NON IO
di Samuel Beckett
Monologo
Buio sul palcoscenico.
Si vede soltanto Bocca - a destra del pubblico - in fondo al palcoscenico (circa due metri e mezzo dalla ribalta), debolmente illuminata da vicino e da sotto. Il resto del viso è al buio. Microfono invisibile. L'Auditore, a sinistra del pubblico, vicino alla ribalta.
Figura alta, in piedi, sesso indeterminabile avvolto dalla testa ai piedi in una djellaba nera, con cappuccio. Totalmente ma debolmente illuminata, sta su un podio invisibile, a circa 1,35 di altezza. Dal suo atteggiamento si capisce che guarda diagonalmente attraverso 11 palcoscenico, in direzione di Bocca. Assolutamente immobile durante tutta razione salvo i 4 movimenti finali come indicato neltesto.
Mentre si spengono le luci di sala, si sente la voce di Bocca, incomprensibile, da dietro il sipario. Via le luci di sala. La voce, sempre incomprensibile, continua da dietro E sipario per dieci secondi. Mentre si alza il sipario, si improvvisano parole (magari dal testo stesso), finché il sipario non sia alzato completamente e l'attenzione non si sia fissata su:
bocca ... fuori... dentro a questo mondo... questo mondo... piccola minuscola cosa... prima del tempo... in una dann... - ... Cosa?... bambina?... si... piccola minuscola bambina,.. dentro a questa... fuori dentro a questa... prima del suo tempo... a questa dannazione di buco che si chiama... si chiama... non importa... genitori ignoti... mai sentiti... lui sparito... come fumo... appena riabbottonate le brache... anche lei spariva... otto mesi dopo... quasi spaccando il minuto... così niente affetto... risparmiata. .. sì... niente affetto... di quello normalmente riversato su... un infante muto... in casa... no... quanto a questo niente... nessun affetto di nessun genere... nemmeno in seguito... caso tipico... niente di notevole fin quasi ai sessant'anni quando - ... Cosa?... Settanta?... Dio mio!... fin quasi ai settanta. .. quando vagando per un campo... cercando a caso delle primule... per farne una piccola palla... qualche passo poi fermarsi... fissare il vuoto... poi avanti... qualche passo ancora... fermarsi e fissare ancora... e così avanti... vagolando qua e là... quando improvvisamente... gradualmente... tutto si spense... tutta quella luce mattutina di Aprile... e lei si trovò al- ... Cosa?... chi?... no!... lei!... (pausa e movimento 1)... si trovò al buio... e se non proprio... insensibilizzata... insensibilizzata... perché poteva ancora sentire il ronzio... chiamiamolo cosi... nelle orecchie... e un raggio di luce andava e veniva... andava e veniva... come se venisse dalla luna. .. vagolando... fra una nuvola e l'altra... fuori e dentro... ma così spenta... sentendosi... sentendosi così spenta... che non sapeva... in che posizione si trovava... figurarsi!... in che posizione si trovava!... se in piedi... o seduta... ma il cervello - ... Cosa?... inginocchio?... sì... se in piedi... o seduta... o inginocchio... ma il cervello - ... Cosa?... sdraiata?... sì... se in piedi... o seduta... o in ginocchio... o sdraiata... ma il cervello ancora... ancora... in un certo senso... perché la sua prima idea fu... oh molto tempo dopo!... lampo improvviso... essendole sempre stato po dopo!... lampo improvviso... che si trattasse di un castigo... per i suoi peccati... alcuni dei quali in quel momento... prova ulteriore se ce ne fosse bisogno... lampeggiarono nella sua mente... uno dopo l'altro... poi via perché sciocca... oh molto tempo dopo... via questa idea... mentre improvvisamente si rendeva conto... gradualmente si rendeva conto... che non stava soffrendo... figurarsi!... non soffriva! ... anzi non poteva ricordare... lì per lì... quando aveva sofferto di meno... a meno che naturalmente non fosse... inteso che lei dovesse soffrire... ha!... pensato che lei dovesse soffrire... come qualche volta... nella sua vita... quando chiaramente avrebbe dovuto provare piacere... lei in verità... non ne aveva provato nessuno... neanche il più piccolo... in tal caso naturalmente... quel concetto di castigo... per un qualche peccato... o magari per tutti... o per nessun