MARIA
versione in lingua dell’omologo monologo in dialetto di
ROBERTO ZAGO
L’ambiente : Una cappelletta di campagna in un angolo; al centro l’immagine della Madonna; nessuna suppellettile o altro. Luce notturna; lampi, tuoni e scosci violenti di pioggia che via via si faranno sempre più lontani, sino a sfociare in una pace serena.
La donna : Entra; è bagnata, impaurita, tesa. Si guarda attorno con timore; trema e si rannicchia. Un tuono la scuote e la costringe a muoversi. Si guarda ancora intorno, come per orientarsi e nel timore che possa esserci qualcuno nascosto.
Nessuno mi ha visto arrivare. (azzarda con voce più alta) C’è qualcuno ? (silenzio; rincuorata) Perché dovrebbe esserci qualcuno? Con questo temporale chi mette il naso fuori? (un tuono; si avvicina alla cappelletta e guarda la Madonna) Perché sono qui ? (alza le spalle) Cosa cerco ? (pausa) E’ come quella volta, quando mi trascinarono in un Santuario, di quale Madonna non ricordo più . Tutti che correvano a bere acqua: “acqua miracolosa” dicevano; una gran confusione... Mi sentivo una stupida, come quelli che mangiano i fichi d’India con la buccia e le spine....
Qui non c’è nessuno, ma provo la stessa diffidenza che provai allora. In quel luogo tutto era invenzione; in quella sagra l’unica mercanzia era la speranza: puoi averla anche gratis, tutti sono capaci di dartela.
(scosci di pioggia; si stringe nel cappotto) Che acqua... e fa anche freddo...
(si avvicina all’immagine) Non sono venuta per accenderti candele, e non te ne accendo. Ti dirò che mi sono fatta violenza nel venire qui; mi sembrava di andare dalla chiromante a farsi leggere la mano e ad ascoltare qualche bene augurante bugia.
Quasi mi vergogno d’essere venuta... Mi ritorna alla mente mio padre.. era un poveraccio dignitoso, un operaio che odiava il padrone che lo pagava con un salario da fame. Lui non aveva Madonne attaccate al muro, anzi, lui le tirava giù a bestemmie, e queste sono le sole orazioni che ho imparato da lui.
Perché sono venuta? Me lo sono chiesta per tutta la strada e me lo sto chiedendo ancora adesso.
(lunga pausa ; in crescendo) Sono venuta perché tu sei una mamma come me. Perché hanno ammazzato tuo Figlio! Perché lo hai visto crepare come una bestia e perché ho una figlia inchiodata al letto che non si sbriga a morire!
(si calma)Ecco perché sono venuta; sei contenta adesso? (pausa; tono discorsivo) I dottori che l’hanno visitata mi hanno detto: sei mesi signora...non di più .(intenso) E’ quasi un anno che smania, che guaisce come un cane ferito, corrosa dal male, legata al suo letto, e capisce tutto! Più di me; più di te!(accorata) Lucida come una lampadina da cento candele, bianca come una sola.
(discorsiva) Adesso dimmi: è più giusto che se ne stia qui a soffrire o che se ne vada, finalmente in pace? Tu, sotto quella croce cosa desideravi? Io lo stesso; rispondimi adesso! (alza il tono) Ma non alla maniera dei preti, troppo comodo! Quelli là hanno tante belle parole, ma figli.. niente!
(si calma) La Chiesa, diceva mio padre, va avanti con le pretese dei signoroni, le balle dei preti e i soldi dei poveracci. (alza il tono) No, non darmi spiegazioni teologiche, non so che farmene. (accorata, in crescendo) Se invece rispondi che pregavi che Lui morisse io sono qui per chiederti la stessa cosa: io voglio che mia figlia finisca di penare; io voglio che muoia questa sera stessa!
(abbassa il tono)Non ce la faccio più a vederla masticare le lenzuola per non urlare dal dolore, che neanche la morfina riesce più a calmare.
