MISTERO DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
Dai testi del Vecchio e del Nuovo Testamento
LETTORI:
Annunciatore
Profeta
Cristo
Sion
Corifeo, coro maschile
Corifea, coro femminile
Annunciatore Io canterò la mia canzone
al mio diletto
la mia canzone di amico
la mia canzone intorno alla sua vigna.
Il mio diletto aveva una vigna
Sopra un colle
fecondo d’olio:
e le fece in giro una siepe
e la ripulì delle pietre
e la piantò di scelti vitigni
e vi edificò una torre, nel mezzo,
e vi scavò uno strettoio…
E si aspettò che gli facesse dell’uva
e gli diede lambrusche.
E si aspettò che gli facesse dell’uva
E gli diede lambrusche.
Profeta Ora voi dunque, che abitate Gerusalemme
e voi, uomini della terra di Giuda
siate voi giudici tra me e la mia vigna!
Che cosa potevo io fare di più per la mia vigna!
Le strapperò via tutto intorno la siepe
e sarà devastata!
Butterò giù il suo chiuso
e sarà tutta pestata!
E la ridurrò deserta.
Né più potata sarà, né sarchiata,
e verran su sassi e spini!
E darò un comando alle nubi
che non piovan più
sulla mia vigna!
2
ANNUNCIATORE La sua ombra si allungava sui monti
ed i suoi tralci sopra i cedri divini…
i suoi pampini allungava fino al mare
e i suoi sarmenti fino al fiume lontano…
E perché ora hai abbattuto il suo muro
e la vendemmiano tutti quelli che passano?
L’ha devastata il cinghiale, della selva
e la fiera selvatica la divorava…
PROFETA E io mi aspettavo che facesse dell’uva
e mi diede lambrusche!
E io mi attesi che mi facesse del bene
ed ecco ingiustizia!
E giustizia
ed ecco grida e lamenti!
Ascoltate voi
Cieli!
E sta’ bene attenta tu, terra!
Poiché è il Signore che parla!
Un bue lo conosce il suo padrone
ed un asino la greppia del suo padrone,
ma Israele me non mi conosce
e il mio popolo non impara proprio nulla!
Non uno c’è
che cerchi la giustizia!
Non uno c’è
che giudichi con verità!
Mettono tutte le loro speranze nel nulla
e continuano a parlare di cose inutili.
Han concepito il tormento
ed han partorito il delitto.
Hanno rotto le uova dei serpenti,
hanno tessuto le tele del ragno:
se uno vorrà mangiare di quelle uova
ne morirà e quella che si vorrà covare
rompendosi
darà fuori un serpente.
Le loro tele non diventeranno mai vestiti
non potranno mai coprirsi con i loro tessuti,
tutte le loro occupazioni fatiche inutili!
Le mai piene dei frutti del delitto!
3
I loro piedi vanno di corsa a fare il male
sempre pronti a versare sangue innocente,
tutto il loro filosofare trame inutili!
Devastazione e dolore
dove passano.
Non trovano più la via che porta alla pace
e non c’è senso in tutti i loro itinerari.
Le loro rotte si sono tutte imbrogliate.
Chi le segue non sa cos’è la pace.
Annunciatore La terra è piena d’argento
e di oro!
Non c’è più musica per i loro tesori!
E tutta piena di cavalli
è la terra
e innumerevoli sono le loro quadrighe!
Profeta E tutta piena di idoli
è la terra!
Hanno adorato le opere delle loro stesse mani.
Quello che le loro dita avevano fatto!
E si è incurvato l’uomo
e si è infiacchito il suo vigore.
Per queste cose,
come la lingua del fuoco divora la paglia
e il suo calore della fiamma la brucia,
così la loro razza come una scintilla sarà
e la loro semente volerà via come polvere!
ANNUNCIATORE Oliva ubere
bella
fruttifera
speciosa, chiamò il Signore il tuo nome…
Al risuonare della sua alta parola
Divampò un fuoco, in lei…
e fu combusta.
PROFETA Io
ti avevo piantata.
Vigna eletta,
seme genuino!
E come mi sei diventata tanto amara?
La giustizia abitava dentro di te,
ora sei piena di assassini!
4
Il tuo argento si è cambiato tutto in scoria
Il tuo vino è allungato con l’acqua.
I tuoi principi sono infedeli,
conniventi coi ladri!
Tutti si attaccano ai loro guadagni,
tutti corrono dietro alle mance!
Non fanno giustizia sopra a un uomo indifeso
e la causa di una vedova
non arriva nemmeno, fino a loro.
Guai a questa gente peccatrice.
Al popolo appesantito dal peccato
al seme infetto
ai figli scellerati!
Guai!
Voi che aggiungete casa a casa e campo a campo
occupando tutto lo spazio
fino ai confini!
Forse che abiterete voi soli su tutta la terra?
Di queste cose ne ho piene le orecchie
e vedrete se tutte quelle case non resteranno deserte
grandi e belle senza nessuno che le abiti!
