Nell’isola della felicità

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L’isola di Nede

Nell’isola della felicità

di

Sergio Natali – Marcello Fantera – Mariano Marziali

Editoriale audiovisivi Paoline

Commedia musicale

Un’isola deserta sperduta in mezzo all’oceano, quattro naufraghi – due uomini e due donne -, un angelo ancora inesperto e un aspirante diavolo, un gruppo di strani animali parlanti e tanta musica travolgente: sono gli ingredienti principali di questa divertente commedia musicale sul tema esistenziale sempre di grande interesse della ricerca della felicità e della realizzazione personale!!!

PERSONAGGI:

Voce di Dio

Voce di S. Pietro

Lucifero

Ben Bel

Angelo

Scimmia

Un gruppo di animali (Pappagallo, Gabbiano, Granchio)

I naufraghi (Maria, il Capitano, Nora, lo Scienziato)

Un gruppo di ballerine e ballerini.

SCENOGRAFIA:

L’ambientazione è esotica, la scena è unica e rappresenta lo scorcio di un isolotto in mezzo all'oceano: palme, spiaggia, mare all'orizzonte.

SCENA 1

(Buio. Il dialogo che segue è tra Dio e San Pietro, rappresentati da due luci: una più grande - Dio - e una più piccola.   Si sentono solo le voci fuori scena).

Dio:                Pietro, vieni qui.

San Pietro:   Eccomi, Signore.

Dio:                Sono secoli che osservo la razza umana, e nel passato, nel presente e nel futuro non riesco a scorgere nulla dei miei insegnamenti. Avevo dato loro un giardino in cui vivere, e guarda tu stesso come lo hanno ridotto: una planetaria discarica.  Avevo dato loro l'amore, e lo hanno cancellato con le armi.  Pietro, non sono degni dei miei doni!  Ho deciso... toglierò loro quello che ormai non sono più degni di ascoltare: la musica dell'anima.

San Pietro:   Ma senza i tuoi accordi perderanno tutto, anche la speranza! Signore… diamo loro ancora una possibilità!

Dio:                E sia. Darò un'altra opportunità. Vedi quel transatlantico, Pietro? Ci sono tanti miei figli, figli che non ricordano più il loro padre, la loro casa. Li metterò alla prova per una settimana in un nuovo paradiso terrestre, un'isoletta in mezzo al mare.

San Pietro:   Un'isoletta? Ma non staranno un po' strettini?

Dio:                Quattro di loro saranno più che sufficienti: il capitano, la cantante, lo scienziato e la sua giovane assistente.  Due uomini e due donne. Vedremo se sapranno ascoltare una nuova musica dell'anima. Pietro, chiama il compositore, quello che èarrivato ieri, e spiegagli quello che deve fare.

(Piccolo stacco musicale. Si accende un fascio di luce che illumina Angelo, che si rivolge sempre verso l'alto rispondendo alla voce di San Pietro. Le altre due luci nel frattempo si dileguano).

Angelo:         Eh? Una settimana?! Ma se non sono bastati duemila anni per rendere l'uomo migliore, come posso farmi ascoltare io, se neanche quando ero in vita sentivano la mia musica?

San Pietro: Tutti, qui, prima di avere le ali, hanno compiuto una grande opera di bene.

Angelo:         Si, ho capito... ma perché proprio io per questa missione? Sono nuovo di qui!

San Pietro:   Lo capirai. Vedi, quell' IO è cosi ..terreno, cosi ..umano, che sei il più indicato a parlare con loro. Servirà.anche a te per capire.

Angelo:         Ma cosa? Cosa devo capire?

San Pietro:   Che c’è qualcosa di più dell’ "io" e del "tu"! Capirai, capirai...

Angelo:         Se lo dici tu... (Portandosi la mano alla bocca) Oh…, come devo dire?

San Pietro:   Ilproblema non è dire, ma sentire. Sentire ciò che loro sentono e far loro sentire quello che non sentono e...

Angelo:         (Tra sé, ma a voce alta)   lo non mi sento niente bene.

San Pietro:   Hai detto qualcosa? (Angelo fa segno di no con la testa) Dunque, riassumiamo: avrai sette giorni per far ascoltare ai quattro prescelti la musica, la musica della loro anima.

Angelo:         Sette giorni, come le sette note, le sette virtù... Ma questo sette è una fissazione! E sette giorni per sette settimane non si può fare? Sarebbe molto meglio per me avere più tempo e voi sareste contenti di aver fatto tutto col sette... a conti fatti...

San Pietro:   Tu sei uno... e sette per uno èuguale a sette.

Angelo:         Infatti io stavo ripassando la tabellina del...

San Pietro:   I naufraghi giungeranno sull'isola di Nede.

Angelo:         Non per essere curioso, ma dove si trova?

San Pietro:   Eccola, ci sei...

BUIO TOTALE (Angelo si toglie la veste)

(La scena lentamente si illumina e Angelo si trova circondato delta vegetazione dell'isola).

San Pietro:   Ora dipende solo da te. (L’eco di queste ultime parole si diffonde).

Angelo:         Dipende da me... si fa presto a dire che dipende da me... (si guarda intorno sconfortato) Ma io stavo così bene in paradiso!

Scimmia:      (Fuori campo) Perché, questo cos'è? Non è il paradiso forse?

Angelo:         Chi ha parlato?

Scimmia:      (Uscendo allo scoperto)  lo.

Animali:         (uscendo allo scoperto) Noi.

Angelo:         Tu chi, noi chi?

Scimmia:      (indicandosi)  lo!

Animali:         (Indicandosi) Noi!

Angelo:         (interdetto) Insomma, lassù ho ripassato le tabelline, quaggiù i pronomi personali…

Pappagallo: Testone, parli ancora di lassù, quaggiù… prima, dopo… sopra, sotto… avanti, indietro...

Angelo:         (ironico)  Dietro front, passo...

Scimmia:      E’ l'isola di Nede, e qui siamo... qui, né sopra né sotto, né prima né dopo...

Granchio:     Né avanti, né indietro…

Angelo:         Ma chi siete, la redazione della settimana enigmistica?

Scimmia:      Mettiamola cosi: "Destra è sinistra e sinistra è destra se allo specchio guarderai... ma se lo specchio diverrai…  capirai, capirai".

Granchio:     Hai capito adesso?

Angelo:         Sono decisamente più confuso di prima.

Scimmia:      (Porgendogli una noce di cocco) Su.. prendi questo frutto, mettiti seduto e ascolta.

Angelo:         Ma non ci penso neanche! L‘ultima volta per una piccola mela è successo un disastro: pensa un po' per una noce di cocco!

Pappagallo: Certo che sei proprio un testone, pensaci… è tutta una questione di specchi!

(Inizia la musica delta canzone. Gli animali cantano e ballano, coinvolgendo Angelo).

CANZONE:        L’ISOLA DI NEDE

Granchio:     Ora hai capito... ehm, scusa come ti chiami?

Angelo:         Angelo.

Granchio:     Naturalmente, Angelo! Hai capito, vero?

Angelo:         Vagamente... Di sicuro ho capito che potrò contare sul vostro aiuto.

Scimmia:      Forza, Angelo, stanno arrivando i tuoi quattro naufraghi.

Pappagallo: (Mentre Angelo si avvia) Ricordati che non potrai rivelare la tua identità, né il motivo della tua presenza qui.

Angelo:         Si, questo lo so. Però… se avrò bisogno…

Granchio:     …saremo, qui. Puoi contarci!

Angelo:         Ci vediamo! (Angelo va via).

Gabbiano:    (Giungendo affannato) Fermatelo! Fermatelo! Deve sapere chi c'è qui con lui...

Scimmia:      No?! Vuoi dire che...

Gabbiano:    L’ho visto!

Pappagallo: Ma sei proprio sicuro?

Gabbiano:    Si (affannato…)

Pappagallo: Sicuro che sia proprio…lui?

Gabbiano:    E chi altri potrebbe uscire dall'acqua ed asciugarsi completamente con una fiammata? E poi …quell'inconfondibile odore di zolfo...

Scimmia:      Allora non c'è tempo da perdere: dobbiamo avvertire Angelo. (Tutti gli animali stanno per correre via).

Pappagallo: Si dai andiamo, forza, veloci… altrimenti lo perdiamo!

San Pietro:   (Voce, bloccandoli) FERMI! Non deve sapere. Far riconoscere e sconfiggere il male in fondo è la sua missione.

Scimmia:      Ma Angelo non può niente contro i trucchi e le magie. Perché non avete impedito a quel flagello di arrivare qui?

Granchio:     Non ègià abbastanza difficile convincere gli uomini dei propri errori?

