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MONEY

di Angelo Longoni

Personaggi:

TONI: trentacinque anni, ricco rivenditore e concessionario di automobili nuove e usate.Nervoso, irascibile, nasconde in realtà una personalità piuttosto debole nella vita privata.

ANNA: è la donna di Toni. Ventotto-trent'anni. Ex modella è ancora una bella donna. Arrivista, intrigante, sostanzialmente superficiale e di dubbia moralità.

DANIELE: Chiamato da alcuni "professore". Trenta-trentadue anni. Ex professore di letteratura italiana, attualmente copyvriter di pubblicità. E' un tipo affascinante ma introverso, riservato e di poche parole. Sembra sempre in conflitto con se stesso.

LUCA: direttore di un'agenzia e concessionaria di pubblicità. Trentacinque anni circa. Duro, ricco, arrogante, egoista. Quasi asessuato.

Ha una carriera di successo e misura i rapporti solo in funzione del denaro e del potere sul lavoro.

RIC: Art- director nell'agenzia di pubblicità di Luca Trent'anni. E' sostanzialmente un cialtrone pieno di contraddizioni alla moda. E' il tipico pubblicitario frustrato che vorrebbe fare l'artista. Ha un curioso rapporto con le donne in generale e con la propria moglie.

FRANCO: detto "negro". Trent'anni. Meridionale, fa il fotografo pubblicitario e di moda, a volte lavora per l'agenzia di Luca e anche per conto di Toni. Cinico e bizzarro. Beve e sniffa cocaina. La sua passione sono le donne, meglio se modelle.

CHIARA: semplice e sincera. Ventisette- ventotto anni. E' molto graziosa anche se non è vistosa come Anna. Parla e si muove in modo candido, delicato, mai volgare.

Scene:

La scena si svolge interamente in casa di TONI.

Un soggiorno molto grande, quasi un loft, sul quale si affacciano le porte di altre stanze e quella dell'ingresso.

L'arredamento è freddo ma perfetto, sicuramente curato da uno studio d'architettura, senza impronte personali del padrone di casa ma con tutti i riferimenti estetici delle mode di architettura per interni e design.

C'è un impianto stereo, un televisore con videoregistratore, un monitor, un computer, lampade alogene a stelo, riproduzioni di fotografie famose di grandi fotografi (Bruce Weber, Jean Fracois Jonvelle, Henri Cartier Bresson, Robert Maplethorpe, Helmut Newton, Guy Burdin... ) Foto esclusivamente di donne.

Un grande divano, due poltrone,  sedie carrelli mensole... tutto in alluminio o acciaio cromato o nero.

Si respira ricchezza, ma una ricchezza nuova, appena raggiunta, non ci sono né mobili antichi , né riferimenti al passato.

Un tavolo rotondo è ricoperto da un panno verde da gioco.


SCENA  1

In casa solo TONI e ANNA. Toni é in mutande con  camicia, giacca e  cravatta. Una musica proviene dalla radio. C'è anche il televisore acceso.

TONI

Anna, Anna... dove hai messo i miei pantaloni, eh? E' un'ora che sei al cesso, dimmi dove sono i miei pantaloni. Lo sai che ore sono?

ANNA

( Fuori scena) Sono le sette e mezza.

TONI

Brava! Lo sai a che ora chiudono i negozi?

ANNA

Alle sette e mezza.

TONI

Appunto. Mi vuoi dire perché non hai comprato niente? Dove hai messo i miei pantaloni. Cos'è tutto sto casino. Toni spegne la radio e la televisione.

ANNA f.s.

Non sono la tua serva io, lo sai o no? Fattela da te la spesa, non sono mica amici miei, sono tuoi.

TONI

I pantaloni cazzo! Cercami i pantaloni.

ANNA

Mi sto truccando!

TONI

Perché, perché ti trucchi? Hai appena detto che non sono amici tuoi. Cosa ti trucchi a fare... dove sono i pantaloni? Anna esce dal bagno con i pantaloni di Toni in mano.

ANNA

Eccoli i pantaloni.

TONI

Dov'erano?

ANNA

In bagno.

TONI
In bagno? Tu te ne stai chiusa in bagno tranquilla a truccarti con i miei pantaloni, sai che ho premura, che devo uscire a fare la spesa che tu non hai fatto, e non dici niente?

ANNA

Toni non rompere le palle. Hai un armadio intero pieno di pantaloni.

TONI

Sei una stronza. Te ne stai qui, non fai un cazzo dalla mattina alla sera, penso io a tutto... dico a tutto, e poi mi dici di non rompere le palle? Non può andare avanti così, stai esagerando, tiri troppo la corda. Toni si infila i pantaloni, perde l'equilibrio, si aggrappa a una sedia.

ANNA

(Accattivante) Non fare lo stupido, mi sto preparando per farti fare bella figura con i tuoi amici.  Io quelli non li sopporto, lo sai.

TONI

No, io non so proprio niente.

ANNA

(Avvicinandosi a Toni e baciandolo) Lo sai che lo faccio per te.(Suona il telefono).

TONI

Rispondi tu. (Anna va a rispondere.Ha un'espressione disturbata, come se fosse infastidita dalla persona che é dall'altra parte del filo).

ANNA

Pronto? Ah, sei tu? Si, c'è... un momento. ( A Toni) E' Ric.

TONI
Che cosa vuole, dovrebbe essere già qui. ( Risponde al telefono) Pronto! Sì, certo. Cosa? Stai andando al cinema? Ma sei scemo o cosa? Dobbiamo giocare stasera, certo che ti stiamo aspettando. No, non c'è ancora nessuno. Chi? Scaricala. Me ne fotto se é una gran figa, scaricala. Ric, non rompere i coglioni, cosa racconto agli altri? Lo sapevi. Senti, fai quello che vuoi, non mi importa... basta che la scarichi e vieni qui. Chiaro? (Toni appende).

ANNA

Che fa?

TONI

Dice che sta con una tipa, le ha promesso di portarla al cinema e poi a cena.

ANNA

Allora non viene?

TONI

Non lo so. Io scendo, compro qualcosa al ristorante, qualcosa di pronto. (Toni sta per uscire ma suona ancora il telefono. Anna va a rispondere).

TONI

Non ci sono per nessuno.

ANNA

Pronto? Ah... Luca. ( A Toni) E' Luca. (Toni fa segno di passarglielo).

ANNA
Sì, te lo passo. ( A Toni, sarcastica, rifacendogli il verso) Non ci sono per nessuno...

TONI

Pronto. Sì, è tutto a posto. Tutto pronto. No, non é arrivato ancora nessuno. Sì, vengono tutti... tranne Ric. No, aspetta, non t'incazzare. Non è colpa mia, ha una tipa tra le mani... sta andando al cinema. T'incazzi con me? Scusa tanto... fammi capire... cosa c'entro io. Senti devo uscire a comprare da mangiare... se no chiudono i negozi. No, non ti preoccupare siamo in cinque lo stesso, ho invitato anche Bruno. Sì, Bruno.

Toni é costretto a staccare il ricevitore dall'orecchio. Luca sta urlando. Anna fa dei segni a Toni, lo sfotte.

TONI

Va bene, va bene... sì, lo so che ti sta sui coglioni. Ma poveretto... No, ti sbagli non è un morto di fame. Una serata particolare? No, senti Luca... cosa ti sei messo in testa? Cosa vuoi fare? Non mi va che diventi tutto quanto una faccenda privata tra te e Daniele. Stanno venendo qui tutti. Va bene, ci provo, ma non t'assicuro. Sì, lo chiamo, provo a bloccarlo... però tu devi capire... ( Toni guarda Anna) Ha appeso. (Toni appende il ricevitore).

ANNA

Non vuole Bruno, vero?

TONI

No, ha detto che se c'è Bruno lui non gioca.

ANNA
Ma ormai l'hai invitato.

TONI

Cristo, cristo... cosa faccio adesso?

ANNA
Niente, se Luca non vuole giocare con Bruno allora se ne stia a casa sua.

TONI

Cazzo... cazzo... non hai nemmeno fatto la spesa. (Toni sfoglia una rubrica del telefono, cerca un numero, lo compone).

ANNA

Cosa fai?

TONI

Stai zitta almeno. Zitta.

ANNA

Ho capito, sei il solito cacasotto.

TONI
Pronto? Bruno? Sì, sono io. Meno male che sei ancora in casa. Senti... c'è un problema, sì. Mi spiace, davvero, non so come dirtelo.

Toni é impacciato non trova le parole per inventarsi rapidamente una bugia credibile. Anna scuote il capo disapprovando.

TONI
Mi hanno chiamato quelli di Genova... sì, mi hanno detto che hanno venduto il Porsche, sì, a quei tipi della settimana scorsa. Sì, bene, certo. Però bisogna portarlo a Genova stasera. Sì, capisci... io non posso, vengono tutti qui per la partita. Dovresti andarci tu. Sì, vai a Genova con il Porsche e porti in garage da noi quel BMW 520 che dobbiamo consegnare giovedì. Sì, esatto, torni con il BMW. Lo so, mi spiace, dovevi giocare anche tu... però, forse ce la fai. Vai a Genova, molli il Porsche, prendi il BMW, lo porti in garage e poi vieni qui a giocare. Come? Dal garage a qui?

Che ne so, prendi il taxi. Sì, grazie, grazie; Sì, telefona... (Toni appende).

ANNA

Dio... che stronzo che sei. Ti sei inventato tutto.

TONI

No, è tutto vero, poteva farlo domani, lo fa stasera... tutto qui.

ANNA

Tutto qui? Ti sei inventato tutta questa storia solo perché a quello stronzo di Luca non va di giocare con Bruno?

TONI

Da quand'è che sei così sensibile?

ANNA
A me di Bruno non me ne frega niente. Non sopporto che tu ti faccia comandare da Luca come un cane.

TONI

Non sono affari tuoi... non puoi capire. Io esco, vado a comprare da mangiare. Tu metti almeno un po' in ordine. (Toni esce. Anna rimane sola. Si accende una sigaretta, accende la televisione, poi abbassa il volume, va al telefono. Compone un numero).

ANNA

Pronto, Chiara? Sono Anna, tutto bene? Allora le cose stanno così. Toni sta in casa tutta la sera con i suoi amici a giocare a poker. Sì, una noia terribile. Lo fanno tutte le settimane, non ne saltano una. (In quel momento suona il campanello d'ingresso. Anna continua a parlare con Chiara e va ad aprire la porta).

ANNA

Scusami suonano alla porta. No, no... assolutamente, figuriamoci, dopo tutto questo tempo, non vedo l'ora di  vederti. E' Franco.

FRANCO

Ciao.

ANNA

Ciao.

FRANCO

Non c'è Toni?

ANNA

No, è appena sceso a comprare da mangiare. (A Chiara) Facciamo così, tu vieni qui, voglio farti conoscere gli amici di Toni chissà, magari possono esserti utili, non si sa mai. E poi credo che ci sarà una sorpresa. No, non ti dico niente.. (Franco si avvicina e le circonda la vita con il braccio).

ANNA

Dunque ti dicevo... vieni qui, magari mangiamo un boccone e poi... magari usciamo, facciamo qualcosa... (Lei tenta un timido tentativo di liberarsi, lui insiste. Le tocca il seno, le alza la gonna).

ANNA

( Al telefono) Sì, certo, se non ti va andiamo via subito... scusa... mi stava scivolando il telefono. No, tutto bene, certo... allora d'accordo? Ti aspetto?

Franco si apre la giacca e si sbottona i pantaloni, infila una mano nelle calze di Anna, gliele abbassa.

ANNA

Sì... sì... ciao, a dopo. (Anna appende. Franco la gira verso di se', la bacia e la spinge verso il divano. I pantaloni di Franco gli si arrotolano alle caviglie).

ANNA

Sei pazzo, cosa fai... può tornare da un momento all'altro.

FRANCO

Zitta.

Franco continua, Anna ci sta, fanno l'amore velocemente, in modo squallido, dura pochissimo. Rimangono un attimo ad ansimare uno sopra l'altra.

ANNA

Alzati... alzati, vestiti. (Franco ride).

ANNA

Sì, ridi... ridi. Sei sempre peggio, una volta almeno facevi in modo che piacesse anche a me.

FRANCO

( Ridendo e rialzandosi i pantaloni )Sei stata tu a dire che può tornare da un momento all'altro, no? E' colpa tua.

E' che mi fai ancora quest'effetto, appena ti vedo ti devo saltare addosso, dovresti essere contenta, vuol dire che mi piaci sempre.

ANNA

Mi hai sporcato la gonna, maiale.

FRANCO

( Ridendo ancora di più ) Scusami, sai non sapevo più come regolarmi...

ANNA

Stronzo... adesso mi devo cambiare.

FRANCO

No, stai così che stai bene, ti dona. E poi Toni non se ne accorge, non si accorge mai di niente. (Anna esce di scena, va a cambiarsi. Franco stacca uno specchio dal muro, lo appoggia sul tavolo, estrae una bustina bianca e inizia a prepararsi una pista di cocaina tagliandola con una carta di credito).

FRANCO

Del resto quando vi ho presentati lui lo sapeva che tra noi era successo qualcosa... prima.

ANNA

Purtroppo.

FRANCO

( Sniffandosi una pista ) Sì, purtroppo... però intanto ancora adesso... se capita...vero? Io gliel'avevo detto che eri una zoccola ma lui...

ANNA

Cosa stai dicendo?

FRANCO

Niente... niente... (Anna rientra, ha cambiato la gonna).

ANNA

Se t'azzardi a dire a Toni...

FRANCO

Stai scherzando? Povero Toni, non gli farei mai una cosa del genere.  Sono un  amico vero io. ( Indicando la coca ) Vuoi?

Anna si avvicina a Franco e tira anche lei una pista Franco le accarezza una gamba.

FRANCO

Questa gonna ti sta anche meglio dell'altra.

ANNA
Lasciami stare.

FRANCO
Io mi domando perché diventano tutti matti per te. Non lo capisco. In fondo sei solo una ex modella arrivista e un po' passatella.

ANNA

Passatella? Voglio ricordarti che anche tu...

FRANCO

Sì, certo, come molti altri del resto... ma eri più giovane e poi è durato poco, ho capito subito chi eri. Io la gente come te la riconosco subito...

ANNA

Ah sì? E com'è la gente come me?

FRANCO

E' come me.

Ride. Suona ancora il campanello.

ANNA

E' Toni.

Anna va ad aprire, non è Toni, è Daniele.

ANNA

Ah, sei tu...

FRANCO

Non è Toni, è il professore...

Daniele entra, non li saluta nemmeno.

FRANCO

Non potevi rinunciare al tuo solito stipendio extra, vero?

DANIELE

Non c'è Toni?

ANNA

No, è sceso


FRANCO

( Ironico ) E' andato a rifornire i suoi amati ospiti di cibo e bevande.

Daniele guarda Franco e Anna, ha già capito tutto.

DANIELE

( Con disprezzo ) E voi non avete perso tempo, non è così?

Franco ride. Anna è imbarazzata.

FRANCO

Sai come si dice... " Quando il gatto non c'è...".

ANNA

( A Daniele ) Non dargli retta. ( A Franco ) E tu smettila.

DANIELE

Spero solo che Toni prima o poi capisca quanto sei troia.

FRANCO

( Ironico ) Visto che gli sei tanto amico perché non glielo dici tu quanto è troia?

Daniele non risponde.

FRANCO

( Prendendo per la vita ANNA ) Ma certo, è semplice... non gli dice niente proprio perché gli è amico.

Molto nobile.

Anna si libera della presa di Franco.

ANNA

Stai zitto, smettila. ( A Daniele ) Non dargli retta è un idiota.

FRANCO

Certo, non dare retta a me... dai retta a lei... chissà mai che un giorno non te la scopi anche tu.