Dieci ettari di vigne faranno una fiaschetta di vino
e trecento sacchi di semente daranno solo tre sacchi.
Guai!
Voi che vi alzate al mattino solo a bere
e bevete fino alla sera
per scaldarvi nel vino!
Cetra e lira e timpani e flauti e vino nei nostri conviti!
E non vedere il lavoro di Dio
e quanto lavorino le sue mani voi non pensate!
Per questo il mio popolo è tenuto in servitù,
perché non ebbe criterio;
e i suoi nobili li consumò la fame
e la sua gente appassì per la sete.
Per questo l’abisso ha spalancato il suo ventre
ed ha aperto la sua bocca smisurata
e ci cadranno dentro gli eroi e il popolo
e i sublimi e i gloriosi!
5
Guai!
Voi che tirate attorno il delitto
Con le redini della sciocchezza.
Ed il peccato
come i legacci di un giogo!
Guai!
Voi che chiamate male il bene e il bene male!
Voi che fate vedere le tenebre come luce
e la luce come tenebre.
Voi che cambiate quello che è amaro in dolce
e quello che è dolce in amaro!
Guai!
Voi che siete sapienti
ai vostri occhi
e assennati
giudicandovi da voi stessi!
Guai!
Voi così resistenti a tracannare vino
Voi così bravi a portare le sbornie!
Voi che fate giusto un colpevole
in vista delle mance
e un giusto lo derubate anche della sua giustizia!
Guai ai profeti insensati
che vanno dietro ai loro sogni
e non vedono nulla!
I tuoi profeti, o Israele, sono come le volpi nel deserto.
Ci sono in giro in mezzo al mio popolo
delle facce di bronzo
pericolosi come gli uccellatori per gli uccelli
che mettono lacci attorno
e pastoie
per uccellare uomini.
Come una rete piena di uccellini
Così sono le loro case
piene di inganno,
e per questo sono magnificati
e ben pagati.
6
Vedono ombre e strologano bugie.
Non è vero che avete visto fantasmi inconsistenti
e avete pronunciato oracoli inventati
e poi dite: è parola dell’Eterno,
mentre io non ho proprio parlato?
Hanno ingannato il mio popolo
Dicendo:
Ecco la pace!
E la pace non c’era.
E se tiravano su un muro
lo impastavano con l’argilla
senza paglia.
Diglielo a quelli che lo edificano
che cadrà.
Verrà una pioggia violenta
a sommergerlo
e farò rotolare pietre enormi
che gli vengano addosso dall’alto
e soffierò un gran vento di tempesta
che lo farà saltare in pezzi
e distruggerò il muro
e lo raderò a terra
e si potranno vederne le fondamenta
e cadrà
e si spaccherà nel mezzo sbriciolandosi
e vi dirò:
Non c’è più il muro!
E non ci sono più nemmeno quelli che lo impastavano.
Guai ai pastori
che disperdono e fanno a pezzi il mio gregge!
Guai ai pastori di Israele
Che pensavano a pascolare se stessi!
Bevevate voi il latte
E vi coprivate voi con la lana
e la persona grassa la uccidevate
e non pascevate il mio gregge!
Quella che era malferma non la irrobustisce
E quella che era malata non la guariste.
7
E quella ferita non la legaste.
E quella smarrita non la riportaste.
E quella perduta non andaste a cercarla!
E con severità comandavate su loro
e con forza!
E si dispersero le mie pecorelle
poiché non c’era un pastore:
e finirono in pasto a tutte le fiere dei campi.
E andarono errando per tutti i monti
i miei greggi.
E per tutte le alture
e per tutta quanta la terra!...
ANNUNCIATORE Si incendiò l’ira furiosa dell’Eterno
con il suo popolo
ed allungò la sua mano
e lo percosse
e si turbarono i monti….
E i loro morti furono come dello sterco
In mezzo a tutte le piazze.
E la tua mano è ancora distesa…
E leverà un segnale di battaglia
lontano
e fischierà
fin dai confini del mondo.
Ed ecco rapido velocemente verrà.
Le sue frecce saranno ben appuntite
e tutti i suoi archi ben tesi.
Gli zoccoli dei suoi cavalli come la lava
E le sue ruote come l’avventarsi della tempesta!
Il suo ruggito come quello di un leone.
Ruggirà come i giovani leoni
e morderà
e terrà bene la preda
l’abbrancherà
e non ci sarà chi gliela strappi!
E risuonerà quel giorno come un rumore di mare:
CORO M. Guardiamo sopra la terra!
Ed ecco tenebre di sciagura,
ombre funeste!
E la luce s’è fatta scura nel buio.
8
CORIFEO Guardai la terra ed ecco:
era vuota
E i cieli!
E non c’era in essi più luce!
Vidi i monti…
ed ecco erano sconvolti,
e le colline tutte conturbate.
Guardai a lungo
e un uomo più non c’era,
e ogni uccello del cielo era cessato.
CORO M. Ci aspettavano la luce
ed ecco le tenebre…
Un gran splendore
e andammo attorno nel buio!
