Nel segno del 5 per mille

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Nel segno del 5 per mille

Nel segno del 5 per mille

Commedia dialettale in due atti

Di Marco Bertoncelli

Personaggi

Albino             L’artista della controversia

Alfio               Secondo ufficiale

Emma             L’amica della signora di mezza età

Flavio              L’istruttore di ginnastica

Jole                 A sentir Albino, una strega!

Nora                Una signora di mezza età

Rocco             Primo ufficiale

Walter             Uno dei tanti

Fanny              A volte non riesco a trattenermi…

Katy                Come trovarsi il moroso

Michy             Voglia di stare in compagnia

Richy              Posso venire anch’io?

Un parroco                  Un parroco

Gh’era ‘na olta un tendon

E soto el tendon ‘na taola

Con ‘nsima tante de che le idee e

tante de chele ciacole….

E ‘na prolunga……..


Atto Primo

Voci fuori scena

Rocco                       - Bè!? E allora?

Alfio                         - Allora niente! Soldi non ghe n’è e se va tuti a casa.

Flavio                       - Gnanca par sogno!

Walter                     - Mai!

Albino                      - Par mi l’è tempo perso; l’era meio se ‘ndaseene a zugar a boce.

Rocco                       - Ste tenti! Volio che no semo gnanca boni de catar su i schei par do tende?Ma fame un piaser……

Flavio                       - Passeme la prolunga.

Alfio                         - Ciapa, e sta atento a no ngroparte.

Flavio                       - Ma si Alfio! Tasi.

Walter                     - Scolteme! Gh’è me cugnà che el laora da Usvardi… quel de la carta….

Alfio                         - E alora?

Walter                     - Alora se fesimo ‘na racolta de carta podaresimo catar su i primi schei e con quei podaresimo farse le cusine.

Albino                      - Si, ma el prete?

Rocco                       - Giusto!

Flavio                       - Brao!

Albino                      - Si brao, te gh’è reson… ma el prete?

Rocco                       - Sicuro, femo così! e se no basta la carta catemo su anca el fero.

Flavio                       - Brao! A costo de catar su anca le sgauie! Ghe femo far la racolta differenziata.

Alfio                         - E si a là, ghe vorà almanco vint’anni prima che i ghe riva.

Walter                     - Adesso no esagerar….

Alfio                         - Vuto saverghene piasè de mi!? La racolta differenziata no la faremo mai.

Albino                      - Si va ben, tuto giusto…. ma el prete? G’avio pensà al prete?….

Rocco                       - El prete el tase ostrega! Envese de farse la canonica el porta pazienza anca lu e el se fa far ‘na tenda. E pasa la prolunga…..

Flavio                       - Si, ma no tegnarla ferma la prolunga, fala girar, che la ciapa aria.

Alfio                         - Tegni.

Albino                      - Se tel dise ti! Vorrà dir che el dirà messa nel tendon!

Rocco                       - Che el fasa quel che el vol……. i preti prima i è curati dopo i crese e i diventa paroci e arcipreti, e sul più belo che te te abituà i sparise e i va in pension.

Albino                      - E allora?

Rocco                       - E alora el tendon el resta anca quando i preti i va via! O no capiseto gnente!

Alfio                         - Intendemose era, gh’è diverse misure de parroci, gh’è quei de campagna, quei de cità, tipo borgo Trento, par capirse, gh’è quei che staria ben ‘nde un convento….

Rocco                       - E gh’è quei da tendon! El nostro l’è en prete da tendon!

Tutti                         - Tranne Albino (a soggetto)    - Giusto brao così se dise

Albino                      - Si, ma el camion? G’avio pensà che par far la racolta carta ghe ocor el camion, g’avio pensà al camion? A soggetto

Sullo sfondo l’immagine del paese; musica, la scena è cosparsa di scatoloni riempiti di carta e stracci, un sacco contiene una vecchia ruota di bicicletta; entrano tutti tirando un carretto e buttando i sacchi e le scatole che sono disseminate sul palcoscenico.

Rocco                       - Moive!

Jole                          - Dai prima che taca a pioar!

Alfio                         - Prendendo uno scatolone che pesa.Vegnì chi, deme ‘na man che el pesa….

Insieme                    - Dopo essersi avvicinati, mimando lo sforzo di sollevare la scatola.Oh issa… oh issa…. oh issa….

Rocco                       - Sa g’ai messo chi dentro?

Jole                          - Come se gli stesse per cadere.Ciapelo! Ciapelo che el me sbriscia……

Alfio                         - Reggendo il peso.Barcollo ma non tracollo, se mai mollo!

Flavio                       - Prendendo la scatola e sistemandola - Dai che pioe!

Rocco                       - Ardè de combinarla ben sul camion….. che se no ne toca far du giri!

Flavio                       - Vaca boia! A gh’era anca la rotativa li dentro…. passeme la prolunga.

Jole                          - Tasi e carica prima che el pioa.

Fintanto che sono tutti impegnati a caricare un ragazzo (Richy) mette dentro la testa, osserva qualche secondo quello che sta avvenendo e poi si ritrae.

Albino                      - Dei strasi sa de femo?

Rocco                       - Cateli su e meteli li da ‘na parte che i ne compra anca quei.

Albino                      - Tirando fuori da un sacco una vecchia ruota di biciclettaVa ben tuto! Ma qua dentro i g’à ficà la rua de ‘na bicicletta!

Alfio                         - Manco mal che el paroco el la dito ciaro domenica!Come ripetendo le parole del parroco  - Sabato raccolta di carta e stracci a favore del campeggio, confido molto che l’intera comunità si prenda a cuore questo nuovo progetto di animazione estiva che sicuramente darà modo ai nostri ragazzi di confrontarsi in una nuova esperienza di vita comunitaria e di fraternità reciproca…. e se non sarete generosi, la prima olta che ve vedo girar par el paese ve ‘speta ‘na rua de parole che farì fadiga a desmentegarve!

Walter                     - Se vede che i à capio mal.

Jole                          - E la rua i ne la data a noialtri.

Albino                      - Sa faso? La buto su?

Rocco                       - No te sarè mia mato era? Lasela li, i se le butarà via lori.

Albino                      - Magari l’era la Ruota de la fortuna!

Flavio                       - Ecco! La sacra rota l’era, bauco, se la fusse sta la ruota de la fortuna l’avareseli butà via?

Albino                      - Magari la ghe savea sgonfià!

Rocco                       - Cata su to dito! Che se no te vede come te gonfio….

Jole                          - Prendendo un giornale da una scatola Senti sa gh’è scrito chi: Napolitano tenta la via del Quirinale.

Walter                     - Figurete! Ghe vorà almanco 25 anni prima che el ghe ariva!

Alfio                         - Rovistando in un’altra scatola  Ardè chi, che pien de giornaletti.

Tutti                         - Tranne Rocco – A soggetto e avvicinandosi curiosi a Alfio

                                 - Sa gh’è - fame veder - anca mi anca mi

Rocco                       - Moive ostrega! No vedì che vien sera en presia? Quanto volio che staga a andare so el sol?

Alcuni si rimettono al lavoro, tranne Albino che va a rovistare in un’altra scatola

Alfio                         - Rivolto a Rocco          - Eh! Arda che se no te tase te carico anca ti! Passene la prolunga, dai.

Albino                      - Prende un giornale da una scatola e legge

                                 - Par mi no ghe ne vegnemo fora….

Flavio                       - Fin che te lese invece de caricar…. Moi che el cul lì….

Il ragazzo che si era affacciato in precedenza, torna ad affacciarsi per qualche secondo e poi si ritrae.

Albino                      - Incurante dell’invito che gli ha rivolto Flavio e continuando a leggereSpeta tasi, senti… senti questa!Come leggendo un titolo del giornale - Scoperta dalla guardia di finanza una loggia massonica……Saela la loggia massonica?

Flavio                       - Bo? Sarà un tipo noo de tendon.

Albino                      - Ma tasi, semo.Lesi qua, gh’è l’elenco de tuti quei che gh’è in mezo….

Tutti                         - Si avvicinano e sbirciano il giornale  - a soggettoOrpo! Caspita! Eto capio come che l’è?

Alfio                         - Sa g’aveeli en mente de far?

Walter                     - El seto ti!? El par chi voia governarne de nascosto,….. senza che noialtri ghe ne savessimo niente.

Jole                          - E come avereseli fato?

Albino                      - Ah be, a sentirli lori la sarea sta semplice, senti qua:Prima bisogna portare il Consiglio Superiore della Magistratura ad "essere responsabile verso il Parlamento" e separare le carriere dei magistrati, poi bisogna approvare nuove leggi elettorali, uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco, in modo da ridurre il numero dei deputati e dei senatori; rompere l'unità sindacale e abolire il monopolio della Rai per arrivare ad avere il controllo dei mezzi di comunicazione. Inoltre, gli uomini "da reclutare" nei partiti, devono ottenere il "predominio" sulle proprie organizzazioni, e i giornalisti "acquisiti" devono "simpatizzare" per gli uomini segnalati dalla loggia……..Allegro no?

Jole                          - Be, va ben che la television la ne fa far quel che la vol ela, ma me par che sia esagerato…….

Albino                      - Tel dise ti! Fa finta che envese de la RAI ghe ne sia do o tre de televisioni, e fa finta che i giornalisti i te diga quel che i vol lori…

Jole                          - Fin qua no ghe sarea gnente de noo

Albino                      - Si, ma fa finta che tute ‘ste televisioni e i giornalisti e magari, che so mi, qualche giornal…. n’enciclopedia….. ‘na radio el ghe l’abbia in man uno solo.Penseo mia che el governaria le pegore sensa tanta fadiga?

Flavio                       - Quando te parli cosita te me fe vegnar in mente me suocera!

Alfio                         - PensierosoIn effetti, se uno così el dovesse perdar le elesioni el g’aria da esar un gran bauco!

Rocco                       - O perdarle a posta!

Flavio                       - E sa tenti dito che l’era, mi, la loggia P2? Un tendon…. Un tendon  con dentro tuta gente che sa de varechina.

Walter                     - Che era rimasto in disparte a caricare  Si ma se lori, o chialtri, i va da questi e questi i è come quei de prima che i dise che i fa ma no l’è vera niente e che se i fa i fa meio o peso de quei de adesso….. ma noialtri parchè fenti ‘ste robe?

Rocco                       - Rivolto a Walter Eh ti!

Walter                     - Mi!?

Rocco                       - Si ti che te si pena vegnuo fora dal 78! Te pensi masa par i me gusti!Fate su le maneghe e buta su che taca a pioar, dai!

Una musica torna ad accompagnare il lavoro del gruppo.

Jole                          - Ci erelo quel che à butà dentro la testa e l’è scapà ia?

Rocco                       - Le uno noo, tasi!

La musica copre il gruppo che pulisce e sgombera il palcoscenico; alcune comparse portano un tavolo e delle sedie al centro della scena; non appena la scena è pronta e la musica si abbassa fino a spegnersi, rientrano tutti.

Flavio                       - Sa e vignu’ su?

Rocco                       - Un milion e mezo.

Jole                          - De euro?

Alfio                         - Ma va la bauca! 25 anni fa no i gh’era mia i euri.

Flavio                       - Ghe n’era poche anca de lire, figurete de euri!

Rocco                       - Passa la prolunga va la….

Walter                     - Prende un bottiglione e dei bicchieri e li posa sul tavolo

                                 - Ecco la prolunga.

Jole                          - Come mortificataI soldi no i è mia abastanza.

Alfio                         - Be insoma, no i sarà mia abastanza par tuto ma qualcosina e vegnuo su; adesso i ferrovieri i n’à dito che i ne fa le barache…..

Flavio                       - Si, ma i vol che ‘ndemo a darghe ‘na man.

Rocco                       - E va ben! ‘Ndaremo a darghe ‘na man, quela no la costa niente; i piati, le scodele e i bicieri l’à dito che el ne le offre el dotor….

Alfio                         - Bon.

Jole                          - Par el primo anno i materasini podemo anca farseli noialtri, dopo ghe penseremo.

Alfio                         - Le teie se pol doparar quele de la sagra, tanto i è nostre, no?

Albino                      - Va ben, va ben tuto! Ma el tendon?

Tutti                         - Insieme           - Ancora!

Alfio                         - E ma se ti rompi…….

Albino                      - El tendon el serve! Se no gh’è el tendon no se pol far niente!

Tutti                         - Rimangono silenziosi e pensierosi per qualche secondo

Jole                          - Gh’io domandà un contributo al comune?

Flavio                       - Boni quei!

Jole                          - E ale banche?

Rocco                       - Ghe n’è una che n’ha dato qualcosina, ma si e no che te compre i fili da destendar le robe con quel che i n’ha dato!

Jole                          - A mi me sa che ti coi schei de la cassa te si drio farte su la casa!

Rocco                       - Ma sito sema!

Jole                          - DecisaAven cata su carta, fero, strase, vero e parolase! Adesso la gente la va fora de ciesa prima dei annunci parchè no la sa più sa pol domandarghe el prete!E semo sempre senza schei!

Rocco                       - La feto finia!

Jole                          - Par mi te si drio farte su la casa!

Rocco                       - Ma va remenga, va là! Vuto farla ti la cassiera?

Jole                          - Ci mi? No no! Par carità, no no no….

Rocco                       - E alora tasi!Dopo una pausa brevissima Bisogna che pensemo a de l’altro, così no ghe la femo mia; gh’è ancora tute le taole e le panchine da far e serve fero e legname.

Alfio                         - Bè e alora? Par farle che pensa el marangon.

Flavio                       - Par farle sicuro, l’è pagarle el problema!

Walter                     - Tireghe ia la prolunga che el taca a straparlar….

Alfio                         - Prima ghe le femo far e dopo ghe le paghemo st’anno che vien, sa disio?

Walter                     - Ve lo disea che el taca a straparlar; te lo vede in siera quando che el taca….

Alfio                         - Senza badare all’interruzioneGhe disemo che st’anno no ghe le paghemo mia par mille motivi…..

