Madre-Figlia

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MADRE-FIGLIA

Atto unico

di

 Matteo Tibiletti

PERSONAGGI

MADRE

FIGLIA

UOMO

BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Matteo Tibiletti nasce a Varese il 23/10/1978. Da sempre coltiva una profonda passione per il cinema, la fotografia e per la scrittura creativa. Autore di sceneggiature, racconti, poesie e copioni teatrali si cimenta spesso come regista di brevi cortometraggi o shooting fotografici (su www.youtube.com/teotibi e www.flickr.com/teotibi  è presente tutta la sua produzione). Nel 2009 ha pubblicato tramite il sito www.lulu.com   una raccolta dei suoi migliori scritti dal titolo “LO SCONOSCIUTO”.  Ha frequantato per cinque anni la Scuola di Teatro Città di Varese. Dal 2008 è uno dei membri fondatori, attori e registi dell’Associazione culturale “Compagnia Duse” di Besozzo. Da gennaio 2012 è regolarmente iscritto alla SIAE come autore teatrale e fotografo.

DATI DELL’AUTORE

NOME E COGNOME: Matteo Tibiletti

NATO A : Varese il 23/10/1978

RESIDENTE IN: Via C. Goldoni 41/B, Varese (VA)

CELLULARE: 3462219045

INDIRIZZO MAIL:  tibilettimatteo@gmail.com

POSIZIONE SIAE: 213623

Scena spoglia. Una panchina al centro della scena. MADRE e FIGLIA sono sedute. Atteggiamento teso.  Sguardo fisso verso il pubblico. Quando si muoveranno, i loro movimenti spesso coincideranno perfettamente. Sul lato basso destro della panchina spuntano un paio di gambe, vestite con pantaloni scuri e scarpe nere, un po’ sporche. Le gambe sono immobili per tutto lo svolgimento.

MADRE: Sole.

(pausa)

FIGLIA sposta lentamente lo sguardo verso l’alto. Rimane immobile in questa posizione per alcuni istanti. MADRE si accorge si volta verso FIGLIA, quindi sposta lo sguardo anche lei anche lei. Pausa. MADRE abbassa di nuovo lo sguardo su FIGLIA, poi di nuovo verso il pubblico.

MADRE: No. Siamo sole.

FIGLIA: Oh.

FIGLIA abbassa di nuovo lo sguardo verso il pubblico. Pausa.

MADRE: Hai preso tutto?

FIGLIA: Uhm,uhm

MADRE: sicura?

FIGLIA: Uhm,uhm

MADRE: Prova del nove?

FIGLIA: Uhm,uhm

MADRE: Charlie?

FIGLIA: Ops!

FIGLIA si alza di scatto preoccupata, guarda MADRE. Le due si guardano per alcuni istanti. MADRE sorride. FIGLIA esce di corsa sulla sinistra.

MADRE si gira e comincia a rovistare dietro la panchina. Le gambe a lato della stessa sembrano scosse, come se lei stesse maneggiando qualcosa sul corpo steso.

MADRE: Eh dai!

Finalmente riesce nel suo intento. Torna con lo sguardo verso il pubblico. Stringe in mano una sigaretta ed un accendino. Si mette la sigaretta in bocca. Sta per accenderla quando all’improvviso ricompare dalla quinta di sinistra FIGLIA con un grosso orsacchiotto in braccio. MADRE si blocca con un sorriso e spegne momentaneamente l’accendino.

FIGLIA: (con un enorme sorriso) Charlie!

MADRE: Charlie.

MADRE accende di nuovo l’accendino e torna ad accendersi la sigaretta, ma FIGLIA le si avvicina di scatto e le toglie la sigaretta dalla bocca.

FIGLIA: Fumare fa male!

MADRE: E chi lo dice?

FIGLIA: io

MADRE: A chi?

FIGLIA: a te

MADRE: E con quale diritto?

FIGLIA: Mmm…ehm..

