sgridate e cazziatoni!

mol

Sempre nervoso…pignolo poi!!…(PAUSA) No, ma io chiederò il trasferimento…anche perchè non è cosa che mentre tutta l’altra gente il sabato sera va a divertirsi o tira a far tardi con la propria famiglia noi dobbiamo stare con lui fino a mezzanotte a sorbirci i suoi sermoni!

pie

Secondo me quello ha dei problemi in famiglia…mi risulta che con la moglie poco fa cozze!

mol

Aggiungi che non si sente soddisfatto della carriera, lui che sognava gloria e medaglie, ed il quadro del perfetto frustrato è completo…

pie

E sconta tutto su di noi ‘sta gran testa di…(SI INTERROMPE VEDENDO ENTRARE DA DESTRAIL MARESCIALLO CONTE) Comandi!!! (AMBEDUE SCATTANO IN PIEDI SULL’ATTENTI)

seb

(FERMANDOSI A DESTRA E CON L’INDICE PUNTATO VERSO PIERETTI) Gran testa di…che cosa? Continua…

pie

(PRONTAMENTE) Gran  testa di maresciallo! La sua appunto…una grande mente!

seb

(ANDANDO VERSO LO SCRITTOIO) Ah, volevo ben dire, che volevo!…State comodi…riposo!! (I DUE SI RISIEDONO, MENTRE SEB RIMANE IN PIEDI AL CENTRO DELLO SCRITTOIO. DOPO UNA BREVE PAUSA) Dunque stasera devo parlarvi della circolare arrivata dal Ministero della Difesa, che della Difesa…(SI ACCORGE DI BORGINI SUL DIVANO) e quello che fa, dorme? (ANDANDO VERSO DI LUI) Borgini!! (RIVOLGENDOSI AI DUE) Oì…a ce iore vol iess chiamat codd??!

pie

Non ce lo ha detto…

mol

Maresciallo, veda…Borgini è stanchissimo perché oggi è stato di pattuglia per tutta la giornata e…ieri notte non ha dormito molto! (SORRIDE RIVOLTO A PIERETTI)

SEB

E perché ieri notte non ha dormito? Non è stato bene, che non è stato?

pie

(SORRIDENDO MALIZIOSAMENTE) No, è che…ieri sera è andato al cinema ed ha fatto tardi, molto tardi!

seb

Ma perché, il film era troppo lungo?

pie

No…

seb

Allora se l’è visto quattro volte?!

mol

Marescià, ieri sera al cinema Norba, a Conversano, oltre al film hanno fatto anche l’avanspettacolo. C’era una di quelle riviste di varietà con il comico, la soubrette, le ballerine seminude... E a Borgini quegli spettacoli piacciono assai!

pie

Anche perché il film era a luci rosse e tra i numeri dello spettacolo c’era pure lo spogliarello!…

seb

(SCANDALIZZATO) Luci rosse?! Spogliarello?!

pie

Certo! Integrale!

seb

(SGRANANDO GLI OCCHI) Integrale?! Ma siamo tutti impazziti, che siamo? (SCUOTENDO BORGINI CON VIOLENZA) Sveglia! Svegliati disgraziato che non sei altro!

bor

(ANCORA AD OCCHI CHIUSI) Togliti tutto…togliti tutto, bambola!

seb

Io non mi tolgo niente, e quando ti deciderai ad aprire quei maledetti occhi ti accorgerai che non sono una bambola!

bor

(ORMAI SVEGLIO E SCATTANDO SULL’ATTENTI) Comandi Maresciallo…chiedo scusa…sono un po’ stanco perché…perché ieri sera, io…ho per..lustrato…ho per..lustrato…

seb

Ti sei lustrato gli occhi a dovere! Lo so…lo so che sei andato a vedere lo spogliarello, che lo spogliarello!

pie

(PERFIDO E SFOTTENTE) E il film a luci rosse!

seb

Tu!! Un Carabiniere!

bor

Ma sono anche un uomo! Ed in questo paese non è che ci siano tanti divertimenti, distrazioni…

seb

Un carabiniere non ha bisogno di distrazioni! E specialmente di “certe” distrazioni! Ma lo sai che quegli spettacoli fanno venire i cattivi pensieri? Eh?…E poi? Eh?…(SCUOTENDO LA TESTA) sporcaccione! Lo sai che il sesso rovina la salute, che la salute?

pie

(IN CONCERTO CON MOL) Ma quando mai?…

seb

Lo ha detto Don Filippo proprio nella predica di domenica scorsa: il sesso fa male, specie quando non lo si fa con la propria moglie!

bor

Ma io non sono sposato!

seb

(GRIDANDO) Appunto!!…(CON INTENZIONE) Appunto!!… Ma non ti vedi allo specchio? Hai fatto le occhiaie, lo sguardo è spento, sei diventato alto alto e magro magro…scalangiato…(UN TEMPO) Segaligno insomma!! (RITORNANDO DIETRO LO SCRITTOIO MENTRE MOL E PIE RIDONO DIVERTITI ) E vatti a confessare, che vatti!! ( RIPRENDE IN MANO LA CIRCOLARE) Vi stavo dicendo che è arrivata una circolare dal Ministero della Difesa che tratta…(VIENE INTERROTTO DALL’ENTRATA DI MARINELLA DALLA COMUNE)

mar

Oh! Pardon! (I DUE GIOVANI SI ALZANO IN PIEDI)

seb

(ALZANDO GLI OCCHI AL CIELO) Ci risiamo!… Questa è mia figlia Marinella che è tornata l’altro giorno dall’Inghilterra…

mar

Very pleased to meet you, Sir!

mol

Cos’ha detto?

seb

Non lo so…sta da tre anni a Londra per imparare l’inglese e…

pie

E ha dimenticato l’italiano?

seb

In seguito ad un incidente: giocando a tennis si è beccata una palla in fronte…ed ora ci intendiamo a gesti, che a gesti! (ALLA FIGLIA AIUTANDOSI CON AL MIMICA) Volevi qualche cosa?…(MAR NON CAPISCE) che ti serve? (UN PO’ SPAZIENTITO) Ce si’ venut a fa’ due?…te serv qualchi cos??

 

mar

(ILLUMINANDOSI) my mother sends me to take a piece of paper, for packing.

seb

Ah?! …(RIVOLTO AI CARABINIERI) Avit capit nodd? (I TRE SCUOTONO LA TESTA) Ripeti a papà…’mmocca a mamet!

mar

Paper…paper…

pie

Ci sono! Vuole il pepe!

seb

(SEMPRE AIUTANDOSI CON I GESTI) Vuoi il pepe?

mar

(RIDENDO) No! No! Paper! News paper!

seb

È un disastro!… Ecco che cosa significa adeguarsi a questa nuova moda di mandare i figli a studiare all’estero, che all’estero! (ENTRA LUCIADAL FONDO)

LUC

Marinella, Marinella ancora non ti muovi a mammà, che non ti muovi? (I CARABINIERI SALUTANO MILITARMENTE) Salute a tutta la compagnia! Sono venuta a vedere perché mia figlia non mi portasse ancora ciò che le ho cercato.

seb

Lucì, ma tu da qua vuoi il pepe?

luc

Ma quale pepe…vogghie ‘nu giornale pe’ fa’ ‘nu pacc..

mar

Yes! Paper! Jornel! I am going tu shut my trunk ( ESCE DALLA COMUNE)

SEB

Sì, sì…

LuC

Ci ho rett?

seb

I ce ne sacce ieie?

luc

I allor ce disce a fa’ “sì sì” accum nu mucchelon?!

seb

Lucìa…e stai attenta come parli… ci sono loro…i carabinieri…

luc

Perché, nan se pot descere “mucchilone” al proprio marito? Mi arrestano, che mi arrestano?

seb

Lucì, pe’ favor…

luc

(RIVOLTA AI CARABINIERI) Sapete, stasera parto con mia figlia Marinella. Andiamo a Roma per tre o quattro giorni, poi andremo a mio zio che è di Putignano ma abita a Ceccano, vicino a Roma, dove si accattò un ristorante. È un cuoco di prima qualità. È lui che si ha inventato il pollo alla Stefanuccio. Stefanuccio è lui. (A MOLINARI) Ve lo avete mai mangiato, che ve lo avete?

 

mol

No, purtroppo non ho avuto questo piacere…

luc

Allora vi darò io la ricetta. Sventrate e sdivacate un bel pollo grasso e mettete da parte il cuore, il fegato, le ‘ndrame…

seb

(IRRITATO) Lucì…ti assicuro che la tua ricetta non interessa questi signori, che questi signori…

luc

Statte cett  tu! Una buona ricetta interessa sempre, diceva la signora dove lavoravo prima di sposarmi con questo tronco seccato…(RIVOLTA AI GIOVANI) sì perché prima io facevo la serva, che facevo!

seb

Lucì…pe’ favor!

luc

Un giorno lui mi guardò, mi volse, mi avette e poi fece il suo dovere: mi sposò. Ma io non mi scordo mai le mie origini. Anzi! Che poi, poche donne al mondo si possono avvantare di avere un pollo famoso in famiglia! (LO SGUARDO SI POSA SU UNA COPPA DI RAME) Oh! Madonna maie c’e vest! Ci avess lassat nu soprammobile accussì mocete addò facev a serv apprim, m’avesser cacciat a stambat, ca m’avesser! (COSI’ DICENDO CAVA DALLA TASCA UNA PELLE DI DAINO E COMINCIA A STROFINARE LA COPPA)

SEB

Lucì, pe’ favor…facci finire la nostra riunione, che la nostra riunione…

luc

A casa mia devono brillare!! Ecco…così! Ora brilla! (RIPONE LA COPPA) Mo’ posso andare. Vi lascio e…stateve buon…ca statev! (ESCE DAL FONDO)

seb

(CON GLI OCCHI AL CIELO) Finalmente! (RIPRENDE POSTO DIETRO LO SCRITTOIO) Vi dicevo…(RIPRENDE IN MANO LA CIRCOLARE) che è arrivata questa circolare dal Ministero della Difesa. Evidentemente c’è molta preoccupazione per il malcostume che dilaga, perché si raccomanda vivamente a noi della Benemerita di vigilare, di salvaguardare la moralità dei comportamenti. E soprattutto di dare l’esempio con il nostro stile di vita. Si fa cenno alle riviste pornografiche che riempiono le edicole dei giornalai, agli spettacoli osceni…Borgini hai sentito?…Agli spettacoli osceni!

 

pie

Ma che dobbiamo fare, arrestare tutti? Giornalai, gestori di teatro…

mol

Spettatori…

bor

Eh!… Fuori non resterebbe nessuno…

seb

Comunque la circolare va rispettata, che va! Saranno perseguiti tutti coloro che non rispetteranno le leggi vigenti in materia e le norme stabilite dalla censura! E poi…mi raccomando! Noi dell’Arma dobbiamo essere i primi a dare il buon esempio. Dobbiamo  evitare le insidie del sesso, scacciare le tentazioni di Satana che spesso si traveste da donna per far vacillare i nostri principi morali…

mol

Allora Maresciallo…per non vacillare dobbiamo essere casti come i preti…

pie

Seh…magari potessimo vacillare come vacillano quelli lì!

seb

Signori vi prego!…Vi chiedo solo di fare come me! (SI METTE DI FRONTE AL RITRATTO DI CADORNA) Io sono fiero di essere ligio al dovere ed alla missione della nostra Benemerita. (SALUTA MILITARMENTE IL RITRATTO) E non vacillo!!

bor

Marescià, se ieri sera avesse visto ballare la soubrette del Varietà “Lustrini e Pajettes”, se l’avesse sentita cantare sono sicuro che avrebbe vacillato anche lei!

pie

…che avrebbe vacillato!!

seb

(INCREDULO) Seh! E chi sarà mai…la bella Otero!?

bor

(ESTASIATO) Violetta! Si chiama Violetta!

 

seb

Violetta? (PRENDE UNA CARTELLA, LA APRE, LEGGE) Violetta … Jou Jou ?

bor

Esatto? L’ha vista anche lei?

seb

No. Ma me ne sono occupato. Perché una certa Violetta Jou Jou, in un albergo alle Grotte si è comportata in maniera scandalosa con un suo non ben identificato accompagnatore. ( LEGGE) Chiasso, disturbo della quiete pubblica…hanno rotto perfino un pianoforte, che un pianoforte!

mol

No!

bor

Beati loro! Chissà come si saranno divertiti!

seb

(SEVERO) I clienti hanno reclamato ed il padrone dell’albergo stamattina è venuto in Caserma ed ha sporto denuncia.

pie

(GIRANDOSI DI SPALLE VISIBILMENTE PREOCCUPATO) Accidenti!…

(ENTRA DAL FONDO IN QUEL MOMENTO ZIZI’LA CAMERIERA MAROCCHINA CHE PARLA UN ITALIANO INFARCITO DI CADENZE FRANCESI)

ZIZ

Pardon Monsieurs…(SI RIVOLGE A SEB)  sce’ una person chi cerc di parlar con vu’…

seb

(RIVOLTO AI GIOVANI) Questa non è un’altra figlia, è la nuova cameriera che ha voluto mia moglie. (IRONICO) Viene dall’Africa. (CAMBIANDO TONO) Chess parl menza franges, comunque almen se fasce capeie, ca se fasce … (POI ALLA CAMERIERA) E chi è?

ziz

Le proprietaire dell’albergò delle Grott, disce ch’è urgent…

seb

Vengo subito…e voi aspettatemi, che aspettatemi! (ESCE DAL FONDO SEGUITO DA ZIZI’)

pie

(ANDANDO A SEDERSI ALLO SCRITTOIO) Sono rovinato, sono rovinato!

(PRENDE CARTA E PENNA E COMINCIA A SCRIVERE)

mol

Ma che fai…ti siedi alla scrivania del Maresciallo?

pie

Giusto il tempo di scrivere le mie dimissioni dall’arma…

bor

Dimissioni?!

pie

Non mi resta altro da fare…quando il Maresciallo scoprirà che l’accompagnatore di Violetta Jou Jou, quello che ha fatto tanto casino all’albergo e spazzanato il pianoforte ero io…(MERAVIGLIA DEI DUE COLLEGHI) sì, proprio io…

bor

Veramente?!..Ah! Come ti invidio! Io avrei rotto non solo il pianoforte, ma tutta l’orchestra pur di stare un po’ con quella bonazza!!

 

mol

Ma come…come ti trovavi…insomma come l’hai conosciuta?…

 

pie

Al bar…giù al bar dell’albergo. Non ero di servizio ieri sera. Verso l’una, mentre facevo due chiacchiere con Saverio il barista, è arrivata ‘sta sorta di tomobile già un po’ mezza brilla. Abbiamo fatto subito amicizia, bevuto qualche bicchiere di troppo, io poi l’alcool poco lo reggo e…il resto lo sapete già…

bor

(LIBIDINOSO) Ma…poi…avete pure…

mol

Ah…Borgì, ma tu sei proprio malato!

bor

Che c’entra…pure per sapere…

pie

Ma che potevo fare!…Ero così acciuccato che mi hanno dovuto portare di peso a casa verso le tre di stamattina…(ANDANDO VERSO MOLINARI) Molinà, mi devi aiutare, tu sei il pupillo del Maresciallo e a te quello ti ascolta. Quando ritorna quella gran testa di …(SI INTERROMPE VEDENDO RIENTRARE IL MARESCIALLO) Maresciallo!

 

seb

(ENTRANDO CON IL DITO PUNTATO VERSO PIERETTI) Carabiniere semplice Pieretti!

pie

(SCATTANDO SULL’ATTENTI) Comandi!!

seb

(GLI FA SEGNO CON L’INDICE DI ACCOSTARSI. PIERETTI GLI SI METTE DI FRONTE SEMPRE SUGLI ATTENTI) Dunque eri tu l’accompagnatore misterioso di quella tale signorina Violetta Jou Jou!

pie

(IMPAURITO, ABBASSANDO LO SGUARDO, DOPO UN TEMPO) Signorsì!

seb

E quindi sei stato tu a mettere sotto sopra l’albergo!

pie

(PIU’ IMPAURITO) Signorsì!!

seb

E a rompere un pianoforte!!

pie

Sì, ma era talmente vecchio…e pure stonato…

seb

Silenzio!! Non cercare attenuanti… Ehie gocce! Mo’ ho finito di parlare del buon esempio che dobbiamo dare noi Carabinieri!! (UN TEMPO) E la circolare del Ministero che faccio, me la porto al cesso, che al cesso?!!! (GIRA PER LA STANZA) Ma che cosa vi prende a tutti quanti…(PAUSA) Prendete esempio da me. Vado a vedere lo spogliarello io? Vado a vedere i films a luci rosse io? (ALZANDO IL TONO DI VOCE) Rompo i pianoforti io?!

mol

No…per carità…(CON INTENZIONE) Lei non rompe i pianoforti…

bor

Maresciallo, è anche vero che noi non siamo ammogliati…(CON IRONIA) come lei…

seb

E che vuol dire…ho una moglie, è vero. Ma l’avete vista bene in faccia, che l’avete vista? Io con quella…(FISCHIA E FA SEGNO CON IL POLLICE E L’INDICE DELLA MANO COME PER DIRE “NIENTE SESSO”) Eppure in venticinque anni di matrimonio non l’ho mai tradita neanche col pensiero, (AVVIANDOSI VERSO IL QUADRO) quindi posso guardare senza arrossire il ritratto di Cadorna, padre di tutti noi carabinieri.

LUC

(ENTRANDO DAL FONDO TUTTA AGITATA) Vastià!!

seb

(IRRITATO) E seh…miettet a monge i vacc!!…Sebastiano Lucia, il mio nome è Sebastiano…e mo’ che vuoi, non vedi che siamo ancora in riunione?

luc

Vastià, sulla Gazzetta che mi hai dato m’appunto…(GLIELA VA QUASI A SBATTERE SUL MUSO) c’è una cosa importante, l’ha’ lesciut  ?

seb

Ma ti sembra questo il momento…

luc

(INTERROMPENDOLO) Ste scrett ca il tuo collega Guastabolli  ha stato nominato Maresciallo maggiore alla caserma di Lecce…

seb

Ti prego di non immischiarti delle cose che non ti riguardano!

luc

Non mi riguardano?! Tutt l’alt maresciall fascen corriera, te so’ passat ‘nnanz da sop a cap, nou stam ancor due a fa’ a paloscen e la cosa non mi riguarda? (TIRA FUORI DALLA TASCA LA PELLE DI DAINO E COMINCIA A STROFINARE VIGOROSAMNTE UN PORTACENERE DI RAME CHE E’ SULLO SCRITTOIO)

seb

Guastabolli è un intrigante, un traffichino…

bor

E poi ci ha pure una moglie molto carina…

pie

Compiacente…

mol

Molto brava nelle…pubbliche relazioni!

seb

Signori!!

luc

Guastabolli è furbo. Tu invece te ne stie due cu i man ‘mman accum nu cetron stacciomm!

seb

(SCANDALIZZATO) Cetron stacciomm?!

luc

E cert! Tu t’ada mov!! Se si vuole fare corriera bisogna correre!… allora perché si dice “corriera”?… (AI CARABINIERI) Ditecelo voi, che ditecelo. (ANDANDO VERSO IL MARITO)  Perché non mi rappresenti anche tu ai tuoi superiori, che non mi rappresenti?

seb

(SBARRANDO GLI OCCHI) Tu ai miei superiori?…(QUASI SORRIDENDO) Ca sckett pe’ capesce accum parl tu s’ana purtà appriess u vocabolario… (A PARTE) i po’tant iè a fort  bellezz…

luc

Tu presientem ‘o comandant generale, sacce ieie accum l’egghie a conquistà: lo prendessi per la gola!

seb

Ce cos?

luc

Gli cucinassi un bel pollo alla Stefanuccio. (RIVOLGENDOSI AI GIOVANI) Avete mai fatto il pollo alla Stefanuccio? (AL DINIEGO DEI TRE CONTINUA) Sventrate e sdivacate un bel pollo grasso…

mol

(ALL’UNISONO CON PIE E BOR) Mettete da parte il cuore, il fegato e le ‘ndrame…

seb

Basta!! Lucia, ti ripeto per l’ultima volta che se mi devono promuovere lo devono fare esclusivamente per i miei meriti, che per i miei meriti!

luc

Allor iè secur ca ind a sta caserm am affetesce tutt quant, ca tutt quant …

seb

Può darsi, ma ti prego di non occuparti del mio avvenire.

luc

(A MEZZA VOCE) Am a vedaie, ca am a vedaie…mo’ ca voc a Rom…

seb

Ci ho rett?

luc

Niente, niente…(POSA IL PORTACENERE) ecco…accussì me piasce, adesso è brillante! (ENTRA MARINELLA DAL FONDO. VESTITA PER IL VIAGGIO.)

mar

Mama, is time to depart. I’m ready!

luc

Come dici?

mar

I’m ready!

luc

Seh… tu ridi, ca mammà ho fatt i gnocc! (RIVOLTA AL MARITO) chess iè n’alda fessareia tau…a fange ‘mparà ‘u  giargianes…

seb

Sacce ieie ca s’era scurdà ‘u ‘talian!?

ziz

(CHE NEL FRATTEMPO E’ ENTRATA DAL FONDO) Mademoiselle disce che il trenò sta per arrivar, e che lei è pront.

