Mandami una cartolina

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MANDAMI UNA CARTOLINA

MANDAMI UNA CARTOLINA

Commedia brillante in due atti di Eugenio Maria Bortolini

SIAE n°32010653 – 13/04/05 Bologna

A mia mamma Ernesta

che ride, felice, nel mio cuore

Personaggi in ordine di entrata

Luigi La Vecchia (il viaggiatore)

Signora Ernesta (mamma di Luigi)

Daniela (sorella di Luigi)

Edoardo (amico di Luigi)

Osvaldo Mazza (compagno di viaggio)

Don Giovanni (parroco)

Filiberto (chierichetto)

Lavinia Riccòmini (giornalista)

Jean Davìd Debùt (regista)

Ruggero (cameraman)

ATTO I

La scena rappresenta la living-room di un appartamento medio borghese, arredato sobriamente, ma con gusto.

Da una parte della scena è posto un tavolo con 6 sedie ed alle sue spalle un mobile bar con libreria, televisione ed un numero impressionante di soprammobili, ninnoli e asettini, sparsi qua e là. Laterale, obliqua alla tavola una grande porta finestra con il profilo di una città, fa intravedere un terrazzo con piante ornamentali. Una porta centrale alla scena

con un corridoio che conduce ad altre camere dell’appartamento funge da entrata/uscita; nella parte destra della scena è posto un divano con due poltrone ed un tavolinetto frontale, su di un ampio tappeto colorato. Alle spalle del salottino è visibile un mobile a vetrata con, al suo interno, piatti e suppellettili di vario genere. Laterale, obliquamente al divano, è presente un’altra porta con accesso ad altre camere (tra cui la cucina). Un alzatina di legno manierosa, con sopra un busto in marmo, impreziosisce ulteriormente l’ambiente. Quadri alle pareti e piante da interno completano l’arredamento.

ATTO II

Stessa scena


ATTO I

All’aprirsi del sipario, un uomo di circa 40 anni (Luigi La Vecchia) in maglietta, pantaloni sportivi, moon boots ai piedi e guantoni da sci, si aggira, frenetico, intorno alla tavola da pranzo; la tavola è coperta da una distesa di oggetti di abbigliamento vari, valigette, beauty cases e sportine di vario genere. Un numero imprecisato di scarpe estive ed invernali sono posizionate sulle sedie che circondano la tavola. Al centro della stanza, un cavalletto da macchina fotografica troneggia, completamente aperto in larghezza ed altezza. Una grande bandiera dell’Italia sventola pigramente, mossa dall’aria proveniente dalla porta finestra semiaperta, con l’asta legata ad una delle sedie poste intorno al tavolo. Una valigetta, tipo trolley, è posizionata sul tavolinetto innanzi al divano ed un gran numero di libri formano un piccolo muretto che ostruisce parzialmente l’ingresso alla stanza dalla porta centrale. Sulla barriera di libri, è posizionato, in precario quilibrio, uno stereo portatile, dal quale proviene la musica che fa da colonna sonora all’aprirsi del sipario. Dopo qualche secondo dall’apertura del sipario, una signora anziana vestita con grembiule, entra dalla porta laterale con un aspirapolvere in mano; arriva fino al centro della scena e si ferma, guardando l’uomo, con disapprovazione, che continua nel suo ordine frenetico attorno al tavolo, senza considerarla minimamente. La donna si dirige verso la porta centrale alla scena e si china, infilando nella presa elettrica lo spinotto dell’aspirapolvere. Alla musica presente si sovrappone il rumore assordante ed invadente dell’elettrodomestico e la donna, comincia a pulire il tappeto posto sotto il divano ed il tavolinetto. L’uomo trasale spaventato dal baccano improvviso e scruta la donna per qualche istante con le mani sui fianchi; poi, con decisione, si dirige verso la presa di corrente, la stacca con autorità e si dirige nuovamente verso il tavolo, travolgendo. Nella foga dei gesti, il muretto di libri che crolla, insieme allo stereo portatile che cadendo, interrompe la musica di sottofondo.

Luigi: (alterato, ricomponendo la struttura a muretto con i libri che sembra ordinare secondo una sua logica) …ecco, ecco…guarda qui cos’hai fatto!!..

Ernesta: …guarda che sei stato tu, sai?…

Luigi: …Lo so che sono stato io, mamma! Gli ho rovesciati io, quindi sono stato io…probabilmente mi sono anche spezzato l’unghia del pollicione ...ma la colpa è tua!

Ernesta: ma che colpa?… sto dando l’aspirapolvere buona buona…

L: (si sfila i guanti ed uno stivale, massaggiandosi l’alluce e controllando i danni)… ma cosa buona buona!! …quando uno maneggia un aspirapolvere non è buono buono: fa del casino… inevitabilmente provoca del rumore, del disturbo alla quiete… li dovrebbero proibire quei cosi succhiatori!!!

Ernesta: …ma che proibire e proibire! Se non avessi Pluto!…

L: (stupito)…e chi è Pluto?

E: (indicando l’aspirapolvere)..lui!…Pluto… l’aspirapolvere col fiuto!

L: (si rinfila lo stivale ed i guanti da sci) …Oh Cristo Santo, mamma!… Rimanda il tuo Pluto a cuccia e lasciami concentrare!!

E: …Luigi, riattaccami la spinotto, che c’è una polvere qui… che si soffoca!… (mentre dialoga con Luigi, continua a spolverare e riassettare qua e là, la stanza)

L: …non è polvere, mamma! …in casa nostra, da quando sono nato, non ho mai avuto il piacere di vedere della polvere…

E: (quasi tra sé) …perché ci passo il panno magico…

L:…è pulviscolo atmosferico…è misto all’ossigeno….ossigeno, capisci?!… è normale che ci sia…ci deve essere, mamma!!…

E: …macché ci deve essere… mi ricordo che quando c’era ancora al mondo il babbo…

L: (interrompendola)…lascia perdere il babbo adesso!… lo avevi terrorizzato quel povero uomo… lo vedevo, a volte, in salotto…che sorvolava gli oggetti per paura di sporcare… mamma, lasciami solo adesso per pietà… ti ho detto che devo concentrarmi…tra poco parto e non devo dimenticare niente… appena sarò partito potrai sterilizzare la casa come vuoi…

E: …ci mancava anche ‘sta storia del viaggio… ma cosa ti è venuto in mente di fare domanda?!… non stavi bene qui?… avevi tutto quello che volevi…la tua cameretta, il tuo lavorino tranquillo…cosa ti mancava?… cosa c’è che non va?.. (comincia a pulire con lo straccio le scarpe appoggiate sulle sedie)

L: …sì certo, brava…la mia cameretta… mamma, io ho quasi quarant’anni, capisci?!!… e vivo nella stessa cameretta di quando ne avevo quattro… ecco cosa non va! (le toglie le scarpe dalla mani e le riappoggia sulle varie sedie)… Nella libreria, in cameretta, come dici tu, c’è ancora la simpatica enciclopedia dei “Mille perché”, per bimbi da zero a sette anni, mamma!!… Io ne ho trenta in più!…ecco cosa non va!!..

E: …sai che, a volte, non sembra proprio?…

L:…e il lavoro tranquillo?!… (recitato a tiritera) “…pronto, info 412, buongiorno, sono Luigi, in che cosa posso aiutarla?”… questo non è un lavoro tranquillo, mamma… è un‘agonia!… e poi guarda, ormai la decisione è stata presa… (quasi aulico) …il destino mi ha scelto…mi ha preso per mano… ed io lo seguo… fiducioso…

E: …ma cosa segui tu, Luigi?...dov’è che vuoi andare, che non sai neanche attaccarti un bottone alla camicia?…

L: …ma cosa c’entra, mamma!…secondo te, uno può viaggiare solo se fa il sarto, adesso!… e poi, anche Cristoforo Colombo… non c’è dubbio che sapesse cucire… eppure!

E:…sì ma sapeva guardare la bussola!… che invece l’orientamento non è il tuo forte… mi sembri un matto, da quando hai deciso di partire!… un matto!…

L:…e perché cosa faccio di tanto folle, eh?… dai, forza, dimmi con quale criterio mi giudichi così?!!…

E: …Luigi, ti sei visto?!… Fuori ci sono 25 gradi e tu ti aggiri per la casa vestito come Messner! A proposito, oggi mangi a casa o (ironica, indicando i moon boots)… ti fermi in baita?

L: (si sfila i moon boots ed i guanti da sci)…sono vestito così per far pratica, prendere confidenza con l’oggettistica del settore…cosa vuoi sapere, tu?… e comunque, sì… mangio qui…anzi, mi ha detto Edoardo che, forse, viene a trovarmi e si ferma anche lui..

E: …te lo ha detto lui che mangia con noi?

L: …non esplicitamente…ma, come al solito, si presenterà alle 12 e 29, accusando un po’ di gastrite… poi scatta la formula magica: “Luigi, c’hai, per caso, un pezzo di pane che devo calmare i succhi gastrici?”…sì, mamma! …si ferma a pranzo da noi, te lo confermo io già da ora…poi comincerà a lodare i tuoi piatti, a farsi spiegare la ricetta… il solito teatrino, dai…

E: … a proposito di ricette… ieri ti avevo spiegato quella dell’anitra selvatica alla mantovana… oggi parliamo di quella…

L: (interrompendola con decisione)… alt!!… mamma, non voglio sentire ricette oggi!… Chiaro?!…

E: …il “fagiano alla grappa”… (notando l’espressione esasperata di Luigi) …e non fare il seccato! Chiunque dovrebbe conoscere la ricetta del fagiano alla grappa…soprattutto per uno come te che deve partire…può essere utilissima…

L: …dove vado io, la grappa non c’è, né tanto meno il fagiano…questo rende la ‘lezione’ superflua non trovi?!…

E: …guarda che il fagiano può essere sostituito con qualcos’altro… ci saranno ben degli uccelli, dove vai tu?… allora… inizi preparando il fagiano per la cottura e cioè spiumato, svuotato,  passato alla fiamma, lavato ed asciugato… (mentre Ernesta declama la ricetta, Luigi, sconsolato, ricomincia la sua attività attorno al tavolo) …mi raccomando, tieni da parte il fegato e le interiore, che ti servono dopo… poi lo tagli in 4 parti, le sali e le avvolgi in 4 fette di prosciutto che metti in una pirofila con un filo d’olio, burro ed abbondanti erbe aromatiche…

Dalla porta centrale entra Daniela, la sorella di Luigi, una ragazza di circa 30 anni, dinamica ed elegante;indossa un tailleur scuro ed una borsa da lavoro di pelle nera.

Daniela: (entrando velocemente, schiva con un colpo di reni il muretto di libri e si dirige, decisa, verso la porta laterale, uscendo di scena)…ciao bella famiglia! …accidenti, Luigi… grandi lavori eh?… (chiamando il gatto) …Cleopatra?! …(a Ernesta) Ciao, Ma!…

E: …ciao Tesoro!... (continuando la spiegazione) Inforni e fai cuocere per circa 40, 45 minuti…A parte intanto, nel lardo, cuoci per pochi minuti, il fegato e le interiora del fagiano… te lo ricordi che ti avevo detto di tenerli da parte?…eh, Luigi?… Luigi?!… ti ricordi che le interiora ed il fegato ti avevo detto, prima…

L: (esasperato)… sì mamma!! Sì… me lo ricordo… ho preso anche appunti… il fegato e le interiora…

E: (riprendendo pronta)…le spruzzi di brandy… poi li passi al setaccio, aggiungendo sale e pepe… a questo intingolo unisci la salsa fatta prima e, quando il fagiano è cotto, anche il fondo di cottura… (accorgendosi che Luigi sta leggendo l’etichetta di una maglia) … poi prendi le cozze e il capitone e ci imbottisci il fagiano, poi con un ramo di vischio lo sagatti tutto…

L: (trasalendo)…il capitone?… il vischio?…ma cosa stai dicendo?!…

E: …volevo vedere se eri attento… perché avevi perso la concentrazione…

Rientra dalla porta laterale, Daniela, vestita sportivamente in jeans, con un libro in mano.

E: …poi metti i pezzi del fagiano sopra crostoni di pane abbrustoliti e li spruzzi tutti con la grappa… una squisitezza!! (a Daniela) …ciao tesoro!… ti sei ricordata la maggiorana?…

Daniela: Sì, mamma, te lo già messa sul tavolo di cucina, entrando…

E: (uscendo di scena dalla porta laterale)… grazie bimba… che se no le zucchine alla provenzale non hanno carattere…

Daniela: …Gran Gourmet eh, Gigi?.. …era il fagiano al cognac?… Yum, yum!…buonissimo (leccadosi le labbra e poi da un bacetto sulla guancia a Luigi)…

L: (esasperato)… no, alla grappa! Non ne posso più Daniela!…è mezz’ora che combatto con lei per avere un po’ di pace… prima Pluto, adesso il fagiano… ieri mi ha tenuto in ostaggio 40 minuti con la ricetta dei cardi al latte con salciccia… sto ingrassando un chilo al giorno, per osmosi…

D: (dandogli un buffetto sulla guancia)… ma dai che se no, il mio fratellone, come farebbe a crescere sano e rubicondo?… poi lo sai che è uno dei suoi modi per dare affetto, no?…

Mentre Luigi ritorna alla sua occupazione, Daniela si va a sedere sulla poltrona vicino al divanetto e lo scruta seriosa per alcuni istanti

Daniela: …Gigi?…

L: (distrattamente)… uh?...

D:…oggi, mentre tornavo dall’ufficio, mi sono fermata in libreria… e ti ho comprato questo libro… potresti portarlo con te…

L: (sempre distratto)… ah, grazie, Dany… che libro è?…

D: …un libro di poesie… di Pablo Neruda…

L: (da una rapida occhiata al libro) …ha la copertina grossa… non è adatto… e poi, lo sai che a me la poesia non piace… mi annoia…

D: … sì, ma questo è Neruda… e poi c’è una poesia che mi ha colpito molto, sfogliandolo… ( occhieggia Luigi che continua le sue attività) …te la leggo?… eh? Gigi?… vuoi che te la legga?…

L: … sì, Daniela, come vuoi… se ti fa piacere, leggimela…

D: (decisa)…te la leggo! (apre il libro e cerca rapidamente la pagina; intanto si alza e si porta vicino al proscenio, davanti al tavolinetto e legge la poesia, rivolta alla platea, con ispirazione) …si intitola “Il pigro”…

…Seguiteranno a viaggiare

tra gli astri oggetti metallici

con dentro uomini stanchi,

violenteranno la luna

aprendovi farmacie.

E’ il tempo dell’uva piena

e il vino comincia a vivere

tra le montagne ed il mare.

In Cile ballano le ciliegie,

cantano le ragazze brune,

l’acqua nelle chitarre luccica.

Il sole bacia ogni porta

e col grano fa miracoli.

Il primo vino è rosato

dolce come un bimbo tenero;

il secondo vino è robusto

come voce di marinaio;

e il terzo è un topazio,

un papavero e un incendio.

La mia casa ha mare e terra,

la mia donna ha grandi occhi

color nocciola selvatica,

quando si fa notte il mare

si veste di bianco e di verde,

e la luna tra le schiume

sogna come sposa marina…

…non voglio cambiare pianeta”… (rimane per alcuni istanti silenziosa, poi guarda Luigi)… hai proprio già deciso?…

L: (deciso)… Daniela! … ne abbiamo già parlato, mi sembra, no?!… ecco, adesso è inutile che ci giri intorno come un falchetto predatore… …che mi leggi le poesie con i messaggi subliminali…sì, ho deciso…parto!… è meglio così… per tante ragioni…

D: …e noi?… io e la mamma?… anche noi facciamo parte delle tue ragioni?…

L: …Daniela, no! Te l’ho già… (correggendosi) …ve l’ho già detto… voi non c’entrate… anzi…

D:…cosa ne sarà di noi?…

L: …non fare la melodrammatica, Dany… la mamma ha avuto una vita felice, anche adesso, malgrado tutto, è serena, ha il suo equilibrio, le sue abitudini, insomma, è realizzata… e tu? Tu sei giovane, carina, lavori allo studio da diversi anni e tra poco, sai perfettamente che l’avvocato Princi ti chiederà di entrare in società con lui…

D: …ma lascia perdere Princi, adesso…

L: …no, non lascio perdere, invece… te lo chiederà perché sei una brava professionista, preparata, sveglia, promettente ed anche per tutte le ragioni che sappiamo…

D: …ragioni alquanto nobili e motivate…

L: ….ah, adesso non fare la conformista, moralista… non sei né la prima né l’ultima ad essere l’amante del proprio capo, andiamo… e poi il mondo gira così.. ha sempre girato in questo modo… prima o poi, divorzierà e voi coronerete la vostra tanto agognata storia d’amore e di passione… quindi, avrai il tuo studio… e che studio!… e poi la vita, sai che pieghe può prendere?… una volta socia di Princi, sai che occasioni ti capiteranno?… insomma! Non ho scrupoli… non lascio nessuno in mezzo ad una strada, all’agghiaccio, dai…

D: …e l’affetto?… i sentimenti…

L:…Daniela, no!! Non ci casco, questa volta!… non mi metterai in crisi con la tua dialettica forense, è chiaro?!… (ricomincia a riordinare le sue cose)

Daniela rimane in silenzio qualche istante, poi si alza e si dirige verso la porta laterale alla scena; prima di uscire, si ferma un attimo sulla soglia

D:…Gigi?…

L:…cosa?..

