Non parlatemi di matrimonio

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AUTRICE

GIUSEPPINA CATTANEO

http://giusicopioni.altervista.org/

POSIZIONE S.I.A.E. N° 193077

Codice opera Siae 933791A

TITOLO

NON PARLATEMI DI MATRIMONIO

COMMEDIA BRILLANTE IN DUE ATTI

Personaggi

CESCO suocero

CAROLINA nuora

PALMINO carabiniere

DON FERMO parroco

SANTINA vicina di casa

BETTINA vicina di casa

FREDO marito di Bettina

CONTESSA vedova

TRAMA

Il suocero Cesco, affetto di un importante difetto di udito, si oppone al matrimonio della nuora Carolina (vedova del figlio) con il carabiniere Palmino. I due innamorati cercheranno in tutti i modi di far cambiare idea a Cesco con denaro, regali, e travestimenti. A nulla possono gli interventi delle amiche e la confessione del parroco. All’arrivo della Contessa le cose si complicano in un vortice di equivoci.

ATTO PRIMO

A casa di Cesco. Una casa di contadini negli anni 60.

Destra e sinistra è vista dalla parte del pubblico.

SCENA I

Carolina, poi Fredo

CAROLINA. (Sta lavorando a maglia sul divano)non faccio altro che lavorare a maglia! Ho nel guardaroba settantadue maglioni. Io avrei voluto fare altro. Mio suocero mi ha suggerito di preparare dei calzini. Io invece intendevo trovari un lavoro vero, vedermi con le mie amiche, frequentare il mio Palmino! Palmino è un bel carabiniere a cui io piaccio. Ricordo con immenso piacere quando si è presentato a me: avevo capito si chiamasse “panino” e non Palmino. In quell’occasione c’era anche mio suocero e la sua risposta è stata:“Il panino imbottito non lo digerisco”. Tutto come da copione. Se qualcuno in sala vuole mio suocero, glielo regalo. Ricordatevi però che non c’è reso. Dovete sapere che, Tonietto, il mio povero marito, è defunto. E abbiamo sempre abitato in questa casa. Niente di strano se non fosse che con noi ci viveva anche suo padre,che sarebbe per l’appunto mio suocero. Dopo la morte del mio amato, suo padre mi chiese di rimanere in questa casa perchè attraverso me sentiva ancora la presenza del figlio. Maledetto quel giorno che ho accettato! Perchè non mi sono morsa la lingua? Perchè non mi è comparsa una parentesi (paresi)alla bocca!?Io comunque non avevo altra scelta, non ho nessuno, sono figlia unica e per giunta orfana di nascita. Dimentichiamoci di mio suocero ora e ascoltate ciò che sto per dirvi su quell’essere adorabile di nome Palmino. Ho visto Palmino solamente due volte: la prima in chiesa quando stava recitando il rosario alla Madonna, e la seconda in occasione del funerale del mio vicino. Pace all’anima sua, ma perlomeno ha fatto qualcosa di buono per me. (Sognante) ed è stato sufficiente a farmi avere il colpo di frusta! Scusate, indendevo “il colpo di fulmine”! Al funerale, mi ha fatto avere un bigliettino con scritto:” Carlina, vuoi sposarmi?”. Il mio nome è Carolina, e spero proprio che sia solo statoun errore aver tralasciato la “o”e non che abbia sbagliato persona.Se così fosse gli rimando il colpo di fulmine ... e anche il colpo di frusta! Nel bigliettino mi dava appuntamento per oggi.

FREDO. (Entra dal fondo)Carolina, sta arrivando. (Esce al fondo).

CAROLINA.(Al pubblico) grazie Fredo. Ho chiesto al mio vicino di avvisarmi quando stava arrivando. Per mio suocero! Madonna santissima Palmino fra poco sarà qui!devo mettere tutto in ordine. E anche in fretta. (E’ agitata, si alza,prende i cuscini e li mette al posto dei soprammobili. Sbatte il tappetino che si trova all’entrata e se lo mette sulle spalle. Poi prende il golfino che tiene appoggiato sul bracciolo del divano e lo mette al posto del tappetino).Mi copro la scollatura perchè non vorrei dare una brutta impressione e che pensasse che io sia una donna facile. Facile ... col mio povero marito ... due anni ci sono voluti ...  (Si accorge che quello che indossa non è il golfino) ma cosa mi sono messa? Che stupida! Sono talmente agitata che non so nemmeno più quello che faccio. (Risistema il tutto. Si accorge dei cuscini e dei soprammobili) e come maiquesti cuscini sono qui? E che fine hanno fatto i miei soprammobili? (Li vede sul divano) madonna santissima, questa casa è infestata dai fantasmi!(Li sistema).

FREDO. (Entra dal fondo) Carolina,è qui. C’è il Pulmino. (Esce al fondo).

CAROLINA.C’è il pulmino? Ma Fredo, io non devo andare da nessuna parte! Sono conciata proprio bene, i fantasmi mi spostano i mobili e Fredo che non capisce nulla. 

SCENA II

Carolina e Palmino

PALMINO. (Entrando dal fondo in divisa) permesso ... (con un tono diverso).

CAROLINA.(Girata di spalle e non riconosce la voce)per bacco,è davvero l’autista del... (si gira) Palmino!

I DUE SONO IMBARAZZATISSIMI E TANTO TIMIDI

PALMINO. Carlina ...

CAROLINA. Come ... come ... come ... come ...

PALMINO. (Al pubblico)quando ascolto il45 giri di Gianni Morandi fa la stessa cosa! Si incanta!

CAROLINA. Come ... come mi hai chiamata?!

PALMINO. Car ... (si ferma) rolina.

CAROLINA. Carrolina con due erre?

PALMINO. (Al pubblico) avete visto come è bella? (Incantato)no, con una elle.

CAROLINA. Una ... elle? (Al pubblico) ma non era la erre?

PALMINO. Carolina ...

CAROLINA. Si ... (Al pubblico)l’ha detto bene! Ma ... Pulmino ... sa che io ... (viene interrotto).

PALMINO. Ma ... ma ... ma ...

CAROLINA.(Al pubblico) madonna santissima gli sta venendo un cattus (ictus)alla bocca!

PALMINO. Come ... come mi hai chiamato?

CAROLINA.(Al pubblico)meno male! Niente cattus. Ti ho chiamato ... ti ho chiamato ... è vero,Pulmino invece di Palmino! (Al pubblico) è tutta colpa di Fredo! Palmino, accomodati sull’ottomana.

PALMINO. Dove? Non so se posso ...

CAROLINA. Accomodati sul divano allora. (Al pubblico)quante cose che sto scoprend su di lui. Non gli piace l’ottomana. (Si siede in mezzo alla sinistra dal pubblico).

PALMINO. (Si siede in mezzo alla destra del pubblico).

CAROLINA.(Si accorge che sono troppo vicini e piano piano si allontana. Finisce sulla sponda).

PALMINO. (Si accorge che sono troppo vicini e piano piano si allontana. Finisce sulla sponda).

I DUE SIGUARDANO E POI DISTOLGONO LO SGUARDO SUBITO IN SEGNO DI TIMIDEZZA

PALMINO. Carolina ...

CAROLINA. Palmino ...

PALMINO. Carolina ...

CAROLINA. Palmino ...

PALMINO. Io ...

CAROLINA. Tu ...

PALMINO. Io ...

CAROLINA. Si ...

PALMINO. Ecco ...

CAROLINA. Si ...

PALMINO. Ecco ...

CAROLINA. Si ...

PALMINO. (Al pubblico, incantato) che bei discorsi fa.

CAROLINA.(Al pubblico, incantata) come parla bene!

PALMINO. Non ho il coraggio.

CAROLINA. Un carabiniere senza coraggio?

PALMINO. Non quel coraggio, ma il coraggio-coraggio.

CAROLINA. (Al pubblico) come si fa capire bene.

PALMINO. (Fra sé) coraggio, entra dentro di me.

CAROLINA.(Al pubblico)spero che venga al dunque prima che arrivi mio suocero.

PALMINO. Carolina ...

CAROLINA. Si ...

PALMINO. (Al pubblico)non riesco. Carolina, quanto tempo abbiamo a disposizione?

CAROLINA. Alle undici e trenta il teatro chiude.

PALMINO. Devo sbrigarmi allora. (Si avvicina piano piano finché si ritrova al centro del divano).

CAROLINA. (Si avvicina piano piano finché si ritrova al centro del divano).

PALMINO. (Con ardore)Carolina, vuoi sposarmi?

CAROLINA. (Con ardore) si Palmino, lo voglio.

PALMINO. Avevo pensato di celebrare il matrimonio fra tre mesi.

CAROLINA. A me va benissimo anche ... ieri.

PALMINO. Grazie a te, sono la persona più felice della terra.

CAROLINA. Ed io sono la persona più felice del nostro sistema solare.

PALMINO. Ed io sono la persona più felice della nostra galassia.

CAROLINA. Ed io di tutte le galassie dell’universo.

PALMINO. Carolina, posso abbracciarti?

CAROLINA. Si certo. Io direi di abbracciarci senza il contatto. (Al pubblico) sembra più che giusto, è il primo incontro!

PALMINO. Vedo che posso fare.

(Stanno per abbracciarsi simpaticamente quando entra da sinistra il suocero)

SCENA III

Carolina, Palmino e Cesco

CESCO. Che cosa sta succedendo in casa mai?! Carolina, quante volte ti ho detto di non dare confidenza agli sconosciuti!?

CAROLINA. (Si stacca subito e si mette in piedi a sinistra del divano).

PALMINO. (Si stacca subito e si mette in piedi a destra del divano).

CAROLINA. Cesco, Palmino non è uno sconosciuto.

PALMINO. Infatti, io sono Palmino e anche lei mi ha conosciuto ... (viene interrotto).

CESCO. Mantenuto a me? Io non sono un mantenuto! Io percepisco una signora pensione! 

CAROLINA. Cesco, Palmino ha detto “conosciuto” non mantenuto.

PALMINO. Esatto, ci siamo “conosciuti” e non “mantenuti”, fuori dalla chiesa. Io le avevo detto il mio nome, Palmino, e lei invece aveva capito “panino”. Si ricorda?

