Natale e i vecchi

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In un paese sperduto del mondo, abitato solo da vecchi, non fa mai giorno, è sempre notte

Natale e i vecchi

(Canto SPALLE AL MURO - R. Zero)

NARRATORE:  In un paese sperduto del mondo, abitato solo da vecchi, non fa mai giorno, è sempre notte. L’allegria e  la spensieratezza non ci sono più, ma hanno fatto largo alla malinconia e alla nostalgia.

Ogni vicolo è buio, ogni strada è deserta, ogni vecchietto è abbandonato a se stesso.

È triste vedere questi vecchietti sempre soli, alla continua ricerca di qualcuno che possa ascoltarli, coccolarli, regalare loro qualche tenera carezza.

Tutto sembra irreale, ognuno si abbandona ai propri ricordi e non si aggrappa alla speranza che il domani possa essere migliore, nessuno si illude più!

Mentre in tutti i paesi del mondo ci si prepara per il Natale, le vetrine sono illuminate, i bambini festanti, qui tutto scorre monotono e triste.

Ma un bel giorno Dio, che osserva tutto e che ascolta le  preghiere di ognuno, decide di regalare a questi vecchietti un Natale straordinario. Fa scendere sulla Terra un angelo affinché chieda a Babbo Natale di recarsi nel paesino  ed esaudire tutti i desideri dei vecchi.

(Entra l’angelo – Musica TU SCENDI DALLE STELLE)

ANGELO: Ehi, Babbo Natale!...Babbo Natale svegliati!

BABBO NATALE: Mmmmmm! Chi è? Lasciatemi dormire, non è ancora ora di lavorare!

ANGELO: E invece sì! Alzati, presto! Ho una missione particolare ed importante da affidarti! E’ stato Dio in persona a mandarmi qui da te!

BABBO NATALE: (alzandosi di colpo) Eh??? DDDio??? Per mille miliardi di renne, cosa ho fatto per meritare tanta grazia? Oh come sono emozionato! Oh come sono fortunato! Qual è il mio compito? Dove devo andare? Cosa devo fare?

ANGELO: C’ è un piccolo paese dove vivono alcuni vecchietti, soli, tristi e dimenticati da tutti. I loro figli li hanno abbandonati e non si curano più di loro. Vivono immersi nel ricordo del  passato e il loro tempo scorre inesorabile e vuoto, privo di calore, di affetto, come avvolto in una nuvola di gelo e di aridità. Dio vuole che il giorno di Natale sia per loro colmo di gioia e riempia di felicità i loro cuori. Perciò devi partire subito! Dai preparati, riempi il tuo sacco e vai! Io lo so che tu sei capace di grandi magie!

BABBO NATALE: Ma cosa potrei mai fare io? Con quali arti potrei mai risollevare animi così afflitti? Io porto doni ai bambini, non posso sostituirmi alle persone care, non posso regalare una vita che non c’è!

ANGELO: Ed è proprio quello che devi fare: regalare un sogno… anche solo per un giorno! Vai…!

( Babbo Natale parte con le sue renne – Musica JINGLE BELLS)

BABBO NATALE:    Oh, oh, oh, eccomi arrivato! Ehi gente sono io Babbo Natale! C’è nessuno?

Per dindirindina! Ma qui non c’è nessuno, avrò forse sbagliato indirizzo? Eppure sono sicuro di essere nel posto giusto!

(I vecchi lo vedono e si avvicinano sospettosi)

VECCHIO N. 1: Ma chi è? Chi può essere mai venuto fin quaggiù?

VECCHIO N. 2: Non lo so, forse è qualcuno che è stato portato qui come noi e avrà lo stesso nostro destino!

VECCHIO N. 3: Ma no! Guardate bene, quello è Babbo Natale! Il suo vestito è inconfondibile!

VECCHIO N. 1: Ma cosa sarà venuto a fare?

