NOTTE
di Harold Pinter
Titolo originale Night, 1969
Traduzione di Alessandra Serra
da "Prove d’autore", Einaudi, Torino 2002
Personaggi:
- Un uomo
- Una donna
Una donna e un uomo sui quarant’anni. Sono seduti in soggiorno davanti a un caffè.
uomo Parlo di quella volta lungo il fiume.
donna Quale volta?
uomo La prima volta. Sul ponte. È cominciata sul ponte.
Pausa
donna Non ricordo.
uomo Sul ponte. Ci siamo fermati e abbiamo guardato il fiume, sotto di noi. Era notte. Sulla darsena i lampioni erano accesi. Eravamo soli. Abbiamo guardato il fiume. Ti ho messo una mano attorno alla vita. Non ti ricordi? Ti ho infilato una mano sotto il cappotto.
Pausa.
donna Era inverno?
uomo Certo che era inverno. Quando ci siamo conosciuti. È stata la nostra prima passeggiata. Non puoi non ricordartene.
donna Ricordo la passeggiata. Sì, ricordo che passeggiavo con te.
uomo La prima volta? La nostra prima passeggiata?
donna Sì, certo che me la ricordo. (Pausa) Abbiamo raggiunto un prato, al di là della cancellata. E siamo rimasti lì in un angolo appartato.
uomo No. Ci siamo fermati sul ponte.
Pausa.
donna Eri con un’altra.
uomo Sciocchezze.
donna Con un'altra donna.
uomo È successo molti anni fa. Te ne sarai dimenticata. (Pausa) Ricordo le luci sull'acqua.
donna E accanto alla cancellata mi hai preso il viso tra le mani. Eri molto dolce, molto tenero. Mi volevi bene. I tuoi occhi cercavano il mio viso. Mi sono chiesta chi eri. Mi sono chiesta cosa pensavi. Mi sono chiesta cosa avresti fatto.
uomo Sei d'accordo sul fatto che ci siamo conosciuti ad una festa. Su questo sei d'accordo?
donna Cos’è stato?
uomo Cosa?
donna Mi è sembrato di sentir piangere un bambino.
uomo Io non ho sentito niente.
donna Ho sentito come il pianto di un bambino che si sveglia.
uomo In casa c’è silenzio. (Pausa) È molto tardi. E noi siamo ancora seduti qui. Dovremmo essere a letto. Devo alzarmi presto. Ho da fare. Perché mi contraddici?
donna No. Non è vero. Non ti sto contraddicendo. Anch’io andrei a letto volentieri. Anch’io ho da fare. Devo alzarmi presto domattina.
Pausa.
uomo La festa era da un certo Doughty. Tu lo conoscevi. Io solo di vista. Conoscevo sua moglie. E ti ho incontrata lì. Eri accanto alla finestra. Ti ho sorriso e, con mia grande sorpresa, mi hai sorriso anche tu. Ti piacevo. Ero stupito. Mi trovavi attraente. Me lo hai detto tu, dopo. Ti piacevano i miei occhi.
donna E a te i miei. (Pausa) Mi hai toccato la mano. Mi hai chiesto chi ero, e cosa facevo, e se mi ero accorta che mi toccavi la mano, che le tue dita mi toccavano, passavano tra le mie, sfiorandole.
uomo No. Ci siamo fermati sul ponte. Io ero dietro di te. Ti ho infilato una mano sotto al cappotto, attorno alla vita. Tu sentivi la mia mano.
Pausa.
donna Eravamo stati a una festa. Dai Doughty. Tu conoscevi sua moglie. Che ti guardava con dolcezza come se fossi stato suo. Sembrava innamorata di te. Io invece non ti conoscevo. La casa era bellissima. Sul fiume. Sono andata a prendere il cappotto lasciandoti lì ad aspettarmi. Ti eri offerto di accompagnarmi. Ti trovavo galante, molto cortese, beneducato, pieno di attenzioni. Mi sono infilata il cappotto, ho guardato fuori dalla finestra, sapevo che eri lì ad aspettarmi. Vedevo il fiume oltre il giardino e il riflesso dei lampioni sull'acqua. Poi ti ho raggiunto, abbiamo camminato un po’ e siamo finiti su un prato, al di là di una cancellata, forse era un parco. Più tardi abbiamo preso la macchina. E mi hai accompagnata.
Pausa.
uomo Ti ho toccato il seno.
donna Dove?
uomo Sul ponte. Ti ho accarezzato il seno.
donna Davvero?
uomo Ero dietro di te.
donna Mi ero chiesta se lo avresti fatto, se lo volevi fare.
uomo Sì.
donna Mi ero chiesta come lo avresti fatto, se lo volevi davvero.
uomo Ti ho infilato le mani sotto il maglione, ti ho slacciato il reggiseno, ti ho accarezzato il seno.
donna Un'altra volta, forse. Con un’altra.
uomo Non ricordi le mie dita sulla tua pelle?
donna Erano le tue mani? Era il mio seno? Nelle tue mani?
uomo Non ricordi le mie mani sulla tua pelle?
Pausa.
donna Dietro di me?
uomo Sì.
donna Ma se avevo la schiena appoggiata alla cancellata. La sentivo… dietro di me. Tu mi stavi di fronte. Ti guardavo negli occhi. Il cappotto era abbottonato. Faceva freddo.
uomo Te l’ho sbottonato.
donna Era molto tardi. Si moriva di freddo.
uomo E poi ci siamo lasciati il ponte alle spalle, siamo scesi verso la darsena e ci siamo fermati davanti a una discarica.
donna E tu mi hai preso, mi hai detto che ti eri innamorato di me, e che volevi stare con me per sempre, mi hai detto che la mia voce, i miei occhi, le mie cosce, i miei seni erano unici, e che mi avresti adorato per sempre.
uomo Sì, è vero.
donna E mi adori ancora.
uomo Sì.
donna E poi abbiamo avuto i bambini, ci siamo seduti qui a parlare e ti sono venuti in mente ponti, donne, darsene e discariche.
uomo E a te è venuto in mente il tuo sedere contro la cancellata con uomini che ti tenevano le mani e ti guardavano negli occhi.
donna E mi parlavano dolcemente.
uomo E la tua voce, che sussurrava per loro nella notte.
donna E loro che mi dicevano, ti adorerò per sempre.
uomo Che tidicevano, ti adorerò per sempre.