Matteo 24,24

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SALVATORE NASTRO

Autore SIAE sez. D.O.R  matr. 188079

Matteo

24, 24

Sorgeranno falsi messia e falsi profeti,

che faranno grandi miracoli e prodigi

tanto da indurre in errore anche gli eletti

PROLOGO (A sipario chiuso)

Una musica celestiale parte con toni pacati per poi aumentare il suo ritmo.  All’aumentare del suo ritmo si sentono in lontananza le voci dei seguenti cronisti che leggono le notizie con un ritmo serrato e concitato. Le voci sembrano accavallarsi.

1 VOCE Il notiziario delle 11 si apre con una notizia che sicuramente avrà un impatto significativo sul mondo cristiano.

2 VOCE  Una squadra di archeologi in una spedizione nel deserto iracheno ieri ha portato alla luce una coppa decorata e…

3 VOCE: Fonti non ufficiali parlano del ritrovamento della reliquia più importante della cristianità….

4 VOCE Forse si tratta proprio del Santo Graal la coppa ritrovata,  usata da Gesù durante l’ultima cena e che secondo la tradizione avrebbe raccolto il suo sangue quando fu crocefisso il giorno seguente…

5 VOCE Sensazionale! I primi esami al radiocarbonio suggeriscono che la coppa sia autentica

6 VOCE Notizia dell’ultima ora: Il santo Graal è arrivato in Italia per essere portato in Vaticano. Migliaia di fedeli  hanno salutato la reliquia.

7 VOCE Grande assente all’arrivo della coppa Sua Santità le cui condizioni di salute sembrano destare maggiori preoccupazioni.

 

La musica rallenta di nuovo il suo ritmo per trasformarsi poi in una tetra atmosfera natalizia.

(Si apre lentamente il sipario)

E’ lo studio del Cardinale Augusto Sapienza. Sul fondo al centro un’enorme tenda rossa copre il balcone che dà all’esterno.  Al centro della scena un imponente scrivania antica intarsiata con tanto di seggione e sedie per ospiti. Sul suo ripiano ingombro di carte e libri campeggia al centro un enorme crocifisso eretto su base.  Su una delle sedie è seduta una giornalista che prende appunti.

Sulla quinta di destra in trasversale  vi è un camino acceso in marmo , il pubblico non lo vedrà frontale ma ne scorgerà il fuoco solo attraverso i riflessi vivi del rosso.

Sulla sinistra vi è un modesto abete di natale non completamente addobbato. Una cesta a terra trabocca di  palline colorate e fili dorati. Da questa stessa cesta il vecchio e canuto Card. Sapienza prende le palline e una a una le appone sull’albero.

SCENA 1

CARDINALE -   GIORNALISTA

CARDINALE: La cristianità sta vivendo un momento di grande ambiguità e forte imbarazzo. Beh, questo sarà un Natale molto particolare. Da una parte c’è l’estrema contentezza per il ritrovamento della Santa Coppa e dall’altra c’è la preoccupazione e il silenzio teso che ci portano le condizioni di salute del nostro amato pontefice. Ma sappiamo che il Papa è forte e supererà questo momento difficile…. anche stavolta!

GIORNALISTA  Ci parli della coppa Cardinal Sapienza

CARDINALE  E’ un dono di Dio, un elemento chiave nella vita di Cristo e della nostra fede religiosa. Appartiene a tutti…. Perché Gesù ha offerto il suo sacrificio per tutti…

GIORNALISTA  Ma sono riusciti a provare che si tratta proprio del famosissimo Graal che per secoli ha generato leggende?

CARDINALE  Non sarà mai possibile provarlo con assoluta certezza. Si tratta di un’ipotesi ragionevole. La fattura, i particolari del calice, la traduzione delle incisioni, il sigillo… sono tutti elementi che puntano in quella direzione;  del resto c’è ancora una valida squadra di scienziati cattolici del Centro Ricerche dell’Archivio Vaticano che lavora alacremente al progetto.

GIORNALISTA: Che progetti ha ora il Vaticano?

CARDINALE: Ora la coppa è custodita nei nostri spazi protetti ma desideriamo che tutti possano ben presto vederla e venerarla. Sarà esposta in occasioni particolari come il Venerdì Santo o nel periodo del Corpus Domini. (si allontana dall’abete di Natale per avvicinarsi al camino a ravvivare le fiamme) Cara signorina dopo tutto questo freddo delle guerre  e delle tensioni internazionali è bello poter riscaldare il cuore con una storia durata secoli terminata a lieto fine che riunirà tutti i Cristiani sotto la bandiera della fratellanza, una storia che rafforza la fede e che offre a tutti un qualcosa su cui riflettere mentre andiamo avanti con la nostra vita!

GIORNALISTA: Permette un commento Eminenza? E’ il suo modo di parlare, la sua flemma che già riscalda i cuori. Lei sa parlare non all’uomo ma direttamente all’animo delle persone.

