Notre Dame

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Regia: Mara Mutti

PRIMO ATTO


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CANZONE:Il tempo delle cattedrali[Gringoire]


Èuna storia che ha per luogo Parigi nell'anno del Signore Millequattrocentottantadue Storia d'amore e di passione E noi gli artisti senza nome Della scultura e della rima La faremo rivivere

Da oggi all'avvenire

E questo è il tempo delle cattedrali La pietra si fa

Statua, musica e poesia

E tutto sale su verso le stelle Su mura e vetrate

La scrittura è architettura

Con tante pietre e tanti giorni

Con le passioni secolari

L'uomo ha elevato le sue torri

Con le sue mani popolari

Con la musica e le parole

Ha cantato cos'è l'amore

E come vola un ideale

Nei cieli del domani


E questo è il tempo delle cattedrali La pietra si fa

Statua, musica e poesia

E tutto sale su verso le stelle Su mura e vetrate

La scrittura è architettura

In questo tempo delle cattedrali La pietra si fa

Statua, musica e poesia

E tutto sale su verso le stelle Su mura e vetrate

La scrittura è architettura

Qui crolla il tempo delle cattedrali La pietra sarà

Dura come la realtà

In mano a questi vandali e pagani Che già sono qua

Questo è il giorno che verrà Oggi è il giorno che verrà


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Mentre si sentono suonare le campane della torre, Gringoire,

SCENA 1             partendo dal fondo del pubblico distribuisce fiori alle signore.

Arrivato sotto al palco introduce il musical.

PERSONAGGI            GRINGOIRE, MAMMA Q., PAPA’ Q., FROLLO, ARCIDIACONO.

LUOGO

Piazza, esterno della cattedrale

GRINGOIRE: Parigi si sveglia e si sentono già le campane a Notre Dame…il pane è già caldo e c’è gente che va per le vie della città…

Le campane dai forti rintocchi…come canti risuonano in ciel…e tutti lo sanno il segreto è nel lento pulsar…delle campane a Notre Dame!!

Ascoltate, sono bellissime no? Tante sfumature di suono, tanti umori che variano, perché sapete non è che loro suonino per conto proprio…lassù in alto (indicando il campanile e facendo un po’ il misterioso) in alto nell'oscurità del campanile vive ilmisterioso campanaro, chi è questa creatura? Clopen vi dirà tutto… è un racconto, il racconto di un uomo e di un mostro…

Tutto è iniziato una notte vicino a Notre Dame… PAPA’ DI QUASIMODO: Fallo star zitto! Ci scopriranno! MAMMA DI QUASIMODO: Calmo piccolino…

GRINGOIRE: Due gitani a Notre Dame. Ma li stava aspettando un agguato così caddero in mano di lui la cui stretta è più dura del ferro che tu toccherai...il Giudice Claude Frollo. Delle campane a Notre Dame Frollo che dai vizi voleva ripulir che vedeva il male in ogni cosa tranne che in lui…

FROLLO: Portate questi zingari infesti al palazzo di giustizia! Hey tu, che cosa nascondi?

Merce rubata senza dubbio, levategliela dalle mani!

MAMMA DI QUASIMODO: Asilo, per pietà dateci asilo!

FROLLO: Un bambino? Uuuh!! Un mostro!!

ARCIDIACONO: Fermatevi!!

FROLLO: Questo è un empio demone, voglio rispedirlo all'inferno da cui proviene!

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ARCIDIACONO: Ma tutto il sangue versato per voi sul pavé di Notre Dame!?

FROLLO: Sono senza colpa, è scappata e l’ho inseguita!

ARCIDIACONO: Ci aggiungereste anche il sangue di un bimbo innocente a Notre Dame?

FROLLO: Ho la coscienza pulita!

ARCIDIACONO: Voi potete mentire a voi stesso a quei servi che stanno con voi ma scappare però non potrete giammai perché là...vi sta guardando Notre Dame!! GRINGOIRE: per una volta il suo coraggio abbandonò. Avvertì una scossa di paura infondo al cuor…

FROLLO: Che cosa faccio adesso?

ARCIDIACONO: Occupatevi del piccino crescetelo come vostro.

FROLLO: Cosa? Devo addossarmi questa storpiatura? (PAUSA) Molto bene, ma che viva

con voi nella vostra chiesa!

ARCIDIACONO: Vivere qui? E dove?

FROLLO: Dove volete! Che sia chiuso là dove nessuno lo vedrà! Magari nel campanile…e chissà il Signore opera in modo imperscrutabile, vedrò se mi potrà servire anche così…così com'è…

GRINGOIRE: E Frollo diede al bambino un nome crudele. Un nome che significa formato a metà: <Quasimodo> Ma ecco un quesito: scoprite chi è il vero mostro aNotre Dame, chi è brutto dentro o chi è brutto a veder? Ma chi è il mostro a Notre Dame?

(SCENA 1): su un bancale è seduto Clopin. In scena ci sono tutti gli zingari diParigi. Durante la canzone Clopen gironzola per la piazza e partecipa alla coreografia. Sullo sfondo qualche richiamo della Cattedrale di Notre Dame.

LUOGO: esterno cattedrale


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CANZONE:I Clandestini[Clopen]

Noi siamo gli stranieri

I clandestini

Noi uomini e donne

Soltanto vivi

O Notre Dame

E noi ti domandiamo

Asilo Asilo

Noi siamo gli stranieri

I clandestini

Noi uomini e donne

Di povertà

O Notre Dame

E noi ti domandiamo

Asilo Asilo

Noi siamo più di mille

Noi la città incivile

Per dieci diecimila

Per cento centomila

Noi siamo i tuoi milioni

E noi ci avviciniamo

Ate A te

Noi siamo gli stranieri

I clandestini

Noi siamo quel niente

Che conta zero

O Notre Dame

E noi ti domandiamo

Asilo Asilo

Noi siamo il formicaio

Che è sotto la città

Tu, uomo, dove sei?

Il mondo non è qua

Ma è qua che cambierà

E si mescolerà

Ericomincerà Da qui


Noi siamo gli stranieri

I clandestini

Noi uomini e donne

Soltanto vivi

Noi siamo gli sconfitti

Battuti e vinti

E se noi perdiamo

Perdiamo niente

E niente è niente

Non conta niente

Noi siamo chi non ha

L'immunità

Nel mondo noi siamo

La nullità

Noi siamo figli e madri

E padri e figli

Noi siamo gli stranieri

I clandestini

Noi siamo gli esclusi

E gli abusivi

Noi siamo gli stranieri

Del mondo intero

Dovunque noi siamo

Noi siamo fuori

O Notre Dame

E noi ti domandiamo

Asilo Asilo

Noi siamo gli stranieri

I clandestini

Noi uomini e donne

Soltanto vivi

O Notre Dame

E noi ti domandiamo

Asilo Asilo

Asilo Asilo


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Victor e Hugo sono seduti sul bordo del palco ed invitano

SCENA 2                   Quasimodo ad osservare quello che succede in piazza.

Quasimodo è un po’ in disparte, vicino al suo tavolo.

GRINGOIRE, VICTOR, HUGO, LAVERNE, QUASIMODO. Dopo

PERSONAGGI

entra FROLLO

LUOGO

Interno della Cattedrale, campanile

GRINGOIRE: Un altro quesito: un uomo perché si nasconde a Notre Dame? Chi può decidere un mostro cos’è?! Perché un uomo odia? Perché un mostro ama? Che cosa decide il perché? Mentre suona Notre Dame!!

HUGO: (indicando in mezzo al pubblico) Ehi Quasi, cosa c’è là?

VICTOR: Un festeggiamento…

HUGO: Cioè, è la festa dei folli. Ah, ah bene, benissimo, versa il vino e taglia il formaggio!

VICTOR: È una delizia osservare lo sfarzo pittoresco di semplici contadini!

HUGO: Un bel posto in galleria per guardare la vecchia festa!

QUASIMODO: Già…guardare…

HUGO: E cos’hai, non vuoi guardare la festa con noi?

VICTOR: Non capisco. Forse sta male?

LAVERNE: (entrando) Impossibile. Se dopo vent’anni che vi ascolta non si è ancora sentito male, non accadrà mai più!

HUGO: Ma guardare la festa dei folli è sempre stato l’evento dell’anno per Quasimodo!

LAVERNE: Se sai che non potrai andarci, a che serve guardare… (si avvicina a Quasimodo). Quasi che cos’hai? Vuoi dire alla vecchia Laverne di che si tratta?QUASIMODO: Sicuro, ma non potrei mai integrarmi, non sono normale io! LAVERNE: Oh Quasi, Quasi, Quasi…

VICTOR: Come tuoi amici e guardiani insistiamo che partecipi alla festa!