CESCO. Ingorda a me? Ingorda a me che sono attento in tutto quello che mangio? Non osare mai più offendermi.

CAROLINA. “Ricorda”ha detto. Le ha detto se si “ricorda”. Non oserebbe mai offenderla. (Piano a Palmino) porta pazienza, è un pò duro d’orecchi.

PALMINO. (Piano a Carolina)un pò? Sembra sordo come una campana!

CESCO. Sottana? Non capisco tutti questi insulti a casa mia.

PALMINO. (Al pubblico)che ti avevo detto?

PALMINO. CAROLINA. (Alzeranno il tono di voce e scandiranno le parole).

CAROLINA. Cesco, forse dovrebbe mettere l’auricolare perchè ... qualche parola, ma solo qualche parola, le sfugge. Lui è Palmino ed è un carabiniere.

CESCO. Sono sordo ma non cieco. E che ci fa in casa mia un carabiniere? Carolina non avrai preso una multa camminando?! Non dirmi che hai attraversato le strisce pedonali correndo?!

PALMINO. Nessuna multa. Sono in casa sua perchè le vorrei chiedere la mano di Carolina.

CESCO. La mano di Carolina?

PALMINO. Si.

CESCO. (Al pubblico)che cosa se ne farà della mano di Carolina?! (A Carolina)e tu che dici?

CAROLINA. Io sono d’accordo.

CESCO. Se sei d’accordo tu, dagli la mano. (Al pubblico) che richieste assurde. Da carabiniere.

CAROLINA. Grazie Cesco. Grazie!

PALMINO. Grazie! La tratterò con i guanti.

CESCO. Mostramelo.

CAROLINA. Subito?

CESCO. Allungagli la mano Carolina. (Al pubblico) vediamoquesti guanti.

PALMINO. Non intendevo la mano come arto, ma intendevo ... (viene interrotto).

CESCO. Carolina! Cosa aspetti a porgergli la mano?

CAROLINA. Cesco, guardi che ...

CESCO. (Prende la mano di Carolina e la mette nelle mani di Palmino) oh! Ed ora?

PALMINO. Come le stavo dicendo prima, il mio era un modo di dire ma lasciava sottointendere altro. Signor Cesco, vorrei che Carolina diventasse la mia sposa.

CESCO. Carolina ... tifosa?E da quando? E di che sport? Carolina, è mai possibile che venga a sapere cose tue intime da uno sconosciuto?

CAROLINA. Non sono tifosa di niente e di nessuno e non conosco nessuno sport. Palmino intendeva altro.

PALMINO. Io voglio sposare Carolina.

CESCO. Vuoi andare nella nostra cantina? (Piano a Carolina) Carolina, ti sembra a posto questo carabiniere? Secondo me, gli manca una rotella. Forse anche due.

CAROLINA. Ha tutto al suo posto. (Alzando di più il tono di voce) Cesco, io voglio sposarmi.

CESCO. Vuoi sposarti?

CAROLINA. Si.

CESCO. Ovvio che ti sposerai. Ma solo quando incontrerai un bravo ragazzo come lo era Tonietto, e questo succederà tra quarant’anni. Ed allora ne riparleremo.

PALMINO. Quarant’anni? Fra quarant’anni io sarò morto!

CESCO. Peggio per lei. Potrebbe anche morire prima sa?

CAROLINA. (Alzando il tono di voce) suocero Cesco, Palmino vuole sposarmi fra tre mesi!

CESCO. Come? Come?

PALMINO. Si, io sono intenzionato a sposare Carolina fra tre mesi!

CESCO. Carolina si sposerà fra quarant’anni.

PALMINO. Perchè proprio fra quarat’anni?

CESCO. Ti sembra normale portare il lutto per soli trent’anni?

CAROLINA. Cesco, sono già trascorsi vent’anni!

CESCO. Bene, ne mancano ancora venti allora.

PALMINO. Cesco, non può tenere Carolina incatenata per sempre.

CESCO. A me non importa se Carolina è incavolata.

CAROLINA. Ha detto incatenata e non incavolata. Anche se sono incavolata per quello che dice. (Alzando il tono di voce)io ho il diritto di sposarmi!

CESCO. Ho capito, ho capito. Non c’è bisogno di urlare. Non sono sordo sai?! È vero, hai anche tu il diritto di prendere marito.

CAROLINA. (Contenta)queste si che sono parole per le mie orecchie! E la ringrazio di cuore.(Abbraccia Cesco).

PALMINO. Grazie Cesco. Grazie. (Abbraccia Cesco).

CESCO. Cosa sono queste smancerie fuori luogo? Tu hai il diritto di sposarti, certo, ma non con questa persona che ho davanti.

CAROLINA. E perchè ... non con lui?!

PALMINO. (Guardando in alto come se si rivolgesse a Dio)una! Una potevi farmela andare bene!

CAROLINA. Cesco, io voglio sposare Palmino e solo Palmino.

PALMINO. Ed è un bene.

CESCO. È un male! Palmino e solo Palmino, a me, non va bene.

CAROLINA. PALMINO. Come mai?

CESCO. I carabinieri a me non sono mai piaciuti. Salvo i presenti.

CAROLINA. “Salvo i presenti”?Allora Palmino è salvo e può andare bene.

CESCO. Assolutamente no. A questo punto, non salvo nemmeno i presenti. Mi sento stanco. Colpa di tutte le vostre chiacchiere. Vado a sdraiarmi. E nel frattempo, signor carbiniere, puoi andartene a casa tua. (Esce a sinistra).

PALMINO. Carolina, cosa facciamo ora?

CAROLINA. Scappiamo.

PALMINO. Scappiamo? Io sono un carabiniere e non posso portarti via da casa.

CAROLINA. Allora ... sequestriamo Cesco e poi lo abbandoniamo da qualche parte nel mondo!

PALMINO. Carolina,io sono sempre un carabiniere e ho il dovere di cercare le persone e non di sequestrarle.

CAROLINA.  L’unica cosa che ci rimane da fare allora è ... costringerlo con la forza a lasciarci sposare!

PALMINO. Niente forza, io sono un carabiniere e i carabinieri devono mettere pace nel mondo.

CAROLINA. Palmino, ora so perchè non piaci a Cesco, sei senza spirito di iniziativa e troppo dedito al lavoro.

SCENA IV

Carolina, Palmino, Bettina e Santina

BETTINA. (Entra dal fondo)come è andata ragazzi?

PALMINO. Male! E che più male non poteva andare.

SANTINA. Allora non è così male.

CAROLINA. Più male di male non so che cosa ci sia. Cesco non acconsente al mio matrimonio con Palmino.

BETTINA. Il problema è risolto in fretta: se non vuole che tu sposi Palmino, digli che è Palmino che vuole sposare te.

CAROLINA. Bettina, sei un genio. Si, ma un genio incompreso.

SANTINA. (Con modo seducente e avvicinandosi a Palmino) se Cesco non vuole che voi due vi sposiate,significa che ... Palmino è libero. Vero Palminino?

PALMINO. Ma ... ma ...

CAROLINA. Giù le zampe dal “mio”Palmino. Noi ci sposeremo ... ci sposeremo presto... solo che ...

PALMINO. ... solo che dobbiamo ancora trovare un modo per convincere Cesco.

BETTINA. Un regalo! Portagli un regalo notevole e vedrai come lo convinci.

SANTINA. L’unico regalo che Cesco apprezzerebbe è che voi due vi lasciaste. E poi tu, “Palmi”, vieni insieme a me.

PALMINO. Santina, smettila per favore. Ti ho già detto mille volte che non sono interessato a te.

SANTINA. Io invece sono interessata a te.

CAROLINA. Ma non basta. A lui non piaci! Toglitelo dalla testa.

SANTINA. Prima o poi mi corrisponderà. Ho un’arma segreta. Anche più di una.

CAROLINA. Santina, o la smetti con questa storia o non metti più piede in casa mia

SANTINA. E va bene, te lo lascio. (Al pubblico) ma solo per il momento.

PALMINO. Io direi di provare con un regalo come ha detto Bettina.

BETTINA. Con il denaro si compra tutto e perciò ...

PALMINO. Allora non ci sono problemi, soldi ne ho e li donerò a Cesco.

SANTINA. Nel caso in cui Cesco non li voglia, li puoi regalare a me. Me ne guarderò bene dal rifiutare.

CAROLINA. Santina, di nuovo?

SANTINA. Il mio interesse questa volta non era per Palmino.

CAROLINA. Santina, se per dire stupidaggini, chiedi il permesso di parola la prossima volta.

BETTINA. Carolina, non per fare gli affari tuoi, ma cosa direbbe il tuo povero marito se sapesse che ti vuoi risposare?

SANTINA. Bettina, e questo vorrebbe dire farsi gli affari suoi? (Al pubblico) se avesse voluto farsi gli affari suoi, cosa le avrebbe chiesto? Domande sessuologiche?

CAROLINA. Prima di morire, mio marito, mi ha dato la libertà di maritarmi solo nel caso avessi incontrato un uomo buono e gentile.

PALMINO. E quell’uomo sono io.

CAROLINA. Però ha aggiunto che avrei dovuto avere il consenso di suo padre finchè fosse stato in vita. Poi è spirato. Non poteva morire un minuto prima?

BETTINA. Se le cose stanno così allora dobbiamo uccidere Cesco.

CAROLINA. Bettina, una risposta così da te non me la sarei aspettata. Me la sarei aspettata da Santina però.

SANTINA. Mi avete preso per chi? Per una scema?

CAROLINA. Buon per te che inizi a dire cose che abbiano senso.

SANTINA.Morto Cesco tu puoi liberamente sposare il mio bel Palmino. E no è!

CAROLINA. E ti pareva!

PALMINO. Carolina, io vadoin banca e prelevo tutto quello che ho sul conto. O quasi. Altrimenti di cosa vivremo poi?

BETTINA. (Sospirando) vivrete d’amore ...

SANTINA. Amore, amore! Che amore volete che ci sia alla vostra età? I vostri ormoni oramai si sono disciolti. E quei pochi rimasti sono tutti morti. Morti e sepolti.

