MARILYN
Ovvero La polvere e lo Specchio
Due atti di Giorgio Barlotti
Personaggi
LUI il papà.
LEI la mamma.
TONY Francesca Antonia, la figlia
UBALDO marito di Tony.
CHI? Marilyn Monroe ? una ragazza
SAVERIO avvocato, amico di Ubaldo e Tony.
I° atto
Salotto borghese ma di ottimo gusto fantasioso. Un impianto HiFi sulla destra della parete di fondo. Scale a salire al piano superiore sul fondo a sinistra. Arco in fondo della parete sinistra e che s’immagina dia nell’ingresso di casa. A destra porta che conduce alla cucina. Un’ampia finestra sulla sinistra quasi in proscenio.
Pomeriggio avanzato. Da fuori giunge l’eco di un’apocalisse meteorologica, con tuoni lampi pioggia. La luce delle lampadine a volte si abbassa, tentenna e riprende quota.
LUI entra con l’ombrello grondante. Ha in mano un CD musicale che poi metterà religiosamente sull’Hi-fi. Da fuori, dalla cucina, la voce alterata di LEI.
LEI L’ombrello!
LUI Si si … (s’interrompe davanti a Lei che entra dalla cucina, gli afferra l’ombrello e lo porta fuori in un portaombrelli che immaginiamo in ingresso) .. ma lo potevo fare da solo….
LEI E allora fallo. Non aspettare sempre di essere servito.
LUI Scusa.
LEI (entra in cucina, poi riemerge a metà) Scusami tu. E’ che …. ( accenna a fuori)
LUI Da lupi! Come si suol dire (è un accenno a sbollire la tensione)
LEI Ho dovuto staccare anche il frigo. E la lavatrice. A metà bucato. Dovrò finirlo a mano..
LUI Aspetta domani e lo finisci nella lavatrice.
LEI (bellicosa) Ho staccato la presa anche della TV dopo che hanno dato l’allarme …
LUI L’allarme?
LEI Ci sono stati incidenti….
LUI Incidenti?
LEI Incidenti… non so come spiegarti, non ho capito bene, lo sai che io di questa roba ne mastico poco. Fenomeni strani , magnetismo , parlavano di cose fuori del normale ….
LUI Fuori del normale?
LEI E smettila di ripetere quello che dico!
LUI Ma fuori del normale … come ?
LEI E che ne so? Ho capito solo che non si deve usare l’elettricità . ( lui si avvicina all’interruttore e fa per spengere, ma Lei lo ferma ) No, la luce no ! Hanno detto di non usare gli elettrodomestici. Si prevedono due giorni di questa roba, capito : due giorni .
LUI Incredibile . Roba da film americano ! Come si intitolava quello sui tifoni , sulle trombe d’aria ..
LEI Quale? (rientra in cucina)
LUI ( estrae il cd dalla custodia) Quello con quella attrice bionda che mi piace un sacco , come si chiama ?
LEI (da fuori) Non sai il titolo del film non sai il nome dell’attrice ! Ma le prendi tutti i giorni le pillole?
LUI (forte a Lei ) Grazie! (piano fra se ) sempre gentile. Ma dove è finita quella che ho sposato ! Me l’hanno sostituita. (citando un film ) L’invasione degli ultracorpi . Stiamo vivendo in un film . ( un tuono più violento degli altri lo fa sussultare . Si avvicina alla finestra , poi forte alla moglie ) Twister ! Con Jody Foster !
LEI Cosa?
LUI Quel film che ti dicevo …. ( apre il cassetto porta cd nel lettore )
LEI ( esce dalla cucina con uno spazzolone e straccio, va all’ingresso e comincia ad asciugare in terra ) Quale film ?
LUI ( mette in funzione l’impianto hifi , si spandono nell’aria, mescolate ai tuoni e alla pioggia, le note di By By Baby con la voce di Marilyn Monroe) Quello sui tifoni e le trombe d’aria . Oggi mi pare di viverci dentro ..
LEI (con un urlo forse esagerato, e giustificato solo dalla tensione nervosa accumulata ) Spengi ! Spengi! ( Lui resta sorpreso e non reagisce. Lei si precipita all’impianto hifi e stacca la spina dalla presa del muro. La canzone muore lentamente in una voce arrochita e deformata) Ma allora non hai capito nulla..
LUI Ma cosa …
LEI Ho staccate le prese di tutto! Non hai capito un … Hanno detto di non usare nulla di elettrico …
LUI Ma non esagerare..
LEI Non mi dire di non …..
LUI Stai calma!
LEI E non mi dire di stare calma!
LUI E allora fa quel che ti pare!
LEI ( si siede , sforzandosi di trovare la calma ) Ho paura . Lo confesso , ho paura.
LUI Ma che ? Paura di che ? E’ solo un temporale !
LEI Un temporale ?
LUI Si, va bè, un temporale un po’ più grosso …. Un po’ strano ..
LEI Alla faccia dello strano. Ma proprio non ti fa effetto ? Neanche un po’ di paura ?
LUI Paura? No, paura no. Sconforto.
LEI Questa non l’ho capita.
LUI Certo. L’hai mai visto un temporale così ?
LEI Confesso di no !
LUI E neanche io.
LEI Non mi dire! Non mi dire che hai paura anche tu !Ma se prima dicevi “stai calma .. è solo un po’ strano “ .. ti preferivo prima, almeno uno di noi non aveva paura.
LUI Ma non ho paura. Davvero .
LEI Sconforto. Non sarò professoressa di lettere ma mi pare che paura e sconforto …
LUI Non sono fratelli.
LEI Ma cugini si , e molto stretti !
LUI E va bene , ho sbagliata parola .
LEI Dimmi quella giusta, ma dilla lentamente .
LUI Ma non so, non so come definire … Ecco, forse tristezza.
LEI Tristezza? ( esplode) Questa apocalisse , la fuori , ti fa triste ! Ma cosa è ? Il pensiero delle foglioline tenere strapazzate che ti intristisce ? Non ti intristisce … ( la luce va via , resta una penombra che viene dalla finestra insieme ai lampi ) … ecco : questo! Questo non ti intristisce ! Non ti intristisce che io abbia paura ? Perché io ho paura ! Non sono più abituata a stare al buio senza un interruttore a portata di mano ! ( torna la luce )
LUI (come non la avesse per nulla seguita nel suo parlare ) E’ tutto questo cambiamento che mi da tristezza. E’ cambiato tutto . E’ cambiato troppo . Anche il clima.
LEI Sai qual è il tuo problema? Che tu non cambi …
LUI Altroché .
LEI Sei … sei … (cerca la forma migliore di dire ) sei sempre uguale . Sei come un ragazzo. Sei rimasto ragazzo ..
LUI Beh, ti piacevo.
LEI Si, è ovvio che da ragazzi un ragazzo ti piaceva. Ma non sei più …
LUI Non siamo più.
LEI Ma io mi sono adeguata . All’età, al mondo che cambia, ai figli che crescono, ai problemi che sono sempre nuovi e diversi ….
LUI Già, … il mondo cambia!
LEI Cambia, cambia ! E non puoi fermarlo ! ( con tenerezza ) Sei rimasto … infantile ! No, non fraintendere , non è il tuo cervello che è infantile , è il tuo cuore, i tuoi sogni … sei sempre fra le nuvole ..
LUI Non ripetermi cose che mi hai detto fino alla nausea.
LEI Io le ripeto, ma tu, sordo!
LUI Non sono sordo. Ho sentito tutto quello che dici . E’ solo che …. che … che non sono d’accordo. Voglio dire che tutto cambia e io posso solo fare una cosa : non approvare. Non c’è più sicurezza in nulla. Ecco, ad esempio: ero bambino e a tavola parlavano i grandi … ora ..
LEI e LUI ….. sono grande e parlano i bambini …..
LUI Mi prendi in giro?
LEI Ma no, è che dici sempre le solite cose.
LUI Della neve , eh ? della neve te l’ho mai detto ?
LEI Alleluia! Ecco qualcosa di nuovo. No: non hai mai detto nulla della neve. Avanti comincia. A no! Aspetta : me ne hai parlato.
LUI Io ?
LEI Si, hai sempre amata la neve , ( recita come una litania consunta dall’abitudine ) ma i tuoi non avevano i mezzi, a quell’epoca i giovani erano meno liberi e avevano meno soldi e non potevano permettersi di fare quel che volevano. Ecco, vedi me ne hai parlato. Anche della neve.
LUI Hai toppato. Non era questo .
LEI Ah no ?
LUI No.
LEI (caustica ironia )Qualcosa di nuovo allora.
LUI Avanti, dimmi da quanto tempo non la vedi.
LEI La neve?
LUI La neve la neve ! non stiamo parlando di neve?
LEI Non la vedo da … ma non so, diciamo circa dieci , dodici anni ?
LUI Forse anche venti!
LEI Meglio. Niente poltiglia per strada. Niente pozze d’acqua quando si scioglie, niente strade bloccate che non puoi andare al mercato …
LUI Già. La praticità ! Tu vedi tutto secondo il comodo che ti fanno le cose.
LEI Ma scusa , che altro puoi vedere della neve qui in città .
LUI Si si , non dico che tu abbia torto. Ma è che mi manca. Faceva parte del mio mondo. Insomma, come è sicuro che di giorno c’è luce e di notte il buio era altrettanto sicuro che l’inverno portava la neve. E le pallate, e lo slittino, e i ghiaccioli dalla grondaia fino all’altezza della finestra che quando c’era il sole … Dio ! Che bellezza ! passavo ore col naso appiccicato ai vetri a guardare i ghiaccioli attraversati dai raggi del sole e ne usciva uno zampillo di colori, e sullo sfondo la neve, tutto bianco, tutto silenzio . E pace, ecco : la neve porta pace. Si ferma tutto. Anche i problemi, anche ….
LEI Svegliati.
LUI E’ che vorrei …
LEI Non me lo dire. Per piacere non me lo dire.
LUI Ma perché ?
LEI Perché quando dici così poi mi spari dei desideri da … da …
LUI Da sognatore, vero?
LEI Magari ! ( si avvia alle scale, si volta verso lui ) …da psicanalisi ! ( esce)
LUI ( rimasto solo , sistema un paio di cd fuori posto ) Psicanalista! Secondo lei uno che è malato di nostalgia è da psicanalista. Un matto. In fondo che voglio ? che c’è di strano a volere ….. ( furtivamente innesta la spina dell’hifi alla presa elettrica e la musica riparte ; ascolta un attimo la voce vellutata di Marilyn guardandone la foto riportata sulla custodia del cd, poi spegne l’impianto) …. Vorrei ancora il mondo della mia gioventù . Mi manca . Dio, quanto mi manca ! ( Spenge l’impianto, appoggia la custodia vuota nel porta cd , va alle scale ed esce spengendo la luce ).
L’ambiente rimane nella penombra di prima . I lampi a tratti illuminano di bianco accecante, altrimenti la sola luce dei lampioni che ora sono accesi penetra nella stanza. Il rumore della pioggia, del vento ed i tuoni si sovrappongono fino ad una sensazione di eccessivo . Ad un tratto i tuoni cessano e anche il vento , ma non i lampi , ed al rumore della pioggia si aggiunge , sempre più intenso, fino a sovrastarlo , una vibrazione sonora che tocca vari timbri dall’acuto al grave . L’impianto hifi si accende e la canzone riprende, ma in modo irregolare come il variare dei giri di un disco a cui l’energia elettrica venga a mancare poi ritorni in un susseguirsi di picchi e di cadute. Parimenti la canzone non è sempre la stessa, ma passa rapida da una all’altra delle canzoni del cd . La vibrazione convive con le note cantate , poi rapida come è nata, giunta al massimo sopportabile si fonde ad un’esplosione , e a ciò si mescola un urlo femminile mentre l’hifi si blocca. Il tutto è rapidissimo . Poi torna il rumore della tempesta . Dall’alto , dalle camere , si sentono le voci di Lui, allarmato, e di Lei , terrorizzata .
In scena giunge solo la luce dall’esterno attraverso la vetrata. Lui entra in scena dalla scala. Ha in mano una lampada elettrica portatile al neon, sufficiente a dare una buona luce all’ambiente. La appoggia sull’ultimo gradino. Entra e si guarda in giro con evidente agitazione.
LUI Chi c’è? … c’è nessuno ?( vaga per la stanza ) Chi c’è ? Sono armato ! State attenti, sono armato ! Se c’è qualcuno venga fuori !
CHI? (la voce viene da un qualche posto fuori vista, poi Chi? Sbucherà timidamente, con attenzione ma senza paura. Forse più sorpresa di un qualcosa di inspiegabile che le sta succedendo che spaventata. Sorride , comunque. E’ bionda, giovane, vestita con freschezza allegra : una sottana a piegone larghe, fantasia sul nero, ed una camicetta con scollatura da spalla a spalla, bianca, con maniche corte a sbuffo. Parlando si alzerà e si terrà, inizialmente, a distanza di Lui. ) Ehi! Non spari. Sono io. Non spari , la prego.
LUI (un balzo di sorpresa) Chi è ! Chi sei?
CHI? Sono io.
LUI Io chi ? Tony ? Sei tu Tony ?
CHI? No, non sono Tony, non credo di essere Tony….
LUI Fatti avanti . Fatti vedere.
CHI? (avanza un poco ) Eccomi. E tu chi sei? Che ci fai qui ?
LUI Come che ci faccio io qui? Tu che ci fai? Tony? Dai smetti di fare la scema … ( la vede alla luce di un lampo ) …. Ma chi sei ?
CHI? Io sono …. ( è in evidente difficoltà) .. è buffo! Non mi viene il nome! So benissimo chi sono, ma non mi viene il nome !
LEI ( da fuori ) Chi c’è? Allora, chi c’è? E’ Francesca Antonia ?
LUI (di rimando) No, non è Tony.
LEI (cs) Cosa è successo? Si è rotto qualcosa?
LUI (cs) No. Non credo. Aspetta che guardo ( esegue un rapido controllo alla stanza , poi un altrettanto rapido controllo alla porta di casa.)
LEI E’ entrato qualcuno?
LUI La porta è chiusa. Ha ancora il catenaccio.
CHI? Guarda che non ho rotto nulla.
LUI Ma chi sei, da dove sei entrata ?
CHI? Ma dalla porta sono entrata! Tu invece, che ci fai qui? Sei il padrone di casa? Guarda che l’affitto l’ho pagato all’agenzia.
LUI Ma che dici? Certo che sono il padrone di casa, ma non affitto a nessuno.
CHI? La camera che ho preso..
LUI Ma quale camera? Va bè! Stai scherzando. Sei amica di Tony?
CHI? Tony?
LUI Francesca Antonia. Mia figlia.
CHI? Non so chi sia. E non so chi sei tu. ( ci pensa un attimo) e sai che ti dico ? non so neppure chi sono io. ( vaga per la stanza ) E questa non è la mia stanza.
LUI Brava, ci sei arrivata. Senti… senta signorina , non so che ci fa qui, ma se non me lo dice subito chiamo la polizia.
CHI? Bravo. La chiami. Così chiariamo se sono io o se è lei che non deve essere qui!
LEI (cs) Non trovo l’altra lampada . Vienimi a prendere.
