NEL NOME
DI “SILVANO”
Monologo di
Silvano Picerno
Salve, benvenuti a tutti. Vi chiedo solo un attimo di attenzione. (aspetta che
si zittiscano) So quello che state pensando: “ecco qui il solito cretino che
farà le solite cose stupide per tentare di strapparci una risata e noi invece
ce la metteremo tutta per resistere e non ridere!”. Bene, vi confermo che è
proprio quello che farò stasera, ma quello che vi chiedo, anzi che vi prego, se
volete anche in ginocchio, se volete anche strisciando, è di non resistere, di
lasciarvi andare: se vi scappa fatela pure… la risata e che sarà mai? (rivolto
ad una persona che sarà presa di mira) Lei per esempio la faccia. (Pausa) No,
che ha capito?! Non intendevo la sua faccia, quella è una sua disgrazia, mi
rendo conto… Non la faccia, ma la faccia… la risata, su, anche di nascosto, non
importa, si mette in un angolino e la fa: le prometto che rimarrà un segreto
fra me e lei.
Innanzitutto mi presento: mi chiamo Silvano. A questo punto un
“chi-se-ne-frega” da parte vostra ci sta benissimo, ma il punto è proprio
questo, cioè che vi parlerò del mio nome: Silvano, appunto.
Io non conosco i vostri nomi, tranne quello delle solite cinque persone che
pago per applaudirmi, ma se qualcuno fra di voi ha un nome particolare, non comune
come il mio, può capire la tragedia che ho vissuto io fin da piccolo! (rivolto
sempre alla stessa persona) Anche lei la può capire la tragedia…!
Dal giorno in cui tua madre ti mette con amore il tuo bel nome, ti resta un
trauma perché i parenti in genere, ma soprattutto i nonni o le zie anziane,
evitano di pronunciarlo perché non se lo ricordano e ti chiamano con i
nomignoli più incomprensibili: Nino, Ciccio, Picci, Puccio… e tu nella culla ti
chiedi: “Ma che cazzo stanno dicendo?!”
Poi vai a scuola e lì inizia il calvario! I compagni che inevitabilmente ti
affibbiano i soprannomi più cretini, tipo “Gatto Silvestro”! Alle elementari la
maestra (che chissà perché è sempre donna?! …) lei, quando richiama i bambini,
ti lascia un altro segno: “Francesco, Michele, Giovanni, Picerno…”! Ti senti
emarginato e solo, vittima di una forma di razzismo che non comprendi a
quell’età. Un giorno per protesta dissi alla maestra: “Mi chiami sette!”,
perché preferivo essere un numero piuttosto che un cognome! La maestra mi mise
dietro la lavagna, perché non capiva le mie motivazioni, i miei dubbi
esistenziali: perché ero l’unico ad essere chiamato per cognome? Ma le cose,
per fortuna, cambiano alle medie, dove i professori chiamano tutti per cognome!
E’ vero o non è vero? E ti senti “normale”, finalmente uguale agli altri,
(c.s.) ecco, non proprio a tutti… ma, alla maggior parte. Finchè non scopri che
sei l’unico ad essere chiamato per cognome anche dai tuoi stessi compagni!! Al
Liceo le cose non migliorano, ma tanto sei diventato grande e non fai più caso
a certe cose… I professori sono tanti, vanno e vengono e non c’è tempo per
affezionarsi. Ricordo che la mia professoressa preferita era quella d’inglese,
non so esattamente il perché, in fondo non era bella, non studiavo mai
l’inglese, non so perché… so solo che era l’unica che mi chiamasse Silvano,
credo di averla adorata per questo, credo di aver appeso in camera una sua foto
con due ceri, ma non so esattamente il perchè.
