Non scordiamo il dialetto

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NON SCORDIAMO IL DIALETTO GIUSEPPINA CATTANEO

AUTRICE

GIUSEPPINA CATTANEO

http://copioni.dnsalias.org

POSIZIONE S.I.A.E. N° 193077

TITOLO

NON SCORDIAMO

IL DIALETTO

SPETTACOLO PER RAGAZZI

Personaggi

NICOLE  

LOREDANA mamma di Nicole

ALBERTO nonno di Nicole 

VANESSA sorella di Nicole

MARCO            

BARBARA mamma di Marco

FRANCESCO nonno di Marco 

LORENZO amico di Nicole 

DEBORA amica di Nicole

STEFANO amico di Nicole

ALESSANDRO amico di  Marco

BEATRICE amica di Marco

GIADA amica di Marco

NARRATRICE

TRAMA

Due famiglie diverse. In una famiglia, molto semplice, Nicole insiste nel parlare il dialetto mentre la mamma Loredana preferirebbe smettesse. Nell’altra famiglia questo problema non esiste. Le due madri decidono di accordarsi perchè Marco impartisca lezioni di italiano a Nicole facendo la gioia di Loredana che spera così che la figlia dimentichi il dialetto.

ATTO UNICO

IL DIALETTO è BERGAMASCO. TRA PARENTESI C’è LA TRADUZIONE IN ITALIANO IN MODO CHE SI POSSA INTERPRETARE ANCHE IN UN DIALETTO DIVERSO.

IL PALCO è DIVISO IN DUE:  A SINISTRA C’è LA CASA DI NICOLE E A DESTRA LA CASA DI MARCO ARREDATE A PIACIMENTO. LE DUE CASE SONO DIVISE DA UN TAVOLO AL CENTRO CHE A DESTRA PRESENTA UNA TOVAGLIA E A SINISTRA UN’ALTRA . CI SONO TRE SEDIE A DESTRA E TRE SEDIE A SINISTRA DEL TAVOLO. MENTRE RECITA UNA FAMIGLIA, L’ALTRA PROSEGUE LA VITA IN CASA NORMALMENTE.

Nicole è seduta al tavolo con il nonno e fanno colazione. La mamma Loredana riordina la casa.  

Marco è seduta al tavolo con il nonno e fanno colazione. La mamma Barbara riordina la casa. 

A CASA DI NICOLE

MAMMA NICOLE : (spolvera un mobile e si avvicina ai due che fanno colazione) avete finito di far colazione voi due? Anche nella colazione vi assomigliate. Siete proprio uguali in tutto (in tono serio).

NONNO : pèr forsa, se l’è la me neuda!  (certo, è mia nipote!)

MAMMA NICOLE : è tua nipote ma è figlia anche mia e purtroppo non ha preso grandi cose da sua madre….

NICOLE : a l’è mia ira mama, o ciapàt de te e dal papà chèl che al ma ocorìa… e töt ol rèst dal nono. ( NON è VERO MAMMA, HO PRESO DA TE E DAL PAPà QUELLO CHE MI SERVIVA… E TUTTO IL RESTO DAL NONNO ) (la mamma la guarda male).

NONNO : (ridendo compiaciuto) e braa la me Nicole! ( E BRAVA LA MIA NICOLE!)

MAMMA NICOLE : (arrabbiata) è proprio brava! Ti ho detto tante volte di non parlare in dialetto Nicole! Certo, hai un grande maestro qui… (rivolgendosi al nonno).

NICOLE : mamma se parlo il dialetto è perchè … (viene interrotta).

MAMMA NICOLE : (interrompendola) perché… perchè! Non voglio più sentirti parlare in dialetto. È chiaro? (rivolta al nonno) so bene che sei tu ad insegnarglielo!

 A CASA DI MARCO

MAMMA MARCO : (spolvera, poi si avvicina ai due che fanno colazione) avete terminato la colazione voi due? Ormai il latte si sarà raffreddato. Siete proprio uguali in tutto (in tono molto dolce).

NONNO : e sono molto orgoglioso del mio bravo nipotino (l’abbraccia).

MAMMA MARCO : si, devo ammettere che è proprio un bravo ragazzo. Speriamo cresca così ancora per molto tempo. Tranne per la colazione per la quale è proprio lento… (in modo scherzoso).

MARCO : cerco di fare del mio meglio mamma! Ma non sei tu che dici sempre che bisogna masticare piano?

NONNO : esatto! E noi seguiamo alla lettera i tuoi insegnamenti, vero Marco?

MARCO : esattissimo nonno! (la mamma li guarda compiaciuta).

A CASA DI NICOLE

Suonano alla porta

NICOLE : penso siano i miei amici mamma! (va ad aprire la porta e li fa entrare. Sono Lorenzo, Debora e Davide).

LORENZO : buongiorno (verso la mamma e il nonno che ricambiano). A ègnèt a giögà con notèr? (VIENI A GIOCARE CON NOI?)  (verso Nicole).

STEFANO: an völìa andà a l’oratore a fa öna partida. (VOLEVAMO ANDARE ALL’ORATORIO A GIOCARE UNA PARTITA).

