Non sempre coi soldi si ottiene tutto

Stampa questo copione

ATTO UNICO

  NON SEMPRE COI SOLDI SI OTTIENE TUTTO …

ATTO UNICO 

di Giovanni Agueci

 Descrizione:

Nello studio di un promotore finanziario si alternano diversi “clienti” in cerca di una possibile sistemazione dei loro affari, anche se non sempre il risultato richiesto e sperato viene soddisfatto!

PERSONAGGI:

Mietta =                Segretaria di Costante

Battista =              Ragazzo del bar

Caterina =             Casalinga

Costante. =           Promotore finanziario

Paolo =                 Ricco investitore

Immacolata  =      Sempre a corto di denaro

Giuseppe =           Vuole sistemare la figlia

Rosa =                   Figlia di Giuseppe

Scena unica: ufficio di Costante. Due scrivanie entrambe dotate di computer e telefono. A una delle pareti una scaffalatura con faldoni di pratiche. Sulla parete di sfondo un grande cartello con il motto della Ditta:

VENITE DA COSTANTE

E GESTITE IL CONTANTE

Epoca: Attuale.

(All’apertura del sipario siamo nello studio di Costante.  Mietta è seduta alla scrivania più piccola e si sta rifacendo il trucco)

MIETTA:       (Sospirando) Ma perché non arriva? Non lo sa che mi fa palpitare il cuore … non lo

 sa che quando appare per me è come se apparisse il sole… non lo sa che lavorare da lui, con lui, per lui mi riempie di gioia, di orgoglio non lo capisce che mi squaglio appresso a lui… : E’ IL MIO AMORE!!!      

 (Si sente bussare. Mettendo via in fretta  i trucchi)     Si? Chi è? Avanti!.

BATTISTA:  (Entrando) Buon giorno signorina Mietta! Tutto bene?

MIETTA:      (Leggermente seccata) Tutto bene grazie… come al solito.

BATTISTA:  Hai già fatto colazione? Vuoi che te la porti?

MIETTA:       No, grazie! Non c’è bisogno che si disturbi…

BATTISTA:  Ma non è un disturbo! Anzi… vorrei poterlo fare…

MIETTA:      (Interrompendolo) Ho già detto che sono a posto così! E non c’è bisogno che venga

ogni mattina a fare questa scenetta…     

BATTISTA:   Non è una scenetta… e che io mi sento…

MIETTA:      (Interrompendolo) Per favore! Ho da fare! Aspetto dei clienti…

BATTISTA:  Esco! Ma lascio qui una parte di me…

MIETTA:      Non rispondiamo degli oggetti eventualmente dimenticati!

BATTISTA: (Melodrammatico) Vado! Ma ritornerò ed otterrò il mio grande dono!

MIETTA:      Guardi che qui non regaliamo niente… anzi!

BATTISTA: (Melodrammatico) Io ho fede! E spero… spero…   (esce)

MIETTA:      (Rimasta sola) Spera! Spera… tanto non otterrai nulla!

(Si sente bussare)

MIETTA:      Avanti! È aperto!

CATERINA:  (Entrando) C’è permesso? Si può?

MIETTA:       Se ho detto avanti vuol dire che si può…

CATERINA:  Allora se si può, posso pure parlare…

MIETTA:       Siamo in democrazia…

CATERINA:  Che bella la democrazia… Ma mi dica una cosa: la democrazia c’è in tutta la città?

MIETTA:       Certo! In tutta l’Italia…

CATERINA:  Quindi anche a casa mia?

MIETTA:       Naturalmente!

CATERINA:  Ecco perché mio marito … non sta mai zitto un momento! Non fa altro che dire:

“Stai muta… Taci per un solo momento… Ho le orecchie stanche!”  Ora  ho

capito!: Perché c’è la democrazia! E con la democrazia chi ha le orecchie stanche

lo può dire!

MIETTA:      (Professionale) Allora signora, perché è venuta qui?

CATERINA: (Sedendosi)Signorina mia, deve sapere che la cucina a gas che mio padre mi ha

comprato quando  mi sono sposata… Per regalo di nozze, non per dote, perché la    dote me l’ha data a parte, e mia madre mi ha fatto un corredo che si può veramente chiamare corredo… no come quelli di adesso: quattro stracci e li chiamano corredo! La cucina dicevo, ha cominciato a funzionare male: mi affuma le pentole, anche se cambio la bombola. Poi,  se accendo tutti i fuochi contemporaneamente, mi scoppietta….,  se poi accendo anche il forno… allora siamo persi: non si cuoce mai niente! Ora si immagina cosa può succedere quando vengono le feste e in casa mia pare una Babilonia che vengono mio fratello con la moglie e i tre figli, le mie sorelle con i due mariti, uno ciascuna! Non crederà che le mie sorelle…

 MIETTA:    (Con cortesia)  No signora… io non credo niente…

CATERINA: (Scandalizzata) Neppure al Signuruzzu?  Neppure alla Madonna? Neppure  a San

 Pancrazio? Neppure…

MIETTA:    (Interrompendola) Non si preoccupi… al Signore e ai Santi del Paradiso ci credo!

CATERINA: (Rinfrancata) Grazie a Dio non sono entrata in un covo di miscredenti… anche se mi

avevano detto che dove ci sono i soldi c’è satana… qui ci sono i soldi?

MIETTA:     (In difficoltà) Qui…. Qui c’è la possibilità di ricevere dei soldi, ma in contanti non   

ne teniamo!

CATERINA: (Petulante) Ma se non avete i soldi  io che ci sono venuta a fare?

MIETTA:     (Sempre più in difficoltà)  Ma… mi stava parlando dei suoi parenti… della cucina….

CATERINA: (Riprendendo il filo del discorso)  Allora, come dicevo, se vengono le mie sorelle,

ciascuna col suo unico marito e con i tre e quattro figli…: una ne ha tre e l’altra quattro. Non penserà che neppure so quanti figli ha ciascuna delle mie due sorelle ?

MIETTA:        (Con cortesia)  No signora… io non penso…

CATERINA:   (Saccente)  Infatti: si capisce subito che ha la testa vuota…

MIETTA:       (Alterandosi) Testa vuota a chi???

CATERINA:    (Imbarazzata)  No!… Volevo dire…  che non ha pensieri che la turbano…

 (riprendendo verve) mentre io ho un turbine continuo in testa… pensi alla cucina e    poi, a mio marito e poi…

MIETTA:      (Interrompendola)  Non dovevamo parlare della cucina? Restiamo in argomento!

CATERINA:  Si! Restiamo in cucina e parliamo del frigo. Lei non ha idea, signorina mia, di

quanto  mi fa soffrire il frigo! Non è tanto vecchio: lo abbiamo comprato quando siamo tornati dalla gita a Lourdes… E dire che la gente va fino a quel paese fra le montagne a vedere solo una chiesa che sotto c’è una grotta con l’acqua e, quando torna… che ti trova? Ti trova che anche nella tua cucina c’è una fonte d’acqua: il frigorifero! Lo abbiamo dovuto cambiare e, ora, anche quello nuovo…  comincia a fare i miracoli!  Lei che farebbe?  Certo se fossimo a Lourdes… lo porteremmo nella grotta, mentre in casa mia non c’è nessuno che crede che il frigo fa miracoli!

