Matrimonio a scadenza

Stampa questo copione

MATRIMONIO A SCADENZA

COMMEDIA BRILLANTE IN TRE ATTI

DI

GIUSEPPE ARONNE

PERSONAGGI

GABRIELE CORNELIO (ricco contadino, marito di Angelica)

ANGELICA BECCAFICO (moglie di Gabriele)

VANESSA (madre di Angelica)

TEODORA (zia di Angelica)

ERNESTO (amante di Angelica)

DENISE (al servizio di Angelica)

MARIA (Ambasciatore)

SAMANTA (al servizio di Gabriele)

SCENA

DX E SX DEL PUBLICO

Il cortile di un maniero. Sul fondo a dx una panchina con schienale. Sul davanti spostata leggermente a sx un’altra panchina più piccola senza schienale. per le pareti e altri ornamenti ognuno fa secondo le proprie esigenze

Uscite: A sx si va nelle stanze di Vanessa e Teodora. A dx nelle stanze di Gabriele e Angelica. Uscita sul fondo, si può andare a sx e a dx

ATTO PRIMO – MATRIMONIO A SCADENZA

SCENA 1

VANESSA – TEODORA – GABRIELE – ANGELICA

Vanessa e Teodora bevono il tè sedute sulla panchina posta in avanti

Vanessa: (sorseggia un po’ di te e posa la tazzina sul tavolino) Abbiamo fatto un affare a dare mia figlia in sposa al signor Gabriele, sì... è un contadino rozzo e ignorante ma è ricco. Vedessi com’è contento di essersi imparentato con una famiglia di conti che...

Teodora: …. ché non contano

Vanessa: Ma che contavano! E grazie a questo matrimonio sarà di nuovo così.

Teodora: Sarà... Ti ricordi quando questa casa ospitava la meglio aristocrazia?

Vanessa: Sì, bei tempi quelli: entravano con le tasche piene...

Teodora: ...uscivano con le tasche vuote. All’epoca contavamo...

Vanessa: ...i soldi che lasciavano.

Teodora: Perché non ricominciamo?

Vanessa: Ma ti sei vista? Hai una minima idea di come sei diventata?

Teodora: Perché tu?

Vanessa: (si pavoneggia) Beh io... Se mi curassi un po’

Teodora: Fallo e ti presenterò al conte Baciccia

Vanessa: (tutta eccitata) E chi è?

Teodora: Quello che insacca la salciccia.

Vanessa: Ti ricordo che ero io la più desiderata, tu venivi corteggiata solo da quelli che scartavo.

Teodora: E non è cambiato nulla: Ti credi la migliore, ora come prima. Pur di fare la bella vita hai dato nostra figlia...

Vanessa: Mia figlia!

Teodora: Tu l’hai fatta nascere, è vero. Ma sono io quella che l’ha allevata e cresciuta al posto tuo e al posto di un padre che non è mai esistito. Figlia di padre incerto, ecco che cos’è quella povera bambina.

Vanessa: Io sono riuscita a darle un nome, che è l’unica cosa che conta veramente. Lei è una Beccafico, un nome molto importante dalle nostre parti. Ero incinta di lei quando mi sono sposata, come vedi un padre ce l’ha avuto... anche se non l’ha mai potuto conoscere.

Teodora: Lo credo bene, quel vecchio rimbambito di un conte, aveva novantasette anni, è morto due giorni dopo il matrimonio. E comunque, sposarlo è stata l’unica cosa intelligente che hai fatto in vita tua.

Vanessa: E no sorella mia, ti sbagli ancora, ne ho fatta un’altra! Ho sempre saputo quanto il signor Cornelio desiderasse un titolo nobiliare e ho sfruttato l’occasione, dandoli in sposa la nostra cara Angelica. Lui avrà finalmente quello che desidera e noi navigheremo nuovamente nell’oro. Il denaro cara Teodora, rende felici e fa bene alle ossa.

Teodora: Sei sicura che sia così benestante?

Vanessa: Prendiamo quel che passa il convento, al resto penseremo in seguito.

SCENA 2

VANESSA – TEODORA – DENISE

Denise: (arriva dal fondo da dx con due borse che lascia cadere in un angolo verso sx , cammina con le gambe divaricate e strofina i piedi per terra) Mamma che schifo! E quanta merda.

Vanessa: Denise!!! Come parli?

Denise: Parlo come mangio, ecco come parlo! Non potevano prendere un taxi per arrivare fin qui? No! Gli aristocratici vanno ancora in carrozza, ma fosse stata una carrozza come si deve, no! Solo due posti, per risparmiare. Mi son dovuta fare tutto il viaggio in groppa al cavallo (si indica le gambe) e questo è il risultato. ( continua a strofinare i piedi)

Vanessa: Perché strofini i piedi per terra?

Denise: Quando la carrozza si è fermata, sono caduta all’indietro e sono finita esattamente tra la carrozza e il sedere del cavallo, non ho fatto in tempo ad alzarmi che quello stava già facendo i suoi bisogni e adesso lascio qui la merda!

Teodora: Mamma mia, quante storie per un po’ di cacca.

Denise: Signora ha cominciato a farla mentre avevo la faccia attaccata al culo.

Vanessa: Denise modera i termini!!

Teodora: Se solo sapessi quanta ne abbiamo spalata noi non parleresti così.

Vanessa: I nostri stallieri vorrai dire. Noi avevamo le stalle piene di cavalli e ...

Denise: …ed eravate nella merda fino al collo. Fammi andare che è meglio (continua a strofinarsi i piedi e si avvia)

Vanessa: Lascia qui quelle scarpe! Non puoi portarle su in quelle condizioni.

Denise: E se me le rubano?

Vanessa: Ma se ci siamo solo noi.

Denise: Appunto! ( sempre con le gambe divaricate esce a dx)

SCENA 3

VANESSA – TEODORA – GABRIELE – ANGELICA

Gabriele e Angelica: (arrivano dal fondo da dx. Lui raggiante e lei triste)

Angelica: (si siede sulla panchina sul fondo e rimane in silenzio)

Gabriele: (un uomo rozzo sia nel parlare che nel comportamento. Si avvicina alle due donne)Ecco qui la mia adorata suocera. Ha visto? Gliel’ho riportata sana e salva.

Vanessa: (che si era alzata, le porge la mano per farsela baciare)

Gabriele: (l’afferra per la vita sollevandola in un abbraccio per poi mollarla di botto)

Vanessa:(a stento rimane in piedi. Si risiede) Non mi chiamate suocera vi prego, mi fate sentire vecchia prima del tempo.

Gabriele: Siete fresca come una rosa appassita.

Vanessa: Scherzate quanto volete ma bisognerà farvi frequentare un corso di bon ton.

Gabriele: Un corso di che?

Vanessa: Bon ton - l’arte del saper vivere, mio caro.

Gabriele: Hai ragione!

Vanessa: Avete, signor Cornelio. Gli aristocratici parlano così: “Avete ragione”.

Gabriele: Giusto! Me lo dimentico che adesso sono un articolato…

Teodora: Oh Dio mio, sarà peggio che addestrare una scimmia.

Vanessa: Sii comprensiva, Teodora. Il signor Cornelio è ancora estraneo alle nostre regole. È appena entrato a far parte di questo mondo e ...

Teodora: e già non vede l’ora di andarsene.

Gabriele: Esatto!

Vanessa: Come dite?

Gabriele: Non vedo l’ora di andarmene da qui per correre in camera da letto con la mia sposa.

Vanessa: Voi vaneggiate. Da quando in qua marito e moglie dormono nello stesso letto?

Gabriele: Da sempre.

Vanessa: Tra i plebei forse! Ma da noi ognuno dorme nel proprio letto.

Gabriele: Un letto per uno? Da noi si dormiva anche in quattro o cinque nello stesso.

Teodora: Infatti, anche io e mia sorella dormiamo nello stesso...

Vanessa: ... maniero, ma in stanze separate e in letti diversi soprattutto.

Gabriele: Va bene, ma in ogni caso si può far visita alla propria sposa?

Vanessa: Certo! Basta bussare...

Teodora: Per evitare brutte sorprese.

Gabriele: Non ho capito!

Vanessa: Ad esempio potreste trovare vostra moglie nuda.

Gabriele: Ma io ci vado apposta!

Vanessa: Ma signor Cornelio, che dite! Non lo sapete che una donna si trova in imbarazzo a mostrarsi nuda davanti ad un uomo?

Gabriele: Ma io sono il marito.

Vanessa: Ragione in più per sentirsi in imbarazzo.

Gabriele: Certo che voi le usanze le usate male.

Vanessa: Vi abituerete, fidatevi di me.

Gabriele: Tutte queste regole mi hanno stancato, col vostro permesso... (fa un segno di congedo, come se lo avesse imparato da poco, poi alla moglie) Portami le borse.

Vanessa: Ma che maniere sono? Non è la moglie ad occuparsi delle borse.

Gabriele: Calma! Non posso mica imparare il Ton ton tutto assieme, gliel’ho detto che a me le regole mi stancano. Se non vuoi che le porti su lei, portale tu. (esce a dx)

SCENA 4

ANGELICA – VANESSA – TEODORA

Vanessa: (a Angelica) Figlia mia, perché sei rimasta lì immobile senza dire una parola?

Angelica: (si alza e va dalle due) Cosa vuoi che dica Mamma...

Vanessa: Alla madre si dà del voi anche in occasioni informali! Non sono mica una serva.

Angelica: Non abbiamo servi, mamma...

Vanessa: Denise è una servetta e non chiamarmi mamma!!

Angelica: (triste) Come volete, madre.

Vanessa: Credevo che fossi stata in viaggio di nozze... non a un funerale.

Angelica: (scrolla le spalle)

Teodora: Dai racconta! Cosa avete fatto?

Angelica: Nulla di che! Le solite cose che si fanno in un viaggio di nozze.

Teodora: Sì, d’accordo bambina mia, ma io non mi sono mai sposata e non lo so. Dove siete andati? Racconta!

Vanessa: Sono andati al lago, poi hanno cenato ma soprattutto hanno risparmiato, che è la cosa più importante.

Teodora: Non solo hai sposato un uomo che non ami, ma non hai nemmeno fatto un viaggio di nozze come si deve. Povera figliola (guarda la sorella)

Vanessa: La fai sembrare più grande di quella che è. Il matrimonio è un investimento finanziario, un contratto tra acquirente e venditore. Un cafone con i soldi è molto meglio di un romanticone squattrinato.

Teodora: Sì ma l’amore?

Vanessa: Eh l’amore, l’amore... l’amore verrà. Non ho trovato di meglio, va bene? Era l’unico scemo disposto a sborsare, in cambio di un titolo nobiliare. (guarda la figlia) Allegra! che oggi è il tuo primo giorno di nozze!

Angelica: Avrei preferito un funerale ad un matrimonio come questo.

Vanessa: Perché sei così di cattivo umore adesso? Questa mattina eri così allegra...

Teodora: E’ che ancora non si era resa conto che stava facendo una cazz...

Vanessa: ...basta così! ( ad Angelica) Adesso vai a prepararti per tuo marito.

Angelica: Lui non sarà mai! mio marito.

Vanessa: Sei la moglie di Gabriele Cornelio e il tuo primo compito è quello di consumare il matrimonio

Angelica: Perché non prendi il mio posto? Sono sicura che sei più brava di me.

Vanessa: ( si alza e gli molla una sberla)

Angelica: (senza dire niente prende le borse e via a dx)

SCENA 5

VANESSA – TEODORA – GABRIELE

Teodora: (uscita Angelica si alza) Come ti sei permessa di darle una sberla?

Vanessa: (Molla una sberla anche a lei) Così le sei solidale. Sono anni che cerco di cambiare la nostra situazione finanziaria e adesso che ho trovato la soluzione, sono la sola che si deve sacrificare?

Teodora: Veramente chi si sacrifica...

Vanessa: (alza la mano nell’intento di mollargli un’altra sberla) ...Sta’ zitta! Vuoi che finisca a fare la nostra vita? (si risiede) Abbiamo avuto cento uomini e nemmeno un marito che ci passi gli alimenti.

Teodora: (nel frattempo si era riseduta) Tu hai sposato il Beccafico però.

Vanessa: Per far sì che nostra figlia non nascesse bastarda, certo anche per l’eredità.

Teodora: L’eredità, che bella mossa!

Vanessa: Come potevo sapere che era più disgraziato di noi. Mi ricordo ancora il sorrisino del Notaio davanti alla mia sorpresa nel leggere il testamento. (pausa) Dobbiamo passare al piano B, dobbiamo cambiare piano.

Gabriele: (entra da dx) Quale piano?

Vanessa: Il pianoforte! Quello che abbiamo sì e scordato e sapete… alla nostra Angelica potrebbe venir voglia di riprendere le sue lezioni.

Gabriele: Non facciamole venire troppe voglie. Adesso che è maritata dovrebbe badare a suo marito e basta, non ha tempo per suonare.

Vanessa: Al marito non bada la moglie ma la sua ancella.

Gabriele: E che è?

Vanessa: Una persona predisposta all’assolvimento di tutti i voleri del proprio padrone.

Gabriele: Una schiava!

Vanessa: Noi non usiamo più quella parola. In un certo senso sì comunque... ma modernizzata. Ora è obbligatorio fornirle stipendio e contributi, ma tra noi nobili sono ancora molto di moda.

Gabriele: Trovatemela! Non vorrei che si dicesse che sono un nobile senza ascella. Bene! Adesso vado all’osteria a farmi due bicchieri, devo farmi passare certe voglie. Vostra figlia si è chiusa in camera sua assieme a quella che le sta sempre dietro.

Vanessa: L’ancella.

Gabriele: Anche lei?

Vanessa: Ma ovviamente... l’ancella per la matrona. Che figura ci fareste se la vostra matrona non avesse un ancella al seguito. Ricordatevi che avete sposato una donna di rango elevato.

Gabriele: Quante cose si imparano. Adesso vado dagli amici a vantarmi di aver sposato una ladrona con l’ascella di fango elevato. Buona notte (esce dal fondo a sx)

Teodora: Vuoi che mi segni tutte le balle che li racconti? A furia di improvvisare magari una o due te le dimentichi.

Vanessa: Ma cosa vuoi che ne sappia.

Teodora: Ora mi spieghi come le paghiamo due ancelle? Potevamo chiedere a Denise.

Vanessa: No! La nostra ancella sarà un ancella molto particolare.

SCENA 6

VANESSA – TEODORA – DENISE – ANGELICA

Denise: (entra da dx) Ma voi due siete sempre qua? Che fate? I cani da guardia?

Vanessa: Ti sembra il modo adeguato di rivolgerti alle tue padrone?

Denise: Mie cosa? Ma padrone di che?

Vanessa: Forse ti sei dimenticata chi ti dà lo stipendio!

Denise: Forse ve lo siete dimenticato voi, che lo stipendio me lo da quello scemo che avete preso al laccio. Perché se me lo dovevate dare voi, starei fresca. Se ho accettato questo lavoro è per bisogno, sì un margine di rischio c’è, ma è sempre minore di quello che avrei avuto lavorando direttamente per voi.

Vanessa: Noi abbiamo sempre pagato.

Denise: Andate a dirlo a tutte quelle che hanno lavorato per voi. (si avvia verso il fondo)

Vanessa: Pagheremo! Dove vai?

