Natale: tutti i colori del mondo

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TUTTI I COLORI DEL MONDO

NATALE: tutti i colori del mondo

di Laura Alessi

Recita di Natale della classe VE Scuola primaria “G. Marcelli” Velletri (RM)

Canto: A NATALE PUOI (spot bauli)

A Natale puoi
fare quello che non puoi fare mai:
riprendere a giocare,
riprendere a sognare,
riprendere quel tempo
che rincorrevi tanto.

È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi: a Natale puoi.

A Natale puoi
dire ciò che non riesci a dire mai:
che bello è stare insieme,
che sembra di volare,
che hai voglia di gridare
quanto ti voglio bene.

È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi:  a Natale puoi.
È Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi: a Natale puoi.

Luce blu,
c’è qualcosa dentro l’anima che brilla di più:
è la voglia che è l’amore,
che non c’è solo a Natale,
che ogni giorno crescerà,
se lo vuoi.  A Natale puoi.

È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più,

è Natale e da Natale puoi fidarti di più.

A Natale puoi , puoi fidarti di più.

A Natale puoi.

PRESENTAZIONE

ELENA A. : Il Natale è senza dubbio la festa  più  attesa dell’anno non solo da noi ragazzi, ma da tutti perché è la festa dell’amore e della bontà. Il canto che abbiamo scelto per iniziare il nostro spettacolo dice “A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai”….ed è proprio così.

Spesso ci ricordiamo degli altri solo a Natale… la frenesia della quotidianità, il desiderio di avere sempre di più, l’egoismo di pensare solo alle cose nostre, ci fa chiudere gli occhi  su quello che vicino a noi sta succedendo.

A Natale però improvvisamente  ci sentiamo tutti più buoni e ci ricordiamo di chi è meno fortunato di noi e magari perché no, ci adoperiamo con piccoli gesti di solidarietà. 

FILIPPO: Noi ragazzi attraverso un viaggio nei continenti abbiamo scelto di esplorare  l’universo delle diversità umane perchè vogliamo che il nostro augurio non rimanga chiuso su noi stessi, sui nostri problemi e le nostre situazioni.

Il messaggio che vogliamo trasmettervi è un messaggio di pace e d’amore unanime, dipinto dai colori del mondo.

Oggi più che mai, la nostra società ci parla di multiculturalità; è necessario essere convinti che ogni cultura possiede una grande ricchezza di valori e di risorse che emerge solo se abbiamo la volontà di cercarle.

Buon ascolto!

APRIMI FRATELLO

RICCARDO: Ho bussato alla tua porta,

ho bussato al tuo cuore

per avere un letto

per avere un fuoco

perché mi respingi?

Aprimi, fratello!

GIULIO: Perché mi domandi

Se vengo dall’America

Se vengo dall’Africa,

se vengo dall’Asia,

se vengo dall’Europa?

Aprimi, fratello!

RICCARDO: Perché mi domandi

La lunghezza del mio naso,

lo spessore delle mie labbra

il colore della mia pelle

ed il nome dei miei dei?

Aprimi fratello!

GIULIO: Non sono un nero,

non sono un pellirossa,

non sono un giallo,

non sono un bianco,

sono soltanto un uomo.

Aprimi, fratello!

RICCARDO E GIULIO:

Aprimi la porta del tuo cuore

Perché io sono un uomo,

l’uomo di tutti i tempi,

l’uomo di tutti i cieli.

L’uomo: uno come te.

(Renè Philombe)


EUROPA = COLORE BIANCO

ANDREA:  Un grande musicista che tutti certamente abbiamo avuto occasione di ascoltare Ludwing van  Bethoveen  tra il 1822 e il 1824 ha composto l’INNO ALLA GIOIA  che è stato scelto come inno europeo.

Noi certo non abbiamo la presunzione di sostituirci al grande maestro di tutti i tempi  ma vogliamo farvi ascoltare questo brano musicale suonandolo con il flauto.