CHI? ( ha trovata la custodia del cd ) Ehi!! Che ci fa qui la mia foto?
LUI Quale foto? Lascia stare il cd, lascialo stare …. (paralizzato dalla sorpresa ) … aspetta, fatti vedere, vieni qui alla luce !
CHI? Ehi, che fai? Lasciami. E non tirare !
LUI ( la voce è come un soffio )Chi sei?
CHI? Che ci fa qui la mia foto? Chi te la ha data?
LUI Per favore, chi sei?
LEI Guarda che perdo la pazienza. Mi vieni a prendere o no?
CHI? Io non so chi sei tu, tu non sai chi sono io. Il buffo è che nemmeno io so chi sono io. (ride) Ma tu lo sai chi sei tu?
LUI Ma certo che lo so.
CHI? Ok, allora qualcuno sa qualcosa. Si può partire da qui ! (ride )
LEI Allora !!!
CHI? Sarà meglio che tu vada a prenderla. Ma chi è lei, lo sai?
LUI E’ mia moglie.
CHI? ( seriosa)C’è già un sacco di cose che sai !
Lui sale le scale. In scena rimane il solo barlume della lampada che lui si è portata via. Ridiscende subito con Lei.
LEI Cosa è successo? Ho sentito che parlavi con qualcuno, chi c’è?
LUI Stai attenta a dove metti i piedi. Attenta ai gradini.
LEI E’ Francesca Antonia?
LUI No, non è Tony. Ecco, mettiti seduta qui.
LEI (Non siede, e a voce alta ) Chi c’è?
LUI Non gridare . ( si guarda intorno. Chi? Non c’è più)
LEI Il pavimento è asciutto, non può essere entrato nessuno.
LUI Già, non può essere entrato nessuno ( è stupefatto, cerca intorno)
LEI Allora con chi parlavi?
LUI Non mi crederai mai..
LEI Chi c’è?
LUI Una ragazza ..
LEI Una ragazza!?
LUI Bionda, giovane, molto bella…
LEI Perché l’hai fatta entrare?
LUI Non l’ho fatta entrare, era già dentro.
LEI E da dove è entrata ?
LUI Non lo so. Era qui. Non è entrata. Era qui, non so come dirti, ma era già qui.
LEI ( esplode tutta la tensione di paura che ha dentro ) Basta! Basta! Smetti di fare il cretino!
LUI ( comprende l’inutilità di cercare una spiegazione che lui stesso crede impossibile e l’abbraccia teneramente) Stai calma .Scherzavo. Non c’era nessuno.
LEI E allora con chi parlavi?
LUI Brontolavo a voce alta, fra me e me …
LEI ( un poco più calma ) E’ finita !
LUI Te l’avevo detto, anche la peggiore tempesta o prima o poi…
LEI Allora posso riattaccare la lavatrice?
LUI A quest’ora? Ormai ! La farai domani.
LEI Che dici : se attacco almeno il frigo….c’è un sacco di roba che mi va a male.
LUI Ma si, ormai il peggio è passato. ( prova ad accendere ma la luce resta spenta) E’ il salvavita. I fulmini lo hanno fatto scattare. ( suona il telefono)
LEI ( si precipita a rispondere ) Pronto! Sei tu Franci ? ( a Lui ) E’ Francesca Antonia . ( al microfono ) Hai visto che roba? Tremendo. Ho avuta una paura …. Si, papà dice che ormai è passata … dove sei? Siete tutti insieme ? E il bambino ? Ha avuto paura? Passamelo , l’amore di nonna , passamelo che ….. ah! Con tutto il fracasso già dorme! Eh già, siamo noi che ci preoccupiamo …. No, no, non abbiamo bisogno di nulla. ( nel frattempo Lui ha vagato alla ricerca di tracce di Chi? , ha riattaccato il salvavita ed ha accesa la luce della sala . Di Chi? Non c’è traccia ) Tutto a posto. Ci siamo solo spaventati perché c’è stato un momento che pareva finisse il mondo …. Va bene, ci vediamo domani. Buonanotte. Ciao stella di mamma. Ciao . ( a Lui ) Ti da la buonanotte.
LUI Chi?
LEI Francesca Antonia.
LUI Ah, si Francesca Antonia , grazie. Buonanotte.
LEI Ma che hai? Sembri strano.
LUI No, no. Stai tranquilla. Vai a dormire.
LEI Ma che dici? Non abbiamo ancora cenato!
LUI E allora vai a preparare la cena.
LEI Sbaglio o fai di tutto per mandarmi via .
LUI Ma no, è solo che …
LEI Va beh! Ho capito. Vado così ti ascolti in pace il tuo cd.
LUI Il cd ? ( crede di aver realizzato qualcosa ) Già, il cd !
Appena Lei sparisce in cucina , Lui si precipita a cercare la custodia del cd , senza trovarla.
LUI (a Lei già fuori ) Hai preso tu la custodia del cd?
LEI ( da fuori) No.
LUI ( Sibilando sottovoce per non farsi sentire da Lei) Ehi! Dove sei ? Ci sei ancora ?(entra in cucina) Dove sei ? ( ne riesce subito, seguito da Chi?) Signorina ! Ci sei ancora ? Non andartene .
CHI? Sono qui.
LUI Dove eri?
CHI? Qui, vicino a te . Ci sono sempre stata . Quella era tua moglie ?
LUI Si. Quella è mia moglie.
CHI? Non mi ha neppure salutata.
LUI Eri qui ?
CHI? Te l’ho pure detto.
LUI Non ti ha vista.
CHI? Ma io c’ero.
LUI E neppure io ti vedevo.
CHI? Ero qui. Proprio accanto a te.
LUI ( le prende di mano la custodia del cd ) Dammi.
CHI? Non mi hai detto come fai ad avere la mia foto …..
LUI Dopo. Ne parliamo dopo. Ora ascolta questo , poi ne parliamo . ( accende l’ hifi . La canzone che ha scelta è Kiss . Pochi secondi di canzone, poi ferma il cd.) L’hai mai sentito?
CHI? ( pensosa) Si, è di Gillespie e Newman . La sto imparando per un provino.
LUI E la voce, la voce : di chi è?
CHI? Non so. Ma mi piace. Non so chi sia, ma chiunque sia canta come voglio cantare io . Io ho una voce quasi come quella.
LUI Un provino? Hai detto davvero un provino?
CHI? Si. Perché?
LUI Un provino per cosa?
CHI? Per un film . (con evidente orgoglio ) Sai, io sono un’attrice. Cioè non è proprio che lo sono, ma è quello che voglio diventare.
LUI (convinto, non per farle un complimento ) Ma tu lo sei, accidenti se lo sei ! E hai ancora bisogno di fare un provino? Credevo che ti venissero a pregare di accettare ….
CHI? Magari! Beh, può anche darsi che , se mi va bene, fra qualche tempo mi cadranno ai piedi , ma per ora ..
LUI Non hai mai fatto nulla prima d’ora?
CHI? No. Oddio , qualche servizio di foto, sai quelli un po’… come dire …un pò osé ! Ma nulla di importante.
LUI Ma quanti anni hai ?
CHI? Sai, sono stata anche la ragazza copertina di una famosa rivista …
LUI Quanti anni hai?
CHI? Beh, non tanti, ma sono maggiorenne, cosa credi. E poi che ti importa.
LUI ( sempre più agitato ) Prima …. si ….. poco fa, mi hai detto di essere entrata dalla porta: dove sei entrata ? e da quale porta ?
CHI? Nella mia stanza, sono entrata. Quella che ho affittata, ma non è questa la casa. (si avvicina all’arco che da sull’ingresso , guardando fuori ) e non è quella la porta.
LUI Non è possibile … non è possibile…
CHI? Ma si, ti giuro! Non è quella la porta …..
LUI E’ un sogno. Ma si! Sto dormendo…
CHI? … e non è questa la mia stanza….
LUI Ti sto sognando!
CHI? Ecco! Ci sono! C’è stata la tempesta e il black-out, e io ho sbagliato nel pianerottolo delle scale e sono entrata in un’altra casa!
LUI Chiaro! Tuoni e fulmini! Magnetismo! Io dormo e sogno che Marylin mi è venuta a trovare. Chiaro.
CHI? Qui a New York succede così : una tempesta e un black-out. Al mio paese c’erano solo le tempeste, senza black-out.
LUI Qui dove ? Eh? Dove è che siamo ? ( è allegro )
CHI? A New York.
LUI Chiaro ! A New York ! Se sogno di trovarmi con Marylin Monroe è giusto che sogni di essere a New York. Dove volevo trovarmi, a Frascati?
CHI? Chi è Marylin Monroe ?
LUI Tu.
CHI? Io?
LUI Si. Tu. Tu sei Marylin Monroe !
CHI? No, guarda che ti sbagli. Io sono… insomma, ora non ricordo , ma sono certa che non mi chiamo Marylin.
LUI E allora chi sei?
CHI? Non lo so. Sarà la tempesta, sarà …. Non so cosa … ma prima o poi mi ricorderò come mi chiamo …
LUI Non sei Marylin ?
CHI? No. Te l’ho detto. Sai che sei strano tu .
LUI E non sei l’attrice famosa ….
CHI? Magari. Forse lo diventerò. Sono venuta a New York per iscrivermi ad una scuola di recitazione, ma per ora non sono riuscita neppure a farmi ricevere.
LUI Quando la moglie è in vacanza! Gli uomini preferiscono le bionde …..
CHI? Ma cosa dici?
LUI Sono films.
CHI? E chi li ha fatti ?
LUI Tu.
CHI? Insomma, mi prendi in giro? Che nome hai detto ?
LUI Marylin Monroe.
CHI? Bello. E’ un bel nome. Suona bene. Sembra un nome d’arte. Quasi quasi me lo prendo io. Ma dici che c’è già una che si chiama così? Pensi che possano esserci due Marylin Monroe ?
LUI No. Non possono esistere due Marylin. Non ce ne sono. E non potranno mai essercene due.
CHI? Allora devo trovarne un altro.
LUI No. Prendilo, prendilo tu.
CHI? Ma l’altra ? Non possono esserci due attrici con lo stesso nome. Potrebbe fare delle storie.
LUI Non ne farà.
CHI? Io non voglio storie. Voglio fare l’attrice, ma non voglio storie. Voglio fare l’attrice, ma voglio una vita tranquilla. Sai, forse non riuscirò mai a fare l’attrice.
LUI Perché?
CHI? Non ho il carattere giusto. Non so sgomitare, non so passare sopra ai cadaveri …
LUI Se non impari a farlo …
CHI? Si? Se non imparo ? Cosa vuoi dire ?
LUI Passeranno gli altri sopra il tuo .
CHI? ( scoppia in una risata argentina ) No. Non succederà. Mi hanno letta la mano. Ho una vita lunga e tranquilla. Diventerò una vecchia attrice sconosciuta, senza aver fatto nulla di grande e di famoso. Una attrice che avrà passata la vita ai margini del grande teatro, o del grande cinema. Senza che nessuno si sia mai accorto che dentro ho molto, molto da offrire.
LUI Io. Io me ne sono accorto.
CHI? Tu? ( ride )
LUI Sono un tuo ammiratore.
CHI? Tu sei un ammiratore di Marylin comesichiama.
LUI Monroe.
CHI? Allora, pensi che si arrabbi se prendo il suo nome?
LUI Sono sicuro di no.
CHI? Io detesto le storie.
LUI Non te ne può più fare.
CHI? E’ morta?
LUI Si.
CHI? Allora era una attrice del muto. Strano non ne ho mai sentito parlare. ( sospira ) E’ quello che diranno di me quando sarò morta.
LUI Ma che razza di discorsi! Non è proprio quello che mi aspettavo. Se uno sogna Marylin dovrebbe farci follie insieme , sognare di essere con lei in un’isola deserta fra noci di cocco, banane, insalate di gamberetti e vino bianco ghiacciato …..
CHI? In un isola deserta? Ci sono gamberetti e vino ghiacciato?
LUI No, ma visto che sogno tanto vale organizzare la cosa per il meglio.
CHI? Si! Caviale champagne in ghiaccio e …..
LUI …e poi a fare all’amore !
CHI? Ehi, ehi ! Calmati. Guarda che chiamo tua moglie.
LUI Ecco, proprio questo dicevo. Chiunque sogni Marylin sogna l’isola eccetera e lei che lo invita a prenderla. Io invece la sogno a New York, in casa mia , che poi non è a New York , con mia moglie nell’altra stanza e Marylin che fa la ritrosa ! Manca solo che arrivi il suo fidanzato ….
CHI? Non sono fidanzata.
LUI … o mia figlia ( suonano alla porta ) …. Ecco! Sono certo che è o il tuo fidanzato …
CHI? Non sono fidanzata.
LUI …. O mia figlia. Che sogno del cavolo !
CHI? Non vai ad aprire ?
LUI Si. ( si avvia, poi si ferma e torna indietro ) No! Non apro. Almeno in sogno posso fare quel che mi pare.
LEI ( da fuori ) Hanno suonato ?
LUI Pare.
LEI (cs) Chi è?
LUI O il fidanzato di Marylin ….
CHI? Non sono fidanzata.
LUI ….. o mia figlia. ( suonano ancora )
LEI (cs , ma alterata ) Vai ad aprire cretino !Potrebbe essere Francesca Antonia.
LUI ( a Chi?) E che ci farebbe Francesca Antonia qui a New York ! ( va ad aprire ) Per me è il tuo …. Va bè va bè! Non sei fidanzata. (esce. Da fuori arriva la voce ) Chi è?
TONY (da fuori) Apri papà che piove ancora !
LUI Sei Tony o Francesca Antonia ?
TONY Papà non fare lo scemo e apri che mi infradicio!
LUI (rumore di porta che viene aperta, poi rientra precedendo Tony e lancia la voce alla moglie) E’ tua figlia! ( fra se e se , poi a Chi?) Ma che sogno del cavolo. Chissà che ci fa qui a New York. Era a Sabaudia , fino a poco fa.
LEI (entra e abbraccia Tony) Mi fa piacere che sei qui. Per telefono mi hai detto che venivi domani …
TONY Ti ho sentita spaventata non volevo lasciarti sola …
LUI Ci sono io con lei ..
LEI Ma c’è papà con me ..
TONY Ah si. Ciao papy. Ti sei spaventato?
LUI Ce la faccio ancora a reggere un temporale.
TONY Ho lasciato il bimbo alla sitter e ho telefonato a Ubaldo per dirgli di raggiungermi ma era sempre occupato…..
LEI Tutti e tre? Tre cellulari occupati?
TONY Ha molto da fare in questo periodo. Provo a richiamarlo.
LEI Vieni all’apparecchio di cucina, così ti dai anche una asciugata alla testa.
TONY Papà, dobbiamo parlare di cose serie ….
LUI Va bene. Ti ascolto. Lo sai che puoi sempre contare sul mio …..
TONY … quindi non ci disturbare. E se viene Ubaldo aprigli tu. ( esce con Lei )
LUI (Pausa. Avvilito) Quanto mi manca la mia gioventù ! Se potessi tornare indietro …
CHI? Ehi! Ehi! Ti sei dimenticato di me?
LUI Hai visto?
