Scheda copione
Titolo Eventuale titolo |
Maximilien |
Autore ed aventi diritto |
Giuliano Angeletti poetangeletti@gmail.com tel. 3317115597 |
Data pubblicazione |
30 . 04.2018 |
Anno di stesura |
2018 |
Genere |
Dramma |
Atti |
1 |
Durata (min) |
70 |
Lingua |
Italiano |
Personaggi maschili |
9 |
Personaggi femminili |
4 |
Minimo attori maschili |
9 |
Minimo attrici femminili |
4 |
Premi e riconoscimenti |
|
Depositato S.i.a.e. |
Sezione DOR numero posizione SIAE 198563 Codice Opera 933118A |
Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto Da effettuarsi dalla SIAE |
100% 100% |
SINOSSI: Angeletti in questo particolare dramma descrive un Robespierre, vittima di se stesso e delle sue allucinazioni , un perfezionista che non perdona e non si perdona nessun errore, ma nello stesso tempo Maximilien è un uomo fragile , bisognoso di lodi e di affetto. Il Nostro, amato e temuto dal popolo ha come unico affetto la sensibilità di Éléonore e di tutta la famiglia Duplay che lo ospita e quello di sua sorella Charlotte, che tutta piena di se, non percepisce nulla né del padre della rivoluzione né della rivoluzione stessa: mentre il fratello Augustin chiamato in famiglia Bonbon al contrario di Maxime vive una vita dissoluta lontano dalle idee del fratello e degli eventi che caratterizzano il periodo storico : la trama tratta dell’ultimo periodo di vita della vita di Robespierre, un uomo vittima delle sue convinzioni e dei suoi tic nervosi e delle sue manie: il Nostro vive con il terrore di venire assassinato non solo dai nemici politici ma anche dai suoi stessi amici. Maxime è un uomo pentito della sua stessa inflessibilità, pentito per aver fatto condannare a morte il suo unico amico Camille e il suo più acerrimo non più amico fraterno Danton. … dalla creatività del dramaturg nasce un Robespierre in piena delirante depressione: molto umano e fragile : e molto lontano da come viene tramandato dalla storia … ma come sappiamo la storia la scrivono i vincenti.
Per ulteriori delucidazioni: poetangeletti@gmail.com
Maximilien
dramma
ATTO UNICO
di:
Giuliano Angeletti
Posizione S.I.A.E. N. 198563
Codice Opera 933118A
Personaggi:
Maximilien Robespierre
Charlotte Robespierre
Augustin Robespierre
ÉléonoreDuplay
Louis Antoine de Saint-Just
Georges Couthon
Georges Danton
Camille Desmoulins
Lucille Desmoulins
Il cittadino medico
Il cittadino barbiere
Il cittadino valletto
SCENA PRIMA
Maximilien Robespierre, Charlotte Robespierre
( buio )
Ora occorre trarre grandi conseguenze dai principi che abbiamo qui esposto.
Dato che l’anima della repubblica è la virtù, l’uguaglianza, e dato che il vostro scopo è di fondare, di consolidare la repubblica, ne consegue che la regola prima della vostra condotta politica deve essere quella di indirizzare tutte le vostre opere al mantenimento dell’uguaglianza e allo sviluppo della virtù: poiché la cura principale delle legislature deve essere quella di fortificare il principio su cui si fonda il suo potere di governo.
Cos’, tutte le cose che tendono ad eccitare l’amor di patria, a purificare i costumi, ad elevare gli spiriti, ad indirizzare le passioni del cuore umano verso interesse pubblico devono essere da voi adottate ed instaurate. Mentre tutte le cose che tendono a concentrare le passioni verso l’abiezione dell’io individuale, a risvegliare l’interesse per le piccole cause ed il disprezzo per quelle grandi, devono essere da voi respinte o represse.
Nel sistema instaurato con la rivoluzione francese tutto ciò che è immorale è impolitico, tutto ciò che è atto a corrompere è controrivoluzionario.
[…] Bisogna soffocare i nemici interni ed esterni della repubblica, oppure perire con essa. Ora, in questa situazione, la massima principale della vostra politica deve essere quella di guidare il popolo con la ragione, ed i nemici del popolo con il terrore.
Se la forza del governo popolare in tempo di pace è la virtù, la forza del governo popolare in tempo di rivoluzione è ad un tempo la virtù ed il terrore. La virtù, senza la quale il terrore è cosa funesta; il terrore, senza il quale la virtù è impotente.
Il terrore non è altro che la giustizia pronta, severa, inflessibile. Esso è dunque una emanazione della virtù. È molto meno un principio contingente, che non una conseguenza del principio generale, della democrazia applicata ai bisogni più pressanti della patria.
Si è detto da alcuni che il terrore era la forza del governo dispotico. Il vostro terrore rassomiglia dunque al dispotismo? Si, ma come la spada che brilla nelle mani degli eroi della libertà assomiglia a quella della quale sono armati gli sgherri della tirannia. Che il despota governi pure con il terrore i suoi sudditi abbruttiti. Egli ha ragione, come despota. Domate pure con il terrore i nemici della libertà: e anche voi avrete ragione, come fondatori della Repubblica.
Il governo della rivoluzione è il dispotismo della libertà contro la tirannia.
(pausa)
( Robespierre è seduto al buio e sta guardando nel vuoto)
(pausa)
Charlotte Robespierre : ( fuori scena)
Maxime, Maxime cosa fai li chiuso in quella stanza, ormai è tutto il pomeriggio che sei lì
Maximilien Robespierre: (grida)
Charlotte, finiscila e lasciami in pace !
Charlotte Robespierre : ( fuori scena)
Maxime, finiscila e guarda che io non ti temo, non ho paura di te e ricordati che io sono tua sorella e se ti dico qualcosa io lo faccio solo ed esclusivamente per il tuo bene
Maximilien Robespierre: (grida mettendosi le mani tra i capelli)
Basta Charlotte, basta lasciami in pace !
(pausa)
(Maxime si alza e le luci si fanno soffuse )
Maximilien Robespierre: (in preda al panico)
Charlotte,Charlotte!
(Charlotte entra in scena, i due si abbracciano)
Maximilien Robespierre: (in preda al panico)
Charlotte,Charlotte! Ho paura … ho paura
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Maxime,Maxime ci sono io a proteggerti, non ti preoccupare: ci sono io !
(Maxime improvvisamente cambia umore ed acquista sicurezza)
Maximilien Robespierre: (grida mettendosi le mani tra i capelli)
Basta Charlotte, ti voglio bene, ma ora basta non ti sopporto più !
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Neppure io a volte non ti sopporto, petchè io ti voglio bene e non voglio che ti succeda qualcosa
Maximilien Robespierre: (ironico)
Charlotte, capisco la tua paura, ma io non ho bisogno di scorte, perché non ho nulla da temere
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Ma potrebbero ucciderti, pensa a quello che è successo al povero Jean – Paul accoltellato da quella squaldrina normanna nella sua vasca da bagno
Maximilien Robespierre: (afflitto)
La morte del povero jean – Paul è stata una grande perdita per la causa e la rivoluzione stessa ( si tocca la testa) ma ore non ci voglio più pensare ( grida) la morte di Marat va adeguatamente vendicata
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
La colpa è dei girondini, solo dei girondini
(pausa)
( Maxime tossisce)
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Maxime, devi farti vedere dal medico, perché la tosse non solo non passa ma è ogni giorno più forte
Maximilien Robespierre: (afflitto)
Lo so, ma passerà col tempo passerà
( la sorella si avvicina a Maxime e con un fazzoletto bianco pulisce il bavero della giacca: il bavero è sporco di sangue)
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Maxime, hai ripreso a sanguinare dal naso , anche di notte e ogni notte sempre di più : questa mattina ho visto il tuo cuscino ed ha una grande macchia di sangue
Maximilien Robespierre: (afflitto)
Passerà, passerà il medico mi ha detto che presto passerà
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Fratello mio dovresti mangiare di più , ti stai trascurando troppo , devi mangiare carne, e devi pensare a te stesso, devi salvaguardarti!
Maximilien Robespierre: (afflitto)
Si ti prometto che penserò a me stesso
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Allora dovresti stare più con tua sorella e ritornare ad abitare qui e non negli appartamenti di quella donnaccia che ti usa come un burattino
Maximilien Robespierre: (alterato)
Éléonore , Éléonore si chiama Éléonore e la devi rispettare perché è una gran donna
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Io ti sto dicendo la verità e poi con me sei al sicuro, nessuno cercherà mai di avvelenarti o farti del male, invece in quella casa : penso ti accettino solo perché hanno paura di te e per il resto non voglio neppure pensarci: tu tra le braccia di quella Éléonore … una pena … anche lei si approfitta di te.
Maximilien Robespierre: (alterato)
Éléonore , Éléonore no lei no!, lei mi accudisce e si preoccupa per me : e poi non è vero che in quella famiglia hanno paura di me (pausa) perché loro sono dei giacobini convinti, io mi fido di tutta la famiglia Duplay
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Questo lo so, però non è la donna che fa per te, perché io la vedo troppo opportunista (pausa) e poi io la trovo antipatica: ( alterata) non la sopporto proprio!
