Non si scherza con quella signora

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8 marzo 2012

Non si scherza con quella Signora

Commedia in tre atti

di

Salvatore Macri

Autore Posizione SIAE 184727 - Codice Opera SIAE 904624A

mail: macrisa@libero.it - anno 2012

 

PERSONAGGI:

Aldo Padovani                                 U           

Amalia, moglie di Aldo                                  D

Felice, amico di Aldo                     U

Gennaro Langella                           U                                           

Silvana, la psicologa                                       D                           

Carmelina la Pitonessa                                 D                           

Scena:            Appartamento contemporaneo, tavolo, sedie, appendiabiti, mobili anche con mobiletto per telefono, divanetto con tavolino e riviste; la comune, a destra, dovrà essere dotata di porta con chiudi-anta a molla o con sistema a gravità; a sinistra uscita per la zona interna.


Scena prima: Amalia, Aldo

(Amalia in scena)

Aldo                                         (entra, sbuffa e gira nervosamente per il palco)

Amalia                                     (seduta, prendendo un the) Sei in piedi da quando sei tornato, sembri un leone in gabbia! E' meglio che ti siedi e ti rilassi, altrimenti il nervosismo non ti passa! Forza, mettiti un poco sul divano! Scommetto che non hai neppure mangiato nulla al lavoro... perché non prendi un poco di the? Vado a prenderti una tazza?

Aldo                                         Non avevo fame e non voglio niente! Ho mal di testa! E poi non sono nervoso! E' solo che non meritavo questo! Dopo dieci anni di sacrifici, di rinunce, di duro lavoro... non lo meritavo proprio!

Amalia                                     E dai, dopo tutto il diavolo non è così brutto come lo si dipinge... ma te lo hanno presentato? Come si chiama?

Aldo                                         Presentato? (si siede) Altro che presentato! Me lo hanno imposto come capo! Quello si chiama Gennaro, capisci? E mi ha pure parlato quel...bifolco! Mi ha chiesto cosa faccio e dopo appena due minuti, mi ha... ha detto che il mio lavoro è inutile! Dico inutile! E ha detto pure che rivedrà i miei compiti e mi assegnerà dove c'è più bisogno...

Amalia                                     Questo mi sembra giusto... ma perché ha ritenuto inutile il tuo lavoro?

Aldo                                         Ha detto che le mie analisi statistiche non portano denaro all'azienda! Ecco! Dovrò abbandonare le mie preziose rilevazioni del consumo dei legni esotici e dell'andamento dei prezzi delle minuterie!

Amalia                                     Ah... e questo facevi... da mattina a sera? In una multinazionale che produce telefoni? Scusami... ma il tuo lavoro... a chi lo passavi?

Aldo                                         Io... lo mettevo in intranet, a disposizione di tutti! Lo davo a tutti!

Amalia                                     Beh, forse... a parer mio il tuo capo non ha proprio tutti i torti...

Aldo                                         Adesso ti ci metti anche tu, contro di me in favore di quel... ladro di carriera? Io... proprio non la mando giù... quel posto era mio di diritto e invece di darlo a me, mi ritrovo ad avere un discendente di terroni per capo! Uno che viene dal Sud, capisci? Ma io mi licenzio! Trovo un altro lavoro e li lascio! Che mal di testa!

Amalia                                     Ma hai dimenticato che molti tuoi colleghi hanno quell’origine? E anch’io sono nata al Sud! Vuoi lasciare anche me per trovarti un'altra moglie del Nord?

Aldo                                         Che c'entra? I colleghi sono simpatici, non sono capi, e noi due ci siamo scelti, ci vogliamo bene, nessuno è stato imposto all'altro... e poi tu sei cresciuta qui... non è la stessa cosa... voglio cambiare lavoro!

Amalia                                     Hmm? E chi ti dice che non ci siano altri come lui dove andrai? Caro mio, ti devi rassegnare... accetta la realtà che il mondo sta cambiando... potresti anche avere un capo ancora meno gradito... africano o asiatico, in futuro!

Aldo                                         Che cosa dici? Io... quelli sono diavoli! Io mi debbo difendere!

Amalia                                     (ridacchiando) Diavoli? Allora devi parlare con un esorcista!

Aldo                                         Sì, tu ci scherzi sopra... (facendosi serio) ma forse... non proprio un esorcista... ma qualcuno che possa... come dire... incidere fortemente sul mio nemico! Sì... penso che questa sia la strada giusta...  uno di quelli che fanno gli oroscopi... o quelle altre cose!

Amalia                                     Sei diventato matto? Uno come te, nato e cresciuto nella nostra civiltà, adesso si vuole servire della superstizione e farti imbrogliare da quei sedicenti stregoni? E il tutto perché hai un capo del sud? E poi mica sarà per tutta la vita! Dai, è divertente... solo se stai scherzando!

Aldo                                         Io non sto scherzando... perché non mi aiuti a trovarne uno?

Amalia                                     (si alza e cestina il bicchiere) Ho altro da fare... prendi uno di quei giornalacci di cronaca, ne trovi quanti ne vuoi... (gli porge un giornale dal tavolino) ecco, questo l'ho preso al metrò... è uno di quelli gratuiti... non l'ho neppure aperto e scommetto che se proprio vuoi, qui trovi quel che ti serve... ma guarda che te ne pentirai! Io me ne vado a fare acquisti, per caso hai bisogno di qualcosa, o per caso ti vuoi distrarre... vorresti venire con me?

Aldo                                         No... scusa ma non mi va proprio... tu vai, non ti preoccupare, ci vediamo dopo!

Amalia                                     Beh, buona fortuna...! Tieni però presente che io non voglio essere coinvolta in queste... sciocchezze! Né ora, né mai! (mette il soprabito, prende la borsetta ed esce, accompagnando la porta per evitare che sbatta)

Scena seconda: Aldo, Felice, Gennaro

Aldo                                         (si siede, sfogliando il giornale) Io mi debbo difendere... oggi è il lavoro che mi viene tolto... domani sarà il posto stesso... poi se andassero al potere in massa... mi vengono i brividi a pensarci... ecco... chiromanzia... hmmm...  Mago Esposito...  Vincenzo il Mago di Cuma... Pitonessa Carmelina, figurati! Sono meridionali pure questi, e tutti con il nostro prefisso... si sono trasferiti in massa! Amalia forse già sapeva... ma allora come faccio? Ah... Silvana, che bel nome settentrionale... adesso chiamo questa... vediamo che mi dice... (va a telefonare) speriamo che risponda... pronto? Signora Silvana... è per l'annuncio... ah, sì... ecco... per lavoro...sì...sì...sì... dicevo... ma è proprio necessario? Ah, va bene, sono Aldo Padovani, via dei Giardini, 30... ah, ma io non immaginavo... che dovessimo esaminare il problema a casa mia... quando...? E va bene, oh questo mi piace... si diamoci del tu... ti aspetto! A presto! (chiude il telefono) Mah... sembra professionale...

(bussano alla porta; Aldo va ad aprire)

Felice                                       (entrando) Caro Aldo, ti abbiamo fatto un'improvvisata!

Aldo                                         Ah, bello... ma tu e chi altro? (sbircia oltre la porta e la lascia chiudere con violenza; si sente uno strillo)

Felice                                       Ma che hai fatto! (apre) Povero signor Gennaro! Commendatore, venite qua!

Aldo                                         Uh... scusate, non mi ero accorto che c’eravate anche voi! E' che il chiudi-porta...

Gennaro                                (entra col fazzoletto sul naso) Sciocchezze, caro Aldo... non è niente... permesso?

Felice                                       Come no... (s’inchina al suo passaggio) fate come foste a casa vostra, Commendatore!

Aldo                                         Senti Felice... questa è casa mia... dovrei dirlo io...

Felice                                       Ma io l'ho detto come amico...ti sei offeso?

Gennaro                                Su... badiamo al sodo! Aldo, il signor Felice ha avuto la bella idea di invitarmi per farmi conoscere la sua famiglia, e poi è venuto fuori che siete vicini di casa... così siamo venuti qua!

Aldo                                         E avete fatto male! Cioè... volevo dire che non è il momento giusto... qui ci siamo solo io e mia moglie, ma lei adesso è uscita per acquisti... vuol dire che vi ricevo solo io, accomodatevi...

Gennaro                                Oh, ad averlo saputo... va bene, vi dispiace se la aspettiamo? Avrei tanto desiderio di conoscerla...

Felice                                       E pure io... ci vediamo sempre in ufficio, ma non ho mai avuto il piacere di conoscere tua moglie! Fate come foste a casa vostra, Commendatore!

Aldo                                         Ohè, Felice... va bene...  accomodatevi! (si siedono sulle sedie, Gennaro sul divano)

Gennaro                                Preferisco qui, si vede che è bello comodo! Oh, scusate Aldo... io sono un curioso... sbirciando quel giornale ho visto qualcosa che m’interessa... posso dargli uno sguardo?

Aldo                                         Certo (guardando Felice) fate come foste a casa vostra... Commendatore!

Gennaro                                (prende un giornale e s’immerge nella lettura, sollevandolo e nascondendo così la faccia)

Aldo                                         (in disparte con l'amico) Felice... ma che ti è passato per la testa? Quello è un diavolo!

Felice                                       Stai scherzando? Noi ce lo dobbiamo ingraziare, e quale sistema migliore di questo?

Aldo                                         Non si ferma mica a cena?

Felice                                       Sì, oggi tocca a me, domani verrà da te!

Aldo                                         E chi l’ha stabilito?

Felice                                       Nessuno... sono cose che vengono...così... oggi a me... domani a te... e non pensare che per me sia stato facile! Ho dovuto chiedere aiuto a mia sorella, altrimenti chi sapeva cucinare? Ho invitato anche i miei parenti per fargli trovare un’atmosfera accogliente… adesso sono lì che aspettano... specie mia sorella, che io le dica che cosa cucinare!