D:…ti voglio bene… (esce dalla porta)

L: (si blocca con le mani sui fianchi e risponde secco)… anch’io te ne voglio! …ma questa è un’altra storia, Daniela!… (rimane in silenzio per alcuni istanti, in riflessione)… ecco!… ce l’ha fatta anche stavolta!… Vipera!!… il senso di panico… il rimorso… (a voce alta) …fin da bambina eri bravissima a creare sensi di colpa! … Rompeva un bicchiere… poi con i suoi modini, i suoi occhioni pieni di lacrime ed i suoi atteggiamenti da vittima indifesa, ti faceva venire lo scrupolo che eri stato tu, a mettere il bicchiere troppo in bilico e che avrebbe potuto anche tagliarsi e ferirsi e così, la colpa del bicchiere, che lei aveva rotto, te la sobbarcavi tu… è sempre stato così… (a voce alta) …ma questa volta è diverso, Daniela… questa volta è unica!… (riflette per qualche secondo e poi si va sedere sul divano)… ma chi l’avrebbe mai pensato che mi sarei ritrovato in una situazione del genere… io…Luigi La Vecchia, 38 anni, operatore del servizio 412… quando ho risposto all’annuncio, tutto pensavo, tranne che potessero prendere in considerazione la mia candidatura… beh, il titolo lo avevano pensato bene però… “Vuoi essere il protagonista di un nuovo mondo?! La prima missione di colonizzazione stellare sta aspettando te: una nuova vita su Venere, la dea della bellezza!” …Mi sembrava di rispondere ad una specie di “Grande Fratello”… quelle cose sensazionalistiche… un grande gioco, ecco… e invece… tutto si è concretizzato… velocemente… i test psico-attitudinali, le visite mediche, il corso di formazione…tutto è successo come un lampo… e fra poche ore… via…non è come andare in montagna 15 giorni, eh?… (urlandolo, verso la porta laterale)… se poi ti ritrovi delle sorelle che di mettono anche i sensi di colpa!!…

Entra dalla porta centrale Edoardo, un amico di Luigi, un uomo di circa 40 anni, vestito sportivamente;ha con sé un pacco di giornali e riviste sotto il braccio che poggia sulla poltrona vicina al divano

Edoardo: (ironico)…ma che sensi di colpa puoi avere tu, Luigino? …al massimo è quella di dare un numero telefonico sbagliato di un ristorante… (gli fa il verso) ‘…grazie per aver utilizzato il servizio 412, buona giornata…’ (ride) …ciao Gigi!…ti ho portato la rassegna stampa…sei su tutti i giornali…Allora, come ti senti?…oh, guarda che c’era la porta d’ingresso socchiusa…

L: …sì, sì, immagino…come sempre…è mia sorella che la lascia così per il gatto…dice che anche lui ha diritto a fare qualche passeggiata ogni tanto…che gli si deve dare più libertà… hai capito?… il fronte di liberazione dei gatti oppressi?… ed alla libertà di

Luigi?!… eh?… chi ci pensa alla mia libertà??

Edo: …vedo che è una bella giornata eh?… bella, serena, spensierata…

L:… ma come potrebbe esserlo, scusa?… Qui tutti mi remano contro…Tutti! Mia madre che, continuamente, mi detta ricette su come cucinare pesci, uccelli e suini nei modi più articolati… e Daniela, che continua il suo lavoro psicologico ai fianchi per farmi desistere dalla decisione…

Edo:…a proposito, dammi qualche elemento in più…

L:…e cioè?…

Edo: … ma sì, dai, qualche particolare piccante, qualche notizia top secret… qualche gossip!…

L:…ma quale gossip?!… non ne parlano già a sufficienza la televisione ed i giornali?…a volte, dal telegiornale, imparo io stesso delle informazioni che non conosco, figurati…mi sono fatto anche cambiare il numero di telefono…perché non si viveva più dai curiosi che chiamavano per sapere, per avere news…gossip, appunto…

Edo: …ma scusa, coma potevi pensare il contrario, anche tu?… la prima colonia su un altro pianeta e, tra gli altri selezionati, anche due italiani…sei una celebrità… è qualcosa di straordinario…di eclatante… se avessero scelto me, sarei sempre in TV!! Altro che…

L:…allora sappi, che non possiamo andare in TV o rilasciare interviste come ci gira… le informazioni che danno sono riservate …e poi c’è l’esclusiva…

Edo: (curioso)…che esclusiva?!!..

L:…sì, l’esclusiva…infatti questo è un altro particolare di questa storia che mi mette a disagio…

Edo: …ma cos’è?… fanno un film?!…ti comprano i diritti?!… un libro?!…

L: (scattoso)…Edoardo!…stai calmo!… se tieni al freno la libidine, te lo spiego…

Edo: (incalzante)… allora?!!…

L: …l’esclusiva è… cioè… è una specie di intervista live… sulle ultime ore dei due candidati italiani alla missione… prima della partenza per Venere, ecco…

Edo:…ma quanto ti frutta?!…

L: …ma cosa frutta!? …niente, frutta…cosa vuoi che frutti?… è nel contratto… tutti i candidati…di tutti i paesi… nelle ultime ore di permanenza sulla terra saranno intervistati…una specie di diario dell’ultimo momento…a memoria dei posteri… tipo un resoconto finale… con i pensieri, le sensazioni, le aspettative dei nuovi colonizzatori… tutta una menata di questo tipo, capisci?…

Edo:…e allora?..

L:…e allora, oggi…non so a che ora, arriverà un giornalista con un cameraman ad intervistarmi e riprendere tutto ciò che succede qui…fino alla partenza…

Edo: (entusiasta)…ma è bellissimo!…

L:…assolutamente no!…uno che sta per partire per Venere… e non ho detto per Montecùccolo… per Venere, capisci?… avrebbe bisogno di tranquillità… di riflessione… e non della TV tra i piedi!… ma d'altronde, se ti facessi leggere la lista dei ‘doveri’ che dobbiamo espletare prima della partenza… staremmo qui un pezzo…è poi quelli dell’Agenzia sono…

Edo: (interrompendo)…che Agenzia?!…

L: …si chiama così, l’organizzazione che segue, gestisce ed organizza la missione…. dicevo, l’Agenzia ha dettato delle regole molto chiare… e se qualcuno dei candidati trasgredisce…anche a solo una di queste Leggi…le chiamano così… è immediatamente escluso e sostituito…

Edo: …sostituito con chi?…

L: …con un’altra coppia di viaggiatori…

Edo:…coppia?… ma perché, siete accoppiati?!!…

L:… sì, ma non come pensi tu!… frena la tua fantasia libidinosa…

Edo:…è tutto eccitantissimo!… peccato che questa gastrite mi deconcentra…

L:…eh…immagino… (guardando l’orologio da polso)… d'altronde sono le 12 e 30…

Edo: …Luigi?…non è che hai un pezzo di pane che cerco di ammansire i succhi gastrici…ce li ho imbizzarriti…

L: (ironico)…ma perché non resti qui a pranzo?…

Edo: (falsamente sorpreso)…a pranzo?…ma…non so… non ci avevo pensato… ma sì…in effetti potrei…

L: …ma sì, dai…fa ‘sto sforzo… oggi c’è proprio un menù adatto alla tua gastrite… la mamma ha fatto la parmigiana con la peperonata ed il friggione…

Edo: (con entusiasmo, fregandosi le mani)…perfetto!…i peperoni sfiammano…

L: (quasi tra sé)…sì, la fame, sfiammano!…

Entra Daniela dalla porta laterale

Daniela: (accorgendosi di Edoardo)…oh ciao, Edoardo!…

Edo:…ciao Danielina!

D:…hai visto per caso Cleopatra?…

Edo:…e chi è Cleopatra?…

L: (ironico) …il gatto baciato dalla libertà!

Edo: …ma perché Cleopatra?… non è un maschio?…

D:…sì, embé?…mi piaceva il nome e gliel’ho dato lo stesso…che c’entra?…

Edo: …cioè, per te, è più importante il nome del sesso?

L (a Edoardo): …se Daniela dovesse avere figli…potrebbero sorgere dei problemi… sì…

Edo: (a Daniela)…ma Daniela, hai saputo che Luigino parte per Venere in coppia? (ammiccando) …che non sia la volta buona che lo riusciamo a maritare?! (sorridendo)…Luigino sposato…proprio roba di un altro mondo…e si può ben dire!!

L: ..ti ho già detto che non è come pensi tu!

Daniela:…a proposito…a che ora dovrebbe arrivare l’altro (ironica) …cosmonauta?.. come si chiama pure?..

L:…Si chiama Osvaldo… e dovrebbe essere qui tra poco…

Edo:…Osvaldo?!!…beh, cos’è? Un uomo?!!

L: …Osvaldo!… direi di sì… è uomo…a meno che il nome non l’abbia scelto lei (indicando Daniela) …allora in quel caso… ma scusa, non l’hai letto sui giornali?…

Edo: …ah!…quell’Osvaldo!… sì…ho letto…

L:…proprio quello, sì…quanti Osvaldi conosci tu, che partono per Venere?

Edo: …e cosa viene a fare qua?…

Daniela: …viene a passare le ultime ore prima della partenza da noi…sai, devono intervistarli…e dal momento che questo tipo pare sia solo al mondo… l’Agenzia ha deciso di riunirli in casa nostra…

Edo:…ma tu, questo Osvaldo…lo conosci?…

L: …ma no che non lo conosco… ci siamo sentiti in queste settimane per telefono…poi ho visto le foto sui giornali…

Edo:…e perché ti avrebbero accoppiato a Osvaldo?…

Daniela: …pare che si siano basati su specifiche ricerche e (ironica) …dopo lunghe selezioni e profonde valutazioni, in base a mille affinità…

L: (seccato)…Daniela!…

Daniela: (cambiando tono) …insomma, pare che costui sia l’elemento ottimale della coppia di viaggiatori…

L: …sì, speriamo… visto che la crociera non dura proprio due giorni…

Edo: …e quanto ci mettereste ad arrivare su Venere?…

Daniela: (prontamente)… otto anni!…

Edo: (annichilito) …otto??!!…

L: (intervenendo) …circa…otto anni… ci hanno detto che, se non ci sono problemi… se tutto va come deve andare… i pulviscoli stellari non interferiscono…eccetera, eccetera… anche 7 anni e mezzo…ecco…

D: (ironica)…sì, infatti, solo 7 e mezzo e poi, voglio dire, un viaggio con tutti i confort… in cabina di primo livello, lusso sfrenato, eh?… che non si creda… (mentre pronuncia queste battute, si alza dal salottino e si avvia verso la porta centrale fino ad uscire di scena) …una crociera stellare verso il nuovo mondo… (sospirando) …eh…ha proprio ragione Neruda… (esce di scena)

Edo: (interessato)… perché? cosa dice Neruda?!!…e chi è?.... un suo nuovo amante?… ma Daniela, non stava col suo capo?…L’avvocato Princi?…

L: …lascia perdere Neruda, Edoardo… sei proprio una gran serva…

Edo: …guarda che fa parte della mia attività… conoscere, sapere…

L:…la tua attività?… ma se lavori nell’edicola di tuo padre?… cosa devi sapere tu?…

Edo:…ma scherzi?!… le signore che ti vengono a chiedere i giornali più pettegoli, quelli con più gossip… io devo essere informatissimo…è marketing… strategia di vendita… allora, ricapitolando: il viaggio dura 8 anni e tu e questo Osvaldo siete la coppia italiana che viaggerà a bordo di questa specie di astronave stellare…tipo Enterprise…

L: …macché Enterprise!… non ti esaltare… è una specie di capsula…la cellula…

Edo: …cellula?…

L: …cellula, cellula, sì… si chiama così…

Edo: …e com’è grande?…

L:…cosa?…

Edo:…questa cellula…

L: (leggermente in imbarazzo) …ahh, la cellula…

Edo:…sì, la cellula…

L: …cioè… vuoi le dimensioni?…

Edo: …sì, cos’è una domanda difficile? …ci vuoi riflettere?…

L: (secco)…3x2!

Edo: …6!

L:…cosa sono?

Edo: …chi?

L: …io, mi hai detto ‘sei’… e allora ti sto chiedendo…cosa sono?

Edo:…no…tu hai detto: 3x2 ed io t’ho risposto…6…

L: … 3x2 è la dimensione della cellula…6 metri quadrati…

Edoardo rimane in silenzio per qualche istante, pensoso, poi si alza, sposta il cavalletto dal centro della stanza, e sistema le sedie del tavolo in modo da formare uno spazio perimetrale delimitato, appunto di circa 6 metri quadrati Al termine del lavoro, si mette le mani sui fianchi e guarda Luigi.

Edo:…e tu, mi vorresti dire che stai per partire per Venere e stai 8 anni in questo spazio, con Osvaldo!?…guarda che l’edicola di mio padre è 3,40 x 2,60 e, se ogni 2 ore io non esco a bere un caffè, mi sento soffocare…

L: (tra il tentennante ed il rassegnato) …lo so, lo so… è inutile che infierisci… può essere un problema, infatti…è per questo che è meglio che questo Osvaldo venga qui…così almeno lo conosco… entriamo un poco in confidenza …e comunque è così…ogni grande impresa…costa sacrificio… o no?…

Edo:…sì, ma le donne??

L:…ahh, con ‘sta storia delle donne… la tua è proprio una mania!…

Edo:…8 anni con Osvaldo in cella…è meglio che venga anche a te ‘sto pensiero…

L: (correggendolo prontamente) …cellula, non cella!

Edo: (ribattendo) …6 metri quadrati per 8 anni, la potevano chiamare anche cella, te lo dico io…

L: …e comunque, le donne le troviamo là…

Edo: …marziane?…

L: …macché marziane…andiamo!... ogni cellula, che decolla dalle varie parti della terra, contiene soggetti misti… bambini, uomini, anziani, donne appunto … cioè… la colonia su Venere dovrà ricostruire un ambiente che contempli tutte le età, tutti i sessi… la vita deve ripartire là, in un ambiente simile al nostro… e quindi ci saranno tutte le età evolutive, tutte…

Edo: (interrompendolo)…e i locali?…

L:…che locali?…

Edo: …i locali!

L: …bar, tavole calde, ristoranti?...

Edo: ….ma che dici!? …no, i locali…gli abitanti di Venere… gli extraterrestri… cosa dicono?…

L: (annoiato)…Edoardo!!…ancora con ‘sta storia dei marziani?!!…

Entra Daniela, dalla porta centrale, con una paio di scarpe da donna in mano

Edo: …guarda Gigi che tu sei di un’ignoranza ostinata che fa impressione, sai?… quante volte te l’ho detto che io ho avuto un incontro ravvicinato di terzo tipo?…

L: …anche troppe, Edoardo…anche troppe…

D: (trattiene a stento una risata che copre tossendo e poi si rivolge a Edoardo, con falso interesse) …sì, sì, dai, Edoardo…me lo racconti ancora di quando hai visto gli ufo!?…ogni volta che la ascolto, la tua storia mi affascina…è tutto così eccitante!!… (da uno sguardo ammiccante a Luigi e si va a sedere sul bracciolo del divano vicino a Luigi)

L: …Daniela, per favore, abbi pietà!

Edo: (esaltato)…beh, se proprio insisti…

L: (rassegnato, a tiritera, quasi tra sé)… era una fredda sera di novembre…

Edo: (con lo sguardo perso nel vuoto, inseguendo i ricordi) …era una fredda sera di novembre…

Daniela comincia a ridere e si nasconde appoggiandosi alla spalla di Luigi

L: (sempre tra sé) …la nebbia era fittissima…

Edo: …l’unica luce che rompeva….

L: (stupito, lo interrompe) …beh?…scusa, ma la nebbia?!…

Edo: …ah, sì… la nebbia era fittissima… e, dicevo….l’unica luce che rompeva l’oscurità…il grigiore… era quella della mia edicola…

Entra mamma Ernesta dalla porta laterale;indossa un vestitino a fiori primaverile ed un buffo cappellino con veletta.Sotto braccio ha una borsetta primaverile, anch’essa con colori allegri

Ernesta: …allora, bella gente! …oh ciao Edoardo!..

