Notte a Venezia

Stampa questo copione

NOTTE A VENEZIA

NOTTE A VENEZIA

 Commedia in tre atti di Giovanni Dimartino

 iscritto SIAE n°106468 cod. opera 822620A

Personaggi:

Oreste Filetti

Matilde Filetti

Chiara Filetti

Lella Filetti

Piero D'Amico

Renato Garozzo

Carlo Grande avvocato

Gilda moglie avvocato

Contessa Calafiore           

Interni di un villino con a destra e sinistra uscite laterali per stanze interne; in fondo ingresso comune a sinistra e stanze interne a destra (tutte comunicanti) Arredamento epoca moderna con divano, poltrone, tavolo con sedie a destra quadri alle pareti. E’ permesso eventuale adattamento in qualsiasi forma dialettale per uno o più personaggi.

I ATTO

All’apertura del sipario più personaggi in conversazione con bicchieri in mano ad evidenziare un giorno particolarmente festoso. Si allontaneranno a destra e in fondo a destra. Rimarranno in scena Gilda e Renato.

SCENA I

Gilda- Ma caro Renato, devi deciderti una buona volta, è un passo che tutti abbiamo fatto;

            tu pensi soltanto a mangiare !

Renato- Sono vent'anni che ci penso e non mi decido. Sono fatto così, voglio sempre che

   qualcuno decida per me.

Gilda- Anche Piero ha atteso tanti anni, ma era un militare di carriera, sempre in giro, così

 dopo aver dato le dimissioni ha fatto il grande passo.

Renato- A dire il vero e' stata la suocera a decidere. In questa casa decide tutto lei. Ah!

   come vorrei trovare anch’io una suocera così...

Gilda- Ma tu non devi sposare le suocere. Con tante belle ragazze che in cerca di marito!

Renato- E non mi decido.

SCENA II

(entra Matilde da sinistra)

Matilde- Carissimi, scusatemi se continuo a lasciarvi soli, ma devo accertarmi che tutto

proceda come si deve. Sono stanca, ma felice. Ho voluto farvi vedere il loro nido,   naturalmente scelto da me.

Renato- Beato chi vi trova! Ve l'ho detto che sono contento per Chiara?

Matilde- Si, e quante volte!

Renato- Non ero sicuro di avervelo detto..

Gilda- Quando partiranno i nostri sposi per il giro di nozze?

Matilde- Staranno qui ancora tre giorni, poi partiranno. Che genero Piero! Fa solo quello

che gli dico io, pende dalle mie labbra! Come mio marito, ha capito che lo scopo  della mia vita è la felicità degli altri.

Renato- Siete l'angelo della famiglia. Che moglie! Che suocera!

SCENA III

( entra Piero da destra)

Piero- ( parlando fuori scena " Va bene, d'accordo, se l'ha detto la mamma.") Tutto, come

   da voi disposto cara mammina.

Renato- Come sono contento che ti sei sposato! Sono felice per te.

Piero - Renato me l'hai già detto decine di volte...

Renato- Ero indeciso se dirtelo ancora.

Piero- Basta! Grazie. Ma come riesci ad essere pesante!

Gilda- Dove andate per il giro di nozze?                         

Piero- In Spagna, ma solo quando lo decide la mamma. Al ritorno ci fermiamo a Venezia.Gilda- ( mostra di turbarsi ) Certamente Venezia è sempre Venezia!

Matilde- Non ti senti bene?

Gilda- Non è niente, scusate. Vado in giardino a prendere un pò d'aria. Renato mi

 accompagni?

Renato- Non lo so ( rivolto a Piero ).Tu, cosa ne pensi ?

Piero - Accompagnala, e svegliati una buona volta!

(escono Gilda e Renato dal fondo a destra)

SCENA IV

Matilde- Bene. Facciamo il programma delle vostre giornate. Stasera brodino leggero, alle

dieci andate a letto. Domani vi alzerete alle 8.30. Per colazione zuppa di latte con     quattro biscotti per Chiara, 10 per te, due uova sode...no, meglio alla coque, anzi sbattute con un p• di marsala, il tutto per tre mattine ( Piero continuerà ad assentire ). A pranzo un bel piatto di pasta, poca per Chiara, e due fette di carne da 200 gr. per contorno insalata cruda, poi la frutta

(entra Lella da sinistra)

SCENA V

Lella - Mammina, in cucina è tutto predisposto per almeno quattro giorni ! E' proprio il caso

che rimanga?

Matilde- Ne abbiamo già parlato, non insistere, farai un piccolo sacrificio per tua sorella e

   il tuo cognatino. Vai.

(esce Lella a sinistra)

SCENA VI

Matilde- Come vedi ho già dato disposizioni. Dopo cene vi riposerete. Vi alzerete alle

   16.30. Per la merenda sa già Lella. La sera cena con brodino, formaggio,

   prosciutto della verdura e molta frutta.

Piero - E' tutto chiaro e..... per quel fatto....ci sono disposizioni particolari?

Matilde- Mi affido al tuo buon senso.Piero - Grazie, signora.

Matilde - Il genero che avevo sempre sognato!

Piero - E voi, la suocera che non avevo neppure pensato di sognare

Matilde - Se non hai altro da chiedere, puoi andare.(esce Piero a destra )

(entra Oreste dal fondo destra)

SCENA VII

Oreste - Senti, ho pensato di dire a Lella che domani...

Matilde- Che idea! Come hai potuto pensare di pensare!Oreste- Ogni tanto mi succede, e dato che abbiamo sposato nostra figlia..Matilde- Ti ricordo che se Chiara ha fatto un buon matrimonio, questo è merito mio,

    perché  io vivo per la vostra felicità. Tu non devi pensare, potresti rovinarti la

    salute. Piuttosto gli ospiti di là si divertono?

Oreste – Continuano a visitare la villa così ho pensato di lasciarli soli.

Matilde – Come al solito hai pensato male. Vado io a fare gli onori di casa.

(esce Matilde in fondo a destra)

Oreste – Venticinque anni che pensa alla mia salute in questo modo

(entra Avv. Carlo dal fondo a sinistra)

SCENA VIII

Avv. Carlo- Caro Oreste scusa il ritardo, sono passato un attimo dallo studio. Sono venuto

        a prendere mia moglie, vuoi che porti via anche la tua?

Oreste- Magari! Non mi lascia respirare un attimo.

Avv. Carlo - Perché ha voluto farci venire qui? Gli sposi avrebbero preferito restare soli.                         

Oreste - Un'altra delle sue manie! Voleva farvi vedere come ha sistemato gli sposi.

Avv. Carlo - Ma tuo genero la sopporta?

Oreste- Quello è più schiavo di me. Con me ha iniziato a poco a poco. Con il pretesto di

   togliermi ogni pensiero, ha finito per togliermi la libertà, e quando me ne sono

   accorto era troppo tardi.

