Matrimonio combinato… sempre rovinato!

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Megghiu stari cu papà e mamma

MATRIMONIO COMBINATO…SEMPRE ROVINATO!

commedia brillante in due atti

di Calogero Maurici e Rosanna Maurici

                                                             

( Versione in Italiano)

Personaggi

Salvatore    Paternostro                              (il padre)

Regina        Paternostro                              (la moglie)

Mario         Paternostro                               (il figlio)

Gregorio     Raffinato                                   (il sensale)

Catena        Palermo                                     (la moglie di Mario)

Luca            Palermo                                     (il padre di Catena)

Beatrice      Palermo                                      (la madre di catena)  

                                                                                          Tel. Autori. 090/638009   abit.

                                                                                                              3393359882 cell.

MATRIMONIO COMBINATO…SEMPRE ROVINATO

(commedia brillante in due atti)

di Calogero Maurici e Rosanna Maurici

Già da qualche anno pensavo di non riuscire a scrivere più nessun lavoro teatrale considerando che ho trattato diversi temi in tutte le commedie precedenti e ovviamente penso che anche uno che è dotato di  grande creatività, possa avere per tanto tempo o magari esaurire questo grande dono che il buon Dio mi ha dato e che ringrazio sempre. In qualche altra commedia nella prefazione l’ho già detto, a distanza di un paio di anni voglio ribadire che non mi aspettavo assolutamente questa grandissima soddisfazione di essere l’autore più rappresentato in Sicilia dal 2002 per testi dialettali e che potessero prendermi in considerazione compagnie della città come Catania e della provincia perché nel catanese come tutti sappiamo pullula di grandi autori anche se non ci sono più, e di fronte ai quali mi scappello  perché hanno fatto grande il teatro dialettale. Ma nel catanese vi sono anche autori contemporanei di un certo livello, cosi come in tutto il resto della nostra bella isola. Sono emozionato ed a volte mi commuovo e quando mi fermo a riflettere analizzando bene come mai queste mie commedie sono andate a finite oltre lo stretto: Calabria, Puglia, Lazio, Marche, Toscana, Liguria, a volte non riesco a dare una spiegazione ma poi penso che se il pubblico di ogni età, di ogni ceto sociale apprezza, si diverte, non si annoia, riflette, significa che ci sono molteplici motivi perché ogni lavoro che si mette in scena il pubblico decreta questo successo.  Ovviamente coloro i quali non mi conoscono dico con grande sincerità ed umiltà di non confondere questa mia gioia e questa immensa soddisfazione con la megalomania che per coloro i quali mi conoscono sanno che lungi da me sia teatralmente che umanamente. Avere sofferto tantissimo nella vita mi ha portato ancor di più a stare sempre con i piedi per terra. Anche in questo si lavoro si riscontra spesso una lucida ed ironica analisi delle micro realtà sociali della nostra terra mettendone in luce contraddizioni, barriere ancestrali e conformismi senza però, trascurare la sana filosofia di vita che contrassegna le note caratteriali del popolo siciliano. Un figlio furbo che vuole restare a casa non avendo voglia di lavorare fa di tutto per rendersi verso i genitori un bamboccione ed a volte quasi scemo; un padre che non vede l’ora che il figlio già grande cominci a farsi la propria vita, una famiglia, ed inizi a cercarsi un lavoro. Il padre anche se si rende conto che è difficile lo sprona almeno di provare. Una madre protettiva, che l’ha reso ormai un bambolotto e che Mario (il figlio) sta al gioco. Un giorno il sig. Gregorio sensale propone al padre che ha la ragazza giusta per il figlio, quando la madre sa che la ragazza ha un lavoro, intuendo che la proposta è allettante non vede l’ora di combinare il matrimonio, anche il padre stavolta è d’accordo pensando che il figlio finalmente possa andare a vivere con la sua futura moglie in un’altra casa e magari lavorare anche lui. Solo che il sig. Gregorio è lo stesso che ha fatto sposare lui (rovinandolo)  e cerca di stare attento che non prenda una fregatura. Tutto sembra filare liscio, ma poi…La commedia è piena di ritmo, da caratterizzare tutti i personaggi e di trovare soprattutto, aiutati anche dal trucco il personaggio femminile di Catena (la moglie di Mario) considerando che è una donna robustissima che per sedersi ha bisogno di due sedie, procurarsi anche il barattolo di nutella quello gigante.  La scena rappresenta una comune, una porta laterale a destra o a sinistra o in entrambi i lati, tavolo, sedie, quadri, e tutto quello che scenografo e regista stabiliscono.   

(consiglio di procurarsi il  barattolo grandissimo di Nutella)

                                                                    S C E N A  I°

(Salvatore con il figlio Mario, Regina la moglie di Salvatore )

Mar.      (mentre legge il giornale e fa colazione comodamente)

               Io mi sento un principe quà dentro e mi dovrei trovare un lavoro, affitarmi

               una casa, sposarmi e sudare sudare, ma chi mi ci porta, menomale che mia

               madre è dalla mia parte perchè se fosse per mio padre…e menomale che

               faccio il cretino per non pagare la dogana. Io voglio a una che lavora, ma dove  

               è scritto che il marito deve lavorare per forza. (entra il padre facendo scena

                verso il pubblico)  

Mar.       Papà ci sono tanti annunci per fare l’attore, ma perchè non vuoi…

Sal.        Ancora con  l’attore, cercati un lavoro che fa per te, l’attore!...Gli attori

               sono scaltri, intelligenti, istruiti, e devono sapere interpretare tutte le parti.

Mar.       Ma perchè secondo te, io non sono cosa di recitare…

Sal.        Ma se tu non sei tu, non ti conosci manco tu stesso chi sei…

Mar.      Un giorno capirai che io sò recitare bene…e l’attore è proprio il mio

              lavoro…

Sal.        L’attore, manco in una compagnia parrocchiale tu fsaresti cosa di recitare.

              (breve pausa, il padre lo guarda male)

Mar.      Papà ma perché è da un po’ di giorni che mi guardi di malocchio.

Sal.       Veramente è da un paio di anni che ti guardo di malocchio. Ma come non

             capisci che a questa età dovresti lavorare invece mangi ancora alle mie spalle.

Mar.     Ma dico io sempre queste cose mi dici, se lavoro non ne trovo che ci posso

             fari io.

Sal.       Tu non è che non trovi lavoro, tu non ne mangi lavoro, però per mangiare

             altre cose mangi e bene. La colpa è di tua madre che oltre a chiamarsi

             Regina ti fa fare il  principino.

Mar.      Ma che vuoi che non mangio, cosi divento secco secco, poi mi deperisco e la

              mamma si avvilisce…  (entra la madre Regina)

Reg.      Che c’è perché dici che mi avvilisco?

Mar.      Mamma, papà dice che mangio a sbafo, e che non lavoro.

Reg.      Vieni qua a mamma, non ci fare caso, fino a quando ci sono io viva, tu non ti

              preoccupare  che  piano piano il lavoro lo trovi. Poi quando muore tuo padrei si

              vede!

Mar.      E se tu muori prima di papà?

Reg.      Intanto questo pericolo non c’è…(Salvatore si tocca) e poi anche da dentro la

              tomba con la forza della volontà io uscirei di là dentro e a tuo padrei lo

              sistemerei al mio posto. 

Sal.       Guardate che sono  belli, Regina e il Principino fra qualche mese diventa  RE! 