Aldo                                         Roba da matti... ha detto lui che voleva essere invitato? Ma come si permette?

Felice                                       Stai zitto, stupido, si usa così da dove viene lui... è solo, senza la famiglia... anche se è il capo, è un poveraccio e poi… siamo in tempi di budget... forse se ci trova simpatici e disponibili… ci scappa l'aumento!

Gennaro                                (scuotendo il giornale) State parlando di aumenti...?

Felice                                       Veramente... sì, Commendatore... sapete... la vita diventa sempre più cara...

Gennaro                                (sempre dietro il giornale) Avete proprio ragione... qui hanno fatto anche la statistica degli incrementi maggiori... (borbotta parole confuse, poi allontana per un momento il giornale guardandoli con intenzione) aumenta anche la percentuale dei licenziati!

Felice                                       (facendo gli scongiuri, ad Aldo) Hai sentito? Hai sentito bene che ha detto? Dobbiamo fare bella figura e capire cosa gli piace mangiare... tu cerca di scoprirlo, me lo dici ed io telefono a mia sorella, così gli prepara il piatto!

Aldo                                         Gli piace la stricnina! Fagliene mettere un bel cucchiaione nel piatto!

Felice                                       Ohè, chi vuoi mandare in galera? Sei diventato matto? E... hai sentito come parlava di disoccupazione? Qui bisogna stare attenti!

Scena terza: Aldo, Felice, Gennaro, Silvana

(bussano alla porta)

Gennaro                                (scatta in piedi, posa il giornale e si riassetta) Questa è senz'altro la signora!

Felice                                       Sicuro! A meno che non aspettassi altre visite!

Aldo                                         (avviandosi ad aprire) Quando mai? Qui viviamo soli, ve l'ho già detto... (apre e lascia la porta che si chiude di botto)

Silvana                                    (dall'esterno) Sono Silvana! Fatemi entrare!

Gennaro                                Ma questo è un vizio!

Felice                                       Che hai fatto? Hai chiuso tua moglie fuori? (va alla porta e la apre) Scusate, signora, al mio amico è scappata di mano la porta, è già la seconda volta, oggi... accomodatevi...

Aldo                                         ...e fate come foste a casa vostra!

Silvana                                    (entra) Meno male che la porta è solo scappata di mano! Per poco non mi sbatteva in faccia!

Felice                                       Ma...stai dando dei “voi” alla signora?

Aldo                                         Scherzavo... noi ci diamo del “tu”... da qualche tempo!

Gennaro                                Ma è la signora... di cui stavamo parlando?

Aldo                                         (con difficoltà) Certamente... per favore... ecco Silvana... non ti sei dimenticata quello che ho detto per telefono, vero? Siediti...i miei... amici si sono trovati qui... un'occasione per conoscerti... (fa accomodare Silvana, poi si siede insieme a lei)

Gennaro                                (saluta e poi si siede) Veramente incantato, signora Silvana!

Felice                                       (saluta e poi si siede) Strano, abitiamo vicini... e poi voi che condividete le sorti del mio amico... chissà da quanto... non ci siamo mai visti! Molto lieto!

Silvana                                    Grazie, come siete gentili! E poi... non è da tanto che condividiamo... anzi... dobbiamo cominciare a condividere ora!

Gennaro                                Come? Adesso?

Felice                                       Qui?

Silvana                                    Qui e adesso! E se ci siete anche voi, non ci sono problemi, anzi mi fa piacere, in gruppo è più... coinvolgente! O siete per caso... paurosi... timidi?

Aldo                                         No, un momento...

Felice                                       Nessuna timidezza... ma siete sicura?

Gennaro                                Ma non ho capito... voi volete condividere... in pubblico?

Aldo                                         Aspettate un momento... io e... Silvana non dobbiamo condividere nulla di speciale... è solo qualcosa un poco riservato...

Silvana                                    Infatti, riguarda il lavoro!

Felice                                       Ah, ma allora... è tutto a posto!

Gennaro                                Ma che tutto a posto? Silvana, io sono... rappresento l'azienda dove lavora Aldo, e se c'è da parlare di lavoro, io devo essere presente e dare le mie direttive! Ed è bene che anche voi sappiate che se qualcosa non mi convince, vado a fondo! Di che cosa si tratta, dunque?

Aldo                                         Ma questo, Commendatore, esula dal nostro rapporto di lavoro... ecco...

Gennaro                                Allora avete un secondo lavoro, voi? Lo terrò molto ben presente!

Aldo                                         Ma no... non è così...

Felice                                       Commendatore, scusate... non è un vero e proprio lavoro, io lo so bene, è un hobby!

Aldo                                         Ecco... grazie Felice, è quello che stavo dicendo... non mi veniva la parola...

Silvana                                    E tu vuoi impegnare la mia disponibilità per un passatempo? Comunque il tempo che dedicherò a te è come quello che impiego per gli altri, per casi più gravi, e quel tempo costa, caro mio! Forza, entriamo in merito!

Gennaro                                Complimenti, signora! Vedo che avete un approccio professionale... ce ne fossero, come voi, nella mia azienda... (guarda Felice e Aldo)

Aldo                                        Io non mi sento molto bene... la testa... gira e fa male...

Felice                                        Su, coraggio, ti passerà... vieni, spostiamoci insieme sul divano... è più comodo e ti sentirai meglio... rilassati... (Felice e Aldo vanno sul divano) allora... di cosa parliamo?

Silvana                                     Ma che c'entrate voi? (indica Aldo) E' lui che deve parlare adesso! Avanti Aldo... o comincio io a farti le domande?

Aldo                                          No, ferma! Ecco... Silvana... io ho un problema con un mio... amico... diciamo così... è uno del profondo Sud... diciamo del nord Africa... che è esperto del mio passatempo... e mi obbliga a fare certe cose che non voglio!

Gennaro                                 Oh, interessante... ma che passatempo è?

Aldo                                          Ah... è un gioco di ruolo che facciamo… al computer... io faccio il… ricercatore, cerco di trovare cose nascoste in un certo campo e lui è il finanziatore, una specie di capo... che mi ostacola!

Silvana                                     E questo è il problema? Potresti spegnere e andar via!

Aldo                                          Infatti, questo volevo fare... andarmene... ma non posso... e poi non è solo per il gioco... io non posso evitare di avere a che fare con tipi che non mi piacciono... che sono lontani dalla mia cultura e dalla mia amata terra... specie lui... è odioso... e voglio sapere come sbarazzarmene, pur continuando quel... chiamiamolo gioco!

Felice                                        E' una parola!

Gennaro                                 Ma questo tizio è reale?

Aldo                                          Purtroppo sì!

Silvana                                     Adesso silenzio, prego! Le domande le faccio io! Quindi c'è un problema generale che è acuito da questa presenza... Aldo... da quanto tempo conosci questa persona?

Aldo                                          Da... ieri!

Gennaro                                 Da ieri?

Silvana                                     E in un giorno solo ti è diventato odioso?

Felice                                        Aldo, ma che dici? Questo non può essere!

Aldo                                          Ma tu che ne sai? Già me ne hai combinate parecchie... stai zitto!

Silvana                                     Aldo, rispondimi... questo tizio è solo una presenza immateriale o lo puoi contattare anche di persona... che so... hai il suo indirizzo?

Aldo                                          No, no, è proprio un essere umano, ma... non so dove abita!

Silvana                                     Guarda che io parlo della posta elettronica... l'indirizzo reale è roba da Medioevo, e io preferisco le strade moderne!

Aldo                                          Quello me lo posso procurare! Ma a che serve?

Silvana                                     Serve a conoscerlo meglio, così attraverso questa persona, potremo generare un... superamento del tuo problema! Come se in lui si personalizzassero tutte le tue paure, come se fosse un capro espiatorio da intimorire... stai attento, seguimi... (si alza e apre le braccia, sovrastandoli) costui, lo dovremo vedere come punto focale del tuo problema! Lo dobbiamo isolare, lo scriveremo nella tua lista nera, lo concretizzeremo al punto da farlo immagineremo impaurire, intimorire... farlo tremare senza sapere il motivo... legando questo timore al tuo nome, alla tua presenza... egli dovrà diventare prima come un agnellino... poi come un topo... e infine come un insetto... cercare di sfuggire la tua presenza... senza riuscire a liberarsi di te... e allora lo potrai schiacciare e ti libererai del problema! (si siede di nuovo)

Felice                                        Impressionante! Signora Silvana... mi sono sentito male, io per lui!

Gennaro                                 Ottima strategia!

Aldo                                          Questo è proprio quello che voglio! E come si può ottenere?

Silvana                                     Per concentrarsi e risolvere il problema, bisogna stabilire un rapporto con costui... cominceremo a sondarlo con delle lettere apparentemente innocue ma dal contenuto... speciale, parlando, ad esempio, di gastronomia! Quell’argomento è sempre vincente!

Felice                                        E' vero! Anche gli uomini si prendono per la gola... ah... Commendatore... cosa vi piace mangiare?

Gennaro                                 Cosa? Che c'entro io?

Felice                                        Niente... solo per sapere, visto che se ne parlava! Aldo, a te che piace?

Aldo                                          A me piace il gelato... ma non mi sembra il momento...

Felice                                        Io... preferisco il pesce! E voi Commendatore?

Gennaro                                 Ah, io amo la pastasciutta!

Silvana                                     Smettetela! Così non si va da nessuna parte! Bisogna conoscere i gusti precisi di quella persona! Facciamo così... Aldo, procurati l'indirizzo di posta elettronica, e gli manderemo un messaggio che non potrà non aprire... un messaggio con un contenuto... subliminale!  Dalla sua risposta e dalle tue reazioni capiremo molto! Però inutile sprecare tempo mentre fai la ricerca, io vado nel mio studio e preparo la lettera... quando avrai quel che serve, mi chiami e te la faccio spedire! (guarda l'orologio) Avrai un addebito di mezz'ora per questo colloquio... ora ho un impegno! Lietissima di avervi conosciuti! (si alza, fa un giro di saluti ed esce)

(tutti si alzano e ricambiano i saluti; Aldo l'accompagna alla porta)


Scena quarta Aldo, Felice, Gennaro

Gennaro                                 La vostra signora è davvero impressionante!