                                 - El primo l’è che semo senza schei!E chialtri anca se no ghe i disemo. Rivolto a Albino Sa dito ti?

Albino                      - Eh! No gh’è gnanca bisogno de inventarse scuse….

Rocco                       - Bruto beco che no te si altro! Te saresi anca bon de farlo, ti!Te lo vedeto al Gigi a dirghe ‘na roba del genere? La prima olta che ‘ndemo a sena a casa sua, invece de prepararne polenta e funghi el ne prepara el riso con le ortiche Gesti di disgusto e di dolore dei presenti, breve silenzio in cui tutti pensano e Flavio si versa un bicchiere di vino

Flavio                       - Beve un bicchiere e poi, con l’aria raggiante:Butei ghe son, femo teatro!

Tutti                         - Insieme           - a soggettoChe cosa? Come? Sa eto dito?

Alfio                         - A lu te deve tirarghela ia la prolunga, no a mi!

Flavio                       - DecisoBisogna che femo teatro!

Walter                     - Ti te si fora!

Flavio                       - Sempre più decisoTo dito che bisogna che femo teatro, miga bisogna che femo grandi commedie…. no gh’è miga bisogno de scomodar Moliere o che so mi Pirandello… Goldoni….Femo qualcosa de semplice, che ne inventemo noialtri…..

Albino                      - Si a là, ci vuto che vegna a vedarne noialtri…

Rocco                       - Rivolto a AlbinoVuto finirla de portar sfiga, gufo che no te si altro! Lasa che el diga sa el gà in mente almanco!

Jole                          - Se i sa che te ghe si anca ti la gente la vien de sicuro! Magari la se porta i cornetti (accompagnando la battuta con il gesto), ma par vegnar la vien, scometemo?

Albino                      - Come chi si sta arrabbiandoSa voresito dir? Sentemo!?

Walter                     - Che te si un paiasso!

Albino                      - Te sarì belo ti!

Rocco                       - Rimettendo subito armoniaBoni, boni butei che i è solo i siori che cria…..

Alfio                         - Va ben, femo finta par un attimo de essar d’acordo…. ma sa femo?

Flavio                       - ‘Na commedia!

Alfio                         - Ecco, brao, no ghe sarea mai arivà da solo!

Flavio                       - Femo quela del papagal!

Tutti                         - Insieme           - Che? Cosa?

Flavio                       - Quela del papagal!

Alfio                         - E pure el par convinto….. sentemo? Come ela quela del papagal?

Jole                          - L’eto sa fata?

Flavio                       - No.

Alfio                         - E alora?

Flavio                       - E alora sa che ocor?Ciapemo lu (rivolto a Albino) el vestemo da papagal e metà commedia l’è sa fata….

Walter                     - Ti te si semo!

Albino                      - Mi? E parchè proprio mi gh’enti da vestirme da papagal?

Flavio                       - Non lo so, te me ispiri, secondo mi, ti el papagal te lo fe ben.

Alfio                         - Ma la storia…. come ela la storia? Gh’ela almanco?

Flavio                       - La storia? Ah! Ghe ocor anca ‘na storia? Speta, allora….’speta che te la digo.

                                 - Dunque!Gh’è ‘n operaio che laora par ‘na ditta che manda in giro la gente a far i laori par el mondo e sto qua i l’ha mandà ‘nde un paesin sperso fra i monti, gh’eto presente quei paesini ‘ndo gh’è ‘na bottega che vende de tuto, el prete e el farmacista, che po’ l’è el botegher solo che el se cambia el grembial?

Rocco                       - Questa me par da averla sentia ancora.

Flavio                       - Speta, dunque….. alora questo l’ariva ‘nde sto paesin ma nol conose nessuno e la sera nol sa sa far, la televion in casa nol ghe l’avea, cinema no ghe n’era e vita in paese poca. Siccome l’era abituà in città, ghe vien le malinconie, (rivolto a Jole) come le ciameo voialtre, le paturnie? be quel che l è!El se sente solo e alora el va in serca de compagnia e un giorno che l’è libero dal laoro el va in paese el ghe domanda a tuti com el pol far par averghe de la compagnia.E qua ghe ‘mbastemo su tute le scene del botegar, del prete….. del farmacista che el ghe porta la padella…….

Jole                          - La padella? Sa c’entra la padella se el g’avea bisogno de compagnia?

Flavio                       - E ben insoma! Se uno el g’à bisogno de compagnia nel momento del bisogno la padella…. te me capise no?Bon, fin che el cata uno che el ghe ofre un papagal, un papagal de quei che parla, così el se passa ia, magari el ghe ‘nsegna a dir qualche parola noa.Se non chè, el papagal l’è bon da dir solo “Chi è?”!

                                 - Ciaro fin qua?

Tutti                         - Annuiscono

Flavio                       - Un bel giorno l’operaio el va a laorar e passa da casa sua el latar che el g’à da lasarghe so el late e che non sa gnente del papagal.E quando el fa par metar so el late el papagal el ghe risponde “Chi è?”E alora lu el ghe le dise ‘n’altra olta “Son el latar” e po ‘n’antra ancora cambiando espression, urlando, pianzendo, ridendo, fasendo finta de fregarsene…..El papagal el ghe risponde sempre “Chi è” con la stesa intonasion del latar.E così avanti fin che questo el diventa mato e el casca par tera meso morto!

Rocco                       - Ma no la finise mia così.

Flavio                       - Lo so, ma no te digo mia come la finise, senò questi no i vien più a vedarne!

Albino                      - El copione, gh’elo el copione?

Flavio                       - El copione? Te sarì mia mato!

Walter                     - E po ti te ghe solo da dir “Chi è?” Che copione te serve?

Flavio                       - Bon, questa l’è la storia! Emparela a memoria che dopo se comincia le prove.

Albino                      - Mi no giro più par el paese gnanca se i me paga!

Rocco                       - Tasi ostrega, basta lamentarte! Dai che comincemo le prove.

Walter                     - Mi sa faso?

Flavio                       - El farmacista.

Jole                          - E mi?

Flavio                       - La fiola del botegar.

Jole                          - El botegar ci l’è fa?

Flavio                       - Indicando Walter        - Le fa lu.

Albino                      - Come chi non sta capendoMa se te apena dito che el fa el farmacista?

Flavio                       - E alora? T’ò dito che l’è un paese picolo, i abitanti te li conte sui diei de ‘na man….e la compagnia l’è poareta!

Albino                      - Va ben che semo senza schei ma i atori no i avaresimo pagadi gnianca stesso.

Flavio                       - Lu el fa el farmacista, el botegher e anca quel che vende i papagai.

Jole                          - Ci sa sa la pensarà la gente!

Flavio                       - Se no ghe piase el teatro che ghe femo noialtri, dighe che i vegna qua a darne ‘na man e se no che i se ciava!Rivolto a Alfio    - Ti te fe el latar.

Alfio                         - Va ben.

Flavio                       - E ti te fe el forsetier.

Rocco                       - Proemo.

Alfio                         - Indicando AlbinoEl papagal l’è fa lu alora?

Flavio                       - Beco l’è beco, ghe femo el vestito su misura e l’è a posto!

                                 - Jole esce per prendere un vestito da pappagallo

 

Albino                      - risponde a soggetto con un versaccio, magari facendo una linguaccia

Rocco                       - Proemo.

Albino                      - Aspeta, sa gh’enti da dir mi?

Flavio                       - Chi è?

Albino                      - Nessuno, ci gh’è?

Flavio                       - Nessuno.

Albino                      - E allora?

Alfio                         - Intervenendo Chi è chi?

Flavio                       - Rivolto a Alfio Chi è lu!

Albino                      - Ci son mi? El papagal, almanco me parea de aver capio così.

Flavio                       - No….

Albino                      - No? E alora ci senti mi?

Flavio                       - ‘Scolteme! “Chi è” te ghe da dirlo ti!

Albino                      - Ah, no so se sarò bon de ‘mpararla a memoria.

Rocco                       - Ma te ghe solo da dir chi è!

Albino                      - Indicando Alfio Si, ma g’ò da dirlo quando le dise lu.

Flavio                       - No! Lu el dise “Son el latar”, capio? “El latar”.

Albino                      - Lu? El latar? Ma se el laora a le poste….. el farà el postin!

Alfio                         - Sconsolato Andemo ben, proprio ben, emo cominciado ben.

Jole                          - Che intanto era uscita a prendere il costume da pappagallo, rientrando

                                 - Ciapa, proa a metarte questo che così te entri nel personaggio.

Albino                      - Indossa il vestito e poi, movendosi come un pappagallo

                                 - Come stenti?

Walter                     - Ben.

Jole                          - Troveo mia che el ghe dona?

Rocco e Flavio insieme         - Alora dai! Proemo sta scena?

Alfio e Flavio cominciano a scambiarsi le battute della commedia

Alfio continuando a ripetere “Son el latar” sempre con intonazioni diverse, Albino appollaiandosi su una sedia e/o sul tavolo e  mimando un pappagallo risponde sempre “Chi è?” con la stessa intonazione di Alfio. Jole, Rocco e Walter si tirano in disparte, Flavio incita i Alfio a far bene la scena (a soggetto).  Dopo che la scena è stata provata per qualche minuto, Albino, invece di rispondere “Chi è?   - Secondo mi no la pol mia funzionar.

Flavio                       - Dai che la vegnea ben….

Walter                     - Ma!? Mi no digo niente….

Albino                      - Scendendo dalla sedia Ma parchè mi fenti ste robe?

Alfio                         - Ela ‘na domanda filosofica?

Albino                      - No.

Alfio                         - E alora ora et labora!

Rocco                       - Meio ancora: tasi e laora!

Albino                      - Si mette a girare per il palcoscenico saltando come un pappagallo.

Walter                     - Fora, via  ‘ndemo fora che questo l’è entrà ne la so parte el riscia de smorsegarne.

Rocco                       - Speta, prima de ‘ndar fora dame ‘na man a metar a posto la taola che i g’à da far catechismo qua dentro.

Uscendo, vengono spostati i mobili in modo da lasciare il palcoscenico libero.

Appena tutti sono usciti, entra una signora visibilmente trafelata, spingendo una bicicletta,  con una grande busta della spesa in mano e con sopra un pacco appena ritirato dalla pulitura a secco, altre borse sono attaccate al manubrio della bicicletta, da una di queste esce un mattarello. Il golfino è allacciato sbagliato.

Nora                        - Senza colore

Ciao.

Emma                      - Sorpresa

Ciao!

Nora                        - A casa tutto bene?

Emma                      - Si grazie, il nonno è un po’ raffreddato ma niente di grave. E i tuoi?

Nora                        - Senza entusiasmo Bene, bene…..

Emma                      - Stanca?

Nora                        - Cosa vuoi, un po’ tirata.

Emma                      - Dopo averla guardata ben bene Aspetta va là, che almeno te sistemo la camisa, ecco! Non sera bona de capir se era la borsa che te tirava o la camisa ‘mbotonada storta.

Nora                        - Tutte due! Guarda, non vedo l’ora de petar lì de laor! L’è ‘n anno che tribulo e no ghe ne poso più!

Emma                      - A ci ghe lo dito?

Nora                        - Spero che pasa en presia sti quindese giorni che me manca par andar in ferie parchè no ghe ne posso più!

Emma                      - Te savessi…. Veto da qualche parte?

Nora                        - ‘Ndo vuto che vaga cara mia, no te vede?

                                 - No g’ò più vint’anni, quando i fasea a gara par vegnar a torme…. Adesso, se no sto atenta, non solo no i vien gnanca più a torme  ma i fa fenta de desmentegarse e quando i me ‘ncontra i se gira dall’altra parte! Comunque se ‘ndemo ia o se stemo a casa g’ò ‘ncora da saverlo! Se fosse par me marì el se metaria sul poggiolo con la TV a tutto volume e la rosa sui zenoci e no’l se moarea più par 15 giorni!

Emma                      - La rosa? E ti lasareto che la rosa la stesse sui zenoci de to marì par 15 giorni?

Nora                        - Be parchè? No gh’è gnente de mal! Fin che el le tien sui zenoci… e po con l’artrosi che el se cata, e starea anca meio, el dise che la ghe tien caldo.

Emma                      - No gh’è dubbio! Se la rosa l’è quela che me intendo mi, altro che i zenoci la ghe tien caldo…la ghe fa pasar anca le malinconie… sicuro come el tendon!

Nora                        - Meio de ‘na copertina de lana…..

Emma                      - Sicuro! La rosa l’è calda naturale, no gh’è mia bisogno de scaldarla col fero da stiro……

Nora                        - Col fero da stiro? Anca quela ghe voria! Stirarghe la rosa col fero da stiro par tegnarghe calde le gambe, va ben far la serva ma fin a ‘sto punto…

Emma                      - Gerto che anca to marì…. No avarea mai pensà, da zoeno, che el se riduzesse così.

Nora                        - Già, no sta farmeghe pensar. Capendo improvvisamente Oh ma sa gh’eto capio?

Emma                      - Quel che se pol capir par quel che te me dito: che to marì el se sentarea en poltrona a guardar la TV, magari qualche film sporcacion, con la rosa sui zenoci…… e ti te sarese anca contenta!

Nora                        - Così to dito mi?

Emma                      - 15 giorni!

Nora                        - Ma no de continuo……

Emma                      - Ah be, alora….

Nora                        - Ogni tanto el se alsa, el lese ‘na pagina e dopo, se la ghe ‘nteresa el se le tien su i zenoci e se no el le buta ia….

Emma                      - Ma ci?

Nora                        - La rosa! Sa vuto che el se ne fasa de ‘n giornal che nol ghe interessa.

Emma                      - Ah parchè la rosa……. oh capio!

Nora                        - Ma sa aveeto capio?

Emma                      - Lasa star lasa star, l’è stesso, avea scambia un giornal par ‘na velina….. a momenti ne tocaa desfar l’amicizia.

Nora                        - I fioi invese, i è uno peso de l’altro! El più grande el vol andar a Rimini.

Emma                      - Te capirè…..

