(Non è) Una semplice commedia balneare

Stampa questo copione

(Non è) Una semplice commedia balneare

Di Andrea Oldani

PERSONAGGI

Ernesto: Marito di Luisa

Luisa: Moglie di Ernesto

Roberto: Marito di Enza

Enza: Moglie di Roberto

Pedro: Factotum caraibico del Residence

Rafael: Addetto dell’Agenzia

Florinda: Addetta alle pulizie

Primo Atto

Scena: interno villettina vacanza. Sulla parete di fondo 3 porte. Una da verso la cucina, una verso il bagno, una verso la prima camera. L’uscita di destra da verso l’ingresso dell’abitazione, quella di sinistra verso la seconda camera. Le porte possono essere tutte nella parete di fondo ma devono essere almeno 3.

Ernesto: (entrano dall’ingresso con valige. canticchia) “Maracaibo, mare forza nove”. Tesoro, hai visto che meraviglia? E’ tutta per noi!

Luisa: Meravigliosa, caro. Solo un po’ lontana.

Ernesto: Ma va, con i mezzi odierni ci metti meno ad arrivare ai Caraibi che a Rimini con la coda.

Luisa: Certo. Sì, hai ragione. Però che caldo. Ed il Taxi non aveva nemmeno l’aria condizionata.

Ernesto: Deve essere caldo! Siamo ai Caraibi! Su, dai. Controlliamo la prenotazione.

Luisa: (si siede) Un minuto, un minuto. Fammi riprendere.

Ernesto: Abbiamo quindici giorni per riprenderci.

Luisa: Un minuto. Solo un minuto.

Ernesto: Su, su. Che tra un’ora voglio essere spaparanzato al sole!

Luisa: E va bene! Tormento! (si alza) Aspetta che prendo le carte (armeggia nella valigia) Ma dove ho messo gli occhiali?

Ernesto: Meravigliosa! E che posizione!

Luisa: Eccoli qui. Allora. Sei pronto?

Ernesto: Sono nato pronto.

Luisa: Ma smettila. Vediamo… (legge sulle carte) Agenzia SoleMare di Milano

Ernesto: E questo lo sappiamo. Ci serviamo sempre da loro. Competenti ed affidabili come pochi al mondo. Assolutamente da consigliare!

Luisa: Controlla solo i dati senza commentare, altrimenti non finiamo più. Periodo di prenotazione: dal primo al sedici maggio.

Ernesto: Puntualissimi! Tra l’altro davvero un buon periodo, ottimo per una vacanza ai caraibi.

Luisa: Senza commentare… Residence Caribe. Edificio trentanove.

Ernesto: Che è questo!

Luisa: Località: Burro Loco. Repubblica Dominicana

Ernesto: E direi che ci siamo.

Luisa: Cliente: Ernesto Bergamelli

Ernesto: Ernesto Bergamelli della Eredi Bergamelli. Dal 1948 abiti di sartoria a Milano, Monza, Rho, Magenta ed Abbiategrasso! Cioè, me medesimo.

Luisa: Tutta questa spataffia non è scritta. Qui dice solo Ernesto Bergamelli.

Ernesto: Lo so, lo so. Deformazione professionale. Amo far conoscere a tutti la mia attività.

Luisa: Potevi allegare un biglietto da visita.

Ettore: Dici? Forse hai ragione. Potrei farlo...

Luisa: Lasciamo perdere… Comunque qui abbiamo finito con la spunta. Portiamo le valigie in camera che voglio rinfrescarmi un po’.

Ernesto: No che non abbiamo finito! Dobbiamo verificare le dotazioni della villetta.

Luisa: Le dotazioni?

Ernesto: Certo! Non vorrei mai che l’agenzia, pur nella sua competenza ed affidabilità, abbia voluto fregarci. Nessuno inganna Ernesto Bergamelli della Eredi Bergamelli. Dal 1948 abiti di sartoria a Milano, Monza, Rho, Magenta ed Abbiategrasso!

Luisa: (ironica) Oh! Non vorrei mai!!!

Ernesto: Quindi controlliamo che tutto sia in ordine. Altrimenti mi sentiranno!

Luisa: Allora vediamo di finirla in fretta! Cosa devo guardare?

Ernesto: Dovrebbero essere indicate le dotazioni della villetta.

Luisa: Non le trovo.

Ernesto: Ti dico che ci sono!

Luisa: Senti. Io non le trovo.

Ernesto: Fammi vedere. (prende il foglio) Ecco qui. Composizione dell’unità abitativa. Visto che c’era? (rende il foglio a Luisa)

Luisa: Non sei stato sufficientemente chiaro.

Ernesto: Vogliamo procedere?

Luisa: Procediamo. Un Soggiorno abitabile.

Ernesto: Ed è questo!

Luisa: Una cucina abitabile.

Ernesto: (apre una porta) E ci siamo!

Luisa: Un Bagno con vasca e doccia.

Ernesto: (apre un’altra porta) Eccolo qui! Davvero grazioso.

Luisa: Due camere matrimoniali.

Ernesto: Una (apre la porta) e due (indica l’uscita di sinistra)

Luisa: Due camere?

Ernesto: Erano tutte così.

Luisa: Ma una non ci serve.

Ernesto: Non si sa mai.

Luisa: Giusto. Così se russi so dove mandarti.

Ernesto: Simpatica. Molto simpatica davvero. Avevamo detto di non commentare, se non erro. Quindi ti spiace divagare e continuare con il lavoro?

Luisa: Lavoro? Credevo fossimo in vacanza.

Ernesto: Per godersi una buona vacanza occorre che tutto sia a posto. Prima il dovere e poi il piacere.

Luisa: E va bene. Schiavista!

Ernesto: Dai, dovremmo avere quasi finito. Ancora un piccolo sforzo.

Luisa: Dove eravamo rimasti?

Ernesto: Alle camere.

Luisa: Allora abbiamo quasi finito davvero. Qui dice “Terrazzo con vista sul Mar dei Caraibi”

Ernesto: E questo l’abbiamo visto entrando. Poi?

Luisa: Poi basta.

Ernesto: Come basta? Tutto qui? E’ un po’ poco per quello che abbiamo pagato.

Luisa: Mi sembra più che sufficiente. Ed io, questo mar dei Caraibi, vorrei provarlo al più presto!

Ernesto: Abbiamo finito i controlli ed è tutto ok! Quindi, direi che è giunto il momento di goderci la vacanza!

Luisa: Alla buon’ora!

Ernesto: Tu vai pure a prepararti per la spiaggia. Io vado a rinfrescarmi in bagno.

Luisa: Porto la valigia in camera. Devo prendere anche la tua?

Ernesto: Sì, cara. Grazie. già che ci sei. Mi rinfresco e ti raggiungo subito. (esce verso il bagno)

Luisa: Certo… Già che ci sono… (Prende le valige ed esce verso la camera uno)

(Dopo qualche istante si sente urlare dal bagno)

Ernesto: (Vfc) Aiuto!!! Aiuto!!! Affogo!!! Affogo!!!

Luisa: (rientra dalla camera uno) Che succede?

Ernesto: (Entra dal bagno) Il rubinetto del bagno! Si è rotto! Presto! Cercami uno straccio che spara acqua ovunque!

Luisa: Vado a cercarlo in cucina (esce verso la cucina)

Ernesto: Fai presto! (esce verso il bagno)

Luisa: (Rientra dalla cucina ed esce verso il bagno gridando) Ho trovato questo!

Ernesto: (vfc) Non basta! Non ce ne sono altri?

Luisa: (vfc) Corro a vedere! (entra dal bagno ed esce in cucina)

Ernesto: (vfc) Sì, ma non prenderne solo uno!

Luisa: (Rientra dalla cucina) Non ce ne sono più. Provo a cercare in valigia! (esce verso la camera)

Ernesto: (vfc) Ti prego, fai in fretta!

Luisa: (Rientra dalla camera ed esce in bagno) Ho trovato questa!

Ernesto: (vfc) Va bene! Presto!

Luisa: (vfc) Sembra che non esca più acqua. (entra dal bagno)

Ernesto: (vfc) Ma hai preso la mia camicia! (entra dal bagno completamente bagnato)

Luisa: E’ la prima cosa che ho trovato.

Ernesto: Ma è una camicia da 200 euro!

Luisa: Ma tu non sei quello della sartoria su misura? Fattene un’altra.

Ernesto: E ora sono tutto bagnato.

Luisa: Volevi rinfrescarti.

Ernesto: Ah! ma quelli della direzione mi sentiranno! (prende il telefono)

Luisa: Io vado a cambiarmi (esce verso la camera)

Ernesto: Eccome se mi sentiranno. (cerca tra i fogli sul tavolino del telefono) Non c’è il numero della reception! Tesoro, non c’è il numero della reception?

Luisa: (vfc) Di solito è scritto sul telefono.

Ernesto: (guarda il telefono) Ah, eccolo! Digitare il numero 0

Luisa: (Vfc) Hai visto? Basta cercare.

Ernesto: (al telefono) Pronto. Pronto! Chiamo dalla villetta 39. Pronto! Pronto! Buenos Dias. Chiamos dallas Villettas trentanoves. Trentanoves sì. Trenta noves. Claro? Sì? Si è rottos el Rubinettos. Rubinettos! Sì! Nos. Non voglios comar. Rubinettos! Rottos! Acquas!! Shhhh (fa il rumore dell’acqua che scorre) Acquas ovunques. Glu glu glu. Urgentes. Rottos. Gracias. (riattacca. A Luisa) Ha detto che manderà qualcuno.

Luisa: (vfc) Bene!

Ernesto: Ah, ma mi sentiranno davvero! Non è questo il modo di cominciare una vacanza. Vado a vedere se c’è qualcosa da bere. Ho bisogno di rilassarmi. (esce verso la cucina)

Luisa: (entra dalla camera vestita da spiaggia) E allora vedi di rilassarti! Siamo in vacanza. La vuoi finire con tutti questi problemi?