Gabbiano:    Non potrà mai farcela da solo…

Pappagallo: Devi aiutarlo tu, devi fermare quel…

San Pietro:   CARI AMICI, gli uomini devono poter scegliere. E’ molto semplice: da una parte c’è l'amore, dall'altra i trucchi e le magie. Lasciate pure che il nostro NEMICO numero uno si esibisca nel suo spettacolo da illusionista. Angelo è qui proprio per far capire i termini delle scelte. Ora andate: il vostro aiuto sarà prezioso.

Gabbiano:    Io non ne sono proprio convinto, ma …

(Buio)


SCENA 2

CANZONE:        PAPE’ SATAN

(Inizia la musica delta canzone. Lentamente si alzano le luci. AIcentro delta scena c’é Lucifero, accompagnato da un gruppetto di vallette-diavolesse).

(Finita la canzone, le vallette-diavolesse vanno via ed entra Ben).

Lucifero:       (Mentre Ben ammira il suo vestito) Abbiamo poco tempo. Tra poco sarà giorno e si risveglieranno, quindi... (A Ben) Ma che fai?

Ben Bel:        Bello il vestito, chi è lo stilista?  Anche se io avrei aggiunto qualche accessorio perché il taglio è buono, ma dietro butta male. Però capisco … non c'è stato il tempo per le prove... A proposito, è cucito a mano oppure li fate in fabbrica? Di certo non vi manca la mano d'opera.

Lucifero:       E della stoffa, cosa hai da dire?

Ben Bel:        Niente da dire. Ottima: non si bagna, non si restringe... se proprio vogliamo essere pignoli il colore è un po' troppo... come dire... acceso, però capisco bene che non si può rinunciare al colore sociale. Moda Lucifex, il vestito che ti incendia! T'è piaciuto lo slogan?

Lucifero:       (Adiratissimo) Ora basta! Ma guarda chi mi doveva capitare! Sentimi bene, Pret-a-porter: se sei qui in veste (indicandolo con la mano aperta per tutta la sua altezza) di mio aiutante è perché anche quelli lassù hanno preso l'ultimo arrivato. Tu hai firmato da poco con me un contratto e in cambio dei miei favori - oltre alla tua anima che a tempo debito mi prenderò - mi serve il tuo operato. Le cose stanno in questi termini: ho faticato secoli, giorno dopo giorno, per far scoppiare guerre, carestie, per mettere gli uomini uno contro l'altro, per farli odiare solo per il colore della pelle, per uccidere, rubare, distruggere la natura... e chi più ne ha più ne metta. Insomma, ho reso la loro vita un vero inferno. Non posso permettere che un angelo qualsiasi, per di più novellino, mi scombini tutto con quattro accordi celesti. Io non ho tempo per occuparmene di persona, quindi tocca a te, se non vuoi cominciare a soffrire subito per il resto dell'eternità. E in fatto di sofferenza lo sai che sono...

Ben Bel:        Diabolico?

Lucifero:       Stavolta hai usato l’aggettivo giusto. (Gli strappa il forcone che Ben sta lucidando) Lascia stare l'attrezzo da lavoro e stura bene le orecchie! In ginocchio! (Ben esegue, dopo aver spolverato per terra) Hai sette giorni, sette …come i vizi capitali, per evitare che questi esseri umani lascino l’isola migliori di quanto non siano ora. Se anche solo uno di questi naufraghi non rinuncerà ad uno dei suoi vizi, avremo ottenuto ciò che volevamo, cioè di farli continuare a suonare la nostra musica. Ed ora vediamoli, questi soggetti e non ti distrarre, perché dovrai memorizzate bene le debolezze di ciascuno di loro. (Batte le mani e arrivano i quattro naufraghi, storditi e appena approdati a riva, che non si accorgono di loro. Dopo un breve passaggio in scena si trascinano via) Quella è Maria. è povera e come tutti i poveri vuol diventare ricca. Oh, e poi c’è …aspetta, vediamo meglio... (apre la valigetta dove si presume ci sia un computer portatile).

Ben Bel:        Accidenti, non credevo che voi usaste queste... diavolerie.

Lucifero:       Ci risiamo? Certo che usiamo questi mezzi. Il nostro archivio è immenso. Prima c’era la carta, ma occupava troppo spazio ed era sempre soggetta a incendi. Ecco il dischetto. Il programma l'ho fatto io e modestamente è un programma...

Ben Bel:        (interrompendolo) In...

Lucifero:       (Minaccioso) In...fernale?  Stavi per dire cosi?

Ben Bel:        No, ehm, no: in...telligente!

Lucifero:       Ora ti mostro come funziona. Una volta inserito il dischetto basta digitare il nome delta persona in questione e sul display appariranno immediatamente i seguenti dati: dati anagrafici, professione, vizi, peccati. E’ sempre importante conoscere i precedenti dei clienti: un ricatto può tornare sempre utile... Ma soprattutto, ed è questo che fa il mio programma "diabolico" - ora ti è concesso ridere (Ben fa una risata forzata) - ti dirò come corrompere il soggetto in questione. Per accedere a questa informazione cosi importante dovrai digitare la parola chiave: samelù.

Ben Bel:        E che vuol dire?

Lucifero:       Sono le iniziali dei miei nomi: Sa per Satana, Me per Mefistofele, Lu per Lucifero.

Ben Bel:        (Contando con le dita) Satana, Mefistofele... (Con l'indice alzato) Mi sono dimenticato un nome...

Lucifero:       (Alzando su di lui la mano aperta come per percuoterlo) Finita la missione, penso che con te mi divertirò non con una, ma con tutte e dieci le dita.

Ben Bel:        Ah… Lucifero, ecco si, dunque dicevi... samelù

(Inizia la musica. Rientrano le vallette-diavolesse per i cori e le coreografie).

CANZONE:        SAMELU’

(Buio).

Lucifero:       (A Ben)  Benissimo: ora prenderai le sembianze e l’identità del presidente della potentissima multinazionale MEFIEC.

Ben Bel:        Mefi.. che?

Lucifero:       Multinazionale Eterne Fiamme Import Export Corporation. La mia finanziaria sulla terra.

Ben Bel:        E come dovrei farmi chiamare io?

Lucifero:       Ce l'avrai pure un nome!

Ben Bel:        (Intimorito) Beh, si...

Lucifero:       Beh, come ti chiami?

Ben Bel:        Be... Be...

Lucifero:       (Alzando la mano) Beh?

Ben Bel:        Benedetto, ecco, te l'ho detto.

Lucifero:       Ma tu sei peggio di una disgrazia! E’ chiaro che quel nome per me è un'offesa. Ben è più che sufficiente e per cognome... Belzebù è troppo esplicito, facciamo Bel. Ben Bel, ecco come ti chiamerai. Ora devo andare. Ricorda: anche solo uno di loro... Non ti manca nulla.

Ben Bel:        Un momento, e i coperchi?

Lucifero:       I coperchi? Quali coperchi?

Ben Bel:        Su, non fare l'ingenuo! Si sa che fai le pentole e non i coperchi, e non vorrei rimanere fregato proprio io.

Lucifero:       (Alzando ancora minacciosamente la mano) Tra sette giorni, tutte e dieci le dita! (Andando via, seguito dalle diavolesse) Ma guarda chi mi doveva capitare...


SCENA 3

(Introduzione musicale della canzone e luce in lenta assolvenza. In scena, i naufraghi sdraiati che dormono. Entrano anche Angelo e gli animali).

CANZONE:        BENVENUTO NUOVO GIORNO

(Angelo e gli animali escono di scena. I naufraghi svegli, ma frastornati).

Capitano:     Dove siamo, cos'è successo?

Maria:            (Frastornata) Mi sembrava di aver sentito suonare...

Scienziato:   (Si alza in piedi e guarda intorno) A occhio e croce dovremmo essere in un'isola deserta.

Capitano:     Ci sono feriti? (I naufraghi fanno segno di no) Ma come siamo arrivati qui? Io ricordo solo di aver sentito improvvisamente il bisogno di andare sul ponte della nave. E poi... quell'onda immensa, la schiuma bianca e nient'altro.

Nora:             E’ strano. Anch'io sono andata sul ponte spinta quasi da una forza.

Maria:            Ho smesso di cantare, per il vostro stesso motivo. Anch'io ricordo solo quell'onda gigantesca.

Scienziato:   Come scienziato non mi spiego cosa ha generato quell'onda, visto che era una serata calma, senza vento. E poi non mi spiego come siamo giunti fino a qui senza scialuppe! lo non so neanche nuotare! Capitano, sappiamo almeno in quale isola ci troviamo?

Capitano:     Per la verità, le mappe non riportano isole nel punto in cui ci troviamo con la nave, Anzi, a rigor di logica dovremmo stare in mezzo all'Oceano. Mare e solo mare.