Nora                        - Già! Mi no ò gnancora capio sa el ghe trova de tanto divertente a ficarse dentro un casin bestiale, l’altra invece l’è patia della meditazione trascendentale, dello yogurt o yoga, sa che ne sapia mi, se fosse par ela staressimo con le gambe ‘ngropade un mese de fila.

Emma                      - E ti?

Nora                        - Mi? Perché penseto che se mi digo qualcosa i me scoltarea? Pora ilusa….’na serva son, ‘na serva …..che se lo savea, quando me son maridada…...

Emma                      - E ti proeghe!

Nora                        - Si braa, come la Tilde…. te ricordato la Tilde? So cugnà del fradel de la Elvira, quela che laora alla bertachina….. Ma si dai! quela che la se veste sempre de verde che la par un serumolo col manego che sponse…

Emma                      - Ah ò capio de ci te parli… quella che abita a Sandrà, giusto?

Nora                        - Si, me par de si, cioè, no quela, quela che me ‘ntendo mi la sta al fenilon. Be, va ben, te vegnarà in mente; a forsa de sercar de darghela a intendar a so marì se g’à secà la gola e i à dovuo cavarghe le maroidi.

Emma                      - Le tonsille, Nora, le tonsille!

Nora                        - Le tonsille? Ah no, mi stao ben grazie.

Emma                      - Ah! Be, alora scolteme mi, parché non viento in campeggio anca ti, insieme con noialtri?

Nora                        - In doe?

Emma                      - In campeggio, con quei della parrocchia….. dai che ne godemo!

Nora                        - Dito?

Emma                      - E parchè no! Se parla tanto de vacanze alternative e va a finir che se va sempre tutti nei stessi posti, questa se la ne va ben l’è ‘na vacanza alternativa veramente; oddio, se sarà una vacanza vegnaremo a saverlo dopo, ma per essere alternativa è alternativa sicuro!

Nora                        - Dito?

Emma                      - Sicuro come el tendon! Proa a domandarghe a to fiola, te sentirà sa la te dise.

Nora                        - Seto che te me quasi convinto….      - Adesso vao a casa e prima proo a convincerli con le bone……..

Emma                      - E se no te ghe riesi?

Nora                        - Tirando fuori un matterello

                                 - Me dispiace parchè l’è noo e g’ò ‘ncora da dopararlo ma la guera l’è guera e in guera no se guarda in facia nessuno!

Escono chiacchierando a bassa voce a soggetto

Entra un ragazzo con una radio e un paio di cuffie enormi, la musica la sente solo lui

Balla in continuazione al ritmo del rap.

Dopo un po’ entrano due ragazze, lui non le vede e continua a ballare da solo, le ragazze si mettono a bisbigliare fra loro come ammirate

Katy                         - Guarda… c’è Michy!

Fanny                      - Sai che bello se venisse in vacanza con me?

Michy                       - le vede; parla sempre come se stesse cantando seguendo il ritmo della musica. Ciao come stai come stai io sto bene e dove vai dove vai…..

Katy                         - Ma come parli?

Fanny                      - Sei diventato scemo?

Michy                      - Dico solo cosa fai cosa fai da queste parti cosa fai,cosa fai che è tanto tempo che non vi vedo non vi vedo non vi vedo Io non ti vedo no che non ti vedo non ti vedo non ti vedo

Katy                         - Sfiderei chiunque a vedermi andando in giro così!

Fanny                      - Tieni la cuffia che ti arriva sugli occhi!

Michy                      - Continua a ballare come se non avesse sentito i commenti delle amiche

Katy                         - Alzando la voceMa ci senti?

Fanny                      - Gridando Ci senti se ti parliamo?

Michy                      - Chiaro e forte chiaro e forte chaioro e forte forte e chiaro

Fanny                      - Sempre gridando

                                 - Dove stai andando?

Michy                      - Non lo vedi? E non le vedi e non lo vedi no che non lo vedi no che non lo vedi

Katy                         - Cos’è? La danza dell’invasato cronico?

Michy                      - E non lo vedi? E non lo vedi non lo vedi non lo vedi…..

Katy                         - Come vuoi che faccia a vedere dove vai? Continui a girare in tondo!

Fanny                      - Mi sembri uno yo yo!

Katy                         - Chi? Un tu tu?

Fanny                      - Che fai se diventata scema pure tu? Uno yo yo, uno yo yo!

Katy                         - Un me me?

Michy                      - Dal barbiere dal barbiere dal barbiere dal barbiere non mi senti non mi senti non mi vedi che sto rapando che sto rapando mi sto rapando sto rapando sto rapando E senti il rap e senti il rap e senti il rap

Fanny                      - Oddio Michy, ti giuro che non ci sarei mai arrivata, mai!

Katy                         - Ma dal barbiere ti fermi o continui a dondolare?

Michy                      - A dondolare a dondolare a dondolare dondolare dondolare…..

Fanny                      - Questo è partito proprio!

Katy                         - Già!

Insieme                    - Sognanti Ma è così carinoooooooo!

Michy                      - Ma dove andate ma dove andate dove andate in vacanza?

Katy                         - Assumendo l’aria di una vip Io veramente pensavo di andare a Miami però la mia agenzia mi ha detto che Miami è demodé, è così fuori dal trend…, allora volevo prenotare per Saint Tropè ma è pieno pieno pieno, mi sa che dovrò ripiegare alle Haway dove possiedo un piccolo pied a terre….  Sai, sono molto indecisa….

Fanny                      - Ah Sii? Lo sai che per l’ISTAT c’è una possibilità su tre che un italiano vada in vacanza in agosto? Il che significa che a ferragosto ci sono 16.587.278 italiani in ferie, mentre il resto dell’anno vanno in ferie solo il buon senso e la voglia di lavorare.

Rivolta a Michy che, appena ha sentito le sue tiritere e si è fermato a guardarle esterrefatto

Dati ISTAT, mio caro dati ISTAT! Lo sai che un italiano su tre che va in vacanza sceglie il mare, 2,5 italiani su cinque scelgono le città d’arte e solo lo 0,8 per cento va all’estero? E lo sai quanti sono gli italiani che vanno in vacanza in montagna?

Michy                      - Cantando  Uno su mille ce la fa……..

Fanny                      - Lo sapevi già?

Katy                         - Mia cara, devo dirti con estrema sincerità che da quando hai iniziato l’università sei terribilmente peggiorata!

                                 - Rivolta a Michy e non è che ti sei rimbecillito anche tu?

Michy                      - Si rimette a danzare

Fanny                      - Bè, a dire il vero io sto aspettando un last minute, non so ancora per dove, deciderò il giorno prima di partire.

Katy                         - Chi è che stai aspettando?

Fanny                      - Un last minute, perché?

Katy                         - Ma va la scema! Più di vent’anni fa i last minute non c’erano!

Fanny                      - Ah no?

Katy                         - No!

Fanny                      - Sarà per quello che non sono mai riuscita a prenderne uno.

Michy                      - Sempre cantando

                                 - Che me ne frega che me ne frega non me ne frega niente

Katy                         - Ehi tu! E tu dove vai in vacanza?

Michy                      - Io? Io sono un figo io sono un figo sono un figo sono un figoE vado via e vado via col campeggio parrocchiale E ParrocchialeMa parrocchiale parrocchiale si ma parrocchiale parrocchialeCon don Michele con don Michele don Michele e Raffaele

Continuando a cantare esce di scena

Insieme                    - Si guardano e poi Veniamo anche noiiiiiiii!

Escono rincorrendo Michy. Entra un reverendo, pensieroso, con una bibbia in mano, alterna la lettura del testo sacro con brevi commenti ad alta voce.

Parroco                   - No so gnanca mi sa far

                                 - LeggeDirghe de fermarse me par che sia massa tardi; g’à ciapà un boresso che adesso non te li ferme più! LeggeD’altra parte anche la canonica l’è drio che la casca so e se ghe fuse quatro schei par metarla a posto no saria gnanca mal. Me pioe in camara!Po no parlemo del teatro, teatro, si a la el teatro……

                                 - LeggeE mi che quando i ma domandà g’ò dito de si convinto che non i ‘ndese da nessuna parte. Gnanca Bernacca l’avaria sbaglià così de gusto!

PausaMa no posso gnanca catar su le offerte e darghele tute a lori, me pararea de scontentar quei che del campeggio no i savarea sa farghene.La verità l’è che no so gnanca mi sa far: i fermo? Laso che i fasa? Indoinarghe D’altra parte, mi bisogna che me occupa delle anime e che pensa a la catechesi.I me curati i me par contenti, don Michele po’ no parlemoghene!Sta tento, g’ò dito, che no te voie darghe ‘na man parchè a ti te piase la montagna parchè questo no ‘ndaria mia ben, non la sarea mia ‘na cosa ben fata. El ma asicurà che no l’è mia par lu ma l’è par tuti sti butei che no sa come pasar quei tre mesi che i è a casa da scola ….e anca che l’altro el me par contento, anca se l’è più pensieroso.

                                 - Legge Par imposibile che d’istà lo stato el sera le scole e a noialtri preti ne toca torghe la olta!

                                 - Legge

Comunque sia, anca al consiglio pastorale l’è d’acordo, …. anca parchè i è sempre quei! ghe sarea da meravigliarse se no i ‘ndese d’acordo fra de lori.

                                 - Legge

Va ben, mi no posso! No!

No posso metarme contro la me gente solo parchè me casca i copi in testa, vorà dir che se i casca me sposto, speremo solo che tuto sto entusiasmo el sia anche sinonimo de speranza cristiana.

Si! Bisogna farghene vegnar fora qualcosa che serva a l’anima.

Va ben! tiremose su le maneghe e demoghe ‘na man!

E po, se el Signor e la aiutè fin adesso no sarò certo mi che ghe meto i bastoni tra le rue, anzi!

De in pace fioi, con la me benedision e con tutto l’aiuto che sarò bon de darve!

Esce continuando a leggere il breviario.

Accompagnati da un canto di montagna rientra il gruppo e sistema la sala come nella scena precedente: un tavolo al centro e le sedie attorno.

Albino                      - Secondo mi no la pol mia funzionar.

Flavio                       - Eto finio de rompar i maroni!

Rocco                       - Prima che la sia finia te le ciape, ma te le ciape fisse, te le ciape.

Albino                      - Ma! Mi no digo niente, ma secondo mi……

Flavio                       - El seita!

Walter                     - I avio fati i permessi?

Alfio                         - I permessi? che permessi ghe ocor par piantar ‘na tenda?

Rocco                       - Se tratasse de piantar ‘na tenda!

A gh’è da piantar ‘na cusina da campo che la spara fora patatine a raffica, che quando i le vede quei dei marines i se vergogna de la sua.

Gh’è do serie de gabinetti e de docce da farghe invidia al Bagno Maria de Forte dei Marmi.

‘na cambusa, un tendon de 20 metri de diametro e 12 tende, zonteghe ‘na capeleta e un locale par el ricovero degli attrezzi che ghe sta dentro ‘na betoniera…..

Jole                          - Fra i atrezi gh’è anca ‘na cariola?

Rocco                       - Ghe mancaria anca quela, che se fusimo desmenteghè la cariola!

Jole                          - Rivolta a Alfio

Te se, manca mai che vegna su me nono.

Alfio                         - Avemo catà su tanta de che la roba da farghe invidia a quei de la protezion civile.

Flavio                       - E mi che me sera quasi convinto de mandar i fioi dai scout, dighe che i vaga a farse frizar, va là….lori el so contatto con la natura!

Rocco                       - Manca solo che ghe femo el palazeto dello sport e dopo g’avemo fato tuto!

Alfio                         - A proposito, ricordemose de portar su el pingpong e el calcetto.

Rocco                       - Va ben!

Il ragazzo che stava spiando nella scena della raccolta carta rimette dentro la testa per un attimo.

Albino                      - Chi è?

Alfio                         - Scattando

Son el latar!

Flavio                       - Ancora?

Rocco                       - Ve sio insemenii? Vegni dentro ti, sa feto lì? Vegni dentro che te ciape fredo!

Richy                       - Chi? Mi? A no no grazie. Scuseme  e scompare nuovamente

Alfio                         - Ci erelo?

Flavio                       - Erelo sempre quel che l’era vegnuo a vedar sa faseene quando serene drio a la racolta carta?

Rocco                       - Si.

Flavio                       - E sa vorlo?

Nessuno risponde alla domanda, Walter riprende come se non ci fosse stata questa sorta di interruzione alla loro serata

Walter                     - Sio stè in comune?

Rocco                       - Aprendo una cartella che contiene una numerosa serie di documenti

Calcando molto il tono Sicuro che ghe semo ste!

Walter                     - E sa vai dito?

Rocco                       - No gh’era nessuno!

                                 - Cioè, gh’era uno in portineria che el n’à dato ‘na sbrasà de carte da compilar.

Walter                     - Che carte ele?

Rocco                       - Non lo so. Adesso le guardemo, ò proà a domandarghe ma nol savea gnente gnianca lu.

Albino                      - Prendendo dei documenti da compilare

Sagh’è scrito chi?

Rocco                       - Rivolto a Albino

To! Vuto compilarle ti?

Jole                          - Che anche lei si era messa a frugare fra i documenti

Arda chi, gh’è anca dei bolettini da pagar!

Rocco                       - Si, tasi, speta…. questa l’è quela dei vigili del fuoco, ciapa compilala ti!

                                 - Questa l’è dela Asl….

Jole                          - Interrompendo Rocco

                                 - Eh, arda che queste i è le immondizie de casa tua!

Rocco                       - Sa gh’eto ti?

Jole                          - Ve l’ò dito che l’è drio che el se fa la casa coi schei del campeggio! Guardè qua, le immondizie de casa sua el g’à ‘nfilà in mezo.

Rocco                       - Arda de finirla parchè te ciape ‘na remesciada che te te la ricordi fin che te scampe! Fame vedar qua? Guarda le carte

                                 - Arda che no i è mia le immondizie de casa mia, ignorante! Vedeto mia sa ghe scrito chi?

Jole                          - Sa ela?

Rocco                       - L’allacciamento dell’acquedotto; te par che g’abbia la casa a Breguzzo mi?

