Scheda copione
Titolo Eventuale sottotitolo |
Mi dispiace di morire ma son contento |
Autore ed aventi diritto |
Giuliano Angeletti poetangeletti@gmail.com tel. 3317115597 |
Data pubblicazione |
01.11.2018 |
Anno di stesura |
2018 |
Genere |
Commedia brillante |
Atti |
1 |
Durata (minuti) |
60 |
Lingua |
italiano |
Personaggi maschili |
5 |
Personaggi femminili |
3 |
Minimo attori maschili |
5 |
Minimo attrici femminili |
3 |
Premi e riconoscimenti |
|
Depositato S.i.a.e. |
Sezione DOR Numero Posizione SIAE 198563 Codice Opera 935131A |
Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto Da effettuarsi dalla SIAE |
100% 100% |
SINOSSI: un uomo benestante ,mentre si reca a ritirare la pigione in casa di un suo affittuario ha un malore e va in coma, tutti cercano di approfittare della situazione per poter guadagnarci il più possibile
MI DISPIACE DI MORIRE MA SON CONTENTO
Commedia Brillante
di Giuliano Angeletti
Numero Posizione SIAE 198563
Codice Opera 935131A
PERSONAGGI :
Maria Carli (moglie di Oreste Gatti )
Carla Carlotta Adorno ( possibile erede)
Livia Corrente ( casalinga vicina di casa )
Dottor Filippo Corsini ( Medico)
Otello Mantefiori ( pompe funebri)
Oreste Gatti ( marito di Maria Carli)
Signor Gianpaolino Chiarini ( moribondo)
Don Egisto Mannoni ( parroco )
SCENA 1
MARIA CARLI, ORESTE GATTI
( i coniugi Gatti sono seduti a tavola, Maria sta piegando dei panni,mentre Oreste sta leggendo il giornale)
MARIA CARLI: (indaffarrata) Oreste, o mi dai una mano a piegare questi panni, o ti levi di torno e te ne vai, non vedi che ho da fare!
ORESTE GATTI: ma come sei nervosa: e con l’età peggiori ancora di più ( pausa) e poi a pensarci bene, non è che avevi un buon carattere neppure da giovane
MARIA CARLI: (alterata) proprio tu mi parli di buon carattere: a te basta che qualcuno ti dica qualcosa che ti ombri come un cavallo del Palio!
ORESTE GATTI: ( calmo) tanto dice il merlo al corvo
MARIA CARLI: (alterata) Oreste: adesso ti alzi e ti vai a sedere in quell’angolino ( indica una sedia a lato) e ti metti li con il tuo cavolo di giornale, altrimenti io te lo prendo, lo strappo e lo getto nel camino
( Maria fa l’atto di prendere il giornale ma Oreste lo difende , Maria insegue Oreste per la scena poi tutto si interrompe quando il marito raggiunge la sedia nell’angolino)
MARIA CARLI: (alterata torna a piegare la biancheria) sono io che faccio tutto in questa casa, tu proprio non fai niente, non muovi una foglia
ORESTE GATTI: io sono pensionato, ed un pensionato ha già dato!
MARIA CARLI: (alterata torna a piegare la biancheria) per me, era meglio quando eri a lavorare: ora dai noia, giri per casa a vuoto e sei sempre in mezzo come una scarpa vecchia
ORESTE GATTI: sei pateticsa: non meriti neppure risposta!
( Mario assorto nella nella lettura nasconde il viso dentro le pagine del giornale aperto)
MARIA CARLI: si tuffati dentro il giornale che è meglio
(Maria sempre alterata, finito di piegare la biancheria, la mette in un cesto si alza e porta in cesto fuori scena )
( Si sente bussare dalla porta d’ingresso)
( Oreste ignora il battito e continua a leggere il giornale)
(fuori campo Maria): brutto tamburo, non senti che hanno bussato muovi quel “ culo” e vai ad aprire !
ORESTE GATTI: ( svogliato) si ho sentito, ma quanta fretta! Ora mi alzo e vado: ( scocciato) avete tutti fretta in questa casa:…. Mi alzo …mi alzo…
(Oreste si alza e va ad aprire )
( apre la porta ed ha un sobbalzo nel vedere il Signor Gianpaolino Chiarini )
ORESTE GATTI: ( a disagio,ceca di darsi una riassettata, colto dal panico grida ) il padrone …
SCENA 2
MARIA CARLI, ORESTE GATTI, SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI
ORESTE GATTI: ( a disagio grida) Maria, Maria c’è il Signor Chiarini!
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ( sempre fuori dalla porta) mi scusi signor Oreste: posso entrare o devo rimanere sulla porta!
( entra in scena di corsa Maria che si frappone tra il marito e Chiarini )
MARIA CARLI: ( euforica ma cercando di darsi una ritoccata ai capelli) signor Chiarini venga, venga, faccia come se fosse a casa sua, e tu Oreste vai a prendere una bottiglia di vino buono e sbrigati che il Signor Marchese ha sete!
ORESTE GATTI: ( a disagio) si Signor padrone faccia come se fosse a casa sua!
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ( sempre fuori dalla porta) ma signor Oreste io sono a casa mia (entra)
MARIA CARLI: ( intanto spolvera la sedia dove era seduto suo marito) (tra se e se) sempre la solita solfa, dove si siede Oreste sempre il solito casino( ad alta voce) ecco sieda qui signor Chiarini
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : (si siede) grazie signora Maria, lei è una donna gentilissima
MARIA CARLI: ( rivolta al marito) gentilissima, visto zoticone come si trattano le donne! Impara brutto tamburo, ( con rimprovero) e poi sei ancora qui! Vai a prendere la bottiglia e che sia la più buona che abbiamo: la riserva speciale
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : (si siede) special reserve
MARIA CARLI: ( rivolta all’ospite ) ma che uomo di mondo che è lei signore “ special riserve” si dice proprio cosi!
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : (si siede) si si dice così; ma per il resto , non sono proprio un uomo di mondo, sa sono sempre preso dai troppi affari e dai problemi che ne conseguono
( entrambi annuiscono senza avere capito il senso)
MARIA CARLI: ( rivolta al marito ) ma cosa aspetti tamburo, vai a prendere da bere
ORESTE GATTI: ( svogliato ) si vado, vado… ma con calma, guarda un po’ ci mancava anche questo quà a rompere “ u belin” : e poi cosa vuole special riserve e cos’è ! io ci do quello che ho: anche troppo, per questo “ mangiasugo”!
(esce di scena)
MARIA CARLI: ( rivolta all’ospite ) Signor Chiarini , a cosa dobbiamo la sua visita!
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : aspettiamo il ritorno del signor Oreste, dopo parliamo di una cosa importante
MARIA CARLI: ( rivolta all’ospite ) Signor Marchese , parlare a me di cose importanti! Lei Signor Chiarini mi mette in ansia: nel vederla mi batte forte il cuore !
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : non pensavo di suscitare in lei, tutte queste emozioni
MARIA CARLI: ( rivolta all’ospite e in imbarazzo ) signor Marchese, lei in tutti questi anni non è mai passato a trovarci e questo ci mette in imbarazzo: capisce noi siamo gente alla buona, gente del popolo.
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ( cerca di calmarla) non si agiti signora, io sono un uomo come gli altri: niente di speciale
MARIA CARLI: si ma l’emozione mi blocca!
(grida)
Oreste, “ muovi il culo” e porta da bere al Signore
(in quel momento arriva il marito di Maria con la bottiglia in mano)
ORESTE GATTI: arrivo, arrivo ma con calma: io sono un pensionato e in più anche grande invalido del lavoro
MARIA CARLI: signor Marchese, dica qualcosa lei: vede che bestia d’uomo ho sposato
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : signora io non posso dire niente: e poi sa del detto “ tra moglie e marito non mettere il dito”
ORESTE GATTI: bravo signor Chiarini!
( Oreste invece della bottiglia mette sulla tavola un fiasco di vino sfuso)
MARIA CARLI: Oreste ho detto la bottiglia, non il fiasco di “ vinella”
ORESTE GATTI: ( a disagio) la bottiglia non c’è più: qualcuno l’ha bevuta!
MARIA CARLI: ma si può sapere, chi l’ha bevuta: in questa casa siamo solo in due ed io non bevo vino
ORESTE GATTI: ( a disagio) io non l’ho bevuta giuro ( fa il segno del giuramento ma poi incrocia le dita ) possa io andare all’inferno
MARIA CARLI: magari andassi all’inferno, così ti levi da questa casa: ormai non ti sopporto più; ma non pensi alla figura che mi hai fatto fare con il nostro ospite!
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : (facendo da paciere) signori, mi sembra di avere compreso che io sono la cagione di questo diverbio: (pausa) in questo caso, posso esprimere il mio umile e disinteressato parere
MARIA CARLI: prego
ORESTE GATTI: ( a disagio) prego
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : (facendo da paciere) signori Gatti, per me la vinella va bene,accomodatevi che devo comunicarvi cose importanti
ORESTE GATTI: ( senza capire) va bene: siediti Oreste e chiedi scusa al signor Chiarini intanto io prendo i bicchieri
( Maria prende i bicchieri li esamina poi sputa in un tovagliolo, li pulisce e li mette in tavola;il signor Chiarini se ne accorge ma fa finta di niente)
ORESTE GATTI: mi scusi signore ,ma nessuno aspettava il suo arrivo: insomma, noi non eravamo preparati!
( Maria prende il fiasco e versa il vino nei bicchieri)
ORESTE GATTI: ( alza il calice) alla salute del signor Chiarini … cin cin
( tutti alzano i calici e bevono anche Chiarini che dopo aver bevuto posa il bicchiere sul tavolo con visibile disgusto)
( Oreste riempie di nuovo il bicchiere dell’ospite)
ORESTE GATTI: ma signore, non le piace!
