Mia moglie è una squillo!

Stampa questo copione

Mia moglie è una squillo!


di Claudio Morici


PERSONAGGI

Olga

Vittorio, suo marito

Mira, loro figlia

Gianni e

Tania, amici di famiglia

Manila

Voci telefoniche

2


Oggi. Interno. Una famiglia moderna. Una casa modesta.

Al centro un divano giallo a due piazze con una colonnetta su cui è poggiato un telefono.. Frontalmente al divano, spalle al pubblico, un mobile con televisione accesa. Dietro il divano, ad angolo, una piccola credenza con ripiani ed un tavolino con quattro sedie. Sul fondo, a sinistra la porta d’ingresso, a destra un disimpegno conduce verso la cucina.

Frontalmente rispetto al pubblico, Vittorio è seduto sul divano. La sua età è resa indefinibile dall’aspetto assolutamente trasandato: è vestito con una canottiera bianca sporca ed un paio di boxer a righe. Sta guardando la televisione ad alto volume mentre mangia patatine e altro. Dall’audio si capisce che si tratta di una partita di calcio. Dopo poco, alle sue spalle si apre la porta d’ingresso ed entra Olga, la moglie, carica di pacchi e buste della spesa. Con il piede chiude la porta alle proprie spalle.


OLGA


(affaticata ma affettuosa) Lascia stare Vittorio, lascia stare… non alzarti,non c’è bisogno… faccio da sola… ho comprato la colla che mi hai chiesto stamattina sei contento? (l’uomo non risponde, anzi alza ulteriormente il volume della tv) Fuori c’è un tempaccio! Credo che possavenire a piovere sai? (poggia le buste e i pacchi in terra)


VITTORIO


(scatta in avanti tenendo lo sguardo fisso sulla tv) Non ci credo!


OLGA


(sempre di spalle, ordinando le buste) Oh, sì, sì… altroché! Dovresti vedereche nuvoloni!


VITTORIO


(sempre guardando il video) Ma come? Quando mai?! No, no, no! (si alza quasi in piedi con il telecomando in mano e fissa incredulo il video) Non èpossibile! No! Non è possibile! Non ci credo!


OLGA


(c.s.) Beh, magari mi sono sbagliata io


VITTORIO


(c.s.) Ma fuori! Fuori!


OLGA


(c.s.) Che discorsi… certo, hai mai visto piovere in casa? Che sciocchinoche sei alle volte caro..


VITTORIO


Ah beh, allora! (si risiede)


OLGA


Ma per fortuna sono rientrata in tempo! Non avevo con me neanche l’ombrello


VITTORIO


(crollando con le spalle sul divano) Ma come hai fatto dico io?! Come haifatto!!


3


OLGA                            Beh.. c’era un bel sole mi sembrava.. non credevo fosse necessario.. sai,

impiccia un ombrello se non è necessario

VITTORIO                 (ora nuovamente sporto con il busto in avanti) Allora cambialo!! Cambialo

no? Vedi che non va? Cambialo!! Cosa aspetti dico io?

OLGA                            Dici?.. Sì, forse ne comprerò uno piccolino, da borsetta. Magari è più

pratico

VITTORIO                 Ooohh!! Ci voleva tanto!!

OLGA                            Hai ragione caro, che stupida che sono. Alle volte mi faccio problemi

che non ci sono. Ecco qua, ho preso anche un dolcetto per i nostri amici

stasera. (sempre sistemando la spesa nel frigorifero e sugli scaffali) E ho

comprato il vino che ti piace tanto, l’ho cercato ovunque ma l’ho

trovato, è proprio quello che mi hai chiesto tu: (legge l’etichetta) Bianco

di Pitigliano.. per la cenetta di domani!

VITTORIO                 (ormai in piedi) Eh no vabbè! Questo è troppo! Il rosso!! Qui ci vuole il

rosso!! Ma lo vedi che non capisci nulla? Il rosso!

OLGA                            Col pesce? Ma caro io credevo… e ora che ne faccio della bottiglia?

VITTORIO                 Tira fuori il rosso!! Caccialo!

OLGA                            Ma da dove? Lo sai che non ne teniamo vino in casa!… dove lo trovo

adesso? Mi avevi chiesto proprio (legge l’etichetta) il Bianco di Pitigliano.

Due euro e quaranta la bottiglia.

VITTORIO                 Venduti! Ladri! E’ tutto il solito magna magna!

OLGA                            Tu dici che si trova a meno?

VITTORIO                 Corrotti!! Vergogna!! Ma non finisce così eh! Vergogna!!! Ladri!

OLGA                            Ma caro mi sembra un esagerazione adesso… tutto sommato è il prezzo

di listino. E poi l’ho preso dal vinaio dove vai sempre tu.. da Rocco

VITTORIO                 Quello c’ha le corna!!

OLGA                            Oh Santo Cielo! Ma se la moglie ha quasi ottant’anni! Davvero dici?

VITTORIO                 Lo so io! Corna garantite! Così! (fa il segno con entrambe le mani)


4


OLGA                            Oh mamma.. in che mondo viviamo! In che mondo! Povero Rocco.

VITTORIO                 Ah, ma tanto prima o poi dovranno venire in casa nostra… e allora

gliela canteremo noi! Sì.. sì.. sì..

OLGA                            Ma caro, lascia fare.. non sono fatti che ci riguardano quelli. “Tra moglie

e marito non mettere il dito” dice il proverbio. Comunque se dovessero

fermarsi da noi una di queste sere, fammelo sapere che appronto una

cenetta. Piuttosto, caro, non sarebbe ora che ti preparassi? Tra poco

dovrebbero arrivare no?

Dalla porta di casa si sente rumore di serratura. La porta si apre ed entra Mira di corsa. Lascia la porta aperta.

MIRA                             Bella Mà..

OLGA                            Oh grazie! (si osserva il vestito) E’ tanto che non lo mettevo ti piace?

MIRA                             Bella Pà..

VITTORIO                 La porta! Ma non la vedi la porta dico io? non la vedi proprio?

MIRA                             (torna sui suoi passi) Scusa Pà.. (chiude la porta).

OLGA                            Ciao tesoro, sei stanca? Lo sai mamma cosa ti sta preparando?

MIRA                             Mà.. oggi mangio fuori

OLGA                            Ma come fuori? Ho preparato il polpettone che ti piace tanto..

MIRA                             Mamma, lo sai che a me il polpettone non piace! E poi l’avevo scritto a

papà che oggi mangiavo fuori

OLGA                            Tesoro, ma papà non me l’ha detto… se l’avessi saputo magari mamma

ti faceva un’altra cosa

MIRA                             E come facevo ma’? E’ da una settimana che ti ho chiesto l’amicizia su

Facebook!

OLGA                            La… la cosa?

MIRA                             L’amicizia ma’! A papà gliel’ho pubblicato in bacheca ieri sera

OLGA                            In ba.. in bacheca? E.. e lui?


5


MIRA


E lui mi ha messo “mi piace”.


OLGA


Ah, ecco…


MIRA


Mamma come faccio, dico io, a farti sapere le cose se non mi accetti l’amicizia?


OLGA


Tesoro, ma come? Io ti do tutta l’amicizia che…


MIRA


…e allora perché te l’ho fatto il profilo scusa?


OLGA


A.. a me?


MIRA


Certo! Mi fai fare certe figure ma’! Che mi devo fare prendere in giro da tutte le mie amiche? Ero l’unica che aveva la madre senza un profilo!


OLGA


In che senso? Tesoro, lo sai che io di queste cose non me ne intendo, però posso sempre imparare e se tu…


Musica de “Il grande fratello”


MIRA


(risponde al proprio cellulare) Sì? Oh, bella Raffa, com’è?... bene, pure io…lo so!... ho visto l’evento stamattina anzi grazie che mi ci hai taggata subito… certo! L’ho condiviso con i miei contatti più ganzi… come?... da Mac… e poi magari al cine… come?.. Ci vediamo “La Sagra”!... e che c’entra? Anche io.. quattro volte!... è trooppo mega… con chi? Macchè! Quello è uno sfigato!... ma lo sai quanti amici c’ha?.. meno di cinquanta! Gli ho visto la bacheca.. e poi secondo me si cala pure.. ridicolo… come?.. hai twittato con chi?... ma daaai!!... non ci creeedo!... suggeriscimelo ti prego!..


OLGA


Tesoro, se vuoi il polpettone te lo posso…


MIRA


…Lui è truzzissimo! Tu stai trooppo avanti! … lui è quello del Gieffe vero?… come?... ah, è vero è vero, non è il Gieffe… è l’isola… nooo, mi devi dare il nick… beh, tu taggamelo che poi io gli chiedo l’amicizia.. no aspetta questo però scrivimelo in privato sennò poi le tipe della quinta B… (parlando al telefono esce verso destra)


OLGA


Mira!


Nello stesso momento Vittorio spegne la televisione e si alza dal divano sbuffando

6


VITTORIO                 Pretendo troppo se chiedo cortesemente di vedere la partita senza che

attorno a me si scateni sempre il tuo ciclone Olga?

OLGA                            Hai ragione caro ma Mira mi stava dicendo che..

VITTORIO                 Dopo una settimana che lavoro duramente per raccogliere i soldi che

servono per mandare avanti questa casa.. (avviandosi verso destra, esce per

le camere, da fuori a voce più alta) che tua figlia studia giorno e notte

poverina.. avremo il diritto, credo,  di trascorrere tutti una giornata di

riposo no?

OLGA                            Ma..

VITTORIO                 (rientra indossando un paio di pantaloni e aggiustandosi la camicia) Il fatto,

cara, è che a te non importa nulla di questo. Dal momento che tu puoi

non lavorare, che puoi non alzarti la mattina presto, che te ne resti a

casa tutto il giorno a far nulla.. credi che tutti abbiano le tue energie

cara..

OLGA                            Ma..

VITTORIO                 (allacciandosi le scarpe) Ma non è così!.. Il lavoro stanca Olga e così lo

studio per quella povera ragazza… ma cosa vuoi che Mira faccia anche lei la casalinga da grande? (si allaccia la cravatta)

OLGA                            Ma Vittorio io non..

VITTORIO                 (le si avvicina con atteggiamento falsamente affettuoso) Tu non vuoi questo

per lei vero? (le prende il volto tra le mani) Vero?

OLGA                            No, io.. noi non…

VITTORIO                 Oh, ecco. La tua famiglia ti chiede soltanto un poco di rispetto Olga.

Rispetto. La partita, per esempio: sai che quando gioca la Magica non voglio rumori, distrazioni..

OLGA                            La.. Magica?

VITTORIO                 La Magica, la Magica Olga! Eh…

OLGA                            Ah…

VITTORIO                 Te l’ho chiesto tante volte!


7


OLGA                            Ma.. è una replica.. l’hai registrata cinque anni fa.. ti ci arrabbi sempre!

Lo sai bene come finisce

VITTORIO                 E allora? Che significa? Siamo noi a passare in vantaggio, io subito

dopo spengo così loro non possono più pareggiare.

OLGA                            Perché, tesoro, non ne scegli una dove ha vinto?

VITTORIO                 Ma perché quella c’ho! E comunque non mi sembra, credo, che ti stia

chiedendo tanto! Non mi sembra, credo, che nessuno di noi ti faccia

pesare nulla o sbaglio? (prima che risponda) Non mi sembra, credo, che

nessuno ti abbia mai chiesto (guardandola meglio), beh non ora magari

ma qualche anno fa, di andare a lavorare come fanno tante donne o

sbaglio?

OLGA                            No, voi non.. mai..

VITTORIO                 Ecco, allora ti chiediamo solo rispetto Olga. (cambia tono, osservandola) E

tu? Non ti prepari?

OLGA                            Come non… per.. per cosa tesoro?

VITTORIO                 Oh Santo Cielo Olga, ma come “per cosa?” ma dove hai la testa?

OLGA                            La cena. Gianni e Tania no?

VITTORIO                 Appunto, Gianni e Tania! Allora perché non sei ancora pronta? Guarda

che sono le… (suonano alla porta) eccoli.. sono loro!

OLGA                            (ride) Mi stavo preoccupando! Guarda che è tutto pronto ho anche

preparato il… (indica la cucina, contemporaneamente Vittorio apre la porta d’ingresso)

Entrano Gianni e Tania, amici di Vittorio e Olga che velocemente si aggiusta i capelli ed il vestitino

TANIA                          Oohhhh

GIANNI                        Ooohhh

VITTORIO                 Gianni! Tania!

GIANNI                        (allargando le braccia) Vieni qui amico mio!


8


Gianni e Vittorio iniziano una sorta di danza tribale di saluto fatta di colpi d’anca, girotondi e incroci con le mani che termina con un vigoroso abbraccio

VITTORIO                 Sempre in gamba eh?

OLGA                            Ciao Tania! Quanto sei bella!

TANIA                          Olga cara, grazie! Anche… anche.. (la squadra cambiando poi espressione)

ma.. siamo in anticipo?

OLGA                            Pe.. perché?

GIANNI                        Ma no, amore dolce, spacchiamo il secondo! (indica la cipolla estratta dal

taschino) le sette e trenta! Non un minuto di più.. non un minuto dimeno.. non per dire ma quando…

VITTORIO                 (interrompendolo) …Mi scuso a nome di Olga che ancora non ha avuto

modo cambiarsi per questa sera.. vero cara?

OLGA                            Ma Vittorio, io veramente..