INNO ALLA GIOIA con il flauto

Canta il sogno del mondo (Eleonora)

Ama

Saluta la gente

Dona

Perdona

Ama ancora e saluta

Dai la mano

Aiuta

Comprendi

Dimentica

E ricorda

Solo il bene.

E del bene degli altri godi e fai

Godere.

Godi del nulla che hai

Del poco che basta

Giorno dopo giorno:

e pure quel poco

- se necessario –

Dividi:

E vai, vai leggero

Dietro il vento

E il sole canta.

Vai di Paese in Paese

E saluta

Saluta tutti

Il nero, l’olivastro

E perfino il bianco.

Canta il sogno del mondo:

che tutti i paesi

si contendano

d’averti generato.

Davide Maria Turoldo

ANDREA:  Chi di voi non ha mai visto un arcobaleno? In esso sono raffigurati il giallo, il verde, il violetto, il rosso, l’arancione,  così  nella tavolozza del pittore ci sono tonalità ben distinti che nel loro insieme colorano il nostro cuore in un unico colore, quello dell’amore.

Canto:  Hey ma' (Gino Paoli)

lalalailolà

Dimmi ma' è vero che
Tutti gli altri sono uguali a me?
E no non è proprio cosi.

musica

Hey mamà è vero che
Chi è più bianco è più forte di me
Eh si sarà sempre cosi
Hey ma' è vero che
Chi è più forte ha più ragione di me
Eh si sarà sempre cosi

Ma è vero
Che il colore è solo luce
E la luce è la speranza
E che siamo noi.


Hey ma tu dici che
Cristo ha l'anima uguale a me
Eh si nera come te.
Cristo ha l'anima di un'arlecchino

Tutti i colori dell'arcobaleno
Eh si forse e proprio cosi.

Sarà vero
Che il colore e solo luce
E la luce è la speranza
E che siamo noi
La speranza
Camminando noi
Verso il sole
Dentro il sole che salirà.

Nero può essere bandiera
Per un'idea libera e vera.

Hey ma' un giorno verrà
Che Caino non ammazzerà
Eh no suo fratello mai più.
Sam Cam Yafet non avran colore
Saran figli di un professore
Eh si può esser proprio cosi.

Sarà vero
Che il colore è solo luce
E la luce è la speranza
E che siamo noi
La speranza
Camminando noi
Verso il sole
Dentro il sole che salirà.

Lalalailolà

PAOLO: Un grande scrittore per ragazzi Gianni Rodari in uno dei tantissimi libri scriveva così …

JACOPO: Ho conosciuto un bambino che era sette bambini. Abitava a Roma, si chiamava Paolo e suo padre era un tranviere. Però abitava anche a Parigi, si chiamava Jean e suo padre lavorava in una fabbrica di automobili. Però abitava anche a Berlino, e lassù si chiamava Kurt, e suo padre era un professore di violoncello. Però abitava anche a Mosca, si chiamava Juri, come Gagarin, e suo padre faceva il muratore e studiava matematica.

Però abitava anche a New York, si chiamava Jimmy e suo padre aveva un distributore di benzina. Quanti ne ho detti? Cinque. Ne mancano due: uno si chiamava Ciù, viveva a Shanghai e suo padre faceva il pescatore; l’ultimo si chiamava Pablo, viveva a Buenos Aires e suo padre faceva l’imbianchino.

Paolo, Jean, Kurt, Juri, Jimmy, Ciù e Pablo erano sette, ma erano sempre lo stesso bambino che aveva dieci anni, sapeva già leggere e scrivere e andava in bicicletta senza appoggiare le mani sul manubrio.

Paolo era bruno, Jean biondo e Kurt castano, ma erano lo stesso bambino.

Juri aveva la pelle bianca, Ciù la pelle gialla, ma erano lo stesso bambino.

Pablo andava al cinema in spagnolo e Jimmy in inglese, ma erano lo stesso bambino.

Ora sono cresciuti tutti e sette, e non potranno più farsi la guerra, perché tutti e sette sono un solo uomo.