CHI? (annuisce) .. e ho sentito. Non ti avvilire. Avranno da dirsi cose da donne.
LUI No. E’ che … pensano tutte e due che non sono più di aiuto.
CHI? Ma perché ?
LUI (non è una risposta, è un ricordo doloroso )Da ragazzi sognavamo le stesse cose. Io e lei. Eravamo felici, entusiasti di vivere i nostri tempi. Il mio tempo! Gli anni sessanta. I mitici anni sessanta . Avevamo gli stessi gusti, le stesse idee, ma soprattutto gli stessi ideali. Sbagliati o no che fossero, almeno, allora, avevamo degli ideali.
CHI? ( quasi esagerata, in estasi ) Oh, si! Gli ideali ti fanno sentire … ti fanno sentire … non so come dirlo. Ma una volta ho letto un articolo su Vogue . E spiegavamo benissimo che sono gli ideali all’origine dei nostri progetti. Sono importanti. Anche io, vedi, anche io ho un ideale : essere attrice, e i miei progetti sono tutti indirizzati a quello : diventare una attrice. Si, proprio così .
LUI Dove sono finiti? Ideali e gioventù. Sapevo che la gioventù passava . E credevo che gli ideali sarebbero rimasti …..
CHI? Abbiamo sempre degli ideali da seguire .
LUI Li avevamo. Una volta.
CHI? Perché, non ci sono più? ( quasi incredula ) Oggi non li avete più? Ma gli ideali sono i nostri sogni ! Non riesco neppure ad immaginare un mondo senza ideali, senza sogni . Deve essere orribile … deve essere …( come colpita da un improvviso dolore ) ..buio!
LUI Già. Io e lei vivevamo i nostri ideali immaginandoci di essere già negli anni 70, gli anni 80 , nel 2000! Chissà che ci aspettavamo. Che il mondo, la vita, continuassero nella direzione presa . Come se tutto fosse su un binario. La vita come un treno. Preso quel treno, sai dove va, quando arriva … niente sorprese o deviazioni. La stazione d’arrivo la sai, è certa. Ma non è un treno. Non è una ferrovia. E’ un fiume, con tante diramazioni , e la vita è una zattera senza timone. Vai dove ti porta lei. Non la puoi guidare. Ah si, certo , certo : il 70 è arrivato, e anche l’80, e il 2000….ma il mondo aveva preso una strada che non era quella che avevo immaginato. A un certo punto, a un bivio della vita , a una diramazione del fiume, la zattera si è spezzata in due parti. Il resto del mondo mondo ha preso da una parte mentre io continuavo dall’altra . Da solo, sul mio brandello di zattera. Capisci ?
CHI? Nemmeno una parola.
LUI Credo sia stato nel 68 !
CHI? Non so di che parli.
LUI Sono di una generazione che , finita l’era dei nostri vecchi, ha passata la mano. Ha dato il via alla vita come la volevano i nostri figli! Beh! Io mi sono impuntato. Era il mio turno, volevo vivere come avevo immaginato di vivere quando ero giovane. Avevo lavorato, per questo. Avevo studiato in funzione di questo. Avevo preso impegni, di lavoro, di famiglia, sposandomi, solo in vista del mondo che volevo io.
CHI? E come lo volevi?
LUI A misura di uomo. Con l’essere umano al centro. Con la famiglia al centro. Con i princìpi etici e morali al centro.
LEI (entra ) Sempre a parlare da solo, eh? Ma non ti stanchi mai di vivere nel tuo mondo di sogni? Dove è il mio cellulare? Lo hai visto? No eh? Dammi il tuo. Dove è?
LUI Boh!
LEI ( si avvicina a lui, viso a viso. Una pausa, poi : ) Se non ti volessi così bene …. (lascia la frase in sospeso ed esce )
CHI? Sei fortunato ad avere una moglie che ti ama tanto !
LUI Non è più amore. E’ tenerezza. Le faccio pena. Per lei è come avere un andicappato in famiglia ( sorride amaramente)
LEI ( rientra con il cellulare in mano. Ha sentito l’ultima frase. Caustica : ) Tu non sei andicappato! Tu fai lo scemo per fregarci a tutti ! ( esce )
CHI? Posso essere sincera?
LUI Dimmi.
CHI? Mi sento un po’ fuori posto. Ma quando dicevi che è arrivato il 70 e l’ 80 e il 2000 … era per modo di dire, vero?
LUI Perché?
CHI? A me risulta che deve ancora arrivare … il 50!
LUI Secondo te in che anno siamo?
CHI? Oh santo cielo! Ma nel 1946! Mi prendi in giro ? E’ appena finita la guerra !
LUI ( rimane un attimo a bocca aperta) Nel 1946 !!?? … eh già .. tu vivi il tuo tempo. Io avevo appena … lasciamo perdere ( suonano alla porta. Lui grida verso la cucina ) …. Vado io ! ( a CHI? ) stai qui, non muoverti. (esce ) .. sarà il tuo ….
CHI? Non sono fidanzata ! E poi sai che ti dico ? Eh ? lo sai che ti dico ?…..
LEI (entra seguita da Tony che forma numeri sul cordless ) Sei “anche” senza scheda (carica l’anche come un sottolineare tutte le cose di cui, per lei, lui è senza, poi si accorge che Lui non c’è. ) Tu insisti a cercare Ubaldo mentre cerco il mio cellulare.
TONY Ubaldo ha tutti i cellulari occupati.
LEI Prova con il suo amico avvocato. Lui sa sempre dove trovare Ubaldo.
TONY Saverio? Già fatto. Occupato anche lui.
LEI Tutti i cellulari anche lui?
TONY Saverio ne ha uno solo. Stò cercando Linda.
LEI Linda ?
TONY La moglie di Saverio.
LEI Niente. Qui non c’è. Forse l’ho lasciato in camera. ( esce per le scale)
TONY Bingo ! Sta suonando ! Linda ! Ciao Linda sono Francesca Antonia ( esce dietro la madre ) mamma ho trovato Linda …….
CHI? ( rimasta fino ad ora in silenzio in mezzo alla stanza osservando le due donne, poi, come se nulla fosse successo :)…sai che ti dico ? che non credo per niente che siamo nel duemilaepassa ! Siamo nel 1946, ne sono sicura, ho fatto il contratto per questa camera … insomma per la mia camera, l’ho fatto ieri. E sai che data abbiamo messo ? Sei maggio 1946 , capito ? Ah ah ! sei rimasto di sasso, eh ? Mille – novecento-quaranta-sei ! capito? Contratto firmato ! a mio nome ! (breve pensiero) ma non mi ricordo quale nome , non me lo ricordo proprio .
LUI (rientrando) Norma Jane Dougherty.
CHI? Siii! Norma Jane ! Ma tu come lo sai !
LUI So tutto di te, fai parte della mia gioventù. Tu non ti rendi conto ma averti qui è un balzo indietro nel tempo. E’ un ritorno ai miei diciotto anni !
CHI? Stavo pensando : tu dici che stai sognando, ma allora il punto è questo : sei tu che sogni di essere nel 1946 qui a New York con me , o sono io che sogno di essere nel duemilaepassa li con te? Solo che io sono sicura di essere sveglia ! Allora ?
UBALDO (entrando con due cellulari alle orecchie . Parlerà costantemente ai telefoni con le due persone che sono in linea ) Non sono io l’avvocato, sei tu ! Io ti dico le mie idee e tu le devi …… Aspetta, aspetta, le mie non sono idee fasulle! Sei tu che non riesci ….. ma se neppure le hai ancora valutate bene ! e già mi dici che sono fasulle ! Dobbiamo parlare. Con calma. Ci troviamo e io ti spiego la mia idea. C’è da fare un sacco di soldi, ma proprio tanti ( all’altro telefonino) Tu resta in linea ancora un momento. No, no. Lo so che dopo non mi richiami! Aspetta ancora un momento . ( a Lui ) dove è mamma ? ( Lui accenna a rispondere e con la mano indica la cucina. Ubaldo non gli da tempo di parlare ed esce andando in cucina )
CHI? Non è in cucina.
LUI Come non è in cucina. Ma se l’ho vista …
CHI? Sei andato ad aprire la porta e lei è venuta a cercare non so cosa …..
LUI Tony dove è ?
CHI? Tua figlia? Dietro sua madre , attaccata ad un telefono finto.
LUI Finto?
CHI? Si , come quelli con cui gioca ( indica la cucina ) come si chiama ?
LUI Ubaldo.
CHI? Ecco, lui. Non hanno fili , come fanno a funzionare. Sono finti.
LUI No, sono … lascia stare, poi ti spiego.
LEI (rientra dalle scale seguita da Tony che ancora parla al cordless. Lei ha in mano il proprio cellulare ) Chiedi a Linda se sa dove è Ubaldo.
LUI Ubaldo? Ubaldo è ….
LEI (interrompendolo) Per piacere!
TONY Mamma dice ….. ah ! hai sentito . ( a Lei )No mamma. Non lo sa. (a Linda) … ah si? E dove è tuo marito? ( a Lei ) dice però che Ubaldo è al telefono con suo marito. (a Linda) Allora : se tuo marito è lì …..
LEI Dille di chiedere al marito se sa dove è Ubaldo.
LUI Ubaldo è ….
TONY Mamma! Stavo già per chiederglielo io! Linda, chiedigli …. Ah ! hai sentito. Va bene aspetto, ma fa presto.
LEI Allora?
TONY Il marito è nell’altro studio; è andata a chiederglielo.
LEI E quando torna?
TONY Mamma per favore! Sono già nervosa per conto mio, non ……. ( a Linda ) Bene bene, aspetto. ( a Lei ) Il marito non lo sa e lo sta chiedendo direttamente a Ubaldo dove è .
LUI Ubaldo è ….
UBALDO (entrando ) …. ma come dove sono? Sono dai miei suoceri, te lo avevo detto che andavo da loro e di chiamarmi li se mi finisce la batteria o la scheda.
LEI ( a Tony) Ho trovato Ubaldo.
TONY ( a Linda ) Trovato! E’ qui.
LEI Chiedi a Linda se vengono anche loro.
TONY Linda, mamma dice …. Ah ! hai capito! Ma allora parlatevi direttamente ( porge con malagrazia il telefono a Lei e va da Ubaldo ) Potevi farmi sapere dove eri !
UBALDO ( non intende dare attenzione a Tony, preso come è dai problemi ai due cellulari. Cercherà di girare le spalle a Tony nella speranza che lei lo lasci in pace .Non avrà mai un diretto contatto con Tony. Lui e Marylin siedono sul divanetto del fondo e seguono, seriosi ed imperturbabili, da spettatori tutto ciò che avviene e ciò che si dice, con molta curiosità e attenzione.) Non la voglio cambiare! E così come è adesso non mi soddisfa più. Non va su di giri, non mi asseconda, non c’è più quel feeling di prima. Bastava, credimi è la pura verità, bastava pensassi una cosa che lei lo faceva ….
TONY Parli di me?
UBALDO …. Adesso le monto sopra e lei non da segno di vita. Sta li, fredda e inerte come un quintale di ferro …..
TONY Adesso mi pare proprio che esageri, brutto figlio di ….
UBALDO …. Non so se sia la centralina elettronica o la messa in fase, ma la devi riparare. Non posso comprare un’altra moto adesso. Chiaro? Fa quel che vuoi ma riparala e non mi chiedere una lira se no ti faccio causa .. ( all’altro cell ) possiamo fargli causa ?
TONY Mi vuoi ascoltare ?
UBALDO Ma che avvocato sei? Chiunque mi può fare causa e io non potrei fare causa a questo stronzo che mi ha venduta una moto che non funziona?
TONY Vuoi lasciar perdere la moto e ascoltare ?
UBALDO (al meccanico) No! No tu non riattacchi! Se riattacchi vengo li e ti ….. si che lo so dove sei: sei a casa ! ( pausa) Ah! E che bar è? Eh? Che bar è ? …. ( all’avvocato) non mi sto scaldando ! Non mi dire che non devo scaldarmi !
TONY (a mamma) Dammi il tuo cellulare.
LEI (allunga a Tony il cellulare e continua a parlare a Linda nel cordless) Non ho idea dove, ma in casa non ho nulla. Stavo , anzi, per andare a letto . Per forza che dobbiamo andare in trattoria.
TONY (formando un numero nel cellulare) 347 1848623 ……. Occupato ….. ( altro numero ) vediamo se è questo quello che ha in tasca …occupato …. E allora non mi scappi ! Il terzo lo devi avere per forza libero e in tasca ! Ah ah! Suona ! (si avvicina a Ubaldo ) E rispondi !
UBALDO (Ubaldo non sente ne lei ne il cellulare ) Senti Saverio, il tuo mestiere e fare l’avvocato e non mi sembra che tu …… Cosa? Cosa!? Perché mi sei amico !? ….. se tu fossi amico ……
TONY Stronzo, rispondi ! ( infila in tasca a Ubaldo la mano, prende il cellulare e lo mette davanti al naso di Ubaldo )
UBALDO ( Nonostante i due cell in mano sente l’impulso di rispondere al terzo cellulare che Tony gli tiene davanti al viso ) Ho una chiamata … devo riattaccare …. Non lo so chi ! Uno lo devo riattaccare! Non ho tre mani, cavolo ! No Saverio, tu resta in linea. ( al meccanico ) senti delinquente, io devo mollarti, per ora, ma se domani, ascoltami bene : non dopodomani o chissaquando, ma “domani” ! non vieni a prendere la moto …..( chiude il cellulare e lo mette in tasca, afferra quello che ha in mano Tony e risponde ) Pronto !
TONY Da quel dì che sono pronta!
UBALDO Tony! Ma dove sei?
TONY Lascia perdere. Con te non si riesce a parlare di persona , vero?
UBALDO Sono dai tuoi.
TONY Anch’io.
UBALDO Ma non dovevi stare con il bambino.
TONY Il bambino è con la sitter. Ubaldo: noi due dobbiamo parlare.
UBALDO Francesca Antonia non ti ci mettere anche tu, ho già un mare di guai .
TONY ( strillando isterica) Ubaldo dobbiamo parlare!
UBALDO D’accordo ma non strillare! Ceniamo insieme e parliamo. Ma non portarmi problemi. (un pensiero) E’ un problema?
TONY E’ un problema
UBALDO Non voglio parlare di problemi.
TONY Di questo devi parlare.
UBALDO Mi rifiuto di parlare dei tuoi problemi. Ho i miei.
TONY Voglio divorziare.
UBALDO (pausa) Saverio, verresti qui a cena . Dobbiamo parlare..
TONY Non c’è cena. Non hanno nulla in frigo. Dobbiamo andare fuori.
UBALDO Saverio, tu vieni con noi. Dal “ Maremmano” ?
TONY Da chi ti pare basta che andiamo.
UBALDO ( sempre a Saverio ) Ti va bene, Saverio? E allora chiedilo a Linda dove !
TONY Ehi ehi , aspetta ci siamo anche mamma ed io ….
LEI Tony !
TONY Mamma! Sono al telefono con Ubaldo!
LEI Linda dice che Saverio vorrebbe andare a cena fuori con noi e vuol sapere dove vogliamo andare !
TONY Pronto Ubaldo ! Linda chiede dove …..