QUASIMODO: Chi io?

HUGO: No, il Papa! Ma certo tu!

VICTOR: Sarebbe un autentico putpourri di esperienze istruttive…


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HUGO: Vino, donne e canzoni…

VICTOR: Impari a riconoscere i vari formaggi regionali…

HUGO: A prendere le lumache…

VICTOR: A studiare le usanze popolari…

LAVERNE: Ascolta una vecchia spettatrice, Quasi. La vita non è fatta per gli spettatori:

se osservi non fai nient’altro… tu osservi la tua vita che passa senza di te!

HUGO: Sei un essere umano, fatto di carne, capelli, peletti sull’ombelico; noi siamo parte dell’architettura, eh!

VICTOR: Eppure se ci scheggi non ci sfalderemo, se ci rendi umidi non produrremmo muschio.

LAVERNE: Quasi, afferra una tunica e una calzamaglia pulita…

QUASIMODO: Grazie per l’incoraggiamento, ma vi state dimenticando di un particolare importante…!

HUGO: Quale?

QUASIMODO: Frollo, il mio padrone.

VICTOR: Ecco quando lui dice che non potrai mai lasciare il campanile, intende proprio mai?

QUASIMODO: Mai e poi mai…e poi detesta la festa dei Folli. Si infurierebbe se gli chiedessi di andare!

HUGO: E chi parla di chiederglielo?

QUASIMODO: Oh, no!

LAVERNE: Strisci fuori…

HUGO: Solo per un pomeriggio!

LAVERNE: E ristrisci dentro piano, non se ne accorgerà mai!

QUASIMODO: E se dovesse scoprirmi?

VICTOR: Meglio implorare il perdono che chiedere il permesso!

QUASIMODO: Ma potrebbe vedermi!

HUGO: Ci vai mascherato, solo per questa volta. Quello che Frollo non sa non può danneggiarti!

VICTOR: Beata l’ignoranza!

HUGO: Senti chi parla?!

LAVERNE: Nessuno vuole sconfinarsi quassù per sempre!

QUASIMODO: Avete ragione! Ci vado!!!


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GARGOILE: Bravo!

QUASIMODO: Mi ripulirò…

GARGOILE: Sì..

QUASIMODO: Affronterò quelle scale…

GARGOILE: Sì! Così si fa!

QUASIMODO: Scenderò attraverso le porte e…

(Nella stanza entra Frollo che coglie di sorpresa tutti; le statue si bloccano lì dove sono ed immobili prendono le sembianze di statue).

FROLLO: Buongiorno Quasimodo!

QUASIMODO: Buongiorno padrone..

FROLLO: Mio caro con chi stai parlando?

QUASIMODO: Con i miei amici…

FROLLO: Bene, e di che cosa sono fatti i tuoi amici? (battendo con il pugno sulla testa di Victor)

QUASIMODO: Di pietra…

FROLLO: E la pietra non può parlare, vero?

QUASIMODO: No, non può parlare..

FROLLO: Esatto, sei molto intelligente e ora il pranzo… (si spostano al tavolo e Quasimodo prepara velocemente il tavolo. Frollo è seduto con le spalle rivolte alle statue) Vogliamo ripassare il tuo alfabeto?QUASIMODO: Oh sì, mi piacerebbe moltissimo..

FROLLO: Molto bene…: A

QUASIMODO: Abominazione

FROLLO: B

QUASIMODO: Bestemmia

FROLLO: C

QUASIMODO: Costrizione

FROLLO: D

QUASIMODO: Dannazione

FROLLO: E

QUASIMODO: Eterna dannazione


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FROLLO: F

(le statue suggeriscono, con cartelli e trombette, la risposta a Quasimodo, cioè FESTA) QUASIMODO: Festa…!

FROLLO: (infastidito dalla risposta) Come prego?

QUASIMODO: (correggendosi immediatamente) Falsità!

FROLLO: Hai detto festa?!

QUASIMODO: NO!!!

FROLLO: Non starai mica pensando di andare alla festa?!

QUASIMODO: È solo perché voi ci andate tutti gli anni..

FROLLO: Io sono un funzionario pubblico e devo andarci, ma non mi diverto neanche un momento. Ladri e tagliaborse, tutti mescolati insieme in un lieve torpore da ubriacatura...

QUASIMODO: Non volevo sconvolgervi padrone.

FROLLO: (si alza e comincia a camminare vicino alle statue) Quasimodo, non riesci a capire? Quando tua madre ti ha abbandonato da bambino, chiunque altro ti avrebbe affogato... è così che mi ringrazi per averti allevato come un figlio?! Ah, mio caro...tu non sai com’è lì fuori! Io lo so. Io lo so. (frollo passa vicino a Victor che starnutisce e Frollo risponde... Salute!)

Se vuoi che ti protegga dovrai fidarti solo di me, io sono il solo che ti aiuta, ti sfama e ti custodisce, che ti guarda e non ha paura di te. Certo è che io potrò proteggerti solo se starai nascosto qui dentro. Rammenta quello che ti ho insegnato. Tu sei deforme!

QUASIMODO: Sono deforme!

FROLLO: Sei gobbo e brutto!

QUASIMODO: ...e sono brutto!

FROLLO: Il mondo là fuori la pietà non la conosce, ma non lo capisci che...

QUASIMODO: Siete la mia salvezza!

FROLLO: Ti chiameranno tutti MOSTRO!

QUASIMODO: Sono un mostro!

FROLLO: Ti odieranno e rideranno di te...

QUASIMODO: Sono un mostro...

FROLLO: Fai in modo che questo non accada mai. Io voglio che tu resti qui...

QUASIMODO: A te fedele! Siete buono con me padrone. Chiedo scusa!


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FROLLO: Sei perdonato, ma rammenta Quasimodo: è questo il tuo rifugio!

(Frollo se ne va e i Gargoile ripendono vita)

QUASIMODO: Solo in queste mura imprigionato, vivo io, per ore sto qui a guardarli, è tutta la vita che li osservo da quassù.

VICTOR: Per sentirti un po’ più vicino a loro potresti disegnare le loro faccie....

QUASIMODO: Ma io per loro non esisterò mai!

HUGO: Io mi chiedo sempre che emozione mai sarà a stare un giorno là con loro...

LAVERNE: Là fuori, che darei per un solo giorno via di qua.

QUASIMODO: In mezzo a tutta quella gente che non sa che fortuna è essere normali, liberi di andare in ogni luogo giù in città.


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Il ministro Frollo, nel suo studio, è seduto alla scrivania e sta attentamente leggendo un libro. Il capitano delle guardi

SCENA 3

Febo, accompagnato da due guardie, arriva a rapporto dal ministro Frollo.

PERSONAGGI              GRINGOIRE, FROLLO, FEBO, GUARDIE, CLANDESTINI

LUOGO

Interno Palazzo di Giustizia

GRINGOIRE: Febo, il valoroso capitano delle guardie della città, impegnato al fronte, viene richiamato in patria dal ministro Frollo... cosa ci sarà di così grave da risolvere?

FROLLO: Ah, e così questo è il valoroso capitano Febo di ritorno dalle guerre!

FEBO: Convocato a rapporto come da ordini, signore.

FROLLO: Il vostro stato di servizio vi precede Febo. Non posso che aspettarmi il meglio

da un eroe di guerra del vostro calibro.

FEBO: E lo avrete signore, ve lo garantisco!

FROLLO: Sì, lo sapete, il mio ultimo capitano delle guardie è stato un po’ deludente per me, spero che voi trattiate i miei uomini con la frusta.

FEBO: (un po’ sconvolto da quanto detto) Grazie, sì ho capito, è un immenso onore signore...

FROLLO: Siete giunto a Parigi nella sua ora più buia, capitano. Occorrerà mano ferma per salvare gli inermi dall’essere fortemente forviati. FEBO: Forviati..signore?

FROLLO: (mostra a Febo gli zingari ammassati a lato del palco) Osservate, zingari. Gli zingari vivono al di fuori dell’ordine morale e i loro modi barbari infiammano i più bassi istinti della gente. Vanno immediatamente fermati.

FEBO: Mi hanno richiamato dalla guerra per catturare indovini e chiromanti, signore?

FROLLO: Ah, la vera guerra capitano è quella che vedete innanzi a voi! Per vent’anni non ho fatto altro che prendermi cura degli zingari...uno ad uno...e nonostante i miei successi, loro hanno prosperato. (Avvicinandosi alla scrivania prende la mappa della città di Parigi e la mostra a Febo) Ritengo abbiamo un rifugio sicuro entro le mura dellacittà, un nido se volete, lo chiamano la Corte dei miracoli.


