LUSTRU DI
LUNA
COMMEDIA IN : 2 ATTI
DI : Angelo Scammacca
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
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Personaggi :
FEBRONIO SCUDERI
NOTAIO TORRINI
SGROI N'TONI
MIMMA
( SUA MOGLIE )
SGROI VENERA
JANO MICALIZZI
( SUO MARITO
)
SGROI CANDELORO
MARA
( SUA MOGLIE
)
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TRAMA :
Neddu Scuderi, un vecchio zio, fratellastro di tale Falso Prassede, madre di due figli maschi ed una donna, scompare da una vecchia casa di riposo per anziani, che sa più di carcere che di pensionato.
Il motivo della fuga va ricercato nel tentativo che il vecchio vuole portare e porta a compimento, di ritrovare un figlio della cui esistenza viene a conoscenza proprio mentre è ospite in quella pensione.
I nipoti, saranno contattati dal notaio Torrini, con la motivazione di preparare i documenti atti alla suddivisione dell’eredità del ricco ziastro, che dovrebbe lasciare alla scadenza dei dieci anni dalla sua scomparsa. Quest’ultimi, daranno vita ad una esilarante serie di conflitti sia fra di loro, sia con l'anziano segretario del notaio, che alla fine, altro non sarà che, lo stesso vecchio zio che nessuno di loro si è mai degnato di conoscere ed accudire. La cosa più curiosa, sarà quella che lo stesso notaio
èil figlio che il vecchio ha finalmente ritrovato. Tutti resteranno con un pugno di mosche in mano. Niente morto, niente eredità.
Scena :
Uno studio notarile con la comune al centro e due aperture ai lati, una che da verso il salottino e l'altra verso, l’archivio. Ad angolo una scrivania imponente con una poltrona adeguata per il notaio e due poltroncine per i clienti, alle spalle una finestra con una bella tenda.
Dall'altro lato uno scrittoio con sedia per lo scrivano, due sedie davanti ed un divanetto due posti sulla parete libera. Vecchi quadri, librerie, scartoffie, pratiche e lampada sulla scrivania e quant'altro arreda di solito gli studi notarili.
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Carattere :
FEBRONIO :Età circa 70 anni.Abiti umili,camicia biancaabbottonata fino al collo senza cravatta, con le famose mezze maniche nere che usavano gli scribacchini,sagace e pungente nelle battute proferite con immediatezza ma in modo spassionato.
NOTAIO : Circa 45 anni,distinto con un accento nordico o comunque in contrasto con il dialetto in cui viene rappresentata la commedia. Riflessivo, composto, padrone di se,che senza insospettire chiederà dei chiarimenti in maniera semplice come se desse per scontata la buona fede dei presenti, ma in effetti scaverà a fondo nella realtà, pur conoscendola, soltanto per il gusto di ridere alle spalle dei nipoti impostori.
'NTONI : L'età sua, della moglie, come quella delle altre due coppie oscillerà dai 25/30 ai 45/50. Nel 1°atto indosserà un vestito grigio sale e pepe senza cravatta con macchie di unto. Nel 2°atto indosserà un vestito
particolare con pantaloni a fasce larghe che per nulla si accoppia con la giacca a quadrettoni di colore vivace. Farà subito mostra della mancanza di cultura e delle sue origini campagnole.
MIMMA : Moglie di 'Ntoni, darà ad intendere che lei
èl'istruita di casa e che vorrebbe prevalere sul marito non mancando di dare sfoggio alla sua ignoranza. Indoserà abiti pacchiani soprattutto nel secondo atto, possibilmente con un curioso cappello anni 50.
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JANO : Secco patito, con baffetti sottili, si presenterà con degli occhiali scuri, cappello antracite, vestito stretto e di colore molto scuro, fra il nero ed il grigio, dovrà dare l'impressione dello jettatore. Parlerà poco e quando lo farà dovrà dare l'impressione di una requisitoria fatta da un avvocato difensore e chiuderà sempre il discorso con un lungo sospiro. Caratterizzerà il personaggio con un continuo movimento del capo.
Venera : Moglie di Jano. Decisa. Una Marescialla! Sempre distratta soprattutto nell'apprendere il nome di Febronio. In casa è lei che porta i pantaloni.
LORO : Curiosa deformazione del nome Candeloro, darà vita a degli equivoci. Si presenterà con un portamento distinto esprimendosi in un italiano foneticamente quasi perfetto, dando
perfino l'impressione di essere un professore, fino a quando con vocaboli espressamente fuori luogo o vistosamente sbagliati farà capire che la sua cultura non differisce poi tanto da quella dei fratelli. Abiti seri, indossa anche il gilet.
MARA : Anche lei cercherà di dimostrarsi istruita con lo stesso comportamento del marito, ma farà capire che la sua altro non è che una superficiale istruzione scolastica. Di aspetto elegante, con stola di pelliccia, spilla e collana di bigjotteria, nel secondo atto cappello con veletta.
nota : Sarà cura della regia manovrare dove non èevidenziato i movimenti di alzata e seduta dei personaggi in modo da movimentare le scene.
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A T T O I°
SCENA Ia
NOTAIO - FEBRONIO
( Il notaio è seduto alla sua scrivania intento a studiare alcune pratiche, quando entrerà Febronio che annuncerà la visita della famiglia : Sgroi Antonio )
FEBRONIO |
:(con tono pacato ma sicuro) Signor notaio, di là c'è il Sig. Sgroi con la |
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moglie, pozzu fari passari? |
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NOTAIO |
🙁 dimezzando il volume ) Sgroi chi di preciso? |
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FEBRONIO |
: Antonio.... Sgroi Antonio . |
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NOTAIO |
:(guarda l'orologio) Uhm! Con un bel pò di anticipo, falli aspettare |
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due minuti precisi il tempo di prendere la pratica e vi chiamerò. |
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Ti ricordo che tu dovrai seguire tutta questa storia seduto in |
||
quella scrivania, così potrai prendere appunti di tutte le |
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dichiarazioni. |
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FEBRONIO |
: Tutto? Proprio tutto? |
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NOTAIO |
: Anche delle cose più banali, vedrai che alla fine saranno utili. |
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FEBRONIO |
: Va bene. |
( V I A ) |
SCENA IIa
NOTAIO - FEBRONIO - 'NTONI - MIMMA
NOTAIO
: ( prenderà una cartella, sfoglierà alcuni fogli, sottolineerà qualche rigo,annuirà e sistemerà la carpetta, rassetterà le carte )
Febronio, Febronio, fai accomodare !
FEBRONIO
: (aprendo la porta )
prego!
Signor notaio, il signor e la signora Sgroi,
NOTAIO
: Prego avanti, accomodatevi.
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'NTONI
:(avrà l'espressione di un oste, panciuto, rozzo, appesantito con andareondeggiante )
Bongionno signor notaro, grazie....questa è la mia signora (si gira
e non la vede in quanto è intenta a guardare dall’altra parte un vecchio
quadro) Ohu...!Ihhhh! 'Ntrunata ca veni ccà !
MIMMA
:(flemmatica) Sto arivando, alleggio, non c'è bisogno che una s'incafulla tutta in ‘tutt’una1.
FEBRONIO
: (che nel frattempo aveva già preso posto con carta e penna ) macari...signor notaio?
Chistu
NOTAIO
: Omettiamo, omettiamo...ogni tanto ti permetto degli omissis, dopo tanti anni ...di esperienza saprai discernere. Allora signori se vi volete accomodare. Febronio...per favore le poltrone per i signori.
FEBRONIO
: Subito (essendo le poltoroncine spostate su di un lato, ne posizionerà unanell'angolo della scrivania più lontano dall'ingresso e la offre alla signora, ma N'toni la precederà buttandogli il berreto e gesticolando farà capire "la
mi siedo io". Quindi sistemerà l'altra per Mimma nell'altro angolo)
si accomodi
Prego
'NTONI FEBRONIO NOTAIO 'NTONI FEBRONIO MIMMA NOTAIO 'NTONI FEBRONIO
:(sedendo con lentezza) Grazii, grazii, ca parrannu ccù crianza, c'iaju
ddui cipuddi.... Ahhh!
: Chi 'ffa u fruttaiolu?
: (lo guarda con un lieve sorriso ).
: (rivolto a Febronio) L'havi ccu'mmia?
: Lei dissi ca javi i cipuddi?!
: Cipuddi... ppì diri rocili.
: (che non ha capito il termine) Rocili? Scusate...ma non comprendo .
: Avaja signor notaio, lei di unn'è, di quali…patti è ?
: (immediato) Patti vicinu Missina!
1Espressione che vuol intendere “di non entrare in maniera dirompente/rumorosa”
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NOTAIO |
: Beh! Nativo di Modena, ma mi sono sempre spostato, |
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prima da ragazzo mi sono spostato per seguire il lavoro di mia |
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madre, poi mi sono spostato per i miei studi, ed in ultimo mi sono |
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spostato.... |
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'NTONI |
: (al pubblico) Bonu vah! avemu a'cchi'ffari cu unu spustatu. |
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NOTAIO |
: Pertanto mi considero un apolide italiano. Oggi per esempio, mi |
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sento siciliano. |
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MIMMA |
: Ah! ho capito lei è di unni ammatti ammatti. |
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'NTONI |
: Comu diri all'ovva a ficu . |
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FEBRONIO |
: Cangianu! Di l'ortaggi passanu a frutta. Ppì mmia c'ianu n'postu |
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o mercatu. |
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NOTAIO |
: Dunque... veniamo a noi! |
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'NTONI |
: (si avvicina con la poltroncina) N'ama 'ncugnari? |
||
FEBRONIO |
: Nò ca c'è cauru! |
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NOTAIO |
: (prendendo la pratica e legge) Allora dicevo lei si identifica quale |
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(evidenzia) " congiunto aspirante " all'eredità di un certo Scuderi... |
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MIMMA |
: (rapidamente insieme a 'Ntoni) Neddu! |
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NOTAIO |
: Se lo dite voi. Neddu! Che da quasi dieci anni è scomparso |
||
dalla casa di cura per anziani (evidenzia) "Ostello Paradiso". |
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'NTONI |
: Aspiranti all'eredità s'intenni ! Ma nò "ccò giuntu ?" Chi ci pari |
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ca semu 'nta lapa? |
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FEBRONIO |
: Ah! finalmente u capì...sarà ca vinni a frutta ppì strata! |
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NOTAIO |
:(sorriso nascosto) Ho detto "congiunto" quale parente prossimo. |
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No! Col giunto, come pezzo di ricambio. |
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MIMMA |
: Signor notario scusassi, lei parrassi ccù'mmia, pirchì me maritu |
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è duru di cociri, c'iavi a testa comu e ciciri 'ntrunati! |
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NOTAIO |
: Purtroppo cara signora, la legge impone, che le dichiarazioni |
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devono essere fatte espressamente per bocca del… congiun... |
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di Angelo Scammacca |
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FEBRONIO |
:(tempestivamente) Signor notaio, ppì'carità u chiamassi… |
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chi’ssacciu, parenti prima ca stu galantomu a prossima vota |
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'nveci di congiuntu sà chì capisci e si po’ macari affenniri. |
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NOTAIO |
: Per bocca del parente, e cioè di suo marito. |
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MIMMA |
: Va beni! Allura iddu |
arispunni, casu mai ci sugnu jù ca |
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'ntreppitu. Va beni ppì vossia? |
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NOTAIO |
: Benissimo! Quando sarà il caso la disturberò. Dunque dicevo: |
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dichiari le sue generalità ed il grado di parentela con lo |
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scomparso. Lei signor Febronio sia molto preciso nel prendere |
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nota. Allora ....il suo "riverito" nome? |
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'NTONI |
: A 'mmia non mi l'ana riferitu! Mu scrissi u pensionatu. |
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NOTAIO |
: Certo...anche a me l’istituto ha dato comunicazione! E per |
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questo motivo vi ho invitato.Io le chiedevo i suoi “dati generali”! |
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MIMMA |
: Scusassi su m'intromettu signor notario, ma nuatri in |
famigghia |
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non nn'ama avutu mai suddati generali. |
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'NTONI |
: Ca comu no! To zzù Saru non era capurali? |
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FEBRONIO |
: Ca certu signor notaio sempri graduatu è ?! |
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NOTAIO |
: Scusi signor Sgroi, a me interessa sapere il suo nome, cognome |
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ed il legame di parentela con lo scomparso . |
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'NTONI |
: Ah…u me’nnomu? Jù mi chiamu Sgroi 'Ntoni! |
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FEBRONIO |
: 'Ntoni? Non è ca ci pozzu scriviri 'Ntoni?! Forsi Antonio?! |
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'NTONI |
: No! 'Ntoni ccà 'ntò! |
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FEBRONIO |
: Ah! Ccà 'ntò?? |
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MIMMA |
: Avaia ca 'Ntoni! Comu a me patri. |
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NOTAIO |
: Chiaro no? Antonio... Febronio, scrivi Antonio. Dunque lei si |
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chiama Sgroi Antonio da tutti chiamato 'Ntoni, esatto? |
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'NTONI |
: Precisamenti! Almenu si viri ca lei c'iavi i scoli! |
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FEBRONIO |
: Menu mali, ca almenu qualcosa l'havi. |
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NOTAIO |
: Allora dicevamo, qual'è il suo rapporto di parentela con il sù |
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menzionato Scuderi? |
|||
'NTONI |
: Vengo e mi spiego. Me nannu si chiamava Falso, (tutto unito dirà) |
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Falso 'Nzinu, asatto? |
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FEBRONIO |
: Alfonsino ? |
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MIMMA |
: No! 'Nzino ccà 'nzi! Comu 'nzutta 'nzutta, e chi è ‘ntrunatu?! |
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(poi rivolta al marito) cuntinua |
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'NTONI |
: So figghiu, e cioè u zzù Neddu Scuderi, |
ca’appoi è u |
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scomparsu, era il frate di me matri. Quindi è me ziu . |
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NOTAIO |
: Mi scusi, se sua mamma di cognome si chiamava Falso, com'è |
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che il fratello si chiama Scuderi ? |
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MIMMA |
: Ciù 'ntreppitu jù! Semprici e chiaru: è il "fratastro". Picchì me |
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soggira, ppì parti di patri, giustamenti jeva Falso! |
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FEBRONIO |
: Mi perdonassi signuruzza, pirchì jù aja' scriviri e mi cassariai. |
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Si u ziu “scomparsu”, si chiama Scuderi, comu mai non porta u |
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cugnomu do patri ? E cioè, Falso comu a so soru? . |
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'NTONI |
: Ca pirchì me matri era figghia do primu lettu. |
||
NOTAIO |
: Perché, suo nonno cambiava letto ad ogni figlio? |
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MIMMA |
: Avaja signor notariu, quantu ci voli a capirlu? Il nanno di me |
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maritu, si maritau licittimu a prima vota?! E nascivu Prazzita. |
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FEBRONIO |
:(vede che il notaio rimane perplesso) Prassede Signor notaio, |
||
Prassede. |
|||
MIMMA |
:Quindi a famigghia era cumposta d'accussì: Falso u patri e |
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Magro a matri, oohh ! Ci 'ntisi suddisfazioni? |
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FEBRONIO |
: Ca certu, ccù 'nfassumauru si sta arricriannu! |
||
NOTAIO |
: Continui, adesso la situazione è un po più comprensibile. |
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'NTONI |
:(si alza comincerà a commuoversi) Purtroppu a nanna morsi |
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mentri partureva a me matri. (scoppia a piangere, si soffierà il naso |
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nascondendo una pernacchia, risedendosi si asciugherà il viso sempre con |
|||
lo stesso fazzoletto) |
|||
MIMMA |
: Mischina! Aristau smammata nica nica. |
||
FEBRONIO |
: Puvureddu so nannu, allura u primu lettu aristò strammatu. |
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NOTAIO |
: (che non ha compreso Ma allora questo zio, o prozio Scuderi, da |
||
dove viene fuori? |
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'NTONI |
: E ddocu ci fu a storia ddo secunnu lettu. |
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FEBRONIO |
: Allora il notaio ha ragione! U nonnu cangiava letto a ogne |
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figghiu. |
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MIMMA |
: Sintissi signor affrivagghiatu ddocu, comu si chiama!…U |
||
nannu, comu si visti sulu cù n'addivuzza 'nte razza, si visti persu, |
ecircau muggheri; e circannu circannu, 'ntappò ccù na certa Scuderi.