Jole                          - Ehh va ben! Se pol mia sbagliarse?

Alfio                         - Distribuendo i diversi moduli ai presenti

Ciapè qua dai, una a testa le compilemo e dopo ghe le portemo su.

Tutti                         - Si mettono a scrivere ma si fermano quasi subito

Rocco                       - ad Albino        -

Scriveto mia ti?

Albino                      - Aspeto che Alfio el finisa così el me presta la pena.

Alfio                         - Ardè che no se pol mia compilarle ste carte qua!

Walter                     - Parchè?

Alfio                         - Par compilar ste carte qua, bisogna almanco saver come se se ciama, se no no se pol compilar gnente!

Rocco                       - Come se se ciama, come se se ciama, quei del tendon! Ostrega!

Alfio                         - L’è massa poco.

Rocco                       - Basta e avanza!

Albino                      - Mi no digo niente ma…….

Rocco                       - Interrompendolo bruscamente

E alora tasi se no te vol che te stua anca ti!

Jole                          - Ghe son! Ne ciamemo CdA!

Tutti                         - La guardano come sbalorditi

Flavio                       - E parchè CdA?

Jole                          - Parchè el me piase! Sento sempre che i le nomina, de qua o de là, e a mi el me piase.

Albino                      - E sa vol dir?

Jole                          - A no lo so! Mi g’ò catà el nome, voialtri catighe el significato!

Tutti                         - Pensano, dopo qualche secondo

Walter                     - Ghe son! CdA: con solennità Consiglio di Amministrazione!

Si guardano tutti  e poi insieme          -

Chi? Noialtri? Noialtri un consiglio di amministrazione? te si fora ti…

Albino                      - Mi disaria….

Rocco                       - Tasi bestia!

Albino                      - Ma se non ò gnancora dito niente!

Rocco                       - Ecco brao, tasi che tanto so sa sa te vol dirne!

Albino                      - Alora taso, no ve digo più gnente!

Flavio                       - Podarea voler dir  Comitato di Accoglienza, sa disio?

Jole                          - Col tono di chi irride perché non è d’accordo

Si, così la gente la pensa che ghe femo ‘na festa….

Walter                     - E po i manda su i fioi senza pagar.

Flavio                       - No alora no, l’è meio che pensemo a qualcos’altro.

Alfio                         - CdA…. Cda…. CdA…. podaria essar Quei dell’Acquasantiera!

Albino                      - Ignorante! Quei se scrive con la Q no con la C! semo!

Alfio                         - Mi g’ò provà, se la pasaa…….

Jole                          - Mi saria par ciamarse….. ciamarse…..

Albino                      - Ciamarse fora!

Rocco                       - La finiseto de dir stupidade? Qua se no catemo fora el nome podemo anca serar baraca e buratini!

Albino                      - Ste tenti….. (tutti fanno per reagire) No, spetè a farme tasar, laseme parlar…..dunque,……. come elo el  tendon?

Rocco                       - Verde, parchè?

Albino                      - No, voi dir….. come elo fato?

Flavio                       - L’è tondo parchè, va mia ben?

Albino                      - Bon! comincemo col ciamarse CIRCOLO    - el me ricorda el tendon!

Insieme                    - Giusto brao d’accordo, ‘na olta tanto che te dise qualcosa che ghe somea…

Albino                      - Bon! e alora ‘ndo semo adesso noialtri?

Flavio                       - A sugar a boce!

Alfio                         - Te parea che el stese serio più de cinque minuti? Gnanca…..

Walter                     - Ma che domande feto?

Rocco                       - No te vede ‘ndo semo? Semo qua, soto el campanil… parchè no gh’è altro posto dove metarse!

Albino                      - Brao! E sul campanil no gh’è ‘n angelo che ne fa da guardia?

Jole                          - Con euforia

Orpo! CIRCOLO DELL’ANGELO!

Tutti                         - Bello   - Bravo            - Preciso          -

Walter                     - Magari saria sta più semplice partir dal nome par trovar la sigla, ma a noialtri le cose facili le ne fa paura.

Albino                      - Mi no digo niente ma secondo mi….

Rocco                       - Se te ghe sonte ‘na sillaba te taco a la campana e la faso batar mezzodì ogni quarto d’ora!

Albino                      - Va ben, taso.

Una musica accompagna il riordino della stanza, appena gli attori sono usciti rientrano Katy e Fanny

Katy                         - Bè, son proprio contenta!

Fanny                      - ‘na olta tanto i è d’acordo anca i mei!

Katy                         - Già, se i savese che gh’è su anca el Meti!

Ridono

Fanny                      - I ma dito che vien su anca el Ciano, elo vera?

Katy                         - Si ma tasi, che quello l’è mato! L’è drio che el se prepara le querte… i nisoi, el pigiama…… se vede che el se crede de ‘ndar in albergo!

Fanny                      - Se nessuno ghe dise gnente poareto. Dopo ghe telefono mi.

Katy                         - Gh’ela la television in campeggio?

Fanny                      - La television non lo so, ma le comiche le ghe sarà de sicuro!

Ridono

Katy                         - Speremo almanco che i fasa da magnar ben!

Fanny                      - Parchè gh’eto problemi? Speremo solo che se possa dormir de gusto!

Te deve saver che noialtri italiani dormemo in media 7 ore e 8 minuti, ma ghe ne almanco un bon 40% che dorme un’ora in più.

Katy                         - Ma ‘ndo ‘mpareto tute ste robe.. te me lase a boca verta! No sta mia cominciar così quando te si in campeggio parchè mi te soporto ma no so mia i altri!

Fanny                      - Si ma vedeto, se consideremo che la forza lavoro in Italia l’è de quasi 36 milioni de anime, comprese le casalinghe, poarete, vol dir che gh’e almanco 15 800.000 italiani che i dorme un’ora piasè degli altri.

Katy                         - Secondo mi te farè fadiga a trovarte el moroso.

Fanny                      - Dito? Però adesso consideremo el proverbio che dise “Chi dorme non piglia pesci”: la domanda è: quanti pesci?

Katy                         - Oh no!

Fanny                      - Allora, ogni ora in Italia se pesca quasi 870 q.li de pesce! Quindi, ogni italiano che dorme un’ora in più non prende, dunque fame pensar…, ecco, non prende 5,5 grammi di pesce.

Dito che se ghe domandemo, i ne lasa dormir un’ora de più in campeggio?

Katy                         - Se te ghe la meti so così no gh’è dubbio, secondo mi i lasa che te dorme fin a mezzogiorno!

Fanny                      - Te si ‘n’amica

                                 - Ah, el seto che gh’è su anca el rap?

Katy                         - Chi Michy? Sognante è il mio migliore amico…..

Fanny                      - I ma dito che el sa meso con la Sofy…

Katy                         - Con chi? Lo odio! È un fetente! Non parlar mai più de lu fin che ghe son mi presente, capio? verme schifoso!

Fanny                      - Ma e……..

Katy                         - Ela  l’è sema e la ghe casca come ‘na oca, l’è lù che el fa el cascamorto, capiseto, ela le sema…. Solo sema…. Se ghe meto le mane adosso la copo!

Escono chiacchierando

I personaggi del CdA rientrano e cominciano ad appoggiare materiali su materiali sul palcoscenico (sacchi, aste, pentole, scatole, ecc.) il tutto avviene con il sootofondo di una motivo che accompagna lo svolgersi della scena.

Flavio porta un grosso orsetto di peluche. Non appena la musica si abbassa.

Rocco                       - Saelo chel li?

Flavio                       - ‘Na scatola de cerini!

Rocco                       - Sa elo?

Flavio                       - El vedeto mia sa l’è? Un orso l’è, come ci me ‘ntendo mi!

Rocco                       - Va va va portalo via va là, prima che te fassa vedar sa succede quando i orsi i se incaza.

Flavio                       - Riportandolo fuori e poi rientrando subito

                                 - Va ben, va ben.

Riprende un breve stacco musicale, mentre i personaggi continuano a lavorare, appena cala il volume della musica.

Flavio                       - Rivolto a Alfio            -

Be?

Alfio                         - In risposta a Flavio    -

Be?

Albino                      - Par mi manca qualcosa!

Rocco                       - Speta, fame controlar: le tende i è qua, va ben, el tendon eccolo la’, va ben, le pignate e i so quercioli, bon , la spesa la portemo su doman, sa manca?

Jole                          - Teto ricordà de ordinar le seole?

Rocco                       - Si, si! Tasi adesso.

Jole                          - E i fasoi?

Rocco                       - Ufaaa, laseme star che son drio che controllo che ghe sia tuto.

Jole                          - E i codeghini?

Rocco                       - Tiremela via, feme ‘na carità, prima che ciapa el mestolo e comincia a vedar se el funziona.

Jole                          - ridendo           -

Mal che la vaga l’è in garanzia, no?

Rocco                       - Ma tasi! Dunque, i picheti i ghè, eccoli lì. Bicieri cuciari e pironi eccoli là, i materassini i è sa su,  le brandine.. i teli de nylon… sa manca ostrega….

Albino                      - Avio ciamà el camion?

Rocco                       - El camion? Arda che te dovee ciamarlo ti el camion!

Albino                      - Mi? Ma mi pensaa che te lo ciamessi ti!

Rocco                       - Ma se t’ho dito che g’avea da portar me suocera a far ‘na visita!

Albino                      - Sa vuto che ghe ne sapia mi de to suocera, ela colpa mia se to suocera la g’avea da farse ‘na visita?

Al suono tipico della tromba di un camion entra un camion alla cui guida è seduto Walter.

Rocco                       - Bruto lazaron de un lazaron che no te si altro! Se te me vegne darente te dao un tirami su che te faso volar piasè in alto dei musi!

Flavio                       - Parchè adesso i musi voleli anca?

Rocco                       - Par adesso no gnancora, ma te vedarè fra qualche anno se no i vola … i vola si…

Albino                      - Ma non se pol gnanca scherzar?

Rocco                       - Se no te l’avesse ciamà t’avaria fatto portar su tutto a spalle!

Alfio                         - Dai taca a caricar.

La musica di accompagnamento aumenta di volume e i cinque si mettono a caricare il camion.

Insieme                    - A soggetto       - Ciapa            - Tira   - Tira   - alza   - mola  - damelo

Fintanto che stanno lavorando, il solito ragazzo mette dentro la testa una prima volta per qualche secondo, la ritrae un attimo ma poi riappare quasi subito dal medesimo angolo.

Walter                     - Eh ti!

Richy                       - Mi?

Walter                     - Si tì! Sa feto lì con le mane in man?

Richy                       - Entrando piano piano            - Chi mi? No  be no gnente.. passaa de qua per caso e me parea che ghe fuse del movimento…..

Walter                     - Be qua no volemo vedar gente che sta con le mane in man senza far gnente, se te vol star chi date da far anca ti! Ciapà su e va in magazin a tor la prolunga!

Il ragazzo parte di corsa

Albino                      - Si a là! Ci sà sa la capio?

Walter                     - Se no l’à capio ghe ‘nsegnemo.

Insieme                    - A soggetto fintanto che non rientra il ragazzo portando del filo elettrico

Ciapa                        - tira       - meti   - alza   - passa

Richy                       - Porgendo il filo a Walter        -

Eccola!

Walter                     - Sa vuto che de fasa mi de questa?

Richy                       - Te me dito de ‘ndar a tor la prolunga e saela questa?

Walter                     - Prendendola

Questa? ‘na prolunga l’è!

Il ragazzo rimane come interdetto

Flavio                       - Dai dai dai, va a torghe ‘na prolunga come se deve, fame ‘na carità, prima che vegna so l’ira de Dio!

Il ragazzo torna in magazzino sempre di corsa

Insieme                    - A soggetto       - Alza  - Tira   - Ciapa

Il ragazzo rientra contento con una corda in mano

Eccola!

Flavio                       - Saela questa?

Richy                       - Titubante

La prolunga.

Flavio                       - Mama quanta strada che te gh’è da far fiol, Alfio, insegneghe ti sa l’è la prolunga.

Alfio                         - e il ragazzo escono verso il magazzino

Alfio                         - Vegni, vegni con mi che te faso vedar….

Insieme                    - A soggetto       - Alza - Tira   - Ciapa            - Metelo li

Il ragazzo rientra ridendo con una gomma per innaffiare l’orto

Ela questa la prolunga che te te ‘ntendee?

Walter                     - Palesemente scherzando

Te copo ti e anca quel’insemenio che ta portà in magazin.

Richy                       - L’ha dito Alfio che questa te pol infilarla drita nela damigiana!

vala mia ben?

Rocco                       - Va a tor el butiglion prima che el te stramencia.

Flavio - I zughi par i buteleti gh’ei?  -

Alfio                         - Entrando con il peluche

Te lo dito che el servea ostrega!

Con ti, far e desfar l’è sempre un laorar!

Albino                      - Guardì butei che se tachemo a bear no finemo più de caricar…..

Alfio                         - Sa eto dito?

Rocco                       - Bruta bestia che no te si altro, vegni a darme ‘na man che ghe demo ‘na rua de bote, vedemo se semo boni de farlo tasar, ‘na bona!

Albino                      - Viene scherzosamente sommerso dai compagni si alza la musica di accompagnamento, Albino sventola una bandiera bianca.

                                 - Aiuto, aiuto

Richy                       - Entrando con gioia e tenendo ben alto un bottiglione di vino

Ela questa la prolunga?

Fine primo atto.

Atto Secondo

Sullo sfondo le montagne e un paesaggio alpino, una tenda si apre in modo da costituire un passaggio dietro le quinte.

L’idea di una cucina da un lato, con lavatoi, fornelli, ecc. dall’altra l’idea di una cappella, con una campana, e di un cespuglio.

A disposizione, per essere utilizzati in qualsiasi momento, uno o due tavoli, delle panchine e l’immagine di un fuoco.

Rocco                       - Entra dal lato delle cucine, sbadiglia, allunga i muscoli come chi si è appena alzato e indossa un grembiule da cucina; sistema qualche pentola e si avvicina alla tenda.

