Messalina va in vacanza

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VACANZA ALTERNATIVA

MESSALINA VA 

IN VACANZA

COMMEDIA BRILLANTE IN TRE ATTI

DI

GIUSEPPE ARONNE

PERSONAGGI

CLAUDIO CESARE

VALERIA BARBATO

OTTAVIA

PINA

NARCISO

                                                          SILVIO        

GINA

LA SCENA

UNA PIAZZETTA CIRCONDATA DA VECCHIE MURA. UNA PANCHINA (DA POTER SPOSTARE) E DUE SEDIE PER BAMBINI.

SULLA SINISTRA UN BUCO ALTO NON PIU’ DI UN METRO.

ATTO PRIMO – MESSALINA VA IN VACANZA

SCENA 1

SILVIO – PINA – VALERIA – CLAUDIO

Silvio: (seduto sulla panchina osserva un bottone che ha in mano, si alza e  conta le asole della giacca) una, due e tre. (conta i bottoni attaccati alla giacca) uno, due e… (osserva il bottone che ha in mano e se lo mette nella  tasca dx, lo stesso cade per terra, lo raccoglie, lo rimette nella stessa tasca ma ricade. Riflette un attimo, mette la mano in tasca e la stessa fuoriesce, la osserva e si rende conto che la tasca e' bucata. Raccoglie il bottone, lo mette nella tasca sx, aspetta un attimo per assicurarsi che non cada e soddisfatto si risiede sulla panchina.)

Pina: (entra dal fondo con addosso vestiti semplici, una gonna lunga fino alla caviglia,non curata nell’aspetto, anzi, con dei peli lunghi da far notare dei baffetti e qualche pelo sotto al mento. Cammina saltellando tenendo rigida la gamba sinistra. Va  verso la panchina e rimane sorpresa nel vedere Silvio) E lei cosa ci fa qui?

Silvio: Sorpresaaa!!!! Chiuso per ferie! Ma la nostra dolce e amata viene in vacanza sul posto di lavoro col marito. La cosa mi puzza…. (odora) anche oggi hai mangiato aglio, stammi a distanza di sicurezza.

Pina: Non mi dia del tu perché con gente come lei io non voglio avere niente a che fare. E se sapevo di incontrarla ne avrei mangiato di più, io mangio l’aglio per tenere distati i vampiri come lei.

Silvio: Ma con me non fa effetto. Stammi a sentire vecchia storpia (si toglie la giacca e gliela porge) dentro la tasca c’è un bottone, attaccalo e cuci la tasca bucata

Pina: (gliela mette sulla faccia coprendogliela) Non ho intenzione di farle da serva

Silvio: E se quando arrivano spiffero tutto al marito?

Pina: (si riprende la giacca e si avvia verso il fondo)

Silvio: Aspetta! (si siede sulla panchina e si toglie le scarpe,  mettendo in evidenza i calzini bucati) Tieni! Lucidamele, devono brillare. (fa per togliersi i calzini)

Pina: Quelli no, puzzano più dell’aglio (si prende le scarpe e la giacca ed esce dal fondo a dx)

Silvio: Quando sono pronti fai il verso così capisco (rimane seduto sulla panchina)

Valeria: (da fuori) Dai che ci siamo... ancora qualche passo... eccoci arrivati.

Silvio: (sentita la voce di Valeria si mette a quattro zampe e via a sx infilandosi nel buco)

Claudio e Valeria : (Marito e moglie. Lui molto  più anziano di lei. Entrano da dx)

Claudio: (zoppica e balbetta. Porta uno zaino pesantissimo da farlo piegare tutto all’indietro e nelle mani due borsoni che gli fanno da contrappeso)

Valeria: Eccoci arrivati! Non ce la facevo più. (tira fuori un fazzoletto, si asciuga il sudore, si guarda intorno, va  verso il fondo. Ci sono due uscite, una a dx e una a sx, indica quella di sx) andiamo, non vedo l’ora di farmi un bel bagno, sono tutta sudata…. Dai sbrigati!!

Claudio: (si avvia zoppicando, camminando sempre con la schiena piegata all’indietro e avendo le borse, non riesce a passare dall’ingresso) Non ci pa... passo….

Valeria: (da fuori) Posa le borse e portale una alla volta.

Claudio: (fa cadere le borse e non avendo più il contrappeso va all’indietro cercando di mantenersi in equilibrio)

Silvio: (entrato dal buco in tempo per afferrare Claudio e raddrizzarlo per poi scappare di nuovo nel buco)

Claudio: (si raddrizza ma il peso va tutto in avanti a causa dello zaino e rimane ricurvo con la gamba destra tesa all’indietro) Meno male che sei arrivata in tempo, potevo rompermi l’osso sacro

Valeria: (entra da dx) Sbrigati che voglio farmi un bagno... Ma che cosa fai?

Claudio: sto zaino è troppo pesante e…. ma tu sei arrivata adesso? E chi… chi… chi…

Valeria: chi, chi, chicchi ri chi… e sbrigati!! (via a dx)

Claudio: ma allora chi?? (dallo spavento si raddrizza di colpo e esce a dx)

SCENA 2

SILVIO – VALERIA - CLAUDIO

Silvio: (entra dal buco, camminando a quattro zampe. Vede i borsoni, li prende e li lancia nel buco)

Valeria: (da fuori) Vai a prendere le borse!

Claudio: (da fuori) Io da qui esco solo per andarmene

Valeria: (entra dal fondo da sx per prendere le borse e non vedendole) Dove le hai messe?

Claudio: (da fuori) Cosa?

Valeria: Come cosa? Le borse…

Claudio: (entra dal fondo da dx) Le avevo mollate qui!

Valeria: Tirale fuori! Lo scherzo è bello finché dura poco

Claudio: Ma lo scherzo non è nemmeno iniziato …

Valeria: Allora ci sono i fantasmi!!

Claudio: Forse! Ma non nominarli. Lo sai che ho paura dei fantasmi. (si siede sulla panchina) Vorrei sapere perché siamo venuti in vacanza in un posto come questo.

Valeria: Vacanza alternativa. Vacanza fai da te. (le fa qualche moina)  Qui ci siamo solo noi e dobbiamo badare a tutto: dobbiamo prepararci da mangiare, fare i letti, pulire le stanze e il gabinetto. Insomma ci dobbiamo arrangiare. Qui c’è solo una donna, una specie di custode.

Claudio: Ma che arrangiarsi…. Io sono abituato a essere servito e riverito…. Pago e voglio essere servito. (si tocca la schiena) ahi, ahi che mal di schiena. Non potevamo pagare due che ci portavano lo zaino e le borse? Loro avrebbero guadagnato qualcosa e io non avrei avuto mal di schiena. E poi quando si è in ferie non si deve pensare a niente.

Valeria: In ferie ci si va per staccarsi dalla quotidianità

Claudio: Appunto

Valeria: Tu a casa cosa fai?

Claudio: Niente! Perché posso permettermi la servitù.

Valeria: E che cosa hai fatto per permetterti questo privilegio?

Claudio: Niente! Perché ho ereditato tutto.

Valeria: Se andiamo in vacanza e continui a fare niente che staccare è?

Claudio: Non è che faccia proprio niente, devo fare gli investimenti giusti per aumentare il capitale e oltre alle capacità e all’astuzia ci vuole una grande dose di fortuna. A proposito! Li hai portati gli amuleti? I ferri di cavallo, il sacchettino con dentro sale, prezzemolo e rosmarino e soprattutto le corna, quelle non devono mancare mai.

Valeria: Tranquillo! Quelle non ti mancano

Claudio: E poi bisogna stare attenti ai sogni, perché i sogni dicono la verità… sono premonitori

Valeria: A proposito di sogni... Ho sognato che eravamo in un castello e mi facevo il bagno con i miei saponi e i miei olii che sono dentro alle borse che avevi tu. Non vorrai che il mio sogno non si avveri (lo accarezza) allora, me li dai?

Claudio: Te li darei se non fossero spariti davvero. Valeria!!! Non è che ci sono veramente i fantasmi?

Valeria: Siamo in un castello abbandonato, dentro ai castelli abbandonati ci abitano i fantasmi

Claudio: Non scherzare! Lo sai che ho paura

Valeria: Ma io non scherzo… (chiude gli occhi, alza le mani al cielo e con voce tenebrosa) fantasma fantasmino dacci indietro il borsino (dal buco schizza una borsa) fantasma fantasmone dacci indietro il borsone (sempre dal buco schizza l’altra borsa)

Claudio: le… le… le…

Valeria: le… cosa?

Claudio: le borse!!

Valeria: le hai tirate fuori finalmente! Portale di la! (esce a dx)

Claudio: io quelle borse non le tocco (via a dx)

Silvio: (esce dal buco e si va a sedere sulla panchina)

Valeria: (da fuori) Allora! Queste borse?

Claudio: (da fuori) Io quelle borse non le tocco

Valeria: (da fuori) Non me le far girare e portami le borse

Claudio: (da fuori) Se vuoi le borse te le vai a prendere

Silvio: (prende le borse e le lancia dall’entrata sul fondo a sx) Quanto casino per due borse

Valeria: (da fuori) Finalmente ti sei deciso a portarle

Claudio: (da fuori) Io non ho portato niente

Valeria: (da fuori) E queste cosa sono?

Claudio: Oh mamma!!! Io scappo!!

Silvio: (che era rimasto sul fondo, davanti all’ingresso di sx, nel vedere arrivare Claudio scappa nel buco)

Claudio: (entra in tempo per vederlo sparire nel buco. Spaventato chiama ) Valeria!! Valeria!!!

Valeria: (entra dal fondo a sx con una scopa in mano) La vuoi smettere? che chi non ci vede, ci sente…. Che cos’hai?

Claudio: (indica in direzione del buco) la la… è entrata una bestia

Valeria: dove? (indica in direzione del buco) lì dentro?

Claudio: si… si… la dentro. Aveva una coda lunga, una testa grossa, degli occhi enormi e dei denti…

Valeria: ...aguzzi e affilati. Adesso vediamo (si dirige verso il buco)

Claudio: cosa vuoi fare?

Valeria: tirar fuori la bestia (fa entrare il manico della scopa nel buco e questo sbatte contro un ostacolo. Ci picchia più volte e si sentono i colpi del manico che sbatte) sarebbe entrata qui?

Claudio: si, si! Proprio lì ….

Valeria: ha oltrepassato il muro. Un fantasma dalle sembianze bestiali (rinfila il bastone e lo fa picchiare contro la parete e si sentono i colpi. Da la scopa a Claudio) Se vedi la bestia difenditi (via dal fondo a sx)

Claudio: Non è possibile! L' ho vista entrare li! (va dal buco e c’infila il manico della scopa. Non riesce più a ritrarlo come se qualcuno lo avesse afferrato e lo stesse tirando. Cerca di resistere senza mollarlo ma poi cede e la scopa sparisce nel buco. Spaventato si gira e chiama) Valeria!! Valeria !! La scopa è sparita

Riappare la scopa e spazza il sedere di Claudio

Claudio: (sentendosi fare il solletico, si gira e afferra la scopa) Grazie!! (si spaventa, scappa verso dx)

Valeria: (entra dal fondo da sx) Cosa c’è di nuovo?

Claudio: (tenendo la scopa in mano) La bestia mi ha afferrato la scopa e l' ha fatta sparire nel buco

Valeria: E quella che hai in mano?

Claudio: E la scopa che è…. tornata

Valeria: (prende la scopa, fa entrare il manico dentro il buco e questo sbatte contro un ostacolo) Siediti che è meglio (gli ridà la scopa)

Claudio: Adesso sono diventato matto (posa la scopa contro la parete sul fondo)

Valeria: (si sdraia sulla panchina) Rilassati e siediti

Claudio: (fa per sedersi sulla panchina) e dove mi mi mi siedo se la occupi tutta tu?

Valeria: Siediti su una sedia

Claudio:  E dove sarebbero le sedie?

Valeria: (indica una sedia per bambini) Siediti su quelle!

Claudio: Ma quelle sono pe per bambini …. Si spiega tutto! Qui ci abitano i sette nani (indica il buco) e quello è l’ingresso della miniera da dove estraggono i diamanti

Valeria: Speriamo che me ne regalino uno. (si alza)  E’ meglio che vada a finire di preparare la camera, tu non vieni?

Claudio: No! Aspetto Biancaneve ….

Valeria: (esce dal fondo a sx )

SCENA 3

CLAUDIO – PINA - VALERIA

Pina:(entra dal fondo, ogni due o tre passi alza le spalle, abbassa il collo e fa questo verso “eeeeee” ha in mano le scarpe) Eeeee … (due tre passi) eeeee … (due tre passi) eeeee …. (e cosi via, fino ad arrivare davanti al buco. Si china per posare le scarpe, sollevando all’indietro la gamba sinistra, tenendola rigida)

Claudio:  (la osserva senza dire niente)

Pina: (posate le scarpe, si raddrizza e sempre con la gamba rigida si gira e si dirige verso il fondo, ignorando Claudio) Eeeee … (due tre passi) eeeee … (due tre passi) eeeee … (e cosi via fino ad uscire dal fondo a dx)

Claudio: (uscita Pina, guarda le scarpe e va di corsa sul fondo, verso l’uscita di sx)

Dal buco esce una mano e si prende le scarpe

Claudio: (chiama) Valeria!! Valeria!!!

Valeria: (entra dal fondo da sx) cosa c’è!!

Claudio: L' hai vista?

Valeria: Chi?

Claudio: Biancaneve … cioè … la strega … insomma quella (gli fa il verso) eeeee … (cammina per la scena, aumentando il suo zoppicare e  imitando il movimento delle spalle e del collo) e ha lasciato un paio di scarpe (indica verso il buco e rimane di stucco non vedendo più le scarpe)

Valeria: (fa un cenno di disapprovazione)

Claudio: (cammina per la scena imitando Pina ) ti dico che camminava così e faceva così (cammina per la scena. Due tre passi) eeeee … (due tre passi) eeeee …

Valeria: E' la custode del castello!! (esce dal fondo a sx)

Claudio: (continua nell’imitazione dando le spalle al fondo)

Pina: (entra dal fondo a dx, con la giacca  in mano, camminando col solito saltello arriva fino alle spalle di Claudio)

Claudio: eeeee …

Pina: eeeee …

Claudio: (si gira di scatto e si spaventa) Mamma che ….

Pina: (lo guarda in malo modo e si dirige verso il buco. Due tre passi) eeeee … (e cosi via, arrivata davanti al buco, si china per posare la giacca, sollevando all’indietro la gamba sx e tenendola rigida)

Claudio: (la osserva)

Pina: (è rimasta chinata, con la gamba sollevata)

Claudio: (continua ad osservarla)

Pina: Invece di incantarsi, mi tiri giù la gamba

Claudio: Sicura che non mi rimane in mano?

Pina: (ironica) Ahah, Che ridere!

Claudio: (le prende la gamba rigida, la spinge verso il basso e contemporaneamente solleva la sua)

Pina: (si raddrizza e si va a sedere sul lato sx   della panchina, tenendo la gamba distesa in avanti. Batte la mano dx sulla panchina) Si sieda qui

Claudio: (Si siede) Ecco io…

Pina: (si porta il dito sulle labbra) Ssssssshhhh… non parli (rimane con lo sguardo fisso oltre il pubblico)

Claudio: (la osserva e anche lui si mette a guardare oltre il pubblico)

Pina: Cosa vede?

