Non oltrepassare la linea gialla!

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Un vagone della metropolitana

NON OLTREPASSARE LA LINEA GIALLA

di Roberto Braida

Il vagone di una metropolitana. Lui sale e la metropolitana parte. Prende dalla borsa un giornale e comincia sfogliarlo.

La metropolitana si ferma. Entra una donna con una borsa in mano. Si siede al suo fianco.

La metropolitana riparte e i due si fanno un cenno di saluto. Lei prende dalla borsa il materiale per fare la maglia.

Mentre lavoro a maglia si sporge per leggere il giornale dell’uomo. Indispettito cerca di proteggerlo. Mentre sta per girare pagina…

DONNA

(come leggendo) Incidenti stradali nel fine settimana: 39 morti. Madonna mia, 39 morti…? Ma le pare possibile una cosa del genere? Ma perché non prendono la metropolitana dico io…? E’ così sicura.. se tutti facessero come me che pago pochissimo per viaggiare… pensi che fino a qualche tempo fa ero un’autostoppista sfegatata… mi piazzavo col pollicione sulla strada e…

VOCE OFF

Ponte Mammolo, prossima fermata Santa Maria del Soccorso. Ponte Mammolo, next stop Santa Maria del Soccorso…

UOMO

(come indispettito) A quale fermata scende?

DONNA

Uh… ahivoglia quanto tempo devo starci su questo vagone. Prima che arriva ad Eur Marconi mi sono già fatto un maglione… (ride amabilmente)

UOMO

(cerca di rimettersi a leggere il giornale)

DONNA

(canticchiando) Tu… tu che sei diverso… almeno tu nell’universo…

UOMO

(la guarda indispettito distogliendo lo sguardo dal giornale)

DONNA

La conosce? La canta Fiorella Mannoia… ma a me mica m’annoia… (ride in modo isterico)..

UOMO

(sempre più indispettito) Non è che mi faccia ridere così tanto la sua battuta.

DONNA

Non la trova carina? M’annoia… ha capito?

UOMO

(si rimette a leggere scuotendo la testa)

DONNA

(anticipando le notizie) Certo se continua ad aumentare il prezzo della benzina, chissà dove andiamo a finire…

UOMO

(stizzito nasconde il giornale) Posso leggere il giornale in santa pace?

VOCE OFF

Pietralata, prossima fermata Monti Tiburtini… Pietralata, next stop Monti Tiburtini…

DONNA

Uh… sono quasi arrivata (comincia ad agitarsi), devo prepararmi.

UOMO

(stupito) scusi, non ho capito: ma non deve scendere ad Eur Marconi?

DONNA

Certo, e fra poche fermate mi tocca.

UOMO

Come le tocca?! Ma se ne mancheranno si e no una decina…

DONNA

E che non lo sa come sono le metropolitane di oggi. Volano… ora sei qui e fra un minuto magari sei ad Eur Marconi, che ne sa, scusi…?!

UOMO

Ma mancheranno almeno 15 minuti di viaggio, si sieda, mi faccia la cortesia…

VOCE OFF (come immediatamente)

Tiburtina, prossima fermata Bologna. Tiburtina, next stop Bologna.

DONNA

15 minuti, eh?

VOCE OFF

UOMO

Ma che cosa succede? Due secondi fa eravamo a Monti Tiburtini…

DONNA

E allora? Lei non sa quanto vive una farfalla? Il tempo è fuggevole mio caro… carpe diem…

UOMO

Il tempo è fuggevole? Ma due secondi fa eravamo a Monti Tiburtini ed ora siamo a Tiburtina…

VOCE OFF

Bologna, prossima fermata Policlinico. Bologna, next stop Policlinico…

DONNA

Vuole scendere alla prossima?

UOMO

Ma mi sta prendendo per il culo?

DONNA

No, magari si fa dare una controllatina… ma faccia in fretta perché il treno riparte…

VOCE OFF

Policlinico, prossima fermata Castro Pretorio. Policlinico, next stop  Castro Pretorio…

DONNA

Peccato! L’ha ha mancato la sua fermata per un pelo! Ora dovrà cambiare e andare a farsi controllare a San Giovanni!

UOMO

Ma lei chi è? Che vuole da me?

DONNA

(come in un mercato) Offerta di lancio…! Ultima chiamata…!

BUIO IMPROVVISO

(al buio continuano a parlare)

UOMO

Oddio, che è successo?

DONNA

Beh, che vuole che sia successo. Si è bloccata la metropolitana. Succede spesso, sa? A lei non è mai capitato di trovarsi bloccato nell’ascensore?

UOMO

Sì, ma il mio ascensore non fa 3 chilometri in 10 secondi…!!!

DONNA

Eh, va bene. Che vuole, questa è una metropolitana veloce… (accende un fiammifero, si avvicina alla sua faccia) velocissima… impressionante vero? (si spegne il fiammifero, di nuovo buio)

UOMO

(accende un fiammifero) Ma dove siamo veramente.

VOCE OFF

Attenzione: a causa di un problema sulla linea elettrica il treno si trova bloccato tra le stazioni di Cavour e Colosseo.

UOMO

Ma io dovevo scendere a Termini. Ha saltato completamente la fermata…!

DONNA

Ma non doveva scendere al Policlinico? (ride)

UOMO

(riaccende il fiammifero che si era spento, si guarda intorno) Oddio, siamo proprio in mezzo al tunnel…

DONNA

Perché pensava di essere al mare?

UOMO

Ma come facciamo?

DONNA

Non lo so… potremmo cominciare a conoscerci… Ha visto mai quel filmo con Sordi che rimane chiuso nell’ascensore con la Sandrelli…?

io mi chiamo Nadia, ho 37 anni e vivo a Roma… la mia famiglia è giù in Calabria, a Vibo Valentia, ho smesso di studiare quando avevo 18 anni. Volevo fare la parrucchiera. Un mestiere come un altro sa? Ma mia madre mi diceva: studia disgraziata che una parrucchiera in casa ce l’abbiamo già… e si muore di fame. Vuoi fare la fine di quell’altra disgraziata di tua sorella? E allora sono andata via di casa. Condivido una camera con due extracomunitari a San Lorenzo. Pago 300 euro al mese, ma ho l’uso della cucina. Il guaio è che le altre stanze sono occupate da un gruppo di cinesi, venti in due stanze. Stanno tutto il giorno ad ammorbidire la pelle nella vasca da bagno e a cucinare involtini primavera. Non ce la faccio più. La metropolitana è diventata il mio unico modo di fuggire da questa situazione. (si avvicina con un fiammifero acceso in mano) Ma ci pensa? Venti cinesi in due stanze e un solo bagno!!! Mi porti via, la prego…

UOMO

(battendo i pugni) Aiuto!!! C’è una pazza sul vagone…!

(Uomo accende un fiammifero e Donna glielo spegne. Il gioco va avanti per un paio di volte)

UOMO

Basta! La vuole smettere? Adesso apro la porta con la maniglia di emergenza.

VOCE OFF

Attenzione! L’uso improprio della maniglia di emergenza può provocare danni molto gravi!!!

UOMO

E non pensa ai danni che sto subendo ora?

VOCE OFF

Attenzione! L’uso improprio della maniglia di emergenza può scatenare una reazione a catena..

UOMO

(interdetto) Che cazzo ha detto?