Finite le scuole ti senti una nullità, un nessuno. Inizi a farti le domande più
assurde, più strane: “Perché tutti si ricordano come si chiamava la moglie di
Ulisse, eh?” E’ forse Penelope un nome comune? Oppure: “Perché tutti sanno i
sette re di Roma, eh?” Conoscete uno che si chiami Tarquinio o… Anco? E poi ti
fai altre domande del tipo: “Ma non mi starò rincoglionendo, eh?”. E così inizi
a non pensarci più e a scherzarci sopra.
Finchè un giorno non mi successe una cosa molto triste e malinconica,
l’ennesima: passai tutto il giorno del mio onomastico affianco alla cornetta
del telefono aspettando che qualcuno si ricordasse di chiamarmi per farmi gli
auguri. Come ogni anno nessuno chiamò! Nemmeno mia madre chiamò! E allora
pensai: “Ma perché cazzo mia madre mi ha chiamato Silvano se poi non si ricorda
mai di farmi gli auguri?! Non faceva prima a chiamarmi… Natale!!?”
E fu quel giorno che capii la risposta al mio problema: non era la cattiveria
del mondo che mi impediva di ricevere gli auguri, non erano le persone a
dimenticarsi della data, non la sapevano proprio!!!
Ma come? Bastava vedere sul calendario, su un qualsiasi calendario, cerchiarsi
il nome e ricordarsene. E’ quello che pensavo anch’io finchè non mi venne in
mente di vedere un calendario: S. Silvano non c’era!
Mi sentivo così stupido ad aver aspettato con ansia per 25 anni che qualcuno
venisse a mangiare la torta a casa mia e poi per la tristezza finivo sempre per
farla mangiare tutta al… (mima sé stesso) cane dei vicini di casa! Ora capivo,
finalmente… Ma certo, che stupido! C’erano centinaia di nomi più comuni e
importanti del mio, a chi vuoi che interessasse S. Silvano? Ci sono così tanti
nomi… e iniziai casualmente a leggerli (prende un calendario e legge) :
“Genoveffa, Ermete, Severino”. Non è possibile! Ma che razza di nomi erano
quelli? Avete mai sentito qualcuno che si chiami Severino? A parte Gazzelloni,
non credo che ci sia sul globo un altro Severino!! Ma erano solo i primi…
Andiamo avanti. (legge) : “Modesto…” Una madre chiama il figlio Modesto?!
Ditemi voi! (c.s.) : “Aquilino” Uno si chiama Aquilino?! Metti che gli viene un
naso come il mio, che fai lo chiami per soprannome?! (c.s.) : “Severo”
Giustamente se c’è Severino non vedo perché non ci debba essere Severo, che non
è assolutamente il diminutivo! (c.s.) : “Scolastica…” Sarebbe facile ironizzare
su Scolastica, basta pronunciarla, è come dire Pupo: troppo facile! Quindi mi
astengo, ma continuiamo. (c.s.) : “Cirillo, Mansueto”. Mo’, ditemi voi se si
può chiamare uno Mansueto?! Passi per Modesto, passi per Severo, ma Mansueto è
troppo! Che è ‘n’animale?! “Morde tuo figlio? – No, è Mansueto…!”. (c.s.) :
“Macario” E chiamiamolo pure Stanlio e Olio ‘sto bambino, visto che dev’essere
preso in giro…! (c.s.) : “Cirillo, Albino…” Eh… E se poi nasce normale? (c.s.)
: “Zenone” Che sembra un insulto: “Ti sei macchiato tutto, sei proprio un
Zenone!” (c.s.) : “Galdino…” E’ giusto che ci deve stare Galdino e non Silvano?
E’ un’offesa! Come dire: vanno bene tutti, ma non quello tuo! Ci manca solo
Caio, Tizio e Sempronio! (c.s.) : “Caio…” Non è possibile! E
allora lo fanno apposta! (c.s.) : “Fedele, Zita” Questi sembrano fatti l’uno
per l’altra: fedele alla zita! (c.s.) : “Restituta” So’ pure ignoranti! Si dice
Restituita! (c.s.) : “Amanzio” La mamma che chiama il figlio per strada:
“A-Manzio!” Sembra romano! (c.s.) : “Cirillo…” Ma quanti Cirillo ci stanno?!
