My fair lady

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MY FAIR LADY

MY FAIR LADY

Da Pygmalion

Di G.B. Shaw

Riduzione di M.R. Stivale

Personaggi

Eliza

Professor Higgins

Colonnello Pickering

Mrs. Pearce

Alfred Dolittle

Dan

Mrs. Higgins

Mrs. Eynsford-Hill

Cockney girls

Cockney boys

Ladies

Gentlemen

MY FAIR LADY

Scena 1: Covent Garden dopo teatro, pioggia, scontro di Eliza con Freddy, violette a Pickering, arrivo di Higgins, scontro con Eliza, invito a Pickering , soldi nel cestino

Scena 2: Covent  Garden mercato, sfottò ad Eliza, balletto “Wouldn’t be lovely” Incontro con Alfred

Scena 3 : Studio di Higgins arrivo di Eliza

Scena 4 : Covent Garden, Alfred e co. canzone e balletto “With a little bit”

Scena 5 :  Studio di H,  Alfred e “The rain in Spain”

Scena 6: Ballo “Ascot Gavotte”, Mrs H e altri, corsa.

Scena 7 : Studio Higgins rientro e lite “Lo vedrai, Mr Higgins”

Scena 8 : Esterno incontro con Michael “La strada dove vivi tu”

Scena 9 : Covent Garden “Alfrd Dolittle prende moglie”

Scena finale: studio

(Ouverture apertura sipario)

Scena 1

VOCE F.C.:             Covent Garden: E’ sera, quasi notte, teatro, bella gente, grandi toilettes.

(vocio fuori scena  di gente che commenta lo spettacolo: Meravigliosa la prima attrice!…Ma se ha più di 40 anni! …E allora?.... Scenografia superba!…Non so, forse i costumi……Quell’attricetta  l’avevo già vista al Globe l’anno scorso! Ma che dici? Pensavo fosse una debuttante!.....)

Mrs. EYNSFORD-HILL: Oddio, piove! Freddy, vai a cercare una vettura,    Presto!

FREDDY:                Corro, mammà!

(va e si scontra con Eliza che finisce a terra con tutto il cesto di violette)

ELIZA:                    Ehi, guardete ndove mettete li piedi!

FREDDY.                Oh, scusa carina, non ti ho visto…mi dispiace

ELIZA:                    Aahhh…ma nun li teni l’ohhi, signò …tutte le mie  viulette in terra …

FREDDY.                Mi dispiace!

ELIZA:                    Che te dispiace nun me ne mporta niente, ma le viulette sono lu guadagno mio di tutta la giorneta

Mrs. EYNSFORD:HILL:    Sbrigati, Freddy.

FREDDY:                Corro, mamma!     

ELIZA:                    Ah quello figlio vostro è. Se ce le suonave sulle chiappe quando era bambino ora nun scappava via come nu ledro rovinando i fiori a una povera fioreia senza paghere.

Mrs: EYNSFORD-HILL:    Ma che vuoi, togliti dai piedi!

ELIZA                      Allore vui siete peggio de esso! Tutte le mie viulette rovinate!

(Arriva Pickerinng che ripara con il suo ombrello la signora E.)

                                  Cummendatò, vu cumprà cheste viulette a na povera fioreia!

PICKERING:          Non ho spiccioli, ragazza, mi dispiace!

ELIZA:                    Io li posso cagnà si vulete, li tengo li munete per darete lu reste!

PICKERING:          Ah. Ecco…

(P le da tre monetine si avvicina H con il taccuino in mano)

HIGGINS:               Vi dispiacerebbe ripetere quello che avete detto?

ELIZA:                    Aggie dette che io li tenghe  li munete per lu reste.

(H prende appunti sul taccuino e ripete la frase di E.)

ELIZA:                    E che state scivende na multa? Siete nu poliziotte? Ie non ho fatte niente, sono na fioreia oneste…che mele ho fetto a parlà cu lu commendatute…tengo tutto il diritto de vendere le mie viulette sul marciapiede e vui…vui..

(Arriva Alfred e sottovoce chiede a un amico mentre E continua a

strillare)

ALFRED:                Che succede?

GEORGE:               Una madama l’ha puntata….se non la smette finisce male!

ALFRED:                Ehi Eliza, piantala! Non fare scene!

ELIZA:                    Chelle me vole arrestere…ma io non ho fatte niente  di mele! Io facce nu mestiere oneste e ….