Avv. Carlo - Cosa vuoi farci! Ci siete uomini nati per essere schiavi della moglie, e quelli

come me, nati per tradirla.

Oreste - E tu tradisci sempre tua moglie?Avv. Carlo - Più che mai! Ora sto con una contessa, la contessa. Calafiore. Che

         corpo...che occhi...i capelli...(con aria sognante)

(entra Matilde dal fondo a destra)

SCENA IX

Matilde- Carlo ti senti male?

Oreste- Gli gira... un pò la...testa. Andiamo di là ti offro da bere.

Matilde- Per te, naturalmente, solo acqua minerale. Lo sai che non puoi bere altro.Avv. Carlo - Che fortuna avere una moglie che pensa alla tua salute!

Oreste - Cammina, bestia! (escono a destra)

                ( entra la contessa Calafiore dal fondo a sinistra)

SCENA X

Contessa- E' permesso? Mi scusi, sono la contessa Calafiore e visto che il cancello era

      aperto mi sono permessa di entrare, la signora Filetti?

Matilde – Piacere di conoscerla. E’ stata gentilissima a dare in affitto la villa con una

     semplice

Contessa - Forse la mia visita è inopportuna, ma, trovandomi da queste parti, pensavo

                    di riscuotere.

Matilde - Ha fatto benissimo! Le pagherò l'affitto come pattuito.

Contessa – Avete arredato magnificamente villa, Eugenio.

Matilde - No, mi scusi, questo è il villino Federico.

Contessa - Già, che sbadata. Avendo sei villini è facile confondersi. Un villino per ogni

                  uomo che mi lascia. E' il pegno che chiedo a ricordo dell’ amore. A me piace

                  domare gli uomini e, come può vedere, i risultati non mancano!Matilde - Anch'io penso che gli uomini si debbano domare, ma con metodi e risultati

              totalmente diversi. Mi scusi vado a prenderle l'assegno.

                                                   (esce dal fondo a destra)

(entra Piero da destra)

SCENA XII

Piero - Buongiorno. Non ricordo di avervi vista alla cerimonia. Siete un'amica di mia

           suocera la signora Filetti?

Contessa - Diciamo di si, anche se non sono stata invitata. Sono la proprietaria del villino,

                 la contessa Calafiore.

Piero - Ma io vi conosco! Ho avuto la fortuna di essere presente ad una vostra festa. Vi ho

          subito ammirata.

Contessa – Adulatore! Cosa fate questa sera? Ho degli amici a cena e voi sarete mio

                   ospite.

Piero - Impossibile.

Contessa - Neppure se insistessi?

Piero - Anche volendo non potrei. Sono lo sposo e stasera ho dei doveri a cui non posso e

           non voglio rinunciare.

Contessa - Allora ritiro il mio invito, sarà per un'altra volta.

Piero - Non ci sarà un'altra volta, perché sarò un marito fedele.

Contessa - Conosco bene gli uomini! Così come le loro tasche, sono certa che anche voi..

Piero - Se dovesse esserci al mondo un solo marito fedele, quello sarò io. E adesso

           Scusate, devo andare in cucina.

Contessa- Che caro! Andate pure.(esce Piero) Se solo lo volessi sarebbe mio.

(rientra Matilde)

SCENA XIII

Matilde - Ecco l'assegno.

Contessa - E a lei la ricevuta. Se dovesse esserci qualcosa che non va, mi telefoni; io,

                  comunque, verrò a portarle l'inventario. Arrivederci.

Matilde - L'accompagno.(escono dal fondo a sinistra)

(entrano Chiara e Oreste da destra)

SCENA XIV

Oreste - Oggi posso dirmi finalmente felice! Mi mancherai. Ogni tanto, tua madre

              permettendo, verrò a trovarti.

Chiara - Dai papà, non parlare così della mamma!

Oreste - Non parliamone completamente. Oggi è giorno di festa, parliamo di cose allegre.

Chiara - Sai papà, c'è qualcosa in Piero che mi dà da pensare. Ad una mia richiesta di

              parlarmi del suo primo amore, ha sempre cambiato discorso. Ho paura che la

              .pensa ancora

Oreste - Ma cosa dici, sciocchina! Si può essere gelosi del passato?

Chiara - So che ha avuto tante storie, ma non non si dice che il primo amore non si scorda

              Mai?

Oreste - Ma proprio oggi vai a pensare certe cose!

Chiara - Senti papà, tu gli devi parlare. Devi cercare di capire, devi farlo per me. Devi

           domandare, senza fare intendere che vuoi sapere. Non dirmi di no. Grazie papà.

(esce Chiara a destra)

( entra Piero sinistra)

SCENA XV

Oreste - Devo chiedere senza far intendere....mah!

Piero - Caro suocero, cosa fate ? Parlate da solo?

Oreste - Caro Piero, carissimo Piero! Ti sembra facile?

Piero - Cosa?Oreste - Quello che ti devo dire.

Piero - Cosa mi dovete dire?

Oreste – Sai, la mia prima ragazza era figlia una sartina.

Piero – Mi fa piacere?

Oreste - Ti sembra facile dirlo? Ho dovuto farmi coraggio.

Piero - Si, ma chi ve lo ha chiesto?

Oreste - Non me l'hai chiesto tu?

Piero - Ma nemmeno per sogno!

Oreste - Ormai è fatta. E la tua prima ragazza?

Piero - Ma cosa andate a chiedere nel giorno del mio matrimonio?

Oreste - Tra noi uomini non devono esserci segreti! E poi io ho detto ti ho rivelato il mio!

Piero- Vi ripeto che a me non interessa, non ne capisco il motivo.

Oreste - Insomma è stata Chiara a chiedermi di dirtelo. Sai è un po’ turbata, crede che tu

              possa avere ancora in testa il tuo primo amore.

Piero – Chiara pensa questo? Ma non so neppure se era bionda o bruna.

Oreste - Come? Non la ricordi?Piero - Non l'ho vista. E' stato ad una festa di carnevale, a Venezia, più di vent'anni fa.

            Presi dai fumi dell'alcool, ci siamo appartati e....

Oreste - Con tutta la maschera?                                     

Piero - E' stato molto interessante. Dopo, ognuno è andato per la propria strada.

Oreste - Che fortuna! Sono contento per Chiara. Vado a tranquillizzarlaPiero - Siete un padre eccezionale. Credete che io non abbia capito quanta speranza

            riponete in me? Che non abbia capito che voi siete un martire. Che vostra

            moglie con il pretesto di prendersi cura della felicità degli altri, non è altro che un

tiranno.                   (entra Matilde, non vista, dal fondo sinistra)

SCENA XVI

Oreste - Tiranna è dire poco!

Piero - Io volevo Chiara e, per averla ho dovuto, con vostra moglie, mostrarmi umile ed

            obbediente perché in questa casa decide lei in tutto e per tutti.

Oreste - Piero, figlio mio! Stai attento! Vedrai che farà così anche con te.