Edo (accennando un saluto): …Signora…

Ernesta: …dunque…io esco un quarto d’ora, che devo fare una cosa…

Edo: (quasi d’istinto, guardando l’orologio)… beh, signora… a quest’ora?!…

L: …Edoardo, per cortesia!… (a Ernesta)…beh, mamma, a quest’ora?!… (Daniela ride)

Ernesta:…un quarto d’ora… è una cosa urgente che non posso rimandare… Daniela, tesoro… mi dai un’occhiata alle anguille marinate, che non passino di cottura?…

D: …certo mamma, stai tranquilla…

Edo: (massaggiandosi il fegato)…ma l’anguilla non è un po’ pesa?…

L: (intervenendo)…senz’altro meno di te…

Ernesta: …non ti preoccupare, Edoardo, ho fatto anche la trippa con la polenta…

Edo: …ottimo Ernesta! …dopo mi da anche la ricetta… (Luigi e Daniela si danno uno sguardo d’intesa)

Ernesta: … ciao bambini, ci vediamo tra un po’… (esce di scena dalla porta centrale)

L: (a Daniela) …ma dove andrà?…

D: … non lo so… ma lo sai com’è fatta, no? …ha tutti i suoi intrighi… (a Edoardo) …allora Edoardo? …il tuo marziano?…

Edo: …ah, sì, come stavo dicendo… era l’ora di chiusura… in giro non c’era più nessuno…io stavo chiudendo con i lucchetti i 4 lati dell’edicola… poi…improvvisamente… un rumore… come di ingranaggi, di metallo… e luci gialle…che roteavano dall’alto…

L: (si rialza e si dirige verso l’uscita centrale) …il camion della nettezza urbana…

Edo: (seccato) …non era il camion del pattume, te l’ho detto mille volte!!…

L: (si ferma un attimo sulla porta) …la notte prima eravamo stati tutti all’addio al celibato di Sergio e ti avevamo riportato a casa a braccia alle 4 del mattino… pensa un po’ con che oggettiva lucidità potevi deambulare intorno alla tua edicola la sera dopo… era il camion del pattume… (esce di scena)

Edo: …quello che è sceso dall’astronave lampeggiante non era un operatore ecologico del Comune… c’aveva due teste!…

D: …e poi?…cosa è successo?…

Edo: …ah niente… s’è avvicinato…e a me ha cominciato a girare la testa… sudavo freddo… probabilmente lui ha emesso un fluido, delle radiazioni, qualcosa, insomma… e dopo io sono svenuto… m’ha trovato mio padre alle 5, quando è venuto per aprire bottega…

D: …e quando sei rinvenuto?

Edo: …ah…era già sparito… figurati che mio padre s’è accorto che l’alieno mi aveva anche rubato una copia della Gazzetta dello

Sport… chissà perché proprio la Gazzetta?… Forse, ho pensato, era in missione per raccogliere notizie sugli sport terrestri… (Luigi rientra dalla porta centrale e si dirige verso quella laterale con alcuni pacchetti in mano) …chissà in quale galassia è volato?…

L: (uscendo di scena dalla porta laterale) …al Bar Galaxy, dietro l’angolo…te lo dico io che, se andavi lì, lo trovavi che leggeva la tua Gazzetta e (ironico)…sperimentava il caffè terrestre…

Edo: …ma va là, va là! (a Daniela) …comunque, tuo fratello ha una testa dura…quando si convince di una cosa!…e in ogni caso gli extraterrestri esistono…non sono certo il solo a sostenerlo…

D: …oh, sì, certamente… e poi ognuno è giusto che abbia le sue convinzioni, le sue idee, no?… io sono molto più pratica, ad esempio… e adesso la cosa che più mi preoccupa non è certo il tipo di alieni che può incontrare Luigi…

Edo: …e cosa?…

D: …Edoardo, io sono preoccupata… questa è una cosa più grande di lui… andare a vivere su un altro pianeta…ma ti rendi conto?… questo è un viaggio di sola andata…

Edo: …come… ‘di sola andata’?…

D:… sì… coloro che accettano di partire vengono scelti in base a caratteristiche specifiche… non devono avere nessun tipo di legame… sentimentale, intendo… famiglia, figli, amanti o cose del genere… il viaggiatore ideale deve essere una persona libera… senza malinconie, rammarichi, pentimenti, né tanto meno perplessità… tutto ciò che farà, una volta partito da qui, sarà dedicato ad iniziare la sua nuova vita su quel nuovo mondo… e sarà il suo unico mondo… la terra non dovrà più appartenergli, capisci…una volta partito, la sua vita continuerà da un’altra parte…e tutto quello che c’è qui…non dovrà essere nemmeno un ricordo… dovrà essere dimenticato… per sempre…

Edo: …ma com’è possibile?...

D: …hai presente coloro che partivano per l’America negli anni 10, 20…. Insomma, all’inizio del secolo scorso?... ecco… quella gente, sapeva che doveva chiudere con il proprio passato, che non avrebbe mai più rivisto la propria terra, i propri cari...il futuro, l’unico loro futuro…era l’America, il nuovo mondo… … quando la nave salpava, non c’era ritorno… quando l’astronave partirà…sarà la stessa cosa…

Suonano alla porta

D: …chi può essere a quest’ora?...

Edo: …sarà qualcuno che viene a scroccare un pranzo… io ne conosco tanti che fanno così…

D: (alzandosi ed avviandosi verso l’uscita) …Sì, eh?... (esce di scena dalla porta centrale)

Luigi rientra dalla porta lateral, e indossa un pesante accappatoio di ciniglia blu scuro e ciabatte infradito

L: …hanno suonato?... chi è?... chi va ad aprire?

Edo: …stai calmo… c’è andata Daniela…beh, Luigi… tu ti presenti così?...e se è la televisione?... ma cosa ti sei messo addosso?...una tenda di velluto?... (ride)

L: …non è una tenda…è un accappatoio…

Edo: …di alcantara…

L:…macché alcantara!... è ciniglia… in effetti è un po’ pesante… come faccio a portarlo con me?…solo questo mi riempie una valigia…

Edo: …quante valigie potete portare?...

L: …due…

Edo: …perfetto!… in una metti l’accappatoio e nell’altra dei libri… (indicando lo spazio creato dalle sedie in centro scena) …poi riempi la cellula d’acqua e te ne stai otto anni in vasca a leggere…

L: …non posso fare a meno dell’accappatoio, Edoardo!… mi asciugo così da quando sono nato…ecco vedi?...questo è un altro problema… me ne nasce uno ogni 20 secondi….

Sentendo le voci di Daniela e di un uomo che si stanno avvicinando all’ingresso del salotto

Edo: (simulando di imbracciare una telecamera che inquadra Luigi) …ciak! ….eeeazione!....

L: …accidenti alla televisione!!… non farli venire in camera!... (esce di scena, frettolosamente, dalla porta laterale)

Entrano in scena, dalla porta centrale, Daniela,preceduta da un uomo, di circa 40 anni, in tuta da ginnastica;l’uomo porta 2 piccole valigette 48 ore di acciaio ed indossa una cuffia di lana colorata con un vistoso pon pon.Mentre Daniela e l’uomo (Osvaldo) entrano, Edoardo si sistema i capelli ed il look,specchiandosi nei vetri del mobile alle spalle del tavolo.

D: …prego, si accomodi…

Osvaldo: (entrando goffamente in scena) …sì, grazie…ecco…scusi signorina se passo per primo…

D: …non si preoccupi… si accomodi, le dico….

Osvaldo entra in scena e rovescia immediatamente il muretto di libri eretto da Luigi

Osv: oddio, oddio… mi dispiace… scusi… io non l’avevo visto….adesso rimetto tutto a posto… che sbadato!.... chissà dove ho la testa… (continua a bofonchiare, sotto voce)

Appoggia le valigie e comincia a impilare i libri alla rinfusa,mentre Daniela, per entrare in scena, cerca di sollevare una delle valigette, senza successo;la sua espressione indica che è pesantissima e, malgrado gli sforzi, non riesce a muoverla

D: (cercando inutilmente di spostare la valigetta, guarda Edoardo) …mi aiuti con questa, per favore?... vorrei entrare in casa…

Edo: …e la telecamera dov’è?...

Osv: (trasale, accorgendosi solo ora della presenza dell’uomo nella stanza e risponde prontamente) …eh?... ah, buongiorno!... la telecamera? … sì, c’è l’ho! Ipercompatta…infatti si chiama Ipercompact, la telecamera ipercompatta!! … è in valigia… c’è l’ho fatta stare!... Piacere! Mazza… (si avvia con la mano tesa, verso Edoardo, ma, mentre questi gli porge la sua, la ritira velocemente, estraendo dalla tasca della tuta un grandissimo fazzoletto, con il quale si asciuga il palmo) ….scusi….ecco…molto lieto! (stringe la mano ad Edoardo) ….mi scusi eh?... ma l’emozione mi bagna le mani come due polipi!... (si leva la cuffia e si asciuga, con il fazzolettone, anche il sudore dalla fronte, poi si rimette la cuffia)

Daniela, con terribili sforzi, cerca sempre di spostare la valigetta,mentre i due uomini dialogano

Edo:…Piacere… (non appena stretta la mano ad Osvaldo, se la asciuga nei calzoni) …senta, cosa vogliamo fare?... le racconto un po’ di me?... tipo…l’intervista agli amici…una cosa così… o preferisce iniziare da Daniela?...

Osv: (interrogativo) …l’intervista… a Daniela?...

D: …sono io Daniela…sono la sorella… vivo qui… ma non riesco più ad entrare in casa…

Osv: (imbarazzato) …oh, mi scusi, signorina…sono costernato… che figura!... (afferra la valigia e la sposta con una certa facilità, che lascia interdetta Daniela) …non mi ero accorto… (Daniela entra in scena) ….ah, così lei, signorina, è la sorella di Luigi… (indicando Edoardo; il gesto però non viene colto da Daniela)

D: …sì…lo sono… ancora per poco però… (Edoardo fa un gesto scaramantico)

Osv: (si leva la cuffia, asciugandosi la fronte con fazzolettone e dando uno sguardo preoccupato a Edoardo, poi si rinfila la cuffia) …come…per poco?!....

Edo: …Non si preoccupi, Signor Mazza…è solo che Daniela non è molto d’accordo su questa faccenda…

Osv: (inizia a parlare in modo logorroico e sempre più veloce; mentre parla si asciuga il sudore dalla fronte) …ah, bè…è comprensibile che sorgano delle perplessità… d'altronde è una cosa che non ha nessun precedente… è lecito avere dubbi e perplessità, ma io mi sono fatto un’idea del tutto personale e che senz’altro può essere messa in discussione o che comunque può trovare sostenitori così come oppositori, che poi succede sempre ogniqualvolta viene messo sul piatto della bilancia un tema così scottante, così importante, rilevante, che solleva delle domande alle quali a volte forse sarebbe meglio non dare una risposta immediata e quindi azzardata, ma probabilmente andrebbe invece riflettuta per non incorrere nell’errore, purtroppo ormai comune al girono d’oggi, del giudizio pressapochistico che non ha fondamenta e il più delle volte si basa solamente sulla risposta istintuale…

Edoardo lancia uno sguardo allarmato a Daniela che si mette le mani davanti al viso per coprire una risata

D: …Mi scusi?...mi scusi?...Signor Mazza, mi perdoni?!..

Osv: (interrompendosi) …eh?...sì?...mi dica?

D: …perché non si accomoda, intanto? (mentre parla, conduce i due uomini verso il divanetto e le fa sedere)...stiamo qui, tutti e tre sulla porta… perché invece non vi sedete sul divano?... io vi prendo qualcosa da bere… cosa gradite? ...

Edo: … io prenderei un bicchiere di frizzantino… vista l’ora… come aperitivo… solo che se non ci mangio dietro qualcosa, mi brucia subito lo stomaco…

D: (rassegnata) …sì, sì Edoardo, lo so…non preoccuparti, ti faccio anche due stuzzichini… lei Signor Mazza?...

Osv: …niente, grazie… lei è gentilissima, ma io bevo pochissimo fuori pasto…

D: …capisco…ma ora è accaldato… davvero non gradisce nulla?

Osv: …ma…no, no, grazie…

D: …neanche un bicchiere d’acqua?...

Osv: (tentennante) ….bè magari un po’ d’acqua…

D: …frizzante o naturale?...

Osv: …calda…

Edoardo e Daniela: (all’unisono, stupiti) …calda!?!...

Osv: (timoroso)… sì…so che può sembrare una richiesta anomala, curiosa, magari anche un po’ stramba, ma ho l’abitudine di bere acqua calda alla quale aggiungo, in infusione, bustine che faccio io, seccando le piante, le bacche, le foglie, il fusto, con una specie di piccolo processo di liofilizzazione in miniatura che ho affinato leggendo …

Edo: (lo interrompe nervosamente) … d’accordo allora cosa beve?!...

Osv: …finocchio!...

Edo: (teso) …a chi?!!

Osv: …no, dico, l’infuso… è finocchio…ne ho messe anche una cinquantina di bustine nella valigia…ce le ho fatte stare….sarebbe finocchio, menta e una puntina, appena un pizzico di maggiorana… solo che l’avevo finita ed il mio droghiere di fiducia era chiuso ed allora…

D: (interrompendolo ed avviandosi verso l’uscita, leggermente provata)…la maggiorana ce l’ho io, in cucina! …serviva a mia madre ‘per dare carattere alle zucchine alla provenzale’ come dice lei…ma gliela cedo volentieri…

Osv: (con entusiasmo)…le zucchine alla provenzale?!! …ma è un piatto eccezionale, una prelibatezza! … Davvero sua madre sa cucinarle?!... ma segue la ricetta classica o quella con la variazione di Tobleròn??!!...

Edo: …ma chi è ‘sto Tobleròn?!...

Osv: …chi è Tobleròn?!... sta scherzando?...non è vero, dai…mi dica che è uno scherzo, una burla, una celia, dai!... me lo dica…. ma è incredibile…esistono ancora persone che non conoscono i segreti della cucina franco-austriaca... io sono un dilettante eh?...però, modestamente mi diletto a cucinare, qualche volta, seguendo delle ricette che non possono essere proprio definite convenzionali... si figuri che in biblioteca due anni fa…o erano tre anni fa ?... due o tre?...

Edo: …tre!…

Osv:…ecco sì, tre… dicevo, in biblioteca, scovai una libro… una ristampa introvabile… di ricette della Bulgaria sud orientale…beh pensate che ricetta ci ho trovato?.. provate ad indovinare…dai, provate a indovinare, dai!...

D: …ma guardi, non ne ho idea, signor Mazza…ma di una cosa sono sicurissima…

Osv: …di cosa?

D: (sorridendo) …che mio fratello Luigi si troverà perfettamente in sintonia con lei…ne sono certissima!! …scusatemi….

Daniela esce di scena dalla porta laterale, ridendo

Osv: (a Edoardo) …davvero?! ….beh questo è un gran bell’inizio, non trova!... le piace cucinare?

Edo: …a me?...ma…sì…direi che, più che altro, mi piace mangiare, ecco…

Osv: …beh, nutrirsi è importantissimo… però è indispensabile nutrirsi intelligentemente.. con criterio, voglio dire…ad esempio, quante calorie assume, lei, durante il giorno?... magari, nel calcolo, per ora non consideri i carboidrati, sui quali possiamo fare un discorso più tardi…

Entrano dalla porta centrale, la signora Ernesta, seguita da un prete in tonaca nera e valigetta nera e da un altro personaggio in bermuda da boy scout e maglietta Disney sulla quale è raffigurato Paperino; il personaggio indossa un paio di occhiali dalle lenti molto spesse ed un cappellino con visiera.

Ernesta: …prego, si accomodi Don Giovanni e mi scusi la confusione, ma Luigi è sempre stato fatto così… quando deve partire, mentre fa le valige, rivoluziona tutti i cassetti di casa e dissemina indumenti ed accessori ovunque…quindi, come vede sembra di essere in un accampamento…

Mentre parla i tre personaggi entrano in scena e Osvaldo ed Edoardo interrompono il loro dialogo e si alzano in piedi.

Don Giovanni: …non si preoccupi Ernesta…quando facciamo la sagra del tortellaccio, in Parrocchia, siamo abituati a queste piccole rivoluzioni…ah, ah, ah!!!! (ride esageratamente)…oh Dio santo, oh Santo Dio!…non è vero Filiberto? (rivolto al boy scout)… …ah, ah, ah!!!!

Filiberto: …infatti sì, sì, è proprio vero, infatti, sì,sì…quando aiuto la signora Alda a fare l’impasto dei tortellacci, che lei mi dice: lavati le mani prima, Bertino!! ..che se no, chissà di cosa sanno, dopo, i tortellacci, allora io vado in bagno che devo attraversare tutta la parrocchia che nel cortile ci sono tutti gli uomini che montano la pedana con le assi….

Don Giovanni: (rivolto a Filiberto, seccamente, perentorio) …Basta! (rivolto a Ernesta)…mi scusi Ernesta, ma bisogna reprimerlo, perché se no può continuare a parlare dei tortellacci per tutta la sera…. (verso Filiberto) …Non è vero Filiberto?... eh, monellaccio?...

Filiberto: …sì, sì, è vero…per tutta la sera…

Don Giovanni: …allora?... dov’è il navigatore solitario?…l’esploratore dell’altro mondo….(ride sguaiatamente, gustandosi il gioco di parole)…si può ben dire, no? …ah, ah, ah!!!! …proprio dell’altro mondo……oh Dio santo, oh Santo Dio!…ah, ah, ah!!!!

Edo: ...buongiorno Don Giovanni! Quand’è che fate questa sagra del tortellone?...

Don Giovanni: …Ragazzo caro! Ciao!...

Filiberto: …non è il tortellone, è il tortellaccio…sì, sì…perché c’è il tortellone, il tortellaccio e il tortellino…che sono molto diversi…poi c’è anche il tortello e la tortella….