Angelo:         (Entrando in scena all'improvviso) Benvenuti a Nede!

(I quattro naufraghi si voltano stupiti verso Angelo).

Capitano:     E tu... tu chi sei?

Angelo:         lo sono Angelo e vivo qui.  Siate i benvenuti nell'isola di Nede.

Nora:             Ti manda il cielo, Angelo?

Angelo:         (Rivolto verso l'alto) …lassù si chiacchiera troppo, eh!

Capitano:     (Ad Angelo) Ce l'hai con qualcuno in particolare?

Angelo:         (Rivolto ancora verso l’alto)  Lo so io …

Scienziato:   Che tipo bizzarro! Bah, sapresti dire dove ci troviamo esattamente?

Angelo:         Ve l'ho già detto: siete a Nede, l'isola di Nede.

Capitano:     Ma sulle carte nautiche non esiste!

Angelo:         Perché è l'isola di Nede e qui siamo …qui, né sopra né sotto, né prima né dopo...

Capitano:     Capisco... (ironico) E’ da molto che vivi solo, eh?

Angelo:         No, è da poco, e comunque non sono solo.

Maria:            Allora quella musica, quelle voci... non le ho sognate, vero?

Angelo:         Eravamo noi che davamo il buongiorno al giorno!

Nora:             Voi chi?

Angelo:         lo.

Animali:         (Facendo capolino tra la vegetazione) Noi.

Naufraghi:    Noi chi?

Angelo:         … questa scena l'ho già vista ...

Animali:         (Avanzando) Noi.

Scienziato:   (Meravigliato) Ma voi pa-pa ...

Naufraghi:    (meravigliati) Pa-pa...

Scienziato:   Parlate?!

Scimmia:      Noi si. Voi non tanto bene.

Scienziato:   Ma è stupefacente!

Ben Bel:        (Entrando in scena come naufrago) Bestiale, direi! Ah, anch'io era su quel transatlantico. Questo è il mio biglietto da visita... (Lo distribuisce agli altri, che però sono solo presi dalia scoperta degli animali parlanti, per cui non prendono il biglietto).

Angelo:         (Tra sé, contando i naufraghi) Uno due tre... quattro... cinque? (Perplesso) …La matematica non è mai stata il mio forte...

Scienziato:   (Che nel frattempo ha scrutato da vicino tutti gli animali) Nora, prendi appunti. Giorno, mese, anno, ora dell'incontro, temperature, eccetera eccetera.

Nora:             Si… e magari numero di telefono. Ma professore, si rende conto di dove siamo e come siamo ridotti? lo credo di impazzire.

Capitano:     Angelo, c'è un modo per comunicare col resto del mondo? Una radio, magari!

Angelo:         Nessuna radio. Ve l'ho detto, qui siamo a Nede: né prima né dopo...

Naufraghi:    (insieme) Né sopra né sotto...

Ben Bel:        Siete fregati! (Gli altri lo guardano, interdetti) Volevo dire... siamo fregati.

(I naufraghi si siedono, ognuno per proprio conto, tristi e avviliti, tranne Bel Bel che prende a tamburellare sulla sua ventiquattrore. La Scimmia si avvicina a Maria).

Scimmia:      Sei triste?

Maria:            Sono sola, su un'isola che non esiste e senza speranza di potermene andare, e mi chiedi se sono triste?

Capitano:     Hai chiesto alla persona sbagliata. Lei vede sempre il bicchiere mezzo vuoto. Comunque, riflettendoci bene: io sono qui e la nave chissà dov'è, non ho un equipaggio, non ho una radio. il bicchiere è proprio vuoto!

Angelo:         Hai ragione, non vi abbiamo  ancora offerto il nostro meraviglioso cocktail di cocco. (Gli animali cominciano a portare da bere e da mangiare a tutti). Bevete, bevete senza fretta!

Scienziato:   Già, per te forse il tempo non ha importanza, ma io dovevo partecipare al congresso mondiale di microbiologia genetica ed avevo un calendario fittissimo di conferenze e commissioni, vero Nora?

Nora:             (braccia conserte) Ho perso l'agenda.

Angelo:         Capisco. Non immagini neanche che razza di settimana ho davanti io e che agenda fitta di incontri che ho!

Ben Bel:        A chi lo dici! Para para alla mia.

(Tutti sospirano contemporaneamente).

Scimmia:      Com’è triste vedervi tristi. (Tutti sospirano di nuovo).

Pappagallo: Eh! La tristezza è una brutta malattia (Tutti sospirano ancora).

Granchio:     Noi però qui a Nede conosciamo un rimedio...

Naufraghi:    (Scettici) Mah...

Maria:            E quale sarebbe, questo rimedio?

Gabbiano:    … guardate, guardate, ma soprattutto …ascoltate…

(Uno degli animati suona forte un fischietto e inizia subito la base musicale delta canzone. Gli animali cantano e ballano coinvolgendo tutti gli altri).

CANZONE:        SAMBAMICO

(Finita la canzone, tutti escono di scena ed entra Maria, solitaria e visibilmente triste. Subito Angelo la raggiunge).

Angelo:         Perché sei ancora cosi triste? Non li trovi sorprendentemente divertenti?

Maria:            Ci mancavano solo gli animali parlanti. Non bastavano gli uomini!

Angelo:         Come sei cinica...

Maria:             Maria. Mi chiamo Maria.

Angelo:         lo trovo che sia meraviglioso ascoltare chi parla!

Maria:            Ascoltare cosa? L’ipocrisia, la falsità, l'egoismo della gente... Non ti lasciare ingannare: ognuno di loro pensa per sé... e i tuoi sorprendentemente simpatici amici del mondo animale sono già diventati argomento interessato del loro bla bla. Vuoi qualche esempio? Vuoi che ti dica cosa pensano quelli li? Allora: …lo scienziato pensa al premio Nobel per questa sensazionale scoperta, quello con la ventiquattrore già vede l'isola come un lussuoso ed esclusivo villaggio turistico per miliardari in cui i tuoi animali parlanti faranno gli animatori; quelli che hanno meno fantasia avranno pensato che, male che vada, la carne sull’isola non scarseggia. Dammi retta: non c’è niente di meraviglioso da ascoltare…

Angelo:         Ti sbagli, Maria. Ogni vita è voce e ogni voce ha la sua bellezza. Basta saper ascoltare, o come direbbe qualcuno che conosco (alza gli occhi) , "sentire"...

Maria:            Voci, ascoltare, sentire... Ma di che cosa parli? lo sento solo il bisogno di andarmene da questo posto. Anzi, sai cosa ti dico? Procurami un qualsiasi mezzo per andare via di qui. Sono sicura che da qualche parte nascondi un aereo o un'imbarcazione. Dai, su, se mi aiuti sei davvero un angelo!

Angelo:         Si… se continuo cosi non lo diventerò mai. E comunque non possiedo alcun mezzo.

Maria:            E ti pareva! Anche qui dovevo incontrare uno di questi "angeli", di questi ingenui, sognatori e quindi perdenti! A vincere sono sempre gli altri, caro mio: quelli che non perdono tempo a guardare con il naso all'insu, che fanno i soldi, che hanno potere. Sono le uniche voci che mi interessano.

Ben Bel:        (Entrando, con un sigaro in bocca e l'inseparabile ventiquattrore) Infatti io non sto mai zitto. In fatto di denaro e di potere sono un tenore.

Maria:            (Avvicinandosi a lui) Vuole dire che lei …è ricco?

Ben Bel:        Ricchissimo.

Maria:            E potente?

Ben Bel:        Potentissimo.

(Nel frattempo è entrata la Scimmia che tenta di aprire la valigetta di Ben Bel, mentre lui tenta disinvoltamente di liberarsene con piccoli calci).

Maria:            (Ad Angelo) Credo che la conversazione sia più interessante con il signor...

Ben Bel:        (Porgendole il biglietto da visita) Ben Bel, cara ragazza. Sentito, Angelo? Vorremmo stare... da soli. (Mentre Angelo, sconsolato, sta per andarsene) Ah, pòrtati via anche questo mucchietto di peli (rivolto alla Scimmia). Mi sta impelando il vestito.

Scimmia:      (indispettita) Me ne vado da sola. Non sopporto più l’odore dello zolfo.

Angelo:         Ma che ti prende? Che dici?

Ben Bel         (ironico) Questa insulsa scimmietta non gradisce il mio bagnoschiuma?

Scimmia:      (Guardando Ben Bel negli occhi) Lo sappiamo bene di cosa parlo.

Angelo:         (imbarazzato) Ma di che cosa parli? Ehm, scusatela signor Ben Bel... Signorina Maria, deve essere stato il cocktail di cocco che le ha dato alla testa.