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : (con disgusto) è buono ma preferisco non berne altro
(Oreste e Maria ci rimangono male, ma tacciono)
ORESTE GATTI: signor Marchese se allora non beve più! Io mi bevo anche il suo bicchiere
( velocemente si impadronisce del bicchiere di Chiarini e beve avidamente)
ORESTE GATTI: (alticcio) Signor Chiarini e, non sa cosa si è perso!
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : signori Gatti fate attenzione ho da dirvi cose importanti
ORESTE GATTI: (alticcio) sono attento
( si ribeve un altro bicchiere di vino)
MARIA CARLI: Oreste fai attenzione, e lascia parlare il signor Chiarini
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : signori io sono venuto a farvi visita per comunicavi un fatto molto grave
(prende la valigetta, la mette sul tavolo e tira fuori alcune carte)
Signori: purtroppo ho costatato che io sono il proprietario dello stabile e del podere antistante questa casa mal mantenuta e in rovina
MARIA CARLI: si è vero
ORESTE GATTI: (alticcio) vero, verissimo
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ebbene da queste carte, risulta che voi : negli ultimi sei anni mi avete pagato solo due mesi di affitto: ed io sono venuto a trovarvi per risolvere la questione in via amichevole … ecco quanto mi dovete! Il mio commercialista ha aggiornato proprio ieri il vostro debito aggiornato alla data odierna
(passa il foglio ad Oreste che lo guarda rimanendo allibito, allora prende il foglio Maria che lo legge rimanendo anch’essa senza parole)
MARIA CARLI: ma è una cifra spropositata, noi non abbiamo tutti questi soldi
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : cara signora sono solo sei anni di affitto con inclusa la rivalutazione
MARIA CARLI: (preoccupata) ma ci deve essere stato un disguido, perché io: noi abbiamo sempre pagato
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ma cara signora, qui non risulta: guardi…
( dalla valigetta tira fuori altri fogli)
Vede, io non me ne sarei neppure accorto: ma è stato il mio commercialista che non ha visto le entrate
ORESTE GATTI: (alticcio) le entrate! Ma era meglio che vedeva le uscite quel “ gabibbo”
MARIA CARLI: (preoccupata) fai silenzio “ tamburo” lascia parlare il signor Marchese
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ma cara signora, qui non risulta, non ci sono le entrate
ORESTE GATTI: (alticcio) di nuovo con queste entrate, ma cosa ce ne importava a quel commercialista, poteva “ fregarsene” , ma cosa gli interessava …
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ( redarguisce) signor Oreste: ma cosa sta “ blaterando” il mio commercialista è pagato appunto per fare questo lavoro
ORESTE GATTI: (alticcio) si quello di fregare la gente onesta come noi!
MARIA CARLI: (preoccupata) fai silenzio “ semelone” e lascia parlare me! (pausa) Noi abbiamo sempre pagato, e tutto sulla fiducia da vent’anni: perché sono vent’anni che abitiamo in questa casa e non abbiamo mai avuto una ricevuta…
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ( calmo) si tutto è basato sulla fiducia, infatti mancano solo gli ultimi sei anni, gli altri ci sono tutti
(pausa)
Per cui o pagate, o mio malgrado devo darvi lo sfratto
MARIA CARLI: (preoccupata) lo sfratto! Lo sfratto, questo no: sifgnor Marchese … non potete
ORESTE GATTI: (alticcio, beve attaccandosi direttamente al fiasco di vino ) come volete darci lo sfratto per colpa di un “ gabibbo”
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ( calmo) fiducia o non fiducia, i conti non tornano
( calmo si alza)
Purtroppo, questi sono i conti precisi alla Lira, fatti dal mio commercialista
ORESTE GATTI: (alticcio, beve attaccandosi direttamente al fiasco di vino ) sempre questo “ gabibbo” … si vede che noi gli stiamo sulle “palle”
MARIA CARLI: (preoccupata) ti ho detto di fare silenzio” tamburo”, e lei signore si sieda, ancora un attimo, parliamo
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ( calmo) si se vuole, ho ancora un attimo di tempo da concederle
(si siede)
MARIA CARLI: (preoccupata) signor Chiarini: mio marito aveva l’incarico di andare alla posta e pagare, ogni mese l’affitto … era lui che pagava (al marito) vero Oreste… vero!
ORESTE GATTI: (alticcio) mi hai detto di stare zitto, e io non parlo!
MARIA CARLI: (preoccupata) dai dillo al signor Chiarini che tu hai sempre pagato l’affitto alla posta
ORESTE GATTI: ( a disagio) io insomma
MARIA CARLI: (preoccupata) ho capito! Questo disgraziato, si è tenuto i soldi!
( Oreste scappa inseguito dalla moglie, il marito esce di scena mentre la moglie con sensibile affanno rientra in scena: Chiarini è ancora seduto al tavolino)
MARIA CARLI: (preoccupata) signor Chiarini ho sposato un “ rimbambito”
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ( calmo) pensavo “ tamburo”
MARIA CARLI: (preoccupata) anche!
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ( calmo) al massimo visto la sua buona fede: io le posso dare sei mesi di prologa
(il Marchese si tocca la testa, e alzandosi barcolla)
MARIA CARLI: (preoccupata) ma si sente male signor Chiarini!
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : no! Passerà, mi gira la testa!
(si alza e barcolla)
MARIA CARLI: (aiuta il Marchese) Signor Chiarni si appoggi a me, venga si venga a sdraiare sul letto
(porta il Marchese fuori scena)
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : (fuori scena) signora la mia borsa!
(Maria rientra in scena)
MARIA CARLI: ( prende la borsa ) ecco la sua borsa, signor Chiarini! Ecco la sua borsa!
(esce di scena)
MARIA CARLI: (fuori scena) signor Chiarini! Signor Chiarini! Oddio, sembra morto ma respira: proprio qui a casa mia doveva succedere …
( rientra in scena)
MARIA CARLI: (preoccupata, grida) Oreste! Oreste, vieni subito!
SCENA 3
MARIA CARLI, ORESTE GATTI, DOTTOR FILIPPO CORSINI, LIVIA CORRENTE
(arriva Oreste di corsa)
ORESTE GATTI: ma cosa sta succedendo! E cosa hai da urlare come una pazza !
MARIA CARLI: (preoccupata, grida) Oreste! Oreste, sapessi cosa è successo!
ORESTE GATTI: ma cosa è successo!
MARIA CARLI: (preoccupata, grida) Oreste! Oreste !
ORESTE GATTI: Oreste! Oreste! Oreste non sai dire altro!
MARIA CARLI: (preoccupata, grida) Oreste! Oreste ! Il Signor Chiarini si è sentito male, sono sconvolta
ORESTE GATTI: (sarcastico) si è sentito male: va a finire che è sempre colpa del “ gabibbo”
MARIA CARLI: (preoccupata, grida) Oreste! Oreste è nella nostra camera, non si muove: non parla!
ORESTE GATTI: ma è morto!
MARIA CARLI: (preoccupata) no, respira! Adesso è sul nostro letto
ORESTE GATTI: ma non potevi metterlo nel letto degli ospiti !
MARIA CARLI: (preoccupata ) perché cosa cambiava
ORESTE GATTI: cambiava, cambiava: se dovessero saperlo in paese: sai cosa dicono!
MARIA CARLI: (preoccupata ) e cosa dicono?
ORESTE GATTI: dicono che mi facevi cornuto con il Chiarini!
MARIA CARLI: ( ad alta voce) e, no ! Questo non lo devono neppure pensare: perché tu cornuto lo sei sempre stato: ma con il Chiarini purtroppo no!
(pausa)
ORESTE GATTI: (perplesso) cosa vorresti dire: purtroppo no!
(pausa)
MARIA CARLI: Oreste: qui bisogna urgentemente chiamare il medico, perché non c’è un minuto da perdere …
ORESTE GATTI: si ma bisogna cambiarlo subito di letto e portarlo nella camera degli ospiti
MARIA CARLI: perché per te cambia qualcosa, se il povero Marchese cambia di letto
ORESTE GATTI: si, è questione di ( fa il segno delle corna)
MARIA CARLI: perché sia che sia nel letto matrimoniale o nel letto degli ospiti sempre per te sempre di corna si tratta
ORESTE GATTI: si, vado a chiamare il medico
MARIA CARLI: si vai a chiamarlo e di corsa!
ORESTE GATTI: (perplesso) ma cosa devo dire al medico
MARIA CARLI: (alterata) ma che domande mi fa, dille che c’è Chiarini che sta male ed è nudo nel nostro letto
ORESTE GATTI: (perplesso) ci devo dire anche “ nudo nel nostro letto”
MARIA CARLI: (alterata) perché, è vestito? Non lo vedi che ho dovuto mio malgrado spogliarlo!
ORESTE GATTI: (perplesso) si hai dovuto spogliarlo tuo malgrado ( interessato) ma dimmi il suo com’è ?
MARIA CARLI: (alterata) ma ti sembra questo il momento! Vai dal dottore, cosa aspetti! Vai … vai
( si avvicina alla finestra)
MARIA CARLI: (alterata) guarda il dottore, sta passando proprio qui di fronte, vai a fermarlo e portalo subito a casa ( agitata) dai vai … alla svelta, prima che vada a fare qualche altra visita da medico condotto
ORESTE GATTI: (perplesso) vado, vado ma ricorda che io non sono ( fa il segno delle corna) anzi al dottore dico che Chiarini lo ho spogliato io
(esce di scena)
MARIA CARLI: (alterata) ma di tutto quello che vuoi! Ma ora speriamo, che il medico faccia qualcosa per salvare quel pover’uomo
(pausa)
Però se morisse, sarebbe un bene, almeno per noi …
(rientra Oreste con il medico condotto il quale confuso non ha capito quello che sta succedendo)
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( confuso) ma cosa sta succedendo?