Felice                                        Davvero... ha un approccio... come dire... quasi militaresco!

Aldo                                          (si siede al tavolo) Già... sono d'accordo pure io che è molto... sulle sue... scusate... solo ora mi rendo conto che non vi ho offerto nulla! Gradite qualcosa?

Felice                                        No, no... il Commendatore adesso viene a casa con me... l'aperitivo è già pronto e dopo ci farà l'onore di cenare con noi!

Gennaro                                 Veramente gentile, ma io non voglio disturbare!

Felice                                        Nessun disturbo, Commendatore, anzi, scusate un istante, dico a mia sorella che stiamo arrivando... (si alza, prende il telefonino e simula la telefonata) oggi niente precotti, avremo pastasciutta fatta con arte!

Gennaro                                 Buona! Sono qui da una settimana, ma quella che ho mangiato nei ristoranti... lasciamo perdere! In fabbrica, poi... non dovrei dirlo io, che rappresento l'azienda, ma quella non è una mensa degna! Ho tanta voglia di mangiare un piatto di buona pastasciutta, cotta e condita a dovere!

Aldo                                          Ah... beh, si sa... le mense sono sempre così... e i ristoranti... forse dipende anche dal livello...

Gennaro                                 Sono andato solo in quelli che mi hanno raccomandato... che delusione! Ho trovato tanta estetica, ma niente sostanza... e che prezzi!

Aldo                                          Li avete trovati cari?

Gennaro                                 Dalle mie parti, col prezzo di due persone, si sarebbe mangiato in quattro, e anche meglio! Bah... ci penserò su, prima di far trasferire qui anche mia moglie!

Felice                                        (chiude il telefono) Commendatore, possiamo andare! Spero che vi piaccia la calamarata!

Gennaro                                 Ottimo! Di fronte ad un invito del genere, non si può che accettare! Ma forse per voi è un tantino fuori tradizione, vero?

Felice                                        No, no... i miei nonni erano della Campania, perciò nella mia famiglia si apprezzano molto piatti del genere... quando ho la fortuna di mangiare con loro... altrimenti anch’io sono costretto ai brodini e alle minestrine! Non sono un genio in cucina, io! Aldo... vuoi venire anche tu con la signora? Mi farebbe molto piacere!

Aldo                                          No, grazie... è andata a fare... cioè... hai sentito che è impegnata adesso... sarà per un'altra volta!

Gennaro                                 Allora scusate... non facciamo aspettare la famiglia di Felice... e non facciamo che la pasta diventi scotta! Aldo... è stato un piacere conoscere vostra moglie!

Felice                                        Anch’io ne sono stato contento! (si avvia alla porta con Gennaro) Tanti saluti anche a lei, e arrivederci a presto per una bella cena assieme? Eh? Che ne dici? (ammiccando) Quando si potrebbe fare?

Aldo                                          Ma... dovrei concordare... lei è sempre così impegnata... Vedremo!

Gennaro                                 Va bene... allora a presto! Corriamo... la calamarata!

(escono entrambi)


Scena quinta Aldo, Silvana

Aldo                                          (pensieroso, vicino alla porta) Buonanotte! Che mal di testa! E adesso?

Silvana                                     (s’infila dentro) Allora, Gennaro è quello che ti dà fastidio, giusto?

Aldo                                          Eh? Come hai fatto...? Dov'eri?

Silvana                                     Ho aspettato dietro l'angolo del corridoio che andassero via! Era nell'aria che non si sarebbero trattenuti molto! E tu sei troppo ingenuo, poco mancava che lo dicessi apertamente! Sei... un problema, non so davvero se accettare l'incarico...

Aldo                                          Non mi lascerai solo! Una come te... capace di capire tutto...

Silvana                                     Ascoltami, Aldo... tu pensi di poter ottenere chissà che col mio aiuto... ma io non posso lavorare da sola! Tu hai una parte attiva, non potrai rimanere a mani in mano, aspettando che il mondo ti cambi intorno, adeguandosi ai tuoi desideri!

Aldo                                          Io... pur di liberarmi di quello... farò tutto quel che mi dirai!

Silvana                                     Vedremo cosa sarai capace di fare, ma se non riuscirai a impostare bene il tuo comportamento, il mio aiuto sarà inutile!

Aldo                                          Dimmi... cosa devo fare?

Silvana                                     Te l’ho detto… prendi a riferimento il tuo capo... se lui impersona il tuo nemico, dovrai frequentarlo, studiarlo, conoscerlo in tutto, per approfondire il tuo problema! Che cosa sai di lui, adesso?

Aldo                                          Veramente... so solo che viene dal sud!

Silvana                                     Bene, allora non sai nulla! Quali sono le sue origini? Da quale città? E' sposato, quanti figli, ha case, proprietà, passioni, gusti?

Aldo                                          Niente di tutto questo... ma per saperlo... dovrei... diventare suo amico! Io non voglio questo, io voglio sbarazzarmi di un... pericolo!  Quello mi ha rubato il posto! Tutti quelli del sud sono pericolosi!

Silvana                                     Ma non è possibile che tu voglia eliminare il problema in questo modo! Se per assurdo te ne togli di torno uno, ce ne saranno altri cento pronti a sostituirlo! Vorresti sterminare tutti?

Aldo                                          Quindi tu dici che... non c'è nulla da fare?

Silvana                                     Nessuno può fare tutto e tu sei anche solo... mentre lui si saprà circondare di gente che lo aiuti! Bisognerà mediare, scendere anche a compromessi...

Aldo                                          Ma non capisco... quindi tu non fai nulla? E la... magia?

Silvana                                     Quale magia?

Aldo                                          Ehi, io ho telefonato perché volevo... un intervento... risolutivo... paranormale!

Silvana                                     Guarda che il mio annuncio non parlava di questo! Io sono psicologa, mica una... strega!

Aldo                                          Ma come, il giornale...

Silvana                                     Ma che hai letto? Stai a vedere che mi hai confusa con una di quelle cosiddette streghe che fanno le fatture? Dov'è il giornale che hai visto? Controlla!

Aldo                                          (cerca confusamente e infine lo trova e lo sfoglia) Miseriaccia... ho sbagliato numero! Io... non so che dire, scusami... e adesso?

Silvana                                     Adesso, se vuoi un mago o una strega, sono fatti tuoi... non è quello il mio mestiere! Anzi... ritengo di aver già perso abbastanza tempo... e, per il futuro, sii più chiaro nelle tue domande! Mi sono spiegata bene? Telefonami soltanto quando avrai bisogno di una persona che ti sostenga e ti guidi a uscire da questo complesso! Arrivederci! (esce)

Aldo                                          (rimasto solo) Buonanotte... per la seconda volta! Dovrei informare Amalia dell’equivoco... per quanto lei qualcosa sapeva ed è molto comprensiva... il brutto sarebbe dover dire la verità a quei due... vorranno indagare... sapere perché ho chiamato Silvana, psicologa o strega che sia... e quel Gennaro non si accontenterà, vorrà sapere cosa c'è dietro... chi è quel mio antagonista... se gli dicessi solo un pezzettino, capirebbe il resto e me lo farei ancora più nemico... e poi per loro Silvana è ormai mia moglie! Che pasticcio! Il mal di testa sta peggiorando... forse dovrei mangiare qualcosa... di leggero... altrimenti prendo un calmante e vado a dormire... domani penserò qualcosa! (esce a sinistra) Che pasticcio... che pasticcio!

Scena sesta: Amalia, Felice

Amalia                                      (entra, portando buste e pacchetti che depone sul tavolo) Finalmente a casa... i miei poveri piedi! (toglie il soprabito e lo appende, sistemandolo per bene; poi va al divano, si toglie le scarpe e massaggia le caviglie; recupera un paio di ciabatte sotto il divano e le indossa) Ahhh. meno male che c'è questo bel posticino! (si gira intorno) Aldo...? Ci sei? (dopo una breve attesa) Sarà forse uscito... no, sarà andato a letto, povero caro... l'ha presa così male! Spero che si riposi, comunque meglio così... posso esaminare con calma i miei acquisti! Allora... vediamo... prima il completo per Carla! (apre una busta e tira fuori un grembiule decorato e una cuffietta) Però mi sembra piccolo, adesso... chi sa se le potrà andare... adesso lo provo un momento... (li indossa) forse sì... le dovrebbe andare, ha suppergiù la mia stessa taglia...

(bussano)

                                                   Accidenti! (cerca di togliersi il grembiule, ma non trova il nodo) Sono pure in pantofole! Spero che non sia Carla... (dischiude la porta, celandosi dietro l'anta) Chi è?

Felice                                        (sporgendosi appena oltre l'uscio) Buonasera... chiedo scusa per l'orario... Aldo non c'è?

Amalia                                      (Aprendo un poco di più la porta) Credo che stia dormendo... forse meglio non disturbarlo, ha avuto una brutta giornata... ma lei... chi è?

Felice                                        Capisco... mi dispiace... perciò sono venuto di persona, invece di telefonare, mi rendo conto che è un pochino tardi... neppure sua moglie è disponibile?

Amalia                                      (apre completamente la porta) Sua... moglie? Lei intende proprio dire... la moglie di Aldo? Ma... la conosce? Prego, entri pure...

Felice                                        (entrando) Ma sì, Silvana, quella così estroversa... un poco... formosa...

Amalia                                      Ah! Allora… lei l’ha vista! No... non c'è, al momento... ma mi scusi, chi è lei?