Come dei ciechi tastavamo lungo il muro
E brancicavamo
come gente senz’occhi.
Ci impigliammo nel meriggio come se fosse caligine,
in ombre piene di nero,
come dei morti!
CORO F. Ci aspettavamo la pace,
e non si ha bene!
Tempo per guarire,
ed ecco l’ansia e il terrore!
PROFETA E curavamo la piaga della figlia del popolo mio
dicendo: Pace. Pace!
E la pace non c’era.
CORIFEO E diventammo
tutti noi
come immondezza…
CORIFEA Come un panno su cui si spurga il sangue
Tutte le nostre giustizie!
CORO F. E cademmo
Come le foglie del creato…
CORO M. E le nostre iniquità ci travolsero
come un vento
portandoci attorno…
PROFETA Grida forte!
Non smettere!
Come una tromba esalta la tua voce!
Ed annunci al popolo mio le loro colpe
e alla casa di Giacobbe i suoi peccati!
9
Poiché mi cercano
giorno dopo giorno
e pretendono di sapere le mie strade,
come gente che opera la giustizia.
E non ha abbandonato il proprio Dio!
CORO F. Perché digiunammo
E non ci degnasti di uno sguardo?
CORO M. Perché ci umiliammo
e tu nemmeno te ne accorgesti?
PROFETA Le nostre mani sono macchiate di sangue!
Le vostre dita di iniquità!
Le vostre labbra pronunciano bugie
e la vostra lingue articola l’inganno
E quando stenderete le vostre mani
volterò gli occhi.
E quando raddoppierete le preghiere
Non darò ascolto!
ANNUNCIATORE Piangi
come una fanciulla
mia gente!
Voi ululate, pastori!
Poiché il giorno del Signore degli eserciti
sopra tutto quel che è superbo ed eccelso,
e sarà umiliato!
E sopra tutti i cedri del Libano
sublimi ed eretti,
e sopra tutte le querce di Basan,
e sopra tutti i monti più alti,
e sopra tutti i colli elevati,
e sopra ogni altissima torre,
e sopra ogni muro munito,
e sopra tutte le navi di Tarsis
e sopra tutto quel che è meraviglioso a vedersi…
E sarà incurvata l’altezza degli uomini
e sarà umiliata la maestà degli eroi
e si leverà il Signore solo
in quel giorno!
PROFETA Suonate forte con le trombe
In Sion!
Ululate
sul monte mio santo!
10
Si conturbino tutti gli abitatori del mondo
poiché viene il giorno del Signore!
Poiché è vicino!
Giorno di tenebre
e di caligine,
giorno di ombre e di tempesta…
Poiché viene il gran giorno
e tanto amaro!
11 CANTO DELLA CITTA’ VENDEMMIATA
ANNUNCIATORE Ah!
Come siede sola la città
che era piena di popolo!
Ululando piangeva nella notte…
Lacrime sopra le sue guance…
CORO M. Videro Te,
e furono dolenti i monti…
L’abisso diede il suo alto lamento,
l’altitudine levò alte le mani…
CORO F. Sole e luna si chiusero nelle loro dimore!
ANNUNCIATORE A chi ti somiglierò.
Gerusalemme,
a chi ti somiglierò per consolarti?
Immenso come il mare
è il tuo dolore.
Chi verrà a medicarti?
SION Signore,
guarda!
E vedi in quale avvilimento son ridotta!
Tutti voi che passate per la strada
guardate!
E vedete se c’è un dolore come il mio!
Poiché il Signore mi ha vendemmiata
nell’infuriare della sua ira.
Lanciò un fuoco dall’alto
e me lo fece penetrare nelle ossa.
Tese un laccio ai miei piedi
e mi rovesciò indietro…
E mi ridusse così,
desolata,
a disfarmi tutto il giorno nel dolore
CORIFEO Ho udito un grido
Come di donna partoriente!
Voci di angoscia
come di puerpera!
È la voce della figlia di Sion
quasi morente,
di lei che tende le sue mani
SION Guai a me!
Che la mia anima vien meno
Per i miei figli uccisi!
12
CORIFEA Nel mio ventre?
Nel mio ventre ho dolore!
I pensieri del mio cuore sono inquieti.
Voce di tromba ha udito la mia anima!
Clamore di battaglia!
CORO M. Fuori uccide la spada!
CORO F. E dentro casa sta anche lì la morte!
CORIFEA Ci saranno più grida che vino
nelle piazze!
Venne meno ogni letizia!
CORO F. Fu portato via il gaudio!
La città fu lasciata in abbandono
E la disgrazia preme alle sue porte
CORIFEO Figliola del mio popolo!
Mettiti indosso il mio cilicio
E cospargiti di cenere!
Mettiti in lutto!
Come quando muore il figlio solo…
Pianto amaro!
CORO F. I figlioli di Sion
così nobili!
Rivestiti di oro primo!
Come son diventati…
vasi fragili,
opere delle mani di un vasaio!
CORIFEO Ascoltate voi, donne,
e insegnate alle vostre figlie un lamento,
e ciascuna alla sua compagna un pianto,
poiché la morte è salita per le nostre finestre!
