MARIONETTE, CHE PASSIONE!
di Rosso di San Secondo
PRELUDIO
Lunghi pomeriggi domenicali, con le strade deserte, le botteghe chiuse, e un cielo grigio desolato sullo squallore della città!
Sul lastricato picchierella un'uggiosa pioggiolina che sembra non deva finir più, ed un venticello noioso, tratto tratto, facendo variar l'acqua sulla via, porta le note monotone, lamentose d'un organino lontano, lo stridio d'un violino dell'orchestra d'un caffè, o le risate sforzate d'una comitiva che va saltellando con i piedini ben calzati fra le pozzanghere, illudendosi di traversar la strada senza bagnarsi!... Gli sperduti nel mondo, i senzacasa, i vagabondi, che tra la vita febbrile della settimana si sfiorano forse cento volte il gomito senza riconoscersi, si ritrovano e si riconoscono in questi desolati pomeriggi domenicali, quando gli altri, liberi del lavoro feriale, trattenuti dalla famiglia o dalle relazioni di amicizia nel calore chiuso d'una vita sobriamente costituita, sembra che abbandonino il campo della loro attività giornaliera a quelli che sono fuori della norma comune.
Gli spostati, in tutta la varietà della loro specie, allora, incontrandosi sotto il portico d'un teatro dove si son fermati ad osservare sbadigliando l'annuncio d'una nuova opera, sulla soglia d'un caffè dove son rimasti ad aspettare che spiova, o svoltando il cantone della Borsa, un luogo ordinariamente cosi affollato ed ora deserto, o nell'atrio della Posta dove stanno al riparo due solitarie guardie di questura con le impermeabili stillanti, o ancora nella sala del telegrafo, sonnecchiosa e traversata di tempo in tempo fra lunghe pause dai passi lugubri dei pochi che entrano scrivono trasmettono tornano indietro, incontrandosi, i randagi della vita, in questi funebri pomeriggi domenicali, ad una semplice occhiata si riconoscono, e un attimo è sufficiente perché si comprendano, si compiangano, si disprezzino profondamente, e passino oltre.
Però, talvolta, quando la loro pena rasenta il tremito della crisi, tanto da soverchiare lo sforzo che pur fanno per costringerla in una veste di esterna dignità, non è allora difficile che con un pretesto qualsiasi due di essi si tendano la mano, e, senza essersi mai veduti prima, in pochi minuti e con una facilità raccapricciante, si svelino l'un l'altro la propria vita, soffrano dei reciproci tormenti, si amino un momento, e poi si allontanino nauseati delle debolezze senza verecondia vicendevolmente rivelatesi. Credo che nulla tra gli uomini sia più depravante di queste improvvise espansioni di anime fiacche ai ritegni dei freni interni; però, se le disapprovo, non so meravigliarmene, avendo anch'io lo spirito sbattuto d'un vagabondo, conoscendone quindi in me i moti psicologici che le determinano.
Ma in verità, per altro verso, non è questo elemento bacchico, fermentante, acido come lievito, che preserva la sostanza umana da un disseccamento di cartapecora? Che se la lunga tediosa domenicavolge alla fine, nell'aria è realmente un che di concluso, come se l'esistenza si deva trascinare a tappe settimanali, simile a un viandante che cammini da anni per una infinita via maestra al solo scopo di appisolarsi alla pietra miliare.
Oh, letto di domenica sera con il numero del chilometro segnato a piè! Bisognerà domani alzarsi presto di nuovo per ricominciare, se nella notte pian piano il destino non cambierà il cartello o sotto il numero scriverà « ultimo ».
Cosi che tra la sobrietà e la smodatezza, tra la presunzione della virtù e l'incertezza, tra la sapienza e la follia, io, papavero rosso di vergogna, son pronto sempre a strizzare l'occhio, senza darlo a vedere per civiltà, a quelli che scantonano, fazzoletto al collo, con un serpentino stirar di torso e mani in tasca, pipistrelli fuor d'ora, dal pomeriggio aperto, dalla via larga, nell'ombra del vicolo sempre notturno, ove il rintocco dell'orologio ha un'eco senza senso per l'eterna febbre della carne che aizza e morde lo spirito in un desiderio perenne d'impossibile santità.
E se me ne vo impettito nel corsaletto del mio pastrano, rigido per sostenere l'aria d'una inflessibile volontà, l'irriducibile ironia della mia cravatta fuor dell'inamidata impostatura del colletto mi solletica il riso nella gola. Fugge, allora, il mio spiritello strambo e svolazza lungo i cornicioni dei palazzi, tra i pinnacoli merlettati del Duomo, ma infine starnazza lungo la fila monotona delle finestre dei lunghi casamenti : carceri, manicomi, ospedali, vespai spasimanti d'insonnia tra l'ordinato albergo del mondo. E in verità quanta lunga fatica tra i normali per conciliare le esigenze dell'orario con la necessità di fabbricare, bene o male, un po' di storia spirituale! Colà, una giornata, invece, è cosi ricca d'episodi interni, quanto l'epopea di Carlo Magno! E una vita d'inferno vale presso a poco un'epoca geologica!
Domandate alla donna scarmigliata, che si squassa in singhiozzi per l'urgenza della passione dai fiori rossi intorno al capezzolo tumido, come ricordi lontana la tenera infanzia, si che il tormento che la rode sembra un lavorio secolare, e ch'ella sia una torcia che bruci anche per quelli che, sonnambuli sulla terra, continuano in dolorosa meccanicità nella vicenda quotidiana, dimentichi a momenti che l'albergo, dove scendemmo senza valigia da un mondo meteorico, non è casa nostra, e un giorno verrà che si ripartirà...
E allora, se l'uggia sonnolenta del pomeriggio domenicale, con la pioggerella monotona che cade, con lo stridio lontano delle orchestrine dei caffè, con le risatine idiote della comitiva che traversa la via saltellando tra le pozzanghere, conduce a incontri insoliti gli sbandati dell'umanità al cantone della Borsa, sotto il portico di un teatro, nell'atrio della Posta od al Telegrafo, essi, organismi d'elettrica sensibilità, si avvertono, si sentono, si giudicano a un'occhiata; e, se l'angoscia è più forte del disprezzo che ognuno ha per le miserie dell'altro cosi simili alle sue, basta il fregar d'un gomito, l'accenno ad una mossa di mano, il picchiar dell'ombrello, un guanto lasciato cadere, un sospiro, una parola che gorgogli o muoia in golaprima che sia detta, perché, rotta l'impostura dei ritegni, si abbandonino svisceratamente ad un'orgia macerante di confessioni, per intrecciare subito, appena dopo il precipitoso mea culpa, le prime fila d'un più complicato peccato che in un'ora li spingerà tra i meandri della più grottesca tragedia, la quale, se recitata invece da personaggi normali, oltre a un lungo periodo d'incubazione iniziale, avrebbe richiesto non si sa quanto strazio di sottili passaggi, di minute riserve, di convenzionali disquisizioni, di industriosi monologhi con « se » con « ma » con « quando », lo spreco di forse almeno un decennio di vita; mentre quelli — non si sa se più pazzi o più saggi — in un pomeriggio solo la creano dal nulla, ne spasimano, ne gemono prostrati come al fondo d'un gorgo definitivo, e infine la esauriscono, dolenti nelle ossa, rotti, affranti, sfiniti, pronti pur tuttavia a cominciare da capo domani, sbattendo senza tregua, povere belve carcerate, la nostalgia d'una vita più ampia, più ardente, contro le inesorabili barriere delle umane possibilità!...
Io non dico nulla.
Aggiustandomi la cravatta, che minaccia irragionevoli smanie, mi abbottono nel mio pastrano, e sento, non senza legittima soddisfazione, che l'amido del colletto frena le irrequiete corde della mia nuca, le quali vorrebbero, tirando in tutti i versi, comunicare al mio capo non so che ambigui moti burattineschi, con di più smorfie di viso e boccacce che indignerebbero il rispettabile pubblico.
AVVERTENZA PER GLI ATTORI
Tengano presente gli attori che questa è una commedia di pause disperate. Le parole che vi sì dicono celano sempre una esasperazione che non può essere resa se non in sapienti silenzi. - L'arbitrario, inoltre, che può parere vi sia nella commedia, risultando dal tormento in cui si macerano i personaggi, non deve dar luogo al comico, bensì a un sentimento di tragico umorismo. Pur soffrendo, infatti, pene profondamente umane, i tre protagonisti del dramma, specialmente, sono come marionette, e il loro filo è la passione. Son tuttavia uomini: uomini, ridotti marionette. E, dunque, profondamente pietosi!
PERSONAGGI
La signora dalla volpe azzurra.
Il signore in grigio.
Il signore a lutto.
La cantante.
Colui che non doveva giungere.
La guardia del telegrafo.
Un fattorino di prefettura.
L'impiegato (che non compare).
1° operaio.
2° operaio.
Un signore.
Una signora.
Una fanciulla.
Un fattorino telegrafico.
Uno sposino.
Una sposina.
La ballerina.
2a ballerina.
Una cameriera.
1° cameriere.
2° cameriere.
Una mondana.
Un damerino.
Pomeriggio e sera di domenica, a Milano.
ATTO PRIMO
La sala del Telegrafo centrale di Milano, in un pomeriggio domenicale. Penombra.
Da sinistra verso il fondo corre la vetrata con gli sportelli, di cui due soli sono aperti. In fondo s'indovina, più che non si veda, la porta d'entrata. A destra, parete con manifesti, affissi, prescrizioni. Sul davanti, verso sinistra, una larga tavola per la scrittura dei telegrammi. Più in fondo, verso destra, una tavola piccola, per la guardia. Silenzio e sonnolenza. Fuori il tempo è uggioso: pioviggina. L'intero atto sarà recitato a bassa voce e con lunghe pause.
scena prima
Il signore in grigio, la guardia del telegrafo, unfattorino di prefettura,
(All'alzarsi della tela, la guardia sonnecchia alla sua tavola, tratto tratto si fa cadere il capo sul petto e si riscuote; ma torna ad appisolarsi. Alla tavola grande siede il signore in grigio, tarchiato, dal viso aperto, dalla capigliatura folta gittata indietro, che tormenta ora con l'una ora con l'altra mano nervosamente, accompagnando la mossa con moti delle gambe che s'accavallano volta a volta l'una sull'altra. Depone la penna che teneva in mano, accende una sigaretta, fuma a grandi boccate, butta la sigaretta, si prova di nuovo a scrivere, depone ancora la penna, si rovescia da un lato, poi dall'altro, fissa il pavimento, la punta delle scarpe; si tocca la fronte, il naso, il mento, si stringe le mani; ha cenni e moti, scrollate di spalle di uno che discorra con se stesso. Lunghissima pausa. Entra un fattorino di prefettura, con i gambali e l'impermeabile stillanti di pioggia; come non raccapezzandosi, segue la vetratadegli sportelli leggendone le indicazioni, infine si dirige verso la guardia, si sbottona l'impermeabile, apre la borsa che porta a tracolla.)
il fattorino di prefettura(alla guardia). Ohè, di grazia! (la guardia si scuote.) Telegrammi di Stato. (Cava fuori alcuni moduli rosa.) la guardia (con irritazione, perché destata bruscamente). A me? Lì allo sportello.
il fattorino di prefettura. Pei telegrammi di Stato è chiuso.
la guardia. Volete venti sportelli aperti di domenica?