ANNA

Figlio di puttana.

FRANCO

Ma dài... lo sanno tutti che hai un debole per il nostro professore.

DANIELE

Non chiamarmi professore.

FRANCO

( A Daniele ) Solo tu non te ne sei accorto. Io gliel'ho detto... " guarda che il professore non é il tipo per te... e poi non ti può introdurre, non ti può servire"

ANNA

Smettila!

Franco ride.

DANIELE

Mi fate vomitare.

FRANCO

( A DAniele) Tu fai tanto l'integerrimo ma poi vieni qui a giocare con noi. Lo fai per i soldi, perché vinci sempre, non certo per la bella compagnia... no? Noi almeno ci vediamo perché siamo tutti uguali, tutti della stessa razza, non possiamo farci schifo l'un l'altro. Tu invece no,ti senti tanto estraneo ma poi vieni qui, ti tappi il naso e ti siedi allo stesso tavolo... bravo.

DANIELE

Senti chi parla. Tu fotograferesti anche tua madre nuda pur di far soldi.

FRANCO

Vero. Ma non mi dò le arie da gesù cristo nel tempio come fai tu.

ANNA

( Indicando Daniele ) Certo, il boy-scout...

FRANCO

Tu stai zitta... che se ti potessi attaccare a lui non gli lasceresti nemmeno le ossa.

ANNA

( Ride e si avvicina a Daniele ) Certo, ha la puzza sotto il naso ma in fondo é belloccio, no? Un giro me lo farei.

DANIELE

( Ad Anna con disprezzo ) Piuttosto me lo taglio.

FRANCO

Fai male, sapessi come ci sa fare in certi campi...

ANNA

( A Daniele, quasi minacciosa ) Comunque stasera ho preparato qualcosa per te... qualcosa che ti sorprenderà molto, vedrai.

Suona il campanello.

ANNA

E' Toni.

FRANCO

E' tornato il gatto.

Daniele si avvicina a Franco e lo prende per un braccio.

DANIELE

Se gli fai capire qualcosa ti spacco la faccia.

Anna apre la porta. E' Toni, è pieno di borse, pacchetti, bottiglie. E' affaticato, deve aver fatto le scale a piedi.


TONI

Ho preso tutto al ristorante cinese qui sotto, era l'unico aperto.

ANNA

Al cinese qua sotto? Ma fa schifo... lo sai.

TONI

Dovevi andarci tu allora... oggi pomeriggio... invece di rompere i coglioni adesso. Perché ti sei cambiata?

Anna è imbarazzata, non sa che dire, Franco ride.

ANNA

Non mi andava quella gonna.

TONI

Ma se te l'ho appena regalata.

ANNA
Sì, la metto un'altra volta.

TONI

Tieni, metti in cucina che più tardi facciamo scaldare tutto quanto.

ANNA

Fa schifo riscaldare la roba cinese.

FRANCO

Dài, ti dò una mano.

Franco aiuta Anna a raccogliere le borse.

ANNA

Non ne ho bisogno.

FRANCO

Ne ho bisogno io. ( Ride )                                  

Anna e Franco escono di scena, vanno in cucina. Toni rimane con Daniele.

TONI

Come va?

DANIELE

Così... e tu?

Toni non risponde ma scuote la testa.

DANIELE

Avete litigato ancora?

TONI

Non ne posso più.

DANIELE

Liberatene.

TONI

Non è così semplice.

DANIELE

Perché, andare avanti così è semplice?

TONI

Ci sono dei momenti... che sembra che tutto torni ad andare bene. Sembra che...

DANIELE

Balle! Dai retta a me dagli un taglio netto.

TONI

Tu non l'hai mai potuta sopportare... perchè?

DANIELE

Lascia perdere perché... mollala e basta.

TONI

C'è qualcosa che non mi dici?

Daniele non risponde.

TONI

Vuoi che ritorni a fare la vita di prima? Vuoi che ritorni a correr dietro a tutte le puttane che frequentavo prima?

DANIELE

Perché, credi che lei sia meglio?

TONI
Ma non ti ricordi? Quante donne sono venute con me per me... solo per come ero io? Dimmene una.

Daniele non risponde.

TONI

Lo vedi? I soldi, le macchine, i locali, anche la coca che mi passava Franco... Facevo ballare un milione a sera, ne portavo fuori una, l'amica, l'uomo dell'amica... E tu lo sai, non mi interessava solo scopare...

DANIELE

Ti sei sempre cercato le donne sbagliate.

TONI

Le donne sbagliate sono le uniche che mi piacciono.

DANIELE

( Sorridendo amichevolmente ) Lo so... e non sei l'unico.

TONI

Ah... ho una cosa da darti.

DANIELE

Cosa?

Toni si fruga nella giacca e ne sfila un pacchetto. (Lo dà a Daniele).

TONI

E' da un po' che ce l'ho in mente.

Daniele apre il pacchetto, dentro ci sono due chiavi.

DANIELE

Cosa sono?

TONI

Chiavi.

DANIELE

Di che?

TONI

Leggi cosa c'è scritto.

Daniele guarda meglio.

DANIELE

Volvo... sono le chiavi di una macchina.

TONI

Appunto.

DANIELE

Appunto cosa?

TONI

Sono le chiavi della tua macchina.

DANIELE

Della mia macchina? Sei impazzito?

TONI
So già tutto quello che mi vuoi dire, risparmiatelo. E' una vecchia Volvo, ha dodici anni, non vale molto, l'ho fatta revisionare e sistemare, farà almeno altri cinquantamila chilometri... e cinquantamila chilometri tu li fai in quattro anni.

DANIELE

Toni, ascolta...

TONI

Non rompere i coglioni... intanto non l'avrei venduta ugualmente. Domani vieni a ritirarla al garage.

DANIELE

No, guarda che non...

Rientrano Franco e Anna.

Franco ha un bicchiere di vino in mano.

TONI
Stai zitto, non dire niente.

FRANCO

( A  Toni ) Ho sentito che hai mandato il povero Bruno a farsi un bel viaggetto.

Toni non risponde.

ANNA

( Ironica ) Certo, sai... ordini superiori.

TONI

( Ad Anna ) Tu non ti fai mai i cazzi tuoi, eh?

FRANCO

( Recitando e levando il bicchiere ) Dobbiamo ritenerci fortunati oh fratelli.

Nessuno di noi è ancora caduto in disgrazia, tutti siamo ancora ben voluti dal nostro amato benefattore.

DANIELE

( A Toni ) Cosa sta dicendo?

TONI

Niente, niente.

FRANCO

Ma come non dici niente al tuo amico professore?

Non eravate come fratelli voi due?

ANNA
Di più, molto di più.

FRANCO

Più che fratelli?

ANNA

Di più, di più.

FRANCO

( A Toni ) Sarete mica un po' froci?

DANIELE
Allora cosa è successo?

FRANCO

E' successo che si doveva giocare in sei e invece si gioca in cinque.

( Riprende a recitare ) Ahimé il nostro amico Bruno ci ha dovuti lasciare.

Luca ha ordinato la sua dipartita e Toni l'ha eseguita.

DANIELE

( A Toni ) Luca non vuole giocare con Bruno?

TONI

No.


ANNA

( Indicando Toni ) E lui l'ha liquidato, l'ha mandato a farsi una gita inutile fino a Genova per non dovergli dire in faccia che non era desiderato.

DANIELE

E' vero?

TONI

Sì.

DANIELE

Perché l'hai fatto?

Toni non risponde.

FRANCO

( A Daniele ) Sei dispiaciuto?

Certo... speravi di fottere un po' di soldi anche a lui, no?

Più gente gioca e più possibilità hai tu di vincere... naturale.

Se non avessi il tuo arrotondamento settimanale come faresti a tirare la fine del mese con lo stipendio che ti passa Luca?

TONI

Franco non incominciamo.

FRANCO

( A Daniele, ridendo ) Io gliel'ho detto l'altro giorno a Luca, gli ho detto: " Ma perché non glieli metti direttamente in busta paga i soldi che ti vince il professore... almeno li scarichi dalle tasse. "

TONI

( A Daniele ) Ecco, a proposito Daniele, volevo dirti... per favore... non fare come al solito, l'ho già detto anche a Luca, non ho voglia di stressarmi, voi giocate troppo forte.

Lui poi si dev'essere messo in testa cose strane per stasera.

FRANCO

Giocano forte perché ormai è un fatto privato fra loro due.

I coglioni siamo noi che ci prestiamo a fare da contorno alle loro sfide personali.

( A Daniele ) Non è così?

Daniele non risponde.

FRANCO

Quanto hai vinto nell'ultimo mese?

Più di quello che guadagni lavorando, no?

DANIELE

Sì, ma giocando si può anche perdere.

ANNA

Ma cosa te ne fai di tutti i soldi che guadagni visto che sei sempre senza una lira.

TONI

Non sono affari tuoi.

ANNA

( A Toni ) Certo, non sono affari miei ma scommetto che tu lo sai.


TONI

Senti, perché non vai a farti un giro, eh?

Puoi uscire, andare da qualche parte con i tuoi amici, al cinema, al ristorante...

Toni estrae di tasca il portafogli e ne sfila delle banconote.

ANNA

Lascia perdere, ho già dato appuntamento a una persona.

TONI

A chi?

ANNA

A un'amica che non vedo da qualche anno.

TONI

E dove le hai dato appuntamento?

ANNA

Qui.

TONI

Qui?

FRANCO

Ottimo.

TONI

Oh cristo...

Lo sai che Luca non vuole donne intorno quando giochiamo a poker, lo sai, si incazza.

ANNA

Ah sì?

Si incazza se inviti qualcuno a casa tua, si incazza se fai giocare la gente che lui non vuole, si incazza se uno non viene perché ha di meglio da fare... insomma si incazza sempre.

FRANCO

E' un tipo irascibile.

( Sarcastico ) Poverino, bisogna capirlo, vero Toni?

ANNA

Comunque ormai l'ho invitata.

Se Luca non vuole donne intorno se ne vada lui.

FRANCO

( Ad Anna ) Ma guarda, da quand'è che  sei così attenta e premurosa  verso le altre donne?

E' strano, davvero, di solito non le sopporti.

Se a questa ci tieni tanto vuol dire che é proprio fuori competizione.

Cos'è, paralitica?

Storpia?

Anna accenna una reazione ma Toni la blocca.

TONI

Fatela finita adesso, chiaro?

Chi è questa amica?

Anna non risponde, suona il campanello.

Toni va ad aprire.

E' Luca, entra, è freddo, impassibile.

TONI

Ciao Luca.

LUCA

Allora?

TONI

Allora cosa?

LUCA

Siamo solo in quattro?

TONI

Per adesso sì.

Aspettiamo Ric.

LUCA

Viene di sicuro?

TONI

Non lo so.

LUCA

E quel coglione del tuo dipendente?

TONI
Non è un coglione.

LUCA

Sì, certo... comunque cosa fa?

C'è anche lui?

TONI

No, non c'è.

FRANCO

( Ironico ) Tutto come tu hai ordinato.

LUCA

( A Franco ) Senti, Negro, mi hanno detto che sei in ritardo con quelle fotografie della campagna per giocattoli, è vero?

FRANCO

No, non proprio, è che ci sono stati dei problemi con...

LUCA
Sei in ritardo o no?

FRANCO

Aspetta, ti spiego...

LUCA

Sì o no?


FRANCO

Sì.

LUCA

Senti Negro, quanti servizi fotografici hai fatto per me quest'anno?

Saranno almeno l'ottanta per cento del tuo fatturato.

Giusto?

FRANCO

Sì, però...

LUCA

E quante modelle ti sei scopato grazie a me?

Almeno il novantanove per cento di tutte le tue scopate.

Insomma, tu vivi grazie a me, lo sai, no?

FRANCO

Va bene, va bene... ho capito.

Ti consegno tutto domani entro sera.

LUCA

Bravo... non vorrei che le tue percentuali calassero.

Luca si avvicina ad Anna.

LUCA

E tu?

ANNA

Io cosa?

LUCA

Non hai programmi per stasera?

ANNA

Ti do fastidio?

LUCA

( Caustico ) Per carità... cosa te lo fa pensare?

ANNA

Bene allora... perché stasera rimango in casa, aspetto un'amica.

Luca si volta verso Toni.

LUCA

E' vero?

Toni annuisce.

LUCA

Cazzo Toni, proprio stasera?

Se avevi la casa occupata dovevi dirlo, andavamo a casa mia.

Toni non risponde.

ANNA

Già, lo penso anch'io.

FRANCO

( Ridendo e prendendo sotto braccio Anna ) Lo sai, a Luca non piace giocare a poker con delle donne attorno.

Dice che portano sfortuna.

ANNA

Ah sì?

E a chi portano sfortuna?

LUCA

A me.

FRANCO

E di conseguenza portano fortuna al professore.

Vero?

LUCA

( Ad Anna ) Da qund'è che hai un' amica?

Credevo avessi solo amici uomini.

TONI
Luca...

ANNA

Le sorprese non finiscono mai, vero?

Del resto anche tu, mi sembra, sei un po' refrattario  alle amicizie femminili.

TONI

Anna...

LUCA

Forse perché i riferimenti che ho sotto mano sono pessimi.

TONI

Luca...

ANNA

O forse perché non hai mai avuto riferimenti.

TONI

Anna...

LUCA

Forse non ne ho bisogno.

ANNA

Forse non ti interessano.

TONI

Cazzo basta!

Basta!

FRANCO
Ecco, avete fatto arrabbiare il padrone di casa.

Poverino.

DANIELE

Perchè non ci date un taglio tutti quanti?

LUCA

Oh, oh... ho sentito una voce che mi sembra di conoscere.

( A Daniele ) Allora ci sei, sei vivo... miracolo.

E pensare che in agenzia parlano tutti così bene di te.

Dicono che hai un sacco di idee.

Io mi stupisco ogni volta, davvero.

Pensavo fossi capace solo di contare i soldi che vinci a poker.

Daniele non risponde.

LUCA

Sai una cosa?

Ho fatto il conto, solo per curiosità, dei soldi che l'agenzia ti dà per lavorare e dei soldi che ti do io perché perdo a poker.

Chi te lo fa fare di lavorare?

Potresti tranquillamente licenziarti.

DANIELE

Perché non mi fai licenziare tu?

LUCA

Io? ( Ridendo ) No, sembrerebbe un fatto personale.

TONI

Senti Luca, perché non la smetti con questa storia? Hai appena detto che fa bene il suo lavoro, no?

E poi sei tu che vuoi giocare con lui, mica sei obbligato... e in fondo i soldi non li vince solo da te.

FRANCO

Verissimo.( A Luca ) Consolati, non sei l'unico imbecille,. Tutti quanti contribuiamo a tenere alto il suo tenore di vita.

ANNA

Alto? Ma se ha sempre le pezze al culo.

TONI

Ti ho già detto di stare zitta.

LUCA

Sì, è strano, me lo sono sempre domandato anch'io. Cosa te ne fai di tutti questi soldi?

DANIELE

( Sorride ) Li perdo a poker. Con altri, più bravi.

LUCA
Sì, balle.

TONI

Per favore Luca...

LUCA

Ah, Toni... a momenti me ne dimenticavo. Perchè mi prendi per il culo?

TONI

Cosa?

LUCA

Hai capito benissimo. Se ti dico una cosa, non sono idiota, c'è un motivo, e tu non mi devi prendere per scemo.

Se ti dico di rifare la frizzione del Mercedes la devi rifare, non la devi registrare.

TONI

Ma cosa stai dicendo, ho fatto arrivare tutti i pezzi direttamente dalla Germania.

LUCA

Senti, quante macchine ti ho comprato in questi ultimi anni?

TONI

No, scusa, cosa vuol dire...