Scimmia:      (Mentre Angelo la sta portando via) Il problema è la scelta! Hanno deciso che uno può scegliere, e una scelta è una scelta, e senza scelta che scelta sarebbe?

(Angelo trascina via la Scimmia e insieme escono di scena).

Ben Bel:        Questi animali più che parlanti sono... straparlanti. (A Maria) Stavamo dicendo?

Maria:            Lei stava parlando di soldi e di potere.

Ben Bel:        Già... (Ammiccante) E tu sei povera, vero, cara ragazza?

Maria:            Come fa a saperlo?

Ben Bel:        Mi informo sempre sulle persone che mi interessano. E le belle ragazze sole mi hanno sempre interessato. Non è stato difficile, con i miei mezzi, sapere chi eri e da dove venivi. La tua aspirazione di diventare una star di Broadway è più che legittima.

Maria:            Ma signor Ben Bel ... come fa a saperlo?

Ben Bel:        Dammi del tu e chiamami Ben. E tutto è bene quel che finisce...ben. (Ride).

Maria:            Per te è facile ridere... con i soldi si compra tutto, anche l'allegria.

Ben Bel:        Ehi, ma che faccino sconsolato! Sorridi, sorridi! (Ammiccante) Vuoi comprare anche tu il tuo sogno? Allora chiudi gli occhi e comincia a cantare, perché Broadway è tua...

(Si abbassano le luci e inizia la musica delta canzone. La scena si anima come un palcoscenico di Broadway, possibilmente con ballerini tipo "boys").

CANZONE:        SOGNANDO BROADWAY

(Finita la canzone, buio).


SCENA 4

(Luce. Angelo e la Scimmia).

Angelo:         Ma che ti è preso? Davvero hai bevuto troppo!

Scimmia:      lo volevo aiutarti!

Angelo:         (ironico) Grazie tante! Mi hai fatto fare una figuraccia.

Scimmia:      Sei arrabbiato con me?

Angelo:         (pausa. La guarda) Non ci riesco: in fondo sei simpatica.

Scimmia:      (avvicinandosi)  Angelo, il mio Angelo ...

Angelo:         Come hai detto scusa?

Scimmia:      Niente... ti ho chiamato per nome!

Angelo:         Scusami, sai... ma per un momento mi è sembrato di sentire la voce di una persona che amavo molto e che se ne è andata prima di me. Mi chiamava proprio cosi. Accidenti, credevo che lassù, dopo... cioè né prima, né dopo... voglio dire...

Scimmia:      Vuoi dire in Paradiso!

Angelo:         Pensavo che avrei dimenticato tutto. E invece...

Scimmia:      Non è strano ricordare, Angelo. L’amore è quel pezzetto di eterno che ognuno ha dentro di sé. Non muore mai. E ognuno ha il suo paradiso con ciò che ha amato, che si immerge in un eterno più grande, che comprende tutti gli amori.

Angelo:         Allora io non ho ancora il mio paradiso, perché lei non c’è.

Scimmia:      Vedrai... fra non molto riuscirai a capire, anzi, a sentire...

(La Scimmia prende per mano Angelo e lo porta fuori scena. Contemporaneamente entrano il Capitano e Maria).

Capitano:     Tra noi è finita. Se non hai il coraggio di dirlo tu, lo dico io.

Maria:            Già, perché tu in fatto di coraggio puoi insegnarmi qualcosa: il capitano che amava in segreto la cantante della sua nave, che non poteva rovinarsi la reputazione e la carriera con una qualsiasi. E con quale eroico coraggio il valoroso capitano ha reagito alla notizia che la cantante aspettava un figlio da lui!

Capitano:     Sono pronto ad assumermi le mie responsabilità.

Maria:            Sei patetico! Vedi, John, io non sono la tua nave e quindi puoi abbandonarmi: non c'è nessun codice marinaro che ti obblighi ad affondare con me….

Capitano:     Ma chi ti vuole abbandonare? Diciamo piuttosto che le cose erano chiare dall'inizio: nessuna promessa, nessun legame…

Maria:            Non avere paura; non sarò io la secca in cui hai arenato la tua nave. Ho deciso di accettare il contratto di Ben Bel. Andrò in scena a Broadway fra sette mesi... e come vedi un figlio è un lusso che non posso permettermi.

Capitano:     Che intendi fare? (Maria scoppia a piangere e corre via) Maria!

Ben Bel:        (Entrando sempre con la sua valigetta, dopo essersi incrociato con Maria) Eh, ma che noia, che depressione! In quest'isola passano i giorni e c’è chi piange da una parte e chi si lamenta dall'altra.

Capitano:     Si vede che abbiamo i nostri buoni motivi.

Ben Bel:        E il tuo si chiama Maria.

Capitano:     Lasciami stare! Ma chi ti ha chiesto niente?

Ben Bel:        Eh, lo so, lo so che sei innamorato di lei... però, forse io ho un'idea per distoglierti da questo pensiero.

Capitano:     Mi hai già portato via Maria con quella scrittura. Cos'altro vuoi?

Ben Bel:        Mettiamoci un coperchio... cioè, una mano... anzi, due mani (si guarda le sue)... dieci dita sulla questione Maria. Dimenticala. lo sono un uomo d'affari e sono venuto a proporti un lavoro.

Capitano:      Che lavoro?

Ben Bel:        Possiedo una flotta di velieri e sto cercando qualcuno in grado di comandarla; uno veramente esperto e soprattutto che ami il mare più di ogni altra cosa. Tu mi sembri la persona giusta. Che ne dici?

Capitano:     (imbarazzato) Ho sempre sognato di comandare un veliero!

Ben Bel:        (si gira e si sfrega le mani) Samelù samelù io ci azzecco sempre!

(Dietro di loro compare Lucifero).

Capitano:     Però... Maria...

Ben Bel:        (Prendendolo a braccetto) E basta con questa Maria! Ma lo sai quanti mari e quante Marie ci sono nel mondo?

(Breve commento musicale – flauto brioso - mentre i due vanno via. Lentamente buio sull'immagine di Lucifero che ride).


SCENA 5

(Luce. Angelo con gli animali).

Angelo:         (dandosi un pugno sulla mano) No, no, è un'impresa disperata!  Io l'avevo detto!

Pappagallo: Maria ha litigato col capitano e adesso vuole accettare il contratto che gli ha offerto Ben Bel e andare a Broadway.

Gabbiano:    E vuole rinunciare al bambino.

Granchio:     E anche il capitano vuole accettare il lavoro di Ben Bel...

Gabbiano:    E il comando di una flotta di velieri lo attrae molto…

Pappagallo: E anche Maria è attratta dal successo che potrebbe avere…

Granchio:     E non si rendono conto che stanno per finire nelle sgrinfie di quel…

Angelo:         ... insomma, fallimento su tutta la linea. Come far capire che cercare la felicità nell'egoismo è una ricerca vana? Come far capire che i loro sogni sono illusioni, non li renderanno felici?

Scimmia:      Semplice: con altri sogni. Quelli importanti.

Angelo:         Eh si, fai presto a dire "sogni"! Ma dove li vado a prendere io? Mica è una cosa che si va al mercato e si dice: mi dà tre etti di sogno? Mi raccomando, freschi, eh! Certo, e come li vuole? A colori o in bianco e nero? Glieli incarto o glieli inserisco direttamente nel cervello?

Scimmia:      Ti sei dimenticato che siamo a Nede e qui le cose non stanno come ti ostini a pensare tu? Vuoi dei sogni? Basta chiederli a chi porta i sogni... basta chiederli alla notte.

Angelo:         Dici sul serio?

Scimmia:      Concentrati.

Gabbiano:    Dai forza, concentrati. Lo faremo anche noi con te

Granchio:     In fondo sei qui per questo…

Pappagallo: Devi pur meritartele queste benedette ali…

Angelo:         Allora... vorrei che Maria sognasse di essere vicino al Capitano, perché lo ama ed è l'uomo delta sua vita; e vorrei che sognasse il suo bambino vicino, anzi, no, una bambina, una bella bambina. E poi... e poi vorrei che il capitano sognasse di stare insieme a Maria, perché in realtà è la sola cosa che può renderlo davvero felice. (inizia un sottofondo musicale. Parla rivolto al cielo).  Notte, signora con i capelli di luna, vestita di stelle, prendili per mano e accompagnali nei loro sogni di domani. Io ci metterò un po' della mia musica per cullarli dolcemente.

(La musica cresce. Le luci si abbassano e compaiono luna e stelle, fino ad un lento buio totale. Poi sfuma la musica e le luci sia rialzano. E’ mattino. Da due lati della scena entrano contemporaneamente Maria e il Capitano, pronunciando nello stesso momento l'uno il nome dell'altro. Si mettono a ridere).