Don Giovanni: (seccamente, perentorio) …Basta! (rivolto a Edoardo)…a proposito, birbaccione… quando mi hai fatto fare l’abbonamento a ‘Campi Elisi’, mi avevi detto che, in omaggio, davano la raccolta delle massime di Sant’Adipe…

Filiberto: (correggendolo prontamente) …Agape…Sant’Agape…

Don Giovanni: …sì, certo…Agape, Agape……oh Dio santo, oh Santo Dio!…ho detto Adipe…Sant’Adipe….ah, ah, ah!!!!

Ernesta: …beh…parlando di tortelloni e tortellacci…ci poteva anche stare…

Don Giovanni: …ah, ah, ah!!!!…peccato di gola…oh Dio santo, oh Santo Dio!… …ah, ah, ah!!!!…

Don Giovanni, improvvisamente, smette di ridere e tende ad accasciarsi;

Filiberto ed Ernesta, prontamente, lo sorreggono e lo fanno sedere

Edo: (allarmato)…beh, cos’è? …è morto?!

Ernesta: …macché morto!... non lo sai che Don Giovanni si addormenta in piedi?...non è una novità…lo fa anche durante le processioni… una volta anche durante l’Omelia di Natale… la Messa è durata tre ore e un quarto…

Osvaldo: (intervenendo)…si chiama narcolessia…è un disturbo caratterizzato in termini generali da eccessiva sonnolenza diurna…

Filiberto: …sonnolenza sì, sì sonnolenza, sì sonnolenza, sonnolenza…

Ernesta: (a Filiberto) …basta!...

Osv: …niente di grave….è un’improvvisa diminuzione di energia, con attacchi di sonno irresistibili, insolita predisposizione all’addormentamento…spesso capita che l’individuo colpito da narcolessia sii addormenti nei momenti meno appropriati, ad esempio nel corso di una conversazione, mentre è seduto a tavola, sta aspettando l’autobus o mangiando…

Ernesta: (perplessa)… scusi, lei chi è?!…vende enciclopedie?!!

Edo: …ah sì, scusate non vi ho presentato… questa è la mamma del viaggiatore…

Osvaldo: (avvicinandosi, da la mano a Ernesta)…ah, questa è la sua mamma (indicando Edoardo)…piacere signora, Mazza…

Edo: …e questo signore è il giornalista...

Osv: (perplesso) … no…io non sono giornalista….

Ernesta: …no io non sono sua mamma… (indicando Edoardo)

Osvaldo: ..come non è sua mamma?!.. (indicando Edoardo)

Edo: (a Osvaldo) ..come non è il giornalista?!

Ernesta: …io sono la mamma di Luigi…

Osv: …ma Luigi non è lui?!... (indicando Edoardo)

Edo: (a Osvaldo) …ma allora, lei chi è!?...

Ernesta: (indicando Edoardo) …macché…lui si chiama Edoardo…

Osv: …io sono Osvaldo Mazza…

Luigi rientra dalla porta laterale, ancora in accappatoio, mentre il dialogo incalza, e si mette ad ascoltare, allucinato, per qualche istante

Edo: …e non è giornalista?!....

Ernesta: (indicando Edoardo)…è lui che vende i giornali…

Osv: …allora è lei il giornalista?....

Edo: …no io sono edicolante…

Ernesta: (a Osvaldo)…ma allora lei chi è?!

Osv: (a Edoardo) …ma allora lei chi è?!

Luigi: (urlando) …aiutooo!!!!

I tre si bloccano di colpo, poi, dopo un istante Ernesta ribatte ancora

Ernesta: (a Osvaldo) …si ferma a mangiare anche lei? …le piace il capitone?

Luigi: …mamma, piantala di invitare ospiti a pranzo!!!...si può sapere cosa state combinando?...e chi è tutta ‘sta gente?...

Prontamente, Filiberto si pone di fronte a Luigi

Filiberto (tutto d’un fiato): …Piacere , Filiberto Durelli, detto Bertino, via Gentilini 44 interno 6, numero di telefono 35666894, lasciate un messaggio dopo il bip, c’ho 32 anni, sono ripetente, sono chierichetto, c’ho la bicicletta verde, vado forte anche in salita, vado a funghi con Don Giovanni, RH0 negativo, sono allergico alla penicillina, vuoi che ti dica la poesia di Natale? Te la dico, la so a memoria: ‘ Consolati Maria del tuo pellegrinare! Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei. Presso quell'osteria potremo riposare, chè troppo stanco sono e troppo stanca sei….’

Ernesta: …Bertino?...Basta!...

Bertino si ammutolisce immediatamente e rimane con lo sguardo pallato fisso nel vuoto

Luigi: (a Ernesta) …l’hai spento?...

Ernesta: …si fa così… lo fa anche Don Giovanni.. (indicandolo)

Luigi: (vedendo il prete dormiente) …sì, ma così hai messo in stand by anche il prete…

Edo: …ma no, Don Giovanni si è addormentato da solo…

Luigi:…da solo?!...

Osvaldo: (intervenendo) …mi intrometto, permette?... (si avvicina e gli stringe la mano) …Osvaldo Mazza… si chiama narcolessia, per essere precisi….

Luigi: (interrompendolo ed asciugandosi la mano inumidita) … Osvaldo Mazza?!...

Osvaldo: (interrompendosi) …sì, per servirla…

Luigi: …Osvaldo…l’altro viaggiatore?...il mio compagno di viaggio?....

Osvaldo: … l’altro viaggiatore?... ma allora, lei è?... Luigi La Vecchia?! (Luigi assente e Osvaldo gli porge nuovamente la mano, con enorme entusiasmo ed eccitazione)...tanto, tanto, tanto, tanto piacere!!! …mi scusi la mano bagnata spolta, ma è l’emozione… (Luigi si asciuga la mano nei pantaloni)… dicevo, signor La Vecchia, che il parroco non si è addormentato…il parroco soffre di narcolessia…è un disturbo caratterizzato in termini generali da eccessiva sonnolenza diurna…niente di grave…è un’improvvisa diminuzione di energia, con attacchi di sonno irresistibili…….insolita predisposizione all’addormentamento…la causa della narcolessia sembra essere un difetto biochimico del sistema nervoso centrale… si sospetta che la malattia o la predisposizione a svilupparla possa essere una caratteristica ereditaria, trasmessa dai genitori ai figli, oppure ai nipoti o ai pronipoti.

Luigi guarda Edoardo, allucinato

Edo: (sovrastando, con la voce, la descrizione di Osvaldo) … con questo qua (indicando Osvaldo) …ci devi stare otto anni….

Filiberto, mentre Osvaldo ricomincia la sua didascalica spiegazione, riprende la poesia di Natale, I due si parlano sopra

Filiberto: (sempre con sguardo fisso)

.…’Per quattro mill'anni s'attese, quest'ora su tutte le ore.

È nato. è nato il Signore! È nato nel nostro paese!

Risplende d'un astro divino, la notte che già fu sì buia.

È nato il Sovrano Bambino …‘...

Osvaldo: (scandendo le parole e cercando di sovrastare la voce di Filiberto) …spesso capita che l’individuo colpito da narcolessia sii addormenti nei momenti meno appropriati, ad esempio nel corso di una conversazione, mentre è seduto a tavola, sta aspettando l’autobus o mangiando…

Luigi: (urlando)…aiutooo!!!

Don Giovanni si risveglia di colpo grazie all’urlo di Luigi

Don Giovanni: …Bertino?!...Basta!! (Bertino ed Osvaldo tacciono all’unisono) …Luigi!...figliolo caro…come stai?!! Che piacere rivederti!! E da un po’ che non ti fai vedere in parrocchia, eh?... Birbone!... (gli da la mano, fraternamente)…vagabondo stellare! (realizza la battutina)… oh Dio Santo, oh Santo Dio!… ho detto vagabondo stellare… ah, ah, ah!!!! …vagabondo…stellare...capito?... ah, ah, ah!!!

Luigi: …sì, sì, Don Giovanni…ho capito l’arguzia, sì…

Don Giovanni: …ordunque…la tua mamma, donna timorata…

Ernesta: …grazie, Don Giovanni…

Luigi: (interrompendo) …donna da temere, più che timorata…me lo lasci dire, Don Giovanni…

Ernesta: …ignorante!...

Don Giovanni: …non scherzare Luigino…tua mamma, dicevo, mi ha chiamato perché, giustamente, tu, prima di lasciare questo mondo…

Luigi, Osvaldo ed Edoardo scattano prontamente, facendo le corna e toccando oggetti di ferro qua e là

Luigi: …eh no!...Don Giovanni, non dica così...che se no qui partiamo malissimo!...

Don Giovanni: …ma cosa fai? …le corna?... cosa avrò mai detto?

Luigi: … io non sto per lasciare questo mondo…parto per un altro pianeta…

Don Giovanni: ...partire è sempre un po’ morire, Luigi…

Luigi, Osvaldo ed Edoardo scattano nuovamente facendo le corna e toccando oggetti di ferro qua e là

Luigi: …daie!!!…eh no!...Don Giovanni….

Don Giovanni: …d’accordo, d’accordo…starò attento ai termini…insomma, per farla breve: ti devi confessare!...

Luigi: …confessarmi?!...

Ernesta: (replica prontamente) …bravo Don Giovanni!! ...che ‘sto birbante c’ha una lista di peccati che è meglio che iniziate subito…

Osvaldo: (intervenendo)… forse sono invadente, posso addirittura risultare sfacciato, ma mi scappa, mi scappa…

Edo: …il bagno è di là…

Osvaldo: …no, dico, mi scappa di porre un quesito, una domanda…forse sarebbe meglio definirla una richiesta… quasi un istinto interno, un richiamo che, probabilmente per l’imminenza del viaggio si è come risvegliato… ha trovato, come dire, una concretezza, una solidità, forse dimenticata, forse solo assopita, ma decisa, fortissima, quasi violenta, oserei dire…ed è questa spinta che viene da dentro che mi induce, senza indugi, a formulare questa strana, inaspettata domanda, approfittando appunto della presenza di un uomo di Chiesa…

Edo: (a Luigi) …mi piace, perché Osvaldo è di poche parole…

Ernesta: …beh, allora?!!...

Osvaldo: (a Don Giovanni) …no, dico…posso confessarmi anch’io?...

Don Giovanni: (quasi gridando di gioia) ..ma certo, figliolo, ci mancherebbe altro…alleluia!!

Filiberto: (Urlando, sempre con sguardo fisso, riprende la poesia)…’la notte che già fu sì buia… Alleluia!!!...Alleluia!!!

Tutti: …Basta!!!

Filiberto: (continua la poesia con voce acuta, garrula)…’Orsù, cornamuse, più gaie suonate! Squillate, campane! Venite, pastori e massaie, o genti vicine e lontane! Non sete, non molli tappeti, ma come nei libri hanno detto da quattromill’anni i profeti, un poco di paglia ha per letto’…

Mentre Luigi si mette le mani alle orecchie,

Don Giovanni si accascia nuovamente, mentre Edoardo lo soccorre e lo adagia sulla sedia; Filiberto continua a citare la poesia di Natale, abbozzando una marcetta per il salotto, seguito da Osvaldo che cerca di farlo smettere;Ernesta si pone di fronte a Luigi e comincia a rimproverarlo,sventolando un colorato piumino della polvere. Una musica allegra copre le voci dei personaggi, fino al chiudersi del sipario.

FINE ATTO I


ATTO II

All’aprirsi del sipario, Osvaldo, al centro del palco, frontale alla platea,è in piedi con davanti una delle sue valige supercompatte;ha tra le mani un foglietto lunghissimo e stretto e sta leggendo ad alta voce.Luigi, in accappatoio, invece è seduto, in modo scomposto, su una delle due poltrone,anch’essa posta frontalmente alla platea;ha lo sguardo fisso davanti a sé, perso e leggermente preoccupato.

Osvaldo (leggendo ad alta voce): …7 paia di calzini in microfibra, 5 paia di mutande in elastam, 6 magliette intime, di cui 2 della salute ed una V, 2 paia di boxer di maglia morbida (staccando gli occhi dal foglietto e rivolgendosi direttamente a Luigi) …non di cotone perché mi fanno sudare e dopo mi vengono i segni rossi in mezzo alle gambe… (riprende a leggere)…2 felpe leggere, di cui una con la lampo… (staccando gli occhi dal foglietto e rivolgendosi direttamente a Luigi)… che così posso anche tenerla sulle spalle se c’è freschino… (riprende a leggere) …2 maglioncini di lana Shetland a maglia rasata, di cui uno con il cappuccio…

Luigi (interrompendolo): …Osvaldo basta!...basta, per favore….

Osvaldo (perplesso) …beh, perché?...

Luigi: …perché questo elenco meticoloso e dettagliato di tutti i capi che sei riuscito, miracolosamente, a far stare in quella valigetta, mi mette l’angoscia…e mi deprime… io ho provato a metterci dentro due magliettine e ho già la valigia che scoppia…

Osvaldo (si avvicina e si siede sul divanetto, vicino a Luigi)… perché è questione di ordine compositivo…

Luigi: …di ordine?!...

Osvaldo: …è la logistica del bagaglio, l’equilibrio nella predisposizione del singolo capo… (notando l’espressione perplessa di

Luigi)… no, guarda Luigi che è facile… è solo questione di cambiare la forma mentis compositiva…di abituarla alla logica degli spazi…

Luigi (seccato)…ma che logica degli spazi?!! …se non ci sta, non ci sta, andiamo!... come diavolo lo ‘logicizzi’ questo accappatoio, ad esempio?!...

Osvaldo: …beh, è chiaro che è necessario rinunciare a certi tessuti… un accappatoio di alcantara è ovvio che non ci sta…

Luigi (alterato, si alza in piedi di scatto): …macché alcantara!!...anche tu…questo è di ciniglia!!

Osvaldo (toccando con attenzione un lembo dell’accappatoio di Luigi): …beh, per essere precisi questo è composto, in diverse percentuali di Cotone, Acrilico, Viscosa, Poliestere e Polipropilene… inoltre, come tu ben sai, la ciniglia può essere lavorata al meglio su un telaio a pinza essendo un filato relativamente grosso, se paragonato ad altri filati semplici o ritorti con stesso titolo e solo una calibrazione estremamente accurata dei macchinari - e non è il caso di questo accappatoio - può garantire un facile inserimento della trama... infatti, a causa del procedimento di produzione della ciniglia, possono effettuarsi delle minime oscillazioni in titolo e torsione che, pur rientrando entro i limiti ammissibili di tolleranza….

Luigi (scattando stizzoso)… Osvaldo! Spegniti!!…

Osvaldo (perplesso): …eh?

Luigi: … mettiti in pausa per qualche secondo…

Osvaldo: …cercavo solo di farti capire….

Luigi (interrompendolo) …non farmi la disamina del tessuto… non me ne frega niente se è composto da Acrilico, Viscosa, Poliestere e Polipropilone…

Osvaldo (correggendolo prontamente) …Polipropilene…

Luigi (alterato)…d’accordo ….lene!!!... non m’importa, ti dico!...è il mio accappatoio!… capisci?! …e anche se, secondo il tuo parere di “Gran Maestro della ciniglia”, è di quarta categoria, a me piace…e lo voglio portare con me!! (si mette stizzito a braccia conserte e si volta dalla parte opposta di Osvaldo, quasi dandogli le spalle)

Daniela, entra dalla porta laterale della cucina, con un cabaret con qualche salatino, un bicchiere di acqua e uno di vino. Osvaldo scatta in piedi all’entrata di Daniela e la guarda con un sorriso stupido sul volto.

Daniela: …ecco qua, ragazzi!... vi ho portato uno spuntino… …(a Osvaldo)…la prego, Signor Mazza, si segga… non mi imbarazzi…

Osvaldo (imbarazzato): …mi scusi, mi scusi signorina Daniela… non era mia intenzione metterla a disagio…anzi…(la guarda sorridendo timidamente)

Daniela (posando il cabaret sul tavolinetto, davanti al salottino): …allora…un frizzantino a Gigi e la tisana per il Signor Mazza… (notando il silenzio tra i due)…accidenti che musi lunghi… beh?...cos’hanno i miei due astronauti? (fa un buffetto su una guancia a Luigi, che grugnisce)… dovreste essere al settimo cielo, no? …tra poche ore sarete in volo verso nuovi orizzonti… è meglio che facciate amicizia… (dopo un istante di pausa, rivolto a Luigi)…o ci state ripensando?...

Luigi (seccamente) …non siamo mai stati così convinti e non siamo andati mai così d’accordo, Daniela…non ti preoccupare…non è vero Osvaldino?

Osvaldo (prontamente) ….verissimo!... stavamo proprio dicendo che quelli dell’Agenzia potevano darci anche solo una valigia…c’abbiam solo dello spazio…

Daniela, li osserva, con perplessità

Luigi: …abbiamo più valigie che vestiti….

Osvaldo: …che vestiti…

Luigi (rivolto ad Osvaldo, con noncuranza): …allora, dicevamo, Osvaldo…le racchette da tennis le porti tu o le metto in valigia io?...