MARIA CARLI: (alterata) signor dottore,è accaduto una disgrazia!
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( confuso) signora, ma io la vedo bene e penso proprio che lei stia benissimo: a pensare che suo marito mi aveva detto che lei signora era sul letto per un “ mancamento”
MARIA CARLI: (alterata) signor dottore, io non ho avuto un “ mancamento”
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( confuso) ma allora il signor Oreste cosa mi ha reccontato, io non capisco?
ORESTE GATTI: (perplesso) non me la sono sentito di dire quello che è successo
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( confuso) ditemi cosa è successo?
MARIA CARLI: (a disagio) un fatto grave, no gravissimo!
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( confuso) ditemi cosa è successo altrimenti me ne vado
MARIA CARLI: (prende coraggio) dottore in quella stanza c’è il signor Marchese che sta male !
ORESTE GATTI: (perplesso) ed è nudo
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( ridacchia ironico ) non mi dica! Lei è l’amante del Marchese
(pausa) (poi si alza e guarda con interesse la donna)
Il Marchese Parodi deve essere proprio di bocca buona per confondersi con lei
ORESTE GATTI: (perplesso) guardi signor Dottore che deve esserci stato un disguido: perché il signor Chiarini lo lo spogliato io
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( ridacchia ironico ) allora avete fatto un “ menage a trua “ : sapevo che Chiarini era un libertino, ma che anche voi due partecipavate a questi giochetti erotici, mi giunge nuova
MARIA CARLI: (prende coraggio) dottore noi non abbiamo fatto niente, è stato lui che si è sentito male
ORESTE GATTI: ha avuto un mancamento
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( ridacchia ironico ) io sono un medico, per cui questi particolari anche se scabrosi non mi interessano più di tanto, mostratemi dove si trova il paziente
(entrambi dicono) in quella stanza!
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( ridacchia ironico ) ho capito, parlate uno alla volta
( il medico entra nella stanza uscendo di scena, seguito dai due coniugi)
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( ridacchia ) lasciatemi solo con il paziente
( spinge i due coniugi di nuovo in scena, mentre lui rimane fuori scena)
MARIA CARLI: ( agitata ) ma guarda Oreste, cosa è andato a succedere, proprio qui in casa nostra
ORESTE GATTI: questa disgrazia, non ci voleva : e poi sul nostro letto
MARIA CARLI: ( agitata e ad alta voce) ma sei proprio fissato con queste corna, proprio non ti capisco: adesso ci sono cose più importanti
ORESTE GATTI: va bene! Va bene … ora non ne parlo più
(bussano alla porta)
MARIA CARLI: ( agitata e ad alta voce) Oreste, non senti bussare: vai ad aprire!
ORESTE GATTI: vado, vado: basta che non alzare la voce che mi da noia!
MARIA CARLI: ( agitata e ad alta voce) altro che voce, con te dovrei alzare il mattarello!
ORESTE GATTI: il mattarello, lo devi alzare per fare : ravioli e lasagne altro che sempre minestrone: in questa casa non si mangia altro
MARIA CARLI: ( agitata e ad alta voce) silenzio, o mangi questa minestra o salti dalla finestra
( Oreste va ad aprire e nel vedere Livia Corrente: rimane a disagio)
LIVIA CORRENTE: ( decisa) cosa hai da guardare Oreste, posso entrare
ORESTE GATTI: ( a disagio) veramente abbiamo da fare
( nel sentire la voce di Livia Maria la chiama)
MARIA CARLI: ( agitata e ad alta voce) Livia entra, cosa aspetti!
ORESTE GATTI: ( a disagio) no Livia, torna un’altra volta: abbiamo da fare
LIVIA CORRENTE: ( decisa) allora devo entrare o no!
MARIA CARLI: ( agitata e ad alta voce) Entra pure: chi comanda in questa casa io o lui!
( Oreste si fa da parte: entra Livia e si siede, Oreste si siede in un angolo della scena quasi escluso)
LIVIA CORRENTE: ( con tatto ) ciao Maria, come state: spero bene!
MARIA CARLI: ( calma ) benissimo Livia, come vedi io e Oreste siamo sani come pesci!
LIVIA CORRENTE: ( con tatto ) sai perché! Prima ho visto entrare il signor Marchese: poi il dottore allora ho pensato che qualcuno di voi stesse male?
ORESTE GATTI: ( a disagio) no a te non scappa proprio niente!
( rientra il medico, visibilmente preoccupato )
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( calmo ) signori miei !
( tutti accerchiano il dottore)
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( calmo ) signori miei lasciatemi respirare!
( tutti simultaneamente si allontanano)
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( calmo ) signori, purtroppo il paziente è non grave ma gravissimo: il signor Chiarini non si può toccare, né spostare da quella posizione: non può neppure essere trasportato in ambulanza e portato in ospedale (pausa) anche perché capite, dalla città una ambulanza arriverebbe troppo tardi, e non farebbe né più e né meno di quello che potete fare voi per lui.
MARIA CARLI: ( agitata ) ma è cosciente?
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( calmo ) si è cosciente, ma non può comunicare e può muovere bene sia il braccio che la mano destra, per il resto deve ancora prendere le funzioni primarie: ma non disperiamo… perché se supera le prossime quarant’otto ore recupera ogni funzione e si salva … in caso contrario entrerà tra le braccia di dio
ORESTE GATTI: ( a disagio) ma parla
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( calmo ) signor Oreste, mi sembra di essere stato esplicito: non parla ma si fa capire
MARIA CARLI: ( agitata ) meno male, si fa capire!
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( calmo ) quanto a voi, non siete più ragazzini per poter fare le orgie: e che questo fatto vi sia da monito per il futuro
ORESTE GATTI: ( a disagio) perché il signore era nudo?
LIVIA CORRENTE: ( con tatto ) ma cosa avete fatto le orgie, a me non la date da bere !
ORESTE GATTI: ( a disagio) ecco adesso lo sa tutto il paese, ma io non sono cornuto
LIVIA CORRENTE: ( con tatto ) certo che se Maria si è “ fatta” anche Chiarini allora sei un super cornuto
MARIA CARLI: ( agitata ) Oreste adesso basta ma sei proprio fissato!
ORESTE GATTI: ( a disagio) si sarei io, il fissato!
MARIA CARLI: ( agitata ) ma dica signor Dottore, il signor Paolino ha fatto capire o scritto qualcosa
ORESTE GATTI: ( a disagio) ecco adesso lo chiama anche Paolino
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( calmo ) si ma questo, non posso dirlo e poi stringe tra le mani quella borsa ! Ma : adesso signori purtroppo vi devo lasciare
(pausa)
La mia visita è Lire 200 chi paga!
ORESTE GATTI: ( a disagio) e chi paga? Io no!
LIVIA CORRENTE: ( con tatto ) io certamente no, non mi state a guardare: non sono neppure di famiglia
MARIA CARLI: ( agitata ) va bene, pago io però mi lascia la ricevuta che me la faccio rimborsare dal Chiarini o dagli eredi
( la donna va a prendere dentro il cassetto i soldi e li da al medico che li conta e li intasca)
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( calmo ) adesso, purtroppo devo andare: mi raccomando non agitatelo perché è gravissimo, ma se passa le quarant’otto ore può cavarsela: intanto potete avvisare i parenti e andate ad accendere un cero alla madonna che ne ha bisogno
(pausa)
Adesso io vado, ma ricordate che per ogni evenienza io sono a vostra disposizione, con questi soldi lei ha pagato anche la prossima visita
MARIA CARLI: ( agitata ) dottore la ricevuta!
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( calmo ) mi scusi signora ( scrive due righe su un foglio e lo consegna a Maria) Ecco signora Maria la ricevuta che le ho promesso, adesso devo andare
( e tutti ripetono) buona sera dottore
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( calmo ) buona sera e si ricordi di chiamarmi, domani per la visita di controllo…
MARIA CARLI: ( agitata ) si dottore la farò chiamare.
ORESTE GATTI: ( a disagio) dottore, visto che c’è potrebbe darmi un’occhiata alla schiena: ( se la tocca) ho certi dolori
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( calmo ) signor Oreste, mi spiace ma non ho tempo: e poi lei sa benissimo che i dolori sono come i corni chi li ha se li tiene ( e fa il simbolo delle corna)
(il dottore esce di scena)
SCENA 4
MARIA CARLI, ORESTE GATTI, LIVIA CORRENTE
MARIA CARLI: ( agitata ) Livia ma guarda, cosa è successo e proprio qui in casa mia!
ORESTE GATTI: ( a disagio) Livia, ti posso giurare che il Chiarini era lì seduto proprio dove te, poi ha avuto un mancamento e lo abbiamo portato a letto
LIVIA CORRENTE: ( ironica ) ma Oreste: io non sono scema! Ho sentito bene quello che ha detto il medico ( ride) voi tre chissà che cosa avete fatto in quel letto!
MARIA CARLI: ( agitata ) Livia ma noi due siamo amiche o no!
LIVIA CORRENTE: ( ironica ) si che siamo amiche
MARIA CARLI: ( agitata ) allora ti fidi se ti dico che non è sucesso niente tra me e Paolino
LIVIA CORRENTE: ( ironica ) si Maria: io credo a quello che hai detto, ora però devo andare
( si avvicina all’uscita)
( tra se e se) quando lo racconto, immaginate quante risate
(esce di scena)
ORESTE GATTI: ma cosa le hai detto: così lo saprà tutto il paese!