TANIA                          Oh ma magari sarà stata presa dalla cucina

OLGA                            (si osserva) Ma..

GIANNI                        Ma no! Su.. su.. su.. va benissimo anche vestita da casa.. non siamo

formali..

OLGA                            Ma questo veramente non è…

VITTORIO                 No.. Gianni scusami, ma se non vuole farlo per lei lo farà almeno per

rispetto nei nostri confronti! Guarda tua moglie! Non vorrai mettere a confronto no?

GIANNI                        (ridendo) Oh no! Io per fortuna la mia scelta l’ho gia à fatta! (si accorge

della gaffe) oh, scusa.. non ti sarai offeso spero!

VITTORIO                 Dai Olga che ti costava? Lo sai che ci teniamo!

OLGA                            (si osserva il vestito a fiori rossi) Ma io veramente credevo che questo

andasse bene per la serata.. è uno dei miei preferiti.. allegro

TANIA                          Ma sì.. sì.. lasciali dire Olga.. vai bene anche così.. tutto sommato..


9


VITTORIO                 Bah.. fai come vuoi.. vieni Gianni sciacquiamoci le mani di là

GIANNI                        Fammi strada. Ti ho raccontato venendo qui chi ho incontrato?.. (le voci

si perdono verso destra)

Vittorio e Gianni escono a destra. Restano Olga e Tania.

OLGA                            (osservandosi il vestito) Io lo trovavo così.. così fresco

TANIA                          Ma si, lasciali parlare gli uomini! E poi ora stanno tornando di moda le

cose antiche

OLGA                            A proposito Tania.. (si guarda intorno, poi a bassa voce) detto tra noi.. ma

tu, un… come si dice… un profilo, ce l’hai?

TANIA                          Scherzi? Non voglio mica restare fuori dal mondo io sai? Tu quanti

amici hai?

OLGA                            Amici? Beh.. ho te e Gianni.. poi.. non so, non li ho mai contati.. amici

amici.. forse quattro o cinque.. credo

TANIA                          Quattro o cinque??

OLGA                            Troppi?

TANIA                          Oh mamma… ma lo sai quanti ne ho io? Tremilacinquecentododici!!

OLGA                            Oohh…

TANIA                          Ma.. cos’è questo odore?

OLGA                            Uh, che stupida! Scusami.. stavo bruciando tutto (esce verso la cucina)

TANIA                          Mmmh.. che profumino! Ma cos’è?

OLGA                            (rientra) Una sorpresa! Pensa che ci vuole una giornata piena piena per

prepararlo sai? Io seguo la ricetta originale. Ho cominciato stamattina prima dell’alba! (stende la tovaglia)

TANIA                          (cominciando ad apparecchiare svogliatamente la tavola, come ad aiutare Olga

ben più pratica e rapida) Beata te che hai così tanto tempo per te stessa!

OLGA                            Tu dici eh?


10


TANIA                          Uuhh, sapessi io! Avere un centro estetico oggi è diventato come fare

l’autista di un autobus di linea nel centro storico…

OLGA                            Cioè?

TANIA                          (continuando stancamente a disporre i tovaglioli sulla tavola) gente così!

Sempre! A tutte le ore..

OLGA                            Ma tu hai le ragazze no? Non mi dicevi che potevi restare a casa

quando volevi?

TANIA                          E che c’entra? Non è quello! Figurati!... E’ che non trovo mai uno spazio

libero per una maschera facciale chessò.. un massaggio.. una lampada..

OLGA                            Ahh.. ecco

TANIA                          E’ come avere una pasticceria e non poter mangiare mai dolci perché li

hanno finiti!

OLGA                            Deve essere brutto eh?

TANIA                          Non me ne parlare.. che stress.. fortuna che scarico tutto la sera con la

salsa

OLGA                            Oh davvero! Sul serio? Non ti facevo una da.. Anche io spesso sai?

TANIA                          (interessatissima smette di disporre sulla tavola) Ma daiii?! Non credevo!

Anche tuu?

OLGA                            Così.. per rilassarmi…

TANIA                          E da quanto? Da quanto? Da quanto?

OLGA                            Da quando io e Vittorio ci siamo sposati

TANIA                          Ma dai! Chi l’avrebbe mai detto! Sarai bravissima allora!

OLGA                            (imbarazzata) Beh, non per immodestia ma… me la cavo benino

TANIA                          E dove vai? Dove vai? Dove vai?

OLGA                            A fare cosa?

TANIA                          Dico, la salsa.. dove la fai?


11


OLGA


(stupita) Ma.. di là.. in cucina!


TANIA


In cucina?


OLGA


Figurarsi se Vittorio mi vede farla sul divano o di là in camera! E chi lo sente poi?


TANIA


Ma allora coinvolgilo no?


OLGA


Vittorio? Scherzi? Lui è negato!


TANIA


E’ così… sensuale in due


OLGA


Trovi? Io non ho mai…


TANIA


Ma certo! E se non è lui allora sceglitene un altro no?


OLGA


Un… un altro? Ma perché? Insomma io credo che anche da sola…


TANIA


Ma come da sola! Ti ci vuole il partner! Altrimenti che ballo è?


OLGA


Ballo? Ma io intendevo…


TANIA


…Anche io all’inizio l’ho chiesto a Gianni, ma lui è tutto preso dal suo lavoro, lo studio.. e così vado sola. Coppia moderna mia cara! Ah, io gliel’ho detto… meglio lì che… (accattivante) altrove…


OLGA


Certo.. certo..


TANIA


Bah, chissà che, alla fine, la vera emancipata non sia proprio tu cara (ride amara).. ti gestisci il tuo tempo.. i tuoi spazi.. prima quandolavoravi certamente non avevi tutto questo tempo


OLGA


Dici? Sì.. forse hai ragione tu.. sono fortunata, mi passi i bicchieri per favore?


TANIA


E dove? Dove? Dove?


OLGA


Lì sullo scaffale


TANIA


Cosa?


OLGA


I bicchieri. Sono lì sullo scaffale.


12


TANIA


No, intendo.. dove lavoravi? Perché Gianni mi ha raccontato così non è vero? Lavoravi no?


OLGA


Sì, certo sì. Insegnavo. Scuola materna.


TANIA


(delusa) Ah. Certo, scuola materna. Asilo. (tra se) Oddìo..


OLGA


Nido


TANIA


(riprendendo ad apparecchiare) E perché hai lasciato l’asilo? Non le reggevipiù quelle pesti eh?


OLGA


Al contrario. Ho scelto così perché mi sembrava giusto, con la nascita dei figli, dedicarmi un po’ più a loro. Alla fine credo sia stata una..


TANIA


(ride di gusto) …Ma cara! Esistono le badanti per questo! Dio mio! Nonmi dire che hai rinunciato al lavoro solo per i figli?


OLGA


(imbarazzata) Beh, io.. sì, ma…


TANIA


Neanche fossimo nell’ottocento dico io..


(a bruciapelo)


e con Vittorio


invece… come vanno le cose?


Olga si ferma e si volta verso Tania.

OLGA                            Ecco veramente…

In quel momento entrano Gianni e Vittorio


GIANNI


(come continuando un  discorso)  …Ma  dico  tu capisci?


Dopo


quasi


vent’anni, dico vent’anni di matrimonio! Ci pensi?


VITTORIO


E tutto per una chattata!


GIANNI


Incredibile! Non si finisce mai di conoscere qualcuno!


VITTORIO


E io che ce l’avevo tra i preferiti..


GIANNI


Eh.. caro mio, non è dal numero di contatti che si giudica una persona!


VITTORIO


Sagge parole!


TANIA


Abbiamo preparato tutto!


13


GIANNI


(rivolto alle donne) Ma bene! Bene! Che bella tavola! E che appetito!


entra da destra Mira con la cuffia


MIRA


Ma’, pa’… allora io vado! Ciao Ta’, ciao Gia’!


TANIA


Ciao Mi’! (ad Olga) Adoro questi ragazzi! Sono così.. essenziali!


MIRA


(a Tania osservando il suo look) Noooo… ma tu sei troooppo vintage!


TANIA


Oh, grazie!


MIRA


Cioè Tania tu sei veramente un mito! Cioè tu dimostri almeno.. non lo so.. 50 anni in meno!


TANIA


Beh, adesso…


MIRA


(squilla il telefonino) Si?? Bella Mì? Si.. si.. sto gia in rampa.. 5 minuti esono giù.. come?.. daai! Viene pure lui?.. noo.. co chi s’è messo??.. con quel lampadario piena di pirsing?.. ma lui non ha fatto il tronista da Maria una volta?.. ammazza tamarro forte eh?… (saluta tutti a cenni avviandosi) no, no.. sto ancora dai miei.. si, con quei due amici.. lei èquella che si veste che pare la Carlucci si… (esce)


OLGA


Non fare tardi tesoro!


TANIA


Quanto sono simpatici questi ragazzi!


Mira esce dalla porta sul fondo


VITTORIO


Prendiamo posto su, (disponendo la sedia per Tania) siedi cara siedi, (poi per Gianni) questo è il posto tuo


anche Vittorio si siede. Resta in piedi Olga a disporre le ultime cose sulla tavola.


GIANNI


Beh, Olga cara ci svelerai, spero, il piatto del giorno adesso! Siamo frementi! E affamati! (tutti ridono)


OLGA


Ora vedrete! (esce dal fondo verso la cucina)


TANIA


Cos’è quest’odorino?


OLGA


(rientra e con orgoglio mostra il vassoio con sopra il) Polpettone!


14


improvvisamente tutti si azzittiscono. Un lungo attimo di imbarazzo. Poi Olga ripete piano come a verificare quella reazione.

OLGA                            Po..lpettone…

Gli altri si scambiano sguardi increduli. Tania osserva allucinata Gianni. Gianni fa spallucce.

Vittorio scuote la testa e si alza.

VITTORIO                 Olga non lo avrai fatto veramente?

OLGA                            (non comprendendo) S.. sì. Il polpet..

Tania scoppia improvvisamente in un pianto infantile e singhiozzando si alza ed esce verso destra

VITTORIO                 Hai visto che hai fatto? Hai visto?!

OLGA                            Ma…

GIANNI                        Dài Vittorio, l’avrà fatto involontariamente su.. non voglio credere che..

VITTORIO                 ..Io vi chiedo scusa a nome di mia moglie, non..

da destra si sente Tania singhiozzare in modo convulso ed esagerato

GIANNI                        Davvero Vittorio.. lascia stare..

VITTORIO                 Olga! Lo sapevi no?

OLGA                            C.. cosa?

VITTORIO                 Ma che Tania è vegetariana diamine!

OLGA                            (con il vassoio ancora in mano, lo sguardo inebetito) ..tariana

da destra un singhiozzo forzato, ancora più forte ma artefatto come a richiamare l’attenzione

GIANNI                        Scusate (esce da destra)

VITTORIO                 (dopo aver lanciato uno sguardo di rimprovero alla moglie, segue l’amico verso

destra) Aspetta Gianni! Scusatemi voi amici, ma rimedieremo subito!

TANIA                          (da fuori piagnucolosa) E come?

15


Durante questa scena, Olga sarà al centro della scena, sola, con il vassoio in mano davanti a sé. Le voci degli uomini ed il singhiozzo di Tania si udranno provenire da destra, fuori scena. Olga continuerà ad osservare il proprio polpettone.

GIANNI                        Non devi preoccuparti.. davvero Vittorio, forse Olga non ricordava.

i singhiozzi sincopati e convulsi di Tania si fanno sempre più incontrollati

VITTORIO                 Ho la soluzione!

TANIA                          (sempre piagnucolosa, sempre più forte) Ma coome??

VITTORIO                 Andremo a mangiare fuori!

improvvisamente il singhiozzo si interrompe

TANIA                          Fuori?

GIANNI                        Ottima idea! Ottima idea!

VITTORIO                 Siamo pronti mi pare no?

TANIA                          (come se nulla fosse successo, con voce sicura) Oh, che bello! Bene! Conosco

un posticino fa-nta-sti-co vicino al Pantheon, ben frequentato.. un po’ caro ma.. ben frequentato!

GIANNI                        Cosa aspettiamo allora?

VITTORIO                 Brava Tania, brava! Questo deve fare una donna: mantenere la calma e

trovare la soluzione giusta al momento giusto! Senza isterismi! Eh, quanto dobbiamo imparare noi uomini da donne come te!

GIANNI                        Beh? Ma cosa credi? Che l’abbia scelta a caso? (ridono)

compaiono da destra tutti e tre vestiti con i propri cappotti, sono allegri e sorridenti

TANIA                          Perdere la calma è un segno di debolezza mio caro!

VITTORIO                 Parole sante Tania cara! Parole sante!

dialogando, i tre, attraversano la sala da destra a sinistra verso l’ingresso ignorando Olga con il vassoio ed il polpettone in mano

GIANNI                        Prendiamo la macchina mia?


16


VITTORIO                 Assolutamente! L’invito è il mio! Si prende la macchina di Vittorio!

Arrivano sull’uscio. Aprono la porta. Fanno per uscire. Olga è immobile con il vassoio in mano al centro della scena. I tre si fermano di spalle. Vittorio lentamente si volta come ricordandosi improvvisamente di un dettaglio.


VITTORIO


Olga?


OLGA


(sorride) Sì?


VITTORIO


Tu che fai? Non vieni?