VOCE OFF

Attenzione! Per chi non avesse capito un cazzo, l’uso improprio della maniglia di emergenza può scatenare una reazione a catena…

UOMO

Fanculo alla reazione a catena…(fa per aprire la porta. In quel momento cade una catena sul palco)

DONNA

La reazione a catena…

UOMO

Ma mi state prendendo per il culo?

DONNA

Nooooo…

VOCE OFF

Attenzione, comunicazione di servizio: recarsi alla carrozza 5, un pazzo ha appena attivato la reazione a catena!

UOMO

Ecco adesso ci prendono. Che facciamo?

DONNA

Facciamoci trovare avvinghiati che facciamo l’amore, almeno sembrerà che non siamo stati noi. Che ne dice?

UOMO

Mi sembra una gran minchiata. Siamo soli qua dentro. Con chi pensa se la prenderanno? Con il seggiolino lì di fronte? Non ce la faccio, non ce la faccio…

(di colpo torna la luce e la metropolitana comincia a camminare)

DONNA

Ha visto che si è risolto tutto?

UOMO

Si, ma ora devo scendere. Saremo arrivati all’EUR…

VOCE OFF

Tiburtina, prossima fermata, Bologna. Tiburtina, next stop Bologna

DONNA

Siamo ancora a Tiburtina. Stia calmo, c’è ancora del tempo. Continui a leggersi il suo giornale.

UOMO

Ma cinque minuti fa eravamo fermi tra le stazioni di Cavour e Colosseo.

DONNA

E si vede che quando ha frenato è rimbalzato all’indietro.

UOMO

(affacciandosi) E’ vero, siamo a Tiburtina. Ma che ore sono?

DONNA

E che ne so, saranno le 9.30…

UOMO

(sedendosi come distrutto) Io non ci capisco più niente. Mi sembra di vivere un incubo.

DONNA

(riprende a fare la maglia) Pensi che una volta sono rimasta chiusa in ascensore e nessuno mi veniva a salvare. Un incubo bello e buono.

UOMO

(si rimette a leggere il giornale) Ma questa mi sembra più grave. Molto più grave…

DONNA

Tutto il tempo che ero chiusa nell’ascensore sa che cosa ho sognato? Una squadra di pompieri, tutti alti, muscolosi che mi liberavano e mi coccolavano per consolarmi…

UOMO

Ma lei è una depravata…

DONNA

Perché a voi uomini non piace fare sesso con le infermiere?

UOMO

Ma che c’entra. Guardi che io ho moglie e figli…

DONNA

Mica si deve giustificare così… Si figuri che gli idraulici e gli elettricisti sono quelli che soddisfano le mogli che rimangono a casa da sole (marcando molto su quest’ultima parola)…

UOMO

Che cosa sta insinuando, eh? Che mia moglie se la fa con l’idraulico che ha chiamato oggi? (si rende conto della cosa che ha detto)

DONNA

Ahi, ahi…

UOMO

Ma che cosa mi fa pensare? Ma non deve prepararsi per scendere?

DONNA

Calma… calma…

(Uomo si rimette a leggere, Donna si rimette a fare l’uncinetto)

VOCE OFF

Bologna. Prossima fermata Policlinico. Bologna, next stop Policlinico.

DONNA

Mi sa che ora deve scendere lei…

UOMO

Oggi mi servirebbe un cardiologo…

DONNA

Magari cominci a farsi vedere da uno psichiatra.

VOCE OFF

Policlinico, prossima fermata Castro Pretorio. Policlinico, next stop Castro Pretorio.

UOMO

Ricominciamo a correre?

DONNA

Si, finalmente!!!

VOCE OFF

Garbatella, prossima fermata Eur Marconi. Garbatella, next stop Eur Marconi.

DONNA

E che cazzo! Ha saltato di nuovo la mia fermata!

UOMO (si alzano in piedi e si mettono vicino alle portiere)

Ah, adesso si preoccupa vero?

DONNA

Mi preoccupo sì. Ma quanto cavolo va veloce…!!!

UOMO

Marconi… Fermi… Laurentina…!!!

BUIO

UOMO (al buio)

Nooo!!! Si è bloccato di nuovo tutto. Aiuto!!!!

DONNA

Pompieri! Salvatemi!

UOMO

Infermiere salvatemi!!!

DONNA

Pompieri e infermiere. Salvateci!!!

UOMO

(accendendo un fiammifero) Ma che cazzo stiamo gridando…

DONNA

… che ci vengano a salvare… almeno un paio di pompieri belli alti… (rendendosi conto) no, eh? Manco uno? Ho capito: un bel autoferrotramviere… tipo quelli tosti che fanno i picchetti per scioperare. (si spegne il fiammifero) Uno con il megafono in mano che urla…

(mentre pronuncia quelle parole)

VOCE AL MEGAFONO

Lotta dura, senza paura!!

DONNA

Lotta dura, senza paura!!!

VOCE AL MEGAFONO

Chi non salta un crumiro è, è!!!

DONNA

Chi non salta un crumiro è, è!!!

(Uomo accende un fiammifero, Donna sta saltando come una ragazzina sul posto e continua ad urlare)

DONNA

Chi non salta un crumiro è, è!!!

(Uomo si volge con il cerino in mano con lo sguardo perplesso)

VOCE

Lotta dura senza paura!!!

DONNA

Maschio represso, masturbati nel cesso!!!

(cantando) Sebben che siamo donne paura non abbiamo…

UOMO

(urlando) BASTA!

(tutto si calma, lei accende un fiammifero e lo guarda un po’ colpevole)

Sta esagerando! Siamo bloccati nella metropolitana al buio, e lei si lascia andare a queste scene di isterismo infantile… Non le sembra di esagerare?

DONNA

Forse sì… forse no… chissà.

VOCE OFF

Attenzione! A causa di uno sciopero improvviso, il servizio viene temporaneamente sospeso. Nel frattempo andrà in onda un documentario sull’accoppiamento delle upupe.

UOMO e DONNA rimangono perplessi.

DONNA

Di nuovo qui fermi senza acqua ne cibo. Chissà per quante ore…

UOMO

Spero che il Prefetto li precetti. Non possiamo stare mica rinchiusi qui dentro…

DONNA

(tendendo l’orecchio) ascolta, mi è sembrato di sentire qualcuno gridare “panini e birra”…

UOMO

E’ vero… parla anche di noccioline…

DONNA

Beh, visto i tempi che corrono si sono organizzati… almeno non moriamo di fame…

UOMO

VOCE OFF

Attenzione! Avvertiamo che nella carrozza 5 è aperto il vagone ristorante. Piatto del giorno lenticchie e salsicce…

UOMO e DONNA

Lenticchie e salsicce?!

BUIO

VOCE OFF

Attenzione prego! Avvertiamo che nella carrozza 5 le lenticchie e le salsicce sono finite!

(ritorna la luce. Ritroviamo i due intenti con un piatto di lenticchie e salsiccia)

DONNA

Meno male che abbiamo trovato il ristorante aperto sennò…

UOMO

Già. Chissà a che ora arriviamo a casa stasera…

DONNA

Non le vorrei dire nulla, ma ha dato un’occhiata all’orologio?

UOMO

No, che ore sono?

DONNA

Direi che questo piatto ha tutta l’aria di essere la nostra colazione…sono le 9 di mattina…

UOMO

Ma che sta dicendo… non abbiamo passato mica tutto questo tempo qui dentro?!

DONNA

Almeno non ci è sembrato…

UOMO

Ma mi faccia il piacere.. mangi dia retta a me…

DONNA

E secondo lei la velocità folle della metropolitana aveva qualcosa di normale?