Maximilien Robespierre: (alterato)
Ma non la devi sopportare tu, la devo sopportare io: per favore lasciami stare
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Va bene, io ti ho dato solo un consiglio e solo ed esclusivamente per il tuo bene, ma se tu non vuoi ascoltarmi fai quello che vuoi
Maximilien Robespierre: (alterato)
Tanto lo sai che io faccio quello che voglio
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Va bene, ti lascio stare ma poi non voglio sentire lamentele
( alterata esce di scena, Maxime raccoglie delle carte e fa per uscire, ma in quel momento rientra la sorella)
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Maxine ricordati che devi pensare anche ad Augustin, lui non ha niente di te ed è proprio un Bonbon, la sua vita è dissoluta si incontra con donne sposate, devi promettermi di prenderlo da parte e ricondurlo alla ragione
Maximilien Robespierre: (alterato)
Si lo farò, stai ben certa che lo farò, ma adesso lasciami andare
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
E dove vai! Si può sapere dove vai a quest’ora , e cosa fai torni a casa o no questa sera!
Maximilien Robespierre: (alterato)
No,non torno a casa, basta lasciami stare
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Allora mi vuoi dirmi che adesso vai a casa di qiuella donna che ti porterà alla rovina
Maximilien Robespierre: (alterato)
Éléonore , Éléonore si chiama Éléonore :si mi fermo a casa sua e ci rimango per un po di tempo
Charlotte Robespierre : ( premurosa)
Non mi farai una cosa simile, guarda che se esci da questa casa non stare più a tornare
( Maxime di scena )
(rimane in scena Charlotte disperata)
Charlotte Robespierre : ( agitata)
Maxime, Maxime ritorna da me non andare da quella donna !
( Charlotte esce di scena)
SCENA DUE
Maximilien Robespierre,Éléonore Duplay, Augustin Robespierre
( entra in scena Éléonore Duplay)
Éléonore Duplay: (premurosa)
Bentornato cittadino Maxime sapessi quanto mi sei mancato
Maximilien Robespierre:
anche tu mi sei mancata cittadina Éléonore, ed è la prima volta in tutta la mia vita che mi capita
(si abbracciano)
Forse tu non te ne rendi conto di quanto sei importante per me, tu sei l’unica donna che mi fa palpitare il cuore
Éléonore Duplay:
mi stai dicendo cose che mi rendono oltremodo felice e contenta di accoglierti in questa casa non solo come ospite
Ho voglia anch’io di abbracciarti
Maximilien Robespierre:
non mi sento bene cara Éléonore, tra di noi tralasciamo la parola cittadino
Éléonore Duplay: (ride)
Grazie Maxime! Ma vedo che il naso ha continuato a sanguinare anche questa notte , e a quanto pare ha sanguinato tanto : l’emoragia è stata molta ?
Maximilien Robespierre:
Si tesoro sai che è così il naso sanguina ogni giorno sempre di più, ma non ne voglio neppure parlare, tanto so che è così, so di stare male e non posso neppure fare niente per curarmi
Éléonore Duplay:
Guarirai, io ti posso assicurare che guarirai
Maximilien Robespierre:
lo so che non guarirò. So anche lo dici solo per crearmi grandi illusioni
Éléonore Duplay:
Ma non lo stare neppure a pensare: oggi stai molto meglio di ieri, i tuoi occhi sono più vivi e sono meno gonfi … io ti vedo molto migliorato
Maximilien Robespierre:
Ma tesoro non mi vedi, sono sempre più sconvolto e poi il popolo non mi ama più, anzi mi odia e vorreebbe la mia morte ed io ho paura paura di essere avvelenato , ormai accetto solo le cose da coloro che conosco bene e mangio solo a casa tua e a casa di mia sorella , e poi cosa mangio ho continuamete dolori di stomaco, mal di testa continuo e questa vista che mi si è abbassata e neppure questi occhiali mi vanno più bene
( getta gli occhiali per terra , ma Éléonore si china e li raccoglie e li rimette agli occhi di Robespierre )
Éléonore Duplay:
Adesso rimetti gli occhiali, domani farò venire l’ottico e te ne farà di nuovi e per quanto riguarda il mal di stomaco il dottore ti ha ordinato una cura a base di infusi, ma tu non li prendi perchè le medicine sono ancora li da un mese …
Maximilien Robespierre:
Ma non mi fanno niente ed io non ne ho avuto nessun giovamento !
Éléonore Duplay:
Ma cosa credi che le medicine hanno effetto immediato, la cura di un medico devi farla per intero
e ricorda che se te lo dico io ti devi fidare perché io ti voglio bene …
Maximilien Robespierre:
Anch’io ti voglio bene e sai che non posso fare a meno di te
Éléonore Duplay:
Allora calmati , e non avere timore …
Maximilien Robespierre:
Ma come fai a volermi bene, noi non abbiamo rapporti carnali , hai visto come sono ridotto : in questo momento non avrei neppure la voglia e la forza di farlo , però ti voglio bene e con te mi trovo benissimo, vorrei che tu capissi…
Éléonore Duplay:
Si che ti capisco anbch’io mi trovo bene con te, e quello che provo per te è un grande affetto , per cui adesso abiterai in questa casa perché tu avrai a diisposizionoe un grande studio, e poi io e mia sarella e mio padre ti accudiremo e ti staremo vicino, io ti voglio bene Maxime!
E tutta la famiglia Duplay ti vuole bene
perché noi amiamo la rivoluzione, ed in quanrto a coloro che vogliono ucciderti se volevano ucciderti ti avrebbero gia ucciso perche tu sei l’unico dei padri della rivoluzione che non vuole scorta armata
Maximilien Robespierre:
Io ho paura di essere avvelenato, ormai non mi fido più di nessuno…
Éléonore Duplay:
Maxime tu non devi avere paura della morte
Maximilien Robespierre:
Io non ho paura di morire, ho paura di essere avvelenato, io ho visto da bambino un uomo che stava morendo avvelenato e da quel momento ne sono rimaso impressionato, sono passati tanti anni ma non voglio fare quella fine … perché io mi sento che farò quella fine e il veleno mi fa molto più paura della ghigliottina … almeno quella è una morte indolore
Éléonore Duplay:
Maxime in questa casa non esiste veleno, ma il vero veleno è dentro il cuore di tua sorella: se fosse per lei avvelenerebbe me e tutta la mia famiglia, ormai è diventata per noi un’ossessione , non la sopporto più devi cercare di mandarla via da Parigi. Nella vecchia casa di Arras starebbe benissimo!
( entra in scena Bonbon)
Augustin Robespierre: ( visibilmente assonnato e stanco per la notte passata in luxuria e libagioni )
Buona giornata Maxime, vedo che sei sempre in perfetta forma
( Maxime stringe i pugni e muove il labbro )
Maximilien Robespierre:
Finiscila … ti ho detto di finirla , Bonbon la devi finire con la tua condotta adesso vai anche con donne sposate , questo non lo puoi fare: ne parla tutta Parigi… vergognati!
Éléonore Duplay: (capisce di essere di troppo)
Io vi lascio soli e me ne vado, queste beghe familiari non fanno per me
( la donna esce di scena)
Maximilien Robespierre:
Bonbon devi finirla e devi darti una regolata, tu sei mio fratello e devi mantenere un contegno, ma tu sei tutto il contrario di quello che dovresti essere, sapessi quanto ne dicono sul tuo conto: tu sei la pecora nera della rivoluzione
Augustin Robespierre: (alterato)
Ed io sarei la pecora nera , e allora Saint-Just , e gli altri non lo sono : allora io lo devo essere un monaco perché sono il fratello dell’uomo pieno di virtù : ma lasciami perdere e fatti i fatti tuoi senza stare a rompermi !
Maximilien Robespierre:
Bonbon finiscila, piuttosto cerca di ragionare, tu sei mio fratello, non un cittadino qualunque
( Maxime rincorre Bombon sul palco tra i due c’è tensione,Bonbon si ferma di colpo)
Augustin Robespierre:
Sono tutte calunnie che mette in giro nostra sorella, che non solo non riesce ancora a comprendere la grandezza della nostra rivoluzione ma vuloe influire anche sulle nostre vite, e anche su quelle degli altri, non vuole neppure che tu frequenti Éléonore , a lei non va bene niente: proprio niente: una donna così è solo un danno per noi due e per la rivoluzione, se non fosse nostra sorella la sua testa sarebbe già nella cesta
Maximilien Robespierre:
Bonbon ma lei lo fa perché ci vuole bene, però è vero che si sta frappomendo fra me ed Éléonore e questo non mi sta bene, le due donne non fanno altro che litigare e questo mi fa solo stare male
( pausa)
Forse è un bene se riesco a convincerla farla ritornare ad Arras, magari con la scusa della sua sicurezza
Augustin Robespierre:
Bene, finalmente una decisione giusta
(pausa)
Maximilien Robespierre:
Dimmi Bonbon chi è che ha messo in giro la voce che sono stato avvelenato
Augustin Robespierre:
Sicuramente qualche girondino nemico del popolo
Maximilien Robespierre:
Ma il popolo quanto lo ha saputo, era contento?