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FEBO: Che cosa faremo a riguardo signore?

(Frollo distrugge la mappa della città)

FEBO: (stupito) Vi siete espresso con chiarezza signore!

FROLLO: Sapete, voi mi piacete capitano. Il dovere chiama: avete mai assistito ad una

festa contadina, capitano?

FEBO: Non di recente, signore.

FROLLO: Allora questa sarà altamente istruttiva per voi, venite!


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SCENA 4

Festa dei folli

CLOPEN, FROLLO, FEBO, GUARDIA, ZINGARI, ESMERALDA,

PERSONAGGI

DJALI, QUASIMODO

LUOGO

Piazza, esterno della cattedrale

CLOPEN: Hey voi di qua! Via...: lasciate ogni mestier...è arrivato il grande dì!!! Hey voi...si va! Oggi non esiston più regole e schiavitù, oggi è il giorno in cui...si può!!! Una volta all’anno, ormai chi non lo sa?! Noi buttiamo all’aria tutta la città! Ogni re potrebbe ritrovarsi un clown, oggi comandiamo solo noi, oggi la follia diventa un ordine e possiamo fare l’impossibile... Benvenuto ad ogni pazzo, questo è il giorno suo!!! Sottosopra, tutto quanto è sottosopra! Tutti sembrano impazziti, resti a casa chi non ce la fa...a buttare all’aria la città! Sottosopra, coi tamburi e con le trombe...

Sottosopra, coi barboni e farabutti, liberiamo il peggio che c’è in noi, per un giorno solo all’anno l’obiettivo è far del danno, per buttare all’aria la città! Di qua, hey voi! L’occasione è questa qua, per scoprire la beltà...per voi c’è lei dalla Francia, un’entità per bellezza e rarità... ecco a voi Esmeralda, da qua!


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CANZONE: Zingara[Esmeralda]


Qui nessuno sa niente di me Zingara

E' la strada la madre mia

Zingara, Zingara

Non si sa come amo né chi Zingara, Zingara

La mia mano sa tutto di me

Mia madre amò tanto la Spagna Come se fosse il suo paese Amò i briganti di montagna Sui monti dell'Andalusia Sui monti dell'Andalusia

Io non ho più padre né madre

E' qui a Parigi il mio paese

Ma sopra un mare immaginario

Viaggio e me ne vado via

Sui monti dell'Andalusia

Zingara

A nessuno io parlo di me

Zingara

Quale vita è la vita mia

Zingara, Zingara

Chi lo sa dove andrò e con chi Zingara, Zingara

La mia mano sa tutto di me


Piedi nudi, lontana infanzia Sopra i monti laggiù in Provenza Per gli zingari il mondo è grande Il mondo è grande

E continuo ad andare avanti

Fino ai limiti più distanti

Con gli zingari in capo al mondo In capo al mondo

E c'è

In Andalusia

Un fiume che

Mi tocca il cuore

E c'è

In Andalusia

Un cielo che

È l'aria mia

Zingara

Qui nessuno sa niente di me

Zingara

E' la strada la madre mia

Zingara, Zingara

Non si sa come amo né chi

Zingara, Zingara

La mia mano sa tutto di me

La mia mano sa tutto di me


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(Mentre Clopen parla si preparano gli zingari con le maschere e anche Quasimodo, Djali gira attorno ai concorrenti in cerca di qualcosa e si ferma proprio vicino a Quasimodo)

CLOPEN: Ecco qui la festa è cominciata ormai, ecco a voi il meglio delle maschere! È il momento di morir dal ridere, dei buffoni sceglieremo il più buffone! Fate facce orribili e sarete voi i più brutto dei Gargoile! Tra i buffoni adesso amici, sceglieremo il re! Resti a casa chi ha vergogna e vi chiameranno altezza! Il più brutto che oggi vincerà, per quest’anno il re diventerà!

(Esmeralda toglie la maschera a tutti i concorrenti finché arriva a Quasimodo e non riesce a togliergli la maschera, Djali esulta come a dire “te l’avevo detto che c’era qualcosa di strano”)

ESMERALDA: Oh!

ZINGARO 1: Ma non è una maschera! È la sua faccia!

ZINGARO 2: È ripugnante!

ZINGARO 3: È il campanaro di Notre Dame!!!

FROLLO: (guarda verso Quasimodo con disprezzo e dice sottovoce) Mi ha disobbedito...!

CLOPEN: Madame e Messeri, non abbiate paura, stavamo cercando la faccia più brutta

di Parigi, ed eccola qua: Quasimodo, il gobbo di Notre Dame! (Esmeralda mette la corona a Quasimodo) Evviva il nostro re! Sì! Ecco il re di tutti i brutti! Evviva il nostrore!!!

TUTTI: QUASIMODO! QUASIMODO! QUASIMODO!


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CANZONE: La festa dei folli[Clopen]

Coro

La Festa dei folli

La Festa dei folli

La Festa dei folli

La Festa dei folli

Gringoire

Lasciate che sia mia

La voce che dà il via

E spinge l'allegria

Folle alla follia

Coro

La Festa dei folli

La Festa dei folli

Gringoire

E che il più brutto sia

Trovato e fatto Papa

In piazza per la sua

Fisionomia pazza

E quello che farà

Più orrore con la sua

Mostruosità sarà

Eletto e così sia

Coro

Il Papa è lui

Il Papa è lui

E quello che sarà

Più orrendo regnerà

Il Papa è lui

E'

E'

Lui

Ma lui chi è

Che fa, cos'è

E' lui che va

Di qua, di là


Ma lui chi è?

Gringoire

Ma quello là chi è?

Quel mostro che laggiù

Nascosto se ne sta

Nel suo mostruoso buio

Coro

Il Papa è lui

Il Papa è lui

E' quello che ci fa

Più orrore e regnerà

Il Papa è lui

Gringoire

E' il campanaro e ha

La gobba su di sé

Più brutto non ce n'è

E' lui, Quasimodo

E guarda come guarda La gonna di Esmeralda E' gobbo e zoppo e orbo E' orrendo e regnerà

Coro

Il Papa è lui

Il Papa è lui

E' orrendo e regnerà

E' orrendo e regnerà

Qua-si-mo-do

E' orrendo e regnerà

E' orrendo e regnerà

Il Papa è lui

E' orrendo e regnerà

E' orrendo e regnerà

Qua-si-mo-do

Il Papa è lui


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GUARDIA: Così lo trovate brutto?!?! State a vedere...! (gli tira un frutto) ....così è

brutto!!!

(L’esempio è seguito dal popolo che comincia a torturare Quasimodo)

POPOLO 1: Lunga vita al re!

POPOLO 2: Salute al re!

POPOLO 3: Buon appetito al re!

QUASIMODO: (rivolgendosi a Frollo) Padrone aiutatemi! Vi prego aiutatemi!!!

GUARDIA: Dove vuoi andare, gobbo? Abbiamo appena cominciati!

FEBO: Signore, lasciatemi fermare questa crudeltà!

FROLLO: Fra un minuto capitano, qui c’è una lezione da imparare...

(Sul palco si presenta Esmeralda. Tutti fanno silenzio. Esmeralda si avvicina a Quasimodo e lo aiuta a liberarsi, Djali si mette tra Quasimodo e i popolani a difesa)

ESMERALDA: Non avere paura. Mi dispiace...questo non sarebbe mai dovuto accadere!

FROLLO: Tu, zingara, scendi immediatamente!

ESMERALDA: Sì, vostro onore...appena avrò liberato questa povera creatura! (Libera Quasimodo dalle corde)

FROLLO: Te lo proibisco! Come osi provocarmi?

(Quasimodo comincia a ripulirsi da tutto ciò che gli avevano tirato. Esmeralda si rivolge a Frollo con tono di sfida, è molto arrabbiata)

ESMERALDA: Maltrattate questo poveretto come avete sempre maltrattato il mio popolo! Parlate di giustizia eppure siete voi il più crudele!!! FROLLO: Silenzio!

ESMERALDA: Giustizia!

FROLLO: Bada alle mie parole, zingara...pagherai per questo insulto!

ESMERALDA: Abbiamo incoronato il folle sbagliato; il solo folle che vedo qui siete voi! (Esmeralda tira a Frollo la corona del re dei folli)

FROLLO: Capitano Febo, ARRESTATELA!

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(Febo e le guardie si muovono verso Esmeralda)

ESMERALDA: Provateci!!!