Sveglia……. Sveglia……

Nessuna risposta

Rocco                       - Torna in cucina, sistema ancora qualche arnese (mescolo, pentole, ecc), accende il fuoco sotto un fornello e torna verso la tenda (con un po’ più di enfasi)

Sveia butei che l’è ora! fora dai sacchi a pelo, forza!…….. o volio che ve buta so la tenda!?

Nessuna risposta

Rocco                       - Rientra in cucina, svolge ancora qualche lavoretto guardando, di tanto in tanto, la tenda da dove non proviene segno di vita; a un certo punto, deciso, prende due coperchi e va verso la tenda.

                                 - Come fra sé e sé: Raza de lavativi e magnaschei a tradimento, adesso ghe penso mi!”

Sbattendo i coperchi - E alora vegnio fora si o no?

Nessuna risposta, in compenso si sentono dei cani abbaiare

Alfio                         - Uscendo da dietro la cucina. Con aria assonnata e pure lui stiracchiando i muscoli.

Arda che così te tire so el paese!

Rocco                       - E alora? Dighe che i se sveia anca lori che l’è tardi.. e gh’è un saco de robe da far! Come fra se e sé Lavativi….

                                 - Fa l’atto di ribattere i coperchi ma viene fermato da Alfio

Alfio                         - Fermo ostrega, t’è mia bastà che l’altro giorno el sindaco l’abià ciamà quei de la protezione civile?

Rocco                       - Che el ciama quei che el vol lu, basta che i me le tira fora da lì!

Alfio                         - Parchè gh’eto pressia?

Rocco                       - Gh’è la colazion pronta, che vien freda, e ne toca scaldarghela de noo… e po’, ancò l’è el giorno de la caminada, se te te alze ale 10 ‘ndo vuto andar!?

Flavio                       - Entrando anche lui da dietro la cucina

                                 - Sa ghè ostrega, sa succede? Sa gh’è da far tutto sto casin?

Rocco                       - I è le 6 e un quarto e i è ancora tutti in leto! G’hai mia oia de andar a far la caminada ancò? Bastaa che i le disesse e staseene en leto n’ora de più anca noialtri!

                                 - Fa per battere un altro colpo con i coperchi.

Flavio                       - Fermo! Fame ‘na carità, così te sveie anca el boia da cani…..

Ascolta, ghe penso mi! Ti però no rabiarte……. Se i te domanda qualcosa fa finta de no saverghene gnente.

                                 - Si avvia verso la cucina.

Rocco                       - Sa gh’eto in mente de far, sentemo?

Flavio                       - Ciamo Walter, el ghe pensa lu.

Rivolgendosi a un punto indefinito dietro la cucina chiama Walter: Walter! Vegni che te pol essarne utile!

Poi, rivolto ai presenti No l’è sta bon de dormir tuta note dal mal de stomego! Adesso te faso vedar come se fa a rendar utile anca quel che chialtri i buta ia!

Chiamando Walter Vegneto si o no!

Rocco                       - Fa quel che te vol, basta che i salta fora dal leto.

Walter                     - Apparendo assonnato e spettinato.

                                 - Sagh’è, sa succede, ci elo che me serca a ‘ste ore de la note?

Gh’io mia ‘na limonata calda?

Flavio                       - Rivolto a Walter        - Eh, a che i è ancora en leto

Walter                     - Animandosi un pochino

Ci ei quei?

Flavio                       - Indica la tenda guardandola

Walter                     - Illuminandosi

                                 - Ghe penso mi..

Si avvicina alla tenda, alza la cerniera, inserisce il posteriore e lancia una sonora puffa.

                                 - Adesso sto meio….

Al grido di                - (a soggetto) Si salvi chi può, - spostati,        - aiuto, la guerra chimica

Katy, Fanny, Michy e Richy escono dalla tenda come dopo essere stati investiti da un odore nauseante (chi si tiene il naso, chi esce in apnea, ecc. ) e si spargono per il campeggio facendo ampi gesti per migliorare la ventilazione.

Flavio                       - A mano a mano che escono

Sveia, sveia! Forza! Correre, correre…. op op op….su le gambe, su le gambe

Rocco, porta la colazion che i è tutti svei!

Walter e Alfio sistemano il tavolo per la colazione prendendolo da dove si trova  e portandolo in posizione, Rocco prepara per la colazione.

Tutti                         - Appena ripresisi, tornando a respirare normale a soggetto  -

La colazion, la colazion ela pronta?

Flavio                       - Volio la colazion? Bene qua tutti! Avanti! Prima però se femo ‘na corseta par sgranchirse le gambe.

Tutti                         - A soggetto       - Oh nooo, ancora ginnastica!

Michy                      - T’è mia bastà, de averne mandà a la malga a tor el formaio?

Rocco                       - Arda che l’è sta l’altro giorno, sio ancora strachi da l’altro giorno? E po quante storie par 400 metri de dislivello……

Michy                      - El dislivello no el sarea sta gnente se no avessimo sbaglià monte!

                                 - Su da questo, so da quel’altro e su ‘naltra olta!

Rocco                       - Quando ve seri acorti de aver sbaglià monte podei tornar indrio.

Richy                       - Senza formaio? Conosendote emo preferio così!

Flavio                       - Sistemandoli in semicerchio con lui al centro

Avanti, avanti! In cerchio adesso forza su butei che me parì moli stamattina!

In cerchio in cerchio! Dai coi i esercizi par la respirazion…

Michy                      - Ve prego, butei….. me vien l’asma!

Richy                       - Ma doveene vegnar in campeggio proprio con un animatore che ha fato l’ISEF?

Rocco                       - Che intanto era tornato in cucina

Avio voluo star in leto fin adesso? E adesso fin che se riscalda de noo el latte, se fa ginastica.

Katy                         - Come se ciamaelo quel film ‘ndo gh’era quei du sentè comodi davanti a un cappuccino e ‘na brioches?

Michy                      - Colazione da Tiffany.

Flavio                       - Ecco questa invese l’è la colazione (calcando il tono) in piedi da Tiffany!

                                 - Forza… forza…. Respirare…. Respirare…

Rocco                       - Portando la pentola con il latte in tavola

                                 - Dai che l’è pronto, fali vegnar a taola

Tutti                         - Smettono di fare ginnastica e si accomodano per far colazione

Michy                      - L’era ora!

Katy                         - Almanco gh’ela la Nutella?

Flavio                       - Dai dai, no vorì mia far sagra tutti i giorni!

Richy                       - Te parli ben ti, parchè te gh’è la prolunga!

Flavio                       - Nutella o no, magnemo en pressia che dopo gh’emo da farse la doccia e prepararse el zaino par la caminada.

Fin che tutti stanno mangiando

Fanny                      - Lo savei che la probabilità che un italiano el sia ‘na s’cianta graseto i è 1 su 3? E che el sia obeso 1 su 11?

Michy                      - Te parea che no la tachesse!

Fanny                      - El savei che quasi l’80 per cento degli obesi no i fa nessuna dieta?

Richy                       - Fanny ascolta …te si ‘na cara butela   simpatica, intelligente,…. un tesoro de amica…... ma no me ne frega niente!

Fanny                      - Fa una smorfia a Richy e poi continua

                                 - Sa gh’è da magnar ancò?

Flavio                       - Paneti!

Fanny                      - Mi voria magnar pesce, parchè no avio mai fato ‘na olta de pesce?

Michy                      - Si eco, speta che ciapo su el peschereccio a vao a tortelo fresco….

Fanny                      - Lo savei che almanco ‘na olta su do quando magnemo pesce l’è de quel fresco? Che el sia pesce in scatola invece gh’è ‘na probabilità su 5!

                                 - Me bastarea anca del tonno o el sgombro! L’è tanto che no lo magnemo…..

                                 - Se ‘ndemo avanti così sbasemo la media!

Rocco                       - Dalla cucina

                                 - Ma a mi, in compenso, me se alza l’idrolitina! Ciaro no?

                                 - Avio mangià abbastanza!?

Michy                      - Se te ghe ciame mangiar a ‘ste condizioni, co sta mata che seita a dar i numeri!

Richy                       - A momenti me vegnea su anca quel che ho magnà tri giorni fa.

Flavio                       - Be alora adesso, par punision de averla lasà dir senza esar sta boni de interromperla… Inno del campo!

Tutti                         - A soggetto       - Oh noo ancora……

Flavio                       - Forza con l’inno della settimana!

Insieme                    - A soggetto       - Me oppongo, protesto….

Fanny                      - Mi appello alla convenzione di Ginevra per i diritti del campeggiatore. L’articolo 77 comma 47…….

Flavio                       - Vuto Tasar ‘na bona olta! E pedala che se no doman te salte la colazion!

Sio pronti? Bon, avanti.

Tutti insieme           - Laurenzia cara Laurenzia mia quando saremo di nuovo insiem il lunedì! Ah se fusse già lunedì e fossi con la mia Laurenzia, Laurezia mia.

La filastrocca si ripete uguale cambiando il nome del giorno della settimana e piegando le ginocchia ogni volta che viene pronunciato il nome Laurenzia.

Arrivati al venerdì, Rocco si avvicina non visto al gruppo con i coperchi in mano. A un certo punto:

Rocco                       - Batte un colpo con i coperchi.

Insieme                    - A soggetto       - Sa feto, sito mato, sito imbriago de matina presto?

Rocco                       - M’era restà un colpo in canna e no so sta bon de tegnerlo.

Insieme                    - A soggetto       - Ma va!

Flavio                       - Dai dai, che ormai dovaresi saverlo come l’è fato!

                                 - Forza, via a farse ‘na doccia e a cambiarse che dopo che da preparar i zaini

Tutti                         - Escono di corsa per cambiarsi e prendere lo zaino. Rientreranno uno alla volta alla spicciolata, appena sono pronti. Flavio esce e rientra con loro, li accompagnerà nella passeggiata.

In scena sono Rocco, Alfio e Walter, sistemano il tavolo, puliscono per terra, ecc.

Alfio                         - Rivolto a Rocco

Albino e la Jole n’do ei?

Walter                     - Ei ‘ncora en leto?

Rocco                       - I ò mandadi in paese a far un po’ de spesa, a tor el pan e la verdura par stasera… e i ò mandè anca in posta, a pagar ‘na boleta.

Alfio                         - Scherzando     -

Sa erela? La luce de casa tua?

Rocco                       - Te ghe metito anca ti adesso! Se la te sente la Jole la me ne fa su ‘na supa che no finise più! Fame ‘na carità, adesso che la petà li ela tacheto ti?

Alfio                         - Come mai te te fide a mandarli in paese insieme? Teto mia acorto che i è sempre drio che i cria?

Rocco                       - Quando i fa le robe ognuno par conto suo, ma se i è insieme i va d’acordo che i par du buteleti che i zuga.

Walter                     - Lu el gh’è le conta almanco tre olte quel che l’è e ela la fa finta de credarghe.

Alfio                         - Sarà, a mi me par che i sia sempre drio che i cria.

Rocco                       - E lasa che i cria, lù, quando el va a far spesa el g’à le mane sbuse, ela invese la sta ‘tenta anca a la lira, staolta o i cria del tuto o magnemo el giusto.

Walter                     - A la fine i sa sempre mesi d’acordo.

I tre possono proseguire a soggetto (parlando del tempo, dei lavori da fare, delle attrezzature del campeggio o di qualsiasi altra cosa) fintanto che non rientrano, alla spicciolata, i ragazzi; Michy entra per primo portando uno zaino e, appoggiandolo per terra, comincia a metterlo in ordine, subito dopo entra Katy con il suo zainetto e si mette vicino a Michy .

Michy ha uno zaino molto grosso, Katy uno zaino normale, Richy uno zaino molto piccolo e Fanny non ha zaino. Flavio ha il proprio zaino e un bastone da montagna ma è indipendente dagli altri.

Michy                      - Ti sa te porteto?

Katy                         - E be ‘ndemo in montagna bisogna vestirse come ‘na seola.

Michy                      - Si, come un ravano!

Katy                         - Maiete legere de soto e via via, maioni sempre più pesanti, fin a la giaca a vento.

Michy                      - Si, ma adesso gh’è un sol che brusa le piere… i maioni n’do i meteto?

Katy                         - Nello zaino no? Se no sa te servaresilo tuto sto po’ po’ de zaino.

Michy                      - Uscendo di corsa

Te gh’è reson! aspeta che vao a torme anche il mio, ti, intanto, se te vol metar el to maion dentro nel mio, el dovarea starghe senza problemi.

Katy                         - Grazie

Katy                         - Si china per sistemare il suo maglione nello zaino di Michy.

Entra Richy con uno zainetto molto piccolo e un paio di scarponi in mano.

‘Scolta, mi parto con le scarpe da tennis, i scarponi semai, me li meto dopo, quando comincia la salita.

Katy                         - Indifferente

Va ben.

Richy                       - Podaresito mia tegnermeli ti che te gh’è el zaino più grosso?

Katy                         - Arda, tacheli a quel de Michy: el gh’è la più grosso del mio.

Ricky                       - Grazie.

Katy                         - De cosa? El zaino l’è de Michy…..

Entra Fanny, è senza lo zaino, rivolgendosi a Richy

                                 - G’ò ‘nprestà el zaino a me fradel; me deto ‘na man par piaser?

Richy                       - Volentieri, sa gh’enti da far?

Fanny                      - Proeto vedar se ghe sta anca queste?

Katy, Fanny e Richy si chinano e mettono la loro roba nello zaino di Michy

A soggetto                - Speta metelo dentro senza che se roina la tua…..

Rientra Michy con una coperta e un maglione.

Ho pensà che se vien fredo forse l’è meio torse su anca ‘na quertina, no se sa mai - Vedendo il proprio zaino che si sta riempiendo        - De ciei i scarponi?

Richy                       - Uscendo

I è mei, la m’ha dito la Katy che podea tacarli lì…….’speta che son drio che me desmentego ‘na roba…..

Michy                      - Se la te l’ha dito ela,….. deme ‘na man, fe un piaser.

Katy e Fanny          - Volentieri.