Ernesto: (rientra dalla cucina) Come posso rilassarmi con tutti questi contrattempi? Non va bene! Non va bene niente!

Luisa: Hai trovato qualcosa da bere?

Ernesto: C’è una bottiglia di benvenuto. L’ho messa in fresco.

Luisa: Champagne?

Ernesto: Ma va! Spumante cileno di seconda scelta. Io vado a cambiarmi, tu prepara due bicchieri. (esce verso la camera)

Luisa: Ma se l’hai appena messo in fresco sarà ancora caldo.

Ernesto: (vfc) Ho sete!!!

Luisa: E va bene, va bene. Che modi! (esce verso la cucina) L’organizzazione non sarà delle migliori ma siamo in vacanza Rilassiamoci. I problemi si risolveranno. (entra con due calici di spumante. Li appoggia sul tavolo)

Ernesto: (vfc) Tesoro! Non trovo il costume!

Luisa: E’ nella borsa con la biancheria intima.

(attimo di silenzio)

Ernesto: (vfc) Tesoro! Non trovo la borsa con la biancheria intima!

Luisa: Ti sei ricordato di metterla in valigia?

Ernesto: (entra dalla camera) Dovevo mettercela io?

Luisa: Sì. Una cosa dovevi fare…

Ernesto: E allora mi sa che è rimasta a casa.

Luisa: Ecco! Fai sempre il precisino con gli altri e le tue cose le dimentichi!

Ernesto: E ora cosa facciamo?

Luisa: All’ingresso del residence mi è sembrato di vedere un negozietto. Magari ha qualcosa.

Ernesto: Ma io non voglio un costume preso al negozietto del villaggio. I miei costumi erano tutti prodotti in materiale tecnico all’avanguardia.

Luisa: Allora potresti optare per una vacanza nudista.

Ernesto: Questa vacanza si sta trasformando in un incubo.

Luisa: Dai. Prendi il portafogli che andiamo a vedere.

(Ernesto va in camera, esce e chiude la porta a chiave)

Luisa: Ma chiudi a chiave?

Ernesto: Non vorrei che arrivasse l’addetto per la riparazione del rubinetto e si mettesse a rovistare tra le valigie.

Luisa: Sei sempre il solito malfidente. Hai preso i soldi?

Ernesto: Presi!

Luisa: Allora andiamo (escono dall’ingresso)

(qualche secondo di silenzio)

(campanello)

(campanello)

Pedro: (vfc) señor. señor. Esta in casa señor? (entra, si guarda intorno) señor. Non c’è nessuno? Non risponde nessuno. Non c’è proprio nessuno. (Estrae un cellulare) Pronto. Rafael. In casa non c’è nessuno. Sì. No. No una sola. Sì. Italiani. Una camera è aperta ma è vuota. L’altra è chiusa. Sì. Devo aspettare ancora? Ok. Ok. Poi torno per recuperare maggiori informazioni. Ok. Sì, sì. Ho capito. Aspettare. Sì. Certo. Un minuto. Ho sentito dei rumori. Arriva qualcuno. Ti richiamo. (riattacca) Sono già qui. Devo inventarmi qualcosa.

Florinda: (entra) Buenos Dias señor. Limipeza señor. La habitacion.

Pedro: No. Non ora. No limpieza ahora.

Florinda: Pero usted llamó a la dirección para limpiar la habitacion.

Pedro: Nessuno ha chiamato la direzione. Por favor (e cerca di accompagnarla alla porta, poi si ferma). Un momento. La pulizia? Estás segura que llamaron a la limpieza?

Florinda: No, segura no. Fue una llamada telefónica muy confusa. 

Pedro: Una telefonata confusa?

Florinda: Repetia “Rubinettos, rubinettos rottos”. No entendimos.

Pedro: Rubinetto rotto? Gracias, mucias gracias…

Florinda: Florinda.

Pedro: Mucias gracias Florinda. (e l’accompagna alla porta, poi controlla in bagno) Questo fa proprio al caso nostro. Ma adesso è ora di sparire. Esco dal retro prima che mi veda qualcuno. (esce)

Dopo qualche secondo.

Enza: (entra dall’ingresso) Maracaibo. Mare forza nove

Roberto: Finalmente siamo arrivati! Organizzazione pessima.

Enza: Ma finiscila di lamentarti. Guarda che meraviglia.

Roberto: Meraviglia! Sì. Ma è assurdo che il pulmino dell’aeroporto non sappia dove sia il Residence. Ne ha girati tre prima di trovare quello giusto. Eppure eravamo stati chiari. Residence Caribe Burro Loco. Abitazione 39. Come ha potuto sbagliare?

Enza: Sarà il tuo spagnolo che è difettoso.

Roberto: Burro Loco è Burro Loco anche in spagnolo. Non c’è modo di fraintendere. E non aveva nemmeno l’aria condizionata. Sono completamente fradicio.

Enza: Guarda caro. C’è un cesto di frutta ed un aperitivo di benvenuto.  (prende i due calici) Cin cin. Buona vacanza Amore mio!

Roberto: Sì, buona vacanza. (beve) Ma che porcheria è questa? Spumante di terza scelta e per di più caldo. Non potevamo andare in montagna in Italia? O al massimo in Svizzera.

Enza: Ma come sei pesante! Non ti va bene nulla!

Roberto: Io non volevo venirci ai Caraibi. Sei tu che hai insistito. “vedrai che sarà bellissimo” “Vedrai che ci rilasseremo” “Vedrai che andrà tutto bene”. Per il momento non mi sembra che stia andando tutto bene.

Enza: Basta lamentele! Siamo in vacanza. Portiamo le valigie in camera ed andiamo a tuffarci in questo mare cristallino!

Roberto: Io ho bisogno di rinfrescarmi. Sono sudatissimo. Vado un secondo in bagno.

Enza: Io porto la valigia in camera. Poi dammi una mano con la tua.

Roberto: Vado un attimo a sciacquarmi in bagno e poi ti aiuto (esce verso il bagno)

Enza: (prova ad aprire la porta della camera ma è chiusa a chiave) Ma che succede?

Roberto: (esce dal bagno) Assurdo! Il rubinetto è bloccato da uno straccio per i piatti e da una camicia!

Enza: La porta della camera è chiusa a chiave!

Roberto: Sarà una vacanza stupenda.

Enza: Guarda. C’è un’altra camera. Portiamo le valigie e poi proviamo a chiamare la reception (escono verso la camera)

(dall’ingresso rientrano Ernesto e Luisa. Ernesto indossa un bermuda da mare molto vistoso)

Ernesto: Ma mi sento ridicolo!

Luisa: Dai, non stai male. E poi si usano.

Ernesto: Mi sento molto ridicolo!

Luisa: Finiscila di lamentarti. Potevi stare più attento ed evitare di dimenticarti la borsa.

Ernesto: Chissà se sono arrivati a riparare il rubinetto?

Luisa: Prima di andare a controllare dammi le chiavi della camera.

Ernesto: Tieni. Io vado in bagno a vedere. (escono. Ernesto in bagno, Luisa in camera.)

Roberto: (entra dalla camera) Provo a chiamare la reception.

Ernesto: (entra dal bagno) Tesoro! E’ ancora rotto! (si accorge di Roberto) Oh. Buenos Dias. Vosotros es venutos per el rubinettos? Sì? Rubinetto? Sì? Rottos? Acquas? Wshshshsh. Tantas acquas. Gluglugluglu

(Roberto lo guarda allibito)

Ernesto: Noios. Primas. Chiamatos. Telefonos. Rubinettos. Rottos.

(Roberto continua a guardare immobile)

Ernesto: Acquas… Wshhshh… Non parlas spagnolos?

Roberto: Nemmeno lei, se è per questo.

Ernesto: Ah! Ma parla italiano? Che sollievo. Piacere, sono Ernesto Bergamelli, della Eredi Bergamelli, dal 1948 abiti di sartoria a Milano, Monza, Rho, Magenta ed Abbiategrasso. (porge la mano)

(Roberto lo guarda immobile)

Ernesto: Non da la mano?

Roberto: Cara, puoi venire un attimo?

Enza: (entra dalla camera in tenuta da spiaggia) Cosa c’è Tesoro? Oh, è arrivato l’addetto? Gli hai spiegato tutto? Ha sistemato? Vuole la mancia? (prende il portafogli dalla borsa da spiaggia) Tenga buon uomo (passa una banconota ad Ernesto, lui la mette in tasca)

Ernesto: Non capisco.

Enza: Ah, ma parla italiano! Piacere Enza Grimaldi.

Ernesto: Piacere mio, Ernesto Bergamelli, della Eredi Bergamelli, dal 1948 abiti di sartoria a Milano, Monza, Rho, Magenta ed Abbiategrasso.

Enza: Ah, ma non è dell’organizzazione? E’ anche lei in vacanza in questo residence?

Roberto: Mi pare di capire che non condividiamo solo lo stesso residence.

Ernesto: E voi cosa ci fate nella nostra villetta?

Enza: No, mi scusi. Deve esserci un errore. Questa è la NOSTRA villetta.

Roberto: Proprio una vacanza rilassante.

Ernesto: No, no. Deve esserci un equivoco.

Enza: Certo! L’equivoco è che lei si trova nella nostra villetta.

Ernesto: Tesoro! Tesoro! Puoi venire un attimo? E tanto che ci sei, potresti portare anche il contratto?

Luisa: (entra dalla camera) Il contratto? E a cosa ti serve ancora? Ma chi sono questi signori?

Ernesto: Cara, potresti portare il contratto senza fare ulteriori domande?

Luisa: Corro! (esce verso la camera)

Enza: Caro, potresti prendere anche il nostro di contratto in modo da dimostrare a questi signori chi ha ragione?

