Meglio stare zitti

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MEGLIO STARE ZITTI

di

PAOLO AVANZI

                                   

PERSONAGGI

Un uomo

Una donna

Un uomo e una donna stanno seduti ad un tavolo, l’uno davanti all’altro. La donna (dopo un minuto circa) si alza e comincia a girare nervosamente intorno al tavolo.

UOMO: “Ma la smetti di girarmi intorno?”.

DONNA: “Sì. Devo smetterla di girarci intorno”. (continuando a girare).

UOMO: “Girarmi intorno, ho detto… non “girarci” intorno”.

DONNA: “Intendevo al problema”.

UOMO: “Ah, sarei “il problema” io?”.

DONNA: (tornando a sedere) “Non tu. Lui. Cioè... nemmeno lui… ”.

UOMO: “Lui? Lui chi? Ma insomma che è questo problema?”.

DONNA: “Ho fatto un casino. Mi spiace.”.

UOMO: “Ho capito. Sei tu il problema!”.

DONNA: “Sono io,  sono io…”

UOMO: “Spiegati”.

DONNA: “Se te lo dico, prometti che non ne fai una tragedia? Cioè… puoi anche farne una tragedia. Però ti devi... controllare….”.

UOMO (arrabbiato): “Per favore, Anna! Vuoi vedermi incazzato?”.

DONNA: “Lo sei già ”.

UOMO: “Mi dai anche il diritto di farne una tragedia? Cos’è questa tragedia? Non dirmi che ha sfasciato la Mercedes appena comprata!”.

DONNA: “E… se fosse?”.

UOMO (inveendo): “Ecco, me l’immaginavo! Porca di una miseria ladra! L’ho detto che non dovevi guidarla quella macchina!”.

DONNA: “Purtroppo è successo di peggio.”.

UOMO (furioso): “No! Hai pure investito qualcuno. Morti? Feriti? Oh, guarda se finisci in galera, non sperare che…”.

DONNA: “Lo so che non muoveresti un dito per salvarmi”.

UOMO: “Ma che c’entra… Stavo dicendo che la polizia fa presto a capire se un alibi è fasullo, specie se glielo dà il coniuge. L’unica è prendere un bravo avvocato. E com’è successo?”.

DONNA: “Ma no, non è successo niente. Cioè, volevo vedere come la prendevi… ehm.

UOMO: “Ah, un test di autocontrollo? Bene! L’ho superato?”.

DONNA “La questione è che... ho un altro uomo”.

UOMO (completamente basito): “Stai scherzando?”.

DONNA: “No”.

UOMO (sorpreso ma non arrabbiato): “Incredibile”.

DONNA (fra sé): “L’ha preso meno peggio che gli avessi sfasciato la macchina…”.

UOMO: “Cosa hai detto?”.

DONNA: “Dopotutto non sei così... sconvolto…”.

UOMO: “Sono così sconvolto… che non riesco a sconvolgermi”.

DONNA: “Ma io ti amo…”.

UOMO: “Mi immagino se non mi amassi che avresti fatto…”.

DONNA: “Non avevo il coraggio di dirtelo. Sono mesi che ci stavo pensando…”.

UOMO: “Ah, la cosa va avanti addirittura da mesi… Quanti?”.

DONNA: “Uno.

UOMO: “Un mese?”.

DONNA: “No, intendevo un uomo”.

UOMO: “Oh, uno soltanto… E da quanto va avanti la faccenda.”.

DONNA: “Boh, un anno e mezzo più o meno… ”.

UOMO: “E come mai me lo dici solo adesso?”.

DONNA: “Sensi di colpa… ”.

UOMO: “Oohhh, e ti dovrei consolare? Non so cosa mi trattiene da… Oh, sono fin troppo calmo”.

DONNA: “Sono disperata.”.

UOMO: “Credo che non ci siano alternative.”.

DONNA: “Aiutami. Quello lì non voglio più rivederlo. E’ te che amo.”.

UOMO: “No, no, io lo so come finiscono queste storie… E’ lui che ami. Non me. Se mi avessi amato veramente, non avresti cercato un’avventura”.

DONNA: “Ma io non ho cercato nessuna avventura. E’ stato lui che...”.

UOMO: “Ovvio, è sempre colpa dell’uomo. E dove lo hai accalappiato?”.

DONNA: “Ma io non ho cercato nessuna avventura. E’ stato lui che...”.

UOMO: “Dove?”.

DONNA: “Dove lavoro.”.