Gianni Rodari

PAOLO: E dalla letteratura per ragazzi volgiamo il nostro sguardo sulla  poesia italiana con il grande poeta Giuseppe Ungaretti che soldato durante la Prima guerra mondiale, torna a casa per il Natale, ma la festa non allontana da lui l’amarezza che sente nel cuore.

Natale (Veronica)

Non ho voglia di tuffarmi

In un gomitolo di strade.

Ho tanta

stanchezza

sulle spalle.

Lasciatemi così

Come una

Cosa

Posata

In un

Angolo

E dimenticata

Qui non si sente

altro

Che il caldo buono

Sto

Con le quattro

Capriole

Del focolare.

G. Ungaretti

Canto: GIOIA NEL MONDO (Cd Zecchino d’oro Le più belle canzoni sul Natale)

Gioia nel mondo è nato un Re,

è nato il Re dei Re.

E regna in ogni cuore

e la sua legge è amore,

il cielo canta per lui (canta per lui)

la terra canta per lui (canta per lui)

nel mondo, nel mondo tutti cantano.

Angeli sopra le campagne

l’inno del cielo cantano

gli fanno echi le montagne

dai fiumi ai mari arrivano.

Gloria in excelsis deo

( gloria gloria gloria gloria)(x2)

in excelsis deo. (Gloooria)

Pastori chinano la testa

con gli animali parlano

oggi nel mondo si fa festa

e quel bambino cantano.

Gloria in excelsis deo

( gloria gloria gloria gloria)(x2)

in excelsis deo.

Gloria (x6)in excelsis deo

Gioia nel mondo è nato un Re (x2)

è nato il Re.

CONOSCO UN CONTINENTE vecchio come un albero secolare che ha sparso i suoi frutti in tutto il mondo e continua ad alimentare i tesori del mondo, un continente di grandi navigatori e missionari che hanno portato il Vangelo di Gesù a tutte le genti, un continente di santi, artisti e scienziati.

CONOSCO UN CONTINENTE dove i bambini sono ricchi e soli, dove si fabbricano armi micidiali, dove i cibi sono contaminati, dove le banche racchiudono immense ricchezze riservate a pochi, dove il progresso sembra impazzito.

RICORDATI DELL’EUROPA: per tutte le persone che aiutano i bambini del mondo.

Per tanti missionari europei sparsi per il mondo. Perché la fede della gente non si spenga mai.

Viene accesa la candela bianca

AMERICA =  ROSSO

Canto: Amen (canto gospel)

Amen, amen, amen, amen, amen X2

Amen (I’ m an angel)

Amen (I’m calling Jesus )

On Christmas morning oh

Amen, amen, amen.

Musica di sottofondo recitare IO HO UN SOGNO di M. Luter King

       

DARIA:         Io ho un sogno, che un giorno questa nazione si solleverà  e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni. Crediamo nell’evidenza di questa verità, che tutti gli uomini siano stati creati l’uno uguale all’altro.

        Io ho un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, si siederanno insieme alla tavola della fratellanza.

Io ho un sogno, che un giorno anche lo stato del Mississippi, uno stato schiacciato dall’ingiustizia, sarà un giorno trasformato in un’oasi di libertà e giustizia.

Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere.

Ho un sogno, oggi!.

JESSICAS: Durante il XVII e XVIII secolo, quando i Neri dal continente africano furono portati in schiavitù al di là dell'Atlantico, a lavorare nelle piantagioni di cotone degli Stati Uniti meridionali, la loro musica li accompagnava spesso durante il giorno e, per alleviare la fatica, nacquero le plantation songs  ( i canti delle piantagioni) da cui derivarono i work songs e i calls, canti che servivano anche a comunicare tra loro. Quando, in seguito, i predicatori venuti dall' Europa li convertirono al Cristianesimo essi cominciarono a cantare canti religiosi, chiamati Spirituals, derivati, appunto, dagli inni inglesi ai quali essi aggiunsero i ritmi e i colori africani.

Amazing Grace fu uno degli inni più amati dai neri, nonostante fosse stato composto proprio da un ex mercante di schiavi ed ancora oggi è il canto più amato e più cantato nelle assemblee liturgiche delle chiese afro-americane

Canto: Amazing grace!