Roberto: Subito! Ma aspettate a scannarvi, che non voglio perdermi lo spettacolo.

Enza: Tra poco, caro signore, potrò mostrarle il suo errore in modo da chiederle, cortesemente, di levarsi dalle scatole.

Ernesto: Eh no, mia cara signora. Sarà mio piacere dimostrare il suo errore ed invitarla a sparire da questa casa nel più breve tempo possibile.

Enza: Eh no, carissimo, sarà mio diletto…

Ernesto: (urlando) Tesoro! Ti vuoi muovere?!?!

Luisa: (entrando) Arrivo, arrivo. Che fretta! Tieni il tuo contratto!

Ernesto: Dammelo! Bene, mia cara signora, come le dicevo…

Enza: Un attimo, un attimo!

Ernesto: Cosa?

Enza: Un attimo soltanto. Attendiamo che mio marito torni col contratto.

Roberto: (entra) Eccolo cara!

Enza: Bene. Ora possiamo cominciare.

Ernesto: Con vero piacere.

Roberto: Peccato non avere i pop corn.

Enza: Dunque. (sfogliando il contratto inizia a leggere) Agenzia SoleMare.

Ernesto: Via Cardinal Cagliero 47, 20147 Milano. Questo combacia. Destinazione Burro Loco.

Enza: Burro Loco anche per noi. Residence Caribe.

Ernesto: Residence Caribe. Edificio 39

Enza: 39. Esatto. Che poi sarebbe questo. Periodo dal 1 al 16 maggio.

Ernesto: Al 16 maggio. Anche per noi. Cliente Bergamelli Ernesto.

Enza: Cliente Grimaldi Roberto. Combacia tutto.

Luisa: Tutto tranne il cliente.

Ernesto: Hanno affittato lo stesso edificio a due clienti diversi.

Roberto: Lo sapevo che dovevamo andare in montagna.

Enza: Ma è assurdo. Adesso mi sentono quelli dell’agenzia.

Ernesto: Sì, chiamiamoli subito. Ho proprio voglia di dirgliene quattro a quegli incompetenti.

Luisa: Ma non erano la competenza fatta persona?

Roberto: Aspettate. Ora in Italia è piena notte. Come pensate di trovare qualcuno?

Enza: Dobbiamo riuscirci. A costo di buttarli giù dal letto. Dammi il numero!

Ernesto: E’ qui sul contratto. 0248547711

Enza: Fatto! (col cellulare)

Roberto: Sono le due e un quarto di notte. Chi sperate di trovare?

Enza: Silenzio. Squilla.

Ernesto: Squilla. Squilla. Ma non rispondono.

Roberto: Non rispondono no. Saranno a casa a dormire.

Enza: Vuoi finirla di fare il disfattista?

Roberto: Non sto facendo il disfattista. E’ solamente una constatazione logica.

Ernesto: C’è anche un numero di cellulare!

Enza: Perché non me l’ha dato subito? Presto presto!

Luisa: Ehi, ma che confidenze!

Ernesto: E’ una questione importante, tesoro. Non ti formalizzare!

Enza: Presto presto!

Ernesto: 347 1245112

Enza: Non è raggiungibile! Non è raggiungibile!

Roberto: Sempre notte rimane.

Ernesto: E ora cosa facciamo?

Enza: Credo che la cosa migliore sia che vi troviate un hotel per questa notte, in attesa di poter contattare l’agenzia.

Roberto: La trovo un’ottima idea, cara.

Ernesto: Alt, alt, alt. Perchè mai dobbiamo trasferirci noi in hotel? Credo proprio che tocchi a voi trovare una sistemazione in qualche hotel per la notte.

Enza: E per quale motivo?

Luisa: Perchè noi siamo arrivati per primi.

Roberto: Voi siete arrivati per primi solo perché il pulmino del residence ha sbagliato residence.

Ernesto: Questo non fa testo. Chi tardi arriva male alloggia, lo dice anche il proverbio.

Luisa: E mai detto fu più azzeccato.

Enza: Questa è una sciocchezza! Abbiamo tutti lo stesso diritto di alloggiare qui.

Luisa: Io non voglio dividere l’alloggio con degli sconosciuti!

Roberto: Se fossimo andati in montagna tutto questo non sarebbe successo!

Ernesto: Se fossimo andati in un’altra agenzia tutto questo non sarebbe successo!

Luisa: Guarda che sei tu che hai insistito per andare da loro.

Ernesto: E ora vorrei non averlo fatto. E pensare che l’ho pure consigliata!

Roberto: A noi l’hanno consigliata. Forse qualche amico in comune?

Enza: In questo caso la colpa sarebbe vostra, e quindi l’alloggio toccherebbe a noi.

Ernesto: Dubito di avere amici in comune con gente come voi. Nemmeno conoscenti alla lontana.

Roberto: A noi l’ha consigliato Aristide Nardelli.

Enza: Proprio un bel consiglio.

Ernesto: Aristide Nardelli?

Roberto: Esatto.

Ernesto: Ma per caso quell’Aristide Nardelli che abita in via Murat?

Roberto: Sì.

Ernesto: Che ha una ferramenta all’angolo di Corso Como?

Roberto: Sì, proprio lui.

Ernesto: Mai sentito nominare.

Enza: Cosa cosa?

Ernesto: Non ho mai sentito nominare questo… Come ha detto che si chiama? Cartelli?

Roberto: Non faccia il finto tonto.

Enza: Falso! E’ solo un falso!

Ernesto: Vi assicuro che non lo conosco.

Luisa: Ma finiscila! Sei stato tu a consigliargli l’agenzia. E lui l’ha consigliata a loro. Siamo. Anzi, sei in parte responsabile.

Enza: E quindi l’alloggio spetta a noi!

Luisa: Adesso non esageriamo.

Roberto: Mia moglie ha ragione.

Luisa: Sentite. La situazione è questa. Noi abbiamo diritto in quanto primi arrivati, voi avete diritto in quanto mal consigliati per colpa nostra

Ernesto: Uno a uno. Palla al centro.

Enza: Mah.

Roberto: A me pare che il vostro diritto sia molto più debole.

Enza: Decisamente più debole.

Ernesto: Non guardiamo le piccolezze. Chi può valutare se il vostro diritto è superiore al nostro? A questo punto servirebbe un giudice imparziale.

(campanello)

Roberto: Hanno suonato.

Luisa: Mi pare di sì.

Enza: Magari sono quelli dell’agenzia.

Ernesto: Hanno fatto in fretta.

Roberto: Ma com’è possibile? Non hanno nemmeno risposto al telefono!

(Luisa va ad aprire ed entra Pedro, il factotum del residence)

Pedro: Buenos días. Mi nombre es Pedro. Estoy aquí para el grifo.

Ernesto: Esta aqui por l’agencias? Nois avemos problemas.

Pedro: Agencias? No entiendo. Usted ha pedido que el grifo roto.

Ernesto: El grifo, ma cosa vuole questo?

Roberto: E’ qui per il rubinetto.

Ernesto: Ah, sì. Il rubinetto. Mi ero dimenticato. Prego, da questa parte. E’ rotto. Rottos. Compriende? (lo accompagna in bagno)

Luisa: Potremmo chiedere a lui di fare da giudice.

Roberto: Ma no!

Ernesto: A me pare un’ottima idea.

Roberto: E come credete di spiegargli la situazione. Con il suo spagnolo?

Ernesto: E perché no?

Roberto: Perché non capirebbe!

Ernesto: Non capisce lo spagnolo?

Roberto: Lo spagnolo lo capisce, ma il suo non è spagnolo!

Ernesto: Come no?!

Luisa: Scusi, ma in che senso?

Roberto: Signora, suo marito non parla spagnolo. Aggiunge solo una esse in fondo alle parole.

Luisa: Davvero?

Roberto: Davvero!

Enza: Ma veramente non se n’era mai accorta?

Luisa: No. Mi pareva un buon spagnolo.

Roberto: E le parava male!

Pedro: (esce dal bagno) El grifo es ajustado.

Ernesto: Gracias! Muchas Gracias! (a Roberto) E questo è spagnolo!

Roberto: E grazie, questo lo sapevo anch’io.

Ernesto: (a Pedro) Noios vi diamous una mancias.

Enza: E questo non lo è.

Ernesto: (a Lucia) Presto, passami 10 dollari (a Pedro) Eccos la mancias.

Pedro: Gracias señor.

Ernesto: (a Roberto) Vedi che capisce?

Roberto: So io cosa capisce!

Ernesto: (a Diego) Esta mancias es porquè io soy el padrones de la casas.

Enza: Cosa?

Pedro: Gracias señor.

Roberto: (a Enza) Tesoro, passami 20 dollari! Ecco, ecco.- esta mancias es nostra. Nosotros semos los padrones des las casas.

Luisa: (Ironica) Che spagnolo sopraffino.

Enza: Sicuramente meglio di quello di suo marito.

Pedro: Muchas gracias señor.

Ernesto: Fermi, fermi. Ecco 50 dollari!

Roberto: 100 dollari!!!

Ernesto: Siete sleali! 200 dollari!!

Roberto: 500 dollari!!!

Ernesto: 1000 dollari!!!

Enza: Fermi! Fermi!!!

Pedro: Gracias, gracias.

Luisa: (a Pedro) Sì, sì. Gracias gracias, ma ora fuori! (e lo caccia)

Ernesto: Ma cosa fate? Così abbiamo perso il nostro giurato.

Enza: Diciamo che era un po’ poco imparziale.

Roberto: Ora come facciamo a decidere chi resta e chi se ne dovrà andare?

Luisa: Siete dei bambini. Ma vi sembra il modo di comportarvi?

Enza: Infantili.

Luisa: Credo che dovremo rassegnarci a convivere, almeno finché non riusciremo a contattare l’agenzia.

Enza: Quindi questa notte, volenti o nolenti, dobbiamo passarla insieme.