motivo particolare... ma per la cosa in sé... cosa che lei capiva perfettamente... quel concetto di castigo al quale aveva pensato in un primo momento... essendole sempre stato insegnato a credere... con le altre orfanelle... nella misericordia... (breve risata)... di Dio... (risatona)... aveva avuto in un primo momento l'idea... poi buttata via... perché sciocca... e forse non era così sciocca... dopo tutto... e cosi avanti... tutto l'insieme... vani ragionamenti... finché un'altra idea... oh molto tempo dopo!... lampo improvviso... davvero molto sciocca ma - ... Cosa?... il ronzio?... sì... sempre il ronzio... chiamiamolo così... nelle orecchie... anche se ad essere sinceri non proprio... nelle orecchie... ma nel cranio... un sordo ruggito nel cranio... e sempre questo raggio o bagliore... come un bagliore di luna... ma probabilmente no... anzi certamente no... sempre lo stesso punto... ora splendente... ora opaco... ma sempre lo stesso punto... come nessuna luna potrebbe... no... nessuna luna... soltanto lo stesso desiderio dì... tormentarsi... quando invece per essere precisi... niente affatto... nemmeno uno insegnato a credere... con le altre or-fanelle... nella misericordia... (breve risata)... di Dio... (risatina)... la prima idea fu... oh molto tempo dopo!... lampo improvviso... che si trattasse di un castigo... per i suoi peccati... alcuni dei quali in quel momento... prova ulteriore se ce ne fosse bisogno... lampeggiarono nella sua mente... uno dopo l'altro... poi via perché sciocca... oh molto tempo dopo... via questa idea... mentre improvvisamente si rendeva conto... gradualmente si rendeva conto... che non stava soffrendo... figurarsi!... non soffriva! ... anzi non poteva ricordare... lì per lì... quando aveva sofferto di meno... a meno che naturalmente non fosse... inteso che lei dovesse soffrire... ha!... pensato che lei dovesse soffrire... come qualche volta... nella sua vita... quando chiaramente avrebbe dovuto provare piacere... lei in verità... non ne aveva provato nessuno... neanche il più piccolo... in tal caso naturalmente... quel concetto di castigo. .. per un qualche peccato... o magari per tutti... o per nessun motivo particolare... ma per la cosa in sé... cosa che lei capiva perfettamente... quel concetto di castigo al quale aveva pensato in un primo momento... essendole sempre stato insegnato a credere... con le altre orfanelle... nella misericordia... (breve risata)... di Dio... (risatona)... aveva avuto in un primo momento l'idea... poi buttata via... perché sciocca... e forse non era così sciocca... dopo tutto... e cosi avanti... tutto l'insieme... vani ragionamenti... finché un'altra idea... oh molto tempo dopo!... lampo improvviso... davvero molto sciocca ma - ... Cosa?... il ronzio?... sì... sempre il ronzio... chiamiamolo così... nelle orecchie... anche se ad essere sinceri non proprio... nelle orecchie... ma nel cranio... un sordo ruggito nel cranio... e sempre questo raggio o bagliore... come un bagliore di luna... ma probabilmente no... anzi certamente no... sempre lo stesso punto... ora splendente... ora opaco... ma sempre lo stesso punto... come nessuna luna potrebbe... no... nessuna luna... soltanto lo stesso desiderio dì... tormentarsi... quando invece per essere precisi... niente affatto... nemmeno uno spasimo... fino ad ora... ha!... fino ad ora... quest'altra idea allora... oh molto tempo dopo!... lampo improvviso... molto sciocca veramente ma proprio degna dì lei... in un certo senso... che farebbe bene a... gemere... ogni tanto... torcersi non poteva... come se davvero un atroce dolore... ma non poteva... non ci riusciva... un'incrinatura nel suo carattere... incapace di simulazione... oppure il meccanismo... più probabilmente il meccanismo... cosi sconnesso... non aveva ricevuto il messaggio... oppure era incapace di rispondere... come intorpidito... non poteva emettere il suono... nessun suono... nessun suono di nessun tipo... non gridare aiuto per esempio... se ne avesse avuto bisogno... gridare... (grida)... poi ascoltare... (silenzio)... gridare ancora... (grida ancora).,, poi