NEL NOME DI DIO
Omaggio a PADRE GIUSEPPE PUGLISI
Parroco del quartiere Brancaccio di Palermo
ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993.
Dramma in tre atti di
CARMINE PAGANO
Personaggi : 4 Uomini e 1 Donna
Produzione TEATRO DAUTORE
Distribuzione Carmine Pagano Communications S.a.s.
Via E. Siciliano, 37 84014 Nocera Inferiore (SA)
tel.081923501 -081925582 -0819369403 -0819368122 - cell. 3474850055
e-mail: info@carminepagano.it
Una musica solenne, tipica della celebrazione di una Santa Messa, segna lapertura del sipario. Lambiente quello tipico di una sagrestia: immagini sacre,una modesta scrivania con telefono e mensole piene di libri.
Lunico accesso sul fondo,centralmente, ed immette in un corridoio che si immagina conduca in Chiesa. Le luci sono accese.
Squilla il telefono per tre volte, poi entra Nicola quasi di corsa. E un ragazzo di circa diciotto anni e ancora indossa la veste bianca da chierichetto usata durante la celebrazione della messa.
NICOLA (Al telefono) Pronto..? Si, la canonica. No, in questo momento Don Pino impegnato: sta celebrando la messa. Chi che lo cerca..?Un momento, per favore. Ora me lo scrivo (Allunga una mano, prende una penna; si accinge a scrivere ma si accorge che non funziona. Si allunga ancora verso unaltra penna ma anche quella non scrive) E ti pareva... (Al telefono) No, non dico a lei,signora. Un attimo solo, per favore. (Finalmente ha trovato una penna che scrive.) Ecco, mi dica (Scrivendo) Si, va bene. Si, glielo dir. Non si preoccupi. Arrivederci, signora. (Posa la cornetta del telefono e, mentre si toglie la tunica e sistema alcuni libri sulle mensole, si sente la voce di Padre Puglisi accompagnata da un adeguato sottofondo musicale.)
Ognuno pu accostarsi a Dio attraverso la preghiera e le azioni di tutti i giorni, ponendoLo al centro della propria vita quale amico con cui confidarsi e dal quale ricevere consigli e amore. E non difficile esserGli amico. Egli sempre pronto a chiederci di diventarlo anche quando i contatti con Lui sembrano interrotti, anche quando il nostro peccare sembra sia stato tanto grave da non permettere pi di ritornare ad amarLo e ad essere amati da Lui. E sempre possibile ritornarGli amico, sempre, in qualunque momento, qualunque sia il modo di essere nella vita. Io non posso credere che in ogni peccatore non vi siano momenti di ripensamento, momenti di malessere. Ed proprio in quei momenti che Dio ascolter in silenzio la voce del cuore. E poi parler, proprio in quegli attimi d vuoto interiore, proprio quando quei peccatori sembrano tanto lontani da Dio e dagli uomini.
(Mentre termina la registrazione, squilla di nuovo il telefono. Nicola interrompe il lavoro che stava facendo e alza la cornetta.)
NICOLA Pronto..? No, Padre Puglisi non c. Sta celebrando la messa. Penso che... Un momento.. (Posa sulla scrivania i libri che ancora reggeva in mano e guarda lorologio che ha al polso. Poi riprende a parlare al telefono.) Penso tra pochi minuti. Ormai dovrebbe essere alla fine. Come hai detto che ti chiami? (Ripete il nome mentre lo scrive su un foglio di carta) Antonio?
PUGLISI (Ancora fuori scena) Arrivederci,donna Concetta. Adomenica prossima
NICOLA (Parlando al telefono) Aspetta un attimo. Sta arrivando.
PUGLISI (Entrando in scena) Ooh Eccomi qua... Se prendo quella bambina che va a sciacquarsi le mani nell acquasantiera, le stacco tutte e due le orecchie!
NICOLA Don Pino, per lei...
PUGLISI (Mentre posa una agenda su una mensola, continua come se non avesse sentito ma, in realt, nel contempo, si porta verso Nicola.) . Io sto l col calice in mano e lei ciaffete, ciaffete Ha preso lacquasantiera per una fontanella pubblica.
NICOLA Don Pino, per lei...
PUGLISI Che cosa..? Ah, si Chi ..? (Al telefono) Pronto..? Ma no, nessun disturbo. Chi sei? Infatti, non mi pareva di conoscere la voce... Va bene, sono qui. Dove sei adesso..? E allora vieni. Sono due passi, no..? Ma certo che non disturbi. Va bene. A tra poco. Ciao. (Posa il ricevitore e comincia a togliersi i paramenti sacri, aiutato da Nicola che va a riporli fuori scena.)
NICOLA (Mostrando un foglio di carta) C stata anche questaltra chiamata per lei...
PUGLISI Si, va bene, Nicola. Lascia pure sulla scrivania. Uno di questi giorni dobbiamo deciderci a fare un p di pulizie qua dentro.
NICOLA Don Pino, ma come mai si posa pi polvere qui che in chiesa?
PUGLISI Si vede che di l, con tutta la gente che viene, la polvere non fa in tempo a posarsi che subito se la portano via attaccata ai vestiti...invece qui in sagrestia la gente non entra facilmente
NICOLA Allora ci vorrebbe un bel senso unico...
PUGLISI Come sarebbe a dire..?
NICOLA Si, un senso unico per obbligare la gente a passare di qua..
PUGLISI Con un bel vigile con la paletta in mano e il fischietto in bocca.
NICOLA Ha sempre voglia di scherzare, lei
PUGLISI Perch Tu facevi sul serio. .? Comunque, sarei pi contento
NICOLA Di cosa?
PUGLISI Sarei pi contento se ci fosse un bel viavai anche qua dentro.. Vedi, Nicola... Spesso la gente entra in chiesa soltanto per farsi vedere dagli altri, tanto permettersi in mostra. Tante volte la gente va via,dopo le funzioni,dimenticando perfino le promesse fatte davanti al Santissimo.
Invece, quelli che entrano qui,in sagrestia, lo fanno perch davvero sentono il bisogno di un contatto umano col proprio parroco, d confidarsi, di parlare dei loro problemi, delle loro ansie.
E ci sono dei problemi che soltanto parlandone, perch no, con un sacerdote, possono trovare una soluzione. Comunque, possiamo essere soddisfatti di quello che stiamo facendo qui, al quartiere Brancaccio.
NICOLA Mia madre dice che qui, all inizio, non veniva quasi nessuno E vero, don Pino..?
PUGLISI Si, purtroppo si.
NICOLA E perch..?
PUGLISI Per una specie di diffidenza verso questo nuovo parroco. I primi tempi mi pareva di essere ancora lass, a Godrano.
NICOLA A Godrano?
PUGLISI Si, sono stato parroco l per quasi sette anni. Conosci il posto..?
NICOLA No.
PUGLISI Qualche volta ti ci porto.
E un piccolo paese a quaranta chilometri da qui,dalle parti di Corleone.
Si fa lo scorrimento veloce per Agrigento. Si supera una piana tutta piena di ulivi e fichi dIndia e poi si prende una strada in salita, tutta curve...
(Si interrompe, ridendo.)
NICOLA Perch ride..?
PUGLISI Perch una volta,stavo con la mia scassatissima cinquecento, ero cos stanco che non vidi una curva e andai diritto diritto gi nella scarpata e mi fermai proprio dentro un fico dIndia grande quanto una casa
NICOLA E si fece male..?
PUGLISI Io no.. ma il fico dIndia si
Comunque, man mano che arrivi in paese, vedi delle case che sembrano tanti scatoloni di cemento, modeste, senza pretese e sicuramente tirate su, pietra su pietra, senza bisogno di un geometra.
Un migliaio di abitanti, due caff e tre negozi di alimentari. . . Ilmonumento ai caduti nella piazza principale col milite ignoto sulla colonna che guarda le campane di una chiesa con in cima una grande croce in ferro battuto: questo Godrano.
NICOLA E che centra il paese di Godrano con quello che stava dicendo prima..?
PUGLISI Sai che lass non sapevo pi fare il prete..?
NICOLA Come sarebbe?
PUGLISI Non era mica un posto facile quello.
Negli anni cinquanta vi erano state vendette a catena tra famiglie rivali: un odio terribile che poi si portato avanti per anni, trasmesso ai figli e ai figli dei figli, come una malattia ereditaria!
Io ammazzo tuo figlio e tu ammazzi mio nipote.
Poi il cugino ammazza il fratello di quellaltro Ecos avanti per anni... Un sacco d morti ammazzati. Una carneficina
Un giorno mi venne a trovare Monsignor Di Cristina, un vecchio amico degli anni del seminario... Ma che c stata un epidemia, in questo paese..? Sono tutti vestiti a lutto.
E mio fratello Gaetano che in continuazione mi chiedeva:
Come ti trovi lass?
Sto bene. Sono pi vicino a Dio, no ..?
Stai bene davvero. .?La cucina, il frigorifero ce lhai? Come no! Ho un frigorifero grande, enorme,mai avuto uno pi grande...
(A Nicola) In effetti era vero perch tutta la canonica era un gran frigorifero. Quando pioveva dovevo stare attento a dove mi sedevo per la pioggia che scendeva gi dai buchi del soffitto. E le dita! Ilgelo me le faceva diventare tanto gonfie che sembravano delle salsicce..
