Matrimoni d’interesse

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Titolo

MATRIMONI D’INTERESSE

Autore ed aventi diritto

Giuliano Angeletti  (poetangeletti@gmail.com

tel. 3317115597

Data pubblicazione

01.07.2010

Anno di stesura

2010

Genere

Commedia brillante

Atti

1

Durata (min)

60

Lingua

italiano

Personaggi maschili

4

Personaggi femminili

6

Minimo attori maschili

4

Minimo attrici femminili

6

Premi e riconoscimenti

Depositato S.i.a.e.

 Sezione DOR  Numero posizione SIAE 198563

Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto

Da effettuarsi dalla SIAE

100%

100%

MATRIMONI D’INTERESSE

Commedia Brillante

Quasi Cabarettistica

di Giuliano Angeletti

Atti 2

( con la facoltativa partecipazione di un Corpo di Ballo)

Personaggi:

ARMANDO

ORTENSIA

GIGLIETTA

LISETTA

FIAMMETTA

VALERIO

OSVALDO

LELLA

ALBINA

IL SINDACO

(Voce fuori campo)

(un uomo ed una donna mima la classica scena della panchina di charlot )

SCENA 0

(prologo facoltativo – voce fuori campo)

(canzoncina dello Zecchino d’oro)

(Un gruppo di bambini entrano in scena e giocano)

 (escono i bambini di corsa)

(voce fuori campo)

Sono passati tanti anni … e i nostri bambini … sono cresciuti

(entra una bambina)

Miranda

Miranda è diventata sindaco

(Miranda esce di scena)

 

( entra un’altro bambino con una fisarmonica)

 Vitaly …

La sua passione per la musica lo ha fatto diventare un bravo musicista

(Vitaly esce di scena)

(entra in scena un’ altra bambina)

Lella

Lella…

Ha aperto un’agenzia Matrimoniale

(Entra Albina)

E Albina è la sua segretaria sempre a caccia di marito

(Lella e Albina escono di scena)

(entra in scena un’altra bambina)

Lisetta

Lisetta cambia sempre amante … ma non si capisce come …

(Lisetta esce di scena)

(entrano in scena due bambini

Osvaldo e Valerio

Osvaldo e Valerio

(ride)

Loro sono due … tipi da bar …

(Osvaldo e Valerio escono di scena)

(entra una bambina)

Fiammetta

(fiammetta è una donna … insomma diciamo ….tuttofare)

(Fiammetta esce di scena)

(entrano due bambine)

Ortensia e Giglietta

Loro

(ride)

Loro due sono due zitelle incallite …

(Ortensia e Giglietta escono di scena)

(sempre voce fuori campo)

Ma ne manca … sempre uno

(ad alta voce)

Armando! … Armando!

(nessuna risposta)

Nessuno l’ha visto?!

(da dietro le quinte)

Nooooo!

(voce fuori campo)

 

Ma sapete che carriera  ha fatto?

(da dietro le quinte)

Noooo!

E allora lo dirò io …

(da dietro le quinte)

Siii!

(voce fuori campo)

Armando è l’ultimo pensionato baby d’Italia …

( da dietro le quinte)

Davvero!

(voce  fuori campo)

E ora … possiamo cominciare

SCENA 1

(ballo in scena)

 (la musica è alta)

SCENA 2

(ARMANDO, ORTENSIA)

(Armando entra in scena, con un giornale sportivo, si sdraia sul divano si leva le scarpe, sfoglia il quotidiano …)

(la musica si sente in sottofondo ma ancora moderatamente alta)

ARMANDO:

(sente la musica, fa l’atto di tapparsi le orecchie)

(sfoglia svogliato le pagine … fino all’ultima pagina, poi al contrario … infine torna alla terza pagina)

(la musica cessa … Armando è visibilmente alterato)

Finalmente un po’ di tranquillità, questa musica , ti spacca i timpani, ma la devono finire … io la farò finire

(alterato)

Scriverò … al Sindaco … al Prefetto … alla Forestale … alla Guardia Costiera

(sbadiglia)

Ma … domani … ora non posso … adesso finalmente …

(sfoglia il giornale)

La Gazza me lo voglio godere tutto fino in fondo

dalla prima all’ultima pagina …

(sfoglia la Gazzetta dello Sport)

Ma guarda un po’ … cosa dice Mourinho …. E Girardino … si è infortunato … e quando è successo ieri e domani c’è l’Inter … e adesso come facciamo … povera Viola …

(entra Ortensia alterata)

ORTENSIA:

(alterata con Armando)

Che cosa hai da gridare … finiscila … svegli tutto il palazzo …

ARMANDO:

(scusandosi)

Ma io … gridavo tra me e me …

ORTENSIA:

(alterata con Armando)

Si! Bravo … gridi tra te e te …

(ride isterica)

Sei andato fuori di testa!

ARMANDO:

(calmo)

Non sopporto la musica alta ..

(e mima)

 Mi spacca i timpani: ma io …

(alterato)

Li farò smettere … domani vado dal Sindaco … Armando non lo frega nessuno

(alterato)

Io voglio vedere … i permessi … la licenza … tutto cosa sono queste manifestazioni … il paese deve essere tranquillo …

ORTENSIA:

(furiosa)

A me quella musica piace … ti proibisco di andare a protestare

ARMANDO:

Quella musica mi spacca i timpani!

(mima l’atto di toccarsi le orecchie)

ORTENSIA:

(alterata)

Ma come fa a spaccarti i timpani

(ironica)

Prendi la pensione della sordità!

ARMANDO:

(orgoglioso)

Il 100 % di sordità!

ORTENSIA:

Allora la musica non la devi sentire!

(ironica … dopo alterata )

Ti ho detto che con il 100% di sordità la musica non la devi sentire!

ARMANDO:

(finge di essere sordo e mima)

Non la sento … ed io non ti sento

ORTENSIA:

(apre il frigo, guarda tira fuori tutto … rimette tutto dentro)

Eppure c’era … ne sono sicura … c’era …

(rivolta ad Armando e con tracotanza)

Chi mi ha mangiato le merendine … non sai niente tu …

ARMANDO:

(continua a leggere il giornale ignorando la sorella)

Se fossero il legamenti … è un bel guaio …

ORTENSIA:

(alterata)

Armando … tu hai mangiato le merendine … le mie merendine … e adesso brutto ladro … ritorni a comprarle …

(Armando riprende i giornale ma la sorella gli e lo  strappa di nuovo )

ORTENSIA:

(inferocita prende il battipanni)

E non dire di no! Sei stato tu … ti vedo sempre quando apri il frigo … di nascosto

(fa l’atto di aggredire Armando che provocato si alza di scatto)

ARMANDO:

(ad alta voce)

Non mi stare a toccare … Ortensia … chiaro …

Perché non puoi toccarmi … non puoi toccarmi …

(Ortensia con il battipanni insegue i due che girano intorno alla poltrona)

ORTENSIA:

(inferocita urla al fratello)

Ladro .. ladro…

(Armando si gira di colpo e Ortensia si ferma)

ARMANDO:

(a voce alta)

Non mi stare a toccare …

(Ortensia indietreggia)

Non mi stare a toccare …

(Armando avanza ed Ortensia indietreggia poi si  ferma)

ORTENSIA:

(perplessa)

E perché non ti posso toccare?