MARIA CARLI: lascia perdere: adesso vai a cercare qualche suo parente per mandare i telegrammi
ORESTE GATTI: e dove li trovo i parenti, se non ne ha?
MARIA CARLI: all’anagrafe sanno tutto: vai da Moreno e lui ti sa dire, poi vai all’Ufficio Postale cerca di Wladimiro e manda i telegrammi
ORESTE GATTI: e cosa ci scrivo, sui telegrammi
MARIA CARLI: ma sei proprio un “ deficiente” scrivici quello che vuoi, adesso vai!
ORESTE GATTI: (si attacca al fiasco di vino) vado, ma prima mi bevo un gocetto
( beve al fiasco e lo porta via con se )
(il quel momento la moglie prende la scopa e lo perquote)
MARIA CARLI: vai via ubbriacone!
ORESTE GATTI: vado, vado!
( Oreste di corsa esce di scena)
SCENA 5
MARIA CARLI, DON EGISTO MANNONI
MARIA CARLI: ( cerca un foglio di carta e una penna dentro un cassetto) ecco adesso, se per caso il Marchese dovesse passare a buon vita, e non si trovano eredi: preparo un falso testamento in cui mi faccio lasciare casa e podere altro che pagare tutti gli affitti arretrati : ora scrivo…
( prende e scrive)
“ Io sottoscritto Gianpaolino Chiarini nel pieno delle mie facoltà lascio il podere detto del “ corso “ e la casa a Maria Carli … in fede Gianpaolino Chiarini
( bussano alla porta)
Chi sarà!
( bussano alla porta)
Ancora … chi sarà! Ma se non vado ad aprire non lo saprò mai: aspetta prima metto via questo testamento ( lo rimette nel cassetto)
Vengo! Vengo! Un attimo (va ad aprire)
(vede Don Egisto con dei fiori e un ritratto incorniciato e fasciato con carta da pacchi)
MARIA CARLI: (sorpresa vedendo i fiori) Don Egisto che piacere, che disgrazia mi sta capitando venga e questi fiori sono per me grazie: entri che le preparo un buon caffè
( Costanza entra in casa, Maria prende i fiori e li mette in un vaso)
DON EGISTO MANNONI: carissima Maria, io sono venuto trovarvi, perché sentivo il mio dovere pastorale, e questi fiori purtroppo non sono per lei ma per la pecorella che per volere del signore sta per lasciare questo mondo
MARIA CARLI: immagino che lei sappia tutto reverendo?
DON EGISTO MANNONI: visto che il signor Chiarini è moribondo e forse non passerà neppure le prossime quarantotto ore allora ho pensato! Se muore: io posso occuparmi del servizio funebre, abbellire la chiesa e avere il monopolio di tutte le corone, intanto attacchiamo questo
( libera il rittratto dalla carta e lo attacca ad una parete)
MARIA CARLI: visto che ( perplessa) ma reverendo come faceva a sapere tutto questo, è un segreto lo sanno in pochi
DON EGISTO MANNONI: (segna verso l’alto) il signore sa tutto e veglia su tutti noi
MARIA CARLI: e cosa ha raccontato oltre questo il signore
DON EGISTO MANNONI: che lei se la “ facevi” con il Chiarini, ma io non ci credo
MARIA CARLI: finalmente, qualcuno che mi crede …
DON EGISTO MANNONI: il Signor Chiarini non si poteva confondere con una donna brutta come lei
MARIA CARLI: ma come ti permetti! Tutta colpa quella pettegola ! Comunque a me cosa mi viene in tasca se lei si occupa del servizio funebre fiori compresi meno la cassa purtroppo perché non si può avere tutto ! Altrimenti io chiamo Don Mario
DON EGISTO MANNONI: no Don Mario no io le offro il 20% delle elemosine perché sa ci sarà la chiesa piena
MARIA CARLI: no io voglio il 30%
DON EGISTO MANNONI: usuraia ma va bene; adesso devo andare (pausa) chissà quante corone dovrò preparare e quanti fiori: in questo momento di crisi: questa morte cade proprio a “ fagiolo”
MARIA CARLI: ma non è ancora morto!
DON EGISTO MANNONI: fatemi dare un’occhiata
(entrambe escono di scena)
(rientrano)
MARIA CARLI: reverendo come lo vede
DON EGISTO MANNONI: malissimo, io non ci darei neppure ventiquattrore: se muore è la sua fortuna (ride) lui finisce di soffrire, e io finalmente guadagno qualcosa! A proposito mi interessa quella valigetta che stringe con tutte le sue forze
MARIA CARLI: reverendo, le interessa quella valigetta
DON EGISTO: naturalmente non a me ma alla santa madre chiesa: infatti io aspetto a darle il viatico perché tornerò presto con l’estrema unzione e a prendere la valigetta
E che dio sia lodato
MARIA CARLI: sempre sia lodato, l’accompagno reverendo
DON EGISTO MANNONI: no grazie conosco la strada
( Don Egisto sorridendo esce di scena)
MARIA CARLI : (rimasta sola) ma cosa ci sarà di tanto importante in quella valigetta
SCENA 6
MARIA CARLI, ORESTE GATTI, LIVIA CORRENTE ( vestita da cameriera)
(aprono la porta)
MARIA CARLI: ecco che ritorna Oreste!
(entra Oreste e subito si attacca al fiasco di vino)
MARIA CARLI: allora hai trovato i parenti ? hai fatto i telegrammi?
ORESTE GATTI: all’anagrafe, mi hanno detto che c’è solo una lontana perente
MARIA CARLI: peccato! Dimmi lo hai mandato il telegramma
ORESTE GATTI: si li ho mandati
MARIA CARLI: e cosa hai scritto!
ORESTE GATTI: ho scritto “il Marchese è morto a casa mia”
MARIA CARLI: ma non è ancora morto!
ORESTE GATTI: si ma morirà presto
(bussano alla porta)
( Maria va ad aprire e vede una donna con un ritratto in mano)
MARIA CARLI: Livia sei tu cosa desideri?
LIVIA CORRENTE : ( trattenendo le lacrime) io sono la cameriera del compianto Chiarini
MARIA CARLI: ma io non sapevo che eri la cameriera di Paolino, non l’hi mai detto : e poi non sapevo neppure che lui avesse una cameriera
( si avvicina Oreste)
ORESTE GATTI: ma Maria, se dice che è la cameriera è la cameriera: Livia entra!
LIVIA CORRENTE : meno male che qualcuno capisce ! Io sono una donna del popolo come voi
(entra)
MARIA CARLI: va bene, entra pure: ma abbassa la voce il moribondo è nell’altra stanza
LIVIA CORRENTE : ( parlando sottovoce) si scusami, non pensavo fosse ancora vivo il povero Danielino
ORESTE GATTI: ( da seduto, si alza di scatto) ma non si chiama Danielino!
MARIA CARLI: il signor Chiarini si chiama Gianpaolino non Danielino!
LIVIA CORRENTE : ( sorridendo) si : ho capito: mi sono confusa tra Danielino e Gianpaolino; e poi un nome vale l’altro, l’importante è che sia morto: (pausa) perché è morto … vero !
(pausa)
Intanto ho portato un suo ritratto da appendere, vicino a questo …
( appende il ritratto di Chiarini )
( Maria ed Oreste si avvicinano al ritratto e rimangono perplessi)
MARIA CARLI: ma questo è il ritratto di un ragazzotto che non si assomiglia per niente al signor Chiarini
(pausa)
E poi per me tu stai bleffando perché io non posso credere che tu eri la cameriera personale di Paolino, perché non solo io non lo sapevo ma non lo sapeva nessuno?
LIVIA CORRENTE : ( sorridente) sapessi era un nostro segreto, il compianto Danielino era anche il mio focoso amante: e poi col tempo si cambia, e poi in confidenza a lui piaceva questo ritratto e ne era innamorato e quando lo guardava diceva ( la donna singhiozza) beata gioventù: il giorno che morirò voglio questo ritratto nella mia tomba ed io lo ho portato in questa casa dove lui giace morente
ORESTE GATTI: (perplesso) sarà ma questo ritratto sembra di un’altra persona?
LIVIA CORRENTE : ( alterata ) come osi: mettere in dubbio la parola di una tua amica e della cameriera del tuo padrone di casa
ORESTE GATTI: (perplesso) no, non lo metto in dubbio: la mia era solo una considerazione
MARIA CARLI: ( cambiando versione ed accondiscendente) si in effetti i due ritratti, un pochino si assomigliano
LIVIA CORRENTE : ( alterata ) come sarebbe: un pochino; è la solita persona chiediamolo al mio Paolino e che lui sia testimone!
MARIA CARLI: Gianpaolino non può testimoniare, è in camera da letto, con la mano attaccata alla borsa … e la borsa non si può staccare
LIVIA CORRENTE : come dici! Non si riesce a staccare la borsa dalla sua mano!
MARIA CARLI: No si è come incollata! Chissà cosa ci sarà in quella borsa
LIVIA CORRENTE : io adesso vado a vedere se riesco ad aprire quella mano, poi vedremo cosa nasconde di tanto importante il defunto in quella borsa?
ORESTE GATTI: ma non è ancora morto!
MARIA CARLI: Chiarini è in coma; così ha detto il dottore
ORESTE GATTI: il dottore ha detto che se non si riprende entro due giorni, non si riprende più!