FEBRONIO
: ‘Mmistenu?
MIMMA
: Si accapputtanu. Avaja! ca s'accasò ccù sta carusa. La quali carusa aveva avutu…n'avventura e ci purtau n'doti 'n'masculiddu leggittimatu a nomu di idda, ossia Scuderi. Eccu spiegatu u fattu ddo secunnu lettu.
'NTONI
: Brava a me muggheri, giustu dissi.
FEBRONIO
: Ehhh! I fimmini in quistioni di letti, ni capisciunu.
NOTAIO
: Allora ricapitoliamo, vediamo se ho ben capito, il capostipite ebbe due mogli, cioè si sposò due volte! Che possiamo così identificare...mi corregga se sbaglio, il primo Falso-Magro e nacque....
FEBRONIO
: (immediato) 'N 'puppittuni!
'NTONI
: Sì taddi di cucuzza nascenu!
FEBRONIO
: (al pubblico)
l'urtulanu.
Su non c'iavi u postu o mercatu di sicuru ca fà
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NOTAIO |
: Ed è nata..Prassede?! Il secondo matrimonio Falso-Scuderi |
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dal quale è scaturito ... |
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MIMMA |
: U zzù Neddu. |
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'NTONI |
: Asattu, me zzù Sebastianeddu! Signò notaro, n'cristianazzu ca |
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non fineva mai, javutu almenu n'metru e menzu, cu na tistazza |
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china di capiddi rizzi e fitti comu a ritina, voddiri, ca si n'avissi |
||||
mai truvatu unu n'terra. |
||||
FEBRONIO |
: Ca certu, su erunu comu a ritina, sarà ca si ricuggheva ppì |
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stricari i cazzalori |
||||
'NTONI |
: Beddu tunnu e chinu ca pareva n'muluni di quant'era grossu. |
|||
NOTAIO |
: Ho capito. Allora, abbiamo già una descrizione dello Scuderi ed |
|||
anche la situazione dei cognomi è un pò più chiara. Grazie, va |
||||
bene così signori, per adesso può bastare, lei signor Febronio ha |
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preso nota ? |
||||
FEBRONIO |
: Eccome, non ho tralasciato una virgola. |
|||
NOTAIO |
: Benissimo. |
|||
MIMMA |
: Allura, ppì pigghiarini i cosi chi ama'ffari ? |
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NOTAIO |
: (che non ha capito) Quali cose dovreste prendere? Forse allude al |
|||
“retaggio” ?! |
||||
'NTONI |
: Sì, o Re di coppi. Ca l'eredità no?! |
|||
FEBRONIO |
: Ma non è ca u nutaru |
vi pò 'ddari ora i così dill’eredità! Non |
||
aviti unni mittilli, tranni ca aviti u portabagagli muntatu. (offre un |
||||
vassoio con dei biscotti e caramelle) Intanto si ‘nto frattempu vuliti |
||||
gradiri qualche viscutteddu?! |
||||
'NTONI |
: No grazie, mai, prima de pasti mai. (alla moglie sottovoce) Non |
|||
t'arrisicari ca ccà si pavunu tuttu cosi (invece non appena il notaio si |
||||
alzerà mangeranno e conserveranno nelle tasche) |
||||
NOTAIO |
:(Si alza e passeggia) Non è così semplice signora, una volta |
|||
dichiarata la morte presunta, e per legge devono trascorrere |
||||
almeno dieci anni dalla scomparsa, bisognerà fare le ricerche |
||||
catastali, verificare se esistono voleri testamentari, stimare i beni |
||||
ecc.ecc. ancora ne passerà di tempo. |
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'NTONI |
: E chi tuttu stu tempu ci voli ppì quagghiari a mustarda? |
|||
FEBRONIO |
: Mi scusi signò 'Ntoni ccà “'ntò”, siccome non ho capito bene il |
|||
suo mestiere e putroppo lo debbo riportare, ci pozzu scriviri |
||||
"coglitore di ficurinia ccò coppu " ? |
||||
'NTONI |
: Ficurinia? |
|||
FEBRONIO |
: Ca lei parrava di mustarda, ppì'ffari a mustarda ci volunu i |
|||
ficurinia, voddiri ca lei i munna e so muggheri...(imiterà come si |
||||
mungono le mucche) Prima i mungi e poi a quagghia |
||||
NOTAIO |
: (controllerrà la pratica) Il signor Sgroi non ha nulla a che vedere |
|||
con la mostarda. E' un grande coltivatore di legumi, in special |
||||
modo di fave, Dico bene? (arrafferanno e Mimma svuoterà tutto il |
||||
vassoio nella borsa) |
||||
MIMMA |
: Lei pinsassi ca 'Ntoni si ni mangia menzu saccu a simana. |
|||
FEBRONIO |
: E non ci veni a rugna?? |
|||
NOTAIO |
: Comunque signori, per il momento potete andare, il tempo di |
|||
verificare se esistono altri pretendenti e dopo sarete richiamati. |
||||
MIMMA |
: Quali pritinnenti e pritinnenti, lei cu si prisenta prisenta, ci |
|||
dici...oramai tardu è "cu n'appi n'appi de cassatelli di pasqua" e si |
||||
ponu stujari u mussu. |
||||
FEBRONIO |
: (lesto) Ccà silvietta ddo cavagnaru. |
|||
'NTONI |
: Va beni! Mimma amuninni a sbarattari na pocu di gabbietti ca |
|||
ni servunu ppì mittirici st'eredità. (rivolto a Febronio)Sabbenarica |
||||
signò lei. Nutaru a lei aspittamu. |
||||
MIMMA |
: U vogghiu ccà saluti signò affrivagghiatu. Amuninni 'Ntoni. |
|||
Cari saluti signò notario |
( E S C O N O ) |
SCENA IIIa
NOTAIO - FEBRONIO
( Febronio li accompagna e rientra )
NOTAIO : Ed una è fatta !
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FEBRONIO |
: Curiusa, certa gente è davvero curiusa, l'unicu interessi non è |
||
ppò ziu ma ppì l'eredità. Avissunu almenu dimustratu t’annichia |
|||
di preoccupazioni ppì ddu mischinu; ca appoi a cosa cchiù |
|||
'mpurtanti fussi chidda di putillu ritruvari. A quali! Pensunu sulu |
|||
e soddi signuri mei. |
|||
NOTAIO |
: E sì caro mio, i soldi, per molti sono l'unico motivo della loro |
||
esistenza, rappresentano il potere. L'uomo progredisce nello |
|||
sviluppo industriale, nel fortificare la propria posizione sociale, |
|||
dimenticando il valore del rapporto umano. Avidità caro mio, |
|||
avidità. |
|||
FEBRONIO |
:(guarda il vassoio e lo rovescia) E menu mali ca non ni vulevunu |
||
pirchì ancora aunu a mangiari, picca ci mancava ca su'llicavunu |
|||
(lo riempirà di nuovo). |
|||
NOTAIO |
: E vedrai caro mio cosa ci aspetta dopo. In quanto dalle |
||
informazioni e dai documenti che ho esaminato, mi sono fatto un |
|||
quadro ben preciso di questi parenti. |
|||
FEBRONIO |
: E gli altri quando dovranno venire? |
||
NOTAIO |
: Ancora è presto sono le dieci e mezza; verso mezzogiorno |
||
dovranno arrivare altri "disinteressati" all'eredità. Infatti proprio |
|||
per questo ho fissato gli appuntamenti in orari differenti, in modo |
|||
da evitare incontri sconvenienti. |
|||
( SUONANO ALLA PORTA ) |
|||
FEBRONIO |
: Arreri a porta erunu, sarà ca ci'anu u raloggiu avanti |
( V I A va |
|
ad aprire ) |
|||
NOTAIO |
: Altrochè,devono essere per forza loro! Perchè per oggi non ho |
||
altri appuntamenti se non con loro. Bene sentiamo questi altri. |
|||
SCENA IVa |
|||
NOTAIO - FEBRONIO - LORO – MARA |
|||
FEBRONIO |
: (facendo entrare annuncerà) Il signor e la signora Sgroi! |
||
NOTAIO |
: (ricevendoli) Si accomodino prego. |
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LORO |
: (con passo marziale accompagna la moglie alla sedia più lontana |
||
dall'ingresso, la spolvererà con il fazzoletto, quindi farà sedere la moglie. |
|||
Dopo va dal notaio e sbattendo i tacchi gli tende la mano) Il notaio |
|||
Torrini? Molto lieto, Sgroi! Sgroi Loro! |
|||
NOTAIO |
: (guardandolo stupito) Loro? Loro chi? C'è altra gente oltre la |
||
signora. |
|||
LORO |
: Io! Loro io! |
||
FEBRONIO |
: (al pubblico) Ora sciruppamini a st'autru. |
||
NOTAIO |
: Mi scusi ma non ho capito.Quanti siete i presenti? |
||
MARA |
: Dui, non ci vede che siamo dui?! |
||
NOTAIO |
: Mi permetta, ricapitoliamo, lei si chiama...Sgroi...? |
||
LORO |
: Loro! Loro! |
||
NOTAIO |
: Oh! Mamma mia! Ma chi sono sti loro? |
||
FEBRONIO |
: Signor notaio mi scusi, forse il fatto è che lei non essendo |
||
nativo del luogo ha difficoltà per certi nomi, glielo spiego io, quì |
|||
ci sono degli idiomi... |
|||
LORO |
: Senta quali idioti e idioti, stia attento che quì c'è gente per bene |
||
ed educata ed idioti non c'è ne sono! |
|||
FEBRONIO |
: Ha ragione, forse il suono delle parole ci |
è arrivato un |
|
poco...come dire...strammato, io ho detto "Idiomi" per dire vezzo, |
|||
diminuitivo, stavo infatti spiegando al notaio che il suo vero |
|||
nome, insomma chiddu ca veni riportatu 'nte cirtificati non è |
|||
Loro ma è... |
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LORO |
: (prontamente) Ah! ho compreso! Dunque mio caro |
signor notaio, |
|
io sono stato battesimato con il famosissimo nome di |
|||
"Candeloro". |
|||
NOTAIO |
: ( a Febronio) Che razza di nome è ? |
||
MARA |
: E’ un nome padronale. Infatti lei deve sapere, che quando io ci |
||
devo scippare qualcosa, per prenderlo col buono, prima me lo |
Lustru di luna |
: commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
16 |
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alliscio, e poi pigghia e accuminciu..."Lorino, Lorino"?! |
||||
(con cantilena) |
||||
FEBRONIO |
: Signuruzza ma chi ci scappa da vucca! Signor notaio Lorino |
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tuttu 'ncucchiatu, nò cu l'apostrufu, elli apostrufu...orino |
||||
NOTAIO |
: Ho capito vezzeggiativamente. Bene signori, bando ai |
|||
preamboli, signor Sgroi se si vuole accomodare, Febronio nel |
||||