Reg.      Quanti curri-culùm abbiamo inviato…(lo pronuncia sbagliato)

Sal.       Che…

Reg.      Curri-culùm

Sal.        Si un culo che corre!  Curriculum si dice…cretina…

Mar.      Papà non è che sono anziano, trentanni ancora hò…

Reg.      Ma come non ti vergogni , non capisci che parli al sangue del mio sangue.

Sal.       Tutto il tuo sangue è, io manco un pochino ne ho!?

Mar.      Tu forse gli hai dato solo un poco d’acqua! 

Sal.       Ma tu ci pensi che l’anno lasciato tredici ragazze! Sei manco sono arrivate a un

             mese, e sette di queste ragazze prima che hanno messo piede dentro casa, già

             sono uscite fuori, quelle  sono state più scaltre.

Reg.      Meglio perderle che averle, vuol dire che non meritavano il mio bambino.

              Verrà il giorno che troverà quella giusta…

Mar.     Mamà io me lo sento che trovo quella giusta, e mi sento pure che trovo a una

             che lavora, cosi se capitasse che io non trovo lavoro, lavora lei.

Reg.     Lo vedi quanto è intelligente?

Sal.       Ha preso da te!

Reg.     Che donne sono, se guardano solo che lavoro fa uno, prima si guardano

             tante altre cose. Oggi giorno non si guarda più se è l’uomo o la donna che

             lavora, Salvatore aggiornàti…aggiornàti…

Sal.       Che…aggiornati…scema manco dillo sai.

Reg.     Leggi, cosi ti fai una coltura, ti accoturizzi…

Sal.      (verso il pubblico) Mi pare che parla Ostrogoto?! (poi)  Di me che hai guardato

             Allora!...

Reg.     Di te veramente ho guardato, guardato e più mi sbagliavo, ho sbagliato tutto,

             l’unica cosa che mi è riuscita fu questo figlio…

Sal.      Anche quà io non ho meriti.

Reg.     No, perchè in quel momento talmente io mi sono concentrata che doveva

            nascere come volevo e dicevo io.

Sal.       Se ti concentravi di meno sarebbe stato meglio.

Reg.     A te sembra che tutti gli esseri umani sono pronti a sapere fare qualsiasi cosa.

             Ci sono tanti che non sono portati per il lavoro, poi lui non era cosa di fare

             il muratore, era troppo pesanta per bigliettino mio e manco poteva fare

             l’elettricista da quando ha preso la scossa  è rimasto traumatazzato…

Sal.       Veramente di quando è nato è rimasto  come dici tu traumatazzato...e quando

              si era impiegato in quella società di telefoni, che faceva rspondeva al telefono e

              basta era un lavoro leggero.

Reg.       Ma come non capisci che dire sempre le stesse cose al telefono ci si annoia,

              quello era lavoro?!… Mario lo sai che ti dico, andiamo a mamma a fare la

              spesa e mi aiuti a portare qualche borsa. Ora mamma ti compra le i brioscine

              quelle che ti piacciono tanto, ti compra le marmellate, il prosciutto al naturale,

               le uova, due fettine di fegato una per te e una per  me, i yogurt actimel

               per rinforzare le difese tanto a mamma pure io me li prendo, poi prendiamo

               due fettine di pollo, due di tacchino…Salvatore tu mangia leggero, che vuoi

               olive, salame piccante, qualche scatoletta di tonno…

Sal.        Compre pure un pacco di biscotti gran turchese.

Reg.       Salvatore, ma non hai la coltura del risparmio, se non fosse per me noi a

              metà mese non cci arriveremmo mai. Andiamo a mamma.  

Mar.       Si mamà…le borse le  porto pure io…

Reg.       Lo vedi quanto è ubbidiente, secondo te ci ssono ragazzi che a quest età vanno

              a fare la spesa con mamma e portano le borse?

Sal.        Sicuramente non ce ne sono…hai ragione. (con ironia)

Mar.       Mamà, papà dice che io non sono cosa di fare l’attore…

Reg.       Tu lascialo stare…lui non ne capisce niente di tiatro, cinema e fittion!

               tu a mamma se trovi l’occasione diventerai un attore e diventerai uno star…

Sal.         Si uno Star…brodino star!

Mar.      Non ci scordiamo le olive per papà. (Mamma e figlio escono)

S C E N A  II°

(Salvatore, Gregorio)

Sal.      Ma voi vi immaginate questo un attore, tutti per fesso lo prenderebbero…Ma

            non  poteva nascere femmina, perchè di solito certe madre  non vedono l’ora

            che le figlie femmine se li levano di sopra la pancia…No ma io lo devo fare

            fidanzare e in breve tempo sposare,  e se ne va da questa casa sta casa…(entra

              Gregorio amico di Salvatore da anni non si vedevano ovviamente un personaggio già grande)

Sal.     Gregorio come mai qua…

Gre.     Salvatore, amico quanto tempo che no ci vediamo…Ero a cinque chilometri

            di qua e pensavo, che farà l’amico mio,  vado a trovare  l’amico mio…come mi

            posso scordare che ti ho portato un bello  matrimonio…ma tu te l’avevi

            scordato?

Sal.     Io?!.. Ma che dicii, comu me lo posso scscordare che mi hai fatto sposare con

           una Santa  Donna…

Gre.     E che mi dici, andate d’accordo…

Salv.     D’accordissimo…

Gre.      EH!..eh!…( tossisce)  l’amore—l’amore come và.

Sal.       A gonfie vele, solo che lei si sforza con la mente, si è concentrata  bene

              Troppo bene... abbiamo fatto un figlio!

 

Gre.      Cresce bene?!

Sal.      Si tanto bello cresce!

Gre.      Va in seconda o terza media?

Sal.       Ma   quale scuola media, Gregorio trentanni ha, ed è senza lavoro…

Gre.      Per il lavoro non posso fare niente…

            

Sal.      Pper il lavoro non puo’ fare nessno niente, pperchè mangia di tutto, tranne che

             lavoro. Ma tu sei sempre nel giro di quel lavoro di combinare matrimoni?

Gre.      E perchè ti pare che sono in queste zone, mi ha chiamato una famiglia, che

             vogliono sposare la figlia, dove ci sono problemi orma chiamano tutti me

             anche se siamo nel 2007 caro mio, ancora ci sono famiglie che hanno

             bisogno di me. Ormai mi sono fatta una fama regionale.

Sal.       Se per mio fglio non puoi fare ninente per il lavoro…per sposarlo si però…

Gre.     Ma perché tuo figlio ha problemi?

Sal.      Tredici fidanzate ha avuto poi lo lasciano, e poi c’è mia moglie, quella che mi

             hai portato  tu, che hai rovinato del tutto…Gregorio, a me mi hai rovinato, però

             ora devi rimediare con mio figlio…tu sei un professionista...

Gre.     Come?

Sal.     Si…si…sei il migliore…

Gre.    Questo ti volevo sentire dire… Allora il mio lavoro si accorcia, dovevo trovare

           a uno per questa ragazza, quindi puo essere benissimo tuo figlio… Però è una

           che lavora…

Sal.     (rallegrato) Lavora? No questo no è un problema, questo è un bene, non ha

            importanza belle, alta, secca, brutta, grossa…l’importante che è femmina… 

Gre.     Se è per questo è una femminona, una donnona…

Sal.     In che senso…prosperosa? Cosciottona?