PICKERING:          Calmatevi ragazza, calmatevi!

HIGGINS.               Calmati,  idiota! Nessuno ti vuole arrestare!

ELIZA.                     E allore che avete  scritte? Feteme vedè!

(H le mostra il taccuino)

                                  E chi ce capisce!

HIGGINS:               Cummendatò, vu cumprà cheste viulette a na povera fioreia! li tengo li munete per darete lu reste!

PICKERING:          Questo è il  professor Higgins, esperto di fonetica e di dizione!

ELIZA:                    E che è chesta dezione?

PICKERING           Dizione, ragazza, dizione! Eh, caro Higgins, con tutto il vostro studio non credo che riuscireste ad insegnare un modo più corretto di parlare a questi villani!

HIGGINS:               E io vi dico che è questione di impegno! In qualche settimana io riuscirei a far passare questa contadina per una duchessa e la potrei presentare al ballo dell’ambasciata o…riuscirei ad  insegnarle a  parlare come ..una direttrice di negozio …o una governante di qualche famiglia altolocata. Potete  scommetterci, caro Pickering!

ELIZA:                    Invece che  scommette tra de voi, perché nun me comprate le viulette, che nun tengo li sordi pe paghere l’affitto?

HIGGINS:               Ma vattene bugiarda! Hai detto che li avevi i soldi per dare il resto al colonnello Pickering!

ELIZA:                    Ahh! Sante Nicole ti deve de punì pecchè sei nu diavole.

(E da un calcio al cesto in direzione di H)

                                  Prenditi pure lu maledette ceste, e damme chelle che vuò!

HIGGINS:               Che garbato invito alla bontà!

(Prende una banconota  la tira dentro il cesto di E e va via con P e tutti gli

altri nobili commentando che non piove più)

Scena 2

VOCE F:C.:             Covent Garden. E’ notte, quasi giorno. Mercato, bancarelle,  frutta verdura.

(Fischio e la scena si anima di popolani che organizzano le loro postazioni

al mercato e prendono in giro E)

GEORGE:               Signori, c’è una duchessa tra noi, inchiniamoci!

MARY:                    Oh. Madame, quando partirete per la vostra villa al mare?

DAN:                       Le serve un maggiordomo, madame?

ELIZA:                    Tu non si buone!

ALFRED:                Salperò con il mio panfilo domani per la costa Azzurra!

FRANCINE:           Grazie del vostro invito ma vado a fare shopping a Parigi!

ELIZA:                    Sarebbe vero belle!

DAN:                       Che favola!  

MARY:                    Si, che bella favola!       

BALLETTO AL MERCATO “CHE BELLA FAVOLA”

(Eliza guarda sognante la banconota Alfred le si avvicina con il chiaro

intento di ottenere qualcosa)

ALFRED:                Senti figliola, che ne diresti di prestarmi….

ELIZA:                    No!

ALFRED:                Solo per una….

ELIZA:                    Nun le paghe li vizi toi!

ALFRED:                Non puoi avere il coraggio di mandarmi dalla tua matrigna senza un goccio di liquido in corpo!

ELIZA:                    Mette la capa a posto e maritate!

ALFRED:                Lo so che prima o poi dovrò sposarla….ma intanto….una birretta….

ELIZA:                    E va buone! A di la verità nun m’è iuta tante male la serate! Tiene (da qualche spicciolo ad A) Ma nun mi venì chiù a scuccià pe sordi.

ALFRED:                Grazie, mia Duchessa! (le fa un inchino, poi fischia a George e si dirigono a braccetto al pub)Birra! Birra!

ELIZA:                    A me nun me piacesse de fa la duchessa all’ambascieta…ma travagliere in un negozie di fiore….

(Sottofondo “Che bella favola” per

CAMBIO SCENA STUDIO DI HIGGINS

Scena 3

(H e P incidono strani suoni ad un registratore rudimentale e li

Riascoltan. Campanello.Eliza suona alla porta di casa Higgins va ad

aprirle la signora Pearce che la squadra dalla testa ai piedi)

Mrs. PEARCE:       Buongiorno, desiderate?

ELIZA:                    Ie….Vurrebbe  parlà a  lu professure, per piecere!

Mrs.PEARCE:        Posso sapere di cosa si tratta?

ELIZA:                    Sarebbero afferi…personalmente riservati!