 

luc

Ah…meno mal ca teng a te eie…(AI GIOVANI) Chess parl u franges, capesce u ‘ngles, è una vera polighiotta…capesce pur acquann eie parl u dialett, è ver Zizì? (MARCANDO LA ZETA)

ZIZ

(PRONUNCIANDO LA ZETA DOLCE) Zizì madame, Zizì! (LE PORGE IL CAPPELLO)  a vous!

LUC

Iè arrascion…zizì iè n’alda cos…mo’ va’ pegghie u ‘mbrell i ‘u cappidd d’u maresciall, codd d’a ‘mbres…(ZIZI’ ESCE DA DESTRA)

seb

‘U cappidd? ‘U mbrell?!

luc

N’a accumpagnà alla stazion? Pur pe purtà a valisce…i ste’ ‘nzenecheisce…(INDOSSA IL CAPPELLO E SI AVVICINA ALLA FIGLIA)

mol

Allora Maresciallo noi andiamo via…

seb

E no! E no! Dobbiamo finire la nostra riunione. Mi aspetterete qui, che mi aspetterete!

(RIENTRA ZIZI’. PORGE OMBRELLO E CAPPELLO AL MARESCIALLO)

luc

Andiamo da questa parte ca facim apprim… (VA VERSO IL GIARDINO) Giovanott statev buon! (I TRE SCATTANO SUGLI ATTENTI)

MOL

(IMITATO DAGLI ALTRI DUE) Arrivederci signora. Buon viaggio signorina.

mar

Goodbye! Thank you, boys! (ESCE SALUTANDO CON LA MANO,PRECEDUTA DA SEB, LUC E ZIZ)

PIE

Uffà! Uffà! Che palle!!…(E VA A SDRAIARSI SUL DIVANO)

BOR

Ma che ce ne frega a noi di tutti i loro casini…

mol

(GUARDANDO L’OROLOGIO) E stasera faremo più tardi del solito…(SI SIEDE RASSEGNATO) Se non fosse per il senso del dovere e per il giuramento che abbiamo fatto…

Pie

Mica abbiamo giurato di stare dietro a tutte le cavolate o ai fatti di famiglia di questo cretino vestito da maresciallo!

bor

Bisognerebbe trovare la maniera di fargliela pagare …(VIENE INTERROTTO DA UN ACCESO VOCIARE DIETRO LA PORTA DI FONDO)

ZIZ

(FUORI CAMPO) Escusez moi, mademoiselle, vi ho sgià dett e ripeto che monsieur le Maresciall non c’è, è uscito. (PARLA FUORI CAMPO CON VIOLETTA JOU JOU)

 

vio

(DIETRO LA PORTA DI FONDO) E che me ne importa? Vuol dire che lo aspetterò!

pie

(ALZANDOSI DAL DIVANO) Questa voce…

ziz

E poi scià una riunion di lavoro…

vio

(ENTRANDO) Vi dico che lo aspetterò…e non mi state a seccare, papera di cioccolato!

pie

(ANDANDOLE INCONTRO) Violetta!…(AGLI ALTRI DUE) Ma è Violetta Jou Jou!!

vio

(SORPRESA) Oh… il mio bel giovanotto casinaro…(GUARDANDOLO DALLA TESTA AI PIEDI) ma…ma che fai vestito da carabiniere?!

pie

Io sono un carabiniere, mia cara! Ieri sera ero in borghese perché avevo la mia giornata libera.

bor

(AVVICINANDOSI AI DUE) Anch’io sono un carabiniere, signorina. (INCHINANDOSI) Ed ho il piacere di esprimerle tutta la mia ammirazione. Ho visto lo spettacolo ieri sera, lei è stata veramente divina!!

vio

Oh grazie!…lei è tanto gentile quanto galante…(A MOLINARI CHE E’ RIMASTO IN DISPARTE) E lei? C’era anche lei allo spettacolo?

mol

(SCATTANDO SUGLI ATTENTI) Carabiniere scelto Claudio Molinari!…no, mi dispiace, non c’ero.

bor

Lui non ama andare a teatro…

pie

Dì piuttosto che la fidanzata non glielo permette, è così gelosa…

vio

(FACENDO UNA CAREZZINA LEZIOSA A MOLINARI) Mi dispiace per te povero cocco…

bor

Caro Molinari non sai cosa ti sei perso. (INFERVORANDOSI) La signorina Violetta era splendida in un vestito che le fasciava  quel suo corpo statuario, e che luccicava fino ad abbagliare…

 

vio

Grazie, grazie caro…certo in costume di scena non sono da buttar via!

bor

E sono sicuro che anche in altri costumi…ah, se potessi fare una perquisizione!!

vio

Le piacerebbe eh? Sensualone?! Chieda al suo collega…(INDICA PIERETTI) Lui un piccolo sopralluogo lo ha fatto, vero scimmiotto?

pie

Sì…(CON RIMPIANTO) però non ho potuto sequestrare niente!…Ma prego, cara, accomodati qui…(LE INDICA IL DIVANO. VIOLETTA SI SIEDE)

mol

Signorina, se non sono indiscreto…cosa è venuta a fare in caserma?

vio

(FACENDOSI SERIA E CON TONO IRRITATO) Cosa sono venuta a fare? Devo saldare un conto con quello zoticone che comanda qui…

 

mol

Il maresciallo Conte?

vio

Si chiama così?…Ebbene con questo maresciallo Conte!… Per quel po’ po’ di allegria di stanotte mi ha fatto cacciare dall’albergo come una donnaccia qualsiasi! A me!! (CON ENFASI) Ad una attrice!!

bor

(CHE NON HA SMESSO UN ATTIMO DI GUARDARLA ESTASIATO)  E che attrice!!

vio

A me che dopo aver debuttato nella “MEDEA” mi hanno mandata subito a fare l’avanspettacolo!!

mol

E’ incredibile!

vio

Che mi hanno cacciata?

mol

No, che le abbiano fatto fare la MEDEA…

vio

Certo! L’anno scorso al teatro Odeon di Grottaglie…

bor

A Grottaglie? Dove fanno le porcellane?

vio

Proprio lì! A lei piacciono le porcellane?

bor

(FOCOSO) No no, preferisco le porcelline!…

mol

Borgì, ma tu sei proprio malato…(RIDONO TUTTI)

pie

Comunque il maresciallo stavolta l’ha fatta veramente grossa…

bor

Da quello ci si può aspettare anche di peggio…

vio

Adesso che torna mi deve dire io dove dormo stanotte, eh? Dove dormo?

mol

Ma ha provato in qualche altro albergo?

vio

Certo! Ma non ho trovato niente, tutto pieno! (A PIERETTI) E allora sono venuta qui. Il maresciallo mi ha fatto cacciare? E lui mi deve trovare l’alloggio per stanotte…

bor

La signorina ha perfettamente ragione!

pie

(CHE SI ERA FATTO PENSIEROSO) Fermi tutti! Ho un’idea…(INDICANDO VIOLETTA) eccola, la nostra vendicatrice!!

vio

(NON AFFERRANDO) Cosa sarei io?!

pie

Tu cerchi un alloggio per stanotte? Te l’ho trovato io: dormirai qui!

vio

(AL COLMO DELLO STUPORE MA DIVERTITA) In casa del maresciallo?

PIE

Certo!

bor

Sei scemo? O pazzo?!

mol

Tu vuoi essere fucilato?

pie

La signora Conte è partita con sua figlia, quindi c’è una camera libera. Ci piazziamo dentro Violetta  e abbiamo risolto il problema…semplice no?

vio

Quest’idea mi piace…(ANCORA PIU’DIVERTITA) Ci sarà da crepare dal ridere!…

bor

A pensarci bene la situazione è stata causata dal maresciallo, ed è lui che deve porvi rimedio…

mol

Ma dico…vogliamo finire tutti a Gaeta?

pie

E non è tutto, se no la vendetta dove sta…. (A MOLINARI) Se Violetta accetta di collaborare, questa è l’occasione giusta per dare una bella lezione a quel cretino!

 

mol

(GIA’ MEZZO RASSEGNATO) Tremo al pensiero…sentiamo cos’altro ti è venuto in mente…

pie

(RIVOLTO A VIOLETTA) Il nostro caro maresciallo non fa altro che decantare le proprie virtù, non perde occasione per giudicare il nostro comportamento, che lui considera riprovevole, si vanta di non aver mai tradito la moglie e così via….

bor

(RINCARANDO LA DOSE) Sìi..sta sempre a rinfacciarci le nostre debolezze, e indica se stesso quale fulgido esempio di uomo forte ed incorruttibile.

pie

A me personalmente vuol far passare un brutto guaio per i fatti di stanotte, insomma è un moralista bigotto ed insopportabile.

vio

Va bene ma io che c’entro, non vedo…

pie

Se tu volessi aiutarci gli dovresti dimostrare che le cose non stanno così. Che anche lui, di fronte ad una donna come te,  può peccare ed essere preda dei desideri. Insomma devi sedurlo, farlo cadere in tentazione, giocare con lui fino a farlo strisciare ai tuoi piedi!

vio

(DIVERTITA) Ci sarebbe veramente da sbellicarsi dalle risate…Ma che tipo è questo maresciallo, è  un bell’uomo almeno?

pie

Violè, lascia stare…tu devi solo farlo strisciare ai tuoi piedi, poi al momento buono, alt! Ed il gioco sarà fatto!!

mol

(A PIERETTI) Ma non ti sembra di andar giù troppo pesante?

bor

Tu sei sempre il solito cacasotto…

mol

Cosicchè pure tu sei d’accordo?!

bor

Certamente. Il maresciallo deve capire che di fronte a certe situazioni (INDICA VIOLETTA)  non si può far altro che cedere, a meno che nelle vene non si abbia più sangue ma solo camomilla…

pie

Del resto che bisogno c’è che Violetta faccia i nostri nomi? Vero cara?

vio

Non serve affatto…(A PIERETTI) Allora sbrighiamoci, la mia valigia è rimasta nell’ingresso…(IL GIOVANE SI PRECIPITA PER ANDARE A PRENDERLA. ESCE DAL FONDO)

MOL

Ma allora si fa sul serio?

vio

Altrochè! (RIDENDO FORTE) Non mi sono mai divertita tanto in vita mia…

mol

L’avverto che non sarà facile…

vio

(GLI SI AVVICINA MUOVENDOSI SINUOSAMENTE. LO ACCAREZZA) Metti in dubbio le mie capacità di seduttrice, cocchino?

mol

Signorina, la prego…io…sono fidanzato…(BORGINI RIDE A CREPAPELLE. RIENTRA PIERETTI SEGUITO DA ZIZI’ CHE RECA LA VALIGIA DI VIOLETTA)

ZIZ

(RIVOLTA A PIERETTI) Vous siete proprio scerto che monsieur le marescial non si arrabbierà per questa mis en scène?…

 

pie

Non ti preoccupare…l’importante è che tu tieni la bocca chiusa, me lo prometti? Ora porta la valigia in quella stanza…(INDICA LA PRIMA A SINISTRA. ZIZI’ SI AVVIA)

vio

(ALL’INDIRIZZO DI ZIZI’) Oh, il mio bel paperotto di cioccolato!…mi raccomando alla mia roba.

bor

Specialmente alla biancheria intima…

mol

Borgì…ma tu…(VIENE INTERROTTO DA BORGINI)

BOR

…sei proprio malato…ebbene sì! Sono fatti tuoi? (SI COMINCIANO AD UDIRE I RUMORI DI UN INCIPIENTE TEMPORALE. LAMPI E SCROSCI DI PIOGGIA)

PIE

Ragazzi, vi sembra il momento di mettervi a litigare?…venite piuttosto a salutare la signorina Violetta, che ce ne andiamo…

bor

(LE SI ACCOSTA E SI DILUNGA IN UN CALOROSO BACIAMANO) Mi raccomando signorina, vendicateci!

mol

(PIAGNUCOLANDO) Mi raccomando signorina, non fate i nostri nomi!!

vio

State tranquilli signori miei. Mi sento emozionata come ad una prima, ma vi prometto il pieno successo. Il signor maresciallo non mi resisterà, ho giusto un certo deshabillèe che farebbe resuscitare un morto…

ziz

(USCENDO DALLA CAMERA E DIRIGENDOSI VERSO IL FONDO) Je ho sentì chiudere la porte de la machine, serà le marescial qui rientre (VIA)

pie

(FRETTOLOSO) Via, via! Usciamo di qua! Ciao Violetta…(PRENDONO I BERRETTI ED ESCONO DALLA SECONDA A SINISTRA SALUTANDO. VIOLETTA ENTRA NELLA PRIMA A SINISTRA. LA SCENA RESTA VUOTA QUALCHE ATTIMO. IL TEMPORALE E’ AL SUO CULMINE E SI SENTE PIOVERE FORTE)

SEB

(ENTRA DALLA COMUNE SEGUITO DA ZIZI’ A CUI CONSEGNA IL CAPPELLO) Che cos’hai da ridere tu, eh?

ziz

Niente monsieur…certi pansieri miei…(CONTINUANDO A RIDERE METTE LE SEDIE A POSTO E RIORDINA SULLO SCRITTOIO)

seb

Cosicchè non mi hanno aspettato nonostante i miei precisi ordini…eh, ma mi sentiranno, che mi sentiranno! (UN TEMPO) E tu la vuoi smettere di ridere? Mi innervosisci, cacchio!

ziz

Scusate monsieur…

seb

Invece di ridere vammi a prendere la giacca da camera ed il berrettino…

ziz

Subito marescial! (ENTRA NELLA STANZA DI DESTRA)

SEB

(TOGLIENDOSI LA CAMICIA DELLA DIVISA ) Sono tre furfanti, delinquenti…ed io che perdo la testa con loro, quando invece per il mio valore meriterei di comandare una compagnia sana sana di carabinieri, che di carabinieri…(RIENTRA ZIZI’)

ziz

Voici la vostra rob…

seb

(SEMPRE SEGUENDO IL FILO DEI SUOI PENSIERI) Io dovrei stare in una città, altro che in questo buco di provincia…(INDOSSA UNA GIACCA DA CAMERA LEGGERA E METTE IN TESTA LA PAPALINA. SI RIVOLGE A ZIZI’) Ma intanto te la immagini tu mia moglie nei ricevimenti ufficiali? Si metterebbe a lucidare tutti i candelabri…”Debbono brillare!…” Con la lingua italiana combatte battaglie che la vedono sempre perdente, m’ho ‘mmesckate pur a me’ u vezie di ripetere le frasi finali, che le frasi finali…

(ZIZI’ RIPRENDE A RIDERE, COSA CHE IRRITA ANCOR PIU’ IL MARESCIALLO)  Peccelè sient, puort chessa cammis iende e’ rrobb mocete e po’ vat cuork, prim ca t’arriv nu revettin…

ziz

(ANDANDO VIA PER LA COMUNE) Devo prima finir di far le servizie…

seb

(SIEDE ALLO SCRITTOIO ED APRE UN INCARTAMENTO. SI ODE UN RUMORE A SINISTRA) Cosa c’è…(VIOLETTA COMINCIA A CANTARE UNA CANZONE DEL SUO REPERTORIO: “CHERI TI PREGO”. SEB SI ALZA, SI AVVICINA ALLA PORTA, ORIGLIA UN PO’ E QUINDI BUSSA) Chi è che canta qui dentro! Uscite, che uscite!!

vio

(APRE LA PORTA. INDOSSA UN DESHABILLEE MOLTO SUGGESTIVO. INTANTO CONTINUA A DILUVIARE) Avrei bisogno di un altro cuscino…

seb

Una donna?!

vio

E’ forse al maresciallo Conte che ho l’onore di parlare?

seb

In persona! Cosa fa qui? Chi è lei?

vio

(CON UNA RIVERENZA) Mi chiamo Violetta Jou Jou, stella del Varietà “Lustrini e Pajettes” per servirla!

seb

Violetta…Jou Jou?…e chi le ha permesso di introdursi in casa mia, eh?

vio

Voi!

seb

(SBALORDITO) Io?!

vio

Certo. E’ lei che mi ha fatto cacciare dall’albergo, no? E dove vuole che posi la mia bionda testolina stanotte, nella sala d’aspetto della stazione?

seb

Ma…ma è assurdo…

vio

Ho saputo che sua moglie e sua figlia sono partite e mi sono piazzata in questa camera libera, semplice no?

seb

(ORMAI NEL PALLONE) Come… semplice…

VIO

Non si preoccupi, io mi adatto facilmente, quando si va in tournèe si dorme come si può…

seb

Ma questa è violazione di domicilio!

VIO

(GLI PRENDE IL MENTO FRA LE DITA) non te la prendere tanto, paparone, domattina parto per Roma!

seb

Domani? No, lei se ne andrà immediatamente, che immediatamente!

vio

Mi rincresce assai, ma è impossibile! Non so se ha notato che sta diluviando, non crede che ci sia troppa umidità per dormire all’aperto?

seb

(TORNANDO ALLO SCRITTOIO)  Se ne torni in albergo. Adesso le darò un biglietto per il proprietario e…

vio

Anche questo è impossibile. La stanza è già stata impegnata,  e non ci sono altre camere libere neanche alla pensione Volturno…

seb

Allora vada all’inferno! Ma non passerà la notte sotto il tetto dell’integerrimo maresciallo Sebastiano Conte! Sarebbe uno scandalo, che uno scandalo!

vio

(CAREZZEVOLE) Ma quale scandalo sciocchino…e poi, non lo saprà nessuno!

 

seb

(SI SPOSTA A SINISTRA) Come nessuno…e la cameriera? Quella racconterà a tutti che abbiamo passato la notte insieme!

vio

(LO RAGGIUNGE) E non avrà torto…(MOLTO CAREZZEVOLE) perché la passeremo veramente insieme…e non te ne pentirai, te lo assicuro…(SOTTOFONDO CON LA BASE MUSICALE DI “CHERI TI PREGO”)

seb

(SFUGGENDOLE) Signore Iddio, ma questa è pazza…(VA A SEDERSI ALLO SCRITTOIO)

vio

(LO RAGGIUNGE CANTICCHIANDO LA SUA CANZONE. POI DOLCEMENTE GLI SUSSURRA DA DIETRO LE SPALLE) Ma no! Vedrai…non voglio diminuire i meriti di tua moglie, ma per l’amore…c’è di meglio, credimi! Io me ne intendo!