UOMO

Beh, se devo dirla tutta queste emozioni mi fanno gasare un bel po’…

DONNA

In che senso?

UOMO

Nel senso che sono uno che se ne va in cerca di emozioni forti…

DONNA

Che genere di emozioni?

UOMO

Mi piace partecipare agli inseguimenti… adoro scippare le vecchiette… mi piace andare sulla ruota panoramica dell’Eur… attraverso con il semaforo verde…per i pedoni… che goduria vederli che cercano di evitarmi mentre con la mia Ritmo rosso fiammante cerco di farmi largo tra quel mucchio di mamme con i bambini in braccio…

DONNA

…non deve scendere più?

UOMO

Ed ora, finalmente, ho trovato il senso della mia misera esistenza. Sempre alla ricerca della mia emozione più forte devo essere grato soltanto a te, incontrata così per caso ed ora mia per sempre…!!!

Non ho il biglietto!!! Sono un portoghese!!! (ride in modo satanico)

DONNA

Ed io che cosa c’entro? Il biglietto non l’ha fatto lei, io… ho l’abbonamento!

UOMO

Non mi sono spiegato bene: non ho fatto il biglietto. Se mi becca il controllore sono finito!!! (ride come prima)

DONNA

Non è la mia fermata questa? Devo scendere…

UOMO

No! Siamo rimasti bloccati. Qualcuno nella centrale si è accorto di questa anomalia ed ora ha creato il panico…

DONNA

Voglio andare via…

UOMO

Non si può più ormai, siamo tutti e due in campo ormai.

DONNA

Io ho l’abbonamento!

UOMO

Ma non questa volta, non vale!

DONNA

Che intende dire!

UOMO

Che l’abbonamento passa nelle mie mani e tu sarai automaticamente una portoghese… la solita incivile che pensa di farla franca… quella da additare davanti alle altre persone come un cattivo esempio… l’oggetto da sacrificare davanti a tutti e al cospetto della morale comune…

DONNA

Ma che sta dicendo… io non posso darle il mio abbonamento.

UOMO

Sì che puoi! Dammelo subito!

DONNA

Le dico che non posso!

UOMO

(prende una pistola e gliela punta) Dammelo, puttana!

DONNA

È impazzito? Non può puntarmi una pistola contro….

UOMO

No? Lo sto facendo! Allora: posso farlo si o no?

DONNA

Lo sta facendo, mi pare…

UOMO

Già, e posso premere anche il grilletto se voglio…

DONNA

Non mi faccia soffrire la prego…

UOMO

Pensavo ti piacesse invece… non fai altro che lagnarti!

DONNA

Devo rientrare a casa, mi aspettano.

UOMO

Ma chi ti aspetta?! Stupida inetta… portoghese (marcando quest’ultima parola)!

DONNA

Non ce la faccio più!

UOMO

Come ci si sente “portoghese”, eh? Non ti viene la tremarella a pensare: “oddio, e adesso se passa il controllore? Mi fa la multa…”. Non ti senti sprofondare?

DONNA

Oddio, sì, mi sento sprofondare…

UOMO

(eccitato da questa situazione) Sempre più giù negli abissi, e più passa il tempo che sei in metropolitana e più che aspetti che ti crocifiggano ai sostegni (mimando una crocifissione)…

DONNA

E’ terribile…

UOMO

Non lo trovi… eccitante? Non trovi che ci siano delle situazioni in cui una persona senta il bisogno di trasgredire? Non trovi che in questa schifosissima metropolitana non si senta il bisogno di un pochino di umanità?

DONNA

Ce ne è bisogno?

UOMO

No, cattivi, dobbiamo essere solo cattivi! Io voglio il tuo abbonamento…

DONNA

Ma io…

UOMO

Io voglio vederti soffrire… voglio vederti balbettare con la bava alla bocca qualsiasi cosa davanti al controllore…

DONNA

No… è terribile!

UOMO

Datti da fare… fammi vedere come fai…

DONNA

Cosa?

UOMO

Fammi vedere che scusa metti al cospetto del controllore…!!

DONNA

Ma cosa vuole che gli possa dire? Ho paura…

UOMO

Facciamo così… io sono il controllore…

(come il controllore, rivolto a DONNA, cambiando tono) favorisca l’abbonamento per cortesia…

DONNA

(stando al gioco) Sì, un momento… (comincia a rovistare nelle tasche)… ma dove… eppure era qui…

UOMO

Guardi nella borsa meglio, magari le è caduto mentre faceva la maglia…

DONNA

Già è vero… controllo meglio (continuando a rovistare)… forse lo trovo…

UOMO

Sarà meglio…

DONNA

…intanto se vuole può controllare il signore che è lì di fronte…

(UOMO fa per girarsi e DONNA tenta la fuga)

UOMO (rincorrendola)

Dove corri, eh?

(una breve colluttazione, lui si ritrova sopra di lei che le blocca le braccia)

DONNA

Mi lasci.

UOMO

Dove hai messo l’abbonamento, pensavi di farla franca, eh?

DONNA

La prego, mi lasci… non ho fatto niente di male!

UOMO

No, vero? E salire su una metropolitana senza biglietto, questo ti pare una cosa corretta?

DONNA

No, è vero… sono una poco di buono. Non lo faccio più. La prego mi lasci andare…

UOMO

E allora signori (rivolgendosi ad altri immaginari passeggeri). Cosa ne facciamo? La lasciamo tranquilla?

DONNA

La prego…

UOMO

No, vero?

DONNA

La prego, pagherò la multa… ma mi lasci…

UOMO

Dammi l’abbonamento!

DONNA

Non posso! L’ho dimenticato a casa…

UOMO

Che stai dicendo…

DONNA

Che non c’è l’ho nemmeno io…!!!

UOMO

Non dire cazzate!

DONNA

E’ vero, è scaduto 3 mesi fa e non l’ho più rinnovato….

UOMO

Sono cazzate. Perché non hai fatto il biglietto allora?

DONNA

Perché i biglietti non si trovano… ha mai provato a cercarli nelle edicole?

UOMO

Io quando voglio li trovo…

DONNA

Non è così semplice, gli edicolanti non li vendono più, le tabaccherie non li vendono più… ho girato tre ore prima di prendere questa decisione…

UOMO

Vuoi dire che…

DONNA

Sì. L’ho fatto apposta perché questo serva da insegnamento per le future generazioni ferrotramviere.

UOMO

Eh?

DONNA

Voglio che tutti sappiano che è uno schifo trovare i biglietti per andare in metropolitana, voglio che i dirigenti sappiano quello che succede a noi poveri cristi che prendiamo questo mezzo. Perché loro che sono tranquilli dietro le loro scrivanie e che non hanno mai sentito il puzzo del sudore del vicino di sedile…

UOMO

Zitta!!! Fammi vedere!

DONNA

(dandole l’abbonamento) Eccolo… non guardi la fotografia, è di 3 anni fa, avevo i capelli biondi…

UOMO

(ride) ma mica sei tu. Ma… somigli alla Carrà. Ma che capelli avevi?

DONNA

Lo sapevo che non gli sarei piaciuta. Quel disgraziato del parrucchiere…!!!

Ma perché non sono stata a casa oggi…

UOMO

Perché… te lo dico io perché: tu  mi stavi aspettando…

DONNA

Io stavo andando al lavoro…

UOMO

Apparentemente… ma nel tuo inconscio tu volevi incontrare me… volevi finirla con questa vita fatta di espedienti.

