MARIAVITA
Scheda copione
Titolo Eventuale sottotitolo |
Mariavita |
Autore ed aventi diritto |
Giuliano Angeletti poetangeletti@gmail.com tel. 3317115597 |
Data pubblicazione |
01.03.2013 |
Anno di stesura |
2013 |
Genere |
Dramma |
Atti |
1 |
Durata (minuti) |
60 |
Lingua |
italiano |
Personaggi maschili |
1 |
Personaggi femminili |
2 |
Minimo attori maschili |
1 |
Minimo attrici femminili |
1 |
Premi e riconoscimenti |
|
Depositato S.i.a.e. |
Sezione DOR numero posizione SIAE 198563 Codice Opera 907585A |
Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto Da effettuarsi dalla SIAE |
100% 100% |
SINASSI: |
Questo realistico e crudo dramma è la significativa rappresentazione di una realtà purtroppo frequente nella nostra cinica società : la trama si focalizza nella storia di una giovane donna disoccupata e con gravi problemi di salute che porta il figlio Elio diversamente abile ad una commissione medica che dovrà stabilire se il figlio ha diritto ad un misero vitalizio di invalidità. La scena si svolge interamente nella sala d’aspetto di un centro medico, ed il pubblico partecipa all’angosciante vita di questa madre che da protagonista vive per intero la sua disperazione. |
SCENA:
fondo neutro, una stanza sala d’attesa in uno studio medico, due poltroncine,
un tavolino con un portariviste. Il tutto deve apparire molto vero e tangibile.
Sul fondo è campita una porta, l'unica visibile, che conduce di fuori. E' come
un punto di fuga lontanissimo e irraggiungibile. Dovremo sorprenderci ogni qual
volta uno dei personaggi vi si accosterà o vi armeggerà rendendola di colpo
reale. Una finestra appesa nel vuoto, un vuoto tangibile come il vuoto di
un’esistenza mai vissuta.
Suggerisco di non sottovalutare l'ampia superficie : quasi che, a tratti, sembri
calare.
La finestra simbolica è talmente ampia da buttar dentro, ma lo ripeto: solo
dapprincipio, tanto di quello splendore che, anche oscurato, insisterà comunque
a promanare una luminescente penombra. Gli oggetti indispensabili al nostro
racconto, e la cui lista è da evincere via via che verranno evocati, sono tutti
compresenti sin da subito, ma dissimulati l'uno tra gli altri, abiti compresi,
in modo che il loro trovarsi lì, o non lo si noti a colpo d'occhio, o appaia
come un aspetto naturale dell'ambiente. Insomma, penso a un luogo sinottico,
eppure semplice, non equivoco. Che offra, ad apertura, un'impressione di
assoluta naturalezza.
I personaggi sono due. Lei si chiama Mariavita, mentre suo figlio preferisco
indicarlo come Elio.
La fila di puntini di sospensione significa, ovviamente, una pausa in atto.
MARIAVITA
Dramma
di Giuliano Angeletti
atto unico
Personaggi:
Mariavita ( Madre di Elio)
Elio ( figlio diversamente abile di Mariavita )
Infermiera
SCENA1:
Ambientazione
Sala d’attesa di uno studio medico
(Una donna, di apparente età di quarant’ anni, un giorno bella ma ora trascurata,
il suo volto è stanco i suoi abiti sono dignitosi ma non alla moda, la donna è
seduta presso in un divanetto vicino ad un tavolino con un portariviste ha
con se una borsa con referti medici, un libro che ogni tanto nervosamente
sfoglia, accanto a lei suo figlio di un’età di circa vent’anni con gravi
problemi fisici )
ELIO: (giocherella con il numero di prenotazione visita, ride )
ah-ah... mamma! ( ride) ah – ah mamma ! (ride)
MARIAVITA: ( sta leggendo il libro) cosa c’è Elio!
ELIO: (ride) ah –ah mamma !
MARIAVITA: cosa vuoi Elio
ELIO: ( ride) mamma perché hai preso il numero
MARIAVITA:
(alterata) perché siamo in uno studio medico e in uno studio medico bisogna
prendere il numero di prenotazione
ELIO: ( ride isterico) Ma noi non avevamo un appuntamento?
MARIAVITA: (calma) anche se avevamo un ‘ appuntamento
ELIO: ( isterico) ... un’ appuntamento (ride) un ‘ appuntamento (ride) un’
appuntamento
MARIAVITA: ( calma) finiscila Elio, finiscila! Fai silenzio amore …
(E giunge il tonfo di qualcosa in terra)
ELIO: (fa silenzio, si gira sentendo il colpo) ...
MARIAVITA: ( si volta) è caduto il libro (lo raccoglie)
ELIO: ( guarda fisso una mattonella) mamma... mamma
(Tende l'orecchio)
(pausa)
MARIAVITA: ( severa) cosa c’è!
ELIO: mamma … mamma ….
MARIAVITA: ( severa) cosa c’è … cosa c’è … fai silenzio …
( Elio allunga una mano per toccare la mattonella, la tocca e ne segue il
contorno)
MARIAVITA: (alterata) Elio, leva le mani da lì…
(L'uomo toglie le mani e le mette in tasca)
ELIO: non tocco niente , ma
(Si azzittisce)
MARIAVITA: Elio perché toccavi la mattonella?
ELIO: la mattonella
MARIAVITA: non mettere più le mani per terra.
ELIO: non metto più le mani per terra
MARIAVITA: bravo
ELIO: Elio è bravo perché non mette più le mani per terra….
MARIAVITA: ( ha un leggero mancamento ma poi si riprende) ohh!
ELIO: (preoccupato) che cos’hai mamma!
MARIAVITA: (ripresasi cerca di darsi un contegno) niente… non ho niente!
ELIO: perché stavi scivolando ?
MARIAVITA: non stavo scivolando !
ELIO: mamma perché tu puoi scivolare sul pavimento mentre io non posso
MARIAVITA: Elio finiscila, e vai a lavarti le mani
ELIO: (mostra le mani alla madre) non ci vado a lavarmi le mani … non ci vado a
lavarmi le mani … non ci vado …
MARIAVITA: (alterata) basta … Elio basta … basta … non ce la faccio più … non
ce la faccio più (piange)
ELIO: ( piange)
mamma non piangere …un bacino … mamma un bacino (si alza e si avvicina alla
madre)
(la madre bacia il figlio)
MARIAVITA: adesso Elio fai il bravo e vai a lavarti le mani…
ELIO: si vado, ma mamma accompagnami …
MARIAVITA: ( teneramente) no, non ti accompagno vai da solo
ELIO: no … non vado da solo
MARIAVITA:(materna) no, sei grande Elio, devi andare da solo…
ELIO: ho
paura dei mostri
MARIAVITA: vai Elio in quel bagno: non ci sono mostri (benevola) ci sono stata
io prima, e ti posso assicurare che non c’è nessuno
ELIO: (si alza) io vado … allora vado … ma non mi accompagni!