Katy e Fanny  aiutano ad infilare nello zaino le cose portate da Michy.

Rientra Richy con un paio di borracce.

Ho visto che el to zaino el g’ha i ganci de fora, ghe stale queste tachè ia?

Michy                      - Ma……

Richy                       - Attaccando le borracce allo zaino di Michy

‘Nde una gh’è acqua, du litri no se sa mai, ‘nde che l’altra gh’è el te!

Michy                      - Come sconsolato

Ah be, alora…….

Richy                       - La ciocolata me la meto ‘n scarsela, no voria mia averghene de bisogno, semai te me la domandi.

Michy                      - Si paron, grazie paron….

Flavio                       - Entrando con lo zaino in spalla e un sacco con le provviste in mano

Gh’è nessuno che g’à uno zaino come se deve?

Tutti insieme           - Indicando Michy        - Lu!

Flavio                       - Rivolto a Michy e passandogli il sacchetto che tiene in mano.

Bon! Meti dentro anca questo, gh’è dentro perseghi, banane e un molon, no se sa mai; sta ‘tento che no i se schissa.

Michy                      - Si paron.

Rocco                       - Venendo a vedere se è tutto a posto e portando una piccozza e un badile da campo

Bon, ghe stai? Se gh’è ancora posto tolive su anca questi che no se sa mai. (Lega gli attrezzi allo zaino di Michy)

Michy                      - Facendo un inchino deferente

Paron, son chi par servirla……

Rocco                       - Aiutando Michy a indossare lo zaino

Ecco brao, ciapa, metetelo ben che no ‘l te casca….  via adesso, via che se no vien tardi.

Tutti                         - Partono allegri, salutando e cantando “La Valsugana”, Michy fa un giro del palco barcollando anche dopo che gli altri sono usciti e poi li segue.

Michy                      - Spetime!

Rocco                       - Allungandogli un bottiglione che Michy prende in mano

Daghe drio anca la prolunga che no se sa mai.

Gridando                  - E lasì a casa i cellulari!

Flavio                       - Da fuori

                                 - Vuto capirlo che i cellulari vint’anni fa no i gh’era mia?

Rocco                       - Be, laseli a casa lo stesso!

Il gruppo si allontana cantando, Rocco, Alfio e Walter rimangono in scena, poi arrivano Jole e Albino. Insieme si mettono a preparare per il pranzo, chi cucina chi prepara la tavola, chi pulisce, ecc.

Rocco                       - Bon, i è partii.

Alfio                         - Quando i torna i g’avarà ‘na fame da lupi.

Rocco                       - Niente paura, noialtri preparemo come al solito; semmai, i magnarà pan e Nutella e doman ghe ne compremo dell’altra.

                                 - Vedendo rientrare Jole e Albino

                                 - Oh eccoli! Dove sio stadi tuto sto tempo?

Jole                          - A svaligiar i panifici della valle!

                                 - Semo n’de ‘na quindesina e l’à voluo comprar 10 chili de pan!

Rocco                       - 10 chili?

Albino                      - Ho pensà che i bueti i ‘ndasea a far ‘na caminada e che quando i tornarà i g’avarà fame, e che magari stasera vegnea su anca el parroco.

Rocco                       - Ho capio, sacra mestola! Ma qua ghe n’è par un reggimento!

Alfio                         - Va ben va ben, no rabiarte, semmai el metemo in forno e sparemo de torlo doman mattina.

Fin che no gh’è nessuno in giro mi e Walter n’demo a netar le doccie Escono

Rocco                       - Va ben.

Rivolto a Jole e Albino Avio fato colasion voialtri?

Insieme                    - A soggetto       - Si, si tutto a posto grazie.

Rocco                       - Bon! Alora deme ‘na man che preparemo par quando i torna.

Jole                          - Sa ghe preparemo?

Rocco                       - Riso coi funghi.

Albino                      - E de secondo?

Rocco                       - Ovi.

Albino                      - Ovi?

Rocco                       - Ovi, parchè va mia ben?

Albino                      - Si si, par carità……. com’ei i ovi?

Rocco                       - Come al solito i è! Come vuto chi sia?

Tondi, grandi così…. con la sgussa …..come vuto chi sia!

Albino                      - Si, si… ò capio… ò capio…..

Jole                          - Ma come ghi femo?

Rocco                       - Come ghi femo, come ghi femo! Maria che petulante!

In fritaia ghi femo, con le seole! Così doman mattina i se sveia da soli!

Da un lato del teatro, fra il pubblico, entra cantando il gruppo che è partito per la passeggiata e passa in mezzo alla gente, davanti sempre pimpanti e allegri e dietro Michy che continua a barcollare; Richy porta Fanny sulle spalle.

Il gruppo esce da un’altra uscita del teatro.

Jole                          - Quando sono usciti

Solo ovi?

Rocco                       - Te l’ho dito ostrega! Riso con i funghi e ovi in fritaia, e se no ghe n’è ‘bastanza, i magnarà ‘na feta de crostata.

Albino                      - Ghe meteto anca el peperoncino nel riso?

Rocco                       - Sicuro! Bisogna che el sia ‘n pel picantin.

Jole                          - Ma el peperoncino no l’è afrodisiaco?

Rocco                       - E secondo ti, se l’era afrodisiaco che ne vanzaa anca par lori?

Rivolto a Albino       - Dai metete a taiar i funghi va la, che mi curo le seole

Albino                      - Tagliando i funghi fischia un motivetto alpino, ogni tanto il fischio si abbassa ed interviene Rocco

Rocco                       - Tagliando le cipolle

Quando son in cusina che faso sti laori me vien da pensar…..

Albino                      - Fischia

Rocco                       - Me vien da pensar a quando che sera buteleto mi che ‘ste robe no le gh’era….

Albino                      - Già      - riprende a fischiare

Rocco                       - E penso a quei che i è tanto poarini de servel da no voler vegnar su, se i savesse sa i se perde!

Albino                      - Già      - riprende a fischiare

Rocco                       - E penso anca a quanto el g’à da tribular el nostro paroco che el g’à la canonica che ghe casca so e che ghe pioe dentro da tute le parti…..

Jole                          - Be… va ben…. Però, insoma, no l’è ‘l caso che te te fase vegnar tute ste malinconie.

Rocco                       - Piangendo      - Ma che malinconie! Quando taio le seole, visto che bisogna che piansa, almeno che piansa par qualcosa!

Albino                      - I funghi n’do ei?

Rocco                       - Riprendendosi

Li dentro, (indica un sacchetto) guarda che no i sia n’de de mal.

Albino                      - Mentre guarda dentro il contenitore che gli ha indicato Rocco.

No par essar ‘na pittima ….Ma da ‘ndo vienli sti funghi?

Rocco                       - Sito sempre el solito anca in montagna si?

I’ò catè su mi, ieri, dopo che à petà lì de pioar.

Albino                      - Con la testa dentro il sacchetto dei funghi

Ma ti te ne ‘ntendeto de funghi?  Secondo mi……

Rocco                       - Uffa! Secondo ti gh’è sempre qualcosa che no va!

Albino                      - No no, no l’è mia par gnente (tirando fuori un’amanita) ma sto qua sito sicuro che el sia bon?

Rocco                       - Senza guardare Se no te te fide tiralo in parte.

Albino                      - No l’è par no fidarme, ma me par che i sia tuti stessi chi dentro!

Rocco                       - Fame vedar!

Ah orpo! Quando son  andado a farli controlar so, alla forestale, g’ò da esarme confuso e averghe lasà so el saccheto sbaglià! Be be, se no te te fide…..

Jole                          - No l’è che no se fidemo, l’è che qua gh’è da ‘nvelenar la Val d’Adige fin a Legnago.

Albino                      - Scolteme mi Rocco, stasera ghe preparemo un bel risoto col tastasal!

No g’ò la più pallida idea de quel che pol aver mangià el porco, ma sempre meio che farse portar via da Cacciatori!

Rientra il gruppo che è andato a fare la passeggiata.

Quando ritornano, Michy rientra per primo, con un bastone da montagna in mano e pimpante e fresco come una rosa, seguito da Flavio e da tutti gli altri che invece entrano sconvolti, Katy porta lo zaino che prima veniva portato da Michy e Richy porta a spalle Fanny.

Flavio                       - ‘Ndemo ‘ndemo, forza!

Tutti                         - A soggetto chi accasciandosi, chi sedendosi

Eccoci, ci siamo, era ora!

Flavio                       - Be? Per venti chilometri de mulattiera e un dislivello di 1800 metri…. me par che ste esagerando!

Richy                       - Come una minaccia

Speta che me torna le forze……

Flavio                       - Animo! Animo!

Rocco                       - Cosa è successo?

Flavio                       - ‘Na manega de pappamolle, se no fuse per Michy che el g’à un po’ de allenamento, che sarea da vergognarse!

Rocco                       - Sio arivadi in sima, almanco?

Flavio                       - Si, a forza de dai ghe l’emo fata!

                                 - L’è gran belo lassù, te vedee fin all’Adamello!

Rocco                       - Con ‘na giornada del genere……..

Richy                       - Solo che emo dovuo scapar via in presia.

Rocco                       - Parchè?

Flavio                       - Indicando Fanny       - La vedeto sta qua!?, Serene sentè so nel rifugio che magniaene tranquilli e sta qua la sa messa a farche l’analisi degli ingredienti dei canederli, e de quanti camerieri g’à da esarghe par posto taola, e del rapporto sedie taole e via andare, te se come la fa quando la se ghe mete…no?.

Rocco                       - E come ela finia?

Richy                       - I n’à parà fora dal rifugio!

Fanny                      - Però no i n’à gnanca fato pagar!

Flavio                       - I avarà pensà che ‘na disgrazia sola l’era abastanza! Te l’immagineto questa che ghe fa le pulci sul conto….

Rocco                       - Me parea impossibile! (rivolto a Michy) E lo zaino?

Michy                      - Indicando Katy e Richy         - I me la portà un poco lu e un poco ela.

Rocco                       - Be?

Michy                      - Semplice! Quando serene quasi a metà strada, prima che cominciasse la salita ‘ndo se rampega dal bon, g’ò fato ‘na scommessa.

Volio scometar, g’ò dito, che g’ò la lengua più longa de la vostra?

La me fortuna l’è sta che no i à mia capio subito, gh’era anca do done che figurate se in condizioni normali te le bate, Fanny po quando la se ghe mete…….

Quando l’è sta ora de misurarle, però, mi l’era sa do ore che portaa el zaino, el risultato ecolo qua! Ho vinto la scommessa! El zaino i à comincià a portarselo lori,…. zonteghe che i è so de alenamento…..

Richy                       - Rivolgendosi a Michy

Femo ‘na scommessa?

Michy                      - Veloce nel dare la risposta

E no caro mio, una al giorno basta e avanza!

Rocco                       - Su su animo animo che gh’è pronto in taola, ‘nde a farve ‘na docia dai! 

ti che te si fresco dame ‘na man a pareciar la taola.

Insieme                    - Uscendo,a soggetto

Ahi i piè, le visighe…. se rivo a metar zo el zaino te ste fresco che me lo rimetto…Mi con chel li no scometo più niente…

Michy                      - Quanti piatti?

Insieme                    - Albino            - 1        - Jole   - 2

Michy                      - Ve despiase se taco la radio fin che ve metì d’acordo?

Rocco                       - Figurate, meti pure quei che te vol ti, tanto ‘sti qua i va d’accordo come el can e el gato!

Fin che Michy prepara la tavola Rocco torna in cucina, Albino dà una mano a Michy e Jole esce con una scusa (“Vao a cambiarme e a ciamar chi altri du”)

Canti di montagna

Sempre con la musica in sottofondo, dopo qualche minuto (non appena la tavola è stata apparecchiata, Rocco suona una campana gridando “Pronto  Pronto!”

A mano a mano rientrano tutti, si siedono a tavola e iniziano a bere e a parlare sottovoce a soggetto (la musica copre il loro brusio). Rocco pone una pentola sulla tavola dalla quale tutti si servono.

Tutti                         - Si alzano, si servono e si risiedono (a soggetto)

Prima mi                   - cosa gh’è da cena       - bon el risotto

Fanny                      - Se sa de ci l’era el porco?

Poi tutti si risiedono e mangiano in silenzio, la musica sfuma.

Walter                     - Rivolto a Flavio

                                 - Stanchi?

Flavio                       - I è so de alenamento…

Alfio                         - Dove sio stadi?

Flavio                       - Ai laghetti.

Rocco                       - E par andar fin ai laghetti i sa ridotti così? No gh’è più la gioventù de ‘na olta!

Albino                      - Se fuse sta par mi…….

Jole                          - Lo savemo, te saresi andà ala miniera….

Albino                      - Com’eto fato a ‘ndoinarghe?

Jole                          - Te capirè! Basta che uno el diga qualcosa parchè ti te fasse el contrario.

Durante la scena che segue, Jole e Albino iniziano a discutere fra di loro sottovoce, Walter cerca di far da paciere Rocco e Alfio mangiano tranquilli, Michy e Katy si vede che se la intendono scambiandosi sorrisi e battutine.

Si sente un muggito

Flavio                       - Alzandosi

Porte’ pazienza (rispondendo al telefono) si? Ah sito ti!? Ciao dime dime,   no     - no ….qua gh’è bel tempo…….

Si sentono delle campane a festa

Fanny                      - Elo el mio?  (rispondendo al telefono) Si son mi, ci parla     - chi? Ah sei tu Clara……..

Si sente il suono della tromba di una corriera di montagna

Richy                       - Uffa, sempre fin che te si drio magnar (rispondendo al telefono) dime! Si son mi…

I tre iniziano a parlare a soggetto alzandosi e movendosi sul palcoscenico; ogni tanto si deve sentire un frase del tipo “scusa ma il segnale è coperto” “scusa ma sono in una zona in cui il telefono non prende” “ma per diana, ci sono delle interferenze” e via via che queste frasi vengono espresse, i personaggi devono prendere le posizioni più strane e teoricamente utili per ascoltare la telefonata: chi sale sopra una sedia, chi cerca di fare ponte con qualche oggetto metallico, chi si mette sotto il tavolo, ecc.