(c.s.) : “Vitale” Questo lo conosco: era un altro che si chiamava Silvano e per
disperazione se l’è fatto cambiare col cognome! (c.s.) : “Bonaventura” Metti
che questo è superstizioso, metti che va a fare un esame, non lo puoi nemmeno
chiamare per nome, che ti manda a quel paese perché si dice: In bocca al lupo!
(c.s.) : “Ercolano” Ma che si chiama uno Ercolano? E’ come chiamarlo Titanic:
sai già che va a finire male! (c.s.) : “Regina” (ride) Non è molto strano, ma
mi fa ridere: ma ve la immaginate una che si chiama così che… lava le scale o
fa la prostituta? “Come ti chiami? – Regina” …si, della strada!! Ma andiamo!
(c.s.) : “Pelagia” Anche questo è un bel nome! “Mia figlia è Pelagia – No, la
mia si fa la ceretta”! (c.s.) : “Callisto” Che mestiere può fare un uomo
segnato da questo nome? (c.s.) : “Tutti i santi” Che ipocrisia! Ma quale “Tutti
i santi”?! Ci stanno tutti tranne Silvano! Non potevano fare S. Silvano il I
Novembre? No. E’ che avranno finito tutti i nomi, e per non mettere un altro
Cirillo, che se no dava nell’occhio, si sono inventati “Tutti i santi” pur di
non mettere Silvano! (c.s.) : “Giosafat” Pure i nomi in dialetto barese ci
mettono!! (c.s.) : “Omobono” Incredibile: Omobono! (sempre allo stesso
spettatore) Pensa se ti chiamavi tu Omobono? Le risate… (c.s.) : “Dalmazio” Da
dove l’hanno pescato… (mima la carta dal mazzo) Dal-mazio?! (c.s.) : “Albina” E
be’, mi sembra giusto, parità di diritti: ci dev’essere l’albino e l’albina.
(c.s.) : “Lazzaro” Questo avrebbe pure problemi di cognome perché tutti lo
chiamerebbero Alzatiecammina! (c.s.) : “Tarsilla… Silvestro”. Lo sapete che m’è
venuta un’idea? Quasi, quasi mi faccio chiamare Silvestro, si certo, non è come
Silvano, ogni anni dovrò aspettare la fine dell’anno, ma almeno a mezzanotte
tutto il mondo mi festeggerà! Aaah! Grazie. (s’inchina, fa per andare, poi
torna) comunque, se qualcuno ha una penna, segnatevi una cosa importantissima!
Quattro maggio: è S. Silvano! Ciao. (via)
FINE
Genoveffa, Ermete, Severino
Basilio, Iginio, Modesto
Prisca, Ildefonzo, Aquilino
Gilberto, Eulalia, Severo
Teodoro, Apollonia, Scolastica
Cirillo, Onorato, Mansueto
Policarpo, Vittorino, Macario
Casimiro, Cirillo, Albino
Redento, Terenzio, Zenone
Tiburzio, Aniceto, Galdino
Caio
Fedele, Zita
Porfirio, Giovenale, Restituta
Medardo, Efrem, Amanzio
Romualdo, Agrippina, Cirillo
Procopio, Teobaldo, Vitale
Rufina, Pantaleone, Bonaventura
Egidio, Elpidio, Ercolano
Cornelio, Eustacchio, Regina
Venceslao, Costante, Pelagia
Dionigi, Firmino, Callisto
Tutti i santi
Zaccaria, Goffredo, Giosafat
Leone, Sostene, Omobono
Eligio, Bibiana, Dalmazio
Siro, Damaso, Albina
Zenobio, Liberato, Lazzaro
Flaviano, Tarsilla… Silvestro