DONNA

(respirando forte per rilassarsi) Cosa vuole che faccia?

UOMO

Rilassati prima…

DONNA

Mi sento rilassata ora…

UOMO

Ti senti più tranquilla? (le sente il polso). Sì, sei tranquilla, la metropolitana può ripartire…

DONNA

Portatemi a casa…

UOMO

A quale fermata devi scendere?

DONNA

Ad una qualsiasi…

(UOMO schiocca le dita)

VOCE OFF

Ostiense, prossima fermata S. Paolo. Ostiense, next stop S. Paolo... (risata satanica)

Rumore di treno in transito

BUIO

IL DORMIGLIONE SOLITARIO

(entra, si siede, sfoglia il giornale, e si addormenta piano piano…)

Mi raccomando, svegliatemi quando mancano 2 fermate a Eur Ostiense, sennò rischio di non scendere e arrivo tardi in ufficio. Grazie! (Si guarda intorno, tra il pubblico). Meglio che metto la sveglia sennò voi mica mi svegliate. (armeggia con una sveglia e la posiziona all’ora stabilita. Poi si addormenta…).

(dopo qualche secondo si sveglia) no, è che ho dormito poco stanotte. Però a me il rumore della metropolitana non dà fastidio. Ci sono abituato. E’ come quando abiti in centro: prima il caos ti irrita, poi ci fai il callo e non ti dà più fastidio, ma chiami la polizia. Io sono uno di quelli che appena entrano in un treno si addormentano e si svegliano esattamente una fermata prima di scendere. Non lo so come faccio: ho un sesto senso? Forse, ma mi viene naturale. Oh, una volta ho fatto il giro della metropolitana per 3 volte, ma lì avevo passato una nottata infernale e quando sono entrato nel vagone ero uno zombie. Sono entrato a Rebibbia alle 7.30 e mi sono svegliato a Ponte Mammolo alle 9.54. Praticamente in due ore e 24 minuti ho fatto una sola fermata. Un record.

Non sento nulla intorno: non sento i telefonini che squillano, non sento le litanie delle zingare che chiedono l’elemosina, non sento la puzza del vicino, non sento nemmeno le ragazzine adolescenti che squittiscono ad ogni parola. Nulla di nulla. E’ quello che mi preoccupa… io voglio sentire, vedere quello che succede, relazionarmi con gli altri, informarmi, sognare ad occhi aperti, perché tanto sognare ad occhi chiusi mi è praticamente impossibile. Dove sono, dove vado, io non lo so. Lo sapete più voi che mi osservate tutte le mattine che viaggio con voi, che mi osservate e vi mettete a ridere mentre mi esce la bolla dal naso o emetto un qualche grugnito perché russo troppo forte. Vi capisco, non vi biasimo. Farei lo stesso anch’io con me stesso se potessi vedermi. Ed è una sofferenza immane non vedermi osservato, mi sento nudo di fronte a tutto, incapace di reagire e di guardare io voi.

Io mi perdo nei sogni dei miei viaggi su queste rotaie rumorose e fastidiose, in questo puzzo di galleria rancida e umida, e questo sentore di urina di qualche barbone accampato in qualche misera galleria.

Riconosco anche il puzzo della mia urina, sì, la riconosco che credete, di quella volta che il treno si è fermato e sono sceso a pisciare tra le stazioni  di Bologna e Policlinico.

Rimane tutto dentro: assapori gli umori dei vicini e li fai tuoi, rimangono con te, ed è difficile staccarsi quando è il momento di scendere, è come se se ne andasse un pezzo di te.

Per questo delle volte non voglio scendere. Ho paura di perdere tutto. Ho paura di rimanere solo con me stesso in una rotaia sperduta nel deposito comunale, accompagnato magari dal canto di qualche grillo e un rumore di motore in lontananza. Non scendete alla prossima. State con me. Non mi abbandonate. Aiuto. (si addormenta).

Il masochista!

Il vagone di una metropolitana. Le luci scorrono, la metropolitana sta correndo, è vuota.

Si ferma, rumore delle porte che si aprono. Entra una donna, è maltruccata, porta una minigonna che le lasciano le gambe bene in vista con le calze autoreggenti visibili. E’ scollata, la camicetta è aperta davanti e lascia intravedere il seno. Mastica una gomma, volgare.

Si siede e comincia a frugare nella borsetta, tira fuori dei preservativi e dei soldi. Li conta, sbuffa insoddisfatta. Si trucca con una mini trousse, si sbafa il rossetto per le vibrazioni della metropolitana in corsa.

Il treno si ferma, le porte si aprono, entra un uomo distinto, giacca e cravatta, 24ore e giornale economico.

Si siede dal lato opposto della donna, le fa abbastanza schifo quella visione. Fa finta di niente sfogliando il giornale. Ogni tanto il suo sguardo esce dalla lettura e si posa sulle gambe in bella mostra della donna. Lei si accorge, gli sorride, lui distoglie lo sguardo e si rituffa nella lettura. Lei non sembra gradire. Lui di nuovo tenta di guardarla. Lei se ne accorge.

DONNA

Ce l’ho come tutte…! Solo che non faccio tante storie! Che pensi che io sono una puttana solo per il fatto che mi faccio pagare? Che ne pensi di quelle che sembrano santarelle e si fanno scopare da mezzo palazzo?! Sembrano tutte casa e chiesa, le vedi tranquille e preoccupate per la loro famiglia e poi si trombano mezzo ufficio… che zoccole!

La cosa che mi fa incazzare di brutto è che poi alla fine te lo fanno pesare. Che differenza c’è tra me e tua moglie, eh? Ti piace trombartela tua moglie? Ti piace vederla godere? Oppure non ne puoi proprio più, non vedi l’ora che se la trombi qualcun altro così trovi il coraggio di mandarla a quel paese…? Siete tutti dei vigliacchi!

(si avvicina) ti piacerebbe mettermi le mani addosso? Ti piacerebbe fare l’amore con me? Qui, in metropolitana… magari sale qualcuno e ci vede… e lo facciamo pure con loro, eh?

UOMO

La smetta! Mi lasci stare, mi fa schifo! (continua a guardargli le gambe)

DONNA

E perché mi guardi così? Cosa c’è, sei frocio? Ah, se solo potessi mettere in pace il tuo cervello, distrarlo da quelle stupide amenità fatte di calcoli, di azioni, di bot e fondi vari… se solo riuscissi per una volta a far seguire i tuoi istinti… pensa come ti sentiresti dopo… pensa quanto più amore ci sarebbe senza questo bisogno di soldi… incessante.

UOMO

Non mi sembra che lei lo faccia per amore…

DONNA

Dipende… io lo posso fare per amore. Tu quello che fai lo fai solo per denaro, e questo non basta…

UOMO

A me piace quello che faccio

DONNA

Delle volte anche a me, ma che c’entra, io sono qui per te…(cerca di avvicinarsi sempre di più)

UOMO

(in forte imbarazzo) la prego, mi lasci, tra poco devo scendere…

DONNA

Raccontala ad un altro, avvicinati

UOMO

La smetta la prego…

DONNA

Lo sai che quando avevo qualche anno in meno ero una ragazza meravigliosa. Non mi resisteva nessuno. Capisco che ora tu possa provare un senso di ribrezzo. Gli anni passano anche per me…

Certo non mi sarei mai aspettato un rifiuto così netto da parte tua..