SEB

(SI ALZA. VA VERSO SINISTRA, MA SI NOTA NELLA VOCE UN CERTO TURBAMENTO) Mi lasci, la prego…

vio

(LO RAGGIUNGE) Ma perché mi sfuggi cocchino…non ti piaccio forse?!..

seb

(COMINCIANDO A CEDERE) Non è questo… anzi! Ma è che mi fa un po’ paura! Lei è una Messalina!…

 

vio

(INCALZANDO) Anche tu mi piaci…sei così carino! Piccino piccino…(CANTICCHIA)

seb

Ma ho già passato la cinquantina, signora…

vio

I frutti maturi sono i più gustosi!

seb

(ANCORA PIU’ DISARMATO) Ma si rende conto che io sono un maresciallo dei carabinieri a cavallo, che a cavallo?

vio

Appunto, che appunto! Voglio proprio vedere cosa sai fare…

seb

E poi preferisco confessarvelo: (UN TEMPO) non ho temperamento…

vio

(BUTTANDOLO GIU’ SEDUTO SUL DIVANO) Te lo farò venire io! Vedrai…(SI SIEDE ACCANTO A LUI E CANTA SULLA BASE DI SOTTOFONDO “CHERI TI PREGO”)

SEB

(MENTRE VIOLETTA CONTINUA A CANTARE) Signora…Violetta…dove andremo a finire? (VIOLETTA, SEMPRE CANTANDO, COMINCIA A GIOCARE CON IL BON BON DELLA PAPALINA) Violetta, non faccia così…ah, Violetta, è spaventoso!

vio

Che cosa?

seb

(UN PO’ MIAGOLOSO) Sento che comincio ad avere un certo temperamento!

vio

Che ti dicevo? Adesso non ti difendi più, eh?

seb

No, anzi attacco, che attacco! Ahhooo!!! (FA IL GESTO DI ABBRANCARLA)

VIO

(ALZANDOSI E DIRIGENDOSI VERSO LA PRIMA A SINISTRA) E allora acchiappami se sei capace! (COSI’ DICENDO ESCE )

SEB

Aspettami, dove vai…(CORRE VERSO SINISTRA. POI SI FERMA, GUARDA IL RITRATTO DI CADORNA) Perdonami Cadorna, è la mia giovinezza che si risveglia!… E non guardarmi così…(AVVICINANDOSI AL RITRATTO) Tu che faresti al mio posto? Eh? (SI TOGLIE LA PAPALINA E LA APPOGGIA SULLA FOTO CERCANDO DI NASCONDERE GLI OCCHI DI CADORNA)  e adesso, prima che il temperamento mi abbandoni, fammi scappare! (CORRE A SINISTRA. MENTRE STA PER USCIRE ENTRA ZIZI’ DALLA COMUNE) (SFUMA LA MUSICA)

  

ziz

Monsieur! Monsieur!

seB

(IRRITATO E CONTRARIATO) e tu ancora alzata stai?! Che vuoi, che succede?

ziz

Scè una visita pour vous. Un personne molto emportante  ha chiesto di parlar con vous…

seb

A quest’ora?! Dì che non ci sono… (FA PER USCIRE. INTANTO DAL FONDO FA IL SUO INGRESSO VITO LAVERMICOCCA, SOTTOSEGRETARIO ALLA DIFESA)

VIT

(MOLTO GENTILMENTE) E’ lei il maresciallo?

seb

(SENZA GUARDARLO, ALZANDO GLI OCCHI AL CIELO) Sono il maresciallo, ma mi rincresce, io ricevo solo nel mio ufficio in caserma! (INTANTO ZIZI’ GLI HA PASSATO UN BIGLIETTO DA VISITA. SEB LO LEGGE AD ALTA VOCE) Onorevole Vito Lavermicocca, Sottosegretario alla Difesa!!… (SBARRA GLI OCCHI. POI ANDANDOGLI INCONTRO SORPRESO E PREMUROSO) Eccellenza, sono veramente confuso, che sono confuso…

VIT

Non si preoccupi…anzi è lei che mi deve scusare per come sono piombato così all’improvviso in casa sua…

seb

No! Mi devo scusare io se non l’ho riconosciuta subito, ma sa, finora l’ho vista solo in qualche foto, che in qualche foto…(ALLA CAMERIERA) Tu puoi andare…prego Eccellenza, si accomodi (COSI’ DICENDO LO FA ACCOMODARE ALLA POLTRONA DI DESTRA ACCANTO ALLO SCRITTOIO) Mi scusi l’abbigliamento diciamo…casalingo!

vit

E’ in casa sua!…Caro maresciallo…maresciallo??

seb

(SCATTANDO SUGLI ATTENTI) Conte, Sebastiano Conte per servirla, che per servirla!

vit

(SEDENDOSI) Caro maresciallo Conte non mi perdonerò mai di averla disturbata ad un’ora simile…ma di ritorno da Noci, dove ho tenuto un comizio, e diretto a Monopoli, dove avrei dovuto farne un altro,  ho avuto un guasto alla vettura proprio qui a due passi dalla caserma…e dato il diluvio che sta facendo fuori ho pensato di fermarmi un attimo in attesa che riparino il danno.

seb

(VISIBILMENTE PREOCCUPATO GUARDA VERSO SINISTRA) E…ha fatto bene, Eccellenza…ha fatto bene…e, mi dica…la campagna elettorale, come sta andando, che come sta andando?

vit

Molto bene direi…sto insistendo, nei miei discorsi, particolarmente sul tema della pubblica moralità. (SEB SI SIEDE SULLA POLTRONA DI FRONTE A VIT) Punto molto sulla lotta alla pornografia che sta dilagando, allo scandaloso modo di vivere dei giovani d’oggi, gli hippys, i figli dei fiori, all’amore di gruppo nelle cosiddette comuni, alla pericolosa ed eccessiva rilassatezza dei costumi!…Io sono contro il divorzio! Mi batto molto per i valori come la verginità e la fedeltà coniugale! Ehhh!…Dal ministero ho fatto inviare anche delle circolari in merito a tutte le forze armate perché facciano rispettare le leggi vigenti in materia…non l’ha ricevuta anche lei maresciallo?

seb

(SEMPRE PIU’ SULLE SPINE) Certo, Eccellenza! Ed ho provveduto ad informarne già tutti i miei numerosi subalterni, che numerosi subalterni…

vit

(GUARDANDOSI INTORNO) Per quanto lei non ha bisogno sicuramente di tali precetti. Basta guardarsi intorno per capire che qui tutto respira austerità, lavoro, virtù…

seb

Grazie, Eccellenza, lei è troppo buono…

vit

(NEL FRATTEMPO HA PRESO IN MANO UN POSACENERE DI RAME) I miei complimenti! Lei ha una domestica perfetta! Non ho mai visto un oggetto di rame così nitido!

seb

(IMBARAZZATO) Eh, devono brillare, che devono!

vit

Domestici simili a Roma non se ne trovano. Io ci tengo ai miei oggetti di rame, di ottone ma…non riesco mai a vederli lucidi come vorrei. Sua moglie deve essere ben soddisfatta…perché lei è ammogliato, non è vero?

vio

(ENTRANDO DA SINISTRA) Non vieni a letto caro? (SEB QUASI SVIENE SULLA POLTRONA) Oh, scusa! Credevo che fossi solo…

vit

(SI ALZA IN PIEDI PIACEVOLMENTE SORPRESO) Corbezzoli!!

seb

Ha detto scusi?!

vit

Ho detto “corbezzoli…”

seb

Ah, no… avevo capito male…

vio

(MOLTO GARBATA E PUDICA, RIVOLTA A VITO) Voglia perdonare se sono entrata così…

vit

Sono io che le chiedo perdono signora per essermi presentato ad un’ora così inopportuna in casa vostra! Ma come ho spiegato a suo marito…(CONTE GIRA DIETRO LO SCRITTOIO CON LA TESTA FRA LE MANI)

vio

(SORPRESA E DIVERTITA) Mio marito?!

vit

Lei…non è la moglie del maresciallo? (PAUSA. ATTIMI DI SUSPENCE)

vio

(RIPRENDENDOSI SUBITO E AVVICINANDOSI AL CENTRO SCENA) Ma certo…certo, sono la signora Conte, per servirla! (SEB LA GUARDA STRALUNATO)

vit

(CON UN LEGGERO INCHINO) Io sono Vito Lavermicocca…deputato al Parlamento.

seb

(CON SUSSIEGO) Sua Eccellenza l’onorevole Lavermicocca è Sottosegretario alla Difesa!

vio

Sottosegretario alla…Oh!…ma quale onore Eccellenza! La prego si accomodi! (VITO SI SIEDE)

vit

Signora, vengo come un intruso…

vio

(CON FARE DA GRAN DAMA) Affatto! Il Re è dappertutto in casa sua!

vit

Il Re?! Lei mi lusinga!

vio

Colui che rappresenta la Nazione non è forse un po’ il Re? (SI SIEDE DI FRONTE A LUI)

vit

(VISIBILMENTE COLPITO) La sua gentilezza è pari soltanto alla sua bellezza, cara signora! Complimenti, maresciallo! Sua moglie è veramente deliziosa!

seb

(NON SAPENDO COSA DIRE ) Le pare?

vit

Unisce alla virtù della sposa e della padrona di casa tutte le grazie della gran signora!

vio

Lei mi confonde, Eccellenza!…

vit

(CAMBIANDO TONO, MOSTRANDO UN INTERESSE CHE SI FA VIA VIA PIU’ INTENSO) E…a Roma, a Roma capita qualche volta?

vio

Mai, Eccellenza! Mio marito è un vero orso selvaggio…

vit

Ma cosa sento, maresciallo. Andare qualche volta a far spese nella capitale è bello e importante per una giovane signora di classe!

seb

Oh Dio…è che…le circostanze. Già, le circostanze…e poi…del resto…insomma, il lavoro…

vit

Capisco…il lavoro, certo! (ALLA DONNA, UN PO’ INSINUANTE) Per quanto, anche sola…non sarebbe mica…(VIENE INTERROTTO DALL’ENTRATA DI ZIZI’ DALLA COMUNE)

ZIZ

Pardon escusez moi,  scè un certo monsieur Raimondi che chiede di venir ici…

 

vit

Ah, è il mio segretario. Certamente mi porta notizie della vettura. Maresciallo possiamo farlo entrare?

seb

(PREMUROSO) Ma certo Eccellenza!(A ZIZI’) E tu che aspetti? Fai accomodare subito il segretario del signor Sottosegretario cacchio! (ZIZI’ ESCE)

VIT

(CHE ORMAI NON TOGLIE PIU’ GLI OCCHI DI DOSSO A VIOLETTA) Quella mise le sta magnificamente, cara signora…

vio

Grazie Eccellenza…non è proprio nuovissima però…( ENTRANO OTTAVIO E ZIZI’)

OTT

(HA I CAPELLI SCOMPIGLIATI, IL VESTITO BAGNATO. SI CAPISCE CHE HA PRESO ACQUA ADDOSSO E CHE HA DOVUTO FATICARE PER IL GUASTO ALLA MACCHINA.RECA CON SE’ UNA VENTIQUATTRORE) Buona sera, signori.

vit

(FA LE PRESENTAZIONI) Ottavio Raimondi…la signora Conte…il maresciallo Conte. Bene, hai fatto riparare l’auto?

ott

Eccellenza, il guasto è più serio del previsto. Il meccanico l’ha portata in officina ma per ripararlo ci vorrà forse tutta la notte!

vit

(CONTRARIATO) Perdinci, questo non ci voleva proprio! E adesso che facciamo?

ott

Intanto ho telefonato a Monopoli ed ho annullato il comizio per via del tempo. Ora, se lei è d’accordo, telefono a Bari così ci vengono a prendere con l’altra macchina…

vit

Va bene, telefona subito. Ma che si sbrighino eh! (OTTAVIO FA PER ANDARE)

vio

Un momento, signor segretario! Eccellenza, scusi se oso…

vit

Osi pure, signora!

vio

(GLI SI AVVICINA PREMUROSA) Si è già fatto molto tardi, rischia di arrivare a Bari a notte inoltrata con questo tempo da lupi. Se lei… si degnasse di accettare la nostra… ospitalità…per noi sarebbe un onore infinito! (SEB LA GUARDA STRALUNATO)

vit

(UN PO’ IMBARAZZATO) Cara signora, lei è di una gentilezza infinita, ma non vorrei recare più disturbo di quanto non ne abbia già dato…(NEL FRATTEMPO OTTAVIO VA A POSARE LA VALIGETTA SULLA SEGGIOLA DIETRO LO SCRITTOIO)

vio

(GLI SI AVVICINA ANCORA DI PIU’)  Mi permetta di insistere, Eccellenza. E’ vero marito mio?

seb

(DISORIENTATO DALL’INTRAPRENDENZA DELLA DONNA) E’ vero che cosa?

vio

(LENTAMENTE, PROVOCANTE, GUARDANDO L’ONOREVOLO DRITTO NEGLI OCCHI) Che il nostro letto…(SI CORREGGE) ehm…volevo dire il nostro tetto è a completa disposizione del signor Sottosegretario?

seb

(NON POTENDO DIRE ALTRIMENTI) A completa disposizione, certo!

vit

Ma…ma…

vio

Niente ma! Zizì, sua Eccellenza  dormirà nella camera degli ospiti. (ZIZI’ LA GUARDA STUPITA)

seb

La camera degli ospiti?! Non abbiamo una camera degli ospiti…

vio

Ah, che sbadata…l’abbiamo recentemente trasformata in guardaroba! Zizì, prepara la camera del signor maresciallo.

vit

Sono davvero mortificato…(INTANTO HA RIPRESO A PIOVERE ED A TUONARE)

ziz

(RIVOLTA A SEB) monsieur…cosa devo far?

seb

(ALZANDO LE SPALLE) Prepara la mia camera, sei sorda?

ziz

E vous dove dormirete?

seb

E sbrigati…(LA SPINGE VERSO LA CAMERA DI DESTRA)

vit

Ma io non posso darvi tanto disturbo…

vio

Mi creda, sarebbe un vero dispiacere per mio marito e per me se rifiutaste la nostra modesta ospitalità, non è vero Sebastiano?

seb

Certo! Certo!

vio

Ha visto?

vit

E allora…quand’è così…cedo alla dolce violenza! (A OTTAVIO) Per piacere, Ottavio,  vammi a prendere la mia ventiquattrore…

ott

L’ho già presa quando il meccanico ha portato via la macchina, ora è lì…(INDICA LO SCRITTOIO) Piuttosto io…stanotte…

seb

(CHE HA SEGUITO IL DIALOGO) Signor segretario, nel salottino di là c’è una brandina, se si accontenta…

ott

Andrà benissimo…

vio

Allora si accomodi, le manderò la cameriera con le lenzuola.

ott

(CERCANDO IL CONSENSO DELL’ONOREVOLE) Allora…vado?

vit

Vai caro, vai! (OTTAVIO ESCE DAL FONDO) alla sua età si dorme dappertutto, anche per terra…oh, perbacco! Ho dimenticato di dirgli che domani venga a svegliarmi alle sei…(FA L’ATTO DI ANDARE VERSO IL FONDO. SI ODE UN FORTE TUONO, VA VIA LA LUCE. LA SCENA RESTA IN PENOMBRA )

seb

Eccellenza non si muova, è andata via la corrente! (VITO RESTA IMPALATO)

vit

Me ne sono accorto…

seb

In questo paese appena un passerotto fa pipì, va via la luce!

vio

Sebastiano, vai tu dal segretario…e porta delle candele.

 

vit

Maresciallo mi raccomando, gli dica alle sei!

seb

(USCENDO DAL FONDO, MORMORANDO) Come vorrei che fossero già le sei e cinque!

VIT

(DOPO UNA PAUSA, PRENDENDO POSIZIONE A SINISTRA. SOTTOVOCE) E’ proprio un gran bel pezzo di figliola…e come ha insistito per farmi rimanere qui…niente niente…mah, io ci provo!

vio

(CHE HA PRESO POSIZIONE A DESTRA. SOTTOVOCE) Non è un gran che come uomo, ma è uno che conta a Roma. Ci potrebbe scappare una buona raccomandazione per la mia carriera…mah, io ci provo!

ziz

(RIENTRANDO DA DESTRA CON UNA CANDELA ACCESA IN UNA MANO ED ALTRE SPENTE NELL’ALTRA) E’ andata via la lumière e je ho pensat de portar le candele…

vio

Brava Zizì…se aspettavamo il maresciallo…(PRENDE LE CANDELE ED I FIAMMIFERI E SI AVVIA ALLO SCRITTOIO) Ed ora vai nel salottino a preparare la brandina per il signor Ottavio.

ziz

(DIVERTITA, CONFABULANDO) Continua ancor la mis en scène?

vio

(STROPICCIANDO INVANO I FIAMMIFERI) Cosa dici?!

ziz

Insomma lo scherz che state fascendo al marescial?…

vio

Sì sì…ora vai, presto! (ZIZI’ ESCE DAL FONDO) Questi fiammiferi non vogliono prendere fuoco!

vit

(GALANTE) Sono davvero imperdonabili! Nelle sue mani, come possono non prendere fuoco…

vio

Oh eccellenza…mi fa arrossire!

seb

(RIENTRANDO CON UNA PICCOLA LAMPADINA TASCABILE CHE FA ROTEARE PER OGNI DOVE) Il signor segretario sarà qui alle sei, che alle sei!

vit

Grazie maresciallo.

vio

(E’ RIUSCITA AD ACCENDERE UNA CANDELA, LA FISSA IN UNA BUGIA ) Ecco la sua candela…caro vuoi far strada a sua Eccellenza? (SEBASTIANO VA AD APRIRE LA PORTA DI DESTRA)

VIT

Grazie infinite! (COSI’ DICENDO VA A PRENDERE LA CANDELA. LE MANI DI LEI TRATTENGONO UN PO’ QUELLE DI LUI. SI GUARDANO UN ATTIMO NEGLI OCCHI.)

vio

Le auguro buona notte, eccellenza!

vit

Ed io, signora, le auguro sogni felici! (SI DIRIGE VERSO DESTRA. FRASI A SOGGETTO CON SEBASTIANO. POI ESCE)

seb

(PUNTANDOLE LA TORCIA NEGLI OCCHI) Ed ora a noi due! Come cacchio si è permessa di…

vio

Sssssssh! Non gridare…sono tua moglie adesso! Forse non recito bene la mia parte?

seb

Fin troppo! Ma domani la cameriera andrà a spettegolare dappertutto!

vio

Non ti preoccupare…lei crede che è tutto un scherzo! E poi, avresti preferito far capire all’onorevole che sono la tua amante?

seb

Sarebbe stato un disastro! La mia fine, che la mia fine!

vio

Ecco vedi? Mi dovresti ringraziare…(SOSPIRA) ed ora ce ne vogliamo andare a letto?

SEB

Come dice?

vio

Dal momento che hai ceduto la tua camera, ti ospito nella mia…

seb

Ah no! No! Poco fa ho avuto un momento di smarrimento, di pazzia…ma ora è passato!

vio

Ed il tuo temperamento?

seb

 Il temperamento si è riaddormentato!… Sono salvo!

vio

Dio come sei stupido…e dove dormi stanotte? (VA ALLO SCRITTOIO, PRENDE UN’ ALTRA BUGIA ED ACCENDE UNA CANDELA  PER SE’)

seb

Sulla soffitta! O dove altro mi pare! E in quanto a lei, appena l’onorevole sarà partito, se ne andrà via di gran galoppo, che di gran galoppo!

vio

Ma certo! Anch’io devo partire. Ho appuntamento a Roma con un impresario per una tournée in America.

seb

(ANDANDO VIA VERSO IL FONDO) Buon riposo…Messalina! (ESCE ROTEANDO LA TORCIA))

vio

(AVVIANDOSI LENTAMENTE VERSO SINISTRA) Messalina!… E se ne va a letto da sola Messalina! In una casa dove ci sono tre uomini…bell’affare!

vit

(RIENTRA DA DESTRA CON LA CANDELA IN MANO) Oh! Mi scusi!

vio

Desidera qualcosa, eccellenza? (SOTTOFONDO MUSICALE “CHERI TI PREGO”)

vit

(UN TEMPO) Ehm..ho dimenticato qui il mio nécessaire…(VERSO LA SCRIVANIA) Ah, eccolo!…(VA A PRENDERLO) Il…il maresciallo si è già coricato?

vio

(CON INTENZIONE, AVVICINANDOSI AL CENTRO) Sì, e dorme profondamente!…neanche le cannonate lo sveglierebbero! (PAUSA. VITO RIMANE VICINO ALLO SCRITTOIO IMBARAZZATO CON LA VALIGETTA IN MANO E INDECISO SUL DA FARSI.)

vit

Ah…(NON RIESCE A DIRE ALTRO)

VIO

(CON RAMMARICO. DOPO UN SOSPIRO) Cercherò di fare altrettanto…buonanotte eccellenza! (SI RIAVVIA LENTAMENTE A SINISTRA)

vit

(RIAVVIANDOSI VERSO DESTRA. DOPO UN MESTO SOSPIRO) A domani, signora! (DOPO QUALCHE PASSO SOFFIA SULLA SUA CANDELA) Oh! Mi si è spenta la candela! (POSA LA VALIGETTA SULLA SCRIVANIA)

VIO

(ANDANDO VERSO DI LUI) Gliela riaccendo io!

vit

Grazie! (RIACCENDE LA CANDELA CON QUELLA DI VIOLETTA) Serberò della sua ospitalità un ricordo incancellabile!

vio

Anch’io mi ricorderò sempre di lei!

vit

(CON FUOCO) Ah, signora Conte!

vio

(STESSO TONO, STESSO FUOCO) Ah! Onorevole!

vit

(RAMMARICATO) Buonanotte…

vio

(RAMMARICATA) Buonanotte…(VITO RIPRENDE LA VALIGETTA. OGNUNO SI RIAVVIA DALLA PROPRIA PARTE. DOPO QUALCHE PASSO VIOLETTA SOFFIA SULLA SUA CANDELA.) Oh! Mi si è spenta la candela!

vit

(GIRANDOSI DI SCATTO. PREMUROSO E SPERANZOSO) Ora tocca a me darle il fuoco! (POSA DI NUOVO LA VALIGETTA SULLO SCRITTOIO E VA AL CENTRO SCENA DOVE RIACCENDE LA CANDELA DI VIOLETTA CHE RIDE SOMMESSAMENTE) Perché sorride?

vio

 Pensavo ai tempi antichi, quando tutto avveniva a lume di candela…

vit

I tempi antichi!…quando poteva accadere che un Re, andando in un piccolo paese di provincia ed incontrando una donna deliziosa, sia pur moglie di un marchese o…che so, di un CONTE, poteva dirle: “ti amo! Sei la sola donna veramente donna che abbia mai incontrato!

vio

E poteva accadere che lei rispondesse :” La mia vita le appartiene, signore!”

vit

(PERDENDO LA TESTA) Ah, signora…(LE PRENDE LA MANO E GLIELA BACIA)

VIO

(ASSUMENDO UN’ARIA PUDICA) Addio, signor Sottosegretario!

vit

Sì, sì, ha ragione! Meglio dirsi addio!…(LENTAMENTE OGNUNO TORNA VERSO LA PROPRIA CAMERA. DOPO QUALCHE PASSO I DUE SOFFIANO SULLE RISPETTIVE CANDELE. LA SCENA RIMANE DEBOLMENTE ILLUMINATA) La candela mi si è spenta di nuovo!

vio

(CON UN GRIDOLINO) Anche la mia! La scatola dei fiammiferi è sullo scrittoio…(CERCANO ENTRAMBI. LE LORO MANI SI INCONTRANO.) Eccellenza…

vit

(LA ATTIRA VERSO DESTRA) Chiamami Vito…

vio

Ma …la mia stanza è dall’altra parte…

vit

Eh? Ah…ma al buio si può sbagliare facilmente! Vieni cara, vieni…

ESCONO A DESTRA, E MENTRE LA MUSICA SALE

SI CHIUDE IL SIPARIO

ATTO  SECONDO

L’ufficio del Sottosegretario al Ministero della Difesa. Ben ammobiliato. Due porte a sinistra e due porte a destra. Comune in fondo accanto alla quale c’è una finestra. Una piccola panca sulla sinistra. Sulla destra, tra una porta e l’altra, un divano e davanti ad esso un piccolo tavolino basso sul quale è posato un campanello elettrico con un lungo filo ed oggetti in metallo. Scrivania avanti alla finestra con molti oggetti di rame e ottone, cestino per la carta straccia. 