Mrs. PEARCE:       Aspettate, prego. Professor Higgins, di la c’è una signorina che  vuole parlarvi!

HIGGINS:               E chi può essere?

Mrs. PEARCE:       Non saprei, signore, ma è una del basso ceto…molto basso direi.

HIGGINS:               Ha un brutto accento?

Mrs. PEARCE:       Pessimo direi!

HIGGINS:               Bene, fatela passare, incideremo la sua voce nel magnetofono!

Mrs: PEARCE:       Prego! Ecco la ragazza professore!

ELIZA:                    Buongiorno professò ie songo venute…

HIGGINS:               Ma questa è la fioraia di ieri sera…no, ho già tanto materiale sul suo dialetto….te ne puoi andare cara!

ELIZA:                    Ma se ancora nun te so ditte perché aggie venuto cca! Ie nun sone venuta per chiedere piacere…e si li sordi mei non su bboni  ce le vado a decere a un altre!

HIGGINS:               Buoni per che?

ELIZA:                    Bboni  pe tte! Ah ora lu si capite! Io so venuta per pigliare le lezione!

HIGGINS                E io che dovrei fare!

ELIZA:                    Intante, se fusse nu gentiluomo me facesse assettare!

HIGGINS:               Pickering, che dite facciamo accomodare questa pezzente! Io metto in moto il magnetofono. Il suo accento è così incredibilmente volgare!

ELIZA:                    Ahh …Nun me chiamà pezzente eh,  che ie voglio paghere cu la  moneta, come na duchessa!

HIGGINS:               Siediti!

PICKERING:          Accomodatevi.Come vi chiamate signorina?

ELIZA:                    Mi chiame Eliza Dolittle

PICKERING:          E che cosa desiderate signorina Dolittle?

ELIZA:                    Ie tenghe voglia di lavorà in unn negozio di fiori invece che vendere a tutti li cantoni delle strede! Ma nessune me vuò pecchè nun sacce parlare   e isse ha dette che me pò insegnà! Ie posso pagare e isse me tratta come nu streccie! O ssacce che le lezione costeno!

HIGGINS:               Che cifra saresti disposta a pagare?

ELIZA:                    Ah ce lu sapeve che li sordi ti interessano! Ecche n’amica mia paga na sterline l’ora  per prendere lezione de francese de un francese autentiche, ora tu nun tenerai le curagge de chiedere  li stesse sorde  pe’ ‘nsegarme na lingua che ie conosce già bene. Perciò ie te paghe uno scelline. E se nun te va ti gratte!

HIGGINS:               Vedi Pickering, considerando il guadagno medio giornaliero di questa ragazza,  uno scellino è  l’equivalente di…circa sessanta sterline per un milionario. E’ l’offerta più alta che mi sia mai stata fatta.

ELIZA:                    Ahu!  Che te sei mpazzite? E ndove le piglie ie sessanta sterline? Chi me le da la banche!Ahh

Mrs. PEARCE:       Stai  tranquilla, che nessuno ti vuole prendere il tuo denaro!

ELIZA:                    Ma ie nun le tenghe tutte sti sordi!

HIGGINS:               Smettila! E asciugati gli occhi!

ELIZA:                    E nu me strapazzà!

HIGGINS:               Se dovessi accettare di darti lezioni ti strapazzerei ben più di così!

PICKERING:          Higgins, la cosa mi interessa. Tu hai detto che saresti capace di farla passare per una duchessa al ballo dell’ambasciata…saresti un ottimo maestro…e se ci riuscirai io mi accollerò le spese della sua educazione.

ELIZA:                    Ah, tu si che si brave, cummendatò!

HIGGINS:               E’ quasi irresistibile…così squisitamente volgare…così irrimediabilmente sudicia….

ELIZA:                    Ehi, ie non so spoche sai…me so lavate li mane e la facce prima di venì cca!

HIGGINS:               Accetto! Trasformerò questo male olezzante fagotto di stracci in una duchessa. Cominceremo oggi, anzi subito! Signora Pearce, portatela di sopra e lavatela, carta smerigliata se non trovate altro modo..il fuoco è acceso?

Mrs. PEARCE:       Si, signore!

HIGGINS:               Bene bruciate i suoi stracci e ordinate degli abiti. Avvolgetela in carta da pacchi, nel frattempo.