UBALDO … il “Maremmano” sarebbe comodo …..
LEI Allora!
TONY Ubaldo dice dal “Maremmano”, ma io …..
LEI Pronto Linda! Dicono dal “ Maremmano”.
TONY Non è che “ dicono” , lo dice Ubaldo!
UBALDO Si Saverio, sono qui, ti ascolto : Linda dice dal “ Maremmano” ? (a Tony) Tony! Tony mi senti?
TONY Ho la linea disturbata ma ti sento.
UBALDO Linda vorrebbe andare dal “Maremmano”
TONY (esasperata) da chi ti pare, ma voglio andare a cena ! ( chiude il cellulare e lo restituisce a Lei ) Mamma, ti aspetto dal Maremmano. ( esce )
LEI Linda , allora la tua idea del Maremmano va bene a tutti. Ci vediamo li. (chiude il cordless e esce per le scale della camera)
UBALDO Saverio, da questa cena torniamo a casa solo dopo che abbiamo trovato una soluzione! Mi devi risolvere il problema . Saverio non sto scherzando ….. ( suona un cell che ha in tasca ) Pronto ! Si, si, ti ascolto ! No! Giovedì no! Domani ! Domani devi venire a prendere la moto, non giovedi, domani ….. ( esce ) Ti faccio telefonare dall’avvocato! Saverio: telefonagli …
LEI (rientra con uno scialle sulle spalle. Si guarda intorno poi si siede accanto a Lui ) Ubaldo?
LUI (con la mano indica l’uscita di casa)
LEI Tu che fai? Non vieni?
LUI Io che faccio, vengo?
LEI Vuoi mangiare o no?
LUI (guarda Chi? Poi di nuovo Lei) Una volta in un sogno ero invitato a cena e mangiavo di tutto, cose strane, mai viste prima …
LEI Vieni o no!
LUI Si.
LEI ( si alza ) Vado a prendere la macchina in garage. Cambiati. Ti aspetto giù. (fa per uscire, poi sulla porta si volta verso Lui) Tony mi ha accennato qualcosa. Ci sono problemi da affrontare. Sei sicuro di voler venire? (Lui fa cenno di si con la testa) Ti aspetto giù. (esce)
LUI ( sempre seduto accanto a Chi? Tutti e due guardano nel vuoto davanti a loro) Volevo dire che anche se è un sogno posso sempre sognare di mangiare, no?
CHI? Pensi davvero che sia un sogno?
LUI Nella tua vita succede tutto questo?
CHI? Beh, è successo di peggio. Niente padre, una madre alcolizzata e mezza pazza , anni di orfanotrofio …..
LUI Ma non ci sono io nella tua vita. Non c’è Ubaldo, non c’è Tony, non c’è mia moglie , giusto?
CHI? Giusto.
LUI E nella mia vita non ci sei tu ! Quindi l’insieme, qui, di tutte queste persone che fanno parte di vite diverse può essere solo un sogno ! ( soddisfatto della sua logica stringente balza in piedi ) Logico, vero? Vedi? Anche mentre sogno riesco ad essere logico. Ma per loro due non sono logico neppure da sveglio. Hai sentito ? “Abbiamo problemi da discutere quindi se te ne vuoi stare a casa “ …. E io invece ci vado. E voglio dire la mia. E che diamine : almeno in sogno ! A meno che … ( lascia furbescamente in sospeso l’allusione, e guarda Chi? con un sorriso complice ) Eh? Che ne dici ?
CHI? Di cosa?
LUI Ma del fatto che siamo qui, da soli . Segui la logica : sono in un sogno e sono rimasto solo in casa con Marylin Monroe, tutti a cena fuori e chissà quando tornano ; non sono più ragazzino ma se non ci riesce Marylin a farmi resuscitare certi impulsi non ho proprio speranza.
CHI? Seguo la logica. Quindi?
LUI (allusivo e complice)Quindi ?
CHI? Quindi vuoi fare all’amore con me!
LUI Esatto! ( Le si avvicina per abbracciarla, ma lei lo ferma )
CHI? Sbagliato. Io non sono Marylin, sono Norma Jane. E tu devi prepararti per andare a cena con i tuoi.
LUI Ci ho ripensato.
CHI? E così gliela dai vinta ancora una volta.
LUI ( sinceramente colpito) Cosa.
CHI? Quando ci sono problemi. Tu non ci sei .
LUI Ma che cavolo dici ( è colpito nel suo punto debole) Cosa è ? ti sei messa dalla loro parte?
CHI? Wahow ! Stai calmo!
LUI Cosa cavolo dici “non ci sono”? Che ne sai? Eh , che ne sai tu? Io ci sono sempre stato, sempre!
CHI? Non ti arrabbiare darling !
LUI Sempre, sempre ! Sono loro che mi hanno scansato , e sai perché ? lo sai perché?
CHI? No, come posso…
LUI Te lo dico io perché ! Perché quello che io dicevo non gli piaceva, non era quello che volevano sentirsi dire ! Eh già, io ero scomodo, io ero logico, e loro….
CHI? Adesso basta!
LUI Basta? Ma che fai, mi comandi anche tu?
CHI? Darling …
LUI Non mi chiamare darling…
CHI? .. darling, io non voglio esserti contro, ma tu insisti sulla logica. Ma quale logica ? La tua, no? Io non sono un cervello molto acuto, ma studiando recitazione queste cose si imparano. Sai, se devi capire un personaggio per rifarlo …
LUI Dacci un taglio .
CHI? Insomma seguendo la tua logica arrivi alle conclusioni che “tu” vuoi, poi se ti scontri con le conclusioni che vogliono gli altri le trovi “logicamente” sbagliate. Quindi ….
LUI (interdetto) Quindi ?
CHI? Quindi hai sempre ragione. Cioè, voglio dire che credi di avere sempre ragione.
LUI A te ti ha fatto male stare con Arthur Miller!
CHI? Mai sentito ; chi è?
LUI Lascia stare.
CHI? Mi dispiace. Ti ho offeso?
LUI No no .
CHI? Allora ho ragione io.
LUI (energicamente) Eh no ! No. Non hai ragione per niente ….. o forse si, solo in parte però , ma è proprio questo il punto! Io … io …
CHI? Stai calmo.
LUI Sono calmo.
CHI? No, non sei calmo. Balbetti.
LUI Non balbetto. E’ solo che trovo difficile ammettere certe cose.
CHI? Io invece trovo difficile seguirti.
LUI Io non dico che loro, dal loro punto di vista non avessero ragione. Tony , cresciuta in una cultura diversa dalla nostra, cercava di impostare il modo di vivere come lo voleva lei. O meglio come lo voleva la sua generazione.
CHI? E non è la stessa cosa che stavi facendo tu con i tuoi vecchi ?
LUI E la madre la appoggiava.
CHI? Logico, è la madre.
LUI Ma non era della sua generazione! Era della mia !
CHI? Si, ma era la madre!
LUI Ma che cavolo ne sai tu di madri? Che cavolo ne sai che non l’hai mai avuta ! E che cavolo ne sai di quanto un uomo abbia bisogno al suo fianco di una compagna che lo appoggi.
CHI? (profondamente ferita) Ho avuta una madre. E ho avuto un compagno. Tutti e due sbagliati.
LUI (si accorge di aver esagerato) Scusami. Non volevo ….
CHI? Certo, nessuno vuole , ma poi mi mettono sotto i piedi.
LUI Ho detto scusami. Ho sbagliato. Non pensavo quel che ho detto. E’ stato solo per rabbia.
CHI? Perché ho difeso tua figlia?
LUI No.
CHI? Perché ho difesa tua moglie?
LUI Si.
CHI? Perché? Io sono d’accordo con lei. Ha dato alla figlia quell’appoggio che io non ho mai avuto da mia madre.
LUI Certo.
CHI? E allora come fai a non capirla !
LUI Ma non è che non la capisco …
CHI? Sapessi come invidio tua figlia. Se mia madre mi fosse stata così….. così …
LUI Incombente.
CHI? No, presente. Beh, insomma se mi avesse guidata non avrei fatto quel che ho fatto.
LUI E qui ti volevo : se ti avesse guidata il mondo non avrebbe mai avuta Marylin ….
CHI? Un giorno ho detto addio a tutti e sono venuta a New York a cercare di vivere la mia vita .
LUI Brava. Hai detto addio a tutti. Questo, capisci, questo è il punto. Li hai mollati e sei andata , da sola , a cercare di vivere la tua vita …
CHI? Da sola è stato duro deciderlo ….
LUI Da sola! Tu e la tua generazione contro quella di prima …
CHI? Da sola. E’ stata dura. E’ ancora dura. E chissà se ce la farò mai.
LUI Ce la farai. Alla grande ce la farai!
CHI? Forse avevano ragione loro. Un posto da commessa. Avevo solo da scegliere.
LUI Hai scelto giusto.
CHI? Forse faccio ancora in tempo a tornare indietro.
LUI Mai! Non lo pensare mai.
CHI? ( convinta)Mai! Non lo penserò mai.
LUI Sarai grande!
CHI? Non lo so se lo sarò mai.
LUI Si. Per me.
CHI? Per te?
LUI Per me, per noi, per tutti noi.
CHI? Noi? Noi chi?
LUI Noi, noi. Tutta una generazione. Sei stata un simbolo …
CHI? Sono stata ?
LUI .. sei un simbolo , ben oltre il sexy simbol che ti hanno affibbiato. Abbiamo amata …..
CHI? Abbiamo ? Ma chi ? chi?
LUI La gente. Io. Io ho amato la tua tenerezza, la tua fragilità, l’ingenuità nei tuoi occhi, la malizia sbarazzina del tuo sorriso. Il fremito nella tua voce …
CHI? Ma che dici…
LUI Sono tutte cose che ho dentro. Come il tintinnio delle campanelle al convento delle suore dove ho fatto le elementari. Come l’odore di “nuovo” del primo sussidiario che ho avuto. Le ho, fanno parte di me. Sono cose che sento prepotenti e mi dicono cosa sono , o che cosa mi piacerebbe essere.
CHI? Ehi darling, non è che per caso ti sei innamorato di me !
LUI Si.
CHI? Ehi ehi ! calmati. Non voglio complicazioni con uomini sposati.
LUI Non puoi capire quanto io ti ami.
CHI? Guarda che ti lascio libera la camera e contratto o non contratto me ne vado.
LUI Non te ne andare…
CHI? Allora non ti approfittare. E non mi deludere. Mi stavi piacendo.
LUI Non puoi capire.
CHI? Accidenti se capisco. Ma da te non me lo aspettavo. Hai detto che capivi quello che ho fatto. Eri entusiasta che sto cercando di fare tutto da sola ….
LUI Scusami, non puoi capire, non potresti mai capire . Dovresti sapere già tutto.
CHI? Beh non so tutto, ma non sono ignorante. Ho studiato.
LUI Tutto il futuro.
CHI? Ma nessuno sa il futuro .
LUI Il tuo, il mio..
CHI? Nessuno lo sa!
LUI Io si. Io si, il tuo!
CHI? ( scoppia in una risata argentina) Sei un indovino?
LUI No.
CHI? (seria, contagiata dalla serietà di lui ) Chi sei ?
LUI ( cerca di dare un tono allegro e leggero per sdrammatizzare) Un tuo grande ammiratore !
CHI? Allora sei il mio primo ammiratore!
LUI Bene. Chi arriva per primo guadagna sempre un premio.
CHI? Va bene. Che premio devo darti.
LUI Un bacio.
CHI? Va bene. Sulla fronte o sulla guancia?
LUI Posso scegliere?
CHI? Solo fra queste due : fronte o guancia.
LUI Guancia.
CHI? ( lo abbraccia teneramente e lo bacia sulla guancia lasciandogli l’impronta del rossetto) Ti ho macchiato di rossetto. Pulisciti se non vuoi guai con tua moglie.
LUI (sognante) Un bacio di Marylin Monroe . Tutta la vita. Non lo avrei mai sperato neppure in sogno … Ma già, io sto sognando …
CHI? Va bene, ma sogno o no, è meglio che ti pulisci.
LUI Cosa?
CHI? Il fazzoletto. Usa il fazzoletto. Pulisci qui . Ecco. Così. Va bene non c’è più nulla.
LUI (guarda il fazzoletto, poi ripiegandolo religiosamente e mettendolo in tasca) Ci potrei fare i miliardi rivendendolo o dandolo alle aste di Christi’s.
CHI? Sai che proprio non capisco nulla di quello che dici ! Ma tua moglie ci riesce?
LUI ( si avvicina a lei e fa per abbracciarla e baciarla. Lei si ritrae ) Guancia. Stai tranquilla. ( Chi? sorride e si lascia andare ad un abbraccio tenero , e così lo trova Lei che rientra e si ferma impietrita sulla porta )
LEI Ma che fai ? ( c’è rabbia repressa nella voce) Io ti aspetto giù in macchina e tu …
LUI Scusami, ma posso spiegarti.
LEI Ma che cosa vuoi spiegarmi! Cosa vuoi spiegare ! E’ tutto chiaro.
LUI No, non devi credere …. È solo un bacio amichevole, non c’è nulla di ….
LEI Un bacio?
LUI Si, amichevole. Ma dai su, ragiona un po’. Ti pare che Marylin Monroe , con me !
LEI Chi ?
LUI Lei. Questa è Marylin Monroe. Non chiedermi come fa ad essere qui perché …
LEI E infatti non te lo chiedo.( lo guarda in silenzio) Sediamoci un attimo. ( lo porta al divano)
LUI Anche lei?
LEI ( un attimo perplessa, poi ) ma certo. Ma certo. ( Lui fa cenno a Chi? di sedere, ma questa rifiuta energicamente scuotendo la testa ) Sei comodo?
LUI Si.
LEI Bene. Dunque vediamo. Io sono giù ad aspettarti, e penso che da un momento all’altro arrivi, e tu non ti sei neppure cambiato. Sei come ti ho lasciato. Hai approfittato di essere solo per rifugiarti di nuovo nei tuoi castelli in aria. Lo sai perché ? Eh ? lo sai?
LUI (intuendo che Lei non ha visione di Chi? ) No.
LEI Non certo perché non ti vada di andare dal Maremmano. No. Sai perché ?
LUI No, ma sono certo che me lo dirai tu.
LEI Perché ti ho detto che ci sono problemi da affrontare. E sono problemi gravi, sai?
LUI Gravi?
LEI Gravi, gravi. Ma tu lo sai, l’hai capito. E come al solito …. Tanto ci sono io , che ho le spalle larghe. Tu preferisci confezionarti un bel sogno ad occhi aperti…..
LUI Guarda che ti sbagli.
CHI? Non sbaglia .
LUI Tu sta zitta che non devi entrarci. (Chi? si allontana )
LEI Ah! Non devo entrarci ! Mia figlia ha un problema che tu neppure puoi immaginare quanto sia grande, e io me ne sto zitta, ascolto e non c’entro, faccio finta di niente. Magari mentre si azzuffano a tre, lei marito e avvocato , io con eleganza arrotolo una forchettata di spaghetti allo scoglio ….
LUI Dal Maremmano?
LEI Dal Maremmano.
LUI Non fanno spaghetti allo scoglio dal Maremmano.