Piero - Ho comandato plotoni di soldati domandoli; la sig.ra non mi preoccupa più di tanto.

            In quanto a voi, verrete ad abitare a casa nostra.

Oreste - Libertà! Viva la libertà, viva l'esercito. Grazie.

(escono a destra)

(Matilde viene avanti)

Matilde - Il mascalzone ha gettato la maschera. Tanti sacrifici, ed una figlia rovinata.

               Un uomo  che disprezza la suocera, non avrà rispetto per la moglie. Vigliacco e

               ipocrita, ma non è detta l'ultima parola. La felicità di mia figlia innanzitutto.

(entra l'Avv. Carlo dal fondo a destra)

SCENA XVII

Avv. Carlo - Cara Matilde, rinnovo le mie felicitazioni. Gilda sta per venire cosi ci

                    Congediamo.

Matilde - Perché tanta premura, accomodati prego. Avrei un da chiederti un parere.

Avv. Carlo - Ho premura perché i clienti aspettano allo studio. Di che si tratta ?Matilde- Una mia amica...giusto oggi ha sposato la figlia...

Avv. Carlo - Che combinazione!

Matilde - Si ed ha scoperto, uscendo dalla chiesa, che il genero è l'ultimo degli uomini.

               Disperata mi ha telefonato perché le trovassi come rompere il matrimonio.

Avv. Carlo - Ma è impossibile! A meno che non si venga a conoscenza di fatti gravi non

                    conosciuti prima, tipo: una condanna penale volutamente nascosta. Ha

                    rubato?

Matilde - Peggio!Avv. Carlo - Ha ucciso qualcuno?

Matilde - Peggio!

Avv. Carlo - Bigamo?

Matilde - Ancora peggio. Si tratta... no, ho promesso che avrei mantenuto il segreto.

Avv. Carlo - Insomma, se non ha commesso colpe contemplate dal codice penale, non si

                    può fare molto.

Matilde - Che legge! Si vede che è stata fatta da voi uomini.

SCENA XVIII

Oreste - (entra da destra e parla fuori scena) Puoi stare tranquilla mi ha detto tutto.

Matilde – Con chi ce l'hai?Oreste – Parlavo con Chiara, figurati che la cara pensava con gelosia alla prima

               avventura amorosa di Piero.

Avv. Carlo - Davvero? E lui ti ha raccontato tutto?

(entra Gilda dal fondo a destra non vista)

SCENA XIX

Oreste - Una storiella divertente, è stato ad un ballo in maschera, una ventina d'anni fa, a

              Venezia.

Gilda - ( incredula e sorpresa, si mette una mano in bocca )

Oreste - La sera di carnevale a Venezia, avevano bevuto un e.... sai come vanno

              queste cose..

Avv. Carlo - Vanno a finire tutte a letto.Oreste - Bravo! E dato che entrambi erano in maschera, non si sono conosciuti e mai più

              visti.

Matilde - ( pensosa ) Vent'anni fa a Venezia?

Oreste - Ma non ci pensare, acqua passata.

Avv. Carlo - (vede Gilda) Visto che sei qua, possiamo andare via.

Gilda - ( molto turbata ) Si caro, andiamo. Buona sera a tutti ed ancora auguri.

(escono Gilda ed il marito in fondo a sinistra)

Oreste - Vi accompagno.(li segue)

Matilde - Vent'anni fa, per carnevale... marzo, aprile, maggio..

(entra Renato dal fondo a destra )

SCENA XX

Renato - Forse si è fatto tardi. Vorrei andare via...ma non sò, ho già salutato tutti.

Matilde - Caro Renato, fatti vedere in questi giorni, forse ci sono delle novità per te.

               Adesso vai pure.Renato - Se lo dice lei signora... vado via. Buonasera (esce in fondo a sinistra)

(entra Piero da destra)

SCENA XXI

Piero - Sono andati tutti via, finalmente!

Matilde – Anche noi, fra poco, andremo via, ma prima devo confidarti un segreto, devi

                promettermi però che non farai parola a nessuno di quello che sto per dirti.

Piero - Ma certo! Ve lo prometto.

Matilde - (imbarazzata) Visto l'affetto, la stima, che hai dimostrato ho deciso di rivelarti un

              Un mio personale segreto...., Chiara non è figlia di suo padre.

Piero - Ma che cosa dice? E suo padre?

Matilde - Uno sconosciuto. E' successo...vent'anni fa....una notte a Venezia, l'ultima sera

              di carnevale.

Piero - ( incredulo ) L'ultima sera di...carnevale...a Venezia?

Matilde - Eravamo in gita con mio marito, lui è voluto rimanere in albergo ed io, con una

               amica, siamo andate ad una festa da ballo in maschera. Era un bel giovane,

               anche lui in maschera, e dopo aver ballato e bevuto, non ho capito più niente e..

               l'abbiamo fatto. Dopo nove mesi è nata Chiara.

Piero - Ma è spaventoso !

Matilde - Lui è il solo colpevole, io sono la vittima. Ma giurami che questo segreto morirà

               con te.

Piero - Io morirò prima del segreto, cioè insieme. Che disgrazia!

Matilde- Per fortuna non lo sa nessuno, e per te quello che conta è avere Chiara per

              moglie, il resto non è importante, e poi il mascalzone non sa di avere una figlia.

Piero - ( si mette le mani alla testa ) Povero me!

Matilde - Ma non ti preoccupare, se non parli tu, non lo saprà nessuno.

(entra Oreste)

SCENA XXII

Oreste - Piero cos'hai? Ti fa male la testa? Sarà la stanchezza. Anche io sento un cerchio

              alla testa.

Piero - Sarà per lo stesso motivo.

Matilde – Con un pò di riposo ti passerà.

Piero- Non passerà, ne a me ne a lui.

Matilde- Speriamo in bene, buonanotte. Oreste andiamo via.

Piero- So che non passerà, non passerà.

FINE I ATTO

                                                                 II ATTO

SCENA I

Piero - Povera Chiara. Ho passato due notti passeggiando, il mal di testa atroce che non

           mi lascia è l'unica scusa attendibile. Ho dovuto prendere diverse pillole, pazienza!

           Io intanto sento tanta attrazione, come si spiega; eppure mia figlia è mia moglie!

           No, no, è mia moglie ad essere mia figlia.

(entra Lella da sinistra)SCENA I

Lella - Piero, già alzato? Come va?

Piero - Continuo a non dormire, che mal di testa! Senti mi faresti una camomilla?

Lella - Di mattina? Senti oggi verrà la mamma, vedrai, lei ha un rimedio per ogni cosa.

           Chiara è molto preoccupata, anche perchè...

Piero - Ti ci metti pure tu! Secondo le disposizioni di tua madre, devi solo occuparti della

            casa e prepararci da mangiare, al resto pensiamo noi.

Lella - A me sembra che proprio tu al resto non ci stai pensando proprio!