NICOLAE i fedeli venivano alle funzioni..?
PUGLISI Non ne perdevano una. Tre vecchiette..! Tra i banchi sempre le stesse tre vecchiette! Epoi, pian piano,anche l a Godrano, la gente ha imparato a conoscermi...
NICOLA Ea volerle bene. Come si fa a non volerle bene? Lei sempre cos buono con tutti...
PUGLISI Lo sai che i bambini di Godrano non avevano mai visto il mare..?
NICOLA Davvero?
PUGLISI Sai cosa mi inventai allora..?Avevo messo da parte qualche risparmio e con quei quattro soldi riuscii a comprare il vecchio furgone dei carabinieri. Una bella pitturata e via tutti insieme..!
NICOLA E conquello portava i bambini al mare?
PUGLISI Eh..? Si. Un tuffo in acqua,un p di sole e poi il grande momento della preghiera l, sulla spiaggia
Eh, quanti ricordi in quel piccolo paese. Ma forse ti stai annoiando..?
NICOLA No, don Pino. Mi piace sentirla parlare...
PUGLISI Cera un ragazzino che aveva pressappoco la tua et; si chiamava Giovanni. Non aveva pi il pap: glielo avevano ammazzato, sempre per quellodio feroce che cera tra le famiglie rivali.
La madre lavorava a Palermo, faceva la cameriera. Il ragazzo rimaneva da solo per quasi tutto il. giorno. Aveva cominciato a sbandarsi; rubava un po qua, un po l. Un giorno perfino in chiesa.
NICOLA Venne a rubare..?
PUGLISI Si, mentre io celebravo la messa, Giovannino fece sparire il cestino con le offerte.I carabinieri lo volevano portare al riformatorio. No!, dissi io. Se lo portate dietro le sbarre, questo povero ragazzo lo perderemmo per sempre. L dentro, si che diventerebbe un vero delinquente.. Invece, qua al paese, io e i suoi parenti possiamo aiutarlo e abbiamo il dovere di farlo.. Sai una cosa, Nicola..? Quel ragazzo divent il mio allievo preferito: il pi buono di tutti.
ANTONIO (Sulla porta di ingresso. E un ragazzo di circa venti anni ) E permesso?
PUGLISI Avanti, avanti.
(Antonio fa qualche passo. E cos incerto che non riesce nemmeno a salutare).
Tu sei Antonio, vero..? Ti stavo aspettando... (Gli va incontro porgendogli la mano).
ANTONIO ( Con un filo di voce ) Si...
PUGLISI Un bel nome, sai..? Il Santo di Padova.. Lui Nicola: un caro ragazzo che mi sta dando una mano Qui in sagrestia c sempre tanto da fare.
NICOLA (Gli stringe la mano) Ciao.
ANTONIO Piacere
PUGLISI Allora, giovanotto?
NICOLA (Notando limbarazzo di Antonio) Don Pino, forse meglio che io vi lasci soli. Voi avrete da parlare... E poi si fatto tardi.
PUGLISI Si, va bene,Nicola. Va pure.
NICOLA ( Saluta con un lieve bacio Don Puglisi e poi stringe di nuovo la mano ad Antonio ) Ci vediamo domani. Ciao, Antonio...
ANTONIO Ciao...
NICOLA (Prima di uscire) Don Pino, posso portare questo libro?
PUGLISI Si, si, certo che puoi. Fa pure....
NICOLA Grazie, don Pino. Arrivederci. (Esce.)
PUGLISI (Dopo una breve pausa.)
Allora. ..? Hai detto al telefono che avevi bisogno di parlarmi... Bene. Ora puoi farlo. Sono qui che ti ascolto. Di che cosa si tratta..?
ANTONIO Eche io... non so da dove cominciare.
PUGLISI Io invece si..
(Antonio si volta verso di lui con uno scatto.)Dallinizio..(Con un sorriso.) Non puoi cominciare se non dallinizio. Anzi, sai cosa facciamo..? Andiamo di l, c un fornellino cos ci prepariamo un buon caff
ANTONIO NoGrazie
PUGLISI E allora sicuramente vorrai fumarti una sigaretta
ANTONIO (Sorpreso) PerchLei fuma..?
PUGLISI No, ma ne ho sempre qualcuna da parte per poterla offrire quando serve
ANTONIO Grazie ma meglio di no Per oggi ho gi fumato abbastanza
PUGLISI Avrai avuto una giornata intensa In genere, quando si tesi, preoccupati si fuma un po di pi quasi di continuo e senza accorgersene vero..?
ANTONIO Infatti. E proprio come capitato a me oggi
PUGLISI Abiti qui, nel quartiere..?
ANTONIO Si, nella zona degli Stati Uniti
PUGLISI E una zona molto povera quella. Forse la pi povera del nostro quartiere Brancaccio Una volta era anche peggio vi era proprio la fame e la miseria
Ascoltami, Antonio Sotto questo abito c un uomo come te, esattamente come te Un uomo che a volte diventa un padre, un fratello, un amico utile soprattutto nei momenti di bisogno e, qualche volta, sotto questo abito , si nasconde un nemico..
ANTONIO Un nemico..?
PUGLISI Si, un nemico. Ti meravigli, vero..? Un nemico agli occhi di quelli che stanno dallaltra parte
ANTONIO Come.. dallaltra parte..?
PUGLISI Vedi, Antonio Il mondo come se fosse diviso in due parti..: quello degli onesti e quello dei disonesti Un po come quando a scuola dividevano la lavagna in due parti e ci facevano scrivere i nomi dei buoni da una parte e i nomi dei cattivi dallaltra Il mondo dei buoni vede in questo mio abito luomo che sa diventare padre, fratello, amico. Il mondo dei cattivi, invece, vede in questa mia figura di sacerdote quella di un nemico da combattere fino in fondo
E tu? E tu, Antonio da che parte sei..?
(Antonio, confuso, non risponde e abbassa la testa).
Sul ponte.
ANTONIO Come.. sul ponte..?
PUGLISI Sul ponte che unisce e separa il mondo degli onesti e il mondo dei disonesti.. E il ponte di quelli che non sanno da che parte stare, che si barcamenano da una parte allaltra senza riuscire a capire dove veramente il bene e dove invece nascosto il male
E il ponte di quelli che aspettano una mano che li aiuti nella scelta. Il buon Dio ci ha dato la possibilit di scegliere fra il bene e il male Sta a noi uomini scegliere di operare per un fine giusto o per un fine sbagliato Ma tu credi in Lui..?
ANTONIO Non lo so A volte si, a volte no
PUGLISI Ecco Lo vedi che anche tu sei proprio su questo ponte degli indecisi di cui parlo io..?
ANTONIO (Quasi con uno scatto di rabbia) E Lui..? E Lui dovera ..? Dovera mentre ammazzavano mio padre e mio fratello..?
PUGLISI Oh, Signore mio.
ANTONIO Mio padre mor subitoMio fratello, invece, si muoveva ancoraCera sangue dappertutto Come le bestie al macello Come le bestie al macello Estata mia madre a dirmi di venire da lei. Lei parla cosi bene dallaltare. Qui, al Brancaccio, cera proprio bisogno di un parroco come lei.
Lei l unica persona che ci fa riflettere su certe cose. Da queste parti non facile vivere in maniera pulita Pap, ormai, era nel giro ma mio fratello... che colpa aveva mio fratello se pap era era uno di loro?
Non era capace di fare del male... Quel giorno si trovava insieme a mio padre per caso. Pap, per prudenza, non usciva mai insieme a noi.
PUGLISI E per questo che mi hai cercato..? Solo per parlarmi di tuo padre e di fratello. o c dellaltro..?
ANTONIO Don Pino Io Io devo andar via da questinferno! Lei pu aiutarmi Lei pu farlo
PUGLISI Ma di quale inferno stai parlando..? Di cosa stai parlando..? Cosa hai fatto..? Ma in che pasticcio ti sei cacciato..?
Insomma, Antonio.. Hai detto che sei venuto da me perch avevi bisogno di parlarmi e allora fallo. Non occorre che tu ti metta in ginocchio e che ti faccia il segno della Croce. Il buon Dio ci ascolta sempre, in ogni momento
ANTONIO Ecco, io. Don Pino, io fino a ieri sera ho fatto ho fatto viaggi con la droga
PUGLISI Viaggi con la droga..?!
ANTONIO Piccoli spostamenti col motorino da una parte allaltra di Palermo
PUGLISI E oggi..? Oggi non lavori..? Sei in ferie forse..?
ANTONIO Lo so E una cosa brutta quella che ho fatto
PUGLISI E una cosa meschina! Una cosa immonda quella che hai fatto..! Ma ti rendi conto che tu non hai fatto altro che aiutare a distruggere altri ragazzi come te, della tua stessa et e forse anche pi piccoli di te..?! Oh, Signore mio
ANTONIO Oggi avrei dovuto fare unaltra consegnama ho preso tempo. Ho detto che si era guastato il motorino e che avevo bisogno di due o tre ore ma entro stasera mi cercheranno ancora e io voglio uscirne fuori!