LEI Li fanno.
LUI E da quando?
LEI Hanno un cuoco nuovo. Di Follonica.
LUI Va bene. Allora : arrotoli una forchettata di spaghetti allo scoglio e….. ? continua.
LEI ( allibita, ha quasi le lacrime agli occhi ) Quando torni da me ?
LUI Sono qui.
LEI No, non sei qui. Sei in un mondo tuo.
LUI Mi dispiace.
LEI Ti dispiace? Si, ne sono certa. Non lo fai per cattiveria.
LUI (capisce che sta giungendo il momento di spiegarsi ) Mi dispiace. Ci ho provato sai. Ma questo modo di vivere ..
LEI … non ti piace. Eh già. La dura lotta per la sopravvivenza ….
LUI No guarda che ti sbagli. Non mi spaventa la lotta. E’ che ….
LEI Si ? Ti ascolto. E cerco di capire, credimi. Cerco di capirti.
LUI La lotta per cosa? Per un modo di vivere che non mi piace ? Per collaborare a tenere in piedi un carrozzone che vorrei vedere distrutto ? (pausa)
LEI Continua.
LUI Basta. Tutto qui.
LEI Tutto qui? E questa è la conclusione?
LUI Si.
LEI Già, questo non ti piace e ti rifugi in un tuo mondo, tutto tuo.
LUI Era “nostro”. Una volta era “nostro”.
LEI Una volta ! Ma il tempo passa.
LUI Sei cambiata.
LEI I tempi cambiano. E dobbiamo cambiare tutti. Insieme ai tempi.
LUI Io non sono cambiato. Amo le stesse cose di allora…
LEI ( dura) Non ci sono più quelle cose. Guardati intorno. Le vedi ancora quelle cose?
LUI No.
LEI Perché non ci sono più. E non ci sono più le persone di allora. Sono cambiate insieme alle cose …
LUI Io non sono cambiato. E tu non dovevi cambiare.
LEI Come posso fare a fartelo capire. Ma davvero credi che non sarebbe piaciuto anche a me non cambiare e realizzare quello che sognavamo di fare ! Ma lo sognavamo in un mondo di cui non faceva ancora parte mia figlia! Poi è arrivata lei. Il mondo è cambiato, non era più il nostro mondo, la nostra vita. La mia e la tua. E’ diventato il “suo” mondo . La nostra vita ma nel “suo” mondo.
LUI Per te .
LEI (la risposta è un urlo , con violenza crescente) Si! Si, per me ! Si! E’ mia figlia, mia figlia! Lo rifarei in qualunque momento. Senza ripensamenti. Senza rimpianti. Fra il suo mondo e il mio , se ne deve soccombere uno quale credi che io salvi ? Quale ? Non ci arrivi? Rispondi !
LUI E io ? Non contavo più nulla?
LEI E’ anche tua figlia!
LUI C’ero prima io !
LEI C’è mia figlia ! Cosa hai nel cuore?
LUI Ma perché ? Non è possibile, non voglio polemizzare è una domanda logica che ti faccio, non è possibile avere anche lei, tua figlia , nostra figlia, nel nostro mondo?
LEI ( calmandosi, ma ha la voce incrinata dal pianto) Nostro mondo? Ma cosa dici? Nostro, mio, suo, tuo … ma cosa dici! C’è un solo mondo. Questo intorno a noi, e ci viviamo tutti. Ci piaccia o non ci piaccia ci viviamo tutti. Il nostro mondo è cambiato , è andato avanti …
LUI Anche tu.
LEI Si. Credi che avrei lasciata andare da sola mia figlia per restare indietro con te?
LUI Indietro….
LEI (tenera) Torna da me. Raggiungimi. Ho bisogno di te. E nostra figlia ha bisogno di noi.
(va verso l’uscita, si ferma un attimo e si volta verso lui ) Non stare a cambiarti. Vai benissimo così. ( allusiva) Se vuoi stare con noi, ci vai benissimo come sei. Ti aspetto in macchina. (esce)
CHI? (avvicinandosi a lui, gli rassetta il colletto della camicia, gli aggiusta la cravatta, gli da una lisciatina ai capelli , poi : ) Vai. Io ti aspetto qui così poi mi racconti.
LUI Posso farti una domanda?
CHI? Certo.
LUI Mi rispondi sinceramente?
CHI? Certo.
LUI Lo accetteresti un invito a cena da parte di un uomo sposato?
CHI? Dal Maremmano?
LUI Dal Maremmano.
CHI? Spaghetti allo scoglio?
LUI Una fiorentina alta quattro dita, se preferisci.
CHI? Non ho che un dollaro e sette cents in tasca.
LUI Offro io.
CHI? Non è che dopo pretendi un qualcosa in cambio?
LUI Si . Due passi mano nella mano. E’ accettabile per te?
CHI? E …?
LUI E niente. Chiacchierare .
CHI? Di cosa.
LUI Devo congedarmi da certe mie nostalgie. Però devo farlo spiegando perché le abbandono.
CHI? E lo vuoi spiegare a me?
LUI E a chi altri potrei parlare di certe cose .
CHI? Ne vuoi parlare proprio con me ?
LUI Si.
CHI? Perché?
LUI Perché perché perché ! Insomma la vuoi la fiorentina dal Maremmano?
CHI? Certo darling.
LUI E allora smetti di fare domande e andiamo che mia moglie aspetta. ( Chi? esce e lui si guarda un attimo intorno prima di seguirla ) Ma che sogno del cavolo . Spero di svegliarmi presto. (esce)
Fine Primo atto
Marilyn
SECONDO ATTO
Stesso ambiente del primo atto. Notte fonda. Sono le cinque del mattino. Entra Lei, subito dopo Lui con appresso Chi? . Sono in soprabito. E’ piovuto fino a poco prima.
LEI (controlla malamente la rabbia. Sgocciola vistosamente ,scuotendolo, l’ombrello sul pavimento, poi lo apre e lo butta da parte ; si toglie il soprabito ed esce salendo verso la camera con malagrazia )
LUI (si precipita a prendere l’ombrello e lo chiude ) Non si apre l’ombrello in casa , porta……
LEI (torna indietro con aria grintosa ) Che fai ? Lascialo stare !
LUI Porta iella , lo dici sempre …
LEI (urlando) Lascialo stare ! (isterica)Lascialo dov’è! Che la porti la iella, che la porti ! (grottescamente imita una sguaiata risata) Ah Ah Ah ! Vediamo, vediamo se è più forte la sua iella o quella che abbiamo già in casa ! Vediamo chi vince ! ( risale verso la camera) Ah Ah Ah ! Chiodo scaccia chiodo iella scaccia iella !
LUI (chiude l’ombrello, lo liscia, lo stringe nella sua cinghietta : è tutto un evidente prendere tempo, pensare a che fare e nascondere l’imbarazzo che lo pervade ) Non è sempre così. Deve essere il tempo che la rende nervosa.
CHI? Darling !
LUI Si.
CHI? Non è colpa mia, vero?
LUI No, non sei tu. Non esisti neanche, per lei.
CHI? Ma se mi hai presentata a tutti. Al Maremmano, hai detto “ questa è la mia amica Marilyn “ ! che poi sai bene che mi chiamo Norma Jane . Questa Marilyn comincia a darmi sui nervi .
LUI Ma se non ti ha vista nessuno. Per loro non ci sei. Per loro io do’ i numeri ..
CHI? Cosa dai ?
LUI I numeri .. insomma sono fuori di testa .
CHI? Crazy ?
LUI Beh, detto così pare bello. Detto da te è quasi eccitante !
CHI? Mi hai promesso ..
LUI Si si, stai tranquilla. Con tutti i casini che ci sono , figurati se penso a certe cose.
CHI? Cosa è che ti affligge . Sei malinconico , mi preoccupi. (tenta un recupero della situazione buttandola sul gioco ) Ho capito, è perché ti ho detto di no ! Va bene, se è per farti di nuovo sorridere allora, mi sacrifico : ci puoi provare ! ( Lui la guarda senza capire. Chi? ride gioiosamente ) Non ho detto che poi ci sto! Solo che puoi provarci !
LUI No, grazie.
CHI? Eh si, mi preoccupi. Non è che anche tu non mi vedi più?
LUI Io ti vedo. Accidenti se ti vedo.
CHI? E’ questo che ti affligge ?
LUI No. E’ che sto cominciando a realizzare che questo non è un sogno. E allora : se questa è la realtà tutto ciò che è successo dal Maremmano … Dio mio che figura … E poi ho il coraggio di arrabbiarmi se mi trattano come un minorato mentale ! ( citandosi ) “Signori un attimo per favore ! grazie. Ecco vi presento Marilyn, la mia amica Marylin Monroe che è venuta a trovarmi dal passato . E che ci aiuterà a risolvere tutti i problemi. I miei e i vostri .” ( pausa . si siede sul divano) Mi hanno guardato tutti in silenzio. A bocca aperta. Con un sorriso di penosa comprensione. Solo mia moglie aveva le lacrime agli occhi. Poi hanno cominciato le loro discussioni, e per loro, per tutta la cena , è stato come se io non esistessi. Ne io , ne tu. Due fantasmi. Capisci ? Capisci cosa ho fatto ? Mi sono comportato per tutto il tempo come se veramente vivessi in un sogno , li ho sfottuti, li ho interrotti, ho fatto battute di spirito completamente fuori luogo, ho fatto apprezzamenti che …… madonna quante gaffe ! Non ho preso sul serio nulla di ciò che discutevano : fallimenti, divorzi, minacce ….. ho riso di tutto come se raccontassero barzellette . E ora scopro che è tutto realtà.
CHI? E allora , io ? ( va all ‘Hi.Fi , prende il suo cd e guarda intensamente la propria foto )
LUI Tu cosa ?
CHI? ( va a sedere sul divano, lontano da lui, al lato opposto )Che ci faccio nella tua realtà?
LUI ( realizzando la situazione. Ha un attimo di perplessità, poi prima che possa rispondere viene interrotto dall’ingresso di Lei che scende dopo essersi cambiata e calmata )
LEI (si siede al centro del divano, accanto a lui, gli prende il viso fra le mani, lo bacia sulla fronte ) No, non hai la febbre. ( gli volta le spalle ) Allora, mia cara, da donna a donna .. ( a lui ) è qui vero ? Bene. Cara …. no, non è giusto che tu stia lontana dal tuo amico. Vieni, siedi qui , scambiamoci i posti. ( si alza e va a sedere sul posto che Chi? , alzandosi, ha lasciato libero. Chi? è sorpresa e spaventata e si porta alle spalle di lui, in piedi, poggiandogli le mani sulle spalle ) Sei comoda ? Bene, allora parliamo da donna a donna, con calma. Che diamine, sei Marilyn Monroe , una diva , ma comunque sei pur sempre una donna , e quindi puoi capire benissimo quel che dico. ( Guardando fissa negli occhi di Chi? , così almeno crede , sta guardando negli occhi Lui ) Pare che tu sia in grado di comunicare meglio di me con … con lui. Pare , e forse è vero, che voi due viviate in un vostro mondo, in un'altra dimensione, si dice così? E allora digli che quel che è successo stasera …..
LUI Mi spiace per stasera, credimi che io …..
LEI Non parlo con te ! Sto parlando a lei ! Dunque, dove ero rimasta, ah si! Ecco : quel che è successo non ha importanza per me, acqua passata! Una pietra sopra ! Non ne parleremo più. Non alluderemo neppure a quel che …. Mai ! Digli che gli chiedo scusa di essermi lasciata andare alla rabbia , sono stata villana con lui …. Non succederà più. Lo aiuterò , e se tu vorrai restargli vicina per me va bene ! va bene anche così. Ma lascia che io lo aiuti, diglielo tu, che si faccia aiutare da me. E’ stanco, ma non è nulla che con l’aiuto di uno specialista non si possa superare , hai bisogno che io ti aiuti, e io ti aiuterò. Cioè, volevo dire che “lui” ha bisogno che lo aiuti . ( si alza, si rassetta le pieghe della vestaglia , è in grande imbarazzo. ) E digli che io lo amo. Vado a preparare dei caffè prima che arrivino gli altri.( va in cucina )
CHI? Come ha fatto? Eh? Come ha fatto a capire che io ci sono davvero? Eh? Come ha fatto a capirlo ?
LUI (sta seguendo un suo pensiero, poi : ) Non l’ha capito.
CHI? Ma se ha parlato a me , hai sentito ? , da donna a donna …..
LUI Non l’ha capito.
CHI? Ma …..
LUI Ha fatto finta.
CHI? Per finta? E chi stava prendendo in giro ? me o te ? Se voleva sfottere me ha preso male ! Io so anche tirare di boxe ! Caso mai in un film fosse necessario !
LUI No no , stai tranquilla. Tu non esisti per lei.
CHI? Allora sfotteva te.
LUI No. Non sfotteva nessuno.
CHI? Non ho capito.
LUI Strano. Certe raffinatezze sono prerogative femminili, gli uomini non le capiscono ma tu … !
CHI? E tu ?
LUI Io ho passata una vita con lei. So a che altezze può arrivare.
CHI? ( dopo aver attesa la spiegazione, che non arriva ) Allora ?
LUI Per lei tu non esisti. E questo è, per lei, una verità assoluta. Ma si è convinta che io sono malato e che ho le visioni.
CHI? Crazy.
LUI Già. E avendo le visioni ho materializzato te , che, quindi , per me sei vera.
CHI? Non capisco ancora, ma continua.
LUI Ti ha adottata! Facendo finta che tu esisti , ha realizzato un punto di incontro fra noi due.
CHI? Fra te e lei ?
LUI Si, una specie di complicità fra noi. Un segreto che solo noi condividiamo.
CHI? Sarei io il segreto ?
LUI Esatto . Mi sta suggerendo che solo lei ed io ti vediamo . Questo è geniale. E’ convinta che , nel mio stato mentale , io non la sto a sentire. Allora ti ha adottata : lei parla a te e sa che io ascolto.
CHI? Che intendi fare ? Mi pare che , si insomma , tutta la faccenda stia prendendo una piega che …. Si stanno complicando le cose .
LUI Si stanno complicando ? (ride amaramente) Mio genero sta per andare sotto processo per truffa , mia figlia divorzia e non si sa perché , tu sei nata nel 1926 ma oggi hai vent’anni e siamo nel duemila e passa , credevo di vivere un incubo e mi accorgo che è tutto realtà : complicando ? Più di così ?
CHI? Oh ! Credimi che sono veramente , ma proprio per davvero , dispiaciuta. Se … se … ecco : se potessi tornare indietro non prenderei più quella camera in affitto.
LUI Che c’entra ?
CHI? E’ dalla porta di quella camera che sono entrata qui ….. stavo passando dalla porta … quando …..
LUI No. Io non credo che sia per via della camera o della porta. E’ una coincidenza. Un temporale ai tuoi tempi su New York , un temporale qui a Roma , un fenomeno particolare, elettrico o, che so , magnetico , in contemporanea e pluff !
CHI? Pluff ?
LUI Si, mentre stai passando per la porta. Una coincidenza. E tu sei qui. Pluff !
LUI Si, si . Pluff ! Ecco, se tornassi indietro, durante i temporali non passerei più per quella porta. Per nessuna porta.