Gre.    E’ un po’ abbondante, bella, massiccia, massicciattona!…

Sal.     Un po’ di carne lo sai, non ha mai fatto male.

Gre.    E’ bella cicciona…

Sal.     Aspetta, belle cicciona che significa che a mio figlio lo puo schiacciare?…

Gre.    Dipende… eh!... come si mette…mi hai capito è robusta, robusta, robusta,

           robusta, robusta. (cinque volte)

Sal.     Robusta, robusta, robusta, robusta, robusta, robusta…(sei volte)

Gre.    Non essere esagerato, io robusta l’ho detto cinque volte tu sei volte.

Sal.     Ma se io l’ho detto sei volte e  tu cinque volte che differenza fa!?

Gre.    Un robusta in meno significa che è un dici chila in meno!

Sal.    Però lavora…Gregorio, ora io preparo il terreno con mia moglie e mio

          figlio, tu intanto prepara il terreno con questa famiglia e la cicciona…

Gre.   Io te li porto dentro, madre, padre e figlia, te li faccio conoscere prima.

Sal.    Io li vorrei conoscre prima di mia moglie e mio figlio, organizziamo cosi io

          Sono preparato.

Gre.   Vedi che ti costa  assai però…  

(Insieme)  Prezzo d’amico ti faccio!

Sal.     Ormai anche dopo tanti anni, ma ricordo sempre questa frase. Di quanti

           matrimoni che hai fatto stai sei diventato ricco?

Gre.    E chi voi, spese ce ne sono, guadagno e poi me li mangiano certi avvocaticchi,

           certe famiglie mi querelano perchè poi si rendono conto che il matrimonio non

           era quello giusto, pare che io gli faccio le analisi del sangue? O meglio prima

           l’analisi  ce l’hanno buone e poi strada facendo che si alterano.

Sal.     A me invece  per me  non hai avuto di bisogno per fare alterar, mi hai rovinato

           subito. Ma lo sai che per tre mesi ti ho cercato e non ti ho potuto trovare?

Gre.    Ogni volta cche sposo a qualcuno cambio zona e numero di telefono per non

           farmi disturbare, però sai quanti matrimoni sono riuscito combinare e sono nella

            Pace degli angeli!

Sal.     Che sono in Paradiso…sono morti?

Gre.    Ma che dici, sono belli sereni e felici, ogni tanto capita…

     

Sal.     Comunque basta che lo sposiamo…

Gre.    Senti vedi che sua madre e suo padre non ci vedono bene, hanno due occhiali con

           vetri grossi che sembrano due TIR. Indovina cchi li ha fatti sposare?

Sal.     Tu non di sicuro…

Gre.    La buon’anima di mio nonno…

Sal.     Pure lui rovinava famiglie?

Gre.    Si ma quanti ne ha aggiustati, portare un matrimonio ti pare niente?

          (entra Regina con Mario)

Reg.    Eccoci quà…buongiorno…

                                               

S C E N A  III°

( Salvatore, Gregorio, Regina Mario)

Sal.     Regina non ti ricordi, è Gregorio quello che ci ha fatto sposare.

Reg.    Ah! vero è, non ci avevo fatto caso, certo di quanti me ne poteva portare,

            mi  ha portato proprio un catapasimo, (cretinotto) e per giunta si vuole levare

            suo figlio di sopra la pacia, di solito sono le mamme incece qua dentro è il

            padre. Salvatore, ma chi si puo’sposare se uno non ha un lavoro, almeno  

            se trovassi il mio mambino a una che lavorasse.

Mar.    Ma se lei lavora, non c’è bisogno che io cerco lavoro, in una famiglia basta che

           Lavora un componente

Sal.     Ma non ti piace se avete più soldi e vi divertite, metter da parte.

Mar.   Il Vangelo dici che non bisogna accumulare, non si possono servire due

           padroni.

Reg.    Salvatore, quante volte lo dice padre Roberto! Gregorio, se lavora lei, la cosa

            La possiamo fare, basta che è di buona famiglia…

Mar.    Basta che non è secca perché a me le femmine magre non mi piacciono.

Gre.     Per questo ci penso io, ho quella giusta per te.

Sal.     Me figlio ha ragione, le femmine secche secche mancu i cani  scivolano

            sempri da i piedi e da le  mani !

Reg.     Perché guardi me, io come sono.

Sal.       No, tu sei nella via di mezzo.

Reg.     Comunque, a me e a mio figlio ci  interessa soprattutto che lavori.

Gre.      Quindi anche se è bella in carne, accettate, accettate anche se i suoi genitori,

             sono un  pò senza vista non ci fa niente.

Reg.     Ma perché, mica si deve sposare con i suoi genitori!

Mar.     (ridendo) Anzi è meglio, meno vedono meglio è!..

Sal.       (al pubblico) Non so, se ci fa,  o se c’e!

Reg.     Quando possiamo fare questa conoscenza, e passare subito al fidanzamento…

Mar.     Mamà e sei poi questa mi lascia come hanno fatto le altre?

Reg.     Non ti preoccupare a mamà, comu dici Raffaella Carrà (preferibile la canzone

            trovi un’altra più bella che problemi non ha o dirlo a voce) stavolta sento che è

            quella giusta, non me la faccio scappare visto che lavora…

Sal.      Si pure io penso cosi!

Gre.     Signora Regina, quando entra non ci fate tanto caso che è bella in carne,

            anzi preparate due sedie, perchè ha un sederino che in una sedia non ci sta tanto

            bene.

Mar.     A me i sederini grossi mi fannu impazzire…(saltellando)

Sal.       Allora ha un sederone!

Reg.     Allora quando la conosciamo…

Gre.      Anche subito, loro già erano preparati perchè la dovevo portare da un’altra

             famiglia, li vado a prendere, abitan sette chilometri di quà.

Mar.      Dove.

Gre.      Belpasso...(Ognuno mette il nome di un paese vicino a seconda di dove si svolge la scena)

Mar.    (saltellando) Mi pure il paese mi piace, bello, tutti cosi belli sono? Come si

            chiamano di cognome.

Gre.     Suo padre si chiama Palermo Luca…sua madre Messina Beatrice..

           

Sal.      Praticamente, Messina in Palermo…Quando vengono pendono l’autostrada

            Diretta?...        

Reg.     Ma sono di  Belpasso, Belpasso?...

Gre.      La storia è lunga , poi ve la raccontano loro…Allora io vado, voi   

             preparatevi. (esce)   

                                              

                

S C E N A IV°

                        (Salvatore, Mario, Regina, Gregorio, Beatrice, Catena, Luca)

Reg.     Mario, questa non ce la facciamo scappare, Salvatore, vai in pasticceria e

            compra sei chila di pasticcini…

Salv.    Sei chila!?

Reg.     Perchè, non senti che è bella in carne? E poi dobbiamo fare ottimissima figura.

Sal.      Vedi che ottimissima non si dice…

Mar.    Papà non correggerei a mamà, quando la correggi  la fai sentire ignorante.

Sal.     Prendo tutta pasticceria diversa?

Reg.    Fatteli fare miscelati, un po di tutto. (Salv. Esce) Mariuzzo, vai a cambiarti,

            mettiti quella bella camicia moderna che ti ha regalato a mammuzza, dieci anni

            fa…è ancora nuova nuova.

Mar.    Si mamà…

Reg.    Ch te la regalata la camicia?!