ELIZA:                    Ehi, ie chiame la polizia, ie le conosche li pomicioni come a te!

HIGGINS:               Finiscila con questa morale da bassifondi. Comincia a comportarti come una duchessa!

Mrs. PEARCE:       Riflettete bene signore, non potete…prendere in casa una….e vostra madre? E la sua famiglia..e se fosse sposata?

ELIZA:                    E cavolo, e chi volete che mi si piglia a me!

HIGGINS:               Scherzi,  Eliza? Le strade di Londra saranno lastricate di cadaveri di  corteggiatori che si saranno suicidati per te,  prima di aver finito le lezioni.

ELIZA:                    Ah ie me la svigne! Ie nun le voglie le cadavere!

Mrs. PEARCE:       Meglio, torna da tuo padre, ragazza!

ELIZA:                    Ie nun ci vive con mio padre!

HIGGINS:               Vedete, non ha nessuno, non serve a nessuno, è perfetta per il mio esperimento!

PICKERING:          Per favore, Higgins, non pensate che abbia una sua sensibilità?

HIGGINS:               Non da dovermene preoccupare…

ELIZA:                    Ie tengo l’insensibilità come a tutte voi! E vuie professò c’iavete lu core ricoperte de pele! Ie me so stufate e me la coglie

(Va per andarsene ma H la ferma offrendole un vassoio)

HIGGINS:               Un cioccolatino, Eliza?

ELIZA:                    E chi mi si dice che nun è indrugate..tante raghezze..

HIGGINS:               Guarda

(ne spezza uno e lo mangia E mangia deliziata)

                                  Avrai montagne di cioccolatini… e vestiti…e gioielli…e

(E segue la signora P e H prende sotto braccio P)

                                  Sei mesi, anche tre se ha  buon orecchio… Nessuno deve saperne niente. Soprattutto mia madre….Eh… sarà un sorpresa anche per lei!

(Strilli di E da dietro che non vuole essere ripulita a forza…)

ELIZA:                    No nun me voglie spuglià ie ….songhe una regazza oneste…. Ah tu si ne disgreziete….ie chiame la polizie…ah…

HIGGINS:               Sculacciatela, se occorre!

PICKERING:          Higgins, amico mio mi sento un po’ responsabile per la ragazza…tu non hai un buon carattere nei confronti delle donne.

HIGGINS:               Ti sembra umanamente possibile avere un buon carattere con le donne? Siamo o no due scapoloni incalliti? Non vedrai mai una donna qui con me!

(Sottofondo “Lo vedrai” per)

CAMBIO SCENA MERCATO

Scena 4

(Alfred viene buttato fuori dal pub insieme ai suoi compari)

PADRONE PUB:   E ricordati che chi vuole bere paga!

ALFRED:                Si, manda il conto al ministero del tesoro!

DAN:                       E ora che si fa?

GEORGE:               Mi sa che bisogna mettersi a lavorare!

ALFRED:                Non dirlo nemmeno! Ti rovina la giornata…arriverà un

                                  po’ di fortuna

CANZONE E BALLETTO “CON UN PIZZICO”

MARY:                    Ehi, avete sentito di Eliza?

PEGGY:                  Ecco uno nato con la camicia! Sistemata la figlia, sistemato il padre!

ALFRED:                Parli della mia adorata figliola?

PEGGY:                  Fa lo gnorri lui! E’ andata via tre giorni fa da sola su un tassì e oggi ha mandato a dire che i suoi vestiti li possiamo regalare!

MARY:                    Ha mandato a dire  di mandarle il suo ventaglio cinese al 23 di Wimpole Street, presso un certo professor Higgins!

ALFRED:                Ah…che vi dicevo amici? Basta un pizzico di fortuna…c’è una sbronza in vista!

(Sottofondo “basta un pizzico” per)

CAMBIO SCENA STUDIO H

Scena 5    

(H e P sono seduti a leggere il giornale da dietro si sente E che declama

l’alfabeto. Si sente il campanello, poi entra M))                                                                                                                           

Mrs. PEARCE:       Professore, di la c’è uno spazzino, certo Alfred P. Dolittle che vi vuole parlare! Dice che sua figlia è qui

HIGGINS:               Fate entrare quel ricattatore,

PICKERING:          Ricattatore? Che ne sapete?

HIGGINS:               Volete scommettere?

(Entra A con M)

ALFRED:                Il professor Higgins?