BETTINA. Santina, smetti!

PALMINO. Io vado. Ciao tesoro.

SANTINA. Ciao Palminuccio

PALMINO. Non dicevo a te ma a Carolina. Ciao tesorino. (Esce al centro).

CAROLINA.Ciao tesoruccio.

SANTINA. (Scimmiottandoli) ciao tesorini. Carolina, se voi vi sposate, (al pubblico) e questo non succederà mai, (a Carolina)Cesco ovviamente rimane tuo suocero per via del tuo defunto marito. Ma per Palmino? Sarà suocero anche per lui? Secondo me c’è un suocero che non quadra.

CAROLINA. Io non capisco come abbiano potuto darti il nome “Santina” che di santa non hai nulla.

SCENA V

Carolina, Palmino, Bettina, Santina e Fedro

FREDO. (Entra dal fondo)si fa allora questo matrimonio?

BETTINA. Fredo, siamo ancora in alto mare. È Cesco il problema. A lui, Palmino non piace.

FREDO. Non gli do tutti i torti, non piace nemmeno ame.

BETTINA. Ci mancherebbe. Sei mio marito!

FREDO. A me piaci solo tu Bettina.

SANTINA. I gusti sono gusti. A me piace Palmino.

CAROLINA. Santina!

SANTINA. Ma come amico. Avete interrotto il mio discorso!

FREDO. E come si possono aiutaregli innamorati?

BETTINA. L’unca cosa che ci resta da fare è di andare in chiesa e pregare per il loro matrimonio.

CAROLINA. Credo proprio sia l’unica cosa da fare. E dobbiamo pregare parecchio.

FREDO. Speravo in qualcosa di più immediato. Senza alternativa ... andiamo in chiesa.

FREDO. CAROLINA. BETTINA. (I treescono al centro).

SANTINA. (Al pubblico)quelli? Quelli fanno solo perdere tempo a Dio! Spero proprio che non li ascolti. Se loro vanno a pregare per far avvenire il matrimonio, io vado a pregare perchè il matromonio non si faccia.

CAROLINA. (Rientra) Santina, non vieni?

SANTINA. Eccomi!(Escono al centro).

SCENA VI

Cesco e poi Palmino

CESCO. (Rientra da sinistrasempre senza auricolare)bene, se ne sono andati. Io non capisco come Carolina possa sposare un carabiniere. I carabinieri non mi hanno fatto nulla, ma non so perchè non mi sono simpatici. Forse perchè uno vuole portarmi via la nuora.

PALMINO. (Entra dal fondo, si ferma sulla porta e ascolta).

CESCO. Ma perchè Carolina non si è innamorata ... non so ... di ... di un cuoco! I cuochi sono così interessanti! E con loro in casa non devi nemmeno cucinare.

PALMINO. (Entra) buongiorno signo Cesco.

CESCO. Buongiorno. Che ci fai ancora qui?

PALMINO.Torno ora dalla banca.

CESCO.In barca? Io in barca con te non verrò mai. E poi soffro il mar di mare in barca.

PALMINO. Non ho detto barca, ma banca!

CESCO. La panca? A me la panca non piace, preferisco usare le sedie.

PALMINO.(Alza la voce)io sono andato in banca e ho preso questo denaro tutto per lei.

CESCO.(Mette l’auricolare) denaro tutto per me? (Lo guarda).

PALMINO. Si.

CESCO. E perché?

PALMINO. Non è forse interessato?

CESCO.Eccome se sono interessato a tutto questo denaro. E chi non lo sarebbe? Chiedi anche al pubblico e ti dirà la stessa cosa.

PALMINO. Allora tutto è risolto.

CESCO. Se è un regalo ...

PALMINO. Un regalo tutto per lei.

CESCO. Non posso rifiutare, apparirei scortese. Ma ... non vuoi niente in cambio vero?

PALMINO. Nientissimo in cambio.

CESCO.E dato che sono tutti miei, li posso depositare nella mia banca.

PALMINO. Dove lei ritiene più opportuno.

CESCO. Benissimo.

PALMINO. Benissimissimo.

CESCO.Niente in contrario.

PALMINO. Assolutamente tutto in regola.

CESCO.Io vado.

PALMINO. Vada pure. Anche se ...

CESCO.Ecco, lo sapevo che c’era la fregatura.

PALMINO. Niente fregatura. Solo che io e Carolina ...

CESCO. Carolina non si tocca! Sapevo che c’era l’imbroglio. Riprenditi pure tutti i “miei” soldi.

PALMINO. Ma Cesco ...

CESCO.Niente Cesco e niente Carolina ... lei non c’è per te. Via.

PALMINO. Cesco, non faccia così ...

CESCO. Ho detto, via. Aria.

PALMINO. Ma io e Carolina ...

CESCO. Capisci quando parlo? Via. Aria. Raus!

PALMINO. Me ne vado, me ne vado. (Al pubblico)ma la cosa non finisce qui. (Esce).

CESCO.(Al pubblico) avete visto? Voleva comparmi con del denaro!Diciamo con tanto denaro. Un mucchio di denaro. Ma io non mi vendo! Io non mi vendo! Un carabiniere non entrerà mai in casa mia! Perchè non si è innamorata di un cuoco? No, lei vuole un carabiniere! Allora dovrà passare sul mio cadavere!

SCENA VII

Cesco e poi Parroco

PARROCO. (Entra dal fondo)posso entrare?Buongiorno Cesco Cesco.

CESCO. Buongiorno signor parroco. A che debbo la sua visita?

PARROCO. Sto passando a benedire le case case. Cesco, è però da un pò di tempo che non la vedo a messa prima prima.

CESCO.Non mi vede perchè vado a messa in un altra città città.

PARROCO. Mi sta prendendo in giro parlando a quel modo?

CESCO.Per niente. Solo che ... a sentir lei che parla a quel modo ... non so perché ma ...mi viene spontaneo di parlare come lei. 

PARROCO. La capisco sa? Anch’io parlavo normalmente prima che arrivasse questa perpetua che parla così.

CESCO. E parlando in questo modo la sua funzione dura un’ora e mezza mezza.

PARROCO. E con una messa di un’ora e mezza, la chiesa è praticamente vuota vuota.

CESCO.Forse non dovremmo pensare alla sua perpetua. Ora ci concentriamo per bene e allontaniamo il pensiero della perpetua. Io sono concentrato. Vede che ho detto concentrato solo una volta volta? (Accorgendosi di aver ripetuto l’ultima parola) forse non sono stato concentrato abbastanza.

PARROCO. (Concentrato in modo simpatico)la mia mente ora è libera.

CESCO.(Concentrato in modo simpatico)anche la mia. Signor parroco, le ricordo che ha già benedetto casa mia la settimana scorsa. Lo sa?

PARROCO.Ne è sicuro?

CESCO.Sicurissimo. Ho ancora i mobili impregnati di tutta l’acqua che ha usato!

PARROCO. Eppure ho letto con i mie occhi che sul biglietto c’era il suo nome e indirizzo. 

CESCO.Me lo mostri. A me può sfuggire di sentire qualche parola come a lei può sfuggire di vedere qualche parola.

PARROCO. (Prende il foglietto)Francesco Sordino via dei Cipressi 2.

CESCO.È esatto.

PARROCO. Sarà stata la mia perpetua che come al solito si sarà confua confusa.

CESCO.Scommetto che sta pensando alla sua perpetua perpetua.

PARROCO. A quanto pare siamo in due che ci stiamo pensando pensando.

CESCO.È stato lei a ricordarla ricordarla.

PARROCO. Meglio che ritorni in canonica a controllare le case che,a questo punto, non ho ancora benedetto. Saluti saluti.

CESCO. Buongiorno buongiorno.

PARROCO. (Si ferma) a proposito. È da parecchio tempo che non ti confessi più da me me.

CESCO. Come “parecchio tempo”? Mi sono confessato aNatale Natale!

PARROCO. E ti sembra poco? Ti avviso che non sfuggirai a questo sacramento. Ci vediamo settimana prosima prossima.(Esce al fondo).

CESCO.Per fortuna che se ne è andato! (Si ferma un attimo) e per fortuna che parlo come Dio comanda. (Si siede)non riesco a toglirmi dalla mente quel carabiniere che vuole portarsi via la mia Carolina. Un carabiniere!

SCENA VIII

Cesco e Palmino (Palmino travestito da cuoco)

PALMINO. (Entra dal fondo con un paio di pentole. Parla con l’accento francese e con la erre moscia) bonjour!

CESCO. Buongiorno. (Al pubblico) e questo chi è? (Al cuoco)e lei chi sarebbe?

PALMINO. Non lo vede? Io sono un cuoco!

CESCO.Lo avevo notato.(Al pubblico) parli del diavolo e compare la pelle. E cosa desidera a casa mia?

PALMINO. Sono da lei perchè desidero ardentemente il cuore di Carolina.

CESCO. Come, come come? Il ... il ... cuore della mia Carolina? (Al pubblico)questo è un cuoco che vuole il suo cuore per poi cuinarlo. Ne sono sicuro. I cuochi cuociono tutto! (Al cuoco) e cosa ne fa poi del cuore di Carolina?

PALMINO.Lo metto col mio cuore.

CESCO. Due ... due ... cuori?(Al pubblico)deve essere il suo piatto preferito.

PALMINO. Si, due cuori e una capanna.

CESCO. I due cuori in una capanna?

PALMINO. Si. Noi due soli soletti in una capanna.

CESCO. I cuori.

PALMINO. Si i cuori.

CESCO. E se invece facessimo un solo cuore, il suo, e poi ci mettesse dei funghi insieme?

PALMINO. Niente funghi, ma due cuori.

CESCO. (Al pubblico)non posso lasciargli mangiare il cuore di Carolina, ha ancora tutta una vita davanti a sè. Vorrà dire che mi sacrificherò per lei. Signor cuoco, prenda il mio cuore.

PALMINO.(Meravigliato)il suo ... cuore?

CESCO. Si, il mio cuore.

PALMINO.(Si allontana) mi scusi, ma io sarei interessato solo ad un cuore femminile.