Maria e Capitano:   (Sempre contemporaneamente) Volevo dirti... (Ridono ancora).

Capitano:     Tu ci credi ai sogni, Maria?

Maria:            Da questa notte, si.

Capitano:     Volevo dirti, ecco... non m'importa di comandare una flotta di velieri se non posso avere te. Quello che voglio veramente è stare con te per tutta la vita.

Maria:            E’ quello che voglio anch'io! E ho deciso che non andrò a Broadway.

Capitano:     E il bambino...allora?

Maria:            Si, diventerai papà. Ma ti avverto: sarà una bambina.

Capitano:     E tu come fai a saperlo?

Maria:            Ci credi ai sogni?

(Ai due lati delta scena, magari nascosti da vegetazione, si affacciano Angelo e la Scimmia e si fanno il segno dell'OK).

Scimmia:      (Ad Angelo) Com'è felice vederli felici!

Angelo:         (Non visto da Maria e Capitano, e guardando in alto) Ehi, lassù, sentito? Qualcuno comincia a... sentire.

(Angelo e la Scimmia si ritirano. lnizia la musica delta canzone, eseguita in duetto da Maria e dal Capitano).

CANZONE:        IN FONDO AGLI OCCHI TUOI


SCENA 6

(Luce. In scena Nora e lo Scienziato).

Scienziato:   E’ la scoperta più sensazionale da quando l'uomo è apparso sul nostro pianeta. Ma ti rendi conto, Nora? Animali parlanti! Tutta la storia dell'evoluzione è da riscrivere! Poi, pensa solo un attimo ai possibili sviluppi: con i loro geni, inseriti nel DNA degli esseri umani, avremo innumerevoli razze forti e intelligenti, magari immuni da malattie!

Nora:             Comprendo il suo entusiasmo, professore; ma non le sembra di correre un po' troppo?

Scienziato:   E perché mai?

Nora:             Perché siamo in quest'isola da quasi una settimana e chissà se riusciremo ad andarcene.

Scienziato:   Se è per questo niente paura, Nora: il signor Ben Bel mi ha confidato che domani il nostro naufragio avrà termine.

Nora:             Mmh…  mi sta antipatico a pelle, quello. E su che cosa si basa questa profezia?

Scienziato:   Il signor Ben Bel è un uomo molto ricco e potente. Possiede giornali, televisioni, società immobiliari, flotte aeree e di navigazione e compagnie di ogni genere. è veramente in grado di influenzare il mondo intero, e a un uomo del genere non è permesso di perdersi da un momento all'altro.

Nora:             Sarà anche come dice lei, professore; ma resta il fatto che nonostante tutte le sue “compagnie"... è rimasto anche lui "solo" su quest'isola.

Scienziato:   Mi ha spiegato che porta sempre con sé un trasmettitore che segnala la sua posizione ad un centro di elaborazione. Se trascorrono sei giorni senza che lui si faccia vivo, automaticamente partono le operazioni di ricerca. Ora, anche considerando l’eventualità che il trasmettitore si sia rovinato con il naufragio, i soccorritori - secondo il signor Ben Bel - partendo dall'ultima segnalazione in un giorno al massimo saranno qui, ovvero... domani. Tutto chiaro?

Nora:             E perché mai questo signore avrebbe confidato solo a lei questa notizia lasciando all'oscuro tutti gli altri?

Scienziato:   Probabilmente perché si fida del sottoscritto.

Nora:             Lei mi sta nascondendo qualcosa, professore. E non lo merito, dopo tutti gli anni dedicati al lavoro con tanto zelo. Vorrei proprio sapere cosa sta architettando questo odioso signor Ben Bel, che tra l'altro ha la deprecabile abitudine di chiamarmi "cara ragazza". Non lo sopporto!

Scienziato:   Eh, "chi disprezza compra"! Potrebbe essere un buon inizio per una storia d'amore. Ho visto come ti guarda!

Nora:             Sinceramente l'apprezzo molto di più come scienziato che come apprendista psicologo.

Scienziato:   (Serio) Il fatto è, Nora, che il signor Ben Bel vuole finanziare le mie ricerche di genetica.

Nora:             E perché? Qual è il suo interesse? Non mi sembra davvero un filantropo.

Scienziato:   Ora sei tu che ti metti a fare l'apprendista psicologa. Senti, per la ricerca ci vogliono fondi che l'università non può stanziare. Il signor Ben Bel è straricco e mi vuole finanziare. Ergo: gli studi di genetica applicata si fanno solo con i soldi del signor Ben Bel. Eccoti enunciato il mio teorema.

Nora:             (Ironica) Meglio di quello di Pitagora!

Scienziato:   Grazie Nora!

Nora:             ... Se non fosse che manca un dato professore. Ha considerato da chi e soprattutto come verranno sfruttate le sue tecniche di manipolazione genetica? Si rende conto di quali mostruosità si potrebbero compiere sul genere umano se le sue scoperte venissero utilizzate da mani sbagliate?

Scienziato:   Nora, questa è etica... è filosofia, materia altamente opinabile. lo sono uno scienziato e mi occupo solo di scienza.

Nora:             lo tremo al pensiero di dove finiscano gli interessi scientifici e dove comincino gli interessi economici di quel signor...

Ben Bel:        (Entrando e interrompendola) Ben Bel, cara ragazza.

Nora:             Mamma mia che nervoso!

Scienziato:   Stavamo giusto parlando di lei. Nora pensava...

Ben Bel:        Notevole: una donna che pensa!

Nora:             Vada all'inferno!

Ben Bel:        Non mancherò.

Scienziato:   Nora! Il tuo comportamento mi delude!

Ben Bel:        (A Nora) Eh no cara ragazza, non mi faccia innervosire il genio dei geni! (prendendo a braccetto lo Scienziato) Allora, professore, sono ansioso di avere delucidazioni sui suoi interessantissimi studi...

(Ben Bel e lo Scienziato si allontanano, uscendo per un po' dalla scena. Mentre Nora batte i piedi, stizzita, arriva la Scimmia che si avvicina a lei).

Scimmia:      Nora, che succede?

Nora:             Quel Ben Bel... come non mi convince!

Scimmia:      Calmati, ora: neanche a me è simpatico.

Nora:             E’ un fatto istintivo. Certe cose si sentono…

Scimmia:      Oh, finalmente qualcuno che sente senza il bisogno che gli altri gli facciano sentire quello che deve sentire!

Nora:             Prima che tu arrivassi ho cercato di far capire al professore quello che sentivo, e il peggio è, che adesso sta a sentire chi proprio non dovrebbe sentire, perché per me quello li è uno che non sente o meglio che sente solo quello che gli fa comodo sentire.

Scimmia:      Chiaro!

Nora:             (Incredula) Davvero?

Scimmia:      Vieni con me. Ho un piano per riuscire a svelare come stanno esattamente le cose. E chi vorrà vedere, anzi, sentire… sentirà.

(Nora e la Scimmia vanno via, confabulando. Tornano in scena Ben Bel e lo Scienziato).

Ben Bel:        Dunque, se ho capito bene, dipende tutto dal DNA.

Scienziato:   Esatto! è attraverso l'ordine di questa catena di geni che noi siamo quel che siamo.

Ben Bel:        E quindi potendo intervenire su di essa...

Scienziato:   Saremo noi a decidere e non più il caso! Geniale, no?

Ben Bel:        Io direi... diabolico!

(inizia la musica delta canzone. Entrano anche dei personaggi fantastici che rappresentano i "geni", per i cori e le coreografie).

CANZONE:        DNA

(Finita la canzone, restano in scena Ben Bel e lo Scienziato).

Scienziato:   Devo aver sognato: mi è sembrato che i geni parlassero. Che cantassero, addirittura!

Ben Bel:        (Minimizzando) Ma si, sarà la stanchezza, lo stress del naufragio... (Gli mette davanti un loglio di carta con penna) Firmi qui, professore, firmi.

Scienziato:   (Titubante) Eppure...

Ben Bel         Su professore, la vedo già all'opera su scala mondiale: una razza unica, forte, bella, immune da difetti... e poter vivere finalmente senza quei sentimenti che rendono l'uomo cosi infelice. Firmi!

Scienziato:   Beh, un attimo, un attimo, ci devo pensare, devo riflettere...

Ben Bel:        Prima firmi qui e poi rifletta.

Angelo:         (Entrando) E l'orchestra, professore?

Scienziato:   L’orchestra?!

Ben Bel:        Ma si, ci metteremo anche l’orchestra a suonare quando le daranno il premio Nobel! Contento?

Angelo:         Non parlavo di quello.

Scienziato:   Che volevi dire, Angelo?