LUCA

E quante te ne ho fatte vendere? E quanta pubblicità gratis t'ho fatto avere facendola figurare su altri miei clienti?

TONI

Senti Luca, ti assicuro che...

LUCA

Non mi devi assicurare, devi fare solo quello che ti dico. Chiaro? Devi rifarmi la frizione!

TONI

Ma sì, certo... te ne faccio altre quattro !

Suona il campanello di ingresso.

TONI

Questo forse è Ric.

Toni va ad aprire la porta. E' Ric. Ha una borsa nera voluminosa, è la custodia di una telecamera semi professionale. Entra.

TONI

Meno male.

RIC

Ciao a tutti. Bé, che facce avete?

FRANCO

E' arrivato l'artista con tanto di telecamera.

LUCA

Sei in ritardo.

RIC

Ah sì? Mi spiace.


ANNA

Ma non avevi da fare tu?

RIC

Sì, certo.Però... dunque vi racconto. Insomma, avevo questa tizia tra le mani, una hostess.

TONI

Una hostess?

RIC

Sì, ma non di quelle che stanno sugli aerei, quelle che lavorano nelle fiere, hai capito? Insomma l'ho conosciuta l'altro ieri, a casa di amici. Ventitre anni. Bella, alta, bionda, un culo a questa altezza...insomma, una tipa in gamba.

ANNA

In gambissima.

RIC

Insomma l'ho invitata a cena per ieri sera. Lei ha detto sì.

LUCA

( Andando a sedersi al tavolo da gioco ) Senti non ce ne frega niente...

FRANCO

No, racconta.

RIC

Allora l'ho portata al ristorante giapponese.

FRANCO

Un vero signore.

RIC

Certo, con quello che costa, pensavo le facesso colpo. Questa si mette a mangiare, dice che non ha mai mangiato al ristorante giapponese e che vuole assaggiare tutto. Benissimo. Lei ordina l'ira di dio, mangiamo, alla fine mi portano il conto. Ducentocinquanta carte. Io non faccio una piega e pago.

Poi le chiedo se vuol venire a casa mia... lei dice di no, che è stanca, che ha sonno e che crede di aver mangiato troppo. Capito? Aveva mangiato troppo... Poveretta. (Gli altri ridono).

RIC

Insomma allora l'ho invitata per stasera. Lei ha detto di sì. Sono andato a prenderla, l'ho portata direttamente a casa, quando sto parcheggiando davanti al portone mi chiede dove siamo. A casa mia, le dico. Lei fa il muso e dice che non ci vuole andare a casa mia, che vuole andare al ristorante.

Capito? Ancora al ristorante.... mica scema. Allora le dico che io non ho ancora fame e che, se vuole, possiamo aspettare un po' su da me, bere un aperitivo.

FRANCO

Certo, l'aperitivo.

RIC

Lei fa il muso e mi dice che non è il tipo. Il tipo di cosa, le domando.

FRANCO

Si vede che non le piacciono gli aperitivi.

RIC

Insomma che lei non è quel tipo di donna, che non ci sta così facilmente e che mi sono sbagliato.

La sera prima però non mi ero sbagliato, cazzo... duecentocinquantamila...

Gli altri ridono ancora.

RIC

Bè, mi dice che vuole andare al cinema. Va bene, andiamo al cinema. Un muso lungo così, non parlava più, non sorrideva più. Le ho preso una mano e lei m'ha detto di lasciarla in pace. Cazzo, per una mano, mi sembrava di essere tornato a quattordici anni. Insomma, quando è iniziato il film le ho detto che dovevo andare un attimo al cesso a pisciare. L'ho mollata lì e sono uscito, eccomi qui.

TONI

Bravo, adesso crederà che sei caduto nel water.

FRANCO

Avrà chiamato la maschera.

ANNA

( A Ric ) Che stronzo che sei.

LUCA

Hai fatto benissimo.

RIC

Certo che ho fatto benissimo. Meglio perdere i soldi con gli amici che spenderli per una che se la tiene stretta.

FRANCO

Bene, sembra che ci siamo tutti.

LUCA

Cominciamo.

RIC

Io prima dovrei telefonare a mia moglie.

TONI

No, Ric, non incominciare...

RIC

Una... una telefonata sola.

LUCA

Vuoi farci perdere ancora tempo?

RIC

( Sollevando il ricevitore ) Una sola...

Compone il numero mentre gli altri siedono al tavolo.

RIC

Pronto? Cazzo, la segreteria telefonica. E' sempre fuori quella stronza. ( Rimane un istante in silenzio ascoltando il messaggio ) Sono io... tuo marito, hai presente? Ti ricordi? Quello con cui hai fatto un figlio...  Va bene che ci stiamo prendendo una pausa di riflessione ma almeno una telefonata potresti farmela, no? Sono venti giorni che non ti fai sentire, ti ho lasciato duemila messaggi... potresi anche degnarti, non credi? Che cazzo devo fare?

Scommetto che sei andata a farti una vacanza e scommetto che non ci sei andata sola... e scommetto che...

Pronto? Pronto? E' finito il tempo... vaffanculo.

TONI

Senti, perché non la lasci un po' in pace, poveretta? Non eravate d'accordo che stavate un po' senza vedervi?

RIC

Certo, ma una telefonata poteva anche farmela, no? A mia madre per sapere come sta il bambino l'ha fatta, no?

LUCA

E' una stronza, lasciala perdere.

TONI

No, poveretta, è lui lo stronzo, non lei. Le ha fatto fare una vita di merda per anni e adesso fa il geloso.

LUCA

Basta, adesso giochiamo.

FRANCO
Direi proprio di sì. (Daniele mischia un mazzo di carte).

RIC

Avete preso da mangiare?

TONI

Certo.

RIC

Non avete fame? Io ho fame.

FRANCO

Bè, un po'... effettivamente.

LUCA
No, non abbiamo fame, si mangia più tardi. Adesso si gioca.

RIC

Ah no... non abbiamo fame?

ANNA

Ric, ancora con quella telecamera?

RIC

Quella è una sorpresa, una sorpresa per dopo... più tardi vedrai.

FRANCO
( Ad Anna ) Ma come, non lo sai? Il nostro amico vuole diventare un grande regista.

LUCA

Certo, s'è stancato di fare l'art-director, la pubblicità non fa più per lui. Meglio il cinema, la televisione...

ANNA

( A Ric ) E' vero? Vuoi fare la televisione?

RIC

( Ridendo ) E' che mi manca la tessera giusta...

ANNA

Quale tessera?

RIC

Che ne so, una tessera qualsiasi, di un partito qualsiasi... dipende dalla televisione.

FRANCO

Un vero idealista...

LUCA

Basta stronzate, facciamo i posti.

Luca distribuisce una carta davanti ad ogni posto, poi ne mischia cinque e le fa scegliere dagli altri. Ognuno abbina la carta che ha scelto con quella dei posti. Siedono tutti al tavolo nel seguente ordine orario: Daniele, Toni, Luca, Franco, Ric. Anna siede sul divano, sfoglia annoiata un giornale di moda.

LUCA

Allora, come al solito, puglia di un milione e mezzo, rilancio  massimo al piatto. D'accordo?

Gli altri annuiscono.

LUCA

Niente telesa o altri giochetti da oratorio, capito Ric?


RIC

Sì, sì...

LUCA

Si apre di piatto, solo rilanci immediati, solo buio e controbuio e dichiarare lo scarto dell'apertura.

TONI

Senti Luca, volevo dirti...

LUCA

Sì, sì... ho già capito, non rompere le palle.

TONI

L'ho già detto anche a Daniele, per favore...

LUCA

Non siete mica obbligati, no?

TONI

Sì, ma non c'è bisogno di stressarsi come fate sempre voi.

Daniele mischia le carte e le stende sul tavolo.

DANIELE

Per il mazzo.

FRANCO

( A Toni ) Lascia perdere, non vedi che stanno già affilando i coltelli?

Tutti alzano una carta.

LUCA

Bene, Toni, tocca a te fare le carte.

TONI

Invito di venti mila.(Tutti mettono le fiches a centro tavolo. Toni mischia e da le carte).

LUCA

Buio.

TONI

Cazzo, é solo la prima mano.

LUCA

Duecentomila di buio.

TONI

Insomma te ne freghi sempre di quello che dicono gli altri, eh?

LUCA

Gioca. (Tutti guardano le carte).


FRANCO

Vedo il buio.

RIC

Io no.

DANIELE

Visto.

TONI

Sì, anch'io.

RIC

Sono solo io il pezzente.

TONI

Carte.

LUCA

Due.

FRANCO

Una.

DANIELE
Servito.

RIC

Bene, comincia subito... il solito culo rotto.

TONI

Io due.

Sono tutti serviti, guardano le carte.

LUCA

Franco, tocca a te.

FRANCO

Cip.

DANIELE

Duecentomila. (Toni aspetta, riflette).

TONI

No.

LUCA

Quattrocento.

FRANCO

Tempo.( Pensa ) Viste.

DANIELE

Anch'io.

LUCA

Full, tre donne e due dieci.

FRANCO

( Buttando le carte ) Merda, scala.

DANIELE

Hai vinto, ho scala anch'io. (Luca sorride e raccoglie la vincita).

RIC
Bravo, ti sei già fatto un milioncino. Chi fa la prima mano va a casa con le mutande in mano.

LUCA

( A Ric ) No, senti, tu mi devi spiegare perché dici sempre questa frase idiota, eh? La conosciamo tutti, non fa più ridere nessuno.

TONI

E soprattutto porta una sfiga paurosa.

LUCA

( A Toni ) Ecco, bravo se lo dici è anche peggio.

TONI

( A Luca ) Fai le carte. (Luca mischia il mazzo e inizia a distribuire le carte).

LUCA
Cinquanta d'invito. (Tutti mettono le fiches).

FRANCO
Toni, mi dai qualcosa da bere?

TONI

Franco, non incominciare.

LUCA

Ma dài dagli da bere.

TONI

Anna... (Anna si alza dal divano e va a versare del whisky in un bicchiere.

Lo porta a Franco).

FRANCO

Grazie cara. Già che ci sei però... lascia anche la bottiglia. (Anna fa quello che gli ha chiesto Franco
Franco guarda le carte).

FRANCO

Non apro.

RIC

Nemmeno.

DANIELE

Apro, duecentocinquanta.

TONI

No, non gioco.

LUCA
Viste.

FRANCO
Viste.

RIC

Anch'io.

LUCA

Carte.(Suona il telefono. Anna Va a rispondere mentre Luca serve le carte).

ANNA

Pronto?Pronto?Non si sente niente.Chi?Ah, Bruno...Sì, subito.Toni, è Bruno.

Toni si alza e va al telefono.Gli altri continuano a giocare.

TONI

Pronto?Dove sei?In autostrada?Come?C'è casino?Piove?Sì, sì... ho capito.Va bene.No, abbiamo appena iniziato.Non ti preoccupare...Ciao.

Toni appende.Gli altri hanno finito di giocare.Luca butta le carte sul tavolo mentre Daniele raccoglie le fiches che ha vinto.

TONI

Era Bruno, ha detto che che é in autostrada, sta piovendo, dice che ci sono dei rallentamenti.

LUCA

( Ironico ) Che peccato.

TONI
Ha detto che richiama appena arriva a Genova.

LUCA

Franco, fai le carte.(Franco mischia).

FRANCO

Cinquantamila d'invito. (Tutti mettono le fiches).

RIC

Buio... cinquecentomila.

TONI

Ti ci metti anche tu adesso?

RIC

Devo rifarmi.(Guardano le carte).

DANIELE
Visto il buio.

TONI

Anch'io.

LUCA
Sì.

FRANCO

Visto.

RIC

Ci siete tutti, magnifico... piatto ricco mi ci ficco.

LUCA

Ric, per favore...

RIC

Mettete altre trecento per giocare. (Le mettono tutti).

FRANCO

Carte.

RIC

Servito


DANIELE

Una.

TONI

Una.

LUCA
Due.

FRANCO
Io una.(Guardano le carte).

DANIELE

Cip.

TONI

Cip.

LUCA

Trecenomila.

FRANCO
No, non gioco. (Franco si alza e si versa ancora da bere, inizia ad essere piuttosto alterato).

RIC
Quattrocento.

DANIELE

Cinquecento.

TONI

No.

LUCA
Tempo.( Riflette ) Viste.

RIC

Sì... viste anch'io.

DANIELE

Colore.

LUCA

Merda, full.

RIC

Cazzo, porca troia, anch'io... per una volta che mi viene un full servito... è possibile essere rotti in culo fino a questo punto?

Daniele sorride.

LUCA
Falla finita e dai le carte. (Ric inizia a raccogliere le carte dal tavolo e a mischiarle).

TONI

Franco smettila di bere.

FRANCO
( A Toni )Fatti i cazzi tuoi.

TONI

L'ultima volta t'abbiamo portato a casa in spalla e hai vomitato sull'ascensore.

LUCA

( A Toni ) Stai zitto.

TONI

Se non ti spiace in casa mia dico quello che voglio.

LUCA

Perchè non la smetti con quest'aria da chioccia? Funziona con il tuo amico professore ma con gli altri no.

FRANCO

Io sto fuori una mano.(Franco stacca ancora lo specchio dalla parete e si mette in disparte a prepararsi una pista di coca.Ric ha quasi finito di dare le carte. In quel momento suona il campanello).

ANNA

E' arrivata, è lei.

RIC

Lei? Lei chi?

TONI

Un'amica di Anna.

RIC

Ah sì?Fermi tutti allora, vediamo vediamo...(Anna va ad aprire.Entra Chiara.E' carina ma dimessa, ha un impermeabile umido.Anna l'abbraccia e la fa entrare).

ANNA

Fatti vedere, non sei cambiata per niente.

CHIARA

Nemmeno tu.

RIC

( Agli altri ) Bè, credevo peggio. Non è male... anzi.

TONI

Oh cristo... (Toni guarda Daniele, sono entrambe turbati).

DANIELE

( A Toni ) Perché non me l'hai detto?

TONI

Non lo sapevo, ti giuro... non sapevo che era lei.

LUCA

Io vorrei giocare se non vi dispiace.

RIC

Un momento... che premura hai? Guarda guarda...

LUCA

Ric sei il solito assatanato.

RIC

No, perché dici così?  Ce ne siamo scopate di peggio, non credi?

LUCA

Tu di sicuro.

ANNA

Lei è Chiara.

CHIARA

Ciao.

TONI

Come stai?(Chiara sorride e inclina leggermente il capo).

TONI

Quanto tempo...

ANNA
E questi sono gli amici di Toni.

TONI

Ric, Luca.... e quello è Franco.(Franco sta sniffando proprio in quell'istante la pista di coca che si era preparato.

Fa un saluto con la mano.Ric lo raggiunge e sniffa anche lui una pista e poi torna al tavolo.Chiara guarda fisso Daniele).


ANNA

( A Chiara ) Hai visto? Te l'avevo detto che c'era una sorpresa.

CHIARA

( A Daniele ) Come stai?

DANIELE

E tu?(Non riescono a dirsi altro sono visibilmente emozionati. Luca sorride acido).

LUCA
Guarda, guarda... si conoscono, sono tutti vecchi amici. Si fanno pure gli occhi dolci.Ma che bella rimpatriata. Credevo si dovesse giocare a poker stasera.

ANNA

Lascia perdere... vieni. Accomodati.

Anna e Chiara vanno a sedersi sul divano, c'è un attimo di imbarazzo generale.

Chiara non si toglie nemmeno l'impermeabile.

Franco si alza barcollando e si avvicina al tavolo del poker.

Ride.

FRANCO

Bene!

Eccomi qua.

Sono tornato.

Ci siamo tutti, no?

( Ride in modo esagerato ) Giochiamo!