ascoltare ancora... (silenzio) No... risparmiata... tutto silenzio come in una tomba... niente di lei- ... Cosa?... il ronzio?... Sì... tutto silenzio, solo il ronzio... chiamiamolo cosi... niente di lei si muove... che lei possa percepire... soltanto le palpebre... presumibilmente... su e giù... eliminare la luce... riflesso lo chiamano... nessuna sensazione... solo le palpebre... anche nei momenti migliori... chi le sente?... si aprono... si chiudono... tutta quella umidità... ma col cervello ancora... ancora abbastanza... oh, sì! eccome!... a questo punto. .. controllato... sotto controllo... per dubitare anche di questo... perché quella mattina di Aprile... cosi ragionava... quella mattina di Aprile... lei con l'occhio fisso... su una campana in distanza... mentre si affrettava in quella direzione... l'occhio fisso... in modo da non perderla di vista... non si era del tutto spenta... tutta quella luce... da sola... senza che... senza che da parte sua... avanti cosi... cosi ragionava... vani interrogativi... e tutto fermo come la morte... dolce silenzio come una tomba... quando improvvisamente... gradualmente... si rese - ... Cosa?... il ronzio?... sì... sempre tutto fermo come la morte tranne il ronzio... quando improvvisamente si rese conto che le parole stavano - ... Cosa?... chi?... no!... lei!... (pausa e movimento 2)... si rese conto... che le parole stavano... figurarsi!.... le parole stavano arrivando... una voce che lei non riconobbe... lì per lì... era tanto tempo che non la sentiva... poi alla fine dovette ammettere... che non poteva essere... che la sua stessa voce... certi suoni vocalici... che non aveva mai sentito... altrove... tanto che la gente guardava... nelle rare occasioni... una o due volte all'anno... sempre d'inverno per qualche strano motivo... la fissava senza capirla... e ora questo fiume... fiume continuo... lei che non aveva mai... al contrario... praticamente muta... tutti i suoi giorni... come riuscì a sopravvivere!... anche andando a fare la spesa... uscendo per la spesa... centro commerciale affollato... supermer... si limitava a consegnare la lista della spesa... con la borsa... vecchia sporta nera... poi stava ferma ad aspettare... anche a lungo se necessario... in mezzo alla folla... immobile... fissando il vuoto... a bocca semiaperta come sempre... finché non le tornava in mano... finché la borsa non le tornava in mano... per poi pagare e andare via... senza nemmeno un buongiorno... come riuscì a sopravvivere!... e ora questo fiume... non afferrandone nemmeno la metà... nemmeno un quarto... nessuna idea... di ciò che stava dicendo!... figurarsi!... nessuna idea di ciò che stava dicendo!... finché non cominciò a tentare... di illudersi... che non era affatto la sua... affatto la sua voce... sicuramente avrebbe... era indispensabile riuscirci... stava per... dopo grandi sforzi... quando improvvisamente sentì... gradualmente sentì... le sue labbra muoversi... figurarsi!... le sue labbra che si muovevano!... perché naturalmente fino ad ora non le aveva sentite... e non solo le labbra... le guance... le mascelle... tutto il viso... tutte quelle - ... Cosa?... la lingua?... sì... la lingua nella bocca... tutte quelle contorsioni senza le quali... la parola è impossibile... e che pure normalmente... non si avvertono per niente... uno è cosi attento... a ciò che dice... con tutto il suo essere... appeso alle proprie parole... sicché lei dovrebbe non solo... alla fine... non solo dovette... rinunciare,.. ammettere che era soltanto la sua... soltanto la sua voce... ma quest'altra tremenda idea... oh molto tempo dopo... lampo improvviso... ancora più tremendo se possibile... che la sensibilità riaffiorava... figurarsi!... la sensibilità riaffiorava! cominciando dall'alto... poi scendendo giù... tutto il meccanismo... ma no... risparmiata... solo la bocca... fino ad ora... ha!... fino ad ora... poi pensando... oh molto tempo dopo... lampo improvviso... non può andare avanti... tutto questo... tutto quel... fiume continuo... sforzandosi di udire... di capirci qualcosa... e i suoi pensieri... farne qualcosa... di