LIVIA CORRENTE : va bene, diamo tempo al tempo: adesso vado a vedere il moribondo e provo a liberare quella mano
MARIA CARLI: vai, vai… il moribondo è in quella stanza: Oreste accompagna Livia
( Oreste accompagna Livia fuori scena)
FINE PRIMO ATTO
(musica)
SECONDO ATTO
SCENA 1
MARIA CARLI, ORESTE GATTI, LIVIA CORRENTE ( cameriera del Marchese) CARLA CARLOTTA ADORNO ( erede)
MARIA CARLI: adesso ci mancava anche la cameriera (perplessa) ma io non sapevo che avesse una donna di servizio, e poi Livia: ma io non capisco: tirchio come era : non andava in bagno per risparmiare la carta igenica: in ogni caso io non posso farci niente … devo fare buon viso a cattivo gioco
( bussano alla porta)
Vengono tutti oggi; ormai questa casa sembra sembra “ un porto di mare”
( Maria va ad aprire e vede due signore distinte con due ritratti in mano)
MARIA CARLI: ( a disagio) buona sera, desiderate!
CARLA CARLOTTA ADORNO : io sono la signora Carla Adorno erede del defunto mio cugino Antonino
MARIA CARLI: ( a disagio) signora, prego entri ( con uno strofinaccio pulisce le sedie e la fa accomodare) prego, faccia come se fosse a casa sua: questa è una casa del popolo … sedete
CARLA CARLOTTA ADORNO : lei signora è molto ospitale, e malgrado la disgrazia che ha colpito la nostra famiglia: mi è giunta notizia che lei si è prodigata in benevole cure verso il mio defunto cugino
MARIA CARLI: ( a disagio) signora: io ho fatto quello che potevo fare : era in casa nostra perché voleva farci una donazione ed ha avuto purtroppo un mancamento, abbiamo chiamato il medico, ma purtroppo non si è ancora ripreso
CARLA CARLOTTA ADORNO : povero Antonino. ecco il suo ritratto ( da un bacio al ritratto) quanto ti volevo bene mio povero cugino
( mostra al pubblico il ritratto di un neonato)
MARIA CARLI: ( a disagio) signora: questo è un ritratto di un neonato, e poi c’è scritto Fausino, neppure Antonino: mentre il signor Chiarino si chiamava Gianpaolino
CARLA CARLOTTA ADORNO : ( alterata) si chiamava anche Antonino, e poi lei plebea non metterà in discussione la parola di una erede e di una nobile
( bacia e attacca il ritratto accanto agli altri)
CARLA CARLOTTA ADORNO : ed io non voglio neppure sentire obiezioni
(attacca anche lei il ritratto del neonato al muro)
MARIA CARLI: ( a disagio) io signore, non voglio dire niente e non voglio obiettare, ma il signor Antonino… volevo dire Pierpaolino prima di morire …
CARLA CARLOTTA ADORNO : Paolino proprio no, e neppure Antonino
MARIA CARLI: ( a disagio) lasciamo perdere il nome : il prossimo defunto prima di morire mi ha scritto e fatto un lascito
(va a prendere nel cassetto la carta scritta in calce)
CARLA CARLOTTA ADORNO : (perplessa) strano il caro cugino,
ha fatto un lascito? ( alterata) mio cugino non mi sembra proprio il tipo adatto per fare queste cose, ma vediamo e sentiamo: sono proprio curiosa
MARIA CARLI: ( prende il foglio dal cassetto e legge)
“ Io Pierpaolino Chiarini nel pieno delle mie facoltà lascio il podere detto del “ corso “ e la casa a Maria Carli … in fede Pierpaolino Chiarini
CARLA CARLOTTA ADORNO : (perplessa) signora per gentilezza può farmi vedere lo scritto
MARIA CARLI: (passa il foglio alla contessa Carla) ecco il foglio, scritto proprio di sua mano ( sorride) prima del mancamento
CARLA CARLOTTA ADORNO : (perplessa) signora questa con assoluta certezza non è la grafia di mio cugino
( alterata guarda e riguarda il foglio)
( alterata) questa grafia , non è di mio cugino; signora Maria, distrugga subito questo foglio altrimenti sono costretta a chiamare i Carabinieri
MARIA CARLI: (spaventata) no i Carabinieri no! Prende il fogliuo e lo distrugge
CARLA CARLOTTA ADORNO : ( alterata) brava signora, io per questa volta io non la denuncio perché ho capito e sono consapevole del suo pentimento : in altre occasioni , avrei consegnato a chi di dovere quelle carte false e la giustizia avrebbe fatto il suo corso
MARIA CARLI: (spaventata) grazie signora: grazie ma dovete capirmi io sono solo una povera donna che non ha studiato: e chiedo scusa per quello che ho fatto, perché se ho fatto qualcosa di male io l’ho fatto in buona fede
CARLA CARLOTTA ADORNO : così lei avrebbe falsificato un testamento in buona fede : in galera, signora lei andava in galera se non avesse trovato una persone brava come noi!
MARIA CARLI: (spaventata) per questo io la ringrazio per il buon cuore che ha
( bussano alla porta)
SCENA 2
MARIA CARLI, ORESTE GATTI, LIVIA CORRENTE ( cameriera del Marchese) CARLA CARLOTTA ADORNO ( erede) OTELLO MONTEFIORI ( becchino)
MARIA CARLI: (spaventata) se permette vado ad aprire
CARLA CARLOTTA ADORNO : , vada cosa aspetta: questa è casa sua! No cosa dico : questa è casa mia!
( Maria va ad aprire, e vede Otello il beccino)
OTELLO MONTEFIORI: (cordiale) buon giorno Maria
MARIA CARLI: ciao Otello, entra pure … ( rivolta verco la signora Adorno) questo signore è Otello Montefiori si occupa di pompe funebri
( la signora fa un gesto scaramantico)
OTELLO MONTEFIORI: (cordiale) signora, io sono il titolare di una importante ditta di pompe funebri … permettete
CARLA CARLOTTA ADORNO : Carla Adorno piacere
( bacia la mano alla signora)
MARIA CARLI: ma Otello adesso ti metti a fare anche il galante
OTELLO MONTEFIORI: (cordiale) Maria io con il mio mestiere, sono abituato a frequentare gente di ogni ceto sociale, che vanno da contadini, opereai , conti e gran signore
(Carla nel sentire la parola signora fa il segno delle corna)
CARLA CARLOTTA ADORNO : signor Otello, io spero tanto di usufruire del suo servigio il più tardi possibile
OTELLO MONTEFIORI: (cordiale) non sia scaramantica, tanto lei sa che prima o poi capita a tutti , tanto vale essere previdenti: io sono venuto per le ossequie del povero Gianpaolinoche in quella stanza sta lottando impari contro il destino che lo sta sopraffando
MARIA CARLI: (abbagliata) Otello come parli bene sembri un signore: non credevo fossi così
OTELLO MONTEFIORI: (cordiale) Signora Maria, io sono da bosco e da riviera
MARIA CARLI: ma Otello non mi hai mai chiamato signora: io sono la Maria del Bozo
CARLA CARLOTTA ADORNO : signor Otello cerchiamo, di non fare “ salamelecchi” che non servono assolutamente a niente: ci dica cosa vuole e facciamo presto!
OTELLO MONTEFIORI: (cordiale) Signora: se volete io le offro un funerale con i fiocchi da fare invidia in tutta la Liguria e non … un funerale che rarà ricordato per anni per lo sfarzo e il lusso
CARLA CARLOTTA ADORNO : signor Otello, e quanto sarebbe il costo?
OTELLO MONTEFIORI: (cordiale) Signora : io evrei pensato ad una cassa decorata a mano con scene tratte dal vangelo e tutto in legno molto pregiato, un carro con dieci cavalli neri, e con un prezzo scontato di venti milioni di Lire
CARLA CARLOTTA ADORNO : signor Otello, venti milioni mi sembra un prezzo eccessivo e poi tutti questi sfarzi, in un momento di crisi come questo che stiamo vivendo, non mi sembra molto appropriato
(pausa)
signor Otello, cerchiamo di risparmiare anche per rispetto per la sobrietà del defunto
anche per la cassa: per il legno pregiato non ne vedo l’utilità … il povero cugino era un uomo parco e parsimonioso che viveva con piccole cose, un funerale così mi sembra una presa in giro nei suoi confronti
MARIA CARLI: il signor Paolino era un grande tirchio : un vero genovese
CARLA CARLOTTA ADORNO: signora Maria: non dica tirchio: perché noi genovesi non siamo tirchi: ma parsimiosi
MARIA CARLI: mi scusi signora, io vado a fare una visita al moribondo
(esce di scena)
CARLA CARLOTTA ADORNO: signor Otello per quanto riguarda, le ossequie : io voglio per mio cugino una cassa semplice, senza fronzoli di un legno non per niente pregiato: diciamo castagno e poi :tanti cavalli non servono per il funerale, ne basta uno; anche un vecchio ronzino: tutto questo quanto viene a costare?
OTELLO MONTEFIORI: (deluso) Signora mi sembra di aver capito che lei vuole un funerale per meno abbienti per il vostro congiunto
CARLA CARLOTTA ADORNO : il costo, signor Otello: io voglio sapere il costo?
OTELLO MONTEFIORI: (deluso) Signora il minimo che posso prendere per un funerale sono ventimila Lire
CARLA CARLOTTA ADORNO: facciamo quindici a buon patto!