ARMANDO:

(ad alta voce)

Perché … io sono un grande invalido del lavoro …  e per questo mi hanno dato la pensione…

ORTENSIA:

(furiosa)

Ma se in tutta la tua vita, non ha mai lavorato più di quindici giorni …

ARMANDO:

(ad alta voce ma soddisfatto)

Ma questi quindici giorni sono stati di una intensità inaudita … soprattutto fatali

(soddisfatto)

Per questo  hanno dato il 100% di silicosi

 (ride di gusto)

ORTENSIA:

(furiosa)

Ma lo sai che con il 100% di silicosi  non riusciresti neppure a camminare invece vai per i boschi a caccia di uccelli

ARMANDO:

(ad alta voce)

E allora io vado a caccia di passere … e allora!

ORTENSIA:

(furiosa)

Poverini … vergognati …. Sparare agli uccellini

ARMANDO:

(sarcastico)

Poverini … poverini

(ridacchiando)

Non ti preoccupare che agli uccellini che prendi tu non ci spara nessuno!

ORTENSIA:

(furiosa insegue il fratello)

Se ti prendo ti ammazzo

ARMANDO:

(sarcastico)

Devi prendermi

(e grida)

Poverini … poverini … saranno i tuoi di uccellini

(ride)

ORTENSIA:

(insegue il fratello )

Disgraziato …. Se ti prendo

ARMANDO:

(corre)

Ormai sei secca … talmente secca che  gli uccellini non ti cercano più …

(ironico)

E ti dirò … non solo ho il 100% di silicosi ma ho anche … l’accompagnamento

( fa un gestaccio alla sorella e scappa di corsa uscendo di scena inseguita da Ortensia)

SCENA 3

(ORTENSIA , GIGLIETTA)

(entrano contemporaneamente una da una entrata e una all’altra e si scontrano)

ORTENSIA:

Che modi …

GIGLIETTA:

( alterata)

Fai attenzione

ORTENSIA:

sei un po’ sbadata

GIGLIETTA:

cercavo quello scemo di Armando

ORTENSIA:

quel farabutto, mi ha mangiato tutte le merendine

GIGLIETTA:
(si guarda intorno)

Cercavo …

ORTENSIA:

(curiosa)

Cosa cerchi!

GIGLIETTA:
(si guarda intorno)

Dei giornali vecchi …

ORTENSIA:

(curiosa)

Per fare cosa?

GIGLIETTA:
(si guarda intorno)

Devo pulire le trote

(cerca dietro la poltrona)

Eppure erano lì …

(si gira intorno per cercarli)

Dove sono!

ORTENSIA:

(collabora nella ricerca)

Fiammetta li ha buttati tutti via

ORTENSIA:
(si guarda intorno e vede la gazzetta)

Eccone uno …  tanto è di Armando

(guarda la data)

È di oggi …

GIGLIETTA:

e allora  …

ci sarebbe in giro solo questo

Ma se Armando, da di matto!

ORTENSIA:

si calma … si calma …

GIGLIETTA:

e se non si calma?

(le due donne in unisono)

Si calma …. Si calma …

ORTENSIA:

 ( passa il giornale alla sorella)

GIGLIETTA:

(prende il giornale, toglie le pagine centrali e rimette la prima pagina dove è stato trovato)

Bastano queste pagine

vado io a pulire le trote …

dov’è andato Armando!

ORTENSIA:

non lo so! Ma se lo prendo …

(Ortensia esce di scena)

SCENA 4

(ARMANDO , GIGLIETTA)

GIGLIETTA:

(grida)

Armando!  Armando! Armando!

(non risponde nessuno)

Armando! Armando!

Chissà dove è finito quel tamburo….

(voce fuori scena)

ARMANDO:

(ironico)

Sono qui Gigliettina … zitellina … suonatina …

(sghignazza)

GIGLIETTA:

(ironica)

Armandino signorino e cretino

(alterata)

Cerca di portarmi Novella 2000 e alla svelta prima che Francesca chiude

(ammonendolo)

se stasera vuoi mangiare qualcosa …

ARMANDO:

(voce fuori scena)

Ma Giglietta eri in giro … non potevi comprarla tu …

GIGLIETTA:

(risoluta)

io! Ma scherziamo!

È troppo caldo … e poi visto che ci sei … portami anche la camomilla

…. senza  quella io non dormo …

ARMANDO:

(voce fuori scena)

Che palle … vengo su a prendere i soldi …

(Armando entra in scena)

GIGLIETTA:

(isterica)

Io voglio Novella 2000 e la camomilla … e di quella buona, voglio la Bonomelli che ha un sapore e un profumino delicato … capito … la vogliooooooo ….

ARMANDO:

ho capito … ho capito ….. ho capitoooo…

GIGLIETTA:

(grida)

Come ti permetti … alzi anche la voce adesso…

Come ti permettiiiiiiii…

ARMANDO:

( calmo)

Va bene … va bene … adesso fuori … che prendo i soldi …

GIGLIETTA:

(calma)

Va bene … e poi chissà cosa ci sarà in quel nascondiglio … e poi ricorda che devi farmi una delega … non si sa mai … potrebbe succederti qualcosa …

ARMANDO:

(fa il segno delle corna)

Tieeee!

Adesso fuori …

(accompagna la sorella fuori dalla stanza)

SCENA 5

(ARMANDO)

(guarda ed esamina la stanza per paura di essere visto poi circoscritto si avvicina ad un armadietto)

ARMANDO:

(tra se e se)

Guarda cosa mi tocca fare … devo stare attento ai miei soldi …. Quelle arpie se scoprono il nascondiglio non mi lasciano neppure un Euro ….

(grida)

A pensare che le mantengo io … la casa è la mia …  … neppure un Euro esce dalle loro tasche …

(a bassa voce)

Le mantengo io … quelle arpie … le mantengo io … io … io …

(ad alta voce)

E quelle due zitelle cosa se ne faranno mai dei soldi … godono vedendo l’estratto conto … quelle megere …

 Mentre io me le sono meritate le pensioni …

Io i mie quindici giorni di lavoro in sessantenni di vita … me li sono fatti tutti

(apre con una chiave un cassetto prende i soldi si guarda intorno con sospetto richiude il cassetto, nasconde la chiave)

(sente bussare alla porta interna dell’ appartamento)

SCENA 5

(ARMANDO, ORTENSIA)

ORTENSIA:

(fuori scena sbattendo la porta … grida)

Armando! …. Armando! …

(Armando come in preda al panico rimane in silenzio )

ARMANDO:

(tra se e se)

Diamine … Ortensia … non mi avrà per caso visto … non avrà per caso fatto installare delle telecamere

ORTENSIA:

(fuori scena sbattendo la porta … grida)

Armando! … Armando!

ARMANDO:

(non risponde ma silenziosamente ispeziona la camera)

ORTENSIA:

(fuori scena sbattendo la porta … grida)

Armando! …. Armando! … ar mando a fan culo se non mi risponde questo tamburo …

Armando … tanto lo so che sei li dentro a contare i soldi … ma vedrai che prima o poi lo scopro quel nascondiglio … e allora …. Ridiamo …

ARMANDO:

(titubante)

Ortensia non capisco sono sordo …

ORTENSIA:

(fuori scena sbattendo la porta … grida)

Se non apri ti spacco la testa

ARMANDO:
Adesso apro

(apre la porta )

ORTENSIA:

(risoluta)

Adesso vai di corsa a comprarmi lo sciroppo di prugne, lo sai che senza quello non vado in bagno

ARMANDO:

(titubante)

Si !

ORTENSIA:

(risoluta)

Cosa vuole dire si ! Di corsa  … ho detto … scattare …

(Armando esce di corsa )

ORTENSIA:

chissà dove li tiene i soldi

(entra di corsa ed esce di scena)

SCENA 6

(ARMANDO, IL SINDACO)

 

(GIGLIETTA E ORTENSIA fuori scena)

(fuori scena Armando incontra il Sindaco)

IL SINDACO:
Carissimo Signor Leandro come va!