Denise: Secondo te?

Vanessa: Non dare del tu a una tua superiore

Denise: Mi scusi Madama. Vado dal mio ragazzo e sono felice di andarci. Perché noi persone di basso rango ce lo possiamo scegliere, il ragazzo. (gli fa l’inchino) Con permesso (esce dal fondo a dx)

Vanessa: Sfacciata!

Teodora: Ha detto la verità

Vanessa: Ti ci metti anche tu?

Angelica: (entra da dx)

Vanessa: (gli va incontro) Cara! Sei uscita dalla tua camera finalmente.

Angelica: Sì madre.

Vanessa: Hai avuto modo di riflettere e prendere una decisione adeguata in merito alla nostra conversazione?

Angelica: Si madre

Vanessa: Su parla bambina mia, non farti togliere le parole di bocca.

Angelica: Ho deciso di obbedirvi, di servire la mia famiglia e di onorare mio marito. Voglio essere una moglie fedele e rispettosa.

Vanessa: Brava! Adesso vai pure a dormire.

Angelica: Madre! Se permettete vorrei aspettare qui mio marito, come conviene a una moglie degna di questo nome.

Teodora:(si alza) Bene! Lo aspettiamo insieme, vado a prendere le carte per la briscola.

Vanessa: Non rompiamo l’incantesimo, facendo le candele, andiamocene. (alza le mani al cielo) Signore ti ringrazio per aver dato la ragione a questa figlia difficile ma tanto buona (si avvia insieme a Teodora a sx)

Angelica: (mostra il dito medio)

Vanessa: (si gira)

Angelica: (apre le dita e a mano aperta saluta)

Vanessa: (le manda un bacio e insieme a Teodora escono a sx)

SCENA 7

ANGELICA – DENISE – MARIA

Angelica:(Aspetta che Vanessa e Teodora escano e corre verso il fondo a dx) Sbrigati!

Denise: (entra dal fondo da dx)

Angelica: Ma quanto ci hai messo?

Denise: Il tempo che c’è voluto. Non potevo farmi beccare.

Angelica: Gliel’hai dato?

Denise: Sì. Ti sei appena sposata e già pensi a farti un’amante. Carino comunque, di sicuro molto meglio di tuo marito. Ci ho anche parlato, non che a me importi di queste cose, ma non è per niente rozzo come il Cornelio.

Angelica: (si sdraio sulla panchina sul fondo) Io non amo mio marito, ma lui, e so di essere ricambiata. Oggi al lago, quando i nostri sguardi si sono incrociati per un attimo, ho sentito il sangue sciogliersi nelle vene, i nostri occhi si parlavano. I suoi dicevano: “Voglio farti mia” e i miei rispondevano di sì.

Denise: Tutto questo mentre eri con tuo marito?

Angelica: Si! Lui si gongolava per il titolo nobiliare che aveva appena ottenuto.

Denise: Con un bel paio di corna sullo stemma. Sarebbero coerenti col nome, d’altronde.

Angelica: Se le merita. Gli hai spiegato tutto?

Denise: Sì. Sa della messa in scena che ha architettato tua madre, li ho anche spiegato cosa vogliamo fare noi. Perciò... da questo momento sarò la Vostra ancella (si inchina) Madama.

Angelica: Grazie Denise.

Denise: Se volete ritirarvi nella vostra camera, aspetterò io l’ambasciatore.

Angelica: Aspetterò con ansia tue notizie (si avvia a dx fino a uscire)

Denise: Mi è sempre piaciuto vivere in una favola del seicento. (si siede sulla panchina sul fondo)

Maria: (entra dal fondo da dx, cammina quasi in punta di piedi, mettendo un piede davanti all’altro. Questo sempre, non riesce a stare ferma. Guardinga e vestita da uomo, con i capelli raccolti all’indietro. Si guarda intorno e si dirige a dx)

Denise: (la vede, si alza e le va alle spalle) Voi! chi siete?

Maria: (sobbalza) Oh mamma! Chi siete voi, signora!

Denise: L’ho chiesto prima io.

Maria: Già, errore mio. Sono Mario.

Denise: E che ci fa qui, il signor Mario?

Maria: Volete saper troppo, le mie parole sono destinate ad una sola persona, quindi non sono per voi a meno che voi non siate... non siate… scusate (tira fuori un biglietto dalla tasca e legge) Angelica Beccafico in Cornelio

Denise: E’ la mia padrona! Quindi voi dovete essere l’ambasciatore del duca Ernesto.

Maria: Esatto! E visto che son l’ambasciatore, porto un’imbasciata per… per (tira fuori il biglietto) Angelica Becca….

Denise: Basta così! Altrimenti facciamo giorno. Date a me.

Maria: Cosa?

Denise: il biglietto!

Maria: Sono io! il biglietto.

Denise: Allora parlate.

Maria: Non a voi. Riferirò alla contessa e a nessun altro. Il segreto non posso svelare, piuttosto la lingua mi faccio tagliare.

Denise: Andate, prima che arrivi il marito. (le indica a dx)

Maria: (esce)

Denise: Carino lo sbarbatello, è stato ben istruito. (si avvia a uscire)

SCENA 8

DENISE – TEODORA

Teodora: (entra da sx, è in vestaglia e con un copricapo per la notte, ha un mazzo di carte in mano, vede Denise) Oh bene, ci sei tu. Non riesco a prendere sonno, ci facciamo una briscola?

Denise: Qui? Non posso! Ho da fare.

Teodora: Ho capito, aspetti qualcuno. Anche io da giovincella, quando i miei genitori andavano a dormire, di nascosto da loro, incontravo i miei spasimanti, tutte le notti!

Denise: A voi non la si può fare. Lo ammetto... aspetto il mio ragazzo.

Teodora: Brava! Allora ti lascio. Ringrazia che sono venuta io, perché se fosse venuta Vanessa erano guai. (esce a sx) 

Denise: Ma quanto ci mette? (esce a dx)

SCENA 9

GABRIELE – MARIA

Gabriele: (entra dal fondo da sx. Ha bevuto un bicchiere di troppo, barcolla un po’ e si dirige a dx)

Maria: (esce da dx. Girata di spalle, cammina sempre in punta di piedi mettendo sempre un piede davanti all’altro, va in dietro fino a sbattere contro Gabriele. Al contatto sobbalza) Oh mamma! Voi! chi siete, signore?

Gabriele: Chi siete voi per camminare in quella maniera in casa d’altri. Siete mica un ladro?

Maria: No, errore vostro. Sono un ambasciatore. Ma a guardarvi bene voi non siete di qua.

Gabriele: Sono un po’ di qua e un po’ di là. Velo chiedo ancora (alza la voce) cosa ci facevate la dentro?

Maria: ssssshhhh. Non urlate! Nessuno deve sapere che sono stato qui, sono in incognito.

Gabriele: E a chi l’hai fatta l’ambasciata?

Maria: (passeggia avanti e indietro, sempre col solito passo) Volete saper troppo, le mie parole sono destinate ad una sola persona, quindi non sono per voi

Gabriele: Se è un ladro io la denuncio, sa? Parlate!

Maria: (sempre camminando avanti e indietro) Non a voi. Il segreto non posso svelare, piuttosto la lingua mi faccio tagliare.

Gabriele: (tira fuori un coltello e quando Maria si gira glielo punta alla gola)

Maria: (si gira e si trova il coltello alla gola) L’ambasciata la feci in casa della contessa Angelica Beccafico in Cornelio, da parte del duca Ernesto.

Gabriele: E questo duca Ernesto cosa ha mandato a dire?

Maria: Non ricordo, la memoria mi vien cancellata dopo aver adempiuto all’imbasciata.

Gabriele: (gli avvicina il coltello alla gola)

Maria: Le ha mandato a dire che l’ama e non vede l’ora di incontrarla, che il suo cuore arde di un desiderio che solo lei può spegnere. 

Gabriele: E il messaggio per il duca qual è?

Maria: (passeggiando) Questo assolutamente non lo ricordo.

Gabriele: (gli ripunta il coltello alla gola)

Maria: Sarò la medicina che curerà la malattia del vostro cuore.

Gabriele: Maledetta di una donna! 

Maria: Maledetta un fico secco, il marito se le merita tutte le corna. È un uomo rozzo e ignorante. Pare, voci di popolo, che non abbiano consumato e pare, sempre voci di popolo, che non sarà lui a consumare per primo. Pensate che all’osteria del becco, dove lui va a ubriacarsi, si accettano scommesse su chi sarà il primo.

Gabriele: Allora ridono alle spalle del marito?

Maria: Ma che alle spalle! Gli ridono in faccia e lui non se ne accorge neanche. Adesso devo andare a riferire. Mi raccomando, non svelate ciò che vi ò detto. (si avvia verso il fondo)

Gabriele: (la afferra per il collo e la fa sedere sulla panchina sul fondo) Sono io che vi dirò quando potete andare.

Maria: (si alza e accenna a una protesta) Io...

Gabriele: (mostra il coltello)

Maria: (si siede di scatto) Io da qui non mi muovo.

SCENA 10

GABRIELE – MARIA – VANESSA – TEODORA

Gabriele: E’ cosi che stanno le cose. Per prima dovrà rispondere mia suocera, è lei che ha garantito per la figlia. (si avvia a sx e chiama) Suocera! Suocera!

Vanessa: (da fuori) Cosa vi prende signor Cornelio? Non si urla nel cuore della notte.

Gabriele: Scendete di corsa, ho da dirvi cose molto importanti.

Teodora: (entra di corsa da sx, è in vestaglia con il copri capo e un ventaglio) E’ successo qualcosa ad Angelica?

Gabriele: Ancora no...

Vanessa:(entra da sx in vestaglia e con un cappellino per la notte in testa) Cosa avete da dirmi di cosi importante che non può aspettare il sorgere del sole?

Teodora: (si siede sulla panchina in avanti)

Gabriele: Suocera!

Vanessa: Fatemi il favore di non chiamarmi così.

Gabriele: Siete la madre di mia moglie e non vedo in che altro modo vi dovrei chiamare.

Vanessa: Madama! Anche se avete sposato mia figlia, sono sempre più altolocata di voi. Ditemi genero.

Gabriele: Madama! Vostra figlia non è una moglie rispettosa dei propri doveri.

Vanessa: E perché mai dite così?

Gabriele: Ha un amante!

Vanessa: Le vostre accuse sono gravi, siete a conoscenza di questo?

Gabriele: Me ne rendo conto e so pure chi è.

Vanessa: Se così fosse, mia figlia avrà la punizione che si merita. Ma se state dicendo il falso per non adempiere al contratto vi avviso che...

Gabriele: Non dico il falso. Ho un testimone (si avvicina alla panchina, trascina Maria e gliela sbatte contro)

Vanessa: (la osserva) Questo sbarbatello può essere affidabile?

Gabriele: Certo! L’ho visto uscire da casa mia.

Maria: Casa vostra? Mi avete preso con l’inganno!

Gabriele: La mia Angelica è stata ambasciata da quest’uomo per conto del duca Ernesto con frasi che non sono degne di una vera signora. (a Maria) Voi! Andate a portare un’imbasciata al duca. Diteli che la sua amata lo vuole incontrare qui, subito! Nel cortile di questo maniero (la prende per il colletto e la avvicina a se) e se provate a riferire che questa è una trappola, io... (si incanta a guardarla negl’occhi)

Maria: Io?

Gabriele: (si riprende) Vi taglio la gola. (si avvicina col naso al collo di lei e con una mano glielo accarezza) e sarebbe un peccato fare un taglio su una pelle così morbida e (l’annusa) profumata

Maria: (si stacca da lui) vado a portar l’ambasciata (via dal fondo a dx)

Vanessa: Chi vi dice che non sono tutte fandonie?

Gabriele: Per toglierci il dubbio non dobbiamo far altro che aspettare che arrivi il duca. In quanto al resto, vostra figlia non ha adempiuto ai suoi doveri e, come da contratto, rimarrà con me senza che voi riceviate nulla in cambio. (sale sulla panchina sul fondo) Io avrò il mio titolo senza dovervi niente. Avreste dovuto educare vostra figlia al matrimonio.

Teodora: (si alza e va da Gabriele picchiandolo con il ventaglio) Stammi a sentire, Cornelio cornuto dei miei stivali. Chi ci dice che non ti sei inventato tutto e sei tu che non vuoi più….

Gabriele: Questi modi non si addicono al titolo che portate.

Teodora: io mi adeguo a chi ho davanti e visto che davanti ho un….

Vanessa: ...Galantuomo. Scusatela genero caro. Come di sicuro avrete già notato, mia sorella è la pecora nera della famiglia. Sono completamente d’accordo con voi, se mia figlia ha compiuto un tale crimine, pagherà caro il torto fatto.

Gabriele: (scende dalla panchina) Bene! Allora non ci rimane che aspettare l’infame e riempirlo di bastonate.

Vanessa: Sono d’accordo con voi. Andiamo a prendere i bastoni (via a sx)

Gabriele: Andiamo (via a dx)

Teodora: Io non muoverò un dito contro Angelica. (via a sx)

SCENA 11

MARIA – GABRIELE – VANESSA – ANGELICA

Maria: (arriva dal fondo da dx con la solita camminata e si ferma al centro della scena)

Gabriele e Vanessa: (entrano con un bastone per uno in mano e si avventano contro Maria)

Maria: (fa un passo in dietro)

Gabriele e Vanessa: (non trovando più il bersaglio si danno delle bastonata a vicenda)

Vanessa: Genero, vi ha dato di volta il cervello?

Gabriele: Siete voi che mi avete bastonato.

Vanessa: Come osate incolparmi di ciò che avete fatto voi (inizia a bastonare Gabriele) Cosi imparate ad alzar bastoni su denari!

Gabriele: (cerca di ripararsi)

Angelica: (entra da dx, in camicia da notte e vedendo la scena) Madre! Perché picchiate mio marito?

Vanessa: Perché ha osato picchiare me.

Gabriele: Io volevo bastonare il vostro amante.

Angelica: Cosa dite? Spiegatemi il malinteso.

Gabriele: (indica Maria) Non c’è niente da spiegare, è qui davanti a voi.

Angelica: Chi? Questo ragazzino? Io neanche lo conosco. Chi siete?

Maria: Son l’ambasciatore. E ambasciator non porta pena.

Angelica: Come avete osato infangare il mio nome? Madre! bisogna punirlo.

Gabriele: Non è lui il vostro amante. Ma il duca (a Maria) che duca era?

Maria: Duca Ernesto

Angelica: Io non so davvero che dite, signore.

Vanessa: (a Gabriele) Avete sentito? Non lo conosce. Genero mio, avete fatto tutto questo rumore per niente. Torniamo a dormire, domattina ci rideremo su.

Gabriele: Fermi tutti! Io non mi sono inventato niente, (minaccioso verso Maria) Confessa, avete fatto un’imbasciata?

Maria: Certo! Sono l’ambasciatore.

Gabriele: E come mai il duca non è venuto?

Maria: E’ venuto ed è corso subito dalla sua amata.

Gabriele: Non lo abbiamo visto passare

Maria: Il duca non stando più nella pelle ha preso una scorciatoia. È passato dalla finestra, per andare direttamente nella stanza della sua amata.