LUI Oh si, invece. Se tu … no, non “se” ma “quando” tu tornerai indietro, io spero che ad ogni temporale tu passi attraverso una porta, una qualsiasi ! E chissà . O prima o poi …
CHI? Allora non ti è dispiaciuto che io sia arrivata qui ?
LUI Dispiacermi? Non lo pensare nemmeno. Se tu non fossi arrivata io sarei ancora dentro uno specchio ricoperto dalla polvere.
CHI? (dopo un attimo di perplessità) Ecco, quando dici certe cose , si , io penso di essere d’accordo con tua moglie. Tu sei … sei .. sei fatto !
LUI Fatto?
CHI? Si, crazy.
LUI Ah! Matto.
CHI? Ecco, si : matto. Lo specchio .. la polvere … Non capisco.
LUI Ma si , certo che non puoi capire. Sono pensieri che ti vengono quando sei più maturo. Immagini che si formano in testa via via che il tempo passa . No, non sono matto. Deluso, si quello si, ma non matto.
CHI? Darling, sapessi quante delusioni anch’io …. Però non mi sono fatta abbattere .
LUI (ride) Beh , anch’io alla tua età …. Quando si è giovani le delusioni sono una minoranza. Si è pieni, soprattutto, di … ecco , si : di illusioni ; Di progetti, di entusiasmi, speranze, e certezze. Certezze ! Abbiamo la certezza che volendo qualcosa , si, quel qualcosa lo avremo. Si realizzerà. Ne siamo certi. Non è solo l’entusiasmo che porta a crederlo. E’ soprattutto la mancanza delle delusioni. Sono quelle che portano incertezza . E polvere.
CHI? A proposito di incertezze : è la storia della polvere che non … non …
LUI Sei stupenda! La tua ingenuità, la tua semplicità … la tua gioventù! Sei stupenda.
CHI? Darling, non ti stai prendendo gioco di me, vero?
LUI Siediti. ( si siedono vicini) Seguimi : siamo giovani ….(vede un sorriso leggermente ironico negli occhi di Chi? e sorride allargando le braccia ) si , anch’io ! Con te accanto sono tornato giovane . Dunque dicevo : siamo giovani, pieni di progetti, con dentro una forza inesauribile che ci spinge verso la vita. E lei, la vita, la vediamo come se fosse dentro uno specchio. E noi ci specchiamo lì dentro ! Noi : che agiamo, che amiamo, che ci arrabattiamo , che cerchiamo di raggiungere i nostri obiettivi . E li vediamo là, sullo sfondo, gli obiettivi, in lontananza, si, ma chiari e limpidi. Raggiungibili. (cambiando ordine di idee ) Sai come immagino il tempo ?
CHI? Il tempo ?
LUI Si. Il tempo che passa. Lo immagino come un vento , lento, ma implacabile. E noi siamo fermi , con questo vento che ci passa intorno e scorre via. Sai cosa fa il vento con le foglie secche degli alberi?
CHI? Si, certo : se le porta via.
LUI Esatto. Allo stesso modo il tempo si porta via le illusioni, e ci lascia invece la polvere delle delusioni. Sulla nostra vita. Sullo specchio. Che si copre di polvere , piano piano.
CHI? E che succede dopo ?
LUI Bella domanda. Ti ho già detto che sei stupenda?
CHI? Si. Ma che c’entra?
LUI Nulla. Sono i miei entusiasmi che escono dalla polvere. Dunque: che succede dopo. Che la polvere oscura lo specchio; e non vedi più chiaro. Si : i tuoi obiettivi sono sempre li, sullo sfondo, ma non li vedi più. E sai perché ? Perché non ci credi più. Non credi più in te. E smetti di lottare. E cominci ad accettare passivamente quello che arriva. Anche se non ti piace. Per vivere in pace ho finito per dire sempre più spesso di si. A tutto . Capisci?
CHI? Si, almeno credo . Insomma voglio dire che anch’io a volte ho la sensazione di vedere quello che faccio come se mi vedessi con gli occhi di un altro : come se mi vedessi dentro .. si, dentro a uno specchio. E vedo chiaro quello che voglio e dove voglio arrivare.
LUI Son contento che tu capisca.
CHI? Mica tutto . Non ho capito che c’entro io con la polvere del tuo specchio.
LUI Ma è chiaro ! Quando tu eri già una diva famosa io ero un ragazzino, pieno di entusiasmi e di fantasie. Beh, si, lo confesso : ti sognavo ad occhi aperti, sognavo che incontrandomi, per caso, per strada, ti piacevo e venivi con me al bar dove c’erano i miei amici. Io avrei detto : “ Salve ragazzi ! Ah, questa è Marilyn Monroe, la mia amica che è venuta a trovarmi per bere una birra insieme a me !“ . E vedevo gli occhi sbarrati che avrebbero avuto i miei amici. La loro invidia ! Avrebbero lasciato cadere in terra i bicchieri di chinotto, gazzosa … Sai, credo che anche loro abbiano fatto le stesse fantasie su di te. ( Ride ) Ah, se lo sapessero che adesso sei qui, con me ! E sei vera! Io non ho più sedici anni , ma averti accanto mi sembra di vivere uno dei miei stupidi sogni di ragazzino. E ho ritrovato , dentro , quelle energie di allora, quella voglia di voler vivere i miei progetti . I miei ! La forza di non accettare compromessi! La polvere se ne è andata. Basta ! Ho passato troppo tempo a dire di si a tutto e a tutti. Ma insomma , ti rendi conto che fino ad ora ho vissuto solo i progetti di qualcun altro ! Ora basta ! Ora vedo chiaro intorno a me ! Grazie ! ( con un gesto rapido, improvviso, dettato dall’entusiasmo, le prende il viso fra le mani e le posa un bacio sulle labbra. La lascia subito e fa un passo indietro ) Scusami ! Ma grazie anche di questo !
CHI? Va bene, ma che intendi fare con tua moglie.
LUI Nulla.
CHI? Nulla ? O prima o poi dovrai spiegargli ….
LUI Lo farò. O prima o poi.
CHI? Come hai detto ?
LUI Che o prima o poi lo farò.
CHI? Non ti sento bene. E’ come su tu fossi lontano. Come se io avessi cotone nelle orecchie.
LUI Ti ha fatto male la fiorentina ?
CHI? Cosa dici? Vedo che muovi le labbra ma …..
LUI Stai male ?
CHI? Credo di stare male. Ho un forte sibilo nella testa……
LUI Sei stanca , sdraiati su un letto. Ti accompagno alla camera di Tony.
CHI? Mi sento strana. ( un pensiero improvviso )Ti ricorderai di me ?
LUI Sono quarant’anni che mi ricordo di te.
CHI? Mi ricorderò di te ?
LUI (Capisce cosa sta per succedere e con grande tristezza : ) No. ( escono, un attimo dopo si sente nella serratura della porta di casa il rumore di una chiave, poi la porta che si apre e si richiude. )
UBALDO (ancora fuori ) Voglio una risposta. Capito ? ( entra Tony seguita da Ubaldo ) Ti ho fatto una domanda, mi devi rispondere.
TONY Io non ti devo nulla.
UBALDO Si, invece. Una risposta. Non mi pare di pretendere troppo. Ti ho fatta una domanda precisa. Voglio una risposta. ( Tony esce per la cucina )
LUI (rientrando) Ma non avete ancora finito di litigare ?
UBALDO Pà ! Per piacere , non ti immischiare.
LUI Sei in casa mia, stai litigando con mia figlia : ho il diritto di immischiarmi.
UBALDO Vai a giocare con Marilyn e lasciami stare !
LUI Ti confesso un segreto : Marilyn non esiste.
UBALDO (ironico, finto sorpreso) Ah no ?
LUI No. L’ho inventata per giocare con Ma. Non sono mica rimbecillito come credete voi?
TONY (rientra ) E va bene : volevi una risposta? Ti do la risposta.
UBALDO Ne ho diritto.
TONY No. Tu non hai più nessun diritto . Nessuno.
UBALDO Allora? La risposta.
TONY La vicepresidenza.
UBALDO (allibito e sconcertato) Ma che c'entra !
TONY Non penserai che quel consiglio di amministrazione prenda in considerazione una ragazza madre !
UBALDO ( sempre più sconcertato ) Ma che c'entra ! Ma che razza di risposta è questa ? Eh? Che risposta è?
TONY Quella che volevi.
UBALDO Io volevo una risposta vera.
TONY Questa è vera.
UBALDO Oh signore ! Mi gira la testa. Non capisco più ….. ma che razza di risposta …
TONY (implacabile ) Ti stai ripetendo.
UBALDO Vuoi dire .. per davvero! …. Che lo hai fatto per la vicepresidenza?
TONY Si.
UBALDO Per la carriera. Solo per far carriera?
TONY E’ la mia carriera che ti manda in giro con moto giapponesi, macchine tedesche, cellulari di ogni marca ! E’ la mia carriera che ti mantiene !
UBALDO Ho il mio lavoro.
TONY Idiozie !
UBALDO Una finanziaria non è una idiozia !
TONY La tua : si.
UBALDO Non cambiamo discorso . Due anni fa , solo due anni fa , tu …. Non lo dimenticare , sei stata tu a chiederlo….
TONY Sono stata io. Si. Sono stata io a chiedere di sposarci. E sono io adesso a chiedere il divorzio. Non fa una grinza.
UBALDO Per la carriera ?
TONY Per cosa altro ?
UBALDO Parlavi di nostro figlio. Di dargli una famiglia regolare. Dell’amore che ci legava ! Non parlavi di carriera !
TONY Stavano cercando un vicepresidente. Svegliati Ubaldo! Parliamo di una multinazionale , non parliamo della copisteria all’angolo ! Parliamo di un colpo grosso, un obiettivo che non è alla portata di tutti, specialmente di una donna giovane . Ma era alla mia portata , avevo lavorato sodo , mi ero sacrificata. In tutto .
UBALDO Si, in tutto. Anche in famiglia. Non è che tuo figlio ti abbia avuto molto.
TONY Avevo tutte le caratteristiche richieste. Esperienza, competenza, facilità di rapporti …
UBALDO …. Astuzia! Opportunismo ! Si, avevi tutto .
TONY Ma gente come quella non affida la vicepresidenza a una ragazza madre . A una divorziata : si. A una vedova : si! Ma non a una ragazza madre!
UBALDO Capisco. Tante cose capisco, ora.
LUI (era rimasto come incredulo ad ascoltare ) Io no. No , io non ho capito !
UBALDO Ma perché il divorzio, allora?
TONY Ma sei scemo? Te l’ho spiegato dal Maremmano. Davanti a Saverio. Lui ha capito, tu no?
UBALDO No.(pausa) Si. Ho capito e non ho capito. Ero sconvolto da quello che dicevi. Ho cominciato a seguire i miei pensieri … non ti ho più …..
TONY Lo immagino. Hai pensato subito ai problemi che ti nascevano. Te l’ho letto negli occhi. C’era dentro disperazione.
LUI Per vostro figlio. Per la famiglia … Ma certo che è disperato. Il divorzio è il crollo di tutto ciò per cui ….
TONY (secca) Papà. ( lentamente, cercando di far capire ) Papà, non è per nostro figlio. Non è per la famiglia. E’ ben altro.
LUI E cosa . Non riesco a capirvi, cosa altro ci può essere di più grave.
TONY Non ti sei mai occupato di queste cose papà. E’ una situazione che non sai. (prende la decisione di parlare ) Ho sempre tenuto Ubaldo lontano dal mio lavoro, ma , a volte, fra marito e moglie , ci sono momenti di confidenza e certe regole vengono infrante.
UBALDO Non credo che sia il caso di parlarne.
LUI Si invece. Si. E’ il caso di parlare. Tony, hai sempre parlato solo con tua madre …
TONY Fra donne c’è un rapporto diverso. A mamma posso dire certe cose sentendomi compresa, con te verrei “giudicata” .
LUI Di che regole infrante parlavi?
TONY Quattro mesi fa ho confidato ad Ubaldo un progetto che la Società stava studiando. Ne eravamo a conoscenza solo noi della presidenza.
LUI E allora? Non mi pare tanto grave. Che progetto era?
TONY L’acquisto di un vasto appezzamento di terreno per una nuova fabbrica. Con terminal ferroviario, depositi, uffici … Una cosa in grande. Ed era una idea mia.
LEI (entra con un vassoio di caffè) Guardate che la notte in bianco l’ho fatta anch’io. Cercate di non farvi servire troppo. Prendete il caffè, prima che si freddi. (appoggia il vassoio sul tavolino davanti al divano)
UBALDO (si siede e si serve ) Grazie. (Tony lo segue )
TONY Grazie mamma.
LUI (ancora in piedi) Continua Tony.
LEI Di cosa parlate ?
TONY Gli sto raccontando la bella impresa di Ubaldo.
LEI Adesso basta. Ne abbiamo già parlato a cena.
LUI Con me no.
LEI Tu eri al solito : fra le nuvole.
UBALDO Già. Era con Marilyn!
LEI Non ti permettere! Usa più rispetto.
UBALDO Ma se anche tu hai …
LEI Io posso. Tu no.
LUI Continua, Tony.
TONY Ho parlato del progetto con Ubaldo. Gli ho detto tutto : il luogo, l’estensione del terreno, il budget del progetto .. tutto insomma.
UBALDO Non mi hai detto, però, che era solo uno studio. Che non c’era nulla di deciso.
TONY Si te l’avevo detto. Era un progetto non una decisione.
LUI E allora?
TONY Papà , Ubaldo era un semplice impiegato di banca quando l’ho sposato.
LUI Si, lo ricordo. Era un buon posto. Non ero d’accordo quando si è licenziato.
TONY Il che è successo tre mesi e mezzo fa. Non ti dice nulla? ( Il silenzio del padre la induce a proseguire ) . E va bene, ti spiego io che genio è il padre di tuo nipote!
UBALDO La madre non è di meglio.
LUI Basta. Voglio sapere cosa è successo.
TONY Il genio ha pensato di sfruttare la notizia, si è licenziato e ha messo su un ufficio di non si sa cosa …
UBALDO Una finanziaria. Ho creato una finanziaria .
TONY E si è precipitato a comprare il terreno di cui gli avevo parlato.
LUI Il terreno ? E quanto era grande?
TONY Quaranta ettari.
LUI Quaranta ettari? E con quali soldi ?
TONY Te l’ho detto che è un genio.
UBALDO Con la liquidazione.
TONY La liquidazione ! Gli sarà bastata per pagare l’affitto dell’ufficio e attaccare la luce. Ma lui è un genio …
UBALDO Adesso basta!
TONY … e ha fatto la pensata geniale. Ha creato , ecco questo si che l’ha creato : se creare vuol dire fare dal nulla, allora questo l’ha creato : un fondo comune di investimento.
LUI E cioè?
TONY Ha intestato il terreno ad una società fittizia, inventata da lui , ha contattato le conoscenze che aveva fatte in banca, quelle , diciamo , più solvibili, le ha convinte dell’affare, ed ha ceduto le quote per coprire l’acquisto del terreno. Poi, quando il nostro progetto fosse andato in porto, avrebbe venduto , lui , il terreno alla mia società. Con un guadagno astronomico.