ALL’APERTURA DEL SIPARIO FRANCESCA, UNA DATTILOGRAFA, STA RIORDINANDO LE CARTE SULLA SCRIVANIA DELL’ONOREVOLE. DOPO QUALCHE ATTIMO DAL FONDO ENTRA NANDO, L’USCIERE CAPO. PORTA CON SE’ UN QUOTIDIANO ED ALCUNE RIVISTE CHE VA A DEPORRE SUL TAVOLINETTO.

nan

Ciao Francè…che stai a fa’?

fra

Metto a posto queste carte. Il Sottosegretario avrà lavorato fino a tardi stanotte…

nan

E da che cosa lo deduci?

fra

Dai mozziconi di sigarette che riempiono il posacenere.

nan

(IRONICO) E questo significa solo che il signor onorevole Vito Lavermicocca ha fumato molto, non altro! Ha riempito de fumo un cervello che la natura nun ha certo favorito assai! Altro che lavorà…(NOTANDO CHE FRANCESCA STA PULENDO UN TAGLIACARTE)  E mo’ che fai con quel coso?

fra

Non è un “coso”, è un tagliacarte e lo sto pulendo perché è sporco.

nan

Ma lascialo sta’…prima de tutto nun è lavoro che deve da fa’ la dattilografa ma la donna de servizio…

fra

E’ in licenza parto! E questo è proprio un porcheria…

nan

Ce so’ ben altre porcherie dentro a ‘sto Ministero! (LE TOGLIE IL TAGLIACARTE DALLE MANI)  Er tagliacarte del signor onorevole Sottosegretario aspetterà che quella proletaria della donna de servizio se rimetta dal suo parto! E poi, è fin troppo pulito per lui…(LO GETTA CON DISPREZZO SULLO SCRITTOIO)

fra

(INDISPETTITA, CON LE MANI SUI FIANCHI) Ma tu proprio lo detesti… che ti ha fatto?

nan

Che m’ha fatto Vito Lavermicocca? (CALMO) Gniente!! Proprio gniente! Solo c’ha un po’ troppe cose che nun me vanno: (ENUMERA CON LE DITA DELLA MANO) è de Bari, è democristiano, è donnarolo, è antipatico e presuntuoso, ma er guaio più grosso è che è pure tifoso d’a Lazioooo! Aho’, per me che so’ romanista tenello apresso è ‘na sofferenza…

fra

(PRENDENDO I GIORNALI E PORTANDOLI SULLA SCRIVANIA) Mah! A me non sembrano  poi difetti così gravi…tranne quello di essere troppo donnaiolo. Che l’onorevole non perda occasione per fare il cascamorto con noi donne è verissimo. Ci prova con tutte, con tutte!

nan

Quello deve da ringrazià che stamo a Roma e no in America, che questa nun è la Casa Bianca e che nun ce stanno le staggiste, sennò ce lo sai pure tu che jie’ daveno “l’empiccemente” e lo cacciaveno a carci in der culo!!

fra

(CON FARE UN PO’ PETTEGOLO) Ho saputo che adesso ha una relazione con una certa Angelina! Tu ne sai qualcosa?

nan

Come no! È n’attricetta da quattro sordi, maritata e co’ du’ figli. E poi parla de moralità, de fedeltà coniugale ‘sto stronzo!…ma ‘na vorta o n’antra jie’ farò nascere uno scandalo!… Intanto ogni mattina jie’ sbatto sotto er muso tutti i giornali che parleno male de lui…così  se mette de cattivo umore per tutta la giornata e io me sento mejo!

(ENTRA DALLA 1 A DESTRA MORELLO, IL CLASSICO TIPO DI IMPIEGATO. UN PO’ CURVO SULLE SPALLE, OCCHIALINI TONDI SULLA PUNTA DEL NASO, CAPELLI LISCI PER LA BRILLANTINA, COPRIAVAMBRACCI, BARBETTA. HA LE MOVENZE ED IL MODO DI PARLARE ALLA “MONSIEUR TRAVET”. PARTICOLARE IMPORTANTE: HA UNA PARLATA SPICCATAMENTE ABRUZZESE, APERTA E CANTILENANTE.)

MOR

(RECA UNA CARTELLA PIENA DI DOCUMENTI) Buongiorn a tott! Sua eccellenz non è ancor arrivaet?

nan

A Morè, tu ce lo vedi? (IN QUESTO FRATTEMPO FRANCESCA ESCE DALLA COMUNE)

MOR

Deve firmer questo decreit…speriem che viene prest, perché io devo prendere il tren delle dieci e mezz per ander a Pescher…

nan

A Morè, ma che dici…te prendi er treno per annà a pescà!

mor

A Pescher, anzi in provincie di Pescher..allu paes mie,  in Abbrozz, ca deve fer lu comper d’anello ad uno sponzalizie!…(GUARDA L’OROLOGIO MENTRE NANDO RIDE) E sono già le dieci e cinque! (DALLA 2 A DESTRA ENTRA VITO LAVERMICOCCA)

vit

Nando, chiamami subito il mio segretario! (VA VERSO LA SCRIVANIA)

nan

Vado onorevole…(USCENDO DALLA 1 A SINISTRA MORMORA SOTTO I DENTI) E’ de Bari e vuole comannà tutto er monno, sto fijio de na…

mor

(INCHINANDOSI) Signor eccellenza…(GLI PORGE LA CARTELLA CONTENENTE IL DECRETO) Se lo vuol firmer , così lo pubblichiem domen…

vit

Si, sì…ma prima mi devi cercare il dossier del maresciallo dei carabinieri Sebastiano Conte (POSA IL DECRETO SULLA SCRIVANIA)

MOR

Maresciallo Conte?! Mai sentit nominer!

vit

Un servitore della Patria dai grandi valori militari e morali. Cerca nello schedario generale. Vai Morello, corri!

mor

(TIMIDAMENTE) E’ che …(GUARDA L’OROLOGIO)

vit

Che cosa c’è?

mor

Niente! Niente, eccellenz. (USCENDO PER LA 1 A DESTRA) E mia moglie che mi aspetta alla stazion. Beh, prenderò un tac-sì!

vit

(IN PIEDI DIETRO LA SCRIVANIA HA PRESO A SFOGLIARE IL GIORNALE) Oh, guarda, si parla di me…” Il Sottosegretario alla Difesa onorevole Vito Lavermicocca che non sarebbe adatto neanche a fare il vice-sotto-segretario comunale…” (FURIOSO) Chi si permette…(LEGGE IN CALCE) Ah! Il solito ignobile Ferrara! Comunista disfattista…(E’ ENTRATO NANDO)

NAN

(MELLIFLUO) Il signor Raimondi viene subito!

vit

(ANDANDOGLI  INCONTRO) Nando! Come mai ogni mattina mi capita sottomano sempre questo giornalaccio che mi trascina nel fango?

nan

(STRAFOTTENTE) Il caso, eccellenza…il puro caso!

vit

Ma davvero?!…(IRRITATO) E quella panca perché è ancora lì? (VA A SUONARE IL CAMPANELLO SUL TAVOLINETTO) Ti avrò detto cinquanta volte di farla portar via!

nan

Domando scusa, anch’io l’ho detto cinquanta volte a quelli del deposito. E’ colpa mia se non vengono?

vit

(A FRANCESCA CHE E’ ENTRATA DAL FONDO) Francesca, per favore telefona ai facchini e falli venire qui a ritirare quella panca! Immediatamente!

fra

Benissimo, eccellenza! (VIA DAL FONDO)

vit

(PRENDENDO IN MANO IL TAGLIACARTE)  E questo cos’è…

nan

Er tagliacarte…

vit

Lo so che è un tagliacarte, ma non è stato pulito dai tempi di Francesco Crispi! E questo posacenere nemmeno!

nan

Chiedo scusa, eccellenza. Ma, vede, la donna de servizio ha partorito du gemelli…

vit

E allora?

nan

…e allora, siccome è lei che fa le pulizie…nun è che po’ fa contemporaneamente du’ gemelli e lucidà ‘sti cosi de metallo…

vit

Ed io dovrei aspettare che i due gemelli facciano il servizio militare per vedere pulito il mio ufficio?! (MINACCIOSO) Ma che, ti prendi gioco di me?

nan

Non mi permetterei mai, eccellenza!

vit

Fai lucidare questa roba da chi vuoi, ma falla lucidare…intesi?! E adesso lasciami solo. (VA A SEDERSI ALLA SCRIVANIA)

nan

(USCENDO DAL FONDO) Sarà fatto! (RIDACCHIANDO) E ‘na cosa de gniente ma jie’ fa’ venì un travaso de bbile che nun te dico! (DALLA 1 A SINISTRA ENTRA OTTAVIO)

ott

Buongiorno eccellenza.

vit

Caro Ottavio…

ott

Ha esaminato gli incartamenti che le ho lasciato sulla scrivania?

vit

Non li ho nemmeno aperti! Non ho potuto lavorare…la mia mente, i miei pensieri erano rivolti sempre a lei…a quella donna, capisci Ottavio?

ott

Alla signora Angelina?

vit

Ma che Angelina! Con Angelina è tutto finito. La farò scritturare in un teatro qualsiasi e tutto sarà liquidato…

ott

Quindi ce n’è una nuova!

vit

Sì! Ma questa è definitiva! Una vera signora…maritata, giovane, bellissima!

ott

La conosco?

vit

Certo che la conosci! Vedi Ottavio, non è semplicemente una donna, ma tante donne messe insieme…sa essere una signora ed allo stesso tempo una baccante, garbata e riservata ma anche un’amante focosa!

ott

(CON UN SORRISETTO) Perbacco eccellenza, mi sta mettendo addosso una curiosità!…

vit

E’ arrivata ieri a Roma e verrà a trovarmi stamattina alle undici! Ottavio, ma ti rendi conto che il marito di questa donna non può continuare a fare il maresciallo dei carabinieri in un piccolo centro della provincia di Bari?

ott

(UN TEMPO. SORPRESO) Ma allora è…

vit

Ssssssst! E’ lei, ma mi raccomando Ottavio!

ott

Ho già dimenticato, eccellenza!

vit

Io la voglio qui a Roma, sempre! Quindi daremo al maresciallo Conte il suo agognato trasferimento!

ott

Sì ma…da Castellana a Roma…mi pare un po’ azzardato…ci sarebbero delle critiche feroci!

vit

E già! Chissà cosa scriverebbe quel comunista che ce l’ha con me…

ott

Lo mandi a Foggia per il momento.

vit

Troppo lontano!…e allora a Frosinone!

ott

E’ promesso al cognato del senatore Chiudilocchio, (SI TOCCA L’OCCHIO DESTRO) quello che sta alle Finanze …

vit

E a Napoli?

ott

Promesso al cugino del deputato Chiudilaltro, (SI TOCCA L’OCCHIO SINISTRO) quello che sta al Tesoro…

vit

(UN PO’ SPAZIENTITO) già, già…e a Benevento?

ott

Promesso al fratello del deputato Duemisure, (INDICE E MEDIO DELLA MANO DESTRA) quello che sta al Bilancio…

vit

Uffàà!…almeno a Caserta!

ott

Promesso al genero del senatore Duepesi, (INDICE E MEDIO DELLA MANO SINISTRA) che sta al Bilancio insieme a Duemisure…(INDICE E MEDIO DELLE DUE MANI)

vit

Eh già…così si spiega perché il bilancio è sempre in rosso! Ma sbaglio o il senatore Duepesi è sotto inchiesta per clientelismo?

ott

Non sbaglia eccellenza!

 

vit

E non me lo dici subito?! Mo’ ti pare che io devo sentirmi legato alla parola data ad un inquisito? Ad un clientelista poi?! Tu lo sai quanto io sia contrario al clientelismo… (MORELLO ENTRA DALLA 1 A DESTRA )

mor

Ecco l’incartament del maresciallo Cont…sua eccellenz ha firmaet il decret?

vit

No, caro Morello…è tutto da rifare!

mor

(MORTIFICATO) tott da rifaer?!!

vit

Il maresciallo Conte è nominato maresciallo maggiore a Caserta.

mor

Ed il gener del senator Duepeis?

vit

Mandalo a Castellana Grotte, provincia di Bari!

mor

(TIMIDAMENTE) E’ che…(TIRA FUORI L’OROLOGIO)

vit

Non hai sentito? Sbrigati!

mor

Sì sì…(USCENDO) prenderò il tren delle dieci e cinquaent…(VIA A DESTRA MENTRE ENTRA NANDO DAL FONDO)

nan

Eccellenza, c’è la signora Angelina…

vit

Angelina? Che seccatura!…Ottavio, per favore ricevila tu… dille che sono in riunione, che poi le telefonerò…dille quello che vuoi…(MENTRE ESCE A DESTRA-1) A proposito, Nando, alle undici aspetto la signora Conte, la moglie del Maresciallo Sebastiano Conte…falla accomodare e chiamami subito! ( SI GIRA NUOVAMENTE) Ci sono soltanto per lei! (VIA)

ott

(A NANDO CHE SORRIDE) Cosa c’è da ridere…

nan

Gniente segretà,, proprio gniente…(ENTRA FRANCESCA DALLA 1 A SINISTRA)

fra

Signor Raimondi, ho fatto accomodare il Colonnello Rosati nel suo ufficio, lo faccio attendere?

 

ott

Sì, vengo subito. Intanto fai entrare la signora che è in anticamera. (FRA VIA DAL FONDO) Nando, dì alla signora Angelina che il Sottosegretario è in riunione e che non la può ricevere. Insomma mandala via, ma con garbo, mi raccomando! (ESCE A SINISTRA-1)

NAN

(ANDANDOGLI DIETRO) Se te credi che me metto a fa’ er ruffiano e a dì le buscie pe’ sto fijo de ‘na bona donna, allora te sei sbajiato! (DAL FONDO ENTRA ANGELINA)

ang

Buongiorno…sono attesa dall’onorevole! Dov’è?!

nan

Si non fosse de Bbari e tifoso d’a Lazio le direi che sta in riunione, ma nun è vero! Stava qui, ma se ne annato quando ha sentito che c’era lei…

ang

Vuole dire… che l’onorevole rifiuta di ricevermi?

nan

Ha detto pure: “Angelina? Che seccatura!”

ang

Ha detto così?! (CON UN GRIDOLINO) Allora… vuol piantarmi?

nan

Me sa proprio de sì eh!

ang

E crede di cavarsela così?! (FRA IL PIANTO E LA RABBIA) Allora non mi conosce bene! Gli faccio vedere io di che cosa sono capace…

nan

Signora, si calmi! Uno come quello è meglio perderlo, senta a me! Quello è bacato! Nun pe’ gniente se chiama Lavermicocca…ci ha er verme dentro!…

ang

Io gli pianto una di quelle grane!…vado a casa sua e gli faccio una scenata, ma una scenata…

nan

A casa sua?! Ma manco pe’ gniente! Qui gliela deve da fa’…ar Ministero! Uno scandalo che hanno da parlà tutti li giornali!

ang

(SI SIEDE DAVANTI ALLO SCRITTOIO) Non avrà mica un’altra donna…

nan

Nun ce lo so…ma alle undici ci ha n’appuntamento co’ na certa signora Conte, moglie de un maresciallo. De sicuro ce sarà n’avanzamento de carriera pe’ lo mezzo…

ang

Ma è la sua amante?

nan

E che ne so…ma se a lei jie ‘nteressa c’è la maniera pe’ sapello…

ang

Certo che mi interessa!

nan

E mo’ ce penso io…prendo ‘sto campanello (DAL TAVOLINETTO) e lo nasconno sotto er cuscino der divano…(ESEGUE)

ang

Embè?!

nan

Se l’onorevole e la signora se mettono comodi a fa’ li fatti loro, questo sona, io accorro ed appuro…e poi jielo faccio sapè…

ang

Bravo! Lei è proprio in gamba! Mi telefoni a questo numero…(DALLA BORSETTA TIRA FUORI UN BIGLIETTINO) e…grazie per la collaborazione...(CON UN SORRISETTO) per il momento!

nan

Per me sarà un piacere!

ANG

Allora…arrivederci! (SI AVVIA PER LA COMUNE)

NAN

(ACCOMPAGNANDOLA) Me stia bbene,  e me raccomanno, nun ce pensi più ….(CHIUDE LA PORTA E TORNA VERSOIL CENTRO SCENA.) An vedi, ahò! Co’ sta brunetta ce po’ uscì quarche cosa…(DA SINISTRA IN QUEL MENTRE RIENTRA OTTAVIO)

ott

Se n’è andata quella signora? (NANDO FA SEGNO DI SI’) Bene! Allora avverti l’onorevole che io sto nel mio ufficio con il colonnello Rosati. Se ha bisogno di me…(COSI’ DICENDO VA ALLO SCRITTOIO A CERCARE UN INCARTAMENTO. NANDO ESCE A DESTRA-1. OTTAVIO FA PER TORNARE A SINISTRA QUANDO ENTRA FRANCESCA DAL FONDO)

fra

La signora Conte chiede se l’onorevole può riceverla.

ott

Ma certamente! (GUARDA L’OROLOGIO) Caspita è in anticipo! Falla entrare subito e dille che il Sottosegretario verrà immediatamente. Ah Francesca…finchè ci sarà quella signora, non entrare qui per nessuna ragione.

fra

(CON UN SORRISO) Come sempre…ho capito, signor Raimondi! (ESCE)

ott

(USCENDO A SINISTRA-1) Ma che ci troveranno le donne a ‘sto cristiano?!…eh, il fascino del potere!! (VIA)

fra

(INTRODUCENDO LUCIA) Prego signora si accomodi…l’onorevole la stava aspettando.

luc

(CON UNA BORSA APPESA AL BRACCIO) A me?! E come fa a sapere che io stessi a Roma, che a Roma??

fra

Non lo so, mi hanno detto solo di farla accomodare qui, nel suo gabinetto…

luc

Questo è il gabinetto del Sottosegretario?

fra

Certo!

luc

Moh…grande!…(AMMIRATA) e figurati le altre camere!…comunque, voglio sapere…proprio nel gabinetto mi deve ricevere? Non ci sta un salotto, una camera adatta…

fra

(SORRIDENDO COMPRENSIVA) No, l’onorevole riceve sempre qui i suoi ospiti.

luc

Mah…è un poco strano ‘sto fatto! E com’è, lui non ci sta eh?

fra

(UN PO’ SPAZIENTITA) Signora le ho detto che arriva subito…

luc

Senti signorina, è vero che al tuo padrone ci piacciono assai le donne? Che va sempre dietro per dietro alle sottane?

luc

(SQUADRANDOLA DA SOPRA SOTTO) Intanto non è il mio padrone, e poi dipende dalle donne e dalle sottane…ora signora, col suo permesso, torno al mio lavoro…

luc

Vai, vai pure signorina, che vai…(SI AVVICINA ALLA PARETE PER GUARDARE UN QUADRO, POI SI AVVICINA ALLA SCRIVANIA)

fra

(GUARDANDOLA STUPITA, SOTTOVOCE) E questa befana sarebbe l’ultima avventura dell’onorevole?! (ANDANDO VIA DAL FONDO) Bella stagionata poi…

luc

‘Ngè fa’ veda’ eie a maretem il maresciallo ci cos so’ capasce de fa’!! Lo faccio diventare capitano…no, ce capitan…almien, ce sacce…sergente maggiore! (GUARDANDOSI INTORNO) Uè, ma inda a ‘stu gabbenett onorevole au stie u lavandin, u cess?! Mah, ci u sape..forse per l’eleganza i tenen asconnuet! (VEDE IL TAGLIACARTE) Mamma maie! Accum se fasce a tenaie stu bell curtidd accussì mocete? (CAVA DALLA BORSA LA PELLE E COMINCIA A STROFINARLO) Devono brillare!…(DALLA 2 A DESTRA ENTRA VITO)

vit

Meh! E che fa qui quella donna?!…ah, sarà la nuova donna delle pulizie…(AVVICINANDOSI) No, no signora…non vorrà pulire gli ottoni nel mio gabinetto!