                                               

                                                            BUIO


SCENA 2

Daniele, Toni, Franco, Luca e Ric stanno giocando, si sente il loro chiacchiericcio indistinto.

Anna e Chiara stanno parlando sul divano.

ANNA

Adesso in totale ha due officine, un'autorimessa e tre saloni espositivi di nuovo e di usato... ed ha iniziato una trasmissione televisiva  per la vendita  delle macchine usate.

CHIARA
In televisione?

ANNA

Sì non le hai mai viste?

Sono trasmissioni che vanno in onda alle undici di sera, si fanno vedere le automobili con informazioni, prezzo e tutto quanto.

Alla sera ci sono un sacco di idioti che guardano la televisione e che di giorno non hanno il tempo di venire a vedere le macchine.

Di solito è gente che non ha i soldi per comprarsene una nuova e Toni è bravo a                       

far sembrare tutto una grande occasione, basta poco, una revisione al motore e una lucidata alla carrozzeria... si ritocca il contachilometri...

Ne vende tantissime.

CHIARA
E tu cosa fai?

ANNA
Niente.

Ho deciso di non fare niente finchè non trovo qualcosa che mi piace.

CHIARA
Cosa?

ANNA

Un lavoro creativo.
Ho bisogno di fare un lavoro creativo.

Nella pubblicità, nella moda... in fondo l'ambiente lo conosco.

In fondo un po' d'esperienza ce l'ho.

Mi piacerebbe fare la P.R. ... non subito, prima dovrei fare l'assistente di qualcuno.

Però, con le conoscenze di Toni... posso saltare qualche passaggio.

CHIARA
Allora sei felice con lui?

ANNA
( Ride ) Felice?

Questa è una parola che non sento più da un pezzo.

Nessuno la usa più.

Un matrimonio d'amore l'ho già fatto, lo sai.

E' stato un fallimento.

Non ci riprovo più.

Adesso l'importante è mettersi comodi.

CHIARA

Comodi?

Ma dài...

Dal tavolo del poker provengono le voci più concitate degli altri, su tutte quella di Luca.

LUCA

Cristo!

Non è possibile!

Basta... io sto fuori qualche mano.

Si alza, gli altri riprendono a giocare, lui si dirige verso il divano dove stanno Anna e Chiara.

LUCA

Non mi entra nemmeno una coppia.

Non sopporto di perdere in questo modo.

ANNA

Tu non sopporti di perdere in nessun modo.

LUCA

( Ad Anna) A nessuno piace perdere, nemmeno a te cara.

ANNA

Sì, hai ragione, ma tu non sopporti di veder vincere gli altri, è diverso.

CHIARA

Scusate, ma siete sempre così voi due?

LUCA
Così come?

CHIARA
Vi parlate sempre in questo modo?

ANNA
Non farci caso.

Fa sempre così quando perde.

CHIARA

Ma è così importante il vostro poker?

Luca scoppia a ridere.

Si china verso Chiara.

LUCA
Guardali, guardali... tu cosa ne dici?

Secondo te perché giocano?

CHIARA

A me lo chiedi?

Non lo so.

LUCA

Te lo dico io perché.

ANNA

( A Chiara ) Adesso inizia con la teoria.

Lasciaci in pace Luca.

LUCA

Perché così continuano a fare quello che fanno durante tutto il giorno.

CHIARA

Scusa?

LUCA

Però in modo più concentrato e più esplicito rispetto alla vita.

Vedi, con il poker é possibile essere  dichiaratamente uno contro l'altro.

Non c'è niente di male, sono le regole.

Così si può fare finta di fare sul serio.

Hai capito?

CHIARA

No, mica tanto.

LUCA
No?

( Riflette ) Per te é importante la fortuna?

CHIARA

Sì.

LUCA
Malissimo.

La fortuna non esiste.

Esiste il caso, ma il caso può essere modificato.

Il poker è così.

Succede come nella vita.

Magari hai delle carte di merda... ma puoi fare finta.

Puoi fare finta di avere buon gioco e facendo finta puoi anche vincere.

Puoi spaventare gli altri.

Così loro se ne vanno.

Esattamente come nella vita.

Si può valere anche poco ma quel che conta è far credere di valere molto.

CHIARA

No, guarda... nella vita non è così.

LUCA

E invece sì.

ANNA

( A Luca ) Non sono tutti come te, sai?

LUCA

Non è il tuo caso cara.

CHIARA

Se uno non vale niente prima o poi si capisce.

LUCA

Certo, ma bisogna essere bravi anche a non valere niente.

Fino ad arrivare al punto di valere qualcosa.


CHIARA

No, nel mio lavoro, per esempio, si capiva subito se uno non valeva niente.

LUCA

Ah sì?

E che lavoro era?

ANNA

( A Chiara ) Lascia perdere.

CHIARA

Lavoravo in ospedale.

LUCA
( Sorridendo ) In ospedale...

CHIARA
Sì, come fisioterapista... e lì c'era poco da fare finta.

LUCA
Interessante.

E cosa fa una fisioterapista?

CHIARA

Molte cose.

LUCA

Tipo?

CHIARA

Io, per esempio, curavo i cerebrolesi.

LUCA
Cerebrolesi?

( Si volta verso il tavolo da gioco ) Ehi Negro... questa signorina fa al caso tuo.

FRANCO
Cosa?

LUCA

Niente, niente... poi te lo spiego.

( Ritornando a parlare con Chiara ) Cerebrolesi?

CHIARA
Persone che hanno avuto degli incidenti, degli ictus, delle paresi...

LUCA

Bello.

Un bell'ambientino... allegro.

CHIARA

Infatti non ci lavoro più.

LUCA
E perchè?

CHIARA

Perché era un ambiente di merda.

ANNA
E poi non è facile stare a contatto tutti i giorni con gente che soffre.

LUCA

Detta  da te questa frase diventa immediatamente grottesca.

ANNA
Senti perché non torni a giocare?

LUCA

Aspetto che che la fortuna giri.

CHIARA

Ma scusa, non avevi detto che la fortuna non esiste?

LUCA

A volte, per alcuni brevi istanti esiste.

E in questo momento esiste per gli altri.

Sto solo aspettando che passi. (sorride)

CHIARA

Pêrché non fai finta?

LUCA
Non si può bluffare senza nemmeno una coppia di jack.

C'è un limite a tutto.

CHIARA

Ah, c'è un limite a tutto...

LUCA

E così vuoi cambiare lavoro?

CHIARA
Sì.

LUCA
E cosa vorresti fare?

CHIARA
Qualunque cosa.

LUCA

Qualunque cosa?

Davvero?

La cameriera, la donna di servizio, la centralinista...

CHIARA

Sì, anche... perché no?

In questo momento qualsiasi cosa.

LUCA

Bè, miri in alto.

ANNA
Senti Luca, io e Chiara non ci vediamo da un sacco di tempo, perché non ci lasci chiacchierare in pace?

LUCA
Chiacchierare... certo.

Ma ditemi un po' dov'è che vi siete conosciute voi due?

CHIARA

Andavamo a scuola insieme.

LUCA
Scommetto che tu eri brava e studiosa mentre lei era bella e corteggiata, no?

CHIARA

( Sorridendo ) Sì, proprio così.

LUCA
Vedi che ho ragione io?

Bisogna essere bravi a non valere niente.

ANNA

C'è sempre qualcosa da imparare da te.

LUCA
( A Chiara ) Vedi, anche Anna sta cercando un lavoro, ma lei non si accontenta di un lavoro qualsiasi, e sai perchè?

Perchè non ne ha bisogno.

E sai perché non ne ha bisogno?

Perché ha pensato bene di mettersi comoda.

( Ad Anna ) E' così che dici no?

( A Chiara ) E il nostro amico Toni è molto comprensivo.

E' molto più facile trovare il lavoro giusto quando si ha una casa pagata, le vacanze al mare, in montagana, le belle macchine, la palestra, l'analista, le feste...

Dal tavolo del poker provengono le voci concitate degli altri.

RIC

Ma no, non è possibile!

TONI

Sì, cazzo, ha ragione, non si può giocare così.

Daniele, te l'avevo chiesto per favore.

RIC
Non si può fare un rilancio di due milioni... c'è già un piatto di sei milioni.

FRANCO

Appunto.

Perché non state zitti?

Luca si avvicina al tavolo.

LUCA

Cosa succede?

RIC

( Indicando Franco ) Questo stronzo su una puntata di ottocentomila di Daniele ha rilanciato fino a due milioni.

LUCA
Saranno affari suoi, no?

FRANCO

( A Ric ) Infatti.

Se vuoi vedi, altrimenti stai zitto.


RIC

No, non vedo.

Daniele riflette.

DANIELE

Viste.

TONI

Cazzo, Daniele.

DANIELE

( A Toni sbrigativo ) Tu cosa fai?

TONI

Me ne vado.

DANIELE

( A Franco ) Avanti, cos'hai?

Franco sorride e poi mette le carte sul tavolo.

FRANCO

Tre assi.

DANIELE

Mi spiace... scala.

Daniele butta le carte sul tavolo, Franco le controlla.

RIC

( A Franco ) Hai visto che sei un coglione?

DANIELE

( A  Ric ) Se vincevi tu non gli avresti dato del coglione, vero?

LUCA

E bravo il nostro professore, s'è fatto un altro stipendio.

TONI

Io non voglio più giocare in questo modo.

LUCA
Ah no?

E perché?

Stai perdendo?

TONI

No, sto vincendo, ma non mi va... non mi piace giocare solo per fottere soldi agli altri.

LUCA

Molto nobile.

FRANCO

Io non ho più niente.


LUCA
Prendi un'altra puglia, no?

FRANCO

No, sto fermo per un po'.

Franco si alza, barcolla.

TONI

Franco, stai male?

FRANCO

No.

Franco va a versarsi da bere e poi crolla su una poltrona.

TONI

( A Franco ) Smettila di bere.

LUCA

Allora se lui esce io rientro.

Datemi una puglia.

RIC

Io ho fame, cazzo, non si può mangiare qualcosa?

LUCA

Io non ho fame, e voi?

DANIELE

Per me é lo stesso.

TONI

A me viene voglia di vomitare.

LUCA

Bene, allora mangiamo più tardi.

RIC
Stronzi.

Suona il telefono.

Anna si alza e va a rispondere.

ANNA

Pronto?

Sì.

Ah... te lo passo subito.

Toni!

E' Bruno.

TONI

Sì, arrivo.

Toni si alza e va al telefono mentre gli altri fanno le carte.

TONI

Allora, come va?

Sei arrivato?

Cosa?

E' chiuso?

Il garage è chiuso?

Oh cristo...

( Imbarazzato ) Sono i soliti stronzi.

Dicono una cosa e poi...

Bè, tu stai lì, adesso ci penso io, richiamami tra dieci minuti.

D'accordo?

Toni appende.

TONI

Cazzo che coglione che sono.

ANNA
Cos'è successo?

Toni apre una valigetta da lavoro e ne sfila un'agenda, la sfoglia.

TONI

Niente... niente.

ANNA
Come niente?

LUCA
Hai combinato qualche guaio, vero?

TONI

Mi sono dimenticato di avvisare il proprietario del garage di Genova che stava arrivando Bruno.

ANNA
Bravo.

Luca e Ric ridono.

LUCA
L'hai mandato là per niente?

RIC
Sotto l'acqua...

Anche Franco ride.

FRANCO

Un bel viaggio premio.

Bravo Toni, è così che si incentivano i dipendenti.

LUCA
Te lo immagini?

Con la sua testa pelata e con lo sguardo da impiegato modello preoccupato.

RIC

Sì, però con un bel Porsche sotto le chiappe.

FRANCO
Che spreco.

DANIELE
Perché non la smettete?

TONI

Ecco sì, bravi, fatevi i cazzi vostri.

Non è proprio il caso che lo pigliate anche per il culo.

LUCA
oh, oh... senti un po'.

Se non sbaglio sei stato proprio tu a mandarlo fino a Genova con questo tempo di merda, no?

TONI

Sì, ma solo perché tu m'hai rotto le palle per non giocare con lui.

LUCA

Certo, non volevo giocare con lui, ma non t'ho detto di organizzargli un viaggetto.

TONI

Bè, adesso stai zitto e fammi telefonare.

Toni prende il telefono e compone un numero.

CHIARA

Ma che cosa è successo?

ANNA
Niente, niente... vieni di là che prepariamo qualcosa da mangiare, intanto te lo spiego.

RIC
Ecco, brava.

Anna e Chiara escono di scena e vanno in cucina.

TONI

Pronto...pronto?

Mi sente?

Vorrei parlare con il signor Crociatelli.

Come?

Non c'è?

Cazzo, che casino.

No, niente... niente.

Non lo si può trovare?

No?

Senta, io chiamo per quel Porsche che avremmo dovuto consegnare domani mattina.

Sì, esatto, quello.

Ecco, c'è stato un inconveniente, no non siamo in ritardo, anzi... è già lì..

Sì, un mio collaboratore è già arrivato, è davanti alla vostra concessionaria.

Poveretto, quello è lì che aspetta.

E' un problema, capisce?

Non c'è nessuno?

C'è solo lei?

Bè, ci vada lei allora.

Sì, capisco, non è più orario di lavoro, però... é un Porsche Carrera 4... è una roba da centoventi milioni che dovete consegnare voi... non io.

Il signor Crociatelli non sarà molto contento domani quando saprà che l'abbiamo riportata indietro.

E' un'emergenza, capisce?

Ci va?

Davvero?

Bravo.

Sì, lo so, ma sono cose che succedono, qualche volta può capitare anche di essere in anticipo.

La ringrazio tantissimo.

Arrivederci.

Toni appende, Luca, Franco e Ric applaudono fragorosamente.

LUCA
Bravo.

RIC

Complimenti.

LUCA
Riesci sempre a cavartela tu.

FRANCO
Un vero maestro, potresti insegnare ai gatti ad arrampicarsi.

TONI

Andate a cagare.

LUCA
Sai quello che mi piace di te?

La tua capacità di riuscire a passare per vittima anche quando combini le cose peggiori.

Davvero, non è da tutti, è un grande indice di furbizia.

DANIELE
Detto da te poi è sicuramente un complimento.

TONI
( A Daniele ) Lascia perdere.

Luca ride.

DANIELE

( A Luca ) Sì, perché tu in quanto a furbizia sei ancora più bravo.

Tu riesci a combinare le cose peggiori facendole fare agli altri.

Molto più comodo.

LUCA
Bravo.

( A Tutti ) Il professore é meno stupido di quanto immaginassi.

DANIELE

Tu invece sei esattamente come tutti si immaginano.

TONI

Daniele...

LUCA

( A Toni ) Smettila lascialo parlare.

Di cosa ti preoccupi?

Hai paura che lo faccia licenziare?

In fondo gode ancora della tua raccomandazione.

TONI

Sta' zitto!

Daniele rimane per un attimo colpito dalle parole di Luca, non capisce.

DANIELE

Cosa vuoi dire?.

Luca non risponde, ride.

DANIELE

Cosa cazzo hai voluto dire?

Luca non risponde.

DANIELE
( A Toni ) Cos'è questa storia?

TONI

Niente, niente...

DANIELE

Toni, non farmi incazzare.

TONI

Ho detto niente.

LUCA

( A Toni ) E diglielo, su... in fondo l'hai fatto per lui.

TONI

( A Luca ) Stai zitto.

DANIELE

( A Luca ) Avanti, dimmelo tu.

LUCA

( Ironico ) Non dovresti prendertela così, davvero.

Toni si é comportato da amico con te.

E io e lui siamo abituati a farci dei favori.

TONI
Adesso basta.

DANIELE

Basta un cazzo.

LUCA

( A Toni ) Lo vedi?

Vuole sapere.

DANIELE
Allora?