LUI Un momento. Lasciami capire. Si, certo, dal punto di vista di una forma etica ha sbagliato. Ha sfruttato una confidenza che gli avevi fatto …
UBALDO Ho “usata” una informazione che avevo comunque avuta. A prescindere da chi l’avevo avuta. Gli affari si fanno su informazioni che si ottengono. Questa è la vita.
LEI L’affare l’avresti fatto alle spalle di tua moglie! Facendo pagare il terreno alla sua società il doppio del valore a cui l’hai ottenuto tu.
UBALDO E’ una multinazionale! Ma andiamo ! Soldi ne hanno a valanghe. E loro stessi gli affari li fanno senza guardare in faccia nessuno ! Non sono le Pie Venerine !
TONY Ma non ci hai pensato, eh ?, che appena avessero saputo che la società proprietaria del terreno è di mio marito, e che lui l’aveva comprato , quel terreno, su informazione avuta da me , non hai pensato che sarei stata licenziata ? E denunciata. L’idea del progetto e l‘indicazione di che terreno comprare era venuta da me ! Cosa avrebbero dedotto ? Eh? Genio , non ci arrivi ? Te lo dico io : una truffa , ai loro danni, organizzata dal loro vicepresidente. Ecco cosa avrebbero pensato.
LUI Oh Dio mio! Ditemi che non è vero. Ditemi che sto continuando a sognare. Una cosa, così , in famiglia ? nella mia famiglia ?
LEI (a Tony) Non dovevi dirglielo .
TONY L’ha chiesto lui.
LEI Non dovevi ! Non le sa affrontare queste situazioni.
TONY Non è più un bambino.
LEI (a Lui ) Mi dispiace. Avrei voluto risparmiartelo.
LUI ( con un filo di voce ) La polvere.
LEI Che dici ?
LUI (l’indice sul naso ) Ssshhht ! Non farti sentire.
LEI (abbracciandolo forte al seno ) Avrei voluto risparmiartelo.
LUI (sottovoce) Non importa. E’ la polvere che va a depositarsi sullo specchio.
LEI (cullandolo) Non ti preoccupare. Vedrai che si sistema tutto.
TONY Papà, mi spiace. Non dovevo dirtelo.
LUI (con improvvisa energia ) Sto bene. Davvero. Sto bene. Sono il vecchio di casa. Debbo essere un sostegno, non un peso. Questo è il ruolo. Si , questo è il mio ruolo.
LEI Vuoi bere qualcosa?
LUI No. Allora ? Tutto qui? Ne ho viste di peggio. Non nella mia famiglia, ma ne ho viste di peggio. (a Tony) Vediamo come si può rimediare.
TONY Papà …
LUI Cosa c’è?
TONY Non è “tutto qui”.
LUI Ah! (pausa) Mi pareva troppo facile.
TONY Il progetto non è andato in porto. La mia società ha deciso di non comprare più il terreno.
LUI Allora è tutto risolto !
UBALDO Per Tony si. Per voi, si. Per la vostra famiglia : si! Non per me.
TONY La mia società aveva dato incarico per uno studio geologico. Sotto il terreno c’è acqua stagnante. E’, come dire, si, insomma : una palude.
LUI Una palude?
UBALDO Non vale nulla. Neanche la metà del prezzo che ho pagato.
LUI Capisco. ( a Lei ) Si, ora berrei volentieri qualcosa. Qualcosa di forte. ( a Tony) Mi sembra di capire che c’è ancora qualcosa che non mi avete detto.
TONY Ubaldo ha pagato il terreno con fondi avuti dalla banca. Il terreno garantiva il prestito. Ora non più.
LUI E i soldi dei suoi soci?
UBALDO Non ci sono soci.
LUI Ma… quella cosa che hai creato ? come si chiama ?
UBALDO Fondo comune di investimento.
LUI Si quello.
UBALDO Sono clienti , non soci.
TONY Funziona così : la gente ti affida i suoi capitali, i suoi risparmi, perché tu li investa in un bene solido e redditizio. Poi rivuole indietro il guadagno e il capitale.
UBALDO Fra ventiquattro ore, appena si saprà la notizia , mi saranno addosso tutti. Rivorranno i loro soldi.
LUI E tu daglieli.
UBALDO Si. Qualcuno lo potrò soddisfare. Qualcuno. Nemmeno la metà. Perché mi guardi così? Eh, cosa è quello sguardo? Ahh ! Sei stupefatto! E schifato. Non pensavi che uno potesse scialacquare il denaro degli altri. Eh già, nel tuo mondo dei sogni non succede. Tutto è limpido. Tutti sono onesti. Benvenuto sulla terra.
LUI Non li hai più?
UBALDO E’ un genere di vita che costa. E più vuoi guadagnare più costa. Viaggi, vacanze da sogno, ricevimenti nei locali più lussuosi .. No, non erano per me. Sono cose che devi offrire. Regali per avere favori in cambio. Pensavo che avrei coperto tutto con il guadagno sulla vendita del terreno.
TONY Sulla mia pelle. Vigliacco.
LUI Ma in tutto questo che c’entra il divorzio ?
UBALDO ( parlando a Lui guarda fisso Tony con occhi colmi di disperazione.) Tua figlia vuol prendere le distanze. Come “moglie” il mio fallimento la coinvolgerebbe. (Dal tono delle sue parole emerge il freddo glaciale della mancanza di speranze ) Eppure potrebbe salvarmi. Ha delle proprietà sue. Ha un capitale. Potrebbe salvarmi.
TONY (con ferocia) Scordatelo. Me le sono sudate queste proprietà. E’ roba mia. E di mio figlio.
LUI Tony, ma fra marito e moglie . Si insomma, sia nel bene che nel male.
TONY No. Sono arrivata dove sono , e non voglio tornare indietro.
UBALDO Già. Alla vicepresidenza va bene anche una donna divorziata….
TONY Esatto.
UBALDO … o vedova. L’hai detto tu.
LUI Mamma, dammi una mano. Questa è una follia. Dobbiamo aiutarli.
LEI E come?
LUI Non lo so. Dammi una mano, inventa qualcosa.
LEI Non c’è nulla da inventare. Tu, dal Maremmano, non hai seguito nulla dei discorsi. Non c’è più nulla da aggiungere.
LUI Ma Saverio? Lui è il legale di Ubaldo, è amico di Tony , avrà pur detto qualcosa.
LEI Si : che il divorzio salva Tony, e che lui si impegnerà per ottenere una condanna mite per Ubaldo.
LUI Ma questo è un incubo ! Per favore ditemi che dormo!
TONY Non dormi . E questa è la vita .
LUI No! Questa non è la vita ! Questa è la vita che avete inventata voi!
LEI Pà ! No fare così! Stai calmo .
LUI Tony, ti prego, ripensaci.
TONY Non voglio più aver nulla a che fare con lui.
LUI Bambina mia, non sai quel che fai …
TONY Si, lo so : salvo la mia vita. ( esce per la cucina )
UBALDO … e la sua carriera. ( abbraccia Lei e la bacia ) Grazie del caffè mamma. Addio.
LEI Buona fortuna Ubaldo.
UBALDO (stringe la mano a Lui ) Addio. ( si avvia, poi ritorna verso Lui e lo abbraccia) sarai un gran nonno ! Insegnagli a sognare. (esce )
LEI (a Lui ) C’è rimasto un caffè. Prendilo, poi vai a riposare. Tony è sconvolta. La convinco ad andare a letto, poi ti raggiungo. (Prende il vassoio dopo aver versato l’ultimo caffè, rimasto, in una tazzina che mette in mano a Lui, poi esce per la cucina ).
LUI (Non beve il caffè, e lo ripone sul tavolo . Si guarda intorno. E’ attonito e incredulo. Va all’HiFi cerca frenetico , poi si calma trovando il cd di Marilyn . Lo ripone con attenzione, e prende dalla tasca il fazzoletto e sta per asciugarsi gli occhi colmi di lacrime, ma si ferma . Lo apre guardando le macchie rosse di rossetto e lo appoggia ripiegato religiosamente sul mobile dell’HiFi . Va alle scale e chiama con voce soffocata per non farsi sentire) Marilyn ! ( nessuna risposta ) Marilyn! Norma ! Jane ! Norma Jane ! (non ricevendo risposta esce per le scale. Suonano alla porta. Ripetutamente ).
LEI (dalla cucina) Papà vai ad aprire ! Papà ! Hanno suonato , vai ad aprire !( si affaccia dalla cucina, vede che Lui non c’è e va alla porta di casa ) Ah, anche tu! Vieni, ti rifaccio un caffè. ( rientra seguita da Saverio)
SAVERIO No, signora. ( si inceppa spesso nell’inizio di parola, ma per un suo essere agitato ) Ne ho presi anche troppi. Devo stare attento. Sa, ho un po’ di trigliceridi alti e quindi …
LEI Che c’entra il caffè con i trigliceridi?
SAVERIO Non lo so. Ma siccome mi piace il caffè ..
LEI E allora? Ma prendilo che non ti fa male.
SAVERIO Pare che tutto quello che mi piace mi faccia male. Odio le cipolle. Quelle non mi fanno male. Il caffè si. Sono goloso della maionese , e dei salumi. Mi hanno detto che sono veleni per me.
LEI Ecco perché dal Maremmano …. : spaghetti all’olio e sogliola lessa . Dai retta a me : il caffè non ti fa male.
SAVERIO Davvero signora, non posso. E’ lo stress , soffro di stress e il caffè ….
LEI Ecco, si, sullo stress in effetti …. Ma se ti rilassassi ogni tanto ! Santo cielo, con il lavoro che fai … ogni tanto devi staccare ! Smetti di pensare sempre ai guai dei tuoi clienti e prenditi un riposo. Vai a cena con un amico .
SAVERIO I miei clienti sono anche miei amici. Come Ubaldo . E Tony.
LEI Già, capisco. Dal Maremmano era una riunione di lavoro , non una cena.
SAVERIO A proposito di ieri sera : come sta suo marito?
LEI Perché ?
SAVERIO Mi è sembrato molto , come dire , molto …
LEI Strano?
SAVERIO No, no ! Assente. Ecco, si , assente. Con i problemi che abbiamo discusso non c’era tanto da ridere, e invece lui… e poi quella faccenda di Marilyn Monroe !
LEI Scherzava. E’ stato un grande ammiratore di Marilyn.
SAVERIO In questo lo capisco. Io ho la collezione in dvd dei film della Marilyn. (ride imbarazzato) Ma non la porto a cena e non la presento agli amici !
LEI (seccata) Beh, mio marito non è geloso e la presenta agli amici.
LUI (entrando , in viso è evidente una tristezza che lo pervade ) Di chi parli?
LEI Di te .
LUI Non sono geloso di chi?
LEI Stavamo scherzando , non essere suscettibile. ( un pensiero di dubbio ) Saverio te lo ricordi, vero?
LUI (con forzata calma e fingendo uno sforzo mnemonico) Non è quel compagno di scuola di Tony che ha frequentata casa nostra fin da ragazzo?
LEI Bravo.
LUI Quello che aveva una cotta per lei e l’ha portata a cinema fino a che non è comparso Ubaldo?
LEI Quello.
LUI Quello che io ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto se Tony l’avesse sposato?
LEI Si.
LUI No, non me lo ricordo. Per niente. Me lo presenti.
LEI ( a Saverio che ha seguito a metà fra il divertito e l’attonito) Adesso capisci cosa intendo quando dico che scherzava.
SAVERIO Si, certo.
LUI Scherzavo? Di cosa?
LEI (cercando di prevenire Saverio) Ma di niente. Così, in genere .
SAVERIO Parlavamo di Marilyn.
LUI (guardando fisso con intenzione negli occhi di Lei ) Ma certo. Scherzavo. Scherzavo!
LEI ( c.s. ) Perché piangi?
LUI Non piango.
LEI Stai per farlo !
LUI Non ho nessun motivo per farlo. ( A Saverio ) Come mai sei qui ? Non sei andato a letto?
SAVERIO C’ero appena andato. Devo parlare con Tony. Ubaldo mi ha detto che è qui.
LUI Se sei venuto per farti avanti … non è ancora divorziata. Devi aspettare.
LEI Non dire idiozie!
LUI Ma dai, scherzavo.
SAVERIO ( sorride ) No, no ! Non è per quello. Sono sposato anch’io e adoro mia moglie. E poi Tony, non è più quella di una volta. Non andremmo d’accordo.
LUI Allora che vuoi?
SAVERIO Ubaldo è venuto da me poco fa. Non che abbia delle speranze , ne lui ne io le abbiamo, ma ha preteso che facessi un ultimo tentativo con Tony. Aspetta a casa mia una telefonata.
TONY (entrando furiosa ) Fagliela ! Subito e senza perdere tempo.
SAVERIO Dobbiamo parlare con calma .
TONY La risposta è no. E sarà sempre no! Diglielo. E non fatevi più vedere tu e lui ! Si, neppure tu. Ti ho sentito sai, “Tony non è più quella di una volta … “ . Avvocatucolo da rubagalline ! Sei un fallito, sei una nullità . Ma guardati. Il tuo studio è un ripostiglio in casa tua , ricevi i clienti in salotto o in cucina … Ma certo che sono cambiata. Il mio ufficio è grande come tutta casa tua. Al settimo piano . E vedo tutta Roma ai miei piedi. Si, sono cambiata . Chiamalo subito e diglielo.
SAVERIO Lo farò appena esco di qui. Per il divorzio dì al tuo avvocato …
TONY Ho uno staff di avvocati.
SAVERIO ….. che mi trovano sempre a studio. Tanto è in casa mia. (a Lei )Arrivederci signora. (a Lui) Mi farà piacere se mi viene a trovare. Ho tutti i film di … , beh lei sa di chi. In dvd. L’aspetto. (esce )
LUI (sulla porta )Verrò. E se posso porterò anche lei … beh, tu sai chi! ( fra se ) No, non posso portarla. Sono films che non ha ancora girato. Chissà cosa succederebbe se li vedesse .
TONY Mamma, rimango qui a dormire. Non posso andare a casa fino a che c’è Ubaldo.
LEI Ma certo cara. Certo. Vai a letto che sei stanca. Vuoi un latte caldo ?
TONY No.
LEI Una camomilla ? Vuoi una coperta in più? Se hai freddo …
TONY Mamma! Voglio solo andare a dormire.
LUI Scusala Tony. Mamma non sa trattare con un vicepresidente che sta al settimo piano. Lei crede di stare al settimo cielo , con la sua bambina.
LEI Puoi stare qui tutto il tempo che vuoi.
LUI Non mi chiedi se sono d’accordo?
LEI Cosa?
LUI E’ casa mia .. cioè, è “anche” casa mia !
LEI E tu non vorresti dare un letto a tua figlia?
LUI Non ho detto questo. Ho solo detto che mi aspetto un sia pur accennato “ caro tu sei d’accordo ?” , ecco, tutto qui.
LEI Tutto qui?
LUI Tutto qui . Non mi sembra troppo.
LEI No, ma non ti ho mai sentito dire ….
LUI Era la polvere.
LEI La polvere?
LUI La polvere. Sai : quella sullo specchio … ah già , con te non ne ho parlato.