Gabriele: Dalla finestra!! (ad Angelica) Mi volevate fare cornuto e contento! Io lo ammazzo, (prende il bastone) io lo ammazzo!!!!!

Vanessa: (prende il bastone) Arrivooooo!!!

Gabriele e Vanessa si dirigono verso dx

SCENA 12

GABRIELE – ANGELICA – VANESSA – MARIA – ERNESTO – DENISE

Ernesto: (entra da dx di spalle, tenendo per le mani Denise)

Denise: (ha gli occhi chiusi e segue Ernesto)

Ernesto: Aprite gli occhi dolce angelo, il mio cuore non desidera altro.

Denise: Lasciate che li tenga ancora chiusi. Non vorrei che questo fosse un sogno e che aprendoli tutto svanisse.

Ernesto: Questa è una bella realtà. Apriteli.

Denise: (apre gl’occhi) Oh mio Dio!! Ci hanno scoperti.

Ernesto: (si gira) Chi sono costoro?

Gabriele: (a Ernesto) Qui le domande le faccio io, voi chi siete?

Ernesto: Sono il duca Ernesto (fa un inchino) per servirla.

Gabriele: E cosa ci fate con questa fanciulla. Dovevate stare con mia moglie!

Ernesto: Chiedo perdono! Riparo subito (corre da Angelica e l’abbraccia)

Gabriele: Come vi permettete? (lo allontana)

Ernesto: Ho seguito il vostro volere, signore.

Gabriele: L’ho detto perché l’ambasciatore ha detto che portava una vostra ambasciata alla contessa, Angelica Beccafico in Cornelio.

Maria: Vi sbagliate! Io dissi che l’ho fatta in casa della contessa Angelica Beccafico in Cornelio. Non ho mai detto per chi e per come.

Gabriele: (a Denise) Voi ricevete i vostri amanti in casa d’altri?

Denise: (si inginocchia) Vi chiedo perdono. Non ditelo a mio marito, mi ucciderebbe. Sono troppo bella per morire.

Vanessa: Non sapevo che foste sposata!

Denise: Neanche io! Volevo dire...

Angelica: (interrompendola) Lasciate perdere. (a Gabriele) Invece voi, giustificatevi.

Gabriele: E per cosa?

Angelica: Dove siete stato tutta la sera, mentre io vi aspettavo in camera per donarmi a voi? Non è che vi siete inventato tutto questo per coprire una vostra scappatella?

Gabriele: Ma se siete stata voi a mandarmi via, quando ho bussato alla vostra porta, perché dovevate star da sola con l’ascella.

Angelica: Mi stavo preparando per voi, ma a quanto pare sono meno importante di un bicchiere di vino. (piange)

Vanessa: Genero ingrato. Avete rifiutato di raccogliere questo fiore per ubriacarvi?

Gabriele: (si avvicina a Vanessa) Ma cosa dite, io….

Vanessa: Statemi lontano, avete un alito che ubriaca. (ad Angelica) Figlia mia, stavo per infliggerti la peggiore delle punizioni per colpa di tuo marito. Perdonami.

Gabriele: Io non ho fatto niente, è tutta colpa sua. (indica Denise)

Denise: (che nel frattempo si era seduta sulla panchina insieme al Duca Ernesto) Come dite? Voi capite una cosa per un’altra e la colpa è mia

Angelica: Basta così. Non voglio sentir altro. Mi ritiro nelle mie stanze. (si avvia a dx)

Gabriele: Vengo con voi.

Angelica: Ce ne vorrà di tempo prima che riesca a guardarvi senza gli occhi della collera. Nell’attesa consolatevi con del vino. (esce a dx)

Vanessa: (ha il bastone in mano) Me ne vado anche io. (a Gabriele) E al posto vostro, la prossima volta, ci penserei due volte prima di svegliarmi nel cuore della notte, asserendo accuse ingiuste sull’impeccabile comportamento di mia figlia, e non gradirete per niente le decisioni che prenderò sul vostro futuro. (si avvia a sx)

Gabriele: (le va dietro) Io non sono ancora convinto che…

Vanessa: (si gira e li molla una bastonata) Vergognatevi! Dopo quello che è successo pretendete di avere ancora il diritto di parlare. (esce a sx)

Gabriele: (che aveva tenuto il bastone in mano fino ad allora, lo fa cadere)

Maria: Ben vi sta! Sarà mio diletto farvi notare che ve l’avevo detto, la punizione per non avermi ascoltato è quella d’esser stato bastonato. (uscendo per un istante dal personaggio) Sfigato!

Gabriele: (la afferra per una mano e la tira a se) Mascalzone io ti… ti… ti…

Maria: Non dite nulla?

Gabriele: Non so… c’è qualcosa in voi che… che… non saprei. Vorrei bastonarvi. Ma una vocina mi dice di non farlo…

Maria: Ascolti la vocina... mi lasci la manina...

Gabriele: (le lascia la mano e si rivolge a Denise) Voi siete sicura che questo è il vostro amante?

Denise: (che stava facendo le fusa con Ernesto) Come mai in vita mia! (da un caloroso bacio ad Ernesto sdraiandosi sulla panchina )

Angelica: (entra da dx e vede i due che si baciano)

Denise: (libera Ernesto dal bacio)

Ernesto: (è stordito dal bacio, si alza e ridendo e barcollando si avvicina ad Angelica)

Angelica: (gli molla una sberla)

Gabriele: Cosa fate?

Angelica: Cosi impara ad amoreggiare con altre in casa mia.

Gabriele: Avete ragione! (a Denise e Ernesto) Andate a fare i vostri porci comodi da un’altra parte, porcelloni!!

Ernesto e Denise: (si prendono per mano e si avviano verso il fondo)

Angelica: No!! Di lì no! Andate di là... (indica a dx)

Ernesto e Denise: (si avviano a dx)

Gabriele: In casa nostra?

Angelica: Ho bisogno che la mia ancella sia sempre a disposizione. (a Maria) Voi, seguiteli e badate che stiano ben distanti.

Maria: Con piacere.

Ernesto, Denise e Maria: (escono a dx)

Gabriele: (si avvicina) Vi chiedo perdono per...

Angelica: (prende il bastone) Fate in modo che non rammenti perché non ho ancora usato la verga su di voi, dopo una tale offesa. Tenete le distanze da me.

Gabriele: Ma mettetevi nei miei panni. Chiunque avrebbe reagito così, vedendo un uomo uscire dalla propria casa a quest’ora...

Angelica: (in tono accusatorio) Eravate pronto a farmi affiggere da mia madre la più severa delle punizioni.

Gabriele: Ve l’ho già spiegato perché!

Angelica: Dovrete aspettare con pazienza il mio perdono.

Gabriele: Non posso aspettare. Le mie voglie...

Angelica: ...si affogheranno benissimo nel vino.

Gabriele: Ma...

Angelica: Andate, (lo spinge verso il fondo) vi do il permesso io.

Gabriele: (cerca di resistere) Non è il caso.

Angelica: (urla) Volete andare o no? (lo spinge fuori)

Gabriele: (esce dal fondo a sx)

SCENA 13

ANGELICA – ERNESTO – DENISE – MARIA

Angelica: (si sincera che Gabriele prenda la strada per l’osteria e corre verso l’uscio di dx) E’ andato!!

Ernesto, Denise e Maria: (entrano da dx)

Ernesto: (corre ad abbracciare Angelica)

Angelica: Statemi lontano!

Ernesto: E perché mai? Non sto più nella pelle.

Angelica: Lo vedo! Non avete esitato a baciare chi credevo un’amica.

Denise: Era necessario, ora il Cornelio crede che sono sposata.

Maria: Quindi non è vero?

Denise: E a voi cosa importa?

Maria: Nulla, nulla. Cosa vuole che mi importi...

Angelica: Ernesto, mi spiace per tutta questa situazione... vorrei poterti amare alla luce del sole.

Ernesto: Per adesso accontentiamoci della luna. Vieni, sediamoci su questa panchina così…

Angelica: E se arriva mio marito...?

Ernesto: (a Mario) Fate la guardia.

Maria: Si! (a Denise) Assieme a voi?

Denise: Io ho altro da fare che stare qui a tenere la candela. (via a dx)

Maria: Farò la guardia da solo. (si mette sull’uscita del fondo)

Angelica e Ernesto: (si siedono sulla panchina sul fondo e si scambiano baci e carezze)

Maria: (si appoggia alla parete e si addormenta)

Si abbassano le luci, per dar l’impressione che sia passato un po’ di tempo e si sente Maria russare

SCENA 14

ANGELICA – ERNESTO – MARIO – GABRIELE – TEODORA – VANESSA

Si riaccendono le luci

Gabriele: (arriva dal fondo è ubriaco. Entra e va a sbattere contro Maria)

Maria: (si sveglia di soprassalto, urla) E’ arrivaaatooo l’uraaaganoooo e ci preeendeeeperlaaamanoooo

Angelica e Ernesto: (si alzano di scatto, Ernesto va a sbattere contro Gabriele e Angelica esce a dx)

Denise: (entra di corsa da dx e corre per abbracciare Ernesto)

Gabriele: (afferra Ernesto per un braccio e lo trascina a se)

Denise: (si trova tra le braccia Maria e si baciano. Mentre Gabriele parla, si coricano per terra e si rotolano continuando a baciarsi)

Gabriele: (osserva Ernesto) E’ ancora qui? Bravo! Ho scommesso sull’amico quasi tutto quello che ho. Dove - è - la sua …. (vede Denise e Maria per terra che si baciano. Li osserva e poi guarda Ernesto) Mi sembra di aver visto due che…. Devo dire a mia suocera che questo è un bordello. Vado a dormire... non voglio essere testimone delle corna di nessuno. (ride, ad Ernesto mostrandogli le corna) Chi le fa le aspetti. (cercando l’uscita) La mia camera...? Di qua!! (esce a sx)

Denise e Maria: (si separano, Denise si alza e si accorge di aver baciato Maria)

Denise: Mi scusi, credevo di baciare...

Maria: (nel frattempo si era alzata) Non si scusi, anzi...

Denise: E’ stata un’esigenza di servizio, credevo fosse lui. (indica Ernesto)

Vanessa: (da fuori) Aiuto!!! Un maniaco!!

Gabriele: (entra di corsa da sx in mutande e scappa fino a uscire a dx)

Teodora: (entra da sx in sottoveste) Torna qui! Disgraziato!

Vanessa: (entra da sx in sottoveste, col bastone in mano) Dove sei? Approfittatore di donne sole.

FINE PRIMO ATTO

ATTO SECONDO – MATRIMONIO A SCADENZA

SCENA 1

GABRIELE – VANESSA

Vanessa: (seduta sulla panchina con una tazza di tè in mano)

Gabriele: (entra da dx con la camicia fuori dai pantaloni e i pantaloni ancora aperti. Si sistema mentre parla) Dovete scusarmi per l’incidente di ieri notte, ho bevuto un bicchiere di troppo e arrivato qui ho assistito a delle scene che avrebbero turbato chiunque. Certe cose non dovrebbero accadere in una casa che si rispetti. Perciò vi chiedo di mandare via quella poco di buono che sta con mia moglie.

Vanessa: Scandali come questi disonorano la nostra casa. Prenderò provvedimenti non appena avrò accertato la veridicità dei fatti.

Gabriele: La mia parola deve bastarvi.

Vanessa: Vi ricordo che ieri notte siete tornato in casa ubriaco fradicio e vi siete coricato nel letto di mia sorella. La vostra attendibilità è scarsa.

Gabriele: Veramente mi era sembrato che ci fossero due persone nel letto.

Vanessa: Mi state dando conferma che eravate ubriaco... avete visto doppio!! (via a sx)

Gabriele: Eppure sarei pronto a scommettere che in quel letto c’era più di una persona.

SCENA 2

GABRIELE – TEODORA – SAMANTHA - VANESSA

Teodora: (entra da sx con un vestitino sexy di qualche misura più piccola della sua. Cerca di essere il più sensuale possibile) Signor Gabriele gli sono passati i bollori?

Gabriele: Ma quali bollori? Mi sono coricato nel suo letto per sbaglio. Non penserà mica che l’abbia fatto apposta?

Teodora: (gli gira intorno dandogli qualche carezza)Beh… ha una moglie giovane e bella… e non ha ancora… ammettiamo che sia arrivato nel mio letto per sbaglio, se mia sorella non se ne fosse accorta, non ne avrebbe approfittato?

Gabriele: Approfittato di cosa?

Teodora: Non faccia finta di non capire. Lei che…. Sa… non avendo consumato...

Gabriele: E lei come fa a sapere che non ho consumato?

Teodora: C’è la scritto in faccia e poi si nota da come mi guarda

Gabriele: La guardo perché è ridicola vestita così.

Teodora: Chiuda gli occhi e mi immagini con questo vestito addosso vent’anni fa

Gabriele: Ci vuole una bella immaginazione. Non riesco a immaginarmela dentro questo vestito.

Teodora: Chiuda gl’occhi, si concentri, conti fino a dieci e li riapra

Gabriele: Se è per farla contenta (chiude gl’occhi e si mette a contare)

Teodora: (roteando su se stessa si avvia a uscire a sx)

Samantha: (entra da sx roteando, ha addosso un vestito uguale a quello di Teodora che le sta a pennello. Si mette davanti a Gabriele)

Gabriele: (finito di contare apre gl’occhi e rimane di stucco nel vedere Samantha) No… non è possibile (si strofina gli occhi e li richiude) voglio ricontare (si rimette a contare)

Samantha: (roteando si avvia e esce a sx)

Teodora: (entra da sx roteando e si mette di fronte a Gabriele)

Gabriele: (finito di contare riapre gl’occhi e distinto fa per abbracciarla) Oh mamma! Mi scusi

Teodora: Come vi sono sembrata

Gabriele: Non posso crederci! L’ho vista…

Vanessa: (entra da sx) le piace?

Gabriele: Si… cioè no… chi?

Vanessa: Come chi? L’ancella

Gabriele: (indica Teodora) Questa?

Vanessa: (si accorge che è Teodora) Cosa ci fai vestita cosi?

Teodora: Mi è capitato tra le mani e non ho resistito, dovevo indossarlo!

Vanessa: Era per l’ancella.

Teodora: A lei ho dato il tuo. (si avvicina all’uscita di sx) Vieni a farti vedere (esce)

Samantha: (entra roteando e si ferma davanti a Gabriele) Per servirla, serva vostra

Gabriele: Di nuovo!

Vanessa: L’avete già conosciuta?

Gabriele: Vent’anni fa

Vanessa: Vent’anni fa? Siete ancora ubriaco?

Gabriele: Vostra sorella, vent’anni fa.

Vanessa: Mia sorella vent’anni fa?

Gabriele: Io ho chiuso gli occhi (li chiude)

Teodora: (entra da sx e si piazza a fianco di Samantha)

Gabriele: (riapre gl’occhi vede Teodora) O Mamma mia! è tornata quella di oggi (vede anche Samantha) c’è anche l’altra! (a Vanessa) Avevate ragione, ubriaco fradicio e non l’ho ancora smaltito, vedo doppio. Vostra sorella come era vent’anni fa e come è adesso

Vanessa: E’ la vostra ancella.

Gabriele: Chi delle due?

Vanessa: (indica Samantha) Questa!