MADRE: Vedi, non puoi impedirmi di fare quello che io ritengo giusto solo perché tu ritieni che sia sbagliato. Te l’ho sempre detto che devi offrire delle ragioni ben precise e delle giustificazioni altrettanto fondate per usare la violenza.

A queste parole FIGLIA si siede accanto a MADRE con aria preoccupata.

FIGLIA: Ti ho fatto male mamma?

MADRE la accarezza.

MADRE: No tesoro, non mi hai fatto male … ma mi hai strappato la sigaretta di bocca e lo hai fatto senza che io lo volessi…non è una forma di violenza anche questa?

FIGLIA: Ehm…sì?

MADRE: Certo tesoro.

FIGLIA: Allora, scusa mamma…ma io volevo solo…

MADRE: Lascia stare, so perché lo hai fatto…e in altre condizioni lo avrei apprezzato molto…purtroppo oggi è uno di quei giorni in cui un po’ di fumo potrebbe farmi sembrare meno difficile tutto il resto, capisci?

FIGLIA: A dire il vero no.

MADRE: Non importa, tesoro…Charlie come sta?

FIGLIA: (sorride) Bene bene bene!

MADRE: Bene.

MADRE allunga la mano verso FIGLIA

MADRE: Tesoro ora mi puoi restituire la sigaretta?

FIGLIA: Certo!

FIGLIA apre la mano e le restituisce la sigaretta, ora ridotta in pezzi. MADRE prende la sigaretta e la guarda facendola penzolare tra indice e pollice.

FIGLIA: Oh!

MADRE: Vedi?...che ti dicevo? La violenza produce sempre vittime.

FIGLIA: Eh già.

Pausa.

FIGLIA: Mamma?

MADRE: Dimmi tesoro.

FIGLIA: Perché abbiamo fatto le valigie?

MADRE: Stiamo partendo.

FIGLIA: Uhm..uhm… e per dove?

MADRE: Ancora non lo so.

FIGLIA si gira velocemente verso il retro della panchina guarda in basso, poi si volta verso la madre.

FIGLIA: Viene anche lui?

MADRE: Tu lo lasceresti lì?

FIGLIA: Non so…ma svegliarlo non sarebbe come usare violenza su di lui?

MADRE: Non credo si sveglierebbe molto facilmente

FIGLIA: Dorme sodo eh!

MADRE: E’ un sonno molto profondo.

FIGLIA: Strano! Qualche ora fa era sveglissimo!...quando è entrato in camera mia…

MADRE: Sta' zitta!

FIGLIA: Oh!

FIGLIA abbraccia Charlie con sguardo offeso.

MADRE: Mi dispiace tesoro. Ma… non voglio sentire questa storia. Preferirei anzi che tu te ne dimenticassi.

FIGLIA: Ma voleva solo giocare!

MADRE: No! Guardami negli occhi tesoro, guardami bene negli occhi, come non hai mai fatto, per favore! Questo stronzo pezzo di merda non voleva affatto giocare, ok?

FIGLIA: Mamma…hai detto una parolaccia!

MADRE: Ne ho detta più d’una…non sei stata attenta.

Pausa. FIGLIA assume un’aria riflessiva.

FIGLIA: Eh già…più di una.

MADRE: Già.

FIGLIA: Non si fa però!

MADRE: No, normalmente avresti ragione, non questa volta.

FIGLIA: Oh!

Pausa.

FIGLIA: Mi sa che sono un po’ confusa.

FIGLIA è sul punto di piangere

MADRE: Tesoro…amore…ti prego…

FIGLIA fatica a non singhiozzare

MADRE: Ti scongiuro non..

FIGLIA scoppia a piangere

MADRE si volta lentamente verso la figlia. Poi scoppia in un urlo.

MADRE: Basta!

FIGLIA smette immediatamente di piangere e guarda con timore alla madre stringendo fortissimo Charlie tra le braccia.

Pausa.

MADRE: Che ore sono?

FIGLIA si volta solleva il braccio del corpo sdraiato dietro la panchina. Preso tra le mani il polso, guarda l’orologio.

FIGLIA: Sono le due.