Luisa: Ora voi cercate di mettervi il cuore in pace, mentre noi donne vediamo cosa c’è in cucina.

Enza: E quando torneremo vi vogliamo vedere andar d’amore e d’accordo.

Luisa: Intesi?

Enza: Andiamo (Luisa ed Enza escono verso la cucina)

Ernesto: Eccoci rimasti soli:

Roberto: (attimo di silenzio) Già (Seccato)

Ernesto: E quindi dobbiamo convivere…

Roberto: (attimo di silenzio) Già (Seccato)

Ernesto: (imbarazzato) Eh, già. E tu che lavoro fai? Oh, scusa. Posso darti del tu?

Roberto: No! (seccato)

Ernesto: (imbarazzato) Ah, mi scusi. Dicevo... Lei che lavoro fa?

Roberto: (seccato) Agente di commercio.

Ernesto: Molto interessante.

Roberto: (Seccato) Già.

Ernesto: Quindi rappresenta delle aziende?

Roberto: (Seccato) Già.

Ernesto: In Italia o all’estero?

Roberto: (seccato) All’estero.

Ernesto: Interessante.

Roberto: (Seccato) Già.

Erensto: E in quali paesi?

Roberto: Quelli di lingua tedesca.

Ernesto: Quindi parla tedesco?

Roberto: Arguto! Lei è investigatore?

Ernesto: Oh. No, no. Ho una sartoria. Dal 1948 a Milano, Monza, Rho, Magenta ed Abbiategrasso. Sa, è una tradizione di famiglia. La camicia che teneva chiuso il rubinetto in bagno l’abbiamo fatta noi.

Roberto: E anche il costume che indossa l’ha fatto lei?

Ernesto: Come? Ah, questo? No, no. L’abbiamo comprato al negozio del residence. Sa, i miei li ho dimenticati a casa. Nella borsa della biancheria.

Roberto: Capisco.

Ernesto: Quando ci sono un sacco di cose a cui pensare è un attimo dimenticarsi qualcosa.

Roberto: Capisco.

Ernesto: Allora?

Roberto: Allora, cosa?

Ernesto: Cosa ne dice?

Roberto: In merito a cosa?

Ernesto: E’ interessato al lavoro?

Roberto: No, grazie. Sono a posto con il guardaroba.

Ernesto: Ma no. Chiedevo se fosse interessato a rappresentare la mia azienda.

Roberto: No, grazie. Sono a posto anche su quel fronte.

Ernesto: Ci pensi. Abiti italiani su misura potrebbero sfondare in Germania.

Roberto: No grazie.

Ernesto: Ma perché? Non vuole valutare la prospettiva?

Roberto: Come fa a fare degli abiti su misura dall’Italia per clienti tedeschi? Le mandano dei cartonati? O le fanno una scansione virtuale? No, grazie. Troppo complesso.

Ernesto: Ha ragione. Non ci avevo pensato.

Roberto: Eh, vede. Non è poi così arguto come sembra.

Ernesto: Però, peccato.

Roberto: (ironico) Già. Una vera disdetta.

Ernesto: Davvero… (Attimo di silenzio) Però…

Roberto: Cosa c’è ancora?

Ernesto: Potrei aprire un negozio in Germania.

Roberto (ironico) Che ideona!

Ernesto: Ma certo! Così il cliente tedesco verrebbe direttamente in negozio!

Roberto: Ma sì! Come no!

Ernesto: Milano, Monza, Rho, Magenta Abbiategrasso e Germania!

Roberto: Alla grande!

Ernesto: Magari Germania centro.

Roberto: Certo, non apriamolo in periferia. Non sia mai.

Ernesto: E’ più comodo, non trova?

Roberto: E come ha intenzione di parlare col cliente? Aggiungendo una enne alla fine di ogni parola?

Ernesto: Ma no, assumerei del personale locale. Cosa ne pensa?

Roberto: Senta, non mi interessa nulla del suo negozio e della sua attività! (seccato)

Ernesto: Ah… (silenzio imbarazzato)

Roberto: Mi scusi, ma questa cosa mi rende nervoso.

Ernesto: Il negozio in Germania? Non ci sono problemi. Se non è d’accordo potremmo…

Roberto: No, no. Questa situazione della casa vacanza. Mi infastidisce. Scusi ma non mi va di condividere la casa con degli estranei.

Ernesto: Ah, grazie. (offeso)

Roberto: Ma non lo prenda come un fatto personale. E’ la situazione che mi infastidisce. Io non volevo neppure venire ai Caraibi.

Ernesto: Ah…

Roberto: Me ne sarei andato volentieri in montagna. Passeggiate rilassanti, grandi mangiate e riposini pomeridiani.

Ernesto: Bello, ma anche qui non è male.

Roberto: E poi, le camere sono due, ma il bagno è uno solo. E’ un disagio. Non le pare?

Ernesto: Sì, la capisco. Ma dopotutto si tratta solo di una notte. Domani si sistemerà tutto. Vedrà.

Roberto: (lo guarda perplesso) Ne è proprio sicuro?

Ernesto: Ma certo! L’Agenzia, anche se è responsabile di questo disguido, è molto seria e qualificata, e sono convinto che farà il possibile per rimediare.

Roberto: Mah…

Ernesto: E poi non gli darò tregua. Anzi, non gli daremo tregua. Anche sua moglie mi sembra agguerrita.

Roberto: Ah, su questo può scommetterci!

Ernesto: E allora vedrà che sistemeremo tutto!

Roberto: Ma sì, forse ha ragione. Anzi. Hai ragione. Visto che dovremo convivere almeno un po’, tanto vale abbattere questi formalismi. Sei d’accordo?

Ernesto: D’accordissimo! (si scambiano una stretta di mano)

Enza: (uscendo dalla cucina con Luisa) Oh, finalmente un gesto di distensione.

Luisa: Io ed Enza abbiamo deciso.

Enza: All’unanimità!

Luisa: Visto che non abbiamo voglia di cucinare….

Enza: E tanto meno di fare la spesa…

Luisa: Andremo tutti quanti al ristorante del residence!

Enza: Decisione irrevocabile!

Roberto: Ma sì, mi pare una buona idea. Che ne dici Ernesto?

Ernesto: Approvata! E senza esitazioni.

Roberto: E allora in marcia che ho un leggero languorino.

Ernesto: Io non molto leggero…

Luisa: Allora presto. Andiamo!

Ernesto: Mi lavo le mani ed arrivo.

Luisa: Non fare tardi com tuo solito!

Ernesto: Andate, andate. Un minuto e vi raggiungo.

(tutti escono dall’ingresso, Ernesto esce in bagno)

(attimo di silenzio)

Ernesto: (urlando) Il rubinetto!!!! Aiuto!!!! Annego!!!!

Fine Primo Atto

Secondo Atto

Ernesto: Oh! Che bella dormita! Buongiorno Tesoro.

Luisa: Buongiorno Caro. Ti ho sentito russare di gusto.

Ernesto: Già. Però non avevi un’altra stanza dove mandarmi.

Luisa: E’ stata la tua fortuna.

Ernesto: Ora lasciami andare in bagno.

Luisa: E’ occupato.

Ernesto: Come è occupato?

Luisa: Ti sei scordato che non siamo soli?

Ernesto: E chi c’è?

Luisa: Il tuo amico Roberto

Ernesto: Ma io avrei una certa urgenza

Luisa: Non devi dirlo a me.

Ernesto: E’ molto che è dentro?

Luisa: Un po’

Ernesto: Non ho molta autonomia. Provo a bussare.

(bussa alla porta del bagno)

Roberto: (vfc) Occupato!

Ernesto: Ma io ho una certa urgenza.

Roberto (vfc) Mi dispiace.

Ernesto: Ne hai per molto?

Roberto: (vfc) Sì!

Ernesto: (A Luisa) Ha detto sì?

Luisa: Ha detto sì.

Ernesto: (a Roberto) Hai detto sì?

Roberto: (vfc) Ho detto sì!

Ernesto: (a Luisa) Ha detto sì.

Luisa: Te l’avevo detto che ha detto sì.

Ernesto: (a Roberto) Ma io ho un bisogno impellente.

Roberto: (vfc) Mi dispiace ma non posso farci niente.

Ernesto: (a Roberto) Potresti uscire dal bagno, per esempio.

Roberto: (vfc) Avresti potuto svegliarti prima, per esempio.

Ernesto: (a Luisa) Ma mi sta prendendo in giro?

Luisa: Non ha poi tutti i torti.

Ernesto: (a Luisa) Ma tu da che parte stai?

Luisa: Dalla parte di nessuno. Però abbiamo un solo bagno e, chi prima arriva… l’hai detto anche tu.

Ernesto: (a Luisa) Ho capito, ma il bagno è di tutti. Non deve abusarne. (a Roberto) Ne hai ancora per molto?

Roberto: (vfc) Abbastanza.

Ernesto: Ma io sono in estrema difficoltà.

Roberto: (vfc) Avresti dovuto bere meno birra ieri sera.

Ernesto: Ma si può sapere cosa stai facendo?

Luisa: Ernesto, per cortesia! La privacy!

Ernesto: Ma quale privacy e privacy? Qui abbiamo un bene condiviso e dobbiamo essere ragionevoli. E’ necessario fissare dei turni per il bagno! (a Roberto) Ma si può sapere cosa diamine stai facendo?

Roberto: (vfc) Un bel bagno rilassante. Ma se continui ad urlare non è più così rilassante.

Ernesto: Stai facendo il bagno? (a Luisa) L’hai sentito? Sta facendo il bagno!

Luisa: Sta facendo il bagno. E allora?

Ernesto: E allora? E allora? Anche noi abbiamo diritto di usufruire del bagno! Non può monopolizzarlo!

Luisa: Io ho usufruito del bagno.

Ernesto: Ah sì?

Luisa: Sì. Ed anche Enza. Tu dormivi e quindi Roberto ne ha approfittato.