Felice                                        Sono un collega di Aldo, ho a casa per cena il nostro capo ed era venuto il momento del gelato... siccome a lui piace... ha rifiutato di venire a cena, e ci chiedevamo se voleva venire perlomeno per il dessert, con la signora, naturalmente... le assicuro che è importante! Stiamo parlando di quell'argomento che gli sta a cuore, che lo fa stravedere! Glielo dica... non ci vorrà molto!

Amalia                                      Lei mi sta proprio convincendo che dovrò disturbarlo... ma è difficile che poi venga... perché stava davvero male e... potrebbe anche aggravarsi!

Felice                                        Questo mi dispiace... prima non l'avevo capito bene...

Amalia                                      A me manca qualche informazione... prego si accomodi un istante... (indica il divano) e mi dia qualche altro dettaglio che mi aiuti a... svegliarlo, per favore!

Felice                                        (si siede) Che cosa vuole che le dica? Oggi ci siamo visti qui... c'era anche sua moglie, abbiamo condiviso con lei una bella esperienza della sua professione... abbiamo parlato con Aldo del suo passatempo... riservato... quel giochino che fa su internet... che altro?

Amalia                                      Io... comincio a capire... avete condiviso...qui?

Felice                                        Proprio qui... ci siamo messi al tavolo, poi abbiamo usato proprio questo divano, perché era più comodo!

Amalia                                      Ah... ed è andato tutto... bene, dico secondo le vostre intenzioni?

Felice                                        No... sul più bello, quando si doveva concludere, è uscito che lui non era pronto... e così abbiamo rimandato! Si vedranno in separata sede per finire la faccenda!

Amalia                                      Capisco... senta... io non voglio farla attendere inutilmente... mio... pardon, il signor Aldo conosce il suo telefono, sa lei dove abita, vero?

Felice                                        Certamente, sono in questo stesso palazzo!

Amalia                                      Allora adesso io vado a informarlo della sua richiesta... ma credo che, se accettasse di venire, dovrà prepararsi... ci vorrà un pochino di tempo... magari si dovrà anche... sistemare un poco... sa com'è, quando uno è a letto... la faccio chiamare al telefono quando sarà uscito... dalla stanza e... rimesso in condizioni di camminare!

Felice                                        (alzandosi) Va benissimo! Lo ringrazi della gentilezza... allora lo aspettiamo! (uscendo)

Amalia                                      (accompagnandolo alla porta) Certamente... attendete con fiducia... avrete sue notizie! Arrivederci! (chiude piano la porta e rimane sola; si toglie in silenzio il grembiule e la cuffietta e risistema tutto nel pacchetto) Ecco fatto... adesso tutto è a posto... ora mi posso dedicare a quel disonesto... che usa casa nostra... casa mia... per le sue esperienze e i suoi passatempi... riservati, spacciando altre donne per sua moglie, approfittando che io non ci sono! (uscendo a sinistra) Aldo? Io sono tornata... hai ancora mal di testa? (prende una scarpa da terra, si toglie una pantofola e la brandisce in una mano, nell'altra porta la scarpa, uscendo) Aldo... ho un paio di novità, tutte per te!

                                                  

fine primo atto

Secondo atto, scena prima Aldo, Felice, Amalia

(sul tavolo e sul tavolinetto non ci sono più pacchi e riviste; sul tavolino c'è un vaso con fiori – bussano alla porta)

Aldo                                          (indossa il pigiama, occhiali da sole avvolgenti e cammina zoppicando; entra, scrutando intorno, da sinistra e va ad aprire a destra; per strada inciampa su una sedia e fa smorfie di dolore) Eccomi, un momento, arrivo... maledetti occhiali! Chi è?

Felice                                        (dall'esterno) Sono Felice! Mi hai chiamato tu!

Aldo                                          (aprendo la porta con cautela) Vieni, sediamoci... io non riesco a reggermi in piedi! (va a sedersi, con molta difficoltà e si toglie gli occhiali, rivelando un livido intorno all'occhio) Scusa per l'orario!

Felice                                        (entra e si siede anche lui) Hai fatto bene, ero in piedi, mi stavo preparando ad andare al lavoro! L’occhio si sta sgonfiando… stai un poco meglio?

Aldo                                          Macché... figurati, non ti sei accorto che per chiamarti ho dovuto usare il viva-voce? Non posso appoggiare neanche il telefono alla testa, non riesco a resistere al dolore! In ogni modo, grazie per essere venuto, ti devo chiedere un favore, a voce! Per telefono... era complicato!

Felice                                        Ma certo! Però facciamo presto... di che si tratta?

Aldo                                          Anch’io ho fretta... devo risolvere quel problema... lo vedi come mi ha ridotto Amalia, quando... beh... non riuscivo a spiegarle, e lei continuava... con una forza... incredibile! Lei, che ha bisogno di aiuto per aprire una semplice bottiglia d'acqua... le conosci, quelle tutte di plastica...

Felice                                        Sì, certe volte il tappo è davvero resistente!

Aldo                                          Ecco... con quelle dolci manine che si ritrova, lei... di solito mi chiede aiuto... bene... sembrava che le fossero spuntate le mani di un contadino o di un fabbro! Picchiava, picchiava...

Felice                                        Va bene, me lo hai già detto, ma dopo si è calmata!

Aldo                                          Se non si calmava, a quest'ora ero morto! Tutta colpa di quel Gennaro! Io... me ne devo sbarazzare, una volta per tutte, e mi serve il tuo aiuto, adesso!

Felice                                        (alzandosi) Io non ammazzo nessuno, ciao!

Aldo                                          Ma no, che hai capito... non mi lasciare, solo tu mi puoi aiutare! Dai, siediti...

Felice                                        (sedendosi) E Amalia?

Aldo                                          Lei di certe cose non ne vuole sapere... ha detto che non vuole essere coinvolta!

Felice                                        Ci credo! E neppure io voglio essere tuo complice, in questo delitto! Con la signora Morte non si scherza!

Aldo                                          Ma quale delitto? A me serve solo che tu faccia una telefonata!

Felice                                        Solo quello? Al Commendatore? No, no... quello riconosce la voce!

Aldo                                          No... voglio parlare con un mago o una strega... mi devono fare una fattura contro di lui!

Felice                                        Tu sei uscito matto! Queste superstizioni sono indegne di una persona come te!

Aldo                                          A mali estremi... estremi rimedi!

Felice                                        Eppure non capisco perché ce l'hai con lui... è affabile, gentile! Da quando è venuto lui le cose vanno molto meglio... l'azienda sta incrementando il fatturato! Conosce il mestiere e tutti sono contenti! Ed anche tu…

Aldo                                          Ma quello mi ha rubato il posto!

Felice                                        Io ti sono amico... ma non penso che tu o io avremmo ottenuto gli stessi risultati... quello ha parecchie conoscenze e sta portando clienti, ieri sono arrivati grossi ordini anche da fuori regione! Cosa ti ha fatto? Perché lo vuoi ostacolare?

Aldo                                          Mi è antipatico... è del sud... comunque so quel che faccio e la responsabilità di quel che faccio è mia! L'ho scritto nel mio libro nero... lui deve… scomparire! Tu mi devi solo fare una telefonata per far venire qua una persona, nient’altro!

Felice                                        E perché non chiami tu?

Aldo                                          Mi fanno male le orecchie, ti ho detto... non posso accostarci il telefono... e non posso usare il viva-voce, potrebbe sentire Amalia... sarebbe un'altra litigata!

Felice                                        E chi dovrei chiamare?

Aldo                                          Un mago o una strega, aspetta, ti do il giornale... e farlo venire qua, spiegando che io non posso andare da lui, per motivi di salute

Felice                                        E poi... basta? Solo questa telefonata?

Aldo                                          Sì, solo questo... (si gira intorno, guardando sul tavolino) non vedo più quel giornale... non ci sono più! Però era quello che danno gratis, alla stazione... aspetta... mi ricordo che una si chiamava Pitonessa... boh!

Felice                                        Aldo, lo faccio solo in nome della nostra amicizia, però dopo non tornare più da me per cose come queste! Vedi di tenerti caro questo mago... altrimenti dovrai cercartene un altro da solo!

Aldo                                          Va bene... mi serve per stamattina… ce la farai?

Felice                                        Va bene, adesso scendo per andare a lavorare, prendo il giornale e lo guardo in ufficio... e poi...

Aldo                                          E poi... gli dai il mio indirizzo… insegniagli anche la strada! Fai di tutto per farlo venire stamattina, Amalia dovrà andare al lavoro... tu mi capisci!

Felice                                        Va bene... ci provo!

Amalia                                      (entra da sinistra, vestita con un camice sanitario) Ciao Felice! Dicevo io, che sentivo delle voci... come mai da queste parti così di buon'ora? Qualche problema?

Felice                                        Ciao Amalia! (si alza e va a stringerle la mano) No, nessun problema... mio... insomma... è per Aldo, che sono qui!

Amalia                                      (ad Aldo) Che altro mi stai combinando? Cosa dovrei sapere che non mi hai detto?

Aldo                                          Ma niente, tesoro...Felice è venuto per... dirmi come sta andando in ufficio! Vero, Felice?

Felice                                        Verissimo... ma ora si è fatto tardi e devo scappare! Scusatemi, il Commendatore ci tiene alla puntualità... auguri di pronta ripresa, Aldo... sbrigati a guarire! (esce)


Secondo atto, scena seconda Aldo, Amalia

Amalia                                      Strano... una visita piena di cortesia... ma troppo affrettata... eppure non c'era urgenza di comunicarti le cose in ufficio come stanno... o no? Cos'altro c'è, sotto, che non mi avete detto?

Aldo                                          Niente, mia dolcezza... il fatto è che quel Gennaro sta conquistando tutti, in azienda... dice che arrivano nuovi ordini, che tutti si trovano bene... io non ci credo! Come può, uno del sud, fare cose che chi è del posto non riesce?