Mar.    A mamà mia…

Reg.    Bravo…I pantaloni lasciati quelli cche ancora sono buoni…vai vai…(Mario Và)

            Io veramente non volevo che mio figlio si sposava, perchè oggi giorno tanti

            femmine vogliono fare lavorare solo i mariti, e il mio bambino che è troppo

            delicato, non se lo poteva permettere, meglio che restava con me a vita…ma

            siccome questa è una opportu…opportu….opportunini…come cavolo si dice

            opportunnininità…questo matrimonio deve andare in porto. (Rientra Mario con una

              camicia molto strana)

Mar.    Mamà sempre nuova nuova è questa camicia…che bella sempre bella è…

            (saltellando)

Reg.    Perchè secondo te è sempre bella?

Mar.   (ride) E’ troppo facile questa domanda…perché me l’ha regalata a mamà.

Reg.    Bravo!.. Mi raccomando, ora appena vengono, tu fatti capire che sei dolce, che ci

            Tiene a lei, falle capire che ti piace assai…assai, dicci che dal primo momento

            che l’hai vista sei rimasto accecato…

Mar.    Che bella frasi mamà…mi hai colpito nel cuore mamà, a me, figuriamoci a lei

            appena ci dico cosi! (rientra Salvatore)

Sal.     Ecco i dolci, ce ne sono di due tipi.

Mar.   Mamà ma questo non è matrimono portato vero?

Sal.     No Marioncello mio…questo è un matrimonio combinato!

Mar.   Ah! Menomale!

Sal.     No sò se  c’è  o  ci fa…(bussano, entra Gregorio)

Gre.    Carissimi, stanno arrivando, erano prontissimi….

Mar.    Mamà sono emozionato, (comincia a saltellare) mi stò sposando e manco

            ci credo e non è matrimonio portato ma combinato! (bussano entrano i signori

            Palermo con la figlia Catena, i genitori entrambi con occhiali spessi, Catena

            truccata bene da donna trppo obesa in particolare modo il sedere, ovviamente le

            presentazioni poi un po’ di scena prima che i genitori si siedono, poi

            specialmente quando si deve sedere atena prendere due sedie e caratterizzare

            comicamente la scena)

Sal.     Sig. Palermo benvenuto.

Luc.    Sig. Salvatore, preferisco che mi chiami Luca e no Palermo, sa siccome ho

           Ho questi occhiali perchè mi manca un pò di vista a me ed a mia moglie

           pari che non mi ricordo che non possiamo guidare bene, e noi non ci vogliamo

           ricordari che abbiamo gli occhiali…

Bea.   Grazie a Dio, menomale che nostra figlia non ha preso di noi, lei  è

           tutta salute.         

Salv.    (Al pubblico)  Si vede!   

 

Reg.    E tu Catena non dici niente…

Cat.    Io sono un po’ timidella, però appena mi sblocco divento un sereno a ciel

          fulmine. Mi chiamo Catena Palermo…

Luc.   Signora Regina, pure mia moglie è cosi, però appena si sblocca…

Sal.    (Al pubblico) Appena si sbloccano siamo consumati.

Bea.    Mi presento pure io…Beatrice Messina in Palermo, da piccola abitavo a Catania

           in via Messina, poi a quattordici anni mi sono trasfererita a Palermo in via

           Messina, le scuole superiori le ho fatte a Catania in via Palermo, mio padre era

           Carabiniere e veniva trasferito spesso, a Palermo abitavamo in via Catania,

           a Messina in via Palermo, po ci siamo trasferiti di nuovo a Catania in via

           Messina, poi a Trapani, questa volta in via SIRACUSAi, poi nuovamente a

           Catania in via Ragusa, ho conosciuto mio marito proprio in questa via. Lui si

           chiama Palermo, poi ci  siamo traferiti a Messina ed io mi chiamo Messina ed

           abitavamo in via  Palermo, mi sono laureata a Palermo e la via era in via

            Messina e non vi racconto altro per non annoiarvi! (Salvatore e sua moglie si

              guardano, si girano stupiti , occhi spalancati verso il pubblico) 

 

Sal.     Sono rimasto confuso! Non mi sto ricordando se sto a Palermo a Catania o a

           Messina!

 

Luc.    Anzi dovete sapere pure che manco fatto apposta sua madre si chiamava Ragusa

            e mia madre Siracusa.

Sal.     E menomale che qualche parente non  si chiamava Agrigento!

Gre.    Io penso che i futuri sposi è meglio che si siedono vicini.

Mar.   E’ meglio che  mi avvicino io…

Sal.    Certu altrimenti mattiamo tutti cosi sotto sopra. 

Bea.   Allora, parliamo del sodo, noi portiamo la nostra bella presenza…

Sal.     Pure noi.

Luc.    Noi portiamo una casetta in campagna di tre metri quadri con verandina di un

            metro per quaranta…

Cat.     E quarantacinque  papà…

Bea.    Per la precisione…

Luc.     Poi portiamo dieci conigli…in una gabbia di un metro quadro per sessanta…

Cat.     Sessantacinque papà…

Bea.    Per la precisione.

Luc.     Poi portiamo sette maiali, fra salsiccia e carne cento chili!...

Sal.      (al pubblico) E duecento chili di vacca svizzera! (riferendosi alla figlia)

Bea.    Cosa?!

Sal.     No dicevo noi pure abbiamo un salsicciotto (riferendosi al figlio) questa casa

           di 100 metri quadri…

Mar.    Centoquattro papà…

Reg.     Per la precisione…

Gre.     Sto capendo di non essermi sbagliato, siete due famiglie di una precisione

            Precisa…chi lo doveva dire che doveva succedere.

Luc.    (caratterizzando sempre il personaggio) E’ bello che è successo, perché è

            successo un successo che fra tutti i successi della storia dei successi questo

            successo non era mai successo che succedesse un successo di questo successo…

Sal.     (Al pubblico) Ma di quale pianeta arriva questo!

Reg.     Ma stiamo parlando di tutto tranne che dei futuri sposini.

Bea.    Giusto parliamo dei sposini…mia figlia oltre alla sua bella presenza porta il

            Lavoro, lei lavora con contratto a progetto rinnovabile di anno in anno…

Cat.      E tu Mario che fai…

Sal.      Lui è in ferie tutto l’anno…

Reg.    In cerca di prima occupazione…ma l’importante che c’è uno in famiglia che

           porta la carne in casa…

Sal.     La carne anche se non lavora c’è per dieci anni (al pubblico)

Bea.   Ma voi che portate…

Reg.   Noi portiamo questo bello figlio che non si è voluto sposare prima d’ora

          perchè non ha trovato mai quella giusta, pensi che ha lasciato molte ragazze, però

          stavolta è quella giusta, e poi  mettiamo a disposizione la casa, stanno quà.

Sal.     Comu stanno quà…ne doveva uscire uno e ne entrano due.

Cat.     No due... Pure mio padre e mia madre, la casa è bella grande. Possiamo stare

           

            Belli raccolti, mangiamo tutti assieme, d’estate usciamo assieme, d’inverno ci  

            Vedaimo la televisione tutti assieme, però quello che ci dobbiamo vedere lo

            decido io, altrimenti comprate altri due o tre televisori.

                                

Gre.    Avete visto che famiglia che vi ho portato, hanno il senso della famiglia unita.