CARDINALE:  Troppa gloria signorina! Sin da giovane sapevo di essere stato chiamato a servire Dio  con tutta la potenza che mi era stata concessa.(sorridendo)

GIORNALISTA  Ritornando all’intervista eminenza, la parte più sensazionale della vicenda non è il calice in sé ma bensì ciò che potrebbe contenere, giusto?

CARDINALE: Vedo che nulla sfugge agli occhi attenti della stampa. (Si siede al seggione poggiando i gomiti sul banco e unendo i polpastrelli delle due mani) Beh, si grazie alle ultime tecnologie 3D è stato possibile determinare all’interno della coppa delle minuscole quantità di una sostanza diversa.

GIORNALISTA (Attaccando) Il sangue di Cristo! (Il cardinale in silenzio picchietta i polpastrelli gli uni agli altri) E saranno fatti degli studi per appurare se si tratta proprio del sangue di Gesù?

CARDINALE: (con estrema flemma e calma) Perché? Perché dovremmo?  

GIORNALISTA: (stupita) Non sarà analizzato?!

CARDINALE  Se esiste anche la remota possibilità che la sostanza all’interno del calice sia il sangue di Cristo potrebbe essere tutto ciò che rimane del suo corpo terreno. Non altro! Per scoprirlo sarebbe necessario sacrificare parte di quel sangue per analizzarlo e immergerlo o cospargerlo di soluzioni di reazione eccetera e distruggere anche solo poche molecole è impensabile. Sarebbe un sacrilegio. (si alza e va alle spalle della giornalista e le pone la mano sulla spalla con fare paterno) Ma perché dobbiamo dare una dimensione a tutto? Non dobbiamo impossessarci della realtà ma accoglierla come un dono e scorgere … astutamente… in ogni cosa l’impronta di Dio. (torna a addobbare l’albero di Natale)

GIORNALISTA: Lei è l’eminenza più in vista, la figura più popolare e più influente in Vaticano subito dopo il Santo Padre. Laureato in teologia e diritto canonico, i suoi studi sull’economia mondiale hanno influenzato le teorie dei più grandi economisti del momento.  Dicono che lei ha un forte ascendente sui capi di stato di tutto il mondo. Insomma un papabile a tutto spiano. Dunque la mia domanda è questa: Il papa è ammalato… lei che idee si è fatto sul prossimo pontificato?

CARDINALE: (lungo silenzio; cade dalle mani del cardinale una pallina rotolando: questo è l’unico suono che si sente) (Il suo tono diventa crudo) La sua domanda è sfacciata e impertinente! Le ricordo che non è in fin di vita un presidente di una ricca azienda il cui consiglio d’amministrazione lo rimpiazza cinicamente con una semplice votazione per alzata di mano. E’ ammalato il capo della Chiesa Romana, il successore di Pietro, scelto per volontà divina (le strappa il blocco note di mano, intimandole di smettere di scrivere) e oggi invece di civettare sulla sua salute ringrazi Iddio che lo tiene ancora tra noi.

GIORNALISTA (Sconcertata si alza; quasi al limite dello spavento) Ma…

CARDINALE: la sua curiosità mi disgusta. (Prende la valigetta della giornalista da terra e gliela porge; intanto entra da sinistra il collaboratore del cardinale Padre Leo  recando un plico in mano) L’intervista è finita!

GIORNALISTA: (turbata) Non volevo turbarla sua eminenza…

CARDINALE: (Acquista di nuovo la sua calma; scorge il suo collaboratore ma soprattutto la sua attenzione va al plico) Di materiale ora ne ha per scrivere. Per favore mi lasci solo! (La giornalista si avvicina per baciargli la mano per dimettersi ma lui con un contegno paterno le fa segno di andare via senza salamelecchi) Vada vada!  (La giornalista via a sinistra)

Scena 2

CARDINALE  - LEO

LEO: Sua Eminenza cosa succede?

CARDINALE: Niente Leo. 

LEO: (Si avvicina baciandogli la mano e inchinandosi) Il mondo è visibilio fuori da queste mura eminenza. Cori di osanna si sollevano in piazza San Pietro stracolma di fedeli. Questo sarà un Natale davvero speciale. La coppa ha risvegliato e avvicinato tutti! I cristiani di tutto il mondo  aspettavano un segno tangibile per tornare a credere e stavolta lo hanno avuto. (prende anche lui una pallina dalla cesta e la mette sull’albero)  In ogni piazza del mondo cattolico si stanno ergendo maestosi abeti di natale stupendi come il suo attorno i quali pregare.

CARDINALE: (alienato ripete le parole di Padre Leo tra sé e sè) I cristiani di tutto il mondo  aspettavano un segno tangibile per tornare a credere e stavolta lo hanno avuto.  (Quasi sordo alle parole di Leo) Come sta Sua Santità?