Daniela, sorridendo e scuotendo la testa, esce di scena

Osvaldo (in tono confidenziale, quasi sussurrato, logorroico):…io però la racchetta da ping pong ce l’ho fatta stare davvero… (Luigi si prende la testa tra la mani, disperato)… figurati che è una classe A, ha la presa concava in gomma, 5 strati con manico sagomato ed intarsi in ciliegio…ce l’ho fatta stare (indicando la valigetta)… l’ho incastrata tra il frullino per montare il latte, perché io il latte, la mattina, lo riesco a bere solo se ha la schiumina sopra, e il rasoietto per levarsi i peli dalle orecchie, che ce l’ho fatto stare, perché a me crescono molto rapidi i peli nelle orecchie e nel naso anche…

Luigi (sbotta, alzandosi in piedi e comincia a passeggiare nervosamente per la stanza)…senti Osvaldo!! …chiariamo subito una cosa … ci hanno scelto ed accoppiato perché ci hanno ritenuto compatibili… non so con quali strani criteri lo hanno fatto, ma tant’è… comunque questo significa che…anche se siamo diametralmente opposti…e su questo non ci piove… dobbiamo trovare il modo di entrare in armonia…lo dobbiamo fare!... perciò, poniamo subito delle regole: tu non devi asfissiarmi con la tua precisione, la tua meticolosità ed io cercherò di non alterare il tuo allucinante, sconcertante, destabilizzante equilibrio con il mio disordine…

Osvaldo: … ma guarda Luigi che, se ci pensi bene, noi non siamo molto diversi, tu ed io…

Luigi (leggermente allucinato, in crescendo): …non siamo molto diversi?!!!... beh, sì, in effetti, hai ragione… noi non siamo solo diversi, Osvaldo, siamo uno l’opposto dell’altro, l’antitesi, il bianco ed il nero, il caldo e il freddo, il giorno e la notte!!… tu sei preciso, io un casinista, tu sei puntualissimo, io non azzecco un’ora neanche a spingere, tu sei maniacalmente ordinato ed io non trovo neanche il bagno in casa mia, tu sei logorroico ed io disperatamente taciturno, tu bevi le tisanine disintossicanti di finocchio e maggiorana che a me mettono tristezza solo a vederle, tu mangi, tutti i giorni, pasta all’olio perché, se no, ti si alterano i carboidrati… e prima, in cucina sentivo che parlavi con mia sorella e le dicevi che ti lavi i piedi nel bidet, con l’amuchina, Osvaldo, l’amuchina… perché ammazza i germi!... (prende fiato)… e tu? …hai il coraggio di affermare che non siamo molto diversi?

Osvaldo: …beh, sì certo, caratterialmente, senz’altro, si notano delle piccole differenze…

Luigi (ironico): … sì, minime, eh?…impercettibili…

Osvaldo (continuando): …ma io intendevo dire che… siamo uguali… nelle motivazioni… ecco…

Luigi: …che motivazioni?...

Osvaldo (dopo una breve pausa): …tu perché hai deciso di partire?...

Luigi (rimane perplesso per un istante): …io?... beh…per un mare di ragioni, ho deciso di andarmene!... io ho una miriade di motivazioni… c’ho un elenco che non basterebbe un giorno… ti stancheresti ad ascoltarmi… ho una lista che… hai voglia tu…

Osvaldo (tace per un istante): …ad esempio?…

Luigi (spiazzato): …come “ad esempio”?...

Osvaldo: …sì, dico…dimmene una…

Luigi: …una?... te ne dico anche tre o quattro… anche cinque…

Osvaldo: …sentiamole…

Luigi: …sentiamole...

Osvaldo: …cosa?…

Luigi: …non lo so… lo hai detto tu...

Osvaldo: …cos’ho detto?…

Luigi: …”sentiamole”…sto aspettando...

Osvaldo: …ma cosa aspetti?…sei tu che me le devi dire!…

Luigi: …sì appunto!...ci sto pensando…allora… non è facile perché quando ne hai troppe, scegliere è difficile…è come parcheggiare, sai quando trovi un posto vuoto e ti ci infili immediatamente?... invece, quando trovi tanti parcheggi liberi, stai lì a girare, come un’idiota, per trovare il migliore…

Osvaldo (interrompendolo): …beh, io, se vuoi, ti dico le mie… anzi, te le leggo (estrae dalle tasche un foglietto piegato)…ho fatto un elenco in ordine di importanza… da quelle squisitamente psicologiche alle più.…..

Luigi (interrompendolo bruscamente): …no Osvaldo! No! …adesso non mi leggi la hit parade delle tue ragioni... adesso tu stai ad ascoltare le mie…me le hai chieste e te le ascolti!…

Osvaldo: …mi sembrava che non sapessi che pesci pigliare…che menassi il can per l’aia…che fossi in brache di tela… che avessi la coda di paglia…

Luigi: …ma la smetti di parlare per frasi fatte?!!! …i pesci, le brache, la paglia…. io so benissimo quello che devo dire!!… Silenzio! Perbacco!…(fa una brevissima pausa riflessiva) …io parto per il nuovo mondo perché… perché è un’avventura esaltante!!...ecco… perché, io e te, Osvaldo, entreremo nella storia… di colpo!… facciamo parte del futuro dell’umanità… anzi…siamo il futuro dell’uomo!…i nostri nomi rimarranno scolpiti per sempre nella storia, ti rendi conto?!... i due primi cosmonauti italiani su Venere! I nuovi esploratori dell’ignoto!... Due uomini che hanno aperto la strada all’uomo nel futuro: Luigi La Vecchia ed Osvaldo Mazza!! Eh?... come ti suona?!...

Osvaldo: …perché prima il tuo nome poi il mio?...

Luigi: ...perché sì!... intanto è in ordine alfabetico… e poi, sulle targhe commemorative… La Vecchia – Mazza, non è un granché… ma Mazza – La Vecchia, fa schifo… sei d’accordo? ...è assolutamente inaccettabile… non ci facciamo riconoscere subito, nevvero,

Osvaldo?... noi diventeremo due eroi…immortali…capisci? ...come Ettore e Achille… Romolo e Remo… Don Chisciotte e Sancho Panza…Coppi e Bartali… Batman e Robin… eee… (a Osvaldo) …aiutami, dai!...

Osvaldo: …il Tigri e l’Eufrate!

Luigi: …ma che c’entra! …quelli sono due fiumi!!...

Osvaldo: …ah già… Gianni e Pinotto!!

Luigi: …sì, vabbè…lasciamo perdere… comunque, ora, hai capito cosa mi spinge?… cosa mi da la carica?!... la forza… per affrontare il mistero…l’ignoto…il pericolo…il futuro?!!... Hai capito perché parto?...

Osvaldo (riflessivo): … beh, se è così…allora hai ragione tu… noi siamo proprio diversi…

Luigi (rilassandosi, si rimette a sedere in poltrona)…eh, sì, Osvaldo…per fortuna!...

Osvaldo: …perché?...

Luigi (correggendosi): …no, dico…per fortuna, che così non ci s’annoia… nella diversità…si trovano stimoli… ci si confronta… si impara… (afferra il calice di vino e lo sorseggia)

Daniela, entra dalla porta laterale della cucina e si porta a fianco della poltrona sulla quale e seduto Luigi All’entrata di Daniela, Osvaldo, prontamente, si alza in piedi.

Daniela: …Ragazzi?...scusate se vi disturbo…ma tra poco si va a tavola… (a Osvaldo) …a lei, signor Mazza, piace il pesce?...la prego, stia comodo…(gli indica il divanetto)

Osvaldo (sedendosi): …beh, sì… (timidamente) …ma se lo cucina lei, poi …sarà senz’altro squisito …anche se, in effetti, dipende dalla tipologia del prodotto ittico che mi viene proposto…

Luigi (lo interrompe, sbottando): …pesce!!…Osvaldo! ...chiamalo pesce, per pietà! ...non prodotto ittico…pesce!...

Daniela (con tono di leggero rimprovero): …Luigi, dai… (ad Osvaldo) …mi diceva che dipende dal tipo di pesce?...

Osvaldo: …sì…perché…da piccolo… mangiando una trota…mi si è piantata una lisca in una tonsilla…ma dritta, eh? (fa il gesto con il dito)... come una banderillas … (Luigi si prende la testa tra le mani e Daniela sorride)…e sono dovuto andare al Pronto Soccorso perché ogni volta che respiravo emettevo un fischio strano…

Luigi (interrompendolo): …come un balenottero…un piccolo cetaceo… (emette un fischio)

Daniela (con tono di rimprovero, ma trattenendo il riso): …Luigi, dai… (a Osvaldo)…accidenti, che brutta esperienza… gliel’ho chiesto, perché la mamma…tra le altre mille cose… sta cucinando il nasello allo zafferano… non so se è di suo gradimento…

Luigi (interrompendo): …sì, guarda, Osvaldo che, anche se salti la portata del nasello…in questa casa, non ti resta la fame… tranquillo… (guardando Daniela) …immagino cosa avrà cucinato quella pazza…

Daniela (sorridendo): …no, Luigi… non lo puoi immaginare… sfiora la fantasia… c’è un via vai di piatti, di là, impressionante…

Luigi: …a proposito di via vai?... dove sono andati tutti?...

Daniela: …in cucina… sono tutti indaffarati, appunto… Mamma sta finendo di farcire la torta di frutta… Edoardo sta mescolando il purè di patate all’arancia… Don Giovanni si è assopito mentre montava la panna e il Chierichetto è in un angolo che piange perché il gatto gli ha graffiato tutte le mani… (si avvia verso la porta centrale)…beh, scusate se vi ho interrotto…io vado di là a telefonare… (a Osvaldo)… a dopo…

Osvaldo (prontamente, si alza): …a dopo…

Luigi sorseggia il vino e Osvaldo, la sua tisana.Daniela sta per uscire di scena, poi si ferma un attimo, indietreggia ed afferra una borsetta poggiata su un mobiletto;sta per uscire, ma si blocca non appena Osvaldo comincia a parlare. Daniela, quasi in punta di piedi, si posiziona sulla porta d’ingresso centrale ed ascolta, silenziosa, il dialogo tra i due.

Luigi (guarda per un istante Osvaldo): …e tu?… perché parti?...

Osvaldo (ridestandosi prontamente, fa il gesto di infilarsi le mani in tasca alla ricerca della lista): …ah, sì, subito! ...procedo alla lettura…

Luigi (bloccandolo): …no, Osvaldo...per favore… prova a dirmelo a memoria…

Osvaldo: …ah…d’accordo…(fa una breve pausa) …dunque…io parto…perché… perché cerco un’alternativa…

Luigi: …a cosa??…

Osvaldo: …a qui…a tutto questo…

Luigi (interessato, posa il bicchiere di vino): …e cioè??...

Osvaldo: …beh…vedi, Luigi …io ho 40 anni, no? …e …insomma …voglio darmi un’altra occasione… un’altra chance, come si dice…in un posto nuovo, completamente diverso …essere un Osvaldo nuovo…completamente diverso, appunto… azzerare il contagiri…lo puoi fare anche a 40 anni, no?... cancellare tutto…e ripartire da zero…

Luigi: …cancellare tutto?...perché? ...di quello che sei adesso… che hai ora…non salvi niente?...

Osvaldo: …beh, sai…io lavoro per un’azienda che fa derattizzazioni… combatto tutto il giorno contro i topi… non è molto stimolante …amici…praticamente, non ne ho …non ho nessun affetto …nessun legame… (con rammarico)…purtroppo… (quasi sussurrato)…non l’ho mai avuto…

Luigi:… come non l’hai mai avuto?... non l’hai mai avuto?!...

Osvaldo (imbarazzato): …mai…

Luigi (con un sorrisetto ironico): …cioè, non hai mai avuto una donna?...

Osvaldo: …no, perché? ...è obbligatorio averne avute?

Luigi: …no…cioè… non c’è una regola…però… almeno una…per caso… in 40 anni…può capitare, no?...

Osvaldo: ……beh, a me non è capitata mai… se mi fosse successo… non avrei mai pensato di andarmene via, oggi (con rammarico)…e invece… (cambia tono, più deciso)…ed è per questo che voglio partire! …qui, appena devo rapportarmi con una donna… mi blocco…mi emoziono…mi si bagnano le mani dall’agitazione… e allora, ho pensato… magari su un altro pianeta… le cose possono cambiare… funzionare diversamente, no?

Mentre Osvaldo parla, sul volto di Daniela si disegna un sorrisetto malizioso e furbesco

Luigi: …cioè…in sostanza…tu te ne vuoi andare, perché non hai una donna?...

Osvaldo: …beh…non è un motivo piccolo, no?...e poi, non è solo per questo…

Improvvisamente dalla porta laterale entra, urlando, Filiberto,seguito da Edoardo che ha tra le mani un tampone di cotone ed una bottiglietta.Filiberto, tenendosi una mano in alto, soffiando e sbuffando,si dirige, trotterellando e frignando, verso la porta centraledalla quale sparisce immediatamente, uscendo di scena. Daniela, approfittando della confusione, finge di rientrare dalla porta centrale,alla quale , in realtà, è stata appoggiata, fino a questo momento.

Filiberto (trotterellando verso l’uscita centrale): …fuoco!!…fuoco!! …brucia forte!!! …fiamme! fiamme rosse!! ….

Edoardo (rinuncia ad inseguirlo e si ferma al centro della scena): …ma dai, Bertino…non fare tutte ‘ste scene!…

Daniela: …beh?...cosa succede?...

Edoardo: …ma niente…sto cercando di disinfettare Filiberto… ma fa tutta una commedia che…

Daniela: …ma scusa, Edoardo?... lo disinfetti con lo Iodosan Gola??

Edoardo: …ah, Daniela…di alcool non c’è n’è… la grappa va nel fagiano… l’unica cosa che s’avvicinava era lo Iodosan…

Luigi (alzandosi dalla poltrona): …vabbè …ho già capito che la pausa è terminata e che questa non è più zona franca… (a Osvaldo)…io vado a provare a mettere l’accappatoio in valigia…

Osvaldo: …io ce lo fatto stare…

Luigi (in tono alterato):…no, Osvaldo!...non è vero, dai!...non puoi avere anche un accappatoio lì dentro… (indicando la valigetta)

Osvaldo: …davvero!…è nell’altra valigetta…

Luigi (dirigendosi verso l’uscita centrale): …adesso me lo fai vedere!! …Adesso lo voglio vedere!!... mi apri la valigia e mi dimostri che ci sta… (esce di scena, seguito da Osvaldo)

Osvaldo (seguendo Luigi): …l’ho messo tra la cuffia da doccia e lo spazzolone di crine per la doccia… perché io lo devo usare, ogni tanto, perché nella schiena mi si incarnano i peli e allora… (esce di scena dalla porta centrale)

Edo: …comunque Osvaldo è un personaggio incredibile… in quelle valigette c’ha fatto stare di tutto…prima mi diceva che…

Daniela (interrompendolo, quasi sfogandosi): …Non ce la faranno mai a viaggiare insieme!... Luigi ed Osvaldo non c’entrano niente l’uno con l’altro, Edoardo…non ha senso tutto questo, dai!!… tu lo conosci come è fatto Luigi, e sai benissimo che non è in grado di affrontare questo salto…

Edo: …beh Daniela, ha superato i test attitudinali…

Daniela (interrompendolo, bruscamente):…ma lascia stare i test, Edoardo! …quelle sono tutte cose teoriche…sulla carta è una cosa, ma quando si scontrerà con la realtà…allora si renderà conto che ha fatto il passo più lungo della gamba… e allora?!... (incalzante)…Luigi è uno che, a 39 anni, si infila ancora i calzini spaiati, la mattina… se non ci fosse la mamma, mangerebbe patatine, merendine e snack tutto il giorno…non si sa cucinare un uovo, Luigi… credo abbia preso il treno due volte nella sua vita, per andare in riviera… e una delle due s’è ritrovato a Trento… perché aveva sbagliato coincidenza… è un casinista…perde le cose…tutto…non so quante volte gli ho fatto rifare le chiavi di casa… perché le semina per la città… e adesso va a avviare una nuova civiltà su Venere, Edoardo, ti rendi conto?!.... su Venere!!... Edoardo, ascoltami…. Lo dobbiamo fermare… Luigi, non ha delle vere motivazioni… parte così…per noia… tanto per cambiare, capisci?...

Edo: …beh…c’è gente che per noia cambia sesso…

Daniela: …non scherzare! …quella è un’altra cosa, Edoardo!… qui si tratta di perderlo per sempre!… insomma…se gli vogliamo bene è nostro dovere fermarlo!!

Edo (tentennante): …sì, ma ormai come si fa…è troppo tardi…

Daniela (prontamente): …no, non lo è!…come ti dicevo, la coppia di viaggiatori deve essere obbligatoriamente quella che l’Agenzia ha unito… e, attenzione… se, per uno dei due membri dell’equipaggio, venissero meno le caratteristiche per partire… conseguentemente, anche l’altro resterebbe a terra ed un’altra coppia prenderebbe il loro posto…

Edo (interessato): …e allora?...Luigi è deciso come un carro armato a partire ed Osvaldo, anche lui, è motivatissimo…

Daniela: …sembra…

Edoardo: …come ‘sembra’?!?...

Daniela: …’sembra’, Edoardo…sai, per caso, poco fa, ho sentito che anche le motivazioni di Osvaldo sono molto deboli… anzi…diciamo pure che lui ne ha solo una che lo spinge a mollare tutto…

Edoardo: …cosa?...