(calma) La gente va in Chiesa per cercare la guarigione; io invece sono qui, davanti a te, ad invocare la morte . (pausa) Hai deciso ? (irata) Per te è più facile guarire un paralitico e farlo correre per i prati (cambia tono) oppure donare la pace a quella ragazza? Dicono che per te fare miracoli è più facile che per me comprare un po’ di dote... se è vero sono capace di recitarti un’Ave Maria, anche se non me la ricordo tanto bene.
Non pretendo che tu mi appaia, però fammi un segno; no, no, non farlo, ma ascoltami: metti la testa nella stanza della Rosa e dai un’occhiata a suo padre, che si sta consumando al suo capezzale e che darebbe il sangue per lei, come ha già dato il vino...(leggero sorriso) sì, ha promesso a sua figlia di non bere più. E’ incredibile ; un alcolizzato come lui è da quasi un anno che non beve una goccia di vino...
(accorata) Appoggia la tua guancia sul volto della nostra stella, guardalo, e dimmi se non assomiglia a quello di tuo figlio...gli stessi spasmi, le stesse spine, la stessa impossibilità di agire... E allora fai qualcosa per lei ma fallo subito, ti prego!
(lunga pausa) Taci ? Resti immobile ? Perché ? Forse lassù sono tutti impegnati e nessuno ti dà retta ? No, non ci credo. Tu ti sei meritata la fiducia di tanti infelici perché anche tu sei una mamma addolorata, come me.(pausa)
Io non ce la faccio più ad essere un’addolorata, anzi, di essere una mamma....Non voglio più essere la madre di mia figlia ! Io non resisto nel vederla in croce ! nel saperla in croce...in croce...
(s’interrompe, soffocata dall’emozione; apre la borsa e prende un lumino che accende con mano tremante) Ti accendo un lumino. E’ la prima volta che faccio una
cosa del genere...se mi vedesse mio padre lancerebbe una fila di bestemmie da farti scappare dal Paradiso con le orecchie rosse. Perdonalo Maria, era un brav’uomo....
Più di così non riesco a fare e credimi, è un gesto che faccio volentieri. Adesso tocca a te; (alzando il tono) anche senza esserne orgogliosa, fallo! (con rabbia) Perché se non lo fai giuro che brucerò tutti i quadri, tutte le immaginette, tutte le cretinate con impressa la tua faccia, e con la colonna sonora delle giaculatorie di mio padre!
(si calma) No, con la faccia che hai non puoi ingannare i milioni di persone che ti pregano giorno e notte . (urlando) Non puoi ingannarmi Madonna ! (pausa; si calma) Lasciami gridare, fammi sfogare almeno con te; con lei devo sforzarmi di essere serena, capisci ? Allegra, come una pulce soffocata dal materasso... (si allontana; si ferma; prende uno straccio lurido dalla borsa e torna indietro; lo depone sotto l’immagine) E’ il bavaglio della Rosa ; è impregnato del marciume che le vien fuori dai polmoni, dal fegato, dal... Ti fa schifo ? Senti come puzza di dolore e di morte ? Te lo metto lo stesso sotto il naso; immagina che sia lo straccio che aveva tuo Figlio sul viso...
E’ giusto che tu abbia una prova di quel che ti dico... Guarda come è conciato, l’ha morsicato per non urlare, l’ha.....(lunga pausa)
Basta, non ho più niente da dirti, ne da darti... Oh sì, ancora una cosa. Quando la vestirò per il suo ultimo viaggio ti giuro che le metterò sul cuore un tuo ritratto; non il mio o quello di suo padre ma il tuo, perché da quel momento sarai tu la sua mamma. Te la metto sulle tue braccia... io non ce la faccio più. (si allontana; lo straccio cade improvvisamente. La donna avverte il fruscio e si volta; vede lo straccio caduto e ritorna sui suoi passi per rimetterlo sulla mensola. Come lo prende in mano si accorge che lo staccio non è più lo stesso; lo svolge e lo straccio appare immacolato. Lo rigira incredula, lo stringe ed infine lo porta al viso per asciugarsi le lacrime. Poi con passione, gioia, rassegnazione ed accettazione)
Mio Dio, non puzza più! Madonna, che hai fatto? Lo straccio... il suo straccio...non è più lui! Cosa vuol dire? La mia Rosa è morta o è guarita? L’ hai messa a nuovo come questo straccio per me o per te ? Non importa, non importa ! Mi hai ascoltato. Non sono più sola sotto la mia croce ; sei venuta a farmi compagnia... Non mi importa se è venerdì di Passione o Pasqua, non importa... Maria e Maria, io e te, io e te...(pianto di consolazione; si intravede il balenio del sole che spunta)
SIPARIO
(adattamento)
Nessuno mi ha visto arrivare. (azzarda con voce più alta) C’è qualcuno ? (silenzio; rincuorata) Perché mai dovrebbe esserci qualcuno? Con questo temporale chi si azzarda a mettere il naso fuori casa? (un tuono; si avvicina alla cappelletta e si rivolge alla Madonna con tono di sfida) Perché sono qui ? (alza le spalle) Non lo so; è come quella volta, quando mi trascinarono in un santuario, di quale Madonna non ricordo più .