frattempo offri qualcosa. |
||||
FEBRONIO |
: Subito ( riempie il solito vassoio e lo poggia sulla scrivania) |
|||
LORO |
: (alla moglie) Chisti l'appi a lassari u ziu, a'stura sunu duri comu e |
|||
petri. (quindi al notaio) No! Grazie pirchì semu a dieta. |
||||
NOTAIO |
: Come volete. Dunque, voi avete ricevuto il mio invito, ed è |
|||
evidente che siete venuti in largo anticipo…devo intendere |
||||
questo come un interesse particolare alla suddivisione |
||||
dell'eredità?! |
||||
LORO |
: Mi scusi se non la faccio parlare, ma ho preferito venire con |
|||
qualche minuto di anticipo perchè ci tenevo a precisarle (si |
||||
commuove) che è mio assoluto interesse, non ricevere uno spicchio |
||||
di fava in più, di quello che fino ad oggi ho ricevuto da mio zio, |
||||
buonanima! (piange) |
||||
NOTAIO |
:(stupito, in quanto non si immaginava questo sviluppo) Ah! Questo non |
|||
me l'aspettavo. Bene bene, vada avanti, la cosa si fa interessante. |
||||
MARA |
: Forza Lorino, non ti commuovere parlagli della donazione. |
|||
LORO |
: Subito. Vede signor giudice.. |
|||
FEBRONIO |
: Notaio, lui è notaio, e suo zio non è ancora ufficialmente |
|||
passato fra le bonanime. |
||||
LORO |
: Beh! Poco ci manca. Io queste cose le sò. Dunque le dicevo, |
|||
come ebbi a dire più di una volta a mio zio: "Zio, rinuncio |
||||
all'eredità"! Ne faccio donazione benefica. |
||||
FEBRONIO |
: E so ziu chi ci’arispunneva? |
|||
MARA |
: Che se nel futuro ci fossero stati dubbi, lui avrebbe testimoniato |
|||
in |
nostro favore. |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
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|
NOTAIO |
: Ah! se è per questo, quando troveremo il corpo di suo zio, |
||
caso mai fosse già...(fa il segno con le dita del trapasso) lo |
|||
sottoporremmo ad interrogatorio. Ed ha già pensato a beneficio |
|||
di chi è destinata questa fortuna a cui lei rinuncia. Lei certamente |
|||
saprà quanti beni al sole, libretti, depositi ecc.ecc. risultano a |
|||
nome di suo zio, per non parlare delle piantagioni e delle fazende |
|||
che il signor Scuderi possiede in Argentina. |
|||
LORO |
: Certo che ci ho pensato e manco tanto, perchè dopo tanti anni e |
||
tanti studi, non avevo bisogno di tanti riflessamenti... |
|||
FEBRONIO |
: Nenti, di comu parra a'ggh'essiri ppì'forza maestru di scola. |
||
LORO |
: Perché vede mio caro avvocato... |
||
FEBRONIO |
: Ci cangiau professioni. |
||
LORO |
: Io sono un uomo tutto di un pezzo. |
||
FEBRONIO |
: (fra se, ma in modo che Loro udrà qualcosa) Certo è come un "trunzo |
||
di cardo". |
|||
LORO |
: Prego?? |
||
NOTAIO |
: Il signor Febronio vuole dire, che lei… non è un codardo. |
||
MARA |
: Codardo mio marito? Quando mai, mio marito ha sempre |
||
camminato in testa ad ogni armata, tenendo ben alto lo |
|||
stendino.(allude allo standardo) |
|||
FEBRONIO |
: E lei chi ci purtava u stricaturi? |
||
LORO |
: Insomma, le posso ufficialmente sottoscrivere che dono tutta |
||
l'eredità....a beneficio di....! |
|||
NOTAIO |
: A beneficio di? |
||
LORO |
: (deglutendo)...A beneficio di...! |
||
FEBRONIO |
: E non parturisci? A beneficiu di cui?? |
||
LORO |
: A beneficio di mia moglie! (con un sospiro di sollievo) |
||
FEBRONIO |
: Caspiterina! |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
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|
NOTAIO |
: Di bene in meglio, stia tranquillo che per questo suo gesto |
||
riceverà il plauso della popolazione intera. |
|||
LORO |
: Ed io la ringrazio, perchè gli applausi mi hanno sempre |
||
stimolato a fare sempre di più. Comunque, lei sappia che io |
|||
conosco tutto di ogni possedimento di mio zio, compreso i |
|||
possessivi che mio zio Neddu aveva vicino a Bonosairi, puhh! ci |
|||
sono stato una zammoliata di volte. |
|||
FEBRONIO |
: Appiddaveru? |
||
MARA |
: Cciù giuramu (si fa il segno della croce sulla bocca ) ppì santa |
||
cuddura ppì ghessiri sceccu ci manca la cura. (Bacerà indice e medio |
|||
da entrambi i lati ). |
|||
LORO |
: Io, mio caro signore ho viaggiato e come se ho viaggiato. Ho |
||
stato a tanti banni: a Miniu, Malettu, Raffadali, passina a |
|||
Calascibetta, a lei nenti ci pari?! |
|||
NOTAIO |
: Come no! Si vede da lontano che lei è un uomo navigato. |
||
LORO |
: Comu navigatu ? Non è ca jù ci haja jutu ccò papurettu. Jù m'aja |
||
pigghiatu a currera, na vota ci jvi piffinu ccò carrettu e u mulu! |
|||
Ahh! Su lei sapissi quantu sunu sintimintusi i muli, non è ca sunu |
|||
comu a scecca o a jmenta. |
|||
FEBRONIO |
:(al pubblico) U voi vidiri ca è prufissuri di sceccologia. |
||
NOTAIO |
: I muli sono sentimentosi? Non ci avevo fatto caso, ci starò |
||
attento. Bene! (prendendo la carpetta) Allora veniamo al sodo. |
|||
MARA |
: Bih! Macari si mangia? A' mmia l'uovo sodo mi piaci ccò sali. |
||
FEBRONIO |
: Certu e appoi ni stujamu u mussu cu na pampina di ficu. A unni |
||
semu 'nta locanna?! |
|||
NOTAIO |
: No signora, non l'uovo sodo, ma sodo per dire veniamo al |
||
dunque. Allora signor Sgroi, mi dice il grado di parentela che ha |
|||
con lo scomparso?! Cioè con il signor Scuderi? |
|||
LORO |
: Presto detto, mia madre si chiamava Falso Prazzita, rimasta |
||
smammata al momento del parto…, |
|||
NOTAIO |
: Smammata? (guarda Febronio come per dire cosa significa) |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
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|
FEBRONIO |
: Senza mamma, cioè orfana di madre. |
||
LORO |
: Nell’occassione mio padre rimastette assolato, cioè senza |
||
moglie, ma con Prazzita 'nte vrazza, e pertanto si risposò con una |
|||
ragazza, una certa Scuderi, che aveva avuto un figlio… nato |
|||
chissà da dove...lei mi capisce. |
|||
NOTAIO |
: Certo difficile a dirsi. |
||
FEBRONIO |
: Chi ci pari ca i figghi nasciunu sempri do stissu postu? A chiddi |
||
ci piaci cangiari . |
|||
LORO |
: E la ragazza, lo aveva legittimato a suo nome "Scuderi Neddu" |
||
MARA |
: Che poi altro non era, che il fratastru di me soggira, zio diretto, |
||
direttissimo… |
|||
FEBRONIO |
: (rapidamente) Si acceleratu! |
||
MARA |
: (continuando) Di Loro. |
||
FEBRONIO |
: Loro fussi… sempri iddu averu? |
||
LORO |
: Eppure, la cosa curiosa è, che pur non essendo me zu Neddu |
||
un parente consangnuigno di mia madre; lei vede me?! Mi |
|||
taliassi, m'inquadrassi bonu bonu. |
|||
FEBRONIO |
: Signor notaio, un'quadrassi bonu, sannunca a fotografia ci veni |
||
mossa. |
|||
LORO |
: Lei non vede me! Guardando me lei vede il signor Scuderi |
||
Sebastiano venti anni più giovane. |
|||
FEBRONIO |
: Impressionanti, allura sò ziu, dicemu, bonamma, era n'cristianu |
||
da sò purtata? |
|||
MARA |
: Spiccicatu, parevunu...chissacciu, milli liri veri ccù milli liri |
||
falsi. |
|||
FEBRONIO |
: N'dubbiamenti chiddi fassi..era u ziu no? |
||
LORO |
: No! Che c'entra, tanto per portare un esempio, mia moglie vuole |
||
dire che l'originale è uno ma la copia è tanto “rassomiglionante” |
|||
che magari uno si confonde qual'è il vero e qual'è il falso. |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
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20 |
|
NOTAIO |
: Allora le consiglio di stare attento, in quanto suo zio |
||
essendo scappato dal grand Hotel dov'era |
trattato come un |
||
pri....un principe è da tempo ricercato perchè insano di mente... |
|||
FEBRONIO |
: Accanuoti vistu ca lei ci’assumigghia u scangiunu ppì so ziu, u |
||
'nficcunu 'nta reggia unni era ospiti ddu mischinu e poi no |
|||
nesciunu cchiù! |
|||
LORO |
: Non si preoccupi che c'è sempre qualcosa che ci distingue...che |
||
so magari il porta...mento. |
|||
FEBRONIO |
: A mia mi pareva u portafogghiu. No, no! Lei bonu u porta u |
||
mentu ... all'insù! |
|||
LORO |
: Che sò...la “cuttura” (cultura) . |
||
FEBRONIO |
: Bih! Ca certu, su parramu di cuttura, a stura so ziu e cchiù duru |
||
di na jaddina vecchia, inveci lei sarà teniru comu o pani cottu. |
|||
LORO |
: E non ultima la generosità mio caro, io dono, allergisco, |
||
benefico. |
|||
NOTAIO |
: (falsa allusione) Suo zio invece...era tirato, taccagno, peggio |
||
dell'avaro di Moliere. |
|||
MARA |
: Chiddu caro lei ha sempre preteso; ha voluto dai suoi nipoti, da |
||
sua sorella, chiddu ca ci toccava e magari chiddu di l'autri. E noi? |
|||
Abbiamo sempre mandato, vaglia, versamenti, senza mai nulla a |
|||
pretendere. |
|||
NOTAIO |
: A proposito parlando di versamenti, sappiate che quanto sto per |
||
dirvi potrebbe essere utile per voi, per l'acquisizione |
|||
dell'appartamento. |
|||
MARA |
: Oh, finalmenti parramu Taliano . |
||
NOTAIO |
: Risulta dall'ufficio registro che voi abitate in una casa di |
||
proprietà di vostro zio, giusto? |
|||
LORO |
: Da ora? Da sempre mio caro signor notaio. Non appena la casa |
||
fu allestita. In quanto, deve sapere, che mia madre comprava, per |
|||
investire i capitali ca u zzù Neddu mandava, come la casa fù |
lesta... tuppiti, nuatri ni ci'anficcamu d'accussì nuddu na potti cchiù livari.