luc

(IMPACCIATA) Scusi se mi ho permesso…ma gli ottoni di questo gabinetto fanno proprio sckifo…è lei l’onorevole eccellenza? (VITO FA CENNO DI SI’) ah, piacere! L’impiagato ha detto che signoria mi aspettava…

vit

Sì, ma non a quest’ora! Dopo la chiusura degli uffici…

luc

(MERAVIGLIATA) Ah?! Come dopo…

vit

(PRENDE ALCUNI OGGETTI METALLICI DALLA SCRIVANIA E GLIELI PORGE) Beh, visto che è qui tanto vale che continui…ma nell’altra stanza però…(LE INDICA LA 2 A SINISTRA, POI SIEDE ALLA SCRIVANIA)

luc

(APPOGGIA LA BORSA SULLA SCRIVANIA, PRENDE GLI OGGETTI E VA A SINISTRA) Farò un lavoro proprio perfezionato! Con me, questi cosi devono brillare, che devono!…(VIA) (ENTRA NANDO)

nan

(DAL FONDO) Onorevole, c’è…

vit

(INTERROMPENDOLO SUBITO) Nando!! Senti un po’…ti sembra l’ora questa di far pulire gli ottoni? Mentre sto lavorando e ricevo gente?

nan

Ma, onorevole…

vit

Non ci sono ma! (NANDO LO GUARDA STRALUNATO NON RIUSCENDO A CAPIRE) Cosa vuoi…perché sei entrato?

nan

Volevo dirle che è arrivata la signora Conte…

vit

(SI ALZA DI SCATTO) E non me lo dici subito?

nan

Onorè, non mi ha fatto manco aprì bocca…

vit

Va bene…fai entrare la signora e…mi raccomando, non mettere piede qui dentro se non suono il campanello, intesi?! (SENZA REPLICARE NANDO VA ALLA PORTA DI FONDO, FA ACCOMODARE VIOLETTA E POI ESCE)

vio

(CON FARE DA GRAN DAMA) Buongiorno signor Sottosegretario!…Disturbo?

vit

(CON TONO IMPERSONALE) Ma no, signora…si accomodi, la prego. (APPENA NANDO HA RICHIUSO LA PORTA) Violetta! (LE CORRE INCONTRO. LE PRENDE LA MANO) Qui sei a casa tua...

vio

(GUARDANDOSI INTORNO. UN PO’ INTIMORITA) Che emozione…io, in un Ministero…sono turbata, mi gira un po’ la testa…

vit

Siediti qui, …(LA FA ACCOMODARE ALLA POLTRONCINA AVANTI ALLO SCRITTOIO) mettiti comoda, bella…bella! Anch’io sento un grandissimo turbamento… vedi? Mi tremano le mani, come se fossi un ragazzino al primo innamoramento!

vio

Davvero? Allora, non mi hai già dimenticata?

vit

(GALANTE) Dimenticarti?! Si può dimenticare una notte di ebbrezza?

vio

(GIRA LA TESTA DALL’ALTRA PARTE) Oh…vuoi farmi arrossire?

vit

(PRENDENDOLE TUTTE E DUE LE MANI) Cara, quando arrossisci diventi ancora più bella!

vio

Grazie, sei molto gentile. Io…(RITIRA LE MANI E SI GIRA VERSO IL PUBBLICO) devo chiederti una cosa…

vit

Tutto quello che vuoi!

vio

Promettimi di non venire più a Castellana, a casa…mia!

vit

(CON NATURALEZZA) Promesso. Non ci verrò più. Ma neanche tu rimarrai a Castellana.

vio

Io?…ma io…abito là! Mio marito…

vit

Tuo marito?…proprio oggi ho nominato tuo marito maresciallo maggiore e l’ho trasferito a Caserta!

vio

(DIVERTITA) A Caserta?…Per merito mio?

vit

Sì, per te! Così potrò venire a trovarti spesso, anche due volte nello stesso giorno…

vio

(ALZANDOSI IN PIEDI E ANDANDO VERSO DESTRA) Ma non è possibile!… Non voglio! Non voglio che tu metta più piede in casa di …mio marito…

vit

Ma io farò attenzione a non…

vio

No! Sarei molto imbarazzata dinanzi a lui…

vit

(LA RAGGIUNGE) Va bene, va bene…allora vuol dire che sarai tu a venire a Roma!

vio

Okay. (DISTRATTAMENTE) Dopo ogni tournèe, te lo prometto!

 

vit

Tournèe?!

vio

(RIPRENDENDOSI. CON UN SORRISO FORZATO) Sai, ho intenzione di venire a Roma a fare delle vere e proprie tournèe di acquisti nei negozi…

vit

Allora devi venirci spesso, molto spesso! A Roma ci sono negozi bellissimi…vieni cara, accomodati qui…(LA FA SEDERE AL LATO SINISTRO DEL DIVANO, DOVE NON C’E’ IL CAMPANELLO)

vio

(SCHERNENDOSI UN PO’) Sì, ma non ti far venire delle idee…

vit

(GIRANDO DIETRO IL DIVANO) Ma certo che me le faccio venire, non ho aspettato altro da quella notte…

vio

(VEZZOSA E PUDICA) Ma…fra queste austere pareti, ho soggezione…e poi può entrare qualcuno!

vit

Ho dato ordini tassativi a tutti di non entrare manco se scoppia la terza guerra mondiale!… Ma ora, ti prego, togliti il cappello!

vio

(LENTAMENTE  TOGLIE IL CAPPELLO E LO APPOGGIA SUL TAVOLINETTO) Sei proprio sicuro che non…

vit

Stai tranquilla non entra nessuno! E chi comanda qui, eh?…(SI INGINOCCHIA ALLA SUA DESTRA) Ed ora…ti supplico, togliti la giacca!

vio

(RIDE DIVERTITA, RICORDANDO “A CAMMESELLA” CANTICCHIA) ‘A giacchettella gnornò gnornò!

vit

(RIDE DIVERTITO ANCHE LUI) Ah, vedo che conosci quella macchietta…

vio

E come no…l’ho cantata tante volte! (TOSSICCHIA RIPRENDENDOSI E CAMBIANDO TONO) Sì perché…mio padre aveva il disco delle macchiette di Nino Taranto…

vit

E allora  levate ‘sta giacchettella!

vio

(ACCATTIVANTE, FACENDO LA SOUBRETTE, SI TOGLIE LENTAMENTE LA GIACCA DEL TAILLEUR) la giacchettella me so’ levata, Ciccì, mo’ famme chell ca vo’…ma ho paura che andrà a finir male…

vit

(SENZA FARSELO DIRE DUE VOLTE) E invece io dico che andrà a finire benissimo! (FA IL GIRO E SI SIEDE SUL DIVANO A DESTRA. IL CAMPANELLO COMINCIA A SUONARE ININTERROTTAMENTE. ENTRA NANDO DAL FONDO)

nan

L’onorevole ha bisogno di me?

vio

(CON UN GRIDO) Ah! (FUGGE A DESTRA-2)

VIT

(FUORI DI SE’, SEMPRE SEDUTO AL DIVANO) No! Non ho bisogno di nessuno! Come ti permetti di entrare così all’improvviso…

nan

Onorè, lei ha suonato! Anzi continua a suonare, nun sente?!

vit

Chi, io?! (SI ALZA. IL SUONO CESSA)

nan

Adesso non suona più…

vit

(ALZA IL CUSCINO DEL DIVANO. SCOPRE IL CAMPANELLO) Chi…chi lo messo lì?!

 

nan

Non lo so. Fino a poco fa era sul tavolinetto…sarà scivolato… anche lui…

vit

Voglio sapere chi ha fatto questo stupido scherzo! (PRENDE IL CAPPELLO E LA GIACCA DI VIOLETTA E SI AVVIA A SINISTRA. ENTRA FRANCESCA DAL FONDO)

FRA

Il signor Ministro la desidera nel suo ufficio, pare abbia molta fretta!

vit

Vengo subito…(GETTA LA ROBA NEL BAULE. RIVOLTO A FRANCESCA USCENDO DAL FONDO) e se sei stata tu a mettere il campanello lì sotto, ti licenzio in tronco!! (VIA)

FRA

Cos’è ‘sta storia del campanello?

nan

Nu jie da’ retta…Lavermicocca s’è bacata, ci ha er verme dentro!…(FRA VIA DAL FONDO)

NAN

(SODDISFATTO) Era lei, nun me sbajiavo…Mo’ nun me resta che telefona’ alla signora Angelina e così acchiappamo er sorcio (CANTICCHIA) Fiore di rocca…an vedi come te frego Lavermicocca…(RIDE. SI FREGA LE MANI. IN QUEL MOMENTO ENTRANO DALLA 1 A DESTRA DUE FACCHINI)

FAC

Dov’è la panca da portar via…

nan

Ecca a llà! E fate presto…(I DUE PRENDONO LA PANCA E VANNO VIA A DESTRA-1. NANDO SI FREGA DI NUOVO LE MANI) E così er vestito er cappello della Signora Conte se ne vanno al deposito...(CANTICCHIA) …fior de giaggiolo, an vedi come te concio er donnarolo…(BUSSANO A SINISTRA.) Avanti! (ENTRA OTTAVIO)

ott

(SORPRESO DI TROVARE NANDO E NON LA COPPIA) Tu stai qui?! E dov’è il sottosegretario?

nan

Dal ministro.

ott

Va bene, lo aspetterò qui…(ANDANDO VERSO LA SCRIVANIA) E la…signora Conte?

nan

Via anche lei!

ott

(TRA SE’) ‘Mmazza che velocità. (A VOCE ALTA)  Nando, tu puoi andare…(NANDO VIA DAL FONDO) Manco il tempo di dire buongiorno…(SI CHINA PER CERCARE QUALCOSA IN UN TIRETTO MENTRE VIOLETTA RIENTRA DA DESTRA)

vio

(VEDENDO OTTAVIO ALL’IMPROVVISO SI NASCONDE DIETRO IL DIVANO. AD OTTAVIO CHE SI STA RIALZANDO) Oh…signor Raimondi!

 

ott

(SORPRESO) Signora Conte!…Ma allora non è andata via…

vio

Non potevo certo senza la mia giacca! Piuttosto l’onorevole…

ott

E’ dal ministro.

vio

(INDISPETTITA) Che spiacevole contrattempo!…Senta, vuol essere così gentile da darmi la mia giacca ed il cappello? Sa…poco fa mi sono sentita male, mi mancava l’aria e così ho dovuto togliermi…

ott

Certo! Capisco…ma dove sono? (GIRA PER LA STANZA) qui non c’è niente!…

vio

(PREOCCUPATA) Come niente?…(VIENE AL CENTRO SCENA) Non ci vede?

ott

(AMMIRATO) Eccome che ci vedo!! Perbacco!

vio

(PUDICA) La prego, non mi guardi!

ott

E come faccio…non sono mica cieco!

vio

(SORRIDE. NON E’ INSENSIBILE ALL’AMMIRAZIONE DI OTTAVIO. UN PO’ CIVETTUOLA)  Scommetto che non ci crede che mi sono sentita male poco fa…(SOTTOFONDO “CHERI TI PREGO)

ott

Signora, quando si hanno delle…spalle come le sue, si può dire quel che si vuole e si è credute sempre!

vio

L’altra sera, così conciato com’eri per la pioggia,  non avevo notato che sei un bel ragazzo!

ott

(CONFUSO E TURBATO) Signora…vado a vedere se il suo vestito è di là…(INDICA IL SUO UFFICIO DOVE VUOL RIFUGIARSI PER SCACCIARE LE TENTAZIONI)

VIO

(CHE CI HA PRESO GUSTO, LO TRATTIENE PER LA GIACCA) Hai degli occhi meravigliosi…uno sguardo vellutato! Chissà quante donne sono cadute ai tuoi piedi eh! (OTTAVIO CERCA DI SFUGGIRLE) Ce l’hai l’innamorata?

ott

Sì…una giovane inglese che ho incontrata in treno…abbiamo fatto colazione insieme. Lei non sapeva una parola della nostra lingua ed io non so una parola della sua…ma ci siamo compresi benissimo! (DURANTE QUESTA BATTUTA VIOLETTA CANTICCHIA SOTTOVOCE SULLA BASE)

vio

(GIRANDOGLI INTORNO) E’ più bella di me? (CONTINUA A CANTARE)

OTT

(CON TRASPORTO) Signora…lei è bellissima…(SEGUENDOLA CON LO SGUARDO) e…mi fa girare la testa…

vio

Ottavio…dov’è il tuo ufficio?

ott

Di là…(INDICA LA 1 A SINISTRA)

VIO

(DECISA) Non è lì che volevi andare a cercare la mia giacca ed il mio cappello!?…(SI AVVIA A SINISTRA)

OTT

No, no!…Non possono essere nel mio ufficio…

vio

(SORRIDENDOGLI MALIZIOSAMENTE) Sarà meglio assicurarcene…vieni, caro…(GLI MANDA UN BACIO VOLANTE ED ESCE PER LA 1 A SINISTRA SEMPRE CANTANDO)

OTT

( E’ INDECISO SUL DA FARSI MA FORTEMENTE TENTATO) Che faccio…cornifico la mia inglesina o non la cornifico? Tradisco il mio sottosegretario o non lo tradisco? (TIRA FUORI UNA MONETINA) Se esce croce vado da lei…(ESEGUE) Testa!…vado lo stesso! (DI CORSA ESCE PER LA 1 A SINISTRA. SALE LA MUSICA FINO AL FINALE)

(ENTRA LUCIA DALLA 2 A SINISTRA CON TUTTI GLI OGGETTI LUCIDATI)

luc

Mo’ ston puleit, brillano! (SI GUARDA INTORNO MENTRE VA A DEPORRE SULLA SCRIVANIA GLI OGGETTI LUCIDATI) L’onorevole se n’i sciout…speriam ca nan me fasce aspettà assie…Marinella me ste’ aspett all’alberg…(ENTRA VITO DAL FONDO)

VIT

Per la miseria! Ancora questa donna!

luc

Ah, onorevole…ho finito…

vit

Beh!? E adesso cosa vuole?

luc

(SORRIDENDO ACCATTIVANTE) Indovina! Vediamo se indovina?…

vit

Ah, sì! Gli altri oggetti!…(PRENDE ALTRI OGGETTI METALLICI DAL TAVOLINETTO E GLIELI PORGE) Eccoli.

luc

(STUPITA ED INDISPETTITA) Devo pulire anche questi, che anche questi?!

vit

Certamente! Ha fatto trenta ed ora faccia trentuno…ma si sbrighi per giove, c’è gente che mi aspetta…

luc

E va be’…(USCENDO DALLA 2 A SINISTRA) trent, quarant…coss non sol me vol fa pulezzà tutt u Minister, ma nan sap manc cuntà,, ca nan sap!

vit

(APPENA RIMASTO SOLO SI PRECIPITA A DESTRA ED APRE LA 2. SI AFFACCIA E CHIAMA) Cara! Tesoro…(CONTRARIATO) non c’è!…(TORNA SUI SUOI PASSI. SI ACCORGE DELLA PANCA) Porca miseria, hanno portato via la panca! (VA ALLA 1 A SINISTRA) Ottavio! Ottavio!! (TENTA DI APRIRE MA LA PORTA E’ CHIUSA A CHIAVE) Perché ti sei chiuso dentro…Ottavio, apri! (ENTRA OTTAVIO, SPETTINATO, CON LA CRAVATTA DI TRAVERSO)

ott

(UN PO’ SPAVENTATO) Che c’è onorevole?…

vit

Perché ti sei chiuso dentro?

ott

Per fare…per fare …per fare tranquillamente ciò che stavo facendo…

vit

E cioè?!

ott

…mi ripassavo attentamente una praticaaaa…(ROTEA LA MANO PER FAR INTENDERE “DIFFICILE” INVECE…)

vit

(NON RIESCE A CAPIRE) Ma perché sei spettinato, in disordine?

ott

Perché…quella pratica è così…(ROTEA NUOVAMENTE LA MANO) che c’è da mettersi le mani nei capelli! E poi fa un tale caldo lì dentro…

vit

Mah!…(UN TEMPO) Senti, dov’è la signora Conte?

ott

(SUBITO) Se n’è andata!

vit

(TRA IL SORPRESO ED IL DISPIACIUTO) Ne sei certo?!

ott

Sicuro!

vit

(QUASI FRA SE’) Si sarà stancata di aspettare…(A VOCE ALTA) Che donna Ottavio! Tu non hai idea!

OTT

Ce l’ho, ce l’ho! (CORREGGENDOSI) Voglio dire, riesco ad immaginare…ed a questo proposito m’era venuto in mente…(SI GRATTA CON L’INDICE DIETRO L’ORECCHIO COME FA CHI E’ UN PO’ IN IMBARAZZO) non è che Caserta, come sede per il maresciallo Conte, è un po’ lontana?

vit

(VISIBILMENTE STUPITO) Come?

ott

No, dico…una sede più vicina ci consentirebbe di vederla più spesso!

vit

Che vuol dire “…ci consentirebbe”…

ott

Volevo dire…consentirebbe a lei ed alla signora di vedersi più spesso!

vit

(LO GUARDA SORRIDENDO. UN TEMPO) Che caro che sei…ti preoccupi di me!…Ed hai ragione, allora nominiamolo a Benevento!

ott

Ancora troppo lontano…

vit

Napoli?

ott

Ma perché non a Roma. Sarebbe molto più facile…

vit

Roma?! Ma se proprio tu mi hai sconsigliato…

ott

Sì, è vero…ma a pensarci bene, che male c’è? (CON ELOQUENZA) E bisogna premiare il merito dove si nasconde! Per vent’anni si è lasciato ammuffire un uomo di valore in un piccolo centro di provincia e…

vit

Bravo! Mi hai convinto! (SI SENTE BUSSARE) Avanti! (ENTRA MORELLO DALLA 1 A DESTRA)

MOR

Eccelenz, ecco il decreit per la nomin del Maresciallo Cont a Casert.

vit

E’ cambiato tutto! Conte non va più a Caserta!

mor

(MORTIFICATO E STUPITO) Non vae più…

ott

Viene a Roma.

vit

Qui al Ministero. Capo settore all’ufficio approvvigionamenti.

ott

Ecco!

vit

Ecco!

mor

(AVVILITO) Ma…ma è tott un lavor da rifaer!

Ott

E pure velocemente!

mor

E chi avete nominaet a Casert?

vit

(GUARDANDO OTTAVIO) A Caserta…per il momento sede vacante! E adesso sbrigati!

mor

(SCONSOLATO) Prenderò il tren delle undici e mezz…

ott

Come dici?

mor

No, è che mia moglie mi aspett alla stazion…

ott

Ma che importanza ha…(LO SPINGE VERSO VERSO DESTRA) Vai, vai!

vit

(SI ACCORGE DELLA BORSA LASCIATA DA LUCIA SULLO SCRITTOIO) Una borsa…di chi è?…(LA APRE E ROVISTA DENTRO) bigliettini da visita…ma sono della signora Conte! E una lettera affrancata…(LEGGE) “Al signor Stefano Andresini, Ceccano. La busta porta l’intestazione dell’Albergo Impero di via Nazionale…si vede che alloggia lì! Bisogna fargliela recapitare!

ott

(SORRIDENDO TENDENZIOSO) E non sarebbe carino se gliela portasse lei stesso?

vit

(LO GUARDA. UN TEMPO) Ottima idea!! Così, se è rientrata, riprenderemo il…colloquio interrotto! Bravo Ottavio! (USCENDO DAL FONDO CON LA BORSA DI LUCIA) Come potrei fare io senza di te…

ott

Finalmente! (SI AVVIA VERSO IL SUO UFFICIO DA DOVE IN QUEL MOMENTO STA ENTRANDO VIOLETTA)

VIO

(CON CIRCOSPEZIONE) Sei solo?…Hai trovato la mia roba?

ott

(GIRANDO LO SGUARDO INTORNO) Qui non vedo niente…dai, ritorniamo di là!

vio

Sì, ma prima dobbiamo trovare la mia giacca, altrimenti rischio di rimanere bloccata nel tuo ufficio…

ott

Chissà l’onorevole dove l’avrà nascosta …a proposito, sta andando al tuo albergo…

vio

(SCENDE DALLE NUVOLE) Al mio albergo?

ott

Sì, all’Impero, in via Nazionale…senti vado a guardare nel suo ufficio…(ESCE PER LA 2 A DESTRA)

VIO

Albergo Impero?! Mah…non capisco! Io non alloggio lì. (GUARDA L’OROLOGIO. SI DISPERA) Dio mio, le undici e un quarto!! Farò tardi all’appuntamento con l’impresario americano!! (GIRANDO PER LA STANZA) Ma dove diavolo sarà la mia giacca…(SI BUSSA DAL FONDO) Ancora gente?! Ma è un mercato qui! (ESCE FRETTOLOSAMENTE DALLA 1 A SINISTRA MENTRE ENTRA NANDO)

NAN

Onorevole!…Eccellenza! (SI GIRA VERSO LA COMUNE) A marescià, venga…(ENTRA SEBASTIANO CONTE IN BORGHESE) L’onorevole nun ce sta, ma penso che torna subbito…

seb

Ma non mi aveva detto che oggi l’onorevole non riceveva, che non riceveva?

nan

Sì, ma per lei farà n’eccezione! So’ sicuro che sarà felicissimo de vederla…prego, s’accomodi! (LO FA SEDERE SUL DIVANO MENTRE DAL FONDO RIENTRA VITO CHE VEDENDO CONTE RIMANE INTERDETTO. STA PER TORNARE SUI SUOI PASSI, MA VIENE BLOCCATO DA NANDO)

nan

Oh, Eccellenza, abbiamo fra noi il maresciallo Conte!