Piero - Per favore, te ne vai a preparare la camomilla, cara la mia cognatina rompi..

Lella - Vado, vado! ( esce )

(entra Chiara da destra)

SCENA II

Chiara - Ciao tesoro, come ti senti?

Piero - Dammi un bacio in fronte. Vediamo se così passa.

Chiara - Sono due giorni e due notti che continuiamo a scambiarci baci in fronte come

              padre e figlia. Vuoi finalmente andare da un dottore?

Piero - Si, vedi per me ci vuole uno specialista...

Chiara - Non esagerare, di un banale mal di testa ne stai facendo una tragedia. Piuttosto

              non vorrei che mi nascondessi qualcosa.

Piero - Ma che pensi stupidina! Vado a prendere la giacca ed esco un attimo a comprare il

            giornale. (esce Piero a destra)

(entra Lella)

SCENA III

Lella - Chiara ho visto arrivare la signora Gilda con la macchina.

Chiara - Ma cosa vuole ancora! Scommetto che si trova ancora a passare di qui per caso.

              Ieri è venuta due volte, neanche la mamma sarebbe così pedante. Non ho voglia

             di vederla. Vado in cucina (esce a sinistra)

Lella - Fai come credi, io vengo con te Non trovando nessuno andrà via.

(entra Gilda fondo a sinistra)

SCENA IV

Gilda - E' permesso? (sospira) E' qui l'uomo che ha abusato di me a Venezia. Dovrei

           detestarlo invece, sono attratta verso di lui come da una forza invincibile. Del resto,

           gli devo il più bel ricordo della mia vita.

(entra Piero da destra)

SCENA V

Piero - Signora Gilda, di nuovo qui? Che piacere vederla!

Gilda - (vacilla) Mi sento male!

Piero - Che avete?

Gilda - Un leggero mal di testa.

Piero - Anche voi!

Gilda - Si, ma passerà. Mi trovavo di passaggio e mi sono chiesta se avevate bisogno di

            qualcosa.

Piero - Nulla grazie. Fra poco arriveranno i suoceri se volete potete rimanere a farci

           compagnia.

Gilda - Grazie, non vorrei disturbare, tornerò. Mi saluti Chiara, arrivederci.(esce in f a dest)

(entra Chiara da sinistra)

SCENA VI

Chiara - E' andata via? Mi sembri più rilassato, stai meglio?

Piero - Assolutamente. Peggioro sempre di più.

Chiara - Tu mi preoccupi. Adesso prendo io l'iniziativa e vedrai (si avvicina 

              intenzionalmente).

(entra Lella)

SCENA VII

Lella - Ecco la camomilla!

Piero - Finalmente! Adesso ti siedi con noi e ci fai compagnia.

Lella - Ho tante cose da fare e, a direi la verità, mi sono scocciata a farvi da cameriera.

           Che dici Chiara non sarà la mia presenza a dargli fastidio?

Piero - Ma che dici! Anzi la tua compagnia mi fa sentire un pò meglio.

Chiara – (ironica) Chissà se invitandola a dormire con noi il tuo mal di testa non passa

               completamente.

Piero - Ma perché parli cosi? Ah, dimenticavo che devo andare in banca a cambiare un

            assegno.(la bacia in fronte ed esce in fondo a sinis).

Lella- Chiara, ho paura che sotto ci sia qualcosa. Non mi convince affatto.

Chiara- Hai ragione. Prima di sposarci era tutto effusioni, anche troppe. Adesso sembra

             che mi eviti volutamente.

(si sentono le voci di Matilde e Oreste che chiamano entrando dal fon sin.)

SCENA VIII

Matilde - Le mie care bambine, come va?

Chiara - Diciamo bene!

Lella - Bene mamma e voi?

Oreste - Benissimo, ho un pò di appetito.Chiara - Non avete fatto colazione?

Matilde - No. Non ho fame, e neanche vostro padre. Ha un leggero mal di testa.

Oreste - (rassegnato) Mi è passata la fame.

Lella - Anche tu papino stai male?

Chiara - Piero continua ad aver quell'atroce emicrania ....

Matilde - Meno male.....Volevo dire, mi dispiace. Ma non è in casa?

Chiara - E' uscito anche oggi con una scusa.

Oreste - Avete già litigato.

Chiara - Per litigare bisognerebbe almeno vedersi. Di giorno esce con una scusa 

              qualsiasi, di notte passeggia nervoso perché dice che coricato non riesce a stare.

Oreste - Senti cara, devi convincerlo.....

Matilde - Devi convincerti tu a stare zitto!

Oreste - Ma lo facevo per la felicità di nostra  figlia!

Matilde - A lei penso io. Andiamo di là care. Era meglio che ti lasciavo a casa.(escono a

               sinistra)

Oreste - Che mal di testa! Ma io devo pensare a Piero: solo lui mi può salvare.

(entra Piero fondo sinistr)

SCENA IX

Piero - Caro papà siete arrivato? Avete mal di testa?

Oreste- (ironico) In quanto a questo, credo che tu mi batta.

Piero - Avete già parlato con Chiara?

Oreste - In due parole ci ha detto tutto.

Piero - (toccandosi la fronte) E' proprio qui che ho tanto male.

Oreste - (ironico) L'abbiamo capito! Cerca di tirarti sù (sente la voce di Matilde) Io vado in

                 giardino, é meglio se mia moglie non ci vede insieme (esce in fon a destra ).

(entra Matilde)

SCENA X

Piero - Cara signora Filetti, vi ho atteso con ansia.

Matilde - (falsamente preoccupata) La cosa mi preoccupa, è successo qualcosa?

Piero - L'altro ieri mi avete fatto una confessione. Ora sono io che debbo confessare a voi.

            Ma è terribile!

Matilde - Ebbene? Fate come me, cosi vi libererete e starete meglio.

Piero - No, so che non passerà. Io....Io....sono lo sconosciuto che a Venezia.... in

           maschera...una sera di carnevale...

Matilde - Noo!

Piero – Si invece.

Matilde - (finge di svenire)

Piero - Signora, signora si riprenda.

Matilde - Non è vero. Dimmi che non è vero altrimenti svengo di nuovo.

Piero - Signora lei doveva svenire prima per non venire alla festa, solo  cosi non ci

            saremmo incontrati.

Matilde - Che fatalità! Ma ora pensiamo a Chiara.

Piero - A nostra figlia.

Matilde - A mia figlia! ... Ah si, già scusami. Guarda l'unica soluzione è il divorzio. Si

              sposerà di nuovo e dimenticherà questa infelice parentesi.

Piero - Ed io tutte le domeniche andrò a pranzo da mio generoMatilde - Tuo genero?

Piero - Si, come suocero.

Matilde - Tu? Il primo marito?

Piero - La testa continua farmi male non ragiono più.

Matilde - Lascia fare a me. Per il divorzio, diremo.. matrimonio non consumato.Piero - Troppo disonorevole.