NICOLE : ma cèrto che ègne! (CERTO CHE VENGO)  (accorgendosi che la madre la sta guardando male, risponde anche in italiano) si si, vengo subito. Aspettatemi! (esce di scena dal fondo per prendere uno zainetto).

MAMMA NICOLE : (verso gli amici di Nicole) ma voi parlate sempre così!?

DEBORA : così come?

MAMMA NICOLE : così come avete fatto prima. In dialetto.

DEBORA : notèr an parla spèss isse pèrchè an sé convinti che ol dialet… (NOI PARLIAMO SPESSO COSì perché SIAMO CONVINTI CHE IL DIALETTO… (vengono interrotti dall’arrivo Nicole).

NICOLE : so pronta, dom che… (SONO PRONTA, ANDIAMO CHE… ) (si ricorda che non deve parlare in dialetto in presenza della mamma) andiamo. Ciao nonno (gli da un bacio) ciao mamma (le si avvicina per baciarla e la mamma la prende in disparte).

MAMMA NICOLE : (a bassa voce) Nicole non sono per nulla contenta di come parli! Non ho ancora capito se sei tu che influenzi i tuoi amici o sono loro. Stasera ne riparliamo comunque.

NICOLE : (dandole un bacio affettuoso) va bene mamma. Ciao (esce di scena con gli amici)

TUTTI SALUTANO TUTTI.

A CASA DI MARCO

Suonano alla porta.

MARCO : devono essere i miei amici mamma! (va ad aprire la porta e li fa entrare). Ciao ragazzi, entrate (gli amici, entrando salutano Marco, la mamma e il nonno).

ALESSANDRO : vieni con noi stamattina Marco?

BEATRICE : andiamo in biblioteca a fare i compiti delle vacanze.

MARCO : certo che vengo anch’io. Vado a prendere lo zaino. Aspettatemi! (esce dal fondo. Lo stesso dal quale è uscita di Nicole).

MAMMA MARCO :  e così andate a fare i compiti in biblioteca

STEFANO : si. Abbiamo pensato che se non volevamo essere disturbati era meglio andare a fare i compiti in biblioteca.

GIADA : ma non avevamo ancora avvisato Marco.

MAMMA MARCO : non importa ragazzi. L’avete fatto ora (nel frattempo arriva Marco).

MARCO : ciao nonno (gli da un bacio) ciao mamma. Io vado (le da un bacio) andiamo (verso gli amici. I ragazzi prima di uscire salutano il nonno e la mamma di Marco e vengono ricambiati).

A CASA DI NICOLE

MAMMA NICOLE : (al nonno e un po’ alterata) li hai sentiti? È tutto un parlare in dialetto. Tutto. Ah ma stasera mi sente ! Stasera la metto a posto io!

NONNO : Loredana, fa mìa isse! Cosa fala de mal pò? (LOREDANA, NON FARE COSì! CHE MALE FA)?

MAMMA NICOLE : tu stai zitto perché se parla in quel modo è anche colpa tua! (nel frattempo arriva, dal fondo, Vanessa la seconda figlia più piccola).

VANESSA : ma mama, ma in doela’ndacià la Nicol che alè sparida?! (MA MAMMA, DOV’è ANDATA NICOLE CHE è SPARITA)?

MAMMA NICOLE : (un po’ alterata) cosa? anche tu parli il dialetto? (alzando il tono di voce) vai subito nella tua stanza e non uscire finché non ti chiamo io!

VANESSA : uffà! A pöde mai fa negot! (UFFA! NON POSSO MAI FARE NULLA!)

MAMMA NICOLE : (quasi urlando) smetti di parlare così e vai nella tua stanza!

VANESSA : va bene, va bene, vado…(esce di scena dal fondo).

MAMMA NICOLE : (verso il nonno e sempre più arrabbiata) hai sentito anche lei adesso?! Sento che tutto mi sta crollando addosso! Io aspiravo a avere delle figlie che parlassero un italiano, non perfetto, ma almeno un discreto italiano. E invece? Sentitele…(intanto si avvicina sempre di più all’inizio del palco, davanti al tavolo).

A CASA DI MARCO

La mamma di Marco parla al nonno.

         

MAMMA MARCO : come sono contenta di Marco, è proprio un bambino modello. Certo, non speravo così tanto. (Mentre parla arriva all’inizio del palco e vede la mamma di Nicole) ciao Loredana. Che succede, ti ho sentito arrabbiata prima? Va tutto bene?

I NONNI ESCONO DI SCENA PORTANDOSI VIA LA COLAZIONE.

MAMMA NICOLE : (risentita) potrebbe andare meglio, questo di sicuro! Non capisco, eppure mi sembrava di essere stata attenta! (fra sè).

MAMMA MARCO : attenta? Non capisco Loredana.

MAMMA NICOLE : sai che Nicole ultimamente parla costantemente il dialetto? L’italiano lo conosce, sia ben chiaro, anche se a scuola non spicca per i risultati, però, diciamo che se la cava. Non capisco… non riesco a capire se è colpa sua o degli amici che frequenta.