Amalia                                      (guardandolo intensamente) Invece di giocare con le statistiche e con internet... come fa qualcun altro... si vede che ha passato il tempo a studiare e pensare, e ora raccoglie i frutti! Quando hai intenzione di tornare a lavorare? Domani ti va bene?

Aldo                                          Ma il medico mi ha dato...

Amalia                                      Lo so benissimo! Ma sei ormai a posto, oggi completi la convalescenza e domani... sarai in forma!

Aldo                                          Beh... vedrò domani mattina presto come mi sento...

Amalia                                      D'accordo... ma sarà meglio se ti sentirai bene... altrimenti qualcuno ti scriverà nel libro nero!

Aldo                                          A me? Santo cielo... perché dovrei… morire?

Amalia                                      Non intendevo questo... penso che se dimostri attaccamento al lavoro sarà difficile che ti licenzino... e se ti licenziano... ti dimentichi le gite, i vestiti nuovi, le scarpette belle... e tutte le cosine rare che ti compri! Io non ti darò un soldo!

Aldo                                          Vedi quel Gennaro che combina! Tutta colpa sua! Ora mi scrive anche nel suo libro nero! Io... non rinuncerò alla mia collezione di monete!

Amalia                                      Povero caro, tu sei malato, ma di mente! Il tuo cervello non ti funziona pi, stai diventando matto... ti serve proprio andare a immergerti di nuovo nel lavoro... e già che ci sono, vado a lavorare... io ci tengo, al mio! Poi qualcuno dovrà pur fornirci i mezzi di sussistenza! Tu... comincia a vestirti, nel frattempo!

Aldo                                          Torni alla solita ora?

Amalia                                      Forse più tardi... dipende se tutti sono puntuali... (infila il soprabito, prendendolo dall'appendiabiti)

Aldo                                          Vai piano, mi raccomando... molto piano... la prudenza non è mai troppa!

Amalia                                      Qui c'è qualcosa che non va... mi dici sempre di venire presto, che hai una fame da lupo...

Aldo                                          Ma c'è il risotto, in frigo! Se non ce la fai, mangerò quello!

Amalia                                      E' vero... beh, allora a più tardi... ti serve qualcosa, un giornale?

Aldo                                          No, no... tutto a posto...ho il computer, per le notizie!

Amalia                                      (uscendo) Vestiti, mi raccomando, ci vediamo dopo!

Aldo                                          (da solo) Vestirmi? Come la fa facile, lei... se tento solo di piegarmi per mettere le scarpe, si sente un concerto di nacchere!


Secondo atto, scena terza: Aldo, Felice, Carmelina

(bussano)

Aldo                                          E' una parola... ma ce la debbo fare! (va verso la porta)

Felice                                        Aldo... apri, ho delle novità!

Aldo                                          (senza aprire) No, no, niente da fare, non apro!

Felice                                        Come... ma che dici? Dai... ho fretta, devo tornare al lavoro!

Aldo                                          L'ultima volta che ho... ricevuto delle novità, erano molto brutte! Non le voglio sapere! 

Felice                                        Sono qui con... la persona che sai! Apri!

Aldo                                          (apre la porta) Siete disarmati? Niente pantofole?

Felice                                        (entra) Ma quando mai... io sono tuo amico! (si rivolge verso la quinta e la segno di entrare) Ecco... ti presento Carmelina!

Carmelina                               (entra e porge la mano) Molto lieta!

Aldo                                          (freddo) Carmelina... piacere... io sono Aldo.

Felice                                        Allora Carmelina, questo è il mio amico di cui abbiamo parlato! Felice, io le ho detto che sei sposato, che lavoriamo insieme, e che c'è stato un equivoco per quanto riguarda una lunga storia...

Aldo                                          Felice, per favore, lascia perdere le premesse... andiamo al sodo... Carmelina... scusa, devo fare una verifica, non sei mica una psicologa?

Carmelina                               Io? Ma quando mai? Io sono la Pitonessa più richiesta, in tutta la regione!

Aldo                                          Va bene... allora Felice ti ha spiegato che sono vittima di... circostanze sfavorevoli?

Carmelina                               Sì, però mi ha detto soltanto che hai bisogno di aiuto per... sistemare una questione!

Felice                                        Sentite... continuate voi, la mia presenza non è più necessaria...torno al lavoro!

Aldo                                          Va bene... scusa se non ti accompagno... ci vediamo quando finirò la malattia, forse ancora qualche giorno!

Felice                                        Non esagerare con il riposo, sai quello come la pensa... ciao Carmelina, buon lavoro e arrivederci! (esce)

Secondo atto, scena quarta: Aldo, Carmelina, Amalia

Aldo                                          Prego, siediti... siamo tranquilli, mia moglie è al lavoro e non saremo disturbati!

Carmelina                               Bene! Così saprò finalmente di che si tratta!

(Aldo e Carmelina si siedono)

Aldo                                          Scusa solo una domanda, prima... tu e Felice vi conoscete da molto?

Carmelina                               No, mi ha contattata attraverso un giornale... (si pavoneggia) io ho risolto diversi casi... alcuni molto difficili... e questo mi ha dato molte soddisfazioni e notorietà! Specie in problemi d'amore! Mi meraviglio che tu non abbia letto di me sui giornali! Potevi chiamarmi direttamente!

Aldo                                          Il fatto è che io non sono ancora in condizione di telefonare... ho tutte e due le orecchie doloranti e, come hai visto, non cammino ancora bene, perciò ho chiesto il piacere al mio amico!

Carmelina                               (gli porge un biglietto da visita) Ecco qui, c'è il mio cellulare, mi puoi mandare anche un messaggio, ora! Cosa ti è successo? Sei caduto?

Aldo                                          (prende il biglietto e lo nasconde sotto il vaso sul tavolino) Ecco, per ora lo sistemo qui! No, non sono caduto... sarebbe stato meglio! Invece mi sono cadute addosso molte pantofole e anche qualche scarpa! (si massaggia in varie parti del corpo) Mi fa ancora male!

Carmelina                               Povero! Ma non ti sei rotto niente, vero? Ed è per questo che hai bisogno di me?

Aldo                                          No... il mio problema non è questo... ho una persona cui debbo obbedire... che non è... insomma... è del sud!

Carmelina                               Ah! E te lo fa pesare tanto?

Aldo                                          M’impone delle cose che non mi piacciono... sopratutto perché approfittando di certe situazioni... ha preso quello che doveva essere il mio posto! Adesso ho paura di quel che potrebbe succedere dopo, perciò... volevo qualcosa che... eliminasse il problema... vorrei che scomparisse per sempre!

Carmelina                               Capisco... il problema è grave... molto impegnativo... ma credo che riuscirò ad accontentarti e risolvere tutto! Però ti sento... teso, nervoso... ti devi prima di tutto rilassare, ritrovare la tua tranquillità ed anche la salute... e mi devi dire di più... facciamo così... stenditi sul divano, anche questo aiuta a rilassarsi!

Aldo                                          E che c'entra il divano?

Carmelina                               La posizione più comoda ti farà sentire meno fastidi, ed io potrò penetrare meglio dentro di te con i miei poteri, a ricercare gli appigli cui si è agganciata questa forza negativa! Su, sbrigati!

Aldo                                          (esegue, muovendosi adagio) Sbrigati... è una parola! Ma... mi aspettavo altro... tu sei sicura che non sei una psicologa?

Carmelina                               (sistema la sedia più vicino al divano, di spalle alla porta di destra) Ma la vuoi smettere di fare sempre la stessa domanda? Avanti! Adesso si comincia a fare sul serio... noi dobbiamo scoprire questa forza per eliminarla... la spegneremo con una delle mie pozioni! E per dimostrare che sei realmente intenzionato, molla un centone come acconto!

Amalia                                      (entra silenziosamente e si blocca, aprendo la bocca come per parlare, ma poi la richiude; mentre ascolta, si toglie il soprabito e rimane in camice)

Aldo                                          (esitante) Va bene... ma quanto mi verrà a costare, alla fine?

Carmelina                               Ti costerà meno dei fastidi e del dolore che provi adesso! Forza!

Aldo                                          (muovendosi con difficoltà, prende il portafogli e porge una banconota a Carmelina) Tieni... non c'è ricevuta, vero?

Carmelina                               Alla fine avrai la ricevuta... cumulativa! (prende la banconota e la esamina)

Aldo                                          Ora cominciamo... io ho bisogno di riprendermi, e col tuo aiuto, spero di riuscirci...

Carmelina                               (sventola la banconota senza accorgersi di Amalia) Adesso ti faccio vedere... sentirai prima l'effetto delle mie parole e poi di quel che farò... tutti mi dicono che vale molto di più di questi soldi...  ti sentirai prima di tutto con la mente leggera, come in paradiso...

Amalia                                      (urlando) No, quello va all'inferno, e ce lo mando io!

Carmelina                               Cielo, tua moglie! (la scansa ed esce correndo)

Amalia                                      Io ti ammazzo! E' mai possibile che questa casa diventi un postribolo ogni volta che io non ci sono?

Aldo                                          (rialzandosi velocemente e uscendo a sinistra) Ma quella era solo una Pitonessa...

Amalia                                      (urlando verso l'uscita) Sei già guarito, eh? La Pitonessa ha fatto il miracolo! (prende una pantofola da sotto il divano) Ma adesso mettiamo le cose a posto... come prima, è molto meglio! (dirigendosi a sinistra, con la pantofola in mano) Aldo... ti sei vestito?

(bussano)

Secondo atto, scena quinta: Aldo, Amalia, Felice, Gennaro

Amalia                                      (si blocca a metà strada poi si rivolge verso la quinta) Il massaggio tonico e rilassante è solo rimandato! (nasconde la pantofola e va ad aprire) Oh, Felice... come mai? Non sei andato al lavoro?