Ernesto: Mi sembra normale! Sono in vacanza. Non devo puntare la sveglia per andare in bagno.

Luisa: Io l’ho fatto.

Roberto: (vfc) Anch’io.

Ernesto: (A Roberto) Tu non intrometterti nelle discussioni tra me e mia moglie. E non origliare!

Roberto: (vfc) Io non origlio. Ma tu urli e io sento.

Ernesto: (a Roberto) Allora senti ma non intervenire!

Roberto: (vfc) Se tu continui ad urlare lo scopo del mio bagno rilassante va a farsi benedire.

Ernesto: (a Roberto) E allora vedi di muoverti. Ho un’estrema urgenza!

Luisa: Perché non vai in giardino?

Ernesto: Non vado in giardino! Siamo persone civili!

Roberto: (vfc) Vicino alla reception ci sono i bagni comuni.

Ernesto: (a Roberto) Vorrei farti notare che non ho speso tutti questi soldi per andare nei bagni comuni.

Roberto: (vfc) Io li ho spesi per farmi un bagno rilassante ed è quello che sto facendo.

Ernesto: Io non lo sopporto più!

Roberto: (vfc) Te l’avevo detto che un solo bagno era un problema.

Ernesto: (a Roberto) Sarà pure un problema. Ma qualcuno sta facendo di tutto per ingigantirlo.

Enza: (esce dalla camera al telefono) Sì, certo. Ho capito. La ringrazio infinitamente. (chiude la comunicazione) Sono riuscita a contattare l’agenzia.

Luisa: Finalmente!

Ernesto: Era ora! In questa situazione non possiamo di certo andare avanti.

Luisa: E cosa dicono?

Enza: Si scusano per lo spiacevole disguido e provvederanno a risolvere la situazione nel minor tempo possibile.

Roberto: (vfc) Tesoro, alza la voce. Non sento bene.

Enza: (alzando la voce) Dicono che sistemeranno tutto a breve! Ma non puoi uscire dal bagno?

Ernesto: E’ quello che dico anch’io, ma nessuno mi dà retta.

Roberto: (esce dal bagno in accappatoio) Spero siano celeri ed efficienti. Non è possibile fare un bagno in questo modo.

Ernesto: Oh, finalmente! (si precipita in bagno) Occupato!

Roberto: Quante scene!

Luisa: Spero che risolvano tutto celermente.

Enza: Lo spero anch’io.

Roberto: Ma come siete rimasti d’accordo? Ci richiameranno loro?

Enza: Hanno detto che verrà di persona il loro rappresentante di zona.

Ernesto: (esce dal bagno) Di persona? Questa è una scocciatura.

Luisa: Ma hai già finito in bagno?

Ernesto: Certo! Non ho mica bisogno di monopolizzarlo come fa qualcuno!

Roberto: Tanto rumore per nulla.

Ernesto: Le cose più urgenti sono anche le più veloci.

Enza: Perché dici che è una scocciatura?

Ernesto: Perché ci toccherà aspettare qui l’incaricato invece di andarci a stendere beatamente in spiaggia.

Enza: Già. Non ci avevo pensato.

Luisa: Potremmo fare i turni.

Ernesto: Come per il bagno?

Roberto: Esatto. Come per il bagno.

Ernesto: Sempre che qualcuno non ne approfitti, proprio come per il bagno.

Roberto: Basterebbe organizzarsi, proprio come per il bagno.

Enza: Comunque mi sembra una buona idea. Potreste iniziare voi a scendere in spiaggia.

Roberto: Sì, Enza ha ragione. Dopotutto io mi sono già rilassato nella vasca.

Ernesto: Abbiamo notato.

Luisa: Ma siete sicuri?

Enza: Ma sì. Io mi metterò nella verandina a leggere un poco.

Luisa: Beh. Allora, grazie.  Dai Ernesto, muoviamoci. Ho proprio voglia di stendermi al sole.

Ernesto: No, no. Alt, alt. Io non mi fido.

Luisa: Non ti fidi?

Roberto: Come? Non ti fidi?

Ernesto: Non mi fido! Non mi va di andare per primo!

Enza: Ma in che senso non ti va di andare per primo?

Ernesto: Se mentre noi ce la spassiamo in spiaggia dovesse arrivare l’addetto dell’agenzia sono sicuro che loro sceglierebbero la soluzione migliore.

Enza: Ma figuriamoci.

Ernesto: Non dire di no!

Roberto: Dici così solo perché tu faresti in questo modo.

Ernesto: Sì, lo farei!

Luisa: Ma cosa dici?

Ernesto: Lo farei. Sceglierei la soluzione migliore per me. Lo ammetto. E non mi vergogno a dirlo.

Roberto: Ah! Complimenti!

Enza: Beh, a questo punto non andiamo nemmeno noi per primi.

Luisa: E il mio sole?

Roberto: Chiedilo a tuo marito.

Enza: Anzi, lo chieda a suo marito. Io alle persone del genere non me la sento di dare del tu!

Roberto: Ben detto tesoro. Che gentaglia!

Luisa: Ma come vi permettete?

Enza: Ah, noi? Vieni… anzi, viene a chiederlo a noi dopo quello che ha appena detto suo marito?

Ernesto: Perché? Cosa avrei detto di così sbagliato, sentiamo? Chi la pensa diversamente è solo un ipocrita.

Roberto: Quindi, secondo il tuo ragionamento io sarei un ipocrita?

Ernesto: Non eravamo passati al lei?

Roberto: Con gente del tuo calibro potremmo anche passare al coloro!

Enza: Allora, se le cose stanno così, aspetteremo l’addetto tutti assieme. E vi assicuro che daremo battaglia per tenerci stretti questo posto!

Roberto: Lotteremo con il coltello tra i denti!

Ernetso: Se è per questo anche noi non arretreremo di un centimetro.

Enza: Vedremo chi la spunterà!

Luisa: Addio sole… addio mare…

Ernesto: Tesoro, conquisterò per te il diritto a questa vacanza! (epico) Potete toglierci la vita, ma non ci toglierete la libertà!

Roberto: Patetico…

Enza:  Tra l’altro non è neppure originale…

Roberto: Mel Gibson dei poveri…

Luisa: Ma vi rendete conto che ci stiamo rovinando le vacanze per una sciocchezza?

Ernesto: Non è una sciocchezza. E’ questione di principio.

Luisa: Se l’agenzia ha detto che risolverà il problema vedrai che sistemerà il tutto senza far torto a nessuno.

Enza: Non importa Luisa. Giunti a questo punto non ci muoveremo da questa casa. Mi spiace per te, ma tuo marito ha superato ogni limite.

Ernesto: Siete falsi! Volevate ingannarci con le vostre belle facce. Abbracci, abbracci. Ma pronti a pugnalarci alle spalle.

Roberto: Vieni tesoro. Prepariamoci a combattere per la casa.

Enza: Io sono pronta!

Ernesto: Ah, state pur sicuri che non sarò io a tirarmi indietro.

(i tre si mettono in posizione di combattimento. Suona il campanello ma nessuno si muove)

Luisa: Hanno suonato.

(Nessuno si muove)

Luisa: Hanno suonato…  alla porta.

(Nessuno si muove)

Luisa: Va bene guerrieri. Posso andare aprire senza venire aggredita?

(Silenzio. Nessuno si muove. Campanello)

Luisa: (estrae un fazzoletto bianco dalla tasca) (parla lentamente) Vengo. In. Pace. (si muove lentamente e va ad aprire la porta)

(entra l’addetto dell’agenzia)

Rafael: Buongiorno. Sono il referente dell’agenzia SoleMare.

Luisa: Buongiorno, prego. Entri pure.

Rafael: (si guarda attorno perplesso) Per… per prima cosa vorrei porgere le scuse da parte mia e da parte dell’agenzia per l’increscioso incidente del tutto indipendente dalla nostra volontà.

Luisa: (parla lentamente agli altri, come se traducesse) Ci porta una soluzione per questa spiacevole situazione.

(L’addetto osserva preoccupato Enza, Roberto ed Ernesto rimasti immobili in posizione di combattimento)

Rafael: (a Luisa) Ma… Ma c’è qualche problema.

Luisa: No, no. Tutto ok.

Rafael: Sicura?

Luisa: Sì. Certo. E’... E’ una tecnica di meditazione orientale.

Rafael: Non vorrei disturbare.

Luisa: Nessun disturbo, non si preoccupi. Prosegua pure.

Rafael: Se vuole posso ripassare più tardi.

Luisa: No, no. Prima risolviamo la faccenda e meglio è. Per tutti.

Rafael: Bene. Allora proseguiamo. Per prima cosa mi preme rimarcare l’estraneità dell’agenzia nel disguido accorsovi.

Luisa: Sì, l’ha già detto. Non si preoccupi.

Rafael: La colpa è del sistema centrale di prenotazione che ha assegnato a due clienti la stessa abitazione.

Luisa: Va bene, va bene.

Rafael: Pertanto l’agenzia si scusa nuovamente per il disguido arrecatovi.

Luisa: Va bene, d’accordo. Scuse accettate. Possiamo venire al dunque?

Rafael: (sempre perplesso per l’immobilità degli altri tre ospiti) Il dunque, sì. Giusto. Allora. Purtroppo tutte le strutture all’interno del residence sono al momento complete. Capisce, è alta stagione e le prenotazioni…

Luisa: Sì, sì. Certo. Capiamo.

Rafael: Però tra tre giorni si libererà l’edificio 42, costruzione gemella e del tutto identica alla 39. Cioè, a questa.

Luisa: Tre giorni?

Rafael: Esatto. Ora, la soluzione che l’agenzia propone è la seguente: in attesa che si liberi l’abitazione 39, in tutto e per tutto gemella a questa, una delle due coppie, quella che rinuncerà a questa struttura, verrà sistemata provvisoriamente presso la Junior Suite dell’Hotel Hilton Prestige.