Matilde - Violenza continuata, ingiurie, schiaffi...Piero - Ma no, come potrei picchiare mia figlia!

Matilde - Ci sono. Un'amante.....

Piero - Non sono in vena, neanche fosse Miss......

Matilde - Basterà una semplice lettera compromettente. La consegnerò al nostro amico,

               l'avvocato Carlo.

Piero - E va bene, non ho altra scelta. Scusate mi ritiro nel mio studio (esce a destra)

(entra la contessa)

SCENA XI

Contessa - Cara signora, mi scusi il disturbo, ma sono venuta a portare l'inventario della

                   casa.

Matilde - Ma si figuri, nessun disturbo. Vorrei chiederle una cortesia ma non vorrei

              sembrare indiscreta. Sono un'appassionata di grafologia, mi piace studiare il

              carattere delle persone attraverso la loro scrittura.... Se lei potesse scrivermi

              qualche riga. Ho forse chiesto troppo?

Contessa - Ma con grande piacere! So che a volte si vengono a scoprire cose a noi

                  sconosciute, solo che non saprei cosa scrivere. E' curioso, ma se dite ad una

                  persona, sia pure intelligentissima, di scrivere qualcosa su di un foglio bianco,

                 si blocca.

Matilde - Vuole che le detti io?

Contessa - Volentieri! Lo scrivo sul mio biglietto da visita.

Matilde - Vediamo Si. “ Mio caro non posso dimenticare i minuti trascorsi fra le tue braccia

               ieri, l'altro ieri, ieri l'altro Ti aspetto alla stessa ora. Tua per sempre”. Apponga

                  ora data e firma.

Contessa - Ma è un biglietto d'amore!

Matilde - Cosa c'è di più bello per una donna che un biglietto d'amore?

Contessa - Un biglietto di banca.(ride divertita)Ebbene? Cosa vi dice la mia scrittura?

Matilde - Così, subito, non posso dirlo. Occorre che la studi.

Contessa - Allora ripasserò. Per ora arrivederci.(esce)

Matilde - Arrivederci cara contessa. Che soluzione geniale!

(entrano l’Avv. da destra e Oreste dal fondo a destra)

XII

Matilde - Piero è semplicemente un miserabile, una canaglia.

Oreste - Cosa ha fatto Piero?

Matilde - Abbiamo perduto una figlia.

Oreste - Senti, di un banale mal di testa ne stai facendo una tragedia

Matilde - Perché tu, come al solito, non capisci niente.

Avv. Carlo - Volete  spiegarmi perché uno che ha il mal di testa una canaglia.

Matilde - Non stare a sentire lui. Qui si tratta della persona a me più cara, di mia figlia.

               Piero ha un'amante. Ho trovato questo biglietto dentro la sua agenda e poi ha

               confessato.

Avv. Carlo - ( legge il biglietto) Ah, dunque mi tradisce! Voglio dire... tradisce tua figlia.

                    Procederemo immediatamente.

Oreste - Giacchè ci sei vedi di trovare uno che lo sostituisca.

Matilde - Spiritoso! Ho già pensato anche a questo. Mi raccomando rito urgentissimo.

                 Io vado dalle mie bambine

Oreste - Ha una capacità di pensiero che sbalordisce.

Avv. Carlo - Pensi di aver trovato la persona giusta, il vero amore, quella che hai sempre

                   sognato...e invece...i tuoi sogni distrutti, calpestati. Ti senti umiliato.

Oreste - Hai ragione! Avevi messi in conto di andare via da una casa, dove non stai bene,

              non ami, vuoi rifarti una vita, invece...

Avv. Carlo. - Rimanere con una persona che non ami, che forse ti ama. Questa vita è uno

                    schifo!

Oreste - Facciamoci coraggio.(lo dicono insieme guardandosi stupiti)

Avv. Carlo – Ho urgenza di parlare con una persona, ci vediamo, (uscendo incontrerà

                    Piero a cui si rivolgerà dicendo). Vergogna!

SCENA XIII

Oreste - Non è detta l'ultima parola! Piero parlami da uomo a uomo, tu hai un'amante?

Piero- Si! Ma non so chi è, cioè... non voglio dire il suo nome.

Oreste - Ma Piero, Piero! Non si lasciano in giro biglietti compromettenti! Adesso parlerò

              io con Chiara, stai tranquillo.

Piero - No! Purtroppo ce l'ho nel sangue, in testa, dappertutto. Pensavo di averla

          dimenticata, invece...Quello che mi fa impazzire è proprio il suo nome.

Oreste - Senti, passi per mia figlia, mia moglie troverà una soluzione Ma a me non pensi?

Piero - Che c'entrate voi?

Oreste - Come! Hai già dimenticato? Mi avevi promesso che avresti domato mia moglie e,

             dopo due giorni che mi sono sembrati un secolo, decidi di lasciare mia figlia. Lei è

             ancora giovane, ma io non posso avvelenarmi gli ultimi anni della mia vita.Piero - Mi dispiace, non posso. E' la mia ultima parola.

Oreste - Sei una canaglia e un miserabile. Sei riuscito a farmi aumentare il mal di testa.

Piero - Come posso spiegarle....Vedete...quella notte a Vene...oh scusate, non so più

            quello che dico... (entrano Chiara e Matilde)

XIV

Chiara - Papà!

Piero - Figlia mia!(insieme a Oreste)

Oreste - Come figlia?

Piero - Volevo dire...moglie mia, la verità è che non ci sto più con la testa.

Chiara - Tua moglie! Ancora per poco. Ti detesto!

Piero - Come puoi parlare cosi a tuo padre?

Oreste - Non facciamo confusione!

Chiara - Non soltanto mi tradivi, ma hai avuto la sfacciataggine di condurmi in una villa

             che appartiene alla contessa Calafiore.

Piero - Di questo non ho colpa. La villa l'ha scelto tua madre. Io la contessa l'ho vista solo

           una volta.

Matilde - Bugiardo. Come puoi avere il coraggio di mentire cosi spudoratamente? (a parte

              " la contessa è la tua amante")

Piero - (a parte " Ma a me non piace !")

Chiara - Allora? La verità?

Piero - Ebbene, si, ho mentito. Amo la contessa da un... due..tre ... (Matilde fa segno di

            più) cinque anni.

Chiara - Lo sentite? Da cinque anni!

Piero - Troppi? O troppo pochi?

(entra Lella)

SCENA XV

Lella – Sta arrivando la contessa Calafiore.

Tutti - La contessa Calafiore?

Lella - Embè la contessa Calafiore. ( tutti cercano di scappare )

(entra la contessa dal fondo  a sinistra)

SCENA XVI

Contessa- Carissimi! Buongiorno.

Chiara- Contessa quale coraggio! (Matilde le tappa la bocca)

Piero- ( Contessa slancio ) Amore mio! Ti adoro, abbracciami.          

Contessa - Piccioncino! Non davanti a tutti!