Felice                                        (entra) Scusa Amalia, c'è anche il Commendatore! Siamo venuti a salutare il povero Aldo... prego Commendatore, si accomodi! (gli apre la porta, fa entrare Gennaro inchinandosi e poi si fa a parte con Amalia, mentre Gennaro si attarda guardandosi intorno) Meno male che hai il camice... ricorda che per lui non sei sua moglie... fai la parte dell'infermiera, ti prego! Ne va dei nostri posti di lavoro! (verso il centro palco) Commendatore... prego, fate come se foste a casa vostra!

Gennaro                                 (si avvicina) Eccomi, Felice... rivedo con piacere questa casa... chissà perché l'ingresso mi ricorda quello di casa mia! E il nostro caro Aldo, dov'è? (rabbuiandosi) Non mi dite che, pur essendo malato, non è in casa!

Amalia                                      No, è in casa... voi siete il suo datore di lavoro? Vado a informarlo... solo un istante, nel frattempo accomodatevi! (sistema le sedie) Ecco...

Aldo                                          (prima che esca Amalia, entra zoppicando di nuovo, vestito con casco integrale, sciarpa pesante, cappotto e si tiene distante da Amalia) Ho sentito che eravate entrati, buongiorno Commendatore, ciao Felice... mi fa tanto piacere che siete venuti... tanto che non avete idea!

Gennaro                                 Ma che avete combinato?

Felice                                        Hai preso anche l'influenza? E che fai con il casco?

Aldo                                          E' per... tenermi ben salda la testa... mi fa male il collo, sono pieno di dolori... ho paura di prendere freddo! Anzi... (protendendosi verso una sedia) meglio che mi siedo... (si siede, spostandosi ogni volta con tutta la sedia quando Amalia capita più vicino a lui)

Gennaro                                 Veramente siete in una spiacevole condizione! Io veramente pensavo che il medico avesse esagerato con il riposo... ma vedo che effettivamente ne avete bisogno! E tutto questo da che cosa è stato causato? Il motivo della malattia non era scritto, nella ricetta!

Amalia                                      Ha avuto un incontro ravvicinato con delle calzature!

Gennaro                                 Vi è caduto addosso uno scaffale di scarpe?

Aldo                                          Sì, qualcosa del genere, diciamo che una scarpa è stata quella che ha fatto i danni peggiori, poi c'erano le pantofole... posso offrirvi qualcosa?

Felice                                        Come sei gentile! Accetterei con piacere un...

Gennaro                                 (guardando male Felice) No, grazie, non vi disturbate, siamo venuti solo per portarvi il nostro sostegno morale, e poi abbiamo già fatto colazione! Vero, Felice?

Felice                                        In effetti, sì... grazie, ho cambiato idea, non mi va niente!

Amalia                                      (mentre si svolge il dialogo, si muove sul palco; è tenuta sotto costante osservazione da Aldo, che cerca di stare sempre a distanza) In ogni caso avrei potuto prendere qualcosa io!

Gennaro                                 Ah, che infermiera gentile!

Aldo                                          Infermiera? Ah... beh... molto di più... è una persona squisita, adorabile... insostituibile... sotto tutti i punti di vista... a proposito (si leva il casco) per vederla ancora meglio...

Amalia                                      (mentre Aldo si leva il casco si porta repentinamente dietro di lui e gli mette entrambe le mani sulle spalle) Il mio caro paziente... forse ha dimenticato che ora è il momento del... massaggio! Signori... volete essere così gentili da scusarci?

Gennaro e Felice                 (si alzano)

Gennaro                                 Certamente, scusateci, mi rendo conto che la vostra salute ha bisogno di sostegno continuo...

Felice                                        E poi il lavoro ci aspetta...

Aldo                                          No! Vi prego, non andate via! Io... non riesco a... resistere senza sapere di come sta andando il lavoro, ditemi... come vanno gli ordini? La produzione, il controllo qualità, le spedizioni... come sta andando?

Gennaro                                 Questa vostra sollecitudine vi fa onore... non mi è mai capitato prima di vedere una tale dedizione... eccellente... lo terrò presente!

Felice                                        Tenete presente anche me, Commendatore!

Amalia                                      Purtroppo mi rendo conto che non ho molto tempo, per fare tutto quello che... c'è bisogno di fare... anch’io ho il lavoro che mi chiama... devo tornare agli altri miei clienti... peccato perché volevo finire prima quel che ho in sospeso con questo... paziente! Voi capirete che non sono qui come infermiera in... pianta stabile!

Aldo                                          No! Per favore... ecco, mi sento meglio, non ho più bisogno di massaggi... vedi? (gira il collo, si alza e muove qualche passo, lentamente, ma senza zoppicare) Commendatore... vengo al lavoro... con voi, adesso!

Gennaro                                 Incredibile! Eccellente! Però non posso accettare questo sacrificio così grande! No, dovete rimanere a casa vostra!

Aldo                                          Vi scongiuro, Commendatore... portatemi con voi! Qui sarebbe peggio... non resisterei!

Amalia                                      (guardando il suo orologio) Beh... io devo proprio andare... visto che ti senti meglio... magari il massaggio lo rimandiamo!

Aldo                                          Magari... non lo facciamo proprio!

Gennaro                                 No, voi vi dovete curare! Infermiera... vi serve per caso un aiuto? Io sono anche fisioterapista... esperto in Do Zen Shiatsu!

Amalia                                      Davvero? Che bello... è difficile incontrare un esperto di massaggio orientale... insieme potremmo fare un trattamento... speciale al nostro amato paziente!

Aldo                                          No, per favore...che cosa mi vorreste fare? Io... sto bene, sto benissimo! (si toglie il cappotto, la sciarpa e saltella sul palco) Ecco, vedete?

Felice                                        Miracolo, miracolo!

Gennaro                                 Impressionante! Comunque oggi vi proibisco di venire al lavoro... riposate, vi aspetto domani mattina! Togliamo il disturbo... siete pronto ad andare, Felice?

Felice                                        I miei rispetti signora... infermiera! Ciao, Aldo!

Amalia                                      Devo scappare... non posso proprio più aspettare... sapeste quanto mi dispiace!

Gennaro                                 Su, lasciamo solo il nostro amico... ci siamo rasserenati... Aldo, andate a letto... a domani!

Amalia                                      Noi invece ci vedremo... dopo! A più tardi! Mi raccomando... signor paziente... fate come se io fossi qui a tenervi compagnia! Signori, è stato un piacere, arrivederci! (saluta, prende il soprabito, lo infila ed esce)

Gennaro                                 Che brava infermiera! Veramente professionale! Voglio il suo telefono, non si sa mai...

Aldo                                          (ancora ansimante per lo sforzo fatto, con voce incerta) Quando volete, Commendatore... lei gira sempre da queste parti... per me è facile trovarla!

Gennaro                                 (tende la mano ad Aldo) Allora d'accordo... a domani!

Felice                                        Ciao, Aldo, complimenti per l'onore che hai avuto... il Commendatore è raro che dia la mano... Commendatore, prego! (apre la porta, si inchina, lo fa passare ed escono)

Aldo                                          (si lascia cadere sul divano, con voce malferma) Mamma mia... che dolore! Che dolore!

Fine secondo atto

Terzo atto, scena prima: Aldo, Amalia

Aldo                                         (entra, sbuffa e gira nervosamente per il palco)

Amalia                                     (entra, con il camice addosso) Basta, hai capito? Finirai per distruggere anche me, con questo nervosismo! Eppure non è la prima volta che abbiamo ospiti!

Aldo                                         Ospiti sì, ma questo... è particolare! Noi non abbiamo chi ci aiuti e lui è anche abituato a essere servito! E poi è del sud!

Amalia                                     Ancora stai pensandoci? Dopo che hai avuto un aumento, che ti ha nominato suo vice, dici che siedi alla sua scrivania quando lui è fuori... ma cos'altro volevi?

Aldo                                         Non volevo che si mischiasse il lavoro con la famiglia! Quel benedetto Felice, che mi ha costretto a invitarlo! E noi non abbiamo maggiordomi!

Amalia                                     Non si poteva non invitarlo, povero Gennaro! E' ancora senza famiglia, almeno ogni tanto lascia che eviti di cenare da solo... dev'essere brutto, entrare in un ristorante affollato, vedere gruppi, compagnie, coppie e... chiedere un posto singolo! Felice deve saperne qualcosa, poverino!

Aldo                                         Fatti suoi! Poteva restare nel suo paese, nell'azienda di prima!

Amalia                                     Come sei cattivo... io lo trovo simpatico... davvero è un peccato che non ho trovato un cameriere... odio dover interrompere la conversazione e dovermi alzare per andare avanti e indietro dalla cucina!

Aldo                                         Già... è proprio un peccato... e... se lo trovassi io?

Amalia                                     E dove lo troveresti?

Aldo                                         Su internet! Mi è capitato di vedere qualcosa del genere, tempo fa...

Amalia                                     Beh, provaci... mi raccomando... cercalo tra le persone abilitate e con buona esperienza! Non voglio fare brutta figura! Ma sarà disponibile, per stasera, senza preavviso?

Aldo                                         Cercherò di trovare qualcuno disponibile... tanto noi non faremo tardi, certamente le rimarrà il tempo per fare altre cose!

Amalia                                     Hai detto “le rimarrà”? Prevedi una donna?

Aldo                                         Mi è sfuggito, senza che ci pensassi... comunque, uomo o donna, che differenza fa? L'importante è che sappia servire con garbo!

Amalia                                     Vorrei partecipare anch’io alla scelta, ma mi aspettano al lavoro e proprio non posso mancare... non fare guai, per favore!

Aldo                                         Va bene, stai tranquilla... lo faccio per te... ed anche per me, così dovrò parlare di meno con lui!

Amalia                                     (mettendo il soprabito) Quante storie! Al lavoro non gli parli?

Aldo                                         Certo, ma di argomenti... tecnici... e lì non debbo guardare l'etichetta!

Amalia                                     Bene, ci vediamo più tardi... non aprire il frigo, il forno, non rovinare le composizioni e non fare colazione... stasera abbiamo quel menu...