PUGLISI Ma, benedetto figliolo, come hai potuto accettare di fare una cosa del genere nonostante la morte di tuo padre e di tuo fratello..?
ANTONIO Allinizio non sapevo bene di cosa si trattasse
Un tale mi diceva di consegnare dei pacchi e io lo facevo tutto qui
Lei lo sa, qui da noi lavoro non ce n Quando poi ho cominciato a capire, non so neppure io perch ho continuato Forse per i soldi che guadagnavo Forse perch ormai cero dentro Non lo so. Ma so che adesso voglio farla finita
PUGLISI E hai gi pensato a qualcosa da fare..?
ANTONIO No ma so che non ho altra scelta: devo andare via..! E come un ingranaggio e quando ci sei dentro non puoi fermarti Ecco perch ammazzarono mio padre Voleva tirarsi indietro. Diceva che non era giusto far morire dei ragazzi per fare soldi Una notte nella stazione di Palermo trovarono un mio amico morto Cera ancora una siringa per terra Si era fatto da poco
Lui si andava a fare a Palermo. Qui, al Brancaccio, nessuno lo sapeva Ogni tanto beveva, faceva qualche scippo, qualche piccolo lavoretto ma non ho mai pensato che Angelo si bucasse
Quando dissi a mio padre che Angelo era stato un mio compagno di scuola, che era stato nel mio stesso banco, che insomma lo conoscevo bene, era un mio amico pap non ebbe il coraggio di guardarmi negli occhi Eravamo a tavola Si alz e and vicino alla finestra, con le mani dietro la schiena
Ecco gli affari della mafia!
Cos disse mio padre quel giorno e aveva le lacrime agli occhi. Se in quel momento fosse rimasto solo, di sicuro avrebbe pianto Ricordo che quel giorno disse che mentre noi eravamo l a parlare, da qualche parte cera chi procurava la morte ad un ragazzo come me, anche col suo consenso, e lui tutto questo non lo sopportava pi
Don Pino Ho continuato a sentire la voce di pap per tanto tempo dopo la sua morte Rivedevo la stessa scena, le stesse mani dietro la schiena Perci non riesco a capire come io abbia potuto fare una cosa del genere!
PUGLISI E a tua madre..? Anche a lei hai raccontato tutto quanto oppure
ANTONIO Si, tutto. Non ce l ho fatta pi. Mia madre sa bene cosa significa mettersi contro quella gente. Nella sua vita ci sono stati pi funerali che battesimi. Glielho detto: stata lei che mi ha fatto venire qui Non fare gli errori che ha fatto tuo padre. Tu sei ancora in tempo. Cos mi ha detto. Va da don Pino. Lui sapr trovare il modo per poterti aiutare
PUGLISI Devi nasconderti..!
ANTONIO Si, ma dove..?
PUGLISI Devi andar via immediatamente. Non c altro da fare. Ormai, per te, mi dispiace dirlo, qui al Brancaccio non c pi posto.
Ascoltami bene, figliolo Non c tempo da perdere. Va subito a casa. Prepara una valigia e poi corri alla stazione. Prenderai il primo treno in partenza per Roma..!
ANTONIO Per Roma..?
PUGLISI Si, lo so che Roma tanto lontana da questa nostra terra ma se tu vuoi davvero salvarti, per ora devi andar via il pi lontano possibile da questa citt che diventata una specie di inferno (Segnandosi velocemente) Signore mio, perdonami ( Prende unagenda telefonica e cerca un recapito che poi scrive su un pezzo di carta ) E lindirizzo di un convento dove potrai stare tranquillo per tutto il tempo che vorrai e poi poi vedremo il da farsi
ANTONIO Quando tutto sar sistemato, quando avr trovato un lavoro, una casa, io far venire mia madre a stare con me. Voglio che non abbia pi preoccupazioni per me, che non abbia pi paura di dover fare un altro funerale Io voglio che si tolga per sempre quelle vesti nere che indossa, quel lutto che porta da sempre Io non ho mai visto mia madre vestita di un colore diverso. E io, invece, voglio riempirla di colori, voglio che sia felice..!
PUGLISI E io sono convinto che tu sia ancora in tempo. (Gli porge il biglietto ) Tieni, Antonio. Quando arriverai a questo indirizzo, chiederai di padre Massimiliano. Pi tardi mi metter in contatto con lui. Gli telefoner e gli spiegher ogni cosa. Stai tranquillo. Vedrai che andr tutto bene
ANTONIO Grazie, don Pino
PUGLISI E il Signore che devi ringraziare, figliolo. E Lui che pensa a tutto Noi crediamo, a volte, di fare delle cose ma Lui che ci spinge a farle. Ora va, fa presto..! E se ancora dovessero fermarti, dirai che il motorino ancora guasto e che hai bisogno di qualche altra ora di tempo: il tempo di prendere il treno e di scappare via. Ti servono soldi per il viaggio..?
ANTONIO No, grazie, don Pino
PUGLISI Che il Signore ti benedica, Antonio
ANTONIO Don Pino.
PUGLISI Che cosa c..?
ANTONIO Mi chiedevo Dove sono adesso..? Sono ancora su quel ponte..?
PUGLISI Il ponte degli indecisi..? No, Antonio Ormai credo proprio di no (Si abbracciano).
( Buio. Pochissimi secondi dopo, due raggi di luce color ambra tagliano la scena rimasta vuota e vanno ad illuminare un Crocifisso su una parete. Contemporaneamente parte la registrazione della voce di Puglisi con un adeguato sottofondo musicale. )
Camminando per le vie di questo quartiere, ho visto i vostri bambini giocare fra i rifiuti, fra le immondizie, negli scantinati abbandonati di via Hazon,fra vetri rotti, topi e siringhe gettate per terra da quei poveri figlioli che si drogano.
Forse voi siete abituati, ormai siete rassegnati a tutto questo ma io ho provato una stretta al cuore e ho deciso di parlarvene.
Fratelli carissimi, non permettete che si spenga in voi il desiderio di costruire un mondo nuovo, un mondo damore per voi e per i vostri figlioli. Non permettete alte vostre coscienze di addormentarsi perch cos facendo diventereste complici di quelli che vogliono speculare sulla vostra rassegnazione.
Quando fui ordinato sacerdote, ricordo che fu stampato un santino con la mia fotografia e dietro fu scritto:
- Signore, fa che io sia strumento valido nelle Tue mani per la salvezza del mondo - E se io, oggi, me ne restassi a guardare, qui, in questo quartiere dimenticato, abbandonato a se stesso, sentirei di tradire il voto fatto quel giorno, sentirei di tradire questo stesso abito che porto nel nome di Dio.
SIPARIO
FINE PRIMO ATTO
ATTO II
Stessa scena
PUGLISI (Entrando in scena seguito da don Salvatore e da Maria, sua figlia).
Ecco perch ho voluto incontrarmi anche con voi Se davvero vogliamo portare la parola del Signore in questo quartiere,abbiamo bisogno dellaiuto di tutti. E necessario che ognuno faccia la sua parte.
SALVATORE Don Giuseppe, lei lo sa
Da quando morta mia moglie sia io che mia figlia Maria siamo sempre stati molto vicini alla sua parrocchia. Abbiamo sempre apprezzato il suo modo di pensare.. Insomma, voglio dire,fin quando abbiamo potuto, la nostra parte abbiamo sempre cercato di farla anche se, qualche volta (Si interrompe) Ma questo un altro discorso
MARIANo, pap Non un altro discorso. (Rivolta a Don Pino, continuando il discorso del padre) Non possiamo nasconderle che alle volte abbiamo dovuto contrastarci con qualche conoscente
SALVATOREE si, perch non sempre la gente preparata ai cambiamenti, alle cose nuove (Scorgendo e indicando con la mano una immagine di San Francesco dAssisi) San Francesco dAssisi per esempio. Anche lui ha dovuto penare e non poco Non cos, don Pino ?Anche per San Francesco non fu facile farsi capire e accettare n dalla famiglia, n dagli amici, n dalla stessa Chiesa. I cambiamenti a volte spaventano, fanno paura.
PUGLISI Don Salvatore, la scorsa settimana, Corrado,un ragazzino piccolo cosi,mi venuto a dire: Don Pino, io non posso fare pi la Prima Comunione
SALVATOREE perch..?
PUGLISI E quello che ho chiesto anchio e sa cosa mi ha risposto..?
Oggi abbiamo studiato i comandamenti e ce n uno che dice di non rubare. Ma se io non rubo, se la sera non porto a casa qualcosa che ho rubato in giro per il quartiere, mio padre non mi fa entrare. Sono belle le cose che lei dice ma io come faccio..? .Per la prima volta, mi sono sentito senza parole di fronte ad un ragazzino.
E la cosa triste che due giorni dopo, per lui si sono aperte le porte del carcere minorile di Malaspina. Ho sentito, quel giorno, le spalle piegarsi sotto un peso gigantesco e ho capito, in quel momento, che avevo bisogno di aiuto. E quel povero vecchio che stato trovato morto in casa sua dopo tre giorni..?
MARIA Si, abbiamo saputo.
SALVATORE Era rimasto solo ed era malato.