Olga si osserva il vestito


TANIA


Oh, non sei costretta cara, se sei stanca non devi forzarti


GIANNI


Che egoisti che siamo! Noi decidiamo di andare fuori a mangiare e non pensiamo che forse tu puoi essere stanca


OLGA


Beh, un po’.. (indica con il mento il polpettone) ci vuole una giornata piena piena per prepararlo, ho cominciato che erano le..


VITTORIO


(tagliando corto) Vabbè, non vogliamo forzarti tesoro.. tu, se vuoi, restain casa a mettere in ordine. Io torno più tardi!


GIANNI e TANIA Ciao Olga! Grazie comunque!

Escono. Olga resta sola con il proprio polpettone in mano. Lo poggia sul tavolo.


OLGA


..stamattina prima dell’alba


si osserva intorno


OLGA


E vabbè.


Osserva ancora il polpettone. Prende una forchetta dal tavolo, ne prende un pezzetto e lo assaggia

OLGA                            Mmmhh… peggio per voi! Peggio, peggio per voi…

Si siede al tavolo e comincia a mangiarne ancora. Improvvisamente il telefono squilla. Olga, col boccone in bocca, si blocca. Il telefono squilla di nuovo. Olga si alza e va rispondere all’apparecchio.

17


OLGA                            Pronto? (resta in ascolto, ma dall’altro capo nessuno risponde) pronto?

(riaggancia) Bah! avranno sbagliato numero..

Olga torna al tavolo e si siede. Il telefono squilla ancora. Olga si alza e torna al ricevitore.

OLGA                            Siii? Pronto?

Dall’altro capo del telefono risponde una voce di uomo

VOCE                            Manila?

OLGA                            Come scusi?

VOCE                            Manila, tesoro, sei tu?

OLGA                            Oh, no.. no.. no.. (riaggancia, poi tra sé ridacchiando) Manila! Che idea!

Manila! Che nome!

Il telefono squilla ancora. Olga torna sbuffando al telefono. Risponde stancamente.

OLGA                            Siiii?

VOCE                            Ti piace giocare eh, panterona mia?

OLGA                            C.. come scusi?

VOCE                            Mmmmh, sì brava! Continua così… Ne inventi sempre una nuova! Mi

piace così!

OLGA                            Guardi che io non..

VOCE                            (interrompendola) Mi è piaciuto prima quando hai riagganciato sai? Non

lo abbiamo mai fatto! Mi piace quando prendi tu le iniziative.. (quasi soffiato) maialina mia grrrrrr!

Olga riaggancia immediatamente e si allontana dal telefono osservandolo da lontano, poi corre al tavolo e si versa nervosamente un bicchiere di vino. Il telefono squilla ancora. Il bicchiere le cade in terra. Osserva il telefono ma non si muove. Il telefono però non smette di suonare mentre Olga si guarda intorno. Poi improvvisamente torna al ricevitore e lo solleva.

OLGA                            Porco!!

VITTORIO                 Ma.. Olga!? Che stai dicendo?


18


OLGA                            Oh, Vittorio! Tesoro sei tu?

VITTORIO                 Ma che tesoro e tesoro! Ma non ti avevo chiesto di mettere la benzina

alla macchina ieri?

OLGA                            Come?

VITTORIO                 Bella figura che abbiamo fatto! (in sottofondo si ascoltano a tratti i

singhiozzi di Tania) Siamo fermi sul lungotevere! E ora? Vabbè, lasciamoperdere! Ma dove hai la testa dico io?!?

OLGA                            Scusa tesoro io..

VITTORIO                 E non chiamarmi tesoro!!

OLGA                            Scusa tes.. scusa..

VITTORIO                 Ascolta, Tania deve aver lasciato il foulard rosso sul divano, lo vedi?

OLGA                            Sì è qui

VITTORIO                 Bene. Mettilo da parte. Piuttosto cosa hai detto prima?

OLGA                            Prima?

VITTORIO                 Quando hai risposto al telefono! Ho capito bene? Hai detto..

OLGA                            … nulla. Dicevo che è sempre sporco qui! (ridacchia nervosamente) Alle

volte sembra che più si fa e meno si vede… la casa è così, richiede tanta, tanta, ma proprio tan…

VITTORIO                 …Vabbè, vabbè lascia perdere. Piuttosto non capisco proprio perché

non sei voluta venire, non mi è sembrato carino nei confronti dei nostri amici!

OLGA                            Ma io veramente… voi..

VITTORIO                 Fortuna che nonostante la tua testa -dico io ma dove l’hai alle volte dico

io?- stiamo trascorrendo una bella serata, (sottolineando) nonostante tutto!

OLGA                            Sì? Beh, mi fa piacere perché sai io non ricordavo che il polpettone non..


19


VITTORIO                 Vabbè.. vabbè… lascia perdere il tuo polpettone adesso! Alla fine forse è

stato meglio così… ci vediamo più tardi, ricorda il foulard rosso!

(aggancia)

Olga resta con il ricevitore in mano

OLGA                            …sì, forse meglio così… alla fine.. sì.. (aggancia)

Il telefono squilla ancora. Olga risponde meccanicamente.

OLGA                            Il foulard rosso sì…

VOCE                            Ooohh, bene! E… cosa ci vuoi fare con questo foulard rosso?

Olga aggancia. Il telefono squilla nuovamente. Olga delicatamente solleva la cornetta, la porta all’orecchio ma non risponde.

VOCE                            Beh, adesso però basta maialina.. capisco il giochino ma comincia a

costarmi però! Hai idea di quanto costa uno scatto? (poi cambia tono)

Cos’è? Ti va di giocare oggi? Sshh.. zitta.. non rispondermi.. lasciati

immaginare.. allora.. sei seduta sul divano vero?

OLGA                            (si guarda intorno) S.. sì…

VOCE                            Mmmh… e stai con le gambe accavallate vero?

Olga, che aveva effettivamente le gambe accavallate, si aggiusta improvvisamente in un'altra posizione

VOCE                            Ssshh.. non me lo dire.. voglio immaginarti… sei bella, sei bellissima..

come al solito.. (Olga si aggiusta i capelli e si guarda intorno) ma

soprattutto… tremendamente sexy! (Olga istintivamente si copre con le

braccia) Noo.. no.. non muoverti…resta così.. (Olga si blocca) il tuo

profumo.. il tuo odore.. (Olga si annusa sotto le braccia) così sensuale..

lascivo.. ora lasciati baciare il collo.. (Olga si porta le mani al collo)

mmmhh.. Ma.. come mai panterona mia sei così silenziosa oggi? (poi

come preso da un improvviso dubbio) Dico… ma sei Manila vero? Manila,

sei tu tesoro?

OLGA                            (dopo essersi guardata rapidamente intorno) Sì, sono io. Sono Manila!

Buio. Musica.


20


Stessa scena. La casa però dovrà apparire ora in uno stato di abbandono: stoviglie da lavare, caos ovunque, tavola apparecchiata eccetera. Gianni e Tania sono seduti sul divano. Vittorio, in piedi passeggia nervosamente per la stanza, Mira è seduta sul bracciolo del divano.

GIANNI                        Vittorio  cerchiamo  di  ragionare:  è  inutile  arrivare  a  conclusioni

affrettate che, tra l’altro, sono sempre le meno esatte

VITTORIO                 E va bene ragioniamo.. ragioniamo

TANIA                          Ecco, ragioniamo

GIANNI                        Da quanto tempo? Cominciamo da questo. Da quanto tempo?

VITTORIO                 Cosa “da quanto tempo”?

GIANNI                        (sbuffa) Vittorio ti prego concentriamoci, hai chiesto il nostro aiuto come

amici di famiglia, il mio in particolare.. di cosa pensi che stia parlando?

TANIA                          Concentrati Vittorio

MIRA                             Dai Pà…

VITTORIO                 Avete ragione scusate… fatemi pensare… non so.. così, su due piedi

GIANNI                        Quando hai cominciato ad accorgerti dei primi cambiamenti?

VITTORIO                 Beh, subito quasi

TANIA                          Subito?

GIANNI                        Subito?

VITTORIO                 Sì, insomma.. dal giorno dopo quella sera

GIANNI                        (si alza pensieroso) Mmmhh… dal giorno dopo…

MIRA                             Ma perché? Cosa avete fatto quella sera? Vi   ho    lasciato    che     stavate

mettendovi a tavola!

TANIA                          Sì, ma poi siamo usciti

MIRA                             Ma come? Mamma aveva preparato anche il polpettone!

TANIA                          (si alza stizzita) Appunto!


21


VITTORIO


(per evitare di tornare sull’argomento, subito rivolto alla figlia) Olga nonricordava che Tania è vegetariana, ragion per cui abbiamo deciso all’ultimo momento di andare a mangiare fuori e vostra madre non è voluta venire con noi perché disse di essere stanca


GIANNI


Sì, sì.. ma ora concentriamoci su quello che è avvenuto dopo. Dobbiamo raccogliere tutti gli elementi. (a Vittorio) Cosa hai notato di diverso da quella sera?


VITTORIO


Tutto diamine! Beh, inizialmente meno forse ma poi!.. Come un’altra ecco! (indica i figli) E loro possono confermarlo, come un’altra!


TANIA


Povera Olga


VITTORIO


Ma insomma, dico io, possibile che una persona tutto a un tratto, cambi così? Gianni, tu sei l’esperto!


GIANNI


Ma che esperto e esperto!


VITTORIO


Sei psicologo no?


GIANNI


Cosa c’entra? Io sono di un altro ramo.. psicologo del lavoro.. mobbing, mi occupo di cause tra aziende e dipendenti questo campo non..


VITTORIO


(interrompendolo) Vabbè ma sempre psicologo sei no? E poi conosci Olgae sei mio amico! A chi altro potrei rivolgermi?


TANIA


Ha ragione Vittorio scusa


GIANNI


E io sono qui per questo mi sembra no? (professionale) Ma prima, prima di queste manifestazioni intendo, la pazien.. Olga, ha dato luogo ad atteggiamenti che potessero, in qualche modo lasciare pensare a... ad uno sdoppiamento di personalità? A comportamenti diciamo.. ambigui?


MIRA


Ma chi mamma? (ride)


VITTORIO


Olga? No! Mai! Se esiste, (si corregge) se esisteva, un’espressione lineare dell’essere umano quella era proprio Olga! Mamma, moglie, casalinga.. casalinga, moglie, mamma; lungo questa linea si spostava la sua vita: era impossibile trovarla altrove.


GIANNI


Mmmhh..


22


MIRA                             Ma magari è proprio questo!

VITTORIO                 Ma che dici Mira! Smettila

MIRA                             Ma sì! Ho visto una storia così una volta in quel telefilm poliziesco..

“the  psicologist”  o  forse  era  “psichiatric”..  insomma  lei  era  una

casalinga frustrata che viveva tutta la sua vita per la casa e la famiglia..

poi un giorno incontra una tipa stramba al mercato che comincia a fargli

tutti discorsi strani no.. e lei diventa una specie di serial killer!

Fichissimo! Cioè è come se erano due persone ma invece era una!

Capito? Cioè, lei viveva come mamma, come moglie e come casalinga

ma non si “sentiva vissuta” né in un modo né in un altro.

GIANNI                        Brava Mira! (rivolto agli altri)

TANIA                          Olga è una serial killer?

GIANNI                        Ma certo! Cioè no! Ma la chiave è la stessa. Ascoltate: è un caso classico,

didattico direi. La vita di Olga, negli anni, si è andata identificando con

i propri ruoli: (rivolto a Mira) quello di madre, (a Vittorio) moglie e

(guardandosi intorno) casalinga.

MIRA                               Questo lo diceva pure il tipo del telefilm

VITTORIO                 E questo l’ho detto anche io. Non mi sembra che ci voglia la tua scienza!

GIANNI                        Aspetta.    Fammi finire! Questi sono i tre ruoli che la identificavano.

Identità signori. La base della psicologia. Naturale quindi che la pazien..

che  Olga  cercasse  in voi  una  corrispondenza,  una  conferma  che

probabilmente non trovava, non le veniva riconosciuta ed ecco che la

psiche, il suo subconscio, si è aperto una strada parallela, alternativa…

VITTORIO                 Cioè?

GIANNI                        Schizofrenia  signori!  E’  un  esempio  tipico  questo.  Olga  ha  due

personalità   opposte   e   parallele.   Probabilmente,   all’inizio,   le    sue

manifestazioni erano evidenti quando era sola in casa, durante la

giornata e nessuno di voi aveva mai avuto modo di accorgersene.

Chissà da quanto tempo! Anni magari! Pian piano poi la sua seconda

personalità ha preso il sopravvento sulla prima

TANIA                          Oh poverina..

MIRA                             Oh povera mamma. Ma è.. è grave?

GIANNI                        Grave.. no... sostanzialmente innocua nel suo caso.. credo


23


VITTORIO


Come “credo”? Sei tu lo psicologo!


MIRA


Può essere pericolosa?


GIANNI


Allo stato attuale direi di no. E’ importante però che il fenomeno non si estenda ulteriormente. Insomma Olga va trattata con delicatezza come fosse una bambina.


VITTORIO


Bah.. in fondo una bambina lo è sempre stata!


MIRA


Papà!


VITTORIO


Va bene, va bene.. e cosa possiamo fare noi ora?