LEO: Parlare col suo medico non conforta affatto!  Le sue condizioni non sono  buone. Eminenza io sto pregando per la sua salute e… per la nostra Chiesa che mai come adesso si ritrova di fronte ad un rinnovamento dopo anni bui e il suo capo si trova in un letto infermo. Cardinale Sapienza, io mi permetto di avanzare un’idea a lei che conosce la nostra Chiesa meglio di nessun altro: Non sarebbe giusto che il Santo Padre rifiuti il divino ufficio?  Non è nelle condizioni di guidare la Chiesa e  alla sua veneranda età di 86 anni dopo i numerosi interventi chirurgici allo stomaco che ha avuto e che continua ad avere non sarà neanche in grado in futuro di sostenere il difficile compito! La chiesa ha bisogno ora, di fronte all’esistenza del calice di Cristo, di un capo forte che sappia parlare a tutti coloro che nel corso dei secoli hanno seminato la nostra strada di dubbi e sobillando false religioni. Eminenza perché non parla con sua Santità… Dio le sarà grato e non lo interpreterà come un atto di superbia. 

CARDINALE  Lo hai detto tu che là fuori sono assiepate migliaia di persone che pregano per lui.  La preghiera accorata di tutti  cattolici là fuori lo farà guarire. E la Chiesa tornerà a splendere di luce propria con la guida del grande papa che è il nostro.

LEO: Dio lo benedica allora!

CARDINALE: (tornando alla realtà)  Cosa mi hai portato?

LEO: Il centro ricerche dell’Archivio Vaticano mi ha dato questo plico da portarvi. Mi ha detto di consegnarlo direttamente nelle vostre mani. (fa per porgerglielo)

CARDINALE: Grazie Leo lascialo pure sulla mia scrivania.

LEO: Eminenza io mi allontano. (fa l’inchino con relativo baciamano riverente per poi uscire)

CARDINALE: Và pure Leo!

Parte una musica concitata.

Il cardinale scruta con la coda dell’occhio se Leo ha lasciato la stanza. Sicuro di essere solo si avvicina alla scrivania e  prende il plico.

 Inforca gli occhialetti dal ripiano, li mette e apre  il dossier e così leggendolo si avvicina al caminetto mentre la musica diventa sempre più forte. Il suo volto è rischiarato dai riflessi rossi del fuoco.

E’ stupefatto. Chiude il dossier repentino. Ha letto qualcosa che lo turba.

Dopo un po’ guarda il fuoco e il dossier. Dei rintocchi di campana lontana echeggiano nell’aria. Decide  di buttare nel fuoco il plico. Il fuoco aumenta d’intensità. Il cardinale dal troppo calore si sposta dal caminetto. Il plico è così bruciato. Stremato sprofonda nel seggione.

Termina la musica

SCENA 3

CARDINALE – ANDREA - LEO

LEO: Sua eminenza c’è il professore Andrea Kovalski (Il cardinale non risponde, è assorto) Eminenza?

CARDINALE: (ritornando in sé) Ah si, dicevi?

LEO: Il professor Kovalski dice di avere udienza  con lei

CARDINALE: Si, si! Fallo pure accomodare. Lo aspettavo (Leo esce) (Il cardinale si alza dal seggione  e guadagna il centro scena)

ANDREA: (entra. Ha una valigetta rigida in mano. Porta degli occhiali particolari dotati di un tubicino che collega le due stanghette dietro la nuca, con incedere incerto va al centro della scena) Eminenza grazie per aver accettato di ricevermi così con breve preavviso. (Fa per inchinarsi)

CARDINALE: Come avrei potuto negare udienza a una persona della sua levatura. Per me è un onore e un privilegio incontrare un illustre uomo di scienza come lei, anche se non condividiamo molti aspetti della sua ricerca sulla genetica.

ANDREA: Molto gentile.

CARDINALE: Si accomodi professore. (Il professore col suo tipico incedere incerto si siede) Scienza e fede si sono riuniti sotto gli affreschi del Michelangelo. Come è andato il viaggio?

ANDREA: Splendidamente! L’anatra all’arancia era squisita!

CARDINALE: Un pasto da gourmet durante un volo aereo oggi è una rarità. Io mangio bene in aereo solo quando accompagno il Santo Padre.

ANDREA: Ma come sta?

CARDINALE: Ci auguriamo che la Santa Messa di Natale la celebri lui. Ma andiamo oltre i convenevoli professore. Che cosa può fare per lei la santa Sede?

ANDREA: Cosa posso fare io per voi, eminenza!

CARDINALE: Prego? Non la seguo. Di che si tratta.

ANDREA: Può garantirmi che nessuno ci interromperà per i prossimi sessanta minuti?

CARDINALE: (Pensa; poi senza rispondere al professore clicca un tasto sulla tastiera del telefono) Padre Leo per favore non vorrei che nessuno mi disturbasse per i prossimi… trenta minuti. (Al professore) Ha la mia totale attenzione, Kovalski. Ma mezz’ora è il massimo che posso concederle. Mi dica di che si tratta.

ANDREA: (mette la valigetta sul grembo) Clonazione umana!

CARDINALE: Ancora? La tragica parodia dell’onnipotenza di Dio! Ripetute volte siamo stati invitati in convegni per dimostrare le nostre tesi opposte professore; per quanto mi riguarda, i fondamenti della sua ricerca hanno qualcosa di immorale.