CESCO. (Al pubblico)èproprio un cuoco esperto, io quando mangio un cuore non so distinguere se sia maschio o femmina.

PALMINO.E ... da quando a lei... piacciono i cuori ... maschili?

CESCO. Maschio o femmina io non faccio differenze.

PALMINO.(Al pubblico)è moderno il nostro Cesco!

CESCO. O si accontenta del mio cuore o se ne va via con la fame.

PALMINO.Non si offenda ma il mio cuore non lo metto col suo. Io sono antico, a me piaccione le donne.

CESCO. Le donne? Intere? Non aveva detto che le interessava solo il loro cuore?

PALMINO.Si certo, il cuore femminile. Anche se in certi casi si chiede anche la mano.

CESCO.Ora vuole la mano di Carolina? (Al pubblico)che gusti! E come la cuocerà? Al forno o ai ferri? Senta signor cuoco, lei si può scordare tutte queste cose dalla mia Carolina.

PALMINO. E come posso sposarla se lei rifiuta tutto?

CESCO.Lei vuole sposare Carolina e poi mangarle il cuore e la mano? Ma sta scherzando?

PALMINO. Io non so che cosa lei abbia capito, io voglio sposare Carolina. E la tratterò come una regina.

CESCO. Si, regina di “cuori”! Via subito da casa mia! E si scordiCarolina!

PALMINO. Forse non ci siamo capiti ... (viene interrotto).

CESCO.Ci siamo capiti eccome! Le ripeto di andarsene o sarò costretto a chiamare... i carabinieri! (Al pubblico)ora si che vorrei in questa casa Palmino!

PALMINO. Vado, vado ... (al pubblico)ma torno immediatamente! (Esce al fondo).

CESCO.Vi rendete conto? Voleva sposare Carolina e poi mangiarla! Cose dell’altro mondo. Non capisco dove Carolina abbia conosciuto un tipo simile. Il mondo è pieno di maleintenzionati! Per fortuna che ci sono io a salvare Carolina. Un cuoco cannibale! Come poteva pensare che gli concedessi Carolina? Piuttosto la faccio sposare con ... un carabiniere!

SCENA IX

Cesco e Palmino

PALMINO. (Che si sarà tolto in fretta il cappello e la giacchetta da cuoco) mi ha chiamato?

CESCO.Parli del diavolo e compare la pelle.

PALMINO. Pelle, ossa ... e carne.

CESCO.(Guardandolo con interesse) non sei proprio così male. (Al pubblico) dieci volte meglio di quel cannibale di cuoco.

PALMINO. Ha deciso di darmi Carolina?

CESCO.Carolina non è un pacco.

PALMINO. Non è un pacco ma è un grazioso fiorellino.

CESCO.Un grazioso fiorellino che tu non coglierai. 

PALMINO. (Al pubblico)devo fargli cambiare idea. (Prende dalla tasca due gemelli d’oro per i polsini)questi gemelli sono per lei.

CESCO. (Li prende, li guarda e li riguarda)e che cosa devo farne? Io sono dei Pesci e non dei Gemelli!

PALMINO. Vado subito a cambiarli.

CESCO.Non ce n’è bisogno. Io non mi vendo per niente al mondo. Ed ora vai a fare ciò per cui sei pagato!

PALMINO. Ma signor Cesco io ...

CESCO.Io ... niente. Lavoro. Trabajo! Travail!

PALMINO. Me ne vado, me ne vado. (Esce al fondo).

CESCO.Voleva comprare il mio “si” con l’oro! Io non mi vendo! (Esce a sinistra).

SCENA X

Carolina, Palmino e parroco

CAROLINA. (Entra dal fondo con Palmino e parroco).

PALMINO. Carolina, Cesco è molto arrabbiato. Meglio non rientrare ...

CAROLINA. Ci sono io, non preoccuparti. Cesco c’è il parroco che... (non lo vede)sarà andato di là!

PARROCO. Carolina, ho già un accordo con tuo suocero per la confessione. Pensavo di venire settimana prossima prossima.

CAROLINA.Settimana prossima è troppo tardi.

PALMINO. Perchè questa confessione? (Al pubblico) un mese non sarà sufficiente per raccontare tutte le sue malefatte!

CAROLINA. Perchè durante la confessione cercherà di capire il motivo per cui non vuole che noi ci si sposi.

PALMINO. Idea geniale.

PARROCO. È una richiesta di Carolina. Ed io sono per il vostro matrimonio. Chiederò alla mia perpetua di cambiare i mie impegni dei prossimi giorni perchè lo voglio confessare domani domani.

CAROLINA. Non so come ringraziarla.

PARROCO. La vostra felicità mi sta a cuore cuore.

CAROLINA. Don Fermo, la dovrebbero fare santo santo.

PALMINO.E se tutto va come speriamo, la inviteremo al nostro matrimonio matrimonio.

PARROCO. A domani domani.

CAROLINA.Signor parroco, non ha ancora cambiato perpetua vero vero?

PARROCO. No, c’è sempre lei lei.

PALMINO.Lo avevo intuito intuito.

PARROCO. Saluti saluti. (Esce).

PALMINO.Me ne vado anch’io prima che arrivi Cesco. Ti aspetto in chiesa. Ciao amorino amorino (Esce).

CAROLINA. Ciaoamoretto amoretto.

SCENA XI

Carolina e Cesco

CESCO. (Entra da sinistra) a chi hai detto,amoretto?

CAROLINA. (Non volendosi fare scoprire) a nessuno nessuno.

CESCO. (La guarda)hai visto il parroco!

CAROLINA. E tu come lo sai sai?

CESCO. Miracolo miracolo! Ah, Carolina, ultimamente, hai per caso frequentato un cuoco?

CAROLINA. Un cuoco? No.

CESCO. (Al pubblico)si sarà invaghito solo lui. D’ora in avanti ti proibisco di frequentare i cuochi.

CAROLINA. (Che non capisce)d’accordo. Io vado.

CESCO. E dove vai?

CAROLINA. Vado in chiesa. (Al pubblico) ma non gli dico che c’è il mio bel carabiniere che mi aspetta. (Esce al fondo).

CESCO. (Al pubblico)che cosa vi ha detto che non ho sentito?

SCENA XII

Cesco e poi Contessa

CONTESSA.(Entra dal fondo) buongiorno.

CESCO. Buongiorno. (Al pubblico)oh ma che bella donna. Non trovate?

CONTESSA. Mi scusi se mi presento a casa sua.Deve sapere che l’ho seguita.

CESCO.Davvero? Non mi ero accorto. Vuole per caso rapinarmi? (Al pubblico) non la trovo più così attraente. (Controlla l’auricolare e ogni qualvolta che non capisce lo toccherà) si sarà esaurita la battera.

CONTESSA.No, stia tranquillo. Mi presento, sono la Contessa Ginetta.

CESCO.È una reginetta di bellezza? (Al pubblico) un pò fuori quota a quanto pare!

CONTESSA.Contessa, non reginetta. Contessa.

CESCO. Contessa? È la contessa che abita nel castello del paese?

CONTESSA. Si, sono io.

CESCO.Piacere di fare la sua conoscenza. Mi chiamo Cesco.

CONTESSA.C’è scritto sul campanello e so anche il suo cognome perfettamente.

CESCO.Lei tiene tutto a mente? Beata lei, io non ricordo nemmeno che stamane alle sette ho fatto colazione.

CONTESSA.Beh, la memoria anche a me va e viene.C’è qualcosa che non va nel nostro cervelletto.

CESCO. Anche a me piace andare a letto. Faccio di quelle dormite. Senza parlare delle russate. Ma ... non mi ha ancora detto perchè mi inseguiva.

CONTESSA.Io la vedo sempre al cimitero e mi fa tenerezza vedere con quanto amore guarda le foto dei suoi familiari. Perlomeno presumo che siano i suoi familiari.

CESCO. Si, è mia mogie e mio figlio. E li amo ancora come se fossero in vita. È trascorso tantodi quel tempo che non ci saranno nemmeno più le ossa. (Al pubblico) la lingua di mia moglie sarà ancora tutta intera. Ne sono arcisicuro. Ma mi parli di lei ora, è lei la contessa o lo è perchè ha sposato un conte?

CONTESSA.Sono io contessa. Non sono sposata. Anche se c’è un uomo nella mia vita. Un bellissimo giardiniere.

CESCO.Come?(Al pubblico)avete sentito? Il suo amore è un carabiniere! Come sono felice! Così si distoglie daCarolina. (Alla contessa)senta, è da molto tempo che vi frequentate?

CONTESSA.Da tanti anni. Il nostro è un amore infinito.

Al CESCO.(Al pubblico)e quel disgraziato ha anche il coraggio di fare il cascamorto con la mia Carolina. Da una parte sono contento, ma dall’altra no perchè sta prendendo in giro la persona a me più cara in assoluto. Quello lo sistemo io.

CONTESSA.Ora devo andare ma sono contenta di aver fatto la sua conoscenza.

CESCO.Anch’io. Lei mi ha aperto gli occhi. Arrivederci. 

CONTESSA.A presto. (Esce al fondo).

CESCO. Lo sapevo io che c’era un motivo per cui non doveva sposare quel carabiniere! E non lo sposerà mai finchè io sarò in vita!

SIPARIO

ATTO SECONDO

SCENA I

Palmino, poi Cesco

PALMINO. (É in scena con uno scatolone contenente una tv) con questa non potrà certo dirmi di no. È l’ultimo modello di tv. Ed ha tutti i canali Rai. Il primo ed il secondo. I colori che si vedono poi sono una meravigia. Bianco e nero! È per il mio, spero presto, futuro suocero, Cesco. Suocero anche della mia amata Carolina.

CESCO.(Entra da destra con l’auricolare in mano) non funziona! E si che le batterie l’ho cambiate! (Si accorge di Palmino) e tu cosa vuoi?!

PALMINO. Ho un regalo per lei. L’ultima invenzione della storia.

CESCO.Sanatoria? Tu andrai al sanatorio! Io sono sano come un pesce.

PALMINO. Ho detto storia e non sanatoria! Lei è un uomo sanissimo e perciò è impossibile che le venga la tubercolosi.