Passano tutto quei due soli oggi, privati e di Stato. Il fattorino di prefettura. C'è bisogno di risentirsi. Non lo sapevo. {Va a uno degli sportelli aperti, passa i suoi telegrammi.)
(la guardiasi alza, si sgranchisce, fa lentamente un giro nella sala, va verso il fondo, poi torna verso il proscenio. Si odono i colpi della bollatura dentro l'ufficio, il fattorino di prefettura mette qualcosa nella sua borsa, la chiude, si riabbottona, va verso l'uscita.)
l'impiegato(di dentro, richiamandolo). Pss! Pss! la guardia. Ohè! Chiamano voi.
(il fattorino di prefetturache stava per uscire, torna indietro, allo sportello, vi rimane un momento a parlare sommessamente con l'impiegato, poi s'avvia di nuovo ed esce,la guardia s'è rimessa a sedere al suo posto. Dopo avere osservato a lungo dalontanoil signore in grigio.)
Senta, signore... (Ma poiché quegli non l'ode, ripete, chiamando.) Signore!...
il signore in grigio. Eh?... Dite a me?
la guardia(s'alza e, mentre s'avvicina, lentamente). Per dovere, le dichiaro che la sala è esclusivamente adibita alla scrittura dei telegrammi.
il signore in grigio. E che altro scrivo io? la guardia. Ah, va bene! Se è cosi... Gliel'ho detto per dovere... vedendola rimaner li...
il signore in grigio. Credo che nessun regolamento vieti di meditare anche per due ore un telegramma...
la guardia. Quando non c'è gente... Oggi poi... Domenica... Faccia pure... Non è piacevole star qui dentro, ci s'insonnolisce e penetra nelle ossa un freddolino umidiccio poco confortante... Piove da otto giorni! (Si dà una fregatina alle mani, vi soffia dentro, si risiede.)
(Pausa,il signore in grigio accende ancora una sigaretta,la guardia, quasi tra sé, imbambolata, stupida.)
Ah, sì, i telegrammi! La gente ha ben pranzato, ha schiacciato un ottimo sonnellino : adesso, verso sera, si spande per i caffè in Galleria dove suonano le orchestrine al calduccio, o per i teatri... Tutta la borghesia si reca agli spettacoli diurni... Pochi teatri non fanno due spettacoli la domenica... (Mormorando, si riappisola.)
(Pausa.)
scena seconda
il signore in grigio, il signore a lutto, la guardia, due operai
(il signore a lutto entra dal fondo, si dirige verso la tavola, squadra il signore in grigio, siede dalla parte opposta, prende un modulo, stende il telegramma risolutamente; ma quando l'ha scritto, lo rilegge, e invece d'alzarsi per passarlo, lo ridepone lentamente sulla tavola, aggrotta le ciglia, rimane a pensare, immobile. Lunga pausa. I due signori si guardano sottecchi, poi ognuno è ripreso dalla sua angoscia. Entrano due operai.)
il 1° operaio(alla guardia).Favorisca un modulo.
la guardia Sulla tavola: ce ne sono tanti!
(il 1° operaio s'appressa e si siede alla tavola seguito dal2° operaio.)
il 2° operaio (a voce bassa).Sarà meglio che ancoranon sappia della morte...
il 1° operaio. 0 prima o poi... Non è mica un bambino. (Scrive, poi legge all'amico sempre a bassissima voce.) « Animo angosciato... ».
il 2° operaio (interrompendo), Metti almeno « straziato ».
il 1° operaio Va bene « straziato ». (Corregge, poi rilegge.) « Animo straziato annunzioti decesso tuo zio Domenico. Vieni. Coraggio ».
(il 2° operaio scrolla le spalle, come rassegnato. Poi il 1°e il 2° operaio vanno allo sportello e passano il telegramma. S'odono i soliti colpi della bollatura, poi il suono dei soldi per il pagamento. Mentre i due operai si dirigono all'uscita, entrala signora dalla volpe azzurra.)
scena terza
il signore in grigio, il signore a lutto, la signoradalla volpe azzurra, la guardia.
(la signora dalla volpe azzurra viene incerta verso la tavola. È snella, elegante senza ricercatezza, ha una volpe azzurra sulle spalle intorno al collo. Abito da passeggio quasi da viaggio. Bruna, con gli occhi rossi, forse di pianto; guantata sino al gomito. Posa l'ombrello, grondante di pioggia, in un angolo, viene a sedere alla tavola, più vicina al signore a lutto che al signore in grigio. Prende una penna, si dispone a scrivere, ma non scrive. Pausa. I tre si guardano.)
il signore a lutto (lacera il suo telegramma, lo getta nel cestino, si alza, riprende l'ombrello e par che voglia uscire, però ritorna alla tavola, dopo aver deposto di nuovo l'ombrello, si toglie il cappello; e, come per giustificarsi, volgendosi alla signora dalla volpe azzurra). Molte volte è difficile scrivere un telegramma.
la signora dalla volpe azzurra (ha un tremito, lo guarda, risponde quasi automaticamente). Già, è vero. Molte volte è difficile. i il signore a lutto. Anche lei?..,
la signora dalla volpe azzurra. Anch'io... (Fissa con occhi ebeti il vuoto.)
(Pausa. Si mette a scrivere, ma si sofferma e tralascia. Lo stesso fail signore a lutto, il signore in grigio accende ancora una sigaretta. Silenzio.)
il signore a lutto (piano, ma con la voce tremante e una fissità di pazzo).E dire che sarebbe così facile scriverlo, consegnarlo, pagarlo... Fra un'ora sarebbe a destinazione.
la signora dalla volpe azzurra (sempre a voce bassa;come idiota.) Fra un'ora? È sufficiente un'ora? il signore a lutto. Sicuro, facendolo urgente...
la signora dalla volpe azzurra. Come? il,signore a lutto. Ecco : al posto dove dice: «Indicazioni » scriva : « Urgente ». Si paga di più, ma tra un'ora... la signora dalla volpe azzurra (sempre a voce bassa; come idiota.)Già... tra un'ora...
(Pausa.)
il signore a lutto(con la testa tra le mani). E invece, vede, non lo si scrive. E non un'ora passa; ma intere giornate.
(Pausa.)
la signora dalla volpe azzurra (sempre a voce bassa;come idiota). Tutto sta a trovar la maniera... il signore a lutto. Crede? Soltanto questione di maniera?...
la signora dalla volpe azzurra. Scusi: dico per me, io...
(Pausa.)
il signore a lutto. Ognuno sa le sue faccende: però va bene anche per me. Bisogna trovar la maniera...
(il signore in grigio tossisce. Gli altri due lo guardano un momento, poi abbassano gli occhi, come umiliati. Pausa, il signore a lutto, accostandosi allasignora dallavolpe azzurra, sempre sommessamente e maniacamente.)
Scusi : a chi telegrafa?
(la signora dalla volpe azzurralo guarda come impaurita e diffidente. Tace.)
Non glie lo domando mica per curiosità. Vedo che lei soffre.
la signora dalla volpe azzurra. Si.
il signore a lutto. Anch'io. (Pausa.)
la signora dalla volpe azzurra. Una disgrazia? il signore a lutto. Orribile.
la signora dalla volpe azzurra. La preferirei : megliola morte, mi creda, che trascinare la catena.
il signore a lutto. Quale catena?
la signora dalla volpe azzurra. Ah, io non so!... dico per me.
il signore a lutto. Dica pure. La stessa catena forse trascino io.
la signora dalla volpe azzurra.Ma se per lei la disgrazia è già avvenuta!... La morte risolve, signore...
il signore a lutto. Perché mi vede a lutto? Mi sonvestito a lutto. Ma non è morta. È viva.
la signora dalla volpe azzurra (come comprendendo, ma sempre stupida). Ah!...
(Pausa.)
il signore a lutto. Ecco : mi proponevo di vivere,come se lei fosse morta. E invece...
la signora dalla volpe azzurra. Vorrebbe telegrafarle...
il signore a lutto.Appunto. Lei dovrebbe ridere di me... Capisce?... Telegrafarle, dopo che mi ha imbrattato di fango!...
la signora dalla volpe azzurra. Moglie?... Già... lei… ancora... L'ama, è vero?
il signore a lutto. Sono un disgraziato. Passione!... Passione!... (Due lagrime gli rigano il volto, cascano sulla carta.)
(Pausa,il signore in grigio tossisce : egli, fingendo di scrivere, tende l'orecchio al dialogo dei due sconosciuti.)
la signora dalla volpe azzurra (riscossa da quel colpo di tosse; lo guarda, finge indifferenza; si riassesta; si toglie lentamente il guanto della mano destra. Pausa. Poi al signore a lutto, piano). Non pianga. Si faccia coraggio. Sapesse...
il signore a lutto. Anche lei, povera donna?... la signora dalla volpe azzurra. Meglio la morte, le ho detto...
(Ella di tanto in tanto ha accostato la volpe contro la guancia, come chi voglia mitigare un dolore nevralgico. Ripete il gesto.)
il signore a lutto. Sta male? Nevralgia?
la signora dalla volpe azzurra. Tutto il capo... e la gota... il collo... la spalla... Un viaggio orribile iernotte... Sono intontita; come una stupida sono!... E poi...
il signore a lutto.Poi?...
la signora dalla volpe azzurra. Mi ha battuta!... Mi ha calpestata... Non ne posso più!... Non ne potevo più!...
il signore a lutto. Marito?... No?...
la signora dalla volpe azzurra (fa cenno di no).
(Pausa.)
Ecco, invece... Dopo due giorni fuggita...
il signore a lutto. Vorrebbe telegrafargli?... Eh!... Eh!...
scena quarta
detti, la cantante.