PUGLISI Ma mai possibile che nessuno abbia sentito la voglia di andare a vedere se quell uomo avesse avuto bisogno di qualcosa, di un pezzo di pane, di un bicchiere dacquadi qualche medicina forse?
SALVATORE E vero,don Pino,Iei ha ragione mai problemi della gente sono tanti e spesso non facile trovare il tempo per pensare anche a quelli degli altri E allora, a volte, si diventa egoisti ma senza volerlo perch cos la vita, purtroppo
PUGLISI In questo quartiere manca tutto la fiducia, la gioia di stare insieme, la voglia di vivere.
Quel povero vecchio, abbandonato nel suo letto, per quanto tempo, prima di morire, si sar chiesto perch finire in quel modo, abbandonato da tutti come un canedopo tutti i sacrifici che avr fatto nella sua vita Io spero proprio che non si sia reso conto di nulla che non abbia sentito il bisogno di aiuto...
Spero che si sia addormentato e che sia morto durante il sonnoaltrimenti deve essere stata, per lui,una cosa terribile, penosa. Tutto ci molto triste, don Salvatore.
SALVATORE Non le nascondo che spesso, anchio, alla mia et, mi domando: Ho fatto tanti sacrifici eora..?
PUGLISI Ma lei non abbandonato come quel povero vecchio... Lei ha dei figli una famiglia
SALVATORE E che cosa ci ritroviamo sia io che i miei figli..?
Nemmeno la soddisfazione di stare in pace con la nostra coscienza perch quante volte abbiamo dovuto piegare la testa e far finta di niente di fronte a certe cose, quando invece la testa voleva alzarsi e ribellarsiLei lo sa, noi siamo persone che veniamo dalla miseria e sappiamo apprezzare il valore di un pezzo di pane ma quando questo pezzo di pane,che ti stai guadagnando col sudore della fronte,ti viene strappato dalle mani perch devi dividerlo con qualcun altro, allora ti viene la voglia di chiudere tutto e andartene..! Ma dove?
E allora, mentre stai servendo un caff o una birra, devi sentirti dire che quella notte puoi dormire tranquillo perch qualcuno la saracinesca te la guarder... Nonte la faranno saltare in aria.
MARIA Si ricorda quando si ruppe tutta la vetrina dove erano i liquori...? Non fu il pallone di un ragazzo.
SALVATORE Noi siamo persone abituate a lavorare, non a fare la guerra.
Mia moglie raccontava sempre che, quando era piccola, era cresciuta in mezzo a otto fratelli, tutti maschi.
Allora non era come adesso che qualcosa si rimedia.
Cera veramente la fame e la miseria. Chi si alzava per primo riusciva a vestirsi un po meglioe gli altri si arrangiavano con quello che trovavano.
Aveva sette anni e sua madre,buonanima,usciva a cercare un poco di farina, un poco di olio e la lasciava da sola ad accudire alla casa. Per lavare i panni non ci arrivava. Si metteva una sediolina sotto ai piedi... E quante volte, raccontava , finivano per terra lei, la sediolina e i panni bagnati che ancora teneva in mano.
E oggi..? (Si avvicina ancor di pi alla figlia Maria e le poggia una mano sulle spalle) Un figlio che si droga e che entra ed esce da un centro di recupero e ogni volta, come un bambino, mi abbraccia e mi dice :Pap, stata lultima volta, te lo prometto, non lo faccio pi.
PUGLISI Lei, dunque, don Salvatore, sa meglio di tanti altri che qui tutto da rifare. Qui occorre una nuova coscienza: quella della pace, della solidariet, dellamore fraterno, la coscienza della legalit.
Una volta mi capitato di andare ad un convegno diocesano organizzato da Monsignor Antonio Riboldi, il vescovo di Acerra: un posto, in Campania, che le cronache definiscono ad alta densit camorristica. Conosco Don Riboldi da tanto tempo, fin da quando era parroco nel Belice e conosco il suo impegno nel liberare la gente dalla schiavit della criminalit. Ebbene, io credevo di trovare, in quel posto in Campania, un atmosfera di guerra, invece mi trovai fra tanti , tantissimi giovani, che esaltavano la serenit che proviene dalla fede , la gioia di stare insieme, il senso della vera libert che solo Dio sa donare. Don Salvatore, in quel posto mi aspettavo che il rumore della violenza coprisse quello della forza dellamore e della fede.
Invece, trovai che li si annunciava la bellezza di un Cristo che ama, un Cristo che dallalto della Sua Croce sceglie e chiama: come il pi delizioso dialogo damore che solo Dio pu tessere qui, in terra, con luomo.
Certo, davanti ad ottomila abitanti, un prete da solo destinato ad essere sconfitto.
Dopo una lunga riflessione io sono giunto a questa conclusione: Accanto alla parrocchia necessaria unaltra presenza religiosa, un punto di riferimento soprattutto per i giovani: un centro, un centro di accoglienza.
MARIA E dove?
PUGLISI Qui, qui vicino.Uscendo dalla chiesa, di fronte, un po verso destra, c quella vecchia palazzina E in vendita..!
Don Salvatore, quel posto diventer un segno tangibile, concreto, della volont di riscatto di tutto il quartiere Brancaccio.
SALVATORE Ma... pericoloso, don Pino.. .Proprio qui lo vuole fare..?.
PUGLISI E dove lo farebbe lei... un centro di accoglienza per i nostri ragazzi..? Allaeroporto di Punta Raisi forse?
SALVATORE No, ma... Voglio dire... Proprio qui,a duecento metri dalla casa dei fratelli Graviano!
PUGLISI Sono anchessi figli di Dio, don Salvatore...
SALVATORE (Molto preoccupato) Oh, Signore mio!...
PUGLISI Il Signore..? Quello si che Lo invocheremo e anche molto spesso perch avremo molto bisogno del Suo aiuto.Occorreranno tanti soldi ma vedr che ce la faremo. Nel Vangelo scritto che Cristo metter il figlio contro il padre, che porter la rivoluzione fin dentro le famiglie... Pare scritto apposta per noi, per il quartiere Brancaccio. Il nostro Vangelo sar lotta e separer i padri dai figli; i padri, con la loro cultura mafiosa,dai figli con la loro nuova cultura di vita.
SALVATORE Oh, Signore.
PUGLISI Un vero rinnovo delle coscienze.. Questo il mio sogno, don Salvatore.., e perch si possa realizzare ho bisogno dellaiuto di tutti, nessuno escluso.
SALVATORE E inutile che io le nasconda la mia preoccupazione
MARIA Padre
PUGLISI Maria.
MARIA Conti su di me, don Pino
SALVATORE Maria (Dopo un attimo di incertezza) Conti pure su di me, padre, ma non mi chieda fino a che punto. perch in questo momento non saprei risponderle. (Dopo una breve pausa in cui don Puglisi si rattrista.) Baciamo le mani, padre
PUGLISI (Don Pino gli stringe la mano) Arrivederci don Salvatore.
MARIA (Porge la mano a don Pino il quale abbraccia e bacia la ragazza) Arrivederci, don Pino
PUGLISI (Con un sorriso fiducioso) Arrivederci, Maria.
(Rimasto solo, don Pino aziona linterruttore delle luci e crea la penombra. Vaga per la scena con le lacrime agli occhi. E amareggiato, deluso. Incontra con lo sguardo il Crocifisso e in quel momento si sente la sua intima preghiera.)
PUGLISI (Voce registrata) Signore mio...
Ora pi che mai sento il peso di questo abito che indosso.
Ci saranno momenti in cui sar senza pi forze,senza pi coraggio, ci saranno momenti in cui langoscia sar terribile come avvenne per Te nellorto del Gethsemani,quando sapevi di avere la morte addosso e in un momento di debolezza chiedesti a Dio di allontanare da Te quel calice amaro e subito dopo lo supplicasti perch fosse fatta la Sua volont e non la Tua.
Fa che possa ritrovare anchio dentro di me la Tua stessa forza.
Resta accanto a me. Accompagnami Tu, Signore mio
NICOLA (Entrando, scorge don Pino in penombra e gli va vicino.)
Don Pino Don Pino, c qualcosa che non va..? Ho visto ancora la porta aperta e ho pensato che avesse dimenticato di chiudere
Si sente bene, don Pino..?
PUGLISI Si, Nicola, non preoccuparti. Va tutto bene..
Riaccendi le luci, per favore. Stavo andando via ma poi mi sono trattenuto.
NICOLA (Esegue) Ma c qualcosa che la preoccupa,qualcuno?
PUGLISI Qualcuno. ..? Ottomila...
NICOLA Come, ottomila?
PUGLISI Ottomila persone. Ottomila anime e neanche una scuota media, un asilo nido, una biblioteca, un giardino attrezzato con delle altalene,degli scivoli dove i bambini possano imparare a trascorrere il loro tempo in maniera pulita.
Sai cosa mi ha detto una madre,ieri, dopo la celebrazione della Santa Messa..?
Don Pino Lei parla delle altalene degli scivoli, dei giardini. Ma in fondo a che servono queste cose..? I bambini in mezzo alla strada imparano ad essere forti e a difendersi da quelli pi forti di loro..!