MIETTA:     (Esasperata) Ma allora cosa le serve? Un esorcista?

CATERINA: Ma no! Mi serve un prestito per comprarli nuovi… Quello che vende gli

elettrodomestici mi ha detto che lui non accetta cambiali: non ci vuole avere a che fare, ma lui stesso mi ha consigliato di venire qua dicendo che voi mi darete i soldi per comperare quello che mi serve e, poi, io ve li  restituirò andando alla posta! Anche se questa storia della posta io non l’ho capita: se i soldi me li date voi io perché li debbo restituire alla posta? Che siete soci con la posta per caso?

MIETTA:      No, non siamo soci…

CATERINA: E non è che, dopo che io vado alla posta, faccio la fila, nel frattempo scambio due

chiacchiere con le persone che stanno lì anche loro a fare la fila, finalmente, stanca e con le gambe che mi fanno male per quanto sono stata all’inpiedi, pago, aspetto il resto, lo conto e me lo metto nel borsellino, prendo la ricevuta e vado via, dopo voi venite a dirmi che i soldi non li ho dati a voi e che non vi interessa se io vado alla posta a pagare oppure no?

MIETTA:     (Scioccata)  Non ho capito nulla!

CATERINA: Ma guarda un po’ che mondo… prendono gente che non capisce nulla e la mettono a

distribuire soldi alle persone per comperare gli elettrodomestici…, dopo li mandano alla posta e poi  dicono che della posta a loro non importa niente! Ma guarda che mondo!

(Nel frattempo entra Costante)

MIETTA:     (Con aria estasiata) Buon giorno….

COSTANTE:(Entrando, si siede alla sua scrivania. Fa un cenno di saluto a Mietta e, rivolto a

Caterina) Buon giorno signora… Stia  comoda…. Cosa posso fare per lei?

CATERINA: (A Mietta) Ma questo chi è?  Che vuole?

MIETTA:        E’ il titolare dell’agenzia… è lui che, eventualmente, le deve concedere il prestito…

CATERINA:   Ma allora lei cosa ci sta a fare? Sta qua per raccogliere le confidenza della gente?

Non è che poi, quando la gente esce, lei va alla posta lo va a raccontare a tutto il paese?

MIETTA:     (Inviperita)  Ma per chi mi ha preso? Che siamo tutte uguali? Lei prima di parlare, si

 sciacqui la bocca tredici volte

COSTANTE:(Intervenendo) La prego signora! Le posso assicurare che tutto quello che viene detto

qua dentro non uscirà da quell’uscio!

BATTISTA: (Entrando) Io sono qua…occorre nulla?

MIETTA:      Si! Che vada via e non si faccia più vedere!

BATTISTA: (Uscendo) Vado, ma sempre disponibile…

MIETTA:      (A se stessa) Non se ne può più!!  Non c’è un attimo di tranquillità…

CATERINA: Ma se è un porto di mare… quali garanzie di segretezza?

COSTANTE: Le garantisco che quello che si dice qui dentro non esce da quella porta… è come un

 baluardo inespugnabile!

CATERINA:  Lo spero!

MIETTA:      (Fra se) Strega!

BATTISTA: (Entra senza bussare) Mietta!... hai per caso bisogno di qualcosa? Che so un

cappuccino…, un cornetto…, un bacio…

MIETTA:      (Scocciata) Ho già detto che non ne ho bisogno!!!

BATTISTA: (Deluso) Va bene... Vado, ma ritornerò! (esce)

MIETTA:     (All’indirizzo di Battista) Speriamo mai!  (ai presenti) Scusate… è insopportabile!

COSTANTE: Allora, signora,….  signora?

CATERINA: (Quasi offesa)  Certo che sono signora! Ho marito e figli!

COSTANTE: (Conciliante)  Lo si vede benissimo che è una persona per bene… : volevo sapere il

suo nome.

CATERINA: Si, certo, sono la SIGNORA CANCELLI CATERINA sposata . TRAIPINI.

MIETTA:     (Fra se) L’avevo capito subito… che s’è sposata fra i pini….

COSTANTE: Bene signora Caterina,  in cosa le posso essere utile? (a Mietta)  guarda nel data

 base…

(Mietta si dà da fare col computer) 

CATERINA: Ho già detto tutto a quella là! (Fa cenno col mento a Mietta)

COSTANTE: (Con modi e tono affettati, da venditore) Le sarei grato se io potessi sentirlo dalla

 sua voce….

CATERINA:  (Con un sospiro) Signor mio, deve sapere che la cucina a gas che mio padre mi ha

comprato quando  mi sono sposata… Per regalo di nozze, non per dote, perché la dote me l’ha data a parte, la cucina dicevo, ha cominciato a funzionare male: mi affuma le pentole…, se accendo tutti i fuochi contemporaneamente mi scoppietta….,  se poi accendo anche il forno… allora siamo persi: non si cuoce mai niente! Ora si immagina cosa può succedere quando vengono le feste e in casa mia pare una Babilonia che vengono mio fratello con la moglie e i tre figli, le mie sorelle con i due mariti, uno ciascuna! Non crederà che le mie sorelle…  Cosa ha capito delle mie sorelle?

COSTANTE: Che sono entrambe felicemente sposate!

CATERINA: (Trionfante)  Si vede subito che è una persona intelligente…. Non come qualcuna!

E che le mie sorelle hanno sette figli lo si capisce pure! No che ognuna ne ha sette! No, una tre e l’altra quattro! Si capisce pure questo non è vero?

COSTANTE: (Falsamente interessato) Si signora, lei è chiarissima nelle sue esposizioni!

(Nel frattempo Mietta  fa un cenno a Costante per dire OK)

CATERINA: E poi c’è la faccenda del frigorifero che pare che faccia i miracoli di Lourdes con

 tutta quell’acqua che scola…

COSTANTE: (Comprensivo)  Mi metto nei suoi panni e soffro con lei… 

CATERINA:  E’ naturale! Se lei si mettesse i miei panni, - a parte quello che penso e non dico, - le

starebbero così stretti da non potere quasi respirare! Lo vuole un consiglio?: non si travesta più  da donna!

COSTANTE:  (Leggermente irritato) Guardi che io non mi travesto mai!

CATERINA:  Si!  Vabbé!  Però voleva i miei panni…!!  Ma lasciamo perdere!.... Con i miei soldi

per comperare la  cucina e il frigo come la mettiamo?

COSTANTE: (Con gentilezza forzata)  Allora signora… di che tipo di finanziamento vogliamo

parlare, di quale cifra, quale piano di ammortamento…

CATERINA: (Dopo un attimo di smarrimento) Nooo non mi serve un piano! Mi servono i soldi

che poi io porto da quello degli elettrodomestici così lui mi manda in casa cucina e frigo. Lo ha capito? Oppure lo devo mettere in musica?  (Come illuminata)  Che è per questo che volete il piano?

COSTANTE: (Rassegnato) Va bene!  Mi dica quanto costano la cucina ed il frigo ed io li anticipo.