ANDREA: Ciò che è immorale è non usare le nostre conoscenze di scienza e biologia per curare le malattie e l’umanità.

CARDINALE: Kovalski le ripeto per l’ennesima volta che lo scienziato non deve considerare  una  mortificazione il rifiuto morale della clonazione umana. Anzi questo divieto elimina la degenerazione della ricerca riportandola alla sua dignità. La ricerca in tema di clonazione trova uno spazio accessibile nel regno vegetale ed animale… perché accanirsi sulla clonazione umana?

ANDREA: Lei crede che la Bibbia sia veramente la parola di Dio?

CARDINALE: (leggermente indignato) Naturalmente!

ANDREA: Allora crede anche che vi siano contenute delle rivelazioni divine riguardo al destino ultimo dell’umanità?

CARDINALE: (c.s.) Certo! L’apocalisse di Giovanni ad esempio… del resto un quarto della Bibbia è costituito da profezie!...(visibilmente indignato) Ma professor Kovalski crede che sia arrivato a coprire questa posizione senza conoscere la Bibbia? 

ANDREA: Non la prenda come un affronto. E’ solo che devo prepararla a ciò che dirò in seguito… Cardinale Sapienza oggi Dio sta bussando alla nostra porta e non dobbiamo essere sordi alle profezie.

CARDINALE: Inizio a trovare questa conversazione piuttosto noiosa! (Si alza in piedi)

ANDREA: (con estrema flemma) La prego di sedersi cardinale, le prego di portare ancora un po’ di pazienza. (pausa) Presto capirà dove voglio andare a parare con questo preambolo. (Il cardinale sospira, guarda l’orologio e si risiede nel seggione) Può descrivermi come immagina il secondo avvento?

CARDINALE: (con sguardo da sfida) Cosa sta cercando di dire Kovalski?

ANDREA: (Si alza e incerto si avvicina al caminetto dove porge le mani cercando calore) Una domanda interessante vero? Pare che sia una questione molto popolare di questi tempi! Tutti scrivono su quest’argomento: ecclesiastici, atei, gnostici, maoisti, intellettuali… eppure in tutti questi libri c’è un minimo comune multiplo: il genere apocalittico!

CARDINALE: La tradizione ci insegna che Cristo ritornerà nella gloria del trionfo del bene sul male, accoglierà tra le sue braccia coloro che hanno avuto fede e li porterà con sé donando loro la pace eterna!

ANDREA: Un ottimo soggetto per un dipinto cinquecentesco, non trova?

CARDINALE: Il fatto è che nessuno sa per certo quando o come Cristo ritornerà. La profezia è lì nella Bibbia, ma esistono dozzine di interpretazioni diverse. E’ vero pure che ogni giorno abbiamo centinaia di segni che ci inducono a pensare che la sua venuta è vicina ma…. Il tempo è una grandezza relativa… Professor Andrea Kovalski ho risposto in maniera soddisfacente alla sua domanda?

ANDREA: (scandendo la battuta) Io non solo so quando Cristo tornerà, so anche come!

CARDINALE: (Le parole di Kovalski non lo hanno affatto scalfito)  L’illustre scienziato che corteggia l’onnipotenza di Dio con i suoi studi sulla clonazione ha anche una teoria? Su me la dica!

ANDREA: (L’ironia del Cardinale non lo tange) Non si tratta di una teoria, io lo so!

CARDINALE: (c.s.) Lei crede di poter prevedere quando il Salvatore verrà di nuovo?

ANDREA: Decisamente! Al cento…uno per cento!

CARDINALE: (ancora calmo) …e ha fatto tutta questa strada per condividere con me questa conoscenza?

ANDREA: Eminenza, senza di voi ciò non succederà!

CARDINALE: (sbotta) A che setta apocalittica appartiene? (disperato)  Il mondo ha partorito un altro dottor Frankestein! La linea tra genio e follia credo che stavolta l’abbia superata! Ma professore chi può dire in che modo il Salvatore tornerà?

ANDREA: E se fosse in una maniera che nessuno ha mai osato pensare? Una maniera che rispecchia i nostri tempi: la tecnologia! E’ evidente che Giovanni, Matteo, Ezechiele  e tutti coloro che hanno scritto del ritorno di Cristo non potevano descrivere con chiarezza tale evento, non sarebbero stati in grado neanche di spiegare oggetti comuni come che so…il telefono o l’aereo. Credo che io e lei siamo stati scelti… scelti da Dio per realizzare il suo piano.

CARDINALE: Io e lei?  Insieme Fede e Scienza? Bah!