HIGGINS:               Eccomi! Cosa volete , Dolittle?

ALFRED:                Voglio mia figlia, ecco cosa voglio.

HIGGINS:               Ma è naturale, dopotutto siete suo padre! E’ di la, andate pure a prenderla!

ALFRED:                Cosa?

HIGGINS:               Prendetevela, pensate che io voglia mantenerla per voi?

ALFRED:                Ma che modi sono questi? Vi sembra giusto profittarsi di un pover’uomo come me? Io ho cresciuto mia figlia da solo: sua madre, Dio l’abbia in gloria, morì che lei era piccola. Ora  voi ve la prendete, io come resto?

HIGGINS:               Signora Pearce! Cè qui il padre di Eliza che è venuto a riprendersela!

ALFRED:                Ma no!….in fondo siamo uomini di mondo…voi volete mia figlia….e io ve la lascio…e cinque sterline non sono niente per voi!

PICKERING:          Ma le intenzioni del professor Higgins sono onestissime!

ALFRED:                Lo so, sennò ne avrei chiesto cinquanta.

HIGGINS:               Un economista, caro colonnello. Via, diamogli queste cinque sterline e non se ne parli più. Lo segnalerò a quel ricco americano che vuole studiare la microeconomia inglese.

ALFRED:                State certo che sono ben spese: una bella bisboccia con la mia compagna e gli amici.

(Arriva E da dentro)

ELIZA:                    Nun ce la fecce più…songhe stufe, stufe e arcistufe de dire l’alfebeto…..e tu che si venute a fare quine?

ALFRED:                Comportati bene e non far inquietare il professore.

                                  Se non vi ubbidisce …una pizzicata di cinghia, è l’unico sistema per farla ragionare.

(Esce A accompagnato dalla signora H indica il tavolo e E va a sedersi)

HIGGINS:               Proviamo con una semplice  frase “La rana in Spagna gracida in campagna”

ELIZA                      La rena in spegna grecida in campagna..

HIGGINS:               No,no! “La rana in Spagna gracida in campagna”

ELIZA                      E nun l’aggie ditte? La rena in spegna grecida in campagna..

HIGGINS:               Prova ancora “La rana in Spagna gracida in campagna”

ELIZA                      La rena in spegna grecida in campagna..

HIGGINS:               No, no!

ELIZA                      La rena in spegna grecida in campagna..

PICKERING:          Lasciatela riposare è stanca!

HIGGINS:               No,no! Prova ancora

ELIZA                      La rena in spegna grecida in campagna..

(H si siede a legger il giornale con  P E continua da sola finchè..)

ELIZA:                    La rana in Spagna gracida in campagna

HIGGINS                Come?

ELIZA:                    La rana in Spagna gracida in campagna

PICKERING           Cosa?

ELIZA:                    La rana in Spagna gracida in campagna

HIGGINS:               L’ha detto!

ELIZA:                    La rana in Spagna gracida in campagna

PICKERING:     Ce l’ha fatta! Evviva! Hurra!

CANZONE E BALLETTO “LA RANA IN SPAGNA”

HIGGINS:          Mi congratulo con me stesso, Pickering! Quanto prima la metteremo alla prova.

(Arriva la servitù in camicia da notte e lume richiamata dal casino. E

comincia a guardare con occhi innamorati H)

Mrs PEARCE:   Tutto bene professore?

HIGGINS:          Si,  signora Pearce. La collauderemo in pubblico e vedremo come se la cava

Mrs: PEARCE:  Sono stata svegliata da un tremendo baccano!

HIGGINS:          Baccano? Tu hai sentito niente.

PICKERING:     Io no e tu?

HIGGINS:          No.   Ho deciso la porteremo ad Ascot: prima le corse e poi al ballo, ci sarà tutta Londra.

PICKERING:     Avvertirete prima  vostra madre?

HIGGINS;          Si, cioè no. Voglio farle una sorpresa. Domani le compreremo degli abiti adatti. Intanto andiamo a letto. Buonanotte.

(Escono tutti resta solo E e poi la signora P con la camicia da notte)

CANZONE “AVREI DANZATO ANCOR”

CAMBIO SCENA IPPODROMO

Scena 6

CANZONE E BALLO “ASCOT GAVOTTE”

Mrs: HIGGINS: Ma sei pazzo? Una fioraia!