Daniela: …la mancanza di una donna… ed onestamente… mi sembra una ragione un po’ debole per cambiare pianeta…

Edoardo: …sì, d’accordo… ma non è affatto facile trovargli una donna così, su due piedi…hai visto che tipo è?…com’è messo?...

Daniela: …ma non c’è bisogno che trovi la donna della sua vita, Edoardo!... Osvaldo ha solamente bisogno di un po’ di affetto…di qualcuna che gli dia la forza di credere in sé, di aver fiducia nelle proprie possibilità, capisci?... Osvaldo ha solo bisogno di sbloccarsi…tutto qui… se capisse che può interessare a qualcuna… vedresti in quanto tempo si scorderebbe di Venere e dei viaggi integalattici!...

Edoardo (perplesso): …sì, ma… comunque (guarda l’orologio)… qui è questione di pochissime ore… dove la troviamo una disposta a recitare la parte della bella ammaliatrice… e soprattutto che sia di suo gradimento?...

Daniela: …ma….pensavo… che…dal momento che mi sembra di non essergli completamente indifferente… potrei provarci io… cosa ne dici?...

Edoardo (stupito): …tu!!??!... ma con l’Avvocato Princi come la metti?... e con Neruda?...

Daniela (perplessa): …Neruda?!... (più decisa)…Edoardo, io non mi ci devo fidanzare con Osvaldo!… è una cosa funzionale… serve solo a dargli coraggio e a fargli capire che non c’è bisogno di scappare via…

Edoardo:…ma se dopo s’innamora?...quello diventa matto…

Daniela: …ho già in testa una o due amiche mie, single, da presentargli e che potrebbero anche essere adatte a lui… ma ora non c’è tempo!… dobbiamo seguire questo piano…. E tu devi aiutarmi, Edoardo… se vuoi il bene di Luigi, lo devi fare!...

Edoardo: …ma cosa devo fare?!....

Suona il campanello di casa I due trasalgono per qualche istante

Daniela: …accidenti!... è adesso chi può essere!?...

Edoardo: …la televisione!!

Daniela: …già…proprio adesso!... (alzando la voce e chiamando, verso la porta centrale) …qualcuno va ad aprire, per favore??!!…

che io sono impegnata??!! (a Edoardo) … seguimi, dai!… andiamo in camera mia che ti spiego il piano… (velocemente, si dirigono entrambi verso la porta centrale ed escono di scena)

La scena rimane vuota per qualche istante, poi, dalla porta centrale, entra Filiberto, seguito da una donna, Lavinia Riccòmini, in tailleur con minigonna e microfono in mano;Lavinia è seguita da altri due personaggi:il regista (Jean Davìd Debùt) ed il cameraman (Ruggero)che porta una telecamera a spalla. Il regista è vestito in modo leggiadro e estroverso, con un vistoso foulard colorato al collo.

Lavinia (con il microfono, incalza, aggressiva, Filiberto): …allora mi diceva, signor Filiberto che lei è un caro amico di Luigi La Vecchia??

Filiberto: …caro, caro, caro, caro, molto caro, molto caro……

Lavinia: …allora, mi dia qualche particolare piccante, qualche curiosità, qualche notizia intrigante dell’uomo Luigi… Regista Jean Davìd Debùt (con modi inequivocabilmente effeminati, incalzante, quasi logorroico): …allora dunque, no, Lavinia, Stop! Stop! Stop! ...scusami, Tesoro, ma così, non ti metto in onda neanche se mi sculacciano, ti giuro!… (si avvicina a Lavinia)…hai i capelli in uno stato inaccettabile!... sono tutti vaporosi, serici… elettrizzati… (estrae uno specchio che da a Lavinia ed una spazzolina dai pantaloni e comincia a sistemarle i capelli)… hanno l’effetto cotonato alla Toto Cotugno …assolutamente out!!! (rivolto al cameraman, che si sta guardando in giro) …e tu Ruggero, non stare lì come un Panda in letargo, dai, posiziona la telecamera… voglio subito un totale sulla stanza, riprendimi tutti questi ninnoli, questi pupazzetti, questa oggettistica orribile…che però fa molto trash, molto medio borghese, molto popolo, molto TV……è stupenda!!! (Lavinia, prima di afferrare lo specchietto, posa il microfono e comincia a sistemarsi il rossetto)

Lavinia (mentre il regista le sistema i capelli) : …mi dica, intanto, Signor Filiberto, la prego, non si distragga… abbiamo i minuti contati…

Filiberto (afferra il microfono posato da Lavinia): …certo, certo, contati, contati… sì, sì…prova prova…sa, sà, sà, prova 1 2 3, sà, sà! Ah! Ah! (inizia ad imitare la batteria al microfono)…tum, tutà, tum, tum, tutà…

Ruggero (che, indossando cuffie audio, trasale e brutalmente reagisce)…uè!! Filiberto, m’hai spaccato i timpani!! Vedi di piantarla di fare il batterista che ti opero di tonsille a mani nude!!...

Regista Jean Davìd Debùt: …andiamo Ruggero, ma trattieniti…ma che modi, insomma!... mi sembri un Barbaro, un Ostrogoto, un Unno!!! …frena la tua irruenza maschia!... il signore probabilmente è un po’ emozionato, la televisione, i giornalisti… può capitare… è vero Filiberto?... mamma mia però, che nome orribile Filiberto… non posso assolutamente mandarla in onda con un nome così…le posso cambiare nome?… tipo…vediamo…Brando!... eh?...bello Brando!... cosa dici Lavinia?

Lavinia (sta prendendo appunti su un taccuino): …Fantastico!...Brando è molto più efficace! (a Filiberto, avvicinandogli il microfono, incalzante)…allora Brando?… come ci si sente ad essere amico di un viaggiatore dello spazio? …di un esploratore dell’ignoto?... di un colonizzatore stellare?!... (Ruggero imbraccia la telecamera ed inizia a riprendere)

Filiberto (pensoso per qualche secondo): …brucia!

Lavinia (parlando al microfono e guardando in camera, con intensità, al pubblico): …’brucia’…avete sentito?? È fantastico!.. (scandendo) ‘b r u c i a’ … ecco cosa sente Brando, uno degli amici del cuore di Luigi La Vecchia, dentro di sé in questo momento, così intenso, così profondo, così pregno di emozioni contrastanti e travolgenti… ‘brucia’ pensare alla perdita di un amico, un fedele compagno di tante esperienze che, tra poche ore, partirà, per sempre, per un viaggio ai confini del vero… ‘brucia’ rendersi conto di essere di fronte ad una svolta epocale nella storia dell’uomo, e conoscerlo quell’uomo, che vedrà una nuova vita in un nuovo mondo, in una nuova dimensione… ‘brucia’ forse anche un po’ il proprio io, il proprio orgoglio, per non essere il prescelto, per non poter essere al posto dell’amico viaggiatore… Brando ‘brucia’!

Filiberto: …no, brucia il dito…me l’ha graffiato il gatto prima…

Jean Davìd Debùt (con un gridolino isterico, a Ruggero): …Stop!!… (dopo un brevissima pausa, quasi esplodendo di gioia) …ma è stupendo!!!...ma questo io me lo porto in trasmissione, lo voglio in tournée!! …me lo scritturo!! (a Lavinia)…brucia il dito, ha detto ‘brucia il dito’, capisci??!!!…

Ruggero (quasi parlasse alla platea): …per me è uno scemo…

Entra Luigi, seguito da Osvaldo, dalla porta centrale;Luigi, indossa un paio di pantaloni militari e una maglietta colorata e tiene tra le mani un accappatoio di materiale ultraleggero

Luigi (alterato):…ma va là, Osvaldo, dai!...fammi il favore!!…come puoi paragonare il mio caldo, morbido, accogliente accappatoio a…. (mentre parla si prova l’indumento poi, si blocca di colpo, accorgendosi dei nuovi arrivati)…

Non appena Luigi ed Osvaldo entrano in scena,la troupe televisiva (Lavinia, Ruggero e Jean Davìd), riconoscendoli, si precipita verso di loro. Filiberto rimane a guardarsi il dito ferito, soffiandoci sopra, per lenire l‘evidente bruciore.

Lavinia (eccitata, quasi urlando al microfono): …eccoli!!...eccoli!!...sono loro!!..(guardando in telecamera)…attenzione amici… è il grande incontro… il momento che abbiamo tutti aspettato per mesi…

Mentre Lavinia introduce i cosmonauti, Jean Davìd Debùt volteggia intorno a loro,sistemandoli in posizione favorevole alla prossima inquadratura

Lavinia (eccitata, quasi urlando al microfono): … finalmente sono qui, davanti a noi…per voi, questa sera, a pochissime ore dal decollo stellare, Lavinia Riccòmini vi regala….

Jean Davìd Debùt (eccitato, con un urletto isterico, a Ruggero):…stacca su!!!...

Lavinia (eccitata, quasi urlando al microfono): … Luigi La Vecchia ed Osvaldo Mazza!!!

Lavinia, Jean Davìd e Filiberto si mettono a d applaudire e ad emettere gridolini eccitati Ruggero inquadra Luigi ed Osvaldo che, storditi, attoniti e senza parole,stanno seguendo la concitazione degli eventi.

Luigi (riprendendosi dallo stordimento, urla perentorio): …STOP!!!!... (Ruggero, meccanicamente, esegue ed abbassa la telecamera e Filiberto si blocca di colpo)

Jean Davìd Debùt (dopo un brevissima pausa, quasi esplodendo di gioia): …ma è stupendo!!!... è stupendo, dai!! ...’Stop’, capisci!!?? (a Lavinia) …ha detto ‘Stop!’… ma io mi porto in trasmissione anche lui… è stupendo!!! ...dai Lavinia…ma questa è una famiglia fantastica, dai!!!...

Osvaldo (quasi timoroso, a Luigi): …ma…chi sono??!!

Luigi (concitato): …a me lo chiedi?!... ma non vedi che questa casa sembra un centro di accoglienza per sbandati?!... qui la gente entra, esce, mangia - quello sempre - si accampa… un giorno sono entrato in bagno, c’era il fruttivendolo qui sotto che lavava le carote, perché in negozio s’era rotto il lavello ….ma mia madre è così: lei accoglie, accoglie, ospita, fa accomodare…

Lavinia (prendendo la situazione in pugno): …no, veramente chi ci ha aperto è stato Brando, il suo amico del cuore…

Osvaldo (quasi timoroso, a Luigi): …ma…chi è Brando?!!

Luigi (a Osvaldo): ..ma che ne so io!… (a Lavinia)… chi è Brando??!!

Jean Davìd Debùt (eccitato): …ma come “chi è?!!”… (indicando Filiberto, ancora immobile)…è lui, no? …un personaggio stupendo, dai!!!...

Osvaldo (quasi timoroso, a Luigi): …ma non si chiamava Filiberto??…

Luigi: …ma non lo so!!…Osvaldo, la smetti di farmi domande?!!...

Filiberto, improvvisamente, riprende a parlare e, mentre recita la sua tiritera, si avvia verso l’uscita laterale, che da nella cucina

Filiberto: …Brando, Brando, sì, sì, detto Brandino, via Gentilini 44 interno 6, numero di telefono 35666894, lasciate un messaggio dopo il bip, c’ho 32 anni, sono ripetente, sono chierichetto… (esce di scena)

Jean Davìd Debùt (eccitato): …ma quello è un genio!!!...una forza della natura, dai!!!...ma io gli faccio fare un film!!!

Luigi (con sarcasmo): … sì, vedrai che colossal!...(alla troupe)… insomma!... posso sapere chi siete voi??!!

Lavinia (con grinta): …ma certo, ha ragione, signor La Vecchia!... (porge la mano a Luigi) ...Lavinia Riccòmini, inviata speciale TV5!! …fedele ed agguerrita cronista di un realtà caduca e schiva, acerrima cacciatrice di una quotidianità arida, ma sconfinatamente affascinante ed oggi, solerte diffonditrice delle emozionanti fasi preparative del pre-decollo, delle profonde riflessioni filosofico-morali dell’uomo posto di fronte alla scelta ed dei toccanti momenti del congedo finale, l’abbraccio, le lacrime, l’emozione, il ricordo…

Luigi (a Osvaldo, dopo una brevissima pausa): …mi son già dimenticato il nome….

Jean Davìd Debùt (intervenendo, eccitato): … permettetemi… io sono il regista di “Logbook”…

Luigi (perplesso): ..Love Boat?!!...

Jean Davìd Debùt: …ma è stupendo!!!...Love Boat…. Ma no dai!! …“Log-book”…”Diario di bordo”…

Luigi da un’occhiata ad Osvaldo con sguardo interrogativo

Osvaldo: …”Diario di bordo” è il titolo del programma che fanno su quelli che stanno per partire… come noi…

Jean Davìd Debùt: …ma certo, dai!!! Chi è che non conosce “Logbook”??!!... (dando la Mano ad Osvaldo) ...io mi chiamo Jean Davìd Debùt!! …

Osvaldo: …De Bùs??... (Luigi e Ruggero scoppiano a ridere)

Jean Davìd Debùt (leggermente contrariato): …ma no De bùs, dai!!! ...Debùt! (scandendo)…De-Bùt!!.. e questo ragazzone qui (indica Ruggero) è il rude cameraman che videoriprenderà ogni cosa… e si chiama Ruggero… stupendo!…dunque, adesso che abbiamo assolto tutti i convenevoli… inizierei immediatamente con una ripresa strettissima…quasi un particolare del look improbabile di entrambi…(a Lavinia)…tu intanto, Lavinia, magari puoi cominciare con il pezzo stupendo sulle emozioni sensazionali, le sensazioni emozionali…quello da brividi…insomma…

Lavinia (eccitata, guardando in camera): …Fantastico!... allora iniziamo subito con la rubrica “Pelle d’oca!!”…(comincia a recitare il suo pezzo giornalistico, con falsa intensità)…eccoci quindi giunti in casa dei nostri eroi, i due aitanti colonizzatori dei misteri dello spazio profondo… coloro che tra pochissime ore affronteranno l’immensità dell’ignoto per aprire forse un varco nel processo di emigrazione dell’uomo su un pianeta fin’ora sconosciuto e affascinante: Venere!!

Mentre Lavinia continua il suo pezzo, abbassando il tono della voce,Jean Davìd Debùt prende per mano Osvaldo e lo trascina verso il divano, dove lo fa sedere.

Jean Davìd Debùt (eccitato):…ecco Osvaldo, lei intanto si siede qui …ecco, magari aprirei la lampo della tuta… (tenta di aprire la tuta ad Osvaldo) …per evidenziare il benessere…facciamolo vedere questo bell’esemplare di ragazzone italiano!!…

Osvaldo (imbarazzato, si ritrae): …no, no, mi scusi signor De Bùs… (Luigi scoppia a ridere)

Jean Davìd Debùt (leggermente contrariato): …ma no De Bùs, dai!!! ...Debùt!...

Osvaldo: …sì, mi scusi….ma è meglio di no, dicevo!...sono agitato e quando mi agito sudo come una spugna…

Jean Davìd Debùt (dopo un brevissima pausa, quasi esplodendo di gioia): …ma è stupendo!!!... è stupendo, dai!! ...’sudo come una spugna’, capisci!!?? … è stupendo!!! (a Ruggero) …dai, Ruggero, zumma su Osvaldo fino ad un primissimo piano delle sue mani sudate…e lei Osvaldo, appena le faccio il segno, si asciuga la fronte con un fazzolettone…(a Luigi) …mi scusi, Luigi?... lei ce l’avrebbe un fazzolettone colorato, brioso, particolare, insomma, da prestare ad Osvaldo…tipo…non so…un fazzoletto tricolore, per esempio…che fa molto popolo, molto campanilismo, molto Mameli…tu Lavinia, tesoro, a che punto sei?...

Lavinia: …ho fatto l’introduzione, il cappello empatico… voglio che il pubblico li voglia sentir parlare, li desideri, li agogni, capisci??!! … prima di darglieli!!

Jean Davìd Debùt (eccitato): …stupendo!!!

Luigi (urlando): …senta, signor De Bùc!!!… (Ruggero scoppia a ridere)

Jean Davìd Debùt (leggermente contrariato): …ma no De Bùc, dai!!! ...Debùt!...

Luigi: …sì, d’accordo, è lo stesso!!! Si spenga un istante!! E mi ascolti!!… (pausa)…senta, guardi, io sono un molto indietro con la valigia…molto, molto…capisce?... e non posso assolutamente permettermi il lusso di perdere tempo qui con l’intervista, le zummate, i fazzolettoni tricolore, eccetera…perciò, adesso, se volete cominciare da Osvaldo, a me va benissimo, ma io devo andare in camera a fare il beauty… (fa l’atto di avviarsi, ma il regista lo blocca)

Jean Davìd Debùt (eccitato):…ma no, no…assolutamente no! …la preparazione della valigia è un pezzo eccezionale da filmare…ma sta scherzando, Luigi?!… (si blocca, riflessivo)…Luigi?.. però, Luigi non è un nome efficace, eh?…è un pò debole…moscio… vero, Lavinia?...

Luigi(leggermente contrariato): …moscio??!...