ARMANDO:

il mio nome è Armando non Leandro

IL SINDACO:

si signor Leandro, in che cosa posso esserle utile

(sorridente)

C’è forse un problema che l’ affligge … dica Leandro … dica …

ARMANDO:

io sono Armando …

IL SINDACO:

(circoscritto)

Chi è questo Armando … non sarà per caso …

(si guarda intorno con sospetto, dopo si rivolga ad Armando)

ARMANDO:

(sorridente)

Non si preoccupi … Armando sono io…

IL SINDACO:

(sorridente)

Signor Armando … ma ha visto che cosa ho fatto … tutti i giorni ci sono feste … si balla, si canta e la gente è contenta …

(avvicinandosi al viso di Armando come cercando una conferma)

È contenta la gente !… E’ contenta! …

ARMANDO:

(mostrando disappunto)

Io no!

IL SINDACO:

(sorridente)

Ma Signor Leandro … mi dica …. Mi dica … io sono qui per aiutarla …

ARMANDO:

(racconta)

La musica… alta … i ballerini … mi spaccano i timpani

 e coloro che come me devono alzarsi presto …  sono penalizzati

insomma … non c’è rispetto …

IL SINDACO:

ma lei non è in pensione …

ARMANDO:

(alterato)

E allora …

IL SINDACO:

E allora può alzarsi quando vuole

ARMANDO:

(alterato)

 Io mi alzo quando mi pare e poi a me quella musica mi da noia, mi spacca i timpani…

IL SINDACO:

ma lei … se non sbaglio ha il 100% di sordità e percepisce anche la pensione

ARMANDO:

(alterato)

E allora … il mio voto conta

( fuori scena Giglietta e Ortensia ad alta voce)

Signor Sindaco i nostri voti contano di più … quindi noi vogliamo che nel parco si continui a ballare e cantare …

IL SINDACO:

(perplesso )

Ma se loro sono due e lei è uno … vuole dire che due voti contano più di uno

Quindi … si continua a ballare

(fuori scena Giglietta ed Ortensia ad alta voce)

Bravo Signor Sindaco …

IL SINDACO:

(soddisfatto )

Adesso signor Leandro … io devo andare, ma mi raccomando … mi saluti il Signor Armando

(il Sindaco esce di scena)

ARMANDO:

(perplesso )

Ma io! Sono Armando

(perplesso)

Io sono Armando … io …

(perplesso)

Ma chi sono io!

(con un gesto di disappunto Armando esce di scena)

SCENA 7

(FIAMMETTA, GIGLIETTA E ORTENSIA )

GIGLIETTA:

(sdraiata sul divano)

Ormai … il pesce sarà pronto, si sente un odorino

ORTENSIA:

(entra di corsa)

Ma quel tamburo di Armando sarà andato a prendermi

(ad alta voce)

Lo sciroppo di prugne … che mi fa tanto bene …

GIGLIETTA:

io voglio … Novella 2000

(bussano alla porta)

ORTENSIA:

(alterata)

Chi sarà … bussano tutti all’ora di mangiare

(contemporaneamente)

Sembra che sentano l’odore …

GIGLIETTA:

Vado ad aprire!

(Giglietta va ad aprire, vede Fiammetta)

FIAMMETTA:

posso!

GIGLIETTA:

Fiammetta vieni pure questa è casa tua

FIAMMETTA:

come sei bella Giglietta, per te gli anni non passano mai, ogni giorno sembri sempre più giovane

(sente l’odore del pesce)

Ma che buon odorino … sono trote

ORTENSIA:

(alterata tra se e se)

Ci mancava questa … non sentiva l’odore

FIAMMETTA:

( mielosa)

Ortensia, ma che bella collana hai ! Ti sta una meraviglia, sei bellissima

ORTENSIA:

(alterata e tra se e se)

Figuriamoci se mi faccio incantare dalle sue moine

FIAMMETTA:

( mielosa)

Ortensia cosa hai detto, non capisco

(pausa)

Che bella gonna che hai ….

ORTENSIA:

(felice)

Ti piace …. Pensa che non piace a nessuno invece è la mia preferita

(si gira)

Guarda la piega, mi snellisce ancora di più

FIAMMETTA:

( mielosa)

Ortensia sei più sinuosa di una sirena …

ORTENSIA:

(felice)

Fiammetta … fermati a pranzo da noi

FIAMMETTA:

( mielosa)

Io vorrei, ma non vorrei disturbare

GIGLIETTA:

(mielosa)

Non disturbi … abbiamo tre trote nel forno e un mare di patate

FIAMMETTA:

ma … sono tre trote … e voi siete in tre … e se vengo io siamo in quattro e le trote sono in tre …

ORTENSIA:

non preoccuparti, Armando … e vorresti dare il pesce ad Armando

GIGLIETTA:

(ride ironica)

È come dare delle perle ai porci

(e tutte ridono)

FIAMMETTA:

( soddisfatta)

Per le pulizie mi fermo dopo pranzo …

ORTENSIA:

fai quello che puoi

GIULIETTA:

il resto lo facciamo fare ad Armando

(ridono di nuovo)

ORTENSIA:

andiamo a preparare la tavola e a pulire il pesce.

(escono di scena)

SCENA 8

(ARMANDO, FIAMMETTA, GIGLIETTA, ORTENSIA )

(entra Armando non trova nessuno, sente solo odore di pesce arrosto)

ARMANDO:

(ad alta voce)

Giglietta … Ortensia …

(nessuna risposta)

Ho portato il succo di prugne, Novella 2000 e la Camomilla Bonomelli

(nessuna risposta)

(sente odore di pesce)

Le trote bruciano … qualcuno vada a spegnere il forno …

(nessuna risposta)

Vado io !

(va per aprire la porta ma la trova chiusa, allora torna indietro e si va a sedere sulla poltrona, vede la Gazzetta dello Sport e la apre ma trova colo la prima pagina)

ARMANDO:

(grida)

La mia gazzaaaaaaa!

( dalla porta chiusa della cucina)

ORTENSIA:

(grida)

Silenzio … disturbi …

ARMANDO:
(grida)

Voglio la mia gazza …

ORTENSIA:

(alterata)

Ecco la tua Gazzetta

(apre la porta e getta il giornale accartocciato in scena, richiude la porta)

(Armando si getta sul giornale lo apre, escono le interiora delle trote ma lui continua anzi cerca di leggere)

Manca la pagina della campagna acquisti della Fiorentina … questa pagina parla solo della Juve e a me della Juve non me ne importa niente …

GIGLIETTA:

(alterata)

Il resto del giornale lo ho gettato nel bidone ed ora fai silenzio che dobbiamo mangiare …

ARMANDO:

(grida)

Allora aprimi … ho fame … ho fame …

ORTENSIA:

no … i pesci sono tre … e noi siamo in tre … abbiamo ospiti …

GIGLIETTA:

Siediti in poltrona e aspetta…

ARMANDO:

(disperato)

Tutto a me …  mi deve succedere … tutto a me …

(Armando si accascia sulla poltrona )

Anche oggi … senza mangiare … adesso stringo la cinghia

E cerco di riposare …

(musica)

SCENA 9

(ARMANDO, FIAMMETTA)

(Armando si addormenta, passa Fiammetta con l’Aspirapolvere)

ARMANDO:

(disperato)

In questa casa … non solo non si mangia ma non si riesce neppure a dormire

FIAMMETTA:

(con l’aspirapolvere)

Togliti … togliti che devo passare con l’aspirapolvere …

(Armando si toglie ma viene inseguito dalla donna con l’aspirapolvere, Armando si risiede in poltrona)

FIAMMETTA:

(tutta presa con il lavoro)

Le trote al forno erano veramente buone, peccato che non c’eri

ARMANDO:

(sarcastico)

Peccato che non c’eri … Si …ma le trovo pesanti

( e fa l’atto di toccarsi lo stomaco)

L’ultima volta mi sono rimaste … nello stomaco

FIAMMETTA:

(convinta)

Nello stomaco! Ma scherziamo …

Il pesce era delicatissimo e poi … quel filino d’olio di Valeriano … su quella carne rosa … insomma … era così buono che … sembrava burro…

ARMANDO:

(sarcastico)

Buono … che sembrava burro …

FIAMMETTA:

(convinta)

Anche le patate erano buonissime … le patate di Ortensia e Giglietta erano patate novelle …

ARMANDO:

(sarcastico e ad alta voce)

E questo no … le patate di Ortensia e Giglietta … non sono novelle …

E non sono neppure ricercate

( ride)

Non le vuole nessuno …

FIAMMETTA:

(lo redarguisce)

Non essere così … Armando ….