seb

(SCATTANDO SULL’ATTENTI) Eccellenza, ai suoi comandi!

vit

(FACENDO BUON VISO) Caro maresciallo, che sorpresa inaspettata!

seb

Quando mi hanno detto che oggi lei non riceveva volevo andare via, ma questo giovane, appena saputo il mio nome, ha talmente insistito che…

nan

(RIVOLTO A VITO) Ho pensato che ne avrebbe avuto piacere…

vit

(CON UN SORRISO FORZATO) Già!…Hai fatto benissimo…

nan

A marescià, ha sentito? Che le avevo detto?

vit

(SEVERO) Adesso lasciaci soli.

nan

Come vuole eccellenza! (ESCE DALLA COMUNE CANTICCHIANDO) Fiore de rocca…

VIT

Ha fatto bene, maresciallo, a venirmi a trovare…anche perché devo dirle qualcosa che sicuramente la riempirà di gioia! Un uomo come lei, dalle alte virtù morali…

seb

(CERCA DI INTERROMPERLO) Eccellenza…

vit

Va premiato. Basta con i favoritismi! D’ora in poi verranno promossi e faranno carriera solo i più degni!

seb

(CON FORZA E CONVINZIONE) Ha ragione, eccellenza. Devono avanzare i più degni! E’ per questo che la prego di accettare… le mie dimissioni, che le mie dimissioni!

vit

Eh?!

seb

Io ho mentito. Non sono quindi più degno di indossare la divisa della Benemerita! Me ne vado!

vit

(SCONCERTATO) Se ne va? E dove?

seb

Non lo so ancora…forse all’estero. Mia moglie ha dei parenti in Argentina.

vit

(PREOCCUPATO) Sua moglie? Porterebbe con se’ anche sua moglie?

seb

E certo, mica posso lasciarla qui!

vit

Ah no! Ah no! Non posso permetterlo! Lei deve rimanere al suo posto!

seb

Ma…

vit

Caro maresciallo, se tutti i carabinieri che hanno mentito dovessero andarsene in Argentina staremmo freschi…e poi c’è menzogna e menzogna! Sono sicuro che la sua è piccola piccola…ha mentito ad un subalterno?

seb

No, eccellenza, ad un mio superiore!

vit

Visto? Allora è ancora più piccola di quanto non credessi! (ENTRA DA SINISTRA VIOLETTA CHE VEDENDO SEBASTIANO GIRA LA PORTA SUL CARDINE E SI NASCONDE) Se fosse una faccenda di sesso, allora…lei conosce le mie idee, sarei inesorabile!

seb

Ma è una faccenda di sesso! Ho ricevuta una donna sotto il tetto coniugale…(IN QUEL MOMENTO VITO SI ACCORGE DI VIOLETTA) Le racconterò tutto, eccellenza…

vit

Non voglio sapere niente!

seb

Ma ho bisogno di liberare la mia coscienza!

vit

Ed io le ordino di tacere! Niente più obiezioni, va bene?

seb

Obbedisco! Ma cosa penserà di me?

vit

Che lei è una delle più belle figure dell’Arma dei carabinieri!

seb

(STRALUNATO) Io, che io?!!

vit

E perciò la nomino capo settore nell’ufficio approvvigionamenti, qui al Ministero. Prenderà servizio oggi stesso.

seb

Ma io sogno…(ENTRA OTTAVIO DA DESTRA)

ott

(SORPRESO) Maresciallo…lei qui? (GUARDA PREOCCUPATO VERSO SINISTRA)

vit

Ah, Ottavio, accompagna il Maresciallo nel suo nuovo ufficio e presentalo al personale.

seb

Lasci prima che la ringrazi…

vit

(FRETTOLOSAMENTE) Più tardi, più tardi! (LO SOSPINGE VERSO LA COMUNE. POI RIVOLTO AD OTTAVIO) La moglie è ancora qui…nel tuo ufficio!

ott

(FINGENDOSI STUPITO) No…impossibile! (RAGGIUNGE SEBASTIANO)

seb

Sono una delle più belle figure dell’Arma dei carabinieri!

ott

(ACCOMPAGNANDOLO ALL’USCITA DI FONDO) Me ne rallegro con lei…(VIA ENTRAMBI)

VIO

(AVVICINANDOSI A VITO. VISIBILMENTE CONTRARIATA) Quant’altro dovrò aspettare…così?!

VIT

Credevo te ne fossi andata da tempo…

vio

Senza giacca e senza cappello?!… Ma dove li hai messi, si può sapere?

vit

Li ho nascosti nella panca che stava lì, e che hanno portato via proprio oggi! Ad ogni modo vedrò di recuperarla… tu nasconditi di là…(INDICA LA 2 A DESTRA)

vio

Ancora?!…(ANDANDO) Si fa presto ad entrare in un ministero, ma non è affatto facile uscirne! (VIA)

VIT

Per noi politici è esattamente il contrario…(ENTRA NANDO) Senti un po’ tu, dov’è il baule, eh?

nan

L’ho fatto porta’ via! Finalmente se so’ decisi stamattina…

vit

E la roba che c’era dentro?! Quella che ho messo io in tua presenza?

nan

Io non ho visto gniente…nun vedo mai gniente io!

vit

Mmmmh!…Telefona immediatamente al deposito e dai ordine di riportare la panca qui, immediatamente!

nan

Io telefono…ma faccio notare che gli operai nun torneno in deposito prima delle sei de pomeriggio, che faccio telefono lo stesso?

vit

(FURIBONDO) No! Vai al diavolo!

nan

Ce vado, ce vado…(ANDANDO VIA DAL FONDO) come vuole lei…fior de giaggiolooo…

vit

E adesso come si fa?…qui ci vuole una giacca ed un cappello…dove li posso…(IN QUEL MENTRE RIENTRA LUCIA DA SINISTRA)

luc

Ho finito di lucidare tutto, signor eccellenza…

vit

(LA GUARDA, POI, COLPITO DA UN’IDEA) Salvo! Sono salvo!!

luc

Spero che saresti contento, che saresti…

vit

Contentissimo!…Senta, signora, vuole guadagnarsi centomilalire?

luc

(SERIA) E’ una… proposta?

vit

Certo!

luc

(INDIGNATA) Per denaro, mai!

vit

E per cosa, allora?

luc

(PIAGNUCOLANDO) La promozione per mio marito! Sono vent’anni che…

vit

Va bene! L’avrà!

luc

(PETULANTE) Non è giusto che Guastabolli è andato a Lecce…

vit

Signora, ho detto che l’avrà. Consideri suo marito già promosso. Adesso però si spogli!

luc

(PUDICA)Eh…tutt ‘na volta?! E se rifiuterei?

vit

Niente promozione!

luc

(ENFATICA) Allora non esiterei! (SI TOGLIE IL CAPPELLO) Marito mio, lo faccio per te, che lo faccio!

vit

(CON UNA FRETTA CHE PUO’ SEMBRARE ANCHE PASSIONE) Presto signora! La giacca ora, presto!

luc

(CON UN SORRISO COMPIACIUTO) Oh, come sei impaziente!

vit

Si sbrighi, non posso più aspettare!

luc

Sei un tipo fuocoso eh?…Questi uomini della politica…sempre di folla! (GLI PORGE LA GIACCA) Ecco!

vit

(LA PRENDE PRECIPITOSAMENTE) Signora, lei deve aspettare un attimo in quella stanza (LE INDICA LA 1 A SINISTRA) E non si muova! Le riporteranno tutto fra poco! (VIA IN FRETTA A DESTRA-2)

luc

(SORPRESA E DELUSA) meh!…e mu’ se ne vie cu’a rrobba maie? I me lass accusseie ‘mmienz a ‘mmienz accum a zit de Putegnan? Manc u tiemp d’accumencià…(VEDE ARRIVARE NANDO. SI NASCONDE DIETRO IL DIVANO)

nan

N’altra femmina ‘gnuda?…ahò, me pare’n casino!

luc

(ALZANDO LA TESTA AL DI SOPRA DEL DIVANO) Giovanotto, senza che pensate a male…io sto aspettando l’onorevole!

nan

E te credo…signò, ci avrà mica anche lei un marito da fa’ avanzà!?

luc

E tu come lo sai?…sono vent’anni che mio marito gli spetta l’avanzamento di corriera!

nan

Ah sì?..beh, me lo racconta n’antra vorta. Mo’ devo da cercà ‘na certa signora Conte…

luc

(AVVICINANDOSI CON LE MANI SUL PETTO) La signora Conte? Sono io la signora Conte! Mio marito, Vastiano, fa il maresciallo dei carabinieri a Castellana, vicino a Bari!

nan

Come come? Lei sarebbe la signora Conte..

luc

Sarebbe io! Come no, che come no!

nan

(GIRANDOSI DI SPALLE, SOTTOVOCE) ‘Mmazza ahò! Mo’ ce ne so’ due!…Però me pare che ‘sta burina sarà l’originale, visto come se presenta…

luc

Giovanotto, perché mi cercavi? Che volevi?

nan

E mo’ lo saprà subbito, signò! Aspetti qui, me raccomanno, nun se mova! (USCENDO DAL FONDO) Mo’ faccio venì qua er marito co’ na scusa…(RIENTRA VITO)

vit

(PARLANDO VERSO L’INTERNO DELLA 2 A DESTRA) Sbrigati…(POI SI ACCORGE DI LUCIA) E lei cosa fa qui?

luc

(SORRIDENDO) Aspetto, signor eccellenza!

vit

Ma non qui, nel mio ufficio…le avevo detto di là…(VA AD APRIRE LA 1 A SINISTRA)

luc

(SEGUENDOLO) Ma quel giovanotto mi ha detto…

vit

Lasci stare il giovanotto. Qui comando io!…si accomodi, presto.

luc

Ma perché non vi mettete d’accordo, dico io…(ESCE PROTESTANDO) qua comandano tutti e non capisce niente nessuno, che nessuno…(ENTRA VIOLETTA)

VIO

(HA INDOSSATO LA LUNGA GIACCA DI LUCIA E TIENE IN MANO IL CAPPELLO) Ma guarda che schifo di giacca…di chi è ‘sta roba?

vit

Di una brava donna che pulisce gli ottoni…

vio

(INDOSSANDO IL CAPPELLO CHE LE VA PICCOLO) Almeno fossimo a carnevale…

vit

Un po’ di pazienza, cara. Oggi è andata così, ma d’ora in poi potrai venire anche tutti i giorni. Ho nominato tuo marito capo settore all’approvvigionamento, qui al ministero!

vio

Qui al ministero? Ma sei matto?! Potrebbe vedermi, si insospettirebbe…mi farebbe delle storie!

vit

Perbacco!…non ci avevo pensato! E come faccio adesso?

vio

Rimandalo a Caserta, è già tanto per lui…

vit

Non posso, vorrebbe significare retrocederlo…ormai non può che avanzare! “promoveatur ut amoveatur …”

vio

E allora fallo avanzare ma mandalo via di qui…per esempio al Comando generale dell’Arma!

vit

(ILLUMINANDOSI IN VISO) Violetta sei fantastica…E già, lo nominerò primo maresciallo presso il Comando generale dell’Arma dei carabinieri!…Però ne ha fatta di carriera in meno di ventiquattrore!

vio

(CANTICCHIA) “Donna, tutto si fa per te…”

vit

(ANCHE LUI) “Tutto, pur di piacere a te..” (ENTRA SEBASTIANO DAL FONDO)

vio

AH!…(VEDENDOLO, SI GIRA DI SPALLE, PRENDE IL CESTINO DELLA CARTA STRACCIA E SE LO METTE IN TESTA)

seb

Oh, mi scusi eccellenza…vedo che non è solo, che non è solo!

vit

(CCOMPAGNANDO VIOLETTA VERSO IL FONDO) Siamo intesi, signora…esaminerò la sua richiesta e se mi sarà possibile le darò corso…i miei ossequi, prego…(VIOLETTA ESCE)

seb

Che strani cappelli si usano quest’anno a Roma!! (RIDE, MENTRE VITO LO GUARDA SERIO) l’usciere mi ha detto che lei voleva parlarmi…

vit

L’usciere eh?…Sempre lui! Ehm…maresciallo, infatti volevo comunicarle che lei non è più addetto agli approvvigionamenti…

seb

(DELUSO)  E lo sapevo…sarebbe stato troppo bello!

vit

Lei viene nominato Primo maresciallo presso il Comando generale dell’Arma, con effetto immediato!

seb

(SORPRESO. BALBETTANDO) Primo…mare-maresciallo… (ENTRA MORELLO)

mor

Eccellenz…ecche quae il decreit di cap-settoor per il maresciallo Cont…

vit

E non serve più!…Bisogna rifarlo.

mor

Di nuovo da caep!

vit

Sì! Ho nominato il qui presente Primo maresciallo presso l’alto Comando dell’Arma dei carabinieri!

mor

Ma quest è uno scherz di carnevael, è ver?

vit

(SEVERO) Morello! Io non scherzo mai! Torna nel tuo ufficio e rifai il decreto.

mor

(QUASI PIANGENDO) Ma io ci ho il tren…mia moglie…il compaer…

vit

Non una parola ancora, corri Morello!

mor

(MORTIFICATO AL MASSIMO) Sì, eccellenz…(VIA A DESTRA-1)

SEB

(RAGGIANTE) Eccellenza… io non merito tanto… io non so come ringraziarla, …

vit

E non mi ringrazi allora…più la giustizia è tardiva più deve rendere onore al merito! (ENTRA OTTAVIO IN FRETTA DAL FONDO)

OTT

Onorevole, sta per cominciare la riunione a Palazzo Chigi. Forse è meglio avviarsi…

vit

(LA MANO IN FRONTE) E’ vero! Me ne stavo dimenticando…preso da tutti questi impegni, visite, promozioni…chiedo scusa, signor primo maresciallo…ma devo proprio correre!

seb

Prego, eccellenza, faccia con comodo! Ma io…nel frattempo…?

vit

Mi aspetti qui. Nel frattempo Morello sta preparando il suo decreto, così al mio ritorno glielo firmo…

 

ott

(MENTRE SI AVVIA VERSO IL FONDO CON VITO) Primo maresciallo?…

vit

Sì, poi ti racconto…(VIA)

ott

Ah, le donne!… (VIA)

seb

(ANDANDO A SEDERSI AL DIVANO) Io l’ho sempre detto: il vero merito finisce sempre per trionfare, che per trionfare! (ENTRA DAL FONDO ANGELINA SEGUITA DA NANDO)

ANG

(ADIRATA) Dove sono? Dove sono i due piccioncini?…

nan

Nun ce stanno…ma intanto ecco qui er marito!

 

ang

Ah! E’ lei il cornuto?

seb

(SUSSULTANDO) Il cornuto?!

ang

(SFOTTENTE) E certo non sa niente! Il marito è sempre l’ultimo…Sua moglie è l’amante del sottosegretario! E passeggia mezza nuda per il ministero!

seb

(ALZANDO LE SPALLE PENSANDO AD UN ERRORE) Seh…mia moglie si trova a Ceccano, da suo cugino!…

ang

Ah sì, eh? A Ceccano! Ma davvero?! (RIENTRA LUCIA DA SINISTRA)

nan

E questa, chi è?

luc

(SI BLOCCA, ALLIBITA) Vastià!!

seb

(SI ALZA ALLIBITO) Lucì!! (LUCIA ESCE PRECIPITOSAMENTE DAL FONDO)

ANG

(CORRENDOLE DIETRO) Corri, corri brutta befana…ah, ma ti acchiapperò…(VIA)

SEB

(DOPO UNA BREVE PAUSA) Ecco perché avanzavo tanto rapidamente, che tanto rapidamente! (SI ABBATTE SUL DIVANO)

NAN

(STROPICCIANDOSI LE MANI ED AVVIANDOSI VERSO SINISTRA) Ahò, mejo de così nun poteva annà!…Fior che ritornaaa, er maresciallo ci ha du’ belle cornaaaa! (ANDANDO FUORI CAMPO) Fior de castellooo, ‘sto ministero è peggio der bordellooo…

C A L A  I L  S I P A R I O

A T T O    T E R Z O

La hall dell’Albergo Impero. Due porte a destra, sulle quali sono segnati i numeri 3 e 5. L’ingresso è sulla parete di fondo: porta girevole con ante pannellate in modo che chi entra non può vedere chi esce. Due porte a sinistra: sulla seconda è scritto “BUREAU” . Sempre a sinistra,  in fondo, si intravede la scalinata che porta ai piani superiori. Un tavolo al centro con sopra riviste e giornali. Un tavolinetto con l’occorrente per scrivere tra le due porte a sinistra. Una colonna con sopra un vaso di rame con pianta. Posacenere di metallo. Sedie, poltroncine. Un divanetto di vimini a sinistra.

(ALL’APRIRSI DEL SIPARIO LA SCENA E’ VUOTA. SI ODONO RIPETUTI SQUILLI DI CAMPANELLO, POI GIULIETTA ENTRA DAL BUREAU)

giu

Ancora quella benedetta ragazza!…Ma Nando dov’è finito? (DALLA 1 A SINISTRA ENTRA NANDO. AL BRACCIO UNA SCRITTA: “SPEAK ENGLISH”) Sei diventato sordo? Non senti che suonano?

nan

(PLACIDO) Siccome che la mattina lavoro ar Ministero, là i campanelli stanno sempre a sonà e nissuno se ne frega…e così l’abbitudine…

giu

Ma dove stavi?

nan

Ho accompagnato ‘na signora al primo, da quell’impresario americano…’mmazza o’ quante attrici che ce vanno! Sta organizzando ‘na tournèe in America…(SUONA ANCORA IL CAMPANELLO)

giu

Ti vuoi muovere? E’ la signorina del 3…

nan

Te possino!…Ma tu nun ce poi annà?

giu

E’ inutile che ci vada, quella parla solo inglese ed io non ci capisco una parola. Qua l’interprete sei tu! Ah, eccola! (DALLA 3 ENTRA MARINELLA)

nan

(ANDANDOLE INCONTRO) Hallò, misse! How do you do? What do you wishe?

mar

My mother left at half past nine to go the Minister and it is after noon. Has she come home?

nan

(A GIULIETTA) Dice che la madre è annata ar ministero alle nove e mezza, mo’ è già pomeriggio e vuol sapè s’è tornata…

giu

Non ancora.

nan

Your motherre has not come home.

mar

Thank you, sir. (RIENTRA NELLA 3)

nan

Come vedi nun è difficile, basta parlà l’inglese…

giu

(GLI FA UNA SMORFIA) Spiritoso…a me sembrava più romanesco!…(SI AVVIA VERSO IL BUREAU)

nan

(FERMANDOLA) A Giuliè, annamose a fa’ un goccetto, dai!…

giu

(VOLUTAMENTE SCONTROSA) Non bevo quando sono al lavoro…ci ho da fare io!

nan

Io invece da quanno che parlo ‘nglese me piasce er whiske! Viè co’ me, te prendi un caffè!

giu

Lasciami stare, sto facendo il controllo di cassa! (VIA PER IL BUREAU)

nan

Vorrei essere moneta spicciola pe’ trovamme nelle dita tua!…(USCENDO PER LA 1 A SINISTRA) Fior de brughieraaaa, nun so che jie farei a sta cassieraaaa!…(ENTRA DAL FONDO OTTAVIO)

OTT

(GUARDANDOSI INTORNO) C’è nessuno?…(SI AVVICINA AL BUREAU) Buonasera, c’è nessuno?… (ENTRA GIULIETTA)

giu

Buonasera, signore…desidera?

ott

Signorina, vorrei sapere…è in albergo la signora Conte?

giu

No, signore, però c’è la figlia.

ott

La…figlia?! Quale figlia?

giu

La figlia della signora Conte.

ott

Mi sorprende…allora, allora le comprerò una bambola!

giu

(SORRIDENDO) Una bambola ad una signorina di 18 anni?!

ott

(STUPITO) 18 anni?! Vuole scherzare? Non è possibile…a quale età l’avrebbe avuta, a 12 anni?

giu

Non lo so…se vuole gliela chiamo.

ott

No no, sarei molto imbarazzato…dopo quanto è accaduto con sua madre!

giu

(CON VIVA CURIOSITA’) Ah! Perché, che cosa è accaduto con sua madre?