UOMO

Sono in imbarazzo…

DONNA

Ding! Ho sentito bene? L’accendiamo? Sei in imbarazzo? Questo vuol dire che forse non è che ti dispiaccia molto la cosa…

UOMO

La prego, la smetta… non ce la faccio…

DONNA

(sempre più insistentemente) Lasciati andare, rilassati..

UOMO

No, ti prego…

DONNA

Bene, cominci a darmi del tu… togliti la giacca!

UOMO

Fermati! Mi fai male!

DONNA

(diventa violenta) Ho detto spogliati!

UOMO

(lui è terrorizzato ma esegue) Ho capito, ma non urlare…!

DONNA

Più veloce, sbrigati! Non vedi che sta per arrivare alla stazione?!

UOMO

Non ce la faccio, non ce la faccio…!

DONNA

(prende una frusta) Vuoi che proviamo con questa?

UOMO

No. Ti prego, mi spoglio, mettila via…

DONNA

E allora sbrigati testa di cazzo!!!

UOMO

Mi spoglio… mi spoglio… non farmi male…

DONNA

Bravo, cominci a piacermi… (si affaccia dai finestrini) Sei fortunato, non deve salire nessuno… questo vuol dire che abbiamo ancora qualche minuto per divertirci un po’…. Togliti la camicia.

UOMO

(eseguendo) Eccola… non la sgualcire, mia moglie se ne accorgerebbe….

DONNA

Di cosa? Della camicia sgualcita o che sei andato con una puttana?

UOMO

Che sono venuto con te!

(buio. Rumore del treno che passa. Risate diaboliche di lei, rumori di fruste)

(al ritorno della luce lui è seduto sul sedile e si sta ricomponendo)

DONNA

Delle volte mi sento una merda… ogni volta che ti incontro, così, su questo vagone, l’ultimo del treno, quello vuoto… da Marconi a Rebibbia… a mezzanotte… che gli racconti a tua moglie, eh?

Delle volte quando ti incontro mi fai pena. Mi verrebbe voglia di ammazzarti…

UOMO

Hai ragione. Sono uno stupido. Vorrei finirla questa storia. Non posso continuare così ad alimentare questa perversione. Eppure sento un desiderio inarrestabile. Mi sveglio la notte pensandoti e pensando a quando ti rivedrò.

DONNA

Che gli racconti a tua moglie?

UOMO

Niente. Le racconto che sono rimasto fino a tardi in ufficio, che sono andato a bermi una birra con qualche collega… insomma, le solite stronzate che si raccontano alle mogli..

DONNA

E lei ci crede?

UOMO

Non lo so. Non lo so che cosa crede. Forse pensa che le metta le corna. E’ da tanto che non facciamo più l’amore. Mi piacerebbe tornare indietro di 10 anni. Scopavamo come ricci. Ora mi fa schifo solo a sentirla parlare.

DONNA

E non pensi che lei abbia ancora bisogno di te?

UOMO

Sì lo penso, ma non me ne frega niente.

DONNA

Ma allora sei proprio un bastardo matricolato?!

UOMO

Voglio vivere. Mi sento rinchiuso in una gabbia.

DONNA

E allora perché non glielo dici?

UOMO

Perché sennò mi lascerebbe.

DONNA

E non è quello che vuoi?

UOMO

Non lo so più oramai…

DONNA

Sei il solito uomo mentecatto che non ha il coraggio delle proprie azioni.

UOMO

La solita solfa ogni volta. Tutti i giorni al lavoro e la domenica al centro commerciale e da Ikea. La solita domenica da quasi 5 anni!

DONNA

Forse perché la tua donna pensa che avere una famiglia passi anche da questo, dall’acquistare una merdosa libreria o una pizza surgelata da mangiare davanti alla TV.

UOMO

Ma io voglio…

DONNA

(interrompendolo) Voglio! Voglio! Voglio! Sapete dire solo quello che volete voi! Non ve ne frega un cazzo di quello che vogliono le vostre donne!

UOMO

E allora io cosa dovrei dire? Facciamo solo le cose che vuole lei! Non c’è mai un po’ di emozione, uno stimolo che mi faccia andare avanti. Quando entro nel supermercato e vedo quelle coppie con i mariti che tirano il carrello della spesa con gli sguardi e i desideri persi chissà dove, mi sento rinfrancato.

DONNA

Dalla vostra misera esistenza che avete in comune!

UOMO

Se tutti noi ci sentiamo così, se tutti noi che ci troviamo a spingere un carrello abbiamo la netta sensazione che qualcosa non sta funzionando nella nostra vita, non è solo un problema di quello che vogliono le donne!

DONNE

Meschini!

UOMO

Voi non riuscite a pensare a noi. Siete delle egoiste! Ci avete annientato! Ci avete presi per come eravamo e poi piano piano avete cercato di cambiarci. E non ci siete riuscite, e vi incazzate!

DONNA

Ma chi vi vuole cambiare??!!! Siete talmente tanto prevedibili e inumani che sarebbe meglio cancellarvi direttamente.

UOMO

E magari plasmarne qualcuno che vi somigli di più.

DONNA

Sì, perché noi siamo la perfezione. Noi siamo gli angeli che si ribellano al vostro strapotere che nemmeno voi riuscite a controllare. Avete la vostra dimensione solo in questo frangente, in questa metropolitana, in questo vagone trasformato in studio psichiatrico, nelle vostre fantasie perverse di incontrare una donna da conquistare.

(Suona una sveglia) Time-over. Il tempo è finito. Si prenda le sue cose e scenda alla prossima fermata.

UOMO

Ci vediamo tra un paio di giorni dottoressa.

DONNA

Non dimentichi di confermare l’appuntamento alla segretaria.

UOMO

Sì, passo in biglietteria e fisso l’appuntamento. Arrivederci.

DONNA

Arrivederci.

IL SUICIDA CONTRATTATO

Io mi butto sotto il treno 2 volte al giorno! Non lo faccio perché voglio suicidarmi, ma per contratto! Ho un contratto con l’Azienda che mi impone di buttarmi sotto il treno delle 8.15 che arriva da Laurentina, e poi su quello delle 16.35 che arriva da Spagna. E’ tutto studiato. C’è qualche treno in ritardo, il servizio rallenta per mancanza di macchinisti o per un disservizio qualsiasi, allora arrivo io e butto tutta la colpa su di me. Sono il capro espiatorio. Sono specializzato in tuffi dalla banchina: ci arrivo con un mezzo carpiato prima di spiaccicarmi sui binari e sentire lo stridulo rumore dei freni dei treni. Oh, va calcolato tutto. Io sono un professionista. Se non ti lanci nel momento giusto, né più né meno, rischi di dire addio alla pensione.

Io faccio finta di niente fino alla fine. Mi metto sulla linea gialla, sfoglio il giornaletto che ti danno gratuitamente all’entrata, quello verde con la scritta Metro, mi piace di più, con la coda dell’occhio cerco sempre di vedere dove mi posso posizionare per non recare troppo disturbo e magari posso impressionare vecchie e bambini. Poi quando arriva l’annuncio dell’arrivo del treno in stazione mi affaccio per vedere a che distanza è. Vedo già le luci avvicinarsi, sento una valanga d’aria che mi investe e mi fa chiudere gli occhi per la sua potenza. Ha un odore acre, di legno bagnato, di gallerie umide… mi piace. Cerco di assaporare fino all’ultimo respiro, poi apro gli occhi, li richiudo e faccio finta di cadere.