GIANNI


Trattarla con assoluta normalità, non farle notare un atteggiamento diverso dal solito, da parte sua come da parte vostra


VITTORIO


Parli facile tu.. credimi Gianni, da una settimana a questa parte questa casa è diventata un inferno! Guardati attorno! Non una cosa al suo posto. Spesso rincaso alla sera e la trovo davanti la televisione senza che abbia preparato nulla per la cena. E ti sembra normale che alle nove di mattina lei sia già fuori a far compere? E noi qui a discutere di lei invece di essere al lavoro e a scuola?


GIANNI


Beh, no certo.. ma se fosse normale non sarebbe una patologia


TANIA


Dobbiamo avere pazienza con lei poverina. Anch’io rischiai uno shock anni fa quando entrarono i ladri in casa e mi rubarono l’intero guardaroba!


MIRA


Davvero?


GIANNI


(tragico) Rimase tre giorni senza parlare! Con gli occhi sbarrati notte egiorno! Una mummia!


TANIA


Notte e giorno!


MIRA


E poi?


GIANNI


Poi scoppiò in un pianto dirotto per altri due giorni


TANIA


Due giorni!


24


VITTORIO                 E sono cinque..

MIRA                             Caspita! E come andò a finire?

GIANNI                        Le ricomprai tutti i capi, uno ad uno.. e guarì all’istante

TANIA                          All’istante!

MIRA                             Ah, ecco

GIANNI                        (come di chi la sa lunga) Eeeh, la nostra psiche è una corda delicatissima:

a seconda di come la si tocca produce un suono diverso

In quell’istante si apre la porta ed entra Olga. E’ elegantemente vestita. Curata d’aspetto, con i capelli in ordine. Un’altra donna. Come al suo primo ingresso, porta con sé molti pacchi. Ma questa volta non si tratta di buste della spesa ma di articoli di vestiario delle marche più famose. Vittorio, Gianni e Tania si scambiano uno sguardo veloce. Mira le va incontro.

GIANNI                        (sottovoce) Mi raccomando nor-ma-li-tà

MIRA                             Mamma! (le prende i pacchi da mano) Lascia che ti aiuti

OLGA                            Oh, grazie tesoro.. ma ti senti poco bene?..

MIRA                             Te li porto io

Mira prende i pacchi, tranne uno ed esce da destra

TANIA                          (esagerata allargando le braccia) Ooolgaaa!

GIANNI                        (tra sé) Ecco.. appunto: normalità

OLGA                            Tania? Ma.. Gianni, Vittorio.. cosa fate qui a quest’ora del mattino? Non

dovreste essere al lavoro?

TANIA                          Sì ma Vittorio ci ha chiesto di venire per…

VITORIO                     (anticipando la gaffe di Tania) …per ritirare il foulard rosso di Tania

tesoro, ricordi?

durante questa fase Gianni osserva clinicamente Olga passeggiandole intorno

OLGA                            Certo che ricordo! E’ qui da una settimana. L’ho conservato proprio lì

(indica una cesta di vimini sulla destra).


25


durante questa scena Olga guarderà ripetutamente il proprio orologio e il telefono sulla colonnetta


TANIA


Bene, bene, bene. (agli altri, sottovoce) Se lo ricorda!


GIANNI


(sempre sottovoce) Bene. Così, naturali, come se nulla fosse!


OLGA


Avete.. ehm… vi.. trattenete a lungo?


VITTORIO


Olga!


GIANNI


(lancia uno sguardo di rimprovero all’amico)

giusto salutando Vittorio, vero Tania?


Ma no, no.. anzi stavamo


TANIA


Verissimo. Salutando. Stavamo salutando.


OLGA


Ha.. chiamato nessuno?


VITTORIO


Nessuno Olga, sono ancora le nove e un quarto! Chi vuoi che chiami a quest’ora?


GIANNI


(a parte a Vittorio e Tania) Tipico! Stato d’ansia, mania di persecuzione.Tipico!


OLGA


Nessuno appunto. Nessuno. (guarda l’orologio) Sono le nove e un quarto.


GIANNI


(c.s.) Tipico! La dimensione spazio temporale è deformata! Tipico!


VITTORIO


Ma tu guarda..


TANIA


Poverina!


OLGA


Tu.. tutto a posto?


VITTORIO


(poco naturale) Noi? Certo tesoro, certo. Tu piuttosto?


OLGA


Io, cosa?


VITTORIO


Tu, dico, cosa hai fatto di bello questa mattina?


OLGA


Oh, nulla di che.. sono stata dal parrucchiere, mi sono rifatta la maschera al viso e poi sono passata da.. aspetta guarda.. (apre il pacco che ancora ha in mano) ho comperato due vestitini per la prossimaprimavera!


26


VITTORIO


Ma.. siamo a gennaio!


OLGA


(li mostra a Tania) Belli vero?


TANIA


(che resta immobile a fissare Olga senza guardare i vestiti) Certo, belli sì..


VITTORIO


(a Gianni, sottovoce) Ma cosa se ne fa di due vestitini primaverili adesso?


GIANNI


Sshh.. (sempre sottovoce) ve lo dicevo no? Dimensione spazio temporale deformata! Probabilmente la sua psiche, ora, ha un disallineamento temporale: è convinta di essere in primavera!


VITTORIO


(sottovoce) Ma ci sono appena due gradi sopra lo zero lì fuori!


GIANNI


(con aria misteriosa di chi la sa lunga) Eh, lo fa Vittorio, lo fa!


OLGA


(sempre a Tania) E lo sai quanto li ho pagati?


TANIA


(come sopra) No.. non lo so..


OLGA


Settecentocinquanta euro!! Soltanto!! Non è fantastico?


TANIA


..tastico.. sì


VITTORIO


(gridando) Quanto??? Settecent..


GIANNI


(prendendolo a parte) Ma sei impazzito? Delicatezza ci vuole! De-li-ca-te-zza!


VITTORIO


Ma…


Mira entra da destra con la borsa per la scuola


MIRA


Ciao mamma, (la bacia) io scappo altrimenti faccio tardi anche per la seconda ora! Non preoccuparti per la cena oggi, preparo io una ricetta nuova: un esperimento, l’ho letto su un libro di ricette


OLGA


Ma..


MIRA


Niente ma, non vorrai mica fare tutto tu? (la bacia) ciao mamma! (a tutti) ciao


esce da sinistra

27


OLGA


(al marito) Caro ma… Mira sta poco bene?


VITTORIO


Ma no.. (tra sé) Una settimana di esperimenti…


GIANNI


Bene signori noi ora dobbiamo veramente andare vero Tania?


TANIA


..ndare certo, sì


OLGA


Ma come? Non siete venuti per il foulard?


GIANNI


Oh, certo sì.. che sbadati! (a Tania) Il foulard certo vero Tania?


TANIA


..foulard certo, sì


OLGA


E’ qui Tania, vieni


Olga e Tania si appartano verso destra dove si trova la cesta dentro la quale è il foulard di Tania.

Vittorio e Gianni restano a sinistra in disparte.


VITTORIO


(a Gianni, a parte) hai visto? Normalissima sembra! Come se niente fossesembra!


GIANNI


Sembra! Ma è così che fa! Hai visto come guarda continuamente l’orologio?


VITTORIO


Si ma..


GIANNI


E il telefono? Sono reazioni istintive caratteristiche del soggetto ansioso


VITTORIO


E’ istintivo anche spendere tutti quei soldi?


GIANNI


La globalità del fenomeno bisogna osservare! Non bisogna guardare il dettaglio Vittorio mio


VITTORIO


E tu me le chiami dettaglio settecentocinquanta euro?


OLGA


(a parte, a Tania, estraendo il fazzoletto dalla cesta) Eccolo, l’ho anche lavatoe stirato


TANIA


Grazie. (dopo aver gettato uno sguardo alla coppia di uomini presi dalla loro discussione, afferra il braccio di Olga poi sottovoce) Olga! A me puoi dirloOlga! (complice) Ehh?


28


OLGA                            Cosa?

TANIA                          Quanti anni ha?

OLGA                            C.. chi?

TANIA                          Ma come chi? Lui? Il tuo nuovo lui!

OLGA                            Ma… io non.. cosa dici Tania?

TANIA                          Ma dai siamo donne no? Le capiamo al volo noi certe cose! Ah, ma in

me troverai una complice sicura sai tesoro? D'altronde sembra che certi uomini se le càpino (fa il segno delle corna con le dita)

OLGA                            Ma ti assicuro Tania che io non…

TANIA                          Sapevo io che eri un acqua cheta!

OLGA                            Una che?

GIANNI                        (ad alta voce) Sei pronta?

TANIA                          Certo, arrivo! (ad Olga, prendendole il foulard di mano) Una mummia sono,

non preoccuparti!

VITTORIO                 Tesoro.. scusa ma devo andare anche io ora altrimenti faccio tardi

(guarda l’orologio) oddio, ancora più tardi di quello che è! (prende il soprabito e si avvia deciso verso l’uscio di sinistra con Gianni e Tania)

GIANNI                        Ciao Olga!

TANIA                          Ciao Olga.. (prima d’uscire, non vista ma a favore di pubblico, lascia scivolare

in terra il foulard)

Olga resta sola al centro della stanza

OLGA                            Te.. Tesoro? (sorride e si guarda l’abito che indossa) Tesoro..

Olga esce verso destra. Dopo poco rientra. Osserva il telefono. Guarda l’orologio. Esce nuovamente. Rientra. Si siede sul divano. Accende la tv. Guarda l’orologio. Spegne la tv. Si alza. Si osserva le unghie. Apre la borsetta estrae un piccolo specchio. Si osserva. Si aggiusta il rossetto sulle labbra.

Il telefono squilla. Olga si precipita a sedersi sul divano vicino al telefono. Il telefono squilla. Olga si aggiusta il vestito ed i capelli, poi rischiara la voce. Con la mano davanti la bocca fiuta il proprio alito. E’ pronta. Il telefono squilla. Olga alza il ricevitore.


29


OLGA

VOCE

OLGA

VOCE

OLGA

VOCE

OLGA

VOCE

OLGA

VOCE

OLGA

VOCE

OLGA

VOCE

OLGA

VOCE

OLGA

VOCE

OLGA

VOCE


Siiiiii? Prooonto?

Manila? Sei tu?

Certo micione, sono io! La tua Manila! E’ tu, gattone, chi sei?

(con voce quasi infantile) Sono un gattaccio cattivo cattivo che ha fatto

tante cose brutte e deve avere la sua punizione!

Ehm… ah sì?… e… sei stato davvero così cattivo?

Cattivissimo! Cattivissimo!

E… cosa ha fatto questo miciaccio?

Ha messo le zampe nella ciotola del latte!

Beh, non mi sembra tanto grave

….e poi è andato in giro per casa sporcando tutto con le sue zampotte

bagnate bagnate bagnate!

Ah, ma allora sei proprio un gattaccio cattivo!

Eh! Cattivissimo! Merito tanta punizione! Tanta, tanta, tanta

E... ehm.. che.. come.. voglio dire: a che genere di punizione pensavi?

La solita!

La… solita?

Sì, sì, sì!

(si guarda attorno come a cercare un improbabile aiuto) La solita certo… la..

solita

Ecco! Sono già pronto.

S.. sei pronto?

Pronto, pronto, pronto! Sì, sì, sì!


30


OLGA

Veramente io… (improvvisamente dall’altro capo del ricevitore si ascolta

entrare una seconda persona. Olga ascolta il dialogo):

VOCE2

(rischiarandosi la voce) Ehm.. ehm.. Signor Presidente è

permesso?

VOCE

(cambiando improvvisamente tono, imbarazzatissimo) S.. sì?

VOCE2

La stanno aspettando signor Presidente!

VOCE

As.. aspettando?

VOCE2

Per il consiglio di amministrazione! E l’ultimo venerdì

del mese oggi signor Presidente..

VOCE

Certo, certo che diamine! Non vede, signorina, che sono

al telefono? Ricordo, ricordo. Riferisca che arrivo entro

due minuti; ha capito? Sono al telefono con un cliente!

Olga ride

VOCE2

Va bene signor Presidente, a proposito! Ha chiamato sua

moglie e dice che…

VOCE

(sottovoce, irritato) Signorina! Può, cortesemente, lasciarmi

da solo?

VOCE2

Certo, certo. Mi scusi. L’aspetteranno signor Presidente!

VOCE

(rischiara la

voce, poi con il tono precedente) Man… Manila tesoro sei

ancora lì??

OLGA

Certo il mio micione Presidente!

VOCE

Hai… hai sentito tutto? (sottovoce) E’ che sono al lavoro miciaccia mia!

OLGA

(provocatoria) E perché non mi chiami da casa allora micione Presidente?

VOCE

Ma.. ma perché non posso! Ti ho sempre chiamato da qui e…

OLGA

…e poi perché a casa c’è tua moglie vero?

VOCE

Ma.. cosa c’entra questo? Manila, miciona mia, perché non pensiamo a

noi due adesso eh?


31


OLGA


E lei non sospetta nulla?


VOCE


Micinina mia lei chi?


OLGA


Tua moglie! Non sa nulla, nulla?


VOCE


(cambiando improvvisamente tono) Senta signorina! Io non pagoprofumatamente questo servizio per sentirmi ricordare quali sono i miei doveri coniugali ha capito?


OLGA


Ma io volevo solo sapere se…


VOCE


Lei non deve sapere un bel niente! Ma chi si crede di essere? E questo sarebbe un servizio professionale? Ah, ma adesso la redazione del giornale mi sentirà! Eccome se mi sentirà!