E cadranno cadaveri di uomo
come escrementi
sopra tutta la terra,
e come fieno dietro le spalle du chi miete,
e non c’è chi lo raccolga…
E’ come quando, se son rimaste poche olive,
scuotono i rami.
e i raspi,
quando è finita la vendemmia…
SION Chi mi verserà acqua sopra il capo?
Chi mi darà fontane di lacrime per gli occhi
e piangerò giorno e notte!
ANNUNCIATORE A chi ti somiglierò, Gerusalemme?
A chi ti somiglierò
per consolarti?
13
Immenso come il mare è il tuo dolore.
Chi verrà a medicarti?
CORO M. Videro te
e si dolevano i monti!
Il mare diede il suo alto lamento.
Il cielo levò in alto le sue mani…
CORO F. Sole e luna si chiusero nelle loro dimore.
CORIFEA Dolore in me
sopra dolore!
Dentro di me il mio cuore piange.
Ecco il grido della figliola del mio popolo, da lungi
SION Mi si son disfatti gli occhi
per le lacrime!
Il mio cuore s’è tutto sconvolto…
Mi si son versate in terra le mie viscere,
nello strazio del popolo mio!
Allor che il bimbo e il lattante languivano
per le piazze della città…
Alle loro madri chiedevano:
dov’è il frumento
e il vino?
E si accasciavano come feriti
sulle piazze,
per morire
sulle ginocchia delle madri.
CORO F. Più candidi della neve, i tuoi figlioli,
più nitidi del latte,
più coloriti dell’avorio antico,
più belli dello zaffiro!
Il loro volto ora è più vile del carbone…
La loro pelle è seccata,
fatta come di legno!
CORIFEA Oh!
Perché s’è offuscato così l’oro?
Mutato s’è il bel colore!
Si son disperse le pietre del santuario
agli angoli di tutte le piazze…
CORO F. Fu devastato il grano!
Fu intorbidito il vino!
L’olio diventò insipido!
Andò perduta la messe del campo!
CORO M. Fu infeconda la vigna
E il fico morì.
Il melograno, la palma ed il melo
E tutti gli alberi della campagna
seccarono.
14
ANNUNCIATORE A chi ti somiglierò, Gerusalemme,
a chi ti somiglierò per consolarti?
Immenso come il mare è il tuo dolore.
Chi verrà a medicarti?
CORIFEO Voce di uno che dice: grida!
E io dissi. Che cosa griderò?
Ogni carne è fieno,
e tutta la sua gloria è come il fiore del campo
Si è disseccato il fieno.
E cadde il fiore.
CORO M. E’ cessata la gioia!
Il cuore abbiamo mesto
e gli occhi spenti.
Ruggiremo di dolore,
come degli orsi
CORO F. e gemeremo
come colombe
sospirando.
CORIFEO Oh! Se tu squarciassi i cieli
e discendessi!
Davanti al tuo volto si scioglierebbero i monti!
Tu nascondesti la tua faccia
da noi,
e ci buttasti via,
in mano al nostro peccato…
CORIFEA Ma tu sei nostro padre,
e noi del fango
e tu ci hai fatti
e siamo tutti opera delle tue mani.
CORO M. e F. Ti scorderai allora per sempre, di noi,
lasciandoci, per lunghe età abbandonati?
ANNUNCIATORE Dice il Signore:
potrà una donna dimenticare il suo bambino?
E non soffrire per il figliolo delle sue viscere?
E se anche questa lo potrà dimenticare
Io non mi dimenticherò di voi,
dice il Signore.
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PROFETA Io ti ho amato
Con un amore eterno…
Per questo io ti sollevo,
avendo pena.
Ora consolati,
consolati, popolo mio!
Dice il Dio vostro.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e richiamatela.
CORIFEO Voce di uno che dice: grida!
E io dissi: che cosa griderò?
Ogni carne è fieno,
e tutta la sua gloria è come il fiore del campo.
Si è disseccato il fieno.
E cadde il fiore.
ANNUNCIATORE Voce di uno che grida
nel deserto:
preparate le vie del Signore!
Ecco:
il Signore verrà,
Lui,
potente!
Ed il suo braccio avrò vittoria!
Come il pastore pascola il suo gregge
fra le sue braccia prenderà gli agnelli
e li alzerà al suo petto:
porterà lui i piccolini!
PROFETA Ecco:
io prenderò un ramo tenero dal cedro,
dal vertice più alto dei suoi rami.
Lo strapperò,
e lo pianterò su un monte alto.
Sul monte eccelso d’Israele lo pianterò.
Ed eromperà germinando
E farà frutto.
E abiteranno in lui tutti gli uccelli:
faranno il nido sotto l’ombra delle sue rame.
E sapranno tutti che io, il Signore,
umilia il legno alto
ed esaltai il legno verde
e feci sfrondare il legno secco.
Io, il Signore, l’ho detto.
E lo feci.