CESCO. Foruncolosi a me? Non ho mai avuto un fruncolo nemmeno a quindici anni, come posso averne ora a ... quaranta?

PALMINO. Non foruncolosi, ma tubercolosi! (Si accorge di ciò che ha detto) quaranta? Quanti anni ha detto che ha?

CESCO.Non ti piacciono i miei anni?

PALMINO. No, no, vanno benissimo. Anzi, se vogliamo dirla giusta lei dimostra alcuni anni in meno. Anche trenta.

CESCO. Polenta a me? Io non sona una ... (viene interrotto).

PALMINO. Trenta, non polenta! (Al pubblico)oggi sembra persino più sordo del solito. Trenta!

CESCO.Mi stai prendendo in giro? Come posso avere tren’anni se Carolina ne ha più di me? (Rimette l’auricolare)finalmente funziona.

PALMINO. Con quaranta invece si vero? Senta Cesco, questa è la televisione.

CESCO. La televisione? (Compiaciuto) davvero? Questa è la televisone?

PALMINO. Si. Più bella di quella che va a vedere dal suo vicino di casa. Con questa può vedere Carosello e Lascia e Raddoppia a casa sua.

CESCO. Lascia e Raddoppia di Michele Bongiorno? È un quiz che adoro. 

PALMINO. È tutta per lei.

CESCO.(Contento) mi fa molto piacere. E come mai questo regalo per me?

PALMINO. Ecco ... intanto che lei guarda la tv ... io guardo Carolina.

CESCO.Carolina? (Ricordandosi)niente da fare! Nisba! Portati via questo scatolone.

PALMINO. Ma come? Prima ha detto che ...

CESCO. Prima era prima, ora è ora. Non sono minimamenete interessato a questa scarola che parla.

PALMINO. Con questa potrà stare comodo ... (viene interrotto).

CESCO.Ho detto e ribadisco che non sono interessato! 

PALMINO. E ... Michele Bongiorno e Carosello?

CESCO.Io preferisco la buonasera e non il Bongiorno. E il Carosello mi fa spendere solo soldi. E a proposito di Carolina, tu la devi lasciare stare. Guardami! Io “so tutto”!

PALMINO. “So tutto”? E di cosa?

CESCO.Non ti dice nulla la parola “contessa”?

PALMINO. L’ho vista ieri ma non mi ha detto niente!

CESCO. Immagino, voi due, fate i fatti! Fuori da casa mia! Sloggiare! Smammare! E non avvicinarti a Carolina o vai a finire male.

PALMINO. Vado, vado. (Al pubblico)io non so che cosa gli passa per la testa oggi a Cesco. (Esce al fondo).

CESCO.Avete visto? Voleva comprarmi con una scatola di sardine che parla. Ma io non mi vendo! Non mi vendo! Ora poi che ho scoperto che ha una tresca con la Contessa, meglio ancora.

SCENA II

Cesco e Carolina

CAROLINA.(Entra da destra con un grembiule che sta stirando) ancora lamentele! Come mai Cesco? Non mi dica che se la sta prendendodi nuovo con Palmino! Cesco, si deve rassegnare, io voglio bene a Palmino.

CESCO. E io gli voglio male! Carolina, a proposito di tutto questo, devo dirti una cosa ma non so come farlo.

CAROLINA. Provi ... con la bocca.

CESCO.Ho paura di ferirti. (Al pubblico) come posso dirle che il suo carabiniere le fa le corma con la Contessa?

CAROLINA. Provi a gesti allora.

CESCO.Ci provo. (Vuole mimare: un cuore infranto. Ci prova con le mani ma non ne è capace e mima “altro”. Poi prova a mimare un fucile, un’accètta e una forbice. Oppure vedete voi cosa imitare ma il tutto deve risultare divertente).Compreso?

CAROLINA. Ehm ... non proprio. Forse le converrà dirlo con le parole.

CESCO.Cercherò allora di essere il più gentile e sessibile che posso. (Al pubblico)e la prendo anche un pò alla larga.

CAROLINA. Bene, dica.

CESCO. Carolina, il tuo carabiniere ti fa le corna.

CAROLINA. Ma ... ma ... ma Cesco, cosa dice?(Al pubblico)Santina! Sarà Santina che avrà ricominciato con Palmino.

CESCO.Dico quelllo che ho detto con tutto il tatto possibile e inimmaginabile: Palmino ti tradisce! 

CAROLINA. Cesco, è lei che le sta dietro, ma a lui non interessa. L’ha vista anche lei come si comporta quando viene qui. Palmino, non la vede nemmeno!

CESCO.(Al pubblico)la Contessa qui con Palmino? Quando? La mia Carolina non ci sta più con la testa. Che il carabiniere gli abbia fatto il lavaggio delle orecchie? ... intendevo ... del cervello? (A Carolina) Carolina, ti senti bene?

CAROLINA. Si certo. Questa storia comunque deve finire, appena vedo Santina, la sistemo per le feste.

CESCO. Santina? Sai il nome della Contessa?

CAROLINA. Santina fa di cognome “Contessa”?

CESCO.Non lo so. Nome e cognome, mi hai fatto venire il mal di testa. Vado a riposarmi. (Esce a sinistra).

CAROLINA. Santina! Quando si fissa su qualcuno quella! L’anno scorso le piaceva il becchino e si è fatta credere morta pur di attirare la sua attenzione. L’anno prima invece le piaceva un pilota di aerei e voleva frequentare la scuola per diventare hostess. Peccato che sia andata ad iscriversi in una cantina. In questi casi però è sempre meglio essere cauti, meglio che mifaccia sentire da Palmino molto arrabbiata perquesta storia così terrà lontana Santina una volta per tutte e così Cesco smetterà di preoccuparsi. (Esce a destra).

SCENA III

Palmino, poi Carolina

PALMINO.(Entra sbirciando dalla porta in fondo, ansimando) non c’è per fortuna. È mai possibile che nel ’60 io debba ancora vedere Carolina di nascosto? (Ansima)che corsa devo fare ogni qualvolta che passo davanti alla farmacia. Da giorni il farmacista al mio passaggio, si mette sulla porta e mi manda i bacetti. Io non sono minimamente interessatto a lui, sia ben chiaro. Preferisco non dire nulla a Carolina di questo perchè non so come la prenderebbe. Spero che smetta in fretta e che trovi qualcun altro a cui mandare i suoi baci. Ci mancava anche il farmacista! Carolina! Carolina, dove sei? Carolina!

CAROLINA. (Entra da sinistra)ah sei tu.

PALMINO. Si, sono io orsacchiotto mio.

CAROLINA. Senti, istrice, io sono arrabbiata con te!

PALMINO.E perché?

CAROLINA. Perchè?! Io “so tutto!”.

PALMINO.(Al pubblico) cribbio sa del farmacista!

CAROLINA. Come la risolviamo questa situazione?

PALMINO.Io non ho fatto nulla.

CAROLINA. Dicono tutti così.

PALMINO. Carolina, io non sono interessato a quel tipo di “donna”.

CAROLINA. Si dice invece che anche tu sei interessato. (A pubblico) lo voglio spaventare ora.

PALMINO.Io? Giammai! Io sono un uomo a tutti gli effetti!

CAROLINA. (Triste) io non ti bastavo?

PALMINO.Certo che tu mi basti. Tu sei la donna dei miei sogni.

CAROLINA. Io sono la donna dei tuoi sogni mentre lei è quella reale vero? Vattene da qui!

PALMINO. Carolina, stai esagerando. Ti ripeto che non c’è nulla tra di noi. Io voglio solo te. Carolina, ma ... ma ... chi ti ha detto ... il farmacista?

CAROLINA. No. (Pensa) allora è lui che ha detto di Santina a Cesco.

PALMINO.(Al pubblico)anche Cesco e Santina sono a conoscenza che il farmacista mi fa la corte? O me santissimo disgraziato!

SCENA IV

Palmino, Carolina e Contessa

CONTESSA. (Entra dal fondo con un cappello) permesso. O scusate, pensavo ci fosse il signor Cesco.

CAROLINA. Buongiorno. È andato a riposare.

CONTESSA. Riposare? È ... morto?

CAROLINA. Non in quel senso, riposare, dormire.

CONTESSA. Mi sono spaventata ... anche perchè ho visto il signor carabiniere e ho pensato checi fosse davvero ... morto.

PALMINO.Oranon sono in servizio. Sono qui solo perchè sto facendo il filo a questa bella ragazza.

CAROLINA. Ma questa bella ragazza, anzi, bellissima, ha una mezza intenzione di romperlo quel filo.

PALMINO. Carolina, non dire così.

CONTESSA. Scusate, non mi sono ancora presentata, sono la Contessa.

CAROLINA. Contessa? È una parente di Santina? Porta lo stesso cognome.

CONTESSA. Cognome? Ma ... non so ... non credo ... ehm ... ho trovato questo cappello sulla tomba di suo marito e credo sia del signor Cesco.

CAROLINA. Si, è proprio il suo. È stata gentile nel riportarlo.

SCENA V

Palmino, Carolina, Contessa e Cesco

CESCO. (Entra da destrasempre con l’auricolare all’orecchio)che bel triangolo! Palmino e Contessa, avete un gran coraggio a presentarvi da me e da Carolina.

CAROLINA. Cesco, questo non è il modo di trattare la Contessa.Ti ha riportato il cappello che hai dimenticato al cimitero.

PALMINO.E a me non mi difendi?

CAROLINA. No. Con te facciamo i conti dopo.

PALMINO.E la causa è sempre del farmacista?

CAROLINA. È a causa di sua cugina, Santina(indcando la Contessa).

PALMINO. Sei arrabbiata come me perché Santina è sua cugina? (Al pubblico) chi ci capisce qualcosa è bravo.

CESCO. Cara la mia Contessa, pensavo fosse un altro tipo di donna.

CONTESSA. Prego? Non capisco ...

CESCO. Carolina, allontanali da questa casa! Sono il diavolo. Due diavoli!

CAROLINA. Cesco, ma cosa sta dicendo?!

CESCO. Carabiniere dei mei stivali, o glielo dici tu o glielo dico io.