OLGA


Del giornale?


VOCE


Si cominci a trovare un altro lavoro.. signorina! (aggancia il ricevitore)


Olga resta interdetta con il ricevitore in mano


OLGA


Come del giornale?... (osserva il ricevitore, poi lo riaggancia)


Suona il campanello della porta. Olga alza istintivamente il ricevitore.

OLGA                            Siiii?

Suona ancora il campanello. Olga osserva il ricevitore.

OLGA                            Pronto?

Il campanello si fa insistente. Olga poggia il ricevitore e va ad aprire la porta. E’ Tania.


OLGA


Tania?? Ma…


TANIA


Ma quanto ci hai messo tesoro?? Non sarà già qui eh?


OLGA


Ma chi?


TANIA


Magari lo tenevi nell’armadio! Su, lasciami entrare!


OLGA


Ma.. e Gianni?


32


TANIA


(si china e raccoglie il foulard rosso, lo mostra e sorride) avevo lasciatoquesto!


OLGA


Oh, Tania!


TANIA


Si lo so è una scusa. Perdonami ma devo sapere! Tu lo sai, io non sono curiosa. Affatto! Se non vuoi dirmelo, fa nulla, davvero! Ma se vuoi sfogarti, parlare… allora fallo anche liberamente, in me troverai l’amica, la complice, la.. la.. insomma.. ma se non vuoi allora.. tranquilla sai? (come con un improvviso e incontrollato lamento, a mani congiunte) Ti pregoOlga raccontami! Io devo sapere!!!


OLGA


(tira un profondo sospiro) Dai.. vieni qui siedi..


Tania si precipita con un balzo felino sul divano e si predispone in una posizione d’ascolto


TANIA


Oh, beninteso, solo se vuoi mia cara eh?


Olga la raggiunge sul divano


OLGA


In realtà ho poco da dirti sai?


TANIA


Beh, lo vedremo..tu comincia.. ma in fretta perché Gianni mi aspetta qui sotto, potrebbe insospettirsi del ritardo e io rimarrei a metà della storia. Sarebbe insopportabile!


OLGA


Il fatto, vedi, è che io non…


TANIA


(volendo arrivare al sodo) Insomma c’è un altro? Eh? C’è un altro??


OLGA


Più d’uno credo


TANIA


C.. come?


OLGA


Intendo dire che a buon vedere dovrebbero essere più d’uno!


TANIA


Cioè.. vuoi dire.. tu.. insomma.. q.. quanti?


OLGA


Non so, almeno cinque o sei. Per ora.


TANIA


(deglutisce vistosamente) Pe.. per ora?


33


OLGA                            Beh, sì. Ho cominciato da solo una settimana, potrebbero aumentare a

ben vedere

TANIA                          (si asciuga la fronte con il foulard) Hai.. hai cominciato da una settimana?

OLGA                            (riflette) Più o meno, sì.. direi di sì. Tutto a posto?

TANIA                          Tutt.. sì, sì.. certo. Ma come fai a.. insomma.. cinque, sei.. loro non..

OLGA                            Oh, ma nessuno sa nulla degli altri!

TANIA                          Ah, ecco.. hai qualcosa di forte?

OLGA                            Un the? Un aranciata?

TANIA                          Lascia stare.. vai avanti!

OLGA                            Ecco..  quando  ci  penso  mi  sembra  quasi  irreale!  E’  tutto  così..

incredibile!

TANIA                          E lo immagino bene!!

OLGA                            E invece non puoi immaginare Tania, perché non è così come pensi

TANIA                          Ah no? Ascolta: in una sola settimana hai collezionato cinque o sei

amanti –neanche se lo ricorda!- e non sono ancora finiti! Oh sì che ho

capito bene mia cara! Eccome! Io avevo ben capito che eri un’acqua

cheta Olga.. ma tu sei addirittura uno Tsunami!

OLGA                            Ma non sono miei amanti!

TANIA                          Ah no?

OLGA                            No!

TANIA                          Ma.. da donna a donna.. come sono? Eh?

OLGA                            Mah.. non lo so!

TANIA                          Non lo sai??

OLGA                            Non li ho mai visti in faccia


34


TANIA                          Ma allora tu… non dirmi che… Oh Santo Cielo! Ora ho capito! Tu

pratichi quelle cose lì.. sado.. sadomosaiche!

OLGA                            Sado che?

TANIA                          Insomma, lo fate con le mascherine! Oh mamma quanto sei avanti! E i

completini di pelle? Gli stivali con i tacchi a spillo? Me li fai vedere?

OLGA                            Ma quale stivali! (alza il ricevitore) Eccola la mascherina!

TANIA                          Il telefono?

OLGA                            Sì. Da una settimana ricevo telefonate da uomini che… sì insomma, mi

vergogno a dirlo ma.. mi fanno la corte

TANIA                          A te?

OLGA                            Sì, lo so che vi sembra impossibile. Lo sembra anche a me. Ma è

successo. Anzi. La cosa incredibile è che continua a succedere!

TANIA                          Scusa Olga ma non capisco. Cosa succede in questa casa da una

settimana?

OLGA                            Nulla! Non succede nulla qui. Avviene tutto al telefono. Mi chiamano

ad orari fissi in genere.. chi tutti i giorni, chi un giorno sì e uno no..

TANIA                          Ma.. cosa ti dicono??

OLGA                            Mi corteggiano Tania! Ma non così.. normalmente!

TANIA                          (esausta)  Ho  paura  a  chiedertelo…  c..  cosa  significa  “non  così

normalmente”?

OLGA                            Beh, (sognante) è come nei film! Con quelle parole lì! O quasi mi

sembra.. e io mi sembro una di quelle attrici americane!

TANIA                          Oh mamma…

OLGA                            Ma non è sempre uguale. Alle volte è più.. romantico, dovresti sentire

sai? Con parole.. con parole che nessuno mi aveva mai detto Tania!

Dolci, romantiche… Beh… veramente non sempre.. altre volte poi..

TANIA                          (si fa interessatissima) Altre volte??


35


OLGA                            Beh.. non so.. è come se diventassero improvvisamente dei bambini

ecco!

TANIA                          Dei bambini?

OLGA                            Sì! Vogliono sempre giocare.. e ogni volta inventano un gioco nuovo.

Inizialmente non capivo bene, io di tante cose neanche ne immaginavo l’esistenza sai?

TANIA                          Posso immaginare sì (tra sé) oh, mamma!

OLGA                            Abbiamo anche dei nomi sai? Spesso nomi di animaletti..

TANIA                          Animaletti...

OLGA                            …certi animali neanche li conoscevo!

TANIA                          Ma con Vittorio? Voglio dire: questo è il telefono di casa!

OLGA                            Ah, ma questo non è un problema! So che può sembrare strano ma..

chiamano solo la mattina.. in genere dalle nove a mezzogiorno.. e solo nei giorni feriali!

TANIA                          Come un ufficio!

OLGA                            Beh… sì

TANIA                          Ma qualcuno di loro.. lo hai mai incontrato in casa? Eh??

OLGA                            Scherzi? (sorride) Io non voglio mica tradire Vittorio!

TANIA                          Ah no?

OLGA                            Ma no, che idea! Io amo mio marito!

TANIA                          Oh. Ma scusa se..

OLGA                            A me piace ascoltare le loro parole, tutto qui!.. mi piace sentirmi.. come

fossi.. insomma..

TANIA                          Oh, tesoro! Ma tu chi credi che siano quelle persone?

OLGA                            Beh.. uomini


36


TANIA                          Appunto.  Ascoltami  Olga,  tu  davvero  credi  che  quelle  persone

improvvisamente ti stiano facendo tutti insieme la corte? Non lo trovi, se non altro, inverosimile?

OLGA                            Beh, all’inizio anche a me in effetti…

TANIA                          Olga! Ti sei chiesta se per caso..

OLGA                            Mi fanno sentire così… importante, ecco

TANIA                          Ascolta è possibile che tu non capisca che..

OLGA                            (improvvisamente si alza come a non voler ascoltare oltre) Beh, adesso però è

meglio che tu vada, Gianni potrebbe preoccuparsi! (prende Tania sotto il braccio e la aiuta ad alzarsi a sua volta)

TANIA                          Ma tesoro!

OLGA                            Spero che torniate a trovarci presto mia cara…

TANIA                          Ma.. ma..

Raggiungono la porta d’ingresso. Olga la apre e spinge Tania oltre l’uscio.

OLGA                            Siete sempre così carini con noi!

TANIA                          Aspetta!

Olga chiude la porta. Olga si allontana. Il campanello suona. Olga si blocca. Torna indietro ed apre la porta. Tania è immobile dietro l’uscio.

TANIA                          Il foulard…

OLGA                            Oh! (prende il fazzoletto lasciato sulla spalliera del divano e lo porge a Tania),

che testa che hai! (chiude la porta e fischiettando torna verso la cucina)

Suonano alla porta. Olga sbuffa e torna verso l’ingresso. Apre. Non è Tania. Davanti a lei si presenta una bellissima ragazza di poco più di trent’anni. Vestita di un minuscolo abitino. Il suo modo di parlare e le sue movenze sono estremamente sexy.

MANILA                     E’ permesso?

OLGA                            Buon… buongiorno signorina, desidera?


37


MANILA                     Posso entrare?

OLGA                            Pre.. prego, si accomodi

MANILA                     Grazie. (Olga lascia entrare Manila e le chiude la porta alle spalle) Le chiedo

scusa se sono venuta da lei così senza preavviso ma comprenderà che

non avrei saputo come fare altrimenti. Le assicuro che non le ruberò

troppo tempo signora… signora?

OLGA                            Olga

MANILA                     Olga! (la osserva) Certo, certo Olga. E’ moldava anche lei?

OLGA                            Moldava? Io? Oh, no.. no.. che idea!

MANILA                     (continua ad osservarla) Beh, certo… decisamente no

OLGA                            Ci.. ci conosciamo?

MANILA                     Beh, in qualche modo sì. O meglio direi che lei conosce me. Cioè non

proprio me, ma… ma forse è bene che cominci dall’inizio chiarendole subito il motivo della mia visita vero?

OLGA                            Credo.. credo sia una buona idea

MANILA                    Posso accomodarmi?

OLGA                            Oh ma certo, mi scusi! (le indica il divano ma la ragazza è già seduta

accavallando le gambe con atteggiamento molto sensuale) prego…

MANILA                     Grazie. Mi scusi ma non è facile per me sa?

OLGA                            (sempre più confusa) Ehm, vuole qualcosa? Un the, un’aranciata amara

oppure…

MANILA                     Oh sì, gradirei volentieri un bicchiere di vodka se ce l’ha

OLGA                            Vo.. Vodka? Io non..

MANILA                     Va bene, va bene… allora un whiskey

OLGA                            Whiskey?

MANILA                     Beh, ce l’avrà un whiskey no?


38


OLGA


(si guarda intorno) Beh, io veramente non.. ma aspetti forse mio marito (apre lo sportelletto della colonnina vicino al divano e infatti trova una bottiglia di whiskey) ecco, dovrebbe essere questo!


MANILA


Oh Dio mio! Quindi lei è sposata?


OLGA


(con la bottiglia in mano) E’… è un problema?


MANILA


(le prende la bottiglia di mano e comincia a versarne copiosamente nel proprio bicchiere) Beh, diciamo che non aiuta a semplificare le cose diamine, leiche dice? (beve per intero e se ne versa dell’altro)


OLGA


Mi scusi signorina ma comincio a credere che lei stia sbagliando persona


MANILA


(sorseggiando) Davvero lei crede?


OLGA


(ride nervosamente) Beh, mi sembra evidente. Io non l’ho mai incontrataprima, e le assicuro che mi sarei ricordato di lei, eppure mi ha appena detto che dovrei conoscerla


MANILA


Bene allora, vengo al punto signora (beve fino in fondo il bicchiere)


OLGA


(si siede accanto a lei, attenta) Credo sia opportuno


MANILA


Il mio nome è Manila. Dovrebbe esserle familiare credo.


OLGA


Ma… Manila?? (si versa del whiskey nel bicchiere e lo beve tutto d’un fiato)


MANILA


Già. Oh, s’intende è un nome d’arte. Il mio vero nome è Svetoslava. Lei capisce che…


OLGA


Capisco.. capisco..


MANILA


Sono importanti anche i dettagli nel nostro lavoro! Il nome dev’essere semplice.. comune!


OLGA


Manila, certo


MANILA


Ecco. Il cliente ha sempre ragione. Se è questo che vogliono.. a me non costa nulla. Comunque ora le sarà un po’ più chiaro il motivo della mia visita credo


39


OLGA                            (si alza in piedi con il bicchiere in mano) Suppongo che le debba delle scuse

vero?

MANILA                     Scuse? Scherza? Sono io che le ho creato, involontariamente mi creda,

questo disturbo! Chissà quante telefonate avrà ricevuto ogni giorno! Da

quali personaggi! E non voglio pensare con suo marito! Che imbarazzo!

Che dice suo marito? Eh? Oh Dio mio che situazione assurda mi creda!

OLGA                            Veramente no, mio marito non ha mai…

MANILA                     Bene! Se non altro non dovrò fare le mie scuse anche a lui!

OLGA                            Senta Ma.. Manila, se devo esserle sincera però io non capisco come.. sì

insomma.. come è successo che qui (indica il telefono)…

MANILA                     Certo, lei ha perfettamente ragione! Dunque… io, sì insomma, lo avrà

capito che genere di lavoro è il mio..