(lascia l’ aspirapolvere gira per la stanza con uno straccio)

(tutte le volte che si gira Armando  mima ammirato il fondoschiena di Fiammetta)

ARMANDO:

(sarcastico e ad alta voce)

Nessun uomo si confonderebbe con due animali  come le mie due sorelle …

FIAMMETTA:

( guarda se qualcuno ascolta e a bassa voce chiama Armando, i due si avvicinano)

Trovaci  marito alle due arpie… così te ne liberi una volta per tutte …

ARMANDO:

(soddisfatto)

Bene … bene

(breve pausa)

Ma come faccio …

FIAMMETTA:

(a bassa voce)

Bisogna rivolgersi alle persone giuste …

ARMANDO:

(soddisfatto)

E chi sono le persone giuste … e il risultato …

FIAMMETTA:

(ad alta voce quasi alterata)

Il risultato te lo assicurano al 100 %

ARMANDO:

(perplesso)

Ma c’è da pagare …

FIAMMETTA:

(a bassa voce)

Un pochino … una scemata …. Fidati …

ARMANDO:

(perplesso)

Ma chi c’è andato!

FIAMMETTA:

(a bassa voce)

Ma hai visto Lisetta … tutti i mesi esce con un’ uomo differente !

ARMANDO:

(perplesso)

Come fa?

FIAMMETTA:

(a bassa voce)

Ma si è rivolta alche lei in Agenzia ! Sai il mondo va avanti così … e poi partiamo con il vantaggio che io, i gusti delle tue sorelle in fatto di uomini li conosco bene .

(ride)

ARMANDO:

(perplesso)

Bene … bene … allora andiamo  noi due … e viene anche Lisetta con noi …

FIAMMETTA:

(soddisfatta)

Allora … andiamo …

(escono di scena)

SCENA 10

(ARMANDO, FIAMMETTA, IL SINDACO, LISETTA)

(il Sindaco preoccupato gira per la scena)

(entrano in scena Fiammetta e Armando)

FIAMMETTA:

buon giorno signor Sindaco ….

ARMANDO:

Buon Giorno

IL SINDACO:

Buon giorno Leandro … buon giorno Fiammetta

ARMANDO:

Ma io non sono …

FIAMMETTA

Ma io … sono …

IL SINDACO:

(toccandosi la testa)

Ho capito … ho capito … ho capito … voi siete … si… voi siete …

(ride)

(Armando e Fiammetta in unisono )

Noi siamo !

IL SINDACO:

(ad alta voce)

No! Voi siete …

(Armando e Fiammetta in unisono)

Noi siamo !

IL SINDACO:

I tre porcellini

( tutti e tre cantano il motivetto)

ARMANDO:

(interessato)

Come mai qua!  Signor Sindaco aspettate qualcuno

IL SINDACO:

Voi aspettate qualcuno?

FIAMMETTA:

No! Voi a spettate qualcuno?

IL SINDACO:

Come! Non capisco … io aspetto qualcuno

(ride)

Questo poi ….

ARMANDO:

Abbiamo visto che giravate nervoso, come si fa di solito nell’atto di aspettare qualcuno …

IL SINDACO:

(spaventato)

L’atto … l’atto … voi sapete qualcosa dell’atto …

FIAMMETTA:

nessuno ha fatto l’Atto …

IL SINDACO:

(grida)

Elettori … basta … l’atto

ARMANDO:

Basta perché!

FIAMMETTA:
Perché !

IL SINDACO:

( canta)

Perché la domenica!

(tutti e tre cantano il motivetto di Rita Pavone)

(cessa la musica)

IL SINDACO:

(ad alta voce)

Io vi saluto Elettori e vi faccio l’atto

(fa l’atto del cuccù ai due attori)

(esce di scena)

ARMANDO:
però è bravo …

FIAMMETTA:

è proprio il sindaco che ci voleva

ARMANDO:
io l’ho votato …

FIAMMETTA:

Anch’ io … è bravo … è bravo …

ARMANDO:

adesso andiamo … si è fatto tardi … ma cosa sta succedendo

(ballo in scena)

FIAMMETTA:

(ammirata)

Ballano …

ARMANDO:

(scocciato)

Andiamo via … andiamo …

FIAMMETTA:

(ammirata)

Un minuto … ecco Lisetta

(entra in scena Lisetta)

LISETTA:

andiamo che non ho tempo … ho un’ appuntamento

(escono di scena)

FINE

1

ATTO

(i ballerini ballano in scena)

 

2

ATTO

SCENA  1 (11)

(ARMANDO, FIAMMETTA, LELLA, LISETTA, ALBINA)

( Agenzia Matrimoniale LELLA SPERA TI SPOSA  … Lella è seduta al tavolo accanto a lei in un tavolo vicino è seduta la sua segretaria Albina)

(bussano alla porta)

(Lella e Albina ripetono in unisono)

 

Avanti …

ALBINA:

(alterata)

Avanti lo devo dire io che sono la segretaria … non tu che sei la titolare

Altrimenti a cosa serve la segretaria!

LELLA:

la segretaria …  si la segretaria ….

(perplessa)

Io sono la titolare … e tutte le titolari hanno le segretarie ….

ALBINA:

una titolare … è una donna piena di titoli …

LELLA:

(si alza dalla scrivanie ed orgogliosa)

Io modestamente sono piena di titoli …

ALBINA:

( sorridente )

Allora … dunque … tutti possono darti i titoli … e tu non ti devi offendere

LELLA:

no i titoli sono prestigio

ALBINA:

Lella sei una megera, strozzina , aguzzina … tambura e deficiente

LELLA:

( alterata)

Come … ti permetti!

ALBINA:

(segna la porta)

Silenzio … c’è gente !

( dalla porta fa capolino la testa di Armando, nel vedere un uomo Lella si precipita e lo trascina dentro … entrano anche le altre, ma non vengono degnate neppure di uno sguardo)

( Albina finge di lavorare)

LELLA:

( complimentosa accarezza Armando)

Armandino mio bel fustino, ti aspettavo … sei qua per trovare un amorino … fidarti di me e vedrai che ti trovo … una bella topolina …

(segna con il dito Albina)

Armandino, guarda come è bella Albina

(Albina esce dalla scrivania e fa una piroetta)

Ma guarda che ragazza è la mia Albina, è la donna che fa per te Armandino

Guardala, bella e fresca …

Che fiore…

Sembra una rosa di maggio

ARMANDO:

veramente … io non sono venuto per me …

LELLA:

(delusa)

Non si riesce proprio a piazzare questa qua ….