PALMINO. E cosa dovrei dire? (Al pubblico)e negherò tutto quello che riguarda il farmacista.

CESCO. Parli lei Contessa o mi troverò costretto a riferire tutto io a Carolina.

CONTESSA. Ma io ... ma io ... non so di cosa stia ... parlando.

CESCO. (Deciso) Carolina, Palmino ti tradisce.

PALMINO.(Al pubblico)anche Cesco sa del farmacista!(Ai tre) non è assolutamente vero! Io non c’entro! È lui che mi fa la corte!

CAROLINA. CONTESSA. CESCO. Lui????

PALMINO. Lui ... lei ... non so come vengono chiamati!

CAROLINA. Cosa le dicevo Cesco? A Palmino non interessa Santina. È lei che gli va dietro.

PALMINO.Santina? E che c’entra quellapettegola-sanguisuga-cacciatrice! (Al pubblico)non sanno nulla del farmacista per fortuna!

CESCO. Che cosa c’entra ora Santina!? Non stavo parlando di Santina ma di qualcuno di più in alto. (Alludendo la Contessa).

CAROLINA. Più in alto? A Palmino piace Teresina che abita al piano di sopra?

CESCO. Ti tradirà con Teresina che deve compiere quest’anno cento anni? Carolina!

CAROLINA. Al punto in cui siamo non mi meraviglio più di nulla.

CESCO. Si, ora ha un atresca ... col ... farmacista! Carolina,apri gli occhi! È la Contessa qui presente la sua amante.

PALMINO. Lei?

CONTESSA. Io?

CAROLINA. La cugina di Santina?

CONTESSA. E chi la conosce questa Santina?

CAROLINA. Però conosce molto bene il mio Palmino. Il mio ex,intendevo.

PALMINO. Qui c’è qualcosa che mi sfugge. Questa signora, io non la conosco. Santina la conosco ovviamente e digraziatamente, ma non sono minimamente interessata a lei.

CONTESSA. Io invece, oltre a non conoscere questa famosa Santina, è la prima volta che vedo questo carabiniere.

CAROLINA. Non le credo. Lei si è imbrogliata da sola. Come sa che è un carabiniere?

CONTESSA. Dalla divisa che indossa.

CAROLINA. (A Palmino) scommetto che l’hai indossata di proposito.

PALMINO.Ma se sono sempre vestito in questo modo?!

CESCO. Carolina, non dargli retta, la Contessa lo ha confessato a me. (Alla Contessa) si ricorda quando mi ha detto che non è sposata ma che c’è un uomo nella sua vita? Un bellissimo carabiniere. Non menta!

CONTESSA. “Giardiniere” le ho detto! E non carabiniere!

CAROLINA. Non so a chi devo credere. Sto impazzendo.

PALMINO. Carolina, ti ripeto che io non ho mai visto questa signora proma d’ora. Credimi.

CONTESSA. E per me vale la stessa cosa. L’uomo della mia vita è il giardiniere Poldo. E spero di convolare a nozze il più presto.

CESCO. Carolina, Poldo è una copertura, non darle retta.

CONTESSA. Poldo Cesoia è il mio amore le dico. Cesco, questo è il suo cappello. Io me ne vado e la saluto. Essere insultata a questo modo! Io che sono una Contessa! (Esce al fondo).

CAROLINA. Poldo Cesoia? Poldo Cesoia è il giardiniere dei nostri vicini. Cesco, ieri, indossava l’apparecchio acustico?

CESCO. Non so cosa c’entra il mio apparecchio ora.

PALMINO.C’entra, eccome se c’entra.

CAROLINA. La Contessa le avrà detto giardiniere e lei invece avrà capito carabiniere. Cesco, quando vede la Contessa, le conviene scusarsi.

PALMINO.Scuse come quelle che tu ora farai a me.

CAROLINA. Palmino, scusa se ho dubitato di te. Perdonami.

CESCO. Ritira subito le scuse! Non so con chi, ma sono sicuro che quello ti tradisce!

PALMINO.La vuole smettere Cesco?

CAROLINA.Effettivamente, ci sarebbe ancora Santina.

PALMINO. Carolina, non ricominciare per favore!

CAROLINA. Scherzavo. Immagino che piuttosto di metterti con Santina ti fai... frate!Devo dire che mi sfugge qualcosa ... il farmacista.

PALMINO.(Affrettandosi) Cesco, ora che tutto si è sistemato, che cosa ne dice di me e di Carolina? Si può fare?

CESCO. Tutto sistemato? Ma se non è cambiato nulla! I carabinieri continuano a non piacermi. E piuttosto di lasciarla sposare a te, la concedo ... ad un indiano!

CAROLINA. PALMINO. Ad un indiano?

CESCO. Si, ad un capo indiano! A tutti ma non a te! Ed ora, raus! Via dalla mia vista. Ora io esco da questa stanza, e spero che quando ritorno tu sia sparito. (Esce a destra).

CAROLINA. Tutto come sempre. Palmino, non so che altro fare per convincere Cesco.

PALMINO. Carolina,ho un’idea. Hai sentito anche tu che ha detto che ti concederebbe anche ad un indiano.

CAROLINA. Sei pazzo? Non vorrai farmi sposare ad un indiano? Mi vedi, là, in quella tenda che mangio con le mani e che dormo sopra pellicce di orso?

PALMINO. Carolina, Carolina, non devi sposare un indiano qualsiasi.

CAROLINA. Grazie, solo un indiano di tua conoscenza? Non è che cambi molto.

PALMINO.Carolina, fidati di me, fidati.

CAROLINA. Io mi vorrei fidare, ma non voglio sposare un indiano! E se un giorno volesse il mio scalpo? E poi ... e poi ... sono allergica alle penne d’oca e di gallina!

PALMINO. Niente penne d’oca e di gallina. Ora noi andiamo da un rottamaio e intanto io ti spiego il mio piano.

CAROLINA. (Al pubblico poco convinta) spere solo di non fare una brutta fine. Rottamaio e indiano, capite anche voi come sono messa ...

SCENA VI

Palmino, Carolina, Bettina e Santina

BETTINA. (Entra dal fondo) ciao Carolina e Palmino.

SANTINA.(Entra dal fondo) ciao Palmino e basta.

CAROLINA. Santina, non fare l’oca. (Al pubblico) per stare in tema.

BETTINA. Carolina, noi ti vogliamo aiutare e faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per convincere Cescoa concederti il permesso a sposare Palmino. Vero Santina?

SANTINA. (Mentendo)certissimo. Tutto quello che possiamo per farti sposare Pierino.

CAROLINA. Palmino vorrai dire.

SANTINA. Oh si. Chissà come ho potuto sbagliarmi.

PALMINO. Grazie. Allora contiamo su di voi.

CAROLINA. E se ci riuscite verrete ricompensate a dovere. Ora noi andiamo e così lasciamo il campo a voi. Mi raccomando, siate convincenti.

SANTINA. Non preoccupatevi, siete in buone mani.

CAROLINA. PALMINO. (Escono al fondo).

BETTINA.Santina, chiama Cesco.

SANTINA. Io? Io no, chiamalo tu. Non vorrei che chiamandolo nel modo sbagliato si irriti da subito.

BETTINA.Lo chiamo io piano allora. (Piano) Cescooo.

SANTINA. Così non ti sente nemmeno. Ci provo io. (Pianissimo) Cescooo.

BETTINA.(Ironica) e così invece ti sente! Smetti Santina! Io direi di alzare la voce ma di chiamarlo dolcemente. Ceschinoooo.

SANTINA. Ceschino? Ma è un matusalemme! Forse dovremmo chiamarlo ... ... cantando. A Cesco è sempre piaciuta la musica. (Cantando come una cantante lirica ma stonando) Cescooo.

BETTINA. Santina, ma ti sembra il modo di cantare? Sentire te è come sentire una gallina a cui viene storto il collo! Ascolta me. (Canta lirica) Cescooo.

SANTINA. Tu invece canti come quando si torce il collo ad un’oca! (Ricanta) Cescooo.

BETTINA.(Canta) Cescooo.

SANTINA. (Canta) Cescooo.

BETTINA. (Canta) Cescooo.

SANTINA. (Canta) Cescooo.

BETTINA.(Canta) Cescooo.

SANTINA. (Canta) Cescooo.

SCENA VII

Bettina, Santina e Cesco

CESCO. (Entra da destra con l’auricolare) si può sapere che sta succedendo? Sembra che Lina stia tirando il collo alle galline in casa mia!

BETTINA.No, siamo solo noi.

CESCO. Avrei preferito avere le galline così avrei potuto mangiarle.

SANTINA.Siamo da lei ... così, senza un motivo preciso.

BETTINA. Esatto. Non siamo assolutamente qui per convincerla a lasciar sposare Carolina con Palmino. Non è nostra intenzione.

CESCO. Non capisco cosa ha a che fare Carolina e Palmino con la vostra presenza.

SANTINA. Ha ragione, quei due non hanno a che fare niente l’uno con l’altro. È da tanto tempo che lo vado dicendo ma nessuno mi da retta.

BETTINA. Cesco, lei mi conosce da quando sono nata e conosce tutta la mia famiglia.

SANTINA. (Al pubblico)accidenti se la sta prendendo larga!

BETTINA. E perciò quello che le voglio dire non è altro che la verità. Palmino è una bravissima persona. E non deve preoccuparsi per Carolina, lui le vuole un mondo di bene.

CESCO. (Quasi convinto) io ti conosco da sempre e con la tua famiglia siamo sempre stati uniti e so che non mi racconteresti mai cose non vere. Sei proprio sicura Bettina di quello che sta dicendo?

BETTINA. Si Cesco, le cose stanno così. Palmino vuole solo il suo bene Cesco e quello di Carolina. È davvero una brava persona.

SANTINA. Esatto. È talmente una brava persona che le vuole portare via Carolina senza il suo permesso.

CESCO. (Non più così convinto) vero! Se io non gli concedo il permesso, lui non guarda nemmeno Carolina! Quel carabiniere, non mi piace!