Augustin Robespierre:
una parte del popolo si ma tanti no
Maximilien Robespierre:
allora potrebbero avvelenarmi veramente
Augustin Robespierre:
tutti potremmo essere avvelenati: io , tu, nostra sorella
Maximilien Robespierre:
ho capito , ho capito : lunedì partirà nostra sorella per Arras
Augustin Robespierre:
bene, finalmente hai capito: è solo per il bene di tutti
(pausa)
Maxine, ti ho portato qualche arancia: quelle stai certo che non sono avvelenate
Maximilien Robespierre:
di te mi posso fidare, sei uno dei pochi
Augustin Robespierre: ( da le arance al fratello)
Maximilien Robespierre:
Mi piacciono talmente tanto che no so trattenermi
Augustin Robespierre:
bisogna che vai in convenzione, ti aspettano per cose molto importanti
Maximilien Robespierre:
anticipami qualcosa! Saint- Just ti avrà detto …
Augustin Robespierre:
sono cose importanti, complotti girondini
Maximilien Robespierre:
allora non so se vado non ne ho molta voglia
( entra Éléonore Duplay)
Éléonore Duplay:
Maxime non uscire, sta per arrivare il medico e dopo il barbiere )
Maximilien Robespierre:
Bonbon se non ci fosse lei che mi accudisce e si prende cura di me, facendomi stirare le cose e permettendomi il lusso di usufluire del suo studio, non so che fine avrei fatto
Augustin Robespierre:
Éléonore ti vuole bene, donne così non se ne trovano in giro tanto sono rare
Éléonore Duplay:
cosa dici Bonbon mi fai arrossire
Augustin Robespierre:
Bonbon sta solo dicendo la verità, tu per me sei insostituibile
Éléonore Duplay:
ma io con te maxime non ho futuro, perfino dua sorella non mi puol vedere (ride) sembra che io ti porti lungo la strada della perdizione
Augustin Robespierre:
è troppo protettiva, non mi lascia pace e oltretutto pensa che Éléonore sia una puttana che ha tessuto le proprie trame per poter vivere rispettata e temuta solo perché conoosce i fratelli padri della rivoluzione
Éléonore Duplay:
Maxime ti giuro che con lei mi sono sempre comportata bene, l’ho sempre considerata come una sorella
(pausa)
Ma lei ha sempre considerato la mia amicizia e il mio affetto per falsità ed opportuminismo tanto che spesse volte mi ha urlato “ brutta meretrice “ e va dicendo in giro per Parigi che sono io che ti suggerisco i nomi delle teste da tagliare
(piange)
Ma non è possibile: Maxime tu lo sai, e il buon Dio ne è testimone che io non mi sono mai intromessa nella tua politica
Augustin Robespierre:
nostra sorella è gelosa di tutto e di tutte,è impossibile vivere con leiu, secondo la mia opinione ha anche problemi di testa ed oltretutto ha quella pessima mentalità provinciale
(pausa)
(a voce alta)
Non ha la mentalità per vivere in città, devi farla internare in qualche manicomio
Éléonore Duplay:
no poverina, in manicomio no, non è una donna cattiva: è solo una donna fragile e sola in certi momenti perfino disperata; lei è protettiva nei vostri confronti solo perché voi due siete gli unici parenti che ha e ha paura che vi succeda qualcosa di spiacevole
Maximilien Robespierre:
si è vero, Éléonore hai colto pienamente il centro del problema: io mia sorella non la interro in un manicomio perche non è malata di mente, è solo troppo protettiva: comunque lunedì con la scusa che ha bisogno di protezione partirà sotto scorta per Arras. Là sicuramente proocherà meno danni che a Parigi
Éléonore Duplay:
grazie Maxine, stai facendo tutto questo per me
( bacia Maxime)
Augustin Robespierre:
lo sapevo che capivi quello che io ed Éléonore volevamo dirti e per questo te ne siamo eternamente grati
Maximilien Robespierre:
tu Bonbon devi fare solo silenzio e non aprire bocca perché quello che dice nostra sorella è vero perché devi tenere uno stile di vita più congruo alla tua posizione
( ad alta voce)
Perché tu sei mio fratelllo e devi comportarti in una maniera più conveniente , perché lo sai come parlano i miei nemici i quali non aspettano altro che un motivo per screditarmi
Augustin Robespierre: (alterato)
Non aspettano che un motivco per scretitarti: ma chi ti credi di essere la perfezione, nessuno è perfetto come vuoi che sia tutto il popolo francese
(pausa)
Si il popolo francese a cui hai proibito anche le feste… perché le feste portano a chissà quale perdizione … ma cosa ti passa per la testa …le feste sono diventate
(bussano alla porta)
( Augustin va ad aprire)
( arriva il barbiere )
Augustin Robespierre:
vieni avanti senza timore cittadino barbiere
Il cittadino barbiere:
sono venuto per i capelli del cittadino Robespierre
Maximilien Robespierre:
vieni cittadino
( il barbiere entra, la donna lo fa accomodare )
Il cittadino barbiere:
la solita pettinatura cittadino
Maximilien Robespierre:
si la solita intanto voi lasciateci soli
Éléonore Duplay:
lo so, lasciamoli soli … voi due avete tanto da parlare, vieni andiamo via Bonbon
Augustin Robespierre:
chissà che cosa avranno da dirsi che non si sappia
Éléonore Duplay:
non importa, lasciamoli soli ?
( escono di scena, rimangono in scena Maxime e il barbiere)
( rimasti soli i due si abbracciano)
Maximilien Robespierre:
cittadino sono purtroppo rimaste poche le persono di cui mi posso fidare
Il cittadino barbiere:
ti ringrazio cittadino per la fiducia che poni nei miei confronti
Maximilien Robespierre:
tu sei un giacobino della prima ora se non mi fido di te : di chi mi dovrei fidare
Il cittadino barbiere:
di nuovo ti ringrazio per la fiducia , adesso siediti che ti metto a posto i capelli e ti faccio una coda decente
( Maxime si siede,mentre il barbiere prende il pettine e pettina la capigliatura del suo cliente )
Maximilien Robespierre:
cittadino raccontami delle ultime novità
Il cittadino barbiere:
purtroppo le novità non sono molto buone per noi, perché anche se ormai malgrado si sia scatenata la caccia al giacobino, l’uomo più amato di francia è da considerarsi Danton: perché il popolo lo adora e poi con quello che hai combinato, il popolo ha paura ….
Paura di parlare… paura di … tutto
La gente, ha paura del vicino, il fratello ha paura del fratello
Perché basta una denuncia per essere arrestati e finire sotto processo
E se finisci sotto processo,ti condonnano e se ti condannano finisci alla ghigliottina e la tua testa nel paniere
Maximilien Robespierre:
la virtù si conquista con il terrore, perché il popolo vive perennemente in tentazione se molli le briglie tutto ritorna come prima
Il cittadino barbiere:
come vorrebbero i girondini di Danton, perché non lo fai arrestare
Maximilien Robespierre:
arrestare Danton è un grande sbaglio, perché trascinerebbe con lui tantissima gente: ma non sul patibolo ma convoglierebbe tanti malumori del popolo , e questo non va bene per cui per me è molto meglio colpire tutti i pesci piccoli …. Per poi colpire lui per ultimo ma lasciandolo vivo
Il cittadino barbiere:
si Maxine, bisogna lasciarlo solo, sia lui che Desmulins devono rimanere isolati perché tagliare la testa a loro due non solo il popolo non ne avrebbe benefici ma coverebbe ancora più rancore nei nostri confronti
Maximilien Robespierre:
chissà che promesse fa al popolo Danton?
Il cittadino barbiere:
si Maxine, bisogna fare in modo che il popolo abbia paura solamente a frequentarli, perché bisogna fare terra bruciata intorno a questi due elementi fomentatori del popolo imbelle e credulone
Maximilien Robespierre:
continua che mi interessa in modo particolare
Il cittadino barbiere:
adesso è contrario alla legge contro le feste e va dicendo in giro che è stato uno sbaglio perché il popolo ha bisogno di divertirsi e non di vivere in uno stato di opressione, e poi …
Maximilien Robespierre:
e poi
Il cittadino barbiere:
e poi tanti del popolo non capiscono ancora il valore del nuovo calendario e continuano a usare i nomi e il calendario abolito
Maximilien Robespierre:
ignobili non capiscono che il futuro non solo in francia ma in tutta europa è il nuono calendario
Il cittadino barbiere:
purtroppo la gente non capisce questa grandezza , tanta gente non riesce neppure a mangiare una volta al giorno
Maximilien Robespierre:
per questo, io ho messo il calmiere per il pane e per tanti prodotti di prima necessità e questo lo ho voluto io e il povero Marat e questo il popolo me ne deve il merito
Il cittadino barbiere:
questo pregio nessuno te lo toglie, perfino Danton e Desmoulins
ne hanno parlato ad un comizio ed entrambi hanno parlato bene di te
Maximilien Robespierre:
visto che non sono poi proprio negativi
Il cittadino barbiere:
ma poi ti hanno aspramente criticato per quanto riguarda la ghigliottina , loro affermano con una grande pèarte della popolazione che è ora di finirla con questo potere giustizionalista, ed è ora di dare a tutti una amnistia … basta con il terrore
Maximilien Robespierre:
perché me lo stai dicendo con questo ardore, non sarai per caso anche tu rimasto stregato da Danton
Il cittadino barbiere:
no per niente, cittadino non oserai mettere in dubbio la mia fedeltà alla causa giacobina
Maximilien Robespierre:
sai che il popolo è molto volubile
Il cittadino barbiere: ( pulisce con la spazzola il vestito di Maxine e finisce di pettinarlo)
Ecco io ho finito ( passa lo specchio a Maxine) ecco come ti sembra
Maximilien Robespierre:
bene cittadino!