Non sento più niente, non sento le urla dei miei colleghi passeggeri che gridano aiuto, che cercano di segnalare al macchinista di fermarsi, non li sento perché tutto è sovrastato dal rumore fortissimo, lancinante dei freni sulle rotaie. Un rumore che mi riempie il cuore e mi arriva fin su il cervello e mi impedisce di muovermi!

Il treno si ferma sempre ad un metro/metro e mezzo da me. Uno sguardo complice con il macchinista che è contento, uno sguardo complice alla guardia giurata che scende tra le rotaie e mi porta in salvo!

Il traffico ferroviario si blocca per almeno mezz’ora: io sono salvo, il macchinista è salvo, la società che gestisce le ferrovie è salva e si può giustificare per le sue malefatte con tutti i passeggeri che ormai si sono rassegnati all’ennesimo ritardo.

E così anche per il pomeriggio: stesso copione, stesse modalità, stesso tuffo sui binari, stesso giornale da parecchi giorni. Una volta un tizio mi ha riconosciuto, mi vedeva tutti i giorni alla stessa ora sempre allo stesso posto, e tutti i giorni mi vedeva tuffarmi sui binari. Stava per dare l’allarme ma non ha fatto in tempo: l’ho spinto sui binari e sono scappato. Il treno però non si è fermato. In questo lavoro bisogna essere dei professionisti! Quel tizio certo non lo era. Ho scoperto più tardi che aveva fatto domanda per il mio posto da suicida di 2° livello. Il posto è uno, e finché non arrivo alla pensione mi spiace proprio ma non c’è posto per troppi aspiranti suicidi.

Ho fatto domanda per l’aumento dello stipendio, vorrei passare di categoria: da suicida coordinatore a capo ufficio suicidi. Un bel passaggio che onorerebbe la mia lunga carriera fatta di lanci in qualsiasi condizione ambientale. Teniamo presente che il mio lavoro è uno di quelli considerati usuranti e che io non lo consiglierei mai a mio figlio. A quarantacinque anni ti senti a pezzi, hai le ossa rotte, le ginocchia per i continui salti sono ormai al limite, la pressione minima si è alzata a 100 e devo prendermi delle pillole la mattina. Insomma, è un lavoro da non consigliare a nessuno.

Ma cosa posso fare? Ho provato a variare: ho fatto il musicante abusivo, il mendicante, il barbone che dorme nelle gallerie, il pazzo sui vagoni che improvvisamente tira la maniglia di emergenza, ho provato di tutto, ma i miei dirigenti non ci hanno voluto sentire: ero più funzionale come suicida. Sono più credibile. Sarà perché ho una storia talmente triste che chi l’ha sentita si è suicidato a sua volta, sarà che ho una postura da morte annunciata: io sono credibile, sono un reietto della società, un’anima in pena senza meta. Quando vinsi il concorso si presentarono in 4, ma io vinsi perché ero spinto da maggiori motivazioni nel percorso del suicidio sotto al treno. Gli altri avevano problemi con la moglie, uno non riusciva a pagare il mutuo, un altro aveva appena perso il lavoro. Non era sufficiente. Quello che riguardava me era qualcosa di ancora più triste emotivamente. Io sono orfano dalla nascita, non ho una lira, non ho una casa, non ho mai avuto uno straccio di donna, fatico ad arrivare alla fine del mese,  e sono italiano!

TERZO ATTO

Ambiente: Una stazione della metropolitana.

VOCE OFF

Attenzione: allontanarsi dalla linea gialla, treno in arrivo. Ripeto, allontanarsi dalla linea gialla treno in arrivo.

(Rumore di treno in arrivo. Le luci sembrano riflettere il passaggio del treno che però sembra non fermarsi. UOMO arriva correndo ancora con la cravatta in mano, un giornale stropicciato e una valigetta ventiquattrore)

UOMO

Accidenti l’ho persa! Arrivo sempre in ritardo. Maledetta quella stronza che non mi ha fatto passare al semaforo. Proprio oggi che dovevo arrivare in anticipo. Bah!

 Ma guarda te se sempre a me deve passare la metropolitana davanti. Uffa. Io non ho mai capito perché: tutti ce l’hanno con me, mi passano davanti, mi tagliano la strada, mi schiacciano i piedi. Eh basta! Ma per chi mi avete preso…?

VOCE OFF

Servizio: l’operaio Grisanti si metta in contatto col DCT, l’operaio Grisanti si metta in contatto col DCT.

UOMO

Ammazza, ma che festa è, non c’è nessuno in giro. (apre il giornale e comincia a sfogliarlo, lo richiude, si affaccia per vedere se arriva la metropolitana. Si sente il rumore di un treno che arriva, Uomo va in proscenio, prende le sue cose, si sistema un pochino, si sincera che stia effettivamente arrivando…)

UOMO

E’ lei, è lei…

(risistema la sua valigetta, il rumore si fa sempre più forte. Voce da un altoparlante:)

VOCE OFF

Attenzione, si prega di non oltrepassare la linea gialla!

UOMO

E chi si muove…

(il treno non si ferma, prosegue velocemente davanti a lui che rimane a fissare la metropolitana che svanisce nella profondità con un dito alzato)

UOMO

Ma… devo andare a lavorare….

(entra di corsa una ragazza che vuole prendere il treno)

DONNA

Aspettatemi, aspettatemi…. (si accorge che non c’è più il treno) Ma porca puttana! Ma guarda te che sfiga maledetta. Tutta colpa di quello stronzo al semaforo. (si accorge di UOMO, si risistema un pochino, si da un tono. UOMO si mette seduto sulla panchina, DONNA è molto bella, UOMO sembra molto interessato. Poi come per rompere il ghiaccio…)

UOMO

Oggi non è giornata, eh?!

DONNA

Per favore non me ne parli… Ho un diavolo per capello…

UOMO

Certo se il buongiorno si vede dal mattino, qui siamo già a cavallo. Pensi che stamattina…

DONNA

Senta per cortesia stia zitto, non me ne frega niente delle sue chiacchere. Piuttosto: a che ora passa l’altra?

UOMO

Di solito ne passa una ogni cinque minuti…

DONNA

Non è che c’è sciopero?

UOMO

Spero proprio di no…

DONNA

Beh, allora guardi no? Ha il giornale, che l’ha comprato a fare, per farci i coriandoli?

UOMO

Senta, non usi questo tono con me, chiaro?

DONNA

Sì, scusi. Potrebbe per cortesia guardare sul giornale se c’è un fottutissimo sciopero?

UOMO

Giusto perché è una… donna (la guarda con molta ammirazione), altrimenti…

DONNA

Sì, va bene…

(Uomo sfoglia il giornale)

UOMO

Dunque: Manovra finanziaria aggiuntiva, sbagliate le previsioni, omicidio alla Garbatella, scandalo al Policlinico…

DONNA

Allora: sto sciopero?

UOMO

Ecco qui: scioperi della giornata: dunque, aeroporti dalle 15 alle 18 controllori di volo della CGIL, dalle 13 alle 16 il personale di terra Alitalia, ecco… autoferrotranvieri: è stato proclamato uno sciopero dei macchinisti dei treni a lunga percorrenza aderenti al sindacato COMU dalle 12 alle 17.