Ti rendi conto della gravit di questa risposta? Ma cosa dobbiamo fare qui..? La guerra tra poveri? La lotta per la sopravvivenza..?
Quello che mi rattrista proprio questa specie di rassegnazione a lasciar le cose cos come sono.
Quei poveri bambini che sono costretti a giocare fra le immondizie, in mezzo ai topi per non parlare poi di quelle siringhe pericolosissime lasciate l per terra. in quegli scantinati abbandonati di via Hazon.
NICOLA Don Pino,quante volte sono andato l a prendere mio fratello per le orecchie.
PUGLISI Figliolo caro, tu forse non lo sai, ma quegli scantinati marci e abbandonati servono a nascondere droga,sigarette dl contrabbando,armi pericolose!...
NICOLA Davvero, don Pino?
PUGLISI Hai fatto benissimo a portar via tuo fratello per le orecchie da quel posto
NICOLA Sembra di stare al terzo mondo, don Pino, altro che Palermo.
PUGLISI Quando ero cappellano allistituto Roosevelt,passavano davanti ai miei occhi centinaia di ragazzi senza genitori, ragazzi sbandati provenienti dal centro storico di Palermo e non solo, ma anche da tante altre citt del meridione. C erano ragazzi abbandonati dalle loro famiglie e che non erano mai stati a scuola, neanche sapevano il significato di stare insieme e imparare a leggere,a volersi bene tra i banchi di una classe.
In quelli istituto cerano ragazzi disadattati di ogni genere, picciotti pi veloci col coltello che a parlare...
NICOLA Col coltello..?
PUOLISI Si,Nicola.Spesso andavo a spiarli,di notte,in punta di piedi per non farmi sentire e sapessi la tristezza che provavo quando vedevo qualcuno di loro dormire con una mano attaccata al manico di un coltello nascosto sotto al cuscino..!
Eppure, Nicola, oggi, a distanza di anni, nessuno di quei ragazzi mi ha dimenticato.
Hanno continuato a studiare e si sono inseriti nel mondo delle persone oneste, pulite. Oggi sono commercianti, impiegati, professionisti.. proprio quegli stessi ragazzi scalmanati che appena vedevano la tonaca nera cominciavano a sbraitare come indemoniati, a rovesciare i banchi e a combinarne di tutti i colori
NICOLA E come ha fatto a cambiarli.?
PUGLISI Con la mano di Dio, Nicola. e spesso anche con la mia!..
E ora, dopo tanti anni, mi ritrovo nuovamente come in una fossa di leoni pronti a sbranare.
Qui,in questo quartiere,ho trascorso la mia infanzia, al cortile Faraone, al numero 8... Era la zona pi povera del quartiere.Mi pare ancora di rivederlo quel cortile.. tenuto su con i pali di legno conficcati nelle mura delle case... Sembrava che tutto ti crollasse addosso da un momento allaltro..! Io so cosa significa la disperazione, la fameQuella disperazione che spinge a volte una povera ragazza di quindici, sedici anni, ad uscire di sera per le strade di Palermo, con qualcosa addosso che possa farla sembrare un p pi grande di quei pochi anni che ha per. per cercare di portare qualche soldo a casa.
Quella miseria, quella rabbia che spinge un ragazzo a compiere delle azioni che egli,in verit, non vorrebbe forse mai fare...
NICOLA Sa quanto costa una pallottola per ammazzare qualcuno, in questo quartiere? Duecentomila lire.. Questo il prezzo della vita di un uomo da queste parti..
PUGLISI E la cosa pi triste che ci sono ragazzi della tua et, Nicola, ragazzi di sedici e anche quindici anni che sarebbero pronti a sparare contro qualcuno pur di mettersi nelle tasche quei quattro soldi.
Ecco le radici della mafia, Nicola.
Sono qui davanti ai nostri occhi.
Non ho mai pensato di dover tornare qui, al Brancaccio, e dover lottare pi di quando ero a contatto con quei ragazzi sbandati dell istituto.
Questo quartiere stato abbandonato per troppo tempo ed diventato una terra di nessuno dove vince solo la legge del pi forte.
NICOLA Ma perch, don Pino.Perch deve continuare a succedere tutto questo?
PUGLISI Perch finch le cose continuano a restare cosi come sono,la mafia continuer a prosperare sempre pi.
Un contadino, prima di ottenere il suo raccolto, che cosa fa..? Prepara il terreno, mette il concime... E lo stesso procedimento che usa la mafia!
L ignoranza, la miseria, la disperazione sono concime per la mafia.
In questo quartiere, non c una scuola media perch alla mafia fa comodo che i giovani restino nellignoranza.
Dobbiamo fare in modo che tutto il quartiere si renda conto che cosi non si pu continuare ad andare avanti.
Dobbiamo muoverci in fretta perch mentre noi pensiamo a fare dei progetti di vita pulita, la mafia continuer a riempire il suo esercito di ragazzi come te.
Mentre noi faremo dei doposcuola gratuiti per tutti I bambini bisognosi del quartiere,dei tornei d calcetto, un centro sociale, la mafia continuer a vestire di nero altre povere madri, altri poveri figlioli..
NICOLA Don Pino, ma noi come chiesa. cosa possiamo fare.
PUGLISI Molto, Nicola. Tanto..! La Chiesa pu fare molto dappertutto ma non possiamo illuderci di poter ottenere tutto e subito da soli come se avessimo una bacchetta magica tra le mani.
Occorre che ognuno faccia il suo dovere. che ognuno si assuma le proprie responsabilit.
Intanto, noi rimbocchiamoci le maniche e spingiamo le istituzioni a compiere il loro dovere nei confronti di questo quartiere.
Il comune di Palermo, la provincia, la regione , il mondo della scuola, il mondo delle persone pulite devono scendere in campo insieme a noi, senza paura e con grande forza di volont, se davvero vogliamo toglierci di dosso questa terribile polvere della mafia!
BUIO
(Stesso tipo di finale del primo atto. Due raggi attraversano la scena e illuminano il Crocifisso mentre si sente la voce registrata di Padre Puglisi.)
La scorsa notte sono state bruciate le porte di casa di tre fratelli della nostra comunit. Hanno versato benzina e poi hanno dato fuoco.
Io invito tutte le persone oneste di questo quartiere a stringersi intorno a chi stato colpito da queste intimidazioni. Facciamo sentire la nostra solidariet a questi fratelli che si stanno battendo per dare un futuro diverso a questo quartiere, nonostante le minacce. Andiamoli a trovare nelle loro case, non facciamoli sentire soli. Rimaniamo uniti perch,come diceva San Paolo, se Dio con noi, chi sar contro di noi..? Voglio rivolgermi a questi cosiddetti uomini d onore che ci stanno bersagliando con le loro intimidazioni. Io vorrei parlarvi e ascoltarvi. Vorrei conoscervi e guardarvi negli occhi per capire quanto di buono c ancora nei vostri cuori e per dirvi che voi non avete fermato la nostra volont di cambiare
Andremo avanti pi decisi di prima..!.
FINE SECONDO ATTO
SIPARIO
ATTO III
Stessa scena.
Le luci sono accese. Don Pino e Nicola stanno esaminando le battute di un copione.
NICOLA (Recitando con un copione in mano.)
Sentivo Ges accanto a me, in quella ciotola , in quei bocconi, nel palmo teso della mano, negli occhi pietosi di chi dava qualcosa, in quegli stracci che avevo addossoIn queste vesti io non riesco a sentire il mio Dio. Non lo sento, padre, perci te le voglio restituire.
Non voglio avere pi nulla con me.
PUGLISI (Anch egli recitando) Ma che cosa stai facendo, Francesco. .?Torna a casa, ti prego. Anche tua madre in pena per te. Ti scongiuro, Francesco, in nome del Signore.
NICOLA Il Signore... Il Signore era povero!
Era povero il nostro Dio. Anche gli Apostoli erano poveri.
Non avevano anelli, non avevano ornamenti,non avevano broccati...
(Terminando in ginocchio,stringendo le mani di Don Pino.) Non avevano ricami. Io voglio essere come Lui. Non chiedo nulla... Voglio soltanto essere come Lui...
PUGLISI (Facendolo rialzare) Bene. A questo punto alziamo la musica e chiudiamo il sipario. Anzi, no..! Sull ultima battuta di San Francesco, il buio e l entrata dei ragazzi del coro.
Vedrai che sar un grande spettacolo.
A proposito dei ragazzi del coro,suor Carolina mi ha detto che bisogna preparare altre fotocopie dei canti... E poi, cera anche unaltra cosa da fare, ma in questo momento mi sfugge... Ah, si, ecco! Lelenco di tutti i partecipanti al torneo di calcetto. Fai una cosa: va di l, al centro di accoglienza, troverai Maria, la figlia di don Salvatore, fatti aiutare da lei Ti far vedere lei come si usa la macchina per le fotocopie. Portati tutto ci che ti serve.
NICOLA Va bene, don Pino.
SALVATORE E permesso..?
PUGLISI Avanti
SALVATORE Buona sera, don Pino.
PUGLISI Don Salvatore. Venga, venga avanti. Sono felice di rivederla. Si accomodi, prego.
SALVATORE La disturbo, padre?