 Stabilito questo, le dirò quante rate e di quale cifra ciascuna dovrà pagare.

Va bene così?

CATERINA: (Trionfante) Ora si che mi piace! Finalmente ha capito che mi deve dare i soldi! Però

non facciamo che appena esco di qui lei corre in giro a dire a tutti che mi ha prestato i soldi, che sono una morta di fame perché non li avevo, che ancora non li ho restituiti, che quando una cosa non si può fare è meglio che non si fa?

COSTANTE:(Risentito) Signora! Il promotore finanziario è come il prete! Quello che viene a

sapere dai clienti lo tiene per se!

MIETTA:     (Intervenendo) Come in confessione!

CATERINA: Si padre…., ma la sagrestana… (fa cenno col capo verso Mietta)  

COSTANTE: La mia collaboratrice è una tomba! Come me!

CATERINA: (A se stessa) Ma dove sono entrata!?!? Credevo si trattasse di un prestatore di soldi e,

invece, sono in una cappella col clero unisex… speriamo che non mi scomunicano. (a Costante)  Va bene: mi servono… (fa il conto con le dita)  Mille-settecento-trenta-quattro euro e ventisei centesimi!    (1734,26)

COSTANTE: Si può fare… (a Mietta)  signorina Mietta mi può preparare un pia.. no un quadro,

no! Neanche questo.  Diciamo un calcolo della rata per un periodo di….(a Caterina) facciamo ventiquattro mesi?

CATERINA: Ventiquattro mesi? Per fare cosa? Io i soldi li voglio subito… non fra due anni!

Se devo aspettare due anni avrò tutte le pentole annerite e la casa allagata!

COSTANTE: Ma no signora! I soldi li avrà subito!  Ventiquattro sono le rate che dovrà pagare

mensilmente…  una al mese!

CATERINA: (Sospettosa)  Devo pagare qui o alla posta?

COSTANTE: Come preferisce… può pagare anche qua!

CATERINA: E poi, se vengo a pagare qua, quelli della posta cosa dicono? Che sono una cattiva

pagatrice? Che sono una senza parola e senza senso dell’onore? Che sono una che ad acchiappare fa presto, mentre a restituire…!

COSTANTE: (Rassegnato)  Va bene! Va bene! La faremo pagare con i bollettini postali,

ventiquattro bollettini’accordo?

CATERINA: D’accordo!

MIETTA:   (Batte qualche tasto del computer e dice)  Per un prestito al consumo di 1734 euro e 26

centesimi, rimborsabile in 24 rate, ciascun bollettino sarà di euro 90,23 . Lo stampo?

COSTANTE: Si, stampalo. (a Caterina) Va bene? Possiamo procedere?

CATERINA: Così quanto mi viene da pagare?

COSTANTE: (Con aria professionale)  Solo 90  e 23 al mese…  circa duemila e qualcosa in tutto!

CATERINA: (Fra se) Novanta per venti fa .. fa milleottocento e poi per altri quattro mesi… si!,

può essere…(a Costante) Va bene! Vado a dirlo al venditore di elettrodomestici…

COSTANTE: Non è necessario… lei mi mette una firma qua ed io le do l’assegno, poi riceverà a

casa i bollettini da pagare - alla posta. Mi può dare un documento ed il codice fiscale?

CATERINA: (Sospettosa) Che ne deve fare col documento? Vuole sapere la mia età  e poi lo dice

alle mie amiche che si struggono e si dannano l’anima per sapere quanti anni ho?

Non avranno mai questa soddisfazione!

MIETTA:     (Intervenendo)  Ma signora! Non le ha spiegato il signor Costante che qua e meglio di

 un confessionale?

CATERINA: Ma non era una tomba? Mettetevi d’accordo!            

BATTISTA: (Entrando, rivolto a Mietta) Vorrei portarti un mazzo di fiori…

MIETTA: (Scatta in piedi e quasi urlando) Non è tempo di fiori… FUORI!

BATTISTA: (Uscendo) Non oggi, ma prima o poi…

CATERINA: (Frastornata) Oddio… ma allora è proprio come una tomba!

MIETTA:  (Tagliando corto)  Va bene signora… è come dice lei! Mi dia i documenti!

CATERINA: (estrae i documenti dalla borsa e li consegna a Mietta)

MIETTA:   (Ottenuti i documenti, si mette a scrivere al computer e poco dopo presenta alla cliente                  dei fogli da firmare…- Nel frattempo Costante si rivolge a Caterina)

COSTANTE: (Discorsivo) Quali prodotti ha preso signora?

CATERINA: Ma ci è o ci fa? Le ho appena detto che mi servono una cucina a gas e un frigorifero!

                        E io ho ordinato una cucina a gas e un frigorifero! Se non mi fossero serviti cucina e

                        frigo non sarei andata a comperarli e, quindi, non avrei avuto bisogno di soldi e, di

conseguenza, non sarei venuta qui a darle tutte queste confidenze che poi lei lo va a dire al Vescovo e chissà a quanti altri preti e sacrestani…

(Mentre Costante è sul punto di scoppiare, ma si trattiene. Mietta prende i fogli e li porge a Caterina)

MIETTA:      Ecco signora, firmi qua e qua e un’altra qua ed una ancora qua  poi due sul retro dove                ho messo le crocette, su tutte e quattro le copie.

CATERINA: (Allarmata) Mamma mia! Tutte queste firme?

MIETTA:     (Professionale) E’ il regolamento!

CATERINA: Se è legge… (comincia a firmare tutti i fogli e mentre…) Ma non è

che ogni volta che vado a pagare mi farete scrivere tanto? Perché se è così io rinuncio al prestito ora stesso e vada da mio compare Peppe che i soldi ce li ha, ma io mi vergogno un poco a fargli sapere che ho bisogno… e poi… sa com’è meno cose sanno i compari meglio è! E così non mi potrà mai mettere il cinque lire in tavola che ho avuto bisogno… e camperemo sempre felici d’amore e d’accordo! Non è così?

COSTANTE:(Frastornato dalle chiacchiere) Si signora… è come dice lei…

CATERINA:  (Trionfante) Hai visto che avevo ragione! Le persone intelligenti si riconoscono al

volo! Bene! Datemi i miei soldi  che me ne vado…

COSTANTE: (Estrae dal cassetto un blocchetto di assegni, ne compila e firma uno e lo da a

Caterina)        Ecco signora! Tutto a posto!

CATERINA: (Da un’occhiata all’assegno e lo mette in borsa, alzandosi)  Allora arrivederci, ci

vediamo ogni mese alla posta!  (Esce)

(Rimasti soli)

MIETTA:       Ma come ci vediamo alla posta?

COSTANTE: Per favore… quella signora mi ha fatto venire il mal di testa… 

MIETTA:     A chi lo dici…

COSTANTE: A proposito… è già arrivata la posta?

MIETTA:      Si, ma a parte la solita pubblicità, non ha portato niente.

COSTANTE: Niente nuove… buone nuove!

MIETTA:      (Sdolcinata) Senti, mentre non c’è nessuno perché non…

COSTANTE: (Interrogativo/speranzoso)  Non….