Claudio: Ecco io…

Pina: Oltre… guardi oltre…

Claudio: (allunga il collo e cerca di guardare oltre)

Pina: Ha visto?

Claudio: Ohh … 

Pina: Cosa ha visto?

Claudio: E che ne so! Delle colline con degli alberi e ….

Pina: (gli si avvicina e gli passa una mano intorno alla vita rubandogli il cellulare e gli parla vicino alla bocca) Oltre al suo naso non vede niente!

Claudio: (l’allontana e si siede sul lato opposto della panchina e si fa aria davanti al naso) Si sbaglia, io vedo oltre, parecchio oltre e soprattutto sento, mamma mia che alito pesante. Che cosa ha  mangiato?

Squilla un telefono

Claudio: (a Pina) Mi scusi (si alza e infila la mano nella tasca per prendere il telefono) e dove l'ho messo?

Pina: (tira fuori un telefono)

Claudio: È il suo? Pensi che ha la suoneria come il mio

Pina: come devo fare per rispondere?

Claudio: non lo sa? Ma… (le prende il telefono) ecco…. (glielo ridà) risponda

Pina: pronto! .... chi sono io?.... cosa  gliene frega di chi sono io!....  Cosa ne so io dov’è il commendatore... saranno un po’ affari suoi, io non mi impiccio degli affari degli altri…. Cosa?? Io una ladra? Stia attento! Povera si, ma ladra mai…. Perché ce l'ho io? Ma saranno affari miei…. E adesso glielo chiedo (a Claudio che nel frattempo si era appartato per educazione) come si chiama?

Claudio: chi?

Pina: lei!

Claudio: Claudio

Pina: non cercano lei, cercano il commendatore Cesare (al telefono) Cesare non c’è, c’è Claudio

Claudio: Cesare! sono io! (osserva il telefono) ma quel telefono è mio!! (glielo afferra) pronto ragioniere! Come mai ho dato il mio telefono?.... non è la mia nuova segretaria!…. Non è neanche la mia amichetta! (guarda  Pina) con quella neanche al buio …. Che cosa ha? (pausa) Barba! Tanta barba, dovrebbe vederla …. Non c’è bisogno che venga qui…. Le faccio una foto e gliela mando…. Basta ragioniere, per cosa mi ha disturbato? Sono in vacanza…. È urgente?…. Ma non vuolerovinarmi la vacanza. E' rovinata ancora prima di iniziare…. Come mai? Saranno affari miei! Allora mi dica…. (rimane a bocca aperta cade sulla panchina con gli occhi sgranati)

Pina: (lo guarda) ben ti sta (esce dal fondo a dx)

SCENA 4

CLAUDIO – VALERIA – PINA

Valeria: (entra dal fondo da dx, si dirige verso la panchina e vede Claudio sdraiato con gli occhi fuori dalle orbite e corre a vedere che cos’ha) Claudio!! (lo solleva e lo scuote) Claudio che cos’hai? Svegliati!!

Claudio: (apre gli occhi) Lo sapevo…. Lo sapevo…. Questo posto porta sfiga…. Quella porta sfiga…. La bestia porta sfiga

Valeria: E che sarà mai successo?

Claudio: Ha chiamato il ragioniere e mi ha dato una brutta notizia…. Il ferro di cavallo, quello con la catena d’oro lo hai portato?

Valeria: Certo! E anche il sacchetto con il sale, il prezzemolo e il rosmarino

Claudio: Aggiungici anche l’aglio. Un bello spicchio d’aglio…. Anzi no! una testa… una testa d’aglio è meglio abbondare. Le corna! Le corna ci sono?

Valeria: Perdonami tesoruccio, credevo di averle portate, ma le ho dimenticate

Claudio: Ecco perché…. Non ci si può permette di avere certe dimenticanze, le corna sono importanti e non devono mancare

Pina: (sbuca dal fondo da dx con un piatto in mano) Quelle non le mancano….

Claudio: E lei come fa a saperlo?

Valeria: lo avrà intuito che sei pieno di corna… contro il malocchio

Pina: E scommetto che gli affari ultimamente le vanno benissimo

Claudio: Benissimo! Un piccolo imprevisto questa mattina….

Valeria: Ma cosa le stai a raccontare…. (si avvicina a  Pina) e lei cosa si intromette?

Pina: Cerco di farle capire che il piatto piange

Valeria: Eh già…. (si avvicina a Claudio) caro… tesoruccio uccio uccio

Pina: È arrivato l’animaluccio

Valeria: (lo accarezza) Sai… avrei bisogno di….

Pina: Quando il diavolo ti accarezza, vuole l’anima

Valeria: Avrei bisogno di… di qualche spicciolo, non mi sono portata dietro niente

Claudio: (infila la mano nella tasca e tira fuori un biglietto da cento) Più piccoli non ce li ho

Valeria: (li afferra) Vanno benissimo!

Claudio: Vorrei sapere cosa hai da spendere. Qui, non c’è niente

Valeria: Sono per la mancia

Claudio: Cento di mancia! mi sembrano esagerati, non c’è nessun servizio

Pina: Vanno benissimo

Valeria: (va da Pina e le posa il biglietto nel piatto) Sanguisuga (esce dal fondo a sx)

Pina: (si mette il biglietto in tasca.) Sanguisuga a me! (si avvia a uscire verso il fondo a dx)

Claudio: Mi scusi ballerina…

Pina: non si scherza sulle disgrazie degli altri

Claudio: Mi scusi. Ma non ho il piacere di sapere come si chiama

Pina: Pina

Claudio: Signora Pina … 

Pina (si avvicina) : Signorina! Dica

Claudio: (si allontana) Il posto… insomma le camere come sono

Pina: Delle topaie. (si avvicina) I topi sono talmente grossi che i gatti sono scappati

Claudio: (si allontana) Dei topi! Ho pagato un occhio della testa per venire a fare la lotta con i topi? Mi vorrebbe spiegare come mai mia moglie mi ha portato qui?

Pina: (si avvicina e le mostra il piatto)

Claudio: (lo prende) e co cosa me ne faccio  ?

Pina: (glielo riprende) il piatto piange

Claudio: (si allontana. Tira fuori un biglietto da cento, stende il braccio il più possibile per starle lontano)

Pina: delle topaie… (si avvicina) tranne una

Claudio: (si allontana) tranne una?

Pina: (si avvicina) la stanza reale. All’interno della stessa c’è un’alcova

Claudio: cosa c’è? una cova?

Pina: è proprio ignorante. All’interno c’è una camera nuziale con un letto dorato, un nido d’amore per l’intimità erotica

Claudio: Ecco perché mi ha portato qui! Mi vuole fare una sorpresa, che cara. Vuole che facciamo una seconda luna di miele… nella prima non è che abbiamo fatto granché… aveva sempre mal di testa (a Pina) Mi ha dato una grande notizia. (prende dalla tasca un altro biglietto da cento) se l'è meritato (si avvicina di colpo per darle un bacio si ritrae subito, stende il braccio e gli da il biglietto)

Pina: (lo prende, guarda Claudio facendo un movimento di disapprovazione con la testa e si avvia verso il fondo fino ad uscire a dx) Arrivederci ballerino

SCENA 5

CLAUDIO – VALERIA – PINA

Valeria: (entra dal fondo da sx) Se ne è andata la sanguisuga?

Claudio: E  e è andata. Pa pa parliamo di noi. Questo po posto mi piace… so sono co co contento che lo hai scelto e non ve vedo l’ora di andare a letto

Valeria: Di già? E da quando vai a dormire cosi presto?

Claudio: Non per do dormire ma pe pe pe per

Valeria: Ho capito! Devi parlare col ragioniere. Vai, vai pure

Claudio: Non de devo parlare col ragioniere... se secondo te vado a letto per parlare co col ragioniere?

Valeria: A casa quando siamo a letto parli sempre col ragioniere

Claudio: Parlo col ragioniere pe per distrarmi, vi vi visto che tu tu tu tutte le volte che siamo a letto hai ma mal di testa e no no non vuoi fa fa…

Valeria: La mia emicrania! Lo sai che patisco di emicrania. Siamo venuti qui per due motivi. Uno per staccare te dalla quotidianità e l’altro per vedere se mi passa la mia emicrania. Io mi ritiro e tu cosa fai?

Claudio: E ve vengo che vorrei ve vedere la ca camera co co….(si avvia sul fondo e sta per andare a sx)

Valeria: Dove vai?

Claudio: Vado in ca camera

Valeria: Di la c’è la mia di camera

Claudio: E non do dormiamo insieme?

Valeria: Ma no! Non dobbiamo fare quello che facciamo a casa. A casa dormiamo nello stesso letto e qui….

Claudio: A casa dopo poco che siamo a letto ti alzi e torni a notte inoltrata, se non al mattino, vo vorrei sapere dove vai

Valeria: E’ per rispetto nei tuoi confronti. Magari devi parlare di affari riservati col ragioniere e non voglio metterti in imbarazzo.

Claudio: E c’è bisogno di uscire?

Valeria: Vado a fare due passi per farmi passare l’emicrania…. (si porta le mani alla fronte) ahhh che dolore!! E' arrivata…. Che dolore. Hai visto? A furia di parlare mi è venuta. E meglio che vada in camera, mi distendo per vedere se mi passa

Claudio: Ve vengo a metterti uno straccio bagnato in testa

Valeria: No, no… tranquillo! Mi stendo un attimo e vedrai che mi passa (via dal fondo a sx)

Claudio: Po poveretta, è colpa mia! A furia di parlarle le ho fatto venire mal di testa (si era spostato al centro della scena e all’improvviso corre zoppicando sul fondo, si gira a sx) vorrei sapere questa notte dove dormo

Pina: (entra  dal fondo da dx  e  si trova alle spalle di Claudio) Con me!!

Claudio: (si gira di scatto) Cosa!?!

Pina: Con me! Venga con me ( va verso il buco sollevando le spalle e emettendo il verso) eeeee (un altro passo, spalle su, collo giù) eeeeee (si china prende la giacca e la lancia nel buco, nel chinarsi alza la gamba sx, rimanendo ricurva in avanti con la gamba sx rigida e sollevata) mi tiri giù la gamba e non ne approfitti

Claudio: (esegue) a  a approfitto di cosa?

Pina: non guardi!

Claudio: co cosa guardo! Se ha più pe peli lei che una capra

Pina: e lei in testa ce li ha più lunghi di un caprone. Prenda la scopa e andiamo

Claudio: la scopa? E per fare cosa?

Pina: per scopare la camera. A meno che non voglia dormire in un immondezzaio

Claudio: (prende la scopa) ma io non ho mai scopato!

Pina: non avevo dubbi! Andiamo (si avvia verso il fondo saltellando)

Claudio: (le va dietro zoppicando )

Entrambi escono dal fondo a dx

SCENA 6

NARCISO – VALERIA – SILVIO – PINA

Narciso: (entra da dx. Si va a sedere sulla panchina e guarda nel vuoto)

Valeria e Silvio: (entrano dal fondo da sx e si fermano in prossimità dei due ingressi sul fondo)

Valeria: (da le spalle all’ingresso di dx) Non dovevi venire qui…. Se ci vede è la fine

Silvio: Non resisto a starti lontano.

Valeria: Rischi di rovinare tutto. L' ho portato qui per vedere se trovo il coraggio di dirglielo e per farmi perdonare

Silvio: Ma io ti amo!!

Valeria: No! non posso

Silvio: Dovrai cedere hai miei voleri

Valeria: E con cosa viviamo?

Silvio: Con i soldi di tuo marito

Valeria: Con i soldi di mio marito?

Silvio: Si! Lo coglierai in flagrante e divorzierai con addebito suo

Valeria: E con chi! con la zoppa?

Silvio: Con chi lo vedremo dopo. Adesso baciami

Valeria: Sei matto! E se arriva mio marito?

Silvio: Il rischio mi piace. Ti bacio al buio (chiude gli occhi e si lancia verso Valeria)

Valeria: (si sposta verso il centro)

Pina: (entra dal fondo da dx con una coperta che tiene nella mano sx)

Silvio: (sempre con gli occhi chiusi afferra Pina e la bacia con foga)

Pina: (non reagisce, anzi si lascia andare e fa cadere la coperta)

Silvio: Amore!! Hai mangiato troppo aglio. Che alito pesante che…. (apre  gli occhi) oh mamma che schifo… (sputa per terra)

Pina: (con uno sguardo ebete si va a sedere sulla panchina e guarda nel vuoto)

Valeria: (ride a più non posso)

Silvio: Bello scherzo!! Questo ti costerà un doppio bacio. Ma questa volta, a occhi aperti (apre le braccia e fa per avventarsi su Valeria)

Claudio: (da fuori) Si signora Pina, ho finito ve vengo a prendere un po’ d’aria

Valeria: Oh Dio!! Scappa che c’è mio marito

Silvio: (preso dal panico non sa dove scappare. Prima va a dx e poi a tutta velocità si butta nel buco e si sente un gran tonfo e rimane disteso per terra con le gambe fuori dal buco)

Valeria: (prende la coperta e copre le gambe di Silvio) Guarda che scemo. Non ha tirato su la porta

SCENA 7

VALERIA – PINA – NARCISO – CLAUDIO

Claudio: (entra dal fondo da dx) si signora Pina (vede Valeria) Se sei qui? Ti ti è passato il mal di di testa?

Valeria: Non ancora. Sono uscita per prendere un po’ d’aria. E' meglio se mi ritiro

Claudio: Non vu vuoi che vengo pu pure io?

Valeria: No! e meglio di no, non voglio che ti rovini le vacanze per colpa del mio mal di testa. Rimani e divertiti (via dal fondo a sx)

Claudio: E co con chi mi di diverto se non c’è nessuno? (vede la coperta ) ma guarda quella dove mi ha buttato la co coperta (si china per prenderla, la solleva e vede le gambe di Silvio) mi scusi…. Ma non hanno altro posto dove andare a dormire (va dalla panchina) e sti due dove guardano (si siede in mezzo ai due e anche lui guarda nel vuoto)

Dopo qualche secondo che tutti e tre guardano nel vuoto

Narciso: (gira la testa verso Claudio) Anche lei è qui per…. (con la testa indica a sx in direzione del buco  e con le labbra mima i baci)

Claudio: Ve veramente io sono qui con mia moglie

Narciso: (si mette a ridere) E' qui con la moglie…. Ma mi faccia il piacere, ne racconti un’altra…. Lei è qui per…. (con la testa indica in direzione del buco,  e con le labbra mima i baci)

Claudio: Non è che per caso lei… (anche lui mima i baci) sa… io ho altri gusti

Narciso: Ma cosa ha capito! Volevo dirle… anche lei è qui per… (si alza e fa girare il braccio) quella che…. (si risiede)

Claudio: Per chi!! Io manco la la conosco (si alza e fa girare il braccio) quella che… (si risiede)

Narciso: Ma la smetta… ne ho sentite di scuse ma questa le batte tutte. Con la moglie…. (lo tocca e lo spinge leggermente) che ridicolo…. Che conta micce (ride)

Claudio: La la smetta di toccarmi che mi da fastidio…. Si siamo qui in vacanza

Narciso: Qui in vacanza!  con la moglie?

Claudio: Co cosa c’è di strano  e poi co cosa le sto a raccontare i fatti miei. (indica verso la coperta)  Piuttosto guardi che che lì c’è uno che si è  a addormentato (si avvicina, solleva la coperta e fa vedere le gambe di Silvio)

Narciso: Ne ha fatto fuori un altro! Che bestia!!