MADRE: Bene, allora è quasi ora di andare.

FIGLIA: allora non lo devo svegliare?

MADRE: No.

FIGLIA: Ma non avevi detto che non lo avremmo lasciato qui?

MADRE: Sto pensando

FIGLIA. A cosa?

FIGLIA: A dove lasciare il cadavere.

FIGLIA: Uhm…

Pausa

FIGLIA: che schifo.

MADRE: cosa?

FIGLIA: Avevo del cioccolato nella tasca e ora mi sono sporcata la mano…

MADRE: vuoi un fazzoletto?

FIGLIA: No.

FIGLIA comincia a pulirsi le dita succhiandosele in maniera un po’ equivoca, emettendo di tanto in tanto qualche mugolio.

MADRE: Puoi piantarla per cortesia?

FIGLIA: Mmmmh…di fare cosa?mmmmh….

FIGLIA continua a succhiarsi le dita, assumendo posizioni via via più imbarazzanti. Charlie cade per terra.MADRE si guarda intorno con preoccupazione. Poi prende la borsa ed estrae in fretta un fazzoletto.

MADRE: Per cortesia, usa questo!

FIGLIA: Perché?

MADRE: Un giorno te lo spiegherò…per oggi è sufficiente che tu mi obbedisca.

FIGLIA: Ma a me piace il cioccolato! Papà mi riempiva di cioccolatini, tavolette di cioccolato fondente, biscotti ripieni, torte e..

MADRE: Smettila immediatamente.

FIGLIA: Ma perché fai così? Chiedilo a lui, no?

FIGLIA si volta verso il cadavere

FIGLIA: Papà! Perché non dici alla mamma quanto sei contento di vedermi mangiare il cioccolato?

Pausa

FIGLIA: Uff, certo che dorme proprio come un cucciolone sonnacchioso eh! Non gli avrai fatto troppo male, vero?

MADRE: Non ti preoccupare. Lui starà meglio se lo lasciamo dormire. Papà era molto stanco…quando l’ho sorpreso in camera tua era già fin troppo stanco…

FIGLIA: Eh già…aveva un respiro tanto affannoso…quando giochiamo a nascondino porcellino comincia quasi subito a respirare così

FIGLIA comincia ad imitare un respiro cavernoso e affannato.

MADRE: Gesù Cristo, ma non la smetti mai eh?!

FIGLIA: (bloccandosi all’istante) Ma perché mi sgridi sempre?

MADRE: Non ci pensare, mamma oggi è nervosa.

MADRE ha uno scatto e si alza in piedi.

MADRE: Senti, sai cosa facciamo adesso tesoro, prendiamo il papà e lo mettiamo comodo in cantina, che ne dici?

FIGLIA: Ma la cantina è buia buia!

MADRE: Per questo…papà ha bisogno di dormire e sai quanto gli è difficile prendere sonno se c’è luce!

FIGLIA: Eh si, anche quando giocavamo teneva sempre la…

MADRE: (alzando la voce) PUOI CORTESMADREENTE ANDARE A PRENDERE LA CHIAVE DELLA CANTINA IN CUCINA?!

FIGLIA: Va bene.

FIGLIA si alza ed esce sulla destra.