(Esmeralda si avvolge nel suo mantello e sparisce; insieme sparisce Djali, si sente un rumore di tuono; buio improvviso e silenzio assoluto. La scena finisce al buio con un dialogo fra Quasimodo e Frollo)

FROLLO: Trovatela capitano! Badate...la voglio viva!!!

QUASIMODO: Mi dispiace padrone, non vi disubbidirò mai più!


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Esmeralda è entrata nella cattedrale e sta osservando stupita

SCENA 5                   le meraviglie della chiesa. Febo la segue e la sorprende alle spalle, ma Esmeralda tenta di colpirlo con un bastone.

GRINGOIRE, ESMERALDA, DJALI, FEBO, ARCIDIACONO,

PERSONAGGI

FROLLO, VICTOR, LAVERNE, UGA, QUASIMODO

Interno della cattedrale;

LUOGO

Interno della Cattedrale, campanile

GRINGOIRE: Malcapitata zingara dal cuore buono, il campanaro ti ha intenerito e ora l’ira di Frollo si scatenerà su di te, ma bada a non sfidare la sorte.

ESMERALDA: Viene Djali qui siamo al sicuro…

DJALI: Non direi, siamo in una Chiesa, non mi sembra il posto ideale per noi…

ESMERALDA: Tranquillo qui nessuno ci può far del male…

(Djali inizia sospetto a guardarsi intorno e scrutare qualcosa)

ESMERALDA: Ti ho detto che siamo al sicuro!

DJALI:Non ne sono così convinto! (e si mette a difesa di Esmeralda)

ESMERALDA: Tu!

FEBO: Piano, piano! Hey amico stai tranquillo! (rivolto a Djali)

ESMERALDA: Cosa vuoi da me?!

FEBO: Piano, piano...dammi la possibilità di scusarmi!

ESMERALDA: E per cosa? Sarai il solito meschino farabutto!

FEBO: A a a attenta! Sei in chiesa!

ESMERALDA: Sei sempre così affascinante oppure sono fortunata?

FEBO: Permettimi... Sono Febo. Significa dio Sole. E tu sei...?

ESMERALDA: Cos’è?! Un interrogatorio?

FEBO: Si chiama presentazione!

ESMERALDA: Non vuoi arrestarmi?

FEBO: Non finché sei qua dentro...non posso!

ESMERALDA: Ah! Non assomigli per niente agli altri soldati...


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FEBO: Grazie.

ESMERALDA: Se non mi vuoi arrestare... cosa vuoi da me?

FEBO: Mi accontento del tuo nome..

ESMERALDA: Esmeralda.

FEBO: Bellissimo! È molto meglio di Febo comunque.

(All’improvviso entra nella cattedrale Frollo con le guardie).

FROLLO: Ben fatto capitano! Arrestatela!!!

(Febo si mette davanti ad Esmeralda per proteggerla da Frollo e Djali spaventato si rannicchia vicino ad Esmeralda)

FEBO: (A Esmeralda, sottovoce) Chiedi il diritto di asilo, chiedilo!

DJALI: Si si diritto di asilo!

ESMERALDA: Mi hai ingannato!

FEBO: (Rivolgendosi a Frollo) Non posso signore, ha chiesto il diritto di asilo!

DJALI: Fiuu…

FROLLO: Allora trascinatela fuori e...

ARCIDIACONO: Frollo...! Voi non la toccherete! (Djali va vicino all’arcidiacono per cercare protezione) (Poi l’arcidiacono rivolgendosi ad Esmeralda) Non preoccupateviragazza mia... il ministro Frollo ha imparato anni fa a rispettare la santità di questa chiesa. Ed ora...fuori tutti!!!

(Tutti escono dalla chiesa, ad eccezione di Frollo che si nasconde e prende alle spalle Esmeralda)

FROLLO: Credi di avermi messo nel sacco, ma io sono paziente e gli zingari non vivono bene circondati da muri di pietra. Ti sei scelta una magnifica prigione... ma pur sempre una prigione! Metti un solo piede fuori di qua e sei mia!

(Djali allontana Frollo da Esmeralda e lo spinge via)


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ESMERALDA: Se Frollo pensa di tenermi qua, si sbaglia di grosso!

DJALI: Esatto andiamocene subito!

ARCIDIACONO: Non essere avventata figliola... Hai causato un trambusto alla festa! Sarebbe poco saggio accrescere l’ira di Frollo..

ESMERALDA: Avete visto cosa ha fatto là fuori? Lasciare che la folla torturi quel povero ragazzo. Pensavo che se una sola persona poteva tenergli testa, allora... Ma cosa hanno contro le persone che sono diverse?

ARCIDIACONO: Non puoi raddrizzare tutti i torti di questo mondo da sola!

ESMERALDA: Là fuori nessuno darà una mano, è sicuro!

ARCIDIACONO: Forse qua dentro c’è qualcuno che può...

ESMERALDA: Dio, non so se puoi sentirmi oppure se ci sei... so che sono una gitana e non oserei di più che pregare per la gente come me. Dio fa qualcosa per quelli che un gesto d’amore non sanno cos’è…

DJALI: Questa gente confida in te e solo il tuo amore salvarli potrà.

ESMERALDA: Grazie per quanto possiedo già, lo so non è tanto ma a me basterà, prego per gli altri fuori di qua, falli sentire figli di Dio, sono indifesi figli di Dio.

(Mentre Esmeralda e Djali pregano, Quasimodo si nasconde e la osserva pregare, poi lei si accorge e lui scappa)

ESMERALDA: Aspetta...! Voglio parlarti!

(Quasimodo scappa. Esmeralda lo segue, ma prima di comparire sulla torre aspetta che Quasimodo abbia finito di parlare con le statue)

LAVERNE: Guardate... ha portato una ragazza!

VICTOR: Forse oggi non è stato un fiasco totale. Che visione leggiadra!

HUGO: Quasi, ne eravamo sicuri: le ragazze già ti danno la caccia!

QUASIMODO: In effetti...

LAVERNE: Ma se corri troppo alla svelta non ti raggiungeranno mai!

QUASIMODO: È per questo che io...

HUGO: Dalle un po’ di lenza, e poi tirala su... Dalle un po’ di lenza e tirala su!


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LAVERNE: Smettila! È una ragazza, non un merluzzo!

(Esmeralda, col fiatone, raggiunge Quasimodo, Djali gira per la stanza in cerca di qualcosa e si sofferma vicino ai Gargoile capendo che c’è qualcosa di strano, mentre Djali si gira i Gargoile si muovono)

ESMERALDA: Eccoti qui! Temevo di averti perso.

QUASIMODO: Già... eeeeeeh... io...ho delle faccende da sbrigare. È stato bello rivederti di nuovo.

ESMERALDA: No aspetta, sono mortificata per oggi pomeriggio! Non sapevo che fossi... altrimenti non ti avrei mai trascinato sopra un palco (mentre parla, vede la sala in cui vive Quasimodo e rimane a bocca aperta). Cos’è questo posto?

QUASIMODO: Qui è dove vivo io.

ESMERALDA: E tu hai fatto tutte queste cose da solo?! (Osserva tutto quanto ha fatto Quasimodo)

QUASIMODO: Quasi tutte...

ESMERALDA: Se ci riuscissi io... non dovrei restare in strada a ballare per qualche soldo..

QUASIMODO: Ma tu balli benissimo!

ESMERALDA: Beh, almeno il pane in tavola è assicurato... Ma questa che cos’è? (Prende in mano una delle statuette fatte da Quasimodo)

QUASIMODO: Ah no, ti prego... non ho ancora finito di dipingerli...

ESMERALDA: È il fornaio! ...e questo è il maniscalco! Sei una persona sorprendente Quasimodo, per non dire fortunata! Hai tutto questo spazio per te!

QUASIMODO: Non ci sono solo io, ci sono le statue, le campane... ti piacerebbe vederle?

ESMERALDA: Sì, ma certo...

QUASIMODO: Te le presento...