Claudio: (le ricopre) E lo dicevo io che lì c’è una bestia

Narciso: E che bestia

Claudio: Bisogna avvisare le autorità dell’accaduto e le guardie cinofile pe pe per….

Narciso: Cosa c’entrano le guardie cinofile? Semmai la buon costume. Vado ad avvisare e torno. Lei non si muova in qualità di testimone (via a dx)

Claudio: Ma dove corre? non potevamo telefonare al 112 o al 113

Pina: (si alza di scatto) Mi ha baciata!

Claudio: chi?

Pina: Un uomo

Claudio: Un uomo?

Pina: Ho ancora il sapore del suo bacio in bocca (si avvicina a Claudio lo afferra, porta la  bocca vicino alla sua, la apre e fa uscire l’alito) non me la laverò mai più (esce dal fondo a dx)

Claudio: (ricevuta la ventata di alito si fa aria con le mani, barcolla e sta per svenire) Mamma mia che… e che che mangia… ca cadaveri con contorno di aglio e cipolla. Ho ca capito (indica in direzione della coperta)  è lui che l' ha baciata senza pre precauzioni e c’è rimasto bello secco (va dalla coperta) po poveretto, voglio vedere che faccia ha (si abbassa per sollevare la coperta, la stessa si muove e Silvio senza farsi vedere si sfila per entrare completamente nel buco) la la co coperta s’è mossa!! (corre verso il fondo a sx e chiama) Va Va Valeria c’è c’è c’è

Valeria: (entra dal fondo da sx con una scopa in mano) C’è… c’è, cosa c’è?

Claudio: La coperta (la indica)

Valeria: E beh? una coperta

Claudio: Si è mossa

Valeria: E sarà stata una bava d’aria (fa per prenderla)

Claudio: Ferma! Li li sotto c’è un cadavere

Valeria: (solleva la coperta e non c’è niente) e dov’è…?

Claudio: E era qui! E adesso cosa diciamo al commissario?

Valeria: Quale commissario?

Claudio: Quello che deve arrivare, è andato a chiamarlo uno che era li (indica la panchina)

Valeria: Ti venisse un'accidente!

Claudio: Perché mi deve venire un'accidente?

Valeria: Ma non a te… al cadavere

Claudio: Se è già cadavere più accidente di cosi co cosa gli deve venire ancora?

Valeria: Stammi a sentire! Io non ci sono, tu non mi hai mai visto, non esisto… capito?

Claudio: Ma co come non esisti

Valeria: Tu non dire niente e appena va via andiamo (lo accarezza) a dormire insieme io e te

Claudio: Tranquilla! (incrocia le dita a formare una croce e le bacia) lo giuro, non di dico niente

Valeria: (gli da un bacio e via dal fondo a sx)

Claudio: Mi mi ha dato un bacio! E dal giorno del matrimonio che non mi dava più un bacio.

SCENA 8

CLAUDIO – NARCISO

Il commissario e Narciso sono la stessa persona. con un cappello in testa  interpreta il commissario e se lo toglie quando non lo è)

Narciso: (entra da dx con in testa un cappello alto) Mani in alto

Claudio: (istintivamente alza le mani. Riconosce Narciso e le abbassa) E e lei? E' il co co….

Narciso: Mani in alto. E non tenti di scappare

Claudio: (alza le mani) ma non doveva venire col commissario?

Narciso: Sono io, il commissario

Claudio: Lei! il co commissario! Ma se era qui con me un attimo fa…. Ma mi pre prende in giro? (abbassa le mani)

Narciso: Le sembro uno che scherza? Non vede che ho il cappello? E quando ho il cappello sono il commissario. (si toglie il cappello) e quando non ho il cappello sono uno qualunque…. Ha visto con che tempismo siamo arrivati (si mette il cappello) mani in alto!

Claudio: (alza le mani) Ma la pistola dove ce l' ha?

Narciso: Quale pistola? Io sono un pacifista. Non uso armi, uso l’arte del kung fu. Allora questo cadavere?

Claudio: Tutto a po posto può andare, il ca cadavere non c’è più

Narciso: Come non c’è più! Lo tiri fuori

Claudio: Io lo tirerei fuori… ma non ce l' ho

Narciso: dove lo ha nascosto?

Claudio: è sparito da solo

Narciso: Non vuole parlare? Bene bene… iniziamo ad interrogarla. (si rivolge a Narciso) e lei rimanga qui che mi serve da testimone (si toglie il cappello) ai suoi ordini (si rimette il cappello e si rivolge a Claudio) e lei si sieda

Claudio: (fa per sedersi sulla panchina)

Narciso: (urla) In piedi!

Claudio: (balza in  piedi) Ma ma lei ha detto di di sedermi

Narciso: Giusto! si sieda, ma non li

Claudio: E do dove se non c’è nient’altro

Narciso: Sulla sedia

Claudio: Ma quella è per bambini e li sto scomodo

Narciso: Secondo lei, io, che le devo far confessare che ha ucciso un cadavere, dovrei farla stare comodo. Si sieda e non faccia storie

Claudio: (si siede con mille difficoltà visto che ha dei problemi a una gamba)

Narciso: E poi, abbiamo un testimone che ha detto che lei, pur di nascondere il vero motivo per cui è qui, gli ha raccontato che è venuto con la moglie… in un posto come questo? Confessi!

Claudio: Non è vero! È bugiardo. Mia moglie non è mai venuta in un posto come questo

Narciso: (si toglie il cappello e si siede sulla panchina) Non è vero! Mente. Mi riferì insistentemente che era qui con la moglie per non svelare il vero motivo. Questi mariti... a casa tutti affettuosi ma in realtà sono dei porci

Claudio: (si alza) Ma co come si permette? Lei è un gran po porco, io la la la

Narciso: (che nel frattempo si era messo il berretto) Bene, bene. Rincariamo la dose, offesa a un pubblico ufficiale con minacce

Claudio: veramente lo stavo dicendo a quell’altro

Narciso: Bando alle ciance. Allora! dove lo ha nascosto? Confessi liberamente, altrimenti le darò una dimostrazione di kung fu

Claudio: Ku fu non lo so, so solo che si è infilato la dentro (indica il buco)

Narciso: Bene, bene… abbiamo confessato. Lo tiri fuori

Claudio: io li dentro non ci entro neanche morto

Narciso: Lo tirerò fuori io (si piega a novanta gradi ed entra nel buco, rimanendo col sedere fuori)

SCENA 9

CLAUDIO – NARCISO – SILVIO – VALERIA

Silvio: (entra dal fondo da sx, è ancora stordito e sembra ubriaco. Barcollando e ridendo gira per la scena)

Narciso: Mi porti una pila

Claudio: La la chiedo alla signora (si gira e vede Silvio. Si spaventa, si rigira di scatto e da una ginocchiata nel sedere a Narciso) il ca ca cadavere

Narciso: (ricevuta la ginocchiata cade in avanti e si sente un tonfo come se avesse dato una testata contro una parete)

Valeria: (entra di corsa afferra Silvio e se lo porta via)

Claudio: Co commissario il ca ca

Narciso: (camminando all’indietro esce dal buco, col berretto schiacciato) Dove è questo cadavere

Claudio: (si gira e non c’è nessuno) eccolo….

Narciso: (lo guarda in malo modo)

Claudio: Guardi sono sicuro, aveva le stesse braghe e le stesse scarpe

Narciso: lei! sentendosi ormai scoperto, ha montato questa messa in scena per distrarmi

Claudio: le le assicuro che era qui

Narciso: (si siede sulla panchina) per lei la vedo male

Claudio: (si avvicina alla panchina e appoggia le mani allo schienale) le le a assicu curu….

Narciso: Va bene… voglio ricontrollare. Mi vada a prendere una pila

Silvio: (entra dal fondo da sx sempre barcollando, sorridente e intontito)

Claudio: (si gira per andare e vede Silvio) Co co commissario il il ca ca ca

Valeria: (entra dal buco di corsa spinge Silvio facendolo uscire a dx)

Claudio: (si gira e vede Valeria. Si mette davanti nell’intento di coprirla)

Narciso: (si alza) dov’è questo ….

Claudio: Mi mi sono sbagliato, no non c’è ne nessun ca cadavere

Narciso: Lei nasconde qualcuno

Claudio: (cammina all’indietro con Valeria nascosta dietro di lui, fino ad arrivare all’uscita di dx sul fondo) no no non nascondo ne nessuno

Narciso: Chi nasconde?

Claudio: (arrivati sull’entrata)

 Valeria. (scappa via e contemporaneamente entra Pina)

Narciso: Spostati!!

Claudio: (si sposta e appare)

Pina: (si butta nelle braccia di Narciso) Baciami!! (lo afferra, lo bacia e quando lo molla)

Narciso: (cade per terra)            

FINE PRIMO ATTO

ATTO SECONDO – MESSALINA VA IN VACANZA

SCENA 1

CLAUDIO – VALERIA – SILVIO

Silvio: (seduto sulla panchina ride in continuazione .quando qualcuno gli parla lo guarda e ride)

Valeria: (si va a sedere su un lato della panchina)

Claudio: Ma guarda che casino che è successo. Il commissario ci voleva arrestare tutti per tentato omicidio. Ma cosa c’entriamo noi, do doveva prendersela con quella di la… l’ammazza cristiani, quella bisogna tenerla a distanza di sicurezza. È peggio che l’insetticida per le zanzare, li ammazza stecchiti

Valeria: Poverina, ha solo l’alito un po’ pesante

Claudio: Un po’? … e meno male che ce l'ha so solo un po’ … Vorrei sapere perché non volevi farti vedere dal co commissario

Valeria: Ma… cosi… non mi va di incontrare altra gente. Vorrei rimanere da sola con te per… pe… per…

Claudio: Che ti sei messa a ba balbettare pure te

Valeria: No! e che non so da dove iniziare

Claudio: po possibilmente dall’inizio

Valeria: quello che sto per raccontarti, riguarda la mia vita e non so se ti piacerà

Claudio: la la tua vita pa passata non mi interessa, è passata e ormai è andata

Valeria: non è solo quella passata ma… mi trovo in imbarazzo a parlare in presenza di (indica Silvio) se lo facessimo andare via?

Claudio: Chi questo? Ma guarda come è tonto. Vorrei sapere come c’è finito qui

Valeria: Non lo so! E la prima volta che lo vedo. Forse è meglio farlo portare via, non vorrei fosse pericoloso

Claudio: Ma no! basta fargli due ca carezze, qualche moina co come i bambini ( gli va vicino e col dito le tocca il naso) picio picio picio

Silvio: (ride)

Claudio: Lo lo vedi come è dolce (sempre col dito sul naso) picio picio picio

Silvio: (dapprima ride, poi all’improvviso gli da una morsicata al dito)

Claudio: (zoppicando salta per la scena dal dolore)

Valeria (va a soccorrere Claudio)

Claudio: ahi ahi che dolore, mi ha staccato il dito

Valeria: (gli prende il dito e glielo guarda) Mamma che morso! È meglio se vai a fartelo disinfettare

Claudio: Da chi?

Valeria: Dalla signora Pina

Claudio: Ma come si fa a stare vicino a quella li! Preferisco che mi venga un’infezione

Valeria: Non fare lo scemo e vai

Claudio: Se proprio devo andare prendo le mie pre precauzioni (dalla tasca tira fuori una mascherina, se la mette e esce dal fondo a dx)

SCENA 2

VALERIA – SILVIO

Valeria: (si avvicina a Silvio) A questo mondo c’è un po’ di giustizia. Speriamo che ti duri in eterno

Silvio: (si alza e ridendo gli va vicino)

Valeria: (si gira per andarsene)

Silvio: (All’improvviso da dietro le mette un braccio intorno al collo) A questo mondo non c’è giustizia. Adesso ti mollo e fai tutto quello che ti dico io, altrimenti ti faccio pentire di essere venuta al mondo (la molla)

Valeria: (si porta le mani al collo e respira a fatica) Allora tu non sei….

Silvio: Lo faccio. Così posso starti vicino e controllare che tu faccia la brava e non dica fesserie

Valeria: Non farò mai quello che vuoi tu!

Silvio: Non sei dalla parte di chi può dettar legge

Valeria: Sei un gran bastardo! Stavi insieme a me per… che verme schifoso

Silvio: Chiamami come vuoi. Secondo te se non ci fosse stato un rendiconto mi sarei messo con una che…

Valeria: Io non ho niente

Silvio: Ma tuo marito sì. Fai come ti ho detto e non si farà male nessuno. E poi non volevi il divorzio?

Valeria: Si! Ma dicendogli la verità. Non ho più voglia di vivere nella menzogna e non ho nessuna intenzione di mettermi con uno come te

Silvio: Mi sto commuovendo… la santarellina. Colei che rinuncia alla ricchezza per vivere nella povertà e nella castità. Mica ti ho detto che devi vivere con me. Una volta che hai colto tuo marito in flagrante, chiederai il divorzio e invece di chiedere il mantenimento, ti farai liquidare e passerai tutto a me. Cosi, tu avrai la coscienza a posto e potrai rifarti una vita lontano dalle tentazioni e dal denaro che è lo strumento del demonio

Valeria: E come fai a essere sicuro che passerò tutto a te?

Silvio: Perché me lo devi.

Valeria: mi hai imprestato del denaro e io te l'ho ridato

Silvio: mi hai ridato una piccola parte di interesse. I debiti vanno pagati

Valeria: ma tu mi avevi detto che me li avresti estinti per amore

Silvio: e tu hai creduto a una fesseria del genere?

Valeria: io ti denuncio

Silvio: non lo farai perché ho preso le mie precauzioni

Valeria: Tu bleffi

Silvio: Provaci e lo vedrai

Valeria: E con chi dovrei coglierlo in fragrante?

Silvio: Non preoccuparti ho pensato a tutto io

Valeria: Tanto non ci riuscirai. Mio marito non mi tradirebbe mai

Silvio: (gli va vicino e l’accarezza il viso) Non mi dire che sei gelosa?

Valeria: (si allontana) E' sempre mio marito e non gli darò mai questa pugnalata

Silvio: (la prende per un braccio e la tira a se, le matte un braccio intorno alla vita e con l’altro tira fuori un coltello) la pugnalata la sferro io se non fai quello che ti dico

SCENA 3

VALERIA – SILVIO – CLAUDIO – PINA

Claudio: (entra dal fondo da dx, col dito fasciato e vede i due che son vicini) Va Valeria stalle lontano che quello è pe pericoloso

Valeria: (si stacca)

Silvio: (nasconde il coltello)

Valeria: Tranquillo, è cosi caro che sembra un bambino (gli va vicino e gli da un schiaffetto sul viso e un altro e un altro ancora aumentando la forza fino a farle diventare sberle) tesoruccio, tesoruccio

Claudio: ma non stai esagerando?

Valeria: (gli molla l’ultimo e lo fa roteare)

Silvio: (ruota fino all’ingresso sul fondo e si scontra con Pina )

Pina: (entra dal fondo, da dx e trovandosi di fronte Silvio) Pussa via!! (e si va a sedere sulla panchina)

Silvio: (si fa aria davanti alla bocca e continua a barcollare)  

Claudio: Se questo era to tonto, adesso è ancora più to tonto

Valeria: Io mi ritiro nella mia cameretta

Silvio: (gli va vicino ride e la prende per mano) 

Claudio: (a Valeria) A allontanati che morde

Silvio: (lascia la mano di Valeria e prende il dito fasciato di Claudio e lo stringe) che bello, che bello

Claudio: (dal dolore si piega sulle ginocchia tenendo conto che ha un lieve difetto a una gamba) Ahi ahi ahi

Silvio: (continua a stringere) Che bello…come sei beeellooo

Claudio: (continua nelle sue smorfie di dolore)

Valeria: Silvio!! Mollalo!