Teodora: (si va a sedere sulla panchina sul fondo)

Gabriele:(indica Samantha) Rimane così o si trasforma?

Vanessa: Questo dipende da voi. Lei è al vostro servizio, è stata educata all’obbedienza e farà tutto ciò che le chiederete.

Gabriele: Tutto, tutto?

Vanessa: La parola tutto ha un solo significato: TUTTO. (si siede sulla panchina a fianco di Teodora)

Gabriele: Voglio metterla alla prova.

Samantha: (esegue gli ordini)

Gabriele: Tira fuori la lingua! Tira su il piedino! L’altro! Dammi la manina! Fammi l’inchino! (le va dietro alle spalla e schiocca le dita)

Samantha: (si gira di scatto)

Gabriele: Ubbidisce per davvero! Come le moglie dalle nostre parti e non come le mogli di voi nobili.

Vanessa: (si alza)Da noi le mogli sono delle vere signore. Per i capricci ci sono le ancelle.

Gabriele: Non vedo l’ora di portarla con me all’osteria, per farla vedere agli amici. Moriranno di invidia.

Vanessa: Non sia mai. È proibito portare le ancelle fuori dal maniero.

Teodora: (si alza e ancheggiando si avvicina a Gabriele)Vengo io all’osteria, cosi ci facciamo una briscola.

Vanessa: (fa risedere Teodora)Noi non frequentiamo le topaie, non sono adatte al nostro rango. E consiglio vivamente anche a voi di cambiare abitudini. E giunta l’ora di frequentare circoli che più si addicono al vostro stato sociale.

Gabriele: Non è che posso abbandonare gli amici così di punto in bianco, anzi, vado a prepararmi per andare all’osteria (indica Samantha) Lei viene con me?

Vanessa: Andate, vi raggiungerà tra poco

Gabriele: Vado e… (guarda Samantha) URCA!! (urlo alla Tarzan e via a dx)

Samantha: Ma quello è a posto o gli manca qualche chilo?

Teodora: Chi? Tarzan?

Samantha: Perché ho dovuto fare tutte queste scene per presentarmi? Non è che è pericoloso?

Vanessa: No, mia cara. Non si preoccupi, si attenga alle istruzioni che le ha dato mia sorella e a lavoro terminato avrà la sua ricompensa.

Samantha: E quel AVRA’ che mi preoccupa. Di solito vengo pagata in anticipo.

Vanessa: Da noi le regole sono queste. Prima il lavoro e dopo il denaro.

Samantha: Tanto, se non mi paga, da qui non me ne vado. ( indica a dx) per di qua?

Vanessa: Si, a destra, salga le scale e poi a sinistra.

Samantha: Vado, ma alla prima scaramuccia mollo tutto e me ne vado, ma sia chiaro... pretendo comunque di essere pagata. (esce a dx)

Teodora: Non è sicuro che la paghiamo se il lavoro lo fa, figuriamoci se non lo fa

Vanessa: Noi paghiamo sempre… prima o dopo paghiamo sempre (esce a sx)

Teodora: Più dopo che prima (ancheggiando esce a sx)

SCENA 3

DENISE – MARIA – ERNESTO – ANGELICA – GABRIELE

Denise e Maria: (entrano dal fondo da dx. Maria ha in mano una piccola borsa)

Denise: Non dovevate disturbarvi

Maria: (gli porge la borsa) Tenete, portarvi il fardello è un mio dovere.

Denise: Fardello! Non è né ingombrante ne pesante.

Maria: Un galantuomo, non può permettere che una così delicata signora porti dei pesi, grandi o piccoli che siano.

Denise: Vi ringrazio per la premura. Se dovete portare un’ambasciata per la mia padrona state attento, non lo so se il marito è ancora in casa.

Maria: Precedo il duca che arriverà fra qualche istante. Devo fermarlo in caso di sopraggiunto pericolo.

Denise: Vado a controllare e ritorno per riferire (si avvia a dx)

Maria: (l’afferra per un braccio) Aspettate! (l’avvicina a se) Ditemi! Il bacio di questa notte per voi cosa ha voluto significare?

Denise: State ancora pensando a quel bacio? Ve l’ho detto, è stata un’emergenza.

Maria: Non posso credere che voi non abbiate provato niente.

Denise: Se devo essere sincera... Insomma... (sorride) Qualcosina

Maria: Qualcosina ina, ina. O qualcosona, ona, ona... (al centro della scena una di fronte all’altra, si chinano e allungando il collo, si stanno per dare un bacio. Ma vengono interrotte da)

Ernesto: (entra dal fondo da dx) E così che si fa la guardia?

Maria: (si raddrizza di scatto ) Stavamo formulando un piano di fuga nel caso ci fosse stata la necessità.

Ernesto: E quale sarebbe il piano?

Maria: Mettersi le gambe in spalla e correre come un palla

Denise: Vado ad avvisare la mia padrona del suo arrivo…. (si sta per avviare a dx e vede Angelica) ha sentito l’odore e sta arrivando. (si siede sulla panchina sul fondo)

Angelica: (entra da dx e vedendo Ernesto apre le braccia e gli corre incontro)

Ernesto: (vedendo Angelica, a braccia larghe le va incontro per abbracciarla)

Gabriele: (appare da dx)

Ernesto: ( lo vede, schiva Angelica e va ad abbracciare Gabriele)

Angelica: (non riesce a frenare la corsa e va a sbattere contro Maria)

Maria: (distinto abbraccia Angelica)

Gabriele: (si trova tra le braccia Ernesto) Duca! Cosa fate?

Ernesto: Vi ho visto e dalla contentezza son corso ad abbracciarvi

Gabriele: Ne faccio volentieri a meno (si stacca da Ernesto e minaccioso va da Maria)

Ernesto: (si siede sulla panchina dove è seduta Denise)

Ernesto e Denise: (Mentre gli altri parlano si scambiano baci e carezze coricandosi sulla panchina)

Gabriele: (a Maria) Farabutto! Lasci stare mia moglie! La lasci!

Maria: (si stacca da Angelica) Metto in atto il piano. Gambe in spalla e via (fa per avviarsi verso il fondo)

Gabriele: (l’afferra) Torna in dietro e battiti da uomo. (fa per darle un pugno ma si blocca e le dà una carezza) in voi c’è qualcosa che mi impedisce di farvi del male. (col suo viso si avvicina al viso di Maria e istintivamente sta per darle un bacio)

Maria: (si libera) E’ meglio se badate a vostra moglie (via dal fondo)

Gabriele: (si riprende e si avvicina ad Angelica) E voi giustificatevi!

Angelica: Non ho niente da giustificarmi e stato lui ad abbracciarmi, io non volevo.

Gabriele: Ho visto come vi divi... divincolivì... divincolavù... dovunquelavì... ma come ca… cavolo è che si parla in sto posto (si concentra intensamente per lo sforzo) DI-VIN-CO-LA-VA-TE per liberarvi del suo abbraccio.

Angelica: Colta di sorpresa non ho avuto il tempo.

Gabriele: Non avete avuto il tempo? Una donna sposata e per bene non frequenta certi individui (indica Denise) portati in casa mia da una poco di buono

Denise: (si stacca da Ernesto e si alza)Poco di buono a chi? Io sono…

Gabriele: Una donna sposata che ha l’amante e a dire il vero più di uno

Ernesto: (in piedi sulla panchina sul fondo)Come osate darmi del cornuto?

Gabriele: Non dovete sentirvi offeso se lo siete.

Ernesto: Detto da voi...

Gabriele: Come sarebbe a dire?

Ernesto: Detto da voi che non avete problemi di questo genere. Siete un uomo fortunato, signor Cornelio! (scende e si avvicina ad Angelica dandogli una carezza) Avete sposato la più onesta delle fanciulle

Gabriele:(allontana Gabriele da Angelica) Vorrei rimanere fortunato. (ad Angelica) Gradirei che voi, quando ci sono in giro certi individui, rimarreste in camera vostra

Angelica: Obbedisco, è meglio che mi ritiri. (si avvia, torna indietro e dolce) Voi andate e non badate a trattenervi. Bevete, bevete.

Gabriele: Oggi non credo che andrò all’osteria… credo che mi tratterrò in camera mia perché… insomma ho da fare.

Angelica: Perché rinunciare all’unico svago che avete? Non dovete preoccuparvi per me, sarei crudele se non vi permettessi di andare.

Gabriele: (la porta in disparte) Non sentitevi in colpa. Se rimango in camera mia è perché ho i miei motivi, vi consiglio di ritirarvi anche voi e lasciate che la vostra ascella abbia un po’ di libertà….

Angelica: Ho bisogno di lei….

Gabriele: Datele un po’ di respiro, andate, andate!! (la spinge verso dx)

Angelica: (esce a dx)

Denise: Mi ritiro pure io (via a dx)

Gabriele e Ernesto: (si mettono al centro della scena uno a fianco all’altro e senza parlare, prima Gabriele e poi Ernesto, si sollevano sulla punta dei piedi. Questo per due o tre volte, uno si abbassa e l’altro si alza)

Gabriele: (a Ernesto) Voi non andate?

Ernesto: Andare dove?

Gabriele: Ma come? Non avete capito? Ho fatto in modo di lasciarvi soli per... eh? Anch’io mi darò da fare con la mia Ascella e ne avrò per un po’. Da oggi meno vino e più…. Rilassamento. (si avvia a dx, si ferma, si gira) Ne approfitti e dopo fatto mi avvisi, tra noi uomini certe confidenze si possono fare (si avvicina) e potrei darle una ricompensa (esce a dx)

Ernesto: Mi dà pure una ricompensa. Se non ne approfitto sono un fesso (via a dx)

SCENA 4

VANESSA – TEODORA

Vanessa e Teodora: (entrano da sx e si siedono sulla panchina sul davanti)

Vanessa: Dici che lo farà?

Teodora: Se non è tonto

Vanessa: Bisogna avere delle prove

Teodora: Sarà Samantha a dircele

Vanessa: Non possiamo rischiare. Non possiamo affidarci interamente ad una sola persona. Bisogna immortalare il momento. Ma gli hai spiegato quello che deve fare? Lo ha capito?

Teodora: Certo! L’ha capito subito che siamo strane, appena le ho dato quel vestito da mettere.

Vanessa: Rispondi bene, cosa le hai detto?

Teodora: Le ho detto che è una tradizione di famiglia indossarlo al primo massaggio

Vanessa: Massaggio?

Teodora: Sì massaggio, adesso si chiamano cosi

Vanessa: Ma dove l’hai trovata?

Teodora: Sugli annunci: Massaggiatrice professionista, disponibile anche per servizi a domicilio, mani indimenticabili. Mi è sembrata la più adatta.

Vanessa: Sugli annunci per massaggiatrici?

Teodora: E dove vuoi che la trovavo? Sugli annunci per le babysitter? Adesso sono tutte massaggiatrici, ma fanno dell’altro. Le ho detto di assecondarlo in tutto e per tutto che le daremo un extra.

Vanessa: Speriamo bene. La scala è sempre al suo posto. Appoggiata sul retro del maniero

Teodora: Sempre stata li

Vanessa: Andiamo a vedere?

Teodora: Andiamo

Vanessa e Teodora: (escono dal fondo a dx)

SCENA 5

ANGELICA – ERNESTO -  GABRIELE

Angelica: (entra da dx si guarda intorno) Venite, non c’è nessuno

Ernesto: (entra da dx) Dammi almeno un bacio (fa per abbracciarla)

Angelica: (le dà uno schiaffo) Datemi del voi!

Ernesto: Ma io ti do del voi, del lei, del tu, del ti, basta che mi date un bacio

Angelica: D’accordo, (gli dà un bacio sulla guancia) ma niente di più, prima dovete sposarmi

Ernesto: Ma voi siete già sposata!

Angelica: Ancora per poco. Se non ci fossimo rivisti al lago il giorno del mio matrimonio, adesso sarei a tutti gli effetti la signora Cornelio.

Ernesto: Il destino ci ha… aspettate (la fa salire sulla panchina sul fondo e si mette su un ginocchio) Il destino ci ha separato e il destino ci ha fatto incontrare di nuovo. È da quando i tempi della scuola son finiti che spero di rincontrarvi, per avere il coraggio di farmi avanti, non immaginate nemmeno come mi sono sentito nel vedervi con quell’imbecille!! Ma è bastato un vostro sguardo per riaprire la mia speranza. I vostri occhi si illuminarono e i miei di conseguenza, chiedevate aiuto e subito decisi di prendermi cura di voi.

Angelica: Non vedo l’ora che quest’incubo finisca (gli si butta tra le braccia)

Ernesto: (l’abbraccia e la fa roteare)

Gabriele: (appare da dx)

Ernesto: (lo vede, molla Angelica)

Angelica: (cade per terra)

Ernesto: Signora! Cosa ci fate lì per terra? Datemi l’onore di porgervi la mano (fa l’atto di porgergli la mano)

Gabriele: Non toccatela

Ernesto: E’ caduta, volevo aiutarla

Gabriele: Non scomodatevi, è mia moglie, lasciate che sia io a farlo. Andate pure.

Ernesto: Io non ho nessuna intenzione di andare

Angelica: (sempre da terra) Andate e non preoccupatevi, c’è mio marito

Ernesto: Come volete (gli fa un inchino e via dal fondo a sx)  

Angelica: (porge la mano a Gabriele)

Gabriele: (gliela prende, fa latto di sollevarla e la fa ricadere) Rimanete ancora comoda e spiegatemi cosa ci facevate tra le braccia del duca

Angelica: (si alza da sola) Come al solito prendete un granchio. Il duca passando di qua mi ha visto a terra e mi ha aiutato ad alzarmi, poi siete arrivato voi e lui, sapendo quanto siete geloso, si è spaventato e allora mi ha mollato facendomi cadere un’altra volta... tutto qui.

Gabriele: E io dovrei crederci?

Angelica: Fate come volete, d'altronde a me cosa importa

Gabriele: Non v’importa di come la pensa vostro marito?

Angelica: E a voi è importato sapere come la pensavo sul fatto di sposarvi?

Gabriele: Io ho preso accordi con vostra madre.

Angelica: Allora andate a lamentarvi da lei. Anzi, perché non vi sposate direttamente con lei?

Gabriele: Non ci avevo pensato. Non avrei il tormento di essere becco

Angelica: Non preoccupatevi, per il momento non lo siete

Gabriele: Non so se posso credervi, visto che non mi permettete di averne la prova

Angelica: Credo proprio che dovrete accontentarvi della mia parola (via a dx)

Gabriele: Maledetta di una donna. Devo assolutamente risolvere la questione con mia suocera. Altrimenti si scioglie tutto e chi s’è visto s’è visto. (si avvicina all’entrata di sx e chiama) Suocera!! Suocera!!

SCENA 6

GABRIELE – VANESSA – TEODORA

Vanessa e Teodora: (da fuori) Aiuto!! Aiuto!!

Gabriele: (corre verso il fondo e arrivato sulla soglia guarda fuori ) Dove siete

Vanessa: (da fuori) Siamo qui! Sull’albero

Gabriele: (guarda a dx verso l’alto) E cosa ci fate lì sopra?