Il finale di scena lo governa Flavio che quando sente che entrambi gli altri personaggi salutano con ripetuti ciao interviene con un ciao più secco a chiudere la scena

Insieme                    - Ciao ciao ciao

Te ciamo mi, va ben va ben …. bon ….ciao

Tutti                         - Insieme           - Scu……….

                                 - (Dopo 1 secondo) Scusem………..

                                 - (Dopo 1 secondo) Scusème ma i’era i mei che i volea saver come staseene!

                                 - Breve pausa di altri due secondi e sempre tutti insieme

                                 - Adesso stacco, così no i me rompe più!

Rocco                       - Eto visto che i gh’è i telefonini? Da quando semo partii i ghe n’à inventà de trappole… l’è noialtri che semo sempre quei.

Avio finio adesso, de far casin?

Walter                     - De magnar Rocco, de magnar

Rocco                       - Bon se avi finio de magnar, adesso gh’è da lavar so!

Breve intervallo musicale dove tutti portano le posate e quanto utilizzato per la cena verso la cucina, durante questa scena, però:

Katy                         - Rivolta a Michy  psst  psssst

Michy                      - Sa gh’è?

Katy                         - Lasa star, vien via con mi.

Michy                      - ‘Ndoe?

Katy                         - Tasi, fa finta de gnente …. Moete però!

Michy                      - Vegno.

Escono

Gli altri intanto, hanno finito di portare le stoviglie in cucina e iniziano a lavarle.

Si forma come una catena dove l’uno passa i piatti e le stoviglie all’altro e ognuno compie un’operazione (il primo le passa a chi lava che le passa a chi risciacqua che le passa a chi le asciuga che le passa a chi le ripone, ecc. la catena si ripete durante tutta la scena).

Rocco e Flavio stanno in disparte a chiacchierare sotto voce          - Alfio pulisce i tavoli.

Albino                      - Da doman se magna con un piato solo!

Jole                          - Gnanca par sogno!

Albino                      - No l’è miga un ristorante questo!

Jole                          - E alora? No l’è gnanca un campeggio de piociosi!

Walter                     - A casa mia semo abituadi a magnar ‘nde un piato solo.

Jole                          - Problemi toi, mi la pastasuta con la pearà no saria mia bon de magnarla!

Fanny                      - Rivolta a Albino

Elo parchè doman te toca a ti che te vol magnar ‘nde un piato solo?

Albino                      - Parchè? Sa te par che sia drio a far adesso, zugar a briscola?

Walter                     - Vorà dir che doman magnaremo ‘nde i piati de plastica.

Jole                          - Si, brao! Che se vien un colpo de vento ne toca ‘ndar a catarli su fin ‘nde la malga. No no, se magna con questi e con du piati!

Albino                      - Vedeto mia che spreco de detersivo gh’è a magnar con du piati?

Jole                          - Alora vorà dir che el mio me lo lavo da sola, prima de magnar el secondo.

Richy                       - E se fessimo un piatto unico?

Jole                          - Te ghe metito anca ti adesso?

Ma se son qua che brontolo par magnar ‘nde du!

Richy                       - Ma sa eto capio? Un piato unico vol dir che el cogo el prepara da magnar de le robe che va ben sia come primo che come secondo.

Fanny                      - Giusto! Dovì saver che in Italia…..

Tutti                         - A soggetto       - Zitta, ferma, basta……

Walter                     - Comunque non sta gnanca a dirghelo al cogo che se el capise mal l’è bon de metarte minestron con le codeghe, brasole e patatine frite tutte ‘nde un piato e tuto nde ‘na olta!

Scene di disgusto di tutti i presenti

Jole                          - E se te te lamente el ghe mete anca el tirami su!

Richy                       - Ei finii i piati?

Albino                      - No.

Jole                          - Ma eto comincià coi piati?

Albino                      - Parchè, sa gh’è che no va?

Fanny                      - Da do ‘ndoeelo cominciar?

Jole                          - Alora te si un saugo! Prima se fa i pironi e i coltei, dopo se neta i bicieri e, en fondo, i piati, se no l’acqua la se onse subito e te lave la roba con l’acqua sporca.

Albino                      - Si ferma guarda l’’acqua, guarda il detersivo

Te l’ha mai dito nessuno che l’acqua se pol anca cambiarla?

Fanny                      - A casa mia se usa diverso!

Jole                          - Be alora va a magnar a casa tua!

Richy                       - Bisogna dirghe al circolo de comprar ‘na lavastoviglie.

Tutti                         - A soggetto       - Giusto brao vero

Walter                     - Ecco, brao! e con ‘na lavastoviglie seto ‘ndo la va a finir la poesia del campeggio?

Se no te ‘mpare a darte ‘na man ‘nde ste piccole cose…. e se te spete che vegna el terremoto per far qualcosa insieme agli altri no te farè mai gnente.

Pausa

Metivelo in mente fioi, se voli goderve veramente dovì tribular insieme, far fadiga, laorar, anca criar se serve, ma star insieme par arivar a uno scopo, se no no se arriva a niente…. e se no se ariva a niente no gh’è niente de cui goderse.

Jole intona “Soleado”; il ritornello della canzone viene ripetuto più volte cambiando la vocale con la quale viene cantato, drima con la lettera O, poi con la E, poi con la A (è molto divertente) e poi con la M.

Fin che il gruppo al lavabo canta Soleado, dall’altro lato del palcoscenico entrano Michy e Katy e si sistemano su una panchina come a guardare le stelle. Appena il gruppo al lavabo intona Soleado con la lettera M.

Michy                      - Ssst vieni!

Katy                         - Ma semo distanti.

Michy                      - Macchè distanti! Ecolo là el tendon, el vedeto?

Katy                         - Me par che el sia tanto lontan.

Michy                      - Te g’avarè mia paura era?

Katy                         - Un pochetin.

Michy                      - Dolcemente, con un rimprovero molto bonario

Ma gh’eto paura de mi? Te si sta ti a dirme de scapar ia… te g’avarè mia paura adesso?

Katy                         - Ma no…. Ma no….  SI!

Michy                      - Rilasete che stemo solo tranquilli un quarto d’ora, fin che i à finio de lavar i piati!

Pausa, entrambi siedono vicini in silenzio guardano il cielo sopra di loro; il gruppo al lavabo termina Solendo con la lettera M; appena terminato Solendo (la scena si deve svolgere in penombra, una leggera illuminazione avvolge Michy e Katy).

Michy                      - Come fingendosi un grande poeta

Guardo il cielo e cosa posso dir che non sia sa sta dito?

Cosa posso vedar che non sia sa sta visto? Cosa posso versar che non sia sa sta versado?

Katy                         - Be, anca se no te la meti in versi, fa stesso…

Michy                      - Te contenteto lo stesso?

Katy                         - Si, si. Fame na carità…..

Michy                      - Penso ai poeti, ai cantori del cielo stellato….

Penso ai menestrelli, ai suonatori di cetra…. agli artisti di ogni tempo… al blu dipinto di blu.

                                 - Breve pausa in cui si stringe un po’ a Katy

Vedo le astronavi, veloci, saettanti…… solcare le vie sconosciute del cielo.

Penso agli astronauti e guardo la luna lassù pallida e bianca come ci è à fatto quindese giorni de campeggio in montagna (Mette la mano sulla spalla di Katy che si ritrae un pochino, lui toglie la mano dalla spalla di Katy e indica un punto nel cielo) Ecco guarda, non la vedi? Eccone una!

Katy                         - Guarda che quello è un aereo!

Michy                      - Ahh è un aereo? Allora penso agli aeronauti e alle mille e mille canzoni cantate al cielo stellato, ai Beatles, ai Camaleonti, a Cochi e Renato…

E alle stelle cadenti….

(Katy si rilassa un pochino e si stringe a Michy)

Vedo le luminarie de la sagra e penso ai tuoi occhi smeraldo…..

(esagerando il tono) Ti prego no!

Non farmi pensare che lassù, proprio in questo momento, fin che semo qua mi e ti da soli, insieme,  brucia un’energia infinita…..l’energia di un universo che mette il suo fuoco dentro di noi…. Ghe penseto? Noialtri come le stelle, le stelle come noialtri….

Ah, se le stelle le podesse pensar …. Chissà sa le pensarea de noialtri?

Katy                         - E ti, penseto mia che se vedi tutte ste robe l’è parché i n’à fregà la tenda?

Michy                      - Ma va la ocheta, te me rovine tutta la poesia!

Avvicinandosi e mettendo il braccio intorno al collo di Katy indica quello di cui parla con la mano che corrisponde al braccio con cui ha l’ha abbracciata, Katy lascia fare.

Ecco vedi? La vedeto quella?

Quella l’è la stella polare, quella dei marinai che navigano nella dolce notte della vita….

Katy                         - Che bella, è tua?

Michy                      - Come sussurrando

No, di mio nonno…. quando andava a morose!

E quella è l’orsa maggiore e il grande carro….

Quella è Sirio la vedi? E quella è Venere.

Breve pausa, stringendo un po’ la ragazza

Quella invece è la costellazione del Toro e quella che vedi laggiù, quasi dove il cielo el se sposa a quel monte, quella è la Vergine…

Katy                         - Svincolandosi

Che rimane tale! Chiaro?

Michy                      - Come il brillare del tuo sguardo che el me fa vedar i slusini più dei fanai de ‘na Lamborghini.

Katy                         - Guarda caro che quelle che te vede là in fondo non i è mia stelle, i è le luci del tendon, penseto mia che sia ora de rientrar?

Luci.

Il tendone si anima, il tavolo viene spostato da un lato e tutti, tranne Jole, entrano per fare cerchio.

Jole è al centro della sala e sta imitando una spogliarellista.

Tutti coloro che sono seduti in cerchio cantano in coro e ritmano battendo le mani la classica canzone che accompagna gli spogliarelli.

Jole rimane sempre al centro della sala, senza avvicinarsi mai a nessuno; indossa una serie infinita di gonne, pantaloni, camicie e maglioni in modo che ogni volta che si toglie un capo di abbigliamento ve n’è un altro che lo sostituisce.

A turno, i personaggi intervengono con delle battute ogni volta che Jole si toglie un indumento.

Richy                       - Grande!

Alfio                         - Ma quanta roba g’ala n’torno!

Fanny                      - Sa ghe troveo de tanto divertente?

Richy                       - Te savesi…

Michy                      - Scometemo che la ghe n’à n’altra sotto?

                                 - Visto? Secondo mi l’è drio che la ne tol in giro.

Walter                     - I se finirà prima o dopo.

Flavio                       - Ci l’avarea mai dito, ‘nde un campeggio parrocchiale.

Dopo questa battuta Jole si toglie un ultimo indumento ed esce (sempre al ritmo della musica) per andare a rivestirsi e tornare dopo un minuto.

Fin che sta uscendo

Flavio                       - Dove veto?

Alfio                         - No ‘ndar via

Michy                      - Proprio quando cominciaa a affesionarme.

Katy                         - Ma come erelo el zugo? Mi no l’ò mia capio….

Walter                     - rivolto a Fanny

El feto ti adesso?

Flavio                       - Sito mato? Se la se ghe mete più che un numero la te ‘mpienise de numeri!

Rocco                       - Dai fioi, dai che zughemo a tombola, ci vien a zugar a tombola?

Tutti                         - A soggetto       - Si dai

Michy                      - Mi però, avaria proà anca con un’altra.

Katy                         - Dà uno schiaffo sul collo di Michy

Michy                      - Ahi!  Come se zuga a tombola?

Rocco                       - Tò, ciapa ‘na cartella, man a man che i ciama i numeri i se querta e quando te i è querti tutti te è fatto tombola.

Michy                      - Semplice.

Flavio                       - Se vinse con ambo, terno, quaterna e cinquina e dopo gh’è la tombola.

Michy                      - E se vien fora che se vinse in du?

Albino                      - Se divide.

Alfio                         - E no, se va avanti!

Albino                      - E mia massa! Se mi faso tombola insieme con un altro ne la divideremo no? o g’à da vinsar quel che fa tombola par terzo?

Alfio                         - Mi no so gnente queste i è le regole.

Rocco                       - Le regole! (rivolto a Albino) Ghe ‘neto sempre una, si? Dame qua le regole vedemo: dunque…”chi per primo copre tutti i numeri della cartella, risulta vincitore della Tombola. Punto.

“Nel caso che due o più giocatori realizzino contemporaneamente una di dette combinazioni, si dividerà la vincita relativa fra gli stessi”.

Albino                      - Visto? Se divide!

Alfio                         - E no! Speta, (prende le regole di mano a Rocco e legge il passo finale) senti sa gh’è scrito dopo.

“Per la cinquina e la tombola si applica la regola precedente oppure si prosegue il gioco sino a che tale combinazione non venga realizzata da un solo giocatore”.

Sentio? Se va avanti!

Rocco                       - Se questo l’è el modo de scrivar le regole….

Albino                      - Be noialtri dividemo!

Alfio                         - E no! Mi son el mazier e decido mi: se va avanti!

Flavio                       - Qua le question de un cavillo.

Walter                     - Si, de don Camillo!

Albino                      - E Peppone ‘ndo leto lasà?

Rocco                       - Dai taca a ciamar prima che ghe mola un sganason a tutti e du.

Alfio                         - 67

Albino                      - 77?

Alfio                         - 67

Albino                      - Te parea

Fanny                      - Vao par uno a ambo!

Katy                         - Par mi te pol ‘ndar ‘ndo te vol, basta che no te fase tombola.

Flavio e Walter non hanno preso cartelle e osservano il gioco dall’esterno, dopo il primo numero chiamato si staccano entrambi e si portano in un punto vuoto del palcoscenico dove si sistemano una panchina.

Fintanto che si svolge la scena che segue, il gruppo, al quale si unisce anche Jole che rientra dopo il finto spogliarello, continua a mimare il gioco della tombola.

Flavio                       - A mi ‘sti zughi no i me dise niente, i sa da vecio.