Silvio: (lo molla e batte le mani) bello, bello, bello….

Claudio: Meno male. Questo bisogna rinchiuderlo da qualche parte (a Valeria) Come fai a sapere che si chiama Silvio?

Valeria: eehh… me lo son fatto dire quando… eravamo qui da soli

Claudio: Ma sei sicura che questo sa come si chiama?

Valeria: Ma sì che lo sa… (a Silvio) dì a papà come ti chiami

Silvio: (si avvicina a Claudio)

Claudio: (nasconde le mani)

Silvio: si si si Silvioooo

Valeria: Adesso che avete fatto conoscenza io vado

Silvio: Veeengo anche ioooo

Valeria: Tu rimani con papà

Claudio: Con con quello non siamo manco parenti alla lontana, altro che mio fi figlio

Silvio: (tira fuori il coltello e lo fa vedere a Valeria) Io vado con la Maaammaaa…

Valeria: Si, si! Vieni con la Maaammaaa

Claudio: Ma se sei matta! È pe pericoloso, è meglio se vengo anch’io

Valeria: Tranquillo… non mi farà niente. Per lui sono la gallina dalle uova d’oro

Claudio: E io?

Valeria: Il pollo! (esce dal fondo a sx)

Silvio: (la segue ridendo)

SCENA 4

CLAUDIO – PINA

Claudio: Ma guarda se questo doveva capitare qui a ro rovinarci la va vacanza. Se crede di stare qui co con mia moglie è matto. E' da quando siamo qui che va tutto storto. Sto posto porta sfiga e io non ho le corna con me. (tira fuori il telefono) chiamo il ra ragioniere per fa farmele mandare (compone il numero) ragioniere… co come va? Da schifo! Stia a se sentire,  mi faccia avere un paio di corna…. Quelle che ho non mi bastano? Se le dico di farmele avere e perché qui non ne ho…. Vuole sapere se mia moglie e qui con me? Certo che è qui…. Certo che è stata sempre con me…. Co cosa deve capire! Lei non deve ca capire niente, deve solo eseguire  e perciò esegua. (chiude) cosa c'entra mia moglie con le corna e poi a lui cosa gliene deve importare delle co corna mie, che pensi alle sue di co corna (si avvicina alla panchina e vede Pina) C’è… c’è anche lei? (si siede dal lato opposto)

Pina: (batte la mano sulla panchina per indicarli di avvicinarsi)

Claudio: pre preferisco stare qui…

Pina: (insiste)

Claudio: (si avvicina)

Pina: La vita è solo una questione di fortuna

Claudio: La fortuna bisogna aiutarla

Pina: con cosa?

Claudio: Bisogna cogliere l’attimo, guardarsi intorno. E quando tutto va bene non bisogna cambiare abitudini, continuare a frequentare le stesse persone eccetera, eccetera 

Pina: credenze

Claudio: Credenze o no, con me funzionano. I sogni! Non bisogna sottovalutare i sogni, bisogna saperli leggere, interpretare e scoprire cosa ci vogliono dire attraverso la loro più profonda oscurità

Pina: sì… i sogni… io non credo nei sogni

Claudio: e fa male. Chissà quante volte ha sognato e non ha colto l’occasione

Pina: (si alza) l’occasione! Non c’è mai stata un’occasione per me. La vita mi ha fatto sentire diversa fin dalla nascita. (cammina mettendo in evidenza il suo difetto) da bambina arrivavo sempre ultima, tutti correvano e io… da adolescente mi sentivo umiliata, i ragazzi quando notavano il difetto cercavano di evitarmi, con delicatezza ma mi evitavano, nelle sale da ballo finché rimanevo seduta tutto bene, ricevevo complimenti per la mia bellezza “cosa fai domani? Ti và di uscire con me?” inviti di qua, inviti di la, come mi alzavo e facevo i primi passi notavo subito la loro delusione e persino il loro timbro di voce esprimeva pietà. I sogni! Quante volte seduta su questa panchina ho sognato ad occhi aperti. Avevo poco più di vent’anni e amiche non ne avevo più. Ormai avevano tutte il loro ragazzo e si erano dimenticate di me… della zoppa! Così mi chiamavano, la zoppa. Sognavo ad occhi aperti che sarebbe apparso il mio cavaliere e mi avrebbe invitato a ballare (gli tende una mano)

Claudio: (gliela prende, si alza, si mettono in posizione per ballare e all’improvviso si stacca e si allontana)

Pina: Ha visto che anche lei non vuole ballare con me? … con la zoppa

Claudio: non è per la zoppa, ma pe per qualcos’altro. Anche io zoppico, gli amici non mi hanno abbandonato, mi sono sposato tre volte e come vede l’ultima mia sposa e molto più giovane di me, chissà come mai!

Pina: chissà come mai? Lei è convinto che i suoi amici le girino intorno perché è simpatico e che le sue mogli lo hanno sposato perché è un uomo bello e affascinante?

Claudio: e perché sennò? Nonostante abbiamo lo stesso difetto io sono ammirato da tutti e lei …

Pina: Lo vuole sapere il perché? Perché io son povera e lei è ricco! (le va muso a muso) Sveglia!!!

Claudio: (si prende la ventata di alito e crolla sulla panchina)

Pina: (esce dal fondo a dx)

SCENA 5

CLAUDIO – OTTAVIA

Ottavia: (una donna semplice, ingenua e bonacciona. Entra da dx con delle scarpe con un tacco esagerato, una scarpa in mano e l’altra nel piede, vestita tutt’altro che casta. Si toglie anche l’altra scarpa e le butta per terra) Ahi ahi ahi che male ai piedi. Ma guarda come mi ha fatto vestire e che trampoli che mi ha dato. Dovevo prendere una storta proprio oggi che dovevo venire qui! Mamma che posto! E per venire in un posto come questo c’era bisogno di vestirmi così? Io! che il vestito più corto che mi permette di mettere suor Camelia mi arriva alla caviglia. La Gina è una mia amica e anche coinquilina, suor Camelia ci chiama il diavolo e l’acqua santa. La Gina mi ha detto di venire qui per incontrare uno e anche che devo essere gentile, accarezzarlo e se necessario dargli anche qualche bacino, insomma devo essere gentile, cosi mi danno un po’ di soldi da portare ai bisognosi. Perché io e la Gina facciamo volontariato. Io di giorno e lei di notte. Vado in giro a fare dei favori, a chiedere qualche spicciolo qua e là e molto spesso prendo degli insulti, mentre la Gina lavora la notte. Riesce a racimolare più lei che io, meno male che è di cuore e mi dà parecchio denaro da portare a suor Camelia, per i bisognosi. Fammi sedere che ho i piedi che non me li sento più. (si avvicina alla panchina e vede Claudio) Ma guarda questo! Occupa tutta la panchina (lo tocca) ehi nonno! Ti puoi spostare un po’ che mi devo sedere?

Claudio: Ma… (è sorpreso di vedere Ottavia) e lei chi è?

Ottavia: Piacere sono Ottavia (gli porge la mano)

Claudio: (le porge la mano col dito fasciato) Pi pi  piacere…

Ottavia: Poverino! Sei balbuziente e ti sei fatto la bua (si siede) sono stanca morta, mi potresti fare un favore e prendermi le scarpe che non ce la faccio a muovermi?

Claudio: (si alza zoppicando e va a prendere le scarpe)

Ottavia: Sei anche storpio! (si alza, va a prendere le scarpe, le butta vicino alla panchina e sorregge Claudio) torna a sederti e scusami, non lo sapevo (lo fa sedere)

Claudio: Guardi che me la cavo da solo, non c’è bi bi bisogno che mi mi….

Ottavia: Lo so che ce la puoi fare, ma fatti aiutare, dai da bravo siediti qui (lo fa sedere) Ma guarda la Gina che oltre a darsi da fare di notte voleva venire a dare un po’ di conforto a questo disgraziato

Claudio: Guardi che io non ho bi bisogno di co conforto e poi non co conosco la Gina

Ottavia: non conosci la Gina? Forse sarai l’unico, la conoscono tutti. Perché la Gina lavora di notte sul viale Colombo. (lo tocca) Sai, quel viale dove ogni due metri c’è un lampione

Claudio: Beh… sì… ci so sono passato qualche volta per ca caso

Ottavia: E non hai visto la Gina?

Claudio: Non ho visto la Gina!

Ottavia: Sarà…. La Gina lavora lì. Terzo lampione! (si mette a ridere e lo tocca)

Claudio: (è un po’ infastidito)

Ottavia: Rido perché mi è venuta in mente una cosa… adesso te la racconto

Claudio: non fa niente…

Ottavia: (lo tocca) Ma va…

Claudio: (si alza e fa per andare)

Ottavia: Dove vai?

Claudio: Mi ha detto d’andare e io vado

Ottavia: (lo prende e lo fa sedere) Ma va che la vuoi sapere (ride) Rido perché…. Adesso te la racconto

Claudio: (rassegnato) Ra racconti

Ottavia: La Gina è una mia amica e lavora di notte. Una sera non sapevo cosa fare e…. idea!!! Vado a trovare la Gina e per farle una sorpresa nella sorpresa mi son messa una divisa da lavoro sua. ( si alza e  fa notare il vestitino che indossa) sono tutte cosi le divise della Gina. Arrivo nel viale, terzo lampione e… la Gina non c’è… (lo tocca) dov’era la Gina?

Claudio: A prendere un ca caffè

Ottavia: (lo tocca) Era a dare conforto a un povero cristo. Mi son detta, (lo tocca) perché io mi dico spesso e mi son detta, perché non aspettare la Gina qui sotto il lampione? (lo tocca) e sai che cosa ho fatto (lo tocca)

Claudio: Ma… non sa…

Ottavia: Ma va!!

Claudio: (si alza e di corsa cerca di andare via)

Ottavia: (si alza, lo blocca e lo fa sedere) Ma dove vai?

Claudio: Ha detto ma va e….

Ottavia: Ma va che lo sai! Mi son messa ad aspettare. Ero li che aspettavo quando arriva uno con un macchinone, vetri scuri, talmente scuri che non si vedeva niente. Abbassa il finestrino e da dentro al buio mi dice… Quanto vuoi? Quanto voglio!! Non me lo aveva mai chiesto nessuno quanto volevo. (lo tocca e si alza) Tu me lo chiederesti a me quanto voglio?

Claudio: vestita cosi? Noooooo

Ottavia: E quello me l'ha chiesto! Due volte, la seconda volta mi ha anche detto “ehi bella quanto vuoi?” Mi son guardata in giro per essere sicura che parlasse con mee poi gli ho risposto “e dammi quello che vuoi” Mi ha tirato fuori un biglietto da cento! Io non sapevo neanche come era fatto. (lo tocca) tu lo hai mai visto un biglietto da cento?

Claudio: Io lo lo….

Ottavia: Non lo hai mai visto! Noi poveri disgraziati, sarai pieno di problemi. Adesso finisco e poi me li racconti

Claudio: Io non le voglio raccontare i fatti mi miei pe pe….

Ottavia: Ma va!

Claudio: (fa per alzarsi)

Ottavia: (lo blocca) Ma va che non stai nella pelle dalla voglia di raccontarmeli. Adesso finisco. Mi son preso quel biglietto da cento, l'ho messo subito in cassaforte e con un sorriso più grande d’un grattacielo dissi “Grazie!!” e lui… Andiamo? Mi son detta avrà dei problemi e vorrà sfogarsi. Son salita in macchina, non mi ero ancora messa comoda, che mi ha messo una mano nella zona proibita. (si alza e fa roteare il braccio)  A quel punto mi sono trasformata in una furia. Sono iniziate a volare sberle, calci e pugni dappertutto. In un batter d’occhio è uscito dalla macchina senza aprire la portiera, con i finestrini chiusi e zoppicando si è fatto il viale a tempo di record. Da quella sera la Gina mi ha proibito categoricamente di andarla a trovarla sul lavoro. Basta parlare di me, adesso parliamo di te. Su racconta

Claudio: Io non ho ni niente da raccontare

Ottavia: Non aver timore. Racconta le tue disgrazie, sfogati e vedrai che poi starai meglio

Claudio: Guardi io adesso dovrei proprio andare

Ottavia: Devi andare a fare il bisognino? (lo solleva) vieni, che ti do una mano io a fare  il bisognino. Andiamo….

Claudio: Ma do dove andiamo. E poi ci vado da solo a fare il bi bisognino, sono zoppo mi mica monco

Ottavia: Per il dito

Claudio: Grazie ma c’è la faccio lo stesso

Ottavia: Ma va….

Claudio: (si siede)

Ottavia: Ma va… va

Claudio: (non si muove)

Ottavia: Ma allora non va?

Claudio: Dove?

Ottavia: A fare il bisognino

Claudio: Posso andare?

Ottavia: Se le dico ma va

Claudio: anche prima diceva ma va e poi non mi faceva andare (si alza e zoppicando si avvia verso il fondo, mentre entra Pina)

SCENA 6

CLAUDIO – OTTAVIA – PINA 

Pina: (entra dal fondo da dx mettendo in evidenza il suo difetto e si incrocia con Claudio che sta per uscire)

Ottavia: (vedendo i due zoppicare) Fermi!!!

Claudio e Pina: (si bloccano)

Ottavia: Poverini. (li prende e li mette sul fondo pina a sx e Claudio a dx) venite avanti

I due vengono avanti. Pina tenendo rigida la gamba sx, sollevandola tutte le volte che fa un passo. Claudio facendo un semi cerchio con la gamba dx

Ottavia: Punto, virgola, punto, virgola…. Perfetti

Claudio e Pina: (si fermano e la guardano in malo modo)

Ottavia: Un po’ di umorismo. Suor Camelia dice sempre, che bisogna fare un po’ di umorismo sui difetti degli altri, per non farli sentire diversi, altrimenti si sentono compatiti.

Claudio e Pina: a noi no….

Ottavia: Ma va….

Claudio e Pina: (si girano e stanno per andare)

Ottavia: (li raggiunge e si mette in mezzo ai due mettendo le braccia sulle loro spalle e li accompagna a sedersi sulla panchina) Ma va che lo avete capito che scherzavo. Adesso sedetevi qui che fa tutto l’Ottavia. A proposito eravate già cosi anche prima del matrimonio o avete avuto un incidente dopo?

Claudio: E ecco no no noi non…

Ottavia: Non me lo volete dire per non far venire a galla brutti ricordi, sono d’accordo con voi. Figli in queste condizioni non ne avete avuti?

SCENA 7

CLAUDIO – PINA  – OTTAVIA – SILVIO – VALERIA

Silvio: (entra dal fondo da sx ridendo e facendo il tonto)

Ottavia: (lo vede) Ne avete avuti! E a dire il vero non è venuto neanche tanto bene

Claudio: No no non….

Ottavia: Non lo volevate! E’ venuto per sbaglio? E gli sbagli si pagano…. (prende Silvio e lo fa sedere in mezzo ai due) siediti qui, vicino a mamma e papà

Silvio: (sedutosi li guarda e ride) Che belliiiiii 

Ottavia: Poveretti, le disgrazie non vengono mai da sole… allegri! che da oggi c’è l’Ottavia che bada a voi

Silvio: (si alza e va vicino a Ottavia) Che bellaaaa

Ottavia: E' a te che devo dare le carezze, le coccole e i bacini?