Teodora: Volevamo imitare gli uccelli e volare

Vanessa: Genero caro, ci tiri giù

Gabriele: E perché mai. Visto che volete imitare gli uccelli, iniziate a fare il nido. Ci vediamo più tardi, vado all’osteria (esce dal fondo a sx)

Vanessa: Accidenti a te. Te l’avevo detto: “non saliamo in due altrimenti si rovescia”

Teodora: Volevo vedere anch’io. Sei tu che ti sei sporgiuta

Vanessa: Aiuto!! Aiuto!!

SCENA 7

MARIA – ANGELICA – DENISE – VANESSA – TEODORA - SEMANTHA

Maria: (arriva dal fondo da dx) Mentre passavo sotto l’albero ho sentito gridare aiuto. Non vorrei che fosse successo qualcosa alla mia Denise

Denise: (entra da dx) Chi è che grida aiuto

Teodora: Siamo noi. Aiuto, aiutoooo

Angelica: (entra da dx) Qualcuno sul retro grida aiuto

Denise: (esce dal fondo a dx e da fuori) Non è niente, due cornacchie spelacchiate sull’albero (entra)

Maria: Due cornacchie parlanti?

Vanessa: Brutta bastarda di una serva, quando scendo te la do io la cornacchia

Denise: (si avvicina verso il fondo a dx, con la testa rivolta verso l’alto) Sono anche cornacchie della plebe e non conoscono il bon ton

Vanessa: Il bon ton te lo do in testa quando scendo

Angelica: (a Denise) Tiriamole giù

Denise:(gli va vicino) Le tiriamo giù perché c’è tua zia, ma se fosse per tua madre ce la lascerei tutta la notte (a Maria facendole un inchino e sorridendole) Mio cavaliere mi viene a tirar su la scala?

Maria: Con questo suo sorriso la scala prendiamo per andare in paradiso

Denise: Il paradiso deve attendere, dall’albero le cornacchie dobbiamo far scendere (esce dal fondo a dx)

Maria: Che dolce poesia, prima di andar via (la segue)

Samantha: (entra da dx) Scusatemi, ma dalla finestra ho visto qualcosa muoversi sull’albero. Sembravano due scimmie

Angelica: Sì, era mia madre

Samantha: Vostra madre è una scimmia?

Angelica: Si… cioè no! guardi non importa. (si presenta) Angelica.

Samantha: Samantha, per servirvi. Mi hanno detto di dare a tutti del voi

Angelica: Sarà stata mia madre

Samantha: Non so chi sia vostra madre. Perdonatemi, ma a me son sembrati tutti strani, ad iniziare dal modo in cui mi hanno fatto vestire. Tanto valeva restare nudi.

Angelica: (la osserva) Cosa dovete fare?

Samantha: Devo soddisfare tutte le esigenze del conte Cornelio

Angelica: Quali esigenze?

Denise: (entra dal fondo da dx) Mamma mia che pappa molla, non ce la fa neanche a tirar su una scala

Maria: (entra dal fondo da dx affannando, con la lingua di fuori) Non mi sbagliavo a dire che con la scala saremo arrivati in paradiso. L’han fatta talmente lunga che ci si arriva benissimo

Angelica: Mia zia l’ha sempre spostata senza difficoltà

Maria: Sarà Ercole in gonnella (si sdraia sulla panchina)

Denise: (ad Angelica) Tutta lingua e niente muscoli. (si accorge di Samantha) E la nudista da dove sbuca?

Samantha: Sono al servizio del conte

Denise: Ha sbagliato indirizzo (gli viene in mente) Ah già, tuo ma….

Angelica: (la interrompe) Ma sì il conte!

Samantha: Non per farmi gli affari vostri ma... è un po’ legato. Bisogna sgrossarlo, lavorarlo a fondo e io vado molto a fondo. Mi stupisce che non si sia deciso prima a farsi fare certi lavori. Essendo la prima volta ho dovuto faticare un po’. Arrivare a quella età senza aver fatto mai attività…

Teodora: (da fuori) Ma dove siete andati, aiuto, tirateci giù, non voglio passare la notte qua su

Angelica: Ci siamo dimenticate che mia madre e mia zia sono ancora sull’albero (urla a Maria) Sveglia!!

Maria: (sobbalza) Eccomi qua più sveglio che mai. Chi mi ha urlato nelle orecchie?

Angelica: Correte a fare un’imbasciata al Duca Ernesto. Ditegli di correre subito qui, che la sua amata lo aspetta con ardore

Maria: Gli dico che lo aspettate con ardore perché vi fa male il cuore e di…

Angelica: (gli urla) Andate!!

Maria: A gambe levate (esce di corsa dal fondo a sx)

Samantha: Vado anch’io. Il conte mi ha detto di aspettarlo nella sua camera e di tenermi pronta. Lo vuole fare almeno tre volte al giorno e paga bene. (esce a dx)

Denise:(che si era seduta sulla panchina sul davanti) Certo che ha una bella faccia tosta... portarsela in casa. Perché non vuoi far sapere che è tuo marito?

Angelica:(si va a sedere anche lei) E’ stata mia madre.

Denise: Tua madre ingaggia le prostitute per conto suo?

Angelica: Come fai a sapere che è una prostituta?

Denise: Ma non l’hai vista come è vestita, lo deve lavorare a fondo, non l’ha mai fatto e adesso lo vuole fare tre volte al giorno... Una mano ti ci vuole per tenere il ritmo.

Angelica: (non la calcola nemmeno, ha altri pensieri) Speriamo che arrivi Ernesto, così le tiriamo giù. Vorrei sapere che cosa ci fanno là sopra. Staranno architettando qualche diavoleria per salvare il salvabile

Denise: E c’è poco da salvare. Tu non consumi, Il Cornelio prima o poi si stufa, chiede l’annullamento e il gioco è fatto

Angelica: Mia madre non si arrende facilmente e lo dimostra la presenza di quella donna nella camera di mio marito

Denise: Se ti tradisce sei tu che hai il coltello dalla parte del manico.

Angelica: Resta il fatto che tra noi non c’è stato nulla. Dovrei sapere cosa c’è scritto nel contratto.

Denise: Hanno fatto un contratto?

Vanessa: (da fuori) Ci volete tirare giù?

Denise: (si alza, va sul fondo a dx e sporgendosi fuori) fosse per me vi lascerei lassù per tutta la vita

Teodora: E come facciamo col mangiare?

Denise: Vi tiriamo delle polpette con la fionda (esce a dx)

Angelica: (si era alzata e si siede sulla panchina sul fondo)

SCENA 8

ANGELICA – VANESSA – TEODORA – ERNESTO - MARIA

Ernesto: (arriva dal fondo a sx di corsa. Al centro della scena si guarda in torna si volta e vede angelica) Eccomi a voi. Spero di essere arrivato in tempo per spegnere l’ardore che arde nel vostro cuore

Angelica:(si alza) Vi aspettavo con ansia (allarga le braccia)

Ernesto: La vostra ansia è finita (allarga le braccia e le va incontro per abbracciarla)

Maria: (arriva dal fondo da sx, urta Ernesto)

Ernesto: (cade)

Maria: (ad Angelica tutta affannata) Appena gli dissi che ardivate dall’incontrarlo se messo a correre come un cavallo (si guarda intorno) strano non è ancora arrivato

Ernesto: Sono qui (si alza)

Angelica: Vi ho fatto correre da me per una missione difficile e delicata

Ernesto: Se devo farlo per voi, niente e impossibile.

Angelica: Ci sarebbe da tirare giù mia madre e mia zia

Ernesto: E le tiriamo giù, che ci vuole. Da dove?

Angelica: Dall’albero

Ernesto: E come ci sono finite sull’albero?

Angelica: Non è tempo per le spiegazioni. Bisogna tirarle giù e basta

Ernesto: Va bene. In quale albero sono?

Angelica: Sulla quercia che è qui fuori

Ernesto: Proprio quella quercia?

Angelica: Quella! È l’unica che c’è

Ernesto: (va sul fondo a dx a vedere) E come sono finite lassù? Si sono buttate da un aereo?

Angelica: non importa come ci sono finite. L’importante è tirarle giù ad ogni costo

Ernesto: Per voi questo e altro. Dobbiamo formulare un piano

Angelica: il piano e presto formulato. Basta tirare su la scala e farle scendere

Ernesto: Ma è più facile che bere un bicchiere d’acqua (a Maria) venite a darmi una mano

Maria: Se posso dare la mia opinione, penso che...

Ernesto: (sale sulla panchina sul fondo) Nessuno vi ha chiesto di pensare. Dovete solo eseguire quello che vi viene detto di fare

Maria: Come volete

Ernesto: (ad Angelica) Tiriamo giù le cornacchie (scende e gli si avvicina) e poi mi dedicherò a voi, mia dolce colombella (fa per abbracciarla)

Angelica: (lo allontana) prima il dovere, poi il piacere

Ernesto: Ricordate... ogni promessa è debito. Siete un demonio di donna, ma mi piacete.

Teodora:(da fuori) Tirateci giù, non c’è la faccio più a stare qui. Ho i crampi alle gambe

Vanessa: Accidenti a voi, vi volete sbrigare che inizia a piovere!

Angelica: Non perdete altro tempo! Andate!

Ernesto: (a Maria) Andiamo

Ernesto e Maria: (escono dal fondo a dx)

SCENA 9

ANGELICA – DENISE – GABRIELE – MARIA

Denise: (entra da dx è tutta agitata) Ero alla finestra che mi divertivo a tirare l’acqua a tua madre senza farmi vedere, quando ho visto tuo marito arrivare. Non mi sembra tanto sobrio, va da una parte all’altra della strada e ha un bastone in mano

Angelica: Sarà ubriaco e userà il bastone per reggersi in piedi

Denise: Speriamo bene.

Gabriele: (arriva dal fondo da sx, ubriaco, col bastone in mano e si rivolge a Denise) Moglie! È giunta l’ora di parlare. Non po… posso più accettare che voi mi trattiate in questo modo, ne va della mia re… reputazione. Perciò da oggi vi devo far vedere chi co… comanda. Vi ordino di mettervi in gi… ginocchio e

Denise: Ma voi siete scemo. Ma per chi mi avete preso?

Gabriele: Per mi… mia moglie. E perciò dovete fare tu… tutto quello che vi ordino

Denise: Voi siete scemo!

Gabriele: (le dà una bastonata sul sedere) Zitta e muta se non volete che vi basto… stoni

Denise: (gli molla una sberla) Ehi! Guarda che te la faccio passare la sbornia a furia di sberle

Gabriele: Muta! (alza il bastone per picchiarla) vieni qua che te le insegno io le buone maniere

Denise: Sono finiti quei tempi. Mammalucco!

Gabriele: (inizia ad agitare il bastone per colpirla)

Angelica: (dietro di lui. Prima che riesca a colpire Denise) Sono qui

Gabriele: (si blocca, si gira e inizia a muovere il bastone per colpirla)

Denise: (alle sue spalle) Ma non ci riuscite proprio, sono qui

Angelica e Denise: (si divertono a prendere in giro Gabriele, fino a quando si mettono una a fianco all’altra e entrambe gli urlano) Sono qui

Gabriele: (si gira verso di loro) Vedo doppio. Stai ferma che pre… prendo la mira (alza il bastone)

Angelica e Denise: (si allargano)

Gabriele: (sferra il colpo e colpisce)

Ernesto: (entra in tempo per prendersi la bastonata. Barcolla e si sdraia sulla panchina a pancia in giù)

Gabriele: E adesso sai chi comanda

Angelica: Voi mi avreste davvero picchiato?

Gabriele: E’ un mio diritto. Non vi ho colpito?

Angelica: Avete colpito il duca.

Gabriele: Non è che è morto, vero? Ho scommesso un patrimonio su di lui (si siede sul sedere di Ernesto)

Ernesto: (arrivatogli addosso il peso di Gabriele, solleva automaticamente il busto e la testa) aaaaaa (per poi ritornare giu)

Maria: (entra da fondo da dx) Duca! Le madame sono impazienti e imprec... (vede Ernesto sdraiato) Cosa vi è successo?

Denise: Ha preso un colpo d’aria

Angelica: Le avete tirate giù?

Maria: Niente affatto! Quella scala non si decide a farsi alzare, il duca stava cercando una corda per non so cosa

Denise: La vado a cercare io (via a dx)

Maria: vengo con voi (la segue)

SCENA 10

ANGELICA – GABRIELE – ERNESTO – VANESSA – TEODORA

Vanessa: (da fuori) Si può essere cosi imbecilli? Andate a chiamare un vero uomo! Uno con tutti gli attributi nel posto giusto!

Gabriele: (si avvicina sul fondo a dx) Siete ancora sull’albero, avete finito di fare il nido suocera bella

Vanessa: Non chiamatemi suocera bella. Cosa sono queste confidenze?

Gabriele: I ruoli si sono invertiti. Adesso sono io che detto le leggi.

Angelica: (si avvicina sul fondo a dx) Madre mi ha picchiata

Teodora: Farabutto che non sei altro! Come ti sei permesso di picchiare la mia bambina?

Gabriele: Non l’ho fatto.

Angelica: Ma ci avete provato.

Gabriele: Basta parlare! (si risiede sul sedere di Ernesto)

Ernesto: (risolleva il busto) aaaaaa (ritorna giù)

Gabriele: O sistemiamo tutto con le mie regole o non si fa più niente

Vanessa: Certo genero caro. Ci tiri giù e le prometto che sistemeremo tutto

Teodora: Ve lo proibisco. Non si farà più niente contro la volontà di Angelica

Gabriele: (si alza) Allora rimanete lassù (va dalla panchina sul davanti, cade in ginocchio, appoggia la testa e allarga le braccia sulla stessa)

Teodora: Preferisco rimanere qui che fare dei compromessi ai danni di….

Vanessa: Non date retta a mia sorella. Lei conta quanto il due di picche a briscola

Teodora: Conterò poco, ma se si tratta di difendere mia nipote io ti….

Angelica: Vi ringrazio zia, ma lasciate che vi tirino giù.

Ernesto: (si riprende, si alza e ancora barcolla un po’) Mi è caduto l’albero in testa?

Angelica: Avete preso una bastonata da mio marito

Ernesto: (contro Gabriele) Come avete osato. Chiedo spiegazioni

Gabriele:(si alza) Volete delle spiegazioni? Vi siete messo tra me e mia moglie e vi siete preso quello che dovevo dare a lei

Ernesto: Volevate picchiarla? Siete un barbaro, io non vi permetterò….

Gabriele: cosa mi dovete permettere voi? Ve la fate con una donna sposata e venite a dire a me come mi devo comportare? Siete un vigliacco

Ernesto: Come osate?

Gabriele: Si. Siete un vigliacco. Altrimenti andreste dal marito e lo affrontereste a viso aperto. Dicendogli che amate sua moglie e ve la contendereste alla pari. E non lo fareste deridere da tutti all’osteria quell’ingenuo e cornuto. Vigliacco!

Ernesto: Mi consigliate di dire al marito che sua moglie non lo ama? Che lo ha sposato contro la sua volontà? Che di nascosto amoreggia con me e che sua moglie mai e poi mai farà l’amore con lui perché gli fa schifo?

Gabriele: Se siete un uomo dovete farlo

Ernesto: Ebbene! Io sono un uomo e vi dico che siete un gran co...