MARIAVITA: ( allunga la mano e stringe la mano al figlio) vai tesoro vai e mi
raccomando se devi fare la pipì tira l’acqua
ELIO: (Ci pensa, poi tanto per dire) Beh, va bene … tiro l’acqua…
(Elio entra
nel bagno)
MARIAVITA: (prende in mano le cartelle cliniche di Elio le esamina) dovrebbe
esserci tutto: questa è la visita del centro igene mentale, ( prende il referto
e lo mette sul tavolino) questi sono gli encefalogrammi, questi sono i referti
dello psicologo, e questa è la distrofia muscolare (prende il tutto e lo mette
sul tavolino) non dovrebbe mancare niente: l’unica cosa che manca è il dottore
che non è ancora arrivato.
(si sente il rumore dello sciacquone)
MARIAVITA: meno male, ha tirato lo sciacquone.
(ritorna
Elio)
ELIO: (soddisfatto) visto mamma, hai sentito … ho tirato l’acqua
MARIAVITA: si che ho sentito, ma ora fammi vedere le mani.
ELIO: no, non voglio
MARIAVITA: fammi vedere le mani ho detto
ELIO: no le mani no, non voglio … non voglio
(si nasconde le mani dietro la schiena)
MARIAVITA: fammi vedere le mani ti ho detto! Elio fammi vedere le mani,
obbedisci … ( autoritaria si alza) fammi vedere le mani, altrimenti stasera non
ti do la nutella.
ELIO: la
nutella … voglio la nutella … la nutella ecco le mani
(allunga le mani e le fa vedere alla madre)
MARIAVITA: ( si alza e le esamina) non mi sembrano lavate bene, torna a
lavartele
ELIO: si vado … vado a lavarle … ma voglio la nutella…
(Elio entra
in bagno, si sente l’acqua scorrere)
MARIAVITA: ( piange ) come faccio… e come farò … come farò!
(Elio torna
e mostra le mani alla madre)
ELIO: visto
MARIAVITA:
(asciugandosi le lacrime, ride) si adesso va bene … va bene amore
ELIO: mamma
un bacino … un bacino
MARIAVITA:
sei grande, per un bacino
ELIO: un bacino mamma … un bacino … perdono … perdono…
MARIAVITA: (con
un singulto, si alza e bacia il
figlio) si Elio ma fai il bravo, mi raccomando
ELIO: (vede la madre piangere) mamma perché
piangi!
MARIAVITA:
(asciugandosi gli occhi e sorridendo) sono lacrime di gioia amore mio
ELIO: non piangere mamma, non piangere…
MARIAVITA:
no, no non piango (si asciuga gli occhi) visto non piango , ma adesso siediti e
fai il bravo
(Elio si siede, breve pausa)
ELIO: mamma
MARIAVITA. Cosa c’è
ELIO: mamma
MARIAVITA:
cosa vuoi Elio
(pausa)
ELIO: io ti ho visto piangere … mamma
MARIAVITA: non piangevo
ELIO: io ti ho visto piangere mamma
MARIAVITA: ti ho detto che non piangevo (alterata) basta adesso basta
ELIO: tu mamma piangevi
MARIAVITA: erano le cipolle, ha casa ho pulito le cipolle
ELIO: ma non hai pulito le cipolle
MARIAVITA: si ho pulito le cipolle
ELIO: ma io non me ne sono neppure accorto.
MARIAVITA: (alterata) se ti dico che ho pulito le cipolle, ho pulito le cipolle.
ELIO: e quando le hai pulite
MARIAVITA: (breve pausa) si amore le ho pulite (pausa) e le ho pulite quando sei andato a vedere i cartoni in camera tua
ELIO: (convinto) si sono stato a vedere i cartoni …. Sono stato a vedere i cartoni
MARIAVITA: (ride isterica) amore la mamma non piange mai …
ELIO: (ripete in maniera ossessiva dondolandosi) la mamma non piange mai (ripete più volte)
MARIAVITA: adesso tesoro, fai il bravo
(breve pausa)
ELIO: mamma (ripete più volte)
MARIAVITA: (alterata) e ci risiamo … cosa c’è adesso
ELIO: il dottore non è
ancora arrivato
MARIAVITA:
no, non è ancora arrivato
ELIO: ma allora è in ritardo
MARIAVITA:
(guarda l’orologio) si è in ritardo!
ELIO: (si alza e guarda l’orologio della madre) di
quanto!
MARIAVITA:
per adesso di dieci minuti
ELIO: dieci minuti? E quanti sono dieci
minuti
MARIAVITA:
un minuto è sessanta secondi, fai il calcolo
ELIO: (con le dita) un minuto è sessanta secondi
MARIAVITA:
allora quanti secondi sono
dieci minuti?
ELIO: dieci minuti sono?
MARIAVITA:
(suggerisce) sessanta per dieci …
(Elio goffamente ripete)
ELIO: sessanta per dieci
MARIAVITA:
sei cent…
ELIO: sei cent ..
MARIAVITA:
seicento
ELIO: seicento ( euforico) come sei brava mamma
MARIAVITA:
no, non sono brava
( Euforico si alza e salta)
ELIO: la mia mamma è brava
MARIAVITA:
(agitata) finiscila Elio finiscila e siediti,
altrimenti … stasera niente e sai di cosa parlo.
ELIO: si mamma non lo faccio più
MARIAVITA:
bravo non farlo più
( silenzio circa dieci secondi)
ELIO: mamma
MARIAVITA:
(sfoglia alcune pagine del libro che si è portato) cosa c’è tesoro.
ELIO: ( non riesce a dire orologio) mamma
mi regali un orolilogio.
MARIAVITA:
ma Elio cosa te ne fai di un orologio!
ELIO: per
vedere l’ora
MARIAVITA: per vedere l’ora?
ELIO: si voglio un orolilogio
MARIAVITA: si dice orologio e non orolilogio
ELIO: voglio un orolilogio
MARIAVITA: (alterata) ma non lo conosci l’orologio, cosa ne fai dell’orologio
ELIO: voglio
un orolilogio
MARIAVITA: a casa hai una scatola intera di orologi
(mette la mano nella borsetta prende un fazzolettino per asciugarsi le lacrime)
MARIAVITA: per favore, per favore … non hai bisogno di un orologio … non lo
conosci, non mi fare arrabbiare.