MIETTA:      … non ti metti accanto a me e… mi … spieghi come coinvolgere le persone…

COSTANTE:  Per il nostro lavoro?

MIETTA:       Per stare bene insieme…

COSTANTE: Anche fuori dall’agenzia…

MIETTA:       Soprattutto fuori…  in riva al mare… sotto le stelle… al chiaro di luna..

(Costante esita nel replicare e, nel frattempo, si sente bussare)

BATTISTA: (Entrando) Allora? Mi avete chiamato? Vi serve qualcosa?

MIETTA:   (Irritata) Si! Ci serve solo non vederla più!

BATTISTA: Non mi pare che ne abbiamo…  Vado a controllare e ritorno! (esce)

(Intanto si sente bussare)

MIETTA:     (Indispettita) Avanti… è aperto!

PAOLO :      (Entrando)  Buon giorno !

COSTANTE:  Buon giorno a lei, si accomodi! (Gli stringe la mano)

PAOLO :        Buon giorno anche a lei signorina… (tende la mano)

MIETTA:       (Senza porgere la mano, distaccata) Buon giorno

BATTISTA:   (Entrando) Vedo che avete compagnia… vi occorre qualche cosa? Un caffè?, un

The?, ME!

MIETTA:       Si! Ci occorre che non si affacci più da quella porta!!!!

BATTISTA:   (Uscendo) Allora entrerò dal retro…

MIETTA:      (Sconsolata) Ma chi me lo ha portato fra i piedi?

PAOLO :        (Titubante) Forse il momento non è adatto?

COSTANTE: (Con noncuranza) Ma no! Il ragazzo del bar vorrebbe avere sempre più clienti…

 In che cosa le posso essere utile? (Invitandolo a sedersi col gesto)

PAOLO:        (Sedendosi)  Mi hanno informato che lei è un promettitore finanziario e che è in

contatto con le migliori banche di incidenti della nazione. Risponde a verità?

COSTANTE: (Sorpreso) Incidenti? No, guardi, noi non ci occupiamo di assicurazioni RCA…

PAOLO:       (Minimizzando)  Va bene… volevo dire investimenti… non è lo stesso?

MIETTA:      (Pungente) Veramente no!

COSTANTE: (Intromettendosi)  Effettivamente… l’istituto che rappresento è fra i migliori della

nazione!

MIETTA:      (Facendo eco a Costante) E’ fra i primi cinque d’Europa!

PAOLO :        (Con l’aria di chi la sa lunga…) Bene! È proprio di un istituto così che ho bisogno!

COSTANTE:  (Sornione)  Se l’apparenza non mi inganna… lei è uno di quei clienti che ha

liquidità da investire in qualcosa di redditizio e, allo stesso tempo, sicuro!

PAOLO :       Mi piace come parla giovanotto! Si, effettivamente ho una bella cifra da investire!

Lei cosa mi consiglia?

COSTANTE:  Non c’è che l’imbarazzo della scelta: abbiamo degli ottimi fondi azionari…

MIETTA:      (Facendo eco a Costante)  Fondi obbligazionari, monetari…

COSTANTE: Bond dei migliori emittenti  sia per quanto riguarda il rendimento sia per quanto

riguarda il rating dell’emittente…

MIETTA:      Oppure un mix… nonché…

BATTISTA:   (Entrando. Con tono da imbonitore) Caffè, the, camomilla, cappuccini, briosce,

 cornetti…

MIETTA:      (Facendo la voce grossa) Non si faccia più vedere.!!! 

BATTISTA:   (Uscendo) Era solo per farvelo sapere…

MIETTA:      (A Paolo) ci scusi…  è insopportabile!

COSTANTE  Che ne pensa? Verso quale soluzione è orientato?

PAOLO :      (Che non ha capito nulla, ma non vuole darlo a capire)  Si… effettivamente… , ma

 se andiamo nel particolare… cosa mi offrite?

COSTANTE  (Che ha capito che Paolo non ha capito)  Io, come ha giustamente suggerito la

mia collaboratrice…

MIETTA:     Per un cliente così…   (Fa un sorriso a 32 denti verso Paolo)

COSTANTE: Per un cliente come lei… vediamo: un po’ di obbligazioni middle capps…  o  un ben

calibrato investimento su junk bond mediorientali…  o ci buttiamo sull’azionario puro degli emergenti latini…

MIETTA:    (Che, anche lei,  ha capito che Paolo non ha capito)   Io punterei sia sui junk sia sulle

borse degli emergenti. Se dovessi investire io: farei così!

PAOLO :      (Con annoiata sicurezza)  Si… ma qualcosa di polposo…

MIETTA:    (Con aria quasi offesa) Ma come? Non le sembra appetibile la mia proposta?

COSTANTE: Per seguire l’idea della mia collaboratrice… sto pensando a degli investimenti che,

una volta fatti, non dovrà  occuparsene più!

PAOLO :     (Combattuto fra la sua ignoranza in materia finanziaria e la voglia di presentarsi

come un grande esperto di borsa e investimenti…)   Si… ma un po’ sulle midile capsule…

COSTANTE: Ho capito: vuole un portafoglio più variegato… è più oneroso, ma meglio bilanciato.

È  un’ottima scelta!  Mi complimento! Vedo che ho a che fare con un esperto…

PAOLO :      (Che ha abboccato perfettamente all’amo, con l’aria del finanziere navigato)

 Oddio… Quando si hanno i soldi da investire… qual cosina si impara…

COSTANTE: (Prendendo al volo l’occasione)Allora non è necessario illustrarle il documento

rischi …  (a Mietta) Mietta: fornisca il modello 31 che il signore mi firmerà all’istante!

(Mietta porge un foglio a Paolo dove ha apposto due crocette e Paolo lo firma senza leggerlo)

PAOLO :     (Stendendosi sulla sedia per indicare che è rilassato e tranquillo)  Allora: passiamo al

sodo! Cosa mi fa investire?

COSTANTE: (Professionale) Dopo aver  vagliato la situazione economico/finanziaria del mercato

attuale, proiettato su scenari futuri e futuribili, tenuto conto dei trends  che appaiono all’orizzonte nei nuovi mercati, (accalorandosi) ma non dimenticandoci che anche quelli più tradizionali, ancora oggi, presentano dei titoli che, a parere mio, confortato anche dalla letteratura oggi dominante in materia, possono esprimere delle performance di tutto rispetto (declamatorio) o, almeno, con un rendimento superiore o, al minimo, in linea con il risultato atteso dai maggiori indici mondiali, non tralasciando l’eventualità che potremmo affrontare, come dei capitani coraggiosi…

PAOLO :       (Entusiasta)  SI! Facciamo così!

MIETTA:    (Estasiata) Che grande presentatore….

COSTANTE: Veramente non ho ancora fatto la proposta…  Mi dica: di che cifre parliamo?

PAOLO :        Di tanti soldi… proprio tanti soldi!

COSTANTE:   Bene! Me ne vuole indicare la quantità?

PAOLO :        Certamente! È una bella somma…

COSTANTE:   (Quasi gridando)  LA CRIFRA PER FAVORE!!!