FIAMMETTA:

veramente noi …

LELLA:

(complimentosa versa le sue attenzioni su Fiammetta)

Fiammetta … vieni qua … raccontami un po’ … con gli uomini va male e allora sei venuta da me … non preoccuparti ci penso vieni … scricchiolina …. Io ti farò conoscere l’uomo della tua vita …

FIAMMETTA:

(ridendo)

Io no … e poi io sono già separata …

(ridendo ironica)

Io ho già dato …

LELLA:

(complimentosa versa le sue attenzioni su Lisetta)

Lisetta tesoro mio … gli uomini che ti ho trovato, non ti vanno bene

LISETTA:

Se ce ne fossero di migliori ….

LELLA:

(rivolta ad Albina)

Albina fai vedere il catalogo alla signorina …

(Lisetta si avvicina alla scrivania di Albina, gli altri rimanendo in scena fingono silenziosamente di confabulare)

LISETTA:

(con il catalogo in mano)

Ma questi uomini si assomigliano tutti

ALBINA:

(con disappunto)

Non è vero … come ti permetti …questa è una Ditta seria …

LISETTA:

(scocciata)

Va bene … fammi uscire … con questo… mi sembra di bell’aspetto

(lo segna con il dito)

ALBINA:

(apre l’agenda)

Domani sera va bene …

LISETTA:

(compiaciuta)

Bene … bene …

LELLA:

(compiaciuta)

Avete visto, basta solo consultare il catalogo e…

(fa una piroetta)

E  … l’amore nasce …

ALBINA:

(prende l’agenda)

Adesso vado a prendere accordi. Vieni Lisetta ..

(salutano tutti)

Con permesso

(e tutti dicono)

Prego …

(Lisetta e Albina escono di scena)

SCENA  2 (12)

(ARMANDO, FIAMMETTA, LELLA)

 

ARMANDO:

(rivolto a Lella)

Io sono venuto per le mie sorelle …

LELLA:

(ridendo)

Quelle due zitelle

FIAMMETTA:

( ironica )

Lella impegnati e trova uno straccio di marito

(ad alta voce)

A quelle due zitelle!

LELLA:

(interessata)

È difficile … con il carattere che hanno! Ma …

ARMANDINO:

ma questa non è una Agenzia Matrimoniale

LELLA:

(alterata)

E allora, come osi mettere dei dubbi sulla mia capacità professionale

FIAMMETTA:

(calma)

No ! Sappiamo che il caso è difficile

LELLA:

estremamente difficile

ma … vedremo di porre rimedio

ARMANDO:

(calmo)

Ci sono delle spese…

LELLA:

dopo! Dopo … adesso lasciami solo con Fiammetta, ho bisogno di lei per studiare un modo per fare innamorare quei due poveri cuori

ARMANDO:

io allora devo proprio andare

LELLA:

e di corsa! Io devo lavorare

ARMANDO:

ma io sono quello che paga

LELLA:

(ad alta voce)

E allora… via … via …

ARMANDO:

(perplesso)

Ma siamo sicuri del risultato!

LELLA:

(agitata)

Come ti permetti! Osi mettere in dubbio la rispettabilità della mia Ditta

Con me ha trovato moglie anche Charlot!

(Armando protestando esce di scena)

(si ripropone facoltativamente la classica scena della panchina con  Charlot  i fiori e la ragazza la durata è di circa due minuti, escono di scena i due mimi)

SCENA  3 (13)

(FIAMMETTA, LELLA)

LELLA:

(rivolta a Fiammetta)

Le donne hanno dei gusti specifici. Io devo sapere tutto … tutto… anche i minimi particolari

FIAMMETTA:

Per questo non ci sono problemi, io di loro conosco morte e miracoli, ma cambiando discorso il nostro patto è sempre valido

LELLA:

Certamente, ma ora analizziamo il presente …ed il presente è Ortensia

(prende appunti)

FIAMMETTA:

Ad Ortensia gli piacciono gli uomini  tipo Bred Pitt, però biondo

LELLA:

Ho proprio un uomo per lei …. Pensate che lo chiamano

FIAMMETTA:

Come lo chiamano !

LELLA:

Valerio il pitto di Valdurasca

FIAMMETTA:

Ma Valerio non è biondo

LELLA;

Quello non è un problema, ci penso io … e Giglietta

FIAMMETTA:

A Giglietta gli piacciono gli uomini tipo Richard Gire … ma con i capelli rossi e un pò di pancetta

LELLA:

(ride)

Ma c’è un detto che dice che di rossi non sono buoni neppure i capretti

Comunque ho un elemento … si chiama Osvaldo Giro

FIAMMETTA:

(stupita)

Giro!

LELLA:

Si! Osvaldo Giro perché tutti i giorni fa il giro dei bar …

FIAMMETTA:

Ma lo è rosso!

LELLA:

(ride)

Rosso lui … ha una faccia… tosta

FIAMMETTA:

Ma lo vuole rosso di capelli!

LELLA:

Un po’ rossino di capelli lo è! E ha anche un pò di pancetta

FIAMMETTA:

ma tutti e due se sono quelli che penso, non sono dei gran lavoratori

LELLA:

nel mio mestiere non servono dei lavoratori ma dei play boy

(breve pausa)

allora rimaniamo d’accordo così … io li mando a casa delle zitellone , ma in casa non ci deve essere nessuno eccetto l’interessata, neppure Armando

FIAMMETTA:

ci penso io … ci penso io …

LELLA:

ora vai via, devo predisporre tutto

FIAMMETTA:

(saluta ed esce di scena)

SCENA  4 (14)

(LELLA, VALERIO, OSVALDO)

(Lella si sfrega le mani)

LELLA:

(entrate)

(entrano Valerio e Osvaldo)

VALERIO:

Lella cosa c’è

OSVALDO:

Ci hai chiamato

LELLA:

Ho bisogno di voi!

VALERIO:

No! Lavoro no … è troppo caldo

OSVALDO:

(canticchia)

Lavoro saltami addosso …

VALERIO:

(canticchia)

Lavora te che io non posso

LELLA:

(sorridente)

Io vi offro un lavoro piacevole ….

OSVALDO:

Nessun lavoro è piacevole

VALERIO:

Andiamo a farsi un aperitivo dalla Jole

OSVALDO:

Si andiamo … questa ci vuol fare lavorare

LELLA:

(si alza dalla scrivania e fa il gesto di bloccare i due uomini che si fermano)

Ragazzi dovete fare innamorare due donne …

(in unisono ripetono)

Due donne

LELLA:

(indica le sedie)

Sedete, che vi spiego tutto

OSVALDO:

Si ma alla svelta: mi aspettano al bar per la partita

LELLA:

(calma)

Sarò breve!

VALERIO:

(fa l’atto con la mano)

Breve … breve

LELLA:

(racconta)

Ci sono due donne che hanno messo gli occhi su di voi!

(i due in unisono)

Su di noi!

LELLA:

 Si … su di voi perché siete due uomini,  piacenti …single e lavoratori

VALERIO:

Lavoratori proprio no … si saranno sbagliate …

LELLA:

va bene , insomma … sono innamorate di voi …

(i due uomini in unisono)

Allora andiamo!

LELLA:

Si io vi preparo l’appuntamento … però bisogna che cambiate un pochino il vostro aspetto

(i due uomini in unisono)

Per noi va bene …

VALERIO:

Ma ! quelle due hanno almeno una bella pensione

LELLA:

Si! Non preoccupatevi … adesso uscite …

(i due si sfregano le mani ed escono di scena)

(breve pausa)

(Lella scrive sull’agenda, telefona ed esce di scena)

SCENA  5 (15)

(FIAMMETTA, ARMANDO)

(casa di Armando)

(guardano l’orologio entrambi agitati)

FIAMMETTA:

(agita)

Ormai arrivano

ARMANDO:

(agitato)

Quanto manca

(agitati entrambi)

FIAMMETTA:

(con frenesia)

Ortensia dovè !