OTELLO MONTEFIORI: (deluso) Signora ma io non ci rientro con le spese
CONTESSA CARLA CARLOTTA ADORNO: signor Otello, o quindici o niente
OTELLO MONTEFIORI: (deluso) va bene! Va bene! Io aesso devo andare, il lavoro mi chiama; non accompagnatemi, conosco la strada …
( Otello deluso esce di scena)
CARLA CARLOTTA ADORNO: (tra se e se) questi commercianti sono veramente delle sanguisughe: purtroppo viviamo in un mondo senza umanità: ma hai visto :questi “ beccamorti” come si approfittano del dolore della gente
( entra Maria Carli )
MARIA CARLI: ( agitata) signora il moribondo ha mosso una mano!
CARLA CARLOTTA ADORNO : figuriamoci se ha mosso una mano, se è moribondo?
Ma non avrà avuto per caso un miglioramento!
MARIA CARLI: non credo, ho provato a farmi riconoscere … ma non da segni di vita: ora però mando mio marito a chiamare il medico
CARLA CARLOTTA ADORNO : ma il medico chi lo paga?Io io certamente,no!
MARIA CARLI: ( alterata) lo pago io: le visite del medico le ho già pagate in anticipo: spero almeno che nel momento dell’eredità mi siano rimborsate … almeno quelle!
CARLA CARLOTTA ADORNO : se lei lo ha fatto di sua iniziativa, io non le rimborso proprio niente!
MARIA CARLI: (alterata) allora spero proprio che si riprenda e guarisca
CONTESSA COLOMBA CAMPOFREGOSO : non stia a bestemiare signora, speriamo che mio cugino presto vada in cielo. E poi io penso che non serva neppure chiamare il medico: magari sarà impegnato in chissà quali visite importanti: una visita a Paolino visto il caso sarebbe inutile …
MARIA CARLI: (alterata) utile o inutile, suo cugino è in coma stringendo una borsa che nessuno riesce a strappare dalla mano: solo il medico può riuscire a farlo
CARLA CARLOTTA ADORNO ( perplessa): allora dica a suo marito di andare a chiamare il medico, tanto la visita è già pagata vero?
MARIA CARLI: (alterata) si come ho già ripetuto, la vista l’ho pagata io
CARLA CARLOTTA ADORNO: allora cosa aspetta: si muova!
MARIA CARLI: (alterata,grida ) Oreste! Oreste!
( entra in scena Oreste alticcio)
ORESTE GATTI: ( nel vedere la nobildonna si toglie il cappello e alticcio) e questa befana da dove esce : buona sera signore io sono Oreste Gatti il padrone di casa: perché porto i pantaloni
( Carlotta rimane impassibile e non lo degna neppure di uno sguardo: lui si avvicina passa la mano davanti ai suoi occhi ma la signora rimane immobile)
E’ viva o sto sognando!
MARIA CARLI: (alterata) Oreste: “ tamburo” vai a chiamare il medico
ORESTE GATTI: ( alticcio) si vado!
( vede i ritratti esposti di Chiarini: ma nessuno si assomiglia a lui )
( Oreste li guarda fissi in sequenza, dopo arriccia la vista e li riguarda in sequenza)
E questo sarebbe Chiarini: come cambiano gli uomini?
MARIA CARLI: (alterata) Oreste cosa aspetti: vai e non disturbare la signora
ORESTE GATTI: ( stupito si ritoglie il cappello e si scappella più volte di fronte a lei ) mi scusi signora, di nuovo mi riscusi signora …
MARIA CARLI: (alterata) Oreste, finiscila!
ORESTE GATTI: va bene: io vado ad avvisare il dottor Corsini: ma dopo non rientro subito a casa vado prima all’osteria a farmi un “ gocetto”, perché ne ho proprio bisogno
(esce di scena)
MARIA CARLI: ( cerca di scusarsi) signora, lo scusi, ha visto è una croce anche per me che lo ho sposato
CARLA CARLOTTA ADORNO: ognuno ha quello che si merita: ma adesso io andrei a vedere se riusciamo a strappare quella borsa dalle mani del moribondo
MARIA CARLI: si andiamo
( le due donne escono di scena ed entrano nella stanza del moribondo, contemporaneamente rientra in scena Aurelia Mancini )
SCENA 3
MARIA CARLI, AURELIA MANCINI, CARLA CARLOTTA ADORNO , DON EGISTO MANNONI
AURELIA MANCINI: ( delusa) proprio non si riesce ad aprire quella mano: quella borsa sembra incollata , purtroppo io non sono riuscito a farcela
MARIA CARLI: chissà cosa ci sarà dentro di tanto importante!
AURELIA MANCINI: potrebbe essere piena di soldi; perché è il periodo della riscossione degli affitti
MARIA CARLI: oppure potrebbe esserci il testamento
AURELIA MANCINI: qualunque cosa ci sia è un mistero
( rientrano la contessa alquanto delusa )
CARLA CARLOTTA ADORNO : non si riesce ad aprire quella mano, allora penso che bisogna aspettare il medico, lui sicuramente con qualche artificio riuscirà a aprire quella tegnaglia umana
AURELIA MANCINI: il buon Paolino ha delle mani come delle morse
CARLA CARLOTTA ADORNO : ma lei chi è? Noi non ci siamo neppure presentati ! Non è per caso una erede, visto la confidenza con cui ha pronunciato il nome Felicino
AURELIA MANCINI: io sono la cameriera del defunto Marchese
MARIA CARLI: non è ancora morto!
CARLA CARLOTTA ADORNO: allora lei non è una erede
AURELIA MANCINI: no però, quando era in vita mi aveva promesso che in caso di morte
CARLA CARLOTTA ADORNO : ha per caso lasciato qualcosa di scritto!
AURELIA MANCINI: no ma lo ha detto a voce
CARLA CARLOTTA ADORNO: Verba volant, scripta manent dicevano i latini, per cui se lei non ha niente di scritto… nessuna eredità
AURELIA MANCINI: ma il signor non aveva parenti!
CARLA CARLOTTA ADORNI : e cosa sono io un fantasm
AURELIA MANCINI: no!
CARLA CARLOTTA ADORNI : allora se ne vada a governare la casa, qui non c’è bisogno di lei
AURELIA MANCINI: ma il signor Marchese mi deve ancora pagare dieci anni di stipendio, io ho diritto a qualcosa nell’eredità
CONTESSA CARLA CARLOTTA ADORNO: adesso lei vada, dopo ci faremo vive noi
AURELIA MANCINI: posso fidarmi?
MARIA CARLI: chissà, io non mi fiderei più di tanto
CARLA CARLOTTA ADORNI : faccia silenzio lei se vuole ancora continuare vivere in questa casa
MARIA CARLI: ( cambia versione) vai a casa Aurelia, ti faranno sapere loro!
AURELIA MANCINI: io allora vado: guardate che mi fido!
CARLA CARLOTTA : e allora vada, cosa aspetta!
AURELIA MANCINI: io vado,ma mi posso fidare: perché io
CARLA CARLOTTA ADORNI: io vorrei vedere tutti gli stipendi arretrati
CONTESSA COLOMBA CAMPOFREGOSO : ma è ancora qua? Vada via e porti i documenti
AURELIA MANCINI: io documenti? Ma io non ho documenti
CONTESSA CARLA CARLOTTA ADORNO: come! Lei non ha documenti
AURELIA MANCINI: ( sorpresa) io i documenti! ( si riprende) vedrò di procurarli
MARIA CARLI: ( sorpresa) ma io non pensavo che il signor Marchese avesse una cameriera, parsimonioso come era
CONTESSA CARLA CARLOTTA ADORNO: signora, ma lei è sicura delle sue affermazioni
CONTESSA COLOMBA CAMPOFREGOSO : ed è disposta a metterlo per iscritto.
MARIA CARLI: io no, non sono sicura, potrei essermi sbagliato
AURELIA MANCINI: ( alterata) si Marie ti sei sbagliata, ora vado a cercare i documenti
( Aurelia esce di scena)
MARIA CARLI: bussano!
CARLA CARLOTTA ADORNO: e allora cosa aspetta ad andare ad aprire, non dorma!
MARIA CARLI: non dormo, vado, vado ma senza fretta
CARLA CARLOTTA ADORNO : il tempo è denaro ! E chi dorme non piglia pesci! E lei a quanto dicono ne ha presi di pesci
( Maria va ad aprire e vede don Egisto)
DON EGISTO MANNONI: Maria posso entrare?
MARIA CARLI: entri reveverendo entri…
DON EGISTO MANNONI: Maria io sono venuto per i fiori del funerale
MARIA CARLI: reverendo purtroppo io non c’entro più niente, tutto è a carico di questa signora!
COSTANZA LINARI: ( nel vederle) Maria chi è questa nobildonna?
CARLA CARLOTTA ADORNO: io sono l’erede del compianto Gianpaolino
COSTANZA LINARI: allora è morto?
MARIA CARLI: non ancora?
CARLA CARLOTTA ADORNO: ma ormai è questione di ore
DON EGISTO MANNONI: io signora sarei venuto per le corone e gli addobbi funebri compreso l’addobbo della chiesa
CARLA CARLOTTA ADORNO:: lei allora sarebbe il reverendo e il fiorario ?
DON EGISTO MANNONI: si e per le eseque di un personaggio così importante io avrei pensato di abbellire la chiesa con tantissime rose rosse e preparare gigantesche corone di tulipani provenieni dall’Olanda, io vorrei fare per questo trapasso un funerale degno di un re …
CARLA CARLOTTA ADORNO : a me interessa il prezzo?