Chiara - Oh, mamma (sviene tra le braccia di Oreste)Oreste - Non guardare, non sentire! Andiamo di là. (escono tutti dal fondo a destra)

Piero - Contessa, sono tuo, sei mia, siamo noi...(vede che sono soli) Meno male...è'

           andata.

Contessa - Mi fate paura. Non avevo mai visto tanto ardore!

Piero - Siete sempre davanti ai miei occhi, di pomeriggio, mattina, notte. A colazione,

            pranzo, cena.

Contessa - Come fate a dire questo? Voi! Il marito fedele...

Piero - Fedele io? Ma io lascio mia moglie, la mia adorata suocera, mio suocero, mia

           cognata. Depongo ai vostri piedi il mio (si tocca il cuore)... fuggiamo insieme.

Contessa - Non chiedo di meglio. Il portafoglio lo tieni li? Bene, solo che devo

                  regolarizzare con un mio caro amico, e con mio padre.

Piero - Un momento! Siete certa che vostro padre è proprio vostro padre?

Contessa - Ma certo.

Piero - Vostra madre è stata almeno una volta a Venezia?

Contessa - Mai.

Piero - Meno male.

Contessa - Ci vediamo alla stazione. Esco dalla cucina

Piero - A più tardi. ( esce la contessa)

(entra Gilda dal fondo a sinistra)

SCENA XVII

Gilda - E' permesso. Mi trovavo ancora di passaggio e volevo salutare vostra moglie.

Piero - Mia moglie? Non ho più moglie. Divorzio.

Gilda - Cosa è successo?

Piero - Circa vent'anni fa, a Venezia...

Gilda - A Venezia?Piero - Per la miseria stavo per tradirmi! Vi supplico non fate parola con nessuno di

           quanto stavo per dirvi.

Gilda - Ma dopo tanti anni, voi ancora...

Piero - Vi prego, non parliamone.

Gilda - E' giusto. Meglio non parlarne ora, e soprattutto qui. Troveremo come fare.

Piero – Scusatemi vado nel mio studio (uscendo) Chissà cosa vuole dire?

(esce a destra entra Renato dal fondo a sinistra)

SCENA XVIII

Renato – Buongiorno,. la signora Filetti? Mi ha telefonato per dirmi che Chiara e Piero

               divorziano. E lei ha deciso di farmi sposare sua figlia. Dite, faccio bene?

Gilda - Perché divorziano?

Renato - Pare che Piero abbia una donna che non riesce a dimenticare.

Gilda - ( speranzosa ) Dopo tanti anni! Non ho più motivo di esitare. Scusa se ti lascio. (esce dal fondo a sinistra

Renato – Finalmente hanno trovato la ragazza per me!

( entra Chiara dal fondo a destra)

SCENA XIXChiara - ( entra in scena rivolgendosi a sua madre " va bene mamma, come vuoi, sposerò Renato" )

Renato - Chiara, che bella notizia! Ma non fai un torto a Piero? Io sono sempre indeciso....

Chiara - Non mi eri sembrato mai cosi cretino!

Renato - Mi ero quasi deciso per tua sorella...                    

Chiara - E allora sposala!

Renato - Non posso contraddire tua madre, lei ha deciso...

Chiara - Mi farò suora di clausura. ( si sente la voce di Piero " Il tempo di preparare le

              valigie" ). Abbracciami presto.

Renato - Ti senti male?

Chiara - Forse. Abbracciami ti ho detto!

(entra Piero da destra)

SCENA XX

Piero - Renato? Chiara?

Chiara - Di cosa t'impicci Pensa alla tua contessa. Io sto pensando di risposarmi.

Renato - Io sono indeciso...

Piero - Proprio lui? Che genero!

Chiara - Come sarebbe, che genero?

Piero - ..Che genero... ha scelto tua madre...Renato giurami almeno che la farai felice.

              Verrò a cena da voi qualche sera.

Chiara - Non provare a cercarmi mai più.

Renato - Non lo so...

Piero - Vado a prepararmi per andar via. Addio.

                        FINE II ATTO

III ATTO(in scena Lella e Oreste)

SCENA I

Lella - Non capisco perché la mamma ha deciso che Chiara si deve risposare cosi presto

          e proprio con Renato.

Oreste - Dove finisce la logica, là inizia tua madre.

(entra Renato dal fondo a destra)

SCENA II

Renato- Pensavo di andar via, ma la signora Filetti mi ha invitato pranzo. Posso avere un

             anticipo? Un piccolo spuntino:

Lella - A quest'ora?

Renato - Io quando sento nominare cibo, mi agito ...devo iniziare con qualcosa. Mi

              bastano quattro uova fritte.

Lella - Tanto per accomodare, vero? Non vedo l'ora di tornare a casa.

(esce a sinistra)

SCENA III

Oreste - Senti, tu devi diventare mio genero

Renato - Il vostro rispettabilissimo genero.

Oreste - Detto tra noi, cosa ne pensi della futura suocera?

Renato – Di donne cosi, ce ne sono poche.

Oreste - Per fortuna! Ma tu lo sai che qui decide tutto lei? Anche quando si deve respirare.

Renato - Voi mi colmate di gioia. Per me prendere una decisione è un supplizio. Mi agito,

               mi snervo, perdo l'appetito. Cosi non avrò più problemi.

Oreste - Ed io ho fatto una figlia per darla a lui, bestia! (esce a destra)

(entra Matilde dal fondo a destra)

SCENA IV

Matilde - Caro Renato, tutto a posto?

Renato - Signora, suo marito mi ha detto, bestia! E forse non mi fa sposare vostra figlia.

Matilde - Si è permesso? Stai tranquillo, hai la mia parola!

Renato - Se permettete, da domani vi telefonerò per chiedervi cosa devo fare durante la

               giornata

Matilde - E mi ubbidirai?

Renato - Ciecamente.

Matilde - Bravo! Sarai un genero eccellente. Adesso scusami, devo andare a parlare con il

               parroco per l’annullamento del matrimonio.

Renato - Ma allora non hanno consumato?Matilde - Già.

Renato - Io invece consumerò, e mai un'amante.

Matilde - Grazie. A più tardi. (esce in fondo a sinistra)

Lella – (dalla cucina) La frittata è fatta! Accomodati in cucina. (esce Renato)

(entra Piero da destra)

SCENA V

Piero - Adesso mi sento più tranquillo. Bisogna prendere delle decisioni ed essere uomini.

(entra l'avvocato dal fondo a sinistra)

SCENA VI

Avv. Carlo - E bravo il nostro Piero! Adesso ci mettiamo con le contesse?