MAMMA MARCO : oh come mi dispiace. Anch’io sarei come te se Marco parlasse il dialetto!

MAMMA NICOLE : e non so che cosa fare. Stasera ne parlerò con mio marito e poi vedremo.

MAMMA MARCO : (Pensando) Loredana, mi è venuta un’idea. Perché non mandi Nicole da Marco? Marco è molto bravo in italiano e potrebbe insegnarle meglio la lingua italiana tanto che magari Nicole potrebbe perdere l’abitudine di parlare in dialetto! Che dici?

MAMMA NICOLE : (pensierosa) sai che potrebbe essere un’ottima idea Barbara!? Stasera ne parlo a mio marito ma credo che si possa fare. È senza dubbio un’ottima idea.

NARRATORE:  (Quando inizia a parlare, le mamme escono di scena e Nicole entra da destra dalla casa di Marco) E COSì NICOLE SI RECA  QUASI TUTTI I GIORNI DA MARCO. MARCO LE INSEGNA A PARLARE E SCRIVERE UN DISCRETO ITALIANO. NICOLE LO IMPARA E RIPETE CON LEI (Si vede Marco fare lezione a Nicole, scrivono, parlano ma a bassa voce per il momento perché parla il narratore). PASSANO I GIORNI (I due si scambiano di posto) MA LE COSE A VOLTE NON VANNO SEMPRE COME ABBIAMO DESIDERATO…

Le mamme entrano in scena. Loredana da destra e Barbara da sinistra. Si fermano in centro sempre davanti al tavolo e all’inizio del palco. Marco e Nicole proseguono nella loro lezione.

MAMMA NICOLE : ti devo ringraziare Barbara. Ho viso dei netti miglioramenti nel modo di esprimersi di Nicole. Anche se…

MAMMA MARCO : anch’io sono contenta che Marco ti sia d’aiuto. Anche se ultimamente…

MAMMA NICOLE : allora lo hai notato anche tu!? Si… che ultimamente… non so come dire, sembra si siano un po’ fermati con l’italiano…

MAMMA MARCO : si, è vero. Marco sembra aver perso un po’ della sua capacità espressiva.

MAMMA NICOLE : eh si! Nicole, da l’impressione di aver rallentato un po’. Forse, sono solo un po’ stanchi.

MAMMA MARCO : sicuramente sarà così! Sai, forse abbiamo esagerato facendoli incontrare tutti i giorni. Entriamo e facciamo loro una sorpresa. (per il momento si accontentano di sbirciare i ragazzi da fuori).

NICOLE : (sempre al tavolo dove stanno studiando) adesso devi dire la frase per intero: me andò a giögà con i me amise. (IO VADO A GIOCARE CON LE MIE AMICHE).

MARCO : (ripete) me andò a giögà con i me amise. (IO VADO A GIOCARE CON LE MIE AMICHE) ( le mamme hanno uno sguardo smarrito).

NICOLE : e ora passiamo alla terza: öna olta o est ü scètì sènza decc. (UNA VOLTA HO VISTO UN BAMBINO SENZA DENTI).

MARCO : (ripete) ona olta o est u scètì senza decc. (LO DICE TRALASCIANDO GLI ACCENTI).

NICOLE : (alzando il tono di voce) öna (UNA) con ö un po’ chiusa. E poi ü con la lingua in mezzo hai denti. Ripeti ö e ü..  

MAMMA NICOLE : (le mamme intervengono, non riescono a trattenersi) Nicole che… che succede…

MAMMA MARCO : Marco che stai facendo? Tu che parli il dialetto in casa nostra… come puoi farmi questo!?

NICOLE : (determinata) non è proprio come sembra mamma. Marco mi ha sempre dato lezioni di italiano, state tranquille! Ma è anche vero che (abbassa il tono di voce) io, qualche volta, gli do lezioni di dialetto.

MAMMA NICOLE : tu sai che io non voglio che tu parli dialetto!

NICOLE : certo che lo so e so anche che non mi hai mai lasciato spiegare il perché io lo faccia. E forse ora ne ho l’opportunità. Non voglio assolutamente che il dialetto bergamasco vada perduto o dimenticato in noi giovani. La volete capire che fa parte della nostra cultura? Non sei forse tu ad andare a visitare gli altri paesi del mondo e a lasciarti affascinare dalle loro tradizioni?

MAMMA NICOLE : (impacciata) si, è così però...

MARCO : anche tu mamma mi parli sempre bene della cultura degli altri popoli e sembri incantata quando lo fai. Mi dici anche sempre che va assolutamente rispettata.

MAMMA MARCO : : (impacciata) si certo, però…

NICOLE : (guardando il pubblico in sala) però tutto ciò che dite vale solo per la cultura degli altri popoli e non per la nostra a quanto pare. Mamma, io parlerò italiano per sempre, ma non voglio perdere il mio dialetto bergamasco. Si tratta di cultura del mio paese e io la voglio portare avanti anche… recitandola. E noi ne siamo fieri. Vero Marco? (Marco annuisce).

SIPARIO