Testo originale

Traduzione

Amazing grace! how sweet the sound.
That saved a wretch like me!
I once was lost, but now I am found.
Was blind but now I see. (X2)

Meravigliosa grazia! Che lieta novella
Che ha salvato un miserabile come me!
Un tempo ero perduto, ma ora sono ritrovato.
Ero cieco, ma ora ci vedo.

The Lord has promised good to me.
His word my hope secures;
He will my sheild and portion be
As long as life endures.

Il Signore mi ha promesso il bene,
La sua parola sostiene la mia speranza;
Egli sarà la mia difesa e la mia eredità,
Per tutta la durata della vita.

Yea, when this flesh and heart shall fail,
And mortal life shall cease,
I shall possess, within the veil,
A life of joy and peace.

Sì, quando questa carne e questo cuore verranno meno,
E la vita mortale cesserà,
Io entrerò in possesso, oltre il velo,
Di una vita di gioia e di pace.

dove i grattacieli dicono l’ingegno dell’uomo, dove la libertà troneggia sulle rive dell’oceano, dove la tecnologia è più avanzata, dove si incontrano e scontrano tutte le razze umane, dove sfilano i carnevali più pazzi.

CONOSCO UN CONTINENTE dove i bambini vivono e dormono sulla strada, dove gli scolari portano in cartella la pistola, dove la sedia elettrica uccide le persone, dove l’uomo lavora come uno schiavo nelle piantagioni, dove nel fango delle favelas prolifera la disperazione del mondo.

RICORDATI DELL’AMERICA: perché il paese delle grandi contraddizioni cammini nella fraternità. Perché i diritti che si proclamano siano davvero rispettati.

Perché i bambini non siano costretti dalla povertà a scegliere la strada. 

Viene accesa la candela rossa


AFRICA =  VERDE

Canto: Mbubè (canto Sud Africa)

Il canto che avete ascoltato con il suo ritmo musicale ci ha trasportato come per magia nel continente  africano che  se da un lato ci coinvolge con i suoi colori e  le sue danze caratteristiche, dall’altro ci fa rimanere con il cuore sgomento quando davanti ai nostri occhi ci capita di vedere  bambini come noi che portano sulle spalle il fratellino più piccolo, che corrono scalzi nella polvere, che mangiano due volte al giorno, se fortunati, che lavorano rompendo pietre.

Lo slogan che la nostra scuola ha adottato per questa giornata è:  IO + TU x L’AFRICA = SOLIDARIETA’. Tutte le iniziative quali, il mercatino di Natale ,la vendita dei dolci i biglietti della lotteria  serviranno a reperire fondi per potenziare un Dispensario in Madagascar e fornire così una adeguata prestazione sanitaria ad una popolazione povera composta prevalentemente di bambini.

“Tutto  ciò che facciamo è solo una goccia nell’oceano ma se non lo facessimo l’oceano sarebbe per sempre privo di quella goccia.”

Noi saremo fratelli (Anisa)

Le stelle a profusione, pure
come gli occhi dei saggi,
risplenderanno
sul destino degli uomini.
Quando saremo uniti,
non ci sarà la paura negli occhi;
quando saremo fratelli,
le torve occhiate d'odio spariranno.
E la luce del cielo
rischiarerà il nostro sonno.
Noi ci uniremo,fratelli,
e le lucide stelle, a profusione,
pure come occhi di saggi,
risplenderanno
sul nostro destino.

B.Dadié

Girotondo dei bambini bianchi

JESSICA S. : Il bambino negro non entrò nel girotondo
dei fanciulli bianchi. I fanciulli bianchi
giocavano tutti in un vivo girotondo
di canzoni fresche ed allegre risate.....
Il bambino negro non entrò nel girotondo.

E arrivò il vento accanto ai bambini
e ballò con loro e con loro cantò
le canzoni e le danze delle aspre tempeste.
Il bambino negro non entrò nel girotondo.