LEI Non ti offendere, ma a volte mi sembri ….(cerca una parola che non sia offensiva )
LUI Crazy.
LEI Crazy?
TONY Matto. E’ inglese.
LEI Conosco l’inglese , non ho bisogno che ….
TONY Scusa. Hai chiesto, e allora …
LEI (a lui) Non sapevo che tu sapessi l’inglese.
LUI Qualcosa ho imparato. Crazy , per esempio.
LEI Beh, comunque sei d’accordo che Tony resti qui.
TONY Fino a domani. Oggi faccio chiamare Ubaldo dall’avvocato …
LUI Dallo staff. Mi raccomando : tutti.
TONY Tutti chi?
LUI Tutti gli avvocati dello staff. Tutti al telefono, con Ubaldo. Tanto lui ha tre cellulari.
LEI Ma smettila. Non mi pare il, caso di fare dello spirito con Tony, poverina. E’ già abbastanza …
TONY Lascia stare mamma. Da lui o critiche, o ironie. Fammi andare a dormire. Buonanotte.
LUI Dove vai?
TONY A letto.
LUI In camera tua?
TONY Certo, in camera mia.
LUI ( precipitoso)Non puoi.
TONY Questa è bella. Non posso andare in camera mia.
LUI No, non adesso. Vai sul mio letto. Tanto io …
TONY Ma perché ?
LEI Si, perché ?
LUI ( si arrabatta ) Perché .. perché .. ecco, non è rifatto il letto. E’ disfatto.
LEI Ma se l’ho rifatto domenica. E non ci ha più dormito nessuno.
LUI Si, qualcuno ci ha dormito.
LEI E chi? E’ venuto qualcuno senza che io me ne accorgessi?
LUI No. E’ che … ecco, ci ho dormito io .
LEI Quando?
LUI Prima.
LEI Ma che dici ?
LUI Insomma, Tony, per favore vai a dormire con mamma nel nostro letto. Così parlate. Io vado nel tuo letto per questa notte , e poi domani …..
LEI ( suona il telefono ) Aspetta , poi ne parliamo. ( va al telefono ) Pronto ! Dimmi Saverio. Si, è ancora qui. Te la passo. Cosa? Va bene, dimmi . ( lungo ascolto )
TONY Mamma io vado avanti. ( Lei fa frenetici gesti di attendere ) Mamma di a Saverio che non ho voglia di parlargli. Domani. Forse. Stamani sono stanca.
LUI Se ha chiamato forse è importante .
TONY Non voglio parlare con nessuno ….
LEI ( tendendogli il telefono. E’ alterata ) Con lui devi parlare.
TONY Digli che richiami …
LEI ( Quasi un urlo isterico ) Tony ! ( Si rende conto di aver superato il limite vedendo come la stanno fissando sorpresi ) Scusa. Scusa. Devi parlargli. Devi farlo tu. Non posso sempre fare tutto io ( Tony prende il telefono e Lei scoppia in un pianto disperato ) non posso fare tutto io, ci sono cose che non posso fare io . ( si butta fra le braccia di lui e nasconde il viso sulla sua spalla )
LUI (è spaventato , non ha mai vista sua moglie vinta da una situazione ) Cosa è successo?
LEI Dio che notte , Dio Dio che notte !
LUI Ma cosa è successo ? Calmati. Va bene, appoggiati a me , resta così, non pensare a nulla. Calmati. Dopo ne parliamo. ( si volta verso Tony, che tesa nel viso, occhi socchiusi tormenta il microfono con le mani ) Cosa è successo.
TONY (nella sua voce c’è l’eco di una forza d’animo , incrollabile, che sta combattendo internamente una battaglia per non darsi vinta ) Grazie Saverio. Apprezzo quel che stai facendo. Vengo subito. ( si avvia alla porta )
LUI Dove vai ?
TONY Da Saverio.
LUI Tony il soprabito. Stai lasciando il soprabito.
TONY (torna indietro prende il soprabito e si avvia di nuovo )
LEI Tony. Aspettami. Vengo con te.
TONY No.
LUI Cosa è successo?
LEI Non puoi restare da sola. Non oggi. Vengo con te.
TONY No, pensa a papà.
LEI Tony ti supplico, lascia che stia con te. Non sopporterei di saperti da sola .. ti prego!
TONY Mamma io “devo” restare sola. Devo pensare. E alla svelta.
LEI Ma io ….
TONY Tu mi distrai ! E io ho bisogno di concentrazione. Devo capire subito cosa fare !
LEI Non ti distraggo, te lo prometto.
TONY No. Pensa a papà. Io sono forte, mamma. (esce )
LUI Ma si può sapere che è successo.
LEI (va al divano ) Vieni qui. (Lui le siede accanto) Che notte, Dio Dio che notte!
LUI Ascoltami: voglio-sapere-subito-tutto.
LEI Saverio appena uscito di qui ha telefonato a Ubaldo che lo aspettava a casa ….insomma nello studio. Quando Saverio è arrivato allo studio … oh Dio Dio che notte !
LUI Allora!
LEI Ubaldo si era sparato.
LUI E’ morto?
LEI Si. Saverio ha chiamato subito la polizia e il medico legale. Stavano arrivando quando ha chiamato qui .
LUI (la abbraccia forte )
LEI Che facciamo? Papà, che facciamo?
LUI Nulla, per ora. Non possiamo far nulla.
LEI Ma Tony …
LUI Tony non vuole nessuno intorno. Ma non l’hai capito? Anch’io non riuscivo a capire il suo atteggiamento prima, perché non sapevo cosa era successo . Ma ora si, ora lo capisco.
LEI Dobbiamo aiutarla … senza di me … senza di noi …
LUI Non ha bisogno di te, tantomeno di noi. Non ora. Sta cercando di sistemare la cosa con il minor danno possibile alla sua immagine. O forse , addirittura , Dio mi perdoni il pensarlo , sta cercando di trarne un vantaggio . Anche ora, in un momento come questo, pensa solo a se stessa.
LEI Ma il bambino?
LUI Si, ecco, del bambino dobbiamo preoccuparci noi. Lei non ha avuto un attimo di pensiero per lui. Dobbiamo andarlo a prendere.
LEI Si, ma non ora. Ora è a casa della Tata, sta dormendo ancora, beato lui. Povero angioletto. Dio che risveglio sarà.
LUI Non gli diremo nulla per ora.
LEI Che facciamo papà?
LUI E’ la prima volta che ti appoggi a me. E’ la prima volta che mi chiedi cosa fare.
LEI E’ la prima volta che non so cosa fare, ecco. Non so come aiutare Tony.
LUI Tony non ha bisogno di alcun aiuto. Hai sentito? “Sono forte, io !” . Si, lei è forte, mi accorgo adesso di come sia lontana da me mia figlia. Ha quel tipo di forza che viene dalla mancanza totale di remore morali o etiche.
LEI Ma che dici? Mia figlia ..nostra figlia è ancora .. è una bambina ! E’ giovane.
LUI Trent’anni. “Io” a trent’anni ero giovane , pieno di ingenuità. Lei no. Lei è , scusami se lo dico, ma lei è “rapace”. E ora sai che sta pensando? Si, si :ora, in questo momento. Lo sai ?
LEI Starà piangendo.
LUI Lei non piange. In questo momento sta pensando a come far apparire le cose tali da non averne un danno alla sua carriera.
LEI Ma che dici! Non ti voglio ascoltare !
LUI Mi ascolterai, invece. Appena ha saputo del baratro verso cui andava suo marito con il fallimento si è solo preoccupata della propria sopravvivenza. E ha deciso per il divorzio. Non hai sentito : le ragazze madri non fanno carriera in quella ditta, ma una divorziata si. Una divorziata o una …….
LEI Mia figlia non è così. Ti sbagli. Tu stai descrivendo un’altra donna. Non mia figlia.
LUI Sto descrivendo una figlia non “tua” o “mia” , ma una figlia dei nostri tempi. Dei tempi di oggi. Abbiamo .. no, non : abbiamo. Io non ho dato nulla di me stesso a questo modo di vivere. “Voi” avete fatto di tutto per sostituire i vecchi modelli di vita. Avete cancellati gli ideali che sapevano di vecchio, di muffa, ma non avete saputo rimpiazzarli. Dio è morto ! Al suo posto è nato un nuovo Dio : il successo! E voi l’avete tenuto ……. Nessuno crede più a un paradiso nell’aldilà! Nessuno lo ha visto, e quindi ..! Il loro Paradiso è un ufficio al settimo piano!
LEI Sei ingiusto. Se la vita è dura loro hanno il diritto di battersi. E quando ci si batte tanto vale puntare al massimo. Che male c’è aspirare a un ufficio al settimo piano ?
LUI Nessuno, se rimane solo un ufficio.
LEI Loro sanno meglio di noi cosa fare . Sono più pratici. Sono più ….
LUI Si, questo è vero. Sono più pratici e più opportunisti. Ma sono facilitati rispetto noi. Fra loro e gli obiettivi che si danno non hanno, come avevamo noi, l’obbligo di rispettare certe regole morali del gioco. Non hanno freni.
LEI Avresti potuto farlo anche tu !
LUI Non ho voluto farlo.
LEI E così ti sei rifugiato nei sogni !
LUI No, non è vero. Il fatto che non ho voluto partecipare attivamente a questo genere di vita non vuol dire che ….
LEI E allora la tua amica ?
LUI Chi ?
LEI Marylin.
LUI Già , Marilyn .. me ne ero dimenticato. Con quel che è successo.
LEI Vado a prendere il bambino . A quest’ora sarà già sveglio. ( sale le scale per andare a prendere un soprabito )
LUI Si, vallo a prendere. (rimane solo. Un pensiero improvviso lo rende infantilmente puntiglioso) Sai, una cosa ho imparato da Tony : ragionare con calma, razionalmente. Senza pensare a nessuno, solo a me stesso. Darmi un obiettivo e raggiungerlo senza preoccuparmi degli altri. Si, si : farò così .
LEI (rientra) Cosa stavi dicendo ?
LUI Non mi hai sentito ?
LEI No. Dimmi cosa hai detto.
LUI Niente di particolare. Dicevo solo che mi sono posto un obiettivo , e ….
LEI (uscendo verso la cucina ) Bravo, così hai qualcosa da fare.
LUI ……e …(prende atto che , come al solito, Lei lo ha lasciato senza farlo finire di parlare e prosegue, fra sé e sé. ) … si : ora ho un obiettivo. Me lo ha dato Ubaldo. Il bambino lo ha lasciato a me. Tony è troppo occupata per fare da madre e da padre. Gli insegnerò a sognare . Oh si, io sono bravo a sognare.( ha un soprassalto )Sei stata in camera di Tony?
LEI (dalla cucina) Si. Ho messo i miei soprabiti nel suo armadio. (rientrando con un sacco di biancheria sporca ) Tanto lei non ha bisogno di tutto quello spazio, con la poca roba che ha lasciato qui. ( Lui esce di corsa per le scale . Lei si guarda intorno, prende una tovaglia e alcuni tovaglioli sporchi e li pone nel sacco. Poi vede il fazzoletto sull'HiFi, , lo prende e lo mette nel sacco ) Con il temporale di ieri non ho potuto fare la lavatrice. Passandoci davanti lascio tutto in tintoria.
LUI (da fuori ) Come dici ?
LEI Che lascio tutto alla tintoria qui accanto. Ciao, torno con il bambino più tardi. (esce )
LUI (rientra , cautamente va a controllare che Lei sia uscita , poi torna ad uscire dalle scale verso la camera di Tony ) E’ uscita. Marilyn, puoi venire fuori ! Dove sei nascosta ? (rientra. Parlando andrà a controllare in cucina, alla porta di ingresso, dietro il divano … ) Dove sei ? Dai non ti nascondere. Ho bisogno di parlarti. Marilyn, ho bisogno di parlare . Con qualcuno che mi stia ad ascoltare. Ho bisogno di sentire vicino qualcuno che non mi prenda per matto quando parlo. Marilyn ! Hai visto Ubaldo? L’hai conosciuto, no? E’ quello che aveva sempre i telefoni alle orecchie. Quello che ha sposato mia figlia. Tony. Te la ricordi? Sai che Ubaldo è morto ? Si è sparato. Si è ammazzato. Tu non lo fare, ti prego, non lo fare mai ! Non è una soluzione. Non lo fare. Scusami, non sono cose da dire a Norma Jane . Dove sei ? Vieni fuori. A parlare da solo mi sembra veramente di essere matto. Sai, a volte ho avuto il dubbio di non essere del tutto a posto. Di essere un po’, come dici tu , crazy. Ti confesso che quando sei arrivata ho pensato subito “ ecco, il mio cervello si è spappolato ! “ No, a dire il vero non l’ho pensato subito subito. All’inizio ti ho scambiata per una ladra , poi quando mi hai detto chi eri … beh, allora si che ho pensato : finalmente ! Finalmente sono diventato matto. Finalmente ho la scusa ufficiale…. che dico ! : ho l’autorizzazione a non prendere più parte a questa vita. Ho l’autorizzazione a vivere nei miei castelli in aria ! Dai Marilyn, vieni fuori. Se fai così mi fai veramente pensare che ha ragione mia moglie. Che non ci sei. Che non ci sei mai stata. Ma io lo so che sei vera, e sai come lo so ? Ho la prova, che eri qui. Si, ho la prova ! ( va all’HiFi e non trova più il fazzoletto. Lo cerca freneticamente anche in terra . Poi afferra il cellulare e chiama Lei ) Pronto, dove sei ? Ah, ed è già sveglio. Senti , per caso, hai visto il mio fazzoletto ? Quello che avevo in tasca. No, non l’ho in tasca , altrimenti non te lo chiedevo. Era sul mobile dell’HiFi . Ah, l’hai preso tu. Alla lavanderia ? Ma no! Quello no. Certo che non era sporco ! Vado subito a riprenderlo. Come? Di già ! Fanno sempre aspettare dei giorni e proprio oggi …. Va bene, va bene . Dimmi solo una cosa. Lo hai controllato prima ? E … c’era nulla di particolare ? Ma come non ci hai fatto caso ! Una macchia di rossetto e tu non ci fai caso ? Ma che moglie sei ? Come di chi era il rossetto ! Era di ….( si rende conto di non poterlo dire ) Era di Tony. Non ci hai fatto caso. Si, certo ,se ci fosse stato ci avresti fatto caso. Ma forse non l’hai aperto bene e ….. no,no. Non è niente . Niente di importante. Solo per sapere ; perché non lo trovo più. Si ne prenderò un altro, tanto …. Ciao , torna presto con il bambino. Ho voglia di giocare con lui. Ciao. ( va al divano e si siede ) Non rispondi , vero ? Te ne sei andata ? Ma sei stata, qui , vero ? Mi hanno portato via il fazzoletto. Forse è meglio così. Pensa se avessi il fazzoletto e vedessi che non c’è nessuna macchia di rossetto. Che avrei dovuto pensare. Ti ricorderai di me ? no. Mi ricorderò di te ? ( si alza , va all’HiFi e mette su il cd e torna a sedere con gli occhi fissi nel vuoto e le mani riunite in grembo.. Musica . Sipario )
FINE