ELIO: l’orolilogio
MARIAVITA: non lo conosci, guarda ( mostra l’orologio al figlio) adesso dimmi
che ora è
ELIO: (perplesso si tocca la nuca) sono le ore … sono le ore
MARIAVITA: (ride) vedi non lo conosci
ELIO: sono le tre e mezzo
MARIAVITA: per te amore sono sempre le tre e mezzo
ELIO: perché non sono più le tre e mezzo
MARIAVITA: il tempo passa Elio, passa come la mia vita
ELIO: cosa vuoi dire mamma
MARIAVITA: niente amore (abbraccia il figlio)
ELIO: (abbracciato) bacino … mamma … bacino
MARIAVITA: si però dopo fai il bravo bambino
(Elio si rimette a sedere)
ELIO: però mamma me lo compri
(fintamente infastidita)
MARIAVITA: no non te lo compro, anzi ti dirò che se non la smetti stasera non
ti faccio neppure il panino con la nutella
ELIO: no il
panino lo voglio
MARIAVITA: adesso fai il bravo e ricorda che non siamo a casa
ELIO: (guarda fiso una mattonella ) no non siamo a casa
MARIAVITA: adesso lasciami tranquilla
ELIO: si mamma
( breve pausa)
(Elio fissa la mattonella vicino alla sua sedia)
MARIAVITA: (autoritaria) Elio smettila di fissare le mattonelle
(Elio non risponde e con le dita ne traccia un simbolico perimetro)
MARIAVITA: la vuoi smettere mi fai venire i nervi
( prende il libro sfoglia una pagina poi nervosa lo getta sul tavolino dove ha lasciato la borsa con i referti medici)
(pausa)
Elio la devi finire con i tuoi atteggiamenti, e la devi finire anche con il tuo modo di dire io voglio perché mi da i nervi (alza la voce) hai capito! Chiaro!
ELIO: ( con voce soffocata) ho capito .. devo fare il bravo … ma la nutella
MARIAVITA: (calma) la nutella solo se fai il bravo
ELIO: (si alza nervoso e ripete girando per la stanza) faccio il bravo … faccio il bravo … il bravo
MARIAVITA: adesso siediti
ELIO: si mi siedo … mi siedo … (si siede)
(pausa)
(si sente un vociare di bambini provenire dal cortile)
MARIAVITA.: senti Elio i bambini giocano
ELIO: (svogliato) si li sento
MARIAVITA: (euforica si alza e va alla finestra) Elio … Elio vieni… vieni, a vedere i bambini giocano a pallone, vieni
ELIO: (non si muove e si raggomitola su se stesso e cambia sedia)
MARIAVITA: vieni Elio, vieni … vieni a vedere…
ELIO: (raggomitolato a se stesso e cambia di nuovo sewdia) no … no … non vengo … non vengo
MARIAVITA: ma Elio, ti è sempre piaciuto giocare a pallone … (ride) ti piaceva giocare in porta … si in porta ed eri anche bravo
ELIO: (piange) non voglio giocare in porta … non voglio, giocare in porta.
MARIAVITA: (alterata) come non vuoi più giocare in porta … ed io che ho fatto tanti sacrifici per comprarti i guanti … ti ricordi …li volevi, colorati … c’erano verdi, rossi … ma tu li hai voluti gialli, perché si vedevano bene
ELIO: (piange) non voglio più giocare in porta … non voglio più giocare a pallone … non voglio più giocare a niente
MARIAVITA: (alla finestra) vieni … vieni a vedere hanno fatto goal … il portiere non è poi tanto bravo … sei più bravo tu … e poi i tuoi guanti sono più belli.
ELIO: (si raggomitola) non voglio più giocare a pallone … non voglio più giocare in porta
MARIAVITA: (alterata) adesso me lo dici il perché non vuoi più giocare a pallone
ELIO: non voglio, non voglio (si contorce) non voglio, non voglio
MARIAVITA: adesso lo voglio sapere
ELIO: (si calma) non voglio perché mi brucia.
MARIAVITA: (ride) ti bruciano le mani … perché tirano forte … ma i portieri sono così. Non preoccuparti … domani, ti porto io al campetto, e ti ritorno a prendere alle quattro …
ELIO: no non mi portare, non voglio … non voglio, mi brucia.
MARIAVITA: (ride) ma cosa ti brucia … fammi vedere le mani ( prende le mani al figlio e le esamina) ma gioia non hai niente … le mani non sono per niente arrossate … e poi al limite basta un poco di crema e ritornano come prima (bacia le mani al figlio) visto basta un bacetto e tutto passa … povero Elio … povero Elio … (piange ma senza farsi notare) domani ti porto a giocare a calcio … con Giorgio, con Pietro
ELIO: (si divincola e si raggomitola ripendo all’impazzata ) no con Pietro no … con Pietro no (lo ripete più volte)
MARIAVITA: non ti preoccupare parlo io con Pietro: è lui che tira forte, è vero gli dirò di tirare in porta più piano
ELIO: (si divincola e si raggomitola ripendo all’impazzata ) no con Pietro no … con Pietro no (lo ripete più volte)
MARIAVITA: (alterata) adesso smettila … Elio smettila !
ELIO: no Pietro no … no Pietro no …
(pausa)
MARIAVITA: cosa ti ha fatto Pietro
ELIO: niente!
MARIAVITA: cosa ti ha fatto Pietro
ELIO: niente … niente
(si raggomitola e ripete niente … niente più volte)
MARIAVITA: cosa ti ha fatto Pietro, lo voglio sapere (alterata) lo voglio sapere.
ELIO: mi brucia … mi brucia…
MARIAVITA: ma cosa ti brucia, cerca di finirla
ELIO: mi brucia quà … (mostra il petto ) mi brucia qua
(mostra il petto e si raggomitola)
MARIAVITA: sarà stata una pallonata, ma è normale per un portiere prendere le pallonate.
ELIO: non è stata pallonata … non è stata pallonata.
MARIAVITA: (alterata) ma cosa vuoi che sia … tirati su e fammi vedere
(breve pausa)
MARIAVITA: allora fammi vedere
ELIO: no … non ti faccio vedere
MARIAVITA: fammi vedere altrimenti … questa sera niente
ELIO: non voglio … non voglio
(arriva la madre di forza e toglie la maglia al figlio)
MARIAVITA: (grida) no … no… cosa ti hanno fatto .. cosa ti hanno fatto
(mostra al pubblico il petto tutto ustionato da sigarette accese)
MARIAVITA: (piange) ma cosa ti hanno fatto … ma cosa ti hanno fatto (alterata) e chi è stato! Pietro no… è stato Pietro ma io lo denuncio …. Denuncio lui e tutta la sua famiglia … tutti
ELIO: no mamma!