(la cantante entra dal fondo. Subitamentela signora dalla volpe azzurra si ricompone, scostandosi dal signore a lutto, il quale comprende e si raddrizza dal canto suo.)
la cantante(viene verso la signora dalla volpe azzurra, si curva su lei, e piano). Scusami, piccola, non posso più aspettare. Devo passare dal teatro e recarmi a casa.
la signora dalla volpe azzurra. Va, va, tu. Ancora non trovo la forma... La troverò... Verrò direttamente a casa poi.
la cantante. Prendi una vettura, tu non sei pratica di Milano. Tanto, piove a dirotto. Scommetto che non ricordi il numero... Nemmeno il nome della via forse...
la signora dalla volpe azzurra. Ricordo... Ricordo... Corso Magenta... numero...
la cantante. Ventotto. Te lo scrivo: è meglio. (Scrive.) « Magenta... numero... ventotto... ». Però ti consiglio ancora una volta di non telegrafare. Non ti conviene. Vedrai... Penserà lui a cercarti. Ne sono sicura.
la signora dalla volpe azzurra. Si, forse... se non trovo la forma... non lo farò... Verrò a casa direttamente.
la cantante. Ciao, cara, scappo via. (Squadra il signore in grigio, poi il signore a lutto; ed esce facendo sentire il tacchettio delle sue scarpette.)
scena quinta
detti meno la cantante.
il signore a lutto(dopo una pausa). Ha detto benela sua amica. Non telegrafi.
la signora dalla volpe azzurra. E lei, allora?,.. il signore a lutto. SI, si, anch'io sono un pazzo! è incredibile. Essere cosi deboli. Se lei non telegrafa, non telegrafo nemmeno io. Mi dia questa forza.
(Si ricompongono, udendo altri che sopravvengono.)
scena sesta
detti, un signore, una signora, una fanciulla.
(Vengono avanti con viso sorridenteun signore, una signora, una fanciulla. Si soffermano un momento a bisbigliare con aria gioconda; poi il signore va a sedere alla tavola e scrive il telegramma, torna versola signora e lafanciulla, per comunicare quanto ha scritto.)
il signore(sempre bisbigliando, ma più distintamente e tanto da essere udito). Ecco : ho fatto cosi, come se il neonato stesso annunciasse la sua nascita.
la signora. Carino!
la fanciulla. Uh, che bel pensiero! il signore. Dapprincipio, vedrete, non si raccapezzeranno. Eh! Eh! (Leggendo.) « Appena nato vi mando un affettuoso saluto. Sto benissimo ».
la fanciulla. Bello! Bellissimo!
la signora. Una trovata deliziosa!
(il signore va allo sportello, consegna il foglio. Soliti colpi di bollo, e suono di soldi,il signore, la signora, la fanciulla escono, sempre bisbigliando e sorridendo.)
scena settima
detti menoun signore, una signora, una fanciulla.
il signore a lutto (riaccostandosi allasignora dalla volpe azzurra). Ha sentito? V'è gente felice nel mondo. Una nascita.
la signora dalla volpe azzurra. Ha figli lei?
il signore a lutto. No. Era la mia sciagura. Ora, nelladisgrazia, la mia consolazione.
la signora dalla volpe azzurra.Se ne liberi dunque :la dimentichi, lei è un uomo!
il signore a lutto (con i pugni stretti e le lacrime che gli colan dal ciglio). Si, si, devo dimenticarla.Ma la casa! Ero un uomo di casa! Il lavoro e la casa. Vigliacca! Vigliacca! Mi ha distrutto. Fuggita, capisce, con un miserabile, fuggita!... La casa; in quale casa potrò più abitare io?...
la signora dalla volpe azzurra. Anche lei è partito?Anche lei è venuto a Milano?
il signore a lutto. Ma si. Si figuri. Come potevo rimanere! Una piccola cittadina. La mia casa vuota. la signora dalla volpe azzurra. Ne cerchi un'altra qui a Milano. Dimentichi l'altra... Vedrà... a poco a poco... Per il suo decoro... per la sua vita... il signore a lutto. SI, si, farò cosi, di certo. Ma una anima che m'aiuti!... Da soli come si può?... Sono ingegnere, io: da lavorare non mi mancherà a Milano... Ma riaver la calma, la tranquillità!... la signora dalla volpe azzurra. Si dia forza. Lei è giovane: potrà riprincipiare la sua esistenza...
(Pausa.)
il signore a lutto. Dimora presso la sua amica lei? la signora dalla volpe azzurra. Sono presso di lei : stanze ammobiliate per artisti... Io, casa, non ne ho avuto mai... È una buona amica, che ha sofferto tanto. Ma ora si è corazzata, fa di tutto per tenermi su.
il signore a lutto. Artista, ha detto? Di teatro?
la signora dalla volpe azzurra. Si, canta a teatro. il signore a lutto. E lei?...
la signora dalla volpe azzurra. Io?... Cantavo anch'io. Poi lui m'ha tolta dalla scena...
il signore a lutto. Sperava di trovar pace... tranquillità?...
la signora dalla volpe azzurra. Né tranquillità né pace! Non so che cosa significhino. Ero più felice quando cantavo.
(È presa da un sussulto angoscioso, subitamente reprime alcuni singhiozzi nel fazzoletto. Piange, si asciuga le lacrime vergognosa.)
il signore a lutto. Coraggio... Che cosa posso dirle per confortarla? Che cosa posso fare per lei? (Curvail capo per nascondere gli occhi che gli s'empiono di lacrime.)
(Tutti e due a un tratto si ricompongono, perché il signore in grigio tossisce di nuovo e accende ancora una sigaretta. Pausa.)
Senta... Credo che è stato il destino a farci incontrare. Le nostre sventure sono simili. Vuole aiutarmi? Vuole ch'io l'aiuti? la signora dalla volpe azzurra. Ma come? Com'è possibile?
il signore a lutto (piano sempre, ma angosciosamente, disperatamente). Lo dimentichi, io dimenticherò colei. Lei è stata calpestata al pari di me. Diventiamo amici. Meglio di me, nessuno potrà comprendere il suo dolore. Meglio di lei, nessuno potrà comprendere il mio. Salviamoci.
(Pausa. Si sono avvicinati, e non si guardano più: poi, lentamente alzano di nuovo gli occhi, si fissano e restano cosi per un tratto senza dir più sillaba. Si discostano di nuovo: il signore a lutto straccia di nuovo il suo telegramma; ella prende il suo e lo rilegge, lo tiene poi in mano come sospeso. Pausa, il signore a lutto, dopo aver dato un'occhiata al signore in grigio per assicurarsi, Si sporge verso di lei e con un soffio)
Vuole?
(la signora dalla volpe azzurra ha un tremito: non risponde, il signore a lutto dopo aver dato un'occhiata al signore in grigio per assicurarsi, si sporge di nuovo verso di lei e con un soffio)
Proviamo?
(Silenzio, la guardia si è alzata. Fa alcuni passi, va in fondo alla sala, torna indietro, si risiede, il signore in grigio finge di scrivere, il signore a lutto dà ancora un'occhiata al signore in grigio, poi alla guardia che sbadiglia e si riappisola: acceso, febbrile, con la voce tremante, ripete)
Proviamo? (Pausa.)
la signora dalla volpe azzurra(tremando). Che dice?
il signore a lutto(incalzando, come preso da una improvvisa ossessione). Sì, sì, dico davvero. Così! un attimo di fermezza! Io e lei. Insieme. Dico davvero. Vedrà. Prenderemo un appartamento per noi due. Fingeremo d'essere stati sempre insieme. Fingeremo dinanzi a noi stessi. M'imporrò una regola: lavorerò. C'imporremo di amarci... A poco a poco dimenticheremo. Nulla le mancherà: l'adorerò io! Lei non sa di quale devozione sono capace io. Incateniamoci: salviamoci... Vuole? (Egli le prende una mano dietro la tavola.)
(Ella trema.)
Lo strappi quel telegramma. Lo strappi.
(la signora dalla volpe azzurra con la mano libera brancica il telegramma; ma rimane a sedere ebete, il signore a lutto si mette il cappello, prende l'ombrello; poi la solleva, mettendole una mano sotto l'ascella.)
Venga fuori con me. Discorreremo per via. Ci ha fatto incontrare la sorte.
il signore in grigio(prima che la donna si lasci trascinare, a voce bassa, ma scattando). Un momento, vi prego, signori miei. Ho bisogno di dirvi due parole prima che ve n'andiate. Anch'io dovevo scrivere il mio telegramma. Non l'ho scritto. Non lo scrivo. Da un quarto d'ora avevo già risoluto di non scriverlo. Però sono rimasto ad ascoltarvi. Sì, signori, ve lo confesso. Ho finto d'esser preoccupato d'altro : invece mi costernavo per voi. Ora io vi dico che quanto voi state per commettere è folle, insensato, orribile. Ma soprattutto : inutile. Lasciate ch'io ve lo avverta in coscienza. Poi andatevene, se credete.
(il signore in grigio ha profferite queste parole in una concitazione lucida, scattante, metallica. Sembra un uomo perfettamente ragionevole, anzi terribilmente logico: soltanto gli occhi hanno uno scintillio vitreo, in cui s'avverte l'anormalità del suo stato, il signore a lutto è rimasto sbalordito. la signora dalla volpe azzurra ha chinato gli occhi sulla tavola e rimane a capo basso. Silenzio. il signore a lutto si risiede automaticamente: il signore in grigio riprende dopo la pausa.)
Vedete? È bastato ch'io, un estraneo, picchiassi alla vostra coscienza... e siete ricascati... Ma su, signori, non abbiate cotest'aria umiliata dinanzi a me. Io non sono né un ispettore di polizia, né un giudice istruttore: né voi stavate per commettere alcun delitto contemplato dalla legge. Soltanto, poiché io sono uno sciagurato come voi, nell'ascoltarvi da quest'angolo di tavolo, ho avuto rabbia, pena, angoscia, nel vedere rispecchiata in voi la mia stessa miseria. Ma di più, nel vedervi a poco a poco cascare nel tranello d'una illusione ch'io conosco di già: quella di potersi legare ad un altro essere per dimenticare... Pazzie., pazzie, signori miei... Credete a un uomo ch'è stato per commetterle tutte! Si, e perché non dirvelo? Quest'uomo le ha pensate tutte: gli hanno riddato nel cervello in treno, all'albergo, per vie di città straniere, per boschi, pianure, montagne dov'è andato correndo, fuggendo... Poi ha compreso che la passione era invincibile, che bisognava lasciarla logorare piano piano. Eh! eh! Lor signori sono novizi!... Vengono ancora al telegrafo, credendo che telegraferanno. Anch'io ci vengo, si, quando mi pare di non poter più sopportare. Ma allora sono come il papà che conduce il ragazzo al caffè perché beva un sorbetto. Lo porto qui, al telegrafo, io, il mio fanciullo irragionevole, tanto per contentarlo lo faccio sedere, lo faccio illudere un po': quando gli è passata, lo riprendo per mano bonino bonino, e me lo riconduco via. Ma io so da principio che a quella donna non telegraferò più mai. E se il male per conto suo roderà di sotto, roderà con costanza implacabile, assillante, bene! roda, roda,quando l'ora sarà venuta finiremo. Ma le pazzie no, signori, le pazzie non bisogna commetterle...