ARMANDO:

ha ancora i bigodini … in testa …

FIAMMETTA

(a bassa voce)

Non sospetta niente …

ARMANDO:

Deve essere una sorpresa!

FIAMMETTA:

(sorridendo)

Eccolo! Eccolo!

ARMANDO:

andiamo … andiamo

FIAMMETTA:

(rivolta verso il pubblico)

Ortensia … lo vuole biondo

(escono di scena, sfregandosi le mani)

SCENA  5 (15)

(VALERIO, ORTENSIA)

(bussano alla porta, la porta è socchiusa)

VALERIO:

posso entrare …

(entra e curioso si guarda attorno ha con se una rosa, la sua voce è calda e sensuale)

Ortensia … signorina Ortensia

Signorina Ortensia…

(entra velocemente Ortensia)

ORTENSIA:

(sarcastica e rivolta verso il pubblico)

Chi è! Chi mi vuole … Chi mi chiama

(ad alta voce)

Signorina Ortensia … sono vent’anni che nessuno mi chiama così

(si volta verso Valerio)

E questo … chi è ! e da dove viene questo ?

(ride)

E chi lo conosce questo francescane …

VALERIO:

(fa l’inchino)

Permetti il mio nome è Valerio

(tra se e se)

Questa donna è un mostro … ma il lavoro è lavoro

ORTENSIA:

Questo qua è proprio scemo, mi fa anche l’inchino

(ride)

O bell’uomo, in questa casa non abbiamo bisogno di maggiordomi

VALERIO:

(consegna la rosa a Ortensia)

Signorina … profondamente ammirato dalla tua  bellezza … ho pensato di donarti

ORTENSIA:

(prende il fiore)

Una rosa …

(ride)

Era meglio che mi portavi … un mazzo di biete …

VALERIO:

(stupito)

Un mazzo di biete !

ORTENSIA:

Si da far bollite … fanno bene anche all’intestino

(spazientito)

Insomma cosa volete!

VALERIO:

io mi sono pazzamente innamorato di te ….

ORTENSIA:

(stupita)

Di me!

VALERIO:

il mio cuore batte

ORTENSIA:

Se non battesse …. Saresti morto

VALERIO:

Ho voglia di abbracciarti amore mio

ORTENSIA:

(ride)

Amore mio …  e mi vuole abbracciare … puzza d’aglio a morte …

VALERIO:

siiii

ORTENSIA:
(toccandosi i capelli)

Stai attento che perdo i bigodini …

VALERIO:

Io ti voglio sposare …

ORTENSIA:

Tu mi vuoi sposare! Ma scherziamo … sarai biondo … ma non ti assomigli a Bred Pitt …

VALERIO:

(mettendosi di profilo)

Guarda bene …

Mi assomiglio

ORTENSIA:

No non ti assomigli

VALERIO:

(mettendosi di profilo)

Guarda meglio … guarda … guarda …

Mi assomiglio

ORTENSIA:

ma neppure per l’idea … e poi quella puzza

VALERIO:

è aglio …

ORTENSIA:

ma quanto ne hai mangiato! Vattene via! Puzzi d’aglio … e poi

VALERIO:

E poi ma scherzi … lo sai come mi chiamano

ORTENSIA:

E come ti chiamano

VALERIO:

(orgoglioso)

Mi chiamano il Bred Pitto della Valdurasca ….

ORTENSIA:

E allora

VALERIO:

Allora ti voglio sposare …

ORTENSIA:

(interessata)

Sposare … ma davvero … e dove andremo ad abitare a casa tua …

VALERIO:

Si …

ORTENSIA:

Allora … quasi … quasi …

VALERIO:

Quasi … quasi …

ORTENSIA:

Ma tu hai una casa grande …

VALERIO:

E ci vivo solo

VALERIO:

Si…

ORTENSIA:

Ma allora è fatta …

ci sposiamo

(abbraccia Valerio … ma Valerio si scosta)

VALERIO:

Un momento …

ORTENSIA:

Come mi respingi .

VALERIO:

(interessato)

Amore mio quanto prendi di pensione

ORTENSIA:

Non sarai … per caso interessato al vil denaro

VALERIO:

No! Facevo così per dire …

ORTENSIA:
Non dire … amore … non dire …

VALERIO:

Dimmi … dimmi …

ORTENSIA:

Non dico … non dico …

VALERIO:

Dimmi … dimmi

ORTENSIA:

Non dico … non dico … non oso dire …

VALERIO:

Allora me ne vado …

ORTENSIA:

Allora dico …

VALERIO:

Di! Ortensia di!

ORTENSIA:

Sono cose private …

VALERIO:

Ma tra marito e moglie

ORTENSIA:

Non ho pensione …

VALERIO:

(si ricompone e freddo)

Allora me ne vado

ORTENSIA:

Ma ho i miei risparmi in banca

VALERIO:

Ma se non hai mai avuto reddito, come fai ad avere risparmi

ORTENSIA:

Rubando qua e la, tra le pensioni di Armando

VALERIO:

Ma quanto hai potuto metter via … solo pochi spiccioli

(cerca di prendere la strada verso la porta)

ORTENSIA:

(fa il segno di 9 con le dita)

VALERIO:

(riprende la strada per uscire dalla stanza)

 

(sghignazza)

Dove vuoi andare con 90 Euro

ORTENSIA:

( fa il segno dei soldi con le dita)

Di più!

VALERIO:

(si gira verso Ortensia)

 

(sghignazza)

Ma dove vuoi andare con 900 Euro

ORTENSIA:

( fa il segno dei soldi con le dita)

Di più!

VALERIO:

(si gira verso Ortensia)

Ma dove vuoi andare con 9000 Euro

ORTENSIA:

( fa il segno dei soldi con le dita)

Di più!

VALERIO:

(si gira interessato verso Ortensia)

Amore mio non mi dirai che in banca ha 90000 Euro

ORTENSIA:

si ….

VALERIO:

Si amore mio ti sposo

(si abbracciano)

(breve pausa)

VALERIO:

(a voce alta)

Ma quando cavolo prende di pensione Armando

(escono di scena)

SCENA  6 (16)

(ARMANDO, FIAMMETTA)

(entrano in scena euforici)

ARMANDO:

(si sfrega le mani)

E’ fatta …  è fatta ….

FIAMMETTA:

(rivolta verso il pubblico)

Giglietta … invece lo vuole rosso, ricco … e con un po’ di pancetta

ARMANDO:

(guarda fuori dalla finestra)

FIAMMETTA:

(guarda fuori)

Eccolo … sta arrivando …

ARMANDO:

andiamo via … andiamo via …

(escono di scena)

SCENA  7 (17)

(GIGLIETTA, OSVALDO)

(entra Osvaldo con una rosa rossa)

OSVALDO:

Posso ….

(nessuno risponde, Osvaldo scontra la rosa in uno spigolo e la rosa si rompe rimane in scena con lo stelo ma non se ne accorge)

È permesso ….

(voce fuori campo di Giglietta)

Avanti …

OSVALDO:

Signorina Giglietta

GIGLIETTA:

(entra tutta truccata)

Dimmi

OSVALDO:

Gigliettina incantato dalla tua bellezza ti porgo questo piccolo omaggio floreale

(si inchina e porge il fiore)

(Giglietta vede solo lo stelo senza il fiore … lo guarda perplessa … ma poi lo prende e lo mette in un vaso)

GIGLIETTA:

(ironica)

Bello questo fiore … che cos’è?