OLGA                            Posso intuirlo

MANILA                     Tutto sommato un lavoro come un altro.. lei, ad esempio, che lavoro fa?

OLGA                            Io? Io non.. (si corregge) insegno! Io insegno. Scuola materna

MANILA                     Asilo? Oh mamma, una maestra! E le piace il suo lavoro?

OLGA                            S.. sì, molto

MANILA                     Bah.. contenta lei.. comunque.. un lavoro come un altro dicevo.. soldi

facili e sicuri, un buon guadagno, nessun rischio. Si tratta di annunci a

carattere.. sì insomma, lo avrà intuito no? Bene, non per vantarmi ma

Manila è la stella della rivista!

OLGA                            Ah, ecco.. della rivista

MANILA                     Capirà quindi che, dopo quasi una settimana senza ricevere alcuna

telefonata almeno dai clienti abituali, mi sono insospettita e ho chiamato la redazione. E lì ho capito!

OLGA                            Ha… capito?

MANILA                     Certo! Il numero Olga! Per uno strano scherzo del destino i nostri due

numeri telefonici, il mio e il suo, sono identici a meno dell’ultima cifra!

Il cinque io il sette lei! Capisce ora? Un cinque.. un sette…


40


OLGA


Lei vuol dire…


MANILA


Esatto! Uno stupidissimo errore di stampa! L’ultimo numero è stato pubblicato con il suo numero telefonico invece del mio.


OLGA


Oh mamma…


MANILA


Ecco perché non ricevevo più le telefonate da parte dei miei clienti!


OLGA


Ed ecco perché io allora… (indica nuovamente il telefono)


MANILA


Ma certo! E così, dal suo numero telefonico, sono risalita fino a lei Olga


OLGA


(delusa) Quindi si è trattato di questo…


MANILA


(estrae dalla borsetta una rivista) Eccola! Guardi, guardi! A pagina dodicitroverà anche il suo.. il nostro annuncio!


OLGA


(legge la copertina) Rosso di Sera…


MANILA


Una delle migliori nel settore mi creda. Trova di tutto, accompagnatrici, hostess, chat, annunci e appunto.. le cosiddette hot line. Il mio ramo diciamo.. Sa cosa sono?


OLGA


(beve ancora) Posso intuirlo


MANILA


Linee erotiche a pagamento. Mariti frustrati, uomini soli, professionisti annoiati o delusi dalla quotidianità domestica, ma anche ragazzi giovani in cerca di nuove esperienze, donne…


OLGA


(versa altro whiskey) Do.. donne?


MANILA


Eccome! Lei non immagina come si scatena la fantasia umana dietro al complice silenzio di una cornetta telefonica! (ride) Le assicuro che se potessi scriverne un libro diventerebbe un best seller! Poche regole ma chiare: nessuna domanda sulla vita privata del cliente, nessun appuntamento dal vivo. Tutto sommato è un servizio come un altro.. e mi creda, il nostro è un lavoro socialmente utile!


OLGA


(ironica) Beh, lo posso immaginare


MANILA


Ah, ma non nel senso che intende lei sa?.. Dico sul serio! Vede Olga, parlando con le persone si scoprono tante cose, si stabilisce una


41


confidenza come dire… particolare ecco. Unica. Con il vantaggio non

indifferente, di essere solo una voce e non un volto. Ci si lascia andare.

Si impara ad ascoltare. Manila conosce i lati nascosti, quelli mai rivelati,

di uomini, ragazzi, donne, coppie..

OLGA                            (bevendo ancora) Co.. coppie??

MANILA                     Coppie, coppie! Suvvia! Di cosa si stupisce? Lei non ha idea di quanti

matrimoni si sono ricomposti con la Manila terapia (ride). In questo momento, per esempio, sto seguendo una coppia di… canarini

OLGA                            Canarini??

MANILA                     (ride) Non l’hanno ancora chiamata? Meglio! Sono, come dire.. un po’

impegnativi! Così vogliono essere chiamati: marito e moglie, sposati da

anni, un classico. Lui un professionista megalomane irrisolto, lei una

donna frustrata, infantile e lussuriosa.. entrambi sull’orlo di una crisi,

sfogano la propria perversione dietro una linea telefonica

OLGA                            Oh, mamma, che mondo

MANILA                     Ah, ma è la normalità per me sa? Spesso si ha semplicemente bisogno di

una parete contro la quale far rimbalzare le parole. Altre volte invece, si

aspettano dei consigli. E’ qui l’assurdo, mi segua: la gente nella propria

vita reale, davanti agli altri, mostra una maschera così da sembrare,

forse per autodifesa, qualcun altro.. poi però, appena possibile, ama

nascondersi dietro il proprio perverso mondo virtuale, immaginario..

capisce? C’è tutto un mondo sintetico, artefatto, dove la gente -tutti sa?-

è   invece…   esattamente    sé   stessa!   Senza    più  maschera!    Capisce

l’assurdo?

OLGA                            (rapita dal discorso di Manila) Assurdo.. sì

MANILA                     (come  presa  da  una  considerazione  improvvisa)  Beh,  altrimenti  non

esisterebbe la televisione Olga… e non esisteremmo noi!

OLGA                            (confusa indica sé stessa) Noi?

MANILA                     Oh mi scusi ancora! Intendo noi.. del settore ecco. A lei poverina chissà

che confusione avrà creato tutta questa situazione!

OLGA                            Confusione? Sì.. certo.. un po’ ecco..


42


MANILA                     E pensare che questa storia è andata avanti per una settimana (ride

divertita)!

OLGA                            Quindi, mi scusi signorina Manila…

MANILA                     Manila! Soltanto Manila!

OLGA                            Sì… Manila.. quindi lei vuol dire che quelle telefonate erano… sì..

insomma.. non erano vere?

MANILA                     Vere?

OLGA                            Cioè… intendo.. non erano.. per.. per me?

MANILA                     Per lei? Ma come? Davvero lei ha pensato che potessero essere per lei?

Olga abbassa la testa

MANILA                    Ahi,  ahi…  credo  che  il  problema  sia  più  grande  di  quello  che

immaginavo.. (le si fa vicino) è stata anche lei vittima di questo mondo

irreale vero? (Olga la guarda ma non risponde) Ha pensato davvero che la

corte di quegli uomini fosse rivolta a lei. Ma, scusi, lei non era Manila..

OLGA                            Certo. Io non sono Manila. (si confronta con la donna) E’ evidente. Eppure

ad un certo punto sa? Pensavo di esserlo diventato, almeno per una

parte della mia giornata (ride), mi piaceva l’idea di essere corteggiata

come.. come una..

MANILA                     ..come una donna vuol dire?

OLGA                            Beh, sì..

Manila si guarda intorno, guarda l’orologio

MANILA                     A che ora rientra suo marito Olga?

OLGA                            Mio.. stasera.. verso le diciannove

Manila si alza, anche Olga si alza. Manila la osserva facendole un piccolo giro intorno

MANILA                     Bene. Abbiamo il tempo necessario.

OLGA                            Per cosa?


43


MANILA                     Si fidi di Manila. Questa è la mia materia.. signora maestra..

Buio. Luce. Gianni è seduto sul divano. Tania sul bracciolo si aggiusta il trucco guardandosi in un piccolo specchietto da borsa.. Vittorio passeggia nervosamente su e giù per la stanza sotto lo sguardo degli amici.

GIANNI                        Dai su! Magari Tania ha capito male

TANIA                          (candidamente) Ho capito benissimo invece!

GIANNI                        Ecco appunto..

VITTORIO                 E’… è incredibile!

GIANNI                        No, Vittorio, non è incredibile. E’ credibilissimo invece. Partiamo da

questo assunto: non c’è nulla di incredibile nella psiche di una donna

TANIA                          Grazie tesoro!

GIANNI                        Guarda che non era un complimento

TANIA                          Ah beh, allora…

VITTORIO                 (continuando il proprio pensiero) Si è convinti di conoscere una persona,

la propria moglie!

GIANNI                        Mai!

VITTORIO                 Mia moglie è una squillo!

GIANNI                        Ma che squillo! Non esagerare adesso!

TANIA                          Sì invece!

VITTORIO                 Sì invece

GIANNI                        Nominalmente forse. Solo nominalmente!

VITTORIO                 Bene: mia moglie è una squillo nominale! Ma che bello!

TANIA                          Ma cosa c’è di bello?

GIANNI                        Tania ti prego!


44


VITTORIO                 Ma poi dico io.. capirei (si volta con intenzione verso Tania)… un’altra! Ma

Olga!! Come può una donna come Olga?

TANIA                          Perché? Cos’ha Olga che non va?

VITTORIO                 Niente! Appunto! Lei non è… come te!

GIANNI                        Beh, ora non offendiamo però

TANIA                          (rivolta a Gianni) Perché ti offendi? E’ stato così carino invece!

GIANNI                        (sbuffa) Partiamo da un punto fondamentale: tua moglie ti ama e non ha

intenzione di tradirti

TANIA                          E’ così

GIANNI                        E’ così

VITTORIO                 Intanto però intrattiene conversazioni amorose con uomini sconosciuti!

TANIA                          Cinque o sei…

VITTORIO                 Cinque o sei!

GIANNI                        Cinque, sei, venti! Che importanza ha? Per lei è come un viaggio

misterioso,  l’esplorazione  di  un  mondo  sconosciuto.  Tua  moglie,

Vittorio, non è cosciente di quello che sta facendo. Vi ricordate che vi

dissi che Olga ha due personalità opposte e parallele? Ecco. Caso

didattico! L’una personalità non conosce cosa fa l’altra. Tu hai due

mogli Vittorio!

TANIA                          Noo? Due mogli? (a Vittorio) Ma lo sai che è reato?

VITTORIO                 (a Gianni) Ti prego falla tacere…

TANIA                          (torna a specchiarsi) Gli uomini! Non finisci mai di conoscerli!

GIANNI                        Ma la sostanza resta. Tipico! (infervorato dalla propria stessa diagnosi) E la

distanza tra le due è tanto maggiore quanto maggiore è la dissociazione

dalla sua vita quotidiana: in altri termini quanto più grande è la sua

insoddisfazione… (guarda con intenzione l’amico)

TANIA                          (tra sé) Oddio, credo di non aver compreso esattamente bene…


45


VITTORIO                 Insoddisfazione? E di cosa? Diamine.. Olga ha tutto quello che una

donna può desiderare! Tutto! Una casa, una famiglia, (si indica) un… un… insomma che bisogno aveva?

GIANNI                        Questo non devi chiederlo a noi Vittorio.. forse -ipotizzo- che Olga non

riceva le giuste attenzioni?

Pausa

VITTORIO                 Ma che c’entra questo?... forse qualche volta… può essere successo…

non lo escludo…

GIANNI                        Bene. Vedi? E’ un punto dal quale partire…

Nel frattempo, a parte, Tania gesticolando ricostruisce a mente il discorso di Gianni

VITTORIO                 (sbuffa) In che modo? Dopo tanti anni!

GIANNI                        (si  avvicina  all’amico)  Ascoltami.  Il  tempo  alle  volte  non  è  così

importante. Si può sempre ricominciare. Se vuoi che tua moglie torni

quella che era… c’è un solo modo. Ora farai come ti dico io. E lascia fare

a me. Questa è materia mia.

VITTORIO                 E sia.

TANIA                          Scusate!

Gianni e Vittorio si voltano

TANIA                          Avete detto che volete che sua moglie torni quella di prima è così?

GIANNI                        E’ così

TANIA                          Ma… quale delle due? Olga o l’altra?

Buio

Luce. Gianni e Tania, con tanto di grembiule salva abito, stanno apparecchiando la tavola. La tovaglia buona, candele e quanto possa dare l’idea di una preparazione accurata ed elegante. Vittorio non c’è.

GIANNI                        (prendendole dalle mani un bicchiere e mettendolo a tavola con attenzione) Tania, ti prego, non è importante che tu capisca


46


TANIA                          Ma perché? Non lo faccio a casa mia. Perché dovrei farlo ora?

GIANNI                        Per aiutare due amici. Passami l’altro piatto.

TANIA                          Ma Vittorio ha finito?

GIANNI                        (a voce alta) Hai finito amico mio?

VITTORIO                 (dalla cucina, fuori) Quasi!

GIANNI                        (a Tania) Quasi. (a voce alta) Serve aiuto?

Vittorio si affaccia dalla cucina sul fondo in maniche di camicia. Un grande cappello da cuoco sulla testa,un grembiule da cucina, un grande cucchiaio di legno in mano e ovunque –viso, camicia, grembiule, cappello- tracce di sugo

VITTORIO                 Credo manchi poco. Almeno così dice la ricetta. dieci minuti a duecento

gradi.

GIANNI                        Hai letto bene? E se fossero duecento minuti a dieci gradi?

VITTORIO                 (scappa dentro) Oh Dio!

GIANNI                        (ride) Dai scherzavo!

VITTORIO                 (riaffacciandosi) Non mettertici anche tu! Sai che non sono pratico con

queste cose!

TANIA                          Vuoi che venga di là?

GIANNI                        Lascia stare tesoro! Credo tu faccia meno danni qui. Passami la candela

piuttosto

VITTORIO                 Ma… (guardandosi intorno) non credi sia troppo? Voglio dire, non credi

possa insospettirsi?