HIGGINS:          Non preoccuparti, parlerà solo del tempo.

PICKERING:     Signora Higgins, permettetemi di presentarvi Miss Dolittle.

ELIZA:               Molto piacere, che gentile siete stata ad invitarci!

Mrs: HIGGINS: Buongiorno Miss Dolittle, vi presento lady Eynsford-Hill e lord Eynsford-Hill.

ELIZA:               Molto lieta.

LADYe LORD:  Lietissimi.

Mrs: HIGGINS: I loro figli,  Freddy e Michael

ELIZA:               Molto piacere.

FREDDY:          Piacere mio

MICHAEL.        Il piacere è tutto mio!

HIGGINS:          Buongiorno, miss Dolittle!

ELIZA:               Buongiorno, professor HHHiggins

Mrs: HIGGINS: Pensate che verrà a piovere?

ELIZA:               E’ in atto una depressione atmosferica sulla Spagna, ma non ci sono sensibili variazioni nella situazione barometrica.

MICHAEL:        Che delizioso modo di esprimersi!

PICKERING:     Oddio., Higgins…il giovane Eynsford-Hill…

HIGGINS:          Lo so… è un esperto di lingue

MICHAEL:        E’ tardi per puntare: vi cederò la mia giocata così sarà più eccitante. Ho puntato sul numero sette, si chiama Dover.

La corsa

ELIZA:               Cammina, cammina Dover…cammina Dover, cammina….cammina Dover…macchè ti pesa il culo?

(Tutti si portano la mano al viso, una lady sviene, un maggiordomo

annuncia)

SERVANT:        Signori attenzione! Si aprono le danze!

LADY EH:         Miss Dolittle, cara, mio figlio maggiore, Michael, vorrebbe  che gli concedeste l’onore di un ballo!

(M si inchina  e E balla con lui)

BALLO

CAMBIO SCENA STUDIO

Scena 7

 (H, E e P rientrano chiacchierando a soggetto. Arriva la signora P,

curiosa)

Mrs: PEARCE:  Allora, com’è andata?

PICKERING:     Benissimo, signora Pearce, benissimo! Un trionfo, un vero trionfo. Sono rimasti tutti incantati dalla signorina Dolittle! E il giovane Einsford Hill….

HIGGINS:          Quel pallone gonfiato….

PICKERING:     …sembrava molto interessato alla signorina.

Mrs: PEARCE:  Bene, professore, ce l’avete fatta!

PICKERING:     Si, hai vinto la nostra scommessa!

HIGGINS:          E pensare che solo poche settimane fa…..ora mi sento disoccupato! Tutti presi in giro, anche quel gorilla esperto di lingue…

PICKERING:     Bene vado a letto, mi sento un po’ stanco!

Mrs: PEARCE:  Bene, allora buonanotte…

(Si salutano tutti a soggetto meno E che sta in disparte. Quando tutti

escono E comincia a piangere e H comincia a parlare da fuori scena.)

HIGGINS:          Che fine avranno fatto le mie pantofole…un giorno di questi mi perderò la testa…

ELIZA:               Eccole le vostre pantofole, una e una due…che non possiate avere pace ogni volta che le metterete…

HIGGINS:          Che succede? Cose c’è che non va?

ELIZA:               Niente, a voi va tutto bene. Vi ho fatto vincere la scommessa, no? E allora tutto bene. Il resto non ha importanza  E dei sentimenti degli altri…che vi importa…dovevate lasciarmi dov’ero…ora che farò..

HIGGINS:          Calmati  una vera signora non si fa venire crisi isteriche.

(E cerca di graffiarlo lui la mette a sedere e lei ricomincia a piangere)

ELIZA:               Che farò adesso? Che ne sarà di me?

HIGGINS:          Cosa vuoi che m’importi

ELIZA:               Lo so che non v’importa di me. Io conto meno delle vostre ciabatte…

HOIGGINS:       Pantofole.

ELIZA:               Ciabatte, ciabatte….me ne infischio di come parlo.

HIGGINS:          Penso che tu sia stanca…sei stata sotto pressione…ma ora è tutto finito…

ELIZA:               Si tutto finito.

HIGGINS:          Si tutto finito e sei libera…libera di fare ciò che vuoi

ELIZA:               E che so fare? Dove posso andare….che ne sarà di me…

HIGGINS:          Penso che non avrai difficoltà a trovare la tua strada…potresti…potresti…sposarti! Vedi non tutti gli uomini sono degli scapoli impenitenti come me e il colonnello….Il giovane Eynsford-Hill….