Angelica: (aveva preso il bastone che Gabriele aveva posato da qualche parte e da una bastonata in testa a Ernesto)

Ernesto: (barcolla e si sdraia sulla panchina)

Gabriele: Stava per dirmi che sono co… cosa?

Angelica: Stava solo facendovi perdere tempo. Dovete tirare giù mia madre e mia zia

Gabriele: Non possiamo farle passare la notte lì? Sapete, io dovrei andare in camera con una certa urgenza

Vanessa: (da fuori)Genero disgraziato vi volete sbrigare?

Gabriele: Quella è capace di fracassarteli anche da sopra un albero (tira fuori una pistola e si avvia verso il fondo)

Angelica: (alla vista della pistola aveva alzato le mani)Cosa volete fare?

Gabriele: Tirarle giù una volta per tutte (esce dal fondo a dx)

Angelica: (cerca di rianimare Ernesto) Svegliati, accidenti a te ti vuoi svegliare?

Ernesto: Dove sono?

Si sentono dei colpi di Pistola

Angelica: Ho mio dio! Gli ha sparato?

SCENA 11

ANGELICA – ERNESTO – MARIA – DENISE – SAMANTA – GABRIELE

Maria: (entra di corsa da dx e corre verso il fondo. si sentono dei colpi di pistola e ritorna indietro di corsa e sbatte contro Ernesto)

Ernesto e Maria: (tenendosi uno all’altra per non cadere si adagiano sulla panchina)

Vanessa: (da fuori) Aiuto!! Oh mio Dio, aiutatemi!

Teodora: (da fuori) Fermatevi!!

Denise: (entra di corsa da dx)

Samantha: (entra di corsa da dx) Madonna aiutami. Ma dove sono capitata?

Denise: E’ impazzito.

Gabriele: (entra dal fondo da dx, pistola in pugno)

Tutti escluso Ernesto e Maria alzano le mani

Gabriele: Ho finito le pallottole

Abbassano le mani

Angelica: Ma cosa avete fatto?

Gabriele: Missione compiuta (vede Samantha) E voi cosa ci fate qui? Dovete aspettarmi in camera. Andate che arrivo e mi raccomando, che voglio un lavoretto coi fiocchi

Samantha: (tremante) Oh madonna mia, chi me lo ha fatto fare (esce a dx)

Gabriele: (vede Ernesto e Maria uno appoggiato all’altro e si rivolge a Denise) Il vostro cavaliere mi sembra che si dà da fare con chiunque gli capiti

Denise: Ma quale mio cavaliere. Io non sono nean….

Angelica: (da una bastonata in testa a Denise)

Gabriele: Perché l’avete abbattuta?

Angelica: Cosa avete fatto a mia madre e alla zia?

Gabriele: Non volevate che le tirassi giù a tutti i costi? Fatto!

Vanessa: Aiuto! Aiuto! Qualcuno ci aiuti

Teodora: Non gridare che se ci sente quel pazzo continua a spararci

Vanessa: Ma dobbiamo pur scendere

Teodora: E’ meglio rimanere sull’albero che diventare un cola brodo

Gabriele: Non sono cadute? Non sia detto che Gabriele Cornelio fallisce una missione (urlo alla Tarzan e via dal fondo a dx)

Angelica: (cerca di far riprendere conoscenza a Ernesto e Denise) Oh mio Dio, non è che gli spara di nuovo. Sveglia prima che sia troppo tardi

Ernesto: (si riprende) cos’è successo?

Angelica: niente. Vi ho dato un bacio e siete svenuto

Ernesto: se per un bacio svengo… per il resto che faccio?

Denise: (si alza) Mamma mia che mi è successo?

Ernesto: Siete stata baciata anche voi

Denise: Da chi?

Maria: (alzandosi) chi mi è venuto dentro?

Angelica: (indica Ernesto) lui!

Marie: Duca! Venirmi dentro cosi?

Ernesto: Non me ne sono neanche accorto

Denise: Non è che avete baciato ance me?

Ernesto: E che ne so. Mi baciano, bacio, vengo, svengo...

Angelica: Mia madre e mia zia sono in pericolo!

SCENA 12

ANGELICA – DENISE – ERNESTO – MARIA – VANESSA – TEODORA – GABRIELE - SAMANTHA

Si sente il rumore di una moto sega

Tutti: (corrono verso il fondo a dx, si mettono in fila indiana dal più basso al più alto, guardano fuori)

Vanessa e Teodora: Aiuto! Fermate questo pazzo

Si sente l’albero cadere

Tutti: (si inclinano su un lata come se seguissero l’albero che cade)

Maria: Che peccato, l’albero ha tagliato.

Vanessa e Teodora: (entrano dal fondo, tremano dalla testa ai piedi, con qualche foglia in testa e senza dire niente escono a sx)

Denise: Mamma mia come sono conciate...

Gabriele: (entra dal fondo da dx soddisfatto) questa volta missione compiuta per davvero

Angelica: Vi rendete conto del danno che avete fatto?

Gabriele: e che sarà mai?

Angelica: Quell’albero ha visto nascere generazioni di uomini. Aveva secoli di vita e voi lo avete abbattuto. Dovreste andare in galera

Denise: adesso gli uccellini dove vanno a fare il nido?

Maria: Quell’albero. Se potesse parlare, quante storie d’amore potrebbe raccontare

Gabriele: Gli alberi si tagliano e si ripiantano, solo così puoi avere legna tutto l’anno

Angelica: (piangendo) Io volevo che la nostra prima notte, avesse inizio proprio lì, sotto quell’albero. E voi piuttosto che avermi, lo avete tagliato.

Ernesto: (si avvicina ad Angelica) Non piangete. Lo ripianterò per voi e aspetteremo insieme che cresca e sotto quell’albero

Gabriele: (lo allontana) Scaverò la fossa per voi se non vi allontanate dalla mia sposa

Angelica: (a Gabriele) Non avete garbo perché siete un. . .

Samantha: (entra da dx) Barbaro! Ecco cosa siete. Non voglio avere più niente a che fare con voi e me ne vado

Gabriele: Voi non potete

Samantha: Il tempo è scaduto. Non posso stare qui tutto il giorno

Gabriele: Voi siete a mia disposizione vita natural durante. Siete la mia ascella

Samantha: Cosa sono io?

Gabriele: Ascella, schiava. Insomma siete mia e….

Samantha: Questo è matto e voi tutti mi sembra che gli andate dietro. Fammi andare prima che sia troppo tardi

Gabriele: E a me il servizio chi me lo fa?

Samantha: E fatti un bel fai da te. (via dal fondo a dx)

Angelica: Ci credo che non mi degnate di uno sguardo, se tenete una donna in camera

Gabriele: Ma io vi degno più di uno sguardo. Siete voi che non vi lasciate amare

Angelica: Mi sto preparando per voi e voi preferite andare a ubriacarvi, sogno di iniziare il nostro primo atto d’amore sotto quell’albero e voi lo tagliate e come se non bastasse scopro che avete un’altra donna.

Gabriele: Ma quella era la mia ascella che vostra madre ha trovato per me

Angelica: Inventatevene un’altra (esce a dx)

Gabriele: E adesso a me i massaggi chi me li fa?

Vanessa e Teodora: (entrano da sx con un bastone per uno in mano e iniziano a picchiare Gabriele)

FINE SECONDO ATTO

ATTO TERZO – MATRIMONIO A SCADENZA

SCENA 1

GABRIELE – VANESSA

Vanessa: (seduta sulla panchina sul fondo, ha una tazza di tè in mano e sulla panchina c’è un piattino con dei biscotti)

Gabriele: (in ginocchio davanti a lei) Vi giuro che io non volevo assolutamente uccidervi. Non ero in grado di intendere e volere. Dovete capirmi… ero un po’ brillo, altrimenti non vi avrei mancato, sono un tiratore scelto

Vanessa: Perché! Nel caso foste stato sobrio ci avreste sparato lo stesso?

Gabriele: SI! No! Come avrei potuto pensare di sparare alla mia cara e dolce suocerina

Vanessa: Faccio finta di credervi. Alzatevi e per questa volta siete perdonato. In quanto al nostro accordo saranno necessarie delle modifiche

Gabriele: (si alza, si siede al suo fianco, mentre parla prende dei biscotti, li bagna nel tè e se li mangia. Parla con la bocca piena) Sono d’accordo con voi. Perché le cose stanno prendendo una piega che non avevo previsto. D’accordo che ci siamo sposati senza conoscerci abbastanza, ma quando si accetta di volare a nozze, poi si deve adempiere a tutti i doveri e vostra figlia non ha queste intenzioni, perciò…

Vanessa: (che nel frattempo gli aveva dato anche la tazza) Le modifiche le stabilisco io, visto il trauma che ho subito. Potrei denunciarvi per tentato omicidio e per aver abbattuto un albero secolare senza i dovuti permessi. Ma siccome ormai siete il marito di mia figlia, faccio finta di niente. Ma dovete astenervi dall’andare all’osteria ad ubriacarvi. Dovete comportarvi come un nobile che si rispetti. Non possiamo perdere la nostra reputazione per colpa vostra e prima di muovervi e prendere iniziative, dovete comunicarmelo, altrimenti scatta la denuncia (prende il piattino con i biscotti e gli strappa dalle mani la tazza)

Gabriele: (mentre parla, senza farsi accorgere, si pulisce le mani al suo vestito) Ma non vi sembra di chiedermi un po’ troppo? Con mia moglie niente, la mia ascella se ne è andata, se mi chiedete di rinunciare anche al vino faccio prima a spararmi

Vanessa: Affare vostro. Presentatevi un’altra volta nelle condizioni di ieri e dovrete rinunciare per sempre al titolo e pagare i danni causati al buon nome della famiglia (esce a sx)

Gabriele: Ma a queste condizioni io che campo a fare?

SCENA 2

GABRIELE – ANGELICA

Angelica: (entra dal fondo da dx e gli si siede a fianco) Siete qui?

Gabriele: Sono qui e a quanto pare ci starò parecchio, visto che vostra madre non vuole che vada più all’osteria

Angelica: Non sia mai detto che voi mi stiate in mezzo ai piedi...

Gabriele: Non vi fa piacere avere vostro marito accanto?

Angelica: Certo! ma…. (gli si avvicina) Un marito allegro! e quando è che voi siete allegro?

Gabriele: Quando ho bevuto qualche bicchiere di vino

Angelica: allora io vi do il permesso di andare… andate!

Gabriele: Fate presto voi a dire andate. Non posso! altrimenti vostra madre si arrabbia

Angelica: Date più retta a mia madre che a me?

Gabriele: Certo

Angelica: Ma che uomo siete?

Gabriele: Non lo so più. Fossimo stati dalle mie parti ve l’avrei fatta vedere io, ma qui avete delle regole strane

Angelica: Qui non siamo tra le bestie ma nella civiltà... tra esseri umani! E siccome anche la moglie ha diritto di parola vi dico di andare a bere, (gli si avvicina e lo accarezza) bevete, bevete!!!

Gabriele: La fate facile voi. E poi a vostra madre chi gliela racconta. Quella ha detto...

Angelica: (risentita) Ma avete sposato me o mia madre?

Gabriele: Ho sposato voi ma devo dare conto a lei

Angelica: Allora andate a coricarvi con mia madre

Gabriele: posso?

Angelica: visto che non muovete foglia che mia madre non voglia... andate... e ricordatevi che gallina vecchia fa buon brodo

Gabriele: vuol dire che sarò costretto a bere il brodo di vostra madre (via a dx)

SCENA 3

ANGELICA –MARIA – DENISE – VANESSA

Angelica: Ci mancava d’avere mio marito in mezzo ai piedi tutto il giorno

Maria: (entra dal fondo da dx) Denise…. Siete voi?

Angelica: Siete rimasto deluso nel vedere me?

Maria: Niente affatto. E che sono ansioso di incontrarla. Comunque devo comunicarvi che il duca Ernesto arriverà fra poco, perché se non vi vede muore

Angelica: Ditegli che se vuole rimanere in vita, qui non può venire, perché mio marito non vuole andare più all’osteria

Maria: Niente affatto! Bisogna convincerlo d’andare a tutti i costi. Deve lasciar libero il campo

Angelica: Ho provato a convincerlo, ma non c’è stato niente da fare. Dovete fermare il duca e dirgli che gli farò sapere dove e quando ci potremmo incontrare (esce a dx)

Denise: (arriva dal fondo da dx, si vede che è molto stanca e ha dormito poco. Si siede sulla panchina)

Maria: Dolce Denise siete arrivata

Denise: Non vedo l’ora di andarmene a dormire. Questa notte non ho chiuso occhio

Maria: Potete aspettare un attimo? Vi devo dare una gran bella notizia

Denise: Me la darete quando mi sarò svegliata (sbadiglia) adesso proprio non è il momento

Maria: Vi devo dire che ho investito tutto quello che ho in una scommessa. Ho scommesso sul duca Ernesto contro Cornelio e se vinco verrete a vivere con me e farete la signora. Accettate?

Denise: (le cade la testa all’ingiù e lentamente la ritira su)

Maria: Accettate?? Ne ero certo. E se nel caso dovesse andar male verreste a vivere lo stesso con me nella totale povertà?

Denise: (le cade la testa in giù. E lentamente la ritira su)

Maria: Verrete? Ma allora mi amate

Denise: (gli ricade la testa e lentamente la ritara su)

Maria: Mi amate!!

Vanessa: (entra da sx) Bene! c’è la schiavetta di mia figlia e l’ambasciatore. Che ambasciate portate? Buone o cattive?

Maria: Nessuna. Passavo da queste parti, mi ero fermato a riposare e ...

Vanessa: A far perder tempo alla servetta (la osserva) che tanto energica non mi sembra. (a Denise) Alzatevi! E andate a chiamare mia figlia

Denise: Vacci tu che la strada la conosci

Vanessa: Insolente di una serva, come ti permetti di rivolgerti in questo modo a una persona altolocata? Io ti sbatto in mezzo a una strada

Maria: (a Denise) E io vi raccoglierò e nella mia capanna vi porterò

Vanessa: E questa la fine che farete, tornerete a vivere in una capanna

Denise: (si alza di scatto) Ehi ciccia bella! Io ho sempre vissuto in una casa, modesta sì, ma accogliente. Mentre la qui presente Contessa in Beccafico, un tempo ha dovuto adattarsi a dormire in una stalla. E per pagare il dormitorio doveva spalare merda (si sdraia sulla panchina)

Vanessa: Cosa sona queste dicerie! (A Maria) Non crederete alle fandonie espresse da questa poco di buono

Maria: Chi rinnega il proprio passato rinnega se stesso. (si mette su un ginocchio. a Denise) C’è posto anche per voi nella mia modesta e fredda capanna, dove per scaldarci….

Denise:(si alza) Ci prenderemo a calci! Io una casa c’è l’ho. Se sto qui e perché spero di riuscire ad avere quello che mi spetta da sta disgraziata. (fa un buffo inchino a Vanessa) Con permesso (esce a dx)

Vanessa: Ecco cosa si ottiene a far del bene. Ad accogliere persone bisognose in casa propria, a dar da mangiare a chi ha fame.

Maria: Da mangiare? Ma se ogni tanto va all’osteria e ordina dei piatti di pastasciutta per divorarli come una che non mangia da giorni

Vanessa: Lo fa apposta per calunniarci. Ma voi non dovete andare da nessun’altra parte? Dovete proprio star qui ad ascoltare i fatti nostri?