Ernesto: (ridestandosi dall’imobilità) L’Hilton Prestige ha detto?

Enza: Quello superlusso da 700 euro a notte?

Roberto: Con Spa, pisicina termale e vasca idromassaggio?

Rafael: Esattamente. Proprio quello. Ovviamente in trattamento All Inclusive. Spero che la proposta sia di vostro gradimento.

Luisa: Beh. Da come si sono svegliati tutti, direi proprio di sì.

Roberto: Senza dubbio alcuno!

Rafael: Perfetto. Sono contento di essere venuto incontro alle vostre esigenze.

Ernesto: Può giurarci.

Rafael: E che tutto si sia potuto risolvere così felicemente.

Enza: Siamo noi che la ringraziamo per l’efficenza.

Rafael: Bene! Pertanto avrei bisogno dei nomi.

Ernesto: Bergamelli Ernesto e Costanti Luisa

Roberto: (contemporaneamente) Grimaldi Roberto e Trovatelli Enza.

Rafael: Scusatemi, ma non ho capito.

Ernesto: Bergamelli Ernesto e Costanti Luisa

Roberto: (contemporaneamente) Grimaldi Roberto e Trovatelli Enza.

Rafael: No, scusate. Forse mi sono spiegato male. Solo una coppia potrà essere ospitata nell’hotel.

Roberto: Ha ragione. Ci scusi. I signori Bergamelli sono arrivati per primi ed è giusto che questo appartamento sia lasciato a loro, non trova?

Rafael: Molto bene. Mi sembra una soluzione ragionevole.

Ernesto: No, no. Un attimo. La famiglia Grimaldi ha subito questo disagio a causa di un nostro consiglio. Quindi è giusto che tocchi a noi sopportare il disagio di venire alloggiati provvisoriamente nell’hotel con tutte le scomodità che ne conseguono. Siamo moralmente responsabili.

Roberto: Oh, povero. Mi sto quasi commovendo.

Rafael: Quindi segno i signori Bergamelli?

Enza: Fermo, fermo. lei non segna proprio nessuno. La faccenda non è semplice. Le tre notti in hotel non si possono definire una punizione.

Luisa: Ma proprio per niente.

Enza: E dunque non è una decisione che si può prendere qui su due piedi.

Rafael: Da quello che mi pare di capire entrambe le coppie preferiscono la toppa alla soluzione iniziale, giusto?

Ernesto: Esatto. E nessuno vorrà mollare l’occasione così facilmente.

Luisa: Qui le idee cambiano alla velocità della luce.

Ernesto: Cosa intendi dire?

Luisa: Nemmeno dieci minuti fa eravate pronti a battervi per tenere la casa ed ora non la vuole più nessuno.

Ernesto: Beh, ma dieci minuti fa nessuno ci aveva ancora proposto un toppa di questo tipo.

Rafael: Scusatemi ma ora devo scappare. Possiamo fare in questo modo, vi lascio un po’ di tempo per decidere i nomi. Passerò a prendere i bagagli e ad accompagnare la coppia prescelta all’hotel non appena avrò risolto un altro piccolo problemino

Luisa: Un’altra doppia prenotazione?

Rafael: No, no. Nulla di tutto questo. Ma l’ospite dell’edificio 14 dice che qualcuno ha rapito sua moglie e l’ha scambiata con una modella caraibica. A tra poco e scusate ancora per il disguido (esce)

Luisa: Arrivederci e grazie. (a tutti) E ora vediamo di prendere questa decisione da persone civili.

Roberto: Noi siamo persone civili. Di incivile c’è solo tuo marito.

Enza: Ma basta! Sapete una cosa? Mi sono davvero stufata di passare le mie vacanza rinchiusa a litigare in una stanza. Voi voltere restare qui a litigare? Beh, fate quello che volete! Io vado a godermi un po’ di questo fantastico mare!

Luisa: Questa è la cosa più intelligente che io abbia sentito da quando abbiamo messo piede su quest’isola.

Enza: Bene, allora facciamo così. Noi ragazze ce ne andiamo in spiaggia, mentre voi  uomini ve ne starete qui finché non avrete trovato una soluzione.

Luisa: Sono d’accordo.

Enza: Andiamo a cambiarci.

Luisa: Subito! Mar dei Caraibi, arriviamo! (escono verso le rispettive stanze)

Ernesto: E se torna l’addetto dell’agenzia?

Luisa: (vfc) Non importa. tanto ci siete voi!

Ernesto: Ma hai sentio? Che bella fregatura. Ci vogliono abbandonare qui.

Roberto: (ostile) Già.

Ernesto: Eh già. (cercando di rompere il ghiaccio) E così... a consigliarvi l’agenzia è stato Aristide Nardelli?

Roberto: (ostile) Già.

Ernesto: Beh, io l’avevo consigliata a lui, è vero. Ma così per parlare. Nulla di serio. Sai. Al bar, tra amici.

Roberto: Non avevi detto di non conoscerlo?

Ernesto: Io? Sì. Cioè, no. Lo conosco di vista. Giusto qualche parola ogni tanto, così, per passare il tempo.

Roberto: Sarà…

Ernesto: Sì. Frequenta il circolo di paese. E sai com’è, la sera. Qualche chiacchiera al bar. Mente beviamo una cosina.

Roberto: Capisco.

Ernesto: Non mi sta neppure particolarmente simpatico.

Roberto: Se è per questo, neppure a me.

Ernesto: (cercando un’intesa) Anzi, trovo che sia anche un po’ stronzo, non ti pare?

Roberto: (sciogliendosi un po’) Sì, è abbastanza stronzo.

Ernesto: Oh, no. Non abbastanza. E’ molto stronzo.

Roberto: (incominciando a divertirsi) Sì, concordo. E’ decisamente molto stronzo.

Ernesto: E dovresti vedere come si comporta al bar. Come entra una donna la squadra da capo a piedi. E le corteggia tutte.

Roberto: Ah, davvero?

Ernesto: Oh, te l’assicuro. Tutte! Non se ne lascia scappare una. E spesso fa di quelle figuracce. Pensa che qualche mese fa ha cercato di abbordare una bionda. Era completamente ubriaco. Ha iniziato ad offrirle da bere, a corteggiarla. E’ arrivato anche a declamare una poesia per lei…

Roberto: Davvero? Molto interessante…

Ernesto: Oh, te l’assicuro. Alla fine lei ha tirato fuori il tesserino della polizia ed ha minacciato di portarlo al fresco se non avesse smesso.

Roberto: Ahahahahah, mi immagino la sua faccia.

Ernesto: Dovresti vederlo, si rende sempre ridicolo.

Roberto: Ahahahah…

(ridono entrambi di gusto)

(Entra Enza)

Enza: Bene, vedo che vi state divertendo. Un buon segno…

Roberto: Oh, sì cara. Stiamo sparlando di tuo cognato.

Ernesto: Come? Cognato?

Roberto: Aristide Nardelli è il marito della sorella di Enza.

Ernesto: Ma… scusate… io non potevo sapere…

Enza: Non preoccuparti. Sparlare di mio cognato è uno dei passatempi preferiti di Roberto.

Roberto: E dopo questa vacanza avrò ancora più motivi per infierire.

Luisa: (entra) Enza sei pronta?

Enza: Prontissima!

Ernesto: Ma, allora andate veramente?

Enza: E certo.

Luisa: Non vogliamo perdere neppure un’ulteriore ora di sole e di mare.

Enza: Voi litigate pure tranqullamente e non pensate a noi.

Luisa: A dopo… (esce)

Enza: Baci (la segue)

Ernesto: (a Roberto) Hai capito? Loro vanno a divertirsi mentre noi dovremo rimanere rinchiusi in questa casetta.

Roberto: Non mi interessa. Io volevo andare in montagna.

Ernesto: Ammetterai però che il mare è più rilassante.

Roberto: Oh, sicuro. Lo vedo bene quanto è rilassante.

Ernesto: Ma cosa c’entra? Un inconveniente può accadere ovunque. Anche in montagna.

Roberto: In montagna avrei girato la macchina e me ne sarei tornato a casa entro un paio d’ore. Qui mi tocca fare buon viso a cattivo gioco.

(campanello)

Ernesto: Sarà l’addetto dell’agenzia? Non abbiamo ancora deciso nulla.

Florinda: (vfc) señor. Limipeza señor. La habitacion.

Ernesto: Ma chi è? Cosa dice?

Roberto: Deve essere la cameriera per le pulizie. Porva ad aprire.

(Ernesto apre ed entra la cameriera Florinda)

Florinda: Buenos dias señor. Estoy aquí para limpiar su habitación. señor.

Ernesto: Prego, prego. Vuole che ce ne andiamo?

Florinda: Como?

Ernesto: No, non a Como. Fuori. Playa. Ciaf ciaf.

Roberto: Spagnolo madrelingua.

Florinda: No señor. No señor, puede quedarse aquí. No se preocupe.

Ernesto: Ma cosa ha detto?

Roberto: Dice che possiamo restare qui. Non disturbiamo.

Florinda: Son ustedes italianos?

Ernesto: Sì, sì. Italianos. Piacere. Ernesto Bergamelli della Eredi Bergamelli. Dal 1948 abiti di sartoria a Milano, Monza, Rho, Magenta ed Abbiategrasso!

Florina: Eres un noble?

Ernesto: Cosa? Nobile? No, no. Magari…

Florinda: Tienes un nombre muy largo.

Ernesto: Largo?

Roberto: Dice che hai un nome molto lungo. Deve aver scambiato tutta quella spataffiata che continui a ripetere per il tuo cognome.

Ernesto: No, señorita. Non es il mio cognomes. Es mio lavoros. Soy sartos. Vestitos. Compriende?

Florinda: Compriendo.

Ernesto: Muy bien.