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CANZONE: Le campane[Quasimodo]

Io suono le campane

I miei amori, le mie amanti

E le vorrei abbracciare

Farle ballare, farle cantare

Se nevica o piove

Se c'è vento o c'è il sole

Io suono le campane

Coi miei tormenti e le mie gioie

Le campane per chi

Nasce e chi se ne va

Di mattina o di giorno o di notte per chi

Prega o piange e per chi

S'alza presto e sta qui

Quando è l'ora per la messa del popolo mio

Per le Palme o perché

E' Natale, e poi c'è

L'Assunzione, Ognissanti, e l'Epifania

Perché l'Angelo andò

A parlare a Maria

Per un anno che è già qua mentre il vecchio va via

E per le processioni

E le celebrazioni

Per la Pasqua e le sue rose e un bel sole per me

Giorno pieno di re

E di felicità

Per la Pentecoste accesa di fiamme di Dio

E per le comunioni

E le confermazioni

Per i santi protettori da tutti dolori

E Domeniche che

Sono piene di sé


Per gli Osanna, gli Alleluia e l'immortalità

Ma quelle che preferisco

Tra queste mie donne di ferro Sono le tre Marie

Le mie migliori amiche

Maria la più piccolina

Per i bambini seppelliti

Maria, la grande Maria

Che manda in mare i marinai

Ma quando suono la grossa Maria Per chi si sposa e poi va via

Non resto tanto allegro io Mi sento triste e morirei

Vedo tutta la gioia

E la felicità

Che nessuna donna mai nei miei occhi vedrà

Io li vedo volare

Su nel cielo e sul mare

E felici come stelle li vedo brillare

Suono io le campane

Kyrie Eleison

Alleluia, Osanna, Dies Irae, Dies Illa

Le campane d'amore

E di festa e dolore

Le campane che non hanno suonato per me

Campane amiche mie

Voglio sentire come mi amate Suonate e dite che

Vive Esmeralda e vivo anch'io

Per dire al mondo che Quasimodo ama La sua Esmeralda


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ESMERALDA: Starei qui per sempre...

QUASIMODO: Ma tu lo puoi fare!

ESMERALDA: No, non posso...

QUASIMODO: Oh sì, hai il diritto di asilo!

ESMERALDA: Sì, ma non la libertà. Gli zingari non vivono bene circondati da mura di pietra.

QUASIMODO: Ma tu non sei come gli altri zingari, loro sono malvagi...

ESMERALDA: Chi ti ha detto questo?

QUASIMODO: Frollo, il mio padrone, è lui che mi ha cresciuto.

ESMERALDA: Come può un uomo così crudele aver cresciuto uno come te?

QUASIMODO: Crudele? No... lui mi ha accolto quando nessuno mi voleva... sono un

mostro, è chiaro...

ESMERALDA: È lui che te lo ha detto?

QUASIMODO: Guardami!

ESMERALDA: Dammi la mano.

QUASIMODO: Perché?

ESMERALDA: Fammela vedere... è lunga la linea della vita, e questa vuol dire che sei

timido... dunque vediamo, uhhh, non c’è nessuna linea...

QUASIMODO: Di cosa?

ESMERALDA: ...del mostro!!! Neanche un accenno! E ora guarda me. Credi che io sia malvagia?

QUASIMODO: No... tu sei buona, gentile e...

ESMERALDA: ...una zingara, e forse Frollo si sbaglia su noi due.

QUASIMODO: Tu hai aiutato me e io ora aiuto te.

ESMERALDA: Ma non si può uscire, c’è un soldato ad ogni porta!

QUASIMODO: E chi ha detto di uscire dalle porte?!

(Quasimodo salta giù dal palco ed aiuta Esmeralda a scendere seguita da Djali. Dopo i saluti Esmeralda si allontana in mezzo al pubblico)

QUASIMODO: Non ti dimenticherò mai!

ESMERALDA: Vieni con me!


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DJALI: Si scappa con noi, via da questa Chiesa e da quelle strane statue...c’è qualcosa

che non va...

ESMERALDA: Djali non è il momento… Quasimodo viene con noi…

QUASIMODO: Dove?!

ESMERALDA: Alla corte dei miracoli, lascia questo posto!

QUASIMODO: Oh, no... hai visto cosa è successo questo pomeriggio?

DJALI: Vieni con noi, musica, cibo e ragazze…

QUASIMODO: No, è questo il mio posto...

ESMERALDA: Allora verrò a trovarti…

QUASIMODO: Ma qui ci sono molti soldati e Frollo...

ESMERALDA: Verrò dopo il tramonto.

QUASIMODO: Ma... ma al tramonto suono la messa serale, poi pulisco i chiostri…

DJALI: Poi rifai i letti alle statue…

QUASIMODO: Poi suono i vespri e... (Esmeralda gli dà un bacio sulla guancia) ...vieni quando sei più comoda!

ESMERALDA: Se tu avrai bisogno di asilo, questo medaglione ti indicherà la strada.

Ricorda: “Se questo amuleto porterai, la città in mano tu avrai...” (Esmeralda dona a Quasimodo il suo amuleto). Presto! Devi andare...!

(Quasimodo rientra e trova Febo seduto con i piedi sul tavolo. Le statue lo prendono un po’ in giro ma lui non si accorge di nulla)

FEBO: Salve, stavo cercando la zingara, l’hai vista?

(Quasimodo aggredisce Febo)

FEBO: Buono buono...

QUASIMODO: Niente soldati! Ha il diritto di asilo! Vattene di corsa!

FEBO: Non intendo farle del male.

QUASIMODO: (arrabbiato) VIA!!!

FEBO: Dille da parte mia, che non volevo intrappolarla qui! Ma era l’unico modo per

salvarle la vita. Glielo dirai?

QUASIMODO: Vattene via subito!


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FEBO: Ah, un’altra cosa... dì ad Esmeralda che è molto fortunata ad avere un amico come te!

(Febo se ne va e Quasimodo torna a parlare con i gargoile)

HUGO: Ehi, eccolo là. Bravo, bravissimo! Ha scacciato quel buffone coperto di latta con grande baldanza. Che faccia tosta! Si intrufola qui per rubare la tua ragazza! QUASIMODO: La mia che?!

LAVERNE: Esmeralda... occhi grandi, capelli lunghi, ricordi? Dacci sotto rubacuori!!!

QUASIMODO: Rubacuori... oh, no no no...

VICTOR: Non essere modesto!

QUASIMODO: apprezzo molto quello che cercate di fare per me, ma non prendiamoci in giro... La faccia più brutta di Parigi, rammentate? Non credo proprio di essere il suo tipo. (Poi rivolgendosi al pubblico) Più di una volta guardando da qua su ho visto amanti passeggiare, illuminati da una luce che il paradiso fa brillare. Ma quella luce,so, che io non la vedrò, né sentirò il calore mai, su questa orrenda faccia mia, la luce mai potrà brillar..

GRINGOIRE: AHI AHI AHI...il capitano Febo s’è messo in fila per la bella Esmeralda, Quasimodo vede già la luce del paradiso... Chissà se il fascino della gitana avrà scalfito anche la corazzo di Frollo.


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CANZONE: Bella[Quasimodo, Frollo, Febo]


QUASIMODO

Bella

La parola Bella è nata insieme a lei

Col suo corpo e con i piedi nudi, lei

E' un volo che afferrerei e stringerei

Ma sale su l'inferno a stringere me

Ho visto sotto la sua gonna da gitana

Con quale cuore prego ancora Notre

Dame

C'è

Qualcuno che le scaglierà la prima pietra?

Sia cancellato dalla faccia della terra!

Volesse il diavolo, la vita passerei

Con le mie dita tra i capelli di Esmeralda

FROLLO

Bel la

E' il demonio che si è incarnato in lei Per strapparmi gli occhi via da Dio, lei Che ha messo la passione e il desiderio in me

La carne sa che paradiso è lei

C'è in me il dolore di un amore che fa male

E non m'importa se divento un

criminale

Lei

Che passa come la bellezza più profana Lei porta il peso di un'atroce croce umana

O Notre Dame, per una volta io vorrei


Per la sua porta come in chiesa entrare in lei

FEBO

Bella

Lei mi porta via con gli occhi e la magia E non so se sia vergine o non lo sia C'è sotto Venere e la gonna sua lo sa Mi fa scoprire il monte e non l'al di là Amore, adesso non vietarmi di tradire Di fare il passo a pochi passi dall'altare Chi

Èl'uomo vivo che potrebbe rinunciare Sotto il castigo, poi, di tramutarsi in sale?

O Fiordaliso, vedi, non c'è fede in me Vedrò sul corpo di Esmeralda se ce n'è

QUASIMODO, FROLLO, FEBO

Ho visto sotto la sua gonna da gitana

Con quale cuore prego ancora Notre

Dame

C'è

Qualcuno che le scaglierà la prima pietra?

Sia cancellato dalla faccia della terra!

Volesse il diavolo, la vita passerei

Con le mie dita tra i capelli d'Esmeralda

Di Esmeralda


FINE PRIMO ATTO


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SECONDO ATTO

29


Frollo cammina in piazza per andare da Febo e viene

SCENA 6

avvertito della fuga di Esmeralda.