MARIAVITA: (alterata) e cosa fai, dopo tutto quello che ti ha fatto: lo difendi anche
ELIO: no, ma lui ha detto
MARIAVITA: e cosa ha detto … e cosa ha detto lo voglio proprio sapere
ELIO: ha detto!
MARIAVITA: e cosa ha detto … dillo forte … dillo, no non lo dire forte siamo in uno studio medico … ma dillo
ELIO: ha detto … che se anche se lo dico, chi è stato a bruciarmi non mi crederebbe nessuno perché sono uno scemo.
MARIAVITA: (alterata) davvero ti ha detto così … davvero ti ha detto così
(abbraccia il figlio)
MARIAVITA: è vero … è vero, gioia è vero … suo padre è avvocato, e poi quando ti eri fatto male
ELIO: no non mi ero fatto male, mi avevano buttato dalle scale … credimi … credimi
MARIAVITA: si tesoro, mi ricordo … ma se lo sai io ti ho sempre creduto
ELIO: no non mi credevi … non mi credevi … mamma non mi credevi…
MARIAVITA: (alterata) adesso basta , io ti credevo perché sono la tua mamma e le mamme credono sempre a quello che dicono i figli (premurosa) adesso tesoro basta … basta ti prego
ELIO: si mamma
(breve pausa)
ELIO: ma quei signori non mi hanno creduto
MARIAVITA: chi sono quei signori
ELIO: quelli vestiti di bianco e di vede
MARIAVITA: verde … ti ho detto che si dice verde
ELIO: si vede
MARIAVITA: tesoro non lo pronuncerai mai bene il nome verde
ELIO: cosa vuole dire vede
MARIAVITA: verde è un colore, come il colore rosso … come il colore giallo
ELIO: perché il giallo è giallo
MARIAVITA: (alterata) adesso smettila, non ho tempo per risponderti, lasciami leggere
( la donna prende il libro e legge)
(breve pausa)
ELIO: tu però hai creduto a loro quando hanno detto che mi sono buttato dalle scale
MARIAVITA: io non ho creduto a loro, però ti ricordi quando eri piccolo e per essere al centro dell’attenzione davi le testate contro i muri
ELIO: io no davo le testate contro i muri erano i mostri
MARIAVITA: non erano i mostri
ELIO: erano i mostri che mi facevano dare le testate contro i muri (grida) non ero io … non ero io
MARIAVITA: va bene ma ora fai silenzio siamo in uno studio medico … capito!
ELIO: va bene sto zitto
(pausa)
ELIO: mamma!
MARIAVITA: di nuovo! Dimmi Elio
ELIO: lo sapevi che il dottore dai capelli bianchi, quando sono rotolato dalle scale, mi ha dato delle caramelle
MARIAVITA: tutti alle visite ti danno le caramelle
ELIO: ma lì di più…
MARIAVITA: e poi Gilberto, è bravo … non sembra neppure il padre di Pietro … e poi bisogna vedere se è stato Pietro a bruciarti, comincio ad avere dei dubbi e tu non ti sia bruciato a casa con le sigarette
ELIO: lo sai che mi ha dato sei pacchetti di caramelle basta che io dicevo che mi sono buttato dalle scale, ma io (ride) ma io (ride) lo ho fregato
MARIAVITA: e cosa hai fatto
ELIO: (ride) mi sono messe le caramelle in tasca e ne ho chieste altri due pacchetti
MARIAVITA: e la verità era che ti sei buttato apposta dalle scale, così era scritto nel referto
ELIO: no la verità … era che mi hanno buttato dalle scale
MARIAVITA: ma Elio, tesoro … la gente non ti crede perché tu cambi sempre versione alle cose e questo i dottori lo sanno … lo sanno … devi mantenere una linea e portare avanti la verità
ELIO: ma come faccio … loro con me sono sempre così gentili … come faccio a dire a loro di no!
MARIAVITA: (abbraccia il figlio) povero amore mio (piange) cosa ne sarà di me quando non ci sarò più
ELIO: (piange) non voglio che tu non ci sia più … non voglio … non voglio ( si abbracciano)
MARIAVITA: (sempre abbracciata al figlio) non preoccuparti tesoro finché ci sarò io nessuno ti farà del male
ELIO: si mamma … si mamma
MARIAVITA: adesso siediti e rimani calmo, tra poco arriva il dottore e magari ti regala anche le caramelle
(Elio si siede)
ELIO: vieni anche tu dentro con me quando mi chiamano
MARIAVITA: non so se mi permetteranno di entrare … comunque domandare è lecito … è rispondere
ELIO: la so! La so! È cortesia
MARIAVITA: (sorridente) bravo Elio … bravo il mio bambino
(si alza dalla sedia, bacia il figlio e poi torna a sedersi)
( breve pausa)
ELIO: mamma tu che lavoro fai!
MARIAVITA: (euforica ) la mamma caro Elio è laureata in lettere moderne e con 110 e ha anche insegnato per cinque anni (con singulto e a voce bassa) ma precaria
ELIO: la mamma è una maestra … la mamma è una maestra
MARIAVITA: no caro, tua mamma è una professoressa ed è ben diverso
ELIO: mia mamma è una pronfessoressa
MARIAVITA: professoressa … P-R-O-F-E-S-S-O-R-E-S-S-A non pronfessoressa
Ripetilo con mamma … da bravo
ELIO: pronfessoressa
MARIAVITA: lasciamo perdere
ELIO: ma adesso non sei più pronfessoressa
MARIAVITA: si sono sempre professoressa ( a bassa voce quasi scusandosi) ma non esercito
ELIO: cosa vuole dire
MARIAVITA: caro vuole dire che non insegno … e faccio dell’altro
ELIO: perché
MARIAVITA: perché non insegno e basta! Chiaro
ELIO: e adesso cosa fai!
MARIAVITA: io prima lavoravo in una ditta di pulizie … e andavo di qua e di là
ELIO: che bello mia mamma che lavora in una ditta di pulizie … che bello
MARIAVITA: (sconsolata) è proprio bello … è proprio bello
ELIO: dove vai a pulire domani … dove vai?
MARIAVITA: da nessuna parte
ELIO: ma se devi fare le pulizie, devi andare da qualche parte
MARIAVITA: (alterata) non vado più da nessuna parte … rimango a casa
ELIO: ma devi andare
MARIAVITA: non vado più da nessuna parte, la ditta dove lavoravo è fallita, e ci devono dare ancora gli stipendi in arretrato di sei mesi … (alterata) hai capito!