( Maxine si alza)
Nessuno mette in dubbio la tua fedeltà alla causa giacobina!
Quanto ti devo cittadino!
Il cittadino barbiere:
niente, per me è un onore avere come cliente il padre della rivoluzione
Maximilien Robespierre:
una rivoluzione, ormai malata … una rivoluzione che stenta ancora a guarire … e tu sei un vero giacobino, un cittadino da imitare
Il cittadino barbiere:
ti ringrazio ma io non merito questi elogi, io non sono nessuno perché valgo solo un piccolo sasso sulla Senna … tu sei il vero padre della rivoluzione
Maximilien Robespierre:
non tessermi elogi che non merito, io sono solo il portavoce del popolo la vera rivoluzione è nel cuore del popolo
Il cittadino barbiere:
adesso devo andare ad apprire la bottega, se ci sono novità ti faccio sapere
Maximilien Robespierre:
non tessermi elogi che non merito e poi sai che se mi riferisci qualcosa non lo fai per la mia persona ma per la Nazione, ed io rappresento la Nazione
Il cittadino barbiere:
adesso devo andare, i miei rispetti cittadino
Maximilien Robespierre:
buon lavoro e buona giornata cittadino barbiere
( il barbiere esce di scena, Maxime si specchia e si alza dirigendosi verso la gabbia del canarino )
Maximilien Robespierre: ( dando una spiga di panico al canarino e parlando con lui)
Mio piccolo e fedele amico, sai a volte ti invidio: tu stai li senza problemi … canti … mangi dentro la gabbietta . a volte ti invidio: vorrei essere al tuo posto … tranquillo … mentre io
( bussano alla porta entra Éléonore)
Éléonore Duplay:
Maxime è arrivato il cittadino dottore per la visita medica
Maximilien Robespierre: ( spazientito)
Ma io nonne ho bisogno e poi non ho tempo devo andare al comitato
Éléonore Duplay:
tu senza il parere del cittadino dottore non vai da nessuna parte, sia ben chiaro !
Maximilien Robespierre: ( spazientito)
Va bene, tanto vuoi avere ragione sempre tu! Fallo passare
Éléonore Duplay:
vado e lo faccio entrare
( entra il medico)
Il cittadino medico:
Cittadino Maxime, come stai: penso meglio perché vedo che sei già cambiato e stavi per uscire
Maximilien Robespierre: ( spazientito)
Si dovrei uscire mi aspettano alla convenzione e non vorrei prendessero decisioni senza di me
Il cittadino medico:
fammi dare prima una controllatina e vedrai che se stai veramente meglio puoi andare dove vuoi
Maximilien Robespierre: ( spazientito)
Ma io devo andare ed ho una certa urgenza
Il cittadino medico:
adesso siediti e fatti visitare
Maximilien Robespierre: ( spazientito)
Si ma fai presto
Il cittadino medico:
adesso siediti, rilassati e lasciami fare
( Maxime si siede e il medico lo visita)
Il cittadino medico:
Maxime non stai bene, dimmi lo stomaco va meglio
Maximilien Robespierre: ( spazientito)
Si meglio, ma ho sempre una digestione molto lenta
Il cittadino medico:
hai continuato la dieta che ti ho prescritto
Maximilien Robespierre:
Si mangio tanta verdura, poca carne e tante zuppe
Il cittadino medico:
è il nervoso che ti rovina, dovresti essere molto più rilassato e le cose lasciartele passare
Maximilien Robespierre:
ma come faccio nella mia situazione … ho una nazione sulle spalle e la lotta contro la corruzuone mi induce a non mollare, se mollassimo io e Chuton non so cosa potrebbe rimanere di sano in questa nostra patria: tutti i nostri sacrifici sarebbero stati vani …
Il cittadino medico:
io sono un fedele giacobino, ma sai Maxime che prima di tutto sono un medico, e in quanto medico ho fatto il giuramento di Ippocrate : per cui prima della politica e delle idee buone o malsane che siano viene l’uomo e il mio compito è solo quello di curare i malanni dell’ uomo
Maximilien Robespierre:
infatti non ti ho mai chiesto nessun parere politico
Il cittadino medico: ( toglie il termometro)
Hai ancora la febbre Maxime, non molto alta ma c’è ancora: per cui devi continuare la cura che ti ho prescritto tu devi guarire per il bene di tutti noi
Le piaghe stanno piano piano cicatrizzandosi e questo è un buon sintomo per una pronta guarigione
Maximilien Robespierre:
ho sempre questi brividi di freddo che mi tormentano, intervallati con vampe di calore
Il cittadino medico:
purtoppo sono ancora i postumi di una malattia trascurata e mal curata e ci vorrà ancora molto tempo prima che ti passi
Maximilien Robespierre:
comunque caro mio medico io mi sento molto meglio e vorrei andare ad una importante riunione
Il cittadino medico:
io ti consiglierei in quanto medico di non andare, sei mancato tanto dalla convenzione che anche se tu ne salti un’altra non credo che le cose possono cambiare
( pausa)
Rimani a casa e riposa perché adesso stai meglio ma potresti avere delle ricadute
Maximilien Robespierre:
no cittadino medico, io devo andare ci sono delle docisioni importanti da prendere ed io non posso assolutamente mancare
Il cittadino medico:
allora fai pure quello che ritieni giusto, io ti ho dato il mio consiglio: ma tu mi sembra che hai già deciso
Maximilien Robespierre:
dispensami solo per qualche giorno, perché non devo assolutamente mancare
Il cittadino medico:
va bene però promettimi di non interrompere la cura
Maximilien Robespierre:
te lo prometto, però anche tu promettimi che rassicuri
Il cittadino medico:
si la rassicuro in modo che ti lascia andare a quella importantissima riunione
Maximilien Robespierre:
grazie, sei un amico: sapevo di poter contare su di te
( Maxime si alza dalla sedia e saluta l’amico e si avvicina alla gabbia del canarino, mentre il dottore viene avvicinato da Éléonore Duplay)
Éléonore Duplay:
cittadino medico, come stà Maxime io sono molto preoccupata: vomita sangue sia dalla bocca che dal naso; il suo corpo è pieno di piaghe
Il cittadino medico:
non sta bene, ma non si cura neppure e non si può neppure permettere di dire che sta male: perché altrimenti i nemici della rivoluzione potrebbero approfittarne
SCENA TRE
Robespierre, Louis Antoine de Saint-Just, Georges Couthon
( riunione tra Robespierre, Saint- Just , Couthon )
( Robespierre è seduto in un angolo, mentre Saint – Just legge i nomi dei condannati ricevendo il conpiacimento degli altri rivoluzionari)
Louis Antoine de Saint-Just:
Danton, Lacroix, Desmoulins, westermann, frey, delaunay, disderikesen, philippeaux, fabre d’eglantine , hérault de séchelles
Maximilien Robespierre:
aspettiamo, prima vorrei parlare con Danton
Louis Antoine de Saint-Just:
Danton, cosa vuoi da Danton … la sua testa deve cadere
Maximilien Robespierre:
no quella di Camille, no aspettiamo . Camille è l’unico amico che ho gli ho fatto da testimone di nozze quando si è sposato e da padrino per la nascita di suo figlio … ma poi lo sapete che cosa ha fatto Camille è stato lui che ha arringato la folla … è merito suo se abbiamo preso la Bastiglia ed è scoppiata la rivoluzione
Louis Antoine de Saint-Just:
i sentimenti devonoessere superati : Danton e Desmoulin hanno tradito la rivoluzione e quindi devono essere condannati
( tutto fimano l’elenco dei condannati ma quando il foglio arriva a Robespierre il Nostro non firma)
Georges Couthon: cittadino cosa aspetti a firmare
Maximilien Robespierre:
datemi qualche giorno di tempo, vorrei prima parlare con loro per vedere se riesco a farli ragionare
Louis Antoine de Saint-Just:
non è il momento né di ripensamente, né di farsi prendere dai sentimenti …. Questo è un elenco di traditori e per i traditori in questo periodo non ci deve essere pietà
Maximilien Robespierre:
datemi qualche giorno, ho chiesto tre giorni cosa vuoi che siano tre giorni, niente prima di farli arrestare voglio parlare con loro
Georges Couthon:
io sono contrario a questo rinvio perché se questo si deve fare si farà, anche se doloroso
Louis Antoine de Saint-Just:
Couthon ha bisogno della sua razione di sangue giornaliera
Maximilien Robespierre:
datemi qualche giorno e poi li faremo arrestare, chiedo solo qualche giorno e basta
Louis Antoine de Saint-Just:
va bene solo tre giorni …
Georges Couthon:
tre giorni! tutto tempo sprecato tutti questi ( mostra il foglio ) sono tutti traditori e sono solo tutte teste per il paniere … un giorno solo e basta … non ti fare intenerire Louis
Louis Antoine de Saint-Just:
va bene solo un giorno …
( Robespierre esce di scena, tutti gli altri lo seguono dopo un attimo)
SCENA 4
Maximilien Robespierre – Georges Danton
(casa di Danton)
( la tavola è imbandita , Danton è nervoso gira per la sala da pranzo nervosamente come fosse in attesa di qualcuno, intanto beve del cognac e del vino9
Il valletto:
Signore le devo annunciare l’arrivo del cittadino Robespierre
Georges Danton: (alticcio)
fallo entrare e con tutti gli onori: lui è il padre di tutti noi
( entra Robespierre)
Georges Danton: (ironico)
Maxime , benvenuto nella mia modesta dimora
( fa l’atto di abbracciarlo, ma Maxime respinge il gesto di affetto)
Georges Danton: (ironico)
Maxime , Maxime, scusa dimenticavo che tu non vuoi essere neppure sfiorato: ma adesso siediti
(Maxime si siede)
Prima di tutto dimmi come stai? Mi avevano detto che stavi male
Maximilien Robespierre:
sono guarito e ora sto devisamente meglio
Georges Danton: (ironico)
Bene Maxime, sono contendo ed ora dobbiamo festeggiare
(Georges prende una brocca con del vino e ne versa due bicchieri)
(pausa)
(prende un bicchiere e lo passa a Maxime)
Bevi Maxime, bevi : brindiamo alla rivoluzione e alla nostra amicizia
( Georges beve, Maxime no)
Perché non bevi Maxine: questo vino è molto più che buono è sublime fa parte di una riserva speciale
( Maxime rimane in silenzio)
A scusami,dimenticavo che tu bevi solo acqua! Comunque non è avvelenato guarda ( beve anche il vino di Maxime)
( Georges batte le mani ed entra il cittadino valletto con una sperlonga colma di cibo, lo mette sul tavolo ed esce di scena)
Maxime mangerai almeno qualcosa, ti ho fatto fare le quaglie: mi ricordo che un tempo ne eri goloso
Maximilien Robespierre:
ti ringrazio ma non ho fame
( Georges prende una quaglia la mangia e si avvicina a Maxime)
Georges Danton: (ironico)
Non preoccuparti caro amico, nessuno in questa casa ti vuole avvelenare, vedi io sto mangiando e per favore mangia anche tu
Maximilien Robespierre:
ti ripeto che non ho fame …
Georges Danton: (ironico)
E allora non mangiare, ed io non ti posso per questo obbligare !
(pausa)
Allora dimmi perché mi sei venuto a trovare
Maximilien Robespierre:
la situazione è grave e la rivoluzione è minata dall’interno
Georges Danton: (ironico)
E allora io cosa ci posso fare, non sono un mago!
Maximilien Robespierre:
la Vandea, la Normandia: i girondini sono in rivolta … devi fare in modo che depongano le armi e prometto che non verrà fatto a loro nessun male
( Georges ride di gusto)
Georges Danton: (ironico)
In effetti il taglio della luisette pare sia indolore …
(pausa)
La verità è che ormai sono schegge impazzite che non ubbidiscono neppure più agli ordini
Maximilien Robespierre:
ma io penso che se tu vuoi puoi fare qualcosa
Georges Danton: (ironico)
Ma cosa vuoi che posso fare, io sono a Parigi non posso sapere cosa succede in questo momento in Normandia
Maximilien Robespierre:
ma perché ti sei allontanato da me, ritorna con noi non fomentare una controrivoluzione
Georges Danton: (ironico)
Come controrivoluzione, siete voi che vi siete allontanati dal popolo, non io : io sono amato dal popolo … io il popolo l’ho in pugno … aspetta le mie parole mi adora quando parlo alla folla …
( Maxime rimane in silenzio ma si accentua il suo tic , quello di aprire le mani e stringere di continuo i polsi )
Georges Danton: (se ne accorge)
Di nuovo quel tic (ironico) ti sta riprendendo di nuovo : ma devi calmarti … Maxime per la gente non è un bel vedere, un padre della rivoluzione che muove le mani senza una ragione come un burattino
(pausa)
Cerca di non essere così nervoso … quando sei con me dei essere tranquillo come lo sono io del resto
(pausa)
Io che dovrei essere molto in rancore con te, per tutto quello che mi hai fatto
Maximilien Robespierre:
e cosa ti avrei fatto di tanto grave!
Georges Danton: (ironico)
Caro Maxime: come non ricordi quello che mi hai fatto!
(pausa)
Sforzati e vedrai che ricordi: dai cerca di dare fuoco alla memoria
(pausa)
Si fuoco … con la parola fuoco cerco di venirti incontro
Maximilien Robespierre:
spiegati meglio, non capisco!
Georges Danton: (ironico)
Ma caro amico, non ricordi che hai fatto distruggere la mia tipografia e dato fuoco al locale e reso inutilizzabili tutte le macchine di stampa!
(pausa)
Hai distrutto il mio giornale, il giornale del popolo: ma non hai fatto incarcerare nessuno e questo sinceramente non lo ho capito
(pausa)
Maximilien Robespierre:
non era previsto nessun arresto, questo era solo un avvertimento!
Georges Danton: (ironico)
E lo chiami avvertimento: distruggere macchine di stampa, tanto ne abbiamo tante a Parigi …
Maximilien Robespierre:
lo sai che non è stata un’idea mia, l’idea è stata di Louis e George : sono stato io che ho impedito l’arresto dei tipografi …
Georges Danton: (ironico)
I tipografi: e cosa centrano i tipografi loro sono pagati: oggi lavorano per me e domani per te,al limite dovevi fare arrestare e ghigliottinare tutti i girondini che vedevi
(pausa)
Maximilien Robespierre:
lo sai che tutto dipende da te, ritorna con noi e vedrai che le cose cambieranno e a nessun girondino sarà fatta cadere la testa nel paniere
Georges Danton: (alterato)
Allora ho capito quale è il tuo scopo: vuoi fare intorno a me e Camille terra bruciata:
astuto
se raggiungi il tuo scopo presto non ci saranno più uomini che mi seguiranno e noi non conteremo più niente
(ride isterico)
Ma devi ghigliottinare tutta la Francia, perché il popolo ormai non ti segue più.
Ormai il popolo segue me
Perché io dico e grido a loro quello che vogliono sentire: lo vuoi capire Maxime
Maximilien Robespierre:
guarda che io Georges, sono venuto da te come amico: perché se lo vuoi sapere George e Louis avevano gia scritto il tuo nome e quello di Camille per il prossimo viaggio con la carretta
(pausa)
Ma io non potevo permetterlo e mi sono preso un giorno per potervi salvare e farvi ritornare in mezzo a noi
Georges Danton: (alterato)
Così volete tagliarci la testa … tagliare la testa ai padri della rivoluzione …
( si avvicina a Maxime e prende la sua mano e le fa toccare il suo collo)
Vedi questo collo, e vedi questa testa: io voglio sia la tua mano a fare scivolare la lama e voglio che siano le tue mani a raccogliere questa testa che stai ora toccando, alzarla verso il popolo per ricevere l’applauso
(pausa)
Ma saranno applausi per il tuo gesto o saranno imprecazioni perché la mia testa porterà sventura a te e a tutti quei assassini della convenzione
Perché non hai e non hanno ancora capito che il popolo non vi sopporta più …
Il popolo francese non vuole più sangue ma vuole vivere normalmente e divertirsi. Si divertirsi
(pausa9
E voi cosa avete fatto !