OSVALDO:

(perplesso)

 Veramente …

(poi si riprende)

Quel fiore … è un fiore pregiato … sembra uno stelo di rosa, ma non lo è …

Marina mi ha assicurato che …

GIGLIETTA:

E che cosa … avrebbe assicurato …

OSVALDO:

Che questo fiore basta metterlo nel vaso e crescerà

GIGLIETTA:

Lei basta che vende …

OSVALDO:

Devi avere fiducia, vedrai che fiore nascerà, sarà bellissimo e multicolore un po’ come te Giglietta …

(pausa)

GIGLIETTA:

(lo guarda fisso negli occhi)

Ma lo sai … Osvaldo …

OSVALDO:

Cosa dovrei sapere …

GIGLIETTA:
lo sai che ti assomigli!

OSVALDO:
(sorpreso)

A chi mi dovrei assomigliare?

(sorridente)

GIGLIETTA:

(sorridendo)

Ma a Richard Gire!

(felicissima)

Ma con i capelli rossi, sei l’uomo che piace a me

OSVALDO:

(compiaciuto)

Modestamente … ma lo sai come mi chiamano

GIGLIETTA:

No!

OSVALDO:

(vantandosi)

Riccardone sempre in Giro, perché tutti i giorni

(ad alta voce)

E quando dico … tutti i giorni …

Vuol dire che

(grida)

Non ne salto neppure uno

GIGLIETTA:

Cosa fai tutti i giorni

OSVALDO:

(ad alta voce)

Il giro dei bar …

(mima)

Un bicchiere qui …

Un bicchiere da Silvano …

Un bicchiere al Circolo

Un passo dagli alpini perché altrimenti si offendono

E

(breve pausa)

Tutti i giorni mi prendo una sbornia …

GIGLIETTA:

No! Non ti voglio più …

OSVALDO:

Mi padre Riccardo ….. si perché io mi chiamo Osvaldo ma tanti mi chiamano con il nome di mio padre … lui Ricco … lo portavano a casa dopo le sbornie con la carretta … siamo di famiglia noi  RICCO

(ad alta voce)

Ricco …

GIGLIETTA:

(affascinata)

Allora sei proprio ricco

OSVALDO:

Dalla nascita … bambola da generazioni io sono ricco

GIGLIETTA:

(euforica)

Da generazioni …

Chissà che patrimonio …

Sposiamoci … sposiamoci …

OSVALDO:

si … Ricco era … mio padre, mio nonno e mio bisnonno e chissà da quanto … noi Ricco

GIGLIETTA:

(stupita)

Tu sei ricco da tanto tempo!

Come Agnelli

Ti sposo … ti sposo …

OSVALDO:

(pacato)

No! Agnelli no! Solo galline e conigli: Diamo tempo al tempo … ma ! quanto prendi di pensione

GIGLIETTA:

(euforica)

Ho lavorato tanti anni alla filanda …

OSVALDO:

(interessato)

Quanti anni!

GIGLIETTA:

(breve pausa)

Circa venti anni …

OSVALDO:

(con le dita conta e tra se e se fa i calcoli )

Più liquidazione!

(euforico)

Si ci sposiamo !

(si abbracciano ed escono di scena, usciti di scena Giglietta rientra e grida al pubblico)

GIGLIETTA:

Finalmente Giglietta si sposa, ho aspettato tanto ma finalmente mi sposo

(a voce alta )

Mi sposo un Ricco

(di corsa esce di scena)

SCENA  8 (18)

(FIAMMETTA, ARMANDO, IL SINDACO)

(Ufficio del sindaco, il primo cittadino è assorto nel suo lavoro, sta leggendo la Gazzetta dello Sport)

IL SINDACO:

(tra se e se)

Ma guarda un po’ … questo Milan  non riesce più a vincere niente …

E poi che campagna acquisti … comprano mezza Sampdoria questi farabutti

( chiude la Gazzetta ed apre Tuttosport)

I giornali sono tutti uguali … si copiano le notizia …

(prende l’album delle figurine panini, tira fuori un pacchetto di figurine)

Adesso attacco Marchisio

(prende la colla e attacca il giocatore)

Sfoglia il pacchetto di figurine

Queste sono … tutte doppie … e adesso con chi le scambio …

( ad alta voce)

Ma lo sapete che il Sindaco di Vezzano ha quasi finito l’album … a lui

manca Santon … ma io ce l’ho …

(mostra la figurina)

Ma non gli e la do … per questa … io voglio

Buffon e Palombo o niente …

Questa figurina me la tengo come un

oracolo … è una merce di scambio rara

Al sindaco di Bolano per finire l’album ce ne manca una sola …

(ride)

A lui manca Balotelli

(contrariato)

Mentre io … non riesco neppure a finire la Juve …

(prende il telefono)

Adesso telefono al

Sindaco di Calice … vediamo se lui … mi può aiutare

(ad alta voce)

Mancono solo pochi giorni alla consegna del progetto

(ad alta voce)

Poi tutti i sindaci devono consegnare l’album delle figurine al presidente della provincia  …. E lui è un tipo scrupoloso … controlla tutto, perfino l’incollaggio

(ad alta voce)

Ed io non posso fare la figura di non averlo completato …

 (sente bussare)

E chi sono …

(grida)

Ho da fare … sto lavorando per voi …

(voce fuori campo)

Noi abbiamo  un appuntamento …

IL SINDACO:

ma scherziamo … io sto facendo cose importanti… non voglio essere disturbato …

(voce fuori campo)

Io sono amico del prefetto

IL SINDACO:

(contrariato)

Ci mancava anche questo …

(rassetta e nasconde album e figurine)

Entrate … entrate …

(entrano Fiammetta e Armando)

(in unisono)

Buon giorno … signor sindaco

IL SINDACO:

Buon giorno … sedete e non fate caso al disordine

(finge di rimescolare i documenti)

Dunque … avete un appuntamento

ARMANDO:

si!

IL SINDACO:

E con chi avete un appuntamento

FIAMMETTA:

Con te …

IL SINDACO:

Io appuntamenti … non ho tempo, scherziamo e poi: cosa volete!

ARMANDO:

Noi siamo venuti per il matrimonio

IL SINDACO:

(a voce alta)

Di chi!

Il tuo … non ci posso credere

(ride)

Armando … il tuo no!

ARMANDO:

le mie sorelle …

FIAMMETTA:

si le sue sorelle …

IL SINDACO:

(ride ironico)

E chi le vuole quelle due cariole  …

(ride)

(voce fuori campo, Ortensia)

ORTENSIA:

(a voce alta)

E chi sarebbero quelle due cariole, brutto imbecille adesso veniamo a sposarci e te Armando levati di torno, e vattene via con quella ragazzetta altrimenti ti strappo come un foglio di giornale

ARMANDO:

( spaventato)

Ossequi signor sindaco

FIAMMETTA:

via come treni

(Armando e Fiammetta escono di scena)

SCENA  9 (19)

(OSVALDO, GIGLIETTA, ORTENSIA, VALERIO, IL SINDACO)

(entrano velocemente e alterati  nell’ufficio del sindaco)

Il SINDACO:

(quasi spaventato)

 Scusate … scusate …

ORTENSIA:

Scusa un fico secco … sposaci e fai alla svelta che non abbiamo tempo

IL SINDACO:

 Capisco … hai voglia di consumare le nozze …

VALERIO:

Abbiamo fame … vogliamo andare a mangiare al ristorante

OSVALDO:

Ma chi paga!