ELIO: cosa vuole dire?
MARIAVITA: (alterata) basta! Ho detto basta!
ELIO: scusa mamma … scusa un bacino, un bacino … perdono … perdono
MARIAVITA: (abbraccia il figlio e lo bacia) si ma desso fai il bravo… il bravo e gioca con il telefonino
ELIO: (tira fuori dalla tasca un telefonino cellulare giocattolo ci armeggia prova a telefonare ma non risponde nessuno allora si rivolge alla madre)
Mamma!
MARIAVITA: cosa c’è !
ELIO: questo telefono non funziona …
MARIAVITA: no non funziona
ELIO: (esasperato cambia umore, diventa violento verso se stesso, getta il telefonino e si colpisce perpetuamente alla testa, la madre disperata interviene per calmarlo)
MARIAVITA: (calma il figlio) calmati Elio … calmati, fai il bravo bambino …
(il figlio piange e i due si abbracciano: la madre accompagna il ragazzo a sedere, Elio si siede … trema ma sta calmo, Mariavita … va a consolare il figlio dopo torna a sedersi piangendo)
ELIO: (seduto, tremante ripete) il telefono … il telefono … il telefono … il telefono
(la madre raccoglie in scena il telefono cellulare giocattolo e lo passa al figlio)
MARIAVITA: ecco il tuo telefono tesorino
ELIO: (respinge a malo modo la madre) non lo voglio … non lo voglio … non lo voglio
MARIAVITA: (premurosa) perché non lo vuoi più, ti è sempre piaciuto.
ELIO: perché non funziona
MARIAVITA: si che funziona ( quando schiaccia il bottone si sente sempre la stessa voce) hai sentito
ELIO: ma non riesco a telefonare
MARIAVITA: (intuitiva) ma non vedi … non c’è campo … non c’è campo, non riesco a telefonare neppure con il mio.
ELIO: non si riesce a telefonare!
MARIAVITA: non si riesce, non si riesce.
ELIO: ma quando arriva il campo si può.
MARIAVITA: si quando c’è campo si può
ELIO: ma io voglio il telefono nuovo
MARIAVITA: si appena avrò i soldi ti prenderò un telefono nuovo
ELIO: grazie mamma grazie
(abbraccia la madre che si emoziona, i due tornano a sedersi)
MARIAVITA: però potresti fartelo regalare da tuo padre a Natale
ELIO: quanto manca a Natale
MARIAVITA: un po’ di tempo, ma non tanto tempo…
ELIO: si me lo faccio regalare a Natale
MARIAVITA: sai cosa fai, gli scrivi e poi gli telefoni, tanto gli devo parlare anch’io sono anni che non passa neppure gli alimenti
ELIO: si mio papà! È bravo, mio papà … solo che
(piange)
MARIAVITA: che cos’hai da piangere
ELIO: mio papà è in cielo (segna con il dito indice) è lassù con la Madonna
MARIAVITA: (alterata) si la sua madonna è una bionda ucraina di vent’anni, tuo padre ha abbandonato me, te e me lasciandoci in queste condizioni per quella puttana
ELIO: cosa vuole dire, puttana
MARIAVITA: ma la vuoi finire, per favore … finiscila, ti prego.
ELIO: ma non ho detto niente
MARIAVITA: bravo, adesso fai il bravo
ELIO: ma puttana, cosa vuole dire
MARIAVITA: vuole dire … lasciami, in pace, ho detto …. Chiaro.
(breve pausa)
ELIO: mamma …
MARIAVITA: cosa vuoi adesso?
ELIO: mamma! Il signor Paolo, viene a trovarci domani
MARIAVITA: non so se domani, passa … a trovarci.
ELIO: ma si ferma a dormire con te
MARIAVITA: (alterata) chi ti ha detto questo!
ELIO: me lo ha detto Annarosa
MARIAVITA: (alterata) quella pettegola che abita nel piano sotto di noi, e cosa ti ha detto adesso mi racconti tutto.
ELIO: mi ha detto
MARIAVITA: (alterata) cerca di dirmi, la verità, altrimenti, tu la Nutella non la rivedi più
ELIO: (piange) no, la Nutella la voglio
MARIAVITA: allora dimmelo, dimmelo e cerca di non dimenticarti nessuna parola
ELIO: (piange) io voglio la Nutella
MARIAVITA: la Nutella, dopo… adesso dimmi tutto quello che ti ha detto Annarosa.
ELIO: (si calma ) Annarosa, ieri mentre salivo le scale, ha aperto la porta e mi ha chiamato
MARIAVITA: ti ha chiamato, e ti chiama spesso.
ELIO: Annarosa è brava, mi da sempre le caramelle, e a volte anche il gelato
MARIAVITA: anche il gelato e dopo le caramelle, ma lo sai che non devi mangiare troppa roba dolce, perché ti fa male…
ELIO: lo so mamma ma per una volta
MARIAVITA: è inutile che ti tengo a dieta, quando appena esci di casa ti abbuffi
ELIO: non lo faccio più, non lo faccio più.
MARIAVITA: io faccio di tutto per curarti, almeno il diabete e tu …
ELIO: non lo faccio più … non lo faccio più, pedonami mamma, pedonami.
MARIAVITA: si dice perdonami, non pedonami, quante volte devo ripeterlo
ELIO: si ho capito pedonami
MARIAVITA: (alterata) perdonami, perdonami, non sai dire altro, ma Elio, cerca di capire, io lo faccio perché ti voglio bene, capisci … io sono tua mamma, e ti voglio bene (piange)
(Elio piange)
ELIO: un bacino mamma, un bacino
MARIAVITA: si un bacino al mio Elietto, anche se tante volte mi fa arrabiare
ELIO: non lo faccio più, non lo faccio più
(i due si abbracciano e si baciano)
(tornano a sedersi)
MARIAVITA: Elio!
ELIO: cosa vuoi mamma!
MARIAVITA: (alterata) devi finire di dirmi qualcosa.
ELIO: cosa mamma!
MARIAVITA: cosa ti ha detto Annarosa
ELIO: non te lo dico!
MARIAVITA: dimmelo, lo voglio sapere
ELIO: non te lo dico
MARIAVITA: dimmi quello che ti ha detto
ELIO: no, non ti dico niente
MARIAVITA: (alterata) dimmelo… dimmelo, io ho diritto di sapere
ELIO: io te lo dico …
MARIAVITA: bravo dimmelo
ELIO: però!