Silvio: siiiiiiiii

Claudio: (si alza e va da i due) No, non lo tocchi è pe pericoloso

Ottavia: Chi? questo bambinone

Claudio: (alza il dito fasciato) Ve vede co cosa mi ha fa fatto?

Silvio: (glielo prende e lo stringe) Bellooooo

Claudio: (dal dolore si abbassa sulle ginocchia)

Silvio: (glielo molla)

Claudio: (saltella)

Valeria: (entra dal fondo da sx) Cosa succede?

Claudio: I i io gli tiro il co co collo a que que

Valeria: Te lo ha stretto di nuovo?

Ottavia: Lei è la badante?

Valeria: Di chi?

Ottavia: Di questi

Valeria: Io sono la……

Ottavia: La figlia?

Valeria: No io….

Ottavia: Non si vergogni! Non bisogna mai vergognarsi dei propri genitori. Che fa studia?

Valeria: No io….

Ottavia: Ha dovuto interromperli per badare alla sua famiglia. Per oggi mi fermo io a darvi una mano. (a Pina) avrebbe un vestito dei suoi? con questo che mi ha dato la Gina non mi sento tanto a mio agio

Pina: venga (esce dal fondo a dx)

Ottavia: (si avvicina a Claudio e gli da degli spiccioli) Prenda e non dica che glieli ho dati io. Cosi si sente orgoglioso di averli guadagnati lei (via dal fondo a dx)

Claudio: no no non è il ca ca caso…(via dal fondo a dx)

SCENA 8

VALERIA – SILVIO

Valeria: E quella chi è?

Silvio: E che ne so. Non può essere….

Valeria: Non mi dire che è quella che deve far cadere in tentazione mio marito?

Silvio: Da come è vestita sembrerebbe, ma da come si comporta non direi proprio

Valeria: Quella al massimo lo farà diventare frate ….

Silvio: Doveva venire la Gina

Valeria: E chi è la Gina?

Silvio: Una tua collega

Valeria: Una mia cosa?

Silvio: Non ti scaldare tanto. Non ti ricordi che lavoro facevi prima di conoscere tuo marito?  O te lo sei dimenticato?

Valeria: Io non ho mai lavorato in strada. Lavoravo in certi locali che… insomma! per bisogno

Silvio: E molto spesso facevi gli straordinari… il dopolavoro… per bisogno. Un bisogno che ai tuoi clienti costava caro

Valeria: Se lo potevano permettere

Silvio: Non era da tutti essere ospitati nell’alcova di….

Valeria: C’è bisogno di far riemergere il passato?

Silvio: Il tuo passato è la fortuna del mio presente. Adesso sistemiamo la faccenda con la Gina (tira fuori un telefono, seleziona la chiamata, attende pochi secondi) Cara la mia Gina... come mai non sei dove dovresti essere?.... Hai preso una storta e non ce la fai a camminare…. Ma hai mandato una tua amica. Questa tua amica sta facendo un gran casino…. Non è del mestiere! Questo non è un lavoro per principianti e non posso permettermi che fallisca…. Se non vuoi che suor Camelia venga a sapere da dove arrivano i soldi da dare ai bisognosi, bisogna che gli fai sapere tutto quello che deve fare, altrimenti, la colpa è tua! Sei tu che hai mandato l’agnello nella tana del lupo. Ti do tempo fino a domani, altrimenti il lupo sbrana l’agnello.(chiude e posa il telefono)

Valeria: Non mi dire che avresti il coraggio di far del male a quella poveretta

Silvio: Quando si intralciano i miei interessi sono disposto a tutto

Valeria: Te li posso dare io pochi alla volta

Silvio: No! Ne voglio tanti e tutti insieme

Valeria: E se io faccio quello che mi ero prefissata di fare? Ho portato qui mio marito per raccontargli la verità, fargli vedere coi suoi occhi chi era e chi è sua moglie. E non vedo perché dovrei aver timore se glielo dici tu

Silvio: Perché se glielo dici tu, sa di pentimento ma se glielo dico io, sa di tradimento

Valeria: Preferisco essere trattata da traditrice che dartela vinta

Silvio: E non ti dispiace per l’agnellino?. Il lupo ha fame e quando il lupo ha fame mangia…  Adesso il lupo va nella tana e controlla. Ricordati che dipende tutto da te, perché nessuno si faccia male (via nel buco)

Valeria: (rimane un po’ in pensiero) Coraggio! Ne hai avuto tanto, non ti mancherà certo adesso (esce dal fondo a dx) 

SCENA 9

NARCISO – CLAUDIO – VALERIA – OTTAVIA – PINA

Narciso: (arriva da dx e si va a sedere sulla panchina e guarda nel vuoto)

Claudio: (entra dal fondo da dx ) Ma guarda se ti lascia spiegare, sa tutto lei, mi ha dato degli spiccioli...  a me. Speriamo che Valeria riesca a spiegargli che ha preso un granchio (si avvicina alla panchina e vede Narciso) buongiorno co commissario!

Narciso: (si gira e lo guarda in malo modo) Le sembra che ho la faccia del commissario?

Claudio: (lo osserva) ha ragione! Per essere il commissario le ma manca qualcosa…. Il be berretto

Narciso: Secondo lei tutti i commissari portano il berretto?

Claudio: No non lo so! L’altra volta non ci siamo neanche presentati. Insomma chi chi è lei?

Narciso: Io sono Narciso! Se lo ricordi, Narciso

Claudio: E me me lo ricorderò. Io sono Claudio

Narciso: Cesare

Claudio: Giusto! Claudio Cesare…. E lei co come fa a saperlo?

Narciso: Io so più cose di quante lei ne possa immaginare. So che lei è qui con la moglie

Claudio: Se se gliel'ho detto io la l’altra volta che ero co con mia moglie

Narciso: l’altra volta non lo sapevo, adesso lo so!

Claudio: l’altra volta non sa sapeva, adesso sa, che cosa sa?

Narciso: non posso svelarle tutto adesso. Tempo al tempo. Aspettiamo che sia sua moglie a parlare per prima e poi decideremo. Adesso non mi disturbi. Medito (guarda nel vuoto oltre il pubblico)  

Claudio: cosa guarda? (si siede e guarda anche lui)

Valeria: (entra dal fondo da dx) Claudio dove sei?

Claudio: sono qui che guardo ma non so nemmeno che cosa….

Valeria: Ascoltami, ti devo parlare. O adesso o mai più ( vede Narciso) e questo?

Claudio: No non lo so, ha detto che si chiama Narciso e che che che mi mi mi

Valeria: Mimi e Cocò. Lascia perdere che non abbiamo tempo da perdere. Ti devo assolutamente parlare

Claudio: Lo lo so me me l'ha detto….

Ottavia: (entra dal fondo da dx con un vestito di Pina e arrabbiata si rivolge a Claudio) Lei! mi ridia i soldi che le ho dato

Claudio: (tira fuori li spiccioli che si era messo in tasca e glieli da)

Ottavia: Guarda questi! Più sono ricchi e più rubano ai poveri. Sottrarre questi pochi spiccioli ai bisognosi. Si vergogni! È cosi che ha fatto i soldi? rubando?

Claudio: Ma ma io no non ho ru rubato ni niente

Ottavia: Se li è subito messi in tasca invece di darli a quella povera donna che zoppica e che voleva far passare per sua moglie e la moglie per figlia. Si vergogni!

Pina: (entra dal fondo da dx) Signorina Ottavia non urli che la sentono fin giù al paese

Ottavia: E che certe cose mi mandano in bestia (si avvicina a Pina e gli da i soldi) tenga

Pina: Non ho bisogno, la ringrazio

Ottavia: L’umiltà della gente povera. Nonostante la miseria, si tira fuori l’orgoglio e si va avanti con quel poco di pensione che si ha

Pina: Non prendo nessuna pensione

Ottavia: No? È da ammirare…. (a Claudio) Non mi stupirei se lei fosse un finto zoppo con la pensione di invalidità (gli sputa in un occhio) e adesso vada a dire che è anche cieco (via dal fondo a dx)

Claudio: (si pulisce l’occhio) Ma ma quella co cosa dice. Ma ma….

Valeria: Lasciala stare che ho cose più importanti da dirti (fa cenno a Pina di Narciso)

Pina: Narciso! vai a vedere se la signorina che è appena andata di là ha bisogno di una mano, visto che a tutti i costi vuole fare le pulizie

Narciso: (si alza) Va bene (si avvia e passa vicino a Pina)

Pina: (lo ferma) Non è che hai spifferato qualcosa, di quello che inavvertitamente hai sentito?

Narciso: Niente! Muto come un pesce (via dal fondo a dx)

Claudio: Lo lo conosce?

Pina: Viene qui spesso, mi fa qualche lavoretto e in cambio gli dò un piatto di minestra

Claudio: Ma fa faceva il co commissario

Pina: Ma si, il commissario, il sindaco e altri mestieri…. Si diverte. Io vado (si avvicina a Valeria) diglielo e che vada come vada, liberati di questo peso (via dal fondo a dx)

SCENA 10

CLAUDIO – VALERIA – SILVIO

Valeria: (fa un respiro profondo) Claudio siediti!

Claudio: (esegue) Mi mi siedo, e tu non ti si siedi?

Valeria: Preferisco stare in piedi. Allora … Io non ti merito

Claudio: Ma non dire ca cavolate, semmai sono io che non ti me merito

Valeria: Tu non sai cosa facevo prima di sposarti 

Claudio: Te l'ho già detto, non mi interessa saperlo

Valeria: Ma quello che ho fatto dopo?

Claudio: De decidi tu se è il caso…. Ma sappi che se l’occhio non vede il cuore non duole

Valeria: Lo so che ti farò male al cuore, ma non ho altra scelta. Claudio!! Dobbiamo divorziare! perché….

Silvio: (appare da sx col pugnale in mano e non visto da Claudio fa segno a Valeria di tagliargli la gola e sparisce sempre a sx)

Claudio: Pe perché dobbiamo di divorziare?

Valeria: Perché… perché…. Ho fatto un sogno

Claudio: E per un sogno dobbiamo di divorziare?

Valeria: Se sei tu che dici che i sogni sono premonitori

Claudio: Ce certo hanno importanza e non bisogna sottovalutarli. Ma da qui a dire che dobbiamo divorziare. Che avrai mai sognato?

Valeria: che diventavo vedova!

Claudio: e che sarà mai se se…. Cosa!?! Se se sei ve vedova… se se sei vedova è perché muoio io!

Valeria: hai capito perché dobbiamo divorziare?

Claudio: no!

Valeria: Dobbiamo divorziare al più presto, in modo che io possa risposarmi a far morire un altro marito al posto tuo

Claudio: Hai ragione! E con chi ti spo sposeresti?

Valeria: Con… con….

Silvio: (entra da sx)

Valeria: Con lui!

Claudio: (lo indica) e perché con lui?

Silvio: (gli afferra il dito e glielo stringe)

Claudio: (si inginocchia dal dolore)

Valeria: Mollalo

Silvio: (esegue)

Valeria: Per salvarti dalle sue cattiverie

Claudio: Hai ragione! E che sia! sposalo. (a Silvio) Morte tua, vita mia. (a Valeria) Avviso l’avvocato che prepari tutto per il divorzio (cerca il telefono) Ma chi è che mi ha di nuovo preso il telefono? Vado a vedere se è di la (esce dal fondo a dx)

SCENA 11

VALERIA – SILVIO – CLAUDIO – OTTAVIA – PINA  - NARCISO 

Silvio: Brava! Hai fatto una bella frittata, che se non la ripari (tira fuori il coltello) inizio con quella di la e finisco con te

Valeria: Ma non volevi che divorziassi da mio marito e che sposassi te? Se diventassi vedova, sarei la vedova più allegra del mondo

Silvio: (la afferra per un braccio, la fa inginocchiare e fa l’atto di mollargli una sberla)

Claudio: (entra dal fondo da dx e vedendo Silvio che picchia Valeria si avventa contro per difenderla) Adesso basta! Scemo o non scemo te le su suono (inizia a picchiarlo)

Ottavia: (entra dal fondo da dx e vedendo Claudio che picchia Silvio corre in suo soccorso e picchia Claudio) Ma come si permette di picchiare un disabile ( continua a mollargli calci e pugni)

Valeria: (ferma Ottavia)

Silvio: (ne approfitta e acchiappa il dito fasciato di Claudio e glielo stringe)

Claudio: (urla dal dolore)

Valeria: (da un calcio a Silvio)

Silvio: (molla il dito di Claudio)

Claudio: (dal dolore si sfascia il dito e c’è la tutto nero e gonfio)

Pina: (entra dal fondo da dx) che bordello sta succedendo qui?

Claudio: Il mio dito!! Il mio dito ( lo mostra a tutti)

Ottavia: Non se lo meriterebbe, ma visto che di la c’è il dottore lo chiamo (va sul fondo verso dx e chiama) Dottore! Dottore! Venga che è urgente (va da Silvio) e tu vieni con me che questi bruti ti volevano fare la bua (lo porta verso il fondo e si dirigono a dx)

Silvio: Andiamo di la (indica a sx)

Ottavia: (esce  a sx)

Silvio: (si gira verso Valeria e le fa segno che taglierà la gola a Ottavia e esce a sx)

 

Narciso: (entra dal fondo da dx con un camice bianco macchiato di sangue e un bisturi in mano) Chi è che mi chiama nel bel mezzo di un cesareo?

Claudio: Stava facendo un cesareo?

Narciso: Certo! sono chirurgo e primario

Claudio: E a chi faceva il cesareo?

Narciso: A una gallina

Claudio: A una gallina? E da quando si fa il cesareo a una gallina?

Narciso: Quando il nascituro ha difficoltà a nascere spontaneamente

Claudio: Ma la gallina fa l’uovo!

Narciso: Il pulcino da dove esce?

Claudio: dall’uovo

Narciso: Ho visitato accuratamente la gallina, ho appurato che la stessa aveva difficoltà a fare uscire l’uovo spontaneamente e ho dovuto intervenire con un’operazione d’urgenza

Claudio: E come è andata?

Narciso: Ho salvato l’uovo

Claudio: E la gallina?

Narciso: Ce la stiamo facendo bollita

Pina: Con questa scusa del cesareo si sta mangiando tutte le galline

Narciso: Chi è che devo curare?

Pina: (indica Claudio) Il suo dito

Narciso: (a Claudio mostrando il bisturi) Faccia vedere il dito

Claudio: (glielo fa vedere)

Narciso: (lo prende e fa l’atto di tagliarlo col bisturi)

Claudio: (lo sottrae velocemente) Ma questo è matto, mi vuole tagliare il dito….

Narciso: Non si sottragga all’incisione

Claudio: Ma quale incisione?

Narciso: Quando un albero ha un ramo secco si taglia il ramo

Claudio: Il mio dito non è un ramo

Narciso: come vuole (si toglie il camice e lo da a Pina insieme al bisturi e si va a sedere sulla panchina)

Pina: andiamo a vedere a che punto è la gallina. Questa sera brodo per tutti (esce dal fondo a dx)

Claudio: ( da le spalle a sx.  A Valeria) Ho avvisato l’avvocato e mi ha detto che se acconsentiamo tutti e due non ci vorrà molto. C’è solo da parlare del mantenimento

Valeria: Non voglio niente …..