GIANNI                        Lascia fare. L’impatto ci vuole. Reazione d’urto. Shock. Serve per

ristabilire l’equilibrio psichico tra le due personalità. Poi starà a te…

VITTORIO                 Sarà.. (rientra in cucina, poi da dentro) tu mi assicuri di aver portato a

termine i tuoi studi Gianni?

GIANNI                        Un po’ fuori corso forse. Da qualche parte a casa dovrei anche avere il

diploma di laurea


47


Suonano alla porta. Tania e Gianni si bloccano e si guardano. Il campanello suona ancora. Vittorio si affaccia


VITTORIO


Oddìo, ci siamo?


GIANNI


Così pare... ormai siamo in ballo, dobbiamo ballare


TANIA


Ora? Ma tu non hai mai voluto ballare!


VITTORIO


E’ lei! E adesso?


TANIA


Lei chi?


GIANNI


(a Vittorio) Tu vai dentro. Ti chiamiamo noi.


VITTORIO


Spero tanto tu sappia quello che stiamo facendo. (Rientra in cucina)


GIANNI


(tra sé) Lo spero tanto anch’io. (a Tania) vai tu!


TANIA


Sì. Vado io.


Ancora il campanello


GIANNI


Naturali. Dobbiamo essere naturali.


TANIA


Naturali. Dobbiamo essere naturali.


Mentre Tania si avvia alla porta, Gianni si sistema al tavolo in atteggiamento evidentemente e falsamente naturale. Tania apre la porta; di fronte a sé appare Olga, sorridente, con un miniabito molto sexy e, affianco a lei, Manila. Tania, di spalle, resta un istante immobile. Poi richiude la porta praticamente in faccia ad Olga e torna al tavolo.


GIANNI


Beh? Allora?


VITTORIO


(Si affaccia) Allora?


TANIA


Credo abbiano sbagliato


VITTORIO


Ma chi era?


TANIA


Due… così


GIANNI


Così come?


48


Suonano il campanello


VITTORIO


Ancora?


TANIA


(a parte a Gianni) Due di quelle…


GIANNI


Quelle quali?


Suonano ancora e con insistenza


VITTORIO


(avviandosi con passo deciso verso la porta con cucchiaio in mano e cappello da cuoco) Adesso mi sentono!


GIANNI


Bravo!


TANIA


(a Gianni) Ma che maniere!


VITTORIO


(apre la porta e si trova di fronte le due donne nell’esatta posizione in cui erano quando Tania ha chiuso la porta) Si può sapere cosa….


OLGA


(osserva atterrita l’uomo coperto di pomodoro che di fronte a lei) Mi scusi…credo di aver sbagliato appartamento…


VITTORIO


O.. Ol.. Olga?


OLGA


(anche lei sconcertata dall’abbigliamento del marito) Vittorio? Sei tu?


TANIA


Oh mamma! E’ Olga!


GIANNI


Olga?


OLGA


(lo osserva attentamente) Ma.. cos’è successo? Tania! Gianni.. (gli amici con un gesto impacciato salutano) Ti senti bene tesoro? E’ accaduto qualcosa?


VITTORIO


Come?.. Sì, certo!.. No, certo!


OLGA


Ehm.. (facendo segno di voler entrare mentre Vittorio, imbambolato, è appoggiato sullo stipite della porta) posso?


VITTORIO


Chi?


GIANNI


Vittorio, la signor… tua moglie sta chiedendo di entrare in casa. La sua.


49


VITTORIO                 Oh! Certo! Che stupido.. prego!

OLGA                            (presentando Manila ma non togliendo mai gli occhi di dosso al marito ) Lei è

Maria Assunta, una mia amica. (a Manila) Mio marito Vittorio.. e loro sono due amici: Gianni e Tania

GIANNI e TANIA Salve!

GIANNI                        (nella più totale confusione) Tania!

TANIA                          (c. s.) Gianni!

MANILA                     Piacere mio…

A parte Manila ad Olga

MANILA                     Ma quello col cappello sarebbe tuo marito?

OLGA                            Così dice lui...

A parte Tania a Gianni

TANIA                          Ma l’hai vista?? Quella sarebbe Olga?

GIANNI                        Così dice lei…

TANIA                          E l’altra? E’ l’altra moglie?

GIANNI                        Oh, Tania!

MANILA                     (rivolta a Gianni) Chiedo scusa, ma… ci conosciamo?

GIANNI                        Non so, non credo… generalmente non dimentico un volto, è una

deformazione professionale la mia!

TANIA                          Mio marito poi, certi.. volti li ricorda più di altri, glielo assicuro!

VITTORIO                 E’ una deformazione professionale

MANILA                     Ah, certo.. certo

OLGA                            (sempre più sconcertata si guarda intorno e si avvicina al tavolo) Ma.. è tutto

a posto?… c’è qualcosa che non va?


50


GIANNI                        Ma no, no… anzi! Semplicemente, vero Vittorio?, tuo marito ci ha

invitati a cena stasera e… (facendo segno a Vittorio di proseguire)

VITTORIO                 ….e così ho semplicemente pensato di preparare una cenetta ecco tutto!

OLGA                            Semplicemente? Ma, tesoro, tu hai riscaldato un bricco del latte due

anni e mezzo fa perché io ero a letto con l’influenza.. e ti si è anche bruciato… questa è tutta la tua esperienza culinaria!

VITTORIO                 Infatti…

GIANNI                        (prevenendo l’amico) Infatti ha fatto un corso di cucina!

VITTORIO                 Ecco.

OLGA                            Un… Dove? Quando? Se sei tutto il giorno al lavoro!

VITTORIO                 Infatti…

GIANNI                        (c. s.) Infatti studiava di notte!

VITTORIO                 Ecco. (a Gianni) Di notte?

GIANNI                        (confortando Vittorio) Di notte, di notte

OLGA                            Di notte? E io credevo che venissi di qui a vederti i filmini spinti in

televisione o le partite registrate…

GIANNI                        E invece studiava!

VITTORIO                 (a Gianni sottovoce) Non ti sembra di esagerare?

GIANNI                        Lascia fare, lascia fare…

TANIA                          E’ tutta la sera che cucina di là! Un uomo d’oro!

Manila prende Olga da parte

MANILA                     (sottovoce) Ma cosa mi hai raccontato? Quello sarebbe il marito che mi

hai descritto?

OLGA                            (c. s.) No! E’ un altro!

MANILA                     (c. s.) Un altro? Quanti mariti hai?


51


OLGA MANILA VITTORIO OLGA MANILA VITTORIO MANILA OLGA MANILA OLGA TANIA OLGA VITTORIO GIANNI TANIA MANILA OLGA TANIA VITTORIO GIANNI


(c. s.) Devo ancora capirlo… e ora che facciamo?

(c. s.) Beh, il tuo effetto l’hai già fatto. Hai visto come ti guarda? Ora

aspettiamo e vediamo… lascia fare a me…

Piuttosto… come mai… sì, insomma… ecco… (indicando l’abitino di

Olga) non ti ho mai vista così… con questo… cioè… carino sai? E’ tuo?

No…

(subito, ad evitare una gaffe di Olga)… ma è come se lo fosse!

Cioè?

(ad Olga) Ma come? Non lo hai ancora raccontato ai tuoi amici?

Raccontato? (confusa) Io… n.. non credo.. no…

Olga da oggi lavora nel mio negozio di moda!

(tra sé) Oh, mamma..

Un negozio di moda??!? Olga?

Già…

Un… da oggi… e che… ehm.. quale… davvero??

(all’amico, a parte) Naturalezza! Sii naturale!

E come si chiama?

“Pizzo & Pizzicotto”!

(tra sé) Oh, mamma…

Ooohh….

(a parte a Gianni) ma hai sentito? Pizzo & Pizzicotto!! Mia moglie!

E… che genere tratta?


52


VITTORIO                 (sempre a parte) con un nome così! Cosa vuoi che tratti? Addobbi per le

chiese!

OLGA                            Ecco si tratta di… (cerca disperatamente Manila con lo sguardo)

MANILA                     …intimo, lingerie, pizzo… il paradiso della seduzione femminile!

VITTORIO                 Ecco appunto!

In questa scena Gianni chiama a parte Vittorio, mentre Manila chiama a parte (opposta) Olga.

Tania resta immobile seduta al centro della scena sul divano senza capire ciò che le avviene attorno.

I due dialoghi potranno alternarsi.

GIANNI                        Ma non capisci proprio!

VITTORIO                 Oh, sì che capisco! Capisco eccome!

GIANNI                        Non fermarti all’apparenza! Tua moglie è quell’altra!

VITTORIO                 Maria Assunta? Cominci anche tu ora? Con quel nome poi? (la osserva

meglio) me la ricorderei!

GIANNI                        Olga! Parliamo di Olga! Intendo l’alter ego! Ricordi? La dissociazione!

Lei è sé stessa. Ma anche no!

VITTORIO                 Mi spaventi..

GIANNI                        Ascolta, devi farle capire che a te non serve l’altra! A te basta la vera

Olga! Quella di prima!

MANILA                     Hai visto che faccia tuo marito? Abbiamo fatto centro!

OLGA                            Mi sento in colpa! Hai visto cosa ha preparato? Non lo aveva mai fatto!

MANILA                     Dobbiamo affondare il colpo ora!

OLGA                            Mi spaventi..

MANILA                     Ascolta, devi fargli capire che a te non serve lui! Tu ti basti!

OLGA                            A cosa?


53


VITTORIO                 Ti sembra facile..

GIANNI                        E io che ci sto a fare?

VITTORIO                 Comincio a chiedermelo da qualche minuto

GIANNI                        Dobbiamo affondare il colpo ora!

VITTORIO                 Mi preoccupi..

GIANNI                        Ascolta (parla nell’orecchio di Vittorio)

OLGA                            Ti sembra facile..

MANILA                     E io che ci sto a fare?

OLGA                            Ma non so se…

MANILA                     Ascolta (parla nell’orecchio di Olga)

TANIA                          (come presa da un improvvisa considerazione) Comunque io avrei un certo

appetito!

Il gruppo si ricompone

GIANNI                        Ma certo! Vero Vittorio? Quanto manca alla tua ricetta?

VITTORIO                 Non è una mia ricetta! L’ho presa lì sul…

OLGA                            Davvero?? Una tua ricetta?

VITTORIO                 Ecco in realtà…

GIANNI                        (spingendo l’amico in cucina) Vai a vedere no? Non vorrai che si scuocia!

(rivolto alle donne) Ehh, la modestia dei grandi cuochi!

OLGA                            (a voce alta) Ehm.. sei sicuro che non ti serva aiuto?

VITTORIO                 (dalla cucina) Ma no! E’ tutto sotto controllo


54


GIANNI                        Sentito? Sotto controllo! Olga tu accomodati sul divano con la tua

amica. Fai come fossi a casa tua. Io e Tania finiamo di preparare la tavola

TANIA                          Ma perché noi? (indicando Olga) Se ora c’è…

GIANNI                        (anticipando l’ennesima gaffe, trascina la moglie verso il tavolo) Vieni cara,

lasciamole chiacchierare

TANIA                          Ma…

Cominciano ad apparecchiare la tavola mentre Manila a Olga si siedono sul divano

MANILA                     (sottovoce) Olga, mi scusi, (indicando, non vista, Gianni e Tania) ma sono

amici suoi quei due lì?

OLGA                            Loro? Sì.. sono amici di famiglia.. perché?

MANILA                     Ecco..  non  so  se  faccio  bene  a  dirtelo  ma…  sì,  insomma…  ho

riconosciuto la voce!

OLGA                            La.. voce?

MANILA                     Un cliente. Ha capito ora?

OLGA                            Un.. oh mamma! Vuole dire che… che Gianni è un suo… voglio dire…

oooh!

MANILA                     Non solo Gianni. Tutti e due.

OLGA                            Anche mio marito??

MANILA                     Ma no!... Lei! La moglie!

OLGA                            Ah, beh… Ta.. Tania!!? Oh, mamma! Ma ne è sicura?

MANILA                     Cara mia, faccio questo mestiere da anni. Una voce è come un volto per

me. Non mi sbaglio mai. (sorride) Sono loro!

OLGA                            Loro chi?

MANILA                     La coppia di canarini!

OLGA                            Gianni e Tania??


55


MANILA                     (ride) Lui è un canarino giallo appena caduto dal nido e con la zampetta

ferita… lei la sua canarina che vola in suo aiuto…

OLGA                            E… e lei?

MANILA                     Io? Io sono una passerona di passaggio con cui giocare

OLGA                            Una… Ohhh! (arrossisce)

Rumore di stoviglie che cadono dalla cucina. Improvvisamente Vittorio lancia un urlo lancinante

OLGA                            Vittorio!

GIANNI                        Restate qui! Vado io! (esce)

TANIA                          Vengo anch’io! (esce)

OLGA                            Aspettate! (esce)

Resta Manila, da sola, che di spalle al pubblico segue lo sviluppo delle vicende in cucina

VITTORIO                 (da fuori) Ahi, ahi, ahi….

GIANNI                        (c.s.) Cos’è successo?

VITTORIO                 (c.s.) Prendimi la padella col sugo piuttosto! Brucia!

GIANNI                        (c.s.) Ahi! Ma scotta!

VITTORIO                 (c.s.) E io cosa ho detto?

TANIA                          (c.s.) Hai detto “brucia”! Non “scotta”!