Tutti che correvano a bere l’acqua della fontana: “acqua miracolosa” dicevano.
Mi sentivo una stupida. (pausa) In quel luogo tutto era invenzione; in quella sagra l’unica mercanzia era la speranza: potevi averla anche gratis, di più se facevi un’offerta. Qui invece non c’è nessuno, ma provo la stessa diffidenza che provai allora.
(scosci di pioggia; si stringe nel cappotto) Che acqua... e fa anche freddo...
(si avvicina all’immagine) Non sono venuta per accenderti candele, e non te ne accendo. Ti dirò che mi sono fatta violenza nel venire qui; mi sembrava di andare dalla chiromante a farsi leggere la mano e ad ascoltare qualche bene augurante bugia.
Quasi mi vergogno d’essere venuta... mi ritorna alla mente mio padre.. era un poveraccio dignitoso, un operaio che odiava il padrone che lo pagava con un salario da fame. Lui non aveva Madonne attaccate al muro anzi, lui le tirava giù a bestemmie, e queste sono le sole orazioni che ho imparato da lui.
Perché sono venuta? Me lo sono chiesta per tutta la strada e me lo sto chiedendo ancora adesso. (lunga pausa; in crescendo) No, sono venuta perché tu sei una mamma come me. Perché hanno ammazzato tuo Figlio! Perché lo hai visto crepare come una bestia e perché ho una figlia inchiodata al letto che non si sbriga a morire! (si calma)
Ecco perché sono venuta; sei contenta adesso? (pausa) I dottori che l’hanno visitata mi hanno detto: sei mesi signora...non di più .(intenso) E’ quasi un anno che smania, corrosa dal male; che guaisce come un cane ferito; e capisce tutto: più di me, più di te!(accorata) Lucida come una lampadina da cento candele, bianca come una sola.
(discorsiva) Adesso dimmi: è più giusto che se ne stia qui a soffrire o che se ne vada, finalmente in pace? Tu, sotto quella croce cosa desideravi? Io lo stesso! (pausa) Rispondimi ! (alza il tono) Ma non alla maniera dei preti, troppo comodo! Quelli là si riempiono la bocca di tante belle parole, ma figli.. niente!
(si calma) La Chiesa, diceva mio padre, va avanti con le pretese dei signoroni, le balle dei preti e i soldi dei poveracci. (alza il tono) No, non darmi spiegazioni teologiche, non so che farmene. (accorata, in crescendo) Se invece rispondi che pregavi che Lui morisse io sono qui per chiederti la stessa cosa (tono normale, lentamente) io voglio che mia figlia finisca di penare; io voglio che muoia questa sera stessa!
(abbassa il tono)Non ce la faccio più a vederla masticare le lenzuola per non urlare dal dolore, che neanche la morfina riesce più a calmare.(calma; dopo un pausa) La gente va in Chiesa per cercare la guarigione; io invece sono qui, davanti a te, ad invocare la morte. (pausa) Hai deciso? (irata) Per te è più facile guarire un paralitico (cambia tono) oppure donare la pace a quella ragazza? Dicono che per te fare miracoli è più facile che per noi comprare un po’ di dote... se è vero sono capace di recitarti un’Ave Maria, anche se non me la ricordo tanto bene.