ANDREA: Si; Lei un principe della Chiesa e io un umile servo a cui Dio ha dato il grande dono della conoscenza. Scienza e fede!  Sempre in contrasto proprio come il lupo e l’agnello… eppure Isaia parla di un tempo in cui “Il lupo abiterà con l’agnello” E con la pacifica convivenza delle nostre due discipline anche gli altri seguiranno quest’esempio…. e il leopardo giacerà col capretto, 

CARDINALE: (a mente ripete le parole delle Sacre scritture) Isaia 11, 6…e il giovane leone e il bestiame ingrassato staranno insieme e un bambino li guiderà…

ANDREA: E un bambino li guiderà! Capite eminenza! Questo è il progetto di Dio! Dio mi ha donato grandi talenti e così ha fatto pure con lei. La mia conoscenza della genetica mi ha permesso di perfezionare un metodo per riprodurre l’essere umano a partire dal DNA. E Dio ha benedetto lei rendendola un grande leader spirituale capace di guidare la sua Chiesa preparandola per il giudizio universale! Abbiamo i mezzi e il potere perché il nostro destino si compia!

CARDINALE: Cos’hanno a che fare la genetica, la clonazione con il progetto che Dio avrebbe su noi due?

ANDREA: Dio ha fatto arrivare a lei, alla guida spirituale che ha preferito a tutti gli altri, il calice dell’Ultima Cena, la coppa che raccolse il sangue di Cristo sul Calvario; sangue che si è conservato perfettamente fino a oggi e che contiene il segreto del suo DNA.

CARDINALE: (Si alza nervoso e si avvicina al caminetto, annaspa sulle parole) All’interno della coppa… ehm… non è stato confermato che si tratti di sangue umano!

ANDREA: (apre la sua valigetta estraendo una cartellina dello stesso colore di quella che è stata bruciata prima) Le leggo il referto?

CARDINALE: (Si volta, vede la cartellina e poi il suo sguardo va alle lingue di fuoco) Ma come diavolo l’ha avuta?

ANDREA: (sventolando la cartellina) E’ un dono di Dio, e io ho il mezzo per raggiungere la meta. E la meta è il Suo volere… è il Suo piano divino!

CARDINALE: (Che ha di nuovo guadagnato il posto alla scrivania) Mi sta suggerendo forse che dovrei in qualche modo dare il calice a lei in modo che possa clonare…..( Si rende conto della blasfemia che sta pronunciando e sprofonda nel suo seggione inorridito) Oddio Santo! (Si toglie le mani dal volto e con estrema flemma) Questa è una bestemmia!

ANDREA: Matteo 24… Ai discepoli che gli domandano quando ritornerà.. Gesù indica un tempo…

CARDINALE: (continua la sua memoria) …in cui si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno , vi saranno carestie, terremoti e pestilenze.

ANDREA: E non è forse ciò che sta succedendo da una parte all’altra del globo. Solo quest’anno circa due miliardi di persone rischiano di morire di fame in un mondo che ha visto l’uomo camminare sulla Luna? Il momento è giunto! La sua mano divina ha fatto si che noi due ci incontrassimo così che unendo le nostre forze facessimo si che suo Figlio possa tornare a vivere. Dobbiamo avere il coraggio di fare ciò che lui ci chiede!! (Pausa lunghissima durante la quale Kovalski attende una risposta) La sua reazione non mi sorprende, Eminenza Sapienza! Eppure il suo cognome la tradisce… Un uomo come lei dimostra di non avere una grande consuetudine con la natura.

CARDINALE: Ma chi è lei per poter dire una cosa del genere?

ANDREA: Io sono nato in Polonia nel 1977 da una facoltosa famiglia ebrea, mio padre era un ricercatore biologo. I miei genitori accecati dalla grande personalità del nuovo papa polacco, Karol  Woytila si convertirono al Cristianesimo diventando dei fanatici  al punto di volersi trasferire qui in Italia, quando avevo l’età di dieci anni e fu lo stesso anno che iniziai ad avere seri problemi agli occhi. Fui visitato da alcuni specialisti colleghi di mio padre  e mi diagnosticarono la degenerazione della macula: una malattia progressiva che mi avrebbe portato alla totale cecità e che oggi colpisce circa 30 milioni di persone all’anno.  Guarire significava credere in un miracolo. In quello stesso anno , nel 1987 l’’Advance Cell Tecnology, una società di biotecnologia di Worcester, nel Massachussets in America annunciò che questa forma di cecità poteva essere curata grazie alle cellule staminali di origine embrionale. Fu un lampo di gioia e di speranza. Saremmo partiti per l’America. Intanto la Chiesa pubblicò il DONUM VITAE  il documento che condannava qualsiasi forma di clonazione anche a scopo terapeutico. Quel bagliore di luce flebile nei miei occhi si spense definitivamente. Giorno dopo giorno vedevo sempre meno, ma ricordo benissimo le serate, mentre ero nel mio letto, discorrere mio padre e mia madre di dilemmi etici. “E’ giusto o non è giusto”, “è giusto o non è giusto”; ci raggiunse anche un nostro amico ebreo e ammonì mio padre dicendogli che la legge di Dio, la legge ebraica non veniva affatto violata in quanto nella pratica della clonazione a scopo terapeutico non veniva utilizzato lo sperma, ovvero la forza della vita e poi perché l’embrione diventa vita solo dopo 40 giorni. (Con freddo distacco, serio e cinico) Ma ora i miei genitori erano ferventi cattolici. Non  gli interessava più quello che diceva il loro amico ebreo. …. E intanto si fece notte, non fuori la mia finestra…. Ma dentro i miei occhi. Crescendo e diventando uomo ho iniziato a studiare duramente e sono diventato genetista come mio padre. Dall’Italia intanto sono migrato in Danimarca dove mi sono unito a grandissimi centri di ricerca e oggi è anche grazie a me se il governo ha consentito la creazione di embrioni per scopo scientifico. Io non voglio che altri vivano nel mio stesso buio

CARDINALE: (Deglutendo a fatica) Lei…. È cieco?