Non dice niente dello sciopero della metropolitana… E poi prima non si è fermata, i vagoni erano pieni…

VOCE OFF

Servizio: l’operaio Grisanti si metta in contatto col DCT, ripeto, l’operaio Grisanti si metta in contatto col DCT.

UOMO

(cercando di rimorchiarla) Ma che vuole dire DCT? Ma perché usano ‘ste sigle, lo capiscono solo loro… Come: obliteratrice… Ma che si chiama così una macchinetta per timbrare i biglietti? Oppure: sul vetro degli autobus, completa. Completa di che se l’autobus è vuoto…

DONNA

Guardi che non mi fa affatto ridere…

UOMO

Scusi… (si mette a leggere il giornale. Lei sentendosi esclusa si alza e comincia a camminare nervosamente per la metropolitana. Si accende una sigaretta.)

UOMO

Guardi che è vietato fumare…

DONNA

E chi se ne frega, si faccia gli affari suoi…

UOMO

No, glielo dicevo perché se viene il controllore le fa la multa e…

DONNA

(scattando di rabbia) Fatti i cazzi tuoi!!!

(uomo torna a leggere velocemente il giornale. Donna si sente un po’ in colpa.)

DONNA

Scusi, non volevo…

UOMO

Non si preoccupi, forse sono io che sono troppo invadente. Anzi, sa che le dico: offra una sigaretta anche a me così ci facciamo del male entrambi, eh?

DONNA

Tenga… (gliela porge, l’accende)

UOMO

Grazie. Sa, da molto tempo, da quando ho smesso di fumare (DONNA se ne va piano piano verso l’uscita e scompare dalla scena. UOMO non se ne accorge e continua a parlare) vedo sempre negativamente i fumatori. Mi da fastidio il solo pensiero di … (si accorge di essere rimasto da solo) Signorina!? Ma dove è andata a finire… (si vede la sigaretta tra le mani) Ma che stai facendo, deficiente. (butta la sigaretta tra i binari, sotto il palcoscenico. Si affaccia per vedere dove è finita) Oddio, non si è spenta. Mamma mia, e se adesso prende fuoco tutto. Che faccio? (soffia) Mo ci muoio pure soffocato. (poggia la valigetta sulla panchina e scende tra i binari, spegne la sigaretta. Si sente il rumore del treno in arrivo, non se ne accorge subito)

VOCE OFF

Attenzione: allontanarsi dalla linea gialla, allontanarsi dalla linea gialla.

UOMO

Cazzo, il treno. (non riesce a salire) Aiuto! (urla sempre più forte) Aiuto! Aiuto! (il rumore del treno è sempre più forte, si sta avvicinando) Aiuto!

(compare la ragazza, si accorge della tragedia imminente, lo va ad aiutare)

DONNA

Ma che cavolo ci fa li dentro?

UOMO

Mi aiuti… (lo tira fuori)

(passa a tutta velocità la metropolitana che non si ferma per l’ennesima volta)

DONNA

Ecco mi ha fatto perdere un’altra metro, grazie tante… Ma che ci stava a fare là dentro?

UOMO

No, è che mi è caduta la sigaretta e… avevo paura che… prendesse fuoco tutto…

DONNA

Ma senti che cretino!

UOMO

Senta comunque qui c’è qualcosa che non va, le metropolitane non si fermano, ci ha fatto caso o no? Com’è possibile che…

DONNA

Glielo dico io perché… Siamo finiti nella fermata fantasma…

UOMO

Non capisco…

DONNA

Siamo gli unici due deficienti che stanno aspettando un treno che non si fermerà mai perché questa stazione non l’hanno mai aperta!

UOMO

E allora come abbiamo fatto ad entrare? Le porte erano aperte…

DONNA

Certo, è vero, ma sarà stato qualche sbandato. Chissà forse lo utilizzano per rifugiarsi la notte… Del resto si guardi intorno: vede qualcuno?

UOMO

Effettivamente non mi pare di aver visto nessun altro oltre lei.

DONNA

Potremmo anche morire che nessuno se ne accorgerebbe, potremmo urlare con tutto il fiato, tanto chi ci sente?

UOMO

Siamo finiti allora?

DONNA

Già, a meno che non ci vengano a salvare…

UOMO

Già immagino la nostra vita chiusi come scampati ad un’esplosione atomica…

DONNA

Come Laguna Blu… volendo…

UOMO

In che senso?

DONNA

(si avvicina con fare sexy, lo prende per il bavero della cravatta, lo scruta un pochino, poi lo bacia con una passione molto pronunciata. Si staccano, lei è ancora molto decisa e lo guarda intensamente, Uomo è in forte imbarazzo)

Io mi chiamo Giulia.

UOMO

(Imbarazzatissimo) Io no.

DONNA

(lo scaraventa per terra, prende le sue cose e si avvia verso l’uscita, uomo la osserva attentamente allontanarsi, poi tra sé)

UOMO

Giulia…. Giulia. (si alza corre urlando) GIULIA!

(passa un treno mentre lui se ne sta andando, stavolta il treno si ferma. Lui si volta per osservare con stupore la scena, rimane perplesso sul da farsi. Si ode il suono della chiusura delle porte. Il treno se ne và)

VOCE OFF

Attenzione. L’operaio Grisanti si metta in contatto col DCT. Ripeto l’operaio Grisanti si metta in contatto col DCT

UOMO

(voltandosi verso le quinte) Giulia!! (esce)

BUIO

Alla luce UOMO si trova ancora sdraiato sul pavimento ma della DONNA non c’è più traccia. Lui è come se si stesse svegliando dal sonno.

UOMO

Oddio!! Ma che ci faccio sdraiato qua… Giulia… Giulia… GIULIA!!! Ma che mi sono addormentato…? Mamma mia sono proprio rincoglionito… fai tardi la notte… vai vai… che la mattina ti addormenti in metropolitana…

VOCE OFF

Servizio: L’operaio Grisanti si metta in contatto con il DCT, l’operaio Grisanti si metta in contatto con il DCT…

UOMO

(guarda l’orologio) Non ci posso credere sono qui da mezz’ora… ma sta metropolitana?

VOCE OFF

Attenzione: allontanarsi dalla linea gialla… allontanarsi dalla linea gialla, treno in arrivo…

UOMO

(si avvicina alla banchina e aspetta che arrivi. La metropolitana sembra non arrivare. Lui rimane immobile come se la aspettasse)

VOCE OFF

Attenzione: porte in chiusura!

UOMO

Come porte in chiusura? Ma se non è nemmeno arrivata… qui mi sa tanto che sto ancora sognando… (si gira intorno) C’è nessuno? C’è nessuno?

VOCE OFF

Servizio: fare attenzione ai borseggiatori, ripeto: fare attenzione ai borseggiatori.

UOMO

Ma se non c’è nessuno…

VOCE OFF (materializzandosi in scena)

Ho detto: fare attenzione ai borseggiatori!

UOMO

(continuando a parlare con un altoparlante) ma a chi devo stare attento se non c’è nessuno?

VOCE (ormai in scena)

A me, ad esempio…

UOMO

Ma chi sei? Ma non capisco… (indietreggiando va verso la linea gialla)

VOCE

Non oltrepassare la linea gialla! Ho detto: non oltrepassare al linea gialla!

UOMO

(vedendolo e non riconoscendolo come la voce degli annunci) Ah, buongiorno. Lei sa qualcosa degli scioperi?