LUCA
Vedi, quando ti ho fatto assumere, non avevo nessun bisogno di un altro copy.

Ne avevo già fin troppi.

Ma Toni ha tanto insistito e...

DANIELE
( A Toni) Ma tu mi avevi detto che erano loro che cercavano qualcuno...

TONI
Che cosa cambia?

DANIELE
Cambia, cazzo... cambia tutto.

TONI

No, non cambia niente.

Tu sei uno in gamba e io lo sapevo.

FRANCO

Commuovente.

Cosa preferite?

Le arpe o i violini?

RIC
Sentite, perché non la smettiamo con queste storie?

Non dovevamo giocare?

Rientrano Anna e Chiara.

ANNA
Cosa sta succedendo?

TONI

Niente, niente.

DANIELE

( A Toni ) Possibile che non capisci?

Io non voglio avere nessun debito con lui.

TONI

( A Daniele ) Ma non ce l'hai tu il debito...

DANIELE

( A Toni ) Ma non voglio nemmeno che che ce l'abbia tu.

LUCA

Professore, allora non ci hai capito.

Io e il tuo amico Toni abbiamo un conto reciproco aperto da anni.

Ci intendiamo al volo.

Lui ha voluto fare un favore a te, io l'ho fatto a lui e lui ne ha fatti a me e altri ce ne faremo.

Mi spiace dirtelo ma tu sei marginale, entri in un calderone molto più grande.

Suona il telefono.

Toni va a rispondere Chiara si avvicina a Daniele, si dicono qualcosa ma la voce di Toni copre le loro parole.

TONI
Pronto?

Sei tu?

Allora è tutto a posto, non ti preoccupare, adesso arrivano.

Niente, solo un disguido, sì colpa loro... i soliti coglioni, lo sai come sono.

Stai lì che arrivano.

Ti aspetto più tardi, sì... ciao... ciao...

Toni appende.

TONI

Bene, é sistemata.

LUCA
Possiamo riprendere a giocare?

RIC

Io ho fame.

ANNA

Tra poco è pronto, ho messo tutto a riscaldare.

LUCA
Bè, intanto giochiamo

Luca, Ric e Toni siedono al tavolo.

Daniele e Chiara sono un po' in disparte.

LUCA
Professore, devi fare le carte.

Franco si alza dalla poltrona e si avvicina a Chiara e Daniele.

FRANCO

( A Daniele ) Certo, vai a giocare, vai... che tengo compagnia io alla nostra ospite.

Franco prende sottobraccio Chiara e l'accompagna lentamente verso il divano.

Daniele li segue per un attimo con lo sguardo e poi va a sedersi al tavolo e inizia a dare le carte.

DANIELE

Cinquanta.

Gli altri mettono tutti l'invito.

Le voci provenienti dal tavolo si smorzano mentre salgono quelle provenienti dal divano.

Anche Anna si avvicina a Franco e Chiara.

Franco guarda Chiara senza parlare, lei si sente un po' imbarazzata.

CHIARA

Ti senti male?

Franco ride.

Anna scuote la testa.

FRANCO
Mi sento come uno che sta perdendo sei milioni e mezzo più la puglia.

CHIARA
Non parlavo di quello.

FRANCO

Lo so di cosa parlavi.

CHIARA

Non dovresti esagerare con quella roba.

FRANCO

Senti, lo sai che mi sembra di averti già conosciuta da qualche parte?

CHIARA

Ah sì?

ANNA
Franco, non incominciare.

CHIARA
A me non sembra proprio.

ANNA
( A Chiara ) Non dargli retta.

FRANCO
Davvero, mi sembra che ci siamo già visti.

ANNA

Impossibile, lei non è il tipo da frequentare i posti che frequenti tu.

FRANCO

Ah sì?

Guarda che i posti che frequento io sono quelli che frequenti anche tu.

Quindi...

ANNA
Quindi stai zitto.

FRANCO

( Ride e si rivolge a Chiara ) Eppure... credo di non sbagliarmi.

ANNA
Ma non ti sembra un trucchetto banale?

( Facendo il verso a Franco ) Sai mi sembra di averti già vista...

( A Chiara ) Non dargli retta, fa così con tutte.

Chiara è decisamente imbarazzata.

ANNA
Lui ha solo una cosa in testa, sempre quella.

FRANCO

( Ad Anna ) Tu ne sai qualcosa eh?

CHIARA

Io non vi capisco.

Perché vi parlate tutti in questo modo?

( Ad Anna ) E tu soprattutto perché ti fai trattare così?

FRANCO

Ma no... non c'è cattiveria in quello che diciamo.

Vero Anna?

Noi scherziamo.

ANNA
Sì, scherziamo.

CHIARA

Non mi sembra un bel modo di scherzare.


ANNA

Non ti preoccupare.

CHIARA

Ma Toni non dice niente?

FRANCO

( Ride ) Toni... Toni non ha niente da dire.

ANNA
Adesso però smettila.

FRANCO

Toni é molto comprensivo, capisce tutto, capisce tutti i problemi di tutti.

Capisce quando si scherza, capisce quando si fa sul serio e capisce quando bisogna pagare.

Quella è la cosa che capisce meglio.

E' molto generoso Toni.

Vero?

ANNA
Puoi scommetterci.

FRANCO

( A Chiara ) E' tanto tempo che non vi vedete voi due, vero?

CHIARA
Sì, perché?

FRANCO

Si vede.

ANNA
( Ironica ) Il fine psicologo...

CHIARA

E da cosa si vede, dimmelo tu.

ANNA
Dal fatto che l'ho detto io una dozzina di volte, ecco da cosa.

FRANCO
( A Chiara ) No, lo si vede dal fatto che tu provi dell'affetto vero per Anna.

CHIARA
E questo cosa significa?

FRANCO

( Ironico )Significa che la frequenti poco.

CHIARA

( Ad Anna ) Anna, davvero, io non capisco...

ANNA

Non ti preoccupare, non c'è niente da capire... Toni non ha mai saputo scegliersi dei buoni amici.

FRANCO
Sì, purtroppo Toni non ha mai saputo scegliersi niente di buono, vero?

( Ride ) Ma in fondo noi scherziamo.

Scherziamo sempre.

ANNA

( Ad Chiara ) Certo, tu non devi farci caso, per noi è normale.

FRANCO

( A Chiara )Comunque noi ci siamo già visti.

CHIARA

(ironica) Ah... insisti?

ANNA
( A Chiara ) Digli di sì così almeno la smette.

FRANCO
Forse in qualche redazione di giornale di moda?

CHIARA
No, impossibile.

FRANCO

In qualche agenzia di pubblicità?

CHIARA

No.

FRANCO

Agenzia di P.R. ?

Chiara non risponde più.

FRANCO
Che lavoro fai?

CHIARA

Lascia perdere non ho voglia di parlarne ancora.

Non ci siamo  mai visti.

ANNA
Franco, perché non la pianti?

Anche se vi siete già visti lei non si ricorda di te.

( Ironica ) Cerca di accettare la dura realtà.

FRANCO

( Ad Anna ) Non ti sei mai fatta fotografare?

CHIARA

Solo per la carta d'identità... caro.

FRANCO

Peccato, dovresti farlo hai un viso... particolare.

ANNA

( Contemporaneamente a Franco ) Particolare.

Anna e Chiara scoppiano a ridere.

FRANCO

L'altro giorno ero nel cesso di un locale, una discoteca, e sopra il water c'era scritta questa frase: " Le donne sono gli animali più diffusi al mondo... quasi come gli insetti. " Glen Ford... Gilda.

ANNA
(A Chiara) Ecco dove alimenta la sua cultura... al cesso.

FRANCO

I cessi a volte contengono frasi fondamentali.

CHIARA

Perché non ne fai delle dispense?

ANNA
Sì, una per ogni cesso.

FRANCO
Ho letto un' altra frase... bellissima... scritta con un pennarello viola vicino alla carta igienica... diceva: " Birra calda e donne fredde... il massimo della sfiga.  "

Poi, sopra, sempre con lo stesso pennarello c'era anche disegnato un garofano che al posto del gambo aveva una siringa e sotto la siringa c'era scritto: "Tristi con rinnovato ottimismo."

Non male.

Nei cessi a volte si ricevono illuminazioni.

Frequntateli i cessi!

Dal tavolo di gioco si levano le voci degli altri, su tutti quella di Ric che sta raccogliendo le fiches di una vincita.

RIC

Ehi professore la fortuna sta girando, vero?

Daniele non risponde.

LUCA

( A Ric ) Non ti agitare troppo, hai vinto solo due mani consecutive fai ancora in tempo a perderti le mutande, lo sai.

Suona ancora il telefono.

Toni si alza e va a rispondere.

Anche Daniele si alza e si avvicina al divano.

RIC

Cazzo, ancora il telefono... così si interrompe la serie positiva.


TONI

Pronto?

Bruno?

Cosa c'è ancora?

Sì... sì... l'hai consegnata?

Bene... e allora?

Non ti dà il BMW?

Come sarebbe?

Te lo deve dare, l'ho già pagato.

La bolla?

Che cazzo me ne frega della bolla, ti devono dare la macchina.

Te la fai dare, me ne frego della loro bolla del cazzo.

Passamelo... passamelo.

Pronto?

Cos'è questa storia?

Ah sì?

Allora il mio dipendente risale sul Porsche e domani voi vi vendete le pezze che avete al culo, va bene?

Non devo fare così?

Voglio vedere la faccia che farà il signor Crociatelli domani mattina...

Calmo un cazzo.

Lei è responsabile del fallimento di un affare tra me e il signor...

No... no...

Ecco, bravo, bravo... inizia a ragionare... bene.

Bravo...

Ha capito tutto.

Sì, sì... mi faccia telefonare a qualunque ora della notte.

Sì, sì... me lo passi.

Pronto?

Tutto a posto...

Adesso tu sali sul BMW e vieni qui... sì... certo.

Ci penso io domani.

Come?

Chi sta vincendo?

Nessuno... nessuno sta vincendo... sì, ti aspettiamo... sì... sì...

Toni appende.

TONI
Che stronzi...

Non sanno fare niente se non gli sto dietro al culo io.

FRANCO

Un vero manager.

LUCA

Poveretto, se manca lui il mondo va a rotoli.

TONI

Puoi dirlo... sono riuscito a vendere una macchina incidentata quasi come nuova, come macchina da esposizione.

Trenta milioni puliti puliti... e quel cretino voleva la bolla.

LUCA

Certo che te li sai scegliere bene i collaboratori.


TONI

Bruno non c'entra, poveretto.

LUCA

Hai detto giusto... poveretto.

TONI

Senti Luca... non mi sembra di aver mai dato giudizi sui tuoi dipendenti, o mi sbaglio?

( Guardando Ric ) E magari qualche coglione gira intorno anche a te, no?

RIC

Bè, perché guardi me?

TONI

Non guardavo te.

RIC

Sì, guardavi me.

LUCA

( A Ric ) Piantala.

( A Toni ) Vedi tu non hai capito ancora una cosa.

Uno può anche essere una grande testa di cazzo nella vita privata... chi se ne frega, non bisogna confondere.

L'importante è che non lo sia sul lavoro.

TONI

Abbiamo già parlato di questo, non sono d'accordo, lo sai.

LUCA
Sei un sentimentale.

Ti fai intenerire dalla mediocrità.

Anna ha seguito la discussione, si alza e si avvicina a Luca.

Franco trova un giornale e inizia a leggerlo in modo annoiato.

ANNA

( A Luca ) Ha parlato la perla rara.

Sei proprio sicuro di non avere a che fare anche tu con la mediocrità?

LUCA
Sai, adesso che guardo te mi vengono dei dubbi.

ANNA

Forse Toni si fa intenerire dalle persone mediocri perché non é terrorizzato come te dalla mediocrità.

LUCA
Ehi Toni, la tua signora sta facendo fruttare i soldi che spendi per l'analista. Dovresti aprirle uno studio, magari finalmente riesce a tirar su qualche lira.

Anna accenna una reazione.

TONI

Anna per favore lascia perdere.

RIC

Sì, brava... riprendiamo a giocare.

ANNA

( A Toni ) Tu lasci sempre perdere tutto.

LUCA
( A Toni ) Certo, ha ragione, non bisogna lasciar perdere... bisogna capire, approfondire...

RIC
Approfondiamo un'altra volta, d'accordo?

Adesso giochiamo che sto vincendo.

LUCA
Ecco, la mediocrità... un tema fondamentale.

Vero Ric?

RIC

Fondamentale un cazzo.

Io voglio giocare.

LUCA
Prendiamo Ric per esempio.

Lui crede di attraversare un momento di fortuna e vuole riprendere in fretta a giocare anche se cinque minuti fa voleva fermarsi per mangiare.

RIC

Senti luca...

LUCA
( A Ric ) La mediocrità, stiamo parlando della mediocrità.

Come per esempio scoparsi tutte, dico tutte, le ragazze dell'agenzia e incazzarsi se non si trova in casa la propria moglie.

RIC

Saranno cazzi miei, no?

LUCA
Come no?

Fai bene a scoparti le ragazzine, però dovresti anche fregartene di tua moglie.

Un po' di coerenza.

RIC

T'ho già detto che sono cazzi miei.

LUCA
Ma stiamo parlando della mediocrità, non di te... della mediocrità.

Come ad esempio andare di nascosto a  cercare lavoro in una televisione e allo stesso tempo far finta di niente per non perdere il posto in agenzia.

RIC

Cosa stai dicendo?

Luca sorride.

RIC

Parla chiaro.

LUCA

Perchè, credi che stia parlando di te?

TONI

Riprendiamo a giocare.

LUCA

Aspetta... la mediocrità...

Il tuo amico Bruno... me lo vedo alla domenica al parco con i bambini, il cane, la moglie grassa, la radiolina per la partita, il totocalcio,..

Le vacanze al mare in pensione completa, il mutuo e le rate da pagare.

E poi la voglia di venire a perdere un po' di soldi con noi... per sentirsi un po' vivo.

La tensione e la paura della perdita... molto eccitante.

Scommetto che se vincesse si divertirebbe di meno.

TONI

Sì, probabilmente é proprio come dici tu, ma non ci trovo niente di male.

RIC

Appunto, non c'è niente di male... giochiamo?

LUCA
( A Franco ) Negro, tu cosa dici?

FRANCO

( Leggendo il giornale ) Dico quello che dici tu.

LUCA

Ecco la mediocrità quando è esplicita e sincera.

Devo sentirmi onorato, negro?

Come si dice dalle tue parti?

"Cummannari è megghiu ca futteri"... non è così?

FRANCO

( Distrattamente ) E' così... è così.

Ma per me futteri è megghiu ca cummannari.

Franco beve ancora del whisky.

LUCA
( A Chiara ) E la nostra ospite?

CHIARA

Mi dispiace.

LUCA

E di che?

CHIARA

Avrei preferito rivedere Anna in un'altra situazione, magari da sole.

LUCA

( Ad Anna ) Mi sa che non siamo piaciuti un gran che alla tua amica... peccato.

( A Chiara ) Però potresti almeno dirci cosa ne pensi della mediocrità.

CHIARA

No, non mi interessa.


LUCA

( Strafottente ) Sì, certo...

ANNA

( A Luca ) Piantala.

LUCA

( A Chiara ) Perché non ti interessa?

ANNA

Ancora?

CHIARA

Perché ormai sono tutti ossessionati dalla mediocrità come da una malattia.

Io non ancora.

LUCA
Sicura?

DANIELE
Sì, è sicura.

LUCA

( Di scatto verso Daniele ) Lascia che lo dica lei!

DANIELE

L'ha già detto.

Hai rotto i coglioni a tutti con questa stronzata sulla mediocrità.

LUCA
Certo, mai parlare della corda in casa dell'impiccato.

Vero professore?

TONI

Riprendiamo a giocare.