Aldo                                         D'accordo, tesoro... al limite, se mi viene appetito, berrò solo un bicchiere di latte! Vai tranquilla!

Amalia                                     Ciao... fai il bravo! (esce)


Terzo atto, scena seconda: Aldo, Felice

Aldo                                         (si frega le mani) E' fatta, è fatta! Adesso posso chiamare Carmelina! (prende il telefono e compone un numero) Pronto, carissima... sei disponibile? Come non ti ricordi? Sono Aldo Padovani? Ah… sì, sì! Se puoi venire, mi serve subito il tuo supporto! Sì, ci ho pensato bene! No... non è come l'altra volta... sì, gli accordi erano quelli... tutto confermato! Però ti devi truccare da cameriera per entrare... sì... è indispensabile...  mi raccomando... con grembiule e cuffietta... e sopratutto porta il necessario per... l'eliminazione di quel problema!  No, sono sicuro... sì... guarda, proprio adesso... se ti sbrighi, potremmo anche parlare liberamente, altrimenti dovrai fare la tua parte, mentre gli altri... che cosa? Poca roba, si devono porzionare dei piatti, portarli e mescere del vino, questo è tutto! Ma sarai ben pagata! Sì... te li do... ho già una busta pronta, tu mi dici ed io ci metto i soldini! Quanto? Ah... va bene, va benissimo, oggi è il giorno ideale, non m'interessa quanto spendo... lei... no... nessuno... dirò a mia moglie che è il tuo compenso per la serata e il rigoverno, tanto non li andrà a contare! Va bene... ti aspetto! (riaggancia il telefono) E dopo... chi negherà al vice-capoufficio la nomina completa? E dopo di quella... la dirigenza, con tanto di macchina, autista, rimborso totale delle spese, orario libero... evviva!

(bussano)

                                                  Ma sì, venite pure, ora sono pronto! (va ad aprire) Felice! Prego, accomodati!

Felice                                       (timidamente) Si può... non è che disturbo, vice-commendatore?

Aldo                                         Stupidone... prego, prego... ti perdono solo perché oggi è festa... finalmente!

Felice                                       Ma come... mi sembrava che non fossi poi tanto contento di invitare il Commendatore a cena... prima una cosa, poi l'altra... avevi un sacco di perplessità...

Aldo                                         Prima di tutto l'azienda! Ora ci si può permettere una distrazione e poi... dovevo pur recuperare la salute! (gli dà uno schiaffone sulle spalle) Adesso sì, che mi sento in forma!

Felice                                       (accusando il colpo) Mi fa piacere che stai bene... però non farlo più, altrimenti dovrò andare io in mutua!

Aldo                                         No lo farai, stupidone... sennò sarò costretto a sottoporre al Commendatore la richiesta di visita fiscale! Se ti vuoi riposare, ti firmo un permesso... non retribuito, ovviamente!

Felice                                       Lo so che sei sempre un buon amico... dimmi, stasera cosa avete preparato?

Aldo                                         Beh, non ricordo tutto... ad esempio, il piatto forte è cotechino con fonduta, non manca la lingua in salsa verde e il tomino... i biscotti fritti si fanno al momento...

Felice                                       Che cosa? Ma ti sembra un menu... scusa... volevo dire che è ottimo, complimenti!

Aldo                                         Sto scherzando, Felice! Ci sarà la lasagna con doppia farcitura, un assaggio di schiaffoni al ragù di cinghiale, le braciole di maiale con la parmigiana e al posto del pane, il tortano... si chiama così, vero? Poi la mozzarella, la pastiera... quella mi piace molto... il limoncello...

Felice                                       Mamma mia... mi sta venendo fame di già! Questo è un menu... che fa risuscitare i morti!

Aldo                                         Sono contento che ti piaccia... l'ha scelto mia moglie, si è informata dappertutto, ha voluto onorare la tradizione campana... ed è praticamente tutto pronto, dobbiamo prendere solo l'aperitivo, poi ci sediamo e si mangia!

Felice                                       Meno male che non debbo viaggiare per tornare a casa... un bicchiere me lo faccio volentieri... però, dopo... daremo una mano alla signora per rigovernare, non è giusto che faccia tutto lei!

Aldo                                         Ci sarà chi le darà una mano, non ti preoccupare!

Felice                                       Hai comprato anche la lavastoviglie?

Aldo                                         No, per noi due non conviene... ma ci sarà un cameriere, che aiuterà anche a sistemare la roba... o una cameriera, non so bene chi arriva! Però ci sta mettendo un po' di tempo... adesso faccio un sollecito via messaggio! (prende il telefono e simula la scrittura e l'invio di un messaggio)

Felice                                       Complimenti! Io ho previsto un pensierino per tua moglie... dei fiori... dovrebbero consegnarli giusto in tempo per quando cominciamo!

Aldo                                         (digitando) Va bene, non era neppure il caso e comunque c'è ancora tempo... anche Gennaro non è venuto ancora... non si comincia mica adesso!

Felice                                       Mi sta venendo un appetito... ed anche sete! Ci sarà un goccio di vino?

Aldo                                         Sì, naturalmente... avremo... Gragnano doc per la cena e Lacrima Christi per il dolce!

Felice                                       Salute! Hai proprio deciso di fare le cose in grande!

Aldo                                         Ecco... ho finito! (chiude il telefonino) A proposito... vuoi assaggiare l'aperitivo?

Felice                                       Tu sai che sono sempre ben disposto, però è meglio che aspettiamo gli altri, grazie!

Terzo atto, scena terza: Aldo, Felice, Silvana

(bussano)

Aldo                                          Ah! Questo sarà il cameriere... bene, bene... (va ad aprire e si trova Silvana davanti, vestita da cameriera; lascia andare la porta che sbatte)

Silvana                                     (dalle quinte) Ma insomma! Apri sono Silvana... la cameriera... mi hai telefonato tu!

Aldo                                          (arretrando, si lascia cadere su una sedia) Ma che succede... non è possibile...

Felice                                        (accorrendo) Povero amico mio! Ti senti male? Che c'è? Chi è alla porta?

Aldo                                          (emettendo dei suoni inarticolati, indica la porta e fa segni negativi)

Silvana                                     (dalle quinte) Ti vuoi sbrigare ad aprire? Che succede? (bussa di nuovo)

Felice                                        Povero Aldo, aspetta, vedo prima chi c'è... (apre la porta e fa entrare Silvana)

Silvana                                     Finalmente! Questa porta ha qualcosa che non va... (si dirige verso Aldo) Guarda... l'ho fatto solo per scrupolo professionale, altrimenti te lo sognavi che mi sarei messa... così! Quando si comincia? Io ho fretta!

Felice                                        Aldo... io mi ricordo di questa signora... ma l'hai invitata... e in questo costume... ma che succede? Facciamo una festa mascherata?

Aldo                                          (imbarazzatissimo) Io... non lo so... io ho chiesto un supporto... non mi sento bene!

Silvana                                     Si vede che sei confuso... beh, vediamo che c'è da fare! (a Felice) Mi sembra di ricordare la tua fisionomia... allora, che ne sai di questa festa?

Felice                                        Io... non so niente, so solo che viene il nostro capo, l'amabile Commendatore Gennaro Dottor Professor Langella... e che il menu è a base di ricette napoletane e... che ho una fame da pazzi!

Silvana                                     (rivolgendosi ad Aldo) Ed io dovrei aiutare durante la cena? E quando cominceremmo a trattare il tuo problema?

Aldo                                          (parlando con difficoltà) Dopo la cena... ci sarà senz'altro spazio... ci mettiamo vicini... in cucina... mentre si lava e si asciuga... e parliamo...

Silvana                                     Perché, adesso non si può cominciare? Non c'è nessuno, se non questo tuo amico... che già conosce il tuo problema! Forza, alzati e dimmi cosa è successo dall'ultima volta che ci siamo visti!

Aldo                                          (si alza) Faccio onore al tuo scrupolo professionale... ma dirti quel che è successo... è una parola... ci vuole tempo!

Terzo atto, scena quarta: Aldo, Carmelina, Felice, Silvana

(bussano)

Aldo                                          (tace e rimane immobile)

Felice                                        Aldo, scusa... hanno suonato...

Silvana                                     Aldo Padovani! Forza, questa è casa tua! (vedendo che lui non si muove) Vabbè, entro nel mio ruolo... faccio la cameriera! (va ad aprire)

Aldo                                          (mentre Silvana sta andando, cerca di fermarla) Aspetta... cerco di andare io... penso di sapere chi sia... ma adesso non c'è spazio... il posto è occupato!

Silvana                                     Ma cosa dici? Non ti capisco! (apre la porta e fa entrare Carmelina, vestita da cameriera anche lei, porta una scopa in mano) Davvero non capisco! (a Carmelina) Chi sei?

Aldo                                          (cerca di nascondersi dietro Felice; scena mimica tra i due)

Carmelina                               (mani sui fianchi, aggressiva) E tu chi sei? Sei venuta prima di me, cercando di portarmi via il lavoro? Ma come ti permetti? Come ti chiami? Io non ti ho mai vista prima, ai... congressi!

Silvana                                     (aggressiva) Io sono stata chiamata, il cliente è mio!

Carmelina                               No, quel poll... cliente è mio e tu te ne vai... o ti faccio un occhio nero! (la minaccia con la scopa)

Silvana                                     Io non mi abbasso a dire che non ti ho mai vista! Tu non esisti neppure! Vattene!

Aldo                                          (lamentoso, va in mezzo alle due) Per favore... vi prego, non rovinate la serata... mia moglie mi ammazzerebbe! Per piacere... posa questa scopa!

Carmelina                               (facendo scena, depone la scopa vicino alla porta d'ingresso)

Felice                                        Non sia mai che la cena non vada bene! Se si arrabbia il Commendatore, potresti anche essere licenziato, lo sai?