PERSONAGGI              FROLLO, GUARDIA, FEBO, CLANDESTINI, FAMIGLIA MUGNAIO

LUOGO

Piazza, esterno della cattedrale

GUARDIE: Ministro Frollo, la zingara è fuggita!

FROLLO: Cosa?!

GUARDIA: Non è più nella cattedrale, è sparita!

FROLLO: Ma come? Io...non importa. Vattene. La troverò, la troverò, dovessi dare alle fiamme tutta Parigi!

(Frollo e Febo si incontrano)

FEBO: Buongiorno signore, I vostri ordini signore?

FROLLO: Trovate la zingara!!!

(Guardando i clandestini, Frollo offre loro soldi in cambio di informazioni su Esmeralda. Febo osserva pensieroso la situazione)

FROLLO: 10 pezzi d’oro per la zingara Esmeralda... (Poi molto arrabbiato) 20 pezzi d’oro!

FEBO: (tentando di far ragionare Frollo) E quando l’avrete trovata? Pensate di risolvere il problema degli zingari catturandone una sola?

FROLLO: I miei ordini sono: prendetela! Servirà d’esempio. 30 pezzi d’oro per la zingara Esmeralda... 40 pezzi!

(la guardia porta sul palco la famiglia del mugnaio, trova il talismano gitano)

GUARDIA: Questo talismano gitano è stato trovato sulla sua proprietà!

MUGNAIO: Sono innocente, pietà mio signore!

FEBO: (tenta di difendere la donna dall’ira di Frollo) Povera donna, non ha mai fatto del male a nessuno!


30


FROLLO: (ironico) Povero mugnaio, non hai mai fatto del male a nessuno? Avete dato asilo a degli zingari?

MOGLIE: La nostra casa è sempre stata aperta per i viandanti stanchi. Pietà mio signore.

FROLLO: Dispongo che tu e la tua famiglia restiate chiusi nella vostra casa finché non verrò a capo della situazione. Se quel che dici è vero non avrete nulla da temere. MUGNAIO: (si getta ai piedi di Frollo con i bimbi) Ma noi siamo innocenti, ve lo giuro... non sappiamo niente di questi zingari!

(Le guardie prendono la famiglia del mugnaio e la portano fuori dalla scena)

FROLLO: (rivolto a Febo) Bruciate la loro casa!

FEBO: Cosa?!

FROLLO: Non resti che cenere: sono dei traditori, dovrà servire da esempio. FEBO: Con tutto il rispetto signore, non sono stato addestrato ad uccidere degli innocenti!

FROLLO: Sì, ma vi hanno addestrato ad obbedire agli ordini!

FEBO: Mai!

FROLLO: Insolente codardo!

(Frollo, arrabbiato dal comportamento di Febo, afferra per la gola il capitano e lo butta contro un muro. BUIO)


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CANZONE: Mi distruggerai[Frollo]

Io so cos'è la passione

Ma non lo so se è veleno

Io non so più cosa sono

E se ragiono o se sogno

Annego e il mare è lei

Sento i sentimenti miei

Che non ho sentito mai

L'onda che non affrontai

Mi distruggerai, mi distruggerai

E ti maledirò finché avrò vita e fiato Mi distruggerai, mi distruggerai Tu mi hai gettato nell'abisso di un pensiero fisso

Tu mi distruggerai, mi distruggerai Mi distruggerai

Io cado in te, tentazione

E tutto al diavolo va

La scienza e la religione

E virtù e castità

Io guardo un orlo di gonna

E vedo abissi di donna

La gonna gira e mai

Mai per me la toglierai

Mi distruggerai, mi distruggerai


E maledico te perché di te non vivo Mi distruggerai, mi distruggerai

Ti abbraccio in sogno tutto il giorno e sto, di notte, sveglio

Tu mi distruggerai, mi distruggerai Mi distruggerai

E quel mio cuore d'inverno

E' un fiore di primavera

E brucia dentro l'inferno

Come se fosse di cera

Sei tu che soffi sul fuoco

Tu, bella bocca straniera

Ti spio, ti voglio, t'invoco

Io sono niente e tu vera

Mi distruggerai, mi distruggerai

E ti maledirò finché avrò vita e fiato Mi distruggerai, mi distruggerai Tu mi hai gettato nell'abisso di un pensiero fisso

Tu mi distruggerai, mi distruggerai Mi distruggerai

Mi distruggerai

Mi distruggerai, mi distruggerai Mi distruggerai


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Sulla torre le statue sono preoccupate per la morte di

SCENA 7

Esmeralda, ma cercano di fare coraggio a Quasimodo. VICTOR, HUGO, LAVERNE, QUASIMODO, ESMERALDA, FEBO,

PERSONAGGI

FROLLO, CLOPEN

Interno della Cattedrale, campanile

LUOGO

Corte dei miracoli

VICTOR: Oh, non mi piace affatto, assolutamente non c’è speranza!

HUGO: Quella povera zingaretta, comincio a temere il peggio.

LAVERNE: Lo so, ma non dire nulla che possa turbare Quasimodo, è già abbastanza preoccupato.

HUGO: Sì, dai, diamogli una scrollata! Silenzio, sta arrivando!

(Quasimodo arriva altrettanto preoccupato)

LAVERNE: Mi raccomando calma, neanche una parola, volti di pietra.

QUASIMODO: Qualche segno di lei?

VICTOR: (scoppia a piangere) È una causa persa, potrebbe essere ovunque...alla gogna

o in una segreta, sulla ruota, oddio!!!

LAVERNE: Bel lavoro Victor...

QUASIMODO: No, ha ragione. Cosa possiamo fare?

HUGO: Ma cosa state dicendo? Se conosco bene Esmeralda, lei sta tre passi dietro a

Frollo e ben lontana dal pericolo!

QUASIMOSO: Lo pensi davvero?

HUGO: Quando le acque si calmeranno, tornerà!

QAUSIMODO: E cosa te lo fa pensare?

HUGO: Perché tu le piaci!

LAVERNE: Lo dicevamo che eri quello carino!

HUGO: Ma pensavo di esserlo io!

LAVERNE: No, tu sei quello sciocco e con la bocca grande!

HUGO: Che vuol dire esattamente?

LAVERNE: Dai retta a noi Quasi...non c’è niente di cui preoccuparsi!


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HUGO: Sei irresistibile!

VICTOR: Sì, i cavalieri con l’armatura non sono i suoi tipo...

HUGO: E quei tizi valgono un tanto alla dozzina, ma tu sei un ragazzo speciale..

(Nella torre entra Esmeralda, molto preoccupata)

ESMERALDA: Quasimodo, Quasimodo!

QUASIMODO: Esmeralda, sapevo che saresti tornata!

ESMERALDA: Hai già fatto tanto per me amico mio, ma devi fare ancora una cosa...

QUASIMODO: Qualunque cosa per te.

ESMERALDA: (intanto che parla con Quasimdo, si avvicina ad una delle quinte e prende Febo che fa fatica a reggersi in piedi) Hanno ferito Febo... si è ribellato a Frollo ed ora èfuggiasco come me. Non ce la fa a proseguire: qui sarà al sicuro! Ti prego, puoi nasconderlo?

QUASIMODO: Va bene lo farò...

(Esmeralda fa sedere Febo su dei teli e cuscini e gli si siede accanto, Quasimodo si fa da parte, ma osserva comunque la scena)

FEBO: Esmeralda...

ESMERALDA: Shhh... ti nasconderai qui fino a quando non avrai le forze per muoverti.

FEBO: Ma perché rischi così tanto per me?

ESMERALDA: Perché il rischio è la mia passione.

(Esmeralda accarezza dolcemente Febo)

DJALI: Arriva Pasta Frolla!!

QUASIMODO: Presto, devi andare. Prendi le scale della torre e vai a destra.

ESMERALDA: Sii prudente amico mio...promettimi che non gli succederà niente!

QUASIMODO: Te lo prometto.

ESMERALDA: Grazie.

STATUE: Presto, dobbiamo nascondere lo stoccafisso (le statue coprono con teli e cuscini Febo)


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FROLLO: La zingara è fuggita! Ad ogni porta c’era una guardia, come vi è riuscita?! (Pausa) Ma certo! L’unico che conosce ogni angolo di questa cattedrale è Quasimodo,lui l’ha fatta fuggire...ma la difenderà e non lo ammetterà mai... devo trarlo in inganno...solo così mi dirà dove si nasconde.

(Entra nel campanile, Quasimodo è agitato)

QUASIMODO: Oh, padrone, non pensavo sareste venuto.