DON EGISTO MANNONI: per il costo facciamo ad eseque avvenute
CARLA CARLOTTA ADORNO: e no, il preventivo lo esigo subito …
DON EGISTO MANNONI insomma … per tutto compreso io avrei fatto un preventivo di un milione di Lire
CARLA CARLOTTA ADORNO : un milione di Lire in fiori, ma scherziamo; ma per chi ci avete preso per la “ Banca d’Italia”
CARLA CARLOTTA ADORNO: o per la “ gabibba” di turno
DON EGISTO MANNONI: ma il signor Chiarini era un uomo noto
CARLA CARLOTTA ADORNO: ma un uomo molto parco, per cui avrei deciso di ridurre i costi
DON EGISTO MANNONI (a disagio) volete qualcosa di più economico
CONTESSA CARLA CARLOTTA ADORNO: il signor Chiarini era un uomo che faceva della parsimonia una virtù! E mi sembra facendo troppi fasti di fare un torto a nostro cugino per cui ho deciso di ringraziarla, per la sua offerta ma di mettere sulla sua bara solo un mazzo di fiori di campo raccolti con le mie mani tra i suoi possedimenti … per cui avrei deciso di non usufruire dei suoi preziosi servigi floreali ma solo per la messa funebre: prego signora Maria, accompagni il reverendo alla porta e per il disturbo le dia una Lira
MARIA CARLI: perché la devo pagare io?
CARLA CARLOTTA ADORNO: signora Maria si ricordi che io sono l’erede
MARIA CARLI: ho capito, ho capito: lei è l’erede
( Maria apre il cassetto e da i soldi al reverendo che avidamente li mette nella tasca)
MARIA CARLI: reverendo l’ accompagno alla porta
DON EGISTO MANNONI grazie, non c’è bisogno: conosco la strada
MARIA CARLI: ( tra se e se) si ma non capisco il perché devo pagare sempre io !
CARLA CARLOTTA ADORNO: signora ha detto qualcosa?
MARIA CARLI: ( alterata) no, parlavo tra me e me …
DON EGISTO MANNONI: signare prima di andare devo dare il “ viatico” al moribondo
CARLA CARLOTTA ADORNO: signor parroco, il signor Chiarini non ha bisogno di estrema unzione perché sta molto meglio: sta guarendo
MARIA CARLI: ( sottovoce) ma signora non è vero
CARLA CARLOTTA ADORNO: : ( a bassa voce) faccia silenzio e mi faccia parlare!
MARIA CARLI: ( a bassa voce) va bene,va bene … non discuto
DON EGISTO MANNONI ( voce fuori campo): sono felice per il signor Felicino: la sua forte tempra finalmente ha preso il sopravvento ed ora è fuori pericolo: ne darò la buona novella durante la funzione della sera però l’estrema unzione posso darla lo stesso
(pausa)
CARLA CARLOTTA ADORNO: no quello no, non si può
MARIA CARLI: ( a bassa voce parlando alla signora ) Signora almeno l’estrema unzione, perché bene non stà
DON EGISTO MANNONI: ma mi dica signora se il signor Marchese non sta meglio vuole dire è moribondo e se è moribondo ha bisogno dell’estrema unzione per poter andare in paradiso
CARLA CARLOTTA ADORNO : ( a Maria) ma signora Maria è pazza, lo sa che se entra in quella stanza “ il prete” è finita: loro ci sanno talmente fare con i moribondi che si fa subito fare un “ lascito” e si prende tutto la Curia
(pausa)
E adesso mi lasci parlare …
MARIA CARLI: ( a bassa voce parlando alla signora) non metto lingua
CARLA CARLOTTA ADORNO : ( a Maria) bene,bene
(pausa)
DON EGISTO MANNONI : Signora Contessa in ogni caso visto visto che sono venuto: posso almeno venire a fargli una visita…come compete alla mia sacra missione : visitare gli infermi
CARLA CARLOTTA ADORNO : no,è meglio di no: perché non vorrei che il mio illustre cugino si impressionasse troppo nel vedere un “prete” al capezzale …
DON EGISTO MANNONI : Signora Contessa allora gentimente me lo saluti e le dica che Don Egisto le augura una pronta guarigione
CARLA CARLOTTA ADORNO : certamente signor parroco, io la ringrazio e lo comunicherò subito a mio cugino, che naturalmente apprezzerà molto, buona giornata Don Egisto
DON EGISTO MANNONI : grazie signora Contessa, ma per curiosità: cosa c’era dentro la borsa che il signor Marchese pur essendo in coma teneva stretta come un oracolo
( musica)
(pausa)
CARLA CARLOTTA ADORNO : ( a disagio) nella borsa, che teneva stretta alla mano come una tenaglia non c’era niente di importante: nessuna cosa degna di nota
DON EGISTO MANNONI : ma tra i fogli, non c’era niente che riguardava la “ Curia”
CARLA CARLOTTA ADORNO : ( a disagio) niente, proprio niente … mi dispiace
DON EGISTO MANNONI : a me dispiace molto di più signora Contessa … buona giornata e si ricordi che se avete bisogno io sono a sua disposizione
CARLA CARLOTTA ADORNO : ( a disagio) io la ringrazio e buona giornata
( il reverendo esce di scena)
MARIA CARLI: (delusa) io non mi sarei aspettata una cosa simile da Don Egisto
CARLA CARLOTTA ADORNO : i soldi fanno gola a tutti . E i “ preti” sono proprio gente avida
( si sente la voce di Chiarini lamentarsi nella stanza)
CARLA CARLOTTA ADORNO: si lamenta, forse muore : speriamo presto: io non ho tanto tempo da perdere
MARIA CARLI: (delusa) andiamo a vedere
( escono di scena, vanno nella camera dove è ricioverato Chiarini )
(piccola pausa)
(rientrano tutte visibilmente soddisfatte meno Maria )
CARLA CARLOTTA ADORNO : sembra che quella borsa sia incollata alla sua mano: si lamenta, si lamenta ma la borsa non la molla
MARIA CARLI: poverino, mi fa pena !
CARLA CARLOTTA ADORNO: silenzio signora Maria, lei non è stata interpellata, perchè : non è una erede diretta!
MARIA CARLI: no, la mia era solo una considerazione
CARLA CARLOTTA ADORNO : e adesso lei si permette di fare io delle considerazioni
MARIA CARLI: mi scusi, non volevo
CARLA CARLOTTA ADORNO: allora si sieda ed ascolti, lei è qui solo in veste di testimone
MARIA CARLI: testimone di che cosa?
CARLA CARLOTTA ADORNO: ma dell’avvenuto decesso
MARIA CARLI: ma non è ancora morto
CONTESSA COLOMBA CAMPOFREGOSO: ormai è solo questione di ore: è in agonia, si lamenta: finalmente: speriamo il signore se lo prenda presto!
MARIA CARLI: va bene mi siedo (si siede)
CARLA CARLOTTA ADORNO : ora signora Maria, dobbiamo fare un discorsetto
MARIA CARLI: a disposizione!
CARLA CARLOTTA ADORNO: mi dica nostro cugino era il padrone di questa casa e del terreno circostante
MARIA CARLI: si, ma noi abbiamo pagato regolarmente l’affitto
CARLA CARLOTTA ADORNO: questo lo vedremo dopo e con calma
MARIA CARLI: le do la mia parola
CARLA CARLOTTA ADORNO : le parole sono come il vento: immagino che il defunto sia proprietario del monte e di tutti i boschi, la cava, i terreni circostanti e tutte le case coloniche antistanti
MARIA CARLI: si per questo si chiama “ Monte Chiarini” (ride)
CARLA CARLOTTA ADORNO : cosa fa, ridacchia! E si permette di ridacchiare al cospetto di un defunto e per di più fiore della nobiltà genovese
MARIA CARLI: chiedo scusa, io non mi permetterei mai di infangare il buon nome del signor Chiarini e di tutta la sua illustre casata
CARLA CARLOTTA ADORNO : si illustre casata: ben detto, e non si ripermetta più se non vuole ritrovarsi in mazzo ad una strada
MARIA CARLI: per pietà non mi faccia questo
CARLA CARLOTTA ADORNO : vedremo come si comporta, e mi dica: soldi in banca ne aveva
MARIA CARLI: penso di si ogni settimana andava in banca
CARLA CARLOTTA ADORNO : e i soldi in contanti dove li teneva in casa
MARIA CARLI: no, in casa no, perché aveva paura dei ladri: allora li portava sempre dietro: anche quando andava a riscquotere gli affitti : secondo me tutti i suoi soldi in contanti sono dentro quella valigetta!
CARLA CARLOTTA ADORNO: per forza la tiene così stretta: bisogna riuscire ad aprire quella mano!
MARIA CARLI: nessuno è mai riuscito ad aprire quella tenaglia umana
CARLA CARLOTTA ADORNO :: io ho provato con tutte le mie forze,ma è stato inutile
MARIA CARLI: aspettiamo il medico, io sono sicuro che lui riesce
CARLA CARLOTTA ADORNO : i dottori ne sanno una più del diavolo
( bussano alla porta)
MARIA CARLI: chi sarà?
CARLA CARLOTTA ADORNO : speriamo non sia qualche scocciatore
(prende una penna e scrive in un foglio)
“ si dispensano visite” così non dovrebbe più disturbare nessuno
No meglio scrivere così
“ si dispensano visite, escluso il medico” così mi sembra più appropriato!
(bussano alla porta)
MARIA CARLI: devo andare ad aprire?
CARLA CARLOTTA ADORNO : ( passa il biglietto a Maria) si vada e attacchi questo alla porta
( Maria prende il biglietto e va ad aprire)
( entra il Medico)
SCENA 4
MARIA CARLI, CONTESSA CARLA CARLOTTA ADORNO ( erede) DOTTOR FILIPPO CORSINI ( madico)
MARIA CARLI: ( calma) Dottor Corsini venga!