(Breve pausa.)
Però se volete, andate pure adesso. Se non che, domani, ve l'avverto, avrete nausea di voi stessi. Prendete un appartamento! fingete d'essere marito e moglie!... Che se domani non vi vergognerete come ladri e potrete illudervi di aiutarvi, di vincere la vostra passione per un mese per due per tre, più tardi sarà peggio : vi odierete; infine uno di voi due ucciderà l'altro. Andatevene pure insieme, se vi piace. Vedrete che cosa vi accadrà. Voi credete di poter trattare la vostra anima come si tratta un servo. Ma che servo! Nemmeno un servo!... Credete di poterne fare quel che volete. Provatevi, signori...
(Silenzio. Restano tutti e tre immobili, in una tensione tremenda, la guardia si toglie dal suo posto, va verso il fondo lentamente, stirandosi e sbadigliando.la signora dalla volpe azzurra SÌ riassesta sulla persona, poi risolutamente si alza. Ella mormora quasi impercettibilmente : « Buona sera, signori », va dritta alla porta, ed esce. Pausa, il signore a lutto e il signore in grigio restano seduti di fronte senza guardarsi. Poco dopo il signore a lutto si raccomoda il soprabito, si mette il cappello, si alza, prende l'ombrello, sta per andare, fa alcuni passi, torna indietro.)
il signore a lutto(stando contro il signore in grigio, con l'indice teso, a bassa voce, ma scandendo le sillabe). Va bene : giustissimo quanto ha detto. Non è certo però, signor mio, che tanto me, quanto lei, quanto quell'altra, non commetteremo qualche più seria follia. Buona sera. (Risolutamente va verso il fondo ed esce.)
scena ottava
il signore in grigio, la guardia, un fattorino telegrafico, due sposi.
(il signore in grigio resta immobile poi scrolla le spalle e gesticola come se parlasse con se stesso.)
un fattorino telegrafico (entra a passi svelti, con l'impermeabile stillante; va allo sportello e a voce alta). Dieci telegrammi senza recapito. Restano fermi in ufficio. (Consegna, ed uscendo alla guardia.) Birba d'un tempaccio ladro!...
la guardia(continuando il suo giro, viene verso il proscenio, passa dietro le spalle del signore in grigio, lo squadra di nuovo facendo boccacce. Presso la sedia dove sedevala signoradalla volpe azzurra, ferma, si china a raccogliere qualcosa, si rialza con un lungo guanto in mano). Un guanto.
(il signore in grigio si è abbottonato il soprabito: rimane a guardare il guanto che la guardia depone sulla tavola. Lo prende, l'osserva,la guardiacon un sorriso ironico.)
Suo non è certamente.
il signore in grigio. Non vi dico questo. Ma lo riconosco.
la guardia (con un sorriso ironico). S'accomodi, selo può rendere. il signore in grigio. Perché no? la guardia (mettendo ordine sulla tavola, i moduli al loro posto, le penne ai calamai). Ecco un indirizzo dimenticato. (Leggendo.) « Corso Magenta numero ventotto ». Riconosce anche questo? il signore in grigio (prende il foglio). Lo riconosco. (Involge il guanto nel foglio dell'indirizzo, lo mette in tasca, prende l'ombrello e s'avvia, mentre entrano i due sposi.)
scena nona
la guardia, idue sposi, poiil signore a lutto.
(I due sposi, appena entrati, si soffermano e cicalano un po', a bassa voce, tra loro; poi s'avvicinano alla tavola e lo sposino scrive il telegramma, mentre la sposina va leggendo le parole man mano che egli le segna.)
la sposina(non decifrando una parola e indicandola). Come dice?
Lo sposino. Spedite... Eh, capisci?... Spedite somma...
(la sposina ride furbescamente,lo sposino legge piano.)
« Viaggio Torino Milano, ottimo. Tilde benissimo, entusiasta bella città. Abbracci baci affettuosi. Spedite somma ».
(Vanno allo sportello, consegnano. Solita bollatura, pagamento. Escono cianciando, la guardiali segue con occhio ironico. Pausa.)
Il signore a lutto(rientra, viene avanti come cercando qualcuno; poi alla guardia). Di grazia, quel signore in grigio... uscito?
la guardia(sornione). Come vede, qui non ce nessuno.
il signore a lutto (rimane un po' contrariato). Vabene. (Esce risolutamente.)
la guardia (sola: risedendosi e sbadigliando). Il telegrafo, di domenica: ecco: telegrammi di Stato, nascite, morti, nozze... e poi... pasticci. (Si riappisola.)
ATTO SECONDO
Salottino di un appartamento che s'affitta a stanze mobiliate. Dà, a prima giunta, la sensazione del raccattato, del logoro per troppo uso: poltroncine, sofà, tende, tappeti sbiaditi. Mobili senza stile. Una porta in fondo, una a destra.
A sinistra un pianoforte: accanto, uno sgabello con un mucchio di carte dì musica. In fondo, a destra, un étagère con uno specchio. Avanti, a destra, una scrivania.
Un'ora dopo il primo atto. È sera. Lampade centrali accese.
scena prima
la cantante, la signora dalla volpe azzurra, poi una ballerina, un'altraballerina, una cameriera.
(la signora dalla volpe azzurra è abbandonata riversa sul sofà.)
la cantante (stando in piedi, le si curva sopra: l'accarezza, l'incoraggia). Ascolta la tua amica che può comprendere la tua angoscia, perché l'ha provata. Ascoltala. Va a riposare. Cerca di dormire. In questi casi il miglior medico è il tempo. Hai fatto bene a non telegrafare. Bisogna aver pazienza. Su. (La solleva.)
(la signora dalla volpe azzurra appare disfatta. Si alza come ubriaca.)
Slacciati e buttati cosi vestita sul letto. Fra poco io devo vestirmi e recarmi a teatro. Se vuoi, potrai venir con me. Ti farò assegnare una poltrona. Se non vuoi assistere allo spettacolo, verrai nel mio camerino. Non canto che nei primi due atti; perciò sarò di buon'ora libera. Andremo insieme a cena. Se no, m'aspetti in casa : ceneremo qui alla meglio. Insomma, come più ti piace. Ma per ora va a riposare. (La conduce alla porta di destra, la fa passare.) Buona, cheta, siamo intesi?
(la signora dalla volpe azzurra scompare, la cantante va al fondo, apre la porta e chiama.)
Ninna! La veste, sei ancora dietro a stirarla?
(Mentr'ella è sulla porta, si presenta la 1° ballerina in déshabillé.)
la 1° ballerina. Permetti? Scusami sai. Hai foglietti e buste?
la cantante. Quanti ne vuoi. Li alla scrivania.
(la 1° ballerina va alla scrivania, vi fruga, ne trae alcuni foglietti e una busta.)
Tanti foglietti per una busta sola? Ah, questo benedetto amico, quante cose hai da dirgli...
la 1° ballerina. Capirai... quando mi risolvo a scrivere... Scusami sai, ero uscita per comperarne una scatola, senza pensare ch'era domenica e i negozi sono chiusi.
la cantante. Ma ti pare! Che discorsi sono cotesti! (Chiamando, alla porta del fondo.) Ninna! La veste! Ninna!
la 1° ballerina. Saranno due ore che stira e stira.
(Breve pausa.)
Lo sai?
la cantante. Che cosa?
la 1° ballerina. La Geralli m'ha detto che imparerà la danza e l'anno venturo sarà scritturata alla Scala. Figurati con quelle gambe storte!
la cantante. Auguri.
la 2° ballerina (affacciandosi nella porta). Permesso? (Entrando anch'ella in déshabillé.) In quella mia camera non posso più starci. Piove come all'aria aperta. I muri grondano acqua.
(la cantante e la 1° ballerina ridono.)
Eh, si, voi ridete, non vi par nulla. Cercherò un'altra casa. Avreste due forcinelle da prestarmi? Dovevo comperarle: stasera non so come farò a tenermi su i capelli.
la cantante. Più tardi te le darò. Per ora non voglio disturbare la mia amica che riposa.
la 1° ballerina. Alla larga. Avrà una cotta addosso dimillecavalli!
la cantante. Come lo sai?...
la 1° ballerina. L'ho capito.
la 2° ballerina. Si vede. (Cambiando tono, alla cantante.) Sai che m'ha detto la Finzi? la cantante. Cosa?
la 2° ballerina. Che hai una scrittura per primaveraal Dal Verme. Vero?
la cantante. Potrebbe darsi.
la 1° ballerina.Come sei riservata!
la cantante(va al fondo come prima e chiama). Ninna!
(la camerierasi presenta, recando una veste rosa.)
Finalmente. Fammi vedere. la cameriera. Come nuova. È venuta benissimo. (Stende la veste sul sofà.)
la cantante (osserva la veste in ogni piega). E i nastri? Bisogna attaccarli.
la cameriera. Pronti. È l'affar d'un minuto.
la 1° ballerina (osservando). L'indossi stasera?
la 2° ballerina. Un prodigio : non la si riconosce più.
(S'ode picchiare a una porta.)
la 1° ballerina. Chi gratta alla porta?
la 2° ballerina. e’ l'uscio d'ingresso.
la 1° ballerina. Perché non suonano il campanello?
la cameriera. Perché? Perché al solito la scala è al buio. Vo ad aprire. (Esce un momento; le due ballerine s'affacciano curiose alla porta del fondo.)
la 1° ballerina. Chi è?
la 2° ballerina. Ninna, chi è?
scena seconda
dette, il signore in grigio.
(il signore in grigio entra dal fondo, togliendosi il cappello, mentre le due ballerine si discostano stupite, la cameriera lo segue e resta sulla soglia.)
la cantante(seduta sul sofà accanto alla sua veste, intenta a darne il sesto alle pieghe, si volge, e vedendo il signore in grigio, aggrotta le ciglia e stupisce anch'ella; senza nemmeno alzarsi). Scusi... ma lei... chi cerca?
il signore in grigio. Cercare?... Ecco : veramente... Cioè... Se devo dir la verità da un pezzo non cerco più niente. le due ballerine. Ah! Ah! Ah! (Ridono.) il signore in grigio (impassibile). Sicuro, perché sono convinto che chi cerca... le due ballerine. ... trova. il signore in grigio. No, sbagliano. Non trova. le due ballerine. Ah! Ah! Ah! (Ridono.)
il signore in grigio (alle ballerine). Artiste?
la 1°ballerina. A servirla. il signore in grigio. Di canto?