FROLLO: Ho sempre tempo per dividere un pasto con te: ho portato qualche chicca. (Si mettono al tavolo, ma Frollo ha notato l’agitazione di Quasimodo) C’è qualcosa che titurba Quasimodo?

QUASIMODO: No, non c’è niente.

FROLLO: Credo che tu mi stia nascondendo qualcosa.

QUASIMODO: Oh no padrone.

(Frollo tira fuori da cestino grappoli d’uva e dolci)

FROLLO: Non mangi ragazzo?

QUASIMODO: Oh, certo (mangia di fretta l’uva, mentre Febo comincia a lamentarsi)

Molto buono grazie.. (Fa due colpi di tosse per coprire i lamenti di Febo e per evitar che

Frollo si accorga di lui)...i semi!

FROLLO: (si alza e si gira intorno) cosa c’è di diverso qua dentro?

QUASIMODO: Niente signore.

FROLLO: (guardando il tavolo vede delle statuette nuove, ne prende una in mano) Questa non è nuova? Ottima fattura, assomiglia molto alla zingara Esmeralda. Ci sono: tu l’hai aiutata a scappare. A quest’ora tutta Parigi sta bruciando per colpa tua.! QUASIMODO: È stata gentile con me padrone.

FROLLO: Sei uno sciocco! Non è la gentilezza, ma la sua furbizia: è una zingara. Le

zingare non sono capaci di vero amore. Pensa, pensa ragazzo a tua madre: un povero

bambino deforme come te, quali probabilità potrebbe avere contro la sua perfidia?

Bene, non ti preoccupare, presto sarà fuori dalle nostre vite. Ti libererò dal suo

maleficio, non ti tormenterà più!

QUASIMODO: Cosa volete dire?

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FROLLO: So dove si trova il suo nascondiglio e domani all’alba attaccherò con migliaia di uomini! (se ne va arrabbiato)

(Quasimodo si avvicina a Febo, che si scopre e, aiutato da Quasimodo, si rialza)

FEBO: Dobbiamo trovare la corte dei miracoli prima che spunti il sole, se no arriviamo

dopo Frollo... vieni con me?

QUASIMODO: (rattristato) Non posso...

FEBO: (arrabbiato) Ti credevo amico di Esmeralda!

QUASIMODO: Frollo è il mio padrone, non posso disobbedirgli di nuovo. FEBO: Lei ha preso le tue difese, hai uno strano modo per dimostrarle la tua gratitudine. (Pausa) Beh, io non starò a guardare Frollo che massacra degli innocenti. Fai quello che ritieni giusto (si allontana)

(Le statue riprendono vita e tutte guardano male Quasimodo)

QUASIMODO: Cosa c’è?!

VICTOR: Ma Quasimodo!

HUGO: Cosa aspetti?! Devi andare con lui!

LAVERNE: Lei è tua amica, non puoi abbandonarla..!

QUASIMODO: (alle statue) Cosa dovrei fare? Andare fuori a salvare quella ragazza dalle fauci della morte e tutta la città mi acclamerà come eroe? Ce l’ha già il suo cavaliere con l’armatura...e non sono io. Frollo aveva ragione su tutto, sono stanco di cercare di essere quello che non sono. (Quasimodo fa un attimo di pausa, guarda l’amuleto che gli aveva regalato Esmeralda) Sono impazzito! Febo...vengo con te!!!

(Quasimodo raggiunge Febo che se ne sta per andare)

FEBO: Lieto che tu abbia cambiato idea.

QUASIMODO: Non lo faccio per te, lo faccio per lei (dà una pacca sulla spalla a Febo)

FEBO: Tu sai dov’è?

QUASIMODO: Mi ha dato questo medaglione e mi ha detto che ci avrebbe aiutato a trovarla.


36


FEBO: Ah, bene bene! Fantastico...che cos’è?

QUASIMODO: Non lo so..

FEBO: Forse è una specie di codice, forse è arabo...no, non è arabo. Forse è greco

antico...

QUASIMODO: ...(cercando di ricordare le parole dei Esmeralda) ...se questo amuleto porterai, la città in mano tu avrai... Ci sono! È una mappa della città! FEBO: Ma che stai dicendo?

QUASIMODO: È la città: c’è la cattedrale, il fiume e questo sassolino...

FEBO: Io non ho mai visto una mappa di questo genere!

QUASIMODO: Senti, sono anni che vivo in questo campanile e credo di sapere che aspetto ha la città vista dall’alto...ed è proprio così!

FEBO: (Contemporaneamente a Quasimodo) Senti, ho vissuto per anni in questa città e

credo di ricordare che aspetto abbia una mappa...e non è così! (Pausa) Va bene,

d’accordo, se dici che è una mappa, è una mappa, ma se vogliamo trovare Esmeralda

dobbiamo lavorare insieme. Tregua?

QUASIMODO: Va bene, ci sto!

FEBO: Questo sembra il simbolo dell’amuleto, ma cosa significa? Non è chiaro, intravedo un’iscrizione, ma ci vorranno alcuni minuti per decifrarla tutta.

(Nel frattempo Quasimodo ha giù spostato la pietra)

FEBO: ...oppure possiamo scendere direttamente giù per le scale.

(BUIO)

QUASIMODO: Questa è la Corte dei miracoli?!

FEBO: Sui due piedi direi che è la corte dei liquami alla caviglia. Dovrebbero essere le vecchie catacombe, un posticino allegro, eh! Ti fa venire voglia di uscire più spesso, vero Quasi?

QUASIMODO: Non a me. Voglio avvertire Esmeralda e poi tornare al campanile prima di combinare altri guai.

FEBO: A proposito, ma non dovremmo già avere incontrato qualche guaio?

QUASIMODO: Cosa vuoi dire?

FEBO: Non so...una guardia o...un agguato!!!


37


CANZONE: La corte dei miracoli[Clopen]

Noi siamo il popolo eterno Fratello della miseria

Non toccherete da noi nessun cielo né Inferno

Non c'è Inferno né cielo C'è il marcio, ecco che c'è

In questo marcio ci siamo noi vermi di terra

Il sangue col vino noi lo mescoliamo Tu sei dentro la Corte dei Miracoli Facciamo l'amore come viene viene Sei davanti alla Corte dei Miracoli Briganti danzanti con i mendicanti Trema forte alla Corte dei Miracoli Dei pranzi del mondo siamo noi gli avanzi

Siamo noi questa corte dei miracoli Si, siamo noi della corte dei miracoli


Noi siamo tutta una razza Di gente svelta che passa

Noi non abbiamo bandiere e nemmeno la fede

Né bandiere né fede

Non abbracciamo che stracci

La mia pelle ha un colore e ha un colore la tua

Teppisti e Gitani, una è la canzone

Tu sei dentro la corte dei Miracoli

Noi siamo innocenti come i delinquenti

Sei davanti alla Corte dei Miracoli

Un solo bicchiere al ladro e all'assassino Trema forte alla Corte dei Miracoli A noi la giustizia ci passò vicino

Siamo noi questa corte dei miracoli

Si, siamo noi della corte dei miracoli


(Durante la canzone, Febo e Quasimodo devono essere catturati ed imbavagliati. Due clandestini portano al cospetto di Clopen Febo e Quasimodo imbavagliati)

CLOPEN: Bene, bene, bene... cosa abbiamo qui? Intrusi, spie... Ascoltatemi e non interrompetemi. Siete stati bravi a trovare la Corte dei miracoli, ma sfortunatamente non vivrete abbastanza per raccontarlo. Radunatevi gente... (mostra il doppio cappio) ...abbiamo una biforcazione, due spie di Frollo: ma non due spie qualsiasi...il suo capitano delle guardie e il suo fedele campanaro gobbo. L’ultimo desiderio? FEBO/QUASIMODO: Uh...uh... (sono imbavagliati e tentano invano di dire qualcosa) CLOPEN: È quello ce dicono tutti!!!

(Febo e Quasimodo si mettono in disparte mentre ricomincia il balletto, Djali corre a chiamare Esmeralda)

Il sangue col vino noi lo mescoliamo                        Tu sei dentro la Corte dei Miracoli


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Facciamo l'amore come viene viene Sei davanti alla Corte dei Miracoli Briganti danzanti con i mendicanti Trema forte alla Corte dei Miracoli Dei pranzi del mondo siamo noi gli avanzi

Siamo noi questa corte dei miracoli Si siamo noi della corte dei miracoli

Teppisti e Gitani, una è la canzone


Tu sei dentro la corte dei Miracoli Noi siamo evasori ma dalle prigioni Sei davanti alla Corte dei Miracoli

Un solo bicchiere al ladro e all'assassino Trema forte alla Corte dei Miracoli A noi la giustizia ci passò vicino

Siamo noi questa corte dei miracoli

Si siamo noi della corte dei miracoli


(Arriva di corsa Esmeralda con Djali e fermano il tutto)

ESMERALDA: Fermo, fermo... Non sono spie, sono amici! (slega Febo) Lui è il soldato

che si è battuto con Frollo e... (Djali slega Quasimodo) ...lui mi ha aiutato a scappare

dalla cattedrale.