RIC

Appunto.

LUCA
( A Chiara ) Certo che ci deve essere stato proprio un folle amore fra voi due, vero?

TONI

Franco, giochi?

Franco dice qualcosa di incomprensibile e rimane riverso sul divano.

LUCA

Professore, sai che non ci hai mai spiegato perché hai smesso di insegnare?

RIC

Oh cazzo, ricominci?

TONI

Luca, per favore, adesso basta... vogliamo giocare.

Franco vieni?

LUCA
Professore, perché non ce lo racconti?

TONI

Perché sono cazzi suoi, ecco perché... Franco.

LUCA
Suoi e tuoi, vero Toni?

Scommetto che tu lo sai, tu sai sempre tutto del tuo amico professore.

Comunque questa volta lo so anch'io.

Si dà il caso che mi sia informato, in fondo mi sembra lecito sapere chi finanzio così generosamente sul lavoro e fuori.

E così sono venuto a sapere di una storia molto bella... sfortunata e avventurosa.

TONI

Oh cristo...

Sono tutti molto attenti alle parole di Luca, perfino Franco si é messo a sedere sul divano in modo da ascoltare meglio.

LUCA

E' un brutto vizio il gioco, vero professore?

Si può incontrare gente sbagliata, pericolosa che pretende di essere pagata quando vince.

Altrimenti...

TONI

Falla finita.

LUCA

Altrimenti sono guai.

Immaginate la faccia di una trentina di ragazzi nel vedere il proprio professore di letteratura italiana pestato come un animale in classe sotto i loro occhi.

Che brutto spettacolo, così poco educativo.

TONI

Bravo, sei contento adesso?

LUCA
E immaginate come dev'essere difficile poi giustificarsi e soprattutto trovare un altro posto come insegnante.

Per fortuna ci sono gli amici che sono sempre pronti a darti una mano...

Toni si volta verso Daniele, gli sorride debolmente scuotendo il capo.

DANIELE
( A Toni ) Non ti preoccupare, non importa.

( A Luca, minaccioso ) Hai ragione è proprio una bella storia... chissà, un giorno, se sei fortunato, potrebbe capitare anche a te.

FRANCO

( Sdraiato sul divano parlando a fatica) Bravo professore... devo dire che in fondo mi sei proprio simpa...

Franco non riesce nemmeno a finire la frase, scivola lungo lo schienale del divano.


DANIELE

( A Chiara ) Mi spiace solo per te.

E' saltata fuori ancora questa storia... davvero mi spiace, se avessi saputo che venivi qui non mi sarei fatto trovare.

CHIARA

Non ti preoccupare, mi spiace solo di ritrovarti ancora con le carte in mano.

TONI

E' colpa di Anna e delle sue sorprese del cazzo.


ANNA

Ma io non credevo che...

TONI

Non credevi...

ANNA

E poi che ne sapevo io di questa storia?

TONI

Sta' zitta che é meglio.

In quel momento si sente un rumore, è Franco che ha fatto cadere un portacenere a terra, è appoggiato al divano e non riesce a tenersi in piedi.

RIC

Ci risiamo.

LUCA
Bravo negro... bravo, spacca tutto.

Chiara si avvicina a Franco e lo aiuta a rimanere in piedi.

Franco ride e l'abbraccia in modo esagerato.

Toni si avvicina a Franco e lo prende per un braccio.

TONI

Vieni... vieni al cesso in fretta prima di sporcarmi il pavimento come l'altra volta.

Toni e Franco escono.

Chiara si avvicina a Daniele si dicono qualcosa.

Anna raccoglie la cenere e i mozziconi di sigarette che Franco ha fatto cadere.

Ric si alza dal tavolo e si dirige verso il telefono.

RIC

Ho già capito come va a finire, cazzo.

Una volta tanto che stavo vincendo io...

Solleva il ricevitore e compone un numero.

ANNA

( A Ric ) Ancora?

RIC

Sì, ancora.

Merda c'è sempre la segreteria.

Pronto?

Sono ancora io... si può sapere dove cazzo sei?

Sei sempre fuori... e non mi dire che stai lavorando a quest'ora...

Magari sei lì e non rispondi...

Magari sei lì e non sei nemmeno da sola...

Magari...

Pronto? Pronto?

( Riappende ) Vaffanculo.

Luca sta guardando Chiara e Daniele che parlano in disparte.

Rientrano Toni e Franco

Franco si è ripreso, sorride e scherza.

FRANCO

( A Toni scherzando e baciando Toni) Sei stata magnifica cara... un'esperienza indimenticabile.

M'è tornata la voglia di giocare.

TONI

Stai fermo... che schifo.

Aspetta, siediti un attimo.

FRANCO

Sì, poi giochiamo.

Toni fa sedere Franco in poltrona.

ANNA (f.s.)

Toni!  TONI!

TONI
Arrivo.

Toni esce di scena.

Ric si avvicina a Chiara e indicando Franco ridacchia

RIC

Pierino va da suo padre e dice: " Papà, papà... i drogati sono fatti come noi?"

E il padre: "No Pierino... molto di più... molto. "

Ric scoppia a ridere.

Chiara lo guarda senza nemmeno sorridere.

RIC

( A Chiara ) Prima mi è capitato... involontariamente... di sentire che stai cercando lavoro.

E' vero, no?

CHIARA

Sì, è vero.

RIC

Che tipo di lavoro?

CHIARA

Non lo so.

RIC

Pubblicità... moda... design... televisione...

CHIARA

Per carità...

RIC

Promozione... pubbliche relazioni...

CHIARA

No.

RIC

Come no?

CHIARA

Non mi interessa questa roba e non ho nessuna esperienza .


RIC

Bè, che c'entra... poi te la fai.

Potremmo parlarne... non so... uno di questi giorni...

CHIARA

No, grazie.

RIC

Quando vuoi tu.

CHIARA

Sì, sì... d'accordo, quando voglio.

Toni rientra.

DANIELE

Adesso basta con le cazzate.

Giochiamo!

RIC

Ehi professore, t'è venuto il pepe al culo all'improvviso?

LUCA
( A Ric ) Ha ragione, siamo qui per giocare, no?

ANNA

E' quasi pronto da mangiare.

LUCA
Facciamo ancora un giro.

Toni.

TONI

Vengo.

LUCA

Negro... giochi o no?

Franco fa segno di sì e tira una pista di coca che ha appena preparato

poi si alza e va al tavolo da gioco.

LUCA

Ric... allora, vieni?

RIC

Qui si gioca o non si gioca solo quando cazzo volete voi, eh?

LUCA

Bravo, ottimo intuito.

Ric indugia, gli si avvicina Anna.

ANNA

( A Ric ) Ci vuoi dire adesso perché hai portato quella telecamera?

RIC

E' una sorpresa per dopo... vedrai.

Franco si alza e raggiunge Ric, è ancora piuttosto alterato.

FRANCO

( Ad Anna ) Una sorpresa... sì...

Finalmente vedremo...

RIC

Stà zitto negro... zitto.

FRANCO

Il nostro Ric sotto sotto ha un'animo acuto e sensibile vero?

( Appoggiandosi a Ric e abbracciandolo )Voi pensate che sia solo un presuntuoso... un arrivista... no, sbagliato... pensate che sia un puttaniere... no... non solo.

RIC

Senti chi parla.

FRANCO

Certo, voi pensate che Ric sia anche un po' coglione... e vabbè nessuno è perfetto.

RIC

Negro, cazzo... stà sù... non mi toccare...

TONI

Franco vieni a giocare.

FRANCO

Sbagliatissimo... Ric è un indagatore profondo dei fatti umani.

RIC

Lasciami, lasciami...

Sei un tossico di merda...

Perché non te la fai direttamente in vena la coca che tiri?

Così schiatti in una botta e accorci l'agonia.

FRANCO

Perché?

Perché io domani sarò fresco come una rosa... come sempre...

Ric si libera dalla presa di Franco e va a sedersi al tavolo.

FRANCO

Fermati, dove vai?

Franco si avvicina al tavolo.

FRANCO

( Sempre scherzando ) Ric tu sei un vero artista... credi a me.

TONI

Franco, dicci cosa vuoi fare.

FRANCO

( A tutti gli altri ) Ve ne accorgerete tra poco... quando vi mostrerà la sua sorpresa.

LUCA

Negro... se vuoi giocare ti siedi e giochi.

Se vuoi rompere ancora i coglioni rompili alle due signorine e lasciaci giocare in pace, d'accordo?

FRANCO

Gioco... gioco...

TONI

Bravo.

FRANCO

Gioco.

TONI

Ho capito.

FRANCO

Mi servono dei soldi... devo rifarmi.

TONI

Ti dò una puglia.

FRANCO

Mi servono dei soldi.

TONI

Sì cazzo... te li sto dando.

FRANCO

Soldi... soldi... soldi...

( A Ric ) Sono importanti i soldi, vero Ric?

RIC

Perché non stai zitto?

FRANCO

( A Luca ) Sono importanti i soldi, vero Luca?

LUCA
Dovresti saperlo, ormai sei grande.

FRANCO

( A Luca ) Cummannari è megghiu ca futteri... vero?

( Ride ) E più si fotte e più si fotterebbe.

LUCA

E più si comanda e più...

FRANCO

Che fatica...

L'altro giorno in uno dei miei cessi ho letto questa frase...

FRANCO

" Dio è il solo essere che, per comandare, non abbia nemmeno bisogno di esistere."

LUCA

Bella frase del cazzo l'avrà scritta qualche tossico dei tuoi amici.

FRANCO

( Ride ) Sì, uno che si chiama Baudelaire... dev'essere uno pseudonimo...

Toni allunga a Franco le fiches corrispondenti a una puglia.

FRANCO

Bene, eccomi qua.. sono tornato...

Ci siamo tutti no?

( Ride in modo esagerato ) Giochiamo!

 BUIO


SCENA 3

Le luci del soggiorno sono abbassate mentre sono accese quelle laterali della cucina.

Dalla cucina provengono alcune voci e rumori.

Daniele e Chiara sono seduti sul divano del soggiorno ognuno con un piatto in mano.

Ric sta armeggiando intorno al televisore cercando di collegare alcuni fili della telecamera.

CHIARA

La cosa peggiore era sopportare le falsità, le ingiustizie... eseguire i loro ordini... si curavano sempre prima le persone raccomandate, quelle con i soldi, quelle mandate dal primario... uno schifo.

DANIELE

CHIARA

Quello che mi fa incazzare di più è che non ho avuto la forza di continuare.

Sono stata l'unica a mollare.

DANIELE
Tu sei diversa... non potevi sopportare.

E' stato meglio così.

Adesso come ti va?

CHIARA

Non lavoro da due mesi.

Ho un po' di guai.

DANIELE

Soldi?

CHIARA

Anche.

DANIELE
Se hai bisogno...

CHIARA

No, assolutamente.

DANIELE

Perché?

CHIARA

Perché non voglio soldi da te, lo sai.

Ric esce dal soggiorno e raggiunge gli altri in cucina.


DANIELE

Adesso è diverso.

CHIARA

Non mi sembra proprio.

DANIELE

Non mi credi?

CHIARA

Come fai a vivere ancora così?

DANIELE

Ti stai sbagliando.

CHIARA

Balle.

Tu non puoi cambiare.

Non cambierai mai.

DANIELE
Non è vero.

CHIARA

Tu vuoi sentirti libero, vuoi fare questa vita per non avere legami... non vuoi e non dai nessuna sicurezza.

Sempre tutto lasciato al caso.

Dicevi che non avresti più giocato.

DANIELE

Ho bisogno di soldi.

CHIARA

Lo so... tu hai sempre avuto bisogno di soldi... ho fatto bene a non crederti.

DANIELE

Adesso voglio andarmene.

Voglio andare via da questo posto di merda.

Non sopporto più nessuno.

CHIARA

Certo che se la gente che frequenti è questa...

DANIELE

Non sopporto più le loro chiacchiere, i loro soldi, i loro lavori del cazzo.

Ne ho pieni i coglioni dei loro affari, della loro smania di fare, di arrivare...

Sono tutti così... tutti.

CHIARA

Guarda che non sei obbligato a frequentarli.


DANIELE

Sì, certo...

CHIARA

Evidentemente c'è qalcosa che ti spinge a farlo.

In quel momento rientrano gli altri sono chiassosi, mangiano e bevono.

RIC

Possiamo iniziare.

ANNA

E' arrivato il momento della sorpresa?

LUCA

Basta che facciamo in fretta.

TONI

Sì... certo... facciamo in fretta che Luca sta perdendo.

LUCA

Se é per quello nemmeno tu sei messo bene.

FRANCO

Solo il professore vince... come al solito, del resto.

CHIARA

( A Daniele ) E' per questo che li vedi, eh?

RIC

Il professore é un gran  rotto in culo.


FRANCO

Professore... non ti eccita l'invidia del popolo?

LUCA

Negro, la tua simpatia nei confronti del professore puzza di bruciato.

Non è che per caso c'è sotto qualcosa?

Franco non risponde.

LUCA

( Insistendo ) Forse condividete.. che so... un segreto.

RIC

Sedetevi.

LUCA

Anna, non ne sai niente tu?

ANNA

Di che?

LUCA

Dei segreti tra Franco e il professore?


ANNA

Che ne so io?

RIC

Se state zitti iniziamo.

LUCA

( Ad Anna  ) Sei sicura?

TONI

( A Luca ) Si può sapere perché continui con questa storia?

LUCA

Non lo so... chiedilo alla tua signora.

ANNA

( A Luca )Tu non sei proprio capace di farti i fatti tuoi, vero?

TONI

Cosa vuoi dire?

ANNA

Niente, non voglio dire niente.

TONI

Se lui non sa farsi i fatti suoi, vuol dire che si fa quelli di qualcun altro, no?

Di chi?

ANNA

Che ne so, chiedilo a lui.

LUCA

( A Toni ) No, chiedilo al tuo amico professore.

TONI

Daniele...

Daniele non risponde.

LUCA

( A Toni ) Vedi?

E' un vero amico il nostro professore.

Ed ha un forte senso pratico... " Occhio non vede cuore non duole... " vero?

Daniele si sta innervosendo, è visibilmente trattenuto.

TONI

( A Daniele ) Mi nascondi qualcosa?

Daniele non parla.

FRANCO

( A Ric ) Allora... fai partire quella roba o no?

RIC

Sto aspettando voi.

TONI

( A Daniele ) Io di questi non mi stupisco ma tu...

DANIELE

Io cosa?

FRANCO

( A Ric ) Vai... vai...

Ric aziona il videoregistratore, parte un filmato.

Compare il viso in primo piano di Ric con un microfono in mano.

RIC video

Quando si parla di soldi si parla di cose concrete: come si fanno, come si spendono... lavoro, studi, marketing, vendite... trend, maxi trend... interessi, fondi di investimento, Bot, obbligazioni, azioni...

Io dico invece che i soldi hanno anche dei sentimenti... anzi... sono sentimenti

LUCA

Mi sono già rotto i coglioni.

Non si può spegnere?

RIC video

I soldi hanno un'anima e danno un'anima...

I soldi sono vivi... cambiano l'anima... creano personalità, sentimenti.

I soldi sono cellule vive.

Questo video parla dei soldi come sentimenti vivi.

LUCA

Bravo, fa' una tesi alla Bocconi.

RIC video

Il titolo è Money.

LUCA

Bel titolo di merda... originale soprattutto.

TONI

( A Luca ) Zitto, cazzo stai un po' zitto.

Le immagini del video cambiano appare Franco abbracciato a una modella americana bellissima.

Si abbracciano, scherzano.

La modella starnutisce deve aver sniffato della coca.

Sono tutt'e due piuttosto alterati.

LUCA

Ehi negro... sempre al lavoro, vero?