(la2° ballerina fa cenno di no.)
Di prosa?
(la 1° ballerina fa cenno di no.) Di piedi?
la 2° ballerina (piccata). Di danza, se non le dispiace. il signore in grigio. Anzi, vedano, anch'io ballo sempre.
la cantante. Signore, che cosa desidera insomma? (A un tratto, come ricordandosi.) Oh, ma lei, un'ora fa...
il signore in grigio. Per l'appunto.
la cantante. Al telegrafo.
il signore in grigio. Perfettamente. (Alleballerine,allacameriera.) Se permettono.
la 1° ballerina. S'accomodi.
la 2° ballerina. Usciamo subito,
(la 1° e la2°ballerina si ritirano insieme conla cameriera.)
scena terza
il signore in grigio, la cantante.
il signore in grigio. La sua amica è uscita cosi sconvolta dalla sala, da non accorgersi che lasciava qualcosa... (Porge alla cantante il guanto che ha tratto di tasca.)
la cantante. Oh, grazie. Molto carina da parte suaquest'attenzione.
il signore in grigio. Ma via! Lei comprende ch'è un pretesto. Se la Signora dalla volpe azzurra non avesse dimenticato nulla al telegrafo, io sarei venuto lo stesso. la cantante. Sa? è molto strano lei. il signore in grigio. Io? Macché! Non sono io. Quell'altro che mi porta dove vuole : l'accompagno perché non posso farne a meno. Ma lo compatisco,mi creda. Non si rassegna... e cerca. Io lo so chenon troverà nulla. Ma... che vuole... lo lascio cercare...
la cantanteSenta, signore, lei è stato molto cortese; ma si spieghi. E se cerca qualcosa ,me lo dica francamente.
il signore in grigio. Francamente, non potrei dirglielo. E sa perché? Perché proprio io, io stesso, poco fa, in una sfuriata, ho detto che non si deve cercar nulla: ch'è stolido cercare, ch'è insensato, ch'è un delitto... Ora, avendo predicato bene... dovrei confessarle apertamente di voler razzolar male?
la cantante. Oh, senta, non credo che lei voglia burlarsi di me. In tal caso, l'avverto che non ho tempo da perdere.
il signore in grigio. Non s'infurii. Eh, diamine! M'ascolti, Dio buono.
(Breve pausa.)
Orbene, sappia, dunque, che que' due, a momenti precipitavano in un abisso; o meglio, per togliersi dall'abisso in cui si trovano, sprofondavano in un precipizio più nero. S'immagini : rosi, ognuno per conto proprio, dalla passione, s'univano insieme per aiutarsi a liberarsene...
la cantante. Ma chi? Se non m'ha detto di chi parla?
il signore in grigio. Della sua amica, perbacco, e diquell'altro, il Signore alutto.
la cantante. Ch'era pure al telegrafo...
il signore in grigio. Precisamente.
la cantante (sorpresa). Ma davvero? Dio mio, quella povera donna è impazzita, non capisce più dalla passione, dal dolore...
il signore in grigio. Glielo dico io: pazzie, cara signora, incredibili pazzie...
la cantate. Grazie tante, caro signore. La ringrazio d'avermi avvertita! Sorveglierò meglio la mia amica. Grazie. (Gli tende la mano come per congedarlo.)
il signore in grigio(senza porgerle la sua). Eh, no! Vorrebbe che me n'andassi? Questa si è vera confidenza negli uomini! Rifletta, signora, può mai credere lei che un uomo perfettamente in sé, che si trovi al telegrafo per le sue faccende, si prenda la briga di venire da lei ad avvertirla che la sua amica ed un altro signore.., ecc., ecc., così senza uno scopo, per carità cristiana?
la cantante. Già... infatti... Ma che cosa dovrei sospettare allora?
il signore in grigio. Due cose: che un tal uomo non sia perfettamente in sé, o che abbia un secondo fine.
la cantante. Veramente lei mi sembra strano : gliel'ho già detto, il signore in grigio. E indovina. Secondo...
la cantate. Se lei ha un secondo fine, se ne può andare, e non se ne parli più.
il signore in grigio(scattando, senza più quasi ironia, con un accento straziante). E se io invece le dicessi che soffro, che spasimo, che mi torco, népiù né meno come la sua amica, come quell'altro signore a lutto, e che con il pretesto che le ho detto, son venuto qua come un mendicante, come uno sciagurato a tender la mano, per supplicare, per scongiurare : « Signora, fate la carità a questo povero assetato, dategli un po' di passione, dategli un po' di piacere, storditelo con un po' d'ebbrezza, perché dimentichi quell'altra, l'assassina, la perfida, la infernale. Questo povero disgraziato non ne può più, va strappandosi il petto con le unghie. Liberatelo, liberatelo, muore questo sciagurato ». Ah! ah! ah! (Convertendo il singhiozzo in risata.) Ma no. Ah! ah! Ma no, signora carissima, dopo quella predica al telegrafo!... Si direbbe... ah! ah! si direbbe ch'io l'ho fatta perché quel signore, quell'avvoltoio... ah, ah!... mi lasciasse libera la preda... Non le pare?... non le pare?... È comica... comica... Rida...
la cantante (sbalordita, atterrita). Si sieda, signore, si calmi. Sicuro, sono orribili angosce, si sa!,.. il signore in grigio (sedendo). Non abbia paura: ho riacquistato subito il mio tono. Vede?...
(Una pausa. Osservala cantante.)
Lei capisce. Dunque, anche lei è stata sotto il torchio... (Riprendendo il tono tra l'ironico e l'angoscioso.) Ecco; perché non s'avesse ad accusarmi d'esser venuto qui per la sua amica... Permette? (Le prende una mano e glie la bacia.)
la cantante (s'alza indignata).Ma come? Lei che parla cosi saggio della sua passione... che dice di non cercare perché sa di non poter trovare?...
il signore in grigio. Ma non s'indigni. Se glie l'ho detto io poco prima che è un terribile gioco. Terribile ma da cui non si può scappare!.,. Si sieda, la prego; in fondo, vede... se con una carezza... che cos'è una carezza per lei? La sua mano è morbida e delicata; nella snellezza della sua persona s'indovina una ricchezza di virtù d'amore eccezionali: tutta lei dai piedini nervosi tende come uno stelo alla fioritura dei suoi capelli biondi che coronano una fronte di perla; perle gli orecchi, perleintorno al collo, sotto lo splendore cerulo degli occhi... Cara... cara, ti prego, accarezzami...
(Si è proteso verso la cantante, cercando di suggestionarsi.)
la cantante (respingendolo violentemente sul sofà). Basta, insomma, le dico. Ho compassione, sì … Pietà, se vuole. Ma basta. Non sono né una pudica borghese, né un fiore senza macchia. Forse potrei sbracciarmi e concedere per capriccio tutti i tesori che lei dice, ad un uomo qualunque. Ma che lei mi venga qui, diamine, e mi chieda l'amore, così, su due piedi, per dimenticare le sue sciagure... Via, è un po' troppo davvero!
il signore in grigio (ricomponendosi e alzandosi). Ecco: per l'appunto. Forse non glie l'ho detto io stesso di ridere? Rida. Su, rida!
la cantante. Non rido, perché comprendo. Però le assicuro che non è lei il primo a trovarsi sotto il torchio. Insomma! Ci si è stati un po' tutti! Chi è capace di rannicchiarsi e sopportare, finché la stretta cessi, e chi no. Lei no, per esempio, e fa male, perché si degrada, s'avvilisce, dà un triste spettacolo di sé.
il signore in grigio (inchinandosi profondamente). Lezione meritatissima. Lei è maestra sapiente.
(S'apre la porta di sinistra.)
scena quarta
detti, la signora dalla volpe azzurra.
la signora dalla volpe azzurra (compare sulla porta di sinistra; stupita al vedere il signore in grigio). Lei!
il signore in grigio (alla cantante). Vede? Mi riconosce.
la signora dalla volpe azzurra. Il Signore in grigio del telegrafo.
il signore in grigio.Scommetto ch'ella, di là, udendola mia voce, credeva fosse quella del Signore a lutto.
la signora dalla volpe azzurra. Difatti non m'aspettavo di trovar lei.
il signore in grigio. Bensì l'altro. la signora dalla volpe azzurra. Nemmeno.
il signore in grigio. Non menta. la cantante (all'amica). Tornatene a riposare, cara;
questo signore ti stordirebbe.
il signore in grigio. Non abbia paura, mia bionda amica. (Alla signora dalla volpeazzurra.) Vede? in due minuti son diventato intimo della dolce dama che la ospita. (Porgendo la mano allacantante.) Ecco: le prometto che sarò buonissimo. Glie lo giuro. Sono un galantuomo.
la cantante (dandogli la mano). Lo credo. Ma io devo andare a vestirmi. Io vivo di lavoro. Devo cantare stasera.
il signore in grigio. Benissimo : verrò a teatro. Vadapure a vestirsi; l'aspetto.
la signora dalla volpe azzurra. Va, resto io con ilsignore. Ho qualcosa da domandargli.
la cantante (come per perdere la pazienza). Giusto cielo!
il signore in grigio (alla cantante). Stia tranquilla,le dico. Sono perfettamente in me. la cantante (prende la veste, se la pone sul braccio). E va bene! (Va per uscire a sinistra, sulla soglia si volge, non vista dall'amica, fa un cenno ammonitore con la mano alsignore in grigio, il quale la rassicura con un movimento del capo. Esce.)
scena quinta
il signore in grigio, la signora dalla volpe azzurra.
la signora dalla volpe azzurra (appena uscita l'amica, investe concitatamente il signore in grigio). Signore, ho compreso perfettamente le parole che lei ha detto al telegrafo. La ringrazio, si, si, la ringrazio... Non ho fatto il telegramma, non ho più ascoltato quell'altro disgraziato... Ma le parole sono parole!... Lei ch'è tanto saggio, perché non mi dice lei come farò io? Io non reggo più: io sono una pazza! (Scoppiando in singhiozzio) E l'ho amato, l'ho amato con tutto lo spasimo delle mie fibre! Tutti i sacrifizi del mondo avrei sopportato per lui! Io cercavo d'indovinare i suoi pensieri, di leggere i suoi desideri; non apriva bocca ch'era già appagato... Dio!... Dio!... Forse gli ho dato troppo... forse l'ho saziato di me... M'ha tradita, si, si... ne sono sicura... e poiché io urlavo e spasimavo... m'ha battuta. Voleva ch'io sopportassi! Sopportare, comprende?... Ah, no, fuggita! Sono fuggita! Non dovevo forse fuggire?
il signore in grigio. Ma si, fuggire! Eh, diamine, ècosi naturale! È così semplice...
la signora dalla volpe azzurra. Ah, meno male, leimi dà ragione! Ho fatto bene, dunque?...
il signore in grigio. Benissimo. Io pure, vede, sonofuggito. Da tempo. Da un anno!
la signora dalla volpe azzurra. Sì, ma ora come farò?... Come farò?... Io non posso vivere senza di lui... Non posso!... Mi dica lei come si può fare?
il signore in grigio. Eh, già, è questo il problema! Sicalmi, cara. Eh, diamine, un modo si troverà... la signora dalla volpe azzurra. Veramente? Lei mi conforta. Rifletta un momento per me, la prego. Io non posso.
il signore in grigio (con il tono che si prende per acchetare i bambini). Adesso, vediamo... Dunque lei...