Sal.     Che siamo contenti! Doveva uscire un pesce stocco, non solo resta il pesce

           Stocco, entra pure una baccalà…(verso il pubblico)

Cat.     Poi d’inverno ci mettiamo tutti attorno alla stufa, ci riscaldiamo e mangiamo,

            pane condito con l’oli, olive iun po’ salate, melanzane stt’olio…pomidori…

Luc.    Il vino rosso non deve mai mancare…

Sal.     Che siamo contenti…

Reg.    Che bello essere uniti.

Mar.    Mamà a  me Catena mi piace assai. Signori Palermo col vostro permesso

            io dovrei dire qualche cosa a Catena. (I genitori annuiscono)

           Catena io dal primo momento che ti ho visto sono rimasto accecato

Sal.     E dal secondo momento fulminato! (al pubblico)

Reg.    Avete sentito che parole che gli escono dalla sua bocca…tutto lui dice. Ma da

            chi ha preso!

Luc.    Allora questo matrimonio deve avvenire prima dei sei mesi e non dopo dei sei

            mesi e diciassette giorni, porta disgrazie soprattutto ai genitori dello sposo.

Sal.      Che siamo contenti. (toccandosi) Facciamolo entro cinque mesi e basta.

Reg.     Ma perché aspettarei tanto, quando lo possiamo fare entro tre misi.

Bea.     Va benissimo fra tre mesi facciamo tutto, da domani cominciamo i preparativi

             anzi da strasera stessa…adesso noi andiamo cosi cominciamo…

Cat.      Si  si...non vedo l’ora…

Mar.     Ed io non vedo la mezzora…

Cat.      Ed io il quartodora…

Sal.       A quartodora a quartodora si stanno sposando ora!

Reg.       Cara nuora, vedrai sarai felicissima con mio figlio, vi sveglierete assieme,

               farete colazione assieme, vi guarderete negli occhi come due colombe…

Sal.        (al pubblico) Moriranno assieme e ci voli una bara di trenta metri di

               Larghezza!

Reg.        A proposito cara nuora a colazione che mangi.

Cat.         La colazione, tre tazze di latte, due briosh col cappuccio, due cornetti con

                marmellata, due cornetti con la crema, un barattolo di nutella, un po’ di burro

                e sei biscottini plasmon messi uno sopra l’altro picchi mi piaci vedere il

                livello.

Sal.        Mamma mia Santissima!

Cat.        Poi a pranzo due etti di pasta, due secondi con due contorni un bicchiere di

               vino rosso, due mele, due pere e frutta secca perchè so che fa dimagrire!

              

Sal.       (Al pubblico) Mi è passata la fame per oggi!

Cat.      A cena leggera…di solito salsiccia al forno con patate di contorno, due

             Banane, qualche altra frutta a scelta e due kiwi cosi l’indomani so di certo che

             vado in bagno, sapete sono lassativi!

Sal.       Per una settimana non mangio.    

Luc.      Va bene ci vediamo allora…

Sal.       Penso proprio che ci vediamo…(escono tranne Gregorio)

Gre.     Hai visto che ti ho salvato…senti Salvatore se il matrimonio esce bene, un altro

            regalo me lo fai oltre la percentuale.

 

Sal.      E se esce male tu mi restituisce la percentuale più gli interessi..

Gre.      Meglio se lasciamo stare le cose cosi…. Arrivederci ed auguri ( esce)

S C E N A V°

(Salvatore, Regina, Mario, Beatrice)

Reg.      Che sono contenta ( alza un piede, caratterizzando)

Mar.      Che sono contento (stessa cosa)

Reg.      Mio figlio si sposa…

Mar.      Mamà mi sposo…

Reg.      Hai una femmina!…

Mar.     Ho una bella femmina…

Sal.      Una femminona…

Reg.     Che sono (alza sempre un piede, Bacia il marito)

Mar.     Chi sono contento (stessa cosa di prima, anche lui bacia il padre)

Reg.     Stavolta è vinta…

Sal.      Però hanno devono stare qua dentro

Reg.     L’importante è fare centro, Per ora, poi a loro li facciamo smasmare…Vieni

             Co me,con mamma tua, che ti devo spiegare tante cose specialmente che lei

             è cosi carnosa di tutti i lati.

Mar.     Che mi devi spigare mamà di quale lato la devo prenderei (ride)

Reg.     Ci sono certi punti deboliiiiii…vieni vieni co me…

Mar.      Ma papà li sa questi punti deboli…

Reg.     Tuo padre in treantanni non l’ha mai capito mi sono stancata di aspetare, tuo

             padre non ha mai capito niente ed io ho stringiutu sempre il dente…non ha mai

             capito i miei punti deboliiiiii…è un cretinotto, ed ora ha preso il botto...(vannu)

Sal.       Mah! Io volevo sisremato, sposato ma non con un matrimonio compinato.

             Speriamo che questo non riesce male…perchè troviamo lo stesso

             sensale… ha trocato una femminona doppia, speriamo che mio figlio prima o

             poi non scoppia!                             

                                                    (  Fine primo atto)

A T T O  II°

S C E N A VI°

                                         (Regina, Salvatore, Mario, Catena)

                                  

Sal.    Questo disgraziato di Gregorio mi ha frgato due volte.

Reg.   Perché due volte.

Sal.    Ora mi ha fregato ccon questa che a momenti si mangia a te e a me.

          La prima volta mi ha fregato portandomi te.

Reg.   Ti lamenti tu…io si che dovrei lamentarmi, sapessi quanti uomini mi volevano.

           Io ti ho dato tutto e tu chi ma dato.

Sal.     Anche io ti ho dato.

Reg.    Un poco a venti e poi a trentantanni e ogni tanto tirava e con gli affanni… di

            Trenta  in Su’… non sei servito più!..

Sal.       Va beni vàpiuttosto parliamo di cose serie. E’ da tre mesi cche sono sposati

             dopu trie giorni l’nna licenziata…

Reg.      E che vuoi con questo lavoro cariato…

Sal.       Cariato…i denti tuoi sono cariati…Precariato si dici…

Reg.      Dove mangiano due mangiano tre e mangiano quattro.

Sal.       Irl fatto è che noi pare cche siamo sette, perche lei mangia pe quattro.

Reg.      Basta che vanno d’accordo e le dà al più presto un figlio.

Sal.       Ma se neppure ci possiamo mantenere noi, anzi manc a lei sola

             possiamo manteneri, come possiamo mantenere pure un bambino!

             (entra Mario)

Mar.     Buongiorno…

Reg.    FIglioooooooo buongiorno…ha dormito tutta la nottata o pure prima di dormire

            Eh!...eh!...eh…(dice tutto di corsa senza farlo capire)

Mar.    Non ho capito niente… 

Sal.     Tua madre parla araba, egiziana, africana…

Reg.    Quanto vado a preparare la colazione.

Mar.    Mamà e quando li hai imparate queste lingue...io niente sapevo…

Sal.     (al pubblico) Mi ma è vero, è tutto sano sano!

Mar.    Mamà a momenti scende Catena, mamà apparecchia che vuole fare colazione

            un uovo sodo, fette biscottate (nel frattempo Reg. apparecchia) un barattolo di

            marmellata, (mentre ripete, Regina e Salvatore ripetono perché ormai lo sanno

            a memoria) barattolo di nutella, biscottini nipiol, una tazza doppia di latte

            intero, biscottini plasmon, burro, e per finire un po’ un caffè con quattro

            cucchiai di zucchero…

Sal.      AH! Vi siete scordati un bicchiere di acqua fiuggi…per depurare….