Maria: Si! (si siede)

Vanessa: (gli urla) Via da qui!

Maria: (si alza di scatto e scappa dal fondo a dx)

SCENA 4

VANESSA – ANGELICA

Angelica: (entra da dx) Madre! Denise mi ha detto che mi stavate cercando...

Vanessa: Sì, (le fa cenno di sedersi sulla panchina sul fondo) vorrei capire che intenzioni hai

Angelica: (che si era seduta) A proposito di che?

Vanessa: Non fare la finta tonta. In riguardo a tuo marito

Angelica: Ho fatto quello che mi avete chiesto di fare. Volevate che lo sposassi e l’ho sposato, non siete contenta?

Vanessa: Ho investito tutto il tuo futuro in questo matrimonio e non vorrei che il mio sacrificio andasse perso. Io ho sudato sangue per te e vorrei essere ripagata adeguatamente.

Angelica: Scusatemi, non l’avevo capito che siete voi a sacrificarvi e che avete a cuore il mio futuro. Che ingrata che sono, pensate che credevo che foste un egoista che pensa solo a se stessa

Vanessa: E invece penso anche a te. (si siede al suo fianco) Perciò ti do un consiglio, diventa moglie a tutti gli effetti del sig. Cornelio e dopo che avrà sborsato quanto pattuito, sarai libera di fare ciò che vuoi. A tal proposito... adesso potrete “conoscerlo meglio” visto che gli ho proibito di andare all’osteria

Angelica: Potete anche legarmi, ma io con lui non farò mai niente, perché sono innamorata di un altro uomo

Vanessa: (si alza di scatto e fa per andarsene) Sei il disonore della nostra famiglia!! (si blocca e si gira verso di lei) E di chi saresti innamorata? Non hai mai dato niente da intendere...

Angelica: Non ve ne siete mai accorta perché il vostro pensiero costante è cercare di vivere sfruttando gli altri. Comunque vi devo ringraziare, perché se non fosse stato per questo matrimonio non lo avrei più rincontrato e non avremmo mai capito quanto ci amiamo

Vanessa: Dimmi… è ricco? Perché si potrebbero prendere due piccioni con una fava

Angelica: Non cambiate mai. Se proprio lo volete sapere è più squattrinato di noi

Vanessa: Non mi dire che è quello che recita la parte del duca Ernesto?

Angelica: Finalmente avete capito

Vanessa: Avevo intuito qualcosa. Comunque ricco o no non ha importanza, perché se una donna ci sa fare…

Angelica: Rassegnatevi, io non diventerò mai come voi e ora se permettete mi ritiro nelle mie stanze (via a dx)

Vanessa: insolente di una figlia, torna indietro (le corre dietro e esce)

SCENA 5

VANESSA – ERNESTO

Ernesto: (arriva dal fondo da dx, si mette al centro della scena e inizia ad alzarsi sulla punta dei piedi, andando su e giù per qualche volta) Sento dei passi, non può essere che lei (si appoggia contro la parete a fianco all’uscita di dx)

Vanessa: (entra da dx)

Ernesto: (senza guardare chi è, da dietro le mette le mani sugl’occhi) Sorpresa!! Piccioncino mio (chiude gl’occhi) voglio accarezzarvi e annusarvi a occhi chiusi, vi riconoscerei fra mille colombelle, il vostro inebriante profumo è inconfondibile. Voltatevi lentamente e baciatemi ( a occhi chiusi si mette in posizione di ricevere il bacio)

Vanessa: (si gira e gli molla una sberla) come vi permettete di infastidire una nobildonna?

Ernesto: (fa un salto all’indietro) Mamma mia! Scusatemi, ho commesso un errore. Credevo foste...

Vanessa: Angelica!

Ernesto: Si! No! Credevo foste Denise... la servetta di Angelica

Vanessa: Meno male… perché Angelica ultimamente è molto impegnata con suo marito

Ernesto: Ah sì? E che devono fare? Non che a me interessi, ma visto che avete iniziato il discorso...

Vanessa: Niente di speciale. Quello che si fa tra moglie e marito

Ernesto: (inizia a sollevare i piedi sulle punte, andando su e giù) Tra moglie e marito…. Tra marito e moglie…. Ho capito! Stanno piegando la lenzuola. Mia madre e mio padre lo facevano spesso insieme

Vanessa: In un certo senso si tratta di lenzuola. Ma loro in questo momento sono TRA le lenzuola e non hanno intenzione di uscirne

Ernesto: E cosa ci fanno in mezzo alle lenzuola?

Vanessa: Giocano a moscacieca! Moglie e marito cosa possono fare sotto le lenzuola?

Ernesto: (ci pensa un attimo, andando su e giù sulla punta dei piedi) Noooooooo, (sale sulla panchina sul fondo) non può fare questo...

Vanessa: E invece fanno proprio Questo. Ma cosa vi sto a raccontare, voi siete qua per Denise vero?

Ernesto: No! Si!

Vanessa: Anche lei è sotto le lenzuola

Ernesto: Insieme ad Angelica e a suo marito?

Vanessa: Non esageriamo adesso. È in camera sua. Pare che questa notte abbia dormito poco... chissà cosa si fa a quell’età quando non si dorme. Meditate duca, meditate (esce a sx)

SCENA 6

ERNESTO – MARIA – ANGELICA

Ernesto: (passeggia avanti e indietro sulla panchina) Ma che cosa mi medito che non sono neanche duca io. “Devi fare il duca perché mio marito crede che siamo una famiglia di nobili e che frequentiamo solo nobili. Non preoccuparti sarò solo tua, non sarò mai di mio marito. Io voglio essere tua moglie e non la tua amante, perciò porta pazienza”. Bel modo di ripagare la mia pazienza...

Maria: (arriva di corsa dal fondo da sx col suo solito passo e vedendo Ernesto sulla panchina sale anche lei) Eccovi, vi ho trovato finalmente! Ho una ambasciata per voi da parte della contessina Angelica, dice di non andare a trovarla a casa perché il marito non va più all’osteria. Sarà lei a dirvi dove come e quando vi incontrerà

Ernesto: Trallallero trallallà che novità

Maria: Vedo che siete contento, credevo che la notizia vi avrebbe dato del turbamento (scende)

Ernesto: Mi turba molto (si siede sullo schienale della panchina)

Angelica: (entra da dx, non si accorge di Ernesto e si rivolge a Maria) Giusto voi! Portate questa lettera al duca Ernesto

Ernesto: Potete dirmelo di persona

Angelica: (si avvicina alla panchina) Voi siete qui? Non vi è arrivata l’ambasciata?

Ernesto: Mi è arrivata. Anzi! Me ne è arrivata più di una e ormai le vostre parole non servono più, ho aperto gli occhi

Angelica: E dovrete tenerli bene aperti e non farvi vedere più da queste parti per…

Ernesto: Per lasciarvi fare i vostri porci comodi senza essere disturbata?

Angelica: Cosa dite?

Ernesto: Fate finta di non capire? (scende dalla panchina) Allora ve lo faccio capire io quello che siete. Siete una donna spregevole, una donna che è meglio non incontrare, una di quelle donne che prima ti riempiono il cuore con frasi d’amore e poi ti pugnalano alle spalle. Io che mi ero illuso di aver trovato la donna con cui condividere la mia umile esistenza e con la quale avrei costruito un futuro, con le nostre forze e invece….

Angelica: Non mi merito tutto ciò che mi avete detto. L’unico errore che ho fatto è stato quello di essermi fatta convincere da mia madre a sposare il Cornelio. Avrei dovuto assecondarlo per poco tempo e chiedere la separazione non appena i giochi erano fatti, ma mi sono subito pentita di aver accettato tutto questo

Ernesto: E il vostro pentimento vi ha indotto ad andare sotto le lenzuola, avreste per lo meno dovuto comunicarmelo e me ne sarei fatto una ragione

Angelica: Figuriamoci se ora vi devo comunicare di ogni volta che vado a dormire, voi siete scemo.

Ernesto: Io sono stato uno scemo a fidarmi di voi. Ma qualcuno mi ha aperto gli occhi e a malincuore devo dirvi che tra noi è tutto finito

Maria: tutto finito? (a Ernesto ) Ma voi non potete...

Ernesto: E chi me lo impedisce?

Maria: Io! Non potete ritirarvi proprio adesso

Ernesto: Ma cosa dite! State zitto

Maria: Io sto zitto solo se andate fino in fondo

Angelica: Fino in fondo a cosa?

Ernesto: Non datele retta. Addio! (si avvia verso il fondo)

Maria: Io ho scommesso tutto su di voi

Ernesto: (si ferma) E avete fatto male, (via dal fondo a dx)

Angelica: Scommesso cosa?

Maria: Niente…. Niente di importante… non ricordo

Angelica: (minacciosa) Scommesso cosa?

Maria: Ho scommesso che voi non avreste consumato con vostro marito ma con il duca

Angelica: E il duca è al corrente di queste scommesse?

Maria: Il segreto non posso svelare altrimenti….

Angelica: Altrimenti cosa?

Maria: E stato il duca ad aprire le scommesse. Scommettendo per primo sulla sua vittoria ai danni del Cornelio

Angelica: Stava con me per vincere la scommessa. Bene! Andate a dire che la contessina Angelica ha consumato col marito

Maria: ma veramente non…..

Angelica: (urla) ANDATE!!!

Maria: (scappa dal fondo a dx)

SCENA 7

ANGELICA – DENISE – GABRIELE

Angelica: (si siede sulla panchina sul davanti e si mette a piangere) Sono l’oggetto di una scommessa, la barzelletta del paese...

Denise: (entra da dx e vedendo Angelica piangere si preoccupa) Cosa ti è successo?

Angelica: (si getta nelle braccia di Denise e continua a piangere)

Denise: Che ti è successo? Ti è morto il marito? Se così fosse dovresti essere contenta, problema risolto

Angelica: Peggio! La persona che amo... anzi che credevo di amare, stava con me per vincere una scommessa

Denise: (falsa) Oh piccola mia, è difficile trovare un uomo di cui fidarsi. E l’ha vinta la scommessa?

Angelica: Ma per chi mi hai preso? Con me, prima del matrimonio, niente!

Gabriele: (entra da dx per sentire le ultime parole di Angelica) Niente cosa?

Angelica: Secondo voi una ragazza che si rispetti che cosa non fa prima del matrimonio?

Gabriele: Non lo so

Denise: Non gioca a briscola

Gabriele:(ad Angelica) Mi sembra che anche dopo sposata non avete giocato a briscola

Angelica: E arrivato il momento di giocare. Mi vado a preparare e giochiamo, finché non consumiamo il mazzo di carte. Li voglio vedere tutti sul lastrico

Gabriele: (a Denise) Chi vuole vedere sul lastrico? In quanti siamo a giocare?

Denise: Ma voi non dovete! Andare a giocare

Gabriele: Ma voi siete scema... e dal giorno delle nozze che aspetto questo momento (si avvia a dx)

Denise: Conte!! Io vi amo!!

Gabriele: (si blocca e torna indietro) Scusate, non mi è arrivata l’ultima parola

Denise: Vi amo!

Gabriele: Ma voi siete l’ascella di mia moglie!

Denise: Voglio diventare la vostra ascella (lo spinge a coricarsi sulla panchina sul fondo e gli va sopra)

Gabriele: Ma voi siete sposata e avete un amante e forse più di uno, e io, come del resto mia moglie, niente prima del matrimonio

Denise: (inizia a sbottonarsi la camicia) Conte! vi devo confessare che io non sono sposata e che non ho nessun amante. Ho detto tutte quelle falsità per… per… Per non essere tentata dal vostro fascino. Ma adesso nulla mi importa, perché voglio essere vostra (si lancia tra le braccia di Gabriele)

Gabriele: (a fatica la allontana) Signora! Comportatevi come si deve. Sono pur sempre Sposato e c’è la mia sposa che mi aspetta e dopo tutto questo attendere non voglio aspettare ancora

Denise: Va bene! Come volete. Ma non andate subito, lasciate che almeno sia io a prepararla per voi. Ma quando sarete con lei... ricordatevi che state spezzando un cuore. Vi amerò per sempre       ( lo bacia e via a dx)

SCENA 8

GABRIELE – MARIA

Maria: (arriva di corsa dal fondo da dx e nel vedere Gabriele) Giusto voi! Non fatelo

Gabriele: Che cosa?

Maria: Non lo avete ancora fatto?

Gabriele: Vorrei sapere com’è che tutti vogliono sapere se l’ho fatto o non l’ho fatto.

Maria: Sarà perché siete famoso

Gabriele: Famoso?

Maria: Certo. Da quando avete sposato la contessina siete sulla bocca di tutti

Gabriele: Parlano tutti di me?

Maria: Tutti! E sono tutti in pensiero nel non vedervi più all’osteria

Gabriele: Dovranno aspettare ancora un po’. Adesso ho da fare con la mia sposa (si avvia verso dx)

Maria: Conte! Non andate

Gabriele: Perché

Maria: Perché vi amo!!

Gabriele: (si blocca e torna indietro) Come vi permettete (la prende per il colletto della camicia) Io sono un uomo tutto d’un pezzo, un uomo con la O maiuscola capito? (fa l’atto di dargli un pugno ma si blocca e trasforma il pugno in una carezza) Oh Dio! Non è che sto per…. Lasciatemi andare non voglio pensare altro (si gira e si avvia lentamente verso dx)

Maria: (si strappa i pantaloni, indossa delle calze a rete e si sbottona la camicia) Ve lo ripeto. Vi amo!! (si slega i capelli)

Gabriele: (si gira di scatto con fare minaccioso) Vi ho detto che…. (rimane di stucco nel vedere Maria in quel modo) Ma… ma… voi chi siete?

Maria: Maria!

Gabriele: Mariiiiaaa siete!! L’ambasciatrice? Cioè la sorella dell’ambasciatore?

Maria: Sono Mario! L’ambasciatore...

Gabriele: Siete Mario?

Maria: Prima ero Mario! Adesso sono Maria...

Gabriele: Ah, adesso siete Mariiiaaa... (si sdraia sulla panchina sul fondo)

Maria: (gli va sopra) Mi sono vestita da uomo per potervi stare vicino senza creare sospetti

Gabriele: veramente non ho mai notato tutto questo vostro interesse per me. Mi sembravate più attratta da quell’altra...

Maria: Vi ripeto, per non creare sospetti. Vostra moglie mi ucciderebbe se solo sospettasse. Conte voglio essere vostra! Ditemi di sì, ditemi che mi volete

Gabriele: Mi dispiace deludervi, ma ho pronunciato il mio sì per un’altra donna! Se permettete devo andare da lei...

Maria: Mi state spezzando il cuore (via dal fondo a dx)

Gabriele: Questa frase l’ho sentita poco fa. Cosa vuol dire esser belli (si avvia a dx)

SCENA 9

GABRIELE – TEODORA – ANGELICA

Teodora: (entra da sx vestita da uomo) Conte! vi amo!!

Gabriele: (si gira di scatto) Anche voi? E voi chi siete?

Teodora: Teodoro, fratello gemello di Teodora

Gabriele: Due gocce d’acqua. Ma ditemi? Avete detto vi amo!

Teodora: A chi?