Piero – Si! E mi addosso tutta la responsabilità. Sto per partire con lei. Sono colpevole e

             non mi difenderò. Il divorzio si avrà facilmente. Vi prego di non fare il nome della

             contessa al processo per rispetto del suo ex amico, che lei stimava come un

             padre. Un avvocaticchio vecchio e poco prestante...Avv. Carlo - Avvocaticchio vecchio e poco prestante. Mi sentirà! (esce dal fondo)

Piero - Sentite...io sto per partire con lei, ascoltate...(lo segue)

( entrano Oreste e Chiara da destra )

SCENA VII

Chiara - Senti papà, non torniamo sull'argomento. Ormai si è deciso cosi.

Oreste - Mi dispiace due volte. Per Piero e per questo Renato.

(entra Lella da sinistra)

SCENA VIII

Lella - E' arrivato un telegramma indirizzato a Piero, che faccio?

Chiara - Non mi interessa più di tanto.

Lella - E fai male! Io al tuo posto lo leggerei.

Chiara - Hai ragione. Chissà che non scopra qualche altro segreto. (apre la busta e legge)

            " Mio tesoro- punto- Ti ricordo notte a Venezia Carnevale 1970-punto-Certa tuo

              amore fuggiamo insieme- punto- ti aspetto ore 15.00- ingresso Municipio- punto

              tua amata sconosciuta- punto.

Oreste - La donna della prima avventura!

Chiara - Aveva giurato che l'aveva dimenticata. Ma allora, le amanti sono due? La

             contessa e la sconosciuta.

Lella - Aveva ragione la mamma. Miserabile e canaglia.

(entra Piero da destra)

SCENA IX

Piero – Tolgo il disturbo . Sto per partire.

Chiara - Con la contessa o con la sconosciuta?

Piero - Cos'è questa storia della sconosciuta?

Chiara - So tutto. Anzi, sappiamo tutto.

Piero - Ve lo ha detto lei?

Chiara - No. Ti ha scritto un telegramma. Leggi è roba tua. Piero - Ha perso la testa! Sentite ho urgenza di parlare con tua vostra madre?

Lella - E' uscita, e ti assicuro che è molto felice, cantava dalla gioia! Noi andiamo a

           Prendere un caffè (escono a sinistra)

Piero - Ha perduto ogni senso morale, è impazzita. (esce a destra)

(entra l'avvocato dal fondo a sinistra)

SCENA X

Avv. Carlo - Non ho trovato, per telefono, la cara contessa, ma le dirò a chiare lettere

                   (entra non vista Gilda) " Mia cara, puoi andare dove vuoi, fuori dalla mia vita.

                   Dopo avere scoperto che mi hai tradito con Piero, non mi meriti.(vede Gilda) 

                   Ah tu sei qui!

Gilda - Perdonami Carlo, perdonami.

Avv. Carlo - (incredulo) Che c'è?

Gilda - Non è stata colpa mia. Noi avevamo bevuto...il ballo in maschera... l'atmosfera di

           Venezia...e Piero ha approfittato di me.

Avv. Carlo - Come? Ma allora la sconosciuta eri tu?

Gilda - Non lo sapevi e mi mandavi via?

Avv. Carlo- Volevo sentirlo dalla tua voce. 

Gilda - E poi... sono passati tanti anni. E' caduta in prescrizione.

Avv. Carlo - Per questo non c'è prescrizione. Voglio soddisfazione andiamo a casa.

(escono dal fondo a sinistra)

(entra Piero con lettera e valigia in mano, chiama Lella)

SCENA XI

Piero - Fammi la cortesia di dare questa lettera a tua madre, che non lo sappiano ne tua

           padre, ne Chiara. E se ti sposi, cerca di non sposare tuo padre.... lo faresti soffrire

           troppo.

Lella - Lo vedi che non ragioni? Ma non pensi a Chiara?

Piero – Certo che la penso! Non riesco a dimenticarla. Ma vado con la mia amante. (esce dal fondo a sinistra)

Lella - Sei proprio disgustoso! Vuoi bene a Chiara, e vai via con una altra donna.

 (entra Oreste da destra)

SCENA XII

Oreste - Hai visto Piero?

Lella - E' andato via proprio adesso. Mi ha lasciato questa lettera per la mamma, qualcosa mi dice che dovresti leggerla.

Oreste - Dammela. vai pure di la (esce Lella a sinistra)

Oreste - (apre la lettera)" Cara signora, il vostro telegramma è stato letto da Chiara e da vostro marito. Siete stata troppo imprudente. Per carità dimenticatemi, non aggiungiamo uno scandalo alla fatalità che ci ha fatto incontrare quella notte a Venezia. Addio Piero". La dama sconosciuta era mia moglie...ma questo significa il divorzio!(entusiasta)

(entra Chiara da destra)

SCENA XIII

Chiara - Papà, il mio divorzio ti rende così felice?

Oreste - No cara, parlavo del mio divorzio con tua madre.

Chiara - Ma cosa dici? Per quale ragione?

Oreste - Perché...perché tua madre è quella che.... è infelice con me. Non l'abbiamo fatto prima perché voi eravate piccole e, sai, genitori separati...Insomma adesso che c'è il tuo in corso ne approfittiamo per farne due!

Chiara - Parlerò con la mamma.

Oreste - Non ti intromettere! (esce seguito da Chiara)

(entrano Piero e poi Gilda dal fondo a sinistra)

SCENA XIV

Piero - Sono ritornato perché avevo dimenticato il necessaire.

Gilda - (lo abbraccia) Piero caro!

Piero - Signora, mi faccia capire.

Gilda - Tu, sei ...tu.

Piero - Certo che sono io.

Gilda - Finalmente fra le tue braccia. Chiamami Colombina.

Piero - Colombina?

Gilda - Ne hai il diritto. Io so che sei tu e tu non sai che sono io, la tua colombina.

Piero - E' pazza.

Gilda - Neppure tu avevi dimenticato. Il tuo cuore continuava a  battere per me.

Piero - Completamente pazza!

Gilda - Non indovini? Sono io la sconosciuta di Venezia, ero vestita da Colombina.

Piero - Nooh. Voi Colombina! Giuratemi che è la verità.

Gilda - Lo giuro. Avevamo bevuto, io volevo andare via e tu mi hai detto " Colombina, questa notte deve rimanere nei nostri ricordi  per sempre " e dopo....

Piero - Ma allora...il telegramma....

Gilda - Te l'ho mandato io.

Piero - Allora sei tu...non è lei...

Gilda - Lei chi?

Piero - Nessuno...

Gilda - Ora ascoltami, mio marito sa tutto, dobbiamo fuggire.

Piero - (immerso nei suoi pensieri) Ora comincio a capire.

Gilda - Non avevi ancora capito?

Piero - Avrà saputo che in casa volevo comandare io....e per non perdere la sua autorità... Ma allora mia moglie non è mia figlia... mia figlia non è mia moglie.( si accascia sulla sedia)

Gilda - L'emozione.

Piero - L'emozione? La gioia!

Gilda - Quanto mi ama!

(entra la contessa dal fondo a sinistra)

Scena xv

Contessa - E' da un'ora che aspetto alla stazione! E lei signora? (rivolta a Gilda)

Gilda - Non ho il piacere di conoscerla ma arriva a proposito, vediamo di farlo riprendere.