(il Dottor Corsini entra in modo spavaldo)
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( sempre propositivo) cara signora Maria, come sta il malato: ha avuto un miglioramento?
MARIA CARLI: ( calma) Dottor Corsini è straziante: non è più in coma, ma non riconosce ed è sempre a lamentarsi e in quanto al cibo rifiuta ogni cosa …
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( interessato) davvero, si lamenta: ma allora è un buon segno!
CARLA CARLOTTA ADORNO : (interviene) ma per me è solo un segno anche se buono ma di breve durata : è quello che comunemente noi chiamiamo “ il bene della morte” che sarebbe: un giorno sembra che il moribondo stia meglio, e il giorno dopo improvvisamente muore
(pausa)
E per me, questo è il triste caso del povero Gianpierino
pensi che il povero cugino pur essendo con un piede nella fossa, è ancora talmente attaccato alla vita ed alle inutili cose terrene che con la mano destra tiene stretta una valigetta con tutta la sua forza
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( interessato) scusatemi ma con chi avrei il piacere di conversare
CARLA CARLOTTA ADORNO: ed io sono la signora Adorno erede diretta
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( deluso) ma io pensavo che Paolino non avesse eredi
(pausa)
CARLA CARLOTTA ADORNO : evidentemente lei non ha pensato in modo giusto, quindi la prossima volta si informi prima di emettere un giudizio
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( deluso) e che grado di parentela ha con in moribondo
CARLA CARLOTTA ADORNO : io sono prima cugina
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( deluso) prima cugina, sicuro!
(pausa)
CARLA CARLOTTA ADORNO : ora che ci penso: seconda cugina
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( deluso) bene,bene ora vado a visitare il malato!
CARLA CARLOTTA ADORNO : posso venire anch’io, immagino che lei ha bisogno di aiuto
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ( deluso) no, non ho bisogno di aiuto: vado solo perché il paziente ha bisogno di aria e soprattutto non deve agitarsi: perché nel suo caso una emozione potrebbe essere per lui fatale
CONTESSA COLOMBA CAMPOFREGOSO: ( euforica) potrebbe essere per lui fatale ! Allora vengo anch’io !
( le due contesse si alzano)
DOTTOR FILIPPO CORSINI: no, non è possibile … mi dispiace … vado solo
(esce di scena ed entra nella camera dove è ricoverato Chiarini. invano la signora lo segue ma viene respinto in scena dallo stesso medico in maniera benevola)
( rimangono in scena le donne)
SCENA 5
MARIA CARLI, CONTESSA CARLA CARLOTTA ADORNO ( erede) DOTTOR FILIPPO CORSINI ( madico) SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI (ex moribondo ora guarito)
MARIA CARLI: spero che il Dottor Corsini, riesca a salvarlo!
CARLA CARLOTTA ADORNO : ( alterata) ma signora lei da che parte sta?
MARIA CARLI: per me, io non devo avere niente … per cui
CARLA CARLOTTA ADORNO: si ma vive in questa casa: e un giorno speriamo presto: e io sarò la nuove proprietarie: per cui le conviene stare dalla mia parte se vuole vivere ancora con un tetto sulla propria testa
MARIA CARLI: non ci avevo pensato: quindi è meglio che il signor Chiarini muoia presto!
CARLA CARLOTTA ADORNO : ben detto signora!
( si sentomo dei lamenti, e le donne in crocchio si avvicinano alla porta manifestando una visibile contentezza)
CARLA CARLOTTA ADORNO : forse questi sono gli ultimi rantoli, finalmente, l’eredità è mia !
( in quel momento entra in scena il dottore)
DOTTOR FILIPPO CORSINI: Signora Maria avrei bisogno di un catino o di una bacinella
MARIA CARLI: vado subito a prenderla
(Maria esce di scena)
CARLA CARLOTTA ADORNO: ( con falso dolore) dottore, mi dica: ( piange) il nostro amato Marchese sta morendo! Dottore, non mi tenga sulle spine: mi dica , è vero che per lui non ci sarà più un domani ( un falso pianto)
(Maria entra in scena con un catino e una bacinella)
MARIA CARLI: (da il catino e la bacinella al dottore) ecco dottore, se ha bisogno io sono pronta a darle una mano
CARLA CARLOTTA ADORNO: ( con falso dolore) dottore a proposito di mano, è riuscito a liberare la valigetta dalle mani di mio cugino?Perchè se muore e la mano si irrigidisce ancora di più?
DOTTOR FILIPPO CORSINI: non si preoccupi: in quel caso ci penseranno i “ becchini” a liberare la mano
(pausa)
Ma è ancora presto per chiamarli: il povero Paolino sta lottando tra la vita e la morte
(pausa)
Vi saprò dire qualcosa in seguito: ora lasciatemi andare dal moribondo
CARLA CARLOTTA ADORNO :: (interessata) ma sta male, proprio male? ( con falso dolore) Dottore la prego faccia qualcosa
DOTTOR FILIPPO CORSINI: cercherò di fare il possibile
MARIA CARLI: si per guarirlo!
CARLA CARLOTTA ADORNO : (interessata) non proprio: magari (pausa) aiutarlo piano piano verso un dolce trapasso ( con falso dolore) naturalmente senza farlo troppo soffrire (pausa) perché io mi impressiono! Oddio povero Nicolino ( sbaglia nome) morire cosi: stringendo una valigia … questo proprio no!
(pausa)
DOTTOR FILIPPO CORSINI: capisco il vostro immenso dolore: ma ora lasciatemi andare: e poi si chiama Paolino
CARLA CARLOTTA ADORNO : dottore siamo nelle sue mani ( con falso dolore) dottore faccia qualcosa, faccia qualcosa per il povero Sandrino( sbaglia nome)
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ne aveva di nomi vostro cugino!
CARLA CARLOTTA ADORNO: ( a disagio ) il cugino era nobile e i nobili hanno tanti nomi
( il dottore esce di scena)
MARIA CARLI: speriamo guarisca presto
CARLA CARLOTTA ADORNO: ma lei signora, sta con la concorrenza! Lei signora è convinta che se guarisce, mio cugino non le da lo sfratto !
MARIA CARLI: non ho detto questo!
CARLA CARLOTTA ADORNO: allora cerca di fare, buon viso a cattivo gioco: perché con me hai solo da guadagnare
MARIA CARLI: non metto lingua !
CARLA CARLOTTA ADORNO: adesso, raccogliamoci in silenzio e speriamo che il povero cugino raggiunga presto i suoi illustri antenati
(pausa)
( si sentono i lamenti di Chiarini nell’altra stanza)
CARLA CARLOTTA ADORNO: ormai ci siamo! Speriamo non soffra molto povero cugino
( cessano i lamenti)
(silenzio)
CARLA CARLOTTA ADORNO : che silenzio, deve essere morto! Si forse è morto!
(pausa)
( entra in scena il Dottore)
CARLA CARLOTTA ADORNO: dottore come stà mio cugino? Poverino, ha sofferto molto?
MARIA CARLI: è morto: poverino!
DOTTOR FILIPPO CORSINI: no: al contrario… ho una sorpresa per tutte voi?
( le tre donne in unisono): Una sorpresa!
DOTTOR FILIPPO CORSINI: si: una sorpresa!
(in quel momento entra in scena il Signor Chiarini con la valigetta in mano)
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ( sorridente) signora Maria e cara cugina vedo che eravate tutte preoccupate per me …
DOTTOR FILIPPO CORSINI: signora suo cugino si è rimesso, perché ha una forte tempra e la diagnosi per la sua malattia era una grande congestione (pausa) ma cosa ci avete dato da bere?
MARIA CARLI: ma non sarà per caso stato il vino !
DOTTOR FILIPPO CORSINI: si probabilmente è stato il vino
MARIA CARLI: ma noi lo beviamo comunemente tutti i giorni e non è mai successo niente!
DOTTOR FILIPPO CORSINI: ma voi avete uno stomaco di ferro: mentre quello del nobile è più fragile : comunque l’importante è che tutto si sia risolto per il meglio
CARLA CARLOTTA ADORNO: no: per il meglio no! Io mi sento male… il cuore il cuore
( la signora sviene, soccorsa da Maria)
MARIA CARLI: aiuto dottore faccia qualcosa, aiuto!
( il dottore interviene, mentre Chiarini rimane passivo)
MARIA CARLI: dottore, dottore faccia qualcosa
( il dottore controlla il cuore e il polso della signora )
DOTTOR FILIPPO CORSINI: (deluso) purtroppo la signora, è passata a miglior vita!
MARIA CARLI: poverina, poverina: e tutto qui in questa casa! Adesso bisogna chiamare il “ becchino” e il “ parroco”
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ( sorridente) signora Maria, con calma: non si faccia prendere dal panico: per merito vostro io essendo l’unico parente della signora Adorno sono diventato anche l’erede diretto di tutti i suoi averi e sono anche molto cospiqui … per cui signora Maria ho deciso di regalarvi la casa e il podere: tanto l’affitto sono anni che non lo pagate (ride) e a lei dottore le regalo un grande poliambulatorio non in questo paese ma in città …
DOTTOR FILIPPO CORSINI: grazie signor Chiarini
MARIA CARLI: grazie signor Chiarini sono commossa!
SIGNOR GIANPAOLINO CHIARINI : ora purtroppo vi lascio perché devo pensare alle esequie delle mie cugine, e dopo ho tanto da fare con il notaio …
Perché
Mi dispiace di morire ma sono contento di ereditare
(Pierpaolino esce di scena mentre Maria e il dottore si guardano amiccando: la signora Adorno è ancora distesa sul pavimento)
(musica)
SIPARIO