Avete proibito le feste: proibito le feste ai francesi che sono un popolo che ama divertirsi : perché lo avete fatto … perché mi sembra una decisione incomprensibile, che solo delle menti malate possono prendere
Maximilien Robespierre:
le feste e le libagioni portano il popolo alla perdizione, e la perdizione allontana dall’uomo i principi basilari della rivoluzione
Georges Danton: (alterato)
La rivoluzione, la rivoluzione : io sono stato un padre della rivoluzione e cosa mi sono trovato un pugno di mosche tra le mani
Maximilien Robespierre:
purtroppo il popolo non è costante ma lascivo ed è come una carrozza con quattro cavalli : se allenti le briglie rischia di andare fuori strada e deragliare
(a voce alta)
Il terrore serve per mantenere l’ordine
Se non ci fosse ci sarebbe il caos e il caos è la cosa peggiore che potrebbe accadere
Georges Danton: (alterato)
Hai ragione per quanto riguarda il caos: ma il caos non si sconfigge con il terrore ma con il rispetto delle leggi e con una amnistia generale
Maximilien Robespierre:
di amnistia non ne voglio neppure sentire parlare
Georges Danton: (alterato)
Ma hai notato che la gente non assiste neppure più alle esecuzioni
Maximilien Robespierre:
si ho visto
Georges Danton: (alterato)
E questo non ti fa riflettere: non ti sei chiesto il perché
Maximilien Robespierre:
perché la giustizia ormai non è più una novità
Georges Danton: (deluso)
La verità purtroppo è diversa, e bisogna porre rimedio al più presto
(pausa)
Dovete finirla di ghigliottinare gente solo per un sospetto
Bisogna fare della Francia una grande nazione, e per fare una grande nazione dopo il terrore ci va l’indulgenza
(pausa)
Un perdono in grande scala. Una riappacificazione che rende onore alla nazione
Maximilien Robespierre:
no il popolo francese non è ancora pronto per l’indulgenza
Georges Danton: (deluso)
Allora la rivoluzione e la nazione andranno incontro ad una fine incresciosa
Maximilien Robespierre:
Tu George andrai incontro ad una fine incresciosa: adesso ti riparlo da amico: questa notte stessa o domani mattina presto raccogli tutte le tue cose e lascia la Francia perché dopo domani le guardie verranno ad arrestarti e poi verrai processato per alto tradimento: a meno che non ti schieri con noi entro domani
Georges Danton: (alterato)
Grazie Maxime, ma Danton non fugge e non ritratta: affronterò il processo
Maximilien Robespierre:
ma caro amico, sai che perderai
Georges Danton: (alterato)
Può darsi, ma Danton non può fuggire come un vile lasciando tutti i girondini al boia, comunque ti ringrazio per avermi avvertito Maxime
(pausa)
Malgrado tutte le nostre battaglie mi hai avvertito
(i due si abbracciano)
Maximilien Robespierre:
mi spiace molto, ma non so se riuscirò a frenare l’odio di Louis e di George …
( Maxime esce di scena rimane in scena Danton)
Georges Danton: (disperato)
Cani … vogliono ballare intorno al paniere con la mia testa dentro ( si accascia ) ma non capisco il perché Maxime mi ha avvertito scomodandosi a venire qui a casa mia, con che scopo
(pausa)
Ma è una settimana che voci amiche mi dicono di abbandonare la Francia, di fuggire in Svizzera come un esule, come un ladro
(pausa)
Salvando me e la mia famiglia , tutti i girondini più potenti … ma …
(pausa)
Non posso … non posso … non posso scappare come un ladro di polli alla vista del contadino
(pausa)
Danton è tutto fuorchè un vigliacco e un uomo d’onore preferisce morire piuttosto che tradire coloro che credono in lui
Perché fuggire come mi consiglia Maxime darebbe solo ragione a lui ed agli oltranzisti giacobini ma sarebbe un’infamia e la storia mi condannerebbe ed io sono la storia della rivoluzione
(esce di scena )
SCENA 5
Maximilien Robespierre – Camille Desmoulins - Lucille Desmoulins
(casa di Desmoulins)
Lucille Desmoulins: (euforica alla vista di Maxime)
Vieni Maxime, qui sei a casa tua
(euforica)
Camille, Camille è venuto a trovarci Maxime
(i due si abbracciano, ma questa volta Maxime si fa abbracciare)
Maxime, vieni che ti faccio vedere il neonato in fasce: guarda come è cresciuto
(Maxime va a vederlo e gli fa un sorriso)
Lucille Desmoulins: (orgogliosa fa vedere il figlio a Maxime)
Maxime, guarda come è bello: e come è gioviale, e come ti sorride il piccolo Desmoulins
(euforica)
( al figlio in fasce)
Bambolotto, visto chi è venuto a trovarci: il tuo padrino ( ride) si il tuo padrino, questo bel signore è il tuo padrino: quello che ti ha tenuto a battesimo, adesso fagli un bel sorriso
(il piccolo sorride)
(a Maxime)
Ma lo è un amore
(solleva il neonato dalla culla e fa l’atto di passarlo a Maxime)
Maxime prendilo e ninalo, vedi come ti sorride: anche lui capisce che gli vuoi bene
(Maxime fa un cenno di diniego)
Maximilien Robespierre:
No grazie, sai che io ho poca dimistichezza con i bambini: comunque devo ammettere che è molto bello : si assomiglia molto a te e tu sei una donna bellissima: Camille è un uomo fortunato
Lucille Desmoulins:
E’ vero Camille è un uomo premuroso e presente: lui vive solo per la rivoluzione e la sua famiglia e per il suo piccolino
( al neonato)
È vero che il tuo papalino ti vuole bene: si che ti vuole bene e anche la mamma ti vuole bene ed anche Maxime ti vuole bene
Bello il mio piccolino …
(Maxime osserva il piccolo)
Maximilien Robespierre: (curioso)
Ma riuscite a dormire di notte
Lucille Desmoulins: (perplessa)
Insomma, non tanto: di notte si sveglia spesso: piange ed ha fame …. Il mio piccolino ha preso il giorno per la notte
Maximilien Robespierre: (premuroso)
Al giorno, devi cercare di tenerlo sveglio e non farlo addormentare, così la notte riesce a riposare e npn vi fa fare le notti insonni: almeno mia madre diceva così
Lucille Desmoulins: (perplessa)
Abbiamo provato in tutti i modi ma è impossibile: ormai è così: ma cresciendo passerà
Maximilien Robespierre: (premuroso)
Quello sicuramente!
Lucille Desmoulins: (euforica)
Ma Maxime, dimmi a casa tutto bene (pausa) Charlotte e Bonbon come stanno è tantissimo che non li vedo: e tu stai meglio, vedo che fortunatamente sei guarito: sono molto felice per te e per la rivoluzione: tu sei troppo importante per il popolo francese
Maximilien Robespierre: (scostante)
Lasciamo perdere, Camille è in casa!
Lucille Desmoulins: (euforica)
Si è nel suo studio, lo chiamo!
Maximilien Robespierre: (scostante)
No conosco la strada, vado io da lui!
( Maxime entra nello studio di Camille, il giornalista nel vedere Robespierre ne rimane amaramente sorpreso)
Camille Desmoulins: (sorpreso ma per niente cortese)
Benvenuto Maxine, benvenuto a casa mia
Maximilien Robespierre: (affabile)
Grazie, Camille non mi sembri contento di vedermi, eppure noi due siamo stati e siamo ancora amici
Camille Desmoulins: (scortese ma non alterato)
Ma come posso considerarti un amico visto tutto quello che mi hai fatto
Maximilien Robespierre: (affabile)
Hanno distrutto la tipografia per impedirti di stampare il giornale: un giornale pericoloso e deviante che allontanava il popolo dai principi di base della rivoluzione: la distruzione del giornale è stato un bene per la Francia ed io di questo non mi pento: anzi in futuro lo ripeterei.
Camille Desmoulins: (scortese ma non alterato)
Ma facendo così tu mi hai messo a tacere
Maximilien Robespierre: (affabile)
Si ti ho messo a tacere, ma sono venuto da te per tenderti una mano da amico
Camille Desmoulins: (scortese ma non alterato)
Prima tagli la testa ai miei collaboratori, poi distruggi la mia tipografia e adesso hai il coraggio di tendermi la mano … ma che comportamento hai? Stai facendo intorno a me terra bruciata, mi stai isolando
(alterato)
E adesso mi vieni a dire che lo hai fatto per pura amicizia
Maximilien Robespierre: (affabile)
Si io l’ho fatto per pura amicizia e sai il perché!
Camille Desmoulins: (scortese ma non alterato)
Spiegati meglio?
Maximilien Robespierre: (affabile)
Vuoi che ti dica veramente la verità
Camille Desmoulins: (curioso)
Si ma senza infingimenti
Maximilien Robespierre: (affabile)
Io ho pensato a te a Lucille e tuo figlio, facendo in modo di cercare di salvarti la testa
Camille Desmoulins: (curioso)
Mi erano arrivate voci, ma non ci ho mai fatto molto affidamento: perché lo sai che io ho organizzato e sono stato parte attiva nella presa della Bastiglia io sono stato il primo che si è lanciato all’assaltoseguito da tutto il popolo
(pausa)
E il popolo che non dimentica … mi ama anche per questo!
( alterato)
E tu vuoi tagliarmi la testa ..