ALICE M. Uccelli e stormi volarono cantando
sulle teste ricciute dei bambini
e si posarono tutti intorno. Alla fine
volarono i loro voli,cantarono i loro inni.
ma il bimbo negro non entrò nel girotondo.

G.B.Victor

Canto: W IL BIANCO W IL NERO (Neri per caso)

arameo aramè

C’è una piccola radura

dove atterra un aeroplano

dove esplode la natura

tra foreste di baobab.

E mentre cantano i tamburi

che risuonano lontano

bimbi chiari e bimbi scuri

che si prendono per mano.

E di notte e di mattina

questa musica cammina

e piano piano entra dentro al cuore

l’uomo ha un unico colore

è una musica insistente, una musica innocente

che sta dicendo al mondo intero

viva il bianco viva il nero.

Ed io mi sveglio in una stanza

col telefono vicino

penso a questa mia esistenza

e mi abbraccio ad un cuscino (ad un cuscino)

ad un cuscino che è l’amico più vicino

e ricomincia la giornata

col caffè sul comodino.

E di notte  e di mattina

questa musica cammina

e piano piano entra dentro al cuore

l’uomo ha un unico colore

è una musica insistente , una musica innocente

che sta dicendo al mondo intero

viva il bianco viva il nero.

arameo aramè (x8)

Paparappapappà

C’è una piccola radura

dove atterra un aeroplano

dove esplode la natura

tra foreste di baobab.

E mentre cantano i tamburi

che risuonano lontano

bimbi chiari e bimbi scuri

che si prendono per mano.

Paparappapappà (x8)

CONOSCO UN CONTINENTE dove la vita esplode in tutte le sue meraviglie: alberi di ogni grandezza e colore, animali di rara bellezza, cielo azzurro e montagne nevose.

CONOSCO UN CONTINENTE dove si compiono gli attentati più orribili: guerre fra tribù che insanguinano la terra, la distruzione della natura che produce la fame, povertà che uccide vite umane, eserciti che arruolano bambini per la guerra, malattie e aids che spopolano i villaggi.

RICORDATI DELL’AFRICA: perché i bambini africani abbiano cibo, medicine e scuola. Perché agli adulti non manchi il lavoro e la speranza. Perché finisca il commercio delle armi e l’arruolamento dei bambini. 

Viene accesa la candela verde

ASIA = GIALLO

Musica di sottofondo orientale

All’ inizio del 21° secolo, credere nell’uomo, o meglio in “tutti gli uomini”, metterlo al centro della società sembra ancora un sogno.

“Prima di tutto l'uomo”. Sono le parole che il poeta turco Nazim Hikmet nella drammaticità della morte scrive al figlio, parole  che oggi vogliono far riflettere tutti noi. 

Se è vero infatti che affascinante è  la natura, stupenda la cultura, ben più alta è l'esperienza dell'umanità.

Purtroppo non di rado accade che ci si commuova di più per un animale ferito che non per un uomo ucciso in guerra. Ascoltate.

Prima di tutto l'uomo (Cristiano e Ludovica)

Ragazzo mio,
io non ho paura di morire.
Tuttavia, ogni tanto
mentre lavoro
nella solitudine della notte,
ho un sussulto nel cuore;
saziarsi della vita, figlio mio,
é impossibile.
Non vivere su questa terra
come un inquilino,
o come un villeggiante stagionale.
Ricorda:
in questo mondo
devi vivere saldo,
vivere
come nella casa paterna.
Credi al grano,
alla terra, al mare,
ma prima di tutto-
all'uomo.

Ama la nuvola,
il libro,
la macchina,
ma prima di tutto-
l'uomo.

Senti in fondo al cuore
il dolore del ramo che secca,
della stella che si spegne,
della bestia ferita,
ma prima di tutto-
il dolore dell'uomo.

Godi di tutti i beni terrestri,
del sole,
della pioggia,
della neve,
dell'inverno e dell'estate,
del buio e della luce,
ma prima di tutto-
godi dell'uomo.