Silvio: (spunta dal buco, fa segno a Valeria che taglia la gola a Ottavia ed esce )

Valeria: No!! voglio che tu mi dia…. No!! non cedo ai ricatti. (ad alta voce) Non voglio niente  perché io ti ho …..

Ottavia: (da fuori fa un urlo con quanta voce ha)

Valeria: Oh Dio!!! L'ha fatto davvero?

Silvio: (entra di corsa dal buco con la camicia strappata) Ma quella è matta! (scappa a dx)

Ottavia: (entra dal buco in atteggiamento di combattimento e fa roteare il braccio) Ha toccato la zona proibita (via a dx)

Valeria: Meno male, per un attimo ho creduto che…

Claudio: che che cosa?

Valeria: niente… niente. Vado a prendermi un bicchiere d’acqua e ti spiego tutto dopo (esce dal fondo a dx)

SCENA 12

CLAUDIO – NARCISO – VALERIA

Narciso: (sempre seduto sulla panchina) L’ora è arrivata

Claudio: deve fare un altro cesareo, dottore?

Narciso: Non sono un dottore

Claudio: e allora chi è?

Narciso: Narciso! Il tuo consigliere

Claudio: Io non ho consiglieri

Narciso: Tu sei Claudio, marito di Messalina

Claudio: Sono Claudio, marito di Valeria

Narciso: Valeria Messalina Barbato

Claudio: Valeria Barbato senza Messalina

Narciso: Non ti ha detto il suo vero nome? Lei è Messalina

Claudio: lei è Valeria. Messalina è….

Narciso: l’amante di Silio

Claudio: e chi è Silio?

Narciso: Quello che fa lo scemo per camuffarsi.

Claudio: Ma quello è Silvio

Narciso: Ha aggiunto una v per nascondersi a te. Scommetto che tua moglie ha detto che ha fatto un sogno, dove ha sognato che diventerà vedova, vero?

Claudio: Esatto

Narciso: Ha chiesto il divorzio e sposerà Silio

Claudio: Esatto! Silvio….

Narciso: Silio! Vuole sposare il suo amante. Ebbene! Io, Narciso, consigliere di Claudio che è marito di Messalina, consiglio di dare l’ordine

Claudio: (stufo) e va bene! Ordino!!

Narciso: Saggia decisione

Claudio: (si avvia verso il fondo)

Narciso: Claudio dove lo trovo un tribuno militare?

Claudio: Visto che sei commissario, dottore e mio consigliere. Diventa tribuno militare

Narciso: non ci avevo pensato, giusto! (via a dx)

Valeria: (entra dal fondo a dx) Claudio! continuiamo il discorso di prima. Io sono…. Messalina

Claudio: Lo so! Me lo ha detto il mio consigliere e mi ha anche detto che divorzi pe per sposare il tuo amante

Valeria: (sconcertata) no!… non è proprio cosi… insomma in un certo senso… ma….

Claudio: Non preoccuparti. Ca capisco. Adesso vado pe perché altrimenti me la faccio addosso, con tutti questi avvenimenti (esce dal fondo a dx)

Valeria: Lo sa! Non è che sa tutto e fa finta di niente?

Narciso: (entra da dx con addosso un mantello di un soldato romano) Eccoti! Lo sapevo che ti avrei trovato qui! Nei giardini di Lucullo

Valeria: Nei giardini di chi?

Narciso: Di Lucullo! Messalina, ti ho trovata!

Valeria: Anche lei sa?

Narciso: Tutti sanno

Valeria: e chi saresti?

Narciso: Sono un tribuno militare che deve eseguire gli ordini

Valeria: Quali ordini?

Narciso: (estrae un pugnale e la trafigge) Se tutti i tuoi amanti ti piangono, ti piangerà mezza Roma (lo ritira)

Valeria: (tenendosi il ventre cade per terra)

FINE SECONDO ATTO

ATTO TERZO – MESSALINA VA IN VACANZA

SCENA 1

CLAUDIO – PINA

Sulla panchina ci sono due o tre mazzi di fiori

Claudio: (arriva da dx con un mazzo di fiori in mano) Sono passati sei mesi e dal giorno che te ne sei andata porto tutti i giorni un mazzo di fiori per te. Valeria… in arte Messalina (si avvicina al buco) l’alcova… la camera nuziale. La Pina me lo disse: “guardi oltre”. Io non ho voluto guardare per paura, paura di perderti e adesso ti ho persa…. Tutti sapevano tranne io. bugiardo!!! (posa il mazzo di fiori sulla panchina)

Pina: (entra dal fondo da dx e senza dire niente si avvicina alla panchina, prende i mazzi di fiori e si avvia verso il fondo )

Claudio: Quello di oggi lo lasci

Pina: E quale è quello di oggi?

Claudio: Il più fresco! Quello di sabato

Pina: (li guarda, prende uno, lo posa sulla panchina e si avvia verso il fondo)

Claudio: Gli altri li metta in un vaso con dell’acqua

Pina: (si gira, lo guarda) Con dell’acqua?

Claudio: Certo per mantenerli freschi

Pina: Ma se sono di plastica?

Claudio: Bisogna trattarli come se fossero veri

Pina: Allora dopo tre giorni li butto

Claudio: Neanche per sogno! Con quello che costano quelli veri

Pina: Ma è il caso che tutti i giorni venga qui per mettere i fiori sulla panchina? Basta che mi dica qual’è quello del lunedì, del martedì eccetera, eccetera e ce li metto io

Claudio: non è lo stesso. Ce li devo mettere io, con le mie mani, per sentirla vicina. Anche se è lontana dagli occhi non è detto che sia lontana dal cuore e lei è sempre rimasta nel mio cuore.

 In questi sei mesi ho imparato tante cose e non voglio che quello che lei ha investito in quella alcova vada perso. Perciò ho aperto un concorso per una nuova Messalina

Pina: Non si presenterà nessuna

Claudio: Lo dice lei. Con la cifra che ho messo in palio, diventeranno tutte Messalina. Anche le più sante

Pina: E che cifra sarà mai  (esce dal fondo a dx)

Claudio: (tira fuori il telefono e seleziona una chiamata) Ragioniere tutto a posto?…. Se può partecipare anche sua moglie? Ma non dica fesserie!.... dovrei vederla in certi atteggiamenti?…. E chi glielo dice che non l'ho già vista?.... se mi è piaciuta?... non vada oltre! Le mogli dei miei dipendenti non possono partecipare …. non faccio nessuna eccezione! sua moglie non può partecipare  (chiude)  ma guarda quello! Per quattro soldi si venderebbe anche la Mamma.

Pina: (entra dal fondo da dx)

Claudio: Giusto lei! dovrebbe andare a vedere se di la (indica a sx) è tutto a posto per la sfilata

Pina: Mi dispiace, non posso andare

Claudio: Perché?

Pina: mi prendo un giorno di aspettativa

Claudio: non può, io l'ho assunta in qualità di tuttofare per questo posto e non può piantarmi in asso ora

Pina: l’aspettativa mi spetta e me la prendo(via a dx)

Claudio: io la licenzio! Andiamo a vedere (via dal fondo a sx)

SCENA 2

NARCISO – GINA 

Narciso: (arriva da dx, si va a sedere sulla panchina e butta per terra i fiori)

Gina: (arriva da dx vestita molto sexy, Si guarda intorno e vede Narciso) Buon giorno! Scusi buon uomo è qui che c’è il concorso per diventare Messalina?

Narciso: Un’altra? Ma tu vorresti diventare messalina?

Gina: Perché? Non potrei?

Narciso: (le gira intorno e la osserva dalla testa ai piedi) Mah... Vediamo un po’! Si! Insomma … non c’è male… ma… ma…

Gina: ma, ma… ma cosa?

Narciso: manca qualcosa (allunga la mano)

Gina: (gliela prende e gliela stringe) Piacere! Gina

Narciso: (ritira la mano) Del suo piacere non so che farmene. Insomma cerchi di capire… il premio è sostanzioso e le aspiranti sono parecchie e se si partisse con un passo avanti alle altre si avrebbe un discreto vantaggio

Gina: Ho capito! Vuoi la mazzetta! E chi mi dice che…  

Narciso: Un margine di rischio c’è! E chi non risica non rosica

Gina: (lo prende per il bavero) Stammi a sentire! io sono la Gina, la Messalina dei poveri, sono venuta qui per essere scelta e non ho nessuna intenzione di partecipare a qualcosa di taroccato. Perciò voglio parlare con il responsabile e denunciare l’accaduto

Narciso: chiamo il commissario (si avvia a dx)

Gina: (lo ferma) Il denunciato sei tu e chiami il commissario?

Narciso: Per autodenunciarmi. Così avrò uno sconto di pena, chiamo?

Gina: Aspetta un attimo, un piccolo aiutino lo potrei accettare… a fin di bene… accetto. E come lo avrei questo aiutino?

Narciso: Non preoccuparti, parlo io con la persona giusta (gli allunga la mano)

Gina: (tira fuori un biglietto da dieci e glielo da)

Narciso: Ma sono solo dieci!

Gina: Chi si accontenta gode. Per dove devo andare?

Narciso: (indica il buco) Per di la

Gina: Ma devo andare li dentro?

Narciso: Certo! nell’alcova di Messalina

Gina: (entra nel buco) C’è un muro!

Narciso: tiri la cordicella sulla destra

Gina: ma è tutto buio

Narciso: Si allontani dal muro perché si chiude automaticamente da solo

Gina: da dentro come si apre?

Narciso: non glielo posso dire. Da questo momento lei è prigioniera dell’organizzazione

SCENA 3

NARCISO – OTTAVIA

Narciso: (guarda il biglietto da dieci, se lo mette in tasca e si siede sulla panchina)

Ottavia: (arriva da dx è vestita e truccata da Messalina ) Ma guarda un po’, è lo stesso posto dove c’erano quei disgraziati. Chissà che fine che hanno fatto (vede i fiori per terra e li raccoglie) buttano i fiori per terra… (li guarda) ma sono di plastica! Al  giorno d’oggi non si sprecano più a regalare un mazzo di fiori veri (li posa  sulla panchina e vede Narciso) Dottore che ci fa qui?

Narciso: Non sono un dottore

Ottavia: L’hanno cancellata dall’albo? Qualche cesareo andato male?

Narciso: Ma quale cesareo! Le sembra che ho la faccia di uno che fa il cesareo?

Ottavia: Alle galline sì! Insomma chi è lei?

Narciso: Il direttore

Ottavia: Il direttore? Mi scusi (si aggiusta) direttore! Sono qui per diventare Messalina

Narciso: Lei?

Ottavia: Non si può? Che cosa ha Messalina che io non ho?

Narciso: Niente! Lei non ha proprio niente di quello che ha Messalina

Ottavia: (si agita) non mi venga a dire che si fanno dei favoritismi? (inizia a fare roteare il braccio) perché altrimenti!!

Narciso: Ferma! (la osserva) se lei è generosa potrei… insomma se si presenta bene… potrei (gli allunga una mano)

Ottavia: (gliela stinge) Ottavia, piacere

Narciso: Col piacere non si mangia e io ho fame

Ottavia: (apre la borsetta e tira fuori un panino fasciato) Me lo ero portato nel caso si facesse tardi, ma visto che ha bisogno, me lo tolgo dalla bocca per darlo a lei

Narciso: se lo ha già masticato se lo tenga.

Ottavia: non l’ho masticato! È un modo di dire, non lo mangio per darlo a lei

Narciso: (lo prende poco convinto, lo sfascia leggermente, lo osserva e lo posa sulla panchina) allora… mi capisca. Non posso esprimermi liberamente, ma cerco di farmi capire. Lei mi ha dato il panino, ma non è proprio del panino che io ho bisogno… insomma, manca la farina…

Ottavia: Ho capito, se lo vuole fare lei e le  manca la farina! (apre nuovamente la borsa e tira fuori un pacco di farina) Guardi, dovevo portarla a una famiglia, ce ne porterò un’altra, tenga (gliela porge)

Narciso: (la prende e la posa sulla panca) Non intendevo questa farina. Mi capisca, bisogna ungere, manca il condimento (mima con le dita che mancano i soldi)

Ottavia: Ho capito! Ho giusto qui (dalla borsa tira fuori una bottiglia d’olio) una bottiglia d’olio (gliela da)

Narciso: (la prende) non ci siamo capiti, mi dovrebbe dare….

Ottavia: E no! e che cavolo. Avevi fame e ti ho dato il panino, te ne vuoi fare degli altri e ti ho dato la farina, volevi il condimento e ti ho dato l’olio, la lattuga non ce l'ho e che diamine, bisogna accontentarsi

Narciso: Ci rinuncio! È più tonta di me. Venga che vediamo quello che si può fare (esce dal fondo a dx)

Ottavia: (lo segue)

SCENA 4

CLAUDIO – GINA – NARCISO

Claudio: (entra dal fondo da sx ha l’espressione di uno ormai rassegnato) Ormai dovrò fare a meno di Messalina. Mi devo rassegnare. Sono sfilate in parecchie ma… niente (si va a sedere sulla panchina e vede la roba che aveva posato Narciso sulla panchina) deve essere tornata la Pina

Gina: (da fuori) Aiuto… aiuto, qualcuno mi apra

Claudio: Oh Dio! Chi è che urla?

Gina: (da fuori) Aprite, è tutto buio e sento dei passi

Claudio: (capisce che gli urli provengono dal buco e si porta alla sua estremità) c’è qualcuno li dentro?

Gina: No! Grido dall’altra parte della montagna e qui arriva l’eco. Ma è scemo o lo fa?

Claudio: Lo sono… cioè no! lo faccio… ma cosa mi fa dire. E cosa fa li dentro?

Gina: Gioco a nascondino. Visto che mi ha trovata mi vuole aprire?

Claudio: E adesso vengo (si infila nel buco) Ma c’è un muro! Ecco perché non può uscire

Gina: Ma va! Pensi un po’ che non l’avevo capita. (urla) Mi vuole aprire?

Claudio: E come faccio a spostare il muro. Non sono mica mago merlino

Gina: Tiri la corda che c’è sulla sua destra

Claudio: Dove ha detto che è… eccola… si è rotta

Gina: Ti si rompessero le corna

Claudio: Non le ho con me, le ho lasciate a casa con il sacchetto del…

Gina: sale prezzemolo e rosmarino?

Claudio: e come fa a saperlo? chi sei?

Gina: sono Messalina… ti sbrighi che c’è qualcuno che mi assale?… scio, scio ( si sentono dei colpi che provengono dal buco) Aiutoooooo

Claudio: (esce di corsa dal buco e urla) Un martello e uno scalpello, un martello e uno scalpello

Narcisio: (entra dal fondo da dx con un berretto da muratore in testa e nelle mani un scalpello e un martello) eccomi, a cosa servono?

Claudio: (indica il muro) Corra la dentro e butti giù il muro, c’è Messalina ed è in pericolo, potrebbe essere quella giusta

Narcisio: Corro, volo (via nel buco)

Claudio: (si mette davanti al buco) Allora! faccia presto! (se si può si fa un po’ di polvere e gli arrivano addosso dei mattoni) Non è che per salvare lei ammazza me ?

Si sente silenzio

Claudio: Ohhhhh mi sentite? li dentro non c’è nessuno…

Narcisio e Gina: (entrano dal fondo da sx)

Claudio: se ci siete battete un colpo

Narcisio: (gli batte un colpo sulla spalla)

Claudio: (si gira e nel vederli si spaventa) e da da dove siete usciti?