Lustru di luna :commedia in 2 atti - |
di Angelo Scammacca |
pag |
21 |
||||
NOTAIO |
: Infatti, durante questi anni, le quote di manutenzione, imposte e |
||||||
qualunque altro tipo di spesa, sono state addebitate direttamente |
|||||||
sul conto bancario di vostro zio. Pertanto tutte le tasse sono |
|||||||
sempre state pagate da lui. Ora sarebbe il caso, che al nostro |
|||||||
prossimo incontro mi portiate le ricevute di cui parlavate prima, |
|||||||
così dimostriamo agli altri eredi che voi avete tutto in regola. |
|||||||
MARA |
: I ricivuti? Bih…e comu facemu?! Na vota, siccomu mancava |
||||||
l’acqua, ni scurdamu u rubinettu da vasca aperta, s'allagò a stanza |
|||||||
e lettu e i ricevuti si vagnanu e sculurenu da prima all'ultima. |
|||||||
FEBRONIO |
: Mischini! Ma quantu siti sfurtunati, voddiri 'nta na simana sunu |
||||||
cchiù'assai i jorna ca manca l'acqua ca quannu curri, e giustu |
|||||||
giustu ddu jornu vinni l'acqua. |
|||||||
NOTAIO |
: Va bene signori, in qualche modo faremo, per il momento |
||||||
grazie per essere venuti, sarà mio dovere contattarvi per il |
|||||||
prossimo incontro. |
|||||||
LORO |
: (sicuro) Allora mi considero in attesa. |
||||||
FEBRONIO |
: Di setti misi! Non si tuccassi prima ca ci fa u risiu.2 |
||||||
( SUONANO ALLA PORTA ) |
|||||||
NOTAIO |
: (guarda l'orologio ) Mah! E chi può essere? Febronio per favore |
||||||
vai a vedere chi è! |
|||||||
FEBRONIO |
: Subito |
( va ad aprire |
V I A ) |
||||
NOTAIO |
: Va bene |
così signori, per il momento credo che non ci sia altro |
|||||
da dire, |
quanto prima sarete contattati, non appena avrò delle |
||||||
notizie definitive da parte del giudice incaricato. |
|||||||
FEBRONIO |
: (rientra) Mi scusi signor notaio ma siccome di là c'è un tale… |
||||||
(sussurra il nome ) gli dico di ritornare più tardi? |
|||||||
NOTAIO |
: Adesso sono venuti? In largo anticipo. Si vede proprio il |
||||||
disinteresse. (sicuro) Va bene, falli accomodare nel salottino, li |
|||||||
riceverò fra qualche minuto. |
|||||||
FEBRONIO |
: Benissimo. |
( V I A ) |
|||||
2 voglia |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
22 |
|
MARA |
: Mi scusassi su mi fazzu a facci tosta, mi pozzu pigghiari dui |
||
viscuttedda ppì n'picciriddu ca stà sutta di mia? |
|||
NOTAIO |
: Prego ci mancherebbe altro. |
||
MARA |
: Grazie (rovescia il vassoio nella borsa) |
||
NOTAIO |
: E’ piccolo il bambino vero? |
||
MARA |
: Ci manca ‘n’misi ppì ‘ffari vintisettanni. |
||
NOTAIO |
: (chiamerà) Febronio, Febronio. |
||
FEBRONIO |
: (rientrando) Eccomi. |
||
NOTAIO |
: Accompagna i signori Sgroi e dopo fai accomodare chi è in |
||
salottino. Signori, a presto. |
|||
LORO |
: Bongiorno nuovamente. |
||
MARA |
: Arrivedergliela |
||
FEBRONIO |
: Signori da questa parte. (esce assieme agli Sgroi) ( E S C O N O ) |
||
SCENA Va |
|||
NOTAIO - FEBRONIO - VENERA - JANO |
|||
NOTAIO |
:(Conserverà la pratica di Sgroi Loro) Mah! Li avevo convocati per le |
||
quattro del pomeriggio, sono quasi le dodici e poco ci mancava |
|||
che si incontrassero per le scale e questo non dovrà mai accadere, |
|||
perchè non voglio che si scambino notizie prima delle |
|||
dichiarazioni che ognuno mi farà. |
|||
FEBRONIO |
: (entrando dalla laterale, annuncerà) I signori Micalizzi, posso fare |
||
accomodare? |
|||
NOTAIO |
: Certo, prego si accomodino. |
||
VENERA |
: (dirompente. Sia lei che il marito. Vestiti in modo variopinto) |
||
Bongionno signor notaio, veni Janu assettiti. Mi dicissi unni ama |
|||
firmari! |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
23 |
|
JANO |
: Ca 'ntappici n'autogrifu prestu prestu e d'accussì u seppellemu. |
||
FEBRONIO |
: U seppellisciunu?! Ccà ci nnè n'autru. Chistu sarà bicchinu! |
||
NOTAIO |
: Scusate, un pò di calma, non ho capito chi dobbiamo seppellire? |
||
VENERA |
: O zzù Neddu! Non semu ccà ppà'ddichiararlu mortu? |
||
(siederanno) |
|||
JANO |
: Scusasse, non è lei che ci ha mandato per posta una |
||
"comunione". |
|||
FEBRONIO |
: Sì a cresima vi scrissi! |
||
JANO |
: Avaja, quella "gatta" che ni mannò per posta.( la cerca in tutte le |
||
tasche come se avesse le pulci) |
|||
FEBRONIO |
: E chi ffù a jatta ca ci'ammiscau i pulici? |
||
VENERA |
: (decisa) Janu! Parru jù ca tu spari sempri papalati! Tu assettiti e |
||
cala sulu a testa! Me maritu voli diri, lei ni ha scritto, che |
|||
dovevamo riconoscere il cadavere do ziu mortu di quasi deci |
|||
anni...ccà 'nti lei. |
|||
JANO |
: ( Jano assentirà muovendo la testa come per dire sì ) |
||
FEBRONIO |
: E astura non scaffiteumu?! |
||
NOTAIO |
: Io? Quando mai! Che cosa avrei scritto io? |
||
FEBRONIO |
: Stando a quello che dice la signora, ca lei ci avrebbe fatto |
||
attruvari ccà ò zzù Neddu beddu tisu tisu comu na sarda. Eh! |
|||
Dopu deci anni. E…u signò vorricamorti ci avissa fattu u |
|||
serviziu. |
|||
JANO |
: (muoverà sempre la testa ) |
||
FEBRONIO |
: Sta virennu ca cala a testa. |
||
NOTAIO |
:Ah! Avrei scritto proprio così?(cerca una copia) |
||
VENERA |
: Eh! Mi pari, su ciù dici u signò... comu si chiama?? |
||
NOTAIO |
: Febronio, si chiama Febronio. |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
24 |
|
VENERA |
: Fibroniu ? E so soru comu si chiama frevi di malta? Chi nomu |
||
curiusu?! Averu Janu ? |
|||
JANO |
: ( continuerà a muovere la testa ) |
||
FEBRONIO |
: E comu annaca! Non criru ca si ci svita a nuci do coddu?! |
||
NOTAIO |
: Scusate, ma urge una precisazione! La "comuni…cazione" che |
viho inviato, serviva a convocarvi presso il mio studio, in quanto sono trascorsi quasi dieci anni da quando un…certo Scuderi
VENERA
: (immediata)
Neddu!
Quali Cuncettu e Cuncettu! Neddu si chiamava
NOTAIO
: Un tale Scuderi, vostro presunto zio, è scomparso dalla casa di riposo che lo ospitava.
VENERA
: Comu casa di riposu! Me ziu era 'nto megghiu albergu do circondariu, averu Janu? E diccillu tu! Ca parra! (il quale abbasserà
la testa)
FEBRONIO
: E non pò parrari signuruzza, ddui cosi 'nta na vota è troppu.
NOTAIO
: Insomma, chiamiamolo albergo?! Come circondario va bene, dato che somiglia proprio ad una casa circondariale, considerando i muri e le inferriate che lo attorniano. In effetti è noto che quella, è una particolare casa di riposo per anziani chiamata "Ostello Paradiso".
VENERA
: E chi ven'addiri, picchì n'albergu ?
(enfatizzando Otello) "L'Otello" non è
FEBRONIO
: E l'Aida è na pinsioni.
JANO
:(accenna a parlare )
Ma su nuatri u circamu...
VENERA
:
(interrompendolo)
Mutu tu!
FEBRONIO
: Mutu si stassi e annacassi a testa comu o nuzzu (tacchino) casu
mai quannu è stancu muvissi l'ali ( muoverà le braccia come il ballo
del Quà Quà )
VENERA
: Dunqui, apprima a bonamma do ziu era 'nta stu stellu ed era filici, ogne vota ca ni vireva...
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
25 |
|
FEBRONIO |
: Si scantava! |
||
VENERA |
: Ora è beddu mortu e nuatri chi ci putemu fari? Ama fattu tanti |
||
ricerchi, senza risultatu, a me zzù Neddu c'erumu affiziunati. |
|||
Nuatri ci ama sempri auguratu cent'anni di saluti, e me maritu ha |
|||
dittu sempri...ca quannu mori?!. |
|||
FEBRONIO |
: Macari ittaturi è? |
||
VENERA |
: Ca quannu mori, mori! Intantu si godi i so cosi e i so parenti ca |
||
semu nuatri. Tantu ca ficimu a dumanna ppì l'eredità. |
|||
NOTAIO |
: Insomma la domanda per l'eredità?! Non direi! Voi, unitamente |
||
agli altri parenti, qualora non esista alcun testamento, godrete |
|||
della quota che vi spetta e cioè un terzo. |
|||
FEBRONIO |
: (al pubblico) Ccà cazzusa! Intanto se volete accettare qualche |
||
biscottino (porge il vassoio) |
|||
JANO |
: ( li guarda con disgusto ) |
||
VENERA |
: No grazii, me maritu non ni pò mangiari e jù sugnu sazia. Casu |
||
mai, su sti viscotta fanu parti dill'eredità, accuntintassi e me frati. |
|||
NOTAIO |
: A visto cosa può accadere? A meno ché anche gli altri eredi non |
||
rinuncino all'eredità come lei rinuncia ai biscotti, in caso |
|||
contrario bisognerà dividere. |
|||
VENERA |
: Chi spattu?! Jù non vogghiu spartiri nenti ccù nuddu. Cu |
||
ci'arriva prima (farà il gesto di arraffare e quindi di porre il coperchio su |
|||
di una ipotetica bara e simulerà di martellare sulle viti del coperchio, in |
|||
ultimo farà il segno della croce sulla stessa.Osservata dal notaio e da |
|||
Febronio, mentre Jano si riempirà le tasche e mangia) |
|||
NOTAIO |
: (Guarderà Febronio e gesticolerà come per chiedere una spiegazione) |
||
FEBRONIO |
: (anche se avrà capito, ranniccherà le spalle come per dire Boh!) Ah! |
||
forsi a signura a sbagnari qualche linzolu ppì stirarlu?! |
|||
JANO |
:(con la bocca piena) Ci ha 'ntappato il cummoglio nel tabbuto. |
||
FEBRONIO |
:(al pubblico) Non pò parrari ppà collira. Ppì forza a vurricari a |
||
qualcherunu, farà senz'altru u vorricamorti. Mutu si stassi e |
|||
annacassi a crozza. |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
26 |
|
NOTAIO |
: No! Signora, non è che lei voglia o no! E' la legge che decide, |
||
lei al massimo al pari degli altri può rinunciare all'eredità, perchè |
|||
accettandola lei accetterà crediti e debiti. |
|||
VENERA |
: Debiti? Chi ven’addiri debiti ?? |
||
FEBRONIO |
: Cambiali signuruzza, soddi a 'ddari! |
||
VENERA |
: Chi centra, si u ziu mi lassau a'mmia voddiri ca mi lassau i beni, |
||
‘n’casu mai i cambiali sunu di chiddi ca non ci lassau nenti ppì |
|||
punizioni! |
|||
NOTAIO |
:Beh! Le ripeto che se ci sono voleri testamentari, |
quelli saranno |
|
privilegiati, fermo restando che, a chi spetta, verrà data la |
|||
legittima. (il notaio guarderà da un’altra parte) |
|||
VENERA |