Maximilien Robespierre: (affabile)
Nessuno vuole che la tua testa cada nel paniere a patto che lasci Danton e tutti i suoi indulgenti e ritorni con noi …
Camille Desmoulins: (alterato)
Ma tu allora mi proponi un tradimento, lasciami capire! Io per salvare la testa dovrei …
Maximilien Robespierre: (deciso)
Dovresti, redimerti denunciando il complotto degli indulganti e passare tra le file dei giacobini e ti assicuro che ti daremo un’altra tipografia e un giornale tutto per te : altrimenti dopo domani verrai arrestato e processato per alto tradimento, e sai come andrà a finire
Camille Desmoulins: (affranto)
No non posso tradire, preferisco morire …
Maximilien Robespierre: (deciso)
Pensa a tua moglie e a tuo figlio appena nato
Camille Desmoulins: (affranto)
No non posso tradire, preferisco morire …
Maximilien Robespierre: (deciso)
Ti ripeto, pensa a tuo figlio non puoi farlo vivere senza un padre
Camille Desmoulins: (affranto)
Ma non posso neppure fare crescere mio figlio con l’infamia di essere figlio di un traditore del popolo
Maximilien Robespierre: (deciso)
Ma non della rivoluzione …
Camille Desmoulins: (affranto)
Ma la rivoluzione è fatta dal popolo
Maximilien Robespierre: (deciso)
Il popolo deve essere guidato …
Camille Desmoulins: (affranto)
E tu saresti la guida del popolo
( Maxime nervoso in preda al tic continua a stringere e mollare i pugni intensamente )
E finiscila con quel tic Maxime, sono io che dovrei essere nervoso e non tu!
Maximilien Robespierre: (affranto)
A me mi spiace, tu sei un mio amico
Camille Desmoulins: (affranto)
E allora impedisci questi delitti
Maximilien Robespierre: (affranto)
Non posso, la rivoluzione … il terrore … non ci devono essere favoritismi
Camille Desmoulins: (affranto)
Io sono per l’indulgenza generale e non mi pento di quello che dico e scrivo: perché il popolo ormai non ne può più … del terrore, della ghigliottina e della rivoluzione
(pausa)
Prenditi pure la mia tasta Maxime e falla rotolare per le strade di Parigi … io non tradisco …
Maximilien Robespierre: (affranto)
Però domani mattina presto potresti prendere Lucille e il piccolino e fuggire attraverso il confine e metterti in salvo … questa è l’unica possibiltà che ti rimane …
Camille Desmoulins: (affranto)
Ma cosa mi stai dicendo, ma te ne rendi conto: l’uomo che ha guidato la rivoluzione che fugge come un ladro, invece di lottare per l’evoluzione della rivoluzione stessa
(pausa)
E poi il popolo mi eticherebbe come un traditore …
(pausa)
E io non posso e non ci tengo ad essere considerato un traditore
Maximilien Robespierre: (affranto)
Ed io non voglio che tu venga giustiziato, come un traditore della patria: ma non posso neppure impedirlo perché nella assemblea della cocostituente sono in minoranza …
Camille Desmoulins: (alterato)
Ma Maxime, sei o non sei il presidente del comitato: tu se vuoi puoi modificare le cose : la tua voce conta molto
(pausa)
Stai in silenzio, perché ho ragione … tu ti lamenti ma non fai niente per opporti alle ingiustizie e non muovi una paglia per nessuno …
Tu non sei più il Robespierre che conoscevo, ormai hai perso di smalto, non hai brio
Non lotti più per la rivoluzione
Maximilien Robespierre: (affranto)
No, questo non lo devi dire: io tutti i tutti i giorni vivo per il popolo: io do tutti i miei soldi ai poveri, mi tengo solo il minimo indispensabile … oggi ho mangiato un pezzo di formaggio
Ed io ti posso dimostrare che io vivo del minimo indispensabile
Io non tradisco il popolo, io non ho mai rubato un soldo e il popolo lo sa
Ed è per questo che io vado in giro senza scorta armata
Camille Desmoulins: (alterato)
Ma allora se tu ami tanto la giustizia e sei un esempio di saggezza e virtù. I tuoi amici cittadini della convenzione non mi sembra che siano un esempio da imitare, a cominciare dal tuo caro Bonbon
(pausa)
Maximilien Robespierre: (affranto)
Ma mio fratello non fa parte della convenzione
Camille Desmoulins: (alterato)
Ma per le cose che fa ed ha fatto, dovrebbe essere stato arrestato più volte invece ha una specie di immunità
Maximilien Robespierre: (affranto)
Bonbon se fosse per me andrebbe in esilio, ma nostra sorella … malgrado tutto lo vizia. (pausa) è solo un ragazzo
Camille Desmoulins: (alterato)
Non lo devi giustificare … non lo devi assolutamente giustificare
(pausa)
Allora se la mia testa non la vuoi tu, come mi fai capire se è vero che sei venuto a trovarmi per salvarla
Maximilien Robespierre: (affranto)
Si è vero, io sono venuto a trovarti per avvertirti e salvarti
Camille Desmoulins: (alterato)
Allora la mia testa la vuole Louis Antoine de Saint-Just
E Georges Couthon … sono loro i due lupi famelici, assetati di sangue … sono loro che comandano la convenzione non tu . tu sei solo un fantoccio nelle loro mani
Maximilien Robespierre: (affranto)
Camille capisci, io sono stato tanto ammalato e per questo ho mancato per mesi alla convenzione e loro due mi hanno degnamente sostituito
Camille Desmoulins: (alterato)
Sostituito, e scalzato diventando loro due i veri padroni della Francia e del sanguinario partito dei giacobini
Maximilien Robespierre: (affranto)
Comunque adesso sto meglio e presto riprenderò i miei incarichi e le mie funzioni
Camille Desmoulins: (alterato)
Ormai è tardi: non hai ancora capito che quello che hai perso non lo riguadagnerai più e poi basta che i tuoi presunti amici della convenzione dicano che tu sei ammalato e del male oscuro che la tua credibilità è finita: capisci: loro fanno le epurazioni e a te ti raccontano quello che vogliono …. Ma pretendono la tua firma
(pausa)
Così per la storia, la colpa è tutta di Robespierre , la colpa è del sanguinario Robespierre … invece i veri sanguinari sono Saint-Just e Couthon e questo il popolo non lo sa e non lo saprà mai
Maximilien Robespierre: (affranto)
Ma loro hanno agito per il bene della nazione
Camille Desmoulins: (alterato)
E per il bene di loro stessi
(Maxime è quasi convinto)
Maximilien Robespierre: (affranto)
Ma io sono mancato solo tre mesi dalla vita pubblica
Camille Desmoulins: (alterato)
Ma perché continui ad essere così miope, loro ti stanno usando per coprire i loro loschi affari: a cosa serviva fare arrestare i girorndini e ghigliottinare gli arrabbiati … solo perché avevano scoperto la corruzione proprio nelle file dei giacobini e proprio in George e tuo fratello Bonbon
Maximilien Robespierre: (affranto)
In quanto a corruzione il tuo caro amico Danton può fare scuola a tutti
(pausa)
Adesso però veniamo al presente: domani mattina parti e lasci la francia: cittadini fidati vi accompagneranno in Svizzera: se partite questa notte o domani mattina all’alba non avete problemi : ma se tu rimano verranno a prenderti e ti accuseranno di tradimento
(pausa)
Camille Desmoulins: (alterato)
No, ho deciso di non fuggire accada quel che accada!
Maximilien Robespierre: (affranto)
In questo caso, io ho la coscienza tranquilla: io ho fatto del mio meglio per salvarti.
Camille Desmoulins: (deluso)
Comunque ti ringrazio per l’interessamento e quello che stai facendo in questo momento per salvarmi: ma a me questo non sta bene
(i due si abbracciano)
Maximilien Robespierre: (affranto)
Sei sempre stato un caro amico, ma maledettamente orgoglioso Camille
Camille Desmoulins: (deluso)
Anche tu: capisco che hai fatto il possibile per salvarmi
Maximilien Robespierre: (affranto)
Ricorda che hai ancora una possibiltà di salvezza
Camille Desmoulins: (deluso)
Lo so e ti ringrazio ma non posso: io ho una dignità
(Camille Desmoulins esce di scena)
(rimane in scena Maxime ; in Nostro mentre si prepara ad uscire di scena incontra Lucille: la donna è visibilmente sconvolta )
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
Ma Maxime, non potevo fare a meno di ascoltare: ( supplichevole) ma cosa stai facendo! Noi due siamo gli unici amici che hai: le uniche persone che ti puoi fidare
(pausa)
A tu che fai, come ringraziamento vuoi fare imprigionare e condannare il tuo migliore amico Camille per alto tradimento
(pausa)
E sai cosa vuole dire alto tradimento (pausa) vuole dire che la sua testa cadrà presto dentro il paniere di Sanson … ma non ci pesi ! Non ci pensi! Tu se vuoi puoi salvarlo …
Maximilien Robespierre: (affranto)
Camille io sono venuto in questa casa a trovarvi: per offrirvi una possibiltà di salvezza: un’unica possibiltà di salvezza … ma lui testardo più di un mulo, non capisce e si ostina a non capire…. Lui
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
Preferisce morire, piuttosto che l’ ignominia del traditore
Maximilien Robespierre: (affranto)
Senti Lucille, io ho fatto il possibile, ma lui non vuole essere aiutato: (pausa) ma io posso aiutare te ed il bambino
(pausa)
Io domani mattina all’alba, ti faccio trovare una carrozza qua sotto casa tua e voi tre vi ritrovate in svizzera
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
No Maxime, mio marito è talmente orgoglioso che non può fuggire, ed io sono sua moglie : e la moglie deve seguire il marito
(pausa)
Io non posso abbandonarlo, seguirò la sua stessa sorte …
Maximilien Robespierre: (affranto)
Ma pensa a tuo figlio, al bambino
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
Maxime, mio figlio un giorno sarà orgoglioso di un padre e di una madre come Camille e Lucille Desmoulins …. E quando sarà grande glorificherà suo padre ucciso da dei sanguinari che nascondono i loro loschi scopi sotto il paravento della rivoluzione …
Maximilien Robespierre: (affranto)
No questo non lo devi dire … non lo devi dire … non lo devi dire
(pausa)
Domani mattina, ci sarà una carrozza ad aspettarvi … e questo a prescindere: vi aspetterà per tutta la mattina … poi se ne andrà con voi o senza di voi
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
Maxime, in ogni caso grazie, anche se sai che noi non partiremo!