Mar.     Bravo papà menomale che ci sei tu in questa casa.

 

Sal.       Manco in Inghilterra fanno  colazioni in questo modo…con questo passo

             Quando si siede non ci  vogliono più due sedie ma quattro.

Reg.     Senti fiiiiiigliooooooo mio da mamma, va beni che mangia quanto una vacca

             svizzera, va bene che non lavora più, ma il feto a che punto è!...

Mar.    Mamma veramente io feto (puzza) non ne ho sentito mai sentutu…anzi

           sempre profumo, si mette pure il dopo barba di papà quello profumato…

Sal.      Domani questo dopo barba lo nascondo…per questo finva subito.

Reg.     Botta di sangue, Mario, quando parlo del feto, parlo del bambino…

Mar.    Ma se ancora non nasce come deve fare feto!

Sal.     Meglio che lo ricoverano!...

Reg.    Lo vedi quanto è ingenuo e tu lo volevi mandare allo sbaraglio.

Sal.     Ma alla corrida ci puo’andare.

Reg.     Ma almeno la nott prima…ca ….ca…

Mar.    Ah! Ho capito mamà…prima che io dormo glo tanti bacetti, vuole

            essere accarezzata, ci canto dormi bambina bella e dormi e comincia a russare.

Sal.      Regina basta non gli fare più domamde…te lo dico papale papale...Prima di

            Dormire sali sopra la montagna…

Mar.    Ma se io soffro di vertigine! (un attimo di silenzio con esppressivita di tutti)

Mar.     Ah! Ho capito…Papà ma quando mi metto il pigiama, mi devo vestire di

             nuovo?

Sal.     Questo manc fra trentanni capisce !

Mar.    Forse è meglio al posto di dirmelo papale papale, me lo dice a mamma…

           Mamale…  mamale…

Reg.    Lasciamo stare la mamma…(entra Catena)

Cat.     Buongiorno… (Mario prende le due sedie)

Mar.    Buongiorno passerottina…

Sal.     Passerottina?…ma se manco sa che cosa è!

Cat.    Che bella dormita, ho sognato che cantavo con Gianni Moranti Banane e

           Lamponi.

Sal.     Allora non era mio figlio…perché la banana (solo con gesti) Lampone…è un

            Lampione lui…

Mar.    Io ho sognato che facevo l’attore assieme a i Cugini di Campagna…

            Stavamo girando un film dal titolo Anima mia…Innamorata…

Sal.     Non so se c’è,  o ci fa!...

Reg.    Cara nuora tutto a posto?

Cat.    Grazie, tutto a posto nente manca, però è meglio che da domani in poi

           i mei genitori vengono pure a fare colazione quà, cosi la giornata passa prima.

Sal.     Che siamo contenti!…

Mar.   Passerottina, stai attenta a non affogarti!

Cat.    Marioccetto, tu hai mangiato già!

Mar.    Mangiando tu, mangio pure io… guardando te, mi sazio, mentre tu mangi

            Il cuore mi batte a cento allura…

Sal.    Almeno risparmiamo con lui! 

Reg.    Catenina… (reazione fulminea)

Cat.     Catenina non voglio essere chiamata, perchè mi passa la fame e poi

           dimagrisco.

Mar.    Mamà non la chiamare Catenina…perchè poi dimagrisce la mia passerottina.

Reg.    Scusa non lo sapevo, ora ti chiamo normale… (Stessa cosa)

Cet.     Catena no, perchè poi ho più fame ancora e ingrasso di più, e io mi voglio

            mantenere in linea…

Mar.    Mamà non la chiamare Catena se no ingrassa di più!...

Sal.      Non la chiamare proprio.

Reg.    Ti chiamo Cà…

Cat.      Ecco cosi Cà…che bello Cà…

Mar.     Si mamà chiamala Cà…che bello! Cà…

Cat.     Cà mi chiamano i miei nonni, quando mi mancano!..si magari pap…pap…

            Pap…

Sal.      Che vuole pure la pappareale?

Cat.     Pap…chiamo a lei...non ci piace che chiamo pap…è moderno…

Mar.    Pap…è bello e moderno…

Sal.      Per me ci poi levare anche la p e mi puoi chiamare … (stessa scena di sopra)

Cat.      Pà…no…perché poi mi pare cche mi si impasta la lingua…

Sal.      Botta di sangue il cuore mi fai scoppiare cosi…

Cat.     Pap…una cortesia…

Sal.     Dimmi…

Cat.     Un girono si e uno no possono veniri a mangiare i mei nonni quà…mi mancano

            assai…

Reg.    Certu…là dove mangianu quattro mangiano sei…

Mar.     Certo…brava mamà…

Cat.      I mei genitori magari li facciamo venire ogni giorno però solo a pranzo…

Reg.     Certo là dove mangiano sei mangianu otto…

Sal.     Che sono feliiiiiiiiiiiiiiiiice.( Allungare la i)

Cat.     Ora usciamo…e andiamo a fare compere…Marioccetto piglia i soldi…ormai

            quelli miei sono finiti, non ci voleva questo licenziamento…

Reg.     Cà…. ma perchè non ce l’hai detto che eri provvisoria…

Cat.      Ma io manco lo sapevo, pensavo che ancora almeno potevo lavorare per altri tre

             mesi...

Sal.      Anche per noi tre  mesi risolviamo tutti problemi.

Cat.      Mi state rimproverando perchè non lavoro? E allora Mario, la

             maggiopparte dei mariti lavorano e le mogli sono dbtro a cucinare

             a stirari…a lavari…

Sal.      (Al pubblico) A mangiare!

Cat.     Ora mia suocara appena mi insegna a fare queste cose poi gli do una mano

            d’aiuto a Mario. Andiamo ora che si è fatto tardi. (escono)

S C E N A VI°

(Salvatore, Regina, Catena, Luca, Beatrice, Gregorio)

Sal.     Che siamo consumaaaaaaaaaaaati! Dovevamo farne uscire uno e ne facciamo

            entrare otto!

Reg.    Pure io me ne sto accorgento…mi sono pentita!

Sal.     La colpa è tua picchi sei troppo accomodante…manco stirare e lavare sa fare…

           Gregorio mi ha preso di nuovo in giro…

Reg.   Chi c’entra Gregorio i matrimoni sono comu le uova di pasqua…

Sal.     Infatti belle sorprese io ho trocato con te e con Catena…

             Che vuole essere chiamata CA….

Reg.   Non la chiamari Catena se no asinò ingrassa di più!

Sal.    Fra un pio di giorni dobbiamo comprare altre sedie perché queste che abbiamo

           Non ci bastano…noi ne abbiamo dieci…noi siamo tre e Cà che fa per otto siamo 

           Undici,i suoi genitori tredici e i suoi nonni quindici….che siamonsumaaaaaati!!

          Questo disgraziato di Gregorio…lavora…e tu (la imita) no mettiamo la casa...

          E lei non ha messo il lavoro…anzi ha fatto entrare dodici persone e manco

           Qualche sedia hanno portato (bussano entrano Cettina e Luca)

Reg.   Buongiorno…(si salutano)

Sal.     Buongiorno…(verso il pubbico) I signori autostrada sono arrivati!

Luc.    Salvatore, il sig. Gregorio è venuto a chiedermi la parcella!

Sal.     Della scuola elementare o delle  superiori?!

Bea.     Che spiritoso….