VECCHIO N. 2: E chi lo sa!

VECCHIO N. 3: Avviciniamoci per sentire!

BABBO NATALE: Oh, eccovi qua, allora non ho sbagliato, cercavo proprio voi!

VECCHIO N. 1: E perché mai Babbo Natale è venuto a cercare proprio noi?

VECCHIO N. 2: Noi viviamo in questo paese dimenticato da tutti, dove ogni giorno è uguale all’altro e mai nessuno fino ad oggi si è preoccupato della nostra sorte!

VECCHIO N. 3: Siamo sempre tristi e abbiamo tanta nostalgia della nostra vita passata ………

BABBO NATALE: Sono qui proprio per questo, per regalarvi dei sogni ed esaudire tutti i vostri desideri! Chiedete pure…

VECCHIO N. 1: Quante lettere ti ho scritto da piccolo, ma non ho mai ricevuto risposta. La mia vita ormai è in discesa, non ho più sogni , ho poche speranze di sorridere e di essere felice. Ma voglio illudermi! Voglio provare ad esprimere ancora un desiderio come se fossi un bambino. Regalami una serata favolosa, fammi vedere un coro di bambini  che mi faccia sentire le note di quella meravigliosa canzone che tanto mi rallegrava in gioventù e che mi faccia volare sulle ali della fantasia!

BABBO NATALE: Guarda laggiù, poi chiudi gli occhi e aspetta…

(Canto – Nel blu dipinto di blu – D. Modugno)

VECCHIO N. 2: Quante volte da piccolo avrei voluto scriverti, ma non sapevo né leggere, né scrivere. Mai nella mia vita ho ricevuto un dono! La mia era una famiglia numerosa, i miei genitori, grandi  lavoratori, cercavano di sfamarci. Ero condannato alla povertà. E oggi? Oggi non c’è sorriso che mi scaldi, non c’è gioia che mi appaghi! Vorrei chiederti un’altra vita e se poi fosse la stessa? Allora regalami un ballo, uno di quei balli principeschi che adoravo quando ero piccino, quando sbirciavo dalle finestre dei ricchi palazzi e mi incantavo a guardare dame e cavalieri che, stretti  nei loro abiti d’oro e d’argento, volteggiavano nell’aria a tempo di valzer.

BABBO NATALE: E valzer sia!!!!!!

(Ballo – Valzer: Il Danubio blu – Strauss)

VECCHIO N. 3: Sono una vecchietta molto fortunata perché nella mia vita ho ricevuto tanto. Avevo una famiglia che mi ha donato amore, comprensione e tutto ciò che ho desiderato. Oggi mi trovo qui, triste e malinconica in quanto lontana dai miei affetti e dal calore familiare. Ma non oso chiederti tanto. Mi basta solo rivivere alcuni momenti della mia giovinezza quando, riuniti intorno alla tavola imbandita, nel giorno della festa, io ed i miei cari ci dilettavamo e ci emozionavamo declamando semplici versi di grandi poeti. Grazie di esistere!

BABBO NATALE: Se porgi l’orecchio… sentirai…

(Recitazione: 24 Dicembre – Luciano Somma Sottofondo mus.: Have yourself a merry little Christmas)

ANGELO: Bravo Babbo Natale, hai compiuto un ottimo lavoro! Hai rallegrato le loro vite e hai illuminato il buio dei loro cuori.

BABBO NATALE: E’ vero, ma solo per un giorno…Invece tutti dovremmo capire che la vita va vissuta donando e ricevendo amore, che le persone che ci circondano, grandi e piccini, hanno bisogno di calore e di tenerezza! E i vecchi? I vecchi sono la nostra forza e la nostra roccia, messaggeri di saggezza e ricchi di esperienza…Rispettiamoli… coccoliamoli… curiamoli…non abbandoniamoli mai!

(Canto – I vecchi – C. Baglioni)    

(Finale – What a wonderful world)