: (Jano allunga la mano nel vassoio, lei gli darà uno schiaffo. Dopo di che |
||
prende un pugno di dolci e lo infila nella borsa) |
|||
FEBRONIO |
: Possibilmente sò ziu avrà avutu prifirenza ppì qualche niputi, |
||
magari aveva cchiù trasportu.... |
|||
JANO |
:(fermandosi con la testa si alza minaccioso) Non c'è nessun trasportu, |
||
casu mai su ci saressero preposizioni di corcoruno ca si |
|||
ricanuscissero eretici primalori, in quanto me muggheri è |
|||
terziaria, ossia terza figghia, all'amico ccà prisenti (al notaio) ci |
|||
pozzu diri ddui semprici palori! Primu: ca l'unica ca pari |
|||
a'mmaginetta do zzù Neddu è me muggheri Vennira, e quindi ci |
|||
nn’attocca cchiù di n'caddozzu superchiu. Secunnu: che a questi |
|||
pritinnenti sdiliggittimati, u trasbordu cciù facemu fari 'nficcati |
|||
'nta stissa carrozza funeraria do ziu, e accussì arisparmiamu. |
|||
Ahh!(sospiro) |
|||
VENERA |
: Eccu, bravu a me maritu! Almenu si passunu u spinnu di |
||
caminari ‘nta na machina di lussu, e stanu beddi sarvati attagghiu |
|||
o ziu. |
|||
NOTAIO |
: Ma cosa stanno dicendo, non è che li abbia capito tanto bene. |
||
FEBRONIO |
: Nenti signor notaio, non ci faccia caso, stanno sbuddendo na |
||
pocu di cantuneri, anzi mi scusi, dato che il signor Micalizzi |
|||
parla di somiglianza della signora con lo Scuderi, le ricordo il |
|||
particolare della descrizione del...fù. |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
27 |
|
NOTAIO |
: Vero quasi dimenticavo! Scusate un ultima cosa prima di |
||
andar via. Poichè in caso di ritrovamento dello Scuderi, sia vivo |
|||
che morto, bisognerà effettuarne il riconoscimento, è necessario, |
|||
che mi forniate una descrizione particolareggiata dello |
|||
scomparso. Quindi a voi la parola. (invitando Jano a parlare) |
|||
JANO |
: ( continuerà a muovere la testa come prima ) |
||
FEBRONIO |
: Signor notaio, s’aspittamu ca si ci ferma a testa avemu vogghia, |
||
pirchì criru ca o signor voricamorti, dopu dda requisitoria ci |
|||
spiddiu a lena, però a modda da testa l'avi ancora carica per cui |
|||
non ci resta che la signora. |
|||
NOTAIO |
: Signora, allora che mi dice di questo zio?! |
||
VENERA |
: Su aju caputu bonu ci sirvissi a discrizioni do zzù Neddu?! |
||
NOTAIO |
: Credo di essere stato chiaro. No?! |
||
VENERA |
: Ca u ziu aveva dui peri, dui vrazza, dui manu, n'trunzu di pettu |
||
cu na testa 'mpiccicata |
|||
FEBRONIO |
: Appiddaveru? Cosi di l'autru munnu. |
||
VENERA |
: Janu ca diccillu tu. |
||
JANO |
: ( muoverà la testa ) |
||
FEBRONIO |
: Ca sarà veru! (guardando Jano) Dopu sta perizia giurata, non u |
||
viriti ca annaca a testa. Però è stranu, com'è ca stu mischinu |
|||
aveva tuttu cosi a ddui a ddui e u Patreternu ci fici na testa sula. |
|||
NOTAIO |
: Signora per descrizione s'intendono le misure, i dati somatici. |
||
VENERA |
: Ah! Chiddi da somalia? |
||
FEBRONIO |
: Sì chiddi di l'abbissinia! Signuruzza, si pò sapiri stu ziu comu |
||
era fattu? Su era curtu, siccu, grossu, chi capiddi, insomma ni |
|||
capiu ora ? |
|||
VENERA |
: Aja caputu, aja caputu.(guarda Jano per cercare aiuto) Dunqui |
||
Janu...su non mi sbagghiu mi pari ca u ziu era javutu averu? |
|||
JANO |
:(mangerà gli ultimi biscotti si alza e muoverà la testa tre volte ). |
Lustru di luna |
: commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
28 |
||
FEBRONIO |
: (scrive) Alto, alto, alto..annacau tri voti ?! |
||||
NOTAIO |
: Pressappoco? |
||||
VENERA |
: E su pisava pocu non u sacciu, Janu tu chi dici?! |
||||
(Jano muove la testa ) |
|||||
FEBRONIO |
: Signura non u facissi parrari, prima ca si ci 'ngoffa u |
||||
cannarozzu, pirchì quannu so maritu parra ci'acchianunu i caluriii |
|||||
e si pò macari ...affucari. Cuntinuassi lei ca è u stissu. |
|||||
VENERA |
:(parlerà con il marito e con mimica) U ziu com’era grossu? No |
||||
averu?! Ci dicu ca era siccu? Siccu era, ccù n'paru di spadduzzi |
|||||
bih! Ci l’avi presenti ‘n ‘appennarobbi anticu, chiddu a calatura. |
|||||
Pareva ‘n tilareddu ca caminava tuttu ‘ncircatu, s'ammagginari ca |
|||||
quannu u mericu |
ci ava'ffari i raggi 'nto pettu, bastava ca u |
||||
mitteva o suli 'ncontraluci e sapeva macari chi ava mangiatu. |
|||||
Averu janu? |
|||||
NOTAIO |
: E dei capelli? Che cosa mi sa dire dei capelli? |
||||
VENERA |
: Tignusu era! Aveva i capiddi tignusi ma logni.Averu Janu. |
||||
FEBRONIO |
: (leggerà ciò che ha scritto) Dunque, alto, magro e "calvo" giusto? |
||||
(guarda Jano che muove la testa ) so maritu annaca, lei ci'accorda? |
|||||
VENERA |
: Ca su iddu s'arricorda ca era "calmo" ciù scrivissi... calmo. |
||||
FEBRONIO |
: Comu l'ogghiu, a unni semu o bagnu?! |
||||
NOTAIO |
: Benissimo, per il momento va bene così, sarà mio dovere |
||||
ricontattarvi in merito allo sviluppo. |
|||||
JANO |
: Ah, apprima a sviluppari a fotografia? E va beni facissi lei e poi |
||||
ci documenti. |
|||||
FEBRONIO |
: Ma quantu parra stu cristianu?! |
||||
NOTAIO |
: A proposito di documenti, scusatemi, un'ultima cosa. Se non |
||||
sbaglio voi abitate in una casa di proprietà di vostro zio, io sono |
|||||
certo che voi potete dimostrare agli altri eredi, che in tutti questi |
|||||
anni |
avete sempre |
versato il mensile di affitto con |
regolarità. |
Dovete sapere che anche i depositi bancari andranno divisi fra gli eredi.
Lustru di luna :commedia in 2 atti - |
di Angelo Scammacca |
pag |
29 |
|
JANO |
: Signor notario, ci pò mettere la mano sul fuoco como a Nunzio |
|||
u Scemo, perchè noi con puntualezza abbiamo sempre versato il |
||||
versamento che ci dovevamo versare. |
||||
FEBRONIO |
: Allura quann'è accussì, avrete sicuramente le pezze. |
|||
VENERA |
: (che non ha capito il senso) Senta signò lei, ni ha taliato boni, chi ci |
|||
paremu arripizzati? |
||||
NOTAIO |
: Signora, si dice pezze per dire ricevute, il signor Febronio |
|||
chiede appunto se ne avete. |
||||
JANO |
: Certo che ce li aveomo, prima che quei disgraziati di latri ci |
|||
scassavano il casciolo della culunnetta e se li rubavano. |
||||
NOTAIO |
: Ah! sono stati trafugati? |
|||
VENERA |
: Ca di sicuro si sono affucati, picchì si mangianu macari tuttu |
|||
chiddu ca c’era ‘nta ghiaccera. C’erunu dui roccoli affucati e |
||||
‘n’caddozzu di sazzizza ppì me maritu. Sdisonesti, si ci |
||||
mangianu a sasizza a me maritu. |
||||
NOTAIO |
: Sono mortificato. |
|||
VENERA |
: Mortificato lei! Ava vidiri a me maritu, quando ci siamo |
|||
aricogliuti, dallo scanto stava murenno, ca ancora oggi è menzu |
||||
mortu e menzu vivu. |
||||
FEBRONIO |
: S'avvidiri quali parti ci'avi morta?! |
|||
NOTAIO |
: Va bene, Febronio non dimenticare di prendere nota di questo |
|||
fatto. |
||||
NOTAIO |
: Dunque siamo intesi, al prossimo incontro definiremo le |
|||
modalità, contemporaneamente alla consegna delle carte. |
||||
VENERA |
: Ha vistu Janu, stu galantomu ti duna macari n'mazzu di carti, |
|||
d'accussì su voi, ti poi fari macari n'trissetti! |
||||
JANO |
: (la guarda dai piedi alla testa) Jautru, 'n'sulitariu mi fazzu! |
|||
Amuninni. Salutamu |
(Febronio,Venera, Jano |
E S C O N O ) |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
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30 |
SCENA VIa |
|
NOTAIO - FEBRONIO |
|
FEBRONIO |
: (rientra subito) Mi stava preoccupannu c'arristavunu i viscotta. E |
menu mali ca erunu a dieta... forsi era chidda ingrassanti. |
|
NOTAIO |
: E caro mio, almeno ci siamo fatti un quadro completo della |
situazione. |
|
FEBRONIO |
: Mi passi di capiri, ca ricivuti de casi non’avi nuddu. |
NOTAIO |
: E tu pensa, che ognuno si è infilato in una casa e non è disposto |
ad uscirne. Anzi se può cerca di accaparrarsi anche quella dove |
|
abitano i fratelli. |
|
FEBRONIO |
: E chi perdunu a cuccagna. Chiddi dormunu tranquilli, anzi |
dormunu e mangiunu, pirchì l'appititu mi passi ca non ci manca. |
|
NOTAIO |
: Beh! Vedremo come matureranno gli eventi. |
FEBRONIO |
: Eh già! L'antichi dicevunu u megghiu tempu veni appressu. |
FINE PRIMO ATTO
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
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31 |
|
A T T O I I ° |
|||
SCENA Ia |
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FEBRONIO - JANO - VENERA |
|||
FEBRONIO |
:(entra assieme a Venera e Jano dando l'impressione che lo studio non è |
||
ancora aperto, sistemerà le sedie, aprirà la tenda ecc.) Trasiti, ma vi |
|||
ripetu ca u sturiu ancora è chiusu. |
|||
VENERA |
: Bih…e chi ci fa?! Ca aspittamu deci minuti. |
||
FEBRONIO |
: Deci minuti? Ma si u nutaru vi cunvucau ppì l'unnici e sunu |
||
l'ottu. Jù su ci pirmittiti aja sbarattari, ca assira |
u nutaru fici tardu |
||
e oggi aspittamu genti. |
|||
VENERA |
: Cu prima arriva mangia ppì tri! |
||
FEBRONIO |
: Naturali, allura voddiri ca l'autri si ponu pigghiari u bicarbonatu |
||
pirchì di sicuru ci'adduppa. |
|||
JANO |
: (con in mano una guantiera coperta da carta di pasticceria, mentre |
||
all’interno ci sarà un sacco di Juta)A'vvistu ca finalmenti vossia |
|||
ci'arrivau?! (alludendo) Oggi ccà...a qualcunu ci sunamu u de |
|||
profundis. |
|||
FEBRONIO |
:(al pubblico) Ahu! si fissau ca l'ha seppelliri e u seppellisci! U |
||
vuliti vidiri ca forsi farà u saristanu? |
|||
VENERA |
: (cercando di circuirlo) Sintissi signor febbraiu |
||
FEBRONIO |
: Sì marzu, (al pubblico) ccà ci'nnè nautra. Febroniu signuruzza, |
||
non sbagghiassi misi, mi dicissi . |
|||
VENERA |
: Su lei ancora non l'ha caputu, ccà a cosa è chiara, nuatri ama |
||
vinutu 'n'pocu prima, pirchì ni dispiacissi ca qualcunu di dda |
|||
speci di parenti si mittissi d'accordu ccò nutaru e nuatri |