Nazim Hikmet

Una poesia per la pace (Daniele)

Non importa che tu sia uomo o donna

Vecchio o fanciullo

Operaio o contadino

Soldato o studente o commerciante

Non importa quale sia

Il tuo credo politico

O quello religioso;

se ti chiedono qual è la cosa

più importante  per l’umanità

rispondi prima

dopo

sempre

la pace

Li Tien Min

GIANMARCO: La poesia che abbiamo ascoltato ci ha fatto riflettere su un'altra tipologia di diversità . Quante diversità di religioni ci sono nel mondo e ognuno di noi pensa che la sua sia quella vera. A me però hanno insegnato che anche se noi lo chiamiamo Gesù, Buddha, Allah… Dio è sempre uno, lo stesso per tutti, il padre di tutti.

NOEMI: Allora la preghiera di un buddista sarebbe:

Possiamo cantare sempre

il tuo santo nome.

Il nostro cuore sia colmo d’amore.

La preghiera di un musulmano sarebbe:

Nel nome di Dio

poniamo la nostra fiducia

nel Signore degli uomini.

Quella di un indù:

O mio Signore aiutami

a sopportare serenamente

gioia e dolori…

aiutami a fare sempre la tua volontà.

E noi cristiani preghiamo Dio con il Padre nostro

Canto: LA PREGHIERA DI TUTTI (Cd Edizioni Paoline “Una bella differenza”)

Tra le nude rocce della Gran Sierra

Pelle di Luna, ragazza Sioux,

prega perché non le piace la guerra:

non vuole che torni mai più.

Nei Verdi Pascoli del Cielo Blu,

sotto una tenda, tra fresche sorgenti,

vive lo Spirito del Gran Manitù,

Signore di tutte le genti.

Padre nostro che nel cielo stai,

sono tanti i nomi che hai;

ma uno solo, in fondo, tu sei,

uno soltanto per tutti noi.

C’è chi prega Dio dicendo Visnù,

Buddha, Krishna, Allah o Jahvè;

noi lo preghiamo con Maria e Gesù,

ma un solo Signore poi c’è.

Dai sinceri cuori di tutti i credenti

Si leva in coro una sola preghiera:

tu che da sempre sovrasti i potenti

portaci la pace, ma vera.

Padre nostro che nel cielo stai …

Padre nostro che nel cielo stai,

ogni cosa conosci di noi,

allontana, se puoi, tutti i guai,

si compia in terra ciò che tu vuoi.

CONOSCO UN CONTINENTE dove nasce l’alba del mondo. I grandi fiumi lo irrigano e lo fecondano. I templi innalzano i loro campanili verso il cielo e testimoniamo la nostalgia di un vero Dio.

CONOSCO UN CONTINENTE dove i terremoti e le inondazioni devastano interi paesi, milioni di bambini non hanno una casa che li accoglie, i moribondi agonizzano sul marciapiede, la donna non conta proprio niente e l’accattonaggio è il mestiere più diffuso.

RICORDATI DELL’ASIA: perché i bambini rimasti orfani dei tanti terremoti abbiano una famiglia. Perché i profughi di tutte le guerre trovino accoglienza. Perché i bambini siano liberati dalla schiavitù e dallo sfruttamento. 

Viene accesa la candela gialla

OCEANIA= AZZURRO

ELENA S: Gli aborigeni, abitanti originari dell’Oceania, abitavano le regioni del continente e possedevano oltre alle loro terre, una vita spirituale molto ricca e legata alle tradizioni.

Ma a un certo punto l’ arrivo l’uomo bianco ha avuto effetti devastanti: l’accampamento delle terre, lo sfruttamento turistico dei luoghi sacri, l’indifferenza nei confronti della cultura e delle esigenze locali. I bianchi hanno sempre agito come se gli aborigeni non esistessero, privandoli dei lori spazi vitali e portandoli in tal modo verso l’estinzione.

Questa situazione è ben descritta nella testimonianza di una giornalista particolarmente attenta alle culture delle minoranze etniche:

ANISA: “A noi quelle terre servono” mi disse un aborigeno. “Ci servono perché sono le terre degli antenati. Ci servono perché là gli antenati ci hanno dato la possibilità di esistere.