ANNUNCIATORE Uscirà un ramo
Dalla radice di Iesse;
16
ed un fiore verrà su dal suo ceppo.
E riposerà sopra di lui lo spirito del Signore:
lo spirito della Sapienza
e dell’intelletto,
lo spirito del consiglio
e della fortezza,
lo spirito della scienza
e della pietà.
E lo riempirà lo spirito del timore del Signore.
CORIFEO Non giudicherà secondo quel che appare agli occhi,
e non darà sentenze secondo quel che gli orecchi han saputo
ma giudicherà con giustizia i poveri
e darà sentenze con equità
in favore dei mansueti del mondo.
E sarà la giustizia il cingolo dei suoi fianchi
E la fedeltà la cintura dei suoi reni.
CORIFEA Abiterà insieme con l’agnello e il lupo,
e il leopardo si adagerà con il capretto.
Il vitellino e il leone e la pecora staranno insieme.
e basterà il piccolo bambino a redarguirli.
Ed un bambino appena slattato starà a giocare
sopra la buca dell’aspide:
e nella tana del serpe
anche un lattante infilerà la manina…
Non faranno più male
e non uccideranno più
sopra tutta la mia santa montagna,
poiché la terra sarà tutta ricolma
della scienza del Signore,
come le acque di un mare
che la copre.
CORIFEO Chi crederà a quel che abbiamo sentito?
e l’azione Signore
a chi fu svelata?
Egli crescerà su come un virgulto,
come radice da una terra assetata…
Non c’è bellezza in lui,
non c’è splendore…
CORO F. Noi lo vedemmo…
E non c’era in lui aspetto
che lo facesse desiderabile…
CORIFEA Il disprezzato…
era l’ultimo degli uomini
l’abbandonato,
l’uomo dei dolori,
e che conosce il soffrire…
CORO M. E come nascosto
era il suo volto,
17
e spregevole..
sì che non ne facemmo nessun conto
CORIFEO Davvero
Portò lui le nostre pene,
si prese addosso tutti i nostri dolori…
Ed a noi parve come un povero lebbroso
un percorso da Dio
ed un umiliato!
CORIFEO Lui fu ferito
per le iniquità nostre,
fu maltrattato
e calpestato
per i nostri delitti!
CORO F. Il castigo della nostra pace fu su Lui,
e per le sue lividure
noi guarimmo!
CORO M. Tutti noi avevamo errato
come pecore:
ciascuno s’era smarrito
sul suo sentiero…
Ed il Signore pose sopra di Lui
l’iniquità di noi tutti.
PROFETA Per i delitti del mio popolo
Percossi Lui!
S’è offerto Lui,
perché Lui ha voluto:
e non aprì la bocca.
Come un agnello sarà portato a morte
come un agnello starà silenzioso
davanti a quei che le tosa
e non aprirà la sua bocca…
CORO F. E il Signore lo consumò
nel dolore.
ANNUNCIATORE Lo piangeranno
con un pianto grande,
come si piange un unigenito,
e saran pieni di dolore, per lui,
come è dolore per la morte del primogenito.
18
CANTO DEL REDENTORE VENIENTE
ANNUNCIATORE Ed egli,
giunto in un luogo che si chiamava Getsemani,
in italiano frantoio,
disse ai discepoli:
CRISTO la mia anima è triste
fino a morire.
Restate qui
e vegliate un po’ con me.
ANNUNCIATORE E si staccò da loro quanto un tiro di sasso
e si mise in ginocchio
e cadeva al suolo con la faccia per terra.
E cominciò ad essere preda allo spavento
ed all’angoscia
E ad essere triste.
E diceva:
CRISTO Padre!
Se è possibile
passi via da me questo calice,
senza che io lo debba bere…
Ma non quello che voglio io, sia fatto,
ma quel che vuoi tu.
ANNUNCIATORE Ed entrava in agonia
E sudava sangue…
Gocce di sangue che cadevano fino a terra.
E ritornando lì trovava dormienti
CRISTO Voi non poteste vegliare un’ora,
con me?
Dormite, allora, e riposatevi.
L’ora è venuta
in cui il figliolo dell’Uomo
sarà dato nelle mani dei peccatori.
PROFETA Uno
ho cercato
che fosse triste con me:
e non ci fu.
19
Cercai uno che mi venisse a consolare,
e non lo trovai.
ANNUNCIATORE E in quel momento arrivò Giuda
uno dei dodici,
e con lui una gran turba armata di spade e di bastoni.
E si avvicinò a Gesù
e disse:
CORO M. Salve! Maestro!
ANNUNCIATORE E lo baciò.
E Gesù gli disse.
CRISTO Amico,
che cosa vieni a fare?
Con un bacio
tradisci il figlio dell’Uomo?
ANNUNCIATORE E gli misero le loro mani addosso:
e lo arrestarono.
Allora i discepoli
abbandonatolo
fuggirono.
CORO F. Il respiro della nostra bocca.
L’unto,
il re,
per i peccati nostri è stato preso!
CORO M. E noi non ne facemmo nessun conto!