MARIAVITA: però cosa, ti metti anche a dire anche però … e adesso cosa vuoi!
ELIO: voglio una gomma da masticare
MARIAVITA: perché lei ti da anche le gomme
ELIO: si
MARIAVITA: (apre la borsa e tira fuori un pacchetto di gomme, ne sfila una ed Elio fa l’atto di prenderla, ma Mariavita ritrae la mano)
ELIO: la voglio, la voglio …
MARIAVITA: (calma) allora voglio sapere tutto quello che ti ha detto (alterata) ma devi dirmi la verità e solo la verità
ELIO: si mamma
MARIAVITA: si ma non ti stare ad inventare niente, altrimenti non ti do la gomma
ELIO: dammi la gomma, dammi, la gomma!
MARIAVITA: prima voglio sapere cosa ti ha detto quella pettegola
ELIO: (ad alta voce) voglio la gomma, voglio la gomma
MARIAVITA: raccontami tutto ed io dopo te ne do due
ELIO: due gomme
MARIAVITA: si tesoro, due gomme da masticare
ELIO: si due gomme (ride isterico) due gomme (si alza dalla sedia e corre per la scena ripetendo) due gomme.
MARIAVITA: vieni a sederti … vieni Elio, fai il bravo, altrimenti non ti do proprio niente.
(Elio torna a sedersi)
MARIAVITA: (calma) adesso, dimmi tutto, altrimenti non ti do niente
ELIO: (grida) voglio le gomme … voglio le gomme …
MARIAVITA: voglio sapere tutto quello che ti ha detto, ieri … ed anche le altre volte.
ELIO: non ti dico niente … non ti dico niente, perché non mi vuoi bene, non mi dai neppure le gomme!
MARIAVITA: si che ti voglio bene, io Elio ti voglio bene … ti voglio bene…
ELIO: non mi vuoi bene, non mi vuoi bene…
MARIAVITA: (piange) ma io sono tua mamma… non lo devi dire che ti voglio bene … non lo devi dire
(pausa)
ELIO: dammi le gomme, voglio le gomme
MARIAVITA: io non ti do niente … non ti do niente … chiaro
ELIO: va bene dammi almeno una gomma
MARIAVITA: va bene io ti do una gomma ma poi mi racconti tutto, e non solo quello che ti ha detto ieri ma anche quello che gli hai detto le altre volte.
ELIO: va bene, ma dammi la gomma
MARIAVITA: (prende la gomma da masticare, la scarta e la mette in bocca al figlio) ti piace!
ELIO: (sorride) si tanto
MARIAVITA: non la stare ad ingoiare, quando non ha più sapore… sputala
ELIO: si mamma
MARIAVITA: adesso … raccontami tutto
ELIO: si mamma
MARIAVITA: ma non inventarti niente , io voglio solo la verità!
ELIO: si mamma (fa le bolle con la cin gomma)
MARIAVITA: cosa ti ha chiesto Annarosa
ELIO: Annarosa mi ha chiesto se
MARIAVITA: cosa ti ha chiesto, lo voglio sapere!
ELIO: ha voluto sapere di Giovanni
MARIAVITA: e cosa gli interessa di Giovanni
ELIO: ha voluto sapere se viene sempre a casa
MARIAVITA: e tu cosa gli hai detto
ELIO: si
MARIAVITA: (agitata) perché gli hai detto si!
ELIO: ha insistito tanto
MARIAVITA: dovevi dirle no!
ELIO: perché … dovevo dirle no
MARIAVITA: perché sono cose che non ti riguardano!
ELIO: si che mi riguardano, quando viene a casa, mi cambia i programmi della televisione: non vuole vedere i cartoni
MARIAVITA: non devi più raccontare agli estranei quello che succede in casa
ELIO: ma mamma, mi hai detto di dire sempre la verità!
MARIAVITA: è vero! Ma tu tante cose le inventi
ELIO: ma di Giovanni è la verità! Viene sempre
MARIAVITA: ieri l’altro sera, non è venuto
ELIO: ma ieri sera c’era, e ha anche cenato da noi …
MARIAVITA: si ha cenato da noi, ma ha fatto anche la spesa e ricorda che se hai mangiato la carne è merito suo
ELIO: si … la carne … la carne , quanto tempo è che non mangiavamo la carne
MARIAVITA: ti piace la carne, vero
ELIO: si!
MARIAVITA: allora se ti piace la carne, non devi andare a raccontare ad Annarosa tutto quello che succede a casa nostra
ELIO: ma è così gentile
MARIAVITA: gentile o non gentile, devi fare silenzio
ELIO: ma è brava, lei mi vuole bene
MARIAROSA: e poi cosa ha voluto sapere
ELIO: ha voluto sapere se Giovanni si ferma a dormire con la mamma
MARIAVITA: (inferocita) e tu cosa hai detto
ELIO: si si ferma a dormire con mamma
MARIAVITA: (piange) non dovevi dire niente… non dovevi dire niente …
ELIO: mamma non piangere
MARIAVITA: non dovevi dire niente, ma lo sa Annarosa che prendo il sussidio di disoccupazione e devo pagare l’affitto e ho un figlio come te da mantenere ( grida) ma lo sa o non lo sa Annarosa queste cose, prima di giudicare e magari di andare a spettegolare su di me … dalla verduraia e dalla parrucchiere.
ELIO: mamma io non volevo! Non volevo! (piange)
MARIAVITA: (feroce) non volevi, ma l’hai fatto … non volevi, ma fai tutto di testa tua
ELIO: non velevo, pedonami … mamma … pedonami ….
MARIAVITA: ho detto che devi dire perdonami e non pedonami … capito
ELIO: si mamma!
MARIAVITA: adesso finiscila e raccontami tutto e senza inventarti niente
ELIO: ho capito … ho capito …
MARIAVITA: ma Annarosa cosa ti ha detto
ELIO: la tata Annarosa
MARIAVITA: adesso quella vipera è diventata anche la tua tata
ELIO: ma le tue tate erano la nonna Maria e la nonna Cecilia, quella un pò meno
MARIAVITA: voglio sapere cosa gli hai detto ad Annarosa
ELIO: ha voluto sapere del via vai di uomini che entrano ed escono in casa
MARIAVITA: (alterata) e tu cosa le hai detto! Cosa le hai detto!
ELIO: voglio l’altra gomma
MARIAVITA: io non ti do, più niente (alterata) dimmi cosa ti ha detto!