BETTINA.(Piano a Santina)chiudi quella bocca!(A Cesco)Cesco, non dica così. Noi tutti dobbiamo ringraziare i carabinieri per il lavoro che svolgono per noi. E avere in casa un carabiniere, al giorno d’oggi, è un privilegio. Si fidi di me.

CESCO. (Quasi convinto) ne sei proprio sicura Bettina? Pensandoci bene, i ladri se ne starebbero lontani da casa.

SANTINA. Si, i ladri. A me però non piacerebbe avere in casa una pistola. Pensi signor Cesco se Palmino si arrabbiasse con lei o con Carolina e se vi puntasse contro la pistola? Io avrei paura ad avere in casa un uomo simile. (Al pubblico) io lo terrei volentieri però.

CESCO. Orpo non avevo pensato a questo. Le pistole sono pericolosissime. E io non voglio pistoleri travestiti da carabinieri in questa casa.

BETTINA.(Piano a Santina)chiudi quella boccaccia! (A Cesco)se il problema è la pistola in casa, allora il problema è subito risolto. Palmino sposa Carolina e se ne va ad abitare da un’altra parte. E per lei questo sarebbe un grosso vantaggio, non deve più mantenere Carolina. Non sa quanti soldi risparmierebbe?

CESCO. (Quasi convinto) perchè no?! Carolina sembra esile, ma non sapete quanto mi costa di cibo. Quasi ... quasi ...

SANTINA. E così, invece di andarsene una bocca da sfamare, ne arrivano due. Non sa Cesco che i novelli sposi vanno spesso a mangiare dai suoceri? Colazione dai suoceri, pranzo dai suoceri e cena dai suoceri.

CESCO. Come, come, come?!

SANTINA. E non parliano della merenda! E se vogliamo dirla tutta, vengono anche per lo spuntino notturno. (Al pubblico) il notturno con Palmino sarebbe la mia passione!

BETTINA.(Al pubblico)io questa la strozzo!

CESCO. Due? E non farò in tempo ad andare a riscuotere la mia pensione che già sarebbe svanita. Niente da fare, Palmino rimane a casa sua e Carolina rimane a casa sua che è dove abito io. Precisamente qui. Vedrò di darle meno cibo.

BETTINA. (A Santina) con te faccio i conti più tardi.

CESCO. Bettina, nonostante, ti voglia bene e so che non mi mentiresti mai, ho deciso, in casa mia non voglio carabinieri. È unamia decisione che non voglio venga influenzata da niente e da nessuno. (Ricordandosi)ho il pentolino con la camomilla sul gas! (Esce a destra).

BETTINA.Sei soddisfatta?

SANTINA. E di cosa?

BETTINA.Di essere la colpevole del mancato matrimonio fra Palmino e Carolina.

SANTINA. Io non ho nessuna colpa, Cesco è stato chiaro, la sua decisione non è stata influenzata da nessuno.

BETTINA.Hai un gran coraggio a dire certe fesserie.

SANTINA. Perchè tu non l’hai il coraggio a voler far sposare Palmino con Carolina quando c’è di mezzo un’altra persona?

BETTINA. E chi sarebbe?

SANTINA. Io!

BETTINA. Tu? Ma se Palmino non ti vede nemmeno. Cosa le dico ora a Carolina?

SANTINA. Che hai fatto un buco nell’acqua.

BETTINA. Ti affogherei in quell’acqua!

SANTINA. (Al pubblico)Bettina a volte dice cose senza senso. La menopausa le sta facendo male.

SCENA VIII

Bettina, Santina e Palmino (vestito da capo indiano a piedi nudi, sporchi)

PALMINO. (Entra dal fondo).

BETTINA.(Appena lo vede si spaventa).

SANTINA. (Appena lo vede si spaventa).

BETTINA.Siamo in guerra Santina!

SANTINA. Gli indiani hanno sottomesso l’Italia!

BETTINA.(Piano a Santina)ci conviene fingere di non avere paura o per noi si mette male.

SANTINA. (Piano a Bettina)va bene.

BETTINA. Buongiorno signor indiano.

SANTINA. (Piano a Bettina)ma che gli dici?! Vuoi farlo arrabbiare? Non è il saluto che si fa agli indiani! Ci provo io.

BETTINA. Augh! (Alza la mano destra).

SANTINA. Augh! (Alza la mano destra).

PALMINO. (Con timore) augh! (Al pubblico)cosa vorrà dire” augh”? Sembra che non mi abbiano conosciuto. Ora mi diverto. (Alle due) chi siete voi, visi pallidi?

BETTINA. Visi pallidi? (Guarda Santina)non ha tutti i torti, sei un pòbianca.

SANTINA. Senti chi parla?! Cappuccetto rosso! Tu sembri un cadavere!

BETTINA. Noi siamo Bettina e Santina, lei invece come si chiama?

PALMINO. Io mi chiamo … Geronimo.

SANTINA. Come mio papà!

BETTINA. Santina, tuo papà si chiama Giromino, e la cosa è un pò diversa. Non le dia retta, confonde spesso sui nomi.

PALMINO. Lo avevo capito. Di che tribù siete?

SANTINA. Tribù? Noi non abbiamo la tribù. Però da poco abbiamo la tivù.

BETTINA.(Piano a Santina)ma cosa gli vai a dire! Lei invece di che tribù è?

PALMINO. (Al pubblico)che gli rispondo ora?

BETTINA. (Piano a Santina)ora che ricordo, ho letto in un libro che gli indiani non vivono in città o in un paese come noi, ma intribù. Alcuni erano ... lasciami pensare ...gli Apache, i Sioux, i Piedi Neri e i Navajo.

SANTINA. (Si avvicina a Palmino e si fa mostrare i piedi. Al pubblico)questo è un Piedi Neri, più sporchi di così non si può.

PALMINO. Ma cosa state dicendo?Io sono Palmino e non un indiano! Non mi avete ancora riconosciuto?

SANTINA. Pal … Pal … Palmino?

BETTINA.Palmino … è un ... indiano?

PALMINO. Non sono un indiano, mi son solo travestito da indiano. L’ho fatto per Cesco,nella speranza che accconsenta a lasciarmi sposare Carolina.

SANTINA. Perdonami Palmino. Cesco non ti concedeva Carolina quando eri una persona “normale”, vuoi che lo faccia perchè sei un indiano? A me piacciono però gli indiani. Specialmente quelli che si chiamano Palmino.

BETTINA.Smettila Santina.

SCENA IX

Bettina, Santina, Palmino (vestito da capo indiano a piedi nudi) e Cesco

CESCO. (Da fuori scena)è mai possibile sempre questo caos in casa mia?

PALMINO. Arriva Cesco. Via di qui voi!

BETTINA.Andiamo subito. Siamo allergiche al sangue vivo.

SANTINA. Però se avessi bisogno di qualcuno che tiricuce le ferite, io sono disponibile.

BETTINA.Infermiera della mutua, andiamocene! (La spinge fuori scena al fondo).

CESCO. (Entra da destra)non capisco cosa … (vede l’indiano) ma … ma … buongiorno.

PALMINO. (Pensa come salutarlo e si ricorda del saluto di Bettina) augh! (Alza la mano sinistra e si accorge subito che ha sbagliato e così l’abbassa e alza subito la destra).

CESCO. Augh … a chi?

PALMINO. A lei.

CESCO.Come? Augh a me? (Pensando fosse una parolaccia) a me nessuno può dire augh! Ma dato che lei lo ha detto a me, io glielo rimando: “augh”. Io sono un tipo che non dice parolacce.

PALMINO. “Augh” essere nostro saluto indiano.

CESCO. Ah! E ... perchè lei è in casa mia?

PALMINO. Capo, indiano.

CESCO. Capo o coda, mi dica.

PALMINO. Io volere sposare Carolina. 

CESCO. La mia Carolina? E dove l’ha conosciuta? Carolina non essere mai andatain America.

PALMINO. Io conosciuta per lettera.

CESCO.Veramente? E in che lingua vi siete scritti?

PALMINO. Scritto in lingua ... (Al pubblico) cosa gli dico ora? (A Cesco) lingua ... salmistrata.

CESCO. Salmistrata? La lingua salmistrata è anche una scrittura? (Al pubblico) pensavo fosse solo un piatto da mangiare!

PALMINO. Lingua salmistrata è scrittura antica.

CESCO. Antica? Antica quanto?

PALMINO. Molto antica, tanto antica, antica e più antica dell’antica.

CESCO. Lingua vecchissima! (Al pubblico) ma mi dica, come può un indiano d’America capire l’italiano?

PALMINO. (Non sa che rispondere) noi indiani ... andare a scuola ... a Carolina del nord.

CESCO.  La mia Carolina è proprio del nord, siamo a Bergamo!

PALMINO. Io volere dire che in America, trovarsi regione Carolina del nord e regione Carolina del Sud. Come voi Lombardia.

CESCO. Tu hai regione quando dici Carolina del Nord ma non regione quando dici Carolina del Sud. La mia Carolina è del Nord! E a proposito, cosa vuole un indiamo da me qui a Bergamo?

PALMINO. Carolina dire me che Cesco volere sposare Carolina a indiano. E io indiano.

CESCO.Io non ho nullacontro gli indiani, ma non potrebbe sposare una Carolina del Sud?

PALMINO. No, io volere tua Carolina.

CESCO. Mia Carolina, rimanere mia Carolina.

PALMINO.E perchè tu nondare tua Carolina a me?

CESCO. Perchè avere paura che voialtri indiani lefate lo scalpo.

PALMINO. Io niente scalpo, io indiano buono.

CESCO.Indiano buono, che più buono non si può, vai a trovare Carolina dell’Est! O quella dell’Ovest!

PALMINO. Ma io volere ...

CESCO. Tu volere ... niente. Ed ora via da casa ia. E anche in fretta! Perchè noi non abbiamo i cow boy ma i carabinieri!

PALMINO. Allora vado. Bravi carabinieri, bravi.

CESCO.Tutti, meno uno.

PALMINO.  Uno no bravo? Io dico uno bravissimo.

CESCO.Uno non essere bravo. Via! Aria!

PALMINO. Va bene, va bene. (Esce al fondo).