ANDREA:  Li vede questi? (Mostra i suoi occhiali) Questi non sono semplici occhiali da vista;  essi si basano sul principio dell’orientamento dei pipistrelli. I pipistrelli sono ciechi ma riescono ad orientarsi grazie ad un sofisticato sistema di impulsi che gli delineano il percorso. Così riesco a orientarmi anche io, ma è ancora tutt’ora un prototipo.

CARDINALE: Io non avrei mai pensato che lei fosse cieco….

ANDREA: So cosa sta pensando! Sta pensando che io voglio clonare Gesù Cristo per poter porre fine all’annoso dilemma scienza e fede? Per riprendermi la rivincita sulla fede? Per poter così affermare che la fede ha avuto bisogno della scienza per riavere il suo Redentore dimostrando così che essa sia superiore e schiaffeggiare così moralmente i miei genitori che con le loro opulenze economiche mi avrebbero potuto portare in capo al mondo per curarmi invece di rifarsi  alle irriducibili posizioni ostentate dei cattolici??? Ebbene no! Vi sbagliate eminenza, non sono ispirato da Satana  a creare un anticristo, un capro espiatorio della mia croce. Questo secondo avvento non è il tentativo di Lucifero di vendicarsi di Dio!

CARDINALE: (cauto) Vorrebbe farmi credere che il suo non è rancore?

ANDREA: Io riconosco in Dio la grandezza del suo creato, e il suo creato ha delle regole, ha dei processi che lo disciplinano; i miei occhi non sono stati chiusi per un capriccio di Dio ma per un cattivo funzionamento della natura.  Io ringrazio Iddio per aver dotato noi della conoscenza dei meccanismi del suo creato. Senza l’osservazione della natura, senza l’osservazione e lo studio dei pipistrelli, io oggi non avrei neanche questi occhiali che mi permettono di avere una vita quasi normale ed essere comunque un grande e stimato genetista nel mondo alla stessa stregua di uno vedente! (Tuonando verso il Cardinale e puntando il dito) Cardinale, lei che un giorno sarà chiamato a guidare la sua Chiesa,  non crede che se Dio non avesse voluto che gli uomini arrivassero alla clonazione avrebbe confuso le menti di noi scienziati come fece coi costruttori della torre di Babele millenni fa?

CARDINALE: Le sue parole mi hanno provocato un enorme mal di testa! Con il suo piano stiamo per assistere alla creazione dell’Anticristo. (tuona) Questa clonazione è opera del demonio!

ANDREA: … e se stavolta Satana avesse intenzione di servirsi di lei per mandare a monte i piani di Dio? E se pensando di fermare qualcosa di cattivo finisse invece di ostacolare il vero disegno di Dio? Il cieco stavolta è lei: Il tempo del secondo avvento è quello giusto. I segni ci sono. Si guardi intorno, lei che può farlo e cosa vede? Non vede le sofferenze che annunciano il ritorno del Messia? Governi irresponsabili, guerre, povertà, il disgregarsi della famiglia, grandi scoperte scientifiche… è un tempo di miracoli!!! E non sarebbe un miracolo se da una minuscola goccia del sangue che lui ha versato per noi…. Per voi…che lui tornasse tra noi a vivere? Ai suoi tempi chi avrebbe mai immaginato che potesse compiersi il miracolo dell’Incarnazione per opera dello spirito Santo? Eminenza questo è il miracolo!!!!

CARDINALE: (Al citofono; massaggiandosi le tempie) Leo portami un antidolorifico per la testa  per favore. … Un clone di Gesù anche se sia ammesso, non sarebbe che una copia, una mera copia, non Cristo, non il Redentore. Come farà a  riprodurre l’anima del Salvatore del mondo?

ANDREA: (Addolcendo lo sguardo e quasi ad ammetter la sconfitta) E’ vero non posso! Sarà una copia, solo… finchè lo Spirito Santo non vi entrerà, esattamente come entrò nella Vergine Maria così che lei potesse concepire e partorire. E poi lei sarebbe il suo mentore. Il bambino sarà affidato alla sua custodia. Eminenza ci pensi. Lei è la persona scelta da Dio: non può rifiutarsi. Tra venti giorni è natale e lei stavolta potrebbe riportare nella mangiatoia di tutti i cristiani del mondo, dopo più di duemila anni il vero e unico figlio di Dio.