(Si spalanca la porta del fondo e compare il signore a lutto.)
scena sesta
detti, il signore a lutto,poila cantante,poila cameriera,poi le due ballerine.
il signore a lutto(entrando). Lo sapevo! L'avevo indovinato! Lei è un buffone! Il più miserabile degli impostori! Ah, la sua predica al telegrafo! Per venir qui, poi, ad approfittare della sventura di questa povera donna! (Rifacendo, in caricatura, il signore in grigio.) « Voi commettete il più atroce delitto! » « Domani vi vergognerete come ladri! » « Andatevene, ora, se ne avete il coraggio! » Impostore! Buffone! Saltimbanco! Ah, ma lei me la pagherà! Io non cerco che di finirla! Non posso vivere più. Prima però lei me la pagherà! Prendersi zimbello di me! E che crede ch'io sia un cialtrone suo simile? Io sono un uomo che soffre le pene dell'inferno! Io cammino sull'orlo della rovina! Io sono capace di ucciderla. (Fa come per por mano al revolver.)
(la signora dalla volpe azzurra manda un urlo acutissimo, e cade riversa sul sofà.)
la cantante (si precipita, mezzo discinta, da sinistra). Dio! Dio! Ch'è stato? (Insieme con i due signori si curva sull'amica, le sfibbia il corpetto.) Un po' d'acqua di Colonia... I sali... Chiamate la mia cameriera...
il signore a lutto (si precipita al fondo e chiama).Cameriera! Cameriera!
il signore in grigio (scompare dalla porta di sinistra e rientra con l'acqua di Colonia). Qui, ho trovato...
(La cameriera si presenta dal fondo.)
il signore a lutto. Presto, un dottore!
il signore in grigio(al signore a lutto). Via! Comeesagera lei! Ma che dottore! Rinviene.
il signore a lutto(tra i denti). Vedrà, se esagero.Me la pagherà.
la cantante (in ginocchio davanti all'amica). Buona!Buona! Su, animo!... Non è niente, cara!
la 1° ballerina (dal fondo). Ch'è stato?
la2°ballerina (dal fondo). Ch'è stato?
la cameriera. Per il dottore devo andare, o no?
(Sono tutti intorno allasignora dalla volpe azzurra, s'ode la cantante che continua ad esortare : « Su, coraggio. Non è nulla ».)
la cantante (si alza poco dopo : traendo un respiro). Ah, passato! Signori miei, non le state addosso. (Alle ballerine.) Che fate voi qui, carine?
la 1°ballerina. Nulla, nulla. Ce ne andiamo.
la2°ballerina. Eravamo venute per dar soccorso. Ce ne andiamo.
(Escono.)
la cantante (alla cameriera). Ninna, vattene via. (la cameriera esce.)
scena settima
ilsignore in grigio, la signora dalla volpe azzurra, il signore a lutto, la cantante.
la cantante. Signori miei, che maniera è cotesta: me la volete ammazzare?... E pure sembrate due gentiluomini... Con una donna che non regge più dal dolore... (All'amica, che s'è sollevata sul sofà, e guarda imbambolata il vuoto.) Ti senti meglio, cara?
il signore a lutto. La colpa non è mia. Questo signore ch'io non conosco, questo impostore...
(il signore in grigio ride.)
Vede? Ha il coraggio di ridere, perché non crede ancora ch'io avrò da lui una spiegazione esauriente! Insomma, questo buffone...
la signora dalla volpe azzurra (gemendo, straziata).Per carità!... Per carità... io vi prego... vi supplico.
la cantante. Sentite o no, signori? La sentite? Volete continuare, forse? (Al signore a lutto.) Posso assicurarvi che il signore in grigio non è né un impostore, né un buffone. Egli soffre come voi, come lei...
il signore a lutto. Ma che soffrire! Si prende gioco di noi! Se ride! Vede? Ride.
la cantante(alsignore in grigio). La finisca di ridere! Perché vuol ridere, mentre l'angoscia lo divora?
il signore a lutto. Ma che angoscia!... Che divorare!... Scherza... Ma lo farò scherzare io più tardi.
la cantante (alsignore in grigio). Ma pianga! Pianga come poco fa! Se ha tanto da piangere!... Faccia vedere al signore a lutto che lei piange di dentro; e come piange!...
il signore in grigio. E invece no! Io voglio ridere, perché il mio futuro uccisore si convinca che io scherzo! Ed io scherzo. Si, scherzo! Scherziamo tutti. Ah! ah! ah! È divertente: è straordinario. Suoni il piano. Danziamo. Chiamiamo le ballerine.
la signora dalla volpe azzurra(SÌ alza dì Scatto, e comincia a ridere, a ridere, a ridere). Ah! ah! ah! Ah! ah! ah!
il signore in grigio. Così va bene. (Accennando passi di danza.) Danziamo. (Al signore a lutto.) Danzi pure lei, se bene a lutto. la cantante (con un urlo). Basta: questa è la pazzia. (All'amica.) Amica mia, cara, piccola... No, non far cosi, tu t'ammazzi, povera cara!
(la signora dalla volpe azzurra dopo aver riso assai, assai, assai, cade di nuovo sul sofà in uno scoppio di pianto.)
il signore in grigio (più pacato, alsignore a lutto). Or lei mi sappia dire, se lei non scherza egualmente. Peggio. Scherza, credendo di far sul serio. Se non scherzasse non sarebbe qui. Un uomo come lei, con l'anima ancora piena di sua moglie, con le narici ancora piene dell'odore di lei, che non è più sua, ch'è scappata ed in questo momento è con un altro, certamente ha voglia di scherzare quando fa delle scene per una donna che ha incontrato due ore fa. Mi dica ora, se scherzo io o scherza lei!
la cantante. Basta: vi prego, signori. Soffrite tutti e tre: ecco la verità. (Alsignore ingrigio.) M'abbottoni la veste che m'è rimasta aperta dietro la schiena. Lei sarà felice di rendermi questo servizio. (Va allo specchio.)
il signore in grigio. Felicissimo. (Eseguendo.) Lei odora come un fiore : mi fa nascere una orribile tentazione. Se non fosse per il signore a lutto e per la sua amica, qui presenti... la cantante. Che farebbe?
il signore in grigio. Poserei le labbra sulla sua spalla deliziosa.
la cantante. Glie lo permetto : purché stia buono poi.
il signore in grigio(la bacia).Ah, lei sarebbe cara come una mammina!
(il signore a luttostringe i pugni, la signora dalla volpe azzurra sorride, invece.)
la cantante(stando sempre volta verso lo specchio). Ha finito?
il signore in grigio. Aspetti: ancora in giù: questi automatici non finiscono mai. Mi metterò in ginocchio, sarà più comodo.
la cantante. Cosi m'abbottona e m'adora!
il signore in grigio. Si, l'abbottono e l'adoro. (Si è inginocchiato ed esegue. Però, appena finito, le abbraccia le ginocchia e si alza portandola in braccio.) la cantante (con un grido). Ah!
il signore in grigio. Dove vuole andare? A teatro? La porto io!
la cantante(sempre in braccio al signore in grigio, sostenendosi con le mani sul capo di lui, s'accorge che l'amica sorride). Che bel tipo! (Al signore a lutto.) Anche lei, via sorrida un po'... Un po' soltanto... Andiamo, il signore in grigio. Andiamo, mio assassino... (il signore a lutto ha un sorriso nervoso.)
la cantante. Oh, finalmente!
il signore in grigio(apre le braccia perché la cantante scivoli a terra, ma le richiude subito ed ella è costretta a dargli un bacio). Riconoscentissimo. la cantante. Da bravi, ora, figliuoli. Ascoltatemi. Facciamo cosi... (Con aria materna, alsignore a lutto.) Lei venga qui, si sieda accanto alla mia amica. (Va a prenderlo per un braccio, lo fa sedere.) Lei, da quest'altra parte, qui.
(il signore in grigio esegue.)
Ed io qui, di fronte a tutti e tre. Orbene, figliuoli miei, io devo andare a teatro. Presto stasera sarò libera. Dunque, se mi promettete di star bonini, vi propongo che insieme, tutti e tre, andiate a prender posto in una bella trattoria che so io, e lì mi aspettiate per la cena. Va bene?...
il signore in grigio. Obbedientissimo.
la signora dalla volpe azzurra. Però non si deve piùparlare di nulla.
il signore a lutto. Io non posso... non sono abituato...
la cantante. Ma si, sia buono! Vedrà, si troverà bene.Diventerete amici. Lo siete già. È vero?
il signore in grigio (alsignore a lutto). Mi dia la mano, (il signore a lutto esita, poi glie la dà.)
La cantante. Oh! Ringraziamo Iddio! (Si alza.) Vado a prender la pelliccia. (Esce da sinistra.)
(Si sono tutti alzati.)
la signora dalla volpe azzurra. Vi prego: siatemiamici. Siate buoni con me.
il signore in grigio(prendendole la mano destra).Buono? Ma devoto, adorante!...
il signore a lutto(prendendole la sinistra). Io le domando perdono. (Glie la bacia.)
(il signore in grigio le bacia la destra.)
ATTO TERZO
Saletta appartata, in una trattoria di lusso. Soffitto stuccato a fiorami con filetti d'oro : pareti di seta gialla, nude. Lampadario centrale. Passaggio in fondo, a destra, nascosto da una tenda di seta, parimenti gialla. Finta porta a sinistra simulata da tenda eguale. Due tavole quadrate, bianchissime, scintillanti di cristalli: una a destra, una a sinistra. Circa due ore dopo il secondo atto.
scena prima
il signore a lutto, il signore in grigio,la signora dalla volpe azzurra, il 1° cameriere.