Reg.    Salvatore la parcella, ma fai lo spiritoso o non capisci davvero. (ma lei non lo sa)

            Signora è inutile che lo spiego io che cosa è la parcella , a me non mi prende sul

            serio gli e lo dica lei cosa è!

Bea.    E’ venuto a chiedere soldi il suo onorario.

Sal.     Lui questo vizio di domandare soldi l’ha sempre fatto, infatti è senza onore!

                

Bea.    Comare ha fatto colazione Catenella?

Sal.    Certo, menomale che non mangia nutella!

Luc.   Salvatore state attenta quando mangia, perché  ultimamente mangiava di meno.  p

Sal.    Non vi preoccupati compare quà dentro ci sviluppao assai …ma assai.

Reg.   La chiamiamo

Bea.   Cà…Cà… Misi arriccia il pelo!

Luc.   Compare mi dispiace che mia figlia ha perso il lavoro, ora Mario è giusto

          Che si metta a lavorare…non è giustu che tutti noi stiamo sopra le vostre

           spalle. Noi non abbiamo gran chè…..

Reg.   Però vi abbiamo portato una figlia che riempie una casa…

Sal.     (verso il pubblico) Eh! Se avessi per le mani a Gregorio…

Bea.    Ma per ora dove sono i due innamorati…

Reg.    Sono usciti a fare compere.

Sal.     Con i soldi nostri.

Luc.    Di solito provvede il marito, anzi lei ha lavorato se ora è dtata lincienziata

            non è colpa sua…

Bea.    Mario non ha mai lavorato, è ora che si dà una mossa…Noi aspettiamo al

           più presto un picciliddu! (Bambino)

Sal.     E se aspettate al più presto un picciliddu che volete, ve lo dobbiamo crescere

          noi?

Luc.    Ma che avete capito.

Bea.    Aspettiamo un bambino, no noi, l’aspettiamo dai sposini.

Reg.   Salvatore apri la mente non capisci niente alle volte…Certo che deve trocare un

           Lavoro, non è facile, però noi sapevamo che lei lavorava e noi mettevamo la

           casa.

Sal.     La casa…Cà… nutella…u ova…i genitori…i nonni…e le sedie…le sedie!

Luc.    Non vi stò capendo parlate arabo…chci vi capisce…

Sal.     Mia moglie sà tre lingue, fatevelo tradurre da lei!

Bea.    Siete seccato di  questo matrimonio…

Luc.     Eravate tanto contenti…

Reg.    Certo  eravamo contenti…però sembra che ci avete preso in giro…

Bea.     Madonna Santa, Regina questa parola la la dovevi dire…

Luc.    Il vostro amico Gregorio ci aveva assicurato una famiglia esemplare.

Sal.     Se per questo anche a me.

Reg.    Però cosi non si può continuare, pure noi non vediamo l’ora di diventare

   

           Nonni…ma loro mi pare che dormono sempre e chi sempre dorme non prende

           Uccelli!

Sal.      Bestia chi dorme sempre non prende pesci!

Reg.    Si ma lei non vuole prendere niente…solo uova sode, marmellata…

Bea.     Comare…questa è parola che non dovevi dire…

Sal.     Nutella…Latte intero…biscottini plasmon…

Luc.    Compare questa è parola che non dovevi dire!

Sal.     Gregorio disgraziato…

Reg.    Cmpare questa  è parola che non dovevi dire.

Bea.     Ma vostro figlio vi pare meglio di mia figghia?

Reg.     Comare questa è parola che non dovevi dire!

Luc.     Io non mi aspettavo di entrare in una famiglia…

Sal.      Compare non vi lascio finire, questa è parola che non dovevi dire!

Reg.     Ma dico io stiamo litigando per colpa nostra o vostra!

 

                              (i coniugi Palermo rispondono: VOSTRA)

                         (i coniugi Merenda rispondono: Nostra!)   VOSTRA!          

Sal.      Se avessi Gregorio … come mi ha rovinato un’altra volta.

                  

Reg.     Prima ha rovinato a me!

Sal.      A me!

Reg.    A me!

Luc.    A me.

Reg.    A noi!

Bea.    A nautri!

Luc.    I matrimoni combinati non sono mai buoni.

Bea.    Zitto che certuni riescono alla meraviglia! (entrano Mario e Catena)

Cat.     Ma che sono questi voci…

Mar.    Ma che sono queste voci…

Bea.    Figlia mia, qua si lamentano che non lavori più.

Luc.    Dicono che li abbiamo presi in giro.

Cat.     Mariocetto tu ti lamenti…io veramente sono felice…

Mar.    Anche io mamà…

Cat.    Allora cerca di lavorare al più presto…

Mar.    Stò cercando dove trovo prima, valuto, provo, se mi piace, quanto mi danno,

            se  mi stanco, se non mi devo alzare  presto, se non faccio tardi la sera e poi

           vediamo.

Sal.    Cert volte non mi pare cretino! Mi pare troppo scaltro. (al pubblico)     

Reg.   Ma dico io Cat.

Cat.    Non mi chiami Cat, solo senza la T altrimenti mi viene fame di panini

           Imbottiti con prosciutto e mortadella…

Sal.     Prosciutto e mortadella, questo abbinamento non l’avevo mai sentito.

Reg.    …Non ti poi dare anche tu da fare, tu sei abituata a lavorare…giusto Mario.

Mar.    Giusto mamà…io non sono abituato e mi viene difficile.

Luc.    Vergogna…io rivoglio indietro i soldi da quel Gregorio…e lo prendo a pedate

            nel sedere…

Sal.      Anche io…nel culo…

Cat.     Non state pensando a me e Mariocetto mio…

Reg.     E finiscila di chiamarlo Mariocetto!

Mar.     E finiscila di chiamarmi Mariocetto che sono un cherichetto?!

Cat.      Ma amore.

Mar.    Amore e brodo di ceci!

Sal.     Certe volte mi pare che lo fa apposta quando è cretino!

Luc.     Catena, ascolta tuo padre questa non è famiglia per te, ancora sei giovane

             e bella vaporosa, troverai un altro con cui…

Sal.      Fargli mangiare marmellate e nutella con biscottini plasmon.

Bea.    Catena questo non è uomo per te, non ti difende, ancora sei sostanziosa,

           attraente e piena di salute, troverai un altro che ti darà un figlio.

Sal.     Povero sventurato se non lo scaccia!

Luc.     Siete solo dei provocatori.

Reg.     Basta… Ora parlo io signori Palermo, Mario figlioletto mio ascoltami...

Mar.    Si mamà ti ascolto…

Reg.    Ancora hai mamma tua che ti protegge…non hai bisogno di Cà…ma di

            ma…mmà. Troverai col tempo anche lungo, una ragazza che è una vera

            lavoratrice e che ti darà non un figlio ma due figli…e se mi ci metto di mezzo io

            saranno anche tre e quattro…

Sal.     Baasta…ora parlo io…signori Autostrada Palermo Messina…in via Catania,

           residenti a Messina in via Palermo, diplomati a Catania in via Bologna

           rincretiniti in via Palermo all’altezza della via Messina,  per me potete alzare

           i tacchi…i tacchini…e uscite come tre cretini…mio figlio può trovare di

           meglio e sono sicuro che possiamo risparmiare pure una sedia…

Cat.    Baaaasta ora parlo io….Mario sei magro, non hai la forza di difendere la tua

           piccolina…io non voglio un uomo cosi, i miei hanno ragione…

Mar.    Baaaasta...ora parlo io…sei grassa, mamà ha ragione io trovo un’altra che lavora

            e non mangia plasmon, marmellata e mamà mi protegge e risparmiamo pure una 

            sedia…(in quel momento bussano entra Gregorio)

Gre.     (tutti lo guardano) Vi vedo zitti, e mi guardate fisso, ho capito che siete contenti

             e sono venuto a prendere la parcella.