Jean Davìd Debùt (riflettendo)…no, no…non posso certo mandarla in onda con un nome così…le posso cambiare nome?… sì, dai…tipo…vediamo…Louis!... eh?...bello Louis, no?!…da un tocco di britannico a questo provincialismo italico… cosa dici Lavinia?

Lavinia: …Louis La Vecchia!! …fantastico!!...

Osvaldo (perplesso): …Louis La Vecchia?!...bello però!…

Luigi (alterandosi, a Osvaldo): …macché bello!!!...anche tu, dai!! …figuriamoci!...Louis La Vecchia!!! …ma non se ne parla nemmeno!!... (Si dirige deciso verso l’uscita centrale)

Jean Davìd Debùt (eccitato, lo insegue):…no, no Louis, non scappi!! …la sua presenza è essenziale…basilare!!! …non privi il pubblico di lei!!!! (quasi piangendogli dietro)…Louis!!!

Edoardo appare sulla porta centrale ed entra in scena

Edoardo (perplesso, a Luigi): …Louis?!...ma da quand’è che ti fai chiamare così?...

Luigi (teso): …da due minuti…è una geniale idea del registra di “Love Boat”…

Jean Davìd Debùt (interviene): …”Logbook”!!!...

Edoardo (eccitato): …il regista di “Logbook”?!

Luigi (perplesso): …ma perché?...conosci De Pùt?!!

Ruggero, che sta riprendendo, scoppia in una fragorosa risata

Jean Davìd Debùt (contrariato a Ruggero). …Basta!!

Edoardo (eccitato): …ma certo!...chi non conosce Jean Davìd Debùt!... (gli va incontro e gli stringe la mano, presentandosi con entusiasmo) …Edoardo, molto lieto… pensi che io ho visto e videoregistrato tutte le puntate della sua trasmissione “Torrone”!!

Luigi (allucinato): …Torrone??!!!

Edoardo (eccitato): …ma certo “Torrone” …

Edoardo e Jean Davìd Debùt (all’unisono): …le interviste col magone!!

Jean Davìd Debùt (eccitato): …è stupendo!...

Edoardo (eccitato, accorgendosi della presenza di Lavinia): …ma poi c’è anche Lavinia Riccòmini!!! (le va incontro e le stringe la mano con entusiasmo)…è un piacere immenso!! …io la seguo da quando lei faceva la cronista per Telefragola, pensi un po’…

Luigi (deciso): …ecco perfetto, Edoardo! …ora che hai incontrato gli eroi della tua pubertà televisiva… fai loro da Cicerone, per favore… portali in cucina, per esempio, che così possono fare un servizio completo sulle devianze culinarie di mia mamma…

Jean Davìd Debùt (eccitato): …ma, perché...c’é anche la mamma di là?!

Luigi: …la mamma, la sorella e il prete…lei può girare una telenovela in questa casa…glielo assicuro… (esce di scena dalla porta centrale)

Jean Davìd Debùt (eccitato): …è stupendo!...

Edoardo: …ma, in effetti, è una famiglia molto particolare… però il cardine, diciamo, della storia…sono senz’altro io…

Ruggero inquadra Lavinia che inizia l’intervista Jean Davìd Debùt segue, leggiadro, gli spostamenti di macchina del cameraman

Lavinia: …lei, signor Edoardo…di cosa si occupa?…e che ruolo ha all’interno della famiglia La Vecchia?...

Edoardo: …ma guardi…io sono nel ramo del giornalismo… un po’ come voi, no? … però qui, in famiglia, vengo spessissimo invitato, anche insistentemente devo dire, come esperto di cucina…

Lavinia: …perché lei, signor Edoardo, è anche un cuoco? Un sommelier?…

Edoardo: …ma…mi definirei più ‘un assaggiatore’, ecco…perché, vede... la Signora Ernesta, che è la mamma di Luigi…di Louis… è una grande cuoca… solo che… molte volte ha bisogno di qualcuno, con un grande palato, che testi i suoi piatti, i suoi esperimenti, intendo…infatti anche ora è la, in cucina, che sforna piatti e leccornie per nutrire il viaggiatore stellare…

Il gruppo comincia, lentamente, ad avviarsi verso l’uscita laterale che da alla cucina. Mentre escono Lavinia continua l’intervista ad Edoardo;i due vengono seguiti da Ruggero che inquadra entrambi e da Jean Davìd Debùt che coordina i movimenti di macchina

Lavinia: …Fantastico!... allora perché non ci spostiamo direttamente nel regno di Ernesta, la madre di Louis…(guardando in macchina) …per aprire un altro affascinante interrogativo ai nostri ascoltatori: quali sono le abitudini alimentari dell’esploratore galattico? …cosa mangia e cosa mangerà, Louis La Vecchia??...(a Edoardo)…lei Edoardo?...da quanto tempo è un amico di Louis??

Edoardo (uscendo di scena): …ma da sempre… dall’inizio di quest’avventura… anzi posso dire di essere stato un po’ anche io ad infondere in Louis la curiosità del viaggio… di conoscere nuovi mondi…nuove forme di vita… lo sa, Lavinia, che io ho avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo?...

Lavinia (esageratamente eccitata): …davvero??!!

Edoardo: …era una fredda sera di novembre…la nebbia era fittissima…l’unica luce che rompeva….(esce di scena con il resto del gruppo)

Daniela rientra in scena dalla porta centrale; indossa una camicetta, minigonna, e scarpe con il tacco. E’ truccata e provocante. Scorgendo Osvaldo seduto sul divano, si sistema i capelli e gli si avvicina ammiccante.

Daniela: …ah ecco Osvaldo!...

Osvaldo (trasalendo, scatta in piedi): …oh!...mi scusi Daniela, non sapevo ci fosse…

Daniela: …nessuno problema Osvaldo...ero in camera mia…mi sono un po’ sistemata…

Osvaldo (timidamente): …ah, certo, capisco… adesso che c’è la televisione…

Daniela (si siede sul divano, vicino a Osvaldo): …veramente non sapevo fosse arrivata la televisione…

Osvaldo (prontamente): …sono tutti di là…in cucina… da sua mamma…

Daniela : …comunque la TV non c’entra…no…è che io odio essere trasandata…

Osvaldo (timidamente):…oh!...signorina Daniela, ma lei non è mai trasandata…

Daniela: …ma perché continuiamo a darci del lei, eh?... ormai non ha molto senso, non trovi, Osvaldo?…

Osvaldo (imbarazzato):…davvero posso darti del tu?...

Daniela: …ma certo Osvaldino…mi farebbe molto, molto piacere!...

Osvaldo (entusiasta, da la mano a Daniela): …d’accordo allora!...Ciao Daniela!!

Daniela (sorridendo, gli stringe la mano che subito si asciuga nella gonna): …Ciao Osvaldo!... ma tu, Osvaldo, non hai un soprannome?...un diminutivo?...

Osvaldo (timidamente):…beh…in effetti… mia mamma mi chiamava Osvy…

Daniela: … Osvy?!... beh, è carino!... posso chiamarti anch’io così?...

Osvaldo: …sarebbe fantastico! … nessuno mi chiama più così da una vita…e lei… (correggendosi)…e tu, volevo dire… non hai un soprannome?

Daniela: …beh…a dire la verità, sì…ce l’ho…cioè…qualche amico mi chiama ancora così…ma è una sciocchezza…

Osvaldo (eccitato): …perché una sciocchezza?!!

Daniela: …ma sì…è una stupidata, dai… quand’ero una bambina forse… ma adesso che sono grande…non ha più senso…

Osvaldo:…ma come, non ha senso? …perché dici così?...i soprannomi, di solito, te li danno le persone che ti vogliono bene… non sono mai una cosa stupida…

Daniela (sorride, riflessiva): …già… hai ragione Osvy…sai?...non ci avevo mai pensato….

Osvaldo: …allora?...lo posso sapere?!

Daniela (schernendosi): …Patatina…(Osvaldo ride)…ecco… lo vedi che è stupido?...che fa ridere?...

Osvaldo (prontamente): …ma no! ...rido perché è carinissimo…e poi ti si addice….Patatina…

Daniela (dopo una breve pausa): … sai, Osvy ?....mi avrebbe fatto piacere conoscerti meglio …credo che tu sia una persona particolare…

Osvaldo(schernendosi, timidamente):…ma no… assolutamente… sono un pasticcione… io non ci so fare per niente…

Daniela: …non sono affatto d’accordo… sì, può darsi che tu possa sentirti impacciato, qualche volta… ma credo che sia solo timidezza… e, secondo me, dietro la timidezza si nascondono sempre persone molto sensibili… delicate…(lo guarda, riflessiva)… sì…sarebbe stato bello conoscersi meglio… ma ormai… (dopo qualche secondo di silenzio, si alza e si avvia verso la porta laterale che da alla cucina)… scusami adesso Osvy… vado un attimo a vedere come se la cava la mamma con il giornalismo… (esce di scena)

Osvaldo, che l’ha seguita con lo sguardo fino alla sua uscita di scena, rimane da solo e pensieroso.Si alza in piedi, occhieggiando la porta che da sulla cucina e comincia a asseggiare per la stanza, nervosamente. Edoardo, dopo pochi istanti, appare sulla porta d’ingresso; alle sue spalle c’è anche Daniela che lo spinge in scena. Edoardo, dapprima un po’ reticente, guarda Daniela che gli fa cenno di approcciare Osvaldo. Daniela si ritira in cucina non appena Edoardo inizia a parlare.

Edoardo:… allora Osvaldo?...come va, eh? …come va?...emozionato?...teso?... beh, è comprensibile… quando si stanno per affrontare i misteri infiniti del cosmo…certo che…chissà come ci si sente…pensare che fra poco si lascia tutto… si parte e non si torna mai più ……(sottolinea il concetto, guardando Osvaldo di sottecchi e notando il suo sguardo preoccupato e pensieroso)……MAI più!...

Osvaldo: …beh…sì…in effetti… ci si sente un po’ strani… scombussolati, ecco…

Edoardo: …d'altronde…è meglio così, non è vero Osvaldo?...

Osvaldo: …cioè?...

Edoardo (si siede sul divano): …ma sì…intendo dire che… quando non si ha nessuna ragione, nessun interesse, per restare in un posto… meglio partire, no?...

Osvaldo (occhieggiando la porta di cucina, tentennante): …sì, infatti…infatti…(si va a sedere sulla poltrona di fianco a Edoardo) …senti, Edoardo… ma…Daniela, no?… che è la sorella di Luigi, no?... cioè…...hai presente?

Edoardo:…beh direi di sì…in questa casa, d'altronde, c’è solo una Daniela che è indubbiamente la sorella di Luigi…

Osvaldo (occhieggiando la porta di cucina, tentennante):…ecco appunto!…. Lei, dico….cioè… che tipo di essere umano è?

Edoardo (lo guarda perplesso): …non ho capito…

Osvaldo (tentennante e imbarazzato):…sì, cioè…dal punto di vista squisitamente empatico…emozionale… cioè il suo tipo di rapporto socio-amicale con altre entità… magari della sua stessa età…cioè, sto parlando di scambi socio-biologici, ma soprattutto di interazioni….

Edoardo (interrompendolo): …vuoi sapere se è fidanzata?!!...

Osvaldo (prontissimo): Ecco, quello!!!

Edoardo: …beh, sai… Daniela è una bella ragazza, no?...

Osvaldo (prontissimo): Molto bella!!!...Molto…

Edoardo: …ha 29 anni… fa l’avvocatessa…in uno Studio molto importante…è una ragazza lanciatissima, insomma…di occasioni, ne ha finché ne vuole…voglio dire….

Osvaldo (con rammarico, quasi tra sé): …eh già…immagino…

Edoardo: …ad esempio…so che il suo capo…l’avvocato Princi…le ha puntato gli occhi addosso…

Osvaldo (interessatissimo): …ma com’è questo avvocato…mi assomiglia?!...

Edoardo: …ma…non saprei…(guardando Osvaldo, come a volerlo comparare) …Princi è ...alto… snello… molto snello!…abbronzantissimo… capello brezzolato…lunghino…tipo…alla Briatore, ecco!…no! Non ti assomiglia, sai? Osvaldo… mi spiace… (dopo una breve pausa, nella quale Osvaldo è profondamente scorato)… però… a Daniela…

Osvaldo (ansioso): …a Daniela??!!

Edoardo: …ma sì, a lei non piace…

Osvaldo (eccitato e rincuorato): …davvero??!!

Edoardo: …ma sì, vedi?...io, Daniela, la conosco da quando era una bambina e lo so che quel tipo di uomo non la interessa…troppo diverso da lei… un po’ sbruffone…uno sciupafemmine… no, no…non è assolutamente il suo tipo…. (Osvaldo si rincuora)…no, piuttosto…(si avvicina a Osvaldo, come per rivelargli una confidenza) …adesso, ho saputo che c’è un altro…

Osvaldo (nuovamente preoccupato): …un altro?!...

Edoardo (confidenzialmente): …ma sì…si chiama Neruda… ho sentito questo nome che aleggiava… credo sia uno di colore… credo…

Osvaldo (nuovamente preoccupato): …ma come sarà?...

Edoardo: …ma…alto, immagino… snello…molto snello!… roba pesa, insomma…comunque… credo che sia una cosa appena iniziata… niente d importante, voglio dire… ma perché, vuoi sapere di Daniela?...Ti interessa?...

Osvaldo (prontamente): No, no!!!...chiedevo così… per parlare…

Edoardo: …no, perché, nel caso… avrei potuto metterci una buona parola…ma, comunque… in effetti…che senso avrebbe?…tu, tra pochissimo…parti… perciò…

Osvaldo (triste): …già…io parto…

Luigi, entra dalla porta centrale. Indossa una tuta colorata, elasticizzata, aderentissima; ha in mano una delle valigette di acciaio

Luigi (accorgendosi della presenza di Edoardo ed Osvaldo): …allora: sono riuscito a chiuderne una... ho eliminato ¾ della roba che avevo selezionato…una tragedia!….e poi, queste tute…(guardandosi)… mi sento come fossi…una salciccia passita… un insaccato, dai!...

Edoardo (sarcastico):…ma guarda che invece ti dona, sai?...ti sta a pennello … sembri l’Uomo Ragno!...

Luigi (seccato): …senti, tu?!...cosa ci fai qui in salotto?... Ti avevo chiesto di monitorare la situazione in cucina…

Edoardo:… è tutto sotto controllo…

Luigi: …ma sotto controllo cosa?!!... Don Giovanni, Filiberto, mia madre, Jean Davìd De Bùs, De Bùt, De Bùc, o come diavolo si chiama?!...in una cucina 3x2, hanno lo stesso potenziale di un ordigno nucleare, dai!! …Edoardo, per favore, vai di là e sentinellali…

Edoardo (alzandosi ed avviandosi verso la cucina, sarcastico): …vado a sentinellarli!...eseguo…d'altronde (indicando Luigi)…se me lo ordina Batman! (esce di scena)

Luigi (teso a Edoardo):….sì, sì, fa poco lo spiritoso!…(a Osvaldo)…comunque non ha tutti i torti…in effetti, sembriamo dei deficienti, vestiti così… guarda qui…

Osvaldo, pensieroso, occhieggia tentennante Luigi, poi, dopo qualche istante, si decide a parlare.

Osvaldo:…senti Louis…

Luigi (ribatte, deciso):…ma smettila con ‘sta storia di Louis!…non darai retta anche tu a quel deviato del regista?!...

Osvaldo (tentennante):…no, no, d’accordo, Luigi… io volevo dirti che…insomma…stavo pensando… cioè riflettevo, no?… e… allora….praticamente…

Luigi (lo guarda perplesso): …sì, Osvaldo…me lo puoi dire anche con parole tue, sai?...

Osvaldo: …sì…voglio dire che… insomma…bisogna avere delle motivazioni molto, molto forti per…per partire, ecco…

Luigi:…certo che bisogna averle!... e infatti tu ed io, ci siamo detti prima che, magari per ragioni diverse, ma entrambi abbiamo tutto l’interesse di partire…lasciarci alle spalle questa noia apatica che è la nostra vita, l’acqua stagnante di questa nostra dimensione…che non ha più senso vivere…che non ha ragion d’essere… non è così?...

Osvaldo (parte lento per finire in modo sempre più concitato, quasi logorroico):…sì, sì certo che è così….ma… ci sono altre cose… altri impulsi…altre sensazioni che… ti fanno riflettere e magari cominci a rimuginare e a pensare e forse…magari, intendo… ti ritrovi a vedere le cose sotto una luce diversa… più oggettiva…meno condizionata dal nostro umore, dall’apatia del quotidiano… e poi pensi al pericolo al quale andiamo sicuramente incontro… all’ignoto che dobbiamo affrontare … alla totale mancanza di qualsiasi sicurezza… voglio dire…nessuno ci garantisce che la nostra nave arriverà davvero a destinazione ed invece la sicurezza che questo mondo ci da…magari può anche risultare un po’ stantia, scontata, però ci sono cose che, se uno riflette, possono essere importanti per farti rivalutare certe emozioni, certe sensazioni che, magari solo in questo pianeta, possono essere perseguite ed allora….

Luigi (interrompendolo bruscamente): …Osvaldo!!