Noi ci sappiamo vivere, voi no.

L’uomo bianco non sarebbe capace di orientarsi da solo in questi spazi. Si perderebbe. Non sarebbe capace di trovare da mangiare, da bere. Da solo morirebbe.

A me il vento dice dov’è la selvaggina, dove sono le pozze d’acqua. A voi non dice niente.

Io mi chino al suolo e dalle vibrazioni capisco a quale distanza sono i canguri.

Voi non riuscite neppure a coglierle, quelle vibrazioni.

Io mi oriento come le stelle, e a voi le stelle non parlano.

Per voi questi sono orizzonti muti, muto il cielo, muta la terra”.

“E’ vero, hai ragione”, mormorai quasi senza accorgermene.

“Tu mi capisci?” mi chiese sorpreso l’aborigeno.

“Si”

“E allora aiutami. Aiutami a farlo capire agli altri”.

ELENA A.:  CONOSCO UN CONTINENTE dove migliaia di isole luminose di sabbia e di palme galleggiano sull’oceano azzurrissimo, dove ogni isola custodisce i propri tesori di sapienza, dove i bambini sono vestiti di sole e di tatuaggi fantasiosi.

FILIPPO: CONOSCO UN CONTINENTE dove i bambini non conoscono Dio, dove la gente è isolata dal resto del mondo, dove si combattono guerre di religione, dove venti e tempeste cancellano intere città.

ADA: RICORDATI DELL’OCEANIA: perché il paese delle isole galleggianti nonostante la diversità di lingue e di costumi,  trovi segni di unità.

Viene accesa la candela azzurra

Natale, un giorno (Alice B.)

Perché

dappertutto ci sono tanti recinti?

In fondo tutto il mondo è un grande recinto.

Perché

la gente parla lingue diverse?

In fondo tutti diciamo le stesse cose.

Perché

il colore della pelle non è indifferente?

In fondo siamo tutti diversi.

Perché gli adulti fanno la guerra?

Dio certamente non lo vuole.

Perché avvelenano la terra?

Abbiamo solo quella.

A Natale - un giorno - gli uomini andranno d’accordo

in tutto il mondo.

Allora ci sarà un enorme albero di Natale con milioni

di candele.

Ognuno ne terrà  una in mano, e nessuno riuscirà a vedere

l’enorme albero fino alla punta.

Allora tutti si diranno”Buon Natale!” a Natale, un giorno.

Hirokazu Ogura 

Canto: TUTTI I COLORI DEL MONDO (canto scritto per l’Africa)

Io ti ho visto sull’asfalto cadere,

poi ti ho visto dietro un angolo piangere perché…

È l’amore che ogni tanto ci lascia in alto mare,

perché a volte è ingiusto sì, colpirsi così.

Perché anche tu, anche tu mi stai cercando

come l’aria che respiro perché anche tu ci credi o no

che qualcosa cambierà.

RIT. Siamo tutti i colori del mondo (i colori del mondo)

che si prendono per mano

and I wi’ll stay  together

and I wi’ll laught forever

forse qualcosa cambierà.

Adesso guardami, non voglio suonare la stessa musica

e non farti esplodere ancora non serve all’amore.

Perché non so più non so più dimenticare

quel tuo sguardo di bambino

di sicuro deciso, smarrito, spaurito e la sua voce mi dirà che…

RIT. Siamo tutti i colori del mondo (i colori del mondo)

che si prendono per mano (i colori del mondo)

and I wi’ll stay  together

and I wi’ll laught forever

forse qualcosa cambierà.

Siamo tutti i colori del mondo (i colori del mondo)

Fra cielo e terra c’incontriamo (i colori del mondo)

Senza avere più paura

perché la vita è un’avventura

e non si può buttare via.

Perché anche tu ci credi ancora

se guardi i miei occhi capirai… che

RIT. Siamo tutti i colori del mondo ( i colori del mondo)

che si prendono per mano (i colori del mondo)

and I wi’ll stay  together

Siamo tutti i colori del mondo …