Walter                     - Anca par mi, mi me leso el giornal, g’ò ancora da lesarlo de ancò.

Flavio                       - Damene un toco anca a mi.

I due si mettono fianco a fianco e iniziano a sfogliare il giornale,

Dapprima Flavio inizia sorridendo e aumenta il riso fino a portarlo a un riso sguaiato a metà giornale quando poi inizia a diventare più serio e termina la lettura in un pianto a dirotto.

Il comportamento di Walter è speculare, tanto ride Flavio tanto piange Walter e viceversa.

Giunti all’ultima pagina, chiudono il giornale e lo ripongono insieme.

Flavio                       - Ciò butei, ve manca tanto a finir la partia?

Fanny                      - Mi vao sempre par uno!

Richy                       - E mi vao par du!

Walter                     - Dai, fa presto che ormai g’à da arivar anca el parroco, l’ha telefonà par dirne che el ghe tegnea a vegnar su qualche giorno anca con noialtri.

Rocco                       - Ormai el g’à da essar qua.

Parroco                   - Buona sera a tutti!

Rocco                       - El n’à sentio!

Tutti                         - A soggetto       - Buona sera , salve, ciao, benvenuto, ecc.

Rocco si stacca dalla tombola e, insieme a Flavio e Walter, accoglie il parroco.

Parroco                   - Elo così che se tribula in campeggio?

Fanny                      - El dovea esarghe quando aven lavà i piati par vedar come se laora…

Richy                       - Pareene ‘na lavastoviglie vero Rocco?

Rocco                       - Zuga li! No te vede che i ciama i numeri e ti te reste in drio?

Allontanandosi con il parroco           - I g’ha in mente che ghe compremo ‘na lavastoglie, i sta freschi, pasarà almanco 25 anni prima che se ghe ne parla.

Alfio                         - 38!

Richy                       - Ghe l’ò! Vao par 1 a tombola!

Rocco                       - Alo trovà traffico?

Parroco                   - Gnanca tanto, un po’ de colonna a Affi ma ‘na roba normale, la prossima volta voi provar a vegnar su par la statale…..

Flavio                       - Meio de no padre, le statali no i è più quele de ‘na olta!

Parroco                   - Le statali no, forse, ma i omeni i è sempre quei.

Walter                     - Alo magnà?

Parroco                   - Si, si grazie, son vegnuo par star qua in campeggio qualche giorno anca con voialtri, ho fato anca tutti i campi prima e me despiasea no esarghe a questo, e alora, appena ho poduo, son vignuo su.

Alfio                         - 31

Michy                      - Tombola!

Tutti                         - applaudono     - a soggetto     - bravo bene complimenti

Michy                      - Sa enti vinto?

Rocco                       - De lavar le scudele domamatina! Così te ‘mpare a imboscarte!

Rivolto al parroco    - Serene giusto drio prepararse par far un momento de preghiera, la diselo insieme con noialtri?

Parroco                   - Volentieri.

Rocco                       - Dai butei, ghe ne profitemo che gh’è qua anca el parroco par dir ‘na preghiera tutti insieme, prima de andar a dormir, vegnì! Dai, forza! Anca ti Jole, anca se te si ‘na peccatrice….

Parroco                   - Parchè, sa ala fato?

Flavio                       - El savese padre, cosa succede qua dentro quando no gh’è mia i preti….

Parroco                   - Tanto prima o dopo vegno a saverlo…

Jole                          - Meio dopo eh, oh butei me raccomando, che mi me piasaria vivarghe altri 150 anni n’de chel paese de bauchi!

Tutti                         - A soggetto, sistemandosi in semicerchio per recitare una preghiera.

Esagerata, adesso eh, quando el vegnarà a saverlo…..

Parroco                   - Non appena il gruppo si è sistemato

Be, mi ve ringrazio de l’acoglienza che m’avì fato, no gh’è altro come vedar face contente che te se in serena la vita.

                                 - Stasera, più che dir ‘na preghiera, voria scambiar do parole con voialtri.

Vedì butei,

Gh’è ci la vita religiosa la ‘ntende ‘nde modo e ci la ‘ntende ‘nde n’altro.

Albino                      - Noialtri padre gh’èmo solo ste tende chi, se el vol favorir…

Parroco                   - Gh’èto sempre da metarghe la peseta, si!

L’eremita par esempio el fa ‘na vita de contemplazion e de privazioni, qualche olta a contatto con la natura qualche altra olta no, ma par lu, la so vocazion l’è quela de star da solo, vivar semplicemente, contemplar e pregar Nostro Signor.

Adesso i eremiti i è rari ma gh’è ancora ci fa qualche periodo de eremitaggio e de silenzio, magari no i va più ne le grotte come i fasea ‘na olta, ma ve sicuro che ghe n’è ancora, piasè de quel che se pensa.

Le done, par esempio le pol far le suore, e qua gh’è ogni tipo de vocazion, da quele de claurusa che le se dedica alla preghiera par tuti qui che ghe n’à de bisogno, a quele che le va a far le infermiere nei ospedali o ne le missioni o quele che se dedica ai più poveri, …..

Gh’è i frati…….

E gh’è i curati e i preti come mi, che i cerca, par quel che i pol, de servir el Signor e de pregar stando a contatto con la gente ‘ndo i vive, soprattutto par far in modo che la gente no la se desmentega che esiste el Creator e che no l’è mia vera che semo qua par caso, come i vol farne intendar

E fra tutti, gh’è quei che la so vocazion l’è quela de laorar!

Laorar par mantegnar la famea, par sicurarghe un futuro ai buteleti, o anca laorar solo parchè i crede nel so laoro.

Quei che g’à un motivo par laorar, quei i laora sempre ben, no ghe no mai visto uno far dei danni

E come fareseli quei che prega tutto el giorno, quei che g’à da dedicarse ai altri, quei che g’à el compito de curar le anime, se no ghe fuse quei che laora par lori?… Volenti o nolenti i missionari, le suore…. noialtri preti, podemo far come sen boni quel che femo parchè gh’è gente che crede e che laora e che ne da ‘na man anca ne le cose pratiche. (Rivolto a Rocco) A proposito, stanote gh’è sta un temporal e è vignuo so ‘na brenta de acqua anca in camara mia.

Be insoma, mi son el vostro parroco da tanti anni e ormai avì imparà a conosarme e savì che no son bon de tegnerla tanto longa ….e alora ve digo solo che se l’è vera che cantando ben se prega do olte, laorando ben se prega tre olte

E laorando par i altri l’è come dir ‘na preghiera tutte le olte che quei che sa aiutè i passa ‘na bela giornata o un momento de serenità.

Grazie par tutte le preghiere che in tuti sti anni avì dito e continuarè a dir par la nostra comunità.

Tutti                         - Amen

Rocco                       - Visto che stasere l’è una de le ultime sere sa disio se fesimo un bel fogo?

Tutti                         - A soggetto       - Si      - Dai!   - Bello bello….

Si spostano i mobili ai lati del palcoscenico e si mettono le panchine a semicerchio, la figura di un fuoco centrale illumina la scena.

Jole                          - Dai che zughemo a quel zugo che bisogna ‘ndovinar i film….

Richy                       - Come se fa?

Jole                          - Semplice, mi te digo el titolo de un film ‘nde ‘na recia e ti bisogna che te ghe fase capire el titolo a chialtri senza parlar, solo facendo moti e gesti con le mani e col corpo; quel che indovina vien a far el mimo.

Insieme                    - A soggetto       - Si dai            -  proemo        -  chi comincia?

Jole                          - Richy, vegni comincia ti, dai!

Richy                       - Parchè mi?

Jole                          - Parchè te si el più simpatico! Senti (si avvicina all’orecchio di Richy e gli sussurra il nome di un film).

Richy                       - E come faso a farghe capir questo?

Jole                          - Proa, l’è lì el belo!

Richy                       - Si mette in posizione per iniziare

Dunque….

Albino                      - Qualcuno volò sul nido del cuculo.

Richy                       - Sbalordito       - Giusto!

Tutti                         - A soggetto       - Ma come eto fato, impossibile….te l’è sentia….

Albino                      - Semplice, quando la fa sto zugo la taca sempre col stesso film, ‘ndoinarghe l’è sta un zugo da buteleti.

Jole                          - Ah si! Adesso toca a ti però!

Albino                      - A mi? Oddio la vendetta de Belfagor!

Jole                          - Vegni vegni qua senti, vedemo se te si così brao da farghelo indovinar

                                 - Sussurra il titolo di un film all’orecchio di Albino

Albino                      - Mamma mia!

La scena è a soggetto, dopo ripetuti tentativi durante i quali Albino tenta di far indovinare agli altri il titolo del film con atti, versi, gesti, indicazioni, ecc. ecc. e corrispondenti risposte sbagliate, dopo qualche tentativo arriva la risposta giusta.

Michy                      - Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto!

Albino                      - Ormai distrutto           - Giusto!

Tutti                         - A soggetto       - Bravo bravissimo grande ci toca?

Rocco                       - Intervenendo a riportare la calma

E butei mi vò dito de far el falò, ma a un patto però!

Fanny                      - Cioè?

Rocco                       - Che quando se fa el fogo no se fa casin come al solito….

se se ferma, se sta atorno al fogo e se pensa….

se guarda el fogo e se pensa.

si allontana

Walter                     - Almanco quei che pol!

Una chitarra accompagna in sottofondo le persone che si raccolgono attorno al fuoco e che ora parlano sottovoce, il sottofondo di chitarra rimane fino alla fine.

Se la chitarra fosse dal vivo, tanto meglio!

Flavio                       - Doman se torna a casa.

Katy                         - Già!

Walter                     - Però, che ‘mpresia che è pasà sta settimana!

Katy                         - Già!

Richy                       - Saria belo se se podese star su altri 10 giorni….

Alfio                         - Rivolto a Katy che stava per dire “Già”!

Se te dise già n’altra olta te ciape un scopason!

Katy                         - Sono d’accordo!

Walter                     - Mi voria portarme a casa un rulin de fotografie da svilupar

Albino                      - Arda che adesso gh’è le foto digitali.

Walter                     - Adesso si ma alora no. E anca ben? Le foto digitali te pol sempre modificarle, cambiarghe i colori, far in modo de farse vegnar fora piasè soeni de quel che semo.

Anca ti, se te avese poduo far le foto digitali te g’avarese ancora tuti i to cavei, ghe credeto mia?

Invese, con queste no, con queste no se pol mia!

Se tien i negativi così come chi i è, senza possibilità de ritoccarli (mettendosi una mano sul cuore) quel che gh’è qua dentro no pol tocarlo nessuno!

Fanny                      - Mi invese, me portaria a casa ‘n picheto de ‘na tenda….quanti picheti gh’è ‘nde ‘na tenda, par voialtri?

Richy                       - Eccola che la taca!

Fanny                      - Epure dovaresi saverlo parchè i picheti i è importanti, piasè de quel che se podaria pensar! Qua i è solo dei picheti, e anca par ci no le conose i è solo dei picheti, ma par mi i è come dei pali de ferro che solea ‘na montagna.

E alora, quando me vegnarà le paturnie e me capitarà de star mal sul laoro o de criar coi colleghi, quando i me amici i me torà in giro e i me dirà che dao i numari, me tacarò a sto picheto che se l’è sta bon de tegnar su ‘na tenda quando pioea che Dio le mandaa e el vento el fasea volar via anca i querti de le case, volio che nol sia mi bon de tegnerme su mi?

Chitarra

Richy                       - Dentro ne le me scarpe gh’è la tera e i ciotoli de le montagne, l’acqua dei ruscelli, l’erba delle malghe.

Quando me le metarò a casa, me pararà de caminar in montagna e me pararà de sentirve brontolar come el vostro solito.

Alfio                         - Se ghe rieso ghe ciavo el mescolo de la cusina!

Flavio                       - Te sarì mia mato!

Se el te ciapa el te ghe mete ti in padella st’anno che vien!

Alfio                         - St’anno che vien ghe pensaremo! Dentro nel mescolo che l’odor de la cusina, la voce dei coghi che ne ziga drio parchè no vegnemo a magnar, la campana che ne ciama quando l’è ora de dir ‘na preghiera e gh’è tutto el tendon, i zughi i scherzi da prete, le barzellette che se contaene quando iera tuti in leto….

Katy                         - Tuto li dentro?

Alfio                         - E po, el pol sempre andarme ben anca par qualcuno che conoso! No se sa mai!

Michy                      - E mi ‘nvese…….

Jole                          - Ti tasi, che da quel che ne par de aver capio te te porti a casa ‘na morosa!

Chitarra

Voce maschile fuori campo -

Questa se volete,

È la vicenda ancora viva di un gruppo di amici

Che si sono conosciuti a poco a poco

Credendo in un progetto che non può essere scritto se non nei loro cuori.

Persone che prima ancora di essere amici sono uomini

Voce femminile fuori campo

E donne

Voce maschile fuori campo -

Si si va ben! uomini e donne

E quando un uomo e una donna vogliono il bene

non ci sono montagne che non possono essere scalate

non ci sono mari che non possono essere attraversati

non ci sono campeggi che non possono essere montati!

Voce femminile fuori campo           -

E ancora adesso, quando la luna fa capolino fra le nuvole della Val dei Mocheni  e si sporge a spiare i nostri anni, e le stelle spuntano dopo una pioggia che rinfresca e rinvigorisce gli animi

Voce maschile fuori campo -

Ancora adesso si sente in lontananza

La canzone che ha accompagnato tutte le generazioni della nostra storia

E che tante storie, anche più divertenti di quelle che vi abbiamo raccontato oggi,

Continuerà ad accompagnare.

Tutti si alzano e cantano una canzone di montagna.

Verso la fine della canzone, le parole della canzone vengono sussurrate e una voce copre la musica

Voce femminile fuori campo           -

Gh’èra ‘na olta un tendon

E soto el tendon ‘na taola

Con ‘nsima tante de che le idee e tante de chele ciacole….

E ‘na prolunga……..

Di nuovo, a sfumare, la canzone finale.

Sipario