PAOLO :       Ei… e che maniere… (assumendo l’atteggiamento di chi ha a che fare con un

 pezzente) Stiamo parlando di 67.000  euro! Mica noccioline…!!!

MIETTA:        (Nell’udire la cifra, a se stessa)  Sto morto de fame!

COSTANTE: (A se stesso)  Meglio di niente…(a Paolo)  Bene! È proprio la cifra  che ritenevo

adatta al mio piano di investimenti. Signorina Mietta, mi vuol prendere la cartella ‘S’ per favore?

MIETTA:    (Si avvicina allo scaffale addossato ad una parete e chiede) Ha detto ‘F’ come fesso?

COSTANTE:  No! Ho detto ‘S’ come sce…  sce…     scenario di crescita!

MIETTA:       Ah si, è quella che usiamo quando….

COSTANTE: Proprio quella! Quella per gli investitori furbi e coraggiosi!

PAOLO:       (Gongolante)  Ho fatto bene a scegliere questa agenzia: mi porterà alle stelle…

MIETTA:     (A se stessa)   O alle stalle… se non ti aiuta qualche Santo… (porge la cartella ‘S’ a

Costante)

BATTISTA:   (Entrando senza bussare) Vi interessa la nostra “bomba a sorpresa”? E’ il nostro            ultimo ritrovato nel campo delle dolci sorprese… rimarrete scioccati!!

MIETTA:     (Furibonda) Se non uscite prima di subito da quella porta…

BATTISTA: Va bene… va bene… ma non sapete cosa vi perdete… (esce)

MIETTA:    La libertà! Perderò la libertà se quello si azzarda a venire un’altra volta!

 

COSTANTE: (A Paolo) Vogliate scusare l’incidente…

PAOLO:        Non si preoccupi, dimenticato! Ma torniamo a noi…

COSTANTE:  Bene! Adesso che abbiamo l’ammontare dell’investimento, il profilo di rischio, la

volontà di crescita, abbiamo individuato, anche, lo scenario principale, nonché quelli secondari e, eventualmente, di conversione, possiamo cominciare a parlare di tipologia.

PAOLO:        E’ quello che dicevo io! Quando parliamo di tipologia?

COSTANTE: (Apre la cartella e dopo aver brevemente cercato fra i vari folder)  Si, questo va

bene, questo è adatto…  questo è quello che cercavo! Benissimo! Allora signor Paolo, io proporrei di investire un 25.000 sul debito Argentino, che come lei sa ha una valutazione così inadeguata al nominale che non potrà che dare delle belle soddisfazioni… è d’accordo?

PAOLO:         Ma il debito argentino non è quello che non vale più niente?

COSTANTE: Vedo che è attento ai mercati… ma lei, con la sua esperienza, sa che quando la

quotazione è molto bassa rispetto al nominale,  le possibilità di ripresa sono maggiori di quando si incappa in un trend discendente! È d’accordo? Li compriamo?

PAOLO:         Certo… se il treno non scende più…  Compriamo!

COSTANTE: Bravissimo! Ammiro la sua sagacia. Mietta prepari il contratto! Inoltre… proporrei

di  investire altri 25.000 sulle azioni della consociata meridionale del merluzzo… conosce vero? Come la giudica?

PAOLO:       Veramente… non l’ho mai sentita nominare…

COSTANTE: Mi meraviglio di lei! Un investitore con il suo fiuto non ha tenuto d’occhio

La meridionale merluzzi? Non ne ha annusato  le potenzialità? Ah forse capisco…  lei la conosce col nome gergale di borsa: Stoccafisso & Baccalà! Gran bell’ asset  non pensa?  Li compriamo?

PAOLO:       Certo…  lo stoccafisso e il baccalà vanno sempre…

COSTANTE: Io l’ho capito subito che lei è uno che ne capisce veramente…  Poco ci manca  da

investire:  gli ultimi 17.000….  (sfoglia un altro poco la cartella mentre dice a se stesso)  Vediamo, vediamo… ah, ecco!  Veramente magnifico! (a Paolo) Ci sarebbe… una combinazione basata sulle economie degli emergenti…, ma è un po’ rischioso…  una triangolazione finanziaria basata sui cambi della rupia indiana rapportati alla moneta cinese. Cioè noi compriamo dei bond indiani sulla piazza di Shangai, li paghiamo in sterline inglesi e, fra un paio d’anni, li rivendiamo a Bombai guadagnandoci sia sul cambio euro/sterlina/rupia, sia sul saggio di interesse che l’India corrisponde! Che ne pensa? Acquistiamo?

PAOLO:       (Non convinto, ma deciso a mostrarsi esperto) Io ho sempre creduto nelle economie

sommergenti… mi piace sfruttare un po’ la Cina…  e anche l’Inghilterra!  Compriamo!

COSTANTE: Magnifico! Lei è un affarista nato!   Mietta..  compili i contratti.

(Mietta comincia a scrivere col computer e fa stampare dei fogli)

COSTANTE: E per il regolamento?

PAOLO:         (Che non ha capito)  Che sarebbe? Come mi devo comportare quando vengo qui?

COSTANTE: Veramente… intendevo dire per il pagamento… come facciamo?

PAOLO:         Ho qui con me l’assegno che mi ha dato la banca!

COSTANTE: Bene! Me lo giri…

PAOLO:         Perché lo vuole girato? Se lo giri lei! Anzi, adesso metto la firma dietro come mi

hanno detto alla banca e per girarlo e rigirarlo e appallottolarlo ci pensa lei! (Prende una penna, firma l’assegno e lo porge a Costante)

COSTANTE: (Prende l’assegno, lo guarda di davanti e di dietro e lo conserva)

Benissimo! L’affare è fatto!

PAOLO:        Così quando potrò cominciare a guadagnare?

COSTANTE: Da subito! Anzi, lei sta già guadagnando… appena faremo le transazioni sulle borse

di Buenos Aires, Oslo e  Shangai… i suoi investimenti inizieranno a movimentarsi! Ha fatto bene a venire in questo periodo… in questo momento domina il toro!

PAOLO:         Nel senso dello zodiaco?

COSTANTE: (Ridendo) Ma che simpaticone…  il toro come il segno zodiacale…  ma lo sa una

battuta come la sua è veramente forte!

PAOLO:     (Che, nel frattempo, ha preso coraggio) Vedo che ha capito il doppio senso:  il toro nel

senso della squadra di Torino che ora è tornata in ‘A’ e allora vedremo a chi andrà il derby…

MIETTA:  (Che ha finito di stampare i contratti, li presenta a Paolo)  Prego signore, firmi dove ho

messo le crocette e mi favorisca un documento ed il codice fiscale.

PAOLO:      (Apre il portafogli, porge i documenti a Mietta ) Sono quasi emozionato!

(comincia a firmare i documenti)

MIETTA:     E ancora non ha visto niente….

PAOLO:        (Sospendendo l’apposizione delle firme)  Perché? Che dovrei vedere?

COSTANTE: (Intervenendo) Vedrà… vedrà  l’evoluzione dei mercati… vedrà i suoi investimenti

trasformarsi in casi finanziari… vedrà… che sentirà l’irresistibile desiderio di rivedermi!