CARDINALE: (Dolorante alla testa, al culmine della sofferenza) Io, fare da mentore a Gesù Bambino? Lei si sbaglia. (frastornato) Tutto ciò è sbagliato! La smetta non voglio sentire altro!

LEO: (Entrando preoccupato con un bicchiere) Eminenza cosa succede? (gli porge il bicchiere)

CARDINALE: (sofferente) Un leggero dolore alla cervicale, stà tranquillo Leo. (beve il medicamento)

LEO: Cardinale mi perdoni ma la vedo un po’ scossa per essere un leggero dolore al collo!

CARDINALE: (ancor sofferente, abbandonato sul suo seggione) Leo, caro il mio Leo come sei apprensivo…

LEO: Devo credere mica che il professor Kovalski la stia importunando….

CARDINALE: (Con impeto furioso tirandogli la tonaca) Basta Leo!

ANDREA: (in soggezione) Cardinale non si preoccupi, non è il caso!

LEO: (Spaventatosi e mortificato indietreggia) Mi scusi eminenza non volevo turbarla!!

CARDINALE: Prima che vai a cenare lasciami il pass dell’archivio sotterraneo nella sala delle udienze sotto la mia scrivania.

LEO: Cosa deve fare a quest’ora nell’archivio segreto?

CARDINALE: (Sordo alle domande di Leo) Ti ringrazio per la medicina Leo! Puoi andare!

LEO: Ma… ( è disorientato)

CARDINALE: (alzandosi dalla sedia gli intima di uscire) Ti auguro buon appetito! Ah Leo stasera non vi raggiungerò per la cena. (Leo lascia suo malgrado la stanza)

LEO: Va bene, va bene eminenza (Sgattaiola fuori mortificato e intimidito)

ANDREA: Mi fa piacere che abbia deciso di prendere in considerazione ciò che le ho detto!

CARDINALE: (Annaspando) non fraintenda! (Si volta di spalle) Il pass per l’archivio mi serve per ritirare una copia di un manoscritto del settecento che sto studiando!( Si volge repentino verso Andrea dopo una lunga pausa) La coppa è stata sepolta nel deserto per migliaia di anni. E’ impossibile che il DNA si sia conservato.

ANDREA: (Ridendo)

CARDINALE: (Fanciullesco) perche ride?

ANDREA: Nel vostro archivio mancano sicuramente dei trattati di ingegneria genetica altrimenti non farebbe domande del genere!

CARDINALE: (ansioso) Mi risponda! La supplico!

ANDREA: Da un punto di vista scientifico anche se le cellule del sangue si fossero frantumate nel corso dei millenni, il materiale nucleico presente nei globuli bianchi potrebbe essere rimasto intatto sotto forma di cromosomi. I cromosomi a loro volta potrebbero essere conservati perché la coppa avrebbe contenuto il vino dell’Ultima Cena prima di raccogliere il sangue. La presenza di alcool avrebbe agito da conservante impedendo la distruzione del materiale nucleico indotta dalla proliferazione dei batteri.

CARDINALE: Tutto ciò che lei dice per me non significa niente… è come se lei stesse parlando marziano.

ANDREA: E allora capirà questa lingua: il DNA si è conservato perché si tratta del sangue di Cristo: sangue divino. E’ opera del Padre, ed è la sua mano che lo ha conservato. E’ davvero tempo di miracoli! (dalla tasca della giacca estrae una provetta e la porge sulla scrivania). Questa è la provetta dove potrà raccogliere il materiale per mettere in pratica il disegno di Dio. Ha il coraggio di accettare questo compito, eminenza?

CARDINALE: (Quando vede la provetta cade nel panico più totale) Signore mio dammi la forza! (RINTOCCHI DI CAMPANA IN LONTANZA)

 (Ad Andrea) Lei è ossessionato dal proprio potere, è guidato dal suo smisurato ego!!

ANDREA: Io non sono pazzo, se è questo quel che vuole dire! Lei mi parla di potere?  La storia del Graal le darà così una grande notorietà aiutandola a raggiungere una posizione di prestigio tra i suoi colleghi. E quel prestigio avrà una grande importanza quando il Collegio cardinalizio si riunirà in conclave nella Cappella Sistina per eleggere l’uomo che diventerà il vescovo di Roma, il santo Padre, successore di san Pietro…. Vicario di Cristo!

CARDINALE: Il vicario di Cristo! O Signore mio!