|||
arristassimu comu a tanti passuluni. |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
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32 |
|
JANO |
: Si ca fussi facili! Jù cara mia ci'addumu 'n'luminu a sira e |
||
ci mannu na jastima3 o jornu; a ca si ll'ana rumpiri qualche |
|||
jamma! |
|||
FEBRONIO |
: Macari jettaturi arrisuttau! Comunqui taliassi ca u nutaru è na |
||
persona seria, e di sti cosi non n'ha fattu mai, e criru ca non c'javi |
|||
vogghia di n'cuminciari propriu ora cchì so frati. |
|||
VENERA |
: Pirchì jù ritegnu ca fussi na cosa 'ngnobili, ca i me frati, a mia |
||
insaputa facissunu na parti di chista. Nuatri n'ama vulutu sempri |
|||
beni. |
|||
FEBRONIO |
: Si viri! Mi cridissi ca di chistu u nutaru è cchiù ca cunvintu, |
||
difatti ppì spartiri st'eredità, pensu ca non avrà nessuna difficoltà. |
|||
JANO |
: L'anima a Diu e a roba a cu' tocca. |
||
FEBRONIO |
: E secunnu vui a cu' è ca cià’ttocca ? |
||
VENERA |
: Bih! A cui?! Ca avissa statu ancora cchiù semprici su non |
||
sparteva nenti e mi addotava tutto...sotto la mia gonna . |
|||
FEBRONIO |
: E chi ci capevunu? |
||
JANO |
: Ma quantu a fai longa?! Ti camulii chiù'assai di na porta |
||
vecchia. |
|||
VENERA |
: Cunchiurivu! (indicandosi) Si dici, e ricchi i ricchizzi a li scarsi li |
||
scarsizzi! Ha caputu? E ora statti tannicchia mutu! |
|||
FEBRONIO |
: Veru è, s'arripusassi ca ppì oggi ha parratu troppu...annacassi a |
||
testa. |
|||
VENERA |
: A megghiu cosa è. Per'ora astutiti tannicchedda, ca cchiù'ttardu |
||
quannu u nutaru n'ammustra i carti, su l'autri n'cuminciunu a |
|||
mussiari, allura tu t'ha 'ffari valiri. |
|||
JANO |
: (comincerà il solito dondolio) |
||
FEBRONIO |
:A proprositu di carti, putacasu chi purtasturu i ricevuti de misati |
||
ca ata pavatu?! |
3 maledizione
Lustru di luna :commedia in 2 atti - |
di Angelo Scammacca |
pag |
33 |
|
VENERA |
: Bih! ragiuni ci'avi, u nutaru ni l'ava dittu, ma purtroppu me |
|||
maritu, l'autra vutazza, si scurdau 'nmuzzicuni di sigaretta |
||||
addumatu, giustu giustu supra a scatula unni ci tinemu i ricivi da |
||||
misata da casa, a scatula era di cartuni, pigghiavu a focu e c'iaja |
||||
cuntatu u fattu. |
||||
FEBRONIO |
: Eh! Ci voli furtuna macari 'nto friiri l'ova ...ma scusatimi, si non |
|||
m'arrivoddu mali, i ricivuti non vi l'avunu rubatu? |
||||
VENERA |
: I primi, chisti erunu chiddi ca avevumu accucchiatu dopu |
|||
FEBRONIO |
: Capisciu, comunqui ora pirmittitimi ma jù aja gghiri a rizzittari |
|||
'nto salottinu e 'nta l'archiviu, vi lassu 'npocu suli, su vi vuliti |
||||
assittari faciti ccù comudu, basta ca non tuccati carti, documenti |
||||
e jautru, pirchì sunu cosi arrisirvati. (starà per uscire) |
||||
JANO |
:(farà un gesto alla moglie, come per dire: “e oggi non ci offre niente?”) |
|||
VENERA |
: E aspittassi muminteddu chi primura ca c'iavi. |
|||
FEBRONIO |
: Chi ci servi? Javi bisognu cosa? |
|||
VENERA |
: (con finto imbarazzo) Mentri semu custritti ad aspittari ca veni u |
|||
nutaru... non c'iavi |
nenti d'assaggiari? Chi'ssacciu...dolcini, |
|||
viscuttedda |
||||
FEBRONIO |
:(al pubblico) Licchi sunu. Chi c'iaviti famuzza? |
|||
VENERA |
: Ca ppì'gghessiri puntuali, non eppumu mancu u tempu di |
|||
colazionari. |
||||
FEBRONIO |
: Allura auru a veniri cchiù matinu, u seru ccà ricotta oramai |
|||
spiddiu. Mi dispiaci ma non vi pozzu dari aiutu, po'ddarisi ca |
||||
comu veni u nutaru potta quacche cosa. E appoi so maritu non |
||||
puttau sti pasticcini? |
||||
JANO |
: Pasticcini? U voli unu, aspittassi. (apre l’involto e tira fuori il sacco) |
|||
A vistu chi puttamu? Accussì avemu unni sarvari l’eredità |
||||
FEBRONIO |
: Speriamu ca unu ci’abbasta. Ora su ci pirmittiti mi ni vaju |
|||
pirchì va finisci ca non cunchiuru nenti. (V I A da una laterale) |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
34 |
||
SCENA |
IIa |
|||
VENERA - JANO |
||||
VENERA |
: (comincerà a rovistare ) E allura 'nto frattempu damici na taliata, |
|||
chi dici janu?! Viremu unni pò'gghessiri, di sicuru sarà |
||||
ccà'menzu. |
||||
JANO |
: (dondolando sempre la testa come per dire sì) |
|||
VENERA |
: Ma s’attrovu c'attrovu, ci dugnu na liggiutazza e su ci su cosi |
|||
trubuli, stai tranquillu ca qualche fogghiu u fazzu scumpariri, i |
||||
lassu cu na manu davanti e una d'arreri. Chi ni dici Janu?! |
||||
JANO |
: (si è accorto che Febronio si è riaffacciato, quindi cambierà modo di |
|||
muovere la testa, e la oscillerà come per dire nò) |
||||
VENERA |
: Non sì d'accordu? Ma |
n’auma ristatu d’accussì (continua a |
||
rovistare e notando che il movimento diventa più frenetico, muovendo anche |
||||
le braccia) Ma chi schifiu t'acchiappau si pò sapiri? |
||||
SCENA IIIa |
||||
VENERA - JANO - FEBRONIO |
||||
FEBRONIO |
:(entrerà appena e Jano si fermerà) A propositu stava pinsannu ca su |
|||
ppì’casu aviti cauru… |
||||
VENERA |
🙁 sentendo la voce, per nascondere ciò che stava facendo, comincerà a |
|||
dare colpi di borsa o di altro sulla scivania come se volesse colpire qualche |
||||
insetto) Unni s'inficcau, fatti pigghiari! Non scappari, eh, |
||||
disgraziatu! |
||||
FEBRONIO |
: Ma chi sta facennu? Chi ci pari ca sta lavannu robbi 'nta saja? |
|||
VENERA |
: Ca quali c'era 'n'mangia carti ca era menzu chilu, su chiddu |
|||
addentica l'eredità..(Jano riprende il solito movimento) |
||||
FEBRONIO |
: Certu s'addentica, appoi va finisci c’ata spartiri 'n'quattru. |
|||
Comunqui stati tranquilli ca non ci'nnè mangia carta, ca ci'abbiju |
||||
sempri u disinfettanti.Vi stava dicennu ca s’aviti cauru, n'casu |
||||
mai grapiti a finestra. |
( V I A ) |
SCENA IVa
VENERA - JANO
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
35 |
|
VENERA |
: Ppì n'pilu! Menu mali ca è addummisciutu, picca ci |
||
mancava ca sinn'addunava. |
|||
JANO |
: Orvu tunnu è! |
||
VENERA |
: ( Alzerà una carpetta e noterà un fascicolo che porta scritto "Eredità" e lo |
||
tira fuori) Janu morta sugnu, i jammi m'attremunu, c'iaju u |
|||
pidduzzuni ca mi fà d'accussì, talia ccà, talia cchi' attruvai. |
|||
Aredità! (butta il fascicolo sulla scrivania come se fosse incandscente) |
|||
JANO |
: (scatta improvvisamente) Dammi a mmia ca chisti sunu cosi de |
||
masculi, assettiti ddocu, ca tu in primisi sì parenti e ci voli ca ti |
|||
trovunu in fragranti di reatu. (mentre Venera siederà con un ventaglio |
|||
in mano, prenderà un foglio dalla carpetta e comincerà a leggere) |
|||
Viremu chi c'è scrittu......: “Jù Cammarata Peppe...” 4 |
|||
VENERA |
: Cammarata? |
||
JANO |
: Sarà qualche parrinu testimoni, o u notaru ca scrissi u |
||
testamentu, pirchì mi pari ca è scrittu troppu in italianu. Dunqui |
|||
Cammarata Peppe, ca binidizioni di Diu e di tutti i santi, dogno |
|||
in dote a mio fighiu Turi chidu ca scrivu, 4 tumini ri terra a |
|||
panculi, una scecca e un puditru, un carettu con tutti l'armigi e li |
|||
cosi ca servunu a lavurare a terra, uno pastrano, uno paraqua, uno |
|||
paio di vettule, una piritera a tubu e una piritera a cannolu, 4 |
|||
funni a sciurtinisa, 4 manghione ri lana, 4 ri cottone, 4 duzini ri |
|||
quasetti accattati, 4 fatti a manu, 4 duzini ri fazuletti diversi, 4 |
|||
camisi fini, 4 camise pisante, una peza ri roba pi fare cusiri |
|||
camise, 4 cavisi usate e 4 nove e peza di roba per cusiri cavisi, 2 |
|||
bunache, uno vestito di spusaliziu cucito dal custurere, 2 |
|||
scappuna fatti fari a Vizini, 2 scappini pi nesciri, 2 licacci,2 fasci |
|||
per lutto, 2 femmi mostazzo, quello che serve per farsi a barba e |
|||
pi fumari a pipa. Cammarata Peppe. (rimette il foglio nella carpetta) |
|||
(SUONERANNO ALLA PORTA) |
|||
VENERA |
: Ma chi schifiu liggisti ca non c'iaju caputu nenti, chi n'ama'ffari |
||
da piritera a cannolu ? |
|||
JANO |
: Ah! inveci i femma mustazzi?! Servunu! |
||
SCENA Va |
4Tratto da un originale testamento
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
36 |
VENERA - JANO – FEBRONIO
(FEBRONIO ENTRERA' PER ANDARE AD APRIRE, VENERA AUMENTERA' IL RITMODEL VENTAGLIO, METRE JANO STARA' SIMULANDO LA POSIZIONE CHE ASSUMONO I BAFFI COL FERMABAFFI )
FEBRONIO |
: (guardandolo) E chi arristau 'ncantesimatu? Signuruzza cià |
|
dassi na svintuliata, ca 'nta facci pari cchiù patutu di n'salassaturi |
||
ca s'appizzau i mignatti n'coddu. |
( V I A ) |
|
(si sentirà parlare,” qualche buongiorno, nò non c'è, veramente”. Mentre |
||
Jano e Venera cercheranno di rimettere a posto, ma non del tutto). |
||
FEBRONIO |
: (rientrando si rivolge ai due) Signori, scusate vi dispacerebbe |
|
accomodarvi nel salottino, c’avissa a’ffari n'pocu di pulizia ccà. |
||
VENERA |
: Ma ancora chi ama'spittari assai? (mentre si avviano nella laterale |
|
dove prima Febronio era entrato per sistemare) |
||
FEBRONIO |
: Ca quali, u nutaru sta vinennu, quistioni di dui, a massimu tri |
|
uri. |
||
VENERA |
: Tri uri? Janu a ‘ntisu? (come per chiedere conforto) |
|
FEBRONIO |
: Ca certu co’ntisi! E non u viri ca annaca a testa. Voddiri ca è |
|
d’accordu |
||
JANO |
: (Riportandosi la guantiera, muoverà la testa ) |
( E S C O N O ) |
FEBRONIO |
: Ha vistu ca è comu dicu jù ( li fa accomodare. Posa il fascicolo |
|
"Eredità" in una pandette ed esce dalla comune, si presenta subito con |
||
Candeloro e Mara ) |
SCENA VIa
FEBRONIO - LORO - MARA
FEBRONIO
: Prego signori accomodatevi.
LORO
: C'è permesso! (come se chiedesse se ci fosse qualcuno di nome“permesso”. Avrà in mano una vecchia e grossa valigia si colore scuro)
FEBRONIO
: Nò! Non c'è! Ancora n'ha vinutu…. Ca trasiti!
MARA
: ( saluta come se ci fosse qualcuno) Bongionno, bongionno.