MADRE: Bisogna avere pazienza. Devo respirare. Devo ricordarmi di farlo e devo pensare a qualcosa di rilassante. Assolutamente. Potrei cadere svenuto da un momento all’altro. Come diceva quel film?...”Non bisogna chiederci se noi crediamo in Dio ma se Dio crede in noi”…bene io credo…credo che mi creda…e se mi crede sa che quel che ho fatto non poteva essere evitato. Tutti commettiamo degli errori, no? Io anche più di uno…ma basta respirare, respirare a fondo e recuperare quel che si è perduto. Respirare e recuperare, si, è questa la soluzione. Sposi un uomo, ne sei convinta e tempo dopo ti accorgi che non è l’uomo che pensavi fosse? Beh può succedere. E’ normale… tutti abbiamo una percezione della realtà distorta e a volte ci lasciamo ingannare dalle apparenze. Basti guardare mia figlia…ancora non le ho trovato un nome. E’ un errore? Non so, ma io non credo ci sia bisogno di dare un nome alle persone. Io sono sua madre e lei è mia figlia. Poveretta a volte mi chiedo se non sia colpa mia … ma santo cielo è a rischio stupro ad ogni angolo di strada e quel che è peggio non se ne rende conto! Vive in una dimensione parallela! E a volte la invidio!...già, può evitare la sofferenza senza la fatica che facciamo noi..come dire…noi “normali”? no, normalli un cazzo…quello stronzo (indica dietro la panchina) forse era normale?! Fanculo! Diceva che non trovava più le ragioni del nostro amore… aveva difficoltà. Non mi toccava da mesi! E, dico…guardate anche cos’è che si rifiuta di toccare! Ho forse qualcosa che non va?! Non credo… e non sono frigida! Sono una fottutissima passionale! Una sgualdrina! Già perché c’è una bella differenza tra l’essere una puttana ed essere una sgualdrina. Le sgualdrine hanno passione per il sesso, ma non quello fatto per riempire un vuoto, se mi perdonate la disgustosa metafora…no! Le sgualdrine amano il sesso come la più alta accezione di passione e amore fisico. Le sgualdrine cercano il sesso, facendo una selezione accurata del materiale umano disponibile e non lo farebbero mai con il primo che passa, nossignore! Solo con chi si merita di godere seriamente dei frutto proibito…ah che belle parole…frutto proibito…

Ma di che cazzo sto parlando! Ho ammazzato quello stronzo, non so che farne del cadavere, mia figlia è praticamente ninfomane… per un cioccolatino si farebbe l’intera nazionale di football americano e io sto qui a disquisire su quanto sono sgualdrina!...allora torniamo a noi…

In quel momento entra FIGLIA, con un abitino cortissimo e molto sexy

AL: Ta taaaaaaa! Ti piace mamma?

MADRE: E quello dove lo hai preso?

FIGLIA: Me lo ha regalato papà ieri!

MADRE:Cristo!

FIGLIA: No…me lo ha regalato papà!

MADRE: Amore, non ti ho chiesto se è sceso nostro Signore a portarti il regalo (a parte) ci mancherebbe anche lui! ( a FIGLIA) sto parlando proprio di tuo padre… e delle sue idee…tesoro non puoi metterti questo vestito…

FIGLIA: E perché?

MADRE: Perché non stiamo andando ad una festa per scambisti, dobbiamo prendere dei mezzi pubblici…e…

FIGLIA: Non mi sta bene?

MADRE: No tesoro…magari ti stesse male…(a parte) porca puttana! Ci fosse qualcosa che le casca male addosso...quanto la odio! ( a FIGLIA) solo che, vedi…sarebbe fuori luogo…capisci? E noi non vogliamo essere fuori luogo, vero? Vedi la mamma come si veste?

FIGLIA: Vuoi dire male?

MADRE: (a parte) Che nervi….spero solo di non scoprire un giorno che mi prende per il culo! (a FIGLIA) no amore, mamma si veste bene perché dici così?

FIGLIA: Mmm..papà diceva che se avessi avuto più gusto forse avresti anche avuto più uomini.

MADRE: Ah…interessante…beh, papà intendeva dire che se avessi avuto più gusto avrei trovato uomini più intelligenti.

FIGLIA: papà è stupido?

MADRE: Shhhht! Ti può sentire!

FIGLIA ride. MADRE di rimando la guarda e ride, poi si rivolge al pubblico

MADRE: Da qualcuno avrà pur preso!

FIGLIA: E ora che facciamo mamma?

MADRE: Spostiamo lo stupidino in canitina?

FIGLIA ride

FIGLIA: shhhht!

MADRE: Eh, già..che sennò sente!

MADRE e FIGLIA si spostano ai lati della panchina e fanno per sollevare il corpo quando cala il buio in scena.