ELIO: io non ti dico niente
MARIAVITA: non mi dici niente, e stasera niente
ELIO: no! Niente no…
MARIAVITA: allora parla, cosa gli hai detto
ELIO: si vengono tanti uomini a casa
MARIAVITA: (disperata) non dovevi dire niente, non dovevi dire niente
ELIO: ma mamma, sei tu che mi dici di dire sempre la verità
MARIAVITA: la verità, la verità … ma tu tante cose le inventi: tu sei malato Elio e non so se Annarosa ti ha creduto
ELIO: si che mi ha creduto, vedeva salire gli uomini in casa … e poi mi ha detto
MARIAVITA: cosa ti ha detto
ELIO: mi ha detto se ti facevi pagare, ma io non gli ho detto niente … sonoi furbo io … sono furbo io
MARIAVITA: ormai potevi dire tutto quello che volevi
ELIO: io non ho detto niente
MARIAVITA: allora non hai detto niente, è stato tutto uno scherzo … bravo Elio … bravo
(si alza e lo bacia)
ELIO: non gli ho detto niente solo per quanto riguarda i soldi, ti pagavano mamma ti pagavano e mi portavano le caramelle a me
MARIAVITA: non dovevano portarti le caramelle … non dovevano troppa roba dolce ti fa male
ELIO: si ma mi dicevano anche di non dirlo alla mamma
MARIAVITA: disgraziati … io cerco di curarti ed anche di curarmi
ELIO: sei ammalata mamma!
MARIAVITA: non preoccuparti per me. L’importante è che stai bene tu, e per quanto riguarda le pettegolezze di Annarosa … se non dicevi niente, era meglio, ma mi ero accorto che le cose stavano cambiando e la gente …. Sapeva … quando passo per strada … la gente, si volta … a volte fa qualche commento, ma sono buoni solo a criticare e a giudicare … purtroppo la mia vita ha preso questo giro, ma io non volevo e non voglio, ma l’affitto va pagato e le medicine sia per me che per te devono essere pagate, ma dentro di me non volevo farlo … ma ho dovuto farlo
(piange)
ELIO: mamma perché piangi!
(Mariavita si asciuga le lacrime)
MARIAVITA: non piango Elio
ELIO: ma tu piangi
MARIAVITA: no! Non piango … la mamma non piange mai
ELIO: no piangi … piangi
MARIAVITA: non piango, ho solo tagliato le cipolle
ELIO: no non è vero, perché tutte le volte che piangi mi racconti che hai tagliato le cipolle.
MARIAVITA: (alterata) basta, ti ho detto che non piango, e se ti dico che non piango è vero
ELIO: ma le cipolle
MARIAVITA: (alterata) basta … sono state le cipolle … e adesso Elio … finiscila … basta
ELIO: si mamma … basta
MARIAVITA: adesso amore … basta e fai silenzio, anzi gioca con le figurine
ELIO: ma non ho portato le figurine
MARIAVITA: allora prendi un giornale e guarda le figure
ELIO: non ho voglia di guardare le figure
MARIAVITA: allora gioca con i pennarelli
ELIO: non ho i pennarelli, volevo portarli ma tu non hai voluto, perché non hai voluto (piange) perché non hai voluto
MARIAVITA: perché ti sporcavi tutte le mani
ELIO: io non mi sporco le mani
MARIAVITA: adesso basta … basta non ti sopporto più
ELIO: (piange) ma allora non mi vuoi più bene
MARIAVITA: si che ti voglio bene, ma adesso fai il bravo bambino
ELIO: io sono un bravo bambino, è vero mamma
MARIAVITA: no, non lo sei
ELIO: non è vero, non è vero io … sono bravo
MARIAVITA: fai arrabbiare la mamma e se fai arrabbiare la mamma lo sai dove finisci
ELIO: lo so ma io non ci vado
MARIAVITA: si che ci vai e lo sai che se continui a farmi arrabbiare quando muori vai all’inferno, e laggiù il diavolo ti farà bruciare per mille anni
ELIO: (si raggomitola su se stesso) no … no … all’inferno no … mamma ti prego all’inferno no … no … (piange) non voglio andare all’inferno
MARIAVITA: e invece ci vai se non fai il bravo bambino
ELIO: io sono bravo … mamma sono bravo
MARIAVITA: se non vuoi andare all’inferno devi metterti composto e fare silenzio
ELIO: si mamma!
(breve pausa)
ELIO: mamma
MARIAVITA: dimmi!
ELIO: cosa vuol dire, questo giro …
MARIAVITA:(alterata) ma la vuoi finire, per favore Elio smettila … smettila , non puoi capire … non puoi capire … ho un figlio che non capisce e non capirai mai, perché sei ritardato
ELIO: (piange) mamma! Mamma! Mamma!
MARIAVITA: (abbraccia il figlio) perdonami amore perdonami, non volevo, non volevo (bacia il figlio) perdonami
ELIO: mamma ti voglio bene, ti voglio bene ( i due si abbracciano)
MARIAVITA: anch’io ti voglio bene
ELIO: sei la mamma più bella del mondo
MARIAVITA: e tu sei il bimbo più bello del mondo.
ELIO: mamma un bacino
MARIAVITA:
(tornano a sedersi)
(breve pausa)
ELIO: mamma cosa vuole dire ritardato
MARIAVITA: (piange) ritardato …(pausa) perché vuoi sapere cosa vuole dire questa parola
ELIO: perché tu hai detto che sono ritardato, la maestra ha detto che sono ritardato
MARIAVITA: come! La maestra ti dice che sei ritardato!
ELIO: si la maestra dice ai miei amici “ non fate i dispetti ad Elio … perché è ritardato
MARIAVITA: ha detto veramente così!
ELIO: si (ride) e me lo dice sempre!
MARIAVITA: (alterata) così te lo dice sempre! Bisogna che ci parlo io alla maestra
ELIO: (piange raggomitolandosi con se stesso) No mamma, non ti arrabbiare con la maestra, lei è brava, mi vuole bene: non come i miei compagni !
MARIAVITA: (si dispera) Amore la colpa è mia, amore la colpa è mia (abbraccia il figlio e lo bacia) tesoro di mamma, la colpa è solo mia, io non dovevo mandarti a scuola in quella classe, non dovevo… ma io l’ho fatto per il tuo bene: io volevo che tu fossi come tutti gli altri ragazzi.
(breve pausa)
Ma tu non puoi capire … non puoi capire … (piange)
ELIO: mamma!
MARIAVITA: dimmi tesoro
ELIO: la signora maestra mi ha detto di darti questo ( tira fuori una busta )
MARIAVITA: (prende la busta in mano) e questa cos’è? (apre la busta e legge a voce alta) € 350 per spese di cancelleria e carta igienica ed in più la quota divisa per trenta per un vetro rotto di una finestra, e danneggiamenti vari all’aula…
(subito pausa dopo alterata) Elio, ma cos’hai combinato: hai spaccato un vetro!