Gabriele: A me

Teodora: A voi? Ma vi siete guardato allo specchio? Come potrei dirvi vi amo. Fate schifo

Gabriele: E siete bello voi. Non è per vantarmi, ma ultimamente le donne nutrono un certo interesse per me. Sarà per il mio titolo di conte...

Teodora: E chi è quel fesso che vi ha fatto conte? Fare conte un individuo del genere

Gabriele: Adesso mi offendete e offendete la vostra famiglia

Teodora: Come osate dire che offendo la mia famiglia? Chi offende la mia famiglia pagherà col sangue. Voi avete offeso?

Gabriele: Non sia mai. Offenderei me stesso. Le nostre famiglie si sono imparentate e…

Teodora: (si mette una mano al cuore) Ahi, ahi, ahi... cosa avete detto?

Gabriele: Volevo dire che io ho sposato….

Teodora: (si rimette la mano al cuore) Ahi, ahi, ahi... Avete sposato mia sorella? Povera Teodora finalmente ha trovato marito. Cognato! io ho sempre desiderato un marito colto per mia sorella. Direi che voi siete tutt’altro, ma vista l’età e dubitando che riesca a trovare un fesso migliore, vi do la mia benedizione e

Gabriele: Ma io non ho sposato Teodora ma….

Teodora: Avete sposato mia sorella Vanessa? Allora prego per voi e

Gabriele: Ma quale sorella! Io ho sposato vostra ni….

Teodora: (lo fulmina con lo sguardo) Non ditelo! Non voglio neanche immaginarmelo. Mia ni… mia ni… non voglio neanche immaginarmelo che ha sposato uno come voi senza chiedere il mio permesso, che avrei sistematicamente rifiutato. Ma visto che ormai la frittata è fatta e siete diventato conte, siete entrato a far parte della gente che conta. Andiamo a festeggiare all’osteria con due bei bicchieri di vino

Gabriele: Veramente dovrei andare da mia moglie perché…

Teodora: Siete un conte che non conta. Lo sapevo io! A me basta un’occhiata per giudicare chi veramente conta e voi non contate proprio niente. Il marito che sta ai capricci della moglie! (gli sputa sui piedi) Non ci sono più i mariti di una volta

Gabriele: È che... è che non abbiamo ancora...

Teodora: fatto colazione? Neanche io. Portate i soldi che la facciamo all’osteria accompagnata con due bicchieri di vino. Andiamo!

Gabriele: No! Non è la colazione ma… non so come dirvelo è che... Sono cose personali tra me e mia moglie e….

Teodora: Io sono lo zio. Il tutore di mia nipote e a me potete dirlo

Gabriele: E che oggi proprio non posso perché…. Ma sì a voi lo posso dire (si avvicina a Teodora e gli sussurra nell’orecchio)

Teodora: (scoppia in una grande risata) E lo dicevo io che siete molliccio (continua a ridere)

Gabriele: Adesso lasciatemi andare che non vorrei che cambiasse idea (si avvia a dx)

Teodora: Fermo!!

Gabriele: Non mi fermano neanche le cannonate

Teodora: Che giorno è oggi?

Gabriele: Venerdì... e con questo?

Teodora: Chi consuma di venerdì non consuma gli altri dì.

Gabriele: E’ meglio un giorno da leone che tutti gli altri da cogl...

Angelica: (da fuori) Gabrieluccio siete lì?

Gabriele: Sì. Sono qui! Arrivo!!!

Angelica: (da fuori) Aspettate che vengo io. Voglio che mi portiate in camera prendendomi in braccio, come se fosse la prima notte di nozze

Gabriele: Vi prenderò tra le braccia e vi farò fare il giro del mondo

Teodora: lasciate perdere, è il demonio che oggi comanda. È venerdì e per giunta diciassette. Più chiaro di così. Venite con me!

Gabriele: Andate voi e lasciate che il demonio si impossessi di me

Teodora: Come volete (via dal fondo a sx)  

Angelica: (entra da dx con addosso una camicia da notte molto sex e con un foulard che le copre testa e viso) Eccomi a voi mio diletto sposo

Gabriele: Perché nascondete il viso! Non mi dite che vi vergognate?

Angelica: E la mia ancella che mi ha preparato per voi. Ha voluto coprirmi il viso di modo che nemmeno io potessi guardarmi, così che la mia bellezza sorprenda entrambi.

Gabriele: Ma che sorpresa e sorpresa (fa latto di togliergli il foulard) Non resisto più

Angelica: No! chiudete gli occhi e al mio tre apriteli

Gabriele: Come volete (si piazza di fronte ad Angelica e chiude gli occhi)

Angelica: Uno, due e tre (si toglie il foulard e appare il suo viso sfigurato. (Gonfio e pieno di brufoli)

Gabriele: (apre gli occhi e si spaventa) Mamma il demonio!!

Angelica: (rimane sorpresa dal comportamento di Gabriele) Non vi piaccio? (fa l’atto di avvicinarsi)

Gabriele: (con due dita forma una croce) Va de retro Satana!

Angelica: (scappa a dx)

Gabriele: Mamma che brutta! Oggi è venerdì diciassette. Non è che lo zio ha ragione? E pensare che si era fatta bella per me. Ma come si fa a… con quella faccia. (riflette un attimo) Gabriele Cornelio! Sei un uomo di sani principi. È tua moglie nel bene e nel male. Coraggio! Al massimo chiudi gli occhi (esce a dx)

SCENA 10

GABRIELE – DENISE – MARIA – TEODORA

Gabriele: (rientra camminando all’indietro spinto da)

Denise: (con un dito sulla fronte di Gabriele lo spinge è vestita tutt’altro che casta) Allora! Preferite me o vostra moglie? Conte!

Gabriele: Mia moglie è mia moglie (la osserva) ma voi

Denise: Ma io! (inizia a sbottonargli la camicia)

Gabriele: Ma voi siete…. No! non posso (l’allontana)

Maria: (sbuca dal fondo gli va alle spalle e inizia ad accarezzarlo) Se non potete con lei prendete me

Gabriele: (inizia a sudare)

Denise: Oppure tutte e due

Maria: Due son meglio di una

Denise: Son meglio due sirene o il demonio?

Gabriele: (continua a sudare) son… son… meglio le sirene (le osserva) e che sirene (si sta per avventare addosso a una di loro)

Teodora: (sempre vestita da uomo era entrata dal fondo, con un bottiglione di vino in mano ed era salita sulla panchina sul fondo) Fermo!! Pensa a Ulisse

Gabriele: (si gira verso Teodora) Perché a Ulisse?

Teodora: Pensa a Ulisse. Che sulla sua nave, pur di non cedere al richiamo delle sirene che lo volevano indurre in tentazioni, si fece legare all’albero maestro

Gabriele: Se questo Ulisse era scemo, lo devo essere anche io? e poi qui non c’è nessun albero maestro (riabbraccia le due ragazze)

Teodora: (gli fa vedere il bottiglione del vino) Attaccati al vino

Gabriele: (si riavvia verso teadora) Si il vino

Denise e Maria: (lo incitano a tornare indietro) Vieni con noi e saremo il tuo nettare

Gabriele: (va verso di loro) si! Il nettare

Teodora: Torna indietro! Pensa a Penelope

Gabriele: (va verso Teodora) Siii Penelope. E chi è Penelope

Teodora: La moglie di Ulisse

Gabriele: E che ci pensi lui! che ci devo pensare io? (va da Denise e Maria)

Denise e Maria: (lo prendono a braccetto una da una parte e l’altra dall’altra)

Teodora: L’hai voluto tu! (stappa il bottiglione) Me lo bevo tutto io

Gabriele: (si stacca dalle ragazze e corre da Teodora) No! tutto tu, no

Teodora: (scende dalla panchina, mostrandogli il bottiglione fa il giro della scena fino ad avvicinarsi sul fondo) Vieni… vieni… (esce dal fondo a sx)

Gabriele: (andandole dietro, cercando di afferrare il bottiglione esce pure lui)

Denise: Ha preferito un bottiglione di vino a noi. Ma siamo così brutte?

Maria: Per me voi siete bellissima

Denise: (la osserva) Ma voi chi siete?

Maria: Maria

Denise: Volete dire la sorella di Mario?

Maria: Si! Cioè no! Mi sono vestita da uomo per far l’ambasciatore

Denise: Vi preferivo come Mario.

Maria: Per voi divento Mario a vita

Denise: Rimanete quella che siete. Per me Mario è morto

Maria: Oh mio Dio è morto, nooooooo!!!! (via dal fondo a dx)

SCENA 11

DENISE – ANGELICA

Denise: Mario e Maria sono scemi uguali. (si avvia a dx ma viene fermata da)

Angelica: (entra da dx vestita normale, col viso coperto dal foulard e prende per il collo Denise) Maledetta mi hai sfigurato il viso, perché lo hai fatto? Parla… (la scuote) parla… vuoi parlare?

Denise: (con un filo di voce) se non mi uccidi parlo

Angelica: (la molla) parla!

Denise: Ti ho messo la crema a cui sei allergica

Angelica: E perché lo hai fatto?

Denise: Ho scommesso pure io a favore di Ernesto

Angelica: Anche tu?

Denise: E sì. Tu continuavi a dire che lo Amavi, che con tuo marito non avresti fatto niente e allora mi son detta che era da stupidi non approfittarne e quando hai preso la decisione inversa ho cercato di salvare il mio investimento, che tra l’altro sono pochi spiccioli. E di non farti fare una sciocchezza, solo perché eri presa dall’impeto

Angelica: C’era bisogno di sfigurarmi? (apre il foulard)

Denise: per far desistere tuo marito. (ride) Vorrei vedere chi ha il coraggio di stare con te, con quella faccia.

Angelica: Maledetta!! (fa per avventarsi contro)

Denise: (scappa dal fondo a dx)

SCENA 12

ANGELICA – ERNESTO – VANESSA

Angelica: (si risistema il foulard e si siede sulla panchina)

Ernesto: (entra al fondo da sx, non si accorge di Angelica, si dirige a dx e arrivato sulla soglia) Amore mio! ti chiedo perdono e ti giuro che mi sono pentito. Lo ammetto! Ho iniziato per una scommessa, ma poi hai cominciato a piacermi davvero. Sono disposto a lottare con tuo marito per averti. Ardo dal desiderio di baciarti e...

Angelica: (alle sue spalle, si toglie il foulard buttandolo sulla panchina sul fondo) Baciami!

Ernesto: (si gira di scatto, fa l’atto di baciarla e rimane terrorizzato nel vedergli il viso in quelle condizioni) Ma… ma…. Mamma che mostro (scappa dal fondo a sx)

Angelica: (scappa dal fondo a dx)  

Vanessa: (entra da sx, vede il foulard se lo mette coprendosi il viso e si avvia a dx)

Ernesto: (entra dal fondo da sx e vedendo Vanessa di spalle le va dietro e l’abbraccia) Zitta! non parlare. Non mi importa come sei diventata, anche se sei invecchiata precocemente io ti voglio lo stesso, sei brutta? non importa! ci farò l’abitudine

Vanessa: (cerca di girarsi)

Ernesto: Ferma! Devo ancora farci l’abitudine, iniziamo ad amarci al buio

Vanessa: (cerca di togliersi il foulard)

Ernesto: (glielo impedisce) Te l’ho detto! È meglio se non ti guardo. Poco alla volta, eh? (la stringe a se) Staremo al buio, il buio sarà nostro complice. O adesso o mai più

Vanessa: (lo afferra per un braccio e lo trascina e escono a sx)

SCENA 13

GABRIELE – TEODORA

Gabriele e Teodora: (entrano dal fondo da sx. Sono ubbriachi fradici)

Gabriele: Caro Teodoro hai ragione tu, è meglio il vino delle donne. Per lo meno ti toglie i pensieri e ti fa sentire allegro…. Vero?

Teodora: (che si era sdraiata sulla panchina) Veeerissiiimo? Quanto abbiamo bevuto?

Gabriele: quanto abbiamo bevuto non lo so. So che ci siamo divertiti a sfottere quel cornuto di marito che non ha ancora fatto niente

Teodora: Sposarsi conto la volontà della donna, solo per avere un tornaconto! Ben gli sta!

Gabriele: (si sostiene alla panchina) Ben gli sta! Pensa un po’ che io… mi sembra che… anche io non abbia fatto… no… no… non voglio fare la fine di quel fesso. Portami dalla mia sposa… andiamo!

Teodoro: (si alza e lo sorregge) Ti ci porto e ti do una mano a…

Gabriele: Faccio da solo! che… che…

Teodora: Hai ragione (lo molla)

Gabriele: (sta per cadere e barcollando a fatica riesce a stare in piedi fino a quando si aggrappa al collo di Teodora) Ma che… che… che fai!

Teodora: Mi hai detto che fai da solo

Gabriele: Faccio da solo quando sono co con mia moglie… adesso è meglio se mi porti e… (la guarda e gli sorride) Mi… mi… metti a letto (l’annusa) sei sicuro che ti chiami Teodoro con la o? pe… pe… perché il mio istinto animalesco mi dice che che

Teodora: E ora di andare (lo sorregge e escono a dx)

Si abbassano le luci, mettendo della musica per pochi istanti, per far sembrare che è passato un po’ di tempo e dare il tempo a Teodora di cambiarsi

SCENA 14

ERNESTO – GABRIELE

Ernesto: (entra da sx, si mette su un ginocchio e alzando le mani al cielo) Vittoria!!!

Gabriele: (entra da dx, sale sulla panchina sul fondo, anche lui alzando le mani al cielo,) Fatto!!!

Ernesto: (si alza) Avete fatto?

Gabriele: (scende) Certo!

Ernesto: Veramente io ho fatto

Gabriele: ed era ora. Iniziavo a dubitare di voi

Ernesto: Dubitavate di me? (si pavoneggia e ride) Sapete come mi chiamano?

Gabriele: no!

Ernesto: il castiga Mariti

Gabriele: finché trovate dei mariti fessi

Ernesto: Come voi!

Gabriele: Cosa avete detto?

Ernesto: Volevo dire che se tutti fossero come voi, per me diventerebbe difficile

Gabriele: E dite bene. Vi voglio offrire da bere. Per me oggi è un giorno fortunato, anzi! Fortunato doppio

Ernesto: come mai?

Gabriele: Grazie per avermi fatto vincere la scommessa

Ernesto: per me è stato un piacere

Gabriele: (lo abbraccia) Ditemi, di chi è moglie

Ernesto: Vostra!!

Gabriele: (dopo un breve stupore prende Ernesto per il colletto) Cosa osate dire. Io ho fatto

Ernesto: Rassegnatevi, l’ho fatto prima io

SCENA 15

GABRIELE – ERNESTO – ANGELICA – VANESSA – TEODORA

Angelica: (entra dal fondo da dx)Fatto cosa?

Gabriele e Ernesto: (si girano di scatto e rimangono sorpresi a vedere Angelica)

Gabriele: Voi dove eravate?

Angelica: in paese

Ernesto: Ma noi con chi lo abbiamo fatto?

Vanessa: (entra da sx con addosso il vestito che indossava Samantha) Duca...

Teodora: (entra da dx con l’altro vestito uguale) Conte...

Gabriele e Ernesto: (guardano in direzione delle donne, si guardano in faccia e cercano di scappare)

Fine della commedia