BUIO

All’accendersi delle luci FIGLIA in piedi in mezzo al palco, stringe Charlie tra le braccia e continua a fare avanti e indietro nervosamente. Movimenti rapidi. Si mangia le unghie, ogni tanto parla con Charlie, si sistema il vestitino, si pettina con le mani in maniera buffa.

FIGLIA: Io mi sto annoiando! (gridando verso la quinta a destra) MAMMA IO MI STO ANNOIANDO E HO FREDDO, E HO PAURA…

Pausa

FIGLIA: Ho paura, si ho paura ed è brutto avere paura, vero Charlie? Se poi sapessi di cosa ho paura…ma non lo so. La mamma mi sgrida sempre. Non le va mai bene quello che faccio. Vero Charlie?. Sai Charlie? Tu sei l’unico amico che ho. La mamma dice che di gente per bene in giro non ce n’è. Per questo è difficile trovare persone affidabili. Veri amici. Così dice la mamma. Io non so se crederle… il papà è una persona per bene…sennò la mamma non lo avrebbe sposato, giusto? Eppure ora dice che è uno mmmmm (mette la mano sulla bocca come a non poter parlare) e un mmmmmm (come prima). Capisci Charlie? Non si dicono le  parolacce! Papà è buono, lui non me le dice…anche quando sta con me e mi riempie di bacini dappertutto…è tanto tenero… Quando poi mi prende e mi distende (si distende sulla panchina ) ,mi accarezza (prende ad accarezzarsi il corpo) e mi dice che sono la sua bambina. Il mio papà mi vuole tanto bene, sai Charlie? (si mette a sedere improvvisamente). La mamma invece no. Non gliene vuole! E io non so se volerle bene.  Se lei non vuole bene al papà, perché io devo volere bene a lei? Lei non mi fa le coccole come me le fa il papà…lei mi chiama “tesoro” e poi “amore” e poi mi dice “non fare questo, non fare quello”.

Io mi sa che odio la mamma, sai Charlie? Magari mi prendesse come fa il papà (si sdraia di nuovo) se tutti e due mi accarezzassero? Saremmo davvero una famiglia felice…se il papà e la mamma mi facessero tutti e due le coccole….Mmmmhhh (Ia mano scende tra le cosce. In quel momento entra MADRE)

MADRE:  (a parte) Ma santo Dio…sta peggiorando di ora in ora! ( a lei, con una mano sulla bocca) Ehm…Ehm… tesoro, sei pronta.

FIGLIA, lasciando la mano tra le gambe volge lo sguardo a sua madre.

FIGLIA: Mamma…stavo giusto pensando a te!

MADRE: Ecco…appunto…

FIGLIA: E pensavo anche a papà…si si

MADRE: Meraviglioso!

FIGLIA: Pensavo a te, me e papà, tutti insieme come una vera famiglia!

MADRE: Sì, tesoro, i dettagli me li racconti in un altro momento per favore, ora siamo in ritardo, dobbiamo andarcene.

FIGLIA: (alzandosi all’improvviso) Hai deciso dove andare?

MADRE: Credo di sì.

FIGLIA: E dove dove?

MADRE: Andiamo dalla nonna, ok?

FIGLIA:  Ma nonna Adele è morta.

MADRE: (a parte) eh certo! Perché esiste solo mia suocera! ( a lei) Tesoro, ti ricordi che anche io ho una mamma?

FIGLIA: (delusa) Ah…uhm..uhm…

MADRE: Anche mia madre, è tua nonna… ricordi? Nonna Clelia

FIGLIA: Uhm…uhm…

MADRE: anche nonna Clelia ti vuole bene…lo sai vero?

FIGLIA : sì, ma nonna Clelia è malata…

MADRE: Beh…è anziana, e ha qualche problema di salute ma ti vuol bene…

FIGLIA: Nonna Clelia non mi dà mai il cioccolato!

MADRE: Nonna Clelia è diabetica (a parte) E che cazzo! (a lei) tesoro ora basta chiacchiere, andiamo per favore, è meglio fare in fretta prima che arrivi qualcuno.