VITTORIO                 (c.s.) Allontanatemela vi prego!

GIANNI                        (c.s.) Stai parlando di mia moglie o della padella?

VITTORIO                 (c.s.) Gianni!!!

OLGA                            (c.s.) Devi prenderla dal manico Gianni!

GIANNI                        (c.s.) E’ una parola sta saltellando! Vuoi fermarti per favore?

56


VITTORIO                 (c.s.) La padellaaaa! Qualcuno prenda la padellaaa!

GIANNI                        (c.s.) Lasciala! Lascia a me!

TANIA                          (c.s.) Attenti!

VITTORIO                 (c.s.) Ahhhhh!

TANIA                          (c.s.) Ahhhhh!

MANILA                     Ehm.. tutto a posto lì dentro?

VITTORIO                 (entra in scena tenendosi la mano) La mia mano! Ahi!

TANIA                          (dietro a lui piangendo e con il vestito sporco di sugo) Il mio vestito!!! Uh!

Entrano in scena anche Olga e Gianni. Tania si butta disperata sul divano battendo i piedi e alternando singhiozzi a incomprensibili litanie piagnucolanti. Vittorio, completamente ricoperto di schizzi di sugo, corre saltellando intorno al divano soffiandosi sulla mano come in un’inedita danza della pioggia. Gianni torna immediatamente in cucina e rientra poco dopo portando del ghiaccio.

MANILA                     Qualcuno faccia qualcosa!

GIANNI                        Ecco, metti un po’ di ghiaccio sulla mano!

Vittorio esegue

VITTORIO                 Ahi!! Brucia ancora di più ora! (e ricomincia il suo carosello attorno al

divano)

GIANNI                        Ma il ghiaccio non può bruciare!

VITTORIO                 La colpa è mia! E’ mia la colpa!

TANIA                          (gridando lamentosa) Nessuno pensa a me!!

MANILA                     Bisogna stringere la parte con un elastico!

OLGA                            E dove lo trovo ora?

VITTORIO                 Qualcuno faccia qualcosa!

GIANNI                        Un momento.. sto pensando


57


VITTORIO                 (senza interrompere la sua danza sincopata) No, ti prego, non farlo!

TANIA                          Il mio vestitoooo!

GIANNI                        Ci sono! Dell’acqua! (e va in cucina)

MANILA                     Olga! La giarrettiera!

OLGA                            La cosa?

MANILA                     (solleva la gonna per mostrare la propria giarrettiera ad Olga) Questa!

in quell’istante entra Gianni con un vassoio in mano e sopra una brocca d’acqua e alcuni bicchieri. Alla vista della coscia di Manila lascia cadere il vassoio in terra

VITTORIO                 La mia acqua!

TANIA                          Il mio vestito!

Gianni rapidamente rimette la brocca e i bicchieri sul vassoio e rientra in cucina

MANILA                     Adopera l’elastico della giarrettiera per fasciare la mano!

OLGA                            (sottovoce a Manila) Ma mi vergogno!

VITTORIO                 Qualcuno faccia qualcosa!

OLGA                            E va bene…

Olga si solleva il vestitino e, timidamente, slaccia la propria giarrettiera lasciando intravedere la gamba. In quel momento rientra Gianni nuovamente con il vassoio, la brocca con l’acqua e i bicchieri. Alla vista di Olga lascia cadere nuovamente il tutto in terra.

In quello stesso istante si apre la porta d’ingresso ed entra Mira. Aperta la porta si trova di fronte: Manila ed Olga con il vestitino sollevato; Vittorio con grembiule e cappello da cuoco completamente coperto di sugo che corre intorno al divano soffiandosi sulla mano, Tania che batte i piedi e si lamenta, Gianni immobile con il vassoio in terra ai suoi piedi.

Alla vista di Mira i cinque si immobilizzano ognuno nella propria posizione.

MIRA                             Oh scusate! Ho sbagliato casa!

Riesce e chiude la porta. Gli altri restano immobili. La porta si riapre lentamente. Mira non crede a suoi occhi

MIRA                             Ma.. mamma?


58


OLGA


(con forzata naturalezza ma senza perdere la propria posizione) Siii?


MIRA


Pa.. papà?


VITTORIO


(idem) Siii?


GIANNI


Ragazzi,   so    che    può    sembrare    la    classica   frase


da


film.


Ma


effettivamente le cose non sono così come sembrano


MANILA


Salve!


VITTORIO


Ti prego Gianni non intrometterti più nella mia vita!


GIANNI


Ah, bel riconoscimento! Voglio ben vedere come ti tiri fuori da solo da questa situazione adesso! (incrocia le braccia offeso e si siede sul divano accanto a Tania)


MIRA


Fo.. forse è meglio


che torno


tra qualche ora vero? Sì, forse sì.


Decisamente.

Vittorio ed Olga muovono verso la figlia


VITTORIO


Ma no, cosa dici? Stavamo soltanto…


OLGA


Sì, stavamo soltanto.


MIRA


Cosa “stavate soltanto”?


VITTORIO


Soltanto… (cerca Gianni con lo sguardo)


GIANNI


E’ inutile che mi guardi! Te la vedi da solo adesso.


OLGA


Ma sì insomma… niente di particolare… papà era di là che preparava una sua nuova ricetta.


VITTORIO


Sì, e mamma stava provando dei nuovi capi di pizzo.


MIRA


Niente di particolare avete detto?? Mamma!


Papà!


Ma


che


vi   siete


calati?


OLGA


Calati?


59


MANILA                     (rivolto a Tania e Gianni) Bene! Credo sia opportuno che noi andiamo di

là ad aprire un buon vino per la cena! Cosa ne dite?

GIANNI                        Come? Ah, sì.. sì.. certo!

TANIA                          Andate, andate voi. Io volevo seguire quello che…

GIANNI                        (prendendola per il braccio) Tania, tesoro ! Ha ragione la signorina! Aiutaci

a scegliere i vini tesoro!

TANIA                          Ma io sono astemia

Manila, Tania e Gianni escono vociando verso la cucina

VITTORIO                 (ai figli indicando il divano) Sedetevi

Mira si siede sul divano e Vittorio e Olga si siedono sui braccioli

MIRA                             Forse è bene che mi spieghiate un po’ di cose che dite? A quanto pare

non era solo la mamma ad avere atteggiamenti strambi…

OLGA                            Io?

VITTORIO                 Ecco Olga.. credo sia opportuno che prima siamo noi due a spiegarci un

po’ di cose. Giusto?

Musica. Segue una scena muta nella quale Olga e Vittorio si raccontano le reciproche verità

OLGA                            …non so.. sapevo che era un errore telefonico, qualcuno che aveva fatto

il numero sbagliato.. ma inconsciamente non volevo ammetterlo o forse ho soltanto preso al volo la situazione… insomma io non lo so…

VITTORIO                 Tu capisci che avere una squillo come moglie….

MIRA                             Papà!

VITTORIO                 E va bene, va bene…

OLGA                            …tutte quelle attenzioni, quelle parole… anche se dette così… io vi

chiedo perdono ma.. per la prima volta in vita mia mi sono sentita… ecco… mi sono sentita…

MIRA                             Considerata. (si avvicina alla mamma e le prende la mano) Mamma credo

che parte della colpa sia anche nostra. Abbiamo sempre dato per


60


scontato che tu ci fossi e così… insomma credo che sia evidente che senza di te non è la stessa cosa!

improvvisamente dalla cucina entra Tania commossa seguita da Gianni, che cerca di fermarla, e Manila

TANIA                          Ooh, ma che storia commovente! (singhiozzo) Sembra un film!

OLGA                            Tania!

GIANNI                        Scusami Vittorio! Ma non abbiamo potuto fare a meno, dalla cucina si

sentiva tutto e…

TANIA                          …non benissimo a dir la verità! Tante cose non sono riuscita ad

ascoltarle, ad esempio quando raccontavi del micione presidente che…

GIANNI                        Tania!

TANIA                          Uff.. ma che ho detto?

GIANNI                        In fondo però avevo ragione io

VITTORIO                 E sarebbe?

GIANNI                        E’ un problema d’identità! Quando si hanno dei vuoti esistenziali si

cerca un’identità alternativa, rifiutando di essere se stessi!

MANILA                     E.. la sua d’identità?

TANIA                          (prendendolo sotto braccio) Mio marito è psicologo signorina! Lui sa bene

qual è la sua identità!

MIRA                             (ridendo) E tu papà? Hai fatto tutto questo per la mamma?

VITTORIO                 Beh, diciamo che io.. beh.. sì insomma… ma.. ehm.. il negozio di pizzo?

OLGA                            (sorride) Tutta un’idea sua (indica Manila) così come il resto

VITTORIO                 Ma perché? Cosa c’entrava lei?

MANILA                     Beh, in realtà c’entro eccome

TANIA                          (a parte a Gianni) Stai a vedere che avevo ragione io: è la seconda moglie!


61


GIANNI                        Tania ti prego…

OLGA                            Lei in realtà non è quella che sembra.. come tutto il resto d’altronde

GIANNI                        Ci risiamo.. ecco Pirandello

TANIA                          La signorina è Pirandello?

MANILA                     Il mio nome d’arte è.. Manila

Gianni resta a bocca aperta

VITTORIO                 Manila?

TANIA                          Lo vedi tesoro? E poi Pirandello è un nome da maschio!

VITTORIO                 Lei è la vera squillo?

MANILA                     La vera squillo (guarda Gianni estremamente imbarazzato)

MIRA                             Adesso sì che si capisce!

GIANNI                        E sì che si capisce… (a Tania) capisci ora?

TANIA                          (sottovoce) Certo che capisco! Anche la seconda moglie è una squillo!

Che tempi!

GIANNI                        (sottovoce) Tania! Questa donna è Manila! Capisci?! Manila!

TANIA                          Ho capito, ho capito, Man… (realizza) oohh!!

MIRA                             Beh, però è un lavoro affascinante! Posso chiederle l’amicizia?

OLGA                            Mira!

MANILA                     Beh.. non è quello che pensate! In realtà sono solo delle voci quelle che

conosco.. la persona, come dice Gianni, sono spesso diverse.

VITTORIO                 Hai visto, Gianni, tutte le tue teorie di psicologia femminile?

GIANNI                        (si schiarisce la gola e cambia il tono della voce per non essere riconosciuto) E

ma le voci alle volte sono tutte così simili tra loro!

TANIA                          Tesoro? Ma come parli?


62


VITTORIO


Gianni? Sei Tu? O sei impossessato dall’anima di Freud?


MANILA


Non per me. E’ il mio lavoro. Ogni voce per me è come un volto e le ricordo tutte molto bene


TANIA


Tutte?


MANILA


Tutte…e comunque anche noi abbiamo un’etica professionale e quello che mi viene raccontato resta per così dire… nel confessionale


GIANNI


Ah, ecco…


MANILA


Mi preoccuperò io di far cambiare il numero telefonico sulla rivista! In qualche modo mi sento anche io responsabile di questa cosa!


VITTORIO


E’ sicura, Manila, che si tratti di una colpa?


MANILA


Che vuol dire?


VITTORIO


Quello che è evidente signorina. Senza questo scherzo del destino non ci sarebbe forse stato il modo di spiegarsi tante cose. A questo proposito Olga, visto che il negozio è saltato… io pensavo che… sì, insomma ecco…


OLGA


Cosa?


VITTORIO


Pensavo che se tu volessi… insomma, volessi tornare a lavorare… io e i ragazzi saremmo… insomma loro sono grandi ora e…


OLGA


Grazie! Ci ho pensato sapete? Ma ho capito che il mio posto di lavoro è questo.. è qui la mia vita. Quella vera, di Olga intendo.. sto bene qui.. insomma credo proprio che questa sia la mia identità.


MIRA


E poi, mamma, credo che in cucina ci sia decisamente bisogno della tua presenza (tutti ridono)


VITTORIO


Oh Dio!! Me lo stavo dimenticando!! La cucina! Il forno!! (guarda l’orologio) Oddìo! Brucia tutto! (corre in cucina)


MIRA


Ma si può sapere cosa ha preparato papà?


GIANNI


Una sorpresa! Lo sa solo lui! Ha trovato una tua ricetta dice.. di là in cucina


63


OLGA                            Una delle mie? Oh, mamma!

MIRA                             Beh, perché preoccuparci? Cos’altro potrà mai accaderci oggi?

GIANNI                        Allora accomodiamoci no? Io ho un certo appetito!

OLGA                            Siamo in tanti, dovremmo stringerci un poco…

con battute a soggetto il gruppo si accomoda attorno alla tavola apparecchiata

GIANNI                        Allora Vittorio, è pronto questo miracolo della cucina?

VITTORIO                 (compare dal fondo con il vassoio ricoperto in mano) Forse un po’ bruciato

ma… è la mia prima volta, mi perdonerete!

OLGA                            Oh, tesoro! Ma quale ricetta hai preso?

VITTORIO                 Non so, era lì. Sulla credenza (poggia il vassoio sul tavolo) dall’aspetto non

è male sapete?

OLGA                            Sulla credenza? Vicino al fornello?

MANILA                     Mmmhhh… e che profumino

OLGA                            Ma tesoro quella è la ricetta…

VITTORIO                 Pronti? E uno.. e due…

Vittorio scopre il vassoio. Sorride. Tutti si azzittiscono.

OLGA                            …del polpettone!

Tania scoppia a piangere. Sipario.

FINE

64