Osvaldo: …sì?...

Luigi: …eliminando questa macedonia di parole…questo sproloquio delirante… riesci a riassumere in un solo concetto la vera ragione di questo tuo presunto ripensamento??!

Osvaldo (guarda silenzioso Luigi per qualche istante): …Patatina!...

Luigi (rimane perplesso): …ma scusa...prima mi hai detto che vuoi cambiare pianeta proprio perché sulla terra la patatina non l’hai mai vista??!!!

Osvaldo: …no “la patatina”!.... Patatina…tua sorella!

Luigi (allucinato): …Daniela??!!

Osvaldo (emozionato):…sì, proprio lei… è un segreto che non riuscivo più a tenere dentro…

Luigi: …ma tu cosa c’entri con mia sorella??!!

Osvaldo: …è nato tutto così…all’improvviso…prima…abbiamo cominciato a parlare… insomma…intanto, ci diamo già del tu…

Luigi (sarcastico): …ah beh…allora si tratta proprio di un rapporto già avviato…

Osvaldo:…guarda che è una cosa seria…si inizia così per caso e poi le cose si concretizzano….

Luigi : …ma cosa vuoi concretizzare, Osvaldo?!... dai!!!...Daniela ha tutt’altri interessi…

Osvaldo (interrompendolo): …lo so!!…so tutto!…sia dell’avvocato Princi, sia di Neruda…

Luigi (attonito): …Neruda??!!

Osvaldo (deciso): sì, Neruda…il suo amante di colore!…(notando l’espressione allucinata di Luigi)…ahh!…non lo sapevi, eh?! …beh, io sì!...vedi che io so più cose di te, di Patatina?!! …mi ha detto che la mia timidezza nasconde una persona sensibile, tenera, delicata….

Luigi: …ti ha detto così??!!

Osvaldo (deciso): …sì!! E non solo!…. Ha aggiunto che avrebbe voluto conoscermi meglio…e che le si spaccava il cuore sapendo che dovevo partire!!...

Luigi (guardando verso la porta della cucina, quasi tra sé): …canaglia!!!

Osvaldo (si alza in piedi, indignato): …anche se sei suo fratello, non ti permetto di chiamare Patatina in quel modo!!

Luigi (deciso, si dirige verso l’uscita laterale che da sulla cucina): …adesso te la friggo io la tua patatina!!! (urlando)…Daniela!!! Daniela!!!

Daniela entra in scena

Daniela (allarmata): …cosa c’è Luigi?!...cosa succede?!

Osvaldo (all’entrata di Daniela scatta in piedi e si muove verso di lei): …Patatina!!!

Daniela: …Osvy!!

Luigi (imperativo): …BASTA!!...(riflettendo un istante, allucinato, a Osvaldo)…Osvy???!!

Daniela: …Luigi, ascolta…

Luigi (interrompendola bruscamente): …No!! Silenzio!....adesso tu stai ad sentire me…e una volte per tutte!!! (imperativo) …siediti!! (le indica una seggiola)…e ascolta tuo fratello maggiore…e fallo come non lo hai mai fatto!!!

Osvaldo: …Luigi!?...

Luigi (imperativo): …Seduto tu!!! (Osvaldo scatta a sedere)…(sarcastico)…Osvy…(si concentra e poi inizia a parlare)…lo so…lo so, Daniela, che non sei d’accordo… che, per te, tutto questo è una follia… che sei convinta che sto per fare qualcosa di cui mi pentirò amaramente e che non avrò la possibilità di ritrattare perché, questa volta… forse per la prima volta nella mia vita…ho preso una decisione che non lascia la porta aperta…una scelta che non mi permette di stare col piede in due staffe… come migliaia di volte mi hai accusato di restare…io lo so…e so anche che faresti di tutto per impedirmi di partire…fino ad arrivare a provocare il povero Osvaldo… a sconvolgerne i ritmi biologici…guardalo!…guarda che faccia che ha… il Romeo Montecchi dei poveri!! (sorride a Osvaldo) …facile eh?...facile farlo vacillare…addirittura pentire della scelta che ha fatto!… ma non è questa la strada, Daniela… non è la via giusta… se io ed Osvaldo siamo arrivati al punto di decidere di partire…di andarcene… bene…non è per codardia… per noia… per fuggire… (pausa)…no… questa non è una fuga, Daniela… non è per questo che saliremo su quell’astronave… non è un fallimento che ci spinge a provarci… non un pentimento…una paura… una delusione, no!… io sono un uomo felice… sto bene…ho una bella casa, un lavoro, degli amici…e ho voi, Daniela… te e la mamma… che amo con tutto il cuore!…però, vedi?... nella vita…a volte, si arriva a un bivio… capita… ed è un momento che non ti lascia nessun’altra alternativa: devi scegliere!...lo devi fare!!! ...e sai qual è la cosa più paradossale della faccenda? …che malgrado entrambi, abbiamo una paura fottuta… perché è così… la cosa che mi ha spinto…(guardando Osvaldo)…che ci ha spinto…. ad imbarcarci in questa impresa surreale... ad affrontare un viaggio che non sappiamo come andrà... a fare una valigia che non deve contenere quello che abbiamo, il nostro presente, intendo… ma il futuro...ed è difficile fare quella valigia…per ripartire da zero…dal niente… e costruire qualcosa di completamente nuovo, in un posto sconosciuto, completamente nuovo…diverso… senza sicurezze… senza certezze…ma solo aspettative…speranze… sai?...ripeto, qual è la cosa più paradossale della faccenda, Daniela?... (Daniela scuote il capo) …che malgrado tutto…sono certo che questa sia la mia strada… io ho scelto! (guarda Osvaldo) …noi, abbiamo scelto! ...“le occasioni non vanno mai buttate”… (a Osvaldo, indicando Daniela) …me lo ripete da una vita… avevi ragione, Daniela!… avevi ragione …e questa, Osvaldo, è la nostra occasione… lo è, per Bacco!... assurda, sì…ma unica…irripetibile…straordinaria! …

Pausa, nella quale i tre personaggi rimangono silenziosi, per qualche istante. Daniela si alza, si pone di fronte a Luigi e poi lo abbraccia

Daniela: …scusami Luigi …e scusami anche tu, Osvy …davvero, io….non avevo capito…hai ragione.... è la tua scelta… è la vostra occasione… provateci!!

Osvaldo (con tono eroico): …lo faremo…Patatina!!!

Luigi: …ma la pianti di chiamarla Patatina??!! (Daniela sorride)

Con un gran vociare, entrano improvvisamente, dalla porta laterale che da sulla cucina, Filiberto, seguito da Ernesta, Jean Davìd Debùt, che volteggia tra il gruppo, Lavinia che sta intervistando Don Giovanni, Ruggero che li sta riprendendo, Edoardo, con una teglia di lasagne tra le mani.

Filiberto (con un tegame enorme tra le mani): …la salciccia, salciccia, salciccia…con le coooootiche!!!...

Ernesta (con una teglia enorme tra le mani): …stai attento, Filiberto, con quel tegame!!! Che ti scotti e abbiam finito anche lo Iodosan!!... (a Daniela) … ah sei qui, Daniela birichina!!...guarda che le melanzane le ha dovute grigliare Don Giovanni...(quasi urlando) …Tutti a tavola che è pronto!!!

Jean Davìd Debùt (con due bottiglie di vino in mano): …a tavola!... ..Tutti a tavola che è pronto!!!...è stupendo!!!...Ruggero, mi raccomando, riprendi quest’orgia culinaria!!!…questo delirio gastrointerico!!!

Lavinia (con il microfono a Don Giovanni):...sì ma durante la confessione di Luigi, qual è il peccato che l’ha più colpita?...

Ruggero che sta riprendendo Lavinia e ed il prete con una mano sola, regge nell’altra un fiasco di vino

Don Giovanni (con un tegame enorme tra le mani): …Ma figliola benedetta, non glielo posso dire…

Lavinia:…ma qualcosa di eclatante gli avrà pur detto…siete stai chiusi in camera un’ora…

Don Giovanni: …ah signorina, aveva un elenco di arretrati… le dico solo che, ad un certo punto, stavo per addormentarmi…Oddio! Cos’ho detto?…(ride)…oh Dio Santo, oh Santo Dio!!!

Edoardo (si avvicina a Ernesta):…Ernesta?!...cosa debbo fare con le canocchie??!!...lo zenzero debbo metterglielo subito??

Ernesta: …lascia perdere lo zenzero… piuttosto controlla la pastella dei cavolfiori…che devo friggerli…

Le voci ed i commenti frenetici dei personaggi cominciano a fondersi, creando l’effetto di una confusa allegria da festa paesana.

Luigi (sovrastando le altre voci): …mamma!...ma quanta roba hai fatto??!! …non dobbiamo sfamare il Cameroon, dai!!...

Ernesta: …guarda che è meglio che mangi, sai?...dove vai tu, te la scordi questa roba qui… dopo poi la rimpiangi, te lo dico io!!...

Edoardo: …c’ha ragione sai?!... il cotechino in camicia con le lenticchie è difficile da trovare su Venere…

Filiberto (a tiritera): …bollire il cotechino in acqua, lasciarlo raffreddare e togliergli la pelle. Avvolgerlo nel prosciutto, poi nel vitello e legarlo…

Osvaldo (interrompendo la ricetta): …guarda Brando, che è meglio avvolgerlo prima nel vitello, poi nel prosciutto, perché…

Luigi (interrompendolo): …ma cosa ti metti a discutere di cotechini!!??…e poi, chiamalo Filiberto, non Brando, si chiama Filiberto!!!

Jean Davìd Debùt (eccitato): …ma è stupendo, Ernesta!!!...si rende conto che questa è un’immagine bacchica, dionisiaca…da tardo Impero Romano??…

Ernesta: …Luigi?!?!...non interrompere il flusso di piatti, dai!! Datti da fare invece, che c’è del lavoro anche per te…

Filiberto (a tiritera): …fare un trito con le verdure, farle rosolare in olio e unire il cotechino. Aggiungere il lambrusco e cuocere fino a cottura del vitello. Aggiustare di sale e pepe…

Improvvisamente si ode il campanello della porta d’ingresso; tutti si bloccano e la scena piomba nel silenzio. I personaggi si guardano per qualche secondo, come a voler credere di essersi sbagliarti a sentire suonare, poi il campanello trilla nuovamente

Luigi (tentennate): …hanno…hanno suonato?!...

Filiberto: …suonato, suonato, sì, sì…due volte, due volte, no una, due, due, sì,sì!!…

Luigi (fintamente incredulo): …due volte?...

il campanello trilla nuovamente

Edoardo: …con questa, fanno tre…

Daniela:…vado io… (prontamente si dirige verso l’uscita, dalla porta centrale ed esce di scena)

Luigi (tentennate):…ma…strano no?...chi sarà a quest’ora?...

Ernesta: …ah, io non ho invitato nessuno…

Osvaldo (teso): …mi sudano un po’ le mani…

Edoardo: ..sai che novità…

Daniela rientra seriosa e si ferma al centro della porta d’ingresso con aria preoccupata; guarda, per qualche secondo, Luigi e Osvaldo che la stanno osservando apprensivi.

Daniela (a Luigi e Osvaldo):…sono quelli dell’Agenzia… è l’ora…

Luigi (con sguardo pallato, scandendo le parole): ..d o v e s o n o i m i e i c a l z i n i d i l a n a ??!!!

Improvvisamente la scena si rianima; tutti i personaggi ricominciano a parlare e far confusione. Tutti i dialoghi seguenti avranno un ritmo ed uno scambio di battute quasi frenetici.

Osvaldo (confuso, segue pedissequamente per la stanza Luigi): …Luigi?...dove ho messo l’altra valigetta?...

Luigi (a Osvaldo): …il dentifricio, si può portare?...

Daniela (a Luigi): …hai preso l’Aulin?

Luigi (quasi urlando): … l’Aulin!... l’Aulin!!!...mamma, dove l’ho messo l’Aulin??!!

Ernesta: …stai calmo che sudi!…e dopo ti viene il mal di gola…Don Giovanni, glielo dica lei…che non si agiti…

Don Giovanni: …la calma è la virtù dei forti… (improvvisamente si accascia ed Edoardo lo afferra sostenendolo, prontamente e lo siede su una seggiola)

Edoardo: …sì…buonanotte….

Lavinia (eccitata, mentre Ruggero la inquadra): …attenzione!...il prete si sente male e si accascia improvvisamente tra le braccia di Edoardo… forse l’emozione?...forse il mistero della fede che si scontra contro la realtà della scienza….lo shock della partenza??!!!

Osvaldo (intervenendo): …veramente, se mi permette…non è emozione… il parroco soffre di narcolessia…è un disturbo caratterizzato in termini generali …

Luigi: …Osvaldo?!!!!...interrompi la conferenza…dobbiamo partire!!!...hai capito?...e io devo ancora chiudere l’altra valigetta…

Ernesta (con una teglia tra le mani): …l’ombrello, l’hai preso?...

Luigi: …macché ombrello, dai mamma!!!.. su Venere, non piove…

Ernesta: …c’è sempre il sole?...chissà che caldo!... allora non scordarti il deodorante…

Osvaldo e Luigi cominciano a salutare i presenti con abbracci e strette di mano calorose; mentre lentamente si dirigono verso l’uscita centrale, Luigi, raccatta qua e là oggetti e libri. Lavinia, Ruggero e Jean Davìd Debùt continuano a testimoniare il momento, con  eccitazione giornalistica.

Edoardo (abbracciando Luigi con affetto): …mi raccomando eh?...fai un’indagine…controlla come sono le Venusiane che eventualmente poi ti raggiungo!…

Luigi: …Addio amico mio!...dai un’occhiata a Daniela a mamma!...

Daniela (abbracciando Osvaldo con affetto): Ciao Osvy …in bocca al lupo!!! ...e dai un’occhiata a Luigi…

Osvaldo (a Daniela): …certo Patatina!!! …ci faremo la guardia a vicenda…...e grazie di tutto!!

Jean Davìd Debùt (volteggiando tra il gruppo che si sta salutando) …lacrime!! Lacrime!!…datemi delle lacrime, che mi si alza lo share!!! ..piangete…piangete tutti!! …è stupendo!!!

Lavinia (eccitata, mentre Ruggero la inquadra): …il momento è profondamente toccante…gli abbracci, le emozioni, i sentimenti che divampano con immensa intensità…

Filiberto: (comincia a marciare per la stanza, citando nuovamente la poesia con voce acuta, garrula)…’Orsù, cornamuse, più gaie suonate! Squillate, campane! Venite, pastori e massaie, o genti vicine e lontane! Non sete, non molli tappeti, ma come nei libri hanno detto da quattromill’anni i profeti, un poco di paglia ha per letto’…

Don Giovanni (che si e ridestato, abbracciando Luigi con affetto e benedicendolo): …Fai il bravo eh? Luigi?...sii sempre onesto e sincero…e ricordati che Cum verum dicas, omnes virtutem tuam laudabunt…

Luigi: …de gustibus in autobus…

Don Giovanni: …in autobus??...(capendo la burla)… in autobus!! …(comincia a ridere) …che briccone!!! Oh, Dio Santo, oh Santo Dio!!...

Luigi (abbracciando mamma Ernesta con affetto): …Addio mamma!! …e non fare ingrassare Daniela e anche Edoardo…dal momento che, immagino, campeggerà qua…(commosso, l’abbraccia)…e grazie!!

Ernesta (abbracciando Luigi):…Ciao Gigino!! ...ma chi l’avrebbe detto che, alla fine, mi figlio diventava un astronauta!... mangia eh?...mi raccomando…e va a letto presto…ché se no, la mattina sei stanco….

Luigi: …lo farò…te lo prometto, mamma…

Daniela (abbracciando Luigi con affetto): …ciao fratellone!!! ..non combinarmi pasticci e non perdere mai le chiavi… della tua astronave (sorride abbracciandolo) …ti voglio bene!!

Luigi: …Ciao Tesoro!!.. ricordati che, tra due anni al massimo, ti voglio sposata e non mangiarti le unghie e non farti la coda che stai meglio con i capelli sciolti e stai attenta alla mamma…(commosso, l’abbraccia) …e anch’io ti voglio bene Patatina!... (a Osvaldo con tono deciso, aulico) …Forza Osvaldo!!! È giunto il tempo…il cosmo ci aspetta!!! …che l’avventura stellare abbia inizio!!!

Ernesta: …Luigi?! ..smettila di far l’asino!... e se lassù hai freddo…mettiti il giacchettino!! Che se no t’ammali!… e se c’è il sole…mettiti il cappellino!!! …che c’hai la testa debole!... (Luigi ed Osvaldo, seguiti dalla processione di personaggi che li continua a salutare, si avvicinano all’uscita) …e Luigi…mi raccomando… dammi tue notizie, fatti sentire…telefona…scrivi…o almeno…mandami una cartolina!!!

Luigi ed Osvaldo escono di scena accompagnati dal fragore dei saluti di tutti. Mentre gli altri personaggi ricominciano a muoversi per la stanza, maneggiando pentole, teglie e piatti di cibarie, le note di “Ritornerai” di Bruno Lauzi cantata da Franco Battiato si unisce al coro di voci, fino a sovrastarlo.

SIPARIO