Angelo:         lo non so parlare di scienza, professore, ero... cioè, sono un musicista. Provi a immaginare gli uomini come strumenti musicali. Ci sono gli archi, i fiati, le percussioni, e per ogni sezione tanti tipi di strumenti. C'è chi ha il suono dolce, chi forte, chi alto, chi basso. Presi singolarmente ce ne sarà qualcuno che ci piace di più, qualcuno di meno e qualcun altro magari per niente, ma... caspita! Quando suonano tutti insieme ti accorgi che non potresti fare a meno di nemmeno uno di essi. Non capisce che le sue scoperte, miseramente utilizzate, genererebbero un solo strumento, per di più destinato a suonare sempre lo stesso motivo o addirittura a tacere? La vita non può essere ridotta a questo silenzio. Ci pensi bene, professore, lasci che l'orchestra continui a suonare!

Ben Bel:        Se il problema è tutto qui, le compro un bell'impianto stereo, pure col telecomando, così non si alza neanche.

Scienziato:   Signor Ben Bel, credo che Angelo volesse parlare del valore della diversità biologica. Ed ha ragione! Santo cielo, cosa stavo per fare! La mia ambizione mi aveva fatto dimenticare questa enorme ricchezza! Eppure io non ho mai pensato con le mie ricerche di ridurre al silenzio l'orchestra, caso mai volevo evitare che potessero nascere strumenti imperfetti, incapaci di suonare.

Angelo:         Capisce, professore, che i signori come Ben Bel potrebbero farle commettere mostruosità e ingiustizie? Come fa a trovare il confine tra etica e scienza?

Scienziato:   Si, si... è come se finalmente mi svegliassi da uno strano torpore... Signor Ben Bel, mi dispiace, ma non posso accettare la sua proposta.

Ben Bel:        Se ne pentirà, ah, se se ne pentirà. In quanto a te, Angelo strimpellatore e ficcanaso, ti avverto che non finisce qui. Ci rivedremo! (Se ne va, indignato).

(Dalla vegetazione escono allo scoperto tutti gli animali, che battono le mani in segno di approvazione).

Angelo:         Grazie, professore. l’umanità le sarà grata.

Scienziato:   E io devo ringraziare te. In quest'isola succedono cose strane...

Scimmia:      E’ tutto un fatto di specchi: la sinistra è destra, la destra è sinistra...

Gabbiano:    …il sopra è sotto e il sotto è sopra…

Pappagallo: … il lassù è quaggiù e il quaggiù è lassu…

Granchio:     Provi a pensare al cielo, professore; quando una persona alza gli occhi al cielo è come se Dio si guardasse allo specchio…

Angelo:         Come il cielo e il mare!

Gabbiano:    Si, come il cielo e il mare. Il cielo si specchia nel mare e allo stesso modo Dio può specchiarsi negli occhi degli uomini.

Pappagallo: Gli occhi sono lo specchio dell’anima e Dio può specchiarsi nell’anima umana

Granchio:     E’ tutto un gioco di specchi. Tutto il creato è uno specchio.

Angelo:         (Accorgendosi della perplessità dello Scienziato, il quale si gratta pensieroso la fronte) Non si preoccupi professore, anch'io non ho ancora capito molto. Quello che sicuramente ho capito, invece, è che sarà possibile ancora sentire la musica, la dolcissima, meravigliosa musica dell'universo...

(Buio)

musica 1 minuto - flauto


SCENA 7

(Luce. Ben Bel, da solo).

Ben Bel:        Si, ma… qui sta andando tutto per il verso sbagliato. Non ne ho azzeccata ancora una.  Ragioniamo: non mi rimane che provare con Nora... ma non c'è niente su di lei sul dischetto! Samelù samelù, altro che samelù! E come faccio adesso? Aiuto, aiuto... si, ma tanto, chi vuoi che pensi a me...

(Entra, all'improvviso, la Morte, ovvero Nora travestita in modo non riconoscibile, con tanto di falce).

Nora:             (Camuffando la voce) Ci penso io a te! (Alza la falce su di lui. Ben Bel sussulta) Hai avuto paura, eh?

Ben Bel:        Arrivi all'improvviso...

Nora:             E’ il mio stile.

Ben Bel:        Mi urli dietro le spalle, sei brutta da far spavento...

Nora:             Brutta... casomai un tipo: sono sempre una signora.

Ben Bel:        A momenti mi fai venire un colpo.

Nora:             Il tipo di decesso non mi interessa. Scegli tu!

Ben Bel:        Ma che cosa?

Nora:             .Certo che sei proprio duro di comprendonio! Arrivo all'improvviso?

Ben Bel:        Si.

Nora:             Ho la falce?

Ben Bel:        Si.

Nora:             Sono vestita di nero?

Ben Bel:        Si.

Nora:             Mi hai visto in faccia?

Ben Bel:        Si e mi è bastato.

Nora:             Dunque,chi sono?

Ben Bel:        Una scema che, se continua a falciare sotto il sole con questo caldo vestita di nero, rimbambisce e comincia a dare i numeri.

Nora:             Tu hai voglia di scherzare, ma con la morte non si scherza. Sono venuta a riprendermi il corpo.

Ben Bel:        Il corpo? Quale corpo?

Nora:             (Toccandolo) Il tuo, "caro ragazzo".

Ben Bel:        E perché vorresti il mio corpo?

Nora:             Il mio vorrai dire. A te è stato concesso solo in prestito. Ora il tempo è scaduto. Scegli il tipo di decesso e facciamola finita, che ho un sacco di lavoro arretrato. Sapessi che vita fa la morte!

Ben Bel:        Ehi, ehi, un attimo! Non farai mica sul serio? lo al mio corpo ci sono affezionato. Cerca di vedere le cose dal mio punto di vista!

Nora:             Perché, tu lo hai mai fatto?

Ben Bel:        Cosa?

Nora:             Metterti dalla parte dello specchio!

Ben Bel:        Ma di che specchio vai parlando?

Nora:             La vita è come una stanza dove gli altri sono specchi. Tu ti illudi di essere al centro, ma ogni specchio riflette una tua immagine diversa a seconda del suo punto di vista: di fronte, di lato, di dietro... ad ognuno apparirai differente e così allo stesso modo gli altri a te. Non sempre le cose sono come ci appaiono. Prendi quest'isola: si chiama Nede  ... ma prova a leggerla allo specchio.

Ben Bel:        Cioè al contrario ... Dunque... viene fuori... Eden.... il paradiso terrestre!

Nora:             Forse, chissà... dipende dal punto di vista.

Ben Bel:        Si, va bene, ma questo che c'entra col mio corpo?

Nora:             Era per farti capire il mio punto di vista. Comunque, a questo punto, ti conviene confessare tutte le tue malefatte. (Pressante) Cosa ci fai tu su quest'isola? Quali sono veramente i tuoi scopi?

(Si abbassano improvvisamente le luci e, tra fumi ed effetti sonori, compare Lucifero che, con un gesto della mano, immobilizza Nora, che cade, svenuta).

Lucifero:       Ben Bel! Cosa stai combinando?

Ben Bel:        Oh, niente, si parlava del più e del meno con la signora Morte pur avendo punti di vista differenti. (Gli dà la mano) Comunque grazie, malvagione, per il tuo intervento... (Lucifero alza contro di lui le cinque dita) Ehi…giochi di mano giochi da villano!

Lucifero:       (Smascherando Nora) Quanto a questa signora...

Ben Bel:        (Meravigliato) Nora?

Lucifero:       Credo che approfitterò di questo piacevole regalo e mi impossesserò del suo corpicino

Ben Bel:        NO! (Serio) Lei... non c'entra nulla, è una brava ragazza. Hai me, non ti basta? Prendimi adesso, tanto prima o poi dovrai farlo, no?

Lucifero:       (Ridendo) Ah ah, mica ti sarai innamorato di lei? Patetico essere umano!

Ben Bel:        E’ l'unica che dall'inizio non si è interessata ai miei soldi. è: una persona meravigliosa.

Lucifero:       (Ridendo) Allora non fa per te. (Smette di ridere) Ho deciso: mi prendo te e lei.

Ben Bel:        NO, lei No! (Cade in ginocchio a pregare) Dio, ti prego, Dio...

Lucifero:       (Ride) Che buffo! Ma chi vuoi che ti senta? Sei troppo lontano dal cielo e troppo vicino all'inferno!

(Luce forte improvvisa. Lucifero si protegge gli occhi. Si sente la voce di San Pietro fuori campo).

San Pietro:   Le preghiere sincere hanno le ali e non ci sono distanze troppo grandi per esse.

                        Tu, Lucifero, torna nel tuo regno di tenebre: nell'Eden non ti è più permesso di fare del male.

Lucifero:       (indietreggia, mentre Ben Bel gli fa segno "6" con le dita) E tu, che vuoi dire?