UOMO: “Oh, oh. Alla casa per anziani. Te lo sei scelto stagionato!”.

DONNA: “Ma no… era il figlio di un… cliente. Io non volevo neanche guardarlo. Niente di che… Poi ha insisteva e insisteva, un caffè oggi, un caffè domani….”.

UOMO: “Ma se prendi solo il tè!”.

DONNA: “Infatti. Lui prende, cioè prendeva, il caffè. Io… il tè”.

UOMO: “Va bene, va bene. Hai fatto la tua scelta? Adesso tanti saluti e grazie. Anzi, macché grazie, tanti saluti e basta. L’appartamento qui è mio, te ne andrai a vivere nella villetta al lago”.

DONNA: “Io… ho deciso di lasciarlo”.

UOMO: “Troppo tardi. Un anno e mezzo di corna sono un po’ troppo. Non trovi?”.

DONNA: “Ma io non riuscirei a vivere senza di te…”.

UOMO: “Neanche lui, scommetto! A quando il prossimo tè o caffè, a domani, dopodomani? Tanto suo padre è un lungodegente… vi vedrete tutti i giorni!”.

DONNA: “L’ho capito, sai, che era uno stronzo. Ti scongiuro, dammi una possibilità.”.

UOMO: “Chi ti dice che io sia meglio di lui?”.

DONNA: “Cosa… Cosa vuoi dire?”.

UOMO in silenzio, un po’ imbarazzato.

DONNA: “Ti vuoi spiegare?”.

UOMO “Be’, se devo essere sincero, ho avuto anche io...

DONNA: “Un uomo?”.

UOMO “Una donna. Niente di serio, eh. Tutto finito”.

DONNA: “Ah, io che mi sentivo pure in colpa”.

UOMO “Ma la mia non è stata nemmeno un’avventura. E’ stata... una toccata e fuga. Poi non l’ho più rivista”.

DONNA: “Ma lo dici così, come se niente fosse, come se avessi preso un caffè”.

UOMO “Il caffè, veramente l’hai preso tu.”

DONNA: “Non io, lui… Oh, e io che dovrei sentirmi...”.

UOMO “Sentiti come vuoi. La mia situazione è completamente diversa dalla tua. Io faccio il fotografo di moda, e di modelle, ne vedo a decine, tutti i giorni. Mi sforzo di essere il più distaccato e professionale possibile... ma quando certe te la mettono sotto il naso. Dici no una volta, due volte, dieci volte… Io faccio un lavoro molto ma molto più a rischio del tuo.”

DONNA: “Ma fammi il piacere! E sarebbe rischioso lavorare tutto il giorno con delle gnocche?”

UOMO: “Modelle, prego”.

DONNA: “Ma sì, chiamale come vuoi! Insomma dovrei pure congratularmi con te perché te ne sei fatto solo una.”.

UOMO “A dir la verità... è successo più di una volta. Tutte... senza importanza beninteso, un mordi e fuggi.”

DONNA “Ma guarda che razza di bastardo. Io mi faccio degli scrupoli per... e tu.... E quante te ne saresti fatto? Sentiamo un po’.”

UOMO (dopo un momento di riflessione) “Una decina...

DONNA:”Dieci?!”

UOMO: “Dodici per l’esattezza... Sì ma dodici rapporti, intendo, uno solo con ognuna. Tu piuttosto non dirmi che tu col tuo amante in un anno e mezzo, di rapporti ne hai avuti meno di quanti ne ho avuti io. Metti solo due incontri al mese... In tutto saranno...”

DONNA: “Io... io non ho parole... Mi sono sposato un autentico maniaco sessuale. ”.

UOMO “Macché, maniaco. Una dozzina di rapporti con lo stesso amante o uno solo con dodici diversi… cosa cambia? Te l’ho detto, è tutta colpa del mio lavoro. Lavorassi come te in un ospizio...”

DONNA: “Casa di cura, prego.”.

UOMO “... di donne non me ne sarei fatte nemmeno una, né vecchie ne figlie di vecchie. Tu piuttosto quell’occasione che ti è capitata te la sei andata a cercare proprio...”

DONNA: “Ah, sarei io adesso la pervertita, la ninfomane...”.

UOMO “Ammetto che l’ho presa troppo alla leggera, lo ammetto. Ma non accetto che tu mi faccia la morale. Tu oltretutto il tuo amante continuerai a vederlo, mentre quelle che mi sono fatto non le rivedrò più. Solo robe di sesso…”

DONNA: “Oh, solo sesso. Poverino... Be’ per me un uomo sposato che se ne fa dodici dovrebbe andare a farsi curare”.