IL SINDACO:

Sia ben chiaro!

(si alza dalla sedia)

Io No!

(tutti in coro )

Noi no …

IL SINDACO:

Ma il banchetto qualcuno deve pagarlo!

GIGLIETTA;

(tira fuori dalla borsetta dei soldi)

(e tutti in coro)

E questi da dove escono

GIGLIETTA:

(agita i soldi)

Paga tutto Armando … gli ho rubato la pensione

(e tutti )

Bravaaaaaa !

GIGLIETTA:

Adesso sposiamoci

(e tutti)

Siiiiiiiiiiiiiiii!

(squilla il cellulare del sindaco)

( nella stanza confabulano tra loro)

IL SINDACO:

(risponde)

Hello!

(dall’altro capo del filo voce fuori campo)

(voce fuori campo)

Carissimo, io sono il Sindaco di Bolano… ho una bella notizia da darti

IL SINDACO:

Dimmi … dimmi… muoio dalla voglia

(voce fuori campo)

Ti ho trovato la figurina di Santon

IL SINDACO:

Cosa vuoi in cambio … cosa vuoi in cambio …

(voce fuori campo)

Io ti do la figurina di Santon … solo se …

IL SINDACO:

Solo se!

(voce fuori campo)

Solo … se dai Pazzini al Sindaco di Vezzano … e il Sindaco di Vezzano da Totti al Sindaco di Arcola e il Sindaco di Arcola da Di Natale al Sindaco di Calice e tu dai a me la figurina di Messi

IL SINDACO:

(contrariato)

Si … si ci sto … però Messi no! Ti posso dare Lippi

(voce fuori campo)

Lippi no! Non lo vuole più nessuno … Messi o niente …

IL SINDACO:

E quando lo facciamo lo scambio

(voce fuori campo)

Subito!

IL SINDACO:

Ora sarei impegnato!

(voce fuori campo)

Interrompi tutto … le figurine sono importanti …

IL SINDACO:

Ok… Ok…. Mi sbrigo in un attimo

(chiude il cellulare)

IL SINDACO:

(risoluto e rivolto ai presenti)

La seduta è tolta… tutti a casa …

(tutti rimangono sbigottiti)

ORTENSIA:

(irata)

O bello … sposaci altrimenti ti apro come una scatoletta di carne

IL SINDACO:

(spaventato)

(indietreggia timoroso )

Va bene … va bene … se proprio ci tenete firmate nel libro e poi andate i timbri li metto dopo …

(il sindaco prende il cellulare e le figurine telefona e fugge velocemente dalla scena)

( gli altri firmano )

GILDO:

(parlando del sindaco)

Però è bravo…

(e tutti in coro)

Io l’ho votato ….

(gli sposini firmano ed abbracciati e festanti escono di scena )

(voce fuori campo)

ARMANDO:

(a voce alta)

Finalmente … e finita …

FIAMMETTA:

(a voce alta)

Siamo riusciti a piazzarle tutte due …

ARMANDO:

(a voce alta)

Quelle due zitelle

SCENA  10 (20)

(ARMANDO, FIAMMETTA)

(casa di Armando, finalmente Armando sdraiato sul divano, si legge la sua amata Gazzetta dello Sport )

ARMANDO:

(rivolto a Fiammetta)

Ciccina … portami … un prosecchino e vieni … bonazza che ti faccio il pieno di baci

FIAMMETTA:

(provocante)

Si … tesoruccio …  dimmi …

(si avvicina con dei fogli)

ARMANDO:

(sorridendo)

Ma io tesorino … tesorino …. volevo non il fogliettino … ma … il prosecchino

FIAMMETTA:

(sorridente e in rima)

Firma firma …  il fogliettino … e vedrai che prosecchino …

ARMANDO:

(cerca di leggerlo)

Ma cosa c’è scritto!

Passami gli occhiali …

FIAMMETTA:

(sorridendo e canticchiando)

Gli occhiali … no … no… no…

Metti … metti … una firmetta …

(manda dei baci ad Armando)

(Armando firma)

(porta via i fogli e torna con il prosecco, i due brindano e si abbracciano sul divano)

(musica)

(si sente bussare)

ARMANDO:

(alterato)

Ma chi è questo scocciatore!

FIAMMETTA:

(alterato)

Non ho voglia di andare ad aprire

ARMANDO:

allora non andare … vedrai che si stufano

(continuano a bussare)

(breve pausa)

(continuano a bussare)

Come rompono….

FIAMMETTA:

vado ad aprire

(si alza e va ad aprire)

(apre la porta e compaiono Osvaldo e Valerio con le valigie)

SCENA  11 (21)

(ARMANDO, FIAMMETTA, OSVALDO, VALERIO, LELLA )

 (Armando nel vederli entrare si alza e lascia cadere il giornale)

ARMANDO:

(alterato)

Cosa fate qua?

FIAMMETTA:

(alterata)

Mi volete spiegare … cosa siete venuti a fare ?

ARMANDO:

(alterato)

E poi con le valigie?

(i due sfanno le valigie e si gettano sulla poltrona … Valerio legge la Gazzetta, spaginandola )

ARMANDO:

(alterato)

Finiscila  se c’è una cosa che mi da noia è quando mi spaginano le pagine della rosa …

(le pagine sono sparse in scena Armando cerca di rimetterle in sesto )

(Armando deluso)

Spiegatemi …

FIAMMETTA:

(delusa rivolta verso il pubblico)

Io non capisco niente!

OSVALDO:

( frugando per i cassetti trova un pacchetto di biscotti, li apre e

li mangia… avidamente)

VALERIO:

(vede i biscotti)

Dammene uno …

ARMANDO:

(vede la scena)

Cosa è successo !

FIAMMETTA:

(alterata)

Abbiamo il diritto di sapere

OSVALDO:

(sempre mangiando biscotti)

Tua sorella … bacini … baciò … tanto ha fatto che si è radicata in casa mia e con il fatto di essere moglie … ha fatto in modo che me ne andassi di casa

ARMANDO:

( alterato)

Come ti ha mandato via da casa tua …

VALERIO:

(deluso)

Anche a me è successo la solita cosa …

Valerio …. qua … Valerio là …

Ed infine mi ha fatto

(fa il gesto con la mano)

Taaaaa …..

E allora siamo venuti qua …

ARMANDO:

(alterati)

Questo non è un albergo …

VALERIO:

non potevamo andare alla Locanda Malaspina

OSVALDO:

(fa il segno dei soldi)

Mancano questi!

VALERIO:

( sarcastico)

E allora siete venuti qua!

(alterato)

Questa è casa mia! Fuori …

FIAMMETTA:

(alterata e ad alta voce)

No … questa è casa mia …

(e mostra il foglietto)

ARMANDO:

(alterato)

Come sarebbe a dire …

FIAMMETTA:

(agita i foglio)

Mi avete fatto la donazione e adesso tutti via …

(Armando cerca di prendere il foglio ma Fiammetta lo nasconde)

Adesso tutti via …

( felicissima)

Vengo ad abitare nella mia nuova casa con il mio compagno

ARMANDO:

(deluso)

E io dove vado …

(in coro Osvaldo e Valerio)

E noi dove andiamo….

(entra in scena Lella)

LELLA:

(con voce sinuosa ed amiccante)

Venite … venite nella mia Agenzia …

Che vi trovo una bella mogliettina …

(gli uomini seguono delusi Lella)

VALERIO:

voglio una donna con una buona pensione

LELLA:

Adesso non esageriamo …

(rimangono in scena Fiammetta abbracciata con il suo compagno che entrando in scena gli porta una rosa rossa)

SIPARIO

(ballo in scena)