(All'alzarsi della tela, i tre signori sono appena entrati: hanno deposto nell'antisala i pastrani e i cappelli: soltanto la signora ha trattenuto sulle spalle la sua volpe azzurra.)
il 1° cameriere. È di lor gradimento?
il signore in grigio. Va benissimo. Però non occorre per noi che una tavola. Quella. (Indica la tavola a sinistra.) L'altra potrebbe più tardi divenire importuna. La tolga.
il 1° cameriere. Signore, come posso permettermi io?...La direzione del locale...
il signore in grigio. Comprendo. E allora... (Riflette; poi, al signore a lutto, alla signora dalla volpe azzurra.) Aiutatemi, di grazia, a risolvere questo problema. Altrimenti noi avremo commensali non invitati.
la signora dalla volpe azzurra. Ah, io non so dirle...Sono cosi stordita!...
il signore a lutto. Anch'io; sto cosi male!...
il signore in grigio. Vediamo.
il signore a lutto. Non c'è un'altra saletta appartata con una sola tavola?
il 1° cameriere. Vi è, ma già impegnata.
il signore in grigio (come avendo trovato). Benissimo. (Alcameriere.) Voi appoggerete le quattro sedie di quella tavola (indica la tavola a destra.) con il capo contro ogni coperto, come se avessero sonno. Anzi, toglierete un coperto, cosi i posti occupati resteranno tre.
il 1° cameriere. Vogliono forse uscire lor signori, per ritornare più tardi?
il signore in grigio. Non mi sono ancora spiegato : la tavola che noi occuperemo sarà quella. (La tavola a sinistra.) All'altra toglierete un coperto, e piegherete le sedie contro i tre coperti che rimangono.
il 1° cameriere. Attendono altri tre signori?
il signore in grigio.Per l'appunto. Può darsi che vengano, può darsi che non vengano. Ad ogni modo sia che vengano, sia che non vengano, noi pagheremo per loro. Va bene?
il 1° cameriere. Come comanda. (Leva il quarto coperto dalla tavola a destra e ne toglie la sedia che accosta alla parete: piega le altre tre sedie contro i tre coperti che rimangono.) Cosi?
il signore in grigio. Cosi. (Allasignora dalla volpe azzurra.) Perché non s'accomoda intanto? (Fa posto alla tavola di sinistra.)
(la signora dalla volpe azzurra siede in modo da rivolgere il volto al pubblico.)
A lei, amico. (Indica il posto alla destra della signora.)
(il signore a lutto siede,il signore in grigio, sedendo a sinistra della dama.)
Ed ora alcune raccomandazioni.
il 1° cameriere(facendo l'atto di togliere il quarto coperto della tavola dove i signori si sono seduti). Posso togliere il quarto coperto?
il signore in grigio. No : questo è un errore. Noi attendiamo una dama, la sola che potrete far passare. Abbiamo lasciate le indicazioni al bureau. Voi e il vostro secondo eviterete che altri entri qui dentro.
il 1° cameriere. E i tre signori che hanno invitatoper l'altra tavola?
il signore in grigio. Sono certo che non verranno. (i4z due commensali.) È vero? Vi pare che possano venire? Noi, si, siamo in due uomini con una donna sola. Ma è difficile che al contrario vengano al restaurant due donne con un uomo solo.
il 1° cameriere (stordito).Sarà...
il signore in grigio. Del resto è lo stesso : ceneranno idealmente con noi. Noi soddisferemo i loro conti. Siccome non abbiamo fretta, cianceremo prima di iniziare la cena.
il 1° cameriere. Agli ordini. (Esce.)
scena seconda
detti, meno il 1° cameriere, poiil 2° cameriere.
la signora dalla volpe azzurra(tremando). Signore, io non posso sopportare l'incubo dei tre invitati che non verranno.
il signore a lutto(alsignore in grigio, scattando). Ma che maniera è la sua! Siamo venuti per dimenticare, e lei ci mette dinanzi gli spettri! Togliamo via quella tavola!
il signore in grigio. Suvvia non siamo bambini! è uno scherzo sciocco il mio. È mai presumibile infatti che giungano a un tratto i tre esseri del nostro tormento?... Ridiamoci sopra... Figurarsi! Le nostre due donne a braccetto con l'uomo della signora, venuti per darci il colpo di grazia!... Magari!... Persuadiamoci, piuttosto, ch'essi di noi nemmeno si ricordano più; quantunque noi li adoriamo e siamo disposti ad infiorar loro la mensa. Anzi... (Si alza e suona il campanello.)
la signora dalla volpe azzurra. Che vuol fare?
il signore a lutto. Un'altra diavoleria?
il signore in grigio. Divertiamoci, non siamo venutiqui per divertirci?
il 2° cameriere(si presenta). Comandi.
il signore in grigio. Mi meraviglio che un locale di prim'ordine come questo non fornisca fiori a manate ai clienti. Procuratene subito un mazzo e di vario genere...
il 2° cameriere. Spero di trovarne di là. (Esce.)
scena terza
la signora dalla volpe azzurra, il signore in grigio,poi, per un momento,una mondana, un damerino, il 2° cameriere.
la mondana(fa capolino ed entra seguita daldamerino. Sbirciando la tavola vuota). Ci potremmo sedere qui.
il signore in grigio. Mi dispiace moltissimo, ma è occupato, come possono vedere.
la mondana. Bebé, è una jattura stasera! (Esce.)
il damerino(seguendola). Ninni, abbi pazienza, cara. Troveremo...
il 2° cameriere (rientrando, con un mazzo di fiori diversi). Signore, è tutto quello che ho potuto mettere insieme.
il signore in grigio. Va benissimo. (Al cameriere, che sta per mettere i fiori sulla loro tavola.) Ma no, non sono per noi. Date qua, e recateci intanto un antipasto vario ed una prima bottiglia di champagne.
il 2° cameriere.Agli ordini. (Esce.)
il signore in grigio(in piedi, con i fiori in mano). È quello che ci vuole. (Avvicinandosi alla tavola vuota.) Al suo damo, signora, certamente lei non può che offrire... Ecco: garofani rossi. Lo mettiamo in mezzo lui, tra le due donne. È giusto : il posto gli spetta: qui. (Depone sul coperto di mezzo i garofani rossi.) E lei? (Al signore a lutto.) Alla sua signora offrirà... offrirà... Dio mio... viole del pensiero. Meglio di cosi?,.. (Depone sul coperto di sinistra.)
il signore a lutto(scattando, con un tremito di singhiozzi nella voce). E lei a quella sciagurata che l'ha reso tanto pazzo, che lo fa incrudelire così orribilmente, che cosa offre? Che cosa? Dica, dica,..
il signore in grigio(ridendo). Io? Ecco : crisantemi. (Depone sul coperto dì destra.) Si può essere amanti più compiuti di noi tre?
(il 2° cameriere rientra recando l'antipasto e lo champagne, il signore in grigio si siede al suo posto, il signore a lutto cade affranto al suo. il 2° cameriere serve e versa.)
il 2° cameriere. Se vogliono ordinare per dopo... Avvertirò il primo cameriere.
il signore in grigio. Per ora vogliamo soltanto che nessuno entri qui, come già s'era detto.
(il 2° cameriere esce guardando sbalordito la tavola vuota con i fiori.)
la signora dalla volpe azzurra. Fa caldo!... Che caldo!... Io mi tolgo la volpe.
il signore in grigio. Se la tolga. (L'aiuta a togliersi la volpe e la depone sulla sedia libera.)Il caldo, vedrà, a poco a poco aumenterà. Beviamo or dunque a noi ed agli assenti. (Alza il bicchiere, e poiché gli altri due non fanno altrettanto) Ma via, veramente sono diventati melanconici per il mio scherzo? Signore, la prego, si metta di buon umore, io voglio diventare suo amico, da bravo! Così, grazie. (Cozza il bicchiere contro quello del signore alutto che si è risolto ad alzarlo. Poi alla signora dalla volpe azzurra.)Anche lei, bella signora, non mi faccia assalire dai rimorsi; io sono sciocco, sì, ma non voglio farle del male. Oh, brava, senza tremare! (Cozza anche contro il bicchiere dilei. Bevono.) Vedranno: a poco a poco, riscaldandoci, dimenticheremo le nostre sciagure... Anzi, ci parranno tra un'ora, quando avremo bevuto un po' di più, così ridicole, che ci meraviglieremo di averne tanto sofferto. Mi credano, amici cari, è così. (Alla donna.) Quando tra poco la sua bionda compagna ci raggiungerà, non ci riconoscerà più,trovandoci giocondi, ridenti, nuotanti in un oceano di beatitudine. (Versando.) Beva... Beviamo.
la signora dalla volpe azzurra (volgendosi alsignore a lutto). Comincia a girarmi la testa.
il signore a lutto (premuroso, paterno, prendendole le mani, accarezzandogliele). No, cara, no. Le confesso che ora do ragione al nostro amico: bisogna sforzarsi d'essere allegri. Un po' di capogiro, non è niente. Adesso io mi sento meglio.
la signora dalla volpe azzurra (lasciando le mani del signore a lutto e accarezzandosi la gola ed il petto). In verità è confortante. Non so, m'invade un benessere...
il signore in grigio. Ecco finalmente ch'io raccolgo una volta il premio delle mie fatiche. Vi sono grato del riconoscimento... e bevo alla vostra passione. (Beve.)
il signore a lutto (animandosi). Sono felicissimod'averla incontrata al telegrafo! (Beve.)
la signora dalla volpe azzurra. Anch'io, commossa! (Beve.)
il signore in grigio. Vedranno. C'innamoreremo perdutamente tutti e tre di noi tre stessi. Non ci lasceremo più. Ancora per qualche tempo avremo da superare tristezze e sconforti, poi la vita del nostro terzetto ci darà vita: ci verrà una gran voglia di godere. Godremo a più non posso. Viaggeremo, andremo all'estero, in Europa, poi in America, poi forse in Australia, e chi sa se non anche in India, in Cina ed in Giappone... Sempre tutti e tre... Della mia antica fortuna mi resta ancora abbastanza. La sperpereremo. Ma, viaggiando, noi guadagneremo tesori! Senza volerlo concluderemo affari inverosimili: in California con le miniere aurifere, in India con la pesca delle perle!... Confidiamo nella vita : è sempre la donna l'essere che possa ispirare ed accendere la fantasia. (Al signore a lutto.) Non sia geloso, la prego; ma avendo perduto la nostra, è gran fortuna aver trovata questa divina creatura!... (Bacia la mano allasignoradalla volpe azzurra.)
la signora dalla volpe azzurra (alsignore a lutto).
Mi pare ch'egli sappia incoraggiarci. Sono lieta nel vederla sorridere. il signore a lutto (sorridendo). Non so come, ma le parole di quest'uomo avvincono. Comincio a veder luce nell'avvenire. il signore in grigio (suona il campanello). Se giunge la nostra amica bionda, non abbiamo champagne da offrirle: bisogna ordinarne altro.