UOMO “E una donna sposata che va a letto una ventina di volte con il suo amante è invece il ritratto della donna moderna ed emancipata, vero?”

DONNA: “Sai che ti dico? Che il “mio amante” (come lo chiami tu) sarà pure uno stronzo, ma è cento volte meglio di te. Lui almeno mi ha trattato come una signora, non come... una bambola gonfiabile”.

UOMO “Ma se fino a un minuto fa mi consideravi il tuo uomo ideale!”

DONNA: “E mi sbagliavo! Faccio le valigie e non mi vedrai mai più!”. (Apre la porta e se ne esce sbattendola di colpo).

L’uomo poco dopo prende il cellulare e si mette a chiamare la sua ultima amante.

UOMO (ridacchiando) “Giulia, mi senti? Da non credere! Mia moglie mi ha piantato. (pausa). Sì, mi ha detto che aveva un amante. Quando me l’ha detto, ho dovuto superarmi per recitare la parte del marito offeso... E pensa che era decisa a stare con me e a mollare questo suo amante... Allora io per convincerla ad andarsene, le ho raccontato della dozzina di donne che mi sono portato a letto... Ah, ah, ah... Che spasso. Erano mesi che non vedevo l’ora di raccontarlo a qualcuno... e alla fine l’ho detto a mia moglie. Il massimo della goduria! (pausa) Come? Ma sì, te ne avevo accennato, no?, che con qualche modella avevo avuto... (pausa). Ma non una relazione, me le ero fatte... così, per divertimento, tra un servizio fotografico e l’altro (pausa). Roba vecchia... Ah, no, non le modelle... quelle storie, intendo (pausa) Sì, dodici, tredici, una più una meno... (pausa) Ma sì, dai, che te ne avevo accennato... (pausa)  Come sarebbe a dire... “Io non ci sto”. Ma che problemi ti fai tu... Macché “usa e getta”, per favore... (pausa). Senti, ascoltami, adesso che sono libero, puoi venire ad abitare da me finalmente senza problemi... (pausa) Non mi pare il caso? Come... non mi pare il caso! Ma con te è diverso, Giulia, ti giuro. Quelle erano soltanto roba di sesso, un mordi e fuggi. (pausa) Con te è diverso! Ti giuro, io con quelle ragazze non ho avuto più contatti, non mi ricordo nemmeno come si chiamano... (pausa). Giulia, ti scongiuro, io ti ho sempre amato... No, tu non sei una di quelle... Tu sei tutto per me, tesoro! (pausa). Lasciami spiegare... Stronzaa!!

La donna (sua amante) gli chiude la telefonata e l’uomo sconfortato scoppia a piangere.

Poco dopo rientra nella stanza la moglie che lo ha sentito piangere. Rientra piangendo pure lei.

DONNA “Ti sentivo fuori dalla porta... Ho capito tutto, sai?”

UOMO “Che cosa?”

DONNA “Questa storia delle dodici fotomodelle che ti sei fatto...”

UOMO “E allora?”

DONNA “L’ho capito che è tutta una balla che ti sei inventato. Perché il tuo orgoglio non ti permetteva di sopportare che io avessi un altro uomo. Oh, ma quello stronzo io l’ho mollato io... per sempre... Io per quello lì ero solo... una “usa e getta”. Io con quello lì ci sono andata a letto solo una volta, una sera che mi ha fatto ubriacare... Maledetto, se penso che tu mi sei sempre stato fedele... Non me lo perdonerò mai.”

UOMO (soprappensiero)“Neanche io.”

DONNA “Che cosa?”

UOMO “Di averglielo detto.”

DONNA “Detto... che cosa?”

UOMO “Delle dodici ragazze che mi sono fatto! Che cretino, che imbecille sono stato!”

DONNA “Ma ora basta con questa storia assurda delle tue dodici amanti”

UOMO: “Ma perché non me sono stato zitto!”

DONNA “Facciamo così... Io ti perdono questo tuo giochetto per ferirmi e tu mi perdoni la mia scappatella. D’accordo? E d’ora in poi saremo sempre insieme. E ci diremo sempre tutto.”

UOMO: “Tutto?”

DONNA: “Tutto, tutto”.

UOMO “No, per favore. Meglio stare zitti… D’ora in poi meglio stare zitti.”

L’uomo si alza dalla sedia e si lascia abbracciare dalla moglie.

FINE