PUGLISI Quale disturbo. .? La casa del Signore sempre aperta a tutti, don Salvatore.
SALVATORE Grazie, padre, grazie. Lei sempre cosi cortese...
PUGLISI Finch non mi fanno arrabbiare
NICOLA Don Pino Allora io vado
PUGLISI Va bene, Nicola Ah, senti.. Mi scusi un momento don Salvatore Fa delle fotocopie belle nitide anche di queste pagine: E la relazione che dobbiamo consegnare a Luciano Violante. Ormai mancano pochi giorni alla sua visita nel nostro quartiere. Il presidente della Commissione Antimafia avr una bel po di cose da leggere, un bellelenco di tutte le cose che mancano qui al Brancaccio. Fatte le fotocopie di questa relazione, le consegnerai a Maria e le dirai anche che voglio parlarle
(Squilla il telefono.)
Pronto..? Pronto. (Rimane un momento perplesso, poi posa la cornetta. )
NICOLA Chi era?
PUGLISI Non lo so. Hanno riattaccato.
NICOLA Anche ieri hanno fatto cosi,quando lei era di l,al centro. Per tre volte di seguito.
PUGLISI Si vede che c qualcuno che non ha altro da fare. ( Il suo sguardo incontra quello preoccupato di Don Salvatore. )
Probabilmente ci sar una interferenza sulla linea telefonica
NICOLA Allora, io vado.
PUGLISI Aspetta, Nicola.Esci dalla porta laterale. Vai per la stradina dietro la chiesa, dove ho parcheggiato la mia macchina e controlla se. ( Si interrompe ). No, niente, niente Fa conto che non ti abbia detto nulla Va pure, figliolo
NICOLA Va bene,don Pino.. Ci vediamo tra poco. (Esce).
Arrivederci don Salvatore
SALVATORE Ciao Nicola
PUGLISI Eccoci qua da soli, don Salvatore Ho saputo che anche ieri mi ha cercato ma non ho avuto proprio tempo di venire io da lei. Mi creda,don Salvatore, da quando abbiamo aperto il Centro di accoglienza, sono tante e tante le cose che abbiamo dafare che spesso dobbiamo accontentarci di mangiare con le scatolette. Mi dica, don Salvatore Di che cosa si tratta?
SALVATORE Don Pino, non so da dove cominciare Lei sa bene che il mio bar frequentato da tanta gente e a volte ecco come dire c qualcuno insomma che parla a mezza bocca Lei sa cosa voglio intendere
PUGLISI Si, ma non capisco a cosa si vuole riferire
SALVATORE Don PinoIo sono venuto da lei perquesta storia delle processioni...
Ho sentito qualche voce in giro e ho voluto parlarglieneLe feste, qui da noi, si sono sempre fatte in un certo modoLei lo sa La gente abituata ai cantanti, ai fuochi dartificio, alle luminarie. Lei, invece, ha voluto eliminare tutto. Il comitato dei festeggiamenti ha sempre cercato di fare le cose alla grande perch.
PUGLISI Ecco il punto, don Salvatore Perch?
SALVATORE (Evasivo) Perch Perch bello... E poi, la festa di un Santo, una
volta allanno viene Come si dice...Questanno la vediamo e lanno prossimo non sappiamo.
La gente abituata a tutte queste cose. Uno aspetta un anno per mettere i soldi vicino alla statua in processione e ora, all improvviso, non si deve fare pi
PUGLISI Quando fai lelemosina, ignori la sinistra ci che fa la destra, in modo che la tua elemosina rimanga segreta. E il Padre tuo,che vede anche nel segreto, ti ricompenser. Sono parole del Santo Vangelo
SALVATORE Ma si, don Giuseppe, non cnulla di male nel ricordare qualche
passo del Vangelo.
PUGLISI E sarebbe meglio che lo facessimo un p pi spesso e non solo quaggi, in questa nostra bella terra di Sicilia.
SALVATORE Si, ma alle volte pu urtare la suscettibilit di qualcuno
PUGLISI Si..? E di chi..?
SALVATORE Voglio dire: la gente ad esempio abituata che quando si porta in
giro la statua di un Santo, vi si attaccano i soldi. E usanzaChi pu mettere mano alla tasca, prende i soldi e
PUGLISI E chi non pu..? Li guarda e li desidera..!
SALVATORE Don Pino
PUGLISI Don Salvatore, a me pare che qua ormai sia diventata usanza anche rimanere nella miseria, nell ignoranza e nella paura.
SALVATORE Don Pino, mi ascolti
PUGLISI A me sembra una farsa, una cosa ridicola che offende la Fede, la vera Fede,quando per quelle stesse vie gira la miseria e non solo quella materiale che non riesce a farti mettere un piatto caldo in tavola ma anche e soprattutto la miseria morale..! Usare le feste religiose, le processioni,per dimostrare ai pi deboli la potenza, il controllo della zona quella presenza mafiosa sul nostro territorio che ti soffoca come la polvere che ti entra nella gola e pare non voglia farti pi nemmeno respirare..!
Crede che io non lo abbia ancora capito? Sono siciliano anch io, come lei.
Sono quasi otto mesi che,con laiuto di Dio e di tanti benefattori,abbiamo inaugurato il Centro di Accoglienza. Sa perch lo abbiamo voluto chiamare Padre Nostro? Per onorare lunico Padre che abbiamo tutti quanti.
Per noi non esistono altri padri, padroni o padrini... C Lui ed col Suo aiuto che le suore stanno lavorando dalla mattina alla sera su quei poveri ragazzi che sono la nostra unica speranza.
E non facile, mi creda. Non facile farsi aprire le porte di casa di famiglie di persone rinchiuse in carcere per spaccio di droga, per rapine o per atti ancora pi gravi.
Noi stiamo facendo tutto ci che nelle nostre possibilit,per dare a questi ragazzi quei valori che essi avrebbero dovuto ricevere dalle loro famiglie, perch siamo ben consapevoli che se non ci pensiamo noi a togliere questi ragazzi dalla strada,non ci penser nessuno e allora li avremmo persi, persi per sempre.
SALVATORE Ma queste cose sono state dette tante volte Sa quante riunioni,
quanti convegni alla Regione, al Comune, niente..! Parole erano e parole sono rimaste
Quando arriv il Papa qua, in Sicilia,pareva che stesse per succedere la rivoluzione,che tutto fosse sul punto di cambiare da quel momento in poi.. E invece, tutto o quasi rimasto tale e quale...
PUGLISI Infatti
Don Salvatore, lei conosce quegli scantinati abbandonati di via Hazon, vero..?
Ebbene, noi avevamo chiesto al comune di affidarceli. Avremmo voluto ripulire
tutto quanto e con le nostre stesse mani costruire qualcosa di utile per
tutto il quartiere
Sa cosa ci ha risposto il comune di Palermo..?
Ho ancora qui, davanti agli occhi, la faccia di quelfunzionario
piazzato dietro la sua scrivania
Don Puglisi, la sua una gran bella iniziativa. Noi siamo
pronti a darle quei locali ma lei pronto a pagarci le spese di affitto?.
Si rende conto lei di quanto sia marcio lintero sistema di vita? Pi marcio
di quegli stessi scantinati abbandonati di via Hazon..! E il modo stesso di
gestire le cose, di pensarle, di programmarle, che ormai appartiene al
meccanismo mafioso.
Ecco perch bisogna agire con grande forza, senza tregue,contro ogni atteggiamento che si vuole ricollegare a quella mentalit mafiosa.
Ma insomma, don Salvatore, mi dica una cosa
Queste feste religiose, queste processioni, le facciamo per onorare un Santo o per dare ancora una volta, in questa maniera, prestigio e onori allimmagine di un capozona di Cosa Nostra!?...
SALVATORE
(Preoccupato) Ma che cosa vuol fare, don Giuseppe..?
La rivoluzione? Non pi tempo di
martiri, questo.
PUGLISI E tempo, infatti, di dire basta a tutto questo san-
gue. E tempo di ripulire le nostre citt da tanta vio-
lenza. E tempo di ripulire le nostre stesse coscienze!
SALVATORE (Sempre pi preoccupato perch intuisce levolversi
dei fatti). Non faccia leroe, don Giuseppe... Gli
eroi muoiono giovani.. Gi altri, prima di lei, proprio qui
in Sicilia, hanno
imboccato la stessa via ma non sono pi tornati indie-
tro.
PUGLISI
Si vede che hanno preferito continuare ad andare avanti.
Don Salvatore, il Signore che ci indica la via da
percorrere.
Noi non facciamo altro che seguire le sue orme. Spesso, anche noi abbiamo dei dubbi, delle incertezze ma fanno parte della nostra natura umana Poi arriva Lui, conla Sua grande luce e illumina il cammino da continuare a percorrere.
SALVATORE Don Giuseppe, lei un prete
PUGLISI E un prete di fronte a certe cose, non pu limitarsi a celebrare la Santa Messa, a dire Andate in pace o a portare in giro per il paese la statua di un Santo in processione facendo finta di nulla! Il dovere di un sacerdote quello di portare le parole dei Vangelo ovunque e soprattutto dove ve n pi bisogno e senza paura perch Egli stesso ci ha insegnato che possono uccidere il nostro corpo ma non il nostro spirito: quello nelle mani del Nostro Padre Celeste. Come diceva Giovanni Falcone: Gli uomini passano ma le idee restano. Continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.