tutti- ... Cosa?... il ronzio?... sì... sempre questo ronzio... chiamiamolo così... tutto quanto insieme... figurarsi!... tutto il corpo andato via... solo la bocca... labbra... guance... mascelle... mai - ... Cosa?... lingua?... sì... labbra... guance... mascelle... lingua... mai fermi un istante... bocca infuocata... fiume dì parole... nelle orecchie... praticamente nelle sue orecchie... afferrandone nemmeno la metà... nemmeno un quarto... nessuna idea di quello che dice... figurarsi! nessuna idea di quello che dice!... e non si può fermare... non può fermarla... lei che solo un attimo prima... ma solo un attimo!... non poteva emettere un suono... nessun suono di nessun genere... ora non può fermarsi... figurarsi!... non può fermare il fiume... e tutto il cervello implora... qualcosa che implora dentro il cervello... implora la bocca di fermarsi... di fermarsi un attimo... anche solo per un attimo... ma nessuna risposta... come se non avesse sentito... o non potesse... o non potesse interrompere un attimo... come impazzita... tutto quanto insieme... o sforzo di udire... di ricomporre i pezzi... e il cervello... impazzito per conto suo... cercando di capirne il senso... o di fermare tutto... oppure nel passato... tirando fuori il passato... lampi da tutte le parti... per lo più passeggiate... passeggiate ogni suo giorno... giorno dopo giorno... qualche passo poi fermarsi... fissare il vuoto... poi avanti... qualche passo ancora... fermarsi e fissare ancora... e avanti così... vagolando qua e là... giorno dopo giorno... oppure quella volta che ha pianto... l'unica volta che ricordava... da quando era bambina... avrà pur pianto da bambina, o forse no... mica essenziale per vivere... soltanto il vagito per mettersi in cammino... per respirare... poi mai più fino a questo... ormai vecchia decrepita... seduta M a fissare la sua mano... ma dove era ?... vicino all'Ippodromo... una sera ritornando a casa... casa!... un mucchietto di terra vicino all'Ippodromo... al crepuscolo... seduta lì a fissare la sua mano... sul grembo... la palma rovesciata... improvvisamente la vide bagnata... la palma... presumibilmente lacrime... le sue, presumibilmente... nessuno in vista per chilometri... nessun rumore... soltanto le lacrime... seduta a guardarle mentre si asciugavano... tutto finito in un attimo... oppure aggrapparsi a una pagliuzza... il cervello... che guizza via per conto suo... aggrapparsi al volo e avanti... non c'è niente lì... allora al prossimo... confuso come la sua voce... peggio... e ancor meno senso... e tutto in una volta... non si può - ... Cosa?... il ronzio?... sì...sempre il ronzio... sordo ruggito come di cascate... e il bagliore... che si accende e si spegne... incomincia a muoversi... un raggio di luna, ma no... il tutto parte dello stesso... tener d'occhio anche quello... con la coda dell'occhio... tutto in una volta... non si può continuare... Dio è amore... lei sarà redenta... tornare in quel campo... primo sole del mattino... Aprile... sprofondarsi nell'erba con la faccia in giù... e solo allodole... e cosi avanti... aggrapparsi alla pagliuzza... sforzarsi di udire... una qualsiasi parola... farne qualche cosa... tutto il corpo andato via... solo la bocca... come impazzita... e non può fermarsi... non può fermarla... qualcosa lei... qualcosa lei doveva- ... Cosa?... chi?... no!... lei!... (pausa e movimento 3)... qualcosa che doveva- ... Cosa?... il ronzio?... sì... continuamente il ronzio... sordo ruggito... nel cranio... e il raggio... che fruga rutto intorno... indolore... fino ad ora... ha!.., fino ad ora... poi pensare.., oh molto tempo dopo... lampo improvviso... che forse qualcosa lei doveva... doveva... dire... poteva essere questo?... qualcosa che doveva... dire... piccola minuscola cosa... prima del tempo... in questa dannazione di buco... niente affetto. .. risparmiata... muta per il resto dei suoi giorni... praticamente muta... come riuscì a sopravvivere!... quella volta in Tribunale... come poteva giustificarsi... colpevole o non colpevole... in piedi donna... su, parla donna... in piedi, là, a fissare