ELIO: (si raggomitola su se stesso) no, io non ho spaccato niente … non ho spaccato niente … non ho spaccato niente…
MARIAVITA: io ti credo … ma allora chi è stato!
ELIO: non lo so … non lo so !
MARIAVITA: si che lo sai!
ELIO: non lo so!
MARIAVITA: dimmi il nome!
ELIO: non posso! Non posso!
MARIAVITA: dimmelo
ELIO: sono stati Fabio, Marco e Stefano
MARIAVITA: allora se lo sapevi perché non l’hai detto alla maestra!
ELIO: perché se parlavo, mi picchiavano!
(breve pausa)
MARIAVITA: forse hai fatto bene così
ELIO: allora ho fatto bene
MARIAVITA: si hai fatto bene!
ELIO: allora Elio è bravo
MARIAVITA: si è bravo
ELIO: ed intelligente
MARIAVITA: (ride) ma se non sai neppure cosa vuole dire la parola “intelligente”.
ELIO: (ride) si sono intelligente
MARIAVITA: si lo sei
ELIO: mamma cosa vuole dire “ritardato”.
(pausa)
MARIAVITA: (sorridente) ma amore ritardato, vuole dire che sei bellissimo , che sei una persona unica, ritardato vuole dire che sei, l’orgoglio di mamma
ELIO: allora sono bravo
MARIAVITA: si sei bravissimo (bacia il figlio)
ELIO: allora ritardato vuole dire che sono più bravo di intelligente …
MARIAVITA: si amore io sono orgoglioso di te, perché sei più bravo che intelligente
(Mariavita, abbraccia e bacia il figlio, ma contemporaneamente piange )
ELIO: mamma non piangere , non sei contento che sono ritardato!
MARIAVITA: si che sono contento, ma trecentocinquanta Euro … sono troppi ed io non so come fare, non so come fare, devo dare i soldi al verduraio, al macellaio …
ELIO: te li fai dare da Giovanni stasera
MARIAVITA: (alterata) ti ho detto di finirla ( calma ) e poi … povero Giovanni, anche lui è l’unico che mi vuole bene, e mi accetta come sono … ma non naviga neppure lui nell’oro
ELIO: cosa vuole dire “navigare nell’oro”
MARIAVITA: tesoro, volevo dire che anche lui, e un poveraccio come noi, perché noi siamo poveri Elio
ELIO: ma mamma quando muore la nonna noi diventeremo ricchi
MARIAVITA: ricchi ma scherzi, la nonna ha un appartamento di due posti … ma è il suo e quando chiuderà gli occhi … noi ci trasferiremo da lei … e non pagheremo più l’affitto
ELIO: speriamo che muoia presto
MARIAVITA: (alterata) Elio, queste cose non si dicono …e ricorda che la nonna ti vuole bene, ti fa sempre il regalo a Natale e quando compi gli anni!
ELIO: ma mi regala poche cose
MARIAVITA: tesoro ricordati che lei prende settecento Euro al mese, e ce ne da una parte a noi per andare avanti … la nonna è brava e ci vuole bene
ELIO: allora viva la nonna!
MARIAVITA: si viva la nonna! Ma adesso siediti composto e fai il bravo bambino.
ELIO: si sono un bravo bambino … sono un bravo bambino (gira per la stanza in preda all’euforia)
MARIAVITA: smettila … Elio smettila e siediti composto, altrimenti viene il dottore e ti fa la puntura
ELIO: no mamma, la puntura non la voglio … non la voglio
MARIAVITA: se fai il bravo bambino … il dottore non solo non ti fa la puntura, ma ti porta anche i cioccolatini
ELIO: i cioccolatini, si voglio i cioccolatini
MARIAVITA: ma uno solo perché troppi ti fanno male, e io non voglio che il mio bambino si ammali
ELIO: la mamma mi vuole bene, perché non vuole che mi ammali
MARIAVITA: adesso fai il bravo (guarda l’orologio) ormai arriva il dottore
ELIO: si voglio il dottore, il dottore …
MARIAVITA: fai il bravo, fai il bravo ecco che arriva l’infermiera
(entra l’infermiera)
ELIO: signora infermiera voglio il dottore
INFERMIERA: (rivolta ad Elio) tesoro il dottore ha telefonato adesso
ELIO: viene … viene … quando viene … quando viene
INFERMIERA: signora Faconti, il dottore ha chiamato, e ha detto che purtroppo non può venire e la visita è stata rimandata a domani … mi dispiace …
ELIO: cosa vuole dire mamma
MARIAVITA: (rivolta all’infermiera) non si signora non si preoccupi … ci vediamo domani , Elio alzati che andiamo
ELIO: no, non voglio … io voglio il dottore!
INFERMIERA: ma Elio il dottore, oggi non c’è! Viene domani
ELIO: io voglio il cioccolatino … il cioccolatino
MARIAVITA: alzati Elio andiamo
ELIO: il cioccolatino
MARIAVITA: (rivolta all’infermiera) signora abbia pazienza … questa è la mia croce! Alzati Elio … andiamo
ELIO: non mi alzo
INFERMIERA: ci penso io
(esce di scena e torna con il cioccolatino)
INFERMIERA: ecco il cioccolatino Elio, visto come sono brava
ELIO: grazie … grazie ( prende il cioccolatino e lo mangia)
MARIAVITA: (rivolta all’infermiera) signora lo perdoni, questa è la mia croce … e non so neppure come tirare avanti
INFERMIERA: la capisco signora
MARIAVITA: Elio andiamo, dai che è tardi
(Elio e Mariavita si alzano)
INFERMIERA: arrivederci signora, a domani … e ci scusi per l’imprevisto
MARIAVITA: niente, signora ci vediamo domani: Elio ringrazia la signora
ELIO: grazie signora
L’INFERMIERA: ciao Elio
ELIO: lo sa signora cosa vuole dire Elio, il mio nome?
L’INFERMIERA: no, non lo so!
ELIO: cosa vuole dire mamma
MARIAVITA: Elio vuole dire raggio di sole
ELIO: (ride e gira per la scena, euforico) io sono un raggio di sole … io sono un raggio di sole
L’INFERMIERA: Elio è un bel nome … proprio bello
ELIO: (ride e gira per la scena, euforico) io sono un raggio di sole … io sono un raggio di sole
MARIAVITA: (ride) un raggio di sole per la tua mamma
SIPARIO