Narcisio: dalla porta

Claudio: da quale porta?

Narcisio: (indica il fondo a sx) di la c’è una porta

Gina: ma guarda che casino. E io che credevo di venire qui per fare una passeggiata (si siede sulla panchina)

Narcisio: (arrabbiato a Claudio) c'era un altro ingresso e lei mi ha fatto buttare giù la parete?

Claudio: doveva fare un piccolo buco e ha buttato giù tutto e poi che ne so io dove va a finire questo buco? (osserva Narcisio) Ma lei come mai è qui?

Narcisio: (si guarda intorno e poi) scusi parla con me?

Claudio: e con chi se no! siamo solo io e lei

Narcisio: Io non la conosco, io non so chi è. Non lo vede che sono il muratore? (fa segno che ha il berretto in testa)

Claudio: (gli prende il berretto e glielo strappa) Adesso non ce l'ha più il berretto. Chi è?

Narciso: Sono Narciso! Non si vede?

Claudio: E non doveva stare da un’altra parte?

Narciso: E perché?

Claudio: per quello che ha fatto a Valeria, mia moglie

Narciso: A Messalina vorrà dire. Io con quello che è successo ai giardini Lucullo non c'entro, è stato il tribuno militare e sta scontando. Tant'è che non si è più visto in giro

Claudio: e lei?

Narciso: Io sono stato considerato non capace di intendere e di volere e sono stato rimesso in libertà

Ottavia: (da fuori) Direttore, direttore

Narciso: (a Claudio) Mi scusi sono il direttore e sono desiderato altrove. Con permesso (verso il fondo) Mi dica

Ottavia: (da fuori) Credo che sia tutto a posto, vuole venire a controllare?

Narciso: (a Claudio) Sono il direttore e vado a controllare (esce dal fondo a dx)

Claudio: Lasciano in giro un individuo del genere. Almeno lo trattenessero in un ospedale psichiatrico (si avvicina alla panchina guarda Gina e cerca di non farsi vedere)

SCENA 5

CLAUDIO – GINA

Gina: (si alza e si avvicina a Claudio)

Claudio: (rimane girato e da le spalle a sx)

Gina: (le tocca le spalle) Stammi a sentire, non sai niente della sfilata per Messalina?

Claudio: (sempre girato per non farsi vedere in faccia) Parla con me?

Gina: No! parlo con mio zio! Ma se siamo solo io e te con chi vuoi che parlo?

Claudio: No! non so ni niente

Gina: Sei qui e non sai niente?

Claudio: Passavo per caso e….

Gina: Come passavi per caso in corso Colombo e… sempre per caso ti fermavi al terzo lampione?

Claudio: Mi mi ha riconosciuto?

Gina: Nooo… ho tirato a indovinare

Claudio: Accidenti! ci son cascato

Gina: Ma se ti si riconosce in mezzo a mille…. Allora sai qualcosa?

Claudio: Sono io che ho organizzato il tutto

Gina: Tu? Allora? Che devo fare?

Claudio: Andartene! Passa dal ragioniere che ti dà l’assegno per aver partecipato e vai

Gina: Ma come? Non mi hai manco guardata!

Claudio: Ma se ti conosco da cima a fondo

Gina: Non mi interessa! Sono venuta fin qui e voglio sfilare per avere la possibilità di essere selezionata tra le cinque finaliste

Claudio: Le finaliste!! (tira fuori il telefono e seleziona un numero) Ragioniere  le ha selezionate le finaliste?.... no!! ha dato a tutte l’assegno e le ha mandate via …. mi selezioni cinque finaliste! …. Non  sa dove prenderle? Le insegua e me ne mandi indietro cinque… non è sul posto? Ha abbandonato il posto di combattimento?.... e stato abbattuto? E da chi?..... (guarda Gina) Una matta che si era infilata nell’alcova l'ha presa a bastonate …  le è caduto un muro addosso?.... e si trova al pronto soccorso?....e adesso come facciamo?…. Lei ha la soluzione?.... La dica! …. Ragioniere!!! Gli ho già detto che sua moglie non la voglio!... (chiude) Ma guarda quello, non demorde…. Cosa me ne faccio io di centocinquanta chili di messalina.

Gina: Allora a quanto pare non essendoci nessun altra, sfilo, passo e vinco

Claudio: (la osserva)

Gina: (gira su se stessa)  Ma non ti piaccio come Messalina?

Claudio: altroché! Solo che… e va beh…. In mancanza d’altro

Gina: come in mancanza d’altro? Ehi nonno! non mi sembravi dispiaciuto di vedermi quando venivi in corso colombo a….

Claudio: Va bene, basta! solo che qui è un’altra cosa… (rassegnato) Sfila

Gina: (inizia ad andare avanti e indietro per la scena cercando di essere più sexy  possibile)

SCENA 6

CLAUDIO – GINA – NARCISO – SILVIO

Narciso: (entra dal fondo da dx e osserva Gina e dopo pochi attimi applaude) Brava… veramente brava… ma non bravissima

Gina: Come sarebbe a dire non bravissima? E poi tu chi sei?

Narciso: Un’agente

Claudio: Un’agente?

Narciso: Sono l’agente che ha l’esclusiva della mia assistita, della vera, unica e inimitabile Messalina

Gina: Un momento! Tu sei quello che ha voluto la mazzetta per farmi vincere e poi mi ha chiusa (indica) di la…. Ma io ti…. (si avventa contro)

Narciso: (tira fuori il biglietto da dieci) Tenga glielo restituisco

Gina: (si blocca e si riprende il biglietto) dammi qua. La Gina vince lo stesso

Narciso: Lo vedremo! La mia assistita vi stupirà

Gina: Quanto ti ha dato?

Narciso: Niente! Perché facciamo fitti fitti

Gina: Cosa fate?

Narciso: Fitti, fitti. Metà per uno

Gina: I fitti fitti sai dove te li metti? rassegnati che  vince la Gina

Narciso: Non ti illudere perché di la c’è...

Claudio: State facendo i conti senza l’oste. Solo io decido chi sarà la vincitrice. Esaminiamo questa aspirante Messalina

Narciso: Si aprono le porte, suonano le trombe, rullano i tamburi, che entriiii Messalina

Silvio: (vestito da Messalina, con parrucca e trucco esageratamente comici, entra di corsa da dx, parla con voce femminile e arrivato al centro della scena) Ciaoooo

Claudio:Oh dio!! E questa chi è?

Silvio: Sono Messaaa-linaaa!!

Claudio: A me mi sembri messaaa-maaaleee

Gina: E tu saresti quella che dovrebbe fare concorrenza a me! puoi fare solo la Messalina degli orbi

Silvio: e perché degli orbi?

Gina: conciata cosi è meglio se non ti vedono. (indica Narciso) con un agente cosi...

Silvio: Ma quale agente! Io uso solo il fai da te

Claudio: E si vede!

Narciso: (lo osserva) con una piccola sommetta potrei vedere di restaurarla e…

Claudio: Ma che restauro! Bisogna buttare tutto giù e ripartire dalle fondamenta

Narciso: ha ragione! Vado a vedere perché la mia assistita non è pronta (esce dal fondo a dx)

SCENA 7

CLAUDIO – SILVIO – GINA

Silvio: Chi è che cerca Messalina?

Claudio: Sarei io ma….

Silvio: Sei proprio fortunato. Sei nato con due camice, sorridi, la dea bendata mi ha condotto da te

Claudio: (a Gina) ha ragione lei! Proprio orba!!

Silvio: (a Claudio)  Vieni! Voglio portarti subito nell’alcova e tenerti nelle mie grazie (con le labbra mima di mandargli baci e a braccia aperte gli va incontro)

Claudio: (scappa) Delle sue grazie ne faccio a meno

Gina: (a Silvio) Ehi Bella…. Per modo di dire…. ti credi di venire qua e far tutto te…. Ci sono pure io

Silvio: (la osserva) Te!? È meglio se ti vai a mettere sotto il terzo lampione di corso Colombo e aspetti quei poveretti, altrimenti non sanno proprio dove andare

Claudio: La conosce pure lei?

Silvio: E chi non la conosce! Pur di dare… fa sempre lo sconto, da lei ci sono sempre i saldi

Gina: E a te che te frega! Do' del mio, mica del tuo

Claudio: Siete venute qui per sfilare o per farvi i vostri di  di discorsi

Silvio: Per vincere! Sfilo!

Claudio: Sfili

Gina: Sfilo pure io

Claudio: e sfili pure lei

Claudio: (si mette a sx  vicino al buco)

Silvio e Gina: (si mettono al centro della scena. Silvio va a dx e Gina a sx,passeggiano come due modelle comicamente, per poi tornare in dietro, quando si incrociano Gina fa lo sgambetto a Silvio e questo va a cadere nelle braccia di Claudio che non può fare a meno che abbracciarlo)

Claudio: (si trova Silvio nelle sue braccia)

Silvio: Questo è il destino che ci vuole uniti per sempre! Baciami! (lo bacia)

Claudio: (riesce a staccarsi dall’abbraccio di Silvio e inizia a sputare per terra) che schifo!! Ma è scema?

Silvio: Sei fortunato! Nessuno prima di te è stato baciato da me

Claudio: Che fortuna! Ne avrei fatto volentieri a meno. Purché non faccia altri danni, si vada a preparare per la seconda sfilata

Silvio: Sono in finale?

Claudio: pur di togliermela dai piedi la passo direttamente in finale. Corra, corra, non perda tempo si prepari

Silvio: per dove vado?

Claudio: (indica verso il fondo a sx) per di la

Silvio: (a Gina) Io sono in finale e tu… aspetta e spera (via dal fondo a sx)

Gina: (a Claudio) perché lei è in finale e io no?

Claudio: vuole andare a cambiarsi insieme a quella?

Gina: Ha ragione! È meglio aspettare

SCENA 8

CLAUDIO – GINA – NARCISO – OTTAVIA

Narciso: (entra dal fondo da dx) Signore e Signori, dopo una logorante attesa, ecco a voi l’unica e inimitabile…. Messalina!!

Ottavia: (entra dal fondo da dx. parrucca, vestito cambiato, un trucco esagerato e soprattutto un seno troppo esagerato, con degli occhialoni scuri. Talmente scuri che non ci vede neanche lei ) Vi piacciiio…

Claudio: E questa come si è conciata?

Gina: E chi saresti? La Messalina dei disgraziati?

Ottavia: Agente!

Narciso: Eccomi

Ottavia: Me li posso togliere un attimo questi occhiali, che prima di spaccargli i connotati a sta disgraziata la voglio guardare in faccia

Narciso: Neanche per sogno!

Claudio: (poco convinto) Sarà! Che sfili

Ottavia: Chi?

Claudio: Lei

Ottavia: E come faccio, non vedo niente. Io me li tolgo

Narciso: Nossignore! La guiderò io! facevo il guidatore (suggerendogli i passi la fa posizionare al centro della scena, gli si avvicina e le parla piano) mi raccomando, muovi l’anca

Ottavia: Che devo fare? Muovere l’arca? È una parola!

Narciso: L’anca, muovere l’anca e ondeggiare, ondeggia!

Ottavia: Se ci sono delle onde che ondeggiano l’arca la muovo. Che faccio? vado? (è messa che guarda il pubblico ed esegue tutti gli ordini di Narciso)

Narciso: Vai! Attenti! fronte sinistr marsch

Ottavia (si gira alla sua sinistra e buffamente  cercando di ondeggiare il più possibile si dirige a dx)

Narciso: (la segue e le suggerisce) muovi l’anca! perché una donna che muove l’anca, se non lo è poco ci manca

Ottavia: Poco ci manca a cosa?

Narciso: a essere Messalina. Petto in fuori!

Ottavia: (esegue) non ce la faccio a tenere l’armatura sporgente per molto. Sei sicuro che Messalina aveva l’armatura come questa?

Narciso: altroché! E che armatura. Alt! Dietrofront

Ottavia: (si gira e fa per avviarsi a xs)

Gina: (gli si piazza davanti)

Ottavia: (gli sbatte contro)

Gina: E no! Non si possono dare suggerimenti

Ottavia: Toglietemi questa da davanti, altrimenti le do un colpo d’armatura che la trovano fra tre giorni

Gina: Io di qua non mi levo

Ottavia: te la sei voluta tu! (gli da  un colpo di seno)

Gina: (ricevuto il colpo vola verso il fondo addosso a Claudio)

Ottavia: (ondeggiando prosegue la sua andatura verso sx)

Gina: (si stacca da Claudio) adesso te lo faccio vedere io!

Claudio e Narciso: (cercano di trattenerla)

Non si accorgono che Ottavia è arrivata dal buco e siccome l’entrata è più bassa

Ottavia: (da una facciata contro, cade all’indietro rimanendo a schiena in giù e non riesce a sollevarsi per il peso del seno) Aiuto! Aiuto! Toglietemi l’armatura

Gina: (osserva Ottavia e si mette a ridere) Mi sembri una tartaruga, quando si rovesciano a pancia in su, che muovono le zampine, per provare ad avere un appiglio nell’aria. Un appiglio che non troveranno mai e lentamente, sono destinate a morire. A meno che non arrivi qualche anima pia a darle una mano ( allunga la  mano)

Ottavia: (afferra la mano di Gina e si alza) Grazie amica, chiunque tu sia (si toglie gli occhiali e riconosce Gina) Gina!!! Cosa ci fai qui?

Gina: Ottavia! Non ci posso credere! Tu che vieni a …. No! Non ci posso credere. Sono io a chiederti cosa ci fai qui?

Ottavia: ero venuta per prendere quei pochi spiccioli che davano solo per partecipare, per portarli a suor Camelia per i bisognosi. E tu?

Gina: Io… io… anche io, come te

Ottavia: (a Claudio) Chi comanda qui?

Claudio: Io!

Ottavia: visto che ci siamo solo io e la Gina dacci il premio cosi mi vado a togliere l’armatura

Claudio: c’è un’altra concorrente, e poi il tempo non è scaduto. C’è ancora un’ora e potrebbe presentarsi qualcun’altra

Ottavia: e chi?

SCENA 9

CLAUDIO – NARCISO – OTTAVIA – GINA – PINA

Pina: (che era entrata senza essere vista, si era seduta sulla panchina. Anche lei vestita e truccata da Messalina. I baffi e i peli sotto al mento sono spariti. È  bella e attraente, ha il solito difetto, zoppica. alza la mano) Io

Tutti si girano verso la panchina. Claudio è più interessato degli altri e si avvicina per primo

Claudio: (la osserva)

Pina: Si è incantato?

Claudio: No! e che…. Va bene sfili

Pina: così su due piedi?… sfilo!

Claudio: e sfilerà su un piede, basta che sfili. Dovrò vederla

Ottavia: (a Claudio) Prima che sfili quella, guardami

Claudio: (la guarda)

Ottavia: Mi hai vista? (tira in fuori il petto) hai visto l’armatura?

Claudio: Ho visto

Ottavia: Memorizza!  Perché adesso vado a vedere se c’è la signora Pina e mi faccio dare un suo vestito, che conciata cosi non mi sento a mio agio (si avvia verso il fondo e esce a sx)

Claudio: (a Pina) Si alzi

Pina: (si alza)

Claudio: Sfili

Pina: (fa un giro su se stessa per non fare vedere il difetto) Ha visto?

Claudio: No!

Pina: Peggio per lei! Paganini non ripete

Claudio: Ma che non ripete. Passeggi avanti a indietro e faccia vedere le sue grazie

Pina: perché? lei guarda?