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
37 |
|
FEBRONIO |
: E chi saluta e seggi? Ma su vaja dittu ca non c'è nuddu! |
||
MARA |
: La ducazioni non guasta mai, vossia u sapi comu si dici, |
||
zuccaru non guasta bivanna. |
|||
FEBRONIO |
: Veru è, però t’acchiana u diabeti…cosa di nenti; tantu ca u |
||
nutaru ppì evitari stu periculu non m'arraccumannau jautru; oggi |
|||
senza accattari viscotta e caramelli pirchì troppu cosa duci fanu |
|||
dannu. D'altrondi mi pari ca vuatri siti a dieta. |
|||
LORO |
: Per la miseria, proprio ora che avremmo gradito ciò che la volta |
||
scorsa abbiamo lasciato. |
|||
FEBRONIO |
: (al pubblico) I scocci! E forsi mancu chiddi! E cari mei, ogne |
||
lassata è persa. |
|||
MARA |
: E va beni, casu mai, voddiri ca chiddu ca lassamu nuautri, verrà |
||
dato agli altri retici. D'accussì nuddu ci può accusare di non |
|||
essere generosi e d'averci preso tutta la redità. |
|||
FEBRONIO |
: Oh! Jautru su non è generosità chista?! Stati rinunciannnu in |
||
anticipu a chiddu ca non c'è, e ca non è mancu vostru... |
|||
LORO |
: Comunque, egregio, ci scusasse se l'abbiamo importunato |
||
venendo in lieve anticipo, ma mia moglie ha detto: sbrighiamoci |
|||
prima che attroviamo i posti occupati. |
|||
FEBRONIO |
: E chi vi pari ca semu o cinima?! In ogni casu su tri uri sunu ‘n |
||
lieve anticipu, su spuntauru n'ura prima vi sintevuru in ritardu. |
|||
MARA |
: (dando l’impressione di disinteresse) Vedesse, a mia non m'interessa |
||
nenti di tutta sta storia, di tutti sti cristiani ca s'acchiappunu, |
|||
appoi pirchì? Ppì na cosa ca non n'ha sudatu nenti a nuddu, |
|||
bastassi n'pocu di superbia cchiù picca. |
|||
FEBRONIO |
: Oh! finalmenti sentu fari n'discursu sinsatu. |
||
MARA |
: Pirchì lei chi pinsava ca jù vinni ccà, miscannumi ccù sta mala |
||
parintela, ppì spartirini sti quattru cosi? Ffù! |
|||
FEBRONIO |
: Beh! Quattru cosi pensu propriu ca non sunu, |
dicemu ca forsi |
|
sunu… quattrucentu. |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - |
di Angelo Scammacca |
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38 |
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LORO |
: Quattrocento o quattromila, mia moglie, una volta che io |
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l'ho spubblicamente addichiarata, benefondista dell'eredità che |
||||
toccava a me... |
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FEBRONIO |
: Certu supra a chistu non c'erunu dubbi. L’eredità da so è! |
|||
LORO |
: (continuando) Ha ben pensato, che arrivando un pò prima e |
|||
magari con la sua partecipazione, (tenta di circuirlo) sempre se lei |
||||
vuole collaborare...nell'eliminare qualche carta compromettente |
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dal fascicolo... indubbiamente con lei l’obbligo ce lo togliamo; se |
||||
lo immagina lei, potiamo lasciare quelle teste di scecco con un |
||||
palmo di naso. Ecco spiegato perchè siamo arrivati prima. Un |
||||
buon cavallo si vede nella corsa. |
||||
FEBRONIO |
: (al pubblico) Mancu su erumu o paliu di Siena. Chistu parra di |
|||
scecchi, muli e cavaddi, mi staju cunvincennu |
ca è maniscalcu. |
|||
(Si rivolge ai due) Comunqui jù vi ringraziu, ma di sti cosi non |
||||
n'haju fattu mai, jù aju sempri pinsatu a costruiri ddi quattru cosi |
||||
ca c'iaju e non a sdirubbari. Ora scusatimi ma vi lassu n'pocu suli |
||||
pirchì haja sistimari l'archiviu. Non c'è bisognu ca v'ariccumannu |
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di non tuccari nenti. |
( V I A ) |
|||
LORO |
: Po’ stari tranquillu! Saremo di mammoro. |
|||
SCENA VIIa |
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LORO - MARA |
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( si avventano come fulmini a rovistare ) |
||||
MARA |
: Forza spicciti circamulu, prima ca torna e n'attrova che manu |
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n'to saccu. |
||||
LORO |
: Ahu! ca dammi u tempu d'attruvarlu. Viremu, certu ca l'eredità |
|||
ana ‘gghessiri tutti n'ta na carpetta, un notabile ca s'arrispetta non |
||||
ammisca, passaggi di proprietà, ccù atti notori, successioni ecc. |
||||
(trova la pandette sistemata da Febronio), ccà semu "eredità", aspetta |
||||
ca ci dugnu na liggiuta...No chista non pò'gghessiri, (la scarta). |
||||
Viremu...st'autra è n'attu di l'arcivescovadu. |
Comu fa ccà?! |
|||
...eredi antica casa conserviera... |
||||
MARA |
: Loro! |
|||
LORO |
: Cui? Cu sù sti loro? |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
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MARA |
: Tu! No loro...loro?! Loro tu! |
|||
LORO |
: Me matri non puteva fari na pinsata cchiù 'nfilici di darimi |
|||
'nomu cchiù stubbutu di chistu! |
||||
MARA |
: Staju pinsannu, su sutta sutta ci promettemu qualcosa o nutaru, |
|||
iddu chi'ffà?? |
||||
LORO |
: Nenti, ni fa attaccari! Ma dicu chi sì pazza? Non ti fari scappari |
|||
na cosa di chista!..Ahhh! Ecco ccà eredità! di...Cammarata Peppe |
||||
MARA |
: E chi ci lassau i cosi a Cammarata? E di unni spuntau chistu?! |
|||
Dammi, fammi leggiri (si alza, tira il fascicolo dalle mani, facendo |
||||
cadere una pila di documenti ed altro, quindi raccatteranno facendo una |
||||
gran confusione, mettendo fascicoli sulle sedie, fuori posto). |
||||
FEBRONIO |
:(attirato dal frenetico rumore del |
rassetto rientrerà, trovando Loro sotto il |
||
tavolo e Mara con fascicoli in |
mano e sotto le ascelle.) |
Chi fu, chi |
||
successi? |
||||
MARA |
: U ventu, ci fu n'corpu di ventu e avvulanu tutti cosi. |
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FEBRONIO |
: Ppì furtuna ca c'è a finestra chiusa, su era aperta, sa chi |
|||
succireva. E...tutti chiddi ca erunu ccù lei unni si nni jeru? |
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MARA |
: Chiddi cui ? |
|||
FEBRONIO |
: I so mariti, lei dici sempri Loro, Loro. |
|||
LORO |
: (uscendo) Quane sono, nel sottostante. |
|||
FEBRONIO |
: Ahu! Si esprimi ca pari 'n'libru apertu. Ma chi sta facennu sutta |
|||
a scrivania? Chi sta ghiucannu a muccia a muccia? |
||||
(SUONANO ALLA PORTA ) |
||||
FEBRONIO |
: (al pubblico) Ccà semu, quadretto al completo. Scusati vaju a |
|||
grapiri. |
( V I A ) |
|||
( Loro e Mara rimasti soli rassetteranno alla meno peggio e quindi con aria |
||||
di indifferenza si risiederanno ) |
||||
FEBRONIO |
: (Rientrando) Signori Sgroi mi dovete perdonare, ho di là dei |
|||
signori ai quali devo far firmare degli incartamenti che il notaio |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
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mi ha lasciato, se non vi dispiace dovreste accomodarvi |
|||
nell'archivio. |
|||
LORO |
: Certamente faccia con comodo (vanno verso l'archivio) |
||
MARA |
: Facesse come se fosse a casa sua |
( E S C O N O ) |
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SCENA VIIIa |
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FEBRONIO - 'NTONI - MIMMA |
|||
( I due entreranno con cassette da frutta e sacchi di legumi) |
|||
FEBRONIO |
: Accomodatevi prego, la stanza è tutta vostra. Siete un pò in |
||
ritardo ma fa lo stesso. |
|||
'NTONI |
: Comu 'n'pocu di ritardu? Ma su sunu i novi e l'appuntamentu è |
||
ppì l'unnici! |
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MIMMA |
: Voddiri, ca ppì'gghessiri puntuali me maritu non ghivu mancu o |
||
mercatu . |
|||
FEBRONIO |
: Signura, comu dici u dettu anticu?! A matinata fa a jurnata! |
||
'NTONI |
: E pirchì già scurau? |
||
FEBRONIO |
: Beh! Picca ci manca! Quannu u nutaru, su iddu voli, vi darà a |
||
littura do testamentu, po'essiri ca ppì qualcherunu scura e ppì |
|||
qualcun'autru agghiorna. Ma si non sugnu indiscretu, ccù sti casci |
|||
chi ata'passari ddò mercatu? |
|||
MIMMA |
: Non signori, i casci ni servunu ppì caricarici i cosi ca ni lassau u |
||
zzù Neddu e su non ci’abbastunu i scaricamu 'nta lapa e i |
|||
ricaricamu. |
|||
FEBRONIO |
: Ah! Menu mali ca purtasturu a lapa, s’annunca non ci |
||
capevunu. Comunqui scusatimi ma u nutaru non mi raccumannau |
|||
autru di fari i pulizii, pirchì oggi si prevede una giornata speciali. |
|||
L'ospiti è sacru e merita la massima cura. |
|||
'NTONI |
: Giustu dissi, stu nutaru è un veru nutaru. Jissi, Jissi.(come quando |
||
si scaccia il gatto) |
|||
FEBRONIO |
: E chi sta cacciannu a jatta?! A propositu su vi fa famuzza, mi |
||
dispiaci ma oggi u spacciu è chiusu. |
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|
'NTONI |
: Quali spacciu? |
||
FEBRONIO |
: La biscotteria del notaio Torrini...oggi ha il turno di riposo. |
||
MIMMA |
: E chi ti pari, apposta ni cunvucau oggi, ppì sparagnari. |
||
FEBRONIO |
: Eh! Un giorno di digiuno non guasta. Ccù pirmissu. ( V I A ) |
||
SCENA IXa |
|||
'NTONI - MIMMA |
|||
'NTONI |
: (pensando di essere soli parleranno a volume sostenuto) Cara mia oggi |
||
arriremu, nuatri arriremu e qualcun' autru chianci. |
|||
MIMMA |
: Qualche autru e macari quarcunu di cchiù. |
||
'NTONI |
: O signor Micalizzi comu s'arrisica a pipitiari ci dugnu n'malu |
||
corpu di gabbietta 'nto mussu, ca ci scugnu a dintera; u riduciu ca |
|||
sa mangiari simulinu ppì pranzu, colazioni e cena . |
|||
MIMMA |
: E già ca chiddu è scemu?! Tu u canusci bonu, chiddu non |
||
appena viri a mala parata, inveci di parrari, si’n’cutugna |
|||
accumincia ad annacari a testa. |
|||
'NTONI |
: E jù ci'attaccu 'n'marteddu 'nte corna, ci nesciu na cascia di |
||
nuciddi e cià fazzu scacciari, almenu ni facemu u turruni. |
|||
MIMMA |
: Appoi dda cosa bedda di tò soru Vennira, a jddu s’addivetti a |
||
pruinchillu, e idda caricannusi di fumu cerca d'annuvvuliari a |
|||
genti. A stura o nutaru sa comu si l'ha giratu: “o zzù Neddu di |
|||
ccà, o zzù Neddu di ddà, ci'ama fattu, ci'ama dittu”. Cià fazzu |
|||
avvidiri jù, ca a spinnu comu a na jaddina. |
|||
'NTONI |
: E a ddu cosu fausu di me frati Cannaloru unni u metti?! Cù tutta |
||
d’aria ca si duna, ca si unchia comu o pupu da Miscilen, cu |
|||
dd'autra cosa arripudduta di so muggheri, sarà ca su scurdavu ca |
vinneva bombuli. Latri, ca si l'ana spurpatu vivu a ddu mischinu do ziu, non ci'ana fattu mai nenti, e su putacasu n'cuminciunu ccò solitu ritornellu, chista è a vota bona ca ci scicu i robbi d'incoddu.
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SCENA Xa
'NTONI - MIMMA - LORO - MARA -VENERA -JANO
(avendo sentite queste minacce, entreranno improvvisamente dalle laterali prima Venera e Jano, poi Loro e Mara e cominceranno a litigare a ritmo sostenuto fino ad accapigliarsi, scompigliandosi abiti e capelli )
VENERA |
: Ahu! Tintu carritteri a cu è ca ci attacchi u marteddu 'nte corna! |
|
MIMMA |
: (Sorpresa) Ah! 'nfamazzi ascutati arreri a porta i discursi da genti |
|
ppì beni. |
||
JANO |
: Jù ti chiuru ddi cosi n'ta cascia, ca ti riduciu comu a dui ossa di |
|
siccia. |
||
'NTONI |
: A cui... ca mancu ti viru, ca si tantu 'nsignificanti ca non fai |
|
ummira mancu quannu si misu o suli. |
||
LORO |
: U signuri non potti addizzari testi di viddani e cucuzzeddi logni. |
|
MIMMA |
: Pezzu di jetticu accura a comu parri! |
|
MARA |
: Pirchì n'casu mai chi ci fai? Viniti tu e st’ummira di cucca |
|
(indica il marito) e ci faciti u squatruni ccò pospiru, anzemi a |
||
st'autri ddocu. (indicherà i cognati ) |
||
VENERA |
: U sai chi ti pozzu diri a'ttia e a tò maritu, ca avi ragiuni u |
|
pruverbiu ca dici "o malu pruvatu, non u pruvari, pirchì cchiù u |
||
provi e cchiù tintu u trovi (inveisce) " cosa fangusa ". |
||
(grida, tafferuglio generale, botte ) |
||
JANO |
: Ajiai! No! Muzzucuni no! Sdisonesti |
|
LORO |
: Lassimi a ricchi, lassimi a ricchi Cainu! |
|
(quando si presenteranno il |
notaio e Febronio vedranno chi sotto la |
|
scrivania, chi con una sedia in |
testa ) |
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SCENA XIa
NOTAIO - FEBRONIO - JANO - VENERA -'NTONI MIMMA -LORO - MARA
NOTAIO
: (con veemenza) Signori! Signori scusate, ma che succede, vi sembra questo il modo di aspettare la lettura di una successione.
FEBRONIO
: Ma dicu jù, chi è ducazioni chista, vi dissi ca u nutaru stava vinennu, e unni semu a verra di l’africa.
LORO
: Caro signor notaio, è che mio frate 'Ntoni è caurulinu e cià "
pranza fiume "
NOTAIO
: Prego?
FEBRONIO
: Mangiaciume,
prurito
n'somma.
Eh!
chiddu
parra
comu
n'sillabariu.
NOTAIO
: Comunque questo comportamento è indecoroso. Io oggi vi ho convocato perchè vorrei definire del tutto, questo caso di scomparsa, scrivendo così la parola fine! E speravo di trovare davanti a me, delle persone che avrebbero saputo accettare, con la dovuta razionalità quanto il destino offre. Ed invece constato che i vostri istinti sono primitivi, esplosivi. Proprio oggi, proprio oggi che la morte di vostro zio potrebbe essere “conclusiva”.
(lazzo del funerale)
(uno alla volta i nipoti diranno)
Mossi u ziu?! E quannu mossi. E unni mossi. E comu mossi. E picchì mossi
‘NTONI
: E i cosi a ccù cci lassau? .(lazzo del funerale. Loro poggerà la valigiae dall’interno prenderà un vecchio ritratto di uno sconosciuto con tanto di fiocco nero, la richiuderà; quindi, tutti piangendo si faranno le condoglianze; a suon di marcia funebre, gli uomini metterano la valigia in spalla, due avanti ed uno dietro come se fosse una bara, Venera con il ritratto sollevato dietro, e Mimma e Mara con i ceri accesi chiuderanno la processione, possibilmente accompagnati da una marcia funebre).