Maximilien Robespierre: (affranto)
Devi capire che io più di questo, non posso fare
(pausa)
(Maxime esce di scena)
(rimangono in scena Lucille e Camille)
( i due affranti, cercano una soluzione al problema)
Camille Desmoulins: (deluso)
E adesso come risolviamo il problema
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
Nessuno poteva pensare che le cose arrivassero a questo punto
Camille Desmoulins: (deluso)
Sono solo dei sanguinari, dei lupi assetati di sangue
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
Però tu potevi pensarci, non dovevi seguire Danton dovevi tirartene fuori: invece tu ! Con i tui scritti i tuoi giornali li hai irritati e loro si sono vendicati
Camille Desmoulins: (deluso)
Ma Camille, cosa fai! Mi stai accusando! Ma se sei stata tu a dettarmi gli articoli!
(pausa)
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
Scusami non volevo, ma non credevo che succedesse
Camille Desmoulins:
io comunque ho deciso di non partire, tu invece domani mattina partirai con il bambino: perché è giusto che lui cresca con una madre e in pace : la Svizzera è l’ideale
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
No, io non parto: e nostro figlio rimane qui con me: io non sono ancora stata arrestata …. E poi io ti voglio stare vicino
Camille Desmoulins:
non lo fare, ti prego: quei cani non si accontenteranno del mio sangue: e vorranno anche il tuo
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
Io non ho paura di morire: rimango con te
Camille Desmoulins:
tu puoi fuggire e salvati: tu con nostro figlio!
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
Si ma pensa, se io fuggo: la convenzione non aspetta altro per trovare una scusa buona per tagliarti la testa : è meglio che rimango
(pausa)
E poi ci penserà Danton a smontare tutte le loro accuse
Camille Desmoulins:
e poi il popolo non rimarrà insensibile e sono sicuro che non lo permetterà
(pausa)
No non fuggiamo, rimaniamo e lottiamo
Lucille Desmoulins: (sconvolta)
Si lottiamo per noi, per la Francia e per permettere un futuro a nostro figlio
(pausa)
(musica)
SCENA 6
Maximilien Robespierre , Augustin Robespierre, Louis Antoine de Saint-Just , Georges Couthon
(penombra)
( i Morituri dalla vettura riconoscono David che sta dipingendo con un carboncino su tela la scena )
George Danton: ( voce fuori scena )
Sei qua, David , David, sei qua servo ti ho riconosciuto dalla tua bocca storta ! sei qua, servo, vai a raccontare al tuo padrone come muoiono i soldati della libertà …
( la carretta dei condannati passa davanti alla casa dei Duplay dove tutte le imposte sono chiuse ma dietro ci sono: Augustin Robespierre, Louis Antoine de Saint-Just, Georges Couthon, Maximilien Robespierre
( Sotto sta passando la carretta si riconoscono Georges Danton e Camille Desmoulins)
( Robespierre in scena ascolta, non parla è in disparte seduto, quasi assente a tutto quello che stava succedendo)
Augustin Robespierre: ( vede i condannati dalle imposte chiuse e ride)
Eccoli li i nremici della rivoluzione, una volta baldanzosi ed ora sono solo dei cani bastonati … (ride)
Georges Couthon: ( sorridendo)
Il loro putrido sangue serve per purificare una rivoluzione nuova …. Una nazione giacobina, a morte tutti i girondini
Louis Antoine de Saint-Just:
ma guarda la faccia di Danton, sembra furioso, invece Camille sta piangendo: che uomo senza dignità: mi fa pena … non è capace neppure di morire …
(ride di gusto ed istericamente)
( i condannati alla vista dei tristi muri e vuoti che ospitano Robespierre lanciano verso di lui mille sarcasmi,ma non vedono nessuno affacciato )
( Voce di Fabre, fuori scena ):
ecco cittadini in questa casa ci abita il vile tartufo di nome Robespierre
( Voce di Lacorix, fuori scena ):
si li si nasconde il vile come si è nascosto il 10 agosto
Camille Desmoulins: (voce fuori scena)
mostro, avrai ancora sete dopo che ti sarai abbeverato del mio sangue ? dopo ci vorrà anche quello di mia moglie per ubbriacarti ?
George Danton: ( voce fuori scena )
Robespierre … invano ti nascondi: ci verrai anche tu in questa carretta, e l’ombra di Danton ruggirà di gioia nella tomba quando sarai a questo posto … bastardo figlio di nessuno
( la carretta passa e le voci si diradano)
(nella casa dove abita Robespierre )
Augustin Robespierre: ( ride)
Ma Maxime, vedo che tutti odiano solo te, noi siamo tutti innocenti ( ride di gusto)
Maximilien Robespierre: ( alterato)
Fai silenzio Bonbon, tu sai che non è vero… voi tutti sapete che non è vero …
Georges Couthon: ( sorridendo)
La tua firma è stata determinante per la loro condanna: Maxime non ti nascondere dietro un dito
(ride)
Lo hai fatto per la Nazione
Louis Antoine de Saint-Just:
mi meraviglio di voi, che vi state pentendo di quello che avete fatto
(pausa)
Ma lo sapete chi erano loro … ora ve lo ripeto …
(pausa)
Georges e Camille erano i promotori di tutte le rivolte contro di noi dei nostri concittadini plagiati da quei due cani corrotti, i quali oltretutto miravano con la loro indulgenza di riportare i nobili e il clero al potere in Francia … e addirittura riportare un nuovo re …
( Robespierre non parla è in disparte seduto, quasi assente a tutto quello che stava succedendo)
( Bonbon prende una bottiglia di vino e la stappa)
Georges Couthon: ( sorridendo a Maxime)
Maxime, cosa fai li in disparte, vieni a bere
Festeggiamo il gran giorno della Rivoluzione
Augustin Robespierre: ( ride)
Si festeggiamo il giorno più grande della rivoluzione giacobina
Louis Antoine de Saint-Just:
si potremmo istuire una gionata di festa nazionale per ricordare per sempre la memorabile giornata che abbiamo passato
Georges Couthon: ( sorridendo)
Si brindiamo alla morte di Danton e di Camille
(brindano sorridendo)
( Maxime sempre rimasto in disparte improvvisamente si alza e in collera prende la bottiglia e la scaglia lontano e minacciando gli ospiti)
Maximilien Robespierre: ( alterato)
Basta: non vi sopporto più! Andatevene via da questa casa ! Via … via
( gli ospiti sorpresi rimangono esterefatti)
Georges Couthon: ( sorpreso)
Ma Maxime: sei pazzo! Cosa fai!
Maximilien Robespierre: ( alterato)
Uscite: voglio stare solo! Voglio stare solo!
Louis Antoine de Saint-Just:
va bene, andiamo, andiamo via da questo pazzo
Augustin Robespierre: ( ride)
Andiamo via, andiamo via: mio fratello non è ancora guarito dalla malenconia: ha bisogno ancora del medico
Georges Couthon: ( triste)
Si non solo non è guarito ma è addirittura peggiorato
Maximilien Robespierre: ( alterato)
Così io sarei addirittura peggiorato! Andate via, altrimenti mi metto a sparare …
Louis Antoine de Saint-Just:
è pazzo! Andiamo … andiamo via
( tutti abbandonano la stanza, alcuni addirittura ancora con il calice colmo di vino)
SCENA 7
Maximilien Robespierre , Éléonore Duplay
(buio)
(un fascio di luce illumina Maxime prostrato a terra)
(musica)
(piange disperato)
Éléonore, Éléonore, Éléonore!
( entra in scena Éléonore, vede Maxime a terra prostrato e disperato: lei si avvicina cercando di aiutarlo)
Éléonore Duplay: (sconvolta)
Maxime … Maxime …cos’hai … coraggio ci sono qua io
( anche lei si inginocchia per abbracciare Maxime)
Maximilien Robespierre: (piange)
Éléonore ho fatto condannare a morte il mio unico amico: Camille … sono stato testimone alle sue nozze e ho fatto da padrino (piange) e io l’ho fatto condannare a morte
Voglio morire anch’io
Anch’io
Ti prego uccidimi Éléonore
Éléonore Duplay: (sconvolta)
Maxime …no,io non ti ucciderò … nessuno vuole farti del male (lo abbraccia) io ti sarò vicino … ora e per sempre perché io ti voglio bene Maxime …(si spengono le luci)
SIPARIO