Non pretendo che tu mi appaia, però fammi un segno; (veloce, accorata)no, no, non farlo, ma ascoltami: (vel. normale)metti la testa nella stanza della Rosa e dai un’occhiata a suo padre, che si sta consumando al suo capezzale e che darebbe il sangue per lei, come ha già dato il vino...(leggero sorriso) sì, ha promesso a sua figlia di non bere più. E’ incredibile; un alcolizzato come lui è da quasi un anno che non beve una goccia di vino... (accorata) Appoggia la tua guancia sul volto della nostra stella, guardalo, e dimmi se non assomiglia a quello di tuo figlio... gli stessi spasmi, le stesse spine, la stessa impossibilità di agire... E allora fai qualcosa per lei ma fallo subito, ti prego!
(lunga pausa) Taci ? Resti immobile ? Perché ? Forse lassù sono tutti impegnati e nessuno ti dà retta? No, non ci credo. Tu ti sei meritata la fiducia di tanti infelici perché anche tu sei una mamma addolorata, come me.(pausa) Io non ce la faccio più ad essere un’addolorata, anzi, di essere una mamma... non voglio più essere la madre di mia figlia. Io non resisto nel vederla in croce! Nel saperla in croce...in croce... (s’interrompe, soffocata dall’emozione; apre la borsa e prende un lumino che accende con mano tremante) Ti accendo un lumino. E’ la prima volta che faccio una cosa del genere...se mi vedesse mio padre lancerebbe una fila di bestemmie da farti scappare dal Paradiso con le orecchie rosse. Perdonalo Maria, era un brav’uomo.... Più di così non riesco a fare e credimi, è un gesto che faccio volentieri; adesso tocca a te. (alzando il tono) Anche senza esserne orgogliosa, fallo! (con rabbia) Perché se non lo fai giuro che brucerò tutti i quadri, tutte le immaginette, tutte le cretinate con impressa la tua faccia, e con la colonna sonora delle giaculatorie di mio padre! (tesa) No, con la faccia che hai non puoi ingannarmi, Madonna ! (pausa; si calma) Lasciami gridare, fammi sfogare almeno con te; con lei devo sforzarmi di essere serena, capisci ? Allegra, come una pulce soffocata dal materasso... (si allontana; si ferma; prende uno straccio lurido dalla borsa e torna indietro; lo depone sotto l’immagine) E’ il bavaglio della Rosa; è impregnato del marciume che le vien fuori dai polmoni, dal fegato, dal... Ti fa schifo? Senti come puzza di dolore e di morte? Te lo metto sotto il naso; è giusto che tu abbia una prova di quel che ti dico... Guarda come è conciato, l’ha morsicato per non urlare, l’ha.....(lunga pausa)Basta, non ho più niente da dirti, ne da darti... Oh sì, ancora una cosa. Quando la vestirò per il suo ultimo viaggio le metterò sul cuore un tuo ritratto; non il mio o quello di suo padre ma il tuo, perché da quel momento sarai tu la sua mamma. Te la metto sulle tue braccia... io non ce la faccio più. (si allontana; lo straccio cade improvvisamente. La donna avverte il fruscio e si volta; vede lo straccio caduto e ritorna sui suoi passi per rimetterlo sulla mensola. Come lo prende in mano si accorge che lo straccio non è più lo stesso: lo svolge e appare immacolato. Lo rigira incredula, lo stringe ed infine lo porta al viso per asciugarsi le lacrime. Poi con passione, gioia, rassegnazione ed accettazione) Mio Dio, non puzza più! Madonna, che hai fatto? Lo straccio... il suo straccio...non è più lui! Cosa vuol dire? La mia Rosa è morta o è guarita? L’ hai messa a nuovo come questo straccio per me o per te ? Non importa, non importa ! Mi hai ascoltato. Non sono più sola sotto la mia croce ; sei venuta a farmi compagnia... Non mi importa se è venerdì di Passione o Pasqua, non importa... Maria e Maria, io e te, io e te...(pianto di consolazione; si intravede il balenio del sole che spunta)
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