FRANCO

Guarda... guarda... non me la ricordavo quasi più.

FRANCO video

Questa è Jessica... é americana di Boston...

E' bella, simpatica, sensibile e molto intelligente...

( Guarda Jessica ) Vero Jessica?

JESSICA video

Hello...

FRANCO video

Non importa, non capisce un cazzo di italiano.

RIC voce video fuori campo

Allora Franco... parliamo di soldi.

FRANCO video

C'è poco da parlare.

( Indicando Jessica ) Eccoli qua i soldi... in carne ed ossa... ( La bacia )

LUCA

Negro quello che mi piace di te è la varietà degli interessi.

FRANCO video.

I soldi non esistono, esiste solo quello che puoi avere con i soldi.

Quello che io voglio è Jessica...

( A Jessica ) Tu Jessica mi vuoi?

JESSICA video

Hello...

FRANCO video

Sì, mi vuole.

Ecco, dunque... per avere Jessica, e tutte le amichette di Jessica, io devo lavorare... devo fare fotografie.

Lavorando io posso conoscere Jessica e posso guadagnare i soldi per comprare le cose che piacciono a Jessica  e a me.

( Mostra una banconota da cinquantamila arrotolata e la infila nel naso ) Capito quali, no?

LUCA

Che schifo.

FRANCO video

La cosa più brutta della vita è che si deve crepare, la cosa più bella è che si possono fottere ragazze bellissime.

Fottere ragazze bellissime fa dimenticare che si deve crepare.

Ecco a cosa servono i soldi, ecco a cosa serve lavorare... a dimenticare che si deve crepare.

( A Jessica ) Giusto Jessica?

JESSICA video

Hello...

FRANCO video

E' d'accordo anche lei.

Quindi, ricapitolando... se non si vuole pensare troppo al fatto che si deve crepare bisogna fare un lavoro che dia la possibilità di conoscere le donne con cui spendere i soldi che guadagni lavorando per dimenticare che devi crepare.

Chiaro?

JESSICA video

Hello...

Le immagini di Franco scompaiono.

ANNA

( A Ric ) Ma non era una cosa sui sentimenti?

RIC

Certo, lo è infatti.

FRANCO

( A Ric ) Lascia perdere, non può capire.

LUCA

Bisogna proprio continuare?

Appare l'immagine di Toni appoggiato ad un'automobile, una vecchia Jaguar.

ANNA

Silenzio... c'è Toni.

RIC voce video f.c.

Toni, i sentimenti e l'anima dei soldi.

TONI video

Non saprei...

RIC voce video f.c.

Dài, sforzati.

TONI video

I sentimenti e l'anima dei soldi?

RIC voce video f.c.

Sì... coraggio.

TONI video

La paura.

( Rflette ) Io sono cresciuto con la paura dei soldi.

I miei erano sempre nei guai.

Mio padre, mia madre... e anche tutta la famiglia di mio padre.

Mio padre ha sposato mia madre perché aveva un debito nei confronti di mia nonna... la mamma di mia mamma.

LUCA

Adesso ci fa l'albero genealogico.

ANNA

( A Luca ) Stai zitto!

TONI video

Il padre di mio padre ha perso al gioco tutti i soldi del prestito di mia nonna.

Mio padre era pieno di debiti... eravamo tutti nella merda.

Mi ricordo che tutte le mattine mia madre pregava perché non arrivassero gli ufficiali giudiziari.

Avevamo tutti i mobili pignorati, era terrorizzata che glieli portassero via.

Eravamo assediati dai creditori... sembravamo Paperino.

Tutte le volte che suonava il campanello di casa, al mattino, mia madre piangeva, credeva fosse l'ufficiale giudiziario... anche quando era il lattaio, il postino... chiunque.

Per me i soldi hanno sempre rappresentato la paura.

Per questo voglio guadagnare tanto...

Ho sempre davanti agli occhi lo sguardo spaventato di mia madre.

Con i soldi non si ha più paura.

Ecco cosa sono i soldi... lo sguardo di mia madre sereno senza più paura.

FRANCO

Presto un fazzoletto... piango.

LUCA

Molto commuovente.

ANNA

Stronzi.

Sul video appare Luca seduto ad una grande scrivania piena di documenti.

ANNA

Ci sei anche tu... ecco perché non volevi.

LUCA

Ric, sei una faccia di merda, t'avevo detto di non...

TONI

Zitto, zitto... cos'è...hai paura?

Hai detto cazzate?

RIC voce video f.c.

Non puoi rifiutare, dài...

LUCA video

Levati dai coglioni Ric...

RIC voce video f.c.

I sentimenti dei soldi...

LUCA video

Quali sentimenti...

Nessun sentimento.

Mi fanno cagare i sentimenti.

I soldi non c'entrano coi sentimenti, io non sono interessato ai sentimenti.

LUCA video

Sono tutte stronzate quelle che con i soldi puoi comprarti i sentimenti degli altri.

Solo un coglione come il nostro amico negro potrebbe pensare una banalità simile.

FRANCO

Ha parlato Einstein...

LUCA video

La verità è che con i soldi, solo con i soldi, si può rinunciare ai sentimenti.

LUCA video

Le persone ti possono desiderare, stimare, temere, restarti vicino... indipendentemente dai sentimenti.

I sentimenti sono un guaio, sono incerti, vaghi.

I soldi sono veri, concreti.

Capisci?

Le passioni ti fottono, ti rendono debole, il potere che ti danno i soldi ti rende forte.

Ma devi essere lucido.

Niente distrazioni, niente amore, niente sesso soprattutto.

Gli altri li devi possedere tramite i loro occhi.

Ti devono guardare, invidiare.

Devi costringerli a fare quello che vuoi tu.

TONI

( Ridendo ) Un vero uomo.

FRANCO

( Sarcastico ) Duro come il ferro.

RIC voce video f.c.

Vorresti dire che tu... sì, insomma... che tu non...

LUCA video

Non scopo mai?

RIC voce video f.c.

Ecco... appunto...

LUCA video.

Io non sono come te e come Franco.

FRANCO

Questo di sicuro.

LUCA video

E nemmeno come Toni che s'è fatto fottere ben bene.

ANNA

Tu non ti smentire mai.

LUCA video

Io non ne ho bisogno.

Io mi occupo di me stesso, mi curo... niente alcool, niente droghe,

Solo palestra, piscina, massaggi.

E i problemi di sesso li ho risolti con l'idromassaggio.

Te ne stai immerso nella tua Jacuzzi e dirigi il getto nel punto giusto, ecco fatto, senza fatica, senza pericoli...

FRANCO

L'impero dei sensi.

LUCA video

Riassumendo, il sentimento dei soldi è l'assenza di sentimento, l'autoaffermazione, la purezza...

FRANCO

La minchia...

TONI

Bella vita di merda.

LUCA

Non avete capito niente...

E poi scherzavo.

TONI

Sì, certo, scherzavi...

Sul video appare Daniele.

ANNA

Ecco il professore.

RIC

Dulcis in fundo.

DANIELE video

Non ho voglia Ric... te l'ho già detto.

RIC voce video f.c.

Ma perché?

DANIELE video

Perché non mi va...

RIC voce video f.c.

Guarda che non lo faccio vedere a nessuno... t'assicuro.

TONI

Sì, infatti... l'aveva detto anche a me.

LUCA

Sempre di parola il nostro Ric.

DANIELE video

Cosa ne penso dei soldi?

Va bene, ti racconto una storia che é capitata a una persona che conosco.

RIC voce video f.c.

D'accordo, vai!

DANIELE video

Questo mio amico non aveva mai una lira, era sempre pieno di guai e di debiti.

Ogni volta che arrivava la fine del mese era disperato non sapeva come fare.

Un giorno qualcuno gli ha dato un indirizzo di un posto.

Lui c'è andato, gli hanno dato un vasetto di plastica e l'hanno acccompagnato al cesso.

S'è chiuso dentro, si è abbassato i pantaloni e ha cominciato a masturbarsi.

LUCA

Bella storia.

FRANCO

Zitti, zitti.

DANIELE video

Doveva riempire il vasetto per la fecondazione artificiale...

L'avrebbero pagato abbastanza bene... quattro o cinque volte al mese...

Per un po' di tempo avrebbe potutto risolvere i suoi problemi.

TONI

Be', non male in fondo, io l'ho fatto tante volte gratis.

DANIELE video

Però non riusciva ad eccitarsi

Pensava a quanti bambini sarebbero nati, bambini che non avrebbe mai conosciuto, figli di donne che non avrebbe mai visto.

Cercava di concentrarsi e di ricordarsi di qualche donna che lo eccitava particolarmente.

Alla fine, quando ci è riuscito, gli è venuto in mente l'aborto che aveva fatto la sua donna, la donna che lui amava.

Quel bambino non era nato, ne sarebbero nati altri però, non suoi.

Allora ha pensato che la vita, la nascita... erano  una stronzata, un giochetto di casualità dipendenti da fatti irrilevanti come i soldi, l'affito e il telefono da pagare.

FRANCO

Grande professore...

RIC voce video f.c.

Quindi?

Cosa vuoi dire?

DANIELE video

Voglio dire che è tutto inutile, non vale la pena agitarsi, per niente... soprattutto per i soldi.

Il monitor diventa nero.

RIC

Fine.

Però voglio aggiungerne altri.

LUCA

Professore, mi sa che quel tuo amico non esiste mica.

FRANCO

Chi se ne frega.

TONI

Certo, chi se ne frega, ha ragione Franco.

Anna accende le luci.

Chiara sembra molto contrariata.

ANNA

( A Chiara ) Ehi, che succede?

Qualche cosa che non va?

CHIARA

No, no...

ANNA

Chiara... cosa c'è?

CHIARA

Niente, niente.

ANNA

Non ti senti bene?

CHIARA

No, adesso mi passa.

LUCA

Mi sa che lo conosce bene anche lei quell'amico del professore.

TONI

Luca...

Anna siede di fianco a Chiara, Daniele é visibilmente nervoso.

Ric prende la sua telecamera, la mette in funzione e inizia a riprendere Chiara.

RIC

Chiara, dicci anche tu qualcosa.

ANNA

Ric, lasciala stare.

RIC

Non faccio niente.

( A Chiara ) Puoi dirmi quello che vuoi, qualunque cosa.

TONI

Dài Ric, non è il momento.

LUCA

Riprendiamo a giocare.

RIC

Un attimo, solo un attimo.

Ric si avvicina a Chiara.

RIC

Quello che vuoi, quello che ti viene in mente... coraggio

Chiara è imbarazzata.

Ric si fa invadente.

DANIELE

Smettila!

RIC

( A Chiara ) Coraggio... ti sto inquadrando.

DANIELE

T'ho detto di smetterla!

RIC

Professore non rompere i coglioni.

Daniele scatta verso Ric, gli toglie la telecamera dalle mani e lo prende per il bavero della giacca.

DANIELE

Senti pezzo di merda... se ti dico una cosa tu la devi fare hai capito?

Ric è spaventato.

Toni si avvicina e cerca di dividerli.

Luca e Franco ridono.

TONI

Daniele, fermati, lascialo...

ANNA

Smettetela.

RIC

Tieni giù le mani, cazzo... lasciami.

FRANCO

Vai professore, spaccagli la faccia.

LUCA

( Sarcastico ) Una lotta tra giganti... non so chi é peggio tra i due.

Toni riesce a dividere Daniele e Ric.

DANIELE

( A Ric ) Metti via quella telecamere se no te la ficco su per il culo.

Ric si allontana.

CHIARA

Aspetta.

Tutti si voltano verso Chiara.

CHIARA

D'accordo.

FRANCO

Colpo di scena.

Ric si avvicina a Chiara con la telecamera.

RIC

Ehi professore mi sa che sei stato messo in minoranza.

Daniele non parla.

LUCA

( A Ric ) Non puoi farlo un altro giorno il tuo video del cazzo?

Io sto perdendo più di cinque milioni.

RIC

E' questione di un attimo.

Ric inquadra Chiara, l'immagine appare sul video, a circuito chiuso.

RIC

Allora?

Quando vuoi.

Chiara non guarda in macchina, respira profondamente e inizia a parlare con qualche difficoltà.

CHIARA

Quando lavoravo in ospedale c'era una donna, aveva sessantacinque anni, con delle lesioni cerebrali che le impedivano i movimenti.

Era in ospedale da due mesi.

Era rimasta immobile per molto tempo a letto, aveva piaghe sulla schiena, era dimagrita.

Io ho curato il suo programma di riabilitazione e in due mesi avevamo fatto passi enormi insieme.

In poco tempo sarebbe stata autosufficiente quasi in tutto.

Un giorno però l'hanno dimessa, hanno deciso che avrebbe dovuto continuare la riabilitazione a casa e il suo posto è stato preso da un'altra donna, una paziente privata del primario, una con un sacco di soldi.

Io ho protestato con tutti i medici, ho spiegato che non potevano mandare via quella donna e che il mio lavoro non era finito.

Loro se ne fregavano, sorridevano e mi davano dell'ingenua e dicevano che in fondo erano successe cose ben più gravi.

Ma io ero legata a quella donna.

Dopo qualche settimana ho saputo che era regredita, che non si muoveva più dal letto e che le erano tornate le piaghe sulla schiena... stando a casa era peggiorata.

Allora ho deciso di lasciare l'ospedale e di cambiare lavoro.

( Pausa ) Erano due mesi che non provavo più quella sensazione di nausea e di rabbia.

Questa sera mi è tornata.

Ric abbassa la telecamera.

Franco si versa da bere.

LUCA

Bene ragazzi, colpa nostra.

La piccola fiammiferaia è morta di freddo la notte di Natale.

Molto commuovente.

ANNA

( A Luca ) Mi fai schifo.

LUCA

Che peccato.

RIC

( A Chiara ) Scommetto che se stava male tua madre la racccomandavi tu al primario, vero?

ANNA

( A Chiara ) Vieni

Chiara si alza e insieme ad Anna esce di scena verso la cucina.

TONI

Basta, giochiamo.

Daniele, Ric... Franco.

FRANCO

Giocate, giocate... arrivo, tra poco.

Franco siede sulla poltrona con un bicchiere in mano.

TONI

Smettila di bere.

FRANCO

Sì... sì.

LUCA

Professore hai idea di quanto stai vincendo?

Daniele non risponde, inizia a mischiare le carte.

LUCA

No?

Certo, porta male contare i soldi, vero?

Comunque,  te lo dico io: più di cinque milioni solo da me e altri cinque da loro.

Non male, no?

Rientra Anna è su tutte le furie si rivolge a Ric e a Luca.

ANNA

Per una volta... per una volta che c'è una persona a cui tengo, una persona diversa da voi quattro stronzi, la trattate così?

Ma chi vi credete di essere, eh?

                                                                                                §§§§§§§§

TONI

Anna non metterti anche tu adesso...

ANNA

( A Toni ) E tu sei il peggiore, non sei capace, in casa tua, di farti rispettare né di farti valere.

LUCA

Mai giocare con delle donne in casa... l'avevo detto io.

ANNA

( A Toni indicando Luca ) Ti fai comandare da questo schifoso come un cane.

Ma ce le hai le palle o no?

O ce le hai solo per vendere macchine e fare soldi?

TONI

Anna...

ANNA

Anna un cazzo...

LUCA

Toni falla smettere.

ANNA

( A Luca ) Ancora?

Non sei ancora stanco di dare ordini?

( A Toni ) E tu?

Tu cosa intendi fare?

Sopportare che le persone vengano trattate così in casa tua?

TONI

Oh cristo...

RIC

Perché non la smettete adesso?

Per favore.

ANNA

( A Ric ) Prima però tu non hai smesso, vero?

RIC

Cosa c'entra?

Io non facevo male a nessuno.