PROFETA Come un agnello sarà condotto al macello,
come una pecora non aprirà la sua bocca
sotto le mani di colui che la tosa…
CORO M. E noi non ne facemmo nessun conto.
ANNUNCIATORE Ora,
i capi dei sacerdoti e tutti il Sinedrio
cercavano la testimonianza contro Gesù,
per farlo morire.
e non ne trovavano,
anche se molti falsi testimoni s’erano presentati.
Intanto gli uomini che facevano guardia a Gesù
si facevano gioco di lui.
Lo percuotevano coi pugni,
e gli sputavano in viso.
E dopo averlo bendato lo colpivano
e gli chiedevano
CORO M. Cristo!
Indovina un po’ chi ti ha percosso!
20
ANNUNCIATORE E Gesù stava in silenzio.
PROFETA Come una pecora sotto le mani di chi la tosa,
come un agnello non aprirà la sua bocca…
CORO F. E noi non ne facemmo nessun conto…
PROFETA Il mio corpo
Io lo diedi a chi mi colpiva,
e le mie guance a chi mi strappava la barba.
La mia faccia non voltai via da coloro
che mi insultavano
e mi sputavano addosso…
ANNUNCIATORE E gli domandarono.
CORO M. Se tu sei Cristo,
se tu sei il figlio del Benedetto,
diccelo!
Io ti scongiuro per il Dio vivente!
ANNUNCIATORE Gesù rispose:
CRISTO Io lo sono.
E voi vedrete il figlio dell’Uomo
assiso alla destra della Potenza
venire
sopra le nubi del cielo.
ANNUNCIATORE Allora il Sommo sacerdote si stracciò le vesti
dicendo:
CORO M. Ha bestemmiato!
Ecco: ora voi avete udito la bestemmia!
Che ve ne pare?
ANNUNCIATORE E quelli risposero
CORO M. E’ reo di morte!
PROFETA Fu levato di mezzo con l’omicidio
e con l’ingiusta giustizia!
E fu contato, lui, coi delinquenti.
CORO F. Lui!
Che non fece mai male!
Sulla cui bocca non fu mai la menzogna!
Davvero portò Lui le nostre pene,
si prese addosso tutti i nostri dolori!
ANNUNCIATORE E fu portato a Pilato
che lo flagellò.
E i suoi soldati riunirono tutta la coorte
e lo spogliarono
e lo ammantarono di porpora,
e messa insieme una corona con delle spine
gliela calcarono sulla testa.
CORIFEA Uscite fuori!
E guardate, figliole di Sion!
21
Guardate il re!
Con che corona lo coronò sua madre!
Re dei Re
E signore dei signori!
CORO M. F. Alzate o porte i cardini!
E spalancatevi voi,
porte eterne!
Ed entri il Re della gloria!
CANTO DELLA GLORIA DEL RE
CORIFEA Tu sei il più bello
fra tutti i figli degli uomini!
Tutto splendente
nella tua bellezza!
SION Ecco:
erompe dal mio cuore un bel canto!
Recito la mia canzone al Re.
La mia lingua è come penna da scrivano
rapido scrivente…
Tu sei splendente, nella tua bellezza,
più di tutti i figlioli dell’uomo!
Grazia diffusa è intorno alle tue labbra!
Cingiti la tua spada al tuo fianco
o potentissimo!
Con le tue decorazioni e i tuoi ornamenti.
Esci a marciare!
Felicemente avanza,
o Re!
Per la verità e la giustizia…
Le tue frecce sono acute:
i popoli ti saran sottomessi:
verranno meno i nemici del Re!
Il tuo trono per i secoli eterni!
Scettro di giustizia è lo scettro del Tuo regno.
Tu prediligi la giustizia.
Ti hai odiato l’iniquità.
Per questo li unse Dio,
il tuo Dio,
con un olio di letizia
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più di tutti i tuoi compagni.
Di mirra, di aloe, di cassia,
dan profumo fragrante i tuoi vestiti!
ANNUNCIATORE Venne allora fuori Gesù,
portando la corona di spine
e il purpureo mantello.
E Pilato disse loro:
CORO M. Ecco l’uomo.
CRISTO Io
sono l’uomo
che provò la miseria
sotto la verga del suo sdegno…
Mi spinse avanti
e mi condusse nelle tenebre
e non in luce
Me soltanto percosse
e ripercosse
con la sua mano
lungo tutto il giorno.
Egli ha fatto invecchiare la mia pelle
e la mia carne.
Mi ha spaccato le mie ossa…
Mi ha seppellito sotto i sassi,
mi circondò di fiele amaro e di affanno…
Mi depose nei luoghi delle ombre,
come i morti eterni…
Mi ha costruito un muro tutto intorno,
che non uscissi!
Mi ha murato,
gravando ceppi ai miei piedi.
Anche se io gridavo e lo chiamavo al soccorso,
egli respinse il mio pregare.
Mi sbarrò le mie vie con immani pietre.
Cancellò i miei sentieri.
Per me fu come un orso appostato,
come un leone nascosto negli agguati.