Contessa - Cosa gli è successo?Gilda - L'emozione, la gioia che sta per partire con la donna amata.

Contessa - Ve lo ha detto?

Gilda - Un momento fa.

Contessa - Caro il mio piccioncino! Ti farò felice.

Gilda - Scusate, che c'entrate voi?

(Piero furtivamente si allontana in fondo a destra)

Contessa - E' inutile nasconderlo, la donna con cui deve fuggire sono io!

Gilda - Mi spiace deludervi, ma lui divorzia per me.

Contessa - Ma se va pazzo per me!Gilda - Non abbiamo che da chiederlo a lui. Ma è andato via!

Contessa - Basta cercarlo. Un momento, se s'incontrasse per caso l'avvocato Grande, non una parola con lui, quello è il mio amante ufficiale e non vorrei perderlo. Sa, averne uno di riserva non guasta.

Gilda - E' proprio certa che si tratta di Carlo Grande?

Contessa - Certissima, sta per regalarmi un villino in campagna.

Gilda - Strano, a me ha detto che lo vendeva perché era un affare.

Contessa - Perché, lei lo conosce?

Gilda - Si dà il caso che si tratta di mio marito. Anche se non ne sono molto felice.

Contessa - Signora...io...io sono mortificata. Abbandono il campo, in un solo giorno sfumati due amanti. Arrivederci.

(esce dal fondo a sinistra)SCENA XVI

Gilda - Quindi aveva l'amica! E siamo pari. Anzi gli dirò che gli ho confessato un'avventura mai avuta, per vendetta. E dire che stavo per avere dei rimorsi.

(esce fondo a sinistra)

Piero – (ritorna in scena) Campo libero, meno male!

(entra Renato)

SCENA XVII

Renato - Caro Piero, non sei ancora partito?

Piero - No, e si da il caso che non parto più! E la cara signora Filetti dov’è?

Renato - La cara mammina?Piero - Si, la cara mammina.

Renato - E' andata a parlare con un prelato per annullare il tuo matrimonio non consumato...

Piero - Senti, prima che io consumi te, vuoi andare in cucina e non uscirne prima di ulteriori disposizioni?

Renato - Subito, l'importante è che non ti arrabbi!

(esce a sinistra ed entra l'avvocato dal fondo)

SCENA XVIII

Avv. Carlo - Ti trovo, finalmente!

Piero - Avvocato vi do la mia parola d'onore che la contessa è innocente.

Avv. Carlo- Non sono qua per la contessa. Si tratta di mia moglie, mi ha confessato che la sconosciuta è lei

Piero - Ancora guai!

Avv. Carlo - Ma adesso mi giura che ha fatto questa confessione perché sapeva della mia relazione con la contessa...

Piero - Confermo che vostra moglie non la conoscevo affatto.

Avv. Carlo - Poveretta, quanto avrà sofferto! Confessare una colpa mai commessa.

Piero - Vai a capire le donne! Che moglie! Vi invidio!

Avv. Carlo - Sono venuto a scusarmi con te, per come mi sono comportato. La contessa non mi interessa più. Ho capito l'importanza di avere una moglie virtuosa. Arrivederci.

(esce, ed entra Matilde)

Piero - Signora Filetti, già di ritorno?

Matilde - E tu, non dovevi andar via?

Piero - No, volevi darvi una bella notizia.

Matilde - Tanto importante che ti impedisce di partire!

Piero - Si, ho deciso di parlare a mia figlia dicendo semplicemente " Chiara io in realtà divorzio da te perché sono tuo padre"

Matilde - No, non puoi farlo!

Piero - Perché? Ho la fortuna di avere una figlia adorabile, che per tanti anni non sapevo di avere ed ho bene il diritto di essere chiamato papà.

Matilde - Il dovere di noi genitori è quello di sacrificarsi per i figli.

Piero - Mi sono sacrificato per troppi anni!

Matilde - Pensa alle conseguenze.

Piero - Ci ho pensato.

Matilde - La società l'allontanerà; lo scandalo, il disonore della famiglia.

Piero - Quale famiglia oggi non ha il suo piccolo scandalo!

Matilde - E mio marito?

Piero - Vostro marito se la caverà con un bel divorzio. Io vi sposo, così nella vostra bella casa ci sarà un uomo che deciderà per voi.

Matilde - Io tua moglie!

Piero - Ogni anno, per carnevale, andremo a Venezia... Lasceremo che Chiara sposi un uomo di suo gradimento, non certo quel tubo digerente che vi invito a buttare fuori.

(chiama Renato)

SCENA XIX

Matilde - E' la prima volta che un uomo mi impedisce di parlare.

Piero - Caro Renato, la signora ed io abbiamo tanta simpatia per te, ma abbiamo anche il piacere di allontanarti definitivamente. (gli fa segno con le mani)

Renato - Signora, mi avevate promesso...

Matilde - Sono desolata, ma...

Piero - Ma non sei il marito adatto per Chiara. Fila!

Renato - Va bene, ho deciso di andare via.(esce dal fondo a sinistra)

Piero - Bravo! Visto? Cara signora come con un pò di gentilezza...

(entra Oreste da destra)

SCENA XX

Oreste - Piero, grazie a te posso divorziare.

Matilde – Avevi già detto tutto?

Piero - Io non ho parlato!.

Oreste - Ho letto la lettera, la lettera della mia libertà….

Matilde - Ma non è vero niente! Io non sono la sconosciuta di Venezia.

Piero - Lo confessa?

Matilde - Si. Avevo sentito del tue intenzioni di sottomettermi...

Piero - E avete progettato un'atroce vendetta?

Matilde - Non è stato per vendetta. Io sono stata per tanti anni accanto ad un  uomo dolce, comprensivo, che mi ha rispettato ed io l’ho reso felice..

Oreste - Chiamala felicità!

Matilde - Mi sono detta che un uomo che non ha riguardi per la suocera, non avrebbe reso felice mia figlia.

Piero - Ne è ancora convinta?

Oreste - Ma allora niente libertà?

(entrano Lella da sinistra e Chiara da destra)

SCENA XXI

Chiara - Mamma perdonalo!

Lella - Non siate sciocchi.

Matilde - Cosa dite?Chiara - Papà vuole divorziare perchè con lui non sei felice...

Matilde - Avevi detto loro...

Oreste - Non sapevo cosa dire...

Matilde - Sei troppo buono. E tu Chiara abbraccia il tuo Piero. E' stato solo un grosso equivoco.

Chiara - Ma, mamma!

Lella - Lo dicevo io che sotto doveva esserci qualcosa.

Piero - Senti Chiara, tu sei e sarai la mia unica donna. Prepara le valige, partiremo stasera stessa per il nostro giro di nozze.

Chiara - Andremo direttamente a Venezia?

Tutti - Nooo!

FINE