Roberto: Secondo me ti prende in giro.

Florinda: Sólo ustedes dos?

Ernesto: Come dice?

Roberto: Chiede se siamo solo noi due.

Ernesto: Sì. Sì. Solo noi due.

Florinda: Entiendo.

Ernesto: No. Ma cosa ha capito? Non solo noi due in quel senso…

Florinda: Si, si. Entiendo.

Ernesto: No. Non entiende. Non siamo fidanzati. Fidanzatos. Nos. No fidanzatos.

Florinda: No. Entiendo.

Ernesto: No fidanzatos. Noi sposatos. Sposatos (mostra la fede). Entiende?

Florinda: Entiendo, entiendo muy bien, señor.

Ernesto: Ma. Ma non sposati insieme! Ma… (a Roberto) Oh, dammi una mano!

Roberto: E perché mai? Mi sembra che tu te la stia cavando benissimo anche da solo.

Ernesto: Ma finiscila, questa crede che siamo sposati. Io e te!

Roberto: E chi se ne frega. Lasciaglielo credere.

Ernesto: señorita, es un fraintendimento. No es mi maritos. Los domandas a luis. (indica Roberto)

Florinda: (guarda Roberto perplessa)

Roberto: Es mi novio.

Florinda: Muy bien, señor. (guarda Ernesto e riprende a pulire)

Ernesto: Cosa le hai detto?

Roberto: Nulla.

Ernesto: Mi ha guardato strano. Cosa le hai detto?

Roberto: Ma cosa te ne frega?

Ernesto: Non scherzare. Che cosa le hai detto?

Roberto: Che sei il mio fidanzato.

Ernesto: Cosa? Ma sei scemo?

Roberto: Ma cosa ti interessa?

Ernesto: No. No. Non scherziamo. (a Florinda) señorita, señorita. No es mio fidanzato. Mia moglie se chiama Luisa. Es a la playa. Playa. Entiende?

Florinda: Si señor. Mujer a la playa y novio a la habitacion. Muy bien señor.

Ernesto: Cosa ha detto? (a Roberto) Non ho capito. Cosa ha detto?

Roberto: Che sei un furbacchione. Hai la moglie in spiaggia e il fidanzato in casa.

Ernesto: Eh! Ma cosa…

Roberto: Io traduco solo quello che ha detto.

Ernesto: Ma dille che non è così! Proprio per niente.

Roberto: Ma la vuoi finire? Cosa ti interessa? Siamo nel XXI secolo. Chi si scandalizza ancora di queste cose? Dai…

Ernesto: Io! Io mi scandalizzo.

Roberto: Ma figuriamoci…

Ernesto: Che figura ci farei se gli amici del bar venissero a saperlo!

Roberto: Mi spiegi come farebbero?

Ernesto: Sai che le cameriere parlano. E la voce gira velocemente.

Roberto: Ti ricordo che siamo a 10.000 chilometri da casa.

Ernesto: Tu sottovaluti la potenza delle donne. (a Florinda) Senorita, noio…

Roberto: ...vulevon savoir… Dai, sembriamo Totò e Peppino.

Florinda: (che ha passato tutto il tempo a pulire) Señor. Estoy a través. No se preocupe ... y divertirse. (esce)

Ernesto: Cosa ha detto? Cosa ha detto?

Roberto: Ha detto che dobbiamo divertirci. E ha ragione. Fino ad ora ci siamo divertiti ben poco.

Ernesto: A me pare che tu ti sia divertito fin troppo... alle mie spalle.

Roberto: Ma dai. Per un piccolo scherzo.

Ernesto: Io non mi sono divertito affatto. E poi abbiamo un sacco di problemi ancora in sospeso.

Roberto: Io l’avevo detto ad Enza che sarebbe stato meglio se fossimo andati in montagna.

Ernesto: Sì, ma ora che siamo qui è un peccato non poter sfruttare tutta questa bellezza.

Roberto: Basta prendere una decisione velocemente e nessuno potrà impedirci di sguazzare nel mare cristallino. Semplice.

Ernesto: Eh. A parole è semplice.

Roberto: E’ semplice anche nei fatti. Una delle due coppie deve rinunciare all’hotel extralusso. Oppure…

Ernesto: Oppure?

Roberto: Oppure tutte e due.

Ernesto: Come tutte e due?

Roberto: Ci stiamo facendo il fegato amaro per due notti in un hotel con vasca idromassaggio. Siamo vicini ad uno dei mari più belli del mondo. Abbiamo davvero bisogno di una vasca idromassaggio?

Ernesto: No, beh.

Roberto: Ecco. Qui volevo arrivare. Fra qualche giorno ci daranno la nuova casetta ed ognuno avrà il proprio spazio e la propria privacy. Nel frattempo potremmo convivere e magari provare a divertirci insieme.

Ernesto: Ma sai che dopotutto non è un’idea così malvagia?

Roberto: Guarda che le mie idee sono sempre buone.

Ernesto: Modesto.

Roberto: Ora non resta che mettere al corrente le due fanciulle ed il gioco è fatto.

Ernesto: Bene. Allora chiamiamole al telefono e diciamo loro di raggiungerci subito. Non vedo l’ora di raccontare questa nostra fantastica idea.

Roberto: Beh, veramente l’idea è mia. Ma va bene comunque. Anzi, ho un’idea ancora migliore.

Ernesto: E quale sarebbe?

Roberto: Perché invece di chiamarle qui non le raggiungiamo noi in spiaggia per un bel bagno tutti assieme?

Ernesto: Ma è un’idea fantastica!

Roberto: E allora sbrighiamoci a metterla in pratica!

Ernesto: Mar dei Caraibi! Arriviamo! (escono)

(Dopo qualche secondo Roberto rientra)

Roberto: (ad Ernesto che è rimasto fuori) Arrivo subito, mi cambio ed arrivo. Tu vai pure… Senza costume come pretendo di fare il bagno? (esce verso la camera)

(dopo qualche istante entrano Rafael e Pedro)

Rafael: (a Pedro) Sei sicuro che sono usciti tutti?

Pedro: Sicurissimo. Le due donne per prime e i due uomini qualche minuto dopo.

Rafael: Bene, bene. Allora è il momento di mettere in azione il nostro piano.

Pedro: Questi allocchi ci cascano sempre.

Rafael: Ma è matematico. Vengono per rilassarsi, gli crei un disguido, gli prometti una soluzione vantaggiosa e questi ti riempiono di soldi pur di conquistare il privilegio.

Pedro: Che privilegio non è.

Rafael: Quando il taxi li porterà in quella catapecchia della pensione Rio Bravo noi saremo già in un altro villaggio.

Pedro: Ahahahahah

Rafael: Quanto ti hanno dato quando sei venuto per il rubinetto?

Pedro: Più di mille euro.

Rafael: Quando verrai per le valigie ti daranno almeno il triplo.

Pedro: L’hotel se lo sarebbero pagato loro.

Rafael: Invece si pagano la pensione Rio Bravo.

Ridono

Rafael: Controlla i microfoni che abbiamo istallato. Non possiamo sbagliare. Dobbiamo arrivare al culmine della discussione, così saranno disposti a sborsare cifre più alte.

Pedro: Subito! (ride)

Roberto: (entra dalla camera) Tesoro, potresti venire urgentemente qui alla villetta? E porta con te anche gli altri due…

Pedro: Ma, com’è possibile? Non c’era nessuno in casa!?!?!

Rafael: Dannazione!

Pedro: Ti assicuro di aver visto con i miei occhi uscire tutti!

Roberto: (sempre al telefono) No. No. Ascoltami, è urgente. No. Non voglio una Piña Colada, vorrei soltanto che venissi qui senza controbattere. Sì, certo. Capisco che il mare è meraviglioso ma ci sarebbe una faccenda urgente… (a Pedro e Rafael) Scusate ma è sempre stato difficile portarla via dalla spiaggia.

Rafael: Si… si figuri...

Pedro: Capo, cosa facciamo?

Rafael: E cosa ne so? Cerchiamo di prendere tempo, qualcosa mi inventerò.

Roberto: (sempre al telefono) Tesoro, ti assicuro che è importante. Ti rubo solo qualche minuto. Lo so che ti sei appena messa la crema… (si scusa a gesti con Rafaela e Pedro che ricambiano comprensivi).

Pedro: (a Rafael) E se scappassimo?

Rafael: (a Pedro) No, no. Metterebbero in allarme tutto il villaggio e addio business. Bisogna mediare. Con calma. Lascia fare a me. (a Roberto) Mi scusi ma noi eravamo solo passati a controllare che...

Roberto: (a Rafael) Un attimo solo (sempre al telefono) No, tesoro non dicevo a te. No. Non posso aspettare. Fammi il piacere di venire immediatamente e portarti appresso gli altri due. Grazie. (riattacca, poi a Rafael) Mi scusi ma mia moglie quando si impunta… Stavamo dicendo?

Rafael: No. Nulla. Eravamo passati per capire se avevate deciso quale coppia soggiornerà all’hotel…

Roberto: Ah, giusto. I microfoni. Voglio proprio vedere come avevate intenzione di fregarci.

Pedro: No, no fregare senor.

Roberto: E’ inutile che torni a parlare con l’accento ispanico. Ho sentito bene il tuo italiano perfetto. Dove avete messo questi dannati microfoni (si piega sotto un tavolino).

Rafael: (prende un vaso e cerca di colpire in testa Roberto)

Ernesto Enza e Luisa entrano.

Rafael passa il vaso a Pedro.

Roberto si alza da sotto il tavolo.

Pedro passa il vaso a Roberto.

Enza: Ma che succede?

Ernesto: I signori sono qui per le valige? (a Luisa) Presto tesoro, dammi dei soldi per il ragazzo. (Luisa passa del denaro ad Ernesto)

Roberto: Fermi, fermi! (passa il vaso ad Enza) I due signori hanno già avuto più del dovuto.