CESCO. (Al pubblico) consiglio ad ognuno di voi di non pronunciare frasi tanto per dire perchè poi si avverano come è successo ora a me. (Esce a destra).

SCENA X

Palmino (vestito da capo indiano a piedi nudi) e Carolina

CAROLINA. (Entra dal fondo) entra!

PALMINO.(Entra dal fondo).

CAROLINA. Racconta, come è andata?

PALMINO. Male! Mi ha detto di andare da tutte le Caroline ma non da te.

CAROLINA. Come? 

PALMINO.Lo ha detto per modo di dire.

CAROLINA. Me lo auguro, perchè, fra la Contessa, Santina, ci mncherebbe solotante Caroline. Ora vai a cambiarti, aspetto il parroco che viene a confessare Cesco. Anche lui cerca di aiutarci. Nel frattempo tu pensa ad un altro regalo per Cesco.

PALMINO. Ma nemmeno se gli regalassi la cosa più preziosa di questo mondo riuscirei a convincerlo! Però forse ... forse ... ho ancora una possibilità. Mi è venuta un’idea.

CAROLINA. Sbrigati allora.

PALMINO. Vado. Ciao bocconcino. (Esce al fondo).

CAROLINA. Ciao polpettina. (Al pubblico) prego che il parroco riesca nel suo intento o dovrò rimane vedova a vita.

SCENA XI

Carolina, parroco (balbetta) e poi Cesco

PARROCO.(Entra dal fondo) per ... per ... permesso.

CAROLINA. Buongiorno signor parroco. Grazie per aver accettato il mio invito!

PARROCO.Di ... di ... di niente.

CAROLINA. Lei è la mia ultima speranza.

PARROCO.Io ... io ... farò tutto il possibile per ... per ... per convincerlo a lasciarti ... spo ... spo ... sposare Palmino.

CAROLINA. Edio, pre ... pre ... prego che ci riesca. (Inizia a balbettare anche lei).

PARROCO.Do ... do ... dov’è?

CAROLINA. Penso che ... che ... che sia di là. Ma ... ma ... come mai bal ... bal ... balbetta?

PARROCO.P ... p ... perchè ho ... ho ... ho cambiatoperpetua. E questabal ... bal ... balbetta!

CAROLINA. Ca ... ca ... capisco. Però se prosegiuamo co ... co ... così, arriva mezzanotte sen ... sen ... senza che la co ... co ... commedia sia finita. E le ... le ... le ho già detto che il ... che il ... che il teatro chiude alle ... alle ... alle undici e mezza. Ora noi ci ... ci ... ci concentriamo e così non ... non ... non balbettiamo più.

PARROCO.Hai ... hai ... hai perfettamente ragione. Pro ... pro ... proviamoci.

CAROLINA. (Si concentra in modo simpatico).

PARROCO.(Si concentra in modo simpatico).

CAROLINA. Io mi sono concentrata che ... non balbetto più!

PARROCO.Anch’io mi sono concentrato bene e ... non balbetto!

CAROLINA. Ora le chiamo mio suocero. (Esce a destra).

PARROCO.(Al pubblico)spero di essere convincente.

CESCO. (Rientrando da sinistra)io non ho nulla da confessare, Carolina.

CAROLINA. (Rientrando da sinistra)provi a fare un piccolo sforzo e vedrà che qualcosa troverà.

PARROCO. Buongiorno signo Cesco.

CESCO. È gia trascorsa una settimana?

CAROLINA. I giorno volano sa?

CESCO. Si, anche gli asini volano.

PARROCO.Iniziamo la confessione con il segno della croce.

CESCO. PARROCO. CAROLINA. Nel nome del Padre e del ...

CESCO. Carolina! Che ci fai ancora qui? Ora facciamo la confessione di gruppo! Chiamiamo altra gente no?

CAROLINA. Ecco io ... volevo solo che ...

CESCO. (Fra sè mentre si toglie l’auricolare)di nuovo! Non funziona di nuovo. Carolina, lasciaci soli per favore.

CAROLINA. (Al parroco piano)ci conto! (Esce a destra).

PARROCO. (Piano a Carolina)lascia fare a me.

CESCO. È più il tempo che smette di funzionare che quello in cui funziona.

PARROCO. Cesco, mi dica tutto.

CESCO. Brutto? Come si permette?

PARROCO.Le ho detto“tutto” e non“brutto”.

CESCO.È bello lei!

PARROCO.(Alzando la voce)mi dica tutto!

CESCO.Inizio dicendole che quando sono a messa faccio sempre la questua.

PARROCO.Si, ma dato che tu hai detto ieri che frequenti la chiesa di un altra città, non la fai in questa chiesa.

CESCO.Anche a lei? Anche a me piace la fesa.

PARROCO.Fesa? Ho detto “chiesa”! (Al pubblico) meglio arrivare subito al punto. Che cosa mi dice di Palmino?

CESCO.Dico che è ora di disfarsene. Ma lei come fa a saperlo?

PARROCO.Sapere cosa?

CESCO.Che ho il “tegamino” da buttare. Glielo ha detto Carolina?

PARROCO.Cosa vuoi che mi interessi il suo tegamino. Mi dica invece come mai non le piace quel bravo carabiniere.

CESCO.E chi le ha detto che non mi piace? Io adoroGigi Riva.

PARROCO. E chi sarebbe questo Gigi Riva?

CESCO. Il “cannonire” della nazionale italiana. Si è gà dimenticato di avermi chiesto perchè non mi piace quel bravo cannoniere?

PARROCO. Ho detto “carabiniere” e non cannoniere! Cesco, non vede come soffre Carolina per la sua presa di posizione?

CESCO.Io non ho preso proprio niente. Ieri sera abbiamo mangiato la torta e iomi sono accontentato della mia sola“porzione”.

PARROCO.(Urlando)non porzione, ma posizione!

CAROLINA. (Rientra da destra)come mai queste urla?!

PARROCO.Tuo suocero non capisce ciò che gli dico!

SCENA XII

Carolina, parroco, Carolina e poi Palmino, Santina, Bettina e Fredo

CAROLINA. Sarà a causa dell’apparecchio che non funzionerà. (Lo tocca. A Cesco)sente bene ora?

CESCO.Si, ora ci sento. Come sempre.

PARROCO. Allora, cosa ne facciamo di questo carabiniere?

CESCO.Ancora? E la confessione?

PARROCO.La confessione ... come possiamo con Carolina qui? Cesco, Palmino è tanto innamorato di Carolina. Li lasci vivere la loro vita.

PALMINO. (Entra in scena)vero. Mi lasci sposare Carolina.

CESCO.Che cosa ci fai ancora in casa mia. Ho detto che non mi piaci!

PARROCO.E si può sapere che cosa non le piace?

CESCO.Non so di preciso, ma non mi piace.

SANTI. BETTINA. FEDRO. (Entrano dal fondo).

SANTINA. A me piace ... va.

CAROLINA. Santina, Palmino vuol bene a me e se deve sposare qualcuno, quella sono io.

BETTINA. A Santina ora piace il farmacista ma lui non le rivolge attenzione.

PALMINO. Il farmacista? E ti credo!

FEDRO. Quando l’ho incontrato stamane, non so perchè ma mi ha fatto molte domande su di te Palmino.

PALMINO. Su di me? Lo avrà fatto perchè da un pò non nn mi vedein farmacia. (Affrettandosi) e comunque stavamo parlando di Santina a cui piace il farmacista. E non di me e del farmacista.

CAROLINA. Scusate, ma non capisco perchè stiamo parlando del farmacista in casa mia. C’è qualcosa che devo sapere?

PALMINO. (Affrettandosi)a parte che a Santina piace, non c’è altro. Cesco?

PARROCO.Acconsenta Cesco, acconsenta.

CESCO.Ho detto di no! No e no! E se volete sapere il perchè, vi accontento. Non mi piaci perchè sei brutto. Non mi piaci perchè a causa tua Carolinafarebbe un torto a mio figlio, e non mi piaci perchè non sei adatto a Carolina.

PALMINO. (Esce al fondo).

CESCO. Vattene pure. Per Carolina ci vuole un dottore, un ingegnere ...

PALMINO. (Entra con un salame e una filza di salsicce).

CESCO.(Da le spalle a Palmino e non lo vede) ... un avvocato, un presidente di qualcosa, un archeologo, un musicista, uno scrittore, un... (si gira e lo vede) un salame e una filza di salsicce!

PARROCO. SANTINA. BETTINA. FREDO.Un salame e una filza di salsicce!

CESCO.Per ... per ... chi sono?

PALMINO. CAROLINA. Per lei!

CESCO. (Felicissimo) per me? Che bel salame! E che belle salsicce!

CAROLINA. Cesco, mi vuol dare il permesso di sposare Palmino?

CESCO. (Guarda Palmino serio. Tutti pensano che stia per cacciarlo di casa. Invece no) Carolina, come mai Palmino è ancora in piedi? Fallo sedere. Mettiti comodo. Che bel salame e salsicce al seguito.

PALMINO. Posso sposarla?

CESCO. Certamente! È da tempo che dico a Carolina che ti deve sposare! (Prosegue ad ammirare il salame e le salsicce).

PARROCO.Vado subito ad avvisare la mia perpetua che ... che ... do ... do ... dobbiamo preparare un ... un ... un matrimonio.

CAROLINA. Bravo signor par ... par ... parroco. Però si ricordi che ... che ... che non deve pensare alla ... alla ... alla sua perpetua.

PARROCO.Lo ... lo ... lo so.

SANTINA. Fo ... fo ... forse dovrebbe cam ... cam ... cambiarla.

BETTINA. E pre ... pre ... prenderne una più ... più ... più giovane.

FEDRO. E che magari non... non ... non abbia difetti.

PALMINO. Prepari il ma ... ma ... matrimonio per ... per ... per sabato. Cesco, sa ... sa ... sabatole va bene per il ... il ... il matrimonio?

CESCO.Sabatova ... va ... va benissimo. Per me si può ... si può ... si può ... fare anche domani.

PARROCO. SANTINA. BETTINA. PALMINO. CAROLINA. FREDO. Evviva gli sposi!

CESCO. Evviva il salame e le salsicce!

SIPARIO