OTT

Eh? Ah, beh…non posso risponderle signorina…motivi di riservatezza! Comunque l’aspetterò qui…

giu

Come vuole, signore. (GLI INDICA IL DIVANETTO) Si accomodi pure…e se ha bisogno di me io sono di là. (RITORNA NEL BUREAU)

OTT

(ACCOMODANDOSI SUL DIVANETTO) Non avrei mai creduto che una donna così giovane potesse avere già una figlia di 18 anni…(ENTRA DALLA 3 A DESTRA MARINELLA)

MAR

(SI DIRIGE VERSO LA 5 A DESTRA. SCORGE OTTAVIO) Oh! Darling…

ott

(ALZANDOSI DI SCATTO) Ma…ma è la mia inglesina del treno! (AVVICINANDOSI) Miss, che sorpresa…che gioia, che felicità rivederti!

mar

Very glad to meet you! How are you?

ott

Perdinci, non hai ancora imparato l’italiano…ed io non conosco l’inglese! (SI GIRA VERSO SINISTRA) Come…(IN QUEL MENTRE RIENTRA NANDO IL QUALE, VEDENDO OTTAVIO FA L’ATTO DI RITORNARE SUI SUOI PASSI)  Nando!…che ci fai tu qui?

nan

(ALZA LO SGARDO IN ALTO) Beccato!…Io qui ce lavoro, dottò! Jie risponno come all’antri che me fanno la stessa domanda:” De mattina io faccio l’usciere, pomeriggio me cambio mestiere, fin a sera io fo’ il cameriere!” jiè piaciuto?

mar

(AVVICINANDOSI A NANDO) Oh, mister, come here quickly!

nan

What do you whishe?

ott

Come come? Tu parli inglese?

nan

(MOSTRANDO LA FASCIA) Come Scekspirre…p’arrotonnà l’entrate, nun so se…

ott

Quindi hai un secondo lavoro, pur sapendo che gli statali non lo possono fare…

nan

(CHIEDENDO SOLIDARIETA’) A dottò…me devo sposà…me servono li sordi…faccia finta che nun m’ha visto…

ott

(INDICANDO IL DIVANETTO) Allora siediti lì e ripeti alla signorina tutto quello che ti dirò.

nan

Sarà un piacere…(SIEDONO TUTTI E TRE)

ott

(GUARDANDO NEGLI OCCHI NANDO) Che sorpresa, che felicità, che gioia incontrarti qui!

nan

(ALZANDOSI) A dottò, me confonne! Lei è veramente molto gentile…

ott

Ma no! Non dico a te, cretino! Traduci!

nan

(SEDENDOSI) Ah! What a surprise, what a happiness, what a joy to find you here!

MAR

Oh! I too am very happy to se you again, for i often thought of you.

nan

Anch’io so’ felicissima de rivedette perché ho pensato a te molto spesso.

ott

(RAGGIANTE) Ha pensato a me molto spesso!…Nando, dille che da dieci giorni non vivo più!

nan

Esagerato!

ott

Traduci!

nan

Since ten days i am quite dead!

mar

So am I.

nan

Anche lei. Esagerata pure lei…

ott

(GUARDANDO NEGLI OCCHI NANDO) Mia cara, amor mio ti amo!

nan

(ALZANDOSI) A dottò, lei però un po’ d’imbarazzo me lo mette addosso…me guarda co’ du occhi de pesce fritto…

ott

Traduci!

nan

(RISIEDENDOSI) My darlinghe, my love, i love you!

mar

(SI ALZA PUDICA) I am a respectable young girl…if your intentions are not honorable, i cannot listen to you any longer.

nan

(QUASI FRA SE’) Beccate questo…(ALZANDOSI SI RIVOLGE AD OTTAVIO) So’ ‘na regazza de bbona famiglia e se le tue intenzioni nun  so’ oneste, nun  posso statte  più a sentì!

ott

Cioè…tu traduci direttamente dall’inglese al romanesco, senza…

nan

Incredibile eh? A me invece me viè più facile…

ott

Dille che le mie intenzioni sono onestissime! (SI ALZA ANCHE LUI) E che sarei felice di averla per moglie!

nan

A dottò, ce pensi bene…’na limonata è ‘na limonata, ma er matrimonio! Lo dico per lei, nun so se…

ott

Non t’impicciare! Traduci! E dille chi sono!

nan

His name is Ottavio Raimondi. Will you agree to marry him?

mar

I too shall be happy to become his wife.

ott

(PREOCCUPATO) Ha detto di no?!

nan

Macchè, accettamo!

ott

(RAGGIANTE) Oh! Sono felice! Nando, sto morendo…

nan

N’antra vorta?

mar

But we must have my parent’s consent. My mother just happens to be in Rome.

nan

Ma jie serve er consenso dei genitori. La madre sta con lei qui a Roma.

ott

Chiedile come si chiama…

nan

What is your name, miss?

mar

Marinella Conte.

ott

Come ha detto?

nan

Ma che, jie devo tradurre puro er nome?…ha detto Marinella Conte!

ott

Marinella…Conte? (SPAVENTATO E SORPRESO) Non è per caso…la figlia del maresciallo Conte di Castellana Grotte?

MAR

Yes, yes…maresciallo Conte…Castellana!

ott

Oddio!! (SI ALLONTANA E VA A CADERE SEDUTO SULLA SEDIA ACCANTO AL TAVOLO)

NAN

(SI AVVICINA) A dottò, se sente male?

ott

Sono l’amante di sua madre!

nan

(SUSSULTA) Eh?! Anche lei?!

ott

Da un’ora!

nan

Devo tradurre?

ott

Ma che sei scemo?

mar

(AVVICINANDOSI A LORO) What said you?

nan

Vuol sapè che jie successo…

ott

Dille che è stata l’emozione…la gioia…

nan

Glielo dico, ma lei nun è che ci ha la faccia della gioia, sa?

ott

Nando, qui si tratta di incesto…sono immerso in piena tragedia greca! Non posso avere certo un volto sorridente…

nan

E me pare giusto! (A MARINELLA) it’s the emotion, the joy…

mar

Oh…

ott

(ALZANDOSI) Dille che devo andare a sbrigare una commissione…e che tornerò fra poco…

nan

He as to pay a visit, he will be back presentley and asks to wait him in your room.

mar

Yes! Good by, Ottavio! (ESCE PER LA 1 A DESTRA)

OTT

Nando, tu al mio posto che faresti?

nan

Beh, me sposerei la fija… e me terrei la madre pe’ fa l’amore…

ott

Ma è immorale!

nan

Ammazza, aho! E mo’ se fa venì gli scrupoli’? Ce doveva pensà prima!

ott

(SI MUOVE VERSO L’USCITA) Devo parlare a sua madre prima che arrivi qui…

nan

Ottima idea!

ott

(USCENDO) L’aspetterò qui fuori…(VIA)

nan

Te possino ammazzà…(SCUOTENDO LA TESTA) Quante ne combinano ‘sti fiji de ‘na mignotta…

An vedi ahò, l’onorevole ed il segretario suo se divideno l’amanti! (ANDANDO VERSO IL BUREAU) Fior de meloniiii, quest’è ‘na società de’ porcelloni….(RIDENDO) A Giuliè, a vuoi sentì ‘na storia proprio simpatica? Mo’ t’ha dico…(VIA)

(LA SCENA RIMANE VUOTA PER QUALCHE ISTANTE. POI RIENTRA OTTAVIO)

OTT

(PREOCCUPATO, SI GUARDA INTORNO CERCANDO UN’ALTRA USCITA) Mannaggia…non me ne va bene una!… Ci dev’essere un’altra uscita…(APRE LA 1 A SINISTRA, SPIA DENTRO. LA RICHIUDE. POI COMINCIA A CHIAMARE) Nando…(PIU’ FORTE) Nando!! (VA ALLA PORTA DEL BUREAU E BUSSA) C’è nessuno?!…Signorina!! (RIENTRA NANDO SEGUITO DA GIULIETTA)

nan

A dottò, ch’è successo…

ott

(FRETTOLOSO) Sta arrivando il maresciallo Conte…e preferirei non incontrarlo. C’è un’altra uscita?…

nan

Certo! De qua s’esce in giardino…venga con me…(APRE LA 1 A SINISTRA) dopo di lei, dottò…(OTTAVIO ESCE. SI VOLTA VERSO GIULIETTA) Fior de meloniiiii….(VIA)

GIU

Hai capito ‘sti zozzoni…(ENTRA SEBASTIANO)

seb

(SI TOGLIE IL CAPPELLO) Buonasera, che buonasera…

giu

(SORRIDE ANDANDOGLI INCONTRO. SENTE PER LUI SOLIDARIETA’ E COMPRENSIONE. GLI STENDE LA MANO) Buonasera maresciallo! Sono Giulietta, la cassiera, posso esserle utile?

 

seb

Molto gentile! Ma…mi conosce?

giu

Certo! (GLI PRENDE IL CAPPELLO E LO VA AD APPENDERE AD UN ATTACCAPANNI)

seb

(FACENDO UNA CONSTATAZIONE) Sono già diventato famoso!…(QUASI A SE STESSO) Sarà per l’alto incarico che ho ricevuto o per le mie…(FA IL SEGNO DELLE CORNA) faccende private? Mah!

giu

(TORNANDO DA LUI) Sua moglie non è ancora tornata dal Ministero…

seb

Come? Lei sa anche che…

giu

So tutto!

seb

Proprio tutto? (GIULIETTA ANNUISCE) E sa anche che io…

giu

(ALLUDENDO ALLE CORNA) Ah, quindi lei è al corrente che…

seb

Da mezz’ora!

giu

Io da tre minuti!

seb

(SEDENDOSI VICINO AL TAVOLO) Come corrono le voci qui a Roma, che a Roma!!

giu

E siccome provo per lei tanto dispiacere, le dirò il resto: lui ama sua figlia!

seb

Lui…chi?

giu

L’amante di sua moglie, Ottavio Raimondi!

seb

(SUSSULTA) Il segretario dell’onorevole?

giu

Lo ha ammesso qui dieci minuti fa. Ha detto testualmente:” Da un’ora sono l’amante di sua madre”

seb

(SCOPPIANDO) Ma allora sono in due! Il sottosegretario ed il segretario del sottosegretario, che del sottosegretario! (IN QUEL MOMENTO ENTRA LUCIA. E’ VISIBILMENTE STANCA)

luc

Nan ci ha fazz cchiou!! (SI ACCORGE DEL MARITO) Vastià!!

seb

Eccoti finalmente!…(LE SI AVVICINA) Esigo una confessione completa ed immediata!

luc

Vastià calma! Nan t’agità ca te fasce mal a’ salut…

seb

Vogghie sapaie ce stiev a fa’ stamatin o’ minister, ca o’ minister…

luc

(ARRENDENDOSI ALL’EVIDENZA) E va bun…signorin, di regola te ne dovevi antare perché questi sono faccendi tra marito e moglie…(GIU FA PER ANDARE) ma è megghie ca reman, così dopo mi devi dire se ho ragione io o ha torto lui…

giu

Come vuole signora.

luc

E’ ver…so’ sciout ad acchià l’onorevole perché ‘nger a fa’ na domand…Vastià, ce sapiss che cosa mi ha fatto fare, che mi ha fatto fare…

seb

(SEVERO) Risparmiami i dettagli, ti prego!

luc

(RIVOLTA A GIULIETTA) Signorin, mi ha fatto accomodare nel gabinetto, che mi ha fatto!

giu

Ma è disgustoso!!

luc

Poi ha voluto essere lucidato gli ottoni, che gli ottoni!…

giu

Allora è un maniaco, un depravato!

luc

(A SEBASTIANO CHE SI E’ PRESA LA TESTA FRA LE MANI) Poi mi ha detto che se non mi levavo la giacca ed il cappello non ti dava la promozione…(A GIULIETTA) Signorin, tu al posto mio tu che facevi? (GIULIETTA SI STRINGE NELLE SPALLE)

seb

Ti ha detto proprio così?

luc

Pure io apprima son rimasta male e ci ho detto che mi rifiuterei, poi…ho pensato che per mio marito un sacrificio, qualcosa la dovevo fare…

seb

(A GIULIETTA) Lei lo chiama “qualcosa”!

luc

Poi mi ha fatto entrare dentro alla camera del suo segretario…

seb

(ROTEANDO LA MANO) Alèeee!! Da ‘na camer all’alt!…Frine, Aspasia, Taide…neanche loro avevano la tua disinvoltura! E dire che ti ho tirata fuori dal nulla, da una cucina economica!

luc

Vastiaà, ce ste’ deisce…

seb

Silenzio! Rientra in camera tua! Stasera partirai per Ceccano dove aspetterai i miei ordini, che i miei ordini!

luc

Ho parlat Napoleon!…Vastià, te lo giuro, eie m’egghie luat a giacchett i u cappidd i avast!…

seb

(SENZA DARLE RETTA) Scrivo subito al ministero che non mangio di questo pane io! Signorina, dove posso scrivere una lettera?

giu

Di là, in sala lettura…(INDICA LA 1 A SINISTRA. SEBASTIANO VI ENTRA)

LUC

Partirai per Ceccano…seh!…Apprim am’a scuperchià i cazzarol! (GIULIETTA LA GUARDA SENZA CAPIRE) La verità, signorin…devo dimostrare a mio marito la verità, che io sono innocente! (FA PER ANDARE) Se mia figlia domanda dove sto, di’ che sono tornata al ministero, che al ministero! (VIA DAL FONDO MENTRE CONTEMPORANEAMENTE ENTRA VIOLETTA)

vio

Buonasera…

giu

Buonasera…in che posso servirla?

vio

Sono la signorina Violetta Jou Jou, attrice. Ho appuntamento con un impresario americano, mister Frohmann, alloggia qui, non è vero?

 

giu

Certo signorina.

vio

Sono già in notevole ritardo, e siccome voglio prima passare da casa per cambiarmi d’abito vorrei sapere se può aspettarmi ancora una mezz’oretta.

giu

Se vuole attendermi, vado di là e lo chiamo al citofono in camera sua. Si accomodi.(LE INDICA IL DIVANO ED ENTRA NEL BUREAU. VIOLETTA SI AGGIRA PER LA STANZA. IN QUEL MENTRE RIENTRA SEBASTIANO)

seb

(IMBUSTANDO LA LETTERA) Ecco fatto…il sacrificio è compiuto!

VIO

(GLI SI AVVICINA DA DIETRO E GLI METTE LE MANI SUGLI OCCHI) Cucù!

seb

Chi è…

vio

(INGROSSANDO LA VOCE) Sono il generale Cadorna!

seb

(LIBERANDOSI. CON SORPRESA) Violetta!…ma cosa fa lei qui?

VIO

Come stai, vecchio orso?

seb

Intanto la prego di non chiamarmi vecchio orso, e poi la smetta di darmi del tu, che di darmi!

(RIENTRA GIULIETTA)

giu

Il signor Frohmann ha detto che aspetterà la signorina fino alle 18,30.

vio

Grazie cara…

seb

(RIVOLTO A GIULIETTA) Signorina, per favore, se c’è un facchino potrebbe farmi imbucare questa lettera? E’ urgentissima…

giu

Dia  a me maresciallo, ci penso io. (PRENDE LA LETTERA ED ESCE PER IL BUREAU)

SEB

(FACENDO L’ATTO DI ANDARSENE) Tanti auguri e addio, signorina!

vio

(LO TRATTIENE) Maresciallo, te ne vai così…non sei molto gentile! Dopo tutto quello che ho fatto per te…

seb

Eh già! Io dovrei anche ringraziarla per tutti i guai che mi sta facendo passare…

vio

Se per te far carriera è un guaio…

seb

Cosa centra lei con la mia carriera?!

vio

Stammi a sentire. Stamattina sono andata a trovare il sottosegretario Lavermicocca, al ministero della Difesa, per pregarlo di dimenticare la notte  d’amore passata con me in casa tua…

seb

Lei sa benissimo che non ho passato nessuna notte…

VIO

(INTERROMPENDOLO) Tu no, ma lui sì!

seb

(SCENDENDO DALLE NUVOLE) Lei…e lui…nel mio tetto, sotto il mio letto…voglio dire sotto il mio tetto!…

vio

E stamattina voleva pure ricominciare, ma mi sono difesa. Oh, come mi sono difesa…anche se poi ho dovuto cedere al suo segretario…

seb

(STRALUNANDO GLI OCCHI) Quello non è un ministero, quello è il girone dei lussuriosi, che dei lussuriosi!

vio

Figurati che sono rimasta senza giacca e senza cappello e che, per poter andare via, hanno dovuto far svestire una donna che lucidava gli ottoni!

seb

(LE SI AVVICINA SGRANANDO GLI OCCHI) Come, come?!!…Lucidava gli ottoni?

vio

Sì!…la giacca ed il cappello che indosso appartengono a quella donna. E grazie a questa…diciamo… amicizia con l’onorevole sono riuscita a farti nominare primo maresciallo a Roma!

seb

(SEVERO) E lei crede che accetterò? Mai!

vio

Fatti tuoi!… Ma chi credi che andrà al tuo posto eh? Uno qualunque, un altro meno in gamba di te che magari non si fa i tuoi stessi scrupoli…

seb

(ESITA. RIFLETTE. POI DECISAMENTE)  No! No! Non me la sento di far carriera per merito di una donna…mai!

vio

Ma io non sono tua moglie…

seb

Questo è vero…

vio

E nemmeno la tua amante…

seb

Anche questo è vero…

vio

Non sono niente per te…solo un’amica che ha vantato i tuoi meriti presso il sottosegretario. Dunque puoi accettare…

seb

Forse lei ha ragione, signorina…Violetta! Ma quella lettera che ho fatto spedire poco fa contiene le mie dimissioni, che le mie dimissioni…

vio

E allora corri…forse fai ancora in tempo a raggiungere quel facchino!

seb

(DIRIGENDOSI DI CORSA VERSO IL BUREAU) Ci proverò…grazie Violetta!

(VIOLETTA RIDE DIVERTITA. RIENTRA LUCIA)

LUC

Buonasera…(SI ACCORGE DI VIOLETTA CHE INDOSSA LA SUA ROBA. LE SI AVVICINA. ANCHE VIOLETTA HA NOTATO LA STESSA COSA E SI AVVICINA A SUA VOLTA. SI OSSERVANO IN SILENZIO PER QUALCHE ISTANTE. POI) Signora…se non mi sbaglio quella è la giacchetta mia!

vio

E quella che indossa lei è la mia!

luc

E pure il cappello…

vio

E pure il cappello!…ma, era lei che stamattina lucidava gli ottoni al ministero?

luc

Ero io.

vio

E come ha fatto ad avere i miei indumenti?

luc

Me li hanno portati e hanno detto: questi sono per la signora Conte.

vio

Allora erano per me!

luc

Perché pure tu ti chiami signora Conte, che ti chiami?

vio

Certo! io sono la signora Conte…

luc

Ma guarda…acquann se disce…senti, per caso sei parente al maresciallo dei carabinieri di Castellana Grotte, in provincia di Bari, in Puglia, vicino a Putignano?

vio

Altro che parente. Sono sua moglie!

luc

Pure tu?! Allor Vastian ne ten iun a Casteddan i n’alt a Rom? Allor, accome si dice…è bigàmo!

vio

Ma chi?

luc

Mio marito il maresciallo! Io sono la signora Conte! (VIOLETTA RIMANE IMPIETRITA, APRE LA BOCCA MA NON SA CHE DIRE. IN QUEL MENTRE RIENTRA SEBASTIANO DAL FONDO)

SEB

(ANSANTE) Ho fatto in tempo a riprendere la lettera…(SI BLOCCA. GUARDA ALTERNATIVAMENTE LE DUE DONNE)

LUC

(IRONICA) Beh!… Non si saluta la moglie?

seb

Ma ti ho vista solo un minuto fa…

luc

Io dicevo l’altra…questa signora, che questa signora!

seb

(BALBETTANDO) Questa…signora? Io non ho il piacere di conoscerla…

luc

Ma guarda…

vio

(COGLIENDO LA PALLA AL BALZO) Infatti è la prima volta che ci incontriamo…

luc

Signò, che ti credi che stiamo a fare l’arte dei fessi?…Mo’ hai detto che sei la moglie del maresciallo Conte…

vio

L’ho detto, ma non è vero…guardi buona donna…

luc

A chi?..Badi come parli! Buona donna lo devi dire a tua sorella!…

vio

Chiedo scusa…volevo dire cara signora! Veda, io stamattina ho chiesto di essere ricevuta dall’onorevole Lavermicocca, al ministero della Difesa, perché volevo chiedergli il favore di esentare il mio fidanzato dal servizio militare, ma l’usciere non mi voleva far entrare, diceva che l’onorevole stamattina avrebbe ricevuto solo la signora Conte. Allora gli ho detto che ero io la signora Conte…

luc

Ah! E ti ha ricevuto?

vio

Sì.

luc

E ti ha accontentata?

vio

Beh insomma…in parte!

luc

Mmmmh!… (AL MARITO) A me invece m’ho fatt pulezzà tott i ramareie d’u palazz, ca d’u palazz!

vio

Questa è la verità signora…spero che vorrà perdonarmi!

luc

Va bene!…Però a questo punto anche l’onorevole deve sapere la verità!

vio

Giustissimo…vado subito al ministero e…

luc

Non c’è…mo’ vengo io da là, ma mi hanno detto che più tardi verrà qui, all’albergo!

seb

(TREMANDO ALL’IDEA) Qui all’albergo? Il sottosegretario? Possibile?!

luc

Accusì m’ho rett na pecceledd! Disce ca ho veneie all’albergo Impero ad acchià una signora …mo’ egghie capit de quala signora se tratt!…

VIO

(PREOCCUPATA ANCHE LEI) Ma qui, in sua presenza…potrebbe essere imbarazzante…

luc

Ma quale imbarazzo? Tu quanto gli dici…

seb

Forse è meglio che tu l’aspetti in camera tua…

luc

(OSTINATA) No! Aspetterò qua, la signora ‘ngi av a parlà alla presenza maie…(SI SIEDE)

seb

(HA UN LAMPO DI GENIO. PRENDE IL VASO DI RAME CONTENENTE LA PIANTA E LO MUOVE DAVANTI AGLI OCCHI DI LUCIA) Lucì, ha vest quant iè bell sta grast?

luc

Mamma maie, accum ste’ mocet…(SI ALZA, LA PRENDE IN BRACCIO) Ma com’è possibile, in un albergo come questo…dov’è la mia pelle?…Ah, ne teng iun arrepat ind a camera maie…(COSI’ DICENDO ENTRA NELLA 2 A DESTRA. SEBASTIANO CHIUDE LA PORTA E LA PUNTELLA CON UNA SEDIA)

vio

Bravo! Adesso siamo salvi!

seb

Appena vede un oggetto di metallo lo deve lucidare…

vio

(RIDENDO) Maresciallo, io devo andare a cambiarmi d’abito. Tornerò presto perché ho appuntamento con il mio impresario. Ma bisognerebbe raccomandare a quelli del bureau che quando arriva l’onorevole devono dire che tua moglie è partita…

seb

Vado. E stasera la farò partire davvero per Ceccano, da suo zio. Là deve rimanere almeno fino a quando non cade questo sottosegretario e con lui tutto il governo!! Arrivederci, Violetta… (RICONOSCENTE) e grazie!(VA NEL BUREAU)

vio

(SORRIDENDO) Arrivederci, simpaticone!…(ESCE PER LA PORTA GIREVOLE. CONTEMPORANEAMENTE ENTRA VITO LAVERMICOCCA)

vit

(GUARDANDOSI INTORNO) Buonasera…(SI AVVICINA AL BUREAU E BUSSA) Buonasera!