ELIZA:               Si potrei…potrei…Vado a prendere le mie cose.

HIGGINS:          Vuoi andartene ? Adesso?

ELIZA:               Ora o domani…che volete che importi.

HIGGINS:          Sei  un’ingrata e io…io…ho sudato per tutto questo tempo, per portati a questo punto…te, una vagabonda …vai all’inferno!

(Eliza canta “Lo vedrai” piangendo, poi prende la sua borsa ci mette dentro qualcosa e va via. Appena fuori incontra M)

Cambio scena  Esterno CG Scena 8

Eliza:                   Michael, mi avete fatto paura! Che ci fate qui a quest’ora…

MICHAEL:        Miss Dolittle, cara, vi aspettavo…

CANZONE “La strada dove vivi tu”

ELIZA:               Mi lusingate, caro Michael, ma devo andare…lasciatemi andare, vi prego.

MICHAEL:        Ma dove andate a quest’ora…è quasi l’alba.

ELIZA:               So dove vado…addio

(M si allontana E parla a se stessa)

                            Tornerò là dove tutto è iniziato…

VOCE F.C.:        Covent Garden. E’ notte, quasi giorno. Mercato,

                             bancarelle,  frutta verdura.

(Carbone! Donne comprate  il carbone!....Mele! belle mele! Le più belle di

tutta Londra! 5 penny la libbra!....Aglio! contro le

streghe…aglio!....Lattughe, lattughine fresche….

Uova, uova di giornata, calde calde!...Ehi, le caldarroste più

grosse sono le mie! Venite 3 per un penny! )

MARY:               Bella Signò, vulete cumprà sti viulette a na povera

                             fioreia…

FRANCINE:       Volete verdura fresca signò!

DAN:                   Volete che vi chiamo un tassì?

ALFRED:           Ehi, Eliza, che ci fai qui? Il tuo professore ti ha forse

                             rimandato da me? O ti è arrivata all’orecchio la notizia?

ELIZA:                Che notizia?

ALFRED:           Beh, che mi sposo!

ELIZA:                Ti sposi?

ALFRED:           Si! Lo so che sembra incredibile…non ci credo ancora

                             neanche io…ma è così. La tua matrigna…sai… lei mi ha

                             convinto….e allora io ….Sono le mie ultime ore di

                             libertà….

ELIZA:                Bene…ti faccio i miei auguri allora….

GEORGE:           Ehi, Alfred, non perdere tempo con la nobiltà! Ci hai

                             promesso l’ultima bevuta da scapolo…

DAN:                   Dai, che la birra si riscalda….

PAUL:                 …e la schiuma scende….

GEORGE:           …e la sposa ti aspetta…..

DAN:                   ……in chiesa…..

(A e gli amici cominciano a brindare mentre E si allontana)

CANZONE  “Alfred Dolittle prende moglie”

CAMBIO SCENA STUDIO

Scena 9

(Higgins passeggia nervosamente)

HIGGINS:          Signora Pearce?

Mrs. PEARCE:   Dica,  professore.

HIGGINS:          Nessuna notizia? Pickering non ha chiamato?

Mrs. PEARCE:   No, signore. Se il telefono squillasse lo sentireste anche

                             voi….Il colonnello non ha chiamato….. Ha detto

                             che avrebbe chiamato appena l’avesse trovata…..

HIGGINS:          Forse il telefono non funziona…controllate…

Mrs. PEARCE:   La linea non ha disturbi....vedrete che la troverà e la

                             riporterà a casa…ormai questa è la sua casa

HIGGINS:          E se non volesse tornare….

(Mrs. P alza le spalle e lentamente esce di scena. H si avvicina ad un

magnetofono, lo accende e si sente la voce di E per un po’ di secondi, poi

lei parla)

ELIZA:                ….me so lavate li mane e la facce prima di venì cca!

(H capisce che è la sua voce dal vivo e senza voltarsi..)

HIGGINS:          Dove sono le mie pantofole?

ELIZA:                Ciabatte!

HIGGINS:          Pantofole!

ELIZA:                Ciabatte!

HIGGINS:          Pantofole!

ELIZA:                Ciabatte!

HIGGINS:          Pantofole!

SIPARIO