FIGLIA: Eh chi dovrebbe arrivare?

MADRE: Non so, forse qualche amico di papà…(a parte) ci mancano solo quegli stronzi!

FIGLIA: Sì, sì gli amici di papà! Papà dice sempre che sono anche miei amici!

MADRE: Ecco, per l’appunto…no, amore, gli amici di papà è meglio che non vengano qui…perché papà sta dormendo.

FIGLIA: Ma papà sta dormendo perché tu gli hai dato una botta in testa.

MADRE: (capendo che la situazione sta andando per le lunghe) Ti ho già detto che tuo padre soffre d’insonnia.

FIGLIA: Non è vero, quando dormiva nel lettone con me…

MADRE: Amore! Stai tranquilla, papà ha chiesto alla mamma una bella botta in testa perché era un po’ nervoso e non riusciva a prendere sonno.

FIGLIA: allora non lo avvisiamo che stiamo andando via?

MADRE: No no, sapeva che saremmo andate via

FIGLIA: E quando glielo hai detto, se lo hai deciso cinque minuti fa?

MADRE (a parte) certo che quando vuole capisce eh… (a lei) è da una vita che gli dico che prima o poi me ne sarei andata via

FIGLIA: Dalla nonna Clelia?

MADRE: Dalla nonna Clelia!

FIGLIA: E gli avevi detto che sarei venuta via con te

MADRE: Gliel’ho detto proprio prima che mi chiedesse di poter dormire un po’

FIGLIA: Ah…

MADRE: Bene…ora, tesoro, possiamo andare?

FIGLIA: ok (sorriso)

MADRE la guarda ancora, l’abbraccia forte.

MADRE: Sei il mio amore, lo sai vero?

FIGLIA: (sorriso) Sì mamma…ma allora mi vuoi bene?

MADRE: Avevi dubbi?

FIGLIA: E’ che mi sgridi sempre…

MADRE: Ti sgrido perché ti voglio bene…altrimenti non ti direi mai nulla.

FIGLIA: Davvero?

MADRE: Te l’avevo detto che per usare la violenza bisogna avere un valido motivo. Il mio motivo sei tu.

FIGLIA: Oh…

MADRE: Visto?

FIGLIA: Già…mi sa che ho anche capito.

MADRE: Fantastico (a parte) e meno male! (a lei) ora andiamo?

FIGLIA: Si

MADRE: Hai preso tutto?

FIGLIA: Uhm..uhm

MADRE: Sicura?

FIGLIA: Uhm... uhm..

MADRE: Prova del nove?

FIGLIA: Uhm…uhm..

MADRE: La tua valigia?

FIGLIA: Ops!

FIGLIA si mette una mano davanti alla bocca, lascia cadere Charlie, esce di scena . MADRE nel frattempo prende dalla borsa una sigaretta, avvicina l’accendino, poi vede rientrare  FIGLIA di corsa con una valigia in mano. MADRE spegne l’accendino

FIGLIA: Valigia (sorriso)

MADRE: Valigia.

MADRE accende di nuovo l’accendino e fa per avvicinarlo alla sigaretta. FIGLIA si avvicina di scatto e le prende la sigaretta.

FIGLIA: Fumare fa male

MADRE: E chi lo dice?

FIGLIA: io

MADRE: A chi

FIGLIA: A te

MADRE: Con quale diritto

FIGLIA: Sono tua figlia … questo è un motivo.

MADRE: (a parte) stronza…ma almeno l’ha capita! (a lei) Ti voglio bene tesoro!

FIGLIA: Anche io mamma!

Escono.

Pausa.

Si sente il rumore di una porta cigolare.

Dalla quinta a sinistra, strisciando, entra un uomo dolorante. L’uomo raggiunge la panchina. Si siede con la mano sulla testa. Mette una mano in tasca, tira fuori una tavoletta di cioccolato. Si guarda intorno. Mangia un pezzo di cioccolato. Scuote la testa.

UOMO: Sgualdrine.

L’uomo continua a mangiare il cioccolato.

BUIO.