Mi ha spezzato
e tutto rotto
e frantumato,
lasciandomi solo, in desolazione,
abbandonandomi.
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Tese il suo arco
e prese me come un bersaglio
per le sue frecce…
nei miei reni ha conficcato le punte
della faretra,
scaricandola tutta!
Son diventato la derisione del mio popolo!
La canzone della gente, tutto il giorno!
Egli mi satollò con erbe amare,
egli mi ubriacò con l’assenzio…
Mi ha spaccato tutti i denti ad uno ad uno
Mi ha cibato di cenere.
La mia anima è respinta dalla pace…
Dimenticai lo star bene…
Come a un uccello m’hanno dato la caccia
I miei nemici!
Senza ragione! Come un uccello mi hanno catturato
Rovinò in una buca la mia vita…
Ed una pietra m’hanno messa addosso…
Una passò sopra il mio capo
di dilaganti acque…
e dissi: muoio!
CORIFEA Tutta la testa è ferita
e il cuore afflitto!
Dalla pianta dei piedi fino al sommo el capo
Non c’è in lui cosa sana!
CORO F. Ferita,
e lividura,
e piaga enfiata,
non fasciata,
non medicata,
non lenita con l’olio!
CORO M. E noi vedemmo…
Ed era come un lebbroso,
come un percorso da Dio,
ed un umiliato…
CORIFEO Ma fu piagato per le nostre ingiustizie
E fu premuto per i nostri delitti.
Il duro prezzo della nostra pace fu su di lui,
per le cui lividure noi guarimmo!
ANNUNCIATORE E lo portarono via,
per metterlo in croce.
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E lo seguiva gran folla di popolo
e di donne,
che si battevano il petto
e mettevano lamento
sopra di lui.
CORIFEA Oh!
Perché s’è offuscato così l’oro?
Mutato s’è il bel colore!
CORO F. Il respiro della nostra bocca,
l’unto,
il Re,
per i peccati nostri è stato preso!
A Lui noi dicevamo:
noi vivremo
in mezzo ai popoli
sotto la tua ombra!
ANNUNCIATORE Ora Gesù, voltandosi verso di loro,
disse.
CRISTO Figlie di Gerusalemme!
Non state a piangere per me,
ma per voi piangete!
E per i vostri figli!
Poiché ecco venire i giorni nei quali si dirà:
beate le donne sterili
ed i seni che non hanno mai partorito
e le mammelle che non hanno allattato!
Allora si arriverà a dire alle montagne:
cadeteci addosso!
E alle colline: copriteci!
Poiché se questo avviene al legno verde
che cosa sarà mai
del legno secco?
ANNUNCIATORE E giunti al luogo chiamato Teschio
lo misero in croce.
E con lui due briganti,
uno alla destra
e l’altro alla sinistra.
E Gesù in mezzo.
PROFETA Lui che non fece mai male!
Su la cui bocca non fu mai la bugia!
Gli furon dati dei malvagi, per morire.
Fu messo in conto con i delinquenti!
Portò Lui i peccati di molti!
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ANNUNCIATORE Ora vicino alla croce,
stavano la madre
e la sorella di sua madre, Maria,
e Maria di Magdala.
E Gesù, vedendo lì sua madre
e il discepolo che amava,
disse alla madre:
CRISTO Donna,
ecco il tuo figliolo!
ANNUNCIATORE E poi
disse al discepolo:
CRISTO ecco la madre tua!
ANNUNCIATORE E da quel momento il discepolo la prese con sé.
CORIFEA O bellissima fra le donne!
Dov’è mai andato il tuo diletto?
Dove il tuo amore declina?
SION Io me ne andrò alla montagna della mirra!
Io me ne andrò alla collina dell’incenso!
Il mio diletto…
candido e fiorente…
I suoi capelli come la porpora del re
quando ondeggia nell’acqua dei canali…
il mio diletto come un mazzolino di mirra…
fra i miei due seni avrà dimora…
CORO M. Dove mai andò il tuo diletto,
o bellissima fra le donne?
Dov’è finito il tuo amore?
SION Come un grappolo d’uva di Cipro
è il mio diletto, per me,
dalle vigne di Engaddi!
Come un melo tra gli alberi del bosco
così il mio diletto in mezzo ai giovani…
Sul mio letto,
nel cuore della notte,
cercai l’amato dell’anima mia…
lo cercai e non lo trovai.
CORO M. Dove mai andò il tuo diletto,
o bellissima fra le donne?
Dove il tuo amore declina?
SION Sostenetemi con fiori,
riempitemi di mele!
Poiché io muoio d’amore!
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Prima che muoia il giorno,
prima che inclinino le ombre,
ritorna!
Torna, mio amato,
come un capretto,
come un giovane cervo sui monti!
CRISTO Son venuto nel mio giardino,
sorella mia,
sposa,
ha colto la mia mirra e il mio balsamo,
ho mangiato il mio favo e il mio miele,
ho bevuto il mio vino e il mio latte…
Mangiate, amici!
Bevete e inebriatevene, o cari!