Silvana                                     Ecco! Adesso mi ricordo... ti ho visto qui con quell'altro... quello... comunque tu stai con me! (lo prende per una mano) Io non rinuncio a questo lavoro!

Carmelina                               Ma chi è questo Commendatore?

Aldo                                          E' il mio capo! Vi prego... adesso... viene anche mia moglie... se si mettono insieme, io... sono finito!

Carmelina                               Ah! Niente soldi, quindi? Allora... (gli prende l'altra mano) andiamo a regolare subito il conto!

Silvana                                     Io non posso permettere questo... Aldo Padovani è mio cliente e tu non c'entri nulla! (lo tira dalla sua parte)

(si avvia il tira e molla tra Silvana, Aldo e Carmelina)

Carmelina                               Tu sei un’approfittatrice! Aldo viene con me!

Silvana                                     No, lui sta con me... io lo debbo studiare e guarire!

Carmelina                               No, con me!

Silvana                                     Con me, ho detto!

(bussano, due colpi)

Felice                                        Zitti, fermi! Questo è... il Commendatore! Riconosco il suo tocco!

Aldo                                          (cercando inutilmente di liberarsi) Basta! Andiamo via di qua... svelte, in cucina, quello se vede questa scena mi licenzia in tronco!

Carmelina                               Corriamo! Io non posso perdere i soldi! Vieni con me! (lo tira per una mano)

Silvana                                     Io non posso perdere il cliente! Andiamo! (lo tira per l'altra mano)

(Carmelina e Silvana trascinano Aldo fuori a sinistra)

Felice                                        (andando incerto avanti e indietro, poi, verso la quinta) Aldo, scusa... hanno suonato... che faccio?

Terzo atto, scena quinta: Aldo, Carmelina, Felice, Gennaro, Silvana

(suonano di nuovo, due colpi)

Felice                                        (va ad aprire, spalancando la porta: appare un grosso mazzo di fiori che nasconde il portatore; Felice li prende e lascia andare la porta che si chiude sull'espressione di stupore di Gennaro)

Gennaro                                 (dà uno strillo fuori scena)

Felice                                        Ehi, niente da fare, bifolco! I fiori sono stati pagati, ho lo scontrino ed ho lasciato anche la mancia, inutile lamentarsi! Hai pure consegnato fuori orario, che maniere di cafone... vai via! Da voi non ci vengo più! (parlando, controlla e sistema i fiori nel mazzo) Però io ne avevo ordinati di meno... si vede che si sono sbagliati...

(suonano di nuovo, due colpi)

Felice                                        Ma sei duro... adesso ti sistemo io... specie di maleducato... (mette i fiori sul tavolo, prende la scopa, apre la porta e colpisce Gennaro) Tieni, brutto imbecille! Vai via!

Gennaro                                 (strabuzza gli occhi, guardando meravigliato Felice che regge ancora la scopa, e sviene a metà porta, lasciando visibili al pubblico solo le scarpe)

Felice                                        (rimane un istante bloccato, poi caccia un urlo e gira per il palco, con la scopa in mano) Aiuto... Aldo, corri... Aldo...

Aldo                                          (entra e si blocca vedendo Felice che agita la scopa) Felice... santo cielo, che ti prende? Che fai?

Felice                                        (addita verso la porta, con suoni inarticolati e lascia cadere la scopa) Ho ucciso il Commendatore!

Aldo                                          (va verso la porta, e si ferma prima, vicino a Gennaro) Come ti sei permesso? Quello ti licenzierà!

Felice                                        Aldo… aiutami… licenziatemi pure… ma… mi fa impressione!

Aldo                                          (sbirciando oltre la porta dal centro palco) Hai ragione… com’è brutto, da morto!

Felice                                        Aldo… io non volevo… non farmi licenziare!

Aldo                                          Dovrei essere contento per quel che hai fatto… poveraccio... guardalo lì… fa solo pena, adesso! Ma sei sicuro che sia morto? Vogliamo… verificare? Magari… cerchiamo di vedere con un massaggio cardiaco… la respirazione bocca a bocca?

Felice                                        Mi fa schifo… (rabbrividisce) non toccherò mai un… cadavere!

Aldo                                          Anche a me fa ribrezzo… ma… non possiamo lasciarlo così… chiamiamo il 118!

Carmelina                               (entra, con cuffietta smossa, capelli in disordine e grembiule storto) Cos'è questo chiasso?

Silvana                                     (entra anche lei in disordine) Insomma, non ci fate concentrare... uh! Di chi sono quei piedi?

Felice                                        Sono del Commendatore! L'ho… ucciso a scopate!

Silvana                                     Ma che dici? Non si può uccidere un uomo a scopate! Adesso controllo io! Quante gliene hai date?

Felice                                        (afflitto) Solo una, lo giuro! Con quella scopa! Ma non volevo!

Carmelina                               (urla) La mia scopa! (la prende e l'accarezza) Poverina! Quel brutto uomo ti ha fatto male? (rivolta verso Felice) Assassino! Lo sai che c'era, qui dentro?

Silvana                                     (mentre sta andando da Gennaro, si volta indietro e aggredisce Carolina) Uno dei tuoi sporchi trucchi, confessa!

Aldo                                          Che c'era? Fermati! Non litigate! C’è un morto… in famiglia! (s’interpone tra le due e cerca di separarle)

Carmelina                               (cercando di colpire Silvana con la scopa) Ti dico subito che c‘era! Polvere di Rosolaccio, Valeriana, Luppolo e Biancospino! Serve per i viaggi astrali!

Silvana                                     (desistendo dall’aggredire Silvana) Tu... sei capace solo di trucchi! Questo miscuglio... è ipnotico… soporifero! Quel poveraccio sta solo dormendo!

Felice                                        Quindi... non è morto? Non devo chiamare l’ambulanza?

Silvana                                     Certo che no! (va da Gennaro e si china su di lui, praticamente uscendo di scena) Confermo, è vivo!

Aldo                                          Che sollievo! Meno male anche per te, Felice… non sarai licenziato!

Felice                                        Però l'ho colpito, spero che capisca che non lo volevo uccidere!

Aldo                                          Ci penso io...in ogni caso... è un lavoro che dovevo fare io!

Felice                                        Ancora quella fissazione di eliminare...?

Aldo                                          No, basta… non avevo pensato che… ho avuto una brutta impressione, vedendolo così... con quella Signora non si scherza! Ho cambiato idea...  butterò via il mio libro nero!

Carmelina                               La mia polvere fa effetto... successo, vittoria!

Aldo                                          Ah… allora volevi risolvere il mio problema senza ammazzarlo!

Gennaro                                 (riscuotendosi) Chi è che mi voleva ammazzare?

Terzo atto, scena sesta: Aldo, Carmelina, Amalia, Felice, Gennaro, Silvana

Felice                                        Nessuno, Commendatore! Tutti vi amano!

Gennaro                                 (si alza ed entra, accompagnato da Silvana) Tutti, eh? E chi mi ha preso a scopate?

Aldo                                          Io, Commendatore!

Tutti                                          Eh?

Aldo                                          Sì, Gennaro, scusa, è stato un caso, stavo pulendo la porta e volevo ammazzare un insetto... (sbadiglia) ma non avevo l'intenzione di stenderti!

Gennaro                                 Ho la testa confusa... ma io mi ricordavo un'altra faccia... quella di Felice! (sbadiglia)

Aldo                                          Ti assicuro che sono stato io... i fiori li ho dati a Felice, che era vicino a me, per questo forse ricordi male! E' vero, Felice?

Felice                                        (sbadiglia) I fiori... sì, li ho presi io... e li ho poggiati sul tavolo... eccoli, Commendatore!

Carolina                                   (sbadiglia) Come sono belli!

Silvana                                     (sbadiglia) Carolina... quella polvere che si è diffusa... mi sta facendo un brutto effetto… io mi devo sedere! Che stupida... ci hai drogato tutti... (si mette su una sedia e si assopisce)

Carolina                                   Pure io ho bisogno di stare un poco… riposata… (va sul divano, appoggia la scopa alla spalliera e si assopisce)

Gennaro                                 A me gira la testa... vorrei sciacquarmi la faccia...

Aldo                                          (sbadiglia) Accomodati, il bagno... è di là, seconda porta... scusa se non ti accompagno... (sbadiglia)

Felice                                        Accompagno io il Commendatore... prego, prego... Aldo, non dimenticherò quel che hai fatto per me... (mentre cammina si siede sulla sedia e dorme)

Gennaro                                 Non fa nulla Felice, ce la faccio... (cammina sbadigliando ed esce)

Aldo                                          Certo che un pisolino non andrebbe male... mentre aspetto Gennaro... solo un minutino... (si mette a fianco di Carolina e dorme)

(silenzio per un paio di secondi, dopo di che entra Amalia)

Amalia                                      (aprendo la porta, spalle al palco mentre si toglie il soprabito) Scusate il ritardo, stasera erano tutti sfasati con l'orario... (si gira intorno, vede che sono tutti addormentati; Aldo e Carolina si sono reclinati sul divano e non risultano visibili dalla comune) Felice... pure la cameriera addormentata... ma perché dormono? (muove qualche passo e scopre Aldo e Carolina vicini e abbracciati) Aldo! E un'altra cameriera! Insieme... sul divano, il mio divano! E come se l’abbraccia! Sporcaccione! (comincia a togliersi una scarpa e si ferma per sbadigliare) Com'è... da dove viene questa stanchezza... mi bruciano gli occhi… potrei sbagliare la mira… rovinare il mio divano… forse è meglio che vado a riposare un poco... tanto stanno dormendo... (sbadiglia) non faranno nulla di male... e quando mi sveglio... questa scopa farà al caso mio, altro che pantofole, potrebbero rompersi! (esce sbadigliando con la scarpa in una mano e la scopa nell’altra e girandosi indietro) A tra poco Aldo… ti devo dare un sacco di novità!

Fine