Ben Bel:        Sei... fregato!

Lucifero:       (Scomparendo dalla scena) Lo sapevo che uno che si chiama Benedetto è una disgrazia!

San Pietro:   Quanto a te, Benedetto, per questo tuo gesto d'amore ti sarà concessa un'altra opportunità nella vita. Il tuo accordo con Lucifero è annullato, a patto che tu diventi presidente della MEFIEC.

Ben Bel:        Ma come... la stessa?

San Pietro:   No! La nostra MEFIEC vuol dire: Multinazionale Eterna Fede Import Export Corporation. L’umanità ha tanto bisogno di solidarietà, Benedetto!

Ben Bel:        (Chinandosi su Nora) Comincerei volentieri con Nora. AI momento mi sembra piuttosto bisognosa d'aiuto.

San Pietro:   Ora che si risveglierà, a lei ci dovrai pensare tu!

Ben Bel:        Che volete dire lassù... che io e lei...

San Pietro:   Chissà... forse! La vita è un libro aperto su due pagine bianche. Dipende da voi cosa ci scriverete sopra.

Nora:             (Svegliandosi) Ma cos'è successo... non ricordo niente... ma quanto tempo ho dormito? (Vede Ben Bel) Ah, signor Ben Bel, è lei?

Ben Bel:        Dammi del tu e chiamami Benedetto: è il mio vero nome.

Nora:             Benedetto? Insomma, che significa?

Ben Bel:        (Prendendola sottobraccio) Eh, è tutta una storia da scrivere, cara ragazza!

Nora:             E non chiamarmi cara ragazza!

(Mentre escono di scena, breve stacco musicale. Buio).


SCENA 8

(Si sente il segnale acustico di una nave in arrivo. Luce. I naufraghi, compreso Ben Bel, sono rivolti verso il pubblico, immaginando di fare segnali alla nave).

Naufraghi:    Ehi, siamo qui, veniteci a prendere! Ehi! (Esultano).

Capitano:     Ci hanno visti! Avviciniamoci alla riva.

(I naufraghi vanno via. Buio totale.Un faro illumina Angelo, solo. Si sente la voce di San Pietro).

San Pietro:   Siamo MOLTO soddisfatti di te, Angelo, e credo che tu ti sia meritato...

Angelo:         Le ali?

San Pietro:   No, non ne hai bisogno. Hai già imparato a volare. Parlavo del paradiso.

Angelo:         Finalmente! E... dove si trova?

San Pietro:   Eccolo! Ci sei!

(Si illumina di nuovo la scena, che è sempre la stessa).

Angelo:         Ancora? (Guardando in alto: gira su se stesso in modo da poter sfilare lo specchietto dalla tasca)) Ehi, ci dev'essere stato un disguido! lo sono ancora qui a Nede!

Scimmia:      (Solo voce, nascosta dalla vegetazione) Perché, questo cos'é?

Angelo:         (Si ritrova in mano uno specchietto) indovinelli, ancora indovinelli... e questo specchio da dove salta fuori?

Scimmia:      (Solo voce) Pensa a Nede, e diventa specchio...

Angelo:         Possibile che debba sempre farmi mettere in difficoltà da una scimmietta? Esci fuori, avanti, fatti vedere!

Scimmia:      (Solo voce) Angelo, il mio caro Angelo... (Esce allo scoperto con sembianze di ragazza).

Angelo:                     (Meravigliato) Tu?! Sei stata vicino a me tutto questo tempo!

Scimmia:      (ora ragazza) Ricordi?  L’amore è il pezzetto di eterno che ognuno ha dentro di sé. Non muore mai.

Angelo:         (Si sente un sottofondo musicale) Questa si che è musica! (Guarda in alto) Ehi…nessun disguido, nessun errore!  E’ qui il paradiso!

Scimmia:      Ora hai capito cosa c'entra lo specchio?

Angelo:         (Guardando nello specchietto) Certo: Nede... Eden! (Si sente di nuovo il segnale della nave, che si immagina si stia allontanando con i naufraghi a bordo. I due guardano in avanti, verso il pubblico, salutando la nave) E loro? Lo perderanno questo paradiso?

Scimmia:      Ognuno porta dentro di sé la propria isola di Nede... basta solo saperla trovare.

(Buio - Luce e introduzione musicale dell'ultima canzone)

CANZONE:      SAMBAMICO (finale: tutti in scena).


CANZONE:       L'ISOLA Dl NEDE

Animali:            E’ I'isola di Nede
benvenuto tra di noi
sotto questo cielo azzurro
I'allegria non passa mai.
Non c'e prima, non c'e dopo
non c'e sopra, non c'e sotto
non c'e avanti, non c'e indietro
quando stai con noi a Nede.

                          La rabbia si fa calma
sotto I'ombra di una palma,
non c'e pioggia che ti bagna
non c'e sole che t'abbaglia.
Non c'e fame, non c'e sete
non c'e pianto ne rimorso
non c'e mai il fiato grosso
quando stai con noi a Nede.

Angeio:             Ma io stavo tanto bene
in Paradiso
cullandomi sereno
sopra il mio sorriso,
galleggiando leggero
sopra una melodia blues,
ed ora quaggiu...

Io per avere un paio di ali
io per volare piu in alto del blu
dovrò cantare a chi
non sa guardare piu in alto nel cieio
a chi ha smarrito tutto ii suo blu
e le note non le ha piu.

Animali:            Canteremo noi
suoneremo insieme a te
dacci tu tutte le note
do fa mi si la sol re.
Fanno samba una chitarra
due tamburi e un clarinetto,
gli rispondono le trombe
con un vecchio cha cha cha.

Angeio:             Riempiremo il cielo di note
che voleranno piu in alto del blu,
per far suonare a chi non Io fa piu
quel grande concerto dell'universo
quelle spartito che sembrava perso,
che ognuno ha dentro di se.


CANZONE:   PAPE SATAN

Diavoiesse:     Uomo, vuoi ricchezza?
Oppure la bellezza?
Per tutta la vita
la perduta giovinezza?
Uomo vuoi la fama?
Uomo vuoi il potere?
Uomo oltre che questo
vuoi anche il segreto
inestimable del sapere?
Dacci I'anima, dacci I'anima!

Lucifero:           II male che alimenta
questo fuoco eterno
I'angeio dannato,
sovrano deil'inferno
si, sono io Lucifero,
il grande ingannatore,
spaccio odio per amore
nel mondo.

Diavoiesse:     Pape satan, pape satan aleppe.
Pape satan satan.
Pape satan, pape satan aleppe.
Pape satan satan.

Lucifero:           Mefistofele o Belzebu,
I'altra faccia deila virtu.

Diavolesse:        Pape satan, pape satan aleppe...

Lucifero:           Non conosco scrupoli
uso ogni mezzo
perche muoia I'anima,
e questo il mio successo.

Adesso nel mio regno
I'ultimo arrivato
Io voglio qui davanti
qui mi sia portato.
Rosso Io vestirò
potere gli darò
le anime sono mie
sul mondo dominerò.

Diavoiesse:        Pape satan, pape satan aleppe...
Pape satan, pape satan aleppe...
Satan.


CANZONE:      SAMELU

Ben Bel:            Allora se ho capito
io sono qua
in nome di Lucifero
sapro darmi da far per
allontanare il bene
da questi quattro qua
perche la posta in palio
e I'Umanita.

Diavolesse:        Samelu, Samelu
Samelu, Samelu.

Tanto I'onesta
io Io so gia
non e altro che una merce,
si pud comprar
nel grande bazar
delle vanita;
con ricchezza, fama e potere
io paghero.

Diavolesse:        Samelu, Samelu
Samelu, Samelu.
Samelu, Samelu
Samelu, Samelu.

Ben Bel:            John il capitano
vuole una flotta in mano.
Maria la cantante
una carriera fulminante
e Io scienziato è in cerca
di denaro per la ricerca.
Su Nora I'assistente
che strano, non c'e niente.

Diavolesse:        Samelu, Samelu
Samelu, Samelu.
Samelu, Samelu
Samelu, Samelu.

Ben Bel:            Lucifero sarò
un autentico malvagio
perche ogni situazione
volgero a tuo vantaggio.
Saro, si, protagonista
ricco, chic, sempre in vista,
un tipo sorprendente
incantatore. suadente.

Diavolesse:        Samelu, Samelu
Samelu, Samelu.
Samelu, Samelu
Samelu, Samelu.

Tra sette giorni
si vedra
se quel che dici
ti riuscira:
I'lnferno un nuovo diavolo
certamente avra.
Ma se invece tu fallirai
non c'e bisogno ti si dica
che Lucifero non e buono
e fanno male le sue dita.