SION La tua sinistra sotto la mia testa,
e la tua destra mi abbracci!
Ti farò bere il vino degli aromi
e il succo delle mie melagrane….
CRISTO Mettiti come un sigillo sopra il tuo cuore,
come un sigillo sopra il tuo braccio…
Poiché l’amore è forte
come la morte,
inesorabile come l’inferno della gelosia…
le sue vampate sono vampate di fuoco e di lampi.
SION Ma lui se n’era andato…
Era scomparso,
e non l’ho più trovato,
l’ho chiamato,
e lui non m’ha risposto…
La mia faccia si è riempita di pianto
e le mie palpebre sono diventate caligine
CORO F. Dove mai andò il tuo diletto,
o bellissima fra le donne?
Dove declinò il tuo amore?
SION Riempiti di fiori!
Stipatemi intorno di mele!
Poiché io muoio d’amore!
ANNUNCIATORE Ora,
uno dei malfattori che erano in croce
lo insultava dicendogli:
CORO M. Non sei Tu il Cristo?
E allora salva Te e noi!
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ANNUNCIATORE Ma l’altro lo sgridava dicendo:
CORO M. Non temi Dio neppure Tu,
che patisci il suo stesso supplizio?
E’ per noi giusto,
che riceviamo quel che ci siamo meritati.
Ma costui non fece nulla di male.
ANNUNCIATORE E diceva a Gesù:
CORO M. Signore,
ricordati di me
quando sarai arrivato nel tuo Regno!
ANNUNCIATORE E Gesù gli disse:
CRISTO Te lo prometto,
davvero:
oggi sarai con me in Paradiso.
ANNUNCIATORE Venuta poi l’ora sesta
Si fecero tenebre sopra tutta la terra
fino all’ora nona
essendosi oscurato il sole!
PROFETA E cambierò in lutto le vostre letizie
e tutti i vostri canti in un lamento
come alla morte di un unigenito,
in un giorno amaro!
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CANTO SOPRA IL DOLORE DI DIO
ANNUNCIATORE E all’ora nona
Gesù gridò con gran voce dicendo:
CRISTO Dio mio,
Dio mio!
Perché mi hai abbandonato?
Tu stai lontano dalle mie preghiere,
lontano dalla voce del mio grido.
Dio mio!
Grido di giorno
e non mi ascolti.
E di notte,
e tu non mi stai attento…
e pure abiti nel tuo luogo santo,
o gloria di Israele!
In te sperarono i padri nostri.
Loro sperarono e Tu li liberasti!
A te gridarono e furono salvati!
In te sperarono,
e non furono delusi.
Ma io, invece,
io sono un verme
e non un uomo…
un disonore per gli uomini,
una vergogna per la gente.
Tutti quelli che mi vedono mi deridono,
fanno dei versi con le labbra,
scuotono il capi:
CORO M. Ha confidato nel Signore?
Che lo liberi!
Lo tiri fuori d’impaccio, se gli vuol bene!
CRISTO E tu davvero mi hai tratto fuori con le tue mani
Dal ventre di mia madre,
Tu mia speranza
fin da quando succhiavo alle sue poppe:
dal suo utero io sono stato spinto in te,
da quando ero nel suo ventre sei il mio Dio!
Non stare a lungo lontano da me,
ora che sono nell’angoscia,
vicino stammi,
poiché non c’è chi mi aiuti!
Mi circondarono molti giovenchi,
mi stanno addosso i grossi tori di Basan…
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Ecco che aprono contro di me le loro bocche,
come il leone che si avventa ruggendo.
Mi son disfatto tutto
come d’acqua:
son slogate tutte le mie ossa…
come di cera è diventato il mio cuore,
si è liquefatto dentro le mie viscere!
Mi si è seccata la gola
Come un coccio…
E la mia lingua mi si è attaccata al palato…
E tu mi hai spinto fino alla polvere della morte.
Poiché
ecco
mi stanno attorno cani, molti!
Una tregenda di nemici mi circonda!
Hanno bucato le mie mani e i miei piedi,
posso contare tutte le mie ossa!
E loro guardano
e si rallegrano al vedermi.
Si dividono loro i miei vestiti
per la mia tunica tirano la sorte…
Ma Tu, Signore,
non starai lontano!
O mio aiuto,
fa presto ad aiutarmi!
Strappa via dalla spada la mia anima,
dalla zampa del cane la mia vita!
Salvami dalla bocca del leone,
e me, misero,
dalle corna dei bufali…
ANNUNCIATORE Dopo di ciò,
sapendo che tutto era compiuto,
Gesù disse:
CRISTO Ho sete,
ANNUNCIATORE E quelli, allora,
posta in cime ad un giavellotto una spugna
imbevuta di aceto,
gliela accostarono alla bocca.
ANNUNCIATORE E Gesù disse:
CRISTO E’ fatto tutto.
ANNUNCIATORE E mandato un gran grido
esclamò:
CRISTO Padre!
Nelle tue mani raccomando l’anima mia.
ANNUNCIATORE E chinata la testa,
spirò.