ANNA

Imbecille, tu non sei capace di accorgerti se fai male a qualcuno.

LUCA

Senti da dove arriva la predica.

Tu te ne accorgi sempre invece, no?

ANNA

Vaffanculo.

LUCA

Tu cosa ne dici Franco?

FRANCO

( Ancora ubriaco ) Vaffanculo.

Daniele sembra preoccupato dal fatto che Toni possa scoprire la relazione tra Franco e Anna.

LUCA

Dài Anna, facci una bella lezione di sensibilità... con degli esempi concreti però...

Magari fatti aiutare da Franco.

 

DANIELE

Luca, hai detto che stai perdendo più di cinque milioni, no?

Forse é meglio se giochiamo e te ne stai zitto.

RIC

Certo.

LUCA

( A Daniele ) Sempre altruista, vero professore?

Pensi sempre agli amici tu.

Rientra Chiara, si è un po' calmata, va a sedersi sul divano.

Anna la raggiunge.

Daniele finisce di distribuire le carte.

TONI

Non apro.

LUCA

Sì, apro... cinquanta.

RIC

Cento.

DANIELE

Viste.

TONI

D'accordo.

LUCA

Sì.

DANIELE

Carte.

TONI

Una.

LUCA

Tre.

RIC

Servito.

DANIELE

Una.

Tutti guardano le carte.

LUCA

Cip.

RIC

Centocinquanta.

DANIELE

Trecento.

RIC

Cazzo!

TONI

No, me ne vado.

LUCA

( Sorridendo ) Facciamo cinquecento.

RIC

Cristo... tempo.

( Riflette ) Viste.

DANIELE

Anch'io.

LUCA

Full di donne.

RIC

Merda, scala.


DANIELE

( Guardando Luca ) Colore.

RIC

Che culo!

LUCA

Hai vinto ancora professore.

Daniele raccoglie le fiches.

TONI

Tocca a me dare le carte.

LUCA

Fai in fretta.

TONI

( Ironico ) Hai premura?

RIC

Ho premura anch'io.

TONI

Non bisogna avere premura a poker, si perde lucidità... dovreste saperlo.

Soprattutto quando si sta perdendo.

Daniele sorride.

RIC

Dài le carte Toni... dài le carte.

LUCA

Ecco bravo.

Toni dà le carte.

TONI

Cinquanta di invito.

Tutti mettono le fiches.

Le loro voci si dissolvono rendendo più distinte quelle di Anna e Chiara.

ANNA

Lo so che é difficile da capire, ma io non voglio più rischiare, nè lasciarmi andare.

Te l'ho già detto, l'ho fatto una volta e mi è bastato.

Mio marito voleva fare lo scrittore, gli avevano anche pubblicato un romanzo ma non ha venduto molto, non riuscivamo a vivere, non avevamo soldi, ero io che lo mantenevo, guadagnavo molto più di lui facendo la modella, ma ero contenta lo stesso.

Lui però non sopportava di guadagnare meno di me, quindi ha smesso di scrivere, ha iniziato a fare delle strane cose, io non capivo... fatto sta che si è indebitato fino al collo e i debiti sono stati pagati in parte da me e in parte da sua madre.

S'è sentito umiliato e s'è messo a scrivere depliants per agenzie di viaggio.

Mi faceva pena, l'ho lasciato...

CHIARA

Perché?


ANNA

Perché non puoi partire con l'idea di fare lo scrittore e poi ridurti a quel modo.

Non puoi, capisci?

CHIARA

Sinceramente no.

ANNA

Lui era uno con delle ambizioni, ci credeva...

E anch'io ci avevo creduto, mi andava bene di essere la moglie di uno scrittore, magari senza soldi, ma di uno scrittore... non di uno che scrive depliants.

CHIARA

Cosa cambia?

Era sempre lui.

ANNA

Cambia, cambia tutto t'assicuro.

Le voci provenienti dal tavolo del poker si alzano.

LUCA

Quattrocento.

RIC

No!

Ric butta le carte sul tavolo.

DANIELE

Viste.

TONI

No.

LUCA

Tre donne.

DANIELE

Tre assi.

Luca butta le carte, Daniele raccoglie le fiches.

Si risentono le voci di Anna e Chiara.

ANNA

Mi spiace, sai?

Non credevo sarebbe andata così.

Pensavo di fare una sorpresa sia a te che a Daniele.

Poteva essere un'occasione per rivedervi.

Che effetto t'ha fatto?

CHIARA

Strano.

ANNA

Ti piace ancora?

Chiara non risponde.

ANNA

Non me ne stupirei... è un tipo che piace.

Pensa che dopo di te non l'ho mai visto con una donna.

CHIARA

Davvero?

ANNA

Sì, davvero... ti fa piacere?

Chiara non risponde.

Si sentono le altre voci.

TONI

Tre e cinquanta.

LUCA

Cinquecento.

RIC

No.

DANIELE

No.

TONI

Viste.

LUCA

Doppia agli assi.

TONI

Tre otto.

LUCA

Merda.

TONI

E' una brutta serata, vero luca?

Non ti va male solo con il professore.

Luca mischia le carte.

ANNA

C'è qualcosa di lui che non mi ha mai convinto.

Sembra indifferente, non parla mai.

E' insopportabile.

Non so come hai fatto a stargli vicino.

CHIARA

Non è sempre così... non con tutti.

ANNA

Ti piace ancora?

Chiara non risponde.

ANNA

E' sempre così privo di ambizioni, pieno di segreti.

Si apre solo con Toni.

Nessuno lo conosce veramente.

Chiara sorride.

ANNA

Sì, ti piace ancora.

All'improvviso Ric si alza urlando.

RIC

( A Daniele ) Non avevi l'apertura, cazzo!

Hai aperto senza avere un cazzo in mano.

DANIELE

Non dire stronzate.

( Mostrando una carta ) E' questa l'apertura imbecille.

RIC

Non è vero, non hai detto che scartavi l'apertura.

DANIELE

L'ho detto.

TONI

Sì, Ric, l'ha detto l'ho sentito anch'io.

Vero Luca?

LUCA

Non so, non ci ho fatto caso, io ero fuori.

RIC

Balle, balle...

E' così che vinci, vero?

TONI

Ric non fare il cretino... non cercare scuse.

LUCA
Ric, siediti e dài le carte, non fare altre figure di merda.

RIC

Vaffanculo...

Ric siede, fa le carte mentre Daniele raccoglie le fiches della vincita.

ANNA

La vita è già una merda normalmente... chissà in quel posto com'era... ma non pensarci più... adesso devi divertirti, cambiare lavoro...

Fai come me, fregatene...

Non c'è più niente per cui valga la pena di stare male... credimi.

Te l'ho già detto, l'importante è mettersi comodi...

Chiara sorride imbarazzata, è chiaro che non condivide le parole di Anna.

Davanti a loro c'è Franco riverso sulla poltrona, sembra addormentato.

CHIARA

Ma è sempre così?

ANNA

Più o meno.

CHIARA

Ma come fate a frequentare questa gente?

ANNA

Ci si fa l'abitudine, e poi te l'ho detto, possono essere utili.

Salgono le voci al tavolo del poker, Toni sta servendo le carte.

RIC

Due carte.

DANIELE

Servito.

TONI

Io sono fuori... Luca

LUCA

Una.

RIC

Cip.

DANIELE

Quattrocento.

LUCA

Viste.

RIC

Me ne vado.

DANIELE

Scala.

LUCA

Ach'io.

DANIELE

Al re.

LUCA

Cristo...

In quel momento suona il telefono, Toni va a rispondere mentre Daniele raccoglie la vincita.

LUCA

Staccalo quel telefono di merda!

Luca mischia le carte.


TONI

Pronto?

Sì, sono io.

Sì, certo.

Cosa?

No, non è possibile.

Ma come è successo?

OH Cristo... cristo...

Anna si alza, tutti guardano verso Toni, si rendono conto che è successo qualcosa di grave.

TONI

Mi spiace... davvero...

Sì, certo... non mi muovo... sì...

Fatemi sapere, capito?

Va bene... va bene.

Toni appende, è impallidito, non riesce a parlare.

ANNA

Cosa c'è?

Toni non risponde.

DANIELE

Toni, cos'è successo?

ANNA

Toni...

LUCA

Allora Toni... ce lo dici o dobbiamo fare gli indovinelli?

TONI

Bruno... ha avuto un incidente... in autostrada.

E' grave... molto grave.

ANNA

Oddio...

RIC

Porca troia...

LUCA

Sei sicuro?

TONI

Sì.

Rimangono tutti in silenzio per qualche istante.

TONI

E' colpa mia... cazzo... è colpa mia.

LUCA

Mica guidavi tu, no?

Si sarà distratto, sarà andato troppo forte.

Non è colpa tua.

TONI

Non dovevo mandarlo stasera...

LUCA

Non dire stronzate Toni.

Stasera o domani era uguale.

RIC

Certo Toni... non te la devi menare più di tanto sono cose che succedono.

ANNA

Povero Bruno...

RIC

Era destino.

Si vede che doveva andare così.

Non è colpa tua Toni.

ANNA

Avrà guidato veloce per venire qui a giocare.

RIC

Ma no... cosa c'entra...

ANNA

Non dovevate illuderlo.

LUCA

Non dire cazzate.

TONI

Ha ragione.

LUCA

Non darle retta.

RIC

Dài Toni... magari se la cava.

TONI

No, hanno detto che non ce la può fare.             

ANNA

Che bisogno c'era di mandarlo di notte sotto l'acqua...

LUCA

( Ad Anna ) Piantala.

ANNA

( A Luca ) E' colpa tua.

LUCA

Non dire idiozie, non l'ho mandato io a farsi un viaggio di notte.

TONI

E' colpa mia... è colpa mia.

LUCA

( A Toni ) Non ci pensare Toni.

Non è colpa di nessuno.

Anna versa qualcosa da bere a Toni e glielo porta, lui beve.

RIC

E la macchina?

Come fai per la macchina?

LUCA

Chi se ne fotte della macchina.

( A Toni ) Era già assicurata?

TONI

Sì.

LUCA

Benissimo.

ANNA

( A Toni ) Vabbé, cosa ci vuoi fare Toni?

Ormai...

RIC

Vedrai che non è così grave.

LUCA

Certo...

L'avranno fatta più grande di quello che è veramente.

Dài siediti, giochiamo, tanto adesso non c'è niente che tu possa fare.

RIC

Certo, domani ci penserai.

LUCA

Negro!

Ehi negro!

Franco si muove debolmente, alza la testa, si frega gli occhi.

FRANCO

Cosa c'è?

LUCA

Vieni a giocare.

FRANCO

Eh?

Sì... un attimo.

LUCA

Dài Toni... vieni.

Toni finisce di bere, poi si alza quasi privo di volontà e va a sedersi al tavolo.

LUCA

( A Daniele ) Professore, fai le carte.

Daniele rimane immobile, non si muove.

LUCA

Allora, cos'è, ti sei addormentato anche tu?

Tocca a te fare le carte.

Daniele rimane fermo.

DANIELE

( A Toni ) Cosa vuoi fare Toni?

TONI

( Privo di volontà ) Non so...

LUCA

Lui vuole giocare, dài le carte.

DANIELE

Forse Toni non ha voglia di giocare.

Toni, se non vuoi giocare dillo.

Toni rimane zitto.

RIC

Non dice niente, vedi?

Dài le carte.

DANIELE

Toni... allora?

Toni fa un lieve cenno di assenso con il capo.

In quel momento Chiara si alza dal divano e prende il suo impermeabile.

ANNA

Chiara cosa fai?

CHIARA

Me ne vado.

ANNA

Perché?

CHIARA

Perché mi viene il vomito.

ANNA
Cosa c'è?

CHIARA

Mi fate schifo!

ANNA

Aspetta.

LUCA

( Ad Anna ) Che cazzo te ne frega, se vuole andare lasciala andare, no?

CHIARA

Non ve ne importa niente, vero?

C'è un vostro amico che sta crepando ma quello che vi interessa è solo il vostro poker schifoso.

LUCA

Amico?

ANNA

( A Chiara ) Aspetta, non fare così.

CHIARA

Lasciami stare, me ne vado... io non so come tu possa fare questa vita, comunque sono affari tuoi... io ne ho abbastanza.

LUCA

Bene, la porta è quella.

Franco non capisce, si alza, barcolla.

FRANCO

Cosa succede?

CHIARA

( A Daniele ) Non posso credere che tu sia cambiato così tanto.

Non posso credere che tu sia come loro.

LUCA

Siamo agli adii?

Bene.

Facciamo in fretta.

CHIARA

Tu non c'entri niente con loro, lasciali perdere.

Non sei mai stato così.

Non sei così.

L'hai detto anche tu, no?

Hai detto che non li sopporti, non sopporti le loro chiacchiere, i loro soldi... i loro lavori.

L'hai detto tu.

Hai detto che te ne vuoi andare

Vieni allora, andiamo via.

Daniele si alza, prende le fiches che ha davanti e le sposta al centro del tavolo.

ANNA

Chiara... aspetta.

Anche Toni si alza, sembra frastornato, si allontana dal tavolo, va alla finestra, guarda fuori.

Anna lo raggiunge, poi guarda Chiara, non sa cosa fare.

LUCA

( A Daniele ) E no, professore.

Troppo comodo.

La partita non è finita.

Stai vincendo un bel mucchio di soldi e noi vogliamo pagarti... ma alla fine, alla fine della partita.

Mancano ancora un paio d'ore.

Ci devi lasciare il tempo di rifarci.

Giusto Ric?

RIC

Giusto.

Non ci puoi mollare così.

Non saresti corretto.

LUCA

Lo sai quanto stai vincendo?

RIC

Con le puglie e tutto quanto ormai sei sopra i quindici milioni.

E' una bella cifra, no?

CHIARA

Non ascoltarli, andiamo.

LUCA

Professore, se te ne vai adesso non ti possiamo pagare.

Lo capisci...

CHIARA

Cosa t'importa dei soldi, andiamo.

RIC

( A Luca ) Bè, tutto sommato se va via è anche meglio, no?

CHIARA

Danliele...

RIC

Sì professore, vai, vai con lei.

Daniele rimane fermo, immobile.

CHIARA

Daniele...

LUCA

Allora, professore...

Non ci vuoi dare la possibilità di rifarci?

RIC

Vuoi rinunciare a tutti i soldi che stai vincendo?

Daniele continua ad essere indeciso, come paralizzato.

CHIARA

Non mi deludere ancora dopo tutto questo tempo Daniele.

Vieni, andiamo... io lo so, tu non sei come loro.

Daniele guarda fisso negli occhi Luca

Ormai tutti stanno guardando lui, anche Toni e Anna.

Lentamente, molto lentamente Daniele si risiede sulla sedia senza staccare lo sguardo da quello di Luca, la loro sembra una sfida.

Chiara sembra disperata e conscia della sua sconfitta.

CHIARA

Daniele...

LUCA

( A Chiara ) Sei sicura?

Sei proprio sicura che lui sia così diverso da noi?

Chiara si volta per non piangere di fronte a Luca.

Poi si dirige verso la porta ed esce.

Rimangono ancora tutti in silenzio per qualche istante.

LUCA
Toni vieni, vieni a sederti.

Toni, lentamente, quasi come un automa va a sedersi al tavolo da gioco.

FRANCO

Non ho capito cos'è successo?

Perché se n'è andata?

LUCA

Zitto negro... zitto.

Dicci se vuoi giocare o no.

FRANCO

Certo che voglio giocare, mi devo rifare, no?

LUCA

Bene.

Toni dagli una puglia.

Toni prende le fiches e le dà a Franco.

FRANCO

Bene, eccomi qua... sono tornato.

Ci siamo tutti.

Giochiamo.

Daniele mischia lentamente le carte.

BUIO

FINE