PAOLO:       (Si sistema sulla sedia e comincia a rievocare, mentre continua a firmare)

Caro Signor Costante, la sa la storia di questo capitale? Questi soldi sono il risultato della gestione del patrimonio di mio padre: quando la buonanima è passata a miglior vita mi ha lasciato una casetta, piccola, nel centro di Firenze… io che ci dovevo fare con una casa a Firenze?  Chi ci va mai a Firenze! (finisce di firmare i documenti) Allora l’ho venduta e ci ho ricavato il  mio gruzzolo: centoventi milioni… di lire  non di euro… magari fossero stati euro! Allora li ho messi in banca… che mi davano  il cinque per cento…  solo che dopo dodici anni… mi hanno dato 67102 euro! Non sono un poco pochi?

COSTANTE: Effettivamente…

MIETTA:       Diciamo una rapina…

PAOLO:        Ma io l’ho capito subito, quando sono andato a controllare…che  non mi davano

niente di interesse! Allora io ho detto al direttore della banca: “Mi dia tutti i miei soldi, che me ne vado!”  Non ci crederà! Il direttore che era allo sportello ha chiamato un altro direttore che aveva una stanzetta a parte! E questi altro direttore mi ha detto che mi davano una interesse del due per cento, se li lasciavo da loro… ma io non ho voluto! Ma come? Prima mi davano il cinque e, dopo tanti anni, solo il due? E’ onesto questo? Mi dica: secondo lei è onesto?

COSTANTE: Effettivamente… non è gran che! Ha fatto bene a venire da NOI!

MIETTA:      Che le banche manco le vediamo…

PAOLO:        Ed io insistevo per andarmene… e loro insistevano per trattenermi…  ed è stato così

che  ho imparato che per guadagnare con il capitale si devono fare investimenti…  , non con le macchine…che ci si rimette,  bisogna accordarsi con la guardia di finanza!

COSTANTE: Coi finanzieri voleva dire…

PAOLO:        E va bene… finanzieri… guardie di finanza… non sono la stessa cosa?!? Loro, i

banchieri voglio dire, sono degli stupidotti: mi hanno spiegato che cosa si fa coi soldi… e poi me li hanno  dati! Così io ho imparato il mestiere e farò tanti di quei soldi…  che li faro schiattare d’invidia! Non è questo che si meritano?

COSTANTE:  Certo… certo! Lei, non appena ha delle somme da investire, venga da me che la

 sistemo…

PAOLO:          Per le feste?

MIETTA:         (Con un sorriso accattivante) Ancora meglio…

COSTANTE:  Scherzoso signor Paolo… No le sistemo i capitali nel modo, per me,  più redditizio

possibile

PAOLO:         Non avevo dubbi! Bene signor Costante, adesso vado… una buona giornata, buon

 giorno anche a lei signorina… (si alza ed esce)

COSTANTE:  (Alzandosi, con un cenno di saluto con la mano) Buona giornata  a lei e….

                        Tanti auguri!!  (tra se)  Ne ha proprio bisogno…

MIETTA:       Ma perché gli ha piazzato tutta quella spazzatura? Potrebbe perdere tutto!

COSTANTE: Per due motivi: Uno, che se non la vendo agli stupidi… a chi la vendo?

                        Due, che poi non è detto che i mercati non si riprendano e farà un sacco di soldi?

MIETTA:     Ma non mi pare un ragionamento corretto….

COSTANTE: E da quando in qua il lavoro dei banchieri e dei promotori finanziari viene preso ad

esempio di correttezza !?!

MIETTA:      (Sdolcinata) Mentre tu… sei un cavaliere…

COSTANTE: (Galante) Quando vedo una principessa…

MIETTA:      (Civettuola) E allora? Salta sul tuo bianco destriero e…

(Si sente bussare)

MIETTA:      (Seccatissima) Chi è? Avanti!

IMMACOLATA: (Entrando) Buon giorno! È qua la banca che non è banca, ma che se una ha

bisogno di avere prestata qualcosa… gliela prestano volentieri ….

COSTANTE: Si signora!  La nostra è una delle prime finanziarie del paese!

IMMACOLATA: E certo! Non ce ne sono altre… a parte la banca e… don Cola che è meglio di

 una banca!

MIETTA:      (Intromettendosi con veemenza)  Ma chi è questo don Cola? Cosa fa? Perché ci

andate?...

IMMACOLATA: Perché serve…  e spesse volte risolve! Anche se poi a pagare….

COSTANTE: Ecco perché ci si deve rivolgere ad una finanziaria  seria come la nostra: ha i tempi

di erogazione dell’uno e i costi dell’altra… una soluzione semplice alla portata di tutte le tasche. Lo vede il nostro motto? Basta entrare e si ottiene … 

IMMACOLATA: Allora ho già i soldi in tasca …?...

MIETTA:        …compilando le relative pratiche…

COSTANTE:     ….dando le necessarie garanzie…

IMMACOLATA: Certamente! Vi do la mia parola d’onore!

COSTANTE:     Ho paura che non basti…

IMMACOLATA: (Con aria offesa) Che fa? Non mi crede una donna onorata?

COSTANTE:     Certo che la credo una donna onesta…

MIETTA:         …fino a prova contraria!

IMMACOLATA: E allora sganci la grana!

COSTANTE:     Dopo che ci saremo messi d’accordo sulla cifra, sui tempi e sulle garanzie…

IMMACOLATA: Per la cifra… mi occorrerebbero diecimila. Ma se me ne può dare di più…

COSTANTE:      Da rimborsare in?

IMMACOLATA:  Non c’è problema… anche in trenta, quaranta...

MIETTA:      Mesi?

IMMACOLATA:   No, Anni!

COSTANTE: Veramente…noi non superiamo la soglia dei sessanta mesi. Ma comunque, andiamo

alle garanzie: quali strumenti pensa di metterci a disposizione per, eventualmente, soddisfarci per il nostro credito se, malauguratamente, non fosse in grado di onorarlo?

IMMACOLATA: Non ho capito na mazza! Che cosa vuole dire?

COSTANTE:  Insomma: se non paga come faccio a rifarmi?

IMMACOLATA: Come fa don Cola!

MIETTA:      E coma fa don Cola?

IMMACOLATA:  Diciamo che… se non posso pagare la rata… vado da lui e… troviamo il modo.

MIETTA:         (Sottovoce)  Meno male che è una donna onesta…

COSTANTE: (Imbarazzato) Temo che la nostra società non preveda tale tipo di rimborso…

MIETTA:   (Sarcastica)  Ma se il suo don Cola pratica questo tipo di condizioni… perché viene da

noi? Potrebbe fare tutto un conto!

IMMACOLATA: (Didattica) Per vari moti: primo perché sono una donna onesta e non posso

andare una sera si e una sera no da don Cola… che direbbe la gente? Secondo ogni rata che devo pagare lui mi esce  il discorso… dell’interesse, delle dilazioni, delle pratiche…  tant’è che spesse volte ci devo tornare! Terzo che ormai è vecchio e… un prestasoldi giovane….