FEBO: Siamo venuti ad avvertirvi! Frollo sta arrivando qui: dice di conoscere il vostro

nascondiglio. Arriverà all’alba con un migliaio di uomini.

ESMERALDA: (a Febo) hai corso un grosso pericolo venendo qui! Forse in maniera

stana...ma te ne siamo grati!

FEBO: Non devi ringraziare me, devi ringraziare Quasimodo, senza il suo aiuto non

sarei mai arrivato qui.

CLOPEN: Non possiamo perdere tempo, dobbiamo andarcene immediatamente.

(All’improvviso entra Frollo con le guardie)

FROLLO: Andare, dove? Se solo ora, dopo 20 anni di ricerche, la Corte dei miracolo è

finalmente mia..?! Caro Quasimodo, lo sapevo che un giorno mi saresti stato utile.

ESMERALDA: Ma cosa state dicendo?

FROLLO: Sì, mi ha condotto fino a te cara mia.

ESMERALDA: Siete un bugiardo!

FROLLO: E guardate chi ho pescato nella rete: il capitano Febo di ritorno dalla morte,

un altro miracolo. Ma non per molto: rimedierò io a questo. Domani in piazza ci sarà

un piccolo falò e siete tutti invitati. Rinchiudeteli!

QUASIMODO: No...! Vi prego padrone...no...no...

FROLLO: Riportatelo al campanile e fate in modo che vi resti!

(BUIO)


39


Esmeralda è legata al palo sulla scala davanti al palco. I clandestini, con

Febo e Clopen, sono anche loro legati. Frollo spiega al popolo il motivo

SCENA 8

della condanna. Quasimodo è legato con una scala con i gargoile ai suoi piedi)

FROLLO, ESMERALDA, QUASIMODO, VICTOR, HUGO, LAVERNE,

PERSONAGGI

CLANDESTINI, FEBO, CLOPEN

LUOGO

Piazza, esterno della cattedrale; Interno della Cattedrale, campanile

FROLLO: (rivolto al pubblico) La prigioniera Esmeralda è stata riconosciuta colpevole di stregoneria. La sentenza (rullo di tamburi): la morte! L’ora è giunta zingara, sei affacciata sull’orlo dell’abisso. Tutto sommato non è mai troppo tardi, posso salvarti dalle fiamme di questo mondo e del prossimo. Scegli: me o il fuoco.

(Esmeralda sputa in faccia a Frollo)

FROLLO: La zingara Esmeralda si è rifiutata di abiurare. Questa strega malvagia ha messo a repentaglio l’anima di tutta la gente di Parigi.

(Sulla torre Quasimodo, sconvolto, osserva la scena)

LAVERNE: Coraggio Quasi...svegliati...sono i tuoi amici.

QUASIMODO: È tutta colpa mia...

LAVERNE: Devi spezzare questa catena!

QUASIMODO: Ho provato, ma non ci riesco! Che differenza vuoi che faccia?

VICTOR: Non puoi lasciare che Frollo vinca!

QUASIMODO: Ha già vinto.

HUGO: E così ti arrendi...finito. Non sono queste catene a trattenerti...

QUASIMODO: Lasciatemi in pace.

LAVERNE: Va bene Quasi, ti lasciamo in pace, dopotutto noi siamo fatti di pietra,

pensavamo tu fossi un materiale molto più forte...

(Frollo continua il suo discorso in piazza)


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FROLLO: Per la giustizia di Parigi, è mio compito rispedire questo empio demone all’inferno da cui proviene...!

QUASIMODO: No no no...diritto d’asilo...diritto d’asilo... (si libera dalle catene e scende a liberare Esmeralda)

QUASIMODO: Diritto di asilo!! Diritto di asilo!! (sostiene Esmeralda)

FROLLO: Capitano! Occupate la cattedrale! Il diritto è negato, io rompo il divieto entrate con la coscienza pulita, entrate con la forza, vi do il diritto di violare il diritto di asilo!!

QUASIMODO: Stai tranquilla qui sei al sicuro…

FROLLO: Tornate qui codardi, soldato prendete la trave, sfondate la porta!

FEBO: Cittadini di Parigi, Frollo ha perseguitato la nostra gente, saccheggiato la nostra città ed ora ha dichiarato guerra persino a Notre Dame! Glielo permetteremo? TUTTI: Noooo!!

(combattimenti tra zingari – paesani – guardie)


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CANZONE: Liberi

Quasimodo

Libertà

Liberi

Rabbia in te (Io)

Siete voi

Chiamala

Uomini

Libertà (per tutti)

Liberi

Libertà

Fuoco in te (chiedo)

E con voi

Chiamala

Sono io

Libertà (Asilo)

Che vi do

Libertà

Libertà

Stringila (Il)

Vita in te

Quasimodo - Clopin

Vivila (diritto)

Libertà

Sogno in te

Rabbia in te

Sognala (dell')

Chiamala

Libertà

Libertà

Prendila (asilo)

Libertà

Esmeralda

Fuoco in te

Libertà

Chiamala

Vita in me

Libertà

Sogno in me

Libertà

Libertà

Stringila

Quasimodo - Clopin (Gringoire)

Vita in te

Libertà

Vivila

Stringila (Io)

Sogno in te

Vita in te

Sognala

Vivila (per tutti)

Libertà

Sogno in te

Prendila

Sognala (chiedo)

Libertà

Quasimodo

Prendila (Asilo)

Uomoni liberi

Tornate liberi

Tutti

Uomini, vi do io...

Libertà

Vi do la libertà

Libertà

Libertà

Quasimodo - Clopin (Gringoire)


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HUGO: Sta arrivando la cavalleria!

LAVERNE: Hey ma quello è Fibbia!

VICTOR: Fusto!

QUASIMODO: Febo!!

(Frollo abbandonato dalle sue guardie entra nella cattedrale e incontra l’Arcidiacono che cerca di fermarlo)

ARCIDIACONO: Frollo siete uscito di senno!? Non tollererò questo assalto alla casa del Signore!

FROLLO: Silenzio stupido vecchio il gobbo ed io abbiamo una faccenda in sospeso da sistemare, e questa volta non interverrai!! (lo butta a terra!)

QUASIMODO: Ce l’abbiamo fatta Esmeralda, li abbiamo sconfitti, vieni a vedere! Esmeralda svegliati…sei salva ora…oh no! (gli da un po’ di acqua ma lei non si sveglia)

(entra Frollo)

QUASIMODO: L’avete uccisa!!

FROLLO: Era mio dovere, per quanto spaventoso, spero tu possa perdonarmi. Su..su Quasimodo so che è doloroso, ma ora è giunto il momento di mettere fine alle tue sofferenze per sempre! (estrae un pugnale Quasimodo lo vede e glielo ruba) calma…calma…ascoltami Quasimodo…

QUASIMODO: No!! Ascoltate voi, per tutta la vita mi avete detto che il mondo è un posto crudele e tenebroso ma ora capisco che l’unica cosa crudele e tenebrosa sono le persone come voi!

ESMERALDA: Quasimodo…(mormorato)

FROLLO: E’ viva!! (va verso Esmeralda)

QUASIMODO: Nooo… (scappa con Esmeralda)

FROLLO: Ve ne andate così presto!? (li rincorre) Dovevo saperlo che avresti rischiato la vita per salvare questa strega, come tua madre che è morta nel tentativo di salvarti! QUASIMODO: Cosa?!


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FROLLO: Ora, farò quello che avrei dovuto fare 20 anni fa! (lotta) Egli castigherà i perversi e li precipiterà in una voragine di fuoco! (detto in modo solenne come letto dalla Bibbia!) (cade/muore)

Finita la battaglia escono Esmeralda e Febo per mano, poi Esmeralda va a prendere Quasimodo e lo porta sotto la luce (occhio di bue) lui un po’ impaurito guarda il pubblico…una bambina sale sul palco gli accarezza una guancia e poi lo accarezza.

CLOPEN: Tre Urrà per Quasimodo!

TUTTI: Urrà, urrà, urrà!!

CANZONE: Il tempo delle cattedrali[Gringoire]

FINE


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