(ENTRA GIULIETTA)

giu

Buonasera, signore. Desidera?

vit

(CON FARE CIRCOSPETTO) Mmmm…cerco la signora… Conte!

giu

(CON UN SORRISO) Oh… ma stasera chiedono tutti della signora Conte! Lei è un parente?

vit

Non proprio, vede io…sono in incognito!

giu

(INCURIOSITA) E’ della polizia?!

vit

Quasi…più che altro vengo dal ministero della Difesa… e devo parlare alla signora,  è in camera sua?

giu

No, mi dispiace. E’ partita per Ceccano, è andata a trovare  suo zio.

vit

(CONTRARIATO, BATTENDOSI UN PUGNO SULLA MANO) Accidenti! Mi sfugge continuamente…

giu

(PETTEGOLA) Ma se le servono delle informazioni sul suo conto, posso dargliele io! So tutto!

vit

(PREOCCUPATO) Sa tutto?…E che cosa sa?

giu

(QUASI TUTTO D’UN FIATO) Che tradisce il marito, un maresciallo dei carabinieri, il quale è al corrente di tutto, tanto che ha già dato le dimissioni!

vit

Perbacco! Non mi dica che è emigrato in Argentina!…

giu

Non mi risulta. Ma che donna, però! Pensi, ha due amanti!

vit

(SORPRESO) Come…due? Due amanti?!

giu

Il sottosegretario alla Difesa e da circa due ore anche il suo segretario, un certo Raimondi.

vit

Ottavio Raimondi?!

giu

Se non erro si chiama proprio così…sotto il naso del sottosegretario, nel suo ufficio…

vit

Che mascalzone! (DALLA 1 A SINISTRA ENTRA NANDO)

NAN

(SI BLOCCA ALLA VISTA DI VITO) Buonasera…e questo è proprio il mio giorno fortunato!…

vit

Tu qui? Ma stai sempre davanti alle mie scatole?!

 

nan

(SFACCIATAMENTE) Beh, se potrebbe dì pure er contrario…

vit

E quella fascia?

giu

Nando fa il cameriere interprete in questo albergo!

vit

Ah! Cosicchè fai un doppio lavoro, eh?! Bene! (IRONICO E MINACCIOSO) Buono a sapersi!…

nan

(ALZANDO GLI OCCHI AL CIELO) ‘Na vorta o l’antra me doveva beccà!…(DALLA 1 A SINISTRA ENTRA OTTAVIO)

OTT

Nando, mi hai lasciato solo…(ACCORGENDOSI DI VITO) Buonasera onorevole…

giu

Onorevole?!

nan

E certo, onorevole Vito Lavermicocca. E’…anzi ormai devo dì era il mio principale, er sottosegretario alla Difesa…

giu

(RIMASTA DI SASSO) Oh, mio Dio!

vit

Non si preoccupi, signorina…lei mi è stata molto utile e la ringrazio per le informazioni che mi ha dato.

ott

Quali…quali informazioni?

vit

Ne riparleremo dopo, a quattrocchi…ora prendi il nominativo di questa ragazza!

ott

E già…(ALLUSIVO) bella ragazza eh?…

VIT

Non fraintendere…le voglio dare una gratificazione, a spese dei contribuenti si capisce, per avermi aperto gli occhi su alcune cosette!

giu

Grazie, onorevole…

vit

Ed ora andate, andate tutti e due. (GIULIETTA E NANDO ESCONO PER IL BUREAU DOPO AVER SALUTATO) A noi due, Ottavio…(PASSEGGIANDO PER LA SCENA) Un paio d’ore fa tu hai ripagato la fiducia che ho sempre riposto in te applicandoti ad una “pratica” (ROTEA LA MANO) che se non sbaglio doveva essere studiata sul mio tavolo, e non sul tuo!

ott

(CONTRITO) Onorevole, non mi mortifichi, la prego…

vit

Ah, e cosa pretendi, che ti batta le mani?!…Ecco perché hai insistito tanto perché il marito rimanesse a Roma! (ENTRA MORELLO, TRAFELATO, ASCIUGANDOSI IL SUDORE DALLA FRONTE)

mor

Finalmente, signor eccellenz…è un’or che sto scappaend di quae e di lae per trovaerl…quest è il decreit da firmaer! (LO CAVA DALLA CARTELLA E GLIELO PORGE)

VIT

Ah già…il famoso decreto…

mor

Ho già perdut sei tren!…

vit

(RESTITUENDOGLI IL FOGLIO) Ebbene caro Morello questo decreto è tutto da rifare!

mor

(CON UNO SGUARDO SUPPLICHEVOLE E CON UN FIL DI VOCE) Oh, no… non è ver…

vit

Il signor Conte non è più nominato a Roma, preferisce rimanere a Castellana Grotte!

mor

Eccellenz, io…

vit

Tu cosa?! Adesso vai di là (INDICA LA SALA DI LETTURA) e rimetti tutto a posto come prima. (MORELLO ESCE AVVILITO FARFUGLIANDO COSE INCOMPRENSIBILI)

ott

Cosicchè…il maresciallo preferisce rimanere…

vit

Sa tutto! Tutto! Di me e di te! E speriamo che non scoppi uno scandalo…(DAL FONDO ENTRA SEBASTIANO)

OTT

Ebbene onorevole, so io come fare per tenerla fuori da questo imbroglio…(SI ACCORGE DI SEBASTIANO) Caro maresciallo, giusto lei!

seb

(CON OSTENTATA NATURALEZZA) Buonasera, signore.

ott

Andiamo subito al sodo. Tengo a dichiararle che nella vicenda che ci vede coinvolti, c’è un solo colpevole, e sono io!

vit

(DI SPALLE) Lo faccio cavaliere!

seb

(FACENDO LO GNORRI) Colpevole di che, scusi? (PAUSA.OTTAVIO RIMANE INTERDETTO. VITO LO GUARDA STUPITO) Questo bravo giovanotto ha fatto qualcosa di male, che di male?

vit

(FRA SE’) Ma allora non sa niente…(RIPRENDE LA SITUAZIONE E SI AVVICINA A SEBASTIANO) Questo bravo giovanotto… si sente in colpa per il ritardo con cui si sta procedendo alla sua  nomina a Roma…

seb

Ah…capisco. Ma non è il caso di…(RIENTRA MORELLO)

MOR

Ho cambiaet il decreit, mo’ il maresciallo Cont rimaen a Castellaen Grott.

seb

Come?! (RIVOLTO A VITO) Rimango a Castellana?

VIT

(PRONTAMENTE) Ma no! Ma no! Non sa cosa dice quest’uomo!…

mor

Ma com…che proprio lei mi ha dett che il maresciall ha dett che preferiva rimaner a Castellaen!

seb

Io?! Ma neanche per sogno!

vit

Hai sentito? Si vede che hai sognato!

mor

(RIVOLTO AD OTTAVIO) Me ne appell a lei segretaerie…Mo’ è staet, manc due minuti fae…

ott

Non sai quello che dici, Morello! E insisti pure…

vit

(A SEBASTIANO) Ha visto maresciallo come siamo combinati noi al ministero? E si tratta di un impiegato di concetto, un vice-sotto-capoufficio!…Confonde tutto, capisce frische per frasche!

(ENFATICO E COMIZIALE) Come possono andar bene le cose nella nostra cara Italia!…

mor

(CON VOCE STROZZATA) Ma signor eccellenz…

vit

(INDICANDO LA SALA DI LETTURA) Vai di là e rifai tutto da capo!

ott

(STESSO GESTO) Vai!

seb

(STESSO GESTO) Vai!

mor

Ma…mi staet prendend per fess…

vit

Come dici?…

mor

(PIEGANDO LA TESTA) Nient, eccellenz…nient…

vit

(IMITATO ED ALL’UNISONO CON SEB E OTT) Vai!!

mor

(USCENDO MOGIO MOGIO) Altr che sponzalizi(e), arriverò per il divorzi(e)!…

vit

Lo scusi…è completamente rimbecillito! Non pensiamoci più…(SI SIEDE) Senta, maresciallo…mi hanno detto che la signora sua moglie è a Roma, vero?

seb

Sì, ma solo di passaggio. (ENTRA DAL FONDO VIOLETTA. SI E’ CAMBIATA D’ABITO) E’ già ripartita per Ceccano, dove ha uno zio…

vit

(ALZANDOSI) Non direi, maresciallo…(GLI FA CENNO DI GIRARSI)

VIO

(DOPO UN ATTIMO DI INDECISIONE, CON UN LARGO SORRISO) Eccellenza! Signor Raimondi! Che sorpresa vedervi qui…

vit

Sicchè, non è più partita per Ceccano?

vio

(STESSO TONO, CERCANDO DI NON TRADIRSI) Ceccano?…(ACCOSTANDOSI A SEBASTIANO) Ah, no! Ho perso il treno…

vit

Benissimo!…(CAMBIANDO TONO) Voglio dire…questo contrattempo mi consente di rivederla e mi da’ occasione di porgerle i miei omaggi!

vio

(SORRIDENDO) Oh, grazie onorevole! (SI SENTE BATTERE DIETRO LA 2 A DESTRA. POI LA VOCE ALTERATA DI LUCIA)

LUC

Chi mi ha chiusa qua dentro?!…Aprite! Aprite! (SEB E VIO GUARDANO VERSO LA 2 A DESTRA, POI SI GUARDANO SGOMENTI)

vit

Chi è che grida?!

luc

Vastiano! Vastià!

vit

Sembrerebbe una donna, o qualcosa di simile,  che chiama qualcuno…

vio

Sarà una cliente, onorevole…non dia importanza! Dunque diceva? (LUCIA COMINCIA A SUONARE CON INSISTENZA IL CAMPANELLO. GESTO DI STIZZA DI SEBASTIANO)

VIT

Dicevo che ho avuto molto piacere di rivederla…ma il cameriere non sente suonare? (ENTRA GIULIETTA)

OTT

(ANDANDOLE INCONTRO) Signorina, suonano da quella stanza!

giu

La numero 5. Si vede che è rientrata la signora Conte. (SPOSTA LA SEDIA AVANTI ALLA PORTA ED ENTRA NELLA 5. IL CAMPANELLO SMETTE DI SUONARE.)

vit

(VISIBILMENTE STUPITO) La signora Conte?!

ott

(IDEM) La signora Conte?!

vio

(CON PRONTEZZA) Sì, sì!…Mia suocera!

seb

Ah, sì, è mammà! (PRENDE ALCUNI OGGETTI METALLICI E SI AVVICINA ALLA 5)

vit

(A VIOLETTA) Anche sua madre è a Roma?

vio

Ha voluto accompagnarci…

GIU

(RIENTRANDO) La signora Conte desidera vedere il maresciallo.

seb

Voglia scusarmi eccellenza. Vado da mammà!…(CON GLI OGGETTI METALLICI IN MANO ENTRA NELLA 5)

VIT

Faccia pure, maresciallo…(LO SEGUE CON LO SGUARDO UN PO’ STUPITO. POI A VIOLETTA) Ha ancora la mamma…

vio

Certo! E sapesse com’è arzilla!

GIU

Ah, quasi dimenticavo, signorina Jou Jou, il signor Frohmann  ha chiesto di lei. La aspetta… (VIOLETTA, ORMAI CONSAPEVOLE CHE LA FINZIONE E’ FINITA, SI SIEDE AL DIVANETTO CON UN MEZZO SORRISO SULLE LABBRA)

vit

(INTERROMPEDOLA) Signorina, lei ha sbagliato persona. Questa è la signora Conte…

giu

Mi scusi, ma mi permetto di dirle che lei è in errore. La signora Conte è nella 5! Questa è la signorina  Violetta Jou Jou, attrice di varietà! (OTTAVIO COMINCIA A GIOIRE E SI ALZA IN PIEDI)

vit

(ANDANDO VICINO A VIOLETTA) Tu…lei non è la moglie del maresciallo…

vio

Eh no…proprio no!

ott

Ma allora non sono incestuoso! Marinella! Marinella! (ENTRA NELLA 3 A DESTRA)

VIT

Lei si chiama Violetta…

vio

Jou Jou! Soubrette della compagnia di varietà “Lustrini e Pajettes” in partenza per una tournèe in America! La vera signora Conte è in quella stanza…(INDICA LA 5) col marito.

vit

(A GIULIETTA) Signorina, per favore, ci lasci soli. Grazie. (CON UN LEGGERO INCHINO GIULIETTA SALUTA E TORNA NEL BUREAU) Posso sapere il perché di tutta questa messa in scena?

vio

(SORRIDENDO CON NATURALEZZA) Si stava organizzando uno scherzo al maresciallo quella sera quando sei arrivato tu così all’improvviso. Mi hai creduto sua moglie ed io…ho dovuto stare al gioco per non mettere nei pasticci quel poveretto, tutto qui!

vit

(INDISPETTITO, PASSEGGIANDO SU E GIU’ PER LA SCENA) Ah! E poi hai continuato a prenderti gioco di me! Mi hai fatto passare per un imbecille!…Non c’è che dire, sei stata brava! Ed anche quella pappa molle del maresciallo…la più bella figura dell’Arma dei carabinieri! La bella figura l’ho fatta io ! Quella del cretino! Ma farà i conti con me…(RIENTRA MORELLO) vedrai come te lo combino!…

MOR

Faett eccellenz! Ho rifaett il decreit com stava prim…il maresciall è nominaet a Rom!

vit

(FURIOSO) Conte a Roma?! Credi forse di burlarti di me, Morello?!

mor

Com?…

vit

Il signor Conte è messo a riposo, in pensione! Rifai subito il decreto!

mor

E no! No! Mo’ bast! (CADE IN GINOCCHIO) Lo gioro, non ce la faecce più!

vit

Signor Morello!

mor

Sono otto volt che me lo faet rifaer da stamattin! Ho perdut otto trein! Mia moglie sta facend la moff allu paes mie!

vit

(SEVERO) Morello, dimentichi con chi stai parlando!

mor

(SCUOTENDO LA TESTA) Eh no eccellenz! (SI RIALZA. RIPRENDE DIGNITA’ E SICUREZZA) Che si crede lei, che sono il suo burattin?!…la trottol per giocaer?! (GETTA IL DECRETO SUL TAVOLO) Quest è il decreit e se lo faccia rifaer da chi checchio vuole! (SI AVVIA VERSO IL FONDO)

VIT

(CHE LO HA ASCOLTATO ESTEREFATTO) Morello, dove vai?…

mor

A ches, o dove checchio mi paer!

vit

(FURIBONDO) Morello, aspetto le tue dimissioni!!

mor

E come no! Ie non sol mi dimett, ma vi mand a faer in gool a tott: a lei, al decreit, al maresciall e a tott la razza vostr! (VIA CONTINUANDO A BRONTOLARE)

VIT

(A VIOLETTA CHE NON RIESCE A TRATTENERSI DAL RIDERE) Dove siamo arrivati! E va bene, il decreto lo rifarò io stesso…(VA A PRENDERLO DAL TAVOLO)

VIO

(CON TONO SUADENTE) Ma no…

vit

Voglio vedere chi me lo impedirà!

vio

Io…

vit

Tu?!…osi ancora aprir bocca dopo ciò che mi hai combinato?

vio

(LO RAGGIUNGE. COMINCIA IL SOTTOFONDO DI “CHERI TI PREGO) Ingrato!…Non ti ricordi quando abbiamo spento le candele? (SUADENTE) Mi hai presa per mano…non ti sei emozionato?

vit

(TURBATO) Oh…sì!

vio

E allora puoi concedergli qualcosa…

vit

(DOPO BREVE ESITAZIONE MA ANCORA UN PO’ SOSTENUTO) E va bene. Lo reintegro a Castellana.

vio

E quando mi hai letteralmente trascinato nella tua stanza e mi hai abbracciato…(GLI SCOMPIGLIA I CAPELLI)

vit

Lo… manderò a Caserta!

vio

(RINCARA LA DOSE) Una notte indimenticabile, mi hai detto al mattino, prima di partire…

vit

(COMINCIA A SCIOGLIERSI DEL TUTTO) Sì! La più bella notte della mia vita!

vio

Mentivi?

vit

(CON PASSIONE) Ah, no! Ma perché me lo ricordi, Violetta?

vio

Perché anch’io non dimenticherò mai…e lo dobbiamo a quel povero maresciallo…

vit

(UN TEMPO) Andrà a Napoli!

vio

Oh…credevo che quella notte per te valesse di più!…Ti ricordi al mattino? Eri così triste all’idea di lasciarmi che ti sei messo a piangere. (UNA CAREZZA)

VIT

(DOPO UN ATTIMO DI INDECISIONE CEDE DEFINITIVAMENTE) E sia! Roma val bene una lacrima!…Dammi la penna, firmerò questo decreto…(VIOLETTA GLI PORGE LA PENNA, VITO FIRMA. LE PORGE IL DECRETO DICENDOLE) Sei divinamente diabolica, Violetta…non è possibile volertene! (CESSA LA MUSICA.RIENTRA SEBASTIANO)

SEB

Eccellenza, mammà è spiacente di non poter venire, ma non si sente troppo bene…

vit

Oh, mi dispiace tanto per mammà…caro signor marito di Violetta Jou Jou!

seb

(IMPAURITO) Signor marito…

VIO

L’onorevole sa tutto maresciallo.

seb

(FACENDOSI PICCOLO PICCOLO) Eccellenza…ho sbagliato e merito di essere punito. Ma per favore non dica a mia moglie dove ha conosciuto la signorina Violetta!…

vit

Ah! E se volessi vendicarmi? (ENTRANO OTTAVIO E MARINELLA)

MAR

Papà…

ott

(SUGGERENDOLE) Accorda la mia mano…

mar

(STORPIANDO UN PO’ LA PRONUNCIA) Accorda la mia mano…

ott

…a questo bravo giovane!

mar

…a questo bravo giovane! (SEBASTIANO E’ COLTO DI SORPRESA. NON SA COSA RISPONDERE, FARFUGLIA QUALCOSA)

VIO

(AD OTTAVIO) Ah, era lei l’inglesina?

SEB

(AVVICINANDOSI ALLA FIGLIA) Marinella…finalmente parli di nuovo l’italiano!

mar

Sì…love, amore ha fatto miracolo!…Allora tu accorda?

seb

Yes! Yes! (I DUE GIOVANI SI ABBRACCIANO MENTRE ENTRA LUCIA)

LUC

(REGGENDO IL VASO DI RAME CON LA PIANTA) Mo’ sentite a me, l’onorevole non è venuto ancora?

vit

(FACENDOSI AVANTI) Sono qui , signora.

luc

Ah, onorevole…questa signora qui non è lei la moglie del Maresciallo. Lei ha surpato il mio nome!

 

vit

Sono al corrente di tutto, e le faccio le mie scuse per averla scambiata per la donna delle pulizie…(RIVOLTO A SEBASTIANO) Quanto a lei, signor Conte, tornerà a Castellana e le do’ due giorni di tempo per fare i bagagli.

seb

(DELUSO E DISPIACIUTO) Cosicchè sono definitivamente retrocesso?

vio

(DANDOGLI IL DECRETO) Ma no! Lei tornerà a Castellana per fare i bagagli e trasferirsi qui, perchè è stato nominato a Roma, caro primo maresciallo!

seb

(AL COLMO DELLA FELICITA’. RIVOLTO A LUCIA) Hai sentito? Avrò i gradi di primo maresciallo!

luc

E brav a Vastian! (RIVOLTA A VITO) E io niente devo avere?

VIT

Come no?! A lei una nuova e magnifica pelle di daino per lucidare tutti gli ottoni della capitale!

(RIDONO TUTTI. SALE LA MUSICA MENTRE CALA IL SIPARIO)

F I N E    D E L L A    C O M M E D I A