MIETTA: (Scattando in piedi – urlando) Fuori di qui! Non si permetta mai più di entrare qui

dentro! Anzi, dimentichi che esistiamo! Vada a farsi …. Fare  dal suo amichetto! Fuori! Fuori!

IMMACOLATA: (Alzandosi) E che le è preso? Che le ho fatto? Se non siete all’altezza di

 soddisfare una donna che ci state a fare sopra la terra? (Esce)

COSTANTE: (Sconsolato) Ma guarda un po’ a cosa si deve assistere…

BATTISTA:   (Entrando) Ho sentito urlare… serve aiuto, un cordiale… la rianimazione bocca

 a bocca?!?!

COSTANTE: (Seccato) Le consiglio di sparire… la signorina…

MIETTA:     Ma no… digli di fermarsi…. Giusto il tempo di prendere un bastone!!!

BATTISTA:   (Uscendo precipitosamente) Credo che il principale abbia bisogno di me…

con permesso.

COSTANTE:  Vedo che hai un cavalier servente! Un pò appiccicoso… ma… servente!

MIETTA:     Abbi il buon gusto di evitare…  e poi… io il cavaliere dei mie sogni l’ho già!

COSTANTE:  E’ azzurro?

MIETTA:     No! Oggi è in giacca e cravatta…

COSTANTE:  Ed il cavallo bianco…

(Mietta sta per replicare mentre si sente bussare)

MIETTA:     (Seccata) Avanti! Qui è sempre aperto!

GIUSEPPE: (Entrando con la figlia Rosa) Buon giorno signori, disturbo?

ROSA:         Buon giorno.

COSTANTE:  Ma no… non disturba affatto! Accomodatevi. (fa cenno ai due di sedere)

GIUSEPPE: (Accomodandosi, alla figlia) Siedi Rosetta mia. Vedi com’è gentile il signore?

ROSA:         (Timida) Si papà, ed  è anche simpatico…

COSTANTE: Troppo buona…

MIETTA:     (Seccata)  Facciamo salotto, oppure

COSTANTE: Allora signori, in cosa posso esservi utile?

GIUSEPPE: Vede signor… signor?

COSTANTE: Costante, piacere. E lei?

GIUSEPPE: Giuseppe De Benestantis. E questa è mia figlia Rosa…

MIETTA:     Fatte le presentazioni…

BATTISTA:   (Entrando) Battista: al vostro sevizio!

MIETTA:     Ed ora siamo al completo…

COSTANTE:(A Battista) Per ora non ci serve nulla. Grazie! (a Giuseppe) Allora… sono a sua

completa disposizione…

ROSA:         Hai sentito papà? A nostra completa disposizione!

GIUSEPPE: Si Rosetta! Penso che siamo nel posto giusto…

MIETTA:     Se aveste la bontà di metterci a parte…

COSTANTE:(A Battista che è rimasto come incantato a guardare Rosa) Le ho già detto che non

ci serve nulla, mi pare…

BATTISTA:   (Esce mentre continua a fissare Rosa, inciampando nelle sedie) SI vado… vado…

COSTANTE: Finalmente!  Allora, signor Giuseppe?

ROSA:           Scusate, ma quelbel ragazzo che è appena uscito fa parte di questo ufficio?

COSTANTE: No signorina! È… il ragazzo del bar qui vicino.

ROSA:           Però è simpatico…

MIETTA:       (Acida) Non mi pare che l’argomento fosse Battista! Vogliamo…

GIUSEPPE: (Impacciato) Non so da dove cominciare… vede, è una questione un po’ delicata…

                        Non mi capita tutti i giorni di discutere di un affare così importante. Devo essere

molto accorto: un errore potrebbe essere fatale per la felicità della mia cara Rosa…

COSTANTE: Non si preoccupi: il promotore è come un assistente sociale…

MIETTA:     Anzi, meglio!

GIUSEPPE: Ecco…  lei deve sapere che Rosa è la mia unica figlia… ed io non me la passo

male…   anzi! Quindi Rosa ed io, avendola vista, abbiamo pensato che…

MIETTA:     (Sospettosa) Cosa avete pensato, di grazia?

COSTANTE: Lo lasci parlare… noi siamo sempre al servizio del pubblico…

ROSA:         Hai sentito papà? al servizio del pubblico…

GIUSEPPE: Spero non di tutti!

COSTANTE: Naturalmente… solo di chi se lo merita!

ROSA:         (Battendo le mani) Bello! Bello! Bello!

GIUSEPPE: Come le dicevo, non me la passo male e vorrei vedere sistemata mia figlia prima di

                        chiudere gli occhi. Per questo ho pensato ad una persona seria e coscienziosa come

                        Lei per affidargli il futuro della mia diletta Rosa…

COSTANTE: La ringrazio tantissimo per la stima che mi accorda…

GIUSEPPE: (Interrompendolo) Deve sapere che quanto sto per impegnare è il frutto dell’amore

                        e dei pensieri di tutta una vita… miei e della mia cara, e purtroppo dipartita, moglie.

                        Voglio che lei sia cosciente del valore che ha il tesoro che intendo affidarle, delle

cure che vi ho profuse, dell’attaccamento che nutro, della voglia e della speranza

di vedere, un giorno, il fiore di questo mio bene!

COSTANTE: Le posso assicurare che è nel posto giusto! Mi impegno…

ROSA:         (Intervenendo) Hai sentito papà? Si impegna…

GIUSEPPE: Si, Rosa! Te l’ho già detto che ho ponderato attentamente prima di venire qui…

MIETTA:     (Sospettosa) E siamo risultati vincitori??

GIUSEPPE: Si! Ho vagliato diverse possibilità ed esaminate tante opzioni. Per me il signor

Costante ha tutte le carte in regola! Ed anche per mia figlia penso…  non è così Rosa, tesoro mio?

ROSA:         Si papà! Mi pare proprio perfetto!

MIETTA:     (Sempre più tesa) Quindi non resta che fare la proposta…

GIUSEPPE: In effetti… anche se mi viene un po’ difficile…

MIETTA:    (Risoluta) Non vi preoccupate… se mi date libertà… potrei pensarci io.

GIUSEPPE:(A Rosa) Che dici? Ci affidiamo alla signorina?

ROSA:         Si papà. Mi sembra una ragazza in gamba…

MIETTA:   (Sempre più tesa) Bene signori! Allora cominciamo...  vediamo come posso fare…

devo…   (Con uno scatto improvviso) Signor Costante, perché non va a chiamare il

ragazzo del bar?

COSTANTE: (Sorpreso) Battista?!?

MIETTA:    (Decisa) Si! Proprio lui! Ci potrà essere utile!

COSTANTE:(Dubbioso)  Ma se un attimo fa…

MIETTA:    Per favore… è importante!

COSTANTE: Se proprio insisti…  (esce)

GIUSEPPE: Perché lo ha fatto uscire signorina?

MIETTA:    Perché il momento richiede molta attenzione e, quindi, nervi saldi…

                        Dovete sapere che il signor Costante, pur essendo una degnissima persona, secondo

me non è quello che cercate! Per voi ci vuole qualcuno che vi sia devoto e fedele per

tutta la vita. E Costante non può per inclinazione, per carattere, per metodo non può, dicevo, essere il vostro ideale! Per voi ci vuole qualcuno che abbia il potere di auto annullarsi pur di farvi raggiungere la gioia cui agognate!