il vuoto... a bocca semiaperta come sempre... in attesa di essere portata via... felice per la mano sul suo braccio... ora questo... qualcosa che doveva dire... poteva essere questo?... qualcosa che avrebbe spiegato... come succedeva... come lei- ... Cosa?... era stata?... sì... qualcosa che avrebbe potuto spiegare come era successo... come lei aveva vissuto... vissuto giorno per giorno... colpevole o no... giorno per giorno... fino ai sessant’anni... qualcosa che lei - ... Cosa?... settanta?... Mio Dio!... giorno per giorno fino ai settant'anni... qualcosa che lei stessa non capiva... che non avrebbe capito nemmeno se lo avesse sentito... poi perdonata... Dio è amore... dolci misericordie… diverse ogni mattina... tornare in quel campo... una mattina di Aprile... faccia nell'erba... solo le allodole... ricominciare da li... ripartire da lì... ancora pochi - ... Cosa?... non quello?... niente a che fare con quello?... niente da poter dire?... va bene... niente da dire... tentare qualche altra cosa... pensare qualche altra cosa... oh molto tempo dopo... lampo improvviso... nemmeno quello... va bene... qualcos'altro ancora... e cosi avanti... alla fine ci è arrivata... pensare a tutto insistendo... poi perdonata... tornare in quel - ... Cosa?... nemmeno quello ?... niente da fare nemmeno con quello?... niente che lei potrebbe pensare?... va bene... Niente che lei potrebbe dire... niente che lei potrebbe pensare... niente che lei - ... Cosa?... chi?... no!... lei!... (pausa e movimento 4)... piccola minuscola cosa... fuori prima del tempo... in questa dannazione di buco... niente affetto... risparmiata... muta per tutti i suoi giorni... praticamente muta... anche con se stessa... mai ad alta voce... ma non completamente... qualche volta un improvviso bisogno... una o due volte all'anno... sempre d'inverno per qualche strano motivo... le lunghe sere... ore di buio... improvviso bisogno di... dire... e poi precipitarsi fuori fermare la prima persona... al cesso più vicino... cominciare a sputar fuori... fiume continuo... roba da pazzi... metà delle vocali sbagliate... nessuno riusciva a seguire... finché lei vide come la fissavano... poi morire di vergogna... trascinarsi dentro... una o due volte all'anno... sempre d'inverno per qualche strano motivo... lunghe ore dì buio... ora questo... questo... sempre più veloce... le parole... il cervello... che guizza via folle-mente... un convulso aggrapparsi e via... non c'è niente... continuare da qualche altra parte... provare da qualche altra parte... e sempre qualche cosa che supplica... qualche cosa in lei che supplica... supplica tutto di fermarsi... senza risposta... preghiera senza risposta… o non sentita... troppo fioca... così avanti... continuare... a tentare... non sapendo cosa... che cosa voleva tentare... cosa tentare... tutto il corpo come andato via... solo la bocca... come impazzita... e così avanti... continuare - ... Cosa?... il ronzio?... sì... sempre il ronzio... sordo ruggito come di cascate... nel cranio... e il raggio... che fruga tutt'intorno... indolore... fino ad ora... ha!... fino ad ora... tutto tutto... continuare... non sapendo cosa... che cosa lei stava- ... Cosa?... chi?... no!... Lei!... lei!... (pausa)... che cosa lei stava tentando... cosa tentare... non importa... continuare... (sipario comincia a scendere)... alla fine ci è arrivata... e poi ritornare... Dio è amore... dolci misericordie... diverse ogni mattina... tornare in quel campo... una mattina di Aprile... con la faccia nell'erba... solo allodole... ripartire da lì -
Sipario è ormai giù. Ancora buio in sala. Voce continua dietro il sipario, incomprensibile, dieci secondi, poi smette mentre le luci di sala si accendono.
NOTA
I movimenti dell'Auditore consistono semplicemente nell'alzare lateralmente le braccia e poi lasciarle cadere di nuovo ai fianchi in un gesto di impotente compassione. Ogni volta diventa meno accentuato fino quasi, al terzo, di essere quasi impercettibile. C'è appena pausa sufficiente per contenerlo mentre Bocca si riprende dal rifiuto veemente di rinunciare a parlare in terza persona.