NICOLA (Entrando) Tutto fatto, don Pino Scusate Non volevo disturbare Pensavo che
PUGLISI Nessun problema, Nicola Vieni, vieni pure (Nicola entra e sistema le fotocopie sulla scrivania.)
SALVATORE (Riprendendo il discorso interrotto) Don Giuseppe, il suo mestiere lo
sa fare molto bene.
PUGLISI Mestiere? Me lo chiama mestiere?!
SALVATORE Voglio dire... Lei un ottimo sacerdote ma deve capire che non pu sostituirsi a coloro che sono preposti affinch le leggi vengano rispettate.
PUGLISI E chi lo ha detto..? Lo stesso Nostro Signore Ges Cristo,al momento opportuno, si rimbocc le maniche e cacci fuori i mercanti dal Tempio di Gerusalemme.. !
SALVATORE E in cambio che cosa ottenne..? La morte..
PUGLISI La Vita Eterna La Vita Eterna per tutti noi!
SALVATORE Si ma non sempre conveniente attirare lattenzione di certe persone... Spesso, interessarsi a certa gente,diventa pericoloso... E anche per i ragazzi che la circondano, che laiutano anche per i fedeli.
PUGLISI Cosa centrano i fedeli? Lei forse pensa che i fedeli smetterebbero di voler bene al proprio parroco se questi si battesse per una vita pulita, per una societ senza pi corrotti e corruttori. .?!
SALVATORE Parliamoci chiaro, don Giuseppe. Con certa gente non si scherza. Non cos facile come lei forse pensa. Qui non si trova pi tra le pareti di un istituto per ragazzi disadattati
PUGLISI Io credo che il linguaggio del Vangelo e i suoi valori siano universali e che gli insegnamenti di Nostro Signore siano validi tanto in un posto quanto in un altro.
SALVATORE Ma lei non di fronte a quattro ragazzi scalmanati che con un paio di urli e qualche scappellotto pu mettere a tacere. Questi non sono i giovani scapestrati di quando lei era cappellano all Istituto Roosevelt.
PUGLISI Grazie a Dio no!... Altrimenti sarebbe venuta meno la nostra funzione educatrice nei confronti di quei ragazzi che oggi sono perfettamente inseriti nel mondo delle persone pulite. Hanno per la stessa et di quei ragazzi ai quali io ho insegnato le parole del Vangelo fra le mura di un istituto quelli che oggi, arruolati dalla mafia, impugnano una pistola o spacciano droga! E la mia coscienza di uomo, la mia coscienza di ministro di Dio, non mi consente in alcun modo di rimanere in silenzio!
( Si gira su se stesso per il vigore col quale ha decisamente espresso il suo pensiero e si appoggia sulla scrivania, dando le spalle a don Salvatore, mentre Nicola gli si avvicina e gli poggia una mano sulle spalle in segno di affetto. )
SALVATORE Don Pino, io io credo di non avere altro da dirle. Ho fatto quello che ho potuto (In lacrime.)
Buona notte, buona notte padre.
(Don Salvatore gli stringe la mano ma don Pino lo attira a s e lo abbraccia. Poi, Don Salvatore esce.)
NICOLA Don Pino Si fatto tardi. Perch non torna a casa? Spengo io le luci, non si preoccupi.
PUGLISI Avevo ancora tante cose da sistemare. Non c mai tempo pertutte quelle cose che uno ha in mente di fare.
NICOLA Dovrebbe pensare un p di pi alla sua salute.
PUGLISI A quella ci pensa il buon Dio, Nicola caro. Piuttosto, va tu a casa. Domani cerca di svegliarti un p pi presto. Vorrei spostare tutti quegli scaffali che sono di l. Vorrei dare una bella ripulita a tutti quei libri.
NICOLA Ma sono tanti.. Ci vorr un sacco di tempo..!
PUGLISI Ma noi non abbiamo fretta Epoi ricordati che anche quei libri appartengono alla Casa del Signore... e per il Signore bisogna lavorare a tempo pieno
NICOLA Ma li ha proprio letti tutti, don Pino..?
PUGLISI Qualcuno anche due o tre volte
NICOLA E perch ?
PUGLISI Ci sono libri che vanno letti due volte o anche treLa prima volta leggi per conoscere il contenutoLa seconda per soffermarti meglio su certi concetti
NICOLA E la terza volta. .?
PUGLISI (Con un sorriso) Perch forse non avevi capito nulla n la prima n la seconda volta
NICOLA Io, a casa, non riesco mai a leggere qualcosa in santa pace. C sempre mio fratello che rompe Scusi don Pino, volevo dire
PUGLISI Tranquillo, Nicola Non sono queste le cose che offendono Nostro Signore
ANTONIO ( Entrando ) E permesso ?
NICOLA Chi ?
ANTONIO C don .. (Lo vede) Don Pino!
PUGLISI Antonio!Figliolo carissimo.. Ma quando sei arrivato?
ANTONIO In questo momento. Il tempo di posare la valigia e sono corso qui da lei.
PUGLISI Sapevo che saresti tornato da un momento allaltro, tua madre mi ha avvertito, ma ormai a quest ora non ti aspettavo pi. Quanto tempo
ANTONIO Pi di due anni
PUGLISI Ti ricordi di Nicola, vero..?
ANTONIO Si Ciao Nicola
NICOLA Ciao
PUGLISI Quante cose sono cambiate da quando tu sei andato via.. Ho visto spesso tua madre, sai...?Viene sempre ad aiutarci con i bambini del doposcuolaOgni volta porta dei pasticcini e dice: Don Pino, io quando porto questi dolcetti ai bambini come se li portassi al mio Antonio che sta a Roma... E allora gi qualche lacrimucciaHo anche saputo della tua grande decisione. Eproprio vero che vuoi, anche tu, metterti addosso questa veste?
ANTONIO Si,don Pino. In quel convento io ho ritrovato me stesso. Ora so ci che voglio dalla vita.
PUGLISI Sono felice, sai. .? Sonofelice per te e per tua madre. Qui al Brancaccio la vita scorre sempre ugualestiamo realizzando un sacco di cose nuove ma ancora c molto lavoro da fare
ANTONIO Lei, don Pino, quando venuto qui, al Brancaccio, ha portato la speranza e ora, dopo tanto tempo, io trovo la certezza... Si,la certezza che si pu cambiare,perch Dio dalla sua parte, don Pino. Non pu essere dalla parte dei disonesti.
E ora, anche io so da che parte stare.
PUGLISI Quando ripartirai..?
ANTONIO La prossima settimana.
PUGLISI Cosi presto..?
ANTONIO Non posso stare di pi Fra quindici giorni prender i voti.
PUGLISI Fra quindici giorni? Mi viene voglia di venire a vederti, sai.? Sar un giorno meraviglioso per te...
ANTONIO Ma si, venite..
NICOLA Don Pino E con la chiesa come facciamo..?
PUGLISI Ma il Signore ci perdoner per un paio dl giorni diriposo. Chiuderemo le porte della chiesa e metteremo un bel cartello: Chiuso per ferie! Sono proprio felice,ragazzi miei. La tua visita, Antonio, le tue parole, sono per me il pi bel regalo di compleanno che io oggi potessi ricevere!
ANTONIO Regalo di compleanno?
NICOLA Si, oggi il compleanno di don Pino.
PUGLISI Ma non mi chiedete gli anni perch non ve li dir.
ANTONIO Allora facciamo ancora in tempo a festeggiare. ! Perch non andiamo a casa mia.. ? Mamma sar molto contenta.
PUGLISI No, Antonio. Non possibile proprio. E poi ho gi detto di no anche agli altri ragazzi del Centro. Emeglio di no Non prudente.
ANTONIO In che senso?
PUGLISI Ho gi detto a tutti che stasera ognuno di noi alzer un calice per conto suo, ognuno per al sicuro nella propria casa. Festeggeremo a distanza ma saremo vicini spiritualmente.
ANTONIO Ma perch, don Pino Che cosa successo?
PUGLISI E giusto che anche tu lo sappia, figliolo. Abbiamo ricevuto delle minacce e anche piuttosto gravi. Pochi giorni fa sono state bruciate le porte di casa di tre famiglie che frequentavano il nostro Centro di Accoglienza. Un ragazzo che ci aiutava per il doposcuola stato aggredito proprio davanti alla chiesa. Lo hanno buttato gi dal motorino e lo hanno picchiato selvaggiamente... E poi gli hanno detto: Va a dire a quel prete che deve farsi i fatti suoi perch noi dobbiamo lavorare in pace.. ! Ma, nonostante tutto,noi non ci siamo fermati e non abbiamo nessuna intenzione di farlo..
ANTONIO Allora, se hanno fatto tutto questo, significa che hanno paura.
Si, don Pino, significa che la mafia ha paura. Quando la mafia reagisce con delle minacce vuol dire che ha paura di perdere. Vuol dire che non si sente pi al sicuro Don Pino, lei lei ha vinto la mafia..!