Sal.     Io ho fatto l’asilo e parcella non me l’hanno data mai.

Luc.    Io le scuole le ho fatte, non ci vedo bene e lo prendo a pedate nel sedere e visto

           che non ci vedo bene se sbaglio lo prendo di davanti.            

     

Bea.   Sig. Gregorio impari a fare bene il suo lavoro ed a conoscere bene le famiglie

          prima di rovinarle…chiederemo al nostro avvocato il risarcimento per danni

          morali e fisici, picchi mi pari ca me figlia da quanto è entrata in questa casa

          è dimagrita almeno di un chilo e mezzo!

Cat.   Io dico solo papà mamma andiamo subito non voglio stare neppure un minuto in

          più in questa casa… ciao Mariocetto.

Mar.   Ciao Nutellona…(escono)

Gre.   Ma che successo!

Salv.    Gregorio vattene prima che ti strozzo, l’unica cosa in comune che avevamo

            Con questa famiglia era che mnon possiamo vedere te, sparisci, già mi hai

            rovinato facendomi conoscere mia moglie, che a sua volta ha rovinat me

            e mio figlio…Vattene non ti fare vedere più, perchè se loro ci mettono

            l’avvocato io ti metto una corda al collo…

Gre.     (spaventato) Me ne sto andandio e in questo paese e vicinanze non ci vengo

            più, perché non capite l’importanza del mio lavoro…del mio impegno…del mio

            essere utile alla società…del…(Salvo non la fa finire)

Sal.      Vattene….(Gregorio scappa)

S C E N A VII°

(Salvatore, Regina, Mario)

Reg.     Non essere dispiaciuto a mamma, perchè ogni impedimento è giovamento.

                         

Mar.     No mamà non sono dispiaciuto perchèi ogni impedimento è giovamento.

           

Sal.      (verso il pubblico) Per memoria non lo frega nessuno.

Reg.     Salvatore ma perchè ci accusiamo, ma siamo rovinati davvero?

Sal.      Ci accusiamo perché non ci siamo conosciuti spontaneamente, ma forzatamente

            e come tutte le cose che si fanno forzate prima o poi sono dolori.

Mar.    Si vero è anche quando vado in bagno e mi sforzo mi vengono dolori.

 Reg.   Ma in fin de conti noi però siamo stati assieme una vita e abbiamo fatto un

           figlio.

Sal.     Una vita, si è vero,  ma una vita senza senso e con un figlio che l’hai rovinato.

Reg.    Mario bello di mamà, mamà ti ha rovinato…o  ti salvato.

Mar.    Mamà mai mi ha rovinato, sempre mi ha salvato. Io farò l’attore…

Reg.    Hai sentito, lui sfonderà

Sal.     Sfonderà  il primo muro che trova…

Reg.   Tu sei troppo esagerato, a quei tempi i matrimoni combinati riuscivano quasi

           sempre, anzi oggi non riescono manco i matrimoni di Amore…Amore.        

           Si prendono e si lasciano…andiamo figlio di mamà ca ti prepero un bello bagno

           cosi ti rilassi…

Mar.    Si acosi mi rilasso mamà, però c’è freddo  mamà mi accendi il caldo bagno…

Reg.    Certo, ti prendo la maglia di lana, ti preparo l’accappatoio e non ti preoccupare

            Che arriverà anche per te il momento giusto del matrimonio.

Mar.    Papà non ti preoccupare, no erano famiglia per noi, un sacco di spese

            Avevamo, da domani esco e cerco di fare conquiste  alle fermate de l’autobus.

            Però domando a ognuna se mangiano nutella, marmellata, e non ti preoccupare

            Che la sedia la risparmiamo, stavolta  gli occhi tuui e die li tengo aperti occhi

            l’haiu aperti. (se ne vanno)

Sal.     Ma picchi fin’ore hai tenuto sempre solo un occhio aperto?

Mar.    Si papuccio!

Sal.      L’Ho detto io, o ci fa,  o  c’è! Manco è cominciata la storia e già è finita, non

            vedevo l’ora di vederlo sistemato invece fu  rovinato…Vero è, trovare il

            grande amore è  più difficile che trovare un ago in due pagliai…oggi giorno

            falliscono tanti  matrimoni, tanti convivono per la prova,  già la prova…provare

            se si và ’accordo…poi non c’è tolleranza e no si convive più…E’ vero falliscono

            anche  i veri matrimoni che uno non si aspetta mai, come mai quel grande

           matrimonio è fallito?…Appunto per questo gentile pubblico io mi chiedo: se

           falliscono  matrimoni veri, spontanei, pieni d’amore figuriamoci se non

           falliscono questi tipi  i matrimoni , su cento, novantanove si perdono…invece

           sono convintissimo che un matrimonio vero, forte, intenso, dove si superano tutti

        

           gli ostacoli duri della vita, nella cattiva e nella buona sorte come si dice

           all’altare, è difficile che non duri…Quindi c’è da dire che:              

                   MATRIMONIO COMBINATO…E’ SEMPRE ROVINATO!

           E poi gentile pubblico avevo ragione io che mio figlio che non è cosa di fare

           niente?  Figuramuni L’Attore! Quanto mi faccio una passeggiata e mi rinfresco

           tutto…(mentre esce)

           Nutelle,  plasmon, marmellata, nipiol, ect… (entra Mario con un altro atteggiamento)

Mar.    Certo che sono bravo, troppo scaltro, perché è più difficile  fare la parte del

            cretino del Bamboccione che quello dello scaltro…Decidete voi se io non sono

            bravo a fare ’attore… perché  bisogna saperlo fare con la testa  e il cuore

               (si sente chiamare dalla mamma)

            Stò arrivando mamà …e poi il ministro dice che  in Italia siamo bamboccioni…

            Il ministro  Padoa  Schioppa…ma se uno esce di dentro prima o poi  scoppia.

            Però un consiglio a certuni lo voglio dare: se non siete bravi a fare bene  come

            Me  la parte, non vi azzardate altrimenti grgati restatei.  

                                        Fine (sipario)  

Per ogni rappresentazione è necessaria l’autorizzazione degli autori.     (tel 090.638009abit. ) cell. 3393359882

       Ad un vero sacerdote per vocazione, aperto ed amico di tutti. Al direttore del Savio di Messina Gianni Lo Grande con immenso affetto di tutta la famiglia Maurici.

       A Franco  ed a tutta la sua compagnia IL Liotro (di Catania) A Franco per la correttezza e l’onestà, a tutto il gruppo veri artisti Catanesi la cui professionalità e lo spirito di abenegazione gli permettono di interpretare qualsiasi mio lavoro tenendo il ritmo sempre acceso.

A Primo Sacchini ed a tutta la sua compagnia Gli Inzoliti  (Marche) che con

Ora ca a mamma muriu…cu su teni u papà? hanno e continuano ad avere un successo strepitoso e sono molto richiesti sia nei teatri che nelle piazze. Grazie a loro per chè vogliono continuare con i miei lavori.