Enza: In che senso?

Roberto: Nel senso che questi due simpatici individui hanno cercato di fregarci, mettendoci uno contro l’altro, facendoci credere di poter usufruire dei servigi di un hotel extralusso, in modo da intascare qualche mancia supplementare per garantirci la priorità nella scelta. (prende i soldi dalle mani di Ernesto)

Ernesto: (riprende il denaro) Non è così?

Roberto: No. Non proprio. Perché la fortunata coppia che avrebbe vinto il soggiorno in hotel sarebbe stata scaricata davanti ad una catapecchia dal nome di Rio qualcosa.

Pedro: Pensione Rio Bravo.

Roberto: Esatto. Non proprio un hotel cinque stelle.

Rafael: Ma no. Cosa dice? Certo che è così. Ci deve essere stato solo un grande malinteso. Noi… Noi eravamo venuti solo a controllare se avevate preso una decisione in merito alla proposta di alloggio all’Hilton Prestige.

Enza: (a Roberto) Ma si può sapere cosa stai cercando?

Roberto: I microfoni.

Enza: I microfoni?

Rafael: Ma quale microfoni?

Roberto: I signori hanno nascosto dei microfoni nella nostra villetta così da intercettare il momento giusto per poter intervenire e spillarci più denaro possibile.

Rafael: Ma come si permette! Questa è calunnia! Calunnia bella e buona!

Roberto: No. Nessuna calunnia, mio caro.

Ernesto: E li hai trovati?

Roberto: Purtroppo non ancora.

Rafael: E non li troverà mai. E ringrazi il cielo che non la denuncio per queste insinuazioni.

Enza: Il signore ha ragione. Senza i microfoni non abbiamo nulla in mano per confermare la tua versione.

Roberto: Beh, io li ho sentiti. Pensando di essere soli in casa hanno parlato dei microfoni che avevano installato per spiarci.

Pedro: No Senor.

Rafael: (a Pedro) Lascia parlare me. Caro signor Grimaldi, anche se ha passato l’ultimo quarto d’ora ad insultarmi e a calunniarmi, ho deciso di essere magnanimo e di ritenere ancora valida la proposta di alloggio presso l’hotel Hilton Prestige. Ma voglio, anzi, pretendo una risposta immediata sulla coppia che beneficierà dell’offerta. Allora? Fuori i nomi.

Roberto: Mi dispiace deluderla ma nessuna delle due coppie accetterà la sua proposta.

Rafael: Come?

Roberto: Avevamo già deciso di rifiutare e, dopo quello che ho sentito, la convinzione è ancora maggiore. Si tenga pure il suo Hilton Prestige, detto anche Pensione Rio Bravo.

Enza: Bravo tesoro! Questo sì che è parlare!

Ernesto: Io non sono d’accordo.

Enza: Cosa?

Roberto: Ma come? Ne avevamo parlato prima, non ricordi?

Ernesto: Sì, mi ricordo. Ma ho cambiato idea.

Roberto: Ma non puoi cambiare idea.

Rafael: Ma certo che può cambiare idea! Presto Pedro, prendi le valige dei signori.

Luisa: Un attimo! Dove credi di andare?

Ernesto: All’hotel Hilton Prestige.

Luisa: E la truffa?

Rafael: Ma quale truffa?

Enza: Quella che avete architettato voi due.

Ernesto: (a Luisa) Ma non capisci che è tutta una messa in scena? Ci vogliono convincere della truffa per accaparrarsi la camera in hotel. E credono che noi ci caschiamo come dei fessi. Ma io mi chiamo Ernesto Bergamelli della Eredi Bergamelli. Dal 1948 abiti di sartoria a Milano, Monza, Rho, Magenta ed Abbiategrasso! Non sono l’ultimo arrivato. E quindi vi dico sì, grazie. Io accetto. Le valigie sono già pronte in camera. Tesoro, da una bella mancia al ragazzo per il disturbo. Una mancia sostanziosa, perché noi siamo dei signori. E questa sera dormiremo in un hotel a 5 stelle lusso.

Rafael: Ottima scelta, signore. Pedro. I bagagli, presto!

Luisa: Ti sbagli. Questa sera dormirai in hotel. Da solo. perché io da qui non mi muovo.

Rafael: Eh, no. Ormai i bagagli sono presi. Pedro, fa vedere che hai preso i bagagli.

Pedro: Presi!

Ernesto: Vedi tesoro, ora non possiamo più tirarci indietro.

Luisa: Non mi interessa. Ho detto che da qui non mi muovo!

Ernesto: Ma il ragazzo ha già preso i bagagli. Poi che figura ci facciamo?

Rafael: Il signore ha pienamente ragione. Non sta bene. pensi al ragazzo, che fatica. (da una botta a Pedro) Fai finta di fare fatica.

Pedro: Ma io sto facendo davvero fatica.

Rafael: E allora fanne di più!

Luisa: E la truffa?

Rafael: Ancora con questa truffa?!

Ernesto: Tesoro, non abbiamo prove. Solo la campana di quel signore laggiù che vuole fregarci la camera e la vasca idromassaggio.

Luisa: Ma…

Ernesto: Ha parlato di fantomatici microfoni. Tu hai visto dei microfoni?

Luisa: Beh… no.

Ernesto: E allora senza prove non possiamo accusare delle persone. Sei d’accordo con me?

Luisa: Sì, ma…

Ernesto: Niente ma. Adesso andiamo. Guarda questo povero ragazzo che aspetta al caldo con le nostre valigie. E non può neppure darsi una rinfrescata perché il rubinetto del bagno è rotto.

Roberto: Il rubinetto!

Enza: Che succede?

Roberto: Il rubinetto! Come ho fatto a non pensarci? (esce di corsa verso il bagno)

Enza: Ma che gli è preso?

Ernesto: Un attacco di dissenteria?

Rafael: (fiutando la situazione) Presto, presto. Andiamo. Non perdiamo altro tempo.

Luisa: Perché? Altrimenti scappa l’hotel?

Rafael: No, ma…

Roberto: (uscendo dal bagno) Ecco i microfoni!

Enza: Nascosti nel rubinetto?

Roberto: Nascosti nel rubinetto.

Luisa: (a Pedro) Lasci subito le nostre valigie!

Pedro: Con piacere! (esce di corsa)

Rafel: Signori, arrivederci! (tenta di fuggire ma Roberto le trattiene)

Roberto: (a Ernesto) A questo ci penso io, tu prendi il fuggitivo!

Ernesto: Subito! (esce di corsa)

Enza: E così avevano davvero cercato di truffarci.

Roberto: Certo. Non parlo mica a vanvera io.

Luisa: Ma in che modo? Quanto potrà mai fruttare una truffa del genere?

Roberto: Non so, quanto gli abbiamo dato di mancia quando è venuto per il rubinetto?

Luisa: Beh, parecchio.

Roberto: E molto di più ci avrebbero scucito in fase di scelta della coppia che avrebbe usufruito dell’Hotel superlusso.

Enza: Che a quanto pare era una bettola.

Roberto: Pensione Rio Bravo. Il nome non promette molto bene, vero caro signore? (a Rafael)

Rafael: Maledizione, stava andando tutto bene.

Enza: E un giorno noi, un giorno altri è un attimo raggranellare un bel gruzzoletto.

Roberto: Eh, ma questa volta hanno scelto i polli sbagliati.

Luisa: Noi quattro siamo ossi duri.

Roberto: Beh, su suo marito avrei qualche dubbio…

Luisa: In effetti è un po’ troppo credulone. Si fissa su delle sciocchezze mentre per le cose importanti su lascia fregare dal primo arrivato.

Enza: A proposito, dove sarà finito?

Luisa: Spero che non si metta a rincorrere il tizio fino in Italia…

(tutti ridono)

Ernesto: (rientra tutto affannato) Mi è scappato…

Roberto: Non importa. Faremo una bella denuncia e il signore qui presente ci fornirà le generalità.

Rafael: No, ma quale denuncia. Il nostro era un piccolo scherzo. Non abbiamo fatto male a nessuno.

Enza: Piccolo scherzo un cavolo!

Luisa: E poi chissà da quanto tempo va avanti.

Rafael: No, vi giuro che è la prima volta.

Ernesto: Io non ci credo. Truffatori come voi meritano almeno l’ergastolo!

Rafael: L’ergastolo?!?!?

Roberto: Non esageriamo. Però una bella punizione la meritano sì.

Rafael: Tipo?

Enza: Tipo pagarci la vacanza.

Luisa: Ottima idea!

Ernesto: All’Hotel Hilton Prestige?

Rafael: No! E chi ce li ha tutti quei soldi?

Roberto: Ma no, basta questa villetta. Almeno per due giorni. Poi ognuno avrà la propria.

Rafael: Ehm…

Luisa: C’è qualcosa che non va?

Enza: Ci sta cercando di dire che non esiste la prenotazione per l’altra villetta?

Rafael: In realtà… no…

Luisa: No?

Ernesto: In che senso?

Roberto: Nel senso che tanto questi due si sarebbero dati alla macchia lasciandoci con una sola villettina e con un paio di notti alla Pensione Rio Bravo…

Ernesto: E adesso?

Roberto: Adesso rimpiango di non essere andato in montagna.

Ernesto: Come la risolviamo questa cosa?

Luisa: Beh… alla fine le camere sono due…

Enza: Ma sì. In fondo che male ci farà condividere la casa di vacanza con degli amici.

Luisa: Vero. Ci divertiremo un sacco. Poi è tutto pagato.

Ernesto: Mi avete convinto. Però facciamo i turni per il bagno.

(Ridono)

Roberto: Ma sì, avete ragione. Dopotutto non ci si sta stretti in quattro.

Rafael: Ehm… In sei...

Ernesto: Sei?

Da fuori (vfc) Maracaibo. Mare forza nove…

Roberto: Oh no!!!!

FINE