GIUSEPPE: Signorina, lei lo conosce meglio di me! E se lei pensa che sia meglio andare via, noi

 lo faremo immediatamente…

MIETTA:     Ma no! Cosa ha capito… lei si lasci guidare da me e vedrà che raggiungeremo il

nostro scopo. E alla fine saremo tutti felici e contenti! Ci sta?

GIUSEPPE: Se lei mi garantisce…

MIETTA:     Garantisco, garantisco! Lei deve solo eseguire le mie indicazioni ed anche la

signorina. D’accordo?

GIUSEPPE: D’accordo! Anche tu Rosa sei d’accordo?

ROSA:           Come vuoi tu papà!

(Intanto rientra Costante seguito da Battista. Questi è un po’ sul chi vive, mentre Rosa se lo mangia con gli occhi)

COSTANTE: Bene! Ci siamo…

BATTISTA:   (Timido, verso Rosa) Posso… esserle utile? Vuole che le porti qualcosa?

ROSA:           (Sfacciatella, a Battista) No, non uscire…

MIETTA:     (A Costante) Mente eri assente, ho parlato con i signori e penso di aver individuato

i desideri sia del padre che della figlia…

GIUSEPPE: Che praticamente coincidono…

MIETTA:      Quindi ci occorre un piano…

BATTISTA:   (Fra le nuvole) Non occorre… io sento già un coro di mille violini…

COSTANTE: E’ la nostra specialità…

GIUSEPPE:   Purché porti al risultato che ci siamo prefissi! Sei d’accordo Rosa?

ROSA:           (Distrattamente, perché fa gli occhi dolci a Battista) Come vuoi tu papà!

COSTANTE: (Si siede alla sua scrivania e, con tono professionale…) Bene! Mi pare di aver 

                        Capito che lor signori vorrebbero una soluzione che garantisca alla signorina Rosa

una  sistemazione per la vita! Un qualcosa che le porti la serenità per tutti gli anni a venire… una combinazione che la soddisfi profondamente, ora e per il futuro, della decisione presa!

GIUSEPPE:   Vedo che ha capito.. Mi congratulo.

MIETTA:     (Intromettendosi) Io credo di conoscere la soluzione più adatta… in fondo sono una

donna! E le donne sanno intendersi al primo sguardo… 

COSTANTE: (Sentendosi estromesso) Non capisco…

MIETTA:     Capirà… capirà!

(Intanto Rosa e Battista cominciano ad avvicinarsi l’uno all’altra guardandosi timidamente negli occhi)

MIETTA:   Vedete signori… gli investimenti, siano essi finanziari, o di qualsiasi altra natura,

hanno un elemento in comune: l’orizzonte temporale! Ed è principalmente questo l’elemento  che si deve tenere presente per realizzare un buon piano!  

Inoltre, si debbono valutare tutti gli strumenti disponibili nonché tutte le possibili varianti,  e, non ultimi, le inclinazioni, le speranze ed i sogni del committente!

                       

GIUSEPPE:   Signorina, lei parla come un libro stampato!

COSTANTE: Sono fiero di me stesso: ho un’allieva davvero in gamba!

MIETTA:    Bene! Stabilito questo principio, mi pare di aver capito che l’orizzonte temporale

dovrebbe corrispondere con l’intera vita di Rosa…

ROSA:           (Languida) Si! Per tutta la vita…

BATTISTA:   (Romantico) Ed anche oltre… per l’eternità!

ROSA:           Per la vita, per l’eternità e anche oltre…

COSTANTE: Speriamo si fermino li…

MIETTA:    E perché? Sono così carini…

GIUSEPPE:   Mi sembra che… stiamo per superare i limiti!

BATTISTA:   Non possono esserci limiti alla felicità!

ROSA:           Che romantico… Un poeta!

COSTANTE: (Spaesato) Temo che alla mia pazienza i limiti ci siano…

MIETTA:    Non vi rendete conto che stiamo assistendo a qualcosa di meraviglioso? Stanno per

realizzarsi il sogno di due giovani che, fra l’altro, corrisponde con i desideri del padre di lei e, nello stesso tempo…

COSTANTE: Si, ma gli investimenti…

MIETTA:     Non siamo mica all’autoscontro…

COSTANTE: Le obbligazioni, le azioni…

MIETTA:     Per una volta cerchiamo di piazzare una buona azione…

COSTANTE: Mi sento professionalmente frustrato…

MIETTA:     Guarda che l’amore è più importante di tutto: anche dei soldi!

GIUSEPPE:   Ma allora ho sbagliato a venire qua…

MIETTA:     Ma no, ma no! Se non veniva qui quando si incontravano i piccioncini?

GIUSEPPE:   Rosa, è così che pensi di aderire ai miei desideri?

ROSA:           Stavolta papà … si fa come voglio io!

GIUSEPPE:   Ma… ma…  ma ti rendi conto…

ROSA:           Si! Papà: è quello giusto!

GIUSEPPE:  E va bene… come dici tu, Rosa!

BATTISTA:   (Confuso, ma felice) Allora vuol dire che…

ROSA:           (Maliziosa) Ma si sciocchino… vuol dire, vuol dire!

BATTISTA:   (Estasiato) Ma si può, all’improvviso…

ROSA:           …Avere la felicità!

GIUSEPPE:  Allora non abbiamo più nulla da fare qui… siamo entrati con un problema…

ROSA:           … e siamo usciti con la soluzione!

GIUSEPPE:  Non ci rimane quindi che… togliere il disturbo! (Avviandosi verso l’uscita)  

andiamo via!

(Giuseppe, Rosa e Battista escono, mentre i piccioncini si tengono per mano)

COSTANTE: (Avvilito) Mi sento quasi male… non sono riuscito a piazzare nulla a quei signori…

MIETTA:     Lo dici tu! Siamo riusciti ad esaudire i loro desideri

COSTANTE: Perché? Noi piazziamo mariti? Siamo un’agenzia di ruffiani?

MIETTA:     Ma no! Che c’entra! Anche se lo abbiamo fatto questa volta …in fondo erano venuti

proprio per questo!

COSTANTE:(Sorpreso) Come? Cosa dici?...

MIETTA:     Sciocchino… non l’hai capito che l’investimento che cercavano…  eri tu?

COSTANTE:(Attonito) Io? Un investimento?

MIETTA:     Certo! Per una ragazza l’amore è un investimento! Mentre, per un genitore, un

marito… è un desiderio appagato

COSTANTE:(Divertito) A forza di maneggiare gli strumenti finanziari… sono diventato un asset

                        anch’io! Non me lo sarei mai immaginato!

MIETTA:     (Maliziosa) Lo so benissimo che manchi di immaginazione…

COSTANTE:(Che, finalmente, ha capito)  Ma non di perspicacia…

MIETTA:     E a quale conclusione sei  arrivato?

COSTANTE: Che voglio essere il tuo… investimento!

MIETTA:     (Esultante) Finalmente!!!

(Mentre i due si abbracciano…)

( T E L A)