(RINTOCCHI DI CAMPANA IN LONTANZA)

ANDREA Credo che già ho abusato troppo del suo tempo Cardinale. Le campane della basilica sollecitano l’uscita di noi laici dal Vaticano affinchè voi possiate raccogliervi in preghiera. Le chiedo di pensare a ciò che le ho detto.  (Il cardinale si appresta a  prenderlo sotto il braccio per accompagnarlo all’uscita) E quando lo farà, consideri quante volte è accaduto nel corso della storia che un concetto inconsueto o controverso è stato proposto e immediatamente bollato come blasfemo, per essere poi accettato come vero e giusto qualche anno o al massimo qualche secolo dopo. (sulla soglia della porta, il cardinale gli apre la porta) Ci pensi eminenza. Preghi per questo. Dio la sta aspettando! (Via)

SCENA 4

CARDINALE  - LEO

+ VOCI FC

(Parte una musica)

Il cardinale chiude il pesante uscio e si appoggia con la schiena sulla porta distendendo la testa quasi a voler tenere fuori con forza quei pensieri e non farli entrare. Con un enorme macigno sul cuore si avvicina alla scrivania, prende la provetta e la osserva. Si avvicina al caminetto e la studia in controluce, la rigira nelle sue mani come un orrido feticcio e poi con violenza fa per  gettarla nel fuoco. Il suo braccio sembra trattenuto da un’oscura forza.  Va verso il proscenio

CARDINALE: Dio mostrami la strada! Dimmi che  questo è solo un modo per mettere alla prova la mia fede. Non giudicarmi se ignoro la tua parola. Rispondimi, Signore ti prego! E se Andrea Kovalski avesse ragione? Se Cristo ha scelto davvero di tornare nel modo che ha detto lui? Dove sei? Rispondimi non lasciarmi da solo! Non indurmi nell’errore, te ne prego!! Sin da piccolo mi hai preso per mano, mi hai accompagnato in ogni mia scelta. So di essere un tuo eletto, di essere destinato a salire in alto, a guidare la Tua Chiesa. Ogni cellula del mio corpo l’hai plasmata con questa consapevolezza. (Quasi come se stesse ascoltando le parole di Dio, in estasi) Forse io non sono destinato a guidare la Chiesa ma…. (ora ride convulsamente guardando la provetta) l’umanità intera. Si! Questo è il tuo disegno! Vuoi premiarmi come persona più saggia del mondo affidando proprio a me il tuo secondo avvento?! Dammi una prova inconfutabile di ciò che mi chiedi.. Dammi una prova. Una che non posso ignorare!!!!

RINTOCCO DI CAMPANA  + musica concitata

LEO: (Entra sommesso) Cardinale?!!

CARDINALE(Riluttante non gli volge neanche il viso) Avevo chiesto di non essere disturbato!!

LEO: (Facendosi avanti) Cardinale, il Santo Padre…. è…. è morto!

CARDINALE: (Si porta la mano al petto stropicciandosi la tonaca.) No!!!! (Dà un urlo e cade di nuovo su sé stesso; dopo alcuni secondi di pianto violento alza gli occhi al cielo) Dio è questo dunque il sentiero che hai tracciato per il tuo eletto? (Con rabbia) Rispondimi se vuoi che io diventi il maestro di tuo figlio!!!!! (Brandisce la provetta come un’arma verso Dio. Pian piano si rannicchia su sé stesso piangendo)

(SU UN CANTO GREGORIANO SI ACCENDE UN RAGGIO DI LUCE SU DI LUI GRADUALE MENTRE IL RESTO DELLA SCENA VA IN PENOMBRA)

Si odono dei rintocchi di campana

VOCE:  (lontana con un forte riverbero) Extra Omnes!!

 Aumentano i canti gregoriani per alcuni secondi

VOCE:  Avallone, Sapienza! Avallone! Sapienza, Sapienza Sapienza!! Prefectus Sapienza Augusto, acceptas me electionem de te canonici factem in summum pontificem?…..

SAPIENZA: Accepto!

Innumerevoli campane in giubilo annunciano l’elezione del nuovo Papa

VOCE: Nuntio Vobis Gaudium Magnum: Habemus Papam!!! (Urla di giubilo) L’eminentissimo e reverendissimo signore di Santa Romana Chiesa: Cardinale Augusto Sapienza! (urla di giubilo) Per questo officio si impone il nome di Papa Pietro Secondo. (Giubilo prolungato)

La musica ora diventa drammatica. Entra dalla porta di sinistra un uomo simile al Cardinal Sapienza, vestito di bianco come un papa, seguito da due canonici. Arrivato al centro scena di spalle al pubblico  si volge verso destra. Entra gioioso un bambino etereo angelico vestito con una tunica bianca. Il papa l’accarezza in testa con fare paterno, poi  lo prende per mano e si accinge ad andare verso la tenda centrale. Intanto i due canonici si sono avvicinati alla tenda. Appena il papa vi si avvicina tirano i lembi aprendo cosi il passaggio sul balcone. Una enorme luce entra creando l’ombra sul crocifisso sulla scrivania centrale. Appena il papa e il bambino varcano la soglia del balcone i due canonici chiudono la tenda gettando di nuovo la scena nel buio. Il cardinale Sapienza è ancora steso a terra immobile.

VOCE DI DIO:Se qualcuno vi dirà: Ecco Dio è qui o è là, non ci credete! Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore anche gli eletti. Ecco io ve l’ho predetto e… chi vuol capire capisca! Matteo 24-24

Si chiude il sipario

FINE