VOCE

(distogliendo l’attenzione e come se parlasse con qualcuno ad un auricolare) Servizio: il bambino Giacomo aspetta i suoi genitori al posto di polizia della stazione, ripeto il bambino Giacomo aspetta i suoi genitori al posto di polizia della stazione.

UOMO

(lo guarda stupefatto) Ma lei… è quello che legge gli annunci in metropolitana…?

VOCE

(alterandosi) Legge? Lei ha detto: legge?! Leggere è una pratica che non mi appartiene, leggere è per qualcuno che non sa esprimersi… io non leggo, io sono la voce…!

UOMO

Mi scusi, ma pensavo che gli annunci fossero scritti o suggeriti da qualcuno…

VOCE

(ride fragorosamente) scritti? Suggeriti? Che ingenuo… la sua ingenuità mi commuove… (irrigidendosi) Lei non sa quante parole passano per la mia bocca, lei nemmeno immagina quante frasi devo inventare per farle capire che NON DEVE OLTREPASSARE LA LINEA GIALLA!!!

UOMO

(impaurendosi) non volevo…

VOCE

Lei non solo fa finta di non capire, ma il suo atteggiamento mi irrita, lo capisce o no che L’OPERAIO GRISANTI NON SI E’ ANCORA MESSO IN CONTATTO CON IL DCT?!!?

UOMO

Ed è grave…

VOCE

Grave? Grave dice lui… è una tragedia! Tra poco se l’OPERAIO GRISANTI ANCORA NON SI SARA’ MESSO IN CONTATTO CON IL DCT, potrebbe scoppiare l’inferno: centinaia di persone si potrebbero accalcare nello stesso vagone perché gli altri sarebbero tutti pieni o non disponibili, e avranno problemi con l’aria condizionata… e schiatterebbero tutti dal caldo… Una catastrofe… (risata fragorosa)

UOMO

Non pensavo che…

VOCE

Non pensavo, non volevo, mi scusi… non sapete dire altro voi? Non riuscite a confezionare un pensiero più articolato di questo? Un soggetto, un verbo, un complemento oggetto? No, per carità, siamo troppo occupati a leggere uno stupido giornale invece di sentire gli annunci che potrebbero cambiare il corso della vostra insignificante e inutile giornata lavorativa!!!

UOMO

Non è poi così inutile… pensi che stamattina mentre facevo colazione…

VOCE

…si è macchiato la cravatta di mirtillo lo so.

UOMO

Come fa a saperlo? Come ha fatto a…

VOCE

Io sento tutto…

UOMO

(sempre più stupito) non era un sogno?

VOCE

Cosa, Giulia?

UOMO

Giulia…

VOCE

(risata fragorosa) ti piace, eh?

UOMO

Dov’è finita?

VOCE

Attenzione: allontanarsi dalla linea gialla! Treno in arrivo….

(si sente la metropolitana che arriva, UOMO non sa cosa fare)

UOMO

Ne sta arrivando un’altra…

VOCE

… che non si ferma…

(rumore del treno che sfreccia nella stazione, Uomo la osserva allontanarsi)

UOMO

Ma perché? Perché non si fermano? Che succede?

VOCE

(ride allontanandosi) Servizio: l’operaio Grisanti si metta in contatto con il DCT, l’operaio Grisanti si metta in contatto con il DCT! (esce)

UOMO

Ma dove sta andando, non mi lasci qui la prego…

(rimane solo sempre più nervoso) ma che mi è successo… ma come ha fatto a…

VOCE OFF

Attenzione: la signorina Giulia è pregata di mettersi in contatto con il DCT, la signorina Giulia è pregata di mettersi in contatto con il DCT.

UOMO

Come Giulia, come con il DCT… (urlando) cos’è il DCT?

GIULIA OFF

Attenzione: porte in chiusura, allontanarsi dal treno…

UOMO

Giulia… come allontanarsi dal treno… che vuol dire? Dov’è sto benedetto treno?

GIULIA OFF

E’ di fronte a te scemo!

UOMO

Giulia, dove sei? Allora non sei un sogno…

GIULIA OFF

Il treno sta partendo cretino…

UOMO

Dove sei, fatti vedere…

GIULIA OFF

Ti vuoi muovere, deficiente?

UOMO

Dove sei?

GIULIA OFF

L’hai persa… stronzo! E’ così che fai sempre vero? Perdi sempre al volo le occasioni, quelle che ti si presentano davanti ai tuoi occhi, quelle che ti sembrano inutili sogni, quelle a cui non dai mai credito…

UOMO

Ma tu… io non ci capisco più niente. Lasciatemi andare a lavorare…

GIULIA OFF

Per fare che? Che cosa vorresti costruire?

UOMO

Ma che domande mi fai? Voglio contribuire anch’io alla mia vita, lasciatemi andare a lavorare…

GIULIA OFF

Contribuire alla tua vita? Non ti pare che hai già contribuito abbastanza?

UOMO

Datemi una spiegazione, vorrei che qualcuno mi spiegasse…

GIULIA OFF

Dattela tu una spiegazione… non la vedi la metropolitana che sta arrivando? Perché non provi a prenderla?

UOMO

Ma non si fermano…

GIULIA OFF

Certo, perché non vuoi che si fermino… Hai mai provato a fermarle?

UOMO

Come faccio a fermare una metropolitana, non esco mica da Matrix…

GIULIA OFF

Attenzione: allontanarsi dalla linea gialla! Treno in arrivo! Allontanarsi dalla linea gialla, treno in arrivo!

(si sente il rumore del treno in arrivo)

UOMO

Che vuol dire? Vuol dire che non esiste? Vuol dire che sono capitato in un brutto sogno? Vuol dire che tutto questo intorno a me non esiste? E’ tutto finto?

(si avvicina alla linea gialla) Quindi se è tutto finto significa che anche questa metropolitana è finta e non può certamente farmi del male…

(oltrepassa la linea gialla) e adesso a noi due treno dei miei stivali

VOCE OFF

Attenzione: allontanarsi dalla linea gialla! Allontanarsi dalla linea gialla! Dove sei? Dove ti sei ficcato?

UOMO

(tra il fragore del treno) sono qui! E adesso venitemi a salvare, teste di cazzo!

VOCE OFF

Esci fuori deficiente, che stai facendo la metropolitana ti schiaccerà, esci fuori!

UOMO

E’ tutto finto, no? E allora anche questa metropolitana è finta e tu pure sei finto!

VOCE OFF

Esci fuori o te ne pentirai amaramente. Esci fuoriiiii….. (mentre urla il rumore si fa più assordante e la luce si spegne. Nel buio si sente l’urlo dell’UOMO)

(la metropolitana si allontana nel buio)

(silenzio)

Donna entra.

DONNA

Un mozzicone di sigaretta! Si come un mozzicone di sigaretta buttato lì su quelle rotaie in attesa che qualcuno ti pesti, e ti spenga! Sei come il tabacco che si brucia senza che nessuno lo aspiri, buttato via nel momento in cui il treno sta entrando in stazione. Nessuno ti ha mai potuto schiacciare e spegnere, hai dovuto sperare che il vento, uno scolo da una tubatura, il filtro lì vicino mettesse fine al tuo inutile bruciare d’ossigeno. Ed è bastato un treno a schiacciarti, mentre imploravi che un piede di un qualche fumatore incallito ti pestasse.

No, un treno.

Tu su una rotaia… malconcio… ormai irriconoscibile…  inutile come una zanzara!

Non dovevi oltrepassare la linea gialla!

Buio

FINE