PUGLISI Siamo ben lontani, purtroppo, da questo. Chisa quanto altro sangue ci sar ancora da versare Chi sa quanti altri agnelli bisogner sacrificare prima di arrivare alla Pasqua per tutto il popolo siciliano..!
ANTONIO Ma il sangue dei martiri seme per la nostra Chiesa. Non forse cos..?
PUGLISI Ora parli davvero come un piccolo prete.
ANTONIO Don Pino, mia madre mi ha detto che le sue iniziative hanno fatto centro nei cuori della gente e hanno risvegliato le coscienze. Ora la gente del Brancaccio sa come fare per scegliere. E gi questo significa sconfitta per la mafia. Lei ha gi vinto,don Pino, cos! E con lei ha vinto il mondo degli onesti..
La stessa nascita del Centro di Accoglienza,i tanti ragazzi e le famiglie intere che lo frequentano e la mia stessa storia sono prove evidenti della vittoria del bene sul male, della vittoria di Dio. In tutto questo tempo che ho vissuto al convento, ho cercato e trovato le risposte a tante domande.. Si ricorda, don Pino,quando le chiesi dovera Dio mentre ammazzavano mio padre e mio fratello? Ora io so con certezza che, in quel momento terribile, Dio era dentro di me. Quando vidi tutto quel sangue, tutto quel dolore, Dio era gi dentro di me.
Gi mi parlava ma io ancora non riuscivo a sentirLo. Ora so che quel sangue non stato versato inutilmente.
PUGLISI Vedi, Nicola La vita di un uomo, spesso, fatta di piccole storie ma di valore universale enorme. Quella di Antonio, per esempio, sembrerebbe una piccola cosa, una piccola goccia in un mare di cattiveria, di odio, di violenza, ma se ognuno di noi facesse la sua piccola parte, allora si che si potrebbe ottenere molto
ANTONIO Don Pino, ho gi chiesto di essere mandato qui in Sicilia, quando diventer sacerdote..
PUGLISI Cosa? Tu vuoi tornare qui nonostante quello che
ANTONIO Si, don Pino Io voglio tornare nella mia terra!..
Ora so con certezza che il mio posto qui per sempre! Qui, in questa terra dove ho conosciuto il male ma dove ho anche incontrato il bene, grazie a lei.
Molti, prima di me, hanno lasciato la Sicilia chi per un motivo, chi per un altro... ma, oggi, io sono convinto che anche questa terra pu farcela, pu farcela veramente. ma solo grazie a uomini come lei..
PUGLISI Ora sono felice, sono felice davvero qualunque cosa dovesse succedere, perch so, con certezza, che ci saranno altre gambe in movimento. Ora si proprio fatto tardi... La mamma sar in pensiero
Andate via insieme
NICOLA Possiamo aspettarla don Pino
PUGLISI No, Nicola Preferisco restare da solo
ANTONIO Daccordo, don Pino. (Abbraccia e bacia don Pino) A domani
PUGLISI Nicola.
NICOLA Che c, don Pino?
PUGLISI E da molto tempo che io e te non ci salutiamo pi con un bacio.
A volte,i ragazzi,crescendo, smettono di baciare perfino i propri genitori perch si vergognano di farlo. Invece quei genitori che non ricevono pi un abbraccio e un bacio dai loro figli, non aspettano altro che poterli sentire fra le loro braccia come quando essi erano piccoli cos. Non vergognarti, Nicola. Non vergognarti mai dei tuoi sentimenti
E quando,un giorno, avrai anche tu dei figlioletti,non aspettare che si addormentino per dare loro un bacio. Daglielo quando essi hanno gli occhi ben aperti e possono leggere nei tuoi lamore che gli vorrai..! (Lo guarda per un momento e poi lo abbraccia e lo bacia.)
NICOLA Buona notte , don Pino..
PUGLISI Buona notte, figlioli...
ANTONIO Buona notte
( I due ragazzi escono. Don Pino resta per un momento da solo, poi entra Maria.)
MARIA Don Pino Don Pino, disturbo..?
PUGLISI Ah, sei tu, Maria?
MARIA Don Pino Le ho portato le fotocopie di quella relazione Nicola mi ha detto che voleva parlarmi
So che mio padre stato qui da lei Lho visto uscire. Ed era in lacrime E successo qualcosa?
PUGLISI No, non preoccuparti Abbiamo solo avuto una piccola discussione
MARIA Io lomert di mio padre non riesco pi a comprenderlanon riesco pi a giustificarla Lui sa che lei opera nel giusto ma non riesce a stare come dire. dalla sua parte completamente
PUGLISI Non colpa sua, Maria Non facile trovare il coraggio di guardare in faccia la realt e alzare la testa. Spesso pi facile rassegnarsi perfino alle ingiustizie che ti colpiscono personalmente
MARIA Si ricorda tempo fa quando venimmo io e pap da lei ci parl per la prima volta del centro che voleva aprire per dare ai giovani la speranza di un futuro diverso migliore? Io non glielho mai detto ma quel giorno la speranza la diede a me La speranza di poter cambiare, di poter dire no Basta! E il mio primo no fu proprio a mio padre cos contrario ai cambiamenti, alle cose nuove
Quando ero piccola andavo spesso al bar a vedere mio padre e mia madre lavorare sodo Ricordo che pap si avvicinava per darmi qualche caramella e mentre mi accarezzava i capelli mi diceva Mariatutto quello che facciamo io e tua madre, lo facciamo anche per teNon dovr mancarti mai nulla nella vita
E io sorridevo Poi vedevo entrare il solito signore, ricordo ancora il suo grande anello al mignoloCon lui cerano altri signori Donna Filomena, preparate il solito caff che io devo fare due chiacchiere con vostro marito. Erano attimi interminabili quelli fino a quando mio padre non usciva Filomena pronto il caff di don Vito..?. Io lo guardavo a don VitoPrima di andare via mi dava il solito pizzicotto sulla guancia ma io avrei voluto urlargli Ma perch non vai a morire con i soldi che ti sei preso da mio padre?! Ma non l ho mai fatto non ho avuto mai il coraggio Ero solo una bambina ma capivo gi tutto. Ora si. Ora glielo urlerei di lasciarci in pace..! Don Pino, noi siciliani siamo stanchi di avere nella nostra terra gente come questa Avrei tanto voluto che mia madre fosse stata ancora in vita e che lei lavesse conosciuta Penso che sarebbe morta pi tranquilla sapendo che esiste un uomo come lei che ci ha insegnato il coraggio di camminare a testa alta e di dire Basta! Basta alla mafia! Basta a uomini come don Vito!...
PUGLISI Tua madre qui accanto a te e ti guida ed fiera di te E orgogliosa di avere una figlia come te
MARIA Don Pino Ho qui le copie della relazione che ha chiesto
PUGLISI Grazie. Maria Ascoltami Vorrei che una copia di questa relazione la conservassi tu stessa e che te ne occupassi tu Qualunque cosa dovesse succedere, qualunque cosa, fa in modo da consegnare tu stessa questa relazione (In lacrime) Fa in modo che tutto quello che abbiamo fatto finora non sia stato fatto inutilmente..!
MARIA Daccordo, don Pino
PUGLISI Ora si fatto tardi davvero
MARIA Ho gi chiuso le porte del centro di accoglienza Possiamo andar via insieme
PUGLISI No, Maria. Preferisco fare la strada da solo
MARIA Almeno fino allincrocio.
PUGLISI No! Sai bene che in questi ultimi tempi preferisco camminare da solo per il quartiere
MARIA Se ha bisogno , mi chiami
PUGLISI Va bene
MARIA A domani, don Pino
PUGLISI A domani, Maria Se il Signore ancora lo vorr
( Maria stringe la mano di don Pino ma questi la trattiene, labbraccia e la saluta con un bacio sulla guancia. Infine, col police della mano destra le traccia un segno di Croce sulla fronte.)
Rimasto solo,don Pino abbassa le luci. Riordina delle carte sulla scrivania, rimette al suo posto una sedia e raccoglie il breviario. Fa per uscire di scena quando avverte un senso di angoscia profonda. Si ferma sotto al Crocifisso, si segna e resta in riflessione per un momento. Poi, si muove di nuovo verso l uscita ma si ferma per un nuovo e pi evidente momento di paura e incertezza. Si porta al centro della scena mentre due fasci di luce di colore ambra lo accompagnano. Giunto in proscenio, bacia con grande trasporto il breviario, lo accosta al petto e solleva gli occhi in lacrime al Cielo e resta immobile in quella posizione.
Durante questa scena finale, si sentir la sua voce registrata:
Quella sera, spensi per l ultima volta le luci. Sentivo dentro di me che quei momenti sarebbero stati gli ultimi della mia vita.
Qualcuno aveva gi pensato di aspettarmi sotto casa e di spegnere per sempre la mia voce con un colpo di pistola.
Ma non sapeva che nel cuore di tutti e, soprattutto, nel cuore della mia amata gente di Sicilia, le mie idee, le mie parole, la mia grande voglia di onest, sarebbero rimaste vive, oggi pi che mai...
SIPARIO
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NEL NOME DI DIO
Autore: CARMINE PAGANO
Codice SIAE: 832300 A
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