(Scoppia un diverbio dietro la tenda.)
scena quarta
detti, colui che non doveva giungere, il 1° cameriere.
il 1° cameriere(di dentro). Le dico che lei non puòpassare! Qui è tutto occupato. colui che non doveva giungere (di dentro). Figurarsi! Ho girato tutti gli alberghi, tutti i restaurants, i teatri e le buvettes della città!... Sarete voi a impedirmi d'entrar qui dentro?...
la signora dalla volpe azzurra (si sbianca, cominciaa tremare). Lui!
il signore a lutto. Chi?
Il signore in grigio. Chi?
la signora dalla volpe azzurra. Si, lui! lui!
il 1° cameriere(di dentro). Lei esercita una prepotenza! Lei non passerà!
la signora dalla volpe azzurra. Dio! Dio! (Si è alzata,non sa che fare.)
il signore in grigio. Coraggio. L'ultimo solito espediente. La tenda. (La conduce dietro la tenda della finta porta.) Qui, immobile! (Va a sedersi. Alsignore a lutto.) E noi... fingiamo di nulla!... colui che non doveva giungere (di dentro). E basta, dunque! M'avete seccato!
(Si vedeil cameriere che rincula ed entra quasi ruzzolando dietro una spinta. Comparecolui che non doveva giungere.)
il 1° cameriere(adirato, ai due seduti). Signori, èentrato con violenza. Io l'ho avvertito. colui che non doveva giungere (alto, robusto. Pastrano abbottonato, cappello in testa, ombrello. Al cameriere). Va bene : adesso, potete andare.
(il cameriere resta indeciso, poi esce.)
scena quinta
detti, meno il 1° cameriere.
colui che non doveva giungere(annusa l'aria ripetutamente, dilatando le narici, con scrollate di spalle. Come a se stesso). Non m'inganno. (Poi ai due che son rimasti a sedere, fingendo impassibilità.) Cosicché lor signori vengono in una saletta appartata di restaurant per intrattenersi tète-à-tète tra loro due...
il signore in grigio. Eh... già... Sa... molte volte si è cosi nervosi e si viene prima dell'ora... E poi, necessariamente, si deve attendere... colui che non doveva giungere. Adesso, vorrebbe farmi credere che la donna deva ancora venire! (Annusando l'aria.) No, caro signore. Ella è qui.
il signore in grigio. Oh, via, lei vuol darsi le arie di conoscitore stupefacente! Annusi, annusi!... Eh, diamine!... In un restaurant come questo, dove ogni dama che entra...
colui che non doveva giungere. L'odore che io dico, signore, lo riconoscerei non qui, ma in una serra. {Dando un pugno sulla tavola.) Basta! Dove?... Una giornata infernale! Tutta Milano ho frugato.
il signore in grigio. Tragedie! La compatisco, signore!... Ma qui ha sbagliato.
colui che non doveva giungere.Sbagliato? il signore a lutto (scattando, preso da un convulso). Sbagliato! Sbagliato! Ma come si permette lei d'entrare e disturbare, senza conoscerli, due gentiluomini che per i fatti loro...
colui che non doveva giungere(che ha frugato con gli occhi già da per tutto nella saletta, fa alsignore a lutto un cenno ironico perché stia zitto). Zitto! (Si avvicina freddamente alla sedia libera, ne prende la volpe azzurra e innalzandola e facendola spenzolare.) E questa?
(il signore a lutto ammutolisce.)
il signore in grigio (tentando un'ultima parola). Ebbene? Che significa?
colui che non doveva giungere. Che significa?... Glie lo dico io: trecentottanta lire, comperata appena dieci giorni fa, da Toldi, corso Garibaldi, Torino. Vuol vedere? (Mostra alsignore in grigio la marca della volpe azzurra.) Va bene?
il signore a lutto(convulso). Senta, signore, ora certamente lei potrebbe immaginare chissacché!... E invece noi da galantuomini possiamo giurarle, sulla nostra parola d'onore...
il signore in grigio(senza perdere il suo sangue freddo), E poi, vede? (Indicando l'altra tavola.) Anche lei era invitato, non un convitato ideale, è vero, ma il posto glie l'avevamo ben tenuto in serbo. Se non crede, domandi al cameriere. Già, lei può riconoscerlo il suo posto, a prima giunta. Garofani rossi, tra viole del pensiero e crisantemi. Invidiabile, se riflette che la tristezza romantica delle viole può essere l'espressione d'un cuore esulcerato di un marito che non riesce a odiare la consorte infedele; — potrebb'essere il caso del signore qui presente!... — e che, Dio mio, i crisantemi sopra un piatto, divengono più funebri che sopra una tomba: un amante — può facilmente indovinarlo — che ha dettato la sua pietra sepolcrale!...
colui che non doveva giungere. Comprendo soltanto che, per buona sorte, sono arrivato a giusto punto.
(Va verso la porta finta, ne solleva la tenda, dietro cui appare, d'un pallore mortale, la signora dalla volpe azzurra, che chiude gli occhi, e come non reggendosi più in piedi, si piega sul petto di lui.)
Su, cara, adesso non ti far prendere dal solito convulso : né ho voglia di far scene, ché ho perduto una notte in treno e giro da stamattina, I conti, se ce ne saranno, li faremo a casa, (Le posa sulle spalle la volpe azzurra; le raccomoda la veste.) Se ho torto, non dovevi ripagarmi con torti più gravi.
il signore a lutto (quasi in lagrime). Nessun torto. Domandi alla sua amica, la cantante.
il signore in grigio. Non occorre: il signore è maestro. Ha già compreso chi siamo noi due.
colui che non doveva giungere. Due sciagurati certamente. Buona sera, signori! (Esce, trascinandosi la signora dalla volpe azzurra che, passando accanto alla tavola dei fiori, pur barcollando, ha modo di stendere una mano, prendere i garofani rossi, e, uscendo, ficcarli tra il petto e il pastrano di colui che non doveva giungere.)
scena sesta
il signore in grigio, il signore a lutto.
il signore a luttovacilla un momento come se stesse per cadere. Poi corre verso il fondo). No! No! Non ve ne andate!...
il signore in grigio (arrestandolo). Ma che fa? Che vuol fare?...
il signore a lutto (ripiegando, stanco). Via... Via... Sen'è andata via dandogli i garofani!...
il signore in grigio. Soltanto i garofani? Tutto gli darà ancora, l'anima, il corpo, l'esistenza!... Eh, diamine, se giungesse a un tratto, inattesa, ella, l'infedele, convertita a chiederle perdono... le viole del pensiero?... non le darebbe il sangue delle vene lei?
il signore a lutto (cascando a sedere come una marionetta cui sia stato reciso il filo.) Si, si... è vero... (Scoppia in un pianto disperato.)
il signore in grigio (muovendo qualche passo versola tavola dei fiori, e come a se stesso).Io, però, per me… se ne volesse (Prende i crisantemi) ecco, al massimo, crisantemi!... (Li sparge per terra come sopra una bara.)
il signore a lutto(sempre tra i singhiozzi). Megliofinire... morire...
il signore in grigio(sempre come tra sé). E’ quelloche io penso ormai.
il signore a lutto(sempre tra i singhiozzi). Averne il coraggio!... Il coraggio di spezzarla questa terribile esistenza!...
il signore in grigio(come un'eco). Quale coraggio?... Per me non ce ne vuole un'oncia!... Poveretto! Ha ancora il cuore da mangiarsi lei!... Io... tanto tempo che l'ho divorato!...
il signore a lutto. Ed ho provato, sa!... Ho provato... il signore in grigio. Comprendo. Ma ancora non è maturo. Attenda... Attenda. (Mentre parla, lentamente trae di tasca ilportafogli, ne cava una cartina, l'apre, s'avvicina alla tavola e ne versa il contenuto in un mezzo bicchiere di champagne, battendo con il dito il pezzetto di carta, perché la polverinacaschi interamente.) Quando le avrà provate tutte... vedrà, le sarà facile. Oh, guardi, facilissimo!... Tutto sta nell'esperimentare sino in fondo che non c'è verso: che né a diritta né a manca c'è via d'uscita, che non si scappa... Allora lei chiacchiererà molto... molto... come me. Sentirà un gran bisogno di discorsi... di parole... Ascolterà la sua voce come quella d'un altro, d'un cattivo attore rompiscatole.., Le parrà che sia il vento a entrare dentro il suo petto vuoto e a farle fischiare folate di corbellerie... Quando sarà ridotto pietra pomice... allora... lo farà come nulla... (Tracanna d'un fiato.) Cosi. Chi ammazza?... Nessuno.
il signore a lutto(lo guarda sbalordito e ammirato;con la voce d'un idiota). Dunque... lei?... Risolto?...
il signore in grigio. Non sono mai stato di là... Tuttavia, spero... (Gli tende la mano.) Arrivederla, dunque. Mi saluti la bionda signora che verrà. Ecco una creatura che mi sarebbe piaciuto rivedere! Uhm, le dirà lei del mio ricordo! (Brevissima pausa. Picchiandosi la fronte.) Svagato!... Non ho il tempo di pagare il conto, ora!... Toccherà a lei- Mi perdoni... un contrattempo involontario!... (Esce a passo affrettato.)
scena settima
il signore a luttosolo, poi la cantante,il 1° cameriere (di dentro).
il signore a lutto(rimane come istupidito al suo posto a fissare il vuoto ripetendo stupidamente). « Risolto... Già risolto!... »
(Pausa. S'ode qualcuno che passa dietro la tenda cantarellando. Ancora mondane che passano ridendo rumorosamente. Pausa. Ancora risate, suono di posate e di piatti. Pausa.)
la cantante(di dentro). Qui?
il 1° cameriere(di dentro). Qui, signora, s'accomodi. la cantante (si precipita festosa in iscena, ma scorgendoil signore a lutto, solo, s'abbuia in viso, rimane interdetta). E gli altri?
il signore a lutto(risponde prima con un gesto dellamano, poi con voce stanca). Uhm! Partiti..,
la cantante. Come? Perché?
il signore a lutto(idiota). Risolto!... Lui giunto e trascinata lei. la cantante. L'avevo preveduto! E l'altro?
il signore a lutto (scrolla le spalle). Risolto!... (Indica la cartina aperta e vuota, rimasta sulla tavola.)
la cantante(comprendendo). Dio!... Possibile?... (Fa per precipitarsi verso l'uscita.) Ma bisogna cercarlo! Bisogna...
il signore a lutto. Inutile!... a quest'ora... (Aggrappandosi a lei in preda a un nuovo assalto d'angoscia.) Aiuti me, piuttosto!... Aiuti me a vivere!... (Scoppia in singhiozzi, mentre le si stringe addosso come un naufrago alla tavola.)
la cantante(pallida, rivedendo invece l'altro nella memoria). Peccato!... Forse avrei potuto amarlo!...
F I N E