NOTAIO
: Signori per cortesia, prendete posto, non vi preoccupate che non dovrete farvi carico di nessun onere.
N'TONI
: (alla moglie) Ama 'vidiri dopu cu è ca l’ha pavari sti spisi, pirchì ccà si pava macari l'aria ca si respira, ppì'mmia ponu stari frischi.
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VENERA |
: Non ti pigghiari collira, ca non ni cunfunnemu ppì na cosa di |
||
chista, (evidenzierà) averu Janu ? (Jano cala la testa) Di certu nuatri |
|||
non pavamu, (evidenzierà) averu Janu? (Jano cala la testa) Ca ora |
|||
faceumu spenni e spanni. (Jano cala la testa) |
|||
FEBRONIO |
: E pirchì cala a testa ?! Non è ca ci dissi, averu Janu ? |
||
LORO |
: Siete sempre più pidocchiosi, vi facite canusciri dovunque. Non |
vipreoccupate che dopo che mi sarà stata consegnata l'eredità provvederò medesimamente alle spese.
MARA
: Più cinquecento lire di mancia al signor Fibronio.
N'TONI
: Accura su ti sdoluchi u pusu 'nto pigghiari sti cincucentu liri.
NOTAIO
: Signori, non vi preoccupate perchè nessuno dovrà sborsare un soldo in quanto molto tempo fà ci è stato recapitato un bonifico di versamento con il quale , vostro zio provvedeva anche a questa eventualità. Oltre ad una cospicua somma per le eventuali spese da me sostenute.
MIMMA
: Certu iddu chi ci misi do so, ni livavu da nostra eredità.
JANO
: Che nostri sordi chistu e jautru.
NOTAIO
: Allora signori! Iniziamo a dare atto alla definizione ed alla eventuale ripartizione dei beni...
'NTONI
: Da bonamma do zzù Neddu!
NOTAIO
: Di vostro zio. Però si rendono necessarie delle precisazioni, in quanto la fase preliminare a questa suddivisione era legata alle vostre dichiarazioni, in modo che mi fosse possibile riconoscere eventuali e doverosi benefici, a chi, nel corso di questi anni avesse avuto un comportamento più corretto nei confronti di vostro zio.
VENERA
: Megghiu di comu n'ama cumpurtatu?!
FEBRONIO
: Certu cchiù di chistu, chi avevuru a'ffari?!
NOTAIO
: Dunque cari signori! Alla mia richiesta di presentazione delle ricevute bancarie, o vaglia o quant'altro potesse dimostrare che voi, senza nessun titolo di gratuità fornito da vostro zio, gli
Lustru di luna :commedia in 2 atti - |
di Angelo Scammacca |
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|
abbiate mensilmente riconosciuto il doveroso canone di |
||||
affitto; le vostre risposte sono state: i ladri, l'allagamento, |
||||
l'incendio. (accusa) Bugie, menzogne. Scuse così puerili, neanche |
||||
un bambino le avrebbe trovate. |
||||
MIMMA |
: Purtroppo sono cosi che ni sono ammattute. |
|||
NOTAIO |
: Facciamo finta di crederci! E per fortuna che non ho consegnato |
|||
alla Polizia le descrizioni che ognuno di voi mi ha fatto dello zio; |
||||
mi avrebbero denunciato per vilipendio.(indicando i presenti che |
||||
hanno fatto le dichiarazioni) Alto, basso, magro, grasso, come me! |
||||
Insomma, non vi siete neanche sforzati d’immaginare che aspetto |
||||
avesse il vostro amato zio. Dimostrando così di non averlo mai |
||||
conosciuto. Infatti per questo ho evitato di farvi incontrare. |
||||
Ebbene signori oggi abbiamo una sorpresa, toglieremo il drappo |
||||
che ha nascosto il vero volto di vostro zio e sono certo che la |
||||
tanto sperata eredità, sarà per voi una chimera. Febronio, fai |
||||
accomodare il nostro ospite! |
||||
FEBRONIO |
: Come lei desidera |
( V I A dalla comune ) |
||
JANO |
: Chi scherzi sunu chisti?! Chi vulissi significari ca ni nni |
|||
turnamu a manu leggi? E chi ama fattu tuttu stu traficu ppì nenti. |
||||
M'accattai macari u vistitu novu e mi n'ajiu a'gghiri chi manu |
||||
vacanti, jù vogghiu chiddu ca m'attocca e ca mi lassau me ziu, |
||||
s'annunca ccà finisci a tumbulati. |
||||
LORO |
: Mih! Quannu si ci ferma a testa addiventa piriculusu. |
|||
VENERA |
: Jù di ccà non mi smovu mancu su mi tirunu chi catini. Su mi |
|||
pigghiunu i cincu minuti, (con un rapido attacco d’isterismo) mi vestu |
||||
di marascialla e mi fazzu canusciri tutta 'nta na vota . |
||||
NOTAIO |
: (calmando gli animi) Non dubitate che ognuno avrà quel che si |
|||
merita. |
||||
(Febronio rientrerà con giacca, cravatta, un elegante cappello, |
||||
bastone con pomo d'argento. Avrà un aspetto distinto e sicuro ) |
||||
VENERA |
: E chi fù, chi 'ntisi friddu e si vistivu? |
|||
NOTAIO |
: Signori vi presento il signor...Scuderi, Scuderi Febronio, che |
|||
amichevolmente tutti hanno sempre chiamato Neddu!(stupore di |
||||
tutti) |
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|
FEBRONIO |
: (rigido) Bene cari parenti! Grazie di cuore, io ho già dimostrato |
||
alle autorità chi sono ed ho anche giustificato il motivo della mia |
|||
scomparsa, in modo da evitare spiacevoli inconvenienti. |
|||
Dunque... voi mi avete sempre rispettato, inviato soldi, voluto |
|||
bene, perfino siete venuti a trovarmi in Argentina in mezzo alle |
|||
pampas. (con amarezza) Voi non vi siete neanche degnati di |
|||
guardare le foto che ho inviato a mia sorella, dove almeno |
|||
avreste potuto vedere il mio aspetto! Avete fatto versamenti, |
|||
vaglia, depositi bancari! Mai una lira è stata versata, di certo non |
|||
me li sarei spesi, anzi ve li avrei ridati, e di sicuro con tanto di |
|||
interessi. Avidi, pretenziosi ed irriconoscenti, anche quando vi |
|||
hanno comunicato che a causa della malaria era stato consigliato |
|||
il mio rientro per essere accudito, voi cosa avete fatto? Non vi |
|||
siete neanche degnati di venirmi a prendere in aeroporto, avete |
|||
dato incarico ad un sconosciuto di rinchiudermi in quel |
|||
pensionato, abbandonandomi al mio destino. |
|||
NOTAIO |
: E fu appunto in quella logora casa di riposo che avvenne |
||
l'incredibile, dove il quì presente Febronio Scuderi, già Febronio, |
|||
nome molto usato nel comune di Palagonia che di solito viene |
|||
trasformato in Neddu, e del quale io stesso ho potuto constatare |
|||
la vera identità; rinacque! Sì! Voi lo faceste rinascere, anzi con |
|||
più forza e vigoria di quando era giovane. |
|||
FEBRONIO |
: In quel tugurio dove mi confinaste, un compagno di stanza un |
||
vecchietto originario di Modena, mi raccontò una vecchia storia |
|||
di una ragazza, figlia di un oste di un paese lì vicino. Che aveva |
|||
avuto una relazione con un militare in congedo e rimasta incinta |
|||
fu scacciata via dal padre che non intendeva subire la vergogna. |
|||
VENERA |
: E chi t'interessava a'ttia di sta figghia do putiaru? |
||
FEBRONIO |
: Nenti, non m'avissa 'ntirissatu nenti di qualunqui figghia di |
||
'n'putiaru, su jù non avissa fattu u surdatu 'nta l'artiglieria a |
|||
Modena e non avissa avutu na relazioni ccù dda carusa propriu |
|||
prima di cungidarimi. Certu scopriri di esseri patri, sapiri ca c'era |
|||
n'figghiu, ca puteva essiri figghiu miu, l'unicu figghiu da me vita, |
|||
non mi fici stari cchiù 'nte robbi. Scappai, spiai, addumannai e |
|||
grazii a chiavi universali ca ti fa grapiri tutti i porti... |
|||
'NTONI |
: E quali fussi sta chiavi universali u peri di porcu? |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
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FEBRONIO : Stubbutu e gnoranti, a vita t'imparau sulu a mangiari favi e |
||
carrubbi comu e scecchi. I soldi caru miu! I soldi sunu a chiavi |
||
universali, chiddi ca ccù na vita di sacrifici m'haja 'ccucchiatu. E |
ancora cchiù, chiddi ca ddu mischinu di massaru Cola, 'nta trent'anni m'ha versatu ppà mezzadria da terra ca mi coltiva. Mischinu, ogne annu m'ha mannatu a ricivuta de soldi ca m'ha virsatu. L'unicu onestu è statu chiddu ca non m'ha mai canusciutu e non sapi mancu comu sugnu fattu, sapi sulu ca sugnu u patruni da terra, e ni sugnu dispiaciutu ca 'nta sta circustanza non mi ci aja pututu mustrari, ma è cosa ca farò, assemi alla donazioni da terra, chiddu s'ha merita! A vuatri 'nveci, cu stu bellu lustru di luna, v’attocca na mappina5 a testa (simula di pulirsi la bocca). La mia tenacia, la mia testardagine e i soldi; chiddi ca jù c'iaju e vuatri nò, mi hanno fatto ritrovare mio figlio, al quale ho fatto immediatamente dono di tutti i miei averi e che ho anche legittimato col mio nome, e che vi presento: il notaio Scuderi Torrini Luigi. Ma ricurdativi ppì tutta a vita chiddu ca vi dicu ”U beni ca sdilleggi e non riguardi, u ricanusci sulu quannu u perdi”. Vi salutu.(si gira e con una risata beffarda esce dalla comune).
Si abbassano le luci e cala la tela
FINE DELLA COMMEDIA
Riel.Giugno,2005
Angelo Scammacca
Via Fra liberato 19 Catania
TEL. 095/455324
5tovagliolo
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca pag 48
MATERIALE OCCORRENTE
-Mezze maniche nere
-Carpette, fascicoli, libri (materiale per lo studio)
-3 Vassoi, biscotti
-2 gabbiette da frutta.
-guantiera con un sacco di Juta
-una valigia grande e nera
-Ritratto di un vecchio con un fiocco nero incollato sotto.
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
49 |
A T T O
I °
Pag 6 - pag 30
SCENA Ia SCENA IIa SCENA IIIa SCENA IVa SCENA Va SCENA VIa
NOTAIO – FEBRONIO NOTAIO - FEBRONIO - 'NTONI – MIMMA NOTAIO - FEBRONIO NOTAIO - FEBRONIO - LORO – MARA NOTAIO – FEBRONIO - JANO - VENERA NOTAIO – FEBRONIO
A T T O I I ° |
||
Pag 31 - pag.47 |
||
SCENA |
Ia |
FEBRONIO - JANO - VENERA |
SCENA |
IIa |
VENERA – JANO |
SCENA IIIa |
VENERA - JANO – FEBRONIO |
|
SCENA IVa |
VENERA – JANO |
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SCENA Va |
VENERA - JANO – FEBRONIO |
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SCENA VIa |
FEBRONIO - LORO – MARA |
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SCENA VIIa |
LORO – MARA |
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SCENA VIIIa |
FEBRONIO - 'NTONI – MIMMA |
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SCENA IXa |
'NTONI – MIMMA |
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SCENA Xa |
'NTONI - MIMMA - LORO - MARA -VENERA –JANO |
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SCENA XIa |
NOTAIO - FEBRONIO - JANO - VENERA -'NTONI |
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MIMMA -LORO - MARA |
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
50 |
Volantino di sala
Neddu Scuderi, un vecchio e ricco zio, fratellastro di tale Falso Prassede, madre di due figli maschi ed una donna, scompare da una vecchia casa di riposo per anziani.
Il motivo della fuga va ricercato nel tentativo che il vecchio vuole portare a compimento, di ritrovare un figlio della cui esistenza viene a conoscenza proprio mentre è ospite in quella pensione.
Trascorsi circa dieci anni dalla scomparsa del vecchio ziastro, i nipoti, saranno contattati dal notaio Torrini, con la motivazione di preparare i documenti atti alla suddivisione dell’eredità.
Ognuno, farà di tutto per azzannare la fetta più grossa se non addirittura tutta l’eredità, dando così vita ad una esilarante serie di conflitti, sia fra di loro, sia con l'anziano segretario del notaio.
Insomma volendo chiudere con un vecchio detto siciliano: “ A scerra è ppà cutra ”.
L’autore
Lustru di luna :commedia in 2 atti - diAngelo Scammacca |
pag |
51 |
Capostipite
Falso ‘Nzino
I° matrimonio |
2° matrimonio |
Magro |
Scuderi |
Figlia |
Figlio precedente relazione |
Falso Prassede |
Scuderi Neddu |
fratellastri
Coniugata
Sgroi
Figlio |
Figlia |
Figlio |
‘Ntoni |
Venera |
Loro |