Claudio: Certo! devo selezionare le finaliste

Pina: Va bene! Ma si giri

Claudio: Mi giro? Ma come faccio a giudicarla se non la guardo?

Pina: (indica Narciso) Guarda lui

Claudio: Come sarebbe a dire, guarda lui… e lui chi è?

Narciso: Il guardone! quello che guarda

Claudio: Tutte qui dovevano capitare. Capitasse quella giusta (spazientito) va bene… mi giro (si gira)

Pina: Vado (passeggia cercando di essere più sexy possibile cercando di nascondere il difetto)

Narciso: (s’accorge che è Pina, le va vicino e le sussurra) sei Pina??

Pina: (le fa segno di stare zitto)

Narciso: Ah!! ho capito. Passeggi

Pina: (passeggia)

Narciso: (da le spalle a Claudio) Ma che passo! Passeggia con passo slanciato e saltella come una gazzella

Claudio: ( si era girato e osserva Pina che è tutt’altro di quello che dice Narciso)

Narciso: (non si accorge che Claudio sta guardando) dovrebbe vederla. Rimarrebbe di stucco

Claudio: (che era rimasto di stucco nell’accorgersi che è Pina)

Gina: Ma questa è zoppa! Alla faccia del passo slanciato e dei salti da gazzella ( va da Pina) ehi bella! a te chi ti ha raccomandato? (va da Claudio) ehi! Tu! A me sto coso mi sembra più truccato di una che…. Ci siamo capiti?

Claudio: (non le da ascolto e si avvicina a Pina) Ma… perché?

Pina: (si copre la faccia,  si va a sedere sulla panchina e piange) Volevo convincermi che anche nelle mie condizioni potevo essere Messalina. Niente! Mi devo rassegnare definitivamente, non c’è speranza che qualcuno si interessi a me

Ottavia: (entra dal fondo da dx con un vestito di Pina) La Pina di la non c’è

Claudio: Di di la no non c’è pe perché è qui

Ottavia: (la vede) Che bella!! Pina! Sei tu?

Pina: Si, sono io e mi vergogno

Ottavia: Ti vergogni? E di che?

Pina: Di aver pensato di poter essere Messalina

Ottavia: e chi sarà mai sta Messalina

Pina: (si avvicina e le parla nell’orecchio)

Ottavia: (fa le facce più strane e di stupore) Cosaaaa…. E io volevo diventare quella li!! (fa girare il braccio e minacciosa verso Claudio) Mascalzone che non sei altro! Te  la do io la Messalina

Claudio: (si nasconde dietro a Narciso)

Ottavia: Vieni fuori che ti voglio cambiare i connotati

Gina: Ottavia calmati!

Ottavia: (a Gina) l’hai capito il mascalzone. (prende per mano Gina) ma guarda questo cosa ci voleva far diventare…. Andiamo che non fa per noi (la tira verso dx)

Narciso: (indicando Gina) Ma lei lo fa per mestiere!

Ottavia: (molla di colpo la mano di Gina) Tu!! Dimmi che non è vero

Gina: (abbassa lo sguardo)

Ottavia: (si avventa contro dandogli dei pugni sulle spalle) Dimmi che non è vero, dimmi che non è vero

Pina: (prende Ottavia e la porta a sedersi sulla panchina. Si rivolge a Narciso) Spione

Narciso: Mi è scappata. Se sono di troppo me ne vado (esce a dx)

Gina: (si avvicina a Ottavia) Ottavia! io l'ho fatto per….

Ottavia: Vattene!! Non ti voglio vedere più!

Claudio: De delle vostre faccende discutete poi. Io devo proclamare la vincitrice

Ottavia: Io mi ritiro

Gina: Anche io

Pina: Pure io

Claudio: E chi chi chi rimane?

SCENA 10

CLAUDIO – PINA –  OTTAVIA – GINA – VALERIA –  SILVIO – NARCISO

Silvio: (appare dal fondo da sx. vestito con abbigliamento intimo femminile) Eccomi! Pronta per la seconda sfilata

Claudio: Oh Dio…. C’eravamo dimenticati di questa! E come si è conciata?

Silvio: Allora sfilo? (si avvia e fa qualche passo)

Claudio: ferma!! Ci risparmi sta schifezza e si copra. Ha vinto!

Silvio: Ho vinto!

Claudio: Anche se manca ancora qualche minuto alla chiusura la dichiaro vi….

Valeria: (appare dal fondo a dx, ha una parrucca per assomigliare il più possibile a messalina, è vestita molto sex)

Tutti: (nel vederla rimangono a bocca aperta)

Ottavia: Che bella!!

Silvio: (si mette vicino a Valeria) che cosa ha che io non ho?

Claudio: Tutto!! (a Valeria) Sfili….

Valeria: (esegue)

Silvio: Sfilo pure io ( si mette al fianco di Valeria e sfila insieme a lei)

Ottavia: Zoticona! levati dai piedi

Silvio: (a Valeria) Hai sentito! Levati (la spinge)

Ottavia: (si avvicina a Silvio) Sei te che ti devi levare

Silvio: E levati te (la spinge toccandogli una natica)

Ottavia: Ha toccato la zona proibita!! (fa roteare il braccio)

Gina: È una donna!

Ottavia: (continua a fare roteare il braccio) Sarà una donna, ma ha la mano di un uomo. L’Ottavia non si sbaglia (fa per avventarsi contro)

Silvio: (scappa a dx, ma viene bloccato da)

Narciso: (entra da dx col cappello in testa e blocca Silvio) Dove credi di andare

Silvio: (scappa verso il fondo a sx ma viene bloccato da Claudio, si gira per uscire a dx  ma c’è Pina a sbarrargli la strada, tenta di entrare nel buco ma trova Ottavia che sta roteando il braccio e gli arriva un bel ceffone da farlo andare all’indietro nelle braccia di Narciso) Mamma… voglio la mamma

Narciso: (lo accarezza) tesoruccio, la tua mammina è qui

Claudio: (si avvicina a Silvio e lo indica col dito) ma che te tesoruccio, que questa è ….

Silvio: (afferra il dito di Claudio e lo morde)

Claudio: (si tiene il dito e saltella per la scena) que que questo mo morso lo co conosco. Giù la ma maschera

Silvio: (si toglie la parrucca )

Gina: (lo riconosce e si avventa contro dandoli calci, borsate eccetera, eccetera)

Tutti: (bloccano Gina)

Gina: (è fuori di se) Anche qui mi perseguiti, questo stron…. (guarda Ottavia) farabutto, mi ha dato dei soldi. Io credevo che me le avesse dati per i bisognosi, invece si è presentato due giorni dopo dicendomi che li voleva indietro con gli interessi. Io non li avevo più. Ho subito delle minacce ma non ho ceduto. Ma quando ha minacciato che avrebbe fatto del male all’Ottavia dovetti cedere e mi son messa a lavorare dando quasi tutto il ricavato a questo….

 

Ottavia: Stronzo!!!! (Abbraccia Gina) scusami io non sapevo…. (fa roteare il braccio) me lo potevi dire che … (molla un pugno nello stomaco a Silvio)

Silvio: (si china)

Valeria: (le molla una borsata sul collo)

Silvio: (stramazza per terra)

Valeria: Lo stesso sistema lo ha usato con me e anch'io dovevo lavorare per dargli indietro gli interessi

Claudio: (a Narciso) Commissario… visto che ha il berretto, suppongo che sia il co commissario

Narciso: Supposta bene

Claudio: Lo arresti!

Narciso: e dove lo porto?

Claudio: e do dove lo vuole portare! In questura

Pina: Lasci perdere. Chiudilo nel pollaio… visto che le galline se le è mangiate tutte il dottore

Narciso: (si toglie il berretto) Devo precisare che sono state salvate quarantatre uova di cui….

Silvio: (si muove)

Gina: Se non vi sbrigate questo si sveglia

Ottavia: (fa roteare il braccio) e se si sveglia io….

Claudio: (a Ottavia) Lasci perdere. (a Narciso) Faccia come ha detto la Pina e chiami il commissario… quello vero

Narciso: (che nel frattempo si era messo il berretto, aiuta Silvio a sollevarsi e tenendolo lo porta fuori a dx)

Silvio: (barcollando esce a dx insieme a Narciso)

SCENA 11

CLAUDIO – VALERIA – PINA – OTTAVIA – GINA  -  NARCISO 

Claudio: Ebbene! Finalmente possiamo proclamare la vincitrice

Pina, Ottavia, Gina: Sono io, sono io

Claudio: Ma non vi eravate ritirate?

Pina, Ottavia, Gina: ci abbiamo ripensato

Claudio: Troppo tardi, indietro non si torna. Proclamo vincitrice la qui presente Valeria in arte Messalina! Ben tornata!

Valeria: Mi perdoni?

Claudio: Non ti ho mai condannata

Valeria: Nonostante ciò… tu…

Claudio: Ho messo su questo concorso, con la speranza che tornassi. Quando ti ho visto la prima volta in quel locale, dove facevi la spogliarellista, rimanendo in intimo e non di più, mi venne un’idea, per rilanciare la mia azienda e ti considerai un porta fortuna. Feci in modo di incontrarti in un’altra occasione e di aiutarti ad uscire da quel giro. Ti affezionasti a me e il resto venne da solo anche se abbiamo fatto uno sbaglio. Quello di sposarci

Valeria: Lo sbaglio l'ho fatto io a non dirti subito del ricatto che subivo, per avermi fatto imprestare del denaro per farti un regalo, con soldi non tuoi. Sono stata costretta a mettere su questa alcova, dove uomini benestanti venivano a vedere me, che indossavo intimi costosi per comprarli  alla moglie o all’amante. In poche parole mi ero messa a fare quello che facevo prima, con l’aggiunta che vendevo l’intimo uguale a quello che indossavo

Claudio: E mi risulta che si vendesse

Valeria: Non mi dire che sei venuto a vedermi?

Claudio: A te no! Scusami! Ma passando per caso in corso Colombo, mi fermai sempre per caso al terzo lampione e sempre per caso chiesi alla ragazza che era lì, quanto volesse e lei rispose...

Gina: ...dipende quanto ti piace la merce.

Claudio: allora devo prima vedere. Salì in macchina e mi portò dentro un furgone, si tolse quel poco di vestiti che aveva addosso, sfilò in intimo e…

Gina: Nonno! se ti piace il mio intimo, puoi portarne uno identico a tua moglie

 

Claudio: E per aiutarla, quasi tutte le notti le compravo tutto. Ma una sera la Gina non c’era. C'era una matta

Ottavia: Eri tu che hai toccato la zona proibita?

Claudio: Le ho solo sfiorato una gamba nell’allacciarmi la cintura e quella ha scatenato l’inferno.

Valeria: comunque! anche per noi, vale la regola, guardare ma non toccare, perché….

Valeria, Ottavia e Gina: (fanno roteare il braccio) Se si tocca la zona proibita

Claudio: d'altronde che c’è di male! Si fa vedere la merce indossandola, l’intimo Messalina. Come vedi mi porti fortuna, per questo non ti ho mai condannato

Narciso: (entra da dx con in dosso il mantello da soldato romano e in mano il pugnale) Non è vero! Tu l’hai condannata e io la uccido! (da una pugnalata nello stomaco a Valeria)

Valeria: (si tiene lo stomaco e si china cadendo in ginocchio)

Tutti, escluso Narciso: Valeria!!!

Valeria (si alza) questa volta non svengo, lo so che è un giocattolo

Narciso: Mi hanno venduto un pugnale finto?

Valeria: Perché lei non lo sapeva?

Narciso: Io no! ero convinto fosse vero

Valeria: (sviene)

Narciso: Vado a reclamare (via a dx)

SCENA 12

CLAUDIO – VALERIA – PINA – OTTAVIA – GINA

Claudio, Pina, Ottavia e Gina: (aiutano Valeria ad alzarsi)

Valeria: Se quello aveva un pugnale vero mi avrebbe uccisa per davvero!

Pina: Meno male che lo conoscono e glielo hanno venduto finto

Claudio: Adesso che Messal…. Pardon Valeria è tornata de devo confessargli che….

Pina: Noi andiamo saranno cose riservate e….

Claudio: Rimanete! cosi fate da testimoni. ti devo confessare che io ti ho sposata senza sentire suonare le ca campane,  pe perciò l'ho fatto per il vanto di avere una moglie giovane e bella. Ma presto saremo divorziati e potrai andare liberamente alla ricerca di chi ti fa sentire le campane, perché ricordati che ci si innamora di una persona, quando la si guarda negli occhi e si sentono le campane

Valeria: Ma io….

Claudio: Non dire ni niente…. Ho preso anche la decisione di ritirarmi dagli affari

Valeria: Adesso che possiamo lanciare l’intimo Messalina

Claudio: ho detto che io mi ritiro, non voi. Cedo la mia azienda a voi. Il cinquanta a te e l’altro a loro. INTIMO MESSALINA. VENITE UOMINI! GUARDATE, COMPRATE E FATE FELICI LE VOSTRE DONNE E I VOSTRI OCCHI

Valeria: Fuori dall’alcova… perché sarà un’alcova dove metteremo in mostra le nostre grazie, ci scriveremo…. Guardare ma non toccare

Tutte: (fanno roteare il braccio) Perché se si tocca la zona  proibita….

Claudio: Adesso via, via a lavoro. Produrre pe perché per mandare avanti un’azienda bisogna creare e deve essere un prodotto esclusivo…. Andate!!

Tutte: (danno un bacio a Claudio e si avviano a uscire a dx)

Pina: (lo bacia per ultima e si avvia)

Claudio: Lei no! Non deve andare

Pina: (si blocca e tristissima ) Ha ragione! La zoppa no! (zoppicando si va a sedere su un lato della panchina)

Le altre tre si fermano e stanno per parlare

Claudio: Ancora qui! Andate!!

Eseguono e via a dx

SCENA 13

CLAUDIO – PINA – NARCISO

Claudio: (si va a sedere all’altra estremità della panchina)

I due dapprima si danno qualche occhiata e quando gli sguardi si incrociano prontamente si allontanano. Poi piano, piano allungano la mano fino a toccarsi e quando si toccano prontamente la ritraggono. Lentamente si avvicinano fino a toccarsi e si girano guardandosi negli occhi e stanno per darsi un bacio. Quando….

Si sentono suonare le campane a festa

Claudio e Pina: Senti anche tu? Le campane!

Claudio: Pina! Ho sentito le campane!

Pina: Anche io! Ciò vuol dire…

Claudio: non dire nient’altro! L’alcova è libera?

Pina: liberissima

Claudio: (afferra Pina per una mano e la tira verso il fondo a sx)

Pina: (lo tira indietro) Di qua! facciamo prima (via dal buco)

Dopo pochi attimi le campane smettono di suonare

Narciso: (entra da dx e si siede sulla panchina)

Pina: (entra dal fondo a sx) Narciso! Perché le campane non suonano più?

Narciso: Ho fatto una pausa

Pina: (tira fuori un biglietto da cento e glielo dà) devono suonare tutta la notte (via dal fondo a sx)

Narciso: (guarda il biglietto, se lo mette in tasca e si avvia a dx)

Claudio: (entra dal buco) Narciso! Come mai le campane non suonano? (tira fuori un biglietto da cento e glielo da) devono suonare ininterrottamente tutta la notte (via dal buco)

Narciso: (osserva il biglietto) E pensare che gliele avrei suonate anche gratis…. Sono il campanaro…

FINE DELLA COMMEDIA