CANZONE:      BENVENUTO NUOVO GiORNO

Angelo:               E tempo mondo
del ritorno del giorno
ora che I'ultima ombra
e rimasta li a guardare
i! primo raggio
che trapassa la notte
e colora di luce
la schiuma del mare.

D'energia
si riempie il cielo intero
e dopo tanto buio e nero
non sembra neanche vera
che ogni vita,
senza il piu piccolo dolore,
per magia di una Stella
prenda forma e colore.

Animali:            Di nuovo giomo
di nuovo il sole,
fratello mondo ora
fai cantare il cuore.

Angelo:             Improvviso da Oriente
il nuovo giomo
si diffonde, ci sorprende
su villaggi e citta
su coraggi e vilta,
di nuovo il sole
nel cielo splende gia.

Animali:            Di nuovo giomo
di nuovo il sole,
fratello mondo ora
fai cantare ilcuore.
Di nuovo giorno...

Angelo:             E pregheremo
per un giomo sereno
e per tutte quelle terre
ferite dalle guerre.
II dolore
la sofferenza ed il pianto
possa questo nuovo giomo
sciogliere in un grande canto
d'amore
che come il sole
non conosce, no
non conosce frontiere,
non ha bandiere
ne bianche ne nere,
ma di calore
ci abbraccera.

Animali:            Di nuovo giorno
di nuovo il sole,
fratello mondo ora
fai cantare il cuore.
Di nuovo giorno...


CANZONE:      SAMBAMICO

Angelo:             Quando tu sei triste
e non sai piu che cosa far
se anche tra la gente
ti senti come in mezzo al mare,
regaia un sorriso agli altri
e scoprirai che
son tutti naviganti
in cerca di un sorriso come te.

1° animale:      II mondo e il tuo specchio
e non hai capito che
quando stringi i pugni
altri pugni troverai.
Apri la tua mano
e scoprirai che
la stringeranno in tanti
perche nessun nemico c'e.

2° animale:        Quando tu ti chiedi
questa vita che cos'e,
se la misura e avere
solo un po' di piu per se,
una risposta conosciuta
certamente c'e:
dai senza pensare
quando lo riavrai per te.

Tutti:                 Non ci son piu io
non ci sei piu tu
sotto questo cielo
ci siamo noi
ed e un concetto
che fa rima con felicita:
dividere quel che si ha.

3° animale:        L’amicizia e una canzone,
e facile a imparar,
basta solo che
tu la incominci a canticchiar
ed improwisamente
ti accorgerai che
son piu di quanti pensi
quelli che cantano con te.

4° animaie:        Se qualcuno ancora
non ha capito il perche
d'essere felici
dando un po' di piu di se
un piccolo segreto
naturaimente c'e:
se aiuto un amico
dopo lui aiuta me.

Tutti:                 Non ci son piu io...

Angelo:             Se la ricchezza vera,
come dice un detto antico,
non ha il color dell'oro
ma il volto di un amico,
allora questo mondo
èdi per se un tesoro,
perche sempre un amico
puoi trovar!

5° animaie:        Se qualcuno ancora
non ha capito il perche
d'essere felici
dando un po' di piu di se
un piccolo segreto
naturalmente c'e:
se aiuto un amico
dopo lui aiuta me.

Tutti:                 Non ci son piu io...
Non ci son piu io...


CANZONE.      SOGNANDO BROADWAY

Maria:               Sognando
la mia Broadway
sarei una star de! musical
negli U.S.A.
Potrei cantar
finalmente "Cabaret"
oppure "Hello Dolly"
o quel che piu piace a me.

Boys:                 Hello Mary, uh, hello Mary!
Hello Mary, uh!

Maria:               Eccomi,
io sono qui
non ci speravo ma
e proprio cosi
e con un bastone ed un cilindro
ballero
un tip tap travolgente
ed un foxtrot.

                          Poi il pubblico
conquistero
con una dolcissima
chanson d'amour
e con uno swing, un jazz
e I'happy end
il trionfo sara
con "Broadway parade".

Boys:                 Hello Mary, uh, hello Mary!
Hello Mary, uh!

Maria:               Dritta
la mia strada sara
senza piu ostacoli
per la celebrita
e per tutto questo sai
cosa non darei
invece di sognare
solamente Broadway.

E per tutto questo sai
cosa non darei
invece di sognare
solamente

Maria+Boys:    Broadway,
Broadway,
Broadway!


CANZONE:       IN FONDO AGLI OCCHITUOI

Capitano:          Ho sempre pensato
che la mia vita fosse il mare
e che I'amore
un lido da cui salpare.
Solo ora
scopro che
il mio porto e
in fondo agii occhi suoi.

Maria:               Mi sono illusa
di vivere nelle favole
e che potessi
inventarmi I'amore.
Solo ora
scopro che
la mia storia e
in fondo agli occhi suoi.

E d'improvviso dentro me
non ho piu

Capitano:          non ho piu

Maria:               sogni da cui fuggire via

Capitano:          amori persi sulla scia

Maria:               non vivo piu le favole

Capitano:          non sciolgo piii le vele

Maria:               perche la mia storia
e in fondo agli occhi tuoi.

Maria:               Dove sono andati
tutti i miei pensieri?

Capitano:          Dove sono ancorati
tutti i miei velieri?

Maria e

Capitano:          Solo ora scopro che
sono tutti li,
in fondo agli occhi tuoi

Ora scopro che
e qui il mio destino

Maria:               ora che
che mi stringo a te vicino

Maria

e Capitano:       e non chiedo piu
niente al mondo
perche quel che amo
e in fondo agli occhi tuoi.


CANZONE:      DNA

Scienziato:        Se siamo quel che siamo
se a una razza apparteniamo
e provato ormai si sa
ciò dipende dal DNA,
ciò dipende dal DNA.

Ben BeJ:             Questo e chiarito
invece non ho capito
come interviene, cosa fa
e poi cos'e questo DNA,
e poi cos'e questo DNA.

Geni:                 Geni siam chiamati
di far magie non siam capaci
ma un potere possediamo
dentro noi, e sai qual e?
L'ereditarieta
di ogni specie conserviamo
come dentro la grande area di Noe.

Scienziato:        Se dei geni noi togliamo
poi altri ne mettiamo
sapremo gia che nascera
manipoiando il DNA.
manipolando il DNA.

Ben Bel:            Questo e il concetto
per un essere perfetto
sara un'altra I'umanita
manipoiando il DNA,
manipolando il DNA.

Geni:                 Sai che confusione
I'artificiale mutazione:
di un disguido, di un errore
poi chi ne rispondera?
E perche un pinguino
ruggira come un leone
se poi al caldo e al freddo
soffirà?

Stretti I'uno all'altro
legati come in un abbraccio.

Scienziato:        Dividere il legame
e una scoperta eccezionale.

Ben Bel:            Fare nuove razze
e un affare colossale.

Tutti:                 Se il segreto
della vita e...

Gene:                II DNA.


CANZONE:      LA MUSICA DELL'UNIVERSO

Angelo:             Se ti fermi
un momento ad ascoltare
se i tuoi occhi
avran voglia di cercare
orizzonti
dove perdersi nel blu
I'universo
sentirai anche tu.

Ogni vita
ogni piu piccola esistenza
ha una voce
un suo timbro, una cadenza.
Ogni uomo
ad altre vite e unito ormai
in un coro
sinfonia dell'infinito sai.

C'e un accordo in ogni cuore
vibra dentro un sentimento e poi
fra miiiardi di galassie va
e diventa melodia.

Tutti:                 C'e un'orchestra fra le stelle
ne facciamo parte anche noi
e non smette di suonare mai,
perche il "La" dell'universo
fu amore, si!


CANZONE:      PARADISO DENTRO Dl NOI

Angelo:             Com'e lungo il tuo viaggio,
tu che non ti fermi mai
per trovare qualche cosa
che non hai.

Cento mari hai gia solcato,
mille terre toccherai
ma rivolgi gli occhi tuoi
molto piu in la.

Perche I'isola che cerchi
non lo sai ma e dentro te,
nei tuo cuore c'e una stella
che ti guida fino a lei.

Tutti:                 Paradiso dentro di noi
I'infinito e qui se vuoi,
Liberia respirerai
toccherai I'immensita.
Nella tua anima
che e la tua isola
scorre dolcissima
I'eternita.

Angelo:             Cento stelle, mille luci
ma la notte e sempre qua
e ti chiedi quando il buio
finira.

La risposta e nella scelta,
quel che senti poi sarai.
E I'amore quella stella,
sai che non tramonta mai.

Tutti:                 Paradiso dentro di noi
I'infinito e qui se vuoi.
Libertà respirerai
toccherai I'immensita.
Nella tua anima
che è la tua isola
scorre dolcissima
I'eternita.

Paradiso dentro di noi...